Advent's Time

di Princess Kurenai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. December [Canada/Liechtenstein] ***
Capitolo 2: *** 2. Miss You [Inghilterra Centric] ***
Capitolo 3: *** 3. Babbo Natale non passa con la luce accesa ***
Capitolo 4: *** 4. Biscotti Pulcinosi ***
Capitolo 5: *** 5. Sciarpa ***
Capitolo 6: *** 6. Il Regalo Perfetto ***
Capitolo 7: *** 7. Pupazzo di Neve ***
Capitolo 8: *** 8. Albero di Natale ***
Capitolo 9: *** 9. Preghiamo per Noi ***
Capitolo 10: *** 10. Primera Navidad ***
Capitolo 11: *** 11. Calze Rosse sul Caminetto ***
Capitolo 12: *** 12. Natale Insolito ***
Capitolo 13: *** 13. Ricordi di un Natale Passato ***
Capitolo 14: *** 14. Memories of the Past ***
Capitolo 15: *** 15. L'Unico Bisogno ***
Capitolo 16: *** 16. Piccolo e Indifeso ***
Capitolo 17: *** 17. Non è Natale ***
Capitolo 18: *** 18. Ma Maison ***
Capitolo 19: *** 19. Non è solo una data ***
Capitolo 20: *** 20. I'll be home for Christmas ***
Capitolo 21: *** 21. Cercare il Natale ***
Capitolo 22: *** 22. Come ogni Anno ***
Capitolo 23: *** 23. Ricordi delle Favole Passate ***
Capitolo 24: *** 24. Scartami ***



Capitolo 1
*** 1. December [Canada/Liechtenstein] ***


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Titolo: December

Fandom: Axis Power Hetalia

Personaggi/Pairing: Canada (Matthew Williams), Liechtenstein

Prompt: This is my December, this is my time of the year

Rating: Verde

Conteggio Parole: 110 (Word)

Avvertimenti: Het, Drabble

Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 1° giorno indetto da michiru-kaiou7

 

{ December ~

 

La coprì delicatamente con il plaid, ricevendo in risposta un caldo sorrido che lo fece tremare dalla punta dei capelli fino a quella dei piedi.

Danke, Matthew. Ti piacerebbe... unirti a me?”, alzò leggermente il plaid guardando Canada quasi speranzosa. Adorava passare quelle fredde serate d’inverno con la Nazione: era dolce e impacciato con lei. Un vero amore.

“ Ah... s-sì.”, il canadese arrossì, accoccolandosi sotto la coperta per poi abbracciarla timidamente.

Liechtenstein sorrise ricambiando dolcemente la stretta.

Fuori nevicava ma non aveva freddo, perché le bastava solo quel tenero abbraccio di Matthew sotto il plaid per riscaldarla.

Quello era il suo Dicembre. Sarebbe diventato sicuramente il suo mese preferito dell’anno.

 

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Capitolo 2
*** 2. Miss You [Inghilterra Centric] ***


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Titolo: Miss You

Fandom: Axis Power Hetalia

Personaggi/Pairing: Inghilterra (Arthur Kirkland), Hong Kong (Nominato)

Prompt: Miss you most (At Christmas Time)

Rating: Verde

Conteggio Parole: 214 (Word)

Avvertimenti: flashfic

Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 2° giorno indetto da michiru-kaiou7

 

{ Miss You ~

 

Addobbava silenzioso l’albero. Pallina dopo pallina, il verde abete sintetico prendeva un’allegra aria natalizia che lui avrebbe però definito con un: aria schifosamente natalizia. C’era chi, davanti a quell’albero addobbato, avrebbe gioito abbracciando amici e parenti, baciando la persona che amava... ma Inghilterra era solo - schifosamente solo - e montava quel dannato albero solo per abitudine: anche se tremendamente in ritardo.

Perché lui non aspettava nessuno per quella sera, l’importante Vigilia di Natale, né qualcuno sarebbe venuto lì per fargli compagnia.

Era in quel momento che, segretamente, rimpiangeva l’assenza di Hong Kong, tornato ormai dal fratello.

Certo, durante quel periodo il cinese si esaltava, perdendo quel suo atteggiamento austero e misterioso, e adorava far spaventare Inghilterra con i suoi petardi ma... God, era proprio durante il Natale che Hong Kong gli mancava di più con la sua silenziosa ma chiassosa presenza.

Sarebbe bastato poco chiamarlo e chiedergli se gli andava passare quella serata lì con il suo vecchio fratellone, ma Arthur non l’avrebbe mai fatto. Era orgoglioso e non avrebbe mai messo a nudo quella sua debolezza, neanche con chi lo conosceva bene.

Si sarebbe limitato a bere il suo tea nero davanti al fuoco, affogando in quell’ambrato liquido che tanto amava la nostalgia per quei Natali passati in compagnia di Hong Kong.

 

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Capitolo 3
*** 3. Babbo Natale non passa con la luce accesa ***


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Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Babbo Natale non passa con le luci accese
Fandom: Axis Power Hetalia
Prompt: Babbo Natale, Luci Accese
Personaggi: Cuba, Russia (Ivan Braginskij)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, Shonen-ai
Conteggio Parole: 560 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 3° giorno e per il Meme di Natale indetti da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 3. Babbo Natale non passa con le luci accese -



Da quando aveva scoperto quel tipo di Natale, così diverso da quello che era solito festeggiare, Russia aveva iniziato a non poterne più fare a meno. Gli piaceva quell'atmosfera fatta di sorrisi, dolci, luci colorate, canzoni allegre e regali e si ritrovava ad aspettare il 24 Dicembre come un bambino che, al posto di andare a letto, restava con il naso incollato alla finestra ostinandosi a tenere le luci accese nonostante la tarda ora. Tutto perché desiderava veder giungere Babbo Natale - o Finlandia, soprattutto dopo quel che era successo quella volta all'isola con l'Asse e gli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale - con la sua slitta trainata dalle renne e tanti regali per i più buoni. E Russia sperava tantissimo di essere nel lunghissimo elenco delle persone considerate buone.
" Ivan...", una voce stanca gli fece per qualche istante, giusto per cinque secondi contati, distogliere lo sguardo dalla porzione di cielo che stava controllando.
" Da?"
" Ho sonno. Spegni la luce e vieni a letto...", sbottò Cuba, con tono seccato.
" No.", rispose deciso Russia, senza più voltarsi a guardare il compagno, steso sul loro letto. " Devo vedere Babbo Natale. E se spengo la luce non lo vedo. Fuma e non distrarmi."
Non poteva permettersi perdite di tempo, doveva assolutamente controllare il cielo e tenere le luci accese e neanche Cuba poteva farlo desistere da quel suo intento.
" Non fumo. Sono stanco. Poi, Babbo Natale non verrà se tieni la luce accesa... è molto riservato."
Era pura teoria quella, una semplice scusa per far spegnere la luce ai bambini più curiosi o, come in quel caso, alle Nazioni che non conoscevano la pericolosità di Svezia. Non sopportava che Tino, chiacchierone di natura, si fermasse troppo durante il suo giro e ritardasse in quel modo il rientro al focolare domestico e quindi si tendeva sempre a fingere di dormire mentre Finlandia portava loro i doni.
" Ma...", Ivan distolse di nuovo lo sguardo dal cielo per guardare il cubano tra l’incredulo e dispiaciuto.
" È così.", confermò deciso Cuba. " Quindi spegni e vieni a letto."
Russia guardò, sconsolato, l'esterno della finestra per un'ultima volta poi si infilò nel caldo letto con il cubano che sorrise trionfante quando nella camera calò l'oscurità, intervallata solo dalla lucine colorate dell'albero nella stanza accanto.
" Buona notte Ivan."
" Mh..."
Cuba sospirò nel sentire quel mugugno e anche senza vederlo sapeva benissimo che Russia era imbronciato e offeso, esattamente come un bambino che non aveva voglia di aspettare la mattina successiva per scartare i regali. Un po’ gli dispiaceva ma con Svezia non voleva proprio a che farci quindi, attirò a sé Ivan, stringendolo in un affettuoso abbraccio.
“ Sei stato bravo ed hai spento la luce, quindi Babbo Natale verrà.”, lo rassicurò scompigliandogli i capelli.
“ Ma volevo vederlo.”, si lamentò, fissando però le lucette dell’Albero di Natale che lampeggiavano
“ Sarà per l’anno prossimo, ti organizzerai meglio e ti apposterai al buio vicino al caminetto.”, suggerì, soffocando uno sbadiglio.
“ Davvero?”, la vocina infantile di Ivan si fece di nuovo speranzosa.
“ Sì.”, assenti Cuba per poi venire subito stritolato dall’abbraccio del russo.
“ Buona notte!”, esclamò allegramente, pregustando già quello che avrebbe fatto l’anno successivo per incontrare finalmente Babbo Natale e avrebbe rispettato tutte le regole. Prima su tutte: non avrebbe tenuto le luci accese.


