Libertà d'amore di Camille_Paul (/viewuser.php?uid=72362)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione a corte ***
Capitolo 2: *** Arrivo a New York ***
Capitolo 3: *** Il ballo al Palazzo Reale ***
Capitolo 4: *** Follia ***
Capitolo 5: *** A faccia a faccia ***
Capitolo 6: *** Incontro con Justin ***
Capitolo 7: *** Delusioni...purtroppo... ***
Capitolo 8: *** Spiegazioni e Testardaggine ***
Capitolo 9: *** Terribilmente in colpa ***
Capitolo 10: *** Impossibile! ***
Capitolo 11: *** Sospetti e preparazioni grandiose ***
Capitolo 12: *** Verità alla luce ***
Capitolo 13: *** Inizio di Una Follia ***
Capitolo 14: *** ....Gelosie e Piaceri.... ***
Capitolo 15: *** Occhi rinnegatelo.... ***
Capitolo 16: *** Tristemente e felicemente insieme ***
Capitolo 17: *** Vivrà sempre in te... ***
Capitolo 18: *** Foto e ricordi ***
Capitolo 19: *** ...<3 Contatti <3 ***
Capitolo 20: *** ***Pensieri*** ***
Capitolo 21: *** *Misteri* ***
Capitolo 22: *** Amicizia ***
Capitolo 23: *** <3<3 Tu non lo sai...<3<3 ***
Capitolo 24: *** JTA con tutto il mio <3 ***
Capitolo 25: *** Primissimi problemss! ***
Capitolo 26: *** Se vuoi vedere l'arcobaleno devi prima sopportare la pioggia ***
Capitolo 27: *** <3 Profumi <3 ***
Capitolo 28: *** Il B-----o aspettatoo ** ***
Capitolo 29: *** Festicciuolaaa *.* ***
Capitolo 30: *** Bambini per sempre.. ***
Capitolo 31: *** ~Qualcosa di nuovo~♥ ***
Capitolo 32: *** The end♥ ***
Capitolo 1 *** Presentazione a corte ***
mary blanche
Capitolo 1: Presentazioni a Palazzo
Mi chiamo Mary Blanche Lidia
Audrey Jane Gabrielle Elisabeth. Ne ho troppi di nomi. Infatti mi
faccio chiamare solo Mary Blanche. Sono francese, nata esattamente a
Parigi il 2 giugno. Mio padre è il Re e mia madre la Regina.
Già, sono la Principessa Francese, futura erede al trono. Ho 16
anni. I miei genitori sono molto all'antica: balli, conferenze stampa,
incontri con sovrani stranieri. In parte anche io sono molto
all'antica, perché adoro i balli di ogni genere. In maschera,
soprattutto. I miei genitori non li vedo mai. Sto sempre con le
damigelle che mi sono state affidate. Il mio amore che provo per i miei
genitori devo scaricarlo sulle mie badanti. E ho 16 anni. Le mie
damigelle non sono le mie migliori amiche perché mi sono state
affidate, ma, soprattutto, perché le voglio bene in un modo
incredibile. Si chiamano Agatha e Clara. Ciò che ci lega
è un legame inossidabile. Anche loro devono essere nobili, ma in
realtà non ne sono sicura. Sono le 22.00. Sono in camera mia e
dovrei già dormire da un pezzo. La mia camera non è un
posto in cui posso attaccare i poster dei miei miti o disegnarci sopra.
Il mio mito dovrebbe essere mio padre e per disegnare devo prendere un
foglio e delle matite colorate. A volte mi sembra di essere una bambina
di cinque anni che non riesce neanche a mettersi i vestiti da
sola. La mia camera è una delle più grandi di tutto il
palazzo e anche una delle più belle, ma in realtà ci sono
posti che non mi è dato conoscere. Guardo fuori dal mio balcone,
avvolta dalla soffice camicia da notte bianca e gigante. Apro la
finestra e cammino sul balcone. Fa un freddo cane. I miei capelli
biondi sembrano quasi spaventarsi al freddo di Parigi. Guardo la mia
città natale. Magnifica, Eterna, Magica. Al diavolo New York.
Parigi è una città Magica. New York una città
troppo "libera". Se fosse una persona sarebbe uno spirito libero, una
persona selvaggia. Sorrido. I miei piedini stanno diventando dei
ghiaccioli e decido di rientrare. Mi butto sul letto. Non voglio
dormire per niente al mondo. Devo resistere. Devo essere selvaggia come
New York City. Ma sono costretta a lasciare il mio lato selvaggio da
un'altra parte, perché mi addormento in pochi minuti.
La luce del sole mi dà fastidio. Ce l'ho addosso. Il primo viso
che vedo è quello della mia badante, Celestine. Adoro questa
donna.
<< Principessa, buon giorno >>. E' tanto gentile con me.
<< Buongiorno a lei >> rispondo. Il "lei" è tutta scena. Ci diamo del "tu" comodamente.
<< Oggi ci aspetta una giornata molto impegnativa >>. E quando mai non lo è?
<< Certamente. Posso alzarmi? >>
<< Ovviamente >>
Mi alzo. Lei se ne va per lasciarmi vestire e mi sorride.
Sul manichino accanto all'armadio c'è un vestito rosato. Una
fascia bianca sulla vita va a chiudersi a fiocco dietro la schiena. E'
senza maniche e mi supera di poco il ginocchio. Le scarpe sono
rosa, di vernice e con il tacco. Dopo pochi minuti, qualcuno bussa alla
porta. << Avanti! >> esclamo. Sono la mia parrucchiera e la
mia truccatrice personale. Mai uscire senza trucco e senza i capelli a
posto. Ovvio. << Buongiorno Principessa >> mi dice la
parrucchiera. << Buongiorno a lei, signora >>. Mi mette
davanti ad uno specchio. Le sorrido pazientemente. Mi osserva
attentamente. << Per oggi penso di optare per un'acconciatura
semplice >>. Comincia a pettinarmi i capelli. << Ha dei
capelli splendidi, Principessa >> << Oh, tante
grazie>>. Prende qualche ciocca di capelli e me li lega dietro.
Ho un'aria così romantica. << Ecco a lei: semplice e
perfetta >> << Lei è molto gentile, signora >>
<< Mai come lei >> mi risponde lei. Sorridiamo entrambe. La
truccatrice è una persona molto gentile, ma allo stesso tempo
può diventare impaziente. La parrucchiera se ne va. <<
Buongiorno >> << 'Giorno >> rispondo. Sorridiamo.
<< Un colore naturale...trucco naturale >>. E comincia a
truccarmi con rossetto colore delle mie labbra, ombretto beige e cose
così. Quando finisce,sono pronta per andare a fare colazione.
Apro la porta. Ci sono le mie guardie del corpo. Sorrido dolcemente.
<< Buon giorno Fred, Buon giorno Jim >> <<
Principessa >> mi salutano loro. Mi avvio verso la sala, con
dietro loro due. Spalanco le porte. La sala è tutta illuminata.
Con quadri alle pareti e al centro un tavolo enorme. E bellissimo.
Attorno ci sono le mie due damigelle. Mi inchino. C'è anche il
maggiordomo che, malgrado al vassoio che sta portando, si inchina
prontamente. << Grazie >> rispondo. Si inchinano anche le
mie damigelle. << Grazie >> ripeto un'altra volta e mi
siedo. Bevo la mia tazza di thè, mentre il silenzio che
c'è tra noi sembra quasi innaturale. Innaturale per me. Il
ministro, a servizio di mio padre e di mia madre, entra. Si inchina,
vedendoci. Annuisco e sorride. << Principessa >> annuncia.
Subito ciò che ho sul piatto viene portato via. << Con il
suo permesso >> mi dice il cameriere. Con il suo permesso un
corno, sto mangiando! Annuisco, sorridendo, malgrado ciò.
<< Principessa, oggi dovrà salutare il popolo francese
perché domani partiremo >>. Lasciare Parigi? Lasciare la
mia patria? << E la nostra meta quale sarà, Signor
Ministro? >> << Stati Uniti, New York >>. La
città libera e selvaggia dell'America. << New York?
>> chiedo, << esattamente, vostra altezza. Faccio prepare
l'auto >>. E dopo essersi inchinato, se ne va. << Partiamo
per gli Stati Uniti!! Non è una cosa magnifica? >> chiede
Agata. << Ti prego, controllati >> le dico. Entrambe mi
guardano male. << E' solo un po' euforica, tutto qui >> la
scusa Clara. Sorrido. << Lo spero proprio >> e ci mettiamo
a ridere. Il ministro entra. Si inchina. << Principessa, l'auto
la sta aspettando >>. Insieme alle mie damigelle esco, seguita da
Jim e Fred. Salgo in macchina. "La macchina" in realtà è
una Limousine bianca. I finestrini si abbassano. In macchina non
ho il permesso di stare con le mie amiche, perciò loro si
mettono sempre un po' più avanti rispetto a me. Siamo sulla
strada principale di Parigi, piena di persone. Con la mano avvolta nel
guanto, mi sbraccio fuori dal finestrino. La strada è
lunghissima e piena di persone. Salutare il mio popolo mi rende triste.
E' così bello ed elegante il mio popolo...mi distrugge pensare
che forse non lo rivedrò più. Il popolo che mi ha amato
dal primo istante in cui ho messo piede al mondo. Una cosa
inacettabile. Una principessa come me, dovrebbe essere abituata a
queste cose. Io no. E' la prima volta che lascio la mia patria per un
tempo indefinito e spero che non ricapiti mai più. Mi
viene da piangere. Però so perfettamente che una ragazza non
dovrebbe mai piangere. Una principessa non dovrebbe mai piangere. Una
ragazza mai perché il trucco potrebbe sciogliersi, una
principessa mai perché è un essere superiore. Tutte le
volte che mi sento triste per qualcosa, Celestine me lo ripete sempre.
Io, in realtà, in privato piango sempre, magari mentre cerco di
dormire. E con quella sensazione addosso ci dirigiamo a palazzo, per
prepararmi per il mio prossimo evento principesco.
Ciao a tutti. Devo ammettere
che questa storia è nata quasi per caso, pensando e ripensando
sul mio letto. Spero tanto che vi piaccia. Ciao.
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Capitolo 2 *** Arrivo a New York ***
Mary Blanche 2
Capitolo 2: Arrivo a New York
Ciao a tutte! Prima del
capitolo vorrei ringraziare le 2 che mi hanno messo nelle preferite,
che sono Elly 11 e giulia0209, che ringrazio molto e l'unica delle
seguite, sara96_98.
Rispondo a Elly 11 : Cara Elly, la storia è narrata ai giorni
nostri. Mi dispiace di non averlo messo in evidenza. Spero che adesso
abbiate capito!
Sono molto contenta di questo mio "record"! Un bacio a tutte! E spero che continuiate a seguirmi! Baciooo!
Eccomi qui. Guardo fuori dal finestrino dell'aereo privato di
mio padre. E non posso stare sullo stesso aereo con i miei genitori.
Neanche. Tutto questo mi fa soffrire e vorrei scappare, ogni tanto. Il
volo dura più di dieci ore, forse uno dei voli più lunghi
della mia vita. Le mie due amiche continuano a parlare di cose poco
importanti, mentre la tristezza cerca di scaricarsi addosso a me.
<< Non essere così triste, Mary Blanche >> mi dice
Clara, capendo il mio dolore. Lei lo capisce perfettamente.
<< Già! Stiamo andando a New York! E' fantastico! >>
esclama Agatha. Lei è sempre stata una piuttosto mondana. So
perfettamente che nessuno potrà mai capire il mio dolore, ma ci
provo: tentar non nuoce.
<< Sono triste perché non voglio lasciare Parigi, lasciare
il posto in cui sono nata...dove ho sempre vissuto... >>
<< Principessa, ci tornerete a Parigi! >> mi dice Clara,
con un sorrisone enorme. Il cambio dal "tu" al "lei" è molto
significativo e capisco il perché: è arrivata la
Signorina Celestine.
<< Certo che ci tornerete...se quel vecchio bacucco del ministro
ve lo consente >> mi dice Celestine, che intanto si è
seduta accanto a noi. Scoppiamo in una leggera risata.
<< Principessa >> inizia Celestine, accarezzandomi i
capelli << New York vi piacerà, ne sono sicura >>
<< Io invece no! Mi piacerà sempre e per sempre Parigi... >>. Sono un po' testarda, devo ammetterlo.
<< Altezza, se posso permettermi...come fate a giudicare una
città se non ci siete mai state? >> mi chiede Celestine.
Devo per forza avere ragione io.
<< Bhè >> inizio, ma a questo punto la conversazione
sarebbe stata inutile e assolutamente imbarazzante. Ha ragione lei.
Devo dare una possibilità a New York e ai suoi abitanti. Per
forza. Come loro daranno una possibiltà a me.
<< Celestine >> la chiamo. Deve saperlo.
<< Sì', Principessa? >>
<< Ha ragione lei: darò una possibilità a New York >>
<< Mi fa piacere che pensi questo, Altezza >>
<< Ne sono contenta >>. Lo sono davvero? Nel
senso...è traumatico cambiare casa, cambiare reggia nel mio
caso, anche per pochi mesi. Ed è impossibile dimenticare una
città come Parigi. Paris. La mia piccola Parigi, metaforicamente
parlando.
Per tutto il resto del viaggio dormo. Dieci ore e passa a guardare fuori dal finestrino non ci sto, scordatevelo.
<< Principessa? >>. Una voce maschile mi sta chiamando. E' Jim che mi sveglia.
<< Mi dispiace svegliarla, vostra altezza, ma siamo arrivati a destinazione >>
<< Non si preoccupi, caro >>. Guardo fuori dal finestrino.
E' alba. L'ho sempre amata: la nascita del sole e i colori che solo lei
sa portare. L'adoro troppo.
Le mie due guardie del corpo mi scortano fuori dall'aereo e fuori
c'è il finimondo: tutta New York City!! Non ho mai amato le
folle inferocite ma a questo punto....sembra davvero il fini mondo. Ci
sono fotografi e giornalisti. E se vengo male in foto? Ahahha, chi se
ne frega?? Meno male che so perfettamente l'inglese da quando ho sette
anni, se no sarebbe un dramma.
<< Sua Altezza, da questa parte >> mi dice un fotografo e
cerco di mettermi dal mio lato migliore, sotto lo sguardo attento delle
mie guardie del corpo, che cercano di far stare lontani tutti sti
uomini inferociti. Ne sono grata. Molti fotografi mi fanno foto ma non
riesco a parlare con nessun giornalista. In queste situazioni non mi
è permesso per nessun motivo. Nessuno. Ci facciamo largo tra la
folla, composta anche da gente qualunque, venuta solo per salutare la
nuova arrivata. Sono molto felice di questa cosa. Dopo una mezz'oretta
(credetemi, è stato difficile), riescono a infilarmi in macchina
e a portarmi via. Il palazzo reale è molto distante, devo
ammettere. E' bellissimo, ma mai quanto quello in cui sono nata e
cresciuta a Parigi.
<< Principessa >> dice il Ministro, appena entrati. A me e
alle mie damigelle ci fa salire le scale e siamo obbligate a seguirlo.
<< Principessa, questa sarà la sua camera >> e mi
indica una stanza dalla porta bianca. Entro. << Per quanto
riguarda voi due >> lo sento continuare, ma ormai ho già
chiuso la porta. Ammiro la mia nuova stanza. Ci sono dipinti alle
pareti, c'è una statua raffigurante la dea Venere, dea della
bellezza e dell'amore, secondo i greci e i romani. Mamma mia, ho sempre
ammirato la cultura di quel tempo. Sento bussare. Mi avvicino alla
porta.
<< Avanti >>
<< Principessa >>. E' Celestine.
<< Mi dica >>
<< Bisogna cambiarsi >>. Uffa. Quante volte mi devo cambiare al giorno? << Le preparo i vestiti >>
<< Assolutamente >> rispondo, sbuffando. Lei fa finta di
niente, malgrado mi abbia sentito. Pazienza. Devo protestare. A chi?
Non lo so. Come? Non ne ho idea. Lo farò, però!
Mi siedo sul mio letto a baldacchino, morbidissimo. Le coperte sono
rosate, un colore che amo molto. Chi le ha messe ha buon gusto. Guardo
Celestine frugare nelle mie valigie.
<< Che cosa abbiamo in programma, oggi? >> chiedo. Mi sorride beffarda.
<< Sta mattina e sto pomeriggio niente: il viaggio è stato
molto stressante per tutti. Lei, se lo desidera, potrà
avventurarsi nel suo nuovo palazzo >>
<< Grazie, signorina. Allora, come mai mi fa cambiare? >>
<< Per motivi di igiene. Lei, però, non sa che cosa ci sarà stasera! >>
<< Che cosa? >>
<< Un ballo in suo onore! Alle 20 e 30 precise! >>
<< Mamma mia! Che splendore! >>. Sono molto emozionata.
<< E magari potrà conoscere qualche nuovo simpatico giovanotto >> mi stuzzica. Oh, mamma!
<< La smetta! >> le dico, anche io scherzando.
<< La lascio vestire. Ci vediamo presto >>
<< A presto >>
Oh. Mamma. Mia. Un ballo! Nel mio nuovo palazzo. Bhè, certo,
sono abituata da sempre ai balli, ma questo, questo sembra il
più speciale di tutti. Il più bello. Chissà chi ci
sarà! Quante persone incontrerò. Quanti ragazzi super
bellissimi vedrò! Con chi ballerò! Oh, mamma. Con un po'
di contegno, mi svesto e mi rivesto con i vestiti preparati in
precedenza. Il vestito si presenta come un vestito bianco, un po' stile
Bon-bon corto fino alle ginocchia e sotto delle scarpe con il tacco
bianche. Posso portare solo ballerine con un piccolo tacco oppure
proprio scarpe con il tacco. E' una follia. La vita è
attraversata da una fascia molto larga, color crema. Il bello di essere
principesse è questo! Il guardaroba. Mi butto a letto, leggendo
qualche bel libro. Mi addormento poco dopo.
Ciao a tutte! Lo so che è
ancora molto noiosa la vicenda ma presto verranno i colpi di scena e
tutto il resto. Bisogna portare pazienza! Un bacio a tutti!!
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Capitolo 3 *** Il ballo al Palazzo Reale ***
mary balche 3
Ciao
a tutti! Sapete, sono molto eccitata, perché ho già 2
preferiti e 2 seguiti, in così poco tempo! Non me lo sarei mai
aspettato e spero che siate curiosi del ballo che ci sarà a
Palazzo in onore dell'arrivo della Principessa Mary Blanche. giulia0209
ha espresso tutta la sua curiosità del ballo nel commentino, e
la ringrazio. Per rispondere a Elly 11, purtroppo non posso dirglielo,
ma il capitolo spero che sia di suo gradimento e di tutti! Ringrazio
ovviamente chi mi segue sempre, chi mette la mia storia tra le
preferite e le seguite, ma anche chi segue in silenzio! Un bacione, vi
lascio al capitolo!*
Capitolo 3: Il ballo al Palazzo Reale
Mi sveglio con un libro sulla faccia. Dannazione! Guardo l'orologio d'oro sul mio comodino: sono le tre del pomeriggio.
<< Oh, mamma mia! Che bella dormita che ho fatto! >>. Ho
sognato qualcosa, ma non riesco a ricordarmi di che. Detesto quando
succede questo. La mia camera si presenta con un letto spostato
tutto sulla parete nord, sulla parete est c'è una scrivania in
ciliegio con i cassetti d'oro, verso sud c'è il mio armadio
ancora vuoto sempre di ciliegio, sul lato ovest c'è lo specchio
e la sedia in cui mi truccano e mi acconciano. Le pareti sono ricamate
con delle rose rosse e bianche. Su ogni parete ci sono almeno
trentacinque quadri, tutti di personaggi importanti. Io mi chiedo: ma
come si può dormire con tutti quelli che ti fissano? Basta non
pensarci. Io sono riuscita a dormirci anche per un bel po', quindi.
Esco fuori in balcone. Il balcone mi ricorda molto il mio, quello che
sta a Parigi. Ci sono enormi vasi, pieni di una sola pianta: la rosa.
Chi ha preparato la camera e il balcone conosce i miei gusti. Il mio
balcone si affaccia sulla vita mondana della città. Ci sono
lunghe vie, illuminate da grandi insegne: non ne conosco neanche una,
però. Parigi è simile, ma più raffinata. Ovvio. La
gente passeggia per la strada senza le guardie del corpo...e se le
succede qualcosa? Chi le protegge tutte quelle persone? Nessuno?
Poverette. Mi dispiace per loro. Annuso le rose, che sono di tutti i
colori. L'odore delle rose hanno un odore intenso, dato dalle fate.
Eggià! E solo chi ha l'animo puro può vederle. Io sono
rimasta sveglia un'intera notte per vederle, ma non ci sono
riuscita.Mannaggia! Io non sono d'animo puro.
<< Principessa? Principessa dov'è? >>. E' Celestine, mi sta chiamando.
<< Fuori in balcone, signorina >>. Si avvicina, con un enorme sorriso. Ricambio.
<< Le ho fatte mettere apposta per lei: spero che siano di suo gradimento, principessa >>
<< Oh, la ringrazio molto. Sono splendide! >>
<< Felice di averla servita, vostra Altezza. Adesso mi scuso
tanto con lei, ma dobbiamo iniziare a prepararci per la serata di
stasera >>
<< Mancano cinque ore esatte, signorina! >>. In cinque ore
ce l'avrebbe fatta un nonnetto di ottantacinque anni, li rispetto molto
i nonnini, ma io ne ho un pochino di meno: 16!
<< Sì, lo so perfettamente, principessa, ma dobbiamo
aspettare lo stilista, mica può andare al ballo in suo onore
conciata così >>. Se io vendessi il mio abito, potrei
sfamare tutta l'africa. E lo vorrei tanto fare, povere persone. Ci sto
male sempre.
<< Ah ok >> rispondo. Anche lo stilista. << Ma è quello di sempre? >>
<< Sì, è lo stilista più famoso! De George !! >>
<< Ah...ho capito...e di solito è puntuale? >> chiedo.
<< I Divi, non lo sono mai... >> risponde, come se anche lei lo fosse. Ma per me, lo sarà sempre.
<< mmm...allora mi sembra strano, lei lo è sempre >> dico, con un sorriso. Si inchina.
<< La ringrazio molto >>
<< Piacere >>
In effetti, doveva essere qui per le 4 ed è arrivato mezz'ora dopo.
<< Oh, mia principessa >> e si inchina.
<< Prego >> dico io e si alza.
<< Per lei ho pensato ad un vestito a dir poco sublime! De George
è qui.. >>. Dice, con quell'aria da divo. E poi lo so
benissimo che è qui: lo vedo e lo sento. Per fortuna, posso
vedere e posso sentire senza alcun problema.
<< E cosa ha pensato, di preciso? >> chiedo. Nella stanza
c'eravamo solo noi: Celestine doveva sbrigare alcune faccende di
primissimo ordine per la serata.
<< Sarà un vestito lungo e bianco >> mi fa vedere un
vestito che anche la spiegazione di un stilista professionista
potrebbe dargli giustizia: è assolutamente fantastico,
meraviglioso...unico!
<< Le piace, Vostra Altezza? >> mi chiede, dubbioso e molto dolce. Se mi piace! Urca!
<< Non ho parole: è stupendo! >>
<< Ne sono felice: posso continuare? >>
<< Assolutamente >> e mi metto seduta sulla sedia.
<< Per gli accessori voglio qualcosa di semplice >> e mi
guarda con aria da intenditore << Pensavo ad una scarpa con il
tacco di vernice ma non visibile, cioè la luce non si riflette,
e pensavo a questo tipo >> e mi fa vedere una scarpa, uguale alla
sua descrizione. A dir poco stupenda. Me la passa,così che io la
possa toccare e osservare meglio. << Per continuare con gli
accessori pensavo ad una collanina con un ciondolo un po' romantico,
cioè perlato, e attorno alla perla un cerchio di diamanti. Che
ne pensa di questa? >> e mi fa vedere una collanina con un
ciondolo stupendo. E' magnifico, per me. Tutto è magnifico.
<< Gli orecchini, semplicissimi: attenzione però, non
richiamano affatto la perla della collanina, ma sono argentati e a
forma di cuoricino, con una piccolissima parte, un puntino di diamante.
Devono essere sbarazzini,così come l'anello >> e me lo fa
vedere << a forma di farfalla, che richiama la libertà di
New York City! >> e l'ultima parte la urla come se lo stessero
ammazzando. Calma! << E per finire, un bel diadema, sulla
testolina. Fine >>. Applaudo: è veramente bravissimo.
<< De George è qui >>.
<< E come acconciatura? Aveva pensato a qualcosa? >>
<< Sì, uno chignon proprio in cima alla nuca, proprio per
tenere meglio il diadema >> e mi fa vedere la foto di una modella.
<< Stupendo, è veramente bravissimo, Mister De George >>
<< Lo so. Adesso lo provi >>. Fa un inchino e se ne va dalla stanza.
Mi provo quel magnifico vestito. Mi entra proprio benissimo. Mi metto le scarpe, il ciondolo e tutto.
Poco dopo, qualcuno bussa alla porta.
<< Principessa, sono De George, ha finito? >>
<< Sì >>. Entra. Mi guarda sbalordito.
<< Ma le sta d'incanto! Ora, la pettinatura! >> Ed entra una parrucchiera, che però non è la mia.
<< Le presento Miss Juliè >>. Lei fa un inchino.
<< Molto piacere >> rispondo io. Mi fa accomodare su una
sedia, davanti allo specchio e De George le fa vedere la foto della
pettinatura.
<< Eccomi Principessa >> dice Miss Juliè e De George se ne va.
<< Sì >>
<< Ha veramente dei bellissimi capelli >>
<< La ringrazio >>
<< Iniziamo >>
<< Certamente >> rispondo. Mi lava i capelli, me li asciuga
e poi inizia a fare l'acconciatura, guardando pochissime volte la
fotografia. E' troppo brava, quasi quanto De George, ma fanno due
lavori diversi, quindi. Ci mette quasi un'ora e mezza e la lacca quasi
mi ammazza.
<< Ecco la principessa! >> urla lei. Tutti devono urlare in
sta camera? Finisce che urlo anche io. De George arriva. << My
Lady, My Princess! Lei è splendida! >>
<< Grazie >>
<< Passiamo al trucco >> dice svelto,senza l'entusiasmo
mostrato un attimo fa. Entra un'altra signorina, sempre inchinandosi e
sempre inchinandosi Miss Juliè se ne va.
<< Piacere >>
<< Il piacere è mio: sono Miss Megan >>
<< Oh, iniziamo? >>
<< Sì. De George non mi ha dato precise indicazioni per il
trucco, quindi dovrò fare io. Le va bene? >>
<< Assolutamente. La prego, inizi >> dico io e chiudo gli
occhi. Ci mette anche lei il suo tempo. Quando finisce, e ce ne mette
(non credete), sono appena in tempo per mettermi il diadema e andare al
ballo. Com'è passato in fretta il tempo, mamma mia.
Vado verso la sala da ballo, seguita dalle mie guardie del corpo. La
porta è aperta. Il ministro mi fa segno di aspettare.
Vedo i miei genitori: sono già lì.
<< E' con immenso piacere che vi presento la Principessa Mary
Blanche >> dice il Ministro e finalmente posso entrare. La gente
si mette su due lati, così che io possa passare. Sorrido sia a
destra che a sinistra, sono tutti incantati. Anche io lo sono. Salgo i
tre scalini e mi siedo in mezzo ai miei genitori. Mi sorridono
entrambi. Ricambio. Secondo la tradizione, i miei genitori devono dare
il via libera al ballo ordinandolo, mentre io devo dare inizio ballando
con il Ministro. Si mette davanti a me, fa un profondo inchino e mi
offre la mano. Ricambio l'inchino e accetto la sua mano, e iniziamo a
ballare. Uno dopo l'altro, si mettono a ballare anche i sudditi. Dopo
una mezz'oretta, ci dobbiamo risedere tutti, perché è
arrivato un ospite importante: il presidente degli Stati Uniti
d'America. Barack Obama. E' con la moglie e le due figlie. Mi alzo in
piedi. Si inchinano tutti e quattro e lo faccio anche io.
<< Piacere di fare la sua conoscenza, signor Presidente. First Lady. Bambine >>
<< Mai quanto il piacere che proviamo noi, Principessa >> e
ci stringiamo le mani. Le bambine mi offrono un mazzo di rose rosse e
un bacio sulla guancia. << Oh, grazie 1000 >> mi sorridono.
<< Ci scusiamo per il ritardo, abbiamo avuto qualche contrattempo alla Casa Bianca >>
<< Non preoccupatevi e vi auguro buon divertimento >> dico, sorridendo.
<< A lei >> e così detto si siedono dall'altra parte rispetto a noi.
<< Che i balli continuino! >> ordina mio padre e tutti
obbediscono. Mi siedo: non posso più ballare con il ministro.
Poco dopo, un giovane si avvicina. Avrà avuto più o meno
la mia età. Si inchina di fronte a noi, con un enorme sorriso. I
miei genitori si scambiano occhiate curiose mentre io sono quasi cotta.
<< Vostra Maestà, Principessa >> e mi riserva
un'occhiata più lunga << sono figlio del politico
più importante, dopo il presidente, di tutta America. Il mio
nome è Andrew >>
<< Andrew, sì. Vorresti chiedere a nostra figlia di ballare, forse? >> chiese mia madre. No, guarda!
<< Esattamente, vostra Maestà. Mi date questo onore? >> chiede, guardando mio padre.
<< Chiedilo a lei >> gli risponde mio padre.
Gli occhi azzurri di Andrew si impossessano dei miei. <<
Principessa, mi date questo onore? >>.Oddio mio! Mi offre la sua
mano.
<< Certo >> mi alzo e l'accetto. Lui si alza. Ci buttiamo
nella mischia. E' un ballo lento. Molto lento. Io ci sono abituata da
quando ero piccola. E lui sembra così bello. E' bello. E'
vestito molto elegantemente: scarpe firmate, pantaloni neri, giacca
nera, camicia bianca, cravatta nera. Ho i tacchi alti quasi trenta
centimetri ed è già tanto se gli arrivo al mento. Lui non
parla, così devo farlo io.
<< Signor Andrew, mi dice, per cortesia, quanti anni ha? >>
<< Ne ho diciotto e lei? >>. Sembra già a conoscenza
della risposta, ma gli rispondo per educazione. Anche se lui non
dovrebbe fare domande di cui conosce già la risposta.
<< sedici >>
<< Ah, giovane allora >>
<< Lei si considera vecchio? >>
<< No. Intendo dire che ho due anni in più rispetto lei >>. Che secchione!
<< Esattamente >>. Continuiamo a volteggiare nella sala.
Nei suoi occhi si vede benissimo il riflesso di ciò che sarebbe
accaduto dopo. La prospettiva mi intriga e non poco. Si china un po',
tanto per raggiungere le mie labbra.
<< Scusate, posso avere l'onore? >>. Chi è l'idiota,
adesso? Guardo Andrew che mi da via libera. Lo desidero tanto
però. << Ci vediamo al prossimo giro >> dice e si
mette a ballare con qualcun altra.
L'uomo con cui sto ballando è più vecchio rispetto ad
Andrew e più peloso. Ma sa che cos'è il rasoio? Sono una
persona diplomatica, perciò sto zitta e gli sorrido. Ha la fede
al dito: meno male. Balliamo per un bel po', finché qualcuno non
mi prende. Andrew.
<< Oh, credevo che si fosse scordato di me >>. Sorride malizioso.
<< Scordarmi di lei? Mai >>. Riprova a baciarmi ma guardo le mie guardie del corpo: sono infuriate.
<< Oh, mamma! >> esclamo.
<< Cosa c'è? >> mi chiede. Gli indico le guardie.
<< Ah...ho capito. Lei vorrebbe baciarmi, però? >>
<< Tanto >> gli confesso.
<< Va bene >>
<< Ascolti, ci vediamo fuori in balcone, ok? >>
<< Quando? Alle dieci in punto, ok? >>
<< Va bene >> mi risponde e cambiamo partner.
Eh sì, mi piace proprio. Ed è il primo ragazzo che bacio. Com'è nato tutto questo? Mmm...
Sono le dieci. Sfuggo velocemente allo sguardo delle guardie e vado in
balcone. Lui è già fuori. Con un'altra donna?!?!?!? Eh,
già. Si stanno baciando. No, è impossibile. Si stanno
baciando. Non mi faccio vedere e poco dopo la ragazza se ne va. Arrivo
io. Si gira verso di me.
<< Oh, è in ritardo >>. Brutto Bastardo! Sorrido.
<< I divi sono sempre in ritardo >>
<< Va bene >>. Si china verso di me. Davvero crede che...?
Chiude gli occhi e li pesto il piede. Con i tacchi deve fare un po'
male.
<< Ahia! Dannazione a te! >>. Sembra veramente arrabbiato.
Lontano dalle mie guardie non posso fare nulla. Mi è quasi
addosso, quando dal nulla sbucano Jim e Fred. E lo portano fuori.
<< Grazie 1000 >>
<< Dovere >> rispondo in coro. Io me ne torno in camera, scusandomi con tutti i presenti: troppe emozioni.
Ciao a tutte! Spero che vi sia
piaciuto il capitolo! A me è piaciuto scriverlo! Tantissimo,
davvero!Abbiate fiducia in me: per il protagonista maschile vale la
pena aspettare! Baci a tutte e commentate! Ciao!
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Capitolo 4 *** Follia ***
Mary Blanche 4
Ciao
a tutte! Eccomi qui!! Questa storia mi sta appassionando molto, spero
anche voi! E non ce la faccio proprio a stare senza scrivere un po', ma
devo anche fare i compiti delle vacanze! o.O Mannaggia! Li odiooo! Che
razza di vacanze sono se ci danno i compiti?* Comunque, vorrei
ringraziare chi mi legge in silenzio, chi mi ha messo tra le preferite
e chi tra le seguite e chi mi commenta, soprattutto, come
TheDreamerMagic: Grazie 1000! Sai, però, vorrei che anche questa
abbia la stessa popolarità dell'altra, perciò non so
quando la continuerò, spero presto! Continua a seguirmi!
Bacioni!
Vi lascio al capitolo, bando alle ciancie!
Capitolo 4: Follia
Arrivo in camera mia, seguita dalle mie guardie. Se non ci fossero state loro!
<< Vi ringrazio molto, signori! Non so come potrei resistere senza di voi! >>
<< Principessa, è un nostro dovere proteggerla >> mi dice Jim.
<< Già, daremo la vita per lei se dovessimo farlo >> continua Fred.
<< Grazie 1000 perché ci siete sempre. Buonanotte! >>
<< Buonanotte principessa >>
Entro. Poco dopo entrano il Ministro e Celestine, seguite dalle mie due amiche, Agatha e Clara.
<< Principessa, è successo qualcosa di grave, per caso?
>> mi chiede il Ministro, altamente preoccupato: cosa posso
inventarmi?
<< Oh no, niente >>. Cerco di prendere tempo, finché posso.
<< Non era di suo gradimento il ballo? Ci ho lavorato così
tanto! >> dice triste Celestine. Non sopporto di vederla
così.
<< Oh,no, signorina, non lo deve neanche pensare. Sono grata a
tutti voi perché lo avete reso così speciale..ma il fatto
è che non mi sento tanto bene! Ho un pochino di mal di
testa...forse è il nervosismo! >>
<< Ah...ci dispiace! >> dicono in coro, preoccupati.
<< Non vi preoccupate, però: domattina starò
meglio. Se non è chiedere troppo,potreste uscire? Vorrei
riposarmi un po' >>
<< Oh, certamente Principessa. Buonanotte! Auguri! >> mi dice il Ministro. Che cara personcina.
<< Buona notte! Buona notte! >> dicono le altre e poi
escono. Mi metto in camicia da notte e mi butto sul letto. Penso a New
York, la citta più libera degli Stati Uniti. United States.
Penso alla bandiera, penso alle striscie e alle stelle. Oh,
mamma....penso alla mia città. E la paragono a New York City.
Sono entrambe splendide città. Una mi resterà per sempre
nel cuore, l'altra nella mente. Non riesco a dormire. Da fuori viene un
rumore insopportabile. Mi alzo e mi metto un paio di pantofoline. Apro
la finestra. Brr.Esco. Ho fatto bene a mettermi le pantofole. La
città è in delirio! Musica, gente, insegne di tutti
colori. Auto che vanno velocissime. Le parole della gente si sperdono e
arrivano fino a me. Tutta quella gente è libera!
Senza nessuno che le corre dietro, senza alcuna guardia del corpo,
senza neanche un dovere,tutti diritti, tutto divertimento allo stato
puro! E'una cosa così affascinante! La vita è una giusta?
Godiamocela!! Sì, ho deciso: passerò una notte fuori, ma
sono prudente e così lascio un biglietto sul letto:
Non mi
cercate: sono andata a cercare la libertà e la troverò.
Tornerò quando mi sarò stancata di godermela fino in
fondo. Non preoccupatevi. Tornerò presto.
Principessa Mary Blanche
Che bel biglietto, così significativo, così bello! Mi
cambio...bhè...ovviamente, non mi dovrà riconoscere
nessuno se no...Mannaggia, non possiedo pantaloni! Mi metto un
vestitino qualsiasi: tanto è estate, fa caldo!* Questo vestito
è bianco, senza maniche, con una fascia sulla vita e sopra un
fiorellino. Mi tolgo tutti i gioielli che ho addosso, mi lascio
sciogliere i capelli, mi metto una collanina con un semplice ciondolo
piccolo a forma di cuore e un braccialettino con su inciso il mio nome.
Le scarpe delle semplici ballerine bianche. Mi sembrano andare bene. Mi
metto anche un bolero a maniche tanto per sicurezza, nel caso
avessi freddo. Mi guardo allo specchio: dovrei andare bene così.
Una domanda, che diventerà la domanda del secolo, è :
come esco? Mi ricordo i vecchi film, in cui si buttavano giù con
il lenzuolo. Mmmm. Proposta interessante! Così attorciglio il
mio lenzuolo, lo lego al balcone e mi calo giù, sperando di non
ammazzarmi immediatamente. Sarebbe abbastanza tragico! Perfetto! E una
sola cosa: che l'avventura abbia inizio!
Sono estremamente affascinata dai colori, dalla musica, dalla
gente...Da tutto, insomma! Sono una straniera in una delle città
più belle del mondo. E più grandi. Guardo nella mia
borsetta che, per precauzione, mi sono portata dietro, se ho i soldi.
Ho 200 dollari. Dovrebbero bastare per una serata fuori. Mi guardano
tutti i ragazzi divertiti. Qualche volta urlo dietro un "Ciao" ma loro
mi guardano male. Non si può neanche salutare, adesso? Mah.
Arrivo all'entrata di un parco e leggo la scritta: "Central Park".
Central Park? Uno dei più grandi parchi d'america? Quanto ne ho
sentito parlare, mamma. Cammino un po'. E' un posto così
romantico. Qualche volta, volteggio un po', per respirare la
libertà a pieni polmoni oppure solo per divertimento. Per farmi
notare, insomma! E' così splendida la vita. La mia attenzione
viene rivolta ad un signore, non molto pulito, che chiede dei soldi
alla gente. Nessuno glieli da: non si fa così. Bisogna
sostenersi! Mi avvicino a lui.
<< Buona sera, signore! >>
<< Buona sera, bellezza! >>. Hahha, bellezza! Mi ha scambiato per la dea Venere!
<< Oh, la ringrazio. Tenga! >> e gli dò dieci dollari, anche dopo il complimento.
<< Ma quello che vedo è una banconota da dieci dollari?
Che Dio la benedica, signorina! Che Dio la benedica e Buon Natale!
>>
<< Grazie anche a lei! >>. Sì', soprattutto perché siamo in estate.
<< Ahahh! Finalmente! >> e corre via. Che bello far felice gli altri! Mi riempe di gioia.
Continuo a passeggiare. All'improvviso mi sento stanca, senza emozioni. Il mal di testa mi arriva veramente! Mannaggia.
Mi stendo su una panchina, finché il dio Morfeo non viene a farmiuna visitina.
Sogno strane cose. Persone anche. Il signore di poco prima. Il Ministro. Mia madre. Celestine. De George anche. Il mio vestito.
<< Missà che è pazza questa! E' una bella ragazza e
si addormenta a Central Park! Con la borsetta anche! >>. Chi
diavolo è? Non voglio aprire gli occhi.
<< E che ci devo fare? >> chiede un secondo ragazzo, con la
voce molto più seducente dell'altro: sembra un tacchino!
<< Non lo so, Jason! La dobbiamo svegliare? >>
<< Certo Justin, così ti insegue per tutta New York?
>>. A quel punto scoppiano a ridere entrambi. Ma sono diventati
pazzi? Cosa vogliono da me? Se vogliono i soldi, se li prendano pure!
<< Ah Jason, secondo te dobbiamo chiamare la polizia? >>
<< Justin, la polizia dovrebbe venire tutti i giorni e stare qui
24 ore su 24, allora! Si è solo appisolata un attimo.
Però potrebbero farle del male... >>
<< E allora? Che ci vuoi fare? >>
<< La porto a casa mia >>
<< Sei impazzito? >>. E a quel punto i miei pensieri vanno da tutt'altra parte, visto che mi addormento.
Spero tanto che vi piaccia, perché è un capitolo molto importante! Baci a tutti!
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Capitolo 5 *** A faccia a faccia ***
Mary Blanche 5
Allora,
eccoci qui con il capitolo più importante di tutti!
Chissà chi incontrerà Mary
Blanche...ééé!??! Spero che vi sia piaciuto il
capitolo scorso e ringrazio tutte le persone che leggono le storie!**
Incominciamo subito con il capitolo!!
Capitolo 5: A faccia a Faccia
Quando mi risveglio, non sono più in un parco, bensì
in una casa, bella calda. Non è il mio palazzo, però. E'
una casa comune: è la
prima volta che la vedo. Sono sdraiata su un divano, con su un
lenzuolo, morbidissimo marrone. Mi guardo intorno e spalanco gli occhi:
davanti a me c'è un ragazzo, seduto su una sedia, intento a
sbucciare un mandarino. Il suo sguardo è malvagio e malizioso
allo stesso tempo. Mi guarda sorridendo.
<< Buongiorno signorina >>. Oh, mamma. Ho paura.
<< Posso mettermi seduta? >>. Mi guarda come se avessi parlato thailandese.
<< Prego >> mi risponde e mi siedo, composta.
<< Qual'è il suo nome, signore? >>. All'improvviso,si mette a ridere.
<< Signore? >>
<< Risponda, la prego! >>
<< Mi chiamo Jason Williamson e lei? >>
<< Blanche >>. Meglio toglierlo "Mary"
<< Ah e il cognome? >>
<< Non le è dato conoscere, signore >>
<< Ok. Che fa per vivere, signorina Blanche? O non mi è
dato conoscere neanche questo? >>. Mi scimiotta in un modo
incivile e odioso. Approfitto il minuto di silenzio per osservarlo
meglio. Gli occhi sono tra il verde e l'azzurro, un colore che adoro
molto, i capelli sono castano chiaro, spettinati. Ha la pelle chiara,
magro ma ha anche muscoli. Veste con una canottiera bianca sotto,
limpida. Sopra ha una specie di camicia a quadri, invece sotto, ha dei
pantaloni di un tessuto sintetico, a vista, di un colore blu spento. Ha
solo i calzini.
<< Allora, mi vuole rispondere? >> mi chiede.
<< No, non le è dato conoscere neanche questo >>. Se
sapesse che cosa sono mi riporterebbe a palazzo in men che non si dica.
