The Warlus' fields forever - non si è mai soli

di Night Julia Holly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E dieci.Johnny Ono vuole sapere la sua identità ***
Capitolo 2: *** The Strawberry Fields Memorial ***
Capitolo 3: *** Johnny Ono ,“salvatore di vite” per un giorno ***
Capitolo 4: *** A casa ***
Capitolo 5: *** La ragazza misteriosa ***
Capitolo 6: *** With a little help from my friend George ***
Capitolo 7: *** Nel letto di Sonny ***
Capitolo 8: *** Non è poi male,avere 20 anni ***
Capitolo 9: *** Volevo dirti che… ***
Capitolo 10: *** Riunione di famiglia.Cambiamenti. ***
Capitolo 11: *** Gary,il portiere del Dakota e…(meno male) John ***
Capitolo 12: *** L’acchiappatore nella segale ***
Capitolo 13: *** Something to believe in ***



Capitolo 1
*** E dieci.Johnny Ono vuole sapere la sua identità ***


8 dicembre 1990.In un freddo mattino a New York,un uomo quarantenne si stava alzando da un letto di lenzuolo e federa bianche.
-E dieci - disse.
Johnny Ono non era un uomo.Era un uomo che "non c'era".
-Sembra ieri la volta che respirai con polmoni veri.Ora respiro con polmoni...impalpabili.Sono un essere impalpabile ormai - .
Come ogni 8 dicembre,Johnny Ono ripeteva ogni stesso gesto per non dimenticare quel giorno di 10 anni fa.Beveva un buon espresso al caffè La Fortuna mentre tristemente disse :
- I vivi pensano che il tavolo è vuoto.ma bevo un caffè voluto,fatto,e servito da me.Posso fare tante cose con semplice…telepatia.Wow -
-E che dire- aggiunse- quanti bambini,anziani,adulti passano da queste parti.Vorrei essere tra loro,ma accetto tutto quello che mi è capitato.Sono triste per il fatto che mi hanno ucciso,tutto qui.Ma devo ritenermi un uomo fortunato.Quando ero vivo,ho almeno tentato di vivere intensamente la mia vita.Certo,mi è capitato di fare qualche sgarro,ma questo può capitare a tutti.Non mi sono mai vergognato di quello che ho fatto.Ora,da dieci anni ormai,ho un altro obiettivo:cercare di vivere intensamente questa nuova vita.Chissà cosa mi serberà il futuro?Non pensavo neanche di diventare così…così…insomma un fantasma che non si vede…come cavolo mi posso definire?Anima?Ecco,è da dieci anni che voglio scoprire che in che cosa sono realmente diventato.-

Johnny Ono si chiedeva spesso se poteva contare su qualcuno del mondo reale.Non aveva ancora trovato nessuno che lo potesse capire. Neanche la sua donna,Yoko Ono,riusciva a sentire le sue parole. Non mancava mai che lui la chiamasse per nome.Ma Yoko non gli rispondeva,però riusciva a sentire solamente la sua presenza. E questo era una bella cosa.Lo tirava su di morale.Anche Yoko si sentiva felice quando sentiva la dolce e lieve presenza del suo uomo.

“Un giorno riuscirò a comunicare con lei,cascasse il mondo,ma ci riuscirò” pensava ogni giorno.

Johnny Ono era ancora seduto al caffè e guardava la tazzina vuota,che aveva una piccola goccia di caffè con zucchero.In quello stesso momento,l’uomo sentì alla radio una canzone molto familiare.

- È la mia “Imagine”- disse,commosso.

-Sono contento che qualcuno mi ricordi.Sì,sono davvero fortunato.-

E così Johnny Ono decise di cantare a squarciagola “Imagine”,tra la clientela del caffè ignara di quello che “l’anima” (o come altro la si possa definire) del signor John Lennon stava facendo.

Spero che vi piaccia questo tributo a John.Mi scuso se per caso pubblicherò in ritardo il secondo capitolo.Il problema è che ho molti impegni.Poi purtroppo,non riesco a trovare tante idee per questa FF.Forse perchè sto mettendo in primo piano il progetto di finire l'altra fiction,A Hard Day's night,con i suoi sequel...Ho pubblicato questo primo capitolo un po' per vedere se vi piaceva,e se per caso ne vale la pena a continuare questa fiction.

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Capitolo 2
*** The Strawberry Fields Memorial ***


-No.Oggi voglio cambiare.Voglio andare allo Strawberry Fields Memorial.Sono scettico riguardo al fatto che tra 10 anni rimarrà una meta turistica.Me lo sento.

Johnny Ono si diresse verso lo Strawberry Fields Memorial,la piazza monumentale dedicata a lui. Di solito ogni 8 dicembre non ci andava mai,preferiva ripercorrere gli stessi luoghi di quel fatidico giorno di 10 anni fa.Johnny arrivò davanti a una piazzuola a forma di cerchio.Al centro della piazzuola pavimentata c’era una scritta nera.Johnny la lesse: -Imagine.Quante volte l’ho letta questa parola! Io….immagino…sì,immagino UN MONDO MIGLIORE per tutti voi mortali.Mi piacerebbe che voi viviate al meglio,dato che questa società si sta andando a farsi fottere…E che il prossimo 1991 sia un FELICE ANNO.Con tanti buoni propositi,e….tante belle cose.E dopo aver detto queste parole,Johnny Ono getta per terra una rosa dal piccolo bocciolo rosso.

-A presto piazza- disse seriamente,e si allontanò.

Johnny Ono passeggiò per il Central Park.Cercava di scaldarsi sfregandosi le mani.Si sedette su una panchina.Si girò i pollici,mentre la sua mente viaggiava.

-Come possiamo movimentare questa mattinata?- disse annoiato –mmmmh…vediamo-

Il prato verde del parco era ricoperto di neve.Johnny decise di prendere una manciata di neve per poi ributtarla per terra.Continuò a fare il gesto un paio di volte,sino a quando le mani,indolenzite dal freddo della soffice neve,si bloccarono.Rise nel guardarsi le mani,rosse come due peperoncini.

-Bel modo,per passare il tempo!Ogni tanto è divertente,fare il bambino!- disse ironicamente.

-Beh,non mi resta che girovagare per un bel po’,e poi torno a casa. Chissà che cosa ci sarà per pranzo!-

Johnny adorava odorare il profumo che usciva dalla cucina all’ora di pranzo. Cercava sempre di indovinare l’odore di ogni pietanza. Siccome era un….telepatico (“sì,penso di definirmi così “ pensava sempre),con la sola forza del pensiero,si preparava qualcosa di buono da mettere sotto i denti.A volte,non riusciva proprio a capire come mai era telepatico (“ma che,sono la reincarnazione del Mago Merlino” pensava sempre,ironizzandosi). Non bastava che pensare una cosa per due secondi e “POF”,ce l’aveva.Fantasma non era,Angelo nemmeno,Mago Merlino forse?No,non scherziamo,dai…vabbè,è da 10 anni che è un quello stato,e in fondo,si era abituato a questa nuova vita.

Uscendo dal Central Park,parlò con se stesso riguardo alla sua identità: -A volte mi lamento troppo di questa vita.Devo stare tranquillo.Solo così potrò andare avanti e finalmente,scoprire la mia identità .Mi tormento troppo,e questo non fa bene,non fa assolutamente bene. Allora,Johnny:ora ti trovi un qualcosa da fare!Non devi stare a roderti lo stomaco…alloooooooraaaa…che fare?-si rivolse ad una bolgia- Ehi voi?Avete opzioni per meeee?No,questi sono sordi,non mi sentono…uuuuf…-

E continuò così,ovvero a sbuffare come un bimbo,sino all’uscita del parco.

Spero che vi piaccia!Questo capitolo è un po' ripetitivo,perchè è ancora un'introduzione...un bacione e auguro a tutti voi un buon 2010! The Night Before

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Capitolo 3
*** Johnny Ono ,“salvatore di vite” per un giorno ***


Johnny Ono,prima di ritornare al Dakota,decise di passeggiare ancora per un altro po’. Appena uscito dal Central Park,percepì con tutti i sensi il caos della “solita” New York: il suono dei clacson,dei martelli pneumatici,lo stridere dei freni,le urla degli operai e poi il profumo degli hot dog,del caffè che usciva dai bar,della pizza dei ristoranti italiani e ancora,vedeva le luci lampeggianti dei semafori,i taxi gialli che sfrecciavano e le altre macchine dai tanti colori. L’unico sapore che riusciva ad assaporare era quello forte della sua sigaretta.

Johnny Ono da minuti aspettava che il semaforo di una strada diventasse verde quando,un uomo che portava tra le mani una ventiquattrore,preso dalla fretta,attraversò la strada con il rosso senza guardare. Non fece dunque a caso di un’auto nera,che correndo all’impazzata,si stava per scagliare addosso a lui.

Johnny Ono corse verso l’uomo,e con tutta la sua forza,prese l’uomo per un braccio,facendolo riportare sul marciapiede.

-Ma sei coglione,cazzo!- urlò Johnny Ono,un po’ spaventato. Ma l’uomo logicamente,non ascoltò le volgari parole del defunto musicista.

L’uomo e l’autista si “salutarono” con un “bellissimo” : -VAFFANCULO!-

-Signore,nulla di rotto?- disse una vecchia signora,che assistette alla scena.

-No,nulla,grazie-

-Eppure,lo sa una cosa? è come se le fosse stato MIRACOLATO,come se qualcuno lo avesse strattonato e riportato sul marciapiede –

-Sa signora?Lo penso anche io. Ho sentito una leggera pressione nel braccio-

-Chi lo sa,forse lo ha salvato un ANGELO. Magari chissà,gli angeli sono davvero fra noi,e noi non ce ne accorgiamo. Loro sono i nostri CUSTODI-

-Mah,e chi lo sa?Mi scusi,ora devo andare,finalmente è verde!Arrivederci signora!-

-Arrivederci-

Johnny Ono borbottò durante la conversazione dei due mortali:

-SIGNORAAAA? Sono stato IO,John Wiston Ono Lennon,ad aver salvato l’egregio signore!Il PROBLEMA è che lei NON MI VEDE,ma le assicuro che io NON SONO UN ANGELO!!! E NON CUSTODISCO NESSUNO!N-E-S-S-U-N-O!-

Johnny Ono osservò i due mortali riprendere la loro strada.In fondo era…contento,aveva salvato una vita. Attraversò la strada. Poi sospirò e disse: -Sì,ma non c’era stato nessuno per salvare la mia mamma - Poi,sorrise: -la cosa bella è che ora la posso vedere! L’ho vista una volta. Ok,mister non-so-come-si-chiami: L’ho salvata. Fine della storia! E ringrazi di essere stato salvato da me. Un’ultima cosa,in fondo l’autista,non aveva tutti i torti! Signor non-so-come-si-chiami ? VADA A FARSI FOTTERE! E la prossima volta,stia più attento. Può darsi che non ci incontreremo mai più –

Si fermò e fece un bel respiro profondo. “Forse mi sono incazzato troppo per una storia così inutile”,pensò.

Johnny Ono passò davanti a un vecchio negozio di Lp quando vide nella vetrina,la versione britannica di “HELP!” Johnny guardò la sua immagine: un giovane venticinquenne che alzava le braccia al cielo,vestito di blu.

-Eri un porco Lennon!- urlò Johnny Ono –Eppure,se voglio posso,sempre in stile “mago Merlino” (eh basta con ‘sto Merlino) ,ritornare giovane,con quel “bel” visino da scemo sorridente. Oh,se non ci fosse stata LEI-

Johnny Ono riprese a camminare. Poi si fermò e tornò indietro correndo. Fissò l’immagine di Paul McCartney,poi disse : -Maledetti Beatles- e ritornò indietro,verso casa.

-Ora me ne vado a magiare – disse,un po’ seccato.

Non gli piaceva pensare ai Beatles,aveva dei brutti ricordi. Era come se in quegli anni avesse vissuto a disagio.Poi,aveva incontrato LEI,era come se la sua “vita vera” fosse incominciata.LEI,Yoko,lo teneva su di morale,lo faceva crescere,lo aiutava “a vivere quella vita ormai ricominciata da zero”.

“Avevo bisogno di una come LEI” pensò Johnny Ono. “Dio,quanto mi mancano le sue chiacchierate” . 

Johnny Ono sospirò. Poi blaterò qualcosa circa i Beatles,rivolgendosi ai passanti ignari:

-Adesso basta con i Beatles.Miei cari amici,la storia è finita,gli attori se ne vanno,ma tranquilli,i protagonisti non si odiano davvero. I fatti sono reali,ma ogni sentimento è puramente casuale. Il signor Lennon vi augura un buon fine serata e da ora inizio alla seconda serata. Il prossimo film è sconsigliato ai bambini,bollino rosso. E ora il signor Lennon se ne sta buono e zitto. L’unico rumore che sentirete da lui sarà il suo stomaco,che brontola come un pazzo,poiché è in astinenza di cibo macrobiotico.Arrivederci gente –

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Capitolo 4
*** A casa ***


Premessa: vi dico che questo capitolo non è il massimo,è troppo striminzito…cercherò di scrivere di più nei prossimi…penso di “cambiare” la storia nei prossimi capitoli…diciamo che John (premetto anche che a me,Yoko non è mai stata simpaticissima,ma io vedrei bene John con il soprannome Johnny Ono… d’ altronde,nel 1969 si era aggiunto come nome Ono,no? XD ) avrà una “svolta” nella sua vita (e da lì scoprirete perchè la storia ha un genere romantico)…

Ps : ringrazio a tutte quelle che mi “sopportano”,nel leggere e nel recensire tutte le mie fic…penso che chiamerò il Papa per chiedervi una vostra “beatificazione”!

Un bacione a tutti

Pace e amore!

Pps : il proverbio zen della tempesta,esiste davvero!Sicuramente lo conoscete…ha anche una variante…

E scusatemi per gli errori (“orrori”) ortografici!

 

 

E dopo questo… 5-4-3-2-1…

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People say I'm crazy doing what I'm doing
Well they give me all kinds of warnings to save me from ruin
When I say that I'm o.k. well they look at me kind of strange
Surely you're not happy now you no longer play the game

People say I'm lazy dreaming my life away
Well they give me all kinds of advice designed to enlighten me
When I tell them that I'm doing fine watching shadows on the wall
Don't you miss the big time boy you're no longer on the ball

I'm just sitting here watching the wheels go round and round
I really love to watch them roll
No longer riding on the merry-go-round
I just had to let it go

Ah, people asking questions lost in confusion
Well I tell them there's no problem, only solutions
Well they shake their heads and they look at me as if I've lost my mind
I tell them there's no hurry
I'm just sitting here doing time

I'm just sitting here watching the wheels go round and round
I really love to watch them roll
No longer riding on the merry-go-round
I just had to let it go
I just had to let it go
I just had to let it go

Johnny Ono arrivò davanti al Dakota,dove ai lati vi erano appoggiati fiori dai mille colori e dai mille profumi. Erano posti proprio sul punto dove l’uomo si accasciò a terra,sanguinante,dieci anni fa.

“Quanto è orribile pensare a quel giorno. Ovviamente cerco di farlo il meno possibile.”

