Other Planet, Other Story- Il Potere Mew-

di Danya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Prologo

-La Terra…- la donna guardò il pianeta azzurro da un proiettore.

-Si, madre- una voce profonda cambiò immagine, per sostituirla a quella dove soggetti principali erano cinque ragazze in stravaganti vestitini colorati.

-E loro sono…-

-Proprio loro, le Mew Mew- fece una voce più argentina.

-Mew Ichigo, Mew Minto, Mew Retasu, Mew Purin e Mew Zakuro. Quelli che vedi ora sono Ryou Shirogane e Keiichiro Akasaka, coloro che hanno progettato il Mew Project.-

-Quel tizio che sorride invece si chiama Masaya Aoyama ed era il corpo di Deep Blu- intervenne una voce leggermente acida.

-Sono loro che hanno lo Scettro Mew e loro possono controllare la Mew Aqua. Nonostante le apparenze sono fortissime. Conosciamo ogni loro mossa, ogni loro attacco-.

La donna scostò dal suo viso sottile una ciocca di capelli e osservò le immagini.

-Va bene. Avete il mio consenso. Figli miei, non deludetemi-.

-Faremo del nostro meglio-.

 

**

Terra.

Un giovane dalla lunga coda castana beveva una tazza di caffé davanti ad uno schermo di un computer, analizzando dati.

Quasi si affogò, decifrando il messaggio.

Keiichiro Akasaka si pulì la bocca e strabuzzò gli occhi.

Che cosa vorranno, adesso?

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Ta-daaaaaaaaaaaaaaaaaan!

Bene, per una volta posso dire con certezza che non  ho idea di come finirà questa storia xD ho la trama in generale ma non molto delineata xD solo SOLO che mi piace, e se piace a me xD

So che il Prologo è un po’ cortino, ma vi chiedo di commentare lo stesso >///< sapete quanto ci tengo! >///< e vi prometto che non abbandono le altre ff! >///<

Il prossimo capitolo è già pronto, deve solo essere sistemato a dovere xD

 

Quindi…a presto, miei cari xD

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Capitolo 1

 

Capelli rossi raccolti in due codine. Campanellino al collo.

Ichigo Momomiya non era cambiata.

O per meglio dire, era tornata la normale umana di sempre. Niente più code o orecchie imbarazzanti.

L’unico neo di tutta la situazione era la lontananza di Masaya, che era ancora in Inghilterra per i suoi studi, ma ciò non la rattristava. Parlavano ogni sera con la web-cam, si scambiavano e-mail.

Guardò il cielo blu e respirò profondamente.

 Che fantastica giornata!” pensò.

Chissà cosa avrebbe fatto se avesse saputo che si sarebbe dovuta allontanare dalla sua casa in poco tempo?

Forse avrebbe goduto un po’ di più dell’aria fresca, dei caldi raggi del sole, delle risate dei bambini. Forse sarebbe partita per un paio di giorni per la lontana Inghilterra per stare un po’ con Masaya prima di…

…Forse.

Peccato che la sua testolina rossa e piena di sogni ancora non immaginava che tutto stava per ricominciare…ancora.

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Il cafè era rimasto aperto dopo la battaglia finale, perché nessuna delle Mew Mew si sentiva di abbandonare quel luogo.

I loro poteri erano rimasti attivi per poco tempo, per via d’alcuni Chimeri ancora latitanti, ma dopo averli sconfitti avevano pregato e supplicato Ryou di lasciare aperto quel Cafè Mew Mew che per loro era intriso di ricordi.

-Salve ragazze- salutò l’ex leader, con un leggero inchino per scusarsi del ritardo, ma quando notò che nessuna delle presenti aveva la divisa da cameriera e nell’aria aleggiava un alone di tensione, si allarmò –Cosa succede?-.

-Aspettavamo te- disse Retasu –Keiichiro ci ha chiesto di scendere appena possibile- le fece laconica, nervosa.

-Andiamo, allora-.

Di sotto, Keiichiro e Ryou stavano davanti ad un pannello di un computer, allarmati e i visi stanchi.

-Cosa succede?- fu la sola domanda, di Zakuro.

-Gli Alieni- mormorò Ryou –Tornano-.

-Cosa vogliono?- chiese Ichigo, pensando al peggio, e pensando bene.

-La Guerra. E Altra Mew Aqua, credo…il messaggio non è molto chiaro-.

-Ma qui non n’abbiamo più!- protesto Minto, pestando il piede e stringendo i pugni –L’abbiamo data a loro! Quei tre…-

-Siete sicuri che vogliono la guerra?- domandò Retasu, stringendo i pugni sul petto.

-Vieni qua, Retasu, leggi per tutte- la invitò Keiichiro, in un sussurro.

La verde si avvicinò al computer e iniziò a leggere –“ Care ragazze Mew, è con piacere annunciarvi il nostro ritorno. Il nostro pianeta non ha risposto alla Mew Aqua perché non sufficiente. La morte vi attende se andrà come previsto. La mew Aqua è l’obbiettivo. Preparatevi” Ma è terribile!- si portò le mani alla bocca.

-No! Taruto non…- Purin guardò lo schermo, cercando di leggere meglio il messaggio, ma Retasu aveva letto bene.

-Cosa dobbiamo fare?- chiese Zakuro.

Ryou ci pensò un attimo –Chiuderemo il locale per qualche giorno e voi state all’erta. Le Spille Mew a portata di mano per ogni evenienza. Potete andare- le congedò.

Ichigo si fermò sulla soglia –Devo avvisare pure Aoyama-kun?-.

-Forse…a tua discrezione…- fece stancamente Ryou.

Per un attimo i loro occhi s’incrociarono.

Ichigo, imbarazzata distolse lo sguardo e se n’andò subito, lasciando Ryou ad immaginare il profumo di fragole della rossa.

-Ryou…- Keiichiro lo riportò alla realtà.

-Si. Cerchiamo di localizzare quei fottuti Alieni-.

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Ichigo aprì il computer della sua stanza e aprì la posta elettronica.

Masaya le aveva mandato un’e-mail e la lesse velocemente.

Si appoggiò alla sedia, mordendosi il labbro nervosamente. Che doveva fare? Avvisarlo?

Metterlo in allarme…no… lui era al sicuro, per il momento.

Avrebbe mantenuto ancora il silenzio per un po’, e con gli sviluppi degli eventi avrebbe pensato a cosa fare.

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Retasu ordinò un libro nella libreria di fiducia ed uscì con tutta calma.

-Midorikawa!- sentendosi chiamare, si voltò e vide un ragazzo venirle incontro con passo svelto.

-Irakawa, che sorpresa- accolse il ragazzo con un sorriso.

Shoji Irakawa era un suo compagno di scuola e partecipava alle attività del club di fotografia. Era più alto di lei di tutta la testa ed era molto magro. La pelle era dorata, come se prendesse il sole tutto il giorno e aveva una chioma di neri capelli raccolti in un piccolo codino alla base della nuca e i suoi occhi avevano il colore della pece nera, ma erano sempre brillanti e pieni di vita. Qualche volta avevano percorso la stessa strada di casa e alle volte l’accompagnava per delle commissioni. Era un ragazzo gradevole.

-Ehy Midorikawa… torni a casa?- chiese, sorridendo, con un sorriso perfetto.

-Si ^^ Stavo giusto andando-

-Allora ti accompagno- disse Shoji Irakawa, sempre gentile.

S’incamminarono, parlando del più e del meno.

Retasu non voleva esporsi con troppa facilità, ma quel ragazzo era così allegro da farla sciogliere.

Era ancora un po’ chiusa verso gli estranei, ma quel ragazzo era coinvolgente e la faceva ridere di gusto.

-Guarda qua!-

-Cosa?-

Un flash l’abbaiò per qualche secondo –Ecco, ho rubato la tua immagine!- rise quello, sapendo quanto la ragazza odiasse le fotografie, soprattutto se fatte di sorpresa.

Arrossì fino alla punta dei capelli e cercò di prenderle quel “maledetto strumento”, come lo stava definendo il quel momento preciso, ma quello lo ripose al sicuro e le afferrò gentilmente una mano –Ma hai un così bel visino, perché non immortalarlo?-, questa frase detta con così tanta tranquillità la fece imbarazzare ancora di più.

Quello continuò a ridere e le diede un buffetto sulla testa –Sei arrivata, pesciolina-

Retasu non si rese conto del nomignolo datogli e corse in casa, borbottando qualche cosa.

Shoji divenne serio di colpo.

Velocemente tornò a casa e scaricò la foto sul computer e la osservò.

Aveva colto la ragazza in un momento di sorpresa, ma il suo viso era sempre molto grazioso e stranamente buffo.

Aprì una cartella su desktop e guardò alcune foto, alcune sfocate, altre abbastanza nitide.

Le foto riguardavano la squadra Mew Mew.

Guardò la Mew verde, con lo sguardo deciso e quello strano vestito attillato e colorato.

Gli occhi e i capelli erano di uno sgargiante verde e sulla testa aveva due strane antenne.

“Retasu Midorikawa…Cafè Mew Mew…Tokyo Mew Mew…” indurì il volto “Scoprirò il tuo segreto”.

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Tre figure apparvero nel cielo di Tokyo, costellato di stelle lontane miliardi d’anni luce.

-Siamo tornati-

-Mi mancava quest’aria zozza di smog-

-I sentimentalismi a dopo. Dobbiamo raggiungere le Tokyo Mew Mew. Agiremo domani-.

Silenti sparirono, come erano apparse.

Ognuno di quelle tre figure era tornato con un peso nel cuore. Un peso che avevano intenzione di togliere, il più presto possibile.

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Ma saaaaaaaaaaaaaaaaaalve xD

Ecco il Capitolo 1 xD che ve ne pare?XD

Spero vada bene perché ho cercato di essere il più vaga possibile @-@ che faticaaaaaaaaa!

Ormai siamo alle soglie del Natale…oggi ho fatto gli ultimi acquisti @-@

Ringrazio Ria e MadamaKokoro per i loro commenti xD

Bene, ragazzuoli, fatemi un bel regalo per Natale…tanti bei commenti xD mi raccomandoooooo xD

Buon Natale a tutti ^o^

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Capitolo 2

 

Shoji Irakawa si svegliò presto, quella mattina.

Si fece una veloce doccia, bevve del caffé amarissimo e forte e corse via, per raggiungere la sua destinazione: il Caffé Mew Mew.

Dalle sue ricerche aveva scoperto che le presunte Mew Mew lavoravano in un caffé molto stravagante, e naturalmente, anche la sua Retasu lavorava là.

Certo, la sua.

Aveva passato molto tempo ad osservarla, quasi a contemplarla, rubandole scatti, quasi come un fanatico.

E questo suo comportamento aveva due motivazioni:

1) Sospettava che la ragazza fosse una Mew Mew;

2) Si era perdutamente, scioccamente, involontariamente innamorato di lei.

Era così carina in quel suo arrossire, chiedere scusa…e poi era molto intelligente, non un’ora come molte sue coetanee, infatti, la vedeva spesso in biblioteca a leggere libri difficili.

Poi aveva delle movenze molto belle, certo, un po’ goffe, ma che stuzzicavano i suoi sogni.

Le gambe lunghe…il corpo snello…un seno invitante…delle labbra…

Shoji scosse la testa, arrossendo. Non era il momento di certi pensieri!

Voleva incontrare la ragazza e accompagnarla al lavoro, e, l’aveva appena deciso, dichiararsi. Ogni volta era sempre vicino a confessarsi ma poi…puff! Il su coraggio svaniva com’era venuto!

Affrettò il passo e alla fine la vide dove si aspettava, vicino al parco Inohara.

Aveva il viso pensieroso, con una piccola ruga in mezzo alla fronte, quasi di preoccupazione e stringeva involontariamente i pugni in senso di nervosismo.

-Midorikawa!- la chiamò, forte, sbracciandosi.

Lei si voltò, sorpresa, per poi salutarlo con un dolce sorriso, nascondendo il suo atteggiamento di poco prima.

La raggiunse velocemente e l’affiancò –Posso essere così sfrontato da accompagnarti, qualunque sia la tua meta?- chiese sfrontato, anche se sapeva benissimo quale fosse la destinazione della verde.

-C…certo- balbettò quella, non molto convinta, in realtà.

La vedeva molto assorta nei suoi pensieri, forse preoccupata.

-Midorikawa…anzi…Retasu…posso chiamarti per nome?-

-Uh? Emh…si…- rispose incerta la ragazza, che lentamente si stava allontanando con la mente da dove si trovava in quel momento.

-Retasu… è da molto tempo che ci penso…io penso di essermi innamorato di te. Lo so, posso sembrare sfrontato, ma… ti… ti va se…ti va di diventare la mia ragazza, di frequentarci?- disse, arrossendo e fermandosi.

Ora, bisogna sapere che Retasu non lo stava minimamente ascoltando. Era immersa nei suoi pensieri e non aveva captato quasi nulla di quella dichiarazione.

I suoi pensieri erano focalizzati sulle nuove battaglie che si presentavano davanti, alla misteriosa lettera, ai tre alieni e al loro imminente ritorno, alla sua nuova-vecchia vita da paladina della giustizia.

Aveva notato che il ragazzo si era fermato a pochi passi da lei e il suo bel viso era imbarazzato e sembrava molto teso.

-Allora?- chiese, nervoso –Vuoi?-

Batté le palpebre più volte.

“Di che sta parlando?” –Emh…Irakawa…io…credo possa andare bene- disse, dubbiosa ma sorridendo forzatamente, sperando di aver azzeccato la risposta.

Shoji s’illuminò.

La raggiunse e l’abbracciò forte, stringendola a sé –Oh…Retasu…mia piccola, dolce Retasu…mi hai reso felice!-.

Quella arrossì di brutto.

“Che cosa ho combinato?! Mannaia alla mia testa sbadata…” –Shojji…emh…-.

Un rumore familiare attirò la sua attenzione.

Uno schiocco.

Il rumore di un teletrasporto proprio sopra le loro teste.

-Eccola- disse una voce maliziosa, stranamente familiare.

Kisshu.

Dietro di lui Pai e Taruto, l’uno impassibile l’altro con un sorrissetto divertito.

I tre scesero a terra e Kisshu fece un passo verso la verde, ma Shoji si mise tra i due –Chi siete?- ringhiò, scrutandoli attentamente.

Quelle orecchie…quella pelle…e poi…da dove erano comparsi?!

-Voi siete gli…alieni!- guardò Retasu –Quindi avevo visto giusto! Tu sei una Mew Mew!-

Retasu estrasse la spilla e la tenne stretta nel pugno della mano, ma si vedeva bene l’espressione sorpresa del suo viso, sia per la comparsa dei tre alieni sia per l’affermazione di Shoji.

Pai notò la spilla nella mano della ragazza e inarcò un sopraciglio. Aveva tutta l’intenzione di usarla.

-Cosa stai facendo? Quella non serve- disse tranquillamente.

Kisshu guardò la mano della ragazza e anche Taruto seguì lo sguardo del maggiore.

-Puoi posarla, ragazza- disse ancora.

Retasu sentì il nervosismo crescere, quando gli occhi viola dell’alieno si puntarono nei suoi, con uno sguardo così intenso da farle salire un brivido lungo la schiena e portò la spilla all’altezza del petto –Mew Mew…-

-Ferma!-

Kisshu si teletrasportò di sopra, afferrandole la mano e alzandola in aria –Ehy! Ti sembra il modo di accoglierci?!-

-Lasciate stare la mia ragazza!- urlò Shoji.

Calò il silenzio.

Retasu guardò sbigottita il ragazzo, che aveva due occhi furenti -...la tua ragazza? Chi sarebbe?-

-Ma Retasu-chan! Tu lo sei!-

-Da quando?-

-Pochi minuti-

-Quando me lo avresti domandato e quando ti avrei dato una risposta?-

-Poco fa, prima d’essere interrotti-

Retasu sentì il sangue fluirle al cervello.

Si era messa con un ragazzo senza accorgersene.

Non resistette.

Cadde a terra, svenuta.

I tre alieni si guardarono, basiti.

Teletrasportarono se stessi e la mew mew lontano.

Shoji rimase solo.

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Purin era nella sua palestra ad allenarsi nelle arti marziali.

Chiudeva gli occhi e si concentrava, pensando ad un nemico immaginario.

Mostri, Chimeri, Deep Blu e…Taru-Taru.

“No, lui no” pensò con amarezza.

Si sedette poggiando la schiena contro il muro di legno.

Gli aveva regalato delle caramelle… lui sarebbe tornato quando le avrebbe finite tutte…e Taruto e promesse le manteneva…ne era certa!

Però… quel messaggio…

-Purin-

Una voce sottile la chiamò, dall’angolo della grande sala.

Si voltò velocemente, mettendosi in posizione di difesa, ma non poté non  sgranare i grandi occhi nocciola.

-Taruto- cercò la spilla negli abiti e la strinse forte.

Accanto al più giovane apparve Kisshu.

-Anche lei sulla difensiva?- domandò Pai

-Già-

-Ma possibile che siano così fiduciose?!- fece Kisshu, con sarcasmo.

-Purin, noi vogliamo solo parlare- le disse Taruto, con lo sguardo non ostile o cattivo ma sincero. Dalla tasca estrasse una cartina colorata –Le ho finite-

Kisshu non seppe cosa voleva dire quel gesto, ma Purin, con le lacrime agli occhi si buttò ad abbracciare Taruto.

-TaruTaru!- singhiozzò lei.

I due bambini vennero teletrasportati via.

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Contemporaneamente a casa Aiazawa.

Minto e Zakuro stavano prendendo il tè, conversando.

-Minto- Zakuro posò la sua tazza e guardò la giovane –Dì alla servitù di andar in casa…abbiamo visite-

-Eh?-

-Alieni-

Quella s’irrigidì –Torno subito-

Dopo aver dato semplici ordini di ripulire la vecchia cantina di casa, Minto tornò da Zakuro, che era in piedi, girata verso dei cespugli –E’ da un po’ che non ci si vede- disse, tranquillamente.

Pai uscì dall’ombra di un albero, con le braccia conserte.

Inarcò un sopraciglio alla vista della posizione difensiva delle due mew mew.

-Anche voi?- sospirò. Fece apparire il suo ventaglio e lo lanciò verso i piedi di Zakuro –Vi basta come prova che non abbiamo cattive intenzioni?-.

Minto prese il ventaglio e lo stinse –Cosa volete?-

-Il vostro aiuto-

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Kisshu apparve nella stanza d’Ichigo.

La stanza era di tonalità rosa-rosso, piena di fotografie, fumetti e cd.

Sulla scrivania c’era un computer portatile e accanto una foto di lei e Masaya.

La prese tra le mani.

Era felice, l’espressione serena e lui...così…perfetto.

I suoi occhi ambrati si oscurarono.

Lei era felice, senza di lui…e lui era tornato per chiederle, anzi no, implorare il suo aiuto.

“Sono caduto in basso” pensò, amaramente.

Sentì qualcuno che saliva le scale e si nascose nel punto più buio della stanza.

-Mammaaaaaa! Mi faccio un bagno e scendoooo!- urlò Ichigo, entrando nella stanza.

Aprì l’armadio e sentì improvvisamente una mano fredda che le toccava la spalla e una che le tappava la bocca.

-Buona sera, micetta mia…-

“Kisshu” spalancò gli occhi, terrorizzata e provò a divincolarsi.

-No, Ichigo, no…non so del perché del vostro comportamento, ma non siamo tornati con l’intento di farvi del male. Vogliamo solo il vostro aiuto. Ora ti libero, ma non urlare, te ne prego-.

Come aveva detto, la lasciò e si allontanò da lei.

Ichigo si girò a guardarlo negli occhi.

L’alieno aveva una faccia stanca. Era un po’ più alto di quanto ricordasse e non sembrava per niente ostile –Cosa vuoi, Kisshu?-

Quello sorrise amaramente –Sempre questo tono d’odio, eh? Forse me lo merito…- guardò la foto di lei e Masaya –Come sta, quello?-

-E’ all’estero…- disse lei –Non pensare di fargli del male-

Quello sospirò –Ichigo…vieni con me…le tue amiche sono tutte alla vostra base…ti do qualche minuto per avvertire i tuoi che stai uscendo…ci vediamo di sotto in strada.- e scomparve.

Ichigo rimase un minuto buono senza sapere cosa fare.

Prese il telefono cellulare e chiamò il Cafè Mew Mew.

-Ryou?-

-E’ venuto da te, Kisshu?- domandò la voce del biondo

-Si. Che cosa devo fare?-

-Fidati, abbiamo commesso un errore-

-Ci vediamo là, a tra poco.-

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-Sono contento che tu ti sia fidata- disse Kisshu, ghignando.

-Spero che non sia uno scherzo di cattivo gusto, Kisshu-

-Piccola, se ti do la mia parola, puoi fidarti. Non siamo qui con cattive intenzioni…- le tese una mano pallida –Vieni-.

Ichigo afferrò la mano dopo un attimo d’esitazione e pochi secondi dopo si ritrovò al Cafè Mew Mew, dove vennero aggrediti da un semplice ragazzo dai capelli neri che, dopo aver afferrato Kisshu urlò –Che ne hai fatto di Retasu!?-

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Hola gente xD

Un Buon inizio anno a  tutti xD e un auguri alle Befane =P A mezzanotte tutte sulle scope!

xD

Un ringraziameno a Ria, Madama Kokoro e Heart per i loro commenti >_< accie tesshore*

Beh, che dire..sonos stata chiara in questo capitolo, no?XD tutti i misteri svelati xD

Kisshu: Ma è ironica?

Pai: Credo di si

Ichigo: Io non ci capisco niente @-@

Pai: Questo è normale…

Ichigo: >_>

 

Eheh…beh, vi lascio con la curiosità  xD  presto gente…commentateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Capitolo 3

 

-Cosa volete da noi, ancora?-

-La Mew Aqua non vi è bastata? Non ne abbiamo più sulla Terra!-

-Non pensate di coglierci di sorpresa, perché siamo pronte ad affrontarvi!-

-Già e vi faremo un c…-

-Purin! Piano con le espressioni!-

-Scusa, Minto!-

-Come dobbiamo dirvelo che non abbiamo cattive intenzioni?-

-E per piacere…potreste abbassare le vostre armi?!-

I tre alieni erano con le spalle a un muro, mentre Mew Ichigo, Mew Minto, Mew Purin e Mew Zakuro gli puntavano le loro strambe armi.

Dalla cucina arrivarono Keiichiro e Retasu, portando ognuno un vassoio con le più buone leccornie del locale, e iniziarono ad apparecchiare due tavoli.

-Siamo in...?- chiese Keiichiro, guarndando il gruppo

-Dieci- sorrise Retasu, prendendo una sedia.

-Non conti il tuo amico?- domandò ancora.

Quella arrossì -Meglio che stia buono buono nel ripostiglio, per il momento- sospirò.

-Retasu, che stai facendo?- chiese Mew Ichigo, a bocca spalancata -E tu, Keiichiro!-

-Finitela con questa pagliacciata!- li rimproverò Ryou.

-Avanti, Kisshu,Pai, Taruto, accomodatevi pure! Preferite il tè o l'infuso semplice?- domandò Keiichiro, come se Ryou ed Ichigo non evesso parlato.

I tre fratelli li guardarono straniti.

-Avanti, ragazze, tornate normali e accomodiamoci tutti insieme-

-Ma, Retasu...!-

-Retasu Midorikawa! Molla quel tè e...-

-Da quando dai ordini, Shirogane-san?- domandò quella, tranquilla -Sedetevi, avanti...-

-Ti abbiamo detto di...-

-Vi ho detto di sedervi- il tono che usò, per una volta fu serio e imperioso, come poche volte lo era stato.

-Keiichiro, falla ragionare!-

-Impossibile, per me sta già ragionando. E poi, è scortese parlare con le armi e combattere qui non è il caso, visto i nuovi lavori. A meno che non vogliate pulire voi, s'intende.-

Non sapendo come rispondere, il gruppetto sciolse la trasformazione e si sedette, rigido.

Retasu e Keiichiro fecero segno agli alieni di sedersi, i quali obbedirono, di contro voglia.

Ryou sbattè sul tavolo la lettera -Come la spiegate? Come potremmo interpretarla come una richiesta non bellicosa?-

Pai guardò freddamente il pezzo di carta stropicciato e solo un leggero spostamento delle sopracciglia intaccò quel viso diafano e austero.

-Non era ciò che volevamo dirvi-

Passò il foglio ai fratelli, che lessero con attenzioni e Taruto strabuzzò gli occhi -Cosa diamine vi è arrivato?!-

-Il messaggio originale...- nelle mani affusolate di Kisshu comparve una sfera azzurrina -...doveva essere questo.

"Care ragazze Mew, è con paicere annunciarvi il nostro ritorno. Il nostro pianeta non ha risposto alla Mew Aqua perché non sufficiente e chiediamo la vostra cooperazione. Queta è una richiesta d’aiuto. La morte nostra e della nostra gente è nelle vostre mani e vi attende una faticosa missione se andrà come previsto. Usare la mew Aqua è l’obbiettivo. Preparatevi".

Calò un silenzio imbarazzato.

Ryou guardò la lettera e la esaminò -In questo caso, vi chiediamo perdono-.

Le ragazze chinarono la testa per scusarsi.

-Cosa... emh...- Ichigi provò a parlare la si sentiva troppo imbarazzata.

Kisshu rise -Dovresti vedere la tua faccia, Ko-Neko-.

Quella lo guardò storto, minacciandolo con lo sguardo.

-Cosa non ha funzionato, nell'utilizzo della Mew Aqua?- chiese gentilmente Retasu rivolta a Pai, che le si trovava di frote.

-Non possiamo utilizzarla...- disse semplicemente, togliendo la tazza di tè messagli davanti -Solo voi potete farlo, grazie ai vostri poteri.-

Le ragazze si guardarono -E cosa...dovremmo fare?-

I tre alieni le guardarono, speranzosi -Dovete venire con noi, sul nostro pianeta.-

-CHEEE?-

-Cosa diamine...?-

-State scherzando, vero?-

-Mai stati più seri- fece Pai, alzandosi -Naturalmente, il nostro non è un oridine o una imposizione. Vi stiamo chiedendo aiuto-

-Vi prego, ragazze!- Taruto batté le mani sul tavolo, il volto arrossato e gli occhi dorati sgranati e lucidi -Quando siamo tornati la situazione era grave! La popolazione era ancora più provata, tanta gente è morta mentre attendeva il nostro ritorno con la salvezza! La Mew Aqua... solo a voi può rispondere e...-

-Basta, Taruto!- lo richiamò Kisshu, tirandolo per una spalla e alzandosi come Pai -Non ascoltate ciò che dice Taruto. Dovete essere voi a scegliere-

-Sappiate che se la vostra risposta sarà affermativa, vi aspetta un lungo viaggio e non tutti sono in pieno accordo con una vostra possibile "visita"- disse Pai e poi Kisshu continuò -Chiaramente vi offriremo tutta la protezione di cui avrete bisogno, abbiamo riunito un piccolo gruppo di persone che saranno al vostro servizio-

-Ma tenete conto dei rischi... oltrettutto non è detto che la Mew Aqua risponda a voi... è solo una mia teoria- concluse il maggiore.

-Vi lasciamo un po' di tempo per decidere...- fece Kisshu -Se volete trovarci...- lanciò loro un piccolo oggetto verde acido -Premete il pulsante al centro... verremo subito da voi-. E detto questo, sparirono, lasciando il gruppo nello sconcerto più totale.

-Che cose assurde...- mormorò Minto, pensierosa.

Il gruppo si sentiva teso e nervoso.

Quella fattagli era una grossa richiesta... andare su un pianeta ostile... lontani da casa... dalla Terra.

-Cosa dobbiamo fare, Ryou?- chiese Ichigo, cercando lo sguardo azzurro tra i presenti.

-Questa non è una missione per la Terra. Non posso decidere io per voi. Se partirete, io vi seguirò- disse, sostenendo lo sguardo di ognuna -E vi proteggerò come meglio mi sarà possibile-.

-Scusa, Retasu-chan?- domandò Purin, spezzando il silenzio momentaneo -Quel tuo amico... dove si è cacciato?-

Arrossendo di colpo, Retasu ripensò a Shoji -Non lo so... emh... io... emh...- si guardò intorno -Vado a casa, trattenetelo!- e detto questo, corse fuori, come se  avesse avuto alle calcagna chimeri affamati.

-Ma che le è preso?- gocciolone generale.

-FATEMI USCIRE DI QUIIII!!!- se sentì urlare da un ripostiglio.

Shoji era stato chiuso lì dentro da un bel pezzo.

Quando Ryou gl aprì la porta, il ragazzo lo afferrò dal colletto -Dov'è la mia Retasu? che ne avete fatto?-

-La tua...? Retasu è appena andata via- fece, freddamenet il biondo americano. Si tolse le mani del ragazzo dal colletto -Come hai scoperto il suo segreto?-

Shoji si ricompose -Ho fatto le mie ricerche. E' partito tutto dalla storia del fantasma della scuola.-

-Capisco. Penso tu sappia mantenere il segreto.- fece Ryou, guardandolo con una strana luce negli occhi -Alle ragazze non deve succedere niente-.

Shoji si guardò intorno -E quegli....?- cercò le parole adatte, ma Zakuro lo precedette

-Gli alieni sono andati momentaneamente via. A questo proposito, io dico di pensare a cosa fare... valuteremo la loro offerta?- chiese, alle sue compagne.

Tutte si incupirono, non sapendo cosa rispondere e Keiichiro le tranquillizzò -Pensateci un po'... non abbiate fretta... ora a casa, su...-

**

Ichigo stava chiusa nella sua stanza da ore. Ancora non aveva parlato con Aoyama degli ultimi avvenimenti, ma era certa di doverlo fare.

"Se vado su un altro pianeta, penso lo debba sapere... come minimo".

Iniziò a scrivere una e-mail. Iniziò a scrivere gli eventi degli ultimi giorni, con la promessa di sentirsi via web-cam appena possibile. Avrebbe preso insieme a lui la decisione finale.

Già. Infondo cosa aveva da spartire con quei tre?

Quante volte avevano cercato di ucciderla? DI distruggere la Terra? Si meritavano il suo aiuto?

"Alla fine ci hanno aiutati...questo è vero...".

Pensò a Deep Blu e un brivido le attraversò la schiena.

Pensò poi alle parole di Taruto "Quando siamo tornati la situazione era grave! La popolazione era ancora più provata, tanta gente è morta mentre attendeva il nostro ritorno con la salvezza! La Mew Aqua... solo a voi può rispondere e..." "E poi Kisshu l'ha interrotto... perchè?" la risposta le venne spontanea "Non voleva che le parole di Taruto influissero sulla nostra decisione... ora che ci penso, Pai e Kisshu sono stati molto freddi. Solo Taruto è stato più esplicito." Guardò fuori dalla finestra "Forse hanno veramente bisogno di noi".

Si gettò sul letto e chiuse gli occhi. Pochi minuti dopo si addormentò in un sonno senza sogni.

Kisshu apparve della sua stanza e iniziò a fissarla.

-Ichigo...- le sfiorò i capelli con una mano.

Quella si mosse ma non si svegliò -Ti ho amato, piccola... ti prego, non fare che accada di nuovo...-

*-*

-Ti prego, Retasu!- Taruto batté i piccoli pugni sul letto.

Retasu lo zittì immediatamente -Ci sono i miei genitori e mio fratello, non fare chiasso!- fece, nervosa.

Il piccolo alieno era comparso in camera sua appena ci aveva messo piede ed aveva iniziato a supplicarla -Ci dovete aiutare!- fece, all'orlo delle lacrime -Pai e Kisshu... se sapessero che sono qui...- fece, nervosamente.

-Perchè?-

-Non vogliono che vi possa influenzare... dovete decidere da sole... però...- la guardò negli occhi -Se fossero i tuoi cari... non vorresti salvarli?-

-Oh, Taruto...- cercò d toccargli la testa, ma quello le schiaffeggiò la mano, arrossendo

-Non voglio, non vogliamo la vostra pietà... ma... la gente muore. Tu...- arrossì -...sei quella che... ci ha capiti per prima... volevi un punto d'incontro... ti prego, aiutaci!-

Quella sospirò -E cosa dovrei fare?-

-Convinci le altre...-

Retasu sentì una fitta al cuore.

Andare su un altro pianeta, ostile per giunta... -Non è così facile... e poi, non posso decidere io per le altre... non sono una leader, non ho neanche un po' del carisma che serve, però...- ci pensò su -... se posso, vorrei aiutarvi. Se siete venuti a chiedere una mano a noi, le vostre nemiche principali, allora dovete proprio essere nei guai-

-Quindi... tu verrai?- chiese, speranzoso

-Io...-

La risposta di Retasu venne bruscamente interrotta dalla caduta di Taruto dal letto, a causa di un sonoro ceffone calato su di lui -Torna sull'astronave, immediatamente-

-Pai...!- Taruto si toccò il punto colpito, mortificato.

-Ti avevamo dato degli ordini ben precisi e...-

-Ma ti sembra il modo di colpire un bambino?- Retasu aiutò Taruto ad alzarsi e guardò Pai in faccia -E non mi sembra neanche il caso di piombare così-

Pai non si scompose, e disse solo -Taruto, torna sull'astronave, e non muoverti da lì finchè non arrivo io, sono stato chiaro?-

Quello scomparve, guardando Retasu come per chiederle scusa.

Quando il piccolo alieno scomparve, la verde perse un po' della sua spigliatezza, ma continuò a fissare Pai.

Quello tenne lo sguardo duro e disse -Ti ringrazio per prima.. se tu e l'altro umano non...-

-Keiichiro- san-

-Uh?-

-Si chiama Keiichiro-san, non "umano"- fece, nervosa.

-Come vuoi, se non fosse stato per te e Keiichiro non so come avremmo risolto la situazione. Ma tu e le tue amiche dovete prendere una decisione non facile. Quello che hai detto a Taruto è molto bello, ma illudere così un bambino è peggio che picchiarlo-

Quella rimase un attimo in silenzio, e poi aggiunse -Io... non sono una di molte parole. Non... sono capace di parlare con la gente. Ma ognuna di noi prenderà una decisione. E sono sicura che coincidano con la mia. Se serve questo a chiudere un intero conflitto e a risanare almeno un po' vecchie ferite io... sarò felice di aiutarvi-.

Il volto di Pai mutò per un attimo espressione, ma troppo velocemente perchè Retasu capisse il sentimento celato.

-E' stata dura tornare?-

-Tanto-

-Sarà dura per noi?-

-Molto-

Retasu sospirò -Capisco-.

Dopo un paio di secondi, Pai disse -Ci si vede, Mew Retasu-

-Emh... P...Pai-san?- quello inarcò il sopraciglio all'appellativo "san" -Il mio nome è "Retasu", non "Mew Retasu"...e poi... grazie per... l'ultima volta- concluse, arrossendo.

I ricordi della battaglia finale tornarono a galla.

L'onda d'energia scaturita dal palazzo, Pai che si contrapponeva tra essa e il gruppo di nemici... il suo sacrificio... il buio.

Un pallido sorriso attraversò le labbra di Pai -Di niente, Retasu- e scomparve.

La verde cadde a terra, poiché le gambe non la reggevano più e arrossì di colpo.

Il suo cellulare iniziò a vibrare e rispose senza neanche vedere il display -Pronto?- domandò, ancora scossa.

-Sono Shoji-

Quasi le venne un colpo. "Ed ora che faccio?"

-Sono sotto casa tua... puoi scendere un attimo?-

-Beh...ecco...-

-Non ho intenzione di andarmene, piccola...-

"Oh mamma" -Emh... arrivo... un minuto-

Chiuse il telefono e sospirò "Perchè tutte a me?!"

 

***

Ta daaaa-n xD eccomi tornata =) chiedo umilmente perdono dei mei peccati, bellissima gente xD ma gli esami sono prossimi e la tesina chiama insieme alle ultime interrogazioni xD

Beh, che dirvi?

Sto diventando molto lenta a scrivere e questo un po' mi dispiace perchè prima era più facile scrivere, ma cercherò di rimediare =)...

Un caloroso saluto a Avly, Ria, Sogantrice_91 e MadamaKokoro =) grazie tante ragazze =) i vostri commenti sono una boccata d'aria fresca per me! =)

Detto questo, vi lascio alle imprecazioni rivolte alla mia persona... più che giustificate xD

Bye Bye =)

Danya

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


___Retasu si presentò davanti a Shoji con una faccia di chi è condannato al patibolo

Capitolo 4

 

Retasu si presentò davanti a Shoji con una faccia di chi è condannato al patibolo.

Lui sapeva.

Sapeva che era una Mew Mew, degli alieni… ed ora credeva di essere il suo ragazzo.

-Dimmi pure, Irakawa-

-Io conosco il tuo segreto.- iniziò, con voce sicura -Quel  Ryou mi ha chiesto i mantenere il segreto per il vostro bene, e lo farò, ma solo per amor tuo, Retasu.-

Retasu arrossì in modo violento -Irakawa, credo di doverti dire, anzi no, chiarire una cosa...-

-Dimmi pure- sorrise gentilmente il ragazzo e Retasu si sentì fortemente in colpa

-Io... non sono innamorata di te. Prima... ho risposto senza neanche sentire la tua domanda... è stato un errore mio ma ero persa in mille preoccupazioni e non...mi dispiace, ma non posso essere la tua ragazza.-

Shoji la guardò basito -Non...-abbassò la testa per qualche secondo -Retasu, io mi sono innamorato di te. Se questa è la tua risposta, farò di tutto per... farti cambiare idea. Sono pronto a tutto-.

Retasu rimase colpita da quelle parole, ma non rispose.

Seguì con lo sguardo Shoji che lentamente si allontanava da lei e le si strinse lo stomaco "Sono nei guai".

*.*.*.*.*

Ichigo aprì il computer e lesse la risposta di Masaya e pochi secondi dopo sula chat le arrivò una richiesta di video-chiamata che accettò subito.

Rivedere il volto di Masaya fu bellissimo, nonostante le immagini erano un po' sfocate.

-Ichigo, piccola mia! Perché non me ne hai parlato subito?-

-Aoyama-kun... non ... sapevo cosa fare e non volevo farti preoccupare, mi dispiace...

Quello sospirò -Tra due giorni sarò in Giappone, parto tra due ore.-

-Cosa? Ed i tuoi studi?-

-Tu sei più importante, Ichigo!- sembrava arrabbiato -Hai...già preso la tua decisione, vero? Vorresti aiutarli?-

Lei non rispose subito -Aoyama-kun... mi sento... è una cosa difficile da decidere...ma...la Mew Aqua... non voglio che si scateni un'altra guerra!- farfugliò.

-Sarò lì con te quando prenderai la tua decisione, amore mio...-

-Aoyama-kun...-

Parlarono per qualche altro minuto e poi chiusero la conversazione.

Ichigo sospirò "Tornerà per me".

Certo, ne era felice ma... come avrebbero reagito gli alieni? Infondo Masaya era stato Deep Blu, il loro salvatore/carnefice.

"Speriamo vada tutto bene".

*.*.*.*.*

-Non apriremo il locale, oggi?- chiese Minto, vedendo il cartello "Closed" sul pesante portone principale -Come mai?-

Keiichiro guardò Ryou -Abbiamo pensato che forse è meglio non mettervi sotto pressione. Dovete pensare a cosa fare, ora. Il lavoro può attendere-

Il gruppo di ragazze si riunì intorno a un tavolino rotondo a bere un buon tè.

-Cosa dovremmo fare, secondo voi?- fece Minto, pensierosa.

Purin spostò la sua tazza rumorosamente e appoggiò la testa sul palmo della mano -Secondo me dovremmo aiutarli. Andare con loro-.

Zakuro posò la sua tazza con delicatezza, molto diversamente dalla bimba del gruppo -Ma questo comporterebbe un allontanamento dalla nostra casa. Chissà quanto dovremmo stare via.-

-Ma, Zakuro...- la bimba la guardò con i grandi occhi -Ci hanno chiesto aiuto-

-Lo so, Purin... Ma hai pensato a quanto tempo dovremmo stare lontane?-

Minto ci pensò su e guardò Ichigo -Tu cosa ne dici?-

-Io... non so. Ragazze... andremmo in un pianeta ostile... ma ci hanno salvato la vita,l'ultima volta. E hanno chiesto il nostro aiuto. Forse dovremmo accettare-.

-E come la mettiamo con le nostre famiglie? "Mamma, papà, scusate ma parto per lo spazio infinito a cercare di salvare un pianeta dove la maggior parte delle persone mi vuole morta"- disse sarcastica Minto.

-Io sono dalla parte di Purin- disse Retasu, pensando alle parole di Taruto -Quella gente soffre. Ed Ichigo ha detto bene, gli dobbiamo la vita-.

-Quindi è questa la decisine finale?-.

Le ragazze si guardarono, risolute.

Nella saletta si sentì uno schiocco familiare e quando si voltarono a guardare, notarono Kisshu, stranamente nervoso.

-Kisshu? Cosa ci fai qui?- chiese Ichigo, guardandolo attentamente.

L'alieno la guardò con intensità. Subito dopo apparvero Pai e Taruto.

-Questo è per voi- Pai lanciò ad Ichigo un piccolo disco -Mettetelo nel computer di Shirogane. Non sono buone notizie- e i tre alieni guardarono Retasu, preoccupati.

Subito fecero come era stato loro detto e tutti insieme guardarono il video di un giovane ragazzo che avevano conosciuto

-Irakawa?!-

-Non è quel tuo amico?!-

Il giovane fece un colpo di tosse e iniziò a parlare -Squadra Mew Mew, alieni, Ryou Shirogane e Keiichiro Akasaka, buongiorno. Ormai conoscete il mio nome e io conosco voi.- le immagini si spostarono su foto che ritraevano le ragazza n vesti umani e in vesti da super eroine -Ormai sono mesi che indago su di voi e sono arrivato a scoprire la vostra vera identità. Avevo deciso di non dire niente ma ho cambiato idea. Ma avete una possibilità per salvarvi.. presentatevi sul tetto della scuola mia e di Retasu alle 18.00 precise. Se non sarete lì all’orario prestabilito, manderò tramite computer tutte le informazioni che ho su di voi a tutti i giornali della città- ghignò –A dopo, ragazze-.

-Come avete avuto questa comunicazione?- chiese Ryou ai tre alieni.

-Ci ha contattati. Quel ragazzo ha usato un semplice computer e ci ha inviato un messaggio con questo video.-

-Che ore sono?- chiese Ichigo.

-Le 17.30- le rispose Keiichiro.

-Bene. Ragazze, sappiamo cosa fare, vero?- la leader guardò le compagne, che annuirono –Andiamo-.

-No, ferme!- Retasu bloccò le amiche Shoji Irakawa… so perché si comporta così. Aveva detto che non avrebbe mai tradito il segreto… però…- si fermò, indecisa.

Ryou la scrutò bene e le si avvicinò –Cosa è successo tra di voi, Retasu?-

Quella arrossì leggermente –Io… non…- prese un respiro profondo. Far quelle affermazioni davanti a tutta quella gente la metteva a disagio –L’ho rifiutato. La sua è una vendetta contro di me, non vuole danneggiare nessun’altro. Forse se ci parlassi potrei risolvere…-

-Parlare- Ryou si scompigliò i capelli biondi, con  l’aria seccata –Fai la tua prova ma porta con te Masha così se succederà qualche cosa ci informerà immediatamente.-

Il robbottino si mise sulla spalla di Retasu, facendo versi affettuosi –Grazie, Shirogane-san-.

Detto questo, la verde cose fuori.

-Ryou!- Ichigo si precipitò verso il ragazzo, con un cipiglio nero –L’hai lasciata andare! Non dovevi! Retasu non è in grado di…-

-Di affrontare un semplice ragazzino? Ha combattuto per un anno come te, Ichigo. Ha affrontato mostri e alieni- indicò il trio che stava in silenzio infondo alla stanza –Pensi che possa avere problemi con quel Shoji? E poi Masha è con lei-

-Ma…!-

-Basta, Ichigo!- Zakuro le strinse una spalla –Non è una bambina. Saprà cavarsela. In caso la raggiungeremo velocemente grazie a loro tre- e anche lei indicò gli alieni.

-Non metteteci in mezzo- sbuffò Kisshu

-Se non fosse piombati in quella maniera, non sarebbe successo niente!- li zittì la viola –E’ la seconda volta che per causa volta, le nostre vite vengono messe in difficoltà. Spero che questa storia finirà presto, perché mi sono stufata degli alieni!-

-Già, è vero!- Minto prese le parti della compagna –Dopo che vi avremo aiutati, spero che non facciate più vedere quei brutti musi-

-Quindi…?- Pai le guardò, stupefatto

-Ci aiuteranno!- Taruto saltò in aria, gioioso.

-Scusate se interrompo l momento commovente- Ryou interruppe bruscamente lo scambio di battute –Ma Retasu è arrivata a destinazione-

*.*.*.*.*

-Avevo chiesto la squadra al completo- si lamentò Shoji. Scrutò Retasu –Trasformati-

-Come, scusa?- la ragazza sembrò dubbiosa a quella richiesta.

-Trasformati- Shoji mostrò il computer aperto –O invio questi bei documenti a mezza Tokyo-

Retasu strinse i pugni ma non poté che assecondare il ragazzo –Mew Mew Retasu…METAMORPHOSIS!- in un lampo di luce verde, ed era Mwe Retasu.

Ma quella volta fu diverso. La trasformazione le aveva sempre dato una sensazione di potere e forza oltreumani, ma ora… si sentiva a disagio. Vedeva il suo abito e i suoi capelli più…brillanti e vedeva… in modo diverso… erano accentuati i colori freddi,per il resto era quasi tutto grigio.

“Cosa succede?”

*.*.*.*.*

-Kei…che cosa prende a Retasu? –

-Che succede?-

-La trasformazione… qualche cosa è andato storto. I suoi livelli non sono normali-

Keiichiro sgranò gli occhi e si voltò verso gli alieni –Correte a fermare Retasu. Ragazze, non muovetevi di qui, non trasformatevi- si guardò con Ryou, ansioso.

-Cosa sta succedendo?!- Ichigo toccò la spalla di Ryou e lo voltò e rimase paralizzata dallo sguardo colmo di dolore dell’amico –Sta mutando-

*.*.*.*.*

-Allora,Mew Retasu… ho una condizione da proporti- Shoji si fece avanti –Non rivelerò il vostro segreto se tu…accetterai di uscire con me e di diventare la mia ragazza. Col tempo imparerai ad amarmi… ed io non dirò niente-

Mew Retasu si sentì confusa e quasi non ascoltò Shoji.

“Cosa mi succede? Non è normale… io…”.

Venne investita dal forte desiderio di colpire Shoji, e questo la spaventò –Allontanati… va via…- mormorò.

-Come, scusa?- Shoji si fermò, a due passi da lei

-VA VIIIIIAAAA!- si portò le mani alla testa e una colonna di luce verde uscì dal suo corpo, investendo il ragazzo, che volò via, sbattendo contro una parete, mentre vedeva Mew Retasu, la dolce e timida Retasu-chan, in preda a spasmi violenti.

-RETASU!- cercò di avvicinarsi a lei per aiutarla,ma venne respinto nuovamente.

“Cosa ho fatto?”.

Vide i tre alieni comparire nel cielo e subito si fiondarono sulla Mew Mew.

-Scusaci tanto!- Taruto lanciò le sue bolas, che avvolsero nella loro morsa la ragazza.

Mew Retasu cadde a terra, e delle scariche elettriche le attraversarono il corpo.

Pai e Kisshu le si avvicinarono e furono colpiti dal nuovo aspetto della Mew Mew.

I capelli e il vestito erano più brillanti e il viso più sfilato e asciutto.

Pai notò che il tatuaggio sul petto era gonfio di un colore più acceso, e soprattutto, più grande.

-Non va bene- mormorò Kisshu.

-Via…allontanatevi- Retasu digrignò i denti, e urlò di nuovo.

-Togliamole in medaglione- Pai allungò una mano verso il pendente dorato e quando lo toccò venne investito da una scarica elettrica potente ma non mollò la presa e staccò con tutte le forze il ciondolo e Retasu tornò normale, priva di sensi.

-Cosa le è preso?- domandò Kisshu, slegandola dalle bolas, che restituì a Taruto.

-Non so…- Pai venne colto dal dubbio e sbottò la camicia della ragazza e scoprì il tatuaggio.

Non aveva più la strana forma simile a quella si due delfini, ma bensì sembrava dilatato e piccole venature si diradavano da esso.

Il petto di Retasu si alzava e si abbassava velocemente –Qualunque cosa sia… le sta facendo del male-.

La prese delicatamente fra le braccia e scomparve.

Kisshu e Tauto si avvicinarono a Shoji e al suo computer, ormai in pezzi.

-Tu vieni con noi-.

Legato con le bolas, lo trasportarono insieme a loro.

*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*

Hooooola gente xD

Beh, che dire… non sono stata poi così lenta, no?XD

 Spero vi sia piaciuto il capitolo e mi aspetto qualche commento che mi stimoli ad andare avanti… è difficile senza stimoli ç_ç Ringrazio però Heart che è stata così carina da commentare ^3^ grazie tesshoro!

Al resto dei lettori…commentateeee ^o^

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Capitolo 5

 

-Ho bisogno di un campione di sangue di tutte voi- disse Ryou, entrando nella cucina con fialette e siringhe.

-Come sta Retasu?- Ichigo guardò l’amico, ma gli occhi di ghiaccio non tradirono alcuna emozione.

I tre alieni guardavano senza parlare e accanto a loro c’era uno Shoji ancora semi incosciente a causa dell’urto preso.

-RYOU!- Ichigo lo prese per il colletto e lo scosse con violenza –Cosa sta succedendo? Perché vuoi farci un prelievo? Retasu cosa diamine…?-

-Vi spiegherò tutto tra un po’… Retasu intanto deve rimane qui tutta la notte… trovate una scusa con la famiglia- detto questo, con delicatezza si tolse le mani di Ichigo dal collo e le lasciò ricadere lungo i fianchi.

Ognuna si fece prelevare un po’ di sangue e prima che Ryou  tornasse al laboratorio sottostante, si rivolse a Pai e Kisshu e disse –Sono sicuro che durante la guerra avete di certo raccolto dati sul DNA delle ragazze… avrei bisogno di quei dati, se non vi dispiace-

-Ci penso io- fece Pai, annuendo meccanicamente.

-Ti ringrazio. Ragazze, voi potete andare a casa… vi chiamo io domani…-guardò Shoji, che si era ripreso –Lui… lasciatelo andare-

-COSA!?-

Kisshu lo guardò con disappunto –Non mi sembra un’idea geniale-

-Non importa-

Shoji si alzò lentamente –Cosa ha la mia Retasu?-

-La tua…- Ryou si massaggiò stancamente le tempie –Non sei il suo ragazzo, giusto?-

-N…no…-

-Ha mai dato segno di ricambiarti?-

-No, ma…-

-Ha mai chiesto di uscire con te?-

-No…però…-

-Quindi non hai alcun legame con lei, giusto? Né con ognuna di queste ragazze…-

-No- Shoji , guardando in quegli occhi, venne preso da un brivido

-Bene- lo guardò gelido, come se volesse trafiggerlo con gli occhi –Sparisci. Non voglio più vedere la tua faccia. Se divulghi il segreto delle Mew Mew, ti spezzo le gambe… e se ti vedo nuovamente  intorno a Retasu o ad ognuna di loro, ti spezzo il collo e farò in modo che solo con l’impronta dentale possano riconoscerti. -

Shoji non si mosse -Non volevo farle del male! Non avevo intenzione di dire a nessuno di voi! Volevo solo che mi desse una seconda chance... ho sbagliato ma per piacere non...-

-Va via-.

Visto che non si muoveva, Kisshu si avvicinò, armato di uno dei suoi gemelli -Sentito il biondo?-

Shoji, con quell’arma puntata alla gola, non poté che andarsene via.

-Convincete- ironizzò Zakuro.

-Pai, per piacere, quei dati...-

L'alieno viola fece comparire dal nulla una sfera colorata -Qui c'è tutto-

Ryou non mostrò la minima sorpresa e annuì -Seguimi-.

Quando i due giovani scomparvero, le ragazze si sedettero a discutere.

-Cosa credete accadrà?- chiese Minto, preoccupata.

-Non lo so…ma Ryou ha chiesto il sangue di tutte, forse è una cosa che può colpire tutte…- affermò Ichigo, mangiandosi un unghia per il nervosismo.

-Retasu-chan… speriamo si riprenda- mormorò Purin e Zakuro le accarezzò la testa, cercando di tranquillizzarla.

Kisshu e Taruto e decisero di scendere nei piani bassi e cercare di rendersi in qualche modo utili.

Trovarono Ryou e Keiichiro col capo chinato su dei dati e Pai che tranquillamente in un angolo che picchiettava sulla sua sfera.

-Dove sta Retasu?- chiese Taruto.

Keiichiro gli indicò stancamente con un braccio una stanza attinente alla loro e decise di sbirciare.

La ragazza era adagiata su un lettino e sembrava dormisse.

“Sembra stia meglio”.

Si avvicinò e sfiorò delicatamente il braccio nudo e solo allora notò il tatuaggio sul petto, gonfio e rosso.

Kisshu entrò nella stanza, silenziosamente.

-Qualche ora fa era ridotto peggio…-

-Cosa vuol dire che sta “mutando”? Non lo era già?- domandò, e Kisshu fece spallucce.

-E’ una mutazione più profonda, forse irreversibile-

-Ryou…- Taruto lo guardò. Era entrato silenziosamente, come un gatto –Che vuol dire?-

-Che se non interveniamo velocemente, diventerà… non sarà più un essere umano- Ryou guardò i due alieni –Voglio parlare con voi e Pai… andiamo di là-.

-Sono qui, non c’è bisogno di spostarsi- Pai comparì da dietro la porta, portandosi la sua sfera dietro –Ho trasferito le informazioni che volevi, Shirogane -.

-Grazie- li guardò attentamente –Voi sapete come funziona il Red Data Animal ?-

Kisshu e Taruto fecero “no” con la testa, mentre Pai rimaneva imperscrutabile e si appoggiava ad una parete. Naturalmente sapeva quasi tutto sull’argomento –Io e Keiichiro abbiamo cercato per mesi qualcuno che avesse un DNA facilmente mutabile… è stato un caso che Ichigo, Minto, Retasu, Purin e Zakuro combaciassero con quello che noi volevamo. Poteva essere chiunque… abbiamo “installato”in loro DNA di animali in via d’estinzione, quindi che possedessero un istinto di sopravvivenza superiore e le abbiamo trasformate in armi vincenti. Questo andava bene… difendere la Terra è stato facile ma qualche cosa ha intaccato il loro DNA ed ora, Retasu lo sta rigettando…e come lei, anche le altre subiranno questa fine- si stropicciò gli occhi –Oltretutto, strano ma vero, il fatto di essere ragazze, femmine, ha influito ancora di più… sono emotive, sensibili… ma anche le migliori per difendere qualche cosa, grazie a quello che potremmo chiamare “istinto materno”… ma hanno subito mutazioni più profonde… ad esempio, Ichigo si trasforma in gatto ogni volta che si emoziona troppo e può tornare umana solo se riceve un bacio- gli scappò un sorrisetto –Poi, ognuna di loro,anche da umana, ha potenzialità fisiche maggiori, che naturalmente hanno celato… ma erano mesi che non si trasformavano… c’è stato… come uno sfogo…- guardò Retasu e con dolcezza le toccò la fronte tiepida –Quando è andata da quello Shoji era carica emotivamente… una forte emozione può provocare anche questo- estrasse dalla tasca cinque bracciali argentei e sottili –Per precauzione, mesi fa, io e Kei abbiamo creato questi. Possono aiutare a contenere il loro potere e la loro mutazione, ma solo in parte… il resto è dato dalla loro forza di volontà. Retasu avrebbe potuto uccidere quel Shoji ma è stata così forte da reprimere quella forza, provocandole questo dolore- strinse un pugno – Se si trasformassero troppo e abusassero del loro potere, potrebbe succedere di peggio… potrebbero morire-

Taruto trasalì –Ma ora lei sta bene, vero? Non accadrà nulla di simile!?-

Ryou sorrise alla preoccupazione del bambino –E’ fuori pericolo. Ma sforzarsi sarebbe quasi un suicidio…sarebbe meglio togliere il DNA modificato e farle tornare semplici ragazze-

-Perché ci dici queste cose?- Kisshu lo guardò sospettoso –Cosa vuoi dirci?-

Pai si mosse dalla sua posizione rigida e si mise davanti al letto della ragazza, guardandola fisso –Che aiutarci sarà pericoloso. Naturalmente, Shirogane informerà le ragazze del pericolo e prenderanno nuovamente la decisione di aiutarci, giusto?-

-Mi dispiace. Io non ordinerò niente a loro, ma è giusto che sappiano che cosa le aspetta-

-Non te ne facciamo una colpa- lo rassicurò Pai, continuando a guardare Retasu –Probabilmente ritratteranno, il che è giusto-

Taruto abbassò il capo –Quindi… cosa dovremmo fare,noi?-

-Rispetteremo la parola data… o almeno lo farò io…-

I ragazzi si voltarono improvvisamente verso il letto. Retasu si metteva faticosamente a sedere, respirando forte.

Ryou la prese per un braccio e l’aiutò a sedersi, mormorando qualche cosa.

-Come… come ti senti?- Taruto la guardò, speranzoso.

-Sto bene, grazie- sorrise al solito la ragazza

-Retasu, dovresti riposare ancora un po’ e…- Ryou cercò di farla stare il più comodo possibile e la ragazza sembrava imbarazzata per tutte quelle attenzioni.

-Mi potresti dare uno di quei bracciali?- chiese, timidamente –Forse… possono essere utili…-

-Da quanto sei sveglia?- Ryou strinse gli occhi.

-Da un po’ ma ero troppo debole per alzarmi e poi… volevo sentire-

-Da quando sai mentire così bene?- le scompigliò i capelli.

-Dammi quel braccialetto…-

Kisshu si fece acanti e spostò in malo modo Ryou e si posizionò a pochi centimetri dal volto di Retasu –Sei una suicida o cosa?-

-Come?-

-Masochista? Ti piace il sadico?-

-Eh? O.o-

-Potresti morire se venissi con noi-

Retasu sospirò e strinse i pugni sul ventre –Possibile che nessuno abbia capito niente? Io sono una Mew Mew-

-Vorrai dire “NOI”, vero, Retasu?!-

Nella stanzetta entrarono le quattro amiche ed Ichigo, da brava leader, prese la parola -Retasu ha ragione, noi siamo le Mew Mew… il pericolo è il nostro mestiere!-

-E poi, quel braccialetti sembrano così aristocratici- Minto allungò una mano verso Ryou, che le guardò sbigottito –Ma… come siete entrate?-

-Keiichiro!- trillò Purin –L’abbiamo pregato-

Il giovane appena nominato entrò con un vassoio pieno di leccornie –Scusa, Ryou… lo sai, è impossibile farle stare buone e non volevo disturbassero Retasu che… oh cielo… non hai un bel colorito-

Retasu si strinse le spalle e Ryoy scosse la testa –Beh, fate come vi pare…-

-YUUUUU!- Purin saltò sul letto di Retasu –SI PARTE PER LO SPAZIO INFINITO!!!!- guardò Pai e le luccicarono gli occhi –Posso guidare la navicella!? Posso? Posso?!-

Pai la guardò gelido -Non…-

-GRAZIIIIEEEE!- e gli saltò addosso, abbracciandolo forte.

-Non ti ho detto di si! Kisshu… toglimela...!-

-Non sono un domatore di scimmie!-

Purin iniziò a tirare e strattonare i due alieni maggiori –Vero l’infinito…e oltreee!-

-Se fa così anche quando partiamo, io la espello sui primi asteroidi che troviamo- commentò Pai, lugubre.

-Ora che siamo finalmente amici, mi sembra giusto festeggiareeeeee!- gridò la piccola, iniziando a saltare da una parte all’altra della stanza

-Oh, Purin!-.

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Saaaalve xD avendo già il capitolo pronto avevo pensato di postare subito =)

Cosa ne dite? La storia del DNA regge?XD

Hihihi

Speriamo! Ringrazio tanto sirenetta, Eruanne e Ria-san!

^O^ i vostri commenti mi mettono tanta tanta carica xD

Alla prossima puntanta…NYA!!!!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Capitolo 6

“Preparazione alla partenza”

 

-Per prima cosa, credo sia urgente trovare una giustificazione per le ragazze- fece Keiichiro –Non possono sparire senza dare spiegazioni alle loro famiglie-

-A quello pensiamo noi!- ghignò Kisshu, schioccando le dita. Davanti ad  ogni ragazza apparve una sostanza amorfa e grigia –Salutate il mio chimero <3- trillò.

-Questo cosa…-

-…sarebbe?-

-Ve lo mostro subito… Chimero, attaccale!-

-EH?!?!-

Cosa? “Attaccale”, aveva detto l’alieno. Quindi non era vera la loro storia? Volevano eliminarle e avevano atteso il momento più opportuno?

Ichigo vide Ryou e Keiichiro scagliarsi contro di loro, ma i tre alieni li  avevano tranquillamente fermati. Sentì un urlo e poi niente.

In un secondo, il mew team fu avvolto dalla strana sostanza che però non cercò di divorarle o di stritolarle. Sembrava che le stesse abbracciando e sentivano un piacevole prurito sulla pelle.

Un minuto dopo, le ragazze vennero liberate.

Videro Ryou sopra Kisshu che aveva una guancia rossa e Mash che tentava di colpire Pai e Taruto con delle strane scosse e Keiichiro si trovava a terra, mezzo intontito.

-FERMI! ECCO! SONO VIVE!!!- urlò Kisshu, togliendosi il biondo di dosso, mentre Pai lanciava via Mash e Taruto cercava di far riprendere Keiichiro

-“Attaccale” è un modo di dire!- fece seccato Pai –Una codice… è l’unica parola che capiscono i Chimeri!-.

Kisshu si asciugò un po’ di sangue dal labbro –Ma che cazz…!- Guardò il biondo americano che lo sfidava con lo sguardo –Ringrazia solo che siamo alleati-

-Se fosse per me ti spedirei subito all’altro mondo- ringhiò Ryou

-Provaci- ricambiò Kisshu.

I due si stavano per saltare addosso ma Retasu si  mise in mezzo per bloccarli.

-Ryou, non è successo niente, noi stiamo bene, è stato un fraintendimento-

Ichigo sbuffò –Cosa ci avete fatto?!-

Kisshu guardò il Chimero che si muoveva in modo strano. Le cinque parti si univano e staccavano velocemente e non prendeva un forma specifica. Kisshu si avvicinò ad Ichigo e le prese il polso con forza, trascinandola verso il Chimero.

Ryou a quel gesto prepotente cercò di scattare in avanti, ma Retasu cercò di trattenerlo e quello, infastidito, le allontanò la mano.

-Toccalo- ordinò Kisshu a Ichigo –Tocca questo Chimero. E fatelo pure voi, Mew Mew- disse, seccato. Vedendo la titubanza, Taruto (che aveva fatto alzare Keiichiro) disse –Non vi farà del male. È un Chimero-Copia. Toccatelo…-

Fu Purin la prima ad avvinarsi tanto al mostro –Avanti, ragazze!- trillò –Al mio tre…uno…due…tre!-

Le mani delle cinque Mew Mew sfiorarono la superficie e ben presto davanti ai loro occhi apparvero le loro copie perfette.

-Vi presento i vostri cloni- disse Pai –Copie perfette che prenderanno il vostro posto sulla Terra durante la vostra assenza. Interrogateli, se volete essere sicure-

-Emh..- Ichigo guardò la sua copia –Il mio colore preferito?-

-Il rosso… come l’amore!!!! *ç*- fece la copia, muovendosi in modo strano, tipico della rossa

-Io non sono così!- si lamentò quella, sentendo risate dietro di lei.

-C…ciao…- fece titubante Retasu, e la sua copia arrossì di colpo.

Minto la guardò altezzosa, poi sorrise –Sono una meraviglia-

-Concordo!- trillò quella, muovendo qualche passo di danza.

-Sai fare il gioco sulla palla?!- chiese Purin, a cavallo del suo enorme pallone

-Niente di più facile!-

Le due Zakuro si scrutarono lentamente e annuirono contemporaneamente.

-Ottimo- Pai schioccò le dita e fece sparire i Chimeri –Alla vostra partenza, appariranno nelle vostre case e si comporteranno come voi. Hanno la vostra stessa intelligenza, debolezza e forza-

-Fico!- disse Purin –Certo che la tecnologia aliena è insuperabile!-

-Non è così “fico” come pensi- fece Kisshu –Voi umani avete trovato soluzioni per molte cose… l’anno passato qui sulla Terra ci ha premesso di inviare molti dati sul nostro pianeta-

Keiichiro lo guardò interessato –Vuoi dire che per alcuni aspetti risultiamo più avanzati?-

Si intromise Pai –Più o meno. Ad esempio, voi umani avete trovato il vaccino per alcune malattie per noi difficili, come il tetano. Ma sono davvero poche le cose che sapete fare meglio di noi-.

-Noi abbiamo creato cinque armi viventi- fece Ryou, sfidandolo

-Il nostro sistema di educazione fa si che ogni persona sia in grado di combattere e difendersi-

-I terresti sono stati capaci di risalire a quasi tutte le civiltà antiche, comprendendo addirittura i linguaggi-

-La nostra lingua originaria, quella che usiamo sul nostro pianeta, contiene tutte le vostre radici, orientali e occidentali-

Zakuro batté –Anziché chiacchierare così tanto, perché non decidiamo la partenza?-

Dopo pochi minuti di consultazione, il gruppo decise di partire entro sette giorni.

-Dobbiamo farci i bagagli- si lamentò Minto.

-Non sarà necessario- fece Kisshu –Come nostre ospiti, non avrete bisogno di niente. Oltretutto è bene che i vostri abiti siano simili a quelli della nostra gente, senza troppi fronzoli-

-E bisogna anche rivedere i capelli- fece Taruto, prendendo una treccia di Retasu –Le donne li portano generalmente corti…e con code. Così lunghi e acconciati solo le donn nobili e indipendenti lo portano, oppure sacerdotesse.-

-EH? Io i miei capelli non li taglio!- disse Minto, toccando i suoi chignon 

-Basterà acconciarli diversamente- disse tranquillamente Pai –Oltretutto, le code o codini stanno a significare l’età della persona. Ad esempio, Taruto e Kisshu ne hanno due perché troppo giovani, io uno solo perché ho raggiunto la maggiore età e tra qualche anno potrò tagliarlo…-

-Non capisco del perche di tutti questi cambiamenti!- fece infastidita Zakuro –Non cambio la mia immagine per niente. Sono terrestre,non aliena-

-Il vostro non è un viaggio di piacere, Mew Mew- fece Pai, incrociando le braccia –Più del 70% della nostra gente vi preferirebbe morta. I nostri sono solo accorgimenti per la vostra salvaguardia-

-Ci vogliono morte? Ma…- Retasu li guardò –Non abbiamo accettato di aiutarvi-

-Ma loro vogliono la Terra, non la Mew Aqua- fece l’alieno –Siete nemiche naturali. Noi tre e qualche altro amico cercheremo di difendervi il più possibile-

-Abbiamo accettato conoscendo tutti i pericoli- fece seria Ichigo –Cercheremo di venirvi incontro, anche per agevolarvi, visto il vostro impegno- Ichigo riuscì a troncare ogni discussione.

Ryou guardò Kisshu e Pai –Naturalmente, verrò anche io con voi. Keiichiro rimarrà sulla Terra, invece-

-Non esiste- asserì Kisshu –Tu sei sulla lista nera, uno dei primi. Hai ostacolato per primo l’invasione e hai creato le Mew Mew-

-Ho degli obblighi verso le ragazze- disse Ryou –Verrò con voi anche io-

- Shirogane, non credo sia un’idea sensata, ma la vita è tua- concluse Kisshu, seccato.

Il gruppo venne sorpreso dal bussare improvviso al portone.

-Chi sarà? Abbiamo messo “Chiuso”…- chiese Minto

Continuarono a bussare.

Ichigo si mosse istintivamente –Io so chi è-

Il cuore iniziò a batterle forte e si precipitò verso la porta, spalancandola.

Eccolo lì.