<< E lei invece, che fa? >> chiedo io. Mi guarda furbetto.
<< Io le dico cosa faccio io se lei mi dice che cosa fa lei >>
<< No >>
<< Ok, no >> mi dice lui e torna a mangiare il suo
mandarino. << Posso sapere almeno la sua età, signorina?
>>
<< sedici anni >>. Mi guarda sbalordito. << Cosa c'è? >>
<< Niente. E' molto giovane >>
<< Perché lei quanti ne ha? >>. Non ne ha molti di più, rispetto a me.
<< diciasette >>. Già.
<< Ascolti, signor Williamson >>
<< Jason...mi dica >>
<< ok, ascolti signor Jason >>
<< Dannazione, mi chiami Jason! >>
<< Ok, Jason...ascolti...ha qualcosa da mangiare? Sto morendo! >>. Mi guarda beffardo.
<< E così lei vuole qualcosa da mangiare? >>
<< La prego! >>. Non può lasciare una ragazza a morire di fame in casa sua, dai!
<< E va bene >> e mi lancia un mandarino, che prendo al
volo. << Spero che se lo sappia sbucciare da sola, signorina
>>
<< Mi creda, non sono ancora così scema >>
<< Ancora no >>. Perché non si strozza?
<< Mi dica Jason, dove ci troviamo? >>
<< A casa mia, ovvio >>. Per me, non lo è per niente.
<< Mi dica lei, invece: non è di New York, vero? Ha uno strano accento >>
<< Infatti, sono francese >>
<< Infatti, mi sembrava >>
<< E lei? >>
<< Newyorkese a tutti gli effetti >>
<< Sì, si sente >> dico io, ridendo. E' così orgoglioso della sua patria e io della mia.
<< E' di Parigi, vero? >> mi chiede, dopo qualche minuto di
silenzio. La Francia non è così piccola, in
realtà.
<< Come ha fatto... >>
<< Ad indovinare? Ho sparato a caso >>
<< Sparato a caso? >>. Mi guarda, come se stessi parlando di nuovo in thailandese.
<< Significa, nel caso non lo sappia, tirare ad indovinare e azzeccarci >>
<< Ah....quindi ha tirato ad indovinare? Ne è sicuro? >>
<< Cosa vuol dire? >>
<< Non ce l'ho scritto da qualche parte? >> e mi giro e rigiro. Scoppia a ridere.
<< No, stia tranquilla! Ho davvero tirato ad indovinare >>. Ci guardiamo per qualche minuto negli occhi.
<< Capisco >> dico, senza pensarci.
<< Che cosa? >> mi chiede.
<< Oh, niente >>
<< Mi dica una cosa, Blanche: non sembra una poveretta, visto gli abiti.. >>
<< Oh no, non lo sono per niente infatti >>
<< Davvero non mi vuole dire che fa per mantenersi? O sta ancora con i suoi genitori >>
<< Ne l'uno ne l'altro >> rispondo io. In effetti, è vero.
<< Si spieghi meglio, la prego >>
<< Abito a casa dei miei >> "Casa" << ma loro sono
troppo occupati per accorgersi di me e così.... >>
<< Ho capito >>
<< E i suoi genitori? >>. Non è la domanda giusta:
l'ho capisco dai suoi occhi. << Oh, scusi, non volevo
assolutamente... >>. Si china in avanti, con la mano sulla
guancia, lo sguardo verso i miei piedi.
<< Lo so...non è colpa sua >> e continuo a mangiare
il mio mandarino. << Ascolti, che ci faceva su una panchina di
Central Park stanotte? >>. Decido di essere sincera nella mia
risposta.
<< Oh, un po' di mal di testa e una botta di stanchezza! >>. Mi guarda severo.
<< Ma proprio a Central Park doveva addormentarsi, signorina? Ci
sono i maniaci! >>. All'improvviso mi sento una paura addosso da
far paura proprio....e se lui fosse....un...mani...mania...co?
Evidentemente, la mia paura si riflette nei miei occhi, perché
mi guarda male.
Si avvicina e si mette seduto sul divano, accanto a me.
<< Signorina, che cosa c'è? >> mi chiede: è
preoccupato. Mi sposto: se è un maniaco non deve neanche
toccarmi.
<< Lei...è... >>
<< Sì? >>
<< Lei è un maniaco? >>. Con mia grande sorpresa scoppia a ridere. Proprio di getto.
<< Ah, meno male, credevo peggio! >>
<< Non si metta a ridere in questioni così, Jason! >>
<< Oh, mi scusi...ma di solito certe cose non si chiedono >>
<< E lei non mi ha risposto >>
<< No, non sono un maniaco! >>
<< Ne è sicuro? >>. Io, prima di tutti, devo esserne sicura. Fa un ghigno.
<< Mi sta chiedendo se sono sicuro di non essere un
maniaco....mmm...mi lasci pensare un secondo...ho trovato! Sì,
sono sicuro al 100% di non essere un maniaco. Soddisfatta? >>. E'
così scettico.
<< Assolutamente. Ma lei oggi che dovrebbe fare? >> gli chiedo. Guarda l'orologio che ha al polso.
<< mmm...sono le dieci...fra un quarto d'ora mi dovrei ritrovare con un mio amico in un posto >>
<< Justin? >>. Mi guarda sbalordito.
<< Come fa a saperlo? >>
<< Ho sparato a caso >> rispondo, con un sorriso e sempre con un sorriso usciamo.
Questo è il capitolo più importante in assoluto! Spero che vi piaccia! Ciaoo!
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Capitolo 6 *** Incontro con Justin ***
mary blanche 6
Allora,
ragazze! Spero tanto che il capitolo scorso vi sia piaciuto, intanto io
aggiorno, perché amo troppo questa storia e poi ho tutto in
mente, quindi! Volevo rispondere a
sara96_98 che non ha commentato il capitolo scorso ma quello ancora
precedente: allora Sara, devi sapere che la storia è ambientata
ai giorni nostri, ma diciamo che mi sono inventata la storia che
c'è il Re e la Regina, insomma. E' un po' fantastica in quel
senso! Spero di averti spiegato tutto! E sono contenta che ti piaccia
la mia storia! Un bacione! Bando alle ciancie vi lascio al capitolo di stasera. Bacioni a tutte!
Capitolo 6: Incontro con Justin
Usciamo da casa sua. E' un appartamento in una bella zona,
all'ultimo piano. Mi ricordo che devo pagargli il mandarino. Tiro fuori
una banconota da cinque. Non so quanto costi un mandarino, ma va bene
così. Gliela passo.
<< Non posso accettare >>
<< Perché? >> chiedo. Mi sta offendendo.
<< Prima di tutto è una donna, seconda cosa non accetto
niente dagli sconosciuti >>. Ma fammi il piacere, bello mio! Gli
prendo la mano, gliela apro e gli metto la banconota dentro.
<< Non si lamenti, per favore, e la prenda. La prego >>
dico e faccio gli occhioni dolci. Non mi vuole guardare: sono troppo
convincente...
<< E va bene. Non lo dica a nessuno >>
<< Giuro sul mio nome! >> prometto e inizio a saltellare.
Sono così felice di aver incontrato qualcuno che non porti
giacca e cravatta tutti i giorni.
<< Eccoci >> dice all'improvviso. Siamo in una piazza, mai
vista prima. Certo, sono una turista e lui è la mia guida.
Seduto su una panchina c'è un ragazzo: capelli castano scuro,
vestito in modo molto simile a Jason. Appena ci vede si alza.
<< Ehi Jas! >> lo saluta Justin, con una strana mossa fatta con le mani. Poi mi guarda.
<< E chi questa bella signorina? >> chiede.
<< Lei è Blanche >>
<< Blanche? Bel nome! Io sono... >>
<< Justin, lo so >> dico: devo tagliare corto.
<< Gliel'hai detto tu? >> chiede all'amico.
<< Ha indovinato da sola...non so come >>
<< Ah...e sei anche una maga, adesso, bella barboncina? >>
e mi stringe le guance. Sono leggermente a disagio, a questo punto.
<< Jus, lasciala! >> gli ordina Jason e con uno strattone mi molla le guance. Che dolore, mamma mia!
<< Scusa Barbo....Blanche >>
<< Sei scusato >> rispondo mentre mi sistemo il vestito. I
due ragazzi mi guardano con uno strano sguardo. Oh, mamma. E se Justin
fosse il maniaco?
<< Signor Justin... >>inizio io, aspettando la sua risposta. Mi guardano entrambi male.
<< Mi dica >>
<< Lei è per caso un maniaco? >> gli chiedo. Mi guarda serio poi scoppia a ridere all'improvviso.
<< Jason, è uno scherzo questo? >>
<< No >> risponde lui.
<< Mia Cara Barboncina Blanche, certo che sono un maniaco, sbavo
dietro a tutte e ne ho già torturate una decina >>. Sono
terrorizzata. Jason guarda la mia espressione spaventata.
<< Brutto Coglione, finiscila! >> esclama Jason.
<< Oh, scusa, ma sono le regole >>
<< Justin, stai esagerando adesso >>. Io non voglio che due grandi amici litighino per me.
<< Cos'è un coglione? >> chiedo, di punto in bianco. Mi guardano sbalorditi.
<< Ma questa da che pianeta viene? >> chiede Justin.
<< E' francese >>
<< Ah >> risponde Justin, confuso. << Il Coglione
è una persona poco intelligente e stupida. Vallo a dire al Re di
Francia che è arrivato ieri o quando >>. Scatto.
<< Mai insultare il Re o la Regina di Francia davanti a me,
Coglione che non sei altro >> e lo guardo arrabbiata. Jason
scoppia a ridere e Justin non batte ciglio.
<< Ok Ok....scusami >> dice, alzando le mani, come se non volesse essere sparato. Jason sta ancora ridendo.
<< Jason, smettila di fare il coglione! >>
<< Scusa sai! >> esclama lui, ma non riesce ancora a smettere. Dopo un paio di istanti si tranquillizza.
<< Se io non ci fossi, voi che fareste adesso? >> chiedo io, curiosa. I due si guardano.
<< Facciamo parte di una banda, Barboncina Blanche. Le femmine sono escluse mi dispiace >> mi risponde Justin.
<< Tu la conosci la città, vero? >> mi chiede. Guardo Jason, che sembra senza alcuna emozione.
<< Sì >> rispondo, mentendo. Jason mi guarda, senza
tradire la preoccupazione che in realta prova. << Stia
tranquillo, la conosco così bene! >>
<< Bene, dobbiamo andare. E' stato un piacere conoscerti Blanche!
>> mi dice Justin e si allontana. Jason rimane davanti a me. Si
fruga nelle tasche. Mi passa delle chiavi.
<< Queste sono le chiavi di casa mia. Quando ritorni dal tuo giretto vai subito a casa, intesi? >>
<< Certo >> e con un pennarello mi scrive su una mano l'indirizzo di casa sua.
<< Dio, per favore, fai che non si perda! >> e se ne va da Justin, impaziente.
Decido di seguirli, senza farmi vedere. Loro fanno il giro interno, io
quello esterno. Vedo un gruppetto di ragazzi, sulla stessa età
circa dei Justin e di Jason. Riesco a vederli bene, ma senza farmi
vedere. Fumano tutti, dannazione! Justin e Jason scambiano mosse
segrete, penso, con quelli della banda. E anche Jason e Justin iniziano
a fumare. Ma no, non possono anche loro due! Impossibile! Capisco
Justin, ma Jason, così principesco, No! Proprio no. Me ne vado
per le fredde strade di New York. Anche di mattina è tutto
affollato. La città che non muore mai e che non dorme mai,
soprattutto. Mi compro un panino in un bar-ristorante e passeggio per
Central Park mangiando. Comincio ad adorare New York, soprattutto per
le persone che ci abitano. Per Jason, soprattutto. Justin è
troppo rozzo e scommetto che è stato lui a coinvolgere Jason nel
vizio del fumo. Vogliono morire tutti quanti? Da sola non è
divertente è così me ne torno a casa. L'indirizzo non mi
serve, perché il palazzo, anche se sono tutti uguali, me lo
ricordo lo stesso. Guardo il citofono. Il cognome dell'ultimo piano
è sempre Williamson.Bene, almeno non mi ha mentito. Il portinaio
mi saluta gentilmente e io ricambio, con un inchino. Poi mi ricordo,
che non sono più una principessa finché rimango fuori dal
Palazzo.
Allora, come sempre, commentate, leggete e sognate! Bacioni e ciao a tutte! Vi ringrazio tantoo!
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Capitolo 7 *** Delusioni...purtroppo... ***
maryblanche 7
Allora,
stamattina mi sono svegliata e sono corsa al computer! Mamma, che
spavento, davvero! Avevo addirittura 4 preferiti e 3 seguiti, che
ringrazio veramente di cuore, perché non me l'aspettavo proprio!
Grazieee!! Poi vabbè, devo rispondere alle recensioni,
ovviamente...che scrittrice sarei, se no?
TheDreamerMagic: Cara, devi
sapere che, e forse già lo sai, che le principesse usano il
"Lei" con tutti, purtroppo! E lei è una delle principesse
tradizionali tradizionali e quindi le tocca, ma solo perché
è stata educata così! Nel corso della storia vedrai i
cambiamenti. Se alla fine starà con Jason? Leggi e scoprilo! Un
bacione e ciaoo!*
Elly 11: Guarda, mi fa piacere
che ti piaccia la mia storia, sono così emozionata, non ti sto
neanche a dire quanto!!* A me fa piacere sorbire il tuo entusiasmo,
spero, ad ogni capitolo, davvero! Mi piacciono le lettrici che dicono
la loro! Tu continua a commentare, mi raccomando! La principessa, a New
York, è andata per questioni regali! Se no doveva essere con
politici stranieri, presidenti, invece è con Jason per le strade
di New York! Un bacione e ciaoo!
Va bene, adesso via al capitolo!!
Capitolo 7: Delusioni
Tiro fuori la chiave dalla borsetta e mi guardo la mano: appartamento numero 727. Chiedo al portinaio.
<< Scusi, l'appartamento 727 dove si trova? >>chiedo,
gentilmente, sorridendo. Mi guarda con profondo distacco e sospetto.
<< Al 727 abita quel Jason Williamson...lei è una delle
sue "show girl" della settimana? >>. Show Girl? Da come l'ha
detto non sembra essere una bella cosa. Continuo, facendo finta di
niente, ma non rivelo la mia ignoranza in tale discorso.
<< Oh, no, si sbaglia. Sono venuta a trovarlo. Prima non mi ha visto uscire con lui? >>
<< Ma se siete usciti insieme e lei è qui da sola, chi va a trovare se su non c'è nessuno? >>
<< Scusi se mi permetto, ma sono affari miei >>
<< Non mi volevo permettere nei suoi affari, signorina, ma
la devo mettere in guardia: fosse l'ultima cosa che faccio! >>
<< In guardia su cosa? >>. Sono molto curiosa.
<< Signorina, Jason Williamson abita qui da quando è
bambino e io l'ho visto crescere. Certo è ancora un ragazzo, ma
si è portato dentro casa più ragazze di quello che lei
possa immaginare! >>. Non sono affari miei, dopotutto.
<< La ringrazio molto, signor Portinaio, starò attenta >>
<< Ha cervello, ragazza mia, ha cervello! >>
<< La ringrazio. Adesso, se non le reco tanto disturbo, mi potrebbe indicare l'appartamento numero 727? >>
<< Oh, scusi tanto. Le faccio vedere >>. Lo faccio passare avanti.
<< Da questa parte >> e mi fa entrare in ascensore.
Non so quale pulsante schiaccia, ma ci mettiamo tanto a salire, forse è uno degli ultimi piani del palazzo.
<< E' la prima porta a destra >>
<< Oh, la ringrazio molto >> e gli passo una banconota da cinque dollari.
<< Grazie 1000, che Dio la benedica >>. Non è la prima volta che lo sento.
<< Grazie >> ed entro nell'appartamento. New York non
è la città più soleggiata degli Stati Uniti,
infatti è una di quelle meno soleggiate, ma un po' di luce entra
e sono costretta a scostare le tende. E' mezzogiorno. Poggio la borsa
sulla sedia sulla quale prima era seduto Jason e vado alla scoperta
della casa. La cucina è grande e spaziosa, molto illuminata, con
mobili bianchi e neri, forse un po' sporchi, ma mi sta bene. Al centro
c'è un grande tavolo rotondo e attorno due sedie. Due?
Non...vive da...solo? Oh, mamma! C'è un bagno solo. L'azzurro e
il bianco vengono subito all'occhio, dato le piastrelle. Apro gli
armadietti. Ci sono tantissimi profumi da uomo, penso. Già,
penso! E' un uomo. Mary Blanche, e usa profumi da uomo. Me li spruzzo
tutti addosso per sentire l'aroma.
<< Caspiterina, che buoni! >>. E li rimetto tutti a posto,
non voglio combinare guai. Proseguo e c'è la camera da letto.
Anch'essa è grande e spaziosa, con armadi alti fino al soffitto
e un letto matrimoniale al centro, con le coperte bianche e blu. Ci
sono due comodini e uno ospita una grande cornice con dentro una foto.
C'è una donna, molto bella e giovane. Mi ricorda molto Jason.
Che sia sua madre? Di fianco c'è una foto di un ragazzino,
girato di lato che guarda il cielo o comunque qualcosa in alto. E'
Jason, riconosco il ciuffo ribelle. In quella foto avrà avuto
dodici-trendici anni. Era già carino. Mi alzo dal letto e vado
verso l'armadio. Apro le ante e guardo dentro. Ci sono tanti vestiti,
più magliette varie, pantaloni sintetici di colori scuri,
camicie e giacche. Nell'altro armadio, c'è un unico completo: da
sera o da cerimonia, comunque. Giacca e cravatta. Un completo nero.
Già me lo immagino conciato così. E mi scappa un
risolino. Vado in cucina, è mezzogiorno e mezza, chissà
quando torna. Comunque, apro un armadietto e trovo della pasta
avanzata in una scatola di cartone. Non ho mai cucinato, ma ho visto
tante volte il cuoco cucinare. Si deve mettere in una pentola
dell'acqua.
<< E sono arrivata fin qui! Non c'è un libretto
d'istruzioni? >> e scoppio a ridere. Butto direttamente la pasta.
<< No, lo chef non faceva così! Aspettava qualche minuto
>>. Spengo il fuoco, tiro fuori la pasta, con le mani, un dolore
e ripeto il procedimento. L'acqua, dopo qualche minuto, bolle. Rimetto
la pasta.
<< Speriamo che funzioni! >>. La porta si apre.
<< Blanche? >>. E' Jason!
<< Sono qui! >> rispondo. Mi guarda male.
<< Blanche, tanto per curiosità: che cazzo sta facendo? >>
<< Non usi questo tono con me, signorino! >>. Lo sto
rimproverando. Scoppio a ridere. << Che vuol dire "cazzo"?
>>. Mi guarda male.
<< Quando ha imparato la mia lingua non le hanno messo dentro
anche le parolacce, vero? >>. Strabuzzo gli occhi. Si mette le
braccia al petto.
<< E' una parolaccia? >>
<< Sì! Significa: caspita, ad esempio. Oppure, l'altro
senso che ha, è più...come posso dire...volgare..ed
è meglio che lei non lo sappia... >>. Si preoccupa
per me? Che dolceeee!
<< Ah...Comunque, per rispondere alla sua domanda, posso
dirle che sto cucinando la pasta >>. Guarda dietro di me e
gli scappa un risolino.
<< Signorina? >>
<< Sì? >>
<< La sua pasta vola giù dalla pentola >>. Mi giro
di scatto. Ma prima che io possa fare qualcosa, lui ha già
rimediato tutto. Che dolce!
<< Mangia con me? >> mi chiede e poggia la pentola sopra al
tavolo. Lo guardo, speranzosa. Magari sta scherzando. << Allora?
>>
<< Oh sì, grazie 1000 >>
<< Si figuri >> e mangiamo insieme. C'è troppo silenzio, ma continuiamo a guardarci, muti.
<< Ho parlato con il signor portinaio... >>. E a quel
punto, lascia andare la forchetta sul piatto. Mi guarda come se dovesse
uccidermi.
<< Che cosa le ha detto? >>. Cerco di essere la più
diplomatica possibile, ricordando perfettamente le parole del signore.
<< Ha detto che ha molto successo con le donne e che qui entrano
abbastanza spesso... >>. Mi guarda ancora con sguardo da serial
killer. Ho paura.
<< Quell'uomo mi disgusta, lo sa? >>
<< Perchè mai? >>
<< Le ha mentito >>. Tiro un sospiro di sollievo.
<< Le donne non mi piacciono un gran chè...l'unica donna che ho amato è sempre stata mia madre... >>
<< Ho visto la foto. E' una bella donna.... >>. Cerco di
essere cauta. Mi rivolge uno sguardo triste. Non posso capire e non
chiedo niente.
<< E' stata in camera mia? >>
<< Sì, ma non ho toccato niente >>
<< Le ha detto qualcos'altro il portinaio? >>. Pronuncia la parola "portinaio" con immenso disgusto.
<< Mi ha detto che la conosce da quando lei era solo un bambino... >>
<< Una cosa vera c'è, almeno >>
<< Sì, almeno >>. Vorrei tanto che la verità
fosse un'altra: vorrei tanto che gli piacessero le donne.
<< Dove abita di preciso? Dove risiede adesso? >>. Mi
guarda con un profondo sorrisetto, come se stesse ridendo per una
battuta che non potevo capire.
<< Oh, non credo che lo debba sapere >> dico io, e ricambio
il sorriso. Continua a sorridermi, come se ogni suo tentativo fosse
vano. Credo che lo sia.
<< No, sa perché gliel'ho chiesto? >>
<< No >>
<< Dovrà tornare a casa sua...stasera o oggi pomeriggio. A lei la scelta.... >>. No. No. No.
<< Mi sta...cacciando? >> chiedo. Oh, no.
<< No, affatto. Le sto solo dicendo che dovrà togliere il
disturbo >>. Mi guarda, ancora sorridendo, mentre sparecchia. IO
non posso sorridere. La sola idea di lasciare il mio salvatore
è....un dolore fisico...
Un immenso dolore fisico.
<< Allora, che ha deciso di fare? >> mi chiede.
<< Me ne vado via...Ora... >>. Me ne vado verso la porta.
Mi prende da dietro e mi fa rigirare, verso di lui. Mi tiene per le
mani, non ho via d'uscita.
<< L'ho ferita, non è vero? >>
<< No >>. Tento di negare. Ma, probabilmente, nei
miei occhi si vede tutto. E lui è un ottimo osservatore. Mi fa
sedere sul comodo divano.
<< Signorina, ascolti....le donne non mi piacciono per
principio...non è un suo problema...è un mio... >>
<< Ma forse, se io fossi più..... Non sarebbe più un suo problema >>
<< Non insista, signorina Blanche, davvero...è un mio
problema...e non lo voglio risolvere >>. Detto questo mi
accompagna alla porta.
<< E' stato un piacere fare la sua conoscenza, Jason.... >>
<< Il piacere è mio...anche per me è stato un
piacere conoscerla >>. E detto questo, chiude la porta. E' solo
un ragazzo attaccato a sua madre, per l'amor di Dio!
Spero tanto che vi sia piaciuto anche questo capitolo!! Ci vediamo al prossimooo! Bacii!! =) (=
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Capitolo 8 *** Spiegazioni e Testardaggine ***
mary blanche cap 7
Allora, eccomi qui! Le preferite sono sempre 5 e ringrazio
1 - Elly 11 [Contatta]
2 -
giulia0209 [Contatta]
3 -
Morneeng Yeah [Contatta]
4 -
xXx_Sara_xXx [Contatta]
5 -
_Romance Fever_ [Contatta]
Grazie, vi sono veramente grata! Poi le seguite sono passate a 7 e ringrazio
1 - flavia93 [Contatta]
2 -
genny 63 [Contatta]
3 -
kiarina95 [Contatta]
4 -
mimi14 [Contatta]
5 -
priscy [Contatta]
6 -
sara96_98 [Contatta]
7 -
Ylenia_ [Contatta]
Grazie 1000, vi adoro!*
Poi rispondo alle 2 recensioni, una più bella dell'altra: =)
Elly 11: Allora, grazie per il complimento. I genitori non la vengono a
cercare per 2 motivi: il primo è perché sono il Re e la
Regina e hanno altro a cui pensare, secondo di queste cose se ne
occupano il Ministro o Celestine, ma noi non possiamo sapere se loro la
cercano, perché è tutto narrato dal punto di vista di
Mary Blanche. Io spero di averti spiegato tutto nel migliore dei modi!
Un bacione e grazie 1000!*
Morneeng Yeah: Grazie 1000 anche a te, sono contenta che ci sia
qualcuno a cui piaccia la mia storia, sinceramente stavo già
progettando di cancellarla! Dai consigli che mi dai sembra che tu sia
esperta e li seguirò ben volentieri, davvero, perché
voglio farvela piacere a tutti gli effetti questa storia, davvero.
Cercherò di metterli in pratica il prima possibile, sul serio.
Ringrazio molto anche te per i tuoi complimenti ma anche per i tuoi
preziosi consigli. Un bacione.
Capitolo 8: Spiegazioni e Testardaggine
Non riesco ancora a crederci: Jason mi ha sbattuto fuori di
casa! Bhè, adesso sto parlando come se fosse casa mia, ma
è così che mi sento. Non ho mai provato qualcosa di vero,
qualcosa di unico per un ragazzo....Andrew era una questione di
esercitazione, tutto qui...finita male, ma va bene così. Jason
comincia a piacermi. O cominciava? Ho ancora le idee confuse in
proposito, ma mi affascina incredibilmente. E' troppo intelligente per
frequentare gentaglia come Justin o prendere un vizio così
stupido: proprio il fumo! E' così misterioso, c'è una
parte che non scoprirò mai, forse. Senza forse. Non la
scoprirò mai perché non lo rivedrò mai più,
quel ragazzo così gentile e premuroso. Mi ha salvato la vita,
probabilmente e forse io sono troppo ingenua. A questo punto sono
arrivata davanti alle porte del palazzo. Le guardie mi riconoscono e mi
fanno entrare. Devo pensare a qualcosa, devo pensare a qualcosa, devo
pensare a qualcosa, continuo a ripetermi. Arrivo all'entrata del
palazzo. Ci sono altre due guardie. Mi fanno entrare. Opto per andare
in camera mia, quatta quatta.
<< Principessa Mary Blanche! >>. Trovata: E' il Ministro.
Mi giro lentamente, con un sorriso smorzato. Mi raggiunge, mi prende
per le orecchie (non sto scherzando) e mi porta nella sala da pranzo.
Ci sono i miei genitori, Agatha e Clara e Celestine, insieme alle mie
guardie, Jim e Fred. Il Ministro mi lascia le orecchie. Faccio un
profondo inchino e i miei genitori annuiscono.
<< Mary Blanche! Esigo subito una spiegazione! >> mi ordina
mio padre, infuriato come non mai. Mi butto in ginocchio, sul pavimento
di marmo ghiacciato.
<< Padre...Madre...Avevo bisogno di attimi di libertà >>
<< Attimi? E' da ieri notte che sei sparita! >> mi urla
Celestine. Mia madre le fa cenno di calmarsi. Direi proprio di
sì.
<< Perchè l'hai fatto? Per quale motivo avevi bisogno di
libertà? Non ti basta essere una principessa? >> mi chiede
mia madre. Probabilmente, come me, non ha capito niente della vita.
<< Madre! Principessa non è sinonimo di libertà!
Farfalla è sinonimo di libertà, Aquila è sinonimo
di libertà, Ali...Vento...Aria... >>
<< E' questo ciò che pensi, figlia mia? >> mi chiede mio padre.
<< Esattamente >>. Non ho paura di dire le mie opinioni di fronte a nessuno. Neanche a mio padre.
<< Mary Blanche, figlia mia, sai quante ragazze vorrebbero essere al posto tuo? Tu, che sei nata nell'oro? >>
<< E lei, padre, sa quanto io vorrei essere al posto loro? La
vita è storta...il mondo è storto... >>. Che cosa
ne posso sapere io sulla vita e sul mondo, se la mia unica vita
è a palazzo e il mondo è esso? E io, che provo del
sentimento per uno che fuma e mi ha salvato la vita.
<< Mary Blanche, abbiamo sbagliato qualcosa con te, per caso?
Dicci >>. Mia madre è come disperata di fronte ai miei
occhi.
<< Madre, Padre voi non avete sbagliato niente con me...abbiamo
idee diverse, tutto qui. Le idee non possono essere trasmesse
geneticamente: non possiamo essere tutti uguali >>.
<< Tu sei una principessa, Mary Blanche! >> esclama mio padre. Sì, lieta che se ne sia accorto.
<< Sì lo sono...ma forse ho un'anima diversa >>
<< In camera tua, Mary Blanche! >> mi urlano i miei
genitori. Dopo un inchino profondo, eseguo gli ordini: ho voglia di
piangere. Mi butto sul letto, la faccia contro il cuscino e le lacrime
che mi scendono lungo il viso. All'improvviso mi vengono in mente tante
immagini della giornata: Jason, il suo sguardo malizioso, il suo
sorriso contagioso e stupendo. La madre di Jason, così
somigliante. Justin, così insopportabile, che non potrebbe mai
competere contro Jason. Perché ormai sono arrivata ad una
conclusione, sapete? Justin è un delinquente per natura, Jason
è stato costretto da quell'essere maligno e...com'era la parola?
Coglione...sì, Justin è un coglione a tutti gli effetti.
Jason non c'entra niente. Poi mi viene in mente l'immagine di lui con
la sigaretta in mano....una cosa impossibile. E sembrava pure felice....
Bussano alla porta.
<< Avanti >> dico. La voce è roca. E' Celestine, insieme alle mie due amiche.
<< Che volete? >>
<< Mary Blanche...che cosa l'ha spinta? >> mi chiede
Celestine: non si vuole dare pace. Siamo in due. Non mi avrebbe capita
nessuno, così decido di non rispondere.
<< Niente, assolutamente niente! >>. Agatha si siede sul letto, di fianco a me.
<< Principessa, le persone non scappano perchè c'hanno
voglia >> mi dice lei. Infatti, ha ragione: il mio è stato
un momento di pura follia. Follia allo stato puro.
<< Hai ragione >>.
<< E allora perché sei scappata? >>
<< Mi è girato così >> rispondo.
<< A lei è girato così, eh? Intanto al Ministro
è venuto un infarto, a me pure, alle tue damigelle
l'emicrania, i tuoi genitori
sono sclerati completamente e le tue guardie del corpo si sono
messe quasi a piangere. Le sembra giusto? >>. Un attimo: Jim e
Fred sono quasi scoppiati a piangere? Quei due omoni grossi e forti?
Povero Ministro e povera Celestine. Poveri tutti, insomma!
<< No, non mi sembra giusto per niente, signorina >>
<< Infatti! Spero vivamente che una cosa del genere non ricapiti più, eh >>
<< Già >> dico io. Io però so che questo non
sarà possibile. Non m'importa se Jason non mi vuole: la mi
voglia di scoprire il mondo, o solo New York, non morirà per
questo. Dopo un inchino se ne vanno tutti. Io resto sul letto,
rannicchiata. Il ricordo di Jason è lontano, ma allo
stesso tempo vicinissimo. Chissà se mi pensa, chissà se
mi sogna, chissà chissà, ma la risposta la so già:
NO! Al signor Williamson non piacciono le donne, è un problema
suo. Sì, un enorme problema, ma presto diventerà anche
mio. Devo solo scordarmi di
lui. "Solo"? Dimenticheresti mai tua madre? Io credo di no....Lui non
è mia madre e né mio padre, grazie al cielo, ma sono
sullo stesso livello. Sono tutti indimenticabili per me. Mi addormento.
Il ricordo di Jason Williamson mi segue anche nei sogni. E se domani
mattina si sveglierà e le gambe gli faranno male, sarà
perché avrà camminato tutto il tempo nei miei sogni.
Mi risveglio. Sono esattamente le diciasette del pomeriggio. Che
dormita! Mi guardo allo specchio: sono inpresentabile! Mi sistemo un
po' i capelli e basta. Il tardo pomeriggio va via velocemente, mentre
mi guardo tutti i vestiti e li classifico dal più bello al
più brutto. Il più brutto è uno verde marcio,
stile sirena. Il più bello è bianco, quasi da matrimonio,
bellissimo. Alle sette e mezza, una cameriera mi porta un vassoio
in camera, con su da mangiare. E' seguita da Celestine.
<< Cosa succede? >> chiedo io. Celestine e la cameriera
fanno un profondo inchino, una per andarsene l'altra per entrare.
Annuisco e la guardo curiosa.
<< Mary Blanche, ascolti, stasera è meglio che lei non
mangi con gli altri. E' meglio che lei trascorra una tranquilla serata
nella sua camera, va bene? >>
<< D'accordissimo. La ringrazio molto >> e, con un inchino,
se ne va. Incomincio a mangiare ciò che mi è stato
preparato e lo mangio con gusto: una fame! Quando ho finito, il vassoio
lo lascio sulla scrivania e poi mi viene in mente un'idea: inizio a
disegnare. Prendo un blocchetto di fogli rosa e una matita. Inizio a
disegnare qualcosa di indefinito, che poi si trasforma in un volto
umano, maschile. Ho la sua fotografia in mente. La disegno, così
come mi ricordo. Quel ragazzino della foto si trasforma in un ragazzo
di 17 anni, bello e misogino. Già, purtroppo. Guardo il mio
capolavoro. Tutto il merito è suo e dei suoi genitori. I suoi
genitori. Sua madre. La bella donna misteriosa. Sono le nove e mezza.
E' buio pesto. Decido di fare lo stesso piano di ieri. Mi cambio,
però. Mi metto un vestito sempre bianco, con le spalline nere e
a lato della vita c'è una farfalla nera. Prendo la borsa,
mi metto un bolero nero e delle ballerine semplicissime bianche. Uso
sempre il lenzuolo e me ne vado a Central Park a sfidare i maniaci.
Allora, eccomi qui! Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo! Ho un paio di novità!
Allora, se volete vedere il vestito che Mary Blanche ha sfoggiato con Jason andate qui:
http://www.polyvore.com/mary_blanche_lincontro/set?id=14730315
( Lo so! Ho distorto un po' la descrizione! Ma è
così bello questo completino! )
Invece se volete vedere il vestito di Mary Blanche quando scappa da palazzo la seconda volta:
http://www.polyvore.com/mary_blanche/set?id=14730637
Spero vi piacciano! Ciao e bacioni a tutti!
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Capitolo 9 *** Terribilmente in colpa ***
mary blanche 9
Allora, ciao a tutte! Spero che vi siano piaciuti i vestitini di Mary Blanche: vi volevo dare un'idea! Comunque, devoringraziare
prima di tutto chi mi ha messo tra i preferiti e chi tra i seguiti:
siamo già a 8! Un record enorme per me! Poidevo rispondere a due importanti recensioni:
Elly 11: Carissima, scusami tanto ma non posso rispondere alla domanda del portinaio e a quella del donnaiolo, peròposso
rispondere a quella in cui mi chiedi se è Gay: no, Jason non
è gay assolutamente. Lo scoprirai il motivo leggendo.Fidati! Un bacione e grazie 1000 per seguirmi sempre! Ciao.
sara96_98: Grazie 1000, sono
contenta che ti piaccia! Non ti preoccupare, la tua domanda non
è stupida per niente, èottima, infatti. Jason non è gay e anche te lo scoprirai leggendo il motivo! Un bacione anche a te e grazie 1000! Ciao.
Ok, adesso si può iniziare con il capitolo! ;)
Capitolo 9: Terribilmente in colpa
Sono a Central Park. L'unica luce che c'è proviene dai lampioni
e non fa molto freddo, anche perché ho il bolero. Quasi mi
pento di aver lasciato le mie mura domestiche ma lo faccio anche per
vedere Jason: la ragione della mia seconda ribellione, la ragione di
ogni mio gesto contro la corona e contro chi dovrei essere....e non
sono. Mi siedo su una panchina e butto la testa all'indietro. Qualcuno
mi guarda negli occhi.
<< Oddio mio! >>. Urlo. Mi sento un'idiota totale.
<< Scusami, dolcezza, non volevo spaventarti >>. Oh,
è il poveretto di ieri. Mi sento più sicura adesso.
<< Che ci fa qui? >> chiedo.
<< Ci vivo >> mi risponde e si siede accanto a me. Mi sembra una brava persona.
<< Ci vive? Oh, mi dispiace tanto >>
<< Grazie. La colpa non è tua, bellezza...ma del mondo >>
<< Del mondo? >> chiedo. Cosa c'entra il mondo?
<< Il mondo gira così ormai. A tutti importa come sei
vestito, come ti chiami o con quanto sei uscito all'università.
A nessuno importa come sei dentro, che ideali hai, che anima hai...o se
ti piace qualcuno >>. E' molto bello ciò che ha detto.
<< A me interessa, invece. Piacere, mi chiamo Blanche >> e gli offro la mano. Me la stringe.
<< Piacere, io sono Ronald, invece >>
<< A me interessa >> ribadisco. Deve credermi perchè è la verità. Strabuzza gli occhi.
<< Dici sul serio, Blanche? >>
<< Assolutamente. Almeno possiamo passare una notte in compagnia, non crede anche lei? >>
<< Certo. Sa perché sono diventato ciò che sono? Sai perché vivo per la strada? >>
<< No >>. Come posso saperlo?
<< Ho dato tutti i miei soldi ai bambini dell'Africa >>. La sua bontà è stata superiore a tutto.
<< Oh, è stato davvero generoso >>. Quasi mi viene da piangere.
<< Sì! E adesso mi ritrovo qui >>
<< Davvero, non può immaginare il mio dolore che provo per lei >>
<< Non si disturbi. Io ho sempre creduto nell'amore vero, quello
in cui vedi una ragazza e dici: E' lei. Non so perché lo sai, ma
ti viene una botta al cuore, è lui a parlare! Il mio cuore,
però, non sa niente. Vede quella donna laggiù? >> e
mi indica una signora seduta su una panchina.
<< Sì. Chi è? >>
<< "E' lei" >>
<< Oh, capisco >>. Frugo nella borsetta e tiro fuori quaranta dollari. << Vada a comprarle qualcosa >>
<< Non posso accettare >>
<< Vada! >>
<< Grazie 1000. Prima voglio finire con lei, però. >>
<< Giusto >>
<< E lei che ci fa alle dieci e mezza della sera qui, a Central Park? >>
<< Oh, sono scappata >>
<< Capisco. E perché? >>
<< L'amore ti fa fare follie >>
<< Come si chiama? >>
<< Jason >>
<< Jason? >>
<< Williamson >> rispondo. Mi guarda male. Malissimo, ma mantiene la calma.
<< A lei piace J-W? A lei, Blanche? >>. Ok, tutti sono contro Jason. o J-W.
<< Che cos'ha di sbagliato, si può sapere? >>.
<< Blanche, è cresciuto per la strada. Lo conosco da
quando era un bambinetto di cinque anni appena o anche meno! >>
<< E che c'è di male, scusi? Anche a lei piace una donna di strada! >>
<< Tu non sei nata per la strada, Blanche. Si vede. E non sei
neanche di New York. Si sente. E non sei povera. Profumi >>
<< E allora? >>. Mi sento triste. Quell'uomo mi vuole far aprire gli occhi sulla realtà!
<< Vede, lei non è di New York e si vede.
Perciò non sa le regole della strada di New York City >>
<< Evidentemente no. La prego, però, me le dica >>.
Tira un sospiro, come se dovesse cantare l'inno nazionale.
<< 1° regola: i ricconi con i ricconi e i poveri con i poveri
>>. Che regola. Jason, però, non è povero.
<< Signorina, sai che Jason fa parte di una banda, vero? >>
<< Sì. Non mi sembra tanto bella, però >>
<< Infatti hai ragione, Blanche. Stai lontano da loro e da tutti!
New York può diventare una città maligna e non darle la
possibilità. >>
<< Mi sta spaventando >>
<< In questa città per essere il migliore devi uccidere il migliore >>
<< Perchè? >>
<< Ce le hai le palle? >>. Le palle? Cosa centrano le palle.
<< No >>
<< Certo, sei una donna. Hai fegato? >>
<< Sì >>. Vuol dire se hai coraggio.
<< Perfetto. In questa città ci vogliono due cose soltanto
>> e fa gesto con le dita della mano << Le palle e il
fegato. Tutto il resto è niente >>
<< Ah...carina come descrizione >>
<< Sì, in questa città sei solo. Non hai nessuno
accanto. E se ti fiderai di Jason ti lascerà andare al tuo
destino >>
<< L'ha già fatto >> e ricordare fa male.
<< Perchè sei tornata, allora? >>
<< Perché voglio dimostrargli che sbaglia >>
<< Buona fortuna. Vuole una cioccolata calda? Offro io >> mi chiede.
<< Oh, grazie e comunque non se ne parla: pago io >>. Mi fa piacere parlare con qualcuno.
<< Come vuole, mi dia i soldi >> e se ne va a comprare la
cioccolata. Io intanto osservo la donna del mistero. Sembra essere una
bella donna.
<< Ecco, tieni >> e mi passa la tazza o bicchiere di carta. E' la prima volta. L'assaggio.
<< mmm...buonissima! >> esclamo.
<< La migliore di tutta New York ed è quella che costa meno...in tutta New York >>
<< Lei è nato qui? >>
<< Assolutamente e lei, dove? >>
<< Parigi, Francia >>
<< Lo dicevo io che lei non profuma di strada: profuma di rosa >>
<< Grazie >>
<< Sa, chi abita nelle strade non guarda di buon occhio i ricconi >>
<< Allora butterò via tutti i miei vestiti di seta o quant'altro e sarò una di voi >>
<< E' come rinunciare alla vita, lo sa? >>
<< Sono già destinata a rinunciarci per sempre quando sono nata, signore >>
<< Mi piace il tuo stile, ragazza >>. A quel punto i miei occhi si chiudono, già stanchi di loro.
<< Buona notte >> sento sussurrare, per ultima cosa.
La luce del sole mi arriva in piena faccia. Accanto a me c'è
Ronald che dorme. All'improvviso si sveglia spaventato. Rido. <<
Oh, buongiorno Ronald >>
<< Buongiorno, bellezza >>. Sento le campane. Suonano dieci rintocchi.
<< Cazzo, sono in ritardo! >> esclamo. Quella parola me
l'ha insegnata Jason. Inizio a correre finché non arrivo davanti
a casa sua. E' in ritardo anche lui. Dopo due minuti scende, spalanca
gli occhi e fa un sorrisetto.
<< Blanche, che ci fa qui? >>
<< Ero da queste parti >>
<< Capisco. Si è cambiata >>
<< Sì'. I miei genitori mi hanno beccato >>
<< Ahiaaa! >>
<< Già, ma sono qui >>
<< Già, è qui e se ne vada >>. Ma a quel
punto siamo già nella famosa piazza di ieri, in cui abbiamo
incontrato Justin.
Purtroppo, nn c'è solo Justin: l'intera banda. Sono tutti
vestiti da ragazzi delinquenti. Hanno un fascino tutto loro, purtroppo.
Stanno fumando. Jason mi guarda spaventato. Capisco subito il motivo.
<< Allora Jason, non ci presenti la tua "amichetta"? >>
chiede uno dei tanti. Sembra quasi il capo della banda, dagli
atteggiamenti.
<< Non è mia amica >>. No, non lo sono, è
vero: sono una specie di cane. Si mettono a ridere quei brutti
gorilloni.
<< Quindi è più di un'amica? >> chiede sempre lui.
