WHITE NOISE

di BeLLaMynA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** the beginning ***
Capitolo 2: *** ..the revelation.. ***
Capitolo 3: *** ...the Mentalist... ***
Capitolo 4: *** ..the end... ***



Capitolo 1
*** the beginning ***


WHITE NOISE

[Disclaimer ] Cristo mi è venuta lunghissima!! E pure abbastanza contorta.. questa volta i miei viaggi in treno e le lezioni mal seguite di commercio elettronico hanno dato frutti.. buoni o cattivi?? Povero Dom prima lo rendo Hercules e poi.. beh, leggete e capirete xDDD

Il cellulare squillò nel pieno della notte. Mi ero appena addormentato e quel suono mi innervosì parecchio. Accesi la luce della lampada del comodino e tastando alla cieca riuscì finalmente a prenderlo.
“Si?” risposi con voce assonnata senza nemmeno guardare il display per vedere chi fosse a quell’ora.
La voce di Chris era alquanto allarmata. E disperata.
“Bells ci sei? Svegliati è successo un casino!!!!!!”
“Ma che cazzo..” Non feci nemmeno in tempo a finire la frase..
“DOM E’ STATO AGGREDITO!!!”
Mi alzai di scatto dal letto, come pervaso da una violenta scossa elettrica.
“Che cosa?!? Ma dov’è adesso???” urlai. Non mi importava se i vicini di stanza mi avessero sentito, avevo tutti i miei motivi per farlo.
“L’hanno già portato in ospedale, scendi immediatamente ho già la macchina pronta!”
Chiusi la conversazione senza aggiungere altro. Non badai alle smancerie in quel momento.
Presi la prima t-shirt che trovai nell’armadio, un paio di jeans e le sneakers.
Arrivai fuori dall’hotel trafelato e Chris gettò a terra l’ennesima sigaretta finita. Salimmo in macchina e per tutto il tragitto nessuno dei due disse una parola. Chris guidava nervosamente, sterzando con foga a destra e a sinistra. Era peggio che sulle montagne russe. La mia mente cercava di ricostruire l’accaduto. L’avevo lasciato subito dopo cena:
“Che fai stasera Dom?”
“Mah, nulla di particolare... credo che andrò a farmi un giro fuori..tu?”
“Nemmeno io. Sono talmente stanco che me ne andrò a letto presto. Tu vedi di non metterti nei guai con qualche altra ragazza eh?” dissi scherzando.
Fu l’ultima volta che lo vidi.
Non riuscivo nemmeno a mandar giù la saliva dalla tensione. Mi sentivo in colpa perché potevo andare anch’io con lui, fargli compagnia.. magari in un modo o nell’altro avrei potuto evitare ciò che è successo. Guardai Chris: era disperato tanto quanto me.
Giunti all’ospedale,m fiondai nella sala del pronto soccorso, ma una ragazza grassottella e con i capelli ricci mi bloccò la strada.
“Scusi, dove pensa di andare? Le visite sono..”
“Fammi passare cazzo, il mio migliore amico è là dentro!!!”
La fulminai con lo sguardo e continuai a camminare velocemente verso la sala di rianimazione, seguito a ruota di Chris. Percorremmo un corridoio interminabile; odiavo quel posto e odiavo ancora di più il fatto che lì dentro ci fosse Dom.
Ci fermammo davanti ad un portone grigio con una grossa scritta rossa: VIETATO L’INGRESSO FUORI DALL’ORARIO DELLE VISITE. Mi veniva da piangere ma le lacrime non volevano venir fuori. Mi mancarono le forze, ma Chris con la sua stazza spalancò le porte senza pensarci due volte.
“Oh mio Dio, NO!” riuscì solamente a pronunciare, vedendo ciò che mi si presentò dall’altra parte della vetrata.

***

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Capitolo 2
*** ..the revelation.. ***



