Salve a tutti
gente!^^
Scusate il ritardo, ho avuto un po’
da fare… però anche voi siete stati cattivi! Ç___ç Recensite
gente, recensite!!!!!
Leggere le vostre recensioni mi da la carica!!!!^________^
Avanti ragazzi! Cosa
aspettate? Mi aspetto numerose recensioni!^^
Cmq, passando al capitolo, già
dal titolo dovreste immaginarvi il bel casino! Eh, eh! Non ho da dirvi altro…
Grazie cmq per aver letto i chap!^^
Harry Potter e
L’Angelo della Morte
Cap. 3: Incontri,
scontri, saluti e silenzi!
Camminavano in fretta
tra le banchine semi-affollate di King’s Cross, un pallido sole di fine estate
si era fatto avanti tra un mare di
nuvole nere;
numerose persone
coperte da diversi mantelli colorati, si spargevano dovunque, suscitando le
occhiate sospettose dei babbani. I volti coperti, gli occhi bassi; Harry, Ron,
Hermione e Ginny erano guidati attraverso la calca di persone da Moody, che non
esitava a ricorrere a spintoni per farsi strada, Lupin, i signori Weasley, i
gemelli, Tonks, Kingsley, Bill, Charley, e, per la felicità di Ron, Fleur
Delacoure li circondavano; non erano i soli che li scortavano, appoggiati ai
muri, intenti a leggere con scarsa attenzione qualche giornale babbano, ad
allacciarsi le scarpe, seduti sulle panchine, i componenti
dell’Ordine della Fenice erano per la maggior parte lì, sorvegliandoli a
distanza, pronti ad intervenire, impugnando le bacchette, nascondendole sotto i
lunghi abiti.
Harry alzò appena lo sguardo,
nessuno sembrava averlo riconosciuto, con sguardi impegnati e spazientiti maghi
e babbani si dirigevano in diverse direzioni, urtandosi a vicenda, alzando una
mano in segno di scusa. Binario 8…9… erano arrivati.
“ Vado io per primo” il signor
Weasley attraversò la barriera con disinvoltura non attirando minimamente
l’attenzione degli uomini d’affari che, trasportando squadrate valigette nere
di pelle, porgevano il loro interesse solo verso pesanti orologi d’oro che gli
cingevano i polsi.
“ Bene, Bill, vai anche tu, e dopo
tu, Charley” Bill e Charley ubbidirono alle direttive
di Malocchio, che, nascosto dal mantello, scrutava con attenzione il volto di
ogni singolo passante con l’occhio magico. Scomparvero attraverso il muro.
“ Molly, signorina Delacoure,
Tonks…” disse ancora, invitando le donne con un lieve cenno della mano. Anche loro seguirono gli altri.
“ Ok, Harry, vai tu per primo”
sorrise gentilmente Lupin “ Penseremo noi ai bagagli” aggiunse accennando ai
bauli dei ragazzi e alle gabbie di Edvige e Leo,
coperte. Harry acconsentì, cominciò a camminare, il passo sempre più veloce…
era dentro, si scorgeva la luce che portava direttamente al
binario 9 e tra quarti, a breve si sarebbe ritrovato tra la folla di
studenti, tra i suoi amici, tra tutte quelle persone che cercavano solo lui…
******************************flash
back******************************
La stessa mattina della partenza,
all’alba.
Era disteso sul letto, gli occhi
persi sul tendaggio del letto a baldacchino. Le parole di Silente e di
Malocchio risuonavano ancora pesanti nelle sue orecchie… Demoni… Cacciatori di
Taglie… armi magiche… e… lui… quello che lo stesso preside non aveva esitato a
giudicare il miglior amico di Voldemort… l’unico in grado di fronteggiarlo e di
vincerlo… quello che tutti chiamavano…Angelo della
Morte…
Chi era in realtà? Perché Silente non aveva voluto parlarne davanti agli altri?
Forse perché era sicuro che non poteva rappresentare neanche una minima
possibilità di aiuto in quanto amico del loro nemico?
Però… un’altro pensiero ora lo attanagliava…: e se
questo mago, così potente… più dello stesso Voldemort decidesse di allearsi al
primo….? Cosa sarebbe successo? Cosa sarebbe potuto accadere..?
Diversi brividi colsero Harry in
quel momento. Neanche Hermione sapeva niente riguardo a questo personaggio ma
aveva comunque giurato di averlo già sentito nominare…
dove, non lo ricordava, ma Harry, Ron e Ginny erano pronti a scommettere che
appena fossero arrivati a Hogwarts, pur di scoprire qualcosa a riguardo, la
riccia si sarebbe messa a setacciare la biblioteca, libro per libro, scaffale
per scaffale, reparto per reparto.
Voldemort era a
livello di un demone di classe Delta… Hermione si era sbagliata…. Non
era vero che i Demoni erano più potenti di lui… o meglio non tutti… il punto
era che ancora dovevano riuscire a capire come aveva fatto quel mostro ad
accrescere ancora i suoi poteri… come?
Quando verso le nove e mezza
insieme a Ron, Hermione e Ginny, scese di sotto, Harry rimase sorpreso
nell’incontrare il sorriso smagliante di Fleur Delacoure, che corse allegra incontro a tutti loro, baciandolo sulla guancia e
salutando Ron nel medesimo modo, suscitando un rossore quasi inumano sul volto
del ragazzo e una strana occhiataccia da parte di Hermione.
“ Fleur… che ci fai qui?” disse
Harry, sorridendole, cercando di sviare così le risa soffocate che aveva suscitato
in lui l’espressione dell’amico.
“ Bhè, mi sembra chiaro… entrerò
nell’Ordine della Fenice insieme a Bill!” disse, con il suo solito accento
francese, non si poteva comunque negare un grande
miglioramento nel suo inglese.
“ Oh…” fece secca Hermione.
“ Già!” disse la ragazza scuotendo
leggermente la testa in segno di assenso, facendo
muovere la lunga e lucente chioma bionda.
“ Non sei un po’… giovane…”
osservò con molta freddezza la riccia.
“ In questo periodo dovresti
sapere anche tu, Hermion, che l’età è poco rilevante se naturalmente sei
dotata…” rispose Fleur, gli occhi senza l’allegria di prima, ridotti in
fessure, un sorriso malizioso e sarcastico.