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Capitolo 4
*** 4. Biscotti Pulcinosi ***


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Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Biscotti Pulcinosi
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Francia (Francis Bonnefoy), Prussia (Gilbert Weillschmidt)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Shonen-ai
Conteggio Parole: 288 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 4° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 4. Biscotti Pulcinosi -


Francia cucinava spesso quando andava a trovarlo, si metteva davanti ai fornelli e canticchiando allegro, preparava ottimi dolci solo per lui aspettando, ovviamente, il momento buono per richiedere un giusto pagamento in natura per quella sua performance.
E anche se Prussia era più che disposto a pagare in quel modo le prestazioni dell’amico, trovava a dir poco frustrante l'essere costretto in salotto senza possibilità di muoversi visto che l'artista non voleva che le sue opere venissero viste prima del tempo, ma quando si iniziava a sentire quel buon profumino che caratterizzava tutti i dolci del francese, ogni sentimento negativo scompariva.
Per questo, quando vedeva Francis volteggiare elegantemente verso di lui con un vassoio in mano, Gilbert si sentiva quasi pronto a concedergli tutto.
Sopratutto quando, osservando le ultime opere del francese ancora fumanti e calde, vide dei carinissimi e meravigliosi biscotti a forma di pulcino con sciarpa e cuffietta da Babbo Natale.
" Sono di tuo gradimento questi dolcetti, mon amie? Si chiamano Biscotti Pulcinosi.", domandò Francia, direttamente sull'orecchio di Prussia, lambendolo con la lingua quasi distrattamente.
" Jaera ottimo, come sempre d’altronde.
Quindi, guardò Francis divertito sentendosi pronto anche in quel preciso istante a pagare quelle piccole opere culinarie e mai l'essere debitore verso qualcuno si era rivelato così dolce e gustoso.


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Capitolo 5
*** 5. Sciarpa ***


Nuova pagina 1

Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Sciarpa
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Sealand (Peter Kirkland), Lettonia (Raivis Galante)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Shonen-ai
Conteggio Parole: 186 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 5° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 5. Sciarpa -


Camminavano fianco a fianco per le vie di Riga innevate. Faceva freddo e nonostante il pesante cappotto e i guanti che indossava, Sealand, continuava a rabbrividire.
“ Raivis...”, lanciò un’occhiata all’amico, che a sua volta indossava un cappotto lungo fino alle cosce e una grossa sciarpa che lo copriva dal venticello gelido.
“ Dimmi Peter.”, rispose tranquillo, sorridendogli dolcemente.
“ Ho freddo.”, borbottò Sealand con le guance rosse, un po’ per l’imbarazzo e un po’ per la temperatura.
“ Mhh… stiamo per tornare a casa, infondo.”, rispose arrossendo anche lui per i disagio oltre che per il freddo, mentre si toglieva la sciarpa e la faceva passare attorno al collo del compagno.
“ Ma tu?!”, domandò stupito, sentendo subito il calore e il profumo di Raivis avvolgerlo.
“ Tranquillo. Siamo quasi arrivati.”
“ Non voglio che tu prenda freddo.”, esclamò Peter, e senza permettere al lettone di lamentarsi legò la lunga sciarpa anche su di lui e gli prese la mano con decisione. “ Ora va meglio.”
Lettonia arrossì ulteriormente a quel gesto innocentemente premuroso e ricambiò la stretta: Sealand era sempre così dolce con lui.

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Capitolo 6
*** 6. Il Regalo Perfetto ***


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Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Il Regalo Perfetto
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Seychelles, Islanda
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Het
Conteggio Parole: 180 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 6° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 6. Il Regalo Perfetto -


Il regalo perfetto, alla fine, è quello più semplice.


Sedevano insieme sulla spiaggia, sopra di loro un limpido cielo stellato. La temperatura era bassa quella notte, forse anche quella terra aveva preso in se un po' di quello spirito natalizio che calava sulla terra in quel periodo dell'anno, ed erano coperti da pesanti cappotti che li confortavano durante l'attesa.
" Sicuro di voler restare?", domandò Seychelles, guardando il compagno. " Possiamo vedere lo spettacolo anche da casa..."
" È più quello da qui.", assentì Islanda, prendendole una mano. " Non c'è poi così freddo.", aggiunse. La ragazza ricambiò la stretta e sorrise felice, posando il capo sulla spalla dell'altro.
" Grazie..."
" È il mio regalo per te.", rispose semplicemente l'islandese, mentre nel cielo partivano i primi fuochi d'artificio che segnalavano la mezzanotte della vigilia.
Restarono incantati ad osservare quello spettacolo, poi si guardarono sorridendo.
" Auguri Seychelles. Buon Natale.", mormorò.
" Buon Natale anche a te, Islanda. Questo...", arrossì leggermente. " ... è il mio regalo.", e si sporse fino a poterlo baciare sulle labbra.
Ed era tutto perfetto.

