Late night conversation

di alex di gemini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Notte fonda alla Nerv: Ritsuko dorme ***
Capitolo 2: *** Notte fonda alla Nerv: Ritsuko si sveglia e Maya si infarta ***
Capitolo 3: *** la casa di Barbie ehm di Maya e la gelosia felina ***
Capitolo 4: *** Maya scapperà o si dichiarerà? ***
Capitolo 5: *** finalmente la verità ***



Capitolo 1
*** Notte fonda alla Nerv: Ritsuko dorme ***


Era tardi al quartier generale della Nerv, da due ore non c’era anima viva, o meglio, ce ne erano due

La dottoressa Akagi aveva deciso un’altra volta di stare nel suo ufficio per tutta la notte. Aveva detto a tutti di avere molto lavoro da fare Non che avesse molta voglia di tornare a casa e, in un certo senso, in ufficio era davvero a casa Passava più tempo li che nel suo appartamento e, a parte i gatti, nessuno aspettava il suo ritorno

Aveva promesso al comandante che avrebbe finito l’update dei magi entro la fine della settimana e ora era innanzi la computer, ma più che leggerlo semplicemente lo fissava… per quanto lo volesse non riusciva a tenere gli occhi aperti Finì col cadere in una sorta di deliquio, con la testa che riposava sulla tastiera

L’altra persona nell’edificio era alla porta del di lei ufficio: il tenente Ibuki, per altre ragioni, non voleva tornare a casa nemmeno lei Era preoccupata per la senpai che non lasciava la Nerv da ormai ben tre giorni

Maya si guardò intorno: tutto era deserto, le uniche luci erano quelle delle uscite d’emergenza

Dato che era da molto che non si vedeva un angelo, il comandante aveva annullato i turni di notte per tutti

Il tenente  aveva dei sospetti sulla di lui onestà, ma non si sarebbe certo lamentata di questa decisione

Teneva in mano una tazza di caffè caldo: sapeva bene che la dottoressa era fissata su questa bevanda non meno di quanto non lo fosse il maggiore con la Yebisu, e intanto fissava la porta piena di incertezze su come la senpai avrebbe preso  il suo gesto Nelle ultime settimane il loro rapporto era diventato più stretto, non vi era dubbio, ma non era comunque stretto quanto Maya avrebbe voluto e, probabilmente, non le era nemmeno da permetterle di violare il santuario della dottoressa durante la notte: la AKagi le aveva instillato paura e rispetto e Maya, probabilmente perché era la persona più timida del mondo, temeva davvero la sua senpai, eppure, allo stesso tempo, teneva davvero molto al suo rapporto con lei  Come se ancora no bastasse, una vocina le diceva di bussare subito a quella porta

Bussò

 

Aspettò

Non ci fu risposta.. la dottoressa era probabilmente troppo oberata di lavoro anche solo per aver sentito

Maya stava per andarsene quando notò una cosa strana: nel profondo silenzio della Nerv non udiva nulla, proprio nulla, nemmeno il rumore delle dita della dottoressa che battevano sulla tastiera.

Che le fosse successo qualcosa di brutto?  La brunetta andò in panico, aprì la porta e si fiondò dentro

Rimase di sasso quando vide ciò che vide

LA dottoressa era sdraiata sulla scrivania, piacevolmente addormentata, una sottile bava le scendeva dalla bocca e i capelli arruffati le cadevano sugli occhi nelle zone in cui non erano trattenuti dagli occhiali, il suo russare era sonoro

LA vista era insolita e, Maya non potè impedirsi di pensare, graziosa  Poggiò la tazza sulla scrivania e chiamò la dottoressa a bassa voce.