“ Mi chiamo Hermione” Hermione era
diventata rossa in viso, odiava quando la prendevano in giro e ancora di più
quando la riprendevano sulle sue osservazioni di solito impeccabili.
“ Oh, scusa…” sorrise ancora la
bionda.
“ Emh...forse è meglio se andiamo
di là Fleur!” Bill intervenne a proposito, prese la ragazza per le spalle e la
guidò verso la cucina.
“ Hermione… che ti prende?” Ron aveva la bocca aperta, guardava la ragazza con sguardo
stralunato… sembrava una versione spaventata di Luna Lovegood.
“ Niente!” lo sguardo adirato, la
faccia imbronciata, Hermione con uno scatto sorpassò Harry e si diresse verso
il salone, lasciando il rosso con le sopracciglia aggrottate e la bocca
spalancata.
****************************fine
flash back********************************
Attraversò con decisione la
barriera, la luce del sole lo costrinse a chiudere gli occhi, pochi passi e si
ritrovò insieme a Bill, Charley, i signori Weasley, Fleur e Tonks. Poco dopo al
suo fianco comparvero anche Hermione, Ginny, Ron, Fred e George, Lupin,
Kingsley e Moody.
Si scoprirono tutti
il volto, era inutile cercare di nascondersi a persone che a breve
l’avrebbero comunque incontrato tra le mura di Hogwarts.
“ Harry! Ron! Hermione! Ciao, siete arrivati presto!” la voce di Neville, solitamente
timida e spaventata, arrivò chiara e squillante all’orecchio di Harry; si
voltarono.
“ Ciao Neville!” Harry lo salutò
sorridente.
“ Ci si rivede Neville!” salutò il
rosso.
“ Ciao!” dissero
contemporaneamente le ragazze e presto seguirono tutti gli altri.
“ Salve a tutti!” fece di nuovo il
ragazzo, arrossendo lievemente quando Ginny incontrò il suo sguardo. Le
avventure dell’estate precedente avevano fatto in modo che il carattere di
Neville mutasse leggermente, aveva acquistato maggior sicurezza in se stesso.
Avevano rincontrato già Neville,
era venuto con sua nonna e suo zio, un uomo dall’aria boriosa, a Grimmauld
Place, in occasione di un grande ritrovo dei
componenti dell’Ordine. E non solo lui, ma anche Luna, Lee Jordan, Seamus,
Dean, Oliver Baston, Angelina Johnson, Alicia Spinnet, Katie Bell, e diversi
altri, insomma, almeno su di loro Harry poteva
contare, anche se la maggior parte aveva abbandonato ormai la scuola.
“ Ehi, guarda chi c’è!” Lee arrivò
di corsa, batté il cinque ad entrambi i gemelli, e riservò un gran sorriso al
resto del gruppo.
“ Che ci
fai qui?” chiese George ghignando.
“ Niente di speciale, aiutavo mio
padre con i bagagli di mia cugina!”
“ Tua cugina? Ma
chi, Danny?”
“ Eh già Fred, mia cugina Danny!”
Fred fece un’espressione talmente buffa che George e Lee scoppiarono a ridere
all’istante, e forse l’avrebbero fatto anche gli altri se solo avessero
conosciuto i sentimenti che Fred provava per quella
ragazza.
“ Smettetela!” disse arrossendo.
“ Perché
ridete?”
“ Perché
hai la giacca sporca Ronnino!”
“ Ah-ah, molto divertente!”
rispose Ron, non dopo essersi guardato la giacca.
“ Perché
Fred ha una cotta per Danny, la mia cuginetta!”
“ Davvero?”
“ Smettetela!”
“ Ahahahah!”
“ Ehi!”
“ Ok, Ok, ma credimi Fred,
Angelina se la prenderà!”
“ Non credo Lee, visto che Angelina
sta con Baston!”
“ Oh… scusa amico” disse l’ex-commentatore sfrenato delle partite di Quidditch di
Hogwarts.
“ Già Fred, mi dispiace…”
“ Volete smetterla di fare quelle
facce!” Fred era arrossito leggermente, Harry non l’aveva
mai visto arrossire.
“ Ahahaha!” scoppiarono di nuovo
tutti a ridere.
“ Ma…
piuttosto… perché tua cugina è qui?”disse Fred, cercando di sviare il discorso.
“ Già, tua cugina ora dovrebbe
essere al settimo anno di… come si chiama quella scuola australiana?”
“ Già…” Lee ora aveva assunto un
cipiglio serio.
“ Sapete, con i tempi che corrono
mio zio e mia zia hanno deciso di trasferirsi qui a
Londra... per stare vicino al resto della famiglia..”
“ Oh… già”. Di nuovo l’ormai
famigliare aria di tensione e nervosismo divagò tra
loro.
“ è una Grifondoro!” sorrise Lee,
tentando di ridare allegria a tutti.
“ Oh, l’hanno già smistata!?”
“ Si, Hermione, sai, sarebbe stato
un po’ imbarazzante essere smistata davanti a tutta la scuola con i ragazzi del
primo anno…”
“ Già, e poi non poteva che essere
una Grifondoro!”
“ Ahaha, giusto!” Fred e George
intervennero, allegri.
“ Bhè vedrai, si ambienterà bene!”
Ginny sorrise gentilmente, Lee la ricambiò, Neville alzò lo sguardo di scatto.
“ Si… credo anche io… ma...”
“ Ma?”
“ Ragazzi state
attenti quest’anno… si, lo so, lo so che ve lo hanno già detto, so anche che
sapete badare a voi stessi, ma… attenti anche agli altri studenti.”
“ Già… lo sappiamo… Malfoy..” disse Harry, guardando Lee
negli occhi.
“ No, no… io..
non mi riferivo a Malfoy…”
“ E a
chi?” George guardò l’amico con aria interessata.
“ Bè… mia cugina non è la sola ad
essere una nuova arrivata… emh… intendo, non è la sola studentessa più grande che si è
trasferita in questa scuola…”
“ Ci sono altri nuovi studenti
oltre a lei e a quelli del primo anno?”
