Mirror Mirror, Black and White

di Mistral
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno specchio, un nastro e un déjà-vu ***
Capitolo 2: *** Sulla terrazza, il cuore in mille pezzi ***
Capitolo 3: *** Il nome, la colpa e la sensazione che sia tutto sbagliato ***
Capitolo 4: *** Scomode verità nascoste ***
Capitolo 5: *** Qualcosa è cambiato ***
Capitolo 6: *** Il mostro e l'ancora ***
Capitolo 7: *** Promesse ***
Capitolo 8: *** Come da copione, un sorriso ed una maschera ***
Capitolo 9: *** Capitolo Extra ***



Capitolo 1
*** Uno specchio, un nastro e un déjà-vu ***


Come promesso

Come promesso, sono tornata con il seguito di "Moonlight Midnight Dream". La differenza rispetto all'altra è che questa storia non l'ho scritta da sola, ma a quattro mani con la mia beta-moyashi; nello specifico, io ho scritto le parti di Kanda e lei quelle di Allen e devo dire che sono contentissima di aver lavorato con lei e del risultato che ne è uscito. Anche in questa seconda puntata, come nell'altra fic, ci sono i vari livelli di pensiero (le parti in corsivo tra parentesi), con la differenza che stavolta abbiamo aggiunto anche il "pensiero nel pensiero" tra parentesi quadre XD giusto per non complicarsi troppo la vita...

Da ultimo, vorei dedicare questa seconda yullen alle persone che hanno seguito e recensito la prima, in particolare a Shichan, Makotochan, BloodberryJam e Anansy90 - grazie mille per il vostro sostegno ragazze!

Spero che questa fic vi piaccia, come e più della prima. Aspetto recensioni!

Un bacio,

Mistral

 

L'aveva detto, e Mistral (o, come l'ho ribattezzata io, la "baKandAutrice") mantiene sempre le sue promesse...
Ed eccovi quindi il sequel di "Moonlight Midnight Dream", un altro missing moment (ormai riempire gli spazi sta diventando sport nazionale, per noi XD) da collocare nella Night 169, durante la missione di Londra. Si ricollega direttamente con "Moonlight Midnight Dream", quindi se per caso non l'avete letta... vi conviene farlo ora (sennò non assicuriamo che ciò che leggerete sarà comprensibile al 100% ^_^ comunque il link è questo --> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=306712&i=1 )

Stavolta la cara Mistral ha ulteriormente tirato in mezzo la sottoscritta (che finora si era semplicemente limitata a fare il suo bravo lavoro di beta), blaterando qualcosa riguardo fantomatiche difficoltà nel gestire due personaggi del genere (così agli antipodi, a volte).

Per ovvi motivi (ovvi per noi, ok... e per chi ci conosce XD) ha pensato bene di lasciarmi le pare... ehm, volevo dire, le parti di Allen... Insomma, tutto il casino che passa nella bianca testolina del giovane Walker è esclusivamente colpa mia (e no, non odio Allen, anche se rileggendo a volte penso che potrebbe sembrare così... anzi, è il contrario! *Lo cosplayo spesso e volentieri, nonostante tutto XD*)

Premetto comunque che l'idea di base (e tutto ciò che riguarda Kanda) resta sua, quindi se volete prendervela con qualcuno guardate lei, non me...

Un abbraccio a tutti! *fugge rincorsa dalla baKandAutrice armata di Mugen*
Lety - la vostra betaMoyashi (^_^)/
 

 

 

 

Mirror Mirror, Black and White

 

- 1 -

Uno specchio, un nastro e un déjà-vu

 

Sospiro e mi rigiro per l’ennesima volta nel letto, provando a far finta di non essere ormai completamente sveglio già da un pezzo. Serve a poco: sono più di due settimane, da quando siamo tornati dall’Arca, che non riesco a dormire come si deve e ormai i risvegli notturni mi danno ogni volta una sgradevole sensazione di déjà-vu…

Ho caldo. Allungo un braccio fino a farlo spuntare fuori dal lenzuolo e sento con piacere il fresco della camera, poi scosto almeno un po’ le coperte, cercando ulteriore refrigerio. Lo so che è assurdo: fuori probabilmente piove (come quasi sempre da queste parti, almeno così dicono) e oggi nel primo giro di perlustrazione della città ci siamo gelati fino alle ossa tutti e tre – sì, anche Kanda, benché facesse di tutto per nasconderlo! – eppure io sono completamente madido di sudore.

Ok, ci rinuncio: non ho la minima speranza di poter tornare a dormire. Butto indietro del tutto le coperte e mi metto seduto sul bordo del letto, indeciso sul da farsi. Nel letto a fianco al mio, Link dorme come un sasso, quindi l’idea di fare un salto fino alle cucine per uno spuntino è da escludersi… (finiremmo male entrambi se mi allontanassi senza di lui e poi si venisse a sapere la cosa. È frustrante). Sospiro di nuovo.

 

Socchiudo appena gli occhi, infastidito dal continuo fruscio di lenzuola che viene dal letto di Walker. Cosa accidenti ci fa sveglio a quest’ora, quella mammoletta?! Lo sento alzarsi e decido di rimanere immobile, continuando a fingere di dormire, tanto sono sicuro che non se ne accorgerà che invece sono perfettamente sveglio. Voglio proprio

 

(capire cosa lo rende

così inquieto da non riuscire a dormire.

Non so perché,

ma dopo l’altra sera

non riesco a non tenerlo d’occhio)

 

vedere cosa fa. Agitato com’è non riuscirà di certo a riaddormentarsi, ma d’altro canto non avrà neanche il coraggio di uscire da questa stanza, non senza il biondino almeno… ma vallo a svegliare quello!

Oh, se mi capita a tiro l'idiota che ha prenotato una stanza sola per tutti e tre! È colpa sua se devo sorbirmi l’ispettorino che russa e il moyashi esagitato…

 

Ora che sono un po’ più lucido, mi accorgo di un’altra cosa che prima era solo un fastidio inconscio: questa stanza è troppo luminosa. Ieri sera non abbiamo accostato del tutto le tende e ora dai vetri filtra una sciabola di luce che colpisce in pieno il cuscino di Kanda, tranquillamente addormentato nel letto appoggiato alla parete, proprio sotto la finestra. Com’è possibile che lui non si sia ancora svegliato?

Cautamente mi alzo per andare a chiudere bene i tendaggi, cercando di non fare troppo rumore. Solo adesso, però, noto che quasi non riesco a vederlo: ecco perché la luce non gli dà fastidio, ha le coperte tirate su fin sopra il mento! La frangia poi fa il resto, nascondendogli buona parte del viso. Invece i suoi capelli lunghissimi (chissà quanti anni avrà impiegato per averli così… e chissà perché non li ha più tagliati…), che si allargano serpeggiando sul cuscino come pece liquida, spiccano subito a contrasto con le lenzuola candide. Sorrido, ma mi accorgo di essermi avvicinato forse un po’ troppo solo quando le mie ginocchia toccano la sponda del letto. Lui si muove appena e non riesco a fare a meno di sussultare e ritrarmi in fretta, dimenticandomi completamente delle tende. Poi un riflesso che balena all’improvviso al limite del mio campo visivo mi fa voltare la testa di scatto.

 

Si è avvicinato al letto, non capisco con l’intenzione di fare cosa, e poi è scattato indietro appena mi sono mosso. Non ho certo problemi ad ammetterlo, l’ho fatto apposta per spaventarlo. Che mi si dia pure dello stronzo, ma mi diverto a prenderlo in giro… alle volte riesco a strappargli delle reazioni assurde!

Adesso però non lo sento più qui vicino e non capisco cosa diamine stia facendo. Vorrei girarmi, ma si accorgerebbe che sono sveglio e poi il suo comportamento ne sarebbe falsato, non mi divertirei più. Meglio aspettare ancora un po’.

 

Lo specchio. È stato il riflesso sullo specchio ad attrarre la mia attenzione. Mi faccio ridere da solo a pensare di essermi spaventato per una cosa così stupida. Mi avvicino all’ovale argentato che implacabile riflette il mio viso assonnato - e il suo. Come sempre, il Quattordicesimo appare a fianco a me, un’ombra che non va via nemmeno quando non c’è alcuna luce che la possa generare. Ormai posso dire di averci fatto l’abitudine (per quanto sia possibile abituarsi all’idea che dentro di te vive un’altra persona, la quale non aspetta altro che di poterti sopraffare…), sono preparato a vedere ogni volta alla mia sinistra quella sagoma sempre uguale, avvolta nel solito, impeccabile cappotto bianco, che porta al collo il solito, impeccabile nastro di raso scuro.

 

(Ricordo che fu una delle prime cose che notai.

Come me, anche lui portava

un nastro stretto al collo da un fiocco.

Decisi di non metterlo più,

non volevo avere niente in comune con lui.

Ma poi cambiai idea:

non dovevo permettere a quel mostro

di trasformare nemmeno una virgola della mia vita)

 

Io invece non sono impeccabile per niente, con gli occhi gonfi di sonno, il colorito più pallido del solito e la cicatrice che, nel chiarore incerto della stanza, sembra quasi nera.

Allungo esitante una mano, come a voler incontrare la sua, disegnata nel vetro, ma lui rimane immobile: e non so perché, ma ne sono felice. È stato solo nell’Arca che la sua immagine si è mossa di riflesso alla mia, ma la situazione lì era ben diversa… allora forse il processo non è ancora così avanzato…

 

“…forse…”

 

Lo sento mormorare qualcosa sottovoce e decido di rischiare: molto probabilmente è talmente perso nei suoi pensieri che non si accorgerà nemmeno di me. Mi muovo con attenzione e alla fine mi tiro addirittura seduto, senza che dia il minimo cenno di aver sentito alcunché.

Quando alzo gli occhi su di lui, rimango perplesso: è di fronte allo specchio, una mano che sfiora il vetro e un’espressione sul viso che mi ricorda molto quella dell’altra notte (…e la cosa non mi piace per niente. Quindi sono ancora quei pensieri a non lasciarti dormire?).

 

“Stai guardando lui, moyashi?”

 

Al sentire la mia voce, sobbalza e si volta: no, decisamente non si era accorto di me. Anche se forse la situazione non è così grave come (temevo) pensavo, perché riesce quasi subito a ricomporsi e a nascondere l’imbarazzo dietro il suo solito sorriso. Ma ormai non mi freghi più, Walker, ho capito che c’è sotto qualcosa…

Infatti, quando lo incalzo a rispondermi con un cenno del capo, allora sfugge il mio sguardo e china la testa, nascondendo gli occhi sotto la frangia, come se avesse paura di parlare.

 

“Io… Kanda tu…”

 

Alla fine gli esce una risposta assolutamente incoerente, che sembra più il tentativo di un bambino di dire le sue prima parole. Poi smette addirittura di provarci e ritorna a girarsi verso lo specchio, stringendosi tra le braccia e continuando a fissare il pavimento. Odio quando faccio una domanda e la gente non mi risponde.

Devo valutare la situazione, per capire fin dove posso arrivare. Ascolto per un attimo il respiro regolare di Link: dorme profondamente, per cui per ora non devo curarmi di lui, quindi scivolo fuori dal letto e mi porto alle spalle di Walker.

 

Il comportamento di Kanda mi confonde. Quella domanda sul Quattordicesimo, quell’interesse per me… mi sembra di ritornare all’altra sera, sulla torre del quartier generale. E non so se sono pronto. Forse per lui sarà stato facile, la mattina dopo, incontrarmi come sempre in caffetteria e lanciarmi il solito sguardo glaciale, ma io non ci riesco… gliel’ho promesso e quindi mi impegnerò per continuare a comportarmi come prima, questo però non vuol dire che davvero per me sia tutto come prima.

 

“Ma che cosa vedi nello specchio?”

 

Il mio cuore salta un battito quando sento la sua voce parlarmi nell’orecchio. Mi accorgo solo adesso che, non so quando, è sceso dal letto e mi è arrivato dietro. Ora sta chinato in avanti a guardare lo specchio con la testa sopra la mia spalla, ma senza appoggiarsi, una delle sue ciocche corvine che scivola giù lungo il mio petto.

Ho capito che non ha nessuna intenzione di lasciarmi scappare, non importa quel che provo o quanto soffro, (come l’altra notte… ma in fondo mi fa piacere) per cui mi arrendo: prendo un respiro profondo e fisso il viso di Kanda riflesso nel vetro a fianco al mio - e al suo.

 

“Vedo un uomo… un uomo con un cappotto bianco, che sta sempre fermo alle mie spalle, proprio accanto a me…”

 

Mi scappa un sorriso malinconico, notando nel vetro ovale che ora la figura del mostro non è più dov’era prima ma si è spostata, per non sovrapporsi a quella di Kanda. Evidentemente quel maledetto è troppo egocentrico per farsi nascondere da chiunque altro… Ma lo specchio è troppo piccolo per tutti e tre e ora lui è costretto quasi all’angolo.

 

“Prima lo vedevo proprio dove ora si riflette la tua immagine… invece adesso è lì, dall’altra parte…”

 

Alle mie parole, ho notato Kanda spalancare gli occhi per un istante e osservare il proprio riflesso con un’espressione indecifrabile. Poi, quando col dito gli indico il mostro, volta di scatto la testa, fissando quello che per lui è solo uno spicchio di vetro.

 

Non riesco a capire se mi ha dato fastidio o piacere aver preso il posto di quel Noah nel riflesso alle sue spalle. Non che sia importante o che io possa farci qualcosa, peraltro… è solo che non mi va giù non riuscire ad interpretare le mie reazioni. Bah, meglio accantonare la questione per ora, anche perché, a quanto pare, Walker ha altro da dire. Riporto lo sguardo su di lui, e continuiamo a guardarci negli occhi attraverso lo specchio.

 

“Lui è sempre immobile e sempre uguale, fin dalla prima volta che l’ho visto. Però non sono mai riuscito a scorgere i suoi lineamenti: il suo volto mi appare sempre uniformemente nero… quasi come se lui un volto non ce l’avesse, ma stesse solo aspettando… di prendere il mio…”

 

Sentendo le mie parole mi blocco: come è successo l’altra notte sulla torre, parlando con Kanda sono arrivato con facilità alla conclusione di un ragionamento che avevo in sospeso da tempo e non di cui riuscivo a tirare le fila e, come l’altra notte, questa conclusione mi fa sentire estraneo a me stesso.

Spalanco gli occhi, attonito, e apro la bocca per dire qualcosa, ma la voce non vuole uscire.

 

Mentre parlava mi sono raddrizzato, ma senza staccare gli occhi dai suoi riflessi nello specchio.

La sua frase mi lascia interdetto. Non sono ancora riuscito a capire del tutto quel che pensa e prova rispetto a questa faccenda, ma ad essere sincero non credevo che arrivasse a dire una cosa del genere: suona pericolosamente come una resa (e io non voglio che tu ti arrenda, Walker).

Non mi piace la piega che sta prendendo la situazione. Non voglio (vederlo soffrire ancora) che crolli come è successo l’altra sera. C’è anche quel Link qui con noi stavolta e

 

(con lui presente non posso permettermi

di lasciarmi andare.

Ce lo siamo promessi, no?

Tutto come sempre…

…e io non ti ho mai aiutato…)

 

se si svegliasse all’improvviso, vedendo Walker in quello stato farebbe troppe domande scomode. Non ho intenzione di avere seccature inutili, quindi devo trovare un modo di calmarlo.

 

“Smettila di fissare quello specchio come un idiota e vieni con me, moyashi”

 

 

PREVIEW

Capitolo 2: Sulla terrazza, il cuore in mille pezzi

Perché sento il cuore andare in mille pezzi? Lui non ha mai detto di voler sapere...

 

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Capitolo 2
*** Sulla terrazza, il cuore in mille pezzi ***


Come promesso

L’ANGOLO DI ALLEN
Ordine Oscuro - *sala computer*
26 maggio 2009

Carissime lettrici, dato che siete state così cortesi da regalarci cinque minuti in più del vostro tempo per lasciare una recensione, in occasione
della pubblicazione del secondo capitolo di questa fanfiction abbiamo pensato di rispondere ai vostri commenti! *balla di fieno rotola in background, parla
al plurale, ma Kanda non si vede da nessuna parte*
Ehm… Ho provato a convincere pure Kanda, ma al solito si è messo a fare l'asociale, che ci volete fare ^_^” Vabbè, rimbocchiamoci le maniche
e iniziamo!

Cara retsu89,
innanzitutto grazie per l'entusiasmo che ci trasmetti con la tua recensione… è stata la prima, e ci ha fatto davvero molto piacere avere un riscontro
positivo per questa piccola nostra creazione! Adori le yullen, eh? Bene, allora continua a seguirci con assiduità e vedrai… ^_^ Non ti preoccupare se
per l'altra fanfiction non hai lasciato commenti, so benissimo che non è una cosa facile da fare… ammetto di essere anch'io uno di quelli che «legge tanto
ma commenta poco» (e ho rischiato di finire a fette un migliaio di volte, per questo), e so che scrivere quello che si pensa è un'impresa ardua…
Però ora provo sulla mia pelle la soddisfazione che prova un autore a vedere riconosciuto il proprio lavoro, e ti assicuro che è una sensazione bellissima!
Come? Un comitato per l'eliminazione di Link? XD ma no, poveretto… sta solo facendo il suo lavoro, in fondo! Certo a volte è difficile sopravvivere con lui
attorno, ma ho imparato a vedere oltre la sua professione e ti assicuro che sotto sotto è una persona davvero cortese e onesta!
Tutte le sfortune del mondo a me? Eh, in effetti… ma che ci possiamo fare? XD Posso solo andare avanti sulla mia strada, alla fine la ruota girerà e
un po'di fortuna arriverà anche dalla mia parte (…almeno lo spero!)
Comunque grazie ancora per i complimenti ^_^ Un bacio anche a te!!

Cara SweetGothicSoul,
innanzitutto bel nick! ^_^ Grazie anche a te per l'entusiasmo e per i complimenti, davvero non stavi più nella pelle in attesa di questo sequel?
*me commosso* spero ti piaccia anche questo secondo capitolo! ^_^

Cara BloodberryJam,
grazie anche a te per i complimenti! Ehm… Devo ammettere che la tua risata mi inquieta un pochino, mi ricorda troppo Komui-san quando si mette in
testa di costruire un nuovo Komurin… ^_^” ma so che non c'è pericolo, quindi eccoti il seguito tanto desiderato ^_^

Cara BloodyKamelot,
sono contento che la fanfiction precedente ti sia piaciuta, e che questa ti piaccia altrettanto! ^_^ Ecco qui il capitolo che aspettavi con ansia, facci
sapere cosa ne pensi!

Ok, per stasera ho finito… però alle recensioni per il prossimo capitolo ci pensi tu, neh baKanda? *evil grin*

*improvvisamente si sente uno "Tsè" in lontananza*

Grazie a tutti per l'attenzione e buona lettura con il nuovo capitolo di "Mirror Mirror, Black and White"!
 

 

 

 

Mirror Mirror, Black and White

 

- 2 -

Sulla terrazza, il cuore in mille pezzi

 

“Smettila di fissare quello specchio come un idiota e vieni con me, moyashi”

 

Mi volto verso stupito verso Kanda: il tono perentorio della frase era il solito, così come l’epiteto e la cortesia che mette sempre quando parla con me (a parte l’altra sera). La cosa strana era il contenuto. Cos’è che dovrei fare, secondo lui? Rimango incerto per un attimo e lui perde subito la pazienza.

 

“Quale parte della mia frase non ti è chiara?”

 

È rimasto – comprensibilmente? – spiazzato dalle mie parole, ma non importa. Quantomeno sono riuscito a distrarlo dalle sue contorte elucubrazioni mentali. In realtà comunque, non ho ben chiaro nemmeno io cosa ho intenzione di fare, ma l’importante è uscire di qui, così che se non dovessi riuscire ad impedirgli di avere un tracollo emotivo, almeno non l’avrà in presenza di testimoni scomodi (non sarebbe giusto nei tuoi confronti, stai soffrendo già abbastanza).

 

Giuro che non capisco. Prima sbagliavo a fare il paragone con quel che è successo l’altra notte sulla torre (solo ripensandoci mi sento arrossire…): stasera Kanda è anche più incomprensibile. Da una parte vorrei seguirlo, anche perché sarebbe un ottimo modo per concentrarmi su qualcosa che non sia quel mostro dentro di me, d’altro canto però non so se è una buona idea allontanarmi senza Link…

 

“Ma Kanda, lo sai che io… Link…”

 

Come immaginavo, si fa problemi per il biondino. Gli lancio un’occhiata eloquente mentre mi chino per afferrare Mugen, appoggiata accanto al mio letto, ridendo tra me e me dell’espressione allarmata che gli compare sul viso davanti al mio gesto. Per una volta, però, non l’ho impugnata per uccidere qualcuno, ma semplicemente per punzecchiare con il fodero Link, il quale non si sposta di un millimetro.

 

“Come vedi sta dormendo della grossa. Non credo che al momento abbia la forza né tantomeno la voglia di seguirti”

 

È solo un grande sforzo di volontà che impedisce alla mia espressione di farsi troppo ebete. Sono assolutamente basito dal suo comportamento e, sì lo ammetto, anche un po’ invidioso della sua sfacciataggine: io non ce l’avrei mai fatta a comportarmi così con Link – in fondo, per quanto sia giovane, è pur sempre un ispettore della Sede Centrale! Kanda invece non sembra curarsene…

 

Adesso che gli ho dimostrato che l’ispettorino è inoffensivo, spero che Walker la smetta di fare storie e mi segua. Gli lancio una rapida occhiata,

 

(ed è solo adesso

che mi rendo conto

di quanto ci resterei male

se non mi seguisse…

…ma perché?...)

 

poi lascio Mugen sul letto - per dimostrare a Link che non sono scappato col suo pupillo - e mi avvicino alla finestra, scostando le tende quel tanto che basta per socchiudere i vetri. Non mi volto nemmeno per accertarmi che venga con me (non voglio guardare in faccia la delusione di non trovarlo alle mie spalle); scavalco la finestra, ma rimango per qualche istante seduto sul piccolo davanzale di marmo. Poi il silenzio dentro la stanza mi convince a scivolare definitivamente sul balconcino (…non mi seguirà).

