~ Freak kid Make Freak Life ~ di Meskina (/viewuser.php?uid=66770)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** piccole pesti ! ***
Capitolo 3: *** First nanny ***
Capitolo 4: *** Second Nanny ***
Capitolo 5: *** Testarda! ***
Capitolo 6: *** Gelosia. ***
Capitolo 7: *** Ritorno a casa. ***
Capitolo 8: *** Lividi ***
Capitolo 9: *** Dolore ***
Capitolo 10: *** Ti desidero ! ***
Capitolo 11: *** Incubo ***
Capitolo 12: *** Ringraziamenti ! ***
Capitolo 13: *** Before i die ***
Capitolo 1 *** Prologo. ***
Salve a tutte.
La storia inizia quando i bambini sono
ancora piccoli. Ha un inizio divertente e coinvolgente, e in
particolare di uno di loro, che più in la diventerà il fulcro
principale della mia storia. Ovviamente è una Renesmee x Jacob
ambientato quasi 17 o 18 anni dopo Breaking Dawn. Renesmee e Jacob si
sono sposati e ormai hanno giù 3 figli... l'inizio può sembrare bello e
divertente, ma se non volete piangere vi avverto che non è per voi !
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Freak kid Make Freak Life ~
by Meskina
Prologo
Il
rumore dei tacchi di Renesmee era veloce, e deciso, era vestita
impeccabilmente.
Entrò velocemente in cucina.
-
dov'è il mio orologio? perchè non riesco a trovare quel
maledetto orologio? dove diavolo è.. era qui poco fa -
l'agitazione la stava assalendo inspiegabilmente, i suoi capelli erano
legati, e Il suo profumo divino inondava la stanza, il salotto e la
cucina, Jacob era seduto a tavola intento a mangiare un'abbondante
colazione.
-
Nessie.. calmati - La sua tranquillità in teoria doveva essere
coinvolgente.
-
calmarmi ?? come faccio a calmarmi ?? è il mio primo giorno di lavoro,
e già sono in ritardo, non posso essere in ritardo, in un lavoro come
il mio non si ammettono ritardi - Ok. Ora stava veramente
esagerando. Faceva avanti e indietro per la stanza.
-
Renesmee... è li ...-
-
li dove ??.. li dove maledizione.. guarda che disordine, qua non si
trova niente. Dove diamine è Lilde? perchè non mette in ordine questa
casa, la paghiamo per questo... dannazzione...- sbottò. Jacob si alzò
calmo e prese l'orologio vicino la fruttiera per poi porgerglielo.
-
oggi è il giorno libero di Lilde.. - enunciò tranquillo.
Lei fece un lungo, grande sospiro, poi prese l'orologio dalle
mani del marito.
-
calmati...- aggiunse lui avvicinandosi a lei.
-
ma sono calma - mormorò Renesmee, poi poggiò le sue labbra su
quelle calde di lui.
-
credo che starò via quasi tutto il giorno... ti occupi tu dei bambini ?
e ricordati che devi riscaldare il latte di Lilly, il biberon è nello
sterilizzatore, e poi darglielo quando si sveglia, anche se non lo
vuole, cerca di dargli solo quello, preferisco si abitui al latte
piùttosto che al sangue.- sbuffò.
-
ma certo...- Jacob posò le labbra nella sua fronte, poi lei si mise a
cercare le chiavi della macchina, e lui si risedette al tavolo.
Si
sentirono delle ruote di uno skate e In quel momento Sebastien, a bordo
dello skateboard entrò nella stanza.
-
SEBASTIEN... quello skateboard non lo voglio vedere dentro casa...! -
sbottò Renesmee al ragazzino.
Sebastien era un ragazzino di quasi 8 anni. Ed era un angelo, si, ma
solo in bellezza.
Aveva capelli lunghi poco più giù della base del collo, e castani
talmente chiaro da sembrare biondi. I suoi occhi erano di un verde
smeraldo talmente perfetti da sembrare artificiali, ereditati dal nonno.
-
già... l'idiota se lo tiene come peluche la notte lo skate...-
sghignazzò Gwenda, anche lei, come suo fratello aveva degli occhi
verdi, forse un pò più scuri di lui, ma sembra meravigliosamente
sublimi. aveva lunghi capelli castani, e una bellezza a dir poco
stravolgente per una dodicenne. I tratti del suo viso erano quelli di
sua madre e sua nonna.
-
Papà,avevi ragione, le donne non servono a niente... - Sussurrò
Sebastien poco garbato, attirando su di se due sguardi irati.
-
che diavolo gli hai insegnato ? ...- Renesmee arricciò il naso.
-
ehm... tesoro farai tardi al lavoro...- Lui cercò in fretta una scusa e
lei guardò l'ora.
-
Maledizione... maledizione...- ansimò, prese in fretta la borsa e le
chiavi, poi diede un bacio sulla fronte a Gwenda e Sebastien, e uscì di
fretta di casa.
-
Sebastien, non devi dire queste cose a mamma, non devi dire le cose che
ci diciamo fra noi- possibile che i suoi figli lo facevano sempre
litgare con la moglie?
-
ma perchè? credevo non ci fossero segreti per mamma -
brontolò lui. Jacob non aveva più niente da dire, beh,
indubbiamente.
-
non capisci proprio niente .. è deficente...- gli fece la smorfia
Gwenda.
-
hey modera il linguaggio - a volte i due sapevano essere davvero
maleducati.
-
ma lo senti quanto è tonto? -
-
non darmi del tonto!-
-
quello che sei!!-
-
smettila! -
-
smettila tu !-
-
ragazzi ora basta !!!- li interruppe Jacob autoritario . Entrambi
stettero in silezio, ma guardandosi come se volessero uccidersi
avvicenda.
-
mamma se n'è andata, tocca a me occuparmi di voi per oggi,
quindi...cercate di fare i bravi per favore -
-
mamma non se n'era mai andata, perchè proprio oggi? - chiese Sebastien.
-
ha .. ha cominciato un nuovo lavoro, starà via di casa per più tempo
ora perchè il lavoro la terrà impegnata, ma non vi
preoccupate vi troveremo una tata-
-
che cosa ??? -
-
una tata ? stai scherzando vero - borbottò Gwenda indignata.
-
mamma non starà per niente con noi - brontolò Sebastien.
-
ma si che ci sarà.. però .. in quelle ore che non c'è avete
bisogno di una tata -
-
ma ci sei tu, c'è Lilde papà -
-
no, io non ci sarò sempre, anche io ho del lavoro, e Lilde...
non starà sempre con noi -
-
una tata ?... che schifo, una tata - Gwenda si alzò da
tavola, seguita da Sebastien..
-
hey non ho finito di parlare -
-
per chi ci avete preso? per mocciosi? - sbuffò
Sebastien, almeno per una cosa i due erano d'accordo, se ne
uscirono dalla stanza entrambi. Jacob sbuffò sulla sedia, poi,dal piano
di sopra udì il pianto di Lilly e si precipitò all'istante nelle scale.
Le salì in fretta due a due e aprì la porta della stanza della bambina
che piangeva come una forsennata, andò nel suo lettino
recintato e si abbassò per prenderla in braccio.
-
ciao tesoro... ciao - la salutò lui baciandole la fronte. Lei sembrava
estremamente piccola nelle sue possenti braccia da gigante. Lilly, era
una bambina di 2 anni quasi. Aveva capelli neri ereditati dal padre,
che le ricadevano come seta nella fronte, morbidi e lisci, e
due enormi occhi scuri, ereditati dalla madre o dal padre, un misto!
sembrava che preferisse il sangue al latte eppure Renesmee,
inieme anche a Carlisle facevano di tutto per farle piacere il cibo,
del resto, con Gwenda ci erano riusciti, solamente Sebastien era un
osso duro, preferiva il sangue a tutto.
Lilly,
Era una bambina estremamente intelligente, come i suoi fratelli del
resto, aveva un potere simile a quello di Jasper ma non del tutto
uguale, induceva le persone a fare quello che lei voleva, non sempre ci
riusciva, ma molte volte aveva la meglio sulle sue 'vittime' . Cominciò
dimenarsi fra le braccia di Jacob.
-
mamma.... - piagniucolò
-
la mamma non c'è Lilly, adesso ti porto sotto e ci beviamo un bel
biberon di latte caldo - lei lo guardò triste, e Jake si immerse nei
suoi bellissimi occhi scuri e profondi.
-
mamma torna più tardi te lo prometto - disse lui baciandole
la manina paffuta, e la portò al piano di sotto.
-
guardate chi si è svegliato - fece Jacob a Sebastien e Gwenda che gli
avevano voltato le spalle seduti nel divano a guardare la tv.
-
Ciao LiLLy...- la salutarono i due all'unisono senza voltarsi. Lei
allungò le braccia verso di loro e Jacob la mise in mezzo ai due, per
poi andare in cucina e preparargli il biberon.
-
tao tao -
-
dov'è la mamma ? - chiese poi la bambina
-
è andata a lavorare... - fece Gwenda cambiando canale...
-
lavolale ?? ...-
-
già, e poi sai la novità ? vogliono
assumere una tata - sbuffò Sebastien.
-
tata ? -
-
si una tata Lilly - aggiunse Gwenda. Jacob spuntò dalla cucina e porse
il biberon a Lilly, che se lo tenne in mano.
-
cambia canale - disse Lilly
-
no perchè ? questo programma mi piace - arricciò il naso Gwenda.
-
cambia canale - ripetè la piccola
-
ma no lilly io - Gwenda non riuscì a finire la frase, che, una parte
del suo cervello desiderò ardentemente cambiare canale, schiacciò il
pulsante cambiando canale.
-
ancora - Gwenda obbedì
-
ancora - ripetè Lilly, Gwenda ripetè l'azione..
-
siii - Lilly tutta contenta battè le manine mentre in tv, c'era un
grande canguro blu che saltellava e cantava.
continua....
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Capitolo 2 *** piccole pesti ! ***
~
Freak kid Make Freak Life ~
_Capitolo 1__
by Meskina
Piccole
pesti
Ormai
la sera era giunta, il cielo scuro non aveva nessuna nuvola, era
talmente perfetto che si intravedevano le stelle se si faceva
attenzione. Renesmee giudava verso
casa mentre parlava al telefono con sua madre.
- tesoro.. lo sai che puoi
chiedere il nostro aiuto in qualunque momento, non abbiamo nessun
problema a tenere i bambini... - sospirò Bella dall'altro capo del
telefono.
- lo so mamma, certo ma non
potete tenermeli in eterno, cioè voglio dire, anche loro devono
imparare a convivere con qualcuno al di fuori della famiglia, non sono
abbastanza disciplinati - sbuffò
- soprattutto Gwenda mamma, che
ora sta crescendo, ha bisogno di imparare le buone maniere anche con le
altre persone.-
Bella sospirò.
-
fai come meglio credi, Nessie, sai vero che puoi contare su di noi in
ogni momento, Su tutti noi...- precisò.
- Ma certo mamma, grazie, se ho
bisogno vi faccio sapere - aggiunse Renesmee, salutò sua
madre e spense il telefono, parcheggiò nello sterrato prese la borsa e
spense la macchina per poi scendere ed avviarsi verso casa. solo le
luci del piano di sotto erano tutte accese. Salì nella veranda ed aprì
piano la porta
- sono tornataaaa - annuniò
aspettando che i bambini le si buttassero incontro, ma si rese conto
del silenzio dentro casa.
- Heyyyy - aggiunse,
togliendo il cappotto e mettendolo nel soprabiti mentre dal corridoio
cercava di sbirciare le altre stanze e le scale di fronte a lei.
- Shhhhhh - sentì Jacob, uscire
dal salone mentre con un dito nelle labbra le faceva segno di abbassare
la voce.
- che succede.. ? -
chiese corrugando la fronte, il pensiero che Jacob e i bambini avessero
combinato qualcosa in sua assenza non era molto distante. Lui le si
avvicinò e le cinse i fianchi.
- stanno dormendo tutti - mormorò
lui sorridendole
- tutti e tre??? - non poteva
essere. Lui annuì.
- come ci sei riuscito ?? -
chiese incredula Jacob la attirò a se e sovrastò le sue labbra fresche.
- beh .. sai com'è... -
- anche Sebastien ? ...- chiese
lei,
Sebastien dormiva meno di tutti loro, Jacob annuì di nuovo.
Lei le sorrise e lo strinse a se mentre le loro labbra si sfiravano di
piccoli baci.
- portiamoli sopra - disse lui.
Si staccarono dall'abbraccio e lui la precedette, quando lei la seguì
nel salotto, illuminato solo da una lampada, rimase con il
fiato sospeso, la stanza... l'intero salotto, era come se
fosse stato bombardato
- la terza guerra mondiale è
scoppiata nel nostro salotto?? - chiese a occhi sgranati !
- sai .. ho giocato un pò con
loro - si giustificò Jacob.
- un pò?? avete distrutto la casa
!! - esclamò scoinvolta, la piccola Lilly dormiva dentro il cassetto
aperto sotto la tv al plasma, Sebastien si era adormentato nel divano,
e fin qui tutto normale, il punto era che sul divano aveva solo le
gambe, mentre la testa e il busto ricadevano nel tappeto
- dov'è Gwenda? -effettivamente
non era da nessuna parte, Jacob sorrise divertito.
- oddio! non lo voglio
sapere. ! - disse lei, lui si avvicinò a un piccolo armadio, e lo aprì,
Gwenda era li dentro accucciata con tutti pupazzetti di peluche intorno.
- ma come ha fatto ad
addormentarsi li dentro? - chiese Renesmee, Jacob, continuava a
sorridere divertito, si avvicinò e si abbassò per prendere Gwenda in
braccio, e se la mise in una spalla, mentre le braccia e la
testa della ragazzina penzolavano detro di lui. Renesmee si avvicinò
velocemente.
- maledizione Jacob sta
attento non vedi che sta dormendo - sbraitò.
- sta calma, niente la
sveglierebbe, ha il sonno pesante -
- non vuol dire che la tevi
prendere come un giocattolo!-
- oh avanti, prendi Sebastien ,
che prendo Lilly - disse lui avvicinandosi alla piccola.Nessie si
diresse verso Sebastien
- com'è andata ? - chiese Jacob
prendendo la piccola con una sola mano dal cassetto.
- è andata bene, sono portata, e
Alice aveva già parlato con loro a mio proposito... per la prima
settimana credo che avrò molto più da fare dei giorni
prossimi, anche perchè ci sarà molto lavoro -
Renesmee aveva trovato lavoro
come stilista, oltre a essere portata era anche un'esperta, avendo
anche una zia appassionata di moda. Prese Sebastien in braccio, attenta
a non svelgiarlo e spense la luce, Jacob si incamminò verso le scale, e
lei lo seguì.
- mo.. molto lavoro ?.. vuol dire
che starai poco a casa.. ? ..-
- si ...-
- ma.. Renesmee.. cioè... come
facciamo con loro se lavori tutto il giorno, voglio dire , io non posso
sempre stare con loro, ho anche io i miei impegni -
- lo so tesoro, troveremo
qualcuno -
Si incamminarono ogniuno in una stanza, lei depose Sebastien
nel letto della sua camera e gli tolse le scarpe per poi coprirlo,
mentre lui depose prima Gwenda, e poi Lilly, e i due se ne andarono
nella loro camera, si rinchiusero nel loro bagno dentro la vasca, la
luce era spenta, solo le candele intorno alla vasca davano un senso di
calore, prima si mise lui nell'acqua calda, e poi lei,
appoggiò la schiena nel suo petto nudo, e lui la strinse a se
nell'acqua calda, mentre lei giocherellava con la schiuma
bianca
- Nessie, stavo pensando,
perchè... perchè non chiediamo a Bella ed Edward di aiutarci, oppure a
tutti gli altri...- sospirò lui.
- Jake, insomma, loro sono pronti
a darmi una mano -
- appunto -
- sono io che non voglio -
aggiunse lei.
- ma perchè ? è una
cosa che dici spesso,perchè non vuoi il loro aiuto? -
- perchè non voglio sempre
contare su di loro, insomma, sembra che qualunque problema abbiamo,
chiediamo il loro aiuto, insomma sembra che abbiamo tre figli e non
siamo in grado di gestirli Jake, abbiamo fatto la scelta di tenerli,
ora ci dobbiamo occupare di loro o trovare un modo, non cercare sempre
aiuto dalla mia famiglia, voglio che anche loro siano fieri di me, e
non voglio che pensino di me, o te, che non siamo dei bravi genitori.-
concluse Renesmee
- siamo dei bravi genitori -
ripetè lui come affermazione baciando la spalla nuda di lei. Renesmee
ci pensò su, e prese la mano enorme di lui, fra le sue, e se la portò
alle sue labbra.
- sei sicuro di questo ? - chiese
- ma certo - affermò lui.
- oh Jake.. - esclamò voltandosi,
mentre le loro labbra si sfioravano. Lui le baciò il collo, e lei se lo
strinse a se
- nella vasca da bagno ? - chiese
cinguettando, Lui sorrise maligno
- perchè no? - chiese,
lei cominciò a ridere divertita, mentre le mani di Jake indugiavano nel
suo corpo perfetto e sodo, giù nella sua schiena nuda
- ma sei sicuro ? - chiese
sorridendo diabolica, lui annuì, e i due .. 'amoreggiarono' li.. nella
vasca da bagno...
* * * *
Era domenica, e quel giorno, il
sole compariva a tratti, illuminando il giardino dei Cullen.
Bella Renesmee e Rosalie erano
sedute nelle sedie fuori, mentre Sebastien, Emmet e Gwenda giocavano
nel giardino a calcio, Mentre Jasper uscì dal salotto, con Lilly in
braccio. Jasper era davvero affezzionato a quella bambina, nemmeno con
Renesmee aveva mai fatto come faceva con Lilly, i due erano molto
attaccati l'uno all'altro, e mai avevano visto Jasper tenere una
bambina piccola nel modo in cui faceva.Uscì la nella veranda del retro
anche Alice e si sedette in un altra sedia a sdraio
- allora...- cominciò con la sua
voce squillante
- noi terremo i bambini finchè
non sarà decisa una tata...- il suo sguardo non ammetteva repliche, e
anche quello di Rosalie, e soprattutto quello di Bella.
- per ora... ho fatto una specie
di Colloquio con due ragazze, e, le scarto, ma qui ho una lista di
altre 15 ragazze, tra i 25 e i 35 anni - aggiunse Alice.
- naturalmente tu non devi fare
niente, per ora ci pensiamo noi a trovarla quella giusta -
disse Rosalie, mentre il sole illuminava le loro pelli
- ma.. io...-brontolò Renesmee
- tesoro, fa come diciamo noi,
per una buona volta...- sospirò Bella... e in quel momento... suonò il
telefono di casa, nessuno si mosse... Edward aveva già provveduto a
rispondere, poi lo videro uscire, e chiamare Gwenda, la ragazza, da
immersa nel gioco con Emmet e Sebastien, guardò suo nonno entre le
allungava il cordless nella mano.
- è per te, dice che si chiama
Luke - annunciò Edward, Gwenda si affrettò a prendere il telefono
imbarazzata da tutti quegli sguardi che la fissavano.
' dovevi proprio dirlo ad alta
voce ? ' pensò la ragazza per Edward, mentre Sebastien e Emmet
sghignazzavano. Gwenda arrossì e entrò subito in casa salendo le scale,
per poi chiudersi in una di quelle camera, probabilmente quella del
nonno.
- Luke ??? - chiese
Jasper guardando gli altri e arricciando il naso.
- Luke ? - fece eco Rosalie
corrugando la fronte, Alice e Bella si gardarono interrogative.
- sta proprio crescendo - sorrise
Esme da dentro casa.
- ha solo dodici anni ! Renesmee,
chi è questo Luke, è arrossita al suo penisero- disse Edward.
- è solo un suo amichetto papà -
enunciò Renesmee.
- Jacob lo sa? - chiese
Edward.
- no.. però.... cioè .. non
voglio dirglielo salterebbe a conclusioni affrettate .. e ...-
- beh ... fa bene... non può
avere amichetti maschi...- borbottò Edward
- papà è solo un amico, avevano
insieme un progetto di scuola -
- e si sono cominciati a sentire
anche dopo il progetto scolastico ? - chiese Rosalie ironica.
- magari si piacciono !- esclamò
Alice
- oh che dolci...- mormorò Esme
dalla cucina.
- sentite, basta ! conosco mia
figlia, ok ?... lo so quando qualcuno le piace e, Luke è solo un amico
per lei - affermò Renesmee
- e poi non capisco perchè tutte
queste storie, non c'è niente di male se le piace qualcuno, non lo
sposerà mica -
- invece si...- sghignazzò
Sebastien,
- GWENDA AMA LUKE... GWENDA AMA
LUKE...- cominciò a cantilenare Sebastien così forte da far giungere la
canzonetta sino a Gwenda
- SMETTILA DEFICENTE !- urlò
Gwenda dal piano di sotto, Sebastien la ignorò.
- SEBASTIEN !!!! -
strillò Renesmee talmente forte da far azzittire tutti i presenti,
Sebastien ammutolì all'istante.
- vado.. vado un attimo di
sopra...- aggiunse Rosalie, dopo quel silenzio. Si alzò e sparì di
sopra, per poi bussare alla porta di Edward, dove probabilmente c'era
Gwenda. Quindi senza ricevere risposta la aprì. Gewnda era seduta nel
letto in quel momento salutò Luke e spense il telefono.
- hey ... - la salutò Rose
sedendosi accanto a lei. Gwenda le sorrise.
- ci stavamo chiedendo
tutti, chi è Luke ? - chiese Rosalie schietta. Gwenda attese
qualche secondo e fece un lungo respiro.
- è .. un ragazzo cioè viene in
classe con me, e ci avevano assegnato un progetto per la scuola, tutto
qui, mi sta simpatico e a volte mi chiama - disse lei.
- a te piace questo ragazzo -
chiese Rose. Gwenda scosse la testa
- beh, forse un pochino - ammise
poi. Rosalie
le sorrise, incitandola a dire la verità
- forse più di un pochino... -
Rosalie la guardò maliziosa
- ok ok, mi piace tantissimo -
Arrossì. Rosalie sorrise e le accarezzò i capelli, morbidi e lisci.
- non mi sono mai piaciuti i
ragazzi, cioè voglio dire, mi sono sempre piaciuti Papà, e il nonno,
e,lo zio Emmet, lo zio Jasper, o nonno Carlisle, ma nessun ragazzo al
di fuori di loro.. io li ho sempre odiati i ragazzi - farfugliò confusa.
- oh tesoro
tu stai crescendo, vedrai che diverrà una cosa normale, ti ci
abituerai, sei ancora una bambina certo... se prima ci litigavi, ora
devi limitarti a restare amica con questi ragazzi -
- oh si,si lo so - annuì Gwenda
- ne hai mai parlato con la mamma
? - chiese Rose. Gwenda scosse la testa.
- ora che ha cominciato il
lavoro, avrà sempre meno tempo, non penso che le interessi -
- ma certo che le interessa, come
puoi pensare che non le interessi, lei vuole che tu ti confidi, non
devi tenerle nascosto niente, anzi lei deve essere la prima a sapere le
cose - le disse Rose.
- ma non le piacerà questa cosa.-
- ma le piacerà il fatto che ti
ti sei confidata a lei e poi puoi fargli tutte le domande che vuoi, lei
ti ascolterà e comprenderà tesoro, non devi mai pensare che non le
interessi ! - Rosalei le scostò una ciocca di capelli dietro
l'orecchio. In quella posizione Gwenda era così uguale a Bella pensò.
Gwenda le sorrise, e l'abbracciò. Il freddo di sua zia la invase, e
pochi istanti dopo si slacciarono dal loro abbraccio .
- ti va di andare giù ora, inventiamoci qualche ragazza e cantileniamo
qualcosa a Sebastien - fece Rosalie diabolica, Gwenda cominciò a ridere
ed annuì, seguendola nel piano di sotto.
* *
* *
- non pulisco la casa e non metto a letto i bambini, non mi piace
vestirli o cambiare loro il pannolino, non sopporto sentirli litigare o
frignare e non cucino, li tengo d'occhio e basta - concluse una vecchia
signora sulla quarantina seduta nel salotto di fronte a Renesmee e
Jacob, mentre i due fingevano un sorriso, pensando che aspettavano con
ansia il momento in cui sarebbe uscita di casa. Alla fine avevano
deciso anche loro di fare qualche colloquio con qualcuna, oltre a
quelli che già facevano con Alice Rosalie Esme e Bella. Ne stavano
controllando parecchie quel giorno.
-
allora... dove sono i mocciosi -chiese una ragazza rasata a zero con
una cresta rossa e una cinquantina di piercing
su tutto il viso, mentre masticava una gomma aprendo la bocca in modo
che le si vedessero tutti i denti cariati.
-
a.. abbiamo già trovato una tata - mentì Renesmee chiudendole la porta
in faccia.
- oh.
Adoro a niños que sería con ellos todo el día yo piasono mucho
- cominciò a parlare ininterrottamente una signora sulla
cinquantina
-
aspetti aspetti... tu parli la nostra lingua ??? - chiese Renesmee, ma
la signora la guardava stranita
-
tu hablas nuestra lengua ? - chiese Renesmee, ma la donna
ricominciò a parlare in spagnolo, talmente veloce che Renesmee e Jacob
non capivano niente e si arresero lasciandola finire fino a quando
sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe smesso e l'avrebbero
scartata. Finalmente però i due sembravano aver trovato quella giusta.