“ Bè, è chiaro Ron, per lo stesso
motivo per cui è venuta la cugina di Lee, anche altri
avranno voluto trasferirsi a Londra…”
“ Non so quale sia il motivo,
Hermione, però… li ho incontrati quando siamo stati a Hogwarts a consegnare il
modulo di iscrizione.. e… bè… quei tizi non mi
piacciono… affatto…” disse, ostentando ancora quell’aria seria che poco gli si
addiceva.
“ Non li ho ancora visti, e il
fatto non mi dispiace, però… bè, li riconoscerete… voi… state attenti, ok?”
“ Tranquillo Lee, i ragazzi hanno
già promesso di stare molto attenti” intervenne il signor Weasley, quasi come
per ricordare le tante raccomandazioni che avevano fatto per tutta l’estate ai
ragazzi, mostrando comunque un interesse preoccupato.
“ Già…” Sorrise il moretto.
“ Emh… quanti studenti credete che si saranno trasferiti da altre scuole?”
“ Non so Ginny, ma quelli di cui
vi parlo erano in quindici… però ho sentito dire da Silente che non sono gli
unici… parlava di altri due studenti…”
“ Cosa?
Accidenti allora saranno emh… circa una ventina…”
“ Già Ron; saremo molti di più
quest’anno…”
“ Non esagerare Hermione… in fondo
si tratta solo di venti studenti e qualche nuovo arrivato del primo anno…”
“ Suvvia, Ron, non capisci? Molti studenti del primo anno, destinati ad altre
scuole, avranno voluto venire qui ad Hogwarts…”
“…”
“ Ron, ora come ora, il professor
Silente è il rappresentante di tutta la ribellione verso i Mangiamorte… e molti
credono ancora che sia in grado di sconfiggere… lui…” Hermione abbassò la voce, e si avvicinò con fare confidenziale.
“ Oh… già…”
“ Bè, speriamo che almeno questi
altri due siano simpatici…”
“ Mmmm… il professore sembrava
piuttosto allegro… non so se lo faceva per darci
coraggio… però… non so, non sembrava dispiaciuto…”
“ Silente non avrebbe mai dato dei
giudizi al riguardo…” Moody, che fino a quel momento aveva ascoltato i discorsi
dei ragazzi, tenendo comunque d’occhio la folla, si
era intromesso, il suo vecchio istinto l’aveva di nuovo messo in allerta.
Il silenzio era
calato tra loro, ognuno era immerso nei propri pensieri.
“ Che
bella giornata, non trovate?” il tono piatto e quasi assonnato di Luna
interruppe le loro riflessioni, la salutarono.
“ Bene ragazzi, mancano venti
minuti, è meglio se cominciamo ad avvicinarci”.
Erano ormai a metà del treno, nel
tragitto Harry fu felice di incontrare solo sorrisi di incoraggiamento;
Calì e Padma Patil, Colin e Dennis Canon si unirono a loro, dirigendosi insieme
verso il treno. Era molto meglio di come aveva immaginato… erano tutti lì, al
suo fianco, nessuno di loro l’aveva guardato con odio, pretendendo qualcosa da
lui, tutti lo trattavano come sempre.
Il caldo stava aumentando, il
pallido sole stava salendo ancor di più nel cielo, riscaldando maggiormente
tutti loro, sembrava quasi preannunciare una bella
giornata, Harry sorrise a quel dolce calore, forse tutto sarebbe stato molto
diverso…
“ Oh, ecco mia cugina! Danny!” Lee
stava chiamando a gran voce tra la massa di persone; nessuno aveva capito
ancora chi fosse la cugina, all’infuori dei gemelli che la conoscevano già.
“ Eccola”. Una ragazza di
diciassette anni con la pelle scura, alta, i capelli neri, lisci, raccolti in
una graziosa coda alta, camminava a passo svelto verso di loro, esibendo un
sorriso splendente, e un paio di lunghe e belle gambe sotto un
gonna a quadri che sfiorava le ginocchia.
“ Lei è Danny. Danny, loro sono
quelli di cui ti parlavo, conosci già Fred e George, bè, lui è Ron e lei è
Ginny, sono i loro fratelli minori”.
Ron era arrossito visibilmente e
non riusciva a nascondere l’imbarazzo; non si poteva certo negare la bellezza
di quella ragazza.
“ Ciao Danny… è da tanto che non
ci si vede!” George salutò la ragazza.
“ Già! Ciao Danny!” Fred era
piuttosto rigido, stava cercando di darsi un aria da
duro, quasi un contegno da soldato, ma… con scarso successo.
“ Benvenuta tra noi Danny” disse
cordiale la rossa, dando una gomitata al fratello.
“ Benvenuta!” disse Ron, con un
tono esagerato reagendo alla colpo della sorella.
“ Salve a tutti” fece la ragazza, molto sicura di se, non prestò molta
attenzione ai gemelli, forse non era molto interessata a loro… povero Fred.
“ E loro
sono Hermione Granger, brillante studentessa, Neville Paciock, è un po’ timido
ma molto simpatico, specie quando gli fai mangiare una merendina canarina!
Eheheh!” si concesse una piccola pausa, ridendo con i suoi amici, ma anche Neville comprese che Lee non voleva seriamente prenderlo in
giro.
“ E bè…
lui non ha bisogno di presentazioni, Danny, ti presento Harry Potter”. Harry avrebbe
preferito un semplice ‘lui è Harry, un amico di Ron’
ma non se la prese, e salutò la ragazza insieme a Hermione.
“ Ciao Danny” fecero entrambi. La
ragazza aveva cambiato espressione al sentirsi presentare Harry, e i suoi occhi
saettarono verso la famosa cicatrice, ma si riprese, cercando di risultare il più naturale possibile, ma in fatto di
risultati si poteva dire che Fred sarebbe passato come un comandante della
marina militare statunitense, a confronto.
“ Oh, è un piacere conoscerti
Harry, anche te Hermione” disse senza però guardare la ragazza.
Lee, finì di presentare tutti gli
altri, Luna, Calì, Padma, Dennis, Colin e tutta la scorta dell’Ordine.
“ Speriamo ti troverai bene qui
con noi, cara”
“ La ringrazio signora Weasley”
“ Bè, emh… c’è ancora del tempo,
che ne dici se ti aiuto a portare i bagagli sul treno, Danny?” tentò Fred, con
una via un po’ scontata.
