Maybe an Angel di hinayuki (/viewuser.php?uid=46863)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 25 Dicembre: La fine di qualcosa è l'inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** 27 Dicembre: Le porte dell'Ade non sono mai state tanto vicine! ***
Capitolo 3: *** 28 Dicembre: nuova vita -sogno o son desta?- ***
Capitolo 4: *** 31 Dicembre: Odio i "ma" dopo una bella notizia! ***
Capitolo 5: *** 1 Gennaio: Casa dolce casa... ma... voi che ci fate qui? ***
Capitolo 1 *** 25 Dicembre: La fine di qualcosa è l'inizio di tutto ***
Yu yu hakusho
Maybe an Angel
Giorno 25 Dicembre
Caro diario;
Ok, esordisco dicendoti che mi sento
molto idiota a tenere un diario segreto alla veneranda età di 22 anni, ma
la storia che sto per raccontarti merita di non essere detta a nessuno. In
primis perché mi rinchiuderebbero direttamente in manicomio -nonostante li
abbiano ormai chiusi da un po’, ma ne riaprirebbero uno solo per me perché sono
davvero un caso clinico!-, in secundis perché... beh, posso dire ufficialmente
di essermi bevuta il cervello a mo’ di frullato!
Tutto ciò per dirti che... ho le visioni mistiche, cavolo! Non sto
scherzando! Hai presente quel cartone animato di cui ti parlavo un paio di anni
fa, quando ancora avevo voglia di tenere un diario e la cosa non era poi così
sconvolgente? Ma sì, dai quello con quei quattro fumati che andavano in giro a
combattere in nome di Atena, indossando scintillanti armature di tutti i colori
che vengono dalle costellazioni! Come puoi essertene dimenticato? Sei un diario,
diamine, servi per ricordare le cose a distanza di anni! E da qui si capisce
quanto io possa essere caduta in basso... sto parlando con un
diario!
Insomma, tornando a noi... ti stavo
parlando di Saint Seiya (I cavalieri dello zodiaco). Ecco tra i vari personaggi
-più o meno gay o effeminati- ce n’era qualcuno che si salvava e c’era un
discreto gruppetto di gran bei figlioli -ringraziato sia il disegnatore del
fumetto e ancora di più quello della serie animata!- e tra questo, proprio
quello del mio segno zodiacale era assolutamente ed incredibilmente bello! Tipo Bronzo di Riace! Oddio, mi pare di essere un’adolescente che
parla della sua prima cotta, che patetica!
Insomma, mi sono spiaccicata addosso
a lui! In stile tuffo del pesce lesso oppure della foca monaca pizzicata da un
tarantola ed imbizzarrita! Splat! Ma
aspetta, questo è il meno ed è causato dalla poca stabilità delle mie gambe in
un mezzo di trasporto in movimento fuori dal mio elemento naturale: l’acqua. Cavolo, al solo pensiero mi viene da
prendere una vanga e scavarmi una fossa da sola! Ho sinceramente temuto che
i miei sogni più belli fossero divenuti i miei peggiori incubi e che poi si
fossero concretizzati nella realtà. Quando poi il suo amico, anche lui
dell’allegra combriccola dei “bei fustacchioni” lo ha chiamato per nome, ho
pensato davvero di essere impazzita completamente! O mamma, se lo venisse a
sapere qualcuno mi rinchiuderebbero e getterebbero via la
chiave!
Però aspetta... ragionandoci a mente
fredda... potevano essere dei cost player... ultimamente va di moda il
travestirsi da personaggio dei fumetti! Sì... a carnevale, però... e credimi,
vivendo a Venezia, troppi ne ho visti di travestiti da Saint. E poi... era
troppo perfetto per essere vero... cioè finto... no, cioè... argh, insomma, non
importa!
Ok, ti racconto com’è andata la
faccenda! Ero in autobus -quello stesso autobus che puntualmente rischio di
perdere tornando dall’università- di ritorno da un locale vicino alla facoltà,
dove avevamo festeggiato con alcuni amici il giorno di Natale ed eravamo tutti
belli spiaccicati come delle sardine -ma lì si è sempre spiaccicati come delle
sardine. Ma ora io mi chiedo... Perché
cavolo quel pullman doveva essere stracarico anche in un giorno di festa? Non ha
una casa dove stare, sta gente?
Per darti un bel esempio di quella
che io chiamo “incivile istinto
animale” un uomo si piazza dietro di me -e fino a qui che problema c’è?
Quando i bus sono così pieni si sta dove si respira... e a volte nemmeno lì...-
aspetta a dare giudizi affrettati... perché quel essere prende a toccarmi il
fondo schiena! Una volta passi, capita di toccarsi in autobus... due volte
passi, ma mi irrito... tre volte non ci penso nemmeno più e la sberla parte per
direttissima. Quella però non va a colpire il maniaco -scherziamo? Sarebbe stato
troppo bello per essere vero! E mi avrebbe risparmiato una figuraccia assurda-
No! Va schiantarsi, con tutta la sua forza -e credimi era tanta- sul ragazzo che
aveva già fermato quel porco! Quel ragazzo! CAVOLO!
Come se non bastasse, dopo che ho
realizzato quello che avevo fatto, ho cercato di chiedere scusa e che ti fa il
pullman? Inchioda! OVVIO! Una frenata così brusca che mi fa finire diritta tra
le braccia del giovane davanti a me! Tralascio le colorite bestemmie e le
blasfemie varie che hanno riempito il mezzo, assieme agli insulti che ha tirato
il guidatore verso la macchia davanti a noi, perché non basterebbero 10.000
pagine per scriverle tutte.
Insomma, mi sono trascinata dietro
maniaco, ragazzo strabello e una serie di altri passeggeri in una sorta di
effetto domino umano. La scena avrebbe avuto anche un che di comico -come quelle
che vedi su quello sgangherato programma televisivo giapponese! Qualcosa con il
“...Castle” in mezzo-, se io non vi fossi rimasta coinvolta in prima persona! Ma perché a me queste figuracce del cavolo?
Quando mi sono ripresa dallo shock ho
nuovamente cercato di chiedergli perdono e di ringraziarlo per avermi almeno
protetta dal maniaco e da un brutto incontro con in pavimento del veicolo, ma
lui mi ha liquidato con un “Tsk...” molto fumettoso e teatrale, prima di
scendere dal mezzo.
Ho continuato a fissarlo basita ed
una volta giù mi ha rivolto uno sguardo che non ho capito subito e che ho
compreso solo poco dopo. Quando il bus ha ripreso a muoversi mi sono illuminata
e ho realizzato che quella che stavamo lasciando era la mia fermata! Figura di cacca della giornata n°3!
Ma chi se ne frega di tutte ‘ste
figuracce? Tanto era tutto solo frutto di un sogno! Di un’illusione ottica
provocatami dal caldo sole di Dicembre -che per inciso, oggi manco c’era i
sole-! Vero? Vero? Vero? Ho detto io ai
miei amici di non farmi bere super alcolici, mannaggia!
Però vorrei rivederlo e ringraziarlo.
Magari anche chiedergli il numero di tel... ehm... ancora con queste
elucubrazioni mentali! Ila, datti una calmata!
Temo comunque che sia impossibile...
temo ancora che ciò che è successo sia stato tutto frutto di un sogno assurdo ed
improbo. Ora scusami, mi stanno chiamando... poi finirò di spiegarti
tutto!
Ah, sì! Non ti ho ancora detto la cosa più divertente della
giornata:
IO, ILARIA BIANCHI DI 22 ANNI, OGGI
SONO MORTA!
Spazio Autrice: Ok, lo
so che ho un'altra storia su Saint Seiya da finire, ma questa mi ha coinvolto
"emotivamente" di più. Spero che vi abbia almeno un po' incuriosito l'inizio.
Prometto che al massimo sabato posterò il prossimo capitolo per far capire un
po' di più la trama. L'idea mi è venuta leggendo per la duemillesima volta la
ficci, sempre su Saint "Saint Luna" che vi consiglio di leggere perché è
bellissima! Qui chiudo! Ciao a tutti! Al prossimo capitolo!
Hina
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Capitolo 2 *** 27 Dicembre: Le porte dell'Ade non sono mai state tanto vicine! ***
Yu yu hakusho
Giorno 27 Dicembre;
Ok, ok, scusa... so che l’altro
giorno ti ho abbandonato con una frase un po’ ambigua, e senza spiegarti nulla,
ma è successo tutto così in fretta che non riesco a capacitarmene nemmeno io.
Ora ti racconto tutto... anche se so che stenterai a credermi... sì, anche tu
che sei un diario, perché sono successe cose al limite
dell’impossibile!
Dopo che i ragazzi sono scesi, il pullman ha ripreso la sua marcia e io
ho realizzato di aver perso la fermata e aver vinto dieci minuti di strada a
piedi -sotto una pioggia che tutto ad un tratto aveva deciso di scendete
scrosciante sulla città di Padova, spodestando il bel sole che c’era fino a
cinque secondi prima-. Ma il percorso del bus è stato incredibilmente breve
perché si è fermato di colpo... Le uniche cose -sensazioni- che ricordo sono un
boato assordante provenire dalla parte anteriore del veicolo e qualcosa di
freddo trapassarmi il ventre da parte a parte... ragazzi, davvero orribile! Avverto ancora il gusto del
sangue impregnarmi la bocca.
Da quel momento ho solo il lieve ricordo di due braccia forti che mi
strappano con decisione dal palo e che mi sollevano, senza più farmi sentire il
terreno sotto i piedi e poi... addio!
La mia vita è scivolata dal mio corpo
come un soffio di vento e ho chiuso gli occhi. Pensavo non li avrei più riaperti
e ne ho avuto quasi la certezza quando mi sono ritrovata davanti al cancello
degli inferi assieme ad altre migliaia di persone -tra le quali pure il mio
amico molestatore- che come me incedevano a passo lento e cadenzato, come in
processione. Quando mi sono accorta di essere così, come mamma mi aveva fatto ho
cacciato uno di quegli urli che trapassano otto muri, ma è rimasto arginato
all’interno della mia mente. Il mio corpo non sapeva fare altro che avanzare con
un passo da zombie verso le porte dell’Ade. Mammina che sensazione orribile!