Passò davanti al portiere e salì le scale sul primo piano.Poi,chiamò l’ascensore.Se lo avrebbe chiamato dal primo,avrebbe dato nell’occhio al portiere e all’uomo dell’ascensore. Scese dall’ascesnsore per poi raggiungere il suo appartamento: il 72.

Il numero del suo appartamento,aveva un “valore simbolico criptato” : se si somma il numero 7 con il numero 2 si ottiene il numero 9,il numero preferito di Johnny.Il numero che lo aveva sempre “assillato” nella vita.

Aprì la porta lentamente,con una chiave che si era “creato” con la sua immaginazione (“Forse sono diventato il mago del Magical Mystery Tour”) .

Si sentì il rumore della porta chiudersi.Ma non si sentirono urla…disperate che dicevano “Chi è? Chi è?Aiuto!”, insomma,sicuramente nessuno si era accorto di ciò.

-Yoko?- urlò Johnny.Ma nessuno rispondeva.

-Che stupido che sono,a volte- disse innervosito,ricordandosi che la moglie non lo rispondeva mai.

Dalla cucina proveniva un profumo di verdura cotta. In Inverno Yoko cucinava sempre verdura cotta.

Aveva un odore particolare,quella verdura.Le faceva a volte ricordare i profumi che uscivano dalla cucina della zia Mimi. È solo che ormai,il fish and chips….non lo “digeriva” più,ormai era abiutato ad “ingozzarsi” di cereali.

“Dice il saggio : i cereali fanno bene sia al corpo,che alla mente. Amen” .

Plovelbio zen : in una tempesta è plobabile che una quelcia si spezzi,un lamo di giunco no”

Ecco,Johnny era partito di testa.Si era messo a vaneggiare frasi riguardanti la sua disciplina filosofica preferita.

Arrivò alla soglia della cucina.Sul piano di lavoro c’era Yoko.

John corse subito ad abbracciarla.

-Ti amo- disse lui,guardandola teneramente.

Ma Yoko non riusciva a sentire la voce del suo uomo. Però sentì una strana presenza…

-       È come se qualcuno mi stesse toccando. Sento un qualcosa che,come un velo,mi sta sfiorando - disse la donna,incredula,ma anche sorridente. Poi si chiese,tristemente: -E se fossi tu? Magari,io ci credo.Ti amo da impazzire,e mi manchi-

-       Anche tu mi manchi tantissimo,Yoko.Non sai quanto vorrei essere al tuo fianco anche carnalmente-

 

E così,la lasciò,perchè solo al pensiero di vedere la moglie in quello stato,lo faceva diventare triste.

Pranzarono uno di fronte all’altra,con Sean che era posto alla destra della mamma.

Il silenzio sovrastava la casa. Forse perché quel giorno era un giorno molto particolare. Un giorno nel quale tutti riflettevano su un fatto che li cambiò drasticamente la vita. Sean non parlava mai della morte del padre,preferiva non pensarci. Si rattristiva troppo. Ormai era un “giovanotto” di 15 anni,ma a stento si metteva ad ascoltare la dolce voce del padre registrata in vinili,cd e cassette.

L’unico rumore che i tre potevano percepire era il tintinnio delle posate che colpivano i piatti. Yoko né Sean,sentivano però,il tintinnio delle posate di Johhny,che mangiava invisibile,a pochi metri davanti a loro,lo stesso cibo,cibo anch’esso,invisibile.

Passarono le ore,e Yoko e Sean uscirono. Magari chissà,erano andati allo Strawberry Fields.

John si sedette sul piano bianco. Pigiò sulla nota sol.

Chiuse gli occhi,e iniziò a suonare.A suonare una melodia un po’ malinconica,ma bella,anzi bellissima allo stesso tempo.Iniziò a cantare.A cantare una poesia molto dolce…sì,anche malinconica…

Love is real, real is love
Love is feeling, feeling love
Love is wanting to be loved

Love is touch, touch is love
Love is reaching, reaching love
Love is asking to be loved

Love is you
You and me
Love is knowing
We can be

Love is free, free is love
Love is living, living love
Love is needing to be loved

 

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Capitolo 5
*** La ragazza misteriosa ***


Ormai è da tanto tempo che Johnny è solo. Non ha ancora trovato il modo per parlare con la sua donna.

È da 32 anni,ormai,che Johnny ha respirato per l’ultima volta.

È da 32 anni ormai,che non è più visibile al mondo.

È da 32 anni,ormai,che non parla con nessun mortale.

Ma…pensate che la sua speranza è morta?

No.

Non è mai morta.

 

 

 

                                                                                                                                                                    Una calda mattina d’estate,New York, 2012.

                                                                                                                                                           Caffè La Fortuna….o almeno,in un bar italiano newyorkese.

 

Quel giorno,faceva davvero ridere.

Lui,un uomo di 40 anni,con la maglietta dei Rolling Stones!

Perchè diavolo aveva deciso di mettersela?

I vecchi e i giovani,se lo avrebbero visto,lo avrebbero deriso!

1 I vecchi perchè secondo loro,un uomo di 40 anni si doveva vestire elegante,e non come un ragazzino ribelle;

2 I giovani perchè sembrava un vecchio “arrugginito” ancora nostalgico degli anni 60.

Vabbè,al diavolo i vecchi e i giovani,ma comunque,se dovevamo essere sinceri,anche Johnny Ono si sarebbe preso in giro da solo.

Semplicemente perchè…  

Perchè i ROLLING STONES?

Non era meglio…BEATLES?

No.

I Beatles (Paul,soprattutto) potevano andare al diavolo,a farsi fottere (Paul non prendertela: forse ti amo) .

Ma…

Perchè diavolo i ROLLING STONES,indistintamente dal fatto che i Beatles possono andare a farsi fottere?

“Basta John,smettila!” pensò,svuotando la testa da un uragano di pensieri.

Continuò a bere il suo caffè acquoso (non gli andava quel giorno,l’espresso italiano) ,con ancora quella “stupida” maglietta addosso,rimanendo in silenzio.

Il “suo” silenzio venne interrotto a causa di alcune risate provenienti dalla sua destra.

Al tavolo vicino,si erano appena sedute due ragazze,che trovò subito davvero graziose.

Le due ragazze,secondo Johnny,avevano circa 20 anni.

La ragazza che gli colpì maggiormente fu quella che era vestita con un leggero vestito rosso.

Johnny si posizionò per guardarla meglio. Era bellissima,secondo lui.

Le due ragazze parlavano,e stavano sperando che il bar fosse un locale che preparava cibo di loro gradimento.

Parlavano in inglese,ma si notava che avevano un accento particolare. Avevano un accento europeo. Sicuramente erano due studentesse che,anche se facevano parte dello stesso Paese,si volevano allenare con la lingua inglese.

Dopo una breve pausa di silenzio,la ragazza che piaceva a Johnny iniziò a guardarsi attorno sorridente.Iniziò,poi,a parlare con l’amica.

-Beh, ti piace New York?-

-Sì,molto.Ma non so ancora perchè studi qui.Non è che per caso qui ci abitava qualche grande della musica?-

Appena Johnny sentì le tre parole “grande della musica”,si voltò verso le ragazze.

“Grande della musica?” pensò “e se stanno parlando di….ME? Ok…ascoltiamo che altro dicono”

Le guance della bellissima ragazza iniziarono ad intonarsi con il vestito.

“Che carina” pensò Johnny “mi piace come ride,poi. Ride come una pazza!Dev’essere un tipino strano”.

-Sonny- disse l’amica della bellissima ragazza - non mi vorrai dire che qui viveva JOHN LENNON!-

Johnny,appena sentì il suo nome,iniziò a tossire.Gli andò di traverso ( se si può dire! ) un tiro di fumo,fatto da una sigaretta appena accesa.

-Ma no,Geo- disse Sonny,ancora le guance intonate con il suo vestito.

-Menti!- disse Geo,scherzando.

Johnny aveva appena smesso di tossire. Dallo sforzo gli erano venute le guance rosse.

Geo continuò a parlare:

-Vedi di conoscere ragazzi,che startene a pensare a JOHN LENNON,ormai hai 19 anni e mezzo!-

-Sì- disse timidamente Sonny

Johnny si domandò come mai esistevano ancora,a 32 anni dalla sua morte,sue fan.Non si immaginava che qualcuno,ancora,lo seguisse.

Sonny continuò a parlare: -Qui,a New York,non ho ancora incontrato nessun ragazzo interessante.Non hanno più testa,i ragazzi.E poi non si interessano a questa società,che sta andando sempre più a puttane-

-Ben detto,Sonny!- disse Johnny,battendo le mani,ed urlacchiando come una scimmia.

-E dunque tu vuoi incontrare il tuo John Lennon?- disse poi,Geo.

In quello stesso momento,mentre Geo stava dicendo quelle parole,Sonny si voltò a sinistra,dalla parte degli schiamazzi.

In quel momento,la vita di Johnny Ono Lennon stava per essere cambiata.

Sonny stava fissando quell’uomo che rideva e schiamazzava:Aveva un volto familiare. Aveva anche un volto attraente. Era così attratta da lui che non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.

Al diavolo l’età,forse aveva 20 anni in più di lei,ma era un uomo…bellissimo.

Forse era bellissimo perchè….

Perchè…

Perchè forse era stramaleddettamente uguale a LUI?

-SONNY!-

-sì,Geo?-

-Ma mi hai sentito?-

-Cosa?Scusami…ma non ho sentito-

-Non importa...stavo solo scherzando sul fatto che tu stai sempre pensando a quella rock star-

In quel momento,Johnny si sentì di nuovo osservato da quella ragazza.

Nah,sono morto!”,pensò.

E siccome era convinto che la ragazza stesse guardando qualcosa dietro di lui,iniziò a fare lo scemo.

Lanciò baci da lontano alla ragazza che lo fissava.

La ragazza iniziò a ridacchiare timidamente.

Johnny le fece ciao-ciao con la mano.

La ragazza divenne rossa.

Geo la guardò con un sopracciglio inarcato.

-Sei carina,piccola!- iniziò ad urlare,l’uomo,sempre facendo il cretino.

La ragazza ridacchiò ancora,per poi dire,alla fine : -Grazie-

In quel momento,Johnny si voltò indietro. Non c’era nessuno. Poi si voltò di nuovo verso la ragazza. Lo sorrideva ancora. Iniziò a rabbrividire.

“Non è possibile” pensò,tremante “Come fa a…vedermi?”

La ragazza le fece timidamente ciao-ciao con la mano.

Ormai aveva capito al 100% che quel saluto era per lui.

Timidamente,come un bambino,abbassò il capo,appoggiandolo al braccio che a sua volta era appoggiato al tavolo del bar ( in sintesi: si nascose come uno struzzo! ) .

La ragazza continuò a ridere,ma più forte.

Geo iniziò ad innervosirsi: -Ehi Sonny,ma con chi diavolo stai parlando?-

-Ehm… - disse timidamente - con quell’uomo con il caschetto-

-Chi?- disse,voltandosi.

-Guarda,avrà circa 40 anni e ha addosso la maglietta dei Rolling Stones-

-Io non vedo NESSUNO con la maglietta dei ROLLING STONES-

-Ma come,non lo vedi? È davanti a te! Ora è mezzo nascosto perchè forse si è vergognato-

-Vergognato? Ma di che cosa?Comunque,cara,ti sei fumata qualcosa…non è possibile che tu veda persone che non ci sono!-

-Ma guarda…sicuramente sei tu la drogata-

-Ma smettila- disse,innervosita.

-Ok…ti dico che mi ha detto che sono carina,ecco perchè si è mezzo nascosto-

Geo si mise a ridere - Sonny,fai troppo ridere,dici sempre cazzate facendo la seria!Sei troppo forte!-

Sonny si mise a ridere.

Sonny non riusciva a capire come mai l’amica non riusciva a vedere quell’uomo,che,dalla vergogna,era appena “scappato” dal bar.

Geo rideva di gusto,per il fatto di avere una migliore amica così pazza.

Johnny si alzò timidamente e si nascose,per aspettare che le due ragazze uscissero: voleva seguirle,voleva trovare a tutti i costi un modo per riuscire a parlare,a tu per tu,con quella ragazza.

Non solo perchè era “stramaledettamente carina”,ma anche perchè era la prima persona che,in 32 anni,gli aveva rivolto la parola.

All’uscita del bar,Johnny,con impazienza,la aspettava.

 

scusate se oggi non posso stare a rispondervi,ma devo scappare subito! =( spero che vi piaccia questo capitolo...un bacione a tutte...pace e amore...Night! =)

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Capitolo 6
*** With a little help from my friend George ***


Le due ragazze uscirono dal bar.

“Eccola!” pensò l’uomo.

Si diressero verso una residenza.

Sonny prese le chiavi dalla tracolla.

Johnny capì che uno di quegli appartamenti era di proprietà di Sonny.

Le due giovani entrarono a casa.

“Sarà meglio che ripassi stanotte”,pensò.

Johnny continuò a camminare,senza meta,quando una canzone familiare gli venne in mente:

What would you think if I sang out of tune

Would you stand up and walk out on me?

 

“George!”

Lend me your ears and I’ll sing you a song,

And I’ll try not to sing out of key

Anche se questa famosissima canzone è cantata da beatle-Ringo, Johnny si ricordò del suo amico beatle-George,poiché magari,poteva davvero…

I get by with a little help from my friends

I get by with a little help from my friends

Mm, gonna try with a little help from my friends


 
Aiutarlo.


What do I do when my love is away
(Does it worry you to be alone ?)
How do I feel by the end of the day,
(Are you sad because you're on your own ?)

No, I get by with a little help from my friends
Mm, I get high with a little help from my friends
Mm, gonna try with a little help from my friends

Do you need anybody
I need somebody to love
Could it be anybody
I want somebody to love.

Would you believe in a love at first sight
Yes, I'm certain that it happens all the time
What do you see when you turn out the light
I can't tell you but I know it's mine,

Oh, I get by with a little help from my friends
Mm, I get high with a little help from my friends
Mm, gonna try with a little help from my friends

Do you need anybody
I just need someone to love
Could it be anybody
I want somebody to love.

Oh, I get by with a little help from my friends
with a little help from my friends.

George Harrison,o come era stato menzionato prima, beatle-George,abitava in una diversa dimensione,rispetto a quella di Johnny Ono.

Sicuramente,qualcuno si chiederà il perchè (me lo chiedo anche io! N.d. Night) ,ma quando uno è morto…può fare quello che gli pare…

Non ci volle molto che Johnny prese il cammino per quella dimensione.

Una dimensione che tutti chiamano Paradiso.

La residenza di George era bellissima: un enorme giardino fiorito accoglieva tutti i visitatori.

In lontananza,Johnny potè sentire il suono della voce dell’amico,seduto in giardino,accompagnato dal suono di un bongo.

We were talking about the space between us all
And the people who hide themselves behind a wall of illusion
Never glimpse the truth, then it's far too late, when they pass away
We were talking about the love we all could share
When we find it, to try our best to hold it there with our love
With our love, we could save the world, if they only knew

Try to realise it's all within yourself
No one else can make you change
And to see you're really only very small
And life flows on within you and without you

We were talking about the love that's gone so cold
And the people who gain the world and lose their soul
They don't know, they can't see, are you one of them?