 

In un attimo, senza una parola, Kanda è sparito dietro le tende ed è uscito dalla finestra, lasciandomi da solo di fronte allo specchio. Sono tremendamente indeciso su cosa fare. Ok, ora so per certo che Link non è un problema, ma c’è ancora qualcosa che mi blocca, anche se non capisco cosa sia…

 

(Ho paura che si ripeta

tra me e lui

una situazione come quella dell’altra sera…

Ho paura che stavolta

non riuscirei a promettergli

di fingere poi che non sia successo niente…)

 

Il rumore lieve delle sue scarpe che toccano il balcone e subito dopo i suoi passi che si allontanano, non so perché ma hanno l’effetto di scuotermi e farmi decidere a seguirlo. Mi infilo velocemente un paio di pantofole e in tre passi ho raggiunto e scavalcato il davanzale.

Mi ritrovo su un balconcino rettangolare, lungo qualche metro, che unisce la nostra camera a quella a fianco, la cui portafinestra è chiusa da una persiana in legno, rovinata dalle intemperie. A parte un vecchio vaso di fiori rinsecchiti, non c’è altro qui… nemmeno Kanda…

 

“Ce ne hai messo di tempo per deciderti, moyashi”

 

Mi volto alla mia destra verso la voce, ma anche così ci metto un attimo ad individuarlo, seduto sull’angolo della ringhiera: nella luce incerta della luna, continuamente nascosta e subito svelata dalle nubi, sullo sfondo scuro dei tetti di ardesia, i suoi abiti neri lo rendono una sagoma confusa. Invece la carnagione chiarissima del suo viso risalta nettamente; ed è forse per la penombra che mi è sembrato di averlo visto accennare un sorriso quando i suoi occhi hanno incontrato i miei.

 

“Il mio nome è Allen!”

 “Tsé”

 

Abbozzo un sorriso: alla fine si è fidato di me e mi ha seguito (sono contento, per più di un attimo non ci avevo creduto). Ma, in effetti, credo che lui si fidi più o meno di tutti (…e perché dovrebbe darmi fastidio che lo faccia…?). Bene, ora devo solo accertarmi che la smetta di farsi paranoie (…solo questo…?) e poi potrò tornarmene a letto. Anche se devo ammettere che vorrei saperne qualcosa di più su quel Noah di cui custodisce i ricordi.

Mi accomodo meglio sulla ringhiera, puntando un piede a terra e tenendomi anche con le mani, mentre lo osservo con fare noncurante. È ancora fermo davanti alla finestra da cui siamo usciti, praticamente all’altro capo del balcone rispetto a me, e lo vedo rabbrividire per una folata di vento un po’ più forte delle altre, ma poi alza gli occhi grigi su di me e mi fissa.

 

“Io mi sono fidato e ti ho seguito… ora tu dimmi perché hai voluto che lo facessi”

 

Non mi sembra di chiedere la luna, ma tanto so già che da lui non avrò una risposta. Come so altrettanto bene che, se decidesse di rompere di nuovo gli schemi che scandiscono da sempre il nostro rapporto, io potrei farci ben poco (ma mi dispiacerebbe se lo facesse?), se non cercare di non farmi travolgere.

Io ti ho aperto il cuore, Kanda: non l’ho mai fatto con nessuno - tranne che con Mana - ma non so quanto tu te ne renda conto… tu puoi distruggermi o salvarmi…

 

Perché mi sento messo alla prova? Non ha preteso nulla da me eppure ho la sensazione che la mia risposta condizionerà il suo atteggiamento nei miei confronti. Invece che liquidarlo come mio solito, istintivamente esito e mi prendo qualche istante per riordinare le idee.

 

(…perché?

Perché non voglio dirgli la verità?

Che ho voluto soltanto…

…proteggerlo,

perché io in fondo …

…)

 

Mi sento un idiota a farmi tanti problemi davanti ad una domanda così stupida. Perché ho voluto che mi seguisse qua fuori? Semplice…

 

“Perché se tu avessi ricominciato a farti paranoie come l’altra sera e Link si fosse svegliato, avrebbe sicuramente tartassato di domande anche me. E io non ho intenzione di farmi coinvolgere in questa storia”

 

Davanti alla crudezza della sua risposta non posso fare a meno di spalancare gli occhi: allora per te… condividere il mio segreto è… un peso?

 

(Perché sento il cuore andare in mille pezzi?

Lui non ha mai detto di voler sapere

[…non è vero…]

quindi perché mi sono illuso che…

…ci tenesse…

…a me?

[…e quel bacio…?]

Ho sbagliato tutto…)

 

Chino la testa e prendo un respiro profondo, cercando di calmarmi. Sono stato un cretino a pensare che, tra tutti, fosse proprio lui la persona adatta con cui confidarmi. Ho sbagliato a lasciarmi andare l’altra volta e gli ho rivelato informazioni che potrebbero comprometterlo… e anche stasera lo stavo mettendo in una situazione difficile. Ha ragione ad essere arrabbiato.

 

“Mi… mi dispiace. L’altra notte, sulla torre… non sarebbe dovuto succedere nulla. È colpa mia”

 

Non capisco perché abbia preso così male la mia risposta: in fondo ho semplicemente detto la verità (una parte [l’opposto] della verità). Ho l’impressione che abbia frainteso come stanno le cose: (non è vero che) non mi importa di lui. Che non si metta in testa che io… io cosa? Dannazione, non so più nemmeno cosa penso io, come diamine pretende che capisca cosa pensa lui?!

Altro che impedirgli di soffocarsi con le sue pare mentali, qui stiamo solo peggiorando la situazione!

 

(Walker, io…

[perché mi è uscita quella risposta?]

…non l’ho detto per ferirti…)

 

Scendo dalla ringhiera e muovo un paio di passi nella sua direzione, cercando di intercettare il suo sguardo, nella speranza di trovarvi un indizio che mi permetta di interpretare le sue reazioni. Inutile: tiene la testa chinata e il vento che soffia da dietro le sue spalle gli scompiglia i capelli candidi, tirandoglieli in faccia.

 

Lui tace e non so se considerarlo un segnale positivo o negativo. Mi volto verso la finestra, come per rientrare, ma poi rimango immobile ancora per qualche istante (quasi stessi aspettando qualcosa… un’altra pugnalata, forse?), osservando distrattamente l’acqua che esce dalla grondaia all’angolo del balcone, per scivolare poi sulla tettoia sottostante e giù fin sulla strada. In questo momento anch’io vorrei tanto poter scivolare via in silenzio…

Accenno a muovermi, ma la voce di Kanda mi blocca.

 

“Ehi. Eravamo in due l’altra notte”

 

 

 

PREVIEW

Capitolo 3: Il nome, la colpa e la sensazione che sia tutto sbagliato

Lui incassa il colpo senza reagire (e caccio indietro a forza la sensazione che sia tutto sbagliato...)

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Capitolo 3
*** Il nome, la colpa e la sensazione che sia tutto sbagliato ***


Come promesso

L'ANGOLO DI KANDA ALLEN

Ordine Oscuro - *sala computer*
16 giugno 2009
 

Allen si sta dirigendo verso la caffetteria per il consueto spuntino delle dieci e mezza. Passando per la sala computer non resiste alla curiosità di vedere Kanda alle prese con 1) un computer e 2) le recensioni al secondo capitolo, quindi si ferma e socchiude la porta per dare una sbirciata.
Non c'è nessuno.
Si avvicina al pc, ancora acceso

[Post-it attaccato sullo schermo del computer]

Mi rifiuto di fare una cosa del genere, che se la veda il moyashi. K.“


Gocciolone. Vena pulsante sulla tempia.
"BAKANDAAAAAAAAAA!!! Avevamo detto che ci avresti pensato tu, alle recensioni del secondo capitolo!"
In lontananza... sì, esatto. Uno "Tsè"
"Tocca a te, quindi fammi la cortesia di venire qui e scrivere un paio di righe alle nostre gentili lettrici!"
"...."
"Sigh, ho capito.. mi sa che per questa volta dovrete accontentarvi ancora di me ^_^'' ...scusate!"

*si siede e arrotola le maniche*
 

Cara Retsu89,
grazie per aver commentato anche se eri di fretta! Fa piacere sapere che riuscite a ritagliare un angolino del vostro prezioso tempo per dedicarlo a noi ^_^
È vero, di yullen se ne trovano di più sul fandom in inglese... un motivo in più per scriverle bene qui in italiano ;)
Bello Kanda? O.o *ci pensa e... arrossisce?* ...uhm, non ci ho mai fatto caso... sì, non è poi male... caratteraccio a parte U_U
Ecco il nuovo capitolo che aspettavi tanto, spero ti piaccia!
Baciotti anche a te ^_^ (anche da parte di Kanda [ma non dirgli che l'ho detto])
 

Cara BloodberryJam,
bentornata anche a te, e grazie per l'entusiasmo contagioso!
È vero, baKanda deve stare attento a quel che dice, ma non è l'unico XD Non so se si stia addolcendo o che, staremo a vedere... per ora però il soprannome di "uomo d'acciaio" direi che gli si addice XD
Per tua fortuna questa volta ha pensato bene di non rispondere alle vostre recensioni (sfaticato U_U). Spero di riuscire a convincerlo per il prossimo capitolo, quindi hai ancora un po' di tempo... ti consiglio di approfittarne XD
Gli passerò comunque i tuoi complimenti!!
Buona lettura ;)
Un bacio anche a te ^_^

 

Cara Sariby,
innanzitutto grazie per la recensione di questi capitoli (e dell'ultimo capitolo di "Moonlight Midnight Dream"), ci hai dato davvero la carica! Ecco qui il nuovo capitolo, contenta? Spero ti piaccia quanto i precedenti!
Un abbraccio ^^

 

Carissima Shichan,
innanzitutto bentornata in quel caos assoluto che è la nostra mente contorta XD
Sono contento che tu riesca a ritrovarti di più nella storia... In effetti questo missing moment è più facile da collocare rispetto al precedente, soprattutto grazie ai molti appigli (riferimenti di luoghi, tempi, missioni) che abbiamo estrapolato dalle vignette dei "capitoli in esame".
*Un mondo nuovo e luminoso, quello aperto dal doppio pov (sì, credo proprio si possa definire così... poi baKanda mi correggerà, ma vabbè XD)? Wow... In effetti mettere vicini i pensieri e le interpretazioni di due persone così diverse come il sottoscritto e Kanda permette di vedere la situazione da più punti di vista. E poi, diciamolo, tutto sommato è divertente XD E ci insegna a non affrontare la realtà con superficialità, perché quello che facciamo/diciamo potrebbe avere sugli altri un effetto diverso da quello che ha su di noi ^_^
A quanto scrivi siamo ancora IC, e questo mi fa piacere ^_^ Non è facile restare nei giusti binari, quindi se stiamo andando bene dopo vado a festeggiare!
*Per i 'pensieri nei pensieri'... beh, sono felice che ti piacciano, ma sono un po' meno felice di averli... ci sto capendo sempre meno, sai?
Grazie ancora per i complimenti al nostro lavoro e all'angolo di Allen XD
Ti auguro una buona lettura, e speriamo di non deluderti nemmeno stavolta (*_*)/
Un abbraccio ^_^
 

Uff, e anche stavolta ho finito! ^_^ Devo trovare un modo per costringere Kanda a rispondere alle prossime recensioni... uhm... idea!!! Se non risponde chiedo a Jerry di non dargli la sua razione quotidiana di soba!! Sì, sì, ottima idea... vado da Jerry a illustrargli il mio piano (e intanto mi mangio un po' di dango, che mi sta tornando fame!)... Voi intanto leggete pure e recensite!

 

 

 

Mirror Mirror, Black and White

 

- 3 -

Il nome, la colpa e la sensazione che sia tutto sbagliato

 

“Ehi. Eravamo in due l’altra notte”

 

Che osservazione stupida ho fatto. Lui però non sembra farci caso e si volta leggermente verso di me, sempre tenendo gli occhi bassi; non riesco a scorgere l’espressione del suo sguardo, ma le labbra gli si increspano in un sorriso strano, quasi amareggiato.

Mi aspetto una replica che invece non viene, poi lo vedo appoggiarsi alla finestra e mettere un piede sul davanzale, come se stesse per rientrare.

 

“Sì, eravamo in due. E io credevo di essere con te…”

 

Ma cosa sta dicendo? Certo che era con me! Mi irrigidisco, stringo gli occhi e lo fisso.

 

“...ma evidentemente mi sbagliavo, visto quello che hai appena detto. Che cretino sono stato: merito davvero il soprannome che mi hai rifilato quando ci siamo conosciuti…”

 

E perché ora mi viene in mente la storia del soprannome?

(Forse perché stavo cominciando

a dargli un valore diverso:

lo stavo considerando

come un gesto… affettuoso…

Altro errore.

[No, sbaglio adesso…

Ti prego, dimmi che mi sbaglio!]

Quanto vorrei aver capito male...

[…forse è così?])

 

Sono davvero uno stupido, guarda che discorsi assurdi vado a tirar fuori.

Ho pronunciato quelle parole a fatica, con la mano istintivamente stretta sulla maglia, all'altezza del cuore. Sento tanto freddo, dentro...

 

Apro la bocca per ribattere, ma c'è qualcosa che mi blocca (rimorso?). Scuoto il capo e cerco di mettere ordine nei miei pensieri, anche se ho la sgradevole sensazione che nella mia testa tutto vortichi ossessivamente, senza alcuna logica.

 

“Evidentemente, se ti avevo dato dell'idiota un motivo c'era”

 

L'ho buttata fuori d'istinto, nemmeno so per quale motivo. Mi sento sotto attacco (…perché?) e reagisco nell'unico modo che conosco, attaccando a mia volta e più violentemente dell'avversario. Lui incassa il colpo senza reagire (e caccio indietro a forza la sensazione che sia tutto sbagliato).

 

Raddrizzo la schiena, prendendo un gran respiro, e stringo i pugni. Devo faticare molto per trattenere le lacrime - di frustrazione, dolore e sì, anche di rabbia - che vogliono improvvisamente iniziare a scendere.

Oh, molto bene. Finalmente è tutto chiaro: mi considera un povero idiota che non fa altro che creare problemi. Niente di più, niente di meno. Ci credo che non voglia avere nulla a che fare con me… a volte nemmeno io avrei voglia di avere a che fare con me, che diamine!

Eppure, quello che è successo l'altra sera… ah sì, ho capito! Forse me lo sono sognato! (ma in realtà so benissimo che è successo tutto per davvero) Evidentemente, oltre ad essere idiota soffro pure di allucinazioni, è l'unica spiegazione.

Non ci capisco più nulla. Certo che, se solo non mi fossi fidato come uno sciocco della sua apparente... disponibilità ad ascoltarmi, ora non starei così male! (o invece sì, starei male comunque...)

Non so se sono più arrabbiato con lui o con me stesso. Prima che la diga crolli, mi allungo di nuovo sul davanzale per rientrare in camera. Non sia mai che gli imponga di sopportare un'altra delle mie crisi isteriche!

 

Non capisco davvero cosa gli stia passando per la testa; anzi, ad essere sincero, non capisco neanche la metà di quel che è successo negli ultimi cinque minuti e men che meno quel che passa per la mia di testa, il che mi fa infuriare non poco… Quando però lo vedo stringere i pugni e accingersi a scavalcare il davanzale, una cosa mi è chiara: non deve andarsene. Non so perché, ma non deve farlo (invece lo so il perché… perché lui…).

Colmo in pochi passi la distanza che mi separa dalla finestra.

 

“Walker”

 

Sentendosi chiamare, si blocca a cavalcioni del davanzale e si volta, negli occhi un’espressione indefinibile per la difformità di sentimenti che contiene.

Mi guarda, forse aspettandosi che gli dica qualcosa, ma io non riesco a dire nulla. Non sono mai stato bravo con le parole.

 

Sentendo la sua voce, mi fermo e mi volto. Un attimo: mi ha chiamato... per nome. Forse allora qualcosa di diverso c'è… Ma chi ho davanti, ora?

Il solito Kanda, che mi chiama mammoletta e non mi sopporta? (Quello che ormai consideravo una maschera?)

Il Kanda della terrazza, che mi chiama per nome e mi concede il privilegio di ascoltare le mie confessioni? (Quello che spero sia reale?)

O un terzo Kanda, ancora ignoto, dal quale non so assolutamente cosa aspettarmi? (Non voglio vedere di nuovo tradita la mia fiducia!)

Mi sta venendo mal di testa. Per fortuna, la rabbia irrazionale che ho dentro inizia a scemare, anche se il dolore al petto è sempre lì. Sospiro e riporto fuori la gamba che avevo già fatto passare dall'altra parte. Seduto sul davanzale, mi guardo le punte delle pantofole. Poi, quando mi sento un po’ più sicuro di me, alzo gli occhi ad incontrare il gelido azzurro dei suoi. Voglio sapere con chi sto parlando, in questo momento.

 

Se ne sta lì seduto e mi guarda con quell’aria interrogativa che onestamente mi disarma: non so cosa aspettarmi.

 

(Perché mi aspettavo

che mi dicesse qualcosa?

[Yu, tocca a te parlare]

Mi aspettavo…

…che cosa?

[Yu, tocca a te scusarti]

Sono io a dover fare il primo passo?)

 

Provo a concentrarmi sulle mie emozioni e mi rendo conto di sentire uno strano sollievo, vedendolo lì. Stacco lo sguardo dal suo e cerco di calmarmi (chissà poi perché mi sento così inquieto); quando sono un po’ più tranquillo, alla fine torno a guardarlo, ma non riesco a fissare gli occhi nei suoi – io, che non ho mai avuto paura di incrociare lo sguardo con nessuno!

Tra noi è sceso un silenzio innaturale, rotto solo dallo scalpiccio dei tacchi di una coppia sulla strada, un silenzio che a me sembra carico di attesa. Un silenzio che, per la prima volta nella mia vita, non riesco a sopportare.

 

“Eravamo in due l’altra notte: se c’è una colpa, non è tutta tua”

 

Spalanco gli occhi, sinceramente stupito. Quasi non credo alle mie orecchie: sta finalmente dicendo (ammettendo) che l'altra sera, sulla terrazza, tra noi è effettivamente successo (cambiato?) qualcosa?

Ok, è un passo avanti, e so che da un tipo come Kanda sentirsi dire qualcosa del genere è una cosa molto difficile, concessa a pochi (a nessuno, fino ad ora [solo a me, stasera]).

Non mi è ancora chiaro, però, cosa pensa veramente di me e di questa assurda situazione.

 

(Non ha detto che gli interessa di me,

[però ha riconosciuto che è successo qualcosa! È un inizio…]

ha detto solo che eravamo in due

e che la colpa è di entrambi…

[SE c’è una colpa, ha detto SE!])

 

Il suo sguardo all’improvviso è diventato sfuggente. Non riesce più a guardarmi dritto negli occhi e la cosa mi lascia alquanto perplesso: è così strano vederlo a disagio! È chiaro che vuole aggiungere altro (ma cosa?), semplicemente non sa come fare. Però ci sta provando (si sta impegnando) e questo mi fa piacere.

Decido quindi di ignorare una volta per tutte la stanchezza e quel dannato mal di testa che mi picchia feroce alle tempie. Inclino il capo e mi appoggio al telaio della finestra, mettendomi più comodo.

 

“E se… e se non ci fosse nessuna colpa, eh Kanda? E se invece stessimo sbagliando tutto qui, in questo momento?”

 

Ma cosa sta dicendo?! Nessuna colpa? Dio! Giuro, non ci capisco più nulla! Rovescio indietro la testa, guardando le nuvole scure correre veloci (come se lì ci fosse una risposta…) e improvvisamente sento un bisogno viscerale di annullare ogni cosa attorno, per riuscire a rimanere solo con i miei pensieri (sempre più confusi, sempre… meno familiari, meno miei…).

Gli dò le spalle e mi avvicino di scatto alla ringhiera, afferrandola con forza.

Stiamo sbagliando tutto in questo momento?

 

(Ha ragione…

questa notte abbiamo sbagliato tutto,

[HO sbagliato tutto]

fin dall’inizio…)

 

Per carità, se lo pensa, che mi dica dove diamine vede degli errori! Perché, sul serio, io non capisco (non voglio capire…). Io so solo che… vorrei saperne di più di quel mostro che si porta dentro, però nello stesso tempo lui… questa situazione… (ho paura?)

Lo sento avvicinarsi alle mie spalle, ma non mi volto. Non ho la forza di fare nulla e comunque non saprei cosa fare.

 

Si gira e afferra la ringhiera, con tanta forza da farsi sbiancare le nocche. È la seconda sensazione di déjà-vu della giornata. Proprio non riesco a togliermi dalla testa gli avvenimenti di quella notte, accidenti!

 

(Quella sera maledetta
[benedetta]
ero completamente perso.
Come una bambola vuota, senza più anima.
Però mi sono salvato
[grazie a te].
Mi troverò a ricambiare il favore?
[Lo farò con piacere]
…ma come?)


 

Diversamente da allora, però, stavolta le parti sono invertite. E Kanda, al contrario del sottoscritto, in questo momento non ha bisogno di contatto fisico. Anche se non riesco a leggergli nel pensiero, percepisco chiaramente che sta combattendo contro se stesso e in questa battaglia io non posso (non devo [anche se vorrei]) entrare. Posso solo assistere, sperando che l'esito sia quello più giusto per tutti (per lui [e un po' anche per me]). Quindi mi limito a portarmi al suo fianco - vicino (sono qui, se serve) ma non troppo (so che non hai bisogno di me, hai la forza e le capacità necessarie a sostenere [vincere] la tua battaglia interiore).

Appoggio le braccia alla ringhiera, alzando lo sguardo a seguire le nuvole che giocano a nascondino con la luna, in attesa.

 

Se ne sta in silenzio qui di fianco a me, senza toccarmi né avvicinarsi troppo (come fai a sapere che è proprio quello di cui ho bisogno in questo momento?) e di questo gli sono istintivamente grato.

Serro gli occhi e contraggo ogni muscolo del corpo nel tentativo di riprendere il controllo di me stesso, ma è difficile. Se fossi in procinto di affrontare un esercito di akuma sarei certamente più tranquillo, invece le battaglie contro i demoni interiori mi mettono sempre in difficoltà. Però non posso permettermi di farmi sopraffare.

Ok Yu, ragiona: cosa vuoi? (Che torni tutto come prima [prima quando?], come l’altra notte). Non te n’è mai fregato niente di nessuno, perché adesso il moyashi è diventato così importante? (Lui si è fidato di me, mi ha aperto il suo cuore [ci siamo baciati]). Cosa devi fare? (Chiedigli solo di cancellare questa sera [lui ti ha già perdonato]).

Dopo un tempo che mi è sembrato interminabile - ma so benissimo che è solo una mia impressione distorta - prendo un respiro profondo e riapro gli occhi, senza poter fare a meno di spiare se lui è ancora lì dov’era prima. Quando lo vedo con il naso all’insù, non riesco a reprimere un sorriso e mi rendo conto che forse quelle risposte che cerco non sono così lontane, anche se ancora non le ho afferrate.

