~ Freak kid Make Freak Life ~

di Meskina
(/viewuser.php?uid=66770)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** piccole pesti ! ***
Capitolo 3: *** First nanny ***
Capitolo 4: *** Second Nanny ***
Capitolo 5: *** Testarda! ***
Capitolo 6: *** Gelosia. ***
Capitolo 7: *** Ritorno a casa. ***
Capitolo 8: *** Lividi ***
Capitolo 9: *** Dolore ***
Capitolo 10: *** Ti desidero ! ***
Capitolo 11: *** Incubo ***
Capitolo 12: *** Ringraziamenti ! ***
Capitolo 13: *** Before i die ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Salve a tutte.

La storia inizia quando i bambini sono ancora piccoli. Ha un inizio divertente e coinvolgente, e in particolare di uno di loro, che più in la diventerà il fulcro principale della mia storia. Ovviamente è una Renesmee x Jacob ambientato quasi 17 o 18 anni dopo Breaking Dawn. Renesmee e Jacob si sono sposati e ormai hanno giù 3 figli... l'inizio può sembrare bello e divertente, ma se non volete piangere vi avverto che non è per voi 

****************************************************************************




~ Freak kid Make Freak Life ~

by Meskina





Prologo




Il rumore dei tacchi di Renesmee era veloce, e deciso, era vestita impeccabilmente. 
Entrò velocemente in cucina.

- dov'è il mio orologio?  perchè non riesco a trovare quel maledetto orologio?  dove diavolo è.. era qui poco fa - l'agitazione la stava assalendo inspiegabilmente, i suoi capelli erano legati, e Il suo profumo divino inondava la stanza, il salotto e la cucina, Jacob era seduto a tavola intento a mangiare un'abbondante colazione.
- Nessie.. calmati - La sua tranquillità in teoria doveva essere coinvolgente.
- calmarmi ?? come faccio a calmarmi ?? è il mio primo giorno di lavoro, e già sono in ritardo, non posso essere in ritardo, in un lavoro come il mio non si ammettono ritardi  - Ok. Ora stava veramente esagerando. Faceva avanti e indietro per la stanza.
- Renesmee... è li ...-
- li dove ??.. li dove maledizione.. guarda che disordine, qua non si trova niente. Dove diamine è Lilde? perchè non mette in ordine questa casa, la paghiamo per questo... dannazzione...- sbottò. Jacob si alzò calmo e prese l'orologio vicino la fruttiera per poi porgerglielo.
- oggi è il giorno libero di Lilde.. -  enunciò tranquillo.
 Lei fece un lungo, grande sospiro, poi prese l'orologio dalle mani del marito.

- calmati...- aggiunse lui avvicinandosi a lei. 
- ma sono calma  - mormorò Renesmee, poi poggiò le sue labbra su quelle calde di lui.
- credo che starò via quasi tutto il giorno... ti occupi tu dei bambini ? e ricordati che devi riscaldare il latte di Lilly, il biberon è nello sterilizzatore, e poi darglielo quando si sveglia, anche se non lo vuole, cerca di dargli solo quello, preferisco si abitui al latte piùttosto che al sangue.- sbuffò.
- ma certo...- Jacob posò le labbra nella sua fronte, poi lei si mise a cercare le chiavi della macchina, e lui si risedette al tavolo.
Si sentirono delle ruote di uno skate e In quel momento Sebastien, a bordo dello skateboard entrò nella stanza.
- SEBASTIEN... quello skateboard non lo voglio vedere dentro casa...! - sbottò Renesmee al ragazzino.
Sebastien era un ragazzino di quasi 8 anni. Ed era un angelo, si, ma solo in bellezza. 
Aveva capelli lunghi poco più giù della base del collo, e castani talmente chiaro da sembrare biondi. I suoi occhi erano di un verde smeraldo talmente perfetti da sembrare artificiali, ereditati dal nonno. 

- già... l'idiota se lo tiene come peluche la notte lo skate...- sghignazzò Gwenda, anche lei, come suo fratello aveva degli occhi verdi, forse un pò più scuri di lui, ma sembra meravigliosamente sublimi. aveva lunghi capelli castani, e una bellezza a dir poco stravolgente per una dodicenne. I tratti del suo viso erano quelli di sua madre e sua nonna.
- Papà,avevi ragione, le donne non servono a niente... - Sussurrò Sebastien poco garbato, attirando su di se due sguardi irati.
- che diavolo gli hai insegnato ? ...- Renesmee arricciò il naso.
- ehm... tesoro farai tardi al lavoro...- Lui cercò in fretta una scusa e lei guardò l'ora.
- Maledizione... maledizione...- ansimò, prese in fretta la borsa e le chiavi, poi diede un bacio sulla fronte a Gwenda e Sebastien, e uscì di fretta di casa.
- Sebastien, non devi dire queste cose a mamma, non devi dire le cose che ci diciamo fra noi- possibile che i suoi figli lo facevano sempre litgare con la moglie?
- ma perchè?  credevo non ci fossero segreti per mamma - brontolò lui.  Jacob non aveva più niente da dire, beh, indubbiamente.
- non capisci proprio niente .. è deficente...- gli fece la smorfia Gwenda.
- hey modera il linguaggio - a volte i due sapevano essere davvero maleducati.
- ma lo senti quanto è tonto? -
- non darmi del tonto!-
- quello che sei!!- 
- smettila! -
- smettila tu !-
- ragazzi ora basta !!!- li interruppe Jacob autoritario . Entrambi stettero in silezio, ma guardandosi come se volessero uccidersi avvicenda. 
- mamma se n'è andata, tocca a me occuparmi di voi per oggi, quindi...cercate di fare i bravi per favore -
- mamma non se n'era mai andata, perchè proprio oggi? - chiese Sebastien.
- ha .. ha cominciato un nuovo lavoro, starà via di casa per più tempo ora perchè il lavoro la terrà impegnata, ma non vi preoccupate  vi troveremo una tata-
- che cosa ???  -
- una tata ? stai scherzando vero - borbottò Gwenda indignata.
- mamma non starà per niente con noi - brontolò Sebastien.
- ma si che ci sarà.. però  .. in quelle ore che non c'è avete bisogno di una tata -
- ma ci sei tu, c'è Lilde papà -
- no,  io non ci sarò sempre, anche io ho del lavoro, e Lilde... non starà sempre con noi - 
- una tata ?... che schifo, una tata - Gwenda si alzò da tavola,  seguita da Sebastien..
- hey non ho finito di parlare -
- per chi ci avete preso?  per mocciosi? - sbuffò Sebastien,  almeno per una cosa i due erano d'accordo, se ne uscirono dalla stanza entrambi. Jacob sbuffò sulla sedia, poi,dal piano di sopra udì il pianto di Lilly e si precipitò all'istante nelle scale. Le salì in fretta due a due e aprì la porta della stanza della bambina che piangeva come una forsennata,  andò nel suo lettino recintato e si abbassò per prenderla in braccio.
- ciao tesoro... ciao - la salutò lui baciandole la fronte. Lei sembrava estremamente piccola nelle sue possenti braccia da gigante. Lilly, era una bambina di 2 anni quasi. Aveva capelli neri ereditati dal padre, che le ricadevano come seta nella fronte, morbidi e lisci,  e due enormi occhi scuri, ereditati dalla madre o dal padre, un misto!
 sembrava che preferisse il sangue al latte eppure Renesmee, inieme anche a Carlisle facevano di tutto per farle piacere il cibo, del resto, con Gwenda ci erano riusciti, solamente Sebastien era un osso duro, preferiva il sangue a tutto. 

Lilly, Era una bambina estremamente intelligente, come i suoi fratelli del resto, aveva un potere simile a quello di Jasper ma non del tutto uguale, induceva le persone a fare quello che lei voleva, non sempre ci riusciva, ma molte volte aveva la meglio sulle sue 'vittime' . Cominciò dimenarsi fra le braccia di Jacob.
- mamma.... - piagniucolò 
- la mamma non c'è Lilly, adesso ti porto sotto e ci beviamo un bel biberon di latte caldo - lei lo guardò triste, e Jake si immerse nei suoi bellissimi occhi scuri e profondi.
- mamma torna più tardi te lo prometto  - disse lui baciandole la manina paffuta, e la portò al piano di sotto.
- guardate chi si è svegliato - fece Jacob a Sebastien e Gwenda che gli avevano voltato le spalle seduti nel divano a guardare la tv.
- Ciao LiLLy...- la salutarono i due all'unisono senza voltarsi. Lei allungò le braccia verso di loro e Jacob la mise in mezzo ai due, per poi andare in cucina e preparargli il biberon. 
- tao tao - 
- dov'è la mamma ?  - chiese poi la bambina
- è andata a lavorare... - fece Gwenda cambiando canale... 
- lavolale ?? ...-
- già,  e poi sai la novità  ?  vogliono assumere una tata - sbuffò Sebastien.
- tata ? -
- si una tata Lilly - aggiunse Gwenda. Jacob spuntò dalla cucina e porse il biberon a Lilly,  che se lo tenne in mano.
- cambia canale - disse Lilly
- no perchè ? questo programma mi piace - arricciò il naso Gwenda.
- cambia canale - ripetè la piccola
- ma no lilly io - Gwenda non riuscì a finire la frase, che, una parte del suo cervello desiderò ardentemente cambiare canale, schiacciò il pulsante cambiando canale.
- ancora -  Gwenda obbedì
- ancora - ripetè Lilly, Gwenda ripetè l'azione..
- siii - Lilly tutta contenta battè le manine mentre in tv, c'era un grande canguro blu che saltellava e cantava. 




continua....
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** piccole pesti ! ***


~ Freak kid Make Freak Life ~





_Capitolo 1__
by Meskina


Piccole pesti









Ormai la sera era giunta, il cielo scuro non aveva nessuna nuvola, era talmente perfetto che si intravedevano le stelle se si faceva attenzione. Renesmee giudava verso
casa mentre parlava al telefono con sua madre.

- tesoro.. lo sai che puoi chiedere il nostro aiuto in qualunque momento, non abbiamo nessun problema a tenere i bambini... - sospirò Bella dall'altro capo del telefono. 
- lo so mamma, certo ma non potete tenermeli in eterno, cioè voglio dire, anche loro devono imparare a convivere con qualcuno al di fuori della famiglia, non sono abbastanza disciplinati - sbuffò 
- soprattutto Gwenda mamma, che ora sta crescendo, ha bisogno di imparare le buone maniere anche con le altre persone.-
Bella sospirò.
- fai come meglio credi, Nessie, sai vero che puoi contare su di noi in ogni momento, Su tutti noi...- precisò.
- Ma certo mamma, grazie, se ho bisogno vi faccio sapere - aggiunse Renesmee,   salutò sua madre e spense il telefono, parcheggiò nello sterrato prese la borsa e spense la macchina per poi scendere ed avviarsi verso casa. solo le luci del piano di sotto erano tutte accese. Salì nella veranda ed aprì piano la porta 
- sono tornataaaa - annuniò aspettando che i bambini le si buttassero incontro, ma si rese conto del silenzio dentro casa. 
- Heyyyy  - aggiunse, togliendo il cappotto e mettendolo nel soprabiti mentre dal corridoio cercava di sbirciare le altre stanze e le scale di fronte a lei. 
- Shhhhhh - sentì Jacob, uscire dal salone mentre con un dito nelle labbra le faceva segno di abbassare la voce.
- che succede.. ?  - chiese corrugando la fronte, il pensiero che Jacob e i bambini avessero combinato qualcosa in sua assenza non era molto distante. Lui le si avvicinò e le cinse i fianchi.
- stanno dormendo tutti - mormorò lui sorridendole 
- tutti e tre??? - non poteva essere. Lui annuì.
- come ci sei riuscito ?? - chiese incredula Jacob la attirò a se e sovrastò le sue labbra fresche.
- beh .. sai com'è... -
- anche Sebastien ? ...- chiese lei, 
 Sebastien dormiva meno di tutti loro, Jacob annuì di nuovo. Lei le sorrise e lo strinse a se mentre le loro labbra si sfiravano di piccoli baci. 

- portiamoli sopra - disse lui. Si staccarono dall'abbraccio e lui la precedette, quando lei la seguì nel salotto, illuminato solo da una lampada,  rimase con il fiato sospeso, la stanza...  l'intero salotto, era come se fosse stato bombardato 
- la terza guerra mondiale è scoppiata nel nostro salotto?? - chiese a occhi sgranati !
- sai .. ho giocato un pò con loro - si giustificò Jacob. 
- un pò?? avete distrutto la casa !! - esclamò scoinvolta, la piccola Lilly dormiva dentro il cassetto aperto sotto la tv al plasma, Sebastien si era adormentato nel divano, e fin qui tutto normale, il punto era che sul divano aveva solo le gambe, mentre la testa e il busto ricadevano nel tappeto
- dov'è Gwenda? -effettivamente non era da nessuna parte, Jacob sorrise divertito.
- oddio!  non lo voglio sapere. ! - disse lei, lui si avvicinò a un piccolo armadio, e lo aprì, Gwenda era li dentro accucciata con tutti pupazzetti di peluche intorno. 
- ma come ha fatto ad addormentarsi li dentro? - chiese Renesmee, Jacob, continuava a sorridere divertito, si avvicinò e si abbassò per prendere Gwenda in braccio,  e se la mise in una spalla, mentre le braccia e la testa della ragazzina penzolavano detro di lui. Renesmee si avvicinò velocemente.
- maledizione Jacob  sta attento non vedi che sta dormendo - sbraitò.
- sta calma, niente la sveglierebbe, ha il sonno pesante -
- non vuol dire che la tevi prendere come un giocattolo!- 
- oh avanti, prendi Sebastien , che prendo Lilly - disse lui avvicinandosi alla piccola.Nessie si diresse verso Sebastien
- com'è andata ? - chiese Jacob prendendo la piccola con una sola mano dal cassetto.
- è andata bene, sono portata, e Alice aveva già parlato con loro a mio proposito... per la prima settimana credo che avrò molto più da fare dei giorni prossimi,  anche perchè ci sarà molto lavoro - 
Renesmee aveva trovato lavoro come stilista, oltre a essere portata era anche un'esperta, avendo anche una zia appassionata di moda. Prese Sebastien in braccio, attenta a non svelgiarlo e spense la luce, Jacob si incamminò verso le scale, e lei lo seguì. 
- mo.. molto lavoro ?.. vuol dire che starai poco a casa.. ? ..- 
- si ...-
- ma.. Renesmee.. cioè... come facciamo con loro se lavori tutto il giorno, voglio dire , io non posso sempre stare con loro, ho anche io i miei impegni -
- lo so tesoro, troveremo qualcuno  - 
 Si incamminarono ogniuno in una stanza, lei depose Sebastien nel letto della sua camera e gli tolse le scarpe per poi coprirlo, mentre lui depose prima Gwenda, e poi Lilly, e i due se ne andarono nella loro camera, si rinchiusero nel loro bagno dentro la vasca, la luce era spenta, solo le candele intorno alla vasca davano un senso di calore,  prima si mise lui nell'acqua calda, e poi lei, appoggiò la schiena nel suo petto nudo, e lui la strinse a se nell'acqua calda,  mentre lei giocherellava con la schiuma bianca 

- Nessie, stavo pensando, perchè... perchè non chiediamo a Bella ed Edward di aiutarci, oppure a tutti gli altri...- sospirò lui. 
- Jake, insomma, loro sono pronti a darmi una mano -
- appunto -
- sono io che non voglio - aggiunse lei.
- ma perchè ?  è una cosa che dici spesso,perchè non vuoi il loro aiuto? -
- perchè non voglio sempre contare su di loro, insomma, sembra che qualunque problema abbiamo, chiediamo il loro aiuto, insomma sembra che abbiamo tre figli e non siamo in grado di gestirli Jake, abbiamo fatto la scelta di tenerli, ora ci dobbiamo occupare di loro o trovare un modo, non cercare sempre aiuto dalla mia famiglia, voglio che anche loro siano fieri di me, e non voglio che pensino di me, o te, che non siamo dei bravi genitori.- concluse Renesmee 
- siamo dei bravi genitori - ripetè lui come affermazione baciando la spalla nuda di lei. Renesmee ci pensò su, e prese la mano enorme di lui, fra le sue, e se la portò alle sue labbra. 
- sei sicuro di questo ? - chiese
- ma certo - affermò lui.
- oh Jake.. - esclamò voltandosi, mentre le loro labbra si sfioravano. Lui le baciò il collo, e lei se lo strinse a se
- nella vasca da bagno ? - chiese cinguettando, Lui sorrise maligno 
- perchè no? - chiese,  lei cominciò a ridere divertita, mentre le mani di Jake indugiavano nel suo corpo perfetto e sodo, giù nella sua schiena nuda 
- ma sei sicuro ? - chiese sorridendo diabolica, lui annuì, e i due .. 'amoreggiarono' li.. nella vasca da bagno... 




* * * *





Era domenica, e quel giorno, il sole compariva a tratti,  illuminando il giardino dei Cullen. 
Bella Renesmee e Rosalie erano sedute nelle sedie fuori, mentre Sebastien, Emmet e Gwenda giocavano nel giardino a calcio, Mentre Jasper uscì dal salotto, con Lilly in braccio. Jasper era davvero affezzionato a quella bambina, nemmeno con Renesmee aveva mai fatto come faceva con Lilly, i due erano molto attaccati l'uno all'altro, e mai avevano visto Jasper tenere una bambina piccola nel modo in cui faceva.Uscì la nella veranda del retro anche Alice e si sedette in un altra sedia a sdraio 
- allora...- cominciò con la sua voce squillante 
- noi terremo i bambini finchè non sarà decisa una tata...- il suo sguardo non ammetteva repliche, e anche quello di Rosalie, e soprattutto quello di Bella.
- per ora... ho fatto una specie di Colloquio con due ragazze, e, le scarto, ma qui ho una lista di altre 15 ragazze, tra i 25 e i 35 anni - aggiunse Alice.
- naturalmente tu non devi fare niente, per ora ci pensiamo noi a trovarla quella giusta  - disse Rosalie, mentre il sole illuminava le loro pelli 
- ma.. io...-brontolò Renesmee 
- tesoro, fa come diciamo noi, per una buona volta...- sospirò Bella... e in quel momento... suonò il telefono di casa, nessuno si mosse... Edward aveva già provveduto a rispondere, poi lo videro uscire, e chiamare Gwenda, la ragazza, da immersa nel gioco con Emmet e Sebastien, guardò suo nonno entre le allungava il cordless nella mano.
- è per te, dice che si chiama Luke - annunciò Edward, Gwenda si affrettò a prendere il telefono imbarazzata da tutti quegli sguardi che la fissavano.
' dovevi proprio dirlo ad alta voce ? ' pensò la ragazza per Edward, mentre Sebastien e Emmet sghignazzavano. Gwenda arrossì e entrò subito in casa salendo le scale, per poi chiudersi in una di quelle camera, probabilmente quella del nonno. 
- Luke ???  - chiese Jasper guardando gli altri e arricciando il naso.
- Luke ? - fece eco Rosalie corrugando la fronte, Alice e Bella si gardarono interrogative.
- sta proprio crescendo - sorrise Esme da dentro casa. 
- ha solo dodici anni ! Renesmee, chi è questo Luke, è arrossita al suo penisero- disse Edward.
- è solo un suo amichetto papà - enunciò Renesmee. 
- Jacob lo sa?  - chiese Edward.
- no.. però.... cioè .. non voglio dirglielo salterebbe a conclusioni affrettate .. e ...-
- beh ... fa bene... non può avere amichetti maschi...- borbottò Edward
- papà è solo un amico, avevano insieme un progetto di scuola -
- e si sono cominciati a sentire anche dopo il progetto scolastico ? - chiese Rosalie ironica.
- magari si piacciono !- esclamò Alice 
- oh che dolci...- mormorò Esme dalla cucina. 
- sentite, basta ! conosco mia figlia, ok ?... lo so quando qualcuno le piace e, Luke è solo un amico per lei - affermò Renesmee
- e poi non capisco perchè tutte queste storie, non c'è niente di male se le piace qualcuno, non lo sposerà mica  -
- invece si...- sghignazzò Sebastien, 
- GWENDA AMA LUKE... GWENDA AMA LUKE...- cominciò a cantilenare Sebastien così forte da far giungere la canzonetta sino a Gwenda
- SMETTILA DEFICENTE !- urlò Gwenda dal piano di sotto, Sebastien la ignorò.
- SEBASTIEN !!!!  - strillò Renesmee talmente forte da far azzittire tutti i presenti, Sebastien ammutolì all'istante. 
- vado.. vado un attimo di sopra...- aggiunse Rosalie, dopo quel silenzio. Si alzò e sparì di sopra, per poi bussare alla porta di Edward, dove probabilmente c'era Gwenda. Quindi senza ricevere risposta la aprì. Gewnda era seduta nel letto in quel momento salutò Luke e spense il telefono.
- hey ... - la salutò Rose sedendosi accanto a lei. Gwenda le sorrise.
- ci stavamo chiedendo tutti,  chi è Luke ? - chiese Rosalie schietta. Gwenda attese qualche secondo e fece un lungo respiro. 
- è .. un ragazzo cioè viene in classe con me, e ci avevano assegnato un progetto per la scuola, tutto qui, mi sta simpatico e a volte mi chiama - disse lei. 
- a te piace questo ragazzo - chiese Rose. Gwenda scosse la testa 
- beh, forse un pochino - ammise poi. Rosalie le sorrise, incitandola a dire la verità 
- forse più di un pochino... - Rosalie la guardò maliziosa 
- ok ok, mi piace tantissimo - Arrossì. Rosalie sorrise e le accarezzò i capelli, morbidi e lisci. 
- non mi sono mai piaciuti i ragazzi, cioè voglio dire, mi sono sempre piaciuti Papà, e il nonno, e,lo zio Emmet, lo zio Jasper, o nonno Carlisle, ma nessun ragazzo al di fuori di loro.. io li ho sempre odiati i ragazzi - farfugliò confusa.
- oh  tesoro  tu stai crescendo, vedrai che diverrà una cosa normale, ti ci abituerai, sei ancora una bambina certo... se prima ci litigavi, ora devi limitarti a restare amica con questi ragazzi -
- oh si,si lo so - annuì Gwenda 
- ne hai mai parlato con la mamma ? - chiese Rose. Gwenda scosse la testa.
- ora che ha cominciato il lavoro, avrà sempre meno tempo, non penso che le interessi -
- ma certo che le interessa, come puoi pensare che non le interessi, lei vuole che tu ti confidi, non devi tenerle nascosto niente, anzi lei deve essere la prima a sapere le cose  - le disse Rose. 
- ma non le piacerà questa cosa.- 
- ma le piacerà il fatto che ti ti sei confidata a lei e poi puoi fargli tutte le domande che vuoi, lei ti ascolterà e comprenderà tesoro, non devi mai pensare che non le interessi ! - Rosalei le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. In quella posizione Gwenda era così uguale a Bella pensò. Gwenda le sorrise, e l'abbracciò. Il freddo di sua zia la invase, e pochi istanti dopo si slacciarono dal loro abbraccio .
- ti va di andare giù ora, inventiamoci qualche ragazza e cantileniamo qualcosa a Sebastien - fece Rosalie diabolica, Gwenda cominciò a ridere ed annuì, seguendola nel piano di sotto. 
 

* * * * 



- non pulisco la casa e non metto a letto i bambini, non mi piace vestirli o cambiare loro il pannolino, non sopporto sentirli litigare o frignare e non cucino, li tengo d'occhio e basta - concluse una vecchia signora sulla quarantina seduta nel salotto di fronte a Renesmee e Jacob, mentre i due fingevano un sorriso, pensando che aspettavano con ansia il momento in cui sarebbe uscita di casa. Alla fine avevano deciso anche loro di fare qualche colloquio con qualcuna, oltre a quelli che già facevano con Alice Rosalie Esme e Bella. Ne stavano controllando parecchie quel giorno.

