Libertà d'amore

di Camille_Paul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione a corte ***
Capitolo 2: *** Arrivo a New York ***
Capitolo 3: *** Il ballo al Palazzo Reale ***
Capitolo 4: *** Follia ***
Capitolo 5: *** A faccia a faccia ***
Capitolo 6: *** Incontro con Justin ***
Capitolo 7: *** Delusioni...purtroppo... ***
Capitolo 8: *** Spiegazioni e Testardaggine ***
Capitolo 9: *** Terribilmente in colpa ***
Capitolo 10: *** Impossibile! ***
Capitolo 11: *** Sospetti e preparazioni grandiose ***
Capitolo 12: *** Verità alla luce ***
Capitolo 13: *** Inizio di Una Follia ***
Capitolo 14: *** ....Gelosie e Piaceri.... ***
Capitolo 15: *** Occhi rinnegatelo.... ***
Capitolo 16: *** Tristemente e felicemente insieme ***
Capitolo 17: *** Vivrà sempre in te... ***
Capitolo 18: *** Foto e ricordi ***
Capitolo 19: *** ...<3 Contatti <3 ***
Capitolo 20: *** ***Pensieri*** ***
Capitolo 21: *** *Misteri* ***
Capitolo 22: *** Amicizia ***
Capitolo 23: *** <3<3 Tu non lo sai...<3<3 ***
Capitolo 24: *** JTA con tutto il mio <3 ***
Capitolo 25: *** Primissimi problemss! ***
Capitolo 26: *** Se vuoi vedere l'arcobaleno devi prima sopportare la pioggia ***
Capitolo 27: *** <3 Profumi <3 ***
Capitolo 28: *** Il B-----o aspettatoo ** ***
Capitolo 29: *** Festicciuolaaa *.* ***
Capitolo 30: *** Bambini per sempre.. ***
Capitolo 31: *** ~Qualcosa di nuovo~♥ ***
Capitolo 32: *** The end♥ ***



Capitolo 1
*** Presentazione a corte ***


mary blanche
Capitolo 1: Presentazioni a Palazzo

Mi chiamo Mary Blanche Lidia Audrey Jane Gabrielle Elisabeth. Ne ho troppi di nomi. Infatti mi faccio chiamare solo Mary Blanche. Sono francese, nata esattamente a Parigi il 2 giugno. Mio padre è il Re e mia madre la Regina. Già, sono la Principessa Francese, futura erede al trono. Ho 16 anni. I miei genitori sono molto all'antica: balli, conferenze stampa, incontri con sovrani stranieri. In parte anche io sono molto all'antica, perché adoro i balli di ogni genere. In maschera, soprattutto. I miei genitori non li vedo mai. Sto sempre con le damigelle che mi sono state affidate. Il mio amore che provo per i miei genitori devo scaricarlo sulle mie badanti. E ho 16 anni. Le mie damigelle non sono le mie migliori amiche perché mi sono state affidate, ma, soprattutto, perché le voglio bene in un modo incredibile. Si chiamano Agatha e Clara. Ciò che ci lega è un legame inossidabile. Anche loro devono essere nobili, ma in realtà non ne sono sicura. Sono le 22.00. Sono in camera mia e dovrei già dormire da un pezzo. La mia camera non è un posto in cui posso attaccare i poster dei miei miti o disegnarci sopra. Il mio mito dovrebbe essere mio padre e per disegnare devo prendere un foglio e delle matite colorate. A volte mi sembra di essere una bambina di cinque anni che non riesce neanche a mettersi i  vestiti da sola. La mia camera è una delle più grandi di tutto il palazzo e anche una delle più belle, ma in realtà ci sono posti che non mi è dato conoscere. Guardo fuori dal mio balcone, avvolta dalla soffice camicia da notte bianca e gigante. Apro la finestra e cammino sul balcone. Fa un freddo cane. I miei capelli biondi sembrano quasi spaventarsi al freddo di Parigi. Guardo la mia città natale. Magnifica, Eterna, Magica. Al diavolo New York. Parigi è una città Magica. New York una città troppo "libera". Se fosse una persona sarebbe uno spirito libero, una persona selvaggia. Sorrido. I miei piedini stanno diventando dei ghiaccioli e decido di rientrare. Mi butto sul letto. Non voglio dormire per niente al mondo. Devo resistere. Devo essere selvaggia come New York City. Ma sono costretta a lasciare il mio lato selvaggio da un'altra parte, perché mi addormento in pochi minuti.

La luce del sole mi dà fastidio. Ce l'ho addosso. Il primo viso che vedo è quello della mia badante, Celestine. Adoro questa  donna.
<< Principessa, buon giorno >>. E' tanto gentile con me.  
<< Buongiorno a lei >> rispondo. Il "lei" è tutta scena. Ci diamo del "tu" comodamente.
<< Oggi ci aspetta una giornata molto impegnativa >>. E quando mai non lo è?
<< Certamente. Posso alzarmi? >>
<< Ovviamente >>
Mi alzo. Lei se ne va per lasciarmi vestire e mi sorride.
Sul manichino accanto all'armadio c'è un vestito rosato. Una fascia bianca sulla vita va a chiudersi a fiocco dietro la schiena. E' senza maniche e mi supera  di poco il ginocchio. Le scarpe sono rosa, di vernice e con il tacco. Dopo pochi minuti, qualcuno bussa alla porta. << Avanti! >> esclamo. Sono la mia parrucchiera e la mia truccatrice personale. Mai uscire senza trucco e senza i capelli a posto. Ovvio. << Buongiorno Principessa >> mi dice la parrucchiera. << Buongiorno a lei, signora >>. Mi mette davanti ad uno specchio. Le sorrido pazientemente. Mi osserva attentamente. << Per oggi penso di optare per un'acconciatura semplice >>. Comincia a pettinarmi i capelli. << Ha dei capelli splendidi, Principessa >> << Oh, tante grazie>>. Prende qualche ciocca di capelli e me li lega dietro. Ho un'aria così romantica. << Ecco a lei: semplice e perfetta >> << Lei è molto gentile, signora >> << Mai come lei >> mi risponde lei. Sorridiamo entrambe. La truccatrice è una persona molto gentile, ma allo stesso tempo può diventare impaziente. La parrucchiera se ne va. << Buongiorno >> << 'Giorno >> rispondo. Sorridiamo. << Un colore naturale...trucco naturale >>. E comincia a truccarmi con rossetto colore delle mie labbra, ombretto beige e cose così. Quando finisce,sono pronta per andare a fare colazione. Apro la porta. Ci sono le mie guardie del corpo. Sorrido dolcemente. << Buon giorno Fred, Buon giorno Jim >> << Principessa >> mi salutano loro. Mi avvio verso la sala, con dietro loro due. Spalanco le porte. La sala è tutta illuminata. Con quadri alle pareti e al centro un tavolo enorme. E bellissimo. Attorno ci sono le mie due damigelle. Mi inchino. C'è anche il maggiordomo che, malgrado al vassoio che sta portando, si inchina prontamente. << Grazie >> rispondo. Si inchinano anche le mie damigelle. << Grazie >> ripeto un'altra volta e mi siedo. Bevo la mia tazza di thè, mentre il silenzio che c'è tra noi sembra quasi innaturale. Innaturale per me. Il ministro, a servizio di mio padre e di mia madre, entra. Si inchina, vedendoci. Annuisco e sorride. << Principessa >> annuncia. Subito ciò che ho sul piatto viene portato via. << Con il suo permesso >> mi dice il cameriere. Con il suo permesso un corno, sto mangiando! Annuisco, sorridendo, malgrado ciò. << Principessa, oggi dovrà salutare il popolo francese perché domani partiremo >>. Lasciare Parigi? Lasciare la mia patria? << E la nostra meta quale sarà, Signor Ministro? >> << Stati Uniti, New York >>. La città libera e selvaggia dell'America. << New York? >> chiedo, << esattamente, vostra altezza. Faccio prepare l'auto >>. E dopo essersi inchinato, se ne va. << Partiamo per gli Stati Uniti!! Non è una cosa magnifica? >> chiede Agata. << Ti prego, controllati >> le dico. Entrambe mi guardano male. << E' solo un po' euforica, tutto qui >> la scusa Clara. Sorrido. << Lo spero proprio >> e ci mettiamo a ridere. Il ministro entra. Si inchina. << Principessa, l'auto la sta aspettando >>. Insieme alle mie damigelle esco, seguita da Jim e Fred. Salgo in macchina. "La macchina" in realtà è  una Limousine bianca. I finestrini si abbassano. In macchina non ho il permesso di stare con le mie amiche, perciò loro si mettono sempre un po' più avanti rispetto a me. Siamo sulla strada principale di Parigi, piena di persone. Con la mano avvolta nel guanto, mi sbraccio fuori dal finestrino. La strada è lunghissima e piena di persone. Salutare il mio popolo mi rende triste. E' così bello ed elegante il mio popolo...mi distrugge pensare che forse non lo rivedrò più. Il popolo che mi ha amato dal primo istante in cui ho messo piede al mondo. Una cosa inacettabile. Una principessa come me, dovrebbe essere abituata a queste cose. Io no. E' la prima volta che lascio la mia patria per un tempo indefinito e spero che non ricapiti mai più.  Mi viene da piangere. Però so perfettamente che una ragazza non dovrebbe mai piangere. Una principessa non dovrebbe mai piangere. Una ragazza mai perché il trucco potrebbe sciogliersi, una principessa mai perché è un essere superiore. Tutte le volte che mi sento triste per qualcosa, Celestine me lo ripete sempre. Io, in realtà, in privato piango sempre, magari mentre cerco di dormire. E con quella sensazione addosso ci dirigiamo a palazzo, per prepararmi per il mio prossimo evento principesco.

Ciao a tutti. Devo ammettere che questa storia è nata quasi per caso, pensando e ripensando sul mio letto. Spero tanto che vi piaccia.  Ciao.

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Capitolo 2
*** Arrivo a New York ***


Mary Blanche 2
Capitolo 2: Arrivo a New York

Ciao a tutte! Prima del capitolo vorrei ringraziare le 2 che mi hanno messo nelle preferite, che sono Elly 11 e giulia0209, che ringrazio molto e l'unica delle seguite, sara96_98.
Rispondo a Elly 11 : Cara Elly, la storia è narrata ai giorni nostri. Mi dispiace di non averlo messo in evidenza. Spero che adesso abbiate capito!
Sono molto contenta di questo mio "record"! Un bacio a tutte! E spero che continuiate a seguirmi! Baciooo!
Eccomi qui. Guardo fuori dal finestrino dell'aereo privato di mio padre. E non posso stare sullo stesso aereo con i miei genitori. Neanche. Tutto questo mi fa soffrire e vorrei scappare, ogni tanto. Il volo dura più di dieci ore, forse uno dei voli più lunghi della mia vita. Le mie due amiche continuano a parlare di cose poco importanti, mentre la tristezza cerca di scaricarsi addosso a me.
<< Non essere così triste, Mary Blanche >> mi dice Clara, capendo il mio dolore. Lei lo capisce perfettamente.
<< Già! Stiamo andando a New York! E' fantastico! >> esclama Agatha. Lei è sempre stata una piuttosto mondana. So perfettamente che nessuno potrà mai capire il mio dolore, ma ci provo: tentar non nuoce.
<< Sono triste perché non voglio lasciare Parigi, lasciare il posto in cui sono nata...dove ho sempre vissuto... >>
<< Principessa, ci tornerete a Parigi! >> mi dice Clara, con un sorrisone enorme. Il cambio dal "tu" al "lei" è molto significativo e capisco il perché: è arrivata la Signorina Celestine.
<< Certo che ci tornerete...se quel vecchio bacucco del ministro ve lo consente >> mi dice Celestine, che intanto si è seduta accanto a noi. Scoppiamo in una leggera risata.
<< Principessa >> inizia Celestine, accarezzandomi i capelli << New York vi piacerà, ne sono sicura >>
<< Io invece no! Mi piacerà sempre e per sempre Parigi... >>. Sono un po' testarda, devo ammetterlo.
<< Altezza, se posso permettermi...come fate a giudicare una città se non ci siete mai state? >> mi chiede Celestine. Devo per forza avere ragione io.
<< Bhè >> inizio, ma a questo punto la conversazione sarebbe stata inutile e assolutamente imbarazzante. Ha ragione lei. Devo dare una possibilità a New York e ai suoi abitanti. Per forza. Come loro daranno una possibiltà a me.
<< Celestine >> la chiamo. Deve saperlo.
<< Sì', Principessa? >>
<< Ha ragione lei: darò una possibilità a New York >>
<< Mi fa piacere che pensi questo, Altezza >>
<< Ne sono contenta >>. Lo sono davvero? Nel senso...è traumatico cambiare casa, cambiare reggia nel mio caso, anche per pochi mesi. Ed è impossibile dimenticare una città come Parigi. Paris. La mia piccola Parigi, metaforicamente parlando.
Per tutto il resto del viaggio dormo. Dieci ore e passa a guardare fuori dal finestrino non ci sto, scordatevelo.

<< Principessa? >>. Una voce maschile mi sta chiamando. E' Jim che mi sveglia.
<< Mi dispiace svegliarla, vostra altezza, ma siamo arrivati a destinazione >>
<< Non si preoccupi, caro >>. Guardo fuori dal finestrino. E' alba. L'ho sempre amata: la nascita del sole e i colori che solo lei sa portare. L'adoro troppo.
Le mie due guardie del corpo mi scortano fuori dall'aereo e fuori c'è il finimondo: tutta New York City!! Non ho mai amato le folle inferocite ma a questo punto....sembra davvero il fini mondo. Ci sono fotografi e giornalisti. E se vengo male in foto? Ahahha, chi se ne frega?? Meno male che so perfettamente l'inglese da quando ho sette anni, se no sarebbe un dramma.
<< Sua Altezza, da questa parte >> mi dice un fotografo e cerco di mettermi dal mio lato migliore, sotto lo sguardo attento delle mie guardie del corpo, che cercano di far stare lontani tutti sti uomini inferociti. Ne sono grata. Molti fotografi mi fanno foto ma non riesco a parlare con nessun giornalista. In queste situazioni non mi è permesso per nessun motivo. Nessuno. Ci facciamo largo tra la folla, composta anche da gente qualunque, venuta solo per salutare la nuova arrivata. Sono molto felice di questa cosa. Dopo una mezz'oretta (credetemi, è stato difficile), riescono a infilarmi in macchina e a portarmi via. Il palazzo reale è molto distante, devo ammettere. E' bellissimo, ma mai quanto quello in cui sono nata e cresciuta a Parigi.  
<< Principessa >> dice il Ministro, appena entrati. A me e alle mie damigelle ci fa salire le scale e siamo obbligate a seguirlo. << Principessa, questa sarà la sua camera >> e mi indica una stanza dalla porta bianca. Entro. << Per quanto riguarda voi due >> lo sento continuare, ma ormai ho già chiuso la porta. Ammiro la mia nuova stanza. Ci sono dipinti alle pareti, c'è una statua raffigurante la dea Venere, dea della bellezza e dell'amore, secondo i greci e i romani. Mamma mia, ho sempre ammirato la cultura di quel tempo. Sento bussare. Mi avvicino alla porta.
<< Avanti >>
<< Principessa >>. E' Celestine.
<< Mi dica >>
<< Bisogna cambiarsi >>. Uffa. Quante volte mi devo cambiare al giorno? << Le preparo i vestiti >>
<< Assolutamente >> rispondo, sbuffando. Lei fa finta di niente, malgrado mi abbia sentito. Pazienza. Devo protestare. A chi? Non lo so. Come? Non ne ho idea. Lo farò, però!
Mi siedo sul mio letto a baldacchino, morbidissimo. Le coperte sono rosate, un colore che amo molto. Chi le ha messe ha buon gusto. Guardo Celestine frugare nelle mie valigie.
<< Che cosa abbiamo in programma, oggi? >> chiedo. Mi sorride beffarda.
<< Sta mattina e sto pomeriggio niente: il viaggio è stato molto stressante per tutti. Lei, se lo desidera, potrà avventurarsi nel suo nuovo palazzo >>
<< Grazie, signorina. Allora, come mai mi fa cambiare? >>
<< Per motivi di igiene. Lei, però, non sa che cosa ci sarà stasera! >>
<< Che cosa? >>
<< Un ballo in suo onore! Alle 20 e 30 precise! >>
<< Mamma mia! Che splendore! >>. Sono molto emozionata.
<< E magari potrà conoscere qualche nuovo simpatico giovanotto >> mi stuzzica. Oh, mamma!
<< La smetta! >> le dico, anche io scherzando.
<< La lascio vestire. Ci vediamo presto >>
<< A presto >>
Oh. Mamma. Mia. Un ballo! Nel mio nuovo palazzo. Bhè, certo, sono abituata da sempre ai balli, ma questo, questo sembra il più speciale di tutti. Il più bello. Chissà chi ci sarà! Quante persone incontrerò. Quanti ragazzi super bellissimi vedrò! Con chi ballerò! Oh, mamma. Con un po' di contegno, mi svesto e mi rivesto con i vestiti preparati in precedenza. Il vestito si presenta come un vestito bianco, un po' stile Bon-bon corto fino alle ginocchia e sotto delle scarpe con il tacco bianche. Posso portare solo ballerine con un piccolo tacco oppure proprio scarpe con il tacco. E' una follia. La vita è attraversata da una fascia molto larga, color crema. Il bello di essere principesse è questo! Il guardaroba. Mi butto a letto, leggendo qualche bel libro. Mi addormento poco dopo.

Ciao a tutte! Lo so che è ancora molto noiosa la vicenda ma presto verranno i colpi di scena e tutto il resto. Bisogna portare pazienza! Un bacio a tutti!!

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Capitolo 3
*** Il ballo al Palazzo Reale ***


mary balche 3 Ciao a tutti! Sapete, sono molto eccitata, perché ho già 2 preferiti e 2 seguiti, in così poco tempo! Non me lo sarei mai aspettato e spero che siate curiosi del ballo che ci sarà a Palazzo in onore dell'arrivo della Principessa Mary Blanche. giulia0209 ha espresso tutta la sua curiosità del ballo nel commentino, e la ringrazio. Per rispondere a Elly 11, purtroppo non posso dirglielo, ma il capitolo spero che sia di suo gradimento e di tutti! Ringrazio ovviamente chi mi segue sempre, chi mette la mia storia tra le preferite e le seguite, ma anche chi segue in silenzio! Un bacione, vi lascio al capitolo!*

Capitolo 3: Il ballo al Palazzo Reale

Mi sveglio con un libro sulla faccia. Dannazione! Guardo l'orologio d'oro sul mio comodino: sono le tre del pomeriggio.
<< Oh, mamma mia! Che bella dormita che ho fatto! >>. Ho sognato qualcosa, ma non riesco a ricordarmi di che. Detesto quando succede questo. La mia camera si presenta con un letto  spostato tutto sulla parete nord, sulla parete est c'è una scrivania in ciliegio con i cassetti d'oro, verso sud c'è il mio armadio ancora vuoto sempre di ciliegio, sul lato ovest c'è lo specchio e la sedia in cui mi truccano e mi acconciano. Le pareti sono ricamate con delle rose rosse e bianche. Su ogni parete ci sono almeno trentacinque quadri, tutti di personaggi importanti. Io mi chiedo: ma come si può dormire con tutti quelli che ti fissano? Basta non pensarci. Io sono riuscita a dormirci anche per un bel po', quindi. Esco fuori in balcone. Il balcone mi ricorda molto il mio, quello che sta a Parigi. Ci sono enormi vasi, pieni di una sola pianta: la rosa. Chi ha preparato la camera e il balcone conosce i miei gusti. Il mio balcone si affaccia sulla vita mondana della città. Ci sono lunghe vie, illuminate da grandi insegne: non ne conosco neanche una, però. Parigi è simile, ma più raffinata. Ovvio. La gente passeggia per la strada senza le guardie del corpo...e se le succede qualcosa? Chi le protegge tutte quelle persone? Nessuno? Poverette. Mi dispiace per loro. Annuso le rose, che sono di tutti i colori. L'odore delle rose hanno un odore intenso, dato dalle fate. Eggià! E solo chi ha l'animo puro può vederle. Io sono rimasta sveglia un'intera notte per vederle, ma non ci sono riuscita.Mannaggia! Io non sono d'animo puro.
<< Principessa? Principessa dov'è? >>. E' Celestine, mi sta chiamando.
<< Fuori in balcone, signorina >>. Si avvicina, con un enorme sorriso. Ricambio.
<< Le ho fatte mettere apposta per lei: spero che siano di suo gradimento, principessa >>
<< Oh, la ringrazio molto. Sono splendide! >>
<< Felice di averla servita, vostra Altezza. Adesso mi scuso tanto con lei, ma dobbiamo iniziare a prepararci per la serata di stasera >>
<< Mancano cinque ore esatte, signorina! >>. In cinque ore ce l'avrebbe fatta un nonnetto di ottantacinque anni, li rispetto molto i nonnini, ma io ne ho un pochino di meno: 16!
<< Sì, lo so perfettamente, principessa, ma dobbiamo aspettare lo stilista, mica può andare al ballo in suo onore conciata così >>. Se io vendessi il mio abito, potrei sfamare tutta l'africa. E lo vorrei tanto fare, povere persone. Ci sto male sempre.
<< Ah ok >> rispondo. Anche lo stilista. << Ma è quello di sempre? >>
<< Sì, è lo stilista più famoso! De George !! >>
<< Ah...ho capito...e di solito è puntuale? >> chiedo.
<< I Divi, non lo sono mai... >> risponde, come se anche lei lo fosse. Ma per me, lo sarà sempre.
<< mmm...allora mi sembra strano, lei lo è sempre >> dico, con un sorriso. Si inchina.
<< La ringrazio molto >>
<< Piacere >>
In effetti, doveva essere qui per le 4 ed è arrivato mezz'ora dopo.
<< Oh, mia principessa >> e si inchina.
<< Prego >> dico io e si alza.
<< Per lei ho pensato ad un vestito a dir poco sublime! De George è qui.. >>. Dice, con quell'aria da divo. E poi lo so benissimo che è qui: lo vedo e lo sento. Per fortuna, posso vedere e posso sentire senza alcun problema.
<< E cosa ha pensato, di preciso? >> chiedo. Nella stanza c'eravamo solo noi: Celestine doveva sbrigare alcune faccende di primissimo ordine per la serata.
<< Sarà un vestito lungo e bianco >> mi fa vedere un vestito che anche la spiegazione di un stilista professionista potrebbe  dargli giustizia: è assolutamente fantastico, meraviglioso...unico!
<< Le piace, Vostra Altezza? >> mi chiede, dubbioso e molto dolce. Se mi piace! Urca!
<< Non ho parole: è stupendo! >>
<< Ne sono felice: posso continuare? >>
<< Assolutamente >> e mi metto seduta sulla sedia.
<< Per gli accessori voglio qualcosa di semplice >> e mi guarda con aria da intenditore << Pensavo ad una scarpa con il tacco di vernice ma non visibile, cioè la luce non si riflette, e pensavo a questo tipo >> e mi fa vedere una scarpa, uguale alla sua descrizione. A dir poco stupenda. Me la passa,così che io la possa toccare e osservare meglio. << Per continuare con gli accessori pensavo ad una collanina con un ciondolo un po' romantico, cioè perlato, e attorno alla perla un cerchio di diamanti. Che ne pensa di questa? >> e mi fa vedere una collanina con un ciondolo stupendo. E' magnifico, per me. Tutto è magnifico. << Gli orecchini, semplicissimi: attenzione però, non richiamano affatto la perla della collanina, ma sono argentati e a forma di cuoricino, con una piccolissima parte, un puntino di diamante. Devono essere sbarazzini,così come l'anello >> e me lo fa vedere << a forma di farfalla, che richiama la libertà di New York City! >> e l'ultima parte la urla come se lo stessero ammazzando. Calma! << E per finire, un bel diadema, sulla testolina. Fine >>. Applaudo: è veramente bravissimo.
 << De George è qui >>.
<< E come acconciatura? Aveva pensato a qualcosa? >>
<< Sì, uno chignon proprio in cima alla nuca, proprio per tenere meglio il diadema >> e mi fa vedere la foto di una modella.
 << Stupendo, è veramente bravissimo, Mister De George >>
<< Lo so. Adesso lo provi >>. Fa un inchino e se ne va dalla stanza.
Mi provo quel magnifico vestito. Mi entra proprio benissimo. Mi metto le scarpe, il ciondolo e tutto.
Poco dopo, qualcuno bussa alla porta.
<< Principessa, sono De George, ha finito? >>
<< Sì >>. Entra. Mi guarda sbalordito.
<< Ma le sta d'incanto! Ora, la pettinatura! >> Ed entra una parrucchiera, che però non è la mia.
<< Le presento Miss Juliè >>. Lei fa un inchino.
<< Molto piacere >> rispondo io. Mi fa accomodare su una sedia, davanti allo specchio e De George le fa vedere la foto della pettinatura.
<< Eccomi Principessa >> dice Miss Juliè e De George se ne va.
<< Sì >>
<< Ha veramente dei bellissimi capelli >>
<< La ringrazio >>
<< Iniziamo >>
<< Certamente >> rispondo. Mi lava i capelli, me li asciuga e poi inizia a fare l'acconciatura, guardando pochissime volte la fotografia. E' troppo brava, quasi quanto De George, ma fanno due lavori diversi, quindi. Ci mette quasi un'ora e mezza e la lacca quasi mi ammazza.
<< Ecco la principessa! >> urla lei. Tutti devono urlare in sta camera? Finisce che urlo anche io. De George arriva. << My Lady, My Princess! Lei è splendida! >>
<< Grazie >>
<< Passiamo al trucco >> dice svelto,senza l'entusiasmo mostrato un attimo fa. Entra un'altra signorina, sempre inchinandosi e sempre inchinandosi Miss Juliè se ne va.
<< Piacere >>
<< Il piacere è mio: sono Miss Megan >>
<< Oh, iniziamo? >>
<< Sì. De George non mi ha dato precise indicazioni per il trucco, quindi dovrò fare io. Le va bene? >>
<< Assolutamente. La prego, inizi >> dico io e chiudo gli occhi. Ci mette anche lei il suo tempo. Quando finisce, e ce ne mette (non credete), sono appena in tempo per mettermi il diadema e andare al ballo. Com'è passato in fretta il tempo, mamma mia.
Vado verso la sala da ballo, seguita dalle mie guardie del corpo. La porta è aperta. Il ministro mi fa segno di aspettare.
Vedo i miei genitori: sono già lì.
<< E' con immenso piacere che vi presento la Principessa Mary Blanche >> dice il Ministro e finalmente posso entrare. La gente si mette su due lati, così che io possa passare. Sorrido sia a destra che a sinistra, sono tutti incantati. Anche io lo sono. Salgo i tre scalini e mi siedo in mezzo ai miei genitori. Mi sorridono entrambi. Ricambio. Secondo la tradizione, i miei genitori devono dare il via libera al ballo ordinandolo, mentre io devo dare inizio ballando con il Ministro. Si mette davanti a me, fa un profondo inchino e mi offre la mano. Ricambio l'inchino e accetto la sua mano, e iniziamo a ballare. Uno dopo l'altro, si mettono a ballare anche i sudditi. Dopo una mezz'oretta, ci dobbiamo risedere tutti, perché è arrivato un ospite importante: il presidente degli Stati Uniti d'America. Barack Obama. E' con la moglie e le due figlie. Mi alzo in piedi. Si inchinano tutti e quattro e lo faccio anche io.
<< Piacere di fare la sua conoscenza, signor Presidente. First Lady. Bambine >>
<< Mai quanto il piacere che proviamo noi, Principessa >> e ci stringiamo le mani. Le bambine mi offrono un mazzo di rose rosse e un bacio sulla guancia. << Oh, grazie 1000 >> mi sorridono.
<< Ci scusiamo per il ritardo, abbiamo avuto qualche contrattempo alla Casa Bianca >>
<< Non preoccupatevi e vi auguro buon divertimento >> dico, sorridendo.
<< A lei >> e così detto si siedono dall'altra parte rispetto a noi.
<< Che i balli continuino! >> ordina mio padre e tutti obbediscono. Mi siedo: non posso più ballare con il ministro.
Poco dopo, un giovane si avvicina. Avrà avuto più o meno la mia età. Si inchina di fronte a noi, con un enorme sorriso. I miei genitori si scambiano occhiate curiose mentre io sono quasi cotta.
<< Vostra Maestà, Principessa >> e mi riserva un'occhiata più lunga << sono figlio del politico più importante, dopo il presidente, di tutta America. Il mio nome è Andrew >>
<< Andrew, sì. Vorresti chiedere a nostra figlia di ballare, forse? >> chiese mia madre. No, guarda!
<< Esattamente, vostra Maestà. Mi date questo onore? >> chiede, guardando mio padre.
<< Chiedilo a lei >> gli risponde mio padre.
Gli occhi azzurri di Andrew si impossessano dei miei. << Principessa, mi date questo onore? >>.Oddio mio! Mi offre la sua mano.
<< Certo >> mi alzo e l'accetto. Lui si alza. Ci buttiamo nella mischia. E' un ballo lento. Molto lento. Io ci sono abituata da quando ero piccola. E lui sembra così bello. E' bello. E' vestito molto elegantemente: scarpe firmate, pantaloni neri, giacca nera, camicia bianca, cravatta nera. Ho i tacchi alti quasi trenta centimetri ed è già tanto se gli arrivo al mento. Lui non parla, così devo farlo io.
<< Signor Andrew, mi dice, per cortesia, quanti anni ha? >>
<< Ne ho diciotto e lei? >>. Sembra già a conoscenza della risposta, ma gli rispondo per educazione. Anche se lui non dovrebbe fare domande di cui conosce già la risposta.
<< sedici >>
<< Ah, giovane allora >>
<< Lei si considera vecchio? >>
<< No. Intendo dire che ho due anni in più rispetto lei >>. Che secchione!
<< Esattamente >>. Continuiamo a volteggiare nella sala. Nei suoi occhi si vede benissimo il riflesso di ciò che sarebbe accaduto dopo. La prospettiva mi intriga e non poco. Si china un po', tanto per raggiungere le mie labbra.
<< Scusate, posso avere l'onore? >>. Chi è l'idiota, adesso? Guardo Andrew che mi da via libera. Lo desidero tanto però. << Ci vediamo al prossimo giro >> dice e si mette a ballare con qualcun altra.
L'uomo con cui sto ballando è più vecchio rispetto ad Andrew e più peloso. Ma sa che cos'è il rasoio? Sono una persona diplomatica, perciò sto zitta e gli sorrido. Ha la fede al dito: meno male. Balliamo per un bel po', finché qualcuno non mi prende. Andrew.
<< Oh, credevo che si fosse scordato di me >>. Sorride malizioso.
<< Scordarmi di lei? Mai >>. Riprova  a baciarmi ma guardo le mie guardie del corpo: sono infuriate.
<< Oh, mamma! >> esclamo.
<< Cosa c'è? >> mi chiede. Gli indico le guardie.
<< Ah...ho capito. Lei vorrebbe baciarmi, però? >>
<< Tanto >> gli confesso.
<< Va bene >>
<< Ascolti, ci vediamo fuori in balcone, ok? >>
<< Quando? Alle dieci in punto, ok? >>
<< Va bene >> mi risponde e cambiamo partner.
Eh sì, mi piace proprio. Ed è il primo ragazzo che bacio. Com'è nato tutto questo? Mmm...
Sono le dieci. Sfuggo velocemente allo sguardo delle guardie e vado in balcone. Lui è già fuori. Con un'altra donna?!?!?!? Eh, già. Si stanno baciando. No, è impossibile. Si stanno baciando. Non mi faccio vedere e poco dopo la ragazza se ne va. Arrivo io. Si gira verso di me.
<< Oh, è in ritardo >>. Brutto Bastardo! Sorrido.
<< I divi sono sempre in ritardo >>
<< Va bene >>. Si china verso di me. Davvero crede che...? Chiude gli occhi e li pesto il piede. Con i tacchi deve fare un po' male.
<< Ahia! Dannazione a te! >>. Sembra veramente arrabbiato. Lontano dalle mie guardie non posso fare nulla. Mi è quasi addosso, quando dal nulla sbucano Jim e Fred. E lo portano fuori.
<< Grazie 1000 >>
<< Dovere >> rispondo in coro. Io me ne torno in camera, scusandomi con tutti i presenti: troppe emozioni.