 

 

 

PREVIEW

Capitolo 4: Scomode verità nascoste

Dannazione, come posso far finta di non vedere quello che è ormai chiaro ai miei occhi e al mio cuore?

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Capitolo 4
*** Scomode verità nascoste ***


Come promesso

L'ANGOLO DI ALLEN

Ordine Oscuro - *sala computer*
26 giugno 2009
 

Allen è seduto al tavolino, davanti al pc acceso. Da solo. Nonostante minacce e ricatti di vario tipo, Kanda si è rifiutato di fare la sua parte di lavoro...

“Accidenti, che fatica gli costa rispondere? Mah... Però mi scoccia fare tutto da solo.. non che mi dispiaccia, è che poi va a finire che le lettrici si sentono abbandonate...”

 

*lampadina che si accende*

 

“Visto che qui lui non vuole mettere piede... vorrà dire che le risposte andrò a prenderle io da lui!”

 

***

 

Ordine Oscuro - *corridoio… uno qualsiasi*

 

Penna in mano e bloc-notes (preso in prestito da Johnny) sottobraccio, Allen sta girando per i corridoi in cerca di Kanda.

Sa esattamente dove trovarlo: a quest’ora è sicuramente in palestra a meditare. Il problema è... trovare la palestra!

“Sono venti minuti che giro… non mi ricordavo che il quartier generale fosse così grande…”

 

***

 

Ordine Oscuro - *palestra* (due ore dopo)

 

Allen entra silenziosamente nella palestra, dove Kanda sta ancora meditando.

Si siede, apre il blocco note, impugna saldamente la penna e inizia a leggere a voce alta le recensioni arrivate per il terzo capitolo di "Mirror Mirror, Black and White".

Mentre legge inizia a scrivere le risposte, lanciando ogni tanto un'occhiata a Kanda per vedere se ha qualche reazione.

 

§ Carissima Shichan,

innanzitutto ti mando un caro abbraccio e un piatto di dango appena preparati da Jerry come premio per il primo posto! ^_^

Lasciamo perdere la pigrizia di Kanda, vediamo se stavolta riesco a smuoverlo un po'…

[Tsè. Ragazza non soffermarti su cose inutili e recensisci ...]

(O_O …oddei, ha parlato! Allora funziona, a quanto pare *evil grin*)

Hai ragione, in effetti all'inizio il capitolo risulta leggermente confuso, ma purtroppo è una delle pecche della divisione in capitoli (rileggendo tutto di fila ti sarai sicuramente accorta che non è così ^_^ )

Le mie pantofole? Oh, sono normalissime pantofole. Grigie e morbidose, molto comode. Sono un numero più grande del mio, ma non intendo prenderne di nuove... mi piacciono troppo ^_^

Kanda confuso in effetti è un evento, ma in fondo è un essere umano anche lui, no? Sono contento che tu abbia trovato il tutto IC nonostante la situazione sia tutt'altro che «normale» XD

Eccoti il nuovo capitolo, spero ti piaccia! Un bacio! 

 

§ Carissima retsu89,
nonostante tu non sia la prima ad aver commentato ti assicuro che il tuo messaggio è stato ugualmente apprezzato ^_^
Come vedi i fatti ti danno ragione, ho provato anche a fargli sparire le scorte di soba con l'aiuto di Jerry ma è stato tutto inutile: Kanda è un osso duro...
Cosa? O_O Kanda innamor…
["&%$£(/$()(&£"$&!!]
O_O'' ehm… Questa è meglio se la censuro, eh.. Kanda non è esattamente d'accordo con te e ti prega gentilmente di evitare di accostare i nostri nomi e la parola amore nella stessa frase.. ^_^''
Comunque il mio nome è Allen, baKanda!
Ecco qui il nuovo capitolo. Non so se c'è la svolta a cui pensavi tu, in ogni caso spero ti piaccia lo stesso ^_^
In bocca al lupo per gli esami.
Un abbraccio!

§ Carissima BloodberryJam,
ti prego, metti cortesemente giù quella scrivania! O_O'''
E non far spaventare il tuo papà, poverino! ç_ç Già ci pensa Kanda a far prendere un infarto alla gente assalendola all'improvviso (ogni riferimento al mio arrivo all'Ordine è puramente casuale)… ecco, grazie XD
Kanda tenero come una pantera nera di peluche? Mi spiace ma lo escludo, le pantere di peluche non ti minacciano armate di katana. E soprattutto non mi risulta di aver visto Kanda con (cito testuali parole) «OcchiDiMiele e LabbraCoccolose»... non ancora, almeno (si immagina lo spettacolo)...
[Tendo a precisare che io NON ho sorriso. E non accetto che mi si attribuiscano arbitrariamente parole che non ho detto e azioni che non ho compiuto. Voglio un avvocato. O Mugen. O tutti e due.]
Ecco, appunto. BaKanda, vedi di calmarti e lascia Mugen lì dov'è!
A me invece fa piacere far parte dei peluche ^_^ spero di essere più tenero e coccoloso di lui, però XD
Un abbraccio!

§ Carissima BloodyKamelot,
innanzitutto benvenuta nella schiera delle nostre lettrici/recensitrici!
Sono felice che ti sia piaciuta "Moonlight Midnight Dream" e che ti sia piacendo anche questo sequel, con tutti quei complimenti stai facendo arrossire pure il baKanda qui a fianco!
Per quanto riguarda la frase che ti piace così tanto..
[Tsè, mi sembra perfettamente lecito chiedermelo... soprattutto viste le conseguenze.] (-___-)#
*Lancia un'occhiataccia ad Allen*
[Peccato che nessuno si degni mai di rispondere.]
*Allen lo guarda storto, poi continua come se niente fosse.*
Comunque grazie ancora per l'entusiasmo, speriamo rimanga vivo anche per questo capitolo! ^_^
E viva il baKanda, seh! XDDDD
Un abbraccio!

§ Carissima Makotochan,
non ti preoccupare per il ritardo, l'importante è che ora tu sia qui con noi!!
Siamo contenti che i nostri stili ti piacciano, e che sia anche tu del parere che riusciamo a sviluppare bene i pensieri dei personaggi.. è un lavoro a volte abbastanza difficile, ma quando abbiamo riscontri del genere ne vale decisamente la pena!
Sono d'accordo, sia io che il baKanda non siamo personcine così semplici da comprendere veramente, molte volte la gente si ferma alla superficie e non vede che sotto c'è dell'altro.. è bello che ogni tanto qualcuno lo capisca, o si faccia venire anche solo il dubbio!
Vedo che piacciono anche a te i flussi di pensieri tra parentesi XD Non ti so dire da dov'è uscita l'idea, so solo che a un certo punto sono diventati indispensabili per esprimere al meglio quello che ci passa per la testa XD
Per quanto riguarda le graffe dubito che se ne farà qualcosa…
[Tsè, non se ne parla neanche. Per mettere le graffe devo usare l'inserisci simbolo e la cosa mi fastidia troppo]
…in effetti abbiamo un rapporto abbastanza ostico con la tecnologia (soprattutto Kanda U_U), quindi non complichiamo troppo le cose, ok? XDDD
Ah, non so se riesci a immaginare quanto mi faccia felice che tu abbia pensato di citare una delle mie frasi..
*Ha le lacrime agli occhi*
*Kanda apre un occhio, lo guarda male, sibila uno dei suoi "Tsè" e torna a meditare*
Spero ti piaccia anche questo nuovo capitolo!
Ti vogliamo bene anche noi,
(In bocca al lupo per gli esami)
Un abbraccio!!

 

Con un sospiro soddisfatto per l’opera compiuta, Allen si alza e chiude rumorosamente il blocco.

“Ecco fatto! Visto che non era poi così difficile?”

 

*Tutto tace. Kanda non fa una piega e continua a meditare*

*Davanti all’indifferenza assoluta di Kanda, scuote la testa sconsolato e se ne va*

 

Beh, carissime lettrici, anche per stavolta abbiamo finito. Spero che abbiate gradito, nonostante qualcuno sia così poco collaborativo!

Buona lettura e… alla prossima!

 

 

 

 

Mirror Mirror, Black and White

 

- 4 -

Scomode verità nascoste

 

“Ma perché con te dev’essere sempre tutto così maledettamente complicato?”

 

Sentendo la mia voce si riscuote e riporta di scatto lo sguardo su di me (sembra quasi che si fosse dimenticato della mia presenza). Per una frazione di secondo nei suoi occhi vedo passare una scintilla di preoccupazione, ma poi la sua espressione si distende quando realizza il tono ironico della mia domanda e sul suo volto si disegna un sorriso.

 

Con quella frase mi coglie completamente alla sprovvista. Stavo pigramente perdendomi nei miei pensieri - abbastanza confusi, a dire il vero, ma per il momento fortunatamente inoffensivi - e tutto mi sarei aspettato tranne un’uscita del genere. È molto raro sentire Kanda fare dell'ironia e di solito non ne consegue nulla di buono (ma stavolta è diverso). Dopo un primo momento di panico, però, capisco il vero significato di quelle parole e ora sono più tranquillo (almeno un pochino).

Poco fa, quando l'ho visto incredibilmente teso alle prese con la sua battaglia personale, mi sono sinceramente preoccupato, ma adesso pare aver ripreso il controllo dei suoi pensieri. Anche se non credo sia riuscito a trovare dentro di sé le risposte che cercava (nessuno potrebbe, in così poco tempo, nemmeno lui), sembra però che almeno abbia raggiunto la consapevolezza necessaria per rendersi conto che sì, ci sono delle risposte che gli sfuggono, e che sì, deve (vuole?) trovarle.

 

(Vuoi analizzare la situazione, Kanda?

[Anch'io voglio capirci qualcosa!]

Lo so che è... complicata…

[cosa non lo è, in fondo?]

…ma chissà…

se mi dici cosa ti passa per la testa

magari riesci

[riusciremo]

a trovarle,

le risposte che stai

[stiamo]

 cercando)

 

Rimanendogli vicino e continuando a fissarlo, mi giro e scivolo fino a terra, sedendomi comodo con le gambe raccolte e la schiena contro la ringhiera. Lo guardo dal basso, piegando il collo e appoggiando la testa alle sbarre, le braccia ad abbracciare ginocchia. Chiudo gli occhi e cerco le parole adatte, qualcosa che gli dia lo spunto per continuare (e magari concludere [come è successo a me l'altra notte]) il suo ragionamento, senza peggiorare di nuovo la situazione (è l'ultima cosa che voglio).

 

“Eh, bella domanda. Vorrei darti una risposta, ma più ci ragiono più mi accorgo che non ce n'è solo una. Forse, se mi spiegassi cosa intendi esattamente con quel «tutto» potrei capire qual è quella giusta... Cos'è quel «tutto» che per te è «così maledettamente complicato», Kanda?”

 

Voglio lasciargli il tempo di riflettere, non voglio una risposta immediata (automatica [falsa]) né che interpreti la mia frase come una provocazione o, peggio, come una presa in giro (non lo è [voglio solo aiutarlo!]).

Smetto quindi di fissarlo (Kanda odia quando la gente lo fissa [non voglio mettergli fretta!]) e abbasso lo sguardo, pur lanciandogli di sottecchi un paio di occhiate, tanto per tenere d'occhio la sua reazione.

 

Cos'è quel tutto che è così maledettamente complicato, vuoi sapere? Rispondere ad una domanda con un’altra domanda, per di più di questo genere… sei tremendo quando vuoi, moyashi!

Comunque la sua risposta mi strappa un mezzo sorriso, ma non perché la trovi stupida – tutt’altro! – quanto perché è così incredibilmente… da lui…

 

(Un momento fa

l’ho praticamente insultato

e adesso è qui

che cerca di darmi una mano

a capire…

[e io ho ancora paura

di aver compromesso qualcosa?])

 

Come è da lui starsene lì seduto ad aspettare, sempre pronto ad aiutarti però sempre discreto, come se temesse di essere di troppo. Ma mi accorgo che, pur non mi guardandomi più direttamente, non riesce a fare a meno di lanciarmi un’occhiata e, quando alza la testa, mi volto anch’io per catturare i suoi occhi. Non mi piace che la gente mi fissi, ma voglio vedere in faccia le persone con cui parlo.

Sento che l’atmosfera tra noi si è fatta più rilassata (ora mi ricorda tanto quella dell’altra notte). Appoggio i gomiti alla ringhiera, senza staccare lo sguardo dal suo e, nel far ciò i capelli sciolti mi scivolano giù dalla spalla a coprirmi un braccio, come un mantello. Al vedere la scena, sul viso di Walker si disegna un ampio sorriso, quasi che la cosa fosse chissà quanto divertente – ma stavolta non riesco a prendermela a male (se non fosse stato lui non sarebbe stato così).

 

“Cos’hai da fissare i miei capelli, moyashi?”

 

Non capita tutti i giorni di vederlo con i capelli sciolti… non quando è sveglio, almeno! Ora invece, mentre si appoggia alla ringhiera, li vedo muoversi come dotati di vita propria. Subito mi tornano in mente i tempi felici (all’inizio, almeno) del viaggio in India con il mio maestro. Chissà se i suoi capelli sono morbidi quanto i velluti e le sete preziose caratteristici di quei luoghi...

Sorrido mentalmente: se Kanda potesse leggermi nel pensiero dubito che considererebbe un complimento il paragone con cose così… «femminili»!

Peccato che io finisca con il sorridere veramente, e proprio mentre mi sta fissando! (sarà la stanchezza, di certo [o sarà che non mi darebbe affatto fastidio anche se sapesse cosa penso?])

Ah, che idiota! Sono riuscito a porgli una domanda come quella di prima uscendone illeso, e ho finito con il rovinarmi con le mie stesse mani solo perché mi sono distratto a guardargli i capelli! Per fortuna riesco (o almeno spero) a nascondere l’imbarazzo con una finta smorfia di sdegno.

 

“È Allen, baKanda! E poi non ti sto fissando i capelli, è che tra loro e il buio che c’è, ancora un po’ non ti vedo!”

 

Niente da fare, non riesco a tenere il broncio e finisco per tornare a sorridere. È che l’atmosfera sembra meno pesante di prima e mi sto davvero rilassando, nonostante il pavimento decisamente freddo e scomodo.

 

Ma guardalo, non riesce a fare l’offeso nemmeno per finta… che mammoletta! Non c’è che dire, è esattamente il mio opposto (forse è anche per questo che con lui… sto bene?). Il pensiero mi fa sorridere. Le mie labbra però fanno appena in tempo ad inarcarsi in un accenno di sorriso, che subito torna pressante la consapevolezza che ho (abbiamo) delle questioni in sospeso da risolvere e la mia espressione si incupisce di nuovo; lui non manca di accorgersene.

Mi sento inspiegabilmente a disagio nel continuare a guardarlo negli occhi (ho ancora paura ad aprire il mio cuore e mettermi a nudo, con chiunque), quindi torno a fissare l’orizzonte buio, frastagliato dai tetti.

 

“L’altra sera, prima di andarmene. Ti ricordi cosa ti ho detto? Che avremmo dovuto chiudere quella parentesi e far tornare tutto come prima. Ma…”

 “…ma non è possibile. Non per me, almeno. E credo neanche per te”

 

Colpito e affondato: non solo ha completato la mia frase esattamente come l’avrei completata io, ma con poche parole è riuscito anche (come hai fatto?) ad inchiodare la mia mente alle prove schiaccianti (che io ho sempre voluto ignorare) disseminate dal mio cuore (fuori controllo) in ogni mio comportamento nei suoi confronti.

Volto la testa di scatto, dentro una rabbia irrazionale al veder smascherata e crocifissa in quel modo, senza alcuna apparente difficoltà, una consapevolezza (debolezza) che ho represso con tutte le forze fin dal primo momento in cui l’ho sentita nascere in me, la mattina successiva quando ci siamo incrociati per sbaglio in caffetteria. Vorrei punirlo per la sua insolenza, ritorcergli contro quella fragilità di cui mi taccia,

 

(Non mi sta accusando…

Per lui non è una colpa quello che prova

– e che provo anch’io

[E poi lui sta sicuramente soffrendo di più])

 

ma, quando incrocio il suo sguardo limpido, mi sento come svuotato. Crollo il capo, nascondendo il viso dietro la cortina scura dei capelli e poi lentamente mi lascio scivolare giù accanto a lui, fino a sedermi con la schiena poggiata alla ringhiera, sempre tenendo la testa chinata.

 

Ho appena concluso la sua frase, e ora mi viene voglia di mordermi la lingua. Le parole sono uscite da sole, accidenti! Incredibilmente mortificato, abbasso lo sguardo per sfuggire al suo e mi metto a giocherellare nervosamente con una ciocca di capelli. Ora come glielo spiego che non avevo nessuna intenzione di mettergli in bocca quelle parole (che non condivide [forse]), né tantomeno di sbattergli in faccia la realtà in quel modo?

Sì, perché per me questa è la realtà (pura e semplice [e scomoda])! La mattina dopo, nonostante la promessa, mi è stato impossibile mantenere la parola data. Con il passare dei giorni, poi, mi sono reso conto di non poter (voler) dimenticare quella notte nemmeno per un attimo. Ci ho provato, ma ormai sapevo di quell'altro Kanda nascosto dietro la sua espressione burbera…

Ogni singolo sforzo di concentrazione per comportarmi come se nulla fosse successo si è inevitabilmente arenato nell'interpretazione di tutti i suoi (soliti [fasulli]) comportamenti alla luce di quanto successo su quella terrazza. Dannazione, come posso far finta di non vedere quello che ormai è chiaro ai miei occhi e al mio cuore?

 

(Il Kanda
che tutti conoscono
[ne nasconde un altro]
è una maschera per proteggersi dal mondo.
[non ha bisogno di proteggersi da me]
Gli altri non hanno mai visto com’è davvero
[io l'ho visto, anche se solo per un attimo]
e probabilmente a loro non si mostrerà mai.
[io intendo rivederlo, se me ne darai la possibilità. E tu, Kanda?])

 

Ora che so qual è la verità non riesco a ignorarla!

È una verità scomoda (una copertura divenuta indispensabile, lo capisco [dato che faccio lo stesso, anche se in maniera differente, e lui lo sa]), però è la verità. Ti prego, già viviamo in un mondo pieno di menzogne, almeno cerchiamo entrambi di non mentire a noi stessi, eh Kanda?

Alzo gli occhi e vedo con stupore (quante volte mi sta sorprendendo, stasera?) la sua espressione di pura furia (comprensibile e meritata: imparerò mai a riflettere prima di parlare?) trasformarsi in una mai vista, uno sguardo carico di stanca e faticosa consapevolezza.

Lo stai pensando pure tu? Che se abbiamo fatto un errore (e più ci penso più me ne convinco [e ci ho pensato ogni singola volta che ti ho incontrato per i corridoi dell'Ordine]), è stato proprio quello di scambiarci quella stupida promessa?

Lo osservo lasciarsi andare, sedersi a fianco a me sul freddo marmo del balcone, la testa china, i capelli a celargli il volto. Ho l'impressione di avere davanti un guerriero sconfitto e una vista del genere fa decisamente male. So che è a un bivio, deve decidere da solo cosa fare della verità che gli ho maldestramente servito.

Complimenti Allen, se non fossi stato così egoista (bisognoso di qualcuno che ti ascoltasse) probabilmente ora lui non si troverebbe in una situazione del genere! Ah, vorrei tanto fare qualcosa, ma non so cosa. Mi sento completamente inutile.

Gli occhi iniziano a bruciarmi fastidiosamente. Li strofino con la manica del pigiama, che subito si fa umida.

 

Gli sfugge un singhiozzo, che cerca in tutti i modi di celare, ma siamo troppo vicini perché io possa non accorgermene e sento una stretta allo stomaco.

 

(Che cosa c’è, Walker? Di cosa ti rimproveri?

[È per quel che mi hai detto?

 Non fartene una colpa, hai ragione tu])

 

Mi sembra di essere tornati su quella terrazza, solo che allora io ero perfettamente padrone di me stesso (potevo aiutarti), mentre adesso…

No, è inutile continuare ad ignorare l’evidenza: non è tutto come prima e non lo sarà mai più. Rovescio indietro la testa contro la ringhiera e torno a guardare il cielo (mi sento molto più leggero…). L’unica cosa che posso (possiamo [dobbiamo, tutti e due insieme]) fare ora è capire come affrontare questa situazione nel miglior modo possibile.

Prendo un respiro profondo, cercando di calmarmi e concentrarmi – mi sento esausto, come se avessi lottato per ore senza tregua. La tensione sempre crescente che mi ha preso da quando abbiamo iniziato questo discorso sta cominciando a sciogliersi, lasciandosi dietro un cerchio alla testa che non mi aiuta certo a ragionare con lucidità.

Se c’è una cosa che ho capito in tutta questa faccenda è che, per la prima volta nella mia vita, mi trovo davanti ad una situazione che non posso risolvere da solo.

 

(Questo perché non mi sono mai

compromesso a tal punto con una persona

[mi pento di averlo fatto con lui?

…no…])

 

Credo anche lui sia arrivato alla stessa conclusione, probabilmente già da un pezzo, e sappia magari anche come risolvere il problema, ma forse non ha il coraggio di parlare (perché non dovrebbe? [Perché tu non sei uno che accetta consigli, Yu…]). Il fatto è che nemmeno io so come affrontare la questione. Volto un poco la testa e lo vedo intento a sfregarsi gli occhi per nascondere le lacrime. Lo osservo per qualche istante, poi (come l’altra sera) gesti e parole vengono da soli e (come l’altra sera) non faccio nulla per fermarmi: gli afferro il polso e glielo allontano delicatamente dal viso.

 

“Ehi, basta piangere. Abbiamo un problema da risolvere”

 

 

PREVIEW

Capitolo 5:

Ho permesso che il mio atteggiamento verso di lui diventasse diverso da quello verso tutti gli altri... (Ne sono pentito? ...no...)

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Capitolo 5
*** Qualcosa è cambiato ***


Come promesso

L'ANGOLO DI ALLEN
Ordine Oscuro - *camera di Allen*
14 luglio 2009

Allen è seduto sul letto, in mano il blocnotes con le recensioni al capitolo quattro. Link è seduto alla scrivania, occupato con uno dei verbali relativi alle ultime missioni.
Il moyashi stavolta sa esattamente dove trovare Kanda. La palestra è in ristrutturazione (dopo le recensioni del capitolo scorso), quindi il giapponese ha un solo luogo dove poter allenarsi: l'ultimo piano della torre.