- allora... dove sono i mocciosi -chiese una ragazza rasata a zero con una cresta rossa e una cinquantina di piercing su tutto il viso, mentre masticava una gomma aprendo la bocca in modo che le si vedessero tutti i denti cariati. 
- a.. abbiamo già trovato una tata - mentì Renesmee chiudendole la porta in faccia.
- oh. Adoro a niños que sería con ellos todo el día yo piasono mucho  - cominciò a parlare ininterrottamente una signora sulla cinquantina 

- aspetti aspetti... tu parli la nostra lingua ??? - chiese Renesmee, ma la signora la guardava stranita

- tu hablas nuestra lengua ?  - chiese Renesmee, ma la donna ricominciò a parlare in spagnolo, talmente veloce che Renesmee e Jacob non capivano niente e si arresero lasciandola finire fino a quando sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe smesso e l'avrebbero scartata. Finalmente però i due sembravano aver trovato quella giusta. Una donna sulla trentina. Molto carina e gentile. Perfettamente ordinata e che parlava la loro lingua per lo meno, sembrava disposta a fare tutto... anche se chiedeva uno stipendio più alto delle altre. 
- I ragazzi sono di sopra  l'accompagno - disse Renesmee..
- oh non si disturbi, mi farò conoscere da sola  - disse la donna avviandosi al piano di sopra 
- che ne dici ? ..- chiese Jacob sottovoce.
- per me è ok ! ... possiamo smettere con i colloqui, questa è perfetta - annuì Renesmee 
- e poi...- non fece in tempo a finire che la donna scese in fretta le scale... aveva uno strano liquido blu in faccia appiccicoso che le sporcava i capelli, sembrò infuriata.
- per chi mi avete preso ?  non baderò mai a quelle pesti... non ci contate - urlava e sbraitava la donna 
Uscì di casa e sbattè la porta 
- nuovo record - sospirò Jacob.
- mezzo minuto - aggiunse Renesmee stanca. In quel momento i ragazzi, scesero le scale... la piccola a fatica si appoggiò alle sbarre delle scale e Sebastien e Gwenda al corrimano.
- le avevamo detto di spostarsi - disse Sebastien mortificato.
- ti , glie lo avevano detto - sospirò la piccola Lilly, emanando tenerezza. Eppure visti così,sembravano angioletti 





continua...

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** First nanny ***


Se non riuscite a vedere l'immagine, ecco il link >  http://img190.imageshack.us/img190/5938/lilyan.jpg
vi consiglio di guardarla, ne vale la pena !! mi sono ispirata alla bambina per Lilly e ho fatto l'immagine con Photoshop ! =)


   
 

~ ♥ ♥ ♥ ♥ ~

Nome : Lilyan Sarah Black 
Famiglia:terzogenita di Renesmee e Jacob, discendente della famiglia Cullen edella famiglia Black. Metà vampiro metà licantropo...
soprannominataLilly, è la più piccola in famiglia... sembra abbia più tendenze alvampiro, per il fatto
di preferire ilsangue ed avere un potere, anche se come aspetto, assomiglia a unlicantropo, capelli neri e occhi scuri come il padre. E carnagione più
scura di quelladella madre. Il suo secondo nome, è lo stesso della madre di Jacob.
Potere: Lilly,induce le persone a fare ciò che lei vuole, non è un potere forte,essendo ancora piccola, ma anche abbastanza speciale.




***************************************************************************************************



~ Freak kid Make Freak Life ~






_Capitolo 2_
by Meskina


First nanny

                                                                         

- pallaaaaaaaa- urlò Sebastien dal piano di sopra, ma Jasper fu abbastanza veloce da riuscire ad afferrare la palla ovale da football, prima che andasse a finire in testa alla piccola Lilly... 
- grazie zio Jazz, ritiramela - lo incitò Sebastien dalle scale del piano di sopra,  in quell'istante, Gwenda, con la mazza da baseball colpì la pallina bianca che le aveva tirato Lilly. Colpendola talmente forte che il rumore del colpo rimbombò per la casa,Jasper, con la sua agilità riuscì ad afferrare anche la pallina 
- ZIO JAZZZ, LA MIA PALLAA.- si stufò Sebastien, che si sporse troppo verso la ringhiera delle scale, inciampò, e se non fosse stato per Jasper che si trovò li sotto in quel momento sarebbe andato a finire con la testa a terra.
- ragazzi, ragazzi,tregua, ok tregua - sospirò Jasper, cercando di mancetere il controllo, posando Sebastien a terra. 
Quel giorno Renesmee era andata al lavoro con Alice, Jacob, se ne era andato con Sam, Paul e Seth, Carlisle era in ospedale, come sempre, Rosalie ed Emmet, a Port angeles con Esme, e Edward e Bella, a caccia, così a tenere i bambini era rimasto Jasper. Beh, non ostante il vampiro avesse ottime capacità nel controllare le loro menti, sembrava che proprio non funzionasse, i tre non si calmavano, dovevano fare qualcosa continuamente, erano sempre agitati ed in movimento, Sebastien, era una peste ed era agilissimo, Gwenda, faceva  quello che voleva, a prescindere se le fosse stato negato qualcosa o meno, anzi, era questo il carattere di Gwenda, fare le cose contro il volere degli altri, fare ciò che le veniva impedito... e .. Lilly, beh ... Lilly... induceva Jasper a fare quello che voleva, per la prima volta, come non era mai successo, Jasper si trovò in difficoltà, la casa diventava sempre più un disordine, e giocare dentro casa a football o baseball, o con lo skateboard, di certo non aiutava a  migliorare la situazione.
- allora, facciamo una bella cosa ok,NO NO ferma Gwenda, non rompere le cose con la mazza da baseball, per favore, - fece Jasper prendendogli la mazza dalle mani
- facciamo così, andiamo tutti in salotto, ok,  - li prese per le braccia e le mani,  i tre lo seguirono e anche se controvoglia si sederono tutti e tre nel divano, e Jasper si mise in piedi d'avanti a loro.
- allora, facciamo così  - 
- dove è mamma??...- chiese Lilly,  impaziente, con la sua vocina dolce.
- mamma lavora Lilly... ne abbiamo già parlato...- le rispose Sebastien, facevano tutto da soli pensò, facevano domande e si rispondevano, urlavano e sbraitavano.
- ma .. ma io voglio la mamma  -la piccola cominciò a stropicciare i suoi occhietti scuri dalle lunghissime ciglia.
- è l'ora della nanna, a quest'ora mamma la metteva a dormire di solito -  
- oh.. bene, bene e voi?  voi non dormite?- chiese Jazz speranzoso...
- sei matto ? alle due di pomeriggio ?? noi dormiamo la sera tardi - 
- ok allora non la potete mettere a dormire ? -
- dorme solo con mamma, quando le da il biberon, e si sdraia con lei nel lettone - 
- bi.. biberon ? - chiese Jazz
- si,  a Lilly piace il sangue. ma mamma preferisce darle il latte caldo - 
- beh, vostra madre non c'è, che ne dite di sdraiarvi con lei finchè non si addormenta.. ? - 
 i due lo guardarono come se avesse blasfemato.
-oh.. avanti ragazzi, io.. io non posso, non so come si fa a farla addormentare, non posso farlo - 
- beh allora lasciala così  - fece Sebastien 
- voglio la mamma...- cominciò a piagniucolare Lilly sbadigliando, Jasper si abbassò e la prese in braccio 
- su .. su...-iniziò a cullarla fra le sue braccia e in quel momento Sebastien e Gwenda si alzarono...
- dove andate? che dovete fare ? - chiese Jazz allarmato
- io ho fame -
- gioco qui fuori con lo skateboard - 
- Gwenda cerca di non distruggere la cucina, Sebastien, cerca di non allontanarti dal viale - mise in chiaro le cose, i due annuirono senza badarci molto, Jazz si diresse in cucina, con in braccio la piccola Lilly che si stropicciava gli occhi mezzi chiusi, aveva un body graziosissimo quel giorno, con il pannolino che le gonfiava il sederino poi era tenerissima.
- Q.. quindi le do del latte...- chiese Jazz a Gwenda, lei annuì.
Jasper mise Lilly, nel seggiolone e dal frigorifero tirò fuori un cartone di latte, quindi prese un biberon e lo aprì, versandoci dentro il latte  per poi richiuderlo e lo mise in microonde 
- mettici anche un pò di zucchero dopo - le disse Gwenda - a lei piace più dolce - aggiunse. Lui annuì versandoci un cucchiaino di zucchero.
- come faccio a capire se è abbastanza caldo, o scotta... o...- 
- la mamma se ne butta un pò sui polsi - 
Jazz rigirò il biberon,  mentre qualche goccia di latte gli cadeva nel polso ghiacciato 
- io non sento niente -corrugò la fronte, a quel punto Gwenda lo prese e se lo provò sui suoi di polsi 
- è perfetto  - disse porgendolo a Lilly, la bambina lo prese in mano e cominciò a succhiare, a occhi dischiusi, probabilmente si sarebbe addormentata prima di finirlo, in quel momento squillò il telefono. possibile che un momento di pace non esisteva ?
- faccio io - fece Gwenda alzandosi agilissima e rispondendo.
- ciao mamma ! - 
- si.. tutto bene...  no.. non lo abbiamo fatto arrabbiare... sto mangiando... e Lilly ... beve il latte...   si si ... glie lo ha riscaldato .. si.... si.... si mamma.. si ... non lo so... si.... mamma non lo so... no... non l'ho fatto arrabbiare no ! NO MAMMA.. - Gwenda perse la pazienza e sbattè il telefono nel tavolo andandosene, Jazz lo prese e rispose
Ma che aveva quella ragazzina ? perdeva la pazienza sempre in quel modo ?
- dille di non riattaccarmi il telefono in quel modo mentre sto parlando Jasper..- alzò la voce Renesmee infuriata dall'altro capo del telefono. 
- come vanno le cose  ? - 
- vanno bene.. - mentì Jasper.
- no, è impossibile che vadano bene, senti, questo è l'orario della nanna di lilly . ci pensi tu? - chiese lei.
- ehm, Renesmee, non mi posso mica sdraiare e mettere a dormire la piccola, cioè voglio dire..-
- oh. no non ce n'è bisogno, basta che la culli un pò o le racconti qualcosa,  ma sta attento a quello che gli racconti, è perspicace, e fa mille domande - 
- ok,  ci .. ci provo - mormorò Jasper
- comunque non ti preoccupare è solo per oggi te lo prometto, abbiamo già trovato una tata   - aggiunse Renesmee
- MAMMA NON LA VOGLIAMO LA TATA ! - urlò Gwenda dall'altra stanza, che probabilmente grazie al suo infallibile udito aveva sentito tutto.
Jasper e Renemsee si salutarono, e Jazz prese lilly in braccio. Era così leggera, che aveva paura le si rompesse da un momento all'altro.
- allora, piccolina,  che vuoi che ti racconti ?   vuoi  sentire la favola di biancaneve?  oppure cenerentola,  o...-
- no no - brontolò Lilly
- gli piace qualcosa di originale zio Jazz, non le solite storelle da bambini, dettale una poesia - lo informò Sebastien entrando in quel momento
Jasper cominciò a fare avanti ed indietro per la con la piccola in braccio. Ci pensò su.
- c'erano una volta... - la sua voce calma emanava tranquillità, mentre con il suo potere cercava di calmarla.
- 3 bambini molto, molto, carini, ma anche, molto molto confusionari - la voce di Jazz era dolce e calma, lilly appoggiò la testa alla sua spalla 
- questi bambini, erano disubbidienti, perchè non stavano mai fermi un attimo, e la loro mamma e il loro papà erano disperati perchè non riuscivano a trovare una tata -  si accorse che Gwenda e Sebastien avevano già capito di chi si parlava, facevano finta di guardare la tv, ma in realtà stavano ascoltando tutto 
- questi bambini non erano stupidi, e capivano tutto, solo che, ecco, insomma, a volte erano un pò testardi, e non sempre ascoltavano, o mettevano in atto le regole che gli venivano poste, così un giorno, il loro zio, decise di,  appenderli a testa in giù - detto questo Gwenda e Sebastien scoppiarono a ridere, e anche alla piccola lilly che ormai aveva chiuso gli occhi, le spuntò un sorriso sentendo i fratelli ridere 
- ma i bambini erano più furbi e con abili mosse riuscirono a slegarsi - intervenne Gwenda...
- così riuscirono ad acciuffare il loro zio, a bendarlo e legarlo, e rinchiuderlo nello sgabuzzino, in attesa che qualcuno lo trovasse - aggiunse Sebastien ridacchiando 
- così i bambini potevano fare tutto quello che non gli era permesso fare, come ad esempio giocare a baseball in casa - continuò Gwenda 
- o con lo skateboard - 
- oppure rompere tutto quello che volevano rompere -
- però...però cosi loro non avevano regole, e poi, così facevano un dispiacere alla loro famiglia, e anche se loro volevano bene alla loro famiglia facendo così non lo dimostravano- li interruppe Jasper 
- si ma...-
in quel momento sentì Bella ed Edward avvicinarsi
'grazie a dio' pensò Jasper, La porta si aprì e Lilly, si svegliò all'istante, appena vide Bella, gli allungò le braccine 
- com'è andata ? - chiese Edward sghignazzando, Bella avanzò e la prese in braccio 
- ciao, tesoro, hai sonno ? - chiese amorevolmente carezzandole la schiena, la piccola si accucciò mettendo la testa nell'incavo del suo collo 
- zio Jazz ci ha raccontato una storia - 
- si, ci appenderà a testa in giù  - aggiunse Gwenda,  Edward e Bella guardarono Jasper in silenzio, che gli sorrise imbarazzato 
- era una favola per farli stare buoni - disse Jazz, Edward scoppiò a ridere.




Renesmee quel giorno aveva cose importanti da fare al lavoro, oltre a far creare una buona opinione di se,  doveva anche svolgere il doppio del lavoro che avrebbe dovuto svolgere i giorni successivi, non ostante ciò quel lavoro le piaceva, soprattutto con Alice come ottima consigliatrice, aveva già progettato due o tre vestiti, ed erano anche eccellenti, dovette ritornare a casa tardi 
- non ritorverai lo stesso Jasper - disse ad Alice mentre erano in macchina che ritornavano a casa - Alice scoppiò in una sonora risata...
- oh avanti, Jasper se la cava benissimo  - 
- oh con i miei figli,  tutti dicono così all'inizio - puntualizzò Renesmee 
- ma avanti li abbiamo tenuti altre volte -
- si ma sembra che peggiorino di giorno in giorno, l'autorità è rimasta solo a me, Jacob ormai l'ha persa la sua- Alice rise un'altra volta
- dico sul serio Alice,  comunque la tata che ho trovato, è abbastanza severa, speriamo funzioni - sospirò Renesmee 
- funzionerà,sono solo bambini,che potranno mai fare...? .- 
Renesmee pensò a quella volta in cui Gwenda aveva messo il gatto dentro la lavatrice e il poverino sarebbe affogato se non lo avesse visto la badante, e quella volta in cui Lilly, con il suo potere condusse Sebastien a buttarsi dal tetto di casa, non voleva nemmeno pensare cosa sarebbe successo a Sebastien se Jacob non lo avesse afferrato in tempo. Pensò a quella volta in cui giocando a Baseball dentro casa avevano rotto il vecchio vaso, con immagini totemiche, un vaso appartenuto alla famiglia di Jacob, che era durato per ben 250 anni, pensò alla volta in cui Gwenda nella sua scuola si era picchiata con un ragazzo più grande di lei e gli aveva rotto il ginocchio, girandoglielo dalla parte opposta, e tutta una serie di cose... troppe cose che a lei rimaevano solo i vaghi ricordi,  all'inizio ogni volta che la sucola chiamava a casa, temeva che fosse successo qualcosa ai suoi figli, ora invece, se chiamava la scuola, temeva che i suoi figli avessero ammazzato qualcuno, o gli avessero fatto del male,  a volte pensava che forse tutti i genitori avessero di questi problemi con i loro figli, che forse non era l'unica al mondo, ma poi vedendo i figli degli altri calmi e tranquilli, che l'unca cosa pericolosa che facevano fosse ingoiare una pallina di plastica, invece i suoi figli se la mettevano nel naso la pallina di plastica, dovendoli sempre portare da Carlisle, si accorse che forse il suo era un caso speciale, che forse i suoi bambini essendo ibridi, un incrocio fra razze, come lei del resto,  fossero così per loro natura.
- MAMMAA....- gli saltarono addosso tutti e tre quando entrò in casa, come delle scimmie,  lei se li abbracciò e li coccolò, chiedendogli se avevano fatto impazzire lo zio Jazz  o i nonni 
- oh no, sono, sono stati buoni- affermò Jasper, ma lei rise, come se già sapeva cosa accadeva in sua assenza...
Se li portò a casa,  tutti e tre, Lilde, la badante, si era licenziata quindi dovette preparagli da mangiare, o almeno a Lilly e Gwenda, visto che Sebastien, beveva del sangue come lei. Jacob tornò molto più tardi di lei,  quando ormai i bambini erano andati a letto, lei se ne stava nel suo studio a progettare altri vestiti, era anche un buon pretesto per aspettare Jacob, che in quel momento aprì la porta irrompendo nella stanza
- hey...- disse lui.. sembrava tutto sudato, a petto nudo e piùttosto sporco...
- ma dove sei stato?- 
- abbiamo aiutato Sam per la sua nuova casa, sai, era troppo vecchia quella di prima - Jacob avanzò di qualche passo
-  no Jake, non ti avvicinare , guardati,sei tutto zozzo  - 
lui le sorrise diabolico, e si avvicinò di più 
- Jake, dico davvero - fece lei alzandosi con cautela dalla scrivania,  ma lui sembrava avanzare con un gigno 
- JACOB - urlò , e  prima che potesse dire altro lui le fu accanto, e la prese in braccio 
- dio come puzzi, io non lo so, ma che diavolo ti hanno fatto fare? guardati...- fece infastidita, lui cominciò a baciarle il collo, la temperatura del corpo di lei era più bassa della sua, era sempre costantemente 'fresca' mentre lui era sempre caldo rovente,  le baciò il collo e con le sue grandi mani indugiò nei suoi fianchi perfetti , lei aveva sempre un buon odore, anche quando aveva lavorato tutto il giorno, lui invece tornava a casa sempre sporco.
- Jake, ti prego, prima che tu faccia qualsiasi cosa, vatti a lavare - lo implorò lei, cercando di staccarselo di dosso, lui la mise a sedere nella scrivania 
- sei sicura che non mi vuoi qui ? ora ?- 
- oddio no!! NO, nella mia scrivania,  come ti salta in mente - 
- oh avanti semttila di fare così -  ricominciò a baciarle il collo 
- ok,  ok  - Renesmee alzò le mani, e  lui si staccò per constatare se era veramente d'accordo
- se lo fai ora, senza lavarti e senza andare in camera, beh,  allora mi metto in astinenza da sesso per... beh vediamo un pò... una settimana?  un mese ? non so, un anno? - 
- che cosa? NON puoi farlo  - 
- ah no ? proviamo allora?  prendimi ora e non mi avrai per un anno, lavati e mi avrai quando vuoi - aggiunse.  lui cominciò a piagniucolare
- ciao amore, buona doccia - disse Renesmee dandogli un bacio nelle labbra, si alzò dalla scrivania e se ne andò nel piano di sopra, muovendo il sedere.

* * * *


Si ritrovarono nel letto, lei con la testa nel petto nudo di lui... 
- ho trovato una tata - sospirò Renesmee, i suoi capelli sciolti, a differenza di come li teneva ultimamente erano bellissimi, ondulati  bronzei, e setosi, aggettivi che descrivono ben poco la loro reale bellezza, erano sparsi nel cuscino e nel braccio di lui 
- com'è ? - chiese Jacob...
- è.. severa, cioè almeno credo, severa al punto giusto, quello che serve ora per i ragazzi è la disciplica Jake. cosa che noi non sappiamo imporre, o meglio che tu non sai imporre, a me ascoltano - disse lei.
- anche a me ascoltano -
- si ma solo quando li ricatti Jake, ammettilo- 
 lui sghignazzò.
- bene, vediamo come andrà a finire-  sospirò Jacob baciandogli la fronte.


* * * *



La tata,  era una signora sulla quarantina,  era molto alta e magra magra, i suoi capelli erano raccoldi in una cipolla, e sembrava molto più vecchia dei suoi anni reali   Renesmee aveva in braccio Lilly, e Jacob e i ragazzi erano seduti al suo fianco mentre la tata dettava le regole che dovevano esser rispettate. 
-mamma, è una mezza vampira anche lei ?però al contrario dimostra più anni di quelli che ha ?- mormorò Sebastien nell'orecchio di sua madre, a Renesmee scappò una risatina.
- signora io sto dettando le regole, sto dettando disciplina, se lei ride su queste cose significa che non è una brava madre e non sa gestire i suoi figli - fece la tata 
- oh,  mi,  mi scusi...è stato lui non sono stata io...- Renesmee incolpò Sebastien come se fosse una bambina...
- hey - fece il ragazzino corrugando la fronte, Renesmee sorrise 
- shhh...- ridacchiò.  Sebastien mise il broncio e lei gli baciò la testa 
- allora, dette le regole, vi do anche i fogli, per non dimenticarvele - disse dando un foglio a ciascuno di loro..
- a.. anche a noi? - chiese Jacob 
- dovete essere d'esempio per i vostri figli,  signor Black, dovete essere i primi a rispettare le regole - 
- lei è davvero brutta,  ma proprio tanto !- esclamò Gwenda osservandola meglio.
- HEYYY .....- la ripresero Jacob e Renesmee al'unisono voltandosi verso la figlia,che corrugò la fronte 
- che c'è ? - chiese Gwenda
- non importa signori,  preferisco la sincerità, è un pregio questo - disse la signora, che non rideva mai, aveva un naso troppo grande per la sua faccia troppo sottile e una bocca troppo piccola per quel naso a patata, e gli occhi erano troppo vicini fra loro,
- visto .. gne gne gne ..-

Renesmee e Jacob se ne andarono, lei al lavoro e lui dagli altri Quileute 
- quanto durerà  ? - chiese Renesmee, quando erano in macchina 
- non lo so, spero che almeno una giornata duri ! - fece lui, e i due sospirarono.  

La giornata di lavoro andò bene,  Renesmee chiamava ogni tanto per sapere come andavano le cose, e chiese anche a sua madre o Alice , Esme o Rosalie di passare a vedere, ma le dissero che andava tutto a meravoglia che , che sembrava i suoi bambini si stessero regolarizzando,quindi passò la giornata una meraviglia, sperando che quello fosse una specie di nuovo inizio.
 
ma a volte... non tutto va come speriamo... 
quasi due ore prima di lasciare il lavoro, quillò il telefono... 
- VENGA ALL'ISTANTEE A CASAAAAAA LA PICCOLA... LA PICCOLAAA...- sentì la tata urlare dall'altro capo del telefono.  Una tata come quella, fredda e severa che urlava in quel modo...  Renesmee raggelò all'istante sbiancando in viso, 'lilly' pensò, che diavolo era successo? non aveva il coraggio di chiederlo, uscì in fretta e furia lasciando il lavoro a metà e senza dare spiegazioni,  il cuore le batteva tre volte più veloce , come se una bomba le esplodesse nel petto, o stesse per esplodere, e chiamò Jacob per informarlo,con la macchina si diresse a tutta velocità verso casa, il respiro le mancava, e il pensiero che a lilly fosse successo qualcosa, la stava uccidendo, quando fu nel viale di casa, intravide Jacob, correre come un pazzo fra i boschi, e si incontrarono nel viale 
- CHE DIAVOLO è SUCCESSO  ?- sbraitò lui allarmatissimo, Renesmee aveva le lacrime che le sgorgavano dagli occhi, videro la tata fuori dalla porta di casa, con i capelli e i vestiti tutti stropicciati, aveva una calza strappata ed era senza una scarpa, alzò le mani al cielo appena vide i due.
- la piccola, LA PICCOLA ! HANNO MANGIATO LA PICCOLA. - urlò,  i due la seguirono all'istante dentro casa sorpassandola, entrarono in cucina, e sembrava tutto distrutto, niente era rimasto intatto 
- HANNO MANGIATO LA PICCOLA .. L'HANNO MANGIATAAA...- urlò la tata dietro di loro che non riusciva a contenersi,Sebastien, a terra, aveva la faccia piena di sangue,e sembrava che da un contenitore ne stesse bevendo altro 
Gwenda era seduta sopra il tavolo e mangiava della carne cruda,  sembravano entrambi calmissimi, ma erano sporchi e pieni di sangue, Jacob, seguito da Renesmee si fece strada fra le padelle e le cose a terra,  fra liquidi e cibi, il muro era cosparso di latte e biscotti appiccicosi 
si guardarono con cautela attorno, mentre i due ragazzini andavano avanti a mangiare e bere come se niente fosse, si avvicinarono al tavolo dove  c'era una grossa pentola  Jacob si avvicinò e la aprì,con cautela... 
- SONO CANNIBALI, CANNIBALII.- urlava la tata per casa, sembrava impazzita,
dentro la pentola, la piccola Lilly, dormiva con il biberon in  mano.
- ODDIO - fece Renesmee avanzando e prendendo la piccola in braccio, che si svegliò, la strinse a se, e la baciò 
- amore mio - fece stringendola ancora a se, Jacob, fece un lungo sospiro,  e guardò i ragazzi arrabbiato, mentre i due sembravano indifferenti 
dopo aver visto la piccola fra le braccia di Renesmee la tata sembrò impazzire, si prese la roba e urlando se ne uscì di casa....
- FIGLI DEL DEMONIOOO FIGLI DEL DEMONIIOOOOO - urlava mentre si allontanava da quella casa, per non fare  mai più ritorno 


continua... 