Ho combattuto davvero tanto perché il mio corpo ritornasse in mio
possesso, ma sono riuscita a riavermi solo quando una possente morsa ha stretto
il mio braccio. In quel momento ho ringraziato che il mio corpo fosse fatto solo
di spirito, perché credo che avrebbe potuto spezzarmi l’arto. Ho girato
istintivamente gli occhi verso il mio “salvatore” -se così lo possiamo definire-
e ho notato che indossava un’armatura dorata, che nella semi oscurità del luogo
rifulgeva come una pannocchia -da quando le pannocchie rifulgono non lo so, ma
dammi per buono il paragone, non me ne vengono in mente altri...- L’ho seguita
fino alla testa, scorgendo un elmo che aveva le fattezze simili ad un granchio.
“Death Mask di Cancer...” Ho
sussurrato tra l’allibito e lo schifato. Beh... allibito, puoi capirlo benissimo
da solo il perché. Sai, Death Mask di
Cancer, a quel che mi risulta, è un personaggio di un fumetto! E’ per questo che
ti dico che devo essere completamente fusa!
E schifato perché... Io lo odio! Dio
santo! Tra tutti quei gran bei pezzi di figlioli che ci sono al Grande Tempio,
proprio lui doveva venirmi a salvare?
“Brava, mocciosa! Hai indovinato... e adesso cosa vuoi, come premio, un
lecca-lecca?” Mi ha domandato sarcastico. Complimenti Death... hai scelto
proprio un ottimo momento per fare del sarcasmo! Questo tipo ha il potere di
irritarmi!
“Sinceramente preferirei una birra...- Ho risposto a tono, guardandolo
male. Come e dove ho trovato la forza per potergli rispondere così, non lo so
nemmeno io... Insomma, sono idiota!
Il mio unico biglietto di ritorno nel mondo dei vivi ce l’aveva lui e io gli ho
risposto male! Ma aspe... non è ancora finita! -E se si potesse gradirei anche
dei vestiti.” Gli ho indicato il mio povero corpicino nudo, cercando di celare
la vergogna. Con piacere ho notato che ora potevo muovermi abbastanza
liberamente nonostante avvertissi ancora un leggero torpore.
Lui deve aver notato la mia quinta abbondante perché dopo una breve
occhiata si è voltato dall’altra parte, rosso in volto, mandandomi cortesemente
al diavolo. Effettivamente se lui non mi avesse salvata credo che ci sarei anche
andata realmente, ho pensato a mente fredda -come ho fatto a restare lucida e a
mente fredda in quel momento è un mistero anche per me...-. Senza lasciarmi
andare si è slacciato il lungo mantello bianco che portava sulle spalle e me lo
ha avvolto attorno mormorando qualcosa come “Le ragazzine di oggi sono troppo
precoci/procaci...” non ho colto la parola giusta, -se è la seconda giuro che lo
ammazzo!- ma in quel momento non è mi importasse particolarmente.
“Ragazzina arrogante...- Mi ha chiamato lui con voce bassa e profonda. In
altri posti e in altre occasioni l’avrei strozzato, ma in quel frangente non mi
è proprio sembrato il caso di uccidere la mia unica ancora di salvezza. -Quando
ti do il segnale tu trattieni il respiro. Togliamo le tende!” Mi ha comunicato
con tono irritato. Si vedeva che gli costava fatica aiutarmi e d’altronde,
ripensandoci adesso, non vedo nemmeno perché avrebbe dovuto farlo. Quando ho
chiesto spiegazioni più dettagliate mi è stato semplicemente risposto con un
classico e micidiale :“Ti verrà spiegato
tutto a tempo debito!” -Cari loro... Mur, Shaka, giuro che se vi prendo vi
appiccico su un chiodo e lì ci restate per tutti i secoli dei secoli
amen!...Ehm... perdona lo sfogo...-
Tornando a cose più serie... Quando ho capito che avremmo
sloggiato, ho dovuto trattenermi dal fare i salti di gioia -non mi pareva il
caso, sai com’è?- e mi sono limitata ad annuire in silenzio. E così, dopo una
manciata di interminabili istanti, Death mi ha fatto un cenno con il capo e io
ho inspirato quanta più aria ho potuto per poi trattenere il fiato.
Da qui non ho ben capito
cos’è successo. So solo che per la seconda volta mi sono sentita mancare la
terra sotto i piedi -e l’ho ritenuto un sollievo, visto che la strada che porta
all’ade è un sentiero fatto di pietre acuminate- e mi sono trovata, tra le
braccia del Saint del Cancro, sopra ad un’altura. L’ho osservato basita ed ero
sul punto di dire qualcosa quando lui mi ha tappato la bocca con la
mano.
“No ci pensare nemmeno! In primis ha
una voce petulante ed irritante e poi...- Si è guardato attorno con
circospezione, senza per sua fortuna posare i suoi occhi sui miei perché gli
stavano augurando un viaggetto gratis in un posticino decisamente poco
accogliente. -potrebbero scoprirti! E tu non vuoi ancora morire, giusto?” Mi ha
domandato retorico con un sorrisino sadico. Bastardo!
Terrorizzata non ho saputo fare altro che ripetuti segni di diniego con il
capo.
“Peccato... si sarebbero divertiti
con te all’inferno! Hai anche un visetto grazioso, tutto sommato, ci sarebbe
stato bene nella Terza!” Ma anche no,
direi! Il mio viso resta attaccato al mio corpo, mio caro Death! E mentre
stava elucubrando queste cose poco simpatiche con gli occhi deve aver fatto una
specie di radiografia di tutto il mio corpo, per lo più nascosto sotto il suo
mantello. Bastardo e pure maniaco!
Alla prossima gli tiro un calcio da
Guinness dei primati e lo faccio diventare soprano, giuro!
“Shaka, quando vuoi!” Ha
gridato verso l’alto. Un cielo plumbeo, innaturale e ultraterreno, ci
sovrastava, solcato a tratti da qualche lampo o fulmine. Shaka della vergine è
uno dei miei Gold preferiti, specie per via del suo doppiatore nell’anime
-quello che preferisco in assoluto-. Come a rispondere alla chiamata di Cancer,
una luce abbagliante ed abbacinante, come quella del sole estivo, ha rotto quel
oscurità avvolgendo me e Death. Mi sono sentita galleggiare nel vuoto dopo pochi
istanti e ho notato il Saint allontanarsi sempre di più da me. Siccome sono
stupida non ho potuto resistere e mi è venuto spontaneo chiedergli perché non
venisse anche lui con me, ignorando il divieto impostomi.
“Ci stavo coprendo,
marmocchia imbecille!” Questa è stata la sua spiegazione molto delicata. Devo
avergli fatto girare i cosiddetti, perché ha continuato ad inveire contro di me.
Fino a quando non sono sparita dalla su visuale -per non cadere troppo vogare
eviterò di riportarti ogni singola parola, perché ci spingeremo anche sul
blasfemo e non è nel mio carattere...-. Ok, ok, lo ammetto... questa volta ha
avuto ragione ad arrabbiarsi. E poco dopo ha capito anche il perché...
Tre grossi animali rivestiti di nere
armature, cupe e brillanti allo stesso tempo, spaventosi come belve feroci,
hanno cominciato a correre in direzione del Santo. Da dove si trovava lui non
sono sicura si riuscissero a scorgere, ma dalla mia posizione riuscivo a vederle
bene. Posso dire con certezza che erano una lupa, un leone e una lonza... ti
ricordano qualcosa? Dante! Esatto! 100
punti al mio diario! Oh mamma... qui sto degenerando... tra un po’ mi mandano in
neuro! Comunque
sia queste simpatiche creaturine lo hanno attaccato tutte e tre assieme e che ha
fatto il caro Death? Le ha sbaragliate tutte -letteralmente- alla velocità della
luce come se fossero dei peluche, lasciandomi basita... giuro che non avrei mai
creduto che dal “vivo” mi avrebbe fatto quell’effetto.
Dopo il combattimento sono passata in
un solo istante dalla luce alle tenebre più profonde. Quando ieri sera mi sono
risvegliata, ho avuto una terribile sensazione di nausea e soprattutto la luce
artificiale dei neon mi ha ferito gli occhi con la sua chiarezza fredda. Ero
viva! Mi domandai se fosse stato tutto un sogno, mentre con la mano sinistra
andavo a coprirmi gli occhi per difenderli, osservandola quasi ad accertarmi di
essere davvero in vita. A darmene la certezza, oltre alla sua ombra proiettata
sul mio volto, vi c’è stata una stilettata al ventre: forse quello dell’autobus
non era stato proprio un sogno ed ora mi trovavo in qualche clinica nella città
di Padova. Com’è il detto? “Veneziani
gran signori... i Padovani dovevano essere Gran dottori...” poi c’era anche
qualcuno che mangiava i gatti... oddio, non me lo ricordo! Argh... veneziana del
cavolo che non sono alrtro!
“Vedo che ti sei
svegliata.” Ha osservato dolcemente la voce di una ragazza. Non l’ho guardata,
come se non l’avessi sentita, concentrata com’ero a fissare il mio anulare. Una
volta era dolcemente avvolto da una verella d’argento. Una volta, ora non più...
“Già da un po’...” Mi sono decisa a
risponderle con un sussurro prima che lei mi potesse prendere per maleducata. Ho
abbassato la mano per scacciare i ricordi e perché mi ero ormai abituata alla
luce ed ho portato il mio sguardo sulla figura di lei. Di età era più piccola di
me di almeno sei anni. Aveva dei lunghissimi capelli di una strana colorazione
viola, raccolti solo in parte, dietro il capo. Il volto era magro con degli
enormi occhi di un colore non ben definito. Fa anche lei parte del fumetto degli
“allegri mascherati”. È Saori Kido, alias Atena. Il post-coma doveva farmi
strani effetti, evidentemente, oppure il sogno stava continuando. E se fosse
stato così, avrei decisamente preferito svegliarmi al più presto! Mi stava
rivolgendo un sorriso abbastanza dolce. Tesoro mio, tu non hai ben capito come
stanno le cose... Tu mi sei sempre stata antipatica... quindi è inutile che tu
faccia la gentile con me!
