l'Occhio del Lupo

di Arisu Kon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** due occhi di giada ***
Capitolo 2: *** OLGA e … IAN ***



Capitolo 1
*** due occhi di giada ***


L’occhio del lupo

 

 

Bianco.

Tutto bianco.

Non capisco perchè. Forse sono diventato cieco, penso, o forse sono morto.

Non capisco dove mi trovo.

Provo a muovere le dita, anche se non sono sicuro di averle ancora, perchè non le sento più.

Finalmente, in tutto quel bianco, riesco a distinguere la mia mano, sepolta sotto un leggero strato di neve. Le punte delle dita sono viola, adesso.

Da quanto tempo sono qui?

Penso che dovrei alzarmi. Eppure non ce la faccio. I muscoli non rispondono ai comandi del cervello.

Rammolito, mi ripeto, sforzandomi al massimo per sollevarmi sui palmi delle mani, che affondano nella neve fresca.

Sento una fitta lancinante all'altezza del fianco destro. Cado di nuovo, con un gemito di dolore.

Mordendomi il labbro inferiore, tanto da sentire il sapore ferroso e salato del sangue, mi alzo in piedi, trattenendo a stento i gemiti.

Di fronte a me si staglia un edificio imponente, dall'aria austera, apparentemente  molto antico.

Il monastero.

Raggiungo, barcollando, l'immenso portone di legno consumato. Mi aggrappo, stremato. Comincio a calciare e picchiare, nella speranza che qualcuno mi senta, e mi faccia entrare.

Inutile. Mi lascio scivolare, la schiena contro la porta. 

Avvicino le ginocchia al petto, stringendole a me con le braccia, e scoppio a piangere.

Piango per il dolore delle ferite, che continuano a bruciare.

Piango per il freddo che mi pizzica la pelle e mi fa tremare violentemente.

Piango per tutte le volte che sono stato picchiato ingiustamente.

Piango perche mi sento solo.

Piango perchè non ricordo più il volto di mia padre, e perchè sono felice di non ricordare quello di mio padre.

Piango per tutte le volte che ho dovuto ricacciare indietro le lacrime, per tutte le volte che hanno minacciato di scendere, copiose e umide.

Come non facevo da anni. perchè avevo paura. Perchè non ricordavo più come fosse. Piangere.

E il tempo passa. Lento. Non c'è nessuno in questo giardino coperto di bianco. Solo un bambino solo e bagnato. Che piange.

E due paia di occhi verdi e preoccupati, oltre le sbarre arruginite del monastero.

Due occhi verdi che mi guardano.

E anche io guardo loro. Mi fermo e ricambio lo sguardo con la stessa intensità.

Come in una sorta di sfida.

Non è la prima volta che dei bambini si fermano fuori dal cancello per guardare.

 

Spesso erano in gruppi di tre o quattro.

Ci guardavano e ridevano. Ridevano della nostra condizione.

Spesso vedevo gli altri bambini del monastero urlargli insulti poco adatti a ragazzini della nostra età.

Alcuni scagliavano i loro beyblade contro di loro, tanto che i burloni erano costretti a scappare, frignando, dai genitori, i quali borbottavano qualcosa sulla "cattiva educazione dei ragazzini del monastero" e ci guardavano storto.

Così non andavamo d’accordo. Molti si fermavano solo per tirarci dei sassi.

 

Così non posso mostrarmi debole con quella bambina dagli occhi così chiari.

E continuiamo a guardarci negli occhi, senza mai abbassare lo sguardo.

Accidenti, credevo che dopo un po' si sarebbe stancata!

E invece il tempo passa, e le palpebre cominciano a farsi sempre più pesanti ...

Il mio occhio sinistro si è gonfiato in modo spaventoso, per colpa delle botte.

Mai disubbidire agli ordini delle guardie di Vorkov.

Mi alzo lentamente, tentando di non scivolare. Non davanti a lei.

E comincio a camminare.

L'occhio è talmente gonfio da permettermi una visuale ristretta. In più ha cominciato a lacrimare per cui vedo tutto appannato.

