Last year

di Drew
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Formule Magiche ***
Capitolo 2: *** Really ***
Capitolo 3: *** News ***
Capitolo 4: *** The Learn ***
Capitolo 5: *** When You Don't Want To Know it ***
Capitolo 6: *** Whenever, Wherver... Loser ***
Capitolo 7: *** Problems ***
Capitolo 8: *** Find it? It's not easy! ***
Capitolo 9: *** ... But it's time to face the thruth ***
Capitolo 10: *** I Just Want To Know ***
Capitolo 11: *** Mistakes ***
Capitolo 12: *** Friends will be friends... until the end ***



Capitolo 1
*** Formule Magiche ***


Hermione si addormentò anche quella sera nel suo caldo letto, malgrado continuasse a piangere

Hermione si addormentò anche quella sera nel suo caldo letto, malgrado continuasse a piangere. Il sonno si fece profondo, ma all’alba, quando si svegliò, non ricordò di aver sognato nulla, forse perché era da troppo tempo che non lo faceva.

Scese verso la Sala Comune per fare colazione con la testa china e la frangia che le copriva gli occhi senza salutare nessuno. Lavanda e Calì la seguirono per un breve tratto, ma quando si accorsero di non essere state notate, andarono in tutt’altra direzione.

“Perché Herm? Possibile che non riesci a smettere di pensarci?”

Sì, anche quella notte aveva pianto e sofferto sempre per lui, che il giorno prima le aveva chiesto dei consigli su come intraprendere una nuova relazione con un’ex-fidanzata: lei era stata più che brava a mascherare i propri sentimenti, mantenendo la calma e parlando in tono saccente e diretto. Lui era rimasto ad ascoltare con un’espressione preoccupata in viso. Poteva sospettare qualcosa?

“No, impossibile…”

… perché era stata fin troppo coraggiosa a fingere di esserne entusiasta in quell’occasione e, se mai lui l’avesse capito, non glielo avrebbe detto di certo.

Ora era seduta al tavolo dei Grifondoro osservando la ciotola piena che aveva davanti, senza aver la minima intenzione di mangiare. Si sentì chiamare improvvisamente, si voltò in cerca di qualche amico o conoscente, ma nulla. Così iniziò la sua colazione con la testa da tutt’altra parte.

 

08,21 a.m. Dormitorio dei ragazzi

 

-Sei sicuro che funzioni come tattica, Ron?- chiese un Harry oramai diciassettenne, con un corpo perfetto e capelli molto spettinati.

-Certo!- rispose l’alto signor Weasly, -Ma dipende… per chi è che deve funzionare?- chiese facendo spalluccia all’amico.

-Nessuno!- si affrettò a rispondere il moro.

-E dai, Harry! Racconta!- lo incitò.

-No, … non posso…-

-E da quando hai segreti per il tuo migliore amico?- domandò incrociando le braccia in segno di seccatura.

-Giuro che è e sarà per sempre l’unico che avrò con te!- promise Harry.

-E sia!- concluse Ron a malincuore, -Ma appena potrò sapere di più me lo dirai vero?-

-Certo!- ripose Harry dandosi una spazzolata ai capelli, -Ci puoi contare,… ma ora devo andare a fare colazione!-

-Io arrivo sub…-, ma non fece in tempo a finire la frase che l’amico si era già precipitato sulle scale, -..ito!-

 

Strano che Harry corresse in quel modo: sembrava un forsennato e andava così veloce solo quando c’era qualcosa o qualcuno di molto importante che doveva arrivare.

“Fa che sia lì! Ti prego,… fa che sia lì!”

Era quasi in Sala Comune e appena vi entrò rivolse lo sguardo verso il suo tavolo.

“Grazie!” si disse rivolgendosi al soffitto.

Passò accanto alla tavolata semi-deserta  per prendere posto:

-Ciao Hermione!-

La ragazza alzò lo sguardo dalla ciotola di scatto fin quando non incontrò quegli occhi familiari e inconfondibili:

-Ciao Harry!- salutò ancora un po’ titubante.

-A che stavi pensando?- le chiese sedendole accanto.

-Nulla!- rispose automaticamente Hermione, -Perché?-

-Ti vedevo un po’… assente?-

“Dimmi chi è, avanti!” pensò Harry.

-No, purtroppo sono consapevole di abitare sul pianeta Terra e di essere umana!- sdrammatizzò.

“Io non parlerò” si disse Hermione.

-Va bene…- commentò Harry stiracchiandosi, - Ti dispiacerebbe aiutarmi a studiare domani? Ho qualche problema con le nuove formule che ci ha dato Piton!-

-Certo.- rispose lei.

-Grande! Ora ho una riunione con la squadra di Quidditch, ci vediamo dopo!- e dettò ciò corse via dandole un bacio sulla guancia.

Lei rimase immobile per qualche minuto, quasi non ci credeva!

“Calmati Herm! È solo un piccolo e sciocco bacio sulla guancia…” eppure tutto ciò che riguardava Harry la faceva sentire felice e leggera, come se all’improvviso tutto intorno a lei prendesse il volo. Rimase a guardarlo correre tra gli studenti che gli tiravano spintoni per la tanta velocità che aveva, sorridendo e capendo che solo lui in quel momento poteva renderla felice.

 

“Non mi sarò precipitato troppo? Insomma, è solo un bacio sulla guancia, Harry… ma se avesse capito? Ron mi ha raccomandato che il modo più sicuro di colpire una donna è quanto meno fingere di averne un’altra…sarà!… ma questa teoria non mi piace un granché!” Fu però bruscamente interrotto da una sua vecchia conoscenza ricercatissima e odiata :

-Guarda dove vai, Potter!- ringhiò Malfoy sbattendogli contro.

-Sei tu che mi sei sempre tra i piedi!- ribatté Harry.

-Vuoi fare a botte, Potter? Avanti, fatti sotto!- disse facendogli cenno con le mani.

-Non mi sporco per così poco!- continuò Harry, -Non credo che tu ne valga la pena e tanto meno che tu sia preparato!- terminò azzardando una possibile continuazione del suo tragitto, ma Malfoy lo tenne per un braccio:

-Mi stai dando della nullità, signor ‘Sopravvissuto’ dei miei stivali?- chiese diventando furioso e alzando la voce. Harry stava per controbattere, quando si accorse che tutto il corridoio li stava osservando.

 

Hermione si fece largo tra la folla mollando qualche gomitata qui e là, ma incuriosita dallo spettacolo che tutti correvano a vedere, fin quando udì la voce di Colin Canon:

-VENITE, PRESTO! Draco Malfoy ed Harry Potter si stanno fronteggiando!- sbraitava su di uno sgabello. Appena Hermione recepì quelle parole velocizzò il passo, dirigendosi verso i due litiganti.

Le ci volle qualche minuto, ma quello che più temeva, fortunatamente non era accaduto. Si fece notare da Harry:

-Che diamine state facendo?- chiese tra l’incredulo e il preoccupato.

-Il caro qui presente signor Potter cerca guai, mezzosangue!- rispose Malfoy senza distogliere lo sguardo dall’avversario.

-Lascia in pace Hermione.- gli rispose Harry di rimando, mantenendo però una certa calma nel tono di voce.

Hermione si avvicinò a Harry, voltando le spalle a Malfoy:

-Lascia stare, dai! È meglio andare…- gli suggerì cercando di non farsi sentire. Harry scoccò un’ultima occhiata gelida verso Draco, ma subito dopo seguì Hermione nel corridoio.

Piano piano la folla che stava assistendo allo spettacolo se ne andò, mentre i due stavano camminando speditamente l’uno verso la biblioteca, l’altro verso il campo da Quidditch. Fu Hermione a rompere il silenzio:

-Si può sapere che intenzioni avevi con Malfoy? Hai voglia di passare tutto l’ultimo anno in infermeria con lui?- lo rimproverò.

-No, affatto, ma è stato lui a provocarmi e…-

-E tu gli stavi dando corda!- finì Hermione per lui.

-Che cosa avrei dovuto fare? Sono tutt’orecchi!- le chiese un po’ seccato fermandosi improvvisamente.

-Non guardarlo e continuare per la tua strada sarebbe stato un segno di superiorità, oltre che di maturità!- gli spiegò.

-E mi credi superiore ad uno così?- domandò Harry.

-Non ne ho il minimo dubbio!- gli confermò Hermione, che credeva stupido il fatto che il grande signor Potter si sentisse un gradino più basso rispetto a uno come Draco Malfoy.

Scese una lieve nuvola di imbarazzo tra i due, che continuarono il loro percorso, fin quando giunsero in prossimità della biblioteca:

-Immagino che tu ora debba andare.- gli fece Hermione fermandosi davanti alla porta.

-Sì,… - rispose Harry cadendo dalle nuvole, -Ascolta,… non è che potremo anticipare lo studio ad oggi? Facciamo tra un’ora?-

Hermione rifletté e poi rispose convinta: -Sarò ancora qui!-

-Perfetto! Ciao!- la salutò correndo verso il campo.

 

Hermione entrò in biblioteca: era quasi deserta. Si avvicinò ad uno degli scaffali del secondo corridoio e, dopo aver cercato curiosamente, ne trasse fuori un libro: Come avviene la possessione da parte di un Mangiamorte di Harpeld Folgurius, uno dei più famosi maghi esperti di magia nera. Si sedette ad uno dei grandi tavoli rotondi e iniziò a sfogliare il libro. Cercò e cercò per circa dieci minuti quando finalmente trovò il capitolo che le interessava: L’entrata nella mente.

“Non dovrei pensare certe cose!” si disse, “Ma se le voci che sento non fossero solo suoni? Se davvero qualche fedele di Voldemort mi stesse cercando? Devo riuscire a difendermi!” e iniziò a leggere attentamente ogni parola. Comprese che per sfuggire ad un attacco mentale di un mangiamorte, non solo bisognava aggrapparsi ad un pensiero felice, ma si doveva recitare la frase: IQUONDI MALARIUS RIUCANTI, inventata dallo scrittore e con alcun senso logico.

 

Un’ora passò in fretta e, mentre era alle ultime pagine, una voce dietro alle sue spalle, la chiamò:

-Scusa il ritardo, Hermione!- la salutò Harry. Hermione si voltò verso di lui e gli fece cenno di sedersi accanto. Harry diede una rapida occhiata al libro della ragazza:

-Che stai leggendo?- le sussurrò per non disturbare gli altri compagni che già lo guardavano male.

-Niente!- rispose Hermione chiudendo in fretta il libro, -Allora, in che cosa possa aiutarti?- gli chiese divenendo più rilassata.

-Non sono sicuro di aver capito bene come usare l’INCENDIARIUM se voglio spegnerlo.-

-Va bene…- fece Hermione e cominciò a spiegargli che doveva agitare la bacchetta in modo che facesse mezzo giro a sinistra e uno intero a destra per poi pronunciare le parole.

Harry sembrava aver capito quasi subito e dopo un buon quarto d’ora ne era convinta anche lei.

-Ora che abbiamo finito… ti va di parlare un po’?- le domandò. Hermione, facendo finta di nulla rispose tranquilla:

-Va bene!… Dimmi pure!-

-Ok… vedi,… ti ho già annoiato abbastanza, ma… secondo te cosa dovrei fare con Cho?-

La ragazza riuscì a mantenere il controllo:

-Innanzitutto devi essere sicuro che Cho ti piaccia veramente, è così?-

-Credo di sì!- mentì Harry.

-Allora dovresti confessarti e basta! Infondo c’è stato un bacio tra voi: non può averlo dimenticato!-

“Io non l’avrei mai fatto!”

-Lo so, ma… lei crede che tu e io…- Harry si interruppe per cercare di far intendere a Hermione.

-AH!- esclamò sorpresa, -Perché?-

-Non lo so esattamente, ma ci vede sempre insieme e dato che sono scappato per aiutarti con la festa le è venuto questo dubbio!- continuò lui.

“Allora gliela ho fatta a quella miss-perfettina-sono-qui-e-voi-siete-al-massimo-degni-di-leccarmi-i-piedi!”

-Ascolta!- lo incoraggiò mettendo la sua mano sopra quella di lui che era appoggiata al tavolo, -Spiegale la situazione e dille ciò che provi!- concluse accorgendosi del gesto che aveva appena fatto. Così ritrasse la mano di scatto. Lui la guardò negli occhi:

-Non mi da fastidio.- le disse. Poi le riprese la mano e la strinse fra le sue, -Grazie, ma credo che farò a meno di Cho Chang ancora per un po’!-, fece una breve pausa spostando lo sguardo dalle mani agli occhi di Hermione. Come erano profondi e immensi, si poteva aver paura di perdercisi dentro! Lei intanto sentiva il calore lungo tutta schiena: mai si sarebbe aspettata di provare una simile emozione al contatto con Harry. Finalmente lui riprese:

-Sarà meglio che andiamo a dormire!- le suggerì. Lei fece cenno col capo e delicatamente sfilò le mano da quelle di Harry. Entrambi si avviarono per i corridoi.

 

Finisce così il primo capitolo! Spero davvero che vi sia piaciuta e vi supplico, prego e scongiuro di recensire (sono inginocchiata e vi sto venerando!!) Anche un commentuccio piccolo piccolo sia che vi sia piaciuta o no! Un bacione! 

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Capitolo 2
*** Really ***


REALLY

REALLY

10, 27 p.m. Corridoi di Hogwarts

Harry ed Hermione stavano percorrendo assieme i corridoi che conducevano verso la sala dei Grifondoro. Tra di loro scese il silenzio, non un qualcosa di imbarazzante, ma veniva alternato da qualche occhiata furtiva. Ognuno di loro stava pensando all’altro in quel momento e la sintonia che stavano vivendo fu interrotta da un’ improvvisa frenata di Harry.

-Tutto bene?- chiese Hermione un po’ preoccupata.

-Pensavo,… dici che Ron ha un debole per te?- domandò Harry calmo. La ragazza rimase allibita e spaven-tata nello stesso momento:

-Non penso proprio, perché?- azzardò.

-Sono un po’ di giorni che lo vedo strano nei tuoi confronti!- spiegò Harry.

-Credo sia solo una tua impressione, Harry!- affermò Hermione mentre tentava di riprendere il cammino. Fu lui a fermarla stringendole delicatamente il polso:

-Hai più sentito Viktor?- chiese mantenendo una certa risolutezza.

-No,…- confermò Hermione, -… non potremmo parlarne nei dormitori?-

-Va bene…- rispose chinando la nuca.

Camminarono ancora per qualche minuto senza aprire bocca sino a quando non si trovarono davanti al ritratto della signora grassa.

-CERUME!- ordinò Harry e la porta per la sala comune dei Grifondoro si aprì. Entrarono e scorsero Ron, al tavolo degli scacchi con un’aria un po’ imbronciata:

-Era ora!- esclamò rivolgendosi ad Harry, -Ma dove diamine siete stati! È più di un’ora che vi aspetto!-

-Scusaci Ron,… abbiamo fatto un po’ tardi con le formule dell’INCENDIARIUM.- spiegò Hermione, ma il rosso non voleva sentire scuse.