**********************************************





spero che questo capitolo vi sia piaciuto... volevo informarvi che per  la parte finale ho preso spunto da un film che avevo visto un pò di tempo fa , ma non mi ricordo il titolo... mi è piaciuta e l'ho modificata a mio modo...  naturlamente non potevo far mangiare la piccola ai due... 
recensite e ditemi che ne pensate... a presto =)
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Second Nanny ***


ciao a tutte .. eccomi qua con un nuovo capitolo... sono un pò giù perchè vedo che ci sono pochissime recensioni... !!!! cioè... spero che la mia storia non sia così brutta... anche perchè mi è venuta di getto... ringrazio tantissimo chi l'ha messa nei preferiti e chi nelle seguite, anche se mi farebbe davvero piacere qualche recensione ... così tanto per sapere com'è.... !! grazie lo stesso a tutti quelli che la leggono !!!  e anche a noe_princi89 che ha commentato tutti i capitoli fatti fino ad ora !! =) ... 


*****************************************


Se non riuscite a vedere l'immagine ecco il link ! > http://img80.imageshack.us/img80/4166/ssebba.jpg 
ne vale la pena anche per questa di vederla ve la consiglio =) .



~ ● ● ● ● ~

Nome : Sebastien Edward Black 
Famiglia : è il secondogenito di Renesmee e Jacob... Sebastien è un ragazzino di 8 anni.è un ibrido ma anche lui più tendente al vampiro. difatti, a differenza delle sorelle e del padre, beve sangue come la madre, e dorme pochissime ore... la sua pelle è pallida quanto quella di sua madre
e i suoi capelli sono sul biondo... ha ereditato gli occhi verdi del nonno, e infatti ha somiglianze come quelle di Renesmee o Edward, non prendendo quasi niente dal padre,
 nemmeno il carattere, perchè se pur una peste, è molto riflessivo e sa essere anche estremamente calmo, ma stando sempre con
la sorella maggiore, tende a dimenticare il comportamento a cui dovrebbe attenersi 
potere : Sebastien ha il potere di muovere o spostare gli oggetti ... (per chi avesse letto Breaking dawn, simili a quelli di Benjiamin)


******************************************************

_Capitolo 3_
by Meskina

Second Nanny




- ora voi.. mi dite che cosa c'è che non va, mi dite che cosa AVETE CHE NON VA, è colpa nostra ? che cosa abbiamo fatto noi per meritarci questo?DITECELO PERCHè LO VOGLIAMO SAPERE - Renesmee perse le staffe, in piedi d'avanti ai ragazzi nel divano.
- far credere alla tata di aver mangiato vostra sorella non è una cosa che succede tutti i giorni,  ma come vi è venuto in mente ?- intervenne Jacob appostato dietro Renesmee, a mani incrociate e appoggiato alla colonna. Gwenda prese parola
- ci andava di farlo - fece una smorfia 
-beh dovete smetterla di fare ciò che vi va, ci sono delle regole in questa casa,  che bisogna rispettare !! - urlò Renesmee infuriata. Sebastien con il suo potere stava alzando dei libri in aria dietro di lei, che se ne accorse anche senza voltarsi
- SEBASTIEN PIANTALA !!!!! - strillò talmente forte che il bambino, spaventato ritirò subito il suo potere facendo cadere i libri a terra. 
- qual'è il vostro problema?? QUALE ? ce l'avete con il mondo ? con chi ce l'avete?- 
- non la vogliamo una tata - mormorò Gwenda
- E INVECE L'AVRETE !!!!   - strillò Renesmee, facendola zittire. Stava cominciando a perdere il controllo, Jacob le si avvicinò 
- MA CHE COSA PENSATE ?  CHE TUTTO IL MONDO SIA AI VOSTRI PIEDI ? CHE FACCIANO TUTTI COME VOLETE VOI ?- Jacob le prese il braccio per farla calmare...
- NON LA VOLETE UNA TATA ?.. E ALLORA CHE COSA DOVREMMO FARE NOI ? SECONDO VOI, LASCIARVI SOLI IN CASA ?  GIà è TANTO CHE QUESTA CASA NON ABBIA PRESO FUOCO -
- Renesmee - mormorò Jacob, lei sospirò esasperata.
- la nuova tata arriverà qui questo pomeriggio,  voglio disciplina e ordine, farete tutto quello che lei vi dice,  non voglio che mi chiami, dicendomi chissà quale pazzia, non voglio nessun comportamento al di fuori delle regole. NESSUNO - 
- e ora di sopra - aggiunse .
- DI SOPRA !!! - strillò un'altra volta,  i ragazzi piano si alzarono e strascinarono i piedi, per poi salire le scale,Jacob prese Lilly in braccio, quando fu certa che i ragazzi fossero ogniuno in camera sua  si rivolse a Jacob
- ho esagerato ? - mormorò
- nahhh   -
  si avvicinò a lei, e si sederono nel divano

- mio dio ma sono geniali.. !!!! come gli viene in mente una cosa del genere ? far credere alla tata di aver mangiato la loro sorella -
- ora li stai giustificando ?- 
- no ! NO, sto solo dicendo,se, se usassero la loro intelligenza per qualcosa di geniale, potrebbero fare grandi cose -
- oh, andiamo Jake che diavolo stai dicendo,  smettila - disse Renesmee sottovoce.
- ok scusa - fece Jake, intimorito dallo sguardo di Renesmee. 
- maledizione   perchè deve sempre andare a finire così ? ogni volta li devo sgridare - sospirò lei,  ed era vero, ogni volta era costretta a fare la cattiva con loro, visto che non obbedivano quasi mai, e che Jacob non era severo come lei. 
- Shhhhh ...  lo senti ? - chiese Jake 
- che cosa? non sento niente -  
- appunto, appunto, silenzio totale,  la tua sfuriata ha funzionato -  
- è vero -  sorrise Renesmee, e si alzò in piedi,  ma quel momento di pace e tranquillità durò poco ,  infatti,  dal piano di sopra si sentì una botta e qualcosa cadere a terra e frantumarsi in mille pezzi  come se fosse porcellana 
- dicevi ???? - chiese Renesmee ironica a Jacob...


*****


Bella stava imboccando Lilly,  anche se la piccola preferiva mangiare da sola 
- mamma non importa se vuole mangiare da sola lasciala fare, non devi insistere molto con loro - sbuffò Renesmee
- quando arriva la nuova tata ? - chiese Bella, che quel pomeriggio era passata da loro
- fra un pò dovrebbe essere qui - 
 In quel momento  Gwenda scese le scale 

- che ci fai sotto ? vi ho già detto che dovete stare in camera vostra !! fino all'arrivo della nuova tata ! -la rimproverò Renesmee severa. 
- ma mi annoiooo - si lamentò la ragazza
- beh, ci pensavi prima di mangiare Lilly -
- ma anche Lilly ha partecipato a tutto ciò, perchè lei non è in punizione ? -
- vediamo un pò, forse perchè ha un anno e mezzo ? - chiese Renesmee sarcastica,   Gwenda mise il broncio.
- voglio stare con nonna ! - esclamò avvicinandosi a Bella, che più che nonna, sembrava sua sorella !  in quel momento scese le scale anche Sebastien 
- hei ! cos'è...  nessuno mi ascolta quando parlo  ? tornatevene tutti e due in camera vostra !!!! - ripetè Renesmee.
Sebastien imbronciato si avvicinò a Bella, la quale guardò Renesmee speranzosa, Renesmee sbuffò, e poi cominciò a preparare la cena per Jacob 
- che fine ha fatto Lilde ? non la vedo più ultimamente  -
- si è licenziata - sghignazzò Sebastien 
- che avete combinato ? -
- niente, noi non le avremmo fatto niente, ci stava simpatica, ma aveva paura che se fosse rimasta ancora, avremmo fatto con lei come facciamo con gli altri - disse Gwenda 
- Lilde  ela simpatica - disse Lilly sconsolata. 
- era simpatica ma aveva paura - sospirò Renesmee 
- la gente ha paura dei miei figli,  ma dove andremo a finire - aggiunse 
- beh, ragazzi cercate di comportarvi in maniera adeguata oggi 
- se ci piace si - disse Gwenda, facendo girare di scatto Renesmee all'istante 
- aspetta aspetta ripeti ? se.. se vi piace  ?  - chiese Renesmee avvicinandosi 
- no stavo scherzando - disse Gwenda all'istante,  impaurita, Bella sghignazzò  Renesmee la osservò dubbiosa poi riprese a preparare la cena , il campanello suonò all'istante 
- Eccola  - fecero Renesmee e Bella all'unisono 
- ma dove diavolo è Jacob - 
in quel momento proprio Jacob aprì la finestra della cucina ed entrò 

- JAKE !  - esclamò sottovoce Renesmee indignata
- scusa,  ma c'è quella alla porta -
- ragazzi su su...- 
 si alzarono per andare a sedersi nel salotto 

 i ragazzi si guardarono fra loro 
- come se fosse chissà cosa, questa non durerà più dell'altra - mormorò Gwenda sottovoce a Sebastien, quest'ultimo annuì serio.
Bella prese in braccio Lilly e Renesmee andò ad aprire 
la tata, una signora, ehm, come si può dire, piùttosto in carne 
- che ciccionaaa... - bisbigliò Sebastien, Jacob gli diede una pacca in testa per farlo zittire. La tata, era talmente enorme, che i ragazzzi temerono  non potesse entrare dalla porta, ma la vecchia signora ci riuscì benissimo
- buon... buona sera  - fece Renesmee sorridente, sperando che Alice, questa volta avesse scelto bene, la signora,  brutta e scorbutica le diede solo un'occhiata salutando lei e gli altri con un cenno alla testa,teneva una borsa in una mano  un bastone nell'altra, mentre si avvicinava Sebastien deglutì 
- ben.. ben venuta...- disse Jacob 
- salve - la salutò Bella, Lilly si rifugiò su di lei, Gwenda dietro di Jacob, e Sebastien prese la mano di Renesmee. 
- loro sono...Sebastien...-Renesmee indicò il ragazzo che le stringeva la mano 
- Gwenda ..- disse Jacob scostandosi 
- e lei è Lilly - aggiunse Bella, mettendo in mostra la piccola, la tata non si mosse, non accennò nessun sorriso,  nessun segno di alleggerirsi nemmeno davanti alla piccola e dolce Lilly 
- ora che li ho visti posso anche andare,  ritorno domani, alla mia ora !- disse la signora 
- aspetti,  non.. non vuole conoscerli - chiese  Renesmee,  la tata si fermò, e guardò Renesmee 
- no.. - aggiunse, per poi andarsene, passando da quella porta che sembrava troppo piccola per lei...

*****

- sei, sei sicuro che sia quella giusta ?-
Renesmee si andò a sedere sopra Jacob, che stava nella poltrona in camera, lui poggiò le braccia sopra le gambe di lei 

- Gwenda si è nascosta dietro di me,  e.. Gwenda non ha mai avuto paura di nessuno - fece Jake, lei ci pensò su 
- ce la faremo, riusciremo a metterli in riga  -  
- lo so
le  mise le braccia attorno al collo gli baciò la bocca, Jacob le carezzò la schiena 

- che hai tesoro ? sembri stanco  - chiese Renesmee 
- oggi ho lavorato più del solito,  Sam aveva più bisogno perchè mancavano alcuni di noi, sono stanchissimo - 
Renesmee  se lo baciò tutto come se lui fosse un bambino che si lamentava con la mamma 

- tu stanco ?  naahhh impossibile - scherzò lei. 
- dobbiamo prenderci una vacanza Renesmee,  magari, noi due soli -
- adesso che ho cominciato il lavoro ? - chiese lei , come se fosse sicura che non si sarebbe avverato
- puoi sempre prenderti una settimana -  
- oh Jake mi piacerebbe ma... non credo che mi concederebbero una settimana, comunque ci provo, ma alla tata che diciamo ? che per una settimana non dovrà lavorare ? -  
- che centra la tata... aspetta,  io intendevo una vacanza noi due,  SOLO noi due - puntualizzò lui. Nessie corrugò la fronte.
- vuoi andare in vacanza senza i ragazzi ? - chiese indignata
- solo una settimana...-
- vuoi andare a divertirti e lasciarli qui ? - si alzò dalla poltrona
- Nessie, non fare così, da quando sono nati non abbiamo mai avuto un momento per noi -
- beh,  questo era certo quando abbiamo deciso di tenere Gwenda, da allora sarebbe stato ovvio che ci avrebbero tenuti occupati, non vado da nessuna parte senza di loro Jake -  
- Renesmee, con i ragazzi potremmo fare tutte le vancanze che vuoi, chiedo solo una settimana per noi due, soltanto una settimana,  i ragazzi possono stare dai tuoi -
- Jake non riesco a divertirmi sapendo che i miei figli non sono con me, capisci ? o meglio, sapendo che io sono in chissà quale bel posto e loro a casa, come puoi pensare ciò -
- oh avanti,   stai esagerando, voglio solo stare con te, chiedo solo una settimana -  Renesmee sbuffò infastidita, e stavolta si mise un pigiamone di quasi tre taglie più grande,  e si andò a sdraiare nel letto, lui si alzò e la seguì, togliendosi solamente la maglia
- io ti amo, e... vorrei passare solo una settimana insieme a te,  per non dimenticare che non ci sono solo i ragazzi -
- sono i nostri figli -
- che però ci stanno tenendo occupati più di quanto avessimo programmato,  -
- non lo so, ci penserò su -
Renesmee gli voltò le spalle, lui sospirò, le scoprì la spalla liscia e candida e glie la baciò,  per poi spegnere la luce.


*****

Il giorno seguente, la tata arrivò un ora in anticipo quando ancora i ragazzi stavano facendo Colazione, Sebastien beveva un bicchiere di sangue, che le aveva preso Renesmee quando era andata a caccia,  Jacob se ne era già andato di mattina presto, e lei se ne sarebbe andata dopo un pò
la tata cominciò a muoversi per la casa, come se la stesse esaminando,  i ragazzi erano tutti e tre imbronciati, avrebbero passato tutta la giornata con quella brutta signora racchia
- mammaaa... - si lamentò Gwenda
- shhh ...- le disse lei, baciandole la fronte
- fate quello che vi dice , fate i bravi e vi prometto che oggi cercherò di arrivare prima a casa -
 Lilly allungò le braccine dal seggiolone verso di lei, che la prese in braccio e se la sbacciucchiò tutta, per poi rimetterla nel seggiolone.

La tata entrò in quel momento, e sembrava togliesse sutta l'allegria della stanza
- bene, ora, ora io devo andare, la piccola deve essere messa a letto a mezzogiorno, con un biberon di latte caldo, mentre i ragazzi devono fare i compiti,  spero che sia abbastanza severa, me lo auguro, - sospirò Renesmee
- non ne dubiti -
- Bene -
tutti e tre i ragazzi le si attaccarono come delle scimmie, non volendo che se ne andasse, lei se li baciò tutti e tre, e salutando la tata e dandogli delle raccomandazioni, li lasciò e se ne uscì di casa

Anche quel giorno aveva tanto lavoro da compiere, sperava di poter rispettare la promessa fatta ai ragazzi di ritronare prima
Indaffarata in ufficio sentì squillare il telefono, 'oh no, maledizione no ! ' pensò nervosa.

- si ? - fece allarmata 
- volevo solo chiederle se è vero che i ragazzi hanno solamente poche pagine da fare come compiti, oppure mi stanno mentendo - chiese una voce fredda dall'altra parte, lei quasi non ci credeva
- s... si... cioè, Gwenda ha alcune pagine, Sebastien solo due, le altre le farà i prossimo giorni...-
- bene,  solo questo  -la tata riattaccò senza lasciarle tempo di dire altro. Renesmee sospirò, e si mangiucchiò le unghie.

La sua segretaria in quel momento le stava dicendo le cose che aveva da fare quel giorno, in piedi d'avanti alla sua scrivania

- Carey -la interruppe. la ragazza si fermò
- si ? -  
- lei ha figli ? - chiese Renesmee
- ahm....- Carey semrbava disorientata, come se non si aspettasse una domanda del genere
- ahm,  s... si, perchè ?  -
- ha,  ha mai pensato di andare in vacanza con suo marito che so,  magari per una settimana e lasciarli da qualcuno -Carey sorrise
- si, molte volte - rispose
- e .. e lo ha fatto -
- una volta - 
- ah.. e .. c.. come è andata? cioè voglio dire, non ha pensato ai suoi figli durante tutta la vacanza. ? - chiese Renesmee
- oh si, tutto il tempo, ma poi, mi sono accorta che ai ragazzi non importava veramente cioè, volevo prendermi una vacanza con mio marito,  ma non senza i miei figli, ma alla fine, non è niente di che, tu te ne vai per una settimana e poi ritorni, a loro non cambia niente, magari poi li porti dove vogliono -  
Renesmee annuì ringraziandola
Le ore successive, chiamò più volte a casa,  parlò con Sebastien e Gwenda, e anche con Lilly,  le dicevano che non gli piaceva la tata ma niente di più, anche se si aspettava che la chiamassero verso le ultime ora non venne chiamata, quindi terminò il lavoro e si diresse verso casa
Jacob era già arrivato aveva fatto prima, quando entrò i ragazzi le andarono incontro
- heyyy  -
- com'è andata ? - chiese 
- non mi piace - borbottò Sebastien imbronciato,   sembrava non avessero combinato niente,  Jacob le sorrise, e Renesmee guardò la tata,  impassibile
- bene..- disse - io vado - aggiunse prendendosi il cappotto la borsa,  e dirigendosi verso la porta
- sa...- disse Renesmee calma..
- lei è la prima che dura così tanto, la ringrazio -
la signora annuì e uscì,  Renesmee guardò Jacob a occhi sgranati, e cominciò a ridere

- ce l'abbiamo fatta  -
lui si avvicinò a lei e la baciò...

- ohhhh.- fecero schifati i ragazzi
- va bene - mormorò lei
- cosa? - chiese lui
- va bene,  una settimana, io e te   - aggiunse lei, Jacob la guardò sorpreso, per poi sovrastarle di nuovo le labbra.



continua... 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Testarda! ***


*-* ... grazie delle recensioni ragazze ! subito un'ondata.. le risposte a fine pagina U.U...  xD
Eccomi qua con un nuovo capitolo...  sono indecisa sul nome comunque vedrò.. per 'Gwenda'.. beh.. in pratica è la ragazza nella foto.. *-* bellissima!

***

Se non riuscite a vedere l'immagine ecco il link > http://img44.imageshack.us/img44/6752/gwenda.jpg
Questa ve la consiglio più di tutte .. *-* ...

~ ♥ ♥ ♥ ♥  ~

Nome : Gwenda Isabella Black
Famiglia: Gwenda è la primogenita di Renesmee e Jacob, nata appena dopo il matrimonio dei due. Anche lei, come i suoi fratelli è un'ibrida. Mezza vampiro e mezza licantropo... la sua vera natura si celerà più in la.  Ha gli occhi ereditati dal nonno,
e il suo carattere forse, proviene dalla famiglia Black.
è una ragazza estremamente intelligente, ma anche molto testarda, e apparentemente, aggressiva e confusionaria. La sua bellezza,
si sta mano a mano celando, nel suo viso da bambina, e anche se non vuole capirlo, Gwenda sta crescendo !
Potere: Gwenda ha un potere alquanto strano.. (sorpresa...) ... lo scoprirete durante la storia xD



********************************************************************************

~ Freak kid Make Freak Life ~



_Capitolo 4_
by Meskina




Testarda 




- bene ! sono contenta!  almeno ci lascerete un pò in pace, sarà un vero paradiso senza di voi - sbottò Gwenda aggressiva, guardando Renesmee e Jacob in piedi d'avanti a loro.
- ah si?  beh anche io di non avervi tra i piedi - fece Renesmee, e si pentì all'istante di averlo detto 
- Bene !! e allora andatevene, che cosa state aspettando?-
- Gwenda,  non usare questo tono con me !- esclamò Renesmee esterrefatta. La ragazza mise in broncio e si appoggiò allo schienale del divano a mani incrociate. Jacob non sapeva che dire, del resto, pensava sempre a tutto Renesmee. In quel momento pensò a come fossero uguali, nessuna mollava, entrambi aggressive, e, entrambi volevano avere ragione.
- starete dai nonni - si intromise Jacob.
- per solo una settimana.-  
- se non volete non ce ne andremo, veramente- sospirò Renesmee
- oppure se volete venire con noi basta che ce lo dite - aggiunse.
- per me va bene  !- fece Sebastien indifferente,  Renesmee guardò Lilly,  che le sorrise 
- vogli stale con nonnaaa - battè le mani la piccola, a quel punto guardò Gwenda, questa volta comprensiva, la ragazza la fulminò con lo sguardo 
- che cosa ti fa pensare che ti voglio qui  - disse la ragazza arrabbiata, le parole trafissero Renesmee, quella bambina, era la stessa che la chiamava quando lei non c'era, dicendole che non vedeva l'ora che tornasse a casa, e che le mancava, oppure a volte, quando era piccola, la notte sgusciava dalla sua camera e si infilava nel loro letto, stringendosi a Renesmee, quel piccolo corpicino fragile, fra le braccia esili della madre e quelle possenti del padre. Quando era ancora più piccola, forse quando aveva l'età di Lilly, le saltava addosso e l'abbracciava, dicendogli: 'ti voglio bene mamma' così... senza alcun motivo, e ora le diceva che non voleva averla più a casa, che non la desiderava, Renesmee sospirò 
- perchè fai così ? - chiese rassegnata - dimmi la verità tesoro, se non vuoi che partiamo, se è per questo che sei arrabbiata allora ... -
- TI HO GIà DETTO CHE VE NE POTETE ANDARE E CHE NON MI INTERESSA - strillò Gwenda alzandosi con rabbia dal divano e sbattendo i piedi dirigendosi verso il piano di sopra per poi sbattere la porta della sua camera.
- Oook... forse non diceva sul serio -intervenne Jacob.


****


Avevano optato per l'europa,  oppure ... Miami,  o  i caraibi, ma poi decisero per l'Egitto,  Renesmee ne andava pazza, ovvero, aveva letto moltissimi libri in proposito, conosceva quasi tutto dell'Egitto, ma da quando erano nati i bambini non ne avevano più avuto l'occasione di andarci. Le valigie erano già in macchina. Dopo aver salutato i ragazzi, lasciati dalla tata, stavano salutando tutta la famiglia Cullen. 
- mamma, oggi staranno con la tata, andateli a prendere questa sera, e poi dite alla tata di ritornare fra una settimana, o quando saremo ritornati - raccomandò Renesmee a sua madre. Poi li abbracciò.
- oh andiamo, è solo una settimana Renesmee - sbuffò Jacob impaziente di partire, fulminato dagli sguardi dei presenti,  si ritrasse all'istante. 
- divertiti, e non chiamare ogni cinque minuti, ci pensiamo noi ai ragazzi - fece Rosalie dandole un buffetto sulla guancia.
Così i due piccioncini partirono per l'Egitto 
La macchina li portò in aereporto, dove i posti in prima classe, erano totalmente rilassanti,  lei si appoggiò allo schienale della poltrona in pelle beige, e sospirò. Jacob le prese la mano, e la strinse alla sua.
- che hanno detto al lavoro  ? -  
- Beh non potevano non concedermi una sola settimana, cioè, è stata Alice più che altro ad aiutarmi -  
- come hai detto a loro? tipo ... 'scusatemi... ma ho bisogno di stare una settimana con mio marito, sapete, lo sto trascurando molto ultimamente...'- fece Jaco imitando la sua voce, lei sorrise e le diede una botta nella spalla.
- non è vero scemo ! - scoppiarono entrambi a ridere. Poi ritornarono seri
- cosa pensi staranno facendo ?- chiese Renesmee
- non cominciare  - fece Jacob, ma lei prese il cellulare dalla sua borsa e compose il numero di casa. Jacob glie lo sfilò dalle mani all'istante 
- heyy ..  volevo solo chiamare mamma, volevo dirgli  di andare a prenderli  -
- li andranno a prendere questo pomeriggio,ricordi ?solo noi due - fece lui
- heyy ! non vuol dire che non posso sentirli durante la settimana -
- si ma non durante la prima ora che sei lontana da loro - scherzò Jacob 
- vedrai che se la caveranno,  andrrà tutto bene, e poi, la nuova tata ... riesce a tenerli a bada.... - concluse Jake.



- Brutti mocciosi,  liberatemi LIBERATEMIIIIIIII  - urlò la tata,  come non aveva mai urlato. 
L'avevano legata...  già,  l'avevano legata come un salame in una sedia, prima le avevano dato da bere, con pasticche di sonnifero, e poi l'avevano legata sulla sedia, ricoprendola di Skotch, quello grande e resistente. Sebastien le girava intorno con lo skateboard, mettendogli addosso altro Skotch. 

Gwenda accartocciava della carta e glie la tirava addosso. 
- e tu saresti una tata? - chiese ironica
- non sai nemmeno distinguere quando ti fregano per impasticcarti - aggiunse Meschina. La piccola Lilly, era a terra che giocava con le posate, e le batteva nelle pentole, facendo un rumore assordante, e fastidioso, al quale però i ragazzi non facevano caso.