Lei cambiò leggermente posizione, ma non si svegliò; una ciocca di capelli le cadde sul naso, facendoglielo prudere Maya sorrise  e le rimise i capelli dietro l’orecchio Anche addormentata Ritsuko Akagi aveva influenza sulla sua subordinata: la pietrificava con la sua sola presenza, le faceva venire i brividi senza motivo e l’avrebbe fatta stare in adorazione compiendo un gesto semplice come bere caffè o dormire  MA stasera la piega della sua bocca era davvero troppo per Maya, vedeva la sua senpai estremamente bella e sexy. Voleva esplodere e approfittare di lei nel sonno o raccogliere la sua saliva con il pollice; così fece e la dottoressa si svegliò  Aprì a fatica un occhio e, tra le nebbie del suo cervello, vide la sagoma di un angelo piegato sopra di lei Sorrise  IN effetti era la sua assistente che ricambiava il sorriso LA sua sorpresa aumentò ma, non appena capì tutto, la suddetta assistente aveva ritirato la mano come se fosse stata sul fuoco e arrossì vistosamente

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Capitolo 2
*** Notte fonda alla Nerv: Ritsuko si sveglia e Maya si infarta ***


Lo sguardo di Ritsuko cadde sulla tazza di caffè li vicino: “Maya, hai fatto il caffè! Che cuore gentile che hai”

 

Non che Maya non fosse già arrossita, ma le ultime parole la fecero arrossire fino al magenta, alla dottoressa, però, la cosa non poteva interessare di meno, si portò la tazza alle labbra e bevve una sorsata, il caffè, ormai, era freddo

 

Ritsuko: “DA quanto sei qua?”

 

Maya: “Come le ho detto non volevo svegliarla, lei aveva un aspetto così tranquillo e pacifico, così ho aspettato”

 

Ritsuko: “Ad ogni mood, perché sei qua?”

 

Maya: “Le ho portato il caffè”

 

Ritsuko: “LO vedo, ma perché sei al quartier generale mentre tutti sono a casa?”

 

Maya: “Perché lei è qui”

 

Ritsuko “..”

 

Maya: “Vede Senpai, sono circa le tre del mattino, lei non mangia dall’ora di pranzo e lavora dalle 7 di ieri mattina… io sono preoccupata per lei. Da quanto non dorme? Penso proprio che sia lei a dover andare a casa”

 

Wow, Maya era davvero impressionata di sé stessa, mai avrebbe pensato che avrebbe potuto parlare così facilmente con la senpai

 

Tornando a guardare lo schermo, Ritsuko disse, calma, “Semplicemente no ho voglia di tornare a casa e poi c’è molto lavoro da fare”

 

Maya: “Sempre la stessa scusa, e poi non sarà fatto più lavoro se lei si addormenta sulla consolle ancora Almeno vada a dormire in un vero letto”

 

Ritsuko sospirò: “Nessuno mi aspetta, non ha senso che torni”

 

“Allora venga a casa mia” rispose Maya di scatto

 

La dottoressa la guardò piena di dubbi, maya, realizzando ciò che aveva fatto, si mise le mani sulla bocca e i suoi occhi erano pieni di terrore D’accordo che aveva parlato facilmente dei suoi con la senpai, ma non si sarebbe mai aspettata di giungere ad una simile coraggiosa proposta Non notando le parole di Ritsu, si sentì obbligata a cercare di scusarsi e di spiegare ciò che aveva detto

 

Maya: “Vede io sono davvero preoccupata, lei ha davvero bisogno di dormire, così, se non se la sente di tornare a casa può stare da me, inoltre non mi fido a lasciarla tornare da sola in queste condizioni, non mi faccia preoccupare, per favore senpai, per favore”

Cominciò a tremare vistosamente Ritsuko le mise le mani sulle spalle e la costrinse a guardarla negli occhi e, calmatala, le disse, scandendo bene ogni parola: “Ti dico: io vengo”

Ci fu un lungo silenzio Ci vollero diversi minuti perché le parole di Ritsuko le entrassero nella mente Poi un largo sorriso si espanse sul suo volto e prese con gioia la mano di Ritsuko

Nel tragitto in macchina ci fu solo silenzio, un impacciato silenzio, nessuna delle due osava iniziare una conversazione, così si scambiarono solo occhiate furtive quando pensavano che l’altra non stesse guardando Alla fine giungessero ad una graziosa casa in periferia di neo Tokyo 3

 

 

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Capitolo 3
*** la casa di Barbie ehm di Maya e la gelosia felina ***


L’arrivo fu impressionante per Ritsuko: non si era mai chiesta dove Maya vivesse, né che vita conducesse fuori dalla Nerv  Forse aveva molti amici con cui si vedeva il sabato sera per parlare del più e del meno e poi andare a far baldoria tutta la notte in un bar, trovare nuovi amici e ubriacarsi, Maya sarebbe stata così circondata da molte ragazze con cui avrebbe potuto lamentarsi di quanto i ragazzi fossero senza speranza e di ragazzi che avrebbero cercato di sedurla con acute battute prese dai film, tutte cose che ogni ragazza della sua età sognava e che Ritsuko aveva avuto un tempo

Tuttavia in un qualche modo, quel pensiero la infastidiva.