Questo non mi piace, perchè così lei è avvantaggiata.

So che è stupido, ma mi da ... fastidio.

Ora riesco a vedere meglio la bambina, con l'occhio sano.

è più piccola di me di due anni, credo. Ne avrà quattro. è piccolina.

Ha i capelli corti e castani e la pelle chiara.

Le manine stringono le sbarre di ferro, troppo grandi per loro.

E non ride.

Certo, è troppo concentrata nella sfida.

Non ha battuto ciglio da quando l'ho notata per la prima volta.

E poi no ci sono i genitori ad accompagnarla.

è la prima volta che vedo una bambina sola a Sanpietroburgo in pieno inverno.

Nessun genitore lascerebbe la propria figlia da sola in una giornata come questa.

... forse i suoi genitori sono come i miei?

Sono più vicino, adesso. Solo cinque metri o poco più ci dividono.

E lei è sempre più piccola.

Quattro metri.

Eppure non batte ciglio.

Tre.

è facile, così. Nessuno l'ha mai costretta ad abbassare lo sguardo a suon di frustate.

Dopo un po’ viene quasi automatico.

"non dovete permettervi di guardare qualcuno negli occhi" dicevano "la feccia non guarda negli occhi le persone"

Due.

Mi fermo.

Ho male dappertutto.

Sento il sangue pulsare nelle tempie. Come un tamburo.

Sempre più forte.

E fa male. Però non posso cedere.

è una sfida, e al monastero ti insegnano a non cedere mai in una sfida. Anche a costo della vita.

Tanto, la vita, prima o poi la perdi comunque, lì dentro.

Sempre ammesso che la si possa chiamare vita.

Ora che siamo così vicini mi sento a disagio.

Lei ha due occhi.

Io ne ho solo uno.

non esiste animale

più cattivo, al mondo,

di un lupo ferito

...

Poi lei fa un gesto strano.

Un gesto che nessuno degli altri bambini -del monastero e non- aveva mai fatto.

E sarebbe mai stato in grado di fare.

La manina bianca, ormai arrossata dal freddo, si stacca dal ferro e si posa sul suo visetto tondo.

Proprio all'altezza dell'occhio destro.

E così continuiamo a guardarci, vedo l'azzurro riflesso nelle sue iridi di giada.

Vedo i due colori fondersi in uno solo. Sempre più sfocato. E so che sto piangendo di nuovo.

Ma non è per il dolore della ferite, adesso.

Io piango e lei sorride. e mi chiedo se sia un angelo.

Perchè lei è buona. e non esistono persone buone.

Almeno, io non ne ho mai conosciute.

Solo Boris, Ivan e Sergej sono stati buoni, con me.

Ma se è un angelo ...

... perchè non entra?

Perchè non attraversa il cancello e mi porta via, e ci salva tutti?

"EHI, TU!" gridano.

Non li ascolto sto stringendo la mano della bambina. La mano che non copre l'occhio.

Siamo faccia a faccia, anche se io sono più alto.

L'altra mia mano stringe il ferro gelido come ha fatto lei.

"EHI TU, ragazzino!!" urlano ancora. "torna indietro, non cercare di fare il furbo!!"

Sono costretto a girarmi, e vedo la guardia di Vorkov venire verso di me a passi pesanti.

Mi rigiro verso la ragazzina, ma ...

"cosa credevi di fare, eh?? Volevi scappare?! Aspetta che lo sappia Vorkov!"

... è scomparsa.

"Ricorda" mi dice, trascinandomi a forza dentro il monastero. "Nessuno è mai scappato da qui, piccolo diavolo, nessuno!"

Poi sento il pesante portone di legno sbattere con forza.

 

"non dovevi, Boris" dico, guardando il mio amico.

è pieno di lividi in tutto il corpo, eppure mi sorride. " ti hanno lasciato fuori al freddo tutta la notte, dovevo cercare di aiutarti"

"ma guarda come ti hanno ridotto!"

"non importa" dice lui e mi abbraccia.