- lasciatemi, liberatemi..  -
l'avevano legata troppo stretta, a stento riusciva a respirare

- che cosa ti fanno mangiare a colazione ? un bisonte ? - Gwenda scoppiò a ridere, Sebastien continuava a girarle intorno
- basta con lo Skotch  - tagliò corto al fratello., che con i denti lo staccò,  Gwenda si avvicinò malefica alla tata, a mani incrociate 
- che cosa potremmo fargli ? -  
- affettiamola  ! - 
- naahh
, qualcuno si accorgerebbe che è morta, qualcosa di semplice ma ridicolo  - ci pensò su - va a prendere i trucchi di mamma - aggiunse la ragazza. Sebastien obbedì e velocemente salì le scale, per poi ritornare alcuni minuti dopo con un astuccio pieno di trucchi,  Gwenda lo aprì e ne tirò fuori una matita nera 
- perchè fai questo ragazzina ?  lo so che sei una ragazza intelligente, e che sai che quello che fai è sbagliato, perchè ti comporti in questo modo ? - chiese la tata. Gwenda non si aspettava ciò.
- tu non sai niente - disse fredda 
- lo so invece, forse i tuoi fratelli sono troppo piccoli e non capiscono, ma tu capisci, capisci eccome, perchè ti comporti in questo modo ? - 
Gwenda esitò un lungo istante

- chiudile la bocca - disse a Sebastien, che prese lo skotch e obbedì. Gwenda si avvicinò e con la matita nera, le disegnò un monociglio, dei baffi alla Hitler, e le colorò anche un occhio di nero
scoppiando a ridere 

- non cambia molto, brutta prima, brutta dopo - aggiunse  perfida. Sebastien rise, Lilly, battè le manine contenta. 
- basta mi sono stufata, giochiamo a baseball - sbuffò prendendo la mazza da baseball in camera sua, e posando il guantone a Sebastien e la pallina a Lilly, la piccola glie la tirò, e Gwenda la colpì talmente forte, che andò a finire nel muro, facendoci un piccolo buco, per poi rimbalzare ed andare a finire fuori dalla finestra, rompendo il vetro 
- mmmmhhh .. mhhh - la tata si dimenava dalla sedia,  i ragazzi continuarono a giocare per casa per tutto il tempo, mentre la casa sembrava bombardata, i cuscini erano esplosi, ricoprendo il salotto di piume bianche, sembrando neve, niente era al suo posto, la tata si era stancata di dimenarsi, quindi osservava in silenzio.Quelle tre pesti che stavano distruggendo casa, fra urla e grida, pallonate che le arrivavano anche in faccia a volte, oggetti che venivano tirati, e si accorse che la più piccola era costantemente in pericolo, però tutto quello che chiedeva le veniva esaudito, a un certo punto, Sebastien, alzò una mano e buttò tutti i libri dagli scaffali, la tata sgranò gli occhi, stentava a credere a ciò che aveva visto 
- sei matto ?  - sbaritò Gwenda - c'è quella - aggiunse mostrando con un dito la tata, Sebatien si grattò la testa 
- scusa - mormorò,  in quel preciso istante, il campanello della porta suonò, i ragazzi si voltarono all'istante impauriti, la tata cominciò a dimenarsi 
- mmmhhhh.... mhhhhh mhhhh mmmhhh..- faceva .. cercando disperatamente di chiedere aiuto 
- sbrigati aiutami a portarla li dentro - fece Gwenda indicando lo sgabuzzino...cominciarono a trasscinare la sedia, dato che non potevano alzarla a causa del peso..Era una fatica enorme... ma ci riuscirono, e richiusero la porta a chiave, Gwenda si guardò intorno, poi corse ad aprire, mezzo centimetro 
- si ? - chiese, ma fu sorpresa di vedere suo nonno Edward, di fronte alla porta, dietro di lui Jasper e Alice 
- che diavolo avete fatto ??? - alzò la voce Edward, aprendo la porta e entrando dentro, osservando la casa distrutta, lesse nei pensieri dei ragazzi, e si diresse verso lo sgabuzzino 
- che succede qui ? - chiese Alice, andando a prendere Lilly in braccio, Edward aprì la porta, mentre la tata si dimenava e si contorceva 
- o dio ! - fecero Jasper e Alice all'unisono, poi si voltarono tutti e tre verso i ragazzi 
- è stata lei! LEI mi ha costretto a farlO! io non volevo rinchiuderla li ! - ansimò Sebastien all'istante, Gwenda lo fulminò con lo sguardo, di suo fratello non c'era certamente da fidarsi,
- ok andiamo a casa che è meglio - 
- manderò qualcuno a pulire tutto questo casino. - aggiunse Alice

- e voi due, signorini, siete nei guai - 
Quel tono di voce aveva sempre dato un immenso fastidio a Gwenda, che non ascoltava mai nessuno.


Edward e Bella, chiesero un infinità di scuse a quella tata grassa e brutta, ma la vecchia signora non ne volle sapere, non sarebbe mai tornata da loro, mai più, come tutte le altre prima di lei del resto. Se ne andò urlando a squarciagola , che quelli non erano bambini, che erano animali, non vi fece più ritorno in quella casa.  

I ragazzi se ne stavano seduti nel tavolo del salone mentre Esme canticchiava disegnando progetti di Design.
- non mi era piaciuta già dall'inizio quelLa - sbuffò Gwenda.
- tesoro lo sai che quello che hai fatto è sbagliato - le disse calma Esme. Gwenda mise il broncio, come una bambina piccola.In quel momento entrò Bella 
- ho chiamato la mamma
 e non le ho detto niente di quello che è successo, ma non voglio assolutamente che ricapiti una cosa del genere - 
sentenziò Bella severa, i ragazzi annuirono,per poi  cominciare a girovagare per casa, Passando per la camera in cui Alice metteva in pratica la sua passione, vestendo e svestendo manichini con mille vestiti, Edward che suonava il pianoforte, Carlisle che studiava vecchi libri di medicina, ed Emmet che giocava come un bambino con Lilly  per la casa, sembrava tutto così tranquillo 

- che noia -sbuffò Gwenda sedendosi nelle scale, Sebastien la imitò 
- che facciamo ?-
- non lo so  -
- senti che tranquillità -
- già - 
- giochiamo a Hokey ? - chiese Sebastien 
- hockey? - 
- si, con i pattini  - aggiunse il ragazzino,  Gwenda sorrise  - andiamo -  
e si alzarono entrambi.

Edward fu il primo a sentire il rumore dei pattini per casa,mentre  gli altri si affacciarono alle porte
- vai vai vai - urlò Gwenda,  mentre Sebastien le tirava un dischetto, spesso, nero, entrambi senza protezioni , con semplicemente i pattini, e il bastone per colpire il disco
Sebastien la tirò, che andò a finire in fondo al corridoio, Gwenda corse a prenderla, il telefono squillò, Bella rispose 

- ciao mamma - fece Renesmee dall'altro capo 
- ah ciao tesoro -  
- prendilaaa - urlò Gwenda tirando il dischetto a Sebastien, lui abilmente la ricolpì 
- Ragazzi, smettetela con questo gioco - fece Edward 
- come mai i ragazzi sono già a casa - chiese Renesmee che aveva sentito Edward...
- beh ecco - 
- Sebastien, sbrigati ! - urlò Gwenda, Sebastien tirò la palla così forte che andò a finire oltre le scale, Edward, e Gwenda si precipitarono a prenderla, solamente che Gwenda si era dimenticata di avere i pattini addosso, correndo, le scale le impedirono di rimenre in piedi, cadde fortemente a terra facendo un rumore di tonfi, si girarono tutti all'improvviso, dopo aver rotolato per le scale, Esme e Jasper si precipitarono verso di lei, quando però era già in fondo 
-che succede mamma ? - chiese Renesmee,  un urlo cominciò a provenire da Gwenda, anche Edward, e Alice, e anche Rosalie si precipitarono da lei, mentre la casa veniva invasa dai suoi urli  
cadendo, l'osso dello stinco destro le aveva ceduto, frantumandosi del tutto, mentre un pezzo appuntito le era uscito dalla carne, Jasper si precipitò fuori all'istante, insieme a Rosalie e Emmet, non avrebbero potuto sopportare l'odore di quel sangue 
- mamma che sta succedendo ??? - chiese Renesmee agitata..
- è GWENDA CHE URLA IN QUEL MODO ? MAMMA !!!  -  
in quel momendo, Sebastien, si avventò su Gwenda, talmente veloce, che Edward e e Bella che erano immobilizzati non si accorsero, lui le si avventò sulla gamba e cominciò a succhiargli la linfa vitale, quegli occhi rossi, quel ringhio acuto nelle sue corde, le squarciò lo stinco. 
 Edward cercò di non respirare, mentre con mani ferree afferrò Sebastien,  che ormai aveva gli occhi colmi di bramosia, mentre ringhiava, mai visto un Sebastien del genere, cominciò ad urlare 

- MAMMA !!!!!! - strillò  Renesmee, ma Bella sentiva l'odore del sangue di Gwenda,  Carlisle si precipitò da Gwenda, inisieme ad Alice,  mentre Edward cercava di portare fuori Sebastien 
- ok cerca di calmarti Gwenda, cerca di calmarti - fece Carlisle, ma lei urlava a squarciagola mentre il sangue le fiottava dalla gamba,intanto nel pavimento si allargava una pozzanghera rossa
 Alice cercava di tenerla ferma 

- la portiamo all'ospedale ?- chiese Alice 
- no! ho tutto  quello che mi serve di sopra, aiutami a portarla di sopra - esordì Carlisle,cercando di tranquillizzare Gwenda,che ormai urlava e singhizzava fra le lacrime,  non solo per il piede, ma anche per il morso di Sebastien 
- mamma ti prego TI PREGO DIMMI CHE SUCCEDE  - 
Renesmee stava perdendo la pazienza, Bella esitò un istante, mentre cercava di capire la situazione, la situazione, una situazione che le era già stata familiare, Lei siimmedesimò in Gwenda, e pensò a Sebastien come se fosse un Jasper famelico, il giorno del suo compleanno... si.. si ricordava tutto !
Esme aveva preso Lilly che aveva cominciato a piangere  

- n.. niente tesoro... i.. i ragazzi litigano per un gioco tutto qui - mentì Bella.





continua....



Wooo.. che ondata ! grazie mille per le recensioni ragazze !!!! .... in particolare a Padfoot_07 .. !
ho pensato a quello che hai detto, e mi sono riletta tutti i capitoli.. e.. è vero ! ... mi accorgo che la presenza di Jacob è un pò assente... anche se volevo farla emergere.. nei prossimi capitoli cercherò di farlo più presente, e  beh riguardo ai Cullen con questi pestiferi bambini.. mi darò da fare anche se il futuro di questa storia è incerto !
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Gelosia. ***



ecco il link se non riuscite a vedere l'immagine...>
 http://i201.photobucket.com/albums/aa162/GrampysWildChild/Kids/baby-with-blonde-hair-and-green-eye.jpg


 Baby Gwenda 




~ Freak kid Make Freak Life ~ 


_Capitolo 5_
by Meskina


Gelosia 




Non poteva muoversi, il che  per lei era terribilmente stressante, lei, che non poteva, o non sapeva stare ferma un secondo, lei che odiava aspettare più di un determinato lasso di tempo, lei sempre impaziente,  sempre in movimento sempre agitata, doveva starsene ferma, in uno stupido divano, con quella stupida gamba ingessata, era seduta nel divano del salotto,mentre alla tv andava avanti da sola con i mormorii come sottofondo. Alice se ne girava per casa, una volta passando con in mano un vaso di fiori, un'altra volta con stoffa pregiata, Esme stava mettendo delle tende nuove, Carlisle era all'ospedale, Emmet, aveva accompagnato Sebastien a caccia,  già, da quando era successo quello che era successo, Sebastien non aveva più avuto il coraggio di guardare Gwenda in faccia, non solo per essersi pentito di ciò che aveva fatto, ma anche per paura, e Gwenda non lo voleva vedere, Bella entrò in quel momento nella stanza  e si sedette accanto a lei 
- ho..  ho parlato con la mamma, non le ho detto quello che era accaduto. si sarebbe  preccupata tantissimo e sarebbe partita subito, non avendo pace per tutto il tempo, però, possiamo inventarci qualcosa per farli tornare, non so, magari dirgli che non vi riusciamo a tenere e che devono venire -
- e perchè ? -  
- beh... per,  per quello che è successo, non vuoi che ritornino?- 
- no, non mi interessa, non li voglio, e poi.. è questione di sole due settimane, se va tutto bene -  Gwenda non era come Jacob che se si rompeva un osso le si rimetteva apposto entro pochissimi giorni, essendo per metà licantropo, era anche un vampiro si, ma aveva anche qualcosa di umano, per quella frattura, un comune umano avrebbe dovuto tenere il gesso per due mesi, a lei le bastavano due settmane invece, e tutto sarebbe tornato come prima 
- non vuoi avere mamma o papà accanto ?- chiese Bella
- certo che no,  non sono una bambina - 
Bella corrugò la fronte incuriosita.
- e allora... puoi dirmi perchè ti comporti da tale ?- chiese. Gwenda arricciò il naso
- far credere la tata di aver mangiato tua sorella è da bambini, legare e imbavagliare la tata er poi rinchiuderla dentro lo sgabuzzino è da bambini, e anche giocare a Hokey in casa è da bambini,  perchè ti comporti da tale allora se affermi di non essere una bambina ?- chiese Bella, Gwenda probabilmente non sapeva cosa dire, mise il broncio e si sdraiò nel divano 
- allora, cosa vogliamo fare ?- chiese Bella.
- non voglio più parlare con te - sbuffò Gwenda, Bella sorrise  e le carezzò la gamba buona. 
- chiamo la mamma ? -
- no! - 
- va bene -
 si alzò ,per poi abbassarsi a baciarle la fronte.

- ti voglio bene - le sussurrrò 
- io NO !- fece Gwenda imbronciata e si voltò dall'altra parte 
- io invece si,  tantissimo! -le bisbigliò Bella nell'orecchio. E se ne andò,  lei si rivoltò e cambiò canale alla tv, faceva e rifaceva lo stesso giro, senza essere veramente interessata alla tv. Finchè il sonno non la sovrastò, quindi fece un enorme sbadiglio, cominciò a sentire delle note dolci e lente, voltò la testa, Edward era seduto al pianoforte, lei non l'aveva sentito entrare, lui le sorrise dolcemente, cominciando a muovere le dita nella tastiera, Edward stava suonando per lei, aveva una melodia per ogniuno di loro,  e Gwenda riconobbe la sua,  si rigirò nel divano, il silenzio era davvero divino in quella casa, facevano tutti quello che dovevano fare, ma immersi nel silenzio, non aveva mai dormito di pomeriggio, era troppo movimentata per farlo, con gli occhi socchiusi, guardava la spalla ricurva di suo nonno, dire suo nonno era quasi,   una bestemmia, era un eterno diciassettenne suo nonno, non ostante ciò a volte provava a immaginaerselo vecchio, però la affascinava il fatto che lui avesse cento e più anni, era tanto vecchio, eppure così giovane. lentamente chiuse gli occhi, fra la melodia di quelle dolci note e fra il silenzio così invitante di quella casa...



Jacob's Pov



Renesmee mi ha amato con tutta se stessa,  prima mi amava come un fratello,  poi come un amico, poi mi ha odiato e poi sono diventato la cosa più importante della sua vita, mi ha amato e mi ha desiderato 
ma...
dopo la nascita di Gwenda, sono diventato eterno secondo, La nostra primogenita, è diventata per lei la cosa più importante della sua vita, naturalmente non le do torto, perchè come lei, amo nostra figlia più di qualsiasi cosa al mondo, ci eravamo appena sposati quando Renesmee entrò nel nono mese di gravidanza, in parte la nostra unione è dovuta a nostra figlia e in parte al voler appartenere l'uno all'altro. Gwenda era una bambina Bellissima, la bambina più bella che io abbia mai visto in vita mia, aveva due enormi occhi verdi, ed era paffutella e dolcissima. è  cresciuta normalmente, ne troppo in fretta ne lentamente, bensì come i bambini normali. In quei momenti, mai pensavamo di amare un'estranea più di quanto abbiamo amato Gwenda, quando muoveva un braccio o una gamba, erano tutti sopra il suo lettino, a guardarla ed ammirarla,  l'hanno sempre viziata tutti, e francamente anche io l'ho fatto,  si è presa possesso di tutte le attenzioni, si è presa possesso della casa, quando da piccola correva nuda, con soltato il suo pannolino addosso, e i suoi capelli ondulati per la schiena, delle nostre notti quando piangeva, e quando toccava a me mi alzavo anche alle due o tre del mattino per prepararle un biberon caldo, io mezzo addormentato. 
Si è presa possesso del nostro letto, ha dormito con noi fino ai 10 anni,  naturalmente non ogni giorno, ma era diventata una specie di abitudine, e soprattutto... si è presa possesso di Renesmee, la MIA Renesmee, Renesmee non vedeva altro che Gwenda,  io ero geloso
 e .. non di mia figlia,perchè la amavo più della mia vita, la amavo quanto possibile può amare una persona un'altra persona, no, non ero geloso della mia bambina 
bensì geloso, di quegli istanti che lei aveva con Renesmee, quegli istanti, che alle volte sembrava che nessuno vi potesse entrare, era come una specie di bolla che si creava, racchiudendo le due, e lasciando fuori il resto del mondo. Quegli istanti che io non avevo mai avuto con mia madre, o almeno, non ricordo di averli avuti 
quei momenti in cui Renesmee non vedeva altro che Gwenda, li ho sempre invidiati, e.. quante le volte che ho voluto essere al posto della mia bambina, sono un padre spregievole, lo so,sono egoista forse, e anche questo so, ma so anche che amo Renesmee e che vorrei anche io dei momenti così, o almeno, vorrei riaverli, non ostante io ami la mia bambina con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima, dio solo sa quante volte darei la vita per lei.

   Eravamo in egitto da quasi un giorno e mezzo, non eravamo ancora andati da nessuna parte, il caldo era pazzesco.
Eravamo sdraiati nel letto, la camera d'albergo era illuminata solamente dalla luce della luna che filtrava dall'enorme vetrata,  eravamo lontani l'uno dall'altro. avevo indosso solo i miei boxer, nient'altro, Renesmee degli slip, e un cannottiera, mentre il suo corpo esile e minuto mi aveva voltato le spalle,aveva i capelli raccolti in una cipolla ed erano disordinati,ma bellissimi,  vedevo il suo collo da dietro, sudato con i capelli che le si attaccavano  come seta, le sue curve erano così invitanti, le sue coscie nude così morbide, le sue braccia esili così confortevoli, il suo corpo, era quello di una ventenne. Una creatura meravigliosa, che mi apparteneva, ma che avevo sempre pensato non me la meritassi,  respirava piano, senza far rumore, come se temesse di svegliarmi, avevo voglia del suo sorriso, della sua risata, si era addormentata ? 

- Renemsee.. - sussurrai piano, passò un lungo istante 
- mmhh?- fece lei. 
- ti amo...- mormorai, mentre avevo le braccia dietro la testa e guardavo il soffitto, come se lo stessi dicendo a me stesso che la amavo, che la desideravo, che volevo averla per sempre mia,
la sentii voltarsi, o almeno solo dal ventre in su,voltai la testa e corrugò la fronte,  era come se non si aspettasse quelle due parole, dal significato immenso
Sbattè più volte le sue lunghissime ciglia, come a chiedere conferma 
- ti amo  - ripetei - più di qualsiasi altra cosa al mondo, ti amo - aggiunsi. Le parole erano niente rispetto a ciò che veramente provavo per lei,  passione ? amore ? bramosia? no, era troppo poco 
- vieni qui - bisbigliò,  la guardai,  si era messa seduta nel letto, sdraiato mi strascinai nei gomiti, e appoggiai la testa nelle sue gambe liscie, e guardai il soffitto, lei mi guardava dall'alto, mi carezzò la testa 
- anche io ti amo...- sussurrò. Non lo disse, non disse 'anche tu sei la cosa più importante per me' , ero certo che non l'avrebbe detto,  ma disse un'altra cosa 
- tu e i nostri bambini siete la cosa più importante per me - disse, stranamente, non ci rimasi male, no, avrei pensato che se lei avesse detto questo, non mi sarei sentito il primo per lei,  ma non sentii dolore, era come se per una volta, mi mettesse al pari con i nostri figli,  lei si sdraiò nel letto, poggiai la testa nel suo petto, mentre lei mi teneva come un bambino carezzandomi e avvinghiandomi alle sue esili braccia, misi il mio enorme braccio nella sua vita, e la strinsi a me, mi baciò la fronte 
- anche io amo i nostri bambini - bisbigliai, la sentii annuire 
- lo so...- disse, mentre mi carezzava amorevolmente - lo so  - ripetè in un sussurro... 



Renesmee's Pov.

Una volta,  quando Gwenda aveva 5 anni, ed ero incinta di Sebastien ( e Sebastien è stato il figlio più difficile da mantenere, non riuscivo a fare praticamente niente, se non camminare o alzarmi dal letto)
la vidi arrampicarsi in un albero,  non so come mi cadde l'occhio, ma quando la vidi,  il mio cuore si fermò, per poi ricominciare a battere più forte di prima, a quel punto corsi fuori casa
- GWENDA... SCENDI SUBITO! - urlai con tutta la voce che avevo, agitatissima 
lei stava già molto in alto, in un albero, e cercava di andare nella punta di un ramo 
- GWENDA !!! - urlai ancora,  volevo andare a chiamare qualcuno, ma non c'era nessuno a casa, e il telefono era dentro , ma avevo paura che durante la mia assenza potesse cadere e io non sarei stata li ad afferrarla 
- mamma, c'è la mia palla  li .- fece lei, con quella sua voce da bambina, aveva indosso dei pantaloni strappati e una cannottiera,  sembrava un maschiaccio se non fosse stato per i suoi lunghi capelli che molte volte le cadevano davanti la faccia. Era concentrata,  il ramo in cui stava camminando, nella punta era diviso da altri due rami, dove in mezzo vi era la palla 
- TE NE COMPRERò UN'ALTRA, MA TI PREGO SCENDI  - urlai ancora 
- no, non ne voglio un'altra, voglio quella, e poi,  l'ho chiesto a papà di prendermela ma ha detto che devo fare da sola se sono veramente coraggiosa - in quell'istante, odiai Jacob con tutta me stessa, era stato un bene che non si trovasse li probabilmente.
- TI PREGO.. TI PREGO TESORO... TI PREGO SCENDI  - la implorai, sentii le lacrime che mi uscivano dagli occhi 
- ma mamma - lei non fece in tempo a finire la frase, che il piede scalzo le scivolò, per poi cadere fuori dal ramo 
- NOOOO - urlai  a squarciagola, rapidamente si era aggrappata al ramo con entrambi le mani, mentre il suo corpo penzolava e le gambe si muovevano per aria cercando invano di toccare qualcosa 
- mammaaaaaa- urlò  
- ODDIO NOOO ... NOOO.- urlavo fra le lacrime, mi guardai velocemente intorno,  non avrei fatto in tempo a salire il ramo, e se mentre cercavo di salire nell'albero fosse caduta ?   mentre singhiozzavo, cercai di posizionarmi propio sotto di lei, avrei perso il bambino, me lo sentivo, se Gwenda mi fosse caduta addosso lo avrei perso, ma...  non potevo pensare a quel bambino di pochi mesi, di fronte a Gwenda, mia figlia di cinque anni, quegli istanti divennero i più terribili della mia vita, avevo paura di dire a Gwenda di lasciarsi andare,  perchè se non sarei riuscita ad afferrarla si sarebbe schiantata a terra, e avevo paura di fare qualsiasi altra azione 
- ascoltami bene tesoro, cerca di salire nel ramo, cerca di aggrapparti più forte che puoi, cerca di salire ti prego -  feci, lei muoveva le gambe,  e   poco a poco.. con le braccia riuscì a salire,  ma per una seconda volta il la gamba con la quale tentava di salire nel ramo le scivolò, e questa volta, cadde veramente, senza tenersi da nessuna parte la guardai terrorizzata in aria
- OH MI DIO !..- urlai aprendo le braccia, fu un istante, un istante velocissimo, solamente un istante, il più terribile che avessi mai provato, ma mentre la vidi cadere nell'aria per un pezzo, non pensai a null'altro, se non a salvarla, ma qualcosa, uscì dagli alberi della foresta, e velocemente la afferrò, per poi atterrare perfettamente a terra 
Gwenda era in salvo fra le braccia di Jacob, così esile e fragile, fra le braccia di un gigante, corsi subito da Jacob,Gwenda gli sorrise 
- hai visto papà! sono riuscita a salirci...- fece Gwenda orgogliosa.
- oddio - singhiozzai, presi Gwenda dalle braccia di Jacob, e la strinsi a me possessiva,la strinsi forte, e cominciai a piangere, mentre le lacrime mi uscivano come un'emorraggia...  
- non devi farlo mai più, mai più - le dissi singhiozzando, Jacob mi sorrise 
- è riuscita a salire su quell'albero, io alla sua età....- non riuscì a finire la frase che gli arrivò un ceffone nella guancia, sgranò all'istante gli occhi. 
- PEZZO DI IDIOTA!!- urlai, con tutta la voce che avevo in gola 
- Renesmee...- fece lui sorporeso 
- sarebbe caduta da quell'albero !!!  COME TI SALTA IN MENTE  DI INCITARLA A FARE CERTE COSE ?  COME ?- urlai fra i singhiozzi,  ma non lo lasciai parlare, con Gwenda che mi avvinghiava il collo con le sue braccia minute mi diressi dentro casa, prima che la situazione potesse degenerare a causa del mio panico. 
Naturalmente avevo perdonato Jacob, un pò troppo tempo dopo, ma lo avevo perdonato, una cosa che mi era rimasta impressa, era che lui era corso a salvarla, cosa che probabilmente io non avrei potuto fare , lui avrebbe potuto salvare Gwenda, io no,  non era solo una situazione, erano diverse situazioni del genere, e  io per questo mi sentivo, come dire.. Gelosa?  perchè lui poteva fare qualcosa per nostra figlia che io non potevo fare, perchè lui era corso in suo aiuto e io non avevo la possibilità di farlo, naturalmente avrei messa tutta me stessa per salvarla, ma non sarebbe bastato, mentre a Jacob era servito un unico istante per trarla in salvo, questa era una parte di quella storia che porterò sempre con me, una specie di gelosia, qualcosa che appartiene a Gwenda e Jacob, e che io non potrò mai avere... 







continua... 



capitolo corto corto questo.. ma anche un pò sdolcinato.. spero vi piaccia ! come vedete ho deciso di mettere i pov... più carino cosi? che ne dite ! fatemi sapere !=)
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Ritorno a casa. ***


Ciao a tutte .. inanzitutto vi ringrazio tanto per le recensioni, stanno aumentando e non immaginate come sono contenta ! vi adoro !!! poi.. volevo dirvi che siccome ho altre 3 storie in corso,  forse ritarderò un pò a mettere nuovi capitoli.... ma niente paura.... non mi scorderò mai di metterli, anche se in ritardo ... 
devo dire che Gwenda è il mio personaggio preferito e che mi sono concentrata molto su di lei , più in la capirete anche il perchè ! la sua malattia sarà presente dal prossimo capitolo ! 