Più alto, scuro, con i capelli un po’ più lunghi di quello che ricordava, più magro ma era lì, davanti a lei.

-Aoyama-kun!- il suo cuore perse un battito mentre il giovane la strinse forte, aspirando il suo profumo dolce. Si staccò da lei di poco, continuandola a stringere.

Il ragazzo guardò i presenti –E’ un piacere rivedervi- scoccò un’occhiata a Kisshu -…tutti quanti-

-Non sapevo del tuo ritorno- disse Ryou, tranquillo.

-Ichigo mi ha informato e sono venuto appena possibile. Sono atterrato a Tokyo meno di un’ora fa-

-Accomodati, Masaya-kun- disse Keiichiro, gentile come sempre ma ancora un po’ intontito per la botta ricevuta poco prima –Ti offro qualche cosa-

Quello scosse la testa e declinò gentilmente –Voglio sapere la risposta delle ragazze-

-Aoyama-kun…- Ichigo lo guardò –Abbiamo deciso di…partire con loro- disse velocemente.

Masaya respirò a fondo –Eroine nel DNA…- si fece serio.

-Ti prego, Aoyama-kun!- Ichigo lo guardò seria –Questa decisione è la migliore! Se è l’unico modo di portare la pace,allora…-

-Lo so- Masaya le sorrise –E’ per questo che voglio venire con voi- le disse, accarezzandole dolcemente i capelli e le guance.

-NO!- Kisshu, infastidito dall’intimità dei due, si oppose in modo evidente  –Non è il caso!-

Masaya lo guardò serio –Per quale motivo?-

-Tu sei… eri Deep Blu!- fece Kisshu, rabbrividendo al ricordo dell’alieno dagli occhi di ghiaccio –Sei un traditore! Hai ucciso la semi-divinità per salvare a Terra, anzi no, un’umana!-

Masaya drizzò le spalle –Tu, Kisshu, hai fatto la stessa identica cosa-

Kisshu rimase colpito da quella frase. Era vero. Quando era sulla Terra aveva voltato le spalle a tutti per Ichigo. Guardò la giovane, che sussultò, sentendosi messa in causa –E’ vero- ammise –Ma anche se c’è un tradimento peggiore, è il tuo. Sul nostro pianeta, la gente non è così benevola, in questo periodo. Per le ragazze abbiamo preparato una scorta, composta da noi tre e altri volontari a causa degli oppositori, che risultano essere più della maggioranza-

-Odiano le Mew Mew per aver contrastato l’invasione, vero?-

-Mi sembra ovvio-

-Bene. Come ex- Deep Blu mostrerò loro i piani del loro Dio. Mostrerò loro cosa voleva fare a voi e alla vostra gente. Io lo so, l’ho sentito quindi posso cercare di sfasare il mito del buon vecchio Deep Blu-

Kisshu fece per rispondere, ma lo anticipò Pai –Ragazzino, sei sicuro di quello che dici? Noi siamo stati quasi lapidati dicendo queste cose. Rinchiusi nelle prigioni per giorni solo per aver affermato che Deep Blu è stato un bugiardo fin dall’inizio. Non possiamo garantire la protezione di nessuno al 100%, meno che la tua. Vuoi seguirci comunque?-

Masaya annuì.

-No, Aoyama-kun, no!- Ichigo cercò di far ragionare il fidanzato, inutilmente.

-Allora creeremo una copia anche per te come per le ragazze, così non si noterà la tua assenza- confermò Pai, indifferente.

Masaya allungò una mano vero Pai –Ora siamo alleati, no?- sorrise, benevolo.

Pai strinse in modo distaccato la mano e Masaya la diresse subito dopo verso Taruto, che rise un po’ mentre la stringeva e poi verso Kisshu.

Quello guardò con astio l’umano –Non lo faccio per te- disse –Ma solo per la mia gente- strinse forte la mano e per un paio di secondi si fissarono. Quando si allontanarono, Ichigo percepì tensione negli occhi dei due ragazzi.

“Speriamo vada tutto bene”.

*

-A domani allora!- Retasu salutò il gruppo di ragazzi (composto da Keiichiro, Ryou e alieni). Era rimasta fino a tardi per aiutare Keiichiro con alcuni ordini e aveva sistemato la dispensa,in modo da poter togliere peso a Keiichiro.

-Grazie tante- la ringraziò Keiichiro –Meno male che sei rimasta altrimenti non avrei saputo cosa fare-

Quella sorrise radiosa –Ma figurati, non è stato un lavoraccio-

-Ryou- Keiichiro chiamò il biondo e indicò Retasu con la testa –Non dovresti dire qualche cosa a Retasu?-

Pai osservò la scena con curiosità. Ryou guardò Keiichiro e sembrò… mortificato.

Ryou si mise ad un passo di distanza da Retasu e si schiarì la voce -Scusa, per prima-

Retasu sorrise mezza imbarazzata –Ma no, figurati-

Pai ci pensò. Cosa aveva fatto Ryou? “Ah… quando Kisshu cercava di far toccare il Chimero ad Ichigo, Retasu ha cercato di calmare Ryou”. Era necessario chiedere scusa?

-Non avrei dovuto comportarmi così male con te- fece, seriamente dispiaciuto

-Non preoccuparti, Ryou-san- fece tutta rossa e non riuscendo a sostenere lo sguardo azzurro del giovane che le faceva battere il cuore a mille.

Ryou le diede un leggero buffetto sulla testa –Niente “san”. E non essere così buona, potrebbe piacermi- le disse, schiacciando l’occhiolino.

Retasu arrossì ancora di più e farfugliò qualche cosa e andò via, non prima di aver fatto un profondo e frettoloso inchino a tutti i presenti.

Keiichiro incrociò le braccia –Non voglio che tratti male le mie ragazze- era serio ma il tono della voce tradiva una vena divertita.

-Avanti, Kei… Retasu è l’unica di questo caffè che non tratterei mai male volontariamente-

Il moro sorrise –Lo so-

Ryou guardò i tre –Bene, forse è meglio che mi prepariate sulle maggiori personalità del vostro pianeta e…-

Pai interruppe Ryou –Shirogane, posso farti una domanda?-

-Certamente-

-“San”… cosa sta a significare precisamente?-

Ryou aggrottò le sopraciglia –Beh… è un suffisso…in Giappone sta ad indicare un tono di… rispetto ed educazione… come a dire “Signore o Signora”. A mio parere è un’usanza poco carina… in America è tutt’altra cosa. Perché lo vuoi sapere?-

Pai strinse le spalle e non rispose.

Ripresero la conversazione principale ma la testa di Pai era altrove.

*Parco*

-Aoyama-kun, non sei ancora andato a casa?- chiese Ichigo, stringendo la mano scura.

-No, non ancora… dirò ai miei genitori che sono tornato solo per un paio di giorni, nulla di più- sorrise gentile

Ichigo si fermò e lo guardò seria -Tu sei…-

-Sicuro di voler venire? Certo- la guardò negli occhi nocciola –Ho promesso di difenderti da ogni male, e lo farò.- le prese il mento fra indice e pollice, alzandole il viso.

Ichigo arrossì e le spuntarono le orecchie e la coda da gatto e tentò di coprirle.

-Io…- deglutì –Io sono la leader delle Mew Mew!- urlò, alzando di pugni –Sono più forte e più potente di chiunque a questo mondo!Ah ah ah ah!-

Masaya rise piano.

Quanto le era mancata quella ragazza.

-Ti amo, micetta mia- disse, baciandola sulla fronte.

Ichigo sembrò toccare il cielo con un dito.

“Quando potremmo vivere normalmente?”

Ehiiii xD ecco a voi fresco fresco il capitolo nuovo nuovo xD

Grazie tante a Madamakokoro, Ria, Eruanne (ma sai che hai un bel nikXD?) e midnightsummerdream (spero di averlo scritto bene xD)

Sono sicura che l’arrivo di Masaya  non sia piaciuto a nessuno xD ma vi prego, siate clementi! xD spero che questo capitolo vi sia piaciuto =) ora cerco di aggiornare anche le altre ff…. non è facile xD certo che se non mi carico di lavoro non sono io xD

Baci gente… buone vacanze ^o^

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Ehy gente

Ehy gente! Capitolo nuovo nuovo =) mamma che fatica… sto andando avanti con tutte le ff… ma perché ne faccio tante insieme?! xD sono proprio scemaaa =P Comunque spero vi piaccia la partenza del nostri eroi +.+ soprattutto perché… eh eh xD lo capirete più avanti! (no, non pensate a cose zozze xDD) vi lascio alla lettura e ai commenti (se commentate mi incitate ad andare avanti xD) a presto cari…. =) Grazie a Marty28 e Akly per i  commenti =) spero di non deludervi! E adesso… BUONA LETTURA!

Capitolo 7

“Partenza e… imprevisti”

Ore 6.00, Café Mew Mew

-Siete pronte?- Ryou guardò le cinque ragazze. Era il giorno della partenza.

-Siamo pronte- risposero in coro Minto, Retasu, Purin e Zakuro.

-Bene- guardò Ichigo, stesa per terra, nel meglio del sonno. Vena pulsante sulla fronte –SVEEEEGLIIIIA!- le urlò all’orecchio e la Mew neko saltò in aria, mentre le spuntavano orecchie  e coda da gatto –No, non mi mangiareee!- urlò.

-Man…giare?- Ryou sospirò, rassegnato. Stava sicuramente facendo uno dei suoi strani sogni

-Ma perché dobbiamo partire così prestooo?- si lamentò la rossa –Il vostro pianeta non scappa mica!- piagnucolò, ricolta a Kisshu.

Kisshu rise –Oh Ichigo… non vogliamo dare troppo nell’occhio..  e poi, sarà un viaggio lungo. Una settimana se andrà tutto bene. Meglio partire subito, abbiamo perso tropo tempo- le fece, tirandole una guancia.

Aoyama l’affiancò, sorridendo –Avanti, piccola-

-Sigh…-

Kisshu e Masaya si guardarono e successe una cosa strana… si sorrisero.

Ichigo li guardò “Che abbiamo sotterrato l’ascia di guerra?”

Keiichiro fece capolino nella stanza e aprì le braccia –Venite, ragazze! Fatevi salutare!- sorrise –Al vostro ritorno, troverete una mega torta tutti i gusti e dell’ottimo tè-

-Oh, Kei!!!- le ragazze erano commosse. Come al solito, riusciva a donare loro il sorriso.

Una alla volta abbracciarono Keiichiro, stringendolo forte (eh si, anche Zakuro abbracciò in modo affettuoso il moro!), Masaya gli tese la mano e Ryou lo guardò –Beh, tutore, ci si vede- salutò, sorridendo.

-Comportatevi bene- raccomandò, ironico.

Kisshu li lasciò fare. Era giusto che salutassero.

Aveva visto quanto era doloroso per le ragazze dover abbandonare la loro casa senza dire niente ai loro parenti e amici più intimi. Quando ebbero finito, disse –Avanti, Pai e Taruto saranno pronti e impazienti di partire. Prendetevi per mano- guardò Keiichiro –E’ stato  un piacere, Kei-

-Anche per me, Kisshu-

Ancora una volta, Ichigo provò una strana sensazione. Perché erano così amichevoli? Che cosa era successo? Per un attimo incrociò lo sguardo di Keiichiro, serio. Mormorò qualche cosa

“Scu…sa…mi”

-Perché?- non le poté rispondere perché venne teletrasportata con tutti.

Keiichiro sospirò e tornò in cucina.

Vide la figura legata e imbavagliata dietro il bancone.

-Scusami, ma è per il tuo bene … e il suo-

Sciolse la figura che rimase fermo e immobile –Non dovevate farlo-

**

Astronave aliena.

L’astronave era diversa da come se l’aspettarono. L’interno era tutto scuro, non vi erano finestre (Purin si aspettava degli oblò!). tutto era di un nero lucidissimo.

-Questa è la stanza centrale- fece Kisshu, assumendo il ruolo di cicerone –Dietro di voi c’è una porta che porterà nelle vostre stanze , affianco la mia, di Pai e Taruto e davanti, invece, la sala comandi. Per i servizi a destra, cucina a sinistra, ma per quella ce la vedremo io e Pai. Non mangerete il “vostro” cibo. È meglio che iniziate a prepararvi sulle nostre usanze- fece, sorridendo, pregustando già il divertimento nel vedere le Mew Mew sotto a studiare le loro tradizioni –Se non avete bisogno di me, io vado a dare una mano a Pai per la partenza-.

Siccome nessuna richiese la presenza di Kisshu, questo se ne andò.

Entrando nella sala comandi, vide Pai e Taruto. Il primo chino sui comandi, digitando tasti molto velocemente, il secondo stava galleggiando, annoiato.

-Sono arrivate?- chiese Taruto, sbadigliando

-Si- Kisshu ci pensò –Taruto. Distrai Ichigo e le altre… dovremmo essere molto distanti dalla Terra. Se scoprono ora lo scambio, sarà il pandemonio-

Taruto annuì, ma prima di uscire domandò –Era necessario?-

Pai alzò gli occhi per la prima volta –E’ per la loro e la nostra incolumità-

Taruto sospirò. Odiava le bugie –Va bene-

Pai e Kisshu rimasero soli.

-Non mi aspettavo da Shirogane  questo piano- fece Kisshu –Sostituirlo …-

-Non avevamo altra scelta- tagliò corto Pai –Kisshu, dobbiamo dare i traduttori alle ragazze … e da domani, inizieremo ad addestrarle. Meglio fare una figura decente al consiglio-

-Ok-

Pai premette un ultimo tasto –Pilota automatico inserito- poi gli venne un’idea e digitò su una tastiera rialzata –Quelle ragazze non hanno mai visto lo spazio … gli piacerà-

Kisshu sorrise –Ma quanto siamo gentili!-

Pai si concesse un leggero sorriso.

**

Taruto intanto stava facendo vedere tutta la navicella alle ragazze e Ryou, ma non impiegò più di dieci minuti.

Kisshu si avvicinò a loro –Venite nella sala principale, per piacere. C’è una sorpresa per voi-

La stanza, se possibile, era diventata ancora più buia. Sentirono uno schiocco di dita e … sopra e sotto di loro, lo spazio.

Stelle, pianeti … asteroidi! Videro anche una cometa passare vicino. Era così profondo e misterioso.

Retasu allungò una mano dove doveva essere la parete e la sentì, fredda –Che cosa è?-

-Lo spazio. Quello che ci circonda- fece Pai, a braccia incrociate –Pensatela come ad una finestra-

-E’ bellissimo- mormorò Minto, sedendosi per terra –Ichigo, non trovi sia… Ichigo?-

La rossa stava guardando Masaya con attenzione, come se lo spettacolo non l’affascinasse tanto.

-Cosa c’è, piccola?- domandò il ragazzo, sorridendole.

-Tu … -

Kisshu, Pai e Ryou si guardarono –Tu non sei Masaya-

Quello sorrise –Ma certo che sono io-

-Non mentire!- si girò verso Kisshu e lo prese dalla maglia –E’ opera tua, vero?! È una di quelle copie?!-

Kisshu sospirò –Te ne sei accorta-

-Ritorniamo indietro!- urlò

-Non si può. Pilota automatico- fece Pai, impassibile.

-Questa è opera tua!- scrollò violentemente Kisshu -Non hai mai sopportato Masaya e allora …!-

-Ichigo, silenzio!- Ryou era intervenuto in favore di Kisshu, spingendo la ragazza lontano dall’alieno –E’ stato per il suo bene. Sta bene, non temere. Keiichiro gli spiegherà tutto- lo sguardo divenne di ghiaccio –E sappi che l’idea di sostituirlo è stata mia-

Per la rabbia, ad Ichigo spuntarono coda e orecchie da gatto –Perché?!-

-Lui non fa parte del progetto Mew- le ricordò Ryou –E’ stato il nostro peggior nemico e la divinità degli alieni. Non sarebbe servito a niente. Avrebbe compromesso ancora di più la vostra incolumità-

-Non è vero! Riportatemi Masaya!-

-Ichigo, basta! Non fare i capricci- Kisshu cercò di calmarla –La nostra gente l’avrebbe linciato. A malapena riusciremo a difendere voi! Figurati Deep Blu!-

-LUI E’ MASAYA!-

Zakuro si avvicinò ad Ichigo, prendendola per le spalle –Basta ora. Sei una leader, devi pensare al bene di tutti. Penso che Ryou sia stato un po’ estremo ma non puoi biasimarlo. L’ha difeso-

Ichigo strinse i pugni e le orecchie e la coda da gatto scomparirono. Si scrollò Zakuro e corse a rifugiarsi nella stanza delle ragazze.

Retasu fece per seguirla, ma Ryou la bloccò sul posto –Lasciala stare-

Retasu sembrò indispettita. Ma come ragionavano tutti quanti? Avevano appena ferito Ichigo, inutilmente, oltretutto! Perché nessuno parlava e agivano soltanto? –Non ti sembra di aver esagerato?- il suo era un tono di rimprovero.

Ryou la fissò, accigliato –Non ti ci mettere anche tu, per piacere-

-Un corno!- la mew verde sembrava aver preso il posto di Ichigo –Potevate convincere Masaya a restare e spiegare prima ad Ichigo la situazione! Adesso ci starà malissimo!-

-Come potevamo convincere Masaya a restare sulla Terra, sentiamo!- fece Kisshu, seccato

-Come avete fatto, credo! Con la forza!- ribatté lei

-E da quando sei una tipa bellicosa?- la stuzzicò Kisshu.

Retasu arrossì –Vi ricordo che Ichigo era riluttante dal  far venire Masaya con noi. Bastava parlarle. Non metterebbe mai a rischio la vita della persona che ama. Io vado a parlarle-

-Retasu, è un ordine, stai ferma qua!- la richiamò Ryou, afferrandola per un braccio.

Per un attimo, un solo attimo, nella stanza nessuno fiatò. Pai fissava la ragazza, rossa in volto. Era imprevedibile… cosa avrebbe fatto, adesso?

Retasu lo scrollò di dosso, con fermezza ma senza gesti bruschi –Niente ordini, Ryou. Mi spiace ma  questi modi non mi sono mai piaciuti. Lo sai come la penso. Vado da Ichigo-

Retasu si diresse verso la porta della camera e pian piano, Purin, Minto e Zakuro la seguirono.

-Da quando è così violenta?- fece Taruto.

Pai fece sparire il Chimero copia “Non poteva essere così anche durante le nostre battaglie?” sentì lo stomaco contorcersi.

Kisshu sospirò –Non ha tutti i torti, però …-

Ryou sembrò accigliato, poi pentito e infine amareggiato –Ichigo capirà … e spero pure le altre-

-Devi davvero tenere tanto a loro- fece Pai, sorprendendo Kisshu. Era la seconda volta che di sua spontanea volontà chiedeva qualche cosa riguardo le ragazze.

-Naturale. Sono come … - sembrò cercare il termine più appropriato – … tante piccole sorelle-

-Sorelle?- il tono di Pai era sarcastico. Poi cambiò subito argomento –Sulla Terra dovrebbero essere le 7.30 del mattimo, massimo 8.00… se le ragazze vogliono fare colazione, che chiedano a Kisshu-

-E tu?- a Kisshu non andava di badare alla cucina

-Sono in sala comandi- rispose quello, laconico. Detto questo sparì dietro una porta

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Salve gente e benvenuti ad un altro capitolo di “Other ecceccc) (si secca pure scrivere il titolo -__- ndRyou) ^^””” sapete, mi sto divertendo a scrivere questi capitoli… addirittura nel prossimo capitolo descriverò un po’ la cultura aliena! È troppo bello!

Vorrei ringraziare Marty28, Siretta e Lory 06 (amoooora! Da quanto tempo!) per i loro commenti.. mi riempite di gioia!

Passando un attimo al capitolo… ho deciso di dividere le varie fasi della navicella in tre parti principali, una è questa… nel prossimo capitolo ci saranno varie spiegazioni di usi, costumi e nel terzo, probabilmente, l’atterraggio sul pianeta alieno.

Detto questo… BUONA LETTURA!

Capitolo 8

“Lingue sconosciute”

-Ichigo?- Retasu e le ragazze erano entrate lentamente nella cameretta.

Era molto semplice. Erano stati disposti cinque letti che si trovavano a galleggiare a mezzo metro dal suolo (Ryou avrebbe dormito con i tre alieni), ma eccetto questa stranezza, la stanza risultava molto spartana.

-Lasciatemi stare!- si lamentò quella, con la testa contro un cuscino.

-Non vuoi parlarne?- Minto le si fece vicina –Lo sai che è stato fatto per il suo bene. Poteva essere pericoloso-

-Lo so … - singhiozzò.

-Ma?- Zakuro la incalzò

-Ma … per quanto tempo staremo ancora lontani? Quando potremmo essere … una coppia normale?- la voce era più di un mormorio –E poi, l’averlo vicino mi avrebbe fatto sentire più sicura …  mi aveva promesso che …-

-Ichigo, non sei una sciocca. Sai che cosa avrebbe comportato la sua presenza- Zakuro aveva assunto il suo classico atteggiamento da sorella maggiore –Kisshu, Pai e Taruto quanto dovranno rischiare, ancora? E i compagni che si sono offerti per farci da guardie del corpo?-

-Zakuro non ha tutti i torti- disse Retasu, molto dolcemente –Masaya capirà …  e dopo questa missione, potrete frequentarvi come due normali ragazzi-  sorrise

-E poi, non ti lamentare!- Minto assunse una posa da aristocratica –Almeno tu il ragazzo ce l’hai! Qui siamo tutte zitelle-

-Purin non è una vitella! Sono una scimmia!- fece la biondina.

Retasu e Minto la guardarono –Zitella… con la z… non Vitella…-

-Comunque sia, sono una scimmia! Uuuuu!- la ragazzina iniziò a fare il verso della scimmia, imitandola molto bene.

Risero tutte ed Ichigo si mise a sedere –Grazie, ragazze –

Passò più di un’ora e le ragazze continuarono a parlare del pianeta alieno –Vi rendete conto- fece Purin –Che lì saremo noi le aliene?!-

-E’ vero!- esclamò Minto, portandosi una mano alla guancia, con fare afflitto –Io… un’aliena!-

-Teatrale come sempre!- fece Zakuro, incrociando le braccia sul petto.

-Oh, Zakuro! Non lo faccio apposta!- fece la mew bird –E’ nella mia fantastica natura essere… fantastica!-

Ci fu una risata generale.

-Ehy, Taruto non ci ha fatto vedere la sala comandi!- esclamò d’un tratto Purin –Andiamo a vederla?-

Nessuna obbiettò e si avviarono verso la sala comandi, ma nel salone centrale, trovarono Ryou che fissava lo spazio con aria assorta. Ichigo si irrigidì e Zakuro le poggiò una mano sulla schiena –Sarebbe il caso di chiedere scusa sia a lui che a Kisshu-

-Si, però…-

-Vai…- e la spinse in avanti. Zakuro era fatta così. La più grande e la più matura…  e non era la prima volta che spingeva una delle ragazze ad affrontare la realtà, né sarebbe stata l’ultima volta

Ichigo guardò il ragazzo, che le dava le spalle –Ryou…- sembrava imbarazzata –Ecco… io… volevo scusarmi con te!-

Il ragazzo si voltò a guardarla e disse qualche cosa che Ichigo non capì.

-C… come scusa?-

Ryou sorrise e iniziò a parlare. –Ma cosa!?- si voltò verso le ragazze –Ma che sta dicendo?-

Anche le altre parevano confuse, quanto lei.

Ryou rise e gridò tre nomi, le uniche cose che più o meno avevano capito –Pai, Kisshu, Taruto!- continuò a ridere.

I tre arrivarono nella sala principale e guardarono Ryou, che continuava a parlare nella strana lingua. Kisshu lo guardava e rideva insieme a lui, mentre Taruto cercava di tenere un contegno decoroso mentre guardava le cinque ragazze con fare di superiorità.

Pai sbuffò, alzò gli occhi al cielo e borbottò qualche cosa.

Ichigo, come le quattro compagne, era confusa e guardava i quattro con attenzione –Ma è un linguaggio segreto!?- domandò, esasperata alla fine.

Kisshu, per tutta risposta, le sorrise e allungò una mano verso il suo orecchio, ma Ichigo si scostò, urtata e infastidita –Non mi toccare!- Kisshu strinse gli occhi e provò ancora ad allungarsi verso la ragazza, ma questa fece dei passi indietro.

Pai, allora, si avvicinò al gruppo e si rivolse a Retasu. Disse poche parole e la fissò intensamente negli occhi e poi aggrottò le sopraciglia. Indicò un suo orecchio e poi quello della ragazza. Retasu sembrò capire e sporse leggermente in collo verso il ragazzo alieno, che glielo sfiorò e Retasu sentì un qualche cosa di freddo entrarle nel condotto uditivo

-Mi capisci?- ora Retasu capiva le parole di Pai.

-Ora si, ma cosa…?- sembrava confusa e guardò le amiche. Ichigo e Purin stavano dicendo qualche cosa ma non le capiva bene

-Stanno parlando la tua lingua, il giapponese- fece Pai

-E noi che lingua stiamo parlando?-

-Quel del mio pianeta-

-Oh…-

Si girò verso le ragazze e indicò il proprio orecchio e alzò un pollice.

Pian piano si fecero istallare quella cosa fredda nell’orecchio.

-Ma cosa diamine è?!- si lamentò Minto, toccandosi l’orecchio

-Un traduttore … come pensate potessimo parlare sulla Terra? Quell’esserino manda impulsi al vostro cervello e vi permette di capire e farvi capire- spiegò brevemente Kisshu.

Ci fu un “ooooooh” generale.

-Che figataaaa!- trillò Purin

-E comunque, Ichigo- Ryou la guardò –Scusami tu-

Quella sbatté gli occhi –Mi avevi capita comunque?!-

Ryou rise e le scompigliò la frangetta –Quando chiedi scusa hai sempre quell’atteggiamento-

-Oh…- la sua attenzione venne attirata da un “emh emh”, che proveniva da Kisshu, che sorrideva a trentadue denti –Si si… scusami pure tu- fece la rossa, indispettita, mentre le si gonfiavano di più le guancie.

GROOOOOOOOOOOOW.

Tutti si voltarono verso Purin che imbarazzata si teneva la pancia –Scusate è che ho.. fame…-

Kisshu sorrise –Allora andiamo a mangiare un po’, seguitemi!-

Mentre tutti si allontanarono, Retasu venne fermata da Pai –Grazie, per esserti fidata- sembrava impacciato, fuori posto e Retasu, anche se sorpresa, non infierì sul povero alieno –Di niente. E poi, non potevi voler nulla di male, quindi che cosa avrei dovuto temere?- sorrise, gentile e solare come sempre.

Pai sentì l’ennesimo nodo allo stomaco.

-Senti…-

-RETAsUUU!- Ichigo si affacciò alla porta della cucina –Vieni su!-

-Arrivo!- guardò Pai –Cosa stavi per dire?-

Quello si irrigidì un attimo –Meglio se ci affrettiamo-

E detto questo, seguirono il gruppo nella cucina.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

“Un mondo del tutto nuovo”

La cucina della navicella era molto semplice e ricordava molto le cucine terrestri. Aveva un piano cottura che andava ad energia prodotta direttamente dalla nave, quindi non vi era una fonte di calore specifica o comunque visibile su cui cucinare. Non vi erano forni, ma un piccolo microonde (almeno questo sembrava) sopra un ripiano. Al contrario dei letti, tutti i mobili erano appoggiati al pavimento, anzi, saldati. Un tavolo con delle sedie, tutto di metallo chiaro, si trovava al centro della stanza. Vi era una stanzetta più piccola che aveva valenza di ripostiglio per le vivande.

Il cibo del pianeta d’origine dei tre alieni era molto diverso da quello terrestre. Sulla Terra, le ragazze potevano scegliere molti tipi di carne ma sul pianeta alieno vi erano altre abitudini alimentari.

-Da noi, si mangia principalmente pesce- aveva iniziato Pai, -E’ una delle pochissime forme di vita già esistenti sul quel pianeta. Sono diversi, però, dai pesci terrestri. I nostri hanno denti affilati e hanno delle zampe che gli permettono di stare sulla terra ferma per un paio di minuti- ci pensò –Sono un po’ pericolosi-

-Ma abbiamo anche altri tipi di animali … come delle capre- si intromise Taruto, voglioso di raccontare del suo mondo alle Mew Mew.

-Avete le capre?- Purin lo guardò, sorpresa

-Beh, una specie- Taruto ridacchiò –Le nostre hanno anche le ali e tre gambe sole, ma la carne è come quella terrestre… solo che sono onnivori-

Ichigo sbatté gli occhi. Questa parola non gli era nuova. Ryou ridacchiò – Vuol dire che mangiano sia carne che erba-

Ichigo arrossì e borbottò qualche cosa.

-La vegetazione si è sviluppata solo nel sottosuolo, naturalmente- continuò Kisshu –La superficie è ricca solo di tempeste di ghiaccio-

-Le verdure sono buone!- intervenne Taruto, interrompendo il maggiore, che sembrò urtato –Sono dolci, alcune amare, ma molto saporite!-

I due maggiori annuirono per conferma, un po’ seccati –E poi, in pochi sanno bene come lavorarle e pochissimi, come Taruto, sanno manovrare le piante. Di certo ve ne ricorderete- sogghignò Kisshu e la ragazze rabbrividirono silenziosamente al ricordo di quelle terribili Chimero-piante.

-Comunque- riprese Pai - quel ghiaccio è molto pregiato, intendo quello della superficie- continuò –E’ un ghiaccio resistente- la sua voce prese una strana intonazione –Sapete, sul nostro pianeta viene usato anche per creare monili o anche armature. Resistono per secoli e difficilmente si rompono. Il flagello della nostra gente è anche una grande fonte di ricchezza. Sono in pochi gli uomini capaci di raccoglierlo e lavorarlo- ci pensò su –Per ora è tutto-

-Il fatto dei capelli…- Retasu sembrava interessata –Ne avevate accennato… -

-Ah si- Kisshu indicò le sue code e quello di Pai –Per gli uomini i codini rappresentano l’età. Taruto è piccolo, quindi gli vengono fatte due codine e io, che ancora non ho raggiunto la maggiore età, idem. Pai invece che è, per il nostro popolo, un uomo, può tenerne uno. Naturalmente non ci sono solo queste acconciature, è a discrezione nostra. Un uomo ormai non solo maturo con una famiglia o un incarico importante o comunque indipendente, può tagliarsi il codino e far quello che vuole dei suoi capelli-

-Per le donne è un po’ diverso- continuò Pai –I capelli lunghi possono essere…una distrazione.- tossicchiò imbarazzo quando le ragazze mormorarono “Maschilisti” -Non ci aspetteremo un taglio di capelli, ma almeno un’acconciatura diversa. I capelli sciolti, come quelli di Zakuro, sono indice di indipendenza. Non dipendono più da una casa paterna ma sono donne vere e proprie. Le codine di Ichigo sono troppo simili a quelle maschili (-EEEEEEEH?!-), i codini di Minto sono elaborati, adatte per donne ricche (-Io sono ricca!-), le trecce di Retasu vanno bene ma ha i capelli troppo lunghi (-Non li voglio tagliare!-). vanno bene solo i capelli di Purin- sospirò –Certo, non vi chiederemo chissà che, ma prima di poter accedere alla Mew Aqua, il nostro popolo dovrà fidarsi di voi e dovrete dare meno nell’occhio. Ci sono troppi fanatici in giro e non vogliamo rischiare la vostra vita- sospirò, sembrava preoccupato –Potrebbero trovarvi disdicevoli-

Zakuro guardò le amiche –Se ci permetterete di tenere la nostra lunghezza, ci acconceremo come meglio credete. I capelli sono importanti per noi donne-

Kisshu ghignò –Vanitose-

Ichigo lo colpì in pieno viso, ringhiando un –Sta zitto-

*

La settimana proseguì tranquilla. Era stato più o meno spiegato alle Mew Mew e a Ryou come ci si comportava davanti al Consiglio, ed era stato loro vietato di parlare –Potrebbero trovarvi… antipatiche- aveva asserito Taruto

-E poi, non siete dei bravi Ciceroni- aveva concluso Kisshu.

-I vestiti saranno importanti- aveva poi continuato il giovane verde –Il trucco è la semplicità. Solo i ricchi si possono permettere i fronzoli e i colori di alcune tuniche rappresentano la funzione. Ad esempio, Deep Blu era Blu, il colore degli dei. Non troverete nessuno vestito di quel blu. Saranno tutti di un blu più chiaro, o strisce blu. Quelli sono i sacerdoti. I Consiglieri sono vestiti tutti di viola e il... chiamiamolo Re del nostro pianeta si veste d’oro. Ha la stessa funzione della vostra regina d’Inghilterra e il Consiglio di un Parlamento. Il resto della popolazione si veste a piacere e gusto, segue  una moda non ben definita… credo non ci sia altro giusto?-

-Le festività possono interessare?- chiese Kisshu, guardandosi intensamente col fratello.

-Forse…-

-Bene, allora, le festività sono poche. All’interno delle famiglie si festeggia principalmente il passaggio all’età adulta (vi siete perse la festa di Pai, è stato uno spasso) ma feste del nostro popolo sono poche … ad esempio abbiamo un corrispettivo del vostro Natale, dove però noi festeggiamo la nascita dell’Universo. Il Shekn, lo chiamiamo noi. Poi …, beh, poi abbiamo un lutto-

-Cioè?- Ichigo si mise comoda

-La partenza dalla Terra-

Zakuro strinse gli occhi –Cosa si fa in quel giorno?-

-Non si esce di casa per tre giorni- fece Taruto –E’ una palla-

-La Partenza- fece Pai –E’ semplicemente chiamata così. Ci si chiude in casa, non si esce, è vietato ridere o scherzare- sospirò –E’ un giorno triste, molto-

-In quei giorni non si può neanche partorire- fece Kisshu –Il parto viene ritardato. In questa maniera sono morti anche dei bambini-

A Retasu strinse il cuore –Che cosa triste-

-Già…-

-Avete solo queste festività?- chiese Minto

-Oh no, abbiamo la festa del Dio Sole, sempre legata alla Terra,però viene festeggiata comunque. È molto bella, gioiosa- fece Taruto –Poi si mangiano un sacco di cose! La gente va in piazza vestita nei modi più allegri e canta, balla!-

-Questa ci piace!- fece Purin, allegra –Siamo vicini a qualche festività, adesso?-

Pai ci pensò –Purtroppo per voi, alla Partenza-

Ci fu un sospiro generale –Ci comporteremo bene, promesso- fece Ichigo –Cercheremo di adattarci il meglio possibile-

-Ah si, sul nostro pianeta, i poteri sono bloccati. Solo il Re e le guardie possono usarli, tutto grazie ai bracciali che portano. I poteri sono bloccati da lastre messe su tutto il pianeta. L’unico materiale che ci blocca. È frustrante!- concluse Kisshu.

-E’ poi c’è anche il Vir…-

-Basta adesso…- Pai si alzò, battendo le mani sul tavolo, interrompendo Taruto e comunque nessuno stava ascoltando –Siete libere di fare ciò che volete ora, anche se no c’è molto da fare. Arriveremo tra sei giorni e cinque ore, se tutto va come previsto-detto questo, uscì dalla stanza.

Dopo aver mangiato alcune strane verdure conservate in modo molto particolare e aver assaggiato dei dolci, le Mew Mew si ritrovarono a guardare lo spazio infinito insieme a Ryou, mentre Kisshu e Taruto si erano ritrovati nelle loro stanze.

-Ragazze- Ryou interruppe il silenzio –Non dovete, minimante, parlare con gli alieni. Lasciate che siano Pai, Kisshu e Taruto a sbrigarsela.-

Ichigo si irrigidì. Aveva una strana sensazione. I suoi sensi da gatto la misero sul “chi va là”.

Passò molto tempo (o poco? Nello spazio era difficile stabilirlo), quando a Minto venne in mente  una domanda importantissima mai rivolta agli alieni e il primo dei tre che beccò fu Kisshu –Ma durante il nostro soggiorno… noi, da chi staremo?-

-Ah, non ve lo abbiamo detto?- sorrise –A casa nostra-

-CHEEEE??- Ichigo lo guardò –Veramente?-

-Si, sarete nostre ospiti. I nostri genitori sono stati già informati e vi posso dire che sono più che felici di conoscervi e le nostre sorelle…-

-Genitori? So…sorelle?- sembravano allibite.

-Avete delle sorelle?- erano allibite

-Si, due. Samia, la più piccola ha cinque anni e poi c’è Lay, la gemella cattiva di Pai- rise della sua ultima affermazione –Già… cattiva-

-Aspetta!- Ichigo e le altre sembravano confuse –Ospiti in casa vostra?-

-Qualche problema? La casa degli Ikisatashi è sempre aperta!- Kisshu sorrise –Ci divertiremo…non trovate?-

-Oh mamma…-

-Questo però non ce lo avevano detto- mormorò Retasu.

Da quel momento in poi, nella mente delle ragazze iniziarono a formarsi le più svariate fantasie sulla famiglia Ikisatashi. Sadici come i figli? Pervertiti? Senza buon gusto? Infantili e pericolosamente chiassosi?

Non riuscivano ad immaginarsi i genitori che avevano potuto tirar su quei tre alieni così diversi e così… impossibili! Per non parlare poi delle due sorelle… una bambinetta e una… una gemella di Pai! La gemella “cattiva” aveva detto Kisshu.

Mentre fantasticavano, erano passati giorni e giorni e Taruto arrivò da loro –Tra qualche ora atterreremo- sembrava felice ma allo stesso tempo preoccupato. Per loro? Certo.

Lesse la stessa preoccupazione negli occhi delle ragazze.

-Non temete, ragazze- disse, portandosi le mani dietro la testa, fingendo sicurezza –Noi tre vi proteggeremo. Siete sotto la nostra tutela, niente potrà nuocervi!- rise

-Grazie, Taru-Taru!- quello arrossì un po’ e mise il muso, facendo sporgere le labbra –Ti prego di non chiamarmi così-

**

Sala comandi

Pai e Kisshu stavano inviando gli ultimi messaggi alla base, chiedendo il permesso di atterrare e soprattutto, inviavano messaggi alla scorta delle Mew Mew. Entrò Taruto –Le ho avvisate- disse.

I due accennarono con la testa. Il piccolo si mise al loro fianco –Perché non gli avete accennato al Virus?-

Pai lo guardò –Loro non possono esserne colpite, anche se il Virus è nato sulla Terra. Questa malattia ha colpito solo la nostra gente-

-Tu dici?-

-Certo. E poi, tempo al tempo. Sicuramente ne verranno a conoscenza, sarebbe impossibile, ma non è una cosa importante-

Kisshu squadrò il fratellastro –Odi tanto anche il solo sentirlo nominare, vero?- Pai non rispose –Non morirà, tranquillo- gli mise una mano sulla spalla –Appena attiveranno l’Acqua Mew, tutto andrà meglio-

Pai sospirò –Forse hai ragione-

Ma il pensiero dei tre alieni andò subito ad una persona molto cara e amata.

 

Angolo autrice.

Ma cari lettori, vi assicuro che è uno spasso pensare a come potrebbe vivere una civiltà sconosciuta! Mi sono immaginata tutto =) una piccola anticipazione ve la posso fare… nel prossimo capitolo si atterra e… beh, inizierà l’avventura sul pianeta alieno (finalmente, direte tutti).

Ringrazio tanto Lovearmony, Lory 06 (che recensione lunga xD grazie amoooora!), Marty28 e siretta (la tua curiosità credo sarà meglio appagata nei prossimi capitoli =) ). Tra qualche settimana credo di dover iniziare a studiare per l’università (ahimè ci sono arrivata pure io al barato senza fine dei disoccupati xD) quindi cercherò, in questo periodo di sollazzamento, di scrivere il più possibile, poiché dubito che finite queste storie che ho in corso, in scriverne nuove in futuro … a meno che non siano corte o comunque facili da gestire, al contrario di quelle che sto facendo ora O.O’’’’. vi informo che di questa fanfiction sono al capitolo 12, ovvero 3 capitoli avanti e più o meno è così per le altre ff. cercherò di aggiornare in modo di potervi accompagnare durante l’anno, se non sarete anche voi sommersi da libri e impegni vari =). Detto questo spero che possiate commentare il capitolo =)

Adieu!

 

 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Carissimi lettori, questo capitolo è stato scritto con una grande fatica poiché ho cercato di mostrarvi quello che per me è il mondo degli alieni, così affascinante! Spero che vi piaccia perché io mi sento un po’ soddisfatta del mio lavoro! Ringrazio chi ha commentato il precedente capitolo =)

Vi annuncio che la storia sta andando avanti e credo che posterò molto velocemente, almeno per questa storia. Non so dirvi ancora quando durerà, ma credo un pochino tanto xD

Bene, detto questo … Buona lettura!

 

 

Capitolo 10

“Poco gradite …  o quasi!”

 

-Stiamo entrando nella nostra atmosfera!- fece Pai, sedendosi ai comandi –Kisshu, aziona le difese, Taruto, invia il messaggio del nostro atterraggio!-

-Subito!- risposero i due alieni, pronti.

Kisshu attivò le difese e poi uscì dalla stanza di comando, trovò le ragazze e Ryou nella sala che contemplavano lo spazio.

-Tenetevi forte- batté le mani e comparvero dei sedili galleggianti –Sedetevi e…godetevi lo spettacolo- indicò un pianeta davanti a loro –Quella è la nostra Terra-.

Era molto diverso dal loro pianeta. L’atmosfera era  carica e spessa, grigia e per nulla invitante.

-Come Venere. Ha un’atmosfera così tossica che è impossibile vedere la sua superficie- fece Zakuro.

Pesanti cinghie serrarono le ragazze alle sedie. Sentirono una forte pressione, le orecchie iniziarono a fischiare e pensarono che di lì a poco sarebbero  esplose.

Ma poi, finì tutto. In meno di un minuto.

-Siamo dentro!- urlò Pai.

Le sedie scomparirono e i tre alieni si avvicinarono al gruppo scosso –Ora state vicino a noi- fece Kisshu –Pai, apri la fila, io e Taruto ci metteremo ai lati-

-Ma cosa succede?- Purin si aggrappò al braccio di Taruto, ma quello si sciolse gentilmente dalla stretta –Meglio di no. Potrebbe non piacere-

-Stiamo scendendo nel sottosuolo- fece Kisshu –Sicuramente troveremo ad aspettarci dei soldati- guardò Ichigo –State vicino e non parlate non nessuno. Lasciate fare a noi-

-E soprattutto, non fate sciocchezze- pregò Pai. Era nervoso e si vedeva da come si era irrigidito.

-Faremo il possibile- disse Ichigo.

Sentirono un tonfo e poi silenzio.

Qualche secondo dopo, si aprì una porta che mai avevano notato e furono investite da una forte luce.

-Benvenute e…bentornati-.

Scesero lentamente dalla navicella e con la coda dell’occhio videro sulla superficie scura del ghiaccio.

Davanti a loro c’erano un gruppo di alieni vestiti in modo scuro, con dei pesanti caschi sulla testa e in mano tenevano degli strani fucili, simili a quelli dei videogames.

-Druza?- I tre alieni sembravano confusi.

Davanti a loro c’era un alieno molto alto e sottile. Aveva la carnagione chiarissima e dei capelli corti e liberi da qualunque laccio, di un colore castano-rosso. Gli occhi erano affilati, viola, ciglia lunghe e un sorriso melenso. Indossava una tunica viola con i bordi ricamati di nero con strani ghirigori.

“Un consigliere?” pensarono le ragazze, contemporaneamente.

-Cari, carissimi Ikisatashi. È un piacere rivedervi. Fatto un buon viaggio?-

-Cosa ci fa lei qui, Druza?- chiese Pai, prendendo la parola.

-Ma vi do il benvenuto- ripeté quello. Guardò le ragazze e poi Ryou –Loro sono le Mew Mew? Ma sono delle bambine!- sembrava sorpreso –E il giovane dagli occhi di ghiaccio è …?-

-Il capo del progetto Mew- rispose Kisshu, sorridendo –Ora ci scusi, ma dovremmo andare al Consiglio e…-

-Vi accompagnerò personalmente, prego- diede loro le spalle e iniziò a camminare molto lentamente. Dopo che si mosse il gruppo, i soldati chiusero la fila.

Quello che le ragazze definirono “l’aeroporto”, era uno enorme stanzone con pareti di metallo e luci al neon. Arrivarono a camminare in n largo tunnel che però dava loro un senso di claustrofobia.

Purin cercò con gli occhi Taruto e la tentazione di allungare la mano fu tanta, ma si trattenne dal fare ciò. Non voleva complicare la situazione al suo amico.

I tre alieni erano tesi. Riuscivano a vedere il profilo di Kisshu e i suoi occhi d’oro che scattavano da una parte all’altra. Aveva la mascella chiusa, serrata ma cercava di fingere tranquillità e serenità, tanto che alle volte guardava verso una guardia e storceva la bocca in un ghigno. Di Pai non vedevano il volto, né vedevano in lui segni di tensione significativi. Aveva le spalle rilassate e camminava a testa alta, la schiena diritta e il passo controllato ma se per caso Druza si voltava verso di loro, per un attimo serrava le mani bianche in pugni stretti tanto da far tremare il braccio, ma durava meno di qualche secondo. Taruto invece era il più inquieto. Guardava Purin, poi guardava le guardie, poi i soldati e Druza. Ogni tanto lo vedevano che si grattava la nuca, in senso di disagio e sbuffava.

Dal canto loro, il comportamento dei tre era normale. Non si aspettavano proprio Druza. Forse i soldati ma niente di più. Avevano preso accorti specifici con i loro compagni , la futura scorta delle Mew Mew che avevano garantito la loro presenza dal primo passo su quel pianeta. Dove erano finiti tutti quanti? Cosa stava macchinando il Consiglio? Perché proprio era venuto Druza ad accoglierle? Proprio lui, l’anti-terrestre per eccellenza, colui che aveva proposto la condanna a morte dei tre Ikisatashi e una nuova guerra contro la Terra? Che fosse una macchinazione segreta? Impossibile … e allora … cosa?! Conoscevano bene quel Druza ed era una di quelle persone che si dovevano etichettare come “PERICOLOSAMENTE PERICOLOSE”.

Il tunnel finì e una fioca luce apparve davanti alle ragazze –Benvenute a Lokusa, la città capitale del nostro paese- disse Druza. La sua voce aveva una nota divertita.

Da cosa?

Ma poi, Pai e Kisshu capirono.

Anziché prendere una strada secondaria, Druza si diresse verso una delle più importanti e affollate città della città.

“Le vuole mostrare. Ora sanno che sono qui” pensarono con orrore Kisshu e Pai “Così facendo … la folla potrebbe …”.

Da quel momento in poi, tennero occhi e orecchie ben aperte, pronti ad una possibile aggressione.

La popolazione era divisa in pro e contro umani. Ed erano più i contro.

Dal canto loro, il gruppetto di umani era sorpreso di vedere quella città che ai loro occhi sembrava … strepitosa!

Gli edifici erano bianchi o gialli, colori tenui e non forti e aggressivi. La loro forma era squadrata ed erano uno vicino all’altro. Vedevano bancarelle con sopra ogni sorta di cosa, strani oggetti o anche quelli che identificarono come verdura o carne. Addirittura una di quelle strane capre con tre zampe che non belava ma produceva un profondo ringhio basso. Gli alieni, o per meglio dire, le persone che incrociarono erano così … varie! Donne, uomini e qualche bambino. Vestiti in modo sgargiante, alle volte semplice, qualcuno con semplici mantelli. Capelli colorati, legati, qualche uomo li aveva sciolti e qualche donna incredibilmente lunghi e liberi. Guardarono in alto ed ebbero una sensazione di vertigine. Era come stare dentro una profonda caverna con il tetto altissimo. Non vi era luce che proveniva da un sole, ma quella era dovuta a lampade al neon che illuminavano a giorni tutta la città sotterranea.

Ma altre queste cose così meravigliosamente nuove, notarono gli sguardi della popolazione.

Alcuni bambini le guardavano incuriosite, e li indicavano tirando i vestiti delle madri. Alcune persone erano sguardi attenti ed altri ancora, ostili. Addirittura un vecchio sputò per terra al loro passaggio.

“Questa è una violenza psicologica bella e buona” pensò Kisshu.

-Come potete vedere, cari Umani, questa è una delle vie principali, ricca di negozi, bancarelle. È il centro economico della città e davanti a voi vi è il Palazzo del nostro Re-

Spostarono lo sguardo e videro un imponente edificio bianco che rifletteva la luce artificiale. Aveva una forma cilindrica, allungata ma non per questo il suo diametro era minore, anzi, quasi lo paragonarono al Tokyo Dome per la sua larghezza. Ricco di vetrate colorate si presentava imponente e fece sì che le Mew Mew si sentissero minuscole e insignificanti.

-State tranquille- mormorò Ryou, camminando tranquillo.

-Nella sala principale incontrerete il Consiglio con sua Maestà a ricevervi-

-Le Umane preferirebbero sistemarsi adeguatamente per poter … - Pai cercò di parlare, ma Druza lo fulminò con lo sguardo –Seguitemi, ho detto. A dopo i banali e futili tentavi di farle sembrare pacifiche- le guardò, per la prima volta, con astio.

-Merda- Kisshu le guardò –Niente sciocchezze-.

La Sala d’accoglienza era lunga, ma non larga. Alle pareti vi erano dei drappi con trame strane  e solo in seguito avrebbe scoperto che quelle strane cose erano le loro leggi. Quella sala ne era tappezzata. Ne avevano tante…

La scrittura aliena aveva strane forme … poteva assomigliare a quella greca oppure a quella araba.

Le fecero camminare molto velocemente e le portarono davanti un grande e pesante portone scuro.

-Vi apriremo le porte appena saremo pronti- fece Druza.

-Pronti per cosa?- Pai strinse gli occhi, ma Druza non rispose ed entrò dentro quella sala ancora sconosciuta. Le guardie si dileguarono.

-Merda!- Kisshu diede un calcio a una statua di un alieno messo in posizione di guardia.

-Kisshu, calmati!- intimò Pai, strofinandosi gli occhi con l’indice e il pollice –Ancora non è detto niente-

-Ma dove sono finiti gli altri?- fece Taruto, guardandosi attorno –Ho fatto come mi avevi detto tu, Pai … dovevano venire. Non ci hanno traditi, vero?-

-Fuori discussione. Oltretutto, Lay dovrebbe essere con loro- Pai pensò intensamente –L’unica spiegazione che mi viene in mente è che siano stati trattenuti-

-Ma certo!- Kisshu sembrò avere un’illuminazione –Sulla popolazione fa più figura vedere le Mew Mew circondate da guaride, tenute sotto controllo, quasi minacciate anziché scortate da persone che vogliono proteggerle- le guardò –Sono loro le cattive, ora-

-Cattive?! NOI?!- Ichigo sembrò infuriarsi –Cosa vuol dire?!-

-E’ semplice- Ryou le mise una mano sulla spalla –Avete impedito la conquista della Terra, quindi la rinascita del loro popolo-

-Ma noi siamo venute senza cattive intenzioni!- Retasu guardò i tre alieni –Non ci hanno voluto loro?-

Kisshu sospirò –La metà più uno … così è stato votato-

Zakuro si appoggiò al muro –E adesso? Cosa dovremmo fare? Mi si sta rizzando il pelo sentendo tutta questa tensione-

Pai sembrò pendere la calma –Lo dicevo che era una pessima idea. Lo sapevo. Ma perché mi faccio coinvolgere!-

-Pai, ora calmati tu!- lo richiamò Kisshu

-Ma non capisci, Kisshu?- Pai era diventato ancora più pallido, se possibile –Ora le condanneranno. Vorranno ucciderle se non troviamo loro un motivo valido per lasciarle in vita!-

-Vorreste dirmi…- Minto portò le mani ai fianchi –Che la Mew Aqua non è un valido motivo?-

-Non tutti credono nelle sue funzioni curative- fece Taruto, agitandosi –Ora cosa facciamo? Da soli non … -

-Le riporteremo sulla Terra- Pai sembrava rassegnato –Se il nostro popolo non vuole ascoltare, le riporteremo sulla Terra-

-Sarebbe sgarbato nei confronti di queste belle ragazze, abbiamo così tante cose belle qui!  E poi, i viaggi nello spazio sono noisi!- una voce cristallina aveva raggiunto le loro orecchie.

Davanti a loro apparve una bellissima ragazza.

Le Mew Mew guardarono la nuova arrivata. Poi Pai. Poi di nuovo.

-Tu devi essere… Lay, giusto?-

-Esatto!-

La ragazza davanti a loro era identica a Pai. Si distinguevano solo dalle forme più dolci del viso di lei e da un fisico da modella. I capelli violacei erano lunghi fino ai piedi, sciolti, con una fascia gialla in testa, che si abbinava al suo vestito giallo aderente ai fianchi e poi largo nella gonna. Gli occhi erano allegri e sereni, diversi da quelli del gemello, sempre duri e seri.

-Ciao, ragazzi!-

-Lay!- Taruto le corse incontro, abbracciandola forte e lei lo baciò sulla fronte. Kisshu le diede il cinque, salutandola in modo spiritoso e Lay si buttò al collo di Pai, baciandolo sulla guancia –Fratellino!-

-Finiscila, Lay! Non è il momento!- la rimproverò il giovane, arrossendo un po’.

-Questa è …  la gemella cattiva?- Purin sembrava incerta

-Piacere, care ragazze!- le salutò –Vediamo se indovino i vostri nomi –

 Guardò Minto –Tu sei …  Purin!- poi guardò Purin –E tu sei … Zakuro? Emh.. Tu Ichigo- indicò Retasu –E tu Minto- indicò Zakuro –E tu devi essere Retasu!- fece guardando Ichigo.

-Hai sbagliato su tutta la linea- gocciolone

-Oooops!- rise –E’ Pai quello intelligente …  io sono quella carina e forte- poi notò Ryou, che si era appoggiato alla statua –E il biondino chi è?-

-Ryou Shirogane, piacere. Ideatore del progetto Mew-

Lay lo fissò. Sbatté le ciglia. Gli si avvicinò e… gli tirò una guancia –Tu sei musone quanto Pai,vero?-

-Ehy!- Ryou se la tolse di dosso –ma che razza … ?-

-E’ facile da urtare, vero?- chiese Lay, rivolta alle Mew Mew, come se fosse una domanda scontata. Quelle annuirono.

-Si può sapere perché non siete venuti?- Pai sembrava calmarsi

-Trattenuti- sorrise –Ma nostro padre sta ha risolto tutto- si rivolse alle Mew Mew e a Ryou –Vi difenderemo. La famiglia Ikisatashi è intenzionata a chiedervi scusa per ciò che è successo alla vostra Terra. Non doveva accadere e ci dispiace che loro tre vi abbiamo creato disturbi e grattacapi- fece un inchino molto leggero. I suoi occhi, ora, erano simili a quelli di Pai, duri e freddi.

“Che tipo tosta” pensò Retasu “Ma è molto bella”.

La pesante porta si aprì e una guardia fece segno loro di entrare.

Le Mew Mew si guardarono. Un cenno d’intesa, il solito, quello che facevano prima dei grandi scontri. Ryou diede una pacca sulla spalla a Minto e Ichigo, che gli erano più vicine –Andrà tutto bene-

**

La Sala del Consiglio non era poi così grande come si erano aspettate, ma era molto alta. Le pareti erano marmoree ma non vi era una decorazione. Erano state disposte tre file di sedie fino a formare una U e su ogni sedia c’era un consigliere. Druza era in piedi, e indicò loro di mettersi al centro della sala.

Ryou contò a mente i Consiglieri. “Sessanta”. Uomini e donne, per lo più avanti negli anni portavano le vesti viola c’è chi con boriosità chi con umiltà. Facce severe e serie, non videro un sorriso.

Poi, dietro la fina centrale, videro una sedia ancora più grande e di diversa forma, quasi a guscio d’uovo e al suo interno, un giovane ragazzo con una veste d’oro.

Lo guardarono un attenzione. Non poteva essere più vecchio di Pai e Lya, ma il suo volto era austero, ma non ostile. Aveva dei capelli lunghi e biondi e gli occhi erano di un verde brillante, magnetici.

-Eccole!- Druza indicò il gruppo di Mew Mew –Ecco le ragazze che ci hanno ostacolato. Sembrano delle bambine, vero?- rise –Ma queste bambine hanno distrutto il nostro amato Deep Blu, eccole, vedete? Strabuzzano gli occhi al nome della nostra divinità. Era la nostra speranza e loro? Ma non biasimo loro quanto i tre Ikisatashi e .. – si fermò un attimo –Ne vedo un quarto. Signorina Ikisatashi, cosa ci fa lei, qua?-

-Ma lo sa, caro Druza, che ascoltarla è uno dei miei passatempi preferiti?- lei rise e alcuni uomini storsero la bocca ma la maggior parte delle donne sorrise per la sua impudenza –Quante sciocchezze- continuò Lya –ma la prego, signor Druza, continui, ma poi, voglio parlare io- i suoi occhi lampeggiarono.

-I tre Ikisatashi – riprese –Hanno aiutato le MewMew ad annientare Deep Blu e…-

Una donna del consiglio si alzò. Non era molto avanti con l’età, non più di cinquant’anni –Abbiamo visto, però, dai video riportati che Deep Blu ha tradito per primo la nostra gente. Quelle ragazze e quei ragazzi hanno fatto ciò che era meglio per la nostra gente. E poi, quella Mew Aqua … è stata creata dai nostri avi e da quando c’è lei, molta gente sembra guarire e stare meglio, dobbiamo solo sbloccare il suo portentoso potere!- ci furono cenni di assenso

-Ma se quel cristallo è così portentoso, perché la nostra gente l’ha lasciato lì?- domandò Druza alzando la voce e non ottenne risposta –Io propongo la morte-

Lay rise forte. Sembrava divertita –Oh, Druza, non cambierai mai! Queste ragazze e questo giovane sono venuti per noi, sotto nostra richiesta … non sono pericolose!-

-SBAGLIATO! Si potrebbero trasformare in ogni momento e ucciderci tutti!- continuò con foga Druza.

-Non lo faremo!- urlò Ichigo, dandosi poi della stupida. Tutti si voltarono a guardarla. Ma ormai era in ballo –Non lo faremo! Siamo qui per aiutarvi. La Mew Aqua è portentosa, potentissima! Ma è una cosa benefica e purificatrice-

-Zitta- sibilò Pai

Druza guardò con occhi di fuoco la rossa. Minto sembrava infastidita e si mise tra lo sguardo cattivo del Consigliere e  la sua amica –Noi Mew Mew non avremmo nessun  motivo per dichiarare guerra ora! Non è nelle nostre menti conquistare l’Universo! Quello era Deep Blu!-

-E poi … - Purin aprì le braccia –Per quanto mi riguarda, voglio tanto bene a Taruto! È mio amico! Non voglio più combattere contro nessuno!-

-Vedete?!- Druza le indicò, accusatore –Come cercano, le streghe, di convincerci con le loro belle parole. Sono nemiche!-

Le voci nella Sala iniziarono ad alzarsi, stavano iniziando a gridare.

-Maledizione- Kisshu ringhiò contro Ichigo –Dovevi far silenzio!-

-Per piacere, noi non siamo venute per combattere!- fece Retasu, alzando la voce, attirando l’attenzione di qualcuno

-No, zitta, zitta!- la implorò Pai, ma fu tutto inutile.

-Nessuno qui vuole una guerra, credo- continuò –Parlo a nome di tutte noi se dico che combattere è la cosa che più odiamo fare-

-E’ vero- Zakuro guardò tutti risoluta. Fra tutte risaltava per la sfacciataggine –Noi non vogliamo più combattere, ma mettere la pace. Siamo disposte a tutto per ciò-

Il giovane sovrano dalla veste d’oro tossì –Posso parlare, signor Druza? Signorina Ikisatashi? Signorine molto sfacciate e carine?-

Druza sembrò infastidito ma Lay sorrise cordialmente –Ci scusi, sua Maestà- e le ragazze non seppero decifrare la frase del sovrano.

-Vorrei fare delle domande a quelle ragazze e al giovane umano- scese con grazia dalla sua poltrona e si avvicinò.

Era alto quanto Pai. Gli alieni al suo passaggio inchinavano la testa.

Era molto bello e incredibilmente giovane –Posso sapere come vi chiamate?-

Ognuno di loro si presentò –Quindi, lei, signor Shirogane, ha ideato il progetto Mew?-

-Mio padre è stato la mente. Alla sua morte ho preso il suo posto e migliorato il progetto-

-Interessante- mormorò, portandosi una mano al mento –E’ stato un lavoro difficile, immagino-

-Più o meno-

Si guardarono. Non erano ostili, ma si studiavano.

-Crede di poter essere utile,al mio popolo?-

-Farò tutto ciò che mi è possibile- era sincero e il sovrano lo capì.

-Ah, ma non vi ho detto come mi chiamano- fece il giovane Re –Io sono Arwel Koinji-

-Piacere nostro- fecero in coro le Mew Mew.

-Chi è la leader?- le scrutò e si fermò su Zakuro, ma quella sorrise gentilmente –Non sono io, non si faccia ingannare dall’età. È lei- indicò Ichigo e la spinse leggermente avanti –La nostra Leader-

-Ichigo Momomiya, giusto?-

-Esatto- Ichigo si sentiva intimorita, ma non sapeva perché. Quel giovane … era così … strano! Non le guardava con odio ma le studiava, come se fossero degli animali curiosi “Beh, un po’ lo siamo”.

-Mew Ichigo- iniziò il Re –Promettete di non trasformarvi mai su questo pianeta e di rispettare, come meglio potrete, le nostre tradizioni?-

Ichigo sbatté gli occhi –Ma … ma certo-

-Lo promettete tutte?- annuirono.

Quello sorrise, radioso –Allora, vi do il benvenuto su Terra, il nostro pianeta- si voltò contro il Consiglio –Non vedo colpe né su queste umane né sugli Ikisatashi. Quindi, saranno libere.- si voltò a guardarle –Dimostrate alla nostra gente che ci si può fidare, perché io di voi mi fido già- sorrise. Per un attimo, alle ragazze ricordò Keiichiro –E poi, potrete accedere alla Mew Aqua, dopo che i miei scienziati l’avranno studiata. Nei prossimi giorni sarei lieto di stringere amicizia con voi- sorrise –E credo che avremmo l’occasione- sussurrò e guardò a sottecchi Lay.

-Sua Maestà, non crede di … - Druza si avvicinò al sovrano, ma questo lo guardò gelidamente –Signor Druza, da oggi in poi, la prego di lasciar parlare chi ha più esperienza di lei- indicò i Consiglieri –Lei è troppo giovane per questo incarico. Il fatto che suo padre fosse un ottimo Consigliere, non è detto che  valga anche per lei-

Druza divenne rosso e la sala trattenne il fiato. Si inchinò ed uscì molto velocemente.

Le mew mew furono congedate e quando uscirono dalla Sala, i quattro fratelli sospirarono.

-EVVAAAAAAAAI!- urlò Taruto, abbracciando Purin –Ma come mai il sovrano è… ?-

-Non lo so!- Kisshu e Pai sembravano rilassati e Lay si appoggiò alla spalla di Pai, mentre questo le cingeva la vita. Era incredibile la loro somiglianza.

-Andiamo a casa?- chiese Kisshu.

Nessuno obbiettò.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Ed eccoci qua ad un altro capitolo xD qui da me, nella mia cara Reggio Calabria, piove e tuona e questa mattina presto … ed io, che sono una grande fifona, sono saltata nel lettino e non sono più riuscita a prendere sonno xD fifonaaaa!! Ma ho pensato bene di aggiustare questo capitolo e di postarlo, tanto i successivi 2 sono pronti! A breve ricomincia la scuola… io ho ancora un margine di libertà fino ai primi di ottobre … poi … l’inferno! xD

Bene bene … intanto ringraziamo chi mi ha lasciato i commentucci ucci (sono commossa ç__ç)

Marty28: lo so che Lay te piaz xD piaz anche a me xD penso sia uno dei pg che preferisco … è così… così…. Anti-Pai xD

Siretta: grazie cara bla bla bla ma non mi considero una scrittrice bla bla bla ma sono contenta di farti bla bla bla emozionare xD

Mew_Cherry: … non commentavi -_____- *estrae lanciafiamme* *ci ripensa* *lo posa* ti perdono per intercessione di Kisshu xD Arwel è … è … le varie definizioni le troverai durante la ff ma adoro pure lui xD è un figone poi xD (lei se li fa, lei si sogna ndPai ) zitto tu >_<

MadamaKokoro: tesshora.. l’altra ff?XD se ti dico che è andata… persa e devo riscriverla?XD mi ci vorrà un po’ ma non ti deluderò (spero) e sì, Arwel sembra Keiichiro… chiudili in una stanza e diverranno amici per la pelle xD

_ire_: ma sai che mi piace il tuo nick? O.o non so perché xD cmq, sono contenta che ti sia piaciuto e spero succederà lo stesso con questo =) (BANG ndme – che hai fatto? NdPai – L’ho colpita! Ndme - -___- triste ragazza ndPai) xD scherzi a parte, fammi sapere le tue impressioni ^_^

Ci vediamo nel prossimo capitolo… a presto gente! >ò<

 

 

Capitolo 11

La nuova famiglia

 

La casa Ikisatashi era poco fuori della città, dove iniziavano quelle che i terrestri umani, e anche quelli alieni, definiscono villette indipendenti. Da fuori sembrava enorme e rimasero stupefatte mentre la ammiravano. La casa era color avorio, con un giardino recintato. Nel giardino c’era una pozza d’acqua con strane piante, ma niente erba, solo piastre ben levigate. All’esterno presentava due piani.

-Wow- mormorò Ichigo.

Ryou sbuffò –Sei facile da impressionare-

Lay ridacchiò –La nostra famiglia, gli Ikisatashi, sono molto… prestigiosi-

-Di pure ricconi- commentò Ichigo, allibita. Possibile che quei tre fossero … ricchi? Non avevano l’atteggiamento di Minto o Ryou … erano antipatici, ma in altri sensi, non snob.

“Che strana la vita”

Il gruppo fu fatto entrare nella stanza principale della casa.

Era ben arredata, piena di luce e i mobili squisitamente scelti per una stanza sobria, senza troppe pretese ma sempre di buona presenza.

I colori che più spiccavano erano l’avorio e bianco perla.

-Aspettate qua. I padroni di casa vi vorranno vedere- fece ironico Kisshu, accomodandosi su un divano galleggiante.

-I padroni di casa?- chiesero le ragazze all’unisono.

Non poterono finire la frase che una porta si aprì dietro di loro. Una figura femminile entrò.

Non era più alta di Retasu, la figura magra e bene delineata, e sembrava molto giovane. La carnagione era diafana e delicata e aveva dei lunghi capelli viola che erano raccolti in una coda bassa, finemente lavorata. Era vestita con uno strano kimono, o almeno così lo pensarono le ragazze, di un delicato blu. I suoi occhi erano dorati come quelli di Taruto e il viso era fine, con una bella bocca aperta in un radioso sorriso.

Guardò le ragazze non con diffidenza o ostilità, ma con una sincera curiosità.

-Benvenute, ragazze- disse, con una voce argentina e allegra.

-Wow!- Purin si avvicinò alla donna, osservandola bene –E’ un incrocio tra Taruto e Pai! Che bella vostra sorella!- trillò, allegra.

Lay rise –Questa è …-

-Veramente…emh…- Kisshu guardò la bambina.

-Ma io sono la loro mamma ^o^- fece la donna, allegra –Ma ti ringrazio per il complimento! Il mio nome è Saku- si voltò verso i tre ragazzi –Siete stanchi? Il Consiglio sarà stato duro da sostenere- disse, avvicinandosi ai tre figli, baciando ogni loro guancia, provocando un po’ di pudicizia, vista la presenza degli ospiti, che risero sottovoce, vedendo le loro espressioni imbarazzate.

La donna non perse tempo, e desiderosa di accattivarsi la nuova compagnia fece, con una vocina forzatamente alta –Oh piccolini miei! Date un bacio alla mammina!-.

Afferrò Pai, il più vicino e gli buttò le braccia al collo –Dai un bacino alla mamma, Paiuccio mio!-

Le risate furono generali e il giovane scostò un’occhiata omicida verso i presenti.

