WHITE NOISE di BeLLaMynA (/viewuser.php?uid=82885)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** the beginning ***
Capitolo 2: *** ..the revelation.. ***
Capitolo 3: *** ...the Mentalist... ***
Capitolo 4: *** ..the end... ***
Capitolo 1 *** the beginning ***
WHITE NOISE
[Disclaimer ] Cristo mi è venuta lunghissima!! E pure
abbastanza contorta.. questa volta i miei viaggi in treno e le lezioni
mal seguite di commercio elettronico hanno dato frutti.. buoni o
cattivi?? Povero Dom prima lo rendo Hercules e poi.. beh, leggete e
capirete xDDD
Il cellulare squillò nel pieno della notte. Mi ero appena
addormentato e quel suono mi innervosì parecchio. Accesi la
luce della lampada del comodino e tastando alla cieca riuscì
finalmente a prenderlo.
“Si?” risposi con voce assonnata senza nemmeno
guardare il display per vedere chi fosse a quell’ora.
La voce di Chris era alquanto allarmata. E disperata.
“Bells ci sei? Svegliati è successo un
casino!!!!!!”
“Ma che cazzo..” Non feci nemmeno in tempo a finire
la frase..
“DOM E’ STATO AGGREDITO!!!”
Mi alzai di scatto dal letto, come pervaso da una violenta scossa
elettrica.
“Che cosa?!? Ma dov’è
adesso???” urlai. Non mi importava se i vicini di stanza mi
avessero sentito, avevo tutti i miei motivi per farlo.
“L’hanno già portato in ospedale, scendi
immediatamente ho già la macchina pronta!”
Chiusi la conversazione senza aggiungere altro. Non badai alle
smancerie in quel momento.
Presi la prima t-shirt che trovai nell’armadio, un paio di
jeans e le sneakers.
Arrivai fuori dall’hotel trafelato e Chris gettò a
terra l’ennesima sigaretta finita. Salimmo in macchina e per
tutto il tragitto nessuno dei due disse una parola. Chris guidava
nervosamente, sterzando con foga a destra e a sinistra. Era peggio che
sulle montagne russe. La mia mente cercava di ricostruire
l’accaduto. L’avevo lasciato subito dopo cena:
“Che fai stasera Dom?”
“Mah, nulla di particolare... credo che andrò a
farmi un giro fuori..tu?”
“Nemmeno io. Sono talmente stanco che me ne andrò
a letto presto. Tu vedi di non metterti nei guai con qualche altra
ragazza eh?” dissi scherzando.
Fu l’ultima volta che lo vidi.
Non riuscivo nemmeno a mandar giù la saliva dalla tensione.
Mi sentivo in colpa perché potevo andare anch’io
con lui, fargli compagnia.. magari in un modo o nell’altro
avrei potuto evitare ciò che è successo. Guardai
Chris: era disperato tanto quanto me.
Giunti all’ospedale,m fiondai nella sala del pronto soccorso,
ma una ragazza grassottella e con i capelli ricci mi bloccò
la strada.
“Scusi, dove pensa di andare? Le visite sono..”
“Fammi passare cazzo, il mio migliore amico è
là dentro!!!”
La fulminai con lo sguardo e continuai a camminare velocemente verso la
sala di rianimazione, seguito a ruota di Chris. Percorremmo un
corridoio interminabile; odiavo quel posto e odiavo ancora di
più il fatto che lì dentro ci fosse Dom.
Ci fermammo davanti ad un portone grigio con una grossa scritta rossa:
VIETATO L’INGRESSO FUORI DALL’ORARIO DELLE VISITE.
Mi veniva da piangere ma le lacrime non volevano venir fuori. Mi
mancarono le forze, ma Chris con la sua stazza spalancò le
porte senza pensarci due volte.
“Oh mio Dio, NO!” riuscì solamente a
pronunciare, vedendo ciò che mi si presentò
dall’altra parte della vetrata.
***
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Capitolo 2 *** ..the revelation.. ***
Dom era disteso sul letto su un letto, immobile, avvolto da coperte
bianche. Intorno a lui, numerosi macchinari lampeggiavano
ininterrottamente.
..bip..bip..
Il suono che rivelava il battito cardiaco riempiva la stanza,
trapanandomi le tempie. Era come una goccia perpetua che erode la
roccia.
Posai le mani sul vetro: mi faceva sentire più vicino a lui,
come se potessi toccarlo. Era molto pallido, aveva delle ferite sotto
gli zigomi e una molto grande sul sopracciglio destro: la benda che
copriva quest’ultima mostrava una vistosa macchia di sangue.
Quando Chris mi mise una mano sulla spalla per consolarmi, fu la goccia
che fece traboccare il vaso. Cominciai a piangere, dando pugni alla
vetrata..
“Ma perché tu, Dom??
PERCHE’????”
Avrei voluto sfondare quella vetrata che ci separava, poter andare a
svegliarlo.. dovevo essere io al suo posto, piuttosto. Ma non Dom.
Mi voltai verso Chris che mi guardò, sbarrando gli occhi.
“Matt, forse è meglio che andiamo da
qui..” disse.