***************************************************************************


~ Freak kid Make Freak Life ~

_Capitolo 6_

by Meskina



Ritorno a casa
 







- Andiamo ? - le chiese Emmet,  in piedi d'avanti al divano 

- dove ? - chiese Gwenda 
- non so,  ti porto a fare un giretto vuoi che ti porti da qualche parte ? -  lei ci pensò su  
- no,  va bene così - disse, Emmet annuì,  e se ne andò, lei prese un blocchetto di fogli e cominciò a disegnare, cosa che in realtà era brava a fare, ma che non le andava mai  ora lo trovava divertente. Sentì qualcuno entrare dalla porta del retro, e alzò lo sguardo, Sebastien, in piedi,  stava fissando terra, le mani incrociate dietro la schiena, e con il piede faceva dei cerchietti immaginari nel pavimento. 
- che cosa vuoi ? - fece fredda Gwenda. Lui non alzò lo sguardo e deglutì piano.
- io... io...- le parole gli soffocavano in gola, Esme e Bella lo stavano osservando dalla cucina, e stavano sorridendo per quella piccola peste che si trovava in difficoltà a parlare con la sorella,  e pensare che di solito facevano tutto insieme. 
- volevo chiederti scusa...- aggiunse il bambino, deglutendo una seconda volta. Gwenda annuì 
- beh, ora che l'hai fatto te ne puoi anche andare -  fece lei riprendendo il disegno. Lui si guardò intorno, poi piano incominciò ad avanzare e si sedette sulla poltrona, affianco al divano dove c'era lei 
- giochiamo a qualcosa? - chiese lui innocentemente 
- a che cosa ? a succhiare il sangue ? - 
Sebastien  fece finta di non aver ascoltato 

- che fai ? - 
- disegno -  
silenzio.
- che .. che cosa stai disegnando...? - chiese il bambino, lei sogghignò.
- vuoi vederlo ? -  lui annuì sperando che la sorella lo avesse finalmente perdonato 
 Gwenda mostrò il suo disegno a Sebastien 
- questa sono io che ti succhio il sangue, dopo di che di faccio a pezzi e ti brucio -sghignazzò
 il bambino incominciò a sudare freddo, il suo respiro divenne un affanno, e senza dire niente si alzò e incominciò a correre di fuori, Gwenda rise, e poi incominciò a riprendere il disegno, alquanto, beh.. realistico  ecco ! 

- è dispiaciuto davvero - enunciò Edward calmo entrando nella stanza e accomodandosi accanto a lei 
- non mi importa - 
Edward le prese il disegno dalle mani, e lo osservò 

- disegni bene - le disse - se non fosse per i soggetti - aggiunse.
Lei si riprese il disegno.
 
- perchè provi cosi tanta rabbia, io non riesco a leggere il motivo nella tua mente, è come se fossi arrabbiata ma senza un motivo preciso - disse Edward. 
Lei lasciò il disegno nel tavolo. Passò un lungo istante 

- non lo so - sospirò.
- non puoi essere arrabbiata senza un motivo Gwenda -
- lo so...- 
- e allora che c'è che non va, diccelo ! -
- io.. non lo so, maledizione, non lo so che cos'ho,  è come se succedesse tutto quanto in fretta, non so cosa mi sta succedendo nonno, è tutto così strano, tu non puoi capire, nessuno può capire, mi innervosisco facilmente, e alle volte ho voglia di rompere tutto, non so cosa c'è che non va in me ok?  so solo che sto male, che non ce la faccio più, è come se qualcosa mi sta occupando il cervello - 
Edward si stupì di non esser riuscito a leggere questa cosa nella sua mente, eppure molte cose glie le riusciva a leggere come ad esempio che lei aveva perdonato Sebastien ma voleva soltanto fare la dura con lui, oppure che si era pentita di aver detto a Bella che non la voleva bene, o ... ancora,  che non era vero che non le mancavano mamma e papà,  ma Edward non voleva invadere la sua privacy, i pensieri di Gwenda appartenevano a lei 

- c'è qualcosa che posso fare per te ? - le chiese piano
 lei involontariamente iniziò a singhiozzare, e si mise le mani nel viso,Edward le si avvicinò e la strinse a se 

- va tutto bene, ci sono io qui con te, non ti accadrà nulla - le disse Edward leggendo nella sua mente che lei aveva paura di ... di qualcosa di più grande di lei. Le asciugò le lacrime che le bagnavano il viso, e le baciò la fronte, dopo di che si alzò e la prese in braccio 
- dove mi porti ? - chiese lei 
- fuori, qua ti annoi, fuori ci sono tutti - le disse lui.


Jacob's POV

Sentivo che c'era qualcosa che non andava. Eravamo partiti per una vacanza, per rilassarci, e invece era tutt'altro. Renesmee era sempre tesa ed agitata, non aveva voglia di uscire dall'albergo, quindi uscivamo raramente, di solito ce ne stavamo dentro, a volte ce ne stavamo avvinghiati l'uno all'altra, a volte facevamo sesso, a volte parlavamo,
era tempo che non stavo solo con Renesmee per tanto tempo, stavamo allacciati l'uno all'altra nel letto, era notte, o meglio la terza notte. 
- domani ti va di fare una specie di crociera nel Nilo ?- mormorai
- va bene -  
silenzio.
- e.. ti va di andare a visitare le piramidi poi ? - 
- ok  - 
- e .. ti va, ti va di ritornare a casa ? - chiesi cogliendola di sorpresa. Lei alzò lo sguardo e mi fissò sorpresa. 
- Jake...-
- io so che non ti diverti - la interruppi 
- ma io...-
- lasciami finire -
 incominciai ad accarezzarle la guancia 

- io so che non vorresti essere qui, che non ti diverti, tu hai qualcosa ma non capisco cosa Renesmee,  se tu non vuoi starci non voglio starci nemmeno io, voglio che tu sia felice, non voglio costringerti - dissi 
- ma io sono felice -
- no invece, non lo sei,  io lo vedo ma non importa, è solo uno stupido viaggio, per me non è importante, per me sei tu più importante -  
- oh Jake...-
si avvicinò e le sue candide labbra baciarono le mie. la sua mano dietro la mia testa, le sue dita aperte perfette, filtrarono nei miei capelli, le presi la mano e glie la baciai  aveva una mano perfetta, pallida  e liscia, le dita sottili e le unghie curate, un anello nell'anulare, e il braccialetto che le avevo fatto quando era piccola, lo aveva sempre tenuto con se.  Sorrise.

- quindi ?-  
- quindi niente,  ce ne andiamo  da qui , anche perchè mi stavo annoiando - scoppiammo entrambi  a ridere, e rotolai in modo da finire sopra di lei, ma facendo attenzione a non pesarle, la baciai, la desiderai, lei rideva e mi ridava i baci, la adoravo quando rideva, la sua felicità era vita per me, le mie mani indugiarono sul suo corpo perfetto, aveva la mia camicia addosso, le stava enorme, ma la rendeva bellissima,  indugiai nelle sue  gambe lunghe e perfette, facemmo l'amore li.. beati... come se ci fossimo distaccati dal resto del mondo....



Gwenda's POV


Una volta, quando ero in quarta elementare, avevo un ragazzino in classe, si chiamava Billy McPhee, quando non c'era, la maestra ci diceva che dovevamo comportarci bene con lui, perchè aveva problemi in famiglia, che però non ci aveva mai detto,  quindi noi cercavamo di esser sempre gentili con lui, mentre invece lui era tutto il contrario, era un bambino maleducato, indisciplinato e alquanto fastidioso, non aveva rispetto per nessuno, e nessuno lo sopportava, rompeva o strappava i nostri lavori, a volte ci dava spintoni senza alcun motivo, e altre volte ci diceva parolaccie, che probabilmente aveva sentito a casa, ma che erano pesanti, e altre volte ancora quando qualcosa non gli andava a genio  sputava...
 io avevo preferito stargli alla larga, ai tipi che non sopporto sto indifferente, se loro non danno fastidio a me, io non do fastidio a loro,  era questo il problema, che io gli ero indifferente, ne gli davo fastidio, ne però gli parlavo, quando lui faceva qualcosa di sbagliato, gli altri cercavano di fare i gentili e di dirgli che non si faceva, mentre io nemmeno lo consideravo,  e questo gli dava fastidio 
un giorno, più o meno una settimana prima di natale, la maestra ci aveva dato da fare dei lavori, con la carta e con i brillantini e tutto, e , le cose artistiche erano quelle che in assoluto mi piaceva fare, avevo fatto una stella di natale con la carta, da poter portare a casa, e la stavo modificando mettendogli colla brillantini e cianfrusaglie varie,
 Quando mi accorgo che lui si era appostato di fronte al mio banco e mi stava osservando 

- è brutta - borbottò come se fosse un giudice, come se fosse qualcuno che aveva il diritto e il dovere di giudicare, ma io non lo ascoltai, io pensavo che la mia stella era il lavoro più bello li dentro, e di certo il suo dinosauro, che non centrava niente con il natale, non era più bello della mia stella, non gli risposi, e continuai a lavorare 
- e poi il colore rosso fa pensare al sangue, la tua stella è brutta - continuava a ripetere, mentre io continuavo ad ignorarlo, anche perchè, sinceramente, il suo parere era l'ultimo ad interessarmi
- mi hai sentito ?- alzò la voce, la maestra lo sentì, e si alzò venendo al mio banco
- Billy, per favore,va nel tuo banco - le disse, ma lui la ignorò 
- HEY MI HAI SENTITO- urlò ancora il ragazzino, lo ignorai per l'ennesima volta, a quel punto arrabbiato buttò tutto il mio astuccio con le matite e i colori a terra , io sospirai, ero arrabbiata, ma non dovevo dimostrarlo, o meglio, non volevo dimostrarlo, volevo fargli vedere che a me di lui non mi importava proprio. La maestra lo incitò a sedersi o avrebbe chiamato il preside, e quando lui mi buttò anche la colla e i brillantini a terra la maestra si diresse fuori dall'aula per chiamare il preside. Io mi alzai e calma.. incominciai a raccogliere la mia roba 
- SEI UNA STUPIDA..- urlò lui  a quel punto, prese la mia stella di carta e la buttò a terra calpestandola, io mi alzai, e riposi il mio astuccio nel banco, dopo di che mi diressi nel suo e strappai il lavoro che aveva fatto 
- AHHHHHHH ..- urlò lui correndo verso di me e venendomi addosso, io abilmente mi abbassai, e lo feci inciampare, a quel punto tutti i ragazzini si radunarono vicino a noi  quando lui cadde, riuscii a voltarlo, e con entrambi le mani , gli presi la gamba.. e, sapendo di avere una forza diversa da quella dei miei amici,  gli girai il ginocchio verso la parte opposta, lui urlò per molto, dopo di che, ci misi tutta la forza, fino a quando non sentimmo un rumore che proveniva dalla sua gamba, di qualcosa di rotto, a quel punto urlò a squarciagola... un urlo tanto straziante da far azzittire tutti i bambini che ci stavano intorno. Erano tutti terrorizzati e mi guardavano a occhi sgranati, mentre il sangue fiottava dalla sua gamba e mentre lui perdeva i sensi.
- LA PROSSIMA VOLTA IMPARI A LASCIRMI iN IN PACE...- urla,  e mi accorsi che il preside e la maestra avevano assistito alla scena, mi alzai di scatto,  sapendo che tanto, la colpa sarebbe stata mia ! 


Stavo sdraiata  fuori, nella sedia a sdraio nel giardino, dove Sebastien giocava con Emmet, avevo appoggiato le gambe su Rosalie che mi stava massaggiando quella buona. C'era il sole, ultimamente c'era spesso il sole, chissà per quale strana ragione 
 Rosalie brillava d'avanti a me 
- hai fame ? - mi chiese premurosa io scossi la testa.
- dov'è Lilly ?- chiesi 
- è con Alice e Jasper  - 
Esme uscì in quel momento e si sedette accanto a me, dietro di lei anche la nonna.

- ahm...-  
- pare che a mamma e papà non piace l'Egitto - fece Esme, io sorpresa mi misi seduta 
- hanno deciso di partire - sospirò nonna. 
- che cosa ?  - chiesimo io e Rosalie all'unisono. Nonna e Esme annuirono 
- ma che cosa diranno per questo ? - dissi, indicando il gesso 


Renesmee's POV

Eravamo quasi arrivati a casa, avevamo avuto il tempo di comprare qualcosina per ogniuno di loro prima di partire, ed eravamo contenti, io perchè ritornavo a casa, e Jacob perchè lo ero io.
- quindi il lavoro lo cominci la settimana prossima -
 annuii 

- ho tutto il tempo di stare con voi - sorrisi, I bambini avevano le vacanze estive e lui, beh apparte qualche piccolo lavoretto che faveva perchè gli piaceva, poteva stare benissimo a casa. 
- potremmo andare al mare, che so,  da qualche parte con i bambini  - disse lui 
- ma certo - 
eravamo ritornati da un posto caldissimo, avevo addosso solo una canottiera e un paio di pantaloncini corti, ed avevo legato i capelli.
 
Jacob accostò di fronte al viale, e spense il motore, scesi  dalla macchina insieme a lui. In quell'istante dall'altro lato della casa, uscì Emmet che aveva Sebastien nelle spalle,
- MAMMA, PAPà -  urlò di gioia Sebastien, Emmet lo mise a terra e Sebastien mi corse incontro, lo presi in braccio e lo strinsi forte
- com'è andata? - gli chiesi, mentre lui allacciò le gambe alla mia vita, Jacob gli  baciò la testa 
- mi fai vedere cosa avete fatto ? - chiese Sebastien, gli baciai la fronte,  e a quel contatto gli feci vedere le piramidi, e le poche cose che avevamo visitato 
- li avete fatti impazzire ? - chiese Jacob, era una domanda che facevamo spesso a loro, del resto, era l'unica che gli si poteva fare, Sebastien rise,  quella risata forte e solare che adoravo tanto, come quella di Jacob, solo che quella di Jacob era più vigorosa 
Jacob lo prese in braccio e Sebastien gli cinse le braccia intorno al collo. 
- com'è andata ? - chiese Emmet  - da schifo è ? - chiese,  io risi
- no diciamo che era noioso -
ci dirigemmo verso casa, Alice comparì dall'angolo con Lilly in braccio che mi tese le manine 

- mmmaaaammmaaaa - faceva Lilly,  la presi in braccio e me la sbacciucchiai tutta 
- ciao amore mio, ciao - 
Mamma e papà comparirono insieme ad Esme 

- hey.. allora .. vi siete annoiati è ? - chiese mamma, io e Jacob eravamo andati in diversi posti, quando ero incinta di Gwenda eravamo stati in autralia per quasi due settimane, ma anche prima di rimanere incinta o sposarmi, eppure quello di 3 giorni sembrava il più lungo di tutti. 
- Hey -
Rosalie mi venne incontro per abbracciarmi, la strinsi e la baciai 

- allora ? - chiese 
- niente di che, siamo ritornati - fece Jacob, papà si avvicinò e mi baciò la fronte 
- magari li faceva caldo ma qui fa freddo - mi sussurrò facendomi facendo intendere i miei vestiti. sorrisi, ma poi mi guardai intorno dov'era lei ? 
- dov'è Gwenda  ? - chiesi, nessuno rispose, stranamente, quel silenzio cominciò ad innervosirmi subito.
- dov'è Gwenda ? - ripetei seria 
- .. di... di la in salotto...- fece mamma, porsi Lilly a Rosalie e mi incamminai in salotto con Jake 
mi guardai intorno, ed avanzai, dove mia figlia era seduta nel divano aveva una canottiera per dormire e dei pantaloncini cortissimi, i suoi capelli erano sciolti, e sembrava si fosse appena svegliata. 
solo in un secondo momento mi accorsi che la sua gamba era totalmente ingessata, fino alla coscia, in quel momento il panico si impossessò di me 
- ciao mamma - salutò 
- oh mio dio - feci avanzando velocemente
- non... non saltare a conclusioni affrettate, non è grave -Avanzarono gli altri.
avanzai velocemente e mi sedei vicino a Gwenda, e le presi la gamba ingessata fra le mani 
- che diavolo è successo ? - chiesi 
- non è grave, è solo...- 
- CHE è SUCCESSO ? - alzai la voce interrompendo Rosalie.
-stavano,  stavano giocando a Hokey, nulla di che, è caduta dalle scale.. e ... beh.. ecco, l'osso ha ceduto  spezzandosi - fece Mamma.
- oh mio dio - 
-a hokey in casa ??? A HOKEY IN CASA ? - chiesi infuriata a Gwenda, ma ero troppo preoccupata per urlargli 
- quando è successo ? - chiesi agli altri 
- MALEDIZIONE - urlai - PERCHè DEVO SEMPRE RIPETERE LE COSE ? QUANDO è SUCCESSO? -  
- tre.. tre giorni fa,  quando sei partita -
sgranai gli occhi 

- tre giorni fa ? - chiesi, loro annuirono 
- non  mi avete detto niente ? - mi alzai in piedi
- mamma ... ? -
- che diavolo significa ? perchè non mi avete detto niente ? - 
- perchè... ti saresti preoccupata molto e saresti stata in ansia - mamma cercò di giustificarsi 
- NATURALMENTE. non mi avete detto niente perchè pensavate che mi sarei preoccupata, quando sarebbe stata la cosa più naturale del mondo, beh dovevate dirmelo invece, non ci posso credere, non mi avete detto che Gwenda si è fratturata la gamba -
- non è tanto grave  -
- l'osso è uscito dalla carne,  non è tanto grave ? - ero troppo nervosa per ragionare.
- cerca di calmarti  - intervenne Jacob avvicinandosi, ma alzai la mano per zittirlo, poi mi abbassai e riuscii a prendere Gwenda in braccio, ero esile, ma forte, e poi lei era così gracile.
- andiamo -  dissi fredda a Jacob.
- tesoro,  non dovresti...-
- mamma in questo momento non ho bisogno di farmi dire cosa dovrei o non dovrei fare, magari passo domani - dissi fredda, Jacob prese Lilly e Sebastien, e me ne uscii di casa, lasciandoli li, non avevo voglia di scusarmi o dare ragioni, mi avevano fatto troppo arrabbiare.

Mi stavo cambiando quando mi accorsi che Jacob mi stava osservando.
- che c'è ? - sbottai ?
- sei arrabbiata con la tua famiglia perchè non volevano farti stare in ansia-  
- NO ! sono arrabbiata con la mia famiglia perchè mi hanno mentito ! è diverso !- 
- l'hanno fatto per te -
- beh se lo volevano fare per me, avrei preferito che mi dicessero la verità!-
- è solo una gamba Renesmee, non so se ti accorgi ma stai facendo un dramma per tutto -
- Gli è uscito l'osso trapassando la carne Jacob, ora non può muoversi, e sono io che ne sto facendo un dramma ? - 
- la sua gamba si metterà in sesto in poco tempo, e lei deve imparare a prendersi le sue responsabilità, le responsabilità di ciò che h fatto.-
- certo questo lo so, e anche io la penso così, ma tu sei contento a vederla così? -
- certo che no, e lo sai. - disse avvicinandosi.
- mi dispiace, ma le servirà da lezione - mormorò abbracciandomi.
- ti immagini Gwenda che non può muoversi ? - sospirai.
- a dire la verità, beh,  no!- rise lui - ma ho intenzione di aprofittarmene queste due settimane, in due settimane imparerà a darsi una controllata, chissà, magari, riusciremo a metterla in riga .-  sorrise
- no dai - dissi   - non...- non riuscii a finire la frase, che un urlo agghiacciante inondò la casa, e si sentì una forte botta,  l'urloapparteneva alle corde di Gwenda. con il cuore in gola,  sia io che Jacob, scattammo all'istante fuori dalla camera, Sebastien era in piedi terrorizzato d'avanti alla camera di Gwenda, come pietrificato, Jacob mi sorpassò veloce e lo seguii, arrivati d'avanti alla sua stanza rimasimo immobili, io ero pietrificata.
 Gwenda era terra, le sanguinava il naso  così tanto che si era sporcata dappertutto, in faccia, nelle mani, il gesso era pieno di goccie rosse, e anche i suoi capelli,  ci guardò per un breve istante, dopo di che guardò a terra e cominciò a vomitare altro sangue, come se fosse acqua,in quel momento credetti di morire, credetti di cedere, le mie gambe non mi avrebbero mantenuta, mentre tremavo e sudavo freddo, bloccata nella mia immbolità.


continua....