-Potevate almeno avvisarmi! E poi non è che io non abbia problemi con le formule!- affermò seccato rivolgendosi alla ragazza.

-Sarà meglio andare a dormire Ron!- concluse Harry.

-Sì, va bene… Buonanotte Hermione!- lei lo salutò col capo e un attimo dopo Ron scomparse lungo la scala. Erano rimasti ancora loro due. Soli. E di nuovo quel silenzio stava per riemergere.

“Adesso basta!” si disse Hermione.

-Senti Harry…- cominciò.

-Dimmi.- le disse prendendo a guardarla negli occhi.

“Avanti, Herm, devi dirglielo!”

-Buonanotte!- fece avvicinandosi e lasciandogli un bacio sulla guancia.

-Fai bei sogni!- le augurò Harry, che vide scomparire anche lei lungo la scala.

“E bravo Harry! Altra occasione mancata: poteva essere quella buona! Ritenterò Herm! Puoi giurarci!”

 

 06, 49 a.m. Sala Comune dei Grifondoro

Hermione di trovava davanti al camino della grande sala bordeaux: finalmente quella notte era riuscita a fare sonni tranquilli, senza quel peso e quell’angoscia che provava fino a poche ore prima. Le parole di Harry “credo che per ora farò a meno di Cho Chang” le avevano fatto affiorare un qualche minuscolo barlume di speranza. Eppure riusciva a darsi il ruolo dell’egoista: stava pensano solo a sé stessa quando lo desiderava solamente per lei. Hermione Granger poteva essere antipatica, saccente, riflessiva, autonoma, matura, ma non egoista! Per lei gli amici venivano prima di tutto e non poteva assolutamente permettere a nessuno, nemmeno al ragazzo che amava, di cambiare la sua personalità, i suoi pregi, i suoi difetti. E ne aveva entrambi: dotata di un sarcasmo e intelligenza straordinaria che sapeva usare benissimo, Hermione Granger poteva essere vista come l’amica prediletta, la “maestrina”, l’aiutante, ma non come una normale studentessa di Hogwarts. Cosa poteva fare con Harry? A lui andava bene così com’era e questo lei lo sapeva bene, ma… non era più il tempo dell’amicizia. Forse perché era cresciuta, oppure per qualche altro stupido motivo. Forse perché era davvero innamorata di una persona talmente splendida e sincera come nessun altro sapeva essere. L’unico che era riuscito a considerarla semplicemente Hermione (anche se con qualche difetto di pronuncia) era stato Viktor Krum. Però la ragazza sapeva anche che non poteva permettersi di volergli bene al di là dell’amicizia, non che non ci avesse provato, ma Harry aveva lasciato Cho solo per venire da lei ad aiutarla per il “Ballo del Ceppo”.

“Sì,” concluse dopo lunghe riflessioni, “gli devo davvero molto”.

Mancava ancora un po’ alla colazione e fece per alzarsi quando sentì avvicinarsi dei passi. Così decise di rimanere sulla poltrona e si mise addosso una coperta di lana scura trovatasi innanzi al camino.

-Come mai sveglia così presto?- fece Ron sbucando dalle scale.

Hermione si voltò e gli sorrise:

-Buongiorno anche a lei signor Weasly!-

-Non riesci a dormire?- insistette Ron.

-Ho dormito anche troppo!- rispose serena, -Hai qualche novità?-chiese poi.

-No,… e tu?-

-Beh,… non so se è una novità… tu sai qualcosa riguardo Harry e Cho?-

-So che Harry praticamente non la può più vedere!- ribatté sicuro.

“COSA?”

-Davvero?- domandò Hermione con finto disinteresse.

-Sì, vedi… l’ultima volta che abbiamo toccato l’argomento “Chang” parlava quasi con ribrezzo.-

-Strano,…- rifletté Hermione.

-Già,… Ah, ecco!… Non so se posso parlartene, però è una qualche specie di novità!-

-Cosa?- chiese la ragazza incuriosita.

Ron prese posto nella poltrona di fianco e iniziò a parlare con un tono di voce molto basso:

-Qualche giorno fa Harry mi ha chiesto come conquistare una ragazza.-

-E immagino che tu gli abbia consigliato una delle tua geniali idee!- commentò sarcastica Hermione.

-No,… Gli ho solo detto che dovrebbe fingere di averne un’altra o almeno una qualche persona che gli piace.- concluse soddisfatto.

-Solo tu potevi escogitare idee così stupide!- lo rimproverò, -Possibile che non potevate parlarne con me?!-

-E perché dovevamo farlo, scusa!- ribatté Ron con aria di superiorità ed alzando il timbro vocale.

-Vuoi un motivo? Vediamo se te ne bastano tre: punto uno, io leggo molti libri di psicologia e voi lo sapete, quindi potevo darvi una motivazione scientifica. Punto due: Viktor si è più o meno trovato nella stessa situazione con me ed è arrivato al sodo (anche troppo presto), perciò avreste potuto usare una “tattica” simile. Punto tre e più importante: io, anche se stentate a crederlo, sono una ragazza e avrei potuto darvi dei pareri personali!- finì con una linguaccia a Ron.

-Non credo che noi potremo mai considerarti “femmina”, Hermione!- la insultò Ron senza accorgersene.

-Hai voglia di litigare anche il mattino presto?!- fece seccata.

-Ci sono problemi?- chiese un Harry mezzo addormentato.

-No.- rispose grave Hermione.

-Meglio, perché stavate praticamente gridando!- commentò stropicciandosi gli occhi e andandosi a sedere sul bracciolo della poltrona di Ron.

-Ci dispiace, non volevamo svegliarti!- si scusò Ron sorridendo debolmente all’amico.

-Come è andata la riunione, ieri sera?- chiese Hermione cercando di cambiare argomento.

-Bene! Abbiamo un nuovo membro: si chiama Ridley e qualche cosa…-

-…Ridley Ghaopy- finì Ron.

-Lo conosci?- domandò Harry incuriosito.

-Non personalmente,- rispose semplicemente Ron, -ma si parlava che avesse qualche legame con la famiglia Malfoy.- concluse con disgusto.

-Ci mancava!- commentò il moro con una smorfia.

-Io lo conosco bene!- affermò Hermione.

-Davvero?- si fecero eco Harry e Ron stupiti.

-Sì,… è mio cugino.-

 

I due ragazzi si guardarono in faccia allibiti: cosa aveva detto Hermione? E poi loro erano i suoi migliori amici: perché non aveva parlato loro del cugino?!

-E… tra quanto tempo avevi pensato di dircelo?- fece Ron cercando di non perdere il controllo.

-Non lo so,… ma l’avrei fatto! Sapete…- la ragazza abbassò il tono di voce, - Rid ha scoperto quest’anno di avere poteri magici… non sa neanche lui il perché.-

-Beh… per essere “mago” da così poco tempo ha grande dimestichezza con le scope.- commentò Harry.

Poi Ginny fece il suo ingresso interrompendo il discorso dei ragazzi:

-Non andate a colazione?- chiese rivolgendosi al fratello.

-Certo!- rispose Hermione, -Andiamo subito!-

 

 

Beh… anche il secondo chap è finito… ringrazio davvero tanto tutti quelli che hanno letto questa fic… credo che mi dilungherò ancora un po’ a scriverla. Comunque il mio particolare ringraziamento va a

 

mary – ho aggiornato il più in fretta possibile! Aspetto una tua prossima recensione!

 

Argus – spero che questo capitolo ti sia piaciuto quanto l’inizio! Un bacio!

 

emma – innanzi tutto non potevi scegliere nick più giusto (sono una fanatica di emma-daniel) e poi te lo straconfermo: ci sono harry-hermione!!! Un abbraccio grande!

 

marco – la vedi lunga? Hai perfettamente ragione (vi farò soffrire!! Hihihihi… euhc… sto soffocando!…. siii… sono sadica!!!). A parte gli scherzi, in tutta onestà ti assicuro che è un grande piacere leggere una tua recensione perché segui solo persone “in” (brava Drew, stai spiegando proprio bene!!!)… beh… attendo una tua prossima recensione! Un bacio anche a te!

 

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Capitolo 3
*** News ***


10, 05 a

10, 05 a.m. Corridoi di Hogwarts

Finalmente una delle più barbose lezioni di Trasfigurazione (a parere di Ron) era finita ed il trio si trovava davanti all’aula di Pozioni in attesa dell’ora successiva. L’argomento del giorno erano le nuove figurine dentro alle scatole delle cioccorane ed Hermione era più annoiata per questo, che per la lezione appena conclusa. Dall’angolo sbucò Ginny, con un’aria beata e serena che fece mandare in bestia il fratello:

-Ho appena finito con Madama Boom! È stato a dir poco divertentissimo!- commentò sorridendo a pieni denti.

Hermione ricambiò il sorriso e Ron, invidioso e geloso quant’era, disse rivolto ad Harry:

-Beh… pensa un po’: ti sembra giusto che una più piccola si diverta e noi no?- credeva che Ginny non l’avesse sentito, ma lo sguardo che lei gli diede quando voltò la testa sembrava il contrario.

Stava per iniziare l’ennesima litigata fratello-sorella e Harry ed Hermione si erano già messi in disparte, quando due ragazzi si avvicinarono al loro gruppo. Non potevano non riconoscerli: quello più alto era Malfoy col suo solito ghigno stampato in faccia, l’altro era un ragazzo dagli occhi blu mare, capelli corti mossi e un fisico atletico. Harry notò subito la somiglianza tra lui ed Hermione. I due avanzavano al passo svelto, ma quando il nuovo arrivato sorrise alla ragazza anche l’altro fu costretto a fermarsi.

-Ciao Herm, come va?- chiese Ridley.

-Tutto bene, tu?-rispose Hermione.

-Si, anche io-.

-Vedo che conosci la mezzosangue!- intervenne Draco con tono gelido. Hermione e Ridley si guardarono negli occhi, fu poi il ragazzo a replicare:

-Siamo cugini da parte di padre.-

Draco rimase esterrefatto, ma non lo diede a vedere: senza proferir parola girò sui tacchi e se ne andò.

Ginny guardava Ridley con sguardo languido, a sua volta Ron stava preparando la pena capitale per il ragazzo. Fu Harry a rompere il silenzio:

-Da dove vieni?- chiese con tranquillità.

-Hampshire- rispose in altrettanto modo.

-Immagino che tu sia stato ammesso nei Grifondoro.-

-No,- disse dispiaciuto, -sono nei Tassorosso.

-E i tuoi che origini hanno?- insistette il moro.

-Beh… mia madre è una babbana e mio padre era… era…- Rid stava lentamente arrossendo ed era chiaro che aveva un grande imbarazzo nel parlare della sua famiglia.

-Era dalla parte di Voldemort.- intervenne Hermione mentre i suoi occhi si scusavano con il cugino.

-Intendi dire che era un Mangiamorte?- chiese Ginny tanto allibita quanto dispiaciuta per il ragazzo.

-Esatto…- rispose Ridley senza entusiasmo.

-E quindi è questo il collegamento tra te e Malfoy?- domandò Ron in aria di sfida. Harry ed Hermione lo fissarono tra lo sorpreso e il spaventato: non era da “Weasley” attaccare una persona (che tra l’altro non si conosce) in quel modo.

Ridley stava per replicare, ma la campanella diede l’ordine ai ragazzi di entrare in classe.

 

11, 55 a.m. Aula di Pozioni. 

 

Ron ed Harry proprio non ne volevano sapere di ascoltare anche una sola sillaba pronunciata da Piton. Hermione, per suo conto, aveva già riempito due pagine di quaderno per gli appunti.

“Cosa ci scriverà poi…” pensò Harry, senza distogliere lo sguardo dall’amica. Ron gli fece spalluccia e richiamò l’attenzione del compagno: quando gli occhi di Harry incontrarono quelli di Ron non ci furono più dubbi. Il rosso sapeva perfettamente cosa stava succedendo tra Hermione ed Harry, ma sembrava approvare e, con un occhiolino complice, tornò a scarabocchiare sul suo foglio di carta.

“Sei un grande amico, Ron!”

 

Finalmente anche l’ultima lezione della giornata era finita. Gli alunni della classe fecero per andarsene, ma Piton richiamò -Potter e  Ghaopy-. I due si guardarono sbalorditi e si avvicinarono alla cattedra di Piton:

-Signor Potter, il preside in persona mi ha incaricato di proseguire con lei le lezioni di Occlumanzia…-

“Continua il divertimento!” pensò disperato.

-…comunque…- proseguì Piton, - per impegni extra-scolastici non sarò in grado di seguirla, ma…-

“No, non deve dire ma! Perché ma!”

-… la seguirà il signor Ghaopy, dato che l’estate scorsa ha seguito un corso accelerato sull’incantesimo TORMENTORUM.- concluse obbligando i due ad uscire dall’aula.

Cosa aveva appena detto? Lui avrebbe dovuto tenere il corso di Occlumanzia con chi? Con Ridley?

Stranamente c’era qualcosa in Rid che non quadrava ad Harry: come un sesto senso che gli diceva che di lui non bisognava fidarsi e poteva avere ragione? Finora non aveva mai sbagliato! Allora perché dargli torto?

Appena uscirono Ridley prese la parola:

-Ti assicuro che sarà tutto più divertente rispetto al metodo Piton!- scherzò. Purtroppo però, la reazione di Harry non ebbe l’esito che si aspettava.

-Certo- ribatté senza entusiasmo avviandosi alla sala comune.

 

O2, 04 p.m. Sala Comune dei Grifondoro

 

Harry aveva mangiato poco o niente quel mattino. I suoi pensieri era concentrati sulla sua “fortunatissima” conversazione con Piton e proprio non gli andava di continuare le estenuanti lezioni fuori orario scolastico. Ora si trovava stravaccato su una poltrona, davanti al fuoco che scoppiettava: difficile spiegare il perché ne fosse così attratto, ma tutto era meglio, tranne che pensare a lei… ai suoi capelli mossi, che prendevano forma… alle sue linee femminili evidenti… alla sua intelligenza senza eguali… alle sue labbra perfette che, per quanto ne sapesse lui, non erano ancora state toccate. Sì, l’idea che sarebbe stato lui a darle il primo bacio era… invitante, Harry non riusciva a trovare altro aggettivo… E il pensiero di perderla… no, non doveva pensarci!

In quell’istante lei fece ingresso nella sala comune, con i suoi mille libri in mano.

“Bella”, voleva dirglielo, ma non lo fece. Hermione gli lanciò uno sguardo e si mise a sedere di fianco a lui.

-Ciao.- disse lei, con l’aria di chi sa che non ti deve disturbare.

-Ciao.- le ripeté lui fissandola.

-Ho parlato con Ron- se ne uscì lei sostenendo lo sguardo.

Ad Harry si gelò il sangue:

-Che cosa ti ha detto?- chiese facendo finta di essere disinteressato all’argomento.