Una donna sulla trentina. Molto carina e gentile. Perfettamente
ordinata e che parlava la loro lingua per lo meno, sembrava disposta a
fare tutto... anche se chiedeva uno stipendio più alto delle altre.
- I ragazzi sono di sopra l'accompagno - disse Renesmee..
- oh non si disturbi, mi farò conoscere da sola - disse la
donna avviandosi al piano di sopra
- che ne dici ? ..- chiese Jacob sottovoce.
- per me è ok ! ... possiamo smettere con i colloqui, questa è perfetta
- annuì Renesmee
- e poi...- non fece in tempo a finire che la donna scese in fretta le
scale... aveva uno strano liquido blu in faccia appiccicoso che le
sporcava i capelli, sembrò infuriata.
- per chi mi avete preso ? non baderò mai a quelle pesti...
non ci contate - urlava e sbraitava la donna
Uscì di casa e sbattè la porta
- nuovo record - sospirò Jacob.
- mezzo minuto - aggiunse Renesmee stanca. In quel momento i ragazzi,
scesero le scale... la piccola a fatica si appoggiò alle sbarre delle
scale e Sebastien e Gwenda al corrimano.
-
le avevamo detto di spostarsi - disse Sebastien mortificato.
- ti , glie lo avevano detto -
sospirò la piccola Lilly, emanando tenerezza. Eppure visti
così,sembravano angioletti
continua...
|
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Capitolo 3 *** First nanny ***
Se
non riuscite a vedere l'immagine, ecco il link >
http://img190.imageshack.us/img190/5938/lilyan.jpg
vi
consiglio di guardarla, ne vale la pena !! mi sono ispirata alla
bambina per Lilly e ho fatto l'immagine con Photoshop ! =)
~ ♥ ♥ ♥ ♥ ~
Nome : Lilyan Sarah Black
Famiglia:terzogenita
di Renesmee e Jacob, discendente della famiglia Cullen edella famiglia
Black. Metà vampiro metà licantropo...
soprannominataLilly,
è la più piccola in famiglia... sembra abbia più tendenze alvampiro,
per il fatto
di
preferire ilsangue ed avere un potere, anche se come aspetto,
assomiglia a unlicantropo, capelli neri e occhi scuri come il padre. E
carnagione più
scura
di quelladella madre. Il suo secondo nome, è lo stesso della madre di
Jacob.
Potere: Lilly,induce
le persone a fare ciò che lei vuole, non è un potere forte,essendo
ancora piccola, ma anche abbastanza speciale.
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~ Freak kid Make Freak Life ~
_Capitolo 2_
by Meskina
First
nanny
- pallaaaaaaaa- urlò Sebastien dal
piano di sopra, ma Jasper fu abbastanza veloce da riuscire ad afferrare
la palla ovale da football, prima che andasse a finire in testa alla
piccola Lilly...
- grazie zio Jazz, ritiramela - lo incitò Sebastien dalle scale del
piano di sopra, in quell'istante, Gwenda, con la mazza da
baseball colpì la pallina bianca che le aveva tirato Lilly. Colpendola
talmente forte che il rumore del colpo rimbombò per la casa,Jasper, con
la sua agilità riuscì ad afferrare anche la pallina
- ZIO JAZZZ, LA MIA PALLAA.- si stufò
Sebastien, che si sporse troppo verso la ringhiera delle scale,
inciampò, e se non fosse stato per Jasper che si trovò li sotto in quel
momento sarebbe andato a finire con la testa a terra.
- ragazzi, ragazzi,tregua, ok tregua - sospirò Jasper, cercando di
mancetere il controllo, posando Sebastien a terra.
Quel giorno Renesmee era andata al lavoro con Alice, Jacob, se ne era
andato con Sam, Paul e Seth, Carlisle era in ospedale, come sempre,
Rosalie ed Emmet, a Port angeles con Esme, e Edward e Bella, a caccia,
così a tenere i bambini era rimasto Jasper. Beh, non ostante il vampiro
avesse ottime capacità nel controllare le loro menti, sembrava che
proprio non funzionasse, i tre non si calmavano, dovevano fare qualcosa
continuamente, erano sempre agitati ed in movimento, Sebastien, era una
peste ed era agilissimo, Gwenda, faceva quello che voleva, a
prescindere se le fosse stato negato qualcosa o meno, anzi, era questo
il carattere di Gwenda, fare le cose contro il volere degli altri, fare
ciò che le veniva impedito... e .. Lilly, beh ... Lilly... induceva
Jasper a fare quello che voleva, per la prima volta, come non era mai
successo, Jasper si trovò in difficoltà, la casa diventava sempre più
un disordine, e giocare dentro casa a football o baseball, o con lo
skateboard, di certo non aiutava a migliorare la situazione.
- allora, facciamo una bella cosa ok,NO NO ferma Gwenda, non rompere le
cose con la mazza da baseball, per favore, - fece Jasper prendendogli
la mazza dalle mani
- facciamo così, andiamo tutti in salotto, ok, - li prese per
le braccia e le mani, i tre lo seguirono e anche se
controvoglia si sederono tutti e tre nel divano, e Jasper si mise in
piedi d'avanti a loro.
- allora, facciamo così -
- dove è mamma??...- chiese Lilly, impaziente, con la sua
vocina dolce.
- mamma lavora Lilly... ne abbiamo già parlato...- le rispose
Sebastien, facevano tutto da soli pensò, facevano domande e si
rispondevano, urlavano e sbraitavano.
- ma .. ma io voglio la mamma -la piccola cominciò a
stropicciare i suoi occhietti scuri dalle lunghissime ciglia.
- è l'ora della nanna, a quest'ora mamma la metteva a dormire di solito
-
- oh.. bene, bene e voi? voi non dormite?- chiese Jazz
speranzoso...
- sei matto ? alle due di pomeriggio ?? noi dormiamo la sera tardi
-
- ok allora non la potete mettere a dormire ? -
- dorme solo con mamma, quando le da il biberon, e si sdraia con lei
nel lettone -
- bi.. biberon ? - chiese Jazz
- si, a Lilly piace il sangue. ma mamma preferisce darle il
latte caldo -
- beh, vostra madre non c'è, che ne dite di sdraiarvi con lei finchè
non si addormenta.. ? -
i due lo guardarono come se avesse blasfemato.
-oh.. avanti ragazzi, io.. io non posso, non so come si fa a farla
addormentare, non posso farlo -
- beh allora lasciala così - fece Sebastien
- voglio la mamma...- cominciò a piagniucolare Lilly sbadigliando,
Jasper si abbassò e la prese in braccio
- su .. su...-iniziò a cullarla fra le sue braccia e in quel momento
Sebastien e Gwenda si alzarono...
- dove andate? che dovete fare ? - chiese Jazz allarmato
- io ho fame -
- gioco qui fuori con lo skateboard -
- Gwenda cerca di non distruggere la cucina, Sebastien, cerca di non
allontanarti dal viale - mise in chiaro le cose, i due annuirono senza
badarci molto, Jazz si diresse in cucina, con in braccio la piccola
Lilly che si stropicciava gli occhi mezzi chiusi, aveva un body
graziosissimo quel giorno, con il pannolino che le gonfiava il sederino
poi era tenerissima.
- Q.. quindi le do del latte...- chiese Jazz a Gwenda, lei annuì.
Jasper mise Lilly, nel seggiolone e dal frigorifero tirò fuori un
cartone di latte, quindi prese un biberon e lo aprì, versandoci dentro
il latte per poi richiuderlo e lo mise in microonde
- mettici anche un pò di zucchero dopo - le disse Gwenda - a lei piace
più dolce - aggiunse. Lui annuì versandoci un cucchiaino di zucchero.
- come faccio a capire se è abbastanza caldo, o scotta... o...-
- la mamma se ne butta un pò sui polsi -
Jazz rigirò il biberon, mentre qualche goccia di latte gli
cadeva nel polso ghiacciato
- io non sento niente -corrugò la fronte, a quel punto Gwenda lo prese
e se lo provò sui suoi di polsi
- è perfetto - disse porgendolo a Lilly, la bambina lo prese
in mano e cominciò a succhiare, a occhi dischiusi, probabilmente si
sarebbe addormentata prima di finirlo, in quel momento squillò il
telefono. possibile che un momento di pace non esisteva ?
- faccio io - fece Gwenda alzandosi agilissima e rispondendo.
- ciao mamma ! -
- si.. tutto bene... no.. non lo abbiamo fatto arrabbiare...
sto mangiando... e Lilly ... beve il latte... si si
... glie lo ha riscaldato .. si.... si.... si mamma.. si ... non lo
so... si.... mamma non lo so... no... non l'ho fatto arrabbiare no ! NO
MAMMA.. - Gwenda perse la pazienza e sbattè il telefono nel
tavolo andandosene, Jazz lo prese e rispose
Ma che aveva quella ragazzina ? perdeva la pazienza sempre in quel modo
?
- dille di non riattaccarmi il
telefono in quel modo mentre sto parlando Jasper..- alzò
la voce Renesmee infuriata dall'altro capo del telefono.
- come vanno le cose
? -
- vanno bene.. - mentì Jasper.
- no, è
impossibile che vadano bene, senti, questo è l'orario della nanna di
lilly . ci pensi tu? -
chiese lei.
- ehm, Renesmee, non mi posso mica sdraiare e mettere a dormire la
piccola, cioè voglio dire..-
- oh. no non ce n'è bisogno, basta
che la culli un pò o le racconti qualcosa, ma sta attento a
quello che gli racconti, è perspicace, e fa mille domande -
- ok, ci .. ci provo - mormorò Jasper
- comunque non ti preoccupare è
solo per oggi te lo prometto, abbiamo già trovato una tata
- aggiunse Renesmee
- MAMMA NON LA VOGLIAMO LA TATA ! - urlò Gwenda dall'altra
stanza, che probabilmente grazie al suo infallibile udito aveva sentito
tutto.
Jasper e Renemsee si salutarono, e Jazz prese lilly in braccio. Era
così leggera, che aveva paura le si rompesse da un momento all'altro.
- allora, piccolina, che vuoi che ti racconti ?
vuoi sentire la favola di biancaneve?
oppure cenerentola, o...-
- no no - brontolò Lilly
- gli piace qualcosa di originale zio Jazz, non le solite storelle da
bambini, dettale una poesia - lo informò Sebastien entrando in quel
momento
Jasper cominciò a fare avanti ed indietro per la con la piccola in
braccio. Ci pensò su.
- c'erano una volta... - la sua voce calma emanava
tranquillità, mentre con il suo potere cercava di calmarla.
- 3 bambini molto, molto, carini, ma anche, molto molto
confusionari - la voce di Jazz era dolce e calma, lilly appoggiò la
testa alla sua spalla
- questi bambini, erano disubbidienti, perchè non stavano mai fermi un
attimo, e la loro mamma e il loro papà erano disperati perchè non
riuscivano a trovare una tata - si accorse che Gwenda e
Sebastien avevano già capito di chi si parlava, facevano finta di
guardare la tv, ma in realtà stavano ascoltando tutto
- questi bambini non erano stupidi, e capivano tutto, solo che, ecco,
insomma, a volte erano un pò testardi, e non sempre ascoltavano, o
mettevano in atto le regole che gli venivano poste, così un
giorno, il loro zio, decise di, appenderli a testa in giù -
detto questo Gwenda e Sebastien scoppiarono a ridere, e anche alla
piccola lilly che ormai aveva chiuso gli occhi, le spuntò un sorriso
sentendo i fratelli ridere
- ma i bambini erano più furbi e con abili mosse riuscirono a slegarsi
- intervenne Gwenda...
- così riuscirono ad acciuffare il loro zio, a bendarlo e
legarlo, e rinchiuderlo nello sgabuzzino, in attesa che qualcuno lo
trovasse - aggiunse Sebastien ridacchiando
- così i bambini potevano fare tutto quello che non gli era permesso
fare, come ad esempio giocare a baseball in casa - continuò Gwenda
- o con lo skateboard -
- oppure rompere tutto quello che volevano rompere -
- però...però cosi loro non avevano regole, e poi, così facevano un
dispiacere alla loro famiglia, e anche se loro volevano bene alla loro
famiglia facendo così non lo dimostravano- li interruppe Jasper
- si ma...-
in quel momento sentì Bella ed Edward avvicinarsi
'grazie a dio' pensò Jasper, La porta si aprì e Lilly, si svegliò
all'istante, appena vide Bella, gli allungò le braccine
- com'è andata ? - chiese Edward sghignazzando, Bella avanzò e la prese
in braccio
- ciao, tesoro, hai sonno ? - chiese amorevolmente carezzandole la
schiena, la piccola si accucciò mettendo la testa nell'incavo del suo
collo
- zio Jazz ci ha raccontato una storia -
- si, ci appenderà a testa in giù - aggiunse Gwenda,
Edward e Bella guardarono Jasper in silenzio, che gli sorrise
imbarazzato
- era una favola per farli stare buoni - disse Jazz, Edward scoppiò a
ridere.
Renesmee quel giorno aveva cose importanti da fare al lavoro, oltre a
far creare una buona opinione di se, doveva anche svolgere il
doppio del lavoro che avrebbe dovuto svolgere i giorni successivi, non
ostante ciò quel lavoro le piaceva, soprattutto con Alice come ottima
consigliatrice, aveva già progettato due o tre vestiti, ed erano anche
eccellenti, dovette ritornare a casa tardi
- non ritorverai lo stesso Jasper - disse ad Alice mentre erano in
macchina che ritornavano a casa - Alice scoppiò in una sonora risata...
- oh avanti, Jasper se la cava benissimo -
- oh con i miei figli, tutti dicono così all'inizio -
puntualizzò Renesmee
- ma avanti li abbiamo tenuti altre volte -
- si ma sembra che peggiorino di giorno in giorno, l'autorità è rimasta
solo a me, Jacob ormai l'ha persa la sua- Alice rise un'altra volta
- dico sul serio Alice, comunque la tata che ho trovato, è
abbastanza severa, speriamo funzioni - sospirò Renesmee
- funzionerà,sono solo bambini,che potranno mai fare...? .-
Renesmee pensò a quella volta in cui Gwenda aveva messo il gatto dentro
la lavatrice e il poverino sarebbe affogato se non lo avesse visto la
badante, e quella volta in cui Lilly, con il suo potere condusse
Sebastien a buttarsi dal tetto di casa, non voleva nemmeno pensare cosa
sarebbe successo a Sebastien se Jacob non lo avesse afferrato in tempo.
Pensò a quella volta in cui giocando a Baseball dentro casa avevano
rotto il vecchio vaso, con immagini totemiche, un vaso appartenuto alla
famiglia di Jacob, che era durato per ben 250 anni, pensò alla volta in
cui Gwenda nella sua scuola si era picchiata con un ragazzo più grande
di lei e gli aveva rotto il ginocchio, girandoglielo dalla parte
opposta, e tutta una serie di cose... troppe cose che a lei rimaevano
solo i vaghi ricordi, all'inizio ogni volta che la sucola
chiamava a casa, temeva che fosse successo qualcosa ai suoi figli, ora
invece, se chiamava la scuola, temeva che i suoi figli avessero
ammazzato qualcuno, o gli avessero fatto del male, a volte
pensava che forse tutti i genitori avessero di questi problemi con i
loro figli, che forse non era l'unica al mondo, ma poi vedendo i figli
degli altri calmi e tranquilli, che l'unca cosa pericolosa che facevano
fosse ingoiare una pallina di plastica, invece i suoi figli se la
mettevano nel naso la pallina di plastica, dovendoli sempre portare da
Carlisle, si accorse che forse il suo era un caso speciale, che forse i
suoi bambini essendo ibridi, un incrocio fra razze, come lei del
resto, fossero così per loro natura.
- MAMMAA....- gli saltarono addosso tutti e tre quando entrò in casa,
come delle scimmie, lei se li abbracciò e li coccolò,
chiedendogli se avevano fatto impazzire lo zio Jazz o i nonni
- oh no, sono, sono stati buoni- affermò Jasper, ma lei rise, come se
già sapeva cosa accadeva in sua assenza...
Se li portò a casa, tutti e tre, Lilde, la badante, si era
licenziata quindi dovette preparagli da mangiare, o almeno a Lilly e
Gwenda, visto che Sebastien, beveva del sangue come lei. Jacob tornò
molto più tardi di lei, quando ormai i bambini erano andati a
letto, lei se ne stava nel suo studio a progettare altri vestiti, era
anche un buon pretesto per aspettare Jacob, che in quel momento aprì la
porta irrompendo nella stanza
- hey...- disse lui.. sembrava tutto sudato, a petto nudo e piùttosto
sporco...
- ma dove sei stato?-
- abbiamo aiutato Sam per la sua nuova casa, sai, era troppo vecchia
quella di prima - Jacob avanzò di qualche passo
- no Jake, non ti avvicinare , guardati,sei tutto
zozzo -
lui le sorrise diabolico, e si avvicinò di più
- Jake, dico davvero - fece lei alzandosi con cautela dalla
scrivania, ma lui sembrava avanzare con un gigno
- JACOB - urlò , e prima che potesse dire altro lui le fu
accanto, e la prese in braccio
- dio come puzzi, io non lo so, ma che diavolo ti hanno fatto fare?
guardati...- fece infastidita, lui cominciò a baciarle il collo, la
temperatura del corpo di lei era più bassa della sua, era sempre
costantemente 'fresca' mentre lui era sempre caldo rovente,
le baciò il collo e con le sue grandi mani indugiò nei suoi fianchi
perfetti , lei aveva sempre un buon odore, anche quando aveva lavorato
tutto il giorno, lui invece tornava a casa sempre sporco.
- Jake, ti prego, prima che tu faccia qualsiasi cosa, vatti a lavare -
lo implorò lei, cercando di staccarselo di dosso, lui la mise a sedere
nella scrivania
- sei sicura che non mi vuoi qui ? ora ?-
- oddio no!! NO, nella mia scrivania, come ti salta in mente -
- oh avanti semttila di fare così - ricominciò a baciarle il
collo
- ok, ok - Renesmee alzò le mani, e lui
si staccò per constatare se era veramente d'accordo
- se lo fai ora, senza lavarti e senza andare in camera, beh,
allora mi metto in astinenza da sesso per... beh vediamo un pò... una
settimana? un mese ? non so, un anno? -
- che cosa? NON puoi farlo -
- ah no ? proviamo allora? prendimi ora e non mi avrai per un
anno, lavati e mi avrai quando vuoi - aggiunse. lui cominciò
a piagniucolare
- ciao amore, buona doccia - disse Renesmee dandogli un bacio nelle
labbra, si alzò dalla scrivania e se ne andò nel piano di sopra,
muovendo il sedere.
* * * *
Si ritrovarono nel letto, lei con la testa nel petto nudo di lui...
- ho trovato una tata - sospirò Renesmee, i suoi capelli sciolti, a
differenza di come li teneva ultimamente erano bellissimi,
ondulati bronzei, e setosi, aggettivi che descrivono ben poco
la loro reale bellezza, erano sparsi nel cuscino e nel braccio di lui
- com'è ? - chiese Jacob...
- è.. severa, cioè almeno credo, severa al punto giusto, quello che
serve ora per i ragazzi è la disciplica Jake. cosa che noi non sappiamo
imporre, o meglio che tu non sai imporre, a me ascoltano - disse lei.
- anche a me ascoltano -
- si ma solo quando li ricatti Jake, ammettilo-
lui sghignazzò.
- bene, vediamo come andrà a finire- sospirò Jacob
baciandogli la fronte.
* * * *
La tata, era
una signora sulla quarantina, era molto alta e magra magra, i
suoi capelli erano raccoldi in una cipolla, e sembrava molto più
vecchia dei suoi anni reali Renesmee aveva in
braccio Lilly, e Jacob e i ragazzi erano seduti al suo fianco mentre la
tata dettava le regole che dovevano esser rispettate.
-mamma, è una mezza
vampira anche lei ?però al contrario dimostra più anni di
quelli che ha ?- mormorò Sebastien nell'orecchio di sua madre, a
Renesmee scappò una risatina.
- signora io sto
dettando le regole, sto dettando disciplina, se lei ride su queste cose
significa che non è una brava madre e non sa gestire i suoi figli -
fece la tata
- oh,
mi, mi scusi...è stato lui non sono stata io...- Renesmee
incolpò Sebastien come se fosse una bambina...
- hey - fece il
ragazzino corrugando la fronte, Renesmee sorrise
- shhh...-
ridacchiò. Sebastien mise il broncio e lei gli baciò la testa
- allora, dette le
regole, vi do anche i fogli, per non dimenticarvele - disse dando un
foglio a ciascuno di loro..
- a.. anche a noi? -
chiese Jacob
- dovete essere
d'esempio per i vostri figli, signor Black, dovete essere i
primi a rispettare le regole -
- lei è davvero
brutta, ma proprio tanto !- esclamò Gwenda osservandola
meglio.
- HEYYY .....- la
ripresero Jacob e Renesmee al'unisono voltandosi verso la
figlia,che corrugò la fronte
- che c'è ? - chiese
Gwenda
- non importa
signori, preferisco la sincerità, è un pregio questo - disse
la signora, che non rideva mai, aveva un naso troppo grande per la sua
faccia troppo sottile e una bocca troppo piccola per quel naso a
patata, e gli occhi erano troppo vicini fra loro,
- visto .. gne gne gne
..-
Renesmee
e Jacob se ne andarono, lei al lavoro e lui dagli altri Quileute
- quanto
durerà ? - chiese Renesmee, quando erano in macchina
- non lo so, spero che
almeno una giornata duri ! - fece lui, e i due sospirarono.
La giornata di lavoro andò bene, Renesmee chiamava ogni tanto
per sapere come andavano le cose, e chiese anche a sua madre o Alice ,
Esme o Rosalie di passare a vedere, ma le dissero che andava tutto a
meravoglia che , che sembrava i suoi bambini si stessero
regolarizzando,quindi passò la giornata una meraviglia, sperando che
quello fosse una specie di nuovo inizio.
ma a volte... non
tutto va come speriamo...
quasi due ore prima di
lasciare il lavoro, quillò il telefono...
- VENGA ALL'ISTANTEE A
CASAAAAAA LA PICCOLA... LA PICCOLAAA...- sentì la tata urlare
dall'altro capo del telefono. Una tata come quella, fredda e
severa che urlava in quel modo... Renesmee raggelò
all'istante sbiancando in viso, 'lilly' pensò, che diavolo era
successo? non aveva il coraggio di chiederlo, uscì in fretta e furia
lasciando il lavoro a metà e senza dare spiegazioni,
il cuore le batteva tre volte più veloce , come se una bomba le
esplodesse nel petto, o stesse per esplodere, e chiamò Jacob per
informarlo,con la macchina si diresse a tutta velocità verso casa, il
respiro le mancava, e il pensiero che a lilly fosse successo qualcosa,
la stava uccidendo, quando fu nel viale di casa, intravide Jacob,
correre come un pazzo fra i boschi, e si incontrarono nel viale
- CHE DIAVOLO è
SUCCESSO ?- sbraitò lui allarmatissimo, Renesmee aveva le
lacrime che le sgorgavano dagli occhi, videro la tata fuori dalla porta
di casa, con i capelli e i vestiti tutti stropicciati, aveva una calza
strappata ed era senza una scarpa, alzò le mani al cielo appena vide i
due.
- la piccola, LA
PICCOLA ! HANNO MANGIATO LA PICCOLA. - urlò, i due la
seguirono all'istante dentro casa sorpassandola, entrarono in cucina, e
sembrava tutto distrutto, niente era rimasto intatto
- HANNO MANGIATO LA
PICCOLA .. L'HANNO MANGIATAAA...- urlò la tata dietro di loro che non
riusciva a contenersi,Sebastien, a terra, aveva la faccia piena di
sangue,e sembrava che da un contenitore ne stesse bevendo altro
Gwenda era seduta
sopra il tavolo e mangiava della carne cruda, sembravano
entrambi calmissimi, ma erano sporchi e pieni di sangue, Jacob, seguito
da Renesmee si fece strada fra le padelle e le cose a terra,
fra liquidi e cibi, il muro era cosparso di latte e biscotti
appiccicosi
si guardarono con
cautela attorno, mentre i due ragazzini andavano avanti a mangiare e
bere come se niente fosse, si avvicinarono al tavolo dove
c'era una grossa pentola Jacob si avvicinò e la
aprì,con cautela...
- SONO CANNIBALI,
CANNIBALII.- urlava la tata per casa, sembrava impazzita,
dentro la pentola, la
piccola Lilly, dormiva con il biberon in mano.
- ODDIO - fece
Renesmee avanzando e prendendo la piccola in braccio, che si svegliò,
la strinse a se, e la baciò
- amore mio - fece
stringendola ancora a se, Jacob, fece un lungo sospiro, e
guardò i ragazzi arrabbiato, mentre i due sembravano indifferenti
dopo aver visto la
piccola fra le braccia di Renesmee la tata sembrò impazzire, si prese
la roba e urlando se ne uscì di casa....
- FIGLI DEL DEMONIOOO
FIGLI DEL DEMONIIOOOOO - urlava mentre si allontanava da quella casa,
per non fare mai più ritorno
continua...