“ No, grazie, ci ha già pensato
mio cugino” rispose un po’ fredda la ragazza, non era proprio molto simpatica o
forse non voleva frequentare nessun ragazzo.
“ Oh, bè, non fa niente allora.”
Fred mandò una brutta occhiataccia all’amico, Lee sorrise in segno di scusa.
“ Ehilà Harry, ci siete anche voi
ragazzi!”
“ Ciao Dean, Seamus!” Ron e Harry
sorrisero agli amici, ben presto anche loro furono ricoperti di saluti e nel
caso di Danny di presentazioni.
“ Accidenti… che bella ragazza…”
Seamus aveva abbassato la voce in modo tale che solo Harry, Ron, Dean, Neville,
i gemelli e Lee potessero ascoltarlo.
“ Già… eheheh, tutta suo cugino!”
“ Ma smettila!”
“ Ahia!” disse scherzoso Lee,
fingendo dolore nel punto in cui George l’aveva colpito.
“ Bè… quest’anno penso che seguire
le lezioni sarà MOLTO più piacevole, vero Dean? Ihihihi”
“ Già!” approvò il moro,
ghignando.
“ Eh già, ma giù le mani da Danny!”.
Fred non sembrava intenzionato a cedere.
“ Bè, Fred, tranquillo… perché
oltre a Danny… Hogwarts conoscerà un’altra bellezza portentosa quest’anno,
ahahah!”
“ Portentosa!? Scherzi!? Quella
non poteva essere definita con così poco!”
“ Cavolo, ma chi avete
incontrato?” disse Harry, dando voce all’invidia di tutti e cinque gli
ascoltatori.
“ Eccola, eccola, cavoli quanto è
bella!” Dean stava indicando dalla parte opposta da cui era arrivata Danny,
sembrava impazzito, sorrideva entusiasmato.
“ Ca**o”
“ George!”
“ Scusa mamma” George aveva gli
occhi fuori dalle orbite, non diede neanche corda alle
lamentele della madre.
Harry poteva ben comprenderlo, in realtà tra
loro non c’era nessuno che non poteva capire il rosso.
Era lì, per conto suo, appoggiata
ad una colonna di marmo, i capelli le ricadevano morbidi e aggraziati oltre le
spalle, i boccoli neri splendevano alla luce di alcuni
timidi raggi solari, aveva un’espressione distaccata, gli occhi sembravano neri
a quella distanza, erano velati da una sorta di lontana malinconia, sfoggiava
elegante una gonna a scacchi nera e grigia, molto più corta rispetto a quella
di Danny, e non sembrava dar minimamente peso allo sguardo ammiccante dei
diversi ragazzi che le erano intorno.
“ E di
che anno sarebbe quella lì?”
“ Sesto…”
“ Wuao!”
“ Tranquillo Ronnino, non penso
sia interessata ad un bamboccio con la giacca sporca!”
“ Sei proprio
spiritoso Fred, ma, vorrei ricordarti che non mi ha ancora rifiutato, al
contrario di un tizio che conosco io…”
“ Ah-ah!”
“ Ti ha fregato stavolta amico!”
“ Si, e tutto per colpa tua!”
“ Dai, dai,
non prendertela, dopo ti offro una burrobirra!”
“ è il minimo!”
Scoppiarono di nuovo a ridere.
Harry si voltò verso la ragazza
dai capelli neri… sparita.
“ Bene ragazzi, meglio che incominciate
a salire”.
Stavano cominciando a salutare
tutti, tra le battute dei gemelli, le raccomandazioni di Moody e Lupin, si era
ristabilita quasi l’allegria di un tempo.
“ Ma guarda che belle ragazze che ci sono
dentro questa scuola… hai visto Dan, tutto sommato non è stata una totale
perdita di tempo venire qui…” disse una voce melliflua
e superba alle loro spalle.
Era un ragazzo, i capelli
cortissimi, tinti di verde, due orecchini a forma di
croce spiccavano sull’orecchio sinistro, indossava una lunga veste da mago, blu
scura, ma la cosa che colpiva maggiormente non era tanto il cattivo gusto in
fatto di associazioni di colori, era la lunga cicatrice sulla guancia che
sinistra percorreva lo zigomo e scompariva verso la tempia; gli occhi perfidi,
spavaldi, guardavano intorno, padroni.
“ Tsk…”. Il suo compagno era di
poco più alto di lui, la veste scura, i capelli rossi, non sembrava promettere
niente di buono, guardava bieco Danny, Ginny, Hermione e Fleur, un sopracciglio
sembrava raccontare una rissa passata, e lo stesso valeva per il naso storto.
Il numeroso gruppo si voltò,
contrariati presero a fissare i cinque ragazzi che si avvicinavano, guidati dai
primi due.
“ Ehi, bellezze, perché non
lasciate stare questi sfigati e venite con noi?” la
voce arrogante, spostando l’abito blu con un teatrale gesto della mano si era
fatto avanti, senza esitazione si mosse verso Fleur, con aria minacciosa; non
sembrava essere disposto ad accettare risposte negative.
Una sola occhiata di Lee fece
comprendere chiaramente a tutti che erano di fronte a parte degli ‘studenti poco raccomandabili’ di
cui prima avevano parlato.
“ Emh… ragazzi… non credete di
stare esagerando, perché prima non vi presentate, eh? Loro sono
Ron, Harry, Hermio---…” il signor Weasley era stato indelicatamente
spinto di lato, i due erano avanzati, non si curavano minimamente degli altri,
puntavano diritti verso le ragazze.
“ Sta’ zitto vecchio, non me ne
frega un ca**o di voi!” disse sfacciato.
“ Potter, eh? Di un po’ sei
davvero forte come dicono o sei solo un bamboccio che si crede chissà chi con
un pezzo di legno in mano…” il secondo si rivolse a Harry, cogliendo il
tentativo di presentazione, osservando con disprezzo la cicatrice.
“ Lascia stare quel poveraccio
Dan, prendiamo le ragazze e andiamo, altrimenti Mathew si inca**a…”
“ Tsk…”
“ Adesso basta, chiedete scusa e
andatevene, come vi permettete di comportarvi in questo modo!?”
esclamò Bill, adirato, parandosi davanti alle ragazze.