“Ben arrivata alla
fondazione Grado!” Mi ha accolta cortesemente con un sorriso a cinquantaquattro
denti che io non riuscii a contraccambiare. Avevo una sensazione disgustosa in
bocca, tanto che ho dovuto trattenere un conato di vomito. Non si sarebbe
comunque potuta arrabbiare... le visioni mistiche -in tutti i sensi oltre tutto-
non si arrabbiano!
“Grazie...” Ho risposto
stancamente, scorgendo una seconda figura vestita di bianco accanto a me a
trafficare con una flebo. Anestetico e anti-dolorifico, probabilmente... Solo in
quel momento mi sono accorta di essere in una stanza dalla parvenza
completamente asettica e fredda con molti macchinari che monitoravano qualcuno
-me- emettendo dei fastidiosi Bip... Bip... Ho chiuso gli occhi, sfinita e
sicura che una volta che mi fossi risvegliata mi sarei ritrovata nel mio letto
il 25 Dicembre. Prima che tutto ciò accadesse. Ho sentito che anche una terza
presenza è entrata nella stanza per parlare con Saori, ma mi sono addormentata
prima di capire che potesse essere.
Se Freud mi conoscesse avrebbe decisamente un bel
da fare con me, eh? Ora scusa, ma
mi devono portare il pasto, che puntualmente dovranno infilarmi in gola a forza!
Io odio gli ospedali e odio il cibo degli ospedali! Se mi portano di nuovo il
semolino giuro che piuttosto resto digiuna!
Besos
Ila ^-^
Spazio autrice:
Carissimi grazie per aver letto il primo capitolo. Sono contenta che vi
abbia stuzziacato!
Kikka_hiwatari: Sono contenta che ti piaccia
il mio stile. Io più che di pullman pieni ne so qualcosa di vaporetti e credimi,
forse sono anche meno stabili... comunque quello che è successo a Ilaria
-maniaco- è successo anche a me,
purtroppo..! ç.ç
Roxrox: Ciao! Il Saint misterioso si scoprirà
più avanti (nel prossimo capitolo). Nemmeno io sarei schizzinosa ma non vorrei
mai troarmi dietro Deathy o Afro... figurarsi Al! Piccina come sono rischierei
l'infarto! Per il resto mi vanno bene tutti! Anche tre Bronzetti,
sinceramente! XD
Tsukuyomi: Eccoti accontentata con il
nuovo capitolo!
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Capitolo 3 *** 28 Dicembre: nuova vita -sogno o son desta?- ***
Yu yu hakusho
Giorno 28
Dicembre
Scusa,
ieri non sono riuscita a spiegarti tutto, ma ho dovuto litigare non poco con le
infermiere per darmi qualcosa che non fosse annacquato! Ero talmente
bucherellata dagli aghi delle flebo e delle punture varie ed eventuali che mi
erano state fatte, che temevo potesse uscirmi da quelle come se fossi una specie
di colabrodo. E poi oggi sono venuti a prelevarmi per farmi fare il giro
dell’edificio nel quale mi hanno ricoverata. All’inizio avevo pensato di essere
in una di quelle cliniche super tecnologiche -una di quelle che in Italia manco
ce le sogniamo di notte-, ma poi ho scoperto di essermi sbagliata alla grande,
infatti non ci troviamo nemmeno più nel “Bel Paese”.
Ho scoperto che la “Fondazione Grado” si concentra
completamente in un’enorme villa con ettari ed ettari di terreno attorno che
qui, eufemisticamente chiamano “giardino”. “GIARDINO”?! In tutto quello spazio ci starebbero almeno
altre quattro città con un bel pezzo di aperta campagna attorno... e ne
avanzerebbe sicuramente qualcosa! Ma aspetta... la “villa”, come la chiamano loro, è uno
stabile immenso che a vantare tre piani -di quattrocento stanze l’uno-, ne
nasconde sotto di sé altri cinque o dieci di sotterranei, adibiti ognuno ad una
funzione diversa... mica male, eh?
Io sono riuscita solo a vedere quello riservato ad
ospedale e la palestra, ma so che c’è altro sotto e sono curiosa di scoprire
cosa. Tra un po’ spolvero il cappello e la frusta e mi trasformo in “Ila Johnes”
e giro “Alla scoperta di casa Shido”, sequel del già celeberrimo -per lo meno
qui tra i Saints- “Ila Johnes, alla ricerca della stanza perduta”! Mi sono persa otto e ripeto OTTO volte per
arrivare alla mia camera nel giro di due ore e mezza! Un record anche per una
che ha il mio pessimo senso dell’orientamento! Dovrebbero mettere i numeri a quelle stanze
-come se fosse un albergo...- invece di farmi giocare a “Guess What..?”
(indovina cosa..?) e farmi fare le figuracce della peggior specie! Sì, perché in
una sola giornata ho fatto il pieno di figure di m***a per due o tre
vite!
Non sto ad elencartele tutte... ma due te le devo
proprio raccontare perché sono assolutamente da segnare nel libro dei record! La
prima, in ordine cronologico -e forse anche per la sua portata-, l’ho fatta con
un bronze...
Stavo amabilmente inveendo mentalmente contro il
mio pessimo senso dell’orientamento -dopo che mi ero già persa per la seconda
volta-, quando vedo una camera la cui porta ricordava la mia. Sì, sì, lo ammetto, oltre ad avere un senso
dell’orientamento pessimo, credo di avere anche l’Halzeimer galoppante!
Comunque, essendo che mi sembrava famigliare, l’ho aperta sperando fosse
quella giusta. CANNATO IN PIENO! Quando sono entrata nella stanza ho visto un
ragazzino con i capelli verdi -che avrei scambiato per una ragazza, se non
avessi saputo chi fosse- che pomiciava con una biondina tutto pepe.
Ora...
immaginati la scena... Io che li guardo... loro che guardano me..! Il mio
cervello che elabora ciò che sta vedendo... il loro che invece è avanti anni
luce -eh... per loro è semplice... non gli è crollato un mito-..! Il mio viso
che ha un favoloso effetto arcobaleno... i loro che diventano ancora più
rossi..! Io che cerco di dire al mio corpo di andarsene... loro che continuano a
fissarmi, chiedendosi, probabilmente cosa ci faccio ancora lì..! Io che
finalmente apro la porta e fuggo via gridando un incomprensibile
“SCUSATEMIHOSBAGLIATOSTANZA!”... a quel punto ringrazio di non sapere cos’hanno
fatto ma spero sinceramente che abbiano ripreso da dove li avevo interrotti.
Credo comunque che mi abbiano maledetto per tutti i secoli dei secoli, amen..!
Comunque, grazie a questo piccolo inconveniente,
ho scoperto che la mia camera è tre porte più in là! Certo però che non posso
sbagliare ogni volta stanza per scoprire qual è la mia! O forse sì... questi
Saints sono tutti dei gran bei ragazzi -te l’ho già detto, vero?-... oddio,
adesso cado sul maniaco... meglio di no!
Ora ti starai chiedendo qual è la seconda
figuraccia da Guinnes che ho fatto. Non che sia una cosa eclatante come la
prima... però per me è stato forse anche peggio! Beh, insomma, stavo camminando
nel giardino per farmi mentalmente un’idea di dove si trovasse la mia stanza
anche da fuori, contando le finestre -sono quattro, enormi, per ogni stanza-. Mi
faceva brutto contare le porte da dentro... credo che sarei apparsa come una
specie di pazzoide... e sinceramente non
ci tengo! Non che l’idea di farlo da fuori fosse tanto meglio -anzi, forse
aveva un che di maniacale- però fuori, in teoria, non doveva esserci nessuno!
Questa mia certezza è diventata la mia rovina! Per facilitarmi l’operazione
avevo anche legato un drappo alla prima finestra, in maniera tale da
individuarla subito e con mia grande gioia ho scoperto che la stanza è una delle
ultime dell’ala est della villa. La terzultima, forse.
Faceva un caldo pazzesco per essere quasi la fine
di Dicembre, tanto che addosso
stavo indossando solamente una canottiera ed una giacchettina di felpa leggera e
stavo facendo due conti perché c’era qualcosa che non mi quadrava tra le
dimensioni delle varie stanze ed il numero di finestre che avanzava dopo la mia.
In quel momento di totale assenza di spirito, totalmente assorta dai miei dubbi,
non mi sono accorta di alcuni passi alle mie spalle e quando una mano si è
appoggiata, disinvoltamente, sulla mia spalla, ho
sussultato.
“Buon giorno, cucciola!” mi ha salutato il
proprietario della mano. Mi sono voltata di scatto con l’intento di colpirlo con
un calcio, non avendone riconosciuto la voce e chi ti vado a centrare giusto al
basso ventre -in un posto decisamente troppo sensibile per un uomo-, dall’alto
del mio metro e sessanta scarso? Eh... già... proprio lui! Il ragazzo che da me
si era già beccato una cinquina! Bellino, vero? Devo avergli fatto veramente
male, nonostante non abbia fatto una piega non mostrando segni di sofferenza e
abbia sopportato eroicamente/stoicamente il dolore. Povero... ora mi odierà
davvero! Ma giuro che non l’ho fatto apposta!
Sono diventata viola in faccia per la seconda
volta nel giro di due ore ed ho cominciato a chiedergli scusa in tutte le lingue
che conosco -e credimi, avendo un padre linguista, sono tante!-, mentre l’uomo
che mi aveva appoggiato la mano sulla spalla, se la ride alla grande -ma soffocati da solo, prima che ci pensi io
a farlo con le mie stesse mani!-, mentre osserva la
scena.