**********************************************
spero
che questo capitolo vi sia piaciuto... volevo informarvi che
per la parte finale ho preso spunto da un film che avevo
visto un pò di tempo fa , ma non mi ricordo il titolo... mi è piaciuta
e l'ho modificata a mio modo... naturlamente non potevo far
mangiare la piccola ai due...
recensite
e ditemi che ne pensate... a presto =)
|
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Capitolo 4 *** Second Nanny ***
ciao
a tutte .. eccomi qua con un nuovo capitolo... sono un pò giù perchè
vedo che ci sono pochissime recensioni... !!!! cioè... spero che la mia
storia non sia così brutta... anche perchè mi è venuta di getto...
ringrazio tantissimo chi l'ha messa nei preferiti e chi nelle seguite,
anche se mi farebbe davvero piacere qualche recensione ... così tanto
per sapere com'è.... !! grazie lo stesso a tutti quelli che la leggono
!!! e anche a noe_princi89 che ha
commentato tutti i capitoli fatti fino ad ora !! =) ...
*****************************************
ne
vale la pena anche per questa di vederla ve la consiglio =) .
~
● ● ● ● ~
Nome :
Sebastien Edward Black
Famiglia :
è il secondogenito di Renesmee e Jacob... Sebastien è un ragazzino di 8
anni.è un ibrido ma anche lui più tendente al vampiro. difatti, a
differenza delle sorelle e del padre, beve sangue come la madre, e
dorme pochissime ore... la sua pelle è pallida quanto quella di sua
madre
e
i suoi capelli sono sul biondo... ha ereditato gli occhi verdi del
nonno, e infatti ha somiglianze come quelle di Renesmee o Edward, non
prendendo quasi niente dal padre,
nemmeno
il carattere, perchè se pur una peste, è molto riflessivo e sa essere
anche estremamente calmo, ma stando sempre con
la
sorella maggiore, tende a dimenticare il comportamento a cui dovrebbe
attenersi
potere :
Sebastien ha il potere di muovere o spostare gli oggetti ... (per chi
avesse letto Breaking dawn, simili a quelli di Benjiamin)
******************************************************
_Capitolo 3_
by
Meskina
Second
Nanny
- ora
voi.. mi dite che cosa c'è che non va, mi dite che cosa AVETE CHE NON
VA, è colpa nostra ? che cosa abbiamo fatto noi per meritarci
questo?DITECELO PERCHè LO VOGLIAMO SAPERE - Renesmee perse le staffe,
in piedi d'avanti ai ragazzi nel divano.
- far credere alla
tata di aver mangiato vostra sorella non è una cosa che succede tutti i
giorni, ma come vi è venuto in mente ?- intervenne Jacob
appostato dietro Renesmee, a mani incrociate e appoggiato alla colonna.
Gwenda prese parola
- ci andava di farlo - fece
una smorfia
-beh dovete smetterla
di fare ciò che vi va, ci sono delle regole in questa casa,
che bisogna rispettare !! - urlò Renesmee infuriata. Sebastien con il
suo potere stava alzando dei libri in aria dietro di lei, che se ne
accorse anche senza voltarsi
- SEBASTIEN PIANTALA
!!!!! - strillò talmente forte che il bambino, spaventato ritirò subito
il suo potere facendo cadere i libri a terra.
- qual'è il vostro
problema?? QUALE ? ce l'avete con il mondo ? con chi ce l'avete?-
- non la vogliamo una
tata - mormorò Gwenda
- E INVECE L'AVRETE
!!!! - strillò Renesmee, facendola zittire. Stava
cominciando a perdere il controllo, Jacob le si avvicinò
- MA CHE COSA PENSATE
? CHE TUTTO IL MONDO SIA AI VOSTRI PIEDI ? CHE FACCIANO TUTTI
COME VOLETE VOI ?- Jacob le prese il braccio per farla calmare...
- NON LA VOLETE UNA
TATA ?.. E ALLORA CHE COSA DOVREMMO FARE NOI ? SECONDO VOI, LASCIARVI
SOLI IN CASA ? GIà è TANTO CHE QUESTA CASA NON ABBIA PRESO
FUOCO -
- Renesmee - mormorò
Jacob, lei sospirò esasperata.
- la nuova tata
arriverà qui questo pomeriggio, voglio disciplina e ordine,
farete tutto quello che lei vi dice, non voglio che mi
chiami, dicendomi chissà quale pazzia, non voglio nessun comportamento
al di fuori delle regole. NESSUNO -
- e ora di sopra -
aggiunse .
- DI SOPRA !!! -
strillò un'altra volta, i ragazzi piano si alzarono e
strascinarono i piedi, per poi salire le scale,Jacob prese Lilly in
braccio, quando fu certa che i ragazzi fossero ogniuno in camera
sua si rivolse a Jacob
- ho esagerato ? -
mormorò
- nahhh -
si avvicinò a lei, e si sederono nel divano
- mio dio ma sono
geniali.. !!!! come gli viene in mente una cosa del genere ? far
credere alla tata di aver mangiato la loro sorella -
- ora li stai
giustificando ?-
- no ! NO, sto solo
dicendo,se, se usassero la loro intelligenza per qualcosa di geniale,
potrebbero fare grandi cose -
- oh, andiamo Jake che
diavolo stai dicendo, smettila - disse Renesmee sottovoce.
- ok scusa - fece
Jake, intimorito dallo sguardo di Renesmee.
- maledizione
perchè deve sempre andare a finire così ? ogni volta li devo
sgridare - sospirò lei, ed era vero, ogni volta era costretta
a fare la cattiva con loro, visto che non obbedivano quasi mai, e che
Jacob non era severo come lei.
- Shhhhh ...
lo senti ? - chiese Jake
- che cosa? non sento
niente -
- appunto, appunto,
silenzio totale, la tua sfuriata ha funzionato -
- è vero -
sorrise Renesmee, e si alzò in piedi, ma quel
momento di pace e tranquillità durò poco , infatti,
dal piano di sopra si sentì una botta e qualcosa cadere a terra e
frantumarsi in mille pezzi come se fosse porcellana
- dicevi ???? - chiese
Renesmee ironica a Jacob...
*****
Bella stava imboccando
Lilly, anche se la piccola preferiva mangiare da sola
- mamma non importa se
vuole mangiare da sola lasciala fare, non devi insistere molto con loro
- sbuffò Renesmee
- quando arriva la
nuova tata ? - chiese Bella, che quel pomeriggio era passata
da loro
- fra un pò dovrebbe
essere qui -
In quel momento Gwenda scese le scale
- che ci fai sotto ?
vi ho già detto che dovete stare in camera vostra !! fino all'arrivo
della nuova tata ! -la rimproverò Renesmee severa.
- ma mi
annoiooo - si lamentò la ragazza
- beh, ci pensavi
prima di mangiare Lilly -
- ma anche Lilly ha
partecipato a tutto ciò, perchè lei non è in punizione ? -
- vediamo un pò, forse
perchè ha un anno e mezzo ? - chiese Renesmee sarcastica,
Gwenda mise il broncio.
- voglio stare con
nonna ! - esclamò avvicinandosi a Bella, che più che nonna, sembrava
sua sorella ! in quel momento scese le scale anche Sebastien
- hei !
cos'è... nessuno mi ascolta quando parlo ?
tornatevene tutti e due in camera vostra !!!! - ripetè Renesmee.
Sebastien imbronciato
si avvicinò a Bella, la quale guardò Renesmee speranzosa, Renesmee
sbuffò, e poi cominciò a preparare la cena per Jacob
- che fine ha fatto
Lilde ? non la vedo più ultimamente -
- si è licenziata -
sghignazzò Sebastien
- che avete combinato
? -
- niente, noi non le
avremmo fatto niente, ci stava simpatica, ma aveva paura che se fosse
rimasta ancora, avremmo fatto con lei come facciamo con gli altri -
disse Gwenda
- Lilde ela
simpatica - disse Lilly sconsolata.
- era simpatica ma
aveva paura - sospirò Renesmee
- la gente ha paura
dei miei figli, ma dove andremo a finire - aggiunse
- beh, ragazzi cercate
di comportarvi in maniera adeguata oggi
- se ci piace si -
disse Gwenda, facendo girare di scatto Renesmee all'istante
- aspetta aspetta
ripeti ? se.. se vi piace ? - chiese Renesmee
avvicinandosi
- no stavo scherzando
- disse Gwenda all'istante, impaurita, Bella
sghignazzò Renesmee la osservò dubbiosa poi riprese a
preparare la cena , il campanello suonò all'istante
- Eccola -
fecero Renesmee e Bella all'unisono
- ma dove diavolo è
Jacob -
in quel momento proprio Jacob aprì la finestra della cucina ed entrò
- JAKE ! -
esclamò sottovoce Renesmee indignata
- scusa, ma
c'è quella alla porta -
- ragazzi su su...-
si alzarono per andare a sedersi nel salotto
i ragazzi si
guardarono fra loro
- come se fosse chissà
cosa, questa non durerà più dell'altra - mormorò Gwenda sottovoce a
Sebastien, quest'ultimo annuì serio.
Bella prese in braccio
Lilly e Renesmee andò ad aprire
la tata, una signora,
ehm, come si può dire, piùttosto in carne
- che ciccionaaa... -
bisbigliò Sebastien, Jacob gli diede una pacca in testa per farlo
zittire. La tata, era talmente enorme, che i ragazzzi
temerono non potesse entrare dalla porta, ma la vecchia
signora ci riuscì benissimo
- buon... buona
sera - fece Renesmee sorridente, sperando che Alice, questa
volta avesse scelto bene, la signora, brutta e scorbutica le
diede solo un'occhiata salutando lei e gli altri con un cenno alla
testa,teneva una borsa in una mano un bastone nell'altra,
mentre si avvicinava Sebastien deglutì
- ben.. ben venuta...-
disse Jacob
- salve - la salutò
Bella, Lilly si rifugiò su di lei, Gwenda dietro di Jacob, e Sebastien
prese la mano di Renesmee.
- loro
sono...Sebastien...-Renesmee indicò il ragazzo che le stringeva la mano
- Gwenda ..- disse
Jacob scostandosi
- e lei è Lilly -
aggiunse Bella, mettendo in mostra la piccola, la tata non si mosse,
non accennò nessun sorriso, nessun segno di alleggerirsi
nemmeno davanti alla piccola e dolce Lilly
- ora che li ho visti
posso anche andare, ritorno domani, alla mia ora !- disse la
signora
- aspetti,
non.. non vuole conoscerli - chiese Renesmee, la
tata si fermò, e guardò Renesmee
- no.. - aggiunse, per
poi andarsene, passando da quella porta che sembrava troppo piccola per
lei...
*****
- sei, sei sicuro che
sia quella giusta ?-
Renesmee si andò a sedere sopra Jacob, che stava nella poltrona in
camera, lui poggiò le braccia sopra le gambe di lei
- Gwenda si è nascosta
dietro di me, e.. Gwenda non ha mai avuto paura di nessuno -
fece Jake, lei ci pensò su
- ce la faremo,
riusciremo a metterli in riga -
- lo so
le mise le braccia attorno al collo gli baciò la bocca, Jacob
le carezzò la schiena
- che hai tesoro ?
sembri stanco - chiese Renesmee
- oggi ho lavorato più
del solito, Sam aveva più bisogno perchè mancavano alcuni di
noi, sono stanchissimo -
Renesmee se lo baciò tutto come se lui fosse un bambino che
si lamentava con la mamma
- tu stanco
? naahhh impossibile - scherzò lei.
- dobbiamo prenderci
una vacanza Renesmee, magari, noi due soli -
- adesso
che ho cominciato il lavoro ? - chiese lei , come se fosse sicura che
non si sarebbe avverato
- puoi sempre
prenderti una settimana -
- oh Jake mi
piacerebbe ma... non credo che mi concederebbero una settimana,
comunque ci provo, ma alla tata che diciamo ? che per una settimana non
dovrà lavorare ? -
- che centra la
tata... aspetta, io intendevo una vacanza noi due,
SOLO noi due - puntualizzò lui. Nessie corrugò la fronte.
- vuoi andare in
vacanza senza i ragazzi ? - chiese indignata
- solo una
settimana...-
- vuoi andare a
divertirti e lasciarli qui ? - si alzò dalla poltrona
- Nessie, non fare
così, da quando sono nati non abbiamo mai avuto un momento per noi -
- beh,
questo era certo quando abbiamo deciso di tenere Gwenda, da allora
sarebbe stato ovvio che ci avrebbero tenuti occupati, non vado da
nessuna parte senza di loro Jake -
-
Renesmee, con i ragazzi potremmo fare tutte le vancanze che vuoi,
chiedo solo una settimana per noi due, soltanto una
settimana, i ragazzi possono stare dai tuoi -
- Jake non riesco a
divertirmi sapendo che i miei figli non sono con me, capisci ? o
meglio, sapendo che io sono in chissà quale bel posto e loro a casa,
come puoi pensare ciò -
- oh avanti,
stai esagerando, voglio solo stare con te, chiedo solo una
settimana - Renesmee sbuffò infastidita, e stavolta si mise
un pigiamone di quasi tre taglie più grande, e si andò a
sdraiare nel letto, lui si alzò e la seguì, togliendosi solamente la
maglia
- io ti amo, e...
vorrei passare solo una settimana insieme a te, per non
dimenticare che non ci sono solo i ragazzi -
- sono i nostri figli -
- che però ci stanno
tenendo occupati più di quanto avessimo programmato, -
- non lo so, ci
penserò su -
Renesmee gli voltò le spalle, lui sospirò, le scoprì la spalla liscia e
candida e glie la baciò, per poi spegnere la luce.
*****
Il giorno seguente, la
tata arrivò un ora in anticipo quando ancora i ragazzi stavano facendo
Colazione, Sebastien beveva un bicchiere di sangue, che le aveva preso
Renesmee quando era andata a caccia, Jacob se ne era già
andato di mattina presto, e lei se ne sarebbe andata dopo un pò
la tata cominciò a
muoversi per la casa, come se la stesse esaminando, i ragazzi
erano tutti e tre imbronciati, avrebbero passato tutta la giornata con
quella brutta signora racchia
- mammaaa... - si
lamentò Gwenda
- shhh ...- le disse
lei, baciandole la fronte
- fate quello che vi
dice , fate i bravi e vi prometto che oggi cercherò di
arrivare prima a casa -
Lilly allungò le braccine dal seggiolone verso di lei, che la
prese in braccio e se la sbacciucchiò tutta, per poi rimetterla nel
seggiolone.
La tata entrò in quel
momento, e sembrava togliesse sutta l'allegria della stanza
- bene, ora, ora io
devo andare, la piccola deve essere messa a letto a mezzogiorno, con un
biberon di latte caldo, mentre i ragazzi devono fare i
compiti, spero che sia abbastanza severa, me lo auguro, -
sospirò Renesmee
- non ne dubiti -
- Bene -
tutti e tre i ragazzi le si attaccarono come delle scimmie, non volendo
che se ne andasse, lei se li baciò tutti e tre, e salutando la tata e
dandogli delle raccomandazioni, li lasciò e se ne uscì di casa
Anche
quel giorno aveva tanto lavoro da compiere, sperava di poter rispettare
la promessa fatta ai ragazzi di ritronare prima
Indaffarata in ufficio sentì squillare il telefono, 'oh no, maledizione
no ! ' pensò nervosa.
- si ? - fece allarmata
- volevo solo
chiederle se è vero che i ragazzi hanno solamente poche pagine da fare
come compiti, oppure mi stanno mentendo - chiese una voce fredda
dall'altra parte, lei quasi non ci credeva
- s... si... cioè,
Gwenda ha alcune pagine, Sebastien solo due, le altre le farà i
prossimo giorni...-
- bene, solo
questo -la tata riattaccò senza lasciarle tempo di dire
altro. Renesmee sospirò, e si mangiucchiò le unghie.
La sua segretaria in quel momento le stava dicendo le cose che aveva da
fare quel giorno, in piedi d'avanti alla sua scrivania
- Carey -la
interruppe. la ragazza si fermò
- si ? -
- lei ha figli ? -
chiese Renesmee
- ahm....- Carey
semrbava disorientata, come se non si aspettasse una domanda del genere
- ahm, s...
si, perchè ? -
- ha, ha mai
pensato di andare in vacanza con suo marito che so, magari
per una settimana e lasciarli da qualcuno -Carey sorrise
- si, molte volte -
rispose
- e .. e lo ha fatto -
- una volta -
- ah.. e .. c.. come è
andata? cioè voglio dire, non ha pensato ai suoi figli durante tutta la
vacanza. ? - chiese Renesmee
- oh si, tutto il
tempo, ma poi, mi sono accorta che ai ragazzi non importava veramente
cioè, volevo prendermi una vacanza con mio marito, ma non
senza i miei figli, ma alla fine, non è niente di che, tu te ne vai per
una settimana e poi ritorni, a loro non cambia niente, magari poi li
porti dove vogliono -
Renesmee annuì
ringraziandola
Le ore successive,
chiamò più volte a casa, parlò con Sebastien e Gwenda, e
anche con Lilly, le dicevano che non gli piaceva la tata ma
niente di più, anche se si aspettava che la chiamassero verso le ultime
ora non venne chiamata, quindi terminò il lavoro e si diresse verso
casa
Jacob era già arrivato
aveva fatto prima, quando entrò i ragazzi le andarono incontro
- heyyy -
- com'è andata ? -
chiese
- non mi piace -
borbottò Sebastien imbronciato, sembrava non
avessero combinato niente, Jacob le sorrise, e Renesmee
guardò la tata, impassibile
- bene..- disse - io
vado - aggiunse prendendosi il cappotto la borsa, e
dirigendosi verso la porta
- sa...- disse
Renesmee calma..
- lei è la prima che
dura così tanto, la ringrazio -
la signora annuì e uscì, Renesmee guardò Jacob a occhi
sgranati, e cominciò a ridere
- ce l'abbiamo fatta
-
lui si avvicinò a lei e la baciò...
- ohhhh.- fecero
schifati i ragazzi
- va bene - mormorò
lei
- cosa? - chiese lui
- va bene,
una settimana, io e te - aggiunse lei, Jacob la
guardò sorpreso, per poi sovrastarle di nuovo le labbra.
continua...
|
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Capitolo 5 *** Testarda! ***
*-* ... grazie delle recensioni ragazze !
subito un'ondata.. le risposte a fine pagina U.U... xD
Eccomi qua con un nuovo capitolo...
sono indecisa sul nome comunque vedrò.. per 'Gwenda'.. beh..
in pratica è la ragazza nella foto.. *-* bellissima!
***
Se non riuscite a vedere l'immagine ecco il
link > http://img44.imageshack.us/img44/6752/gwenda.jpg
Questa ve la consiglio più di tutte .. *-*
...
~ ♥
♥ ♥ ♥ ~
Nome : Gwenda
Isabella Black
Famiglia: Gwenda è la
primogenita di Renesmee e Jacob, nata appena dopo il matrimonio dei
due. Anche lei, come i suoi fratelli è un'ibrida. Mezza vampiro e mezza
licantropo... la sua vera natura si celerà più in la. Ha gli
occhi ereditati dal nonno,
e
il suo carattere forse, proviene dalla famiglia Black.
è
una ragazza estremamente intelligente, ma anche molto testarda, e
apparentemente, aggressiva e confusionaria. La sua bellezza,
si
sta mano a mano celando, nel suo viso da bambina, e anche se non vuole
capirlo, Gwenda sta crescendo !
Potere: Gwenda ha un potere
alquanto strano.. (sorpresa...) ... lo scoprirete durante la storia xD
********************************************************************************
~
Freak kid Make Freak Life ~
_Capitolo 4_
by
Meskina
Testarda
- bene !
sono contenta! almeno ci lascerete un pò in pace, sarà un
vero paradiso senza di voi - sbottò Gwenda aggressiva, guardando
Renesmee e Jacob in piedi d'avanti a loro.
- ah si? beh
anche io di non avervi tra i piedi - fece Renesmee, e si pentì
all'istante di averlo detto
- Bene !! e allora
andatevene, che cosa state aspettando?-
- Gwenda,
non usare questo tono con me !- esclamò Renesmee esterrefatta. La
ragazza mise in broncio e si appoggiò allo schienale del divano a mani
incrociate. Jacob non sapeva che dire, del resto, pensava sempre a
tutto Renesmee. In quel momento pensò a come fossero uguali, nessuna
mollava, entrambi aggressive, e, entrambi volevano avere ragione.
- starete dai nonni -
si intromise Jacob.
- per solo una
settimana.-
- se non volete non ce
ne andremo, veramente- sospirò Renesmee
- oppure se volete
venire con noi basta che ce lo dite - aggiunse.
- per me va
bene !- fece Sebastien indifferente, Renesmee
guardò Lilly, che le sorrise
- vogli stale con
nonnaaa - battè le mani la piccola, a quel punto guardò Gwenda, questa
volta comprensiva, la ragazza la fulminò con lo sguardo
- che cosa ti fa
pensare che ti voglio qui - disse la ragazza arrabbiata, le
parole trafissero Renesmee, quella bambina, era la stessa che la
chiamava quando lei non c'era, dicendole che non vedeva l'ora che
tornasse a casa, e che le mancava, oppure a volte, quando era piccola,
la notte sgusciava dalla sua camera e si infilava nel loro letto,
stringendosi a Renesmee, quel piccolo corpicino fragile, fra le braccia
esili della madre e quelle possenti del padre. Quando era ancora più
piccola, forse quando aveva l'età di Lilly, le saltava addosso e
l'abbracciava, dicendogli: 'ti voglio bene mamma' così... senza alcun
motivo, e ora le diceva che non voleva averla più a casa, che non la
desiderava, Renesmee sospirò
- perchè fai così ? -
chiese rassegnata - dimmi la verità tesoro, se non vuoi che partiamo,
se è per questo che sei arrabbiata allora ... -
- TI HO GIà DETTO CHE
VE NE POTETE ANDARE E CHE NON MI INTERESSA - strillò Gwenda alzandosi
con rabbia dal divano e sbattendo i piedi dirigendosi verso il piano di
sopra per poi sbattere la porta della sua camera.
- Oook... forse non
diceva sul serio -intervenne Jacob.
****
Avevano optato per
l'europa, oppure ... Miami, o i caraibi,
ma poi decisero per l'Egitto, Renesmee ne andava pazza,
ovvero, aveva letto moltissimi libri in proposito, conosceva quasi
tutto dell'Egitto, ma da quando erano nati i bambini non ne avevano più
avuto l'occasione di andarci. Le valigie erano già in macchina. Dopo
aver salutato i ragazzi, lasciati dalla tata, stavano salutando tutta
la famiglia Cullen.
- mamma, oggi staranno
con la tata, andateli a prendere questa sera, e poi dite alla tata di
ritornare fra una settimana, o quando saremo ritornati - raccomandò
Renesmee a sua madre. Poi li abbracciò.
- oh andiamo, è solo
una settimana Renesmee - sbuffò Jacob impaziente di partire, fulminato
dagli sguardi dei presenti, si ritrasse all'istante.
- divertiti, e non
chiamare ogni cinque minuti, ci pensiamo noi ai ragazzi - fece Rosalie
dandole un buffetto sulla guancia.
Così i due piccioncini
partirono per l'Egitto
La macchina li portò
in aereporto, dove i posti in prima classe, erano totalmente
rilassanti, lei si appoggiò allo schienale della poltrona in
pelle beige, e sospirò. Jacob le prese la mano, e la strinse alla sua.
- che hanno detto al
lavoro ? -
- Beh non potevano non
concedermi una sola settimana, cioè, è stata Alice più che altro ad
aiutarmi -
- come hai detto a
loro? tipo ... 'scusatemi... ma ho bisogno di stare una settimana con
mio marito, sapete, lo sto trascurando molto ultimamente...'- fece Jaco
imitando la sua voce, lei sorrise e le diede una botta nella spalla.
- non è vero scemo ! -
scoppiarono entrambi a ridere. Poi ritornarono seri
- cosa pensi staranno
facendo ?- chiese Renesmee
- non
cominciare - fece Jacob, ma lei prese il cellulare dalla sua
borsa e compose il numero di casa. Jacob glie lo sfilò dalle mani
all'istante
- heyy ..
volevo solo chiamare mamma, volevo dirgli di andare
a prenderli -
- li andranno a
prendere questo pomeriggio,ricordi ?solo noi due - fece lui
- heyy ! non vuol dire
che non posso sentirli durante la settimana -
- si ma non durante la
prima ora che sei lontana da loro - scherzò Jacob
- vedrai che se la
caveranno, andrrà tutto bene, e poi, la nuova tata ... riesce
a tenerli a bada.... - concluse Jake.
- Brutti
mocciosi, liberatemi LIBERATEMIIIIIIII - urlò la
tata, come non aveva mai urlato.
L'avevano legata... già, l'avevano legata come un
salame in una sedia, prima le avevano dato da bere, con pasticche di
sonnifero, e poi l'avevano legata sulla sedia, ricoprendola di Skotch,
quello grande e resistente. Sebastien le girava intorno con lo
skateboard, mettendogli addosso altro Skotch.
Gwenda accartocciava
della carta e glie la tirava addosso.
- e tu saresti una
tata? - chiese ironica
- non sai nemmeno distinguere quando ti fregano per impasticcarti -
aggiunse Meschina. La
piccola Lilly, era a terra che giocava con le posate, e le batteva
nelle pentole, facendo un rumore assordante, e fastidioso, al quale
però i ragazzi non facevano caso.