-Mi ha spiegato “la vostra tattica”- affermò decisa, senza far trapelare alcun sentimento dalle sue parole.

“Dimmi ti prego che sono io!”

Ci fu un attimo di silenzio interminabile, ma fu poi lei a chiedere con lo stesso tono sicuro:

-Posso sapere chi è lei?-

“Tu.”

-Credo che… insomma hai capito!- rispose incerto.

“Svegliati Harry! Lei è qui! Adesso! Devi dirglielo, devi spiegarle ogni cosa!”

-No, non credo- commentò lei, incerta su cambiare argomento o insistere.

“Se non sono io, chi diamine è!”

Sembrava che prendessero la situazione come una gioco, ma non era così: entrambi provavano emozioni pure e vere per l’altro e la paura, l’insicurezza e l’età forse, non permettevano a queste sensazioni il libero dominio. Ognuno di loro aveva il desiderio di confessare tutto al prossimo, ma…

-Salve, ragazzi! Che brutte facce! Cos’è successo?- salutò Ron sbucando dai dormitori.

“Grazie Ron!” pensò Harry maledicendolo.

“Tutto da rifare” credeva a sua volta Hermione.

-Niente…- rispose Harry all’amico.

-Ragazzi ora che siete qui devo dirvi una cosa importante!- intervenne Hermione. Ron guardò Harry preoccupato e l’altro fece lo stesso.

-Parla, Herm!-

-Sento delle voci.-

 

Beh… che dire… anche questo chap è finito…(vi lascio un po’ sulle spine!!! HIHIHIHIHI!). Come sempre ringrazio coloro che hanno letto e in particolare:

 

MARY- Tranquilla, Ron non rimare solo, ma avevo pensato ad una tipa un po’… svampita! Comunque non è ancora sicuro e mi piacerebbe sapere cosa ne pensi! CIAO!

 

emma-  Hermione naturalmente ha capito tutto (spero si sia intuito!) Sono davvero contenta che ti piaccia! UN BACIO!

 

andromeda89- Aggiornata il più presto possibile (ti piace Saint Seiya, vero?). Un abbraccio!

 

marco- Immagino cosa voglia dire solo scrivere una recensione così lunga e ti giuro che mi hai fatto felicissima. Faccio anch’io qualche considerazione: 1. Hermione ha capito tutto e…devi leggere il prossimo capitolo! 2. Ron è un guastafeste… ma forse è anche lui innamorato? 3.Rid ha la stessa età di Herm (hai ragione non ho messo queste informazioni!) e per il Quidditch… è un talento naturale (come pochi, ma non più bravo di Harry!) 4. Ripeto Ron e svampita (immagino tu abbia capito ;-) 5. Non avevo pensato a Miss SADICA come nickname, ma ti farò sapere! Un bacio anche a te!

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Capitolo 4
*** The Learn ***


THE LEARN
THE LEARN

 

-Che genere di voci senti?- chiese Ron sforzandosi di capire.

-Sembrano…-

-…richiami?- domandò Harry.

-Non dirmi che le senti anche tu?- chiese a sua volta allibita lei.

-No, ma l’anno scorso con Piton, a Occlumanzia, studiavamo i richiami degli elfi.- spiegò Harry.

-Quindi credi che siano i loro richiami?- domandò Ron interessato.

-Più che altro potrebbe essere una richiesta d’aiuto.- continuò Harry.

Rimasero per qualche minuto in un perfetto silenzio: Hermione pensava al perché degli elfi dovessero chiedere aiuto proprio a lei, Harry rifletteva sul fatto di come ostacolare questi richiami, mentre Ron…Ron…pensava a Luna.

-Oh!- intervenne Hermione, facendo sobbalzare i due ragazzi, -Dimenticavo il mio corso di Erbologia! Ciao!- e detto questo lasciò i due ragazzi soli.

 

Passarono alcuni minuti prima che uno dei due parlasse:

-Sono innamorato di Luna.- disse Ron senza preavviso. Harry rimase di pietra…

Ron e Luna? Ma… ma…Ron ed Hermione ?

-Avevi intenzione di dirmelo?- chiese un po’ scocciato Harry.

-Te l’ho appena detto, no?- disse guardandolo come se l’amico non fosse in grado di capirlo.

-Si, ma… tu ed Herm?-

Ora devi dire che non ti piace più!

-Vuoi la verità?- chiese il rosso abbassando il tono di voce.

-Certo!-

Dillo… Dillo… DEVI dirlo!

-Mi sono … stufato, ecco!- affermò sconsolato.

Harry, non credendo possibile “stufarsi” di Hermione, provava un senso di liberazione, allegria e voglia di vivere, mischiato alla frustrazione di quella particolare situazione.

Ripiombò il silenzio, che però pareva soffocante e indispensabile, come un qualcosa che ti fa soffrire, ma di cui purtroppo non puoi fare a meno.

-Tu, piuttosto:…- se ne uscì Ron, -… hai intenzione di dire a Herm che sei innamorato?-

Alt! Ron come faceva a sapere che lui fosse innamorato di Hermione? Certo, voleva bene ad Herm e gli piaceva tutto di lei, ma… parlare di amore…

-Non credo di amare Hermione, Ron…- affermò Harry lasciando l’amico a bocca aperta.

-Che cosa provi per lei, allora?- chiese il rosso serrando le braccia come a significare “io ho ragione e tu torto”.

Harry non rispose: non esisteva una aggettivo per descrivere quello che lui provava per l’amica, ma amore…

-Vediamo: cosa ti piace di lei?- insistette Ron, cercando di aiutare il moro.

-Beh… mi piace il suo sguardo, mi piace quando mi rimprovera, quando mi aiuta… quando mi sta vicina nei momenti più difficili,… quando si prende cura di me…- gli occhi di Harry incontrarono quelli di Ron e la risposta che lesse non gli piacque affatto.

La amo.

 

05, 38 p.m. Sala Comune dei Grifondoro

 

Proprio interessante la lezioni di Erbologia di oggi: come estrarre le radici della Mandragola senza uccidere la pianta. Hermione era esausta: in poco più di un giorno ne erano successe davvero troppe! Ora era accoccolata sul divano della sala comune, libera da ogni pensiero: solo lei, il fuoco che scoppiettava e… una lettera.

Cara Hermiaione,

è da un po’ di tempo che non ci scriviamo, così ho deciso io di continuare la corrispondenza. Sto benissimo e il Quidditch continua a fruttarmi promozioni. Saluta il preside McGrannit da parte mia e ringraziala per i bei doni che ha mandato alla mia scuola.

Parlandoti sinceramente, mi manchi e per Natale ci sarebbe l’opportunità che tu potessi venire. Fammi sapere al più presto.

Un bacio pieno di affetto

Viktor

 

Hermione depose la lettera sul pavimento: quanto tempo era che non pensava più a Viktor? Non lo ricordava nemmeno lei,… forse non ci aveva mai pensato, ad ogni modo le fece piacere che gli interessasse continuare la loro amicizia… sempre che di amicizia si parlasse.

 

11. 42 p.m. Dormitorio dei ragazzi.

 

Harry si trovava nel suo letto con accanto a sé la sua solita, unica foto della sua famiglia. Com’era bello immaginarsi i propri genitori felici e innamorati come dovevano essere. Eppure i suoi sentimenti erano confusi: aveva sempre visto Hermione come quella persona che sai che sarà lì, per tutta la tua vita, anche se commetterai una terribile stupidata. Lui era innamorato di questa ragazza… perché allora era così difficile accettarlo?

 

Nello stesso istante Hermione e Ron era seduti nella Sala Comune a parlare:

-Ti vedo sulle nuvole, Herm. Problemi?- domandò il rosso con l’aria più distaccata che seppe darsi.

-Non proprio…- rispose la ragazza bruscamente rituffandosi nella lettura del suo babbanissimo libro.

-Vedo che nessuno ormai si fida più del vecchio Ron!- commentò seccato.

-Mi ha scritto Viktor, va bene!- continuò lei ancora più seccata. Il rosso fece uno scatto dalla poltrona e prese a fissare morbosamente Hermione.

-Allora?-

-Allora cosa?-

-Che diamine è successo, per tutte le scope! Hermione, parla!-

-Smettila di urlare!- lo ammonì, per poi riprendere abbassando il tono, -L’ho letta.- rispose semplicemente.

-Strano, ma ti davo dell’analfabeta! Ti spiace avere la grazia di comunicarmi cosa cavolo c’era scritto!-

-Che sta bene e per lui è tutto a posto… che il Quidditch lo aiuta molto… e…-

-E?- fece Ron al limite della curiosità.

-E… che gli manco e che per Natale potrei andare da lui.-

-In Bulgaria?-

-Ti risulta che abbia traslocato?-

Ron si gettò di peso sulla poltrona.

-Roba da matti!- commentò, -E tu ci andrai, vero?-

In quel momento si sentì un forte rumore, come di un qualcosa di rotto.

I ragazzi si guardarono intorno, poi Hermione rispose:

-Non lo so, Ron. Sai benissimo che non provo niente per lui.-

-Scusa, ma al ballo avrei detto tutto tranne che questo!-

-Anch’io.-

-Cosa c’è che non va in lui?-

-Nulla, è solo che… il fatto che sia sempre lui a cercarmi e che io debba continuamente incoraggiarlo e consigliargli ciò che deve fare…-

-…è un peso?- completò il rosso.

-Non lo so, … ma credo che possa diventarlo.-

-E… come hai intenzione di dirglielo?-

-Cercherò di farglielo capire in qualche modo.-

I due ragazzi si rifugiarono per qualche istante nei loro pensieri: Ron pensava a quanto Harry dovesse esserne felice ed Hermione era intenta ad escogitare “il piano migliore” per non far soffrire Viktor.

In quel momento irruppe Harry:

-Ragazzi io vado nella Sala Grande, se avete bisogno sarò là!- poi si rivolse ad Hermione, -Almeno sarò sicuro di non esservi di peso!- e corse via.

Ron ed Hermione si guardarono sbalorditi:

-Dici che ha sentito?-

-Mi stupirei del contrario, Ron!- 

 

Eccomi qua!!! Vi chiedo umilmente scusa se non mi sono più fatta viva è che mi sono presa un po’ di aria londinese (non vi dico che paura!). Mi scusa anche per i cambiamenti “radicale” che ho dovuto fare (meglio, se nessuno l’ha capito), ma HP 6 (in inglese) ha portato a questi frutti! Un ringraziamento a tutti quello che hanno letto, e soprattutto a:

 

marco – Consiglio seguito ( DLIN DLON: nel caso ci fossero lamentele rivolgersi al signore in questione, prego!). Sono lieta di sapere che hai un minimo di pietà nei miei confronti (no… giù la pistola!… ehi!… stai calmo!) e sono ancora più contenta che ti piaccia! UN BACIO!

 

Merewen – spero che tu sia tornata dalle vacanze per “gustarti”un altro capitolo! CIAO!

 

MARY – mi sono ispirata al padre di Malfoy, per quanto riguarda Ridley. La differenza? Figlio meno BEEEEEP! Grazie per avermi seguito! Un bacio anche a te!

 

emma – te l’ho già detto che hai un bel nome? Boh… non ricordo! GRAZIE bella! CIAO!

 

FraFra – lo sai che mi hai fatto venire l’ispirazione? Per rispondere alle tue domande ci sarebbe bisogno di una fanfic: il titolo? LE DINAMICHE DEL TRIO. Bello, eh? (la mia modestia lascia a desiderare!) Io sono disponibile per una collaborazione nello scriverlo! Un  bacione!

 

Nirvana – grazie, grazie, grazie… e buone vacanze!

 

Alessia – Certo che la continuo! Avevi dubbi? Grazie mille anche te, bella!

 

Hermione75 – Per colpa del tuo nick non ho potuto dirti di no! Grazie! Un bacio!

 

Carol87- AMOREEEEEEEEEEEE!!!!!! Non hai idea di quanto tu mi faccia felice! Però non le hai lette tutte le mie ficcy, eh? Cattiva!!! GRAZIE tesoro, sono al settimo cielo! E guai a te se non trovo una tua recensione nel prossimo chap! Un BACIONE

 

andromeda89 – hai ragione, forse mi sono spiegata male: il papà di Ridley era una mago, poi Mangiamorte, mentre la mamma è una babbana. Credo che sia chiaro, no? Se non hai capito dimmelo, ok? Ciao! Un bacio anche a te!

 

E con questo una ultimo “avviso”: passo una settimana in montagna con la mia tribù e quando trono vi voglio ritrovare tutti, intesi? Io farò il possibile per aggiornare il più presto possibile! UN BACIO A TUTTI!

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Capitolo 5
*** When You Don't Want To Know it ***


WHEN YOU WON’T TO KNOW IT

WHEN YOU WON’T TO KNOW IT

 

Erano passati tre giorni dalla conversazione tra Ron ed Hermione, eppure Harry persisteva nel parlar loro il meno possibile. La situazione non era certo della migliori, soprattutto la ragazza cominciava a faticare nel sostenere tutto il peso di quei silenzi: com’era difficile trovare le parole e il momento giusti per spiegare tutto! Esisteva un modo rapido e indolore per confessare ogni singolo e insignificante segreto? Certo… ed era suo compito trovarlo…

 

03.43 p.m. Giardini di Hogwarts

 

Passeggiare è il modo migliore per liberarsi dai cattivi pensieri… e Ron lo sapeva. Stava camminando ormai da più di un quarto d’ora e cercava di lasciare la mente sgombra, concentrandosi prima sul capanno di Hagrid, poi sugli operai che stavano cercando di sistemare l’ala est del castello. Già, il castello! Una costruzione che per quanto si sforzasse, non riusciva a considerare come una casa, o meglio, come la sua casa. Certo, è pur vero che ognuno ha un concetto totalmente diverso della parola “casa” di per sé, ma per Ron… giusto! Cos’era una casa per Ron Weasly? E come diavolo gli erano venuti concetti simili? Sicuro: non erano pensieri alla pari di una secchioncella che lui conosceva e ammirava, però…

-Ciao Ron!-

Il rosso fu colto alla sprovvista e una vocina, lontana, nella sua testa gli suggeriva:

Parla! Di qualcosa imbecille!

-Ciao, Luna!- salutò il ragazzo con un filo di voce.

Com’era bella Luna Lovegood, sempre con quell’aria serena e pacifica, dalla quale si vedeva bene trasparire un pizzico di malizia in tutto ciò che diceva o pensava.

-Davvero bella Hogwarts d’inverno, vero?- chiese lei aspettandosi una risposta affermativa dall’amico.

E diamine, Ron! È una domanda facile! Rispondi per tutti gli elfi domestici ammaestrati!

-Molto…- rispose con un cenno del capo.

Piombò il silenzio. Ognuno di loro era immerso nei propri pensieri. Fu Ron a “svegliarsi” per primo:

-Ti va di fare una passeggiata… insieme?- chiese in imbarazzo.