Ciao a tutte! Spero che vi sia piaciuto il capitolo! A me è piaciuto scriverlo! Tantissimo, davvero!Abbiate fiducia in me: per il protagonista maschile vale la pena aspettare! Baci a tutte e commentate! Ciao!  

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Capitolo 4
*** Follia ***


Mary Blanche 4 Ciao a tutte! Eccomi qui!! Questa storia mi sta appassionando molto, spero anche voi! E non ce la faccio proprio a stare senza scrivere un po', ma devo anche fare i compiti delle vacanze! o.O Mannaggia! Li odiooo! Che razza di vacanze sono se ci danno i compiti?* Comunque, vorrei ringraziare chi mi legge in silenzio, chi mi ha messo tra le preferite e chi tra le seguite e chi mi commenta, soprattutto, come TheDreamerMagic: Grazie 1000! Sai, però, vorrei che anche questa abbia la stessa popolarità dell'altra, perciò non so quando la continuerò, spero presto! Continua a seguirmi! Bacioni!
Vi lascio al capitolo, bando alle ciancie!

Capitolo 4: Follia

Arrivo in camera mia, seguita dalle mie guardie. Se non ci fossero state loro!
<< Vi ringrazio molto, signori! Non so come potrei resistere senza di voi! >>
<< Principessa, è un nostro dovere proteggerla >> mi dice Jim.
<< Già, daremo la vita per lei se dovessimo farlo >> continua Fred.
<< Grazie 1000 perché ci siete sempre. Buonanotte! >>
<< Buonanotte principessa >>
Entro. Poco dopo entrano il Ministro e Celestine, seguite dalle mie due amiche, Agatha e Clara.
<< Principessa, è successo qualcosa di grave, per caso? >> mi chiede il Ministro, altamente preoccupato: cosa posso inventarmi?
<< Oh no, niente >>. Cerco di prendere tempo, finché posso.
<< Non era di suo gradimento il ballo? Ci ho lavorato così tanto! >> dice triste Celestine. Non sopporto di vederla così.
<< Oh,no, signorina, non lo deve neanche pensare. Sono grata a tutti voi perché lo avete reso così speciale..ma il fatto è che non mi sento tanto bene! Ho un pochino di mal di testa...forse è il nervosismo! >>
<< Ah...ci dispiace! >> dicono in coro, preoccupati.
<< Non vi preoccupate, però: domattina starò meglio. Se non è chiedere troppo,potreste uscire? Vorrei riposarmi un po' >>
<< Oh, certamente Principessa. Buonanotte! Auguri! >> mi dice il Ministro. Che cara personcina.
<< Buona notte! Buona notte! >> dicono le altre e poi escono. Mi metto in camicia da notte e mi butto sul letto. Penso a New York, la citta più libera degli Stati Uniti. United States. Penso alla bandiera, penso alle striscie e alle stelle. Oh, mamma....penso alla mia città. E la paragono a New York City. Sono entrambe splendide città. Una mi resterà per sempre nel cuore, l'altra nella mente. Non riesco a dormire. Da fuori viene un rumore insopportabile. Mi alzo e mi metto un paio di pantofoline. Apro la finestra. Brr.Esco. Ho fatto bene a mettermi le pantofole. La città è in delirio! Musica, gente, insegne di tutti colori. Auto che vanno velocissime. Le parole della gente si sperdono e arrivano fino a me. Tutta quella gente è libera! Senza nessuno che le corre dietro, senza alcuna guardia del corpo, senza neanche un dovere,tutti diritti, tutto divertimento allo stato puro! E'una cosa così affascinante! La vita è una giusta? Godiamocela!! Sì, ho deciso: passerò una notte fuori, ma sono prudente e così lascio un biglietto sul letto:

Non mi cercate: sono andata a cercare la libertà e la troverò. Tornerò quando mi sarò stancata di godermela fino in fondo. Non preoccupatevi. Tornerò presto.
Principessa Mary Blanche

Che bel biglietto, così significativo, così bello! Mi cambio...bhè...ovviamente, non mi dovrà riconoscere nessuno se no...Mannaggia, non possiedo pantaloni! Mi metto un vestitino qualsiasi: tanto è estate, fa caldo!* Questo vestito è bianco, senza maniche, con una fascia sulla vita e sopra un fiorellino. Mi tolgo tutti i gioielli che ho addosso, mi lascio sciogliere i capelli, mi metto una collanina con un semplice ciondolo piccolo a forma di cuore e un braccialettino con su inciso il mio nome. Le scarpe delle semplici ballerine bianche. Mi sembrano andare bene. Mi metto anche un bolero a maniche  tanto per sicurezza, nel caso avessi freddo. Mi guardo allo specchio: dovrei andare bene così.
Una domanda, che diventerà la domanda del secolo, è : come esco? Mi ricordo i vecchi film, in cui si buttavano giù con il lenzuolo. Mmmm. Proposta interessante! Così attorciglio il mio lenzuolo, lo lego al balcone e mi calo giù, sperando di non ammazzarmi immediatamente. Sarebbe abbastanza tragico! Perfetto! E una sola cosa: che l'avventura abbia inizio!

Sono estremamente affascinata dai colori, dalla musica, dalla gente...Da tutto, insomma! Sono una straniera in una delle città più belle del mondo. E più grandi. Guardo nella mia borsetta che, per precauzione, mi sono portata dietro, se ho i soldi. Ho 200 dollari. Dovrebbero bastare per una serata fuori. Mi guardano tutti i ragazzi divertiti. Qualche volta urlo dietro un "Ciao" ma loro mi guardano male. Non si può neanche salutare, adesso? Mah. Arrivo all'entrata di un parco e leggo la scritta: "Central Park". Central Park? Uno dei più grandi parchi d'america? Quanto ne ho sentito parlare, mamma. Cammino un po'. E' un posto così romantico. Qualche volta, volteggio un po', per respirare la libertà a pieni polmoni oppure solo per divertimento. Per farmi notare, insomma! E' così splendida la vita. La mia attenzione viene rivolta ad un signore, non molto pulito, che chiede dei soldi alla gente. Nessuno glieli da: non si fa così. Bisogna sostenersi! Mi avvicino a lui.
<< Buona sera, signore! >>
<< Buona sera, bellezza! >>. Hahha, bellezza! Mi ha scambiato per la dea Venere!
<< Oh, la ringrazio. Tenga! >> e gli dò dieci dollari, anche dopo il complimento.
<< Ma quello che vedo è una banconota da dieci dollari? Che Dio la benedica, signorina! Che Dio la benedica e Buon Natale! >>
<< Grazie anche a lei! >>. Sì', soprattutto perché siamo in estate.
<< Ahahh! Finalmente! >> e corre via. Che bello far felice gli altri! Mi riempe di gioia.
Continuo a passeggiare. All'improvviso mi sento stanca, senza emozioni. Il mal di testa mi arriva veramente! Mannaggia.
Mi stendo su una panchina, finché il dio Morfeo non viene a farmiuna visitina.
Sogno strane cose. Persone anche. Il signore di poco prima. Il Ministro. Mia madre. Celestine. De George anche. Il mio vestito.
<< Missà che è pazza questa! E' una bella ragazza e si addormenta a Central Park! Con la borsetta anche! >>. Chi diavolo è? Non voglio aprire gli occhi.
<< E che ci devo fare? >> chiede un secondo ragazzo, con la voce molto più seducente dell'altro: sembra un tacchino!
<< Non lo so, Jason! La dobbiamo svegliare? >>
<< Certo Justin, così ti insegue per tutta New York? >>. A quel punto scoppiano a ridere entrambi. Ma sono diventati pazzi? Cosa vogliono da me? Se vogliono i soldi, se li prendano pure!
<< Ah Jason, secondo te dobbiamo chiamare la polizia? >>
<< Justin, la polizia dovrebbe venire tutti i giorni e stare qui 24 ore su 24, allora! Si è solo appisolata un attimo. Però potrebbero farle del male... >>
<< E allora? Che ci vuoi fare? >>
<< La porto a casa mia >>
<< Sei impazzito? >>. E a quel punto i miei pensieri vanno da tutt'altra parte, visto che mi addormento.

Spero tanto che vi piaccia, perché è un capitolo molto importante! Baci a tutti!

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Capitolo 5
*** A faccia a faccia ***


Mary Blanche 5 Allora, eccoci qui con il capitolo più importante di tutti! Chissà chi incontrerà Mary Blanche...ééé!??! Spero che vi sia piaciuto il capitolo scorso e ringrazio tutte le persone che leggono le storie!** Incominciamo subito con il capitolo!!

Capitolo 5: A faccia a Faccia

Quando mi risveglio, non sono più in un parco, bensì in una casa, bella calda. Non è il mio palazzo, però. E' una casa comune: è la prima volta che la vedo. Sono sdraiata su un divano, con su un lenzuolo, morbidissimo marrone. Mi guardo intorno e spalanco gli occhi: davanti a me c'è un ragazzo, seduto su una sedia, intento a sbucciare un mandarino. Il suo sguardo è malvagio e malizioso allo stesso tempo. Mi guarda sorridendo.
<< Buongiorno signorina >>. Oh, mamma. Ho paura.
<< Posso mettermi seduta? >>. Mi guarda come se avessi parlato thailandese.
<< Prego >> mi risponde e mi siedo, composta.
<< Qual'è il suo nome, signore? >>. All'improvviso,si mette a ridere.
<< Signore? >>
<< Risponda, la prego! >>
<< Mi chiamo Jason Williamson e lei? >>
<< Blanche >>. Meglio toglierlo "Mary"
<< Ah e il cognome? >>
<< Non le è dato conoscere, signore >>
<< Ok. Che fa per vivere, signorina Blanche? O non mi è dato conoscere neanche questo? >>. Mi scimiotta in un modo incivile e odioso. Approfitto il minuto di silenzio per osservarlo meglio. Gli occhi sono tra il verde e l'azzurro, un colore che adoro molto, i capelli sono castano chiaro, spettinati. Ha la pelle chiara, magro ma ha anche muscoli. Veste con una canottiera bianca sotto, limpida. Sopra ha una specie di camicia a quadri, invece sotto, ha dei pantaloni di un tessuto sintetico, a vista, di un colore blu spento. Ha solo i calzini.
<< Allora, mi vuole rispondere? >> mi chiede.
<< No, non le è dato conoscere neanche questo >>. Se sapesse che cosa sono mi riporterebbe a palazzo in men che non si dica.
<< E lei invece, che fa? >> chiedo io. Mi guarda furbetto.
<< Io le dico cosa faccio io se lei mi dice che cosa fa lei >>
<< No >>
<< Ok, no >> mi dice lui e torna a mangiare  il suo mandarino. << Posso sapere almeno la sua età, signorina? >>
<< sedici anni >>. Mi guarda sbalordito. << Cosa c'è? >>
<< Niente. E' molto giovane >>
<< Perché lei quanti ne ha? >>. Non ne ha molti di più, rispetto a me.
<< diciasette >>. Già.
<< Ascolti, signor Williamson >>
<< Jason...mi dica >>
<< ok, ascolti signor Jason >>
<< Dannazione, mi chiami Jason! >>
<< Ok, Jason...ascolti...ha qualcosa da mangiare? Sto morendo! >>. Mi guarda beffardo.
<< E così lei vuole qualcosa da mangiare? >>
<< La prego! >>. Non può lasciare una ragazza a morire di fame in casa sua, dai!
<< E va bene >> e mi lancia un mandarino, che prendo al volo. << Spero che se lo sappia sbucciare da sola, signorina >>
<< Mi creda, non sono ancora così scema >>
<< Ancora no >>. Perché non si strozza?
<< Mi dica Jason, dove ci troviamo? >>
<< A casa mia, ovvio >>. Per me, non lo è per niente.
<< Mi dica lei, invece: non è di New York, vero? Ha uno strano accento >>
<< Infatti, sono francese >>
<< Infatti, mi sembrava >>
<< E lei? >>
<< Newyorkese a tutti gli effetti >>
<< Sì, si sente >> dico io, ridendo. E' così orgoglioso della sua patria e io della mia.
<< E' di Parigi, vero? >> mi chiede, dopo qualche minuto di silenzio. La Francia non è così piccola, in realtà.
<< Come ha fatto... >>
<< Ad indovinare? Ho sparato a caso >>
<< Sparato a caso? >>. Mi guarda, come se stessi parlando di nuovo in thailandese.
<< Significa, nel caso non lo sappia, tirare ad indovinare e azzeccarci >>
<< Ah....quindi ha tirato ad indovinare? Ne è sicuro? >>
<< Cosa vuol dire? >>
<< Non ce l'ho scritto da qualche parte? >> e mi giro e rigiro. Scoppia a ridere.
<< No, stia tranquilla! Ho davvero tirato ad indovinare >>. Ci guardiamo per qualche minuto negli occhi.
<< Capisco >> dico, senza pensarci.
<< Che cosa? >> mi chiede.
<< Oh, niente >>
<< Mi dica una cosa, Blanche: non sembra una poveretta, visto gli abiti.. >>
<< Oh no, non lo sono per niente infatti >>
<< Davvero non mi vuole dire che fa per mantenersi? O sta ancora con i suoi genitori >>
<< Ne l'uno ne l'altro >> rispondo io. In effetti, è vero.
<< Si spieghi meglio, la prego >>
<< Abito a casa dei miei >> "Casa" << ma loro sono troppo occupati per accorgersi di me e così.... >>
<< Ho capito >>
<< E i suoi genitori? >>. Non è la domanda giusta: l'ho capisco dai suoi occhi. << Oh, scusi, non volevo assolutamente... >>. Si china in avanti, con la mano sulla guancia, lo sguardo verso i miei piedi.
<< Lo so...non è colpa sua >> e continuo a mangiare il mio mandarino. << Ascolti, che ci faceva su una panchina di Central Park stanotte? >>. Decido di essere sincera nella mia risposta.
<< Oh, un po' di mal di testa e una botta di stanchezza! >>. Mi guarda severo.
<< Ma proprio a Central Park doveva addormentarsi, signorina? Ci sono i maniaci! >>. All'improvviso mi sento una paura addosso da far paura proprio....e se lui fosse....un...mani...mania...co? Evidentemente, la mia paura si riflette nei miei occhi, perché mi guarda male.
Si avvicina e si mette seduto sul divano, accanto a me.
<< Signorina, che cosa c'è? >> mi chiede: è preoccupato. Mi sposto: se è un maniaco non deve neanche toccarmi.
<< Lei...è... >>
<< Sì? >>
<< Lei è un maniaco? >>. Con mia grande sorpresa scoppia a ridere. Proprio di getto.
<< Ah, meno male, credevo peggio! >>
<< Non si metta a ridere in questioni così, Jason! >>
<< Oh, mi scusi...ma di solito certe cose non si chiedono >>
<< E lei non mi ha risposto >>
<< No, non sono un maniaco! >>
<< Ne è sicuro? >>. Io, prima di tutti, devo esserne sicura. Fa un ghigno.
<< Mi sta chiedendo se sono sicuro di non essere un maniaco....mmm...mi lasci pensare un secondo...ho trovato! Sì, sono sicuro al 100% di non essere un maniaco. Soddisfatta? >>. E' così scettico.
<< Assolutamente. Ma lei oggi che dovrebbe fare? >> gli chiedo. Guarda l'orologio che ha al polso.
<< mmm...sono le dieci...fra un quarto d'ora mi dovrei ritrovare con un mio amico in un posto >>
<< Justin? >>. Mi guarda sbalordito.
<< Come fa a saperlo? >>
<< Ho sparato a caso >> rispondo, con un sorriso e sempre con un sorriso usciamo.

Questo è il capitolo più importante in assoluto! Spero che vi piaccia! Ciaoo!

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Capitolo 6
*** Incontro con Justin ***


mary blanche 6 Allora, ragazze! Spero tanto che il capitolo scorso vi sia piaciuto, intanto io aggiorno, perché amo troppo questa storia e poi ho tutto in mente, quindi! Volevo rispondere a sara96_98 che non ha commentato il capitolo scorso ma quello ancora precedente: allora Sara, devi sapere che la storia è ambientata ai giorni nostri, ma diciamo che mi sono inventata la storia che c'è il Re e la Regina, insomma. E' un po' fantastica in quel senso! Spero di averti spiegato tutto! E sono contenta che ti piaccia la mia storia! Un bacione!  Bando alle ciancie vi lascio al capitolo di stasera. Bacioni a tutte!

Capitolo 6: Incontro con Justin

Usciamo da casa sua. E' un appartamento in una bella zona, all'ultimo piano. Mi ricordo che devo pagargli il mandarino. Tiro fuori una banconota da cinque. Non so quanto costi un mandarino, ma va bene così. Gliela passo.
<< Non posso accettare >>
<< Perché? >> chiedo. Mi sta offendendo.
<< Prima di tutto è una donna, seconda cosa non accetto niente dagli sconosciuti >>. Ma fammi il piacere, bello mio! Gli prendo la mano, gliela apro e gli metto la banconota dentro.
<< Non si lamenti, per favore, e la prenda. La prego >> dico e faccio gli occhioni dolci. Non mi vuole guardare: sono troppo convincente...
<< E va bene. Non lo dica a nessuno >>
<< Giuro sul mio nome! >> prometto e inizio a saltellare. Sono così felice di aver incontrato qualcuno che non porti giacca e cravatta tutti i giorni.
<< Eccoci >> dice all'improvviso. Siamo in una piazza, mai vista prima. Certo, sono una turista e lui è la mia guida. Seduto su una panchina c'è un ragazzo: capelli castano scuro, vestito in modo molto simile a Jason. Appena ci vede si alza.
<< Ehi Jas! >> lo saluta Justin, con una strana mossa fatta con le mani. Poi mi guarda.
 << E chi questa bella signorina? >> chiede.
<< Lei è Blanche >>
<< Blanche? Bel nome! Io sono... >>
<< Justin, lo so >> dico: devo tagliare corto.
<< Gliel'hai detto tu? >> chiede all'amico.
<< Ha indovinato da sola...non so come >>
<< Ah...e sei anche una maga, adesso, bella barboncina? >> e mi stringe le guance. Sono leggermente a disagio, a questo punto.
<< Jus, lasciala! >> gli ordina Jason e con uno strattone mi molla le guance. Che dolore, mamma mia!
<< Scusa Barbo....Blanche >>
<< Sei scusato >> rispondo mentre mi sistemo il vestito. I due ragazzi mi guardano con uno strano sguardo. Oh, mamma. E se Justin fosse il maniaco?
<< Signor Justin... >>inizio io, aspettando la sua risposta. Mi guardano entrambi male.
<< Mi dica >>
<< Lei è per caso un maniaco? >> gli chiedo. Mi guarda serio poi scoppia a ridere all'improvviso.
<< Jason, è uno scherzo questo? >>
<< No >> risponde lui.
<< Mia Cara Barboncina Blanche, certo che sono un maniaco, sbavo dietro a tutte e ne ho già torturate una decina >>. Sono terrorizzata. Jason guarda la mia espressione spaventata.
<< Brutto Coglione, finiscila! >> esclama Jason.
<< Oh, scusa, ma sono le regole >>
<< Justin, stai esagerando adesso >>. Io non voglio che due grandi amici litighino per me.
<< Cos'è un coglione? >> chiedo, di punto in bianco.  Mi guardano sbalorditi.
<< Ma questa da che pianeta viene? >> chiede Justin.
<< E' francese >>
<< Ah >> risponde Justin, confuso. << Il Coglione è una persona poco intelligente e stupida. Vallo a dire al Re di Francia che è arrivato ieri o quando >>. Scatto.
<< Mai insultare il Re o la Regina di Francia davanti a me, Coglione che non sei altro >> e lo guardo arrabbiata. Jason scoppia a ridere e Justin non batte ciglio.
<< Ok Ok....scusami >> dice, alzando le mani, come se non volesse essere sparato. Jason sta ancora ridendo.
<< Jason, smettila di fare il coglione! >>
<< Scusa sai! >> esclama lui, ma non riesce ancora a smettere. Dopo un paio di istanti si tranquillizza.
<< Se io non ci fossi, voi che fareste adesso? >> chiedo io, curiosa. I due si guardano.
<< Facciamo parte di una banda, Barboncina Blanche. Le femmine sono escluse mi dispiace >> mi risponde Justin.
<< Tu la conosci la città, vero? >> mi chiede. Guardo Jason, che sembra senza alcuna emozione.
<< Sì >> rispondo, mentendo. Jason mi guarda, senza tradire la preoccupazione che in realta prova. << Stia tranquillo, la conosco così bene! >>
<< Bene, dobbiamo andare. E' stato un piacere conoscerti Blanche! >> mi dice Justin e si allontana. Jason rimane davanti a me. Si fruga nelle tasche. Mi passa delle chiavi.
<< Queste sono le chiavi di casa mia. Quando ritorni dal tuo giretto vai subito a casa, intesi? >>
<< Certo >> e con un pennarello mi scrive su una mano l'indirizzo di casa sua.
<< Dio, per favore, fai che non si perda! >> e se ne va da Justin, impaziente.
Decido di seguirli, senza farmi vedere. Loro fanno il giro interno, io quello esterno. Vedo un gruppetto di ragazzi, sulla stessa età circa dei Justin e di Jason. Riesco a vederli bene, ma senza farmi vedere. Fumano tutti, dannazione! Justin e Jason scambiano mosse segrete, penso, con quelli della banda. E anche Jason e Justin iniziano a fumare. Ma no, non possono anche loro due! Impossibile! Capisco Justin, ma Jason, così principesco, No! Proprio no. Me ne vado per le fredde strade di New York. Anche di mattina è tutto affollato. La città che non muore mai e che non dorme mai, soprattutto. Mi compro un panino in un bar-ristorante e passeggio per Central Park mangiando. Comincio ad adorare New York, soprattutto per le persone che ci abitano. Per Jason, soprattutto. Justin è troppo rozzo e scommetto che è stato lui a coinvolgere Jason nel vizio del fumo. Vogliono morire tutti quanti? Da sola non è divertente è così me ne torno a casa. L'indirizzo non mi serve, perché il palazzo, anche se sono tutti uguali, me lo ricordo lo stesso. Guardo il citofono. Il cognome dell'ultimo piano è sempre Williamson.Bene, almeno non mi ha mentito. Il portinaio mi saluta gentilmente e io ricambio, con un inchino. Poi mi ricordo, che non sono più una principessa finché rimango fuori dal Palazzo. 