“Tranquilla, cucciola!- Mi si è avvicinato
spettinandomi i capelli. SOPPRIMETELO, VI PREGO! -Noi Saints siamo super forti e
super dotati anche lì!- Mi ha comunicato con uno sguardo decisamente malizioso. Tesoro, ti credo sulla parola, ma non ho
la minima intenzione di verificare! -Vero Saga?” Si è rivolto a quello che
ormai era diventato la mia malcapitata vittima: il primo cavaliere di Gemini.
Quello gli ha rivolto un’occhiata che non consiglio a nessuno, perché c’era puro
istinto omicida e poi è passato a me, guardandomi in modo severo.
“Taci, Milo!- Si è rivolto al malizioso
Saint di Scorpio con occhi infuocati -ho
ringraziato di non essere in linea con quello sguardo... avrei potuto finire in
cenere!-. Due dei cinque fighi più fighi del Grande tempio stavano davanti a
me e si stavano prendendo in giro/insultando/scarnificando più o meno
amichevolmente. Se è un sogno, vi prego,
NON svegliatemi! -E tu...- Uno sguardo non più inceneritore, ma pur sempre
severo si posò su di me. PAURA! -Pensa prima di colpire qualcuno. Non per lui,
ma per te... potresti farti male.” Mi ha messa in guardia, atono, osservando il
mio ventre dove andava ad allargarsi una chiazza rossa: sangue. OH, FANTASTICO!
MA LO SAI QUANTO CI VUOLE A TOGLIERE IL SANGUE? Ok... colpa mia, non dovevo fare
movimenti bruschi.
Comunque il nostro caro Saga, faccia di bronzo -o
quello che noi a Venezia definiamo “bronza coverta” (tizzone coperto)-, prima
che ci pensasse Milo, mi ha presa in braccio, prima che finissi a terra per un
capogiro e in due secondi siamo arrivati alla mia stanza. Ciò che mi ha lasciata
perplessa è che l’abbia azzeccata al primo colpo! Mi deve dire come ha fatto! Me lo deve
proprio spiegare! Dopo circa dieci, e ripeto dieci secondi, è salito
uno squadrone di medici armati di tutto punto è entrato lì per controllare le
mie condizioni. Dio, che imbarazzo!
Tralascio gli insulti poco carini che gli ho
rivolto mentre mi giravano e rigiravano sul letto come un pollo allo spiedo e ti
dico ciò che mi ha fatto uscire dai gangheri come una iena. Tre uomini
pretendevano che mi spogliassi davanti a loro! Cioè... capisco tutto, ma non mi
ha mai vista nuda nemmeno il mio medico curante che mi conosce da quando sono
nata... ti pare che mi spogli davanti a dei medici estranei?! Oltre tutto...
oltre tutto Saga era lì che guardava! Credo che con il “NO!” che ho urlato mi
abbiano sentito fino in America. Come se non bastasse mi è parso di scorgere
l’ombra di un sorriso sul volt del primo cavaliere di Gemini che lasciava che
quella sottospecie di maniaci in camice mi torturassero. Ah, ma questa me la paga! Vabbeh...
forse sto esagerando... ma non sai che imbarazzo!
“Signori... andate pure fuori. Pare che si sia
ripresa.” Li ha invitati il Saint con un tono che poteva anche sembrare gentile.
Quelli hanno borbottato per alcuni istanti tra di loro, ma uno sguardo molto
eloquente di Saga è bastato per convincerli che, forse, andarsene era la cosa
più saggia da fare.
“Se vuoi te le cambio io, le garze, cucciola!” Si
è gentilmente/maliziosamente offerto Milo -ma anche no, sai, caro?- meritandosi
un “vaffa...” per direttissima. Dopo di lui sono entrati nella mia stanza anche
Mu, cavaliere di Aries e Aldebaran di Tauro -dal vivo è ancora più
impressionante che in disegno!- preoccupati per il mio urlo. Devo aver
mobilitato tutta la villa...
“Scorpio, non lo vedi che così la metti in
imbarazzo?” Gli ha finalmente fatto notare Al, sovrastandolo dai suoi due metri
e rotti, mente io gli rivolgevo uno sguardo grato. Il classico GGG (Grande
Gigante Gentile). Il cavaliere dell’Ariete, invece, mi si è avvicinato con la
sua solita grazia ed eleganza -non sembrava nemmeno stesse camminando- e mi ha
lanciato uno sguardo con una tacita richiesta. Non so cosa mi ha spinto ad
annuire, so solo che dopo poco la sua mano si è andata ad appoggiare sul mio
ventre, mentre lui mi faceva frusciare i suoi lunghi capelli lolla davanti al
mio volto.
“Le fasciature non servono più, ormai. La ferita è
guarita completamente.” Ha detto in tono tranquillo con quella voce roca che a
me è sempre piaciuta un sacco. L’ho guardato sconcertata, come tutti, del resto,
in quella camera, ed ho alzato la maglia quel po’ che bastava per accertarmene.
Quella ferita che mi passava da parte a parte era guarita nel giro di tre
giorni! -Ma chi sono diventata? La
sorella di Wolverine degli X-Men?- Lo sconcerto doveva essere leggibile nei
miei occhi, perché Mu mi ha sorriso e mi ha spiaccicato in faccia una di quelle
frasi di convenienza che io odio profondamente.
“Tranquilla... ti spiegheremo tutto a tempo
debito.” Mi ha detto con un tono così calmo che io ho rischiato di andare in
escandescenze! Intuendo il pericolo di una mia possibile sfuriata, i quattro
Saints se la sono battuta in ritirata, mentre Milo mi prometteva di venirmi a
prendere per il dessert -temevo
sinceramente che avrebbe usato me come dessert...- e gli altri di venirmi a
chiamare per scendere a cena.
“Ci vengo da sola, a cena, piuttosto!” Gli ho
urlato dietro. Poveretti... non hanno fatto nulla di male! Ma se la giornata era
cominciata male... come ha potuto capire si è conclusa peggio. Saga ha chiuso la
porta dietro di se con un ghignetto malefico che non prometteva nulla di
buono... AIUTO!
Ora devo andare a cena. Se non mi pedo è un giorno
da commemorare, visto che non ho la più pallida idea di dove sia la sala da
pranzo, che già mi immagino come una sala da ricevimento.
Bye Ila ^^
Angolino autrice:
Grazie per aver letto questi pochi capitoli. So che la storia non è ben chiara,
ma essendo questo una sorta di esperimento, vorrei andare con calma, sia nello
sviluppo dell'intrccio sia nello studio dei rapporti intercharacters. Scusate se
la mia apiegazione fa schifo, ma vi prego, prendetela per buona e continuate a
seguire la fic. perché già nel prossimo capitolo si spiegherà qualcosa!
^_^
Kikka-hiwatari: Già,
Micene (Sagittar Aiolos) doveva lasciarla lì dove stava! Ma se fossero andate
così le cose che Saint Seiya sarebbe stato? Secondo me i BD (bastardi
dentro/belli e Dannati) vanno bene fono a che sono come Saga... con quella nota
dolce nascosta da qualche parte... ^-^" Ma bisogna anche dire che io sono di
parte (sono una gemelli). Comunque in questa Fic il caro Death
cambierà giusto un pelo... per motivi tecnici che poi leggerai...(ihihihihihih)
non dico altro! Besos! ;*
Tsukuyomi: Dimmi che ho capito male! Death è il tuo
Saint preferito?...oh God... O.O" (me sviene) ...beh... allora credo che
sarai contenta dei prossimi capitoli, perché comparirà spesso! Il punto della
storia lo capirai poco a poco. Come ho già detto, mi piace fare le cose con
calma... Spero che però così l'attenzione non cali man mano che si prosegue con
la storia! n.n" Kisses ;*
Thanks to:
Heather91,
Mymoon96,
Bellissima90,
Kikka_hiwatari e
Sesshoyue
che hanno messo la storia tra le
preferite/seguite! GRAZIE! ^-^
|
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Capitolo 4 *** 31 Dicembre: Odio i "ma" dopo una bella notizia! ***
yu yu
Giorno 31
Dicembre
E’ l’ultimo dell’anno e
tutto va... a rotoli! Eh... sì ciò... eh... no ciò...
Ok, perdona questa piccola uscita un po’ alla Carlo e Giorgio*... ma ho appena
scoperto della verità sconcertanti ed è l’unica cosa che rispecchi pienamente il
mio umore. Ti ricordi che ti ho detto che avrei ucciso Mu per la faccenda “ti verrà detto tutto a tempo debito”?
Bene... pare proprio che non lo ucciderò più! Inoltre quel tempo è arrivato
oggi. Decisamente prima di quanto mi fossi immaginata. Tatsumi, il maggiordomo
della racchia -Alias Saori Kido, Alias Athena- è venuto a prendermi mentre mi
esercitavo con la chitarra che ieri avevo trovato in una delle mie tante
spedizioni di ficcanasaggio(?) in giro per la villa.
“Lady Ilaria, potrebbe cortesemente
seguirmi?- Mi si è rivolto con un tono da lecchino che metà sarebbe bastato per
pulire tutto l’androne, all’ingresso. -Lady Saori vorrebbe parlare con lei.” Ha
continuato. Il mio sopraciglio si è risvegliato con un improvviso guizzo verso
l’alto. Non riuscivo a capire il perché di tante cerimonie. In fondo, con mille
scuse, la Kido aveva sempre trovato un pretesto per venire in camera mia a
parlare del più e del meno, come se fossimo amiche di vecchia data. Dal canto
mio, non l’ho mai scacciata. E’ vero che provo una profonda avversione nei suoi
confronti, ma non mi pareva giusto farlo... mi da un che di persona davvero
sola... ecco tutto.
Ho annuito alla richiesta
dell’armadio a due ante e mezza e mi sono velocemente resa più presentabile,
indossando degli abiti che mi aveva “prestato” la ragazza -una camicetta e un
paio di pantaloni jeans, tanto per capirci- per poi raggiungerlo nel corridoio.
C’era un profondo silenzio, segno che gli altri Saints erano andati via.