Bravo, Ron! Tira fuori quel pizzico di coraggio che ancora possiedi, razza di rimbambito piagnucoloso!

-Sì, Ron… ne sarei felice…-

 

Esattamente nello stesso momento un ragazzo sedeva lungo la riva del lago di Hogwarts. Era rannicchiato, con il mento posato sulle ginocchia e pensava, contemplando l’acqua cristallina. Nei suoi occhi si potevano leggere il disagio e l’angoscia che provava… e Ginny se ne accorse: si avvicinò lentamente alle spalle del ragazzo e sedendosi accanto disse:

-Ti disturbo?-

Ridley, con quel poco di voce che possedeva rispose:

-No, affatto… pensavo…-

-A cosa?- chiese Ginny incuriosita.

-Al fatto che me ne dovrò andare…-

La ragazza rimase interdetta: non riusciva a capire il senso di quello che Ridley aveva appena detto … Lui, andare … dove?

Lui dovette leggere la confusione nel suo sguardo. Le sorrise brevemente,

-Ti dispiace?- arrossì il ragazzo.

-Beh… non me l’aspettavo, una decisione così improvvisa … Dove andrai?- chiese fingendo serenità.

-Ho un convegno… a Varsavia…-

-Bene…- commentò Ginny credendo di essersi illusa fino a quell’istante, -Il motivo, posso saperlo?-

-Si tratta solamente di una noiosissima spiegazione di un incantesimo… un corso per chi vuole diventare professore di Difesa contro le Arti Oscure.-

-Beh… almeno so qualcosa in più: vuoi diventare professore si Dada*?- domandò cercando lo sguardo del ragazzo.

-Ci provo…- rispose lui schiettamente prendendo a fissarla.

Ginny fu incapace di sostenere quel contatto, si alzò:

-Spero che tu possa tornare il più presto possibile…- e se ne andò, lasciando il ragazzo a guardarla andare via.

 

06.12 p.m. Sala Comune dei Grifondoro

 

Harry si sedette pesantemente sulla sedia: la prima lezione con Ridley era stata davvero pesante, per non parlare dei suoi inutili tentativi di renderla ancora più noiosa:

-Forza Harry, fai finta che sia un persona che odi e che ti fa venir voglia di mettergli le mani addosso!- l’aveva incoraggio sperando di spronarlo a compiere l’incantesimo nel modo corretto. Ma Harry proprio non ne voleva sapere: lui conosceva bene gli effetti del TORMENTORUM, effetti che consistevano nell’imprigionare l’assalitore (mentale) nella propria mente, rinchiudendolo in una specie di limbo nel quale né vita né morte esistevano. Purtroppo non riuscì e il risultato fu il lampadario della Torre bruciato!

Poco male… ci riproveremo anche se… ho una mezza idea sulla persona a cui mettere le mani addosso

Si fece però passare dalla testa pensieri tanto stupidi e si concentrò ancora una volta sul fuoco che scoppiettava.

-Hermione… Hermione ho bisogno di una mano…- era la voce di Calì Patil e, malgrado non volesse origliare, Harry non si perse una parola di quella conversazione…

-Certo Calì, dimmi!-

-Senti ho bisogno di un consiglio da amica…-

Le ragazze si sedettero sul divanetto alle spalle di Harry, rendendo così più difficile l’ascolto…

-Seamus…- bofonchiò Calì.

-Finningan? Ti piace Seamus?- domandò Hermione incredula.

-Beh… non proprio… più che altro mi interessa…- cercò di giustificarsi.

-E il punto è?- domandò l’altra cominciando a scocciarsi.

-Vorrei un appuntamento con lui, ma…-

-Non osi chiederglielo, giusto?- finì Hermione per la ragazza.

Ecco l’ha fatto di nuovo! Lei e la sua mania di terminare la frasi altrui! si disse Harry rendendosi alquanto ridicolo ai propri occhi.

-Esatto!- rispose Calì, -Non è che potresti chiedere a Ron o ad Harry di farmi uscire con lui?- domandò la gemella con due enormi occhioni supplicanti.

-Non so Calì…- cercò di sviare Hermione. Infondo lei non poteva permettersi di chiedere “certe cose” ai suoi amici, specialmente ad Harry ora che…

-Ti prego! Non sai quanta fatica abbia fatto a venirtelo a chiedere! Almeno provaci, ti scongiuro!-  e qui attaccò a lodarla del fatto che lei sia la ragazza più intelligente di Hogwarts, che fa parte del “mitico trio” e bla bla bla.

Hermione, non potendone (giustamente) più, pronunciò un melodico “sì” non aspettandosi certo la reazione dell’amica, che le saltò letteralmente addosso stritolandola in un abbraccio a prova di Molly Weasley. Convinta, o quasi, della riposta che diede alla sua amica, Hermione si organizzò per parlare ai ragazzi lo stesso pomeriggio, finiti gli allenamenti di Quidditch, ai quali entrambi partecipavano come cercatore e portiere.

 

08. 13 p.m.  Stadio di Quidditch

 

Hermione trovava divertenti tanti giramenti in aria per il solo scopo di acchiappare un affarino volante e si entusiasmava davvero nell’assistere agli allenamenti, ma stavolta il morale non era certo alle stelle…

Era posizionata vicino agli spogliatoi, sicura che sarebbe riuscita a “beccarli” in tempo, magari con l’aiuto di un Ron apparentemente complice.

Ecco, stavano arrivando… uno… due… tre…

-Salve ragazzi!- salutò spigliata bloccando Harry, Ron e altri membri della squadra, che li superarono con sorrisi maliziosi stampati in faccia.

-Che c’è Herm?- domandò il rosso trattenendo l’amico che aveva deciso di andarsene.

-Sono qui per chiedervi un grande, grandissimo favore…- rispose mantenendo i denti stretti.

Brava Herm! Procedi cauta, ma arriva al punto!

-Se è per Calì te lo puoi scordare!- rispose Harry seccato. Hermione rimase interdetta:

-E tu come diamine lo sai?- domandò di rimando la ragazza.

Il moro non seppe cosa dire.

-Stavi origliando, vero signor Potter?! Beh… vedo che è un’abitudine ormai per lei sentire i discorsi altrui!- lo accusò Hermione iniziando davvero a stancarsi di certe inutili discussioni.

-Non si può certo dire che voi parlaste piano! Stavate praticamente urlando!- ribatté con altrettanta foga.

Ron assisteva alla scena, non sapendo che fare, ad un tratto se ne uscì:

-Sono uscito con Luna, lo sapete?-

-STA ZITTO!- urlarono in coro Harry ed Hermione, facendo scappare l’amico.

-Tu non hai la minima idea di che cosa sia la privacy altrui!- continuò la ragazza rivolta al moro e alzando notevolmente il tono di voce.

-Invece lei, signorina Granger, parla con degli sconosciuti dietro a persone che forse, un pizzico di fiducia in lei ce l’hanno, eccome!- si inasprì Harry.

Ora tutto il corridoio dello spogliatoio era pieno zeppo dei membri della squadra dei Grifondoro, che assistevano alla scena in assoluto silenzio.

-Ti devo anche ricordare che Ron Weasley è il nostro migliore amico e non “uno sconosciuto”! A volte credo che Malfoy abbia più cervello di te!- sentenziò Hermione in tono alto e risoluto.

-Bene! Passiamo agli insulti signorina Granger! Le devo ricordare che stava letteralmente sputtanando me!- urlò alla ragazza.

Hermione non ne poté più:

-NON eri TU! Non eri tu il soggetto della questione! Stavamo parlando di Krum!- gridò con quanto più fiato possedeva in corpo.

Harry rimase sbalordito e fissò Ron che lo guardava con un’espressione che significava “te lo volevo dire razza di esibizionista autocentrato!”

-Non tutto il mondo riguarda te, Harry… Viktor mi ha chiesto di passare da lui le vacanze di Natale… e ti confesso che ora ho intenzione di accettare…- abbassò il tono, aspettandosi un qualche commento dal ragazzo, ma dato che la fissava muto, proseguì:

-Non dirmi che non l’avevi intuito… Il fatto è che tu non lo VOLEVI sapere…- e detto questo girò sui tacchi e se ne andò, lasciando Harry in uno stato di catalessi più profonda e metà corridoio stupito della propria grinta.

 

 

* Dada= difesa contro le arti oscure (in inglese)

 

Dadaaaaaaan!!!!!!!!! Salve a tutti!!! Prima di tutto mi scuso del tremendo ritardo col quale aggiorno (abbiate pietà!!! Vi scongiuro!!!), ma causa cane, sorellina, amiche  e (forse) nuovo gatto…sapete… il tempo vola!!! E sono felice che la one-shot vi sia piaciuta e, scusatemi ancora se ne approfitto, ma volevo dare un GRAZIE enorme a coloro che l’hanno letta e se non l’avete fatto… beh… che aspettate… leggetela!!! (per la cronaca è una H-HR!) Comunque… basta pubblicità semi-occulta… Ringrazio tantissimo:

 

- andromeda 89 – ma ti pare! Per così poco! Mi hai fatto strafelice: sono davvero contentissima che ti piaccia tanto! (sono un po’ ripetitiva, ma… sai com’è abbi pazienza!!) UN BACIO!

 

- emma – l’amore mio adorato!!! Ma quanto ti voglio bene??? Vero che lasci un commentino??? Anche piccolo piccolo piccolo!!! Un BACIONE!!!

 

- Hermione 75 – grazie tesoro!!! Aspetto anche un tuo commento!!! Mi raccomando!! E scusa per il ritardo!!!

 

Ringrazio anche la mitica Apple, che mi ha aiutato tanto!!! TI VOGLIO BENE!!!

E come sempre un grazie particolare a coloro che leggono e non  recensiscono! Un bacio a tutti!!! CIAUZ!!! A prestissimo!!!

 

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Capitolo 6
*** Whenever, Wherver... Loser ***


WHENEVER, WHEREVER… LOSER

WHENEVER, WHEREVER… LOSER

 

02.25 p.m. Biblioteca di Hogwarts

 

Hermione era intenta a fare una rilettura del libro di Harpeld Folgurius, per scoprire qualcosa in più sulle voci degli elfi che da tempo non le donavano sonni tranquilli, ma che ultimamente facevano parte della sua vita quotidiana. Eppure le mancava la concentrazione: continuava a pensare alla litigata avuta con Harry e, quel mattino, a lezione, ogni studente la fissava, quasi con ribrezzo, solo per essersi schierata contro il “grande Harry Potter”. L’unica ad avere rapporti con lei era Ginny, naturalmente all’oscuro di quanto successo il giorno prima, ma Hermione sapeva bene che, prima o poi, parlando con Ron, anche lei sarebbe venuta a conoscenza della “sfuriata”.

Stava sfogliando il libro, in un tavolo isolato da tutti gli altri, quando un foglio piegato attirò la sua attenzione. Lo aprì e lesse attentamente il contenuto:

 

Incantesimo di Riesumazione

Utilizzato per rendere un’anima debole forte e per conferirle forma umana per l’eternità…

Vedi “La morte degli Unicorni”, capitolo 3, scaffale 34

Nota: L.P.

 

Hermione emise un urlo, a metà tra lo spaventato e il sorpreso: aveva trovato la formula per sconfiggere “colui-che-non-deve-essere-nominato”! Sì,… lei, Hermione Granger, era riuscita a fare una delle scoperte che avrebbero cambiato la storia del mondo!

Rilesse il foglio con visibile morbosità: cosa indicava quella nota? L. P.

Hermione l’aveva già vista in un libro che aveva letto anni fa… all’improvviso un’illuminazione! L.P., ma certo! Libro Proibito… però questo complicava le cose! Non importava: doveva andare da Harry… doveva spiegargli tutto!

Senza farsi notare mise il pezzo di carta in tasca, ripose il libro sullo scaffale e lasciò la biblioteca correndo.

 

03.13 p.m. Torre di Hogwarts

 

Era già da più di dieci minuti che Harry aspettava Ridley. Ora era seduto, su di una trave mentre si girava nervosamente i pollici, quando la porta si aprì e fece il suo ingresso Piton.

Si avvicinò ad Harry e prese a parlare con la sua solita aria superiore:

-Purtroppo il signor Ghaopy è fuori per un convegno in Europa per più di una settimana…- iniziò stralunando gli occhi, -… ma il preside McGrannit ha provveduto per tempo a continuare il suo corso di Occlumanzia…- qui si fermò facendo segno di entrare alla porta aperta, -…Il signor Krum è qui da Durmstrong per fare lezione con lei fino a Natale.-

Viktor entrò, destando non poca preoccupazione e sorpresa ad Harry.

-Le auguro una buona lezione, signor Potter!- concluse Piton richiudendo la porta alle sue spalle.

Harry rimase impalato a osservare il bulgaro: Krum? Qui? Lezioni? Occlumanzia? CON LUI? No… non potava essere vero… non doveva essere vero!

Viktor porse la mano mostrando i denti luccicanti:

-Sono contento di rivederti, Harry!- salutò con vera allegria.

-Anch’io Viktor…- mentì il ragazzo, -sento che il tuo inglese* è migliorato!-

-Grazie, Harry! Ma ora è meglio se ci diamo da fare, no? Iniziamo!-

 

03.24 p.m. Corridoi di Hogwarts

 

Hermione aveva cercato Harry dappertutto: nella Sala Comune, nell’aula di Trasfigurazione, da Hagrid e persino nei bagni maschili, ma nulla. Sembrava essersi eclissato! Aveva quindi preso a camminare, a passo piuttosto svelto, girandosi di tanto in tanto per cercare di scorgerlo nei corridoi deserti, dato che tutti, Ron e Ginny compresi, erano andati a fare shopping ad Hogsmade.

Ora stava guardando alle sua spalle, quando una voce la richiamò:

-Cerchi il bel Potter, mezzosangue?- chiese Malfoy con Tiger e Goyle alle sue spalle.

Hermione si voltò, pronta per fronteggiarlo e ribattere astutamente:

-No, il mio obbiettivo sarebbe quello di tenermi alla larga da purosangue falliti come te!-

-Sei in vena di insulti, Granger? Non ci sperare! Li ho capiti i vostri giochetti, io.- commentò in tono gelido.

-Perché non vai a caccia di prede alla tua altezza, o dovrei dire alla tua scarsa intelligenza…-

-Tipo te, Granger?- chiese Draco avvicinandosi volutamente ad Hermione. Poi fece un cenno del capo, ordinando ai due tirapiedi di sparire.

Hermione provava quasi paura: Malfoy cercava una qualche specie di contatto con lei. Ora la stava osservando dalla testa ai piedi, col solito ghigno che questa volta la inquietava.

Che diamine vuole da me?

-Ricordarti, Malfoy che ti ho fatto male già una volta e ho intenzione di farlo ancora!- rispose Hermione a denti stretti.

Ora il corpo di Draco si trovava a pochi centimetri da quello della ragazza, e lei riusciva a sentire tutto il profumo che emanava.