Non capiva se fosse perché fosse un po’ invidiosa di Maya e della sua vita più interessante della sua o dei suoi amici che vedevano una ragazza diversa Ma perché era così irritata dal dover dividere la sua assistente con qualcun altro? Ritsuko uscì dal trance in cui era caduta quando sentì un tocco leggero sulla spalla: era Maya che le disse: “Senpai, ha davvero bisogno di una o due notti di completo riposo”

 

Poi la fece entrare in casa 

La dottoressa si guardò intorno e vide che l’appartamento fosse piuttosto simile al suo e si sentì ancora meglio quando ricordò che i sabati sera li passava alla Nerv con lei

“Rits –Maya urlò attraverso la casa – sono tornata”

 

Ritsuko ebbe un colpo: non l’aveva mai sentita chiamarla con un nome diverso da Senpai e ora stava addirittura usando il suo vecchio nomignolo, anzi lo stava urlando Cercò l’assistente con lo sguardo, ma la brunetta era già sparita, lasciandola confusa all’entrata della casa Poi ottenne la sua risposta quando Maya tornò, tenendo in mano una palla di pelo bianco e marrone

Maya: “Ritsuko, ti presento la dottoressa Akagi” La gatta sbadigliò e si stiracchiò “Potresti almeno esere cortese, sai che hai preso il nome da lei”

La dottoressa sorrise e accarezzò la testa della gatta: “Bene piccola Ritsuko, sono felice di conoscerti”

Ma la gatta non mostrò grande interesse per l’intrusa, soffiò e riprese la sua attività preferita, dormire tra le braccia di Maya

Ritsuko: “Non sapevo che ti piacessero i gatti”

Maya: “Infatti non mi piacevano, ma una volta le ho dato da mangiare e lei mi ha seguita qui, non potevo abbandonarla (arrossisce) e poi avevo bisogno di qualcuno che mi tenesse compagnia”

 

Ritsuko: “Capisco, ma perché darle il mio nome?”

 

A quelle parole Maya arrossì terribilmente e si allontanò

Ritsuko (scuotendo la testa): “Non importa, è così carina, proprio come te..” Detto questo la dottoressa sorrise

 

La senpai le aveva detto che era carina… Maya voleva scomparire sotto terra; Ritsuko invece si stava divertendo un mondo: amava prendere un po’ ingiro la giovane tecnica ed era fin troppo facile farla arrossire ed era così carina quando arrossiva  Ora la vedeva cercare di nascondere l’imbarazzo dedicandosi al gatto: con le mani grattava la testa della piccola Ritsie proprio sotto le orecchie mentre se la teneva sul petto, proprio sotto il cuore e, più la guardava, più si sentiva gelosa della sua omonima felina

“Ma come posso essere gelosa di un gatto” pensava

 

Dopo alcuni minuti di silenzio, Maya si accose finalmente che erano ancora sulla porta di casa e, battuta la mano sulla fronte, invitò la dottoressa ad entrare in salotto

Maya: “Faccia come se fosse a casa sua, Senpai, io vado a mettermi qualcosa di più comodo Vuole qualcosa dalla cucina? Del te?”