Boris è una persona buona.

Mentre mi abbraccia penso ancora a quella bambina.

Aveva gli stessi occhi di Boris. Gli occhi di una persona buona.

Sono convinto che fosse un angelo.

Eppure non è entrata nel monastero, non ha salvato nessuno di noi ...

Mi vergogno di me stesso.

Io l'ho odiata perchè io non potevo vedere e lei si.

Invece lei si è abbassata al mio livello. E mi ha sorriso.

Forse è proprio per questo che non è antrata nel monastero, penso.

Io non sono buono. Io posso entrare qui...

... ma gli angeli non possono oltrepassare i confini dell'Inferno.

 

Eccomi, qui, alla fine di quest'altra storia ^^. mi sono ispirata al libro "l'occhio del lupo" un libriccino affittato in biblioteca quando non avevo nulla da leggere. sembra una favola, ma è molto carino, soprattutto perchè mentre lo leggevo pensavo a Yurij <3.

 

la storia parla in breve di un lupo rinchiuso in uno zoo. gli manca un occhio perchè l'ha perso quando lo hanno catturato, mentre cercava di proteggere sua sorella paillette, una bella lupa dal pelo dorato e brillante. viene rinchiuso in una gabbia con un'altra lupa. e si affeziona a lei. la lupa conosceva paillette. gli racconta che dopo la sua cattura peillette non rideva più, e paillette rideva sempre :’D. poi compare questo bambino che rimane giorni davanti alla sua gabbia e inizia una sorta di sfida … fino a quando il bimbo non chiude un occhio –letteralmente-.

…è dolcissimo !! <3 <3 =^^=

 

Mi raccomando COMMENTATE IN TANTI e soprattutto, questa storia è nata come one shot … ma stavo pensando di aggiungere un altro capitoletto extra .. ovviamente se vi piace!!! Rispondete e ditemi cosa ne pensate!!!

 

Kussen a tutti =^^= <3 <3 ….

Arisu konAlexjs-

 

 

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Capitolo 2
*** OLGA e … IAN ***


premetto: questo cap non è un granchè

premetto: questo cap non è un granchè ... io preferisco l'altro ... comunque forse i peronaggi sono un po' OOC .. ^^''' comunque per i personaggio di SIMON volevo semplicemente chiedervi, tanto per farmi un piacere, ma poi fate come vi pare, di non leggerlo SAIMON, all'americana, come verrebbe naturale, ma alla tedesca, ZIMON ^O^ !! io lo preferisco .. in particolare per lui <3<3<3<3 ... comunque leggete e, se ce la fate ad arrivare alla fine (tanto è corto XD) commentate, anche commenti negativi, va bene lo stesso .... solo siate gentili please XD !! ok ... buona lettura .. un bacio !!

 

ALEXJS..

 

 

 

OLGA e … IAN

 

 

 

 

 

 il bambino autistico si isola e chiude in se stesso, è indifferente a ciò che accade intorno a lui, non guarda negli occhi le altre persone, non partecipa alla vita sociale e non risponde alle domande. Solitamente quando un autistico viene chiamato per nome, non solo non risponde, ma sembra non sentire, tanto che inizialmente questo disturbo viene scambiato con la sordità.

 Alcuni di loro sono tenacemente attaccati alle medesime abitudini, ai rituali e sono restii al cambiamento. Allontanarli dalla routine e dalle abitudini significa sconvolgere il loro mondo interiore e questo può scatenare terribili esplosioni di rabbia.

 

due occhi verde chiaro.

un visetto piccolo e grazioso.

una manina dalle dita corte e paffutelle stretta attorno ad una sbarra di ferro.

tutto il paesaggio è coperto di neve, ma non fa freddo. ANZI.

Fa caldo, tanto caldo. Sto sudando, lo so.

"EHI, TU!" gridano. Eppure non vedo nessuno. C'è solo bianco...

"EHI TU, ragazzino!!" urlano ancora. "torna indietro, non cercare di fare il furbo!!"

La ragazzina è scomparsa.