<< Luke, ascolta, non è mia amica e niente di più:
è solo una conoscente >>. Justin ci guarda malinconico.
Ecco i veri amici come si dimostrano. Justin è uno di quelli. Ne
sono sicura.
<< Quindi non ti dispiace se me la porto a casa, vero? >>
<< E' una conoscente >> ribadisce Jason.
<< No, sai, non penso di voler venire, sai caro >> dico io. Prima si chiede poi si può vedere.
<< Non me ne frega un cazzo di ciò che vuoi o di
ciò che non vuoi, bellezza. Tu oramai sei mia >> mi dice e
si avvicina a me.
<< Chiedermelo con un po' di gentilezza, no? >> chiedo.
<< No >> e mi vuole baciare. Mi tocca i capelli. Mi scanso.
<< Nessuno mi ha mai rifiutato prima d'ora >>
<< Bhè...evidentemente nessuno ti ha visto conciato in sto
modo >> dico io. Capisco subito di aver fatto traboccare il
secchio. Mi si avvicina una seconda volta e mi fa girare, e mi sussurra
all'orecchio qualcosa.
<< Ascolta, dolcezza della mamma, dimenticati di tutti e vieni via con me, ok? >>
<< No, non mi piaci per niente e puzzi anche >> dico e me
ne vado. Cerco, almeno. Mi afferra da dietro e mi tira uno schiaffone
gigante. Casco a terra. Jason attacca Luke.
<< Jason! >> esclamo. Jason è bravissimo ma è
come se Luke fosse un passo avanti rispetto a lui. Urlo più
volte il suo nome e quando dopo dieci minuti, Jason è a terra,
quasi morto, mi metto a piangere.
<< Jason....perché...perché... >>. La banda
se ne va e Luke gli sputa addosso. Lo raggiungo e gli sputo io addosso.
Un altro ragazzo cerca di trattenere Luke. E' un vigliacco, un
vigliacco e basta.
<< Ah, dite a Jason che è fuori! >> esclama Luke e se ne va ridendo.
<< Io quello lo uccido, giuro che quello.. >>
<< Blanche, ti prego... >> mi dice Justin. E' quasi in lacrime anche lui.
<< Lo so, è colpa mia...è colpa mia >>. Mi sento terribilmente in colpa.
<< Blanche, portiamolo a casa sua >>. Dalla tasca dei pantaloni di Jason tira fuori un mazzo di chiavi.
<< Ecco tieni >> e le prendo. Si prende sotto braccio Jason
e lo trascina a casa. Apro tutte le porte e Justin lo mette sul letto.
<< Ascolta, i miei mi aspettano. Ce la fai a restare da sola con lui, vero? >>
<< Assolutamente >>
<< Grazie. Ciao >>
<< Ciao >>.
Mi sdraio accanto a lui, in lacrime. E' tutta colpa mia. Solo colpa
mia. Ed è pure stato cacciato dalla banda. Mi sento morire,
quasi. Lo vorrei tanto. Verso l'una si sveglia.
<< Ah, maledizione, che male! >>. Urla. Apre gli occhi.
<< Che cazzo ci fa lei qui e che cazzo ci faccio io qui >>
e cerca di alzarsi. Non ce la fa. Si risdraia completamente, ormai
rassegnato. Io lo osservo piangendo.
<< Non se ne poteva andare, vero? >>. Certo che me ne potevo andare, certo!
<< Non sono stata io a lanciarmi contro Luke, Jason >>
<< Anche questo è vero >>. Certo.
<< Perché l'ha fatto, Jason? >>
<< Non ne ho idea >> nurisponde e tenta di rialzarsi una seconda volta.
<< Aspetti che l'aiuto >>
<< Grazie >>. E' messo male. Ed è colpa mia.
<< E' sicuro che non voglia andare in ospedale?E' messo piuttosto
male >>. Ha lo sguardo di un folle. Ha dei lividoni sulle guance,
il sangue che gli cola dal naso. Chissà che cos'ha sotto i
pantaloni e la maglietta....
<< A New York sei solo...quindi se ne vada...ha già fatto abbastanza >>. Adesso sono io la folle.
<< Ascolti, bello mio, mi pentirei all'istante. Già sto
cercando un modo per uccidermi per ciò che gli ho fatto
fare...No, mi dispiace, ma non la lascio in queste condizione
disumane...E New York è una città cogliona e non sa
niente... >>
Allora, piaciuto questo capitolo? Spero di sì, è un capitolo importante! Un bacione a tutti, ciaoo!
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Capitolo 10 *** Impossibile! ***
mary blanche 10
Allora, ciao a tutte! Questo
è il mio piccolo regalo per il 2010 e vi auguro che siate felici
in quest'anno nuovo. Tutto ciò che non avete avuto nel 2009,
spero che l'abbiate nel 2010! Rispondo alle vostre recensioni:
TheDreamerMagic : Grazie 1000, cara! Auguri anche a te! Bacioni!
Morneeng
Yeah : Grazie. Lo so che le mie descrizioni non sono un granché
ma cerco di migliorare ogni giorno che passa. Cerco. Non saranno mai
perfette ma almeno sono accettabili! Grazie ancora! Bacioni ciaooo!
Auguri =)
Capitolo 10: Impossibile!
Sono nel suo appartamento. In camera da letto. Con Jason. Da soli. Non
riesco ancora a crederci. Non riesco a credere a ciò che ho
fatto, a ciò che gli ho fatto. Sono stata una cogliona. Lo sono
tutt'ora.
<< Sa, Blanche, non dovrebbe usare quelle brutte
parole...dopotutto è una signorina >>. Jason mi sorride,
come se mi stesse prendendo in giro.
<< Sì e ho fatto una cosa orrenda >>. Smette di sorridere, all'istante. Mi odio.
<< In effetti...ma non è lei che mi ha fatto del male,
dopotutto... >>. E cerca di mettersi seduto sul letto. Gli
risulta molto difficile, poveretto.
<< Sì...ma...l'hanno cacciata via dalla banda!!* >>. Mi guarda con spavento.
<< Mi hanno cacciato? Bhèè...è ovvio...in
realtà...ho fatto a botte con il boss!!!!!!* >>
<< Sì e se mi vuole cacciare.... >>. Non voglio finire la frase.
<< Sì? >>. E' curioso.
<< Me ne posso anche andare. In realtà, non posso lasciarla. E' ridotto in un pessimo stato! >>
<< Me la cavo anche da solo, graziee! >>. E' crudele con me e con sè stesso.
<< Ma per favore, non riesce neanche ad alzarsi! >> mi siedo vicino a lui.
<< Questo è vero...ma non ho bisogno certo di una donna...ho sempre i miei...ho sempre Justin! >>
<< Justin??* Oh, già è vero.. >>. Dico dura.
<< Però, mio padre è medico...e potrei sempre
vedere un po' >>. Mi sorride curioso.
<< Davvero suo padre è medico? Va bene, allora mi faccio aiutare >>. Lo dice ridendo. Non lo vuole.
<< Sa, dovrei vedere le ferite.... >>.
<< Mi aiuti ad alzarmi >>. Lo aiuto. E' difficile.
<< La prego, non rida >>. Perché mai dovrei ridere?
<< Oh, lo giuro >>. E una promessa fatta va mantenuta .. Prova a sfilarsi la maglietta, ma non ce la fa.
<< Forse è chiedere troppo, ma mi potrebbe sfilare la
maglietta? >>. Io: Certooooooo, ma non lo deve neanche chiedere.
Oh, mamma.
<< Certo >>. Mi rialzo. Gli sfilo la maglietta. Ha un
petto...mamma mia....dei pettorali...mamma mia...delle braccia...mamma
mia....Mary Blanche, le ferite! Ha dei lividoni enormi e
viola....alcune parti sono rosse.
<< Mi devo tirare via i pantaloni? >> mi chiede. Bhè, se insiste...
<< Oh, non è necessario...però... >>
<< Scusi, come intende aiutarmi? >>
<< Con delle pomate, robe del genere >>
<< Ah..ok >>. Si slaccia i pantaloni.
<< Oh, non è necessario e non è costretto...
>>. A quel punto, però, i pantaloni sono già
giù. Ho di fronte a me una figura maschile, sicuramente non
umana dalla bellezza si può capire. Desidero solo lui.
Assolutamente solo lui. Anche sulle gambe ha delle ferite orrende. Sia
sulle braccia che sulle gambe gli esce sangue.
Vado in bagno, a cercare dei cerotti, delle bende e del disinfettante.
Quando li trovo, torno in camera. Lui è disteso sul letto. Mi
sdraio accanto a lui, per disinfettarlo a dovere e mettergli i cerotti
e le bende.
<< Perchè mi ha pregato di non ridere, Jason? >>. Mi guarda.
<< E' una signorina di sedici anni....magari per l'eccitazione >>. Lo guardo sorridendo senza emozione.
<< Non si deve preoccupare di questo >> e comincio a
medicarlo. A volte fa delle smorfie di dolore e ad ogni mi sento morire
dentro. Dopo mezz'ora ho finito.
<< Le consiglio di mettersi delle camicie e dei pantaloni non come quelli che aveva addosso >>
<< Ah, non come i jeans >>
<< Sì, non come i JEANS >>
<< La ringrazio molto >>
<< e di che? >>
<< Di ciò che sta facendo per me... >>
<< Oh, ma figurati! >>. Ci guardiamo negli occhi per
un'infinità di secondi. All'improvviso capisco una cosa.
<< Lei non si fida di me, giusto? >>
<< Giustooo! >> sorride, entusiasmato.
<< In realtà, neanche io >>
<< Mi sembra giusto....ci conosciamo da due giorni. Io, in
realtà, non mi fido di nessuno, neanche di Justin e siamo amici
da quando avevamo tre anni >>
<< Oh, tantissimo tempo.... >>
<< Sì >>
<< Justin mi sembra un ottimo amico. Forse un po' così....ma mi sembra un tipo simpatico >>. Sorride.
<< E' così, Blanche. Il miglior amico del mondo. In
realtà, però, non riesco a fidarmi di nessuno >>
<< Ma è una scelta che ha fatto lei o proprio non sa il
motivo? >>. Certe cose succedono così. Non sai il motivo.
<< No, l'ho fatta io, ovviamente >>
<< Ah, capisco! Però certe volte, le viene naturale, non crede? Cioè, le viene spontaneo fidarsi >>
<< Ha ragione, ma cerco di fermare questo fenomeno naturale, in realtà >>
<< Ma è...brutto non fidarsi di nessuno >>
<< Al contrario invece...nessuno ti delude... >>. Questa spiegazione assoluta della realtà mi fa morire.
Cambio argomento. << Che vuole da mangiare? >> chiedo.
<< Niente pasta! Un panino, magari >>
<< Oh, certo! >>
<< Con prosciutto e formaggio >>
<< Sììì! >> e me me scappo in cucina.
Non deve essere difficile preparare un panino...è fatto con il
pane...E mi sento una stupida assoluta. Da un cesto sopra il tavolo
della cucina prendo del pane, lo taglio a metà e poi dal frigo
prendo il formaggio e il prosciutto. Torno di là.
<< Ce l'ha fatta? >> mi chiede. Non ha fiducia neanche nelle mie capacità, sto qua.
<< Sì >> rispondo gentilmente. Gli passo il panino,
con delicatezza. Mi fa pena vederlo così. Ed è colpa mia.
<< Lei non prende niente? >>. Mi siedo sul letto, di fianco a lui, senza creare disturbo.
<< Oh, la ringrazio, ma non ho fame. Mi si è chiuso lo
stomaco per i sensi di colpa >> e mi poggio una mano sulla
pancia. Lui, mezzo nudo, continua ad addentare il panino. E' una scena
veramente penosa.
<< Signorina Blanche, non deve avere i sensi di colpa per nessun motivo, si fidi di me! >>
<< Mi dispiace, ma non mi fido >>
<< Okey. Però le posso assicurare che non si deve pentire di niente, visto che lei, non ha fatto niente! >>
<< Ma scusi eh >>
<< Cosa? >> mi chiede lui, lasciando il panino sul suo comodino.
<< Perché ha preso a botte Luke, se comunque conosceva
già le conseguenze? >>. Si guarda la pancia. E' una
domanda sbagliata, ma voglio conoscere la risposta. Devo conoscere la
risposta.
<< Diciamo che, il mio spirito di cavaliere, è superiore ad ogni cosa >>
<< Grazie....allora >>
<< Prego...allora >>. Taciamo entrambi, consci della situazione.
<< Ascolti, Blanche >>. E' riluttante.
<< Mi dica >>. Cerco di incoraggiarlo. Dopotutto, non posso
essere crudele con lui in queste condizioni, sarebbe da vigliacchi.
<< Io...ho bisogno di lei....anche per riuscire a passare la
notte.... >>. E' dura da ammettere, eccome se è duraa!
<< Le dispiace ammetterlo, Jason? >> chiedo con tono dolce dolce.
<< Abbastanza >> risponde annuendo.
<< Starò accanto lei finché lo vorrà. Nel
caso non mi voglia più, basta che me lo dica e io obbedisco.
Sono ai suoi ordini... >>
<< Mi sta bene >>. Mi guarda i vestiti con aria da esperto.
<< Ma lei...mica avrà il coraggio di dormire con questo
bel vestitino addosso, spero! >>
<< Non ho altro! E non posso tornare a casa, se no non potrei
più uscire per il resto dei miei giorni >>. Dico, con
innaturale dolcezza. Mi sento un Teletubbies.
<< Le presterò qualcosa io, d'accordo? >>. Oh, d'accordissimo.
<< Mi sta bene, la ringrazio molto Jason >>
<< Prego >>. Non riesco proprio a reprimere il mio desiderio...di lui.
Eppure, non ho mai avuto, in tutta la mia vita, desiderio di un
ragazzo, almeno non come adesso. Sono terribilmente inesperta, anche di
sperare di affascinarlo. E poi, mi ha anche detto che non gli piacciono
le donne. All'improvviso mi viene in mente una cosa.
<< Devo tornare a casa! Almeno a prendere le mie cose, non crede? >>
<< Cose del tipo? >>. Fa una smorfia.
<< Del tipo....spazzolino, dentifricio, cose per le donne, robe del genere.... >>
<< Va bene, ma torni presto, la prego >>
<< Sicuro >>. Mi dispiace lasciarlo, ma non posso non lavarmi i denti per un tempo indefinito.
<< Ci vediamo >>
<< A dopo >>. Prendo la mia borsa e mi metto a correre.
Attraverso Central Park e arrivo davanti al palazzo. Decido di non
farmi scoprire, così entro da dove esco sempre, così non
mi vede nessuno e salgo dal lenzuolo, che nessuno, stranamente, ha
ancora tolto. Arrivo in camera mia. Prendo un vestito di ricambio e le
mie cose. Devo prenderlo il pigiama? No.
<< Il vestito per il ballo di domani lo devo mettere lo stesso
sul letto della camera della Principessa? >> chiede il mio
stilista, fuori dalla porta. Oddio.
<< Sì, tornerà, me lo sento! >> risponde la
voce di Celestine. Oddio. Prendo le mie cose e me ne scappo giù
dal balcone. Oddio. Dopodomani sera? E' un dramma! Non posso lasciarlo
da solo, ma devo tornare a palazzo. Le cose a suo tempo. Mi metto a
correre verso Central Park e poi arrivo davanti al suo palazzo. Salgo.
<< Blanche? >> mi chiede, esausto.
<< Sono io >> rispondo e vado verso la camera da letto.
<< Ha preso il pigiama? >>. Faccio finta di essere triste.
<< Oh, me lo sono scordata. Mi dispiace! >>. Alza un sopracciglio, poco convinto.
<< Non si preoccupi. L'ha vista qualcuno? >>
<< No, assolutamente. Come sono entrata me ne sono uscita e viceversa >>
<< Perfetto >> mi sorrideva, beffardo.
<< Che cosa vuole fare, Jason? >> chiedo, curiosa.
<< Prima di tutto, mi vesto >> e mi guarda attento.
<< Mi dica >>
<< Guardi nel primo armadio e tiri fuori la prima camicia che
trova e i primi pantaloncini elasticizzati che trova >>.
Obbedisco all'istante. Nell'armadio ci sono tante cose e guardo
attentamente che cosa sto prendendo, senza tener conto
dell'abbinamento, sperando che a lui non gliene importi niente.
<< Le vanno bene, Jason? >>. Sorride.
<< Non poteva scegliere abbinamento migliore, eh? >>. Ma che stupido.
<< Ah, scusiiii! >>
<< Fa niente, stavo scherzando >>. Alzo un sopracciglio.
<< Ce la fa da solo? >>
<< Circa >> e lo guardo attentamente: sembra un bimbo di cinque anni. Mi guarda con un sorrisetto imbarazzato.
<< Abbia pazienza, la prego >>
<< Sono qui apposta >>. E mentre gli metto i pantaloni,
cerco di guardare per terra e non quello che c'è sotto le
mutande. Mi sento terribilmente impura. Gli metto anche la camicia.
<< Adesso, che vuole fare? >>
<< Guardare la TV >>
<< La TV? La televisione? >>
<< Esattamente. Lei a casa sua, che programmi guarda? >>. E l'aiuto a raggiungere il salottino.
<< Oh, noi...non guardiamo mai la televisione, sa com'è....rischiamo di diventare scemi >>
<< Ah, capisco >> e si mette a sedere, senza grandi sforzi.
Mi siedo accanto a lui. Accende la TV e la sintonizza su un programma
televisivo, un film.
<< Che film è? >> chiedo.
<< Oooh, bhèèè....è
Shining...all'inizio non fa paura..ma poi... >>. Lo guardo
terrorizzata. Vede la mia espressione facciale e si mette a ridere.
<< Tranquilla >>. Guardiamo il film insieme. Praticamente
non lo guardo, ma solo perché ho tanti pensieri per la
mente. Uno di questi è: ma se non gli piacciono le donne, per
quale motivo vuole il mio aiuto? O magari non fa neanche distinzione, a
lui serve soltanto una manom per guarire e basta. E poi per quale
motivo non gli piacciono? Gli piacciono per caso gli uomini? Oddio.
Meglio togliere sto pensiero dalla mia mente, prima che diventi
un'ossessione. Il film finisce tardi, vista anche la pubblicità.
<< Ha fame? Le preparo qualcosa da mangiare? >>
<< Ho un certo languorino, in effetti. Un panino come quello di
sto pomeriggio sarebbe gradito >>. Mi sorride affascinante come
sempre. Mi avrebbe ucciso. Me ne vado in cucina a fargli il panino.
<< Se vuole qualcosa, se la prenda pure! >> mi urla dal
salotto. Ci mancherebbe anche. Mi prendo una fetta di prosciutto crudo,
senza pane. Gli porto il panino.
<< Mi dispiace di farla faticare così tanto ed eviterei se potessi >>
<< Non si deve preoccupare, per me è un piacere, davvero >>
<< Ne sono felice >>. Durante la serata non parliamo molto:
è molto preso dalla tv o almeno, è quello che vuole far
credere. All'improvviso, guarda l'orologio del salotto.
<< Io vado a letto, se vuole resti pure alzata >>
<< Oh, no! Ho molto sonno, Jason. Dormo sul divano? >>
<< E' scomodo dormire sul divano. Dorme con me, nel mio letto.
Tanto è grande >> e lo aiuto ad andare in bagno, a lavarsi
i denti e il resto.
<< Mi lasci >> e obbedisco. Che vuole dimostrare?
Dall'armadio prende un enorme felpa, col cappuccio, senza cerniera.
<< Questa potrebbe andare bene? >> e me la fa vedere. Tutto ciò che è suo mi va bene.
<< Ce la fa a svestirsi e a rivestirsi? >> chiedo.
<< A svestirmi sì, a vestirmi no >>. Ci giriamo di spalle entrambi. Io un'occhiatina gliela do sempre.
Mi metto l'enorme felpa di Jason, ma è comodissima.
Si gira verso di me, in mutande.
<< Oh, le sta benissimo, Principessa >>. Co...co...cosaaa?
<< Come mi ha chiamata? >> dico. Sono senza parole.
<< Principessa Blanche....lo so che è lei... >>
<< Ma come fa.. >>. Mi sorride beffardo.
<< A saperlo? >>
<< Ma dai? >>
<< Eheheh...ho le mie fonti...mi aiuti, forza >>.
Obbedisco. Mettergli il pigiama non è cosa facile. Ho paura di
lui, all'improvviso. Non può saperlo così. No.
<< Grazie >> mi dice, malizioso.
<< Oh, la smetta! >> e ci sdraiamo entrambi sul letto. << Domani, ho il ballo >>
<< Come fa a saperlo? >> mi chiede.
<< Ehhehhe...ho le mie fonti >>. Bello mio!
<< E ci deve andare, giusto? >>
<< Esattamente >>
<< Bhè, verrò con lei: da solo qui non ci sto. Buona notte >>. E spegne la luce.
Ciaoo! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! E' uno dei più importantiii! Bacioniii! =
)
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Capitolo 11 *** Sospetti e preparazioni grandiose ***
maryblanche 11
Allora,
ciao a tutte! Scusate immensamente per il ritardo, ma sono molto
impegnata!* Allora, sicuramente vi sarete chieste come fa Jason a
sapere la vera identità della principessa: O.o! Bhè...lo
scoprirete presto, anche se comincio a credere che Jason non sia tanto
normale. O.o. Continuate a seguirmi, bacioni!!*P.S= ringrazio chi mi ha
messo tra le preferite e chi tra le seguite. Baciooo!* =)
Capitolo 11: Sospetti e preparazioni grandiose
Le luci sono spente. In
tutta la casa. Sento i sospiri di Jason accanto a me, ma non sta
dormendo per niente. Io non riesco a vederlo, non riesco a vedere
niente e lui, spero, non riesce a vedere me. Mi ha chiamata
"principessa". Come fa a saperlo? Magari gliel'ho fatto capire io, in
qualche modo. Magari è lui quello troppo intelligente. Come ha
fatto? E poi vuole venire al ballo con me. Con me. E viene soltanto
perché non vuole rimanere....SOLO!
<< Jason? >> lo chiamo. Magari è ancora sveglio.
<< Sì, principessa? >>. Continua, eh?
<< Per favore, la smetta >>. Sono girata verso di lui.
<< Di fare che? >> chiede, beffardo. Mi immagino il suo sorrisetto.
<< Di chiamarmi in quel modo >>
<< E perché? >>. Sembra confuso. Adesso la confusione gliela faccio passare io.
<< Non...mi piace >>
<< E perchè? >>. Mi sembra di stare con un bambino stupido di cinque anni.
<< Perchè no! E la smetta! >>
<< Comunque...che vuole? >>
<< Sapere come ha fatto a scoprire la mia verà
identità >>. Silenzio di tomba. Non vuole rispondere, come
sempre. Io però DEVO avere una risposta.
<< Un giorno glielo dirò, è una promessa >>
<< Prome...sso? >>
<< Assolutamente >>
<< E' sicuro di voler venire con me al ballo? Nelle sue condizioni...>>. Si alza e si mette seduto.
<< Ascolti, signorina, io voglio venire al ballo con lei
perché non riuscirei a stare solo conciato così.
Però, in altre circostanze, mi farebbe piacere rimanere solo.
Contenta? >>. Ehi, bello, si calmi!
<< Sì, ma stia calmo >>
<< Sì sì. 'Notte >>
<< Buona notte >>. Non sono assolutamente e dico,
assolutamente, abituata ad essere trattata così. Al palazzo
tutti mi trattavano con grande gentilezza, ma qui non siamo al palazzo,
cara! Mi giro su un lato, dandogli le spalle e cercando di
addormentarmi. Mi sento trascinare via.
<< Ahia ahia ahia! >> sento sussurrare qualcuno. E' Jason. Guarda l'orologio. Cinque del mattino.
<< Jason?!?!? Come sta? Che posso fare? >> dico e mi alzo in piedi.
<< Se ne vada! >> mi urla addosso.
<< Non posso! >>. Sono dalla sua parte di letto. Ha gli
occhi chiusi. Prendo le pomate e il resto dal bagno e, velocemente,
torno in camera. Nel frattempo, Jason ha aperto gli occhi e ora mi
guarda.
<< Dove è che gli fa male? >> chiedo, con estrema
calma. Mi indica il braccio destro, con il dito della mano sinistra. E'
sulla spalla, inizio braccio. Il taglio, però, si estende quasi
fino all'avambraccio. Prendo del disinfettante e una garza.
<< Le brucerà un po' >> lo informo, guardandolo. Invece di mettersi ad urlare, sorride sofferente.
<< Sa, sta guarendo a velocità impressionante >> gli dico e ciò è vero.
<< Davvero? >>. Sembra quasi che abbia perso la voce.
<< Davvero. Non le mentirei mai >>
<< L'ha già fatto >>. E quelle parole, fanno più male di un colpo al cuore. Gli sorrido tristemente.
<< Le prometto una cosa, Jason: non le mentirò più.
Mai più. >>. Mi guarda, con un'espressione del tutto
ingenua.
<< La ringrazio. Ascolti, ma davvero è così? >>
<< Sì, è quasi come nuovo. Magari i dolori interni
resteranno ancora per un po', ma direi che sta guarendo. >>
<< Che bella notizia >> dice, sorridendo realmente.
<< E mi dispiace di averla svegliata ad un'ora così
>>
<< Si figuri >> gli rispondo. Gli accarezzo le guance, anche esse segnate. << Vuole fare colazione? >>
<< Oh sì >> e cerca di alzarsi. L'aiuto. << Prima, dovrei andare in bagno >>
<< Ce la fa da solo? >>. Mi guarda con espressione un po'
maniaca. Per favore, dimmi che significa che ce la fa da solo! <<
Oh sì.... >>. Io lo aspetto fuori dalla porta, anche
perché anche io ho una cosa urgente da fare. Dopo pochi minuti,
esce.
<< Ci deve andare lei? >>
<< Sì!!!!!!!!! >> e me ne scappo dentro. Quando riesco, Jason lo trovo in cucina. Mi avvicino.
<< Che fa? >>
<< La colazione >>. Ci sono bustine di tè
dappertutto due tazze. Una tazza è rosa, di porcellana, con dei
cuoricini rossi. Non credo che sia sua. L'altra è azzurra, con
delle nuvolette bianche. << Si sieda sul divano, io arrivo
>>
<< Ma ce la fa? >>
<< Sto guarendo >> e poco dopo arriva. Con mia estrema
sorpresa e sospetto, lui prende quella rosa. Non mi azzardo a chiedere
niente. Il tè è buono.
<< Ascolti, per il ballo.... >> inizio io.
<< Sì? >>
<< Il ballo è alle 20.30, lo so perché lo fanno
sempre a quell'ora. Lei, pensa di esserci o non ce la fa? >>
<< E' la terza volta che me lo chiede: sì, ci sarò! >>
<< Va bene, scusi. Ma lei,come ci arriva? >>
<< So dov'è il palazzo! >> mi esclama addosso. Calmo.
<< Ma come ci arriva? Fa fatica a muoversi! >>
<< Prenderò un taxi >>. Giusto, un taxi.
<< I soldi...ce li ha? >>. Sembro una madre estremamente protettiva.
<< Ma non si preoccupi. C'ho tutto! Invece lei, a che ora deve andare? >>
<< A mezzogiorno >>. Spalanca gli occhi. Mi fa un po' paura.
<< Mezzogiorno? E il ballo è alle 8 e 30 >>
<< Ma sì! Prima dovrò subirmi l'urlata pazzesca di
mio padre e mio madre, l'unica volta che li vedo, praticamente
>>. Mi sorride tristemente. << Poi ci mettono 55 ore per
prepararmi! Trucco, stilista, manicure, pettinatura...blablabla!
>>
<< Ah! Irriconoscibile! >> mi esclama.
<< Ma scusi, lei comunque resterà solo! >>
<< Giusto >>. Ci pensa un attimo. << Me ne vado da Ronald. Abita a... >>
<< Central Park >> continuo io.
<< Come fa a saperlo? >>
<< Ci ho chiacchierato un po', J-W! >>. E' il nome con cui
lo chiamavano sempre. Guarda la tazza, con un sorriso imbarazzato.
<< J-W...qualche volta, nella banda mi chiamavano
così....ogni volta, mi sentivo forte, potente, invincibile...ma
sono tutte chiacchiere ormai. >>
<< Le dispiace parlarne, Jason? >>
<< Sì: mi sembra di avere perso i miei frateli...bastardi ma sempre fratelli >>
<< Ed è colpa mia >>. Comincio a sorseggiare la mia tazza bollente.
<< No >> e mi guarda, con un sorrisetto. << Diciamo
solo che il suo istinto di sopravvivenza si è un po'....è
un po' diminuito >>
<< Ah...non ho mai avuto questo istinto. Sono sempre stata con le mie guardie >>
<< Capisco. Che cosa le ha detto Ronald? >>
<< Non mi ricordo. Però, ha parlato bene di lei. E' una persona così bella >>
<< Assolutamente. Non si merita tutto questo >> mi dice,
guardando la sua tazza. Accende la tv ed entrambi guardiamo un
programma televisivo, bho, di polizia. Carino. Il programma finisce
alle 8. Ci andiamo a vestire. Dalla mia borsa tiro fuori il vestito di
ricambio. Ci giriamo entrambi di spalle. Io mi metto il mio vestito e
le mie scarpe.
<< Con che cosa si vuole vestire? >> chiedo, raggiungendo l'armadio.
<< Mha, pensavo a qualcosa di comodo >>. Tiro fuori una
magliettina a maniche corte grigia, molto bella, secondo me. E poi un
paio di JEANS blu.
<< Perfetto! Il suo gusto sta migliorando, Blanche >>
<< Grazie >>. Mister J-W ha ancora qualche problema a
vestirsi e io nessuno ad aiutarlo. Decido che la maglietta, anche se
non camicia, è perfetta, perchè così si abitua.
Ovviamente, i pantaloni,sono la parte più difficile,
perché è una tentazione immensa.
<< Grazie 1000 >>
<< Figurati >> gli rispondo.
<< Che vuole fare, adesso? >> mi chiede. Già, che cosa voglio fare?
<< Sa, sono molto stanca, e chissà a che ora finisce stasera il ballo... >>
<< Oh, certo. Anche io dovrei riposarmi un po' >> ed
entrambi ci buttiamo sul letto. Lui si mette a leggere una rivista di
automobili, io invece penso. All'improvviso,distoglie lo sguardo dalla
rivista e lo posa su di me.
<< Non riesce a dormire perché ci sono io? Vuole che me ne vada? >>
<< No, no,assolutamente! Stia qui! >> gli rispondo. Chiudo gli occhi e bho...la rivista di automobili sparisce.
<< Blanche, Blanche! Sono le 11 e mezzo! >>. Apro gli occhi, disorientata.
<< Grazie di avermi svegliata. Come sto? >>. Mi guarda, trattenendo una risata.
<< Rida pure >> e obbedisce.
<< Il pettine è in bagno >>. Mi guarda il vestito e
lo seguo: è tutto stropicciato. << Il mio vestito? Che
è successo? >>
<< Bhè...diciamo che si è mossa molto >>
<< Capisco >> e me ne vado in bagno. Quasi, quasi, urlo.
Sembro una pazza. Con pettine e spazzola, risolvo tutto, però.
Poco dopo, ci incamminiamo verso Central Park.
<< Ehi Ronald >> saluta Jason.
<< Ciao >> saluto io.
<< Ehi, ragazzi! J-W! >>. E' felicissimo di vederci.
<< Presente! >> risponde Jason e si siede.
<< Come mai qui? >> chiede e ci guarda entrambi.
<< Ho bisogno di compagnia, lei deve andare via >>
<< Per la compagnia io ci sono sempre! >>
<< Bene. Io adesso vado. Ci vediamo stasera. Non manchi, la prego
e arrivi puntuale! >>. gli dico io. I maschi non arrivano
mai puntuali.
<< Sì sì >> risponde lui, vago.
<< Arrivederci >> saluto io, per l'ultima volta e mi
incammino verso il mio palazzo. Non ho più bisogno di fingere
ormai. Entro dall'entrata principale e aspetto impaziente la mia
punizione. L'urlata dei miei dura trequarti d'ora, pregandomi di non
ripetere più una cosa del genere.
<< Madre, Padre...ve lo prometto.... >>. Le promesse, si
mantengono. Io, sono una Principessa, anche se non vorrei esserlo, ma
lo sono. Punto e basta. E ciò che sono non lo posso cambiare.
Vado in camera mia e, sul mio letto, è disteso un vestito a dir
poco spettacolare. Sembra quasi da sposa, ma non mi pare che nei miei
programmi ci sia quello anche di sposarmi. Hahha. Il vestito mi
piace un sacco, ma veramente tanto tanto. Bussano alla porta. 1-2-3....
<< Avanti! >>. E' Celestine, con il Ministro e lo stilista.
<< Principessa! >> esclamano all'unisono. Sì, sono sorda.
<< Eccomi >>
<< Ma dov'è stata? Dove ha passato la notte? >>
<< Questo non ha importanza >> e mi siedo sul letto,
accanto al mio meraviglioso abito. Loro sono in piedi, davanti a me.
<< L'importante è che io sia qui. E vi prometto una cosa,
la stessa che ho promesso alla Regina e al Re: non lo farò
mai più >>.
<< Meno male, Principessa Mary Blanche, signorina.
Perché non ho avuto nessuno da vestire! E ho dovuto fare tutto
da solo! >> esclama De George.
<< Arrivederci Principessa...ci vediamo al ballo di stasera >> e Celestine e il Ministro fanno un profondo inchino.
<< Buon Lavoro, De George >> augura il Ministro e poi se ne vanno entrambi. De George mi guarda.
<< Io penso che lei abbia già avuto modo di notare il suo
vestito. Questo, però, è solo un esempio...Ne ho tanti in
serbo per lei! >>
<< Oh no! Questo è perfetto...Con che cosa lo vorrebbe
abbinare? >> chiedo io. Si avvicina al mio armadio ed entra
dentro. E' più grosso della stanza, quasi.
<< Bene >> ed esce fuori con un paio di scarpe. << Le
faccio una piccola descrizione di queste >> e me le fa vedere.
<< Il tacco non è tanto alto, ma non è neanche
striminzito. E' un bel tacchettino, sì. Sono fatti di un
bellissimo tessuto, non sono aperte sul davanti, come piacciono a lei,
e hanno un fiocco, non proprio sulla punta ma quasi. E per finire sono
di un bellissimo color bianco crema, vaniglia. Sono molto portabili,
principessa >>
<< La ringrazio, signore. Sono a dir poco stupende. Aveva
programmato qualcos'altro, per caso? Una seconda opzione in fatto di
scarpe? >>
<< Bhè...avevo progettato un altro paio, prima di queste.
Sono sempre col tacco, ovviamente, ma fanno più sere d'estate...
>>. Le chiare sere d'estate, il mare, i giochi e le fate...
<< Fa niente...me le faccia vedere >> e le tirò
fuori dall'armadio. Sì, fanno proprio sere d'estate. Non sono
quelle che si usano in ufficio, ad esempio. Quelle classiche. Sono
sandali argentati con il tacco e la struttura è in argento
brillantinata. Stupendi anche questi, ma i sandali non mi piacciono un
granché. << Bellissimi, davvero. Io, però,direi che
sarebbero meglio i primi che mi ha fatto vedere >>
<< Sono assolutamente meglio i primi che le ho fatto vedere, Principessa! Andiamo avanti? >>
<< Assolutamente >> rispondo.
<< Bene. Come accessori pensavo a qualcosa di semplice e di
romantico. Come dei cuori >>. Dalla sua borsa tira fuori una
scatola di raso blu, abbastanza capiente. << Ecco >> e mi
fa vedere. All'interno c'è una semplicissima collana con un
ciondolo a forma di cuori, di diamanti. Il bracciale è triplo,
con perle il primo e diamanti il secondo e il terzo. Come ciondolo
c'è sempre un ciondolo a forma di cuore, argentato. L'anello non
centra niente con i cuori, ma è un anello argentato, con la
pietra in madreperla. << Come le sembrano? >>
<< Oh, sono senza parole! >>
<< Mi fa molto piacere! Come borsetta, sa, ci vuole sempre, non
ne potevo scegliere di più semplici: eccola >> e,
sempre dal mio armadio, tira fuori una borsetta, abbinata perfettamente
alle scarpe e piccola. Stupendamente bella. << Allora? >>
<< E' il mio stilista preferito >>
<< Oh, grazie 1000! Sono DeGeorge, infatti! >>
<< Hahaha, lo so! >>
<< E per finire, il diadema! >> e me lo fa vedere.
Mammaaaa! Rimango a bocca aperta. << Bhè, signorina. Io
spero che le sia piaciuto tutto! >>
<< Ma certo! >>
<< Ah, quasi mi dimenticavo! Ho pensato anche a dei guanti,
ovviamente bianchi e ovviamente facoltativi, che ne pensa? >>
<< Mi piacciono molto i guanti. Ma lunghi o corti? >>
<< Lunghi >>
<< Perfetto >> dico. Sono molto contenta.
<< Io, comunque, torno dopo che ha finito con tutto! A
rivederla... >> e fa un profondo inchino, prima di uscire. Io
comincio a provarmi i gioielli, le scarpe, la borsetta e poco dopo
entra la parrucchiera.
<< Buongiorno >> dice entrando e si inchina. Annuisco e si rialza.
<< Buongiorno >> dico, sorridendo.
<< Possiamo iniziare? >>
<< Certamente >> le rispondo e mi siedo al mio solito
posto, davanti allo specchio. << Ha già pensato a
qualcosa? >>
<< Assolutamente. Ci ho pensato un pochino e deve essere qualcosa
inerente anche al vestito e ai suoi accessori. Con questo vestito
>> e indica il letto << non potrebbe mai stare bene uno
chignon. Ma dei capelli lisci sì. Magari mossi e qua >> e
mi punzecchia il centro della testa << ci metteremo il diadema.
L'ho già visto e devo dire che DeGeorge a superato se stesso.
Comunque. Sotto ci metteremo anche un sottile, ma forte, cerchietto
trasparente, per far riuscire la pattinatura e sopra il diadema.
>>
<< Oh, grazie! >>
<< Prego. Iniziamo >>. Mi lava i capelli, dolcemente, poi
me li asciuga con un calore pazzesco che sembra che mi voglia
uccidere. Poi con l'arricciacapelli inizia ad arricciarmeli, ma
molto leggermente, infatti risultano mossi.
<< Le piace? >>. Assolutamente, incredibilmente, spettacolarmente stupendaaaaaaaaaa!
<< Oh, è fantastica. Grazie >> e sorrido pazzamente.
Inizio a giocare con i miei capelli e poco dopo, arriva la truccatrice.
<< Salve >> mi dice sorridendo e si inchina.
<< Salve >> ricambio il saluto.
<< Oh, ma come sta bene, Principessa! >>
<< La ringrazio. Iniziamo? >>
<< Certamente >> e comincia a tirare fuori i suoi trucchi e il resto.
<< Ha già pensato a qualcosa, truccatrice? >>
<< Mmmm...volevo aspettare di vedere l'acconciatura e il vestito prima... >>
<< Certamente >>. Osserva per qualche minuto un punto
indefinito nella stanza. Poi il suo sguardo balza di nuovo su di me e
poi sul vestito.Poi le si illuminano gli occhi e cerca qualcosa tra i
suoi trucchi.
<< Ha...trovato qualcosa? >> chiedo. Mi guarda sorridente.
<< Sì, ho trovato il colore che fa per lei >>
<< E cioè? >> chiedo. Sono così eccitata.
<< Il rosa opaco >>
<< Rosa opaco? Con il bianco e con la mia pettinatura? >>
<< Non fraintenda, signorina. Non intendo esagerare: ne
metterò poco, così che si veda, ma così anche che
non si veda. Capirà quando avrò finito. Pronta? >>
<< Prontissima! >> e chiudo gli occhi. La sento mettermi
del rossetto. Eh già, non posso usare il lucidalabbra. Poi
qualcosa sulle guance, il fard, penso. Poi sugli occhi mi mette
l'ombretto e mi passa sopra la matita. Sulle ciglia del mascara. Adoro
il mascara e la matita. Apro gli occhi. Sono diversa, più bella
quasi. E mi piaccio molto. Il rossetto è rosa opaco, bellissimo,
il fard è rosa, la matita sulla palpebra è bianca, il
mascara è normale, cioè nero, l'ombretto è rosino.
Bellissimo.
<< E' davvero magico, grazie! >>
<< Grazie a lei. Ci vediamo principessa >> e si inchina,
prima di uscire. Comincio a guardarmi su ogni lato. Sono perfetta.
Arriva la tipa della manicure.
<< Buongiorno Principessa! >>
<< Buongiorno signora! >>
<< Noi non ci siamo ancora presentate: io sono la signorina Bell. >>
<< Principessa Mary Blanche >>
<< Oh, che nome sublimee! Iniziamo? >>
<< Quando vuole >> le rispondo. Mi fa rilassare e
all'improvviso si sente una musichetta molto movimentata, in cui uno
strambo canta e non si capisce niente.
<< Che musica è? >>
<< Rap >> mi risponde e comincia a cantare qualche
passaggio. Ed io, che ascolto musica classica perché mi fa
rilassare. << Rap? Il diminutivo di cosa? >>
<< Di Rap, principessa >>. La signorina continua a
masticare una gomma. << Ascolti Mary, le unghie gliele limo e poi
ci passo lo smalto trasparente, intesi? >>
<< Intesi >>
<< E poi ci passo il gel, intesi? >>
<< Intesi >>
<< Inizio >> e comincia a lavorare. Questa donna è
proprio strana e non mi ispira fiducia neanche a pagarla. Però,
quando ha finito, il risultato è ottimo.
<< Bellissimo >>. Per la prima volta, sorride decentemente.
<< Oh, grazie. Ora scappo >>. Si inchina e se ne va.
Comincio a mettermi il vestito, impresa molto difficile, devo
ammettere. Mi infilo le mie scarpe meravigliose. Mamma mia. Mi infilo i
guanti e poi mi metto il bracciale e l'anello.
Bussano.
<< Avanti! >>. E' lo stilista, insieme a Celestine.
<< Oh mamma! Ma lei è bellissima! >>
<< Grazie 1000! >> rispondo. Lo so.
<< Celestine, a lei l'onore di metterle il diadema >> le
dice lo stilista. Celestine sorride e le rughette che ha sul viso la
rendono ancora più bella. Mi mette il diadema con molta
delicatezza.
<< Possiamo andare? >> mi chiede DeGeorge.
<< Assolutamente >> rispondo e lascio la mia stanza, ma
prima prendo la borsa. Percorriamo i lunghi corridoi, finché non
arriviamo davanti al portone semi chiuso, dal quale,però, riesco
a scorgere i miei genitori. Chissà se è lì,
chissà se è lì, chissà se è
lì....
Allora, ciao a tutte! Spero che il cap vi sia piaciuto. Ho qualche sorpresa per voi.
1) Se volete vedere i vestiti e
gli accessori di Blanche, andate qui:
http://www.polyvore.com/lt_mary_blanche_al_ballo/set?id=14727490
(in alto a destra c'è la foto di una ragazza:
quella è come dovrebbe essere Blanche, solo con i capelli
più lunghi)
2) Se volete vedere l'acconciatura di Blanche andate qui:
http://www.polyvore.com/acconciatura_lt/set?id=14870575
(la modella è molto bella, a parer mio)
3) Se volete vedere i trucchi di Blanche, andate qui:
http://www.polyvore.com/make_up_in_pink_lt/set?id=14871476 (adoro i trucchi)
Io spero che vi sia piaciuto sia il capitolo che il resto. Fatemi sapere. Un bacione!