“Io non mi muovo, dovessero portarmi via con la
forza!!” protestai, girandomi nuovamente verso la vetrata.
Non è vero Dom? Io sto qui con te..
Non mi davo pace.
Arrivò un’infermiera che, con cuffia, maschera e
guanti in lattice, entrò nella stanza di Dom.
L’interno non permetteva nessun tipo di contatto estraneo,
perciò attese qualche attimo all’interno di
un’incubatrice per la sterilizzazione, situata tra la stanza
e l’esterno. La vidi muoversi con estrema cautela tra i
dispositivi.. seguivo ogni suo singolo movimento trattenendo il fiato..
staccò il tubicino della flebo per cambiare la dose e
controllò che tutti i valori fossero regolari. Si
girò d’un tratto verso di me: il suo sguardo
compassionevole non ebbe nessun effetto su di me. Ero anestetizzato da
un dolore troppo grande da immaginare.
Maggiore è la luce che ti abbaglierà,
più scure saranno le ombre dietro di lei.
Ed era proprio così: la luce di Dom mi aveva talmente
abbagliato che ora, vedendolo lì, l’ombra
scaturita mi stava invadendo in ogni singola cellula. Avrei mai potuto
immaginare che quando si chiusero le porte della hall alle sue spalle,
sarebbe stata l’ultima che lo vidi? Possibile? A LUI?!
..bip..bip..bip..
Il cuore di Dom continuava a battere.
Le lacrime quasi mi soffocavano.. i miei pensieri mi sbattevano inerme
da una parte all’altra, senza controllo. Ero in
balìa di me stesso.
Vidi con la coda dell’occhio l’infermiera uscire
dalla stanza.
Un fischio mi penetrò nelle orecchie e Dom sparire dalla mia
vista.
“..no..no..”
Poi il mio mondo diventò completamente nero.
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Capitolo 3 *** ...the Mentalist... ***
“Sta aprendo gli occhi.. oh, Gesù finalmente..
Matt come ti senti?”
La faccia irsuta di Chris fu la prima cosa che vidi al mio risveglio.
Ero sdraiato su un lettino con un panno umido sulla fronte.
“Cosa ci faccio qui? Dov’è
Dom?” chiesi allarmato.
“Sei svenuto d’un tratto..bum, ti sei afflosciato
come una foglia. Ho chiamato aiuto e ti hanno portato qui a fare dei
controlli. Niente di grave, dicono che è solo
stress..”
“Stress?? STRESS?! E loro questo lo chiamano
stress?”
“Rilassati Bells, devi..”
“L’unica cosa che DEVO..” e fissai i suoi
grandi occhi nocciola: sapeva che non mi sarei mai arrabbiato; sapeva
che la rabbia che avevo dentro la scatenavo anche per futili motivi.
“..io DEVO solo stare con Dom.”
“Mi dispiace signore, ma lei non va da nessuna parte
invece.”
Un uomo, sulla quarantina, si presentò
all’ingresso della stanza. Era ben vestito, con la giacca e i
pantaloni intonati, una camcia azzurra, sotto un gilet grigio scuro.
“E lei chi diavolo sarebbe?” domandai.
“Sono Patrick Jane e sono qui per aiutarla.”
Entrò, prese una sedia e si sedette accanto al letto sul
quale ero disteso.
Mi girai verso Chris per chiedere spiegazioni, ma
dall’espressione che aveva in volto, nemmeno lui era al
corrente di questa visita.
“Aiutarmi?” sorrisi in modo sarcastico
“Nessuno può aiutarmi ora come ora. E poi scusi
come può farlo? Non sa nemmeno chi sono..”
“Oh, ma io lo so bene invece.”
Il terrore stava aprendo un varco, nella confusione che regnava nella
mia testa.
“Mi hanno chiamato questa notte, avvertendomi che un pazzo
era entrato nella sala d’emergenza..”
“MA IO NON SONO PAZZO!!!” replicai furibondo.
Jane fece spallucce. “..questa è stata la
descrizione dell’assistente che era di turno. Permetta che le
faccia qualche domanda.”
“Non ho tempo da perdere con le sue domande del
cazzo.” Feci per alzarmi, ma Jane mi bloccò.
“Pensa di migliorare la situazione stando davanti a quella
vetrata?”
Impallidii.. come faceva a saperlo?
“Si calmi, non sono un sensitivo.. l’ho
semplicemente vista dalle telecamere di sicurezza.”
Chris era impietrito da quella situazione. Sembrava che quel tizio
manipolasse la mia mente a suo piacimento.
“Lei non può fare nulla per lui, mi creda. Dalla
reazione che ha manifestato ho capito che quella persona è
molto più importante di chiunque altro..”
..Dom..
“..anche di più di un semplice amico.”
Jane mi si avvicinò, come a cercare la risposta nei miei
occhi.
“Si.” riuscì soltanto a dire, abbassando
lo sguardo in segno di sconfitta.
“Lei pensa che se il suo amico la vedesse in questo stato,
approverebbe?”
“No..”
“Oltre a danneggiare sé stesso, danneggia pure il
suo amico qui al suo fianco..” e indicò con il
movimento della testa, Chris.