Mi hanno insegnato il modo per
orientarmi in quella specie di autostrada che era il corridoio. Milo, me lo ha
insegnato -più che altro- in quello che avevo interpretato come un gesto gentile
da parte sua. Mi ha detto che le stanze al mio piano sono tutte per i vari
Saints e che quindi mi bastava contarne otto sul lato sinistro -o sette sul lato
destro- e l’ottava sarebbe stata la mia. Ripensandoci ora... ho ancora qualche
dubbio sul numero dei Saints di Athena e quello delle stanze enumerate. Fatto
sta che quello, alla fine si era rivelato un mero pretesto per chiudersi in
camera con me. Ringrazio il cielo che Saga in quel momento è uscito dalla sua
stanza -giusto davanti alla mia- con un sorrisetto ironico in volto e anche
Shura ha tirato fuori la testa, assonnato dalla sua stanza -di fianco alla mia-
a causa del “Vaffanculo!” che ho rivolto al cavaliere dello scorpione con tono
decisamente alto.
“Milo... non dirmi che ci stai
provando anche con lei...” Ha sospirato esasperato il cavaliere del capricorno,
mentre io annuivo con foga da uno spiraglio della porta. Milo ha cercato di fare
dei segni di dissenso, ma il compagno lo ha caricato -letteralmente- infuriato,
cominciando ad inseguirlo. Un rally automobilistico sarebbe stato più lento
della loro corsa, assicuro!
“Ma brutto maniaco
sanguisuga e frega ragazze!- Ha cominciato a strillare il Capricorno. -Adesso
non ti limiti più solo ad abbordarle, ma pure cerchi di andare direttamente a
letto con loro!” Ha continuato imbestialito. Non so a cosa si riferisse e non lo
voglio sapere, ma giuro che quella scena si addiceva di più ad Aldebaran del
Toro, piuttosto che a Shura... Mi sembrava di vedere una capretta imbizzarrita
-o per lo meno me lo sono immaginato così...calza nel segno, insomma!-.
“Dai, Fiocco di Neve,
calmati!” Lo ha canzonato per tutta risposta Milo. Al primo momento avevo capito
il nesso logico tra un moro occhi verdi -carino, tra l’altro- ed un “fiocco di
neve”. Poi non so perché ma mi è venuta alla mente Heidi. “Fiocco di Neve” era
il nome della sua capretta! Quando l’ho capito ho cominciato a ridere come
un’ebete, appoggiandomi alla porta.
Guardando a destra e a
manca per evitare di essere investito, Saga ha attraversato il corridoio ed è
arrivato davanti alla porta della mia stanza e mia ha chiesto di entrare per
parlarmi, ma ho dissentito. Volevo farmi una doccia ed andare a letto il prima
possibile -mezzanotte, se mi fosse andata bene- e poi... stare con lui mi da un
senso di disagio... una sorta di Déjà Vu che non so da dove possa venire,
sinceramente. Probabilmente da quando ero piccola, che lo odiavo profondamente
perché aveva ucciso il fratello del Saint del leone e pensavo fosse cattivo.
Crescendo quel idea si era allontanata dalla mia mente perversa, per vari
motivi, ma evidentemente l’astio di fondo restava.
“Volevo solo chiederti
come andava la pancia.” Mi ha spiegato, osservandomi dall’alto del suo metro e
ottanta. Da prima l’ho guardato stupita e scettica, ma poi per me è stato
inevitabile sorridergli: non volevo farlo preoccupare, come non volevo far
preoccupare nessuno, lì.
“Meglio, tranquillo... le
ferite si sono richiuse completamente.” L’ho rassicurato io. Non so perché ma ho
piegato le braccia quasi a mostrare i bicipiti. Forse per fargli capire che sono
forte e che non sono deboluccia come appaio. Non me lo facevo tanto gentile,
comunque. Ed infatti avevo ragione.
“Non intendevo quello, infatti,
ragazzina...- Mi ha detto dandomi un buffetto sulla fronte con l’indice. Giuro che se un altro mi
chiama “ragazzina” gli faccio qualcosa di male! -Vai in bagno, va...” Ha
concluso per poi voltarsi e tornare sui suoi passi, venendo centrato in pieno da
un Milo, ancora rincorso da Shura e da un Death Mask fuori di testa perché lo
avevano svegliato. -La giusta punizione per avermi mandata a cagare!- Ho
pensato, dirigendomi al mio super bagno, grande come la mia sala da pranzo a
casa... insomma, grande!
Quando ho cominciato a
spogliarmi ho capito perché mi aveva detto di andare in bagno. I miei shorts
cominciavano ad essere sporchi di sangue. Le imprecazioni che non ho detto.
Oddio... Mi sono diretta alla porta della mia stanza in asciugamano ed ho aperto
con l’intenzione di attraversare il corridoio di corsa e scendere fino in camera
di Saori, ma una mano mi ha porto una confezione di assorbenti. Saga ghignava
divertito dando le spalle alla porta, mentre li afferravo, ringraziando il mio
anglo protettore. Ma come mai il cavaliere di Gemini aveva degli assorbenti?
Tirai fuori la testa dalla porta della mia camera, guardandolo tra lo stupefatto
e l’interdetto.
“Saga... ma da quando..!”
Il modo mi era crollato addosso. Il mio Saint preferito -mica s’era capito,
vero?-... quello dall’apparenza meno effeminata... in realtà è una donna! Credo
che il mio mento abbia toccato il pavimento dallo stupore. Lui deve aver intuito
qualcosa di ciò che pensavo e si è affrettato a spiegarsi, senza risparmiarsi
prima di colpirmi la fronte con l’indice, seccato.
“Sono di Lady Saori.” Mi ha spiegato. Ho tirato un sospiro di sollievo
mentalmente e l’ho osservato, prendendo la confezione ancora intatta di Lines
petalo blu che mi porgeva senza alcun imbarazzo.
“Grazie...” Ho
sussurrato, immaginandomi lui che andava a chiedere gli assorbenti a Saori per
fare un favore a me. Me lo vedevo tutto imbarazzato ed impacciato davanti alla
sua Dea a dirle che ne avevo bisogno. Saga mi ha guardato alzando un
sopraciglio, scettico.
“Devi ringraziare Aprho... è andato lui a chiederli ad Athena.” Mi ha
detto beffardo, staccandosi dalla porta e dirigendosi a passi lenti verso la sua
stanza, salutandomi con un gesto di mano, mentre posizionava l’altra sulla tasca
posteriore dei pantaloni.
Mi sono richiusa la porta alle spalle e sono filata in bagno, dicendomi
che mai avrei dovuto fidarmi di Saga di Gemini. Insomma... ieri ho imparato
molte lezioni:
La prima è che devo stare lontana da
Milo, qualsiasi cosa dica, faccia o prometta di fare e non fare;
La seconda è che è meglio evitare di
far arrabbiare Shura -nome nomen, infatti, Shura in giapponese significa
“guerra”- perché parte alla carica, la capretta;
La terza è che devo sempre ascoltare
i miei istinti infantili perché Saga è veramente un
bastardo;
L’ultima, ma non per importanza... è che se avessi qualche
problema da donna... potrei parlarne con Aphrodite senza morire per l’imbarazzo!
Insomma possiamo dire che sia stata una giornata molto
istruttiva!
Vabbeh... meglio tornare a questo pomeriggio, altrimenti qui non la
finiamo più con tutte le cretinate che combinano questi scapestrati che pian
piano sto cominciando a conoscere di persona.
Il maggiordomo mi ha accompagnata ad un ascensore e siamo scesi a qualche
livello sotto la superficie terrestre -credo fosse il quarto-. Una volta uscita
mi ha condotto lungo un corridoio che aveva un che di asettico con le sue pareti
bianche. Ero convinta che mi avessero condotto nuovamente all’ospedale per
controllare le mie condizioni, ma così non è stato. Alla fine del corridoio
-troppo corto, secondo me- c’era una porta a codice ad attenderci. Tatsumi è
andato sicuro digitandolo velocemente, coprendo i movimenti della mano con la
sua mole così che io non potessi vedere -non che me ne importasse
particolarmente... però che diffidenza!-.
Dietro la porta mi si è presentata
un’enorme sala conferenze e il pelatone mi ha spiegato che è stata creata dopo
la “Galaxian War” per agevolare le conferenze con la stampa. Noi siamo passati
sulla parte superiore e ci siamo diretti verso la parte opposta rispetto a
quella da dove eravamo entrati, ritrovandoci davanti ad una porta blindata. Ho
alzato un sopraciglio scettica e vagamente intimorita -lo so perché lo faccio
sempre- e ho guardato Tatsumi di sfuggita. Quello deve aver capito il mio
scetticismo perché ha cercato di sorridermi. Apriti cielo! Quello già è brutto di suo...
quando ha sorriso mi è parso di più una maschera apotropaica! Vai a farti una
plastica, ti prego! Ho apprezzato lo sforzo, davvero... ma
sinceramente spero che non mi sorrida mai più! Mi ha messo ancor più paura!
Da qui siamo entrati in una stanza
più piccola -sempre tenendo conto che il concetto di “piccolo” qui è relativo- e
mi sono trovata davanti ad un tavolo rettangolare decisamente lungo nel quale ci
sarebbero potute stare comodamente una trentina di persone. Il maggiordomo mi ha
fatta accomodare a capo tavola e qualcosa mi ha fatto intuire che sarei stata al
centro dell’attenzione -ed io NON voglio stare al centro
dell’attenzione!
Dopo alcuni minuti di lungo silenzio
-che ho puntualmente infranto canticchiando- da tre porte che non avevo notato
sono entrati nella stanza anche i Gold Saints, i Bronze ed infine lady Sori. I
quindici Saints che sono riuscita a contare hanno preso posto attorno alla
tavola a seconda dei loro segni zodiacali, quindi io mi sono ritrovata ad avere
di fianco Aldebaran del Toro e Mu dell’Ariete con i quali avevo già un po’ di
confidenza e mi ero risparmiata figure di pessimo gusto. Ho lanciato uno sguardo
veloce a Milo che aveva il volto a chiazze dagli ematomi, quindi ho proseguito
fino ad arrivare a Shura, messo nella stessa condizione ed in fine sono giunta
ad incrociare gli occhi di Aphrodite al quale ho sorriso di cuore per il favore
fattomi. Ovviamente ho evitato di guardare Saga, ma ho incrociato lo sguardo
curioso e forse divertito di suo fratello, dal quale ho spostato immediatamente
gli occhi -sono identici, aiuto! Altra figuraccia che potrebbe incombere
sulla mia testa sarebbe quella di scambiarli-.