La donna si voltò verso le ragazze –Sapete, quando era più piccolo gli piaceva farsi prendere e farsi lanciare in alto e quante risate! Più di una volta ho dovuto…-

-Mamma… per piacere…- Pai cercò di zittire la madre, ma fermare quella donna sembrò impossibile. Quella iniziò a raccontare di cosa avevano fatto di ridicolo i suoi figli e  quelli desiderarono tanto essere da tutta altra parte.

Le risate furono interrotte dall’entrata di un uomo molto alto e possente, sicuramente un ex- soldato.

Capelli castano corti e occhi scuri e freddi. Il viso squadrato, con una folta barba sulle guance. Era vestito in modo molto distinto, diritto nella sua posizione e squadrò con freddezza le Mew Mew.

-Benvenute- fece semplicemente. Era .. glaciale. Ricordò molto Pai, in quell’atteggiamento così formale.

-Ierol, sii più educato con le nostre ospiti- lo rimproverò la donna, gentilmente, avvicinandosi all’uomo. Lo prese sotto braccio –Vi presento Ierol, mio marito-.

-Padre, noi…- Pai tentò di parlare ma l’uomo gli lanciò un’occhiata che lo fece tacere

-I modi delle terrestri hanno solo creato scompiglio. Vi avevo raccomandato di non farle parlare. Se non fosse stato per la bontà di quel moccioso che abbiamo come sovrano, a quest’ora mi sarei trovato a scavare tombe per tre figli scellerati e sei umani con la lingua lunga-.

I tre ragazzi lo guardarono e Pai parlò a nome di tutti –Noi…-

-Niente scuse- lo rimbeccò quello.

Retasu si fece un po’ di coraggio e disse, cercando di tenere la voce più tranquilla possibile –La colpa è nostra che…-.

Ierol la guardò, inchiodandola con gli occhi scuri –Come, scusi?-.

I tre alieni trattennero il fiato. Lay e la madre si guardarono

-Ho parlato per prima perché quel Drucoso stava dicendo assurdità!- fece Ichigo -Chiedo scusa per il mio comportamento al Consiglio- fece chinando il busto.

-Ci scusi tutti quanti- disse Zakuro per tutte.

Il silenzio cadde nella stanza.

I tre giovani sembrarono nervosi e Ierol non si scompose a quel gesto.

Fu la madre a parlare –Che ragazze ben educate e dolci. Ma non scusatevi, anzi- diede una gomitata al marito –E’ lui che è troppo maleducato. Spero che i miei figli non abbiano preso da lui!- scherzò ancora, e l’atmosfera sembro dilatarsi –Su, sarete stanchi. Andate a lavarvi e cambiarvi. La cena sarà pronta tra una mezzora- disse gentilmente, congedandole.

-Mamma- Kisshu la chiamò un attimo –Samia?-

Quella sembrò titubare un po’ –Sta riposando-

-Andiamo a…-

-No, Taruto- Ierol gli scompigliò i capelli –Non è il caso-

-Come sta?- chiese Pai

-Per ora stabile ma non vogliamo affaticarla troppo. Domani la vedrete-

-Vi mostriamo le vostre stanze- fece Pai, distogliendo l’attenzione dalla conversazione –Seguiteci-

La casa Ikisatashi era veramente grande, alla pari con una villa Aizawa, per farla breve.

-Qui c’è una stanza per due persone, qui una da tre, e sono per le ragazze, dividetevi a piacere vostro-

-Shirogane, tu invece starai lì- Pai indicò una stanza infondo a un corridoio bianco e illuminato.

Le stanze erano semplici. I letti a una piazza e mezzo erano comodissimi e le lenzuola profumate.

Alle pareti delle mensole e delle scrivanie.

-Io sto con Zakuro!- Minto si aggrappò al braccio della modella

-Io sto con Retasuuuu!- fece Purin.

-Io sarei quella di troppo? -_-‘’’’- si lagnò la rossa

Kisshu l’abbracciò dalla vita –Se vuoi puoi dormire da me, insieme e… -

SBANG!

Kisshu si ritrovò a baciare il muro dopo due portentosi pugni: uno di Ichigo e l’altro di Lay.

-Scusalo, ha un piccolo problema con gli ormoni! Ed ha ricevuto tante botte in testa!-

Ichigo la guardò attentamente. Si, le piaceva. Era un Pai al femminile ma mooolto più simpatico

-Diventeremo ottime amiche!- dissero insieme, sorridendo, mentre Kisshu si riprendeva a fatica

-Ma…le…dette…-

-Troverete anche … beh, il nuovo guardaroba- fece Pai –Divertitevi-

-Vi chiamerò io per la cena… adesso riposatevi- Lay le rassicurò –Ogni camera ha un bagno, quindi, fate con calma!- si voltò verso i fratelli –Penso che nostro padre voglia parlare con voi-

I tre sospirarono e se ne andarono.

Alla fine, Ichigo si sistemò con Minto e Zakuro e tutte le ragazze iniziarono a prepararsi.

Dopo un bagno veloce si misero i vestiti alieni. Erano molto strani.

Purin aveva un pantaloncino corpo, a palloncino con una normale maglia, tutto giallo; Retasu una larga gonna verde con una fascia sulla vita e una maglia a collo alto bianca; Minto una gonna a palloncino con una maglietta con le maniche a sbuffo, di colore indaco; Zakuro era vestita di un dolce violetto e il vestito arrivava fino alle ginocchia, e nei pressi dei fianchi la gonna si allargava per dare più movimento alle gambe; per ultima Ichigo era vestita con una corta gonna rosa pallido e una maglia a giromanica di colore uguale.

In quei vestiti si sentivano goffe e fuori posto e sapevano di sembrarlo agli occhi degli altri.

Quando Lay bussò alla porta, quella si complimentò con loro e guardando i capelli disse –Per quelli c’è tempo!-

Risero però le ragazze guardando Ryou.

L’americano era il più impacciato di tutti. I pantaloni erano lunghi, bianchi e larghi e si chiudevano sulle caviglie mentre la maglia era aderente, a maniche corte, sempre bianca, con dei buchi sulle spalle.

-Non.ridete.- intimò, ringhiando.

A cena fu tutto molto strano e piano piano osservavano quelli che erano stati i loro peggiori nemici in un contesto familiare e accogliente. Erano naturali, scherzavano, ridevano e parlavano liberamente.

- Com’è il nostro cibo?- chiese Ierol –Riuscite a mangiare tranquillamente?- aveva cambiato atteggiamento, ora sembrava curioso.

Tutti si voltarono verso Purin che aveva letteralmente pulito il piatto –Credo sia di suo gradimento- commentò Retasu, ridendo.

-Cafona!- borbottò Minto, mangiando composta, al suo solito.

Saku le guardò, interessata –Siete così giovani- disse –Deve essere stata dura, per voi. So che per Pai, Kisshu e Taruto lo è stata-

-Non …- Ichigo sembrò cercare le parole adatte –Beh, siamo diventate dei mutanti… facile non è stato, ma…-

-A noi piace così!- trillò Purin –Sa, prima di diventare una Mew Mew ero una bravissima acrobata! Ma adesso… vuole vedere uno dei miei numeri?!-

-Certo- sorrise affabile.

-No!- Retasu si sbatté una mano sul volto e le altre si accasciarono –Non fare danni, te ne prego, Purin!- la pregò.

Kisshu era confuso –Danni? Perché?-

-Yeeeeeeeeah!- urlato questo, Purin prese la sua enorme palla (ma dove la tiene? NdKisshu O.o) e cominciò a roteare per tutta la stanza, tenendo in equilibrio ogni sorta di cosa, usando mani, piedi e ogni possibile parte del corpo.

Saku sembrava divertirsi, batteva le mani e si complimentava per i numeri della piccola e Ierol guardava la bambina con stupore, bisbigliando a Kisshu, il più vicino –Dimmi, te ne prego, che non vi siete mai fatti battere da questi numeri-

-No, ma è veloce la scimmia- bisbigliò di rimando Kisshu.

-Beh, visto che siete nostre ospiti- Saku, le guardò –Cosa ne dite di raccontare a me, Ierol e a Lay un po’ di voi?-

-Emh…- Ichigo la guardò –Cose del tipo?-

-Di quello che volete … chi siete sul vostro pianeta, oltre alle super eroine?-

-Normali studentesse- commentò Minto, poggiando il gomito sul tavolo mentre con la mano aperta si reggeva il mento –E di certo, non frequentavo con certa gente- scoccò un’occhiata ad Ichigo, la solita occhiata di superiorità che dedicava solo a quella compagna.

-Eeehy!- Ichigo sbatté le mani sul tavolo, guardando Minto –Cosa vorresti dire?-

-Quello che ho detto- voltò la testa dall’altra parte, con fare altezzoso.

-Ricominciano- sospirò Zakuro, concedendosi però un pallido sorriso

-Sei solo una ragazzina viziata!- l’accusò Ichigo –Le tue parole non mi feriscono minimamente!-

-Come no, popolana- sottolieò la parola con una certa enfasi-Sei così facile da impressionare e da raggirare …  altro che Leader …-

Tanto fu il nervosismo che ad Ichigo spuntarono la coda e le orecchie da gatto e ciò procurò stupore da parte dei padroni di casa –Ma cosa diamine … ? si sta trasformando?-

-E’ un effetto collaterale dei suoi poteri- spiegò Ryou, mentre le due ragazze stavano litigando –

Quando si emoziona, le spuntano orecchie e coda… ma non è la sola- sospirò –I loro poteri sono diventati instabili, nell’ultimo periodo. Quei bracciali che vedete servono per trattenerli. Le altre però hanno altre manifestazioni. Ad esempio, Retasu ha rischiato di distruggere tutto per una perdita di controllo delle sue emozioni- Ierol e Saku guardarono la ragazza con i capelli verdi che si era messa fra Minto e Ichigo, cercando di far fare loro la pace –Ma Ichigo ha un controllo dei suoi poteri pari a 0- ghignò Ryou

-Cioè?- Taruto si era immesso nella conversazione

-Sta a guardare- si alzò e aggirò il tavolo, prese Ichigo per una spalla e la voltò –Ichigo?- la chiamò e quella si girò

-CHE C’E’?!- ringhiò, con faccia furiosa.

Smak!

La baciò sul naso.

Nella stanza calò il silenzio.

Kisshu rimase allibito. Cosa aveva fatto quel tipo? Baciare… no!

-RYYYYYOU!- Ichigo urlò, diventando rossa e poi … al suo posto trovarono un piccolo e tenero gattino nero –Miiiiaaaaaaaao!- il gattino sembrò piagnucolare

-Quando si emoziona troppo, quando è presa alla sprovvista … si trasforma in gatto- la prese di dietro il collo –Carina, no?-

Ichigo provò a graffiare il volto dell’americano, soffiando.

-E per farla tornare normale?- Saku grattò la testa della gattina che si calmò

-Ha bisogno di un bacio- Ryou la passò a Saku –E per quanto mi riguarda, può rimanere così!- rise del suo scherzo

-Ryou!- lo rimproverò Retasu –Sei sempre così dispettoso!-

-Eddai, Retasu!-

Quella sospirò –Povera Ichigo … perché ce l’avete sempre con lei?-

-Perché è bello prenderla in giro!- si giustificò l’americano

-Ma non è corretto- continuò Retasu.

-Per te troppe cose non sono corrette- le sfiorò la fronte con due dita e questo provocò  un leggero rossore da parte di Retasu, ma imperterrita continuò a rimproverarlo.

Pai la guardava a sottecchi. Era sempre così? Lay osservò il fratello.

-Mama?- Una piccola vocina attirò la loro attenzione.

Sulla soglia della stanza c’era una bambina piccola, con dei codini castani tutti boccolosi e grandi occhi violacei.

Era molto pallida, più del normale ma era molto graziosa. Era vestita in modo molto simile a Purin, ma di un giallo molto delicato e non acceso come quello di Purin.

La piccola guardò i nuovi arrivati con sospetto ma poi si fermò su Pai, Kisshu e Taruto –Waaa!- corse loro incontro, saltando in braccio a Kisshu, che la prese al volo –Ehy, piccola!- la salutò abbracciandola –Come mai ancora sveglia?-

-Gishuu!- la piccola si aggrappò forte poi si voltò verso Taruto –Taruuu!- poi verso Pai –Paaaì!-

Zakuro scrutò la bimba –Samia, giusto?-

La piccola guardò male gli umani –Brutti. Non vi voglio a casa mia- disse. Era molto ostile.

Gocciolone.

-No, amore mio …- Saku cercò di richiamarla all’ordine, ma la bimba venne attratta dal gatto appollaiato sul grembo della donna

-Miiio!- urlò, cercando di prendere il micino nero, ed Ichigo non riuscì a sfuggirle –Mooorbido!-

-No, Samia, mettila giù!- la implorò Lay –Non è un giocattolo!-

-Ora l’ammazza!- bisbigliò Taruto.

-No! È mio!- piagnucolò la bimba, rischiando di strozzare la leader delle Mew Mew

-Samia!- Ierol si alzò, battendo le mani sul tavolo –Lascia quella palla di pelo!- il suo tono era autoritario e severo, ma la piccola lo squadrò  e poi disse –Papa’… brutto-

Ierol ci rimase molto male.

-Miaaaaao!- Ichigo sembravain difficoltà

-E’ miooo!- Samia baciò sul musetto il gatto.

In pochi secondi, si ritrovò davanti Ichigo, rossa in viso, sia per l’imbarazzo che per la mancanza di ossigeno.

-Ho rischiato di morire!!!- urlò

Samia scoppiò a piangere.

-No! No!- Pai la prese in braccio, cercando di calmarla –Ehy, Samia…- guardò le Mew Mew –Queste sono quelle amiche che ti avevo detto sarebbero venute da noi … devi essere brava con loro-

-No! Rivoglio l’animaletto!!-

-Sarei io? -___-‘’’’-

-Scusate- Saku cercò di scusare il comportamento della figlia minore che tra le braccia di Pai si dimenava e piagnucolava –E’ viziata. Colpa dei fratelli!-

-Sempre la colpa a noi!- si lamentò Kisshu

Poi Samia si calmò di colpo. Guardò Pai –Me l’hai portato?-

L’alieno sorrise –Certo- dalla tasca uscì fuori un oggetto che tutti gli umani avevano visto.

-Un acchiappa-sogni?- chiese Purin.

Era piccolo, colorato  ben fatto. Pai glielo mise al piccolo polso –Ecco fatto-

-Che cosa è?- Lay guardò l’oggetto incuriosita

-Un acchiappa-sogni - fece Retasu –Serve per prendere e imprigionare i sogni brutti, credo-

-La porto a letto- fece Pai –Avanti, Samia, puoi camminare da sola- Pai la mise giù e la tenne per mano, e la bimba iniziò a parlare a raffica di cosa aveva o non aveva fatto durante la sua mancanza.

Ierol sbuffò –La vizia troppo. Quella camera è piena di tante di quelle…-

-Oh, non ricominciare!- Lay fulminò il padre con un’occhiata –Lasciacela viziare un po’-

-La distraiamo- disse Kisshu

Ad un tratto sentirono un urlo venire dal piano di sopra e la voce di Pai che gridava qualche cosa.

Gli alieni corsero al piano di sopra e le Mew mew e Ryou gli furono dietro.

Videro Samia a terra, viola in faccia e respirava a fatica –Ha una crisi!- urlò Pai

La bimba non riusciva a respirare e piangeva, rischiando di soffocarsi ulteriormente.

Forti spasmi facevano salvare quel povero corpicino. Ierol fu veloce, scese di sotto, e tornò in pochi secondi con una siringa piena di un liquido giallognolo e conficcò l’ago nel braccio della piccola che si calmò in pochi secondi; un  minuto dopo dormiva.

Saku la portò a letto e, Ryou, sicuro, credette di aver visto delle lacrime scenderle sul volto pallido.

-Cosa è successo?- chiese Retasu, portandosi le mani al petto, preoccupata.

Ierol si portò una mano alla faccia –E’ una maledizione-

-Cosa?-

-Non sappiamo cosa sia. Ce lo portiamo dietro da generazioni, da quando i nostri avi sono stati costretti a lasciare la Terra. Lo chiamiamo Virus, ma è una maledizione …-

Pai prese la parola –Non sappiamo chi può colpire, lo fa e basta. Questa malattia l’abbiamo presa tutti, da piccoli, o quasi. Il 50% sopravvive-

Minto deglutì –E l’altro 50%?-

-Muore-.

-Ma sulla Terra le cose erano differenti- fece Lay, mentre tornavano al pian terreno –Lì ci si ammalava poco, raramente. La gente stava bene-

-E’ per questo che volete tornare là?- chiese Ryou

-Già, era uno dei motivi- fece Kisshu –E oltretutto, abbiamo perso la vera medicina, quella che lo curava. Non abbiamo documenti e i nostri scienziati sono impotenti-

-Da quanto sta così male?- chiese Ryou

-Due anni. Si è ammalata e tre anni- fece Taruto –Questa volta l’attacco era forte- disse, in un fil di voce.

-Ora abbiamo solo una speranza- Ierol parlò con un fil di voce –L’Aqua Mew. Se è così portentosa come dicono i miei figli, allora Samia e tutto il nostro popolo potrà guarire, insieme a questo pianeta-

Kisshu sospirò –In quei momenti di tregua dalla guerra, noi tre cercavamo tracce del nostro popolo sul vostro pianeta. Documenti, video… qualsiasi cosa!-

-E alla fine, abbiamo trovato qualche cosa prima di partire- fece Taruto, guardando i due fratelli

-La Mew Aqua fu creata in tempi antichi dai nostri avi, questo lo sapevamo, e il suo utilizzo era divino.- iniziò Kisshu -Solo le divinità potevano toccarla ma alle volte mandavano delle piccole gocce sulla Terra e ci permettevano di coglierle. Una goccia poteva guarire dieci uomini malati e riportare un uomo in salute dopo un attacco mortale. Quindi è lei la nostra soluzione. Questo secondo alcune leggende-

-E non l’avete riferito ai vostri emh… superiori?- domandò Minto, scrutando i suoi interlocutori

-Non ci hanno creduto- fece Taruto, carico di rabbia –Per loro sono solo leggende!-

Ichigo parlò con voce ferma, ma sentiva le lacrime premere per uscire –Noi …  faremo il possibile-

-E noi non possiamo che ringraziarvi- fece Lay, cupa. Riprendendosi subito disse –Avanti, è meglio riposarvi …  domani conoscerete il resto dei nostri compagni, delle vostre scorte- spinse via le Mew Mew nelle loro camere e invitò Ryou ad andare a letto.

Ierol mandò i suoi figli a letto, ma trattenne Pai e lo invitò a sedersi nello studio.

Era una stanza molto austera, tipiche di un uomo come Ierol, così freddo e composto. Tra i suoi figli, chi aveva ereditato il suo carattere era Pai, che stava diritto davanti a lui.

Tra i suoi figli era il più composto, il più calcolatore. L’aveva mandato all’Accademia in modo da fargli fare carriera in quel dannato pianeta, ma il ragazzo aveva preferito la guerra contro la Terra, che lui non aveva appoggiato. Era giovane e intelligente e un posto nel Consiglio non era strano da pensar. Ierol non odiava gli umani, né desiderava un pianeta di seconda mano, ma preferiva trovare soluzioni per la sua gente, senza spargimenti di sangue. E sapeva che bisognava partire dal Consiglieri e Pai poteva essere un’ottima persona per quel posto. Ma era ancora troppo giovane.

-Pai- aveva cominciato, calmo e controllato –Quelle ragazze … - sospirò – Alcuni dei volontari per difendere si sono ritirati-

Pai sgranò gli occhi e poggiò le mani sulla scrivania scura –Cosa?! Perché?!-

-Non alzare la voce- lo rimproverò –Bor, Eynis e Karl sono con noi. Diuck si è ritirato ed Enials con lui. Si sono schierati dalla parte di Druza-

-Traditori- ringhiò Pai.

-Controllati- fece Ierol, studiando il figlio. Dal ritorno della Terra era cambiato molto –Loro tre più te e i tuoi fratelli fate in sette. Mi unirò anche io alla scorta, quindi otto. Ma siamo comunque pochi. Tua madre ne rimarrà fuori, lei ha già da fare con Samia-

-Che cosa facciamo?- Pai si sedette su una sedia.

-Pregare che vada tutto bene. Arwel mi ha contattato poco fa. Vuole incontrarle domani nel primo pomeriggio. Una alla volta più quel biondo-

-E’ una cosa positiva?- domandò il maggiore dei suoi figli.

-Può essere- sospirò –Comunque, voglio che tu faccia tenere in gran segreto una navicella pronta, nel caso dovessimo rispedirle a casa di fretta e furia-

-Va bene-

-Puoi andare-

Pai si alzò e si avvicinò alla porta, ma prima di uscire parlò pesando attentamente le parole –Quelle ragazze hanno una gran forza d’animo. Ce la faranno-

-Ci scommetteresti?-

-La mia vita- e prima di uscire, si ritrovò a pensare a quella dolce ragazza che tanto l’aveva tormentato nei suoi sogni e nei suoi incubi … “Quella Retasu … “.

Per passare nella sua stanza doveva attraversare il corridoio delle camere degli ospiti e sentendo le voci di Retasu e Purin si fermò un attimo.

-Onee-samaa!- trillò Purin –Hai visto che bella la mamma di Taruto?-

-E’ anche la madre dei suoi fratelli- ridacchiò Retasu.

-Mi spiace per la sorellina … -

-Non sta bene, dobbiamo fare del nostro meglio per aiutarla-

-Già …- silenzio –Retasu, credi che diventeremo mai amici di queste persone?-

La sentì sospirare. Conosceva quel sospiro e anche il tono che stava per utilizzare –Lo spero- ancora silenzio -Avanti, Purin, va a letto … -

-Va bene.. buona notte, onee-sama!-

-Buona notte, Purin-

Pai si ritirò velocemente nella sua stanza. In cuor suo sperò di non dover mai diventare amico di quella Retasu.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Eccomi a voi, gente di EFP =) dopo aver letto e riletto il capitolo, ho ritenuto opportuno farvelo leggere xD sono contenta delle recensioni del precedente capitolo O.o non me le aspettavo così … così xD ora che siamo in tema, ringraziamo …

 

Lory 06: non ti preoccupare se non hai recensito lo scorso chappy…ti sei divertita a Londra? Hai ricevuto invece la mia e-mail di qualche giorno fa?XD cmq… ora che mi ci fai notare, un po’ a Yume ci assomiglia … (intendo Lay xD) però non l’ho fatto a posta … questa è lì influenza delle CLAMP XD purtroppo non conosco l’anime da te citato, ma proverò subito a tappare la mia lacuna, visto che mi hai fatto venire la curiosità xD e Saku si, mi piace molto…. Ho tentato di creare una mamma giovanile ma MAMMA nel vero senso della parola … e sulla famiglia degli Ikisatashi … quello che dici è vero, le immagini che Pai aveva pensato erano di persone in una condizione misera ecc e mi ero pure posta il problema ma poi … chissenefrega xD avevo bisogno di prestigio negli Ikisatashi e l’ho creato =) perdona questa mia mancanza =) la piccola Samia … sai, è una bambina vera =) certo, il nome è diverso ma è lei, in carattere ecc … per finire, no, non mi disturbi mai. Mi potresti chiamare alle due di notte e non mi disturbi xD (appro, io ho ancora il tuo numero O.o chissà se è ancora quello!) e anche io tvb ç_ç accie cara, mi hai commossa tanto tanto!

 

Mary28: ma carata xD si, Saku è grande, geniale xD Ierol… ma no, porello xD deve fare comunque il papa’ xD è un po’ nevrotico, ma niente di che! E spero vivamente pure io che la piccola Samia possa guarire xD

 

Mew_Cherry: pari a 0? Vuole dire che non ho fatto un buon lavoro T_T però I rallegra il fatto che ora hai commentato … speriamo ti venga ancora quella strana voglia di commentare xD

 

Siretta: Ma povero Ierol xD sei la terza che mi dice la stessa cosa xD cmq, ti dirò, creare il  nuovo look non mi è piaciuto tanto, anche perché ancora mi sto elaborando le acconciature … -___- managgia a me xD hai suggerimenti?XD

 

_ire_: il tuo nick… forse perché mi ricorda “irene” che è un nome che adoro! (ti chiami Irene, per caso?XD) sono contenta che la scena del gatto ti sia piaciuta e si, Lay avrà modo di stringere amicizia con Ichigo&co molto facilmente … adora mettersi contro i fratelli, anche se … va beh, non ti anticipo niente =) a presto!

 

Concludendo, spero che vi piaccia anche questo capitolo e un po’ tutte le situazioni che si verranno a presentare .. anche se per adesso è più o meno tutto tranquillo … più o meno xD

Vi lascio al capitolo .. a presto =)

 

Capitolo 12

 

-Oggi sarà una lunga giornata- annunciò Lay, entrando in ogni camera delle ragazze –Sveglia, su!-

In pochi minuti si ritrovarono al pian terreno e vennero accolte da un dolce profumo –Che cosa è?- chiese Purin, annusando l’aria.

-Tè-

-Avete il te?- chiese Minto, sorpresa

-Certo!- Lay rise –Noi e voi umani abbiamo tante cose in comune, sai?- sorrise, benevola.

Al tavolo era seduto un assonnato Taruto, una arzilla Saku e una piccola Samia che giocava con la sua colazione.

Il tè era in realtà un infuso dal sapore molto dolce, fatto con le radici di particolari piante. Assaggiarono una cosa molto simile al pane, ma più duro e senza sale ma lievemente dolcificato e sopra ogni fetta c’era spalmata della dolce e cremosa crema di cioccolato.

-Abbiamo delle serre speciali che ci permettono di coltivare dei frutti, ortaggi e via dicendo simili a quelli del vostro pianeta- disse Lay.

-Dove sono Pai e Kisshu? E il emh… Signor Ikisatashi?- chiese Retasu

Samia la guardò malissimo –Il mio papa’ e i miei fratelli sono usciti presto- disse, corrucciata.

-Samia…- la rimproverò Saku –Cosa ti ha detto Pai?-

-Ma sono cattiveee!- piagnucolò la bimba –Kishu e Paì non mi vogliono più bene!-

-Ma no, che dici, sciocchina- disse Lay –Loro sono nostre amiche-

-E pecchè sono andati via, di nuovo?- contrariata, la bimba se ne andò via, non prima di aver fatto a linguaccia a Retasu, che rimase allibita dal comportamento della piccola

Saku sospirò, sparecchiando –E’ viziata, me ne rendo conto, ma è molto dolce e ama si suoi fratelli alla follia-

-Immagino che la separazione sia stata terribile- fece Retasu, sentendosi anche un po’ in colpa

-E’ naturale- fece Saku, ripensando al passato –Lo è stato per tutti- sorrise amaramente –La guerra è stata dura per tutti-

-Su questo pianeta…- Lay sembrò cercare le parole adatte –la gente era divisa. Qualcuno voleva il loro ritorno, qualcuno, la loro morte- le ragazze rimasero stupite e Lay fece uno strano sorriso –Dicevano che la Terra era nostra di diritto, altri che non gli interessava, altri che non la volevano. La nostra famiglia era contro questa guerra ma sono partiti comunque. Sono stati candidati volontari ma sono stati scelti fra tanti e alcuni di quelli era Druza. Lui non avrebbe mai abbandonato la causa per … beh, anche noi stiamo cercando di capirlo- sospirò e Taruto parlò –Perché… loro…-  le indicò ma guardò Purin –Non volevano combattere. Poi era sbagliato. E Deep Blu era cattivo, ce ne eravamo accorti tutti. Tutto voleva meno che il nostro bene-

Saku lo abbracciò dolcemente –Il mio ometto- lo baciò sulla testa.

In quel momento entrarono Ierol seguito dai due figli –Siete pronte?- domandò, austero.

Ricevette un segno di assenso da parte di tutti.

-Dove si va?- chiese Ryou

-Da Arwel- annunciò Kisshu, mettendo la mano sul fianco –Vi vuole proprio conoscere per bene-

-Per piacere, niente sciocchezze- implorò Pai e si trovò a guardare Retasu –Rimanete attinenti alla domanda-

-Perché guarda me?- bisbigliò Retasu ad Ichigo, a disagio

-Perché tu parli assai- rise l’amica

-Io? ///-

Pai alzò gli occhi al cielo.

-Andiamo- sghignazzò Kisshu mentre Ierol guardava Pai, con le sopraciglia aggrottate.

Lay si avvicinò ad Pai, abbracciandolo da dietro –Dove siete stati?-

-Nostro padre doveva vedere delle … -

-VE NE ANDATE DI NUOVOOO!- Samia era entrata nella stanza, rossa e con le lacrime agli occhi.

-No, Samia..- Kisshu cercò di prenderla ma questa camminò all’indietro

-Cattivi!- si tolse il regalo di Pai dal braccio e lo lanciò via –Vi odio!- e scappò nella sua stanza.

Ci fu un sospiro generale. Saku raccolse il ciondolo e lo diede a Pai –Glielo darete al vostro ritorno- e raggiunse la figlia minore.

Pai mise il ciondolo in tasca e uscirono di casa. Per un attimo si era rabbuiato.

La luce che proveniva dai neon era tenue e questo, spiegò Kisshu, era per indicare le prime ore di luce del giorno.

-Dove dobbiamo andare?- chiese Minto

-Al palazzo del Consiglio. Lì ci sono i suoi locali privati- fece Ierol, laconico

-Il sovrano vuole… discutere con voi- fece Pai, incerto,  ma mantenendo un certo contegno.

Retasu osservò bene il giovane. Era identico a Lay, che camminava al suo fianco ma solo fisicamente. Taruto e Kisshu sicuramente avevano ereditato un carattere più estroso dalla madre, ma Pai assomigliava molto al padre, soprattutto negli atteggiamenti. Di poche parole e con la faccia sempre preoccupata, come se sulle sue spalle ci fosse il peso del mondo intero. L’osservò ancora. Aveva dei bei lineamenti. Non marcati ma delicati e dolci, che facevano a pugni con quella voce tanto dura e l’espressione tanto austera. Chissà se avrebbe mai avuto l’opportunità di parlargli come se fosse sua amica, né nemica né oggetto da difendere… ma amica…

Pai si sentì osservato e si voltò a guardarla e incrociò il blu scuro degli occhi della giovane

-Che c’è?-

-Emh…- la vide arrossire e abbassare lo sguardo. Tornò a guardare in avanti e Lay si avvicinò al suo lungo orecchio –Cosa c’è, Pai? Sei turbato-

-Ti sbagli- rispose quello

-Fratello mio, ti conosco- Lay socchiuse gli occhi –Sei cambiato parecchio, sai?-

-Allora non mi conosci poi così bene-

Ichigo si guardava intorno. La gente le osservava e le sembrò che gli sguardi cercassero di trafiggerle.

Una bimba, dell’età di Samia, con boccoli d’oro e occhi castani corse nella loro direzione e inciampò rovinosamente.

Zakuro si chinò ad aiutarla –Stai bene?-

Minto le diede un fazzoletto bianco per pulirsi e Ichigo raccolse una bambolina di pezza caduta lì vicino.

-Ecco, tieni-

Una donna si avvicinò a loro e prese violentemente la bambina da un braccio, strappò la bambola dalle mani di Ichigo e ringhiò –Non toccate la mia bambina, esseri schifosi-

-Ma noi … - Ichigo provò a parlare ma Kisshu si mise tra lei e la donna

-Signora- iniziò, molto educatamente –Le signorine sono state molto educate, nei confronti di sua figlia, un “grazie” sarebbe altrettanto educato-

-Non ringrazio le terrestri umane, né voi traditori- se ne andò via, trascinando la bambina che senza farsi vedere dalla mamma, salutava di nascosto.

-Ma come osa!?!- fece Minto, indispettita –Non sono mai stata trattata così!-

-La gente si comporta così dal nostro ritorno- fece Taruto, rabbuiandosi –Siamo traditori-

Purin gli sfiorò il bracciò e ripresero a camminare fino ad arrivare al palazzo del giorno prima.

-Questa volta andremo nei locali privati del sovrano- annunciò Ierol, aprendo la strada. Non incontrarono nessuno e le ragazze furono molto contente di ciò.

Arrivarono davanti a un grande portone chiaro e Ierol bussò pesantemente.

Fu lo stesso Arwel ad aprire la porta, sorridendo amichevole –Buon giorno, mie dolci ospiti e caro genio- quest’ultimo rivolto a Ryou –Prego … allora…- prese Purin dalla mano –Prima le bambine!-

Fece per trascinarsela dentro ma Pai lo fermò confuso –Mi scusi, ma cosa … ?-

-Voglio conoscerle, una alla volta- chiuse il portone in faccia prima che Taruto potesse infiltrarsi nella stanza.

Purin venne fatta sedere in una grande e rossa poltrona galleggiante e le vennero offerti dei dolcetti, che accettò volentieri.

Arwel si sedette davanti a lei, su una uguale poltrona. Incrociò le gambe e sulle ginocchia poggiò i gomiti  e le lunghe mani fecero da cuscino per il volto dai bei lineamenti.

-Tu sei Purin, giusto?-

-Esatto! Purin Fon!-

-Sei piccola, quanti anni hai?-

-Ne ho 12, e si, sono piccola ma anche molto forte! Vuole vedere qualche  mio numero?!-

-Numero?- Arwel sbatté gli occhi, confuso –Emh .. –

-Stia a vedere!- Purin iniziò a giocare per tutta la stanza con il suo enorme pallone ed Arwel la guardò più confuso che mai

-Piccola Purin, perdonami … queste cose le sapevi fare già senza i tuoi poteri?-

-Si, ma non così bene- asserì la bambina –Il mio dna si è fuso con una scimmia leonina e mi ha reso più agile che mai- a distrazione si mise a camminare sulle mani.

-Interessante. Ti piace la mia città?-

Purin ci pensò bene –Si, ma la gente non è molto accogliente- si rabbuiò –Non voglio che trattino male Taruto per causa di quel Deep Scemo-

-Scemo?-

-Esatto! Era cattivo, spregevole!- Purin rabbrividì al ricordo dell’alieno –Vi avrebbe schiavizzato senza troppe cerimonie-

-Secondo te è stata una guerra stupida?-

-La guerra è stupida-.

A mano a mano che finiva di interrogare le ragazze, Arwel le faceva accomodare in un’altra stanzetta. I colloquio non durava più di qualche minuto e l’ultima domanda che poneva alle giovani eroine era sempre la stessa –Secondo te è stata una guerra stupida?-

Qui le seguenti risposte: Minto:- Non sono un tipo molto bellicoso. La mia vita era perfetta prima dell’arrivo di Kisshu e compari e combattere non mi piaceva. Si, reputo che la guerra sia stata insensata, anche perché affidarsi a Deep Blu è stata, perdoni la franchezza, una sciocchezza-

Zakuro:- La guerra è un’assurdità e non andrebbe mai fatta (*). Ma mi rendo conto che voi avete avuto le vostre ragioni. Anche io avrei agito come voi, davanti alla proposta di Deep Blu e avrei combattuto per rendere migliore la vita dei miei cari, come hanno fatto Kisshu, Pai e Taruto-

Ichigo:- Io odio la guerra. Odio trasformarmi e odio la vista del sangue. Durante l’ultimo anno ho rischiato di morire centinaia di volte e mi dispiace di aver capito troppo tardi la verità. Deep Blu in realtà era il mio ragazzo, ma questo sicuramente lo sa già. Kisshu ha tentato di difendermi, combattendo contro il mostro e morendo. Mi spiace per la vostra gente ma in caso di un’altra guerra, non esiterò a difendere i miei affetti e la mia casa-

Retasu:- La guerra non è stupida. È assolutamente mostruosa. La gente muore, uccide …  non trova sia triste? Ogni volta che mi trasformavo sentivo un dolore al petto e se ci penso … mi viene ancora da star male. Con tutte le mie forse ho cercato una soluzione alla guerra, ma inutilmente. Pai e i suoi amici avevano in mente solo il bene del vostro popolo! Spero che non ci siano ripercussioni su di loro e la loro famiglia! Mi dispiacerebbe troppo … la prego di credermi: non hanno mai agito contro questo pianeta e le persone che ci vivono-

La discussione più interessante fu quella fra Arwel e Ryou.

-Mio padre faceva sorvegliare il tuo- disse Arwel –Un uomo intelligente. Aveva capito a cosa ci preparavamo-

-Davvero?- Ryou sembrava calmo, ma i suoi occhi lo tradirono

-Lo ha fatto uccidere. Mi spiace-

Ryou abbassò lo sguardo –Era una guerra- fece, mentre la voce gli si incrinava un po’.

-posso capire il tuo rancore- fece Arwel –Se deciderai di non aiutarci più, sarai capito-

-Ho dato la mia parola e quelle ragazze sono più che volenterose nell’aiutarvi. Non sono io che decido, ma loro-

Arwel gli tese una mano –Prevedo una forte alleanza e una sincera amicizia-

Ryou la strinse, sorridendo –Lo spero anche io-.

Gli Ikisatashi erano tesi e ansiosi e il venire finalmente accolti nella stanza del sovrano di sollevò molto, soprattutto perché costatarono che le ragazze stavano bene e Arwel non era adirato.

-Fratelli Ikisatashi, in queste fanciulle avete trovate delle amiche preziose- Arwel ammiccò verso loro –Nelle loro parole non vi erano solo frasi fatte per accattivarsi la mia amicizia, ma veri sentimenti .. e hanno difeso la vostra condotta a spada tratta-

Kisshu sorrise –Sono delle bamboline, non trova?-

-Lo sono- concordò Arwel, toccando la testa di Purin, scompigliandone i capelli corti e biondi.

-Non sembra Keiichiro?- chiese Purin, rivolta a Retasu

-Sembra- sorrise di rimando

-Chi è Keiichiro?-

-Un altro componente del nostro gruppo- disse Ryou –Era l’assistente di mio padre e se non fosse stato per lui, il progetto non avrebbe avuto esito positivo-

-E poi fa delle torte così buoneee!- fece Ichigo, mentre la sua aria sognante andava sulle meravigliose creazioni dell’amico nominato

-Ad ogni battaglia vinta, una torta diversa- ricordò Minto –Con tanti tipi di tè differenti-

-Ed ogni volta, una festicciola- concluse Zakuro.

Le cinque ragazze si ammutolirono di colpo, sprofondando in uno strano silenzio.

-E’ dura stare lontani da casa- disse Arwel –Ma non temete. Finirà tutto e potrete tornare dal vostro amico e dalle nostre famiglie-

-Già!-

Ierol, che aveva osservato silenziosamente le ragazze, si lasciò sfuggire un sorrisetto. Forse Pai non aveva tutti i torti. Avevano una forte energia.

-Avete il mio consenso di girare ovunque- fece Arwel –Ma non cercate la Mew Aqua né dovete trasformarvi. Manderò un messaggio ai consiglieri e farò spargere la voce sul popolo: ora siete sotto la mia protezione e nessuno vi potrà fare del male senza passare poi sotto mio giudizio- questa volta non sorrideva più, ma era destramente serio.

-La ringraziamo di tutto cuore!- fece Ichigo, facendo un leggero inchino

-Niente formalità. Voglio che vi rivolgiate a me come fate con gli Ikisatashi!-

-va bene!- Purin gli diede una pesante pacca sulla spalla –Ora abbiamo un nuovo amicooo!-

-Oh … Arwel?- Lay si avvicinò al sovrano, steso a terra dalla pacca della biondina

Pai socchiuse gli occhi “Arwel?” come mai sua sorella stava parlando con il sovrano con tanta familiarità?

Lay porse la mano al giovane che afferrò gentilmente e si rimise in piedi. Continuavano a sorridere e a parlare. Lay era amichevole, però qualche cosa non quadrava. Avevano un volto rilassato e sembrava si fossero esclusi dal resto della stanza

-LAY!- urlò, rivolto alla sorella –Che cosa …?-

Ierol tossì nervosamente mentre Taruto e Kisshu iniziarono a far finta di niente.

“Ma allora …”

-Pai, calmati!- la sorella gli si mise davanti, mentre il viola fulminava con lo sguardo Arwel, ora leggermente intimorito –E’ successo-

-Da quanto?-

Le ragazze erano un po’ confuse …  perché Pai era diventato così… iroso?

Zakuro sorrise –Aaah! Ora mi spiego tante cose-

-Era troppo bello per essere vero … siamo dei raccomandati- continuò Ryou

-Ma di cosa state parlando?- Ichigo sbatté gli occhi e Retasu, Minto e Purin strinsero le spalle.

-Lay, dovevi dirmelo!- Pai era livido, teso.

-Non sapevo come fare … avrei aspettato il momento adatto e .. –

-Da quanto va avanti?-

Silenzio.

Ora iniziavano a capire tutto … Lay ed Arwel …

-Un anno. Poco dopo la vostra partenza- Lay aspettò la reazione di Pai.

Che non arrivò.

L’alieno viola si voltò verso i fratelli e il padre. Molto lentamente –Voi lo sapevate?-

-Si … - ammisero.

Pai iniziò a respirare forte –Bene. Tradito da tutti- mormorò quello.

-Pai, considerami come un fratello!- Arwel gli poggiò una mano sulla spalla ma lo sguardo omicida di Pai lo fece desistere da aggiungere altro.

-Auguri- e si avvicinò a grandi passi verso la porta –Andiamo. Dobbiamo far vedere le ragazze agli altri-

-Pai, aspetta!- Lay cercò di trattenerlo, ma inutilmente.

E sapeva che era meglio farlo sbollire per bene. Con un cenno salutò Arwel e uscì dalla stanza seguita da Taruto e Ierol.

Kisshu fiancheggiò le umane –E’ geloso della sorella. Molto- guardò Arwel –Brutto cognato, brutto assai!- e ridendo uscì.

Pai era fumante di rabbia e a niente servivano le parole di Lay.

-Ma dove stiamo andando?- chiese Retasu, timidamente, che era dietro i due fratelli gemelli.

-Al Centro Scientifico- ringhiò e Retasu sobbalzò per il tono.

-Scusalo!- Lay cercò di far calmare il fratello, ma questo la ignorò deliberatamente.

Il Centro Scientifico era una struttura … rotonda. Non aveva normali pareti, ma la sua forma era simile a quella di un uovo. Non poterono vedere altro perché Pai aveva affrettato il passo per entrare.

La luminosità era scarsa, ma man mano che camminavano, aumentava un po’ l’intensità. Alla fine entrarono dentro una porta automatica e si ritrovarono dentro un enorme stanzone illuminato, pieno di scrivanie, provette, sfere galleggianti ma non c’era anima viva.

-Eynis!- Lay chiamò a gran voce e ricevette un soffocato –Eccomi!-

Da dietro una porta che non avevano notato uscì una figura esile, che trasportava una colonna di scartoffie che rischiava di cadere da un momento all’altro.

-Ti do una mano- Kisshu si era lanciato in aiuto della ragazza e finalmente, quando le carte furono al loro posto, poterono osservarla bene.

Aveva un viso tondo e corti capelli rossi, ribelli. Gli occhi erano grandi, espressivi di un rosso intenso e caldo. Era poco più bassa di Kisshu e molto magra, e indossava un camice da scienziato.

-Sono loro?- chiese, indicando il gruppo, ma non aspetto una risposta che chiese –Chi è il pesce?-

-Il…pesce?- mormorarono tutti

-Si, il pesce, ne ho bisogno-

-Eynis, non … - Pai cercò di parlare, ma la ragazza guardò Retasu

-Sei tu, vero? Kisshu mi ha detto che era una ragazza che sembrava avere il testa delle alghe-

Retasu si toccò i capelli, arrossendo –Che hanno i miei capelli che non vanno?!-

-Vieni con me, pesciolina!-

L’afferrò e la trascinò via, in un’altra stanza e Retasu non poté impedirlo.

Pai sospirò di irritazione si furono costretti a seguirle.

La nuova stanza era buia e aveva una decina di vasche enormi, anzi, sembrava molto un acquario.

Retasu era davanti ad una di queste vasche –Cosa dici?- la sentirono parlare al vetro

-Ma che fa?- Lay si avvicinò e vide che la ragazza parlava ad uno strano essere che mai aveva visto.

-Un delfino?- Purin si avvicinò all’amica –Parli con il delfino?- ma Retasu non l’ascoltava, aveva gli occhi vitrei.

-Come fa ad essere … ?- Ryou guardò gli alieni –L’avete portato dalla Terra?-

-No, l’abbiamo clonato- fece Eynis, guardando Retasy –Ma non sopravvivrà a lungo. È malato e non so cosa possa avere-

-Clonato?- Ryou era stupefatto –Avete … -

-Abbiamo clonato molte cose. Hanno portato dai campioni e io ho fatto il miracolo- sorrise –Tu sei Shirogane, vero? Piacere-

-Cosa ha Retasu?- Ichigo sventolò la mano davanti al volto dell’amica, che rimaneva impassibile.

Ryou l’osservò –Sta comunicando- si irrigidì –Non vorrei perdesse il controllo-

-Controllo?- Eynis sembrava curiosa –Cioè?-

Kisshu si appoggiò alla vasca –Hanno poteri instabili. Potrebbero impazzire se non stanno attente e questa qui è troppo concentrata-

-Ops! Non lo sapevo!- sembrava veramente dispiaciuta.

Retasu si alzò in volo, sotto gli occhi stupefatti di tutti –RETASU!- Ichigo provò a trattenerla, ma inutile, Retasu si alzò ed entrò dentro la vasca. Sembrava che non fosse in sé …

Il corpo iniziò ad illuminarsi di azzurro e poi…

Il piccolo delfino iniziò a tirarla a girarci intorno e Retasu sembrava tornata normale e giocava con l’animale –E’ senza la mamma!- disse, rivolta ad Eynis, guardandola dal vetro –Vuole solo giocare!-

Quella si batté una mano sulla fronte –AaaH! Che sciocca!-

-Retasu, esci di lì- fece Pai –Se ti vedesse qualcuno … - la ragazza lo ignorò e continuò a giocare –Non ci sono altri esemplari?- chiese

-Si, altri 3 …- disse Eynis

-E metteteli insieme… si faranno compagnia!-

-Avanti, esci!- fece Ryou

Obbedendo, la ragazza uscì fuori, ma non era bagnata.

Eynis l’abbracciò –Grazie! Grazie!-

Retasu balbettò imbarazzata.

-Questo è uno dei poteri delle Mew Mew?- chiese Ierol, rivolto a Ryou, seriamente incuriosito

-Uno dei tanti. Possono comunicare con tutti gli esseri che hanno il Dna affine al loro. Retasu in acqua doveva prendere forma per metà pesce … mi chiedo come non sia accaduto-

-Io lo so- Zakuro le poggiò una mano sulla spalla –Abbiamo promesso di non trasformarci, no Retasu?-

Quella annuì, contenta che l’amica l’avesse capita.

Ryou sorrise –Giusto-

Ierol rimase stupito. Aveva resistito dalla tentazione di trasformarsi per una promessa fatta. “Notevole”.

-Dove sono Bor e Karl?- chiese Taruto –E Diuck e ed Eniali?-

Eynis guardò Ierol e Lay –Bor e Karl saranno qua a minuti … Diuck ed Enialis sono… dalla parte di Druza-

-Cosa?- Kisshu afferrò violentemente da ragazza –Come è possibile?-

-Li ha convinti- disse calma quella –Quando stavamo per venirvi a prendere, ci ha fermati. Ci ha presi uno ad uno e ha voluto parlare. Io, Bor e Karl siamo rimasti sulle nostre posizioni, ma ti assicuro che le sue offerte erano allettanti- sospirò e Kisshu la mollò, mormorando scuse –Conosci la situazione di Diuck. Ha deciso di passare dalla sua parte per la sua bambina. Annì è stata colpita dal Virus proprio come Samia ed è ad uno stadio più elevato e mortale. Druza gli ha promesso cure mediche. Non dovete avercela con lui- Kisshu pensò all’amico. Tre anni fa aveva messo su famiglia con una loro coetanea ed aveva avuto una bellissima bambina –Posso non biasimarlo- ringhiò –Ma ciò non toglie il suo tradimento. Ed Enialis?-

Eynis chinò il capo –Lui … sai cosa ha sempre pensato. Druza gli ha promesso la Veste in cambio dei suoi favori-

-Si è venduto per una vile carriera!- tuonò Pai, fuori di sé –Per un posto nel Consiglio? E come spera di ottenerlo? Qualcuno deve morire o essere allontanato-

-Druza sta preparando un colpo di stato- fece Ierol, calmo –Arwel lo sa ma non può allontanare Druza senza prove-

-Ma cosa è successo durante la nostra assenza?- Taruto era sconsolato. Anche se piccolo, capiva la gravità dell’accaduto. Purin gli prese la mano –Non ti preoccupare!-

In quel momento fecero la loro entrata due figure.

-Bor, Karl!- Kisshu corse loro incontro, seguito da Pai e Lay. Si strinsero agli amici rimasti.

Osservarono i nuovi arrivati.

Bor era molto alto, più di Pai e muscoloso. La sua pelle così chiara sembrava granito. il volto era squadrato e duro ma molto affascinante. Gli occhi erano sottili e scuri, due pozze di petrolio e intorno alla bocca c’era un filo di barba ordinata e i capelli erano neri e lucenti, con riflessi bluastri e aveva un piccolo codino dietro la nuca. Era vestito in modo semplice, tutto nero con il busto semi nudo poiché la maglia era una semplice stoffa retata e metteva in risalto i pettorali scolpiti.

Karl, invece, era l’opposto. I capelli avevano un colore simile alla paglia ed erano tirati all’indietro e visto che non possedeva alcun codino o altro lo considerarono “adulto”. Il viso era affilato, con gli zigomi evidenziati, era senza barba ma con due occhi grigi penetranti ed intelligenti. Sembrava un tipo più che stava dietro le quinte. Aveva una maglia a maniche lunghe, larga e marrone e dei pantaloni che arrivavano fino al polpaccio di colore uguale ed era molto magro ma comunque alto.

-Loro sono le Mew Mew e lui è Shirogane Ryou- indicò Kisshu –Ragazze, Ryou, loro sono le vostre nuove ombre-

I due rimasero composti e accennarono un cenno col capo.

-Eynis, stai ancora giocando?- chiese Karl, con una bella voce calda

-Non sto giocando, sto lavorando-

Bor non disse niente e squadrò le Mew Mew –Pai, Kisshu … posso capire Taruto, ma sono delle femmine. E pure graciline. Non ci credo che hanno battuto voi e Deep Blu- aveva una voce roca e bassa.

-Ehy!- Ichigo e Purin si fecero avanti –Siamo più forti di quel che sembra!-

Le guardò dall’alto in basso –Come no-

-Invece si! Siamo le paladine della Terra!- disse Purin, alzando il braccio in alto.

-Marmocchie- costatò Bor.

Minto lo squadrò –Senti un po’, armadio, non ti conviene sottovalutarci. Noi siamo mutanti, abbiamo cambiato il nostro Dna. E siamo molto più forte di quei tre messi insieme- indicò i tre fratelli Ikisatashi.

-Non esagerare, avete quasi sempre avuto fortuna- disse Kisshu.

-Ti sbagli, mio caro. Noi siamo un concentrato di bellezza e forza-

-E di culo … -

-Cafone!-

Zakuro sghignazzò –Oh, ma quanta presunzione e maschilismo- guardò Bor diritto negli occhi –Anche se puoi non crederci, siamo noi cinque ad aver sconfitto i tuoi amici e noi cinque siamo le uniche in grado di utilizzare la Mew Aqua e noi cinque abbiamo battuto Deep Blu. Ad un certo punto non si tratta solo di fortuna, ma di capacità- la mora si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e continuò a sorridere, e vedendo che nessuno osava ribattere, si ritenne soddisfatta.

Bor, dal canto suo, squadrò male la ragazza.

-Impertinente-

 

Note:

(*) Zakuro lo dice nell’anime italiano durante l’ultima battaglia a Pai

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


 

 

Eccoci al tredicesimo capitolo… un numero che mi piace xD vorrei informare ai lettori di non aspettarsi granché da questo capitolo, perché siamo ancora in una situazione di stallo, che andrà a cambiare leggermente verso la fine … è stato difficile scriverlo! Detto questo, ringrazio chi ha letto ma soprattutto chi ha commentato:

                                                                                                                    

Lory 06: prego signori, prego! Per il tour mettere in bella mostra il biglietto … non allontanarsi dalla guida xD scherzi a parte… sono contenta che i miei sforzi non siano stati vani, anzi! Se dici che ti è sembrato di fare questo tour virtuale, mi posso sentire solo soddisfatta ^_^ … e si, per Arwel ho pensato molto a Kei … addirittura ho fatto una piccola bozza cartacea di “ e se chiudo Arwel e Kei in una stanza che succede?” e mi è uscito che si sono messi a fare la calza per le ragazze xD Arwel non sarà un personaggio di troppo spicco, ma non per questo meno importante … già l’essere il fidanzato di Lay gli da un posto più in prima fila xD Mi spiace solo che, per farlo andare d’accordo con tutti, ci ha dovuto rimettere con Pai xD ma prima o poi risolviamo =)

Cmq, per l’e-mail ne ho mandata un'altra,  utilizzando il “contatta” che c’è accanto al tuo nick sulla tua pagina, ma forse qualche cosa è andato storto xD la mia e-mail coincide con il mio contatto, quindi, carissima Lory, se vuoi puoi prenderlo direttamente dalla mia pagina personale =)

 

_ire_: posso farti una confidenza? Se mai avrò una figlia, la vorrò chiamare o Irene o Laila … tutto per il loro significato così bello =)

Per la gelosia di Pai … beh, ho sempre desiderato avere u fratello maggiore, ma mi è stato concesso una sorella più piccola e nel pensare alla reazione di Pai, mi chiedevo “come si potrebbe comportare il mio fratello immaginario?” ed è uscita quella reazione-non-reazione xD … per la madre della bambina… guarda, è un atteggiamento che provoca molta rabbia ma pensa che è stata un’azione dettata da ignoranza e soprattutto, da paura. .. pensala così, che potresti risparmiare qualche vita xD la piccola Samia, ripeto, esiste quindi tutte le sue azioni sono prese di spunto dalla realtà xD E per Ryan… volevo giustificare la morte dei suoi genitori, ma in questa maniera si è creata uno strano strato di fiducia fra Arwel e il biondo …

per le domande personale, beh, posso dirti che puoi trovare quello che vuoi sapere sulla mia pagina personale, ma posso dirti che mi chiamo Daniela (Danya è un diminutivo), ho 19 anni (sono vecchia), si, mi piacciono altri anime (ma sono molti di più di quelli che puoi vedere sulla mia pag), mmh.. Otaku non proprio, più che altro mi avvicinavo ad esserlo qualche anno fa …però sono sempre stata un tipetto molto “solitario” … ho sempre preferito chiudermi in casa con qualche bel libro (o manga), piuttosto che guardare tv (eccezioni a parte) o uscire fuori … ciò non toglie che ho comunque le mie amicizie e addirittura il fidanzato che sopporta tutte le mie assurdità xD

 

Siretta: ti ho fatto tornare il buon umore? *ç* rendere felici le altre persone è una cosa bellissima, lo diceva pure B.P *ççç* è un mio grande obbiettivo e se mi dici che ti ho fatto felice xD per i capelli… ho pensato che tue stesse, identiche cose xD me le sto studiando per bene.. speriamo xD

 

Marty: sai che dobbiamo fare? Aprire un Club “insegniamo le buone maniere a Bor” XD e cmq, no, non eri in ritardo… xD ti è piaciuto Pai geloso, eh?XD mi sa che è piaciuto a tutti xD (andate a quel paese ndPai -____-“””)

 

Mew_Cherry: mi rendi molto felice con le tue parole ^o^ e si, si dice Druza xD ma è così difficile? Già altri mi hanno detto che è strano xD ma quando l’ho ideato ho detto “Ha una faccia da Druza” XD e Pai, è Pai …. È bello così cm è xD gelosooooneee!

 

Finito xD mamma che recensioni lunghe gente xD mi piacciono xD mi sembra proprio di parlare con voi! Beh, che dire ora?XD vi lascio al capitolo .. mi scuso ancora per il suo contenuto ^^ a presto!!

 

 

Capitolo 13

“Dibattito”

 

-Secondo me- fece Karl –Bisogna farle conoscere ai giovani-

-Già- fece Bor –Sono più scattanti e più veloci dei vecchi del Consiglio, le prenderanno e sgozzeranno subito- disse con sarcasmo

-Ma Druza oggi parlerà a quei ragazzi all’Accademia. Sarebbe meglio presentarle-

-Karl, verranno lapidate-

-La volete finire? Spaventerete le ragazze!- li rimproverò Eynis.

-Non penso proprio- fece Ryou, rassegnato.

Dopo aver conosciuto il trio che avrebbe aiutato gli Ikisatashi a difendere il team umano, erano tutti tornati a casa Ikisatashi ed ora, tutte le ragazze erano attorno ad una piccola Samia. Stavano cercando in tutti i disperati modi di farsela amica, ma la bambina era tosta.

Mentre tutte le scorte cercavano un modo per far si che le ragazze ottenessero la fiducia di parte del loro popolo (cosa assai difficile), queste non si preoccupavano minimamente e avevano deciso di occupare il loro tempo in modo più proficuo.

-Guarda, Samia!- Purin iniziò a camminare sulla palla –Ti piace?!-

-Nooo!- la piccola fece la linguaccia. Le davano fastidio quelle ragazze … erano cattive!

-E questo?- Minto si era messa in posizione da ballerina e aveva piroettato un paio di volte, ma la piccola la ignorò deliberatamente.

-Dai, piccola!- Retasu le sorrise la questa le fece un’altra linguaccia.

-Guarda!- Ichigo era riuscita a farsi spuntare la coda e le orecchie feline, ma niente.

Zakuro osservò la bimba e questa la guardò, sfidandola.

-E’ impossibile- Ichigo e Retasu si stesero a terra, esauste.

-Voi siete cattive- disse la piccola.

Kisshu e Pai si guardarono. Come far capire alla piccola che erano ospiti speciali e alleati?

Kisshu si avvicinò ad Ichigo e l’abbracciò da dietro, provocando la reazione violenta di questa, ma Kisshu sussurrò –Lasciami fare- poi guardò la sorellina –Ehy Samia, sai, io ed Ichigo siamo amiconi!-

-Non è vero!- la piccola guardò con sospetto Ichigo, che sorrideva forzatamente.

-Ma si che è vero!- Kisshu assunse un’aria serissima –E sai, quando ero sulla Terra mi ha fatto vedere tante cose belle, lei e le sue amiche-

-Ti hanno fatto vedere le stelle..- sussurrò Taruto, ma ricevette un pugno da Pai, che lo fulminò con lo sguardo.

-Anche Purin, sai, è tanto amica di Taruto!- disse la bionda, abbracciando il ragazzino, che era finito malamente a terra –E’ il mio migliore amico!-

Lay si avvicinò a Samia –Non c’è bisogno di essere gelose di queste ragazze- disse –Perché sono molto brave e buone. Pai, Kisshu e Taruto gli vogliono bene e anche io e la mamma e papà. Sono così carine poi- Lay sorrise. Dio quanto era diversa dal fratello gemello! –Sei stata molto scortese oggi, con loro e con Pai soprattutto. Dovresti chiedere scusa- il suo tono non era di rimprovero, ma l’effetto che ebbe su Samia fu positivo. La piccola guardò e ragazze –Scusate…- chiese, diventando rossa e tenendo ancora un po’ il broncio: il suo orgoglio era molto più grande di lei.

Samia cercò con lo sguardo Pai, che era rimasto seduto sul divano galleggiante. Si alzò e andò dal fratello maggiore, mettendosi proprio davanti a lui.

-Paì … - abbassò lo sguardo, rossa in volto

-Si, Samia?- inarcò un sopraciglio. Aveva l’aria sostenuta ed era serissimo, tanto che la bimba si sentì in soggezione, cosa strana, per un tipetto come lei.

-Mi ridai il mio ciondolo?- chiese, alzando un po’ la testa

-No- disse semplicemente l’alieno viola.

-Pai!- Ichigo desiderò tanto prendere a schiaffi quel volto così urtante di Pai. Possibile che fosse così insensibile anche nei confronti della sorellina malata? Stava chiedendo scusa!

Kisshu la trattenne da un gomito –Stai buona. Non sembra ma Pai va pazzo per Samia e il sentimento è ricambiato. Ma il fatto che sia malata non deve giustificare il suo comportamento- disse il ragazzo, quasi leggendo nei pensieri della rossa.

Retasu osservò bene l’alieno. Era tranquillo, le braccia conserte sul petto, una gamba accavallata. Sembrava strano credere che quel guerriero spietato potesse amare tanto una bambina così piccola e gracile, ma, si ricordò, lei non conosceva quell’aspetto perché l’alieno mai aveva mostrato desiderio di parlarle. Ora che ci pensava bene, Kisshu e Taruto avevano da sempre mostrato la loro indole. Non sentivano quella guerra quanto la sentiva Pai, o almeno in modo differente dal suo. Pai aveva sempre combattuto non per il suo popolo … ma per Samia. Era per lei il mondo migliore che sognava… “Solo ora me ne rendo conto”

-Non mi è proprio piaciuto il tuo comportamento, sai?- Pai era serio, la voce era di rimprovero.

-Scusa- mormorò la piccola

-No, Samia- Pai scosse la testa –Devi chiedere scusa a tutti i nostri ospiti. Penseranno che abbiamo tirato su una sciocca bambina-

-Ma ho chiesto scusa!- la bimba sgranò gli occhietti

-No, hai fatto finta- fece notare Pai.

-Mmmmm-

-Samia..- la richiamò Pai –Se vuoi far pace con me, devi prima far pace con loro-

La piccola tornò al gruppetto.

-Dai loro la mano, Samia- suggerì Pai, con il solito tono

-Dai, Samia- Kisshu sussurrò vicino alla bimba –Fai la brava-

La piccola guardò Kisshu, come in cerca di aiuto. Era così difficile chiedere scusa!

Samia si trovò davanti ad Ichigo. Le tese la mano –Scusatemi tanto- era mortificata.

Ichigo gliela strinse. Fece apparire la sua coda e le stuzzicò la faccia, facendole il solletico –Facci un bel sorriso, che ne dici, eh?-

La piccola, sentendosi perdonata, sorrise di cuore e chiese –Posso toccarla?-

-Basta che fai attenzione- rise Ichigo e la piccola iniziò ad accarezzarla e alla rosa uscirono delle fusa che fecero impazzire la bambina.

Ad una ad una accettò carezze e chiese scusa con il sorriso sulle labbra. Zakuro le accarezzava i morbidi capelli, Purin l’abbracciò forte, e Samia chiese a Minto di insegnarle a fare quelle strane piroette e Retasu le chiese, sempre sorridendo –Siamo amiche, ora?-

-Si!-

Samia abbracciò Kisshu e Taruto le tirò le guancie. Era la più coccolata di tutti e ne era contenta

Kisshu le girò la testolina verso il divano –Forse ora devi andare da Pai, no?-

La piccola corse dal fratellone e si mise diritta davanti a lui –Ora me lo dai?-

Pai sembrò pensarci su. Guardò verso il gruppetto –Ha chiesto scusa per bene?- si vedeva che scherzava ed ad Ichigo venne la pelle d’oca vederlo così … amichevole. Le faceva una stranissima e orribile sensazione.

-Si!- disse Purin, saltellando, reggendo il gioco.

Pa tese le braccia alla piccola –E a me che mi dici?-

Samia si arrampicò su quelle lunghe braccia e si rannicchiò sul petto –Che ti vollio tanto bene!- e gli schioccò un bacio sulla guancia.

Pai baciò delicatamente la fronte e mise una mano in tasca, estraendo il ciondolo –Lo vuoi?-

-Si!-

-Kisshu!- Pai lo lanciò al verde, che lo prese

-No, è mio!- si lamentò la minore.

Samia si lanciò per terra e andò dal fratello per recuperare il suo regalo, che passò di mano in mano.

La piccola era rossa in volto. Si stavano prendendo gioco di lei, lei che era come una principessina!

Il ciondolo arrivò nelle mani di Retasu. La piccola la guardò con i grandi occhi violacei, carichi di lacrimoni.

No, non poteva essere così crudele.

Cedette e restituì la collanina, sotto le lamentele dei fratelli

-Ma ha fatto gli occhioni!- si giustificò lei.

Samia la guardò –Graccie!- era tornata normale –Ti do il permesso di giocare con le mie bambole quando vuoi!-

-oH, grazie! ^o^- fece accondiscendente Retasu.

-Vi siete divertiti abbastanza, spero- sbuffò Bor –Non abbiamo da fare?-

-Giusto- Pai si alzò –Andiamo all’Accademia?-

- E sia!- Kisshu fece per alzarsi ma si rese conto le la sua mano era ancora intrecciata con quella di Ichigo. I due si guardarono per un attimo. Ichigo sciolse la presa, arrossendo un po’ –Andiamo …-

Ryou, nel frattempo, era rimasto seduto vicino ad Eynis tutto il tempo e aveva assistito alla scena. I suoi occhi cerulei rimasero a fissare Kisshu per qualche secondo. Sentì una morsa allo stomaco.

Geloso, Shirogane?” sentì una voce nella testa. “Sta zitto”. Si avvicinò alla rossa e le diede un buffetto sulla testa.

-E questo per che cosa è?- si lamentò la rossa

-Perché sei urtante- si giustificò Ryou, sorridendo sornione

-Cooosa?-

Kisshu gli passò accanto. Si guardarono per un secondo. “Se gli sguardi potessero uccidere … ” pensò Zakuro, osservando i due ragazzi.

**

L’Accademia era la scuola d’élite di giovani dotati, di quei giovani che un giorno avrebbero avuto una carriera di successo.

-Io, Kisshu, Lay, Bor e Karl l’abbiamo frequentata- spiegò Pai –Taruto e Samia sono ancora troppo piccoli, invece-

-Ma Kisshu non ha finito la scuola- fece Lay, ridendo

-Grazie, sono andato in guerra … - disse Kisshu

-E dovevi correre dietro ogni gonna- gli ricordò Karl

-Aaah! Che siete noiosi! Se non mi godo la vita ora …!- Kisshu si mise in posizione da figo, ma Karl e Bor lo guardarono molto male

-Si, come no- disse Taruto, ridendo.

-Dopo questa storia, penso ti convenga ricominciare con gli studi- disse Pai, molto secco –Non ho intenzione di sentire nostro padre che si lamenta ancora di te-

-Kisshu è la pecora nera? Non l’avrei mai immaginato- commentò sarcastica Minto

Kisshu si voltò urtato verso la mew bird –Come, scusa?-

-Hai sentito bene- fece quella, passandogli accanto.

-Attenta, gallina, ti potrei tirare il collo come niente- ringhiò quello.

Lay gli diede un ceffone sulla nuca –Stai buono, Kisshu. E non parlare così alla ragazza-

Kisshu lanciò un’occhiataccia a Minto, che sorrise vincitrice.

-Per piacere, evitate di battibeccare così davanti a tutti- li richiamò Karl.

L’alieno apriva la strada al gruppo con Ierol e Bor lo chiudeva, mentre Pai e Lay stavano a sinistra, Kisshu e Taruto a destra. Eynis era rimasta momentaneamente a casa Ikisatashi per un controllo alla piccola Samia, che quel giorno era stata molto bene.

L’Accademia sembrava uno dei grandi College  che si vedevano in televisione. L’aspetto esterno era cubico, alto, un  po’ angoscioso ma dentro sembrava più accogliente, con gli interni rossi nella sala principale, tappeti, poltrone. Alcuni giovani erano seduti dietro pile di libri e al loro passaggio aprirono la bocca e sgranarono gli occhi.

-Le umane!- sussurrò qualcuno.

Al loro passaggio, la gente si scansava.

-Scusa … - Karl fermò un ragazzo –Non ricordo dove è la Sala delle Riunioni, mi potresti indicare … - ma il ragazzo osservando le mew mew, scappò via.

Bor lo beccò prima che se ne andasse e lo alzò di peso –Sei sordo? Se vuoi posso farti tornare l’udito in me che non si dica-

-E … e… - il ragazzo era molto spaventato.

Zakuro posò una mano sul braccio marmoreo di Bor –Parla tranquillamente, non mangiamo mica- sorrise benevola.