-Lo sai, ti inviterei a giocare volentieri, ma…- una voce, infondo al corridoio bloccò il ragazzo.

-Le ricordo gli allenamenti di Quidditch signor Malfoy… - era Piton, -lei è il capitano… non vorrà tardare?-

Hermione approfittò del momento per proseguire la sua ricerca:

Strano… non avrei mai immaginato di dover un favore alla “lingua biforcuta”!

 

04.02 p.m. Torre di Hogwarts

 

-Ti vedo stanco, Harry… Forse è meglio se la finiamo qui, per oggi.- suggerì il bulgaro.

-Come vuoi… Viktor…- disse un Harry esausto.

Certo che l’allenamento con Krum è quattro volte più complicato di quello con Ridley…

-Tu conosci Ghaopy?- chiese poi Harry risedendosi sulla trave caduta.

-Sì… ci siamo conosciuti ad un convegno proprio per il TORMENTORUM… non mi ricordo neanche più dove…- rispose schietto, poi continuò, -Sai come sta Hermione?-

Pronuncia corretta, ma domanda sbagliata!

-Sta bene, Viktor… tu… quanto tempo fa l’hai sentita?- chiese cercando di mantenere il controllo.

-Le ho mandato una lettera poco più di due giorni fa,… ma non ha risposto…- ammise mantenendo lo sguardo basso.

Perché Herm non me lo ha detto?

-Ultimamente è molto impegnata… non ne avrà avuto il tempo…- commentò cercando di tirar su di morale il bulgaro.

-Posso parlarti sinceramente, Harry?- se ne uscì Viktor.

-Certo…-

-Ecco… tu non sai chi abbia per la testa Hermione, vero?-

Ma che razza di domanda è?

-Non credo ci sia nessuno, Viktor…-

Eh, no! Così fai il suo gioco… rispondi sinceramente Harry… digli che c’è lui nella testa di Hermione… Tu no sei innamorato di lei! Non DEVI esserlo!

-Sarà meglio che vada, il preside McGrannit vorrà vedermi… Ciao Harry!- furono le ultime parole pronunciate dal bulgaro.

Cos’era quel senso di scompostezza che sentiva Harry in questo momento? Forse era gelosia nei confronti di Viktor?

NO! Non deve essere così…

 

04.32 p.m. Sala Comune dei Grifondoro  

 

Hermione si era arresa: trovare Harry era stato a dir poco impossibile per lei! Per non parlare poi del fortuito incontro avuto con Malfoy, che le lasciò dentro un alone di paura: che caspita voleva Draco da una come lei? Non seppe darsi spiegazione.

Così, adesso era nella Sala Comune, sperando almeno di riuscire a parlare con Ron. Strano però: la stanza era piena di ragazzi, ma neanche uno dei Weasley. Si avvicinò al gruppo di Calì, Luna e Dean:

-Sapete dove sono Ron e Ginny?- chiese.

-Hanno fatto le valigie un’ora fa…- rispose Dean.

-Sì, - continuò Luna, -per quanto ne sappia io sono dovuti tornare di corsa alla Tana.-

COSA?

 

 

Altro chap concluso ( un po’ più corto degli altri purtroppo)!!!! Sono così contenta che mi seguiate!!!

Ringrazio:

 

marco – Felicissima di risentirti e perdonato per esserti perso (comunque poi recuperato) un chap. Che altro dire… Harry è Harry, no? Un bacio!

 

emma – ciao bellissima!!! Grazie per i complimenti!!! Ti voglio bene!

 

Zebrona – le tue recensioni trasmettono una carica incredibile! Le voglio tutte così, ok? Sono felice che “il mio Ron” ti piaccia e… ho seguito il tuo consiglio: Piton si sta sbloccando piano piano, visto? L’ultima frase, però, mi ha lasciato un po’ perplessa: < Spero che non ti sia annoiata a leggere la mia recensione!>, ma dico… stai scherzando, vero? Un bacione!

 

andromeda 89 – aggiornata il più presto possibile!!! Bacio!

 

Azumi9 (o meglio, la ragazza con l’autostima più alta del mondo intero) – te l’ho detto! I complimenti non fanno mai male! E ti assicuro che tu riusciresti benissimo a competere con una come me… beh… forse non nello scrivere, ma… STO SCHERZANDO! Certo che leggerò! T.v.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.b!!!   

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Capitolo 7
*** Problems ***


PROBLEMS

PROBLEMS

 

05.26 p.m. La Tana

 

-No, Ron! Io voglio tornare a scuola!- ripeté Ginny per l’ennesima volta. Ron non ne poteva più: aveva da poco scoperto che Bill, suo fratello, era stato attaccato da un Mangiamorte, così il preside McGrannit aveva consigliato a tutti gli Weasley di passare almeno due settimane insieme, alla Tana, per escludere il fatto che fosse proprio la famiglia lo scopo dell’attacco, e in più Ginny continuava a ribadire il fatto che volesse tornare ad Hogwarts.

-Non sarà mica quel mollaccione di Ridley a farti avere una overdose di “voglia-di-andare-a-scuola-se-no-mi-cade-il-mondo-addosso!”?-

-Spiritoso!… e poi Ridley è a Varsavia!- rispose nascondendosi sotto i lunghi capelli rossi.

-Ho capito!- se ne uscì Ron, -Ora è meglio se andiamo da Bill, è in camera mia.-

Ginny alzò lo sguardo, sinceramente preoccupata:

-Sì… è meglio.-

 

08.47 p.m. Corridoi di Hogwarts

 

Harry percorreva il tragitto che portava alla Sala comune della sua casa. L’ansia dentro lui cresceva secondo dopo secondo: a cena non aveva visto né Ron, né Ginny,… né tanto meno Hermione. Che cosa sarebbe riuscito a trattenerli così tanto da non cenare neanche? Era successo qualcosa di cui lui non era a conoscenza? Erano stati rapiti o forse, più semplicemente, avevano deciso di tenergli tutti quanti il broncio anticipando la loro cena di un paio d’ore per non vederlo?

Ma che diamine ti salta in mente, Harry!

Già… poi uno scontro violento:

-Scusa Harry, non ti avevo visto!-

-Scusa tu Viktor… stavo pensando e non mi sono reso conto di ciò che facevo!- ammise sforzandosi di sorridere.

-Tutto bene?- chiese il bulgaro.

-Sì certo… hai mica visto Hermione?-

-Eccome! Ci siamo salutati pochi minuti fa vicino alla biblioteca! Mi si è praticamente sciolta tra le braccia!- ammise come se quella fosse stata la sua “grande conquista”.

Eh, no! Vacci piano! Sarai bravo e bello quanto credi, ma Hermione è…  mia!

-Ti ringrazio ma non mi interessano i dettagli delle tue presunte relazioni… non che tu con Hermione ne abbia una, intendiamoci!- commentò in tono pacato cercando di continuare la ricerca, ma lo sguardo pieno d’ira di Viktor lo trattenne.

-Cosa vuoi insinuare? Credi che io non sia quello giusto per Hermione? Da quando ti occupi di chi deve e non deve frequentare?- domandò con aria di sfida.

-Vedi Krum… io non credo affatto che tu non possa stare con Herm,… io ne sono sicuro! E stai pur certo che lei è liberissime di frequentare chi crede!-

-Lo immaginavo, perché effettivamente non ti da molta retta!- continuò Viktor con superiorità.

Cosa significa?

-Sentiamo, allora! Cosa è successo tra te e Herm?- chiese calmo, anche se dentro di sé sentiva il sangue congelarsi lentamente.

-Non mi avevi detto di non voler sapere nulla delle mie “presunte relazioni”? Benissimo… non ti dirò nulla!-

-Viktor parla! Qualsiasi cosa sia successa la voglio sapere… ora!- iniziò a scaldarsi Harry.

-Cosa ci vuoi fare, Harry? Una carezza qua… un bacio là… e il gioco è fatto!- lo schernì il bulgaro facendo aumentare la rabbia del moro.

-Se solo hai osato toccarla…-

-… cosa fai Potter?- ringhiò Viktor avvicinandosi ad Harry rabbioso tanto quanto lui.

Poi la stessa inconfondibile voce, dal fondo del corridoio:

-HARRY!-

Hermione?

Hermione correva come una forsennata verso i due ragazzi, mentre Viktor riassumeva l’aria pacifica e altezzosa di sempre.

-Harry finalmente ti ho trovato!- disse la ragazza senza fiato, limitandosi a fare un cenno con la mano a Viktor, -Ti devo parlare! È urgentissimo!-

-Andate pure! E mi raccomando Hermione: raccontagli di tutti i nostri momenti felici!- finì il bulgaro, per poi scomparire dalla parte opposta del corridoio.

-Raccontarti cosa?- domandò la ragazza al moro, non capendo.

-Nulla! Cosa c’è di così importante?-

Hermione si avvicinò all’orecchio di Harry per poi sussurrargli:

-Ho trovato la formula per sconfiggere Voldemort!-

-COME?-

 

09.06 p.m. Sala Comune dei Grifondoro

 

Harry ed Hermione erano seduti attorno alla tavolo della Sala Comune, quasi piena di ragazzi, ma che non prestavano troppa attenzione alla conversazione dei due Grifondoro:

-Cioè tu mi stai dicendo che hai trovato il modo di mettere fine alla guerra?- domandò Harry stupito, alzando il tono di voce.

-Shhh! Non gridare! Non ci tengo a farlo sapere a tutta la scuola! Comunque sì, so dov’è la formula, ma rimane un piccolo problema!-

-E sarebbe?- chiese il moro preoccupandosi.

-Vedi Harry,… questo è il foglio che ho trovato dentro un libro che stavo leggendo.- rispose Hermione estraendo il pezzo di carta dalla tasca e porgendola all’amico.

Il ragazzo lesse attentamente il foglio:

-Vedi la nota sotto?- domandò ancora Hermione.

-Sì… cosa significa L.P.?-

-All’inizio non l’avevo capito neanch’io, ma poi mi è venuto in mente: vuol dire “Libro Proibito”, si trova nella sezione alla quale non possiamo accedere… a meno che…-

-A meno che?- chiese l’altro al limite della curiosità.

-A meno che tu non abbia ancora il mantello dell’invisibilità e noi non agiamo stanotte!- rispose decisa Hermione.

Harry stava riflettendo: quali rischi avrebbero potuto correre se avessero agito quella stessa notte? Non poteva permettere a Hermione di andare con lui: se li avessero trovati avrebbero sicuramente tolto dei punti alla Casa e Hermione non poteva permettersi un ammonito! Non l’ultimo anno! Se poi li avesse trovati Piton… beh… il rischio era troppo alto comunque!

-Vada per stanotte! Ma andrò da solo!- affermò il moro.

-Cosa? No, Harry… Non se ne parla neanche… Io vengo con te! Non è la prima volta che infrangiamo le regole e non te lo lascerò fare da solo!- ripose la ragazza più che convinta.

-Non puoi Hermione! Non puoi permetterti una punizione a causa mia… non quest’anno!-

Hermione prese la mano di Harry, poi lo fissò intensamente negli occhi:

-Non ti devi preoccupare per me! Me la so cavare!- ed eccolo di nuovo, quel flebile sorriso in grado di illuminarle il volto. Harry non riusciva a resisterle:

-D’accordo, allora. Troviamoci qui stanotte, verso mezzanotte.-

 

00.03 a.m. Sala Comune dei Grifondoro

 

Harry era in ritardo: veramente strano da parte sua. Hermione sapeva bene che la puntualità non era il punto forte del ragazzo, ma in certe situazione si dimostrava indispensabile e lui lo sapeva bene.

-Scusa, Herm! Dean ci ha messo più del previsto ad addormentarsi!- disse Harry comparendo dietro la scala che conduceva al dormitorio maschile.

-Non fa nulla! Hai il mantello, vero?-

-Certo!- disse mostrandolo all’amica.

-Va bene. Andiamo.-

I due si avvicinarono ed Harry scrollò il mantello, in modo che li coprisse completamente.

Erano pronti! Cercando di fare meno rumore possibile uscirono dalla stanza, iniziando a percorre i corridoi della scuola.

Il loro cuore batteva all’impazzata: la “nuova missione” si prospettava ancora più pericolosa e difficile della precedenti, considerando ciò che avevano intenzione di trovare…

Un rumore! Harry ed Hermione si fermarono di colpo, cercando di trattenere il respiro. Si guardarono in torno. Poi un miagolio: era Mrs Purr. Ormai si trovavano a pochi passi dalla biblioteca, troppo pochi per mandare all’aria l’intera missione.

Fecero molta attenzione nel pestare qualsiasi cosa si trovasse sotto i loro piedi. Erano davanti alla porta della biblioteca:

-ALOHOMORA!- sussurrò Hermione. La serratura si aprì e i ragazzi vi entrarono. Percorsero tutta la stanza, ma quando si trovarono davanti alla porta che conduceva ai libri proibiti…  

 

 

Ed eccolo! Anche il chap7 se ne va… pronto per essere letto da voi, che non smetterò mai di ringraziare:

 

marco – aggiornata più presto che ho potuto, dato che sono stata in vacanza! Ciao!

 

Alessia – perdonatisssssssssima! Un bacio anche a te!

 

Apple – l’anticipazione che ti ho dato è stata un pizzico cambiata per problemi di “storia” (ti spiego quando ci vediamo!) Grazie, bellissima! Ti voglio bene!

 

andromeda89 – beh… sì…Malfoy si interessa ad Hermione in modo abbastanza “intimo”, ma capirai meglio nel prossimo chap! Bacio!

 

Merewen – raccomandazione presa in considerazione (che rima stupida! X_X) Ciao bella!

 

emma – questo non è certo un capitolo pari a quello precedente, ma spiega qualcosa in più!!! Mille baci e la prossimo chap!!!

 

Un grande bacio e ringraziamento anche a coloro a cui non piace recensire!

Drew

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Capitolo 8
*** Find it? It's not easy! ***


FIND IT

FIND IT? IT’S NOT SO EASY!

 

-Hermione, che ti succede!- esclamò Harry preoccupato, mentre la ragazza al suo fianco iniziava ad accasciarsi a terra, esamine.

-No, Herm, resisti!- continuava il moro cercando si sorreggere l’amica. Ora la ragazza era in preda alle convulsioni: lo sguardo di Harry era assente, opaco, come se non comprendesse ciò che stava realmente succedendo.

-NO!- urlò Hermione, -Lasciatemi stare!- poi si mosse bruscamente, costringendo Harry a mollare la presa e a toglierle il mantello di dosso. Delicatamente la sdraiò sul pavimento, sorreggendole la testa.

-Harry…- sussurrò Hermione con un filo di voce. Il ragazzo non riusciva più a trattenere le lacrime:

-Sono qui, Herm! Ti porto da Madama Chips, ok?-

-Sono… gli elfi… Voldemort…-

Furono le ultime parole che riuscì a pronunciare, poi chiuse gli occhi e perse completamente i sensi.