When you've seen beyond yourself then you may find
Peace of mind is waiting there
And the time will come when you see we're all one
And life flows on within you and without you

 

John lo spiò da lontano. George aveva un aspetto giovanile. Era vestito come nel video di Blue Jay Way,e aveva,attorno alle labbra,i suoi famosi baffetti.

George aveva gli occhi chiusi.Iniziò a cantare un mantra,con un’intonazione particolare: cantava l’Hare Krishna come in quella registrazione degli anni 70.

 

Erano passati più di 10 minuti,ma Johnny era ancora in piedi nel giardino di George,nascosto da un cespuglio.Tra un po’ gli stavano per crescere le radici!Non stava più riuscendo a resistere a quella posizione statica,quando:

-George?- disse,un po’ addolorato.

George aprì gli occhi. -John?- disse,sorpreso.

-Ciao.Come stai?-

-Bene…e tu?Accomodati,siediti pure per terra-

-Ok…- disse,sedendosi per terra- Io…devo raccontarti una cosa-

-Dimmi…aspetta un attimo…1…2…3…4-

E come per incanto (sì,anche George era una sottospecie di Mago Merlino) , George si “trasformò” in “George Harrison di 58 anni”,con una felpa grigia e dei jeans chiari.

-Stavi bene anche se rimanevi a 26 anni- disse Johnny,con un tono scherzoso.

-Riesco ad essere più serio a 58 anni…e tu- disse,reprimendosi una risata - perchè sei conciato COSì?-disse,indicato la “bella” maglietta con la “linguaccia”

Johnny alzò gli occhi al cielo.E,con un fare innervosito,disse:

-1…2…3…4! ….Ok,ora vado bene?- disse,vestito con un completo bianco.

- è che eri così buffo con quella maglietta!- disse,ridendo.

Johnny sfuffò: -Lo so-

-Dai,su,John…che volevi dirmi?-

-Ho incontrato una meravigliosa fanciulla che riesce a sentirmi-

-Bene- disse sorridente -E non sei felice?-

Sì,ma dimmi,come faccio a rincontrarla?-

-E dunque,ti rivolgi a me?-

-Insomma,da quassù sai tutto di tutti…e poi è da giorni che sto vivendo di nuovo laggiù-

Johnny voleva intendere che in Paradiso,tutti i morti sono ommniscenti,e invece,i morti che abitano per terra (Johnny abitava anche in Paradiso,ma a volte scendeva sulla terra a ripercorrere le vie della sua precedente vita) sanno solo di coloro che hanno davanti agli occhi.

-Allora,forse ti posso aiutare con il solito rimedio-

Il “solito rimedio” era un grande specchio (non era da immaginarselo “immenso” ,però),poco più grande di una mano ( una mano grande come quelle di John e George,per intenderci) e abbastanza largo.

Se i due uomini potevano rimuginarsi su,avrebbero potuto paragonare lo specchio ad uno schermo di pc portatile (Johnny era morto nel 1980,conobbe il pc in seguito,George lo conobbe per la prima volta in vita).

-Grazie George- disse,non appena l’amico arrivò con lo specchio in mano.

-Prego…ora mettici sopra la mano-

-Fatto-

-Pensa alla tua piccola donna-

Johnny sorrise dolcemente -Fatto-

-Togli la mano-

Nello speccio,apparì l’immagine della giovane Sonny che sorrideva all’amica Geo.

-  è proprio una bella fanciulla!- disse George,sorridendo.

-Un piccolo fiore-

-Che vuoi sapere di lei?-

-Voglio sapere dove abita,la devo incontrare…ora ti spiego bene…so in quale condominio abita,perchè prima l’ho seguita…ma non so in quale appartamento-

George passò la mano sopra lo specchio,facendo sparire l’immagine della giovane donna.

George chiuse gli occhi,ponendo la mano sullo specchio.Dopo pchi secondi,disse:

-Quinto piano,la camera sua è la seconda a destra-

-Capito.Grazie- disse con un piccolo sorriso.

-Se vuoi stanotte ti accompagno-

-Va bene,Grazie-

-Tranquillo- disse con un tono scherzoso- poi ti lascio solo con lei-

-Ok-

George non si alzò a rimettere apposto lo specchio. Si accese una sigaretta.

-Che strano che riesce a vederti- disse,poi

Johnny fece spallucce - Avrà qualche potere extrasensoriale-

-In pochi riescono a vedere i fantasmi…vero,hai ragione-

-Già,come quella volta che successe a me... -

-Che tenero!-

 -…ma diavolo George,che mi fai pensare e dire? Io non sono un fantasma!-

George corrugò la fronte -Su,dimmi allora CHE COSA SEI-

-John Winston Ono Lennon,per gli amici Johnny Ono-

-Ma va??? Diamine,sei peggio di un bambino,a volte-

-Bambino io??? Guarda che ho 3 anni in più di te!-

-Fatto sta che io ho 58 anni e tu 40-

-Smettila di fare il buffone,George!-

-Bando alle ciance…comunque,sono davvero contento che qualcuno si riuscito a vederti-

-A volte ho sognato di mettermi in contatto con qualcuno,e mi pare che ci sia riuscito. Ma per me è una novità che qualcuno mi veda come una persona vera,e non come un fantasma,per intenderci,e per di più…quella ragazza mi ha rivolto la parola!-

-Tua  moglie disse un giorno di averti visto e sentito parlare-

-Ma non è durato più di tanto. Forse questa ragazza mi può vedere anche stanotte-

-Lo spero per te-

-Aaaaah- disse sospirando -Mi piace poi,sai?-

George rise di gusto: - Finalmente una decente,dopo quella scimmia!-

-Ma vaffanculo,và- disse,innervosito.

-Dai,scherzo John.Come sei permaloso!-

-Mi fanno girare le palle questi scherzi del cazzo!-

-Smettila ora- disse poi seriamente,alzandosi in piedi e mettendogli una mano nella spalla.

-Ok- disse poi,tornando serio.

-Ti consiglio di vestirti bene,stasera!- disse sempre,in tono scherzoso -Un po’ come adesso.Altrimenti non farai mai colpo con lei!-

-Vaffanculo! Io ho già fatto colpo su di lei! È UNA MIA FAN!-

-Eh che? Urli? Ci sento,sai-

-Comunque,io mi vesto come prima - poi divenne triste,con le braccia conserte -Non mi sembra che mi abbia riconosciuto-

-A me pare proprio di sì!-

-Pfff,ma che ne sai-

George passò la mano davanti allo specchio

-Ora guarda…lo ha appena detto: -

Nello specchio si poteva vedere il bellissimo viso (John era “preso” XD n.d Night) di Sonny.

-Sai,devo dirti una cosa- disse timidamente Sonny,all’amica

-Dimmi-

-Hai presente l’uomo di prima? Assomigliava a… -

-NO!NON DIRMELO! Basta Sonny,sei assillante a volte!-

-Dai.Ok-

-Scherzi,vero?-

-Ma sì!!!Certo!- disse sorridente,abbracciando l’amica.

George ripassò la mano sopra lo specchio.

-E secondo te,lei mi ha riconosciuto?-

-ma ci sei o ci fai John? Sei così cretino che non ti accorgi che mente?-

-Ma che “mente” d’Egitto - ( la frase “Ma che qualcosa d’Egitto ” è tipica della mia prof di Francese XD quando la dice ci fa sempre ridere n.d. Night)

-John,vai vestito come ti pare,ma vacci stanotte!- disse,innervosito.

-CERTO  che ci vado,ma ti ho detto che PER SICUREZZA mi metto quella DANNATA maglietta!-

-Vacci come cavolo ti pare,anche se devi stare tranquillo che ti riconoscerà-

John fece spallucce. -Vabbè che se lo dici tu,che sei “onnisciente” - disse,facendo con le dita il simbolo delle virgolette.

George annuì -Credimi-

-E ora,che fa,la mia fanciulla?-

-Ora sta studiando…e ti pensa!-

Johnny sospirò.

-Ah,l’amore!- disse sorridendo,George.

-Ma no,mi piace e basta….ho bisogno di conoscerla meglio…aaah,non vedo l’ora che stia stanotte!-

-Che fine ha fatto tua moglie?-

-Ma te ne vai a Fanculo,per favore?Io forse sono attratto da lei perchè sono troppo contento che riesce a parlare con me-

George rise. -Ne riparleremo tra un bel po’ -

-In che senso? Ma comunque alla mia Yoko non batte nessuno!- disse,facendo uno sguardo spavaldo - Ma se davvero succedera qualcosa- disse,un po’ triste -LET IT BE-

-AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!HAI DETTO UN TITOLO DI UNA CANZONE DI PAUL!!!!!!!!!!!!!!!!!!- disse George,assalendolo,per poi iniziare a fargli il solletico.

-Basta- disse John,facendo apparire “magicamente” un bianco cuscino -Ora te la farò pagare!- disse,lanciandogli cuscinate. A George non restò che far apparire apparire “magicamente” un altro cuscino per poi dare,anche lui,cuscinate al suo amico.

Dopo una giornata passata a casa Harrison,John era pronto a trascorrere la notte a casa di Sonny.Non vedeva l’ora di parlare con lei (che strano,non ha messo in primo piano l’idea di scoparsela! N.d Night) .

Verso le undici di notte.George Harrison e John Lennon erano davanti al condominio di Sonny.

Entrarono nell’appartamento.Era tutto buio.

-Devi sapere che Sonny vive con altri amici- disse a bassa voce,George.

Quando arrivarono davanti alla sua stanza,George disse: -Ora,puoi entrare-

-Sì- disse,come se avesse le farfalle nello stomaco

-Tranquillo-

John deglutì. -Ok-

-Ricordati che ha appena spento la luce-

John annuì.

-Ora me ne posso andare. Stammi bene,e stai tranquillo. E fai stare tranquilla anche la ragazza-

-Ok. Cercherò di fare del mio meglio-

-Buona fortuna,John-

-Grazie-

                                                                16 febbraio 2010,ore 0:40 circa

Hola (la scrittura stile John  <3 che tesoro <3 XD ) ! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto…come Guest star ho scelto niente po’ po’ di meno che il favoloso (R.i.p.) George!!! =) d’altronde,ho una passione anche per George….ma (la solita avversativa che indico per dire “MA JOHN è IL MIGLIORE!!! XD)…… ! Allora,innanzitutto volevo rispondere alle ragazze che mi hanno chiesto: “ PERCHè 2012? “ …e se vi rispondessi “PERCHè NON LO SO”,va bene lo stesso?? XD XD XD hihihi!!! Allora,forse l’ho scelto perchè nel 2012 avrò la stessa età della protagonista,e quindi l’ho scelto per quello…inoltre,secondo me,per una persona “attaccata ai numeri” come Johnnino,potrebbe essere un buon anno,non trovate! Anche perchè,da come ho capito,John era fissato anche con il numero 2,non solo con il numero 9…oddio,ora sono mezzanotte e quaranta,non ho intenzione di parlare di numerologia a quest’ora,ho i brividi! Anche perchè ho in testa la canzone dei fab “che mi fa paura” *me che rabbrividisce*…allora,tiriamo innanzi,siccome ora è tardi,questa fic la pubblicherò domani…volevo dire inoltre che Sonny non è una medium,è solo una “fortunata che vede Johnny come un uomo qualunque”,cioè non lo vede tipo come il fantasmino Casper (che scricciolo *---*) ,ma come un giovane uomo (BBBBEEEELLLLOOOOO*me che sbava alla Homer*. ),sicuramente Sonny vedrà George,ma non so ancora se Johnny glielo presenterà (e dai,Jo,e dai,Jo!!! N.d. Night)…insomma,non lo so ancora,per il momento…intanto ora io vado a farmi il Bed.In con John (eh sì,anche lui entra a casa mia,non va solo a trovare Laban!! XD) e come diceva “il mio love” (perdonatemi,è l’ora!! XD)

“STAY IN BED,GROW UP YOUR HAIR”

Peace and love,fratelle XD

Bacioni

Night .

- P.S. Notte (n.d. John chef a ciao-ciao con le mani) !!!-

-Cosa John (n.d. me) ?-

-Volevo semplicemente dire…BUONANOTTE a tutte! (n.d. John) -

-AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH scusami ma ci casco sempre (d’ora in poi userò la frase del “magico trip” come saluto XD scherzo n.d. me)…Notte a tutte!!-

Scusate se ho pubblicato oggi il nuovo capitolo.Ma i miei non hanno voluto che usassi il pc.Domani devo suonare con il mio gruppo grunge a scuola!Che bello! Sono molto contenta! XD (voi sicuramente mi direte: ah.Eh Beh? Che mi importa ?? XD)

Un bacione a tutte

Night

 

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Capitolo 7
*** Nel letto di Sonny ***


George lo fissò per l’ultima volta. Dopodiché,batté le mani sopra la sua testa,per poi sparire nel nulla.

 Johnny Ono sfiorò con la mano destra la maniglia della porta della ragazza. Stranamente aveva le farfalle nello stomaco,e per di più era indeciso se entrare aprendo la porta oppure se entrando passando direttamente attraverso la porta.

-No- riuscì a dire,con un filo di voce,mentre fissava la maniglia.

Poi chiuse gli occhi e passò attraverso la porta.

Johnny Ono si avvicinò verso la giovane,che aveva appena raggiunto le braccia del dio del sonno. Rimase in piedi ad ammirarla.

Desiderava svegliarla con un bacio,un po’ come facevano i principi azzurri.

Ma lui non era né un principe,né un cavaliere della regina (Do you remember the 1969?) e neanche vivo.

Decise allora di sfiorarle,con le dita,il viso: le guance,le labbra,il mento.

-Hey- disse poi,deciso,a bassa voce.

La ragazza,assonnata,mugugnò,dicendo successivamente: -Chi è?-

-Io- disse dolcemente

-Geo?- disse ancora,ad occhi chiusi.

-No,sono l’uomo di stamattina-

-Smettila di scherzare. Che problemi ci sono se io lo amo?- disse vaneggiando (ma con uno sfondo di verità),ancora per il sonno.

Johnny sorrise dopo aver sentito la risposta della ragazza.

In quello stesso momento,Johnny accese la luce della lampada del comodino.

-Geo…uffa- disse lei strofinandosi gli occhi. Quando gli aprì,non crebbe a quello che vedeva.

C’era l’uomo della mattina precedente davanti a lei!

Stava per urlare dalla paura,quando John riuscì a tapparle la bocca in tempo,facendo un piccolo balzo e mettendosi,sopra di lei,nel letto.

-Ssssssssh- fece lui,cercando di tranquillizzarla.

Quanto avrebbe voluto sostituire la sua mano destra con la sua bocca.

Ma siccome non voleva sembrare….mmmmhhhh….”chissà chi”,non lo fece.

La ragazza era molto spaventata. Ma dopo pochi secondi passati a fissare gli occhi color nocciola di quel bellissimo uomo incontrato poche ore prima in un bar,decise di tranquillizzarsi sempre più. Ma la paura continuava,imperterrita,ad assalirla.