Ritsuko: “Del te sarebbe perfetto, grazie Maya”

La ragazza arrossì, come faceva ogni volta in cui il suo boss aveva una parola gentile per lei e corse in camera da letto

Quando tornò, trovò la dottoressa sdraiata sul divano L’aspetto della stanza era proprio ciò che ci si sarebbe aspettati da Maya Le pareti erano color crema con qualche poster e tanti animali di peluche, probabilmente dono dei suoi amici, erano sparsi qua e la; un grazioso Chuchu la guardava da sopra la tv  Un grande orsacchiotto con una maglietta con su scritto: “abbracciami” sedeva sul divano e quasi scompariva, sommerso da un esercito di cuscini rosa Ritsuko sorrise di nuovo: non le era mai piaciuto il rosa, ma si sentiva sorprendentemente a suo agio

La piccola Ritsuko, invece, si era ripresa il suo posto sulla sedia innanzi al divano e dormiva tranquilla e, dato che Maya sembrava non voler tornare, la sua ospite ne approfittò per lasciar vagare lo sguardo sugli scaffali che coprivano due pareti

Naturalmente contenevamo molti libri, ma anche altri animali di peluche e, soprattutto, un numero enorme di gadget e immagini di Hello Kitty, oltre a foto di Maya e della famiglia, anche se, strano a dirsi, la Maya in esse raffigurata aveva un’età massima di dodici, tredici anni; iniziava poi la serie di lei con gli amici in varie situazioni, la più recente delle quali era lei al momento della laurea

Ritsuko rimase però perplessa nel notare che tutte erano impolverate, scosse la testa, ma non pensò nulla Dopo tutto chi era lei per ficcare il naso nella privacy della sua subordinata?

Proseguendo vide alcune riviste su un tavolo da caffè, insieme ad alcuni appunti da Maya scritti; fu tentata di leggerli, ma poi lasciò perdere Ad ogni mood una cosa attirò la sua attenzione: una foto in una cornice, nascosta sotto il mucchio di carta

Non vi era polvere su di essa, eppure in vari punti la vernice era consumata, come se fosse stata tenuta in mano a lungo e anche la foto era recente, realizzata ad una delle ultime feste di Misato e raffigurava lei, Ritsuko Akagi, ubriaca e ignara di venire fotografata  Naturalmente si chiese come  e perchè quella foto fosse stata scattata, ma poi decise di non torturare le poche cellule cerebrali che ancora le funzionavano e si sdraiò sull’orsacchiotto, nel tentativo di rilassarsi Affondò il volto nel pelo dell’orso e sentì intenso il profumo di Maya – chan: chiuse gli occhi e immaginò che la ragazza stessa la stesse stringendo Per la prima volta da molto tempo si sentì in pace, al sicuro e rilassata qui, in questa piccola casa, in presenza della sua subordinata

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Capitolo 4
*** Maya scapperà o si dichiarerà? ***


Nel frattempo, nella sua stanza, la padrona di casa si stava chiedendo se non fosse meglio scappare dalla finestra: era stato folle invitare li la sua senpai: mai si sarebbe sognata di avere la dottoressa seduta nel suo salotto nel mezzo della notte e ormai non sapeva più che pensare era felice perché lei aveva accettato di sua spontanea volontà, e pensava che ciò fosse una buona cosa, ma aveva anche paura, paura di sé stessa Era da molto che aveva accettato i suoi sentimenti per la bionda scienziata, quel genere si sentimenti che non è sempre facile rivelare alla persona amata, specialmente se appartiene al tuo stesso sesso Così quella notte non avrebbe potuto  permettersi di compiere nemmeno il più piccolo errore aveva fatto tanto per creare un legame con la senpai e non voleva perderlo in un sol colpo Per lei l’approvazione di Ritsuko era la cosa più preziosa che ci fosse al mondo e non se la sentiva di continuare a lavorarle accanto se fosse stata turbata o peggio ancora arrabbiata con lei  Parlarle direttamente dei suoi sentimenti, però, sarebbe stato un puro suicidio, concluse con un sospiro

Si mise perciò un top e dei pantaloni sportivi e, prese altre due cose, lasciò la stanza, ma quando vide la sua ospite si fermò sulla porta, i dubbi le erano tornati Vide infatti la seria e rispettabile scienziata abbracciata all’orsetto “Mr Hug – me” sul suo divano rosa Il che la fece ridacchiare un po’ troppo forte, tanto che la scienziata alzò la testa e, dopo essersi abituata alla luce, indicò l’orso col dito: “E’ stato lui a chiedermelo” disse in tono accusatorio al che la ragazza ridacchiò ancor di più e le porse una grossa t- shirt e un corto pantalone di un pigiama