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Capitolo 7
*** 7. Pupazzo di Neve ***


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Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Pupazzo di Neve
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Belgio, Olanda
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic
Conteggio Parole: 309 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 7° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 7. Pupazzo di Neve -


Osservò il pupazzo di neve estasiata. Era così bello e ben fatto che sembrava vivo, con quei suoi occhi fatti con dei bottoni, un tappo in sughero per naso e un bel sorriso fatto con un bastoncino. Aveva anche una calda sciarpa attorno al collo e un buffo cappello, che gli davano un’aria più buffa e simpatica.
Le piaceva tantissimo quel pupazzo di neve ed era fiera del suo lavoro, ma sapeva che presto si sarebbe sciolto con il ritorno del sole e quel fatto le metteva tanta tristezza addosso.
“ Uff...”, sbuffò, attirando subito su di sé l’attenzione di Olanda, che si accorse all’istante dell'espressione affranta della bambina e, stendendo Lussemburgo con una forte palla di neve in pieno viso, si avvicinò da lei.
“ Che succede, sorellina?”, domando.
" Il mio pupazzo di neve morirà...", mormoro Belgio, guardando il fratello maggiore con grandi lacrimoni agli occhi.
" Non morirà. Alla fine è acqua.", spiegò, carezzandole il capo coperto da una buffa cuffietta.
" Ma... ma non avrà più la stessa forma... non mi sorriderà più né mi guarderà.", piagnucolò la bambina, tirando su con il naso.
" Ma ogni volta che vedrai piovere o che guarderai uno specchio d'acqua saprai che lui è lì e che non ti lascerà mai. Veglierà sempre su di te.", non era solito dire quel tipo di cose da bamboccio, ma le lacrime di Belgio gli facevano quel dannato effetto. Voleva troppo bene alla sua sorellina.
" Davvero?", chiese speranzosa.
" Sì. E ora che ne dici se distruggiamo Lussemburgo?", propose ghignando, appallottolando dell'altra neve, che lanciò contro l'altro suo fratello che si stava rialzando.
La bambina rise divertita e sollevata - era felice di avere sempre vicino a lei Olanda, era così buono e gentile quando la vedeva triste -, e appallottolando a sua volta della neve si apprestò ad imitarlo.

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Capitolo 8
*** 8. Albero di Natale ***


Nuova pagina 1

Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Albero di Natale
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Svizzera (Vash Zwingli)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Shonen-ai
Conteggio Parole: 228 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 8° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 8. Albero di Natale -


Sistemò l’albero, ancora spoglio, in un angolino del salone e, facendo qualche passo indietro osservò la posizione scelta con fare critico.
Doveva essere tutto perfetto, a partire dal albero e dalle sue decorazioni e, fortunatamente, Polonia aveva buon gusto ed era certo che tutto, in quella casa, sarebbe stato perfetto grazie alla sua mano.
Quindi, una volta decisa la posizione per l’abete, iniziò ad addobbarlo solo di rosso e di bianco, canticchiando a bocca chiusa una vecchia canzone natalizia della sua terra.
“ Che stai combinando, Polonia?”
Feliks si volse verso l’ingresso del salone e, sorridendo complice, prese una ghirlanda rossa.
“ Non lo vedi, Vash? Faccio l’Albero di Natale.”
“ Nessuno te l’ha chiesto.”, ribatté Svizzera, avvicinandosi irritato.
“ Suvvia. Alla fine qualcuno l’avrebbe fatto. E dovresti essere felice: io almeno ho gusto nelle decorazioni.
“ Hn.”, Vash distolse lo guardo, borbottando qualcosa di incomprensibile, riuscendo a far ridere Polonia che continuò ad addobbare l’abete. Quella reazione per lui era come il permesso di procedere nel suo lavoro e, con lo svizzero accanto, terminò la sua perfetta opera d’arte natalizia.
“ Poi guarda: ha i nostri colori.”, esclamò orgogliosamente, allargando le braccia per enfatizzare la sua frase. “ Rosso e bianco.”
“ Sei un’idiota...”, sbottò imbarazzato Svizzera che però, osservando l’abete, dovette ammettere che Polonia aveva veramente gusto in quel campo: aveva fatto veramente un buon lavoro.

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Capitolo 9
*** 9. Preghiamo per Noi ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Preghiamo per Noi
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Sud Italia (Lovino Vargas), Nord Italia (Feliciano Vargas)
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Shonen-ai
Conteggio Parole: 340 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 9° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 9. Preghiamo per Noi -



Entrarono in Chiesa mano nella mano, stranamente silenziosi per timore di attirare qualcuno con il loro ingresso.
In fondo all’immensa navata scorsero Vaticano che, indaffarato come sempre, sistemava le ultime cose prima di raggiungere il Santo Padre e dar via alla Messa di Mezzanotte.
Nessuno dei due, né Romano e nemmeno Veneziano, provava felicità nel partecipare a quel rituale certo, era importante per la loro religione ma non vi era letizia quando tutti i presenti, Vaticano compreso, guardandoli non si sprecavano minimamente di nasconderete quel vago senso di disgusto che provavano ogni qual volta che si facevano vedere insieme.
Erano fratelli eppure, erano sposati, uniti sotto un unico nome: Italia. Non esisteva più Veneziano dell’Italia del Nord né Romano dell’Italia del Sud, erano semplicemente Italia.
Tutti i fedeli erano orgogliosi di essere italiani ma, dinnanzi al legame che teneva unito il nord e il sud, trovavano semplice additarli di nascosto e criticarli per il loro rapporto incestuoso, dimenticandosi totalmente che davanti non avevano delle persone normali, ma la loro Nazione.
“ Potevamo rimanere a casa.”, si lamentò Lovino, sedendosi insieme al fratello, ignorando i primi sguardi ostili.
“ Ma è la Messa di Mezzanotte.”, mormorò Feliciano stringendogli comprensivamente la mano.
Non rideva né scherzava, Veneziano sapeva benissimo che quello non era né il luogo né il momento per farlo e inoltre voleva solo far rilassare il fratello, sentiva chiaramente la sua inquietudine come se gli appartenesse. Infondo erano un’unica Nazione ormai.
“ Siamo cristiani e siamo l’Italia. Dobbiamo dare il buon esempio...”, borbottò Romano, ripetendo le parole che l’altro gli ripeteva sempre.
“ Giusto.”, assentì Feliciano, guardando poi Vaticano entrare con il Santo Padre, alzandosi in piedi insieme agli altri fedeli che, finalmente, distoglievano il loro disgustato sguardo per posarlo sulla navata.. “ Poi... possiamo pregare.”, sussurrò ancora, sorridendo felice e speranzoso.
“ Per cosa?”
“ Per noi, fratellone.”

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Capitolo 10
*** 10. Primera Navidad ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Primera Navidad
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Spagna (Antonio Fernandez Carriedo), Vietnam
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, Het
Conteggio Parole: 648 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 10° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 10. Primera Navidad -