-Non c’è motivo di spaventarti- disse ancora con la mano sulla bocca della giovane -Vengo in pace- .

Poi tolse la mano,sfiorando quelle labbra carnose,che desiderava tanto.

-Ma…che ci fa lei qui?- chiese,sia timidamente che nervosamente.

-Ho bisogno del tuo aiuto-

-A quest’ora?? Cioè…lei mi chiede aiuto entrando senza permesso a casa mia,nel bel mezzo della notte?Ma io chiamo il 911!-

-Fanculo al 911!!!-

-Ah- disse innervosita- è così,allora??-

-Mi dispiace…

Ti prego,aiutami - disse,prendendole successivamente le mani.

La ragazza sospirò.

-Ok- disse,poi.

Non poteva dirgli di no. Sembrava un uomo assai disperato. Decise di lasciare in secondo piano l’idea di chiamare il 911.Quell’uomo sembrava una brava persona. E per di più i suoi begli occhi esprimevano tanta tristezza.

“Chissà quali orribili cose gli sono successe” pensò poi,la giovane.

-Posso sapere come si chiama lei?No…così…tanto per…sapere- chiese timidamente.

-Io…senti Sonny-

-Lei sa come mi chiamo?-

-L’ho sentito al bar…e ti prego,dammi del TU-

-Ah…ok,va bene. Ti do del TU!- disse un po’ emozionata.

Trovava che era “carino” il fatto che un uomo così bello si fosse ricordata il suo nome. Di solito la gente si dimentica,al primo acchito,i nomi delle persone che ha appena conosciuto.

-Vedi Sonny,sto per dirti una cosa che forse ti sconvolgerà- disse,fissando successivamente un poster dei Beatles - ma io….io…io sono quello che…tu pensi che io assomigli-

La ragazza iniziò a rabbrividire.

IO SONO QUELLO CHE TU PENSI CHE IO ASSOMIGLI

Ma che cosa voleva significare?

Forse era quello che pensava.

-John?- disse timidamente.

L’uomo annuì.

La ragazza rabrivvidì.

-Sono John Lennon.Tu riesci a vedermi-

La ragazza iniziò a tremare,a sua insaputa.

John se ne accorse,e tenendo fra le mani il volto della giovane,disse: -Non aver paura.Non sono mica un essere fluttuante che ha un lenzuolo addosso!-

-Ma tu però… -

-Sono morto. Ma vivo le stesso per conto mio-

Disse poi,sedendosi bene sul piccolo letto singolo,tra la parete e la destra di Sonny. I due si appoggiarono sullo schienale.

-Sono un uomo incompreso che vive in una dimensione ultraterrena - disse,accendendosi una sigaretta -Almeno,sono riuscito a definirmi così….sigaretta?-

-Ehm….sì,dai-

La ragazza riuscì a sfilare dal pacchetto Gauloises Blu una sigaretta.

-Che strano,riesco pure a prendere le tue cose- disse mezzo ridendo.

-La cosa buffa è questa- disse,accendendo l’accendino sotto la sigaretta di lei - c’è gente che non mi vede-

-Mi chiedo come mai io ti possa vedere-

-Scopriamolo assieme!- disse,maliziosamente,facendo una sonora risata.

La tipica risata sguaiata del Lennon.

La ragazza scosse la testa,divertita.

-Dai,ce la faremo a scoprirlo- disse poi,ridendo,la ragazza.

-Io vorrei tanto che andassi dai miei amici a salutarli. Lo sai,mi mancano-

-Mi dispiace tanto John-

”Vedi,sarebbe stato bello che anziché IO,ti dovevano vedere gli altri” pensò tristemente

-Tanto ci riusciremo!- disse ridendo,poi John.

I brutti pensieri della ragazza iniziarono a svanire.

-Molte volte si muore senza mai aver detto tutto quello che si voleva dire-

-Già-

-Io cercherò di fare di tutto per aiutarti-

-Grazie Sonny-

La ragazza gli sorrise.

-Io e te diventeremo un’ottima coppia!-

“Porca troia! Cazzo ho detto??”

La ragazza lo guardò male.

“Basta,io a George lo uccido!!!Pezzo di merda…sì,la colpa è sua che mi metto a dire cazzate”

-Ma io mica mi chiamo…

“Yoko Ono.

ZITTA SONNY!”

-NO- disse velocemente John

-NO-

-Noi siamo…

“solo ottimi amici.Anche se io…vorrei fare…con te….

Io…

Cazzo e se è amore davvero??”

GEORGE VAI A QUEL PAESE!-

-George? Harrison?-

-Lascia stare…insomma,volevo dirti che mi ha fatto piacere conoscerti- disse,scendendo dal letto.

-Anche a me-

-Ti lascio sola a dormire tranquilla.Ho un po’ di sonno anche io-

“SEEE MA SIAMO BRAVI A DIRE BUGIE DOPO AVER FATTO UNA FIGURA DI MERDA COLOSSALE.”

-Dunque vai?- disse velocemente

CAZZO…L’HO DETTO.Fanculo a me!”

-NO-

“E CHE DIAVOLO?QUESTO è GEORGE….GEORGE MA MI VUOI SFIDARE?”

-Resti?-

“ANCORA SONNY?”

-Sì-

“Evviva la mia sincerità”

- è un po’ piccolo il letto,come puoi ben vedere-

-Nah,mi va bene- disse,finendo la sigaretta.

Mai capitato che una sigaretta di John fosse finita dopo un casino di tempo.

-Spegni pure-

-Ma sei in piedi-

-Spegni pure-

-Ok-

Si tolse i vestiti con la luce spenta.Rimase in mutande.

Non voleva sembrare….. “chissà chi” (cioè maniaco sessuale) ,ecco perchè disse prima alla ragazza di spegnere la luce.

Entrò dentro le fresche lenzuola,e siccome il letto era piccolo,il suo corpo andò subito a sfiorare quello della ragazza.

La ragazza sentì subito,di fronte a sé,il petto caldo e nudo del quarantenne.

-Strano,sei anche caldo. I morti sono freddi….

…”A QUALCUNO PIACE CALDO”

…”ODDIO E SE HA CAPITO QUELLO?”-

E così andò a finire che la sua risata iniziale si strozzò dopo aver pensato vaneggi paranoici a sfondo sessuale.

-Sì…anche questo è buffo…dovrei essere freddo…e invece sono caldo…meglio così,no?-

“EVVIVA I MIEI DOPPI SENSI DEL CAZZO”

-    -

-Così non ti raffreddo-

“E DUE”

-    -

-Comunque,io sono solito dormire così,altrimenti ho caldo di notte. Se ti scandalizzo dimmelo,mi rimetto la maglietta degli Stones -

-Tranquillo,fai come se fossi a casa tua-

-Beh. Buonanotte. Sei contenta di avermi conosciuto?-

-Sì,molto. Mi fa molto piacere averti conosciuto-

John sorrise.

-Il piacere è tutto mio-

In quello stesso momento,George Harrison,che sin dall’inizio assisteva,con silenzio,la scena,mandò un messaggio a John,comunicando con la telepatia :

“il piacere è quando uno come te arriva all’orgasmo con una ventenne…vero John?”

“vai a farti fottere,George Harrison”

John chiuse immediatamente il contatto con George.

-Notte piccola-

-Notte-

I due chiusero gli occhi.

Durante la notte,i due si spostarono di posizione,e capitò che si sfiorarono con le mani.

A Sonny,dopo essersi spostata svariate volte,capitò di appoggiare la  testa sul petto del musicista,dopo che lui si avvicinò sempre più verso di lei.

Finirono per dormire mezzo abbracciati,dunque.

 

Menlove Ave (per gli amici Mendips,ovvero…la mia sezione à wow,finalmente sono riuscita a dare un titolo alla mia sezione!!)

L’idea del titolo “nel letto di Sonny” mi è venuta questo pomeriggio,pensando alla canzone del grande (per me è un mito *w* ) Rino Gaetano “Nel letto di Lucia”.Anche se,qui,non succede niente di che…

E direi,meglio così,perchè mi pare strano che il signor Lennon tradisse facilmente la sua donna,non vi pare?

Johnnino è attratto da Sonny,ma di sicuro non se la vuole scopare

mi dispiace per Georgie, che deve aspettare molto per vedere,dall’alto della sua casetta,lo show!

Ahahah,certo che se penso ad un George in versione Koschmider (Koschmider diceva sempre “mak show mak show!”,che se notate,ho scritto “mak show mak show” sullo staus di face book,ma l’ho scritto per altri motivi: l’ho scritto perchè non vedo l’ora di suonare brani dei fab con i miei amici *_* ) mi viene troppo da ridere!!!

Spero che vi siano piaciuti i pensieri paroici (“los paranoiassssss” ) di Johnny e di Sonny (fanno rima…che teneri)

Però in fondo,John stava dicendo un mucchio di fesserie,non trovate?

SIAMO UNA BELLA COPPIA

(see…lui che non usciva di casa se non accompagnato con Yoko)

Insomma,diciamo che questo primo incontro non è andato bene come John se lo immaginava

(àecco che George entra e mi dice: IO so CHE COSA voleva fare lui!!

Ed io rispondo IO NON so perchè tu pensi a QUELLE COSE! )

Chissà se riusciranno a parlare più tranquillamente???

MMMHHHH,LO VEDREMO!!

Vi do una piccola anticipazione: quel guardone di George non si intrometterà più XD

Giorgione cattivone XD

Un bacione grande e ancora spero che questo capitolo vi sia piaciuto

Night

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Non è poi male,avere 20 anni ***


Menlove Ave.

Oggi ho deciso di mettere la mia “Mendips” come premessa. Perchè secondo me,è meglio che introduca questo capitolo,anziché lasciare il commento alla fine (come ho fatto ad esempio in altri capitoli).

Come noterete,ho introdotto altre “new enties

Ma non pensate che finisca qui,la cosa! xD

Nei prossimi capitoli ne introdurrò uno in particolare….

….

Oddio!!!

NON RIESCO A TRATTENERMI!!!

Lo voglio dire…

MA NON LO DICO!!! xD

(sicuramente avete già capito)

Inoltre,devo dirvi che mi sono un po’ commossa nello scrivere questo capitolo...

E poi…noterete che neanche io ho resistito all’intrommettersi da parte di Georgino xD dunque,ho pensato di continuare a farlo in versione Koshmider! xD

Bene,penso di avervi detto tutto…

Non mi resta che ringraziarvi per le scorse recensioni…ah dimenticavo! Non mi sono dimenticata delle altre storie…è che ultimamente nella mia testolina esco solo nuovi capitoli del walrus…

Avevo intenzione di cancellare Ida,e di ripubblicarla…avevo intenzione di modificare buona parte di capitoli…purtroppo mi sono accorta che stavo uscendo uno schifo…molte date erano sballate…

Dunque,quando la cancellerò,sappiate che modificherò buona parte dei capitoli…forse il primo resterà integro.

Ma vi dico che non sono ancora sicura di cancellarla…vi avviserò,quando lo farò…

Ora vi auguro una buona lettura…e spero troppo che vi piaccia come descrivo John…io me lo immagino troppo così…

 

1-2-3-4

 

 

La debole luce mattutina fece aprire gli occhi assonnati,del Lennon.

Scoprì che sopra il suo petto dormiva beatamente la giovane ragazza.

Era posta sopra di lui,a gambe divaricate,mezzo abbracciata a lui.

Secondo lui,era stata la notte più bella che aveva mai avuto dopo 32 anni.

“Chissà se esisteranno notti più belle di questa?”

Al solo pensiero gli si ad…

ODDIO!!!!AVEVA 20 ANNI!

“Stupido di un George!”,pensò.

John si accorse di avere 20 anni,dopo aversi guardato le sue giovani e lisce mani,e dopo aver fatto apparire (a suon di 1-2-3-4,per intenderci) uno specchietto.

Ed eccolo lì,con il suo ciuffo “alla Elvis” impomatato.

Ed eccolo lì,con il suo GOD SAVE THE QUEEN.

E per di più,con una “bambola” pronta a “suonargliele bene”.

Maniaco sessuale

Toh,che cosa si sentiva! La voce di GEORGE HARRISON!!!

Basta George!”

Carina la mia idea,vero?Quella di FARTI TORNARE GIOVANE

“Sei uno stronzo!”

“Noto che “canti l’inno nazionale”,soldato”

“Vai a quel paese!” pensò,disperato.

John non era assolutamente intenzionato a fare un’altra figura di merda con Sonny.

Fortunatamente per John,George interruppe il contatto.

John riuscì a scendere dal letto,scostando leggermente Sonny.

Corse in bagno,e “lasciò il GOD SAVE THE QUEEN alla regina Elisabetta” sorridente e soddisfatto.

Anche se…

…una dolce principessa lo stava aspettando nel letto…

“No” pensò,tornando più serio che mai “Johnny Ono Lennon non è un maniaco sessuale. E non verrà tentato dalla bellissima Sonny” .

Si pulì le sue mani “super zozze” e si accese,uscendo dal bagno una sigaretta.

Nel frattempo,la sveglia suonò.

Sonny aprì gli occhi.

Spense la sveglia e tastò le coperte.

Dov’era andato a finire John Lennon?

In quello stesso momento,alzò lo sguardo. Nella soglia della porta del bagno c’era John Lennon,che,appoggiato alla parete,fumava a lunghi  tiri una sigaretta.

“Che strano. Ieri notte aveva 40 anni.Ora,ne dimostra 20”,pensò.

-Non spaventarti se ho cambiato età,ma la colpa è di George-

-Di George Harrison? Come mai?-

-Ogni tanto si intromette nella mia vita!- urlò,guardando il soffitto,sperando che George lo stesse guardando da lassù,attraverso le mura della casa.

La ragazza lo guardò,in un modo da far intendere:

“Continuo a non capire”.

-Tranquilla Sonny. Ehm. Capisco. È  dura sopportarmi!-

-Ma che dici-

-Un giorno,comunque,ti farò vedere George-

-Sì,sarebbe una bella idea!- disse gioiosa.

-Ok.Dunque,mi sopporterai ancora?-

-Certo John.Siamo una squadra,no?-

-Certo!-

La ragazza arrossì.

John continuò a parlare: -Io e te siamo una bella cop…

“coppia?L’ho detto ieri!

George,smettila!! “

… -

Pausa di silenzio.

-John?-

-Uh?-

-Dicevi?-

-Ehm…volevo dire che io e te siamo una bella squadra!-

Ci fu un piccolo sospiro di sollievo da parte di tutti e due.

-Io mi preparo- disse John,mettendosi davanti ad uno specchio,con i vestiti in mano.

-Sei hai fame,ti offro qualcosa-

“Non voglio che te ne vada”

-No,grazie. Non voglio scomporti - disse,nel “trasformare” i suoi vestiti in vestiti più decenti: jeans,scarpe di tela bianche e maglietta a maniche corte nera.

Vai con i Beat Brothers.

E i Cani Lunari????

Nah…

I Beat Brothers sono più IN nell’estetica.

Ahahah.

Ihihih.

-Fai come ti pare-

-Dici che a vent’anni ero bello?- disse,ridendo,ed atteggiandosi come una femminuccia (Tranquilli,ho detto “femminuccia”,non Brian!!!).