Non sembrarono per niente
intimiditi, la loro statura per di più era superiore a quella di Bill,
sorrisero sarcastici, come assaporando qualcosa di divertente.
“ Altrimenti che fai, eh?”
“ Non scherzate…”
“ E chi scherza!?”
una spinta. Incredibile, rimasero tutti sbalorditi… Bill era volato almeno a
tre metri di distanza… come era possibile?
Inoltre il movimento di quel tizio
era stato talmente veloce che nessuno riuscì a
bloccarlo.
“ Ehi!” subito Moody, Lupin,
Charley e Kingsley intervennero, cercarono di bloccare i ragazzi, certo non potevano
eccedere, anche se lo avrebbero meritato, erano pur sempre dei ragazzi.
Sbam, Charley e Malocchio erano a terra, gli altri tre ragazzi si erano fatti avanti,
una forza assurda, avevano assestato un paio di pugni a entrambi, e ora si
erano slanciati verso Kingsley e Lupin. Sembrava tutto irreale, in tre minuti
quei ragazzi dalla forza inverosimile avevano respinto tutti i componenti dell’Ordine, tra cui vi erano anche Auror
esperti, per giunta sembravano divertirsi!
Non riuscivano a crederci….
Nonostante ciò, era impossibile
per la parte della scorta ‘in borghese’ dell’Ordine intervenire, non potevano certo far partire una copertura per così ‘poco’,
per di più si stava creando un capannello di curiosi all’intorno che impediva
la visuale.
Anche i gemelli e Lee intervennero, ma furono spinti addosso ai
piccoli fratelli Canon; finirono a terra.
Ron non riservò balle parole a
nessuno, ma stavolta la signora Weasley si guardò dal riprendere il figlio.
“ Ahahahah, che femminucce…”
“ Cosa
c’è, voi avete paura? Non fate niente?”
“ Ti facevo più coraggioso,
Potter…”
Sbam. Un pugno diritto sul naso,
il ragazzo che si chiamava Dan urlò dal dolore.
Ma non era stato Harry… proprio mentre quest’ultimo si stava
muovendo in avanti nell’intento di fare ciò che era appena accaduto, si trovò
di fronte dei bellissimi capelli corvini.
“ Maledetta putt**a” le offese non
sortirono effetto.
La ragazza dallo sguardo
distaccato era comparsa all’improvviso.
Uno dei tre che inizialmente si
erano tenuti in disparte cercò di bloccarla, fallì, lo schivò con facilità.
Sembrava una specie di danza di
cui la protagonista era diventata improvvisamente la bellezza
che qualche minuto prima era negli occhi di tutti i ragazzi nei paraggi.
“ Ahia, lasciami, lasciami!” il tizio con i capelli verdi nel frattempo prese
Hermione per i capelli.
“ Sta’ ferma, o giuro che a questa
gli trasformo la faccia!” minacciò, spudorato.
“ Lasciala andare vigliacco!”
“ Ca**o!!!
Ma io a te ti conosco!” disse il tizio dai capelli rossi, perdendo sangue dal
naso, guardando con timore e sorpresa la ragazza.
Lei si voltò, lo sguardo severo e
freddo.
“ Tu…”
“ Non mi interessa
chi sei! Giuro che se ti muovi ancora gli spacco la
faccia a ‘sta qui!” intervenne nuovamente l’altro, irato, richiamando
l’attenzione su di se.
“ Sei proprio un imbecille, lo
sai, Kartner?” disse lei.
“ Come fai a sapere il mio nome?”.
Lo stesso sguardo dell’amico colse anche lui.
Senza rispondere, veloce scattò in
avanti, verso di lui; questo spinse via Hermione, e si
preparò a parare la ragazza.
Schivò il primo
pugno, ma non il secondo, urlando si slanciò verso di lei, le bloccò le mani con la destra.
“ Ora vedi che ti combino,
str**a!” Caricò il sinistro.
Stava per colpirla, lei non
sembrava spaventata, al contrario con naturalezza si stava preparando a
respingere l’attacco, ma…
“ Ehi, nessuno ti ha insegnato che
le donne non si toccano neanche con un fiore?”.
Una voce… calma, rilassata, dolce,
era un suono vagamente familiare.
Si voltarono tutti.
Silenzio.
Tutti immobili.
Il pugno del ragazzo era a
mezz’aria a dieci centimetri dal naso di Harry che si era automaticamente posto
in difesa della bella ragazza, ora era fermo, guardava il proprietario di
quella voce con un’espressione indescrivibile.
Moody, Kingsley, Lupin, Bill e
Charley erano stati aiutati nel frattempo da Tonks e i signori Weasley a
rialzarsi, i gemelli e Lee dalle sorelle Patil e dai Canon.
Gli occhi sbarrati, increduli
guardavano tutti nello stesso verso.
Hermione aveva gli occhi chiusi, pronti ancora
ad accogliere l’urto con il treno verso il quale era stata indirizzata… non
arrivò.
“ Tutto bene?”
“ Io..
si…” cominciò a dire un po’ stordita, scostandosi leggermente dal suo
salvatore, per guardarlo in viso, rimanendo comunque tra le sue braccia.
“ Gra---”. L’aveva visto.
Silenzio.
Nessuno sembrava intenzionato a
parlare, tutti vittime di quella figura erano caduti
in un silenzio rapito, lo stesso treno sembrò spegnersi.
I capelli biondi, sembravano
lunghi fili d’oro puro... erano raccolti in un codino dietro la testa e
scendevano morbidi oltre le spalle, fin sulla schiena, alcuni più corti,
ricadevano eleganti davanti sugli occhi, occhi di un colore che faceva invidia
ai più bei diamanti … sembravano azzurri, o forse no…? Sfumature Blu scuro
lasciavano il posto ad un chiarissimo viola, che leggermente assumeva una
bellissima gradazione di verde smeraldo e grigio chiaro… erano incantevoli,
oltremodo affascinanti… la pelle era chiara, delicata, il viso talmente bello
che a stento poteva definirsi umano… chi era?
