Samurai and Servant

di Kalix_89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cosa sono per te? ***
Capitolo 2: *** Nuovo inizio ***



Capitolo 1
*** Cosa sono per te? ***


capitolo 1

"Buongiorno, signor Raiko. La colazione è pronta, si sieda."
Era mattino presto, il sole era spuntato da poco più di un'ora, eppure quando Raiko era sceso in cucina, Gau era già in piedi, intento negli ultimi preparativi della colazione. Sembrava molto stanco: aveva delle profonde occhiaie sotto gli occhi, ma nonostante questo, gli stava comunque rivolgendo il più luminoso dei sorrisi. Per un attimo, Raiko si chiese come faceva. Come facesse a fingere quell'allegria nonostante non avesse chiuso occhio per buona parte della notte. Raiko lo sapeva per certo: erano diverse sere che lo sentiva piangere nel suo letto, e lo stesso era accaduto quella notte. Lo aveva sentito piangere fino alle 4 del mattino, singhiozzi convulsi inutilmente cercati di soffocare, ma che lui aveva udito chiaramente, interrotti di tanto in tanto da qualcosa che Raiko non era riuscito a distinguere bene. Ansimi, forse. Mancava meno di un ora all' alba quando aveva sentito quei singhiozzi cessare, e senza far rumore era andato in punta di piedi in camera sua. Quando era entrato, aveva trovato Gau nudo nel suo letto,con le lenzuola aggrovigliate attorno alle gambe e i capelli bagnati di sudore incollati alla fronte e alle guance, ancora incrostate di lacrime. Mentre lo osservava, qualcosa tra le mani di Gau aveva attirato la sua attenzione: delicatamete, si era chinato su di lui sfilandogli via dalle dita una fotografia. Il cuore nel suo petto aveva sussultato quando aveva riconosciuto quella foto: c'era lui, sorridente e abbracciato a Gau. Era stata scattata qualche mese prima, poco dopo essersi conosciuti, durante una breve vacanza di un paio di giorni che i due si erano concessi. Solo allora, Raiko aveva capito. Capito cos'erano quei gemiti sommessi che aveva sentito provenire dalla sua stanza. Capito cos'erano quei singhiozzi disperati. In fretta, aveva rimesso la foto tra le sue mani, ed era tornato in camera con il cuore che gli batteva furiosamente e una gran confusione in testa. Non era mai riuscito ad ammetterlo neppure a se stesso, ma all'inizio, quando gli aveva salvato la vita in quel giorno di neve, e l'aveva riportato a casa, dato da mangiare e riscaldato come si farebbe con un cucciolo infreddolito, Raiko sapeva che quel ragazzo gli sarebbe stato riconoscente per tutta la vita, ed era esattamete quello di cui aveva bisogno in quel momento. Qualcuno che lo adorasse, che lo considerasse la persona piu speciale al mondo e fosse disposto a fare qualsiasi cosa per lui. Aveva visto giusto: da quel giorno, Gau era stato al suo completo servizio, e obbediva prontamente a qulaunque ordine lui gli impartisse. All'inizio, la cosa lo divertiva:era divertente vedere quanto impegno mettesse anche nella piu piccola cosa che faceva per lui, nonostante la sua imbranataggine che lo portava, molto spesso, a combinare piu disastri che cose utili. Ma solo qualche tempo dopo, si era accorto che quel ragazzino maldestro era l'unico, che dopo anni, riusciva a farlo sorridere. Così tanto, che talvolta gli sembrava di tornare un ragazzo spensierato e senza alcun problema al mondo. E non solo. Si era anche accorto che Gau era il primo, unico vero amico che avesse mai avuto in vita sua.