-Sei più…confidenziale a vent’anni -

-Sono più informale così?-

-Sì-

-Ok. Sembreremo coetanei!-

-Già!-

-Anzi…lo siamo-

-Sì….io- si guardò attorno -io…allora vado-

-Ok-

-A presto. Ciao!-

-Ciao!-

E dopo questo,batté le mani in aria,sopra la sua testa,sparendo nel nulla.

-Sei appena andato via,ma già mi manchi- disse Sonny,tristemente,con un filo di voce.

 

SUBITO DOPO,A CASA DI GEORGE.

 

-LURIDO COGLIONE!IO TI AMMAZZO!-

-Sono già morto John-

John era su tutte le furie,aveva preso per il colletto della felpa un George cinquantottenne.

-Vai al diavolo,George!-

-Ti prego,non offendere la decisione di Khrisna-

-UH???-

-Stupido ragazzino,siamo in Paradiso,NO?-

-Ma ora- disse con un’aria da finto spaccone - Ti mando subito dritto all’Inferno,a suon di calci in culo-

-Che cosa mi vuoi fare,tu,RAGAZZINO SBARBATO?- disse,adirato,come un padre di famiglia.

John mollò subito la presa.

-Hai rovinato tutto!- disse,frignando,il giovane ventenne.

-Ecco- disse innervosito

-ECCO COSA?? Sei un grandissimo coglione!- disse,ancora lamentandosi come un bambino.

-Insomma,ti ho fatto un favore. Sei più carino a vent’anni-

-Ma io non voglio fare la figura del belloccio vanitoso-

-Ma se vai in giro con lei “a 40 anni”,ti prendono per un pedofilo!-

-Tanto nessuno mi vede. A me piace avere la mia età-

-A lei piaci di più a vent’anni-

John si guardò attorno,arrossendo un poco -E dunque?-

-Trasformati da quarantenne,allora-

-No…non…fa!- disse,balbettante.

-Perchè non fa?-

-Perchè mi fanno male sia il pollice che il medio di tutte e due le mani- disse,inventandosi una vana scusa.

-Batti solo le mani-

-Ahi!Ora mi fanno male anche le mani!-urlò,dolorante.

-Conta e basta,allora-

-Non so contare sino a 4-

-Dì solo: UNO-

-Non ho voce!- disse raucamente,con un filo di voce.

-Batti i piedi-

-Sono un’ameba- disse,sempre raucamente.

-Usa la forza del pensiero-

John non rispose. Era fermo a fissare,incantato e a bocca aperta,un punto qualsiasi.

-Stato vegetativo?- chiese George.

John parlò,sempre fermo : -Mi pare di sì-

-IMBROGLIONE! Non ti trasformi perchè ti piace avere 20 anni!-

-Non è poi male,avere vent’anni-

-Lo immaginavo!Vuoi fare colpo su di lei,così siete coetanei-

-Senti George,come te lo devo dire? È bellissima,mi piace,ma la vedo solo come una brava amica?E che se continui ad intrometterti tra me e lei nasceranno casini? E io non voglio perdere una persona come lei? Una persona che diventerà una mia grande amica?- disse velocemente,come se avesse ingoiato una macchinetta.

George lo guardò sconvolto.

Quando John parlava così,bisognava sconvolgersi!

-Dai,su…sii serio,Geo- disse poi,John,tranquillamente.

-Dai,scherzavo,Johnny. Cercherò di non intromettermi “negativamente” al vostro rapporto- disse,facendo con le dita il simbolo delle virgolette.

-Bene,allora io ci conto-

-All right-

Pausa di silenzio.

-Ti piacerebbe chiederle di uscire,vero?-

-Molto-

-Beh,perchè non vai da Brian a confezionarti un nuovo vestito?-

-George…esiste lo schiocco delle dita!!!- disse John,trattando George da deficiente.

-No,ma è più carina la cosa…andare a trovare il nostro vecchio manager che ora ha come hobby la moda-

-No,e poi essere assillato da lui…pfff-

-John,non fare il cretino…però non andare vestito così,altrimenti… -

“Già lo sai che cosa fa Brian,quando vede un BEL TENEBROSO STRACCIONE”

-Siccome non voglio cambiare età,vestiti e non voglio essere assillato,rimango così-

-Va bene-

-Ora cerco di fare qual cosina a casa.Mi sa che vado a suonare il piano-

-Bravo.Poi faremo una jam session,vero?-

-Certo…come no!-

-Ciao,allora!Se vuoi aiuto,sappi che esisto!-

-Certo!Userò la forza del pensiero,nel più estremo dei casi-

-Allora ri-ciao -

-Ciao!-

John battè le mani in aria sulla sua testa.

Sparì nel nulla,teletrasportandosi a casa.

 

Casa Lennon…era un po’ incasinata!!!

Doveva pulire bene…

a meno che…non usasse la telepatia!

Infatti,la usò.

La casa divenne pulita in un batter d’occhio.

Forte la cosa,vero?

Johnny si era appena seduto sul seggiolino del piano,quando…

DDDDDDRRRRRIIIIIINNNN!

…suonarono alla porta.

-Chi è?- disse il ventenne.

-Amoreeeee!Siamo noiiiiii!-

John sorrise.Riconobbe le voci.Aprì la porta con un bel sorriso,urlando:

-Mammina!Mimi!-

Abbracciò con tanta tenerezza la madre,e la zia.

-Siamo venute per dirti una cosa,amore-

-Sì,dimmi tutto,mamma-

-Più tardi devi andare a casa di Mimi.Faremo un pranzo di famiglia!-

-Pra..pranzo di famiglia?-

-Sì,amore,c’è qualcosa che non va?-

“E certo che non va. Avevo intenzione di passare da Sonny” ,pensò.

-avevi un appuntamento Johnny?- aggiunse la signora Julia.

-Julia,è tutto ok!- disse il figlio,mezzo paonazzo,tranquillizzandola.

-Allora,a mezzogiorno e mezzo a casa mia…e vestiti bene!- aggiunse Mimi.

- è domenica,oggi.E sarebbe bello che venissi a pranzo da lei - disse,poi,Julia.

-Ok-

-Ora abbiamo bisogno di te- disse poi,Mimi.

-Eh?-

-rispondi bene,John.Perchè oggi ti sei conciato così?-

-Niente- disse,ritornando mezzo paonazzo.

-A tua moglie Yoko non piaci così giovane. Almeno,io la penso così- aggiunse la mamma.

-Ma io… - disse,rosso come un peperone,timidamente

-MA TU?- dissero le due donne.

-Io…avevo voglia di…cambiare-

-Finalmente il nostro bambino si è messo la testa a posto. Vuole cambiare! Però dopo,vestiti elegante,e pettinati bene. Ci va bene l’idea che oggi vuoi “avere 20 anni”,però,ti devi vestire bene,John-

-Ok Mimi-

-Siamo d’accordo?-

-Mi vesto bene a patto che mi tenga i capelli così-

-Il solito bambino- disse ridendo la zia.

-Ora Johnny Winnie-

-Mamma…noooooo- disse,frignando

-Che c’è,mio piccolo Winnie Pooh?-

-Mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaa-

-Ahahah! Scherzavo! Ora vieni con noi a sistemare il tavolo-

-Mamma…Sono le dieci meno dieci!!!-

-Eh? BEH??COSA C’ENTRA??? DOBBIAMO FARE UNA RIUNIONE DI FAMIGLIA!!!!  TU ORA VIENI CON NOI!!!- disse,alzando un po’ la voce,la madre.

-E dai retta a tua madre,una buona volta…non farle perdere la pazienza! Su !-

-Fatemi almeno andare prima da George-

-Non perdere troppo tempo a strimpellare,John Winston-

-Ok Mimi- disse,mezzo sbuffando.

-Allora ciao e a dopo- disse Julia.

-Ciao John!- disse Mimi.

-Ciao!A dopo!-

E mentre le due donne si allontanarono,John corse verso la casa di George.

 

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Capitolo 9
*** Volevo dirti che… ***


DRIIIIIIN!

-Oh ciao.Entra-

John entrò in casa e iniziò a parlare:

-Sai…-

-Dimmi-

-Oggi ho riunione di famiglia-

-Bello! Anche io vado da mamma,oggi. Mi deve fare una bella torta!-

-Wow!Senti George,avrei un piccolo problema… -

-Ok…dimmi tutto-

-Avevo intenzione di ripassare da Sonny,ma non fa…sicuramente starò lì per tutta la sera…-

-Capito-

-Avevo intenzione di avvisarla-

-Se vuoi,passo da lei e glielo dico io-

“Così la conosco anche io…per vedere se mi vede”

-Grazie,ma preferisco andarci di persona-

Sonny è mia,caro”

-E allora,perchè sei venuto qui?-

-Secondo te,è una bella idea? Me ne sono appena andato-

-John?-

-Sì?-

-Stai per diventare PARANOICO-

-Ok ok- disse,cercando di non essere più paranoico.

John non era una persona molto paranoica,infatti sicuramente questo che era appena successo era un caso molto raro…

-Allora,io vado- continuò a parlare,il giovane -che poi tra pochissimo devo andare da Mimi-

-Fai andare me,se devi andare a pranzo da tua zia-

-Ma io…

DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNN

-Buongiornooooooooo-

-Buongiorno George,dov’è il mio bambino?- disse,entrando in casa.

-Ihihih- ridacchiò George

-Mamy?-

-Vieni a casa!-

-Aspetta,devo andare… -

-DOVE? Abbiamo bisogno di te-

-Signora,è che noi dovevamo fare una…commissione!-

-Sì,commissione!-

-Dove dovevate andare,voi due?-

-Aaaah….- fece John

-Eeeeh…- fece George

-Dunque ragazzi?-

-Da Stu!- disse George,come se gli si fosse illuminata una lampadina al centro del suo cervello.

-Sì,da Stu…a vedere come sta…-

-Già…ci voleva far vedere i suoi quadri… -

-Ha fatto due nuovi quadri che sono una meraviglia… -

- …. -

- …. -

-Eeeeh…almeno,ci ha detto così-

-E a che ora pensi di tornare,John?-

-Ehm…tra..dieci minuti-

-Fatti trovare a casa di zia fra 10 minuti,altrimenti ti cercherò in lungo in largo finchè non ti troverò…e quando ti troverò,non ti farò uscire per una settimana,e ti farò tornare bambino-

-No….non voglio,quando torno bambino mi dimentico di essere qurantenne…mi viene questo cavolo di lavaggio del cervello-

-Sì,meglio,sei più ubbidiente a 5 anni-

-Dai su,mammina…non lo hai mai fatto…vero che per questa volta non farai la cattiva,con me?-

-C’è sempre una prima volta- disse ridendo

-Ahahahah!- rise George

-Allora,io vado…prima di arrivare a casa di zia,John,vestiti bene!-

-Ok mamma-

-Ciao!-

-Ciao!-

-Arrivederci,signora!-

Appena Julia se ne andò,John sbuffò e George ridacchiò come un pazzo.

-Ihihih! Un pupetto di 5 anni!-

-Smettila di ridere,George…ora “corro” da Sonny e poi “volo” da Mimi!-

-Ok! Ciao! A presto!-

-A presto!-

E così,batté le mani,sparendo come al solito nel nulla.

Arrivò in camera di Sonny.

Il ragazzo,dopo aver vagato un po’ per la casa,trovò Sonny in cucina,che preparava il pranzo.

Fortunatamente,era sola.

-Sonny?-

-John!- disse,voltandosi. Lo sorrise.

-Come va?-

-Bene! Tu?-

-Anche io bene…anzi,benissimo!- disse euforico

I due si sorrisero.

-Beh…volevo dirti che io questo pomeriggio non ci sarò a casa…devo andare a pranzo da mia zia-

-Ah!Bene!- disse sorridente.

-E ora sono passato perchè…ti volevo dire che…rimarrò per tutta la sera…e dunque,volevo dirti che non posso passare a trovarti,questa sera-

-Tranquillo John,non fa niente se non passerai stasera... - disse,il più timidamente possibile.

-Eh io - disse poi,il più velocemente possibile. Successivamente,disse timidamente:

-Io…sono venuto per dirti se…se…domani…ti andava…diuscireconme-

-Scusami,ma non ho capito l’ultima parola…- disse con un’aria interrogativa.

-ho detto…se vuoi…uscireconme-

La ragazza lo continuò a guardare con un’aria interrogativa.

-Eh?Allora?-

-John,parla più piano…non ti capisco… -

-Domani esci con me?-

Le guance della ragazza iniziarono a colorirsi di rosso.

-Si….si…. - disse con un filo di voce - SIIIII!- disse,poi,mezzo urlando,poiché era tutta euforica.

-Ok,passo poco prima di cena…voglio portarti a cena! Ti va di cenare con me,vero?-

-Sì,certo! A che ora passi?-

-Alle nove…poi decideremo il posto!-

-Ok!-

-Allora…io purtroppo devo andare…uff mamma vuole che mi vesto bene,altrimenti schiocca le dita…e mi fa tornare bambino,e io non voglio… -

-Ahahah,che severa!- disse scherzosamente

-Oia,non ne parliamo…molte volte sembra una strega gracchiante…ma questo capita poche volte…anche perchè lei è sempre così solare,così gioiosa…così tenera-

La ragazza lo sorrise…rimase affascinata dalla descrizione di Julia.

-Forse è così per il fatto di avere un figlio fico come me!Che non la rompe-

-Tu? Fico? Che modestia!-

-Sì,sono fico,problemi?-

-No-

E da quel momento i due iniziarono a farsi battutine mezzo stupidine.

-Tanto non sono io quella che deve uscire con me!-

-Ah,quindi pensi che secondo te io ti ho detto di sì perché sei fico?-

-Sì signora-

-Ok,sei fico,contento?-

-Ah.Ahahahahah.Ahaaaaaaaah!AH!-

-Quando ridi sembri una papera-

-Quack!-

La ragazza sorrise. Mentre John la prese per i fianchi e la abbracciò.

-Qua Qua Qua…la papera se ne va…altrimenti la mamma la mangierà-

-Che poeta!-

-Che insultatrice!-

I due si guardarono negli occhi. Due più lucenti degli altri.

-Ora basta.Sembriamo due cretini- disse John

-Sì!- disse ridendo.

Dopo una breve pausa di silenzio,John continuò la conversazione:

-Grazie- disse,imitando la voce di un bambino

-Di che cosa?-

-Di avermi detto di sì- disse,tornando normale.

-Te l’ho detto,io per te ci sarò sempre- disse,più emozionata che mai.

Appena la ragazza disse questo,John la baciò su una guancia,in un punto molto vicino all’angolo della bocca.

-Ora vado- disse,staccandosi da lei - ti auguro una buona giornata-

-Buona giornata anche a te!-

-A domani!-

-A domani!-

John sparì,battendo sempre le mani.

-GEEEEEEEEEEORGE!!!!- urlò,appena entrata a casa dell’amico

-Sì,John?-

John schioccò le dita,vestendosi elegante,come un uomo adulto degli anni ‘50.