“Non credo che tu li conosca ancora
tutti, Ilaria.” Ha valutato la reincarnazione di Athena facendo un gesto
circolare con la mano per indicarmeli. ERRORE! Io questo baldi giovani li conosco
meglio di lei! Non sa che la sottoscritta è cresciuta guardando “I cavalieri
dello Zodiaco”! Comunque, per darle un minimo di soddisfazione ho annuito. Cosa... ho... fatto? Da
lì è partita una specie di seduta stile alcolisti anonimi durante la quale ogni cavaliere sì è
presentato dicendo nome e armatura. Per mia fortuna sono abituata ai sorrisi di
circostanza e sono riuscita a non sprofondare quando si sono presentati: prima
Saga di Gemini -mia povera vittima, tutto fuorché innocente... almeno ho questa
soddisfazione!- vicino al fratello Kanon (sì, esatto, suona come le macchine
fotografiche “with Canon you can”); e poi di Shun di Andromeda -faccia da angelo
caduto del cavolo!-.
Alla fine delle
presentazioni, mea culpa, non sono riuscita a trattenermi ed ho
cominciato a ridere, senza quasi riuscire a fermarmi.
Non l’ho fatto per cattiveria, mi è venuto spontaneo...
“Scusatemi...- Ho detto vedendo le
occhiate sconcertate che mi hanno rivolto -io e il mio essere diretta abbiamo
fatto più di qualche danno... infatti...-; mi sono calmata e li ho scrutati uno
a uno. -Sì, insomma... voi siete i personaggi di un manga, no?” Gli ho chiesto,
asciugandomi con una mano le lacrime provocatemi dal troppo riso. Mi sono vista
girare davanti agli occhi Gold e Bronze per cinque giorni -uno l’ho pure
malmenato- e mi sono resa conto solo adesso dell’assurdità della cosa. Comincio a preoccuparmi del
buon funzionamento del mio povero cervellino..! Mi... hanno... fissata...
malissimo! No, non mi sono chiesta il perché: era lampante... ed il mio
sorrisino ebete è scomparso all’istante.
Saori Kido, la racchia, mi ha sorriso
in modo affabile, invece. Sembrava l’unica a comprendere il mio sconcerto. Se
c’è una cosa che ho compreso stando in questa villa è che mi trovo a dovermi
rapportare con una persona terribilmente sola -e credimi... di solitudine ne so
qualcosa...-.
Sinceramente l’odiavo... e tuttora non è sicuramente nelle mie grazie... però
posso dire di capirla, in parte.
“Il Sensei Kurumada è entrato in
contatto con noi diversi anni fa grazie a mio nonno.- Mi ha spiegato diretta con
un’espressione tranquilla. -Il mio defunto nonno gli chiese di fare una cronaca
degli eventi, senza però che la gente sapesse che ciò che leggeva stesse
accadendo in realtà e che quindi ne venisse coinvolta.” Shockante verità! Me la
sono guardata con una faccia da triglia lessa e gli occhi da pollo fritto -è quasi ora di cena,
compatiscimi-. NON CI
CREDEVO! A dire la verità NON
CI CREDO nemmeno adesso che sto qui in camera
mia a rimuginare su questa riunione dal cavolo! I Saints si Athena... Athena...
ecc... E’ TUTTO VERO! Dio... se vendessi la notizia alla stampa farei i
miliardi! Altro che Bill Gates o Berlusconi! Però prima dovrei trovare qualcuno
che ci creda... e poi, ovviamente per i motivi sopra citati, la cosa è
impossibile. Acci..!
Ma le sorprese non sono ancora
finite! Senti questa...
“Domani potrai tornare a casa tua...-
Mi ha informato Saori. Era forse tristezza quella sfumatura che
avevo colto nella sua voce? La gioia di quel momento mi ha però portato ad
ignorarla e a pensare che devo preparare un esame e tra una cosa e l’altra non
ho ancora aperto libro. Mi sono immaginata le mie 3000 pagine che mi osservavano
con un ghigno malefico. Terrore!
-Ma...” Ha aggiunto poi. E lì il mio castello di carte è miseramente
crollato... Io odio i “ma” dopo una bella
notizia!
“Ma..?” L’ho incitata a
continuare, spegnendo i cori angelici che si erano attivati nella mia mente
intonando il classico Hallelujah alla scoperta del mio imminente ritorno a casa.
“Ma... siccome c’è qualcuno che vuole
rapirti...- Ha fatto un sospiro chiudendo appena gli
occhi, come ad indicarmi che la decisione le richiedesse molta fatica. -Sarai
continuamente sotto scorta.” Mi ha spiegato guardando altrove. Doveva
costarle fatica anche sostenere il mio sguardo scettico ed allibito. Una domanda
lecita mi è passata per la testa, ma è rimasta incatenata alle mie labbra -per
una volta il cervello ha agito prima della lingua-: chi poteva avere intenzione
di rapirmi e perché? In
fondo la mia è una famiglia semplice e nemmeno troppo facoltosa. Mia madre è una
semplice impiegata e mio padre è un linguista -come ti ho già detto-... la mia
sorellina anche è una semplice bimba di sette anni. Che motivo c’era? Poi ho
ripensato per un istante al momento prima del botto con il pullman. Ricordo
vagamente un’ombra scura che passava accanto al mezzo. Ma era solo un ombra
vero? No, certo che no! Come mi è stato spiegato solo in seguito quello era uno
dei simpaticoni che volevano rapirmi.
MA PORC... MA VAFF... MA PORC..!
“A me, piuttosto che
rapirmi, è parso volessero farmi la pelle!” Le ho fatto notare io con disappunto
e molto poco garbatamente. Scusate, ma i segni doppi hanno una personalità
ambigua ed in quel momento si stava risvegliando la mia parte
cattiva!
“Ti assicuro che volevano
rapirti viva, perché non appena sei stata colpita dal palo... loro se ne sono
andati.” Mi ha spiegato Mu, che da quel che ho potuto capire era lì, ad
osservare la scena.
“Ma si sa chi sono questi simpatici
psicopatici?” Ho chiesto, perché non sarei riuscita a trattenermi ancora a
lungo. E poi non si potevano definire in altro modo che psicopatici, giunti a
questo punto... Saori mi ha rivolto un’espressione ed ha fatto un segno di
diniego con il capo. Da lì è piombato un lungo e profondo silenzio tombale.
Ma perché io? Perché volevano me? Ovviamente la mia
bocca non è più riuscita a stare ferma e così le domande sono partite a raffica.
Quando mi ha fatto nuovamente un segno negativo con il capo, mi sarebbe venuto
da sbattere la testa al tavolo. CHE FASTIDIO NON
CAPIRE LE COSE!
“Mi dispiace, ma a maggior ragione
sarai protetta e scortata 24 ore su 24!” Ha detto in tono categorico, osservando
prima me e poi gli altri Saints seduti attorno al tavolo. Le loro facce non
esprimevano alcun sentimento particolare. Semplicemente erano rassegnati.
Evidentemente qui vige la regola del “Lo dice Athena e quindi è legge!” Ragazzi... avete una testa
ed un cervello -chi più, chi meno- usateli!
Incredibilmente Saga si è alzato in
piedi, silenzioso come un Killer spietato ed ha passato lo sguardo prima su di
me e poi sulla sua Dea. Tutti sono rimasti allibiti. Tutti tranne me, ovvio! Se
avesse detto che non aveva la minima intenzione di fare da balia alla
sottoscritta l’avrei appoggiato al cento per cento. E poi... io NON voglio la
balia e tanto meno la sc
orta!
“Athena, mia Dea...- Ha esordito lui,
mentre nella mia mente incalzavano le tifoserie da stadio. L’ha osservata per un
lungo istante prima di riprendere a parlare. -So che ho dei debiti nei vostri
confronti... quindi...- Ha esitato per un istante lanciandomi un veloce sguardo.
‘...quindi io resto qui a proteggere voi!’ Io avevo terminato così la frase.
Semplice. Coincisa. D’effetto. E decisamente troppo banale e scontata. -Quindi
mi assumo io la responsabilità della custodia di questa ragazzina.” Ha concluso
con tono ed occhi freddi come il ghiaccio. Grazie per il ragazzina! Ah, ma questa gliela faccio
pagare! Comunque immaginati la scena: undici Gold, quattro Bronze, Saori e io che
spalanchiamo occhi e bocca per lo stupore e le nostre mandibole che toccano
terra. Kanon è stato il primo a riprendersi ed ha cercato di far rinsavire il
fratello.
“Ascolta, Saga...
fratello... ragiona... non puoi lasciare la Terza solo in mano mia!” Lo ha
rimproverato. Evidentemente la gestione della Casa dei Gemelli era un onere
troppo grande per lui che da poco ne era divenuto il secondo custode. La Kido
non pareva però essere altrettanto preoccupata. Semplicemente, una volta
metabolizzato lo shock iniziale ha annuito. Forse perché tra i due gemelli,
Kanon era quello che aveva cercato farle la pelle meno direttamente... e si fida
di più di lui... o più semplicemente perché invece di avere due Deicidi intorno,
ne aveva solo uno e la percentuale di pericolo è dimezzata. Oltretutto Kanon è
uno spasso! Giuro!
“E poi quella ragazzina è un pericolo
ambulante per te e per la tua virilità!” Ha rincarato la dose Milo, che fino a
quel momento se n’era rimasto silenzioso -miracolo, gli Dei esistono davvero!- ad ascoltare la
discussione. Quasi tutti si sono messi a ridere, mentre io avrei desiderato
sprofondare e Saga si preparava al contrattacco.