"La persona piu importante che ho" aveva pensato.
Sconvolto dal suo stesso pensiero, si era tormentato ne letto senza più riuscire a prendere sonno fino al suono della sveglia. E ora, Gau era di fronte a lui, e non sapeva come comportarsi, cosa fare...di una sola cosa era certo: non sarebbe riuscito a continuare a far finta di niente tanto a lungo.
"Allora signore, non si siede?" La voce allegra di Gau lo distrasse dai suoi pensieri.
"S-si scusa"balbettò.
Si sedette, mentre Gau gli gli versava del the nella tazza.
"Ha dormito bene signore?" gli domandò poi, mettendo dentro due cucchiaini di zucchero.
"Si grazie" rispose Raiko e tu?" aggiunse, aspettandosi una reazione da parte del ragazzo. Ma questa reazione non arrivò. Senza scompossi, Gau si sedette al suo posto per bere anche lui il suo the e annuì.
"Benissimo" rispose sorridendo.
D'un tratto, Raiko perse la pazienza.
"Perche mi stai mentendo Gau??" Battè un pugno sul tavolo, rovesciando sul tavolo la tazza di the e facendo sobbalzare il ragazzo di fronte a lui.
"Signore, cosa sta dicendo..?"azzardò lui, ma Raiko lo interruppe subito.
"Sai benissimo di cosa sto parlando! Ti ho sentito piangere tutte queste ultime notti...e stamattina poco prima dell alba sono venuto nella tua stanza..e ho visto la foto"
Il volto solitamente allegro di Gau si contrasse in un espressione di paura. Avvertì ogni muscolo del suo corpo tremare e chiuse gli occhi sentendo la vergogna impadronirsi di lui.
"Posso spiegarle tutto" sussurrò.
Una parte di lui, avrebbe voluto raccontargli tutta la verità: avrebbe voluto dirgli di come si fosse innamorato di lui sin dal primo momento in cui l'aveva visto, in quel giorno d'inverno in cui gli aveva porto la mano in mezzo a quella strada, quando non aveva piu niente da perdere e nessun posto dove andare. Raiko l'aveva raccolto come fosse un gattino abbandonato e si era preso cura di lui, l'aveva accolto nella sua casa e offerto una nuova vita con i Kairoshu... Ma l'altra parte di lui, sapeva che non poteva dirgli tutto questo. Era certo che per lui non fosse altro che un servo, un misero aiutante che gli lucidava la katana, gli preparava da magiare e sistemava le varie scartoffie...era la cosa piu classica del mondo: il servo che si innamorava del suo padrone, ma allora perche ci era cascato??come aveva pouto essere cosi stupido?? Gau maledisse se stesso per cio che provava per il samurai sai capelli rosa davanti a lui.
Poi, riapri gli occhi e lentamente inizio la sua versione dei fatti.
"Ultimamente..mi manca molto mia madre.." farfugliò " ieri sera mi sentivo particolarmente solo e..ho preso quella foto per farmi compagnia. Tutto qui" concluse, sperando che Raiko l'avrebbe bevuta.
Raiko sospirò. Cercò di contenere la rabbia che sentì montare dentro: lo considerava davvero il suo migliore amico, a lui aveva raccontato tutto, anche il piu grande segreto che si fosse mai portato dentro, allora perche Gau non era altrettanto sincero con lui?
Strinse forte i pugni e si alzò da tavola.
"Io vado dal capo, sarò di ritorno per l'ora di pranzo. Pulisci tutto" ordinò secco, indicando il tavolo e il pavimento ancora bagnati dal the che si era rovesciato. Poi gli voltò le spallle e uscì dalla cucina.
Gau sospirò. Inizio a pulire il pavimento, sollevato da aver avuto il buon senso di non dirgli la verità.
La sua ultima frase non era stata che un ulteriore dimostrazione: per Raiko, lui era solo un povero servo.