Il ragazzo arrossì un attimo. Quell’umana era veramente bella –Andate alla fine del corridoio e poi … la sala blu a destra-

-Ti ringrazio- disse la viola, gentile e garbata.

Bor mollò il ragazzo che riprese a respirare tranquillamente e guardò Zakuro –Sei una specie di diplomatica?-

Quella strinse le spalle –Odio i modi bruschi. Li uso come ultima risorsa-

-Tzè- Bor osservò la ragazza. Gli occhi erano magnetici. “Sicuramente è stata una di quelle che ha dato più filo da torcere a tutti” si trovò a pensare, e non pensò sbagliato.

-Il – il ragazzo riprese a parlare, verso il gruppo –Il Signor Druza ha iniziato il suo discorso-

Pai lo guardò –Quanti dei tuoi compagni ci sono?-

-Molti ragazzi, un centinaio, forse-

Senza perdere tempo, percorsero velocemente il corridoio indicatogli e si ritrovarono in una enorme sala tappezzata di blu.

Al centro della stanza stava Druza, che portava la sua veste con altezzosità e parlava con foga al giovane pubblico.

Alcuni giovani pendevano dalle sue labbra, altri ne erano indifferenti, altri ancora un po’ intimoriti.

 “Merda” pensarono tutti.

-Gli umani sono dei parassiti. Noi siamo superiori per intelligenza, velocità ma soprattutto, forza! Per loro dovremmo essere degli Dei!-

-Non ti sembra di parlare troppo?- Karl si fece avanti fra tutti e molti ragazzi e ragazze lo guardarono con reverenziale timore –Druza, caro Druza!- Karl lo salutò amichevolmente –Se dici la tua, è chiaro che tu debba avere una opposizione- indicò con il pollice all’indietro il gruppo alle sue spalle.

Kisshu sussurrò alle ragazze –Non fatevi intimorire- fu per tutte molto facile tenere l’atteggiamento tranquillo e spensierato, tranne per Retasu, che si sentiva troppo nervosa e al centro dell’attenzione.

Lay la notò subito e provò a toccarla, ma Pai l’aveva anticipato, sfiorandole delicatamente il braccio e sussurrandole –Sta tranquilla-. La verde si riscosse subito e cercò di mantenersi il più composta possibile.

-Karl Hitani- sibilò Druza –Uno dei tanti traditori della nostra razza- guardò alle spalle dell’alieno biondo –Oltre alle sporche umane, al loro scienziato pazzo e ai tre uccisori di Deep Blu- in questa ultima parte della frase si sentì qualcuno trattenere il fiato –Vedo anche Bor Andros-

Lay alzò la mano –Ti sei dimenticato di me, caro!- rise.

Bor si avvicinò a Karl –Credo sia bene avere un civile e pacifico dibattito, senza aizzare folle- Bor guardò i giovani che abbassavano lo sguardo e solo in pochi erano tanto coraggiosi da osservarlo per qualche secondo in più.

-Allora, che parlino le umane- Druza sorrise e si fece da parte, concludendo con un –Prego, studenti e futuro del nostro popolo, ponete loro le domande che vi martellano nel vostro cuore e nella vostra mente-

Controvoglia, Ichigo, Minto, Retasu, Purin e Zakuro si avvicinarono al centro della sala, mentre venivano studiate.

Un giovane ragazzo si alzò. Era molto magro e scuro di capelli –Avete occupato in modo scorretto la Terra! L’avete inquinata!- le accusò.

Una ragazza dai lunghi capelli verdi gridò –Avete ucciso Deep Blu! Lui era la nostra sola occasione di salvezza!-

-Dateci un motivo per non trucidarvi sul posto!-

-Quei tre sono degli schifosi vermi!-

-Si, ha ragione! Traditori!-

-Sono malefiche. Potrebbero attaccarci in qualunque momento!-

Iniziò così un attacco verbale contro il gruppo.

Bor mosse il collo a destra e sinistra, come se lo stesse scrocchiando e probabilmente aveva intenzione di sedare gli animi con la forza, ma Zakuro urlò –SILENZIO!-

La sala tacque, sobbalzando.

La lupa camminò alzò le braccia –Cosa vorreste fare, voi? E soprattutto, cosa ne sapete?- ringhiò.

-Zakuro!- Minto guardò la compagna. Emanava una strana aurea e il braccialetto, se sembrò, luccicasse in modo strano.

-Non siamo qui per … per vendetta o per conquiste. Siamo qui perché chi sta sopra di voi ha chiesto il nostro aiuto-

Minto asserì –Non era nostra intenzione creare scompiglio tra di voi, dividervi. Ma siamo le uniche che possono attivare la Mew Aqua. Lei vi aiuterà-

-La Mew Aqua!- Druza rise –E’ solo una favola-

-E loro tre non sono né vermi né traditori!- Purin prese a difendere i tre alieni, loro amici, sovrapponendosi a Druza, che parve infastidito –Sono coraggiosi! Se non lo fossero non starebbero qui accanto a noi-

Ichigo guardò i ragazzi –Fidatevi, lo so che è difficile, ma non vogliamo il vostro male. Lo voleva quello che chiamavate dio. Avrebbe ucciso loro tre- indicò Kisshu, Pai e Taruto –E poi ridotto in schiavitù voi-

-Chi ce lo assicura?- chiese il ragazzo che aveva parlato per primo, carico di rabbia

Retasu tremò un attimo ma iniziò a parlare con calma –Nessuno. La fiducia è tale perché si deve brancolare nel buio. Nessuno vi da la certezza che noi siamo qui per aiutarvi, che Deep Blu era un pazzo assassino. Nessuno. Ma chi vi governa ha preso la decisione di chiamarci qui per attivare la Mew Aqua- guardò Druza –Non è una favola,ma è reale-

-C’è stato chiesto di non usare i nostri poteri, e non lo faremo- disse Zakuro, con la stessa foga di prima

-Il vostro Sovrano ha detto che dobbiamo far sì che voi vi fidiate di noi- fece Purin –Ma come possiamo se voi ci accusate così ingiustamente?-

Karl e Bor guardavano il gruppo.

Per ultimo prese parola Ryou –E’ il sangue che volete? La violenza? Allora avete sbagliato ragazze perché loro hanno odiato la guerra con tutte le loro forze, ma non i loro nemici. Non hanno mai odiato voi e la vostra gente e hanno più volte cercato una soluzione pacifica. Se volete prendervela con qualcuno, potete farlo con me, perché le ho costrette a combattere per la Terra. Forse ci meritiamo veramente di morire. Siamo come una goccia d’acqua nel mare dell’universo. Ma per voi, ora, siamo indispensabili. Quel portentoso Cristallo, la Mew Aqua, contiene una forza rigeneratrice incredibile. Fidatevi-

La sala cadde nel silenzio per la seconda volta.

Druza rise –Ma quante belle parole-

-Maledetto- ringhiò Kisshu. Sapeva bene che le parole delle Mew Mew avevano fatto poco effetto.

-Dividiamo la sala- disse Karl. Gli era venuta un’idea geniale –Quelli che sono favorevoli a Druza e alle sue parole, alla mia destra. Chi crede che le Mew Mew non siano nemiche, ma preziose alleate e che nelle loro parole c’è verità, a sinistra-

Dopo qualche attimo di esitazione, i ragazzi si alzarono. E tutti andarono a destra.

A fare eccezione era un ragazzo, alto, magrissimo, con capelli bianchi e occhi grigi. Lentamente si spostò verso sinistra.

Le Mew Mew lo guardarono stupite e lui sorrise –Non amo la violenza- disse lui, tranquillamente –E non sembrate bugiarde-

-Pecora nera!- (*) lo canzonò qualcuno

-Almeno io ho le mie idee e non mi faccio infinocchiare da uno qualunque- guardò Druza, sorridendo affabilmente e questo strinse le labbra.

-Io credo a loro. Perché voi non dovreste?-

Una ragazza piccola con i capelli neri gli si avvicinò –Non ha tutti i torti-

Pian piano, passarono da destra a sinistra alcuni giovani alieni. Karl li contò mentalmente “Trenta” contò la parte avversaria “Settanta” sorrise “Non è male come risultato”.

Druza fumava di rabbia e si congedò in pochi minuti.

“Me la pagheranno cara” e intanto la sua testa iniziò a ideare un piano di vendetta.

*

-Ora ci sarà un passa parola pazzesco- disse Karl, ridendo –Druza era livido, avete visto?-

-Già!- la piccola Purin si aggrappò al braccio di Taruto, sorridendo

Prima di uscire, un gruppo di ragazzi si mise davanti alla porta, come a impedire loro l’uscita.

-C’è qualche problema?- chiese Ierol, gentilmente ma tenendo un tono fermo.

Il gruppo si divise in due, e rimase solo un ragazzo davanti alla porta … proprio quello che le aveva difese poco prima, che sorrise gentilmente –Mi chiamo Koji. Piacere, Mew Mew- le guardò tutte –Credo che possiate fare qualche cosa di buono, per me e la mia gente- si  mise di lato e chinò il busto, in segno di riverenza.

Si sentirono degli applausi, poi un boato. Si guardarono intorno. C’erano ragazzi da ogni parte che applaudivano a quelle umane.

-Cosa è successo?- chiese Retasu, imbarazzata.

Pai sorrise –Sono ragazzini, per la maggior parte … basta poco per conquistali-

-E voi ci siete riuscite- si congratulò Ierol.

Druza osservava semi nascosto. Sul suo volto era dipinto un sorriso diabolico.

“Ride bene chi ride ultimo”

 

Note:

(*) ok, dovrebbe essere un detto terrestre però, datemelo per buono xD

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


 

Eccoci ancora qua ^^ per molti di voi sarà iniziata nuovamente la vita sui banchi di scuola, per me invece è ancora vacanza visto che non ho la più pallida idea di quando inizieranno le lezioni per me xD sperando che troviate il tempo per leggere questo capitolo, vi vado anticipando che da ora inizierà l’azione… più o meno ^^”””!  Ma bando agli indugi, ringraziamo i miei commentatori!

Marty28: i tuoi si possono considerare atti di bullismo, cara xD non è bello ficcare la testa nel water alle persone, anche se sono cattive xD

_ire_: guarda, mi sento proprio vecchia io xD comunque, la scena di Samia e le Mew Mew è stata difficile… ma alla fine xD ammetto che non so cosa sarebbe potuto succedere se non ci fosse stato quel gruppo di studenti… per questo li ho fatti spostare xD

Siretta: ami i momenti calmi e tranquilli? Pure meeee xD infatti mi chiedo del perché faccio ff sulla guerra che poi mi vengono difficili da scrivere xD  

Mew_Cherry: sai che quando scrivo di Pai mi vengono i brividi? xD oh my god! È così dolce con la piccola Samia! E Zakuro è Zakuro.. la più forte, la più bella e la più obbiettiva del gruppo… penso che senza di lei, il mew team non potrebbe esistere =)

 

Beh, belli miei, vi lascio alla lettura del capitolo… buon inizio anno scolastico in ritardo a tutti =)

Capitolo 14

Druza camminava per la sua stanza. “Come neutralizzarle?”. Sapeva che i tre Ikisatashi non avrebbero lasciato quelle mocciose da sole. Ma sapeva anche che era troppo forti, insieme. Unica soluzione? Prenderle da sole … ma come? Chiamò un alieno della sua guardia.

-Voglio che spii quelle ragazze. Alla prima occasione, la prima che è sola, indifesa e senza scorta… portala via. Ma non andare da solo. Scegli due, tre uomini-

L’alieno sorrise all’ordine –Agli ordini, Signore-.

Appena uscito, Druza scrisse una veloce lettera ad uno dei suoi sottoposti e la inviò con il suo computer “Saprà cosa fare” pensò.

Quando l’uomo se ne andò, Druza si affacciò alla finestra e vide le persone che passeggiavano, correvano avanti e indietro.

“Nullità. Sono solo nullità”.

**

-Pai!- Lay cercava di stare al passo del fratello, che la ignorava deliberatamente –Pai, te ne prego, aspetta!-

Pai entrò nel salone della casa, dove erano seduti a godersi una tazza di te Ierol, Saku che teneva in braccio Samia, Zakuro e Retasu.

-Insomma, Pai!- Lay mise le mani sui fianchi. Il fratello alle volte era impossibile.

-Cosa succede?- Saku guardò i due figli. Pai era livido in volto e Lay era rossa. –State litigando?-

-No- disse Pai

-Si- disse Lay. Tutto contemporaneamente.

-Che succede, Paì?- Samia alzò le braccia verso il fratello, che l’accolse con garbo tra le sottili braccia

-Piccola … - Pai la guardò negli occhi –Non è che tu durante la mia assenza hai trovato un fidanzato, vero?-

Samia scosse il capo –Io da grande mi sposerò con te!-

-Almeno tu non fai stronzate- bisbigliò il maggiore, mettendola giù e cambiando velocemente stanza

-PAI!- Lay era furiosa e guardò i genitori –Vi prego! Aiutatemi!-

-Lo sapevi che non l’avrebbe presa bene- disse Saku, trattenendo le risate.

Samia si arrampicò sulle gambe di Retasu –Cosa ha Paì?-

-Emh…- la verde non sapeva che espressione usare –Lay aveva un piccolo segreto e Pai non lo sapeva- spiegò velocemente, sperando che questa spiegazione bastasse alla piccola.

-Lay, dagli tempo- disse Ierol –Infondo è stato via a lungo ed è normale che sia così … indietro-

Zakuro sorrise lievemente –Chi l’avrebbe detto, vero, Retasu?-

Quella sorrise di rimando –Già- guardò Lay –E’ per il legame tra te ed Arwel che ci ha accolto così bene?-

Lay strinse le spalle –Al contrario del padre, la guerra non era nei suoi piani, quindi contro di voi non ha niente e crede alla versione dei miei fratelli, su Deep Blu, la Mew Aqua ecc ecc …-

Nella stanza entrò Kisshu, ignaro del dibattito dei fratelli e chiese, guardandosi intorno –Ichigo?-

-Riposa, aveva mal di testa- disse distrattamente Zakuro, continuando a conversare con Lay e Retasu.

Siccome nessuno lo degnava di uno sguardo, Kisshu strisciò via.

Salì al piano superiore e cercò di ricordarsi la stanza di Ichigo. Si avvicinò ma sentì la voce di Purin e Taruto. Restò in ascolto “Sarà nell’altra stanza” e allora andò verso l’altra porta. L’aprì piano e vide la stanza nella penombra e una figura sotto le lenzuola che dormiva placidamente.

“Eccola lì”.

Si avvicinò al letto e provò a mettere a fuoco la figura. Sottile e dolcissima.

-Oh … Ichigo …- si sedette delicatamente sul letto. La ragazza dormiva quasi completamente coperta.

Si chinò su di lei per essere investito da un buon odore, ma diverso dalla fragranza di fragola che sentiva sempre. “Sarà l’aria di questo pianeta”.

Appena era a pochi centimetri da lei, lentamente, per non svegliarla, la scoprì e notò una cosa strana. I capelli erano più scuri. Ma decise di non farci caso. Chiuse gli occhi e voltò il volto verso il suo e posò delicatamente le labbra su quelle della bella addormentata.

Quando aprì gli occhi, guardò nei profondi e scuri occhi di … Minto.

Che buttò un urlo.

*

Poco prima

Ichigo aveva provato a riposare ma Purin e Taruto stavano giocando troppo rumorosamente e lei non ne poteva più. Decise allora di cambiare stanza, ma Minto l’aveva cacciata in malo modo.

“Che posso fare?” pensò, sconsolata. Era stanca e le faceva male troppo la testa per scendere di sotto e oltretutto sentiva le urla di Lay contro Pai.

Sospirò, sconsolata. Ad un tratto,  il suo sguardo fu attratto da un fascio di luce proveniente dalla stanza di Ryou e pettegola e curiosa quale era, si avvicinò alla porta, vedendo il biondo americano steso sul letto con una strana sfera

-Entra pure- disse Ryou, senza degnarla di uno sguardo.

Sentendosi una sciocca, Ichigo entrò, leggermente imbarazzata

-Non si sbircia nelle camere altrui… quando ti toglierai questo vizio?-

-Non ho fatto niente .. – Ichigo mise il broncio, sentendosi messa in causa per così poco –Che cosa fai?-

-Pai mi ha dato questo … è un computer alieno e sto imparando ad usarlo-

-Capito- Ichigo guardò la sfera colorata. Era molto carina.

-Hai una faccia terribile- disse Ryou, osservandola con la coda dell’occhio.

-Ehy!- Ichigo si alterò –Sempre gentile tu!-

-Intendevo … - Ryou mollò la sfera e la fissò intensamente, sfiorandole la fronte con la mano –Hai delle occhiaie … ti senti bene?-

Ichigo per un attimo si perse nelle iridi azzurre di Ryou. Deglutì a fatica.

Perché l’americano aveva quegli sbalzi con lei? Prima antipatico poi gentile … ma era così bello … “Ma cosa pensi, stupida! Hai Masaya che ti sta aspettando”.

Eppure Ryou era così vicino …

“Ichigo, riprenderti”.

Dal canto suo, Ryou guardava Ichigo diritto negli occhi. Non era una bellezza, ma era … semplicemente lei. Dolce, tenera, combattiva. Conosceva tutti i suoi lati e le piaceva molto quel caratterino, quella voglia di fare del bene … e lei … “Lei ha Masaya” pensò, amaramente.

Si avvicinò impercettibilmente al suo volto e la ragazza non si mosse, ma arrossì di più, se possibile … le spuntarono la coda e le orecchie da gatto.

Si avvicinò ancora un po’ … la vide stringere gli occhi e…

… e poi l’urlo di Minto.

Scattarono fuori dalla stanza, riprendendosi subiti e videro una scena che mai avrebbero dimenticato.

Kisshu era steso a terra, con una guancia rossa e Minto era in piedi, furiosa e respirava a fatica, e teneva un pugno chiuso in direzione dell’alieno che si stava rialzando a fatica.

Purin e Taruto si erano affacciati alla porta, Pai era salito di corsa seguito da tutti gli altri e Ierol domandò, allarmato –Cosa succede?-

-LUI!- Minto era ancora più rossa e Kisshu la osservava terrorizzato e confuso. Guardò tutti e incrociò lo sguardo di Ichigo, vicino a Ryou. “Era con lui?” pensò, ma solo questo poté formulare perché Minto lo afferrò dal colletto e lo lanciò via, facendolo cadere addosso a Pai.

-SE LO RIFAI … !- urlò la ballerina.

-Ma cosa è successo?!- Saku era allarmata. Perché stavano picchiando il suo bambino?!

L’unico a capire subito la situazione fu Pai, che afferrò Kisshu e lo portò via da quel posto e Minto si chiuse in camera, furiosa. Zakuro la raggiunse insieme a Ichigo e Retasu.

-Ma che è successo?- domandò ancora Ierol ma nessuno si degnò di rispondergli.

Lay ci pensò su –Vado da Pai e Kisshu- e corse via.

Ierol ringhiò –Figli degenerati- e Saku gli poggiò una mano sul braccio.

**

Pai aveva portato Kisshu dietro il giardinetto della casa e lo spinse contro il muro, furioso –Non ti riesce niente con Ichigo e ci provi con quella Minto?-

-Aspetta! Non era lei che volevo!- cercò di difendersi, ma Pai lo inchiodò con lo sguardo

-Kisshu, diamine!-

Lay aveva seguito i fratelli ed ora tentava di dividerli –Piano ragazzi!-

Pai si scrollò di dosso la sorella –Kisshu! Lo stai facendo di nuovo! Quando la smetterai di correre dietro le gonne delle Mew Mew?-

-Cosa?- Lay guardò i fratelli –Di che parlate?-

-Pai, non volevo quella spocchiosa. Cercavo Ichigo, io …!-

-Sempre Ichigo! Kisshu, lo capisci che non c’è niente da fare? Rischierai di farti ammazzare ancora per lei!-. Era difficile ammetterlo per Pai, ma era preoccupato per la condotta di Kisshu. Già pensavano di loro ce peggior cose, se poi si fosse scoperto di questa infatuazione…

-Mi volete spiegare?- Lay non veniva ascoltata ma deliberatamente ignorata

-Almeno io non mi nascondo dietro delle apparenze! Almeno ho ammesso di essere morto per salvarla da Deep Blu! Tu, Pai? Per chi l’hai fatto?-

-Non è questo il punto- abbaiò Pai

-Lo è. Lo è sempre stato- Kisshu strinse gli occhi –L’unico a morire perché aveva capito l’assurdità della guerra, è stato Taruto. Si è sacrificato perché voleva fermare te e aiutare loro. Io da bravo egoista, mi sono fatto ammazzare per Ichigo, ma tu? Perché ti era venuta la scienza in una botta?- abbaiò di rimando (*) –Almeno una volta, nella vita, sii sincero con te stesso, fratello. Io mi sono innamorato di Ichigo … tu invece che cosa hai fatto?-

Lay guardò Pai e Kisshu. Temeva che venissero alle mani –Ragazzi, di che cosa state parlando?-

-Chiedilo al ghiacciolino- Kisshu se ne andò lasciando soli i gemelli.

Lay poggiò una mano sul braccio di Pai, impietrito –Kisshu si è …?-

-Lay, non è il momento-

-Pai, Kisshu ama quella Ichigo?- domandò, stringendogli il  braccio

-Si- sospirò –E’ per lei che ha abbandonato la battaglia prima di tutti- confessò

-E Taruto?-

Pai si portò una mano alle tempie –Non voleva più combattere. L’ho eliminato io per togliere il disturbo a quelli del Consiglio- Pai ripensò a quando aveva colpito Taruto a morte. Ancora lo sognava e si svegliava sudato nel letto, soffocando le urla.

Lay si portò una mano alla bocca. Aveva le lacrime agli occhi –Pai … -

-Lay .. sono un carnefice. Ma ormai era troppo tardi-

“Perché volete sterminare gli abitanti della Terra? Anche i vostri avi sono nati su questo pianeta”

Le parole di Retasu gli tornarono in mente, dolorose.

-L’hai fatto per … era  l’unico modo …  ma non è …- Lay cercava le parole adatte. Pai era uno straccio: le parole di Kisshu l’avevano colpito nel profondo –Perché hai abbandonato Deep Blu per difenderle?- chiese, ma Pai non rispose, perso nei ricordi della Terra … gli occhi smeraldini di Retasu … tristi e ricchi di speranza –E’ stato per .. quella ragazza?-

Pai si irrigidì –Non so di cosa parli-

-Pai, quella Retasu .. cosa è successo sulla Terra?- gli prese il volto tra le mani e lo guardò negli occhi inquieti. Conosceva bene Pai. Era la sua metà. Ma da quando era partito era come se lui avesse iniziato a distaccarsi da lei, ad allontanarla. Quali segreti si portava dentro? Quali pene?

-Non ne sono innamorato, non sono Kisshu che perde la testa così facilmente- ammise Pai, parlando piano e lentamente –Ma … Lay, non voleva combattere. Non voleva. Cercava di parlare.- ripensò a quei momenti –E veniva sempre contro me .. cercava di istaurare un dialogo. Non ho mai temuto nessuna delle Mew Mew … solo lei mi dava problemi …-

-E’ per questo che nei suoi confronti sei così … premuroso? Attento?-

-Non lo so-

Detto questo se ne andò via, uscendo di casa. Doveva stare solo.

Lay rimase per qualche minuto lì ferma ma poi si decise ad entrare in casa.

Nel frattempo, Kisshu era stato ripreso dal padre in malo modo e le ragazze avevano cercato di calmare Minto.

Quando i due giovani si incrociarono, Kisshu deglutì. Non per paura della ragazza, no, ma perché quel bacio rubato gli era piaciuto.

Dal canto suo, Minto non aveva intenzione di essere lasciata da sola nella stanza con Kisshu e iniziava a destare l’alieno dai più profondo del suo cuore. “Quello era il mio primo bacio” pensò, frustrata.

Poco dopo arrivarono Karl ed Eynis, portando notizie

-Abbiamo saputo che Druza sta progettando di dividere il gruppo- disse la rossa scienziata

-Come l’avete saputo?- chiese Zakuro

-Bor non è un tipo al quale si può dire no- sghignazzò Karl

-Mama …- Samia andò da Saku, con un atteggiamento da gattina –Posso uscire fuori a giocare? Nel giardino-

-No, Samia… - Saku le accarezzò la testa –Non posso stare con te, adesso-

Retasu, che aveva sentito la breve conversazione, si offrì per accompagnare la bimba a giocare

-Non è un disturbo?- chiese Saku, osservando la ragazza dire di no e sorridere –Che cara ragazza, ti ringrazio-

Retasu porse la mano a Samia, che la strinse con allegria, trascinando poi la ragazza fuori.

Samia prese una palla e la lanciò a Retasu –Giochiamo?-

-Certo … -

Se solo Retasu fosse stata attenta … se solo ci fosse stato qualcuno con loro … se…

Retasu cadde a terra in un secondo, perdendo i sensi e la piccola Samia fu tramortita prima ancora di urlare.

*

Pai andò nella Caserma e si chiuse in una delle Palestre dove tutti i suoi poteri erano riattivati. Ispirò profondamente.

Doveva calmarsi.

“Calma, Pai”.

-Avevo visto bene- Pai sentì una voce famigliare alle sue spalle.

-Salve, Enialis- fece, voltandosi.

-Volevo venire a casa tua, ma ho avuto una certa fortuna a trovarti qua-

Pai scrutò l’amico/nemico. Era molto alto e possente, quasi quanto Bor. Aveva dei lunghi capelli verdi chiaro che teneva in una coda alta. Sopraciglia folte e due occhi di una strana sfumatura arancione. Possedeva una veste bianca, tipica di coloro che stavano intraprendendo la carriera per entrare nel Consiglio.

-Che carino, il tuo vestitino- fece ironico il viola.

Enialis strinse le labbra sottili –Pai, non avercela a male. Non mi davate nessuna sicurezza e poi, non sono mai stato filo-umano- si giustificò l’altro

-Per questo hai abbandonato i tuoi amici?- sorrise –Lo dovevo immaginare, però … la Veste fa gola a tutti, è normale. Sei perdonato-

-Ti ringrazio- fece Enialis, ma percepì comunque la nota ironica del giovane.

-Chi ucciderà Druza, per darti il posto?- chiese Pai, sciogliendo le spalle

-Nessuno. Non amo quei metodi- disse Enialis, irrigidendosi

-Come no- Pai era scettico –Mi lasceresti solo, adesso? Avrei da fare-

Enialis osservò il ragazzo davanti ai suoi occhi. Lui era poco più grande, due anni solo, ma Pai l’aveva sempre superato in tutto. Ma gli era sempre stato amico.

-Pai …- iniziò, titubante –Torna a casa-

-Che?-

-Vai a casa. Ora-

-Per quale motivo?- strinse gli occhi violacei ed Enialis uscì dalla stanza.

“Cosa voleva dire?”.

Sentì un brivido lungo la schiena.

“-Vai a casa. Ora-“ senza perdere altro tempo, schizzò via. Aveva una brutta sensazione. “Cosa voleva Enialis? Non era passato dall’altra parte? Cosa voleva?”.

Arrivò davanti alla sua villetta e vide tutti in giardino. Erano arrivati pure Eynis, Karl e Bor.

-Cosa succede?- cercò di riprendere fiato. Era sfinito.

Saku aveva gli occhi gonfi di lacrime e negli altri volti vedeva preoccupazione, tensione e.. paura.

-Che succede?- poi notò un’assenza – Dov’è Retasu?-

-L’hanno presa- disse Ryou, stringendo i pugni –Sarà la prima-

La reazione di Pai fu quella di sgranare gli occhi e irrigidirsi –Cosa?-

Ierol mostrò un biglietto. Era di carta pregiata, lo si sentiva al tatto e odorava di nuovo. Lesse velocemente a mezza voce –“Gli scarafaggi fanno la fine degli scarafaggi. Pagheranno la loro stupidità. Riprenderemo quello che è nostro.”- strinse il foglio in una mano –Dove diamine era? Come hanno fatto a prenderla?!- era confuso, spaesato.

-Era in giardino con …- Saku si aggrappò a Kisshu e Lay. Fu proprio il fratello a concludere la frase –Era in giardino con Samia. Hanno preso pure lei-

Pai iniziò ad elaborare troppo lentamente.

-Dobbiamo trovarle!- Ichigo era risoluta e le sue compagne anche.

Pai guardò Karl, Bor e Kisshu –Venite con me- disse, piano

-Come?-

-Enialis …- tentò di mantenere la calma –Enialis l’ho incontrato poco fa. Mi ha detto di tornare a casa subito. Lui sa-

Ierol respirò a fondo –Vado da Arwel. Lui ci aiuterà-

-Perfetto- Kisshu guardò le umane –Verrete con noi. Dovete stare a meno di due passi da noi-

-va bene- fecero in coro

Pai guardò la madre. Era distrutta –La troveremo. Le troveremo-

 

Note:

(*) litigano come due cani xD

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Chiedo scusa per il problema visualizzato prima!

Eccomi ancora qui con un altro capitolo di questa storia… con lo scorso capitolo arriviamo a un punto di svolta e qui troveremo tanti spunti per fantastica sulla sua continuazione. Però mi sono resa conto che ho impostato molto su Retasu e non voglio cadere nel tranello di farla diventare una ff solo su di lei quindi cercherò di darmi una regolata xD però purtroppo chi è stata rapita per ora è lei xD ma bando agli indugi… voglio ringraziare chi ha commentato il precedente capitolo:

Marty 28: Cara, Pai mi dice di dirti che a sua sorella taglia pure le gambe se non si comporta bene xD però il povero Druza xD cioè mi sembra male maltrattarlo così tanto xD insomma… ancora non ha fatto niente

Siretta: dice Kisshu che ha un po’ di timore a parlare con te xD ma dai… anche Minto è carina, anzi, secondo me molto più di Ichigo (non mi uccidere!) però è stato un bel colpo di scena, eh? Devi vedere più avanti =P

MadamaKokoro: io sapevo che avresti avuto questa reazione xD lo sapevo! Eddai, lo sai come l a penso io xD e Retasu non è un “ravanello” xD hai sempre questi nomignoli xD ma ti prego, non uccidermi xD perdonamiiiiii xD

Mew_cherry: ma Minto non ci ha provato con Kisshu, ma il contrario xD più o meno, poi!

_ire_: altro che amore… qui tra poco si scatenano risse assurde xD eccetto Retasu, nessuno, nessuno, è pacifico quindi… prevedo spargimenti di sangue a breve xD

Ok, dopo veloci ringraziamenti, ecco a voi il capitolo! ^^  a presto, si spera, visto che con la nuova settimana si inizia a sgobbare all’università xD

 

Capitolo 15

“Controllo”

Retasu aprì lentamente gli occhi. Sentiva un gran male su tutto il corpo. Sentì qualcuno piangere vicino a lei. Mise a fuoco e vide Samia stesa lì accanto, raggomitolata su se stessa.

-Ma cosa …?- cercò di fare mente locale, ma non ricordava niente. Si guardò intorno e vide che era in una stanza buia, fredda con delle sbarre davanti a lei “Sono in una prigione …” costatò. Non riuscì a vedere oltre per il buio.

-Piccola, vieni qua…- abbracciò Samia, cercando di tranquillizzarla.

-Dove siamo?

-Non  lo so, piccola, ma vedrai, verranno a prenderci- la rassicurò e in cuor suo, lo sperava.

-Voglio Pai- mormorò la bambina, trattenendo i singhiozzi.

“Non sai quanto anche io desideri la sua presenza, adesso” .

Tastò la tasca de i suoi vestiti. La spilla Mew era lì .. non l’avevano perquisita bene, dopotutto.

“La userò a tempo debito” pensò alla promessa fatta ad Arwel e strinse la bambina al petto “Devo difenderla”.

**

Pai prese per il colletto Enialis, sbattendolo contro il muro della sua abitazione -Dove le ha portate?- ringhiò.

-Non so di cosa tu stia parlando- annaspò l’alieno.

Karl prese Pai, cercandolo di non fargli strozzare il giovane alieno ma subito dopo, Bor afferrò l’ex-amico dalle braccia, immobilizzandogliele dietro la schiena -Parla, o te le spezzo-

-Dove hanno portato la nostra amica?!- chiese Ichigo, furiosa, guardando quell’alieno con odio.

-E’ inutile, non so dove sia- disse quello, sospirando di dolore -Ma se arriverà a domani mattina è un miracolo-

Kisshu strinse i pugni, trattenendosi -Hanno preso Samia oltre la terrestre! È solo una bambina!- disse.

-E il sovrano è stato avvertito da nostro padre- disse Lay -Dove le ha portate?-

-Non lo so … - ripeté, scuotendo la testa con forza

-Mi hai detto di tornare a casa! Lo sapevi!- disse Pai, urlando

-Ho visto delle guardie uscire dalla sua stanza e poi dirigersi verso casa tua … non sapevo altro!

Pai fece per colpirlo, ma il braccio ricadde inerme sul fianco -Quella ragazza … - scosse la testa e Lay osservò il fratello -Hanno pure preso mia sorella. Dove può averle portate?-

Enialis cercò di sciogliersi dalla presa di Bor, ma inutilmente.

Zakuro si avvicinò all’alieno e gli afferrò la lunga coda, avvicinando pericolosamente il suo volto a quello diafano dell’alino -Lo sai sicuramente. Pensaci- lo guardò e sentì lo spirito del lupo risvegliarsi in lei -O non mi tratterò dallo sbranarti.

Enialis tremò un attimo. Dentro sentiva una strana inquietudine. Quelle Mew Mew … la ragazza emanava un carisma tutto particolare, come se fosse una bestia con un collare al collo. E qualche cosa gli diceva che non era un bluff, il suo.

-Forse …- iniziò, debole -Ho sentito dire fuori dalla nostra città ci sono delle antiche gallerie…

Bor e Zakuro si guardarono.

-Forse dovremmo unire i tuoi muscoli al mio charme- fece la viola, usando un tono molto strano. Bor annuì, mollando la presa su Enialis. Quella Zakuro iniziava a piacergli. “Altro che charme”.

**

-Ora dirai tutta la verità- disse un uomo incappucciato, estraendo una frusta luminosa che faceva un rumore simile a piccole scosse.

Retasu strinse la bambina -Cosa vuoi da noi?-

-Da voi?- rise, guardando la bambina -Da te … la bambina è stato un errore- con un cenno, due uomini strapparono la bambina dalle braccia protettrici di Retasu, che non poté far niente.

Un alieno la colpì sulla testa, facendole cadere gli occhiali. Cadde in avanti, sbattendo con la faccia sul pavimento duro e ruvido, come se fosse roccia non lavorata. Sentì le urla di Samia

-Retaaasuuu!-.

-Dimmi adesso come si usa l’Aqua Mewchiese l’incappucciato

-Come?- forse non aveva sentito bene…

-Hai capito bene

Retasu cercò di mettere a fuoco, ma il buio la ostacolava e poi la botta l’aveva confusa un attimo.

-Non … solo noi Mew Mew possiamo utilizzarla. Neanche Deep Blu è riuscito a-

-MENTI!- alzò la frustra e la colpì violentemente al petto, squarciando la maglia.

Le sue urla di dolore si mischiarono con quelle di paura di Samia.

Si tastò la ferita e sentì qualche cosa di appiccicoso e caldo. “Sto sanguinando”.

-Mettetela lì e fatela stare ferma- sentì dire.

Venne presa e messa in piedi e le braccia vennero legate a delle catene alte e le gambe sorrette da altre catene. Era sospesa nel vuoto. Non vedeva niente, era confusa e la ferita pulsava e bruciava. Non si ricordava di aver mai provato così tanto dolore.

L’uomo le si avvicinò e schioccò la frusta.

-Lasciate stare la bambina!- implorò. Non voleva che assistesse a quella tortura, ma venne ignorata -Samia, chiudi gli occhi!- disse alla bambina e quella ubbidì meccanicamente -Vi prego, sta male! Lasciatela andare!

-Silenzio, verme- un altro colpo di frusta, sulle gambe -Ti conviene parlare, così la tua morte sarà veloce e meno dolorosa-

Retasu gemette -Anche se lo sapessi, non ti direi niente- disse, cercando di trovare del coraggio, anche se era difficile, perché le ferite pulsavano, dolevano, bruciavano “Se solo potessi prendere la mia spilla …”.

I colpi tornarono a torturare il suo fragile colpo ed ogni urlo era uno squarcio nel cuore di Samia, che piangeva e tentava di tapparsi le orecchie allungate.

-Fatela tacere!- ordinò l’uomo incappucciato che ansimava. Quella terrestre era più tosta del previsto ma lui lo era molto di più.

Un alieno in nero prese la bambina, la imbavagliò e la buttò in un angolo in malo modo -Lasciatela stare!- gemette Retasu, mentre sanguinava “Non resisterò a lungo” pensò amaramente.

Chissà perché, le venne da pensare a Pai … -Lasciate andare la bambina, ve ne prego! Non centra niente in questa storia, è un’innocente!-

Uno degli alieni dal volto celato la guardò con sfida -Cosa dici?- prese la piccola dai capelli -Quasi quasi penso che mi divertirò a torturare questa bimba-

Retasu rabbrividì e sentì una grande forza dentro di lei -LASCIALA STAREEE!-. Improvvisamente non era più se stessa. Sentiva un’energia che la travolgeva come un’onda in piena. Si sentì urlare e mentre spezzava quelle catene il braccialetto si illuminava pericolosamente.

**

-Da questa parte!- urlò Karl, correndo e aprendo la strada al gruppo

-Shirogane, devi stare qua e indicare la strada alle guardie di Arwel!- disse Kisshu, fermando Ryou

-Non esiste, io …

-Cosa credi di poter fare? Resta qua.

Ryou non poté ribattere, impotente.

“Spero che arrivino in tempo per salvarle”.

**

-Pai, non hai uno di quegli aggeggi per orientarti?- chiese Kisshu, correndo accanto al fratello

-No! Non sapendo non ho potuto portare niente- odiava quella situazione. Sentiva i polmoni bruciare per lo sforzo e poi l’aria lì sotto era così rarefatta anche per loro.

-Sento l’odore di Retasu!- disse Purin -Girate a destra, adesso-

Non avendo altre indicazioni, seguirono quelle della ragazzina bionda. “Ma non era una scimmia?” pensò Kisshu, imboccando una galleria indicatagli.

Improvvisamente sentirono delle urla sempre più vicine e un pianto proprio davanti a loro.

Si acquattarono su una parete, guardando la scena che fece rabbrividire tutti i presenti.

Nella stanza vi erano una decina di alieni e uno incappucciato era armato di due fruste di energia e stava urlando qualcosa verso la ragazza dai capelli verdi. Era ferita, sanguinante in più parti del corpo.

Ma era in piedi, con le braccia aperte i capelli sciolti e disordinati e Samia dietro di lei, impaurita.

-Ti ho detto di non toccarla!- ruggì la ragazza. Stava per perdere il controllo e videro che i capelli iniziavano a fluttuare e intorno a lei si stava creando uno strato di luce delicata.

-Non abbiamo tempo!- sussurrò Bor -Attacchiamo ora.

Kisshu guardò le Mew Mew -Voi state nascoste.

-No!- Minto guardò Retasu -Dobbiamo aiutarla-. Sentiva lo stomaco sussultare nel vedere la sua amica in quelle condizioni.

-Come sperate di fare?- chiese Lay.

Ognuna estrasse la spilla Mew -Ci trasformeremo- asserì Minto -Abbiamo promesso di non farlo ma questo è assurdo-

-Avanti ragazze!- disse Purin, stringendo la spilla.

-Nooo!- il tipo incappucciato lanciò una frustra contro Retasu e Samia, la ma ragazza usò il suo corpo come scudo per la piccola, che urlò di terrore.

Fu l’ultima goccia -Mew mew Ichigo- sapeva che avevano promesso, ma la salvaguardia della loro compagna veniva prima di tutto -… METAMORPHO…!-

-No!- Kisshu le bloccò i polsi -Avete promesso! Se arrivassero le guardie ed Arwel cosa direte? Siamo noi a dovervi difendere! E contro quelli bastiamo noi- cercò di convincerle

-Forza!- disse Lay, scattando in avanti con velocità

Pai, Kisshu, Taruto, Lay, Bor e Karl scattarono in avanti senza dar tempo loro di reagire

Bor afferrò il primo alieno utile e lo scaraventò a terra con un calcio sulla schiena.

L’incappucciato vedendo quelle nuove presenze prese Retasu dai capelli, provando a trascinarla via.

Pai lo vide e scattò al suo inseguimento.

-FERMO!- maledisse i contenitori dei poteri. Senza di essi era poco utile.

Ma la Dea Bendata non l’aveva abbandonato del tutto perché, messo in difficoltà dalla ragazza che stava usando ogni parte del corpo per fermarlo, cadde rovinosamente a terra.

Pai gli fu addosso, scoprendogli il cappuccio. Non l’aveva mai visto prima di allora.

Aveva un viso squadrato e solcato da una cicatrice che lo passava dall’occhio destro ad angolo della bocca sinistro. Più pallido di lui, capelli argentei e occhi nerissimi -Chi sei?-

-Il tuo peggior incubo!- si tolse Pai di dosso e fuggì via. Sapeva che contro l’Ikisatashi maggiore aveva poche possibilità e di certo non si sarebbe arrischiato in quelle gallerie, che solo lui conosceva. Correndo con una velocità impressionante, scomparve.

Pai imprecò ma non si diede all’inseguimento e raggiunse Retasu, inerme.

La guardò attentamente. Era ricoperta di ferite che avevano lacerato stoffa e pelle, sanguinava copiosamente e gemeva al suo tocco. La ragazza aprì stancamente gli occhi -Sei arrivato … Samia … Samia ti  stava chiamando … non ho potuto difenderla … io …- delirava. Sembrava aver perso l’aggressività di prima.

Pai cercò di tranquillizzarla -Shh … so che hai fatto il possibile- l’osservò bene. Il braccialetto si illuminava ad intermittenza. Stava riprendendo il controllo dei suoi poteri.

Se la caricò in braccio e tornò indietro. Come aveva previsto, i suoi compagni avevano messo K.O. i nemici e notò con sorpresa che erano intervenute anche le ragazze, usando ogni tipo di oggetto a disposizione, come Ichigo che aveva in mano una spranga di metallo e stava continuando a colpire un nemico che tentava di rialzarsi debolmente.

-Retasu!- Samia, nelle braccia di Lay, corse verso la mew verde, svenuta -Retasu!- la chiamò ancora, piangendo.

-Sta calma, starà bene …- disse Pai. Samia non aveva neanche un graffio ed escluso il viso gonfio dalle lacrime, stava benissimo. Di questo non potevano che ringraziare la mew focena.

Eynis si avvicinò alla verde e la esaminò -Dobbiamo metterla in una vasca di rigenerazione …- esclamò, prendendole il polso -E’ debole e ha perso del sangue-

-Onee-chan!- Purin non riuscì a trattenere le lacrime -Perché? Siamo qui per aiutarvi … perché fanno questo?- chiese la bambina, disperata.

In quel momento arrivarono Arwel e Ryou con una decina di guardie armate fino ai denti. Vedendo la verde inerme tra le braccia di Pai, temettero il peggio, ma il vederla gemere un attimo li tranquillizzò, più o meno.

Ryou voleva prenderla in braccio, ma la stretta di Pai era salda e quando provò ad accennare ad allungare le braccia, il viola ebbe l’impulso involontario di stringerla di più al petto.

Si guardarono un attimo, confusi ambedue.

-Andiamo!- Arwel non perse tempo e ordinò alle guardie di setacciare tutta la zona e di catturare ogni alieno lì dentro.

**

Retasu fu immersa nella vasca di Rigenerazione nel laboratorio di Eynis. Era immobile sembrava quasi morta, se non fosse stato per qualche lieve respiro.

Accanto a lei c’erano tutte le ragazze, che aspettavano il suo risveglio.

-Perché non si è trasformata?- chiese Taruto.

Lay cullava Samia, cercando di tranquillizzarla, in attesa di Ierol e Saku -Ha promesso-. Aveva ben capito i sentimenti della ragazza. E forse aveva capito perché Pai ne era così attratto.

-Ed ha mantenuto il controllo sui suoi poteri fino all’ultimo- fece notare Kisshu, meravigliato

-Quella ragazza si è fatta ridurre così per proteggere la bambina- Arwel guardò il volto di Retasu -Mew Mew, vi informo che la promessa e cambiata. In caso di attacco dovrete trasformati. Non credevo si arrivasse a questo punto-

Zakuro si avvicinò ad una finestra –Arwel- iniziò, con voce ferma -Un altro attacco del genere alle nostre persone e ti giuro che non basterà il tuo esercito a fermarmi. Distruggerò tutti quelli che incrocio sul mio cammino- Zakuro si guardò il braccialetto -Questo arnese sta trattenendo la parte più violenta di me, non solo i miei poteri. Sento di poter sbranare chiunque- mormorò e nessuno capì bene le parole pronunciate, eccetto Bor e Minto, vicino a lei.

-Cosa ne sarà di Enialis e degli altri uomini?- chiese Ichigo, sedendosi vicino ala vasca di rigenerazione.

Arwel ci pensò -Quelli che avete catturato nelle gallerie saranno incarcerati e per loro si farà un vero e proprio processo, per Enialis, non abbiamo nulla di concreto ma lo terremo sott’occhio-

Passarono i minuti e Retasu cominciò a gemere dentro il liquido di rigenerazione e dalla maschera uscivano delle bolle, come se volesse parlare.

-Si sta riprendendo- constatò Eynis -Capacità di rigenerazione ottime- sorrise. Quelle ragazze potevano essere una interessante fonte di studio.

Pian piano Retasu aprì gli occhi e si trovò a fissare gli occhi color cioccolato di Ichigo, sorridente.

Il liquido venne riassorbito dalla vasca e si mise a sedere stancamente -Buon giorno, principessa- fece Ryou, andandole ad accarezzare la testa e a strofinarle il volto con dolcezza.

Retasu era confusa ma sorrise e vedendo Samia riposare nelle braccia di Lay sospirò, come se si fosse tolta un peso.

Per un attimo incrociò lo sguardo di Pai, accanto alle sorelle. Arrossì e cambiò direzione.

Lay strinse Samia al petto e in cuor suo sorrise “Sta bene”.

Osservò con la coda dell’occhio il gemello che sembrava essersi rilassato di colpo e vederlo così sereno mentre cercava lo sguardo blu di Retasu, la tranquillizzò.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Alla fine della prima settimana universitaria, ecco a voi il vostro capitolo… non vi dico che fatica! Posso dirvi già da ora che troverò il tempo di scrivere solo il sabato e la domenica e qualche volta il venerdì… causa lezioni! Che fatica @.@ nonostante questo capitolo fosse pronto da un paio di giorni, ho trovato solo ora il tempo di postare, durante la mia pausa dal Diritto Costituzionale ._. un mattone di 708 pagine da leggere… ç_ç ma infondo me la sono voluta io xD

Questa volta devo dei ringraziamenti e delle scuse… le scuse sono rivolte a voi lettori per il capitolo precedente che a causa di un mio errore, non si potevano leggere i dialoghi ._. perdonatemi! I ringraziamenti, invece, sono per chi ha letto con tanto amore e ha commentato ç_ç grazie, mi date una forza e una voglia di continuare non indifferente!

Marty28: Non so perché si ha questa tendenza a torturarla… forse perché è un po’ troppo fessa xD

Siretta: debole di cuore e stomaco? Uhuhuhuh *risata malefica* scherzi a parte.. suvvia, tranquilla xD andrà tutto secondo una logica di una cervellotica sclerata e matta come un cavallo +.+ non temere!

MadamaKokoro: avevo intenzione, inizialmente, di far uccidere tutte quelle persone da Retasu… poi mi sono resa conto che sarebbe stato esagerato visto la sua indole… ma spero in tante altre scene violente +.+

Mew_Cherry: ti dico solo due cose: 1) non sono decisa ancora su nessuna coppia o altro 2) Se ti piace Bor, leggi il capitolo xD

Eruanne: *che bel nick!* i nomi non so se sono elfici o altro xD Eynis l’ho preso dal nome di un pg di un’avventura di D&D (non so se conosci il gioco cartaceo con dadi e tutto il resto)… gli altri nomi no, mi sono venuti in mente così, non sono neanche sicura che siano farina del mio sacco xD

Detto ciò, vi lascio alla lettura del capitolo… mentre io torno a studiare il mio mattone xD a presto cari <3

 

 

Capitolo 16

“Una vecchia conoscenza dalla Terra”

Palazzo del Consiglio.

Dopo l’attacco ai danni di Retasu erano trascorsi due giorni e la ragazza oramai poteva alzarsi e camminare sorretta da qualcuno. Quando seppe della decisione di Arwel di condannare tutti quegli uomini, sbiancò -Non lo puoi fare!- gli si avvicinò a fatica, aiutata da Zakuro -La prego, non condanni quelle persone! Non erano decisioni loro ma di qualcuno che…-

-Ma cosa stai dicendo?- Kisshu alzò le braccia, rassegnato -Ti hanno quasi ammazzata, hanno rapito te e mia sorella e non dovrebbero meritare la morte?-

-Non siamo noi a doverci proclamare giudici delle altre vite- era debolmente risoluta -Te ne prego, Arwel-

Il sovrano sospirò -Chi sbaglia deve pagare- proferì, dandole le spalle e osservando la folla che frenetica camminava sulle strade.

-Ma pensa un po’!- Retasu si sciolse dalla presa di Zakuro, che la lasciò fare -Se li condanni a morte sembrerà che sia stata tutto un marchingegno per andare al favore nostro! Come se volessimo schiacciare gli oppositori! Tienili in carcere ma non far loro del male!-.

Ierol, che stava nella stanza con loro, non riuscì a dare torto alla giovane umana -Rinvia il giudizio, Sovrano-.

-Va bene- acconsentì quello -Ma voglio che le ragazze si trasferiscano qui. E con loro tutta la scorta, senza problemi. Qui saranno più al sicuro-

**

Laboratorio.

Eynis e Ryou erano chini su alcuni risultati di test fatti con campioni di DNA delle Mew Mew -Il braccialetto sta facendo un ottimo lavoro ma dovrebbero scaricare un po’- fece Eynis, confrontando dei risultati -Chi ha più problemi sono Zakuro e Retasu, che hanno una un carattere molto forte e affine al suo animale, l’altra con vari complessi-

-Come si possono far scaricare?- chiese Ryou strofinandosi la faccia con una mano. Dio! In quei momenti gli mancava Keiichiro.

-Facciamole trasformare almeno quindici minuti al giorno… e facciamole sudare-

-Dici che funzionerà?- chiese dubbioso.

-Tentar non nuoce!-

**
-Che cosa?- Ichigo sgranò gli occhi -Dobbiamo… fare che?!-

-Sei più ottusa ogni giorno che passa!- Ryou le si avvicinò e scandì bene le parole -Doooveeeteee traaaasssfffooorrrmaaaarviiii uuuuuuuun poooo’ coooosìììì pootrrroooooò coooontrollaaareeee i voooostrriii daaaatiiiii-.

Ichigo divenne rossa e fece per tirare un pugno a Ryou, ma la voce di Retasu arrivò -Finitela di litigare, state facendo una pessima figura- eccola là! Seduta su una poltrona, aveva recuperato le forze abbastanza da rimproverarli.

Ryou le fece l’occhiolino e lei rise di rimando, concentrandosi poi su Lay che stava cercando di acconciarle i capelli.

Ryou inarcò un sopraciglio. Cosa non andava, nella reazione di Retasu? Lay parlava tranquillamente con lei, sciogliendole i capelli verdi e alzandoli sulla testa come un enorme chignon ma visto il tentativo fallito risero con delle facce molto buffe. Nella stanza entrò correndo Samia, portando una bambolina di stoffa nelle mani e si sedette sul letto della verde, mostrandogliela e Retasu accarezzò sia la bambola che la bambina.”Cosa manca, nel volto di Retasu?” pensò Ryou, scrutandola ancora. Mancava qualche cosa…

Subito dopo Samia entrarono Kisshu e Pai. Il primo cercò Ichigo, e le sorrise malizioso, mandandole un bacio. Per sbagliò incrociò lo sguardo di Minto che lo fulminò; contemporaneamente, Pai si avvicinò ad Eynis, che gli descrisse un po’ la panoramica della situazione sulla trasformazione delle ragazze e ritenne la loro soluzione ottima.

-Oh, ma quanto li hai lunghi! Sono pure tanti!- Lay si lamentò dei capelli della verde, ridendo come una pazza e Pai si voltò verso le due, aggrottando la fronte guardando i capelli sciolti sulle spalle.

-Perché devi fare cose assurde? Prova con una coda lunga- fece notare tranquillamente il viola -Non raccoglierle tutti i capelli, sarebbe un peccato- disse subito dopo Kisshu, con un tono canzonatorio -Sono lunghi, avrà messo una vita a farseli crescere così. ghignò, prendendo una ciocca di capelli tra le dita. Retasu iniziò a colorarsi di rosso in viso e la reazioni del gemelli furono istantanee: Pai schiaffeggiò la mano del fratello, mentre Lay dava un pugno così forte a Kisshu che lo fece volare via.

-Cretino- Lay lo rimproverò -La metti in imbarazzo!-.

-Ma no! Emh, non c’è bisogno di picchiarlo così…- cercò di difendere Kisshu, ma Pai la guardò e sospirò -Per me hai la sindrome della croce rossina-.

E poi accadde… Retasu arrossì fino alla punta dei capelli, arrossì come arrossiva solo con Ryou quando era in sua compagnia. Arrossì così tanto da farsi appannare gli occhiali.

Nel petto, Ryou sentì qualche cosa rompersi. Perché?

Cosa era successo?

Guardò l’alieno e Retasu parlare, o per lo meno, lui parlava, lei balbettava qualche cosa, abbassando lo sguardo, stropicciandosi le mani, mettersi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e aggiustarsi gli occhiali in continuazione. Era nervosa… piacevolmente nervosa.

Kisshu si alzò, massaggiandosi la guancia colpita da Lay e borbottò qualche cosa.

Si girò verso Minto ed Ichigo, le più vicine a lui e disse -Bisognerebbe cambiare anche le vostre acconciature- si avvicinò alla rossa e osservò le sue codine e con un cesto fulmineo le sciolse, facendole cadere i lisci capelli rossi sulle spalle. Stessa cosa fece con Minto. Si mise davanti a loro a braccia incrociate e le osservò bene. Erano molto carine, tutte e due… una era una bellezza forte e decisa, cosa che spiccava negli occhi di Ichigo, mentre Minto era una bambolina, così piccola ma così forte e così… sconosciuta. Gli venne in mente il bacio dato alla mora e inconsciamente le sue labbra si arricciarono verso l’alto -Ichigo, prova a farti le code come le mie… Minto, se vuoi quelle palle sulla testa, prova a farle più piccole-.

La rossa si alzò e cercò uno specchio nella stanza e alla fine si dovette accontentare della superficie pulita del vetro della finestra “Vediamo un po’…” prese una ciocca di capelli e la rigirò tra le dita “Cosa mi tocca fare..” sbuffò mentalmente. Le sue codine le erano sempre piaciute… era un rito farsele la mattina, da quando aveva sei anni. Provò a fare fa prima coda bassa e usò il suo nastrino rosso. Ci riuscì subito. Soddisfatta provò con la seconda. “Perfetto!”. Tutta contenta si girò e notò che Ryou la osservava con insistenza, sorridendo beffardo -Wow, che faccia concentrata che avevi!- la derise ed ad Ichigo si gonfiarono le guancie dal nervosismo “Ora ti faccio vedere io!”

-Retasu, Ryou non mi..- si fermò di botto. Retasu non c’era più, come Samia, Pai e Lay.

-Sono andati a far camminare un po’ la tua amica- disse Kisshu, che cercava di dar una mano a Minto, che gli lanciava occhiate di fuoco -Non toccarmi, maniaco!-.

Nella stanza erano rimasti solo loro quattro, il resto era in altre stanze del palazzo e Ryou si voltò verso Kisshu -Dove possono trasformarsi e sfogare i loro poteri, le ragazze?-

Kisshu ci pensò -In questo palazzo ci dovrebbe essere una stanza speciale dove si allenano le guardie. Potremmo chiedere il permesso. Se non sbaglio Bor è andato a controllare-.

-Zakuro dovrebbe essere con lui e Karl- si ricordò Minto

-Ottimo-.

-E’ necessario?- chiese Ichigo, sedendosi su una sedia, in modo scomposto

-Cosa?-

-Trasformarci- guardò il suo braccialetto -Non vorrei che…-

-Non succederà niente- disse Minto, finendo di acconciarsi i capelli con due piccoli chignon ai lati della testa -Se uno di questi balordi- indicò Kisshu con lo sguardo -Sarà accanto a noi, non accadrà nulla di male-.

Kisshu strabuzzò gli occhi dorati -Balordo? A me?-

-Esattamente- precisò Minto -E non solo. Sei anche un povero maniaco, depravato, insulso…- sentendo che la lista degli insulti andava per le lunghe, Ryou ed Ichigo uscirono dalla stanza, per cercare Zakuro e Purin che non vedevano da più di una mezzora.

Rimasti soli, i due continuarono ad insultarsi e a litigare ma sembrava sempre che Minto fosse almeno due passi avanti a Kisshu.

Quello era diventato rosso dalla rabbia -Sei una mocciosa! Se potessi ti disintegrerei all’instante-

-Lo dici, ma sai che se dovessimo affrontarci in combattimento, ti potrei stendere in pochi minuti!-.

Kisshu ghignò -Va bene- la prese per il gomito e la trascinò fuori dalla stanza -Fammi vedere di cosa sei capace- e detto ciò, si diresse verso la sala di Allentamento.

*

Pai camminava dietro le due ragazze, tenendo Samia sulle spalle a mo’ di cavalluccio e seguiva  Lay che teneva Retasu sotto braccio, mentre si dirigevano verso la stanza assegnata alla ragazza, che purtroppo si trovava da tutt’altra parte. Il sovrano aveva messo a loro disposizione un’intera ala e vi si erano trasferite insieme a Pai, Kisshu, Taruto e Lay, mentre Karl, Bor e Ierol avevano promesso di andare lì ogni mattina e si ritiravano solo dopo un giro di ispezione accurato.

Le stanze erano una accanto all’altra e ogni ragazza, e ragazzo, aveva una stanza per se, con un bagno ed erano tutte collegate da un salottino privato dalle tinte rosso/oro, dove si potevano riunire per mangiare e passare il tempo.

-La tua qual è?- chiese Lay.

La ragazza ci pensò -Non la ricordo- sospirò sconsolata.

Samia sbuffò -Voglio giocareee!-

Pai la fece scendere dalle spalle -Non ora, piccola- le fece, prendendole la manina e avvicinandosi alle due ragazze -Dovrebbe essere la terza a destra- disse e Retasu sembrò illuminarsi -Giusto! Sono tra Minto e Purin!-.

Samia strattonò il vestito verde di Retasu -Giochiamo?-

-Emh, cert-

-No, lei deve riposare- Lay la riprese in braccio -Pai, assicurati che si metta a letto, io e la signorina andiamo a giocare con Arwel-.

 A quelle parole, Pai la guardò torvo -Andate tutte e due?-

-Ce… certo!- Lay lo guardò e sorrise nervosamente, mentre ripercorreva il corridoio al contrario, correndo. Pai sbuffò irritato ma Retasu sorrise, portandosi una mano alle labbra -Sei un tipo geloso della sorella, eh?-

-Fatti gli affari tuoi- la gelò quello, aprendo la porta della sua camera.

Nonostante il tono brusco, Retasu non poté non ridere ancora -Beh, dovrai rassegnarti, al cuor non si comanda- continuò.

-Riesci a camminare senza farti reggere?- Pai ignorò le battute pungenti della ragazza ed entrò senza aspettare una vera risposta. Quella sospirò e iniziò a camminare molto lentamente ma riuscì ad arrivare ad una sedia ed ad appoggiarsi. Guardò Pai. Forse era il momento adatto di parlare con l’alieno di ciò che era stato detto durante la sua tortura –Quegli uomini vogliono l’Aqua Mew-.

Pai sbatté gli occhi un paio di volte e poi li sgranò –Cosa?-

-Volevano che gli dicessi come utilizzarla. Non l’ho detto prima perché volevo che si calmassero un po’ le acque e non volevo parlarne davanti alle altre-

Pai si mise una mano tra i corti capelli –E perché mai?-

-Si sarebbero agitate inutilmente e fino a che non si saprà di più..- lasciò la frase in sospeso.

Pai si portò una mano al mento, con fare pensoso –Allora credono che la Mew Aqua sia prodigiosa- mormorò

-Ho detto loro che solo noi Mew Mew siamo in grado di usarla e che Deep Blu ha fallito nell’impresa- continuò –Pai, abbiamo promesso di uno cercare la Mew Aqua, ma… non sarebbe meglio se la utilizzassimo subito? In questa maniera non potrà essere utilizzata per fini malvagi-

-Non è così facile. Ne parlerò con Arwel, per il momento, la Mew Aqua è al sicuro- la guardò un attimo –Tu mettiti a riposare- il tono era un po’ troppo duro, forse più di quello che desiderava ma la ragazza annuì e sorrise, in cuor suo contenta di vedere una simile “premura” da parte dell’alieno.

Pai uscì dalla stanza e si diresse verso la stanza privata di Arwel e perso nei suoi pensieri, non notò una figura avvolta in un mantello che si fermava davanti alla porta della verde.

**

-Ribbon.. Zakuro’s Pure!- la mew wolf scagliò un suo attacco, represso da troppo tempo dentro di lei, contro una parete che stava proprio di fronte; quella assorbì il colpo tranquillamente, come fosse una cosa normale.

-Però, niente male…- constatò Karl, notando da un computer il livello di energia emesso dalla ragazza, che era altissimo. Bor schioccò la lingua –Niente di eccezionale-.

La ragazza, in quell’abito così stravagante, si voltò verso i due –Così non va- annunciò. Le orecchie  e la coda avevano il pelo eretto, e la coda si muoveva nervosamente –Scagliare attacchi non ha senso- schioccò la frustra –Non avete niente di meglio?-

Karl sorrise nervosamente –Non penso che ci sia qualcuno disposto ad affrontarti, mia cara bella umana-

Quella sorrise –Fatelo voi. Questa stanza non limita i vostri poteri, no?-

Zakuro guardò la grande stanza, che aveva le dimensioni di un campo da calcio. Era completamente vuoto e le pareti erano ricoperte da uno strano materiale morbido che assorbiva tutti i colpi.

Karl tossicchiò –Preferirei di no- “Ci tengo alla pelle”.

Mew Zakuro allora guardò Bor e inarcò un sopraciglio. L’alieno fissò per un attimo quegli occhi violacei. Erano magnetici. Si scrocchiò le dita –Va bene-

-Cos.. ehy Bor!- Karl cercò di fermarlo, ma l’altro lo guardò con un ghignò stampato in faccia e poi disse, rivolto a Zakuro –Non sono un Taruto, un Kisshu od un Pai. Ti darò filo da torcere, femmina-

Mew Zakuro sorrise, divertita –Vedremo-.

Si scrutarono un attimo e poi, Bor si lanciò di su lei, veloce e preciso.

-Dai almeno la precedenza alle donne- mormorò Karl sconsolato.

Mew Zakuro, aspettandosi l’assalto del giovane uomo, si lanciò di lato, atterrando come se fosse veramente un lupo. Bor, per nulla sorpreso dall’abilità della lupa, sorrise e schioccò le dita. Nella sua mano apparve una lunga scimitarra. Mew Zakuro impugnò con forza la sua frustra e con un veloce movimento di polso, fermo e preciso, la fece intrecciare al braccio muscoloso e teso di Bor, che sorrise e concentrando la sua energia per un attimo, avvicinò con un forte strattone la Mew Mew, che si ritrovò spiazzata per qualche secondo e ciò fece sorridere l’alieno. Erano così vicini che i due corpi si sfioravano e Bor avvicinò la lama al fianco della giovane e disse –Presa-.

Mew Zakuro sorrise, socchiudendo gli occhi –Chi ti dice che non sia il contrario?- detto questo, saltò di lato, usando la lama per darsi una spinta veloce e questo le procurò un taglio superficiale sulla pelle bianca, ma non se ne preoccupò. Usò la frusta per avvolgere il corpo del guerriero e strinse forte, come se fosse un serpente che avvolge la sua preda. Bor provò a muoversi, a spezzare quella frusta così strana ma niente.

La sentì ridere –Preso-.

-Cosa sta succedendo qui?- la voce di Minto arrivò come isterica e la Mew wolf si girò verso di lei –Ciao, Minto-

-Zakuro! Ma sei ferita!- la ragazza si avvicinò velocemente ai due. Bor aveva il volto congestionato ma non si interessò di lui –Ma cosa vi è venuto in mente!?-

Mew Zakuro liberò Bor e si guardò il taglio –Non è niente, non agitarti- sorrise e pochi secondi dopo, la ferita si rimarginò.

Minto sgranò gli occhi –Noi non abbiamo un potere di rigenerazione- la guardò –Cosa sta succedendo?-

Zakuro sciolse la trasformazione e rivelò la sua nuova acconciatura, che consisteva in una coda alta con una treccia e alcune ciocche ricadevano dolcemente sul viso –Stiamo diventando più forti- constatò –Questi braccialetti non reggeranno a lungo- poi, come ricordandosi di Bor, si voltò –Ah, sei bravo-.

Bor sembrava aver ripreso la sua calma e disse, con voce forzatamente atona –Anche tu-.

Kisshu si fece avanti e alzò le braccia al soffitto –Bene, uccellino, che ne dici di trasformarti e mi fai vedere come…?-

-RAGAZZIIII!- la voce di Purin arrivò forte, come la sua figura colorata di giallo che travolse Kisshu, mandandolo a terra –C’è un problema! Ryou ed Ichigo! Retasu!- blaterò confusa e Minto la prese per le spalle –Che cosa è successo?!-

Purin era inquieta –Venite con me!- e voltandosi riprese a correre.

Arrivarono davanti alla stanza della verde e sentirono Ryou ringhiare qualche cosa contro qualcuno e la voce di Ichigo era nervosa e un po’ troppo alta mentre quella di Retasu era bassa e confusa. Karl spalancò la porta e la scena che vide fu… beh, per lui stranissima, per gli altri, allucinante. Ryou stava sbattendo contro un muro un giovane ragazzo… umano, mentre Taruto si era messo davanti a Retasu con fare protettivo ed Ichigo in mano aveva un candelabro.

-Cosa ci fa lui qui?!- Zakuro riconobbe Shoji, il ragazzo che aveva quasi fatto ammazzare Retasu prima della partenza. Il ragazzo era vestito come un alieno, con pantaloni larghi e maglietta stretta che aveva maniche lunghe e stranamente decorate.

-Ha tentato di aggredire Retasu!- disse Taruto, mentre la giovane cercava in tutti i modi di non far strozzare il ragazzo da Ryou.

-Fa… fatemi spiegare!- Shoji era terrorizzato –Mi sono ritrovato qui! Non vi ho seguiti!-

-Cosa vuol dire?- Ryou strinse la presa.

-Una voce di un… non so chi fosse… mi ha portato qui qualche giorno fa e mi sono ritrovato qui! Sono scappato da un posto buio e…- era confuso.

-Ryou, lascialo!- Retasu provò ad intervenire ma il biondo mollò la presa sul giovane prima che lei li raggiungesse.

Quello tossì e si guardò intorno –Non so come sia finito qui. Un attimo prima ero a far fotografie l’attimo dopo mi ritrovo in una strana cosa che galleggiava-

-Perché portalo qui? È solo un banale essere umano- fece Kisshu, squadrandolo.

-Non lo so!- il giovane era pallido e il viso tirato.

-Dobbiamo portarlo da Arwel?- chiese Taruto, abbassando la guardia.

-Sarebbe meglio- fece secco Bor, osservando il nuovo arrivato in modo gelido.

-Ma è preferibile non farlo girare per il palazzo, chiamiamo Arwel e facciamolo venire qua. Pai è con lui- disse Retasu.

-Ha ragione- Karl guardò il giovane –Aspetta qui con le Mew mew. Non provare a scappare, non provare a fare niente. Poi ci racconterai cosa ti è successo- detto questo, Karl fece un cenno a Bor, che uscì dalla stanza seguito da Kisshu mentre Taruto rimaneva vicino a Purin, guardando male Shoji.