"cosa credevi di fare, eh?? Volevi scappare?! Aspetta che lo sappia Vorkov!"

Non c'è nessuno: non capisco chi parla, ma all'improvviso sento un brivido percorrermi l'intera spina dorsale. Ma non fa freddo.

"Ricorda: Nessuno è mai scappato da qui, piccolo diavolo, nessuno!"

Il rumore sordo di un portone di legno chiuso con violenza.

Non c'è nessuno qui. Mi sento solo. Anche lei mi ha abbandonato ...

 

"c'è qualcuno fuori" mormorò Olga. Mi guardava con gli occhi blu scuro, che sembravano due pozze d'acqua.

Il mare è più scuro dove l'acqua è più profonda. Gli occhi di Olga fanno uno strano effetto, soprattutto accostati alle ciocche di capelli rosso-oro che le scappano via dalla coda di capallo, intorno al viso.

Osservai accigliato il vetro dell'alta finestra, il picchiettare violento dei rami dell'abete rosso carichi di pioggia. Sorrisi di fronte all'ingenuità di quella bambina dagli occhi cobalto.

"sicura Olga?" domandai "chi pensi che ci sia lì fuori con questa tempesta?"

"appunto" esclamò lei, tirandomi per un lembo del maglione sgualcito. "chiunque sia, avrà tanto freddo" è impossibile ridere quando Olga ti guarda con quegli occhi così seri per una bambina di appena cinque anni. Per accontentarla decisi di controllare, e lei mi precedette saltellando giù per le buie scale del monastero.

Una volta una guardia mi aveva spinto con un calcio proprio giù da quella scalinata, dopo avermi steso con un pugno nello stomaco. Avevo sette anni.

Brutti ricordi, quel che importava era che almeno Olga non dovesse mai provare ciò che avevo provato io. lei,  Dimitri ... nessuno.

Non c'era nessuno oltre il pesante portone di legno dell'ingresso, solo un'immensa distesa incolore... e neve, tanta neve, che impediva di vedere il cancello cigolante. Stavo per richiudere, quando Olga slittò accanto a me, e si preciptò nella tempesta, con indosso solo il suo misero maglioncino rosa scolorito. Lo steso che indossava ogni giorno. Fui costretto a rincorrerla per tutta la lunghezza che separava il monaster dal cancello d'entrata. La vidi accostarsi ad un fagottino scuro e tremante, completamente coperto di neve.

Lo portammo dentro, al caldo.

Era un ragazzino magro e tremante, completamente zuppo da capo a piedi.

Piangeva. Non ha smesso di piangere per un bel po', e appena si è calmato ha divorato due razioni intere di brodo caldo. Olga era rimasta vicino a lui tutto il tempo e lo teneva per mano.

Boris aveva commentato in tono secco che non facevo altro che portarmi tutti i cuccioli smarriti che trovavo per strada. "a malapena riusciamo a sfamarci da soli" poi se n'era andato sbuffando.

Comunque sapevo che non lo pensava sul serio.

 

è tanto che sono qui, solo. Non c'è nessuno che viene a portarmi via?

In verità so di non essere veramente solo. C'è qualcuno, vicino.

Ma non parla, è come se non esistesse. O forse sono io che non esisto.

Poi la presenza inspira, con un tremito. Come se faticasse a respirare.

Sento qualcosa di caldo sulla mia fronse, e gocce tiepide che mi bagnano le guance. Ma non sono le mie lacrime.

Una porta che si apre, poi una voce di donna, un sussurrò irritato.

"Huznestov! sapevo che ti avrei trovato qui ... Il dottore mi ha mandata ancora una volta a cercarti .. quando la smetterai di scappare dalla tua stanza? Il paziente ha bisogno di riposo ... e anche tu"

Poi esce, e sono di nuovo solo, ma sul serio, questa volta.

Huznestov ...

Impossibile.

Boris non piange.

 

 

"Ian" lo chiamai. "Ian"

Niente. Continuava a dondolarsi di continuo, sul suo sgabbello preferito. Avanti, indietro, avanti, indietro...