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Lividi ***




~ Freak kid Make Freak Life ~



_Capitolo 7_
by Meskina

Lividi
 





Renesmee's POV



Avevo il corpo gracile di Gwenda fra le braccia, Carlisle le stava prelevando del sangue e lei si era appoggiata a me, che con una mano le pulivo il sangue che le usciva dal naso di tanto in tanto,  sembrava distrutta, gli occhi socchiusi 
- Nonno...  - sussurrai, era serio, serio come non lo avevo mai visto 
-
 - alzala un attimo - disse  con calma, obbedii  e mi aiutò a scoprirle la schiena, a quel punto cominciò a usare l'aggeggio per sentire il cuore,  nella schiena di Gwenda

- espira - le sussurrò, Gwenda debolmente espirò 
- più prolungato Gwenda, espira - ripetè 
- bene, ora inspira - disse lui, Gwenda obbedì, cambiò posizione dell'aggeggio tantissime volte, Jacob e mia madre erano li, in piedi in fondo alla stanza, leggevo la loro preoccupazione nei loro occhi, mia madre aveva bloccato il respiro, la sentivo, Carlisle concluse e mi aiutò a ricoprirla, si tolse l'aggeggio dalle orecchie e se lo mise intorno al collo,  si aggiustò nella sedia
- per ora, non so nulla di certo, ma ho delle teorie, e per accertare queste teorie devo farle delle ecografie - sospirò Carlisle, chiudendo il contenitore con il sangue di Gwenda. Deglutii 
- quali teorie ? - chiesi. Lui esitò un lungo istante, poi guardò verso Jacob.
- la ... la pelle di Gwenda presenta delle specie di ammaccature, delle strisce, quello che succede quando si espande per poi contrarsi nuovamente, vomitare sangue, e perderlo dal naso vuol dire emorraggia interna  - poi si rivolse a Gwenda.
- hai sbattuto da qualche parte  ? sei cascata  ?- le chiese, Gwenda scosse la testa. Carlisle annuì 
- bene, devo farle l'ecografia, - disse infine 
Lasciammo Lilly e Sebastien a casa, con gli altri,  mentre con mamma, Jacob papà eCarlisle andammo in ospedale portandovi Gwenda, dove c'erano gli attrezzi per l'ecografia 
le tolsero il gesso, e mi accorsi della cicatrice che ancora non si era del tutto riemarginata, la misero in una specie di lettino, e uscimmo dalla stanza, il lettino sarebbe entrato in una specie di tunnel e li l'avrebbero vista 

- bene, per ora,la puoi anche portare a casa, domani ti faccio sapere  - enunciò Carlisle dopo aver finito
tenni Gwenda stretta a me per tutto il viaggio in macchina fino a casa,  la strinsi al mio petto, immersi il viso nei suoi capelli, la baciai e le sussurrai parole dolci,non sapevo cosa aveva la mia bambina, ma di certo non era uno scherzo 
- Jacob, dobbiamo tornare a prendere Sebastien e Lilly  - dissi con mezza voce 
- non ti preoccupare, li ha voluti tenere Esme, Sebastien andrà da Rosalie ed Emmet, e Lilly la terrà Bella - disse lui calmo, tanquillo, non avevamo parlato di quello che era successo, sapevamo che non era il momento di litigare o discutere, Jacob ogni tanto si voltava a guardare Gwenda 
La portammo a casa, erano state probabilmente Rosalie ed Alice a pulire la camera dal sangue. La misi nel letto.
- hai fame tesoro ? -  chiesi, non aveva nemmeno la forza di rispondere, scosse la testa 
- ho solo sete - disse, annuii e scesi in cucina a prenderle qualcosa da bere, tutte le luci erano spente, solamente quella della cucina era accesa, Jacob era seduto  con lo sguardo basso e i gomiti nel tavolo.  Presi dell'acqua, e gli andai a carezzare la schiena 
- Jake  - sussurrai - va a dormire, non aspettarmi rimango con Gwenda- mormorai, lui annuì assente. 
- che cos'à?- chiese.
- non lo so...- 
- starà bene ? -
- non lo so - ripetei
- ha preso da me, e   da te,starà bene !- dissi cercando di rassicurarlo, ma la realtà era che non sapevo un bel niente, non sapevo cosa aveva mia figlia, Carlisle era piùttosto serio al riguardo, ed era la prima volta che succedeva una cosa del genere, gli diedi un bacio sulla spalla 
- va a dormire - gli dissi e mi diressi di sopra
Il letto di Gwenda era abbastanza grande per tutte e due noi, le diedi l'acqua aiutandola ad alzarsi 
mentre beveva, mi accorsi che aveva dei segni nella schiena, segni che quando Carlisle l'aveva visitata non aveva, quando finì di bere le alzai la canottiera, sembravano piccoli lividi, non del tutto scuri, erano ancora chiari, ma si vedeva chiaramente che erano lividi, la sdraiai di pancia, ma non aveva niente, probabilmente non erano gravi, anche perchè erano solo macchioline scure, per il momento.. non gli prestai molta attenzione 
Spensi la luce e mi sdraiai accanto a lei, la luna filtrava dalla finestra, le avevano reingessato la gamba, le misi dei cuscini sotto, percè non le facesse male, non faceva freddo 
 le avevo messo una canottiera e dei pantaloncini corti.

Ero voltata verso di lei, e le scostai i capelli del viso, si stava addormentando guardando fuori dalla finestra, li dove era posizionato il letto... 
- dormi mia Gwenda,  dormi mio unico amor - cominciai a sussurrarle una melodia che le cantavo quando era piccola.. 
- fai bei sogni, dormi serena 
 non temer,  terrò via gli incubi da te
 ti proteggerò, e ti terrò stretta a me  - 
le accarezzai il viso i capelli, la strinsi a me 
- sono qui con te, dormi sulle note di questa dolce melodia 
 fai sogni d'or , dormi serena
mio unico amor  -
 mano a mano che le cantavo finii per addormentarmi anch'io, sprofondando nel buio più totale, ma non mollando la presa da Gwenda, mi addormetai li,  accanto a lei.



Gwenda's POV

i dolori erano i più terribili mai provati in vita mia, quelli che avevo provato il giorno prima, erano allucinanti, capaci di farmi mancare il fiato, la mattina mi risvegliai sudata, mia madre era accanto a me, mi facevano male tutte le ossa, tutte ! mia madre mi aiutò a mettermi seduta, a lavarmi.. pulirmi e vestirmi, mi portarono di sotto, e mangiai, non avevo tanta fame, mangiai per farla contenta.
- hey...- mi salutò papà entrando e baciandomi la fronte
- ciao - sorrisi debolmente.
- tutto bene ? ti senti meglio ? - chiese lui sedendosi li nel tavolo.
- si - mentii.
- bene - disse, ma poi si accorse di qualcosa nel mio collo 
- hey  che cos'è ?- chiese e si avvicinò, mi prese i capelli alzandomeli
- che cos'è ? - ripetè, mia madre si avvicinò  
- che cosa ? - chiesi 
- Gwenda dove ti sei procurata questi lividi ?- chiese mia madre 
- quali lividi ? - 
 papà mi alzò la maglietta e mi controllarono la schiena 
- oh mio dio - asnimò mamma.
- non erano così ieri Jacob -
- ce li aveva ieri ?- chiese mio padre stupito - quando Carlisle l'ha visitata non li aveva - disse lui
- si lo so ! li ho visti ieri sera prima di andare a dormire -
- e non hai fatto niente ?-
- che cosa dovevo fare ? -
- hai visto questi lividi comparire dal nulla e non mi hai detto nulla ?- mio padre era arrabbiato, io rimanevo con la schiena scoperta 
- Jacob, non pensavo si sarebbero estesi, Gwenda si fa sempre male pensavo che -
- MALEDIZIONE  ! - urlò, facendoci sobbalzare entrambe, mi ricoprì la schiena e mi controllò braccia e la gamba buona, mi accorsi anche io che avevo delle macchie scure per il corpo, alcune erano solo gialle, altre sul viola, come se qualcuno mi avesse picchiato 
 - che cosa significa  Jake ? - mormorò mamma, papà non rispose, sentivo la sua preoccupazione e la sua rabbia,  in quel momento squillò il telefono, mia madre andò a rispondere 
papà mi accarezzò la guancia, lo guardai,non mi aveva mai osservato in quel modo,MAI 
-papà - mormorai, lui si abbassò e mi sussurrò qualcosa all'orecchio, qualcosa del tipo ' non è quello che penso, non permetterò che sia quello che penso ' mi baciò la fronte per un lungo istante le sue labbra premettero sulla mia tempia,  poi guardò mia madre al telefono, e se ne uscì di casa in fretta, feci in tempo a guardare dalla finestra mio padre che correva, un istante dopo i suoi vestiti erano strappati, e lui si era trasformato, sentii un forte ruggito provenire dal bosco. 


Jacob's POV


è molto raro vedermi dare uno sventolone a uno dei miei figli,  anzi, è quasi impossibile,  rimprovero Renesmee ogni volta che lo fa, e non è raro vederla fare, lei dice che non gli fa niente, che gli serve solamente da lezione, e che fa più male buttarsi dalle scale o picchiarsi fra loro come fanno sempre, piùttosto che mollargli un ceffone, ricordo solamente una volta di aver dato un ceffone a Gwenda, in tutta la mia vita... una volta sola le avevo tirato un ceffone.  è stato quando aveva più o meno tre anni, forse uno dei miei, o meglio, dei NOSRI spaventi maggiori, era pieno inverno, e io Renesmee e Gwenda, che allora era solo una bambina, avevamo deciso di andare a una specie di settimana bianca, dove si seguivano anche corsi di sci. Il posto era bellissimo, un albergo interamente fatto di legno, dietro l'albergo c'era un lago, non ricordo quanto fosse grande, ma ricordo che era congelato, non ci si poteva pattinare nel ghiaccio perchè non era del tutto ricoperto, ma in alcuni punti, dei pezzi di ghiaccio vi galleggiavano, il che significava che doveva essere abbastanza freddo, per non dire congelato 
stavo rientrando in albergo quando vidi Renesmee uscire agitata, ricordo che Renesmee sembrava ancora una ragazzina, forse la si poteva prendere tranquillamente per una sedicenne 
- JAKE  non riesco a trovare Gwenda, non la trovo - fece agitata 
- calmati, dove l'hai vista l'ultima volta ?-  
- non lo so !!! era in camera, mi stavo solamente facendo la doccia, era nel letto, e non c'era più quando sono uscita -
- hai controllato se si è nascosta ?-
- si,  si ho controllato dappertutto, ma la porta era aperta e... -  
- ok calmati,  tu va da quella parte, io da quest'altra, controlla prima i piani superiori - le dissi, e ci dividemmo nel corridoio, la cercai da tutte le parti, non c'era,ne per i corridoi ne nel piano terra all'ingresso dell'albergo ne da nessuna parte, chiamai anche il personale, che cominciarono a cercarla
poi non so cosa mi spinse - l'istinto?- ad andare a cercarla fuori, quindi mi diressi subito all'esterno, e  cominciai a cercarla,  fra il giardino ricoperto di neve, il parco giochi,  e tutto, ma niente, non la trovai,  all'inizio pensai di trasformarmi, forse così sarebbe stato più semplice trovarla sentendo il suo odore, ma mi cadde l'occhio propio su quel lago, c'era una specie di gazebo di legno, li dove aveva una ringhiera, e direttamente sotto i tuoi piedi c'era il lago, mi si bloccò il respiro quando vidi che Gwenda aveva scavalcato la ringhiera e ora vi stava camminando dalla parte opposta tenendosi con le mani nelle piccole colonnine, ricordo che cominciai a correre come un pazzo, urlai il suo nome, e lei si voltò a guardarmi, mi sorrise, le sue guance erano rosse dal freddo,  e le sue piccole mani diventavano fuxia,  corsi velocissimo, e quando lei alzò la mano per salutarmi, non riuscì a reggersi con una sola mano, e scivolò....
sarebbe caduta dentro quel lago ghiacciato, il suo piccolo corpicino sarebbe annegato, e se non fosse annegata sarebbe morta di freddo, non era sicuro dato che era mezza vampiro e mezza licantropo, ma di certo non volevamo fare esperimenti con nostra figlia
si, sarebbe caduta e morta in quel lago, se non l'avessi afferrata in tempo per le bretelle dei suoi pantaloni, la afferrai e senza molta forza la rimisi dentro,  in piedi, è li che mi abbassai dandogli un ceffone, il ceffone era per lo spanvento, come se fosse qualcosa di instintivo, ricordo ancora oggi come se fosse ieri, quando la sua piccola guancia già arrossata per il freddo, divenne ancora più scura, lei mi guardò con i suoi enormi occhi verdi, spaventata da ciò che poteva aver fatto, quando le lessi la paura nello sguardo, mi accorsi che era colpa mia, mia e di Renesmee, che dovevamo stare attenti, non era colpa di Gwenda, Gwenda era solamente una bambina di tre anni, come poteva sapere cosa potesse essere giusto e cosa no ?
improvvisamente la presi in braccio e la strinsi a me
- scusami amore, scusami ! scusami - le sussurrai un'infinità di volte, la baciai, e la riscaldai con il mio corpo
- scusami.. scusami...- continuavo a sussurrarle
non ho mai dimenticato quello schiaffo, me ne sono pentito un'infinità di volte
non lo avevo mai detto a Renesmee, non ne ho mai avuto il coraggio, e non per Renesmee, ma perchè se lo racconto, ho d'avanti il suo piccolo viso pallido, dalla guancia arrossata che mi guarda spaventata, quella bambina così dolce e piccola, Gwenda, la mia Gwenda,la mia bambina, era per lei che correvo ora, non so perchè quel ricordo mi affiorò in quel momento, mentre correvo nella foresta, trasformato... 
io sapevo che cosa significava l'emorragia interna di sangue, sapevo perchè lo vomitava e lo perdeva dal naso, ma il giorno prima non avevo voluto crederci, non poteva succedere,NON a Gwenda, non alla mia bambina, i lividi che avevo visto nel suo corpo confermarono la mia ipotesi, ma non volevo ancora crederci, magari era qualcos'altro, magari,è solo una specie di fare nient'altro, stavo correndo da mio padre
sentii  la presenza di qualcuno, e quel qualcuno mi aveva sentito
  JACOB ... JACOB...
era Quil,  anche lui si era trasformato, continuavo a correre
 che sta succedento Jacob ?
lo sentii dietro di me,  mi stava raggiungendo, il cuore mi stava scoppiando nel petto, pensai a tutto, al giorno precedente, vedendo Gwenda sanguinare, ai suoi lividi, ai miei sospetti.
  Oh mio dio... 
fu un istante, lui si fermò,non mi seguì più, stava pensando un milione di cose, cose che non avrebbe dovuto pensare NON AVREBBE ! 
  SMETTILA, è MIA FIGLIA, NON LO PERMETTERò, MAI!
mi allontanavo sempre di più da lui
una parte di me, sapeva che i pensieri di Quil erano giusti, ma mio padre mi avrebbe dato quello che volevo, da lui avrei sentito sicuramente le risposte che cercavo, quelle che veramente contavano, corsi più veloce che potei
la casa era la stessa, mio padre non l'aveva mai voluta cambiare,  diceva che per lui era una sorta di casa di ricordi, dei ricordi migliori che aveva, mi ritrasformai in umano, ed  entrai nella veranda e bussai, più forte che potei
bussai una volta, due, tre, dopo di che sentii piano la maniglia aprirsi, rimasi li in piedi,mio padre mi guardò dal basso della sua sedia a rotelle
- Jacob! - esclamò  sorpreso, restai fermo, immobile, se mio padre non mi avesse dato la risposta che volevo, lo avrei odiato, sapevo che non era colpa sua, che non poteva farci niente, ma ero talmente in ansia che in quel momento avrei spostato una montagna
entrai e mi sedetti, mio padre ascoltò le mie parole, ogni singola parola, mi ascoltò in silenzio, annuendo di tanto in tanto, non gli dissi le mie teorie, magari a quelle non  ci avrebbe pensato, magari non le avrebbe neppure nominate, magari mi avrebbe detto qualcos'altro che potesse farmi stare calmo, ma quando finii, mio padre non mi guardava in viso, poi disse qualcosa
quello che non avrei mai voluto sentire da lui
- dimmi la percentuale - dissi calmo, lui non parlò, guardò fuori dalla finestra
- PAPà...- urlai, alzandomi in piedi - LA PERCENTUALE...- ringhiai,  lui non si voltò
- la percentuale che Gwenda sopravviva, è... del due per cento - concluse, ebbi un groppo in gola, qualcosa nel mio stomaco si stava muovendo,  _si stava innescando una bomba ?_  avrei voluto morire, avrei voluto essere al posto di mia figlia, non volevo crederci, non volevo nemmeno pensare a quello, non la volevo nemmeno  prendere in considerazione una cosa del genere, non volevo NON VOLEVO, non lasciai mio padre continuare, mi diressi fuori e aprìì la porta, per poi uscire di casa e cominciare a correre, correre correre ...
mi ritrovai in mezzo al bosco, urlavo, sradicai alberi, mi trasformai, ringhiavo,uccisi animali, e cominciai ad ululare, ne sentii un altro in lontananza, era Quil, sentii anche quello di Seth, e insieme al suo quello di Embry,era diventato una specie di coro, Quil li aveva avvertiti, ma loro non potevano fare niente, se non ululare con me.... 


*****


Renesmee era andata da Carlisle, insieme a Gwenda, per il risultato dell'ecografia.
Le raggiunsi,dai Cullen, quando bussai, mi aprì Rosalie, aveva in braccio Lilly, che appena mi vide tese le manine verso di me, il massimo che potei fare era darle un bacio sulla fronte, e mi allontanai senza prenderla in braccio, Sebastien giocava in casa

- dove sono ? - chiesi,  c'erano quasi tutti, Gwenda era seduta nel divano  che disegnava, non ebbi il coraggio di guardare mia figlia
- di sopra, nello studio di Carlisle - disse calma Esme, quindi salii le scale, avevo un groppo in gola, sarei esploso da un momento all'altro, quindi bussai e aprii la porta dove si trovava Carlisle, e la aprii senza nemmeno ricevere risposta, Bella ed Edward insieme a Renesmee erano in piedi mentre Carlisle, aveva un fotogramma nero, messo in luce, erano le ossa di Gwenda, la gabbia toracica probabilmente
- ecco, è qui, credo che sia nato da qui il problema, sono delle specie di contrazioni - stava dicendo Carlisle
- tesoro- fece Renesmee contenta   - Gwenda sta bene, Carlisle dice che -
- non sta bene ! - la interruppì freddo ! si voltarono tutti verso di me, Carlisle corrugò la fronte 
- non sta bene - ripetei, mi guardarono tutti strano, Edward si mise una mano in bocca, bloccò il respiro, aveva letto la mia mente
- Jacob...- mormorò Renesmee , sgranò gli occhi
- Morirà Renesmee, Gwenda morirà  - aggiunsi, Renesmee deglutì
- no Jake non ti preoccupare, Carlisle l'ha controllata e...-
- MALEDIZIONE ! - urlai interrompendola, lei sobbalzò
- Gwenda è un mezzo licantropo, HA I MIEI MALEDETTI GENI ! -
- spiegati - mormorò Carlisle,  sospirai, e mi avvicinai
- chi è un purosangue, in questo caso come me, è un licantropo e si trasforma a suo piacimento in lupo , un ... un mezzosangue dipende,  ci sono mezzosangue che non si trasformano affatto ed è come se non avessero nessun gene della famiglia, che si può trasformare, quindi passa una vita normale, a quanto pare come Sebastien, e ci sono mezzosangue che si trasformano normalmente, anche se hanno solo metà geni, riescono a trasformarsi  - sospirai un'altra volta
- ma c'è anche una percentuale, se pur bassa, di un terzo tipo di Mezzosangue -  
- Gwenda - mormorò Edward,  immobile,  glaciale,  io annuii
- non è la prima volta che succede - dissi
- questi .. questi mezzosangue, hanno... o meglio il loro corpo ha bisogno di trasformarsi, ma non ne ha le capacità, il loro corpo lo richiede, ma loro non possono farlo, così.. ogni volta, hanno delle specie di contrazioni, una parte del corpo cerca di trasformarsi automaticamente... l'altra... l'altra è contraria quella che ha i geni diversi da un licantropo, in queste contrazioni è come se le ossa cercano di evolversi, di modificarsi e allargarsi, ma vengono impedite, a questo punto... le ossa, e tutte quelle parti che cercano di trasformarsi, distruggono il corpo del mezzosangue, ogni volta... una contrazione... ogni volta più forte... ogni volta... dentro il corpo accade un mutamento.. un mutamento che però non può avverarsi, perchè il corpo non ne ha le capacità
le contrazioni diventano dolorose, e ogni volta più pericolose -
- talmente pericolose che....-
- mortali...- sussurrò Edward
Renesmee mi guardò a occhi sgranati, le lacrime scesero nel suo viso, ma sembrava non stesse in questo mondo, Carlisle deglutì, Bella si mise una mano in bocca
- non dirlo...-  dirignò i denti Edward, ma non lo ascoltai.
- Gwenda morirà....- conclusi - e non c'è niente che noi possiamo fare per salvarla...- aggiunsi





continua......



**************************************************************************



Le recensioni sempre graditissime ovviamente =) ... 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Dolore ***


~ Freak kid Make Freak Life ~



_Capitolo 9_
by Meskina


Dolore




Renesmee's POV

Eravamo sdraiati nel letto,  entrambi silenziosi, nessuno di noi due dormiva e guardavamo entrambi il soffitto. Io avevo una canottiera aderente, ed i miei capelli erano sparsi per il cuscino, avevo un braccio sotto la testa, e Jacob era più o meno nella stessa posizione. Scoperti  dal caldo, mentre eravamo illuminati solamente dalla luce della luna che filtrava debole dalla finestra aperta.
- le ho dato uno schiaffo - interruppe il silenzio, voltai la testa corrugando la fronte. 
- quella volta, in settimana bianca, le ho dato uno schiaffo - aggiunse, fissava il soffitto, continuavo a non capire.
- tu sei uscita agitata e mi hai detto che non riuscivi a trovarla, quando sono uscito dall'albergo, l'ho trovata che si aggrappava a delle colonninne, cominciai a correre, temendo che se non avessi fatto in tempo sarebbe caduta in quel lago ghiacciato e sarebbe morta, quando mi vide, sorrise e mi salutò, era così piccola Renesmee, la sua manina non riusciva a reggersi da sola mentre l'altra mi salutava, così scivolò - rircordai. Tutto.
- se non l'avessi afferrata in tempo sarebbe caduta dentro il lago, l'ho rimessa a terra e le ho mollato un ceffone dalla paura, era soltanto una bambina, e io le avevo dato un ceffone, perchè noi due eravamo incapaci di controllarla -   nella sua voce... infinita amarezza.
- Jake, anche io molte volte l'ho schiaffeggiata - 
- ma tu lo hai fatto quando sbagliava, capisci ?  io glie l'ho dato quando era solamente una bambina, come poteva capire  ?-  
- era lo spavento, avevi soltanto paura che le potesse succedere qualcosa, è stato istinto, pensavi che quello schiaffo ti potesse togliere la paura -
- e invece mi ha aggiunto rimorso - concluse lui, annuii. Passò un lungo, lunghissimo istante. mi voltai nel letto, e mi appoggiai nel petto di Jacob,  gli carezzai la guancia.
- io non la lascerò morire - sussurrai
- non permetterò che succeda, non lo permetterò - Mentre parlavo, ero insicura del futuro, non sapevo cosa sarebbe successo, sapevo solo che io non l'avrei lasciata morire  non lei ! non GWENDA!  avrei dato la mia vita, il mio cuore e la mia ainma se fosse stato necessario, non avrei lasciato morire la mia bambina, non così... 
Jacob mi strinse a se,   e mi accorsi che stava piangendo. 
Era raro vederlo piangere, e io lo sapevo, perchè quando soffriva, lo faceva in silenzio. Gli asciugai le lacrime
- non temere amor mio,  la nostra bambina non ci lascerà - mormorai e gli baciai il petto. 
Mi addormentai fra le sue calde braccia robuste, immergendomi nei sogni e nelle speranze.