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Capitolo 12 *** Verità alla luce ***
maryblanche 12
Allora, ciao a tutte!
Prima di tutto, vorrei ringraziare i 6 preferiti (wow) e i 10
seguiti (doppio wow!!!!!) Poi rispondo, ovviamente, all'unica
recensione, da parte di TheDreamerMagic: Grazie 1000 di
tutto!!!!!!!!!!!!! Baciiii!
Ora, possiamo partire anche con la storia..... Baciiii!
Capitolo 12: Verità Alla luce
Il ministro si fa avanti.
<< Signori e signore, sono lieto di presentarvi la Principessa
Mary Blanche! >>. Entro nel salone. Si sentono solo i miei
tacchi. Cammino nel corridoio che si è aperto in mezzo alla
folla. A scortarmi ci sono le mie due guardie, Jim e Fred. Lo stilista
e Celestine ci seguono, eleganti come sempre, per poi fermarsi e
mettersi all'inizio della folla. Arrivata davanti ai miei genitori,
faccio un profondo inchino, salgo i tre scalini e mi siedo sul trono,
in mezzo ai miei genitori. Le guardie stanno indietro, senza parlare,
senza alcuna emozione. Sono costretta ad ammettere che da piccola
credevo che uno dei due fosse l'uomo nero. Sigh. Mia madre è
vestita benissimo, come sempre: un vestito azzurro, quasi da
Cenerentola, forse troppo adolescenziale per lei, ho sempre pensato
così. Però le sta di un bene.
<< Vi do il benvenuto al
secondo ballo della città Statunintese New York City >>
annuncia mio padre, senza alsarsi dal trono. Secondo tradizione, dovrei
iniziare le danze con il Ministro. Il Ministro, bravo come sempre, si
avvicina, si inchina e mi offre la mano. Chissà se lui
c'èèèè, chissà se lui
c'èèèè! Nessuno sta ballando ancora, quando
il ministro, dopo circa venti giri della sala, mi riporta al trono. La
folla è ancora tutto al suo posto. All'improvviso, dal corridoio
che si è aperto tra la folla, si vede arrivare un giovane,
capelli castani spettinati, occhi azzurri e con la camicia fuori dai
pantaloni, la giacca un po' troppo a destra e la cravatta sbilenca. I
pantaloni e le scarpe sono l'unica cosa a posto. Ma è.. . . . .
. . . . . Jason?!?!?!?!'? Oddio mio.
Il giovane si inchina profondamente,
è già qualcosa. Io sono in imbarazzo per lui, ma anche
estremamente divertita. Non si è mai presentato un personaggio
come lui a Palazzo.
<< Signori >> inizia il
giovane, guardandomi con un sorriso appena accennato. << Gradirei
ballare con la Principessa. E possibile? >>. Almeno è
educato, l'unica cosa. I miei genitori si guardano male.
<< Oh, lo chieda a lei
>> risponde mia madre. Evitate le brutte figure. << Ma
prima, potremmo sapere il suo nome, signore? >>
<< Certamente. Il mio nome
è William Collins, signori. Figlio dei più grandi
politici inglesi. Sfortunatamente, per un imprevisto di cause
lavorative, non sono potuti venire stasera. Le augurano i migliori
omaggi, Vostra Altezza >>
<< Ricambiati >>
risponde mio padre. <<. Mi accorgo solo ora che "William"
è ancora inchinato. << Mary Blanche....che cosa rispondi
al signor Collins? >>.
Guardo il signor Collins fisso negli
occhi. << Mi piacerebbe ballare con lei immensamente, signore
>> e gli offro la mano. La prende con molta dolcezza. Lascio la
borsetta e ci buttiamo in pista.
<< Allora.....devo dedurre che
questa sia la sua vera natura, Mary Blanche? >>. Fa subito lo
spiritoso: peggio che andare di notte.
<< Evidentemente. . .
>> rispondo. I maschi!!<< Perché non ha usato
il suo vero nome? >>. Sono curiosa. Sospira: crede che sia ovvio.
<< Jason è troppo da popolano...da povero.. >>. No.
<< Non è vero...a me piace il suo nome, Jason >>
<< Grazie, Mary Blanche >>
<< Prego. Non si poteva vestire decentemente? >>. Mi guarda
socchiudendo gli occhi. Si ferma in mezzo alla sala, cosa che non
dovrebbe mai fare nessuno, e si sistema la camicia, la cravatta e la
giacca.
<< Lei invece è bellissima stasera >>. Se lo avessi saputo prima....Arrossisco velocemente.
<< Grazie...ma lei comunque resta un pazzo da legare >>
<< Può darsi....ma rimango simpatico, no? >>. E bellooo!
<< Sì, assolutamente >> e gli metto le mani nei
capelli, almeno per aggiustarlo. Sono pieni di gel. Meno male che ho i
guanti.
<< Non si azzardi a toccare i miei capelli, sa! >>
<< Oh, pardon! >> esclamo.
<< Lei e i suoi modi di fare francesi! >>. Ma che problemi ha?
<< Ma cosa c'è?? >>. Sono un po' seccata: come
io rispetto i suoi modi americani, lui dovrebbe rispettare i miei
francesi.
<< Mi scusi tanto, Principessa.... >>. E un mano se la
mette sopra i capelli: sembra disperato. Lo è davvero tanto.
<< Mi dica...che cosa c'è che non va? >>
<< Le spiegherò tutto. Promesso >>.
<< mmmm >>. Non sono convinta al 100%. Intanto il valzer è finito ed è ora di cambiare partner.
<< La riprendo al prossimo giro >> mi dice. Missà
che ha visto tanti film. Mi prende un tizio, ben vestito, ma con un
alito degno di uno Yeti. Almeno sorride felice. Ricambio il sorriso, ma
intanto cerco di vederlo: nessuna traccia di lui. E' ora di cambiare e
mi prende al volo, quasi.
<< Dove sei finito? >> gli chiedo. Stringe le mie mani
ancora più forte. Non risponde. Sgrana gli occhi, verso il
pavimento. << Jason, che c'è? >> chiedo di nuovo.
Guardo l'orologio. Sono le nove e dieci. Il tempo scorre lento. Molto
lento.
<< Se io gli dicessi che non sono quello che crede...ci crederebbe? >>. Ma...
<< Io non so niente di lei, Jason! Non so niente! >>.
<< Va bene. Le spiegherò anche questo....Giuro >>
<< Non ho bisogno delle sue promesse, Jason >>. Forse il mio tono è troppo volgare e il significato ambiguo.
<< Io voglio essere una persona migliore Blanche >>. Ma a
quel punto mi prende qualcun'altro e non riesco a tornare da lui per il
resto della serata. Tutti quei punti di domanda...che situazione
brutale!
Sono le 11 di sera, ormai. Il ballo finisce a mezzanotte, ma non posso
continuare. Non così almeno. Chiedo scusa a tutti e me ne vado
in camera, seguita da Celestine, Il ministro e lo stilista, insieme
alle mie guardie, ovviamente.
<< C'è qualche problema, Principessa? >> mi chiede
il Ministro, preoccupato. Guardo le guardie. Inespressive, come sempre.
<< No...solo giramenti di testa.... >> rispondo, facendo la confusa.
<< L'ultima volta che si è sentita male, è scappata
da palazzo, passando la notte chissà dove >> dice severa
Celestine. Ho sempre odiato quel tono di voce.
<< Vi ho già promesso...adesso, per favore, buonanotte e
non entrate nella mia stanza per nessuna ragione, ve ne prego. Voglio
restare da sola. Se è una questione di vita o di morte, bussate
tre colpi >>. Assolutamente da sola.
<< Buonanotte >> rispondono all'unisono, comprese le
guardie. Entro in camera mia. Troppi punti di domanda e di esclamazione
mi imbottiscono la testa e quasi non c'è più spazio per
il loro creatore. Troppe frasi sospese...troppo di tutto stasera.
Qualcuno bussa....alla finestra? E quel qualcuno entra....
<< Jason, che ci fa qui? >>. Sono sbalordita.
<< Le devo spiegare >> e comincia a litigare con la cravatta. << Come si toglie sto affare? >>.
<< Aspetti, arrivo io >> e l'aiuto. Non è
complicato. Per un maschio, però, qualsiasi cosa che indossi
è complicato.
<< Grazie >>
<< Come ha fatto ad arrivare? >>. E' difficile.
<< Con un sacco di male e logica >>. Si massaggia le braccia. Mi sorride. Ricambio.
<< Mi devo svestire >> e mi incammino verso il
separè. Lascio cadere il vestito prima del previsto, restando in
biancheria intima in mezzo alla stanza. Non voglio guardarlo in faccia
in questo momento. Sarebbe troppo da sopportare. Capisco subito che
è un momento importante. Non so per quale motivo.
<< Come si chiama? >> mi chiede. Il momento della verità è giunto. Sospiro lievemente, senza girarmi.
<< Il mio nome è
Mary
Blanche Lidia
Audrey Jane Gabrielle Elisabeth, signore >>. E decido di girarmi.
Ha uno sguardo impossibile da decifrare, soltanto di capire che cos'ha
in testa. E'...è....impossibile. E mi fa impazzire questa cosa.
<< Le ho detto che le avrei dato la verità e soltanto la
verità...è una cosa che pulsa nelle vene: prima o poi,
bisogna lasciarla andare...per separare o unire >>. Oh.
Incomincia a togliersi la camicia senza troppe spiegazioni. La lascia
cadere all'indietro. I lividi sono quasi spariti, sono di un colore
più "normale", ma noto qualcos'altro, che prima non avevo
notato. Sulle braccia, sul petto...dappertutto.
<< Che cosa sono quei segni? >> chiedo. Mi
guarda sorridendo. E' crudele. Non ho mai avuto così paura di
lui.
<< Questo vuol dire vivere in strada, Blanche...è il
prezzo da pagare...lei non ha neanche un graffio, neanche uno e sa
perché? L'oro non taglia >>. E quella frase...così
vera...così reale...mi fa venire voglia di piangere.
<< Chi le ha fatto quelle cicatrici? >> e si tira
giù anche i pantaloni. E poi qualcos'altro?? Anche le gambe,
invase da lividi recenti, nascondono cicatrici. Sospira, insicuro, o
proprio il contrario. E' difficile.
<< E' sicuro di volermela raccontare, Jason? >>. Mi guarda male.
<< Principessa....la verità mi sta uccidendo...dal primo
giorno che l'ho vista sdraiata sulla panchina a Central Park, ignara,
evidentemente, della signora crudele >>
<< Signora Crudele? >>. Siamo uno davanti all'altra, svestiti, e sembra una cosa quasi naturale.
<< New York City...che cosa se no? >>. Si mette a sedere
sul letto e io lo seguo, mantenendo le distanze. Nonostante la sua
natura misogina, non mi fido.
<< Perché la chiama così? >>. Mi sento
curiosa, in balia, però, di una curiosità proibita e
negativa.
<< Quando ero bambino...io e i miei amici...la chiamavamo
così...sa, sognavamo di diventare la più grande squadra
di baseball americana, peggio dei Red Socks.... ogni santo giorno ci
allenavamo...dalle nove di mattina alle otto di sera, quasi nove. E
giocare a baseball al tramonto, è una cosa che ti rimane nel
cuore. Ti sembra di essere finalmente un uomo...non avevamo le divise,
non potevamo permettercele >>. Io lo guardo del tutto affascinata
dalla sua storia. Della sua realtà. Lo sguardo è puntato
verso qualcosa, ma non riesco a definirlo. << Giocavamo con
i pantaloncini corti, i jeans fino al ginocchio e le maniche corte
>>. Mi indica i segni che ha sul ginocchio. << Giocavamo
per le strade...infastidendo le persone, che ci mandavano a quel
paese...oppure a Central Park...dove ho conosciuto Ronald >>.
<< Lui mi ha detto che la conosce da quando aveva cinque anni...
>>. Lo interrompo.
<< Esatto. Ho iniziato a giocare proprio a cinque anni...gli anni migliori della mia vita... >>
<< I tuoi amici sono la banda.... >>
<< No, per niente. Quelli li ho conosciuti per caso. I miei veri amici...bhè...diciamo
che la signora crudele ha mangiato anche loro...come tante milioni di
persone... >>. Nel suo tono di voce, c'e la paura di ricordare e
io voglio ascoltare ciò che teme più di ogni altra cosa.
<< In che senso? >>. Bingo. Non nel senso buono.
<< L'estate del 2003, li portò via tutti, uno dopo
l'altro...Tutti investiti....Gli unici rimasti eravamo io e Justin. Da
quel momento, siamo diventati un'unica persona >>. Scoppio a
piangere.
<< Come può sopportare una cosa del genere, Jason? >>
<< In questa città...se vuoi essere il migliore...devi
battere il migliore e arrivare all'apice del successo. Devi essere
immortale per non cedere >>. Che metafora interessante.
<< E lei? >>
<< Io...lo sto diventando >>. Non sorride, neanche un accenno. E come si potrebbe?
<< E i suoi genitori? Che dicevano sull'orario? >>. Spero
almeno che questo sia un argomento più gradevole. Invece no.
Colpito nel segno. Bluff. La maschera da quasi immortale svanisce.
<< Mia madre morì, dandomi alla luce... >>. Lo guardo negli occhi. Non piange. Sembra privo di emozioni.
<< E suo padre? >>. Sospira. Con il dito mi indica varie cicatrici.
<< Mio padre, sfortunatamente, è rimasto vivo >>.
Sfortunatamente? << A casa c'era veramente raramente. Le uniche
volte che c'era, era per picchiarmi o prendermi a cinghiate >>.
Osservo le cicatrici, poi, sposto lo sguardo nei suoi occhi. E'
veramente molto bravo a nascondere ciò che prova. Le sue
emozioni.
<< Oddio....Jason.... >>. Mi accarezzò la testa.
<< E non amo le donne perché nessuna potrà essere come lei... >>
<< Sua madre >>. Annuisce. << Era una bella donna, in effetti >>
<< E' una bella
donna! >>. Mi corregge. Devo capirlo. Cercare di capirlo. Non
nasconde niente di malvagio in sé. I miei sospetti erano
infondati, ama sua madre ed è giusto amarla. Lui la vuole
ricordare come se fosse ancora qui con noi. Io che sospettavo
tutt'altra cosa...in realtà, non ci sarebbe nulla di male...ma
la società non è nata per sopportare quel tipo di
relazioni. Guardo il suo corpo affascinata.
<< Era solo un bambino >> sussurro, sul suo braccio destro.
<< Mi dispiace averla turbata, signorina, ma era estremamente necessario raccontarle tutto ciò.
<< Suo padre adesso dov'è? >>. Sorride malefico. Non riesco a capirlo, per quanto ci provi.
<< Morto in una sparatoria il 19 Febbraio 2005 >> e
continua a sorridere crudele, malefico, innaturale. Mi alzo. E' troppo.
Me ne vado davanti alla finestra.
<< Capisco ciò che le ha fatto.... >>.
<< Ne è sicura? >> mi chiede.
<< Assolutamente no, ma cerco di capirla. E' suo padre,
caspiterina! SUO padre! E lo sarà per sempre >>. Non posso
guardarlo in faccia, non...ci riesco. Lo sento alzarsi e avvicinarsi.
<< Lei perdonerebbe un mostro? I vicini mi hanno portato in
ospedale solo quando mio padre se ne è andato...cioè
circa mezz'ora dopo avermi fatto questo >> e si gira, facendomi
vedere la schiena. Aveva una cicatrice enorme.
<< La cinghia >>. Lo immagino dolorante.
<< Esatto. Mi hanno messo i punti >>. Siamo in piedi, uno
di fronte all'altro. Una storia scioccante. Un passato scioccante,
composto dalla morte che non ci doveva essere. E dove, invece, doveva
esserci non c'era e al suo posto la tortura.
<< Ma non l'hanno denunciato? >>
<< Ci hanno provato...ma poi hanno capito che era peggio per
me....mi picchiava >>. C'è un sorrisino sul suo volto, un
sorrisino arreso.
<< La possiamo smettere di parlare di ciò, per favore? Non
riesco a resistere... >>. Mi metto le mani sugli occhi. Mi
abbraccia.
<< Suvvia, Blanche, lei è forte. E' una principessa. Deve
esserlo per il bene del paese >>. E' malizioso e mi vuole
sfidare. Forse non sa che ci si scotta con il fuoco. << Non vuole
raccontarmi qualcosa lei? >>. Mi sdraio sul letto, con lui seduto
accanto.
<< La mia vita è abbastanza prevedibile...due damigelle
costrette ad essermi amiche...una balia che mi tiene dalla nascita...ed
è lei la mia vera mamma. Ogni giorno uno stilista...un
parrucchiere...un truccatore....eventi principeschi a non finire..e non
c'ho mai voglia...vieni di qua...vieni di là....e poi sono
costretta a portare i tacchi dall'età di dieci anni, pensi un
po'! >>. Mi massaggio le caviglie. Mi fanno male. << Sempre
con le guardie di sicurezza..mai un brivido...finché non ho
incontrato lei...si capisce... >>
<< Le porto brividi? >>. Ha le braccia incrociate al petto.
<< Sì...ha fatto tante cose per me... >>
<< E lei per me >>. Sorride attraente. << Bhè..due vite al quanto opposte.... >>
<< Sì >> sussurro, annuendo.
<< Lei riesce a vedere il negativo dentro alla sua vita. Io,
all'interno della mia, riesco a vedere il positivo! >> mi dice,
euforico, mettendosi una mano nei capelli.
<< Lei ottimista...io pessimista >> gli dico. Cerco di
affascinarlo un po', ma non sono per niente brava. Ma forse, una
ragazza di sedici anni solo con biancheria intima addosso, fa il suo
effetto. << Lei prima mi ha chiesto se ci crederei se lei mi
dicesse che non è ciò che penso che lei sia >>.
Faccio fatica a dirlo e a ripensarlo nella mia mente l'istante dopo.
<< Che cosa voleva dire? >>
<< Blanche... >>. Non trova le parole giuste.
<< Abbia il coraggio >> gli sussurro. << Lo trovi >>
<< La mia fedina penale non è pulita >> mi dice. Cooomeee?????
<< Che ha fatto? >>
<< Abbiamo svaligiato banche... >> dice. Mi sento una madre, in questo momento.
<< Abbiamo? >>
<< Io e la mia banda...C'è un motivo per cui siamo tutti fedeli a Luke... >>
<< Perchè? >>. Sono curiosa. Ma anche impaurita.
<< Lui ha pagato per tutti noi...è andato in prigione
>>. Io...proprio...non capisco. Sono nella stessa stanza con un
criminale.
<< Ma non sa che rubare è peccato? >>. Ha qualche problema.
<< Ascolti, signorina, ciò che le ho raccontato sulla
banda è top secret. E se lo dice a qualcuno...bhè...ci
rivediamo tra qualche anno >>. Mi offende. Non ha fiducia in me.
<< Giuro su Dio che non racconterò niente e nessuno >> e mi metto la mano sul cuore.
<< Le conviene sa....Bhè, qui dentro non si usa più
mettersi qualcosa addosso? >> mi dice, battendo le mani. Mi
ricorda un po' un matto.
<< Sììì!! >> esclamo e prendo la
vestaglia da sotto il cuscino. Me ne vado dietro il separè,per
togliermi la biancheria intima...
<< Poteva mettersi la vestaglia anche qui...tanto ormai... >>. Lo guardo, mentre mi vesto.
<< E' più complicato il piano >> gli dico ed esco. Raccolgo il vestito e mi tolgo i gioielli.
<< Wow! Sorprendente... >>. E' una camicia da notte.
<< Sì...molto >> dico, sarcastica. Inarca un sopracciglio.
<< No, intendo dire che quella vestaglia fa troppo mia
nonna...lei la porta piena di rivoluzione...a proposito...se ci beccano
qui, che succede? >>
<< Mi tagliano la testa e lei va in carcere... >> rispondo. Una delle due non sarebbe avvenuta mai.
<< mmmh...interessante...bhè...dove dormo? >> e
comincia a battere le mani, come un forsennato. Calmino. Io,
però, sono felice.
<< Intende fermarsi qui? >>
<>. Giusto.
<< Può dormire sul divano...però l'avverto che
è scomodo quanto un elefante...oppure può dormire sul
letto >>. La proposta mi sembra come minimo attraente. Mi guarda
sospettoso: è vero che è scomodo. Sempre con lo stesso
sguardo, tasta il divano e poi di nuovo il letto.
<< Mamma, se è duro...ci fa mai sedere qualcuno sopra? >> mi chiede.
<< Sì, sì...non hanno il coraggio di lamentarsi
>> rispondo, con il mio sorriso. Con la lingua va a toccarsi la
guancia interna, fino a spingerla fuori e continua a farlo, anche con
l'altra.
<< Va bene, per questa notte dormiremo insieme, solo per questa notte >>
<< Anche la notte scorsa abbiamo dormito insieme >>. Il mio desiderio di lui voleva uscire allo scoperto: stai calmo, piccolo.
<< Sì...va bene...ma... >>
<< Ma? >> chiedo. Riesce sempre a trovare un "ma" anche in queste situazioni.
<< Se ci becca qualcuno? >>
<< Ho pregato di non entrare. Se è una questione di vita o
di morte, bussare tre colpi. In tal caso, lei se ne andrà sotto
il letto. Contento? >>
<< Come un uovo di pasqua.... >>. E' acido e la sua
acidità è contagiosa. Guardo il suo corpo mezzo
nudo...
<< Non ho felpe nè pantaloni maschili elasticizzati... >>
<< Non si preoccupi...ho portato tutto da casa >> e da un sacchetto, estrae la stessa felpa con cui ho dormito io.
<< Perfetto >> esclamo.
<< Ascolti, io non ho sonno....se lei è stanca dorma pure..non le darò fastidio... >>
<< Neanche io sono stanca >>. Ma, accidentalmente,
sbadiglio. Dura circa cinque ora e mezza lo sbadiglio. Mamma mia.
<< Facciamo finta che sia così... >> mi dice,
sorridendo. Ci mettiamo entrambi a letto. << Lei di
solito, che legge? >>
<< Romanzi d'amore e polizieschi >>. Mi guarda male.
<< Perchè mi guarda così? >>
<< Mi dia i romanzi polizieschi. Immagino Agatha Christie >>
<< Indovinato >> rispondo. Inizia a leggere
"Assassinio sull'Orient Express", uno dei miei libri preferiti in
assoluto. Io mi metto a pensare, mentre fisso la copertina
del libro. Ma , all'improvviso, Jason butta il libro per
terra, neanche fosse spazzatura, e mi guarda. Io sono
costretta a distogliere lo sguardo poco dopo: troppo...intenso.
In realtà, sono ancora turbata per una cosa che ha
detto.
<< Mi dica... >>. Come fa a saperlo?
<< E' stata una sua ragazzata quella di svaligiare
una banca, vero? >>. Sospira, prima di rispondere.
<< Sì...anche....ma sono un criminale,
Blanche...cerchi di capire.... Sono qualcosa che non vorrei
essere...ma lo dico con orgoglio..non so perchè
>>. Sembra disperato.
<< Vede Jason, neanche io sono qualcosa che non vorrei
essere...ma lo dico con orgoglio perché sono costretta ad
esserlo...lei può diventare una persona migliore, se
possibile, e dimenticare il suo passato. Vada a
confessarsi: il sacerdote non può giudicarla >>. Non
sembro neanche io.
<< Io non voglio il perdono di Dio, Blanche...in
questa città è come se Dio non esistesse!
>>
<< Se non esiste Dio, non esiste neanche lei, Jason!
Adesso cambiamo argomento...come fa a sapere la mia
identità? >>
<< C'è scritto su tutti i giornali che saresti arrivata.. E una tua foto gigantesca >>
<< mmmh...interessante. Comunque, grazie per avermi
raccontato queste cose, Jason. A proposito: lei va a
scuola? >>
<< No >> . Mi risponde come se fosse la cosa più naturale al mondo. Strabuzzo gli occhi.
<< Nooo? >>
<< No: ciò che può essere imparato, non
può essere insegnato e la vita non si impara a scuola. >>
<< Su questo ha ragione.... >>
<< Lo so >>. Il suo tono è freddo. Ho toccato un
tasto dolente. << E adesso Buonanotte, Blanche >>
<< Buonanotte Jason >>
Allora, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. E' stato molto dura
scriverlo, perché la storia di Jason doveva risultare anche
in un certo modo. Vi saluto. Un baciooneee! <3 <3
<3 <3 <3
P.S= qui c'è il vestito di Jason! http://www.polyvore.com/jason_forever/set?id=14965241
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Capitolo 13 *** Inizio di Una Follia ***
maryblanche 13
Allora,
ciao a tutte. Voglio ringraziare i 7 preferiti e i 11seguiti. Grazie
1000000000!!!* Poi devo rispondere a 2 importantissime recensioni!*
1) Morneeng Yeah: Sai, è
bello vedere come reagiscono le persone alla mia storia e, scusa se ti
prendo, tu ne sei l'esempio. Blanche dovrebbe risultare ingenua
perché praticamente ha vissuto la sua vita chiusa fuori dal
mondo. E New York è una città diversa da quelle che
conosciamo noi. E può risultare viziata per i suoi vestiti, per
come parla o per i pensieri. In realtà, non è quello che
volevo far risultare maggiormente, quanto la sua ingenuità in
tutta la storia. Per quanto riguarda Jason, bhè...è
strano, sì. E la storia che non tocca le ragazze, è tutta
psicologia, la sua psicologia, ci tengo a sottolineare la sua.
Ognuno reagisce in modo diverso alla morte delle persone care.
Forse...Blanche sarà la ragazza che gli farà dimenticare
il suo passato. Lo spero. In realtà, e ti do una piccola
anticipazione, i personaggi cambieranno, forse anche troppo. Per molti
cambieranno in peggio, per altri in meglio. E comunque, certo che mi
sei stata d'aiuto: tutte voi mi siete sempre d'aiuto. Un bacione e
grazie 1000. Goditi il capitolo!* =)
2) leonedifuoco: Grazie 1000. In
realtà sì, credo di aver già qualche idea sulla
lunghezza della storia. Le mie storie non sono tanto lunghe, mai. E'
già tanto se arrivo ai 20 capitoli. Comunque, grazie di
commentare e seguimi sempre sempre sempre!!!! Un bacio!!!
Bene, cominciamo con il capitolo.
Capitolo 13: Inizio di Una Follia
La luce mi da fastidio: possibile che le tende non riescano a fare
il loro lavoro? Il sole è alto nel cielo e molto fastidioso.
Guardo accanto a me: Jason è vestito con abiti diversi da quelli
di ieri e mi guarda con un enorme sorriso.
<< Buongiorno >> mi dice. Ricambio il suo sorriso.
<< Buongiorno. Che ore sono? >>
<< Le 8.30, Blanche >> mi risponde lui, con un lieve
sussurro. Mi tiro su e mi siedo. << Sa, la Regina è malata
>>. Mia madre? Mi giro di scatto verso di lui.
<< Come fa a saperlo? >> gli chiedo.
<< Prima una signora continuava ad urlarlo per tutto il corridoio >>
<< Poteva svegliarmi, Jason! >>. Sì, sono leggermente arrabbiata.
<< Non potevo e non ne avevo voglia: dorme così serenamente che sarebbe un peccato fare il contrario >>
<< Mmmmh...che giorno è? >>
<< Sabato >> mi risponde. Già sabato?
<< mmmmh... Stasera c'è la riunione con i
ministri...c'è ogni sabato. Ma non so se c'è lo stesso,
dato lo stato di salute di mia madre >>. Smette di sorridermi e
diventa immediatamente serio. Fa quasi ridere da serio.
<< Verrà un giorno che smetterà di parlare come un damerino? O come una principessina? >>
<< Bhè...lo sono, Jason! Sono una principessina! >> gli esclamo in faccia.
<< Ma lo è anche dentro? Dentro di lei non esiste la
natura selvaggia e folle di un newyorkese, o di un francese? >>.
Che vuole dire con natura selvaggia e folle di un francese?
<< I Francesi non sono né selvaggi né folli, Jason >>. Ma dai.
<< Non vorrebbe essere la prima francesina ad esserlo? >>. Figuriamoci.
<< Non crede che già lo sia, nel mio interno? Dopotutto,
sono scappata da palazzo e mi sono addormentata a Central Park
>>. Finalmente, mi sento orgogliosa di me stessa per aver fatto
una cosa fuori da tutto.
<< E ne è orgogliosa, Mary Blanche? >>. Da notare il nome intero.
<< Molto >>
<< Sì!! >> esclama e mi abbraccia. I suoi abbracci
sono caldi e belli, quasi un rifugio. Il primo ragazzo che abbraccio.
Il primo ragazzo sotto i quaranta almeno. Vorrei fermare il tempo ed
andare più infondo di un semplice abbraccio.
<< Provo a bussare dalla principessa? >>. E' il mio stilista, fuori dalla porta. Sta parlando con qualcuno.
<< Presto, si nasconda sotto il letto! >> gli ordino, sciogliendo l'abbraccio. Obbedisce e si sentono i tre colpi.
<< Avanti! >> esclamo. Cerco di sistemarmi bene la vestaglia e di essere la più naturale possibile.
<< Buongiorno. Ha saputo di sua madre? >>. Si inchina.
Entra con la sua valigia di cuoio, che non ho mai capito a che serva la
valigia da lavoro per lui.
<< Buongiorno. Ovviamente. Stamattina qualcuno lo ha urlato per tutto il corridoio >> rispondo.
<< Sono davvero dispiaciuto per il fatto. Ora, devo fare il mio
lavoro, però >> e va a cercare dentro l'armadio. Ci sta
per un buon quarto d'ora. Sono stanca di aspettare così tanto
per un vestito! Sono sicura che ogni Newyorkese ci metta due minuti. Se
ne esce con un vestito bianco, molto estivo, e delle scarpe bianche,
ovviamente, munite di tacco 120. Mamma mia, neanche fossi chissà
cosa. Poi un ciondolo a forma di cuore come collana, un braccialetto
con ciondolo a cuore e una borsetta. Particolare che non si può
non vedere, è l'enorma spilla a forma di rosa viola sul seno
sinistro.
<< Bhè...lo sa che sono un tipo romantico >> mi
dice, dopo che l'ho guardato male per la spilla enorme. << Ora la
lascio vestire, fra venti minuti arriverà la parrucchiera
>>
<< Oh, non ce ne è bisogno: mi è rimasta la
pettinatura di ieri ed è stupenda, non vorrei rovinarmela. E il
trucco anche >>
<< Il trucco e l'acconciatura vanno cambiate ogni giorno! >>
<< Senta eh! Non voglio essere scortese con nessuno, ma dica, per
favore, ai suoi colleghi di andare a prendersi un caffè e di
andare a trovare i figli. Giornata libera! Tutto pagato >>. Lo
stilista DeGeorge rimane a bocca aperta e, poi, inchinandosi se ne va.
Mi butto sul letto. Voglio dimostrare a Jason la mia natura folle e
selvaggia, degna di una NewYorkese. Sbuca fuori da sotto il letto.
<< mmmh..molto bene! >>
<< Grazie >>. Prendo della biancheria intima e me ne vado dietro il separè.
<< Ascolti, vorrei aiutarla a vestire. Devo ricambiare il favore >>
<< io mi so vestire da sola, grazie. Lei non era in grado, invece >>
<< Non mi importa. Si metta la biancheria e poi venga fuori
>>. Decido di non perdermi l'occasione: magari iniziamo ad andare
più infondo del bacio. Mi metto la biancheria intima e poi esco
da dietro il separè. Trovo Jason con il mio vestito bianco in
mano. In quel momento, osservo lui com'è vestito. Camicia a
maniche lunghe grigia, jeans e le solie scarpe da ginnastica. Tirate
fuori dal solito sacchetto? Guarda il vestito con sospetto.
<< Cosa c'è? >> chiedo, avvicinandomi. Mi guarda sorridendo.
<< Oh, niente.... Dai, venga >>. Il vestito è facile
da mettere. Però, per mettermelo, Jason dovrebbe toccarmi
dappertutto. Si mette alle mie spalle. Lo mette per terra e mi
metto dentro. Lui comincia a tirarmelo su....arriva al sedere.....sulla
pancia...sui fianchi....e poi sale, fino al seno. Mi tira i capelli
all'indietro e comincia a pettinarmeli con la mia spazzola. Mi viene la
pelle d'oca. Se ne accorge.
<< Cosa c'è? >> mi chiede.
<< Oh, niente...brividi.... >>
<< A 35 gradi Farenheit? >>
<< I brividi non sono sempre causati da freddo >>. Mi giro verso di lui. Non me l'aspettavo così...vicino.
<< sono io? >> mi chiede, buttando la mia spazzola sul letto.
<< mmm...mmm >>. Ha uno sguardo indecifrabile, quasi.
<< Bene >> sussurra. << Ma è tutta sbracciata! >> mi urla addosso.
<< Ah! Mi metterò un bolero, tranquillo! Comunque, grazie
per avermi aiutata >>. Mi mette le mani sulle spalle.
<< Sa, non so perché, ma è stato un piacere
>> dice, sarcastico. Ma lui, non è mica quello che faceva
il misogino con me?
<< Ehi, Mister Misogino... >> incomincio. Voglio vedere la
sua reazione. Alza gli occhi verso di me, in tono da sfida.
<< Non sono un misogino e credo di averglielo spiegato >>
<< Jason, ascolti, lo credo anche io, ma......non capisco come mai è così attaccato a sua madre.. >>
<< Blanche, ascolti lei, invece...mia madre sarà l'unica
donna della mia vita. Non l'ho mai conosciuta, ma mi immagino sempre
che mi parli nella mente, sento sempre una voce femminile nella mia
testa a volte...quando sono arrabbiato, quando sono solo a casa, quando
sono triste..lei c'è sempre con me. Lo so che magari le
può sembrare una cosa strana ma è così...
>>. Mi commuove. E si sbaglia.
<< Non c'è nulla di strano in questo..Almeno qualcosa in comune l'abbiamo >>
<< Bhè....sua madre la vede, qualche volta >>
<< Soltano per urlarmi in faccia e per i balli e basta. Non ci parliamo mai >>.
<< Già >>. Qualcuno, all'improvviso, bussa alla porta. Jason si nasconde.
<< Avanti! >> esclamo.
<< Più forte no? >> mi chiede, da sotto il letto.
<< Zitto >>. E' Celestine e il Ministro.
<< Salve >> saluto io.
<< Buongiorno >> e si inchinano. << Ascolti, avrà già sentito la spiacevole notizia... >>
<< Assolutamente >>
<< Bhè...tutti saremo presi con la Regina e abbiamo preso
una decisione: con le guardie e solo con loro, può uscire per
New York, intesi? >> mi dice il Ministro. Io intanto quasi
scoppio dalla gioia.
<< Intesi...Grazie 10000!!!!!! >>
<< Prego, Principessa >> e se ne vanno. Jason esce e sorride.
<< Bhè...le guardie diranno qualcosa se ci vedono insieme, secondo me.... >>
<< No, non parlano mai perchè non è il loro scopo. Quindi, si fidi di me.... >>
<< Non mi fido, non ancora almeno. Ma lo prenderò come
sicuro >> mi risponde. Fa il difficile, come sempre. Ma vada al
diavolo.
<< Allora, vuole uscire? >> gli chiedo.
<< Certamente! >>. Mi risponde e sorride malizioso.
<< Ha già una meta? >> gli chiedo.
<< Sì... >> dice misterioso.
<< Bene! Quale? >>
<< Misterooo! >>. Mi metto le scarpe e i gioielli e poi
usciamo, quatti quatti, insieme alle guardie. Devo ammettere che le ho
pagate per mantenere il segreto di noi due. Bisogna essere sempre
prudenti. A New York, specialmente.
Ehi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Un bacio enorme a tutti!
Come sempre, se volete vedere il vestito di Blanche andate qui:
http://www.polyvore.com/summer_dress/set?id=14967418
Se volete vedere quello di Jason, qui:
http://www.polyvore.com/lt_jason/set?id=14967707
Spero vi piacciano! Un bacio enorme a tutti e grazie!
|
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Capitolo 14 *** ....Gelosie e Piaceri.... ***
maryblanche 14
Allora, ciao a tutteee!!!*
Prima di tutto, voglio ringraziare e ci tengo, gli 8 preferiti e i 13
seguiti. Mamma, che emozione...non sto + nella pelle, oramai....Poi
voglio rispondere alle 2 recensioni lasciate.
Halle_Peppermint : Oh, grazie 1000, davvero. Non me lo dicono spesso.
Io comunque spero che continuerai a seguirmi e un bacione grande
grande. Ciao.
TheDreamerMagic : Grazie. E sì, la nostra Blanche trama
qualcosa, missà. Ma no, stai tranquilla, spero che Jason
smetterà di fare il mammone...lo spero per lui. =).
Eheheh...quando si nasconde sotto il letto è il tocco di classe.
Bacio anche tee!
Okey, basta...incominciamo con il racconto.
Capitolo 14: ....Gelosie e Piaceri....
Stiamo passeggiando per le vie di New York. Taxi che sfrecciano a gran
velocità, auto che non si fermano neanche ai semafori. Le
insegne dei negozi sono illuminate anche di giorno e ci sono enormi
televisori dappertutto. Ma la gente, la gente! Ci sono persone da tutto
il mondoo! E' proprio una città movimentata New York City.
Ci sto ripensando sul suo conto, ora che c'è Jason.... Qualche
volta mi volto, tanto per vedere se Jim e Fred ci sono ancora.
Fortunatamente, o sfortunatamente, non se ne sono andati. Sono
totalmente affascinata.
<< Allora, le piace? >> mi chiede lui. Oh, piacere in
questo caso è una parola troppo piccola per descrivere
ciò che provo in questo momento.
<< E' fantastica >> rispondo, quasi senza fiato. Lui mi
guarda, come se custodisse un enorme segreto. Un segreto che mi ha
svelato.
<< Dai, la porto a fare colazione >> mi dice. WoW. Mmmh. Come proposta mi piace.
<< Ah sì? E dove? >> chiedo. Sono elettrizzata.
<< Nel mio bar-ristorante preferito >> mi risponde e
imbocchiamo una via, che sembra quasi scelta a caso. Entriamo in un
bar, chiamato L'amour di New York,
che razza di nome. Al bancone c'è una ragazza, intenta, con uno
strofinaccio, a pulire un bicchiere di vetro. La solita cosa che fanno
tutti i baristi. Quando vede Jason, le si illuminano gli occhi.
<< Jason! Oh, ma che piacere!!! >>. Vi descrivo la ragazza:
bionda e la solita tipa con la bocca intenta a masticare una
gomma rosa. Ma che si strozzi! Oh, Pardon... Jason le sorride
malizioso. La ragazza ha i boccoli, occhi azzurri, rossetto rosa,
ombretto rosa e il resto del trucco rosa. Il vestito è la solita
divisa da cameriere: camicetta, gilet e pantaloni. Solo che questi non
sono neri, bensì....rosa. Esatto.
<< Oh, Tiffany, lo sai che è un piacere anche per me >>. Tiffany mira ai tre bottoni slacciati della camicia, a partire dall'alto, di Jason. Finalmente, si accorge di me. Strabuzza gli occhi.
<< E questa chi sarebbe?? >>. Questa? Chi sei tu, brutta....Giuro che se rimaniamo da sole le spacco la faccia.
<< Tiffany ti presento Gabrielle >>. Gabrielle?? Va bene,
è uno dei miei tanti secondi nomi. Che bisogno c'è di
mentire?
<< Piacere >> dico immediatamente. Battuta! Touch Down, Canestro, Goal!
<< Oh, Jason, per l'amor di Dio, intendevo dire chi è per
te! >> E si fa più vicina, tanto per mostrare il suo
bel...nascondiglio per i soldi. Jason butta l'occhio in basso e poi la
guarda.
<< Un'amica... >>. Oh, sono sua amica. Almeno questo...E Tiffany, che cos'è per lui?
<< Ma sono più importante io, giusto, Jasonino? >> e
gli accarezza la guancia. Jason le toglie la mano. Ahahhahah! 2-0.
<< Ti ho detto mille volte di non chiamarmi Jasonino...e
poi...questo si vedrà... Non sono venuto per te, Tiffany...ma
per fare colazione >>. La ragazza sembra delusa. 3-0. Mi
dispiace. No.
<< Ah, e non per qualcos'altro? >>. Jason è
totalmente neutro alle sue parole, al suo tono. 4-0. Mi piace il sapore
della vittoria.
<< No. Due capuccini e due brioche con crema >> dice, sicuro di sè. Mi piace così.
<< Bene. Arrivano subito >> dice e andiamo a sederci, in un
tavolo per quattro. Le mie due guardie, però, rifiutano
l'offerta di sedersi e restano in piedi, accanto a noi. Io Jason lo
guardo male: ha detto di odiare le donne, che ama sua madre. E Tiffany,
allora, chi è? E'èè?? Ricordo le parole del
portinaio, quando parlava delle show girl o roba simile. Io...non
capisco. Io lo guardo male, ma quando lui guarda me, io mi giro
dall'altra parte.
<< Va....tutto bene? >>. Bhè...a parte il fatto che
mi hai mentito spudoratamente e ci sono anche stata male per te...tutto
bene...grazie.
<< Sì sì >> rispondo, con un sorrisetto maligno.
<< Sicura? >>
<< Sì certo. E lei? >>
<< Tutto bene >>. Le mie braccia sono conserte, mentre
aspetto che Tiffany arrivi. Dovevano arrivare subito. Dopo due
minuti, su un vassoio, ci sono le due tazze e i due piattini di
brioche, con Tiffany che li porta.
<< Ecco...sono gratis, ovviamente se si parla di soldi...ma se si
parla di qualcos'altro... >>. Tiffany è maliziosa. Mi
guarda, immediatamente dopo, con aria da saputella. Sì, la
faccia gliela spacco. E' una promessa.
<< Tiffany...ti ho già detto di no e di no e di
no...è da due anni che continuo a dirtelo >>. Jason fa il
duro.
<< Ma Jason!! Perché noooo?? >>. E' una ragazza viziata, si vede da lontano.
<< Perché no. Adesso vai e tieni questi >>. Le da dei soldi. Mmmh....mi dispiace, hai perso.
<< UUUUUUfffffffffffffffff!!!!!!!!!! >> e se ne va,
piagnucolando. Il sapore della vittoria. Assaggio il mio capuccino,
nella tazzina.
<< Scusi, non le ho chiesto se le piace il capuccino... >>. Si mette una mano nei capelli.
<< Tranquillo Jason, l'adoro.. >>. Lo adoro veramente. E' ancora bollente.
<< Allora, Tiffany come l'ha conosciuta? >> gli chiedo,
mordendo la brioche. Mamma, se è buona. Mi guarda male...tasto
dolente. Bhè, sono curiosa.
<< L'ho conosciuta due anni fa..faceva la spogliarellista in un
club, un locale...Sai, quando stavo nella banda... >>. Oddio.
Sigh.
<< Certo. E? >>
<< E, non mi piaceva stare lì, insomma...vedere tutte
quelle ragazze che si spogliavano sarà stato anche eccitante, ma
non per me. Luke ci ha anche provato con Tiffany.... >>. Lascia
cadere il discorso, con molta enfasi e il suo imbarazzo è
evidente. << Ma lei aveva gli occhi soltanto per me, quella
sera....e Luke non me l'ha mai perdonato. Alla prima occasione mi
avrebbe preso a schiaffi >>. Rifletto sulle parole, mentre Jason
beve il suo capuccino.
<< Okey...Tiffany si comporta... >>. Non so come spiegarlo.