Ichigo si sedette su una sedia lì vicino, portandosi una mano ai capelli “Cosa succederà, ora?”. I suoi pensieri volarono verso Masaya.

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


Ta daaan xD carissimi lettori, dopo tanto tempo, eccomi qui xD fuori dalla mie finestra piove così tanto che sembra che il cielo stai per cadere! Incredibile!

Comunque, il mio non-postare ha il suo significato… dovete sapere che ho portato la storia avanti di 5 capitoli e mezzo così da potermi dare una regolata xD pian piano aggiusto tutto e posto e penso che ne avrete ancora per un po’ (dovete avere pazienza, miei cari xD).

Vorrei passare subito a ringraziare chi mi ha commentato, quali:

Marty28: al solito adoro i tuoi commenti ç_ç grazie cara e sì, i sentimenti sono un po’ confusi… lo sono anche per me xD

MadamaKokoro: essendo io un essere complicato, è chiaro che posso solo complicare tutto ciò che tocco. Shoji è un pg così, tanto per far numero ma mi sarà utilissimo durante tutta la storia +.+ e no, non mi uccidere xD

Eruanne: Zakuro è un idolo, una persona dal forte carisma ed è normale che in un gruppo di “bambine” risalti di più xD mi piace un sacco, è bella e forte.. posso capire del perché Minto adori così tanto questa ragazza xD

StellinaGirl3942: per la coppia Kisshu-Minto-Ichigo, non mi sbilancio xD per Samia, l’adoro anche io *ç* e anche Lay XD mi piacciono tutti i miei pg, sono come dei bambini *ç* adoro pensare a cosa farebbero loro al mio posto, mi diverto un sacco xD spero comunque che tu continui non solo a leggere ma anche a commentare questa storia =) mi farebbe molto piacere =) ciauuuu!

Siretta: Kisshu! Lascia stare Siretta, mi saluta come vuole è_é tornando a noi, cara… perché volete tutti la morte di Minto xD ma povera ragazza! Ha fatto tutto Kisshu! xD e Ichigo.. mmh… beh, si vedrà più avanti nella storia =) cercherò di essere il meno banale possibile! ^^

Detto ciò, cara gente vi saluto, torno sui miei libri universitari e spero di vedere tante belle recensioni xD fatemi sapere, a presto =)

Capitolo 17

“Colpi di scena e batticuori”

Il povero Shoji stava seduto nel salottino privato delle Mew Mew in quello strano palazzo e aveva di fronte il mew team, i tre alieni che aveva conosciuto sulla Terra, più il resto della scorta e Arwel, il giovane sovrano. Ichigo osservò bene lo spasimante di Retasu. Era più magro e deperito di quando l’avevano lasciato sulla Terra ma sembrava lucido, adesso che Ryou era lontano. Si ricordava ancora le minacce fattagli quando erano sulla Terra e non voleva dargli modo di metterle in pratica.

-Come hai fatto a venire qui, su questo pianeta??- chiese quello, fissandolo con gli occhi azzurri, indagatori.

Shoji sospirò –Ero andato fuori città per delle fotografie e ad un tratto mi sono sentito chiamare e poi… più nulla. Ho riaperto gli occhi che ero in una cella, credo fosse quella l’utilità, visto le sbarre pesanti. Non so quanto tempo sia passato. Parlavano una strana lingua, poi mi hanno installato un coso nell’orecchio…- si toccò il lobo, ricordando la cosa fredda messagli dentro -Ed hanno iniziato a fare domande-

Pai strinse gli occhi. Quel tipo non gli era mai piaciuto –Che tipo di domande?-

-Chiedevano informazioni sulle Mew Mew e su un Dio- disse, senza giri di parole –Naturalmente non avevo cosa dirgli, non avevo informazioni su di voi. Sono stato trasportato in una… credo fosse una galleria-

-Come hai fatto ad arrivare qui?- questa volta era Ierol a parlare

-Mi hanno liberato- si tastò le tasche ed estrasse un foglio di carta ben piegato –Mi hanno detto di darlo alle Mew Mew- ci pensò su –Uomini vestiti di nero… mi hanno lasciato qui vicino e mi hanno detto di venire qui- respirò, con un brivido –Mi hanno seguito e minacciato. Mi spiace, io non… non so cosa stia succedendo. So solo che voglio tornare sulla Terra-

-Che cosa hanno in mente? Perché lui? Cosa credevano di fare?- Lay si grattò la nuca –Non ha senso-

-Parlavano spesso di un Cristallo da usare, di un rito… della forza…- era confuso –Non ricordo molto-

-Hai fatto già abbastanza- Retasu gli sfiorò il foglio dalla mano e le loro dita si sfiorarono. Shoji la guardò intensamente ma Retasu evitò lo sguardo ed aprì il foglio –Non capisco questa lingua-.

I caratteri erano diversi dai loro ideogrammi giapponesi. Erano linee e ghirigori ben lavorati. Kisshu si avvicinò e guardò dubbioso il foglio –Non conosco questa scrittura-.

-Analfabeta- mormorò Minto, ghignando, ma Kisshu la sentì, scoccandole un’occhiata di fuoco.

Ignorando i due, la misteriosa lettera passò in mano a tutti gli alieni e nessuno poté tradurre o almeno, capire il messaggio.

-Ma che diamine…- Karl toccò la carta. Sembrava antica –Sono caratteri stampati, non scritti a mano… ma non riconosco questa tipologia di carta-

Purin la guardò e il suo viso si illuminò –Sembra il papiro!- ecco che le lezioni di storia che teneva quella puzzona della sua maestra si rivelavano utili!

-Eh?- Taruto guardò il foglio. -Papiche?-

Ryou toccò la carta la esaminò –Lo è- mormorò.

-Papiro?- Kisshu ci pensò –Noi non possiamo produrlo. Non abbiamo il materiale per farlo-

-E’ tipicamente terrestre- Pai e Ryou incrociarono lo sguardo. Iniziavano a capirci ben poco.

-Scusate… che cosa è il papiro?- domandò Lay, curiosa.

-Il papiro… te la faccio semplice- Pai guardò la sorella –E’ un foglio di carta ricavato da una determinata pianta ed era usato dagli antichi popoli della Terra-

-Come può essere stampato un papiro?- Zakuro prese il foglio e lo studiò – Nell’antichità non si aveva la stampa, è stata  inventata dopo-

-Forse dal vostro popolo, ma dal nostro era una macchina comune- le corresse Ierol –Quindi viene dalla Terra ed è antico- ci pensò –Cosa avranno voluto dirci?-

-Cercherò di scoprirlo- Eynis prese il papiro e disse –Lo studierò e cercherò di capire che lingua è questa. I cattivi ci hanno mandato un messaggio e noi lo decifreremo- sorrise –Che bella sfida!-

-Di lui cosa ne facciamo?- domandò Taruto, indicando Shoji con il pollice, che sussultò.

-Rimarrà con noi ma nessuno deve sapere della sua presenza qui- disse Arwel –Dobbiamo capire cosa pensavano di estorcergli-.

Arwel fece preparare per Shoji una stanza accanto a quella dei tre alieni in pochi minuti e lasciò solo il gruppo, portandosi dietro Ierol e lasciando che Eynis lavorasse sul papiro.

Contro il povero Shoji non avevano niente, ma il loro breve incontro li aveva lasciati abbastanza seganti e ogni tanto lanciavano occhiate nervose a Retasu.

-Non ricordi il precorso che ti è stato fatto fare, vero?- chiese Ryou, irritato dal dover rivolgere la parola a quel ragazzo.

-No, solo un lungo corridoio. Quando mi hanno portato qui ero bendato-

-Non capisco perché proprio lui- disse Kisshu –Comunque questo vuol dire che fanno avanti e indietro dalla Terra- e questa fu la frase sbagliata.

Ciò detto, si scatenò il panico –Chi difenderà la Terra?-

-Oh mio Dio!-

-No, aspettate!- Shoji deglutì –Li ho sentiti parlare quando credevano stessi dormendo. Hanno preso tutto e tutti quelli che volevano- cercò di rassicurarle.

Ichigo sentì un brivido percorrerle sulla schiena –Tutti?-.

-Chi altro hanno preso?-

-Un ragazzo. Non sono mai riuscito a parlarci tanto nonostante ci dividesse un muro ma ho capito che è strettamente legato a voi e sa un sacco di cose sul vostro conto. Quelle poche volte che ci ho parlato sembrava un tipo mite e tranquillo e diceva sempre che aveva fiducia in voi.  Ma non dava loro le risposte che volevano ed è successo che usassero… le maniere forti…- la sua voce si spense in un mormorio e nella mente tornarono le urla del giovane –E con sé aveva un piccolo cosino rosa…con una voce metallica, ma usciva solo quando erano soli-

Ryou si portò una mano alla bocca e sbiancò –Keiichiro-

-No!- la voce di Retasu era stridula e si portò le mani alla bocca per soffocare qualunque altra cosa.

-Kei!- Purin scosse la testa –Perché catturarlo? Perché?-

Minto si alzò, nervosa e cominciò a camminare avanti e indietro –Conosce tutti i nostri punti deboli, le nostre capacità-

-Dobbiamo salvarlo!- Ichigo si alzò, risoluta. Non poteva finire così. Era un loro compagno e doveva essere con loro, non in mano ad assassini –Si nascondono nelle gallerie e lì li staneremo. Cerchiamoli e salviamo il nostro amico!-

-Ora non potete fare niente!- cercò di farla ragionare Pai –Guarda come hanno ridotto Retasu!- la indicò con una mano –Dovete riuscire ad ottenere un controllo sui vostri poteri non indifferenti. Se non fossimo arrivati in tempo, l’avrebbero ammazzata- sentì la pelle d’oca su tutto il corpo al pensiero della ragazza morta –Non agite impulsivamente-

-E cosa dovremmo fare?!- Zakuro strinse gli occhi, carichi di rabbia –Hanno Keiichiro!-

-Fidatevi di noi- disse Karl, che per tutta la conversazione era rimasto in silenzio, insieme a Bor e Lay –Troveremo la loro base e allora non avranno scampo-

-Aumentiamo le difese all’Aqua Mew- continuò Lay –Se quello può essere un loro potenziale obbiettivo, allora bisogna difenderlo.

-E ogni giorno le ragazze scaricheranno il loro potere in palestra- concluse Bor –Non andrà a finire male ma dovete fidarvi di noi e di Arwel e della famiglia Ikisatashi-

Le parole da loro pronunciate non le rassicurarono.

**

Minto nella sua stanza stava seduta sul letto a pensare. Cosa poteva fare? Sospirò.

“Nulla”.

Si alzò e uscì dalla stanza. Il corridoio era vuoto e decise di andare in quella palestra speciale per allenarsi un po’. “E’ da un sacco che non mi trasformo” pensò, amareggiata “Sarò arrugginita”.

Con poche difficoltà trovò la palestra e non si sorprese nel trovarla vuota. Afferrò la spilla e portandosela alle labbra pronunciò la sua formula –Mew Mew Minto… METAMORPHOSIS!-. circondata da un lampo di luce blu, il suo corpo mutò. Sentì i capelli cambiare colore (riusciva a captare anche quell’insignificante mutamento), gli occhi diventarono chiari e azzurri, sentì le ali sulle spalle e la coda alla base del bacino. Le piaceva trasformarsi. Sentiva il corpo più leggero, flessibile. Era bellissimo. Sentì la voglia pruderle leggermente ma non era fastidiosa. Il braccialetto si illuminò un attimo ma non ci fece caso.

Riaprì gli occhi e respirò a fondo. Portò una mano davanti al volto e la sua arma, il piccolo arco, comparve.

-Non sarebbe meglio avere un avversario, in questi casi?- la voce fastidiosa, irritante di Kisshu giunse alle sue delicate orecchie.

-Non infastidirmi-  lo freddò lei.

Kisshu la guardò, quasi offeso – Anticapica zitella-.

Silenzio.

-Come hai detto, scusa?-

Kisshu ghignò –Antipatica. Zitella- ripeté. Questo fu troppo, per la poca pazienza di Mew Minto.

La giovane si girò verso di lui e in pochi secondi gli fu ad un palmo dal naso, cercando di colpirlo con un pugno in pieno volto, ma l’alieno riuscì a spostarsi all’ultimo secondo.

-Non male- rise ma Mew Minto non gli diede tregua. Incoccò una freccia di energia blu e senza neanche prendere la mira, scoccò il colpo e questa volta la manica del vestito  bruciò un attimo. Kisshu si toccò la spalla, sorpreso. Stava facendo sul serio? “Forse ho sbagliato a provocarla”.

I colpi della Mew bird erano precisi e letali e Kisshu dovette impiegare tutte le sue capacità belliche per non rimanere schiacciato da tutti quei colpi. La ragazza però sembrava essere arrivata al limite ma non voleva cedere. Fu Kisshu ad arrendersi, gettandosi a terra, col fiatone –E’ più di mezzora che andiamo avanti così-

-Ti arrendi?- ansimò la paladina blu.

-Se… solo per questa volta- biascicò Kisshu. Pronunciate queste parole, Minto sciolse la trasformazione, sedendosi nel modo più composto che le permettevano i dolori alle giunture –Non sei niente male- ammise, a malincuore. Durante la sua permanenza sulla Terra, non ricordava di aver mai affrontato direttamente l’alieno dai begli occhi dorati.

-Neanche tu. Ma sapevo che eri forte- disse Kisshu, mettendosi a sedere in malo modo. Osservò quel visino di porcellana rosso e sudato. Era molto carina. Sentì una morsa allo stomaco, piacevole.

-Sei sempre all’ombra di Zakuro. È un peccato- Kisshu piegò la testa di lato, osservandola bene e Minto arrossì violentemente –Cosa dici? Zakuro è il mio idolo, il mio esempio! Un giorno sarò come lei!- era risoluta e vedendo che l’alieno non rispondeva , pensò di aver vinto, ma si sbagliava.

-Mpf…- Kisshu si concesse un sorriso -Che cosa ridicola. Dovresti essere semplicemente Minto, non una brutta copia-

-Non sono affari tuoi- disse acida. Lo guardò bene –Ma dico io, sembra che la tua famiglia sia una delle più prestigiose del paese… Pai, Taruto e Lay hanno un contegno educato e sembrano elementi di spicco tra i loro coetanei. Tu sei proprio la pecora nera. Non sembri proprio loro fratello! Si vede che sei la pecora nera- lo criticò Minto, sperando di infastidirlo. Forse, in cuor suo, sperava che avesse la stessa reazione di Ichigo. Stare con quel ragazzo la metteva in agitazione.

Ma, al contrario, la reazione di Kisshu fu serena. Sulle sue labbra si dipinse un sorriso debole e quasi… triste, mentre sugli occhi calava un velo di nostalgia –Non sono i miei veri fratelli. Sono un figliastro o un fratellastro, come preferisci-.

La risposta fu così semplice quanto violenta e Minto, si diede mentalmente dell’idiota –Scusami, io non…-

-Oh, non temere. Tra noi scorre un legame di sangue meno forte,però. Siamo cugini. Mia madre era la sorella di Saku, la mamma di Pai, Lay e Taruto-

-Kisshu, non devi…-  arrossì, mortificata.

-Non ti preoccupare- sorrise, il suo sorriso sghembo e il cuore di Minto perse un colpo. 

Kisshu la squadrò “Perché si agitata?” si chiese il giovane, osservandola ma continuando a parlare –Quando ero piccolo, mio padre lavorava sul recupero di alcune zone nel nostro pianeta, in modo da installare nuovi insediamenti.- piccola pausa –Era bravo, a come mi hanno raccontato ma è morto lavorando… credo che il terreno sotto di lui sia ceduto… mia madre invece era un tipo fragile e non ha retto alla morte di mio padre ed è morta poche settimane dopo. Allora Saku e Ierol mi hanno preso con loro… Sai, Pai e Lay erano poco più grandi e Saku era in dolce attesa di Taruto- si concesse un sorriso più dolce –Penso che Samia non sappia questa storia-

-Non sapevo, perdonami, non potevo saperlo- Minto si era portata le mani alla bocca, con gli occhi gonfi, sia di vergogna che di compassione.

Kisshu si alzò e le tese una mano –Ti ho già detto di non preoccuparti- Minto afferrò la mano pallida in modo meccanico e si alzò –Ma sei vuoi essere perdonata…- Kisshu ghignò –Potresti darmi un bacino!- e si sporse verso di lei, socchiudendo leggermente le labbra.

Minto rimase pietrificata. “Oh Kami-sama! Ora mi bacia!”. Strinse gli occhi, mentre il cuore le martellava nella testa ma dopo meno di due secondi sentì la risata di scherno di Kisshu –Addirittura ti saresti fatta baciare? Sono così irresistibile?-.

Minto si sentì una stupida e mollò la mano di Kisshu –Per un attimo ho provato compassione per te!- ringhiò –Non accadrà più!-

-Perfetto- le schioccò un bacio sulla fronte –Sei più carina così-.

E fischiettando se ne andò, lasciando Minto nella più totale confusione.

**

Ichigo bussò alla porta di Ryou –Posso entrare?- chiese, socchiudendo leggermente.

Non ottenne risposta ed entrò. L’americano era steso sul suo letto con gli occhi chiusi.

-Ryou?-

-Cosa vuoi?- chiese con una voce atona e lontana.

Ichigo si chiuse la porta alle spalle e si avvicinò al letto e notò che sulle guancie abbronzate del ragazzo c’erano delle strisce di bagnato. Le si strinse il cuore –Troveremo Kei e lo salveremo- disse, semplicemente. Si sedette sul letto e sfiorò la mano del ragazzo. Sapeva che aveva bisogno di qualcuno adesso. Ryou gliela strinse e se la portò sulla fronte ed Ichigo sentì un singhiozzo trattenuto e la trascinò sul letto con sé, affondando la testa tra l’incavo del collo e la spalla.

Titubante e rossa, lo abbracciò.

-Lo troveremo, è una promessa-.

Sentì un tonfo al cuore quando Ryou la strinse più forte.

“Masaya, dove sei?”

**

Stanza remota di un remoto luogo.

Una figura alta e coperta da un mantello nero passò davanti ad una cella, dove era disteso in malo modo una figura. Era umano e gemeva. –Come va, principino?- domandò, sapendo di non ottenere la risposta voluta.

Si tolse il cappuccio e rivelò il volto sfregiato –Pensavo di ottenere qualche risposta con quella Mew Mew, ma sono arrivati i suoi amici. Sai, si sta preparando un bel patibolo per loro- rise in modo sguainato –Avremo la Mew Aqua e distruggeremo quelle cinque strampalate-.

Cambiò zona e camminò almeno per una decina di minuti, per arrivare in una grande sala buia. Vi erano persone inginocchiate e guardò l’oggetto della loro venerazione, anzi, la persona.

Era sospesa, nuda e metteva in mostra un fisico invidiabile e una pelle così bianca da sembrare trasparente. I capelli neri, lunghi e fluenti ondeggiavano intorno a quel corpo incosciente.

L’uomo con la cicatrice si portò davanti a lui, prostrandosi in modo reverenziale, quasi commosso –Mio Signore, presto rinascerai-.

 

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Capitolo 19
*** capitolo 18 ***


Ta daaaa xD dopo giorni che sgobbo all’università, tornando a casa distrutta, ho pensato di distrarmi con questo capitolo xD

È stato complicato correggerlo a causa degli sviluppi “Inaspettati” che la storia ha preso… naturalmente era già tutto calcolato ma alcuni aspetti mi hanno colto di sorpresa pure a me… incredibile xD

Passando adesso ai ringraziamenti del capitolo precedente…

MadamaKokoro: come andrà a finire.. bella domanda xD sono indecisa su un paio di finali, perché, come ti ho già detto, sono avanti con la storia di tantissimi capitoli xD dai su… e se scrivessi della fine del mondo?XD

Marty_Angel: guarda, per le coppie.. tutto è possibile.. che so,  potrei far innamorare Pai di Purin (pedofiiiiloooo!) xD ma la trama di per sé è costruita in un certo modo e sono contenta che si capisca ben poco xD

StellinaGirl3942: eeeeh.. la vita è imprevedibile… chissà cosa potrebbe succedere allo zietto o a tutti gli altri personaggi… sai che ti dico, ce ne sono troppi.. quasi quasi inizio a tagliare (tagliargli la testa xD) Hihi scherzo…. O no?

Siretta: ahaha non temere cara… a me succede la stessa cosa quando leggo di Pai e Zakuro o.o mi sento male al pensiero xD ma i gusti sono gusti xD ma si può sapere che ha Kisshu contro di te che si intromette sempre nei tuoi commenti?

Mew_Cherry: Ah Ah Ah povero Masaya xD lo vogliono tutti morto.. ma mi chiedo.. possibile che in tutto il mondo non ci sia nessuno che gli voglia bene (Ichigo esclusa?) eppure a parer mio un ragazzo così è da considerare d’oro O.o premuroso, sempre disponibile, romantico O.o e poi, su alcuni aspetti lo trovo simile a Keiichiro… boooh xD non linciarmi per questo xD

Con questa ultima affermazione, ho finito… vi lascio a queste sei pagine xD a presto gente ^3^ cercherò di essere veloce nonostante l’Università!

BUONA LETTURA!

Capitolo 18

“Allenamenti”

Samia guardava le mani di Retasu sulla bambola. Erano agili e precise. Le due erano sedute sul pavimento, anzi, sul tappeto morbido del salottino privato delle Mew Mew. Quella mattina Samia aveva convinto Ierol a farsi portare dalla sua nuova amica e aveva portato con sé la sua bambola, che purtroppo si era rotta e rovinata. Retasu, per non farla piangere, era riuscita a farsi portare ago e filo e gliela stava riparando. Erano da sole e a quanto aveva capito la bambina, stavano tutti facendo cose noiosissime in palestra.

Si girò quando sentì la porta aprirsi e vide comparire Pai. L’alieno rimase stupito nel vedere la sorellina rimanere indifferente al suo arrivo. Solitamente gli correva incontro, lo abbracciava e cercava di farsi coccolare –Non dovresti riposare?- chiese, rivolto a Retasu.

-Mi sta aggiustando la bambola- giustificò Samia, come se fosse una cosa importantissima.

-Fatto!- Retasu mostrò il suo lavoro alla piccola, che si illuminò di colpo (una lampadina XD ndDanya) e prese il suo giocattolo tra le piccole braccia, stringendolo forte.

-Ciao, Pai- salutò la ragazza, sorridendo.

Quello rispose con un cenno del capo –Hai aggiustato la sua bambola? (gocciolone) Sai che ora ti porterà tutti i suoi giocattoli per farseli riparare?-

-Vado da papy!- disse la piccola, scappando via da un possibile rimprovero del fratello, ma sulla porta si scontrò con qualcuno, un ragazzo che non aveva ancora visto, ovvero Shoji.

-Ciao, piccina- salutò lui, cercandosi di rendersi simpatico, ma la bimba gli fece la linguaccia e tornò indietro, sedendosi vicino a Retasu, mentre Pai rimaneva in piedi a squadrare il ragazzo umano.

-Salve emh, Pai? Giusto?- domandò ma ricevette un grugnito in risposta –Ehy, Reta-chan!-

-Chi è questo qui?- domandò Samia, stringendo gli occhi. Non gli piaceva. Non gli piaceva per niente. Era brutto e antipatico, come tutte le persone nuove che incontrava.

Quello si abbassò al suo livello, sorridendo infastidito –Sono il futuro ragazzo di Retasu-

Detto questo, la ragazza arrossì e pronunciò un forte e vigoroso –NO!- allontanandosi il più in fretta possibile. Samia si gonfiò tutta e alzandosi in piedi, mettendosi a braccia incrociate disse, risoluta –Retasu è mia! Me la sposo io!-

Gocciolone generale. Pai le toccò la testa, affettuosamente –No, Samia, non ti puoi sposare con tutti quelli che ti stanno simpatici- cercò di spiegarle

-Che bambina adorabile- disse Shoji, sarcastico, meritandosi un’occhiataccia di Pai.

-Allora, se non posso sposarmi io con Retasu…- prese la mano di Pai e lo tirò verso la ragazza –Si sposa lui con lei, così io mi sposo con Pai e siamo tutti contenti!-

Caduta generale.

-No, Samia, ecco…- Retasu cercò di voltarla verso la sua direzione ma quella afferrò la sua mano e la mise dentro quella di Pai –Ecco!- Retasu iniziò a cambiare colore. Bianca, rossa, viola… (uh, l’arcobaleno! ndDanya).

Come un uragano, la piccola si alzò e si diresse verso Shoji –Se vuoi tu puoi sposare Lay, ma forse si sposa con il re, forse!- lo prese per i pantaloni –Vieni, portami da mio papy!- e senza dar tempo a nessuno di fiatare, trascinò via il giovane umano, lasciando i due da soli.

Pai sospirò –Scusala… è un po’… irruenta.-

-No, non impo…cioè…- era ancora paonazza e imbarazzata e quando si accorsero di avere le mani intrecciate, anche le guancie di Pai si colorarono di roseo e si staccarono subito.

Pai si alzò, tossendo a disagio e disse –Ero venuto per chiederti se ti sentivi meglio- si grattatò la nuca –Se ti senti meglio, vorrei che venissi in palestra con me e gli altri per testare i tuoi poteri-

-Uh…- Retasu si alzò, aggiustandosi la gonna –Va bene- cercò di sembrare il più naturale possibile, mentre sentiva la mano che prima aveva toccato il ragazzo scottare

-Ti senti sicura?-

-Si- sorrise.

-Ottimo- la precedette, aprendo la porta e le fece segno di incamminarsi con lui.

Camminarono fianco a fianco e ad un tratto, su una rampa di scale che portava nel cuore del palazzo, chiese –Pai, tu… per tutto il tempo che sei rimasto sulla Terra…- cercò le parole adatte –hai combattuto per Samia, vero?-.

La reazione dell’alieno fu imprevista. Si fermò e la fissò, chinando il capo di lato –Tu per chi hai combattuto?-

La domanda era così inaspettata che Retasu impiegò un paio di secondi per rispondere –Per i miei cari… i miei amici…-

-Allora ti sei risposta da sola- cercò di troncare là la conversazione, ma la verde insistette

-Non avete trovato un antidoto per il Virus?-

Pai si rabbuiò –No- pensò alla sorellina –Ma da quando siete qua, non ha più avuto crisi, forse sta guarendo-

Retasu portò le mani al grembo, intrecciandole -Ne sono molto felice. È una bambina molto dolce- sorrise, pensando al caratterino tutto pepe –Di certo non ha preso da te-

Pai inarcò un sopraciglio –Cosa ti fa pensare che non mi somigli?-

-Non sembri così…- cercò l’espressione adatta –Beh, non sembra che tu abbia argento vivo addosso-

Pai l’osservò, composto, incrociando le braccia sul petto e alzò leggermente il sopraciglio, guardandola diritto negli occhi –Non credo tu sappia tante cose di me- affermò.

Retasu sembrò un attimo mortificata, però aggiunse –Non voleva essere un’offesa la mia, ma insomma, sei più.. tranquillo e più…- si interruppe, non volendo peggiorare la sua situazione.

Fu Pai a finire la frase per lei –Calcolatore? Distaccato?- una piccola pausa –Spietato?- aggiunse, ripensando al periodo passato sulla Terra. Di certo era quella l’immagine che si erano creati di lui e non gli dava molto fastidio. Era comunque un guerriero, lui.

A queste parole, la ragazza lo guardò, sgranando gli occhi –Non era questo che volevo dire. Non l’ho mai pensato!- sembrava indispettita –Non mi sarei mai permessa, non dopo quello che hai fatto per noi, dopo che ci hai salvate contro Deep Blu-

Pai sospirò –Sei senza speranze-

-Come?- si sentì leggermente confusa dalla risposta del ragazzo.

-Lascia stare, pensavo a voce alta-

A Retasu venne un flash… la stessa frase era stata pronunciata dal suo interlocutore durante l’ultima battaglia, quando cercava, ancora una volta, di farlo desistere dal combattere.

-Vorrei…- timidamente, con il volto rosso, allungò una mano verso Pai come a voler stringere la sua –Vorrei conoscere qualche cosa di più di te. Permettimi di… ricominciare daccapo-.

Pai rimase immobile, irrigidito dal gesto della ragazza. Gli occhi blu erano sinceri, timidi e, lo dovette ammettere, irresistibili. Vista la sua immobilità, Retasu, sempre più mortificata, fece per ritirarla indietro ma Pai la strinse all’ultimo. Il contatto fu leggero ma efficace. Sentirono una piccola scossa piacevole lungo tutto il braccio e Retasu si illuminò, gli occhi colmi di gioia mentre Pai sembrava divertito da quella reazione.

-Non sei un tipo che si arrende, vero?- domandò, con la voce incrinata da una nota di allegria.

Retasu si strinse le spalle e pian piano, Pai le mollò la mano, forse un po’ riluttante –Andiamo, ci staranno aspettando sicuramente-.

Rincuorata e con una nuova speranza nel cuore, lo affiancò nuovamente e insieme entrarono nella palestra.

Retasu trovò le sue compagne già trasformate ed occupate ad attaccare Bor –Lo usano come test- giustificò Karl, cercando di tranquillizzare la mew focena –Unisciti al gruppo-.

Kisshu, che stava seduto a gambe incrociate, commentò –Non vi siete persi molto- sbuffò. Era lui che voleva affrontarle in combattimento ma Bor era molto prepotente.

Scosse la testa con forza e le ciocche di capelli le sbattevano sul viso -Non ci penso minimamente!-.

Mew Purin lanciò il suo Pudding Ring Inferno, immobilizzando il guerriero mentre Mew Zakuro usava la sua frusta per tenerlo dal busto come se fosse un serpente che acchiappa la preda; contemporaneamente, Mew Ichigo si avventò su Bor, puntando al fianco destro, preparando un potente calcio e dall’altro fianco c’era Mew Minto che preparava lo stesso attacco. Retasu chiuse gli occhi, non voleva vedere come avrebbero ridotto il poveretto.

Karl osservandola rise un po’, in silenzio mentre Pai le toccava una spalla  le mormorava, togliendole le mani dalla faccia –So che la violenza non ti piace, ma dovresti guardare-

E allora fu costretta a guardare. Pensava di veder Bor a terra, incosciente, ferito ma no, si sbagliava.

All’ultimo secondo si era liberato dal budino appiccicoso di Mew Purin, aveva attirato Mew Zakuro  e l’aveva lasciata al suo posto, mentre si teletrasportava qualche metro più in là. Mew Ichigo e Mew Minto oramai non potevano più fermarsi e si scontrarono contro Mew Zakuro, urlando.

-Ragazze!- Mew Purin si mosse verso di loro, ma Bor fu più veloce. La prese dal vestitino giallo e la lanciò, facendola atterrare sul trio che cercava di rialzarsi.

-Forse, se fosse venuto Bor sulla Terra non avreste avuto possibilità di vincere- commentò tranquillamente Pai e Retasu sentì un brivido lungo la schiena.

-Bella tattica, ragazze- Bor rise, incrociando le braccia sul petto mentre le quattro sventurate di alzavano, lamentandosi –Per oggi basta così per voi- si voltò verso Karl e notò Pai e Retasu –Uh! Anche la pesciolina oggi? Bene bene bene!- ghignò e Retasu divenne livida di paura –No, io non combatto!- portò le mani in avanti, ridendo nervosamente –No no no!-

-Dai, Retasuuu!- Mew Purin le corse incontro, sciogliendo la trasformazione e le saltò al collo –E’ divertente! Ci ha insegnato un sacco di cose!-

-Preferisco rimanere ignorante- assicurò quella e Bor le si avvicinò e le batté una mano sulla spalla e ghignò –Paura, eh?- cercò di provocarla.

-Esatto- ammise quella, annuendo.

Zakuro rise –Retasu non si può provocare. A meno che non ha una motivazione forte, non si trasforma né fa niente che sia contro la sua etica-

-Combatti contro di me, Retasu- la voce di Lay la raggiunse, divertita.

-Toh! Chi si vede- fece sarcastico Pai –Non sei con Arwel?-

Quella fece la linguaccia –Sta parlando con nostro padre- si mise davanti a Retasu –Dai, i tuoi poteri sono quelli che meno si conoscono! E poi, giocheremo!-

-Ma si gioca a dama, a carte, a nascondino, non a combattere!- Retasu cercò scuse ma Lay la trasportò al centro del campo e la incitò.

-Ci andremo piano, non sono mica Bor!- rise, sentendo il grugnito dell’amico.

Retasu sospirò –Non  ho scelta, vero?- prese la spilla. Beh, doveva ammetterlo… trasformarsi le mancava un po’.

-Mew Mew Retasu…- chiuse gli occhi –METAMORPHOSIS!-.

Karl guardò il display –Ha un’energia inferiore a quella delle sue compagne- constatò –Però è la più instabile-.

Lay distese le dita e comparve la sua arma, che consisteva in un ventaglio uguale a quello di Pai.

-Avanti, Retasu!- con una velocità che non le si dava, comparve davanti a lei e con il ventaglio creò una corrente abbastanza forte da farla volare via, ma Mew Retasu riuscì ad atterrare bene, senza causare danni. Lay sorrise –Interessante. Sei meno goffa di quel che sembra-

Mew Retasu fece comparire le nacchere sulle sue mani.

-Mi chiedo del perché abbiate armi così infantili…- domandò Kisshu.

-Ribbon…- prima di poter richiamare il suo attacco, Lay si portò al suo fianco e la colpì con il gomito al fianco, facendole perdere il fiato per un attimo.

-…Lettuce Rush!- una colonna d’acqua comparve dal nulla, investendo Lay.

La bella aliena venne colpita in pieno e cadde a terra, senza muovere un muscolo.

-Oh Kami-sama!- Mew Retasu le si fece vicino –Perdonami! Lay, ci sei?- era preoccupata… che avesse esagerato?

-Non cascarci- rise Kisshu ma non riuscì a capire le sue parole che Lay aveva usato il suo ventaglio per lanciarle contro una scarica elettrica, non troppo potente, ma abbastanza da farla volare via.

-Oh, Retasu!- rise Lay –Sei ingenua!- continuò a ridere, non perdendo però di vista l’avversaria.

Mew Retasu si alzò, lo sguardo duro e severo e parlò con voce che non le si addiceva –Ma sono scherzi da fare?! Mi hai fatto prendere un colpo, Lay!- la rimproverò.

-Dovresti essere meno sciocca, ragazzina!- disse l’avversaria, lanciandole un altro attacco elettrico che Mew Retasu evitò con un salto –Beh, non sono cose che si fanno!- aumentò la velocità e lanciò un altro attacco, più potente di quello precedente.

-Se si arrabbia, il suo potere aumenta- constatò Karl

Pai osservava le due scontrarsi. in cuor suo, sperava che Mew Retasu la spuntasse.

Sapeva benissimo che Lay era molto forte, forse quanto lui e tante volte, combattendo negli allenamenti e nelle simulazioni, erano risultati pari.

Intanto Mew Retasu e Lay lanciarono un attacco che si scontrò a metà, provocando una forte esplosione. L’onda d’urto fu così forte da far perdere loro l’equilibrio e facendole sbattere contro le pareti.

Nello sbattere, Mew Retasu sciolse la trasformazione, perdendo i sensi per qualche secondo. Dall’altra parte Lay non era da meno e cercava di rialzarsi ma la botta che aveva preso le aveva tolto il fiato. Si alzò da sola e vide che Ichigo e Purin erano andate dalla loro compagna, che respirava a fatica.

-Troppo sforzo- constatò Bor –Non si è ancora rimessa del tutto-

Pai si avvicinò alla sorella, serio –Hai esagerato-

-Volevo solo testare le capacità della tua preferita- sorrise quella –E noto che non è così male come sembra. Hai gusto, fratellino-.

Pai la guardò severo –Non dire queste sciocchezze-.

Intanto, Kisshu si era accostato a Minto –Ti va di fare una doppietta con me?- sorrise alla ragazza,che si voltò dall’altra parte

-Neanche per sogno-

Kisshu mise il muso e tirò una guancia a Minto –Daaai!-

La ragazza gli mollò un cazzotto che lo fece volare via –Stupido!-.

-Non ha bisogno di trasformarsi per mettere K.O. Kisshu- constatò Karl, ridendo insieme a Bor.

Lay si avvicinò a Retasu che era ancora intontita per terra e le tese una mano –Mi piacerebbe tanto affrontarti in modo più serio, la prossima volta-

Retasu bofonchiò qualche cosa di incomprensibile e dopo un paio di minuti tornarono nelle loro stanze.

*

Druza camminava nervoso per il suo studio. “Quelle sciocche. Stanno ottenendo consensi” batté con rabbia il pugno su un tavolo “Se continua così, il mio piano fallirà”.

Bussarono alla porta –Avanti- la voce era stridula, urtata.

-Padrone- un uomo vestito di nero, con il volto celato, entrò furtivamente nella stanza –Non si preoccupi, non mi ha visto nessuno- lo anticipò, rassicurandolo –Padrone, le difese al Cristallo sono state aumentate. È impossibile oramai prenderlo-.

Druza trattenne un urlo e conficcò le unghie nella carne –Agirò io, adesso. Siete degli incompetenti- ringhiò –Il nostro Signore deve rinascere e quelle mocciose umane sono un ostacolo. Se scoprissero la verità sul Cristallo…- rabbrividì al pensiero –Va via-.

Come era entrato, l’uomo in nero se ne andò.

Druza si avvicinò alla sua sfera-computer che galleggiava in un angolo della stanza. Digitò alcuni tasti molto velocemente e davanti a lui apparve un’immagine. Erano in sei figure alte, belle. Maestose. Ma una di queste lo attirava principalmente. Quella del suo Dio, il Dio che lo avrebbe reso potente e rispettato. Le altre erano solo figure che dovevano scomparire al più presto. Toccò l’immagine e questa scomparve.

“Stupide Mew Mew”.

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


Eccomi qui a postare un nuovo capitolo ^^

Purtroppo per me, e per fortuna per voi, sono a casa con un orribile virus allo stomaco ed ho pensato, facendo una pausa dallo studio, di postare xD

Non ho molto da aggiungere… se non che la storia ha raggiunto gradi di assurdità assurdi e vi ricordo il “Patto narrativo” che ogni lettore stipula con lo scrittore durante la lettura xD abbiate pietà di me!

Detto ciò… ringrazio le mie carissime lettrici e commentatrici (vi adoro):

Marty_Angel, Siretta e StellinaGirl 3942.

Grazie tante ^^ ed ora.. BUONA LETTURA!

Capitolo 19

“Ancora misteri”

Ryou ed Eynis erano chini sul papiro e analizzavano dati –E’ antichissimo… più di 2 mila anni- disse Eynis

-Quindi viene prima di Cristo- ci pensò –Risale sicuramente ai vostri avi, questo è scontato-

-Ma perché è stato mandato per le ragazze?- Eynisi immerse il papiro in una sostanza verde, dall’odore dolciastro –No, non si rivela niente- sbuffò di irritazione.

-Bisogna decifrare questi caratteri- Ryou pensò a Keiichiro, nelle mani di quei mostri –E trovare il posto dove sono quei bastardi-

-Le guardie di Arwel lo troveranno. Ci sono spie ovunque e troveranno il posto esatto- gli mise una mano sulla spalla –Lo troveremo. Il tuo amico sarà sano e salvo-

-Lo spero-

**

Quel pomeriggio il Mew team, accompagnato dalla scorta di Pai, Lay, Kisshu, Taruto, Bor e Karl, era tornato a casa Ikisatashi.

Quel giorno Samia era a letto con un po’ di febbre ma l’arrivo delle ragazze sembrò calmare ogni suo malanno e ciò procurò molta gioia a Saku.

-Purin, vieni a giocare con me?- chiese Taruto, indicando la sua stanza.

-Certo!- la piccola saltellò vicino al suo amico e lo seguì nella sua cameretta.

La stanza di Taruto era colorata e sul soffitto pendevano oggetti di ogni genere e modellini di sistemi solari vari, compreso il Sistema Solare della Terra. –Noi siamo spostati un po’ più fuori…- Taruto le aveva indicato un piccolo pianeta –Non siamo distanti da una stella ma questo pianeta è troppo vecchio!-

-Capisco-

Taruto aveva uscito una dama e l’aveva sistemata sul letto –Vieni? Bianchi o neri?-

-Mmh… non ci sono colori più vivaci?-

-No, Purin -__-‘’’ –

-Toc Toc- una voce argentina fece capolino da uno spiraglio nella porta –Posso entrare?-

-Si, mamma- Taruto alzò gli occhi al cielo come per dire “Che seccatura!”.

La donna entrò con un vassoio con due tazze fumati e vari dolcetti –Vi ho portato la merenda prima che Kisshu ve la divorasse subito-

-Oh, grazie signora!- Purin si mise un bocca un dolcetto, sorridendo e la donna disse:

-Chiamami Saku!- poi guardò la dama –Ah, ma state facendo giochi intellettuali!-

-Mamma…- Taruto aveva un tono seccato –Dai, lasciaci giocare in pace-

-Cinque minuti, tesoro mio- disse la donna, abbracciandolo forte, provocando il rossore del ragazzino.

Purin osservò il quadretto e sentì una stretta allo stomaco. Da quant’è che non veniva abbracciata così dalla sua mamma?

-Raccontami un po’ di te, Purin- disse Saku, sedendosi accanto a lei e guardandola con i grandi occhi dorati e bellissimi.

Purin arrossì un po’ a disagio e Taruto notò il comportamento strano “E’ sempre sfacciata…che le prende adesso?”.

-Beh, ho undici anni… faccio la sesta elementare…- iniziò a parlare, cercando di sostenere lo sguardo della donna, ma si sentiva impacciata.

Saku, notando la sua difficoltà, cercò di metterla a proprio agio, cingendole le spalle –Hai fratelli?-

-Uh.. si! Quattro gemelli e una sorellina più piccola!-

-Ma allora sei la più grande! Complimenti!-

-Si, si chiamano Chincha, Hanacha, Ruucha, Honcha ed Heicha. Quando mio papa’ è fuori per lavoro, bado io a loro!-

Saku rimase un po’ spiazzata dall’affermazione della bimba ma Taruto, che conosceva ben poco le regole della buona educazione, chiese –E la tua mamma che fa?-

Saku temette che questa fosse la domanda sbagliata. Purin strinse i pugni e il volto divenne rosso mentre i grandi occhi  castani si intristirono ma cambiò velocemente atteggiamento, ridendo come sempre –La mia mamma non c’è più da tanto tempo, ormai, ma va bene così! Mi piace occuparmi dei miei fratellini!-

Saku strinse un po’ di più la presa su Purin e freddò Taruto con lo sguardo, che era rimasto spiazzato. Non sapeva niente della morte della mamma di Purin…

-Oh, Saku! Non guardare male Taru-Taru! Non è una domanda sbagliata!- Purin tentò di giustificarlo, ma Saku le accarezzò i bei capelli biondi –Non ti preoccupare… beh, vi lascio ai vostri giochi… se avete bisogno, chiamate pure- Saku si congedò e scoccò un’occhiataccia al figlio.

Rimasero soli e Purin iniziò a sistemare le sue pedine –Io voglio le nere!- era tornata come sempre. Sorridente, amichevole.

-Avanti, tocca prima a te!- sorrise, il più solare possibile.

-Mi spiace, non lo sapevo- Taruto era imbarazzato.

Purin sorrise dolcemente, un sorriso troppo per lei, un sorriso d’adulta –Non ti preoccupare. Ma non sono triste!- rise –La mamma diceva che il sorriso è la cosa più bella, quindi cerco di sorridere sempre e…- le parole le morirono in gola, perché Taruto aveva rovesciato la dama per raggiungerla e l’aveva abbracciata con calore, stringendola forte –Non fare così- le mormorò all’orecchio –Ti voglio bene, Purin, perché sei speciale, ma voglio che tu sia sempre sincera con me- si staccò e la guardò negli occhi –Devi sempre dirmi tutto, altrimenti che senso avrebbe essere amici?-

La ragazzina gli prese le mani –Oh, Taru-Taru, io sto bene- distolse lo sguardo e si alzò dal letto –Devo andare in bagno, scusami un attimo-.

Purin uscì dalla stanza e cercò il bagno e vi si chiuse dentro. Era un bagno simile ad uno della Terra, solo che era sprovvisto di bidè e vi era un lavandino galleggiante e una vasca scavata nel pavimento. Si lavò la faccia con acqua fredda e si guardò sullo specchio.

“Taruto ha proprio una bella mamma” le lacrime bagnarono le guancie –Sono troppo piccola, ancora… ho bisogno della mia mamma- tremando, cadde in ginocchio. Quando aveva visto Saku comportarsi in modo così dolce con il suo amico, aveva provato una cosa spiacevole.

Invidia.

Ed era stato doloroso. Taruto aveva tutto ciò di cuoi aveva bisogno. Una mamma e un papà sempre vicini, dei fratelli più grandi che lo amavano. Lei che cosa aveva? Era sola… certo, era amata ma non come si ama una bambina piccola, ma una ragazza piena di responsabilità. Aveva saltato tutto in un colpo la sua infanzia… la morte della mamma, la guerra contro gli alieni.

“Quando tornerà tutto come prima?”.

La porta si aprì lentamente e vide sulla soglia Saku. Cercò di asciugarsi il viso come meglio poteva, ma era troppo tardi. La donna si era chinata su di lei e le aveva asciugato i lacrimoni con un fazzoletto morbido e profumato –Vieni con me, piccola-

La portò nella sua camera privata, quella che adibiva per il suo tempo libero. Era una stanza piccola ma confortevole, con colori tenui come il giallo e il rosa pallido. Una poltrona, una libreria piena di tanti oggetti, oltre che di libri. Ad ogni lato vi era una sfera colorata che galleggiava e illuminava tutto con luce calda e confortevole. Saku si sedette su un grande divano di quello che, al tatto, sembrava velluto rosso e invitò Purin ad imitarla –Ti chiedo scusa per Taruto. Alle volte parla troppo-

-Non c’è bisogno- abbassò lo sguardo, mortificata.

-Sei una ragazzina molto coraggiosa, sai?- Saku le accarezzò con delicatezza la testa –Taruto mi ha parlato spesso di te. Sei la sua migliore amica. Sono contenta che anziché combattere una guerra per grandi vi siate avvicinati- sorrise –Mi raccontava Taruto che sei molto agile a che hai proprio una bella risata-.

Purin si chiuse in se stessa e le lacrime iniziarono a scendere nuovamente sul volto  rotondo. Non riusciva a sorridere. Era stata soprafatta dalla tristezza. Saku l’abbracciò e se la mise in grembo, cullandola –La tua mamma è sempre con te. Non ti ha mai lasciato-

-Mi manca!- singhiozzò Purin, stringendo la stoffa del vestito di Saku.

Da dietro la porta, Taruto aveva ascoltato la conversazione “Sono un disastro”.

*

Qualche ora dopo si ritrovarono tutti nel Laboratorio di Eynis.

-Non avete scoperto niente?- chiese Ichigo, guardando Ryou ed Eynis, nel laboratorio della giovane scienziata.

-Purtroppo no- fece la rossa minuta –Sappiamo solo che apparteneva al primo popolo della Terra, i nostri avi e che la lingua non è registrata da nessuna parte-

Purin si avvicinò al papiro –E se fosse un disegno?-

-Uh?- Pai le si avvicinò e prese il papiro tra le mani affusolate –Un disegno?-

Shirogane ed Eynis si guardarono, presi da un’illuminazione istantanea –Potrebbe essere…-

Lo posarono su una lastra scura ed Eynis digitò alcuni tasti su una superficie liscia e fredda –Datemi un minuto- mormorò febbrile.

-Un disegno?- Zakuro guardò Purin –Se è la soluzione giusta, credo proprio che solo tu potevi arrivarci-  disse ironica.

-Ed è proprio come dice lei- Ryou si girò verso Purin –Ottimo! Ricordami di darti un aumento appena torniamo a casa!-

-Yeeeah! Purin avrà più soldi!- saltellò allegra.

-Ecco fatto- Eynis pigiò un ultimo tasto e davanti ai loro occhi comparve una proiezione del papiro con il disegno elaborato dal suo computer.

La figura era chiara, adesso. –Una mappa- constatò Kisshu

-Una mappa- gli fece eco Karl –E mi sembra un chiaro invito-

-Ci stiamo buttando nella tana del lupo- disse Bor

- Cos’hai contro i lupi?- chiese Zakuro

-Vi prego, non incominciate pure voi- implorò Retasu

Eynis stampò l’elaborato –C’è pure una scritta, molto piccola, ma c’è… e percorre tutto il bordo-

-Cosa dice?- chiese Lay, avvicinandosi

-“Quando saranno giunti a noi le Forze primarie, la nostra salvezza sarà solo un pallido ricordo. Lui non morirà, Lui tornerà sempre. Solo la Chiave lo terrà chiuso, qui, dove il nostro amato Sole non ci raggiungerà mai”-

-Cosa vuol dire?-

-Bella domanda-

In quel momento, Ierol entrò nel laboratorio, affannato –Hanno deciso! Il Consiglio! Potete attivare la Mew Aqua!-

-Come?- Pai sgranò gli occhi –Hanno veramente deciso questo?-

-Si- Ierol annuì –Ed è stato Druza a chiedere questa udienza, chiedendo scusa per il suo comportamento. Vuole che la Mew Aqua venga attivata, domani!-

Un silenzio pesante cadde sulla sala.

-Druza?-

-E’ una trappola!-

-Decisamente!-

-Ma cosa possiamo fare?-

Ichigo guardò il papiro –Dobbiamo trovare Keiichiro- disse –Entro domani, dobbiamo scoprire che galleria è questa- indicò il disegno –Ma non possiamo non attivare la Mew Aqua, non ora che qualcuno si fida di noi. Sicuramente è una trappola ma dobbiamo tentare e tenere gli occhi aperti- guardò gli alieni –Non possiamo che affidarci a voi e sperare che vada tutto bene- abbassò lo sguardo ed ebbe un brivido –Minto, Retasu, Purin e Zakuro… dobbiamo concentrarci e trovare l’emozione giusta per attivarla-

-L’emozione… giusta?- Lay sembrava confusa –Che vuol dire?-

-La Mew Aqua si attiva con le emozioni che provano loro- spiegò Ryou –Ma l’emozione sbagliata potrebbe distruggere tutto. Quel Cristallo non è né buono né cattivo… ma ha in sé tanta di quella energia da distruggere l’intero pianeta-

-Andiamo- Zakuro tirò leggermente Minto e insieme con le altre tre compagne lasciarono la stanza e silenziosamente, vennero seguite dai loro compagni, esclusi Eynis e Ryou, che incominciarono a cercare il labirinto del loro papiro.

*

Ogni ragazza stava nella sua stanza nel Palazzo del Consiglio. Sentivano la gente che passava sotto di loro e urlava di gratitudine.

Retasu aveva un orribile presentimento. Si stropicciava le mani, si aggiustava gli occhiali, sgualciva il suo vestito. Qualche cosa non andava. Era tutto troppo facile.

Si mise davanti allo specchio a muro e si osservò bene. Era pallina ed il viso era tirato. Guardò la sua nuova acconciatura, la coda alta con la treccia.

“Non sono io”. Li sciolse e li fece ricadere sulla schiena, morbidi, leggermente ondulati. Prese una spazzola e iniziò a pettinarseli. Erano molto lunghi, setosi. Aveva sempre curato i suoi capelli e le sarebbe dispiaciuto tagliarli…. Tolse gli occhiali  si stropicciò gli occhi e poggiò la testa contro il vetro. L’aria si condensava e appannava la sua immagine –Succederà qualche cosa, lo so-

Toc-toc

-A…avanti!- velocemente si mise gli occhiali, giusto in tempo per vedere Pai con Samia entrare l’uno con calma, l’altra correndo.

-Retasu!- la piccola le saltò addosso, felice di vederla.

-Tu non stavi male?- domandò la ragazza, sorridendo per il gesto affettuoso della bimba

-Si, ma mi sono ripresa quando vi ho visto!- si strinse forte –Siete la mia  medicina- le prese le ciocche verdi –Sono lunghi!- si voltò verso Pai, che era rimasto sulla porta, appoggiato allo stipite della porta –Non sono belli?-

L’alieno si concesse un pallido sorriso –Si, molto. Ma non dovresti saltare così addosso alle persone-

-Posso farlo, vero?- la piccola bambina guardò Retasu con gli occhioni scuri dilatati.

-Beh…- Retasu guardò con la coda dell’occhio Pai, che sospirò rassegnato –Si, ma pesi un po’, piccola- la mise giù.

-E’ vero che domani farete una cosa super mega forte?!-

-Più o meno-

-Samia, eravamo passati solo per salutarla- Pai si avvicinò alla sorellina –Dai su, andiamo da papa’ ora-

-Ma se hai detto che volevi vedere come stava! Tu mi hai portato qui! Stavo giocando con Purin e Taruto!-.

-Eh?- Retasu ci mise un attimo ad assorbire quelle parole. “Voleva venire Pai… non Samia… Pai!”. Lo guardò un attimo e notò che era diventato rosso e distolsero lo sguardo contemporaneamente.

Samia si allontanò dai due, dirigendosi saltellando verso la porta –Paì voleva stare con Retasuu!- canticchiò, uscendo, con l’espressione furba –Me lo ha detto Lay!-

Pai divenne livido e, forse per la prima volta nella sua vita, desiderava sculacciare Samia.

Tentò di giustificarsi –Volevo sapere come stavi.- Si ricompose, mentre lei era paonazza. Raccolse tutti i capelli su una spalla –G…grazie… cioè sto.. ok, bene-.

-Non sapevo che la Mew Aqua rispondesse alle vostre emozioni- disse Pai, cercando di cambiare argomento.

-Invece è così… risponde alle forti emozioni, belle o brutte che siano. È come attirata da noi-

-Domani cosa dovreste fare?-

Lei sospirò, mollò i capelli che ondeggiarono un attimo sulla schiena –Dovremmo essere il più positive possibile. Ma è difficile, adesso… ora che sappiamo di Keiichiro-

Pai guardò la ragazza. Era tesa, nervosa e il suo bel visino era tirato. Per una volta agì d’impulso. Le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla, stringendola con delicatezza –Andrà tutto bene. Domani vi difenderemo con tutte le nostre forze e voi proverete ad attivare la Mew Aqua. Mi fido di voi-

Retasu arrossì –Grazie- mormorò piano, abbassando lo sguardo. Pai le alzò il viso con la mano, delicatamente e l’osservò diritto negli occhi blu e la sentì deglutire –Io…-

-Retasu-chaaaaaaaaan!- nella stanza comparve Shoji, spalancando la porta con forza e i due non ebbero il tempo di reagire. Shoji, infatti, si era gettato in avanti, tentando di abbracciare la verde, ma finendo inesorabilmente nelle braccia di Pai, che lo scaraventò via –Ma che diamine fai?!- Pai, schifato, guardò il ragazzo dai capelli neri

-Ehy tu, orecchie a punta!- Shoji si alzò e fronteggiò Pai –Cosa stavi facendo attaccato alla mia ragazza?!-

-Non sei il mio ragazzo!- Retasu sospirò, -Shoji, io non…-

Quello rise e le si avvicinò, scansando Pai –Si lo so, non mi ami, ma imparerai- le schioccò un bacio sul naso –Io devo andare da Arwel che vuole parlare con me. Ci vediamo presto, amore mio-

Pai era rimasto basito e Retasu rimasta imbambolata. Ferma e immobile come una statua di sale.

Poi aveva iniziato a tremare ed era diventata rossa come un peperone.

-Non lo sopporto- mormorò e Pai si stupì ancora una volta. Era la prima volta che le sentiva dire una cosa del genere –Basta così poco per farsi detestare da te?-

Retasu lo guardò, confusa

-Per un anno, un lunghissimo anno di guerra, ho tentato di farmi odiare da te- disse il giovane alieno con gli occhi che gli scintillavano di una strana malizia –Inutilmente- sorrise furbo –Un anno a sentirti blaterale sulla pace e bla bla… niente, mai un minimo di ostilità… ed ora scopro che bastava un bacetto-

Retasu capì che Pai la stava prendendo in giro e mise il broncio, voltandosi dall’altra parte –Spiritoso-.

Si mise davanti allo specchio e divise i capelli in due parti e iniziò ad intrecciarli –Ti aiuto-

Pai prese la ciocca libera e iniziò a intrecciare in modo veloce e preciso i capelli verdi, con grande sorpresa di Retasu –Ho due sorelle femmine- fece tranquillamente Pai, chiudendo con un elastico la treccia, ma trattenendo i capelli tra le dita. Si appoggiò a lei, incrociando gli occhi di lei attraverso lo specchio –Andrà tutto bene- le sorrise, dolcemente e in un modo che fece battere il cuore alla ragazza. Questo accadeva solo con Ryou Shirogane. Pai le accarezzò la testa e si diresse verso la porta ed uscì senza più guardarla.

Retasu toccò la spalla dove ancora sentiva il calore della grande mano di Pai. Si portò le mani alla bocca.

A lei piaceva Pai.

E questa rivelazione era sconvolgente.

**

Ichigo camminava avanti e indietro nella sua stanza. –E’ una trappola-

Sentiva i suoi sensi all’erta e sapeva che non si sbagliava.

“Ora avrei bisogno di Masaya” pensò, rattristandosi e portandosi le mani al petto. Lo sentì battere ma, per un attimo, sentì una morsa d’ansia al petto, un battito mancato, un dolore atroce al petto.

“Cosa sta succedendo?”

Si coricò e in pochi minuti cadde nel mondo dei sogni.

Quattro figure, comparse negli angoli della sua stanza, la vegliarono. Dolcemente la coprirono e sussurravano al suo orecchio segreti vecchi di millenni.

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


Benvenute al ventesimo capitolo di questa storia che ha preso pieghe inimmaginabili xD

Mi sto divertendo tanto a scrivere e quando torno dall’Università, è un ottimo sfogo xD e poi, mi sfogo su questi poveri personaggi … oppure è un ottimo sfogo dopo che litigo con il mio ragazzo +.+; insomma, l’ispirazione non  mi manca!

Passo subito a ringraziare le pie donne che commentano xD, ovvero:
siretta, Marty_Angel, Lady Kadar (wow, hai commentato tutto quello che c’era da commentare xD), Mew Cherry, MadamaKokoro, StellinaGirl3942… grazie *ç* mi commuovo ogni volta che leggo i vostri commenti T^T GRAZIE!!!

Dedico a voi l’inizio dell’intrigo vero e proprio xD

BUONA LETTURA!!!

Capitolo 20

“L’Aqua Mew”

Purin si alzò con il mal di testa. Aveva fatto uno strano sogno. Aveva sognato una donna bellissima con lunghi capelli color dell’oro che la chiamava e che le diceva di seguirla. Aveva un’aria familiare ma… dove l’aveva vista?

“Sarà la tensione” si disse, andando in bagno e lavandosi la faccia. Si guardò un attimo allo specchio e rimase sorpresa. Sbatté gli occhi. Eccola, la sua vera immagine. Scosse la testa “Sarà la mia immaginazione”.

Eppure,  per un attimo, nello specchio aveva visto riflessa una donna bellissima dai lunghi capelli biondi.

Taruto l’aspettava fuori dalla sua camera. Purin gli sorrise e gli tese la mano –Pensi che oggi potrai tenermi la mano? Oppure mi devo preoccupare delle persone?-

Taruto gliela strinse, sorridendo –No. Oggi puoi farmi quello che vuoi!-. detto questo, la bambina si illuminò –Sei il mio migliore amico!- e si aggrappò al braccio, dondolandosi.

*

Ichigo si rigirò tra le coperte.

“Piccola Mew, non cadere nella trappola”

“Non è ciò che sembra”

“Svegliati”

Voci dolci e vellutate la chiamavano. Chi erano?

“Dovrai essere forte”

“Siamo parte di te”

“Sei parte di noi”

-Chi… siete?- mormorò. Vide delle figure sfocate davanti a sé

“Siamo le tue più care amiche”

“E lo saremo per sempre”

Sentì qualcuno che l’abbracciava. Aprì completamente gli occhi. Nella stanza era da sola. Si mise in piedi “Un sogno”.

*

Minto uscì fuori dalla sua stanza e si andò a scontrare con Kisshu –Stavo venendo giusto a chiamarti- le disse, con i suo sorriso sghembo. La moretta arrossì un po’ –Come vedi, sono già in piedi-

Kisshu le prese il volto tra le dita –Hai delle occhiaie- constatò –Non hai dormito tanto, vero?-

-Ho dormito benissimo- mentì quella. Non voleva dargli alcuna soddisfazione. Fece per evitarlo, ma Kisshu la prese per un braccio e la fece rientrare un attimo in camera.

-Ehy, cosa diamine vuo…-

Le labbra di Kisshu si erano posate per un secondo su quelle di Minto, facendola arrossire, mentre il cuore  pompava sangue più velocemente. Non si staccò, era ferma e immobile.

Kisshu si allontanò dopo un po’, sorridendo soddisfatto –Aaah… ma allora un po’ ti piaccio- le accarezzò la testa con i buffi codini –Sei molto carina, testolina buffa, quando fai questa faccia-

Minto alzò un braccio per colpirlo ma Kisshu lo fermò giusto in tempo e le baciò il palmo della mano –Sei molto, molto carina. Hai pure un bel caratterino. Sei sicuramente un bel passatempo. Già, forse inizi a piacermi, Minto-

-Lasciami!- si staccò dalla presa del ragazzo e corse fuori dalla porta. Si guardò intorno. Doveva allontanarsi da quell’idiota il prima possibile. Rossa in volto si precipitò verso la stanza di Retasu, vicino alla sua. Bussò e senza aspettare una risposta, entrò dentro.

Trovò la ragazza che metteva le scarpe.

-Buon giorno, Minto-.

La mew bird rimase basita. Davanti non aveva Retasu, ma un’altra persona che le assomigliava vagamente.

Aveva i capelli di un verde brillante così sfolgorante… gli occhi del medesimo colore, il viso più allungato, sottile e due grandi orecchie  a punta.

-Cosa c’è, Minto? Perché mi guardi in quella maniera?-

Minto si stropicciò gli occhi. Era tornata la Retasu di sempre –Niente. Sei pronta?-

-Si-

-Andiamo allora-

*

Zakuro stava ancora sognando, ne era certa. Non poteva essere che davanti a sé avesse una bellissima aliena dai lunghi capelli viola e gli occhi scintillanti.

Proteggetela.

Una voce, di chi era?

Proteggetela.

Sentì bussare alla porta ed aprì gli occhi. Era già vestita e pronta… che ci faceva ancora letto?

-Avanti- disse.

Comparvero Bor e Karl –Buon giorno- la salutò quest’ultimo, sorridendo.

Lei fece un cenno col capo e si alzò, mentre i due le si avvicinavano –Andiamo?-

-Si….-

-Ti senti bene? Sei pallida- chiese Bor, scrutandola.

-Sto bene- ma, detto questo, le gambe cedettero un attimo e rischiò di cadere, se non fosse stato per Bor che la cinse velocemente con le braccia per non farla sbattere contro il pavimento.

Il sentire quel tocco, la mew lupo provò un brivido lungo tutto il corpo –Grazie-

-Di nulla- Bor la rimise in piedi e si scostò un attimo.

Karl si concesse un sorrisetto “Ma che carini..”.

Vedendo il sorriso ebete sulla faccia del compagno, Bor si irritò –Falla finita- ringhiò, mentre uscivano dalla stanza.

Le cinque ragazze si erano date appuntamento nell’appartamento di Arwel e quando si guardarono in faccia, scoppiarono a ridere insieme –Bella nottata, eh?- chiese Minto, sarcastica.

-Almeno ci trovate da ridere- sospirò Kisshu, concedendosi un sorrisetto.

Arwel le accolse e parlò loro con accanto Shoji – Forse ho capito del perché quest’umano è stato portato qui da noi-

-Hanno sbagliato persona?- chiese Ichigo, ridendo sotto i baffi, beccandosi un’occhiataccia da parte del fotografo.

 Arwel si fece serio ed ad Ichigo morì il sorriso –Volevano seriamente informazioni sul Cristallo e su Deep Blu e su voi. Questo ragazzo per un anno ha raccolto abbastanza informazioni – sospirò –La sua curiosità per poco non l’ha fatto ammazzare-

-Ma cosa hanno fatto a catturarti?- chiese Minto –Non eri nel progetto Mew, come diamine hai fatto a cacciarti in una situazione simile?-

Shoji si mise le mani in tasta, a disagio –Beh, stavo spiando il Caffè Mew Mew e ho sentito dei rumori… mi sono avvicinato e ho visto quel ragazzo attaccato da dei tizi chiaramente alieni…- si toccò le orecchie e fece segno di prolungarle con le mani –Ho cercato di farlo scappare, anzi, di scappare insieme, ma ci hanno fermato e stavano per farmi fuori ma quel tipo ha detto “Anche lui conosce la loro verità. Anche lui le conosce!”. Mi ha praticamente salvato la vita poiché i nostri nemici volevano informazioni su di voi-

-Ma hanno capito che era un bluff appena arrivati qui- concluse Karl

-Non ce l’hai detto subito- Ryou lo guardò malissimo. Il pensiero di Keiichiro nelle mani di quei tipi lo ammazzava da dentro.

-A quando l’attivazione della Mew Aqua?- chiese Purin, distraendo tutti da quel discorso

-Tra un’ora- disse Arwel –Ho mandato le mie guardie a cercare il labirinto di gallerie del papiro-

-Avete trovato la via giusta?- domandò Ichigo, sorpresa

-No. Andiamo a tentativi- Ryou sospirò –Povera Eynis, è crollata come un sacco di patate. Sicuramente starà riposando-

- A proposito di riposare…- Taruto si guardò intorno –Ma Lay dove è finita?-

-Non dovrebbe essere già qua?- domandò Retasu, arricciando il naso.

Pai vide con la coda dell’occhio Arwel, leggermente a disagio che lanciava occhiate alla porta dietro di lui. La sua camera da letto.

Strinse i pugni e si impose di calmarsi.

-Forza, dovete portarci dove attiveremo il Cristallo- Zakuro, che aveva riacquistato un po’ di colorito, si diresse verso l’uscita e pian piano fu seguita da tutti, eccetto da Pai ed Arwel. Retasu si fermò sulla soglia e guardò i due giovani.

“Se gli sguardi potessero uccidere” pensò, nervosa.

Pai si diresse verso la camera da letto del Sovrano, incurante dell’educazione impartitegli e la spalancò.

E la vide.

Lay era rannicchiata sotto le coperte, con le gambe nude e il respiro tranquillo.

Arwel chiuse la porta –Lasciala risposare-.

Pai divenne livido. Sua sorella. Sua. Sorella.

Prese Arwel per il colletto e lo sbatté al muro –Se solo.. se solo osi farle del male- ringhiò.

Percepì qualcuno dietro di lui e sentì due mani che cercavano di fargli sciogliere la presa sul collo di Arwel –Retasu, fatti gli affari tuoi- la guardò, gelido. Lei sostenne lo sguardo –Ti farai prendere dalla gelosia più tardi. Adesso dobbiamo andare-

Arwel rimase indecifrabile –Andate voi, io vi raggiungo tra un po’-

Pai lo guardò malissimo ma lo lasciò e si voltò e andò via.

Arwel guardò Retasu –Non volevo farlo arrabbiare con te-

Lei sorrise –E’ solo preoccupato per la sorella. Se Lay gli parlerà, andrà tutto bene- e raggiunse Pai.

L’alieno non le rivolse parola e velocemente la condusse dagli altri. Retasu provava a stare al suo passo ma era difficile. Non aveva un passo.. ma una falciata! Vedeva la sua grande schiena e, per un attimo, desiderò toccarla per capire quanto fosse grande. Tanto oramai era inutile negarlo.

A lei piaceva Pai e probabilmente le era sempre piaciuto. Sospirò e quando arrivarono dagli altri, che si erano fermati al portone e si mise vicino a Zakuro. Nessuno domandò niente e iniziarono la loro Via Crucis su quelle strade.

Tutti sapevano cosa dovevano fare quel giorno. E tutti le guardavano più intensamente delle altre volte. Alcuni erano sospettosi ma altri avevano una luce calda negli occhi, di chi spera e ha sempre sperato.

Tutti si scansavano al loro passaggio, le mamme trattenevano i bambini, i vecchi li osservano e i giovani sfidavano le loro scorte con lo sguardo.