Allora, come sempre, commentate, leggete e sognate! Bacioni e ciao a tutte! Vi ringrazio tantoo!

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Capitolo 7
*** Delusioni...purtroppo... ***


maryblanche 7 Allora, stamattina mi sono svegliata e sono corsa al computer! Mamma, che spavento, davvero! Avevo addirittura 4 preferiti e 3 seguiti, che ringrazio veramente di cuore, perché non me l'aspettavo proprio! Grazieee!! Poi vabbè, devo rispondere alle recensioni, ovviamente...che scrittrice sarei, se no?
TheDreamerMagic: Cara, devi sapere che, e forse già lo sai, che le principesse usano il "Lei" con tutti, purtroppo! E lei è una delle principesse tradizionali tradizionali e quindi le tocca, ma solo perché è stata educata così! Nel corso della storia vedrai i cambiamenti. Se alla fine starà con Jason? Leggi e scoprilo! Un bacione e ciaoo!*
Elly 11: Guarda, mi fa piacere che ti piaccia la mia storia, sono così emozionata, non ti sto neanche a dire quanto!!* A me fa piacere sorbire il tuo entusiasmo, spero, ad ogni capitolo, davvero! Mi piacciono le lettrici che dicono la loro! Tu continua a commentare, mi raccomando! La principessa, a New York, è andata per questioni regali! Se no doveva essere con politici stranieri, presidenti, invece è con Jason per le strade di New York! Un bacione e ciaoo!

Va bene, adesso via al capitolo!!

Capitolo 7: Delusioni 
Tiro fuori la chiave dalla borsetta e mi guardo la mano: appartamento numero 727. Chiedo al portinaio.
<< Scusi, l'appartamento 727 dove si trova? >>chiedo, gentilmente, sorridendo. Mi guarda con profondo distacco e sospetto.
<< Al 727 abita quel Jason Williamson...lei è una delle sue "show girl" della settimana? >>. Show Girl? Da come l'ha detto non sembra essere una bella cosa. Continuo, facendo finta di niente, ma non rivelo la mia ignoranza in tale discorso.
<< Oh, no, si sbaglia. Sono venuta a trovarlo. Prima non mi ha visto uscire con lui? >>
<< Ma se siete usciti insieme e lei è qui da sola, chi va a trovare se su non c'è nessuno? >>
<< Scusi se mi permetto, ma sono affari miei >>
<< Non mi volevo permettere  nei suoi affari, signorina, ma la devo mettere in guardia: fosse l'ultima cosa che faccio! >>
<< In guardia su cosa? >>. Sono molto curiosa.
<< Signorina, Jason Williamson abita qui da quando è bambino e io l'ho visto crescere. Certo è ancora un ragazzo, ma si è portato dentro casa più ragazze di quello che lei possa immaginare! >>. Non sono affari miei, dopotutto.
<< La ringrazio molto, signor Portinaio, starò attenta >>
<< Ha cervello, ragazza mia, ha cervello! >>
<< La ringrazio. Adesso, se non le reco tanto disturbo, mi potrebbe indicare l'appartamento numero 727? >>
<< Oh, scusi tanto. Le faccio vedere >>. Lo faccio passare avanti.
<< Da questa parte >> e mi fa entrare in ascensore.
Non so quale pulsante schiaccia, ma ci mettiamo tanto a salire, forse è uno degli ultimi piani del palazzo.
<< E' la prima porta a destra >>
<< Oh, la ringrazio molto >> e gli passo una banconota da cinque dollari.
<< Grazie 1000, che Dio la benedica >>. Non è la prima volta che lo sento.
<< Grazie >> ed entro nell'appartamento. New York non è la città più soleggiata degli Stati Uniti, infatti è una di quelle meno soleggiate, ma un po' di luce entra e sono costretta a scostare le tende. E' mezzogiorno. Poggio la borsa sulla sedia sulla quale prima era seduto Jason e vado alla scoperta della casa. La cucina è grande e spaziosa, molto illuminata, con mobili bianchi e neri, forse un po' sporchi, ma mi sta bene. Al centro c'è un grande tavolo rotondo e attorno due sedie. Due? Non...vive da...solo? Oh, mamma! C'è un bagno solo. L'azzurro e il bianco vengono subito all'occhio, dato le piastrelle. Apro gli armadietti. Ci sono tantissimi profumi da uomo, penso. Già, penso! E' un uomo. Mary Blanche, e usa profumi da uomo. Me li spruzzo tutti addosso per sentire l'aroma.
<< Caspiterina, che buoni! >>. E li rimetto tutti a posto, non voglio combinare guai. Proseguo e c'è la camera da letto. Anch'essa è grande e spaziosa, con armadi alti fino al soffitto e un letto matrimoniale al centro, con le coperte bianche e blu. Ci sono due comodini e uno ospita una grande cornice con dentro una foto. C'è una donna, molto bella e giovane. Mi ricorda molto Jason. Che sia sua madre? Di fianco c'è una foto di un ragazzino, girato di lato che guarda il cielo o comunque qualcosa in alto. E' Jason, riconosco il ciuffo ribelle. In quella foto avrà avuto dodici-trendici anni. Era già carino. Mi alzo dal letto e vado verso l'armadio. Apro le ante e guardo dentro. Ci sono tanti vestiti, più magliette varie, pantaloni sintetici di colori scuri, camicie e giacche. Nell'altro armadio, c'è un unico completo: da sera o da cerimonia, comunque. Giacca e cravatta. Un completo nero. Già me lo immagino conciato così. E mi scappa un risolino. Vado in cucina, è mezzogiorno e mezza, chissà quando torna. Comunque, apro un armadietto  e trovo della pasta avanzata in una scatola di cartone. Non ho mai cucinato, ma ho visto tante volte il cuoco cucinare. Si deve mettere in una pentola dell'acqua.
<< E sono arrivata fin qui! Non c'è un libretto d'istruzioni? >> e scoppio a ridere. Butto direttamente la pasta.
<< No, lo chef non faceva così! Aspettava qualche minuto >>. Spengo il fuoco, tiro fuori la pasta, con le mani, un dolore e ripeto il procedimento. L'acqua, dopo qualche minuto, bolle. Rimetto la pasta.
<< Speriamo che funzioni! >>. La porta si apre.
<< Blanche? >>. E' Jason!
<< Sono qui! >> rispondo. Mi guarda male.
<< Blanche, tanto per curiosità: che cazzo sta facendo? >>
<< Non usi questo tono con me, signorino! >>. Lo sto rimproverando. Scoppio a ridere. << Che vuol dire "cazzo"? >>. Mi guarda male.
<< Quando ha imparato la mia lingua non le hanno messo dentro anche le parolacce, vero? >>. Strabuzzo gli occhi. Si mette le braccia al petto.
<< E' una parolaccia? >>
<< Sì! Significa: caspita, ad esempio. Oppure, l'altro senso che ha, è più...come posso dire...volgare..ed è meglio che lei  non lo sappia... >>. Si preoccupa per me? Che dolceeee!
<< Ah...Comunque, per rispondere alla sua domanda, posso dirle  che sto cucinando la pasta >>. Guarda dietro di me e gli scappa un risolino.
<< Signorina? >>
<< Sì? >>
<< La sua pasta vola giù dalla pentola >>. Mi giro di scatto. Ma prima che io possa fare qualcosa, lui ha già rimediato tutto. Che dolce!
<< Mangia con me? >> mi chiede e poggia la pentola sopra al tavolo. Lo guardo, speranzosa. Magari sta scherzando. << Allora? >>
<< Oh sì, grazie 1000 >>
<< Si figuri >> e mangiamo insieme. C'è troppo silenzio, ma continuiamo a guardarci, muti.
<< Ho parlato con il signor portinaio... >>. E a quel punto, lascia andare la forchetta sul piatto. Mi guarda come se dovesse uccidermi.
<< Che cosa le ha detto? >>. Cerco di essere la più diplomatica possibile, ricordando perfettamente le parole del signore.
<< Ha detto che ha molto successo con le donne e che qui entrano abbastanza spesso... >>. Mi guarda ancora con sguardo da serial killer. Ho paura.
<< Quell'uomo mi disgusta, lo sa? >>
<< Perchè mai? >>
<< Le ha mentito >>. Tiro un sospiro di sollievo.
<< Le donne non mi piacciono un gran chè...l'unica donna che ho amato è sempre stata mia madre... >>
<< Ho visto la foto. E' una bella donna.... >>. Cerco di essere cauta. Mi rivolge uno sguardo triste. Non posso capire e non chiedo niente.
<< E' stata in camera mia? >>
<< Sì, ma non ho toccato niente >>
<< Le ha detto qualcos'altro il portinaio? >>. Pronuncia la parola "portinaio" con immenso disgusto.
<< Mi ha detto che la conosce da quando lei era solo un bambino... >>
<< Una cosa vera c'è, almeno >>
<< Sì, almeno >>. Vorrei tanto che la verità fosse un'altra: vorrei tanto che gli piacessero le donne.
<< Dove abita di preciso? Dove risiede adesso? >>. Mi guarda con un profondo sorrisetto, come se stesse ridendo per una battuta che non potevo capire.
<< Oh, non credo che lo debba sapere >> dico io, e ricambio il sorriso. Continua a sorridermi, come se ogni suo tentativo fosse vano. Credo che lo sia.
<< No, sa perché gliel'ho chiesto? >>
<< No >>
<< Dovrà tornare a casa sua...stasera o oggi pomeriggio. A lei la scelta.... >>. No. No. No.
<< Mi sta...cacciando? >> chiedo. Oh, no.
<< No, affatto. Le sto solo dicendo che dovrà togliere il disturbo >>. Mi guarda, ancora sorridendo, mentre sparecchia. IO non posso sorridere. La sola idea di lasciare il mio salvatore è....un dolore fisico...
Un immenso dolore fisico.
<< Allora, che ha deciso di fare? >> mi chiede.
<< Me ne vado via...Ora... >>. Me ne vado verso la porta. Mi prende da dietro e mi fa rigirare, verso di lui. Mi tiene per le mani, non ho via d'uscita.
<< L'ho ferita, non è vero? >>
<< No >>. Tento di negare.  Ma, probabilmente, nei miei occhi si vede tutto. E lui è un ottimo osservatore. Mi fa sedere sul comodo divano.
<< Signorina, ascolti....le donne non mi piacciono per principio...non è un suo problema...è un mio... >>
<< Ma forse, se io fossi più..... Non sarebbe più un suo problema >>
<< Non insista, signorina Blanche, davvero...è un mio problema...e non lo voglio risolvere >>. Detto questo mi accompagna alla porta.
<< E' stato un piacere fare la sua conoscenza, Jason.... >>
<< Il piacere è mio...anche per me è stato un piacere conoscerla >>. E detto questo, chiude la porta. E' solo un ragazzo attaccato a sua madre, per l'amor di Dio!

Spero tanto che vi sia piaciuto anche questo capitolo!! Ci vediamo al prossimooo! Bacii!! =) (=

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Capitolo 8
*** Spiegazioni e Testardaggine ***


mary blanche cap 7 Allora, eccomi qui! Le preferite sono sempre 5 e ringrazio
 1 -
Elly 11
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2 - giulia0209
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3 - Morneeng Yeah
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4 - xXx_Sara_xXx
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5 - _Romance Fever_
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Grazie, vi sono veramente grata! Poi le seguite sono passate a 7 e ringrazio

1 - flavia93
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2 - genny 63
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3 - kiarina95
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4 - mimi14
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5 - priscy
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6 - sara96_98
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7 - Ylenia_
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Grazie 1000, vi adoro!*

Poi rispondo alle 2 recensioni, una più bella dell'altra: =)

Elly 11: Allora, grazie per il complimento. I genitori non la vengono a cercare per 2 motivi: il primo è perché sono il Re e la Regina e hanno altro a cui pensare, secondo di queste cose se ne occupano il Ministro o Celestine, ma noi non possiamo sapere se loro la cercano, perché è tutto narrato dal punto di vista di Mary Blanche. Io spero di averti spiegato tutto nel migliore dei modi! Un bacione e grazie 1000!*

Morneeng Yeah: Grazie 1000 anche a te, sono contenta che ci sia qualcuno a cui piaccia la mia storia, sinceramente stavo già progettando di cancellarla! Dai consigli che mi dai sembra che tu sia esperta e li seguirò ben volentieri, davvero, perché voglio farvela piacere a tutti gli effetti questa storia, davvero. Cercherò di metterli in pratica il prima possibile, sul serio. Ringrazio molto anche te per i tuoi complimenti ma anche per i tuoi preziosi consigli. Un bacione.


Capitolo 8: Spiegazioni e Testardaggine

Non riesco ancora a crederci: Jason mi ha sbattuto fuori di casa! Bhè, adesso sto parlando come se fosse casa mia, ma è così che mi sento. Non ho mai provato qualcosa di vero, qualcosa di unico per un ragazzo....Andrew era una questione di esercitazione, tutto qui...finita male, ma va bene così. Jason comincia a piacermi. O cominciava? Ho ancora le idee confuse in proposito, ma mi affascina incredibilmente. E' troppo intelligente per frequentare gentaglia come Justin o prendere un vizio così stupido: proprio il fumo! E' così misterioso, c'è una parte che non scoprirò mai, forse. Senza forse. Non la scoprirò mai perché non lo rivedrò mai più, quel ragazzo così gentile e premuroso. Mi ha salvato la vita, probabilmente e forse io sono troppo ingenua. A questo punto sono arrivata davanti alle porte del palazzo. Le guardie mi riconoscono e mi fanno entrare. Devo pensare a qualcosa, devo pensare a qualcosa, devo pensare a qualcosa, continuo a ripetermi. Arrivo all'entrata del palazzo. Ci sono altre due guardie. Mi fanno entrare. Opto per andare in camera mia, quatta quatta.
<< Principessa Mary Blanche! >>. Trovata: E' il Ministro. Mi giro lentamente, con un sorriso smorzato. Mi raggiunge, mi prende per le orecchie (non sto scherzando) e mi porta nella sala da pranzo. Ci sono i miei genitori, Agatha e Clara e Celestine, insieme alle mie guardie, Jim e Fred. Il Ministro mi lascia le orecchie. Faccio un profondo inchino e i miei genitori annuiscono.
<< Mary Blanche! Esigo subito una spiegazione! >> mi ordina mio padre, infuriato come non mai. Mi butto in ginocchio, sul pavimento di marmo ghiacciato.
<< Padre...Madre...Avevo bisogno di attimi di libertà >>
<< Attimi? E' da ieri notte che sei sparita! >> mi urla Celestine. Mia madre le fa cenno di calmarsi. Direi proprio di sì.
<< Perchè l'hai fatto? Per quale motivo avevi bisogno di libertà? Non ti basta essere una principessa? >> mi chiede mia madre. Probabilmente, come me, non ha capito niente della vita.
<< Madre! Principessa non è sinonimo di libertà! Farfalla è sinonimo di libertà, Aquila è sinonimo di libertà, Ali...Vento...Aria... >>
<< E' questo ciò che pensi, figlia mia? >> mi chiede  mio padre.
<< Esattamente >>. Non ho paura di dire le mie opinioni di fronte a nessuno. Neanche a mio padre.
<< Mary Blanche, figlia mia, sai quante ragazze vorrebbero essere al posto tuo? Tu, che sei nata nell'oro? >>
<< E lei, padre, sa quanto io vorrei essere al posto loro? La vita è storta...il mondo è storto... >>. Che cosa ne posso sapere io sulla vita e sul mondo, se la mia unica vita è a palazzo e il mondo è esso? E io, che provo del sentimento per uno che fuma e mi ha salvato la vita.
<< Mary Blanche, abbiamo sbagliato qualcosa con te, per caso? Dicci >>. Mia madre è come disperata di fronte ai miei occhi.
<< Madre, Padre voi non avete sbagliato niente con me...abbiamo idee diverse, tutto qui. Le idee non possono essere trasmesse geneticamente: non possiamo essere tutti uguali >>.
<< Tu sei una principessa, Mary Blanche! >> esclama mio padre. Sì, lieta che se ne sia accorto.
<< Sì lo sono...ma forse ho un'anima diversa >>
<< In camera tua, Mary Blanche! >> mi urlano i miei genitori. Dopo un inchino profondo, eseguo gli ordini: ho voglia di piangere. Mi butto sul letto, la faccia contro il cuscino e le lacrime che mi scendono lungo il viso. All'improvviso mi vengono in mente tante immagini della giornata: Jason, il suo sguardo malizioso, il suo sorriso contagioso e stupendo. La madre di Jason, così somigliante. Justin, così insopportabile, che non potrebbe mai competere contro Jason. Perché ormai sono arrivata ad una conclusione, sapete? Justin è un delinquente per natura, Jason è stato costretto da quell'essere maligno e...com'era la parola? Coglione...sì, Justin è un coglione a tutti gli effetti. Jason non c'entra niente. Poi mi viene in mente l'immagine di lui con la sigaretta in mano....una cosa impossibile. E sembrava pure felice....
Bussano alla porta.
<< Avanti >> dico. La voce è roca. E' Celestine, insieme alle mie due amiche.
<< Che volete? >>
<< Mary Blanche...che cosa l'ha spinta? >> mi chiede Celestine: non si vuole dare pace. Siamo in due. Non mi avrebbe capita nessuno, così decido di non rispondere.
<< Niente, assolutamente niente! >>. Agatha si siede sul letto, di fianco a me.
<< Principessa, le persone non scappano perchè c'hanno voglia >> mi dice lei. Infatti, ha ragione: il mio è stato un momento di pura follia. Follia allo stato puro.
<< Hai ragione >>.
<< E allora perché sei scappata? >>
<< Mi è girato così >> rispondo.
<< A lei è girato così, eh? Intanto al Ministro è venuto un infarto, a me pure, alle tue damigelle l'emicrania, i tuoi genitori
sono sclerati completamente  e le tue guardie del corpo si sono messe quasi a piangere. Le sembra giusto? >>. Un attimo: Jim e Fred sono quasi scoppiati a piangere? Quei due omoni grossi e forti? Povero Ministro e povera Celestine. Poveri tutti, insomma!
<< No, non mi sembra giusto per niente, signorina >>
<< Infatti! Spero vivamente che una cosa del genere non ricapiti più, eh >>
<< Già >> dico io. Io però so che questo non sarà possibile. Non m'importa se Jason non mi vuole: la mi voglia di scoprire il mondo, o solo New York, non morirà per questo. Dopo un inchino se ne vanno tutti. Io resto  sul letto, rannicchiata.  Il ricordo di Jason è lontano, ma allo stesso tempo vicinissimo. Chissà se mi pensa, chissà se mi sogna, chissà chissà, ma la risposta la so già: NO! Al signor Williamson non piacciono le donne, è un problema suo. Sì, un enorme problema, ma presto diventerà anche mio. Devo solo scordarmi  di lui. "Solo"? Dimenticheresti mai tua madre? Io credo di no....Lui non è mia madre e né mio padre, grazie al cielo, ma sono sullo stesso livello. Sono tutti indimenticabili per me. Mi addormento. Il ricordo di Jason Williamson mi segue anche nei sogni. E se domani mattina si sveglierà e le gambe gli faranno male, sarà perché avrà camminato tutto il tempo nei miei sogni.

Mi risveglio. Sono esattamente le diciasette del pomeriggio. Che dormita! Mi guardo allo specchio: sono inpresentabile! Mi sistemo un po' i capelli e basta. Il tardo pomeriggio va via velocemente, mentre mi guardo tutti i vestiti e li classifico dal più bello al più brutto. Il più brutto è uno verde marcio, stile sirena. Il più bello è bianco, quasi da matrimonio, bellissimo.  Alle sette e mezza, una cameriera mi porta un vassoio in camera, con su da mangiare. E' seguita da Celestine.
<< Cosa succede? >> chiedo io. Celestine e la cameriera fanno un profondo inchino, una per andarsene l'altra per entrare. Annuisco e la guardo curiosa.
<< Mary Blanche, ascolti, stasera è meglio che lei non mangi con gli altri. E' meglio che lei trascorra una tranquilla serata nella sua camera, va bene? >>
<< D'accordissimo. La ringrazio molto >> e, con un inchino, se ne va. Incomincio a mangiare ciò che mi è stato preparato e lo mangio con gusto: una fame! Quando ho finito, il vassoio lo lascio sulla scrivania e poi mi viene in mente un'idea: inizio a disegnare. Prendo un blocchetto di fogli rosa e una matita. Inizio a disegnare qualcosa di indefinito, che poi si trasforma in un volto umano, maschile. Ho la sua fotografia in mente. La disegno, così come mi ricordo. Quel ragazzino della foto si trasforma in un ragazzo di 17 anni, bello e misogino. Già, purtroppo. Guardo il mio capolavoro. Tutto il merito è suo e dei suoi genitori. I suoi genitori. Sua madre. La bella donna misteriosa. Sono le nove e mezza. E' buio pesto. Decido di fare lo stesso piano di ieri. Mi cambio, però. Mi metto un vestito sempre bianco, con le spalline nere e a lato della vita c'è una farfalla nera. Prendo la borsa,  mi metto un bolero nero e delle ballerine semplicissime bianche. Uso sempre il lenzuolo e me ne vado a Central Park a sfidare i maniaci.

Allora, eccomi qui! Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo! Ho un paio di novità!

Allora, se volete vedere il vestito che Mary Blanche ha sfoggiato con Jason andate qui:
http://www.polyvore.com/mary_blanche_lincontro/set?id=14730315    ( Lo so! Ho distorto un po' la descrizione! Ma è così bello questo completino! )

Invece se volete vedere il vestito di Mary Blanche quando scappa da palazzo la seconda volta:
http://www.polyvore.com/mary_blanche/set?id=14730637

Spero vi piacciano! Ciao e bacioni a tutti!  

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Capitolo 9
*** Terribilmente in colpa ***


mary blanche 9 Allora, ciao a tutte! Spero che vi siano piaciuti i vestitini di Mary Blanche: vi volevo dare un'idea! Comunque, devoringraziare prima di tutto chi mi ha messo tra i preferiti e chi tra i seguiti: siamo già a 8! Un record enorme per me! Poidevo rispondere a due importanti recensioni:
Elly 11: Carissima, scusami tanto ma non posso rispondere alla domanda del portinaio e a quella del donnaiolo, peròposso rispondere a quella in cui mi chiedi se è Gay: no, Jason non è gay assolutamente. Lo scoprirai il motivo leggendo.Fidati! Un bacione e grazie 1000 per seguirmi sempre! Ciao.
sara96_98: Grazie 1000, sono contenta che ti piaccia! Non ti preoccupare, la tua domanda non è stupida per niente, èottima, infatti. Jason non è gay e anche te lo scoprirai leggendo il motivo! Un bacione anche a te e grazie 1000! Ciao.