Si guardava attorno con un’espressione quasi curiosa ed un poco scettica. Tutto, per Vietnam, era strano in quella terra europea: dai colori alle usanze. Si sforzava di capire quel che stava succedendo in quel preciso periodo dell’anno, ma proprio non ci riusciva.
Perché mettevano quelle palle colorate su degli abeti che, tra l’altro, spesso erano pure sintetici?
Perché tutte le case erano colorate di rosso, verde e oro? E perché la gente si accalcava nei negozi per comprare dei regali?
Non capiva tutto quel buonismo forzato né si era mai interessata a farlo, non gli erano mai piaciuti gli occidentali - a partire da quello che tempo prima si spacciava per il suo fratello maggiore e che, appena le era spuntato un accenno di seno, aveva tentato di portarsela a letto - e di conseguenza neanche le loro usanze. Ma di quei tempi, con la nuova società cosmopolita, anche lei doveva uscire dal suo isolamento orientale, anche grazie allo splendido rapporto che si stava istaurando con Cuba.
¡Eh pequeña! Hai una faccia! Che succede?”, domandò divertito Spagna, notando l’espressione dell’asiatica che lo affiancava per le vie di Barcellona.
“ Non capisco niente di questa festa...”, rispose Vietnam storcendo il naso. “ E non chiamarmi in quel modo: non ne hai il permesso.
È il Natale. Non lo conosci?”, chiese Antonio, lasciando correre quella semi minaccia. Ogni tanto si dimenticava che la Nazione conosceva un po’ di spagnolo per via della sua quasi-relazione con Cuba, e soprattutto tendeva anche a scordarsi che la donna aveva un carattere ben poco incline a quelle smancerie.
“ So che cos’è.”, ringhiò l’asiatica irritata. “ Ma non lo capisco. Sembra tutto così... così commerciale.
“ Oh beh...”, Spagna ridacchio. “ Ormai in tutto il mondo simili feste sono trattate in quel modo.”, spiegò.
Che cosa schifosa.”, commentò Vietnam.
“ Dai, è il tuo primo vero Natale, non soffermarti su queste cose. Pensa alle cose belle.
La donna lo guardò, inarcando un sopracciglio.
“ Se dovessi pensare alle cose belle, sicuramente non sarei qui con te.”, ribatté, facendo ridere Antonio.
“ Ti divertirai anche qui. Devi solo rilassarti e goderti lo spirito natalizio.”, dichiarò lo spagnolo, aprendo le braccia per indicare la strada, i cui negozi erano felicemente addobbati.
“ Mi sto pentendo di aver accettato l’invito.”
“ Non riesci proprio a calmarti?”, ridacchiò l’uomo, azzardandosi poi a prendere per mano la vietnamita, che si irrigidì. “ Pensa al tuo Paese. Se capisci come funziona il Natale e il suo spirito, potreste festeggiarlo anche da voi.”
Vietnam tirò via la mano poco dopo, guardandolo con fare assassino.
“ Non seguo la vostra religione.”
“ Neanche Cina, eppure lo festeggia grazie al fratello Hong Kong.”
“ Mh...”, ci pensò un attimo su. “ Forse, come idea non è male.”, commentò in assenso.
“ Visto?”
“ Potrebbe giovare all’economia.”, concluse Vietnam, facendo ridere Spagna per l’ennesima volta.
“ Non potrebbe giovare agli animi della tua gente?!”
“ Mh... potrebbe.”, le labbra della donna si piegarono in un mezzo sorriso simile ad un ghigno che fece capire ad Antonio il perché Cuba fosse totalmente cotto di lei. Oltre alla sua bellezza, Vietnam era anche cinica e furba, non era semplice imbrogliarla o sconfiggerla, infatti ricordava ancora come aveva conciato America e venne scosso da un brivido. Non doveva mai farla arrabbiare. Al suo ex fratellino piacevano quel tipo di donne.
“ Allora...”, esordì lo spagnolo. “ Andiamo a casa?”
“ Per fare cosa?”, domandò scettica vietnamita.
“ Per aspettare la mezzanotte. Oggi è la vigilia.”, rispose incamminandosi, seguito dall’altra ancora piena di domande che smontavano ogni accenno di spirito natalizio.
“ Perché si aspetta quell’ora? Non è da stupidi?”
Antonio rise.
“ Senti, mi tesoro, questo è il tuo primo Natale. Goditelo e basta.”, dichiarò Spagna, sperando di sfuggire a tutte quelle domande.
“ D’accordo.”, assentì Vietnam per poi fissarlo irritata. “ Ma non sono il tuo tesoro.”

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Capitolo 11
*** 11. Calze Rosse sul Caminetto ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Calze Rosse sul Pavimento
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: America (Alfred F. Jones), Bielorussia (Natalia Afroskaya)
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, Het
Conteggio Parole: 585 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 11° giornoindetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 11. Calze Rosse sul Caminetto -



America era chiassoso, tanto e sicuramente troppo. Parlava e rideva, spesso faceva entrambe le cose contemporaneamente, e riusciva anche a mangiare nel mentre e tutto questo a Bielorussia non piaceva.
Lei non era come Ucraina e come quello smidollato di Lituania che si erano lasciati incantare dalle promesse di quello stupido d’un americano. Natalia era fedele al suo vero fratello, Russia, e se Ivan diceva che non doveva avere a che fare con Alfred lei ubbidiva.
Lo ignorava e questo, ovviamente, non piaceva ad America. Era un tipo che amava avere l’attenzione su di sé, e Bielorussia non prendendo in considerazione le sue scempiaggini lo attraeva più di chiunque altro.
Quindi capitava spesso che si autoinvitasse a casa della donna o che la invitasse nella sua, e in entrambi i casi per Alfred era una vera festa. E se poi c’era di mezzo anche una festività come il Natale, che personalmente amava, tutto diventava ancor più bello.
Di conseguenza, dopo averla scarrozzata per tutta Washington per farle vedere le bellezze natalizie, si aspettava quantomeno dei complimenti per tutto il lavoro che aveva fatto.
“ Allora, Belarus, ti stai divertendo?”, domandò, entrando in casa con la donna al seguito.
“ No.”
“ Ehh?! What?!”, esclamò stupito dalla secca risposta di Natalia.
“ Odio questo posto. Odio te. Voglio tornare dal mio Russia.”, ringhiò lei, stringendo i pugni fino a far scricchiolare le dita.
“ Esagerata...”, si lamentò Alfred, andando verso il caminetto acceso, sul quale erano appese delle calze rosse piene di doni.
Bielorussia grugnì senza degnarsi di controbattere.
“ E io che mi ero impegnato per farti vedere come si festeggia il Natale qui da noi.”
“ Non mi interessa.”, rispose lei, sedendosi su una poltrona in un movimento elegante. Si guardò, però, ugualmente attorno. La casa era diversa da come se la ricordava, era più colorata - rosso, verde ed oro in primis - e ogni tanto spuntavano dei pupazzetti a forma di uno strano uomo grasso e barbuto vestito di rosso.
Era tutto buffo e assurdo, soprattutto quelle calze. D’accordo, Alfred era stupido, ma non pensava arrivasse a tanto.
“ Ma daiiiii!”, esclamò ancora America. “ Se ti lascia andare vedrai che ti divertirai!”, dichiarò.
“ Impossibile.”, tagliò corto, fissando sottecchi le calze, cosa che non sfuggì all’americano.
“ Sai a cosa servono?”, chiese con tono eccitato.
“ Ovvio. Si mettono nei piedi.”, ribatté con un tono arrabbiato. Ma la stava prendendo per scema?!
“ No.”, rise il giovane. “ Non queste almeno. Queste sono per i regali.”
“ Tu non hai tutte le rotelle nel cervello.”
“ È un’usanza e ne ho preparata una anche per te.”, dichiarò orgogliosamente.
“ Ah...”
“ Stupita?”, America si avvicinò con un’espressione soddisfatta.
“ No. E non accetto regali da te. Russia non vuole.”
“ Russia. Russia. Russia.”, sbottò Alfred con un broncio. “ Sei indipendente. Puoi fare amicizia con chi vuoi senza ascoltare tuo fratello.”
Natalia lo guardò arrabbiata e, in un lampo, l’americano si ritrovò un coltello puntato al collo.
“ Non parlare più di Russia in quel modo e io vedrò non solo di non reciderti la giugulare ma anche di accettare quell’orribile calza rossa.”
America a quella frase sorrise, per nulla impensierito dall’arma.
“ Oh beh, almeno prendi il mio regalo.”, rise sguaiato, riuscendo a far sospirare Bielorussia. Ormai ne aveva la certezza: Alfred Jones era completamente idiota, ma una piccola, piccolissima, parte di lei apprezzava quella sua stupidità fatta di attenzioni che, sfortunatamente il suo amato Russia non voleva mai riservargli.