-Ma dove stiamo andando?- chiese Ichigo, affiancando Kisshu.

L’alieno non si rese subito conto della presenza di Ichigo e la guardò con aria interrogativa. “Che strano, non sento più il suo profumo” –Al Tempio-

Batté gli occhi –Avete un Tempio?-

Quello sbuffò, irritato –Secondo te, Deep Blu dove veniva venerato?-

-Ah…-

Arrivarono finalmente a destinazione dopo qualche altro minuto di cammino e videro davanti a sé un enorme Tempio. Era colossale.

L’alta poteva contenere, ad occhio e croce, una ventina di persone ed era fatto con lastre fredde e riccamente decorate –E’ il ghiaccio che sta sopra di noi- spiegò Karl –E’ stato portato per costruire il tempio. Sicuramente sentirete un po’ di freddo-

Effettivamente, quando entrarono, sentirono un brivido lungo tutto il corpo, sia per il freddo sia per la maestosità di quel posto.

-Mi ricorda tanto un Tempio greco- constatò Minto.

Su tutta la sua area vi erano colonne enorme che avrebbero potuto circondare solo se avessero fatto un cerchio largo, senza tenersi per mano. Era tutto di un innaturale colore bianco, freddo e poco ospitale. Davanti a loro si presentò un uomo molto grosso e con due occhi piccoli dorati –Voi siete le Mew Mew- disse, con una voce stridula ma per nulla ostile –Il sono Sakalel, il Sacerdote e custode del tempio-.

Le cinque fecero un leggero inchino col busto e lui sorrise –Ben educate queste ragazze. Seguitemi-

Li portò in fondo al tempio e trovarono davanti una porta lavorata con tanta cura da sembrare irreale.

Aveva due colonne piccole e sottili, attorcigliate da piante scolpite in quel ghiaccio ma talmente belle da sembrare vere. L’arco della porta era triangolare e vi era una incisione nella lingua aliena che loro non riuscirono a leggere. La porta, invece, non era così grande, più piccola, ad occhio e croce, del portone del Cafè Mew Mew ma sulla sua superficie erano disegnate cinque figure bellissime ma dai volti poco distinti.

-Chi sono?- chiese Purin, indicandoli.

Il Sacerdote sorrise sornione –Oh beh, una vecchia storia-.

Poggiò le mani su una parete e la porta si aprì lentamente.

-Prego, entrate pure- si mise da parte

-Lei non entra?- chiese Pai,guardandolo

-No, io non posso. Ordini del Sovrano-

-Capisco-.

Quando entrarono, sentirono che la temperatura era ulteriormente scesa e Minto si strofinò le braccia, tremando –Fa freddo- mormorò.

Kisshu le cinse le spalle con un braccio –Ci spiace, avremmo dovuto farvi portare qualche cosa. Per noi questo non è nulla-

Minto arrossì a quel contatto ma percepì un dolce calore che l’avvolse. Quel Kisshu…

Ryou, intanto, osservava la stanza. Era immacolata, le pareti lisce, il pavimento opaco. E al centro della stanza, vi era la Mew Aqua, che galleggiava.

Bella, radiosa, con quella luce azzurra che riscaldava l’animo –Trasformatevi- disse semplicemente.

Le cinque Mew Mew asserirono e presero i loro ciondoli, mentre gli alieni si accostavano alle pareti, per lasciar loro spazio

 –Mew Mew Ichigo…-

-Mew Mew Minto…-

-Mew Mew Retasu…-

-Mew Mew Purin…

-Mew Mew Zakuro…-

-…METAMORPHOSIS!-

Luci colorate le avvolsero completamente e in meno di qualche secondo, si ritrovarono nella loro forma mutata.

Mew Ichigo guardò le compagne. “E’ tutto troppo facile” si disse.

-Cosa dobbiamo fare, adesso?- domandò –Lo attiviamo qui?-

-Possiamo irradiare il suo potere tranquillamente- disse Mew Minto –Masaya l’ha fatto durante il combattimento del palazzo e ha avvolto tutta la regione. Noi possiamo fare di meglio-

-Va bene!-

Si avvicinarono al Cristallo sospeso e si misero in cerchio. Richiamarono le loro armi.

Mew Zakuro, come Mew Minto, Mew Retasu e Mew Purin sentì una scossa in tutto il corpo. Trasalirono.

-Cosa succede?- sentirono la voce di Ryou

-No, niente- dissero insieme.

Mew Ichigo le guardò… cosa era successo?

-Forza ragazze. Un ultimo sforzo!- disse la mew neko. Chiusero gli occhi e si concentrarono sul loro potere, mentre lei richiamava il suo Scettro Mew.

Loro non potevano saperlo, ma i loro spettatori le osservavano a bocca aperta. Si erano illuminate di una luce azzurra molto tenue e si erano alzate in aria, forse inconsciamente.

Mew Minto sentì una voce nella sua testa “Svegliati” le diceva “Mia piccola amica, svegliati”.

Strinse gli occhi. Di chi era quella voce? Chi era?

Il Cristallo si illuminò di più e puntò ogni raggio contro le ragazze. Ogni raggio era di una potenza immane, e fu dolorosissimo. Come se fossero passate da parte a parte da una spada.

Urlarono di dolore e vennero scagliate via.

-Ma cosa…?- Mew Retasu si mise in piedi con difficoltà e sentì la presenza di Pai vicino a lei, corso in suo aiuto. Rifiutò il suo aiuto, con sorpresa dell’alieno e si appoggiò al muro e si riavvicinò al cristallo, imitata dalle compagne.

Altro raggio, altro dolore.

-Perché?- Mew Ichigo rimase in ginocchio, respirando a fatica –Mew Aqua, perché fai così?- domandò al Cristallo, come se questo potesse rispondere.

-Purin!- Taruto si avvicinò all’amica, che si rotolava per terra, tenendosi la testa.

-Chi sei?!- urlava, disperata –Cosa vuoi?-

-Portiamole via di qui!- Ryou afferrò Mew Ichigo da un braccio e si avvicinò alla porta, ma questa non si aprì. Batté forte –APRITE!-.

Una forte luce li colpì tutti quanti e sentirono delle voci.

Qui, da questa parte…

Ora vedrete…

Saprete…

Capirete…

Sentirono il terreno mancare da sotto i piedi e poi fu tutto buio.

**

-Signor Druza!- un uomo si precipitò nella stanza del Consigliere, trafelato –Le umane sono state portate dentro il Tempio!-

Druza rimase impassibile a quella notizia “Spero che muoiano per il dolore”.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


Prendendomi una pausa dal ripasso della storia romana, ho pensato bene di aggiornare un po’ ^^  il capitolo è un po’ particolare, un po’ confuso e intricato ma nei  prossimi capitoli si arriverà alla chiara verità e al culmine della storia… vi informo che non manca poi molto, forse una decina di capitoli o giù di lì… e penso anche di postare prima di natale, dopo giorno 17 (il giorno del mio esame di storia ç_ç ho già la cacarella!)…

Detto questo ringrazio tantissimo Marty_Angel, Mew Cherry, Lady_Kadar, siretta, StellinaGirl3942… grazie tante ^^ mi fa piacere leggere i vostri commenti, sapere che vi interessa questa storia, quello che scrivo e i vostri incitamenti ad andare avanti xD non sapete che bene che mi fanno.. come una boccata d’aria fresca e pulita, dolce e profumata ^^ vi sembrerò banale ma ogni volta che scrivo penso “Spero che questo piaccia a lei.. e questo a lei… mi spiace che l’altra si rattristerà per questa cosa” quindi un po’ ve lo dedico xD beh, io torno ai miei libracci xD vi lascio alla lettura di queste pagine ^^ arrivederci!

 

Capitolo 21

“Verità e confusione”

Quando Kisshu riaprì gli occhi, vide che attorno a lui, i suoi compagni si muovevano, segno che erano ancora vivi. Si mise a sedere e osservò il luogo.

Era un tempio vecchio, distrutto e, notò con stupore di avere un cielo stellato sopra la sua testa –Ma dove siamo finiti?-

-Siete sulla Terra- si voltò verso la voce e strabuzzò gli occhi, poiché davanti aveva una delle più belle ragazze, aliene, che avesse mai visto.

E, quella stupenda ragazza, assomigliava a Zakuro.

Tutti guardarono la figura, con stupore e quella sorrise –Salve- salutò semplicemente, con una dolce voce argentina.

-Chi…. Chi sei?- balbettò Ichigo e solo allora notò di essere tornata normale, come tutte le sue compagne.

-Io sono lei- disse quell’aliena bellissima indicando Zakuro.

Pian piano, vennero circondati da altre tre figure, ognuna delle quali assomigliava incredibilmente ad tutte le ragazze, tranne ad Ichigo, che guardava quelle aliene stupefatta. Erano tutte vestite con tuniche lunghe e semi trasparenti ma sui loro bellissimi corpi non risultavano volgari, ma graziose e dolce.

-Salve!- disse l’aliena dai lunghi capelli d’oro e si avvicinò a Purin, accucciandosi davanti a lei –Che carina la mia reincarnazione!- trillò, con una voce bellissima.

-La tua che?!- Purin avvicinò una mano al volto dell’aliena, che le disse, gentilmente –Non sono finta, sono una te del passato-

-Aliene? Saremmo delle aliene?- Minto era esterrefatta  e la sua voce risuonò stridula.

-Voi non siete aliene- la sosia di Retasu si avvicinò alla sua simile e le tese una mano, per aiutarla ad alzarsi –Voi siete le dee creatrice di quelli che voi chiamate umani e alieni, della Terra stessa. Voi creaste la Mew Aqua per un bene comune, per fare del bene. E lei ha permesso di reincarnarci in voi, splendide paladine della giustizia-

-La Mew Aqua? L’hanno creata loro?- Ichigo si portò le mani al petto –Non è possibile, noi siamo…-

-Amiche mie… abbiamo la nostra bambina fra di noi- scherzò la gemella di Minto –Sei la nostra creazione, la Mew Aqua fatta carne-

Kisshu guardò attorno a sé, e disse –Ok, è un incubo-

Pai richiamò il suo ventaglio e lo puntò contro le quattro aliene –E’ una trappola di Druza, ne sono sicuro! Fuu Rain Sen!- potentissimi tuoni partirono dal suo ventaglio vermiglio e si alzò una nube di polvere ch per un attimo  non fece vedere niente, ma bastarono pochi secondi e le alieni si mostrarono ancora intatte e senza un graffio –Complimenti, carino- disse l’aliena dai capelli biondi, ridendo.

-Cos..?- Retasu, Minto, Purin e Zakuro iniziarono ad urlare e caddero a terra.

-Amiche!- Ichigo si portò vicino a loro e assieme a Kisshu sorresse Minto, la più vicina.

-Mi sento come se avessi preso una potente scossa…- tremò.

-Per far del male a noi, dovreste colpire le vostre amiche- disse quella dai capelli verdi –Loro sono nostre reincarnazioni, le nostre discendenti-

-E lei…- indicarono Ichigo con le loro dita affusolate e bianche –Lei è la custode della Mew Aqua-

-COOOOOOOSAAA?-

-La Mew Aqua è dentro di me?- Ichigo si toccò la pancia, stupidamente pensando che fosse lì dentro e questo provocò le risa delle aliene dee.

-Creammo la Mew Aqua, ma Deep Blu la desiderava per aumentare il suo potere- iniziò l’aliena blu –Ma noi tentammo di fermarlo, insieme all’antico popolo della Terra-

-I nostri antenati cercarono di combattere contro Deep Blu?- domandò Bor, incredulo

-Esattamente.  E la battaglia fu così violenta che rischiammo di distruggere il pianeta e dopo aver relegato Deep Blu in una dimensione senza corpo, eravamo allo stremo delle forze- la Dea dai lunghi capelli viola aveva incrinato la voce.

La bionda, invece, scosse la testa –Noi non avevamo più energia per fari vivere la Terra, ed essa pian piano cominciò a morire ed i vostri avi se ne andarono. Solo con i millenni potemmo far sbocciare nuovamente i fiori e tutte le meraviglie-

-Deep Blue…- la Dea dai capelli verdi sospirò –Deep Blue vi ha ingannati, dal primo all’ultimo, solo per la Mew Aqua. E quella che volevate attivare non è nulla. Ma una falsa Aqua Mew-

-Come è possibile? Quel cristallo ha ricostruito Tokyo e…- Purin guardò Taruto –E ha ridato vita a loro-

-Non è stata la Mew Aqua scaturita dal corpo di Deep Blu, ma quella di Mew Ichigo, ma vera Mew Aqua-

Ichigo si portò le mani alla testa, confusa  -Non ci capisco più niente- mormorò.

Ryou le si fece vicino e le prese una mano –Come possiamo sapere che voi diciate il vero?-

Ogni Dea si avvicinò alla propria sosia e disse –Venite con noi, piccole Mew Mew e vedrete se diremo il vero oppure il falso. E con voi potete portare una sola persona-

-Una sola persona?- domandò Minto, guardando a sottecchi Kisshu

-Non sarete voi a scegliere- detto fatto, un forte vortice le avvolse –Verrà trascinata una persona legata per i più disparati motivi-.

Iniziò ad alzarsi un forte vento, che circondò le otto.

-RAGAZZE!- Ichigo venne respinta dal vortice  e Ryou l’afferrò al volo, facendole da scudo con il proprio corpo durante la caduta.

E dopo, nello spiazzo non rimasero che loro due insieme a Karl.

L’alieno si avvicinò ai due –Non capisco cosa sia successo-

-Bella domanda-

**

Minto aprì gli occhi e tossicchiò –Ma che diamine…-.

Sembrava di stare… sulle nuvole! Mosse un passo su quell’ammasso bianco ed il piede sprofondò leggermente, ma capì che non sarebbe caduta di sotto. La toccò con le mani. Era morbida, fresca, una bella sensazione!

La raccolse con le mani a coppa  soffiò e l’effetto fu simile a quello che si ha con il sapone –Molto carino- la voce di Kisshu la raggiunse alle spalle. L’alieno era in piedi e si guardava attorno –Che posticino, non trovi, Minto?-

Lei si alzò –Cosa dovremmo fare?-

-Trovare il modo di scendere. I miei poteri sono bloccati- sbuffò, frustrato. Poi si voltò a guardarla negli occhi –Ti senti particolarmente legata a me, eh?- ghignò –E’ perché ti ho baciata, vero?-

-Kisshu, non è il momento!- disse rossa –Mi sembra che ci sia da salvarci le penne e trovare gli altri-

Il bellissimo alieno le si avvicinò e le prese la mano –Allora andiamo-

-Non così in fretta- la Dea Minto apparve e la guardò con bellissimi occhi azzurri irreali –Salve, mew mew-

-Ancora tu?!-

-Devi trovare un equilibrio tra le tue forme- disse.

Kisshu annuì –Effettivamente non ha né molto seno né molto sedere-

-Che…?!- Minto si staccò da lui –Ma cosa dici?-

-Non è il momento di scherzare. Devo mostrarvi il passato- detto questo, le si avvicinò –Datemi le vostre mani-

**

Zakuro si alzò in piedi. Aveva sbattuto in malo modo il polso ed adesso le faceva male. Bor, accanto a lei, glielo mosse avanti e indietro –Non sembra rotto, ma è meglio tenerlo fermo-

Prese un nastro del vestito e gli tirò delicatamente, in modo da improvvisare una fasciatura. Zakuro vide che il nastrino teneva legata la fascia del suo vestito e domandò –E se mi fosse caduto tutto il vestito a causa della tua  poca delicatezza?-

-Mi sarei rifatto gli occhi- la fece alzare e si guardarono attorno.

Era una foresta immersa nella neve. Bor non sentiva tanto il freddo e Zakuro provò una strana sensazione di familiarità, di casa. Respirò l’aria fredda che l’invase. “Che bella sensazione”.

-Mew Zakuro, dammi le tue mani, e anche tu, Bor- la Dea dai lunghi e setosi capelli violacei comparve davanti a loro –Vi mostrerò la verità, ma dovete fidarvi di me-

**
Purin e Taruto si tenevano per mano –Stammi vicino- disse il ragazzino, nervoso.

Erano in una foresta fitta, un po’ soffocante con grandi alberi ma intorno a loro regnava silenzio. Un silenzio irreale.

-Prima non eravamo in un posto pieno di macerie?- domandò la piccola, stringendosi a Taruto sempre di più.

-Ho un po’ di paura. Dove sono finiti gli altri?-

-Sono al sicuro, con le mie sorelle- la Dea Purin comparve da un cespuglio e sorridendo li guardò –Datemi le vostre mani, piccoli miei-

Taruto si mise davanti a Purin e disse –No! Prima dimmi chi sei! Non credo che tu sia una Dea!-

Quella sorrise –Io mi chiamo Purin, proprio come lei-

-Non è vero!-

-Ti dico di sì. Avevo un nome, ma da quando è nata lei, io sono diventata “Purin” e lo trovo un nome molto carino- tese la mano bianca –Prendetela. Fidatevi-

-Taruto, mi voglio fidare!- Purin l’afferrò e Taruto fece la stessa cosa.

“Mi fido di lei” pensò la biondina, guardando il bel sorriso dell’aliena.

**

Pai e Retasu riuscivano a respirare sotto l’acqua, immersi in quel mare profondo che non aveva una superficie.

Era bello stare immersi lì, o almeno credeva la verde, mentre Pai imprecava cercando di teletrasportasi via, inutilmente.

Apparve in una miriade di bollicine,la Dea Retasu –Salve-

Pai si bloccò di colpo e cercò di trattenere Retasu ma questa si avvicinò alla Dea e chiese, con uno sguardo supplichevole –Dove sono i nostri compagni?-

-Sono in altre dimensioni dell’inconscio-

-Inconscio?- Pai si tenne sul “chi va là”

-Si, questi sono paesaggi che proietta la vostra parte non-umana-

-Intendi quella del nostro DNA?-

Quella sorrise –Una specie-

-Chi siete?- domandò Retasu, titubante.

-Io sono Re e poi ci sono le mie sorelle, Mi, Pu, Zak-

-Ma sono le nostre iniziali- commentò Retasu, dubbiosa

-No- Pai sgranò gli occhi –Antiche divinità avevano questi nomi. Le quattro Dee che venivano venerate dai nostri avi- iniziò a sudare freddo. Quella storia non aveva senso! Come potevano essere quelle semplici terrestri, semplice in senso lato, delle reincarnazioni?! E poi, erano solo leggende. Non esisteva nessun Dio o Dea…

-Hai fatto i compiti, vero?- rise la Dea Re e tese le mani –Avanti, venite a me e accogliete il passato nella sua più completa verità-

*

Ichigo chiamò le sue amiche, inutilmente. Sii svuotò i polmoni ma nulla, la sua voce rimbombava.

-Maledizione!- Ryou le si avvicinò e la trattenne dalle spalle –Sta calma, non sono sole!-

-E cosa ti fa pensare che siano insieme? Potrebbero essere sole e senza i loro poteri!- urlò la rossa.

Karl si avvicinò ai due, silenzioso –Non temete, sono sicuro che stanno bene-.

Ichigo l’osservò. Fra tutte le nuove conoscenze, era sicuramente quello più… insipido, ecco, era la parola giusta. Non si era mai sbilanciato più di tanto, sempre dietro a Bor o in silenzio in un angolo. La sua presenza non le dava sicurezza e non credeva potesse essere forte come i tre fratelli Ikisatashi.

I suoi pensieri vennero interrotti da un rumore di passi alle sue spalle.

Si voltarono tutti e tre e videro un alta figura davanti a loro, avvolta da una luce azzurra e con lineamenti indistinguibili.

-Chi… chi sei?!-

Karl si mise davanti alla ragazza e richiamò la sua arma, un bastone con due lunghe lame alle estremità –State indietro, voi due- disse.

La figura azzurra fece uno strano verso e Ichigo lo percepì come “risata”.

-Salve, Ichigo- disse la strana figura luccicante

-Come sai il suo nome!?- Ryou si mise davanti a lei e dietro Karl, in modo da fare ulteriormente da scudo

-Ma come, vi siete già dimenticati di me?-.

Ichigo rifletté in pochi secondi. Quella voce era strada, metallica e per nulla familiare. Le ricordava il rumore che facevano due pesanti oggetti di metallo nello scontrarsi. Era fastidioso ed irritante e contemporaneamente le dava un senso di angoscia non indifferente –Deep … Blu?- mormorò, mentre Karl e Ryou la guardavano stupiti.

-Esatto, ko-neko- rise ancora –Mi avete rispedito in questo inferno, nel passato e mi avete imprigionato nuovamente, ma io non posso morire, mai, ma fino a che loro due vivranno io rimarrò rilegato in questo corpo senza forma-

-Loro… due?- Ryou sentì il cuore martellare nelle tempie. Aveva un orribile presentimento.

-Masaya Aoyama e Ao no Kishi- mormorò nuovamente Ichigo. Come faceva a saperlo? Erano i nomi stessi che erano usciti dalle sue labbra, come se a parlare non fosse stara lei.

Poi le tornarono in mente le parole di Shoji. Il suo racconto.

 Non avevano preso Keiichiro, no.

Ma Masaya.

Volevano eliminarlo.

Per far tornare Deep Blu.

Fissò quello che doveva essere il volto del mostro e improvvisamente venne investita da un’immagine chiara e ben definita.

Un ragazzo, che un tempo doveva essere bellissimo,era incatenato ad un muro, mezzo nudo e pieno di ferite su tutto il corpo. L’occhio destro era talmente gonfio da far ribrezzo e i capelli intrisi di sangue. Non riusciva a muoversi. Un alieno gli si avvicinò e gli prese un braccio e con un affilato coltello, tagliò la carne. L’alieno raccolse il suo sangue rosso e sorrise in modo malizioso –Un altro po’ di sangue, schifoso verme e poi le tue sofferenze avranno finalmente fine-.

Il ragazzo alzò stancamente la testa ed Ichigo incrociò uno sguardo confuso e triste.

-Cosa volete fargli?!- Ichigo scansò le figure dei suoi protettori. Aveva avuto una visione?

Deep Blu, o quello che ne rimaneva, rise –Lo uccideranno! E io riprenderò parte del mio corpo!-

-Nooo!- Ichigo si scagliò contro di lui, sentendo una forte energia scaturire dal suo corpo.

-Ichigo!-

-Ferma!-

Troppo tardi. Aveva oramai colpito la figura azzurra davanti ai suoi occhi con uno strano fascio di luce rosa scaturito dal suo corpo.

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


BUON ANNOOOO! Lo so, avevo detto per Natale ma sono stata male e non ne avevo la forza ç_ç chiedo perdono! Però ho un capitolo un po’ lunghetto ^^ non assai però xD non sapete che vacanze! Ma assurde xD altro che a Natale si è tutti più buoni… sono delle iene e mi fanno arrabbiare xD meno male che ci siete voi ^^

Un grosso grazie a:

Lady_Kadar, StellinaGirl,Marty e Rubis HD… vi adooorooo ^^

Ed ora… ecco il bel capitolo …. ^^ a preeestooo!

Capitolo 22

“Passato e Presente”

Le quattro Mew Mew, Minto, Retasu, Purin e Zakuro osservavano, come figure evanescenti, un mondo antico e ricco di bellezze e nel contempo sentivano quattro voci distinte che facevano da Cicerone. Le immagini cambiavano e pian piano, poterono osservare la verità.

Kisshu, Taruto, Pai e Bor osservavano con gli occhi delle Mew girl il loro popolo e sentirono un forte senso di nostalgia pervaderli.

La Terra meravigliosa e ricca di colori.

“Un tempo, il popolo degli alieni era ricco, prosperoso. Erano tantissimi e la loro tecnologia era insuperabile. Vivevano in armonia con la Terra grazie a noi quattro e Deep Blu era un nostro Sacerdote, potente e venerato da tutti.

Accadde però che la gente venne investita da una terribile malattia, quello che voi chiamate Virus. Il nostro popolo urlava e noi, quattro Dee benefiche, non potemmo che rispondere alle loro preghiere e suppliche. Creammo così un piccolo essere simile a noi per bellezza e forza, una bambina dai capelli rossi che chiamammo Mew, quella che ora è la vostra Leader, Ichigo. La piccola bambina cresceva velocemente e quando fu il momento, la mandammo dal Sacerdote nostro fidato, col compito di curare la gente con i suoi grandi poteri. E così fu. La piccola Mew sprigionava un potere miracoloso e il suo cuore era grande.

Ma accadde una cosa terribile.

Deep Blu si fece corrompere dall’ingordigia e dalla voglia di potere e tentò di uccidere la povera bimba credendo di potersi impossessare della Mew Aqua ma riuscimmo ad intervenire per salvare Mew. E così iniziò a nostra Guerra. Deep Blu arruolò degli alieni per combatterci e noi fummo costrette ad  usare i nostri poteri contro di essi. Un dolore atroce. Deep Blu era riuscito ad aumentare il suo potere grazie all’odio e alla brama di potere che aveva in corpo e divenne un Tiranno. Decidemmo di fermarlo ma la Terra non fu risparmiata dalla Guerra e divenne quasi invivibile. La gente cominciò a morire e noi iniziammo a perdere i nostri poteri. Fu allora che il Vecchio Popolo iniziò a migrare via per la galassia. Rimasero in pochi , quelli che poi mutarono fino a diventare Umani, e riuscirono a mutare grazie a Mew, che rimase indietro rispetto agli Alieni e combatté contro Deep Blu alla nostra scomparsa. Egli venne relegato in questa dimensione e vaga senza corpo da millenni. Ora è tornato ed ha un unico modo per riavere il suo corpo. Bisogna uccidere, eliminare fisicamente le altre sue due entità, quella terrestre e quella di mezzo per farlo tornare in vita. Ora, piccole Dee, dovete risvegliare i vostri poteri, mettere in equilibrio le vostre forme, umane, mutanti, Dee. Ed ora, andate, in modo che la vostra vera natura possa rilevarsi”

**

Ichigo aveva semplicemente toccato Deep Blu e questo ora rotolava a terra, ululando –Maledetta Mew! Ma non vincerai! Non vincerai!!-

Karl si avvicinò come un lampo ai due e scaraventò via Ichigo, che cadde malamente a terra. Ryou la prese per un gomito e la trascinò via, dietro un ammasso di macerie –Ma sei impazzita?!- le urlò, nero di rabbia.

-Non hanno Kei!- la rossa sbatté i pugni contro il petto di Ryou –Hanno Masaya! Deve ucciderlo per riavere il suo corpo!-

-Cosa…? Come lo sai?-

-Lo so e basta! Lo so!- urlò disperata, in preda al terrore.

-Maledettoooo!-

Karl aveva affondato una lama nel petto della creatura luccicante di azzurro e aveva premuto a fondo –Maledetto bastardo- ringhiò il biondo –Questo è per il mio popolo!- alzò il bastone e lo colpì sul volto senza espressione –Questo per gli Ikisatashi!- Deep Blu volò via e Karl gli comparì proprio davanti agli occhi –E questo è perché non voglio che tu faccia del male a quella ragazza!- una sfera d’energia colpì Deep Blu in pieno petto.

Rimase a terra ansimante –Non pensi di avermi battuto, vero?- si alzò a fatica, reggendosi ad una colonna rotta –Quando tornerò, sarai il primo che farò fuori- e scomparve.

Ichigo raggiunse Karl –Dobbiamo tornare indietro! Hanno Masaya!-

-E gli altri?- la guardò con gli occhi grigi, glaciale –Li vuoi abbandonare? Dobbiamo aspettarli!- la rimproverò ed Ichigo si ammutolì. Era vero. Le ragazze non erano lì con lei, ma Masaya…

Karl riprese la calma –Tranquilla, lo salveremo-

-Ichigo, cosa hai visto, prima?- Ryou le prese una mano, notando che si era leggermente ustionata –Questo è a causa di quell’energia- toccò il braccialetto argenteo della ragazza, che si era spezzato –Siamo nei pasticci-

**

Purin aprì gli occhi e si ritrovò mano nella mano con Taruto –Pu… Purin!?- Taruto la guardava stupefatto, con gli occhi sgranati, allucinati –Cosa ti è…?-

Lo vide arrossire e indietreggiare.

-Cosa c’è, Taru-Taru?-

-Gu… guardati!-

Taruto le indicò una pozza lì vicino e Purin vi si specchio –Ma cosa…?-

Si osservò bene. Aveva un viso più affilato e gli occhi avevano il colore di quando mutava in Mew Mew e come se non bastasse… le orecchie! Erano come quelle di Taruto!

-Figo! Sono una Dea!- trillò lei –Sono carina, vero?-

Taruto arrossì di colpo. Era come lui. Era una della sua gente, anzi no, una Dea “E questa Dea è la mia migliore amica”. Il cuore perse un battito “Beh, non proprio migliore amica”.

Purin gli prese le mani –Ora andiamo dalla piccola Mew, da Ichigo- i suoi occhi avevano una strana luce, come se fosse più… adulta.

-E come?- Taruto si corrucciò, cercando di pensare a come riattivare i suoi poteri e Purin rise di tutto cuore –Ora sono più forte, possiamo andare-

E Purin riuscì a teletrasportarsi via con il suo compagno.

Si ritrovarono tutti insieme nuovamente da dove erano partiti.

Ichigo quasi non riconobbe le sue compagne, oramai mutate in forma aliena.

-Cosa vi è…?-

Zakuro le prese una mano –Storia lunga. Ora andiamo a salvare Masaya-

-Lo sapete?-

-Sappiamo tutto, ormai- Minto le si avvicinò e così fecero gli altri –Andiamo-

E si teletrasportarono via.

**

Riapparvero nella Sala dove era stata conservata la Mew Aqua per tutto quel tempo e che ormai era vuota.

-Come spiegheremo queste nostre sembianze?- Retasu si toccò le orecchie a punta e cercò lo sguardo di Pai, che la rassicurò –In qualche modo risolveremo la situazione, ora andiamo-

Non fecero in tempo ad avvicinarsi alla porta che apparve Lay, che si lanciò fra le braccia del gemello –Finalmente! Cosa vi è successo?!-

Dietro di lei, Arwel, che osservò il gruppo, mentre le sopraciglia si mossero impercettibilmente vedendo le Mew Mew –Siete stati via due giorni. Qui c’è stato l’Inferno-

Kisshu si avvicinò alla porta -Cosa vuol dire?-

 -Druza ha dichiarato un Colpo di Stato- Lay strinse le mani ai fratelli –Siamo salvi per miracolo! La gente si è rivoltata! E nostra sorella, Samia…- si morse il labbro –Ha avuto una ricaduta terribile. Il medico no…- si zittì  sentendo la mano di Arwel sulla sua spalla –Dopo, mia cara. Che siano loro a spiegarci tutto- fece.

-Ci teletrasporteremo a casa Ikisatashi, va bene?- disse Retasu

-Non ci si può teletrasportare- ricordò Lay

-No, se non sei una Dea- e detto fatto, sparirono tutti insieme.

Apparvero davanti a Ierol, seduto su una poltrona con il capo tra le mani.

Quando Taruto vide lo stato del padre, gli corse incontro. Aveva una benda sulla testa e il volto era tirato e stanco, ma i suoi occhi si illuminarono vedendoli –Ringrazio il Cielo!- abbracciò Taruto –Ma cosa vi è successo? E come avete fatto ad arrivare con il teletrasporto?-

-Vi spiegheremo tutto- Ichigo si avvicinò a Ierol –Portatemi da Samia-

-Non è il momento, sta molto  male e …-

-Posso curarla- affermò lei, tremando. Si sentiva strana.

Ierol osservò la ragazzina dai capelli rossi –Puoi farlo?-

-L’ho scoperto da poco- sorrise amaramente –Portami da lei-

-Va bene- Ierol fece strada ad Ichigo.

La portò nella camera della bimba, colorata e piena di giochi.

Saku era sdraiata nel letto con la piccola, che mormorava, delirava ed aveva il volto contratto in una smorfia di dolore.

-Ichigo!- Saku si alzò a fatica e la Mew neko pensò che fosse invecchiata di dieci anni. Si avvicinò a Samia

–Ehy piccola, sono Ichigo, mi senti?-

La bambina aprì debolmente gli occhi –Ichi…go… dove è Paì… Kishu e Taruto?-delirava e alla rossa strinse il cuore e le venne da piangere “Ti prego, Aqua Mew, salvala, lei non merita questo dolore”.

Le posò debolmente le mani sulla fronte e la sentì bruciare “Salvala”.

Le sue mani, già bruciate a causa dell’attacco di Deep Blu, formicolarono e si illuminarono di una luce rosa e blu, calda e rassicurante –Io sono Mew e voglio che Samia si salvi- mormorò a labbra strette. Si concentrò su quel calore.

Poteva farcela.

Doveva.

Il respiro di Samia diventò più tranquillo e il volto riprese quel poco di colore caratteristico e tornò a dormire placidamente.

Ichigo si accasciò per terra e si guardò le mani. Non avevano più quelle bruciature, ma ora erano rosse e le facevano male e si sentiva spossata come se avesse corso per chilometri.

Ierol l’aiutò ad alzarsi e la riaccompagnò di sotto, mentre Saku si riabbassava sulla figlia, con le lacrime agli occhi.

Quando Ryou vide Ichigo così stanca, si precipitò incontro e tutti le fecero spazio per farla sedere.

Ichigo chiuse gli occhi, poggiando la testa al petto caldo di Ryou –Quando eravamo qui stava bene. Era perché io ero nei paraggi, perché riuscivo a darle sollievo- mormorò piano –Perché sono Mew-

-Cosa sta succedendo?- Ierol iniziò a sentirsi confuso e la sua compostezza stava andando a farsi benedire.

 -Ora vi racconteremo tutto- disse Zakuro e iniziarono a narrare ciò che avevano scoperto, giustificando la loro scomparsa e la loro ennesima mutazione.

-Dee? Le quattro Dee?- Arwel scosse il capo –Stento a crederci-

-Figurati noi- sospirò Retasu.

-E qui cosa è accaduto, invece?- domandò Bor, mettendosi vicino a Zakuro e sedendosi con lei sul divano.

-Druza ha aizzato la folla contro Arwel- disse Ierol –Abbiamo combattuto ma siamo stati sconfitti. Però non sappiamo il perché, quando sembrava che avessero preso il Palazzo e schiacciato gli oppositori, si sono ritirati nelle vecchie gallerie-

-Non hanno approfittato del loro momento? Perché?- Kisshu si portò una mano al mento –Conoscendo Druza avrebbe come minimo ucciso Arwel e nostro padre come esempio per gli oppositori-

-Non ha senso- commentò Pai

Ichigo sospirò –E se invece avessero ricevuto ordine dall’alto?-

-Uh?-

-Deep Blu- velocemente, Karl raccontò l’incontro con il mostro.

-Sta per tornare- Pai rabbrividì, ripensando al finto Dio al quale si erano affidati –E devono uccidere Masaya-

-Dobbiamo salvarlo- disse Purin, stringendo i pugni –Masaya non deve morire!-

-Ma come possiamo trovarlo?- Zakuro si mise a pensare.

Ichigo si alzò –So io dove sta-

-Come fai a saperlo?-

Ichigo si mise una mano sul cuore –Lo so, io sono Mew- la consapevolezza era finalmente arrivata. Ecco perché era così speciale. Ecco perché.

Prese il ciondolo per la metamorfosi –Mew Mew Ichigo….- “Masaya, ti salverò, aspettami” –METAMORPHOSIS!-

Minto ci pensò –E se provassimo a trasformarci?-

-Ancora? Ma non vi basta niente?- gocciolone da parte di Kisshu

-Chissà…- prese la spilla e la sfiorò con le labbra. La sua trasformazione fu tranquilla e normale. Il suo aspetto non mutò rispetto a quello alieno ma il corpo fu avvolto dal suo solito vestitino blu, ma senza ali o coda –Interessante-

Le altre la imitarono e si trovarono nei loro sgargianti vestitini ma senza antenne, code o orecchie.

-Poi cercheremo di capire il perché, ma ora, andiamo!- Retasu prese le mani di Ichigo –Pensa al posto dove è il tuo Masaya e noi andremo lì-

-Vengo con voi- disse Ryou, ma Zakuro lo guardò un attimo. Ryou rabbrividì. Quella ragazza era diventata incredibilmente forte… se ne rendeva conto guardandola

-Sta qua con loro- disse Zakuro –Non ci sarai utile a noi, ma più a Ierol. Riunitevi con Eynis ed Arwel, Lay, tu con noi- diede veloci ordini e nessuno si sentì di contraddirla.

Pochi secondi dopo la stanza si svuotò di tutte quelle persone.

 

Mew Ichigo era seguita dalle sue compagne e dai suoi nuovi alleati lungo una lunga e stretta galleria. Il soffitto era basso e non si vedeva molto e se non fosse stato per i loro sensi sviluppati, si sarebbero persi o avrebbero sbattuto il muso contro qualche parete, fredda e mal lavorata, come se la galleria fosse stata scavata di fretta.

-Sicura che sia la destinazione giusta?- Kisshu l’affiancò, osservando i bei contorni della rosa e stranamente non sentì quel dolce fremito lungo il corpo, né la voglia di toccarla.

Che gli fosse veramente passata?

-Si, mi sta guidando lui stesso- asserì.

Kisshu guardò con la coda dell’occhio Mew Minto che volava dietro di loro.

“Come Dea non è niente male” sorrise e quando lei si accorse di essere osservata, arrossì leggermente.

-Gelosa?- mormorò, portandosi al suo fianco, rallentando l’andatura

-Tzè-

-Minto, quando salveremo lo stoccafisso, ti dirò una bella cosa- sorrise, malizioso e la blu non seppe cosa pensare.

“Non è il momento” si impose, mentre il cuore le batteva nel petto.

-MALEDETTO BASTARDO!- sentirono delle urla che li costrinsero a fermarsi e ad appiattirsi contro una parete –LE HAI AVVERTITE? MALEDETTO! CHE TU SIA MALEDETTO!- un colpo di frusta e un urlo.

-AAAAAAAH!-

-Masaya, no!- Pai non riuscì a bloccare la Mew rosa che si gettava nella stanza che dovevano imboccare e furono costretti a seguirla, pregando che non ci fosse nessuno di guardia.

Era uno stanzone enorme e scavato in modo grottesco. Al centro della stanza vi era l’uomo con la cicatrice che aveva torturato Retasu e ai suoi piedi un inerme Masaya, in una pozza di sangue.

Il carnefice si girò quasi immediatamente, ma venne investito da un potente colpo a mano aperta da parte di Bor, mentre Karl lo prendeva al fianco.

Mew Ichigo corse da Masaya e tremante lo prese in grembo –Ma… Masaya-

Quello aprì gli occhi gonfi e tentò di sorridere debolmente –Piccola mia….- accarezzò il volto –Ciao-

-Ti aiuto io, sta tranquillo- disse, imponendo le mani sul suo corpo

-Ferma!-

I sensi sviluppati della ragazza la portarono a saltare di lato, non mollando la presa su Masaya, che gemette per il dolore procurato dall’azione.

Mew Ichigo si trovò davanti Druza, livido in volto –Bastardi, ora vi ucciderò tutti e due!-

-DRUZA!- Pai urlò contro il Consigliere, che lanciò contro di lui e i suoi tre fratelli una scarica elettrica scaturita dal suo palmo. Gli Ikisatashi rimasero a terra, paralizzati.

-Fuori quattro- ringhiò Druza.

Lanciò un’occhiata a Bor e Karl che combattevano contro il suo sottoposto e non si preoccupò di loro.

Andò allora ad osservare le ragazze Mew Mew e schioccò la lingua in senso di disapprovazione –Così le avete raggiunte-

-Tu lo sapevi?!-

Druza rise e alzò le braccia al cielo –Certo! Il mio amato Dio mi ha detto tutto di voi!- tante piccole sfere si crearono sulle sue mani –Ora siete quasi delle Dee ma non siete nulla contro di me! Non siete abbastanza forti!- lanciò le piccole onde energetiche contro le ragazze che scansarono con grazia.

-Cosa credevi di poterci fare con quelll..AH!- Purin cadde a terra, colpita da una sfera che le era esplosa addosso

-Queste vi terranno occupate per un po’- si voltò nuovamente verso Ichigo, che in posizione d’attacco felino cercava di difendere Masaya –Ora a noi-

Richiamò una spada nelle sue affusolate mani –Morirete tutte e due, non è romantico? Ucciderò l’umano e Mew ed il mio Signore sarà contento di me-

Mew Ichigo a stento riuscì a seguire i movimenti di Druza che tagliò l’aria e anche la sua pelle di braccia e gambe. I graffi bruciavano su tutto il corpo ma in pochi secondi si rimarginarono.

Druza sorrise –Interessante- le fu addosso e la inchiodò al muro con una mano mentre la alzava la spada –Sarai la prima, ADDIO!-

-Noooo!-

Druza perse l’equilibrio a causa di Masaya che si era alzato nel disperato tentativo di salvare Ichigo –Non la toccare!-

-Sciocco umano, cosa pensi di fare?- abbaiò, livido per l’ennesima intromissione.

Druza si alzò nuovamente mentre Masaya alzava le braccia per difendere Ichigo, che si aggrappò alla sua schiena nel disperato tentativo di toglierlo da lì –Masaya, no!-

-Addio!-

La spada di Druza si allungò in un attimo e la lama, che si era illuminata in pochi secondi, infilzò i due innamorati, che si accasciarono in un lago di sangue.

-ICHIGOOOO!- Minto e Retasu distrussero le ultime sfere di energia e corsero in aiuto dei due, mentre Druza e l’alieno che affrontava Karl e Bor, sparirono con uno schiocco.

Gli Ikisatashi si avvicinarono a fatica, mezzi paralizzati, aiutati da Karl e Bor, che appena erano stati abbandonati dal nemico si erano avvicinato velocemente a loro.

-Ichigo! Masaya!-

La rosa sentiva bruciare lo squarcio sul petto e a fatica aprì gli occhi, giusto in tempo per incrociare quelli Masaya, prima della fine.

Debolmente, il ragazzo avvicinò la sua mano a quella di Ichigo –Non… tu no…- tossì sangue.

Ichigo non aveva la forza di rispondere e sentiva le forze abbandonarle.

-Mew, attivati- pregò Masaya –Salva la tua … reincarnazione-

-Mio Dio! Dobbiamo salvarli! Presto!-

-Ichigo, non mollare!-

-Avanti Masaya!-

I due ragazzi sentivano le voci dei loro amici ma non vedevano altro che se stessi.

-Addio, Ichigo- Masaya chiuse gli occhi ed Ichigo sentì una strana forza fluire dentro di sé. Sentiva la Mew Aqua che la guariva, che le dava le forze mentre il suo amore moriva dandole la mano.

-No, Masaya…- debolmente si tolse Minto o Zakuro, non capiva chi fosse, di dosso e si gettò sul corpo appiccicoso di sangue di Masaya –Non lasciarmi-

Impose le mani sulla ferita, che lo passava da parte a parte, e cercò di salvarlo.

Ormai è morto, Ichigo. Si è sacrificato per te. Ti ha dato la forza di usare ancora in tuo potere per salvarti

-No- scosse il capo, incredula

Mi spiace piccola, ma adesso hai da fare altro, devi salvare l’Universo.

-No, no-

Capisco il tuo dolore ma non puoi fermarti adesso. Deep Blu….

-Nooooooooooo!- l’urlo di dolore di Ichigo percorse tutta la galleria, mentre le forze l’abbandonavano di nuovo.

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


 Capitolo 23

“Un attimo di stallo”

Ichigo aprì gli occhi, stancamente. Era su un letto adagiata e accanto a lei c’era Ryou.
Quando la vide rinvenire, Ryou disse qualche cosa, ma Ichigo non capì.
-Mmh?-
-Stai bene?-
-Dove siamo? Masaya come sta?-
Ryou la guardò, carico di tristezza –Ichigo, Masaya non…-
**
Kisshu stava appoggiato al muro, guardando Minto e le sue nuove orecchie –Ma non riuscite a tornare umane complete?-
-E’ vero, ancora non ci abbiamo provato- Purin si toccò le orecchie –Forse funziona come la nostra trasformazione-
-Noo! Non è verooo!- l’urlo di Ichigo li raggiunse e corsero nella stanza accanto alla sua.
La trovarono fra le braccia di Ryou, in uno stato di agitazione molto alto, delirante e con il volto pallido. L’americano la teneva stretta e tentava di cullarla ma lei si dimenava –Masaya! MASAYA!-
-Ichigo, calmati- tentò di mantenere la voce ferma ma non ci riusciva molto bene. Si sentiva dilaniare dentro.
- Dov’è?- domandò piangendo disperata.
-Il suo.. la … Masaya è nel laboratorio di Eynis- Pai le si avvicinò –Una navicella con degli uomini la stanno portando sulla Terra. È giusto che torni lì-
-No!- Si aggrappò alla maglia di Pai –Vi prego, lo posso salvare!-
-Non puoi- Zakuro abbassò lo sguardo –Masaya ti ha dato l’energia necessaria per vivere e non ha più un’anima-
-Perché?- Ichigo si accasciò sul letto –Perché doveva succedere a me? Masaya ed io…- singhiozzò.
-Ti ha protetto, Ichigo- Minto si sedette sul letto e le accarezzò i capelli rossi –Quindi ora va avanti, abbiamo una missione da compiere. Tu sei La Mew Aqua primordiale, sei una Mew Mew e non devi far sì che il sacrificio di Masaya vada sprecato-
Ichigo affondò la testa sul grembo della sua amica –Minto… io… Masaya…-
-Lasciamola sola…- disse Zakuro, ma Retasu la guardò e provò a ribattere, ma venne spinta fuori dalla stanza da Lay mentre Pai prendeva Taruto e Purin e gli altri uscivano autonomamente.
Kisshu rimase a fissare Ichigo, mentre Minto la lasciava sul letto.
“Oh, piccola…” sentì una morsa nel petto. L’aveva amata, desiderata… ora era cambiato qualche cosa, ma non sopportava vederla triste.
Minto guardò Kisshu –Vieni-
-Un attimo-
Kisshu si avvicinò ad Ichigo e le sussurrò all’orecchio –Io sono qui vicino. Se vuoi sfogarti, chiamami pure- Ichigo non sembrò aver sentito e Kisshu,  sfiorandole una mano con le dita affusolate uscì dalla stanza con Minto.
La ragazza si fermò appena chiusa la porta –Io rimango qui- disse all’alieno –Va con gli altri, saranno sicuramente da Arwel-
-Non posso lasciarti sola- sorrise –E non voglio che Ichigo rimanga sola- aggiunse.
Minto si sedette contro il muro, per terra e Kisshu la imitò.
Minto ripensò alla scena precedente. Le dispiaceva per Ichigo, era chiaro, ma qualche cosa si era mosso dentro di lei quando aveva visto Kisshu così… carino nei suoi confronti.
-Qualcosa non va?- domandò Kisshu, che fissava il tetto, pensieroso.
-No- disse lei. Si toccò le orecchie a punta. Doveva abituarsi, forse –Tu.. a te piace ancora Ichigo? Ne sei ancora innamorato?- domandò, senza sapere il perché, mentre guardava un punto non definito del pavimento.
Kisshu la guardò con la coda dell’occhio –No, non l’amo più- disse, per poi aggiungere –Ma non posso rimanere indifferente al suo dolore. Ancora, in qualche modo, mi sento un po’ legato a lei, ma in modo diverso- ammise. “Che strano, con lei posso parlare di queste cose” rise di se stesso “Ti sta iniziando a piacere, eh, Kisshu? Ai ai… ma ragazze della tua razza no? Ce ne sono di carine, eh…”.
Minto si diede della sciocca. Fare quelle domande non era da lei. Lo guardò con la coda dell’occhio e si ritrovò ad incrociare uno sguardo magnifico, un ambra spettacolare e profondo. Stupendo. Osservò Kisshu. Era proprio bello. Diverso dai suoi coetanei. Forte, intelligente, brioso ma con un non-so-che… era speciale e il suo cuore se ne rese conto.
Continuarono a fissarsi per qualche secondo, poi distolsero lo sguardo contemporaneamente.
Qualche cosa si stava muovendo, ma non era ancora il momento adatto, lo sapevano.
Chissà se quel momento sarebbe arrivato mai…
**
Appartamenti di Arwel.
-Non ho trovato nessuna galleria che combaciasse con quella della mappa- esordì la rossina, davanti al papiro, mentre il resto del gruppo, eccetto Ierol che era tornato a casa ed Ichigo, Minto e Kisshu, si metteva comodo.
-Come sta Ichigo?- chiese Arwel, guardando Lay, che gli si avvicinò.
-Male- disse lei –Non so se riuscirà a riprendersi velocemente-
-Deve farlo per forza- disse Karl, guardando fuori dalla finestra –La gente ora è ancora più divisa. Deve assolutamente arrivare alla fine di questa storia-
-Dobbiamo riacquistare un po’ di quella popolarità che avevamo prima- disse Pai –Ma come?-
Arwel guardò le tre ragazze presenti –Pubblicizziamo la loro nuova forma. Il nostro popolo è molto legato alle figure delle divinità- si portò una mano al mento –Forse le temeranno un po’ di più-
-Non dobbiamo essere temute- disse Retasu, sospirando –Andrà solo a nostro sfavore. La gente deve capire che si può fidare di noi-
-E come?- la domanda di Taruto aleggiò sulle teste di tutti, che rimasero zitti e pensierosi.
Fu Bor a spezzare il silenzio –Ichigo è.. Mew, no? Legata alla Mew Aqua ed ha guarito Samia, no? Perché non sfruttiamo il suo potere?-
Karl sospirò –Non è riuscita a salvare il suo ragazzo, cosa potrebbe fare?-
-Potremmo provarci- disse Bor –Cosa abbiamo da perdere. Cosa ha ora lei da perdere?-
Retasu scosse la testa –Non sono d’accordo, non è nelle condizioni di …-
-Bor ha ragione- si sovrappose Pai, fermando le parole della ragazza –Ichigo non è una sciocca. Capirà che è per il bene di tutti-
**
Qualche giorno dopo…
Ichigo non usciva più dalla sua stanza. Mangiava poco e non voleva parlare con nessuno. A turno, le sue amiche venivano a trovarla, ma dopo un po’ di forzato mutismo da parte della ragazza, se ne andavano, salutandola con affetto.
“Masaya” ripeteva quel nome all’infinito e si guardava le mani. Che senso aveva avere la Mew Aqua dentro di sé, anzi, essere la Mew Aqua, se non poteva usare il suo potere per ridare la vita a Masaya?
Ormai la salma del ragazzo era partita e lei era uscita solo per vederla. Un attimo. Ed era svenuta. Si era ritrovata di nuovo in quella stanza e accanto Ryou, che non aveva detto niente e la guardava triste.
Dopo era arrivato Pai seguito da Retasu e le aveva fatto una proposta. Usare il suo potere su quel popolo. Per aiutarli. Aveva detto di no. Allora Pai aveva alzato la voce, si era arrabbiato con lei, le aveva dato della sciocca ragazzina ma lei era rimasta muta, indifferente. Allora  era intervenuta Retasu, dolce al suo solito e aveva cercato di far calmare Pai, che di tutta risposta era uscito dalla stanza, furioso.
Retasu era rimasta un po’ con lei e poi aveva seguito l’alieno.
“Mi sa che gli piace” si era ritrovata a pensare.
Quel giorno, nella sua stanza, era entrata una timida Samia. La bimba si era seduta sul suo letto e l’aveva guardata.
-Ciao, Ichigo-
-Mmh…- le aveva risposto, apatica
-Mama e papa’ mi hanno detto cosa hai fatto. Mi hai fatto passare tuto. Glazie-
-Di niente- si era girata dall’altra parte, per non vederla più.
-Ichigo- Samia si era sdraiata accanto a lei e si era accucciata un po’ –E’ vero che un amico tuo è volato in cielo?-
Ichigo strinse le coperte, cercando di trattenere le lacrime.
-Sei triste?- silenzio –Non devi. Quando il nonno è volato via, mama mi ha detto che era in un bel posto, lo sarà sicuramente anche il tuo amico-
-Samia, forse è meglio che tu vada via- le aveva detto Ichigo allora, piangendo silenziosamente –Va a giocare-
-Ichigo. Ti voglio bene. E anche gli altri- la piccola saltò giù dal letto –Glazie ancora- e andò via.
Ichigo si chiese se Samia era stata mandata da qualcuno. Belle parole per una bambinetta.
Pensò a Masaya. Una fitta al cuore.
“Non voglio più saperne niente di questa storia” pensò, affondando la testa nel cuscino “Che vadano tutti al Diavolo”.
E si addormentò.
Dopo tanto tempo riprese a sognare.
Era a casa sua, nel suo letto. Si alzò e uscì dalla stanza e si ritrovò in un altro posto. Era un tempio antico. Iniziò a camminare e si ritrovò al centro del tempio, dove c’era una bambina che le somigliava tantissimo.
-Ciao, Ichigo- disse la piccola, sorridendo. Un sorriso bellissimo.
-Ciao, Mew- Ichigo la riconobbe. Era se stessa nel passato.
-Sei triste?-
-Già-
-Perché Masaya è morto?-
-Esattamente- rispose. Era apatica.
Mew rise –Ma lui non è morto! Vieni con me!- la prese per la mano e iniziò a volare.
-Mew, dove stiamo andando?- domandò, iniziando ad essere curiosa, quando uscirono dal tempio e volarono verso un'altra struttura, una piccola casetta bianca.
-Masaya è qui!- disse la bimba, ridendo –Entra!-
Aprì la porta e la spinse dentro –Lì- indicò una piccola culla ed Ichigo si avvicinò tremante.
Nella culla vi era un bambino addormentato, che non poteva avere più di qualche mese. Aveva la pelle chiara e qualche capello scuro e lucente –Lui è dentro di te, adesso. La sua anima è in te-
Il piccolo si svegliò e la guardò con due grandi occhi azzurri, limpidi e dolci. Lo prese in braccio –Ao no Kishi è nelle loro mani- disse Mew –L’hanno già ucciso- era triste –Ma era debole, lo hanno staccato dal corpo di Masaya e l’hanno ucciso prima di lui. Ma neanche lui morirà mai. Guarda Ichigo, questo è l’unione di Masaya e di Ao No Kishi che vivrà dentro di te. Una nuova identità. Quando sarai grande per avere dei figli, nascerà lui!-
Ichigo iniziò a piangere –Anche Ao No Kishi è morto? Non ho potuto fare niente per aiutarlo- posò il bimbo nella culla –Io volevo stare con Masaya per sempre-
Mew la toccò –Salva il Mondo, Ichigo-
-Non posso-
-Si, puoi e devi. Masaya ti ha lasciato vivere per questo. Dai Ichigo, lui sapeva di rinascere, gliel’ho detto io prima che chiudesse gli occhi per sempre-
-Ma questo è un sogno-
-No- Mew rise –Il fatto che sia tutto nella tua testa non vuol dire che non sia vero! Ora va Ichigo! E fa ciò per cui siamo state create! Salvare la gente!-
**
Retasu era nella sua stanza e si guardava allo specchio, corrucciata.
Nella stanza entrò Shoji –Salve, mia piccola Dea!- l’aveva salutata il fotografo
-Ciao, Irakawa-
-Chiamami Shoji-chaaaan!- la implorò lui, con una vocina melensa.
Retasu sospirò –Non dovevi tornare sulla Terra con la salva di Masaya?-
-Arwel non ha voluto perché temeva che mi potesse succedere qualche cosa!- disse –Ma sono contento di essere qui, almeno possiamo stare insieme-
-Irakawa, te ne prego, non ricominciare- gocciolone.
-Reeeetasuuu!- nella stanza si catapultò Samia, lanciandosi fra le braccia della verde –Wow! Ora sei come me!- disse, indicando le orecchie –Sei bella! Vero, Pai?-
L’ algido alieno era entrato nella stanza in quel momento –Samia, lascia stare quella poveretta-
-Ma è bella, vero? Ora è come nooooi!- Samia si strinse di più a Retasu –Prima sono andata da Ichigo, ma è triste- disse.
Retasu le accarezzò i capelli –Scusala-
-Emh, possibile che mi escludiate sempre?- Shoji guardò la bimba, irritato –Ciao, mocciosa-
Pai gli scoccò un’occhiata di fuoco –Si chiama Samia, idiota-
-Ehy, che diamine vuoi?- Shoji lo affrontò, guardandolo diritto negli occhi.
-Anziché essere qui a perdere tempo, dovresti essere da Eynis e vedere come renderti utile, razza di sciocco ragazzino presuntuoso e casca morto?-
Shoji fece per rispondere ma Retasu si mise in mezzo –Calma tutti e due ora-
Appena la mano di Retasu sfiorò il braccio di Pai, questo si calmò e la guardò un secondo in un modo strano. Retasu gli parlò con lo sguardo. Fino a che punto erano complici? Fino a che punto riuscivano a capirsi solo guardandosi?
 Shoji si irritò ancora di più –Ma che storia è questa?- prese la ragazza per la vita, attirandola a sé –Guarda che è umana! U-ma-na! Non come te!-
-Come, scusa?- Pai guardò male il giovane umano e questo disse:
-Alla fine di questa assurda storia, lei tornerà umana. Niente più cose strane, nulla di nulla!-
 -Irakawa, mollami!- disse Retasu, mentre i due ragazzi si guardavano in cagnesco.
Samia assisteva alla scena e, sentendo che la tensione iniziava a salire, iniziò a piagnucolare –Basta litigare- mormorò.
Retasu si staccò da Shoji e si diresse verso Samia e Pai si mosse contemporaneamente a lei, tutti e due con il solo intento di tranquillizzare Samia.
Shoji assistette alla scena, impotente. Cosa stava succedendo? Anzi, cosa era successo a Retasu? Perché ora con quell’alieno c’era così tanta affinità?
-Ehy, coso- chiamò Pai –Non pensare di aver vinto- ed uscì dalla stanza.
Samia si strinse a Retasu e cacciò Pai –Sei cattivo!- disse la bimba –Perché devi sempre arrabbiarti con le persone?- continuò poi –A me Retasu piace... Shoji è cattivo!-
Retasu guardò Pai e l’alieno non disse nulla.
Rimasero lì, a coccolare la bambina ed a guardarsi come se si fossero riscoperti diversi.
**
Purin era a casa Ikisatashi, davanti allo specchio della camera di Saku –Queste orecchie sono forti!- disse, ridendo mentre le muoveva.
-Sei molto carina in tutti i modi- disse Saku, accarezzandole i capelli.
-Vediamo se torno normale-
Purin chiuse gli occhi e si concentrò. Un bel respiro profondo. Quando si rispecchiò, ritrovò la sua vecchia immagine di bambina umana –Allora è come la trasformazione!- si concentrò ancora –No, non posso volare o teletrasportarmi, peccato-
Saku rise –Sei molto brava-
Toc-toc
-Posso entrare?- Taruto si affacciò alla porta della stanza e sorrise nel vedere Purin in vesti umane –Ora mi fai meno impressione!- disse, maligno.
-Sono sempre bella, io! Lo ha detto anche la tua mamma!- Purin gli saltò addosso –Che facciamo ora? Dobbiamo tornare?-
-Non lo so-
-Perché non giocate un po’ qui? Io vado a prepararvi la merenda, eh?- Saku sorrise ed uscì dalla stanza, lasciando i ragazzini da soli.
-Saku è proprio bella!- disse Purin –E’ bello avere sempre la mamma intorno, vero?-
Taruto soppesò la risposta –Sì, è bello- le prese una mano –Ma è ancora più bello avere te intorno!- oramai aveva imparato ad essere più spontaneo con Purin, soprattutto dove che aveva saputo della sua mamma e aveva deciso che se poteva farla sorridere, l’avrebbe fatto, anche a costo di combattere contro la vergogna!.
-Oh, Taruto!- Purin lo abbracciò forte –Ti voglio bene!-
-Anche … io…ma mi strozzi così!-
Continuarono a ridere così mentre, da dietro la porta, Ierol ascoltava la conversazione dei due.
Andò dalla moglie, intenta a preparare dei dolcetti e disse –I nostri ragazzi sono diventati grandi-
-Naturale, crescono- rise la moglie.
-Troppo in fretta… ti ricordi quando Lay ha manomesso il computer di Pai e Kisshu ha tentato di buttare i giochi di Pai?-
-O quando Taruto ha tentato di bruciare il letto di Pai?-
Silenzio –I nostri figli si sono sempre coalizzati contro Pai- constatò Ierol –Poveraccio-
-Ha sempre cercato di fare il prepotente, è chiaro che se li mettesse tutti contro- rise Saku, pensando al bambino Pai che correva piangendo da lei –Sono grandi-
-Abbastanza da fare una guerra- Ierol si sedette su una sedia –E abbastanza grandi per…- lasciò la frase in sospeso e scambiò uno sguardo con la compagna.
-Oh, Ierol, sono ancora immaturi, per certi versi-
-Saku, si sono fortemente legati a quelle umane-
-Dici che può essere un problema?- Saku gli prese una mano e la strinse.
-Non lo so. Sono brave ragazze ma… realtà differenti-
-Faranno ciò che dice loro il cuore- baciò sulla bocca il marito
-Speriamo vada tutto bene-

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


 Salve geeeente! =) ecco a voi il nuovo capitolo =) che fatica… l’ho rivisto almeno 4 volte xDDDD
 

Spero che possa soddisfarvi a pieno =)
Un grazie tante a: Lady_Kadar, StellinaGirl3942, Marty_Angel, Rubis HD… accie tante ^o^O forza e coraggio gente… xD che non dovrebbe mancare assai alla fine =) ci vediamo al prossimo capitol =***