- lasciatemi,
liberatemi.. -
l'avevano legata troppo stretta, a stento riusciva a respirare
- che cosa ti fanno
mangiare a colazione ? un bisonte ? - Gwenda scoppiò a ridere,
Sebastien continuava a girarle intorno
- basta con lo
Skotch - tagliò corto al fratello., che con i denti lo
staccò, Gwenda si avvicinò malefica alla tata, a mani
incrociate
- che cosa potremmo
fargli ? -
-
affettiamola ! -
- naahh, qualcuno si accorgerebbe che è
morta, qualcosa di semplice ma ridicolo - ci pensò su - va a
prendere i trucchi di mamma - aggiunse la ragazza. Sebastien obbedì e
velocemente salì le scale, per poi ritornare alcuni minuti dopo con un
astuccio pieno di trucchi, Gwenda lo aprì e ne tirò fuori una
matita nera
- perchè fai questo
ragazzina ? lo so che sei una ragazza intelligente, e che sai
che quello che fai è sbagliato, perchè ti comporti in questo modo
? - chiese la tata. Gwenda non si aspettava ciò.
- tu non sai niente -
disse fredda
- lo so invece, forse
i tuoi fratelli sono troppo piccoli e non capiscono, ma tu capisci,
capisci eccome, perchè ti comporti in questo modo ? -
Gwenda esitò un lungo istante
- chiudile la bocca -
disse a Sebastien, che prese lo skotch e obbedì. Gwenda si avvicinò e
con la matita nera, le disegnò un monociglio, dei baffi alla Hitler, e
le colorò anche un occhio di nero
scoppiando a ridere
- non cambia molto,
brutta prima, brutta dopo - aggiunse perfida. Sebastien rise,
Lilly, battè le manine contenta.
- basta mi sono
stufata, giochiamo a baseball - sbuffò prendendo la mazza da baseball
in camera sua, e posando il guantone a Sebastien e la pallina a Lilly,
la piccola glie la tirò, e Gwenda la colpì talmente forte, che andò a
finire nel muro, facendoci un piccolo buco, per poi rimbalzare ed
andare a finire fuori dalla finestra, rompendo il vetro
- mmmmhhh .. mhhh - la
tata si dimenava dalla sedia, i ragazzi continuarono a
giocare per casa per tutto il tempo, mentre la casa sembrava
bombardata, i cuscini erano esplosi, ricoprendo il salotto di piume
bianche, sembrando neve, niente era al suo posto, la tata si era
stancata di dimenarsi, quindi osservava in silenzio.Quelle tre pesti
che stavano distruggendo casa, fra urla e grida, pallonate che le
arrivavano anche in faccia a volte, oggetti che venivano tirati, e si
accorse che la più piccola era costantemente in pericolo, però tutto
quello che chiedeva le veniva esaudito, a un certo punto, Sebastien,
alzò una mano e buttò tutti i libri dagli scaffali, la tata sgranò gli
occhi, stentava a credere a ciò che aveva visto
- sei matto ?
- sbaritò Gwenda - c'è quella - aggiunse mostrando con un
dito la tata, Sebatien si grattò la testa
- scusa -
mormorò, in quel preciso istante, il campanello della porta
suonò, i ragazzi si voltarono all'istante impauriti, la tata cominciò a
dimenarsi
- mmmhhhh.... mhhhhh
mhhhh mmmhhh..- faceva .. cercando disperatamente di chiedere aiuto
- sbrigati aiutami a
portarla li dentro - fece Gwenda indicando lo sgabuzzino...cominciarono
a trasscinare la sedia, dato che non potevano alzarla a causa del
peso..Era una fatica enorme... ma ci riuscirono, e richiusero la porta
a chiave, Gwenda si guardò intorno, poi corse ad aprire, mezzo
centimetro
- si ? - chiese, ma fu
sorpresa di vedere suo nonno Edward, di fronte alla porta, dietro di
lui Jasper e Alice
- che diavolo avete
fatto ??? - alzò la voce Edward, aprendo la porta e entrando dentro,
osservando la casa distrutta, lesse nei pensieri dei ragazzi, e si
diresse verso lo sgabuzzino
- che succede qui ? -
chiese Alice, andando a prendere Lilly in braccio, Edward aprì la
porta, mentre la tata si dimenava e si contorceva
- o dio ! - fecero
Jasper e Alice all'unisono, poi si voltarono tutti e tre verso i ragazzi
- è stata lei! LEI mi
ha costretto a farlO! io non volevo rinchiuderla li ! - ansimò
Sebastien all'istante, Gwenda lo fulminò con lo sguardo, di suo
fratello non c'era certamente da fidarsi,
- ok andiamo a casa
che è meglio -
- manderò qualcuno a pulire tutto questo casino. - aggiunse Alice
- e voi due,
signorini, siete nei guai -
Quel tono di voce aveva sempre dato un immenso fastidio a Gwenda, che
non ascoltava mai nessuno.
Edward e Bella,
chiesero un infinità di scuse a quella tata grassa e brutta, ma la
vecchia signora non ne volle sapere, non sarebbe mai tornata da loro,
mai più, come tutte le altre prima di lei del resto. Se ne andò urlando
a squarciagola , che quelli non erano bambini, che erano animali, non
vi fece più ritorno in quella casa.
I ragazzi se
ne stavano seduti nel tavolo del salone mentre Esme canticchiava
disegnando progetti di Design.
- non mi era piaciuta
già dall'inizio quelLa - sbuffò Gwenda.
- tesoro lo sai che
quello che hai fatto è sbagliato - le disse calma Esme. Gwenda mise il
broncio, come una bambina piccola.In quel momento entrò Bella
- ho chiamato la mamma, e non
le ho detto niente di quello che è successo, ma non voglio
assolutamente che ricapiti una cosa del genere -
sentenziò Bella severa, i ragazzi annuirono,per poi
cominciare a girovagare per casa, Passando per la camera in
cui Alice metteva in pratica la sua passione, vestendo e svestendo
manichini con mille vestiti, Edward che suonava il pianoforte, Carlisle
che studiava vecchi libri di medicina, ed Emmet che giocava come un
bambino con Lilly per la casa, sembrava tutto così tranquillo
- che noia -sbuffò
Gwenda sedendosi nelle scale, Sebastien la imitò
- che facciamo ?-
- non lo so -
- senti che
tranquillità -
- già -
- giochiamo a Hokey ?
- chiese Sebastien
- hockey? -
- si, con i pattini
- aggiunse il ragazzino, Gwenda sorrise -
andiamo -
e si alzarono entrambi.
Edward fu il primo a
sentire il rumore dei pattini per casa,mentre gli altri si
affacciarono alle porte
- vai vai vai - urlò
Gwenda, mentre Sebastien le tirava un dischetto, spesso,
nero, entrambi senza protezioni , con semplicemente i pattini, e il
bastone per colpire il disco
Sebastien la tirò, che andò a finire in fondo al corridoio, Gwenda
corse a prenderla, il telefono squillò, Bella rispose
- ciao mamma - fece
Renesmee dall'altro capo
- ah ciao tesoro -
- prendilaaa - urlò
Gwenda tirando il dischetto a Sebastien, lui abilmente la ricolpì
- Ragazzi, smettetela
con questo gioco - fece Edward
- come mai i ragazzi
sono già a casa - chiese Renesmee che aveva sentito Edward...
- beh ecco -
- Sebastien, sbrigati
! - urlò Gwenda, Sebastien tirò la palla così forte che andò a finire
oltre le scale, Edward, e Gwenda si precipitarono a prenderla,
solamente che Gwenda si era dimenticata di avere i pattini addosso,
correndo, le scale le impedirono di rimenre in piedi, cadde fortemente
a terra facendo un rumore di tonfi, si girarono tutti all'improvviso,
dopo aver rotolato per le scale, Esme e Jasper si precipitarono verso
di lei, quando però era già in fondo
-che succede mamma ? -
chiese Renesmee, un urlo cominciò a provenire da Gwenda,
anche Edward, e Alice, e anche Rosalie si precipitarono da lei, mentre
la casa veniva invasa dai suoi urli
cadendo, l'osso dello
stinco destro le aveva ceduto, frantumandosi del tutto, mentre un pezzo
appuntito le era uscito dalla carne, Jasper si precipitò fuori
all'istante, insieme a Rosalie e Emmet, non avrebbero potuto sopportare
l'odore di quel sangue
- mamma che sta
succedendo ??? - chiese Renesmee agitata..
- è GWENDA CHE URLA IN
QUEL MODO ? MAMMA !!! -
in quel momendo,
Sebastien, si avventò su Gwenda, talmente veloce, che Edward e e Bella
che erano immobilizzati non si accorsero, lui le si avventò sulla gamba
e cominciò a succhiargli la linfa vitale, quegli occhi rossi, quel
ringhio acuto nelle sue corde, le squarciò lo stinco.
Edward cercò di non respirare, mentre con mani ferree afferrò
Sebastien, che ormai aveva gli occhi colmi di bramosia,
mentre ringhiava, mai visto un Sebastien del genere, cominciò ad urlare
- MAMMA !!!!!! -
strillò Renesmee, ma Bella sentiva l'odore del sangue di
Gwenda, Carlisle si precipitò da Gwenda, inisieme ad Alice,
mentre Edward cercava di portare fuori Sebastien
- ok cerca di calmarti
Gwenda, cerca di calmarti - fece Carlisle, ma lei urlava a squarciagola
mentre il sangue le fiottava dalla gamba,intanto nel pavimento si
allargava una pozzanghera rossa
Alice cercava di tenerla ferma
- la portiamo
all'ospedale ?- chiese Alice
- no! ho tutto
quello che mi serve di sopra, aiutami a portarla di sopra -
esordì Carlisle,cercando di tranquillizzare Gwenda,che ormai urlava e
singhizzava fra le lacrime, non solo per il piede, ma anche
per il morso di Sebastien
- mamma ti prego TI
PREGO DIMMI CHE SUCCEDE -
Renesmee stava perdendo la pazienza, Bella esitò un istante, mentre
cercava di capire la situazione, la situazione, una situazione che le
era già stata familiare, Lei siimmedesimò in Gwenda, e pensò a
Sebastien come se fosse un Jasper famelico, il giorno del suo
compleanno... si.. si ricordava tutto !
Esme aveva preso Lilly che aveva cominciato a piangere
- n.. niente tesoro...
i.. i ragazzi litigano per un gioco tutto qui - mentì Bella.
continua....
Wooo..
che ondata ! grazie mille per le recensioni ragazze !!!! .... in
particolare a Padfoot_07 .. !
ho
pensato a quello che hai detto, e mi sono riletta tutti i capitoli..
e.. è vero ! ... mi accorgo che la presenza di Jacob è un pò assente...
anche se volevo farla emergere.. nei prossimi capitoli cercherò di
farlo più presente, e beh riguardo ai Cullen con questi
pestiferi bambini.. mi darò da fare anche se il futuro di questa storia
è incerto !
|
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Capitolo 6 *** Gelosia. ***
ecco il link se non riuscite a vedere l'immagine...>
http://i201.photobucket.com/albums/aa162/GrampysWildChild/Kids/baby-with-blonde-hair-and-green-eye.jpg
● Baby
Gwenda ●
~
Freak kid Make Freak Life ~
_Capitolo
5_
by Meskina
Gelosia
Non
poteva muoversi, il che per lei era terribilmente stressante,
lei, che non poteva, o non sapeva stare ferma un secondo, lei che
odiava aspettare più di un determinato lasso di tempo, lei sempre
impaziente, sempre in movimento sempre agitata, doveva
starsene ferma, in uno stupido divano, con quella stupida gamba
ingessata, era seduta nel divano del salotto,mentre alla tv andava
avanti da sola con i mormorii come sottofondo. Alice se ne girava per
casa, una volta passando con in mano un vaso di fiori, un'altra volta
con stoffa pregiata, Esme stava mettendo delle tende nuove, Carlisle
era all'ospedale, Emmet, aveva accompagnato Sebastien a
caccia, già, da quando era successo quello che era successo,
Sebastien non aveva più avuto il coraggio di guardare Gwenda in faccia,
non solo per essersi pentito di ciò che aveva fatto, ma anche per
paura, e Gwenda non lo voleva vedere, Bella entrò in quel momento nella
stanza e si sedette accanto a lei
- ho.. ho
parlato con la mamma, non le ho detto quello che era accaduto. si
sarebbe preccupata tantissimo e sarebbe partita subito, non
avendo pace per tutto il tempo, però, possiamo inventarci qualcosa per
farli tornare, non so, magari dirgli che non vi riusciamo a tenere e
che devono venire -
- e perchè ? -
- beh...
per, per quello che è successo, non vuoi che ritornino?-
- no, non mi
interessa, non li voglio, e poi.. è questione di sole due settimane, se
va tutto bene - Gwenda non era come Jacob che se si rompeva
un osso le si rimetteva apposto entro pochissimi giorni, essendo per
metà licantropo, era anche un vampiro si, ma aveva anche qualcosa di
umano, per quella frattura, un comune umano avrebbe dovuto tenere il
gesso per due mesi, a lei le bastavano due settmane invece, e tutto
sarebbe tornato come prima
- non vuoi avere mamma
o papà accanto ?- chiese Bella
- certo che
no, non sono una bambina -
Bella corrugò la fronte incuriosita.
- e
allora... puoi dirmi perchè ti comporti da tale ?- chiese. Gwenda
arricciò il naso
- far credere la tata
di aver mangiato tua sorella è da bambini, legare e imbavagliare la
tata er poi rinchiuderla dentro lo sgabuzzino è da bambini, e anche
giocare a Hokey in casa è da bambini, perchè ti comporti da
tale allora se affermi di non essere una bambina ?- chiese Bella,
Gwenda probabilmente non sapeva cosa dire, mise il broncio e si sdraiò
nel divano
- allora, cosa
vogliamo fare ?- chiese Bella.
- non voglio più
parlare con te - sbuffò Gwenda, Bella sorrise e le carezzò la
gamba buona.
- chiamo la mamma ? -
- no! -
- va bene -
si alzò ,per poi abbassarsi a baciarle la fronte.
- ti voglio bene - le
sussurrrò
- io NO !- fece Gwenda
imbronciata e si voltò dall'altra parte
- io invece
si, tantissimo! -le bisbigliò Bella nell'orecchio. E se ne
andò, lei si rivoltò e cambiò canale alla tv, faceva e
rifaceva lo stesso giro, senza essere veramente interessata alla tv.
Finchè il sonno non la sovrastò, quindi fece un enorme sbadiglio,
cominciò a sentire delle note dolci e lente, voltò la testa, Edward era
seduto al pianoforte, lei non l'aveva sentito entrare, lui le sorrise
dolcemente, cominciando a muovere le dita nella tastiera, Edward stava
suonando per lei, aveva una melodia per ogniuno di loro, e
Gwenda riconobbe la sua, si rigirò nel divano, il silenzio
era davvero divino in quella casa, facevano tutti quello che dovevano
fare, ma immersi nel silenzio, non aveva mai dormito di pomeriggio, era
troppo movimentata per farlo, con gli occhi socchiusi, guardava la
spalla ricurva di suo nonno, dire suo nonno era quasi,
una bestemmia, era un eterno diciassettenne suo nonno, non
ostante ciò a volte provava a immaginaerselo vecchio, però la
affascinava il fatto che lui avesse cento e più anni, era tanto
vecchio, eppure così giovane. lentamente chiuse gli occhi, fra la
melodia di quelle dolci note e fra il silenzio così invitante di quella
casa...
Jacob's
Pov
Renesmee mi ha amato
con tutta se stessa, prima mi amava come un
fratello, poi come un amico, poi mi ha odiato e poi sono
diventato la cosa più importante della sua vita, mi ha amato e mi ha
desiderato
ma...
dopo la nascita di
Gwenda, sono diventato eterno secondo, La nostra primogenita, è
diventata per lei la cosa più importante della sua vita, naturalmente
non le do torto, perchè come lei, amo nostra figlia più di qualsiasi
cosa al mondo, ci eravamo appena sposati quando Renesmee entrò nel nono
mese di gravidanza, in parte la nostra unione è dovuta a nostra figlia
e in parte al voler appartenere l'uno all'altro. Gwenda era una bambina
Bellissima, la bambina più bella che io abbia mai visto in vita mia,
aveva due enormi occhi verdi, ed era paffutella e dolcissima. è
cresciuta normalmente, ne troppo in fretta ne lentamente,
bensì come i bambini normali. In quei momenti, mai pensavamo di amare
un'estranea più di quanto abbiamo amato Gwenda, quando muoveva un
braccio o una gamba, erano tutti sopra il suo lettino, a guardarla ed
ammirarla, l'hanno sempre viziata tutti, e francamente anche
io l'ho fatto, si è presa possesso di tutte le attenzioni, si
è presa possesso della casa, quando da piccola correva nuda, con
soltato il suo pannolino addosso, e i suoi capelli ondulati per la
schiena, delle nostre notti quando piangeva, e quando toccava a me mi
alzavo anche alle due o tre del mattino per prepararle un biberon
caldo, io mezzo addormentato.
Si è presa possesso del nostro letto, ha dormito con noi fino ai 10
anni, naturalmente non ogni giorno, ma era diventata una
specie di abitudine, e soprattutto... si è presa possesso di Renesmee,
la MIA Renesmee, Renesmee non vedeva altro che Gwenda, io ero
geloso, e ..
non di mia figlia,perchè la amavo più della mia vita, la amavo quanto
possibile può amare una persona un'altra persona, no, non ero geloso
della mia bambina
bensì geloso, di
quegli istanti che lei aveva con Renesmee, quegli istanti, che alle
volte sembrava che nessuno vi potesse entrare, era come una specie di
bolla che si creava, racchiudendo le due, e lasciando fuori il resto
del mondo. Quegli istanti che io non avevo mai avuto con mia madre, o
almeno, non ricordo di averli avuti
quei momenti in cui
Renesmee non vedeva altro che Gwenda, li ho sempre invidiati, e..
quante le volte che ho voluto essere al posto della mia bambina, sono
un padre spregievole, lo so,sono egoista forse, e anche questo so, ma
so anche che amo Renesmee e che vorrei anche io dei momenti così, o
almeno, vorrei riaverli, non ostante io ami la mia bambina con tutto il
mio cuore e con tutta la mia anima, dio solo sa quante volte darei la
vita per lei.
Eravamo in egitto da quasi un giorno e mezzo, non
eravamo ancora andati da nessuna parte, il caldo era pazzesco.
Eravamo sdraiati nel letto, la camera d'albergo era illuminata
solamente dalla luce della luna che filtrava dall'enorme vetrata,
eravamo lontani l'uno dall'altro. avevo indosso solo i miei
boxer, nient'altro, Renesmee degli slip, e un cannottiera, mentre il
suo corpo esile e minuto mi aveva voltato le spalle,aveva i capelli
raccolti in una cipolla ed erano disordinati,ma bellissimi,
vedevo il suo collo da dietro, sudato con i capelli che le si
attaccavano come seta, le sue curve erano così invitanti, le
sue coscie nude così morbide, le sue braccia esili così confortevoli,
il suo corpo, era quello di una ventenne. Una creatura meravigliosa,
che mi apparteneva, ma che avevo sempre pensato non me la meritassi,
respirava piano, senza far rumore, come se temesse di
svegliarmi, avevo voglia del suo sorriso, della sua risata, si era
addormentata ?
- Renemsee.. -
sussurrai piano, passò un lungo istante
- mmhh?- fece lei.
- ti amo...- mormorai,
mentre avevo le braccia dietro la testa e guardavo il soffitto, come se
lo stessi dicendo a me stesso che la amavo, che la desideravo, che
volevo averla per sempre mia,
la sentii voltarsi, o
almeno solo dal ventre in su,voltai la testa e corrugò la
fronte, era come se non si aspettasse quelle due parole, dal
significato immenso
Sbattè più volte le
sue lunghissime ciglia, come a chiedere conferma
- ti amo -
ripetei - più di qualsiasi altra cosa al mondo, ti amo - aggiunsi. Le
parole erano niente rispetto a ciò che veramente provavo per
lei, passione ? amore ? bramosia? no, era troppo poco
- vieni qui -
bisbigliò, la guardai, si era messa seduta nel
letto, sdraiato mi strascinai nei gomiti, e appoggiai la testa nelle
sue gambe liscie, e guardai il soffitto, lei mi guardava dall'alto, mi
carezzò la testa
- anche io ti amo...-
sussurrò. Non lo disse, non disse 'anche tu sei la cosa più importante
per me' , ero certo che non l'avrebbe detto, ma disse
un'altra cosa
- tu e i nostri
bambini siete la cosa più importante per me - disse, stranamente, non
ci rimasi male, no, avrei pensato che se lei avesse detto questo, non
mi sarei sentito il primo per lei, ma non sentii dolore, era
come se per una volta, mi mettesse al pari con i nostri
figli, lei si sdraiò nel letto, poggiai la testa nel suo
petto, mentre lei mi teneva come un bambino carezzandomi e
avvinghiandomi alle sue esili braccia, misi il mio enorme braccio nella
sua vita, e la strinsi a me, mi baciò la fronte
- anche io amo i
nostri bambini - bisbigliai, la sentii annuire
- lo so...- disse,
mentre mi carezzava amorevolmente - lo so - ripetè in un
sussurro...
Renesmee's
Pov.
Una volta,
quando Gwenda aveva 5 anni, ed ero incinta di Sebastien ( e Sebastien è
stato il figlio più difficile da mantenere, non riuscivo a fare
praticamente niente, se non camminare o alzarmi dal letto)
la vidi arrampicarsi
in un albero, non so come mi cadde l'occhio, ma quando la
vidi, il mio cuore si fermò, per poi ricominciare a battere
più forte di prima, a quel punto corsi fuori casa
- GWENDA... SCENDI
SUBITO! - urlai con tutta la voce che avevo, agitatissima
lei stava già molto in
alto, in un albero, e cercava di andare nella punta di un ramo
- GWENDA !!! - urlai
ancora, volevo andare a chiamare qualcuno, ma non c'era
nessuno a casa, e il telefono era dentro , ma avevo paura che
durante la mia assenza potesse cadere e io non sarei stata li ad
afferrarla
- mamma, c'è la mia
palla li .- fece lei, con quella sua voce da bambina, aveva
indosso dei pantaloni strappati e una cannottiera, sembrava
un maschiaccio se non fosse stato per i suoi lunghi capelli che molte
volte le cadevano davanti la faccia. Era concentrata, il ramo
in cui stava camminando, nella punta era diviso da altri due rami, dove
in mezzo vi era la palla
- TE NE COMPRERò
UN'ALTRA, MA TI PREGO SCENDI - urlai ancora
- no, non ne voglio
un'altra, voglio quella, e poi, l'ho chiesto a papà di
prendermela ma ha detto che devo fare da sola se sono veramente
coraggiosa - in quell'istante, odiai Jacob con tutta me stessa, era
stato un bene che non si trovasse li probabilmente.
- TI PREGO.. TI PREGO
TESORO... TI PREGO SCENDI - la implorai, sentii le lacrime
che mi uscivano dagli occhi
- ma mamma - lei non
fece in tempo a finire la frase, che il piede scalzo le scivolò, per
poi cadere fuori dal ramo
- NOOOO -
urlai a squarciagola, rapidamente si era aggrappata al ramo
con entrambi le mani, mentre il suo corpo penzolava e le gambe si
muovevano per aria cercando invano di toccare qualcosa
- mammaaaaaa- urlò
- ODDIO NOOO ...
NOOO.- urlavo fra le lacrime, mi guardai velocemente intorno,
non avrei fatto in tempo a salire il ramo, e se mentre cercavo di
salire nell'albero fosse caduta ? mentre singhiozzavo,
cercai di posizionarmi propio sotto di lei, avrei perso il bambino, me
lo sentivo, se Gwenda mi fosse caduta addosso lo avrei perso, ma...
non potevo pensare a quel bambino di pochi mesi, di fronte a
Gwenda, mia figlia di cinque anni, quegli istanti divennero i più
terribili della mia vita, avevo paura di dire a Gwenda di lasciarsi
andare, perchè se non sarei riuscita ad afferrarla si sarebbe
schiantata a terra, e avevo paura di fare qualsiasi altra azione
- ascoltami bene
tesoro, cerca di salire nel ramo, cerca di aggrapparti più forte che
puoi, cerca di salire ti prego - feci, lei muoveva le
gambe, e poco a poco.. con le braccia riuscì a
salire, ma per una seconda volta il la gamba con la quale
tentava di salire nel ramo le scivolò, e questa volta, cadde veramente,
senza tenersi da nessuna parte la guardai terrorizzata in aria
- OH MI DIO !..- urlai
aprendo le braccia, fu un istante, un istante velocissimo, solamente un
istante, il più terribile che avessi mai provato, ma mentre la vidi
cadere nell'aria per un pezzo, non pensai a null'altro, se non a
salvarla, ma qualcosa, uscì dagli alberi della foresta, e velocemente
la afferrò, per poi atterrare perfettamente a terra
Gwenda era in salvo
fra le braccia di Jacob, così esile e fragile, fra le braccia di un
gigante, corsi subito da Jacob,Gwenda gli sorrise
- hai visto papà! sono
riuscita a salirci...- fece Gwenda orgogliosa.
- oddio - singhiozzai,
presi Gwenda dalle braccia di Jacob, e la strinsi a me possessiva,la
strinsi forte, e cominciai a piangere, mentre le lacrime mi uscivano
come un'emorraggia...