“La prossima volta che ti
avvicini a me, allora farò in modo che sia la tua, di virilità, ad essere messa
in pericolo!” Ho detto piccata, senza ragionare, lasciando tutti quanti
allibiti, prima che scoppiassero in un’altra risata allegra che ha fatto
alleggerire ulteriormente la tensione.
“Proprio perché so che ci
sei tu a vegliare sulla Terza posso prendermi questo compito.” Ha ripreso la
parola il primo cavaliere di Gemini, osservando intensamente il fratello con uno
sguardo tra il sicuro e l’affettuoso. Cercando di non ridere. Non so perché, ma
mi è venuta in mente una storia che mia nonna mi narrava spesso da piccina.
Quella di Castore e Polluce, i Dioscuri, o Gemelli, appunto.
“Bene, Saga. Sarai affiancato anche
da un altro Gold e da un Silver, per precauzione... Inoltre vi darete il cambio
ogni due settimane.- Ha comunicato la Kido, osservando il Santo di Gemini. Giuro
che io non ero ancora riuscita a spiccicare parola dallo sconcerto. -A Venezia,
verrete aiutati anche dai Marine di Poseidon. Ho già parlato con Julian ed è
d’accordo.” Se hanno
fatto scomodare pure i Cavalieri dei Mari vuol dire che la situazione è più
drastica di quanto non me lo vogliano dare ad intendere. Qui gatta ci cova!
Non so
esattamente il perché, ma ho avvertito un brivido freddo corrermi giù per la
schiena...
“Shaka, te la senti di venire tu, a
Venezia? Probabilmente torneranno utili i tuoi poteri...” Ha valutato il primo
cavaliere dei gemelli, osservando con occhi penetranti il collega biondo. Virgo,
impassibile, ha inarcato appena un sopraciglio, girando poi il volto verso la
sua Dea, in cerca di un probabile consiglio o ordine. Athena ha annuito in
quello che era un tacito ordine. Fantastico..! abbiamo un finto ceco e una
finta muta... dov’è il finto sordo? Ah, no, quella di solito sono io!
“D’accordo.” Ha
acconsentito freddamente il cavaliere della Bilancia, tornando a “guardare”
davanti a sé. Yuh... uh... l’impassibile Shaka ha accettato! Ma il mondo qui
comincia veramente a girare in senso opposto alle leggi fisiche!
Ed ora tocca al Bronze... in quel
momento ho sentito il cuore mancarmi un battito ed ho cominciato a pregare!
“Fortuna, carissima Dea bendata, io so che non siamo mai
state troppo amiche -prova ne sono le numerose figuracce che faccio abitualmente
davanti alle persone meno adatte-, ma almeno adesso, non è che potresti darmi
una mano? Lo sai che tutti mi vanno bene, ma non...”
“Shun, vai tu, ok? Tra i tre sei
senza dubbio il più affidabile...” Caustica, la Dea, e cinica fino al
midollo. Sì, perché se Saga aveva cercato di farle la pelle due volte. Shaka
aveva cercato di impedire ad i cinque Bronze di arrivare in cima alle case dello
zodiaco. E Shun di Andromeda, allora? La persona più pura di questo mondo, che
ci terrei a ricordare, custodiva dentro di sé Hades! Quello vi ha mandati
-letteralmente- tutti all’altro mondo! Cioè, non vorrei dire... ma tre dei
cavalieri più pericolosi che hai, te li togli dai piedi facendogli fare la
guardia del corpo a me? Grazie, sai! Affari che nemmeno arrivo a casa -viva-! Comunque, caro diario, è vero... se la
Fortuna è bendata... la Sfiga ci vede anche troppo bene!
Il Saint di Andromeda ha esitato per
un momento, ma un ordine di Athena è un ordine di Athena e non va contestato,
quindi ha annuito senza nemmeno sforzarsi di nascondere il dispiacere. Ti rode stare lontano da
Juno, eh? No, povero... che cattiva che sono... posso capirlo, in fondo.
La riunione si è conclusa
così. Saori ci ha dato tutte le direttive per la partenza e poi ci siamo
congedati fino all’ora di cena. Ed adesso sono qui, a contemplare il mio
bagaglio di sì e no tre etti, come se fosse la cosa più interessante del mondo.
Tra alcune ore sarò in aereo, con rotta Venezia e finalmente toccherò un suolo
amico. Non ho potuto fare a meno di ripensare ai libri che devo ancora studiare
per il mio esame. Mannaggia!
Adesso vado al megaparty che hanno
organizzato per l’ultimo dell’anno! Voglio ballare con Kanon, assolutamente! E
devo anche ringraziare Shura per avermi tolto Milo dai piedi ieri! Ma
soprattutto... devo
riuscire a mettere quella trappola di vestito che mi ha prestato Saori!
Buon Ultimo dell’anno!
Ila *-*
Angolino autrice: Ringrazio calorosamente quelli che hanno messo la mia Fic tra i
preferiti e quelli che recensiscono (in bene e in male
^_^)
*Tsukuyomi*: Sono contenta che
il capitolo ti abbia fatto ridere! Ihihih... Saga ne ha combinate troppe (questo
fa di lui un Figo *-*) e Ilaria, indirettamente, gliela sta facendo pagare! XD
Anche se come puoi vedere, le peggiori figure le fa con lui! >.<"
No, tranquilla, il tuo Death
sarà trattato strabene! E nel prossimo capitolo apparirà perecchio, per la tua
gioia! ^^
*Kikka-Hiwatari*: Credimi... una
di quelle figuracce l'ho fatta pure io... non ti dico quale perché sarebbe
imbarazzante... >.>" ma ripensadoci adesso non posso fare a meno di
ridere! XD
Non c'è nulla da fare... Milo è
fatto per fare il cascamorto/malizioso! *-* E io così lo adoro!
n.n"
Sono contenta che ti sia
piaciuto il capitolo, quindi eccotene qui uno nuovo nuovo! XD Hope you enjoy
it!
*Arabaphoenix*: Ti ringrazio di
aver recensito, seppur negativamente, la fic... diciamo che mi hai dato modo di
riflettere, però allo stesso tempo ti dico già che non mi sposterò di un
millimetro dalla mia idea! ^-^ Mi rendo benissimo conto che come antefatto è già
visto, infatti la cosa interessante arriverà più avanti. Spero quindi di
riuscire a trasformare il banale in qualcosa di nuovo. Se poi non vi riuscirò
sarò comunque contenta di ciò che ho fatto perché mi ci sto impegnando e ci
metto passione. *-* Per quanto riguarda Ilaria, il suo personaggio è nato
prendendo spunto da mia sorella sia nel fisico che nel carattere, quindi formosa
è e formosa resta! XD
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Capitolo 5 *** 1 Gennaio: Casa dolce casa... ma... voi che ci fate qui? ***
Fan fiction
Giorno 1 Gennaio
Oggi le mie stanche membra hanno finalmente potuto ricongiungersi con il
loro amato letto ad una piazza. Senza fronzoli. Froufrou. E baldacchino! Che
goduria! Temevo che fosse disperato, senza di me! E infatti era così! Era
stracarico di polvere e quando mi ci sono stesa sopra... per poco non facevo un
colpo per l’asma... Ma questi sono solo dettagli... Amo il mio
letto!
Ma parliamo d’altro... tipo... la scenata che mia madre non ha fatto
quando sono arrivata a casa!
Quella è stata una cosa spaventosa... altro che quattro psicopatici che
non hanno niente di meglio da fare che cercare di rapire una povera ed inerme
ragazzina!
E non mi hai chiamata! (Linee telefoniche inutilizzabili...
oltretutto ci siamo trasferiti da poco e non ricordo a memoria il nuovo numero
di casa...)
E non guardi i Tg? (Mamma... dovunque io fossi... non si
prendevano i Tg veneti o italiani...)
Abbiamo fatto un sacco di annunci in
Internet! (Mamma... lì avranno i computer
più sofisticati dell’universo... ma non sanno ancora cos’è internet...
evidentemente...)
Pensavamo fossi morta! (Credimi mamma... ci sono andata molto
vicina... ma quel simpaticone laggiù mi ha salvato il
culo!)
E il cellulare? Per te esiste per
foglia di porro? (Non ho mai capito
questo detto... ma comunque... il cellulare è andato distrutto nell’incidente
stradale... probabilmente... o me l’hanno
rubato...)
Bene carissimo... le scritte in corsivo sono ciò che avrei
voluto rispondere alle insinuazioni di mia madre e che però, per la mia
incolumità, non ho pronunciato. Già mi fa ancora male la guancia dove mi ha
colpito appena sono rientrata nel nostro appartamento. Figurarsi cos’avrebbe
fatto di me, se le avessi risposto in dietro.
Si perché lei non mi ha riabbracciato
come farebbe qualsiasi genitore sano di mete, per poi schiaffeggiarmi, magari...
nooo..! lei prima mi ha presa a sberle e poi... poi si è ricordata che sono viva
e vegeta e si è concessa di stringermi tra le sue “amorevoli” braccia. Ancora
tremo.
Le ho raccontato a grandi linee gli avvenimenti che ho puramente
inventato con la complicità di Death Mask -con il quale, apriti cielo, ho fatto
amicizia-, di Kamu dell’Acquario e di Mu. Milo mi aveva proposto di dire che
avevo fatto la fuitina con lui... ma ho gentilmente rifiutato, mandandolo
cortesemente a quel paese e sferrandogli un calcio sugli stinchi mentre Saga lo
colpiva in testa con un sinistro ben caricato. Questa non l’ho capita... ma la
scena aveva un che di comico, almeno.
Di ciò che è realmente accaduto mia
madre sa solo che... sono stata coinvolta nell’incidente stradale a Padova e che
per un paio di giorni ero rimasta priva di conoscenza e non avendo documenti
dietro, perché mi era stata rubata la borsa, dall’ospedale non avevano potuto
contattare la mia famiglia. NON TI DICO I PIANTI! E’ andata avanti tre... e
ripeto Tre ore a piangere! E non sto esagerando! Taci che adesso si è
calmata e ha preso a coccolarmi come una bambina di cinque anni... è
opprimente... ma non mi sogno nemmeno lontanamente di farglielo notare...