   Ero in cucina che imboccavo Lilly, Sebastien era uscito a caccia, lo aveva accompagnato Jacob.
- apri la bocca - le dissi imboccandole del pane con la marmellata, Lilly sapeva benissimo mangiare da sola, e da quasi quando aveva più o meno un anno, ma ultimamente ero stata molto poco con la mia piccola
il lavoro ormai lo avevo lasciato, era durato solamente una settimana. 
- mamma - brontolò Lilly
- mmhh ? - le imboccai un'altro pezzo di pane, lei aprì la bocca, e cercò di sputare fuori tutto
- no Lilly, perchè ? - chiesi mettendogli la mano sotto
- non mi piacceee - brontolò.
- non vuoi più ?- le chiesi mettendo la politglia in un fazzoletto e buttandolo via, lei scosse la testa, e sbadigliò stropicciandosi gli occhi con le manine
- hai sonno ? - lei annuì con un fazzoletto bagnato la pulii, dopo di che la sollevai dal seggiolino, Lilly aveva cominciato ad abituarsi senza il pannolino, ma quando dormiva era necessario metteglielo, perchè nel sonno non era in grado di controllarsi,  aveva cominciato però ad odiarlo, e spesso piagnucolava o brontolava quando glie lo mettevo,
La misi nel mio letto e mi sdraiai accanto a lei per farla addormentare, le cantai qualcosa e nel giro di pochi minuti si addormentò
 fu in quel momento che sentii dei rumori dal corridoio,coprii Lilly con una coperta ed uscii in corridoio chiudendo la porta, e mi diressi verso la camera di Gwenda,
una visione simile al giorno precedente... assurda quanto glaciale... 
Le usciva del sangue dal naso, e stava piangendo, aveva squarciato il gesso che portava nella gamba fino a metà, i pezzi di cotone interni erano sparsi per la camera, aveva delle forbici in mano e continuava imperterrita a cercare di toglierlo, mentre il sangue le usciva come un'emorragia
- oh mio dio no, no -ansimai, corsi da lei e le presi le forbici di mano, prima cominciò a muoversi agitata, cercando di allontanarmi
- ti prego Gwenda ferma, ferma -
- LASCIAMI, LASCIAMIIII- urlava, mi picchiava con le mani e con la gamba, si contorceva per togliere il gesso, mi respingeva,  cercai di bloccarla
- Gwenda  ti prego, -  cercai di prendere dei fazzoletti per pulirle il naso, ma mi mordeva e urlava.
La bloccai le braccia con le mie, e la strinsi, ma muoveva ancora la gamba come una forsennata. 
- ti prego tesoro perchè fai così ? ti prego sta calma Gwenda, ti prego - le pregai,  il sangue le continuava a scendere, aveva il viso bagnato di sudore e lacrime, i capelli le si appiccicavano al viso.
- sono qui Gwenda,  sono qui - le dissi, si stava calmando
- sono qui - le sussurrai piano all'orecchio, la dondolai, mentre la tenevo ancora forte, piano a piano smetteva di ribellarsi, fino a lasciarsi completamente, e cominciò a singhiozzare
- mi fa male, mi fa male - singhiozzava.  Presi il fazzoletto per pulirle il naso mentre le lacrime mi offuscavano la vista.
- lo so,  lo so tesoro lo so -   le pulii piano il naso, cercando di fermare l'emorraggia
- alza la testa - riuscivo a stento a parlare dal groppo in gola che avevo, avrei voluto essere al posto suo, avrei dato non so cosa per prendere il suo posto, avrei dato l'anima perchè il dolore che provava si trasferisse a me.
Respirava a fatica, le avrei regalato il mio respiro, se fosse stato possibile. La aiutai a sdraiarsi nel letto, era tutta sporca, in quel momento sentii la porta aprirsi e la risata di Sebastien invadere la casa

- Jacooooooob-  urlai, dopo un istante lo sentii salire le scale.
- oh dio...- fece scoinvolto entrando in fretta in camera, Gwenda singhiozzava e respirava a fatica
- aiutami a lavarla - dissi agitata, prendendo la roba li intorno,  stavo piangendo, non era importante in quel momento
- mamma - sentii la voce di Sebastien e io e Jacob ci voltammo all'istante
- che succede ? - chiese. Mi asciugai le lacrime con la manica all'istante
- va di sotto tesoro -
 era immobilizzato di fronte la porta, lo sguardo fisso prima su me che piangevo, poi su Gwenda, con il gesso aperto a metà e inzuppata di sangue e sudore

- Sebastien va di sotto - disse Jacob alzandosi e avvicinandosi a lui cercando di coprirgli la visione della sorella
- adesso chiamo lo zio Emmett, potrete andare a giocare a Football insieme - gli disse Jacob.
- non voglio giocare a Football  cos'ha Gwenda ? -  
- Sebastien poche chiacchere, fa come ti dico -Jacob alzò la voce,  chiamò Emmet e gli disse di venire raccontandogli la situazione. Avevo bisogno di mia madre o Esme, o di Rose, in quel momento, vennero tutte dopo pochi minuti dalla chiamata, e con loro c'era Alice che avrebbe tenuto Lilly, e Carlisle che le avrebbe fatto un gesso nuovo., non volevo Jasper, non volevo che mi calmava, non volevo essere calma mentre mia figlia soffriva. 
Esme pulì la stanza mentre Rose e mia madre mi aiutavano a lavare e pulire Gwenda, che all'inizio si dimenava e scalciava, ma poi troppo stanca per farlo, si lasciò andare,
e credetemi, è meglio un figlio che oppone resistenza e si muove piùttosto che vederlo troppo stanco o sfinito per farlo.
Carlisle gli 'rinnovò' il gesso, non avrebbe potuto stendere la gamba, la doveva tenere piegata, nella forma del gesso,  e gli misi dei cuscini sotto perchè la potesse tenere regolarmente.
Mia madre e Rose mi aiutarono a lavare Gwenda pulirla e vestirla.
- che cosa possiamo fare - lessi la preoccupazione negli occhi di mia madre.
- no mamma, grazie, per ora va bene così -
- vuoi che rimanga qui stanotte? -
- no, non ti preoccupare, veramente, è tutto ok, ho solo bisogno che teniate Sebastien e Lilly, almeno per stanotte -
- Renesmee ma certo. quello è sicuro tesoro - Mamma mia accarezzò la guancia.
- dico a Alice ed Esme di portare i bambini a casa stanotte  -
- noi due rimarremo qui stanotte, - intervenne Rosalie
- non c'è bisogno -  
- Renesmee per favore, tu pensa solo a restare con lei, noi staremo giù in salotto per qualsiasi bisogno di aiuto o qualcosa siamo giù, quindi per favore... non fare la modesta e pensa a Gwenda -
Annuii. E scesi nel piano di sotto, papà mi venne incontro e mi abbracciò
- sai che ci siamo, se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa..- 
- si.. si papà, lo so... grazie -   in quel momento vidi Sebasien, fra le braccia di Emmet seduto nel divano, mi stava guardando intimidito e curioso, mi avvicinai e mi abbassai, e poi allungai le braccia per poterlo prendere, lui esitò un lungo istante,  guardò prima Emmet, poi papà e poi Carlisle, dopo di che tornò a guardarmi e si protese, lo presi in braccio e lo strinsi a me, sentii le sue braccia avvinghiarmi il collo.
- mamma ...- mormorò.
- ora vai con zio Emmet tesoro, domani tornerò a prenderti, verrà anche Lilly ok ? -
- perchè me ne devo andare ? -
- perchè mamma non ti può controllare la notte,  devo stare con Gwenda  -
- che cos'ha Gwenda perchè sta male ?  - 
- non lo so tesoro, ma guarirà, vedrai  - lo strinsi a me. Cercai di reprimere le lacrime, gli diedi un bacio e lo riporsi ad Emmet.
Alice prese Lilly ancora addormentata
alla fine solo Jacob, mamma e Rosalie rimasero in casa con me.
Cominciai a preparare un caffè per Jacob, che non aveva per niente intenzione di dormire
- faccio io - disse Rose, era strano vedere Rose prendersi cura di Jacob
salii le scale, e mi precipitai in camera di Gwenda, mia madre era seduta accanto a lei e la stava accarezzando, Gwenda stava per addormentarsi e le teneva la mano
- hey...- mi salutò mia madre a mezza voce.Le sorrisi, e mi avvicinai, sedendomi al letto di Gwenda
- stai un pò meglio ? - chise mia madre a Gwenda, lei annuì piano. Vidi mia madre avvicinarsi a lei, le baciò la fronte
- ti voglio bene - le sussurrò all'orecchio, le esili braccia di Gwenda avvinghiarono il suo collo
- anche io - mormorò Gwenda,  mia madre la baciò ancora, dopo di che mi passò accanto sfiorandomi la guancia in una carezza
- sono sotto, per qualsiasi cosa tu abbia bisogno  - disse, e svanì dietro la porta in un soffio.
Gwenda mi voltò le spalle, la canottiera le scopriva un pezzo di schiena, i lividi per il corpo erano aumentati, diventando di più e sempre più scuri, mi protesi per alzarle la canottiera, ma poi la riabbassai non avendo il coraggio di continuare a guardare, cercai di reprimere le lacrime, e le baciai la schiena
- morirò - la sentii mormorare
- che cosa ? - chiesi sorpresa
- morirò - ripetè  sospirando, mi sdraiai accanto a lei, e con le dita tracciai il percorso delle ossa della sua colonna vertebrale
- non morirai - dissi, mi avvicinai di più e la avvinghiai con il mio braccio
- non succederà, io non lo permetterò - le sussurrai all'orecchio. Solo una piccola lampadina illuniva la stanza, con una luce soffusa
- ho paura - la sentii dire
- non devi, perchè non succederà niente, io non permetterò che ti accada niente - ero sicura delle mie parole, sicura che l'avrebbero tratta in salvo
- per una volta mamma, tu non puoi fare niente - disse lei voltandosi piano verso di me, il suo viso era a pochi centimetri dal mio, sentivo il suo respiro, le scostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- non è vero, non devi nemmeno pensarla una cosa del genere, non ti succederà niente, tu lo sai che non lo permetterò, tu sai che finchè ci sarò io non ti accadrà nulla - le sussurrai. 
- lo sai  vero ?  lo sai? - le chiesi,  lei deglutì e annuì piano
- bene - dissi, le baciai la fronte e la strinsi a me, lei affondò il viso nel mio collo, le lacrime cominciarono a rigarmi il viso, ma me le asciugai all'istante, non volevo che mi vedesse, o avrebbe avuto paura o creduto che non ero convinta delle mie parole, il groppo in gola divenne soffocante, strinsi più forte a me Gwenda, non l'avrei mai lasciata andare, MAI, e il senso non era dell'abbraccio, il senso era astratto
non l'avrei mai lasciata andare, non avrei mai mollato la presa,  MAI ...





Gwenda's POV

Una volta,  quando Sebastien era più piccolo, doveva avere sui 3 anni credo, non lo so, ricordo che aveva dormito una notte intera, e la mattina quando mi ero alzata, ed ero andata nel suo lettino, lui si girò e si lamentò rimettendosi a dormire, il che era strano, perchè nella casa Sebastien dorme meno di tutti
Quando mamma si svegliò, mi chiese dove era, e gli dissi che stava dormendo ancora, a quel punto, la vidi allarmarsi e correre in camera sua
quella notte, Sebastien ebbe la febbre a 39 e Sebastien era più vampiro che licantropo, non poteva avere la febbre, e questo faceva la cosa ancora più strana, lo vedevo che non si riusciva  a muovere, che aveva costantemente sonno e che sembrava infastidito da tutto, e lo odiai, lo odiai profondamente, perchè quando gli parlavo, lui mi cacciava via, o piagniucolava, o non parlava con me, ma non riuscivo veramente a capire il perchè del suo comportamento, quindi mi limitai ad odiarlo.
Solamente oggi lo capisco veramente, capisco cosa significa non avere le forze per parlare, le forze per muoverti, avere costantemente dolori su tutto il corpo,  dolori allucinanti, dolori da impedirti di respirare, di muoverti o parlare, dolori talmente forti... da desiderare di morire. Ero riuscita ad addormentarmi, doveva essere notte fonda quando una fitta mia attraversò il petto
fu terribile, come se qualcosa mi si conficcasse, impedendomi di respirare o muovermi, spalancai gli occhi all'istante, mia madre si era addormentata al mio fianco, respirava regolarmente,  il respiro mi si bloccò, avevo inspirato, ora mi mancava solamente di espirare, ma sapevo che se lo avessi fatto la fitta sarebbe stata più forte di prima, cominciai a soffocare, mia madre aprì gli occhi inizialmente con calma, poi andò nel panico
- GWENDA - urlò terrorizzata, dopo pochi istanti, nella porta si materializzarono la nonna e Rosalie, e dietro di loro comparve papà,  non riuscivo a respirare, il dolore era troppo forte, ogni resprio comportava una fitta terribile, come se qualcuno mi infilasse un pugnale o una spada nel petto e ogni volta che respiravo me lo rigirasse conficcandomelo meglio, in pochi istanti i dolori si espansero su tutto il corpo, su tutte le ossa, un dolore allucinante, mai provato prima d'ora, come se mi si stessero spacccando tutte le ossa contemporaneamente
- GWENDA, GWENDA - mia madre urlava fra le lacrime,  sentii il sangue fluirmi dal naso,  sentivo il suo sapore in fondo alla gola, in quel momento non sopportavo nessun tocco, non riuscivo a capacitarmi dell'idea che se mi avessero toccato non mi avessero fatto male, ma avevo così tanto dolore, che avevo paura che se mi avessero toccata qualcosa si sarebbe rotto, cominciai a scalciare, la sensazione che il gesso mi avvolgeva una gamba era orribile, come se me la stesse tagliando, come se avessi una gamba morta da amputare che non riuscivo a muovere
- TOGLIETEMELOOO TOGLIETEMELOOOO  - urlavo fra le lacrime, il dolore era troppo forte, urlavo e scalciavo, il dolore aumentava sempre di più, volevo morire, in quel momento era l'unica sensazione che provavo, possibile che fosse così forte ? come poteva solamente esistere una sensazione tale ?una sensazione che mi faceva sprofondare, che mi faceva desiderare di morire piùttosto che continuare a viverla,  riuscirono a tenermi ferma, POSSIBILE CHE NON CAPIVANO CHE NON VOLEVO ESSERE TOCCATA ?
-SMETTETELAAA SMETTETELA - urlavo, scalciavo, mi dimenavo...  sembrava che le ossa volessero uscirmi dal corpo, sembrava che il mio corpo fosse troppo piccolo per mantenerle, che stessero crescendo e aumentando a dismisura
- chiama Carlisle - fece nonna a Rose
- no non servirà a nulla, Carlisle non può farle nulla, è una cosa che deve succedere - disse papà
- Jacob, ti prego fa qualcosa - singhiozzò mamma. Continuavo a urlare
- resisti, resisti Gwenda, non lasciare che il dolore invada il tuo corpo, cerca di resistere - disse papà, scalciavo e mi dimenavo come una forsennata, cominciai a sudare, sentii che mi stavo sporcando di sangue,  Rose stava più lontanta, mentre nonna cercava di tenermi,  aveva bloccato il respiro
- Gwenda... - mamma stava singhiozzando,  mi fermò le braccia, cominciai a respirare a fatica, il dolore ne aumentava ne diminuiva, rimaneva lo stesso, soffocante e terribile.
- sono qui, Gwenda sono qui, ricordi ? non avrei permesso a nessuno di farti del male, sono qui amore  - mi sussurrò, smisi di scaliare e piano piano anche di muovermi, il mio respiro era un affanno, nonna mi pulì il naso
- shhhh ...- mamma continuava a dondolarmi, sussurrandomi che era li con me, che mi amava più della sua stessa vita, ricordandomi la promessa che mi aveva fatto, non mi avrebbe lasciata morire, magari sarebbe stato vero, magari lei avrebbe impedito tutto quello che mi succedeva, magari mi avrebbe tolto il dolore, cercai di chiudere gli occhi, fra le mie lacrime e quelle di mia madre, mentre mi dondolava piano, e pensare che invece, quello, era soltanto uno dei primi, di una serie infinita di dolori e fitte, talmente forti da farmi perdere i sensi, da farmi desiderare qualsiasi cosa tranne quelle fitte, qualsiasi,  anche una morte lenta, piùttosto che quello
sprofondai nel sonno, troppo stanca per dimenarmi o scalciare dal dolore



continua... 


Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Ti desidero ! ***


~ Freak kid Make Freak Life ~



_Capitolo 9_
by Meskina


Ti desidero





Renesmee's POV

Mi diressi nel salotto e abbassai il volume della tv riducendola a un mormorio di sottofondo che si sentiva per casa, non ostante fosse ancora pomeriggio, il cielo era ancora pieno di nuvole e scuro, accesi una piccola lampadina vicino il divano,  dopo di che accesi il riscaldamento, e mi avvolsi in una maglia di lana, mi diressi in cucina, e presi dal forno la cioccolata calda che avevo messo a bollire, quindi la versai in due tazze, una che era quella di Gwenda, nera con un teschio bianco e la mia, dova c'era stampata la foto di lei, Sebastien e Lilly, me l'aveva fatta Sebastien quel regalo, per la festa della mamma, più o meno un anno fa, era così silenziosa la casa senza di lui, era da Emmett e Rosalie, lo avevano preso con loro qualche giorno in settimana bianca, e dato i problemi a casa decisi di mandarlo per farlo svagare un pò .  Mentre Lilly era da mia madre
 Presi le due tazze e mi diressi verso le scale, arrivata al piano di sopra mi diressi verso la camera di Gwenda e spinsi la porta, era sdraiata nel letto, a pancia in giù, alle sue spalle la luce opaca e grigiastra filtrava dalle tende blu,  entrai in camera, e le feci vedere le due tazze
- ti ho preparato della cioccolata calda  - dissi piano, senza fiatare si rigirò nel letto voltandomi le spalle
- non mi va - brontolò, misi le due tazze nel comodin
- l'ho preparata anche per me, tu lo sai che io non mangio ne bevo cibo o liquidi del genere, era per farti compagnia  -
 mi avvicinai e presi una coperta per avvolgerla,  dato il freddo e il fatto che era in canottiera e pantaloncini corti,  ma non rispose

- Gwenda vuoi uscire ? - chiesi piano, sedendomi nel letto e allungandomi per carezzarle il braccio
Erano due mesi che non usciva di casa, non aveva la forza per fare nulla, non ostante ciò, le avevamo detto che l'avremmo portata noi fuori, lei non avrebbe dovuto far nulla, eppure sembrava non volesse far nulla, i lividi sul suo corpo ormai erano più che evidenti, il gesso lo aveva già tolto da un pò, e un altro fatto mi preoccupava molto, era dimagrita, oh si se era dimagrita, le ossa della sua colonna vertebrale sembravano ancora più sporgenti, e come facevo spesso le tracciai con il dito.
- oppure vuoi che andiamo un pò da nonna ? o da Esme o Carilsle,  possiamo andare dove vuoi tu tesoro, ti posso portare anche da Ronny e Lidia  - dissi, Ronny e Lidia erano i figli di Sam ed Emily, avevano più o meno l'età di Gwenda.
- la ci sono anche gli altri bambini - dissi  facendo riferimento ai figli degli altri, fra i quali di Paul.. Jared e il resto del branco.
- non ne ho voglia - farfugliò,  biascicando le parole. Sospirai
in quel momento sentimmo la porta del piano di sotto aprirsi, di sicuro era Jacob
- heyyy mie donne sono quaaa -
 lo sentii salire le scale, ero in piedi e mi voltai quando comparì d'avanti alla porta della camera.

- che succede ? - chiese avvicinandosi per darmi un bacio nelle labbra e stringendomi a se. Sapeva di Erba, di fuori, di prato, pioggia e vento, ogni volta che lo baciavo,  sentivo tutto in lui. lo baciai ancora e mi voltai verso Gwenda.
- non vuole uscire ne mangiare, non vuole fare niente - sospirai
si voltò a guardarla, si slacciò dal mio abbraccio e si andò a sdraiare nel letto con Gwenda appoggiando la schiena al muro, le baciò la fronte per un lungo istante

- perchè non vuoi fare niente ? la giornata non è delle migliori ma non esci nemmeno quando c'è il sole - le mormorò lui carezzandole la testa, incrociai le braccia li dov'ero  aspettavo risposta,  dato che con Jacob si apriva più che con me, lei affondò il viso sotto le coperte e sentimmo un 'non mi va' rauco. 
- ma cooooome non ti va ??? - chiese Jacob, dandole una pacca da sopra le coperte
- dai su !! andiamo a divertirci  -
- Gwenda non puoi stare tutto il giorno rinchiusa in casa - dissi
- PERCHè NO ?? - urlò lei, la vidi togliere le coperte di botto, e appoggiarsi sui gomiti per guardarci
- STO MALE ! HO LIVIDI DAPPERTUTTO E NESSUNO VUOLE STARE CON ME - urlò, mentre le lacrime cominciarono a sgorgarle dagli occhi,quegli occhi che avevo sempre amato e adorato ora erano infinitamente tristi, tristi come non li avevo mai visti
- STO PER MORIRE !! STO PER MORIRE A CHE SERVE USCIRE A DIVERTIRMI...? -  disse fra le lacrime  e i singhiozzi, per poi prendere le coperte e immergercisi di nuovo e singhiozzare e piangere ancora  più forte,  io e Jacob ci guardammo, dopo di che mi sedei li nel letto
- non stai per ...- 
- non dire sciocchezze - mi interruppe Jacob
- chi ti ha messo in testa certe stupidaggini ? hai visto troppi film Horror Gwenda ? -  cercò di tirarla fuori dalle coperte ma lei non voleva
- tesoro stai male, non vuol dire che morirai, gli altri ragazzi stanno male molto spesso, tu ti senti così perchè non ci sei abituata - dissi cercando di calmarla, ma sapevo che avrei pianto li, che avrei singhiozzato più di lei, che sarei stata io quella da consolare
- non voglio uscireee - fece lei fra le lacrime da sotto le coperte
- non dire assurdità, Sam ci aspetta a cena, ho detto che saremmo andati tutti e tre - disse lui, io lo guardai e corrugai la fronte
- ci sarà un mucchio di gente, e tutti i ragazzi, fra i quali Lidia Ronny,John, lougan Marta patty  -
- hai sentito ? verranno anche Marta e Lougan -
 erano i cugini di Gwenda in un certo senso, i figli di Paul e della sorella di Jacob, sembrava che avesse cominciato a smettere di singhiozzare, ma se ne stava sempre sotto le coperte.

- ci sarà anche Daisy  -
Daisy era la figlia di Quil e Claire, doveva avere poco più di sei mesi

- andiamo su Gwenda, ci divertiremo dai- dissi, poi insieme a Jacob le tolsimo le coperte, e mi sdraiai di pancia, le scostai una ciocca di capelli dal viso e le baciai gli occhi bagnati di lacrime
- magari faremo impazzire il nonno, con tutti quei bambini che gli rovinano tutto - rise Jake, lei sorrise, cercando di nascondere il sorriso con le braccia 
- hey ti ho visto! cosa credi ho visto che hai riso - la provocò Jacob, cercò farle il solletico ma lei si dimenava cominciando a ridere, poi piano si calmarono e lui le baciò la fronte
- dai su,  andiamo, non puoi stare qui a poltrire  -  e ci alzammo entrambi dal letto
- vado a farmi una doccia, ah, e ricordati di quei vestiti di Lilly che volevi dare a Claire per Daisy - disse lui uscendo
- dove sono Lily e Sebastien.. ? - chiese Gwenda, mentre cominciavo a prenderle i vestiti dall'armadio
- Sebastien è con Rosalie ed Emmett in settimana bianca, e Lilly è dalla nonna -
tirai fuori una maglia pesante e dei jeans, dopo di che la aiutai a vestirsi, stavo male ogni volta che la spogliavo, ogni volta che vedevo i suoi lividi avevo un groppo in gola,  li aveva anche sulle coscie, sulle ginocchia, sui polsi... dappertutto...
 
Carlisle aveva deciso di darle un sacco di medicinali che le davo a dei certi orari durante la giornata, alcuni servivano a far rafforzare le ossa altre le varie parti del corpo, altre... servivano a indebolire la parte di lei intenta a distruggerla, a volte mi alzavo ogni tre ore la notte per darle un tipo di medicinale
eppure a me sembrava non stesse cambiando niente.




Jacob's POV

Guidavo in direzione della casa di Sam, alla fine la cena la facevano li, anche per inaugurare la casa nuova, era venuta proprio bene !
Ormai era calata la sera, Gwenda era nel sedile posteriore ogni tanto mi voltavo a guardarla, era molto silenziosa, in macchina non lo era mai stata, ora se ne stava in mezzo ai sedili a guardare fuori dalla finestra

- credo che Rachel sia ancora incinta - dissi cercando di rompere il silenzio, Renesmee mi guardò sorpresa, capii che non gli interessava molto, anche se non c'era da stupirsi  Rachel aveva già 4 figli, mi aveva già dato quattro nipotini.
- come lo sai ? - chiese.
- Beh ecco, stando con Paul sento i suoi pensieri, nemmeno lui e Rachel lo sanno di preciso, ma è probabile di si -  sorrise...
- ne sfornano uno dopo l'altro - rise
- noi ne abbiamo sfornati tre,  e non sono pochi !! - 
- neanche fossero uno dopo l'altro  - disse lei - lei ne ha fatti 4 anno dopo anno, almeno noi ne abbiamo uno ogni tre anni -   e scoppiammo a ridere all'unisono.
- beh, se rimanessi incinta ogni volta, avremmo tre figli per ogni giorno -
lei non rise e mi diede una pacca nella spalla

- e zittooo ! c'è Gwenda - mi rimproverò sottovoce
- ma guarda che non lo capisce - controbattei
- guarda che capisco, significa che fate sesso tre volte al giorno -ci interruppe Gwenda, io e Renesmee ci guardammo a occhi sgranati. 
- heyyy, Gwenda, che stai dicendo -Renesmee si voltò a occhi sgranati.
- mamma le so queste cose, sei un pò indietro, ma a scuola già le facciamo, so tutto di come nascono i bambini  -
Renesmee si voltò e diventammo entrambi rossi senza parlare, cavolo, chissà quante altre cose aveva sentito ogni volta che noi facevamo discorsi del genere

- Se.... Sebastien lo sa come funziona ? - domandò Renesmee a mezza voce, senza voltarsi dalla vergogna
- no, è un idiota, pensa che li porti la cicogna - disse Gwenda con disinvoltura
- se volete glie lo spiego - 
- NO !!!  -  io e Renesmee alzammo un pò troppo la voce, divampando di rossore
- per.. per adesso è meglio che creda a certe cose... - una figlia che sapeva già tutto già ci bastava, sarebbe stato troppo imbarazzante averne due che ne capivan, per il momento era meglio così.
- eccoci...- dissi - siamo arrivati -
li fra gli alberi ,  c'era una stradina di sassi che conduceva nella casa di Sam, aveva due piani, intorno tutta vegetazione, una veranda dove fuori c'era una scalinata e una specie di divano a dondolo fuori, più o meno come casa nostra, il colore della casa era color cachi. Parcheggiai la macchina insieme alle altre li vicino il giardino, e scendemmo tutti e tre, si sentivano le loro voci già da fuori, i bambini che correvano e urlavano si vedevano dalle finestra, e la casa era piena di persone. Salimmo gli scalini e suonai il campanello, sembrava nessuno ci sentisse, del resto.. con tutto quel rumore e quel baccamo, suonai una seconda volta e subito, la porta si aprì, ci invase la luce e il caldo  Emily era li in piedi, appena ci vide il suo sorriso si illuminò
- heyyy.. finalmente !! -
mi diede una pacca nella spalla, e abbracciò Renesmee, dentro casa.. era un totale caos, i bambini correvano per casa, alcuni si picchiavano da una parte altri saltavano nei divani,  la cucina e il salotto erano un'unica stanza enorme che comprendeva più o meno tutto il primo piano, a destra c'erano i divani e la tv, d'avanti a noi, in un corridoio le scale, e a sinistra la cucina, dova c'erano Sam, Quil, Paul, Embry e Jared...   papà era intento a raccontare una storiella a dei ragazzini che lo ascoltavano attenti, poi c'era Rachel che stava sgridando al figlio, Leah e Claire in un divano che parlavano della bambina che Claire aveva in braccio e Kim e Aileen (l'imprinting di Embry) indaffarate in cucina

- heyy ciao tesoro !! ciao !! - disse Emily baciando entrambe le guance di Gwenda
- eccoti !! - Sam mi indicò.
- ma dove eri finito ? -
-aspettavamo voi per cenare ! - sorrise Emily richiudendo la porta dietro di noi.
- haha, bene - e io e Renesmee cominciammo a salutare tutti, dopo di che ci diressimo entrambi da Claire che si era alzata con la piccolina in mano, era una bimba paffutella dai capelli nerissimi,non era bella come Lilly.,ma era proprio divertente vederla fare le smorfie
- ma ciao amoree !- Renesmee la prese in braccio
- Quil... ti sei dato da fare ! -
carezzai i capelli della bimba, che cominciò a piangere per ritornare fra le braccia di Claire, Renesmee glie la ripose

- ha già imparato con chi deve stare ? - chiesi ridendo, Claire annuì 
- perchè Quil ogni volta che la prende la tortura, gli deve sempre fare qualcosa - sospirò  Claire - la poverina vole stare con me ovviamente-
- non che tu sia particolarmente tranquilla - rise Emily
- dai su, sedetevi !- ci indicò le sedie, Gwenda andò a salutare mio padre, che le baciò entrambe le guancie e la incitò a sedersi su di lui, le disse qualcosa all'orecchio e le carezzò la schiena, mio padre amava Gwenda, l'ha sempre adorata e io capivo che lo distruggeva il fatto di quella specie di malattia di mia figlia. 
Cominciammo a sederci tutti, il tavolo del resto era enorme, come se Sam ed Emily avessero già preso in considerazione tutta quella gente prima di attrezzare la casa. 
mi sedei vicino il lato dove a capotavola c'era Sam, e vicino a me Renesmee e Gwenda, alcuni bambini andarono nel piano di sopra
- non mangiano ? - chiesi
- no hanno già mangiato prima - rise Sam, c'era un chiacchericcio di sottofondo rumore di piatti e bicchieri, le donne che parlavano fra loro, e Emily che aveva cominciato a servire tutti  
- dopo ti accompagno a caccia - sussurrai nell'orecchio a Renesmee, dato che non mangiava, si sedeva a tavola semplicemente per educazione.
- ciao Gwenda -
- ciaoo Gwendaaa - 
- hey ciao Gwenda - 
cominciarono a salutare Gwenda i ragazzini, fra i quali Lidia John Marta, che avevano più o meno la sua età e alcuni più piccoli
- ciao...-  
- ti va di venire con noi  ? - chiese Marta avvicinandosi, Gwenda piano si alzò, se se ne andò con loro nel piano di sopra, Emily mi passò un piatto di lasagne e della carne
dopo aver servito tutti si sedette anche lei al tavolo
- Gwenda non ha mangiato niente - sussurrò Renesmee al mio orecchio
- lasciala fare, finalmente è attiva con i ragazzini - dissi.