- non devi farlo mai
più, mai più - le dissi singhiozzando, Jacob mi sorrise
- è riuscita a salire
su quell'albero, io alla sua età....- non riuscì a finire la frase che
gli arrivò un ceffone nella guancia, sgranò all'istante gli occhi.
- PEZZO DI IDIOTA!!-
urlai, con tutta la voce che avevo in gola
- Renesmee...- fece
lui sorporeso
- sarebbe caduta da
quell'albero !!! COME TI SALTA IN MENTE DI
INCITARLA A FARE CERTE COSE ? COME ?- urlai fra i
singhiozzi, ma non lo lasciai parlare, con Gwenda che mi
avvinghiava il collo con le sue braccia minute mi diressi dentro casa,
prima che la situazione potesse degenerare a causa del mio panico.
Naturalmente avevo
perdonato Jacob, un pò troppo tempo dopo, ma lo avevo perdonato, una
cosa che mi era rimasta impressa, era che lui era corso a salvarla,
cosa che probabilmente io non avrei potuto fare , lui avrebbe potuto
salvare Gwenda, io no, non era solo una situazione, erano
diverse situazioni del genere, e io per questo mi sentivo,
come dire.. Gelosa? perchè lui poteva fare qualcosa per
nostra figlia che io non potevo fare, perchè lui era corso in suo aiuto
e io non avevo la possibilità di farlo, naturalmente avrei messa tutta
me stessa per salvarla, ma non sarebbe bastato, mentre a Jacob era
servito un unico istante per trarla in salvo, questa era una parte di
quella storia che porterò sempre con me, una specie di gelosia,
qualcosa che appartiene a Gwenda e Jacob, e che io non potrò mai
avere...
continua...
capitolo
corto corto questo.. ma anche un pò sdolcinato.. spero vi piaccia !
come vedete ho deciso di mettere i pov... più carino cosi? che ne dite
! fatemi sapere !=)
|
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Capitolo 7 *** Ritorno a casa. ***
Ciao a
tutte .. inanzitutto vi ringrazio tanto per le recensioni, stanno
aumentando e non immaginate come sono contenta ! vi adoro !!! poi..
volevo dirvi che siccome ho altre 3 storie in corso, forse
ritarderò un pò a mettere nuovi capitoli.... ma niente paura.... non mi
scorderò mai di metterli, anche se in ritardo ...
devo
dire che Gwenda è il mio personaggio preferito e che mi sono
concentrata molto su di lei , più in la capirete anche il perchè ! la
sua malattia sarà presente dal prossimo capitolo !
***************************************************************************
~
Freak kid Make Freak Life ~
_Capitolo 6_
by Meskina
Ritorno
a casa
- Andiamo ? - le
chiese Emmet, in piedi d'avanti al divano
- dove ? - chiese
Gwenda
- non so, ti
porto a fare un giretto vuoi che ti porti da qualche parte ? -
lei ci pensò su
- no, va
bene così - disse, Emmet annuì, e se ne andò, lei prese un
blocchetto di fogli e cominciò a disegnare, cosa che in realtà era
brava a fare, ma che non le andava mai ora lo trovava
divertente. Sentì qualcuno entrare dalla porta del retro, e alzò lo
sguardo, Sebastien, in piedi, stava fissando terra, le mani
incrociate dietro la schiena, e con il piede faceva dei cerchietti
immaginari nel pavimento.
- che cosa vuoi ? -
fece fredda Gwenda. Lui non alzò lo sguardo e deglutì piano.
- io... io...- le
parole gli soffocavano in gola, Esme e Bella lo stavano
osservando dalla cucina, e stavano sorridendo per quella piccola peste
che si trovava in difficoltà a parlare con la sorella, e
pensare che di solito facevano tutto insieme.
- volevo chiederti
scusa...- aggiunse il bambino, deglutendo una seconda volta. Gwenda
annuì
- beh, ora che l'hai
fatto te ne puoi anche andare - fece lei riprendendo il
disegno. Lui si guardò intorno, poi piano incominciò ad avanzare e si
sedette sulla poltrona, affianco al divano dove c'era lei
- giochiamo a
qualcosa? - chiese lui innocentemente
- a che cosa ? a
succhiare il sangue ? -
Sebastien fece finta di non aver ascoltato
- che fai ? -
- disegno -
silenzio.
- che .. che cosa stai
disegnando...? - chiese il bambino, lei sogghignò.
- vuoi vederlo ?
- lui annuì sperando che la sorella lo avesse finalmente
perdonato
Gwenda
mostrò il suo disegno a Sebastien
- questa sono io che
ti succhio il sangue, dopo di che di faccio a pezzi e ti brucio
-sghignazzò
il bambino incominciò a sudare freddo, il suo respiro divenne
un affanno, e senza dire niente si alzò e incominciò a correre di
fuori, Gwenda rise, e poi incominciò a riprendere il disegno, alquanto,
beh.. realistico ecco !
- è dispiaciuto
davvero - enunciò Edward calmo entrando nella stanza e accomodandosi
accanto a lei
- non mi importa -
Edward le prese il disegno dalle mani, e lo osservò
- disegni bene - le
disse - se non fosse per i soggetti - aggiunse.
Lei si riprese il disegno.
- perchè provi cosi
tanta rabbia, io non riesco a leggere il motivo nella tua mente, è come
se fossi arrabbiata ma senza un motivo preciso - disse Edward.
Lei lasciò il disegno nel tavolo. Passò un lungo istante
- non lo so - sospirò.
- non puoi essere
arrabbiata senza un motivo Gwenda -
- lo so...-
- e allora che c'è che
non va, diccelo ! -
- io.. non lo so,
maledizione, non lo so che cos'ho, è come se succedesse tutto
quanto in fretta, non so cosa mi sta succedendo nonno, è tutto così
strano, tu non puoi capire, nessuno può capire, mi innervosisco
facilmente, e alle volte ho voglia di rompere tutto, non so cosa c'è
che non va in me ok? so solo che sto male, che non ce la
faccio più, è come se qualcosa mi sta occupando il cervello -
Edward si stupì di non esser riuscito a leggere questa cosa nella sua
mente, eppure molte cose glie le riusciva a leggere come ad esempio che
lei aveva perdonato Sebastien ma voleva soltanto fare la dura con lui,
oppure che si era pentita di aver detto a Bella che non la voleva bene,
o ... ancora, che non era vero che non le mancavano mamma e
papà, ma Edward non voleva invadere la sua privacy, i
pensieri di Gwenda appartenevano a lei
- c'è qualcosa che
posso fare per te ? - le chiese piano
lei involontariamente iniziò a singhiozzare, e si mise le
mani nel viso,Edward le si avvicinò e la strinse a se
- va tutto bene, ci
sono io qui con te, non ti accadrà nulla - le disse Edward leggendo
nella sua mente che lei aveva paura di ... di qualcosa di più grande di
lei. Le asciugò le lacrime che le bagnavano il viso, e le baciò la
fronte, dopo di che si alzò e la prese in braccio
- dove mi porti ? -
chiese lei
- fuori, qua ti annoi,
fuori ci sono tutti - le disse lui.
Jacob's
POV
Sentivo che c'era
qualcosa che non andava. Eravamo partiti per una vacanza, per
rilassarci, e invece era tutt'altro. Renesmee era sempre tesa ed
agitata, non aveva voglia di uscire dall'albergo, quindi uscivamo
raramente, di solito ce ne stavamo dentro, a volte ce ne stavamo
avvinghiati l'uno all'altra, a volte facevamo sesso, a volte parlavamo,
era tempo che non
stavo solo con Renesmee per tanto tempo, stavamo allacciati l'uno
all'altra nel letto, era notte, o meglio la terza notte.
- domani ti va di fare
una specie di crociera nel Nilo ?- mormorai
- va bene -
silenzio.
- e.. ti va di andare
a visitare le piramidi poi ? -
- ok -
- e .. ti va, ti va di
ritornare a casa ? - chiesi cogliendola di sorpresa. Lei alzò lo
sguardo e mi fissò sorpresa.
- Jake...-
- io so che non ti
diverti - la interruppi
- ma io...-
- lasciami finire -
incominciai ad accarezzarle la guancia
- io so che non
vorresti essere qui, che non ti diverti, tu hai qualcosa ma non capisco
cosa Renesmee, se tu non vuoi starci non voglio starci
nemmeno io, voglio che tu sia felice, non voglio costringerti - dissi
- ma io sono felice -
- no invece, non lo
sei, io lo vedo ma non importa, è solo uno stupido viaggio,
per me non è importante, per me sei tu più importante -
- oh Jake...-
si avvicinò e le sue candide labbra baciarono le mie. la sua mano
dietro la mia testa, le sue dita aperte perfette, filtrarono nei miei
capelli, le presi la mano e glie la baciai aveva una mano
perfetta, pallida e liscia, le dita sottili e le unghie
curate, un anello nell'anulare, e il braccialetto che le avevo fatto
quando era piccola, lo aveva sempre tenuto con se. Sorrise.
- quindi ?-
- quindi
niente, ce ne andiamo da qui , anche perchè mi
stavo annoiando - scoppiammo entrambi a ridere, e rotolai in
modo da finire sopra di lei, ma facendo attenzione a non pesarle, la
baciai, la desiderai, lei rideva e mi ridava i baci, la adoravo quando
rideva, la sua felicità era vita per me, le mie mani indugiarono sul
suo corpo perfetto, aveva la mia camicia addosso, le stava enorme, ma
la rendeva bellissima, indugiai nelle sue gambe
lunghe e perfette, facemmo l'amore li.. beati... come se ci fossimo
distaccati dal resto del mondo....
Gwenda's
POV
Una volta, quando ero
in quarta elementare, avevo un ragazzino in classe, si chiamava Billy
McPhee, quando non c'era, la maestra ci diceva che dovevamo comportarci
bene con lui, perchè aveva problemi in famiglia, che però non ci aveva
mai detto, quindi noi cercavamo di esser sempre gentili con
lui, mentre invece lui era tutto il contrario, era un bambino
maleducato, indisciplinato e alquanto fastidioso, non aveva rispetto
per nessuno, e nessuno lo sopportava, rompeva o strappava i nostri
lavori, a volte ci dava spintoni senza alcun motivo, e altre volte ci
diceva parolaccie, che probabilmente aveva sentito a casa, ma che erano
pesanti, e altre volte ancora quando qualcosa non gli andava a
genio sputava...
io avevo
preferito stargli alla larga, ai tipi che non sopporto sto
indifferente, se loro non danno fastidio a me, io non do fastidio a
loro, era questo il problema, che io gli ero indifferente, ne
gli davo fastidio, ne però gli parlavo, quando lui faceva qualcosa di
sbagliato, gli altri cercavano di fare i gentili e di dirgli che non si
faceva, mentre io nemmeno lo consideravo, e questo gli dava
fastidio
un giorno, più o meno
una settimana prima di natale, la maestra ci aveva dato da fare dei
lavori, con la carta e con i brillantini e tutto, e , le cose
artistiche erano quelle che in assoluto mi piaceva fare, avevo fatto
una stella di natale con la carta, da poter portare a casa, e la stavo
modificando mettendogli colla brillantini e cianfrusaglie varie,
Quando mi accorgo che lui si era appostato di fronte al mio
banco e mi stava osservando
- è brutta - borbottò
come se fosse un giudice, come se fosse qualcuno che aveva il diritto e
il dovere di giudicare, ma io non lo ascoltai, io pensavo che la mia
stella era il lavoro più bello li dentro, e di certo il suo dinosauro,
che non centrava niente con il natale, non era più bello della mia
stella, non gli risposi, e continuai a lavorare
- e poi il colore
rosso fa pensare al sangue, la tua stella è brutta - continuava a
ripetere, mentre io continuavo ad ignorarlo, anche perchè,
sinceramente, il suo parere era l'ultimo ad interessarmi
- mi hai sentito ?-
alzò la voce, la maestra lo sentì, e si alzò venendo al mio banco
- Billy, per favore,va
nel tuo banco - le disse, ma lui la ignorò
- HEY MI HAI SENTITO-
urlò ancora il ragazzino, lo ignorai per l'ennesima volta, a quel punto
arrabbiato buttò tutto il mio astuccio con le matite e i colori a terra
, io sospirai, ero arrabbiata, ma non dovevo dimostrarlo, o meglio, non
volevo dimostrarlo, volevo fargli vedere che a me di lui non mi
importava proprio. La maestra lo incitò a sedersi o avrebbe chiamato il
preside, e quando lui mi buttò anche la colla e i brillantini a terra
la maestra si diresse fuori dall'aula per chiamare il preside. Io mi
alzai e calma.. incominciai a raccogliere la mia roba
- SEI UNA STUPIDA..-
urlò lui a quel punto, prese la mia stella di carta e la
buttò a terra calpestandola, io mi alzai, e riposi il mio astuccio nel
banco, dopo di che mi diressi nel suo e strappai il lavoro che aveva
fatto
- AHHHHHHH ..- urlò
lui correndo verso di me e venendomi addosso, io abilmente mi abbassai,
e lo feci inciampare, a quel punto tutti i ragazzini si radunarono
vicino a noi quando lui cadde, riuscii a voltarlo, e con
entrambi le mani , gli presi la gamba.. e, sapendo di avere una forza
diversa da quella dei miei amici, gli girai il ginocchio
verso la parte opposta, lui urlò per molto, dopo di che, ci misi tutta
la forza, fino a quando non sentimmo un rumore che proveniva dalla sua
gamba, di qualcosa di rotto, a quel punto urlò a squarciagola... un
urlo tanto straziante da far azzittire tutti i bambini che ci stavano
intorno. Erano tutti terrorizzati e mi guardavano a occhi sgranati,
mentre il sangue fiottava dalla sua gamba e mentre lui perdeva i sensi.
- LA PROSSIMA VOLTA
IMPARI A LASCIRMI iN IN PACE...- urla, e mi accorsi che il
preside e la maestra avevano assistito alla scena, mi alzai di
scatto, sapendo che tanto, la colpa sarebbe stata mia !
Stavo
sdraiata fuori, nella sedia a sdraio nel giardino, dove
Sebastien giocava con Emmet, avevo appoggiato le gambe su Rosalie che
mi stava massaggiando quella buona. C'era il sole, ultimamente c'era
spesso il sole, chissà per quale strana ragione
Rosalie
brillava d'avanti a me
- hai fame ? - mi
chiese premurosa io scossi la testa.
- dov'è Lilly ?- chiesi
- è con Alice e
Jasper -
Esme uscì in quel momento e si sedette accanto a me, dietro di lei
anche la nonna.
- ahm...-
- pare che a mamma e
papà non piace l'Egitto - fece Esme, io sorpresa mi misi seduta
- hanno deciso di
partire - sospirò nonna.
- che cosa ?
- chiesimo io e Rosalie all'unisono. Nonna e Esme annuirono
- ma che cosa diranno
per questo ? - dissi, indicando il gesso
Renesmee's
POV
Eravamo quasi arrivati
a casa, avevamo avuto il tempo di comprare qualcosina per ogniuno di
loro prima di partire, ed eravamo contenti, io perchè ritornavo a casa,
e Jacob perchè lo ero io.
- quindi il lavoro lo
cominci la settimana prossima -
annuii
- ho tutto il tempo di
stare con voi - sorrisi, I bambini avevano le vacanze estive e lui, beh
apparte qualche piccolo lavoretto che faveva perchè gli piaceva, poteva
stare benissimo a casa.
- potremmo andare al
mare, che so, da qualche parte con i bambini -
disse lui
- ma certo -
eravamo ritornati da un posto caldissimo, avevo addosso solo una
canottiera e un paio di pantaloncini corti, ed avevo legato i capelli.
Jacob accostò di
fronte al viale, e spense il motore, scesi dalla macchina
insieme a lui. In quell'istante dall'altro lato della casa, uscì Emmet
che aveva Sebastien nelle spalle,
- MAMMA, PAPà -
urlò di gioia Sebastien, Emmet lo mise a terra e Sebastien mi
corse incontro, lo presi in braccio e lo strinsi forte
- com'è andata? - gli
chiesi, mentre lui allacciò le gambe alla mia vita, Jacob gli
baciò la testa
- mi fai vedere cosa
avete fatto ? - chiese Sebastien, gli baciai la fronte, e a
quel contatto gli feci vedere le piramidi, e le poche cose che avevamo
visitato
- li avete fatti
impazzire ? - chiese Jacob, era una domanda che facevamo spesso a loro,
del resto, era l'unica che gli si poteva fare, Sebastien
rise, quella risata forte e solare che adoravo tanto, come
quella di Jacob, solo che quella di Jacob era più vigorosa
Jacob lo prese in
braccio e Sebastien gli cinse le braccia intorno al collo.
- com'è andata ? -
chiese Emmet - da schifo è ? - chiese, io risi
- no diciamo che era
noioso -
ci dirigemmo verso casa, Alice comparì dall'angolo con Lilly in braccio
che mi tese le manine
- mmmaaaammmaaaa -
faceva Lilly, la presi in braccio e me la sbacciucchiai tutta
- ciao amore mio, ciao
-
Mamma e papà comparirono insieme ad Esme
- hey.. allora .. vi
siete annoiati è ? - chiese mamma, io e Jacob eravamo andati in diversi
posti, quando ero incinta di Gwenda eravamo stati in autralia per quasi
due settimane, ma anche prima di rimanere incinta o sposarmi, eppure
quello di 3 giorni sembrava il più lungo di tutti.
- Hey -
Rosalie mi venne incontro per abbracciarmi, la strinsi e la baciai
- allora ? - chiese
- niente di che, siamo
ritornati - fece Jacob, papà si avvicinò e mi baciò la fronte
- magari li faceva
caldo ma qui fa freddo - mi sussurrò facendomi facendo intendere i miei
vestiti. sorrisi, ma poi mi guardai intorno dov'era lei ?
- dov'è
Gwenda ? - chiesi, nessuno rispose, stranamente, quel
silenzio cominciò ad innervosirmi subito.
- dov'è Gwenda ? -
ripetei seria
- .. di... di la in
salotto...- fece mamma, porsi Lilly a Rosalie e mi incamminai in
salotto con Jake
mi guardai intorno, ed
avanzai, dove mia figlia era seduta nel divano aveva una canottiera per
dormire e dei pantaloncini cortissimi, i suoi capelli erano sciolti, e
sembrava si fosse appena svegliata.
solo in un secondo
momento mi accorsi che la sua gamba era totalmente ingessata, fino alla
coscia, in quel momento il panico si impossessò di me
- ciao mamma - salutò
- oh mio dio - feci
avanzando velocemente
- non... non saltare a
conclusioni affrettate, non è grave -Avanzarono gli altri.
avanzai velocemente e
mi sedei vicino a Gwenda, e le presi la gamba ingessata fra le mani
- che diavolo è
successo ? - chiesi
- non è grave, è
solo...-
- CHE è SUCCESSO ? -
alzai la voce interrompendo Rosalie.
-stavano,
stavano giocando a Hokey, nulla di che, è caduta dalle scale.. e ...
beh.. ecco, l'osso ha ceduto spezzandosi - fece Mamma.
- oh mio dio -
-a hokey in casa ??? A
HOKEY IN CASA ? - chiesi infuriata a Gwenda, ma ero troppo preoccupata
per urlargli
- quando è successo ?
- chiesi agli altri
- MALEDIZIONE - urlai
- PERCHè DEVO SEMPRE RIPETERE LE COSE ? QUANDO è SUCCESSO? -
- tre.. tre giorni
fa, quando sei partita -
sgranai gli occhi
- tre giorni fa ? -
chiesi, loro annuirono
- non mi
avete detto niente ? - mi alzai in piedi
- mamma ... ? -
- che diavolo
significa ? perchè non mi avete detto niente ? -
- perchè... ti saresti
preoccupata molto e saresti stata in ansia - mamma cercò di
giustificarsi
- NATURALMENTE. non mi
avete detto niente perchè pensavate che mi sarei preoccupata, quando
sarebbe stata la cosa più naturale del mondo, beh dovevate dirmelo
invece, non ci posso credere, non mi avete detto che Gwenda si è
fratturata la gamba -
- non è tanto
grave -
- l'osso è uscito
dalla carne, non è tanto grave ? - ero troppo nervosa per
ragionare.
- cerca di calmarti
- intervenne Jacob avvicinandosi, ma alzai la mano per
zittirlo, poi mi abbassai e riuscii a prendere Gwenda in braccio, ero
esile, ma forte, e poi lei era così gracile.
- andiamo -
dissi fredda a Jacob.
- tesoro,
non dovresti...-
- mamma in questo
momento non ho bisogno di farmi dire cosa dovrei o non dovrei fare,
magari passo domani - dissi fredda, Jacob prese Lilly e Sebastien, e me
ne uscii di casa, lasciandoli li, non avevo voglia di scusarmi o dare
ragioni, mi avevano fatto troppo arrabbiare.
Mi stavo cambiando
quando mi accorsi che Jacob mi stava osservando.
- che c'è ? - sbottai ?
- sei arrabbiata con
la tua famiglia perchè non volevano farti stare in ansia-
- NO ! sono arrabbiata
con la mia famiglia perchè mi hanno mentito ! è diverso !-
- l'hanno fatto per te
-
- beh se lo volevano
fare per me, avrei preferito che mi dicessero la verità!-
- è solo una gamba
Renesmee, non so se ti accorgi ma stai facendo un dramma per tutto -
- Gli è uscito l'osso
trapassando la carne Jacob, ora non può muoversi, e sono io che ne sto
facendo un dramma ? -
- la sua gamba si
metterà in sesto in poco tempo, e lei deve imparare a prendersi le sue
responsabilità, le responsabilità di ciò che h fatto.-
- certo questo lo so,
e anche io la penso così, ma tu sei contento a vederla così? -
- certo che no, e lo
sai. - disse avvicinandosi.
- mi dispiace, ma le
servirà da lezione - mormorò abbracciandomi.
- ti immagini Gwenda
che non può muoversi ? - sospirai.
- a dire la verità,
beh, no!- rise lui - ma ho intenzione di aprofittarmene
queste due settimane, in due settimane imparerà a darsi una
controllata, chissà, magari, riusciremo a metterla in riga .-
sorrise
- no dai - dissi
- non...- non riuscii a finire la frase, che un urlo
agghiacciante inondò la casa, e si sentì una forte botta,
l'urloapparteneva alle corde di Gwenda. con il cuore in gola,
sia io che Jacob, scattammo all'istante fuori dalla camera, Sebastien
era in piedi terrorizzato d'avanti alla camera di Gwenda, come
pietrificato, Jacob mi sorpassò veloce e lo seguii, arrivati d'avanti
alla sua stanza rimasimo immobili, io ero pietrificata.
Gwenda era
terra, le sanguinava il naso così tanto che si era sporcata
dappertutto, in faccia, nelle mani, il gesso era pieno di goccie rosse,
e anche i suoi capelli, ci guardò per un breve istante, dopo
di che guardò a terra e cominciò a vomitare altro sangue, come
se fosse acqua,in quel momento credetti di morire, credetti di cedere,
le mie gambe non mi avrebbero mantenuta, mentre tremavo e sudavo
freddo, bloccata nella mia immbolità.
continua....
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Capitolo 8 *** Lividi ***
~
Freak kid Make Freak Life ~
_Capitolo 7_
by
Meskina
Lividi
Renesmee's POV
Avevo il corpo gracile
di Gwenda fra le braccia, Carlisle le stava prelevando del sangue e lei
si era appoggiata a me, che con una mano le pulivo il sangue che le
usciva dal naso di tanto in tanto, sembrava distrutta, gli
occhi socchiusi
- Nonno... -
sussurrai, era serio, serio come non lo avevo mai visto -
- alzala un
attimo - disse con calma, obbedii e mi aiutò a
scoprirle la schiena, a quel punto cominciò a usare l'aggeggio per
sentire il cuore, nella schiena di Gwenda
- espira - le
sussurrò, Gwenda debolmente espirò
- più prolungato
Gwenda, espira - ripetè
- bene, ora inspira -
disse lui, Gwenda obbedì, cambiò posizione dell'aggeggio tantissime
volte, Jacob e mia madre erano li, in piedi in fondo alla stanza,
leggevo la loro preoccupazione nei loro occhi, mia madre aveva bloccato
il respiro, la sentivo, Carlisle concluse e mi aiutò a ricoprirla, si
tolse l'aggeggio dalle orecchie e se lo mise intorno al
collo, si aggiustò nella sedia
- per ora, non so
nulla di certo, ma ho delle teorie, e per accertare queste teorie devo
farle delle ecografie - sospirò Carlisle, chiudendo il contenitore con
il sangue di Gwenda. Deglutii
- quali teorie ? -
chiesi. Lui esitò un lungo istante, poi guardò verso Jacob.
- la ... la pelle di
Gwenda presenta delle specie di ammaccature, delle strisce, quello che
succede quando si espande per poi contrarsi nuovamente, vomitare
sangue, e perderlo dal naso vuol dire emorraggia interna -
poi si rivolse a Gwenda.