Harry era in una stato di catalessi più completa: cos’era appena accaduto? No… non riusciva a crederci! La rabbia salì rapidamente e con uno scatto avvolse Hermione nel mantello, la prese in braccio e corse più forte che poteva verso l’infermeria.

 

02.34 a.m. Infermeria di Hogwarts

 

Era bellissima anche se quelle gote rosate, ora erano grigie e prive di vita. Harry si era lasciato andare ad un pianto disperato, portando le mani sul volto, seduto accanto al letto di Hermione.

Non lei… tutti, ma non lei… Mi dispiace Hermione… Non riesco a proteggerti!… e non so cosa fare… perdonami ti prego! Perdonami per ciò che ti ho fatto… perdonami perché non riesco a non amarti…

-Harry, forse è meglio se vai a dormire, non credi?- disse Madama Chips con fare materno, poggiando una mano sulla spalla di Harry.

-No… rimango qui fin quando non si sveglia se posso.- rispose deciso, trattenendo le lacrime.

-Come desideri, ma cerca di chiudere per un po’ gli occhi, intesi?- continuò la donna lanciando un sorriso ricco di dolcezza ad Harry.

-Ci proverò… grazie…- rispose ricambiando l’affetto, mentre un’ultima lacrima solitaria gli rigava il volto.

Madama Chips lasciò la stanza. Harry si alzò dal letto e si inginocchiò accanto ad Hermione: l’osservava, mentre il pianto riprendeva il suo corso più tenuemente e con la mano spostava qualche ciocca di capelli dal volto impassibile della persona che amava.

-Sono sempre qui Hermione…- le sussurrò prendendole la mano, -Ho paura… ho paura di essermi innamorato di te.-

 

09.13 a.m. Infermeria di Hogwarts

 

Hermione aprì lentamente gli occhi: dove si trovava? Ricordava vagamente ciò che era successo la notte: lei ed Harry erano andati a cercare la formula… erano in biblioteca… poi… poi? Poi era svenuta, a causa di un’altra richiesta d’aiuto degli elfi. Ed eccola ora, in uno dei letti di Madama Chips.

Fece per muoversi, ma sentì la mano stretta da un’altra: era Harry, inginocchiato accanto a lei mentre dormiva.

Non deve essere una posizione comoda! pensava col sorriso sulle labbra.

Spostò l’altro braccio e accarezzò il volto di Harry. Il ragazzo si svegliò di scatto:

-Buongiorno, Harry!- lo salutò lei mettendosi a sedere sul letto.

-Hermione!- esclamò il moro tuffandosi sul corpo dell’amica e stringendola forte a sé, -Mi dispiace.-

-E per cosa?- chiese Hermione lasciando l’abbraccio, -Ora fammi vestire! È già tanto se perdiamo la prima lezione, alla seconda non ci tengo affatto!-

Ho avuto paura, Herm… paura di perderti.

-Potter!-

Harry si voltò.

-Cosa ci faceva signor Potter, ieri notte, in biblioteca, naturalmente oltre l’orario prestabilito?-

-Professor Piton… io…- balbettò Harry, mentre l’uomo serrava le braccia alla maniera “Piton”.

-Stavamo cercando i miei appunti, professore!- continuò Hermione, mentre Harry le sorrideva grato, -Oggi c’è il compito di Storia delle Creature Magiche e avevo lasciato il mio taccuino in biblioteca.- mentì.

-Tolgo dieci punti a Grifondoro! E se la situazione si ripeterà ancora, diverranno cinquanta!- concluse Piton, girando sui tacchi e lasciando i due ragazzi soli.

 

12.42 Sala Grande

 

Tutti stavano pranzando, ognuno al tavolo della propria casa, chiacchierando animatamente. Anche Harry ed Hermione erano presenti, l’uno accanto l’altra, con i piatti ormai vuoti.

-Quindi gli elfi chiedono il tuo aiuto?- domandò il ragazzo sforzandosi di capire.

-Credo di sì: le voci erano confuse e mi assordavano completamente. Di sicuro so queste parole: pericolo, Voldemort, uccidere, elfi, aiuto… il resto è confuso!- concluse Hermione portandosi una mano alle tempie, per il troppo sforzo. Harry gliela prese:

-Non ti devi sforzare… Ti ricorderai tutto a tempo debito!-

Si scambiarono un sorriso, uno di quei sorrisi spontanei e sinceri, che pochi riescono a fare, ma che dimostrano tutto l’amore nutrito per una persona. Era amore: Harry doveva ammetterlo e ci avrebbe messo tutta la sua forza per proteggerlo e lasciarlo sbocciare, come se fosse stata la cosa più importante di tutta la sua vita.

Hermione alzò gli occhi verso il soffitto:

-Ma… non è il gufo di Ron?- chiese ad Harry.

-Sì,… è proprio lui.-

E infatti lascio cadere una lettera tra le mani di Harry:

 

Caro Harry,

mi dispiace di non averti potuto scrivere prima, ma la McGrannit ha assolutamente voluto che io e Ginny ce ne andassimo da Hogwarts il più presto possibile! Stai tranquillo: siamo alla Tana, al sicuro. Due giorni fa Bill era in giro per Londra: voleva venirci a trovare, ma appena è entrato in Diagon Alley dei Mangiamorte hanno fatto una strage, che credo potrai leggere nella “Gazzetta del Profeta” di oggi. Comunque il fatto è che forse l’attacco è stato fatto proprio per colpire Bill e in tal caso tutti noi Weasley siamo in pericolo. La McGrannit, fortunatamente, è più propensa al fatto che sia stato un attacco intimidatorio, quindi noi siamo piuttosto tranquilli! Scusa ancora, e dì tutto anche a Hermione (magari cercando di non farla arrabbiare!).

Allora mi dici chi è questa sconosciuta che ti ha stregato?! Non sarà mica Luna? In tal caso stanne alla larga (qui Harry sorrise) perché è solo ed esclusivamente mia!

Torneremo tra qualche giorno!

A presto,

                  Ron

 

Harry ripose la lettera sul tavolo. Hermione fece per prenderla, ma il ragazzo l’afferrò piegandola e mettendola in tasca.

-Posso sapere di chi è almeno?- domandò Hermione seccata.

-Ron: dice di stare tranquilli e di non preoccuparsi! Bill ha avuto una piccolo scontro con dei Mangiamorte a Diagon Alley e il preside ha avuto paura che fosse la famiglia Weasley l’obbiettivo, ma non sembra che sia così, perciò Ron e Ginny tornano tra qualche giorno.- spiegò.

-Bene. Finalmente una ragazza con cui poter parlare!- commentò Hermione alzandosi. Harry la seguì:

-Vuol dire che con me non puoi parlare?- domandò mentre iniziavano a percorrere i corridoi.

-No il fatto è che…- Hermione perse le parole ed Harry fece altrettanto. Un gruppo di Serpeverde stava avanzando verso di loro: tra di essi c’erano anche Ridley e Draco.

-Ciao Herm!- salutò il cugino appena la ragazza fu a portata di voce.

-Mezzosangue!- disse Malfoy facendo un vistoso inchino di scherno, -Ho saputo che te le vai a cercare: una bella gita da Madam Chips, eh? Ma l’importante è che tu stia bene, no?-

-Malfoy, prenditela con qualcuno col tuo quoziente intellettivo!- se ne uscì il Grifondoro opponendosi ad Hermione.

-Lascia stare, Harry! Non ne valgono la pena… entrambi!- concluse lanciando un’occhiata gelida a Ridley.

 

 

Ok, ok, ok! Ci sono andata un po’ giù pesante col romanticismo… cosa volete farci! MI PIACE!

Ringrazio tutti e particolarmente:

 

emma – grazie bella!!! Cosa fdarei se non ci fossi tu, eh? Me lo spieghi! UN BACIO!

 

andromeda 89 – tranquilla!!! Il nostro Dracuccio non fa la figura dell’imbecille patentato! È anche lui sotto l’effetto di Cupido, tutto qui! A proposito: poi hai dormito? Un bacion, bella!

 

marco – piani rovinati lo stesso purtroppo, ma… non a causa di Viktor!

 

Drew

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Capitolo 9
*** ... But it's time to face the thruth ***


… BUT IT’S TIME TO FACE THE THRUTH

… BUT IT’S TIME TO FACE THE THRUTH...

 

09.57 a.m. Giardini di Hogwarts

 

-Benedetti week-end!- commentò Harry passeggiando accanto a Hermione.

Oramai l’autunno si era concluso e il primo gelo invernale faceva sembrare gli alberi cristalli argentei. L’acqua del lago era quasi completamente ghiacciata e il freddo cominciava a farsi sentire: senza contare che mancava una settimana a Natale!

-Sì... ci voleva proprio dopo una settimana come questa!- disse la ragazza, nascondendo il viso nella sciarpa azzurra che indossava.

Harry non poteva fare a meno di osservarla: cosa significava la dolcezza che Hermione leggeva in quello sguardo?

No, Hermione! Torna in te…

-Ti va se ci avviciniamo alla foresta?- domandò il moro fermandosi.

-Certo…- rispose abbozzando un sorriso, -So che è un po’ tardi, ma mi dispiace per essermi arrabbiata così tanto qualche giorno fa.- iniziò massaggiandosi nervosamente le mani.

-Lo so,… ma sono io a chiederti scusa, ho tratto delle conclusioni senza avere il minimo riguardo verso di te…- finì lui, porgendole la mano. Hermione la strinse fra la sua, poi proseguirono il loro cammino.

Si tenevano per mano e forse non se ne accorgevano neanche: era una bella sensazione per entrambi, perché si sentivo uniti da quel semplice contatto. Erano d’innanzi alla foresta ed Harry fece una brusca frenata, obbligando Hermione a guardarlo negli occhi:

-Devo dirti una cosa molto importante…- iniziò. La voce gli tramava. Hermione lo guardava impietrita, mentre mille domande si insinuavano nella sua testa.

-Sei una mia grande amica, la migliore in assoluto!…-

Piano, Harry, piano!… Com’è difficile!

-Ecco, volevo dirti solo che…- si fermò, perdendosi nello sguardo insicuro della ragazza.

Al diavolo!

E di scatto interruppe il contatto con Hermione, portando entrambe le mani sul viso di lei, per poi donarle un dolcissimo bacio sulle labbra.

 

09.59 a.m. Giardini di Hogwarts

 

Harry si distaccò lentamente. Che cosa aveva fatto? Aveva davvero osato baciare Hermione, la ragazza più intelligente e più bella di tutta Hogwarts? Come diamine se l’era permesso?!

La ragazza era confusa:

Mi ha baciata… Harry mi ha baciata…

Fu il moro a parlare per primo:

-Mi… mi dispiace…- si lasciò sfuggire. Hermione si blocco non appena ebbe sentito pronunciare quelle parole:

No, Harry no! Maledizione non puoi dirmi che ti dispiace!

-Come sarebbe, ti dispiace?- azzardò lei mentre iniziavano a solleticarle gli occhi.

-Non so cosa mi abbia preso, Herm… Chiamalo sbalzo ormonale o come diamine vuoi, ma… scusami non volevo!- poi scappò, lasciando Hermione sola, davanti alla foresta… piena dubbi.

 

10.02 a.m. Corridoi di Hogwarts

 

Harry correva, non badando minimamente alle persone che gli lanciavano gomitate in ogni direzione. Era sul ponte, dove quattro anni fa aveva avuto una bella conversazione con il professor Lupin. Si bloccò di colpo e poggiò i gomiti sulla sponda che contornava la costruzione.

Perché diamine l’hai fatto Harry? Perché te la sei lasciata sfuggire?

Non trovò risposta a questa domanda ed ora era lì, a dannarsi ancora una volta per le miriadi di sciocchezze che le aveva detto. Lui l’amava davvero, con tutto sé stesso, ma forse era troppo la paura di riuscire a perderla che non si accorgeva di quello che anche lei provava. Hermione non lo avevo minimamente ostacolato mentre la baciava, anzi, probabilmente lo voleva più la ragazza che lui stesso.

Sei un imbecille, Harry! Un povero imbecille!

 

Hermione, nel frattempo, aveva iniziato a passeggiare, avventurandosi nel sottobosco, con gli occhi stracolmi di lacrime, che avevano iniziato lentamente a rigarle il viso.

Gli dispiace…

Non riusciva a pensare ad altro e ora erano le sue gambe a guidarla, in qualsiasi direzione la portassero.

Il rumore di un ramo spezzato. Hermione si girò di scatto ed udì delle voci. Si nascose dietro al primo albero che vide, facendo molta attenzione a non farsi scoprire.

-No, Draco… non puoi dirmi questo!-

Hermione riconobbe la voce di suo cugino, ma… Draco? Lei sapeva benissimo che Ridley non si faceva scrupoli verso nessuno, ma quello accanto lui era… no! Non poteva essere!

-Davvero, Ridley! Si è avvicinata con quel fare da gattamorta, poi… mi è saltata addosso!- i due iniziarono a ridere, sotto l’occhio attento di Hermione.

-No, dai! Non ce la vedo Pansy a fare certe cose!- scherzò il Tassorosso.

-Te lo posso giurare!- commentò Malfoy dando un’amichevole pacca sulla spalla all’altro.

Si allontanarono dalla posizione di Hermione, così la ragazza non riuscì a sentire più nulla.

 

02.08 p.m. Sala Grande

 

Harry era seduto al tavolo della sua casa, con lo sguardo perso nel vuoto, senza far caso alle poche persone che l’osservavano domandandosi che cosa affliggesse “il grande Harry Potter”.

-Signor Potter, vorrei parlarle!-

Harry si voltò, era il preside McGrannit:

-Certo…-

-Bene, mi segua nel mio ufficio.-

Percorsero i corridoi in silenzio, senza proferir parola. In tutti quegli anni la McGrannit aveva sempre mantenuta quell’aria fredda e severa, che però si addolciva puntualmente, ogni volta che Harry ne aveva bisogno.

Adesso erano davanti all’ormai ex-ufficio di Silente:

-Liquerizia al cacao!- ordinò la professoressa. Il muro si mosse, permettendo ai due di entrare. Harry notò con dispiacere che Funny,  la cara vecchia fenice, purtroppo non faceva più parte della forniture d’ufficio.

Si sederono alla scrivania della McGrannit, l’uno di fronte all’altro.

-Di cosa mi voleva parlare?- domandò impaziente Harry.

-Sai, Harry, che non mi piace dilungarmi troppo, come d'altronde non piaceva al professor Silente…- qui il ragazzo notò uno sguardo malinconico da parte della donna, -… quindi sarò il più coincisa possibile: abbiamo ragione di ritenere tu e i tuoi amici in pericolo.-

-Come?- esclamò preoccupato Harry.

-L’attacco al Congresso al quale era presente il signor Bill Weasley era una avvertimento verso tutta la famiglia, gli auror ne sono sicuri. Ora se tu sai qualcosa, che noi non sappiamo ti prego di comunicarcela all’istante.- continuò impassibile la professoressa.