 La serata passò tranquilla, ridevamo e scherzavamo fra noi, alcuni di loro si ubriacarono anche, come al solito, eravamo diventati tutti più accaldati a forza di bere, ridere , scherzare urlare, insomma ci facevamo sentire
e lei... la mia vita.. Renesmee era fantastica, seduto li vicino a Sam, solo allora mi ricordavo di quanto ero fortunato, era così bella, era diversa dalle altre, era perfetta, i suoi capelli ondulati e bronzei erano raccolti in una ciocca, aveva dei Jeans attillati e una maglietta, era perfetta oltre ad essere bellissima, quando rideva, piano, o quando sbatteva le sue lunghissime ciglia, sembrava una ventenne, il suo corpo era così perfetto ed invitante, e più la guardavo più la desideravo, non solo desideravo il suo corpo, ma anche lei, lei in totale, le sue labbra carnose e perfette, il suo naso sottile, i suoi occhi meravigliosi, il suo collo, le sue mani così chiare  e curate, quando accavallava le gambe, quando appoggiava il gomito nel tavolo per appoggiarvi qel mento delizioso,  la stavo guardando come non facevo da molitssimo tempo, la stavo guardando con desiderio e bramosia,  dopo pochi istanti si accorse che la osservavo e non ero attento ai discorsi di quegli ubriaconi, mi guardò, poi abbassò lo sguardò, mi guardò di nuovo e rise,  come a dire 'che c'è ? ' mi alzai e le feci segno di seguirmi, lei corrugò la fronte e si alzò,ci dirigemmo nel salotto, dove Claire stava allattando il pargoletto
e ci mettemmo in disparte, le presi le mani e la misi al mio petto
- amore... sei bellissima - le sussurrai all'orecchio, lei rise piano,  e mi carezzò la guancia
- amore ... sei ubriaco - disse
- non è vero hai visto quanto ho bevuto, meno di tutti - dissi,  rise ancora, era così divina quando rideva
- questo perchè tutti hanno bevuto tantissimo, Jake, guardati, hai gli occhi socchiusi, e mi stai dicendo cose che mi dici in momenti non consoni -
- non ti dico mai che sei bellissima ? bene, te lo dirò sempre, tutti i giorni, tutte le notti, sei bellissima, stupenda - 
- lo sai che non h detto che non me lo dici mai -  si avvicinò a baciarmi la guancia, la guancia ?? non volevo un bacio nella guancia! che diavolo me ne facevo di un bacio nella guancia ! io la volevo tutta! subito, e li !!! maledizione.
- Renesmee - le presi il viso tra le mani
- shhh... a casa -  appoggiò le sue labbra fresce alle mie, e si allontanò, mi risedei al mio posto, anche se ero sicuro che non ero così ubriaco, arrivò anche Seth più tardi con la sua ragazza, ci raccontammo di tutto, dalle storie e imprese che avevamo compiuto a tutto il resto, dopo un pò mi accorsi che Renesmee si era distanziata, mentre le altre parlavano la vidi nel salotto in un divano sdraiata accanto a Gwenda, la vidi carezzarla e parlarle, come del resto vedevo Claire fare con la piccolina, erano le uniche che avevano deciso di distanzarsi,mentre le altre erano in gruppo e i loro  bambini se ne stavano in giro per casa. Mi alzai e me ne andai nel salotto, inginocchiandomi d'avanti alle due sdraiate li nel divano
- heyy di che si parla  ? - chiesi, e si voltarono entrambe
- indovina che cosa vuole da noi Gwenda - disse Renesmee spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio
- una macchina ? -
 del resto si poteva aspettare tale richiesta da Gwenda, cresceva così in fretta che una richiesta del genere poteva anche essere consona, Renesmee rise, Gwenda scosse la testa

- che cosa ?- 
- vuole che noi facciamo un altro bambino !-  sorrise
- un altro bambino ? - corrugai la fronte
- si, e ha delle richieste particolari, la vuole femmina, come Daisy - 
- ma abbiamo già Lilly- hey, stavamo parlando di Lilly come un giocattolo cavolo !
- si ma Lilly sa già camminare ed essere autonoma, e poi Lilly è mora, lei vuole una bambina piccola e bionda e la vuole neonata così la può tenere in braccio - 
- uhm, si può fare - arricciai  il naso - ma vediamo, vuoi anche che abbia una bocca un naso e che respiri ? -  le due scoppiarono in una sonora risata
- Gwenda non puoi fare delle richieste riguardo a un fratello o a una sorella, come esce esce tesoro - dissi
- lo so, stavo scherzando papà -sospirò, annuii
- andiamo a casa ? - chiesi,  le due annuirono all'unisono, sembravano entusiaste all'idea
- bene -  ci alzammo, salutai tutti gli altri mezzi ubriachi,salutai le ragazze, e con Renesmee e Gwenda ce ne tornammo a casa
- perchè non mi hai detto da subito che volevi tornare a casa ? - chiesi durante il viaggio in macchina,  guidava lei, ero troppo ubriaco per farlo io.
- perchè ti stavi divertendo - sorrise,  sospirai e mi voltai a guardare Gwenda, dormiva beata nel sedile posteriore
- tieni, ricoprila con questa, oppure prendila in braccio dato che sei bollente o prenderà freddo - mi porse la sua giacca, e non togliendo lo sguardo dalla strada. la presi e mi voltai per ricoprirla, ma era troppo piccola per ricoprirla tutta, mi misi in ginocchio nel sedile e presi Gwenda in braccio, per poi rimettermi seduto per bene, e stringendola fra le mie braccia, il suo respiro era regolare, e sembrava un angelo quando dormiva
- oggi sembra stia bene - dissi piano, Renesmee annuì
Arrivati a casa,  accesimo il ricaldamento dato che sentiva freddo, e mise Gwenda a letto, dopo di che mi feci una doccia e mi cambiai, entrò in camera, e cominciò a togliersi gli stivali lasciandoli in giro
- oggi sta bene, posso anche dormire qua - disse sospirando, vedevo che era stanca, si tolse la maglietta e la posò a terra rimanendo in canottiera, dopo di che mi osservò e cercai di nascondere la mia protuberanza
- Jake, non ci contare, sono stanchissima  - sbuffò,  arrossii
- hey,non ho detto niente, non significa che io voglia farlo ! - sogghignò
- no perchè mi è sembrato tutt'altro tesoro-  si tolse la cinta e rimase a pantaloni slacciati mentre raccoglieva la roba da terra, quindi si slegò i capelli ondulati che si muovevano a ogni suo passo ed emanavano un odore divino per la stanza
- maledizione Renesmee..!  ma che ti aspetti ! -  
- sei invitante, cacchio ! che dovrei fare restare a guardare come se niente fosse ? - in un primo momento corrugò la fornte, poi scoppiò in una sonora risata
- no Jake, solamente, beh.. ecco... non eccitarti per ogni cosa che faccio ! tutto qui! è chiedere troppo ? -  
- non lo decreto io ! - borbottai
- e chi lo decreta ? il tuo coso ? -
 la fulminai con lo sguardo. Mi misi dei Boxer, e decisi che avrei dormito solo con quelli, magari si sarebbe eccitata, si tolse i pantaloni facendoli scivolare lungo le sue cosce candide e liscie, e li lasciò li a terra, si tolse i calzini, e chiuse la finestra, dopo di che si sdraiò nel letto, e cominciò a mettere a posto l'orologio per la sveglia

mentre cercavo di sdraiarmi
- ma guarda, questa cicatrice come me la sono fatto? - chiesi, quando lei mi guardò, cercai di mostrargli i muscoli il più possibile, assumendo le posizioni più strane
- boh...- sospirò indifferente, e riprese ad agiustare quello stupido orologio
- e guarda quaaa.. guarda questa...- dissi indicandogliene una dietro la schiena, e cercando di mostrargli le mie natiche sode, ma niente ! sembrava impassibile, continuò ad aggiustare quello stupido orologio, mentre riucii ad intravedere un ghigno nel suo viso, ci pensai un attimo su, affrettai il passo andando dalla sua parte, presi l'orologio, aprii la finestra e lo gettai
- hey ma...- non fece in tempo a dire nulla, che le andai addosso, le bloccai le mani e sovrastai la sua bocca con la mia, maledizione non poteva negarmi di averla, mi sdraiai sopra di lei facendo attenzione a non schiacciarla con il mio peso
- Jacob -   cercò di divincolarsi
le baciai la bocca, il mento, le guancie, il naso, la bocca, gli occhi, il collo.. tutto... 
- Heyyyyy.... -  riuscì a slacciare le mani dalla mia morsa, e le incrociò al petto
- dimmi che non mi vuoi anche tu, e ti lascio -
era troppo tempo che non facevamo l'amore, era impossibile che non mi volesse

- non ti voglio !  - sbuffò arrabbiata, la guardai per un lungo istante, sorpreso,poi sospirai,  e piano cercai di alzarmi, ma prima che potessi fare altro,si aggrappò con le mani alla mia schiena, e mi trattenne a se, la sua bocca cercava la mia, le nostre lingue si intrecciarono, le nostre labbra si unirono, le sue dita fra i miei capelli, la mia mano nella sua vita, e nelle sue rotondità perfette e liscie.  
Le tolsi la canottiera con forza e rimase in reggiseno,  glie lo slacciai, e le mie labbra scesero nel suo collo, per poi fermarsi nei suoi capezzoli, che sentii indurirsi sotto le mie labbra
- Jake... - ansimò,ardeva di passione e desiderio, la sentivo, lei mi voleva, e io volevo lei. le sue curve erano così invitanti.Le strappai via ciò che era rimasto ancora nel suo corpo a ricoprirla, e le sue coscie mi accolsero con bramosia, lei ansimava, sentivo che era un bisogno, qualcosa di cui non poteva farne ammeno, anche se a volte non voleva ammetterlo, e quando tutto finì, fra i suoi rantoli e rumori di piacere, tutto si calmò, e mi rilassai fra le sue braccia, mi avvolse come un bambino
- ti amo...- mormorai,  mi carezzò la testa
- ti amo...- ripetè lei  in un sussurro, mentre mi addormentavo così, fra le braccia del mio angelo.




continua ....



* * * *

Grazie a tutte per le recensioniste U_U vi amo U___U

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Incubo ***


~ Freak kid Make Freak Life ~





_Capitolo 10_
by Meskina


Incubo







Renesmee's POV

Mi rigirai nel letto,  staccandomi dall'abbraccio di Jake che russava e sentii qualcosa squotermi, cercai di aprire gli occhi, non sapevo se stavo sognando, ed ero mezzo assonnata,e c'era qualcuno in piedi d'avanti a me, non riuscivo a vedere bene perchè era buio.
- mamma... posso dormire con voi ? - cercai all'istante di aprire  gli occhi, era Gwenda
- è successo qualcosa ? stai bene ? - chiesi allarmata cercando di mettermi seduta
- no, non è successo niente, ho fatto un brutto sogno, posso dormire qui ? -
- ma certo, certo - dissi aprendo la coperta, si infilò nel letto e la ricoprii per bene, mi sdraiai e la avvinghiai con le braccia
- sei gelata - dissi,era freddissima e aveva addosso solo una canottiera e un paio di pantaloncini, le presi e gambe ghiacciate e glie le misi fra le mie cosce, non ero caldissima, ma lei era più fredda di me in quel momento, ero ancora mezzo assonnata ma ero estremamente felice che Gwenda fosse venuta li, aveva dormito con noi per molto tempo quando era piccola, ma poi troppo orgogliosa non aveva più voluto farlo, e non ostante molte volte l'avevo desiderata la notte come facevano Sebastien o Lilly che dormivano con noi, lei non aveva più voluto farlo, e ora era li, me la ritrovavo fra le mie braccia
- sono contenta che sei venuta - le sussurrai all'orecchio, mi sorrise e mi diede un bacio sulle labbra, poi mi voltò le spalle e strinse il braccio con cui la stavo avvolgendo, oh si, era lei la mia bambina, me lo ero quasi dimenticata il nostro bacio sulle labbra di quando era più piccola, sospirai e la strinsi a me e piano socchiusi gli occhi, fu un attimo, solo un attimo, e tutto diventò buio, non sentii più nulla, era tutto così strano, non riuscivo a sentire niente
, poi improvvisamente, sentii qualcosa, delle voci, il respiro di qualcuno che correva, un affanno, i suoi passi veloci, le foglie che venivano pistate, e poi tutto tacque... un ululato interruppe il silenzio facendo eco,  e poi aprii gli occhi di botto, dove... dove diavolo ero ?  in una foresta? ero scalza, mi guardai intorno. Un cervo alzò lo sguardo impaurito per poi scomparire fra gli alberi, uno scoiattolo corse nella sua tana,  si sentirono i grilli,  un gufo, e poi ancora un ululato, lo stesso di prima, mi voltai di scatto, Jacob era in piedi a pochi passi da me
- Jacob.... che succede ? - ansimai,  non mi rispose, era in piedi, in una postazione eretta, arrabbiato, cupo, e mi guardava altezzoso, aspetta.. forse non guardava me, mi voltai, e dietro di me Gwenda, era appoggiata in un angolo, tremava, il terrore e la paura nei suoi occhi
-Gwenda  ! -
 il suo respiro era un affanno, come se avesse appena corso e ora fosse in trappola, mi voltai e Jacob la guardava minaccioso, dietro di lui.. degli occhi si illuminarono al buio, qualcosa gocciolò a terra, e un essere comparì dietro le spalle di Jacob, era un lupo,enorme... mostruoso...  minaccioso... i denti aguzzi erano scoperti  mentre un ringhio basso e acuto invadeva quel silenzio, della bava bagnava i suoi denti scendendo dalla sua bocca,  il suo pelo sporco, era bagnato, istintivamente indietreggiai, facendo da scudo a Gwenda, nel viso di Jacob si dipinse un ghigno

- trasformati e allontanalo - ringhiai calma, sogghignò
- Jacob... -
fu un istante, fece un segno al lupo dietro di lui, che si avventò su di noi, mi misi subito in posizione di attacco, cercando di emanare un ringhio, quando fu abbastanza vicino  presi posizione e gli saltai addosso, ma successe qualcosa, qualcosa di inspiegabile, trapassai il suo corpo come se fosse un fantasma,  qualcosa di astratto, non lo avevo sfiorato, il lupo si dirigeva da Gwenda terrorizzata, mi alzai di scatto e corsi in direzione dell'animale, ma ogni volta che cercavo di colpirlo, la mia mano lo oltrepassava, senza muoverlo di un dito, nel panico.. l'unica soluzione era prendere Gwenda e portarla via di li, corsi più veloce del lupo e cercai di afferrare Gwenda...  

no ! NO!!!! che diavolo significava ??? perchè??? perchè non riuscivo a toccarla ? PERCHè ? la mia mano passava attraverso Gwenda,  non era il lupo il fantasma, ne tantomeno Gwenda, ero io !!! per questo nessuno mi vedeva
- JACOBBB, FA QUALCOSA!!! - urlai, lui non si mosse, non riuscivo a capire il suo ghigno,  il lupo si avvicinò sempre di più a Gwenda che sembrava immobilizzata e terrorizzata
- SCAPPA !! GWENDA SCAPPA ! SCAPPA !!- urlai fra le lacrime
- SCAPPA NON RESTARE LI SCAPPA !-
non mi sentiva,  nessuno mi sentiva, in un salto il lupo assalì Gwenda, e la prese per la maglia sbattendola a terra

- OH MIO DIO NOOOO ! NOO !-
la stava azzannando, mentre lei urlava e piangeva, cominciò a colarle salngue, dal viso, dal corpo, dalle mani... ero disperata.. cercavo di fermare quel lupo invano, di urlare a Jacob, di cercare di salvare Gwenda, ma non stavo facendo niente, era impossibile fare qualcosa

  no,  non potevo fare nulla
- Renesmee - sentii il mio nome, e mi voltai verso Jacob, la voce era la sua, preoccupata, ma lo vedevo sempre li, con quel suo stupido ghigno da idiota
- Renesmee, Renesmee - sentii ancora,  a quel punto ci fu un brutale distacco, qualcosa che mi strappò bruscamente da quella realtà, aprii gli occhi di botto e mi ritrovai nel letto, Jacob d'avanti a me, mi scuoteva... era buio... 
- Renesmee..! - urlò preoccupato
- va tutto bene !!! - 
- oh dio !! oh mio dio !- ansimai  terrorizzata
- hai avuto un incubo, è tutto apposto - mi tranquillizzò, mi alzai di botto e lo abbracciai, lo strinsi a me...
- Jacob... Jacob...- ansimai,  lui mi strinse a se e mi carezzò i capelli, e mi riscaldò con il suo corpo rovente
- va tutto bene, è tutto apposto - 
- che vuol dire ? che diavolo significa ? perchè ? no ! no!!! - non ero mai stata superstiziosa, ma quel sogno era stato terribile, anche per quello che stava succedendo ultimamente a Gwenda.
Una parte del mio cervello, una parte meschina, mi diceva che quel sogno aveva un significato. Gwenda era malata perchè aveva i geni di Jacob, perchè era per metà licantropo, quel sogno lasciava intendere, che Jacob la stava facendo morire, eppure non era colpa sua, e io lo sapevo.
Non avrei lasciato mia figlia morire, non lo avrei permesso, avrei passato la mia vita, la mia eternità se fosse stato necessario, a cercare di mantenerla in vita !





Continua o fine ???

=) vediamo !








Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Ringraziamenti ! ***




Ciao a tutte carissime  =)
Come avete notato, ho cancellato l'ultimo capitolo, e tutto quello che avevo messo dei 'tre anni dopo' infatti mi sono fermata all'incubo di Renesmee ! E quindi i tempi non sono cambiati !
Allora, comincio con il dirvi che questa storia finisce qui ! la concludo in questo modo ! Non metterò il futuro ne nulla del genere, e ora vi spiego subito, avevo cominciato questa storia con l'intenzione di fare qualcosa di bello e divertente, di inserire all'interno del contesto, bambini viziati e maleducati, ma che facessero ridere, ma a quanto pare la storia ha preso un'altra piega. è per questo che questa storia la concludo così, perchè voglio che rimanga tale, ho anche cambiato il titolo, in
Freak kid Make Freak Life, che significa, i bambini pazzi, rendono una vita pazza, non è esattemente tradotto, ma dovrebbe significare ciò !
Volevo informarvi che ho modificato ogni singolo capitolo, se andate a rileggere ci sono meno errori e non ci sono più quei fastidiosi puntini di sospensione !
In pratica ho ristrutturato la storia e l'ho resa migliore.
Ora... La mia idea del continuo di questa storia è tutt'altro, non ci sono più bambini capiricciosi e viziati che mandano via 500 tate, bensì una famiglia con i suoi problemi.
Gwenda ormai è cresciuta, la sua malattia persiste e la ragione di esistenza dei suoi genitori è mantenerla in vita, lei si sente soffocata da tutto ciò e vuole evadere...
Se vi piace come idea allora seguitemi nell'altra storia che aprirò, ovvero il continuo di questa.
Si chiamerà 'Before i die'  e ad essere onesta mi ha ispirato un libro per questa nuova ficcy, Mi è piaciuto molto e ho deciso di fare il tutto a modo mio !
Aggiungerò molto presto Before i die, questi giorni spero. Oppure credo che aggiungerò un nuovo capitolo informandovi che ho aggiunto Before i die e vi darò il link...
OVVIAMENTE per chi avesse voglia di leggere il continuo, starò molto più attenta con questa nuova fanfict e cercherò di non fare errori ne nulla del genere.
 


Intanto ringrazio :

1 - alice brendon cullen
2 - aquizziana
3 - birbasimba 
4 - cesarina89 
5 - Clady 
6 - cocca247
7 - coccoladoro 
8 - federikaBis 
9 - fefyCulen
10 - fuffycullen
11 - giadinaGe 
12 - gioia101 
13 - giovywanda
14 - Hachiko_Vampire 
15 - kuciola94 
16 - lalaland_girl 
17 - lilianrose 
18 - marco_69
19 - meryj
20 - mikelina 
21 - noe_princi89 
22 - Padfoot_07 
23 - Potterina1993
24 - Synie
25 - TanyaCullen
26 - Tede 
27 - veliva 
28 - Viktoria_86 

Per aver messo la  mia storia fra le preferite

e poi ringrazio :


1 - acqua1879 
2 - aleinad93 
3 - AshG 
4 - butterfly 85 
5 - casimira 
6 - chachy 
7 - chiara84
8 - Clady 
9 - kiki4ever 
10 - lalaland_girl 
11 - Leda87 
12 - Mente_Bacata 
13 - pinkiller 
14 - poppococco 
15 - Potterina1993 
16 - SakiJune 
17 - sinead 
18 - _gioia_



Per averla messa tra le seguite !


Spero la mia storia vi abbia emozionato e fatte ridere.
Non so a voi, ma a me è piaciuto un sacco scriverla, a volte ridevo mentre scrivevo, altre volte ero tristissima.

Spero mi lasciate un ultimo commento, una specie di Addio per dirmi anche cosa avete pensato di questa fanfiction.
Che ne pensate della mia  Gwenda, di Sebastien, la piccola Lilly e Jake, Nessie, e tutti gli altri.
Vi ricordo che ho tolto tutti gli errori  XD


Beh ... ora vi saluto, e spero che ci sia qualcuno a seguirmi con 'Before i dire'
UN BACIONEEEE GRANDISSIMO A TUTTE ... E SOPRATTUTTO
GRAZIE ALLE MIE RECENSIONISTEEEEE

CIAOOOOOOOOOOOOOOOO

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Before i die ***


ciao a tutte ... =) eccomi qua, ho aggiunto Before i die. Ecco il link > http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=426990&i=1

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=410223