DIVENTEREBBE UNA IENA! E partirebbe con un’altra filippica... lasciamola fare,
va!
A proposito dello schiaffo... Saga,
dopo aver assistito alla rimpatriata ed avermi incrociato mentre io tornavo in
salotto, dalla mia camera e lui andava in bagno, mi ha presa un attimo da parte,
con un sorrisino ironico stampato in volto. Non ero dell’umore giusto per
affrontarlo e se me ne avesse dato l’occasione l’avrei riempito io di sberle.
Invece...
“Adesso capisco da chi ha preso...-
Ha ghignato sfiorando appena con la mano destra la guancia offesa. Ho sentito
uno strano calore, ma ho allontanato di malagrazia il suo arto da me. -Sei degna
figlia di tua madre, insomma...” Ha valutato, con tono enigmatico, entrando in
bagno e chiudendo la porta dietro alle sue spalle. Chiudendo lì anche la nostra
conversazione.
Ora ti starai sicuramente chiedendo
cosa ci faccia Saga a casa mia e che fine abbiano fatto gli altri miei
Bodyguards -che non ho ben capito perché, ma sono lievitati a quattro-. Beh...
sono di là, in salotto a chiacchierare amabilmente con i miei genitori. Mio Dio
non ci credo ancora!
In questa settimana di permanenza a
casa sua, Saori ha comprato l’appartamento all’ultimo piano della palazzina in
cui vivo con i miei e l’ha fatto restaurare e mettere a nuovo. Contando che di
media, per fare tutto ciò ci vogliono più o meno nove mesi -un parto vero e
proprio- devo davvero complimentarmi con lei alla prossima occasione.
Comunque... da tre stanze ne sono sbucate fuori quattro e mezza (una con
soppalco) e un bagno da favola. Ora mi chiedo... MA HA INGAGGIATO I FOLLETTI DI
BABBO NATALE? No, perché se è così... ho l’appartamento che è da rifare... che
mi dicano dove li hanno contattati che li chiamo anche
io.
Comunque... ritornando al discorso di
prima... i Saints che sono venuti con me sono diventati quattro. Dopo una
sudatissima discussione durante la festa di Capodanno, ha voluto unirsi alla
compagnia anche Death Mask... ti ho detto
che il mondo comincia a girare al contrario! In realtà, la scusa ufficiale
che ha adottato è stata che voleva ritornare in Italia per salutare il suo
maestro (eh, sì... perché devi sapere che Death è stato allenato sull’Etna). In
realtà, a quel poco che ho potuto capire durante il viaggio in aereo -che ho
passato per tre quarti in stato semicomatoso, per non dire più mota che viva- si
sono creati problemi nell’Ade con la loro bravata di riportarmi nel mondo dei
Viventi. A quel che ha detto Cancer, però, sono riusciti a farlo non tanto per
la loro forza, quanto per il fatto che
evidentemente io quel giorno non dovevo morire. Comunque pare proprio che
vogliano -giustamente anche se vogliamo dirla tutta- riprendersi la mia anima,
ma... IO NON HO LA MINIMA INTENZIONE DI DARGLIELA! Quindi i poteri del
mio amico Granchietto possono tornare molto utili per tenere alla larga i
seccatori.
Insomma... quando quei quattro geni
si sono presentati a casa mia, il mio povero cuoricino ha saltato un battito
-oppure ha smesso completamente di battere per una decina di minuti, non saprei-
perché temevo si sarebbero candidamente presentati come i Saint di Athena.
PANICO! PANICO! PANICO! Fortunatamente così non è stato, grazie anche a una
balla colossale che ci siamo inventati strada facendo. Si sono educatamente
presentati come i nostri nuovi vicini di casa, portando pure una pianta a mia
madre. Povera piantina... non sopravvivrà
fino al mese prossimo... me lo sento! Si sono presentati dopo un paio d’ore
che eravamo giunti a Venezia, così da non destare sospetti ed avevano sfoggiato
i loro sorrisi migliori per la gioia di mia madre e quella della mia sorellina
che si era catapultata subito contro Shaka per tirargli i capelli.
“Sembrano fili d’oro...” Ha
ridacchiato Chiara, la mia sorellina di sei anni, dalla vivacità e
dall’esuberanza fuori dai limiti dell’umano, stringendone un ciuffo tra le
manine lunghe e sottili, insolite per una bambina. Sarà per questo che è tanto
brava a suonare il piano? Virgo ha sgranato gli occhi per qualche istante,
accucciandosi poi davanti a lei, studiandola con sguardo assorto mentre lei gli
sorrideva gaia e felice. La sua gioia si è ulteriormente palesata quando lui
l’ha presa in braccio senza il minimo sforzo e se l’è praticamente posata sulla
spala destra.
“Scusala...- Ha detto mia madre con
tono seccato verso il Santo della Vergine allungando le mani per riprendere la
piccola, ma lui le ha gentilmente sorriso con quei suoi occhioni azzurrissimi e
mia madre ha desistito dal suo intento, ritraendo le braccia e spostando lo
sguardo da Shaka a Chiara. -Reputati fortunata, Rompetti che non sei altro...”
Ha lasciato cadere la frase guardando minacciosa la bambina che per ripicca ha
nascosto il viso scontro la spalla del Santo. Ruffiana! Ha già capito tutto della vita,
lei!
“Ma questa bambina è un angelo!” Ha
affermato con fare dolce Shun. Sì... perché tra angeli caduti ci si capisce
bene, eh? Reincarnazione di Hades e bambina con la faccia da angelo e animo da
diavoletto distruttore... bella accoppiata. No, davvero... se avesse un paio di
anni in più, ce la vedrei bene la mia sorellina con il Saint di Andromeda! La
piccola lo ha guardato, additandolo poi con la mano destra e sfoggiando uno dei
suoi più bei sorrisi. Uno di quelli che ti fanno sciogliere il cuore quando li
vedi e che ti danno in buon umore. Anche io penserei che quel mostriciattolo è
un angelo se non la conoscessi bene... infatti...
“Gay...” Ha affermato, sempre con la
stessa faccia da sberle. Ok... ti spiego che le nostre espressioni sono state
molto simili a questa (O.o”) mentre ci chiedevamo dove avesse appreso quella
parola e mia madre guardava me in cagnesco e io facevo dei piccoli cenni di
diniego con il capo. Troppo sconvolta per parlare. Mentre l’espressione di
Andromeda è irriproducibile anche per gli smile... non perché difficile da
fare... potrebbe somigliare a questa (ç.ç) ma sarebbe riduttivo! Inoltre ne ha
cambiate talmente tante che è davvero impossibile riprodurle tutte. Ti dico solo
che è diventato pallido come un cadavere e pensavo mancasse poco perché
svenisse.
“CHIARA BIANCHI!” Ha urlato mia madre
avvicinandosi nuovamente minacciosa a mia sorella e al Santo di Virgo che ha
tremato. Ti giuro ha tremato... e posso capirlo... vedere mia madre così farebbe
tremare anche il peggiore degli assassini. Anche perché assicuro che le sue
sberle fanno davvero male. Mooolto male!
“Vuol dire ‘gaio’ o ‘allegro’, in
inglese, mamma! Ce lo hanno insegnato in una canzone! Cosa ho detto di male?” Ha
piagnucolato la piccola, nascondendo il volto contro la spalla del suo Santo
protettore, in quel momento... ed effettivamente ha ragione. Così ho deciso di
spiegarlo a mia madre che pare essersi calmata, dopo aver accuratamente
controllato sul dizionario di lingua inglese -che per inciso lei non sa-. Però
ha la vaga sensazione che quella bambina abbia mentito... quel sorrisetto
trionfante una volta che le ho dato ragione... quasi beffardo... mah... spero
per lei di no...
Per farla breve... dopo la caterva di
figuracce che la mia amata sorellina aveva deciso di farmi fare, i miei poveri
Santi si sono visti messi alle strette da un terzo grado della mia cara mammina.
E lì davvero mi sono vista passare la mia vita davanti. Dopo devo fargli i
complimenti per la palla colossale che si sono
inventati...
Angolino autrice: E visto che a Natale siamo tutti più buoni... io ho
deciso di regalarvi un nuovo capitoletto*///*
In
realtà è soltato la prima parte, ed è forse un po' noiosetta, ma prometto risate
nella seconda parte ^_*
Vodia:
*-* Come mi piacciono le recensioncine lunghe lunghe *-* Ci sarà tempo per i
litigi più avanti, tranquilla... I due gemellini non resteranno senza far
baruffe XD Inoltre... io Saga e Kanon, li ho sempre immaginati avere un legame
un po' particolare, non il solito tra due fratelli... c'è da dire però, che sono
il mio segno zodiacale xD quindi mi divertirò a farli bisticciare un po'
;)
Risposte (U.U): Allura... Ti rispondo partendo dall'ultima xD E' stato
uno strafalcione mio, infatti dopo che me lo hai fatto notare (Doomo arogatou
gosai mashita) ho provveduto a modificare ;) La protagonista non sono io, anche
se alcune figuracce che ha fatto sono capitate a me in prima persona -_-" Non ti
dico quali... non voglio nemmeno pensarci xD
Per
quanto riguarda i Marine... si scoprirà lungo la storia xD e ci saranno anche
altri ritorni ;) Stessa cosa dicasi per la tua seconda domanda ;) si scoprirà
più avanti ^_*
Kikka:
Tranquilla ^^ Come vedi anche io ci metto un po' adesso... non per cattiveria o
reticenza... la storia è quasi completa, infatti... solo... non ho mai il tempo
di scrivere.... tra Uni... studio e Lot... me è impegnatissima! >.<"
Perdono per il ritardo @.@
Asteria 95: Hadessuccio mio entrerà in scena sì
sì ^^ Lieta di essere riuscita a farti ridere ^^Lo scopo della Ficcy alla fine è
proprio strappare qualche risata in attesa di momenti un po' più seri che si
susseguiranno con l'avanzamento della fic ^^
Un
bacione anche a chi solo legge e Bone Feste! Chu <3
Hina-chan
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