- hai sbattuto da
qualche parte ? sei cascata ?- le chiese, Gwenda
scosse la testa. Carlisle annuì
- bene, devo farle
l'ecografia, - disse infine
Lasciammo Lilly e
Sebastien a casa, con gli altri, mentre con mamma, Jacob papà
eCarlisle andammo in ospedale portandovi Gwenda, dove c'erano gli
attrezzi per l'ecografia
le tolsero il gesso, e
mi accorsi della cicatrice che ancora non si era del tutto
riemarginata, la misero in una specie di lettino, e uscimmo dalla
stanza, il lettino sarebbe entrato in una specie di tunnel e li
l'avrebbero vista
- bene, per ora,la
puoi anche portare a casa, domani ti faccio sapere - enunciò
Carlisle dopo aver finito
tenni Gwenda stretta a
me per tutto il viaggio in macchina fino a casa, la strinsi
al mio petto, immersi il viso nei suoi capelli, la baciai e le
sussurrai parole dolci,non sapevo cosa aveva la mia bambina, ma di
certo non era uno scherzo
- Jacob, dobbiamo
tornare a prendere Sebastien e Lilly - dissi con mezza voce
- non ti preoccupare,
li ha voluti tenere Esme, Sebastien andrà da Rosalie ed Emmet, e Lilly
la terrà Bella - disse lui calmo, tanquillo, non avevamo parlato di
quello che era successo, sapevamo che non era il momento di litigare o
discutere, Jacob ogni tanto si voltava a guardare Gwenda
La portammo a casa,
erano state probabilmente Rosalie ed Alice a pulire la camera dal
sangue. La misi nel letto.
- hai fame tesoro ? -
chiesi, non aveva nemmeno la forza di rispondere, scosse la
testa
- ho solo sete -
disse, annuii e scesi in cucina a prenderle qualcosa da bere, tutte le
luci erano spente, solamente quella della cucina era accesa, Jacob era
seduto con lo sguardo basso e i gomiti nel tavolo.
Presi dell'acqua, e gli andai a carezzare la schiena
- Jake -
sussurrai - va a dormire, non aspettarmi rimango con Gwenda- mormorai,
lui annuì assente.
- che cos'à?- chiese.
- non lo so...-
- starà bene ? -
- non lo so - ripetei
- ha preso da me, e
da te,starà bene !- dissi cercando di rassicurarlo, ma la
realtà era che non sapevo un bel niente, non sapevo cosa aveva mia
figlia, Carlisle era piùttosto serio al riguardo, ed era la prima volta
che succedeva una cosa del genere, gli diedi un bacio sulla spalla
- va a dormire - gli
dissi e mi diressi di sopra
Il letto di Gwenda era
abbastanza grande per tutte e due noi, le diedi l'acqua aiutandola ad
alzarsi
mentre beveva, mi
accorsi che aveva dei segni nella schiena, segni che quando Carlisle
l'aveva visitata non aveva, quando finì di bere le alzai la canottiera,
sembravano piccoli lividi, non del tutto scuri, erano ancora chiari, ma
si vedeva chiaramente che erano lividi, la sdraiai di pancia, ma non
aveva niente, probabilmente non erano gravi, anche perchè erano solo
macchioline scure, per il momento.. non gli prestai molta attenzione
Spensi la luce e mi
sdraiai accanto a lei, la luna filtrava dalla finestra, le avevano
reingessato la gamba, le misi dei cuscini sotto, percè non le facesse
male, non faceva freddo
le avevo messo una canottiera e dei pantaloncini corti.
Ero voltata verso di
lei, e le scostai i capelli del viso, si stava addormentando guardando
fuori dalla finestra, li dove era posizionato il letto...
-
dormi mia Gwenda, dormi mio unico amor - cominciai a sussurrarle una
melodia che le cantavo quando era piccola..
- fai bei sogni, dormi serena
non temer, terrò via gli incubi da te
ti proteggerò, e ti terrò stretta a me - le accarezzai il viso i
capelli, la strinsi a me
- sono qui con te, dormi sulle note di questa dolce melodia
fai sogni d'or , dormi serena
mio unico amor - mano a mano che le cantavo
finii per addormentarmi anch'io, sprofondando nel buio più totale, ma
non mollando la presa da Gwenda, mi addormetai li, accanto a
lei.
Gwenda's
POV
i dolori erano i più
terribili mai provati in vita mia, quelli che avevo provato il giorno
prima, erano allucinanti, capaci di farmi mancare il fiato, la mattina
mi risvegliai sudata, mia madre era accanto a me, mi facevano male
tutte le ossa, tutte ! mia madre mi aiutò a mettermi seduta, a
lavarmi.. pulirmi e vestirmi, mi portarono di sotto, e mangiai, non
avevo tanta fame, mangiai per farla contenta.
- hey...- mi salutò
papà entrando e baciandomi la fronte
- ciao - sorrisi
debolmente.
- tutto bene ? ti
senti meglio ? - chiese lui sedendosi li nel tavolo.
- si - mentii.
- bene - disse, ma poi
si accorse di qualcosa nel mio collo
- hey che
cos'è ?- chiese e si avvicinò, mi prese i capelli alzandomeli
- che cos'è ? -
ripetè, mia madre si avvicinò
- che cosa ? - chiesi
- Gwenda dove ti sei
procurata questi lividi ?- chiese mia madre
- quali lividi ? -
papà mi alzò
la maglietta e mi controllarono la schiena
- oh mio dio - asnimò
mamma.
- non erano così ieri
Jacob -
- ce li aveva ieri ?-
chiese mio padre stupito - quando Carlisle l'ha visitata non li aveva -
disse lui
- si lo so ! li ho
visti ieri sera prima di andare a dormire -
- e non hai fatto
niente ?-
- che cosa dovevo fare
? -
- hai visto questi
lividi comparire dal nulla e non mi hai detto nulla ?- mio padre era
arrabbiato, io rimanevo con la schiena scoperta
- Jacob, non pensavo
si sarebbero estesi, Gwenda si fa sempre male pensavo che -
-
MALEDIZIONE ! - urlò, facendoci sobbalzare entrambe, mi
ricoprì la schiena e mi controllò braccia e la gamba buona, mi accorsi
anche io che avevo delle macchie scure per il corpo, alcune erano solo
gialle, altre sul viola, come se qualcuno mi avesse picchiato
- che cosa
significa Jake ? - mormorò mamma, papà non rispose, sentivo
la sua preoccupazione e la sua rabbia, in quel momento
squillò il telefono, mia madre andò a rispondere
papà mi accarezzò la
guancia, lo guardai,non mi aveva mai osservato in quel modo,MAI
-papà - mormorai, lui
si abbassò e mi sussurrò qualcosa all'orecchio, qualcosa del tipo ' non
è quello che penso, non permetterò che sia quello che penso ' mi baciò
la fronte per un lungo istante le sue labbra premettero sulla mia
tempia, poi guardò mia madre al telefono, e se ne uscì di
casa in fretta, feci in tempo a guardare dalla finestra mio padre che
correva, un istante dopo i suoi vestiti erano strappati, e lui si era
trasformato, sentii un forte ruggito provenire dal bosco.
Jacob's
POV
è molto raro vedermi
dare uno sventolone a uno dei miei figli, anzi, è quasi
impossibile, rimprovero Renesmee ogni volta che lo fa, e non
è raro vederla fare, lei dice che non gli fa niente, che gli serve
solamente da lezione, e che fa più male buttarsi dalle scale o
picchiarsi fra loro come fanno sempre, piùttosto che mollargli un
ceffone, ricordo solamente una volta di aver dato un ceffone a Gwenda,
in tutta la mia vita... una volta sola le avevo tirato un
ceffone. è stato quando aveva più o meno tre anni, forse uno
dei miei, o meglio, dei NOSRI spaventi maggiori, era pieno inverno, e
io Renesmee e Gwenda, che allora era solo una bambina, avevamo deciso
di andare a una specie di settimana bianca, dove si seguivano anche
corsi di sci. Il posto era bellissimo, un albergo interamente fatto di
legno, dietro l'albergo c'era un lago, non ricordo quanto fosse grande,
ma ricordo che era congelato, non ci si poteva pattinare nel ghiaccio
perchè non era del tutto ricoperto, ma in alcuni punti, dei pezzi di
ghiaccio vi galleggiavano, il che significava che doveva essere
abbastanza freddo, per non dire congelato
stavo rientrando in
albergo quando vidi Renesmee uscire agitata, ricordo che Renesmee
sembrava ancora una ragazzina, forse la si poteva prendere
tranquillamente per una sedicenne
- JAKE non
riesco a trovare Gwenda, non la trovo - fece agitata
- calmati, dove l'hai
vista l'ultima volta ?-
- non lo so !!! era in
camera, mi stavo solamente facendo la doccia, era nel letto, e non
c'era più quando sono uscita -
- hai controllato se
si è nascosta ?-
- si, si ho
controllato dappertutto, ma la porta era aperta e... -
- ok
calmati, tu va da quella parte, io da quest'altra, controlla
prima i piani superiori - le dissi, e ci dividemmo nel corridoio, la
cercai da tutte le parti, non c'era,ne per i corridoi ne nel piano
terra all'ingresso dell'albergo ne da nessuna parte, chiamai anche il
personale, che cominciarono a cercarla
poi non so cosa mi
spinse - l'istinto?- ad andare a cercarla fuori, quindi mi diressi
subito all'esterno, e cominciai a cercarla, fra il
giardino ricoperto di neve, il parco giochi, e tutto, ma
niente, non la trovai, all'inizio pensai di trasformarmi,
forse così sarebbe stato più semplice trovarla sentendo il suo odore,
ma mi cadde l'occhio propio su quel lago, c'era una specie di gazebo di
legno, li dove aveva una ringhiera, e direttamente sotto i tuoi piedi
c'era il lago, mi si bloccò il respiro quando vidi che Gwenda aveva
scavalcato la ringhiera e ora vi stava camminando dalla parte opposta
tenendosi con le mani nelle piccole colonnine, ricordo che cominciai a
correre come un pazzo, urlai il suo nome, e lei si voltò a guardarmi,
mi sorrise, le sue guance erano rosse dal freddo, e le sue
piccole mani diventavano fuxia, corsi velocissimo, e quando
lei alzò la mano per salutarmi, non riuscì a reggersi con una sola
mano, e scivolò....
sarebbe caduta dentro
quel lago ghiacciato, il suo piccolo corpicino sarebbe annegato, e se
non fosse annegata sarebbe morta di freddo, non era sicuro dato che era
mezza vampiro e mezza licantropo, ma di certo non volevamo fare
esperimenti con nostra figlia
si, sarebbe caduta e
morta in quel lago, se non l'avessi afferrata in tempo per le bretelle
dei suoi pantaloni, la afferrai e senza molta forza la rimisi
dentro, in piedi, è li che mi abbassai dandogli un ceffone,
il ceffone era per lo spanvento, come se fosse qualcosa di instintivo,
ricordo ancora oggi come se fosse ieri, quando la sua piccola guancia
già arrossata per il freddo, divenne ancora più scura, lei mi guardò
con i suoi enormi occhi verdi, spaventata da ciò che poteva aver fatto,
quando le lessi la paura nello sguardo, mi accorsi che era colpa mia,
mia e di Renesmee, che dovevamo stare attenti, non era colpa di Gwenda,
Gwenda era solamente una bambina di tre anni, come poteva sapere cosa
potesse essere giusto e cosa no ?
improvvisamente la
presi in braccio e la strinsi a me
- scusami amore,
scusami ! scusami - le sussurrai un'infinità di volte, la baciai, e la
riscaldai con il mio corpo
- scusami..
scusami...- continuavo a sussurrarle
non ho mai dimenticato
quello schiaffo, me ne sono pentito un'infinità di volte
non lo avevo mai detto
a Renesmee, non ne ho mai avuto il coraggio, e non per Renesmee, ma
perchè se lo racconto, ho d'avanti il suo piccolo viso pallido, dalla
guancia arrossata che mi guarda spaventata, quella bambina così dolce e
piccola, Gwenda, la mia Gwenda,la mia bambina, era per lei che correvo
ora, non so perchè quel ricordo mi affiorò in quel momento, mentre
correvo nella foresta, trasformato...
io sapevo che cosa
significava l'emorragia interna di sangue, sapevo perchè lo vomitava e
lo perdeva dal naso, ma il giorno prima non avevo voluto crederci, non
poteva succedere,NON a Gwenda, non alla mia bambina, i lividi che avevo
visto nel suo corpo confermarono la mia ipotesi, ma non volevo ancora
crederci, magari era qualcos'altro, magari,è solo una specie di fare
nient'altro, stavo correndo da mio padre
sentii la
presenza di qualcuno, e quel qualcuno mi aveva sentito
JACOB ... JACOB...
era
Quil, anche lui si era trasformato, continuavo a correre
che sta succedento Jacob ?
lo sentii
dietro di me, mi stava raggiungendo, il cuore mi stava
scoppiando nel petto, pensai a tutto, al giorno precedente, vedendo
Gwenda sanguinare, ai suoi lividi, ai miei sospetti.
Oh mio dio...
fu un
istante, lui si fermò,non mi seguì più, stava pensando un milione di
cose, cose che non avrebbe dovuto pensare NON AVREBBE !
SMETTILA, è MIA FIGLIA, NON LO PERMETTERò, MAI!
mi
allontanavo sempre di più da lui
una parte di me,
sapeva che i pensieri di Quil erano giusti, ma mio padre mi avrebbe
dato quello che volevo, da lui avrei sentito sicuramente le risposte
che cercavo, quelle che veramente contavano, corsi più veloce che potei
la casa era la stessa,
mio padre non l'aveva mai voluta cambiare, diceva che per lui
era una sorta di casa di ricordi, dei ricordi migliori che aveva, mi
ritrasformai in umano, ed entrai nella veranda e bussai, più
forte che potei
bussai una volta, due,
tre, dopo di che sentii piano la maniglia aprirsi, rimasi li in
piedi,mio padre mi guardò dal basso della sua sedia a rotelle
- Jacob! -
esclamò sorpreso, restai fermo, immobile, se mio padre non mi
avesse dato la risposta che volevo, lo avrei odiato, sapevo che non era
colpa sua, che non poteva farci niente, ma ero talmente in ansia che in
quel momento avrei spostato una montagna
entrai e mi sedetti,
mio padre ascoltò le mie parole, ogni singola parola, mi ascoltò in
silenzio, annuendo di tanto in tanto, non gli dissi le mie teorie,
magari a quelle non ci avrebbe pensato, magari non le avrebbe
neppure nominate, magari mi avrebbe detto qualcos'altro che potesse
farmi stare calmo, ma quando finii, mio padre non mi guardava in viso,
poi disse qualcosa
quello che non avrei
mai voluto sentire da lui
- dimmi la percentuale
- dissi calmo, lui non parlò, guardò fuori dalla finestra
- PAPà...- urlai,
alzandomi in piedi - LA PERCENTUALE...- ringhiai, lui non si
voltò
- la percentuale che
Gwenda sopravviva, è... del due per cento - concluse, ebbi un groppo in
gola, qualcosa nel mio stomaco si stava muovendo, _si stava
innescando una bomba ?_ avrei voluto morire, avrei voluto
essere al posto di mia figlia, non volevo crederci, non volevo nemmeno
pensare a quello, non la volevo nemmeno prendere in
considerazione una cosa del genere, non volevo NON VOLEVO, non lasciai
mio padre continuare, mi diressi fuori e aprìì la porta, per poi uscire
di casa e cominciare a correre, correre correre ...
mi ritrovai in mezzo
al bosco, urlavo, sradicai alberi, mi trasformai, ringhiavo,uccisi
animali, e cominciai ad ululare, ne sentii un altro in lontananza, era
Quil, sentii anche quello di Seth, e insieme al suo quello di Embry,era
diventato una specie di coro, Quil li aveva avvertiti, ma loro non
potevano fare niente, se non ululare con me....
*****
Renesmee era andata da
Carlisle, insieme a Gwenda, per il risultato dell'ecografia.
Le raggiunsi,dai Cullen, quando bussai, mi aprì Rosalie, aveva in
braccio Lilly, che appena mi vide tese le manine verso di me, il
massimo che potei fare era darle un bacio sulla fronte, e mi allontanai
senza prenderla in braccio, Sebastien giocava in casa
- dove sono ? -
chiesi, c'erano quasi tutti, Gwenda era seduta nel
divano che disegnava, non ebbi il coraggio di guardare mia
figlia
- di sopra, nello
studio di Carlisle - disse calma Esme, quindi salii le scale, avevo un
groppo in gola, sarei esploso da un momento all'altro, quindi bussai e
aprii la porta dove si trovava Carlisle, e la aprii senza nemmeno
ricevere risposta, Bella ed Edward insieme a Renesmee erano in piedi
mentre Carlisle, aveva un fotogramma nero, messo in luce, erano le ossa
di Gwenda, la gabbia toracica probabilmente
- ecco, è qui, credo
che sia nato da qui il problema, sono delle specie di contrazioni -
stava dicendo Carlisle
- tesoro- fece
Renesmee contenta - Gwenda sta bene, Carlisle dice che -
- non sta bene ! - la
interruppì freddo ! si voltarono tutti verso di me, Carlisle corrugò la
fronte
- non sta bene -
ripetei, mi guardarono tutti strano, Edward si mise una mano in bocca,
bloccò il respiro, aveva letto la mia mente
- Jacob...- mormorò
Renesmee , sgranò gli occhi
- Morirà Renesmee,
Gwenda morirà - aggiunsi, Renesmee deglutì
- no Jake non ti
preoccupare, Carlisle l'ha controllata e...-
- MALEDIZIONE ! -
urlai interrompendola, lei sobbalzò
- Gwenda è un mezzo
licantropo, HA I MIEI MALEDETTI GENI ! -
- spiegati - mormorò
Carlisle, sospirai, e mi avvicinai
- chi è un purosangue,
in questo caso come me, è un licantropo e si trasforma a suo piacimento
in lupo ,
un ... un mezzosangue dipende, ci sono mezzosangue che non si
trasformano affatto ed è come se non avessero nessun gene della
famiglia, che si può trasformare, quindi passa una vita normale, a
quanto pare come Sebastien, e ci sono mezzosangue che si trasformano
normalmente, anche se hanno solo metà geni, riescono a
trasformarsi - sospirai un'altra volta
- ma c'è anche una
percentuale, se pur bassa, di un terzo tipo di Mezzosangue -
- Gwenda - mormorò
Edward, immobile, glaciale, io annuii
- non è la prima volta
che succede - dissi
- questi .. questi
mezzosangue, hanno... o meglio il loro corpo ha bisogno di
trasformarsi, ma non ne ha le capacità, il loro corpo lo richiede, ma
loro non possono farlo, così.. ogni volta, hanno delle specie di
contrazioni, una parte del corpo cerca di trasformarsi
automaticamente... l'altra... l'altra è contraria quella che
ha i geni diversi da un licantropo, in queste contrazioni è come
se le ossa cercano di evolversi, di modificarsi e allargarsi, ma
vengono impedite, a questo punto... le ossa, e tutte quelle parti che
cercano di trasformarsi, distruggono il corpo del mezzosangue, ogni
volta... una contrazione... ogni volta più forte... ogni volta...
dentro il corpo accade un mutamento.. un mutamento che però non può
avverarsi, perchè il corpo non ne ha le capacità
le contrazioni
diventano dolorose, e ogni volta più pericolose -
- talmente pericolose
che....-
- mortali...- sussurrò
Edward
Renesmee mi guardò a
occhi sgranati, le lacrime scesero nel suo viso, ma sembrava non stesse
in questo mondo, Carlisle deglutì, Bella si mise una mano in bocca
- non dirlo...-
dirignò i denti Edward, ma non lo ascoltai.
- Gwenda morirà....-
conclusi - e non c'è niente che noi possiamo fare per salvarla...-
aggiunsi
continua......
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Le recensioni sempre graditissime
ovviamente =) ...
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Capitolo 9 *** Dolore ***
~
Freak kid Make Freak Life ~
_Capitolo 9_
by
Meskina
Dolore
Renesmee's
POV
Eravamo sdraiati nel
letto, entrambi silenziosi, nessuno di noi due dormiva e
guardavamo entrambi il soffitto. Io avevo una canottiera aderente, ed i
miei capelli erano sparsi per il cuscino, avevo un braccio sotto la
testa, e Jacob era più o meno nella stessa posizione.
Scoperti dal caldo, mentre eravamo illuminati solamente dalla
luce della luna che filtrava debole dalla finestra aperta.
- le ho dato uno
schiaffo - interruppe il silenzio, voltai la testa corrugando la fronte.
- quella volta, in
settimana bianca, le ho dato uno schiaffo - aggiunse, fissava il
soffitto, continuavo a non capire.
- tu sei uscita
agitata e mi hai detto che non riuscivi a trovarla, quando sono uscito
dall'albergo, l'ho trovata che si aggrappava a delle colonninne,
cominciai a correre, temendo che se non avessi fatto in tempo sarebbe
caduta in quel lago ghiacciato e sarebbe morta, quando mi vide, sorrise
e mi salutò, era così piccola Renesmee, la sua manina non riusciva a
reggersi da sola mentre l'altra mi salutava, così scivolò - rircordai.
Tutto.
- se non l'avessi
afferrata in tempo sarebbe caduta dentro il lago, l'ho rimessa a terra
e le ho mollato un ceffone dalla paura, era soltanto una bambina, e io
le avevo dato un ceffone, perchè noi due eravamo incapaci di
controllarla - nella sua voce... infinita amarezza.
- Jake, anche io molte
volte l'ho schiaffeggiata -
- ma tu lo hai fatto
quando sbagliava, capisci ? io glie l'ho dato quando era
solamente una bambina, come poteva capire ?-
- era lo spavento,
avevi soltanto paura che le potesse succedere qualcosa, è stato
istinto, pensavi che quello schiaffo ti potesse togliere la paura -
- e invece mi ha
aggiunto rimorso - concluse lui, annuii. Passò un lungo, lunghissimo
istante. mi voltai nel letto, e mi appoggiai nel petto di
Jacob, gli carezzai la guancia.
- io non la lascerò
morire - sussurrai
- non permetterò che
succeda, non lo permetterò - Mentre parlavo, ero insicura del futuro,
non sapevo cosa sarebbe successo, sapevo solo che io non l'avrei
lasciata morire non lei ! non GWENDA! avrei dato la
mia vita, il mio cuore e la mia ainma se fosse stato necessario, non
avrei lasciato morire la mia bambina, non così...
Jacob mi strinse a se,
e mi accorsi che stava piangendo.
Era raro vederlo
piangere, e io lo sapevo, perchè quando soffriva, lo faceva in
silenzio. Gli asciugai le lacrime
- non temere amor
mio, la nostra bambina non ci lascerà - mormorai e gli baciai
il petto.
Mi addormentai fra le
sue calde braccia robuste, immergendomi nei sogni e nelle speranze.
Ero in cucina che imboccavo Lilly, Sebastien era uscito a
caccia, lo aveva accompagnato Jacob.
- apri la bocca - le
dissi imboccandole del pane con la marmellata, Lilly sapeva benissimo
mangiare da sola, e da quasi quando aveva più o meno un anno, ma
ultimamente ero stata molto poco con la mia piccola
il lavoro ormai lo
avevo lasciato, era durato solamente una settimana.
- mamma - brontolò
Lilly
- mmhh ? - le imboccai
un'altro pezzo di pane, lei aprì la bocca, e cercò di sputare fuori
tutto
- no Lilly, perchè ? -
chiesi mettendogli la mano sotto
- non mi piacceee -
brontolò.
- non vuoi più ?- le
chiesi mettendo la politglia in un fazzoletto e buttandolo via, lei
scosse la testa, e sbadigliò stropicciandosi gli occhi con le manine
- hai sonno ? - lei
annuì con un fazzoletto bagnato la pulii, dopo di che la sollevai dal
seggiolino, Lilly aveva cominciato ad abituarsi senza il pannolino, ma
quando dormiva era necessario metteglielo, perchè nel sonno non era in
grado di controllarsi, aveva cominciato però ad odiarlo, e
spesso piagnucolava o brontolava quando glie lo mettevo,
La misi nel mio letto
e mi sdraiai accanto a lei per farla addormentare, le cantai qualcosa e
nel giro di pochi minuti si addormentò
fu in quel
momento che sentii dei rumori dal corridoio,coprii Lilly con una
coperta ed uscii in corridoio chiudendo la porta, e mi diressi verso la
camera di Gwenda,
una visione simile al
giorno precedente... assurda quanto glaciale...
Le usciva del sangue
dal naso, e stava piangendo, aveva squarciato il gesso che portava
nella gamba fino a metà, i pezzi di cotone interni erano sparsi per la
camera, aveva delle forbici in mano e continuava imperterrita a cercare
di toglierlo, mentre il sangue le usciva come un'emorragia
- oh mio dio no, no
-ansimai, corsi da lei e le presi le forbici di mano, prima cominciò a
muoversi agitata, cercando di allontanarmi
- ti prego Gwenda
ferma, ferma -
- LASCIAMI,
LASCIAMIIII- urlava, mi picchiava con le mani e con la gamba, si
contorceva per togliere il gesso, mi respingeva, cercai di
bloccarla
- Gwenda ti
prego, - cercai di prendere dei fazzoletti per
pulirle il naso, ma mi mordeva e urlava.
La bloccai le braccia
con le mie, e la strinsi, ma muoveva ancora la gamba come una
forsennata.
- ti prego tesoro
perchè fai così ? ti prego sta calma Gwenda, ti prego - le
pregai, il sangue le continuava a scendere, aveva il viso
bagnato di sudore e lacrime, i capelli le si appiccicavano al viso.