<< Cerca di sedurmi...di affascinarmi...Ma ha il cervello
più piccolo di una nocciolina, quindi..lasciamo perdere....
>>
<< Eh sì...me ne sono accorta, sa? >>.
Sorrido. E' un bravo ragazzo e non si merita il broncio di
nessuno. Cominciai anche io a bere il mio cappuccino, pucciandoci
dentro la mia brioche. La mia prima colazione fuori a New York.
L'adoro. E con la persona a cui voglio bene, il mio eterno Salvatore.
<< Ehi Jim, Fred volete qualcosa? >> chiedo. Mi mettono una
mano davanti e fanno segno di negazione con la testa. << Negativo
>>
<< Ok >>. Usciamo dal bar-ristorante. << E' il suo preferito perché c'è Tiffany? >>
<< No, è il mio preferito perché la proprietaria
era amica di mia madre >>. Tutto, ogni cosa, ogni minima cosa che
amava, deve riguardare per forza lei.
<< Ah...dovevo immaginarlo.. >>. Gli sorrido fedele. Mi
piace stare con lui, guardando i palazzi cupi, i grattacieli. Arriviamo
persino davanti a casa sua. Bellissimo. Passeggiamo per Central Park.
Ci sono tantissime coppiette, abbracciati, mano nella mano. Noi siamo
amici. Senza ombra di dubbio. Ma non si fida di me. E' questo che non
riesco a capire. Siamo amici, o così dice, ma non si fida di me?
Mi ha anche vestito, pettinata, io l'ho vestito, l'ho visto mezzo
nudo....ma niente. Non ha senso tutto ciò. Forse per lui, ma per
quanto riguarda me...Ci sediamo su una panchina. Siamo distanti
rispetto al posto solito, al posto in cui di solito c'è Ronald.
Il sole ci riscalda affettuosamente. Ad un certo punto, nel profondo
silenzio, Jason butta la testa all'indietro, chiudendo gli occhi,
per godersi la giornata di sole. Io mi sono sempre immaginata New York
come una città piovosa, forse queste sono le rare giornate di
sole e non gliele voglio rovinare, proprio per niente.
<< Jason? >>. Inizio la mia domanda, semplice semplice. Fine fine.
<< Sì? >> mi chiede. E' di buon umore. Adoro gli uomini così.
<< Lei nutre ancora quel senso di infedeltà nei miei
confronti? >>. Non smette di godersi il sole, nonostante la
domanda sia assolutamente seria.
<< Bhè, signorina, come le ho già spiegato, non amo
fidarmi molto delle persone...alla fine mi deludono sempre e allora ad
un certo punto ho detto STOP! Ma devo ammettere, che lei mi ispira
fiducia...forse con il tempo >>. Come risposta vale, non so
quanto però, mi piace. Sottointende qualcosa di magico. Lo
osservo, tirarsi su le maniche della camicia e sbottonarsela
leggermente, l'osservo mentre si sistema i capelli. Osservo quel ciuffo
ribelle alla Elvis, alla James Dean, come dire. Il solito ciuffo che ci
fa impazzire e su chiunque sembrerebbe in disordine o fuori posto. Su
di lui sembra perfetto, preciso...come se ci fosse stato da sempre. E
ci dovrà stare per sempre. Io continuo ad osservarlo, godendomi
anche io la giornata. Il sole sembra essere spuntato per lui e per
illuminare il suo stupendo sorriso. Mi sento quasi una maniaca. Le mie
guardie stanno in piedi, dietro la nostra panchina. Continuo a
guardarlo. Dopo qualche minuto, mi guarda anche lui, ma non riesco a
distogliere lo sguardo. E' incatenato al suo. Al suo...
<< Blanche, va tutto bene? >> mi chiede. Ha lo sguardo leggermente preoccupato, certo, sono una quasi maniaca!
<< Oh, sì... >> rispondo, annuendo. Ne siamo proprio sicuri?
<< Bene...è preoccupata, per sua madre? >>. La
parola "Madre" l'ha detta con così tanta devozione e dolcezza.
Sono costretta ad ammettere di non averci neanche pensato.
<< Oh, come fa a non pensare a sua madre in un momento come questo? >>. Mi sta rimproverando ma alla fine sorride.
<< Ha ragione: ci penserò. Lo prometto. >>
<< Bene! Andiamo? >> e mi offre la mano. La prendo senza scrupoli: l'ho aspettata da tanto tempo.
<< E dove? >>. Oh, già mi immagino....
<< Per tutta New York se necessario >>. Sembra così naturale...E' la sua città, dopotutto.
<< Ah bene! >>. Oddio...non sono mai stata una grande
camminatrice. All'improvviso si butta in mezzo alla strada urlando
"Taxi".
<< Ma che fa, è pazzo? >> e mi metto a ridere, lui con me.
<< E' questa città che mi fa diventare pazzo....dopo di lei... >> e mi fa entrare nel taxi.
<< Dove andiamo? >> chiede il tipo che guida.
<< Ehm, al Porto...si deve vedere bene la Statua >>
<< Subito >> risponde, toccandosi il cappello. Statua? La
statua della libertà? Ci arriviamo, ma ci abbiamo messo tanto:
il famoso traffico di New York è famoso in tutto il mondo.
<< Tenga >> dice Jason e gli passa dei soldi. << Il
resto se lo può tenere >> e chiude la portiera. Io,
intanto, mi guardo il paesaggio. La statua è enorme! Non l'ho
mai vista così...bella. Nessuna foto le può portare
rispetto.
<< Allora, come le sembra New York? >> mi chiede, cingendomi le spalle con il braccio. Niente di più bello.
<< Bellissima >> rispondo, ma so di aver fatto un errore. << Vista da fuori... >>.
<< Grazie per la precisazione..e dai, non mi dica che le
piace perché c'è la statua della libertà o robe
simili... >>. E' abbastanza scettico su queste cose, me lo sento.
<< In realtà mi piace perché ho incontrato lei
>> e lo guardo, con leggerezza però. No vuole
rispondere, me lo sento.
<< Bene... >>. Sento una campana suonare dodici tocchi: mezzogiorno.
<< Ora di pranzo! >> esclamo. Chissà...
<< Lei mangia a mezzogiorno? >>. Non ci crede! Se mi dice che mangia all'una, mamma...
<< Sì...perché lei? O, scusi, a New York a che ora si mangia di solito? >>. Lo sfido.
<< Prima delle due a casa mia non è pronto niente...ma
visto che è mia ospite, mangeremo a mezzogiorno e un quarto
spaccato al secondo, ci mancherebbe, e le offro pure il pranzo!
>>. All'inizio ha fatto tutta la vocettina tralallalaà!
<< Okey, torniamo...dove? >> chiedo.
<< Da "L'amour di New York" >>. Mmm...dove lavora Tiffany...ci divertiamo, gente..oggi..
<< Okey >>. Stavolta non prendiamo il taxy e ce la facciamo
a piedi, almeno evitando il traffico cittadino. Così siamo
ancora più affamati. Entriamo nel mio inferno personale.
<< Buongiorno Jason, che piacere rivederti! >> strilla
quell'oca di Tiffany. Gli scocca un bacio sulla guancia. Ci riprovi e
deve prendere un ambulanza per tornare a casa.
<< Ciao...Maryelle.. >>. Maryelle? Che razza di nome
èèè?? Ovviamente, ha un tono schifato, ma brutto
forte.
<< Gabrielle! Gabrielle! >>. Continua a masticare quella cicca indolenzita. Ma che le si spacchi la mascella!
<< Fa lo stesso >>. Si rivolge a Jason.
<< Jason?? >> e le mette le mani su quel petto di Dio. Ah!
Io l'ho visto mezzo nudo...questo significa circa 20 punti per me e 0
per te...bhè...ritirati. << Cosa ti porto? >>
<< Gentilmente, ci porti...aspettiamo di andare al tavolo, ok? >>
<< Oh, scusa... >> e ci sedere in un bel tavolino, appartato.
<< Due bistecche solite e del puré >>. Guardo
l'espressione di Tiffany, che sembra dire: "con tutto ciò che
c'è, prendi questo?". Le do torto: non le voglio essere
favorevole. Se ne va.
<< Scusi, non ho potuto consultarmi con lei...è così... >>.
<< Sì...sì...lo so lo so...non si preoccupi... >>
<< Grazie! >> esclama e in poco tempo il nostro pranzo
è pronto. Quando abbiamo finito, ci aspetta una bellissima
giornata a New York....
Okeyy, ci rivediamo al prossimo capitolo, sperando che questo vi piaccia! Un bacione enorme! Smuackkk!
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Capitolo 15 *** Occhi rinnegatelo.... ***
mary blanche
ciao
a tutte! Come state? Allora, prima di tutto, vorrei ringraziare
sempre le 10 persone che mi hanno messo tra i preferiti, che ringrazio
davvero tanto :* e
le persone che mi hanno messo tra i seguiti: rispettivamente siamo 10
e 15. Mamma che bello! Non vi faccio aspettare molto, vero????
Spero di no, visto che sono sommersa dai compiti in questo periodo, ma
comunque un tempo per voi ce l'ho sempre! Voglio rispondere, e
ringraziare, le persone che mi hanno recensito.
lisasepe9 : grazie 1000, sono molto felice che ti piaccia! Un bacionee!
TheDreamerMagic : grazie cara!
Sono contenta che ti sia piaciutooo! Tiffany la odio così tanto.
E' una strega. Non so nemmeno da dove sia uscita!!* :@
Certo...Mary Blanche è molto divertente, ma perché
non sopporta che qualcuno si avvicini a Jason, neanche
lontanamente...povera. Tiene molto a Jason. Lui, infatti,
è un bravo ragazzo, più di quanto immagini, infatti!*
Un bacione anche a te! Continua a recensiree! Ciaoo!
Okeyyy, cominciamo con il Cappp:
Capitolo 15: Occhi rinnegatelo...
Stiamo camminando da più di un'ora. Ma almeno mi godo la
bellissima giornata. Il mio braccio, sfiora quello di Jason e vorrei
tanto riuscire a toccarlo. Le mie guardie ci seguono a vista, a volte
la folla non permette di avvicinarsi più di tanto, in effetti.
Gli enormi schermi sui palazzi stanno trasmettendo il
telegiornale. Per quanto sia alto il volume, non riesco a sentire
molto, ma posso vedere: la guerra in Iraq, varie elezioni in
Italia e altre cose di questo tipo. Sono così incantata dal
telegiornale, che spesso Jason mi deve prendere per evitare di farmi
schiantare contro dei pali della luce. Mi chiedo se la gente mi
riconosca, anche lontanamente. Jason comincia a fischiare, cosa che io
non riuscirò mai a fare. Sta intonando una melodia...una melodia
conosciuta....e la conosco.
<< Inno alla Gioia? >> chiedo. Non sembra sorpreso.
<< Sì...amo questa melodia, per così
dire... >> risponde e si rimette subito a fischiare. Ha
un'aria così folle, con quelle mani in tasca e quella
pettinatura. In compenso, è una brava persona. Non mi disturba
il fatto che abbia rubato in passato. No. Non mi disturba che a soli 17
anni sia orfano. No, però mi dispiace. Non mi disturba il fatto
che suo padre fosse una persona violenta e che picchiasse suo figlio.
Non voglio tornare sull'argomento. Non voglio vederlo soffrire...per un
ricordo lontano che avrà sempre sulla sua pelle. Il suo
cuore si è chiuso alla nascita. Per una sua scelta, per caso.
Non lo so. Fatto sta che il suo mondo, il suo universo privato gira
tutto intorno a sua madre. E' il ritratto di sua madre al maschile.
Più bella della Monnalisa, più bella della Venere del
Milo. Più bella di Marylin Monroe. E lui è più
bello della luna che si riflette sul mare di notte, del tramonto, o di
un acquazzone imprevedibile nelle giornate d'estate. E le sere d'estate
senza di lui sono un tempo perso. Davvero, come ho fatto a resistere
senza di lui...tutto questo tempo? E il mio cuore ha mai conosciuto
l'amore? O la bellezza? Occhi rinnegatelo perchè non
ha mai conosciuto la bellezza fino ad ora. Oh, Romeo, Romeo. Ho
sempre amato l'affascinante storia tra questi due giovani di Verona.
<< A che cosa sta pensando? >> mi chiede,
all'improvviso. Ho perso la cognizione del tempo e del
luogo. Siamo davanti a casa sua.
<< A niente... >> e scuoto la testa. Voglio negare a
me stessa. Incrocia le braccia, poco convinto. << Ma è
veroo!! >>. Che nervoso.
<< E' impossibile non pensare a niente sa..ma se preferisce
il silenzio alle parole... >>. Mamma, gli stacco la testa adesso!
<< Preferirei non dirvelo,Jason. Cose...personali >>. Alza un sopracciglio.
<< Sì sì, va bene...le va di entrare? >> mi chiede. Bhèè..
<< Certo! >> rispondo, con un "leggero!"entusiasmo.
Proprio leggero, eh. Guardo le mie guardie, chiedendomi di seguirmi,
sperando di vedere quella manona davanti alla faccia, in segno di
"Negativo".
<< Signorina: abbiamo il diritto e il dovere di guardarla
sempre, di tenerla al sicuro e sotto mano. Non abbiamo il permesso di
entrare a casa del signor Jason, però. Resteremo fuori
dalla sua abitazione tutto il tempo necessario >> mi
informa Fred. Infatti.
<< Okey! >> rispondo e andiamo verso l'ascensore, passando per la portineria.
<< O Jason! >>. Il portinaio.
<< Cazzo! >> sussurra Jason. Lo guardo.
<< E' la 345° o la 346°? >>. Comeee?
<< Si spieghi >>. Jason è secco, una frustata in testa.
<< Come si spieghi, Jason! Le sue "show girl"..... >>
<< Lei si sbaglia! La deve finire di mentire! Io...non ho
mai fatto niente di tutto ciò che sta insinuando.... >>.
Jason adesso è furioso. Lo sarei anche io.
<< Io non sto insinuando niente...se non la verità.... >>. Ma che tono da vigliacco pecoroso!
<< Ma non è la veritàà! E adesso
scusi, ma abbiamo da fare.... >>. E fa per andarsene.
<< Chissà che cosa... >>. E Jason scoppia. Lo vuole menare.
<< Oddio,Jason no! >> esclamo io, ma non mi sta a
sentire. Finiscono per intervenire anche le guardie, vedete un po' voi.
<< Blanche, andiamo su, dai... >> e prendiamo l'ascensore,
insieme alle guardie. Cerca di evitare il contatto visivo e alla fine
l'ottengo guardando lo specchio. Neanche lo specchio gli porta
giustizia. E si pensa che debbano trasferire la propria immagine
perfettamente. Mah! Arriviamo davanti alla porta di casa sua e
apre. Le mie guardie si appostano ai lati della porta. Noi entriamo.
Comincia a prendere a calci i muri o altre cose. Prende i cuscini dal
divano e li sbatte dall'altra parte della stanza, facendo cadere un
mucchio di cose. Io sono disperata: non riesco a vederlo così.
<< Jason.... >> sussurro, lasciando cadere il discorso.
<< Poche cose odio al mondo...e una di queste sono i
bugiardi...mentire...a che scopo? Farsi vedere bello dagli amici?
Io non sono un Playboy...no. Nessuno mi capisce.... >>. E
si butta sul divano, con le mani nei capelli...uno sguardo
malinconico...incapace di versare lacrime.
<< Jason... >> e mi siedo accanto a lui. << Io la
capisco e anche bene! Deve solo darmi una possibilità per
dimostrarglielo...sarò anche vissuta in un palazzo d'oro, per
così dire, ma ho un cuore anche io, sa? >>. Toglie le mani
dai capelli e accenna un sorriso: apprezza lo sforzo.
<< Grazie...ma....non lo so.....la conosco da così poco tempo... >>. Mmmh...
<< Quindi se una persona la conosce da poco tempo, non ha il diritto di fidarsi? Di provare almeno? >>
<< Non è una questione di... >>. Non lo lascio finire: non deve aver ragione.
<< Jason...una persona la può conoscere da un giorno...da
sei mesi o da vent'anni...non importa! Io conosco le mie amiche,
"amiche" per modo di dire, da tutta la vita eppure non mi piacciono in
verità e non le racconterei mai i miei segreti a loro.
Però con il tempo mi sono fidata e non mi sono pentita.
Come non mi sono mai pentita di stare qui con lei o di essere scappata
da palazzo per incontrare qualcosa che neanche io sapevo che cosa
fosse...finché non ho visto lei... seduto su quella sedia,
intenta a sbucciare un mandarino, no? >>. Il mio discorso sembra
così irreale ma vero.
<< Bel discorso, davvero. Ci farò un pensierino su.. >>
<< Deve! E' la pura verità >>. Sorrido, quasi senza pensarci.
<< Blanche...ascolti...io non sono mai stato con nessuna ragazza,
in tutta la mia vita. Le ho sempre odiate le ragazze,
perché per me sono sempre stati esseri uguali e schifosi, basta
vedere Tiffany! Oh, mamma...in realtà, lei Blanche, non mi
sembra tanto la solita ragazza....E' un tipo "okey" >>
<< Grazie... >>. Esseri uguali e schifosi? Ma
mi faccia il piacere! << E scommetto che tutte le femmine pensino
lo stesso di voi maschi...uguali e schifosi >>. Si mette a ridere
con mia grandissima sorpresa. E' bello far ridere un maschietto. Quando
finisce di ridere, però, il silenzio ci invade.
<< Quand'è che ha capito di essere diventato un
uomo? >>. Una seconda domanda mi assale: è diventato un
uomo? Lo guardo. Non in attesa di una risposta, ma per vedere
l'attimo prima di essa. La sua espressione facciale: malinconica,
arrabbiata, triste. Sta ricordando.
<< Può essere strano...od osceno da dire....o folle...o fuori dal mondo... >>
<< Lei lo dica e basta...io non posso giudicarla >>. Un passo verso la sua fiducia...e verso di lui...
<< La prima volta che ho giocato a baseball al tramonto e
l'ultima volta che ci ho giocato.....erano entrambe sere d'estate. Il
sole stava scomparendo dietro all'orizzonte ed era di un colore tra
l'arancione e il rosso. Le nuvole attorno erano di un viola scuro,
almeno questa la prima volta. Mi ricordo che mi misero una mazza quasi
più alta di me in mano...ricordo ancora le palle che ci
lanciavamo addosso, per divertirci. Quando abbiamo visto il tramonto ed
io ero il battitore, mi hanno lanciato la palla e l'ho colpita. Ha
fatto un rumore sordo e cupo. Il rumore più bello della mia
vita. Quella palla l'ho lanciata verso il tramonto... >>. Il suo
sguardo è rivolto verso il basso, mentre ricorda questi
fatti...piacevoli o meno. << L'ultima volta che ci giocai,
invece....fu l'estate del 2003... quell'esatto giorno in cui
morì il primo dei miei veri amici...anche in quel caso mi sentii
un uomo in tutti gli effetti.... L'ultima volta che Danny vide il
tramonto e l'ultima volta che noi tutti giocammo insieme...in
realtà, facemmo una partita il giorno dopo...in sua memoria. Ma
il giorno in cui morì Danny me lo porto nel cuore. Perchè
ha contribuito a farmi diventare ciò che sono, l'uomo che sono.
Però, ho perso tutti i miei undici fratelli. Uno dopo
l'altro.... >>. Capisco subito che la storia si è
conclusa. Incapace di parlare...di non piangere...incapace di non
immaginare il piccolo Danny...o tutti gli altri mentre...lasciamo
stare. Immagino il piccolo Jason , nel momento in cui ha capito di
essere un uomo. Sicuramente uno sguardo fiero, senza sorriso.
<< Oh Jasonnnn! >>. Ha uno sguardo duro: posso davvero trovare rifugio in una persona come lui? Sì.
<< Blanche....me l'ha chiesto...le ho risposto... >>
<< Lo so.. >>. Gli accarezzo un braccio. << E' molto
bello ciò che ha detto >> e gli sorrido. Mi sorride anche
lui, con un sorriso fantastico e grazioso....Jason....
Okeyy! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Un bacioo!! ^^
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Capitolo 16 *** Tristemente e felicemente insieme ***
maryblanche 16
Ciao! Spero di aver
aggiornato presto, ma in questi giorni sono carica e carica di
compiti...Uff...l'importante è che possa scrivere adesso. Voglio
ringraziare di cuore xD chi mi mette tra i preferiti e sono bei 10 e
chi tra i seguiti, ben 15! Che bellooo! Poi vorrei rispondere alle
recensioni!
TheDreamerMagic : Già...dispiace
tanto anche a me per Jason, ma è per rendere
più caratteristico il personaggio,niente di più! Ahahah,
le guardie sono dei rompiscatole terribili, ma sotto sotto , le
vogliono bene, dai! x) Ti devo ringraziare per seguirmi sempre! Un
bacione e spero che ti piaccia anche questo capitolo!
Morneeng Yeah: Grazie
mille, cara! Ma figurati, la scuola è sempre la scuola,
purtroppo! Oh, sono contenta che sia andata meglio questa volta! Grazie
grazie grazie e ancora grazie perché mi aiuti sempre! Certo che
continuerò ad impegnarmi! Un bacione e grazieee!
Vi lascio al capitolo..
Capitolo 16: Tristemente e felicemente insieme
Siamo io e lui, sul divano. Jason ha uno sguardo folle, il ricordo
di un cattivo passato è ciò che lo rende tale. La
follia è probabilmente la cosa che più si avvicina alla
realtà, perché in questo mondo...chi non è folle?
Lui continua a sorridermi: diventare uomo a cinque anni...e
ridiventarlo..anni dopo. L'emozione di quell'attimo, perché il
vero tramonto, come potrebbe durare più di un secondo? Il vero
tramonto..ne dura uno solo, perchè ti rimane negli occhi e nel
cuore. La morte ha aiutato solo a crescere, così come il dolore.
<< Jason... >> . Pronuncio il suo nome con dolore e allo
stesso tempo gioia. Gioia di qualcosa che non dovrebbe esistere o
forse, proprio la gioia della fine dell'esistenza di ciò che non
dovrebbe esistere. Trovargli un nome sarebbe troppo complicato, un
soprannome troppo semplice.
<< Cosa c'è? >>. Sorride. E' un folle! E' un folle
senza casa in questa città. E' la città del male.
<< Davvero...come fa ad essere...felice? Una sola parola..come? >>. Sono sconvolta...impaurita.
<< Immortale...il migliore...Jason... >>. Ha rinunciato
alle sue emozioni, alla fiducia, per questo? Per essere il migliore?
<< Jason...è davvero impossibile >>. Scuoto la testa, per convincermi soltanto.
<< Blanche...è possibile, invece. Basta crederci. DIciamo
che la morte di mio padre mi ha aiutato! >>. E si alza
dirigendosi verso la camera. A metà strada si sfila la
maglietta, mostrando la sua bella schiena, con il segno della
cinghiata. Lo raggiungo e mi siedo sul letto. Guardo la foto di sua
madre. E' identico.
<< In che senso l'ha aiutato? >>
<< Nel senso che...la morte di mio padre ha contribuito a
rendermi felice, semplice. Mi sembra impossibile che la morte porti
tanta felicità >>. Jason sta guardando fuori dalla
finestra, dove ognuno vede ciò che vuole. Lo raggiungo ancora
una volta. Per sbaglio, gli sfioro la schiena. Non l'avessi mai fatto.
<< La prego. Mi...fa male... >>. Il dispiacere di avergli
fatto male mi fa morire. Non gli farò mai più del male.
Promesso.
<< Mi scusi. Mi dispiace
tanto. >>. Si gira a guardarmi, a fissarmi. Si avvicina di
più, nonostante il fatto che siamo quasi appiccicati l'un
l'altro. I suoi occhi sono quasi di ghiaccio, nonostante il colore. Si
dirige verso il letto, così, all'improvviso e si stende.
Io...non capisco. Lo guardo a distanza, interessata e sospettosa.
<< Sa, è strano... >>. Mi dice. Mmmh.
<< Cosa?!? >> e incomincio ad avvicinarmi a lui, per poi stendermi accanto.
<< Sembra così turbata da ciò che sono....piuttosto
da ciò che ho fatto...me lo può spiegare? >>. Okey.
La frase è un misto tra Oscar Wilde, William Shakespeare e
qualcun'altro. Ma ho la risposta.
<< Ciò che lei è...mi turba per il semplice fatto
che lei non mi sembra reale. Morte. Dolore. Morte. Dolore. Morte.
Felicità. Sorriso. Non è normale. >>. Sorride
all'istante, come se avesse già la risposta a tutto ciò.
<< Ciò che ha fatto...bhè..non me ne potrebbe
fregar di meno...il passato è andato. Il presente è
adesso. Il futuro...è qualcosa che rincorriamo, finché
diventa presente e poi passato >>. Mi sorride, quasi cupo.
Purtroppo che è un sorriso peggiore di un divo di Hollywood.
Sigh. Non siamo molto lontani l'uno dall'altro, e i nostri piedi si
toccano, così come le nostre gambe. Le osservo per qualche
secondo, attendendo la sua risposta...o una sua reazione. Anche lui,
però, sembra fare la stessa cosa. Finché non decide di
rispondermi.
<< Mmmh...come risposta è ottima...è spaventata da
me... >>. In questo momento mi ricorda un po' James Bond.
<< No..non lo sono per niente. Per me è tutto nuovo. Tutto
ciò che è nuovo mi affascina. E tutto ciò che mi
affascina è degno di essere trattato come il migliore >>.
Mi sento una sciocca. Io e lui. Siamo diversi. Essere principesse non
vuol dire essere belle. Essere nati a New York, essere ciò che
è lui, vuol dire esserlo.
<< .Non fumo, non bevo. Credo che il mio unico vizio sia
rapinare banche. John Dillinger >>. Oddio. Okey. Adesso mi
terrorizza lievemente. Poco poco.
<< Lei fuma >>. Beccato. E' sbalordito.
<< Quello non è fumare...significa solo passare del tempo con gli amici >>. Eheheh....forsee.
<< Ahah. Sempre la risposta pronta, eh? >>. Chiedo. Però mi diverte.
<< Sì >>. Si rigira, dandomi le spalle.
<< Posso fare qualcosa per lei, Jason? >>. Mi voglio dimostrare utile.
<< Un massaggio... >> risponde subito, vago.
<< Come?!?? >>. Sospira.
<< Sono molto teso...mi potrebbe fare un massaggio sulle spalle? >>. Per me, è come un invito a nozze.
<< Certo... >>. Voglio dimostrarmi sicura, perché in
realtà, non ho mai fatto un massaggio a nessuno. << Come
sto andando? >> chiedo.
<< Bene bene >> risponde. E' teso e molto.
<< Sta bene? >>. Sono assai preoccupata per lui. All'improvviso mi ha preso.
<< Credo... >>. Non è una risposta, però.
<< Farò il possibile per farla stare meglio, Jason >>. Sorrido.
<< Venga >>.
<< Dove? >> chiedo.
<< Le devo dire una cosa all'orecchio >>. Un secondo invito
a nozze. Sono fortunata. Mi avvicino, mettendo la mia testa sulla sua
spalla.
<< Adesso dovrebbe iniziare il mio programma preferito, sa???
Allora, perché non ci stendiamo sul divano?? >>. Ci
stendiamo???
<< Okey >> e lo lascio alzare. Sono sbalordita. Andiamo in
salotto e si siede. Mi siedo anche io, mantenendo le distanze,
ovviamente. Accende la tv su un canale, quasi scelto a caso.
<< Eddai, venga qua >>. Mi sistemo il vestito e mi avvicino
lentamente. << Bisogna spiegarle tutto >>. Mi mette cinge
il braccio con il suo e mi fa appoggiare al suo petto. Ecco cosa
significa....Ha un ottimo profumo....fresco, dolce.
<< Allora, che programma è? >>.
<< WIlly, il principe di Bell Air >>. Nooo.
<< Will Smith? >>. Chiedo. Assolutamente l'attore più bello di Hollywood.
<< Sì...in questo telefilm lui è molto più
giovane. Però ti accasci dalle risate in un modo terribile. Lo
guardavo sempre con Justin, anche quando eravamo piccoli >>. Una
nota dolente nella sua voce determinata. Gli accarezzo la guancia,
nella speranza di calmarlo. Non vuole essere debole, non lo vuole
sembrare. Qui è tutta questione di essere o apparire.
<< Jason, non deve nascondere ciò che prova, io sono imparziale. Non la giudico >>.
<< Grazie. Bhè.....Willy in questo telefilm è
super....poi il suo miglior amico, di cui non mi ricordo il nome, viene
sempre sbattuto fuori! Eccolo, guardi! >>. Si mette a ridere,
come un bimbo di cinque anni. In effetti, c'è un povero
disgraziato che vola fuori dalla finestra. Mi metto a ridere anche io.
Mi piace anche perché si diverte con molto poco.
<< E quello chi è? Intendo, quello che lo sbatte fuori... >>.
<< E' lo zio Phil. Padre di Hilary, Carlton e Ashley....Willy lo chiama "zio zucchino" >>.
<< Ah, ma che bello... >>. Faccio finta di essere la finta
sarcastica. In realtà, mi diverto assai. Ci sono due episodi,
che vediamo entrambi e ci divertiamo un mondo. Alla fine, guarda
l'orologio.
<< E' tardi...sarà ora di tornare a palazzo, non crede? >>
<< Credo proprio di sì.. >>. Si rimette la maglia e
usciamo, dando via libera alle guardie. Corriamo per Central Park,
senza neanche salutare Ronald. Scavalchiamo il balcone e arriviamo in
camera mia. Mi butto sul letto, con lui accanto.
<< Mamma mia...che corsa alla follia >> dico. Rimaaaa.
<< Ehehe...rima.... >>.
<< Sì >>. Sono quasi senza fiato. << Vada a
nascondersi sotto il letto, io vado a cercare Celestine >>.
<< Okey >>. Esco in punta di piedi dalla mia stanza e busso alla porta di Celestine.
<< Avanti >> mi risponde una voce.
<< Buongiorno, Celestine >> e mi inchino, in segno di rispetto. Celestine piange, piange, piange.
<< Principessa... >> e mi abbraccia. Entra il ministro, e tutto il corpo del Palazzo.
<< Che cosa succede? >>. Entrano le guardie e anche dei militari. Si tolgono tutti il cappello.
<< Principessa, domani ci saranno i funerali di vostra madre. Sono mortificato >>. Scoppio a piangere.
<< Vuole sapere la causa della morte, principessa? >>
<< No, no >>. Non riesco a parlare, a pensare. << Mio padre? >>.
<< Distrutto, senza voce... >> mi risponde un militare.
<< Desidero essere lasciata in pace fino a domani mattina.
Grazie. >> e me ne esco dalla stanza, a testa alta, per quanto
posso. Sono orfana di madre. Posso veramente considerarla tale? Solo
perché sono uscita da lei, deve essere per forza mia madre? No,
non credo. Mamma significa tante cose. Probabilmente nel momento in cui
mi stava partorendo avrà detto: "ma sì, dai, ne vale la
pena per l'erede al trono, no?". Già. SOno davanti alla porta
della mia camera, in lacrime, e ho un grandissimo malditesta. Apro.
Jason sta guardando fuori dalla finestra. Si gira sorridente,
finché non mi vede...
<< Blanche, Blanche, state bene? >> mi chiede. Potrei stare
bene? Si precipita verso di me, e affondo la mia testa sul suo petto.
NO, non sto bene.
<< No...non sto bene >>. Ho la voce roca e il mal di testa mi impedisce di parlare.
<< Che cosa è successo? >>. E' spaventato.
<< Mia madre...è morta...non so di cosa e non lo voglio
sapere >>. Mi abbraccia e mi guarda negli occhi. Un'altra cosa in
comune che abbiamo.
<< Mi...dispiace molto, Blanche....So cosa si
prova....perfettamente. Se posso fare qualcosa per lei, me lo dica, eh
>>.
<< Le ho bagnato quasi tutta la maglietta, Jason >>. Sorride imbarazzato.
<< Non fa niente...sono le sue lacrime....non è mica
pipì >>. Sorrido: almeno le mie lacrime valgono più
della pipì.
Mi stendo sul letto, esausta. Si stende accanto a me.
<< Mi sento in colpa..ho passato una giornata bellissima insieme
a lei, mentre mia madre stava morendo. Non ci potrebbe essere
più dolore... >>. Mi mette un dito sulle labbra.
<< Mary Blanche, non è colpa sua se sua madre è
morta. Proprio no. E poi...bhè...ovvio che ha passato una bella
giornata, c'ero io >>.
<< E' un idiota, Jason! >> e gli tiro un cuscino in faccia. Almeno, mi fa sorridere, nonostante tutto e tutti.
<< Grazie Grazie... >>
<< E domani ci sarà il funerale...che allegria... >>. Mi prende la mano destra.
<< Verrò...con molto rispetto...con il mio
abito....rispetto per la Francia, rispetto per il Re, per la Regina e
per lei, Blanche >>.
<< Grazie Jason...mi fa piacere che ci sia qualcuno con me...in questo momento difficile... >>.
<< Io ci sono e resterò per tutta la notte, se lei lo vorrà... >>. Un terzo invito a nozze...e basta!
<< Io...la voglio per sempre.. >>. Ecco....incapace di nascondere il mio desiderio...per lui.
<< Grazie >>. Mi sento un'idiota: io la voglio per sempre!
Ma mamma mia.... << Sa, quando ti muore una persona cara e nei
sei consapevole...mamma...non sai più a cosa pensare..dici a te
stesso che vuoi andare avanti con la tua vita, però una parte di
te non ci riesce. Quando sono morti i miei amici, i miei fratelli,
oltre al fatto di essere diventato un uomo, non pensavo che a loro.
C'era Justin, il mio unico fratello sopravvissuto. Poi lui mi ha detto
una cosa...che mi rimane impressa...ancora oggi >>.
<< Cosa? >>. Muoio dalla curiositààà.
<< L'unico modo per ricordare le persone morte, è di continuare a vivere la propria vita felicemente. Molto saggio, eh? >>
<< Molto >>. E a quel punto la serata passa quasi del tutto
in pieno divertimento, quasi, finché non mi addormento, accanto
a lui.
" Non bevo, non fumo...credo che il mio unico vizio sia quello di rapinare banche". John Dillinger
" L'unico modo per ricordare le persone morte, è quello di continuare a vivere la propria vita felicemente"
Ragazze, no comment per questo capitolo. Un bacio a tutte, ciaoo! =( =)
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Capitolo 17 *** Vivrà sempre in te... ***
maryblanche 17
Allora,
salve a tutte! Mi scuso per il ritardo, ovviamente. Ringrazio i 12
preferiti e i 15 seguiti! Grazie e ancora grazie. Rispondo alle 2
recensioni!
Morneeng Yeah : Bhè...grazie
e certo che è triste, molto triste. Grazie, grazie e
ancora grazie. Ce la sto davvero mettendo tutta tra compiti e cose
varie e sono davvero davvero contenta che comunque ci sia qualcuno che
me lo dica! Che soddisfazione! Sì, comunque, hai ragione: ci ho
messo tutta me stessa. Un bacio e grazie 1000. **
angy_hihihi : Sono
contenta che ti sia unita anche tu, benvenuta! Grazie 1000, lo spero
che ti piaccia ^^. Blanche è così anche perchè mi
assomiglia molto come persona. Anche io adoro Jason e non si merita
affatto la vita che ha vissuto eccetera. Molti hanno pensato all'inizio
che fosse Justin, ma fidati di me: è molto meglio Jason. Justin
è un "toccatore di donne sotto i 35 anni e single", non so se mi
spiego :) Ahhah...geroglifico...:) Un bacione ciaoo.
Capitolo 17:
Al mio risveglio, Jason è lì. Accanto a me. Io indosso
ancora i vestiti di ieri, mentre una sua felpa mi aiuta a riscaldarmi.
Profuma di lui...l'annuso,
cercando di non farmi vedere. Sì, assolutamente, profuma di lui.
Non vendibile nei negozi perché unico. Lo guardo. Non sta
dormendo, sorride troppo, ma ha gli occhi chiusi egualmente.
<< Buongiorno >> sussurro. Oddio, temo di avere
l'alito pesante. << Perdonatemi >> e vado in bagno a
sciaquarmi la faccia e a bere un po'. Al mio ritorno nella camera, lui
sta facendo ginnastica. Ma chi gliela fa fare?
<< Che cosa sta facendo, Jason? >> E poi, proprio di prima mattina? E' una tortura?
<< Ginnasticaa! >> e si comincia a stiracchiare, come un
forsennato. Ma anche così, è bello lo stesso, no?
<< Ah...e prova piacere? >> chiedo, curiosa. Mi guarda divertito.
<< Yess! Allora, oggi ci saranno i funerali, no? >>
mi chiede. Per lui, parlare della morte è normale. Per me
no.
<< Sì >> sussurro, per il dolore. E' troppo presto.
Si gira guardingo, ma capisce al volo. Sembra non essere d'accordo ma
se è così è così, non ci posso fare niente.
Si avvicina sorridendo coraggiosamente e mi abbraccia delicatamente.
Per lui, questo e altro.
<< Oh, la prego di scusarmi...sono un po' rozzo, a volte >>
e poggia la testa sulla mia. Mi piacee! E adoro i tipi
cosììì....
<< Certo che la scuso...e non è rozzo per
niente...è soltanto Jason... >> e affondo la testa sul suo
petto, morbido e perfetto. Okey.
<< Va bene grazie >>. Già immagino i funerali di mia
madre: tutti vestiti di nero o grigio, lacrime, rose buttate al vento
lontano. Gli spari dei fucili dei militari, la bandiera francese sulla
tomba e due angeli, uno visibile l'altro invisibile. L'angelo
invisibile sarà quello che porterà la mia mamma in
paradiso, l'angelo visibile ai miei occhi sarà quello che non
verserà lacrime, ma la sua bellezza sarà incredibile.
Jason. Angelo mio....Bussano tre volte. Jason, con uno sbuffo, si
nasconde sotto al letto. Bravo angioletto.
<< Avanti >>. La porta si apre: è il mio stilista.
Fa un breve inchino, senza aspettare la mia risposta di assenso.
Capisco subito che ha gli occhi lucidi. Pure io.
<< Buongiorno principessa, mi scusi tanto >> mi dice, prendendo un fazzoletto bianco e soffiandosi il naso.
<< Non si preoccupi, la capisco >>. Ma davvero, io più di altri.
<< Possiamo iniziare? >> mi chiede esasperato. Sorrido, cercando di tranquillizzarlo.
<< Certamente, faccia con comodo >>. Mi siedo sul letto, cercando di non pesare troppo al "clandestino".
<< Oggi niente vestiti bianchi o rosa...neri. Okey? >>
<< Ma certo >> rispondo e va a frugare nel mio
armadio, nonostante sappia perfettamente dove siano tutti i vestiti.
Dopo pochi minuti, esce con un vestito nero e delle scarpe con il tacco
nere, tipo ballerine con il laccetto davanti. Belle.
<< Ho pensato a questo e poi per gli accessori, qualcosa di
semplice >>. Dalla sua borsa estrae una collanina con il ciondolo
a forma di cuore, un braccialetto nero, un paio di orecchini neri e un
cerchietto nero. Allegria. << Adesso la lascio vestire. Tra
un po' arriveranno truccatori e parrucchieri >> e se ne va,
chiudendo la porta. Jason esce da sotto il letto e comincia a togliermi
tutto ciò che ho addosso. Mmmmh...potrei anche abituarmici.
Prende il vestito nero e me lo mette.
<< Ecco >> mi dice, con un sorriso. Quanto è dolce...Mi metto le scarpe e gli accessori.
<< Allora, come sto? >>
<< E' bellissima >> mi risponde, senza guardarmi. Almeno
è sincero. E bello. Grazie. I truccatori arrivano poco dopo,
insieme alla parrucchiera, che non serve a molto, visto che i capelli
me li lascia così come sono e il trucco quasi non si vede. Poco
dopo, Jason se ne va.
<< Ci vediamo al funerale >> e salta dalla finestra. Che
uomo! Il ministro arriva e mi porta alla limousine. Il luogo del
funerale è un po' distante rispetto al palazzo. Il prete
è già lì, insieme a milioni di francesi e
americani. Il prete comincia a parlare. Vedo Jason, vestito
benissimo e guarda in basso. I nostri sguardi si incrociano per qualche
secondo, minuti. Mi guardo intorno: lacrime, lacrime e solo lacrime.
Tranne di una persona: lui, indovinato. Insensibile? No, di
sensibilità ne ha già troppa. E' questa città, la
città maledetta degli U.S.A, ne sono sicura. E' lei...proprio
come gli amici di Jason, mi ha portato via mia madre. Maledetta. Quando
il prete finisce di parlare, il generale ordina ai militari di stare
sull'attenti, di prepararsi e di dare fuoco. Un colpo. La procedura si
ripete per alcune volte e continuo a piangere, a piangere e a piangere.
Mio padre cerca di tenere duro, ma tutti sappiamo che la morte non
è nostra amica. Butto la rosa rosa sulla tomba, la preferita di
mia madre. Tutti si avvicinano per buttare la loro rosa. Vedo benissimo
Jason che butta la sua: una rosa bianca. Ottimista. Le rose bianche
sono splendide. Celestine si avvicina e mi abbraccia.
<< Torno a palazzo a piedi, con le mie guardie. La prego
>>. Celestine mi guarda sospettosa, mentre Jason comincia a
fischiettare.
<< Okey, ma faccia presto >> e si allontana.
<< Grazie >>. Aspetto che spariscano tutti, per buttarmi tra le braccia di Jason.
<< Blanche... >> sussurra, asciugandomi le lacrime.
<< Jason... >> sussurro a mia volta, guardandolo a mia volta. Mi sorride rassicurante.
<< Comincia a capire la malvagità di questo posto? >> mi chiede, massaggiandomi le spalle nude.
<< Sì, l'ho capito >> rispondo. Continua a
sorridermi, finché una smorfia, molto simile ad un sorriso, non
fa luce sul mio volto. E' soddisfatto.
<< Tante persone hanno detto tante cose su sua madre...devo dire qualcosa anche io >>. Sono curiosa: cosa?
<< Sua madre non morirà mai...vivrà nel suo cuore,
per sempre e sempre >>. Resto a bocca aperta: che romantico! Mi
abbraccia forte forte: voglia di coccole! Torniamo a casa mia, con le
guardie, passeggiando per New York. La città che odio più
al mondo, come può essere così bella?
Scusate, scusate e scusate e
scusate per 1000 volte e per 2 motivi: il primo è il ritardo
(mannaggia la scuola) il secondo è la lunghezza del capitolo! Vi
posso però assicurare che questo è tipo un capitolo di
passaggio e nel capitolo di domani, niente sarà più lo
stesso...vabbè...uomo avvisato mezzo salvato. Ahhah! Comunque
bacioni bacioni bacioni e bacioni!
p.s= andate qui se volete vedere il vestito di Blanche:
http://www.polyvore.com/mary_blancheee/set?id=15403883 Un bacio ciao.
|
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Capitolo 18 *** Foto e ricordi ***
maryblanche 18
Allora, ciao a tutte, come
state?* Allora, come sempre, ringrazio i 12 preferiti e i 14 seguiti!
Mamma mia...*-*....e poi devo rispondere alle 3 recensioni.
TheDreamerMagic : Ciao
cara. Figurati, non c'è nessun problema!* La tua storia la
leggerò sicuramente, andrò a sbirciare nel tuo profilo.