-Vado bene?-

-Il ciuffo-

-No…il ciuffo no!-

-Sei peggio di un bambino-

-Ti ho detto mille volte che io sono più… -

-IO INVECE ti ho risposto mille volte che ORA l’anno di nascita non c’entra a niente-

-Ok…bando alla ciance…le ho chiesto di uscire!- disse euforico

-Cotto. Sei cotto-

-Io?-

-La tua giovane età ti ha già dato di volta il cervello-

-Beh,anche a te capita che quando non hai l’età di 58 anni,sei un po’ bambino-

-Sì,è impossibile che quando ci “facciamo più giovani” restiamo uguali al giorno della nostra morte-

-Già…-

-Eh sì-

-Dai,ora scappo!Altrimenti mia mamma…-

-Ahahahah,vai!A presto!-

-Ciao!-

CLAP!

DRIIIIIIIN!

-Oh,finalmente sei arrivato John-

-Sì Mimi…Ero forse in ritardo?-

-No…ti mancava poco,però!-

-Oggi mi sembri un po’ troppo effervescente…sei tutto agitato oggi,sembri una bottiglia di champagne!-

-Mah…sarà perchè oggi è una BELLISSIMA giornata!- disse,euforico.

-Oh oh. Abbiamo perso il nostro John! Dai,entra su,abbiamo bisogno del tuo aiuto!-

-Ok,prima di entrare voglio dirti una cosa-

-Dimmi,Johnny-

-Ti prego,ma la prossima volta,risparmiati dal fare battute scialbe!-

-Siamo inglesi,no?-

-E TRE!!!!-

 

 

Menlove Ave.

Ciao a tutti! Innanzitutto volevo dirvi che in questi giorni ero molto impegnata,e non trovavo tempo per aggiornare =( …spero che vi piaccia questo nuovo capitolo,ho un po’ paura di averlo scritto male…,ora purtroppo devo scappare,vi prometto che leggerò al più presto le fiction in arretrato…

un bacione grande

Night

 

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Capitolo 10
*** Riunione di famiglia.Cambiamenti. ***


 

Johnny entrò dentro casa. Passò davanti alla sala da pranzo,non ancora apparecchiata,e passò anche in cucina,dove c’era la mamma,che stava preparando l’arrosto.

“Io non ne mangio di quella roba!” pensò Johnny,mentre guardava quel pezzo di arrosto.

Successivamente, passò davanti al salotto,dove zio George leggeva il giornale.

-John,aiuta lo zio!- urlò dalla cucina,la mamma.

Il ragazzo fece spallucce.

-MMMMHHH- mugugnò,dirigendosi verso lo zio.

-Hey mister!-

-Che c’è?- disse lo zio,distogliendo lo sguardo verso il giornale-

-Ehm…che devo fare,per te?-

-Ah…la bici- disse. Lo zio si ricordò che la bici,era da aggiustare. Era da quasi una settimana che così.Non aveva avuto tempo per aggiustarla….lui,poi,che era un “tuttofare”.

-Ha la catena fuori- aggiunse poi,mister Smith.

John senza sire nulla,andò verso la bici.

La osservò e disse:

-Dammi retta. Se mi darai retta,diventeremo buoni amici-

E dopo aver detto questo,si inginocchiò e aggiustò la bici.

-Zio,ho finito- disse,con le mani sporche di grasso nero,avvicinandosi di nuovo allo zio.

-Lavati le mani,John…apparecchia!- gli urlò dalla cucina,Julia.

-Agli ordini,signora capitano!-

Per tutto il momento in cui si lavò le mani,John non fece altro che sbuffare,come un bambino.

Sì,in effetti i 20 anni gli stavano dando di volta il cervello.

“Bicchieri,tovaglia,piatti,posate” pensò,mentre poneva nel piano le stoviglie.

-Mi spieghi perchè oggi ti sei ringiovanito?-

John lasciò cadere la tovaglia sul tavolo.

-Così mamma- disse poi,sistemando bene la tovaglia.

-Perchè?-

-Te l’ho detto..è stata una decisione spontanea-

-Ma è da tanto tempo che non ti “trasformi” così-

-…-

-Nostalgia?-

-…-

-Sì- disse poi John,il più seriamente possibile.

-John-

-Sì zia?- disse,continuando ad apparecchiare

-Ma tu non eri nostalgico degli anni ’80?-

John fece un’espressione triste.

Le due donne gli posarono una mano sulle spalle.

-Ti manca tua moglie,vero?- chiese Julia.

Come se non lo avesse detto.

Avete presente che in psicologia esistono le “frasi killer”?

Ecco,quella più o meno era una frase killer.

John iniziò a diventare ancora più triste.

-Eh…se ti dicessi di no?- disse con gli occhi lucidi -E se ti dicessi che,non so perchè,ma ho la testa fra le nuvole?-

-John…tranquillo- disse la mamma -passerà-

-E se invece non passerà?- disse il giovane,con lo sguardo assorto.

-Ma tu la ami John…non riesco a capire perchè tu possa dire di no-

-Beh…si-

“tanto è una stupida cotta”

-Sei andato da lei in questi giorni?-

-Anche-

-Dove sei stato?-

-Mamma,chiedi troppo- disse,sul principio di innervosirsi.

-Non penso che hai fatto fesserie…però mi sembri MOLTO CAMBIATO- disse,con il suo “terribile istinto materno”.

-Mamma,non mi sento bene-

Disse,sempre mezzo innervosito,abbandonando le due donne,e correndo in camera sua.

Si buttò nel letto,con la testa affondata nel cuscino.

-Sono un emerito coglione- disse,a bassa voce,digrignando i denti dal nervoso.

“Non faccio altro che pensarla.Eppure l’ho incontrata solo ieri…sarà per quello che la penso sempre,no? Ma…

IO LA VEDO COME UNA PERSONA SPECIALE”

-No,l’unica speciale per me è Yoko- disse,alzando la testa dal cuscino.

Si coricò di lato.

Dai…è una stupidissima cotta…infatti domani le dirò che io sono innamorati solamente di Yoko e che lei è solo un’amica per me”.

Si alzò dal letto.

“Dai,è meglio scendere giù” pensò,sospirando.

Johnny scese le scale lentamente.

Appena i parenti lo videro,lo guardarono molto preoccupati.

-Scusatemi,ma oggi non mi sento bene…-disse,con un tono basso,guardando per terra.

La mamma gli mise una mano sulla spalla. -John,sappi che noi tre ci saremo sempre per ascoltarti-

-Sii positivo,però- disse lo zio.

-Allora,purtroppo non ho trascorso una bella settimana…- disse John,un po’ innervosito.

-Davvero amore?Come mai?- disse tristissima e preoccupatissima,la madre.

-Non mi va.Se ci penso sto male-

-John…-

-…Mamma,ti prego…dai,continuo ad apparecchiare-

Quanto è odiosa la gente che cerca di mettere sempre il dito sulla piaga,nonostante non lo facciano apposta?

Meno male che Julia non ha insistito troppo.

….

Era passata mezz’ora e a casa Smith tutti si erano dimenticati “della cosa” che faceva turbare John.

Anche John se n’era dimenticato

In fondo,Sonny gli portava solo sofferenza?

No.

Era così felice del fatto che un mortale l’avesse visto,e anche parlato.

“Su,non bisogna essere negativi…come ho detto ieri a George,se succederà qualcosa…LET IT BE” pensò,mentre guardava il notiziario sportivo assieme allo zio.

-Voi uomini,sempre con il calcio!- disse Mimi.

-Non mi vuole far guardare MTV- disse Johnny.

-Tu,sempre pensando che ti mettono su MTV!- commentò la mamma.

-Già…ma ultimamente,c’è solo stupida musica…-

-Johnny,nessuno si è dimenticato di te-

-Sì,questo è un po’ vero…vabbè,io continuo a guardarmi il calcio! E comunque scherzavo,quando ho detto che volevo guardare MTV!-

-Ah…-

-Tanto MTV di oggi fa schifo-

-Capito…-

John e lo zio si misero di nuovo a fare commenti sul calcio.

Dopo pochi minuti,Mimi si avvicinò verso i due uomini:

-Controllate se è cotta!-

-Grazie- disse John,prendendo dal mestolo della zia una zia una pennetta. La soffiò e se la mangiò.

-è pronta-

-Già- disse lo zio

-Ok,la scolo-

Mentre Mimi scolò la pasta,ordino a tutti di sedersi al proprio posto. E tutti si sedettero subito e stranamente,in fretta.

La zia arrivò con la pasta davanti a John.

-Un po’ di pasta?-

-Beh,se l’ho assaggiata prima…ti pare che non l’assaggi adesso?- disse,il più “ovviamente” possibile.

-Quanta ne vuoi?-

-Il contrario di poco-

-Molta….così?- E la zia gli riempì tutto il piatto.

-Affermativo-

-Questo bambino deve ancora crescere!- disse ridacchiando,lo zio George.

-Oh…zio….- disse John,facendogli smorfie

E poi si mise a fare lo scemo,facendo versi di esseri…zoomorfi.

-Ma sei pazzo?- disse lo zio,un po’ preoccupato della “malattia mentale” del nipote.

-Ah!- disse il giovane,portandosi la mano alla bocca - Vedo del sospetto nei tuoi occhi!!!-

E detto questo,socchiuse gli occhi,fissando lo zio.

Anche lo zio fissò il giovane con occhi socchiusi,e nel mentre si dette dei colpetti con l’indice sulla tempia.

Poi,si rivolse a Julia,e disse: - Julia,tuo figlio è pazzo!-

John si mise la mano sulla fronte,e con voce alquanto femminile,disse,con gli occhi rivolti al cielo:

-Oddio non portatemi in manicomio!-

-Drogato! Ho un nipote drogato- disse,facendo “no” con la testa.

Allora John rimase immobile per pochi secondi,e iniziò a mangiare in silenzio,guardando lo zio come una bestiolina pestata.

Dopo pochi minuti,le sorelle e il signor Smith interpellarono nuovamente il giovane Lennon.

-Vai a portare i piatti nel lavabo,amore-

John lo fece senza frignare.

Julia si alzò per tagliare e servire l’arrosto.

-Quante fette vuoi tesoro?-

John stava per dirne una delle sue,ma lo zio lo fulminò con lo sguardo.

Mimi disse:

-Dai,George,in fondo è allegro, oggi-

-Fossi drogato,sarei stato su di giri- aggiunse John.

Lo zio rise,e anche John.

In fondo,quei due non potevano rimanere in cagnesco più di 3 secondi.

Andavano d’accordissimo.

-amore,quante ne vuoi?-

-La radice quadrata di nove- disse,sorridendo come lo stregatto.

-E a te hanno fatto pure baronetto?- disse lo zio,con il sorriso sulle labbra.

-Ora non lo sono più- disse il più “ovviamente” possibile - tanto l’MBE non piaceva manco a me-

-Oh,John!- disse lo zio,ridendo.

-Non vi sembra che John sia più effervescente?-

-Ancora zia?-

-Eddai John…è vero! Hai qualcosa negli occhi di diverso…-

John aggrottò un sopracciglio.

Julia,che stava in piedi,si avvicinò a lui e gli arruffò il ciuffo.

-Mamma!-

-Appena gli si toccano i capelli,si scalda!-

E finì la frase con una sonora risata.

La tipica risata degli Stanley.

John sbuffò.

-Dai,che lo scocciate…il bambino!Muahahah!-

-Ma che scherzo è questo..- disse John,scuotendo la testa,e finendo le tre fette di arrosto.

-Che fai?- disse Julia,appena vide il figlio alzarsi.

John dette due colpetti sulla bocca con i polpastrelli dell’indice e del medio della mano destra.

-Ah,no…aspetta!-

-Dai…ci metto pochi secondi!-

-Almeno mangia la frutta-

-Uff.Ok-

Dopo aver mangiato una piccola mela,John potè andare finalmente a fumare la sua desiderata sigaretta.

Si sedette per terra,appoggiando la schiena sul muro.

E lui,con lo sguardo assorto nel vuoto,con quello strano sapore in bocca,non aveva altro nella testa che pensieri rivolti alla persona che, forse, era quella che doveva pensare di meno.  

-Beh- disse,sfiorando con l’indice sinistro il pavimento -Almeno sto facendo qualcosa di movimentato,ultimamente-

Stava per finire la sigaretta,quando lo zio lo chiamò: -John,la torta al cioccolato-

Il cioccolato.Una sua grande passione.Come la pizza e il cappuccino.

-John,non ti abbiamo fatto aspettare sino al momento della torta,perché altrimenti saresti svenuto dalla troppa astinenza-

-Grazie mamma…

MMMHHH.

Bfuona! Fchi la F faf tta?-

-Zia Mimi- rispose lo zio George.

-Complimenti!- disse,annuendo soddisfatto.

John fece una standing-ovation davanti a Mimi.

-Grazie John-

John si risedette,continuando a mangiare,a quattro ganasce,la torta.

Appena tutti terminarono di mangiare la torta,zia Mimi chiese se qualcuno avesse voluto l’espresso.

Tutti risposero di sì.

-Uh,sono pieno- disse John,appena finì di sorseggiare il caffè. Poi si alzò dalla sedia.

-Ti do un indizio...- disse,mentre le faceva vedere una sigaretta.

-John!-

-E dai,mammina…-

-No!-

-Pff-

-Dai,suonaci una delle tue-

-OOOOOKKKKK!- disse sorridente John,sedendosi sul divano e prendendo la chitarra.

-Che canzone devo fare?-

-MMMMH…- disse Zia Mimi - …YESTERDAY?-

 -Che scherzo amaro- disse il giovane,facendo finta di guardare tutti con disprezzo.

-Eddai…secondo te?? Una  dedicata a tua madre!- continuò la zia.

John sorrise.

Anche Julia,Mimi e George sorrisero.

John iniziò ad accarezzare le corde della chitarra.

-Allora,al via con la prova canora di Mendips.Primo concorrente,John Lennon! Eh eeeeh!

Signori e signore,ecco a voi…

Half of what I say is meaningless
But I say it just to reach you, Julia

Julia, Julia, oceanchild, calls me
So I sing a song of love, Julia
Julia, seashell eyes, windy smile, calls me
So I sing a song of love, Julia

Her hair of floating sky is shimmering, glimmering
In the sun

Julia, Julia, morning moon, touch me
So I sing a song of love, Julia

When I cannot sing my heart
I can only speak my mind, Julia

Julia, sleeping sand, silent cloud, touch me
So I sing a song of love, Julia
Hum hum hum hum... calls me
So I sing a song of love for Julia, Julia, Julia-

Menlove Ave.

Lo so,lo so…ci ho impiegato tantissimo *piange* ma purtroppo,bububu,la colpa era del tempo che volava via,via via e ancora…viiiiia xD vabbè,vabbè (o come direbbe Paul…ebbèèèèè)…ora finalmente sono riuscita a trascrivere sul pc tutto il nuovo capitolo (o meglio,la grande abbuffata…certo che,anche se ho appena finito di mangiare,questo capitolo mi ha fatto venire la voglia di mangiare!!! Hihihihi) !