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Capitolo 2
*** Nuovo inizio ***


Capitolo 2

Ma all' ora di pranzo Raiko non tornò a casa,e nemmeno per il resto del pomeriggio. Gau restò tutto il giorno ad aspettarlo,ed erano ormai le dieci di sera quando lo sentì rientrare. Raiko si aspettava che il ragazzo stesse già dormendo,invece non appena mise piede in casa,se lo ritrovò davanti con un espressione preoccupata in volto.
"Signore,perché non è tornato a pranzo?è successo qualcosa?" Il suo tono di voce era quello di una persona che si era tormentata per tutto il giorno, ma con fare indifferente, Raiko alzò le spalle.
"Ho avuto delle cose da sbrigare con Yukimi. Sono molto stanco. Preparami un bagno caldo."rispose.
"Ma signore,non avrà toccato cibo per tutto il giorno..vuole che le preparò qualcosa da mangiare??"
"Gau,ti ho detto che voglio solo fare un bagno. Limitati a ubbidire a ciò che ti chiedo."
Di nuovo, il cuore di Gau si strinse a quell ordine dato con così tanta freddezza.
Raiko si sforzò di non notare quanto il suo tono brusco avesse ferito il ragazzo,ma dopo un intera giornata trascorsa a riflettere,aveva deciso che se Gau non lo considerava una persona degna di fiducia e della più completa sincerità come Raiko aveva fatto con lui,allora al diavolo la gentilezza e tutto il resto. D'ora in avanti,per lui sarebbe stato solo un padrone,nulla di più. E da tale si sarebbe comportato.
"Come desidera" Gau fece un veloce inchino e si affrettò ad andare in bagno a preparare la vasca. Aprì l acqua calda e attese che la riempisse fino al bordo,cercando di ricacciare indietro le lacrime che sembravano pungergli gli occhi. Cinque minuti dopo,Raiko entrò nel bagno.
"È pronto signore" disse Gau,alzandosi dalla vasca e facendo per andare verso la porta per uscire.
"Aiutami a togliermi i vestiti" La voce di Raiko lo bloccò.
Gau restò sorpreso da quella richiesta. Sentì un lungo brivido attraversargli la schiena,ma senza batter ciglio si avvicinò al samurai per fare ciò che gli aveva ordinato.
"Subito"
Gli sfilò il maglione e la t-shirt,facendolo rimanere a petto nudo,poi si abbassò per sbottonargli i pantaloni. E fu allora che decise. Se doveva essere il suo servo,allora tanto valeva esserlo per bene. Tirò giù i suoi boxer e glieli sfilò lentamente,ma invece di rialzarsi,rimase inginocchiato e poggiò due baci leggeri poco sotto il suo ombelico.
Raiko avvertì un brivido improvviso attraversargli la spina dorsale.
"Gau..cosa stai facendo..?"iniziò,ma la sua frase si interruppe a metà trasformandosi in un gemito quando sentì le sue labbra scendere ancora più in basso. Gau prese Raiko per i fianchi poggiando la sua schiena contro la porta dietro di lui,per poi iniziare a leccarlo con lentezza dalla punta fino alla base,senza tralasciare neanche un solo centimetro.
"Gau..." Raiko voleva ordinargli di smetterla,di smetterla subito,ma la verità è che non si era mai sentito bene come in quel momento. Che nessuno l aveva mai fatto sentire bene come stava facendo Gau in quel momento. Inarcò la schiena, e chiuse gli occhi affondando le dita nei suoi riccioli corvini.
Gau continuò a leccarlo per qualche minuto, e quando lo sentì eccitato abbastanza, si staccò da lui. Raiko aprì gli occhi per vedere perché si fosse fermato, e Gau lo prese per mano trascinandolo sul pavimento con lui.
"Gau...cosa vuoi fare?"gli chiese,vedendolo aprirsi i pantaloni.
Ma non ottenne risposta: Gau continuò a toglierli,sfilandoseli assieme ai boxer, e senza dire una parola si mise sul suo bacino e si calò lentamente su di lui. Strinse gli occhi mentre il membro duro di Raiko entrava dentro di lui,cercando di ignorare il dolore che lo pervadeva. Si morse il labbro inferiore, imponendosi di non gridare.
Iniziò a salire e a scendere lentamente, godendo dei gemiti di Raiko, all inizio sommessi,ma che poi iniziarono a riempire il bagno sempre più intensi e forti. Raiko chiuse gli occhi quando sentì che mancava poco:aumentò l intensità delle spinte,fino a venire liberandosi dentro al corpo caldo di Gau.
Riprese fiato,e solo quando il battito frenetico del suo cuore riprese un ritmo regolare, li riaprì. Ma quando lo fece, si trovò davanti qualcosa che non era pronto a vedere. Il viso di Gau era devastato di lacrime, che gli attraversavano copiose le guance. Ma non erano niente, in confronto al sangue che gli stava bagnando le cosce.
"Accidenti..Gau,cosa hai fatto??" Si sfilò via da lui,provocandogli una smorfia di dolore, e si affrettò a prendere il primo asciugamano che trovò a portata di mano.
"Gau perché l hai fatto??perché??" non riusciva a smettere di ripetere mentre con l asciugamano cercava di ripulire via il sangue dalle sue gambe.
"Posso fare da solo,signor.." iniziò Gau,ma Raiko lo interruppe.
"Sta zitto Gau. Ci penso io"
"Ma mi sta facendo male,signore"
Raiko si fermò,rendendosi conto di star usando troppa forza. Sospirò,prendendosi la testa tra le mani.
"Dimmi solo perché,Gau"sussurrò.
"Perché è questo che io sono per lei..sono solo un servo"rispose"un inutile servo. Per questo le ho mentito sulla foto. La verità..è che io la guardavo ogni sera e immaginavo come sarebbe stato farlo con lei..ma non potevo dirglielo signor Raiko,non potevo..lei è il mio padrone e io sono solo.." Gau chiuse gli occhi, i singhiozzi lo soffocarono senza riuscire a fargli terminare la frase.
Strinse forte gli occhi,aspettando di sentire arrivare un pugno,uno schiaffo,o qualunque altra cosa che però non arrivò. Tutto quello che sentì,fu una mano poggiarsi sulla sua testa. Li riaprì, e si stupì nel vedere che sul volto di Raiko non c era né rabbia,né disgusto. C era solo un sorriso pieno di dolcezza.
"Razza di stupido" sussurrò" Perché volevi nascondermelo?Come hai potuto pensare una cosa del genere?Tu non sei il mio servo. Gau...tu mi hai restituito la vita"
Il ragazzo moro spalancò gli occhi. Aprì la bocca per dire qualcosa,ma Raiko non gliene diede il tempo. Si alzò in piedi, e messosi di fronte a lui,gli porse la mano. Come in quel giorno di neve in cui si erano incontrati per la prima volta. In cui Raiko aveva salvato la vita a Gau. O forse,in cui Gau aveva salvato la vita di Raiko,dipendeva dai punti di vista.
"Devo ancora fare il bagno" disse poi"Facciamolo insieme,Gau. Ricominciamo da capo,vuoi?"
Gau gli sorrise, afferrando la sua mano. Si lasciò tirare su, trovandosi a pochi centimetri di distanza dal volto di Raiko che gli poggiò un lieve bacio sulle labbra.
"Ricominciamo"

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