Anche a me dispiace della morte della madre, =(, e Jason è un
angelo adorabileee! =) Un bacione anche a te. Ciaoo*
Morneeng Yeah : Eh
certo. La scuola è una rottura di ****, però è il
posto in cui ho conosciuto le persone più importanti della mia
vita. Grazie 1000 e ti prometto che leggerai qualcosa con più
essenza. Un bacione ciao :)
angy_hihihi :
Jason è soltanto Jason...e già metà basta. *-*.
<3<3<3. Comunque, smetteranno di rivolgersi con il lei in un
momento fantastico e poi, Jason è un gentleman. Ahha. Un bacione
anche a te. Grazie per aver recensito. p.s= non accetto scuse per il
ritardo, perché non ci devono essere. Bacio. ^^
OoooooOOOOOoooooOOOOoooOOOooooook....iniziamo.
Capitolo 18:
Torniamo a casa. Jason mi sta vicino, mentre percorriamo le strade di
New York. Ho il sospetto che creda che sia sotto shock, dopotutto, ci
starebbe ma non mi sento. Nel senso che mi sento strana, ma sono anche
felice perché c'è lui
con me e allora...bhè...tutto si sistema. E poi, quelle dolci
parole: vivrà sempre in lei. E' impossibile che una persona come
lui, non sia mai stata fidanzata. Nel senso che...è il gemello
perfetto del David di Michelangelo. Perfetto. Fisico scolpito. E poi ha
un sorriso che ti fa sognare e ha la forza di tutto il mondo e la
dolcezza di un fiore rosa. Fiore rosa. No, dubito che gli stia bene il
rosa, ma è un colore così dolce. E l'amore arriva quando
meno te l'aspetti, però è inevitabile, perchè
anche la bestia più feroce e più temibile si è
innamorata di qualcuno, è caduta in amore con qualcuno. Lui non
è una bestia. Infatti non si è mai innamorato. Per quello
che so io, poi...probabilmente ci sono cose che nessuno mai dirà
a nessuno cose segrete, che sappiamo solo noi. Jason però, mi
ispira fiducia e io la dò a chi se la merita. Jason meriterebbe
anche molto più della fiducia. Merita una madre. Un padre. E
un'amica speciale. Voglio essere io. Anche se il concetto di amore e di
amicizia a me è ancora oscuro. Amore mai provato, amicizia per
costrizione. Lui mi ispira amore libero e amicizia libera. E' la
persona giusta. Io ne sono convinta. Lo guardo per circa un secondo e
ha lo sguardo per aria, mentre guarda il cielo nero. Poi mi guarda
anche lui, per un secondo, per un minuto, per dieci.
<< A che pensa? >> mi chiede, accarezzandomi il braccio mentre andiamo.
<< A niente >>. A lei, Jason, a lei!
<< Mmmh...che cielo nero >> commenta. Se uno commenta il tempo atmosferico, di solito, non ha nulla da dire.
<< Sì...in effetti...molto nero >>. Che razza di discorsi, veramente.
<< E sa perché? >> mi chiede. Perché è andata così? Magari?
<< Ehm...no...me lo dica lei, la prego >>
<< Perchè oggi sono morte delle persone! >>. Mi urla addosso. Non ha senso.
<< E allora? E' sempre grigio, quasi >>
<< Questo perché muoiono delle persone sempre! Il tasso di
mortalità è alto, sa? Non si riesce neanche a pensare un
secondo che muore una persona.... >>. Esagerato, però il
concetto è esatto.
<< Mi dispiace...New York è fatta così >> gli
dico e sta per rispondermi, quando sbuca Justin. Il buon vecchio
Justin.
<< Ehi, Jason! >> esclama e fanno quella mossa segreta giovanile. << Blanche >>
<< Justin >> dico io, a mò di saluto.
<< Ehi Jason, vuoi venire a vedere due bande che litigano? >> dice a Jason. Che razza di vista è,
scusatemi? Mah...Jason mi guarda, con distrazione.
<< Quali bande? >> chiede, interessato. Davvero lo è, per questa roba? E' intenzionato a lasciarmi?
<< Quella della quattordicesima Avenue e quella della sedicesima... >>. Ecco, per l'appunto.
<< Noo! Quelle due?? >> chiede Jason, sbalordito. No...
<< Sì...cavolo...quand'è che si ripeterà una
roba del genere? >> chiede Justin, gesticolando come un pazzo.
<< Jus, quelli litigano ogni giorno >>. Jason finalmente sembra una persona normale.
<< Sì..ma...non vuoi venire? >>. Ok: o me o lui. Non
voglio assolutamente che litighi con il suo unico fratello rimasto
vivo, ma io...ho bisogno di lui...
<< Justin...oggi devo stare
con Blanche...sta male...continua a piangere >>. Justin, per la
prima volta, mette gli occhi su di me e mi guarda. Io ho uno sguardo
implorante.
<< Jason..ti capisco...in realtà, no...però...io
credevo che tu fossi... >>. Justin è molto confuso.
Credeva che Jason fosse che cosa?
<< Justy, non lo credere, ti prego >> dice Jason, amichevole, molto amichevole, ma anche con tono stanco.
<< Va bene, scusa >> e si mette le mani in tasca.
<< Prosegui con noi? >> chiede Jason, sorridendo al suo amico.
<< No...prendo l'altra strada, grazie comunque...ciao
Jason...Blanche >> e, dopo averci salutati, torna indietro e
comincia a correre, forse sperando di non perdere "l'evento
storico"...Sigh.
<< Raccontami di Justin >> dico, prontamente. Mi guarda sbalordito.
<< Davvero? >>
<< Sì dai... >> e lo spintono, con una smorfia simile ad un sorrisetto.
<< Ok...bhè >> e cerca di riordinare le idee.
Aspetto pazientemente. << Justin è nato qui, da due
persone simpaticissime ed è quasi una seconda famiglia per
me...ma non potranno mai sostituire la mia originale...Justin era il
migliore a giocare a baseball, per questo c'è stata qualche
competizione tra noi due, ma niente di che....se vuoi essere il
migliore devi battere i migliori, sa come si dice. Abbiamo rischiato di
morire entrambi...con loro... >>. Lo guardo spaventata, mentre nei suoi occhi si vede il terrore e la paura di quel giorno.
<< Forse sarebbe stato meglio, ma non si può tornare
indietro...magari si potesse. Ronald ci fece una foto, tutti insieme,
la vuole vedere? >>. Continuiamo a camminare, finché non
svoltiamo per Central Park. La foto con tutti? Bello!
<< Ma certo... >> rispondo. Sono curiosa. Mi chiedo se
tutta questa curiosità è dovuta solo a Jason....dalla
tasca anteriore dei pantaloni estrae un portafoglio e, successivamente,
dalla tasca delle banconote, una foto, tenuta con cura e anche
plastificata. Si vede che ci tiene molto. La osservo. Ci sono circa
dieci bambini seduti su una panchina e i restanti o in piedi o seduti
davanti alla panchina. E' spettacolare, l'adoro.
<< Le piace? >> mi chiede. Adoro le fotografie in generale,
perché sono loro le padrone del tempo, ma questa...questa le
potrebbe superare tutte!
<< Ma certo, Jason...è bellissima... >> e cerco di
individuarlo nella foto. Ci sono sorrisi dovunque, capelli scompigliati
al vento. In terzo piano, ci sono due grattacieli e in mezzo il sole
che tramonta: il fattore più importante. Scruto attentamente la
foto, sperando di indivuarlo in fretta: sembrano davvero fratelli.
Hanno lo stesso sorriso, e la stessa passione. I miei occhi si posano
su un bambino in particolare, magro, con una mazza sulle ginocchia e il
cappellino da baseball messo in laterale. Ha un sorriso celestiale e
non riesco proprio a immaginare sorriso più bello. Indossa una
maglietta azzurra, sopra dei jeans che arrivano al ginocchio. Ha le
ginocchia sbucciate, povero piccolo. E aveva anche i capelli un po'
lunghetti, in quel periodo. E' seduto per terra, davanti ai suoi
fratelli. Individuare Justin, non è difficile: è in
piedi, le mani sulla panchina e ha un sorriso quasi spontaneo, a prima
vista ti fa questo effetto. Da dietro, quello alla sua destra, gli sta
facendo le corna.
<< Riesce a trovarmi? >> mi chiede, guardandomi dolcemente. E'...sembra...felice.
<< Oh, sì... >> rispondo. Quella foto,
resterà in me e nella mia mente per sempre. E' speciale ed
è sua.
Ciao. La lunghezza del
capitolo l'ho decisa io, perchè dovete concentrarvi su questo.
Secondo me è splendido. Voi che ne dite? *______________* un
bacio. Ciao **
|
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Capitolo 19 *** ...<3 Contatti <3 ***
maryblanche 19
Allora,
ciao a tutte! Ringrazio come al solito le 12 persone che hanno messo la
mia storia tra i preferiti *-* e le 14 seguite. Sono molto emozionata
*-*. Poi vorrei rispondere alle 2 fantastiche recensioni. ^^
TheDreamerMagic : Sì,
Jason è carino. E pensare che lo volevo far andare con
Justin...credo che metà delle persone mi avrebbero aspettata
sotto casa poi...argh. Ahhaah, non scioglierti troppo, poi! Grazie 1000
per la bellissima recensione e continua seguirmi, ciao! Bacio..
Morneeng Yeah : Grazie...aspettavo
tanto la tua recensione, perché so che comunque ci tieni tanto.
Grazie 1000, in questa storia ci sto mettendo tutta me stessa, tra gli
impegni e la scuola, ma un'oretta la trovo sempre per te e per tutti
gli altri. Sì, scrivere è la mia passione e quella
citazione..bhè...una cosuccia. Ci stava :) Ovviamente, mi sei
sempre d'aiuto ;) Un bacio anche a te.
Ook, iniziamo.
La foto è ancora tra le sue mani, anche quando raggiungiamo il
palazzo. Le guardie, pagate con cura, ci fanno entrare dal balcone e mi
stendo sul letto. Che sintomi ha la felicità? La morte di mia
madre e la sua foto...un mix di emozioni diverse che ne formano
un'altra, quasi impossibile da ottenere. Gli opposti si attraggono...la
depressione e la gioia. Mi chiedo per quanto potrà continuare
questa fuga con Jason. Forse dovrei essere un po' più rispettosa
verso papà, verso Celestine che mi ha cresciuta e verso il
Ministro. Ma anche verso la mia intera patria, che non ne sarebbe
felice. Io sono contenta così, però e il mondo regale e
io non ci apparteniamo più..e forse non ci siamo mai
appartenuti. Probabilmente la figlia del Re è una ribelle
sì, una testa di coccio, una selvaggia. Jason è tutto
ciò che voglio, però e ci siamo incontrati per caso, in
larga vista con la morte, almeno in parte mia. Lui la morte l'ha
già sfidata e ha perso: la morte non è così tanto
stupida da tornare per una seconda volta e cercare di imposessarsi di
qualcuno. Che peraltro è Jason. L'amore dicono che sia energia
pura che ti entra nelle vene come la droga e ti porta in posti
fantastici e unici, conosciuti al mondo intero come " visioni del
paradiso" e poi dicono che sei un drogato. Io mi drogo di amore da poco
tempo e non m'importa se qualcuno mi urla dietro: " drogata". Se questo
è ciò che sono, bene. Amore è vita e io per amore
sto morendo. Innamorarsi di un quasi (quasi) misogino. Okey.
Lui...è quello che è. Nessuno gli può dire niente
e infatti è un uomo di strada. Io sono una principessa e tutti
mi urlano dietro che questo non va bene e questo no. New York è
vita. It is life, my life. Jason non sarebbe favorevole ad una notizia
simile, perché New York è morte. Distruzione. L' 11
settembre 2001 tutte le televisioni del mondo trasmettevano in diretta
24 ore su 24 l'attentato, le voci delle persone che hanno visto tutto.
I milioni di morti. Sono morti dieci bambini. Uno sbadiglio annoiato
dell'intera popolazione. Compreso quello dell'assassino. Un serial
killer oppure, pura casualità. L'assassino era ubriaco,
semplice. Oppure era un idiota e basta. L'idiozia, chissà
perché, non paga il carcere. E non può ripagare una vita.
Chissà perché, i genitori di quei poveri bambini non
sbadigliarono quel giorno, così i parenti e gli amici. Jason.
All'improvviso, mi prende per mano e mi fa sedere su una sua gamba. Cerco di non fargli del male.
<< Mi può dire per favore a che cosa sta pensando?
>> mi chiede, i suoi occhi imploranti. Non voglio assolutamente
ferirlo, ma se rispondessi, lo ucciderei.
<< No >> rispondo. E' la cosa giusta da fare, anche se lui
mi sembra il solito masochista. Mi guarda, mi scruta nel profondo
dell'anima. Posa la fronte sulla mia testa.
<< Per favore >> sussurra. Ah. Impossibile negargli tutto
ciò. Un contatto del genere, così sincero e per niente
malizioso, dipende dai punti di vista ovviamente, non può essere
negato né a uomo né ad animale. Sull'ultima non ci
conterei molto. Sigh.
<< Aaaah...bhè...sto pensando ad un po' di cose..ma soprattutto a quel giorno
>>. Quasi non riesco a parlare, ma non dal peso causato dalla sua
fronte ma dalla sua bellezza che riesco a percepire solo chiudendo gli
occhi e ascoltando i battiti del suo cuore, calmo e silenzioso come una
rondine di una giovane primavera. La sua reazione è diversa dai
miei standard iniziale. Non si scompone. E' un buon segno?
<< Ah. Vuole sapere altro, per caso? >>. Quasi sorride, ma
so che il suo cuore, che non ha assolutamente accellerato, glielo
impedisce apertamente.
<< Bhè...sì ma lasci stare, dai..ho già i
miei problemi >>. Non voglio assolutamente fare la parte
dell'egoista ma non voglio piangere più del dovuto oggi. E non
voglio farlo stare male.
<< No...rispondo a qualsiasi domanda lei mi voglia fare...
>> e stavolta sorride, capace di negare al suo cuore l'emozioni.
<< I genitori dei suoi fratelli...dove sono, adesso? >>
chiedo. Dopo che l'ho detta, la domanda ha assunto un altro senso.
Attende prima di rispondere, ma io aspetto con impazienza innata, che
potrebbe essere scambiata per semplice pazienza.
<< Hanno...hanno fatto la scelta migliore...se ne sono
andati....Missouri...Texas...California...e chi li vede più...
dimenticare, la parola essenziale... >>. Se avesse emozioni,
adesso piangerebbe. Jason non è neutro, però. Si vede che
ha un cuore, come tutti gli altri...dipende però come lo si usa.
Io, probabilmente, lo uso per farmi del male da sola. Il masochismo
è dentro di me. << Soltanto questo voleva sapere? >>
mi chiede, incuriosito dal mio silenzio, che però dice tutto.
<< Sì... >> però mi viene in mente un'altra
domanda << no, in realtà...la faccenda di essere fedele a
sua madre è...è nata subito, oppure nel giro di anni. Ad
esempio, quando ha iniziato a giocare a baseball, aveva già
questa idea? >>. Mi sento una di quelle giornaliste che fa
domande idiote al vip. Come sempre, attende prima di rispondere, sempre
ragionando sulle mie domande complicate.
<< Bhè...diciamo che appena ho avuto i neuroni necessari
per capire che a casa mancasse una figura femminile, ho cercato di
ricostruire una donna nella mia mente, proprio come dovrebbe essere. E
lei, assomiglia molto al mio esemplare di donna standard, forse lei
è troppo giovane... >>. Sono lusingata. << E poi,
per rispondere alla sua domanda segreta, bhè...no, da piccolo
non mi sono mai innamorato. Fine. >>. WoW.
<< Bhè...emozionante.E grazie per aver
risposto...ad...entrambe le domande >> e sorrido. Mi sorride
anche lui, un sorriso sincero.
Ciao. Spero che anche questo vi piaccia di capitolo. Un bacio ** ^^
|
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Capitolo 20 *** ***Pensieri*** ***
maryblanche 20
Allora,
ciao a tutte!! ^^ Tutto bene? Ringrazio, come sempre del resto, i
12 preferiti e i 15 seguiti ^^. Rispondo alle 2 recensioni ^^
TheDreamerMagic : Ciao
^^...Bhè...se credi che Jason provi qualcosa verso
Blanche...mmmh...sei sulla buona strada, ma non ti voglio anticipare
niente. Anch'io vorrei che si mettessero insieme ma..gli imprevisti
sono dietro l'angolo *-*. Seguimi sempre, mi raccomando, ho fiducia in
te! *^ Un bacione grande grande...ciao.
Morneeng Yeah : Ciao
anche a te. Le tue recensioni le aspetto sempre con grande impazienza,
voglio sempre sapere che cosa ne pensi dei capitoli ^^. Grazie 1000,
davvero...e uso delle belle frasi perché rispecchiano il mio
modo di essere, non so come spiegarmi. Mi piace molto inserire certe
frasi, anche per dare più senso e sentimento all'intera storia.
^^ Grazie ancora, un bacione :)
Ok, partiamo!
Continuiamo a sorridere, l'uno all'altro. Mi rispecchio nei suoi occhi
verdi come se fossero i miei. E ancora una volta mi chiedo, come faccia
una persona come lui a non essere mai stato fidanzato. Non è
colpa degli altri, perchè guardando Tiffany....argh. E' colpa
sua...lui non vuole amare perché ha soltanto paura. Paura di
cosa? Di dimenticare sua madre...di dimenticare tutto ciò in cui
crede e visto che anche io ho appena perso mia madre, comunque, questo
concetto lo capisco meglio, rispetto a quando ci siamo conosciuti. Se
sei una principessa il miglior modo di dimostrare il tuo amore verso un
principe è quello di mandare un maggiordomo e dire: " la
principessa l'ama eccetera" e viceversa il principe. I giovani normali
fanno altre cose, sono molto più romantici, questo è
certo, perché TUTTO è più romantico di un
maggiordomo con i capelli gellati, data la mia esperienza. Comunque si
mandano fiori, messaggini con il cellulare, cioccolatini...nessun
ragazzo mi ha mai regalato dei cioccolatini, ma comunque il sentimento
che provo per Jason non è amore..è qualcos'altro...me lo
sento. E' troppo forte per essere amore, troppo. L'amore non ha una
forza così inarrestabile...l'amore non sopravvive così a
lungo. Il sentimento che provo non ha nome...perché non ne ha
bisogno. Il sentimento si chiama Jason...e allora mi sono innamorata di
un sentimento. Tanti si innamorano dell'amore e io tante volte ho
creduto di farlo...adesso io mi sono innamorata di Jason, non
corrisposto, ovviamente.
<< Quando è così silenziosa mi fa paura, sa?
>> mi dice, accarezzandomi la guancia. Io gli butto le braccia al
collo, per paura di cadere all'indietro.
<< La tengo io >> e mi cinge la vita con le braccia. Ma io il suo collo non lo lascio.
<< Grazie.. ma perché le faccio paura? >> chiedo,
togliendomi i gioielli e le scarpe e li lancio sulla scrivania, ma
cadono tutti per terra. << Uffi... >> e faccio per alzarmi,
ma mi tiene.
<< Li raccolga dopo...le devo rispondere >>. Mi guarda con un sorrisetto comprensivo.
<< Giusto...prego... >> e lo lascio parlare.
<< Bhè...ho come la sensazione che stando zitta si faccia
delle idee sbagliate su di me o anche delle idee giuste. Non mi
fraintenda, il mio ego è a posto, ma vorrei solo entrare nei
suoi pensieri e capire... >>. Ci mette molta enfasi...che mi fa
impazzire di brutto, cavolo.
<< Se lei potesse leggere i miei pensieri, non sarebbero
più tali, non crede? >> e vado a raccogliere i gioielli e
li metto sulla scrivania. << Molte persone hanno timore di far
scoprire i propri pensieri agli altri..anche alla persona che si ama...
>>. Pausa enfatica. << E io non sono a mio agio a
raccontare i miei pensieri a lei... >> e mi risiedo su di lui.
<< Perché riguardano me? >>. Specialmente.
<< Sì...in parte >>. Confessare tutto è una tragedia.
<< E l'altra parte? >>. Curioso da non credere sto qua.
<< Su New York...sul mondo in generale >>
<< Non voglio assolutamente sapere che cosa pensa su NY, sinceramente...grazie >>
<< Infatti non ho intenzione di dirglielo... >>. Ihih!
Bussano alla porta tre colpi. Si nasconde sotto il letto, mentre io mi
sistemo sopra, con molta naturalezza.
<< Avanti >> dico ed entra Celestine con il signor Ministro. Si inchinano, mentre io annuisco.
<< Signor Ministro...Celestine..ditemi... >>
<< Con permesso, principessa...stasera si terrà qui nel
palazzo una riunione per decidere, dopo la morte di Vostra Altezza, le
decisioni per il bene del paese. Lei è tenuta a venirci >>
mi informa il ministro. Sono contraria, ovviamente, ma è mio
dovere.
<< A che ora? >> chiedo, con disinvoltura.
<< otto e trenta di stasera >> mi risponde Celestine.
<< Mi farò trovare pronta... >> prometto e loro con
un inchino e un "principessa" se ne vanno. Jason sbuca fuori, dopo
qualche secondo.
<< Uuu...una riunione...e mi lascia da solo... >> dice, facendo finta di piangere.
<< Non faccia così...tornerò presto...se ne
può andare in giro per il palazzo ad esplorare le meraviglie
nascoste...uuu! >> e cerco un po' di spaventarlo, cosa che
non mi riesce.
<< Potrebbe interpretare un film comico, lo sa? >> mi chiede e mi massaggia la guancia.
<< Grazie 1000 >> e dal mio armadio prendo un vestito per
lo svago, molto corto, da mare quasi, da piscina. Vado dietro al
separé e mi cambio.
<< Uffa..potrebbe cambiarsi anche qua, lo sa...male non fa...
>> mi dice, malizioso. Lo guardo, facendo sbucare solo la testa
dal separé...
<< Non ci provi...non le conviene >> gli dico e poi spunto fuori.
<< Bellissima..come sempre >> mi dice e mi avvicino. E' sempre così gentile con me...
****************Note******************
Ringrazio tutti, ovviamente
perchè mi leggete sempre e poi, per farmi un po' di
pubblicità, ^^ no, dai scherzo...^^ Voglio mostrarvi questa cosa
che ho creato per la storia. Vi ricordo che abbiamo raggiunto la meta
dei 20 capitoli ^^.
http://www.polyvore.com/new_york/set?id=15692476
(oddio, non sarà bellissimo, ma almeno centra ^^) Un
bacione...ciao a tutte!
|
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Capitolo 21 *** *Misteri* ***
mary blanche 21
Allora, ciao a tutte. Inizio
col scusarmi per il ritardo, ma sta cacchio di scuola...pff...che vada
a farsi benedire. In ogni caso ringrazio i 12 preferiti *-* e i 15
seguiti *-* *-* Grazie 1000 a tutti, davvero, sono davvero felice.
Rispondo alle 3 recensioni ^^
Morneeng Yeah : Grazie
1000, davvero tanto!! ^^ Grazie grazie e ancora 10.000 grazie. Sei
fantastica, un bacione e spero che ti piaccia anche questo capitolo.
Ciaoo ^^
TheDreamerMagic : Ciao,
non dirmi che è stato grandioso il capitolo precedente
perché se no poi mi monto la testa, ehhehe! Eeheheh...che pizza
le riunioni? Sicura?? Ahahah....Un bacione anche a te, grazie 10000 di
tutto, ciaoo ^^
angy_hihihi : Ma figurati...non ti scusare per niente anche
io sto rallentando con il ritmo, ma perché mi devo impegnare
seriamente con i voti, se no...Hasta LaVista...Non ti preoccupare,
comunque: l'importante è che ti piaccia. Jason e Blanche sono
più uniti che mai (forseeeee **) ma solo perché Jason
è gentile con Blanche perché è l'unica persona che
può capirla a questo mondo. ='( Sono felice che tu sia contenta
^^ Grazie grazie e ancora grazie grazie grazie....ed ecco il 21
capitolo...spero che ti piaccia. Un bacione, stai tranquilla e ciaoo ^^
Capitolo 21:
Ha
appena detto ciò...che penso che abbia detto? "Bellissima, come
sempre"....Modestamente....Cammino lentamente verso di lui, senza
perdere il contatto visivo neanche un secondo. Mi sarebbero mancati i
suoi occhi. Mi sento una tale energia in corpo, non riesco neanche a
spiegarmelo. Mi avvicino a lui, con tale foga e gli prendo le mani e
poi mi avvicino, ancora di più. Nei suoi occhi si vede
chiaramente il riflesso di ciò che vuole fare...e ciò che
vorrei anche io. Purtroppo che dopo qualche istante, nei suoi occhi si
vede qualcosa di negativo, qualcosa di ostile. Chiude gli occhi, lascia
dolcemente le mie mani e un attimo dopo è sul letto, sdraiato.
Mi...respinge?
Lo guardo, lo fisso.....cerco di mantenere la calma...ma l'unico mio
pensiero è "perchè??" ma poi capisco che devo tenere a
freno le mie emozioni perché SO che lui non sarà mai
ciò che io voglio che sia. E' una creatura selvaggia. Abbastanza
debole e forte allo stesso tempo per respingere una donna. E' un gesto
di forza, si sa, ma una debolezza se non si sa spiegare. Prendo il toro
per le corna e mi siedo accanto a lui, negando al mio corpo di avere
un contatto fisico con il suo. Lui sta guardando un punto per
aria, senza assolutamente luogo, e ha le labbra tese in orizzontale.
Tutto questo silenzio mi manderà in frantumi il cervello.
<< Che succede? >> chiedo. Il mio cuore mi dice "toccagli
la mano" e la mia mente " se vuoi ancora una luce da guardare, non
gliela toccare". Difficile scegliere, quasi impossibile, ma alla fine
opto per la mente. Che male fa?
Cerco di reprimere il pensiero che insiste dicendo che è tutta
colpa mia se si è arrabbiato, se è muto come un
pesciolino d'acqua dolce e se i suoi occhi non mi guardano. Questo non
è vero. Terra chiama Jason, mi ricevete? Passo. Nessuna risposta
udibile, ma neanche visiva. Nessuna.
<< Niente >> risponde ed è come se avesse visto un
fantasma. Mi viene una tale tristezza, che sento tutto il calore
andarmi sulla testa, finché sono costretta ad impedire alle
lacrime di scendere.
<< La prego....mi dice che cosa sta succedendo? >> e ora
seguo il mio cuore, gli tocco la mano e mi sdraio accanto a lui,
sentendo il suo profumo sul collo. Perfetto. Si gira verso di me.
Finalmente un segnale. I suoi occhi mi fissano. C'è una strana
luce, quasi triste e depressa. << Che succede? >> chiedo di
nuovo. Le sue labbra si incurvano verso l'alto, in un sorrisetto
debole.
<< La prego di perdonarmi, principessa..è stato un attimo di...pensieri nascosti >>. Mmmm...ritenta.
<< OOh, certo... >> dico, cercando di autoconvincermi per
non ferirlo ulteriormento, ma mi esce più come una cosa
sarcastica, più che altro. Si gira sospettoso verso di me. Ecco,
quello che ho cercato di evitare.
<< Non ci crede, eh? >> mi chiede e la cosa gli sembra strana.
<< Non è quello... >>. Cerco di giustificarmi.
<< Anche io sto cercando di spiegarmi tutto ciò...da
quando ho imparato a parlare, praticamente. Non ci riesco, comunque.
Certe cose sono impossibili da spiegare e questo è certo. Io vorrei solo...cercare di capire... >>. Bene...
<< Capiamo, allora.. >>. Gli sto offrendo il mio
aiuto...tutto ciò che posso...per renderlo felice, almeno un
pochino. Fa un sospiro. Lo guardo in modo interrogativo e lui mi
ammonisce con lo sguardo.
<< Io...io...non amo solo
per mia madre... >>. Uno dei tanti misteri che si celano in lui
stanno per esseri svelati. Sono così eccitata.
<< E allora perché? >>. Un mix di confusione...di
stupore...di delusione si insedia sul suo volto divino. Rabbrividisco.
<< Io...non voglio essere un mostro......
>>. Amare..significa essere un mostro? Adesso rabbrividisco
veramente. Le lacrime vogliono scendere rapide sul mio viso...ma un
sorrisetto incerto fa da diga.
<< Ma cosa vuol DIRE? >>
<< MaryBlanche....non mi fraintenda...lasci che le spieghi... >>. Mi prende dolcemente la mano.
<< Mio padre prima che nascessi io picchiava mia madre... >>. Ormai le lacrime prendo il sopravvento.
<< Come lo sa? >> singhiozzo io.
<< Mentre lui mi
picchiava...me lo diceva..ogni volta... >>. Mi sento
stanca...piango continuamente...e so che non devo fingere...di fronte a
lui.
<< Oh...ma perchè ha paura di amare? Non...capisco...
>>. E' troppo ovvio...o troppo improbabile? Sospira
frustrato. Mi importa fino ad un certo punto: voglio capire.
<< Ho paura di fare del male a mia volta...alla persona che
amo...se mai amerò... >>. E' deluso...triste...dalla vita,
probabilmente. Io non lo sono per niente. Sono con lui..
<< Non penso che sia genetica la cosa...ma non ci deve pensare.. >>
<< Secondo lei, è una paura legittima? >> mi chiede. Ehmmm...
<< Assolutamente... ed è così.. >>. Argh...mi sto tradendo.
<< Così? >> mi chiede, con un sorrisetto forzato, ma incuriosito.
<< Carino...ad avercela.. >>. Ma sono scema proprio? Mi
guarda sospettoso per un momento, poi sussurra qualcosa e sorride.
Passiamo il pomeriggio a dormire, almeno io e l'ora di quella stramaledetta riunione si avvicina.
*-----------------------* Note *-------------------------------*
Scusate tantissimo per il
ritardo...ma sono stata in punizione...arghhhh!! Spero che vi sia
piaciuto, un bacio enormeee!! ** ^^
|
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Capitolo 22 *** Amicizia ***
maryblanche 22
Allora, ciao a tutti!! Tutto
bene spero!! Ringrazio i 13 preferiti, wow, e i 15 seguiti, doppio
wow....Poi mi scuso per l'ennesimo ritardo, (argh) ma non ho molto
tempo tra la scuola e....la scuola. Comunque, rispondo alle recensioni
che mi avete lasciato.
TheDreamerMagic :
Ciao. Jason è molto dolce...missà che tra un po' mi
innamoro anche io. Comunque fai bene ad essere curiosa...al posto tuo
lo sarei anche io. Bacioni e ho aggiornato appena ho potuto! *-*
Grazie 1000, anche se in ritardo, altrettanto. Ciaooo*
Morneeng Yeah :
Ciao. Ti ringrazio molto. Sono contenta che si notino dei
miglioramenti, perché questa storia significa molto per me.
Comunque, se tu fai i complimenti a me, io li faccio a te: sei riuscita
proprio a capire ciò che volevo trasmettere ai lettori,
lettrici, e mi fa piacere che tu abbia capito che Jason ha una parte di
sè, della sua anima, che non vuole far scoprire, che non vuole
rivelare a nessuno. Sarà bella? Sarà brutta? Mah...Grazie
ancora, comunque! Bhè...il prossimo capitolo eccolo, e spero
davvero che ti piaccia, perché in ciascuno, metto una parte di
me, anche se minima ^^ E la scuola...la scuola, meno male che
capisci! E devo postare, non resisto. Un bacio, grazie tantissimo :)
Partiamo :)
Capitolo 22:
Tre colpi alla porta mi svegliano. Chi diavolo è?
<< Principessa??!!? Su su, non abbiamo tempo da perdere...sono
George... >>. Accidenti, è il mio stilista. Mi guardo
intorno, alla sua ricerca. E'
davanti al letto, con i capelli scompigliati e la camicia aperta...e io
mi sono persa questo ben di Dio? Alla faccia, sigh!
Si mette un dito davanti alla bocca, in segno di tacere e si nasconde
sotto il letto. Io cerco di darmi un'aria presentabile, mi sistemo i
capelli, che sembrano quelli di Maga Magò, il vestito e poi
misuro la voce.
<< Avanti! >> esclamo, con troppa voce. Oddio, sembro una
di quelle persone che va ad urlare nelle manifestazioni. A Parigi se ne
trovavano molti così.
Lo stilista entra, con molta classe e si guarda in giro. Schiocca le dita e si passa una mano tra i capelli.
<< Da quando lei, Principessa, usa profumi maschili? Se il mio
fiuto non mi inganna dovrebbe essere
Dolce&Gabbana...mmm...sì...o Roberto Cavalli...Sì,
direi che è Roberto Cavalli..tono delicato ma forte allo stesso
tempo >>. Annuso l'aria. Dappertutto, c'è odore suo.
Profumo suo.
<< Mmmh...ha ragione, signore, ma magari è il mio profumo,
che assomiglia un po' alla fragranza che dice >>. Mi guarda male
e sospettoso.
<< Principessa, in altri contesti indagherei più affondo,
ma adesso dobbiamo trovare il vestito adatto per la riunione. E' di
vitale importanza che lei faccia buona figura con i Ministri Francesi e
soprattutto con suo padre, cara signorina. E si sa...senza sua madre
niente sarà più lo stesso >>. Un pugnale al cuore.
<< Comunque...ho già progettato qualche schizzo di come
dovrebbe essere il suo vestito, che però immaginavo come una
gonna e una giacchetta, molto First Lady...okey? >>
<< Sì sì... >>. Cosa centro io con la First
Lady? Si infiltra nel mio armadio, alla ricerca di qualcosa di
sconosciuto. Mi avvicino agli schizzi, lasciati distrattamente sulla
scrivania, e li osservo. La figura della donna, troppo magra e
alta per essere me, anche nel foglio, e i vestiti non sembrano
"miei"...sembrano non rispecchiarmi.
<< Ahaha! >> esclama George, spaventandomi. Se ne esce dal
mio armadio con qualcosa di ripiegato e un paio di scarpette col tacco
centoventi. Oddio. Mi posa tutto sul letto.
<< Poii...i gioielli... >> mi dice, ma non lo lascio finire.
<< Li sceglierò io, insieme all'acconciatura... >>.
E' sbalordito, ma si sa. Io sono la Principessa e io decido.
<< Ma... >>
<< Ci devo andare io alla riunione... >> insisto e lui sospira perdente.
<< Va bene, Principessa a dopo >> e con un breve inchino, se ne esce.
Prendo la mia roba e vado verso il separè, ma qualcuno mi prende per il braccio e mi costringe a fermare. E' lui...ma
come ha fatto ad uscire così in fretta? E' così
vicino...siamo così vicini. Lo guardo esitante e lui sembra fare
lo stesso con me. Mi prende i vestiti e li lancia per terra. Cerco di
ribattere, perché comunque è roba che costa, ma mi mette
un dito sulle labbra. Lentamente mi sveste e io non sono contrariata,
perché lo voglio, ma voglio urlare: "sono una principessa, sono
una principessa", ma so che non lo farò mai. Lo amo troppo per
urlargli la mia professione in faccia e non intendo farlo.
Rimango in biancheria, solo in biancheria. Ho le gambe immobilizzate
dalla paura, è una cosa così nuova per me...
Mi guarda dall'alto in basso, mi fa segno di stare qui e prende i
vestiti gettati precedentemente a terra. Prende il top, che in
realtà è una specie di corsetto, che odio, e me lo
infila. Ho anche le braccia immobilizzate dalla paura. Poi prende la
gonna, di un beige che adoro, e me la infila. Questo senza dire una
parola, niente. E la giacchetta, fredda. Mi sistema i capelli con un
fermaglio intonato e basta, finito. Ha gli occhi freddi, non riesco a
spiegarmelo. So che sta succedendo qualcosa...ma cosa? Rimaniamo per
qualche istante, minuti, per quanto mi riguarda, uno negli occhi
dell'altra. Finchè lui non sorride. Non sghignazza.
<< Cosa c'è da sghignazzare? >> chiedo.Carte in tavola, bello.
<< Sembra mia nonna >>. Sorrido anche io.
<< Mi dica qualcosa che non so >>. Non hai vinto, ritenta.
<< E' perfetta >>. Ecco..questa è la carta vincente.
<< Grazie....mille >>.
L'ora della riunione si fa vicina e mi vengono a prendere Celestine e
il ministro. Proprio oggi? Proprio oggi che Jason è così strano con me?
Proprio oggi? Raggiungiamo velocemente la stanza in questione e tutti
si alzano. Ci sono una decina di persone, tutti vestiti come damerini.
Si inchinano e io faccio un sorrisetto e annuisco. Sigh. Mio padre è a
capotavola, mi siedo accanto a lui, alla sua sinsitra, posto che occupo
anche quando siamo seduti sui troni. Mi guarda con un sorriso
rassicurante. In effetti, è la mia prima riunione dopo la morte di mia
madre e credo di non averne mai fatte di riunioni, perché c'era sempre mia madre e lei bastava.
<<
Signori, vi presento mia figlia, la principessa MaryBlanche >>.
Mi giro a guardarli tutti in faccia e sorrido, molto rispettosa.
<< Enchanté >> saluto, con un sorrisetto rassicurante. Sono quasi tutti francesi, se non sbaglio.
<<
Enchanté >> mi rispondono loro, ricambiando il saluto. Osservo
mio padre e inizia a parlare. Parla della mamma, ma a poco a poco, la
voce si abbassa, fino a sparire. Nella mia mente risulta solo
l'immagine di lui che muove la bocca, ma da cui non esce alcun suono.
Mi sento stanca e allora mi giro verso i ministri, cercando
disperatamente soluzione al mio problema, come se ci fosse. Infatti non
c'è. I ministri alzano la mano forse in richiesta di parlare,
bisbigliano qualcosa al loro vicino, ma la il tono di voce non si alza.
Non...riesco...a capire....I volti spariscono, cambiano e...ma non è
possibile...lo vedo ovunque... Lui,
vedo il suo ritratto così dolce e spensierato, che combatte per una
giusta causa. Non..riesco a respirare...la pancia mi sta scoppiando.
Ahimè...se è questo l'ultimo volto che devo vedere, che io sia
benedetta perché è questo. Io lo voglio.
<< MaryBlanche, ti
senti bene? >>. Sì! Sììì! La voce di papà ha ripreso a
funzionare. A volte altissima e sono costretta a tapparmi le orecchie.
<< Padre...non credo di sentirmi bene...ci potrebbe essere un rinvio? >> chiedo. Comincio a respirare malamente.
<< Celestine, la prego, la porti via..continueremo noi >>.
<< La ringrazio, padre >>. Celestine mi aiuta ad alzarmi.
<<
Andiamo, principessa >> mi dice dolcemente. Quando arriviamo ai
pressi della mia camera, le guardie balzano subito sul posto, e,
nonostante gli occhiali scuri, si vede perfettamente la loro
espressione facciale. Mi aprono la porta e mi portano dentro.
Fortunatamente, Jason non sembra essere in camera.
<< Ha bisogno di un dottore, Principessa? >> mi chiede Celestine, rimboccandomi le coperte.
<< No, è stato un calo. Con una bella dormita passerà tutto, ne sono sicura al 110% >>
<<
Va bene, principessa, buona notte >> e cammina lentamente verso
la porta e l'apre. << Ah, Principessa...Vige ancora la regola di
non entrare per nessun motivo? >>
<< Sì, grazie >>
mi sorride e spegne la luce. Nel silenzio della notte cerco di captare
qualche segno, qualche movimento. Non sento niente. Per favore, non
dirmi che Jason è andato via. Aspetto ad occhi chiusi di addormentarmi,
finché non sento un movimento silenzioso e il suono della luce da
comodino che si accende. Apro gli occhi, velocemente, anche per lo
scatto. Accanto alla lampada, c'è lui ancora con la camicia sbottonata. Avrà forse caldo?
<< E' pallida, che è successo? >> mi chiede e si sdraia accanto a me, coprendoci con le coperte.
<< Un calo... >>. Vedevo lei da qualsiasi parte mi girassi. Non le sembra abbastanza?
<< Plausibile... >>. Ma non impossibile.
<<
E' la pura verità...le principesse non mentono mai >>. Mi sorride
e prende un libro dal comodino. Quel sorriso mi sembra abbastanza da
presa in giro.
<< Sputi il rospo... >>
<<
No....il fatto è che mi chiedevo quante volte da quando ci conosciamo,
ha rispettato questa sottile regola...o modo di vivere...a lei la
scelta >>. Ci penso su. Le possibilità sono bassissime.
<< Come pensavo...ecco...tra amici, ci si mente? >> mi chiede, sfogliando senza quasi leggere, il libro.
<< No...che razza di amicizia è, allora? >> chiedo.
Questi ragionamenti filosofici barra qualcosa avranno mai fine?
<< Perfetto...ha centrato il punto. Non è stato un calo, vero? >>
<< No... >>
<< E allora, che cosa è stato? >> mi chiede e la situazione si fa veramente rischiosa.
Note:
Ciao
a tutti. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, perché a me tanto.
Comunque, la nostra Blanche adesso è ad un bivio. Quale decisione
prenderà? Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio ^^
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Capitolo 23 *** <3<3 Tu non lo sai...<3<3 ***
maryblanche 23
Allora, ciao a tutte!* Come
state? Scusate il ritardo ma c'è sempre una cosa che mi divide
da questa storia...penso che lo sappiate, comunque :) Ringrazio come
sempre per prima cosa chi mi ha messo tra i preferiti, che sono 12
(Grazie ^^) e i 16 seguiti (Grazie ancora ^^) e poi rispondo come
sempre, alle recensioni, grazie ^^
TheDreamerMagic : Oh
guarda, lo spero tanto ^^ Ahhah, non sei la sola ad esserti
innamorata...anche io ^^...e cerca bene, magari ne trovi di ragazzi
come lui, (seeeee) ma ho sempre fiducia. AHah...e sì, sono
felice anche di questo, vi ho lasciato in un punto cruciale..ahahah!!
Comunque, spero che mi seguirai sempre e un bacione enorme, ciao^^
Morneeng
Yeah : Ciao.
Grazie 1000, davvero sono contenta che comunque qualcosa di buono abbia
fatto ^^Mmmh...a proposito della tua scommessa...prima di risponderti,
vorrei sapere da dove è nata questa intuizione...^^ Comunque,
eccomi quiii! Un bacione ciao^^
angy_hihihi : Ciao.
Bhè...è ovvio che non ti devi scusare :) Ahhah...lo so
che vi ho lasciato col fiato sospeso..è quello che volevo
ottenere. Saggio desiderio il tuo..eh..bhè..sì...la
scrittrice decide. Hihih! Ahha..lo so che ci tieni. Spero che il
capitolo ti piaccia. Un bacio.
Ok, partiamo :)
Capitolo 23:
Jason...maledetto
Jason. E adesso che faccio, che faccio? Rischio...non rischio...questo
è il dilemma...non sopporta le bugie. Ma se glielo dico, se ne
andrà...via...e morirei se accadesse. Muoio al sol pensiero che
lui esca da quella finestra per andarsene e rintanarsi in se stesso.
Non lo posso sopportare. La miglior arma è il silenzio.
<< Non glielo posso dire, Jason...mi perdoni >>. Il sorriso
curioso dalla faccia sparisce. Al suo posto fa capolino un sorriso
amaro e due occhi accesi. S'intravede un fuoco. Scuoto la testa.
<< Eddai...io però le ho detto tutto di me..della mia
infanzia...della mia mia vita...le ho detto tutti i miei segreti...e se
adesso non me lo dice, io me ne vado >> e fa per andarsene, ma lo
raggiungo, con movimenti felini.
<< Non se ne vada, la prego...ho...bisogno di lei... >>.