Mi voltai nuovamente verso di lui, ma questa volta lo vidi con le mani
che nascondevano il viso..
Dovevo replicare a quelle frasi, dovevo dire qualcosa, ma cosa??
Cercavo di trovare ispirazione fissando ogni punto della stanza dove mi
trovavo: la finestra con le veneziane abbassate, le piastrelle azzurre,
un piccolo vaso con due rami di fiori rinsecchiti..
“Mi creda, lei è meglio che stia qui
dov’è..” e mi prese il polso destro.
Ritrassi subito il braccio e alzai il tono della voce per sfidarlo.
“Lei è qui solo per riempirmi la testa delle sue
stronzate.. sono debole, distrutto dal dolore e lei crede veramente di
potermi trattenere qui.. ma io non casco nei suoi
giochetti..” i miei occhi erano diventate due fessure.
Jane inarcò un sopracciglio e si appoggiò allo
schienale della sedia
“Se è questo che pensa..allora vada pure. Io
comunque l’avevo avvertita.”
Chris si intromise nella discussione.
“Io e il mio amico abbiamo bisogno di
tranquillità, stiamo vivendo una situazione molto
delicata..”
Jane non aggiunse altro.
Io e Chris ci alzammo, mi rimisi le scarpe che trovai ai piedi del
letto e uscimmo, a passo svelto, dalla stanza.
Si era fatto giorno. La luce del sole che filtrava dalle finestre
creò un riverbero sulle piastrelle lucide che quasi mi
accecò.
..Dom..
Raggiungemmo nuovamente il portone grigio della sala
d’emergenza. Dentro di me sentivo che qualcosa stava per
andare storto.
Non è niente.. mi dissi.
***
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Capitolo 4 *** ..the end... ***
Un paio di infermiere correvano da tutte le parti reggendo strani
aggeggi. Un uomo forzuto era dentro la stanza di Dom, tenendo in mano
de piastre del defribillatore.
1,2,3 LIBERA!!!
Premette le piastre sul petto nudo di Dom e una forte scossa
fece inarcare la schiena per poi farlo ricadere pesantemente sul letto,
con un tonfo sordo. I suoni metallici delle macchine, che qualche ora
prima avevano un ritmo lento e regolare, ora andavano
all’impazzata e sugli schermi erano visualizzate scritte
rosse che non riuscivo a leggere.
1,2,3 LIBERA!!!
Corsi verso la porta della stanza aperta ma un gruppo di assistenti mi
presero le braccia e mi trascinarono via.
1,2,3 LIBERA!!!
“DOOOOOOOOOOOOOOM!!!!!!!!!!!!!” urlavo con tutta
l’aria che avevo nei polmoni.
“DOOOOOOOOOOOOOOOM!!!!!”
Tentavo di aggrapparmi alla vetrata ma le dita scivolavano sulla fredda
superficie.. e vedevo Dom che inerme veniva attraversato alle scariche.
“Lasciatemi!!!”
Un braccio più possente degli altri mi cinse la vita,
seguito da altri strattoni.
Le lacrime erano lava incandescente sul mio viso e non accennavano a
fermarsi. La voce mi si strozzò in gola, ma non smettevo di
divincolarmi da quelle prese.
1,2,3 LIBERA!!!
“Matt calmati, Matt!!!”
.. MATT.. MATT..
..”Matt, Matt!!” sentii scuotermi e poi ricevetti
uno schiaffo in pieno viso.
Aprii di colpo gli occhi. Mi ci volle un po’ per capire dove
mi trovassi.
Ero disteso sul letto della mia camera d’albergo.
Completamente sudato, persino le lenzuola erano fradice. Avevo il
respiro irregolare e breve.
“Ehi svegliati!! Ma cosa è successo?”
Dom mi teneva le spalle e mi fissava negli occhi.
“Dom ma allora sei vivo!!” lo abbracciai,
premendolo contro di me con tutta la forza che avevo.
“Bells, ma che cazzo ti prende?”
“Sei vivo, sei qui..” gli sfiorai la guancia con la
punta delle dita.
“Urlavi come un dannato il mio nome, ti ha sentito
metà albergo!! Sono riuscito ad entrare e stavi
dormendo..stavi sognando! Ora calmati, è tutto
apposto..”
“Altro che sogno, è stato il mio peggior
incubo..” e tirai un sospiro di sollievo.
“..già, solo un brutto incubo.”
Mi abbracciò e provai un’emozione che in tutta la
mia vita non avevo mai provato in modo così
intenso.
Amore.
** fine**
Note: al piccolo e indifeso Dom.. un enorme patpat.. per il coraggio di
essersi immedesimato in una parte così difficile.. il titolo
non lo spiegare, semplicemente avevo letto non so dove che il rumore
bianco è anche quello legato ai sogni.. e visto che qui.. ne
abbiamo uno bello tosto..
Ada e Manu i miei soliti e doverosi ringraziamenti.. x la pazienza nel
leggere ogni volta le mie cazzate.. e poi x le indimenticabili
conversazioni MSN!!! Vi lovvo donne *kissone*
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