Capitolo 24
“Annì”
Ichigo camminava per le strade della città seguita a distanza da Karl. La Mew Mew era uscita di nascosto e l’alieno biondo l’aveva seguita silenzioso, osservandola con curiosità e un po’ di nervosismo.
La vide osservarsi in giro, fermarsi a parlare con la gente, principalmente bambini.
Notò che alcuni la stavano guardando di sbieco e decise di avvicinarsi di più, fino a chiamarla –Ichigo? Che stai facendo?-
La rossa si girò, sorridendo e Karl si stupì. Fino a quel momento l’aveva solo vista piangere –Ciao, Karl. Faccio solo un giro-
-E’ pericoloso, adesso- disse quello –Non è meglio tornare?-
Lei annuì e si mise al suo fianco –Karl, ho deciso. Userò il mio potere per queste persone. Voglio salvare altri bambini come Samia e tante altre persone-
Karl sorrise –Grazie, da parte di tutti-
-Di niente-
Karl osservò bene quella ragazza. Aveva un fascino tutto suo e capiva del perché Kisshu avesse perso la testa per lei “E’ molto carina ed ha una capacità di reagire non indifferente”. Ripensò alla morte di quel Masaya. Sicuramente ne era molto innamorata e di certo non avrebbe fatto entrare facilmente qualcuno nel suo cuore.
Non era strano immaginare del grande potere che conservava dentro; le cinse le spalle con un braccio, indifferente alle occhiate delle persone –Avanti, da ora in poi andrà tutto bene-.
Nel suo petto iniziò a farsi spazio una dolce sensazione. Era bello stringere quella ragazzina.
**
Laboratorio di Eynis
Lay abbracciava da dietro Pai, mentre questo esaminava il papiro –Non esiste proprio nessuna galleria così… mmh…-
-Secondo me tu ragioni troppo- lo schernì la sorella
-Lay, non hai da fare?- domandò Pai, speranzoso che la sorella se ne andasse
-No ^^- trillò lei.
-Ed Arwel? Non puoi andare a rompere le scatole a lui?-
Lay rise –Ti sei rassegnato all’idea di me ed Arwel?-
Pai sospirò, trattenendo un sorriso –Poteva andarmi peggio. Potevi metterti con Enialis oppure con Druza-
-Pensa un po’ se mi fossi messa con Bor!-
-Una tragedia- fece, sorridendo lievemente
Lay baciò il fratello sulla guancia ruvida di barba –Sei proprio diventato alto- rise –Proprio un bel ragazzo. Si vede che sei il mio gemello cattivo-
-Ah ah ah- Pai scandì bene ogni “ah” pesantemente e guardandola male.
-Non sei con Retasu, oggi?- domandò la sorella.
Pai aggrottò le sopraciglia -Uh? Perché dovrei?-
-Ultimamente stai quasi sempre con lei, un po’ con Samia poi di nuovo con lei- lo scrutò –Ti piace, eh?-
-Ne abbiamo già parlato e non voglio riprendere il discorso- (*)
-Dovresti dirglielo, sai?- lei gli si mise davanti, prendendogli il viso tra le mani
-Lay, non cominciare a fantasticare- gocciolone e si staccò da lei.
-Pai, non ne sei solo attratto, ti piace tanto. Ed ora che hai saputo che in qualche modo è più affine al nostro popolo anziché a quello umano…-
-Non cambia niente- la bloccò Pai –Non cambia che lei assomigli fisicamente a noi o meno. È sempre Retasu ed abbiamo visto che possono tornare normali a piacimento, Retasu è sempre Retasu-
-E ti piace-
Pai trattenne un grugnito.
-Pai, devo dirti una cosa…- però, la frase di Lay venne interrotta dall’entrare di Karl entrare nella stanza, con  Ichigo.
-Salve, ragazzi!- salutò la ragazza, sorridendo a trentadue denti.
I gemelli non dissero nulla e la osservarono attentamente –Volevo solo informarvi che ho deciso di aiutare il vostro popolo con il nuovo potere. Che cosa devo fare?- sembrava diventata improvvisamente timida e distolse lo sguardo da Pai, ripensando a come aveva reagito qualche giorno prima, quando era venuto a trovarla con Retasu,
Pai si concesse un sorriso. Aveva cambiato idea e ne era contenta –Vieni con me- le disse solo, precedendola.
La portò sulla strada, conducendola in un’abitazione non molto lontana, mentre Karl e Lay guardavano i due allontanandosi.
-Dove stiamo andando?- chiese Ichigo, camminando in fretta per stare al passo di Pai, troppo veloce.
-Da quel Diuck, ricordi, quello che doveva essere un nostro alleato-
-Aiuto il nemico?- domandò Ichigo, leggermente irritata. Le dava fastidio aiutare qualcuno che le aveva vendute.
Pai la guardò con durezza, rallentando il passo per non farla correre in mezzo alla strada –Diuck è un caro amico- disse –Ma ha una figlia, più piccola di Samia ed ha contratto il Virus ed è molto grave. Le cure costano- strinse i pugni –La gente muore perché non si può permettere le medicine adatte, ma solo dei palliativi, sperando che tutto passi, ma la bambina sta morendo, a come mi ha detto mio padre-
Ichigo si sentì in colpa per aver pensato a male.
Pai aggiunse –E se anche questa bambina fosse la figlia di Druza, dovrebbe ricevere comunque delle cure. Cosa centra lei per uno sbaglio del padre?-
Ichigo si trovò piacevolmente sorpresa –Ma allora tu sei buono- lo canzonò.
Pai alzò gli occhi al cielo.
-Retasu allora aveva ragione, sei proprio buono-
Al nome della verde, Pai sentì un colpo al cuore.
-Eh sì… è lei quella buona del gruppo. Se fosse stato per lei vi avrebbe invitato a prendere un tè anziché combattere!- rise Ichigo sotto i baffi
-Chissà perché me lo immaginavo- mormorò l’alieno viola.
-Pai, sai, penso che un po’ tu piaci a Retasu- commentò la rossa, maliziosa –Tu cosa ne dici?-
-Dico che puoi farti gli affari tuoi- la fulminò con lo sguardo –Siamo arrivati-
Ichigo si trovò davanti ad una casa simile a molte altre, bianca e semplice, completamente diversa dalla struttura degli Ikisatashi.
Pai bussò e la porta si aprì un po’. Ichigo non vide niente, ma sentì una voce –Pai!- era di una donna.
-C’è Diuck?- domandò tranquillo.
-Pai, Diuck non…-
-Karis, lo so, non sono qui per vendetta, ma solo per aiutarvi- prese Ichigo per un gomito e la portò davanti alla porta, spalancandola.
Ichigo fu squadrata da una giovane ragazza. Aveva dei lunghi capelli verdi brillante e dei bellissimi occhi neri, lucenti. Era vestita molto semplicemente con un abito lungo e rosso con una fascia alla vita che risaltava la sua siluette.
-Lei è Ichigo- disse Pai –E può aiutarvi-
-Karis, chi è…? Oh…- da una stanza adiacente era arrivato un uomo. Ichigo non gli avrebbe dato meno di trent’anni. Sembrava molto più vecchio di quello che in realtà era.
Era poco più basso di Pai ed aveva un viso tondo, molto dolce e aveva una massa disordinata e ribelle di capelli arancioni e gli occhi del medesimo colore. Indossava una maglia bianca con sopra un gilè morbido e dei lunghi pantaloni scuri.
-Diuck, quanto tempo- Pai gli si avvicinò e l’uomo sembrava un po’ intimorito
-Pai, io…-
-Tranquillo- Pai gli diede una pacca amichevole sulla spalla –Annì?-
-Come? Lei è… di sopra, ma sta male adesso e…-
-Meglio!- Pai indicò Ichigo –Lei è Ichigo, l’umana Leader  ed ha un potere particolare-
-Cosa stai cercando di dirmi, Pai?- Diuck non capì. Era confuso.
-Ti ricordi la storia delle Dee della Terra?-
-Si, erano favole che ci raccontavano quando eravamo più piccoli-
-Non lo sono- sorrise, sibillino –Lei ha il potere che le Dee infusero nella Mew Aqua-
-Pai…?-
-Portaci da Annì- disse Pai –lei la guarirà.
Karis si oppose –Cosa volete? Vendicarvi perché ci siamo schierati con Druza? Non vi farò toccare la mia bambina!- Karis superò Pai e gli si mise davanti –Vattene, tu e la tua sporca umana!-
Ichigo osservò la ragazza e gli porse una mano –Prendila- disse, cercando di simulare sicurezza che in quel momento non aveva –Prendi la mia mano-
-No, non tocco nulla!- Karis la spinse via ed Ichigo le afferrò un polso –Mo… mollami!-
Ichigo chiuse gli occhi e si concentrò e dalla sua mano scaturì una debole luce azzurra –Ti fa male la schiena, vero?- sorrise –Ora ti passerà tutto-
Karis tentò di liberarsi, ma quella ragazza era più forte del previsto. M a come faceva a sapere dei suoi dolori? Aveva lavorato dalla mattina presto ed era stanca morta…
Sentì una piacevole sensazione su tutto il corpo. I dolori, gli acciacchi passarono ed Ichigo mollò la presa, sorridendo –Io sono Mew, e dentro di me alberga la Mew Aqua. Sono la cura ad ogni male. Lasciami curare la tua bambina, ti prometto che non le accadrà nulla-
Diuck guardò Ichigo e poi Pai –Venite con me-
Karis guardò il marito, ma non disse nulla e Diuck portò i due in una stanza attigua, immersa nella penombra.
Ichigo, grazie ad i suoi sensi da gatta, riuscì a vedere tutto il contenuto della stanza, che non era molto grande ma captava colori vivaci, propri di una bambina piccola.
Al centro della stanza vi era un letto ed Ichigo vide che vi era sdraiata una bambina.
Diuck si avvicinò alla bambina e le prese la mano – Annì, mi senti amore mio?- la chiamò dolcemente –Ci sono delle persone che sono venute a trovarti-
-Mmh..- la piccola mugolò ma non riuscì ad aprire gli occhi.
Ichigo guardò la bambina. Era molto pallida, magrissima e si vedeva che stava male. Aveva dei corti capelli ricci, ribelli e verdi come la madre.
Diuck baciò la mano della bambina, con le lacrime agli occhi –Ormai non risponde più alle cure- mormorò e Pai capì che stava piangendo –Vederla così mi strazia il cuore. La mia bambina. Ha solo due anni ed ora… non crescerà mai, mai. Me la porterà via, questa piaga-
Ichigo si inginocchiò accanto al letto e sfiorò il volto di Annì, bollente. “Ha la febbre altissima” pensò –Annì, mi chiamo Ichigo- disse –Ora ti aiuterò ma tu devi ascoltare la voce del tuo papà, va bene?-
La bimba socchiuse gli occhi, respirando a fatica –Papì?-mormorò, senza forze.
Ichigo chiuse gli occhi –Diuck, parlare- e si concentrò.
Doveva darla molta energia, tantissima. Per Samia era stata dura, per Annì sarebbe stato peggio perché, lo aveva capito entrando nella stanza, era destinata a morire. La vita la stava abbandonando e lei non aveva le forze per resistere. Non sapeva niente, niente di quel mondo. Non conosceva le sue gioie e le sue difficoltà. Così piccola e aveva conosciuto solo dolore e sofferenza.
Percepì l’ansia di Diuck e sentì Karis entrare nella stanza e rimanere a debita distanza. Poi c’era Pai. Pai era tranquillo, si fidava di lei e ne era contenta, addirittura felice. Si fidava di lei che lo aveva mandato al diavolo, di lei che fino a qualche mese fa avrebbe voluto vederlo sparire. Sì, Pai era una brava persona.
Richiamò il suo potere. Si concentrò sempre di più. Sentì il calore fluire dalla sua mano al corpo di Annì. Era una sensazione… bella e allo stesso tempo brutta. Bella perché era la Mew Aqua quella che le scorreva dentro, brutta perché se ne stava privando.
“Masaya, lo faccio per te” pensò, mentre sentiva il fiato diventare corto e spezzato.
-Ichigo?- si sentì chiamare, era la voce di Pai. L’alieno le posò le mani sulle spalle, come per aiutarla, come per dirle “Sono qui con te”. Che strano. Lei e Pai erano un’accoppiata strana, inimmaginabile. Eppure era lì.
“Lo faccio per tutti voi” Ichigo pensò non hai suoi amici, ma alla gente di quel pianeta che soffriva. Alla gente che, milioni di anni fa, aveva curato. Si, ora conosceva tutti quei volti, i loro nomi.
Ed Annì era diventata parte di quei volti.
Capì che Annì si stava riprendendo perché il suo respiro si era fatto più calmo e Karis si era avvicinata al gruppo, chiamando la bambina, con una nota di felicità nella voce.
-Ichigo, può bastare- disse Pai ed Ichigo gli diede ragione.
Annì era guarita.
Lo sapeva, non sapeva come lo sapeva, ma lo sapeva (**).
Rischiò di accasciarsi al pavimento, ma Pai la sorreggeva e la prese in braccio –Brava, Ichigo- le disse, regalandole un bel sorriso.
“Ora capisco perché piace a Retasu” pensò e guardò la bambina.
Era tra le braccia del padre e i suoi occhi erano scuri, identici alla mamma. Karis la guardò –Starà bene, adesso?-
Ichigo sorrise, stancamente –Con tutta l’energia che le ho passato, credo che ci metterà un po’ prima di ammalarsi nuovamente-
**
Druza chiamò il suo uomo –Oshu!- era adirato, furioso.
L’uomo con la cicatrice apparve davanti a lui –Mio Signore Druza?-
-Mew è ancora viva! ANCORA!- batté il pugno sul pesante tavolo di marmo davanti a lui.
Erano dentro una grotta scavata nel tempo, antica. Era il loro nascondiglio.
-Sono qui, rintanato come un topo!- urlò Druza, più furioso che mai –E quelli… quelli…- strinse il pugno e si conficcò le unghie nella carne, facendosi uscire sangue.
Oshu osservò il suo Signore –Venerabile Druza, non sappiano perché il Grande Deep Blu non si sia ancora risvegliato del tutto. Adesso degli uomini lo stanno portando nella sala del trono di peso-
Druza lo guardò, stizzito –Perché non me lo hai detto?!- e a grandi passi uscì da quella stanza. Percorse un breve corridoio ed arrivò in una stanza enorme, grande come quattro campi da calcio terrestri e vide appena in tempo quattro uomini che deponevano il suo Signore su un trono di velluto rosso.
Druza gli si avvicinò e cacciò gli altri uomini –Mio Signore e Padrone!- Druza si inchinò, osservando l’alieno con la coda dell’occhio –Cosa possiamo fare, noi semplici mortali per ridarti le tue dovute forze?-
Deep Blu era stato rivestito con una veste simile a quella che portava sulla terra, ma più scura. I capelli ricadevano piatti sul viso, sulla sua schiena e avevano perso quei riflessi blu così belli ed affascinanti. In volto era deperito, pallido e gli occhi vitrei.
Druza sentì la voce del suo Signore nella testa “Avvinati”.
Druza fece come gli era stato detto.
Deep Blu mosse tremante e stancamente una mano verso Druza “Dammi la tua mano, quella ferita” e l’alieno obbedì. Deep Blu trascinò la mano alle labbra e leccò stancamente il sangue “Il sangue.. ho bisogno di sangue” mormorò nella testa.
-Sangue, mio Signore? Non è bastato quello delle altre due forme?-
“No. Ed ho bisogno della Mew Aqua. Quella che era qui ve la siete fatta scappare ed è tornata dentro Mew. Portatemi quella ragazza. Eliminate le Dee, i traditori Ikisatashi, Arwel e chiunque volete, ma Mew, Ichigo.. deve essere mia”
-Come ordini, mio Signore-
Druza rimase fermo un paio di minuti, mentre sentiva crescere l’eccitazione per il suo sangue che entrava nel corpo del suo Dio.
Note:
(*) cap 18
(**) scusate per il gioco di parole xD

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


 Capitolo 25
“Rapimento… Arwel!”
Retasu si guardò allo specchio.
“Aliena… umana… aliena… umana” continuava questo gioco per un po’, divertita dall’aspetto che prendeva il suo viso, i suoi capelli.
-Aliena sono molto più carina, ma meglio rimanere umana, mi faccio meno senso- si disse.
-Parlare da sola è un segno di instabilità mentale, sai?- Retasu si voltò, per vedere Ryou alle sue spalle
-Ciao!- lo salutò, cordiale.
Ryou si sedette accanto a lei –Tutto ok?- lei annuì.
-Ichigo?- domandò la verde.
-E’ con Karl ed Arwel… sta curando della gente-
-Speriamo si sia veramente ripresa- mormorò la verde
-Ichigo è forte, ce la farà- le prese una mano –Retasu, ero sicuro di voi fin dal principio. Sapevo che se la Terra vi aveva scelto c’era un motivo. Voi siete il suo spirito- Gli strinse la mano –Ma nonostante tutto mi sento sempre in colpa nei vostri confronti-
-Ryou, non è stata una scelta tua. - rise un po’ –Certo, è strano pensare di essere una specie di mutante e una reincarnazione di una Dea… ma questo mi fa sentire più forte, come anche alle altre. Faremo di tutto per salvare il Mondo-
La loro attenzione fu attirata da dei passi nuovi nella stanza –Qui non si tratta più di Mondo, ma di Universo-
-Ciao, Retasu!- Samia corse tra le braccia della verde, seguita poi da Pai.
-Ma possibile che compariate sempre insieme?- rise Retasu .
-Mi si appiccica, che ci posso fare- disse Pai, guardando Samia. Con un cenno salutò Ryou, che ricambiò piuttosto freddamente.
-Eri con Ichigo?- chiese Ryou, alzandosi in piedi.
-Sì. Sta facendo un lavoraccio-
-Ma è vero che ha guarito Annì?- chiese Samia, guardando i grandi, curiosa –Ichigo è una maga?-
-No, Samia. Te l’ho già spiegato. E adesso muoviti, ti porto da Kisshu-
-No, voglio giocare con Retasuuu!- la bimba guardò la verde, come in cerca di aiuto, ma quella non si sentì di andare contro gli ordini di Pai
-Su, Samia, giocheremo un’altra volta-
-Uffaaa!- Samia girò i tacchi e si diresse verso la porta, seguita da Pai, che indugiò un attimo sull’uscio, vedendo Shirogane rivolgersi alla sua prediletta.
-Retasu, vado da Ichigo. Ti consiglio di non giocare troppo con la tua mutazione- disse Ryou, sorridendole cordiale e amichevole, come sempre.
-Si, d’accordo Ryou-
Quando uscirono, i due ragazzi e la bambina, per un attimo si guardarono negli occhi –Pai, andiamo?- disse Samia, tirandolo per i pantaoloni.
Ma Pai guardava Ryou.
-Ti ricordo le sue origini- disse Ryou –Non ne varrebbe la pena-
Pai strinse i pugni –Come, scusa?- si stava irritando ma cercò di trattenersi per la presenza di Samia
-L’hanno capito tutti, lo sanno tutti- Ryou sorrise, sghembo –Ma non starà per sempre qua. Non lo dico per cattiveria, ma per risparmiagli dolore-
-Shirogane, non so di cosa tu stia parlando. Andiamo Samia-
Pai gli diede le spalle e iniziò a camminare, ma la voce di Ryou lo bloccò –Ma se pensi di riuscire a farla sorridere, allora hai la mia benedizione- Pai si girò di scatto, per vedere il sorriso di Ryou, così pacifico che.. lo lasciò senza parole.
- scusa?-
-Sto dicendo che non sarò di ostacolo. Per me lei è una carissima amica. Solo- ci pensò su un attimo –Ci sarebbe però il problema Shoji, ma non credo ci sia un grosso ostacolo- rise sotto i baffi e iniziò a camminare per raggiungere Ichigo.
Pai rimase allibito. –Ma avrà sbattuto la testa?- mormorò.
-Pai?- Samia richiamò la sua attenzione –Ma tu ti sposi con Retasu?-
Goccilone –Samia…-
*
Zakuro passeggiava per le strade affiancata da Bor. Era nel suo aspetto da Dea, così bella che le persone si giravano a scrutarla con reverenziale timore e Bor, in qualche modo, era orgoglioso di poterle stare accanto, di poterla sfiorare con il braccio.
Qualche volta l’aveva spinta dolcemente nella folla poggiandole una mano sulla sua sensuale schiena e lei, docile, si era fatta accompagnare,  ma gli aveva lanciato uno sguardo malizioso, uno sguardo che ultimamente rivolgeva solo a lui.
E a Bor, questo piaceva.
-Questa è la piazza del mercato- disse Bor.
Zakuro osservò con interesse il luogo. Era colorato, c’era tanta gente e tanti buoni profumi. –Mi piace- disse semplicemente e iniziarono a girare insieme per i banchi. Un ragazzo, ignorando le occhiatacce della gente, offrì a Zakuro un dolce e disse –Ad una splendida Dea-
-Grazie- aveva risposto amichevole Zakuro. Era abituata a tutte quelle attenzioni, non era per nulla a disagio.
-Sulla Terra…- Bor cercò di iniziare un discorso –Tu chi sei?-
-Sono Zakuro Fujiwara, una modella- disse lei, come se fosse la cosa più banale del mondo.
C’era una fontana molto graziosa e vi si avvicinò. Vedeva il suo volto distorto nell’acqua. Era così strana.
-Modella, eh?- Bor l’osservò “Non poteva trovare professione migliore” –Diventare una Mew Mew è stata dura?-
-Non molto. Vivendo da sola non dovevo dar spiegazioni a nessuno-
-Non sei un po’ troppo giovane, per vivere da sola?-
Zakuro sorrise –Io sono una maggiorenne, sul mio pianeta e guadagno abbastanza per mantenermi- sfiorò il codino di Bor –Tu invece ancora non lo sei proprio- lo schernì.
Bor le prese la mano –Ho vent’anni. Me ne mancano due soli per diventarlo-
-Allora sei poco più grande di me-.
Bor non le mollò la mano e la fissò intensamente negli occhi e poi la sfiorò con lo sguardo su tutto il viso –Sei una bella donna, Zakuro- disse –Ma la tua versione migliore è quella umana-
-Dici?-
-Non sono abituato a vederti così- si giustificò il giovane, mollandole la mano con delicatezza, sorridendo.
-Bor, mi stupisci. Sorridi?- continuò Zakuro con il suo gioco di provocazione –Sai che devo rimanere così quando usciamo dal Palazzo o da casa Ikisatashi-
-Lo so- gli occhi di Bor si illuminarono di malizia –Quando ti trasformi, chiamami. Vorrei vederti- si alzò e le fece segno di seguirlo e Zakuro, scuotendo la testa dolcemente disse –Si corteggiano così le donne su questo pianeta?-
Beccato.
L’alieno rise –No, ma per te, questo ed altro-
-Allora- disse Zakuro, avvicinandosi così tanto all’alieno da riuscire a respirare il suo respiro –Mi sento molto onorata-
**
Sala del Trono
Ichigo aveva davanti decine di alieni. Tutti malati o con persone accanto ammalate. Era esausta.
Dopo la guarigione di Annì e Samia, c’era stato un passa parola generale e a gente si era accalcata attorno a lei per farsi curare o semplicemente per una benedizione.
Era stata presa in contropiede. Non pensava che essere Mew fosse così.. impegnativo.
Quella mattina aveva curato cinque bambini tre dei quali molto gravi, un giovane alieno affetto da non-si-ricordava-quale-male, poi altre persone che non ricordava e due vecchiette che avevo chiesto una benedizione.
“Ma mi hanno preso per la Madonna?” pensò, disperata.
Cercò lo sguardo amico dei suoi compagni ed incrociò quello di Karl,, mentre Arwel stava seduto su un piccolo trono dietro di lei, intento ad accogliere le persone guarite.
Karl capì lo stato della ragazza e si avvicinò al sovrano, mormorò qualche parola e poi si avvicinò alla folla –Signori, Mew ha bisogno di ricaricare il suo potere. Domani ricominceremo. Datemi ora i vostri nominativi e sarete i primi ad essere assistiti.- la gente si lamentò un po’, poi accontentarono la richiesta di Karl e in meno di dieci minuti, la sala del trono era di nuovo vuota.
-Finalmente. Non credevo che fare la buona fosse così difficile-
Arwel rise e le si avvicinò, prendendole una mano e baciandola leggermente –Sei stata grandiosa. Ti ringrazio-
Ichigo arrossì lievemente –Ma no…-
Nella stanza, da una porta un po’ nascosta, comparve Ryou –Già finito?- domandò, guardandosi attorno.
-Ichigo è esausta. Forse sarebbe meglio non farla lavorare domani- disse Karl, osservando il viso della ragazza, un po’ pallido.
La rossa scosse la testa –Lasciatemi riposare per ora, domani starò meglio!-
-Non dovete preoccuparvi per la sua salute- disse Ryou, serio in volto –Tanto gli stupidi non si ammalano mai-
-EEEEEhyyy!- Ichigo lo guardò sbieca, ma era troppo stanca per litigare –Posso andare, ora?-
-Ti accompagno- disse Ryou, precedendo Karl, che non si mosse dal suo posto.
Ichigo guardò Ryou –Idiota- mormorò, ma nonostante il muso, si congedò con lui.
Karl ci rimase un po’ male, ma sorvolò. Avrebbe avuto tempo per stare vicino ad Ichigo.
**
Ryou accompagnò Ichigo nella sua stanza, rimanendo in silenzio per tutto il tragitto, osservandola con la coda dell’occhio.
-Stai bene?- disse, lasciandola sulla porta
Lei sospirò –No- sorrise amaramente –Ma è per il bene comune, me ne rendo conto-
Ryou le accarezzò il volto. Forse con quella carezza cercava di trasmetterle un po’ di sicurezza ma ne approfittò anche per poterla sentire più vicina.
Ichigo chiuse gli occhi e si abbandonò a quella carezza.
La mano di Ryou e di Masaya erano molto diverse. In quelle di Masaya, sentiva dei piccoli calli dovuti al kendo, mentre quelle di Ryou erano molto calde e morbide.
Ryou l’attirò gentilmente a sé, abbracciandola e Ichigo si godette il buon profumo.
Masaya odorava sempre di buono, di pulito, Ryou di … caldo. Non sapeva come spiegarlo ma era un dolce profumo, come quello che sentiva in Estate, quando si affacciava alla finestra della sua camera.
-Ichigo, ti sono vicino. Ci sarò sempre- la strinse più forte, affondando la testa nei capelli rossi –Dammi la possibilità di aiutarti, di proteggerti-
-Ryou, io…- imbarazzata, improvvisamente fuori luogo, cercò di sciogliesi dall’abbraccio, ma Ryou la teneva stretta.
-Ichigo- la chiamò e fu costretta a guardalo negli occhi.
Piano piano, Ryou si avvicinò al viso, facendo sfiorare i due nasi.
Il cuore di Ichigo cominciò a battere, forte, forte, forte.
Era divisa. Scoprire il sapore delle labbra di Ryou, oppure allontanarsi? Chiuse gli occhi, tremando e sentì le labbra di Ryou sfiorarla appena.
“Masaya!”
-Ryou, ti prego, allontanati- disse, scostandosi di colpo.
Ryou fece come ordinato e la guardò –Ichigo, io ti amo- le sorrise, spiazzandola –Ma tu ami Masaya, ed è giusto che sia così-
-Io non posso, Masaya è…- sentì le lacrime salirle agli occhi, spingere per uscire. Il cuore perse un battito, voleva sparire –Non voglio che tu ora te ne vada da me…- mormorò
-Ichigo, ti chiedo scusa. Perdonami- le alzò il mento con due dita, guardandola divertito –Non importa. Ma ti starò comunque vicino, in un modo o nell’altro- le diede una pacca sulla testa –Dai, Arma Vincente, va a riposarti!- e la spinse dentro la stanza,con delicatezza.
Ichigo rimase ferma sulla soglia della sua stanza.
“Masaya, non posso dimenticarti, non posso”.
**
Ryou girava l’angolo e scompariva dalla vista di Ichigo. Si appoggiò ad un muro e si portò una mano alla faccia sentendo i singhiozzi della ragazza.
**
Pai stava cercando Samia insieme a Lay. Era sparita poco prima e non avevano idea di dove si fosse cacciata.
Lay sbuffò –Dovevi guardarla tu!- Aprì una porta del lungo corridoio di una delle tante ali del Palazzo.
-Lay, ho dovuto lavorare con Eynis! Tu ti eri messa a leggere!- le ricordò Pai –Benedetta bambina!-
-Sbrighiamoci che deve tornare a casa o nostra madre ci lincia-
A Pai venne un’idea –Forse è da Retasu- detto  ciò si diresse verso la stanza della ragazza, a grandi passi.
Bussarono ed entrarono tutti e due le gemelle e non la trovarono lì.
-Dove si è cacciata pure questa?-
-Salve, ragazzi- la voce di Shoji li raggiunse alle spalle –State cercando Retasu?-
Pai si irritò nel vedere l’umano –Sì. L’hai vista?-
Shoji sorrise. Un sorriso strano, distorto –Vi porterò direttamente da lei-.
Schioccò le dita e i due si sentirono presi alle spalle da braccia forti –Cosa?!- Lay tentò di ribellarsi, inutilmente.
-Shoji! Cosa fai?!- Pai vide l’umano mutare forma. Le orecchie gli si allungarono leggermente e il viso divenne più affilato –Sei uno di noi?- Pai strabuzzò gli occhi.
-No. Sono il primo esemplare della nuova razza che dominerà l’Universo. E adesso, buona notte, Paiuccio <3- e detto ciò, a Pai, come a Lay, venne messo un fazzoletto sulla faccia e respirò uno sgradevole odore che poco alla volta, intorpidì i suoi sensi.
 

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


 Ecco il vostro capitolo, sfornato per voi, gente ^^ vi informo che alla fine manca poco! Siamo quasi agi sgoccioli! Riusciranno i nostri eroi a farla franca, o sarà franca a farsi i nostri eroi (O.o ndtutti) XD perdono, momento di sclero =) godetevi il capitolo, e fatemi sapere cosa ne pensate…c hiedo scusa se è un capitolo corto! ^^ baci baci dalla vostra Danya.
 


Capitolo 26
“Nuovo potere”
Lay aprì stancamente gli occhi. Si sentiva immobilizzata e infatti, capì di essere legata al muro pesanti catene.
-Pai…- mormorò il nome del fratello e ricevette un grugnito in risposta.
Girò la testa, quello che le bastava per vedere Pai immobilizzato come lei.
-Dove siamo?- domandò la ragazza
-Non lo so- il ragazzo aveva il volto rosso dallo sforzo di liberarsi –Maledetto Shoji. Sapevo che non c’era da fidarsi!-
-Pai, credi che abbia Samia e Retasu?-
Il giovane si fermò a riflettere –Spero di no. Lo spero con tutto il cuore-
*
Intanto Samia era sì con Retasu, ma stavano cercando Pai.
-Era in laboratorio con Eynis?- chiese Retasu
-Sì, ma non c’è più! Anche Lay è andata via! Mi hanno lasciato qui!- piagnucolò isterica
-Sono sicura che ti stanno cercando, ma tu non avresti mai dovuto allontanarti da Pai- la rimproverò dolcemente Retasu
“-Pai, credi che abbia Samia e Retasu?-
–Spero di no. Lo spero con tutto il cuore-“
-Eh?- Retasu si guardò attorno.
-Andiamo, Retasu?- domandò Samia –Forse sono da Arwel-
-Emh… si- “Sarà stata la mia immaginazione” pensò.
Le due si incamminarono verso gli appartamenti del Sovrano, ma percependo strane vibrazioni nell’aria, fermò la bambina –Stai qui, nasconditi-
-Cosa volete da me?- sentì la voce di Arwel, nervosa
-Vieni con noi- disse qualcuno
-Siete di Druza, non è vero?-
-FERMI!-
Retasu si affacciò da dietro il muro e vide Kisshu e Minto apparire per poi attaccare due alieni che minacciavano Arwel, armati fino ai denti.
Non perse tempo e si trasformò anche lei, attaccando i due.
-Ne è arrivata un’altra!- disse un alieno vestito di nero.
Colpì Kisshu con un pugno in pieno volto e afferrò Arwel per la veste e si teletrasportò velocemente.
L’altro si liberò di Mew Minto e si teletrasportò a sua volta.
-ARWEL!- Urlò Mew Retasu
-Cosa è successo?- fece –Chi erano? E come potevano usare i loro poteri?-
-Non lo so- Kisshu si asciugò un rivolo di sangue dalla bocca –Riuniamoci tutti. A casa mia.-
Mew Retasu sentì ancora una volta le voci di Pai e Lay nella testa “-Sicuramente siamo in una delle gallerie abbandonate. Non possiamo fare niente ed i nostri poteri sono inutilizzabili-
-Pai, cosa possiamo fare?-
-Non lo so. Dovremmo aspettare che si accorgano della nostra assenza.-
-O che vengano attaccati-“
Mew Retasu sentì l’aria che le mancava e tossì. Mew Minto le si accostò, prendendola per le spalle –Ti senti bene?-
Mew Retasu sciolse la trasformazione e guardò Kisshu –Hanno preso pure Pai e Lay-
-Come lo sai?- Mew Minto si allarmò. Non stava andando per niente bene.
-Sento le loro voci nella testa-
**
Casa Ikisatashi.
Ierol ascoltò cosa avevano raccontato loro Kisshu, Minto e Retasu, insieme a tutti gli altri –Rapiti? Perché?-
-Sicuramente pensano di farci diventare più deboli- disse Kisshu.
-Come sai di essere in contatto con loro?- domandò Karl a Retasu.
-Io… li penso sento le loro voci-
Silenzio –O questo è un segno di schizofrenia- iniziò Bor –Oppure i poteri delle ragazze stanno raggiungendo livelli inimmaginabili-
-Chissà se è solo di Retasu oppure lo abbiamo tutte- fece Purin, concentrandosi.
Eynis ci pensò –Non abbiamo come raggiungerli- fece, lugubre –Sono in balia del nemico-
-Non sei riuscita a capire il luogo di quella mappa?- domandò Ichigo, speranzosa.
-No- Eynis scosse la testa –Non possiamo fare niente-
Saku strinse Samia al petto –I miei figli- mormorò, pallida in volto.
Retasu guardò la donna –Proverò a capire dove sono- disse la verde, risoluta –Datemi qualche ora di tempo-
**
Retasu era nella stanza che qualche tempo fa le era stata adibita a casa Ikisatashi.
Cercava e ripensava a Pai, Lay ed Arwel, ma con scarso successo. Non sentiva più le loro voci “Che sia veramente schizofrenica?” pensò, amareggiata.
“Devo trovarli” chiuse gli occhi e respirò a fondo e….
Non si sentì più dentro il suo corpo.
Vide tutto attorno a sé diventare nebbia, figure indistinte. Riusciva ad attraversare i muri, come fosse un fantasma.
Stranamente non si spaventò, anzi, sentì che quello che faceva era una cosa naturale “Sono i poteri della Dea che c’è in me” guardò fuori dalla finestra “Pai, Lay, Arwel, dove siete?” nessuna risposta. “Forse devo concentrarmi su una sola persona.
Le venne automatico pensare a Pai. Nella sua testa si delineò una strada, un percorso.
Lo seguì.
Attraversò la piazza del mercato e nessuno si accorse di lei, si recò un po’ fuori la città e continuò a camminare dove c’erano solo strade battute, rudimentali.
“Da quanto tempo la gente non passa da qui?” Aveva appreso, durante il suo soggiorno, che non vi erano altre città grandi, solo piccoli insediamenti, ma il loro raggiungimento era per altre strade, non di certo quella, abbandonata a se stessa.
I suoi occhi blu vennero attratti da una piccola grotta, nascosta. Si diresse verso quella.
“Pai, mi senti?”
“Retasu? Dove sei?” Pai le rispose, flebile.
“Ti sto cercando. Guidami”
“E come posso fare? Lay è qui accanto a me”
“Arwel?”
“Hanno preso pure lui?” sembrava agitato
“Si. Qualche ora fa. Pai, guidami.”
“Come posso fare?”
Retasu rifletté un attimo “Pensami. Pensami il più intensamente che puoi. Io verrò da te”
“Farò del mio meglio” sentì una nota ironica nella voce, ma la ignorò.
Sentiva i pensieri di Pai fluirle dentro e rivedeva immagini del passato, delle battaglie, di quando era tornato, di quel pianeta.
Pai la stava pensando e si soffermava sulla sua figura, in modo dolce, alle volte sensuale.
La pensò ancora e Retasu vide come l’alieno l’osservava di nascosto, quando lei era immersa in qualche cosa.
Sentì dentro di sé sbocciare si l’imbarazzo, ma anche una strana gioia.
“Ti dispiace?” sentì dire da Pai, che quasi rideva.
“No, mi fa piacere” rispose lei.
Si trovò davanti ad un muro “Sono quasi arrivata” lo attraversò, chiudendo gli occhi e si ritrovò davanti Pai e Lay.
Lay sembrava addormentata mentre Pai era seduto e incatenato al muro.
Retasu gli si avvicinò “Non so come liberarti. Non ho un vero corpo” pensò, rammaricata.
“Prova ad aprire le mie catene, Retasu” disse Pai, sempre nella sua testa.
La ragazza posò le mani sulla catena che imprigionava il polso e si concentrò; questa fece uno scatto e Pai riuscì a liberare un polso.
Provò a toccare Lay ma l’attraversò “Libera anche lei, io penso al resto” disse Pai.
Retasu si chinò su Lay e sciolse le sue catene, ma lei rimase ugualmente addormentata.
“Non so se quando tornerà tutto normale potrete muovervi senza catene. Non so dove siamo”fece lei.
Pai la guardò “Hanno pure Arwel?”
Lei annuì.
“E’ stato Shoji a portarci qua”
“Come?”
“E’ uno di loro” affermò Pai, trasmettendole l’immagine distorta del ragazzo.
“Cosa gli hanno fatto?” si portò le mani alla bocca
“Non lo so, ma è pericoloso”
“Pai, verremo appena possibile. Devo tornare dentro il mio corpo però ora. Rimarremo in contatto così. I miei poteri stanno aumentando.”
“Devo fare come faccio adesso?” Pai trasmise un’immagine di Retasu che giocava con Samia.
Lei annuì.
Pai le si avvicinò e disse “Dammi modo di pensarti ancora di più”
“Come dic…?”
Non poté finire che Pai poggiò la bocca sulla sua, mentre le cingeva la vita con un braccio, facendola aderire al proprio corpo.
Retasu,che inizialmente teneva gli occhi aperti, spalancati dalla sorpresa, li chiuse lentamente.
“Così rimarrai indelebile” pensò Pai, continuando a baciarla, mentre Retasu si infiammava da dentro. Se fosse stata nel suo corpo, sarebbe arrossita come un peperone.
Pai si staccò leggermente da lei “Va, Retasu” la guardò “Noi cercheremo Arwel. Raggiungeteci” le accarezzò il volto “Peccato che questo non sia il tuo vero corpo”
“Peccato” pensò flebilmente lei.
Retasu lo guardò un attimo, poi chiuse il occhi “Ci vediamo presto.”.
E, in un attimo, si ritrovò in casa Ikisatashi.
Non ebbe tempo per pensare a cosa era accaduto. Provò a ricollegarsi con Pai “Mi senti?”
“Si. Siamo liberi dalle catene. Ora usciamo di qui”
“State attenti”
“Anche voi”
Retasu scese velocemente le scale e si trovò davanti al gruppo che l’aspettava –So dove sono Pai e Lay. Stanno bene ma non ho trovato Arwel. Sono liberi adesso e stanno cercando Arwel. Non abbiamo un minuto da perdere-
-Vengo anche io!- disse Ierol
-No, tu devi rimare qui con mamma e Samia- cercò di farlo ragionare Kisshu
-Rimarrà Eynis e Ryou con loro- disse Ierol –Si tratta dei miei figli- disse.
-Retasu, è lontano da qui?- chiese Karl
-E’ fuori mano- si trasformò in Dea –Vi teletrasporterò tutti lì-
-Non ce la fai a portarci tutti- disse Taruto, scettico.
La verde rise –Sono una Dea-
“Pai, arriviamo”
“Ti aspetto”.

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


 Capitolo 27
 

“E sarà pace”

Retasu era riuscita a condurre tutto il corposo gruppo davanti alla grotta.
-Dobbiamo entrare qui- disse “Pai, dove siete?”
“Siamo appena usciti dalla prigione. È stato più faticoso del previsto”
“Aspettateci allora, noi siamo all’entrata. Dirigetevi verso di noi”
Silenzio “Pai?”
Nulla.
-Ho perso il contatto- guardò diritta davanti a sé –Conviene trasformarsi ora e muoversi il più velocemente possibile!-
Detto fatto, il gruppo si addentrò velocemente nell’insenatura.
“Pai, rispondimi! Dove siete? Cosa è successo?”
-Non ti risponde?- chiese Ierol, ansioso, scrutando il volto concentrato della Mew Mew verde.
-No!-
Arrivarono davanti alla prigione dei due, deserta.
“Dove siete? Siamo alla prigione”
“Retasu, Deep Blu è tornato” la voce di Pai le riempì la testa, insieme all’angoscia “Arwel è una vittima sacrificale!” le fece vedere il percorso fatto “Lay è scappata verso quella direzione e la sto seguendo. Non posso fermarmi. Vuole impedire a Deep Blu di ucciderlo”
Mew Retasu riferì ciò che le era stato appena comunicato simultaneamente alle parole di Pai ed impallidì
Prese le mani delle ragazze –Concentratevi sull’immagine che vi trasmetto e teletrasportiamoci là, tutti insieme-
Le quattro Dee unirono le mani e Retasu diede loro le informazioni necessarie.
-Andiamo!- urlò Zakuro, teletrasportandosi insieme agli altri.
Arrivarono vicino a Pai, pochi metri dietro di lui.
L’alieno, dopo aver dato loro un’occhiata, continuò a correre –LAAAYYY!- urlò.
Ierol affiancò il figlio, seguiti a ruota da Kisshu e Taruto.
Retasu pensò intensamente a Lay e venne investita da un’immagine.
Lay era a terra, con una spalla sanguinante e il suo ventaglio in mano. Davanti a lei Deep Blu ed Arwel, faccia in giù ed immobile.
-DOBBIAMO MUVERCI!- urlò Mew Retasu –E’ ferita! Ed Arwel è svenuto!-
Mew Retasu volò verso il gruppo di testa –Seguitemi! So dove si trovano!-
Pai guardò la ragazza in forma mutante aliena.
E spiccò il volo accanto a lei –I miei poteri si sono attivati! Siamo fuori dall’influenza della nostra città!- disse ai compagni. E venne imitato da tutti.
Volarono veloci nelle strette gallerie ed infine entrarono in una stanza enorme.
-LAY!- Pai chiamò la sorella.
Una risata gelida arrivò loro.
Da un angolo apparve Druza –Salve, gente-
-Tu!- Mew Minto incoccò una freccia e prese la mira.
-Mio Signore, sono venuti a renderti omaggio- disse Druza e da dietro di lui, apparve una figura alta che conoscevano bene.
-Deep Blu!- Mew Ichigo guardò la figura.
Era molto più magro e sembrava deperito ma un dettaglio la fece rabbrividire. Intorno alla sua bocca c’era del sangue.
-Dove sono Arwel e Lay?- disse Kisshu, richiamando i suoi tridenti, sentendo l’adrenalina correre nelle vene. Se avevano solo toccare sua sorella…
Druza indicò un angolo della stanza.
Arwel era steso a terra, inerme e Lay sopra di lui, con gli occhi spalancati e vitrei.
Ierol corse verso la figlia e il Sovrano e si accorse con orrore che sul petto del giovane c’era uno squarcio.
-Gli ha preso il cuore- mormorò Lay –L’ha mangiato per saziarsi- delirò –Era mio. Il suo cuore era mio. Me l’aveva promesso-
-Mio Signore, cosa hai intenzione di fare con questi vermi?- chiese Druza, reverenziale.
Deep Blue lo guardò bene –E’ da tanto tempo che non ci vediamo. Sembrano secoli- ghignò –Andiamocene. Non ho abbastanza forze, adesso-
-NON PENSARE DI FARLA FRANCA COSI’!- Kisshu e Bor gli si scagliarono contro, ma una barriera invisibile li fecero volare via.
Mew Ichigo, nel frattempo, era corsa da Ierol, Lay ed il corpo senza vita di Arwel.
Lay la guardò, senza vederla veramente –Tu non puoi salvarlo, vero?-
Mew Ichigo impose le mani guantate, trattenendo  i conati del vomito vedendo la ferita ed il sangue.
-E’..-
-Morto- concluse Lay.
Chiuse gli occhi e se non ci fosse stato Ierol a sorreggerla, sarebbe caduta.
Il resto del gruppo si avvicinò.
-Arwel!-
Mew Zakuro coprì la visuale ai più piccoli.
Pai guardò la sorella e venne investito dal dolore atroce della perdita.
Prese il corpo senza vita del Sovrano –Il nostro mondo sarà a lutto per questa perdita- Lay afferrò la mano morta e fredda di Arwel e la baciò, mentre le lacrime scendevano copiose.
*
Ierol parlò a lungo con il Consiglio.
Il gruppo rimaneva fuori e all’appello mancavano solo Pai e Lay, che erano insieme alla salma di Arwel.
Minto tratteneva le lacrime. Avevano ucciso un loro compagno. Kisshu le cinse le spalle, stringendola dolcemente.
Ichigo osservò i due. Un po’ le mancavano le attenzioni di Kisshu.
Kalr parlò –Deep Blu ha dovuto saziarsi del sangue per tornare in forze- constatò, freddamente –Ma perché Arwel?-
-Perché ora saremo senza un Sovrano e la gente cercherà un nuovo Leader- fece Bor –Ecco perché. E senza una guida saggia si indirizzeranno verso quello che sembra il più forte-
Retasu guardò tutti e silenziosamente se ne andò, dirigendosi verso la camera mortuaria.
La stanza era semplice, non v’era nulla se non un letto su cui era adagiato Arwel.
Lay era seduta accanto a lui e contemplava il volto del morto, mentre Pai le era accanto.
Pai la vide entrare ma Lay non le diede attenzione.
Aveva gli occhi gonfi e rossi.
-Nostro padre è uscito dal Consiglio?- domandò Pai, neutro.
-No- Retasu si avvicinò al letto.
Solo allora Lay la guardò –Ciao, Retasu- la salutò atona.
Retasu si strinse le mani al petto –Lay, io… non sono riuscita ad entrare in contatto con lui. Se è accaduto questo, è colpa mia- chinò il busto, triste e trattenendo le lacrime –Perdonami-
-Se non fossi entrata in contatto con me e Pai, saremo morti anche noi- disse, singhiozzando –Non è colpa tua. Solo di quel mostro che…-
Pai le cinse le spalle e Lay pianse sul petto del gemello, singhiozzando forte.
Retasu pianse silenziosamente e sentì le lacrime bagnarle le labbra.
-Arwel!- la ragazza ripeté quel nome –Amore mio- Pai la strinse più forte, cullandola –Pai, va via, andatevene tutti e due!- Lay spinse via il fratello –Lasciatemi sola con il mi dolore! Con il mio amore!-
Pai allungò una mano verso la sorella, ma ricadde inerme sul fianco.
Si diresse verso la porta e trascinò Retasu con sé.
Solo quando furono fuori dalla stanza, Pai mollò Retasu e strisciò contro il muro, sedendosi per terra, con la testa tra le mani –Dovevo darle retta. Non sarebbe successo nulla di tutto questo. Dovevamo correre verso Arwel- mormorò –Mi sono fatto prendere da mille preoccupazioni e lei è andata via. Ha visto Deep Blu staccare il cuore di Arwel e mangiarlo. Ha combattuto ed è stata ferita ed io non ero con lei- strinse i capelli, con rabbia, tremando.
Retasu gli si sedette di fronte e gli toccò un braccio, ma Pai la scacciò –Vattene- le disse, tremando.
Retasu si accorse che Pai piangeva. Piccole lacrime scendevano dagli occhi tenuti chiusi.
Lo toccò nuovamente e nuovamente lui la cacciò. Allora Retasu cercò di abbracciarlo, stringendolo forte e Pai non poté ribellarsi.
-Pai, perdonatemi! Dovevo…  io…- anche lei iniziò a piangere.
-Non dire niente, te ne prego- Pai le passò debolmente un braccio intorno al corpo e rimasero in quella posizione per un paio di secondi, mentre Pai respirava a fondo, cercando di calmarsi e Retasu fece lo stesso.
-Cosa faremo, adesso?- chiese Retasu –Deep Blu è tornato-
-Non lo so- la guardò negli occhi. Quei bellissimi occhi violacei erano lucidi e arrossati –Sei in grado di leggere i miei pensieri, ora che sono vicino a te?-
Retasu si sforzò. Sentì la mente del ragazzo, vide le immagini di lui e Lay che discutevano se andare verso Arwel oppure no.
-Si- confermò.
-Questo legame è formidabile- disse Pai, accarezzandole i collo –Sentivi tutto, quando sei venuta sotto quella strana forma?-
-Che forma avevo?-
-Come quella di ora, ma molto pallida- la guardò –Sentivi tutto?- le dita sfiorarono il collo e risalirono fino alla nuca.
Lei ci pensò –Un po’ attenuato. Non era una cosa… chiara- si sentì un po’ a disagio.
-L’hai capito, adesso?-
-Capito cosa?-
Pai si avvicinò a lei un po’, posando la testa nell’incavo tra capo e collo –Niente- dopo un paio di secondi di silenzio, disse-Andiamo, mio padre avrà finito-
SI alzarono.
-Si, andiamo- fece la verde, guardando per un attimo la stanza di Lay.
*
Il Consiglio aveva preso da decisione di anticipare la “festività” della Partenza, in modo da associare quel giorno doloroso e nostalgico al lutto verso il Sovrano. Fino alla nuova elezione, si sarebbe occupato il Consiglio stesso di governare.
Però era stato consigliato al gruppo di Mew Mew di tornare a casa Ikisatashi, per motivi di sicurezza e così avevano fatto.
Ryou aveva accolto la notizia della morte di Arwel e del ritorno di Deep Blu in modo silenzioso. Saku era corsa dalla figlia ad abbracciarla.
-Oltretutto Arwel non ha lasciato né eredi né testamento. La lotta alla successione sarà tragica- disse Karl
Lay tossicchiò, a disagio –No, vi sbagliate- disse –Un erede c’è-
Tutti la guardarono ed Ichigo chiese, stupidamente –Ma non vi siete cioè.. non vi siete uniti in matrimonio-
Lay si toccò il ventre, dolcemente, come se volesse proteggere qualche cosa.
-Volevo aspettare un po’ per dirvelo- guardò sua madre –Lo so che è una cosa un po’… sconveniente, ma io ed Arwel volevamo vivere insieme ed è sembrato naturale…- lasciò la frase in sospeso.
Ierol si avvicinò alla figlia e sciolse la treccina –Quando questa storia sarà finita, festeggeremo la tua entrata nel mondo degli adulti- disse, abbracciandola teneramente.
Forse in una situazione normale, si sarebbe adirato, ma non ora.
Taruto strabuzzò –Diventerò zio?!-
Lay rise, la prima risata dopo tanto tempo –Già-
-…wow-
Lay guardò Pai, come per scusarsi –Io volevo dirtelo ma tu …-
L’alieno sospirò –Va bene così-
-La sua gravidanza deve rimanere segreta- disse Bor –Qualcuno potrebbe attentare alla sua vita-
-Giusto- fece Kisshu, abbracciando la sorellastra –Spero sia un maschio!- disse
Lay sorrise –E’ una femmina- disse –Mi sono fatta visitare da Eynis qualche tempo fa-
Tutti si voltarono verso la rossa, che rideva imbarazzata.
Purin le si avvicinò –Non sei grossa però-
-Due mesi non si vede niente, ancora- disse Saku.
Samia ci pensò –Quindi non sarò più la più piccola?-
-Non credo proprio- disse Pai
-No, allora rimandala indietro!-
E nonostante la situazione pesante, non poterono  sorridere.
**
Dopo cena, ognuno si ritrovò nella propria stanza, eccetto Lay, che rimaneva affacciata alla finestra del salotto.
Sentì qualcuno toccarle la spalla –Ciao, Ichigo. Ancora non dormi?-
-No- l’affiancò. Era proprio una bella ragazza e neanche il dolore poteva scalfire quella bellezza, pari a quella di Zakuro –Lay, mi spiace, tantissimo. So come ti senti-
Lay sorrise amaramente –Tutte e due abbiamo perso la persona amata a causa del mostro- si toccò il ventre –Ma io ho lei. Mi aiuterà ad andare avanti. Arwel voleva che il nostro pianeta fosse felice, desiderava la pace. Tu Ichigo, cosa hai adesso? Per cosa stai combattendo?-
Ichigo pensò al bacio di Ryou –Non lo so- fece confusa
Lay le passò un braccio intorno alle spalle –Ce la faremo, Mew, ce la faremo. Vendicheremo Masaya ed Arwel, la gente dei nostri mondi. E sarà pace-
-E sarà pace- mormorò, come se fosse Eco (*)
 
Note:
(*) mi riferisco al mito greco della ninfa che ripeteva le ultime parole xD

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


 Domani ricomincio l’Università e non so quanta fantasia avrò questa settimana per postare o.o ecco perché vi regalo adesso un capitolo calmo e rilassato, più o meno xD dopo tanta ansia (che mi veniva a me, almeno, mentre scrivevo!) xD Ringrazio tanto chi ha commentato lo scorso capitolo, ovvero Zakurio, Marty_Angel, StellinaGirl3942, Lady Kadar, Mew Cherry.

Che belli i vostri commenti ^3^
 

Vi ringrazio tanto! ^3^
 
Capitolo 28
“Il giorno della Partenza”
Le Mew Mew ritenevano che il giorno della Partenza era veramente noioso, ma lo rispettarono come promessa.
Minto era nel giardinetto di casa, nascosta agli occhi di tutti.
Si mise sulle punte e mosse qualche piccolo e semplice passo di danza. Si sentiva un po’ arrugginita.
-Non si fanno queste cose, durante la Partenza- la canzonò Kisshu, che l’osservava.
Oramai era diventato scontato trovarli insieme.
I loro erano lunghi battibecchi, ceffoni potenti e insulti tremendi, ma facevano tutto per fare pace.
Perché, oramai, avevano capito di volersi bene.
Ma non sapevano se quel bene era  un bene normale o un bene più profondo.
Però a Minto piaceva farsi baciare, abbracciare, da Kisshu.
Come interpretare la cosa?
-Non seccarmi- rispose la ragazza, guardandolo con sfida –Non do fastidio a nessuno, qui-
-Sei proprio carina, lo sai?- disse Kisshu, cambiando velocemente discorso.
Minto arrossì –Tzè-
Kisshu le si avvicinò e le prese una mano, facendole un  bacia mano, troppo sensuale. Il baciamano, per chi non lo sapesse, consiste nello sfiorare leggermente con le labbra la mano, ma Kisshu, passò delicatamente la lingua sul dorso
-Hai sbagliato- disse Minto, rossa.
-No- la contraddisse Kisshu –Credo di aver azzeccato, invece-
Era più alto di lei. Le alzò il mento e la guardò negli occhi –Ti dispiace se ti bacio?-
Minto sbuffò, sempre rossa –Non si chiedono certe cose-
-Chiedo invece perché non voglio essere pestato in seguito- ridacchiò il ragazzo.
Minto tremò un attimo, vedendo Kisshu che si abbassava leggermente verso di lei –Posso?-
-Si…- mormorò in un soffio, sentendo il cuore batterle forte nel petto, mentre sentiva l’alito caldo e profumato del ragazzo.
Minto chiuse gli occhi e Kisshu non perse tempo, baciando le dolci labbra di Minto.
Approfittarono della calma per stare il più tempo possibile vicini.
Quando si staccarono, Minto era ancora più rossa.
-Devi ancora migliorare con la lingua, sai Minto?- la schernì Kisshu.
Minto gli mollò una gomitata e gli diede le spalle –Mi prendi sempre in giro!- disse indispettita –Ti è così difficile essere gentile?-
Kisshu pensò di aver esagerato, quella volta –Scusami- l’abbracciò da dietro –Non è vero, baci benissimo- le sfiorò il collo con le labbra.
Minto si sentì tormentata. Da un paio di giorni aveva in testa un dubbio, che non poté non esporre -Kisshu, ma noi… cosa siamo?-
L’alieno ci pensò –Amici-
-Solo?- sembrava delusa.
- No. Siamo anche un po’ innamorati, ma non troppo-
Minto rifletté sulla definizione di Kisshu –Tu ami ancora Ichigo?-
Kisshu rise divertito –Gelosa?-
-Un pochino- ammise.
Questa volta, Kisshu si stupì per la sincerità, che difficilmente si poteva associare a Minto –No, non l’amo, ma mi sento molto legato a lei ma non in quel senso-
-Capito-
-Però tu mi piaci di più- la strinse più forte, alzandola in aria e sballottandola un po’
-Come no- rise quella.
-Certo. Non sono mica Pai, io-
-Uh? In che senso?- si voltò a guardarlo, ricambiando l’abbraccio.
-Scommettiamo che né Pai né Retasu si diranno niente?-
-Non sono affari tuoi- lo rimproverò Minto, severa.
-Chissà. Mi daresti un altro bacio?-
-Scordatelo-
-Ma uffa ç_ç
 
Retasu, nel frattempo, era seduta nella sua stanza, seduta a pensare, anzi, a giocare.
Stava giocando con Pai.
Pai era nella sua, di stanza, e si mandavano messaggi mentali di ogni genere.
“Posso vederti quando eri piccolo?” chiese lei
“Come vuoi” rispose tranquillo l’alieno.
Retasu allora giocò con il suo nuovo potere e si addentrò nella testa di Pai.
Lo vide bambino, che abbracciava la mamma, che guardava il padre con astio, alle volte, ma che poi correva a far pace. Vide Lay e Kisshu mentre giocavano insieme. L’arrivo di Taruto, di Samia.
“Eri un bel bambino” scherzò lei.
“Perché, adesso sono brutto?”
Lei arrossì e Pai lo capì e Retasu sentì una risata nella testa “No, non lo sei” ammise.
“Chissà se posso entrare io, nella tua testa” si chiese Pai “Proviamo”
Retasu gli lasciò lo spazio e Pai riuscì a vederla.
Era  una bambina dai corti capelli verdi, con gli occhiali ancora più spessi, ma tenerissima nell’insieme.
Timida, arrossiva sempre.
Arrivò ai ricordi della scuola. Le tre ragazze finte amiche e vide l’atteggiamento della ragazza
“Sei un po’ fessa, però” la rimproverò dolcemente Pai.
“Forse, ma non mi pento di niente”.
Pai concretizzò un immagine, forse involontariamente, su loro bacio.
Retasu cercò di chiudere l’immagine, ma Pai la fermò “Ti ho dato fastidio?”
“No, ecco…”
“E allora?” Pai le trasmise un’emozione lieve ma dolcissima.
“Solo che è stato il.. primo bacio”
“Bugia” Pai le mostrò il bacio con Ryou durante una delle loro vecchie battaglie.
“Quello non vale. Non era cosciente” si giustificò.
“E allora manco questo vale. Non eri nel tuo vero corpo” sembrava un po’ infastidito.
“Cosa c’è?”
“Niente”
“Pai…”
“Non dovrei essere così tranquillo, adesso. Eppure mi sento tale”
“Non è una cosa brutta”
“Non lo so” lo sentì sospirare “Apri la porta”
“Come?”
“Fallo e basta”
Retasu si alzò meccanicamente e si diresse alla porta e quando aprì, vide Pai davanti.
L’alieno sembrava accigliato –Quello con Ryou è stato il primo bacio- disse, a bassa voce, per non rompere l’atmosfera della festività.
-Ti dico di no- Retasu si ritirò nella stanza e Pai chiuse la porta.
-Non vale neanche quello, allora-
-Come sembri emh…- lo guardò bene –Arrabbiato?- era quella l’emozione giusta?
-Cosa hai sentito quando eri in quelle condizioni?- chiese Pai, prendendole un polso e tirandola più vicina.
-Te l’ho detto.- disse, inizinado ad agitarsi sia per la vicinanza che per la situazione -Era tutto più attenuato- lo guardò, timorosa –Tu cosa.. ha..i sentito?-
L’alieno allentò la presa, che si fece più possessiva ma dolce –Eri molto fredda. Non calda come adesso- le accarezzò una guancia con la punta delle dita.
-Capisco- iniziò ad arrossire, a disagio.
-Quello che vorrei fare non si dovrebbe neanche pensare, in questo giorno-
-Cioè?-
Pai le trasmise l’immagine di un bacio tra loro due.
Lei arrossì violentemente.
-Ecco, io…-
Pai le mise la mano dietro la nuca e l’attirò lentamente a sé –Tanto, ormai- fece, ironico.
Retasu rimase rigida come una statua e lasciò che Pai la baciasse.
Le sfiorò le labbra, dandole piccoli baci, fino a che non la sentì  rilassarsi un po’. Poi poggiò labbra su labbra, stringendola ancora di più. Le fece schiudere la bocca con calma. Retasu poggiò le mani sulle spalle larghe di Pai, alzandosi leggermente sulle punte.
Si staccarono un attimo –Doveva per forza finire così, mi sa- scherzò Pai, accarezzandole il volto –Ho baciato una Dea- le sfiorò il naso.
Retasu si accoccolò al suo petto, stringendolo forte –Non mi piace che dici così. Io vorrei che tu baciassi solo Retasu-
Pai la cinse con le braccia –Retasu, sai che non posso prometterti niente, vero? Non sappiamo come andrà a finire questa storia e quando tornerete sulla Terra…-
Lei scosse la testa –A tempo debito ne parleremo-
-Giusto-.
Si chinò nuovamente per prenderle un altro bacio. Un altro ed un altro ancora.
Retasu si faceva accarezzare, toccare, con un po’ d’imbarazzo, certo, ma nulla di più. Era bello stare tra quelle braccia forti che la stavano amando. E Pai si inebriava, si ubriacava del suo profumo, del suo sapore.
Passava le mani sui fianchi, leggermente sulle curve del seno e del sedere, pensando a quanto sarebbe stato bello averla tutta per sé, come un oggetto prezioso da conservare.
Intanto, una figura li spiava da dietro la finestra.
-E’ mia- mormorò, tra i denti, sparendo.
*
Ichigo, nel frattempo, era nella stanza con Lay, insieme a Taruto e Purin
-Come hai deciso di chiamarla?- chiese Purin, toccando la pancia.
-Non lo so- si rattristò –Con Arwel non avevamo deciso, ancora-
-Chiamala Dawn– suggerì Ichigo, cercando di spostare l’attenzione di Lay su altro.
-Dawn?-
-Alba, in una lingua terrestre, una delle tante- disse Ichigo, pensando alle lezioni d’inglese a scuola.
-Dawn- toccò il ventre –Mi piace. L’alba è quando sorge il sole, giusto? Non l’ho mai vista, se non in vecchi documentari-
-Si. Un nuovo giorno, un nuovo inizio-
-Quando questa storia finirà, verrai a trovarci sulla Terra e vedrai la nostra alba!- disse Purin, abbracciandola
-Chissà come sarà questa qui, quando avremo reso il pianeta vivibile…-
-A me sembra stupido!- disse Taruto, immettendosi nella conversazione –Chiamala Tart!-
-E’ il tuo nome abbreviato- gli fece notare Lay
-E’ sempre meglio di Dawn-
Lay rise e pensò al suo amato. Si rattristò nuovamente.
Ichigo le strinse la mano –Non so come fare, ma vorrei essere con te alla sua nascita-
Lay le sorrise. Aveva trovato un’amica –Anch’io vorrei che tu ci fossi-
Lay si sentiva vicina ad Ichigo. Tutte e due avevano perso la persona amata e questo le rendeva complici di un destino avverso. Però le ispirava tanta simpatia e dolcezza. Poteva nascere una grande amicizia.
*
Druza si inginocchiò davanti a Deep Blu –Come si sente, mio Signore?-
Deep Blu lasciò cadere la carcassa del terzo uomo a cui aveva tolto la vita. Erano gente delle sue fila, i più scarsi. Uno in più, uno in meno non facevano la differenza.
Deep Blu si leccò le labbra –Meglio. Ma avrei preferito gli Ikisatashi-
-Quando penserete di agire, mio Signore?-
Deep Blu ci pensò –Molto presto. Ora portami un altro uomo, questa volta più forte e meno puzzolente-
-Sarà fatto-.
Accanto a Deep Blu comparve Shoji, nelle vesti di mezzo alieno.
-Parla- gli ordinò il tiranno.
-Sono dagli Ikisatashi- disse, senza tentennamenti nella voce –E stanno rispettando il giorno della Partenza-
-Perfetto-
-Mio Signore Deep Blu- Shoji si alzò, sotto le occhiate furiose di Druza che vedeva in quel comportamento troppa confidenza –Vorrei che il destino di una delle Mew Mew fosse affidato a me-
-Chi sarebbe?-
-Mew Retasu-
-Come vuoi. Non mi interessa- disse  in modo gelido.
-Ti ringrazio- e Shoji sparì nuovamente.
Druza guardò il suo Signore –Deep Blu, perché hai preso tra le tue file quello sporco mezzosangue? Non è dei nostri!-
-Siete stati voi a crearlo, a modificarlo così- gli ricordò Deep Blu –Volevate una nuova arma, ora eccola-
Druza non seppe come ribattere, non perché a corto di parole, ma di coraggio.
-Va Druza, e portami un uomo forte. Non manca molto, ormai-
-Come desideri-
*
Shoji nel frattempo era in una stenzatta poco illuminata. Da quando era stato trasformato, viveva lì. Non gli dispiaceva la sua nuova forma. Era forte.
E desiderava la vittoria di Deep Blu. La desiderava con tutto se stesso.
Prese una foto che aveva scattato una volta, quando era ancora umano, sulla Terra.
Era una foto di Retasu, seduta ad un tavolino di un bar che osservava smarrita il cielo.
“Era a lui che pensavi? A quello sporco traditore della sua stessa stirpe?” sentì un dolore lancinante al petto “Ti ho amata. Ti darò un’ultima possibilità”
Con un pugnale, graffiò la foto, da destra verso sinistra, dall’alto in basso.
Avrebbe voluto fare quei segni su tutta la pelle della verde.
 

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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


 Bene Bene… eccoci qui.. manca davvero pochissimo gente! E tra una pagina di diritto privato ed una di costituzionale, vi aggiorno la storia… qui, a Reggio Calabria, si muore di freddo ç_ç non ho la forza di uscire! Buuuh! Passo tutta la giornata o sui libri oppure a scrivere XD

Ma bando alle ciance.. ringrazio tantissimo: chompi90, Mew Cherry, Marty Angel, Lady Kadar, StellinaGirl3942. Adoro i vostri commenti XD
Il capitolo è solo per voi ^3^ alla prossima!
 
Capitolo 29
“Decisione importante”
 
Zakuro si stiracchiò nel letto, allungando le gambe e le braccia. Tastò tra le coperte, alla ricerca di qualcosa, o qualcuno, che inizialmente non trovò. Poi… le sue dita, fredde, sfiorarono qualche cosa di caldo. Tastò ben bene. Un braccio muscolo. Risalì, gomito, spalla, collo, volto. Sentì la barba sotto le dita, ruvida, pungente ma piacevole.
Le prese la mano e la baciò con dolcezza –Buongiorno, mia Dea-
-Buongiorno, Bor- salutò dolcemente lei.
Si strinse di più al corpo del compagno. Sentiva un po’ di freddo.
Bor l’avvolse nella coperta –Sei bella anche quando ti svegli- costatò l’alieno, accarezzando i capelli setosi di Zakuro.
-Tu invece hai una faccia da incubo- si arrampicò lungo il petto muscoloso e raggiunse le labbra –Mi sa che è ora di tornare-
-Quindi devi rivestirti?- domandò l’alieno, malizioso.
-Preferisci che mi vedano tutti così?-
Bor ridacchiò –Va bene, andiamo-
Si cambiarono velocemente, scambiando occhiate furtive ai loro corpi nudi e al letto scompigliato.
La mente di Zakuro tornò alla sera prima, quando, pian piano, Bor l’aveva portata tra quei morbidi guanciali di casa sua e rise di se stessa.
 Chi l’avrebbe detto? Che si fosse proprio… che pensiero divertente.
Lei, innamorata.
-Andiamo?- Bor le tese una mano.
Zakuro mutò in Dea e gliela strinse –Andiamo- e teletrasportò se stessa e il suo compagno a casa Ikisatashi.
**
Ierol  osservava la figlia Lay che parlava con Retasu e Minto, da dietro la porta. Sembrava più serena. Ne era contento. I suoi occhi scuri si posarono sul suo ventre. Non aveva mai notato quella piccola rotondità, quel po’ di gonfiore.
Quando il defunto Sovrano aveva chiesto la sua mano, in modo ufficioso, aveva avuto dei dubbi.
Ora, un po’ se ne pentiva.
Nella stanza entrarono Kisshu e Pai.
 I due fratelli andarono incontro a Lay. Kisshu le toccò la pancia e mormorò parole sciocche alla futura nascitura, scherzando, mentre Pai la guardava, e comunicavano come solo loro due sapevano fare.
Poi Kisshu si voltò verso Minto e le sfiorò una guancia con le labbra, lei arrossì ma non si scostò. Pai accarezzò il collo di Retasu con tenerezza e si sedette accanto a lei e la gemella.
Saku fiancheggiò il marito –Da quando sono diventati così grandi?- domandò l’uomo.
-Da quando sono andati in guerra- fece Saku –La Terra li ha resi più.. maturi-
-Spero non rimangano scottati-.
Ierol si era accorto dei sentimenti dei suoi figli e di quelle ragazze.. ed erano sentimenti pericolosi. Si sarebbero dovuti divedere. Sarebbe stato troppo per i loro giovani cuori.
“Prego qualsiasi divinità lassù” mentalmente apostrofò, pensando alle Dee presenti sotto il suo tetto “Prego perché non soffrano”.
*
Eynis guardò il papiro. “Eppure, non è un disegno nuovo”. Lo girò tra le mani.
“mmh”.
Controllò meglio.
Poi, le si accese una lampadina –CI SONO!- urlò e corse fuori dal laboratorio.
“Come ho fatto ad essere così cieca?!”
*
Poco prima
Ichigo curò l’ennesimo bambino malato ed accanto a lei c’erano Karl e Ryou. Karl faceva un elenco delle persone mentre Ryou faceva segno a chi potesse o meno avvicinarsi. Tra un malato e l’altro dava alla ragazza almeno tre minuti di pausa, ma si rendeva conto che oramai era diventata una cosa naturale usare il potere dell’Aqua Mew.
“Chissà se è pronta, adesso”.
Quando cessò il flusso di persone, Ryou le domandò –E se facessi rinascere il pianeta?  Dopo potremmo occuparci di Deep Blu e nel frattempo mettere le persone al sicuro sulla superficie-
Lei lo guardò –Ci stavo pensando- era seria ma non grave, serena.
Karl si intromise –Non sarebbe uno sforzo troppo grande?-
-No se aiutata dalle quattro Dee- fece Ichigo, alzandosi –Torniamo a casa. Mi daranno ragione-.
Karl fece per ribattere ma decise di non dire niente. Guardò Ryou. Quel ragazzo chiedeva tanto. Probabilmente desiderava che quella storia finisse. Contro di lui non aveva niente ma.. ne era geloso. Guardava Ichigo come un innamorato guarda la sua innamorata. E lei lo ricambiava.
 