Soddisfatto della risposta quasi promessa e sapendo che è
riuscito nel suo intento, si rimette a sedere sul letto, con sorriso
trionfante. Ma quanto lo odio d'amore, quel ragazzo!
<< Se glielo dico, però, lei se ne andrà
comunque...e allora non so che decidere... >>. Mi metto seduta
accanto a lui, sperando che almeno, questo gesto mi dia più
sicurezza. Per niente. Sono a punto a capo, e il dilemma è
sempre lo stesso. Lo guardo e vorrei non averlo mai fatto: spunta il
labbruccio e spuntano gli occhietti dolci. Noo...il labbruccio nooo!!
E' la peggior arma che uno possa usare.
<< Ho...paura di perderla.... >>. Cerco di spiegare a passi molto brevi.
<< Oh, non credo che mi perderà...basta che non tradisca
la mia fiducia e che non faccia niente di insensato >> mi
tranquillizza, senza guardarmi e con un sorriso stampato sul viso.
<< Ho paura di perderla perché io per lei provo un
sentimento del tutto nuovo per me... >>. Non credo alle mie
orecchie...gliel'ho detto. Mi metto una mano sugli occhi: mi viene da
piangere e non riesco a guardarlo, non ce la faccio. Ho paura...l'ho
ferito...ho fatto una cosa insensata...e adesso non verrà
più da me. Mai più. Una principessa deve essere forte e
coraggiosa, dico a me stessa ma sembra essere più difficile del
previsto convincermi. Mi tolgo la mano dalla faccia e lo guardo.
Sorriso sparito. Questo era previsto. Occhi fuori dalle orbite. Pure.
Ci osserviamo per qualche secondo, minuto...tempo indefinito.
<< Mi odia? Mi odia? Poteva dirlo subitoo! Io...non credevo di
meritare questo, sa? >>. Adesso gli occhi fuori dalle orbite ce
le ho io. Ma come? E' pazzo?
<< Jason..mi ascolti...ha frainteso.. >>. Spero che capisca...anche perché, non ho molte possibiltà.
<< Quindi..non mi odia? E' un gran sollievo >> e si mette una mano sul cuore. E' proprio ingenuo, a volte.
<< Come si potrebbe odiare una persona bella come lei? >>
chiedo e sorrido allo stesso tempo. Spero che capisca. Sorride anche
lui.
<< Grazie...ma quindi...il sentimento quale sarebbe? >>.
M'invento qualcosa...non voglio dirglielo...non ce la faccio.
<< E' un sentimento che ti porta via...un sentimento che ti fa
soffrire...un sentimento bello e cattivo allo stesso tempo...un
sentimento che ti fa... >>
<< Innamorare >> sussurra lui. Ha capito...un passo avanti,
almeno uno. Eh già. L'amore ti fa soffrire. Abbasso la testa,
triste, e vado verso la finestra, lentamente. Non mi segue. Questo vuol
dire che è scioccato. Io non ho il coraggio di parlare. Sento
già la sua mancanza...eppure siamo nella stessa stanza e a pochi
metri di distanza l'uno dall'altro.
<< Bhè... wow...direi proprio che non me lo sarei mai
aspettato, neanche da lei....se devo essere sincero.
E...bhè....Non me ne andrò... >>. Mi giro,
sorpresa. Bene. Lui ha un sorriso rassicurante. Mha...
<< Bene >> dico, quasi senza voce. Le lacrime si fanno
svelte sul mio viso e vanno a finire sulle mie labbra. Poi mi scendono
sul mento e vanno a finire sul pavimento. Riesco quasi a sentire il
loro suono...c'è un silenzio....
<< Blanche...la prego...non pianga...perché non bisogna
mai giudicare un libro dalla copertina >> e si avvicina. Siamo
uno davanti all'altro, troppo vicino per essere una semplice
conversazione.
<< Questo cosa vorrebbe dire? >> chiedo. Ormai non ci
capisco più un cavolo. Ormai ogni volta che parliamo ci
tocchiamo le labbra uno all'altra. Il suo sguardo è magnetico,
il suo profumo pure. E' tutto perfetto.
<< Je t'aime >> sussurra piano sulle mie labbra. Ogni mio
pensiero sparisce. Ogni mia parola sparisce. Mi dimentico tutto. Il mio
nome...il mio onore..e il luogo.
<< Da...davvero? >> chiedo.
<< Così mi offende... >> mi prende il viso tra le
mani. Se questo è un sogno, vorrei restare addormentata per
sempre.
<< Je t'aime >>. Lui..sa il francese..almeno...sa come si
dice la frase più dolce in francese. La mia risposta è
singola. La mia risposta è reale, ma non lo sembra. Gli butto le
braccia al collo, felice.
<< Non riesco a crederci >> sussurro, quasi senza voce.
<< Che io la possa amare? >> mi chiede e mi prende in braccio. Fatto ciò, si siede sul letto.
<< Sì...l'ho sempre vista come un essere...libero >> rispondo.
<< Non le pare che potremmo smettere di essere così
informali? >>. Ottima idea. Peccato che non sia venuta a me.
<< Ok, Jason... >>
<< Perfetto....allora...sei contenta,
finalmente? Quando te l'ho detto, ti si sono illuminati gli
occhi...bhè...ma già basta il tuo sorriso per farlo, no?
>>. Madonna mia...è dolcissimo. Comincio a prendermi a
pizzicotti.
<< Ehm..che fai? >>
<< Voglio essere sicura che questo non sia un sogno >>
<< Non lo è,tranquilla...io e te esistiamo solo nella realtà........ >>
Ciao a tutte. Questo capitolo
non è un granchè, in realtà, purtroppo.
Però spero che vi piaccia almeno un pochino :) Ciao, bacino.
|
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Capitolo 24 *** JTA con tutto il mio <3 ***
maryblanche 24
Allora,
ciao a tutte! Come state? Scusate il ritardo super ma sapete
com'è la scuola, sigh! Comunque ringrazio intensamente e di
cuore i 12 preferiti yuppi! e i 16 seguiti Yuppi!! E poi rispondo alle
vostre recensioni.
TheDreamerMagic : Ciao.
In realtà, credevo che fosse un po' banale il "ti amo", ma
comunque vedo che la banalità è un frutto che piace.
Comunque, mi fa piacere che ti piaccia il capitolo, piace anche a
me ^^ Mi fa piacere e mi raccomando, continua a seguirmi. Grazie un
mondo e bacioni!!!* ^^
angy_hihihi :
Ciao. Bhè...Dai, uno splendido ci sta sempre e per sempre.
Splendido Forever! Ahhah..dai, le reazioni sono più o meno
quelle che mi aspettavo. Mi fa piacere che comunque ci sono sempre
delle fan accanite e se ti scusi un'altra volta per il ritardo (come
faccio io) ti segnalo...Ahhaha! ^^ Anche a me piacciono tantissimo
quando si danno del tu! Io non mi sottovaluto, io mi critico,
perché una scrittrice deve sempre farlo. Un bacione ciao e
grazie 10000!!*
p.S= Spero che il compito di latino sia andato bene. Ciaoo**^^
Va bene, incominciamo^^.
Capitolo 24: JTA con tutto il mio <3
Je T'aime. Je t'aime. Je t'aime. Quelle parole, le sue parole,
risuonano dentro il mio cuore come mille sorrisi e mille risate, tutte
fatte dalla stessa persona. Mi sembra incredibile che proprio Jason
possa amarmi. E che me lo abbia detto lui. Non è bellissimo? Gli
occhi cominciano a farsi pesanti, mentre lui gioca con un mio vecchio
peluche, regalatomi da Celestine a due anni. Prendo la vestaglia e vado
verso il separè, ma la sua mano mi blocca. Ovviamente. Eddai,
voglio solo andare a dormire...andrei a dormire anche a Central Park,
se necessario, ma lui non me l'avrebbe mai permesso,....è questo
il punto. Mi giro verso di lui sospirando seccata mentre lui ride come
un pazzo. Cosa c'è di tanto divertente, vorrei sapere io.
<< Ehi, Principessina mia, ti
ricordi le nostre regole? Eh? E poi non so se chiamarti principessina
perché lo sei o perché ti amo...mmh... >>. Ok, sono
confusa. Sia dalla storia delle "nostre regole" (sue) sia la storia
delle principessine che si amano. Ma che diavolo è?
Mi siedo in braccio a lui, sul letto.
<< Allora, quali sarebbero le
regole? >> chiedo, mentre cerco di tenere gli occhi aperti il
più a lungo possibile, cosa che sarà difficile.
<< Allora, dobbiamo dirci quella cosina là, non so se mi spiego tutte le volte che andiamo a letto o che ci alziamo, va bene? >>. Mmh...quale sarebbe quella cosina là, non so se mi spiego?
<< Ma cosa? >>. Sembra seccato. Se lui non si spiega...mica è colpa mia, eh!
<< Quella cosa che siamo detti
prima >>. Ci penso per qualche istante. Ho capito. Aspetta...Si
vergogna di dirlo? Ahha! Io mai e poi mai...perché lo amo con tutto il mio cuore.
<< Ah..ho capito e poi? >>
<< E poi se devi metterti il pigiama sai dove devi farlo...il separè lo possiamo anche bruciare! >>
<< Camicia da notte >> sottolineo.
<< Fa lo stesso >> risponde, seccato. Ma so che è tutta finzione.
<< E poi il separè non si brucia! >> esclamo io. Se questo solo ci prova...Ahha...
<< Tranquilla...solo queste. Vuoi sapere altro? >>
<< Sì...la storia delle
principessine che si amano.. >>. Ride e sussurra qualcosa simile
a "ingenua"...bhè...forse solo un pochino..
<< Ahahh..va bene. Bhè...quando si ama una
ragazza, la si chiama in molti modi: tesorino, cucciola o
principessina, o luce della mia vita.. bhè...a me piace molto il
nomignolo di principessina ma lei lo è già..e molte
ragazze vorrebbero farsi chiamare principessina >>. Penso
all'ingenuità del mondo. Madonna mia.
<< Davvero le ragazze
vorrebbero farsi chiamare principessina? Non immaginano neanche quanto
vorrei essere al posto loro >>
<< E loro al posto tuo..ma penso che dovresti essere felice di quello che hai..e di quello che sei... >>
Ma che saggezza ragazzo mio. A
proposito, lo è davvero? Sospiro rassegnata, pensando che uno
spirito libero non si sarebbe mai fatto rinchiudere in una gabbia
chiamata amore, ma se mi ha detto che mi ama...un motivo c'è di sicuro.
<< A che stai pensando? >> mi chiede. Eh già...quel "stai" mi piace tanto.
<< A niente >> mento. Ma è inutile mentire, se
c'è lui in circolazione. Socchiude gli occhi e scuote la testa.
<< Non ti ripeterò la domanda, Blanche... >>
<< Ti rispondo, ma prima devo cambiarmi >> e lo guardo,
poi, tanto per valutare i suoi riflessi, mi alzo velocemente verso il
separè. Ma dopo circa mezzo secondo,lui mi ha già presa
in braccio da dietro e mi sta sfilando il vestito.
<< Le regole si rispettano >> mi dice, mettendomi la camicia da notte.
<< Le regole sono state fatte per essere infrante.. >>
<< Woooo! Ma guarda qui che delinquente! >>
<< Neanche tu rispetti le regole >> gli ricordo, ma il suo sguardo da angelo, fa pensare a tutt'altra cosa.
<< Blanche, io infrango la legge, è diverso >>.
E a quel punto, le parole sembrano uscire tragicamente, come una soap
opera senza lieto fine. Un brivido mi percorre la schiena. Se mio padre
sospettasse soltanto lontanamente il genere di ragazzo a cui sono
attratta, mi avrebbe già tagliato la testa. E di persona. Certo,
Jason non è un principe italiano...o francese, come vorrebbe
lui, ma è un eroe,per me.
<< Sì...questo è vero...ma non bisogna giudicare le persone da quello che fanno ma per quello che sono >>
<< Giusto >>. Ormai la missione impossibile della camicia
da notte è già stata portata a termine, ma parlare non
nuoce. << Dai, mi dici a che sta pensando? >> chiede.
Sì...ecco.
<< Bhè...sto pensando che...penso alla nostra relazione >> rispondo, farfugliando.
<< C'è da pensare? >>. E' molto scettico, ma non sa quanto si sta sbagliando.
<< Sì e tanto...non so su che grado definirla >>. Rimane con la bocca aperta per qualche istante.
<< Bhè...intendi dire se il grado "ti voglio bene" o il grando "Je t'aime"? >>. Colpito e affondato.
<< Sì..esattamente questo >>. Mi fa piacere che abbia capito.
<< Bhè...io starei a quasi una via di mezzo >>. Ma come? I miei occhi si riempiono di rabbia.
<< Non mi ami? >> chiedo, e non voglio piangere. Non voglio dimostrarmi il sesso debole di fronte a lui.
<< Non ho mai detto questo >> cerca di difendersi, ma non
può farlo da solo. Ci vuole un avvocato, ma uno bravo.
<< Ah no? Però hai cercato di dirlo! >>. Non mi piace litigare con nessuno, specialmente con lui ma mi fa arrabbiare!
<< Sì sì...per voi uomini ogni scusa è buona
>>. E mi metto sotto le coperte, cercando di stare zitta. In
realtà, avrei voluto dire tante di quelle cose, mamma mia.
<< Eddai...su...mi dispiace...scusami... >> e mi bacia una
guancia. Se continua così, finisce per farsi perdonare. Ma
faccio la faccia imbronciata per qualche minuto. << Je t'aime
>> mi sussurra qualcuno e poi cado nelle braccia di Morfeo.
**Blanche, io infrango la legge, che è diverso...**
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo. Un bacione ciao, alla prossima ^^
|
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Capitolo 25 *** Primissimi problemss! ***
blanche 25
Allora ciao a tutte!!* Come
state, tutto bene? Io mi scuso infinitamente per il ritardo causato
dallaaa? Wààààààà
dalla scuola, indovinatooo!! Domanda da un millione delle vecchie
lireee! Wàààà!!
Bhèèè...rispondo alle recensioni ^^
Wààààààà
TheDreamerMagic : Ciao.
Bhè grazie 1000, lo so..è fantastico però il padre
di Blanche lo verrà mai a sapere? MMhhh...sperem de nooo!
AHhaha...non sono crudele..forse muahahah! Bhè..leggilo
wààààà!!! Un bacio grazie 1000
ciaooo!! Wàààààà
Morneeng
Yeah :
Ciao bella! Grazie sono contenta che ti siano piaciuti, soprattutto il
capitolo rivelatorio <3 Comunque è grazie a te che sono
migliorata, carissima wàààà e quindi leggi
ciò che TU hai migliorato, no?
Wààààààà Un bacio
grazie 1000 ciaooo^^ Wàààà
Bene, incominciamooo!!
Capitolo 25:
La
forte luce del mattino mi sveglia, ma non è solo quello. Il
contatto con la sua pelle è meraviglioso, ragione per cui mi
alzo, ma mi sento una rimbambita. Probabilmente lo sembro e lo sono e
di primo mattino, guai a farmi più di due domande. Ma
perché sono in contatto con la sua pelle nuda? Guardo il suo
petto, mezzo scoperto e il mio. Il ragazzino qua, si è preso
troppe libertà e io dormo come un sasso certi notti.Ma sembra che non dorma mai..in effetti.
<< Mary Blanche! Apri questa porta o la faccio sfondare!!
>>. Oh maledizione! E' mio padre...è la sua voce. E io
sono mezza nuda con un ragazzo in camera.
<< Arrivo subito, padre! >> urlo, per quanto possa, e mi
tiro a lucido. Si nasconde sotto il letto e velocemente vado ad aprire.
<< Buongiorno Padre >> anche se la sua espressione non dice
esattamente "buongiorno figlia mia" è più una espressione
da "avete preparato la gogna"?
<< Ahahha....seguimi tu! >> e quasi mi piglia per le orecchie e ci sediamo in una sala scelta a caso.
<< Padre...potete spiegarmi il motivo di tale reazione? >>
chiedo. Il ministro e Celestine sono molto seri e non riesco a capire
il motivo.
<< Signor Ministro, lo porti qui, per favore >>. Il
ministro si avvicina con passo svelto. Noto che in mano ha un giornale
e lo mette sul tavolo, davanti a noi. Sono confusa.
<< Mary Blanche, cosa significa QUESTO? >> e punta il suo
indice su una foto. Guardo attentamente la foto. Io e Jason.
Jason e io. << L'hanno scattata il giorno del funerale di tua
madre, MaryBlanche...chi è il ragazzo? E come lo conosci?
>>. Ok..bugiaaaa!
<< Padre, lei crede di più a sua figlia o ad un giornale scandalistico? >>
<< Ho aiutato tua madre a metterti al mondo.. >>
<< Questo vuol dire che crede di più a me? >>
<< Sì >> dice, ma non sembra sicuro.
<< Allora, se è davvero così, sappia che io questo
ragazzo non l'ho mai visto ed è solo un
fotomontaggioo...dopotutto, è una rivista scandalista, le
ricordo >>. Mio padre ci pensa su per qualche istante, ma
è Celestine a prendere la parola.
<< Sua Altezza, mi permetta di dire che è la principessa
ha ragione...ho visto tante volte giornali come questi che ritraevano
cose del tutto diverse dalla realtà..e sua figlia sembra
sincera, la prego >>. La pregooooooooooo!! Opzione Labbruccio
attivata.
<< MMh..lei che ne pensa, signor Ministro? >> chiede mio padre, ripiegando il giornale. Un colpetto di tosse.
<< Sinceramente, Sua Altezza, penso che la signora Celestine
abbia ragione..la principessa è uscita con Jim e Fred, le
guardie, e sono anche molto brave quindi non credo proprio..questo
è il mio punto di vista >>. Spero che funzioni.
<< MMh..mi avete convinto. Jim e Fred sono esperte e non credo
proprio che abbiano lasciato passare una cosa del genere...sei salva
>> e butta via il giornale. << Mi dispiace di averti
svegliata, torna pure a dormire >>
<< Non fa niente..grazie per avermi ascoltata >> e me ne torno nella mia camera.
<< Blanche, che è successo? >> mi chiede, abbracciandomi. Il suo abbraccio.
<< Un giornale scandalistico ha pubblicato le nostre foto. Ho
detto che è un fotomontaggio e basta. Celestine e il ministro mi
hanno aiutato, meno male >>
<< Stanno iniziando i guai, allora... >> mi dice, prendendomi il viso tra le mani e portandomi sul letto.
<< No, non credo, finché siamo insieme >> e mi metto
sopra di lui. Mai contatto fisico con nessuno, prima regola, o una
delle prime, della perfetta principessa, ma che m'importa, se posso
avere lui e solo lui?
<< Non ti sembra di essere un po' troppo trasgressiva? >> mi chiede, rigirando le posizioni. Preferivo stare sopra.
<< Non m'importa...tanto chi ci vede? >>. Da quando un
ladro di banche conosce il significato della parola trasgressivo?
<< Hai due guardie fuori, perla... >>
<< Perla? >>
<< Che pietra ti piace, scusa? >> mi chiede.
<< L'acquamarina e il turchese...no, anche lo zaffiro! >>.
Se stiamo qui a raccontarci le nostre pietre, domani mattina siamo
ancora qui.
<< L'ho sempre detto che sei un po' viziatella... >>. Oh! Questo non doveva dirlo!
<< Io viziatella? E' la mia istruzionee! Ma se davvero lo
fossi..adesso tu non saresti sopra di me e io non sotto, non credi?
>>
<< Niente contatto fisico? >> mi chiede. Tolgo le mani dalla sua camicia e batto le mani. Bravo ragazzo!
<< Sì...purtroppo.. >> e ci tiriamo su. Gli butto le
braccia al collo. Cerca di vedere qualcosa nel mio decoltè.
Dò un leggero colpo di tosse.
<< Ah, mi scusi signorina, ma sa, bisogna coprirsi, ogni tanto..solo ogni tanto >>. Prendo un cuscino e lo picchio.
<< Grazie...ma sono più vestita di te, carino >>
<< Carino? Io credevo di essere meraviglioso... stupendo >>. In effettiiii...
<< Certo certo >>. Cerco di sviare il discorso:
ultimamente ho problemi con la salivazione, quando parlo di certe cose.
<< Ma il tuo stilista? Sai, non mi sta molto simpatico, in effetti >>
<< E' dolcissimo, invecee! >>.
<< Seeee....bhè...dove sta? >>. Guardo l'orologio
sul comodino. Sono le otto e mezza. Dovrebbe essere già
arrivato.
<< Non ne ho idea..magari mio padre gli avrà detto qualcosa >>
<< Mhaa... >>
<< Ma è possibile >>. Stiamo zitti qualche istante,
finché non sentiamo dei passi rumorosi e una voce.
<< Nasconditi! >> e va sotto il letto.
<< Toc toc toc >> dice qualcuno, lo stilista. Do un colpetto di tosse.
<< Avanti avanti >> dico. Entra lo stilista, con un passo prudente.
<< 'Giorno..ho sentito le news, ma
sul serio, principessa, è riuscita a vedere un
ragazzo al di fuori delle mura? >>. Lo stilista non
è uno di cui mi fido e infatti smentisco, come ho smentito
davanti a mio padre.
<< Assolutamente no, come ho detto anche a mio padre. Le
guardie sono molto opprimenti e le foto di cui state
parlando risalgono al giorno del funerale di mia madre >> e
la voce mi cade << e c'eravate tutti, quindi... >>
<< Sìsìsì ha ragione, principessa e non mi voglio intromettere. Faccio il mio dovere >>
<< Gliene sarei grata >> e va a frugare tra le
mie cose nell'armadio. Si sentono urli di gioia e di
dolore.
<< MMmh...oggi tutto fru fru! >> e va ad aprire le
finestre. << E' una stupenda giornata di sole, lo sa? >>
<< Grazie e? >>
<< Ho trovato >> e butta sul letto ciò che ha trovato. Mi mostra un vestito rosa, corto, alla faccia.
<< Molto fru fru >>
<< E molto cortoo >>
<< Nessuno se ne accorgerà...poi le scarpe queste >>
e mi mostra un paio di scarpe a tacco alto viola brillantinate.
<< Perché non posso indossare delle ballerine? >>
<< Perché lei non è una ragazza comune >>
<< Lo so..ma le ballerine sono eleganti e anche più comode! >>
<< Se la sentisse il Re! >>
<< E che senta, allora! Che tutti sappiano! >>
<< Sta andando un po' per le sue, signorina , passiamo ad altro..
>> e mi mostra un paio di orecchini con la pietra viola,
stupendi e una borsetta rosina molto graziosa.
<< Bene, grazie..mi lasci vestire >> e se ne va.
<< Pfff...credevo che non se ne andasse
piùùùù!! >> esclama, uscendo da sotto
il letto. Guarda i vestiti. << mmmh! Carino questo >> mi
dice, provocandomi. << A me starebbe bene >>
<< Allora mettitelo! >> gli urlo quasi in faccia.
<< Calmina eh! Dai, mettitelo >>. Ricordo le sue regole e
allora incomincio a spogliarmi sul posto. Rimpiango i giorni in cui il
mio separé serviva a qualcosa. Me lo metto bene e anche le
scarpe. Poi mi metto gli orecchini davanti allo specchio e mi do una
pettinata.
<< Ok, sono pronta >>
<< Era ora. Usciamo? >>
<< E certo! >> rispondo e vado fuori. Mostro una bella banconota alle due guardie.
<< Non lo dite a nessuno, eh! >>. Rientro, prendo la borsa e usciamo.
<< Dove andiamo? >> chiedo.
<< Ti devo far vedere una cosa... >>
Note:
Spero che questo capitolo vi
sia piaciuto, nonostante i primi problemi! Un bacione ciao!
Wàààààààààà!
^^
p.S= Questo è il looook di Blanchee: http://www.polyvore.com/w%C3%A0%C3%A0%C3%A0%C3%A0%C3%A0%C3%A0_lt/set?id=16857043
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Capitolo 26 *** Se vuoi vedere l'arcobaleno devi prima sopportare la pioggia ***
blanche 26
Allora, ciao a tutte! Come
state? Ringrazio di cuore i 13 preferiti e i 16 seguiti GRAZIE! E chi
legge e chi recensisce. Rispondo alle 3 recensioni che mi avete
mandato.
TheDreamerMagic : Ciao.
Sì, è vero, per un pelo! Ma l'amore trionfa sempre..e su
ogni cosa, ricordatelo, anche quando sembra impossibile! Diciamo che
Blanche intorno a sè ha tanti buoni complici. Buon per lei! Ti
ringrazio sempre per le tue recensioni che mi fanno andare avanti e un
bacione a presto! Ciao! ^^
angy_hihihi
: Ciao.
Ahahah...io ti segnalerei lo stesso, guarda! AAhhaha...scherzo, dai O.o
Se non ci fossero gli ostacoli, non sarebbe un bell'amore, no? Jason
è meraviglioso *-*, ragazze, rifacciamoci gli occhi! Aahha anche
io sarei curiosa. Un bacione grazie 1000 per le tue recensioni e non ti
preoccupare: se non puoi non recensire, ma mi fanno tanto piacere! Ciao
^^
Morneeng
Yeah: Ciao.
Eddai, TU mi hai aiutato! o.O mi dispiace che il capitolo precedente
non sia stato come speravo O.o ma dai..sono sicura che mi rifarò
con questo! Eddai...u.U anche tu sei curiosa di sapere dove Jasy sta
portando la nostra Blanchy...ehhe?
Ah, comunque, ti devo domandare una cosa: in un capitolo tu avevi fatto
un'ipotesi sul fatto che io facessi latino e greco al liceo...ma non ne
eri sicura =D mi potresti dire, per piacere, da dove è nata
questa tua ipotesi? Se ti ricordi.. ^^ Io comunque ti ringrazio
infinitivamente perché parte del mio lavoro lo dedico a te e
anche perché comunque bene o male mi segui sempre e mi dai una
speranza, insieme alle tante altre che leggono =) Un bacione ciao ^^
Oook...cominciamo!
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*Capitolo 26*:
<<
Uffa...si può sapere dove stiamo andando? >> gli chiedo,
dopo un po'. Vedo che non abbiamo attraversato Central Park, cosa che
facciamo abitualmente quando usciamo dal palazzo. Mi manca Ronald.
<< No..a proposito, dobbiamo andare nei vicoli stretti e bui
perché almeno lì non ci sono i giornalisti e così
non finirai più nei guai, Turchesina >>. Oh, che dolce..
<< Non finiremo, caro. E
poi..Turchesina è così dolce! Grazie >> e gli bacio
una guancia, quando sono sicura che ormai siamo al sicuro dai
Paparazzi. Il sole splende alto nel cielo, anche se non lo vedo...i
palazzi sono così alti. E io adoro il sole, mannaggia. Per la
strada c'è qualche macchia di sole e io spingo Jason, che mi
tiene per mano, ad andare, per godermi questo sole che amo tanto.
<< Prego..e comunque, sarebbe ora di dare un po' più di
carica al nostro.. >>. Lascia la frase in sospeso. Perché?
Ah,non vuole dire Amore..eheh...Lui guarda un punto fisso davanti a
noi. Cosa? Guardo anche io e c'è la banda.
<< Luke... >> dice, con tono indifferente.
<< Jason >> risponde lui.
<< Justin! >> esclama Jason, all'improvviso. C'è anche lui? No. Non lo può tradire!
<< Ehi Jason! >>. E all'improvviso mi viene in mente la loro foto.
Persone lontane nel tempo e persone che vivranno sempre nei cuori di
chi li ha amati. Persone che non smettono e non smetteranno mai di
sorprenderci, anche se...la verità è tutta qui. La morte
ci tiene lontana da tutto. Ma in realtà, siamo ad un passo dal
cielo perché la scala è troppo lunga.
<< Justin..che ci fai lì? >>
<< Oh, niente..Ciao Blanche! >>. Ah, si è accorto di me. Mannaggia.
<< Blanche? >> chiede Luke.
<< Sì..piacere >> dico io, indifferente. Proprio un tipo come lui..
<< Ah..Jason..meno male che ti abbiamo trovato.. >> dice
Luke, sistemandosi i capelli. Jason sembra sicuro di sé ma allo
stesso tempo tradisce le sue emozioni ed è timoroso.
<< Ah..e perché? >> chiede. Anche lui sembra
indifferente quanto me. Spero solo che questo non finisca in una lotta.
Non potrei sopportarlo.
<< Ti vogliamo riproporre di rientrare nella banda...che ne dici?
>>. Jason rientrare nella banda? Ma rifammi il piacere, brutto
mascalzone....
<< Ti dico che ci devo pensare! >> esclama Jason. Vuol dire che..
<< Lo prenderai in considerazione, vero? >>
<< Certamente! >> risponde Jason. << Se adesso volete scusarmi, dobbiamo andare >>
<< Certo..ci si vede.. >> dice Luke. Il timore della lotta scampata sta diventando un lontano ricordo, ormai.
<< Mi dispiace per Luke >> mi dice, quando finalmente siamo soli. E siamo al sicuro, almeno.
<< Oh, non ti preoccupare. Ma per favore..non prendere in considerazione la faccenda di rientrare nella banda >>
<< Non lo farò..era una balla >> e ciò mi tranquillizza. Potrò dormire bene, stanotte.
<< Ma dove stiamo andando? >> chiedo, cambiando discorso.
<< Non te lo dicooo! >> risponde con il tono da bambino. Che nervosooo!
<< Grr >> ringhio per finta. Camminiamo in mezzo alle buie
vie di New York, prendendo pochi spiragli di luce che mi fanno subito
rallegrare. Dopo aver percorso dieci minuti, ci ritroviamo in un
vicolo, ma è cieco. Infatti Jason ci passa davanti e ci
ritroviamo nel traffico cittadino NewYorkese insieme a tantissime altre
persone e spero senza nessun giornalista. Si spera.
<< Tatàaaàn!! >> esclama ad un certo punto, mentre sono fuori con la testa.
<< Eh? >>
<< Guarda! >> e mi guardo davanti. E' un centro commerciale. Non ci sono mai stata.
<< E' un..centro commerciale! >>. Che romantico.
<< Sì! Entriamo! >> esclama e ci avviamo verso
l'entrata. Dentro c'è l'aria condizionata e fa un po'freschino.
I negozi sono quasi tutti di abbigliamento, tranne una gioielleria.
Raggiungo la vetrina e la osservo attentamente. Un solo oggetto attrae
la mia attenzione: un anello cristallino, rosa scuro. E' magnifico.
<< Ti piace qualcosa? >> chiede, spaventandomi.
<< Oh, scusa >>
<< Niente..no..non mi piace niente >> mento e continuiamo il nostro giro.
<< Bisogna rifarti il guardaroba >> ed entriamo in un
negozio, di cui non ho visto neanche l'insegna. Jason mi spinge per
tutto il negozio, facendomi un po' vedere tutto e scorgo i prezzi.
Nessuno si potrebbe permettere una cifra simile. Arriviamo nella area
donna e sparisce per un cinque secondi. Le commesse già mi
scrutano, anche perché sono imbambolata nel bel mezzo della
sala. Ritorna con cinquanta paia di jeans e me li fa provare. Tutti e
cinquanta. Madonna. Me ne compra dieci paia.
<< Lo stilista li scoprirà! >> esclamo.
<< Mettiamoli a casa mia... >>
<< Giusto. Dobbiamo comprare altra roba? >>
<< Ma certo che sì! >> esclama, come un pazzo e
andiamo in mezzo alle maglie, magliette,top di tutti i generi. Oh
mamma! Io sinceramente non vorrei comprare niente: ho tutto ciò
che mi serve e non c'ho assolutamente l'occasione di indossarli. O
forse sì.
Ritorna indietro con una montagna di magliette a maniche corte e
lunghe. Arghh..le magliette a maniche corte sono così
trasgressive. Mha.
<< Ecco >> e me la fa vedere una ad una. Ci sono magliette
rosa, bianche e colori tenui, con motivi floreali o animaleschi. Mi
piace tanto quella con la farfalla.
<< Dopo aver comprato tutto il negozio, possiamo uscire? >> chiedo, dopo che abbiamo pagato.
<< Sìsì >> mi dice, rassicurante. Poi una domanda mi sorge spontanea.
<< Ma dove hai preso i soldi? >>. Pausa di silenzio. Non
è la domanda giusta da fare. Ma le domande non sono mai
indiscrete, la RISPOSTA lo è.
<< Gliel'ho già detto, Blanche.. >>. E' cupo. Freddo
come il ghiaccio. E perchè è così formale tutto
d'un colpo?
<< Glielo? >>. Mi spaventa. Se vuoi vedere l'arcobaleno,
devi prima sopportare la pioggia. E l'ho sopportata, anche se per
pochissimi secondi. Ma ormai vedo il mio arcobaleno: il suo sorriso. E il resto non conta più. Wààà.
<< Scusa Blanche...e credo che tu già lo sappia >>.
La mia mente fa viaggi spaventosi di là e di qua. Il mio
cervello associa la parola rubare con banca e criminale e Jason. E
l'insieme fa...
<< Hai rapinato una banca? Ma quando? >>. Dovrei realmente esserne spaventata??*
<< Sono il criminale più pericoloso, non credi? Ho
rapinato la banca più famosa di tutta New York e sono qui a
raccontartelo senza portare una maglietta a righe! >>. E'
euforico. E non ha paura di essere scoperto.
<< Nessuno mai ti urlerà addosso che sei un criminale..sembri più un angelo.. >>
<< Mha.."sembrare" e "essere" sono piuttosto differenti.. >>
<< Giusto >> rispondo. Ormai siamo a Central Park e porta
lui le borse. Ci sediamo su una panchina e mi dà una scatolina.
<< Tieni questo è per te... >>
*Note*:
scusate davvero per il ritardo, davvero..ma la colpevole è una sola..mmhh..Un bacione ciao!!*** ^^
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Capitolo 27 *** <3 Profumi <3 ***
blanche 27
Alloraaa!!!*
Come va? Io abbastanza bene, dai..si va avanti! Ringrazio i 13
preferiti e i 17 seguiti...devo dire che sono sbalordita!!* Grazieee!!
Poi rispondo alle recensioni, non si sa maiii...
Morneeng
Yeah : Weee..ciao.
Ti ringrazio perché con le tue recensioni mi illumini la
giornata! Comunque per la cosa di greco e di latino..bhè..sei
sulla buona strada. Un bacione grazie ciaoo!!*
giulia0209 : Ed ecco che è arrivata la mia Giu..non ti si vede mai, bella! Grazie 1000, un bacione ciao..
Va bene ciaooo..Iniziamo...
Capitolo 27:
<<
Tieni..questo è per te.. >>. Guardo la scatolina di raso
nera. Mi fissa con i suoi occhi invisibili nella speranza di essere
aperta. Cerco di dire qualcosa, ma sembra tutto così inutile.
<< Sai..se vuoi puoi aprirla >> mi dice, con il suo tono leggero e delicato, ma si sente tutto il sarcasmo da cui non riuscirà mai a separarsi.
<< C-certo >> dico e la apro.
Non è possibile.
Quando.
Dove.
Perché.
Quando= bho.
Dove= credo al centro commerciale.
Perché...perché è un idiota. Non c'è
risposta più plausibile. E' un idiota. Spendere tutti questi
soldi per me..e io che non ho fatto niente per lui.
<< Ti piace? >> mi chiede, prendendomi la mano destra e
infilandomelo nell'anulare. Dovrei essergli riconoscente, ma mi sembra
solo un idiota.
<< Come diavolo ti sei permesso, eh? Spendere tutti questi soldi! E poi come hai fatto a comprarmelo? >>
<< Con i soldi >> e ci sediamo sulla panchina. Alzo un soppracciglio. Ma anche no!
<< mmmh..e quando? Sei sempre stato con me.. >>. Ma non ne sono più così tanto sicura.
<< Non sempre..quando ti sei provata quella magnifica maglietta
bianca, che devo dire che ci hai messo così tanto, sono andata
in gioielleria e te l'ho comprato..fine della storia. Caso chiuso
>>. Mi addolcisco.
<< E come hai fatto a sapere...che era proprio quello che mi piaceva? >> e guardo il mio bellissimo anello.
<< Ti sei puntata solo su quello...e capisco quando ad una donna piace qualcosa >>. Divento uno zuccherino.
<< Ma sarà costato tanto..e non troverò mai il modo per sdebitarmi >>. Questo è vero.
<< Prima di tutto..sai il mio hobby qual'è no? >> e
mi sorride sarcastico. Svaligiare banche non mi sembra proprio un
bellissimo hobby.. << E secondo..bhè..ci sono tanti modi
per fare felice un uomo.. >>. E mi lascia tutto intendere. Ci
metto un secondo,forse anche meno per intuirlo, forse anche capirlo.
Tanti modi...certo...
<< Oh Blanche, non mi fraintendere..niente di fisico.. >> e mi sorride malizioso. E' questo che mi spaventa.
<< E allora se non è niente di fisico, come? >> chiedo. Mi fa veramente paura.
<< Vieni qua
>> e mi fa sedere sulle sue ginocchia. Se mi vedessero...Oppure
davero mi stanno guardando. E se i paparazzi sono così furbi...
<< Non hai paura dei paparazzi? >> chiedo, scompigliandogli
i capelli. Anche se..in realtà lo sono già per conto
loro.
<< Nah..prima di tutto, una principessa non si vestirebbe mai
così, scusa ed è senza offesa..secondo..vengono solo nei
ricevimenti più importanti, dopotutto, l'ultima volta era il
funerale di tua madre.. >>. E un colpo al cuore..mi ferisce
brutalmente. Quando sento la parola "funerale" nella stessa frase con
le due parole "tua madre"...è sempre così.
<< Spero che tu abbia ragione.. >> dico e sono veramente preoccupata.
<< Ho mai torto? >>
<< Mi piacciono i ragazzi umili e modesti >> e inclino la testa di lato.
<< Anche a me! >> e mi accarezza la guancia. Mi sembra di
essere tornata bambina, sulle ginocchia del Ministro e di Celestine,
mentre i miei erano troppo occupati per fare i bravi genitori. Vabbè dai...
Nota subito il mio silenzio, forse anche ingiustificato. <<
Allora..oggi come vuoi passare il tempo? >>. Torna il sorrisetto.
<< Mha..domanda difficile..è una così bella
giornata.. >> e mi guardo intorno. I ciliegi sono in fiore. Adoro
i ciliegi. Li fisso intensamente.
<< Il mio giardino a Parigi era pieno di ciliegi >>
<< Ti mancano molto? >> mi chiede. Sembra
così..comprensivo. E quando ti manca la tua patria, non
c'è molto da fare: sei orgoglioso.
<< Sìsì..il profumo di Parigi è diverso da
quello di New York >>. Mi sento così..bhé..saggia.
<< Ogni città ha un profumo diverso..Washington DC, ad esempio, sa di residenziale.. >>. Come?
<< E che profumo sarebbe? >>
<< Bhè..c'è il presidente >>. Ebbravo!!
<< Sì..questo lo so.. >>. Non sono nata ieri.
<< Bene...allora, Parigi e New York che profumi hanno? >>.
E dopo questa domanda, mi faccio prendere dai ricordi. Mi lascio
andare......
<< Da bambina quando passeggiavo per le strade di Parigi vedevo sempre
i venditori con le rose rosse..mai di altri colori. E un solo venditore
mi riconobbe..e mi regalò la rosa più bella..ma non era
aperta, era ancora chiusa in un bocciolo. E mi disse: "La rosa si
aprirà quando la principessina lo incontrerà"...e
se ne andò. Non mi chiesi subito il significato. Non me lo
chiesi per tanto tempo. Passeggiavo sempre mano per mano con il
ministro e Celestine e a quel tempo potevano passare i miei
genitori...Adesso come dei nonni molto giovani. Passeggiavamo
soprattutto la sera, per vedere le luci delle città e tutti i
ristoranti aperti a fare festa..conservo ancora i petali di rosa che
trovai per terra ogni sera che andavo...Poi l'intensa magnificenza
della torre Eiffel di cui avevo tanto paura...credevo che prima o poi
mi sarebbe cascata addosso.. Non successe mai..Ci salii tante volte, ma
mai da sola. Anche il desiderio e il coraggio di salirci a piedi e non
in ascensore...che rabbia. Non ci sono mai riuscita. Perché non
c'ho mai provato. Nessuna vista potrà mai competere contro
quella della Tour Eiffel...Devo dire che sono tanti i ricordi di
Parigi, della mia città e li adoro tutti..Soprattutto mi ricordo
i gatti randagi da cui Celestine mi diceva di stare alla larga..e
l'enorme gelato alla ciliegia che presi un giorno...me lo sbrodolai
tutto
addosso.... >>. I ricordi mi offuscano la mente. Lui mi osserva
incantato dalla mia storia piena di ricordi. << Parigi profuma di
rose rosse..di petali di rosa rossa... >>
<< Wow..io invece non vorrei avere ricordi....di quel maledetto giorno >> e abbassa la testa, mettendosi una mano tra i capelli.
<< Ti capisco..e sarò con te >>. Si rallegra, forse per non farmi stare male.
<< E New York? >> e poggia la fronte sulla mia, chiudendo gli occhi. Mi sembra in agonia.
<< Ci sono da troppo poco tempo per capirlo....Però
profuma di alberi in fiore e di sangue..e di imprevisti >>
<< Sangue.. >> sussurra. Non sembra essere d'accordo. Oppure lo è fin troppo.
<< Sì..rossooo! >>. Sorride, sempre con gli occhi chiusi.
<< Ma ti riferisci a quel giorno? >>
<< Sì.. >>. Sospira.
<< Blanche..non starci male..New York è una città molto invidiata.. >>
<< Ah sì! Sa anche di smog e di traffico.. e di clacson
>>. Si mette a ridere. Ma guarda che roba. Uno fa tutto il serio
e l'altro.
<< Ah..clacson..e saprà anche di quelli che urlano fuori dal finestrino, eh? >>. Sorrido e cerco di trattenere la risata.
<< Bhè...sì dai..è così bello!
>> dico sarcastica. Pausa di silenzio. Diventa fastidioso.
<< Grazie per l'anello >>
<< Figurati >> risponde, pronto. << Dovevo >>
<< Invece non avresti dovuto >>. Sostengo.
<< Non mi avresti mai fermato >>. Ne è davvero così sicuro? Mhaa...
<< Perché? >> chiedo. Dai..ci divertiamo.
<< Le donne quando vedono una pietra più grande della loro borsa scoppiano di gioia... >>. Sorrido. Bell'idea.
<< Bhè, caro maschilista, bell'idea che ti sei fatto delle donne >>. Sorride pure lui.
<< Già già già..bhè è vero.. >>. No.
<< Le donne sì..io no.... >>
<< Mmmh..in effetti mi hai urlato contro mentalmente >>
<< Bhè..continuo a credere che non avresti dovuto >> dico e ci alziamo. Per andare chissà dove.
Note:
Spero che vi sia piaciutoo!! Un bacione ciaoo!
[ http://www.polyvore.com/pink_flowers/set?id=17305055 ]
Questo è il famoso anello che Jason regala a Blanche...
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Capitolo 28 *** Il B-----o aspettatoo ** ***
blanche28
Allora,
ehilà, ciao a tutte!! Come state? scusate il ritardo. Come
sempre ringrazio chi mi ha messo tra i preferiti e i seguiti e chi
legge e chi recensice. Rispondo, infatti, alle recensioni ^o^
TheDreamerMagic : Ma
figurati..capisco i motivi scolastici. Ahahha...Jason è sempre
fantastico e non voglio che questi storia abbia qualcosa di brutto.