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Capitolo 12
*** 12. Natale Insolito ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Natale Insolito
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Francia (Francis Bonnefoy), OC!Principato di Monaco
Genere: Introspettivo, Comico
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic
Conteggio Parole: 143 (Word)
Note: 1. Monaco è un Original Character di Persychan
2. Scritta per il Calendario dell'Avvento: 12° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 12. Natale Insolito -



“ Francis.”, lo voce vibrò leggermente, cercava di non perdere la pazienza ma era decisamente prossimo a farlo. “ Dovrei andare a cena dal Principe. È la Vigilia di Natale e mi aspettano.”
“ Aspetteranno invano perché hai me come ospite.”, dichiarò divertito Francia, giocando con la chiave della casa di Monaco.
“ Dammele.”
Non.”
“ Francis, per favore.”
“ Passi sempre i Natale con loro, ma quest’anno lo passerai con me. Non è meglio?”
“ Questa è la Vigilia! E c’è il cenone, non posso saltarlo.”
“ Puoi.”, concluse Francia. “ E se vuoi la chiave... vieni a prenderla.”, e ghignando la infilò dentro le mutande.
Monaco lo fissò stupito, non poteva neanche dire di non aspettarsi una cosa del genere perché Francis era capace di quello ed altro, ma di certo quello sarebbe stato un Natale veramente insolito per lui.

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Capitolo 13
*** 13. Ricordi di un Natale Passato ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Ricordi di un Natale Passato
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Cina (Yao Wang), Thailandia
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: Giallo
Avvertimenti: OneShot
Conteggio Parole: 596 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 13° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 13. Ricordi di un Natale Passato -



Tutti in quella grande casa si divertivano e lui, seduto silenzioso in disparte, si puliva di tanto in tanto gli occhiali e osservava tutto come uno spettatore.
Era Natale e da quando Hong Kong era tornato dalla dominazione inglese, Cina non mancava mai di organizzare una grande festa per la Vigilia, invitando tutti i suoi fratelli che, mettendo da parte le varie incomprensioni e le liti che li avevano separati in quegli ultimi secoli, accettavano e si univano a quella che era una festa piena di felicità e amore - ma anche di fuochi d’artificio, come aveva furbescamente spiegato Hong Kong per il proprio tornaconto personale.
Ridevano e cantavano, giocavano con dei videogiochi portati da Kiku, e Yao neanche si arrabbiava quando Im Yong Soo gli saltava addosso palpandolo. Erano tutti troppo allegri per pensare a ciò che succedeva fuori da quelle finestre, chiuse per non far entrare il freddo. Ma Thailandia non riusciva a ignorare quel che stava accadendo nel mondo, non quando anni prima uno tsunami aveva spazzato via tantissime vite.
Tra l’altro, quella disgrazia era caduta in quello stesso periodo e non riusciva a gioire quando, anche in quel momento, famiglie di connazionali e non piangevano i loro cari anche a distanza di anni.
Era più forte di lui e continuava a sentire sulla pelle le ferite riportate in quel lontano 26 Dicembre, mentre tutti ancora festeggiavano per il Natale appena passato.
Sospirò e, pulendo ancora gli occhiali, posò per l’ennesima volta lo sguardo verso l’esterno della finestra.
Siam, tutto bene, aru?”, domandò Cina avvicinandosi. “ Sei così silenzioso.”
“ Mi chiamo Thailandia ora.”, lo corresse brevemente l’uomo, sforzandosi di mostrare al fratello un piccolo sorriso.
“ Mh... sai benissimo che continuerò a chiamarti Siam, aru.”, ridacchiò Yao, sedendosi accanto al thailandese. “ Ti ho conosciuto con quel nome e sarà difficile che mi entri in testa.”
“ Lo so. Ma non sono offeso.”
“ Allora, perché non sei con gli altri a divertirti?”
“ Perché, sinceramente, non vedo felicità in quello che sta succedendo nel mondo.”
“ Oggi è una giornata speciale però, è la Vigilia di Natale, aru.”, gli sfiorò la spalla con una mano.
“ Ma il dolore e le disgrazie non si fermano solo perché è la Vigilia.”, lo corresse Thailandia.
“ Pensi ancora a quello che è successo, vero aru?”, mormorò Cina, diventando serio.
L’uomo assentì, abbassando il capo come per la vergogna, mostrando quasi inconsciamente una cicatrice perlacea sul collo, indelebile segno lasciato sul suo corpo dallo tsunami. “ Non riesco a dimenticare neanche per un attimo quello che è successo anni fa...”, ammise.
“ Lo so e ti capisco, aru.”, rispose comprensivo il cinese. “ Ma se non ti fai forza tu, chi può aiutare i tuoi connazionali, aru?”
Thailandia non rispose, sapeva che Cina aveva ragione ma era così difficile.
“ Dai.”, lo prese per mano, costringendolo ad alzarsi. “ Vieni a cantare un duetto con me al karaoke, aru. Taiwan e Vietnam lo stanno monopolizzando, aru.”
“ Ma...”
“ Niente ma Thailandia, ho bisogno di un compagno e tu sei quello libero, aru.”
Un’ombra di un sorriso increspò le labbra dell’altro, non solo per la mezza infantilità di Yao, ma anche per quello che aveva appena sentito.
“ Mi hai chiamato Thailandia.
Shi. Prendilo come un mio regalo di Natale, aru.”, sghignazzò. “ Ma non prendertelo a vizio, d’accordo Siam, aru?”
“ Sì.”, assentì lasciandosi trascinare verso il karaoke, mormorando un ringraziamento che, per via della musica troppo alta andò perso ma che, senza alcun dubbio, arrivò sicuramente nel cuore di Cina.

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Capitolo 14
*** 14. Memories of the Past ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Memories of the Past
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Bielorussia (Natalia Afroskaya), Russia (Ivan Braginskij)
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Het
Conteggio Parole: 153 (Word)
Note: 1. Esperimento. Raccontata in prima persona da Bielorussia.
2. Scritta per il Calendario dell'Avvento: 14° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 14. Memories of the Past-



Ero piccola, ma ricordo ancora i freddi Natali della mia infanzia, quando Ucraina andava a lavorare per portare da mangiare ai suoi fratellini e con la neve che, coprendo le stradine impedendoci di camminare, ci costringeva ad attaccarci al tronco di un albero per ripararci dalle intemperie, e lì ci stringevamo in un abbraccio nel vano tentativo di riscaldarci.
Eravamo poveri e pativamo fame e freddo ma, in qualche modo, ero più felice in quella lontana epoca.
Perché niente mi divideva dal mio fratellone Russia, aveva bisogno di me al suo fianco ed ero certa che un giorno ci saremo sposati. Non è mai accaduto fin ora, ma so che alla fine Ivan cederà e diventerà mio marito.
Ora come ora però, posso solo ricordare quei lontani e bianchi Natali e sperare che, prima o poi, questi ritornino come nelle mie memorie: freddi e poveri, passati solo in compagnia della persona che amo.