In un periodo ho temuto che fosse sordo.

Ho addirittura cominciato a sperare che lo fosse ...

Lo sguardo fisso in un punto indefinito della parete, muoveva le labbra come ripetendo una cantilena infinita nella sua mente.

"Ian, andiamo ... dobbiamo andare da una persona che ti aiuterà" Non ho mai avuto molta pazienza.

E lui continuava a non rispondermi, chiuso nella sua piccola bolla d'aria, distante dal mondo. Odiavo quando faceva così... avevo provato di tutto, ma non riuscivo a scuoterlo. Era come se non esistessi. Sergej era sulla porta, e mi guardava con i suoi occhi oceano che mettono soggezione. La ditine di Olga quasi scomparivano nella sua manona.

Il gigante buono.

Capii che era l'unica cosa da fare.

Olga si avvicinò a me e a Ian.

"Ian" disse semplicemente, e la sua vocina sembrava il trillo di tanti campanellini. Gli tese la mano, in segno di invito. Il bambino guardò le dita corte di Olga, come se quel suono lo avesse risvegliato dal suo torpore. Le labbra si fermarono. "andiamo insieme dal dottore" Lei sorrise. Dopo un istante che sembra durare un'eternità Ian stringe la mano di Olga nella sua, in quella stretta goffa e sbadata con la quale sembra volersi attaccare alle persone per non staccarsene più. Come se avesse paura di perderle.

Olga mi guardava: si aspettava di seguirmi. Ma io mi sentivo impotente di fronte a lei. Non so come fare con Ian, non so proprio ...

 

Ultimamente vengono più spesso a farmi visita.

Adesso sono in tre. Uno di loro è Boris.

E quella ragazza che sta sempre con Takao e la sua ciurma. I primi giorni ho fatto fatica a riconoscerla, e anche dopo mi sono dovuto sforzare per riordinare i ricordi. Qui, solo con la mia mente e il vuoto, sembra di vagare per un solaio abbandonato.

Non so perchè vengano. Io non riesco a muovermi, a vedere.

Non ho idea di dove siamo, di come ci sono arrivato. I ricordi e le sensazioni ritornano a galla lentamente, disordinati e confusi.

Lo svedese, il natale al monastero, Olga, Boris che cade a terra sotto i colpi dello svedese, la frusta, Ian ...

Ian.

 

Invidiavo Olga. La invidiavo da morire.

Era il momento di partire per il Giappone, per partecipare al torneo nazionale. E per vincerlo.

Ivan sarebbe rimasto a badare ai bambini del monastero. Sapevo che si dispiaceva di non poter partire con noi, ma sapevo anche che sarebbe morto d'apprensione sapendo di averli lasciati da soli, anche se Simon poteva benissimo badare a loro. Ma da solo non poteva farcela, e comunque Ivan è troppo apprensivo quando si tratta dei bambini.

Olga aveva stretto Boris come se volesse strangolarlo, poi era scoppiata a piangere, dicendo che dovevamo tornare presto, e lui si era ritrovato a cercare goffamente di consolarla.

 "ci porterete un premio tutto d'oro?? e quando tornate faremo un festa?!!" aveva chiesto ingenuamente il piccolo Dimitri, al di sopra della testa di Sergej.

Non la smetteva più di fare domande.

Simon si era limitato ad una pacca sulla spalla, allungandosi il più possibile sulla sua sedia, almeno per quanto gli permettevano le gambe paralizzate.

"portateci qualche prelibatezza quando tornate" Certe volte mi chiedevo come fosse ancora in grado di sorridere. Io avevo quasi dimenticato come si fa a sorridere .... prima di Olga. Lei fa sorridere tutti. Fa sorridere anche Ian.

"che c'è?" chiesi "non mi saluti?" Ian si era rintanato in un angolino. E ci ignorava, come al solito.

"ci hanno salutato tutti .. manchi solo tu"

Invidiavo Olga perchè solo lei riusciva a strapparlo a quel mondo tutto suo.