“Neh, Link, mi daresti una mano?”
“Spero non voglia cacciarsi nei guai come suo solito, Walker”
“Chi, io? Ma va'...”

*dieci minuti dopo*

“Accidenti, la porta che da' accesso all'ultimo piano è chiusa dall'interno... evidentemente ci ha sentiti arrivare... e ora che facciamo?”
“Perché non rinuncia a un'idea così assurda, Walker? Se Kanda è tanto cafone da non voler commentare lo lasci perdere! Torniamo al piano di sotto, su... tanto l'unico modo per arrivare a lui sarebbe entrare dalla finestra, ed è una cosa impossibile!”

*evilgrin di Allen... sì, avete capito bene. Quello che ha di solito mentre gioca a poker e ha in mano una scala reale maggiore... povero Link U_U*

“Un po' più a destra... sì, così... perfetto!”

 

Aggrappato alla ringhiera che orla il tetto Link tiene per i piedi Allen che, appeso a testa in giù, dondola tranquillo, dritto dritto davanti alla finestra della torre.
Appena Kanda si gira e vede il moyashi, penna in bocca e blocnotes sottobraccio, fargli ciao ciao a testa in giù da fuori la finestra, la prima cosa che pensa è di non aver digerito la soba che Jerry gli ha preparato per pranzo. Oppure... forse qualcuno degli strani intrugli di Komui è finito nella pentola!
Si rende conto che no, non è un'allucinazione, quando Allen prende a rileggere le recensioni al capitolo e a discutere a voce alta le risposte ai commenti. Il giapponese rincomincia ad allenarsi... l'orecchio teso in ascolto, però XD 

 

***

 

§Cara Retsu89,
*tira fuori da chissà dove un vassoio di dango con la coccarda colorata*

innanzitutto complimenti per il primato! Goditi pure questi mitarashi dango, li ho fatti fare da Jerry appositamente per il vincitore ^_^ Oh, stai cercando un lavoro? Posso provare a sentire se ha bisogno di una mano… con gli ordini che gli faccio di solito credo apprezzerà!
Grazie per i complimenti, mi fai arrossire! Uh? Oh, Kanda ha appena detto “Tsè”, non è d'accordo con la tua teoria sull'innamoramento e credo che non gli dispiaccia il pensiero di uno scontro con te e la tua katana. Però ti prego, non ti ci mettere pure tu! Non voglio che vi facciate male... e che ne facciate a me, ne ho già avuti abbastanza di incontri ravvicinati del terzo tipo con Mugen!! XD
Ecco qui il capitolo che stavi aspettando, tra un tuffo e l'altro in piscina!
Divertiti anche per noi...
*sussurra* Qui Komui è abbastanza taccagno con le ferie...*sussurra*
Un abbraccio!

§Cara Makoto-impaziente XD,
Kanda «kawaii» e «adorabile»? Mi sembra un po' un'esagerazione, ma in fondo è un parere soggettivo, quindi... XDD
Vedo che ti è piaciuta soprattutto la parte riguardante i suoi capelli!
[Kanda, contrariamente a quanto pensa Makotochan, non si allontana schifato. Piuttosto fa una faccia dubbiosa e, quando capisce che è un complimento, annuisce soddisfatto]
“Allora questo mondo non è popolato solo di idioti a quanto pare…”
*Fa la linguaccia a Kanda* Comunque sono d'accordo con te (ma non diciamolo troppo in giro, eh! soprattutto a lui, sennò si monta la testa U_U)
Per evitare la tua precoce dipartita ecco qui il nuovo capitolo, contenta? XD Sappiamo che non è carino interrompere un capitolo proprio sul più bello, ma alla fine è anche quello che aumenta l'entusiasmo quando poi si trova l'aggiornamento sullo schermo del pc!! ^_____^
Buona lettura... e fammi sapere cosa ne pensi della mia reazione ^_^
Un abbraccio!

§Cara Mizukage,
benvenuta tra noi e grazie per i complimenti sia per “Midnight Moonlight Dream” che per “Mirror, Mirror, Black and White”! Sono contento ti siano piaciute tanto da leggertele tutte di fila! *_*
Eccoti qui il nuovo capitolo... spero ti soddisfi ^_^
Un abbraccio anche a te!

§Cara Anansy90,
innanzitutto bentornata, e non ti preoccupare per il ritardo.. ;) Spero che ora le cose si siano sistemate, così avrai tutto il tempo che vuoi per goderti questo nuovo capitolo! ^_^
Grazie ancora per i complimenti!
Un abbraccio!

§Cara BloodyKamelot,
io VOGLIO che il baKanda risponda ai vostri commenti... ma lui è troppo pigro per farlo! Guarda dove mi sono dovuto arrampicare stavolta, per poter cogliere anche solo uno “Tsè” che potesse esprimere cosa pensa a riguardo!
Oh, beh, magari basta provocarlo un po'... magari se gli riferisco che hai fatto un disegno pornografico su di lui...
[Kanda si blocca, scatta in piedi e sfodera Mugen]
“Ora BASTA! Mugen, attivazione!”
...ok, forse era meglio evitare...
In ogni caso non so se ci sarà un bacio, figuriamoci se so se diventerà una yaoi o no... staremo a vedere XD
Con Link, benché addormentato, in mezzo ai piedi... mah, porello, lasciamolo dormire tranquillo!
Le scan in inglese le trovi su www (punto) onemanga (punto) com ^_^ ci sono tutti i capitoli usciti finora *_*
Leggiteli, ma prima leggiti questo nuovo capitolo XD
Grazie ancora per i complimenti e le citazioni da guerre stellari XD
Un abbraccio!

 

§Cara BloodberryJam,
non ti preoccupare se i tuoi commenti non sono tanto «seri», in fondo anche i nostri commenti ai vostri commenti non lo sono, no? XD
Eccoti qui il seguito, spero che soddisfi le tue esigenze da KandaFan XD
Un Kanda-peluche di 2 metri con sguardo assassino? Inquietante!
[Leggendo questa parte Kanda rabbrividisce e fa una faccia schifata. Poi si allontana senza una parola]
Ehm, non sembra tanto d'accordo... Ohi, baKanda, dove vai?!? Quella capretta invece è davvero carina ^_^ Grazie per il pensiero!
Beeeh! un abbraccio XD

§Cara SweetGothicSoul,
*_* ti voglio bene pure io ç_ç
[Il moyashi si commuove... Kanda, che si è avvicinato di nuovo alla finestra, con uno “Tsè” dà loro le spalle e ricomincia ad allenarsi. Chissà, forse forse in fondo si commuove pure lui... moooooooolto in fondo]
Aspettiamo i tuoi commenti per i prossimi capitoli, è bello sapere che ci vuoi bene per quel che siamo (pur con tutte le nostre pare mentali)...
Intanto eccoti il nuovo capitolo!
Un abbraccio stretto stretto e una mini porzione di dango anche per te!

§Cara Phantom G,
grazie per l'entusiasmo e non ti preoccupare, anche se il tuo commento non è granché (e non è vero che non è un granché) ci fa sempre piacere!
Fa un po' meno piacere a qualcuno sentire ancora questa storia di me e il baKanda innamorati...
[Kanda ringhia, stringendo convulsamente la mano attorno all'elsa di Mugen]
*Allen lo guarda male*
Tranquilla, non intendo dargli una mano a farti a fette XD
Vedo che la storia delle parentesi è più diffusa di quanto si possa pensare.. quindi non ti preoccupare, non sei pazza (non più di noi, almeno).
Grazie ancora per i complimenti, spero che questo nuovo capitolo ti convinca quanto i precedenti ^_^
Un abbraccio!

§Cara Shichan,
piaciuti i dango, vero? *_*
sono contento che tu abbia superato lo scoglio degli esami per poter recensire con calma il capitolo ^_^
Se ogni tanto vedi confusione tra i pov non è perché sei baka XD è sempre la solita storia della fic tutta di fila che se tagliata in capitoli perde i collegamenti... quindi sta tranquilla ;)
Wow, questa volta alla gara di pucciosità ho vinto io?!? *_*
*inizia ad agitarsi e ad esultare, ancora appeso al povero Link*
[Kanda nota il moyashi che esulta per aver guadagnato punti pucchosità]
“Tsè. E’ vergognoso trovarmi a competere per qualsiasi cosa con un idiota simile”
“Uff, baKanda, dici così solo perché stavolta hai perso!”
Vabbè, eccoti il prossimo capitolo XD fai un buon lavoro, sappiamo che possiamo fidarci di te ;)
Se trovo un paio di pantofole come le mie te le regalo *o*
Un bacione da tutte e due ^_^

 

***


“W..W..Walker, abbiamo finito? Posso tirarla su?”
“Oh, sì, grazie Link! Mi hai fatto davvero un piacere enorme! Non come qualcuno che si rifiuta di dare una mano...”

Si sente uno “Tsè” provenire dall'interno della torre.

“Ora facciamo un salto in caffetteria per la merenda, ce la siamo meritata!”
“Sono d'accordo, Walker...”

Bene, noi andiamo a mangiarci un po' di dolci... voi godetevi il capitolo ^_^
Alla prossima XDD

 

 

 

 

Mirror Mirror, Black and White

 

- 5 -

Qualcosa è cambiato

 

“Ehi, basta piangere. Abbiamo un problema da risolvere”

 

Mi ha rivolto la parola nonostante il pasticcio che ho combinato e di questo gli sono grato. È bastata una frase e già mi sento più lontano dal baratro in cui stavo finendo (Mi hai salvato di nuovo?).

Osservo con lo sguardo appannato la mano con la quale mi ha preso il polso. La sua stretta, salda e forte ma leggera allo stesso tempo, mi conforta (non mi lasciare) e mi infonde la sicurezza necessaria per far tacere i pensieri negativi e riportare la mia attenzione sulla situazione in cui ci troviamo.

 

(È stato difficile
[per lui]
ma sembra sia riuscito ad accettare
che potremo trovare una soluzione
solo ragionandoci su
[assieme])

 

Sempre concentrandomi sulla sua presa, chiudo gli occhi e respiro a fondo un paio di volte, per calmarmi e schiarirmi le idee. A malincuore libero la mano e la punto a terra per spostarmi leggermente, girandomi verso di lui. Ha ragione, abbiamo un problema da risolvere. Non so esattamente come, devo essere sincero. Ma vedo che lui è deciso a trovare una soluzione, anche se tutta questa faccenda gli sta pesando (non credo sia abituato ad avere a che fare con i sentimenti, né altrui, né propri), quindi non intendo deluderlo o, peggio, essere da meno. Basta piangere! Mi asciugo dagli occhi le ultime lacrime e annuisco deciso, abbozzando un sorriso.

 

“Ok, proviamoci…”

 

Gli rispondo con un cenno d’assenso del capo e mi metto più comodo, incrociando le gambe e raccogliendo le mani in grembo, come se mi accingessi a meditare. Sapere di poter contare sul suo appoggio per risolvere questa faccenda è importante (fondamentale), ma soprattutto spero che la soluzione che ha in mente (perché so che ne ha una) sia minimamente plausibile

 

(Già per me è difficile accettare

di non essere riuscito a dominarmi:

ho permesso che il mio atteggiamento verso di lui

diventasse diverso da quello verso tutti gli altri

[Ne sono pentito…?

…no…])

 

e non mi (ci) costringa a dover fornire troppe giustificazioni al resto dell’Ordine (è una questione privata tra me e lui). Il punto ora è come spiegargli cosa voglio nel modo migliore possibile (senza farlo soffrire ancora [sarà inevitabile]).

Avanti Yu, prendi in mano la situazione come sai fare e hai sempre fatto (non mi sono mai trovato in una situazione del genere): sei sempre stato orgoglioso del tuo sangue freddo e della tua logica razionale, usali! (Ma i sentimenti non sono mai logici…) Va bene, proviamo a riepilogare il problema dall’inizio…

 

“…la questione è abbastanza semplice: è cambiato qualcosa tra noi due dall’altra sera e non possiamo negarlo”

“Sono d'accordo. Anche se ce l'abbiamo messa tutta, su questo posso scommetterci, non abbiamo ottenuto il risultato desiderato. È una cosa che non possiamo negare né tantomeno ignorare. Beh, forse ti sembrerà assurdo, ma ne sono contento. Non mi fraintendere, so benissimo che dimenticare tutto sarebbe stata la strada più facile da percorrere, quella con meno problemi… ma come si dice non sempre la strada più breve è quella giusta, no? Quella sera è successa una cosa che non avrei mai immaginato: mi sono sentito finalmente accettato e compreso per quel che sono, e dall'ultima persona dalla quale me lo sarei aspettato, per giunta! Mi si è aperto un nuovo orizzonte davanti agli occhi, riesci a capirlo? Ho visto una parte di te che non credevo esistesse e tu hai più o meno fatto lo stesso con me... È ovvio che fra noi non possa più esserci lo stesso rapporto di prima! Ci ho provato, ma non riesco più a trattarti come l'insopportabile antipatico che dimostravi di essere, perché in realtà non lo sei! Penso che sarebbe ingiusto nei tuoi confronti, accidenti!”

 

Mi zittisco e incrocio le braccia, sbuffando. Devo riprendere fiato, mi sto chiaramente facendo prendere dalla foga. O sarà che non riuscivo più a tenere tutto imbottigliato dentro?

 

“Quindi te lo dico chiaro e tondo: io del «dimentichiamoci quella sera» non ne voglio più sentir parlare, ok?”

 

Sono rimasto un po’ sconcertato dal fervore che ha messo in quel fiume di parole: non che non potessi aspettarmelo - lo so da sempre che è un tipo che si lascia trascinare dalle emozioni (e in questa faccenda di sicuro di emozioni ce ne sono in gioco tante [anche troppe per i miei gusti]). È solo che forse non mi aspettavo che esplodesse così, vista la… come definirla? apatia? che ha dimostrato dall’inizio (o sarà che finora ha cercato di trattenersi?).

Sia quel che sia, il suo discorso mi ha stupito e questo gli vale un’occhiata in tralice (e so già che non saprà come interpretarla). Devo prendere tempo, cercare di capire esattamente cosa intende fare.

 

“Quello lo davo per assodato, moyashi. Abbiamo già sperimentato che non può funzionare, quindi è inutile insistere”

 

Io… voglio che le cose tra di noi non tornino com’erano prima (anche perché sarebbe impossibile [ma non è per questo, è che lo voglio davvero]), però non so come voglio che diventino…

 

Oh, ora che mi sono sfogato sto decisamente meglio. Devo averlo un po' innervosito, vista l'occhiataccia che mi ha rifilato appena ho finito, ma penso ne sia valsa la pena.

Peccato che tutto l'entusiasmo che sono faticosamente riuscito a racimolare, nonostante la stanchezza e il malumore, sia finito giù dal balcone appena ho sentito la sua risposta. Riesco ad articolare a malapena una replica.

 

“…ah… ok, beh, siamo d'accordo…”

 

Ma non è che abbia granché senso. Sono senza parole. Ha appena riassunto in una sola, semplice, secca frase tutto il mio sproloquio... e non sembra abbia intenzione di continuare (forse non sa cosa dire [forse non sa come dirlo]). Tutto qui, baKanda? Mi sgolo per mezz'ora e tu mi rispondi con una semplice frase che, peraltro, non aggiunge niente (di nuovo [che volevo sentire]) a quel che ho appena detto? Dì qualcos’altro, ti prego!

Sospiro mentalmente e torno a guardarmi le pantofole, riflettendo.

Un passo in avanti l'abbiamo fatto, ma la strada è ancora lunga. Eh sì, c'è un altro piccolo particolare da analizzare: ogni eventuale modifica nel nostro comportamento potrebbe creare... problemi nell'Ordine (anzi, a Kanda [non credo sia molto piacevole essere considerato complice di un eretico!]).

 

“Però, ecco… non so come dirlo... ti scoccia se rimane comunque una cosa tra me e te?”

 

Ma questo è un aspetto che stai già considerando, eh Kanda? Forse è davvero meglio che questa storia rimanga solo ed esclusivamente fra di noi (il nostro segreto, insomma)... tu che ne dici?

 

Deve restarlo, visto e considerato che né tu né io abbiamo interesse a finire al centro dell’attenzione…”

 

(…tu soprattutto, sei già abbastanza sorvegliato così). Non ho nessuna intenzione di diventare argomento dei pettegolezzi della gente soltanto perché… perché lui è riuscito a penetrare le mie difese.

Mi rendo conto solo adesso che, in fondo, quello che mi importa davvero è soltanto non dover più fingere con lui che tra noi non sia cambiato niente, poi il resto verrà da sé e lo affronterò (lo affronteremo) quando sarà il momento.

Sulle mie labbra si disegna un sorriso spontaneo: credo davvero di aver voltato definitivamente pagina questa notte. È una sorta di nuovo inizio, tra di noi, come se ci stessimo incontrando per la prima volta in questo momento. E mi torna in mente il nostro vero primo incontro… scuoto appena la testa, stranamente divertito dal ricordo. Poi d’istinto gli porgo la mano.

 

“Affare fatto, Allen Walker”

 

 

 

 

PREVIEW

Capitolo 6:

So che non durerà, mostro, ma adesso so cosa devo fare: continuerò il mio viaggio (con la mia ancora vicino a me)

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Capitolo 6
*** Il mostro e l'ancora ***


Come promesso

L'ANGOLO DI ALLEN

Ordine Oscuro - *caffetteria*

2 agosto 2009

 

Otto lunghi rintocchi risuonano lungo i corridori dell'Ordine. È ora di cena, e nella mensa c'è la solita confusione di finder ed esorcisti che chiacchierano del più e del meno.

 

Carrello pieno di cibo e Link carico di dolci appresso, Allen raggiunge stancamente uno dei tavoli. Si siede e sposta a lato i piatti, facendo posto sul tavolo davanti a sé e aprendo l'ormai famoso bloc notes.

Davanti a lui, Lavi lo guarda incuriosito. Non capita tutti i giorni di vedere il moyashi accantonare la cena (anche se solo per poco)... a quanto pare questa storia delle recensioni gli sta molto a cuore.

“Neh, Alleeeeen!” cantilena, allungandosi sul tavolo per togliere la matita dall'orecchio del più giovane “Come va con la scrittura?”

Allen sospira, appoggiando la testa sul tavolo.

“Va male, Lavi, va male. Io mi impegno, ma se Kanda non si decide a darmi una mano non so per quanto potrò andare avanti. Ho passato le ultime tre ore a cercarlo, visto che dobbiamo rispondere alle recensioni del capitolo cinque, ma non l'ho trovato da nessuna parte. Ho perfino chiesto a Komui se per caso l'aveva mandato in missione..”

“Mmhhh... Hai provato nel boschetto che c'è qui fuori?”

“...ottima idea!” esclama Allen, per poi prendere bloc notes, matita e il vassoietto di dango che Lavi si stava intascando e uscire di corsa dalla sala.

“...e giù le mani dai miei mitarashi dango, bakaLaviiiiiiiiii!”

 

Continuando a sghignazzare per l'urlo dell'amico, Bookman Jr. finisce tranquillamente di mangiare il suo panino e si alza. Gettata la spazzatura, lascia la sala, incamminandosi fischiettando per il corridoio, mani dietro la testa.

 

«Voglio proprio vedere perchè Yu-chan è così restio a rispondere a delle semplici recensioni...»

 

Non impiega molto a trovarli. Forse perché Link è sempre lì, onnipresente.

O forse perché Kanda si è rifugiato su uno dei rami più alti della quercia che costeggia il boschetto, e da lì ringhia furente contro il moyashi che gli impedisce di scendere...

Lavi si avvicina e si siede appoggiandosi a una quercia lì vicina, in silenzio.

 

“Neh, Due nei... ma quei due fanno sempre così?” sussurra a Link con fare cospiratorio.

 

Link gli risponde prima con un'occhiata, poi si porta una mano alla fronte cercando di non perdere la pazienza.

Sospira, ingoiando l'ennesima risposta acida al nomignolo con cui il rosso è ormai abituato a rivolgerglisi.

 

“Hn. Benché io non voglia assolutamente avere a che fare con questa assurda storia, Bookman Jr, purtroppo sono in grado di dire sì, ormai Kanda e Walker hanno preso l'abitudine di giocare al gatto e al topo quando la fanfiction in cui appariamo ha bisogno di risposte ai commenti.”

“Ah. Capisco. Bene” «La cosa è più divertente di quanto pensassi, allora!»

 

Allen continua a girare attorno al tronco dell'albero, blocco e matita in mano, leggendo le recensioni ai capitoli e scribacchiando le risposte. Ogni tanto si mangia uno dei dango che si è portato dietro, stare digiuno non gli farebbe bene... lo sapete, no? Sempre per la storia dell'Innocence di tipo parassita...

Gira, e gira, e ogni tanto alza gli occhi in attesa.

 

Chissà.... Magari tra un ringhio, un ruggito e qualche ghianda arriverà anche qualche commento da parte di Kanda...

 

*_*_*_*_*_*_*_*_*

 

§ Cara Makotochan,

Kanda numero uno? Kanda numero due? Non capisco, e stanno diventando troppi per i miei gusti… (solo il Kanda numero due, invece... uhm…).

[“Che tu non capisca non è una novità, moyashi…”]

(è_é) Visto che sei così bravo perché non me lo spieghi tu, baKanda? Bah... Su, su Makotochan, non fare così! Vuoi sapere come si conclude questo "affare tra di noi", lo so... beh, anch'io XDD Credo che a te basti continuare a leggere, io invece non so cosa aspettarmi dalle menti bacate delle due autrici XD

Grazie per il «puccioso» ^_^ non credo che Kanda apprezzi, ma è un problema suo, no? XD

[“Tsè. Queste sdolcinatezze io proprio non le capisco…”]

Ecco, appunto... Vabbè, comunque sono contento di esserti stato utile rimandando la tua dipartita! Eccoti il nuovo capitolo per prolungare ulteriormente la tua aspettativa di vita XD

Un abbraccio ^_^

 

 

§ Cara Shichan,

bentornata ^_^ finiti gli esami, questa volta, spero!!

Grazie per i complimenti e il commento costruttivo... sono contento che il mio «sproloquio» (non posso far altro che essere d'accordo, quello non si può definire diversamente XDDDD) ti abbia convinta, e a dire il vero appena ho chiuso la bocca per riprendere fiato ho pensato esattamente la stessa cosa che hai pensato tu XD non sospettavo di essere così logorroico XDD Ma visto quanto parla Kanda, qualcuno deve pur compensare, no?

[“Non è obbligatorio, sai moyashi?”]

La gente si annoierebbe, se parlassi solo tu con i tuoi monologhi monosillabici, sai? Comunque hai ragione, Shichan, se Kanda non fosse così privo di tatto... non sarebbe Kanda!!