Ok, adesso si può iniziare con il capitolo! ;)


Capitolo 9: Terribilmente in colpa

Sono a Central Park. L'unica luce che c'è proviene dai lampioni e non fa molto freddo, anche perché ho il bolero.  Quasi mi pento di aver lasciato le mie mura domestiche ma lo faccio anche per vedere Jason: la ragione della mia seconda ribellione, la ragione di ogni mio gesto contro la corona e contro chi dovrei essere....e non sono. Mi siedo su una panchina e butto la testa all'indietro. Qualcuno mi guarda negli occhi.
<< Oddio mio! >>. Urlo. Mi sento un'idiota totale.
<< Scusami, dolcezza, non volevo spaventarti >>. Oh, è il poveretto di ieri. Mi sento più sicura adesso.
<< Che ci fa qui? >> chiedo.
<< Ci vivo >> mi risponde e si siede accanto a me. Mi sembra una brava persona.
<< Ci vive? Oh, mi dispiace tanto >>
<< Grazie. La colpa non è tua, bellezza...ma del mondo >>
<< Del mondo? >> chiedo. Cosa c'entra il mondo?
<< Il mondo gira così ormai. A tutti importa come sei vestito, come ti chiami o con quanto sei uscito all'università. A nessuno importa come sei dentro, che ideali hai, che anima hai...o se ti piace qualcuno >>. E' molto bello ciò che ha detto.
<< A me interessa, invece. Piacere,  mi chiamo Blanche >> e gli offro la mano. Me la stringe.
<< Piacere, io sono Ronald, invece >>
<< A me interessa >> ribadisco. Deve credermi perchè è la verità. Strabuzza gli occhi.
<< Dici sul serio, Blanche? >>
<< Assolutamente. Almeno possiamo passare una notte in compagnia, non crede anche lei? >>
<< Certo. Sa perché sono diventato ciò che sono? Sai perché vivo per la strada? >>
<< No >>. Come posso saperlo?
<< Ho dato tutti i miei soldi ai bambini dell'Africa >>. La sua bontà è stata superiore a tutto.
<< Oh, è stato davvero generoso >>. Quasi mi viene da piangere.
<< Sì! E adesso mi ritrovo qui >>
<< Davvero, non può immaginare il mio dolore che provo per lei >>
<< Non si disturbi. Io ho sempre creduto nell'amore vero, quello in cui vedi una ragazza e dici: E' lei. Non so perché lo sai, ma ti viene una botta al cuore, è lui a parlare! Il mio cuore, però, non sa niente. Vede quella donna laggiù? >> e mi indica una signora seduta su una panchina.
<< Sì. Chi è? >>
<< "E' lei" >>
<< Oh, capisco >>. Frugo nella borsetta e tiro fuori quaranta dollari. << Vada a comprarle qualcosa >>
<< Non posso accettare >>
<< Vada! >>
<< Grazie 1000. Prima voglio finire con lei, però. >>
<< Giusto >>
<< E lei che ci fa alle dieci e mezza della sera qui, a Central Park? >>
<< Oh, sono scappata >>
<< Capisco. E perché? >>
<< L'amore ti fa fare follie >>
<< Come si chiama? >>
<< Jason >>
<< Jason? >>
<< Williamson >> rispondo. Mi guarda male. Malissimo, ma mantiene la calma.
<< A lei piace J-W? A lei, Blanche? >>. Ok, tutti sono contro Jason. o J-W.
<< Che cos'ha di sbagliato, si può sapere? >>.
<< Blanche, è cresciuto per la strada. Lo conosco da quando era un bambinetto di cinque anni appena o anche meno! >>
<<  E che c'è di male, scusi? Anche a lei piace una donna di strada! >>
<< Tu non sei nata per la strada, Blanche. Si vede. E non sei neanche di New York. Si sente. E non sei povera. Profumi >>
<< E allora? >>. Mi sento triste. Quell'uomo mi vuole far aprire gli occhi sulla realtà!
<<  Vede, lei non è di New York e si vede. Perciò non sa le regole della strada di New York City >>
<< Evidentemente no. La prego, però, me le dica >>. Tira un sospiro, come se dovesse cantare l'inno nazionale.
<< 1° regola: i ricconi con i ricconi e i poveri con i poveri >>. Che regola. Jason, però, non è povero.
<< Signorina, sai che Jason fa parte di una banda, vero? >>
<< Sì. Non mi sembra tanto bella, però >>
<< Infatti hai ragione, Blanche. Stai lontano da loro e da tutti! New York può diventare una città maligna e non darle la possibilità. >>
<< Mi sta spaventando >>
<< In questa città per essere il migliore devi uccidere il migliore >>
<< Perchè? >>
<< Ce le hai le palle? >>. Le palle? Cosa centrano le palle.
<< No >>
<< Certo, sei una donna. Hai fegato? >>
<< Sì >>. Vuol dire se hai coraggio.
<< Perfetto. In questa città ci vogliono due cose soltanto >> e fa gesto con le dita della mano << Le palle e il fegato. Tutto il resto è niente >>
<< Ah...carina come descrizione >>
<< Sì, in questa città sei solo. Non hai nessuno accanto. E se ti fiderai di Jason ti lascerà andare al tuo destino >>
<< L'ha già fatto >> e ricordare fa male.
<< Perchè sei tornata, allora? >>
<< Perché voglio dimostrargli che sbaglia >>
<< Buona fortuna. Vuole una cioccolata calda? Offro io >> mi chiede.
<< Oh, grazie e comunque non se ne parla: pago io >>. Mi fa piacere parlare con qualcuno.
<< Come vuole, mi dia i soldi >> e se ne va a comprare la cioccolata. Io intanto osservo la donna del mistero. Sembra essere una bella donna.
<< Ecco, tieni >> e mi passa la tazza o bicchiere di carta. E' la prima volta. L'assaggio.
<< mmm...buonissima! >> esclamo.
<< La migliore di tutta New York ed è quella che costa meno...in tutta New York >>
<< Lei è nato qui? >>
<< Assolutamente e lei, dove? >>
<< Parigi, Francia >>
<< Lo dicevo io che lei non profuma di strada: profuma di rosa >>
<< Grazie >>
<< Sa, chi abita nelle strade non guarda di buon occhio i ricconi >>
<< Allora butterò via tutti i miei vestiti di seta o quant'altro e sarò una di voi >>
<< E' come rinunciare alla vita, lo sa? >>
<< Sono già destinata a rinunciarci per sempre quando sono nata, signore >>
<< Mi piace il tuo stile, ragazza >>. A quel punto i miei occhi si chiudono, già stanchi di loro.
<< Buona notte >> sento sussurrare, per ultima cosa.

La luce del sole mi arriva in piena faccia. Accanto a me c'è Ronald che dorme. All'improvviso si sveglia spaventato. Rido. << Oh, buongiorno Ronald >>
<< Buongiorno, bellezza >>. Sento le campane. Suonano dieci rintocchi.
<< Cazzo, sono in ritardo! >> esclamo. Quella parola me l'ha insegnata Jason. Inizio a correre finché non arrivo davanti a casa sua. E' in ritardo anche lui. Dopo due minuti scende, spalanca gli occhi e fa un sorrisetto.
<< Blanche, che ci fa qui? >>
<< Ero da queste parti >>
<< Capisco. Si è cambiata >>
<< Sì'. I miei genitori mi hanno beccato >>
<< Ahiaaa! >>
<< Già, ma sono qui >>
<< Già, è qui e se ne vada >>. Ma a quel punto siamo già nella famosa piazza di ieri, in cui abbiamo incontrato Justin.
Purtroppo, nn c'è solo Justin: l'intera banda. Sono tutti vestiti da ragazzi delinquenti. Hanno un fascino tutto loro, purtroppo. Stanno fumando. Jason mi guarda spaventato. Capisco subito il motivo.
<< Allora Jason, non ci presenti la tua "amichetta"? >> chiede uno dei tanti. Sembra quasi il capo della banda, dagli atteggiamenti.
<< Non è mia amica >>. No, non lo sono, è vero: sono una specie di cane. Si mettono a ridere quei brutti gorilloni.
<< Quindi è più di un'amica? >> chiede sempre lui.
<< Luke, ascolta, non è mia amica e niente di più: è solo una conoscente >>. Justin ci guarda malinconico. Ecco i veri amici come si dimostrano. Justin è uno di quelli. Ne sono sicura.
<< Quindi non ti dispiace se me la porto a casa, vero? >>
<< E' una conoscente >> ribadisce Jason.
<< No, sai, non penso di voler venire, sai caro >> dico io. Prima si chiede poi si può vedere.
<< Non me ne frega un cazzo di ciò che vuoi o di ciò che non vuoi, bellezza. Tu oramai sei mia >> mi dice e si avvicina a me.
<< Chiedermelo con un po' di gentilezza, no? >> chiedo.
<< No >> e mi vuole baciare. Mi tocca i capelli. Mi scanso.
<< Nessuno mi ha mai rifiutato prima d'ora >>
<< Bhè...evidentemente nessuno ti ha visto conciato in sto modo >> dico io. Capisco subito di aver fatto traboccare il secchio. Mi si avvicina una seconda volta e mi fa girare, e mi sussurra all'orecchio qualcosa.
<< Ascolta, dolcezza della mamma, dimenticati di tutti e vieni via con me, ok? >>
<< No, non mi piaci per niente e puzzi anche >> dico e me ne vado. Cerco, almeno. Mi afferra da dietro e mi tira uno schiaffone gigante. Casco a terra. Jason attacca Luke.
<< Jason! >> esclamo. Jason è bravissimo ma è come se Luke fosse un passo avanti rispetto a lui. Urlo più volte il suo nome e quando dopo dieci minuti, Jason è a terra, quasi morto, mi metto a piangere.
<< Jason....perché...perché... >>. La banda se ne va e Luke gli sputa addosso. Lo raggiungo e gli sputo io addosso. Un altro ragazzo cerca di trattenere Luke. E' un vigliacco, un vigliacco e basta.
<< Ah, dite a Jason che è fuori! >> esclama Luke e se ne va ridendo.
<< Io quello lo uccido, giuro che quello.. >>
<< Blanche, ti prego... >> mi dice Justin. E' quasi in lacrime anche lui.
<< Lo so, è colpa mia...è colpa mia >>. Mi sento terribilmente in colpa.
<< Blanche, portiamolo a casa sua >>. Dalla tasca dei pantaloni di Jason tira fuori un mazzo di chiavi.
<< Ecco tieni >> e le prendo. Si prende sotto braccio Jason e lo trascina a casa. Apro tutte le porte e Justin lo mette sul letto.
<< Ascolta, i miei mi aspettano. Ce la fai a restare da sola con lui, vero? >>
<< Assolutamente >>
<< Grazie. Ciao >>
<< Ciao >>.
Mi sdraio accanto a lui, in lacrime. E' tutta colpa mia. Solo colpa mia. Ed è pure stato cacciato dalla banda. Mi sento morire, quasi. Lo vorrei tanto. Verso l'una si sveglia.
<< Ah, maledizione, che male! >>. Urla. Apre gli occhi.
<< Che cazzo ci fa lei qui e che cazzo ci faccio io qui >> e cerca di alzarsi. Non ce la fa. Si risdraia completamente, ormai rassegnato. Io lo osservo piangendo.
<< Non se ne poteva andare, vero? >>. Certo che me ne potevo andare, certo!
<< Non sono stata io a lanciarmi contro Luke, Jason >>
<< Anche questo è vero >>. Certo.
<< Perché l'ha fatto, Jason? >>
<< Non ne ho idea >> nurisponde e tenta di rialzarsi una seconda volta.
<< Aspetti che l'aiuto >>
<< Grazie >>. E' messo male. Ed è colpa mia.
<< E' sicuro che non voglia andare in ospedale?E' messo piuttosto male >>. Ha lo sguardo di un folle. Ha dei lividoni sulle guance, il sangue che gli cola dal naso. Chissà che cos'ha sotto i pantaloni e la maglietta....
<< A New York sei solo...quindi se ne vada...ha già fatto abbastanza >>. Adesso sono io la folle.
<< Ascolti, bello mio, mi pentirei all'istante. Già sto cercando un modo per uccidermi per ciò che gli ho fatto fare...No, mi dispiace, ma non la lascio in queste condizione disumane...E New York è una città cogliona e non sa niente... >>


Allora, piaciuto questo capitolo? Spero di sì, è un capitolo importante! Un bacione a tutti, ciaoo!

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Capitolo 10
*** Impossibile! ***


mary blanche 10 Allora, ciao a tutte! Questo è il mio piccolo regalo per il 2010 e vi auguro che siate felici in quest'anno nuovo. Tutto ciò che non avete avuto nel 2009, spero che l'abbiate nel 2010! Rispondo alle vostre recensioni:
TheDreamerMagic : Grazie 1000, cara! Auguri anche a te! Bacioni!
 Morneeng Yeah : Grazie. Lo so che le mie descrizioni non sono un granché ma cerco di migliorare ogni giorno che passa. Cerco. Non saranno mai perfette ma almeno sono accettabili! Grazie ancora! Bacioni ciaooo! Auguri =)

Capitolo 10: Impossibile!

Sono nel suo appartamento. In camera da letto. Con Jason. Da soli. Non riesco ancora a crederci. Non riesco a credere a ciò che ho fatto, a ciò che gli ho fatto. Sono stata una cogliona. Lo sono tutt'ora.
<< Sa, Blanche, non dovrebbe usare quelle brutte parole...dopotutto è una signorina >>. Jason mi sorride, come se mi stesse prendendo in giro.
<< Sì e ho fatto una cosa orrenda >>. Smette di sorridere, all'istante. Mi odio.
<< In effetti...ma non è lei che mi ha fatto del male, dopotutto... >>. E cerca di mettersi seduto sul letto. Gli risulta molto difficile, poveretto.
<< Sì...ma...l'hanno cacciata via dalla banda!!* >>. Mi guarda con spavento.
<< Mi hanno cacciato? Bhèè...è ovvio...in realtà...ho fatto a botte con il boss!!!!!!* >>
<< Sì e se mi vuole cacciare.... >>. Non voglio finire la frase.
<< Sì? >>. E' curioso.
<< Me ne posso anche andare. In realtà, non posso lasciarla. E' ridotto in un pessimo stato! >>
<< Me la cavo anche da solo, graziee! >>. E' crudele con me e con sè stesso.
<< Ma per favore, non riesce neanche ad alzarsi! >> mi siedo vicino a lui.
<< Questo è vero...ma non ho bisogno certo di una donna...ho sempre i miei...ho sempre Justin! >>
<< Justin??* Oh, già è vero.. >>. Dico dura. << Però, mio padre è medico...e potrei sempre vedere un po' >>. Mi sorride curioso.
<< Davvero suo padre è medico? Va bene, allora mi faccio aiutare >>. Lo dice ridendo. Non lo vuole.
<< Sa, dovrei vedere le ferite.... >>.
<< Mi aiuti ad alzarmi >>. Lo aiuto. E' difficile.
<< La prego, non rida >>. Perché mai dovrei ridere?
<< Oh, lo giuro >>. E una promessa fatta va mantenuta .. Prova a sfilarsi la maglietta, ma non ce la fa.
<< Forse è chiedere troppo, ma mi potrebbe sfilare la maglietta? >>. Io: Certooooooo, ma non lo deve neanche chiedere. Oh, mamma.
<< Certo >>. Mi rialzo. Gli sfilo la maglietta. Ha un petto...mamma mia....dei pettorali...mamma mia...delle braccia...mamma mia....Mary Blanche, le ferite! Ha dei lividoni enormi e viola....alcune parti sono rosse.
<< Mi devo tirare via i pantaloni? >> mi chiede. Bhè, se insiste...
<< Oh, non è necessario...però... >>
<< Scusi, come intende aiutarmi? >>
<< Con delle pomate, robe del genere >>
<< Ah..ok >>.  Si slaccia i pantaloni.
<< Oh, non è necessario e non è costretto... >>. A quel punto, però, i pantaloni sono già giù. Ho di fronte a me una figura maschile, sicuramente non umana dalla bellezza si può capire. Desidero solo lui. Assolutamente solo lui. Anche sulle gambe ha delle ferite orrende. Sia sulle braccia che sulle gambe gli esce sangue.
Vado in bagno, a cercare dei cerotti, delle bende e del disinfettante. Quando li trovo, torno in camera. Lui è disteso sul letto. Mi sdraio accanto a lui, per disinfettarlo a dovere e mettergli i cerotti e le bende.
<< Perchè mi ha pregato di non ridere, Jason? >>. Mi guarda.
<< E' una signorina di sedici anni....magari per l'eccitazione >>. Lo guardo sorridendo senza emozione.
<< Non si deve preoccupare di questo >> e comincio a medicarlo. A volte fa delle smorfie di dolore e ad ogni mi sento morire dentro. Dopo mezz'ora ho finito.
<< Le consiglio di mettersi delle camicie e dei pantaloni non come quelli che aveva addosso >>
<< Ah, non come i jeans >>
<< Sì, non come i JEANS >>
<< La ringrazio molto >>
<< e di che? >>
<< Di ciò che sta facendo per me... >>
<< Oh, ma figurati! >>. Ci guardiamo negli occhi per un'infinità di secondi. All'improvviso capisco una cosa.
<< Lei non si fida di me, giusto? >>
<< Giustooo! >> sorride, entusiasmato.
<< In realtà, neanche io >>
<< Mi sembra giusto....ci conosciamo da due giorni. Io, in realtà, non mi fido di nessuno, neanche di Justin e siamo amici da quando avevamo tre anni >>
<< Oh, tantissimo tempo.... >>
<< Sì >>
<< Justin mi sembra un ottimo amico. Forse un po' così....ma mi sembra un tipo simpatico >>. Sorride.
<< E' così, Blanche. Il miglior amico del mondo. In realtà, però, non riesco a fidarmi di nessuno >>
<< Ma è una scelta che ha fatto lei o proprio non sa il motivo? >>. Certe cose succedono così. Non sai il motivo.
<< No, l'ho fatta io, ovviamente >>
<< Ah, capisco! Però certe volte, le viene naturale, non crede? Cioè, le viene spontaneo fidarsi >>
<< Ha ragione, ma cerco di fermare questo fenomeno naturale, in realtà >>
<< Ma è...brutto non fidarsi di nessuno >>
<< Al contrario invece...nessuno ti delude... >>. Questa spiegazione assoluta della realtà mi fa morire.
Cambio argomento. << Che vuole da mangiare? >> chiedo.
<< Niente pasta! Un panino, magari >>
<< Oh, certo! >>
<< Con prosciutto e formaggio >>
<< Sììì! >> e me me scappo in cucina. Non deve essere difficile preparare un panino...è fatto con il pane...E mi sento una stupida assoluta. Da un cesto sopra il tavolo della cucina prendo del pane, lo taglio a metà e poi dal frigo prendo il formaggio e il prosciutto. Torno di là.
<< Ce l'ha fatta? >> mi chiede. Non ha fiducia neanche nelle mie capacità, sto qua.
<< Sì >> rispondo gentilmente. Gli passo il panino, con delicatezza. Mi fa pena vederlo così. Ed è colpa mia.
<< Lei non prende niente? >>. Mi siedo sul letto, di fianco a lui, senza creare disturbo.
<< Oh, la ringrazio, ma non ho fame. Mi si è chiuso lo stomaco per i sensi di colpa >> e mi poggio una mano sulla pancia. Lui, mezzo nudo, continua ad addentare il panino. E' una scena veramente penosa.
<< Signorina Blanche, non deve avere i sensi di colpa per nessun motivo, si fidi di me! >>
<< Mi dispiace, ma non mi fido >>
<< Okey. Però le posso assicurare che non si deve pentire di niente, visto che lei, non ha fatto niente! >>
<< Ma scusi eh >>
<< Cosa? >> mi chiede lui, lasciando il panino sul suo comodino.
<< Perché ha preso a botte Luke, se comunque conosceva già le conseguenze? >>. Si guarda la pancia. E' una domanda sbagliata, ma voglio conoscere la risposta. Devo conoscere la risposta.
<< Diciamo che, il mio spirito di cavaliere, è superiore ad ogni cosa >>
 << Grazie....allora >>
<< Prego...allora >>. Taciamo entrambi, consci della situazione.
<< Ascolti, Blanche >>. E' riluttante.
<< Mi dica >>. Cerco di incoraggiarlo. Dopotutto, non posso essere crudele con lui in queste condizioni, sarebbe da vigliacchi.
<< Io...ho bisogno di lei....anche per riuscire a passare la notte.... >>. E' dura da ammettere, eccome se è duraa!
<< Le dispiace ammetterlo, Jason? >> chiedo con tono dolce dolce.
<< Abbastanza >> risponde annuendo.
<< Starò accanto lei finché lo vorrà. Nel caso non mi voglia più, basta che me lo dica e io obbedisco. Sono ai suoi ordini... >>
<< Mi sta bene >>. Mi guarda i vestiti con aria da esperto. << Ma lei...mica avrà il coraggio di dormire con questo bel vestitino addosso, spero! >>
<< Non ho altro! E non posso tornare a casa, se no non potrei più uscire per il resto dei miei giorni >>. Dico, con innaturale dolcezza. Mi sento un Teletubbies.
<< Le presterò qualcosa io, d'accordo? >>. Oh, d'accordissimo.
<< Mi sta bene, la ringrazio molto Jason >>
<< Prego >>. Non riesco proprio a reprimere il mio desiderio...di lui. Eppure, non ho mai avuto, in tutta la mia vita, desiderio di un ragazzo, almeno non come adesso. Sono terribilmente inesperta, anche di sperare di affascinarlo. E poi, mi ha anche detto che non gli piacciono le donne. All'improvviso mi viene in mente una cosa.
<< Devo tornare a casa! Almeno a prendere le mie cose, non crede? >>
<< Cose del tipo? >>. Fa una smorfia.
<< Del tipo....spazzolino, dentifricio, cose per le donne,  robe del genere.... >>
<< Va bene, ma torni presto, la prego >>
<< Sicuro >>. Mi dispiace lasciarlo, ma non posso non lavarmi i denti per un tempo indefinito.
<< Ci vediamo >>
<< A dopo >>. Prendo la mia borsa e mi metto a correre. Attraverso Central Park e arrivo davanti al palazzo. Decido di non farmi scoprire, così entro da dove esco sempre, così non mi vede nessuno e salgo dal lenzuolo, che nessuno, stranamente, ha ancora tolto. Arrivo in camera mia. Prendo un vestito di ricambio e le mie cose. Devo prenderlo il pigiama? No.
<< Il vestito per il ballo di domani lo devo mettere lo stesso sul letto della camera della Principessa? >> chiede il mio stilista, fuori dalla porta. Oddio.
<< Sì, tornerà, me lo sento! >> risponde la voce di Celestine. Oddio. Prendo le mie cose e me ne scappo giù dal balcone. Oddio. Dopodomani sera? E' un dramma! Non posso lasciarlo da solo, ma devo tornare a palazzo. Le cose a suo tempo. Mi metto a correre verso Central Park e poi arrivo davanti al suo palazzo. Salgo.
<< Blanche? >> mi chiede, esausto.
<< Sono io >> rispondo e vado verso la camera da letto.
<< Ha preso il pigiama? >>. Faccio finta di essere triste.
<< Oh, me lo sono scordata. Mi dispiace! >>. Alza un sopracciglio, poco convinto.
<< Non si preoccupi. L'ha vista qualcuno? >>
<< No, assolutamente. Come sono entrata me ne sono uscita e viceversa >>
<< Perfetto  >> mi sorrideva, beffardo.
<< Che cosa vuole fare, Jason? >> chiedo, curiosa.
<< Prima di tutto, mi vesto >> e mi guarda attento.
<< Mi dica >>
<< Guardi nel primo armadio e tiri fuori la prima camicia che trova e i primi pantaloncini elasticizzati che trova >>. Obbedisco all'istante. Nell'armadio ci sono tante cose e guardo attentamente che cosa sto prendendo, senza tener conto dell'abbinamento, sperando che a lui non gliene importi niente.
<< Le vanno bene, Jason? >>. Sorride.
<< Non poteva scegliere abbinamento migliore, eh? >>. Ma che stupido.
<< Ah, scusiiii! >>
<< Fa niente, stavo scherzando >>. Alzo un sopracciglio.
<< Ce la fa da solo? >>
<< Circa >> e lo guardo attentamente: sembra un bimbo di cinque anni. Mi guarda con un sorrisetto imbarazzato.
<< Abbia pazienza, la prego >>
<< Sono qui apposta >>. E mentre gli metto i pantaloni, cerco di guardare per terra e non quello che c'è sotto le mutande. Mi sento terribilmente impura. Gli metto anche la camicia.
<< Adesso, che vuole fare? >>
<< Guardare la TV >>
<< La TV? La televisione? >>
<< Esattamente. Lei a casa sua, che programmi guarda? >>. E l'aiuto a raggiungere il salottino.
<< Oh, noi...non guardiamo mai la televisione, sa com'è....rischiamo di diventare scemi >>
<< Ah, capisco >> e si mette a sedere, senza grandi sforzi. Mi siedo accanto a lui. Accende la TV e la sintonizza su un programma televisivo, un film.
<< Che film è? >> chiedo. 
<< Oooh, bhèèè....è Shining...all'inizio non fa paura..ma poi... >>. Lo guardo terrorizzata. Vede la mia espressione facciale e si mette a ridere. << Tranquilla >>. Guardiamo il film insieme. Praticamente non lo guardo,  ma solo perché ho tanti pensieri per la mente. Uno di questi è: ma se non gli piacciono le donne, per quale motivo vuole il mio aiuto? O magari non fa neanche distinzione, a lui serve soltanto una manom per guarire e basta. E poi per quale motivo non gli piacciono? Gli piacciono per caso gli uomini? Oddio. Meglio togliere sto pensiero dalla mia mente, prima che diventi un'ossessione. Il film finisce tardi, vista anche la pubblicità.
<< Ha fame? Le preparo qualcosa da mangiare? >>
<< Ho un certo languorino, in effetti. Un panino come quello di sto pomeriggio sarebbe gradito >>. Mi sorride affascinante come sempre. Mi avrebbe ucciso. Me ne vado in cucina a fargli il panino.
<< Se vuole qualcosa, se la prenda pure! >> mi urla dal salotto. Ci mancherebbe anche. Mi prendo una fetta di prosciutto crudo, senza pane. Gli porto il panino.
<< Mi dispiace di farla faticare così tanto ed eviterei se potessi >>
<< Non si deve preoccupare, per me è un piacere, davvero >>
<< Ne sono felice >>. Durante la serata non parliamo molto: è molto preso dalla tv o almeno, è quello che vuole far credere. All'improvviso, guarda l'orologio del salotto.
<< Io vado a letto, se vuole resti pure alzata >>
<< Oh, no! Ho molto sonno, Jason. Dormo sul divano? >>
<< E' scomodo dormire sul divano. Dorme con me, nel mio letto. Tanto è grande >> e lo aiuto ad andare in bagno, a lavarsi i denti e il resto.
<< Mi lasci >> e obbedisco. Che vuole dimostrare? Dall'armadio prende un enorme felpa, col cappuccio, senza cerniera.
<< Questa potrebbe andare bene? >> e me la fa vedere. Tutto ciò che è suo mi va bene.
<< Ce la fa a svestirsi e a rivestirsi? >> chiedo.
<< A svestirmi sì, a vestirmi no >>. Ci giriamo di spalle entrambi. Io un'occhiatina gliela do sempre.
Mi metto l'enorme felpa di Jason, ma è comodissima.
Si gira verso di me, in mutande.
<< Oh, le sta benissimo, Principessa >>. Co...co...cosaaa?
<< Come mi ha chiamata? >> dico. Sono senza parole.
<< Principessa Blanche....lo so che è lei... >>
<< Ma come fa.. >>. Mi sorride beffardo.
<< A saperlo? >>
<< Ma dai? >>
<< Eheheh...ho le mie fonti...mi aiuti, forza >>. Obbedisco. Mettergli il pigiama non è cosa facile. Ho paura di lui, all'improvviso. Non può saperlo così. No.
<< Grazie >> mi dice, malizioso.
<< Oh, la smetta! >> e ci sdraiamo entrambi sul letto. << Domani, ho il ballo >>
<< Come fa a saperlo? >> mi chiede.
<< Ehhehhe...ho le mie fonti >>. Bello mio!
<< E ci deve andare, giusto? >>
<< Esattamente >>
<< Bhè, verrò con lei: da solo qui non ci sto. Buona notte >>. E spegne la luce.