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Capitolo 15
*** 15. L'Unico Bisogno ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: L'Unico Bisogno
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Polonia (Feliks Łukasiewicz), Francia (Francis Bonnefoy)
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: Giallo
Avvertimenti: Flashfic, Shonen-ai
Conteggio Parole: 247 (Word)
Note: 1. Dedicata a Kuromi per essere la mia amata Polonia^^
2. Scritta per il Calendario dell'Avvento: 15° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 15. L'Unico Bisogno -



Per Natale, Polonia, era solito ricevere tanti doni: abitini femminili, peluches, libri, collane, orecchini e, spesso, anche strani giochetti erotici che, Prussia, spacciava per regali meravigliosamente indispensabili.
Certo, tutti quei doni erano graditi e il più delle volte erano anche utili, ma Feliks desiderava tutt’altro per Natale. Sembrava esagerato dire che ne aveva il bisogno ma era la pura e, sfortunatamente, dura realtà: perché lui sentiva la necessità di ricevere ancora le speciali attenzioni di Francia.
Da quando aveva avuto l’opportunità di dividere il letto con lui, non era più riuscito a toglierselo dalla testa ed era diventato come una droga: Francis e i suoi atteggiamenti gentili e raffinati, la sua voce sensuale, il suo profumo di rose, il suo bellissimo corpo e il modo in cui faceva l’amore. Perché con lui non era mai solo del semplice sesso - il francese non usava proprio quella parola: la riteneva volgare e offensiva -, c’era sempre del sentimento.
Francia amava tutto e tutti. Ma ciò che era un noto pregio della Nazione francese, per Polonia era ormai diventato un difetto. Francis non poteva appartenere solo ad una persona, come Feliks desiderava volendolo solo per sé, perché il francese donava il suo cuore a tutti e non solo ad un singolo individuo. Sarebbe stato come tarpargli le ali.
Per questo si accontentava di desiderare solo una cosa per Natale, e lui desiderava solo saziare quell’impellente bisogno che aveva di stare con Francia, ancora per una notte, a fare l’amore.

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Capitolo 16
*** 16. Piccolo e Indifeso ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Piccolo e Indifeso
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Giappone (Kiku Honda), America (Alfred F. Jones), Pochi-kun
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot
Conteggio Parole: 598 (Word)
Note: 1. Pochi-kun, per chi non lo sapesse, è il cagnolino adottato da Giappone.
2. Scritta per il Calendario dell'Avvento: 16° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 16. Piccolo e Indifeso -



Si nascondeva, tremante, tra un muro ed un cassonetto. Faceva nevicava da ormai ore e lui, senza una casa, non toccava cibo da giorni.
Era debole ed aveva paura. Tutto in quella città lo terrorizzava e, più passava il tempo, più faticava a comprendere quello che gli accadeva attorno.
Vedeva strane figure affollare le entrate dei negozi, addobbati per quella che sembrava essere una festa e le strade, pulite regolarmente per via della neve, erano piene di sconosciuti che, camminando veloci, non si curavano minimamente di lui: troppo piccolo, sporco e denutrito per attirare l’attenzione.
L’ennesimo tremito lo scosse e cercò, con le poche forze che gli restavano, di scrollarsi di dosso la neve che gli era caduta addosso, emettendo un basso guaito lamentoso. Poi, d’un tratto, un’ombra lo coprì e, istintivamente - per puro senso di sopravvivenza -, si ritrasse ulteriormente dietro il suo rifugio, fissando spaventato i grandi occhi di un altro sconosciuto che si era chinato su di lui.

Japan?! Che fai lì?”, domandò Alfred, stupito dallo strano atteggiamento di Kiku che, di punto in bianco si era fermato vicino ad un cassonetto, rischiando si far cadere una donna carica di pacchetti natalizi che camminava vicino a lui.
“ A-america-san... c’è un cagnolino qui...”, rispose con voce sommessa Giappone, senza distogliere lo sguardo dal piccolo cagnolino che, tremante, cercava di fuggire. L’aveva sentito guaire poco prima, un verso così basso e debole che sembrava quasi quello di un animale moribondo e trovandolo, aveva subito capito che quell’impressione non era poi così lontana dalla realtà.
Gli si stringeva il cuore nell’osservare quell’esserino e, allungando la mano, cercò di farsi annusare: doveva fargli capire che non aveva cattive intenzioni. Voleva solo aiutarlo.
“ E che intendi fare?”, domandò ancora America aspettando il compagno che, non appena riuscì nel suo intento, si risollevò tenendo il cagnolino in braccio, cercando di coprirlo con il kimono che indossava. Tremava ancora ma, avvolto da quel rassicurante calore e odore, lentamente pareva calmarsi.
“ Gli darò da mangiare... è piccolo e indifeso... sarebbe morto sicuramente.”, mormorò con le gote leggermente rosse per l’imbarazzo.
America sorrise e, passando un braccio attorno alle spalle del giapponese lo attirò a sé, costringendolo a proseguire il loro cammino per le strade trafficate di Washington.
“ Quel cagnolino ha avuto il più bel regalo di Natale che si potesse avere.”, dichiarò ridendo.
“ D-davvero?”
“ Certo. L’hai salvato.”, rispose. “ Ti sei comportato da vero eroe , Kiku. Sono fiero di te!”, aggiunse con orgoglio, facendo arrossire ulteriormente Giappone.
“ Po-potremo tornare a casa?”, chiese il moro con un filo di voce, superando a stenti l’imbarazzo.
Ehhh!? E perché?!”
“ Dovrebbe mangiare...”, coccolò il cagnolino, carezzandone il pelo un po’ duro per via della sporcizia: sicuramente lavandolo sarebbe diventato bianco e morbido.
“ Fermiamoci alla McDonald!”, esclamò Alfred con convinzione.
“ N-non penso sia una buona idea...”
“ Ah... ok. Allora andiamo a casa.”, borbottò deluso l’americano, facendo dietrofront per ripercorrere la strada verso la sua abitazione, schivando i passanti che continuavano a entrare e uscire dai negozi addobbati per il Natale. “ Hai già pensato ad un nome?”
“ Un nome?!”, ripeté Kiku, assumendo un’espressione pensosa, non aveva mai dato dei nomi e voleva qualcosa di semplice. “ Pochi.”, rispose.
“ E che razza di nome è?! Non era meglio: Hero?!”
Giappone non rispose, continuando ad osservare quello che da quel momento in poi si sarebbe chiamato Pochi, e si ritrovò ad accennare un leggero sorriso.
Avrebbe fatto del suo meglio per allevare quel cucciolo. Era pronto a giurarlo sul suo onore di giapponese.

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Capitolo 17
*** 17. Non è Natale ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Non è Natale
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Finlandia (Tino Väinämöinen), Svezia (Berwald Oxenstierna)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen-ai, Flashfic
Conteggio Parole: 188 (Word)
Note: 1. La parlata di Svezia rende meglio in inglese che in italiano =O= ma ho provato a renderla simile.
2. Scritta per il [URL=http://michiru-kaiou7.livejournal.com/134003.html]Calendario dell'Avvento: 17° giorno[/URL] indetto da [URL=http://michiru-kaiou7.livejournal.com]michiru-kaiou7[/URL]

{ Advent's Time ~
- 17. Non è Natale -



Se c’era una cosa che Svezia non sopportava di Finlandia - nonostante il forte affetto che lo legava a lui - era il suo correre da una parte all’altra del mondo quando qualche idiota aspettava prima del tempo il Natale.
In quel caso l’idiota in questione era Veneziano e il suo Tino era volato chissà dove a portare dei regali all’italiano ed ai suoi amici.
Finlandia, per lui, doveva capire che quando non era Natale non era tenuto a fare quelle cose. Assolutamente no!
“ Sono a casa!”, squillante la voce del finlandese lo riscosse e Svezia, truce in volto, lo accolse facendolo sussultare.
“ B-berwald...”, balbettò, spaventato dall’espressione spaventosa dell’uomo. Era sempre così, ma quella volta sembrava veramente arrabbiato.
T’no...”, esordì con la sua voce grossa e profonda. “ Lo v’oi cap’re che Nat’le è s’lo il 25 D’cembre?!
Finlandia abbassò appena il capo.
“ Ma...”
“ D’vi r’spettare i t’oi obbl’ghi con’ugali.”, decretò con decisione Svezia facendo sbiancare ulteriormente l’altro che non riuscì neanche a sottrarsi dalla stretta dell’uomo che lo portava in camera.
Quella notte avrebbero dormito insieme: non ci sarebbero stati letti separati.