Harry rimuginò per un po’, poi se ne uscì:

-Hermione mi ha detto di sentire delle voci, professoressa. Sono richiami d’aiuto da parte degli elfi,… almeno così mi ha detto lei.-

-Come temevo: la situazione è più grave di quanto pensassi!-

 

 

Salve a tutti!!! Altro chap tutto per voi!!! Un po’ scemo il mio Harry, vero??? ^__^

Un  bacio a:

 

marco – parlerò chiaramente: la tua voglia di parlare e dilungarti che mi faceva tanto piacere dov’è finita? Voglio un poema, non una recensione! ^__^ Mi sa che la vera frittata la fatta qui, non credi??? Baci!

 

emma – ciao, stella! Presto presto altro chap!!! Si sono decisi hai visto? Ma ci voleva quell’imbecille di Harry per mandare tutto all’aria!!! Bacione!

 

lalla – agli ordini, generale!!! ^__^ Mi sono mossa più velocemente che potevo! Ciao, bella!

 

mary – grazie, tesoro!!! Immagino quanto tempo tu ci abbia messo per leggere tutto e ti ringrazio immensamente!!! Kiss

 

andromeda89 – beh… tra ore ad addormentati sono tante! ^__^ Mi chiedi dell’effetto cupido: Draco è innamorato…, il nostro Dracuccio! Un bacio anche a te!

 

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Capitolo 10
*** I Just Want To Know ***


I JUST WANT TO KNOW

I JUST WANT TO KNOW

 

03.23 p.m. Giardini di Hogwarts

 

Hermione vagava ancora per il giardino: si trovava poco distante dalla casa di Hagrid. Aveva una mezza idea di andarlo a salutare, ma appena posò gli occhi sul campo della zucche, una pioggia di ricordi riaffiorò nella sua mente. Lei, Harry, Ron: avevano condiviso ogni singolo istante in quegli anni e chissà quanti ancora ne avrebbero trascorsi assieme. Però, la ferita che Harry le aveva appena lasciato bruciava troppo per pensare ad un futuro sereno. Sentiva il bisogno di “lavarsi” da tutti quei problemi che fino a tre ore prima definiva scialbi e senza alcun riferimento logico.

Si sedette sotto un albero, in attesa che qualche rivelazione le comparisse da sotto gli occhi.

-Ciao, Herm.- alzò, lo sguardo: era Ridley.

-Cosa c’è?- chiese schietta la ragazza, troppo immersa nei propri pensieri per occuparsi anche del cugino.

-Nulla, volevo farti un po’ di compagnia,… ti vedo giù!- rispose semplicemente l’altro, porgendo una mano a Hermione. Lei l’afferrò titubante, sicura che un po’ di svago non le avrebbe fatto male e poi… anche con Ridley aveva qualcosa da chiarire.

 

03.45 p.m. Sala Grande

 

Harry si trovava nella Sala Grande, non più sicuro sul da farsi: che cosa aveva voluto dire la McGrannit con “la situazione è più grave del previsto”? Hermione era davvero in pericolo? E perché diamine non riusciva a trovare le parole giuste per parlarle?

Pensava e mentre lo faceva percorreva tutta la Sala, dirigendosi verso l’uscita. Poi una voce, alle sue spalle, richiamò la sua attenzione:

-Tutto bene, Harry?-

Tu?

-Si… non ti preoccupare Cho.- Cosa? Cho Chang? L’ultima persona che avrebbe pensato di incontrare ora si stava preoccupando per lui?

-Allora dimmi un po’: che cosa hai fatto ultimamente?- chiese lei mentre i piccoli occhi neri scrutavano il viso di Harry. D’altro canto il ragazzo cosa poteva risponderle? –No, nulla! Ho solo distrutto la persona che amavo! Normale routine per te, vero?-

Avrebbe davvero voluto risponderle così ma si limitò a dire:

-Le solite cose: Quidditch, passeggiate, Ron ed Hermione!-

Il voltò dell’orientale si incupì:

-Sempre con quella tua amichetta, giusto Harry?- domandò provocandolo.

-Ti chiedo di avere un po’ più di rispetto verso di me: Hermione è la mia migliore amica e lo sai benissimo.- concluse lui, assumendo un’espressione fredda e distaccata.

-Comunque,- non si diede per vinta la ragazza, -chissà come mai ogni mezzo secondo entra nella nostre conversazioni.-

-Cosa ci fai qui, Cho? Perché sei tornata ad Hogwarts?- sviò Harry.

-La mia famiglia è andata ad Hogsmade, così mi sono prefissa di venirti a salutare,… ma non cercare di cambiare discorso: ti conosco, Harry.-

-Vuoi sapere una cosa che non capisco?- inziò il moro passeggiando verso l’uscita con la ragazza che camminava al suo fianco annuendo, -Non riesco a capire perché tu ti ostini tanto a dire di conoscermi? Cosa vuoi da me, Cho? Sei arrabbiata per il fatto che ci siamo lasciati?-

La ragazza rimase sbalordita: Harry era cambiato molto in quell’anno ed oggi aveva il coraggio di mettere a nudo i propri pensieri, le proprie emozioni.

-Ti confesso che mi è dispiaciuto molto quando la nostra relazione si è conclusa, ma…-

Harry la bloccò:

-Quale relazione, Cho? Avevo quattordici anni! Tu lo consideri un rapporto? Spiegami, perché per quanto io mi possa sforzare, mi ricordo solo uno stupido bacio!- chiese scaldandosi.

-Tu lo consideri solo uno stupido bacio quello che c’è stato!- iniziò a frignare lei.

-Come diavolo dovrei considerarlo? Cosa abbiamo fatto assieme, Cho? Saremo usciti una, massimo due volte! E ti eri pure arrabbiata perché…-

Fu lei ad interromperlo:

-Lo sapevo! Neanche un anno è bastato per fartela dimenticare! Lo sapevo che le volevo bene, ma da lì a innamorartene pure, non lo avrei mai immaginato!- abbassò lo sguardo, trattenendo le lacrime, -Mi sono arrabbiata perché tu non volevi me, volevi Hermione. Ed è ancora così!- rialzò di colpo la testa, -La ami, Harry? Dimmelo ti prego: la ami?-

Harry si paralizzò all’istante, mentre osservava i solchi che le lacrime tracciavano sul viso di Cho Chang.

-Io…- perse lo sguardo nel vuoto, per poi fissare intensamente la ragazza, -…Sì. Mi sono innamorato di lei.-

Cho non sembrava sorpresa da quella dichiarazione, tirò sul sol naso per poi dire, prima di andarsene:

-Non ti sei innamorato adesso di lei, sai Harry? È tutta la vita che la ami…-

 

04.08 Giardini di Hogwarts

 

Ridley ed Hermione erano ancora intenti a camminare, scherzando di quando in quando, ma i problemi non se ne andavono dalla testa della ragazza. Si trovavano a pochi passi dal portone della Sala Grande:

-Dove andrai a Natale, Ridley?- chiese lei.

-Torno da mamma: ha bisogno di me, perché papà è ancora ad Azkaban.- rispose.

Bella gaffe, Hermione!… Fatti coraggio! È solo una semplice domanda…

-Ti ho visto con Draco, mentre passeggiavi…-

Gli occhi di Ridley si ridussero a due fessure:

-E che cosa hai sentito?-

-Niente di particolare, parlavate di Pansy Parkinson, che ha fatto qualcosa a Draco, ma non ho capito cosa…-

-Nient’altro?- continuò a chiedere il ragazzo.

-Nulla di più, poi ve ne siete andati.-

Ridley prese a fissare morbosamente l’erba gelata che si trovava ai suoi piedi, non sapendo cosa fare.

-Devo sapere qualcosa, Rid? Puoi dirmi tutto, lo sai!- lo incoraggiò la cugina.

Il ragazzo la ringraziò con uno sguardo:

-Non posso dirti nulla purtroppo…-

-Avanti, Ridley! Malfoy non ne vale la pena: i suoi segreti spesso sono pericolosi e non voglio che ti vai a cacciare in qualche guaio a causa di quel viscido Serpeverde!-

-No!- esclamò lui, -Io e Draco abbiamo più cose in comune di quanto tu e i tuoi amici possiate immaginare: lui sa cosa vuol dire avere un padre in prigione, come Mangiamorte per di più!-

-Cosa c’entrano i miei amici?!- ribatté Hermione.

-Cosa c’entrano? Ron mi ringhia dietro dalla mattina alla sera ed Harry ha ribrezzo solo a parlarmi… l’unica è Ginny…- commentò il Tassorosso.

-Mi dispiace, ma saperti con Malfoy mi mette ansia e lo sai!… Ti prego, di qualsiasi cosa si tratti vorrei saperla!- lo supplicò la ragazza.

-Te l’ho già spiegato: non posso parlartene!-

-Perché?- fu pronta Hermione.

Lei attendeva una risposta, ma si percepiva chiaramente che il cugino non sapeva da che parte girarsi:

-Perché… perché…- balbettò lui.

-Per la barba di Merlino: parla, Ridley!- si alterò la ragazza.

-Perché riguarda te!- rispose tutto d’un fiato il Tassorosso, per poi avvicinarsi al portone, ma Hermione lo afferrò per un braccio.

-Riguarda me!- esclamò allibita.

-Sì…- confermò il cugino, -ma non posso dirti altro!-

-Al diavolo, Ridley! Ho il diritto di saperlo!-

Il ragazzo non ne poteva più: prese la mano di Hermione, la fece entrare nella Sala Grande e la condusse in un angolo, sicuro che nessuno li avrebbe sentiti.

-Draco è innamorato.- affermò.

-Di chi?-

-Di te, Hermione!-

 

04.13 p.m. Sala Grande

 

Ci volle qualche minuto, prima che Hermione si riprendesse completamente: le girava la testa, aveva la nausea e un brutto istinto le diceva di cadere per terra.

-Tutto ok, Herm?- chiese il cugino preoccupato, afferrandola per le spalle.

-Si… credo di si…- rispose lei, poi un’altra mano le punzecchiò la schiena.

-Dovrei parlarti, Hermione.-

-Certo, me ne vado! Ci vediamo dopo , Herm!- così se ne andò Ridley.

Hermione si voltò e le si parò davanti la figura di Harry:

-Perdonami…-

 

 

Scusate il tremendo ritardo, ma dovevo prepararmi per il bel Settembre che, spero, mi porterà tanta fortuna (soprattutto in termini scolastici!). Grazie mille a:

 

andromeda 89 – grazie, tesoro mio!!! Scusami tanto ancora  per il ritardo!!! Baci!

 

FedeHermy – mille, duemila, tremila grazie!!! Bacioni!

 

emma – mi piace tanto la tua euforia, sai! Sì, Harry è stato un po’ un cretino, ma… esistono le seconde opportunità… e anche le terze, le quarte… Un bacione, amore!

 

marco – ma che sfiga nera che hai!!! Fai una bella cosa: riscrivi il km di recensione per questo nuovo chap e salvalo su Word! Per quanto riguarda il cugino di Herm: ora lo sto portando piano piano avanti, ma dovrai aspettare qualche capitolo ancora per saperne qualcosina in più! Per ora un bacio!

 

Carol87 – amore amore amore amore amore amore… potrei continuare all’infinito! Ciao mia musa ispiratrice: allora come ti sono andate le vacanze??? Ti prego di recensire anche il prossimo chap!!! Un bacio enorme

 

Vi ringrazio tantissimo ragazzi e vi invito a visitare il mio blog e lasciare qualche firmuccia!

Un bacio

Drew

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Capitolo 11
*** Mistakes ***


MISTAKES

MISTAKES

 

Gli occhi di Harry erano lucidi ed Hermione poteva specchiarcisi dentro. L’istinto di paura che aveva provato prima, si stava lentamente trasformando in un sentimento caldo e leggero, ma per lei non era nuovo.

-Perdonami… non volevo farti soffrire…- la supplicò Harry.

Hermione non parlò: osservava intensamente gli occhi del ragazzo di fronte a lei, intenta a cercare una qualche conferma alla grande verità che era pronta a sentirsi dire.

-Credo che ti piacerà sapere che ho incontrato Cho…-

Hermione prese le distanze da Harry, non più sicura su cosa fare.

-… lei mi ha chiesto se c’è qualcosa tra di noi…-

-Non voglio saperlo!- sbottò Hermione, -Non ho intenzione di starvi guardare, Harry! Stava già per succedere una volta, un’altra non me lo perdonerei mai!- fece per andarsene.

-Ascolta…- l’afferrò lui, facendola voltare. Poi le prese il viso tra le mani… una lacrima solitaria scendeva dal viso della ragazza. Lui gliela asciugò premurosamente, poi avvicinò ancora di più le sue labbra a quelle della ragazza. Stavano per scontrarsi, ma fu lei a tirarsi bruscamente indietro:

-No!- urlò in preda alle lacrime, -Non sbaglierai una seconda volta!-

 

Hermione correva veloce, lontano da Harry, rimasto impietrito nella Sala Grande. Mezza Hogwarts aveva assistito alla scena, pronta a scherzare e urlare un grande “urrà” appena i due volti si fossero uniti, ma adesso? Ora lui era lì, solo malgrado la gente che l’osservava. Era stato stupido a lasciarsela scappare una volta, eppure era successa la stessa cosa.

Non dovevi sbagliare, Harry… te la sei giocata! Possibile che tu sia talmente idiota da lasciarti scappare da sotto il naso l’unico essere che su questa Terra ti abbia mai veramente capito?

Qual era la risposta? Sì, forse? No… non poteva considerarsi tanto stupido e tanto meno non poteva permettere a nessuno di intralciare ciò che lui voleva ottenere veramente. Purtroppo in diciassette anni aveva perso quasi tutte le persone che lo amavano davvero… ma Hermione non poteva entrare a far parte della lista.

 

06.14 p.m. Giardini di Hogwarts

 

Era diventata un’abitudine per Ridley aspettare uno dei suoi più cari amici all’entrata della foresta proibita verso le sei. E lui, il Serperverde non si lasciava mai attendere se non di una decina di minuti.

Questa volta, però, Ridley sperava con tutto il cuore che l’amico se ne dimenticasse,… ma purtroppo non fu così:

-Ridley! Scusa il ritardo ma gli allenamenti sono durati un po’ più del solito!- urlò Malfoy correndo verso l’amico, il respiro affannato.

-Non preoccuparti.- lo scusò il Grifondoro appena il ragazzo lo raggiunse.

-Allora? Qualche novità da raccontarmi?- chiese Draco iniziando a passeggiare accanto all’amico.

-No… direi di no…- mentì l’altro.

-Avanti Ridley! Non dirmi che sei stato braccato da una mania auto-protezionistica per la quale tu d’ora in poi non mi parlerai più!- scherzò Malfoy.

-Ti assicuro che non è così…- commentò Ridley, lo sguardo chino, assente.

-E diamine, Ridley! Vuoi dirmi cosa diavolo ti è capitato sì o no!- lo incitò Draco fermandosi di colpo.