Ciaoo! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! E' uno dei più importantiii! Bacioniii! =
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Capitolo 11
*** Sospetti e preparazioni grandiose ***


maryblanche 11 Allora, ciao a tutte! Scusate immensamente per il ritardo, ma sono molto impegnata!* Allora, sicuramente vi sarete chieste come fa Jason a sapere la vera identità della principessa: O.o! Bhè...lo scoprirete presto, anche se comincio a credere che Jason non sia tanto normale. O.o. Continuate a seguirmi, bacioni!!*P.S= ringrazio chi mi ha messo tra le preferite e chi tra le seguite. Baciooo!* =)

Capitolo 11: Sospetti e preparazioni grandiose
Le luci sono spente. In tutta la casa. Sento i sospiri di Jason accanto a me, ma non sta dormendo per niente. Io non riesco a vederlo, non riesco a vedere niente e lui, spero, non riesce a vedere me. Mi ha chiamata "principessa". Come fa a saperlo? Magari gliel'ho fatto capire io, in qualche modo. Magari è lui quello troppo intelligente. Come ha fatto? E poi vuole venire al ballo con me. Con me. E viene soltanto perché non vuole rimanere....SOLO!
<< Jason? >> lo chiamo. Magari è ancora sveglio.
<< Sì, principessa? >>. Continua, eh?
<< Per favore, la smetta >>. Sono girata verso di lui.
<< Di fare che? >> chiede, beffardo. Mi immagino il suo sorrisetto.
<< Di chiamarmi in quel modo >>
<< E perché? >>. Sembra confuso. Adesso la confusione gliela faccio passare io.
<< Non...mi piace >>
<< E perchè? >>. Mi sembra di stare con un bambino stupido di cinque anni.
<< Perchè no! E la smetta! >>
<< Comunque...che vuole? >>
<< Sapere come ha fatto a scoprire la mia verà identità >>. Silenzio di tomba. Non vuole rispondere, come sempre. Io però DEVO avere una risposta.
<< Un giorno glielo dirò, è una promessa >>
<< Prome...sso? >>
<< Assolutamente >>
<< E' sicuro di voler venire con me al ballo? Nelle sue condizioni...>>. Si alza e si mette seduto.
<< Ascolti, signorina, io voglio venire al ballo con lei perché non riuscirei a stare solo conciato così. Però, in altre circostanze, mi farebbe piacere rimanere solo. Contenta? >>. Ehi, bello, si calmi!
<< Sì, ma stia calmo >>
<< Sì sì. 'Notte >>
<< Buona notte >>. Non sono assolutamente e dico, assolutamente, abituata ad essere trattata così. Al palazzo tutti mi trattavano con grande gentilezza, ma qui non siamo al palazzo, cara! Mi giro su un lato, dandogli le spalle e cercando di addormentarmi. Mi sento trascinare via.
<< Ahia ahia ahia! >> sento sussurrare qualcuno. E' Jason. Guarda l'orologio. Cinque del mattino.
<< Jason?!?!? Come sta? Che posso fare? >> dico e mi alzo in piedi.
<< Se ne vada! >> mi urla addosso.
<< Non posso! >>. Sono dalla sua parte di letto. Ha gli occhi chiusi. Prendo le pomate e il resto dal bagno e, velocemente, torno in camera. Nel frattempo, Jason ha aperto gli occhi e ora mi guarda.
<< Dove è che gli fa male? >> chiedo, con estrema calma. Mi indica il braccio destro, con il dito della mano sinistra. E' sulla spalla, inizio braccio. Il taglio, però, si estende quasi fino all'avambraccio. Prendo del disinfettante e una garza.
<< Le brucerà un po' >> lo informo, guardandolo. Invece di mettersi ad urlare, sorride sofferente.
<< Sa, sta guarendo a velocità impressionante >> gli dico e ciò è vero.
<< Davvero? >>. Sembra quasi che abbia perso la voce.
<< Davvero. Non le mentirei mai >>
<< L'ha già fatto >>. E quelle parole, fanno più male di un colpo al cuore. Gli sorrido tristemente.
<< Le prometto una cosa, Jason: non le mentirò più. Mai più. >>. Mi guarda, con un'espressione del tutto ingenua.
<< La ringrazio. Ascolti, ma davvero è così? >>
<< Sì, è quasi come nuovo. Magari i dolori interni resteranno ancora per un po', ma direi che sta guarendo. >>
<< Che bella notizia >> dice, sorridendo realmente. << E mi dispiace di averla svegliata ad un'ora così >>
<< Si figuri >> gli rispondo. Gli accarezzo le guance, anche esse segnate. << Vuole fare colazione? >>
<< Oh sì >> e cerca di alzarsi. L'aiuto. << Prima, dovrei andare in bagno >>
<< Ce la fa da solo? >>. Mi guarda con espressione un po' maniaca. Per favore, dimmi che significa che ce la fa da solo! << Oh sì.... >>. Io lo aspetto fuori dalla porta, anche perché anche io ho una cosa urgente da fare. Dopo pochi minuti, esce.
<< Ci deve andare lei? >>
<< Sì!!!!!!!!! >> e me ne scappo dentro. Quando riesco, Jason lo trovo in cucina. Mi avvicino.
<< Che fa? >>
<< La colazione >>. Ci sono bustine di tè dappertutto due tazze. Una tazza è rosa, di porcellana, con dei cuoricini rossi. Non credo che sia sua. L'altra è azzurra, con delle nuvolette bianche. << Si sieda sul divano, io arrivo >>
<< Ma ce la fa? >>
<< Sto guarendo >> e poco dopo arriva. Con mia estrema sorpresa e sospetto, lui prende quella rosa. Non mi azzardo a chiedere niente. Il tè è buono.
<< Ascolti, per il ballo.... >> inizio io.
<< Sì? >>
<< Il ballo è alle 20.30, lo so perché lo fanno sempre a quell'ora. Lei, pensa di esserci o non ce la fa? >>
<< E' la terza volta che me lo chiede: sì, ci sarò! >>
<< Va bene, scusi. Ma lei,come ci arriva? >>
<< So dov'è il palazzo! >> mi esclama addosso. Calmo.
<< Ma come ci arriva? Fa fatica a muoversi! >>
<< Prenderò un taxi >>. Giusto, un taxi.
<< I soldi...ce li ha? >>. Sembro una madre estremamente protettiva.
<< Ma non si preoccupi. C'ho tutto! Invece lei, a che ora deve andare? >>
<< A mezzogiorno >>. Spalanca gli occhi. Mi fa un po' paura.
<< Mezzogiorno? E il ballo è alle 8 e 30 >>
<< Ma sì! Prima dovrò subirmi l'urlata pazzesca di mio padre e mio madre, l'unica volta che li vedo, praticamente >>. Mi sorride tristemente. << Poi ci mettono 55 ore per prepararmi! Trucco, stilista, manicure, pettinatura...blablabla! >>
<< Ah! Irriconoscibile! >> mi esclama.
<< Ma scusi, lei comunque resterà solo! >>
<< Giusto >>. Ci pensa un attimo. << Me ne vado da Ronald. Abita a... >>
<< Central Park >> continuo io.
<< Come fa a saperlo? >>
<< Ci ho chiacchierato un po', J-W! >>. E' il nome con cui lo chiamavano sempre. Guarda la tazza, con un sorriso imbarazzato.
<< J-W...qualche volta, nella banda mi chiamavano così....ogni volta, mi sentivo forte, potente, invincibile...ma sono tutte chiacchiere ormai. >>
<< Le dispiace parlarne, Jason? >>
<< Sì: mi sembra di avere perso i miei frateli...bastardi ma sempre fratelli >>
<< Ed è colpa mia >>. Comincio a sorseggiare la mia tazza bollente.
<< No >> e mi guarda, con un sorrisetto. << Diciamo solo che il suo istinto di sopravvivenza si è un po'....è un po' diminuito >>
<< Ah...non ho mai avuto questo istinto. Sono sempre stata con le mie guardie >>
<< Capisco. Che cosa le ha detto Ronald? >>
<< Non mi ricordo. Però, ha parlato bene di lei. E' una persona così bella >>
<< Assolutamente. Non si merita tutto questo >> mi dice, guardando la sua tazza. Accende la tv ed entrambi guardiamo un programma televisivo, bho, di polizia. Carino. Il programma finisce alle 8. Ci andiamo a vestire. Dalla mia borsa tiro fuori il vestito di ricambio. Ci giriamo entrambi di spalle. Io mi metto il mio vestito e le mie scarpe.
<< Con che cosa si vuole vestire? >> chiedo, raggiungendo l'armadio.
<< Mha, pensavo a qualcosa di comodo >>. Tiro fuori una magliettina a maniche corte grigia, molto bella, secondo me. E poi un paio di JEANS blu.
<< Perfetto! Il suo gusto sta migliorando, Blanche >>
<< Grazie >>. Mister J-W ha ancora qualche problema a vestirsi e io nessuno ad aiutarlo. Decido che la maglietta, anche se non camicia, è perfetta, perchè così si abitua. Ovviamente, i pantaloni,sono la parte più difficile, perché è una tentazione immensa.
<< Grazie 1000 >>
<< Figurati >> gli rispondo.
<< Che vuole fare, adesso? >> mi chiede. Già, che cosa voglio fare?
<< Sa, sono molto stanca, e chissà a che ora finisce stasera il ballo... >>
<< Oh, certo. Anche io dovrei riposarmi un po' >> ed entrambi ci buttiamo sul letto. Lui si mette a leggere una rivista di automobili, io invece penso. All'improvviso,distoglie lo sguardo dalla rivista e lo posa su di me.
<< Non riesce a dormire perché ci sono io? Vuole che me ne vada? >>
<< No, no,assolutamente! Stia qui! >> gli rispondo. Chiudo gli occhi e bho...la rivista di automobili sparisce.
<< Blanche, Blanche! Sono le 11 e mezzo! >>. Apro gli occhi, disorientata.
<< Grazie di avermi svegliata. Come sto? >>. Mi guarda, trattenendo una risata.
<< Rida pure >> e obbedisce.
<< Il pettine è in bagno >>. Mi guarda il vestito e lo seguo: è tutto stropicciato. << Il mio vestito? Che è successo? >>
<< Bhè...diciamo che si è mossa molto >>
<< Capisco >> e me ne vado in bagno. Quasi, quasi, urlo. Sembro una pazza. Con pettine e spazzola, risolvo tutto, però. Poco dopo, ci incamminiamo verso Central Park.
<< Ehi Ronald >> saluta Jason.
<< Ciao >> saluto io.
<< Ehi, ragazzi! J-W! >>. E' felicissimo di vederci.
<< Presente! >> risponde Jason e si siede.
<< Come mai qui? >> chiede e ci guarda entrambi.
<< Ho bisogno di compagnia, lei deve andare via >>
<< Per la compagnia io ci sono sempre! >>
<< Bene. Io adesso vado. Ci vediamo stasera. Non manchi, la prego e arrivi puntuale! >>. gli dico io. I maschi non arrivano mai puntuali.
<< Sì sì >> risponde lui, vago.
<< Arrivederci >> saluto io, per l'ultima volta e mi incammino verso il mio palazzo. Non ho più bisogno di fingere ormai. Entro dall'entrata principale e aspetto impaziente la mia punizione. L'urlata dei miei dura trequarti d'ora, pregandomi di non ripetere più una cosa del genere.
<< Madre, Padre...ve lo prometto.... >>. Le promesse, si mantengono. Io, sono una Principessa, anche se non vorrei esserlo, ma lo sono. Punto e basta. E ciò che sono non lo posso cambiare. Vado in camera mia e, sul mio letto, è disteso un vestito a dir poco spettacolare. Sembra quasi da sposa, ma non mi pare che nei miei programmi ci sia quello anche di sposarmi. Hahha. Il vestito mi piace un sacco, ma veramente tanto tanto. Bussano alla porta. 1-2-3....
<< Avanti! >>. E' Celestine, con il Ministro e lo stilista.
<< Principessa! >> esclamano all'unisono. Sì, sono sorda.
<< Eccomi >>
<< Ma dov'è stata? Dove ha passato la notte? >>
<< Questo non ha importanza >> e mi siedo sul letto, accanto al mio meraviglioso abito. Loro sono in piedi, davanti a me. << L'importante è che io sia qui. E vi prometto una cosa, la stessa che ho promesso alla Regina e al Re: non lo farò mai più >>.
<< Meno male, Principessa Mary Blanche, signorina. Perché non ho avuto nessuno da vestire! E ho dovuto fare tutto da solo! >> esclama De George.
<< Arrivederci Principessa...ci vediamo al ballo di stasera >> e Celestine e il Ministro fanno un profondo inchino.
<< Buon Lavoro, De George >> augura il Ministro e poi se ne vanno entrambi. De George mi guarda.
<< Io penso che lei abbia già avuto modo di notare il suo vestito. Questo, però, è solo un esempio...Ne ho tanti in serbo per lei! >>
<< Oh no! Questo è perfetto...Con che cosa lo vorrebbe abbinare? >> chiedo io. Si avvicina al mio armadio ed entra dentro. E' più grosso della stanza, quasi.
<< Bene >> ed esce fuori con un paio di scarpe. << Le faccio una piccola descrizione di queste >> e me le fa vedere. << Il tacco non è tanto alto, ma non è neanche striminzito. E' un bel tacchettino, sì. Sono fatti di un bellissimo tessuto, non sono aperte sul davanti, come piacciono a lei, e hanno un fiocco, non proprio sulla punta ma quasi. E per finire sono di un bellissimo color bianco crema, vaniglia. Sono molto portabili, principessa >>
<< La ringrazio, signore. Sono a dir poco stupende. Aveva programmato qualcos'altro, per caso? Una seconda opzione in fatto di scarpe? >>
<< Bhè...avevo progettato un altro paio, prima di queste. Sono sempre col tacco, ovviamente, ma fanno più sere d'estate... >>. Le chiare sere d'estate, il mare, i giochi e le fate...
<< Fa niente...me le faccia vedere >> e le tirò fuori dall'armadio. Sì, fanno proprio sere d'estate. Non sono quelle che si usano in ufficio, ad esempio. Quelle classiche. Sono sandali argentati con il tacco e la struttura è in argento brillantinata. Stupendi anche questi, ma i sandali non mi piacciono un granché. << Bellissimi, davvero. Io, però,direi che sarebbero meglio i primi che mi ha fatto vedere >>
<< Sono assolutamente meglio i primi che le ho fatto vedere, Principessa! Andiamo avanti? >>
<< Assolutamente >> rispondo.
<< Bene. Come accessori pensavo a qualcosa di semplice e di romantico. Come dei cuori >>. Dalla sua borsa tira fuori una scatola di raso blu, abbastanza capiente. << Ecco >> e mi fa vedere. All'interno c'è una semplicissima collana con un ciondolo a forma di cuori, di diamanti. Il bracciale è triplo, con perle il primo e diamanti il secondo e il terzo. Come ciondolo c'è sempre un ciondolo a forma di cuore, argentato. L'anello non centra niente con i cuori, ma è un anello argentato, con la pietra in madreperla. << Come le sembrano? >>
<< Oh, sono senza parole! >>
<< Mi fa molto piacere! Come borsetta, sa, ci vuole sempre, non ne potevo scegliere di più semplici: eccola >> e, sempre dal mio armadio, tira fuori una borsetta, abbinata perfettamente alle scarpe e piccola. Stupendamente bella. << Allora? >>
<< E' il mio stilista preferito >>
<< Oh, grazie 1000! Sono DeGeorge, infatti! >>
<< Hahaha, lo so! >>
<< E per finire, il diadema! >> e me lo fa vedere. Mammaaaa! Rimango a bocca aperta. << Bhè, signorina. Io spero che le sia piaciuto tutto! >>
<< Ma certo! >>
<< Ah, quasi mi dimenticavo! Ho pensato anche a dei guanti, ovviamente bianchi e ovviamente facoltativi, che ne pensa? >>
<< Mi piacciono molto i guanti. Ma lunghi o corti? >>
<< Lunghi >>
<< Perfetto >> dico. Sono molto contenta.
<< Io, comunque, torno dopo che ha finito con tutto! A rivederla... >> e fa un profondo inchino, prima di uscire. Io comincio a provarmi i gioielli, le scarpe, la borsetta e poco dopo entra la parrucchiera.
<< Buongiorno >> dice entrando e si inchina. Annuisco e si rialza.
<< Buongiorno >> dico, sorridendo.
<< Possiamo iniziare? >>
<< Certamente >> le rispondo e mi siedo al mio solito posto, davanti allo specchio. << Ha già pensato a qualcosa? >>
<< Assolutamente. Ci ho pensato un pochino e deve essere qualcosa inerente anche al vestito e ai suoi accessori. Con questo vestito >> e indica il letto << non potrebbe mai stare bene uno chignon. Ma dei capelli lisci sì. Magari mossi e qua >> e mi punzecchia il centro della testa << ci metteremo il diadema. L'ho già visto e devo dire che DeGeorge a superato se stesso. Comunque. Sotto ci metteremo anche un sottile, ma forte, cerchietto trasparente, per far riuscire la pattinatura e sopra il diadema. >>
<< Oh, grazie! >>
<< Prego. Iniziamo >>. Mi lava i capelli, dolcemente, poi me li asciuga con un calore pazzesco che sembra che mi voglia uccidere. Poi con l'arricciacapelli inizia ad arricciarmeli, ma molto leggermente, infatti risultano mossi.
<< Le piace? >>. Assolutamente, incredibilmente, spettacolarmente stupendaaaaaaaaaa!
<< Oh, è fantastica. Grazie >> e sorrido pazzamente. Inizio a giocare con i miei capelli e poco dopo, arriva la truccatrice. << Salve >> mi dice sorridendo e si inchina.
<< Salve >> ricambio il saluto.
<< Oh, ma come sta bene, Principessa! >>
<< La ringrazio. Iniziamo? >>
<< Certamente >> e comincia a tirare fuori i suoi trucchi e il resto.
<< Ha già pensato a qualcosa, truccatrice? >>
<< Mmmm...volevo aspettare di vedere l'acconciatura e il vestito prima... >>
<< Certamente >>. Osserva per qualche minuto un punto indefinito nella stanza. Poi il suo sguardo balza di nuovo su di me e poi sul vestito.Poi le si illuminano gli occhi e cerca qualcosa tra i suoi trucchi.
<< Ha...trovato qualcosa? >> chiedo. Mi guarda sorridente.
<< Sì, ho trovato il colore che fa per lei >>
<< E cioè? >> chiedo. Sono così eccitata.
<< Il rosa opaco >>
<< Rosa opaco? Con il bianco e con la mia pettinatura? >>
<< Non fraintenda, signorina. Non intendo esagerare: ne metterò poco, così che si veda, ma così anche che non si veda. Capirà quando avrò finito. Pronta? >>
<< Prontissima! >> e chiudo gli occhi. La sento mettermi del rossetto. Eh già, non posso usare il lucidalabbra. Poi qualcosa sulle guance, il fard, penso. Poi sugli occhi mi mette l'ombretto e mi passa sopra la matita. Sulle ciglia del mascara. Adoro il mascara e la matita. Apro gli occhi. Sono diversa, più bella quasi. E mi piaccio molto. Il rossetto è rosa opaco, bellissimo, il fard è rosa, la matita sulla palpebra è bianca, il mascara è normale, cioè nero, l'ombretto è rosino. Bellissimo.
<< E' davvero magico, grazie! >>
<< Grazie a lei. Ci vediamo principessa >> e si inchina, prima di uscire. Comincio a guardarmi su ogni lato. Sono perfetta. Arriva la tipa della manicure.
<< Buongiorno Principessa! >>
<< Buongiorno signora! >>
<< Noi non ci siamo ancora presentate: io sono la signorina Bell. >>
<< Principessa Mary Blanche >>
<< Oh, che nome sublimee! Iniziamo? >>
<< Quando vuole >> le rispondo. Mi fa rilassare e all'improvviso si sente una musichetta molto movimentata, in cui uno strambo canta e non si capisce niente.
<< Che musica è? >>
<< Rap >> mi risponde e comincia a cantare qualche passaggio. Ed io, che ascolto musica classica perché mi fa rilassare. << Rap? Il diminutivo di cosa? >>
<< Di Rap, principessa >>. La signorina continua a masticare una gomma. << Ascolti Mary, le unghie gliele limo e poi ci passo lo smalto trasparente, intesi? >>
<< Intesi >>
<< E poi ci passo il gel, intesi? >>
<< Intesi >>
<< Inizio >> e comincia a lavorare. Questa donna è proprio strana e non mi ispira fiducia neanche a pagarla. Però, quando ha finito, il risultato è ottimo.
<< Bellissimo >>. Per la prima volta, sorride decentemente.
<< Oh, grazie. Ora scappo >>. Si inchina e se ne va. Comincio a mettermi il vestito, impresa molto difficile, devo ammettere. Mi infilo le mie scarpe meravigliose. Mamma mia. Mi infilo i guanti e poi mi metto il bracciale e l'anello.
Bussano.
<< Avanti! >>. E' lo stilista, insieme a Celestine.
<< Oh mamma! Ma lei è bellissima! >>
<< Grazie 1000! >> rispondo. Lo so.
<< Celestine, a lei l'onore di metterle il diadema >> le dice lo stilista. Celestine sorride e le rughette che ha sul viso la rendono ancora più bella. Mi mette il diadema con molta delicatezza.
<< Possiamo andare? >> mi chiede DeGeorge.
<< Assolutamente >> rispondo e lascio la mia stanza, ma prima prendo la borsa. Percorriamo i lunghi corridoi, finché non arriviamo davanti al portone semi chiuso, dal quale,però, riesco a scorgere i miei genitori. Chissà se è lì, chissà se è lì, chissà se è lì....

Allora, ciao a tutte! Spero che il cap vi sia piaciuto. Ho qualche sorpresa per voi.
1) Se volete vedere i vestiti e gli accessori di Blanche, andate qui: http://www.polyvore.com/lt_mary_blanche_al_ballo/set?id=14727490 (in alto a destra c'è la foto di una ragazza: quella è come dovrebbe essere Blanche, solo con i capelli più lunghi)
2) Se volete vedere l'acconciatura di Blanche andate qui:
http://www.polyvore.com/acconciatura_lt/set?id=14870575 (la modella è molto bella, a parer mio)
3) Se volete vedere i trucchi di Blanche, andate qui:
http://www.polyvore.com/make_up_in_pink_lt/set?id=14871476 (adoro i trucchi)

Io spero che vi sia piaciuto sia il capitolo che il resto. Fatemi sapere. Un bacione!

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Capitolo 12
*** Verità alla luce ***


maryblanche 12 Allora, ciao a tutte! Prima di tutto, vorrei ringraziare i 6 preferiti (wow) e i 10 seguiti (doppio wow!!!!!) Poi rispondo, ovviamente, all'unica recensione, da parte di TheDreamerMagic: Grazie 1000 di tutto!!!!!!!!!!!!! Baciiii!

Ora, possiamo partire anche con la storia..... Baciiii!