Un abbraccio XD

 

 

§ Cara Retsu89,

anche tu vuoi vedere come va a finire, eh? ^_^ Bene! Eggià, Link è sempre in mezzo ai piedi, ma che ci possiamo fare... anche lui preferirebbe fare altro, credo...

La sfida con le katane vedrò di organizzarla io per bene, così saremo tutti a debita distanza (leggi: al sicuro, soprattutto Jerry) quando vi affronterete. La caffetteria puoi buttarla pure giù, ma dovrai convincere Komui a farne costruire una grande il doppio *_*

Uhm, cosa penso di Kanda? ... bella domanda... non lo trovo così divertente quando si arrabbia (soprattutto se ha Mugen e il sottoscritto sotto mano), però... mah...

Un abbraccio *confuso, il moyashi non sa più cosa pensare*

 

 

§ Cara Crystalemi,

ciao anche a te ^_^ E non ti imbarazzare, dai, sei tra amici! Sono contento che questa fanfiction ti piaccia e ti convinca, nonostante il pairing non sia il tuo preferito (poi mi spiegate cos'è sto «pairing», eh... e che c'entra Lavi? boh)

[Al sentir parlare di pairing e dello stupido coniglio, Kanda ringhia]

*Guarda perplesso Kanda perché non ne capisce la reazione*

Trovi strana (in senso buono) e «realistica» la trama? Probabile, il fondo è il risultato che le autrici volevano ottenere (evvai *_*)... anche perché è tutto successo davvero durante quella missione, mica è una storia inventata ^_^

Spero ti piaccia anche questo capitolo!

Kisù a te ;)

 

 

§ Cara BloodyKamelot,

Yo a te! Kanda reagisce così male perché è fatto così, che ci possiamo fare... Un disegno? Dovrai farmeli vedere, prima o poi! ^_^

Per quanto riguarda il bacio, ti conviene continuare a leggere.. non so se ci sarà, ma non si sa mai (per quanto strano mi sembri)

*salta imbarazzato la parte relativa ai sogni*

È fuori d'ogni dubbio che il sottoscritto sia un maschio [Kanda inarca un sopracciglio perplesso verso chi ha sollevato quel dubbio] che cavolo… capisco di essere particolarmente «puccioso», però.. ç_ç

Eccoti il nuovo capitolo ;)

 

 

§ Cara Anansy90,

ciao! Sono contento che il capitolo ti sia piaciuto! Non pensavo a quell'accordo come un qualcosa di particolarmente romantico, ma a pensarci bene credo sia il massimo che si può ottenere da Kanda in un caso del genere XD (poi chissà...)

Non ti preoccupare se ti ripeti, è sempre bello sentire qualcuno che ti fa i complimenti... ;)

Spero che con il nuovo capitolo la storia continui a piacerti e a convincerti,

un abbraccio!

 

 

§ Cara mizukage,

ciao e grazie per i complimenti ^_^ sì, a quanto pare stiamo facendo dei passi avanti, speriamo in bene (mi basterebbe già non finire più sotto la lama di Mugen, a dire il vero). Io mi preoccupo, sì, forse esagero?

In questo capitolo ci sarà il terzo incomodo, hai dedotto bene.. *sospira* fammi sapere cosa ne pensi ;)

 

*_*_*_*_*_*

 

Con un rumore secco Allen si ferma e chiude il bloc notes. Alza lo sguardo verso Kanda, che ancora sta ringhiando guardandolo malissimo, e ricambia l'occhiata con un alzata di sopracciglio.

 

“Non dovrei ripetermi, ma... visto? Non ci voleva tanto!”

 

Un'alzata di spalle, e il moyashi si allontana dalla quercia raggiungendo il pezzo di prato dove Lavi è ancora seduto. Questi lo segue con lo sguardo, in parte dispiaciuto perché lo spettacolino è terminato, in parte entusiasta per il materiale che è riuscito a memorizzare e con il quale potrà perseguitare il povero Yu-chan.

 

“Ehi Moyashi-chan, ora che fai di bello?” domanda, alzandosi in piedi e spazzolandosi i pantaloni.

“Credo che me ne tornerò in mensa, Lavi... una sola porzione di dango non è abbastanza, sto morendo di famee ç_ç” risponde l'esorcista dai capelli bianchi incamminandosi verso l'entrata, Link al seguito. “Kanda, tu che fai? Vieni con noi?”

 

Si sente il solito “Tsè” provenire dal ramo.

 

*gocciolone di entrambi*

 

“Vabbè, sai dove trovarci! E a voi, care lettrici... buona lettura!”

 

 

 

 

Mirror Mirror, Black and White

 

- 6-

Il mostro e l’ancora

 

“Affare fatto, Allen Walker”

 

Guardo esterrefatto prima la sua mano tesa in mezzo a noi, poi le sue labbra, leggendoci quello che le mie orecchie non credono ancora di poter sentire. Mi ha chiamato per nome e cognome, stavolta!

Mi scappa un po' da ridere quando i miei ricordi tornano improvvisi alla (stramba e incredibile) notte del mio arrivo alla vecchia sede del Quartier Generale. Quella volta Kanda aveva innanzitutto tentato di farmi a fettine (con l'assurda scusa di verificare se ero un akuma o meno [...e col senno di poi capisco che l'avrei fatto anche io, pur di proteggere Casa]) e quindi si era categoricamente rifiutato di stringermi la mano, considerandomi niente più che un tizio qualsiasi (e pure maledetto) destinato a sparire rapidamente dalla scena (e dalla sua vita). Quanto tempo è passato, da allora...

Ma quel che conta è che adesso siamo qui e abbiamo trovato (insieme) la soluzione che stavamo cercando.

I primi raggi di sole lentamente schiariscono il cielo, attraversando e colorando le nuvole. Sembra quasi vogliano festeggiare con noi il nuovo inizio (abbiamo imboccato la giusta strada [finalmente]), testimoni della nuova promessa (più giusta [per entrambi]) che ci stiamo scambiando. Sorridendo gli prendo la mano e rispondo alla stretta.

 

“Affare fatto, Kanda!”

 

Lo ammetto, sono tentato di chiamarlo con il nome completo ma... un passo alla volta, ok? In questo momento sono troppo felice per azzardarmi a giocare col fuoco (anche se so che non corro rischi [visto che Mugen è rimasta sul suo letto]). Il sole si alza un altro po', illuminando il balcone dove abbiamo praticamente passato buona parte della notte. Mi sento tanto stanco, è di sicuro colpa del sonno e del calo di tensione. Ora ho una voglia incredibile di tornare in camera, imitare Link e dormire almeno un paio d'ore (o anche di più [prima di scendere a fare colazione, ovvio])

Mi rialzo traballando, le gambe intorpidite dallo stare seduto a lungo sul pavimento scomodo e freddo. Mentre mi stiracchio, mi giro in direzione della finestra, e lì mi blocco.

Un brivido freddo mi corre lungo la schiena.

Eccolo lì, riflesso nel vetro della finestra accostata.

Eccolo lì, al suo solito posto, pronto a rovinare tutto.

Eccolo lì, il mostro che è dentro di me.  

Soffocando un paio di improperi faccio un passo indietro, inciampando nelle pantofole e finendo seduto per terra.

Dannazione!
Mi volto verso Kanda, per cercare di riprendere il controllo: non voglio vedere il mostro, non in questo momento... Idea! Se faccio in modo che il vetro (alto e stretto) rifletta anche il suo viso, l'immagine del Quattordicesimo potrebbe finire nell'angolino, proprio com'è già successo!

Riportando lo sguardo alla finestra mi sposto lateralmente, finendo per appoggiarmi a lui.

 

Si è alzato con un sorriso, con l’intento di tornarsene finalmente a dormire (non è una brutta idea, mi sento stanco anch’io, come se avessi appena combattuto una battaglia [ma stanotte qui c’è stata una battaglia]), poi neanche il tempo di fare un passo ed è crollato di nuovo seduto, con in faccia un’espressione che è tutto fuorché serena. Non finisco nemmeno di alzarmi in piedi, perché mi è venuto addosso (l'ha fatto apposta?). Ha ancora gli occhi incollati alla finestra.

A questo punto non mi è difficile capire qual è il problema. Immagino che non sia piacevole passare davanti ad uno specchio e vedere ogni volta un altro riflesso oltre al tuo: ci vuole del sangue freddo per non perdere il controllo e lui in questo momento decisamente non è in condizione di farlo.

Lo afferro per le spalle e d'istinto accosto il viso al suo collo (perché lo faccio? Non c'era alcun bisogno di avvicinarsi così... [So che sentirmi vicino lo tranquillizza]), i miei capelli che gli scivolano addosso, quasi avvolgendoci. Quando gli sfioro l'orecchio con le labbra, lo sento sussultare leggermente, ma poi si rilassa subito e chiude gli occhi per un istante.

 

“Stai calmo”

 

Mi dà ascolto (si è di nuovo fidato di me) e rovescia il capo sulla mia spalla, abbandonandosi contro il mio petto. Sembra veramente esausto, ma non penso sia soltanto per la notte in bianco che abbiamo passato.

Allungo appena la testa per poterlo vedere in faccia e spiare le sue reazioni; lui prende un respiro profondo, poi si stacca da me e si gira, puntando gli occhi nei miei.

Ed è solo adesso, sentendolo respirare sulla mia pelle, che mi accorgo di quanto siamo vicini

 

(Ed è solo adesso che permetto al mio cervello

di rendersi conto di aver già vissuto con Walker

[non sarebbe potuto succedere con nessun altro]

una situazione molto simile...

[...e com'è finita...?])

 

ma, sorprendendo anche me stesso, non mi allontano.

 

Ora nel vetro della finestra siamo riflessi tutti e tre: io, Kanda e il mostro. La sua immagine è tremula, sfuocata, ma sempre lì. La sola idea mi fa paura e rabbia... adesso che ho trovato un po' di tranquillità (qualcosa [qualcuno] a cui ancorarmi), ecco che appare per mandare all'aria tutto!

Cerco di non farmi prendere dal panico, ma ho un terrore folle che in questo caso, per qualche strano motivo, il trucchetto non funzioni.

Fisso il vetro, ora messo in ombra da una nuvola di passaggio, dimentico di trovarmi praticamente incollato a Kanda. Quasi mi prende un colpo quando mi sento bloccato per le spalle, il suo viso incredibilmente vicino al mio.

Si è accorto subito del mio sbalzo d'umore e può immaginare cosa l'abbia causato, quindi è in grado (lui, l'unico) di aiutarmi (se vuole [ne sono certo]). Di lui mi posso fidare: non mi lascerà cadere.

Quando sento la sua voce nell'orecchio, che mi suggerisce di stare calmo, non posso (non voglio) fare altro che dargli retta. Mi concentro e chiudo gli occhi.

Quando li riapro, il Quattordicesimo è scomparso.

 

(Ora riflessi nel vetro
siamo solo in due
[non più in tre]
So che non durerà, mostro,
ma adesso so cosa devo fare
[cosa possiamo fare]
per tenerti lontano almeno un po’…
Continuerò il mio viaggio
[con la mia ancora vicino a me])

 

Ha funzionato: appena anche l’immagine di Kanda è apparsa nel vetro, troppo stretto per rifletterci tutti e tre, il mostro è improvvisamente sparito! Mi sento rinfrancato da questa piccola (grande) scoperta, anche se mi accorgo di non avere più le forze nemmeno per festeggiare. Riesco solo a sorridere, mentre mi rilasso appoggiandomi al suo petto.

La testa mi si confonde e mi perdo nella bellissima sensazione di sentirmi protetto e al sicuro. Ora so che, qualunque cosa succederà, avrò sempre una persona su cui fare affidamento, qualcuno che mi accetta per quello che sono, nel bene e nel male. Non sono più solo, mostro, ora siamo in due contro uno! Camuffo con un respirone il risolino contento che vorrebbe uscirmi dalle labbra.

Mi stacco leggermente da lui e mi volto a guardarlo negli occhi. Non avrei dovuto, visto che ora mi ritrovo completamente incapace di articolare le parole necessarie per ringraziarlo. Basterebbe un «grazie Kanda», ma no, proprio non mi esce. Non perché non lo pensi, eh! Anzi. Sarà che sono troppo stanco (o troppo vicino a lui) per ragionare lucidamente?

Oh, al diavolo! Come diceva Mana? Ah, sì: «Se non riesci a dirlo con le parole, dimostralo con i fatti!» Mi metto in ginocchio e poi, senza preavviso, lo abbraccio. Lo stringo forte forte per qualche secondo, quindi allento la presa e gli appoggio la testa nell'incavo tra collo e spalla, sospirando contento. Mi stacco solo per un attimo, giusto il tempo di sussurrargli all'orecchio un ringraziamento balbettato.

 

Rimango sorpreso quando mi butta le braccia al collo e ci metto un istante a reagire: è il solito emotivo (però sono contento che faccia affidamento su di me), ma il constatarlo stavolta mi strappa un sorriso. Quando sento il suo viso nascondersi sulla mia spalla, come in cerca di più protezione, non posso fare a meno di rispondere al suo abbraccio e lo stringo delicatamente, posandogli una mano sulla nuca.

Il suo grazie mormorato sulla mia pelle, poi, non so perché ma mi suona in qualche modo di troppo (cosa ho fatto per dover essere ringraziato?). Scuoto appena la testa.

 

“Grazie di cosa? Non è perdendo il controllo che riuscirai a fare quello per cui ti sei impegnato l’altra sera”

 

 

 

PREVIEW

Capitolo 7:

"Mi hai promesso che avresti fatto di tutto per restare te stesso: non devi dargliela vinta"

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Capitolo 7
*** Promesse ***


Come promesso

 

[Nota delle autrici: dato che l'angolo di Allen sta diventando progressivamente più lungo, se per caso non vi interessa passate tranquillamente all'inizio del capitolo vero e proprio. Vi assicuriamo che questo non pregiudicherà la completa comprensione della storia. Grazie,

LetyJR & Mistral]

 

 

L'ANGOLO DI ALLEN

31 agosto 2009

 

Ordine Oscuro - *scaletta che porta al molo sul Tamigi*

Ore 6:30 del mattino.

 

Nella tenue luce dell'alba una testolina bianca fa capolino da dietro l'angolo e si guarda attorno con fare circospetto. Sul molo non c'è anima viva, e le poche barche attraccate dondolano pigramente sulle acque del Tamigi. Tutto tace, e il nostro si prende quasi un infarto quando il suo compare, fregandosene altamente delle tecniche mimetico-investigative del più piccolo, fa il suo rumoroso e saltellante ingresso in scena.

“Neh neh, Allen! Cosa ci facciamo qui? Non c'è nessuna traccia di Yu-chan! E perchè ti sei portato dietro «Due Nei»?”

“Bookman Junior, la prego di non rivolgersi a me con quell'appellativo. Sono qui per lavoro, io!” si intromette il biondo ispettore, ancora tranquillamente appoggiato dietro l'angolo.

“Per favore, non litigate! Sapete bene entrambi perché siamo qui. Ho sentito due Finder parlare in caffetteria, ieri sera, e dicevano che stamattina Kanda avrebbe preso una delle barche per andare a meditare in mezzo al fiume. Con un po' di pazienza potremo incastrarlo e convincerlo a recensire!”

“Ottimo piano, Allen-chan, ma... da quando in qua hai preso il vizio di origliare le conversazioni altrui?”

“Ecco... per le nostre fan questo e altro, no? Eheheh ^_^” “

“Vabbè, ma non ho capito perché ci siamo dovuti travestire da pescatori anche io e «Due Nei»…”

“*sigh* Walker, Bookman, fate silenzio... la barca di Kanda ci sta per passare davanti!”

 

La barca di Kanda è appena arrivata in vista quando Allen si rende conto di non avere la minima idea di come fare per raggiungerla.

“Ehm... Lavi? Link? Come accidenti faccio a raggiungere la barca?”

Lavi si alza in piedi e impugna saldamente la propria Innocence, iniziando a prendere la mira sotto lo sguardo preoccupato di Link (perché quando Bookman Jr evoca... evoca disastri! Soprattutto se si ostina a prendere le misure con un occhio solo.)

“Neh, Allen... ho la soluzione!” esclama dopo un attimo. “Tieniti forte!” Non ha ancora finito di dirlo che, abbrancato Allen per il coppino, sta già facendo allungare il martello. “Man... man... MAN!”

“No, non di nuovo!” urla l'inglese durante la parabola che lo porterà a destinazione, memore del rovinoso atterraggio della prima e unica volta in cui si è fatto portare da Lavi.

“Tranquillo, Allen, ho imparato a frenare...”

*splash*

“... forse però avrei dovuto dirti di tenerti stretto a me…”

 

Kanda, sentito il casino e gli spruzzi d'acqua, apre gli occhi e guarda malissimo Lavi.

“Stupido coniglio, cosa ci fai qui di prima mattina? Eclissati, o ti faccio a fettine!”

“Sì, e poi mi ci riporti tu sulla riva?” risponde una terza voce.

“Eggià, Yu-chan, lui come ci ritorna sulla riva?” sottolinea il rosso, accucciato sulla punta del martello, indicando con un sorriso idiota qualcosa subito dietro Kanda.

Il giapponese si volta lentamente e fulmina con lo sguardo l'esorcista zuppo seduto dietro di lui.

“E adesso tu da dove sbuchi, moyashi?”    

Il pucciosissimo Allen sorride perfidamente mentre agita davanti al naso del moro penna e bloc notes. A volte avere un portaoggetti a tenuta stagna come Timcanpy è davvero utile!

 

***

 

§ Cara Retsu89,

*allunga il solito vassoio di dango* grazie per aver rinunciato a demolire la caffetteria! In ogni caso mandami un depliant della tua catena di ristoranti, così sapremo dove andare a mangiare durante le missioni

che ci attendono in futuro *_* Mi inquieta un po' il fatto che tu possegga addirittura tre katane... non dirlo a Kanda, vabbè che è affezionato a Mugen ma l'idea di prenderne altre da usare sul sottoscritto potrebbe non dispiacergli... =_='''

[Tsè, Mugen basta e avanza per eliminare gli scocciatori]

Ah, ehm... Kanda ringrazia (?) per i complimenti...

Ricambiamo tutti l'abbraccio

[Io no]

^____^''''

 

_________________

 

§ Cara Mizukage,

eggià, purtroppo è apparso pure Lui. Non poteva non apparire, in fondo, ormai è appurato che è una parte

integrante del sottoscritto (anche se ne farei volentieri a meno).

Sono contento che tu trovi IC anche una scena alquanto inusuale come l'abbraccio, le autrici qui hanno dovuto

impegnarsi a fondo per rendere il tutto 'tenero' senza sforare nell'OC melenso... anche perché altrimenti Kanda

si sarebbe categoricamente rifiutato [Kanda annuisce].

Link? Oh, considerato che non l'abbiamo né tramortito né narcotizzato, prima o poi dovrà pur svegliarsi ^_^'''

Non so dirti cosa intenda fare Lavi con le informazioni che si è appuntato la volta scorsa... so solo che quando

ghigna in quel modo inquietante non c'è da stare tranquilli!

[No, il problema non si pone nemmeno. Se lo stupido coniglio prova a fare qualunque cosa finirà molto, molto male.]

Ciao a te ^_^

 

________________

 

§ Cara Anansy90,

questa è la tua prima recensione con il pc nuovo?!? Grazie, che onore! ^_^ E grazie ancora per i complimenti!

Alla prossima recensione ;)

 

_____________________

 

§ Cara BloodberryJam,

grazie per i complimenti e non ti preoccupare per il ritardo, ci mancherebbe! Vedo che sono riuscito a digievolvermi da 'capretta di pelouche' a 'pokemon puccio', e la cosa mi fa davvero piacere ^_^

[Dietro, Kanda affila Mugen: Certo che ti accontenti di poco, moyashi... anche perché hai delle statistiche penose]

*Non rompere, tenerissimo baKanda!!*

[Mugen, attivazione!]

*Allen fugge... rimangono solo Mistral e LetyJR*

 

Mistral: «somma maestra»? Esagerata!

LetyJR: *fa cerchiolini per terra* a me nemmeno mi calcolano... ç_ç eppure sono io che aiuto Allen-kun con le recensioni...

A presto XD

 

_______________________

 

§ Cara Crystalemi,

siamo contenti che anche tu ti sia accorta, da brava osservatrice, del realismo che le autrici si impegnano a mettere nella storia!

Certo non volevamo farti piangere, con quella scena... *fa patpat e le regala una miniporzione di dango*

Le autrici sentitamente ringraziano, e ringrazio anche io... finalmente qualcuno che si rende conto della fatica

assurda che il sottoscritto è obbligato a fare per ottenere qualcosa da Kanda!

[Ehi, 'estrapolare commenti'? Non sono mica un limone da cui bisogna tirare fuori il succo a tutti i costi!]

*Beh, baKanda, a volte sei acido uguale...*

[Kanda ringhia e gli lancia un'occhiataccia]

 

Comunque, Crystalemi, poi dovrai spiegarmi meglio quella faccenda su Lavi, eh...

[Moyashi, sei irrecuperabile...]

Un abbraccio ^_^

 

___________________________

 

§ Cara Valerya90,

le autrici ringraziano, e ti consigliano vivamente di procedere sia con la visione dell'anime che con la lettura del manga, dato che secondo loro merita molto! ^_^ Meno male che anche tu capisci la fatica che faccio ogni volta a recensire senza che il baKanda alzi un dito per aiutarmi [Moyashi, ti ho già detto che io non mi spreco a fare queste cose! Veditela da solo o con quell'idiota di coniglio!]... per fortuna in questo caso c'è Lavi che mi da una mano (anche se non sono sicuro che sia stata una buona idea, eh...)

Eccoti il nuovo capitolo, spero che la storia continui a piacerti ;)

Un abbraccio ;)

 

_____________________________

 

§ Cara Liar,

innanzitutto ti meriti un mini-vassoietto di dango per il coraggio dimostrato a leggere tutte e due le fanfiction di fila XD A Kanda però glielo dici tu che lo trovi puccioso, eh... XD [Kanda fa la faccia esasperata perché non ne può più di sentirsi dire che è puccioso...]

Ora passo la palla alle due autrici, che è meglio!