-Va bene…- si arrese il Grifondoro, - ma so che ti farà arrabbiare!-

-Ridley: PARLA!- urlò Malfoy. Sì… non c’era altro da fare, se non dirgli tutta la verità…

 

06.18 p.m. Ingresso di Hogwarts

 

-Ron, hai smaterializzato tutti i bagagli?-

-Sì, Ginny! Te l’avevo detto che ci avrebbe pensato papà, no?-

-Va bene, io vado da Hermione, allora! Ciao!-

Finalmente l’adrenalina di casa Weasley era tornata a ripopolare Hogwarts. Erano stati giorni stressanti quelli trascorsi alla Tana, ma il ritorno a scuola aveva velato di una sottile armonia quegli istanti angoscianti.

-Bentornato, Ron!- il rosso si voltò.

-Harry!- i due amici si abbracciarono, sinceramente contenti di rivedersi.

-Allora, che guai mi hai combinato intanto che ero via?- scherzò Ron.

-Non molti…- affermò Harry incupendosi.

-Problemi con le ragazze, Harry?-

-Sì… con Hermione.-

 

  06.23 p.m. Giardini di Hogwarts

 

-Ho parlato con Hermione.- confessò Ridley tutto d’un fiato.

A Draco si gelò il sangue:

-Riguardo cosa?- pronunciò impietrito, rallentando l’andatura.

-Le ho detto di te.- continuò Ridley.

-Che cosa di preciso?- Draco non ne poteva più, doveva sapere ogni singola cosa, così Ridley fece un grande sospiro:

-Io… le ho spiegato che sei innamorato di lei.-

No… non poteva essere… ora Hermione sapeva che lui, che l’aveva insultata, derisa, delusa e che le aveva calpestato l’anima più di una volta, le moriva dietro. Stranamente la reazione di Draco, fu calma e razionale. Per la prima volta non ragionava con il classico istinto Malfoy, ma con tutta l’intelligenza che possedeva:

-Lei? Cosa ti ha detto?- disse impercettibilmente.

-Non ha avuto il tempo di dire nulla, credo. Era abbastanza sconvolta, però.-

-Beh… c’era d’immaginarselo. Insomma, ero riuscito a costruirmi intorno un muro di testardaggine e intolleranza e tu, il cugino prediletto, gli vai a spifferare tutto quanto! Ho sbagliato, non dovevo parlartene!-

-Già!- saltò su Ridley, -Così adesso sono io il cattivo della situazione, vero? Io non sono riuscito a tenere la bocca chiusa e quindi IO ho mandato a monte il tuo piano, eh?-

-Esatto.- proferì Malfoy spalleggiando l’amico. Nei suoi occhi si era riaccesa la fiamma di odio e male, da tempo scomparsa sul suo volto.

-Sai, è proprio vero quello che dicono sugli amici Ghaopy! Più ti fidi di loro, più è probabile che loro ti tradiscano!- poi, sparì, in mezzo al bosco.

Era una minaccia? Ridley doveva considerala come tale o semplicemente era una normalissima litigata tra amici. Certo, non poteva dar torto a Draco: lo aveva tradito raccontando tutto ad Hermione. Sì… ora era anche lui nei guai.

 

06.28 p.m. Ingresso di Hogwarts

 

Ron stranamente ne era sbalordito: Harry aveva spesso problemi e il più delle volte riguardavano Hermione. Come migliore amico, il rosso conosceva le solite litigate tra Harry e la ragazza, sempre pacifiche, che poi andavano sparendo piano piano, così come se ne erano venute. Ma stavolta il moro sembrava sinceramente scosso: il respiro era irregolare, lo sguardo incredulo, le mani sudate.

-Cosa è successo?- esclamò Ron preoccupato.

-Ho combinato un casino!- spiegò Harry, sedendosi su di un ceppo accanto al portone. Ron gli fece compagnia, facendogli cenno di continuare:

-Ero proprio qui qualche giorno fa… con Hermione… Ci siamo baciati…-

-E poi?- chiese il rosso curioso.

-Poi ho mandato tutto a quel paese! Le ho detto che era stato uno sbaglio… me ne sono pentito… sono tornato da lei… non ha voluto saperne nulla!- raccontò tutto in tono freddo e distaccato, stranamente risoluto. Piegò le braccia, le appoggiò alle gambe e nascose il viso tra le mani. I capelli arruffati si tessevano attorno alle dita.

-Non ti ho mai visto così…- disse Ron.

-Così come?-

-Così… innamorato.-

 

 

CREDENDO VIDES!!! Ovvero “per vedere bisogna credere”. Avete creduto? Sì? E rieccomi!!!! Non oso neanche provare a scusarmi con tutti voi!!! Ma vi giuro (e da qui non si scappa) e lo aggiornerò il più presto possibile). Torniamo ai saluti ricorrenti:

 

Merewen – mi rifiuto solamente di pronunciare un piccolissimo… PERDONO!!!!! Lo so che sono mesi che non aggiorno!!! Sorry!!! Baxbax

marco – diciamo che ci sei andato vicino… anche se Harry non volevo certo farsi sentir dire quelle cose!!! Baci!

 

mary – hehehehe!!! Mi piacciono gli scherzi, ma non sono così sadica, tranquilla ^__^ Bacioni!

 

andromeda89 – tantissimi baci anche a te tesoro!!! E scusami immensamente! CIAO!

 

emma – cucciola ce l’ho fatta!!! Dopo mesi e mesi si perduta ispirazione oggi (giornata di pioggia e quindi pallosissima!) mi sono sbloccata!!! ALLELUJA!!!! Ciao ‘more!

 

FedeHermy – grazie, tesoro! C’è che la considera fantasia, chi perversione XD …tranquilla è fantasia… credo… sigh… Bacissimi!!!

 

Scusate ancora tantissimo!!!

Drew

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Capitolo 12
*** Friends will be friends... until the end ***


FRIENDS WILL BE FRIENDS… UNTIL THE END

FRIENDS WILL BE FRIENDS… UNTIL THE END

 

10.03 a.m. Sala Comune dei Grifondoro

 

Un’altra domenica mattina. Ron trovava quel giorno specifico particolarmente rilassante. Chissà, forse perché poteva dormire fino a tardi, o perché, con ogni probabilità, non avrebbe dovuto giustificare a Piton l’ennesima pozione mal riuscita… o magari, perché era il giorno in cui tutto poteva sistemarsi.

Sì, Ron era fermamente convinto che se avrebbe messo lo zampino tra gli affari dei suoi due migliori amici, di certo sarebbe riuscito a riunire il trio. Intanto Luna rimaneva nei suoi pensieri, sempre bella e dolce, con un alone di freschezza e vitalità intorno a sé.

Deciso in tutto e per tutto di dare finalmente una smossa alla situazione, non esitò un secondo a vestirsi e precipitarsi nella Sala Comune, dove attendeva Hermione ormai da più di mezz’ora.

Strano che “miss Granger” ci mettesse così tanto a finire i suoi compiti di Erbologia per due settimane dopo, esercizi che eseguiva costantemente tutte le domeniche mattine tra le nove e le nove e trenta da ormai un anno, e dopo tutto questo si coricava davanti al camino della sala, leggendosi un voluminoso libro.

Finalmente dal ritratto della Signora Grassa fece la sua comparsa Hermione:

-Alla buon’ora!- commentò Ron accogliendo l’amica.

-Cosa vuoi, Ron?- chiese sarcastica la ragazza, sedendosi al tavolo, prendendo un foglio di carta e cominciando a scriverci sopra.

-Ti sembrerà strano, ma… vorrei parlarti…-

-Riguardo che cosa?- domandò Hermione intenta a scrivere le prime righe di una lettera.

-Quello che è successo in questi giorni…- rispose brevemente, cercando di sbirciare sul foglio.

-Anche le lettere che scrivo devi spiare?!- esclamò arrabbiata, spostando la missiva al di fuori della portata di Ron.

-A chi scrivi?- continuò il rosso mentendo la calma.

-Viktor.-

Come? A Krum? Cosa poteva indurre Hermione a scrivere una lettera a quell’ammasso di muscoli di Viktor?

-E perché?- chiese curioso.

-Perché non sono affari che ti riguardano Ronald. Cosa vuoi, si può sapere?- fece la ragazza smettendo di scrivere e guardando l’amico, scocciata.

-Ho saputo di te… e di Harry.- rispose Ron, sicuro su ciò che doveva dire.

-Ah…- fu il commento di Hermione, sbarrando gli occhi.

-Non credi di dovermi dire qualcosa?-

-Io? Perché mai, Ronald? È Harry che dovrebbe parlarti… per quanto mi riguarda è una questione chiusa, finita, defunta…-

-Come quella con Viktor?- chiese schivo il rosso. Hermione non sapeva cosa rispondere.

-Senti…- continuò il Weasley, -ho già parlato con Harry… credo che sia veramente dispiaciuto per quello che è successo e ti posso assicurare che ci sta veramente male… Non ha dimenticato tutte le volte che l’hai aiutato e gli sei stata vicino, quindi credo che sia impossibile che te lo sia scordata tu… Ho capito che non vuoi discuterne, però riflettici… ti vuole veramente bene… tanto…- concluse in questo modo, dirigendosi verso la Sala Grande.

Hermione era rimasta scioccata dal discorso che le aveva appena fatto Ron: tutti i tempi verbali al posto giusto e in più non mancava di senso logico. Possibile che fosse il suo Ron?… poco le importava.

Rilesse le righe che aveva scritto:

Caro Viktor,

vorrei parlarti e non potendolo fare pubblicamente, ho deciso di scriverti qui tutto quello che sento per te…

 

Poi si soffermò a pensare alcuni istanti, dopo dei quali accartocciò il pezzo di carta e lo depose nel cestino.

 

10.47 a.m. Biblioteca di Hogwarts

 

Finalmente! Harry era riuscito a prendere il libro sulla morte degli Unicorni. Lo stringeva tra le mani con morbosa attenzione, nascondendolo sotto la casacca della sua Casa. Era riuscito a raggirare ben tre prefetti per riuscire a scovarlo e senza l’uso del mantello. Si riteneva molto soddisfatto del lavoro che era riuscito a terminare ed ora mancava solo un’attenta lettura di Hermione e il gioco si sarebbe concluso.

Percorse il corridoio della biblioteca molto velocemente e uscì. Ormai era fatta: corse a più non posso verso la Sala Comune dei Grifondoro, sicuro che Hermione sarebbe stata lì ad attenderlo, malgrado nessuno sapesse qualcosa del suo “furto” solitario.

Si trovava al bivio che conduceva alla Sala, quando:

-Potter… come mai così di fretta?- voce melliflua, ghigno malefico era…

-Malfoy… non ho tempo per i tuoi passatempi scemi…- riprese il cammino, ma il braccio di Draco lo bloccò.

-Troppo veloce, Potter… troppo veloce… Sembra quasi che tu debba afferrare un altro boccino, sai?-

-Nel caso in cui tu non voglia vedere DAVVERO i boccini ti conviene lasciarmi passare e invece di importunare me, perché non vai dai tuoi amici fantasmi: stressanti e pesanti come te, Malfoy… per l’eternità.- frecciata di Harry.

-Cos’è Potter? Adesso che non puoi avere la Granger te la prendi con me?-

Un attimo: come faceva Draco a sapere di Hermione?

-Non so a cosa tu ti riferisca…- sviò Harry.

-Oh, ti prego Potter: tutti ti hanno visto prendere il due di picche da Miss Mezzosangue!- continuò il Serpeverde.

-Non sono cose che ti riguardano, Malfoy.- ringhiò Harry.

-Non riesci a sbarazzarti di me senza la Grifondoro, vero?- chiese sarcastico.

Questo era troppo: NON doveva tirare in ballo Hermione!

-Che cosa hai contro di me, Malfoy? Sei geloso perché almeno le ragazze mi guardano, mentre uno come te non lo filano neanche di striscio?!- Harry non diede a quelle parole il peso che avevano per Draco. Per la prima volta il Serpeverde rimase interdetto, lasciando ben capire al moro, il significato di quel silenzio.

-Tu… tu… ed Hermione?- riuscì a malapena a pronunciare il Grifondoro, nascondendo ancora di più il libro. Era spiazzato, colto alla sprovvista e Draco non sapeva come rimediare all’errore che aveva appena commesso.

-Mi intratterrei ancora… ma della ragazze mi cercano…- mentì Malfoy, sparendo infondo al corridoio.

Harry non riusciva a crederci: Draco innamorato di Hermione… e lei? Lo sapeva? E che reazione avrebbe avuto?

Percorse gli ultimi tratti, fino ad entrare nella Sala Comune:

-Hermione?- chiamò appena mise piede nella stanza. Stranamente non c’era nessuno, -Hermione?- ripeté a voce più alta, poggiando il libro sul tavolo. Ancora silenzio.

Sedette su di una sedia, ma un pezzo di carta accartocciato attirò la sua attenzione. Lesse:

Caro Viktor,

vorrei parlarti e non potendolo fare pubblicamente, ho deciso di scriverti qui tutto quello che sento per te…

 

“Hermione…”

 

 

Rieccomi dopo un secolo di assenza (della serie: ragazzi quanto è dura il liceo ^__^)… Comunque aggiornamento riuscito alla fine. Me ne sono successe di tutti i colori in questo ultimo mese ed ho anche pubblicato una nuova shotty [url= http://www.egoio.net/efp/viewstory.php?sid=60793&i=1] “frammenti dal passato”[/url] (naturalmente Harry-Mione) correte a leggerla!!!

Grazie a:

 

emma – ‘more!!! Ma che ritardataria che sono 8__8… me… sempre mia colpa!!! è__é … Beh… spero ti sia piaciuto il chap!!! BACIONE!

 

andromeda89 – grazie tesoro!!! Non ti sei persa neanche un chap (me felicissima!!! ) Un sacco di baci anche a te!

 

marco – già… ora che ci penso neanch’io ho mai una Draco-Luna (forse perché le Hermy-Draco e le Pansy-Draco sono più belle… boh!) Baci!

 

ele – tesoro ho aggiornato, però purtroppo i miei tempi sono lunghissimi per questa ficcy (me supplica perdono §__§ ) Bacioni!

 

FedeHermy – come sarebbe a dire che “nessuno tanto facilmente diventerebbe tono d’amore per me”… tesoro così ti deprimi!!! Devo farti partecipare ad una delle sedute di Piton (*naturalmente fuori dall’orario scolastico*) “Io valgo…” ^__^ BACIO!

 

Azumi9 – devo indovinare quel è la cosa in TV??? Mica Yu-Gi-Oh! (è scritto giusto?!?! *__*) Allora recensisci!!! BACIOBACIO!

 

Gima – grazie per i complimenti tesoro (me fa troppo piacere a sentirli ^__^) Conto su una tua prossima recensione, allora! Kiss!!

 

Grazie mille per la pazienza che mi dimostrate ^__^

Bacioni

Drew  

 

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