Capitolo 12: Verità Alla luce

Il ministro si fa avanti.
<< Signori e signore, sono lieto di presentarvi la Principessa Mary Blanche! >>. Entro nel salone. Si sentono solo i miei tacchi. Cammino nel corridoio che si è aperto in mezzo alla folla. A scortarmi ci sono le mie due guardie, Jim e Fred. Lo stilista e Celestine ci seguono, eleganti come sempre, per poi fermarsi e mettersi all'inizio della folla. Arrivata davanti ai miei genitori, faccio un profondo inchino, salgo i tre scalini e mi siedo sul trono, in mezzo ai miei genitori. Le guardie stanno indietro, senza parlare, senza alcuna emozione. Sono costretta ad ammettere che da piccola credevo che uno dei due fosse l'uomo nero. Sigh. Mia madre è vestita benissimo, come sempre: un vestito azzurro, quasi da Cenerentola, forse troppo adolescenziale per lei, ho sempre pensato così. Però le sta di un bene.
<< Vi do il benvenuto al secondo ballo della città Statunintese New York City >> annuncia mio padre, senza alsarsi dal trono. Secondo tradizione, dovrei iniziare le danze con il Ministro. Il Ministro, bravo come sempre, si avvicina, si inchina e mi offre la mano. Chissà se lui c'èèèè, chissà se lui c'èèèè! Nessuno sta ballando ancora, quando il ministro, dopo circa venti giri della sala, mi riporta al trono. La folla è ancora tutto al suo posto. All'improvviso, dal corridoio che si è aperto tra la folla, si vede arrivare un giovane, capelli castani spettinati, occhi azzurri e con la camicia fuori dai pantaloni, la giacca un po' troppo a destra e la cravatta sbilenca. I pantaloni e le scarpe sono l'unica cosa a posto. Ma è.. . . . . . . . . . Jason?!?!?!?!'? Oddio mio.
Il giovane si inchina profondamente, è già qualcosa. Io sono in imbarazzo per lui, ma anche estremamente divertita. Non si è mai presentato un personaggio come lui a Palazzo.
<< Signori >> inizia il giovane, guardandomi con un sorriso appena accennato. << Gradirei ballare con la Principessa. E possibile? >>. Almeno è educato, l'unica cosa. I miei genitori si guardano male.
<< Oh, lo chieda a lei >> risponde mia madre. Evitate le brutte figure. << Ma prima, potremmo sapere il suo nome, signore? >>
<< Certamente. Il mio nome è William Collins, signori. Figlio dei più grandi politici inglesi. Sfortunatamente, per un imprevisto di cause lavorative, non sono potuti venire stasera. Le augurano i migliori omaggi, Vostra Altezza >>
<< Ricambiati >> risponde mio padre. <<. Mi accorgo solo ora che "William" è ancora inchinato. << Mary Blanche....che cosa rispondi al signor Collins? >>.
Guardo il signor Collins fisso negli occhi. << Mi piacerebbe ballare con lei immensamente, signore >> e gli offro la mano. La prende con molta dolcezza. Lascio la borsetta e ci buttiamo in pista.
<< Allora.....devo dedurre che questa sia la sua vera natura, Mary Blanche? >>. Fa subito lo spiritoso: peggio che andare di notte.
<< Evidentemente. . . >> rispondo. I maschi!!<< Perché non ha usato il suo vero nome? >>. Sono curiosa. Sospira: crede che sia ovvio.
<< Jason è troppo da popolano...da povero.. >>. No.
<< Non è vero...a me piace il suo nome, Jason >>
<< Grazie, Mary Blanche >>
<< Prego. Non si poteva vestire decentemente? >>. Mi guarda socchiudendo gli occhi. Si ferma in mezzo alla sala, cosa che non dovrebbe mai fare nessuno, e si sistema la camicia, la cravatta e la giacca.
<< Lei invece è bellissima stasera >>. Se lo avessi saputo prima....Arrossisco velocemente.
<< Grazie...ma lei comunque resta un pazzo da legare >>
<< Può darsi....ma rimango simpatico, no? >>. E bellooo!
<< Sì, assolutamente >> e gli metto le mani nei capelli, almeno per aggiustarlo. Sono pieni di gel. Meno male che ho i guanti.
<< Non si azzardi a toccare i miei capelli, sa! >>
<< Oh, pardon! >> esclamo.
<< Lei e i suoi modi di fare francesi! >>. Ma che problemi ha?
<< Ma cosa c'è?? >>. Sono un po' seccata: come io rispetto i suoi modi americani, lui dovrebbe rispettare i miei francesi.
<< Mi scusi tanto, Principessa.... >>. E un mano se la mette sopra i capelli: sembra disperato. Lo è davvero tanto.
<< Mi dica...che cosa c'è che non va? >>
<< Le spiegherò tutto. Promesso >>.
<< mmmm >>. Non sono convinta al 100%. Intanto il valzer è finito ed è ora di cambiare partner.
<< La riprendo al prossimo giro >> mi dice. Missà che ha visto tanti film. Mi prende un tizio, ben vestito, ma con un alito degno di uno Yeti. Almeno sorride felice. Ricambio il sorriso, ma intanto cerco di vederlo: nessuna traccia di lui. E' ora di cambiare e mi prende al volo, quasi.
<< Dove sei finito? >> gli chiedo. Stringe le mie mani ancora più forte. Non risponde. Sgrana gli occhi, verso il pavimento. << Jason, che c'è? >> chiedo di nuovo. Guardo l'orologio. Sono le nove e dieci. Il tempo scorre lento. Molto lento.
<< Se io gli dicessi che non sono quello che crede...ci crederebbe? >>. Ma...
<< Io non so niente di lei, Jason! Non so niente! >>.
<< Va bene. Le spiegherò anche questo....Giuro >>
<< Non ho bisogno delle sue promesse, Jason >>. Forse il mio tono è troppo volgare e il significato ambiguo.
<< Io voglio essere una persona migliore Blanche >>. Ma a quel punto mi prende qualcun'altro e non riesco a tornare da lui per il resto della serata. Tutti quei punti di domanda...che situazione brutale!

Sono le 11 di sera, ormai. Il ballo finisce a mezzanotte, ma non posso continuare. Non così almeno. Chiedo scusa a tutti e me ne vado in camera, seguita da Celestine, Il ministro e lo stilista, insieme alle mie guardie, ovviamente.
<< C'è qualche problema, Principessa? >> mi chiede il Ministro, preoccupato. Guardo le guardie. Inespressive, come sempre.
<< No...solo giramenti di testa.... >> rispondo, facendo la confusa.
<< L'ultima volta che si è sentita male, è scappata da palazzo, passando la notte chissà dove >> dice severa Celestine. Ho sempre odiato quel tono di voce.
<< Vi ho già promesso...adesso, per favore, buonanotte e non entrate nella mia stanza per nessuna ragione, ve ne prego. Voglio restare da sola. Se è una questione di vita o di morte, bussate tre colpi >>. Assolutamente da sola.
<< Buonanotte >> rispondono all'unisono, comprese le guardie. Entro in camera mia. Troppi punti di domanda e di esclamazione mi imbottiscono la testa e quasi non c'è più spazio per il loro creatore. Troppe frasi sospese...troppo di tutto stasera. Qualcuno bussa....alla finestra? E quel qualcuno entra....
<< Jason, che ci fa qui? >>. Sono sbalordita.
<< Le devo spiegare >> e comincia a litigare con la cravatta. << Come si toglie sto affare? >>.
<< Aspetti, arrivo io >> e l'aiuto. Non è complicato. Per un maschio, però, qualsiasi cosa che indossi è complicato.
<< Grazie >>
<< Come ha fatto ad arrivare? >>. E' difficile.
<< Con un sacco di male e logica >>. Si massaggia le braccia. Mi sorride. Ricambio.
<< Mi devo svestire >> e mi incammino verso il separè. Lascio cadere il vestito prima del previsto, restando in biancheria intima in mezzo alla stanza. Non voglio guardarlo in faccia in questo momento. Sarebbe troppo da sopportare. Capisco subito che è un momento importante. Non so per quale motivo.
<< Come si chiama? >> mi chiede. Il momento della verità è giunto. Sospiro lievemente, senza girarmi.
<< Il mio nome è
Mary Blanche Lidia Audrey Jane Gabrielle Elisabeth, signore >>. E decido di girarmi. Ha uno sguardo impossibile da decifrare, soltanto di capire che cos'ha in testa. E'...è....impossibile. E mi fa impazzire questa cosa.
<< Le ho detto che le avrei dato la verità e soltanto la verità...è una cosa che pulsa nelle vene: prima o poi, bisogna lasciarla andare...per separare o unire >>. Oh. Incomincia a togliersi la camicia senza troppe spiegazioni. La lascia cadere all'indietro. I lividi sono quasi spariti, sono di un colore più "normale", ma noto qualcos'altro, che prima non avevo notato. Sulle braccia, sul petto...dappertutto.
<< Che cosa sono quei segni? >> chiedo. Mi guarda sorridendo. E' crudele. Non ho mai avuto così paura di lui.
<< Questo vuol dire vivere in strada, Blanche...è il prezzo da pagare...lei non ha neanche un graffio, neanche uno e sa perché? L'oro non taglia >>. E quella frase...così vera...così reale...mi fa venire voglia di piangere.
<< Chi le ha fatto quelle cicatrici? >> e si tira giù anche i pantaloni. E poi qualcos'altro?? Anche le gambe, invase da lividi recenti, nascondono cicatrici. Sospira, insicuro, o proprio il contrario. E' difficile.
<< E' sicuro di volermela raccontare, Jason? >>. Mi guarda male.
<< Principessa....la verità mi sta uccidendo...dal primo giorno che l'ho vista sdraiata sulla panchina a Central Park, ignara, evidentemente, della signora crudele >>
<< Signora Crudele? >>. Siamo uno davanti all'altra, svestiti, e sembra una cosa quasi naturale.
<< New York City...che cosa se no? >>. Si mette a sedere sul letto e io lo seguo, mantenendo le distanze. Nonostante la sua natura misogina, non mi fido.
<< Perché la chiama così? >>. Mi sento curiosa, in balia, però, di una curiosità proibita e negativa.
<< Quando ero bambino...io e i miei amici...la chiamavamo così...sa, sognavamo di diventare la più grande squadra di baseball americana, peggio dei Red Socks.... ogni santo giorno ci allenavamo...dalle nove di mattina alle otto di sera, quasi nove. E giocare a baseball al tramonto, è una cosa che ti rimane nel cuore. Ti sembra di essere finalmente un uomo...non avevamo le divise, non potevamo permettercele >>. Io lo guardo del tutto affascinata dalla sua storia. Della sua realtà. Lo sguardo è puntato verso qualcosa, ma non riesco a definirlo. << Giocavamo con i pantaloncini corti, i jeans fino al ginocchio e le maniche corte >>. Mi indica i segni che ha sul ginocchio. << Giocavamo per le strade...infastidendo le persone, che ci mandavano a quel paese...oppure a Central Park...dove ho conosciuto Ronald >>. << Lui mi ha detto che la conosce da quando aveva cinque anni... >>. Lo interrompo.
<< Esatto. Ho iniziato a giocare proprio a cinque anni...gli anni migliori della mia vita... >>
<< I tuoi amici sono la banda.... >>
<< No, per niente. Quelli li ho conosciuti per caso. I miei veri amici...bhè...diciamo che la signora crudele ha mangiato anche loro...come tante milioni di persone... >>. Nel suo tono di voce, c'e la paura di ricordare e io voglio ascoltare ciò che teme più di ogni altra cosa.
<< In che senso? >>. Bingo. Non nel senso buono.
<< L'estate del 2003, li portò via tutti, uno dopo l'altro...Tutti investiti....Gli unici rimasti eravamo io e Justin. Da quel momento, siamo diventati un'unica persona >>. Scoppio a piangere.
<< Come può sopportare una cosa del genere, Jason? >>
<< In questa città...se vuoi essere il migliore...devi battere il migliore e arrivare all'apice del successo. Devi essere immortale per non cedere >>. Che metafora interessante.
<< E lei? >>
<< Io...lo sto diventando >>. Non sorride, neanche un accenno. E come si potrebbe?
<< E i suoi genitori? Che dicevano sull'orario? >>. Spero almeno che questo sia un argomento più gradevole. Invece no. Colpito nel segno. Bluff. La maschera da quasi immortale svanisce.
<< Mia madre morì, dandomi alla luce... >>. Lo guardo negli occhi. Non piange. Sembra privo di emozioni.
<< E suo padre? >>. Sospira. Con il dito mi indica varie cicatrici.
<< Mio padre, sfortunatamente, è rimasto vivo >>. Sfortunatamente? << A casa c'era veramente raramente. Le uniche volte che c'era, era per picchiarmi o prendermi a cinghiate >>. Osservo le cicatrici, poi, sposto lo sguardo nei suoi occhi. E' veramente molto bravo a nascondere ciò che prova. Le sue emozioni.
<< Oddio....Jason.... >>. Mi accarezzò la testa.
<< E non amo le donne perché nessuna potrà essere come lei... >>
<< Sua madre >>. Annuisce. << Era una bella donna, in effetti >>
<< E' una bella donna! >>. Mi corregge. Devo capirlo. Cercare di capirlo. Non nasconde niente di malvagio in sé. I miei sospetti erano infondati, ama sua madre ed è giusto amarla. Lui la vuole ricordare come se fosse ancora qui con noi. Io che sospettavo tutt'altra cosa...in realtà, non ci sarebbe nulla di male...ma la società non è nata per sopportare quel tipo di relazioni. Guardo il suo corpo affascinata.
<< Era solo un bambino >> sussurro, sul suo braccio destro.
<< Mi dispiace averla turbata, signorina, ma era estremamente necessario raccontarle tutto ciò.
<< Suo padre adesso dov'è? >>. Sorride malefico. Non riesco a capirlo, per quanto ci provi.
<< Morto in una sparatoria il 19 Febbraio 2005 >> e continua a sorridere crudele, malefico, innaturale. Mi alzo. E' troppo. Me ne vado davanti alla finestra.
<< Capisco ciò che le ha fatto.... >>.
<< Ne è sicura? >> mi chiede.
<< Assolutamente no, ma cerco di capirla. E' suo padre, caspiterina! SUO padre! E lo sarà per sempre >>. Non posso guardarlo in faccia, non...ci riesco. Lo sento alzarsi e avvicinarsi.
<< Lei perdonerebbe un mostro? I vicini mi hanno portato in ospedale solo quando mio padre se ne è andato...cioè circa mezz'ora dopo avermi fatto questo >> e si gira, facendomi vedere la schiena. Aveva una cicatrice enorme.
<< La cinghia >>. Lo immagino dolorante.
<< Esatto. Mi hanno messo i punti >>. Siamo in piedi, uno di fronte all'altro. Una storia scioccante. Un passato scioccante, composto dalla morte che non ci doveva essere. E dove, invece, doveva esserci non c'era e al suo posto la tortura.
<< Ma non l'hanno denunciato? >>
<< Ci hanno provato...ma poi hanno capito che era peggio per me....mi picchiava >>. C'è un sorrisino sul suo volto, un sorrisino arreso.
<< La possiamo smettere di parlare di ciò, per favore? Non riesco a resistere... >>. Mi metto le mani sugli occhi. Mi abbraccia.
<< Suvvia, Blanche, lei è forte. E' una principessa. Deve esserlo per il bene del paese >>. E' malizioso e mi vuole sfidare. Forse non sa che ci si scotta con il fuoco. << Non vuole raccontarmi qualcosa lei? >>. Mi sdraio sul letto, con lui seduto accanto.
<< La mia vita è abbastanza prevedibile...due damigelle costrette ad essermi amiche...una balia che mi tiene dalla nascita...ed è lei la mia vera mamma. Ogni giorno uno stilista...un parrucchiere...un truccatore....eventi principeschi a non finire..e non c'ho mai voglia...vieni di qua...vieni di là....e poi sono costretta a portare i tacchi dall'età di dieci anni, pensi un po'! >>. Mi massaggio le caviglie. Mi fanno male. << Sempre con le guardie di sicurezza..mai un brivido...finché non ho incontrato lei...si capisce... >>
<< Le porto brividi? >>. Ha le braccia incrociate al petto.
<< Sì...ha fatto tante cose per me... >>
<< E lei per me >>. Sorride attraente. << Bhè..due vite al quanto opposte.... >>
<< Sì >> sussurro, annuendo.
<< Lei riesce a vedere il negativo dentro alla sua vita. Io, all'interno della mia, riesco a vedere il positivo! >> mi dice, euforico, mettendosi una mano nei capelli.
<< Lei ottimista...io pessimista >> gli dico. Cerco di affascinarlo un po', ma non sono per niente brava. Ma forse, una ragazza di sedici anni solo con biancheria intima addosso, fa il suo effetto. << Lei prima mi ha chiesto se ci crederei se lei mi dicesse che non è ciò che penso che lei sia >>. Faccio fatica a dirlo e a ripensarlo nella mia mente l'istante dopo. << Che cosa voleva dire? >>
<< Blanche... >>. Non trova le parole giuste.
<< Abbia il coraggio >> gli sussurro. << Lo trovi >>
<< La mia fedina penale non è pulita >> mi dice. Cooomeee?????
<< Che ha fatto? >>
<< Abbiamo svaligiato banche... >> dice. Mi sento una madre, in questo momento.
<< Abbiamo? >>
<< Io e la mia banda...C'è un motivo per cui siamo tutti fedeli a Luke... >>
<< Perchè? >>. Sono curiosa. Ma anche impaurita.
<< Lui ha pagato per tutti noi...è andato in prigione >>. Io...proprio...non capisco. Sono nella stessa stanza con un criminale.
<< Ma non sa che rubare è peccato? >>. Ha qualche problema.
<< Ascolti, signorina, ciò che le ho raccontato sulla banda è top secret. E se lo dice a qualcuno...bhè...ci rivediamo tra qualche anno >>. Mi offende. Non ha fiducia in me.
<< Giuro su Dio che non racconterò niente e nessuno >> e mi metto la mano sul cuore.
<< Le conviene sa....Bhè, qui dentro non si usa più mettersi qualcosa addosso? >> mi dice, battendo le mani. Mi ricorda un po' un matto.
<< Sììì!! >> esclamo e prendo la vestaglia da sotto il cuscino. Me ne vado dietro il separè,per togliermi la biancheria intima...
<< Poteva mettersi la vestaglia anche qui...tanto ormai... >>. Lo guardo, mentre mi vesto.
<< E' più complicato il piano >> gli dico ed esco. Raccolgo il vestito e mi tolgo i gioielli.
<< Wow! Sorprendente... >>. E' una camicia da notte.
<< Sì...molto >> dico, sarcastica. Inarca un sopracciglio.
<< No, intendo dire che quella vestaglia fa troppo mia nonna...lei la porta piena di rivoluzione...a proposito...se ci beccano qui, che succede? >>
<< Mi tagliano la testa e lei va in carcere... >> rispondo. Una delle due non sarebbe avvenuta mai.
<< mmmh...interessante...bhè...dove dormo? >> e comincia a battere le mani, come un forsennato. Calmino. Io, però, sono felice.
<< Intende fermarsi qui? >>
<>. Giusto.
<< Può dormire sul divano...però l'avverto che è scomodo quanto un elefante...oppure può dormire sul letto >>. La proposta mi sembra come minimo attraente. Mi guarda sospettoso: è vero che è scomodo. Sempre con lo stesso sguardo, tasta il divano e poi di nuovo il letto.
<< Mamma, se è duro...ci fa mai sedere qualcuno sopra? >> mi chiede.
<< Sì, sì...non hanno il coraggio di lamentarsi >> rispondo, con il mio sorriso. Con la lingua va a toccarsi la guancia interna, fino a spingerla fuori e continua a farlo, anche con l'altra.
<< Va bene, per questa notte dormiremo insieme, solo per questa notte >>
<< Anche la notte scorsa abbiamo dormito insieme >>. Il mio desiderio di lui voleva uscire allo scoperto: stai calmo, piccolo.
<< Sì...va bene...ma... >>
<< Ma? >> chiedo. Riesce sempre a trovare un "ma" anche in queste situazioni.
<< Se ci becca qualcuno? >>
<< Ho pregato di non entrare. Se è una questione di vita o di morte, bussare tre colpi. In tal caso, lei se ne andrà sotto il letto. Contento? >>
<< Come un uovo di pasqua.... >>. E' acido e la sua acidità è contagiosa. Guardo il suo corpo mezzo nudo...
<< Non ho felpe nè pantaloni maschili elasticizzati... >>
<< Non si preoccupi...ho portato tutto da casa >> e da un sacchetto, estrae la stessa felpa con cui ho dormito io.
<< Perfetto >> esclamo.
<< Ascolti, io non ho sonno....se lei è stanca dorma pure..non le darò fastidio... >>
<< Neanche io sono stanca >>. Ma, accidentalmente, sbadiglio. Dura circa cinque ora e mezza lo sbadiglio. Mamma mia. << Facciamo finta che sia così... >> mi dice, sorridendo. Ci mettiamo entrambi a letto. << Lei di solito, che legge? >>
<< Romanzi d'amore e polizieschi >>. Mi guarda male.
<< Perchè mi guarda così? >>
<< Mi dia i romanzi polizieschi. Immagino Agatha Christie >>
<< Indovinato >> rispondo. Inizia a leggere "Assassinio sull'Orient Express", uno dei miei libri preferiti in assoluto. Io mi metto a pensare, mentre fisso la copertina del libro. Ma , all'improvviso, Jason butta il libro per terra, neanche fosse spazzatura, e mi guarda. Io sono costretta a distogliere lo sguardo poco dopo: troppo...intenso. In realtà, sono ancora turbata per una cosa che ha detto.
<< Mi dica... >>. Come fa a saperlo?
<< E' stata una sua ragazzata quella di svaligiare una banca, vero? >>. Sospira, prima di rispondere.
<< Sì...anche....ma sono un criminale, Blanche...cerchi di capire.... Sono qualcosa che non vorrei essere...ma lo dico con orgoglio..non so perchè >>. Sembra disperato.
<< Vede Jason, neanche io sono qualcosa che non vorrei essere...ma lo dico con orgoglio perché sono costretta ad esserlo...lei può diventare una persona migliore, se possibile, e dimenticare il suo passato. Vada a confessarsi: il sacerdote non può giudicarla >>. Non sembro neanche io.
<< Io non voglio il perdono di Dio, Blanche...in questa città è come se Dio non esistesse! >>
<< Se non esiste Dio, non esiste neanche lei, Jason! Adesso cambiamo argomento...come fa a sapere la mia identità? >>
<< C'è scritto su tutti i giornali che saresti arrivata.. E una tua foto gigantesca >>
<< mmmh...interessante. Comunque, grazie per avermi raccontato queste cose, Jason. A proposito: lei va a scuola? >>
<< No >> . Mi risponde come se fosse la cosa più naturale al mondo. Strabuzzo gli occhi.
<< Nooo? >>
<< No: ciò che può essere imparato, non può essere insegnato e la vita non si impara a scuola. >>
<< Su questo ha ragione.... >>
<< Lo so >>. Il suo tono è freddo. Ho toccato un tasto dolente. << E adesso Buonanotte, Blanche >>
<< Buonanotte Jason >>


Allora, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. E' stato molto dura scriverlo, perché la storia di Jason doveva risultare anche in un certo modo. Vi saluto. Un baciooneee! <3 <3 <3 <3 <3


P.S= qui c'è il vestito di Jason! http://www.polyvore.com/jason_forever/set?id=14965241

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Capitolo 13
*** Inizio di Una Follia ***


maryblanche 13 Allora, ciao a tutte. Voglio ringraziare i 7 preferiti e i 11seguiti. Grazie 1000000000!!!* Poi devo rispondere a 2 importantissime recensioni!*
1) Morneeng Yeah: Sai, è bello vedere come reagiscono le persone alla mia storia e, scusa se ti prendo, tu ne sei l'esempio. Blanche dovrebbe risultare ingenua perché praticamente ha vissuto la sua vita chiusa fuori dal mondo. E New York è una città diversa da quelle che conosciamo noi. E può risultare viziata per i suoi vestiti, per come parla o per i pensieri. In realtà, non è quello che volevo far risultare maggiormente, quanto la sua ingenuità in tutta la storia. Per quanto riguarda Jason, bhè...è strano, sì. E la storia che non tocca le ragazze, è tutta psicologia, la sua psicologia, ci tengo a sottolineare la sua. Ognuno reagisce in modo diverso alla morte delle persone care. Forse...Blanche sarà la ragazza che gli farà dimenticare il suo passato. Lo spero. In realtà, e ti do una piccola anticipazione, i personaggi cambieranno, forse anche troppo. Per molti cambieranno in peggio, per altri in meglio. E comunque, certo che mi sei stata d'aiuto: tutte voi mi siete sempre d'aiuto. Un bacione e grazie 1000. Goditi il capitolo!* =)
2) leonedifuoco: Grazie 1000. In realtà sì, credo di aver già qualche idea sulla lunghezza della storia. Le mie storie non sono tanto lunghe, mai. E' già tanto se arrivo ai 20 capitoli. Comunque, grazie di commentare e seguimi sempre sempre sempre!!!! Un bacio!!!

Bene, cominciamo con il capitolo.