Spero che vi piaccia,io spero di si,anche perché questo capitolo lo trovo come elemento di attutimento della storia…insomma…in poche parole, io purtroppo non riesco a scrivere in una storia tutti capitoli drammatici,anche perché starei male…soprattutto se parlo di John…quindi ho deciso di scrivere molti capitoli che all’apparenza sembrano felici,ma hanno un risvolto triste… L

Non vedo l’ora di riordinarmi nella mente tutto quello che concernerà il nuovo capitolo J

(me: John,vieni qua! Dobbiamo riniziare a lavorare al nuovo capitolo!)

(John: pant pant…ma se abbiamo appena finito di scrivere questo?)

(me: ma no…secondo te,devo fare aspettare le mie carissime lettrici?)

(John: no,mai….allora su,iniziamo!!)

(me: efficiente come sempre,John)

(John: eh bè….io sono l’agente 009)

(me: oddio,riposati và,che mi sa che ti stai confondendo con un’altra storia…ihihih!!!)

(John: e sì…ZZZZ)

Povero John,lo faccio sempre stancare xD

Alla prossima J

Night

 

 

 

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Capitolo 11
*** Gary,il portiere del Dakota e…(meno male) John ***


Johnny era rientrato dal pranzo sul tardi.Verso le 6.Era così stanco che decise di riposarsi gli occhi.Ma purtoppo la sua “pennichella” si trasformò in sonno profondo.John si svegliò al cinguettio degli uccellini.Ormai era l’alba.

Ricordava di aver fatto un sogno bellissimo.Ma non se lo ricordava.

Sonny invece se lo ricordava davvero.

Era uno dei più bei sogni che aveva fatto. Era stretta fra le braccia di un bellissimo uomo. L’uomo dei suoi sogni.

-Mi prometti che non mi abbandonerai mai?- diceva lei,ingenuamente.

-No Sonny.Non lo farò mai.Io ti amo- Diceva lui,con uno sguardo dolce. Poi,lei e suo uomo,si unirono in un bacio.

Ma purtroppo,quel bellissimo sogno,si tramutò in un incubo.

Un uomo grasso passò. Poi,il buio totale.

Quell’uomo aveva portato via da sé il suo bellissimo amore.

 

Sonny,durante la notte,si svegliò dall’incubo,con le lacrime agli occhi. Purtroppo le capitò un sogno simile un’altra volta.

Pianse rumorosamente dal dolore.

Ma il sonno la “abbracciò” di nuovo.Dormì tranquillamente,sino al cinguettio degli uccellini che entrava dalla finestra.

Sonny aprì gli occhi.Ormai,la prima cosa che guardava la mattina era lo sguardo di lui.

Quello sguardo misterioso,enigmatico. Quegli occhi dal vago aspetto orientale.

Una scritta arancio-rossa ergeva sopra di lui.

Se la si leggeva,quella scritta diceva: Anima di gomma.

“Anima santa!” Avrebbe detto,con i suoi sorrisi immensi,ma la malinconia la prese interamente.

Poi,lentamente,si ricordò del giorno prima.

Un sorriso grande riapparve sulle sue labbra.

Sonny si alzò dal letto,e preparò la colazione:un buon The con cookies.

Rimuginava sul quel che aveva pensato il giorno prima,sul tardi.

Era con i suoi coinquilini. Mentre la tv era accesa,e tutti guardavano un noiosissimo programma,la sua mente partì in altri “canali”.

Pensò che forse sarebbe stato lecito andare a trovare una signora.

E così,iniziò a pensare:

“Buongiorno signora Ono,dovrei dirle una cosa importantissima. Vedo l’anima del suo marito. Il signor Lennon è alquanto malinconico perché vorrebbe tanto trovare un modo per parlare con lei”

Poi,ad un tratto,divenne tutta triste:

“E se Yoko mi sbattesse la porta in faccia?Come farei con John?”

-Sonny?-

-Sì?-

Ecco.Da quel momento i suoi pensieri-progetto smisero di essere pensati.

-C’è qualcosa che non va?-

-No,va tutto bene!-

Johnny invece era ancora assonnato,davanti alla tazza di latte fumante.

Ogni tanto chiudeva gli occhi,e la sua testa iniziava a dondolare.

Un po’ come era solita Sonny mentre studiava la notte,poco prima di rifugiarsi fra le coperte.

Solo in un momento decise di spalancare gli occhi,quando si accorse che la sua testa stava per urtare contro la tazza del latte caldo.

Sbuffò come un bambino.

Sì…non smetteva di ripeterlo. Quei 20 anni gli davano alla nausea.

Ma una forza grandissima gli impediva di fare quel banalissimo schiocco di dita.

Sonny finì di fare colazione quando arrivò Georgia.

-Giorno!-

-Giorno,tesoro- e si dettero due bacini sulle guance.

Sonny era pronta per uscire,con un cappottino leggero,perché faceva freschetto,quando Georgia le disse:

-Stasera usciamo?-

-Ehm…-

“Dai su,Sonny.Inventati una scusa.Non puoi di sicuro dirle : mi spiace non posso uscire perchè sono stata invitata da JOHN LENNON”.

-Sì?-

-Io…-

-Ma che cosa ti succede? Hai perso le parole,tesoro?Ihihih-

-Non ne sono sicura-

-Perchè?Hai qualche altro impegno?-

-Mi sa proprio di sì- disse,con un’aria triste.

Finta,però!

-Ah,capito.Mi spiace-

-Dai,ci penso su…ora devo fare una commissione in centro-

-Che devi fare?-

“Andare da Yoko Ono”.

-Devo comprare fiori-

-Ah,bello! Li metterai in stanza?-

-No,devo portarli al Central Park-

-Che è oggi di tanto speciale?-

-Niente. È un giorno qualunque-

-E allora perchè metti i fiori in “Piazza Fragole”?-

Piazza Fragole.

Che nome divertente!

Strawberry Fields Memorial.

E non Piazza Fragole!

-Perchè mi va di metterle.Ciao-

-Ciao!-

“Al diavolo Georgia e le sue stupide parole….Piazza Fragole!-

Un risolino uscì dalla bocca di Sonny.

Giusto in tempo,si portò la mano alla bocca,per nascondere ai passanti la sua risata.            

“Johnny” pensò,guardando verso il cielo “Tu per me sei importante ogni giorno. Che diavolo pensa,Geo?”

“Che starai facendo,John Lennon?” Pensava Sonny,mentre mise play alla bellissima: “I’ll be on my way”.

Ciò voleva il caso che in quello stesso momento,John e George ridevano e suonavano,in veste anni 64,proprio quella canzone.

The sun is fading away,
that's the end of the day.
As the Junelight
turns to moonlight
I'll be on my way.

Just one kiss, then I'll go.
Don't hide the tears that don't show.
As the Junelight
turns to moonlight
I'll be on my way...

...to where the winds don't blow
and golden rivers flow.
This way will I go.

They were right, I was wrong.
True love didn't last long.
As the Junelight
turns to moonlight
I'll be on my way.

To where the winds don't blow
and golden rivers flow.
This way will I go.

They were right, I was wrong.
True love didn't last long.
As the Junelight
turns to moonlight
I'll be on my way, hey.
I'll be on my way, ooh.
I'll be on my way, ooh.
I'll be on my way.

 

 

 

-Un’altra?- disse George

-Sempre di quei vecchi tempi?-

--

Lay down your arms of love
and surrender to me.
Lay down your arms of love
and love me peacefully, yeah.
Use your arms for loving me,
baby that's the way it's got to be.

There ain't no reason for you to be bad
for you're the woman and I love you so.
So forget the other boys, 'cos my love is real,
come off your battlefield.

Lay down your arms of love,
and love me peacefully.
Lay down your arms of love
and love me tenderly, yeah.
Use your arms for hold me tight,
Baby I don't want to fight no more

The weapons you're using
are hurting me bad,
and someday you're gonna see,
'cos my love for you baby,
is the truest you've ever had.
A soldier of love is hard to be.

Lay down your arms of love,
and let the peacefully.
Lay down your arms of love
and surrender to me, yeah.
Use your arms for squeezing,
and please the one that you want to hold.

Soldier of love,
baby lay down your arms,
soldier of love,
baby lay down your arms.

 

-Quanto fanno?- disse Sonny,mentre reggeva un bellissimo mazzo di rose rosse.

-Wow!- disse John- non senti questo buonissimo profumo di rose?-

-Sì,sì…lo sento-

-Che succede?- disse sorridente,precipitandosi a prendere lo specchio.

-Sempre con questo specchio…vai giù e lo scoprirai.Non ti piace l’avventura?Che fine ha fatto il tuo animo da temerario?-

John guardò fisso George.

“CLAP”.

-Ecco,ha fatto quello che doveva fare- disse George,solo in casa di John.

“Certo che c’è freschetto oggi!” disse John,dirigendosi verso il Parco.

-Ciao!-

-Ciao!-

Ormai Sonny e il sindaco di Strawberry Fields,Gary Dos Santos,erano grandi amici.

-Ho portato delle rose!-  disse la giovane,sorridente.

-John ne sarà contento-

-Eccome se ne sarà contento!- disse con le guance rosse e gli occhi lucenti.

Intanto John tirava delle pietre alle papere.

-Eh Start me up!! OH OOOOOOOH- si era messo ad urlare.

 

I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man

Love you like no other baby
Like no other can
Love you like no other baby
Like no other can

I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man

Tell me that you love me baby
Let me understand
Tell me that you love me baby
I wanna be your man

I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man

I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
Wow

I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man

Love you like no other baby
Like no other can
Love you like no other baby
Like no other can

I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
Wah
I wanna be your man, oh
I wanna be your man, oh
I wanna be your man, ho, ho

 

Intanto,Sonny aveva già finito di creare con le rose,assieme a Gary,il simbolo della pace.

-Queste due le porto al Dakota!Ci vediamo alla prossima-

-Ciao Sonny! E che la pace sia con noi!-

-Sempre-

E si diresse verso il Dakota.

John arrivò troppo tardi allo Strawberry Fields.

-Ma che belle queste rose!- disse un passante a Gary.

-Le ha portate Sonny-

-Ah,brava! Da quanto tempo non vedo Sonny…-

-Già,eppure è passa sempre da queste parti-

-Ah capito…-

Sonny? La mia Sonny?”

-Ma si…le ROSE! È LEI!-

“Ma chissà dove sarà andata…dai,facciamoci un altro giro”

Ooh! My soul.

Well baby baby baby baby,
don't you know my love is true?
Honey honey honey honey,
said get off of that money.
Love love love.
Ooh! My soul.

Well gimme gimme gimme gimme gimme
gimme all the love you got.
Baby baby baby baby,
don't you know I want a lot.
Love love love.
Ooh! My soul.

Well baby baby baby baby,
don't you know my love is true?
I said honey honey honey honey,
get off of that money.
Love love love.
Ooh! My soul.

Well baby baby baby baby,
don't you know my love is true?
Honey honey honey honey,
get off get off of that money.
Love love love.
Ooh! My soul.

 

 

Sonny finalmente arrivò davanti al Dakota.

Pose dolcemente le due rose sul muro.

Il portiere la guardava.

Lei lo guardò malinconicamente.

-Sicuramente tu,non eri nemmeno nata,32 anni fa-

-No. Ho solo 19 anni e mezzo-

-Sei troppo piccola-

-Ma non per capire il messaggio di John-

-No,assolutamente. È un bene che i genitori tramandino la musica di John -

-Già. Non come hanno fatto a me-

-Ah-

-Mi scusi,posso chiederle se per caso la signora Yoko Ono può ricevere visite?-

-Mi dispiace,ma non puoi parlare con la signora Lennon-

-Neanche per 5 minuti? È importantissimo-

-E dimmi che cos’è,la cosa importante…-

-Le devo parlare di suo marito-

-Spero che non sia la solita frase “Suo marito è unico,lo stimo lo apprezzo,era il migliore,lo amo” e vattelappesca -

- No. Le devo dire una cosa seria.-

-Sei una giornalista?-

- …. -

-Allora?-

“Ma sì. Bluffiamo.”

-Sì-

-E il pass?-

- …. -

-Non lo sei-

-L’ho dimenticato-

- See see.Come no-

-La prossima volta glielo porterò.Arrivederci-

E detto così,se ne andò,rossa dalla vergogna.

-Arrivederci signorina…-

-Le solite ragazzine innamorate di Lennon - aggiunse un uomo,amico del portiere,appena arrivato.

“Un modo prima o poi,lo troverò” disse,guardando indignata il nuovo arrivato.

“Stupidi cretini”

John fischiettava,mentre vide passarsi davanti i due portieri.

-Salve salve- disse,mentre loro (che ovviamente non calcolarono minimamente il povero John) stavano blaterando circa le ragazzine “indemoniate” su di lui.

-Eheheh…a distanza di 32 anni sono ancora bellissimo!- disse,ridendo.

Poi,si bloccò.

-Ma…ma….quella è…SONNYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY????????????????-

Niente,non si girava.

Era meglio correrla incontro.

Sonny ascoltava l’ipod,quando le venne un colpo: aveva davanti John Lennon…il John del 1964! Che per di più,per salutarla,le disse,ripetendo un verso di una poesia medioevale:

-And where have you been, Lord Randall my son, and where have you been, my handsome young man?-

-Mi hai fatto venire un colpo!- disse a bassa voce,con la bocca coperta dalla mano.

-Ti cercavo-

-Me ne sono accorta-

-Che hai fatto di bello?-

-Te lo racconterei volentieri,non fosse il fatto che sembra che stia parlando da sola in mezzo a tutti-

-Andiamo al Central Park…o a casa tua-

-Andiamo al Central Park…davanti alla pista di pattinaggio…tanto nessuno ci bazzica…siamo in Estate-

-Sì.Ok-

 

 

Menlove ave.

Ciao ragazze! Scrivo con il sottosfondo di Oh my love (T__T bellissima)…beh,ieri notte non avevo sonno…e mi è venuta l’ispirazione per questo nuovo capitolo (dunque,John si è riposato,e tranquillo ora,è tutto pimpante….non ha più scambiato questa storia con “L’operazione Fort Knox” e per di più….non l’ho toccato U_U) ! Ho scritto un poco anche dell’altro…oddio mi stavo troppo deprimendo,e poi era tardissimo,quindi avevo deciso di andare a dormire…altrimenti avrei finito non uno ma due capitoli,se l’ora me lo permetteva! xD

Dunque…un sogno simile mi è capitato davvero…da poco ho risognato di vedere John morire.,..e quando mi sveglio,sono sempre triste…però mi passa tutto quando alzo lo sguardo,e vedo il suo viso sorridente stampato sul poster… T___T vabbè,non voglio continuare a deprimermi bububu T___T ….dunque,

ringrazio alle pazienti Marty,Thief,Andry,Zazzà,Sofy e Ale per avermi recensito…sono davvero contenta che vi sia piaciuto il secondo capitolo,apprezzo molto che vi sia piaciuta la mia “idea” di “focolare domestico” della famiglia “Stanley-Smith-LennonxD Spero che vi piaccia anche questo xD *prega*

A proposito di sogni…ho sognato che John era un professore di magia ad Hogwarts o.O era così carino….era in versione ’74 *sbava tutta la camera*….ah,qua in questo capitolo l’ho presentato in una diversa annata (la mia preferita U__U ) : quella del 1964 *sbava ancora* !!!! *aaaaaaaaaaaaaaa* Ma,per il momento vi posso dire che ho intenzione di farlo “trasformare” (*snap snap* hihihi) ancora *annuisce*…vedremo! xD

Alla prossima,belle gioie (muahahah xD)

Night J

Ah,dimenticavo U_U

Spero che vi piacciano le canzoni! Le ho messe mentre ascoltavo il live at the BBC…bellissimo!