Maya: “Con questi sarà più a suo agio che con il camice, può usare il bagno per cambiarsi, mentre io preparo il tè”

Ritsuko si alzò lentamente, si alzò e andò in bagno, mentre Maya la guardava di sottecchi: anche se aveva i capelli arruffati, le borse sugli occhi e, soprattutto, erano le quattro di mattina, quella donna le sembrava sempre una dea, almeno ai suoi occhi

Dopo alcuni minuti la “dea” tornò in stanza e subito dopo arrivò Maya, con due calde tazza di tè e, con suo totale sconforto, vide che la gatta non aveva la minima intenzione di lasciare presto la sua sedia, costringendo così la padrona a sedersi sul divano proprio accanto a Ritsuko, rischiando pure di toccarla!!

La ragazza rimase così in mezzo alla stanza, ancora insicura sul da farsi

Ritsuko battè un cuscino e disse: “Maya, cosa fai? Dai siediti, in fondo è il tuo divano”

La ragazza poggiò le tazza sul tavolino e obbedì con riluttanza, tenendosi più lontana che poteva dalla dottoressa che, sfortunatamente per lei notò la sua riluttanza

Ritsuko, con un sospiro: “sono così spaventosa?”

“Cosa?” Maya squittì

Ritsuko: “Mi chiedo perché tu mi abbia invitata  qui, dato che da quando siamo arrivate non fai altro che evitarmi, non mi hai nemmeno guardata negli occhi e anche adesso hai difficoltà a condividere il TUO divano con me Così ti chiedo: cosa c’è che non va e che ti mette così a disagio?”

  Maya: “Mi dispiace senpai! Le garantisco che non è per lei Mi dispiace..”

Ritsuko: “Allora cosa c’è Maya? Sai che siamo amiche e anche se sono tuo superiore sai che non devi essere così timida e sottomessa, specialmente stanotte”

 

Maya: “E’ che non posso farne a meno, lei è.. lei è…”  La ragazza era in panico, temeva che la dottoressa avesse capito tutto e la stesse prendendo in giro Era sul punto di svenire e si prese la faccia tra le mani: “Senpai , non mi faccia impazzire, la prego non se la prenda con me, non….”

Ritsuko si stava spaventando sul serio: “Basta Maya, - le prese le mani tra le sue, nella speranza di calmarla – odio vederti così”

La ragazza finalmente si calmò e piagnucolando e sospirando guardò Ritsuko; con la voce che le moriva in gola ebbe appena la forza di sussurrare: “Mi dispiace Senpai”

“Per cosa?” le chiese dolcemente Ritsuko

“Per avere questi sentimenti.. questi sentimenti che non dovrei avere” ammise la ragazza piena di vergogna

Ritsuko scosse la testa, le mise le mani sulle spalle e la guardò dritta negli occhi: “Non temere Maya, se questi sentimenti sono quelli che penso, allora non c’è da dispiacersi” Pose le sue labbra su quelle della ragazza e le diede un rapido bacio Poi le accarezzò le guance con il pollice e sorrise: “Perché a me non dispiace”

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Capitolo 5
*** finalmente la verità ***


Così si conclude anche questa storia Spero proprio vi sia piaciuta

Maya stava per piangere di nuovo, si avvicinò ancora al corpo di Ritsuko e intrecciò le dita con le sue

Ritsuko: “Per fortuna ti ho incontrata Maya, non so cosa avrei fatto senza di te”

Con il groppo in gola Maya rispose: “ti amo Senpai  Disse di nuovo: “Ti amo senpai” e la baciò, un vero bacio, pieno di desiderio e frustrazione, a lungo repressi

Io ti amo… tre parole, tre semplici parole ma che, messe in fila, contengono il segreto dell’universo: quella notte, per la prima volta nella sua vita, qualcuno le aveva dette sinceramente a Ritsuko Akagi che, con voluttà, rispose al bacio, perdendosi definitivamente nelle grazie del corpo di Maya

Con il tè a lungo dimenticato e ormai diventato freddo, si baciarono ancora e ancora, fino a cadere addormentate l’una nelle braccia dell’altra  Dormirono li, sul divano, sotto lo sguardo geloso di Mr Abbracciami. Era stata una giornata molto lunga

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