 

Mistral: *adora Liar* hai centrato perfettamente la questione dei due punti di vista! Come hai notato man mano che la storia procede i due personaggi prendono strade divergenti... sarebbe stato poco realistico (e troppo uniforme) se una persona sola si fosse occupata di entrambi, quindi la collaborazione 1/2 neurone X 2 si è resa praticamente indispensabile. ^_^

LetyJR: Quoto la coautrice qui sopra, tirando l'ennesimo sospiro di sollievo... tenere IC quei due non è cosa da poco, e nonostante gli sforzi ogni volta che si pubblica è un po' come giocare con il fuoco XD

Mistral: I pensieri nei pensieri? Oh, sono l'unico modo per non impazzire (anche se ti portano sempre un passo avanti verso la neuro), e anche l'unico modo per non far sembrare Kanda più bastardo di quel che è. 

LetyJR: Uhm... non credo che sarei capace di scrivere le pare di Allen senza i vari livelli... A volte servirebbe perfino un quarto livello, ma trovarsi la lama di Mugen a 2cm dal collo (o anche contro il collo, visto che Mistral non ha il senso della profondità [e per fortuna lo sa e ci va mooolto piano])... diciamo che è meglio se evito XD

Chuu a te ^.^

 

________________________

 

§ Cara BloodyKamelot,

*si sposta rasente al muro per evitare l'assalto*

Ehm, visto che il 28 e il 31 hai fatto gli esami questo capitolo è tutto per te, sperando che sia da intendere come premio per la promozione... *in caso contrario baKanda non sarebbe tanto contento, mi sa…*

Speriamo che questo capitolo ti piaccia ^_^'''

Facci sapere com'è andata, eh!

Alla prossima ^_^

 

________________________________________

 

§ Cara Sariby,

eccoti il seguito che aspettavi! Spero che gli sviluppi presenti in questo capitolo soddisfino la tua curiosità ^_^ Link è sempre tra i piedi, è vero, ma che ci possiamo fare? Chissà, magari torna pure utile...

Al prossimo capitolo ^_^

 

_______________________________________

 

§ Cara Makotochan,

*patpat* non ti preoccupare se hai letto il capitolo in ritardo, tanto le autrici non se la prendono di certo ^_^

 

Mistral: hai perso dieci anni di vita? Oh, tesoro, ma tu non hai ANCORA visto niente! Vediamo cosa mi dici alla fine della terza yullen!

LetyJR: ebbene sì XD *rullo di tamburi* Esiste un seguito del seguito (ancora in lavorazione) che ha già raggiunto la ragguardevole lunghezza di 50 pagine! XD

 

LetyJR: Sono lieta che la scena del riflesso alla finestra ti sia piaciuta! ^_^ Tutto sta a vedere se il trucchetto funzionerà ancora in futuro... se ce ne sarà bisogno, ovvio. U_U

 

Mistral: la parte sui capelli? Beh, come avrai capito piacciono tanto anche a me... mi piacciono tanto da essermi fatta taglio e colore uguale XD sarà per questo che ti trovi mille mila scene in cui compaiono?

LetyJR: in fondo, se dobbiamo essere realistiche, l'unico modo è pettinare Mistral allo stesso modo per verificare di persona come si muovono quei dannati capelli...

 

Mistral: e rispetto al risvolto "interessante"... l'unica cosa che posso dirti è: Makoto, non ti crucciare. Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare... *si allontana con tanto di risata malefica*

LetyJR: *scuote la testa sconsolata* Makotochan, scusala, ma ogni tanto tende a fare confusione tra le varie personalità/fanfic...

Alla prossima recensione! Un bacio ^^

 

____________________________

 

§ Cara Phantom G,

non ti preoccupare se hai saltato il commento per un capitolo! ^_^ Per la frase personale su MSN nessun problema, anzi... a patto però che ce lo passi, il tuo contatto MSN XDD (e preparati a fuggire appena leggerai cosa scrivono le autrici, come frasi personali su MSN...)

Davvero ti piace l'"Angolo di Allen"? *Allen fa sbrill*

Bene, vorrà dire che mi impegnerò ancora di più per far commentare anche il baKanda!

[Tsè, e si può sapere come intendi fare? Vuoi chiamare tutto l'Ordine, per caso?]

*evilgrin*

[Kanda lo ignora]

Un bacio anche a te, e al prossimo capitolo! ^_^

 

***

 

Nel frattempo, sulla riva, Link li tiene d'occhio e scuote la testa. Possibile che non si riesca a passare una giornata tranquilla, con quei tre in giro? Il suo sospiro rassegnato non passa inosservato e, quando un discreto colpo di tosse lo distoglie dai suoi pensieri, l'Ispettore si gira trovandosi faccia a faccia con la coda alta di Bookman Sr.

L'anziano esorcista ha un'aria decisamente scocciata.

“Cosa ci fa il mio stupido allievo a cavalcioni del suo martello nel bel mezzo del Tamigi?”

Dopo la stringata spiegazione del biondo, Bookman Sr. si avvicina lentamente alla testa del martello ancora puntata sulla riva. Senza pensarci due volte, allunga tranquillamente un piede e tira un lieve colpetto al martello, svellendolo dal suolo e facendo finire Innocence e proprietario in acqua.

Un istante dopo, l'urlo di Lavi risuona nel silenzio del mattino.

“Panda, perchéééé?!”

Senza rispondere, Bookman Sr. si siede a fianco all'ispettore con aria soddisfatta. 

 

 

 

 

Mirror Mirror, Black and White

 

- 7-

Promesse

 

“Grazie di cosa? Non è perdendo il controllo che riuscirai a fare quello per cui ti sei impegnato l’altra sera”

 

Le mie parole hanno l'effetto di farlo staccare bruscamente da me e ora mi fissa con gli occhi spalancati, in cui si legge un'espressione che è un misto di sconcerto e incomprensione, non senza una punta d'ansia. Non gli piace che io sia tornato a parlare di quella notte sulla torre, probabilmente teme che io mi sia già pentito del patto che abbiamo appena stretto; ma, pur rendendomene conto, non spendo parole per rassicurarlo (lo so che è un comportamento da stronzo, ma io resto sempre lo stesso [per quanto tu mi abbia cambiato, Walker]). Sarò al suo fianco nei momenti in cui sarà troppo fragile per reggere da solo il peso che è costretto a portare, ma non devo (non voglio [mi farei coinvolgere troppo e questo mi spaventa]) diventare il suo scudo contro tutti i mali del mondo.

 

“...quello... per cui mi sono impegnato?”

“Mi hai promesso che avresti fatto di tutto per restare te stesso: non devi dargliela vinta”

 

Non voglio vederti cambiare, veder crollare la tua determinazione

 

(quella che derisi

[per non ammettere che la invidiavo]

quando me ne parlasti

durante la nostra prima missione)

 

nel voler essere a tutti i costi un distruttore che salva. Il destino ha voluto che quel Noah scegliesse te per far rivivere i suoi ricordi, ma questo non vuol dire che tu ti debba arrendere. Fregatene del perché è successo: non ti serve, non ti deve interessare, continua solo e sempre a combattere (e io sarò qui, quando avrai bisogno di un sostegno).

La mia risposta lo rilassa visibilmente e le sue labbra si aprono in un sorriso; annuisce deciso e poi torna a posare il capo sulla mia spalla.

Anche la mia espressione si distende, mentre gli cingo di nuovo la schiena con un braccio e gli sfioro i capelli in un bacio lieve.

 

Come se non bastasse il sonno a confondermi le idee, ora ci si mette pure lui… per un attimo ho temuto volesse fare marcia indietro su tutta la faccenda, lasciandomi di nuovo solo in balìa dei miei fantasmi! Ovviamente non è così (e mi vergogno per questa mia piccola mancanza di fiducia [Kanda se la merita, tutta]). Non lo dice chiaro e tondo, ma quello che intende è che non ha assolutamente intenzione di farmi da babysitter, tutto qui. Dovrò (giustamente) cavarmela da solo. Dovrò mettercela tutta e proseguire sulla mia strada (qualunque essa sia).

Certo, lui sarà lì, in caso di estremo bisogno. Ma so già che basterà la sua sola presenza a illuminarmi la strada, nel caso in cui il buio si faccia troppo fitto.

Gli sorrido (ho capito cosa vuoi dire, Kanda, e sono d'accordo con te) e torno ad accomodarmi con la testa sulla sua spalla, il mio sorriso che si allarga quando lo sento ricambiare l'abbraccio. Poi un bacio sui capelli, leggero come una farfalla, mi fa girare verso di lui. Curioso, ho sempre pensato che i miei capelli non gli piacessero (avrà minacciato di raparmi a zero con Mugen almeno un milione di volte), e invece...

Mi metto ad osservarlo di soppiatto, mentre inizio inconsciamente a giocare con una delle sue lunghe ciocche corvine.

 

Sentendolo muoversi, abbasso gli occhi su di lui: si è messo a giocare con i miei capelli (ma non mi va di guardarlo male per questo, come avrei fatto con chiunque altro [perché in fondo quel gesto fatto da lui mi rilassa]) e nel frattempo ha alzato un po’ la testa, quasi a spiare le mie reazioni. Quando i nostri sguardi si incrociano, le sue dita smettono per un attimo di scivolare tra i fili scuri e lui abbozza un sorriso che sembra quello di un bambino colto in flagrante a rubare le caramelle. È assolutamente disarmante vederlo con quell’espressione innocente sul viso (soprattutto se penso a cosa è appena successo) e non ho la forza di far niente, se non sorridere.

Appoggio il mento sulla sua testa e osservo per qualche istante la finestra, senza realmente vederla, ma poi un raggio di sole colpisce il vetro, abbagliandomi con il suo riflesso. Solo adesso mi rendo conto che ormai la notte è finita, quindi non possiamo restare qui ancora per molto.

 

“È quasi l’alba, dobbiamo rientrare. Altrimenti al tuo amico Link verrà un colpo se si sveglia e non ti trova”

 

La frase mi è uscita con un tono fin troppo sarcastico, a tratti amaro, che onestamente mi stupisce (è perché in realtà, nonostante tutto, vorrei restare ancora qui con lui). Walker annuisce, ma né io né lui ci muoviamo di un centimetro.

 

Ops, se n'è accorto... e vabbè, che ci posso fare se i suoi capelli mi piacciono così tanto? Sono neri come la notte, ma non è un nero che opprime e mette tristezza. È un nero strano, avvolgente, mai uguale e mai monotono, che a seconda della luce prende riflessi diversi. Fanno uno strano contrasto vicino ai miei, bianchi quasi come la neve (non altrettanto puri)...

Fermo la mano, sorridendo leggermente imbarazzato, ma lui non sembra essersela presa.

Sto per riprendere il gioco quando lo sento appoggiarsi alla mia testa per un attimo, per poi suggerirmi di rientrare in camera. Rientrare? Uffa... ma qui si sta così bene! Ok, ho un sonno incredibile, lo ammetto. Però preferirei dormire qui (al caldo) piuttosto che tornare nel mio letto (così freddo)! Che Link si prenda pure un infarto, colpa sua che non mi ha tenuto d'occhio come doveva, no?

...no, accidenti! Finirebbe per essere punito per colpa mia, e non me lo perdonerei.

Mi sfrego gli occhi assonnati con la mano, soffocando uno sbadiglio. Annuisco a malincuore, ma proprio faccio fatica a spostarmi da lì. Sospiro, poi mi alzo lentamente, insicuro sulle gambe, e mi stiracchio.

Oh, ho perso una pantofola, prima... Abbassandomi per raccoglierla, mi appoggio alla sua spalla per non perdere l'equilibrio. Dopo essere riuscito a rimetterla al suo posto mi rialzo, ma nel farlo il mio viso finisce per avvicinarsi pericolosamente al suo.

Non riesco a trattenermi e gli dò un bacio a fior di labbra.

Scommetto che sono diventato rosso come un pomodoro, mi prenderà in giro a vita...

Beh, chissenefrega!

 

Rimango sorpreso quando lo sento sfiorare le mie labbra. È un contatto veloce, ma non timido, completamente diverso dal bacio impacciato che mi aveva dato quella sera, perché ora lui è completamente diverso, il rapporto tra di noi lo è.

Si stacca subito da me, però non esita a guardarmi negli occhi (e la cosa mi sorprende piacevolmente, non me l'aspettavo da te Walker), le guance appena arrossate; sorride al vedere il mio sorriso e poi si alza, invitandomi con lo sguardo a fare altrettanto (anche se si capisce lontano un miglio che non ha la minima voglia di andarsene).

 

“Rientriamo, Kanda?”

 

Mugugno qualcosa in risposta, ma la mia mente è da tutt'altra parte. Prima che si allontani da me (e che tutto ritorni quasi come al solito [perché è questo che ci siamo promessi]), voglio aggiungere un'altra cosa: gli stringo il polso e, facendo forza, mi tiro in piedi. Lui mi guarda perplesso, forse confuso anche dall'espressione indecifrabile che mi sono sforzato di stamparmi in faccia. Ci fronteggiamo per qualche istante, guardandoci negli occhi senza dire niente (ci siamo già detti molto stanotte [ci stiamo dicendo dell'altro, ora]) ma, se anche volesse chiedermi qualcosa, non gliene dò il tempo perché lo bacio a mia volta.

 

“Vedi di non farci l'abitudine a baciarmi quando ti va, capito moyashi?”

 

Il mio tono è chiaramente ironico, ma ugualmente sul suo viso passa una miriade di emozioni, accompagnate dalle più variegate sfumature di rosso. Sorrido di nuovo: è di una tenerezza incredibile in questo momento. Apre la bocca per ribattere ma, fortunatamente per lui, l'ispettorino ha deciso di svegliarsi proprio adesso e il suo urlo strozzato al vedere i nostri letti vuoti salva Walker dall'imbarazzo di dovermi rispondere.

 

 

 

PREVIEW

Capitolo 8:  Come da copione, un sorriso e una maschera

L'inflessione nella voce fa uno strano contrasto con il suo sorriso. E non posso fare a meno di rispondergli con una smorfia che a sua volta vorrebbe essere un sorriso.

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Capitolo 8
*** Come da copione, un sorriso ed una maschera ***


Come promesso

 

[Nota delle autrici: dato che l'angolo di Allen sta diventando progressivamente più lungo, se per caso non vi interessasse potete passare tranquillamente all'inizio del capitolo vero e proprio. Vi assicuriamo che questo non pregiudicherà la completa comprensione della storia. Grazie,

LetyJR & Mistral]

 

 

L'ANGOLO DI ALLEN

3 ottobre 2009

 

Ordine Oscuro - *corridoi interni*

Ore 7:15 del mattino.

 

Il silenzio è ancora quasi totale lungo i bui corridoi della nuova sede. Solo uno strano rumore di passi fa capire che la struttura è abitata. Sono in cinque. Tre di loro camminano avanti, il passo pesante, le facce scure e i vestiti completamente fradici. Gli altri due li seguono in silenzio, a poca distanza, l'aria più tranquilla.

 “Accidenti a te, Ba-Kanda! C'era proprio bisogno di far ribaltare la barca?”

 “Moyashi, ti conviene tacere se più tardi non vuoi avere un nuovo incontro ravvicinato con Mugen. Non te l'ha prescritto il medico di venire a rompere durante la mia ora di meditazione, quindi arrangiati.”

 “Panda, perché mi hai fatto finire in acqua? Io non c'entro niente, non ho fatto nulla di male! Stavo solo documentando!”

Il moro e l'albino si fermano e si girano verso di lui, guardandolo malissimo.

 “Ehm... ehi... perché mi guardate così?”

“Non c'entri niente, baka usagi? Hai portato tu il moyashi sulla barca!”

“Non hai fatto nulla di male, Lavi? Mi hai fatto finire tu in acqua!”

Ok, ciao ciao silenzio. Ora è il delirio a farla da padrone, mentre i due «nemici» si alleano per prendersela con il rosso, iniziando a rincorrerlo su e giù per i labirintici spazi della Home.

L'unica oasi di pace è rappresentata da Link e Bookman Sr., che continuano tranquillamente per la loro strada, l'uno sospirando e l'altro fumando la sua pipa, ma dura poco. Appena i tre più giovani spariscono dalla loro vista, infatti, i due adulti sono costretti ad aumentare il passo. Non possono certo lasciarli liberi di continuare a fare pasticci in giro...

Infatti.

Fanno appena in tempo a raggiungerli che, da dietro un angolo, appare l'ultima creazione di Komui: Il famigerato, temibile e inafferrabile Komurin XXXIV.

Uguale a tutti gli altri suoi predecessori, il Komurin XXXIV ha solo una caratteristica propria: è dotato di...

*rullo di tamburi*

...secchio e spazzolone!

Il robot inizia ad avvicinarsi piano, additando con indice tremante le pozze d'acqua che si stanno formando ai piedi dei tre esorcisti, pietrificati in mezzo al corridoio.

Al grido minaccioso di “At-ten-zio-ne! At-ten-zio-ne! Sta-te spor-can-do per ter-ra! Al-lar-me ros-so! Al-lar-me ros-so!”, il Komurin XXXIV inizia a rincorrerli.

Tempo un quarto d'ora, e i cinque si trovano bloccati in un angolo.

 

*cinque minuti dopo*

 

Ordine Oscuro - Ufficio di Komui

Link e Bookman Sr. sono seduti sul divanetto, Allen e Lavi continuano a girare in tondo cercando una soluzione al loro problema mentre Kanda resta appoggiato alla parete con aria annoiata.

 “Accidenti, non ho assolutamente idea di come fare a uscire di qui!” esclama Lavi mettendosi le mani nei capelli.

“È inutile lamentarsi, stupido allievo, quindi taci” lo ammonisce Bookman Sr.; l'anziano esorcista è apparentemente tranquillo, ma a osservarlo con attenzione si nota che è piuttosto scocciato dalla situazione.

Link alza gli occhi verso il minaccioso robottone “O troviamo un modo di toglierlo di lì con le buone o dobbiamo farlo con le cattive...”

“Tsè! Avessi Mugen con me avremmo già risolto il problema!” sbotta Kanda, scocciato.

Il Komurin XXXIV infatti li ha chiusi nell'ufficio di Komui e si è messo di vedetta all'unico ingresso del locale, proclamando a gran voce che l'unico modo per espiare la loro colpa è sistemare tutta la documentazione. Ovviamente nessuno ha voglia di mettere mano al casino che seppellisce scrivania e pavimenti, quindi i nostri eroi stanno cercando una soluzione alternativa.

“Beh, è solo un prototipo... Magari fra un po' si scarica...” bisbiglia all'improvviso una voce.

Link e Bookman Sr. alzano lo sguardo, Lavi e Allen interrompono il loro peregrinare, perfino Kanda si avvicina incuriosito alla montagna di carta che ha appena parlato.

Una mano tremante armata di tazza vuota sbuca fuori dal cumulo di fogli.

“Sono qui da ieri sera... non è che avete del caffè, per caso?”

 

*altri cinque minuti dopo*

 

Kanda siede calmo sul divanetto, mentre Link e Bookman Sr. si tengono prudentemente a distanza. Allen e Lavi sono seduti per terra fra lui e Komui, pesti e doloranti ma comunque soddisfatti per esser riusciti a sventare l'ennesimo tentativo di «supervisoricidio» da parte del giapponese. Il loro superiore, invece, è nell'angolino a fare cerchietti per terra. Gli hanno salvato la vita, sì, ma gli hanno anche fatto capire che sono piuttosto arrabbiati per la sua ultima... ehm... creazione…

Improvvisamente Timcanpy riesce a superare la barriera eretta dal Komurin XXXIV e a entrare nell'ufficio. Portatosi di fronte ad Allen emette uno strano fischio prolungato, poi inizia a sputare un foglio dopo l'altro. Finita la trasmissione si posa sulla testa bianca dell'esorcista maledetto, che inizia a sfogliare la documentazione appena arrivata.

Subito un sorrisetto sadico gli si disegna sulle labbra.

Sono arrivate le nuove recensioni, e se sono bloccati lì... Kanda non può andare da nessuna parte!

Allen si mette comodo e inizia a leggere e commentare a voce alta.

 

***

 

§ Cara Liar,

glielo spieghi tu, al BaKanda? XD Non so se fa così perché non vuole che me ne vado, o se non si rende conto di quel che fa.. boh.. forse non lo sa nemmeno lui XD

[Moyashi piantala di fare supposizioni assurde sul comportamento altrui, pensa al tuo -.-]

Mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo ^_^ *le lascia un nuovo vassoietto di dango come premio per la prima recensione*

Chu a te

 

§ Cara Retsu89,

le autrici sentitamente ringraziano XD Intanto io e Kanda cerchiamo un posto dove nasconderci, non so perché ma la storia dell'accampamento nel tuo giardino mi fa sentire poco tranquillo...

Un giro ai casinò? Volentieri, soprattutto per una buona causa come i tuoi ristoranti *_______* tanto fra poker e roulette russa... me la cavo, no? XD

Per quanto riguarda Mugen... non so se mi conviene cercare di sottrargliela in quel modo U_U A pensarci bene, potrebbe anche portarsela sotto la doccia O_o'' In ogni caso grazie per i consigli ;)

Un abbraccio!

 

§ Cara BloodyKamelot,

siamo contenti che il capitolo con dedica nella recensione ti sia piaciuto XD E soprattutto che tu te lo sia meritato come regalo e non come contentino di consolazione ^__^ Dato che non c'entro, non mi esprimo sui tuoi sogni... anche se il pensiero del mostro che taglia i capelli a Kanda... *brrr* non dovevi dirmi una cosa del genere ç_ç

[Tsè, che sogni assurdi fa la gente...]

E Link... poverino, ce l'avete tutti con lui? XD

Un abbraccio anche a te XD

 

§ Cara Mizukage,

grazie per i complimenti ^_^ Il povero Link non è che ci possa fare granchè, l'unico modo per farlo continuare a dormire sarebbe stato dargli un sonnifero XD e certe cose non si fanno, no no... meglio averlo come amico che come nemico!

Sono contento che ti sia piaciuto anche “L’Angolo di Allen”, e come hai visto non è su Lavi che Kanda ha sfogato la sua rabbia repressa XD

[*evil grin di Kanda*]

Ciao ;)

 

§ Cara Valerya90,

sono felice che ti sia piaciuto il capitolo! Eccoti qui quello nuovo, anche se un po' in ritardo rispetto al solito ^_^''

Ti vogliamo tanto bene pure noi (Allen, le autrici...e pure Kanda, anche se non lo ammetterà mai)

Un abbraccio

PS: non è così chilometrica come recensione, e anche se lo fosse non avresti motivo di scusarti XD *abbracc*

 

§ Cara BloodberryJam,

innanzitutto Lety ti perdona, dice di non preoccuparti *abbracc* e ringrazia per l'adorazione XD (Niente tributi o sacrifici, per carità! Basta che continuate a seguirci ;) ndLetyJR)

Io ti ringrazio per i complimenti per il capitolo e per il mio angolino delle recensioni ^_^ come avrai letto qui sopra, dal fiume ci siamo spostati all'asciutto.. anche se non ci è convenuto poi molto, eh =___='' Per le prossime volte, chissà... magari finiremo per davvero un'altra dimensione... o forse no... 