Comunque grazie 1000 un bacione e ciaooo ^^ Buona Pasqua..
angy_hihihi
: Ehi...Sbam!?!
Ahahh..adesso ti segnalo..muahahah!! Dai, scherzo..lo so lo so lo so!!
Jason e Blanche are so sweet! ^^ W i cavoli di Bruxelles! Grazie
1000..la parte dei profumi doveva essere una parte significativa sia
per me, sia per i protagonisti che per voi lettori/lettrici Grazie
ancora Angy..un bacione anche a te..grazie e ciaoo ^^ Buona Pasqua... Morneeng
Yeah : Grazie
1000, cara! La parte dei profumi doveva essere significativa. La mia
parte preferita *-* ^^ Lo spero anche io. Buona Pasqua.
_NeSsIe_95_ : Ehi..wow...un'altra
fan!! *-*!! Bhè...parli il francese meglio di me ^^
Ahhah..grazie 1000, sei molto gentile!! Un bacione a prestooo...^^
Buona Pasquaaaa!!
giulia0209 : Ehi ciao Giuuuuu!! Graziieeeee!! **
Capitolo 28
Percorriamo stradine quasi deserte, per paura dei
paparazzi..ma io sinceramente ho più paura di Luke e della sua
banda. E' davvero spaventosa, non so come abbia fatto Jason a starci
dentro tutti questi anni. Io mi sarei uccisa subito.
<< Dove andiamo? >> chiedo, nonostante la strada mi sembri famigliare.
<< A casa mia..lasciamo le cose a casa e tu ti
cambi...così sembri una uscita da chissà dove >>.
E' un insulto? Vabbè..a lui si perdonerebbe anche il crimine
peggiore. E nonostante sia un criminale, non c'è persona che
vorrei di più al mondo.
<< Oh, ok >>. Ci ritroviamo il palazzone davanti. Apre la
porta e vediamo il portinaio "simpatico" di tanto tempo fa. Non ci
saluta, ma ci scruta. Prendiamo l'ascensore. L'ascensore è fatto
molto all'antica, di legno e con lo specchio illuminato dall'alto. I
bottoni sono in oro e c'è una bella atmosfera. L'ascensore si
muove lentamente e per tutta la "corsa" non ci guardiamo e non ci
parliamo. Io qualche volta mi guardo allo specchio, tanto per vedere
come stanno i capelli, ma tanto so che stanno sempre bene i miei
capelli, mi sembra come minimo ovvio. Arriviamo al suo piano ed apre la
porta di casa, con una chiave lunga e stretta. La casa è molto
illuminata, mi piace il sole filtra.
<< Che vuoi indossare? >> mi chiede.
<< E' uguale >> rispondo, anche perché non mi
ricordo più cosa abbiamo comprato. Prende una busta qualsiasi e
la rovescia sul divano. Prende un paio di jeans e una maglietta
scollata.
<< Ecco, indossa questi >> e mi fa andare in bagno. Ci
vorrà un po'. Dentro l'intero bagno, dentro la doccia, dentro il
water (sigh) c'è il suo profumo. Incomincio a togliermi tutto,
dalla testa fino ai piedi, finché non rimango nuda come un
salame in biancheria intima. Mettere la maglietta è
assolutamente difficile per me, visto che ho indossato solo vestiti da
quando sono nata. Però è una maglietta stupenda, devo
dire con una farfalla sopra. I Jeans sono abbastanza facili. Una gamba
in ogni pantalone. Giusto. Mi rimetto le mie scarpe. Passo qualche
istante ad annusare ogni profumo sulla mensola. Tiro un sospiro ed
esco. Jason mi aspetta sul divano. Ha accesso la TV. Con questi abiti
mi sento giovane, libera e forte. Raggiungo il divano e gli tolgo
il telecomando dalle mani. Mi sento diversa.
<< Willy il principe di Bell'air! Wow! >> e ci mettiamo a guardarlo insieme. E' il nostro telefilm
per eccellenza, perché con questo ci siamo conosciuti e abbiamo
cominciato. Ci sono due episodi e io mi sto per addormentare. Alla
fine, lui spegne.
<< Che vuoi fare? >> mi chiede, massaggiandomi la pancia.
Mi fa il solletico. Sorrido, cerco di trattenere le risate.
<< Non lo so >>
<< Vuoi mangiare? >>. Che uomo...mi legge nel pensiero.
<< Ahahah! >> e annuisco. Andiamo in cucina e ci prepariamo
un panino. Io ovviamente, insalata e formaggio, niente carne,
preferisco. Voglio iniziare la mia nuova vita segreta nel migliore dei
modi. Voglio diventare vegetariana. Ci appoggiamo al piano della
cucina come due barbari.
<< Mmh..e oggi cosa faremo? >> chiedo, togliendomi il formaggio dai lati della bocca.
<< Voglio tornare da Tiffany..mi ha mandato un messaggio,
darà una festa..e mi ha chiesto di invitare Maryelle >>.
UUUUUUU!! Chi è questa Maryelle?????!?!?!??!!?Lascio cadere il
panino sul piano della cucina e mi avvicino a lui, con aria minacciosa.
<< Voglio sapere nome, cognome, data di nascita, luogo di
nascita, e ora ed età e gruppo sanguigno di questa Maryelle!!
>>. Sì, sono gelosa. Si mette a ridere. Cosa diavolo
c'è da ridere? Me lo spiegate?
<< Lei crede che tu ti chiami Maryelle >>. Siiiighhh..che
figuraaaa.. << Ah, sei carina da infuriata >>. Pregio di
fabbrica, come si dice nei miei palazzi.
<< Ah..e quindi mi ha invitato alla sua festa? Bhè..lei
non è la sola ad avere le curve..non so se mi spiego >>.
Ma in realtà..che vuol dire?
<< Aaah..certo..sì.. >>. Anche lui sembra abbastanza confuso.
<< Scusa...ma se devo essere sincera con te..ho paura >>
dico e mi appoggio a lui. E' caldo e accogliente. Il posto migliore del
mondo. Nelle sue braccia.
<< Paura di che..se ci sono io con te... >>. Mmmh..
<< E' proprio questo il punto..comincio a credere che tu abbia avuto una storiella con lei.. >>. Sospira.
<< Il mio passato dice il contrario, Mary Blanche >>
<< Sarà... >> e sono disposta a credergli <<
ma Tiffany sembra così....perfetta, elegante...e anche stronza,
se posso permettermi, ma è solo un dato di fatto.. >> dico
e scuoto le spalle.
<< U,U ..non si dicono le parolacce...e poi...Tif potrà
essere perfetta quanto le pare..ma il mio cuore, di fatto, l'ha rubato
la donna più importante >>. Tif.
<< Oh, Jason >>. Mi bacia una guancia.
<< Già.. Allora ci vieni? >>
<<
Sìsìsìsìsìsìsììsìsììsìììì!!
>> rispondo, con tutta la gioia del mondo. Finché non
arriva il suo bacio vero. Il nostro primo bacio. Così aspettato.
Così atteso. Così perfetto. E so che adesso l'unica cosa
che ci può fermare è mio padre con una motosega in mano...
Noteeeee:
Visto che parto per Pasqua e non aggiornerò, auguro una buona Pasqua a tutte voi!! { Questo capitolo lo dedico a voi }
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Capitolo 29 *** Festicciuolaaa *.* ***
blanche 29°
Allora,
come state? Tutto bene? Scusate tantissimo per il ritardo!
Ringrazio i preferiti e i seguiti, ovviamente. Rispondo alle
recensioni.
cussolettapink : AHhahah..grazie
1000..una battuta scadente, ma dimostra tutto l'affetto per il padre
-.-" Grazieee..bhè..non ho aggiornato presto, ma almeno c'ho
provato. Un bacione ciao e grazieee ^o^
TheDreamerMagic : Ehi
carissima, ahahah sì..si sono baciati..ma mi dispiace di non
averlo descritto molto quella scena..ma stavo davvero male e non volevo
farvi aspettare troppo...perdonami :) Sì..sono dolci carini e
coccolosi (adooroo dirlo) Ahaha. Un bacione grazie 1000 ciaooo! ^o^
angy_hihihi
: Ahahah..ciao
caraaa!! Sono contenta per te..è ora di festeggiareeee!
Sèèè (però offri tee) Ahahha..Blanche
è una creatura molto ingenua, ma sull'amore non si sbaglia! Lo
capirai più avanti, vedrai!! Mi scuso tantissimo per la scena
del bacio, ma in quel periodo stavo davvero male e non riuscivo molto
bene. Perdonami :) Ahhah...
P.S= vedraiiii!!
Un bacione! Grazieee e ciaooo ^^
Morneeng
Yeah: Ciao
Cara..mi fa piacere..ma mi scuso per la scena del bacio non
descrittiva. Ma stavo male. E mi dispiace. Perdonami e quindi non
riuscivo molto a ragionare. Comunque perdonami. Un bacione ciaoo e
grazie ^^
Capitolo 29 :
Non avrei mai pensato di dare il mio primo bacio così presto. In effetti, ho solo sedici anni. No, o forse l'ho dato troppo tardi. E poi darlo a lui. Non
è nobile. Giuro che se lo viene a scoprire mio padre. O
Celestine. O il Ministro. Ahiaaaa! Ho già l'ansia. Ma non lo
verranno mai a scoprire. E missà che mi
scopriranno..perché scherzando si può dire tutto..anche
la verità. Ma per me dire ti amo è
troppo grosso. Nel senso che bisogna sentirlo davvero. Nelle vene. Nel
cuore. Nelle viscere. Dentro di te. E non sulla lingua. Tiffany, che
nome stupido, vuole organizzare una festa e vuole invitare me..no
aspetta,come mi chiamo? Maryelle? Ma daiiiii..Quella strega. Che strega
e strega. Uff...e poi io ci voglio andare solo per un
motivo..Perchè se vuole fare la pavoncella con il mio leoncino
(ihihihi) se lo puoi anche scordare!! E la Leonessa si mangia i Pavoni
a merenda..mmh!
Questa sera c'è il ballo di
Tiffany. Non so che mettermi. Manca solo un'ora! Un'ora! Dovrei tornare
al palazzo..non ci posso mica andare in pantaloncini corti. Ma quando
mai si è visto? Io sono una principessa, credo di esserlo, e
devo vestirmi come tale. Spero che Tiffany non sia famosa. Se
no..Paparazzi in arrivoo!!
<< Ricordati che dobbiamo andare a palazzo fra pochi minuti..se
no addio vestito.. >> gli ricordo. No, perché si sa come
sono i maschi.
"Dobbiamo andare al centro commerciale" per esempio.
"Sìsì, è nel frigo". Proprio, tanto per spaccargli
in testa una pirofila. Ma io spero che Jason non sia così.
Impazzirei.
<< Sìsì >>. Dai, dimmi che è nel
frigo! << Lo so..me lo hai detto..ehm..cinque secondi fa? Poi
dieci secondi fa..poi quindici.. >>. Sta dicendo che sono
ripetitiva..ma guarda un po'. << C'hai l'Alzheimer >>
<< Alla tenera età di sedici anni l'Alzheimer?
Tranquillo..sono così di natura.. >> gli dico. Sorride.
<< Tanto vale che ci muoviamo adesso..ci metti sei ore e mezza per prepararti.. >> mi ricorda.
<< No..non è vero..dipende dai casi.. >> rispondo e
usciamo dalla porta. Prendiamo sempre stradine poco affollate. Si sente
puzza di alcool e fumo. Sono questi i veri odori di New York? Si
sentono anche urla. Questo è il vero suono di New York. Io sono
spaventata. Può essere successo qualsiasi cosa! Jason non
fa una piega. Ma perché?
<< Ma..hai sentito almeno? >> chiedo, infastidita. E' la
sua città..ci vive. Non è normale sentire urla e non fare
niente.
<< Certo che ho sentito >>
<< Allora non chiami la polizia? Non fai niente? >>. In un
secondo sono già contro un muro, con lui che mi tiene. Domanda
sbagliata, forse? Forseeeee...
<< Gli assassini di New York sono spietati. E l'assassino è ancora a piede libero >>. Che enfasi.
<< L'assassino? >> chiedo.
<< Quell'assassino.. >> mi risponde e continuiamo a camminare.
<< Per questo fai finta di nulla? Perché lui è ancora in libertà? >>
<< Meno sai..meglio stai >>. Ma che fregatura!
<< Forse..ma la cosa non finisce qui >>. La cosa è
finita ancora prima di cominciare. Siamo arrivati dietro il palazzo,
pronti per scavalcare.
<< Non vedo l'ora di andarci >> dice, una volta dall'altra
parte. Mi giro verso di lui, furiosa. Alza le braccia. << Ma!
Ovviamente per stare con te... >>. Sìsì,
ragazzuolo..bisogna crederci. Ahaha!
<< Seseeee!! Okey... >> e vado ad ispezionare il mio
armadio. << E' così difficile senza stilista! >>
esclamo. Lui si siede sul letto e aspetta pazientemente.
<< Vallo a chiamare >>
<< E poi mi chiederà quale sarà l'occasione!
>>. La logica maschile è pari a quella di una
motosega.
<< Giusto... >>. Torno alla mia ispezione.
<< Che cosa si fa ad una festa giovanile? >> chiedo.
<< Si balla..si beve....ma io preferisco il buffet... >>. Sorrido. Golosone!
<< Ahhah..non ingozzarti! >> e torno per l'ennesima volta
alla mia ricerca. Uffff..è così arci difficile! <<
Vestito lungo o corto? >>
<< Cortooooo! Ma che pensi? Pensi di essere una damina ottocentesca? >>
<< Scusa eh..non c'è bisogno di usare tutto questo
sarcasmo! >>. Va bene..vestito corto, vestito corto, vestito
cortooooo!! MMmh..alla fine trovo qualcosa. Un vestito bianco..mai
messo..un errore dello stilista nel prenotare e comprare...però
non del tutto un errore, tanto per essere chiari. Glielo faccio vedere.
<< E questo? >> chiedo, indicandolo e sbattendolo di qua e di là.
<< Mmmh..bello! >>. Bello significa carino che significa
caruccio, che potrebbe diventare non male, che diventerà male
senza non il quale si trasformerà in un "hai i soldi, comprati
qualcosa di decente!". Questo succede con i ragazzi. Con le ragazze,
invece, succede tutt'altro. "Bello il tuo abito, Blanche!" "Ma
che diavolo ti sei messa addosso?" "Non mi piace il tuo abito!" "Lo
voglioooo!".
<< "Bello..." o "Bello!" ? >>. Mi guarda alzando un sopracciglio.
<< La differenza? >>. Ho vissuto sedici anni in un
palazzo, ma so cosa significa, in gran parte, essere una ragazza.
<< Ti piace davvero o è solo una scusa per dire: "basta
che ti metta qualcosa addosso?" >>. Mi sorride e mi accarezza una
guancia.
<< Mi piace..e poi non direi mai" basta che ti metta qualcosa
addosso"..preferisco vederti senza qualcosa addosso.. >>. Gli
lancio un cuscino addosso.
<< Sbruffone..vabbè..mi cambio..e non davanti a te!
>>. Non ammetto "bhè" o "mha" e lui sembra capirmi. Vado
dietro il separé e mi cambio. Il vestito è bianco e
comodo, non lungo e neanche corto. Giusto per i non esibizionisti, come
me. Esco.
<< Tàtàtàtàtà! >>. Mi esce come un canto funebre, però. Mi scruta.
<< Bello! >>. Sbuffo. Esistono altre parole, sai?
<< Ok..e non sai dire: "mmh..mi piace"? >>
<< MMMh..mi piace! Contenta? >>
<< Sìsìsì >> e vado a cercare le
scarpe. Ne prendo un paio a caso, che almeno si mettono bene con
il vestito e usciamo. E' un po'complicato, ma nulla è
impossibile. Ci rechiamo al luogo della festa, che è
superaffollato. Meno male che Jim e Fred sono con me, anche se la
migliore guardia del corpo è lui. Io mi guardo intorno,
totalmente affascinata. Le luci di tutti i colori, dal bianco al rosso
e dal rosso al nero. Tutte che vanno contemporaneamente. Persone che si
muovono a ritmo con la musica che, a proposito, è assordante.
Non sono molto fan di questa musica.
<< Ma che razza di musica è? >> chiedo.
<< E' un nuovo stile, si chiama "Rock"..mai sentito? >>. Non sono nata ieri.
<< Certo..ehm..Elvis? >>. Si mette a ridere. Raggiungiamo
il buffet. Madonna..quanti dolci ci sono? Non faccio domande..mangio!!
<< Elvis è morto da due pezzi, Blanche..madonna..è
come spiegare ad un gatto come si vola >>. Jason mi vuole fare
incavolare.
<< Bhè scusa eh! >>
<< Bhè..dai..non puoi essere rimasta a Elvis! >>. Giusto.
<< Infatti! >> esclamo, ingurgitando un pasticcino al cioccolato e panna. Adoro Tiffany..ma solo per il cibo.
<< Sì..sarai rimasta a "We are the world" versione Lionel
Ritchie e Michael Jackson..senza dimenticare Stevie Wonder.. >>.
Pff..
<< Ma è dell'1984! >>
<< Già >> risponde lui. Sta insinuando che sia all'antica?
<< Ciao Jasonynino!! >> dice una voce, del tutto odiata e famigliare.
<< Tiffany >> risponde lui, ignorando del tutto il nomignolo.
<< Ciao Maryelle >>
<< Blanche >>....<< Strega >> aggiungo, con un
colpo di tosse. Sembra non sentirmi, ma Jason sì. Sorride.
<< Vi state divertendo? >> chiede. Siamo appena entrati, strega!
<< Sìsì! >> risponde Jason, diplomatico come sempre.
<< Bene..vorrei presentarti il mio fidanzato, Jason! >>.
Dalla folla esce un volto famigliare. Sia per me. Che per lui.
<< Luke? >> esclamiamo entrambi.
<< Ehi..Blanche..Jason >>. Sembra più amichevole. L'amore dà alla testa letteralmente, allora.
<< Luke, amico..tutto bene? >> chiede Jason, forse approfittando della sua gentilezza.
<< Sìsì, grazie. Hai preso in considerazione la nostra richiesta? >> chiede.
<< Oh, oh! E' una scelta importante..sai..e per me sarebbe un onore.. >>
<< Tutto ciò che vuoi, amico! Vi auguro una splendida serata.. >>
<< Grazie >> e Tiffany e Luke spariscono. MMMh..Luke mi ha
convinto. Sembra così cambiato. Ma io terrei le mani davanti,
tanto per non rischiare di cadere in una finta.
<< Dovresti prenderla in considerazione... >> consiglio a Jason, addentando una fetta di torta.
<< Mai..Luke nasconde qualcosa... >>
<< Oppure è solo gentile? Può essere? >> chiedo. Ha troppi pregiudizi.
<< No..non può essere..lo conosco bene..e io so queste
cose..taci tu! >>. E' la mia prima festa giovanile e sono
riuscita a stare calma e non ad urlare contro nessuno. Un progresso
devo dire. I ragazzi, però, sono maleducati..mi scrutano come
per dire: "è arrivata la pescivendola". Ma io non sono la
pescivendola. Jason sembra preoccupato. Ancora per la storia di Luke?
Forse dovrei iniziare a fidarmi delle persone che amo. Sì..forse
forse è questo che mi manca.
Note:
scusate tanto, ma tanto, ma tanto il ritardo! Ooppsss! Non era mia intenzione. Un bacione a presto!
http://www.polyvore.com/blanch%C3%A8%C3%A8%C3%A8/set?id=17809021
(vestito blancheee) ^^
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Capitolo 30 *** Bambini per sempre.. ***
blanche 30°
Allora,
ciao a tutte..scusate tantissimooo il ritardo ma si sa com'è
fatta la scuola -.-" Sia benedetto l'inventore..ahahah. Comunque,
ringrazio come sempre i preferiti e i seguitii, come dire..Grazie
10000! :) Rispondo alle vostre recensioni...
TheDreamerMagic: Ciao
cara..sìì..fai bene a non fidarti...ma poi vedrai. Grazie
1000 sempre le tue recensioni che mi scaldano il cuore <3 :) Un
bacione e non ti preoccupare. Ciaoo ^^
Morneeng
Yeah: Ciao..no,
in effetti non ce ne sono, ancora...ahahhah..se devo ammetterlo, sono
una persona che i meriti li dà sempre a molte persone (anche a
quelle che non centrano una beata melanzana) ma comunque tu mi hai
aiutato molto, davvero. Un sincero Grazie ^^ Ti mando un bacione grazie
ancora. Ciao ^^
angy_hihihi: Ciao.
Mi fa piacere che ti piaccia la coppia. Benissimo...ma io sinceramente
non concordo con lei. Sono sempre stata dalla parte dei maschietti ^^
Tiffanyyyy...-.-" -.-" -.-" Al rogooo! Ahahha..comunque ti ringrazio per tutto. Un bacione ciaoo ^^
Capitolo 30:
Il bambino è la forma più perfetta di essere umano.
Mary Blanche
è una pazza. Lo è e lo sarà sempre. Tutte le
ragazze che ho mai incontrato, leggermente attraenti, le ho conosciute
a casa di Tiffany, ma mai su una panchina a Central Park. I genitori
non le hanno insegnato che non si dorme su delle panchine? E poi di
notte..ma giusto. Lei è una principessa...di
nome e di fatto, praticamente. E io, Jason, che al massimo avevo
qualche speranza con la commessa del supermarket sotto casa, sto con
una principessa. Futura sposa di qualche principe europeo. E io non le
posso dare niente rispetto a ciò che potrebbe dargli un
Principe. Ma faccio del mio meglio, dai. L'amore sincero che provo
è tutto per me e non posso dargli molto altro. Forse un tetto
sotto il quale stare. Io e un Principe guadagnamo i soldi, però,
in modo simile: lui non fa un tubo dal mattino alla sera e
perciò i soldi gli cascano dal cielo. Io invece li rubo. Senza
fare un tubo. Mmmh..sono un peccatore, ma astenetevi dal giudicare,
perché siamo tutti peccatori. E su questo non ci piove. Quando
ho conosciuto i genitori di Blanche, sotto falso nome ovviamente, mi
sentivo leggermente spaventato. Conoscere i genitori della fidanzata
richiede bravura e talento per non farsela addosso. Io possiedo questo
talento e quindi....Ma comunque c'è da credermi: io a Blanche
posso darle qualsiasi cosa..se lei mi vorrà io sarò
l'uomo più felice della terra. Se preferirà qualche
dunaltro...mi farò da parte. Ma l'amore non può essere
davvero così ostile. Piccola cosa pazza chiamata Amore. Ma
davvero..piangi e sai che l'unica persona che ti può consolare
è colei che hai chiamato amore. Con mio padre..e non lo
chiamerei padre, in realtà...il mio cuore si era ricoperto di
spine di ghiaccio. Taglienti. Inacessibili. L'immagine di Blanche
distesa sulla panchina a poco a poco mi ha fatto sciogliere. E adesso
sono finito nei casini. Perché proprio di una principessa? E
come lo dirà ai suoi genitori che si è innamorata
di un poveraccio? E un poveraccio si è innamorato di lei.
Semplice la scala della vita. Lei assomiglia tanto a sua madre.
Al padre no. Non ha ereditato niente da lui. E non riesco a capacitarmi
del fatto che in ogni padre vedo il mio. E
poi non ho mai avuto un padre. Diciamo che era malato nella testa. E
poi non riusciva a capacitarsi del fatto che la mamma fosse morta
dandomi alla luce. E ha sempre dato la colpa a me. Per questo porto
ancora le cicatrici di quegli anni. Ma porto enormi cicatrici sul
cuore. E conserverò quella foto per sempre. E' quasi più
importante di Blanche. O forse lo è. In
tal caso mi sentirei un idiota. Una foto più importante della
persona che amo. Ma se ci fosse un incendio per prima cosa porterei in
salvo la foto. Ma solo perché in lei c'è
il mio cuore. La mente. Ed è l'unica cosa immortale della mia
intera vita. E ogni giorno desidero di morire. Solo per vedere loro. I miei compagni di vita. I miei fratelli di sangue.
Chi oggi verserà il sangue con me, sarà mio fratello.
Loro lo sono. Non sono morti tutti nello stesso giorno. Ma hanno
versato il loro sangue. Io e Justin versammo il nostro nell'esatto
punto in cui l'auto li investì. Bum. L'idea venne a me. E ne
sono orgoglioso, anche se mi fece male. Piansi per una settimana di
fila. Giorno e notte. Justin è l'unico che mi abbia mai visto
piangere. Di fronte a mio padre non ho mai osato. Troppo orgoglioso.
Il presente è il momento in cui il passato abbraccia il futuro.
Per me non esiste più futuro. Senza di loro, come potrebbe mai esistere? Ho diversi oggetti loro. Che ci scambiammo da piccoli. Da bambini.
L'infanzia non va dalla nascita ad
una certa età, quell'età in cui il bambino cresce e mette
da parte i vecchi giochi. L'infanzia è il regno in cui nessuno
muore.
Le biglie. Ne conservo una in particolare, che mi diede William. Al
sole brillava di una luce sconvolgente. Me la diede perché gli
sembrava un regalo carino. Mi guardò con il suo sorrisetto
furbetto e i suoi occhietti vivaci e pieni di vita. Ricordo ancora le
sue parole...che però si perderanno nel tempo, ne sono sicuro.
[....] ti ricorderai di me grazie a lei. Quando io sarò il
proprietario di quel grattacielo e avrò domato un orso polare
artico, ti chiamerò dovunque tu sia...e ti dirò
"ehi...sono William, campione, ti sei già scordato di me?
Sì..quando tu sarai il più grande giocatore di baseball
della storia Americana!" [...]. Come scordare quelle parole. Baseball.
Non ci voglio giocare. Mai più. Quella biglia a William
ricordava molto sua madre. Non si è mai scoperto il
perché. Uno dei tanti misteri della vita.
Di loro conservo anche tutte le cartoline che mi mandarono dal New Mexico, dall'Europa, da Las Vegas....Tutte.
Non sono tante le cose che mi ricorderanno sempre loro. Ma darei la
vita per loro. Non distruggetele! Muoio io! Sembra esagerato, ma a
parte Blanche non mi resta niente.
E mi ricorderò per sempre del tramonto. Dell'odore quasi di
cuoio delle palline. Io le mordicchiavo sempre. Tanto per farmi i
denti.
William, Ryan, Alex e tutti gli altri, vi ricordate di quando andò in mezzo alla strada?
Ci andai io. In mezzo al traffico di New York è peggio che andar di notte.
La famigliarità con il pericolo rende il coraggioso più coraggioso, ma meno audace.
Buttarsi nel traffico di New York. Che sfida. E quasi mi ruppi
un dente. E sempre con la lingua mi vado a toccare il punto.
Perché tutto ricorda VOI! Capite?
Bambini, ragazzini...nelle sere d'estate ci raccontavamo sempre dei
nostri sogni. Delle nostre avventure immaginarie..della nostra ragazza
ideale. E non ho mai potuto raccontare del mio problema. Mi avrebbero
aiutato. In qualche modo. Ricordo come se fosse ieri i capelli
lunghetti di William...su quella testa poi. Un match vincente. Le
bambine della zona gli dicevano di tenerla ordinata e libera la testa
per lasciare respirare il cervello. E poi ridendo se ne andavano a
giocare con la corda...canticchiando una canzoncina per prenderci in
giro. Io me ne fregavo altamente. William continuava a guardarle quasi
affascinato. Io gli misi in testa il cappellino e cominciò anche
quella partita.
Le sere d'estate.
Le preferisco.
Ci toglievamo le scarpe e passeggiavamo in mezzo all'erba altissima e
poi ci buttavamo giù, tanto per sentire l'odore di bava di cane.
Urlavamo sempre.
Sono il Re del mondo.
Ma poi in realtà si sa. Se il Signore li ha accolti, vuol
dire che prende i migliori. Anche se era troppo presto. E non ha preso
anche me.
Sono riuscito a vedere i miei fratelli da bambini e basta. Non
riuscirei mai ad immaginarli come me e Justin. Non sarebbero mai
più loro. Sono speciali così come sono.
E proprio in quelle sere d'estate si sogna e si gioca come se si potesse essere bambini per sempre.
Evidentemente loro lo facevano di più rispetto a me.
Adesso loro sono ancora bambini. Chissà dove. Chissà
dove. Forse giù o forse su. Provate ad essere come bambini. Non fate le cose perché sono
assolutamente necessarie, ma liberamente e per amore. Tutte le regole
diventano una specie di gioco.
E forse anche io sarei un bel bambino. Ma non avrei mai conosciuto
Blanche. Anche se, da piccola non doveva essere male la fanciulla. Ma
io mi sono innamorato della fanciulla sedicenne. Se fossero stati qui
anche loro, me l'avrebbero subito rubata. Invece ho dovuto andarmene in
giro con i soliti quattro scagnozzi. Non sono niente in confronto a
voi, bambini miei.
I giorni di pioggia. Le scivolate collettive. Le sbucciature. I sorrisi
e le risate sotto gli acquazzoni estivi. Uno dei momenti migliori per
giocare. In sottofondo solo il clacson delle auto e le urla fuori dai
finestrini. Le nonnette che ci guardavano male perché eravamo
sporchi e senza ombrello e puzzavamo anche. Ma quello era il nostro odore. Le ragazze che ci osservavano sorridendo e io con i capelli sugli occhi le guardavo affascinato.
Cosa sareste diventati voi adesso? Come Luke? Il boss di una banda di
bulletti? O come me? Aspettando il sogno americano e una bella donna?
Non lo sapremo mai.
Ma io so cosa eravate voi. E cosa resterete per sempre.
Bambini vivaci. Movimentati. Quasi crudeli. Sorrisi e risate sadici,
che in realtà dimostrano tutta la vivacità in voi.
Dementi...delinquenti. Non compro pantaloni rotti perché
mi ricordate voi, bambini miei. Tanti difetti, certo. Ma anche tanti
pregi, che vedevo solo io. Sempre sgridati dalle nonnette. Dagli
autisti. Dagli automobilisti. Da tutti. Ma tutti si fermavano alla
prima urlata, perchè vedevano in voi una cosa chiamata: innocenza.
Vorrei sapere chi ha inventato l'innocenza infantile. Doveva essere
un bell'originale
Già. E ogni notte vi sogno. Se non sogno Blanche. Il secondo amore più importante della mia vita, dopo di voi.
Io ricordo come se fosse ieri di quando sono stato bambino e dentro di
me lo nego. Non voglio ricordarmelo perché so che verrete sempre
voi fuori. Ma vivo dei miei ricordi con voi, quindi..perché non
rischiare? Io rischierei....
Sareste diventati come Luke? Che non si ricorda della sua infanzia? Spero proprio di no.
Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne
ricordano.
Note:
Spero che vi sia piaciuto. Ci ho messo tutto il mio cuore ( e santa
pazienza) per scriverlo e spero in assoluto che vi piaccia!
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Capitolo 31 *** ~Qualcosa di nuovo~♥ ***
Blanche 31°
Capitolo 31:
Sdraiata sul letto, penso alla mia storia con Jason. Una storia d'amore
che chissà come finirà. Io non posso offrirgli niente.
Ragazze come Tiffany, invece, possono offrirgli il mondo. Mi asciugo
una lacrima. Piangere non serve a nulla. Il tempo non cambierà
le cose.
Jason ha promesso che mi avrebbe portato fuori a mangiare uno dei
piatti tipici New Yorkesi. Mangiare mi ha sempre attirato molto, ma si
è persa questa cosa negli anni, dopo che mi hanno fatto mangiare
i piatti tipici cinesi, dato che era ospite da noi un noto ministro
cinese. Diciamo che il cibo tipico cinese non lo tollero molto. Quello
New Yorkese non l'ho mai assaggiato. Mi sono messa qualcosa che
vagamente potrebbe rispecchiare il Casual. Missà di no. Guardo
l'orologio d'oro a forma di cuore sul comodino. E' in ritardo. Spero
che non sia successo nulla. Ricontrollo per la terza volta che nella
borsa ci sia tutto. Tutto quello che non ci dovrebbe essere c'è. Oh, meno male! Finalmente sento dei rumori.
<< Scusa il ritardo, Blanche..ho avuto da fare >>. Se mi guarda con quel sorriso là, lo scuso sempre.
<< Okey! Possiamo andare adesso? >> chiedo e lo prendo per mano.
<< Certo >> risponde e scendiamo giù per il balcone.
Ogni volta ho paura di essere scoperta. Immagino già mio padre.
Ci fermiamo ad un semaforo.
<< Ma quali sono i piatti tipici di New York? >> chiedo,
prendondolo per mano come un bambino, attraversando la strada.
<< Bhè..HotDog..ovviamente. E non mi chiedere in questo paese mangiate i cani?" perché
mi arrabbio >>. Lo guardo con aria depressa. Vabbene che ho
vissuto sedici anni rinchiusa in un palazzo, ma non sono così
ingenua. Oh sì?
<< Ahah okey..e a te piace? >> anche se la risposta mi sembra ormai ovvia. Certo.
<< Ovviamente. Era il nostro piatto quotidiano ed era gratis per
noi. Il venditore di hotdog era nostro amico. Ci siamo conosciuti
perché lanciavamo sempre la pallina addosso al suo furgoncino >>. Sorride durante il suo discorso, ricordando una loro vecchia
battuta. << Alla fine, vedendoci sempre gironzolare lì
intorno, ha deciso di offrirci un hotdog a testa, finché per noi
è diventato il piatto principale del giorno >>. Continua a
sorridere.
<< E adesso?Dov'è sto venditore? >>. Non voglio nuocere al suo buonumore con domande stupide, ma c'ho fame.
<< Secondo te, dove stiamo andando? >>. Entriamo a Central
Park. E' sera inoltrata ormai, ma c'è lo stesso un po' di gente.
Soprattutto coppiette. Alla fine scorgiamo un venditore col furgoncino.
<< Ehi Phil! >>
<< Ehilà Jason! >> e si stringono la mano. << E lei? >> chiede, guardando me.
<< Lei è Blanche..Phil Blanche, Blanche Phil! >>.
Sembra un tipo simpatico e non esito a stringergli la mano.
<< E lei sarebbe la tua.. >>. Bhè..ha fatto centro.
<< Oh no, Phil, sai che ho promesso.. >>. Promesso che cosa? Il sorriso di Phil si spegne.
<< Sì..lo so, Jason..lo sa anche Ronald e tutti i senza tetto di Central Park >>
<< E che ci devo fare? Ascolta.. >>
<< Sìsì..offre la casa >> dice Phil, e ce ne passa uno a testa. Lo salutiamo. Lo assaggio.
<< Allora? >> mi chiede lui. Come faccio a dirgli che non mi piace?
<< Mmmh..buono! >> Ovviamente, lui capisce al volo.
<< Non ti piace? >> sembra deluso. E' l'ultima cosa che voglio.
<< Nono..è buono..solo diverso! >>. Non sembra molto convinto.
<< Ah sìì? Bhè..lasciamo perdere >>. E
sembra veramente intenzionato a farlo. Lasciamo Central Park, per
avviarci verso il centro della città.
<< E un altro piatto tipico? Qual'è? >>. Mi guarda sbarazzino.
<< Non è un piatto..è una bevanda! Io l'adoro. Se
non ti piace, giuro che ti sbatto in mezzo alla strada! >>
<< Ahhah..e come si chiama? >>
<< Starbucks! >>. Ne ho sentito parlare.
<< MMh..e cos'è? >>
<< Caffè >> mi risponde. MMh..adoro il caffè.
<< Ma può essere qualsiasi altra cosa. Solo che è
molto allungato, quindi lo possono bere anche i bambini! Fidati..ti
piacerà! >>. Eh certo che mi fidoo!
Continuiamo a camminare. Butto la carta del HotDog nel cestino. Ho
timore a camminare per le strade di New York, anche se c'è lui.
Sono ancora abituata ad essere seguita dalle mie guardie 24 ore su 24.
Cominciano a farmi male i piedi. E le mie scarpe non sono esattamente
le più adatte per camminare a lungo. Quelle per saltare su una
limousine e stare su tutto il tempo.
Nel giro di due minuti individuo il negozio.
Starbucks
Deve essere
bello. Entriamo. L'atmosfera e il posto sono molto accoglienti.
Nonostante l'ora, è ancora pieno di gente. E ci sono anche delle
famiglie. Bello. Ordiniamo e ci sediamo ad un tavolo.
<< In Francia ci sono? >> mi chiede, subito dopo.
<< Non so..adoro le caramelle al caffè, ma il caffè
vero e proprio..mai assaggiato >>. Strabuzza gli occhi.
<< Avresti dovuto essere Newyorkese, allora >>
<< Lo dico sempre anche io >> rispondo e ci portano i bicchieri.
Bellissimo. COn la panna. MMmmh! E che profumo. Jason saluta
qualcuno..credo il commesso e ci avviamo all'uscita. Inizio a berlo.
Sì..è allungatissimo. Però questo é New
York.
Arriviamo sotto casa mia.
<< Incomincia a farsi tardi >>
<< Lo so >> risponde lui, rassegnato. << Ci vediamo domani, ciao >> e mi bacia.
<< Ciaociao! >> e scavalco.
Mio padre vuole vedermi. Subito. Accompagnata da Celestine e il Ministro, arrivo nel suo Studio.
<< Salve >>. Mi fa cenno di sedermi.
<< Mary Blanche.. torniamo a casa >>. E ciò che
è successo nei secondi più tardi...resterà un
amaro ricordo.
Ringrazio tutti voi per la pazienza e soprattutto per le
recensioni. Comunque..questo è uno dei ultimi capitoli, se non il
penultimo. -.-"
Comunque ringrazio ancora tutti e spero che sia piaciuto.
Morneng Yeah: Io spero che
quel "no comment" e "clap clap clap" sia una cosa bella. Se così
non fosse..sono orgogliosa del mio lavoro. :)
Claudietta_Cullen: Ehi
ciao! Non si sa ancora. Non lo so neanche io, sinceramente. Gli amici e
Blanche sono troppo importanti per lui :) Un bacione, graziee! ^^
TheDreamerMagic: Immaginavo
che fosse un po' sentimentale. Ma c'ho messo tutta me stessa e anche un
pochino di mio fratello per scriverlo. Un bacione, ciao e graziee! :D
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Capitolo 32 *** The end♥ ***
blanche ultimo capitolo
Allora,
ragazzi! Prima di tutto scusate il ritardo, ma purtroppo...gli esami
sono gli esami. Comunque ringrazio come sempre chi mi ha messo tra i
preferiti, i seguiti ecc. Rispondo alle recensioni.
TheDreamerMagic: Ehehhe. Mi dispiace :( Comunque segui questo ultimo capitolo, anche se corto, e vedrai. Un bacione e a presto. Ciao.
Morneeng
Yeah: Grazie 1000. In effetti, quel capitolo contiene parte della mia anima. Grazie 1000 ancora. Un bacione =D
Bene. Ora si può partire.
Capitolo 32:
<< Ritorniamo a casa >>. Le parole di mio padre,
il Re, fanno più male di cento spade nel petto. Perché?
Le lacrime cominciano a scorrere troppo veloci sul mio viso. Le spade
in confronto sembrano boccioli di rosa.
<< Non possiamo, papà >>.
<< Suvvia..Mary Blanche, lo sai che siamo venuti qui per affari
importanti. Non per restare. Lo sai benissimo. Ora vai a letto, che
domani partiamo presto >>. Mi alzo. La sedia cade all'indietro e
io me ne vado. Sbatto la porta della mia camera e piango sul letto. Un
po' banale. Mi fa male la testa. Mi addormento.
I miei sogni sono neri. Neri lucidi. Ormai non ho più paura. Non
li distinguo più dagli incubi. Ormai il vero incubo è non
riuscire a distinguere un brutto sogno dalla realtà. La mia
realtà. La realtà di una condannata.
Quando apro gli occhi, sembra ancora notte. Guardo l'orologio
che ho sul comodino. 5:32. Mi guardo un po' attorno, rimbambita. Sulla
poltrona, giace addormentato Jason. Glielo devo dire. Glielo devo dire.
Mi alzo dal letto, cercando di non cadere, e mi avvicino. Gli accarezzo le mani e il viso, evitando di svegliarlo bruscamente.
<< Jason? >>. Il suo nome è ancora strozzato. Le
lacrime non cessano. Il cuore..bhè...sembra esserci una voragine
nel mio petto.
Lui apre gli occhi lentamente. Si guarda l'orologio al polso.
<< Blanche, perché piangi? Che è successo? >>. Si alza di scatto.
<< Mettiti seduto. E' meglio per entrambi >>. Lui pazientemente aspetta.
<< Jason..io non so proprio come dirtelo >>. Respiro profondo. << Torniamo a casa. In Francia >>.
Mi guarda per qualche secondo. Adesso sviene. Adesso sviene.
Le lacrime inondano anche il suo viso.
<< Non piangere >> gli ordino, ma in realtà piangiamo entrambi.
<< Blanche..posso cambiare. Posso diventare il ragazzo perfetto. Ma non te ne andare..ti prego >>
<< Non dipende da me, Jason! Tu per me sei già perfetto!
Sul serio..ma tra qualche ora, sarò già in Francia
>>. Mi prese il viso tra le mani.
<< MaryBlanche..ci deve essere qualcosa che possiamo fare. Su.
Pensaci >>. Io in realtà, qualcosa ho già in mente.
Ma forse è troppo da rinunciare. Nella vita non si può
rinunciare a certe cose.
<< Io ho già un'idea. Resto qui con te..ma rinuncio alla
corona. Resterò qui a New York, ma sarò una ragazza
qualsiasi >>. Sembra sbalordito. Lo sarei anche io.
<< E che ne sarà di tuo padre? Rinunciare alla Francia per
me? No..non te lo permetterò! >>. E' sincero. Ma io decido
qui.
<< Jason...io ti amo. Tu mi ami. Non dirò addio a mio
padre. Proprio per nulla.Ritornerò in Francia, in veste di
"ragazza figlia del re normale" e la stampa avrà qualcosa su cui
parlare. Fine. >>
Le nostre lacrime non sembrano aver fine.
<< Ma certo che ti amo. Il prezzo mi sembra tanto lo stesso. La
vita è questa. Io ormai mi ci devo abituare. Ma tu? Tu non ti
abituerai mai >>. Non ha fede in me.
<< Oh, invece sì! L'amore è la forza più potente che esista. >>
<< Io non posso chiederti però di rimanere >>. Sciocchino. Sorrido.
<< Tu non me lo devi chiedere. Perché ho già fatto tutto io. Sarà dura, però! >>
Bussano alla porta. Lo guardo.
<< Ho capito..sotto al letto >>.
<< Avanti! >>. E' Celestine.
<< Buongiorno Principessa..suo padre la sta aspettando. >>Sono pronta.
Vado nella sala in cui fa colazione di solito.
<< Papà..non parto. Qui ho conosciuto per la prima volta l'amore. Rinuncerò alla corona. >>
<< Ooooh! >> si sente da tutta la sala. Le lacrime intanto scendono. Mio padre mi guarda confuso e arrabbiato.
<< Non capisco. >>
<< Qui mi sono innamorata di un ragazzo. Voi andate. Io
ritornerò in Francia. Sarò sempre tua figlia >>.
Accarezzo la guancia di mio padre, che, chissà quando avrei
rivisto.
Mio padre quel giorno non
accettò di buon grado la notizia, anzi. Ma partì lo
stesso, con la promessa che sia che lui saremmo ritornati a trovarci.
Mi sarebbero mancati tutti. Ma da quel giorno, avevo per sempre Jason.
Note:
Scusate il capitolo un po' corto, ma ci tenevo a scriverlo. Un bacione.
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