Hermione era tra le sue braccia,
le sue mani poggiavano sul petto del ragazzo che si intravedeva
attraverso la camicia di seta nera poiché i primi bottoni erano stati lasciti
aperti… era rimasta senza fiato.
Lui sorrideva
dolcemente, era paralizzata e completamente rossa.
Nessuno riusciva a capire se era
un sogno…
“ E t-tu…
chi ca**o sei?”disse lo sciocco (avete capito chi, vero? ^^’’ n.d. ChibiCia)
Ormai aveva
completamente abbandonato l’idea di sferrare un pugno alla ragazza…aveva
gli occhi sbarrati, non riusciva a staccarli da quel ragazzo.
“ Sbagliato. Non sai che ci si
presenta per primi quando si chiede il nome a qualcuno? Inoltre prima dovresti
chiedere scusa alle ragazze e a queste persone” disse; non la minima
esitazione, il minimo cenno di intimidazione… niente…
era assolutamente tranquillo, guardava negli occhi il ragazzo con i capelli
verdi con un espressione di quieta armonia, quasi di superiorità, quest’ultimo
non poteva neanche sostenere lo sguardo, lo spostò con rabbia verso gli amici, che
guardavano disarmati il nuovo interlocutore.
“ Come… come ti permetti…
maledetto, giuro che ti cancello dalla faccia della terra!!” era
esploso, profondamente adirato si gettò verso di lui, pronto a colpirlo
con tutta la sua forza.
Veloce. Era
vicinissimo, tirò un pugno con molto impeto.
“ Hargreaves…” un sussurro.
( Probabilmente alcuni di voi,
se tra voi ci fossero alcuni suoi fan, avranno notato questo cognome, infatti questo è quello di uno dei personaggi della sensei Kaori Yuki, vorrei
sottolineare che sono una grandissima fan di questa artista, ma anche che, per
quanto possa avermi influenzato indirettamente, forse, sotto alcuni aspetti, mi
rifaccio a lei in questa fan fic solo per quanto riguarda alcuni nomi e
cognomi… in effetti in questo ambito non ho molta fantasia…-___-‘’ n.d.
ChibiCia)
Sbam.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!” urlò fortissimo, tutti rabbrividirono.
“ Oh, perdonami”.
Il ragazzo che aveva tentato
l’assalto era finito direttamente con la mano sulla carrozzeria del treno…
Il suo bersaglio si era spostato
appena, all’ultimo secondo, reagendo alla voce della ragazza dai capelli
corvini.
La mano aveva una strana angolazione, doveva essere rotta.
“ Hargreaves… tu?” veloce sorpassò
Harry, era di fronte al ragazzo, nessuno sapeva spiegarsi quella strana
espressione sul volto della ragazza e l’intonazione di disprezzo con la quale aveva pronunciato quelle parole.
“ Smith…” disse, leggermente
sorpreso, sembrava un po’ intimidito come se non avesse voluto incontrarla, ma
pur sempre sorridente.
“ C-che ci fai tu qui?” disse lei,
a metà tra l’incredulità e la rabbia.
“ Potrei dire la stessa cosa…”
“ Non prendermi in giro!” urlò
quasi, lo sguardo che lanciava fiamme.
Di risposta lui cambiò di nuovo espressione, la guardava serio.
“ Ti sto cercando… da tre anni… e
tu ti presenti davanti a me proprio quando ho deciso di lasciar perdere?!
MH?!”. Era furibonda, tremava.
“ Lasciar perdere? Vuol dire che
hai lasciato…”
“ Diciamo che è più una vacanza…
che diavolo ci fai TU qui?!!”. Gli occhi ridotti in fessure, la voce a un bisbiglio di rabbia.
“ Lo studente”
“ Non mentire”
“ Non mento”
“ Tsk, siete tutti uguali voi! Tu
non sei diverso da questo imbecille, siete fatti stessa pasta, anzi se proprio
devo essere sincera tu, sei il peggiore in assoluto Hargreaves, il peggiore…!” disse, indicando quello che prima aveva chiamato Kartner,
confrontandoli. Odio puro.
“…”
“ Voglio che dopo tu venga immediatamente nel mio scompartimento… devo
parlarti” disse ancora tentando di contenere la rabbia.
“ Non credo lo farò”
La ragazza si bloccò, lo guardava
come se l’avesse offesa, mai visto tanto odio in uno sguardo.
“ Non so quali siano i tuoi piani,
ma se sei qui ci deve essere un motivo più che valido… vuoi che faccia in modo
che tu venga sbattuto fuori dalla scuola, Hargreaves?”
si era avvicinata al volto del ragazzo con fare minaccioso, ma non aveva
sortito il minimo effetto. Lui sorrise.
“ Fa pure, Smith, ma mi
costringerai a fare altrettanto”
“…”
“ Mh?” fece lui, inclinando
leggermente la testa, non ricevendo alcuna risposta.
“ Giuro che prima
o poi io ti ---” non riuscì a completare la frase, improvvisamente
Kartner si era rialzato, e con l’altro pugno, spinto dalla rabbia e dal dolore si slanciò verso di loro.
Sbam. Dritto sulla carrozzeria
della porta del vagone che era posta proprio nello
spazio che intercorreva tra i due e lo sventato.
Qualcuno l’aveva aperto
all’improvviso.
“ Oh, scusa amico!” allegro, un
ragazzo con i capelli biondo cenere che sfioravano le
spalle e un viso molto bello si affacciò dalla porta, scese, guardando
l’infortunato con un’espressione che poco poteva sembrare quella di una persone
dispiaciuta.
“ Accidenti devono farti male… ma
che ti sei combinato?” disse, non perdendo la faccia sorridente, guardando
Kartner a terra, in lacrime mentre teneva alte le mani sicuramente rotte...
“Bè scusa, davvero amico, non ti avevo visto… Ahhhhh, Andrew ti lascio solo un attimo e già
ti ritrovo fra le braccia una bella ragazza! Sei incorreggibile!” fece voltandosi, arrabbiato, corrucciando la fronte come
offeso, fissando Hermione che ancora era vicino al bellissimo giovane.
“ Calmati, sei sempre il solito
esagitato Rei, non ho fatto niente…”
“ Si, certo, certo! Tutte a te le
fortune!” disse e prese gentilmente Hermione per le
spalle allontanandola dal bel ragazzo.