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Capitolo 12
*** L’acchiappatore nella segale ***


-Certo che non è un bel posto- disse John,appena arrivati.

-A me fa ricordare una cosa…- disse Sonny,con un’aria mesta.

-Un libro-

-Sì-

Quel libro non era altro che “The catcher in the Rye”.

John la guardò malinconicamente.

-Tu mi hai acchiappato nella segale- disse lei,il più timidamente e il più velocemente possibile,con le guance rosse.

-Io?-

-Sì- disse con lo sguardo basso.

-Perché mi parli di quel libro?-

-Ok,non ne parliamo più- disse freddamente la ragazza,sempre con lo sguardo abbassato.

-Spiegami solamente perché io ti abbia…ehm…acchiappato-

-Se una persona incontra una persona

Venendo da un campo di segale

Se una persona bacia una persona

Può quella persona piangere?-

 -Ma Holden disse: Gin a body catch a body…-

-Ecco,tu mi hai acchiappato-

John la fissò.

Dopo secondi di silenzio,gli occhi del ragazzo iniziarono a brillare.Si mise a dire,con un triste sorriso:

-No,sei tu….io avevo bisogno di una come te. Ci siamo salvati a vicenda-

Sonny,che fissava ancora per terra,divenne ancora più rossa ed imbarazzata che mai.

John sorrise felicemente,abbandonando la tristezza dei pochi minuti prima.

-Dai,dimmi che hai fatto- disse lui,tentando di deviare il discorso.

-Sono andata al Dakota-

-L’ho visto,eheh…ci siamo incontrati lì!-

-No,ma non sai perché ci sono andata-

-Per portarmi rose,come hai fatto allo Strawberry Fields?-

-Ma come diavolo fai ad indovinare queste cose?- disse lei,alzando il capo per guardarlo.

-Poteri extrasensoriali- disse,facendo il suo solito dolce sorriso.

-Comunque,volevo salire sino al numero 72…-

-E perché mai?-

-Devo assolutamente parlare con Yoko-

-Yoko…-

Il sorriso di Johnny si tramutò di nuovo in un’espressione triste.

-Jo…- la ragazza non riuscì a dire dalla vergogna il nome di John.Si sentiva in colpa di ciò che aveva fatto.Magari a John non andava che gli si parlasse di Yoko…eppure ne avevano parlato assieme,la notte del loro incontro.

-Avvicinati- le disse.

Lei lo fece. Lui si attaccò al suo braccio,in attesa di conforto.

-Prima o poi andrò da lei. Troverò un modo- disse lei.

-Che vuoi dirle?-

-Che io e te ci vediamo,possiamo parlare…magari,quando andrò da Yoko,ci sarai anche tu,e io non sarò altro che la tua portavoce!-

Disse,sorridente,aspettando che il viso del suo amico divenne più sereno.

John le rispose con un piccolo sorriso,poi tornando ad un’espressione malinconica,con lo sguardo perso nel vuoto.
Non smetteva di lasciare il braccio della ragazza.

-Stanotte ne riparleremo- disse -Per ora non mi va-

-Ok- disse,guardandolo preoccupata negli occhi.

Lui iniziò a mutare nuovamente espressione.

-Su,piccola Sonny,quel che vi vuole adesso è ridere…essere felici,abbandonare il passato che come un vortice,vuole ammazzarti due volte-

Mentre lei era preoccupata per lui,lui rideva,rotolando nell’erba.

-Sapessi che cazzo ho nella testa-

-Sei alquanto…strano!- disse lei,scherzando.

-Quando non si riesce a risolvere il passato-

E continuava a rotolarsi per l’erba.

Sonny si avvicinò a lui per bussargli la testa.

-Ma che fai?- disse lui,sistemandosi i capelli.

-Il solito testardo,vero?-

Come faceva a pensare di non essere in grado di risolvere i suoi problemi?

- è più forte di me,esserlo. Vuoi rotolarti assieme a me?- disse,guardandola con un’aria lievemente maliziosa.

-No,grazie,si è fatto tardi,ed è ora di andare a mangiare…tu non hai un po’ di fame?-

-Sei peggio di George Harrison…e comunque,anche io ho fame-

-E allora! Andiamo?-

-Che fretta che hai!-

La ragazza fece una risata molto sonora.

-A quest’ora ci sarà tantissima bolgia,in casa…quindi non potremo parlare tranquillamente…anzi,per niente-

-Che peccato…meno male che stanotte potremo parlare tantissimo…-

-Sì…ho varie cose da dirti-

-Anche io-

I due si fissarono,bloccandosi dalla camminata che portava alla fermata del pullman.

Si misero a ridere.

-Ora,mi stai mettendo sulle spine!- disse John.

-Già…mi hai tolto le parole di bocca-

I due cammninarono per un po’,sino alla fermata.

-Ora non si può più parlare- mugugnò la ragazza,mettendo come al solito la mano alla bocca.

-Purtoppo…-

E da lì Johnny Ono si stette zitto per tutto il viaggio.

-Ciao Sonny! Sei giusto in tempo per il pranzo…non ti sei fatta sentire per tutta la giornata…ma dov’eri?Non dirmi che sei rimasta tutta la mattina a pregare al Central Park- disse Georgia,come al solito con un’aria sprezzante verso la musica che ascoltava l’amica.

-Farti i cazzi tuoi,bella bambina,no,vero?- disse John,ridacchiando come un bimbo.

-Ehi!!!- disse in quello stesso momento Sonny,a John.

-Che c’è da urlare?- disse Geo.

-No scusa…c’era un…

Sonny inventati qualcosa”

insetto!-

-E io sarei un insetto?- disse John

-Smettila John- disse Sonny,a bassa voce.

-Dai Sonny,tra un po’ la pasta è pronta-

Sonny si diresse verso la camera,per togliersi il cappottino.

-Ecco,quindi io sono un insetto fastidioso-

-Smettila su…-

-Insomma,la tua amichetta…come si permette a trattarti così?-

-Dai,scherza…lo so prende male a volte,ma purtroppo non è colpa sua se non sa nulla di musica,se non sa nulla di te-

-Che strano,non conosce i Beatles…non conosce me…-

-Macchè! Già sa chi sei,ma non chi sei stato,che cosa hai fatto…-

-Ah-

-Lasciala perdere…-

-Si,tanto ho già capito che io e lei non andremo MAI d’accordo!-

-Ahahah!-

-Beh,io vado…a dopo!-

-Ciao!-

“CLAP”

Sonny si diresse verso il bagno,per lavarsi le mani.

“Ci vuole poco per cambiare tutto.

Un piccolo battito di mani.

Che ti fa svanire nel nulla.

Ti è sempre piaciuto giocare il tempo,vero John?

E con tanta fretta te ne sei andato via da noi.

E così,subitamente,sei apparso nella mia vita.

Non che mancavi prima…ormai è da una vita che ti conosco…ma io intendo che sei entrato nella mia vita in quanto…insomma diamine,lo capisci.

E mi fa molto piacere che ti ho incontrato.

Io,che ho sempre sognato di raggiungerti,ma non potevo fare altro che stare solamente attaccata all’altoparlante che trasmetteva la tua bellissima voce sparata a tutto volume.

E ora parli con me.

Non c’è cosa più bella che vederti qui,vicino a me”

Sonny si strofinò le lacrime,che le erano scese durante i suoi pensieri.

Ora era pronta ad andare a pranzo.

Menlove Ave.

Siccome ho poco tempo L ,vi faccio una risposta generale a tutte le recensioni.Grazie mille di cuore a tutte voi,e a chi legge soltanto.

Anche io sono molto invidiosa di Sonny xD ,uno dei miei più grandi sogni è quello di andare a New York…è una città che ho sempre amato,non solo perché visse durante gli ultimi anni della sua vita il grande genio che stimo più di tutti…ho tentato di “esaudire” questi piccoli desideri tramite Sonny…ma ovviamente,Sonny non sono io,come ho sempre detto…è chi si sente di esserlo.

I portieri del Dakota,assieme a Geo,sono quelli che sopporto di meno…

Perchè sono le tipiche persone che parlano solo perchè hanno la bocca (e qualcuno sa che io non sopporto le persone di questo tipo xD ) …Geo però,è qualcosa di migliore…perchè uno dei più grandi difetti è quello di non sapere un tubo sulla musica di Sonny. È una persona che ascolta…disponibilissima.

Ma qui,non sto a parlare sull’amicizia tra Sonny e Geo,ma tra l’amicizia (che sta sempre più diventando intensa) tra John e Sonny.

Si sono capiti all’istante…sono fatti per stare assieme,confidenzialmente…poi il sentimento amoroso,mettiamolo in secondo piano,per il momento xD

John è cosciente del fatto che se la perde,è perduto.

Sonny lo ama così tanto,inconsciamente.

Sono contenta che vi siano piaciute le canzoni ^_^

Ora pubblico,altrimenti è tardi!

A presto!

Night

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Something to believe in ***


-Dannato John Lennon…ti sei messo in un guaio bello e grosso…e come come ne uscirai?Maledetta testa di zucca!-

-Questo lo dovrei dire io!-

-George! Che ci fai qui a casa mia?-

-Ti aspettavo- disse Harrison,fissando la sua sigaretta,seduto su una poltrona gialla.

John si lasciò scivolare su una poltrona rossa,e si accese una sigaretta.

-è vero Lennon?- disse una terza voce.

-Chi va là?-

-Sono io…- un giovane e piccolo uomo apparve da un’altra stanza.

-Stu!- disse John sorridente -Ma allora mi stavate aspettando…-

-Sì- disse Stu,sedendosi anche lui,in un divano- ho da dirti due cosette…-

-Anche tre! Dimmi pure-

-George mi ha detto che hai parlato per la prima volta con un essere vivente-

-Sì…finalmente...dopo quell’episodio con Yoko-

-Sì…le avevi parlato,lei ti aveva visto ed ascoltato ma non ti aveva detto nulla- aggiunse George

-E che le hai detto John?E lei invece?-

-Dunque,lei è disposta ad aiutarmi…e sicuramente sarà disposta ad aiutare anche voi-

-Bene,è da 50 anni che cercavo un intermediario…-

 -E finalmente ci siamo riusciti!- disse John,sorridente.

-Io vorrei dirti una cosa,Stu-

-Dimmi George-

-Quando io ero ancora vivo,pensavo a te…pensare rende le persone reali-

-Verissimo…-

-Lo facevo anche io…non mi sono mai dimenticato di te- aggiunse John.

-Anche io l’ho sempre fatto,con i parenti…le persone care…da quando sono qui,invece,pensavo di essere semplicemente lontano da voi qualche miglio,e aspettavo una vostra chiamata…-

Gli occhi di Stu divennero lucidi.

-La ragazza di John è una persona davvero apprensiva,sicuramente prenderà cura di tutti noi…vero John?- chiese George.

-Sì…Sonny è una ragazza davvero dolce…mi è venuta un’idea!-

I ragazzi lo fissarono curiosi.

-Stasera,a cena,magari potreste venire anche voi-

-Dove?- chiese Stu.

-Non saprei ancora…

Ma sì! Ho trovato!-

-Che cosa hai trovato,John?- chiese George.

-Al Central Park…d’ora in poi quello sarà il nostro posto...già,la pista di pattinaggio…proprio perchè fa ricordare quel libro!-

-Non riesco a capire-

-Già,George ha ragione,spiegati meglio-

-Ricordare qualcosa che ti fa soffrire fa male-

-Beh,logico- dissero i due amici.

-Ma alla fine,è inevitabile che un grande dolore svanisca…la cicatrice rimane sempre…

Io penso che sarebbe meglio alleviare un dolore associandolo con una grande gioia-

-Dunque,sei felice?- chiese George.

-Ma non solo io,lo saremo tutti e tre ben presto!-

-E quindi cercherai di attutire il doloroso ricordo di quel libro che lesse il tuo assass…insomma quel pezzo di merda con una cena tra amici…noi tre più la ragazza intermediaria-

-Giusto Stu-

-Bene…allora a che ora è l’incontro?-

-Alle nove sarò da lei-

-Stu,ci aggiungeremo più tardi…ho già in mente che questo incontro a quattro slitterà in un incontro a due- disse George,guardando Stuart.

-Beh,d’altronde,ci sarà tempo per incontrarci un’altra volta-

-Alle nove,appena la incontrerò,parlerò con lei…-

-Tranquillo John,non vogliamo rovinare la tua seratina- disse George

-Ma a me fa piacere che lei vi conosca…ma cosa pensate,che tra me e lei c’è qualcosa,quindi vogliamo stare soli senza impiastri?-

-Sì,John- disse George.

-Aspettate…quindi questa ragazza è la ragazza di John? E da quando? Perchè sono sempre l’ultimo a sapere le cose?- disse Stu,in uno stato confusionale.

-Stu non credere a quello che dice George! Comunque tanto voi due mi servirete,dovrete cucinare per la cena!-

-Sei fuori,io mangio e basta- disse George

-Che poi tra noi tre,tu sei il più bravo a cucinare- aggiunse Stu

-E che palle! Io sarò impegnato!-

-Se,impegnato…La telepatia facilita la vita-

-Io pensavo di essere invitato a cena,e non di cucinare!- aggiunse Stu,alle parole di George.

-Calma,amici…allora una cena per quattro senza cuochi…ci faciliterà il tutto la telepatia-

-Così mi va bene- disse George.

-Avvisaci quando potremo arrivare da voi- puntualizzò Stuart.

-Va bene-

I tre,successivamente,si alzarono per suonare assieme i vecchi brani dei tempi di Amburgo.

Stuart,mentre suonava,pensava sorridente a come gli avrebbe cambiato la vita quella ragazza che sino a pochi minuti prima,non sapeva che esistesse.

Era da 50 anni che avrebbe voluto parlare nuovamente con la sua amata Astrid.

 

Menlove Ave.

Bene,come avrete notato ho scelto un titolo di capitolo che è una bellissima canzone dei Ramones  (1986,album Animal Boy..vi consiglio di ascoltarlo,anche se gli album migliori restano sempre quelli della decade degli anni 70 [Zazzà la pensa come me,vero?? xD ] )

Allora...spero come sempre che questo capitolo vi piaccia,poi ho introdotto un nuovo e importantissimo personaggio: Stuart Sutcliffe.

Spero di essere riuscita ad entrare bene nella sua parte,è la prima volta che parlo di lui...ho sempre pensato che fosse un bravo ragazzo,che non era solito fare il "gradasso" come John e George (che bulli xD poverelli *risata sonora*)...ringrazio,come sempre tutti quelli che leggono la mia storia,e in modo particolare chi la recensisce:

Andry,Zazzà,Thief,e Marty.

Un bacione a tutti e scusate se purtroppo ora non ho tempo per rispondere bene alle recensioni.

Ciao ciao!

Night

 

 

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