Capitolo 13: Inizio di Una Follia


La luce mi da fastidio: possibile che le tende non riescano a fare il loro lavoro? Il sole è alto nel cielo e molto fastidioso. Guardo accanto a me: Jason è vestito con abiti diversi da quelli di ieri e mi guarda con un enorme sorriso.
<< Buongiorno >> mi dice. Ricambio il suo sorriso.
<< Buongiorno. Che ore sono? >>
<< Le 8.30, Blanche >> mi risponde lui, con un lieve sussurro. Mi tiro su e mi siedo. << Sa, la Regina è malata >>. Mia madre? Mi giro di scatto verso di lui.
<< Come fa a saperlo? >> gli chiedo.
<< Prima una signora continuava ad urlarlo per tutto il corridoio >>
<< Poteva svegliarmi, Jason! >>. Sì, sono leggermente arrabbiata.
<< Non potevo e non ne avevo voglia: dorme così serenamente che sarebbe un peccato fare il contrario >>
<< Mmmmh...che giorno è? >>
<< Sabato >> mi risponde. Già sabato?
<< mmmmh... Stasera c'è la riunione con i ministri...c'è ogni sabato. Ma non so se c'è lo stesso, dato lo stato di salute di mia madre >>. Smette di sorridermi e diventa immediatamente serio. Fa quasi ridere da serio.
<< Verrà un giorno che smetterà di parlare come un damerino? O come una principessina? >>
<< Bhè...lo sono, Jason! Sono una principessina! >> gli esclamo in faccia.
<< Ma lo è anche dentro? Dentro di lei non esiste la natura selvaggia e folle di un newyorkese, o di un francese? >>. Che vuole dire con natura selvaggia e folle di un francese?
<< I Francesi non sono né selvaggi né folli, Jason >>. Ma dai.
<< Non vorrebbe essere la prima francesina ad esserlo? >>. Figuriamoci.
<< Non crede che già lo sia, nel mio interno? Dopotutto, sono scappata da palazzo e mi sono addormentata a Central Park >>. Finalmente, mi sento orgogliosa di me stessa per aver fatto una cosa fuori da tutto.
<< E ne è orgogliosa, Mary Blanche? >>. Da notare il nome intero.
<< Molto >>
<< Sì!! >> esclama e mi abbraccia. I suoi abbracci sono caldi e belli, quasi un rifugio. Il primo ragazzo che abbraccio. Il primo ragazzo sotto i quaranta almeno. Vorrei fermare il tempo ed andare più infondo di un semplice abbraccio.
<< Provo a bussare dalla principessa? >>. E' il mio stilista, fuori dalla porta. Sta parlando con qualcuno.
<< Presto, si nasconda sotto il letto! >> gli ordino, sciogliendo l'abbraccio. Obbedisce e si sentono i tre colpi.
<< Avanti! >> esclamo. Cerco di sistemarmi bene la vestaglia e di essere la più naturale possibile.
<< Buongiorno. Ha saputo di sua madre? >>. Si inchina. Entra con la sua valigia di cuoio, che non ho mai capito a che serva la valigia da lavoro per lui.
<< Buongiorno. Ovviamente. Stamattina qualcuno lo ha urlato per tutto il corridoio >> rispondo.
<< Sono davvero dispiaciuto per il fatto. Ora, devo fare il mio lavoro, però >> e va a cercare dentro l'armadio. Ci sta per un buon quarto d'ora. Sono stanca di aspettare così tanto per un vestito! Sono sicura che ogni Newyorkese ci metta due minuti. Se ne esce con un vestito bianco, molto estivo, e delle scarpe bianche, ovviamente, munite di tacco 120. Mamma mia, neanche fossi chissà cosa. Poi un ciondolo a forma di cuore come collana, un braccialetto con ciondolo a cuore e una borsetta. Particolare che non si può non vedere, è l'enorma spilla a forma di rosa viola sul seno sinistro.
<< Bhè...lo sa che sono un tipo romantico >> mi dice, dopo che l'ho guardato male per la spilla enorme. << Ora la lascio vestire, fra venti minuti arriverà la parrucchiera >>
<< Oh, non ce ne è bisogno: mi è rimasta la pettinatura di ieri ed è stupenda, non vorrei rovinarmela. E il trucco anche >>
<< Il trucco e l'acconciatura vanno cambiate ogni giorno! >>
<< Senta eh! Non voglio essere scortese con nessuno, ma dica, per favore, ai suoi colleghi di andare a prendersi un caffè e di andare a trovare i figli. Giornata libera! Tutto pagato >>. Lo stilista DeGeorge rimane a bocca aperta e, poi, inchinandosi se ne va. Mi butto sul letto. Voglio dimostrare a Jason la mia natura folle e selvaggia, degna di una NewYorkese. Sbuca fuori da sotto il letto.
<< mmmh..molto bene! >>
<< Grazie >>. Prendo della biancheria intima e me ne vado dietro il separè.
<< Ascolti, vorrei aiutarla a vestire. Devo ricambiare il favore >>
<< io mi so vestire da sola, grazie. Lei non era in grado, invece >>
<< Non mi importa. Si metta la biancheria e poi venga fuori >>. Decido di non perdermi l'occasione: magari iniziamo ad andare più infondo del bacio. Mi metto la biancheria intima e poi esco da dietro il separè. Trovo Jason con il mio vestito bianco in mano. In quel momento, osservo lui com'è vestito. Camicia a maniche lunghe grigia, jeans e le solie scarpe da ginnastica. Tirate fuori dal solito sacchetto? Guarda il vestito con sospetto.
<< Cosa c'è? >> chiedo, avvicinandomi. Mi guarda sorridendo.
<< Oh, niente.... Dai, venga >>. Il vestito è facile da mettere. Però, per mettermelo, Jason dovrebbe toccarmi dappertutto. Si mette alle mie spalle. Lo mette per terra e mi metto dentro. Lui comincia a tirarmelo su....arriva al sedere.....sulla pancia...sui fianchi....e poi sale, fino al seno. Mi tira i capelli all'indietro e comincia a pettinarmeli con la mia spazzola. Mi viene la pelle d'oca. Se ne accorge.
<< Cosa c'è? >> mi chiede.
<< Oh, niente...brividi.... >>
<< A 35 gradi Farenheit? >>
<< I brividi non sono sempre causati da freddo >>. Mi giro verso di lui. Non me l'aspettavo così...vicino.
<< sono io? >> mi chiede, buttando la mia spazzola sul letto.
<< mmm...mmm >>. Ha uno sguardo indecifrabile, quasi.
<< Bene >> sussurra. << Ma è tutta sbracciata! >> mi urla addosso.
<< Ah! Mi metterò un bolero, tranquillo! Comunque, grazie per avermi aiutata >>. Mi mette le mani sulle spalle.
<< Sa, non so perché, ma è stato un piacere >> dice, sarcastico. Ma lui, non è mica quello che faceva il misogino con me?
<< Ehi, Mister Misogino... >> incomincio. Voglio vedere la sua reazione. Alza gli occhi verso di me, in tono da sfida.
<< Non sono un misogino e credo di averglielo spiegato >>
<< Jason, ascolti, lo credo anche io, ma......non capisco come mai è così attaccato a sua madre.. >>
<< Blanche, ascolti lei, invece...mia madre sarà l'unica donna della mia vita. Non l'ho mai conosciuta, ma mi immagino sempre che mi parli nella mente, sento sempre una voce femminile nella mia testa a volte...quando sono arrabbiato, quando sono solo a casa, quando sono triste..lei c'è sempre con me. Lo so che magari le può sembrare una cosa strana ma è così... >>. Mi commuove. E si sbaglia.
<< Non c'è nulla di strano in questo..Almeno qualcosa in comune l'abbiamo >>
<< Bhè....sua madre la vede, qualche volta >>
<< Soltano per urlarmi in faccia e per i balli e basta. Non ci parliamo mai >>.
<< Già >>. Qualcuno, all'improvviso, bussa alla porta. Jason si nasconde.
<< Avanti! >> esclamo.
<< Più forte no? >> mi chiede, da sotto il letto.
<< Zitto >>. E' Celestine e il Ministro.
<< Salve >> saluto io.
<< Buongiorno >> e si inchinano. << Ascolti, avrà già sentito la spiacevole notizia... >>
<< Assolutamente >>
<< Bhè...tutti saremo presi con la Regina e abbiamo preso una decisione: con le guardie e solo con loro, può uscire per New York, intesi? >> mi dice il Ministro. Io intanto quasi scoppio dalla gioia.
<< Intesi...Grazie 10000!!!!!! >>
<< Prego, Principessa >> e se ne vanno. Jason esce e sorride.
<< Bhè...le guardie diranno qualcosa se ci vedono insieme, secondo me.... >>
<< No, non parlano mai perchè non è il loro scopo. Quindi, si fidi di me.... >>
<< Non mi fido, non ancora almeno. Ma lo prenderò come sicuro >> mi risponde. Fa il difficile, come sempre. Ma vada al diavolo.
<< Allora, vuole uscire? >> gli chiedo.
<< Certamente! >>. Mi risponde e sorride malizioso.
<< Ha già una meta? >> gli chiedo.
<< Sì... >> dice misterioso.
<< Bene! Quale? >>
<< Misterooo! >>. Mi metto le scarpe e i gioielli e poi usciamo, quatti quatti, insieme alle guardie. Devo ammettere che le ho pagate per mantenere il segreto di noi due. Bisogna essere sempre prudenti. A New York, specialmente.

Ehi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Un bacio enorme a tutti!

Come sempre, se volete vedere il vestito di Blanche andate qui:
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Se volete vedere quello di Jason, qui:
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Spero vi piacciano! Un bacio enorme a tutti e grazie!


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Capitolo 14
*** ....Gelosie e Piaceri.... ***


maryblanche 14 Allora, ciao a tutteee!!!* Prima di tutto, voglio ringraziare e ci tengo, gli 8 preferiti e i 13 seguiti. Mamma, che emozione...non sto + nella pelle, oramai....Poi voglio rispondere alle 2 recensioni lasciate.
Halle_Peppermint : Oh, grazie 1000, davvero. Non me lo dicono spesso. Io comunque spero che continuerai a seguirmi e un bacione grande grande. Ciao.
TheDreamerMagic : Grazie. E sì, la nostra Blanche trama qualcosa, missà. Ma no, stai tranquilla, spero che Jason smetterà di fare il mammone...lo spero per lui. =). Eheheh...quando si nasconde sotto il letto è il tocco di classe. Bacio anche tee!

Okey, basta...incominciamo con il racconto.

Capitolo 14: ....Gelosie e Piaceri....

Stiamo passeggiando per le vie di New York. Taxi che sfrecciano a gran velocità, auto che non si fermano neanche ai semafori. Le insegne dei negozi sono illuminate anche di giorno e ci sono enormi televisori dappertutto. Ma la gente, la gente! Ci sono persone da tutto il mondoo! E' proprio una città movimentata New York City. Ci sto ripensando sul suo conto, ora che c'è Jason.... Qualche volta mi volto, tanto per vedere se Jim e Fred ci sono ancora. Fortunatamente, o sfortunatamente, non se ne sono andati. Sono totalmente affascinata.
<< Allora, le piace? >> mi chiede lui. Oh, piacere in questo caso è una parola troppo piccola per descrivere ciò che provo in questo momento.
<< E' fantastica >> rispondo, quasi senza fiato. Lui mi guarda, come se custodisse un enorme segreto. Un segreto che mi ha svelato.
<< Dai, la porto a fare colazione >> mi dice. WoW. Mmmh. Come proposta mi piace.
<< Ah sì? E dove? >> chiedo. Sono elettrizzata.
<< Nel mio bar-ristorante preferito >> mi risponde e imbocchiamo una via, che sembra quasi scelta a caso. Entriamo in un bar, chiamato L'amour di New York, che razza di nome. Al bancone c'è una ragazza, intenta, con uno strofinaccio, a pulire un bicchiere di vetro. La solita cosa che fanno tutti i baristi. Quando vede Jason, le si illuminano gli occhi.
<< Jason! Oh, ma che piacere!!! >>. Vi descrivo la ragazza: bionda e la solita tipa con la bocca intenta a masticare una gomma rosa. Ma che si strozzi! Oh, Pardon... Jason le sorride malizioso. La ragazza ha i boccoli, occhi azzurri, rossetto rosa, ombretto rosa e il resto del trucco rosa. Il vestito è la solita divisa da cameriere: camicetta, gilet e pantaloni. Solo che questi non sono neri, bensì....rosa. Esatto.
<< Oh, Tiffany, lo sai che è un piacere anche per me >>. Tiffany mira ai tre bottoni slacciati della camicia, a partire dall'alto, di Jason. Finalmente, si accorge di me. Strabuzza gli occhi.
<< E questa chi sarebbe?? >>. Questa? Chi sei tu, brutta....Giuro che se rimaniamo da sole le spacco la faccia.
<< Tiffany ti presento Gabrielle >>. Gabrielle?? Va bene, è uno dei miei tanti secondi nomi. Che bisogno c'è di mentire?
<< Piacere >> dico immediatamente. Battuta! Touch Down, Canestro, Goal!
<< Oh, Jason, per l'amor di Dio, intendevo dire chi è per te! >> E si fa più vicina, tanto per mostrare il suo bel...nascondiglio per i soldi. Jason butta l'occhio in basso e poi la guarda.
<< Un'amica... >>. Oh, sono sua amica. Almeno questo...E Tiffany, che cos'è per lui?
<< Ma sono più importante io, giusto, Jasonino? >> e gli accarezza la guancia. Jason le toglie la mano. Ahahhahah! 2-0. << Ti ho detto mille volte di non chiamarmi Jasonino...e poi...questo si vedrà... Non sono venuto per te, Tiffany...ma per fare colazione >>. La ragazza sembra delusa. 3-0. Mi dispiace. No.
<< Ah, e non per qualcos'altro? >>. Jason è totalmente neutro alle sue parole, al suo tono. 4-0. Mi piace il sapore della vittoria.
<< No. Due capuccini e due brioche con crema >> dice, sicuro di sè. Mi piace così.
<< Bene. Arrivano subito >> dice e andiamo a sederci, in un tavolo per quattro. Le mie due guardie, però, rifiutano l'offerta di sedersi e restano in piedi, accanto a noi. Io Jason lo guardo male: ha detto di odiare le donne, che ama sua madre. E Tiffany, allora, chi è? E'èè?? Ricordo le parole del portinaio, quando parlava delle show girl o roba simile. Io...non capisco. Io lo guardo male, ma quando lui guarda me, io mi giro dall'altra parte.
<< Va....tutto bene? >>. Bhè...a parte il fatto che mi hai mentito spudoratamente e ci sono anche stata male per te...tutto bene...grazie.
<< Sì sì >> rispondo, con un sorrisetto maligno.
<< Sicura? >>
<< Sì certo. E lei? >>
<< Tutto bene >>. Le mie braccia sono conserte, mentre aspetto che Tiffany arrivi. Dovevano arrivare subito. Dopo due minuti, su un vassoio, ci sono le due tazze e i due piattini di brioche, con Tiffany che li porta.
<< Ecco...sono gratis, ovviamente se si parla di soldi...ma se si parla di qualcos'altro... >>. Tiffany è maliziosa. Mi guarda, immediatamente dopo, con aria da saputella. Sì, la faccia gliela spacco. E' una promessa.
<< Tiffany...ti ho già detto di no e di no e di no...è da due anni che continuo a dirtelo >>. Jason fa il duro.
<< Ma Jason!! Perché noooo?? >>. E' una ragazza viziata, si vede da lontano.
<< Perché no. Adesso vai e tieni questi >>. Le da dei soldi. Mmmh....mi dispiace, hai perso.
<< UUUUUUfffffffffffffffff!!!!!!!!!! >> e se ne va, piagnucolando. Il sapore della vittoria. Assaggio il mio capuccino, nella tazzina.
<< Scusi, non le ho chiesto se le piace il capuccino... >>. Si mette una mano nei capelli.
<< Tranquillo Jason, l'adoro.. >>. Lo adoro veramente. E' ancora bollente.
<< Allora, Tiffany come l'ha conosciuta? >> gli chiedo, mordendo la brioche. Mamma, se è buona. Mi guarda male...tasto dolente. Bhè, sono curiosa.
<< L'ho conosciuta due anni fa..faceva la spogliarellista in un club, un locale...Sai, quando stavo nella banda... >>. Oddio. Sigh.
<< Certo. E? >>
<< E, non mi piaceva stare lì, insomma...vedere tutte quelle ragazze che si spogliavano sarà stato anche eccitante, ma non per me. Luke ci ha anche provato con Tiffany.... >>. Lascia cadere il discorso, con molta enfasi e il suo imbarazzo è evidente. << Ma lei aveva gli occhi soltanto per me, quella sera....e Luke non me l'ha mai perdonato. Alla prima occasione mi avrebbe preso a schiaffi >>. Rifletto sulle parole, mentre Jason beve il suo capuccino.
<< Okey...Tiffany si comporta... >>. Non so come spiegarlo.
<< Cerca di sedurmi...di affascinarmi...Ma ha il cervello più piccolo di una nocciolina, quindi..lasciamo perdere.... >>
<< Eh sì...me ne sono accorta, sa? >>. Sorrido. E' un bravo ragazzo e non si merita il broncio di nessuno. Cominciai anche io a bere il mio cappuccino, pucciandoci dentro la mia brioche. La mia prima colazione fuori a New York. L'adoro. E con la persona a cui voglio bene, il mio eterno Salvatore.
<< Ehi Jim, Fred volete qualcosa? >> chiedo. Mi mettono una mano davanti e fanno segno di negazione con la testa. << Negativo >>
<< Ok >>. Usciamo dal bar-ristorante. << E' il suo preferito perché c'è Tiffany? >>
<< No, è il mio preferito perché la proprietaria era amica di mia madre >>. Tutto, ogni cosa, ogni minima cosa che amava, deve riguardare per forza lei.
<< Ah...dovevo immaginarlo.. >>. Gli sorrido fedele. Mi piace stare con lui, guardando i palazzi cupi, i grattacieli. Arriviamo persino davanti a casa sua. Bellissimo. Passeggiamo per Central Park. Ci sono tantissime coppiette, abbracciati, mano nella mano. Noi siamo amici. Senza ombra di dubbio. Ma non si fida di me. E' questo che non riesco a capire. Siamo amici, o così dice, ma non si fida di me? Mi ha anche vestito, pettinata, io l'ho vestito, l'ho visto mezzo nudo....ma niente. Non ha senso tutto ciò. Forse per lui, ma per quanto riguarda me...Ci sediamo su una panchina. Siamo distanti rispetto al posto solito, al posto in cui di solito c'è Ronald. Il sole ci riscalda affettuosamente. Ad un certo punto, nel profondo silenzio, Jason butta la testa all'indietro, chiudendo gli occhi, per godersi la giornata di sole. Io mi sono sempre immaginata New York come una città piovosa, forse queste sono le rare giornate di sole e non gliele voglio rovinare, proprio per niente.
<< Jason? >>. Inizio la mia domanda, semplice semplice. Fine fine.
<< Sì? >> mi chiede. E' di buon umore. Adoro gli uomini così.
<< Lei nutre ancora quel senso di infedeltà nei miei confronti? >>. Non smette di godersi il sole, nonostante la domanda sia assolutamente seria.
<< Bhè, signorina, come le ho già spiegato, non amo fidarmi molto delle persone...alla fine mi deludono sempre e allora ad un certo punto ho detto STOP! Ma devo ammettere, che lei mi ispira fiducia...forse con il tempo >>. Come risposta vale, non so quanto però, mi piace. Sottointende qualcosa di magico. Lo osservo, tirarsi su le maniche della camicia e sbottonarsela leggermente, l'osservo mentre si sistema i capelli. Osservo quel ciuffo ribelle alla Elvis, alla James Dean, come dire. Il solito ciuffo che ci fa impazzire e su chiunque sembrerebbe in disordine o fuori posto. Su di lui sembra perfetto, preciso...come se ci fosse stato da sempre. E ci dovrà stare per sempre. Io continuo ad osservarlo, godendomi anche io la giornata. Il sole sembra essere spuntato per lui e per illuminare il suo stupendo sorriso. Mi sento quasi una maniaca. Le mie guardie stanno in piedi, dietro la nostra panchina. Continuo a guardarlo. Dopo qualche minuto, mi guarda anche lui, ma non riesco a distogliere lo sguardo. E' incatenato al suo. Al suo...
<< Blanche, va tutto bene? >> mi chiede. Ha lo sguardo leggermente preoccupato, certo, sono una quasi maniaca!
<< Oh, sì... >> rispondo, annuendo. Ne siamo proprio sicuri?
<< Bene...è preoccupata, per sua madre? >>. La parola "Madre" l'ha detta con così tanta devozione e dolcezza. Sono costretta ad ammettere di non averci neanche pensato.
<< Oh, come fa a non pensare a sua madre in un momento come questo? >>. Mi sta rimproverando ma alla fine sorride.
<< Ha ragione: ci penserò. Lo prometto. >>
<< Bene! Andiamo? >> e mi offre la mano. La prendo senza scrupoli: l'ho aspettata da tanto tempo.
<< E dove? >>. Oh, già mi immagino....
<< Per tutta New York se necessario >>. Sembra così naturale...E' la sua città, dopotutto.
<< Ah bene! >>. Oddio...non sono mai stata una grande camminatrice. All'improvviso si butta in mezzo alla strada urlando "Taxi".
<< Ma che fa, è pazzo? >> e mi metto a ridere, lui con me.
<< E' questa città che mi fa diventare pazzo....dopo di lei... >> e mi fa entrare nel taxi.
<< Dove andiamo? >> chiede il tipo che guida.
<< Ehm, al Porto...si deve vedere bene la Statua >>
<< Subito >> risponde, toccandosi il cappello. Statua? La statua della libertà? Ci arriviamo, ma ci abbiamo messo tanto: il famoso traffico di New York è famoso in tutto il mondo.
<< Tenga >> dice Jason e gli passa dei soldi. << Il resto se lo può tenere >> e chiude la portiera. Io, intanto, mi guardo il paesaggio. La statua è enorme! Non l'ho mai vista così...bella. Nessuna foto le può portare rispetto.
<< Allora, come le sembra New York? >> mi chiede, cingendomi le spalle con il braccio. Niente di più bello.
<< Bellissima >> rispondo, ma so di aver fatto un errore. << Vista da fuori... >>.
<< Grazie per la precisazione..e dai, non mi dica che le piace perché c'è la statua della libertà o robe simili... >>. E' abbastanza scettico su queste cose, me lo sento.
<< In realtà mi piace perché ho incontrato lei >> e lo guardo, con leggerezza però. No vuole rispondere, me lo sento.
<< Bene... >>. Sento una campana suonare dodici tocchi: mezzogiorno.
<< Ora di pranzo! >> esclamo. Chissà...
<< Lei mangia a mezzogiorno? >>. Non ci crede! Se mi dice che mangia all'una, mamma...
<< Sì...perché lei? O, scusi, a New York a che ora si mangia di solito? >>. Lo sfido.
<< Prima delle due a casa mia non è pronto niente...ma visto che è mia ospite, mangeremo a mezzogiorno e un quarto spaccato al secondo, ci mancherebbe, e le offro pure il pranzo! >>. All'inizio ha fatto tutta la vocettina tralallalaà!
<< Okey, torniamo...dove? >> chiedo.
<< Da "L'amour di New York" >>. Mmm...dove lavora Tiffany...ci divertiamo, gente..oggi..
<< Okey >>. Stavolta non prendiamo il taxy e ce la facciamo a piedi, almeno evitando il traffico cittadino. Così siamo ancora più affamati. Entriamo nel mio inferno personale.
<< Buongiorno Jason, che piacere rivederti! >> strilla quell'oca di Tiffany. Gli scocca un bacio sulla guancia. Ci riprovi e deve prendere un ambulanza per tornare a casa.
<< Ciao...Maryelle.. >>. Maryelle? Che razza di nome èèè?? Ovviamente, ha un tono schifato, ma brutto forte.
<< Gabrielle! Gabrielle! >>. Continua a masticare quella cicca indolenzita. Ma che le si spacchi la mascella!
<< Fa lo stesso >>. Si rivolge a Jason.
<< Jason?? >> e le mette le mani su quel petto di Dio. Ah! Io l'ho visto mezzo nudo...questo significa circa 20 punti per me e 0 per te...bhè...ritirati. << Cosa ti porto? >>
<< Gentilmente, ci porti...aspettiamo di andare al tavolo, ok? >>
<< Oh, scusa... >> e ci sedere in un bel tavolino, appartato.
<< Due bistecche solite e del puré >>. Guardo l'espressione di Tiffany, che sembra dire: "con tutto ciò che c'è, prendi questo?". Le do torto: non le voglio essere favorevole. Se ne va.
<< Scusi, non ho potuto consultarmi con lei...è così... >>.
<< Sì...sì...lo so lo so...non si preoccupi... >>
<< Grazie! >> esclama e in poco tempo il nostro pranzo è pronto. Quando abbiamo finito, ci aspetta una bellissima giornata a New York....

Okeyy, ci rivediamo al prossimo capitolo, sperando che questo vi piaccia! Un bacione enorme! Smuackkk!

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Capitolo 15
*** Occhi rinnegatelo.... ***


mary blanche ciao a tutte! Come state? Allora, prima di tutto, vorrei ringraziare sempre le 10 persone che mi hanno messo tra i preferiti, che ringrazio davvero tanto :* e le persone che mi hanno messo tra i seguiti: rispettivamente siamo 10 e 15. Mamma che bello! Non vi faccio aspettare molto, vero???? Spero di no, visto che sono sommersa dai compiti in questo periodo, ma comunque un tempo per voi ce l'ho sempre! Voglio rispondere, e ringraziare, le persone che mi hanno recensito.
lisasepe9 : grazie 1000, sono molto felice che ti piaccia! Un bacionee!
TheDreamerMagic : grazie cara! Sono contenta che ti sia piaciutooo! Tiffany la odio così tanto. E' una strega. Non so nemmeno da dove sia uscita!!* :@ Certo...Mary Blanche è molto divertente, ma perché non sopporta che qualcuno si avvicini a Jason, neanche lontanamente...povera. Tiene molto a Jason. Lui, infatti, è un bravo ragazzo, più di quanto immagini, infatti!* Un bacione anche a te! Continua a recensiree! Ciaoo!

Okeyyy, cominciamo con il Cappp:


Capitolo 15: Occhi rinnegatelo...