“ Devi perdonarlo, questo sciocco
non sa proprio come trattare una ragazza, è freddo, scostante, antipatico, e
non saprebbe mai difenderti da un male intenzionato, credimi è meglio che gli stai alla larga, piuttosto, che ne diresti di venire a
prendere un aperitivo con me?” disse a Hermione, fingendo serietà e assumendo
un tono preoccupate e seduttore.
“ Ma la vuoi smettere…” disse il
biondo, spostandosi leggermente da davanti la mora,sorridendo
rassegnato e vagamente irritato.
“ Ahhhhhh!!!! Tu……..!!!!!!!!!!
Andrew, lei!!!!!!!!!!!!!!!” Rei si era girato, aveva
visto la ragazza con la quale prima il suo amico stava ‘parlando’ e la indicava
con gli occhi fuori dalle orbite. Era un tipo curioso, sembrava fosse naturale per lui vedere un ragazzo a terra, con le
mani fratturate, e altri cinque adulti rialzarsi tossendo per i colpi ricevuti
sull’addome.
“ Sta’ calmo…”
“ Bene, lo sapevo siete tutta la
banda dei bei cretini al completo, cosa c’è
Hargreaves, ti muovi con la scorta, eppure dicono che tu non ne abbia bisogno,
sai cacciarti da solo in guai molto peggiori di quelli che potrebbe mai causare
questa sottospecie di scimmia e gli altri primati che ti seguono come cani?”
fece lei, stizzita.
“ Il cretino qui, non era stato
invitato…” disse lui, tranquillo, guardandola negli occhi.
“ Ehi, cretino a chi?”
“ Voglio delle spiegazioni!” fece
lei, ignorando Rei e riprendendo il discorso precedente
“ Ma quanti ca**o siete!?” partì di nuovo all’attacco rialzandosi a stento, Kartner
non voleva accettare l’idea di essere stato battuto da una ragazza e dalla
carrozzeria di un treno.
Mirava sul ragazzo dal quale ancora nessuno
riusciva a staccare gli occhi.
Parato.
“ AAAAAAH, maledetto!”
“ Non provarci mai più…” disse
Rei, improvvisamente serio, ostentando una determinazione che Harry non gli
avrebbe mai attribuito visti i suoi modi precedenti, stringendogli la mano
rotta, facendolo urlare, era intervenuto appena un attimo
prima che il bel viso del suo amico fosse colpito, ma quest’ultimo non
sembrava essersene neanche accorto, si voltò li vide e con un espressione quasi
meravigliata disse:
“ Rei, ma la vuoi smettere, lascia stare quel poveretto?”
“ Ma
come? Ti salvo quel viso d’angelo e te la prendi pure?”
“ Non ho bisogno del tuo aiuto,
puoi anche andartene” disse lui, con semplicità.
“ GRAZIE, bell’amico che sei, è
così che si ringrazia, complimenti!” fece fingendosi offeso.
“ Te lo scalo dalla lista dei
favori che ti ho fatto io”
“ Tsk!” fece Rei, distogliendo lo
sguardo, guardando altrove, sentendosi forse in torto.
“ Non cambiare discorso
Hargreaves!” la mora intervenne ancora.
“ Non lo sto facendo”
“ Smettila di dire sempre il
contrario di quello che dico io, non sto scherzando!”
“ Pensavo lo stessi facendo…”
“….”
Pausa. Lui sorrideva
sarcastico, lei lo guardava seria, sentendosi presa in giro.
“ Va bene… non ho scelta… ma sappi
una cosa… ti tengo d’occhio Hargreaves, stavolta… non mi scappi…” il tono
serio, minaccioso più che mai.
Si voltò, ancora
irata in volto, stava per salire sul vagone, d’improvviso come
ricordandosi, si voltò.
“ Grazie!” esclamò guardando Harry
negli occhi, accennando un sorriso. Inizialmente il moro non capì, poi,
ricordando il suo tentativo di protezione nei confronti di lei,
rispose:
“ Figurati…”. Non riuscì a dire
altro, era ancora scosso da tutti quegli avvenimenti, e non riteneva di aver
fatto poi molto.
“ E ancora una cosa Hargreaves..” riprese, riassumendo il
cipiglio d’odio e severità.
“ Non mi serviva
il tuo intervento, so cavarmela benissimo da sola!”.
Andrew le
sorrise arreso, quel ragazzo faceva sembrare un’azione tanto semplice
come un sorriso, una delle sette meraviglie del mondo, era incredibile quanto
fosse bello; un’ultima occhiataccia e i suoi capelli neri erano scomparsi
attraverso la porta.
“ Avrai una bella gatta da pelare
amico mio…”
“ Si, credo anche io!” rise.
“ Mh? Siete ancora qui voi? Via,
avanti!” fece Rei, accorgendosi di star calpestando l’abito da mago di Kartner.
Non potevano opporre resistenza,
gli altri quattro lo presero sotto braccio e lo portarono via, non senza dire
però:
“ La pagherete, bastardi!”.
“ Certa gente non imparerà mai”
stavolta non erano stati i due a parlare.
“ Mh? Non dovevi
rimanere fuori?” disse Rei, guardando negli occhi il nuovo venuto.
“ Ho sentito un po’ di trambusto…
possibile che voi due non possiate fare a meno di fare
casino?”.
Era un bel ragazzo, i capelli neri
cadevano oltre gli occhi grigi, portava un mantello del medesimo colore
appoggiato sulle spalle, sul volto era dipinta un’espressione che diceva ‘lo sapevo’, le braccia conserte e un sorriso ironico sul
volto affascinante.
“ Kyle, perché ti sei portato
dietro questo qui?” chiese Andrew indicando con il
pollice l’amico al suo fianco, infastidito.
“ Era preoccupato per te…”
“ Ma davvero…?” disse il biondo
guardando sbieco Rei, con ironia.
“ Chi, io? Ma
stiamo scherzando? Tsk, non è mica per questo che sono
qui…”
“ Ma smettila, ieri sera non ti si
poteva guardare, eri sbiancato appena l’hai visto…” insistette il moro
alludendo a un avvenimento precedente.