- sono qui
Gwenda, sono qui - le dissi, si stava calmando
- sono qui - le
sussurrai piano all'orecchio, la dondolai, mentre la tenevo ancora
forte, piano a piano smetteva di ribellarsi, fino a lasciarsi
completamente, e cominciò a singhiozzare
- mi fa male, mi fa
male - singhiozzava. Presi il fazzoletto per pulirle il naso
mentre le lacrime mi offuscavano la vista.
- lo so, lo
so tesoro lo so - le pulii piano il naso, cercando di
fermare l'emorraggia
- alza la testa -
riuscivo a stento a parlare dal groppo in gola che avevo, avrei voluto
essere al posto suo, avrei dato non so cosa per prendere il suo posto,
avrei dato l'anima perchè il dolore che provava si trasferisse a me.
Respirava a fatica, le avrei regalato il mio respiro, se fosse stato
possibile. La aiutai a sdraiarsi nel letto, era tutta sporca, in quel
momento sentii la porta aprirsi e la risata di Sebastien invadere la
casa
- Jacooooooob-
urlai, dopo un istante lo sentii salire le scale.
- oh dio...- fece
scoinvolto entrando in fretta in camera, Gwenda singhiozzava e
respirava a fatica
- aiutami a lavarla -
dissi agitata, prendendo la roba li intorno, stavo piangendo,
non era importante in quel momento
- mamma - sentii la
voce di Sebastien e io e Jacob ci voltammo all'istante
- che succede ? -
chiese. Mi asciugai le lacrime con la manica all'istante
- va di sotto tesoro -
era immobilizzato di fronte la porta, lo sguardo fisso prima
su me che piangevo, poi su Gwenda, con il gesso aperto a metà e
inzuppata di sangue e sudore
- Sebastien va di
sotto - disse Jacob alzandosi e avvicinandosi a lui cercando di
coprirgli la visione della sorella
- adesso chiamo lo zio
Emmett, potrete andare a giocare a Football insieme - gli disse Jacob.
- non voglio giocare a
Football cos'ha Gwenda ? -
- Sebastien poche
chiacchere, fa come ti dico -Jacob alzò la voce, chiamò Emmet
e gli disse di venire raccontandogli la situazione. Avevo bisogno di
mia madre o Esme, o di Rose, in quel momento, vennero tutte dopo pochi
minuti dalla chiamata, e con loro c'era Alice che avrebbe tenuto Lilly,
e Carlisle che le avrebbe fatto un gesso nuovo., non volevo Jasper, non
volevo che mi calmava, non volevo essere calma mentre mia figlia
soffriva.
Esme pulì la stanza
mentre Rose e mia madre mi aiutavano a lavare e pulire Gwenda, che
all'inizio si dimenava e scalciava, ma poi troppo stanca per farlo, si
lasciò andare,
e credetemi, è meglio
un figlio che oppone resistenza e si muove piùttosto che vederlo troppo
stanco o sfinito per farlo.
Carlisle gli 'rinnovò'
il gesso, non avrebbe potuto stendere la gamba, la doveva tenere
piegata, nella forma del gesso, e gli misi dei cuscini sotto
perchè la potesse tenere regolarmente.
Mia madre e Rose mi
aiutarono a lavare Gwenda pulirla e vestirla.
- che cosa possiamo
fare - lessi la preoccupazione negli occhi di mia madre.
- no mamma, grazie,
per ora va bene così -
- vuoi che rimanga qui
stanotte? -
- no, non ti
preoccupare, veramente, è tutto ok, ho solo bisogno che teniate
Sebastien e Lilly, almeno per stanotte -
- Renesmee ma certo.
quello è sicuro tesoro - Mamma mia accarezzò la guancia.
- dico a Alice ed Esme
di portare i bambini a casa stanotte -
- noi due rimarremo
qui stanotte, - intervenne Rosalie
- non c'è bisogno -
- Renesmee per favore,
tu pensa solo a restare con lei, noi staremo giù in salotto per
qualsiasi bisogno di aiuto o qualcosa siamo giù, quindi per favore...
non fare la modesta e pensa a Gwenda -
Annuii. E scesi nel
piano di sotto, papà mi venne incontro e mi abbracciò
- sai che ci siamo, se
hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa..-
- si.. si papà, lo
so... grazie - in quel momento vidi Sebasien, fra le braccia
di Emmet seduto nel divano, mi stava guardando intimidito e curioso, mi
avvicinai e mi abbassai, e poi allungai le braccia per poterlo
prendere, lui esitò un lungo istante, guardò prima Emmet, poi
papà e poi Carlisle, dopo di che tornò a guardarmi e si protese, lo
presi in braccio e lo strinsi a me, sentii le sue braccia avvinghiarmi
il collo.
- mamma ...- mormorò.
- ora vai con zio
Emmet tesoro, domani tornerò a prenderti, verrà anche Lilly ok ? -
- perchè me ne devo
andare ? -
- perchè mamma non ti
può controllare la notte, devo stare con Gwenda -
- che cos'ha Gwenda
perchè sta male ? -
- non lo so tesoro, ma
guarirà, vedrai - lo strinsi a me. Cercai di reprimere le
lacrime, gli diedi un bacio e lo riporsi ad Emmet.
Alice prese Lilly
ancora addormentata
alla fine solo Jacob,
mamma e Rosalie rimasero in casa con me.
Cominciai a preparare
un caffè per Jacob, che non aveva per niente intenzione di dormire
- faccio io - disse
Rose, era strano vedere Rose prendersi cura di Jacob
salii le scale, e mi
precipitai in camera di Gwenda, mia madre era seduta accanto a lei e la
stava accarezzando, Gwenda stava per addormentarsi e le teneva la mano
- hey...- mi salutò
mia madre a mezza voce.Le sorrisi, e mi avvicinai, sedendomi al letto
di Gwenda
- stai un pò meglio ?
- chise mia madre a Gwenda, lei annuì piano. Vidi mia madre avvicinarsi
a lei, le baciò la fronte
- ti voglio bene - le
sussurrò all'orecchio, le esili braccia di Gwenda avvinghiarono il suo
collo
- anche io - mormorò
Gwenda, mia madre la baciò ancora, dopo di che mi passò
accanto sfiorandomi la guancia in una carezza
- sono sotto, per
qualsiasi cosa tu abbia bisogno - disse, e svanì dietro la
porta in un soffio.
Gwenda mi voltò le
spalle, la canottiera le scopriva un pezzo di schiena, i lividi per il
corpo erano aumentati, diventando di più e sempre più scuri, mi protesi
per alzarle la canottiera, ma poi la riabbassai non avendo il coraggio
di continuare a guardare, cercai di reprimere le lacrime, e le baciai
la schiena
- morirò - la sentii
mormorare
- che cosa ? - chiesi
sorpresa
- morirò -
ripetè sospirando, mi sdraiai accanto a lei, e con le dita
tracciai il percorso delle ossa della sua colonna vertebrale
- non morirai - dissi,
mi avvicinai di più e la avvinghiai con il mio braccio
- non succederà, io
non lo permetterò - le sussurrai all'orecchio. Solo una piccola
lampadina illuniva la stanza, con una luce soffusa
- ho paura - la sentii
dire
- non devi, perchè non
succederà niente, io non permetterò che ti accada niente - ero sicura
delle mie parole, sicura che l'avrebbero tratta in salvo
- per una volta mamma,
tu non puoi fare niente - disse lei voltandosi piano verso di me, il
suo viso era a pochi centimetri dal mio, sentivo il suo respiro, le
scostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- non è vero, non devi
nemmeno pensarla una cosa del genere, non ti succederà niente, tu lo
sai che non lo permetterò, tu sai che finchè ci sarò io non ti accadrà
nulla - le sussurrai.
- lo sai
vero ? lo sai? - le chiesi, lei deglutì e
annuì piano
- bene - dissi, le
baciai la fronte e la strinsi a me, lei affondò il viso nel mio collo,
le lacrime cominciarono a rigarmi il viso, ma me le asciugai
all'istante, non volevo che mi vedesse, o avrebbe avuto paura o creduto
che non ero convinta delle mie parole, il groppo in gola divenne
soffocante, strinsi più forte a me Gwenda, non l'avrei mai lasciata
andare, MAI, e il senso non era dell'abbraccio, il senso era astratto
non l'avrei mai
lasciata andare, non avrei mai mollato la presa, MAI ...
Gwenda's
POV
Una volta,
quando Sebastien era più piccolo, doveva avere sui 3 anni credo, non lo
so, ricordo che aveva dormito una notte intera, e la mattina quando mi
ero alzata, ed ero andata nel suo lettino, lui si girò e si lamentò
rimettendosi a dormire, il che era strano, perchè nella casa Sebastien
dorme meno di tutti
Quando mamma si
svegliò, mi chiese dove era, e gli dissi che stava dormendo ancora, a
quel punto, la vidi allarmarsi e correre in camera sua
quella notte,
Sebastien ebbe la febbre a 39 e Sebastien era più vampiro che
licantropo, non poteva avere la febbre, e questo faceva la cosa ancora
più strana, lo vedevo che non si riusciva a muovere, che
aveva costantemente sonno e che sembrava infastidito da tutto, e lo
odiai, lo odiai profondamente, perchè quando gli parlavo, lui mi
cacciava via, o piagniucolava, o non parlava con me, ma non riuscivo
veramente a capire il perchè del suo comportamento, quindi mi limitai
ad odiarlo.
Solamente oggi lo
capisco veramente, capisco cosa significa non avere le forze per
parlare, le forze per muoverti, avere costantemente dolori su tutto il
corpo, dolori allucinanti, dolori da impedirti di respirare,
di muoverti o parlare, dolori talmente forti... da desiderare di
morire. Ero riuscita ad addormentarmi, doveva essere notte fonda quando
una fitta mia attraversò il petto
fu terribile, come se
qualcosa mi si conficcasse, impedendomi di respirare o muovermi,
spalancai gli occhi all'istante, mia madre si era addormentata al mio
fianco, respirava regolarmente, il respiro mi si bloccò,
avevo inspirato, ora mi mancava solamente di espirare, ma sapevo che se
lo avessi fatto la fitta sarebbe stata più forte di prima, cominciai a
soffocare, mia madre aprì gli occhi inizialmente con calma, poi andò
nel panico
- GWENDA - urlò
terrorizzata, dopo pochi istanti, nella porta si materializzarono la
nonna e Rosalie, e dietro di loro comparve papà, non riuscivo
a respirare, il dolore era troppo forte, ogni resprio comportava una
fitta terribile, come se qualcuno mi infilasse un pugnale o una spada
nel petto e ogni volta che respiravo me lo rigirasse conficcandomelo
meglio, in pochi istanti i dolori si espansero su tutto il corpo, su
tutte le ossa, un dolore allucinante, mai provato prima d'ora, come se
mi si stessero spacccando tutte le ossa contemporaneamente
- GWENDA, GWENDA - mia
madre urlava fra le lacrime, sentii il sangue fluirmi dal
naso, sentivo il suo sapore in fondo alla gola, in quel
momento non sopportavo nessun tocco, non riuscivo a capacitarmi
dell'idea che se mi avessero toccato non mi avessero fatto male, ma
avevo così tanto dolore, che avevo paura che se mi avessero toccata
qualcosa si sarebbe rotto, cominciai a scalciare, la sensazione che il
gesso mi avvolgeva una gamba era orribile, come se me la stesse
tagliando, come se avessi una gamba morta da amputare che non riuscivo
a muovere
- TOGLIETEMELOOO
TOGLIETEMELOOOO - urlavo fra le lacrime, il dolore era troppo
forte, urlavo e scalciavo, il dolore aumentava sempre di più, volevo
morire, in quel momento era l'unica sensazione che provavo, possibile
che fosse così forte ? come poteva solamente esistere una sensazione
tale ?una sensazione che mi faceva sprofondare, che mi faceva
desiderare di morire piùttosto che continuare a viverla,
riuscirono a tenermi ferma, POSSIBILE CHE NON CAPIVANO CHE
NON VOLEVO ESSERE TOCCATA ?
-SMETTETELAAA
SMETTETELA - urlavo, scalciavo, mi dimenavo... sembrava che
le ossa volessero uscirmi dal corpo, sembrava che il mio corpo fosse
troppo piccolo per mantenerle, che stessero crescendo e aumentando a
dismisura
- chiama Carlisle -
fece nonna a Rose
- no non servirà a
nulla, Carlisle non può farle nulla, è una cosa che deve succedere -
disse papà
- Jacob, ti prego fa
qualcosa - singhiozzò mamma. Continuavo a urlare
- resisti, resisti
Gwenda, non lasciare che il dolore invada il tuo corpo, cerca di
resistere - disse papà, scalciavo e mi dimenavo come una forsennata,
cominciai a sudare, sentii che mi stavo sporcando di sangue,
Rose stava più lontanta, mentre nonna cercava di
tenermi, aveva bloccato il respiro
- Gwenda... - mamma
stava singhiozzando, mi fermò le braccia, cominciai a
respirare a fatica, il dolore ne aumentava ne diminuiva, rimaneva lo
stesso, soffocante e terribile.
- sono qui, Gwenda
sono qui, ricordi ? non avrei permesso a nessuno di farti del male,
sono qui amore - mi sussurrò, smisi di scaliare e piano piano
anche di muovermi, il mio respiro era un affanno, nonna mi pulì il naso
- shhhh ...- mamma
continuava a dondolarmi, sussurrandomi che era li con me, che mi amava
più della sua stessa vita, ricordandomi la promessa che mi aveva fatto,
non mi avrebbe lasciata morire, magari sarebbe stato vero, magari lei
avrebbe impedito tutto quello che mi succedeva, magari mi avrebbe tolto
il dolore, cercai di chiudere gli occhi, fra le mie lacrime e quelle di
mia madre, mentre mi dondolava piano, e pensare che invece, quello, era
soltanto uno dei primi, di una serie infinita di dolori e fitte,
talmente forti da farmi perdere i sensi, da farmi desiderare qualsiasi
cosa tranne quelle fitte, qualsiasi, anche una morte lenta,
piùttosto che quello
sprofondai nel sonno,
troppo stanca per dimenarmi o scalciare dal dolore
continua...
|
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Capitolo 10 *** Ti desidero ! ***
~
Freak kid Make Freak Life ~
_Capitolo 9_
by
Meskina
Ti
desidero
Renesmee's
POV
Mi diressi nel salotto
e abbassai il volume della tv riducendola a un mormorio di sottofondo
che si sentiva per casa, non ostante fosse ancora pomeriggio, il cielo
era ancora pieno di nuvole e scuro, accesi una piccola lampadina vicino
il divano, dopo di che accesi il riscaldamento, e mi avvolsi
in una maglia di lana, mi diressi in cucina, e presi dal forno la
cioccolata calda che avevo messo a bollire, quindi la versai in due
tazze, una che era quella di Gwenda, nera con un teschio bianco e la
mia, dova c'era stampata la foto di lei, Sebastien e Lilly, me l'aveva
fatta Sebastien quel regalo, per la festa della mamma, più o meno un
anno fa, era così silenziosa la casa senza di lui, era da Emmett e
Rosalie, lo avevano preso con loro qualche giorno in settimana bianca,
e dato i problemi a casa decisi di mandarlo per farlo svagare un pò
. Mentre Lilly era da mia madre
Presi le due
tazze e mi diressi verso le scale, arrivata al piano di sopra mi
diressi verso la camera di Gwenda e spinsi la porta, era sdraiata nel
letto, a pancia in giù, alle sue spalle la luce opaca e grigiastra
filtrava dalle tende blu, entrai in camera, e le feci vedere
le due tazze
- ti ho preparato
della cioccolata calda - dissi piano, senza fiatare si rigirò
nel letto voltandomi le spalle
- non mi va -
brontolò, misi le due tazze nel comodin
- l'ho preparata anche
per me, tu lo sai che io non mangio ne bevo cibo o liquidi del genere,
era per farti compagnia -
mi avvicinai e presi una coperta per avvolgerla,
dato il freddo e il fatto che era in canottiera e pantaloncini corti,
ma non rispose
- Gwenda vuoi uscire ?
- chiesi piano, sedendomi nel letto e allungandomi per carezzarle il
braccio
Erano due mesi che non
usciva di casa, non aveva la forza per fare nulla, non ostante ciò, le
avevamo detto che l'avremmo portata noi fuori, lei non avrebbe dovuto
far nulla, eppure sembrava non volesse far nulla, i lividi sul suo
corpo ormai erano più che evidenti, il gesso lo aveva già tolto da un
pò, e un altro fatto mi preoccupava molto, era dimagrita, oh si se era
dimagrita, le ossa della sua colonna vertebrale sembravano ancora più
sporgenti, e come facevo spesso le tracciai con il dito.
- oppure vuoi che
andiamo un pò da nonna ? o da Esme o Carilsle, possiamo
andare dove vuoi tu tesoro, ti posso portare anche da Ronny e
Lidia - dissi, Ronny e Lidia erano i figli di Sam ed Emily,
avevano più o meno l'età di Gwenda.
- la ci sono anche gli
altri bambini - dissi facendo riferimento ai figli degli
altri, fra i quali di Paul.. Jared e il resto del branco.
- non ne ho voglia -
farfugliò, biascicando le parole. Sospirai
in quel momento
sentimmo la porta del piano di sotto aprirsi, di sicuro era Jacob
- heyyy mie donne sono
quaaa -
lo sentii salire le scale, ero in piedi e mi voltai quando
comparì d'avanti alla porta della camera.
- che succede ? -
chiese avvicinandosi per darmi un bacio nelle labbra e stringendomi a
se. Sapeva di Erba, di fuori, di prato, pioggia e vento, ogni volta che
lo baciavo, sentivo tutto in lui. lo baciai ancora e mi
voltai verso Gwenda.
- non vuole uscire ne
mangiare, non vuole fare niente - sospirai
si voltò a guardarla, si slacciò dal mio abbraccio e si andò a sdraiare
nel letto con Gwenda appoggiando la schiena al muro, le baciò la fronte
per un lungo istante
- perchè non vuoi fare
niente ? la giornata non è delle migliori ma non esci nemmeno quando
c'è il sole - le mormorò lui carezzandole la testa, incrociai le
braccia li dov'ero aspettavo risposta, dato che con
Jacob si apriva più che con me, lei affondò il viso sotto le coperte e
sentimmo un 'non mi va' rauco.
- ma cooooome non ti
va ??? - chiese Jacob, dandole una pacca da sopra le coperte
- dai su !! andiamo a
divertirci -
- Gwenda non puoi
stare tutto il giorno rinchiusa in casa - dissi
- PERCHè NO ?? - urlò
lei, la vidi togliere le coperte di botto, e appoggiarsi sui gomiti per
guardarci
- STO MALE ! HO LIVIDI
DAPPERTUTTO E NESSUNO VUOLE STARE CON ME - urlò, mentre le lacrime
cominciarono a sgorgarle dagli occhi,quegli occhi che avevo sempre
amato e adorato ora erano infinitamente tristi, tristi come non li
avevo mai visti
- STO PER MORIRE !!
STO PER MORIRE A CHE SERVE USCIRE A DIVERTIRMI...? - disse
fra le lacrime e i singhiozzi, per poi prendere le coperte e
immergercisi di nuovo e singhiozzare e piangere ancora più
forte, io e Jacob ci guardammo, dopo di che mi sedei li nel
letto
- non stai per ...-
- non dire sciocchezze
- mi interruppe Jacob
- chi ti ha messo in
testa certe stupidaggini ? hai visto troppi film Horror Gwenda ? -
cercò di tirarla fuori dalle coperte ma lei non voleva
- tesoro stai male,
non vuol dire che morirai, gli altri ragazzi stanno male molto spesso,
tu ti senti così perchè non ci sei abituata - dissi cercando di
calmarla, ma sapevo che avrei pianto li, che avrei singhiozzato più di
lei, che sarei stata io quella da consolare
- non voglio uscireee
- fece lei fra le lacrime da sotto le coperte
- non dire assurdità,
Sam ci aspetta a cena, ho detto che saremmo andati tutti e tre - disse
lui, io lo guardai e corrugai la fronte
- ci sarà un mucchio
di gente, e tutti i ragazzi, fra i quali Lidia Ronny,John, lougan Marta
patty -
- hai sentito ?
verranno anche Marta e Lougan -
erano i cugini di Gwenda in un certo senso, i figli di Paul e
della sorella di Jacob, sembrava che avesse cominciato a smettere di
singhiozzare, ma se ne stava sempre sotto le coperte.
- ci sarà anche
Daisy -
Daisy era la figlia di Quil e Claire, doveva avere poco più di sei mesi
- andiamo su Gwenda,
ci divertiremo dai- dissi, poi insieme a Jacob le tolsimo le coperte, e
mi sdraiai di pancia, le scostai una ciocca di capelli dal viso e le
baciai gli occhi bagnati di lacrime
- magari faremo
impazzire il nonno, con tutti quei bambini che gli rovinano tutto -
rise Jake, lei sorrise, cercando di nascondere il sorriso con le braccia
- hey ti ho visto!
cosa credi ho visto che hai riso - la provocò Jacob, cercò farle il
solletico ma lei si dimenava cominciando a ridere, poi piano si
calmarono e lui le baciò la fronte
- dai su,
andiamo, non puoi stare qui a poltrire -
e ci alzammo entrambi dal letto
- vado a farmi una
doccia, ah, e ricordati di quei vestiti di Lilly che volevi dare a
Claire per Daisy - disse lui uscendo
- dove sono Lily e
Sebastien.. ? - chiese Gwenda, mentre cominciavo a prenderle i vestiti
dall'armadio
- Sebastien è con
Rosalie ed Emmett in settimana bianca, e Lilly è dalla nonna -
tirai fuori una maglia pesante e dei jeans, dopo di che la aiutai a
vestirsi, stavo male ogni volta che la spogliavo, ogni volta che vedevo
i suoi lividi avevo un groppo in gola, li aveva anche sulle
coscie, sulle ginocchia, sui polsi... dappertutto...
Carlisle aveva deciso
di darle un sacco di medicinali che le davo a dei certi orari durante
la giornata, alcuni servivano a far rafforzare le ossa altre le varie
parti del corpo, altre... servivano a indebolire la parte di lei
intenta a distruggerla, a volte mi alzavo ogni tre ore
la notte per darle un tipo di medicinale
eppure a me sembrava
non stesse cambiando niente.
Jacob's
POV
Guidavo in direzione
della casa di Sam, alla fine la cena la facevano li, anche per
inaugurare la casa nuova, era venuta proprio bene !
Ormai era calata la sera, Gwenda era nel sedile posteriore ogni tanto
mi voltavo a guardarla, era molto silenziosa, in macchina non lo era
mai stata, ora se ne stava in mezzo ai sedili a guardare fuori dalla
finestra
- credo che Rachel sia
ancora incinta - dissi cercando di rompere il silenzio, Renesmee mi
guardò sorpresa, capii che non gli interessava molto, anche se non
c'era da stupirsi Rachel aveva già 4 figli, mi aveva già dato
quattro nipotini.
- come lo sai ? -
chiese.
- Beh ecco, stando con
Paul sento i suoi pensieri, nemmeno lui e Rachel lo sanno di preciso,
ma è probabile di si - sorrise...
- ne sfornano uno dopo
l'altro - rise
- noi ne abbiamo
sfornati tre, e non sono pochi !! -
- neanche fossero uno
dopo l'altro - disse lei - lei ne ha fatti 4 anno dopo anno,
almeno noi ne abbiamo uno ogni tre anni - e
scoppiammo a ridere all'unisono.
- beh, se rimanessi
incinta ogni volta, avremmo tre figli per ogni giorno -
lei non rise e mi diede una pacca nella spalla
- e zittooo ! c'è
Gwenda - mi rimproverò sottovoce
- ma guarda che non lo
capisce - controbattei
- guarda che capisco,
significa che fate sesso tre volte al giorno -ci interruppe Gwenda, io
e Renesmee ci guardammo a occhi sgranati.
- heyyy, Gwenda, che
stai dicendo -Renesmee si voltò a occhi sgranati.
- mamma le so queste
cose, sei un pò indietro, ma a scuola già le facciamo, so tutto di come
nascono i bambini -
Renesmee si voltò e diventammo entrambi rossi senza parlare, cavolo,
chissà quante altre cose aveva sentito ogni volta che noi facevamo
discorsi del genere
- Se.... Sebastien lo
sa come funziona ? - domandò Renesmee a mezza voce, senza voltarsi
dalla vergogna
- no, è un idiota,
pensa che li porti la cicogna - disse Gwenda con disinvoltura
- se volete glie lo
spiego -
- NO !!! -
io e Renesmee alzammo un pò troppo la voce, divampando di
rossore
- per.. per adesso è
meglio che creda a certe cose... - una figlia che sapeva già tutto già
ci bastava, sarebbe stato troppo imbarazzante averne due che ne
capivan, per il momento era meglio così.
- eccoci...- dissi -
siamo arrivati -
li fra gli alberi
, c'era una stradina di sassi che conduceva nella casa di
Sam, aveva due piani, intorno tutta vegetazione, una veranda dove fuori
c'era una scalinata e una specie di divano a dondolo fuori, più o meno
come casa nostra, il colore della casa era color cachi. Parcheggiai la
macchina insieme alle altre li vicino il giardino, e scendemmo tutti e
tre, si sentivano le loro voci già da fuori, i bambini che correvano e
urlavano si vedevano dalle finestra, e la casa era piena di persone.