Casa Ikisatashi.
I tre entrarono nella stanza, dove c’erano Retasu, Minto, Lay, Pai, Kisshu insieme a Saku e Samia.
-Devo parlarvi, ragazze- disse la rossa.
Tutti alzarono lo sguardo su di lei –Chiamo le altre- disse Retasu, chiudendo gli occhi e chiamando Zakuro e Purin.
-Ma solo lei ci riesce?- domandò Karl
-No, possiamo farlo noi - disse Minto –E’ forte,  ma credo sia solo uno dei tanti poteri nuovi-
Un minuto dopo videro arrivare Purin con Taruto e comparire Zakuro e Bor. Nessuno domandò dove fosse finita la Mew lupo la notte scorsa.
-Ragazze- Ichigo prese un bel respiro profondo –Dovete aiutarmi ad espandere il Potere Mew, il potere dell’Aqua Mew, su tutto il pianeta. L’avvolgerò e lo renderò vivibile-
Zakuro inarcò un sopraciglio –Ne sei sicura? Potrebbe essere troppo per te-
-No, andrà tutto bene- assicurò la rossa.
-E come pensi di far partire il tuo potere?- domandò Kisshu, incrociando le braccia sul petto – Con la Mew Aqua fisicamente qui, era facile far sprigionare il suo potere. Il modo migliore adesso sarebbe uscire sulla superficie e non so quanto sia possibile. È quasi impossibile rimanere molto, lassù-
-Ma se le Dee mi proteggeranno, andrà tutto bene!- disse Ichigo, risoluta.
-Ichigo, ragiona…- Minto le si avvicinò –Posso capire il tuo desiderio ma…-
-Minto, questa gente non può più stare qua. E poi… Deep Blu sta riprendendo le forze. Così facendo convinceremo la gente a schierarsi dalla nostra parte!-
-MMh…- Purin guardò Ichigo –Io sono con lei. Possiamo farcela!-
-No, Purin!- Retasu guardò la bambina, ma questa rispose –Basta. Se facciamo vedere quanto siamo forti, Deep Scemo capirà che contro di noi non si può mettere! E chi è al suo seguito ci penserà due volte prima di attaccarci!-
Pai guardò Purin, poi Retasu –Ha ragione la scimmia- asserì.
Retasu sbuffò d’irritazione –E quando vorresti fare questo lavoro?-
-HO LA SOLUZIONE!- Eynis entrò nella stanza, seguita da Ierol. Si piegò su se stessa e respirò a fondo –So… il papiro è…- respirò a fondo –Il papiro… nel papiro c’è la pianta del Palazzo-
Silenzio.
–Stai scherzando?- chiese Lay
-Serissima.- Eynis annuì, con foga -Ho controllato. È la pianta del Palazzo, ma secondo un progetto vecchissimo-
-E come hanno potuto fare il papiro qui, su questo pianeta?!-
Eynis sorrise –Siamo stati ciechi. Non abbiamo pensato che il papiro può essere stato fatto sulla Terra-
- Perdonatemi …- Ichigo guardò in alto, pensierosa –Da quanto tempo esiste il Palazzo del consiglio?-
-Più o meno  da quando ci siamo insediati qui- affermò Karl.
Kisshu chiese ad Eynis –Hai il papiro qui?-
-Certo- la rossa glielo passò.
Kisshu scrutò il papiro e lesse le parole nella sua mente -“Quando saranno giunti a noi le Forze primarie, la nostra salvezza sarà solo un pallido ricordo. Lui non morirà, Lui tornerà sempre. Solo la Chiave lo terrà chiuso, qui, dove il nostro amato Sole non ci raggiungerà mai”-
Mentre gli altri parlavano, nella sua mente si delineò la soluzione.
-Voi siete le forze primarie- disse Kisshu –Voi, le Mew Mew. Ichigo è la chiave. Questo pianeta non doveva essere una prigione per noi, ma per Deep Blu-
-Che cosa stai dicendo?- Pai si mise dietro di lui, chinandosi sul papiro
-Ma sì. Qualche cosa deve essere andato storto e siamo rimasti qui intrappolati-
-Forse pensavano che Mew fosse con loro- disse Purin
-Può essere-
Silenzio.
-Trasformatevi in Dee- disse Pai
-Motivo?- Zakuro scrutò l’alieno
-Shoji ci ha dato questo coso. Ci sarà un motivo. Non può essere solo una rappresentazione del palazzo-
Ichigo ci pensò –Datemelo- Kisshu glielo passò.
Ichigo chiuse gli occhi “Mew, cosa dovevamo trovare? Cosa dovevamo cercare? Che cosa apro, io?”
Le menti delle Mew Mew furono tutte avvolte da una strana nebbia e poi… caddero a terra, prive di senso, mentre Ichigo continuava a trasferire il suo potere alla pergamena.
Kisshu, Pai, Lay e il resto dei presenti si lanciò contro le ragazze svenute.
-Ichigo!- Ryou si avvicinò alla ragazza, che intanto si era illuminata di luce azzurra.
La rossa aprì gli occhi, ora cerulei –Non temete per loro. Ma per parlarvi ho bisogno della loro forza- la voce di Ichigo era distorta.
-Sei… Mew?- Taruto guardò la ragazza, sbalordito
-Si, sono io-
-Cosa… vuoi dirci?- chiese Ryou, osservando la ragazza, immobile davanti a loro.
-Questo è il posto dove si cela Deep Blu- disse Mew –è al centro del Palazzo. Nelle fondamenta-
-Impossibile! Non c’è modo di…- Ierol provò a contraddirla, ma Mew sorrise come si sorride ad un bambino –Sono stati i vostri avi a fare quella prigione. Lì vi era il suo vero corpo, sulla dimensione da voi visitata poco tempo fa, il suo spirito. La Mew Aqua, io, servivo a farlo tornare integro, quando eravate sulla Terra. Adesso ha bisogno di sangue ed ogni ora che passa accresce la sua forza. Si sta nutrendo dei suoi stessi uomini-
-Abominevole- mormorò Lay.
-Ma Kisshu, tu hai detto bene- Mew guardò l’alieno –Io… Ichigo è chiave. Questo pianeta non era per voi, ma solo per lui-
-E allora perché siamo qui? In quest’inferno?- Pai, che si era chinato verso Retasu, la strinse al petto –Perché?-
-Corruzione. Le loro anime erano corrotte, oramai e non vollero tornare a contaminare la Terra. Io rimasi con gli ultimi terrestri, ma decisi di farli rinascere. Il loro dolore era immenso e le Dee erano oramai scomparse, figure lontane e dimenticate-
-Perché non ne sapevamo niente?- Kisshu strinse i pugni, reprimendo la rabbia.
-Perché la memoria si perde- sorrise Mew, nostalgica
-Ma è giunto il momento. Recatevi qui- toccò la mappa e un punto si illuminò di rosa –Qui troverete la prigione di Deep Blu-
-Perché ce lo dici solo ora?- Lay guardò Mew, e per un attimo la odiò. Arwel poteva essere ancora vivo.
-Perché il potere di Ichigo non era così forte- fece Mew –E le Dee devono conoscere la verità-
-Quale verità?- Kisshu guardò Mew, intensamente e quella evitò il suo sguardo, guardando Minto, che teneva fra le braccia.
- Il loro compito è gravoso- fece una piccola pausa, come dare il tempo alle parole di essere assorbite –Darò ad Ichigo il potere necessario per dar la vita a questo pianeta e lo potrà fare subito ma dopo, concentratevi contro Deep Blu- chiuse gli occhi e si illuminò un secondo e nelle sue mani apparve l’Aqua Mew. Quando riaprì gli occhi, era tornata Ichigo.
Guardò la piccola sfera fluttuante –Ragazze?- le altre Mew Mew si svegliarono, tornando lucide in pochi secondi.
-Forza, facciamo come ha detto Mew!- disse Purin, riprendendo la lucidità velocemente
-L’avete sentita?- chiese Taruto, tenendola stretta.
-Si- fece la piccola. Per un attimo diventò seria e Taruto provò a leggere lo sguardo della ragazzina, ma questa distolse lo sguardo –Dobbiamo andare, forza-
-Si, dobbiamo andare- disse Zakuro, alzandosi in piedi, seguita da Retasu e Minto. Circondarono Ichigo –Non abbiamo  tempo per chiedere al Consiglio- fece la viola  e si teletrasportarono via, aiutate dai loro nuovi poteri.
-Aspettate!-
Troppo tardi, per fermarle.

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Capitolo 31
*** Capitolo 30 ***


 Altri due capitoli e… la fine! Che fatica, gente =) sono un parto queste ff! XD
 

Ogni volta prima di pubblicare penso “E se ho fatto la cazzata?” poi però mi rilasso e clicco su quel pulsantino XD
 

Un grazie di cuore a Marty_Angel, Mew Cherry e StellinaGirl3942 (si, aggiorno molto lentamente per mancanza di tempo e alle volte di fantasia XD).
 

Bene gente.. ecco a voi il capitolo.. chiedo scusa per la sua “cortezza” (voglio la licenza poeticaaaa) ma è stato piuttosto complicato scriverlo! Ed ora… BUONA LETTURA!
 
Capitolo 30
“Rinascita”
 
-E’ terribile!- Retasu si mise le mani sulla testa, stando attenta che non le volassero gli occhiali -E’ peggio di ciò che avevamo immaginato!-disse alle sue compagne.
Le Mew Mew erano arrivate sulla superficie del pianeta. Era una tempesta di ghiaccio, polvere, gelo. Respiravano a fatica, si sentivano appesantite –TRASFORMIAMOCI!- urlò Minto, coprendosi gli occhi con una mano, cercando di guardare oltre la tempesta, inutilmente.
In cinque, bellissimi, raggi di luce, le mew mew mutarono nei loro sgargianti vestiti.
Mew Ichigo chiuse gli occhi e richiamò lo Scettro Mew. Lasciò che la Mew Aqua galleggiasse davanti allo scettro e venne assorbita dal cristallo a forma di cuore. Le quattro Mew Mew, intanto, si erano messe in cerchio attorno alla Leader.
-Mew Mew Power… TUTTE PER LA LUCE!- urlarono, mentre venivano inondate di luce.
Mew Ichigo respirò a pieni polmoni e poi urlò  -Mew Aqua Rod, Shining!-. (*).
La luce azzurra del cristallo le avvolse tutte e Mew Ichigo sentì l’energia delle sue amiche scorrerle nelle vene, ma capì subito che non andava bene.
“Dobbiamo intensificare, o non potrà mai ridare vita a questo  inferno!”
-TRASFORMATEVI IN DEE!- urlò la ragazza, mentre sentiva l’energia del Cristallo confluire nello scettro.
Le sue amiche eseguirono l’ordine e la Mew Aqua prese ancora più potere e Mew Ichigo poté librarsi in aria, mentre le bolle colorate le avvolgevano, come avvolgevano quel pianeta inospitale e gelato.
Ce l’avrebbero fatta?
**
-Dobbiamo andare in superficie!- dissero Pai e Kisshu, dirigendosi verso una delle astronavi per il passaggio al “piano superiore”. Erano entrati nel bunker dove c’era anche la loro vecchia navicella, ma la ignorarono. Ne volevano una piccola e veloce.
Alcune guardie provarono a fermarli, ma Kisshu e Pai li cacciarono via, attaccandoli e ferendone qualcuno, stando però attenti a non uccidere. Erano comunque dei soldati e l’istinto di reprimere la vita dei nemici era forte.
Comparvero altre tre guardie e li bloccarono, schiacciando i loro corpi contro il duro e freddo muro –Le Mew Mew stanno attivando la Mew Aqua!- fece Kisshu, tentando di liberarsi.
Sopraggiunsero Ierol ed il resto del gruppo –Lasciateci passare, vi prego!- disse l’uomo.
-Non possiamo far passare nessuno, signor Ikisatashi- disse una guardia –Ordini dall’alto-
-Ma..!-
-Chiedete udienza al Consiglio-
-Non abbiamo tempo! quelle ragazze sono…-
-E come avrebbero raggiunto la superficie senza le navette?- una guardia strinse la presa su Pai –Tutte stronzate. Questi due vengono arrestati. Voi andatevene, se non volete fare la stessa fine! Hanno attaccato e ferito quattro guardie!-
*
Passò una lunga mezzora e alla fine, il Consiglio accolse Ierol.
Gli uomini e donne presenti lo guardarono irritati –Cosa vuole ancora da noi, Ikisatashi?-
-Novità!- urlò l’Ikisatashi capo famiglia –Le Mew Mew stanno rigenerando il nostro pianeta, ma dobbiamo salire in superficie al più presto!-
Un mormorio si alzò nella sala, un mormorio di sorpresa, sdegno, derisione.
“Non avremo mai il permesso e quelle ragazze moriranno”.
**
Prigione.
-FATECI USCIRE DI QUI!- urlò Kisshu –Ma perché solo noi due?!- si lamentò.
Pai camminava avanti e indietro nella cella –E’ inutile urlare- fece, nervoso.
“Retasu? Stai bene?  Mi senti?” La sua Retasu.. non gli rispondeva. Era troppo lontana? Le era successo qualche cosa?
-Quell’aria è tossica, le distruggerà-
-Non possiamo fare niente per loro, Kisshu-
-Come fai ad essere così calmo?- lo accusò il fratello
-Agitarsi non serve a nulla- “Rispondimi, bimba. Rispondimi”
La mente di Pai, come quella di Kisshu, furono colpiti da un’immagine.
La loro superficie, orrenda e mostruosa e le cinque ragazze che diffondevano il potere Mew.
La loro pelle si stava ricoprendo di cristalli di ghiaccio ed erano affaticate, distrutte.
Ma la luce avvolgeva ogni ghiacciaio, ogni crepa, dando una nuova vita.
Mew Ichigo si librava in aria e le piccole ma lucenti bolle si posavano sulla terra.
Una bolla, un po’ di verde.
Il nucleo del pianeta tornava a bruciare, la terra si riscaldava, l’atmosfera diventava dolce e profumata.
Ma quelle ragazze, caddero a terra, senza forze.
Pai e Kisshu si guardarono –Usciamo di qui!- disse il maggiore.
Si avvicinò alla porta della cella e trovò la serratura. Cercò sul pavimento un qualche cosa di sottile e resistente e trovò un pezzo di ferro arrugginito.
-Lo sai fare veramente?- chiese Kisshu, sorpreso.
-No, sto improvvisando- ammise Pai. Improvvisare non era il suo forte ma una volta lo aveva visto fare nei film terresti.. “Che qualcuno lassù mi aiuti”
Passarono minuti lunghissimi e alla fine… Clik! La porta si aprì.
-Andiamo alle navicelle- disse Pai, ma Kisshu lo fermò, indicando delle pistole a raggio posate in un angolo –Per sicurezza meglio prenderle-
-Già, per sicurezza- Pai soppesò l’arma.
Un cenno d’intesa ed i due fratellastri corsero via, pregando di non incontrare nessuno sulla loro strada.
*
Mew Ichigo volava sul cielo scuro e pensate “Sto usando troppo potere!” pensò, stremata.
“Non fermarti, Ichigo!” le disse la voce di Mew Minto.
“Ragazze, non riusciremo ad andare avanti per molto!” disse Mew Purin.
“Non possiamo arrenderci!” la voce di Zakuro.
Mew Ichigo strinse lo Scettro. Quanto avevano curato, fino a quel momento? Quanto era rinato quel pianeta?
Non temere, Ichigo, ti darò più potere.
Quella era Mew! “Grazie!” disse Mew Ichigo, sentendosi rinvigorire.
Passò sopra le sue compagne e le vide, inginocchiate, stremate e la loro trasformazione rischiava di sciogliersi a momenti e quel clima, quel posto non era sicuro.
“Forza!”
SI illuminò in una luce abbagliante e sembrò una stella in cielo. Il pianeta venne circondato dalla luce, la terra tremò un attimo e gli abitanti del sottosuolo percepirono una grande energia.
Deep Blu percepì il potere di Mew ed urlò di rabbia, uccidendo sul colpo, rompendogòi l’osso del collo, l’uomo che lo stava nutrendo con il suo sangue.
-Nooo! Non doveva succedere così! Ora sono come scariche!-
-Mio Signore- Druza si inginocchiò –Forse è meglio così. Sarà facile eliminarle-
Deep Blu lo guardò con disprezzo –Tu sai il vero motivo per cui si sono risvegliate le Dee, vero?-
-Per contrastarla- affermò Druza.
Deep Blu dissentì –Per non vivere più-
-Come?-
-Sicuramente già lo sanno- Deep Blu serrò i denti –Maledette Mew Mew-
**
Kisshu e Pai avevano sentito il potere Mew delle ragazze e per fortuna non incontrarono nessuno ad ostacolarli.
Arrivarono alle astronavi e partirono. Per arrivare alla superficie ci misero quindici minuti buoni ed ogni minuto sembrava infinito. Si guardavano e potevano leggere l’inquietudine nello sguardo dell’altro. Con la mente cercavano di mettersi in contatto con le loro Mew Mew, inutilmente.
Arrivarono, infine. Mentre cercavano l’attrezzatura necessaria, gli occhi di Kisshu vennero investiti da una luce tenue. Si affacciò ad un piccolo oblò –Pai, guarda!- chiamò il fratellastro, che lo raggiunse prontamente. Davanti ai loro occhi,  un mondo vero.
Simile alla Terra, per colori e luci. Ma quella non era la Terra, ma il loro pianeta, la loro Terra.
-Ce l’hanno fatta!- Kisshu strinse un attimo Pai e si precipitò fuori dalla navicella, e quando respirò l’aria, si sentì rinato.
-Ragazze? Minto? Ichigo?!- urlò i nomi e in lontananza vide delle figure stese a terra e corse loro incontro.
Le ragazze erano prive di sensi, ma stavano bene, constatò con gioia.
Toccò Minto, le sfiorò la guancia. Era in forma umana, semplice ed esausta.
Pai arrivò subito dopo ma non perse tempo. prese Retasu in braccio –Portiamole al sicuro, adesso-
-Naturalmente- Kisshu si caricò Purin su una spalla e Minto dall’altra.
“Sono veramente delle Dee”.
La loro Terra era rinata ma ancora non erano consapevoli delle ragazze che si affrettavano a portare al sicuro.
 
 
Note:
(*)chiedo scusa per i due attacchi in lingua differente, ma non ricordo e non trovo l’attacco in lingua originale di tutte le Mew Mew… xD

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Capitolo 32
*** Capitolo 31 ***


Meno uno!
Gente, ci siamo quasi… dopo quasi tre mesi circa, più o meno, la ff è quasi finita (sono stata veloce XD.. o almeno relativamente visto che era abbozzata da un po’ XD)…

Ormai siamo alle battute finali.. come finirà? Come si risolveranno le vite dei nostri eroi?
Eeeeeeh! Andate e leggete!
 
Un grazie speciale a Marty Angel e Mew Cherry per i loro commenti ^3^
Buona lettura!!!!
 
Capitolo 31
“Inizio!”
 
-Un miracolo!-
-Che siano benedette!-
-Lode alle Mew Mew!-
Urla, strepiti.
La gente preparava i suoi averi per risalire in superficie, per costruire nuove case, città. Per rifarsi una vita.
Le Mew Mew erano le salvatrici. A casa Ikisatashi arrivava roba in ogni genere, doni per le eroine del momento.
Le ragazze erano soddisfatte del loro lavoro. Ci avevano messo tre giorni interi per riprendesi del tutto.
Gli scienziati avevano visto come la superficie era rinata, l’atmosfera pulita ed anche il nucleo terrestre aveva ricominciato avivere.
Eynis guardava quei dati con stupore e rideva di cuore.
-Il Consiglio vi è grato- ripeteva Ierol, in continuazione e le ragazze arrossivano, ripentendo sempre “Non abbiamo fatto niente di che”, ma il capo famiglia Ikisatashi non si preoccupava delle loro gote rosse, ma le abbracciava, baciava, stringeva loro le mani e guardando Samia guarita, si sentiva inondato di felicità.
Tutto andava per il verso giusto.
-Ma come avete fatto?- Saku accarezzava la testa di Purin, che si lasciava coccolare dalla bella donna.
-Perché in noi ci sono poteri grandiosi!- rispondeva lei, descrivendo cosa avevano provato.
Ryou, però, le metteva sempre in guardia –Ora però si sono rotti tutti i braccialetti- constatò –Dovrete mantenere un controllo non indifferente-
-Non preoccuparti sempre!- lo rimproverava Ichigo   -Siamo grandiose! Anche Deep Blu ci penserà due volte prima di attaccarci!-
E via, i soliti discorsi, litigi, abbracci, baci di quella famiglia oramai allargata.
Tutto era perfetto e quasi si dimenticarono della minaccia che aleggiava su di loro.
 
Ryou, una sera, pensò di far visita ad Ichigo nella sua stanza. La trovò seduta a gambe incrociate, i capelli sciolti e pensierosa –Posso entrare?- domandò, affacciandosi.
-Certo- sorrise lei, per un attimo titubante.
Ryou si sedette su una sedia vicino a lei –Tutto bene?-
La rossa sorrise amaramente –Sono molto tesa. Sento che Deep Blu si sta avvicinando-
Ryou le prese una mano e gliela strinse –Vendicheremo Masaya- disse, risoluto –E torneremo a casa-
Ichigo ci pensò –Casa…-.
Quanto le mancavano i suoi genitori? Keiichiro? E le sue compagne di scuola? Cosa stavano facendo, adesso?
Quanto le mancava la sua vita? Aveva sempre dato per scontato tutto, non si era mai resa conto di quanto tutto potesse esserle strappato via.
-Mi manca, la mia casa- e giù una lacrima, che Ryou raccolse con delicatezza, usando le sue labbra schiuse, cullando Ichigo come se fosse una bambina.
*
Retasu stava pettinando i capelli a Samia, nella stanza della piccola.
Silenziosamente entrarono Pai e Saku nella stanza –Ancora sveglia?- fece la donna, con un finto rimprovero
-Mammina, Retasu mi stava raccontando una storia!- si giustificò Samia
-Non è proprio così- gocciolone da parte di Retasu –Mi sta facendo molte domande- sorrise, chiudendo i capelli in un fiocco –Ti piace così?-
-Si!- le si accoccolò al petto –Retasu può dormire quaaa?- implorò
-Non penso proprio- disse Saku –Pai, porta la nostra signorina ospite nella sua camera, io penso alla birba-
-Ma mammaaaa!-
-Niente storie, su!-
Ridendo, Retasu si fece accompagnare in stanza da Pai, -Tua sorella è proprio…- si fermò a cercare la parola adatta
-Proprio?- la incalzò il suo interlocutore
-Non lo so, ma sembra che le abbiamo iniettato dell’argento vivo addosso!-
Pai sghignazzò –Lo so. Cosa le stavi raccontando?-
-Mi chiedeva di casa mia- fece spallucce –Un po’ di pettegolezzi tra donne-
-Del tipo?- Pai la spinse dolcemente nella stanza e la seguì, ridacchiando pensando alle “chiacchiere tra donne”.
-Mi chiedeva della mia famiglia, se avevo fratelli o sorelle…-
Pai ci pensò un attimo, chiudendo delicatamente la porta –Non so niente di queste cose, io- la guardò, e le aggiustò la frangetta sulla fronte –Ti va di raccontarmi qualche cosa a me?-
Retasu annuì, arrossendo lievemente –Che cosa vuoi sapere?-
-Incomincia a parlare dall’inizio- si accoccolò con lei sul lettino della ragazza, stringendola tra le braccia.
-Mia madre si chiama Tomoe e mio padre Sakurada. Poi ho un fratello dell’età di Purin e Taruto, ed è molto diverso da me, caratterialmente. È un peperino. Una volta, quando era piccolo, voleva a tutti i costi  arrampicarsi sul lampadario del salone e ci è riuscito e ancora non sappiamo come l’abbia fatto. Mia mamma dice sempre che io ero l’opposto. Era una bimba talmente tranquilla che stavo dove mi mettevano…- sorrise a qualche vecchio ricordo –Siamo in tutto quattro-
-C’è altro?- Pai le baciò la testa, ispirando il suo profumo.
-Mmh… Ho 17 anni…- fece, come se fosse abbastanza scontato.
Pai si irrigidì –Veramente?-
-Si, perché?-
-Ma allora sei…- cercò l’espressione giusta –Molto giovane-
-Perché, scusa- Retasu aggrottò la fronte -Tu quanti anni hai?-
Pai tossicchiò, nervoso –23-(*).
Retasu si voltò a guardarlo, per quanto la posizione glielo permettesse –Veramente?-
Si fece un calcolo veloce -18…19… sei anni più grande di me!-
-E’ un problema?- domandò Pai, con una nota ansiosa nella voce.
-Emh, non credo- pensò Retasu al semplice fatto che l’età poteva essere uno dei problemi. L’ultimo, anzi.
Erano semplicemente di razze diverse e lontani anni luce!
-Ti manca casa tua?- Pai la fece tornare contro il proprio petto.
Retasu sospirò. Non poteva che essere sincera -Sì. Da morire-
-Presto li rivedrai- a Pai strinse lo stomaco. Ora che l’aveva ritrovata le doveva dire addio? Decise di non pensarci –Ti lascio dormire- si scostò da lei ed uscì dalla stanza, dandole prima un bacio sul naso e mormorando –Buonanotte-
*
Ichigo dormiva un sonno inquieto.
Arriva, arriva.
Chi?
Lui, Deep Blu! Attaccherà a breve! Ichigo, svegliati!
Ichigo si alzò di botto, sudata e col respiro spezzato. Sentì un boato provenire da fuori e
si affacciò velocemente.
Druza stava in piedi davanti casa Ikisatashi e stava scagliando potenti palle energetiche contro tutto.
-DRUZA!- urlò la Mew Neko, trasformandosi e lanciandosi dalla finestra, atterrando con grazia felina.
Druza ghignò, nel vederla –Prendetela!- urlò.
In quel momento comparvero due gruppi.
Uno composto dalle Mew Mew e alleati, l’altro da nemici, che circondarono Mew Ichigo.
I nemici erano in totale cinque e mentre qualcuno cercava di afferrare la ragazza gatto, altri due tenevano occupati gli alleati insieme a dei Chimeri.
-Druza, ti ammazzo!- urlò Mew Ichigo, scagliandosi contro di lui, con il cuore di peluche in mano –Per Masaya!- un pugno in pieno volto costrinse Druza a strofinare per terra. Quelli che cercavano di prendere Mew Ichigo le presero le braccia e gliele misero dietro la schiena e uno la colpì alla bocca dello stomaco. Inutile resistere, Ichigo perse i sensi, sciogliendo la sua trasformazione.
-No, Ichigo!- Mew Minto si lanciò contro i gruppo, ma uno dei nemici la bloccò.
-Lasciate i chimeri!- disse Druza –Noi andiamo!-.
I tre chimeri erano enormi e simili a  piante carnivore.
Kisshu e Mew Minto riuscirono a sbarazzarsi del primo mostro e Zakuro, insieme a Pai, polverizzò l’altro in meno di un minuto. Il terzo fu soppresso da Mew Retasu, Mew Purin e Taruto
-La stanno portando in quel labirinto!- fece Mew Purin –Non abbiamo tempo da perdere- e insieme alle sue amiche corse verso il palazzo.
Pai, Kisshu e Taruto guardarono Lay e il genitori –Voi aspettateci in superficie. Fate evacuare la città. Recatevi in superficie,il più lontano possibile dal palazzo- disse Pai e insieme ai due minori raggiunserono il gruppo delle Mew Mew.
Saku si strinse le mani al petto –Buona fortuna- aveva il brutto presentimento che non avrebbe rivisto i suoi figli.
Lay le prese una mano –Mamma, andrà tutto bene. Facciamo evacuare la città-
Saku aspettò di non vedere più la figura dei tre figli all’orizzonte, prima di rispondere.
-Sì, andiamo-
*
Ichigo aprì gli occhi. Era in una stanza di pietra fredda con al centro un trono  rosso, dove vi era adagiato Deep Blu.
-Salve, Mew- disse in un soffio, eccitato.
-Tu!- ringhiò la Mew Mew –Vendicherò Masaya!- urlò, trasformandosi in un baleno e lanciandosi su di lui.
Deep Blu non si scompose più di tanto. Alzò una mano e la bloccò con una barriera invisibile –Dammi la Mew Aqua- ordinò.
Mew Ichigo balzò all’indietro –Vieni a prendertela!-
Ghignò –Speravo me lo chiedessi- si alzò lentamente –Sai cosa sei tu, Mew Ichigo?-
-Cosa?- ringhiò.
-L’essere più puro di tutto l’Universo!- allargò le braccia, quasi ad indicare la grandezza di ciò che stava per dire –Sei stata creata pura e dovresti rimanere pura per sempre. O almeno così dovrebbe essere- le si avvicinò lentamente –Ma se  io ti rendo impura, la Mew Aqua ti abbandonerà per sempre. La contaminerò ed entrerà in me, rendendomi finalmente immortale-
-Non ci riuscirai- fece lei, iniziando ad aver paura.
-Ti divorerò il cuore, contaminerò le tue carni - rise malignamente.
“Scappa, Ichigo!”
“Mew, non posso” pensò, disperata “Mi ha in pugno e non so dove posso andare”
“Devi trovare un modo” implorò la vocina “Non ci deve prendere! So cosa è capace di fare, l’ho già sperimentato!”
“Dobbiamo combattere e vendicare Masaya e Ao No Kishi”
“Ti prego…”
“Mew, va via, scappa tu. Trova un altro corpo ma non morirò scappando. Sono una Mew Mew”
La voce nella sua testa si spense in un singhiozzo.
-Hai avuto una conversazione con la mia piccola Mew?- Deep Blu era ormai a pochi passi.
-Cosa le hai fatto?-
-Doveva essere mia- disse in modo gelido, cambiando atteggiamento –E così è stato-
Mew Ichigo richiamò la sua arma –Verme schifoso, venderò cara la pelle!-
**
Aiutatemi, Dee!
-Ma questa è Mew!- Mew Purin sentì la voce nella testa, e come lei, i suoi compagni
“Se Deep Blu si approfitterà del corpo di Ichigo, non ci sarà più scampo, contaminerà il suo animo puro e io morirò con l’Aqua Mew!”
-Cosa vuoi dire?- Kisshu parlò ad alta voce, nervoso.  Quello che aveva sentito non gli piaceva per nulla
“Questo!”
Le immagini del passato invasero i loro pensieri, ma questa volta erano di Mew, la bambina creata dalle Dee.
La videro. Era come Ichigo, solo più piccola di statura  gracile, con lunghi capelli rossi e un sorriso bello come il sole. Era in una stanza ricca e piena di giochi, libri e ogni sorta di oggetto. Accanto a lei apparve Deep Blu, che le si sedette accanto, amichevole.
Mew si fidava di lui, era un po’ come un papà, un fratello maggiore.
Ma qualche cosa la turbò profondamente.
-Dammi la Mew Aqua, Mew-
-Come?-
-Ti ordino di darmela!- la prese per il collo, alzandola senza alcuna fatica e scagliandola contro una parete.
-Coff coff…- si alzò a fatica, piangendo –Cosa faaai?-
Le fu addosso –Se non me la darai tu, la strapperò via dal tuo corpo con la forza-
-E come vorresti fare?- tremò, terrorizzata.
-Mangerò ogni pezzo della tua carne-
-Sei pazzo, è una cosa impossibile!- Mew lo colpì al petto con le sue mani candide, tentando di spostarlo.
-No, no, no-
Il ricordo finì.
-Vuole…-
-…mangiarsi…-
-…il cuore…
-…d’Ichigo!-
*
Mew Ichigo cercava di rialzarsi da terra. “E’ troppo forte”.
-Sai, Arwel aveva un sapore forte- si leccò le labbra –Spero che il tuo sia più dolce-
Mew Ichigo rabbrividì –Mostro- e le lacrime le bagnarono il viso, dalla paura e dal ricordo del corpo del Sovrano.
-Dai, Ichigo, ti invito a cena- mosse la spada in avanti, velocemente e con energia e questa creò un’onda d’urto che fece tentennare la povera leader rosa.
“Ragazze… aiutatemi!” cercò un contatto mentale ma niente, non le rispondevano “Forse sono lontane”.
-Ribbon….- puntò l’arma contro Deep Blu –Strawberry CecK!-
Il raggio di luce rosa lo avvolse ma si spese subito.
-Fai di meglio, Ichigo!-
“Non ho altra scelta, devo usare la Mew Aqua” e pregò che Mew non l’avesse veramente abbonda nata.
*
-Come arriviamo al centro del Palazzo?- chiese Taruto
-C’è un passaggio segreto, o almeno ci dovrebbe essere- Pai esaminò il Papiro –A come sembra, l’entrata è nel corridoio Nord-
Non trovarono nessun ostacolo al Palazzo, probabilmente erano tutti in città a causa dell’emergenza evacuazione.
Karl allungò il passo e si fermò davanti al gruppo –So che è sconveniente da parte mia come da parte di Eynis, ma questi sono per voi- lanciò a Pai, Kisshu, Taruto e Bor piccoli ciondoli di cristallo freddo.
-Cosa sono?- Taruto studiò l’oggetto.
-Sbloccano i nostri poteri. Eynis ed io li abbiamo rubati a delle guardie quando siete ritornati-
Pai sorrise –Sei geniale- lo indossò. Prese Retasu per mano –Ci vediamo nel corridoio Nord, davanti alla statua del Re Suich- e si teletrasportò via, seguito dagli altri.
La statua in questione raffigurava un Re molto vecchio in atteggiamento militare e bellicoso –E’ il primo Re di questo pianeta- spierò Karl –Pai, è qui dietro il passaggio?-
Pai studiò la statua e toccò la spada del Re –Sì- in pochi secondi ci fu un cigolio e la statua si spostò .
-Come hanno fatto a non scoprirlo?!- domandò stizzito Kisshu –Non è così difficile-
-Nessuno l’ha mai cercato- commentò Mew Zakuro, scrollando le spalle.
-O forse l’hanno tenuto ben nascosto- aggiunse Pai.
-Scendiamo, avanti- Mew Minto si mise in prima fila, volando leggiadra, seguita da Pai e Kisshu.
Prima di scendere, Mew Retasu avvertì una spiacevole sensazione.
C’era una scala a gradini che portava verso le profondità e vi era una scarsa illuminazione. Taruto richiamò dei Para-Para che illuminarono l’ambiente, almeno un po’.
-Dobbiamo andare a destra- fece Mew Minto, esaminando la mappa con Kisshu, ma una voce li fermò.
-No, voi dovete andare all’inferno!-
-Shoji?!-
Mew Retasu strinse i pugni e guardò le sue amiche “Nessuno dovrà morire” si dissero mentalmente.
 
 
Note:
(*) ho considerato la maggiore età aliena diversa da quella umana. Noi siamo maggiorenni a 18 anni ma un tempo, l’uomo adulto era a 21, (infatti poteva votare a quell’età, o roba simile) e ho allungato un po’ la sua età, anche per giustificare la sua maturazione.
Karl e Bor son poco più grandi di lui, due anni massimo.
Ichigo e Minto hanno 16 anni.
Kisshu 17.
Purin e Taruto 13.
Zakuro e Ryou 19-20.
Scusate questa mia… decisione xD

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Capitolo 33
*** Capitolo 32 ***


Ultimo capitolo… salve gente, sono tornata =D purtroppo ho avuto dei grossi problemi sia con il computer sia con l’università, ma ecco per voi… il trentaduesimo capitolo =) e poi… solo l’Epilogo…
Ringrazio infinitamente Sweet96, Matiux, Mew_Cherry, Marty_Angel, lory_, I vostri commenti mi fanno un piacere assurdo! Grazie 1000! Mi fate emozionare ad ogni post =D spero di non deludervi!
Ed ora…
BUONA LETTURA!

Capitolo 32
“Dolore e…”
Shoji era davanti al gruppo, con la sua forma aliena –Vi conviene lasciare stare questa missione di salvataggio, tanto Deep Blu vincerà-
-Cosa ti hanno fatto?- Mew Purin guardò disgustata il volto di Shoji, distorto  e tirato.
-Mi hanno reso magnifico!- cercò con lo sguardo Mew Retasu –Vi lascerò andare solo se lei verrà con me- la indicò febbrilmente, ridendo.
Pai si mise fra lo sguardo di Shoji e la verde –Scordatelo.- ringhiò  -Non si scende a patti con gli scarti e i traditori-
Shoji non sembrò turbato.
-Qui, gli unici traditori, siete voi- alzò i palmi delle mani –Bum!- disse divertito e pochi secondi dopo vennero tutti investiti da una scarica elettrica.
Kisshu si rialzò e si mise in guardia, richiamando le sue armi –Ora vedrai cosa sappiamo fare noi- e gli si lanciò contro.
Nonostante l’apparenza, Shoji non sembrava così forte, nel corpo a corpo, anzi, Kisshu sembrava prevalere. Lo colpiva con calci, con il manico delle sue armi, lo pugnalava in punti non vitali, non perché non volesse ma perché Shoji si spostava sempre all’ultimo secondo.
Dopo averlo atterrato, Kisshu urlò –Andate avanti, vi raggiungo appena l’avrò sistemato-
-No!- Shoji colpì il soffitto con un fulmine uscito dalla sua mano ed il tetto iniziò a crollare.
-Via di lì!- urlò Mew Minto, guardando terrorizzata Kisshu.
Ci fu un fracasso immane, un rimbombo in tutto il corridoio e si alzò molta polvere.
-Coff coff- Mew Zakuro usò i suoi sensi per percepire i compagni accanto a lei
-Taruto!-
La voce di Mew Purin la raggiunse e le perforò le orecchie a causa del tono acuto e strozzato.
-No, Taruto!- Pai si mosse verso la bambina, che teneva il corpo di Taruto tra le braccia.
-Cosa è…?-
-Mi ha spostato ed è stato preso in pieno dai massi!- pianse Mew Purin –Apri gli occhi!-
Pai si avvicinò al fratellino. Respirava ancora. Debolmente ma respirava.
Kisshu colpì Shoji ad un fianco con un gemello e gli squarciò la pelle.
-No!- Mew Retasu si avvicinò a Kisshu e lo spinse via –Cosa stai facendo?-
Kisshu sbatté le palpebre un paio di volte, confuso –Retasu, guarda cosa ha fatto a Taruto!- la spostò violentemente, facendola cadere a terra –Questo deve morire o sarà solo un nemico in più-
-No, Kisshu!-
Shoji si teneva il fianco con una mano. Respirava a fatica e guardava Kisshu –Fallo il più velocemente possibile- implorò.
Kisshu alzò l’arma e fece per calarla ma un getto d’acqua lo fece sbalzare via.
Kisshu tossì, sputò e guardò Mew Retasu davanti a lui –Che diamine fai?!-
Pai, che aveva adagiato Taruto in angolo, si avvicinò alla verde –Retasu, finiscila!-
-No!- guardò le sue amiche, in cerca di sostegno –Non è lui che deve sparire-
Shoji tossì, sputando sangue –Oh, Retasu…- per un attimo i suoi occhi tornarono lucidi e lei lo riconobbe.
-Irakawa! Ma cosa ti è successo?- Mew Retasu non sapeva se poteva avvicinarsi o meno.
Shoji si rimise in piedi, a fatica e il sangue gocciolava sul pavimento –Non vi ho mentito del tutto. Mi hanno confuso per quel Keiichiro.. ero al Caffè per te- la guardò –Mi ero accorto che qualche cosa non andava, a scuola eri strana, non  mi riconoscevi per bene- sorrise amaro e tossì –Mi hanno portato qui e mentre torturavano quel Masaya- fece una piccola pausa –Hanno fatto la stessa cosa che hanno fatto a voi, hanno cambiato il mio DNA, hanno creato una macchina da guerra perfetta.-
-Kami-sama- Mew Zakuro socchiuse gli occhi, pronta a uccidere Shoji per una qualsiasi mossa. Si sentiva come un lupo a caccia.
-Retasu, Deep Blu vincerà questa guerra- la guardò –Vieni con me, mi ha dato il permesso di tenerti!-
Pai si mise nuovamente tra i due e Kisshu guardò sprezzante il mezzo umano –Anche io pensavo che lasciasse Ichigo, ma appena tu non gli servirai più, ti ucciderà ed ucciderà lei-
-No!- Shoji tornò ad essere teso –Retasu è un’umana, come me e con me deve stare, non con un alieno!-
Mew Minto gli puntò l’arco –Ma tu non sei più umano-
Shoji riuscì ad avvicinarsi a Pai e Retasu e con forza inaspettata, spinse via Pai e prese Mew Retasu per il gomito –Se non verrai con me, allora morirai con me- sorrise, pazzoide –Dentro il mio corpo c’è una bomba, pronta ad esplodere- si toccò il cuore –E’ qui-
-Lasciami!- Mew Retasu provò a liberarsi la quello la strinse più forte, ridendo –Siii! Salterete tutti all’aria!-
-No, Retasu!- Pai si lanciò sui due ma Kisshu fu più veloce. I tridenti affondarono  tra le scapole, sul cuore.
Shoji aprì la bocca, incapace di emettere un suono e cadde in avanti su Mew Retasu, ricoprendola di sangue.
-Nooo!- urlò la verde e Pai la prese per le spalle, portandosela vicina. Non voleva che si sporcasse di quel sangue impuro.
-Retasu, era spacciato!- cercò di dirle –Ci avrebbe ammazzati tutti- cercò di cullarla, ma lei si divincolò da quelle braccia e si guardò, sporca di sangue.
Le lacrime le bagnarono i volto –Regazze, non doveva morire nessuno, nessuno-
Purin strinse Taruto –Taru-taru… addio- singhiozzò.
Zakuro sciolse la trasformazione per prima, imitata dalle altre.
-Che cosa fate?!- Bor le guardò scioccato – Quell’essere non poteva vivere, non poteva!-
Minto lo guardò –Dobbiamo mantenerci pure nell’animo per fare quello che dobbiamo. Scusaci Retasu ma non penso tu sia stata contaminata da una cosa del genere-
Retasu chiuse gli occhi a Shoji –Cosa dirà la sua famiglia?-
Pai le guardò –Cosa state facendo?-
-Pai, quei Chimeri mutaforma che hai lasciato sulla Terra, falli sparire, alla fine di questa storia…-
-Cosa volete dire?- Kisshu si avvicinò a Minto –Cosa volete fare?-
-Faremo rinascere Mew con tutti i suoi poteri. Contrasterà Deep Blu al cento per cento-
-E’ una pazzia!- Karl si oppose
-No, ce l’hanno detto le Dee e Mew. Noi siamo le uniche a dover scomparire- disse Purin –Salutatemi Taruto, per piacere-
Chiusero gli occhi un attimo e si illuminarono di azzurro intenso –No!- Pai tentò di afferrare Retasu ma questa gli sorrise di rimando –Grazie, Pai-
Kisshu tentò di prendere le spalle di Minto ma lei gli disse –Non fare lo sciocco, Kisshu. E fa il bravo-
-Bor- Zakuro lo guardò negli occhi –Ti amo-
-No, Zakuro, non farlo!- Bor era disperato ma non poté più toccarla.
Purin guardò il corpicino di Taruto –Avrei voluto dargli più caramelle- sospirò –Ciao, ragazzi-
-No!- provarono ad afferrarle ma era del tutto inutile.
-Doniamo la nostra forza per aiutarvi- disse Retasu, sorridendo –Va bene così-
-Però non pensate a noi!- li richiamò Minto –Correte da Mew… da Ichigo!-
-Non può farcela da sola- disse Zakuro –VIA! Andate!-
Rimasero spiazzati e non sapevano cosa fare. Fu Kisshu a  muoversi per primo, non staccando gli occhi da Minto, che spariva –Questo non dovevi farmelo, bambolina- e corse via, seguito dagli altri.
Prima di andarsene, Pai aveva preso Taruto e si era voltato.
Gli era sembrato che prima di sparire, Retasu gli avesse detto qualche cosa.
Spinse indietro le lacrime.
-Ti ho perso per sempre?-
Taruto aprì un attimo gli occhi –E Purin?-
Pai se lo mise in spalla –Non ora, Taruto- e seguì i compagni.
**
Mew Ichigo rotolò sul fianco, evitando la spada di Deep Blu, che forò il pavimento freddo di pietra.
-Non rendere le cose più difficili, gattina- fece il semi Dio –Dai su, tanto non verrà nessuno ad aiutarti-
-Ti sbagli!- nella stanza apparve Kisshu, che si affrettò a prendere Mew Ichigo in braccio, facendola allontanare in più possibile da Deep Blu.
-Kisshu!- felice come non mai, Mew Ichigo si strinse un attimo alla maglia di Kisshu –Le ragazze?-
Kisshu le prese le spalle –Hanno dato il loro potere per te- disse, con gli occhi lucidi –Non ci sono più, sono scomparse-
-Cosa…?- strabuzzò gli occhi.
-Ah, e quindi hanno scoperto cosa dovevano fare per riattivare i pieni poteri di Mew?- Deep Blu sembrò disapprovare il gesto –Stupide umane-
Mew Ichigo guardò Kisshu –Cosa vuol dire? Si sono…-
-Sacrificate per te- apparvero Bor e Karl, subito dopo Pai –Ho messo Taruto al sicuro- fece il maggiore.
-Ecco i traditori che se la fanno con gli umani- accanto a Deep Blu comparvero, invece, Druza e Oshu.
-Noi siamo in vantaggio numerico- fece Kisshu, ghignando –Quei due li ammazziamo subito- richiamò i suoi gemelli e i suoi amici fecero lo stesso con le loro armi.
Oshu richiamò la frustra e Druza la sua spada.
-Mio Signore, lascia a noi i vermi- disse l’ex-consigliere.
-Non toccate Mew, lei è mia- disse allora il loro sovrano.
-Agli ordini!-
In meno di un secondo, gli furono addosso.
Pai venne attaccato da Druza, e fu costretto ad allontanarsi di un paio di metri mentre Oshu era stato intercettato da Kisshu e Bor –Vi faremo fuori!- disse l’alieno con la cicatrice.
-Vedremo!-
Karl si mise tra Deep Blu e Mew Ichigo.
-Con te ho un conto in sospeso!- fece Deep Blu, indicando Karl.
Il biondo digrignò i denti –Ichigo, le tue amiche si sono sacrificate per te- strinse il bastone e la guardò con la coda dell’occhio –Non so come funziona la cosa, ma richiama tutto il tuo potere, tutta la tua Aqua Mew e facciamola finita-
-Ma io..- Ichigo era sotto shock. Masaya era morto. Le ragazze erano scomparse. Era sola.
Sola.
Le ginocchia cedettero –Non ce la posso fare-
-Alzati, Ichigo!- Karl provò a farla alzare di peso, ma Deep Blu non gli diede modo di farlo. Gli comparì davanti e alzò la spada, e l’avrebbe tagliato in due se Karl non si fosse spostato all’ultimo, spingendo via la mew neko.
-Maledetto-
-Cosa farai, adesso? Sei tutta sola- rise Deep Blu –Non hai speranze. Sono morte con le tue compagne e l’amore della tua vita-
-Non ascoltarlo!- gli urlò Karl –Usa la tua forza, Ichigo!-
-Sei solo un piccolo gatto indifeso. E mi nutrirò del tuo cuore! E diventerò invincibile. e dopo aver distrutto questo pianeta, distruggerò la Terra!-
-Ichigo!- urlò Karl, cercando di far riprendere la ragazza, immobilizzata, pietrificata.
Kisshu lasciò a Bor il compito di combattere ed eliminare Oshu. Quell’alieno era difficile da avvicinare, a causa della sua frusta ma Bor, con le sue scimitarre, fendeva l’aria e molte volte era quasi riuscito a colpirlo.
Dall’altra parte, Pai si destreggiava con Druza, che rideva nel guardarlo attaccare e fallire –Era da tanto che desideravo ammazzarti, Ikisatashi!- la spada lo colpì al braccio e Pai saltò all’indietro, tenendo il braccio ferito. Esaminò un attimo la ferita. Era profonda e perdeva sangue.
-Te la restituisco con tanto di interessi!- con il suo ventaglio creò dei lunghi e affilati pugnali di ghiaccio, che si scagliarono contro Druza. Non poté evitarli tutti e infatti uno gli si conficcò sulla coscia.
-Tzè- Druza continuò a combattere con foga, mentre la sua spada si allungava a suo piacere.
Tornando a Kisshu.
Dopo aver lasciato Bor da solo, si era lanciato verso Karl e Mew Ichigo –Serve una mano?- aveva chiesto, ironico –Magari!- Karl si lanciò contro Deep Blu –Fai riprendere Ichigo!- gli urlò.
-No, Karl!- Kisshu guardò l’amico combattere contro Deep Blu. Era troppo forte. Lo avrebbe…
-Ichigo, non far morire nessun altro!- Kisshu si inginocchiò davanti a lei –Non rendere vani i sacrifici di nessuno!-
-Kisshu! Minto…  io…- mormorò e si accorse che stava piangendo.
Kisshu scosse la testa –Bambolina, sai perché mi ero innamorato di te?- le prese il volto nelle mani –Perché sei forte. Una persona determinata. E ti ho tanto desiderata- la guardò negli occhi –Ma tu hai sempre amato Masaya. E lui ha dato la vita per te. Non far sì che il suo sacrificio sia inutile! Minto… e le altre credono in te! Sono dentro di te!-
Deep Blu, intanto aveva colpito a morte Karl. La spada era stata conficcata nel ventre.
Karl cadde a terra, sputando sangue –Te l’avevo detto che ti avrei ammazzato per primo- commentò acido Deep Blu, dandogli un calcio e facendolo rotolare.
-No, KARL!- Kisshu guardò con orrore Deep Blu che alzava la sua arma contro l’amico –NO!- volò verso i due, lasciando la presa su Ichigo, ma erano troppo distanti.
Ma accadde qualche cosa.
Mew Ichigo era apparsa davanti alla spada di Deep Blu, prendendosi il colpo finale che doveva essere di Karl.
Afferrò la lama –Hai finito di uccidere- pianse la rosa, mentre un rivolo di sangue le usciva dalla bocca.
Deep Blu non poteva credere ai suoi occhi. Cosa stava succedendo alla ragazza che un momento prima era terrorizzata ?
-Cosa vuoi, stupida!?-
-ICHIGO!- urlò Kisshu, mentre il sangue gli si gelava nelle vene.
Bor diede il colpo di grazia ad Oschu, decapitandolo.
Pai riuscì a metter fuori combattimento Druza e insieme si gettarono su Deep Blu.
Kisshu prese Karl e lo teletrasportò via.
Era messo malissimo.
Pai e Bor invece non poterono avvicinarsi che di un paio di metri alla rosa e al tiranno perché Ichigo aveva emanato una luce fortissima, tanto da accecarli.
-Me la pagherai!- urlò la rosa.
Accanto a lei apparvero delle figure evanescenti.
Minto, Retasu, Purin e Zakuro, in forme divine.
Le cinsero le spalle –Usa il tuo potere- sussurrarono –Noi siamo con te!-
-Cosa state…?- Deep Blu mollò la spada, che aveva iniziato a scottare. Mew Ichigo estrasse dal petto la lama e la ferita si richiuse immediatamente.
La impugnò saldamente –Ti pentirai del male che hai fatto. Ti pentirai di ciò che hai fatto!-
Le quattro Dee avvolsero Deep Blu in un vortice, mentre la lama della spada diventava rosa e si illuminava sempre di più.
Le Dee provarono ad avvicinare il mostro verso Ichigo, che fendeva l’aria, nel disperato tentativo di colpirlo.
“Ti prego, fai il miracolo!” pensò, disperata.
-QUESTO E’ PER PURIN!- la voce di Taruto fu sentita troppo tardi, da Deep Blu.
Il piccolo alieno era acciaccato, perdeva sangue dal sopraciglio ed il braccio era piegato in modo strano. Si sentì orgoglioso nel sapere di aver colpito quel terribile tiranno.
Le bolas avvolsero il corpo sottile e l’alieno si trovò immobilizzato. Non fece in tempo  a liberarsi che Mew Ichigo lo raggiunse, colpendolo al cuore.
-E’ finita!-
Deep Blu emise un grido, mentre la luce lo avvolgeva.
Furono costretti a chiudere gli occhi tutti quanti e quando li riaprirono, videro il corpo senza vita di Deep Blu.
Mew Ichigo aveva sciolto la trasformazione.
Le quattro Dee la sorressero –Bravissima, Mew- le dissero.
Ichigo si girò verso Karl e strisciò verso lui.
Karl era sorretto da Kisshu, che guardava il volto sereno dell’amico –Karl!- Ichigo lo guardò
Quello aprì stancamente gli occhi –Sei stata fan..tastica-
-Karl, ti guarirò!-
Impose le sue mani su Karl, ma qualche cosa non andò come previsto –Perché non funziona!- urlò, disperata.
-Perché è troppo tardi- disse la figura evanescente della Dea Minto.
-No, Karl!-
-Shh…- l’alieno avvicinò la mano al volto di Ichigo –Stai piangendo per me?- le asciugò a fatica una lacrima –Grazie.. mi… sarebbe piacuto… conoscerti meglio..-
-Oh… Karl…- Ichigo iniziò a singhiozzare.
Karl si arrampicò sul busto di Ichigo ed arrivò alle sue labbra –Un po’.. mi piacevi- e le sfiorò le labbra e chiuse gli occhi, per l’ultima volta, accasciandosi sul ventre di Ichigo.
Kisshu adagiò il corpo del compagno –Addio- mormorò, mentre le lacrime gli bagnavano il viso.
-Avanti, Ichigo-  la Dea Purin le prese il volto, stravolto –Dopo la morte c’è un mondo magnifico e lui è morto sereno-
-Ragazze!- Ichigo guardò le figure evanescenti –Ho perso pure voi?!-
La Dea Zakuro la guardò –Non è il destino di queste ragazze ritornare dopo questa battaglia.
-Ho bisogno di voi!- tentò di abbracciarle, ma le attraversò –No! Ridatemele!-
-Non possiamo- fece triste la Dea Retasu.
-Vi scongiuro!- Ichigo poggiò la testa al pavimento, continuando a piangere –Troppe persone hanno perso la vita! Dopo Masaya… Arwel… karl… non pure loro! Sono parte di me!-
-Ci spiace- fecero insieme.
-NO!!!!- Ichigo si illuminò di rosa –Non sono stata in grado di salvarli, ma loro le riporterò indietro!-
-Ichigo!-
Nuovamente fu avvolta dalla luce e si alzò, toccandole, finalmente –Ragazze, tornate da me!-
-Loro erano solo un’immagine di ciò che erano una volta- disse la Dea Zakuro –Non dovevano esistere veramente-
-E invece esistono! Ho vissuto con loro i migliori momenti della mia vita            !- le lacrime rigavano le guancie –Sono le mie migliore amiche! Abbiamo promesso di restare sempre insieme!- urlò –Ridatemele!-
-Ma noi..-
Indicò gli alieni dietro di lei –Anche loro hanno bisogno di loro!-
La dea Retasu si portò le mani al petto –Questa ragazza prova un forte sentimento per il posto in cui è nata- chiuse gli occhi –E per quel giovane-
-Tornate!-
La luce avvolse la stanza e la terra tremò.
Kisshu, Pai, Bor e Taruto furono accecati e non videro più niente. Sentirono solo risate argentine riecheggiare.
 

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Capitolo 34
*** Epilogo ***


 
Siamo alla fine. La ff si è conclusa. Metto la parola “The End”. E sono un po’ triste. Triste perché mi ero affezionata a questi personaggi, a queste situazioni. Spero di non dimenticarmene mai e spero che voi non ve ne dimentichiate mai.
Ammetto che qualche lacrimuccia mi è scappata, ammetto che un po’ sono felice…
E voi? a voi è piaciuta questa assurda storia? Volete un po’ di bene non solo al classico mew team ma anche a chi è stato creato in questa ff? io sì…
Mi hanno tenuto tanta compagnia…
Ma basta con queste cose! Vi ringrazio, a tutti quelli che hanno letto e commentato e come ultimo ringraziamento, ringrazio (che giri di parole assurdi):
Lory_,
Matiux,
Sweet96,
Marty Angel.
(Mia, tu non te li meriti i ringraziamenti XD).
Non vi trattengo oltre. Il finale vi aspetta. Commentate, anche chi leggerà questa storia tra mesi, anni, chissà.. lasciatemi un commentino, mi farà piacere sapere cosa ne pensate =D
Vi voglio bene, vostra,
Danya

 
 
 
Epilogo.
Pianeta degli alieni. Mesi dopo…
-Oh mio Dio!-
-Sta per nascere?-
-Credo di sì!-
-Finalmente!-
-Pai, Ierol… respirate!-
Lay era chiusa in una camera della sua  nuova casa con Eynis e Saku, pronte a farla partorire. Da quella stanza uscivano urla che raggelavano il sangue. Come se la stessero torturando!
Pai, Taruto e Kisshu camminavano nervosi per il corridoio.
-Kisshu!- Minto gli prese una mano –Calmati!-
-Avanti, Pai! Sta solo partorendo!-
-Mi prendi in giro, Retasu?!-
-Taruto, sarai zio!-
-Ma dove sono Zakuro e Bor?- domandò Ryou, guardandosi intorno.
-Sono tornati un attimo sulla Terra, saranno qui a momenti- fece gentile Keiichiro –Zakuro ha dimenticato la sua borsa-
-Femmine…- ridacchiò il biondo.
Come aveva previsto Keiichiro, nel corridoio apparvero i due, tenendosi per mano.
-Adoro il teletrasporto- fece Zakuro –E adoro essere una Dea-
-Avete dei poteri assurdi- commentò Bor –Arrivare sulla Terra in dieci minuti e tornare non è normale-
-Siamo forti!- trillò Purin.
Oramai, fare avanti e indietro sui due pianeti era una cosa normalissima. Ancora, a distanza di mesi, si stupivano dell’enorme potere delle ragazze.
-Ierol, tutto bene?- domandò Zakuro, guardando l’uomo, più pallido del solito.
-Mia figlia..- mormorò il poveraccio –Sarò nonno-
Ichigo rise e si appoggiò a Ryou, stringendogli la mano –Ormai è un’ora che sono dentro-
-Normale- le disse Keiichiro –Il travaglio può durare anche un giorno intero…-
-Deve essere terribile- disse la rossa, rabbrividendo pensando al dolore.
Un altro paio di minuti ed Eynis uscì dalla stanza, con il viso sorridente, sudato e con un panno sporco di rosso nelle mani –E’ nata!-
-Siiii!- Taruto si aggrappò al braccio di Pai, che sospirò, scaricando tutto il suo nervosismo.
-E’ andato tutto bene..- disse, tirando un sospiro di sollievo e sedendosi, stanca.
-Possiamo vederla?-
-Ancora no… lasciate riposare la neo mamma. Ne ha bisogno. È stata bravissima-
L’unico ad entrare nella stanza, fu Ierol e quando aprì la porta tutti sentirono un dolce pianto di neonato.
Una nuova vita era venuta al mondo.
*
Un’ora dopo…
Lay stava sdraiata e stringeva la neonata tra le braccia, cullandola. Quando vide entrare Pai e Retasu, li salutò con un cenno della testa –La volete vedere?- bisbigliò.
-Siamo qui per lei, è ovvio- fece Pai, accennando un sorriso.
-Dai, Dawn… vai dallo zio Pai…- gli porse il pargoletto e Pai la prese tremante.
Era piccolissima, un visetto tondo, ancora un po’ schiacciato –Non si capisce a chi assomiglia…-
-E’ ancora presto- rise Retasu, toccando un piedino della piccola –Tra un mese cambierà del tutto-
Pai contemplò la piccola e poi la ridiede alla sorella –Temo che possa cadermi di mano-
Lay la prese e la strinse al petto.
Due secondi dopo entrarono Kisshu, Taruto, Minto, Zakuro, Ichigo, Ryou, Keiichiro Bor e Purin.
-Saaalve!- disse Ichigo –Come stai?-
-Una meraviglia- fece ironica Lay –La monella non voleva più uscire- la baciò sulla fronte.
A turno se la presero in braccio, cullandosela e sussurrandole parole dolci e ricche di emozioni
 –E’ stupenda!- disse Zakuro, guardando la piccola aliena.
-Arwel ne sarebbe andato pazzo- fece Lay, rattristandosi.
Pai le cinse le spalle, amorevolmente –Questa creatura è nata da voi… e sarà la futura regina di questo pianeta-
-Arwel ha lasciato la sua eredità- fece Kisshu –E sicuramente crescerà bene, le racconteremo di suo padre e di ciò che ha fatto-
-Si…- guardò le ragazze –Avete lasciato la Terra solo per me?- rise –Mi sento onoratissima-
-Scusate…- Zakuro richiamò l’attenzione –Avrei una cosa da dirvi…-
-Sì?-
Si guardarono, Bor e Zakuro e per un attimo arrossirono.
Si presero la mano e la viola iniziò –Sarà prematuro, ma…-
-Abbiamo deciso che forse è il momento di sposarsi -concluse Bor.
Silenzio.
-WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!- urlarono dopo un paio di secondi le ragazze e la piccola scoppiò a piangere per lo spavento e Lay tentò di cullarla e tranquillizzarla.
Le amiche saltarono al collo di Zakuro –E’ meraviglioso!-
-Stupendo!-
-La prima coppia alieno-umano!- fece Purin –O almeno, la prima che si sposa!-
-Fantastico, avete deciso la data?-
-Posso essere la tua damigella?!-
Ichigo uscì dalla stanza senza farsi sentire da nessuno.
Si appoggiò al muro e giocherellò con il suo campanellino.
-Tutto bene?- Ryou l’aveva seguita.
-Sì, tutto bene- sospirò lei.
-Sono passati nove mesi, più o meno…- Ryou le accarezzò il volto –Masaya sarebbe contento di ciò che hai fatto-
-Sì, è vero…-
Ichigo ci pensò.
Aveva riportato le ragazze indietro usando i suoi poteri, ma stranamente non li aveva persi, come era successo per Masaya la prima volta che avevano affrontato Deep Blu. E loro avevano conservato i loro poteri da Dee.
-Ichigo…- Ryou le si avvicinò, sfiorandole il volto con una mano. Ichigo gliela strinse con dolcezza. Non sapeva bene cosa provava per quel ragazzo, era sicuramente qualche cosa di forte ma non se la sentiva ancora.. Masaya era vivido nei suoi pensieri.
-Non trovi..- Ryou la guardò, divertito –Che Kei vada molto d’accordo con Saku?-
-Vero. Sono due ottimi cuochi-
-Zakuro si sposerà con Bor… strano, non trovi?-
-E Retasu e Pai ormai sono coppia fissa…-
-Minto e Kisshu sono… Minto e Kisshu….- risero insieme
-E Ryou ed Ichigo?- chiese il biondino, avvicinandosi di più a lei.
Ichigo arrossì –Per ora siamo solo Ryou… ed Ichigo…-
Sospirò –Va bene- la baciò sulla fronte –Torniamo dentro?-
-Sì…-
Mew si fece spazio nella testa di Ichigo.
“Ciao!”
“Ehy.. da quanto tempo…”
“Quel tipo non è niente male…”
“Mew… non è il momento” gocciolone.
“E se ti mettessi con lui?”
Ichigo sorrise “Chissà…”
“E poi, assomiglia tanto al bambino che avrai”
Ichigo ci pensò “Gli occhi azzurri.. sono però dell’Ao No Kishi…”
“Beh, biologicamente parlando deve prendere da qualcuno, non trovi?”
La rossa arrossì “Mew, sparisci” brontolò.
Sentì una risata nella sua testa e scosse la testa.
Ryou si voltò un attimo a guardarla –Andiamo?-
-Si, si! Arrivo!-
 
Terra.
Retasu Midorikawa stava ripassando per il compito del giorno dopo. Era uno dei test più difficili dell’anno e avrebbe compromesso il 50% del suo voto finale. Ma non era sola, nella stanza.
Pai passava quasi tutti i giorni sulla Terra per non star  lontano dalla ragazza e alle volte succedeva che lei studiasse per ore ed ore ma per lui non era un problema. Si beava solo della sua presenza. Però si stava un po’ seccando a stare fermo in un angolo. Retasu non lo guardava neanche.
Si avvicinò a lei e vide il compito che aveva davanti. Lo lesse e sorrise –Se ti dico la soluzione, stai un po’ con me?-
Lei sospirò –Scusa, ma se non lo capisco da sola, domani sarà un disastro-
Pai sbuffò –Hai ragione, scusami.-
Pai si fece per risedere, quando Retasu alzò la testa a guardarlo –Scusami… vuoi uscire un po’?- domandò, stiracchiandosi.
-Vorrei stare un po’  con te, tutto qui..- ammise l’alieno.
La ragazza gli si avvicinò, accoccolandosi al petto –Non è strano che Zakuro e Bor si sposino?-
Pai pensò all’amico insieme alla ragazza lupo –Non così tanto..-
Retasu si strinse a lui il più possibile, diventando rossa. Pai se ne accorse e le chiese –Cosa succede, Retasu?-
-Beh.. stavo pensando.. all’abito bianco…-
-E’ molto bello. Voi umani avete delle tradizioni curiose- commentò l’alieno, senza però capire cosa volesse veramente dire la ragazza.
Lei sospirò, rassegnata –Effettivamente siamo troppo giovani…-
-Cosa?-
-Uh? Ah no, niente. Pensavo a voce alta!-
Pai scrutò la ragazza e provò a leggerle nella mente, ma lei l’aveva chiusa e lo guardava con i grandi occhi blu.
-Femmine…
-Maschi….
E dopo aver notato questa bella differenza, si avvicinarono per scambiarsi un bacio.
Pai si scostò subito –CHEEEE? Vuoi sposarti anche tu?!- era più pallido del solito.
-Ops… me lo sono fatta sfuggire…- pensò lei ai poteri telepatici. Quando si emozionava ne perdeva il controllo.
Pai sembrò confuso e stralunato –Per.. per te è importante?-
-Sì.. cioè.. non lo so.. sarebbe molto bello…- lei arrossì tutta, girandosi dall’altra parte –Sposarsi vuoi dire…convivere con quella persona per sempre. Stare sempre con lei.. amarla e rispettarla con un legame solido e e… e…-
-Ho capito…- Pai la fece voltare –Hai dei tempi da rispettare?-
-Cosa?- sbatté le palpebre, non capendo.
-Dico, prima di sposarti c’è qualche cosa che vuoi fare? Tipo finire gli studi o che so io?-
Lei ci pensò –Vorrei laurearmi e.. diventare un medico..-
-Quanto tempo ci vorrà?-
Lei fece un calcolo mentale –Un paio di anni…-
-Allora… - le prese una mano e le disse, con voce profonda e guardandola negli occhi, mentre anche le sue guance diventavano un po’ rosse –Retasu, mia bella dea, vuoi sposarmi e passare con me il resto della tua vita?-
Lei arrossì di colpo, tanto che le si appannarono gli occhiali –Stupido..-
Pai ridacchiò –Lo prendo per un sì?-
 
Qualche mese dopo…
-Sì, lo voglio!-
-Ora può baciare la sposa-
Una piccola folla, composta solo da persone amiche e qualche familiare, era riunita in  una bellissima Chiesa della periferia di Tokyo e tutti guardavano innamorati, Zakuro e Bor.
Bor si chinò su di lei, baciandola dolcemente. Scostandosi le sussurrò –Appena siamo a casa, ti strappo via questa specie di tenda che ti sei messa-
Il prete lo sentì e arrossì un po’, allontanandosi e scuotendo la testa. C’era gente un po’ strana, vestiti strani.. i vip! Ah! Ai suoi tempi erano solo presenti gli sposi ed i testimoni. Come se non bastasse, fuori dalla porta c’erano telecamere, giornalisti, fotografi.
“Dio, perdonali, non sanno quello che fanno!”.
Minto corse ad abbracciare Zakuro, piangendo –Oh, Zakuro! Sei bellissima!-
-Minto, ti cola il trucco- la schernì Ichigo.
-Zitta, tu! Il mio idolo, la mia sorellona.. si è sposata!- guardò Bor in cagnesco –Guai a te se le spezzerai il cuore perché io ti spezzo il collo!-
Bor fece per rispondere male, ma Kisshu intervenne e prese Minto per la vita  -Forza, damigella d’onore, lasciamo respirare il neo maritino e la neo sposina-  disse, ironico.
La portò un po’ più lontano dalla folla, dando spazio agli altri di augurare la buona sorte alla nuova coppia mista.
Minto piangeva ancora e Kisshu l’aiutò a pulirsi con un fazzolettino –Sei bella anche quando piangi-
-E tu sei cretino anche in giacca e cravatta-
Minto guardò Kisshu mascherando l’interesse verso il ragazzo. Portava un completo blu scuro con una cravatta dello stesso colore. I capelli erano sciolti  e le orecchie rimpicciolite chissà per quale diavoleria di Pai.
-E tu bellissima-
Minto portava un abito lungo da una parte e corto dall’altra, blu cielo, come i suoi occhi nella trasformazione. Era semplice, niente fronzoli o altro ma era bellissima. Una bambolina, una dea.
-Ti amo, passerotto- le disse, prendendola e avvicinandosela di più.
-Ti sembro un passerotto? Sono un nobile lorichetto blu, io!- fece lei a disagio.
Kisshu rise e la baciò e lei cedette –Anche io ti amo-
Kisshu mise le mani in tasta e ne uscì un piccolo braccialetto fatto con i fiori della sua Terra, fiori bianchi e turchesi, bellissimi. Glielo mise al polso –Minto, quando sarai meno acida, meno presuntuosa, meno bisbetica …- ricevette, naturalmente, un’occhiataccia terribile che avrebbe spaventato chiunque –Ti va di sposarmi?-
Minto rimase di sasso –Che.. che hai detto?-
-Scusami, forse “bisbetica” era troppo..- commentò lui, pensieroso.
-No, non quello.. mi vuoi cosa?-
-Ah, sposare. Tra voi umani si usa questo, no? Staremo insieme per sempre-
-Ma da voi non c’è una tradizione simile? Cioè, Saku e Ierol…-
-E’ una cerimonia diversa- fece Kisshu –Allora, mi vuoi sposare e diventare mia per il resto dell’eternità, Dea delle Dee?-
Lei guardò il braccialetto. Non era un anello ma era bellissimo. Kisshu era bellissimo. Quello che provava per lui era bellissimo.
-Sì…- arrossì leggermente e questo la rese ancora più bella.

Taruto e Purin avevano assistito a tutta la scena. Purin mise un braccio intorno alle spalle di Taruto –Quando mi chiederai di sposarti?-
Taruto arrossì, scostandosi da lei –Io, sposarmi con te?! Ma sei impazzita?-
Purin rise e si avvicinò a lui –Ti voglio bene, Taru-Taru- e il ragazzino non evitò quel piccolo e dolce bacio, il primo, che la ragazzina gli stava regalando
 
Altro piano.
Una bimba dai capelli rossi raccoglieva dei fiori colorati.
-Mew? Andiamo!- urlò una figura un po’ più distante dai lunghi capelli biondi la chiamò, muovendo le braccia.
-Arrivo!- prese i suoi fiori e li diede in consegna ad una bella donna dai capelli verdi che era accanto a lei–Re, me li tieni tu?-
-Sarà un onore-
-Mi, Zak! Dove siete!?- domandò, guardandosi attorno.
-Qui, accanto a te- dissero le due, comparendole vicino.
-Dee.. dite che per le Mew Mew è  un “e vissero per sempre felici e contenti” come per le favole umane?-
Le Dee si guardarono –Sì, saranno sempre felici ed insieme- disse Pu.
Mew saltò di gioia –E vissero tutti, per sempre, felici e contenti!- urlò al cielo azzurro, ridendo come una pazza.
Si incamminarono verso l’orizzonte, insieme, per sempre.
 

The end

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