“ Tsk, ti sbagli Kyle! Sono qui
solo per chiedere una cosa a Andrew”.
Si girò, mise una mano vicino alla
bocca e bisbigliò:
“ Ehi, Andrew, mi dai l’indirizzo
di Kirstren?”
“ Sei senza
speranza Rei…” fece lui di risposta sul suo volto l’espressione diceva
‘ecco un tizio che non cambia proprio mai…’,
poi aggiunse, rivolto al ragazzo dagli occhi grigi:
“ Portalo via
Kyle, legalo da qualche parte…”
“ Ehi!” fece offeso
Rei.
“ Posso ucciderlo?” disse l’altro
con estrema serietà.
“ No”
“ Tsk, allora non chiedermi
l’impossibile”
“ Va bene, cerca di farlo stare
fermo in qualche modo, almeno fino a quando il treno non parte…” disse
ignorando lo sguardo ancor più offeso del biondino ( Rei n.d.ChibiCia!)
“ Non ti assicuro niente!” rise il
moro.
“ Divertiti amico e scrivi!”
aggiunse sorridendo complice e scrociando le braccia dal petto.
“ Non ci contare!”
“ Tsk, il solito! Andiamo Rei” concluse agganciando il collo di quest’ultimo con il braccio
e trascinandolo via.
“ Va bene, va
bene! Andrew mi frego tutti i tuoi vestiti!” disse allontanandosi, cedendo alla
presa dell’amico, alzando la mano sinistra e con essa
il dito medio, sorridendo divertito, salutando il bel biondo che lo guardò
scomparire tra la fola curiosa.
Silenzio.
Spostò lo
sguardo su Hermione, la guardò
preoccupato.
“ Sei sicura di star bene?” chiese
ancora, confondendo la faccia estasiata e imbarazzata della ragazza con leggera
influenza.
“ Ah… emh… I-io..
si… certo… certo…” fece lei, saltando sul posto, riprendendosi e arrossendo se
possibile ancor di più.
“ Chi sei, figliolo?” Kingsley si era avvicinato, guardava perplesso il giovane.
Si voltò, Kingsley incontrò il suo
sguardo incantevole, rimase ancor più colpito, la
faccia incredula.
“
Andrew Hargreaves” disse semplicemente.
“ Bè…
Andrew, piacere di conoscerti, figliolo, io
sono Kingsley Shacklebolt!” disse l’uomo, porgendo una mano amichevole al
ragazzo, la faccia allegra.
“ Piacere mio, signore” disse lui,
rispondendo al sorriso accogliente.
“ Sei un nuovo studente?” il
signor Weasley, che era rimasto fino ad un attimo prima
con la bocca aperta come un pesce fuor d’acqua, si intromise.
“ Si…” fece di risposta lui,
spostando lo sguardo di lato.
“ Oh, io sono Arthur Weasley e ho il piacere di presentarti i miei figli
Ginny, Ron, Fred e George, Bill e Charley, e mia moglie Molly” disse come
ricordandosi l’ammonimento che Andrew aveva fatto al tizio con la cicatrice,
indicando a mano a mano tutti i componenti della
famiglia.
“ Salve a tutti” disse, stringendo
lo mano a tutti loro.
“ E loro
sono Harry, Hermione, Dean, Seamus, Fleur, Dennis, Colin, Calì, Padma, Lee,
Danny…” continuò ancora il signor Weasley.
“ Finalmente ti conosco Harry”
disse, amichevole, stringendogli la mano.
Una strana sensazione, felicità,
allegria, gioia, tranquillità, quella semplice stretta di mano sembrava
incantata, Harry aveva riacquistato i sentimenti di un tempo… non si riusciva a
spiegare nulla di quello che stava accadendo…
Il ragazzo lo sorpassò, strinse la
mano agli altri… c’era qualcosa di strano… come se qualcosa non fosse accaduto…
qualcosa che a Harry non dispiaceva…
Finirono di presentare tutti. Il
treno fischiò.
“ Oh, ragazzi, è ora, mi
raccomando, state attenti!” disse la signora Weasley, allegra più che mai.
“ Si, si
mamma!” fece Ron, non era molto concentrato, piuttosto irritato si poteva dire…
Hermione non la smetteva di fissare ammaliata Andrew, e lo stesso valeva per le
altre ragazze, improvvisamente Bill era scomparso dai pensieri di Fleur, Danny
era diventata la ragazza più socievole di Hogwarts, Ginny non aveva ancora
parlato, Calì e Padma si guardavano ghignando, Luna si era tolta l’appariscente
piuma da indiano che prima indossava dietro l’orecchio sinistro e addirittura
Tonks e la signora Weasley guardavano il ragazzo con imbarazzo, certo non con
lo stesso interesse delle studentesse.
Salirono tutti sul
treno, presero uno scompartimento tutti insieme, Harry, Neville, Dean, Seamus,
Luna, Calì e Padma, Danny e Andrew, non si stava stretti, sembrava che lo
spazio si fosse improvvisamente ingrandito. Hermione, Ginny e Ron si diressero
verso la cabina dei prefetti e per Hermione caposcuola.
“ Ci vediamo dopo” fece la riccia,
gli occhi stranamente assenti; tutti e tre scomparvero attraverso la porta.
Andrew si era seduto vicino il
finestrino, di fronte a lui Harry. Nessuno proferiva parola. Il misterioso
ragazzo biondo aveva tutti gli sguardi su di sé, Harry si chiese se fosse
abituato a simili trattamenti in quanto non sembrava
mostrare minimo imbarazzo. Guardava sereno fuori dal
finestrino il paesaggio che presto cominciò a mutare.
Ecco cosa c’era di strano…. Quel
ragazzo… quando gli aveva stretto la mano… quando si era presentato… non aveva
spostato lo sguardo sulla cicatrice….
Era già sicuro che lui non era un Harry qualsiasi…
Andrew si voltò verso di lui come
intuendo i suoi pensieri, gli sorrise.
Chi aveva davvero di fronte, Harry
non riuscì mai a scoprirlo con chiarezza…
Ragazzi, che ne dite?^^
Dai, dai,
fatemi sapere!!^____________^
Ciao a tutti, un bacio…
ChibiCia!;-)