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Capitolo 18
*** 18. Ma Maison ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Ma Maison
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Francia (Francis Bonnefoy), Giappone (Kiku Honda)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen-ai, OneShot
Conteggio Parole: 508 (Word)
Note: 1. Dedicata alla mia Giappone<3
2. Scritta per il Calendario dell'Avvento: 18° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 18. Ma Maison -



La sua casa di Parigi era stupenda.
Indescrivibile, soprattutto a Natale quando era tutta decorata e illuminata a partire dal caminetto alle varie illuminazioni.
Perfetta in ogni angolo perché, modestamente, lui aveva buon gusto in tutto. Ma, nonostante ciò, la sentiva vuota in quella magica notte della Vigilia.
Forse era vuota perché non aveva avuto voglia - stranamente - di organizzare alcuna festa.
Forse era vuota perché lì con lui non c’era - ancor più stranamente - alcun amante.
O forte, cosa più plausibile, era vuota perché non c’era la persona che da qualche mese a quella parte occupava i suoi sogni e le sue giornate. La persona che gli era entrata nel cuore con la sua riservatezza, il suo imbarazzo e la sua dolcezza.
Gli mancava Giappone e non poteva farci nulla.
Sicuramente Kiku in quel momento era con i fratelli a festeggiare, il giapponese non poteva rifiutare l’invito di Cina e aveva provato anche a invitarlo ma... Francis sapeva benissimo che Yao, vedendolo entrare con il suo amato fratellino, l’avrebbe ucciso.
Però, mentre beveva da solo il suo vino migliore, iniziava a pentirsi di quella scelta.
Quella che era la sua perfetta casa... ormai non era più casa sua. Non senza Giappone almeno.
Era romanticamente buffo, ma in quel momento capiva perfettamente che intendeva dire Kiku quando, abbracciandolo stretto e chiudendo gli occhi, mormorava con voce bassa e imbarazzata un: “ Questa è casa... casa mia.
Per Giappone la sua casa era il poter stare tra le braccia di Francia. Finalmente lo comprendeva e poco gli importava se l’avrebbe potuto riabbracciare il giorno dopo: lui voleva stare con Kiku quella notte, infondo mancavano ancora tre ore alla mezzanotte e... poteva farcela. Non sapeva come ma darebbe arrivato in Cina in qualche modo.
Si alzò quindi con decisione, posando il bicchiere ormai vuoto, e corse all’ingresso della casa infilandosi velocemente una giacca per poi bloccarsi subito dopo quando, aprendo la porta, si ritrovò davanti Giappone. “ Kiku?!”, mormorò stupito, allungando la mano per carezzargli la guancia come per assicurarsi che fosse veramente lui - la pelle era fredda e rossa, un po’ per il gelo invernale e un po’ per l’imbarazzo. “ Sei... veramente qui?”, sorrise.
H-hai...”, abbassò il capo.
“ Vieni, mon amour. Entra.”, lo prese per un braccio, facendolo entrare in casa - la loro casa.
“ Non... volevo farle questa improvvisata, Francis-sama.”, soffiò in un filo di voce il giapponese.
“ Perché mi chiami così, mon trésor?”, si chinò per poterlo guardare in viso. “ Sono felice di averti qui... stavo... stavo per venire io a te.”, ammise Francia.
Kiku allora alzò lo sguardo.
“ D-davvero?”, balbettò per poi ritrovarsi tra le braccia dell’uomo che lo stringevano con forza e calore.
“ Oui. Non posso stare senza di te, mon petit rayon de soleil.
“ F-francis-sa... Francis.”, il giapponese sorrise leggermente, arrossendo però all’inverosimile. “ Grazie...”
“ Di niente, mon amour.”, gli baciò la fronte. Finalmente tutto era al suo posto, tutto era veramente perfetto. Non mancava nulla.
Tu est ma maison...

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Capitolo 19
*** 19. Non è solo una data ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Non è solo una Data
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Danimarca [Nominati: Norvegia, Islanda, Svezia, Finlandia]
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen-ai, Flashfic
Conteggio Parole: 199 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 19° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 19. Non è solo una Data -


Erano tutti riuniti a casa di Svezia, per Natale capitava spesso che i paesi nordici si riunissero tutti lì per aiutare Finlandia con gli ultimi preparativi - Berwald li schiavizzava in realtà: non voleva che sua moglie si stancasse troppo - e, quando Tino partiva, si lasciavano andare vicino al caminetto acceso, stanchi ma con un sorriso soddisfatto.
Era in quel momento che Danimarca si permetteva di poter osservare meglio Norvegia che, distrattamente e con un’espressione tranquilla in volto - il norvegese non era il massimo dell’espressività, ma il danese era in grado di riconoscere ogni minimo cambiamento in quel bel viso -, carezzava i capelli di Islanda, appoggiato esausto contro di lui.
Gli tornavano in mente, quasi chiaramente, delle parole di Finlandia in quell’istante: “ Il Natale non è solo una data. È uno stato d’animo.”, e riusciva pure a capirle finalmente.
Potevano essere stanchi, arrabbiati con Svezia - perché Danimarca non sopportava l’atteggiamento Berwald verso di loro quando perdevano tempo al posto di aiutare Tino -, potevano non voler più sentir parlare del Natale per almeno un altro anno ma... erano felici di essere lì tutti insieme e di aver contribuito anche alla felicità di molti altri.

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Capitolo 20
*** 20. I'll be home for Christmas ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: I'll be home for Christmas
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: America (Alfred F. Jones)
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: Drabble
Conteggio Parole: 110 (Word)
Note: 1. La canzone citata è anche un prompt. Andate qui per le informazioni: I'll be home for Christmas
Scritta per il Calendario dell'Avvento: 20° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 20. I'll be home for Christmas -

I giorni di guerra scorrevano lenti come la neve invernale che ricopriva alcune parti dell’Europa in cui si combatteva e dove soldati - americani, francesi, tedeschi o italiani, non importava quale fosse la loro nazionalità - morivano senza poter salutare per un’ultima volta le persone che amavano.
America li vedeva e, dietro il suo sorriso idiota, la risata squillante e le ostentazioni di forza, soffriva per loro e, ascoltando la canzone I'll be home for Christmas anche lui guardava speranzoso il giorno in cui avrebbe rivisto la sua terra con i suoi connazionali.
Magari a Natale, con il caminetto acceso, le calze rosse lì appese e l’albero illuminato da migliaia di luci.