Dom era disteso sul letto su un letto, immobile, avvolto da coperte bianche. Intorno a lui, numerosi macchinari lampeggiavano ininterrottamente.
..bip..bip..
Il suono che rivelava il battito cardiaco riempiva la stanza, trapanandomi le tempie. Era come una goccia perpetua che erode la roccia.
Posai le mani sul vetro: mi faceva sentire più vicino a lui, come se potessi toccarlo. Era molto pallido, aveva delle ferite sotto gli zigomi e una molto grande sul sopracciglio destro: la benda che copriva quest’ultima mostrava una vistosa macchia di sangue.
Quando Chris mi mise una mano sulla spalla per consolarmi, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Cominciai a piangere, dando pugni alla vetrata..
“Ma perché tu, Dom?? PERCHE’????”
Avrei voluto sfondare quella vetrata che ci separava, poter andare a svegliarlo.. dovevo essere io al suo posto, piuttosto. Ma non Dom.
Mi voltai verso Chris che mi guardò, sbarrando gli occhi.
“Matt, forse è meglio che andiamo da qui..” disse.
“Io non mi muovo, dovessero portarmi via con la forza!!” protestai, girandomi nuovamente verso la vetrata.
Non è vero Dom? Io sto qui con te..
Non mi davo pace.
Arrivò un’infermiera che, con cuffia, maschera e guanti in lattice, entrò nella stanza di Dom. L’interno non permetteva nessun tipo di contatto estraneo, perciò attese qualche attimo all’interno di un’incubatrice per la sterilizzazione, situata tra la stanza e l’esterno. La vidi muoversi con estrema cautela tra i dispositivi.. seguivo ogni suo singolo movimento trattenendo il fiato.. staccò il tubicino della flebo per cambiare la dose e controllò che tutti i valori fossero regolari. Si girò d’un tratto verso di me: il suo sguardo compassionevole non ebbe nessun effetto su di me. Ero anestetizzato da un dolore troppo grande da immaginare.
Maggiore è la luce che ti abbaglierà, più scure saranno le ombre dietro di lei.
Ed era proprio così: la luce di Dom mi aveva talmente abbagliato che ora, vedendolo lì, l’ombra scaturita mi stava invadendo in ogni singola cellula. Avrei mai potuto immaginare che quando si chiusero le porte della hall alle sue spalle, sarebbe stata l’ultima che lo vidi? Possibile? A LUI?!
..bip..bip..bip..
Il cuore di Dom continuava a battere.
Le lacrime quasi mi soffocavano.. i miei pensieri mi sbattevano inerme da una parte all’altra, senza controllo. Ero in balìa di me stesso.
Vidi con la coda dell’occhio l’infermiera uscire dalla stanza.
Un fischio mi penetrò nelle orecchie e Dom sparire dalla mia vista.
“..no..no..”
Poi il mio mondo diventò completamente nero.

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Capitolo 3
*** ...the Mentalist... ***



“Sta aprendo gli occhi.. oh, Gesù finalmente.. Matt come ti senti?”
La faccia irsuta di Chris fu la prima cosa che vidi al mio risveglio. Ero sdraiato su un lettino con un panno umido sulla fronte.
“Cosa ci faccio qui? Dov’è Dom?” chiesi allarmato.
“Sei svenuto d’un tratto..bum, ti sei afflosciato come una foglia. Ho chiamato aiuto e ti hanno portato qui a fare dei controlli. Niente di grave, dicono che è solo stress..”
“Stress?? STRESS?! E loro questo lo chiamano stress?”
“Rilassati Bells, devi..”
“L’unica cosa che DEVO..” e fissai i suoi grandi occhi nocciola: sapeva che non mi sarei mai arrabbiato; sapeva che la rabbia che avevo dentro la scatenavo anche per futili motivi.
“..io DEVO solo stare con Dom.”
“Mi dispiace signore, ma lei non va da nessuna parte invece.”
Un uomo, sulla quarantina, si presentò all’ingresso della stanza. Era ben vestito, con la giacca e i pantaloni intonati, una camcia azzurra, sotto un gilet grigio scuro.
“E lei chi diavolo sarebbe?” domandai.
“Sono Patrick Jane e sono qui per aiutarla.”
Entrò, prese una sedia e si sedette accanto al letto sul quale ero disteso.
Mi girai verso Chris per chiedere spiegazioni, ma dall’espressione che aveva in volto, nemmeno lui era al corrente di questa visita.
“Aiutarmi?” sorrisi in modo sarcastico “Nessuno può aiutarmi ora come ora. E poi scusi come può farlo? Non sa nemmeno chi sono..”
“Oh, ma io lo so bene invece.”
Il terrore stava aprendo un varco, nella confusione che regnava nella mia testa.
“Mi hanno chiamato questa notte, avvertendomi che un pazzo era entrato nella sala d’emergenza..”
“MA IO NON SONO PAZZO!!!” replicai furibondo.
Jane fece spallucce. “..questa è stata la descrizione dell’assistente che era di turno. Permetta che le faccia qualche domanda.”
“Non ho tempo da perdere con le sue domande del cazzo.” Feci per alzarmi, ma Jane mi bloccò.
“Pensa di migliorare la situazione stando davanti a quella vetrata?”
Impallidii.. come faceva a saperlo?
“Si calmi, non sono un sensitivo.. l’ho semplicemente vista dalle telecamere di sicurezza.”
Chris era impietrito da quella situazione. Sembrava che quel tizio manipolasse la mia mente a suo piacimento.
“Lei non può fare nulla per lui, mi creda. Dalla reazione che ha manifestato ho capito che quella persona è molto più importante di chiunque altro..”
..Dom..
“..anche di più di un semplice amico.” Jane mi si avvicinò, come a cercare la risposta nei miei occhi.
“Si.” riuscì soltanto a dire, abbassando lo sguardo in segno di sconfitta.
“Lei pensa che se il suo amico la vedesse in questo stato, approverebbe?”
“No..”
“Oltre a danneggiare sé stesso, danneggia pure il suo amico qui al suo fianco..” e indicò con il movimento della testa, Chris.
Mi voltai nuovamente verso di lui, ma questa volta lo vidi con le mani che nascondevano il viso..
Dovevo replicare a quelle frasi, dovevo dire qualcosa, ma cosa?? Cercavo di trovare ispirazione fissando ogni punto della stanza dove mi trovavo: la finestra con le veneziane abbassate, le piastrelle azzurre, un piccolo vaso con due rami di fiori rinsecchiti..
“Mi creda, lei è meglio che stia qui dov’è..” e mi prese il polso destro.
Ritrassi subito il braccio e alzai il tono della voce per sfidarlo.
“Lei è qui solo per riempirmi la testa delle sue stronzate.. sono debole, distrutto dal dolore e lei crede veramente di potermi trattenere qui.. ma io non casco nei suoi giochetti..” i miei occhi erano diventate due fessure.
Jane inarcò un sopracciglio e si appoggiò allo schienale della sedia
“Se è questo che pensa..allora vada pure. Io comunque l’avevo avvertita.”
Chris si intromise nella discussione.
“Io e il mio amico abbiamo bisogno di tranquillità, stiamo vivendo una situazione molto delicata..”
Jane non aggiunse altro.
Io e Chris ci alzammo, mi rimisi le scarpe che trovai ai piedi del letto e uscimmo, a passo svelto, dalla stanza.
Si era fatto giorno. La luce del sole che filtrava dalle finestre creò un riverbero sulle piastrelle lucide che quasi mi accecò.
..Dom..
Raggiungemmo nuovamente il portone grigio della sala d’emergenza. Dentro di me sentivo che qualcosa stava per andare storto.
Non è niente.. mi dissi.