Solo lei conosceva quel mondo nel quale io non potevo entrare.

"Tu vai via"

A malapena ero riuscito a sentirlo, ma almeno si era degnato di parlarmi.

"si, ma è solo per un po'. Vedrai che ritorneremo presto..."

"Anche tu vai via. Come mamma. Diceva che ritornava" stava piangendo. Mi chiesei se fosse il caso di abbracciarlo, di dire qualcosa.

Maledizione, che cazzo faccio??

"ma io ritornerò. Solo che ora devo andate. Ti ... ti voglio bene" balbettai, impacciato. Quelle tre parole suonano così inappropriate con la mia voce.

"se mamma mi voleva bene allora ritornava anche lei .." mormorò lui. Ma io sono un vigliacco, e sono scappato.

 

 

ok, questa roba ce l'avevo sul pc da non so quanto ... volevo migliorarla ancora un po', ma probabilmente mi davate gia per morta .. quindi mi son detta "vabbè alè, che ti frega xD !! postalo, tanto no sarà mai perfetto!!

effettivamente di bambini autistici io so poco e niente ... e forse Yurij è un po' OOC .. verso la fine ho cercato di mettere in mostra la sua difficoltà ad interagire con gli altri .. e a mostrare i suoi sentimenti ... comunque non mi andava molto di  andare per le lunghe, lo ammeto XD .. il primo capitolo era mejo .. :( !! comunque .. si lo so, me ne son fregata di MAIUSCOLE o minuscole ... non mi andava di correggerle tutte .. sono troppe!! O.O||| .... comunque grazie per aver letto, ma soprattutto ... COMMENTATE IN TANTIIIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!

 

bacio ...

 

arisu kon

 

 

alexjs

 

 

alessia ..... the best ù.ù XDDDD

 

 

 risposte ai commenti del capitolo precedente ^_^ :

 

 Kaifan91: grazie tantissime :D !! in realtà spero che questo capitolo non ti deluda … se lo leggerai XD !! comunque sono felice che anche tu abbia letto il libro ^O^ io l’ho trovato molto grazioso *.* !!! un bacio … :*

 PICH_91: grazie per i consigli ^_^ cercherò di migliorare, anche se forse in questo cap ho messo pure più virgole che nell’altro XDDDD grazie comunque della recensione … baciiii ^^

Iria: grazie della recensione :P sei stata molto carina ^O^ .. in effetti anche io penso che gli angeli possano benissimo SGUAZZARCI all’inferno … ma immaginavo che yurij volesse in qualche modo giustificare quella bambina che lui credeva un angelo .. J !! grazie tante per i complimenti … spero che questo cap ti sia piaciuto … se l’hai letto XD…………….. kiss

Aphrodite: quanti complimenti …. u\\\u mi fai imbarazzare xDD sono felice che ti sia piaciuta *-* non speravo così tanto … quindi anche tu hai letto il libro?? Non è dolcissimoooo *.* ????? bacioni … ^_^

Ria: grazie per i complimenti …. Sei molto gentile ^^ spero che tu legga anche questo capitolo … e che ti piaccia .. bacio <3 !!

 Helens: grazieeee ^-^ sono stra-contenta che ti piaccia .. e grazie per il commento … spero che questo capitlo extra ti piaccia …. bacioneeee

 billina 96: amore!!! Grazie ^\\^ sono iper felice che ti piaccia .. il tuo e quello di merry sono i pareri a cui tengo di più … <3 TANTI BACINI .. ^^

 tom angel: come ho già detto, amore .. (vedi billina 96, sopra) i vostri sono i commenti più importanti … anche se non vi frega un emerito cavolo di beyblade XDDDD EHEHH .. KISS

 

 

un enorme GRAZIE a chi ha aggiunto la mia storiella ai preferiti: ^^

1 - BenHuznestova [Contatta]
2 - Kaifan91
[Contatta]
3 - tom angel
[Contatta]

 

E a chi l’ha aggiunta alle storie seguite: ^^

1 - Iria [Contatta]
2 - Loxaris
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3 - Ria
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