Salimmo gli scalini e suonai il campanello, sembrava nessuno ci
sentisse, del resto.. con tutto quel rumore e quel baccamo, suonai una
seconda volta e subito, la porta si aprì, ci invase la luce e il
caldo Emily era li in piedi, appena ci vide il suo sorriso si
illuminò
- heyyy.. finalmente
!! -
mi diede una pacca nella spalla, e abbracciò Renesmee, dentro casa..
era un totale caos, i bambini correvano per casa, alcuni si picchiavano
da una parte altri saltavano nei divani, la cucina e il
salotto erano un'unica stanza enorme che comprendeva più o meno tutto
il primo piano, a destra c'erano i divani e la tv, d'avanti a noi, in
un corridoio le scale, e a sinistra la cucina, dova c'erano Sam, Quil,
Paul, Embry e Jared... papà era intento a raccontare una
storiella a dei ragazzini che lo ascoltavano attenti, poi c'era Rachel
che stava sgridando al figlio, Leah e Claire in un divano che parlavano
della bambina che Claire aveva in braccio e Kim e Aileen (l'imprinting
di Embry) indaffarate in cucina
- heyy ciao tesoro !!
ciao !! - disse Emily baciando entrambe le guance di Gwenda
- eccoti !! - Sam mi
indicò.
- ma dove eri finito ?
-
-aspettavamo voi per
cenare ! - sorrise Emily richiudendo la porta dietro di noi.
- haha, bene - e io e
Renesmee cominciammo a salutare tutti, dopo di che ci diressimo
entrambi da Claire che si era alzata con la piccolina in mano, era una
bimba paffutella dai capelli nerissimi,non era bella come Lilly.,ma era
proprio divertente vederla fare le smorfie
- ma ciao amoree !-
Renesmee la prese in braccio
- Quil... ti sei dato
da fare ! -
carezzai i capelli della bimba, che cominciò a piangere per ritornare
fra le braccia di Claire, Renesmee glie la ripose
- ha già imparato con
chi deve stare ? - chiesi ridendo, Claire annuì
- perchè Quil ogni
volta che la prende la tortura, gli deve sempre fare qualcosa - sospirò
Claire - la poverina vole stare con me ovviamente-
- non che tu sia
particolarmente tranquilla - rise Emily
- dai su, sedetevi !-
ci indicò le sedie, Gwenda andò a salutare mio padre, che le baciò
entrambe le guancie e la incitò a sedersi su di lui, le disse qualcosa
all'orecchio e le carezzò la schiena, mio padre amava Gwenda, l'ha
sempre adorata e io capivo che lo distruggeva il fatto di quella specie
di malattia di mia figlia.
Cominciammo a sederci
tutti, il tavolo del resto era enorme, come se Sam ed Emily avessero
già preso in considerazione tutta quella gente prima di attrezzare la
casa.
mi sedei vicino il
lato dove a capotavola c'era Sam, e vicino a me Renesmee e Gwenda,
alcuni bambini andarono nel piano di sopra
- non mangiano ? -
chiesi
- no hanno già
mangiato prima - rise Sam, c'era un chiacchericcio di sottofondo rumore
di piatti e bicchieri, le donne che parlavano fra loro, e Emily che
aveva cominciato a servire tutti
- dopo ti accompagno a
caccia - sussurrai nell'orecchio a Renesmee, dato che non mangiava, si
sedeva a tavola semplicemente per educazione.
- ciao Gwenda -
- ciaoo Gwendaaa -
- hey ciao Gwenda -
cominciarono a
salutare Gwenda i ragazzini, fra i quali Lidia John Marta, che avevano
più o meno la sua età e alcuni più piccoli
- ciao...-
- ti va di venire con
noi ? - chiese Marta avvicinandosi, Gwenda piano si alzò, se
se ne andò con loro nel piano di sopra, Emily mi passò un piatto di
lasagne e della carne
dopo aver servito
tutti si sedette anche lei al tavolo
- Gwenda non ha
mangiato niente - sussurrò Renesmee al mio orecchio
- lasciala fare,
finalmente è attiva con i ragazzini - dissi.
La
serata passò tranquilla, ridevamo e scherzavamo fra noi, alcuni di loro
si ubriacarono anche, come al solito, eravamo diventati tutti più
accaldati a forza di bere, ridere , scherzare urlare, insomma ci
facevamo sentire
e lei... la mia vita..
Renesmee era fantastica, seduto li vicino a Sam, solo allora mi
ricordavo di quanto ero fortunato, era così bella, era diversa dalle
altre, era perfetta, i suoi capelli ondulati e bronzei erano raccolti
in una ciocca, aveva dei Jeans attillati e una maglietta, era perfetta
oltre ad essere bellissima, quando rideva, piano, o quando sbatteva le
sue lunghissime ciglia, sembrava una ventenne, il suo corpo era così
perfetto ed invitante, e più la guardavo più la desideravo, non solo
desideravo il suo corpo, ma anche lei, lei in totale, le sue labbra
carnose e perfette, il suo naso sottile, i suoi occhi meravigliosi, il
suo collo, le sue mani così chiare e curate, quando
accavallava le gambe, quando appoggiava il gomito nel tavolo per
appoggiarvi qel mento delizioso, la stavo guardando come non
facevo da molitssimo tempo, la stavo guardando con desiderio e
bramosia, dopo pochi istanti si accorse che la osservavo e
non ero attento ai discorsi di quegli ubriaconi, mi guardò, poi abbassò
lo sguardò, mi guardò di nuovo e rise, come a dire 'che c'è ?
' mi alzai e le feci segno di seguirmi, lei corrugò la fronte e si
alzò,ci dirigemmo nel salotto, dove Claire stava allattando il
pargoletto
e ci mettemmo in
disparte, le presi le mani e la misi al mio petto
- amore... sei
bellissima - le sussurrai all'orecchio, lei rise piano, e mi
carezzò la guancia
- amore ... sei
ubriaco - disse
- non è vero hai visto
quanto ho bevuto, meno di tutti - dissi, rise ancora, era
così divina quando rideva
- questo perchè tutti
hanno bevuto tantissimo, Jake, guardati, hai gli occhi socchiusi, e mi
stai dicendo cose che mi dici in momenti non consoni -
- non ti dico mai che
sei bellissima ? bene, te lo dirò sempre, tutti i giorni, tutte le
notti, sei bellissima, stupenda -
- lo sai che non h
detto che non me lo dici mai - si avvicinò a baciarmi la
guancia, la guancia ?? non volevo un bacio nella guancia! che diavolo
me ne facevo di un bacio nella guancia ! io la volevo tutta! subito, e
li !!! maledizione.
- Renesmee - le presi
il viso tra le mani
- shhh... a casa -
appoggiò le sue labbra fresce alle mie, e si allontanò, mi
risedei al mio posto, anche se ero sicuro che non ero così ubriaco,
arrivò anche Seth più tardi con la sua ragazza, ci raccontammo di
tutto, dalle storie e imprese che avevamo compiuto a tutto il resto,
dopo un pò mi accorsi che Renesmee si era distanziata, mentre le altre
parlavano la vidi nel salotto in un divano sdraiata accanto a Gwenda,
la vidi carezzarla e parlarle, come del resto vedevo Claire fare con la
piccolina, erano le uniche che avevano deciso di distanzarsi,mentre le
altre erano in gruppo e i loro bambini se ne stavano in giro
per casa. Mi alzai e me ne andai nel salotto, inginocchiandomi d'avanti
alle due sdraiate li nel divano
- heyy di che si
parla ? - chiesi, e si voltarono entrambe
- indovina che cosa
vuole da noi Gwenda - disse Renesmee spostandole una ciocca di capelli
dietro l'orecchio
- una macchina ? -
del resto si poteva aspettare tale richiesta da Gwenda,
cresceva così in fretta che una richiesta del genere poteva anche
essere consona, Renesmee rise, Gwenda scosse la testa
- che cosa ?-
- vuole che noi
facciamo un altro bambino !- sorrise
- un altro bambino ? -
corrugai la fronte
- si, e ha delle
richieste particolari, la vuole femmina, come Daisy -
- ma abbiamo già
Lilly- hey, stavamo parlando di Lilly come un giocattolo cavolo !
- si ma Lilly sa già
camminare ed essere autonoma, e poi Lilly è mora, lei vuole una bambina
piccola e bionda e la vuole neonata così la può tenere in braccio -
- uhm, si può fare -
arricciai il naso - ma vediamo, vuoi anche che abbia una
bocca un naso e che respiri ? - le due scoppiarono in una
sonora risata
- Gwenda non puoi fare
delle richieste riguardo a un fratello o a una sorella, come esce esce
tesoro - dissi
- lo so, stavo
scherzando papà -sospirò, annuii
- andiamo a casa ? -
chiesi, le due annuirono all'unisono, sembravano entusiaste
all'idea
- bene - ci
alzammo, salutai tutti gli altri mezzi ubriachi,salutai le ragazze, e
con Renesmee e Gwenda ce ne tornammo a casa
- perchè non mi hai
detto da subito che volevi tornare a casa ? - chiesi durante il viaggio
in macchina, guidava lei, ero troppo ubriaco per farlo io.
- perchè ti stavi
divertendo - sorrise, sospirai e mi voltai a guardare Gwenda,
dormiva beata nel sedile posteriore
- tieni, ricoprila con
questa, oppure prendila in braccio dato che sei bollente o prenderà
freddo - mi porse la sua giacca, e non togliendo lo sguardo dalla
strada. la presi e mi voltai per ricoprirla, ma era troppo piccola per
ricoprirla tutta, mi misi in ginocchio nel sedile e presi Gwenda in
braccio, per poi rimettermi seduto per bene, e stringendola fra le mie
braccia, il suo respiro era regolare, e sembrava un angelo quando
dormiva
- oggi sembra stia
bene - dissi piano, Renesmee annuì
Arrivati a
casa, accesimo il ricaldamento dato che sentiva freddo, e
mise Gwenda a letto, dopo di che mi feci una doccia e mi cambiai, entrò
in camera, e cominciò a togliersi gli stivali lasciandoli in giro
- oggi sta bene, posso
anche dormire qua - disse sospirando, vedevo che era stanca, si tolse
la maglietta e la posò a terra rimanendo in canottiera, dopo di che mi
osservò e cercai di nascondere la mia protuberanza
- Jake, non ci
contare, sono stanchissima - sbuffò, arrossii
- hey,non ho detto
niente, non significa che io voglia farlo ! - sogghignò
- no perchè mi è
sembrato tutt'altro tesoro- si tolse la cinta e rimase a
pantaloni slacciati mentre raccoglieva la roba da terra, quindi si
slegò i capelli ondulati che si muovevano a ogni suo passo ed emanavano
un odore divino per la stanza
- maledizione
Renesmee..! ma che ti aspetti ! -
- sei invitante,
cacchio ! che dovrei fare restare a guardare come se niente fosse ? -
in un primo momento corrugò la fornte, poi scoppiò in una sonora risata
- no Jake, solamente,
beh.. ecco... non eccitarti per ogni cosa che faccio ! tutto qui! è
chiedere troppo ? -
- non lo decreto io !
- borbottai
- e chi lo decreta ?
il tuo coso ? -
la fulminai con lo sguardo. Mi misi dei Boxer, e decisi che
avrei dormito solo con quelli, magari si sarebbe eccitata, si tolse i
pantaloni facendoli scivolare lungo le sue cosce candide e liscie, e li
lasciò li a terra, si tolse i calzini, e chiuse la finestra, dopo di
che si sdraiò nel letto, e cominciò a mettere a posto l'orologio per la
sveglia
mentre cercavo di
sdraiarmi
- ma guarda, questa
cicatrice come me la sono fatto? - chiesi, quando lei mi guardò, cercai
di mostrargli i muscoli il più possibile, assumendo le posizioni più
strane
- boh...- sospirò
indifferente, e riprese ad agiustare quello stupido orologio
- e guarda quaaa..
guarda questa...- dissi indicandogliene una dietro la schiena, e
cercando di mostrargli le mie natiche sode, ma niente ! sembrava
impassibile, continuò ad aggiustare quello stupido orologio, mentre
riucii ad intravedere un ghigno nel suo viso, ci pensai un attimo su,
affrettai il passo andando dalla sua parte, presi l'orologio, aprii la
finestra e lo gettai
- hey ma...- non fece
in tempo a dire nulla, che le andai addosso, le bloccai le mani e
sovrastai la sua bocca con la mia, maledizione non poteva negarmi di
averla, mi sdraiai sopra di lei facendo attenzione a non schiacciarla
con il mio peso
- Jacob -
cercò di divincolarsi
le baciai la bocca, il
mento, le guancie, il naso, la bocca, gli occhi, il collo.. tutto...
- Heyyyyy.... -
riuscì a slacciare le mani dalla mia morsa, e le incrociò al
petto
- dimmi che non mi
vuoi anche tu, e ti lascio -
era troppo tempo che non facevamo l'amore, era impossibile che non mi
volesse
- non ti voglio !
- sbuffò arrabbiata, la guardai per un lungo istante,
sorpreso,poi sospirai, e piano cercai di alzarmi, ma prima
che potessi fare altro,si aggrappò con le mani alla mia schiena, e mi
trattenne a se, la sua bocca cercava la mia, le nostre lingue si
intrecciarono, le nostre labbra si unirono, le sue dita fra i miei
capelli, la mia mano nella sua vita, e nelle sue rotondità perfette e
liscie.
Le tolsi la canottiera
con forza e rimase in reggiseno, glie lo slacciai, e le mie
labbra scesero nel suo collo, per poi fermarsi nei suoi capezzoli, che
sentii indurirsi sotto le mie labbra
- Jake... -
ansimò,ardeva di passione e desiderio, la sentivo, lei mi voleva, e io
volevo lei. le sue curve erano così invitanti.Le strappai via ciò che
era rimasto ancora nel suo corpo a ricoprirla, e le sue coscie mi
accolsero con bramosia, lei ansimava, sentivo che era un bisogno,
qualcosa di cui non poteva farne ammeno, anche se a volte non voleva
ammetterlo, e quando tutto finì, fra i suoi rantoli e rumori di
piacere, tutto si calmò, e mi rilassai fra le sue braccia, mi avvolse
come un bambino
- ti amo...- mormorai,
mi carezzò la testa
- ti amo...- ripetè
lei in un sussurro, mentre mi addormentavo così, fra le
braccia del mio angelo.
continua ....
*
* * *
Grazie
a tutte per le recensioniste U_U vi amo U___U
|
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Capitolo 11 *** Incubo ***
~
Freak kid Make Freak Life ~
_Capitolo
10_
by Meskina
Incubo
Renesmee's
POV
Mi rigirai nel
letto, staccandomi dall'abbraccio di Jake che russava e
sentii qualcosa squotermi, cercai di aprire gli occhi, non sapevo se
stavo sognando, ed ero mezzo assonnata,e c'era qualcuno in piedi
d'avanti a me, non riuscivo a vedere bene perchè era buio.
- mamma... posso
dormire con voi ? - cercai all'istante di aprire gli occhi,
era Gwenda
- è successo qualcosa
? stai bene ? - chiesi allarmata cercando di mettermi seduta
- no, non è successo
niente, ho fatto un brutto sogno, posso dormire qui ? -
- ma certo, certo -
dissi aprendo la coperta, si infilò nel letto e la ricoprii per bene,
mi sdraiai e la avvinghiai con le braccia
- sei gelata -
dissi,era freddissima e aveva addosso solo una canottiera e un paio di
pantaloncini, le presi e gambe ghiacciate e glie le misi fra le mie
cosce, non ero caldissima, ma lei era più fredda di me in quel momento,
ero ancora mezzo assonnata ma ero estremamente felice che Gwenda fosse
venuta li, aveva dormito con noi per molto tempo quando era piccola, ma
poi troppo orgogliosa non aveva più voluto farlo, e non ostante molte
volte l'avevo desiderata la notte come facevano Sebastien o Lilly che
dormivano con noi, lei non aveva più voluto farlo, e ora era li, me la
ritrovavo fra le mie braccia
- sono contenta che
sei venuta - le sussurrai all'orecchio, mi sorrise e mi diede un bacio
sulle labbra, poi mi voltò le spalle e strinse il braccio con cui la
stavo avvolgendo, oh si, era lei la mia bambina, me lo ero quasi
dimenticata il nostro bacio sulle labbra di quando era più piccola,
sospirai e la strinsi a me e piano socchiusi gli occhi, fu un attimo,
solo un attimo, e tutto diventò buio, non sentii più nulla, era tutto
così strano, non riuscivo a sentire niente, poi improvvisamente, sentii
qualcosa, delle voci, il respiro di qualcuno che correva, un affanno, i
suoi passi veloci, le foglie che venivano pistate, e poi tutto
tacque... un ululato interruppe il silenzio facendo eco, e
poi aprii gli occhi di botto, dove... dove diavolo ero ? in
una foresta? ero scalza, mi guardai intorno. Un cervo alzò lo sguardo
impaurito per poi scomparire fra gli alberi, uno scoiattolo corse nella
sua tana, si sentirono i grilli, un gufo, e poi
ancora un ululato, lo stesso di prima, mi voltai di scatto, Jacob era
in piedi a pochi passi da me
- Jacob.... che
succede ? - ansimai, non mi rispose, era in piedi, in una
postazione eretta, arrabbiato, cupo, e mi guardava altezzoso, aspetta..
forse non guardava me, mi voltai, e dietro di me Gwenda, era appoggiata
in un angolo, tremava, il terrore e la paura nei suoi occhi
-Gwenda ! -
il suo respiro era un affanno, come se avesse appena corso e
ora fosse in trappola, mi voltai e Jacob la guardava minaccioso, dietro
di lui.. degli occhi si illuminarono al buio, qualcosa gocciolò a
terra, e un essere comparì dietro le spalle di Jacob, era un
lupo,enorme... mostruoso... minaccioso... i denti aguzzi
erano scoperti mentre un ringhio basso e acuto invadeva quel
silenzio, della bava bagnava i suoi denti scendendo dalla sua
bocca, il suo pelo sporco, era bagnato, istintivamente
indietreggiai, facendo da scudo a Gwenda, nel viso di Jacob si dipinse
un ghigno
- trasformati e
allontanalo - ringhiai calma, sogghignò
- Jacob... -
fu un istante, fece un segno al lupo dietro di lui, che si avventò su
di noi, mi misi subito in posizione di attacco, cercando di emanare un
ringhio, quando fu abbastanza vicino presi posizione e gli
saltai addosso, ma successe qualcosa, qualcosa di inspiegabile,
trapassai il suo corpo come se fosse un fantasma, qualcosa di
astratto, non lo avevo sfiorato, il lupo si dirigeva da Gwenda
terrorizzata, mi alzai di scatto e corsi in direzione dell'animale, ma
ogni volta che cercavo di colpirlo, la mia mano lo oltrepassava, senza
muoverlo di un dito, nel panico.. l'unica soluzione era prendere Gwenda
e portarla via di li, corsi più veloce del lupo e cercai di afferrare
Gwenda...
no ! NO!!!! che
diavolo significava ??? perchè??? perchè non riuscivo a toccarla ?
PERCHè ? la mia mano passava attraverso Gwenda, non era il
lupo il fantasma, ne tantomeno Gwenda, ero io !!! per questo nessuno mi
vedeva
- JACOBBB, FA
QUALCOSA!!! - urlai, lui non si mosse, non riuscivo a capire il suo
ghigno, il lupo si avvicinò sempre di più a Gwenda che
sembrava immobilizzata e terrorizzata
- SCAPPA !! GWENDA
SCAPPA ! SCAPPA !!- urlai fra le lacrime
- SCAPPA NON RESTARE
LI SCAPPA !-
non mi sentiva, nessuno mi sentiva, in un salto il lupo
assalì Gwenda, e la prese per la maglia sbattendola a terra
- OH MIO DIO NOOOO !
NOO !-
la stava azzannando, mentre lei urlava e piangeva, cominciò a colarle
salngue, dal viso, dal corpo, dalle mani... ero disperata.. cercavo di
fermare quel lupo invano, di urlare a Jacob, di cercare di salvare
Gwenda, ma non stavo facendo niente, era impossibile fare qualcosa
no, non potevo fare nulla
- Renesmee - sentii il
mio nome, e mi voltai verso Jacob, la voce era la sua, preoccupata, ma
lo vedevo sempre li, con quel suo stupido ghigno da idiota
- Renesmee, Renesmee -
sentii ancora, a quel punto ci fu un brutale distacco,
qualcosa che mi strappò bruscamente da quella realtà, aprii gli occhi
di botto e mi ritrovai nel letto, Jacob d'avanti a me, mi scuoteva...
era buio...
- Renesmee..! - urlò
preoccupato
- va tutto bene !!! -
- oh dio !! oh mio dio
!- ansimai terrorizzata
- hai avuto un incubo,
è tutto apposto - mi tranquillizzò, mi alzai di botto e lo abbracciai,
lo strinsi a me...
- Jacob... Jacob...-
ansimai, lui mi strinse a se e mi carezzò i capelli, e mi
riscaldò con il suo corpo rovente
- va tutto bene, è
tutto apposto -
- che vuol dire ? che
diavolo significa ? perchè ? no ! no!!! - non ero mai stata
superstiziosa, ma quel sogno era stato terribile, anche per quello che
stava succedendo ultimamente a Gwenda.
Una parte del mio cervello, una parte meschina, mi diceva che quel
sogno aveva un significato. Gwenda era malata perchè aveva i geni di
Jacob, perchè era per metà licantropo, quel sogno lasciava intendere,
che Jacob la stava facendo morire, eppure non era colpa sua, e io lo
sapevo.
Non avrei lasciato mia figlia morire, non lo avrei permesso, avrei
passato la mia vita, la mia eternità se fosse stato necessario, a
cercare di mantenerla in vita !
Continua o fine ???
=) vediamo !
|
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Capitolo 12 *** Ringraziamenti ! ***
Ciao a tutte carissime =)
Come avete notato, ho
cancellato l'ultimo capitolo, e tutto quello che avevo messo dei 'tre anni dopo'
infatti mi sono fermata all'incubo
di Renesmee ! E quindi i tempi non sono cambiati !
Allora, comincio con il dirvi
che questa storia finisce
qui ! la concludo in questo modo ! Non metterò il futuro
ne nulla del genere, e ora vi spiego subito, avevo cominciato questa
storia con l'intenzione di fare qualcosa di bello e divertente, di
inserire all'interno del contesto, bambini viziati e maleducati, ma che
facessero ridere, ma a quanto pare la storia ha preso un'altra piega. è
per questo che questa storia la concludo così, perchè voglio che
rimanga tale, ho anche cambiato il titolo, in
Freak
kid Make Freak Life, che significa, i bambini pazzi,
rendono una vita pazza, non è esattemente tradotto, ma dovrebbe
significare ciò !
Volevo informarvi che ho
modificato ogni singolo capitolo, se andate a rileggere ci sono meno
errori e non ci sono più quei fastidiosi puntini di sospensione !
In pratica ho ristrutturato la
storia e l'ho resa migliore.
Ora... La mia idea del
continuo di questa storia è tutt'altro, non ci sono più bambini
capiricciosi e viziati che mandano via 500 tate, bensì una famiglia con
i suoi problemi.
Gwenda ormai è cresciuta, la
sua malattia persiste e la ragione di esistenza dei suoi genitori è
mantenerla in vita, lei si sente soffocata da tutto ciò e vuole
evadere...
Se vi piace come idea allora
seguitemi nell'altra storia che aprirò, ovvero il continuo di questa.
Si chiamerà 'Before i die'
e ad essere onesta
mi ha ispirato un libro per questa nuova ficcy, Mi è piaciuto molto e
ho deciso di fare il tutto a modo mio !
Aggiungerò molto presto Before i die, questi giorni spero. Oppure credo
che aggiungerò un nuovo capitolo informandovi che ho aggiunto Before i
die e vi darò il link...
OVVIAMENTE
per chi avesse voglia di leggere il continuo, starò molto più attenta
con questa nuova fanfict e cercherò di non fare errori ne nulla del
genere.
Per aver messo la
mia storia fra le preferite
e poi ringrazio :
1
- acqua1879
2 - aleinad93
3 - AshG
4 - butterfly
85
5 - casimira
6 - chachy
7 - chiara84
8 - Clady
9 - kiki4ever
10 - lalaland_girl
11 - Leda87
12 - Mente_Bacata
13 - pinkiller
14 - poppococco
15 - Potterina1993
16 - SakiJune
17 - sinead
18 - _gioia_
Per
averla messa tra le seguite
!
Spero
la mia storia vi abbia emozionato
e fatte ridere.
Non
so a voi, ma a me è piaciuto un sacco scriverla, a volte ridevo mentre
scrivevo, altre volte ero tristissima.
Spero
mi lasciate un ultimo commento, una specie di Addio per dirmi anche
cosa avete pensato di questa fanfiction.
Che
ne pensate della mia Gwenda, di Sebastien, la piccola Lilly e
Jake, Nessie, e tutti gli altri.
Vi
ricordo che ho tolto tutti gli errori XD
Beh
... ora vi saluto, e spero che ci sia qualcuno a seguirmi con 'Before i
dire'
UN
BACIONEEEE GRANDISSIMO A TUTTE ... E SOPRATTUTTO
GRAZIE
ALLE MIE RECENSIONISTEEEEE
CIAOOOOOOOOOOOOOOOO
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Capitolo 13 *** Before i die ***
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