***

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Capitolo 4
*** ..the end... ***


Un paio di infermiere correvano da tutte le parti reggendo strani aggeggi. Un uomo forzuto era dentro la stanza di Dom, tenendo in mano de piastre del defribillatore.
1,2,3 LIBERA!!!
Premette  le piastre sul petto nudo di Dom e una forte scossa fece inarcare la schiena per poi farlo ricadere pesantemente sul letto, con un tonfo sordo. I suoni metallici delle macchine, che qualche ora prima avevano un ritmo lento e regolare, ora andavano all’impazzata e sugli schermi erano visualizzate scritte rosse che non riuscivo a leggere.
1,2,3 LIBERA!!!
Corsi verso la porta della stanza aperta ma un gruppo di assistenti mi presero le braccia e mi trascinarono via.
1,2,3 LIBERA!!!
“DOOOOOOOOOOOOOOM!!!!!!!!!!!!!” urlavo con tutta l’aria che avevo nei polmoni.
“DOOOOOOOOOOOOOOOM!!!!!”
Tentavo di aggrapparmi alla vetrata ma le dita scivolavano sulla fredda superficie.. e vedevo Dom che inerme veniva attraversato alle scariche.
“Lasciatemi!!!”
Un braccio più possente degli altri mi cinse la vita, seguito da altri strattoni.
Le lacrime erano lava incandescente sul mio viso e non accennavano a fermarsi. La voce mi si strozzò in gola, ma non smettevo di divincolarmi da quelle prese.
1,2,3 LIBERA!!!
“Matt calmati, Matt!!!”

.. MATT.. MATT..  

..”Matt, Matt!!” sentii scuotermi e poi ricevetti uno schiaffo in pieno viso.
Aprii di colpo gli occhi. Mi ci volle un po’ per capire dove mi trovassi.
 Ero disteso sul letto della mia camera d’albergo. Completamente sudato, persino le lenzuola erano fradice. Avevo il respiro irregolare e breve.
“Ehi svegliati!! Ma cosa è successo?”
Dom mi teneva le spalle e mi fissava negli occhi.
“Dom ma allora sei vivo!!” lo abbracciai, premendolo contro di me con tutta la forza che avevo.
“Bells, ma che cazzo ti prende?”
“Sei vivo, sei qui..” gli sfiorai la guancia con la punta delle dita.
“Urlavi come un dannato il mio nome, ti ha sentito metà albergo!! Sono riuscito ad entrare e stavi dormendo..stavi sognando! Ora calmati, è tutto apposto..”
“Altro che sogno, è stato il mio peggior incubo..” e tirai un sospiro di sollievo.
“..già, solo un brutto incubo.”
Mi abbracciò e provai un’emozione che in tutta la mia vita non avevo mai provato in modo così  intenso.
Amore.

** fine**

Note: al piccolo e indifeso Dom.. un enorme patpat.. per il coraggio di essersi immedesimato in una parte così difficile.. il titolo non lo spiegare, semplicemente avevo letto non so dove che il rumore bianco è anche quello legato ai sogni.. e visto che qui.. ne abbiamo uno bello tosto..
Ada e Manu i miei soliti e doverosi ringraziamenti.. x la pazienza nel leggere ogni volta le mie cazzate.. e poi x le indimenticabili conversazioni MSN!!! Vi lovvo donne *kissone*

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