Baciotti anche a te ^_^

 

§ Cara Anansy90,

davvero ti è piaciuta così tanto quella scena? Grazie ^_^ Ah, ci spiace che questo capitolo sia giunto un po' più in ritardo del solito, ma infine eccolo qui! Speriamo ti convinca quanto i precedenti ;)

Alla prossima ^_^

 

§ Cara BloodberryJam,

ancora qui? XD Oh, hai lasciato dei link… li ho guardati, e ti ringrazio! È stato bello ricordare i vecchi tempi XDD

Un abbraccio (vai in fondo alle recensioni per un annuncio speciale)!

 

§ Cara Makotochan,

*cade dalla sedia per l'onda d'urto del 'KYAAAA!'*

Innanzitutto calma, sangue freddo e non morire ç_ç (XD) Sono lieto che il capitolo ti abbia coinvolto così tanto ^_^ Vediamo cosa dirai di questo ;)

Un bacione, e anche tu vai in fondo alle recensioni per un annuncio speciale XD

 

§ Cara Flowermoon,

innanzitutto benvenuta, vedo che hai recensito il primo capitolo... spero tu abbia letto tutti gli altri, così ora potrai leggerti questa risposta. ^_^ In ogni caso ti meriti un vassoietto di dango in regalo XD

Le autrici apprezzano e ringraziano per i complimenti, e Lety si chiede se per caso ti conosce, ma forse si sbaglia.. (boh, è solo un'impressione la mia! ndLety )

Io e Kanda ringraziamo per la recensione... guarda che è bellissima anche questa, sai?

Un abbraccio!

 

***

 

“Visto, Ba-Kanda? anche stavolta non ci abbiamo messo tanto, su!”

L'esorcista giapponese non fa a tempo a rispondere che Timcanpy comincia a svolazzare in tondo come indemoniato. A un certo punto si ferma a mezz'aria e spalanca la bocca. Una voce femminile, sconosciuta, si diffonde nell'aria.

“NEWS del giorno: BloodberryJam ha postato la 50esima recensione di questa fanfiction, mandando in visibilio le due autrici che non avrebbero mai immaginato di raggiungere un traguardo del genere. In questa occasione, quindi, BloodberryJam si merita un piccolo premio... appena avrà contattato una delle due autrici comunicando il proprio indirizzo e-mail riceverà una foto di Allen e Kanda scattata proprio per lei!

Dato però che, per amor di giustizia, quella di BloodberryJam non si può considerare una recensione a tutti gli effetti (è quella con i link XD) le autrici hanno pensato di fare lo stesso regalo anche a colei che sarebbe arrivata 50esima se non ci fosse stato il post di BloodberryJam: anche Makotochan, quindi, riceverà la foto-regalo (sempre alle stesse condizioni)! ^_^ Fine del comunicato.”

“Cosa? Una foto mia e di Kanda?!”

“Neh, Allen-chan... fate pure le foto assieme, adesso? Non me l'avevi mica detto!”

“Stupido allievo, a quanto pare c'è chi riesce a fare il tuo lavoro meglio di te!”

“Quando sarebbe accaduto? Non la perdo mai di vista, Walker!”

Kanda non dice nulla, ma minaccia Timcampy con un tagliacarte, preso a tradimento sotto il mucchio di carta che ricopre la scrivania di Komui.

“Ehi tu, mettimi immediatamente in contatto con chi ha fatto quel maledetto annuncio... “ ringhia il giapponese, con aria molto, molto, MOLTO minacciosa.

“Ba-Kanda, lascia stare Tim!” sbotta Allen, stringendo a sé il piccolo golem dorato che ne approfitta per fare la linguaccia al moro. “Non è colpa sua se qualcuno ha trasmesso quell'annuncio!”

“Già, è colpa tua che mi stai sempre appiccicato per quelle dannate recensioni, baka Moyashi!”

Lavi fa per aggiungere qualcosa, ma ci ripensa. Non è il caso di venire coinvolto nella rissa che sta per iniziare, no? Deve solo osservare, lui. U_U

Mentre il moro e l'albino iniziano a darsele di santa ragione, gli altri esorcisti si guardano con aria perplessa. Komui sghignazza.

“Te-he-heee! Così imparano ad avvicinarsi troppo a Linalee! E a voi, care lettrici... buona lettura!”

 

 

Mirror Mirror, Black and White

 

- 8-

Come da copione, un sorriso e una maschera

 

Walker si stacca velocemente da me e corre alla finestra, cacciando la testa nella stanza, per rassicurare Link che in queste poche ore non si è venduto al nemico. Con uno sbuffo scocciato io ne approfitto per defilarmi e vado a sedermi all'angolo più lontano del balcone, come se avessi passato la notte a meditare.

 

Fra il bacio e la sua risposta va a finire che avvampo più di prima (e non credevo fosse possibile...). Cerco di trovare il fiato necessario per rispondergli automaticamente con uno dei miei soliti «È Allen, baKanda!», ma non riesco ad articolare neanche una parola. Mi ha mandato completamente in confusione!
Per fortuna l'urlo di Link mi dà la scusa perfetta per allontanarmi senza dover aggiungere altro...
Raggiungo la finestra e mi sporgo verso l'interno, sbracciandomi per farmi vedere.

“Calma, calma, sono qui!”

Link, ancora in pigiama, attraversa la stanza e mi dà una mano a scavalcare.

“Walker! Dove diamine è stato?!”

Poveraccio, s'è preso davvero un colpo. E meno male che non ci siamo allontanati troppo!
Sorridendo e grattandomi la testa imbarazzato inizio a cercare una scusa convincente. Il mio stomaco decide di darmi una mano, brontolando.

“Beh... mi sono svegliato perché avevo fame, allora per ingannare il tempo in attesa del suo risveglio ho pensato di uscire fuori per guardare l'alba, ecco tutto! A proposito, è già ora di colazione, vero?”

Link sospira, a quanto pare se l'è bevuta. Almeno spero.

“Sì. Vestiamoci e scendiamo a mangiare, subito dopo dovremo andare a prendere Miss Lotto alla stazione… stasera avremo bisogno di lei per recuperare l'Innocence in quel cimitero”

“Ok! Ah, aspetti che chiamo anche Kanda… l'ho trovato sul balcone a meditare, ma dovrebbe aver finito a quest’ora!”

Mi affaccio alla finestra, guardando fuori verso Kanda. È seduto nell'angolino più lontano, in posizione di meditazione: nessuno potrebbe pensare che stia fingendo (solo io, perché so cosa stava facendo realmente). Quando capisce che lo sto fissando, apre leggermente un occhio.

“Ehi baKanda, va che è ora di colazione! Vedi di muoverti che ho fame, sennò va a finire che ti lamenti perché non ti aspettiamo!”

Lo dico con un tono finto scocciato, sorridendogli contemporaneamente senza farmi vedere da Link, e rientro in camera.

 

L’inflessione nella voce (così solita, quella che ha sempre usato con me in questi casi [bravo Walker, è così che dev’essere]) fa uno strano contrasto con il suo sorriso: non posso fare a meno di rispondergli con una smorfia, che a sua volta vorrebbe essere un sorriso (la notte è finita, non devo permettermi niente di più).

 

“Tsé, vedi di essere meno rumoroso moyashi: sto meditando”

 

Non so nemmeno se abbia sentito la mia replica di circostanza, visto che si è ritirato subito, ma in fondo non importa. Mi alzo con un movimento fluido e lo raggiungo in camera.

Scavalco il davanzale e lo trovo seduto sul letto, intento a frugare nella sua borsa alla ricerca di non so cosa; scambio una cordiale occhiata indifferente (tendente all’infastidito da parte mia) con Link, il quale per tutta risposta si chiude la porta del bagno alle spalle.

Mentre comincio a raccogliere le mie cose, Walker mi informa sul programma della giornata con il consueto fare cortese.

 

“Dobbiamo prepararci subito, per poi andare a prendere Miranda-san alla stazione e studiare con lei una strategia per stasera…”

“Hn”

 

Non mi spreco nemmeno a rispondergli e inizio a cambiarmi; lui sta per continuare la spiegazione ma, appena mi sfilo la maglietta, la sua voce si spegne e vedo il suo sguardo cadere sul mio tatuaggio, che spicca netto a contrasto con la pelle chiara. Anch’io mi fermo e lo fisso negli occhi (ho capito perfettamente a cosa sta pensando); per qualche secondo il silenzio tra noi è rotto solo dal rumore dell’acqua aperta nel bagno. Indico lo specchio con un cenno secco del capo.

 

“Cosa ti ho appena detto, mammoletta?”

 

Lui esita per un istante, ma alla fine capisce e sorride, accennando di sì con la testa.

 

“Dovresti saperlo che non sono certo il tipo che si lascia abbattere da una fottuta maledizione”

 

L'ho sentito rientrare e, come da copione, l'ho ignorato. Con Link nelle vicinanze non posso permettermi errori, ma non è facile...

Pur di resistere all'impulso di girarmi verso di lui mi siedo sul letto e faccio finta di cercare spazzolino e dentifricio nella valigia (anche se so benissimo che sono già nel bicchiere sul lavandino).

Tiro un impercettibile sospiro di sollievo solo quando sento l’ispettore entrare in bagno e chiudersi la porta alle spalle.

Abbandono le (inutili) ricerche e mi rialzo, sistemandomi meglio il collo del dolcevita, per poi posare gli occhi su Kanda.

Gli illustro lo svolgimento della giornata che ci aspetta e faccio quasi fatica a sentire i monosillabi che mi rifila per farmi capire che mi sta dando retta. Siamo tornati ai soliti scambi di battute, eh? (Ma ora [per fortuna] assumono un significato diverso...)

Improvvisamente però mi zittisco, a corto di parole davanti al tatuaggio che gli segna il petto e la spalla. È facile non badarci, quando è ben coperto da camicia e divisa. Ma ora che è lì in bella vista, non posso fare a meno di pensare. Pensare che sì, ho trovato la mia àncora, ho trovato la luce che mi può aiutare, ho trovato una ragione per non farmi sopraffare dalla maledizione che mi grava addosso. Però... però non sono l'unico ad avere una spada di Damocle sospesa sulla testa, qui.

Mi riscuoto dai miei pensieri quando lo vedo indicare lo specchio con un cenno del capo. Ha capito cosa mi stava passando per la testa, la sua battuta ne è la conferma. Sorrido e annuisco, convinto. Che scemo che sono, neh Kanda? Me l'hai già spiegato mille volte, ormai, che non intendi assolutamente rinunciare a combattere, con e contro la tua maledizione.

 

Per fortuna ha capito al volo e lascia cadere il discorso (non mi piace discutere del tatuaggio [forse perché non saprei affrontare il problema]), tornando con una certa naturalezza a parlare della missione. Io quasi smetto di ascoltarlo e continuo a vestirmi, dandogli però le spalle (meglio non fornirgli altri appigli per domande fastidiose). Raccolgo i capelli nella solita coda e mi infilo la divisa, allacciandola in fretta.

Anche lui nel frattempo ha finito di prepararsi, ma ovviamente non può muoversi senza la sua adorata guardia del corpo (se fosse toccato a me, penso che avrei già fatto fuori quel Link da molto tempo…).

 

“Ci vediamo in sala da pranzo, io devo aspettare Link…”

 

Me lo dice con un’aria un po’ rassegnata e lo stomaco che brontola distintamente (penso più per questo che per il fatto di non poter venire con me), mentre con un sorriso mi porge Mugen. Sorriso che scompare immediatamente – assieme al mio appena abbozzato – quando sentiamo la porta del bagno aprirsi.

 

“Tsè. Vedete di muovervi”

 

Giusto per aiutarmi a tornare al mio solito atteggiamento, regalo all’ispettorino un’altra occhiataccia, che lui ricambia allo stesso modo, poi me ne vado senza aggiungere altro e mi chiudo la porta alle spalle.

Nel corridoio ho, per la prima volta dopo queste ore così intense, il tempo di rimanere un attimo da solo con i miei pensieri, di rendermi conto che, sì, la strada che ho (abbiamo) scelto è quella giusta ma che percorrerla non sarà così semplice (come io pensavo che fosse). Sarà un lungo, quotidiano esercizio di autocontrollo e alle volte sarà anche molto faticoso… Eppure, anche se non so spiegarmene il motivo, pensando a Walker, al suo sorriso e alla consapevolezza che lui conta su di me, mi rendo conto che ne vale la pena.

 

Mi piacerebbe seguirlo in sala da pranzo, ma sono costretto ad aspettare. La sola idea (ho assolutamente bisogno di fare colazione… subito!) mi fa venire l'orticaria, quindi quando sento girare la maniglia del bagno mi è facile assumere un'espressione offesa, perfetta come risposta al secco comando di Kanda.

Con sguardo truce (rivolto a lui solo per salvare le apparenze) lo osservo uscire dalla stanza e poi mi siedo per infilarmi gli stivali, controllando la situazione con la coda dell'occhio.

Ohi-ohi, l'ispettore ha l'aria abbastanza contrariata... credo gli sia particolarmente difficile sopportare il comportamento ostile di Kanda nei suoi confronti (il che non mi stupisce, dato che tollera poco anche i soprannomi buffi che gli rifila Lavi!)

 

“Ma si può sapere cos'ha? È un comportamento degno di un esorcista, quello?”

 

Esclama infatti, stizzito, afferrando la maniglia e aprendo la porta della stanza. Mentre aspetta che io esca per poi richiudere a chiave, picchia nervosamente un piede a terra. Meno male che Kanda è già lontano, sennò renderebbe vani tutti i miei sforzi per evitare problemi a Link!

Certo che immaginarmelo rincorso da un Kanda inviperito (e armato di Mugen)... no, meglio evitare. Scoppierei a ridere e non sarebbe educato! Finisco di abbottonarmi la divisa e lo raggiungo, fermandomi davanti a lui.

 

“Che ci possiamo fare... lo sanno tutti che Kanda odia qualunque essere vivente, no?”

 

Gli sorrido e, dandogli un'amichevole pacca sulla spalla, lascio la stanza incamminandomi per il corridoio, le mani incrociate dietro la testa.

 

“Walker, mi aspetti! Devo prima chiudere la porta!”

 

Faccio finta di non sentirlo, mentre armeggia con la serratura difettosa.

Devo allontanarmi e, pur apparendo rilassato, aumento inconsciamente la velocità in direzione della sala da pranzo. È l'unico modo per evitare che veda il mio sorriso allargarsi sempre più, ripensando alla frase incredibilmente (e fortunatamente) stupida e falsa (ora lo so!) che ho appena pronunciato.

La strada che dobbiamo percorrere è ancora lunga, piena di insidie, e sinceramente non ho idea di dove ci porterà. Però so che ora non ho più paura di continuare a camminare (non sono solo); farò del mio meglio per mantenere le promesse che ho fatto (a Mana e a Kanda) e per arrivare fino in fondo. E so che, qualunque cosa succederà, ne varrà sicuramente la pena, perché avrò l'onore di affrontare tutto quanto con il supporto di Kanda.

 

 

Mirror Mirror, Black and White

- The End -

 

 

 

 

NEXT TO COME...

"L'Angolo di Allen" - Capitolo extra (con due guest star molto speciali)

Con le risposte alle recensioni di quest'ultimo capitolo e una piccola anticipazione su... la terza fanfic di questa serie yullen! "Anata ga Koko ni Iru Riyuu", il sequel del sequel! XD

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo Extra ***


L

L'ANGOLO DI ALLEN - Capitolo speciale

21 novembre 2009

 

Ordine Oscuro - *Ufficio di Komui*

Ore 9:23 del mattino.

 

Nonostante sia passato un abbondante quarto d'ora dallo strano comunicato via Timcanpy, l'atmosfera nello stracolmo ufficio di Komui è ancora più tesa di prima. Il battibecco tra il giapponese e l'inglese, cominciato (come al solito) per... ehm... evidenti incompatibilità caratteriali, è degenerato (come al solito) in rissa aperta e (come al solito) i due non hanno ancora dato segno di essere disposti a cedere di un millimetro.

 

Assurdamente l'ufficio del supervisore, ora che è stato declassato a campo di battaglia, ha assunto un aspetto più ordinato. Tutto merito dei due contendenti che, nella foga della battaglia, hanno finito per spingere le montagne di carta contro le pareti, liberando il pavimento al centro della stanza. Il Komurin però non sembra accontentarsi perché rimane fermo sulla soglia a impedire il passaggio.

 

Sia Link - sul cui capo Timcanpy ha deciso di schiacciare un pisolino - sia Bookman Sr, entrambi placidamente seduti sul divanetto, hanno subito convenuto di ignorare la rissa ed avevano preferito sporgersi in avanti per ammirare i decori del pregevole tappeto persiano posto di fronte a loro, ai piedi della scrivania. Chissà, probabilmente era parte dell'arredo fin dai tempi antichi, ma con tutta quella carta nessuno ci aveva mai fatto caso!

 

Anche Lavi ha già osservato per bene quei decori, analizzandone forma, colori e disegni e catalogandoli nella sua memoria fotografica. Ora però di quegli inutili particolari non gli interessa nulla. L'unica cosa importante è che il tappeto, su cui si è tranquillamente accomodato, è dannatamente morbido.

Ciò comunque non gli impedisce di osservare con aria critica i compagni, ancora intenti a darsele di santa ragione.

 

“Ehi Due-Nei, hai visto com'è migliorato Allen-chan nel fare a pugni? Riesce a tener testa a Yu-chan!” esclama il rossino, guadagnandosi l'occhiata insofferente dell'ispettore.

“Taci, cretino di un coniglio!” gli ringhia contro Kanda, senza per questo distrarre l'attenzione da Allen che anzi rincara la dose: “Lavi, non ti ci mettere pure tu! Il mio nome è Allen, senza suffisso femminile! E tu, BaKanda, smettila di perdere tempo e fatti sotto!”

“Non temere Yu-chan!” risponde gioioso (e incosciente) il giovane bookman agitando una mano nella sua direzione “Io lo so che sei sempre tu il migliore! ♥ ”

“Stupido allievo, smettila di fare il bambino” lo ammonisce bruscamente Bookman Sr., picchiandogli in testa un grosso faldone impolverato dal titolo «Pratiche urgenti» preso dalla scrivania di Komui.

“Ahio, Panda! Mi hai fatto maleee!” si lagna Lavi, massaggiandosi il capo.

Ma la sua voce viene coperta dall'urletto strozzato del Supervisore che, vedendo pericolare la pigna di documenti da cui l'anziano esorcista ha estratto la sua arma impropria, si lancia verso la scrivania. “Whaaa! Fermate quella carta! Quelli sono i miei progetti per i nuovi Komurin!”

 

Troppo tardi. L'enorme pigna di fogli barcolla nuovamente, pendendo prima a destra poi a sinistra. Scende il silenzio, mentre anche i due contendenti fanno una piccola pausa per assistere al destino della torre di carta, e nessuno riesce (o nemmeno prova?) a muoversi abbastanza velocemente per evitare il disastro...

Centinaia di fogli si sparpagliano sul pavimento assieme alle altre migliaia di loro fratelli, andando nuovamente a ricoprire ogni centimetro libero della stanza.

Komui si porta le mani al volto, il viso una maschera di muto orrore, mentre gli altri (chissà perché) si limitano ad un'alzata di spalle e ritornano alle loro attività. Nemmeno il golem dorato sembra preoccuparsi. Si limita a sbadigliare e a tornare a dormire.

Cotanta indifferenza indispone non poco il Supervisore. Un brillio sospetto negli occhi, segno che l'astinenza da caffè gli ha oramai dato alla testa, e silenziosamente Komui afferra il faldone preso poco prima da Bookman Sr.

Aveva... ehm, Reever aveva impiegato tre ore per riordinare quella pigna, dannazione!

Con questo pensiero in testa alza il braccio e lancia, pregustando già il dolce sapore della vendetta, ma fortuna vuole che Bookman Sr abbassi la coda proprio in quel momento. Il faldone continua quindi il suo volo, andando a colpire...

 

*Sbonk!*

 

Allen non fa a tempo ad avvisarlo (perché ok che si stanno menando, ma la correttezza prima di tutto!) né tantomeno a spostarsi che Kanda gli frana addosso, seguito subito dal pesante faldone che prima centra in pieno l'albino e quindi si apre, seppellendo i due sotto una montagnetta di carta.

 

Segue un attimo di totale silenzio e, subito dopo, il giapponese si rialza, scuro, scurissimo in volto. Nello studio il tempo sembra quasi fermarsi, come in un thriller di infima categoria, mentre Kanda si gira lentamente e lancia a Komui un'occhiata francamente inquietante, prima di tornare a praticare, per la seconda volta in poche ore, l'antica arte del «supervisoricidio» .

 

Komui si nasconde immediatamente dietro Lavi, mentre Allen anziché cercare come al solito di fermare Kanda con l'aiuto di Link, si pone al fianco del giapponese; ma la sua espressione omicida è resa ben poco credibile dal bernoccolo che gli arrossa la fronte, proprio a fianco al pentacolo rovesciato.

È la confusione più totale, ed è il momento esatto in cui succede la cosa più assurda che si possa immaginare.

Un gate dell'Arca nera si apre nel bel mezzo dell'ufficio.

 

I pugni si fermano a mezz'aria, e tutte e sei le teste si girano lentamente verso il portale. Solo il rumore dei fogli, che piovono sparsi sul pavimento ingombro, segna lo scorrere del tempo.

Improvvisamente una ragazza fa capolino dal gate, allungando un braccio e agitandolo in segno di saluto.

 

“Ehi, ciao ragazzi! Sis, siamo arrivate esattamente dove volevamo!” esclama, guardandosi dietro le spalle, per poi saltare giù e atterrare rumorosamente in mezzo alla carta.

La persona a cui la ragazza si è rivolta esce poco dopo dal gate, guardandosi intorno curiosa, un po’ incerta sui tacchi alti che frusciano sui i fogli sparpagliati. “Già, hai ragione...” commenta a mezza voce. Poi si rivolge agli occupanti dell´ufficio con un sorriso. “Buongiorno a tutti”

 

Subito gli esorcisti si ricordano del loro ruolo e mettono da parte le beghe personali per proteggere Komui dalla minaccia nemica. Certo, quelle due ragazze non sembrano pericolose... ma sono riuscite a entrare nel quartier generale come nulla, per di più utilizzando l'Arca, quindi tanto innocenti non lo sono di sicuro!