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Capitolo 21
*** 21. Cercare il Natale ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Cercare il Natale
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Finlandia (Tino Väinämöinen), Sealand (Peter Kirkland)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen-ai, Flashfic
Conteggio Parole: 157 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 21° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 21. Cercare il Natale -



Mamma! Io per Natale voglio questo, questo e quest’altro!”, esclamò Peter, mostrando a Tino una rivista di videogame sulla quale, cerchiati con l’evidenziatore rosso, c’erano alcuni giochi che il ragazzino desiderava.
“ Babbo Natale vedrà che fare.”, rispose dolcemente Finlandia, sorridendo divertito. “ Ma il Natale non significa solo ricevere dei regali.”, aggiunse, carezzando i capelli biondi di Sealand.
“ Ok ok, mamma. Ma ne voglio ugualmente tanti.”, ribatté Peter, con gli occhioni azzurri che brillavano all’idea di quel che avrebbe trovato sotto l’albero al ritorno del finlandese dal suo annuale giro natalizio.
Tino ridacchiò appena alla risposta del figlio. Era difficile spiegare ad un bambino, desideroso solo di ricevere dei regali, quale fosse il vero significato del Natale ma era certo che un giorno anche Sealand avrebbe smesso di cercare il suo regalo sotto l’albero e sarebbe andato a cercarlo nel suo cuore. E quel giorno avrebbe capito il vero significato di quella stupenda festa.

Visitami

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Capitolo 22
*** 22. Come ogni Anno ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Come ogni Anno
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Svizzera (Vash Zwingli), Liechtenstein
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Flashfic
Conteggio Parole: 130 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 22° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 22. Come ogni Anno -



Ogni anno era la stessa cosa.
I soldi erano pochi e le cose che avrebbe voluto regalarle tante: forse troppe.
Vestiti, peluches, scarpette e tante altre cose.
Svizzera, per Liechtenstein, avrebbe comprato l’intero mondo se solo avesse potuto. Ma il punto era proprio quello: non ne aveva l’opportunità.
Passava quindi i giorni a cercarle un dono, eliminando quelli inutili e quelli, sfortunatamente, troppo costosi.
E anche se la amava tantissimo: ogni anno era la stessa storia e si riduceva all’ultimo giorno per scegliere un regalo.
Era proprio in quel momento che si costringeva a prenderle solo un semplice e anonimo fiocco, il solito regalo ogni anno... e, come sempre, gli bastava vedere il sorriso di Liechtenstein mentre indossava quel pezzettino di raso per capire che non aveva affatto sbagliato regalo.

Visitami!!

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Capitolo 23
*** 23. Ricordi delle Favole Passate ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Ricordi delle Favole Passate
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Ungheria (Elizaveta Héderváry)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic
Conteggio Parole: 151 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 23° giorno indetto da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 23. Ricordi delle Favole Passate -



Ungheria ricordava con molta nostalgia il tempo in cui viveva nella casa del Sacro Romano Impero.
Lavorava tantissimo ma c'erano tanti piccoli momenti che non avrebbe mai scambiato con altro al mondo.
Il vestire da femminuccia Italia e l'ascoltare Austria suonare il piano ad esempio.
Poi, mentre osservava la neve fioccare fuori dalla finestra della sua abitazione, si ricordava le favole - spesso ricordi rivisti e corretti delle battaglie della sua giovinezza - che raccontava al piccolo Italia, al giovane Sacro Romano Impero e alla dolce Liechtenstein mentre aspettavano la mezzanotte del Natale.
Si ricordava di come pendevano dalle sue labbra e di come, spesso, persi in quei racconti neanche si accorgevano che la mezzanotte era giunta.
Ungheria avrebbe dato di tutto pur di rivivere ancora una volta quella attesa, con i suoi bambini seduti attorno a lei che raccontava una favola con quel pizzico di realtà che non guastava mai.

Mi trovate qui! Anche fic che non ho ancora messo qui!<3

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Capitolo 24
*** 24. Scartami ***


Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Scartami
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: OC!Sardegna (Vixente Dessalvi), Francia (Francis Bonnefoy)
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Shonen-ai
Conteggio Parole: 441 (Word)
Note: 1. Sardegna è un mio Original Character. Così come lo sono i nominati Iglesias (la mia cittàXD) e Carbonia. Sentirete ancora parlare di loro ù.ù
2. Scritta per il Calendario dell'Avvento: 24° giorno e per il Meme di Natale indetti da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 24. Scartami -



Essere una Regione non era semplice e questo Sardegna non si sarebbe mai stancato di dirlo. Certo, adorava la sua terra e tutti i suoi fratelli e sorelle, ma durante quei periodi di festa, nei quali gli spettava aiutare le varie organizzazioni dei paesi, si ritrovava sempre a rientrare a casa distrutto - in quell’istante era pronto ad uccidere chi aveva osato dire che il “ Natale” significava “ Vacanza”.
Ad esempio quella sera si era dovuto sorbire - in senso amichevolmente seccato - i frequenti litigi tra Carbonia e Iglesias che, tanto per cambiare, avevano organizzato per lo stesso giorno un Presepe vivente e nessuno dei due era intenzionato a cambiare data.
Una vera seccatura insomma, anche perché sapeva che i due non appena rientrati a casa avrebbero continuato a litigare per poi fare sesso selvaggio per la casa fino a dimenticarsi il perché della discussione - per loro sarebbe stata una vacanza quella!
Sospirò, conosceva Iglesias da una vita, era sempre stato saggio e risoluto - l’aveva sostenuto anche quando il dannato francese era scappato lasciandolo nelle mani dello spagnolo - ma da quando era apparso Carbonia - e per questo avrebbe dovuto ringraziare Veneziano e il suo vecchio governo fascista - era cambiato.
Ma, se erano felici loro tra litigi e sesso, lui non si sarebbe di certo messo in mezzo: aveva già fin troppi problemi. Primo fra tutti la presenza di Francia a casa sua.
Non vi erano segni evidenti ma gli era bastato mettere piede nell'abitazione per sentire il profumo di rose che il francese si portava dietro.
Ringhiò irritato, non era assolutamente in vena di sopportarlo né quel giorno né in quello successivo. Per lui Francis poteva anche sprofondare: non avrebbe di certo pianto.
" Francia! Aùndi sesi1?", esclamò.
" Indovina~"
Domanda inutile. Era sicuramente in camera da letto quell'idiota maniaco ed infatti, percorrendo a grandi passi la casa, lo trovo disteso sul suo materasso tra i petali di rosa, in un stomachevole tentativo di romanticismo che, forse, poteva anche funzionare se non fosse stato per due minuscolissimi particolari.
Sardegna odiava Francis e questo era completamente nudo, ad eccezione del membro: completamente avvolto con della carta da regalo gialla decorata con delle originalissime rose rosse.
" Scartami, Vincent~", soffiò sensuale l'uomo ammiccando con l'occhio, che si sgranò non appena vide Sardegna estrarre il suo inseparabile coltello, avanzando pericolosamente verso di lui.
" Volentieri. E, mi chiamo Vixente!"
Quella sarebbe stata la volta buona e sarebbe stato un regalo fantastico l'impagliare il pene di quel bastardo maniaco ancora incartato. Avrebbe faticato per averlo, ma ormai lo sapeva: per lui il “ Natale” non significava “ Vacanza”.

1 Dove sei?


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