Questo pensano Lavi e Allen mentre si posizionano davanti al supervisore con le Innocence attivate, mentre Kanda sta un passo dietro a loro armato di tagliacarte.

 

“Ehi, ehi, calmiamoci un attimo! Non siamo qui per combattere, siamo dalla vostra parte!” esclama la più bassa delle due, continuando a sorridere e agitando le mani a palmi aperti davanti al viso.

L´altra sorride tranquilla, standosene un passo indietro a braccia conserte. “Dubito che possiamo risultare credibili, sai? Forse è meglio dir loro chi siamo...”

“Sei molto saggia, ragazza” commenta Bookman Sr. alzandosi dal divano e avanzando fino a portarsi al fianco di Allen e Lavi.  

“Sta´ indietro, Panda!” lo ammonisce subito il rosso “Sono arrivate con l´Arca nera, per quanto ne sappiamo queste due potrebbero anche essere Noah!”

“Lavi, non saltare a conclusioni troppo affrettate, per cortesia!” esclama l'esorcista maledetto. Anche lui non si fida troppo, ma il beneficio del dubbio lo merita chiunque... e poi anche Timcanpy sembra tranquillo, nonostante l'ipotetica minaccia... anzi, sembra quasi che le conosca...

“Anch'io non credo che siano pericolose, Bookman Jr.” aggiunge Link, avanzando anche lui verso le due ragazze e squadrandole con occhio critico.

“...io piuttosto gradirei sapere come fanno ad essere in grado di utilizzare l'Arca!” aggiunge Komui, avvicinandosi con curiosità ma sempre restando al sicuro dietro la «cortina di ferro» costituita da Allen, Lavi e Kanda.

Anche il rosso ora sta studiando le visitatrici, mettendo forse a frutto le sue abilità di bookman per carpire qualche segreto sulla loro identità. Abbassa lentamente il martello che, obbedendo al suo pensiero, si riduce alle dimensioni normali. Con la coda dell'occhio vede avvicinarsi Tim, che tranquillo e beato inizia a svolazzare avanti e indietro da una ragazza all'altra. “Ma tu guarda...” mormora poi, sotto gli sguardi perplessi degli altri. “...e va bene. Comunque, Noah o non Noah...” la voce gli si spegne, mentre sul viso gli compare un'espressione beota.

“Lavi, che ti prende?” domanda preoccupato Allen.

“STRIKE! ♥ ” urla infine Bookman Jr. lanciando all'indietro il martellino (che finisce «casualmente» in testa a Komui) e gettandosi a pesce verso le due ragazze, gli occhi che sprizzano cuoricini.

 

Stranamente quelle non si fanno cogliere impreparate, quasi che un gesto del genere se l'aspettassero, perché si allontanano leggermente una dall'altra, facendo cadere il rosso proprio in mezzo a loro.

Link osserva la scena incredulo, mentre Allen scambia con Bookman un'occhiata rassegnata.

“Ahio... il pavimento è duro però...” si lamenta Lavi, tirandosi in ginocchio e massaggiandosi il naso.

“Taci, baka usagi, te la sei cercata” lo zittisce seccamente Kanda, che nel frattempo si è infilato il tagliacarte alla cintura, come fosse una sorta di mini-Mugen.

“Kanda ha ragione, sai?” interviene a sorpresa una delle due ragazze, la più alta, accucciandosi in equilibrio sui tacchi accanto al rosso e punzecchiandogli un paio di volte la guancia con un dito. “Hai fatto tutto da solo...”

Lavi si volta verso di lei, osservandone il sorriso sornione, gli occhi chiari che sembrano prenderlo in giro e la lunga coda corvina appoggiata sulla spalla, che la ragazza butta indietro con un gesto secco della testa.

“Ehi Yu-chan...” dice infine il bookman, dopo aver fatto correre lo sguardo da lei al giapponese “...non trovi che lei ti somigli molto?”

La ragazza più bassa, accucciata anche lei vicino al rosso benché più traballante sulle sue zeppe troppo alte, trattiene a fatica una risata. Timcanpy le si appollaia tra i capelli, ghignando a sua volta.

“Piuttosto, non ti sei fatto male, vero?” gli chiede, rialzandosi e allungandogli la mano per aiutarlo a fare lo stesso.

La risposta di Lavi viene coperta da un inquietantissimo brontolio di stomaco. Tutti ovviamente si girano subito verso Allen, e lui finisce per essere l'unico a vedere la ragazza in gonna arrossire per l'imbarazzo.

Per fortuna non c'è bisogno che l'esorcista maledetto si discolpi, o inizi a spiegare per la millesima volta che lui ha sempre fame per colpa della sua Innocence di tipo parassita... lei lo precede, portandosi una mano dietro la testa e pigolando un “Ehm... chiedo scusa...colpa mia, è che per la fretta non ho fatto merenda...”

 

In piedi in mezzo alle due sconosciute, Lavi le osserva perplesso, facendo saettare incessantemente lo sguardo dall'una all'altra. Link, Bookman e Komui lo guardano sconfortati, mentre l'espressione di Allen si fa sempre più curiosa e Kanda se ne sta come al solito imbronciato in disparte.

Alla fine il rosso batte il pugno sulla mano aperta ed esclama: “Ho capito! Voi siete le sorelle perdute di moyashi-chan e Yu-chan!”

A quell'uscita, le ragazze sembrano doversi trattenere a stento dallo scoppiare a ridere, mentre Bookman Sr. si spalma una mano sulla faccia mormorando: “Perché proprio a me doveva capitare un apprendista così idiota...?”

Ogni altra reazione viene però stroncata sul nascere da Kanda, che con aria minacciosa punta il tagliacarte verso Lavi. “Cretino di un coniglio” sibila “quante volte di ho detto di non chiamarmi per nome? E poi piantala di dire assurdità!”

“Dai Yu-chaaaannn...” inizia lui, con un'espressione da cucciolo ferito.

“Se non stai zitto sei morto”

“Ma...”

“Taci” ordina il giapponese, lanciandogli contro l'affilatissimo tagliacarte. Con un urlo fintamente (ma non del tutto) spaventato, Lavi si scansa e la piccola lama va a conficcarsi in pieno nella testa del Komurin, ancora di guardia alla porta.

Ovviamente nessuno si degna di pensare al poveretto, che al momento sta perdendo olio, fumo e scintille da tutte le giunture...

Dopo un attimo di quiete la prima a riscuotersi è la brunetta con gli occhiali.

“Ehi, ma sei fuori?! BaKanda, dannazione, avresti potuto far del male a qualcuno!” esclama sconvolta e un po' piccata, agitandosi e facendo finire per terra tutti i fogli che si stava divertendo a raccogliere.

Mentre Allen nasconde a malapena uno sbuffo divertito, Kanda è troppo preso in contropiede da quella ragazzetta che osa rivolgersi a lui con quel tono per riuscire a replicare. Al suo posto, però, parla l'altra sconosciuta - e quello che dice spiazza tutti. “Relax, sis! Dubito che Kanda avrebbe potuto sbagliare mira di così tanto... sono io quella che non ha il senso della misura con una katana in mano, mica lui!”

L'altra fa per ribattere, ma Link si intromette. “Chiedo scusa per l'intromissione, signorine. Ma credo sia corretto da parte vostra almeno dirci i vostri nomi e come avete fatto ad entrare in possesso dell'Arca nera”

“Due Nei ha ragione! E poi come fate a conoscerci così bene?” aggiunge il giovane bookman, curioso.

“Beh, avete ragione” asserisce la più alta con un sorriso conciliante (che però ad Allen ricorda tanto quello di Tyki quando cerca di ucciderti...) “Molto semplicemente... noi siamo le autrici di questa storia”.

 

Silenzio. Come poco prima, quando il gate si era aperto sul caos dell'ufficio di Komui, i sei girano lentamente le teste verso di lei e poi verso la brunetta più bassa, che sta entusiasticamente annuendo a tempo con Tim.

“È... è uno scherzo, vero?” balbetta Allen, facendo un passo in avanti. Link, Komui e Bookman Sr. si guardano perplessi, ma più tranquilli. In fondo non hanno nulla da temere, o almeno così pensano loro...

Kanda non reagisce nemmeno, resta impassibile come suo solito e anzi cerca di distrarsi guardando da tutt'altra parte, ma l'occhio acuto di Lavi vede che anche lui è nervoso.

“No, Allen-kun, nessuno scherzo! Siamo davvero le autrici di questa storia, e di quella che la precede...”

La lunga coda di Kanda sferza l'aria, quando il giapponese di volta bruscamente verso di loro.

“Stai scherzando, vero? Tu vuoi morire giovane!” esclama gelido, lanciandole una delle sue occhiate omicide. Ma sul fondo della sua voce si può cogliere un leggero tono allarmato.

La brunetta con gli occhiali non si scompone più di tanto, e prosegue con il suo piccolo discorso.

“... e siamo qui perché abbiamo deciso, per una volta, di darti una mano con queste!” esclama sorridendo ad Allen sventolando davanti al naso dell'albino una risma di fogli appena estratta da una borsa apparsa dal nulla.

“Sì, tu vuoi morire giovane. Molto, molto giovane” ringhia Kanda, mettendo mano al tagliacarte.

“Mah, sai BaKanda? A me non sembra affatto una cattiva idea...” sogghigna l'esorcista maledetto, dopo aver letto la parola «Recensioni» sul primo foglio della risma, affiancandosi alle due autrici. 

“Se ci tengono così tanto facciano pure da sole, no?” conclude lo spadaccino, incrociando le braccia.

La ragazza con la coda scuote la testa, sorridendo con l'aria di chi si aspettava niente di meno che quella risposta. La più bassa, invece...

“Oh no, il caro Allen-kun ci darà una mano... vero?”

Sarà lo sguardo da cucciola, al quale è difficile dire di no? O sarà il profumino di dango che esce dal sacchetto che la suddetta «cucciola» stringe tra le mani? Comunque sia, l'albino sorride ancora di più, prima di prendere sottobraccio le due signorine e accompagnandole alla scrivania.

“Certo che vi do una mano, ci mancherebbe!”

Pochi istanti e la brunetta con gli occhiali è seduta comoda al posto di Komui, le pigne di fogli che riempivano la scrivania sparite nella confusione del pavimento.

“Bene signori, è tempo di recensire!” esclama la più alta, sedendosi sull'orlo del tavolo e battendo le mani per attirare l'attenzione dell'intero gruppo. “E, sia chiaro, serve l'aiuto di TUTTI!”

 

***

 

§ Cara Flowermoon,

grazie infinite dei complimenti! Siamo contente che MMD e MMB&W ti siano piaciute così tanto! Speriamo davvero che il terzo sequel ti piaccia, staremo a vedere ;)

 

Bacioni anche a te ^_^

 

***

 

§ Cara Makotochan,

non svenire ti prego! XD Grazie anche a te per i complimenti, alla fine la fatica di gestire quei due più tutti gli altri ha reso bene  ^_^ Ne è proprio valsa la pena! Ah, per quanto riguarda il «regalino»... beh, è in arrivo XD È che ci vuole tanta pazienza per scegliere le cose più adatte, che ci volete fare...

Oh, ricambiano tutti l'abbraccio.

Kanda no.

*Guardano tutti male Kanda.*

Pfui.

 

***

 

§ Cara Retsu89,

*allungano fazzoletti* grandioso addirittura?! Wow, ci lusinghi! Il seguito è in preparazione, porta pazienza e vedrai! Oh, se ne sono andate dal giardino? Beh, meglio, immaginiamo la confusione... Un po' come in quest’ufficio!! XD

Ah, Allen dice che per Las Vegas dovrebbe chiedere le ferie a Komui, ma non dovrebbero esserci problemi... l'importante è che Lenalee resti a casa, con tutte le chiesette che si possono trovare là finirebbe per tornare con l'anello al dito!

[Lenaleeee-chan! Perchèèèè! ndKomui]

Ciao anche a te ^_^ e a presto (quando meno ve l'aspettate XDDD)

 

***

 

§ Cara BloodyKamelot,

*tutti guardano male Allen*

ehm, scusa ^_^'' figura da cioccolataio, la mia, chiedo venia! Su, su, se è solo per una materia vorrà dire che il prossimo anno verrai sicuramente promossa ;)

Yaoi, dici? Mah... chi lo sa, chi ci sarà vedrà XD

[tutti si guardano sconvolti... Tim e le autrici ghignano sadiche]

Hai abbandonato le Yullen per le Rabi/Kanda? Lety a dire il vero ha fatto il percorso inverso, guarda te XD massì, tranquilla, non ti vorremo certo male per questo [Kanda affila il tagliacarte, Lavi non sa se ridere o che...]. L'importante è che tu continui a leggere le nostre storie, se ti piacciono ;)

A presto, un abbraccio

 

***

 

§ Cara Mizukage,

grazie anche a te per i complimenti, e per l'entusiasmo XD! Per quanto riguarda l'Angolo di Allen siamo contente (Lety in primis) che faccia così ridere... è proprio quello che volevamo! Facci sapere cosa pensi del delirio che c'è stato questa volta XD

[“Se mi è concesso dire la mia, non è stato un delirio solo oggi…” ndLink

“Se la cosa la consola, ispettore, qui dentro è così sempre” ndBookman]

Ciao ^_^

 

***

 

§ Cara L i a r,

otto capitoli sono pochi? Basta chiedere XDD abbassa pure i cartelloni, la terza yullen vi sorprenderà tutti, almeno per il numero dei capitoli XD

Pensavamo di farne quattordici ma... non bastano XDDDD

[“Non bastano no, se qualcuno si perde in pare da 4 pagine e mezza alla volta… XD” ndMistral]

Speriamo che questo special vi sia piaciuto, il sequel del sequel arriverà, tranquille!

Per quanto riguarda la critica, apprezzata perché vuol dire che te lo sei letto davvero bene, il capitolo (*_* e ti lovviamo per questo)...

Essendo esorcisti e avendo già lavorato più volte assieme in condizioni peggiori di questa dubitiamo che abbiano problemi di imbarazzo XD Non capita quasi mai di avere una stanza singola tutta per sé U_U Poi forse sì, un po' di imbarazzo da parte di Allen ci dovrebbe essere, ma alla fine è abbastanza scombussolato per non farci caso XD e poi si distrae per la storia del tatuaggio... tutto qui XD sarebbe stato puccio, lo so, ma sarebbe stato uno strabordare di zuccheri XD

Comunque tranquilla, non ci siamo di certo offese ;)

Chuu a te, e a presto ^_^

 

***

 

§ Cara BloodberryJam,

ti ringraziamo infinitamente per le tue belle parole ç_ç davvero ci aspettavi con trepidazione? ç_ç allora non dobbiamo farti aspettare più così tanto!

Ah, Allen e io ti chiediamo di evitare i sacrifici umani, please ndLety

Il premio (che meriti... vabbè, lo meritate un po' tutte, eh, senza di voi non credo che questa fic avrebbe visto la luce tanto rapidamente XD) è in arrivo, appena Mistral mi passa il regalo io lo «incarto» e lo spediamo XD

Bacioni anche a te ^_^

 

***

 

§ Cara Valerya90,

siamo felici che la conclusione aperta ti sia piaciuta, anche perché essendo questo un missing moment

(Sono tutti missing moments! UAZ UAZ UAZ!

Yes, because “in angst&missing moments I trust!” ndMistral)

deve per forza lasciare intendere una continuazione... che infatti nel manga c'è, anche se non così palese ;)

Grazie infinite per i sacchi di complimenti *_*

Qui ti abbracciano calorosamente tutti quanti, Kanda compreso anche se non lo sa (^O^)/... oh, anche Komui, Link e Bookman ringraziano per i complimenti... sei riuscita a far venire loro la voglia di lavorare di più, brava XD

Ci vediamo presto con il sequel ;)

 

***

 

§ Cara Phantom G,

*si tappano tutti le orecchie per l'urlo* grazie per i complimenti XD speriamo in bene per il sequel, intanto rimaniamo in attesa della tua mail XD

Alla prossima ^_^

 

***

 

§ Cara Amy89,

ridi, ridi che la mamma ha fatto gli gnocchi! e intanto la terza yullen procede, per tua immensa gioia XD

Per fortuna ci sarà sempre l'angolo di Allen ad alleviare l'atmosfera angst ^_^ 

“Ehi ma.. questa chi è? Assomiglia terribilmente a… Road! @_@” ndAllen

“Tsè, di sicuro ha il brutto vizio del baka usagi di usare il mio nome a sproposito” ndKanda

In ogni caso... probabilmente quando la leggerai le recensioni a voce verrai a farcele alla neuro, visto che ci ricovereranno tutte e due...

“Strano che non l'abbiano già fatto” ndKanda

“Su, su, non preoccuparti... tanto ci sarete sempre voi due a farci compagnia…”  ndLety

“Cosa?” ndAllen

 “Oh sì, verrete con noi... e voi dove credete di andare?” ndMistral

[Gli altri quattro stavano fuggendo con nonchalance, guardandosi le unghie con fare disinteressato]

“Nella prossima yullen ci sarete pure voi, sapete?” ndMistral con sorriso inquietante in Tyki-style

[Tutti, chi più chi meno, impallidiscono]

“Oh, sì! Ci divertiremo, vedrete!” ndLety

Ti aspettiamo, carissima ^_^ Con le tue (vostre) recensioni i pomeriggi nelle stanzette bianche dell'ospedale psichiatrico saranno meno noiose *_*

“Ehi, stanzetta bianca? Mi ricorda qualcosa…” ndAllen

Un bacione da tutti noi XD

 

***

 

“Ecco fatto! Non era poi così complicata, come faccenda, no?” esclama soddisfatta la brunetta con gli occhiali - Lety - rimettendo il tappo alla penna e legando le pagine con un elastico.

“A giudicare dalle loro facce invece mi sembrano un po’ stravolti…” commenta Mistral, osservando i presenti. Tutti, a parte un sorridente Allen e uno scazzatissimo Kanda, osservano il fascicolo delle recensioni con un’aria tra l’incredulo, lo sconcertato e lo spaventato.

“Beh? Che sono quelle facce?” esclama perplessa Lety, grattandosi la tempia. “Certo che se reagite in questo modo adesso, figuriamoci la prossima volta...”

“Chiedo scusa se il nostro atteggiamento vi causa disagio, signorina” interviene Link, con aria compunta “Solo che personalmente mi sono trovato un poco preso... diciamo in contropiede, di fronte a queste... recensioni”

“Non ti preoccupare… avrete tempo a sufficienza per imparare tutti quanti! In fondo, con tutti i capitoli che avremo da pubblicare e la buona volontà che le nostre lettrici hanno dimostrato, il materiale da recensire non mancherà di certo!”

“Tsè. Scordatelo che io mi presto ancora a queste pagliacciate” interviene Kanda, con la sua solita aria ostile.

“BaKanda, non essere scortese, dai... e poi ammettilo, ti diverti anche tu! Anche se credo di capire perché ti arrabbi ogni volta che dicono che sei… come si dice? «Puccioso»?” cerca di calmare le acque il moyashi.

“Pensano che sia... puccioso?” balbetta Lavi, sconvolto, prima di cogliere l'occasione per prendere in giro l'altro esorcista “Ahahahah! Yuu-chaaaan è pucciosoooo!” esclama, iniziando a saltellare.

Notando l'espressione di pura furia omicida che si è accesa negli occhi di Kanda, Mistral prima allunga una mano verso il giapponese per calmarlo, quindi si rivolge al rosso. “Non ti conviene ridere così tanto, sai? Perché potrei decidere di fartene passare delle belle...” e il sorriso con cui lo dice non ha nulla di rassicurante.

“Già!” sorride festosa Lety “Quindi vedete di fare i bravi, o potremmo prendere provvedimenti… e questo vale anche per te, Kanda!”

Lo stomaco di Lety ricomincia a brontolare, questa volta seguito da quello di Allen.

"Prima però che ne dite di fare un salto in caffetteria? Sto morendo di fame, e mi piacerebbe assaggiare uno dei fantastici piatti di Jerry!"

“Io invece voglio decisamente un caffè…” aggiunge Mistral “Che ne dite, ci accompagnate? Tanto il Komurin non dovrebbe più dare problemi…”

E così, il gruppetto lascia Komui nel suo ufficio a prendersi cura del suo “povero, piccolo innocente Komurin, vittima della furia cieca di Kanda” e scompare per i corridoi dell’Ordine.  

 


 

PREVIEW

Yullen Trilogy – Part 3

Anata ga Koko ni Iru Riyuu (La ragione per cui sei qui)

Una nuova piccola luce si è accesa, a rischiarare il cuore e illuminare il cammino. Riesce già a diradare le tenebre, ma è ancora debole... deve ancora crescere, e ci vorranno tempo e impegno perché riesca a diventare una luce più calda e sicura.

Questa luce dovrà essere custodita, alimentata.  E, soprattutto, bisognerà fare molta attenzione che non si spenga. 

Non sarà un compito facile: un gesto, una parola sbagliata, basterà poco perché il fragile castello di certezze costruito assieme si dissolva nel nulla in un attimo. 

Se ciò accadrà, però, cerca di fare in modo che la speranza non si spenga con lei.

Come dice il saggio: “La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta”.

Riuscirai a rialzarti? Riuscirai a riconquistare quello che hai perso, facendo brillare di nuovo la vostra luce?

 


 

*Il Post-It delle Autrici*

Carissime (e carissimi... chissà, magari c'è anche qualche lettore tra voi),

innanzitutto ci scusiamo per il ritardo con cui abbiamo pubblicato questo capitolo speciale de “L'Angolo di Allen”, che conclude definitivamente la seconda yullen della trilogia su cui stiamo lavorando. 

La terza parte, come avrete letto nelle risposte alle recensioni, è in lavorazione. Dobbiamo ammettere che negli ultimi tempi ci siamo un po' perse in altri progetti, ma ora che sono usciti i nuovi capitoli di D.Gray-Man l'ispirazione sta decisamente tornando e ci siamo decise a rimetterci al lavoro su questo, che rimane sempre nel nostro cuore... in fondo se la Hoshino-sensei continua a lasciare i buchi nella trama non possiamo fare altro che cercare di riempirli, immergendoci per l'ennesima volta nelle contorte testoline di Allen e Kanda, non credete? 

Per voi che ci avete supportato finora, ma anche per noi stesse, ci stiamo impegnando per portarla a termine (cosa non facile, dato il casino che abbiamo combinato...  aspettate e vedrete XD), quindi non disperate… torneremo di sicuro, e quando meno ve lo aspettate! 

Vi vogliamo bene ^_^

A (molto) presto.

Mistral&Lety

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