Stiamo camminando da più di un'ora. Ma almeno mi godo la bellissima giornata. Il mio braccio, sfiora quello di Jason e vorrei tanto riuscire a toccarlo. Le mie guardie ci seguono a vista, a volte la folla non permette di avvicinarsi più di tanto, in effetti. Gli enormi schermi sui palazzi stanno trasmettendo il telegiornale. Per quanto sia alto il volume, non riesco a sentire molto, ma posso vedere: la guerra in Iraq, varie elezioni in Italia e altre cose di questo tipo. Sono così incantata dal telegiornale, che spesso Jason mi deve prendere per evitare di farmi schiantare contro dei pali della luce. Mi chiedo se la gente mi riconosca, anche lontanamente. Jason comincia a fischiare, cosa che io non riuscirò mai a fare. Sta intonando una melodia...una melodia conosciuta....e la conosco.
<< Inno alla Gioia? >> chiedo. Non sembra sorpreso.
<< Sì...amo questa melodia, per così dire... >> risponde e si rimette subito a fischiare. Ha un'aria così folle, con quelle mani in tasca e quella pettinatura. In compenso, è una brava persona. Non mi disturba il fatto che abbia rubato in passato. No. Non mi disturba che a soli 17 anni sia orfano. No, però mi dispiace. Non mi disturba il fatto che suo padre fosse una persona violenta e che picchiasse suo figlio. Non voglio tornare sull'argomento. Non voglio vederlo soffrire...per un ricordo lontano che avrà sempre sulla sua pelle. Il suo cuore si è chiuso alla nascita. Per una sua scelta, per caso. Non lo so. Fatto sta che il suo mondo, il suo universo privato gira tutto intorno a sua madre. E' il ritratto di sua madre al maschile. Più bella della Monnalisa, più bella della Venere del Milo. Più bella di Marylin Monroe. E lui è più bello della luna che si riflette sul mare di notte, del tramonto, o di un acquazzone imprevedibile nelle giornate d'estate. E le sere d'estate senza di lui sono un tempo perso. Davvero, come ho fatto a resistere senza di lui...tutto questo tempo? E il mio cuore ha mai conosciuto l'amore? O la bellezza? Occhi rinnegatelo perchè non ha mai conosciuto la bellezza fino ad ora. Oh, Romeo, Romeo. Ho sempre amato l'affascinante storia tra questi due giovani di Verona.
<< A che cosa sta pensando? >> mi chiede, all'improvviso. Ho perso la cognizione del tempo e del luogo. Siamo davanti a casa sua.
<< A niente... >> e scuoto la testa. Voglio negare a me stessa. Incrocia le braccia, poco convinto. << Ma è veroo!! >>. Che nervoso.
<< E' impossibile non pensare a niente sa..ma se preferisce il silenzio alle parole... >>. Mamma, gli stacco la testa adesso!
<< Preferirei non dirvelo,Jason. Cose...personali >>. Alza un sopracciglio.
<< Sì sì, va bene...le va di entrare? >> mi chiede. Bhèè..
<< Certo! >> rispondo, con un "leggero!"entusiasmo. Proprio leggero, eh. Guardo le mie guardie, chiedendomi di seguirmi, sperando di vedere quella manona davanti alla faccia, in segno di "Negativo".
<< Signorina: abbiamo il diritto e il dovere di guardarla sempre, di tenerla al sicuro e sotto mano. Non abbiamo il permesso di entrare a casa del signor Jason, però. Resteremo fuori dalla sua abitazione tutto il tempo necessario >> mi informa Fred. Infatti.
<< Okey! >> rispondo e andiamo verso l'ascensore, passando per la portineria.
<< O Jason! >>. Il portinaio.
<< Cazzo! >> sussurra Jason. Lo guardo.
<< E' la 345° o la 346°? >>. Comeee?
<< Si spieghi >>. Jason è secco, una frustata in testa.
<< Come si spieghi, Jason! Le sue "show girl"..... >>
<< Lei si sbaglia! La deve finire di mentire! Io...non ho mai fatto niente di tutto ciò che sta insinuando.... >>. Jason adesso è furioso. Lo sarei anche io.
<< Io non sto insinuando niente...se non la verità.... >>. Ma che tono da vigliacco pecoroso!
<< Ma non è la veritàà! E adesso scusi, ma abbiamo da fare.... >>. E fa per andarsene.
<< Chissà che cosa... >>. E Jason scoppia. Lo vuole menare.
<< Oddio,Jason no! >> esclamo io, ma non mi sta a sentire. Finiscono per intervenire anche le guardie, vedete un po' voi.
<< Blanche, andiamo su, dai... >> e prendiamo l'ascensore, insieme alle guardie. Cerca di evitare il contatto visivo e alla fine l'ottengo guardando lo specchio. Neanche lo specchio gli porta giustizia. E si pensa che debbano trasferire la propria immagine perfettamente. Mah! Arriviamo davanti alla porta di casa sua e apre. Le mie guardie si appostano ai lati della porta. Noi entriamo. Comincia a prendere a calci i muri o altre cose. Prende i cuscini dal divano e li sbatte dall'altra parte della stanza, facendo cadere un mucchio di cose. Io sono disperata: non riesco a vederlo così.
<< Jason.... >> sussurro, lasciando cadere il discorso.
<< Poche cose odio al mondo...e una di queste sono i bugiardi...mentire...a che scopo? Farsi vedere bello dagli amici? Io non sono un Playboy...no. Nessuno mi capisce.... >>. E si butta sul divano, con le mani nei capelli...uno sguardo malinconico...incapace di versare lacrime.
<< Jason... >> e mi siedo accanto a lui. << Io la capisco e anche bene! Deve solo darmi una possibilità per dimostrarglielo...sarò anche vissuta in un palazzo d'oro, per così dire, ma ho un cuore anche io, sa? >>. Toglie le mani dai capelli e accenna un sorriso: apprezza lo sforzo.
<< Grazie...ma....non lo so.....la conosco da così poco tempo... >>. Mmmh...
<< Quindi se una persona la conosce da poco tempo, non ha il diritto di fidarsi? Di provare almeno? >>
<< Non è una questione di... >>. Non lo lascio finire: non deve aver ragione.
<< Jason...una persona la può conoscere da un giorno...da sei mesi o da vent'anni...non importa! Io conosco le mie amiche, "amiche" per modo di dire, da tutta la vita eppure non mi piacciono in verità e non le racconterei mai i miei segreti a loro. Però con il tempo mi sono fidata e non mi sono pentita. Come non mi sono mai pentita di stare qui con lei o di essere scappata da palazzo per incontrare qualcosa che neanche io sapevo che cosa fosse...finché non ho visto lei... seduto su quella sedia, intenta a sbucciare un mandarino, no? >>. Il mio discorso sembra così irreale ma vero.
<< Bel discorso, davvero. Ci farò un pensierino su.. >>
<< Deve! E' la pura verità >>. Sorrido, quasi senza pensarci.
<< Blanche...ascolti...io non sono mai stato con nessuna ragazza, in tutta la mia vita. Le ho sempre odiate le ragazze, perché per me sono sempre stati esseri uguali e schifosi, basta vedere Tiffany! Oh, mamma...in realtà, lei Blanche, non mi sembra tanto la solita ragazza....E' un tipo "okey" >>
<< Grazie... >>. Esseri uguali e schifosi? Ma mi faccia il piacere! << E scommetto che tutte le femmine pensino lo stesso di voi maschi...uguali e schifosi >>. Si mette a ridere con mia grandissima sorpresa. E' bello far ridere un maschietto. Quando finisce di ridere, però, il silenzio ci invade.
<< Quand'è che ha capito di essere diventato un uomo? >>. Una seconda domanda mi assale: è diventato un uomo? Lo guardo. Non in attesa di una risposta, ma per vedere l'attimo prima di essa. La sua espressione facciale: malinconica, arrabbiata, triste. Sta ricordando.
<< Può essere strano...od osceno da dire....o folle...o fuori dal mondo... >>
<< Lei lo dica e basta...io non posso giudicarla >>. Un passo verso la sua fiducia...e verso di lui...
<< La prima volta che ho giocato a baseball al tramonto e l'ultima volta che ci ho giocato.....erano entrambe sere d'estate. Il sole stava scomparendo dietro all'orizzonte ed era di un colore tra l'arancione e il rosso. Le nuvole attorno erano di un viola scuro, almeno questa la prima volta. Mi ricordo che mi misero una mazza quasi più alta di me in mano...ricordo ancora le palle che ci lanciavamo addosso, per divertirci. Quando abbiamo visto il tramonto ed io ero il battitore, mi hanno lanciato la palla e l'ho colpita. Ha fatto un rumore sordo e cupo. Il rumore più bello della mia vita. Quella palla l'ho lanciata verso il tramonto... >>. Il suo sguardo è rivolto verso il basso, mentre ricorda questi fatti...piacevoli o meno. << L'ultima volta che ci giocai, invece....fu l'estate del 2003... quell'esatto giorno in cui morì il primo dei miei veri amici...anche in quel caso mi sentii un uomo in tutti gli effetti.... L'ultima volta che Danny vide il tramonto e l'ultima volta che noi tutti giocammo insieme...in realtà, facemmo una partita il giorno dopo...in sua memoria. Ma il giorno in cui morì Danny me lo porto nel cuore. Perchè ha contribuito a farmi diventare ciò che sono, l'uomo che sono. Però, ho perso tutti i miei undici fratelli. Uno dopo l'altro.... >>. Capisco subito che la storia si è conclusa. Incapace di parlare...di non piangere...incapace di non immaginare il piccolo Danny...o tutti gli altri mentre...lasciamo stare. Immagino il piccolo Jason , nel momento in cui ha capito di essere un uomo. Sicuramente uno sguardo fiero, senza sorriso.
<< Oh Jasonnnn! >>. Ha uno sguardo duro: posso davvero trovare rifugio in una persona come lui? Sì.
<< Blanche....me l'ha chiesto...le ho risposto... >>
<< Lo so.. >>. Gli accarezzo un braccio. << E' molto bello ciò che ha detto >> e gli sorrido. Mi sorride anche lui, con un sorriso fantastico e grazioso....Jason....


Okeyy! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Un bacioo!! ^^


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Capitolo 16
*** Tristemente e felicemente insieme ***


maryblanche 16 Ciao! Spero di aver aggiornato presto, ma in questi giorni sono carica e carica di compiti...Uff...l'importante è che possa scrivere adesso. Voglio ringraziare di cuore xD chi mi mette tra i preferiti e sono bei 10 e chi tra i seguiti, ben 15! Che bellooo! Poi vorrei rispondere alle recensioni!
TheDreamerMagic : Già...dispiace tanto anche a me per Jason, ma è per rendere più caratteristico il personaggio,niente di più! Ahahah, le guardie sono dei rompiscatole terribili, ma sotto sotto , le vogliono bene, dai! x) Ti devo ringraziare per seguirmi sempre! Un bacione e spero che ti piaccia anche questo capitolo!
Morneeng Yeah: Grazie mille, cara! Ma figurati, la scuola è sempre la scuola, purtroppo! Oh, sono contenta che sia andata meglio questa volta! Grazie grazie grazie e ancora grazie perché mi aiuti sempre! Certo che continuerò ad impegnarmi! Un bacione e grazieee!
Vi lascio al capitolo..

Capitolo 16: Tristemente e felicemente insieme

Siamo io e lui, sul divano. Jason ha uno sguardo folle, il ricordo di un cattivo passato è ciò che lo rende tale. La follia è probabilmente la cosa che più si avvicina alla realtà, perché in questo mondo...chi non è folle? Lui continua a sorridermi: diventare uomo a cinque anni...e ridiventarlo..anni dopo. L'emozione di quell'attimo, perché il vero tramonto, come potrebbe durare più di un secondo? Il vero tramonto..ne dura uno solo, perchè ti rimane negli occhi e nel cuore. La morte ha aiutato solo a crescere, così come il dolore.
<< Jason... >> . Pronuncio il suo nome con dolore e allo stesso tempo gioia. Gioia di qualcosa che non dovrebbe esistere o forse, proprio la gioia della fine dell'esistenza di ciò che non dovrebbe esistere. Trovargli un nome sarebbe troppo complicato, un soprannome troppo semplice.
<< Cosa c'è? >>. Sorride. E' un folle! E' un folle senza casa in questa città. E' la città del male.
<< Davvero...come fa ad essere...felice? Una sola parola..come? >>. Sono sconvolta...impaurita.
<< Immortale...il migliore...Jason... >>. Ha rinunciato alle sue emozioni, alla fiducia, per questo? Per essere il migliore?
<< Jason...è davvero impossibile >>. Scuoto la testa, per convincermi soltanto.
<< Blanche...è possibile, invece. Basta crederci. DIciamo che la morte di mio padre mi ha aiutato! >>. E si alza dirigendosi verso la camera. A metà strada si sfila la maglietta, mostrando la sua bella schiena, con il segno della cinghiata. Lo raggiungo e mi siedo sul letto. Guardo la foto di sua madre. E' identico.
<< In che senso l'ha aiutato? >>
<< Nel senso che...la morte di mio padre ha contribuito a rendermi felice, semplice. Mi sembra impossibile che la morte porti tanta felicità >>. Jason sta guardando fuori dalla finestra, dove ognuno vede ciò che vuole. Lo raggiungo ancora una volta. Per sbaglio, gli sfioro la schiena. Non l'avessi mai fatto.
<< La prego. Mi...fa male... >>. Il dispiacere di avergli fatto male mi fa morire. Non gli farò mai più del male. Promesso.
<< Mi scusi. Mi dispiace tanto. >>. Si gira a guardarmi, a fissarmi. Si avvicina di più, nonostante il fatto che siamo quasi appiccicati l'un l'altro. I suoi occhi sono quasi di ghiaccio, nonostante il colore. Si dirige verso il letto, così, all'improvviso e si stende. Io...non capisco. Lo guardo a distanza, interessata e sospettosa.
<< Sa, è strano... >>. Mi dice. Mmmh.
<< Cosa?!? >> e incomincio ad avvicinarmi a lui, per poi stendermi accanto.
<< Sembra così turbata da ciò che sono....piuttosto da ciò che ho fatto...me lo può spiegare? >>. Okey. La frase è un misto tra Oscar Wilde, William Shakespeare e qualcun'altro. Ma ho la risposta.
<< Ciò che lei è...mi turba per il semplice fatto che lei non mi sembra reale. Morte. Dolore. Morte. Dolore. Morte. Felicità. Sorriso. Non è normale. >>. Sorride all'istante, come se avesse già la risposta a tutto ciò. << Ciò che ha fatto...bhè..non me ne potrebbe fregar di meno...il passato è andato. Il presente è adesso. Il futuro...è qualcosa che rincorriamo, finché diventa presente e poi passato >>. Mi sorride, quasi cupo. Purtroppo che è un sorriso peggiore di un divo di Hollywood. Sigh. Non siamo molto lontani l'uno dall'altro, e i nostri piedi si toccano, così come le nostre gambe. Le osservo per qualche secondo, attendendo la sua risposta...o una sua reazione. Anche lui, però, sembra fare la stessa cosa. Finché non decide di rispondermi.
<< Mmmh...come risposta è ottima...è spaventata da me... >>. In questo momento mi ricorda un po' James Bond.
<< No..non lo sono per niente. Per me è tutto nuovo. Tutto ciò che è nuovo mi affascina. E tutto ciò che mi affascina è degno di essere trattato come il migliore >>. Mi sento una sciocca. Io e lui. Siamo diversi. Essere principesse non vuol dire essere belle. Essere nati a New York, essere ciò che è lui, vuol dire esserlo.
<< .Non fumo, non bevo. Credo che il mio unico vizio sia rapinare banche. John Dillinger >>. Oddio. Okey. Adesso mi terrorizza lievemente. Poco poco.
<< Lei fuma >>. Beccato. E' sbalordito.
<< Quello non è fumare...significa solo passare del tempo con gli amici >>. Eheheh....forsee.
<< Ahah. Sempre la risposta pronta, eh? >>. Chiedo. Però mi diverte.
<< Sì >>. Si rigira, dandomi le spalle.
<< Posso fare qualcosa per lei, Jason? >>. Mi voglio dimostrare utile.
<< Un massaggio... >> risponde subito, vago.
<< Come?!?? >>. Sospira.
<< Sono molto teso...mi potrebbe fare un massaggio sulle spalle? >>. Per me, è come un invito a nozze.
<< Certo... >>. Voglio dimostrarmi sicura, perché in realtà, non ho mai fatto un massaggio a nessuno. << Come sto andando? >> chiedo.
<< Bene bene >> risponde. E' teso e molto.
<< Sta bene? >>. Sono assai preoccupata per lui. All'improvviso mi ha preso.
<< Credo... >>. Non è una risposta, però.
<< Farò il possibile per farla stare meglio, Jason >>. Sorrido.
<< Venga >>.
<< Dove? >> chiedo.
<< Le devo dire una cosa all'orecchio >>. Un secondo invito a nozze. Sono fortunata. Mi avvicino, mettendo la mia testa sulla sua spalla.
<< Adesso dovrebbe iniziare il mio programma preferito, sa??? Allora, perché non ci stendiamo sul divano?? >>. Ci stendiamo???
<< Okey >> e lo lascio alzare. Sono sbalordita. Andiamo in salotto e si siede. Mi siedo anche io, mantenendo le distanze, ovviamente. Accende la tv su un canale, quasi scelto a caso.
<< Eddai, venga qua >>. Mi sistemo il vestito e mi avvicino lentamente. << Bisogna spiegarle tutto >>. Mi mette cinge il braccio con il suo e mi fa appoggiare al suo petto. Ecco cosa significa....Ha un ottimo profumo....fresco, dolce.
<< Allora, che programma è? >>.
<< WIlly, il principe di Bell Air >>. Nooo.
<< Will Smith? >>. Chiedo. Assolutamente l'attore più bello di Hollywood.
<< Sì...in questo telefilm lui è molto più giovane. Però ti accasci dalle risate in un modo terribile. Lo guardavo sempre con Justin, anche quando eravamo piccoli >>. Una nota dolente nella sua voce determinata. Gli accarezzo la guancia, nella speranza di calmarlo. Non vuole essere debole, non lo vuole sembrare. Qui è tutta questione di essere o apparire.
<< Jason, non deve nascondere ciò che prova, io sono imparziale. Non la giudico >>.
<< Grazie. Bhè.....Willy in questo telefilm è super....poi il suo miglior amico, di cui non mi ricordo il nome, viene sempre sbattuto fuori! Eccolo, guardi! >>. Si mette a ridere, come un bimbo di cinque anni. In effetti, c'è un povero disgraziato che vola fuori dalla finestra. Mi metto a ridere anche io. Mi piace anche perché si diverte con molto poco.
<< E quello chi è? Intendo, quello che lo sbatte fuori... >>.
<< E' lo zio Phil. Padre di Hilary, Carlton e Ashley....Willy lo chiama "zio zucchino" >>.
<< Ah, ma che bello... >>. Faccio finta di essere la finta sarcastica. In realtà, mi diverto assai. Ci sono due episodi, che vediamo entrambi e ci divertiamo un mondo. Alla fine, guarda l'orologio.
<< E' tardi...sarà ora di tornare a palazzo, non crede? >>
<< Credo proprio di sì.. >>. Si rimette la maglia e usciamo, dando via libera alle guardie. Corriamo per Central Park, senza neanche salutare Ronald. Scavalchiamo il balcone e arriviamo in camera mia. Mi butto sul letto, con lui accanto.
<< Mamma mia...che corsa alla follia >> dico. Rimaaaa.
<< Ehehe...rima.... >>.
<< Sì >>. Sono quasi senza fiato. << Vada a nascondersi sotto il letto, io vado a cercare Celestine >>.
<< Okey >>. Esco in punta di piedi dalla mia stanza e busso alla porta di Celestine.
<< Avanti >> mi risponde una voce.
<< Buongiorno, Celestine >> e mi inchino, in segno di rispetto. Celestine piange, piange, piange.
<< Principessa... >> e mi abbraccia. Entra il ministro, e tutto il corpo del Palazzo.
<< Che cosa succede? >>. Entrano le guardie e anche dei militari. Si tolgono tutti il cappello.
<< Principessa, domani ci saranno i funerali di vostra madre. Sono mortificato >>. Scoppio a piangere.
<< Vuole sapere la causa della morte, principessa? >>
<< No, no >>. Non riesco a parlare, a pensare. << Mio padre? >>.
<< Distrutto, senza voce... >> mi risponde un militare.
<< Desidero essere lasciata in pace fino a domani mattina. Grazie. >> e me ne esco dalla stanza, a testa alta, per quanto posso. Sono orfana di madre. Posso veramente considerarla tale? Solo perché sono uscita da lei, deve essere per forza mia madre? No, non credo. Mamma significa tante cose. Probabilmente nel momento in cui mi stava partorendo avrà detto: "ma sì, dai, ne vale la pena per l'erede al trono, no?". Già. SOno davanti alla porta della mia camera, in lacrime, e ho un grandissimo malditesta. Apro. Jason sta guardando fuori dalla finestra. Si gira sorridente, finché non mi vede...
<< Blanche, Blanche, state bene? >> mi chiede. Potrei stare bene? Si precipita verso di me, e affondo la mia testa sul suo petto. NO, non sto bene.
<< No...non sto bene >>. Ho la voce roca e il mal di testa mi impedisce di parlare.
<< Che cosa è successo? >>. E' spaventato.
<< Mia madre...è morta...non so di cosa e non lo voglio sapere >>. Mi abbraccia e mi guarda negli occhi. Un'altra cosa in comune che abbiamo.
<< Mi...dispiace molto, Blanche....So cosa si prova....perfettamente. Se posso fare qualcosa per lei, me lo dica, eh >>.
<< Le ho bagnato quasi tutta la maglietta, Jason >>. Sorride imbarazzato.
<< Non fa niente...sono le sue lacrime....non è mica pipì >>. Sorrido: almeno le mie lacrime valgono più della pipì.
Mi stendo sul letto, esausta. Si stende accanto a me.
<< Mi sento in colpa..ho passato una giornata bellissima insieme a lei, mentre mia madre stava morendo. Non ci potrebbe essere più dolore... >>. Mi mette un dito sulle labbra.
<< Mary Blanche, non è colpa sua se sua madre è morta. Proprio no. E poi...bhè...ovvio che ha passato una bella giornata, c'ero io >>.
<< E' un idiota, Jason! >> e gli tiro un cuscino in faccia. Almeno, mi fa sorridere, nonostante tutto e tutti.
<< Grazie Grazie... >>
<< E domani ci sarà il funerale...che allegria... >>. Mi prende la mano destra.
<< Verrò...con molto rispetto...con il mio abito....rispetto per la Francia, rispetto per il Re, per la Regina e per lei, Blanche >>.
<< Grazie Jason...mi fa piacere che ci sia qualcuno con me...in questo momento difficile... >>.
<< Io ci sono e resterò per tutta la notte, se lei lo vorrà... >>. Un terzo invito a nozze...e basta!
<< Io...la voglio per sempre.. >>. Ecco....incapace di nascondere il mio desiderio...per lui.
<< Grazie >>. Mi sento un'idiota: io la voglio per sempre! Ma mamma mia.... << Sa, quando ti muore una persona cara e nei sei consapevole...mamma...non sai più a cosa pensare..dici a te stesso che vuoi andare avanti con la tua vita, però una parte di te non ci riesce. Quando sono morti i miei amici, i miei fratelli, oltre al fatto di essere diventato un uomo, non pensavo che a loro. C'era Justin, il mio unico fratello sopravvissuto. Poi lui mi ha detto una cosa...che mi rimane impressa...ancora oggi >>.
<< Cosa? >>. Muoio dalla curiositààà.
<<
L'unico modo per ricordare le persone morte
, è di continuare a vivere la propria vita felicemente. Molto saggio, eh? >>
<< Molto >>. E a quel punto la serata passa quasi del tutto in pieno divertimento, quasi, finché non mi addormento, accanto a lui.


" Non bevo, non fumo...credo che il mio unico vizio sia quello di rapinare banche". John Dillinger

" L'unico modo per ricordare le persone morte, è quello di continuare a vivere la propria vita felicemente"



Ragazze, no comment per questo capitolo. Un bacio a tutte, ciaoo! =( =)

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Capitolo 17
*** Vivrà sempre in te... ***


maryblanche 17 Allora, salve a tutte! Mi scuso per il ritardo, ovviamente. Ringrazio i 12 preferiti e i 15 seguiti! Grazie e ancora grazie. Rispondo alle 2 recensioni!
Morneeng Yeah : Bhè...grazie e certo che è triste, molto triste. Grazie, grazie e ancora grazie. Ce la sto davvero mettendo tutta tra compiti e cose varie e sono davvero davvero contenta che comunque ci sia qualcuno che me lo dica! Che soddisfazione! Sì, comunque, hai ragione: ci ho messo tutta me stessa. Un bacio e grazie 1000. **
angy_hihihi :
Sono contenta che ti sia unita anche tu, benvenuta! Grazie 1000, lo spero che ti piaccia ^^. Blanche è così anche perchè mi assomiglia molto come persona. Anche io adoro Jason e non si merita affatto la vita che ha vissuto eccetera. Molti hanno pensato all'inizio che fosse Justin, ma fidati di me: è molto meglio Jason. Justin è un "toccatore di donne sotto i 35 anni e single", non so se mi spiego :) Ahhah...geroglifico...:) Un bacione ciaoo.



Capitolo 17:

Al mio risveglio, Jason è lì. Accanto a me. Io indosso ancora i vestiti di ieri, mentre una sua felpa mi aiuta a riscaldarmi. Profuma di lui...l'annuso, cercando di non farmi vedere. Sì, assolutamente, profuma di lui. Non vendibile nei negozi perché unico. Lo guardo. Non sta dormendo, sorride troppo, ma ha gli occhi chiusi egualmente.
<< Buongiorno >> sussurro. Oddio, temo di avere l'alito pesante. << Perdonatemi >> e vado in bagno a sciaquarmi la faccia e a bere un po'. Al mio ritorno nella camera, lui sta facendo ginnastica. Ma chi gliela fa fare?
<< Che cosa sta facendo, Jason? >> E poi, proprio di prima mattina? E' una tortura?
<< Ginnasticaa! >> e si comincia a stiracchiare, come un forsennato. Ma anche così, è bello lo stesso, no?
<< Ah...e prova piacere? >> chiedo, curiosa. Mi guarda divertito.
<< Yess! Allora, oggi ci saranno i funerali, no? >> mi chiede. Per lui, parlare della morte è normale. Per me no.
<< Sì >> sussurro, per il dolore. E' troppo presto. Si gira guardingo, ma capisce al volo. Sembra non essere d'accordo ma se è così è così, non ci posso fare niente. Si avvicina sorridendo coraggiosamente e mi abbraccia delicatamente. Per lui, questo e altro.
<< Oh, la prego di scusarmi...sono un po' rozzo, a volte >> e poggia la testa sulla mia. Mi piacee! E adoro i tipi cosììì....
<< Certo che la scuso...e non è rozzo per niente...è soltanto Jason... >> e affondo la testa sul suo petto, morbido e perfetto. Okey.
<< Va bene grazie >>. Già immagino i funerali di mia madre: tutti vestiti di nero o grigio, lacrime, rose buttate al vento lontano. Gli spari dei fucili dei militari, la bandiera francese sulla tomba e due angeli, uno visibile l'altro invisibile. L'angelo invisibile sarà quello che porterà la mia mamma in paradiso, l'angelo visibile ai miei occhi sarà quello che non verserà lacrime, ma la sua bellezza sarà incredibile. Jason. Angelo mio....Bussano tre volte. Jason, con uno sbuffo, si nasconde sotto al letto. Bravo angioletto.
<< Avanti >>. La porta si apre: è il mio stilista. Fa un breve inchino, senza aspettare la mia risposta di assenso. Capisco subito che ha gli occhi lucidi. Pure io.
<< Buongiorno principessa, mi scusi tanto >> mi dice, prendendo un fazzoletto bianco e soffiandosi il naso.
<< Non si preoccupi, la capisco >>. Ma davvero, io più di altri.
<< Possiamo iniziare? >> mi chiede esasperato. Sorrido, cercando di tranquillizzarlo.
<< Certamente, faccia con comodo >>. Mi siedo sul letto, cercando di non pesare troppo al "clandestino".
<< Oggi niente vestiti bianchi o rosa...neri. Okey? >>
<< Ma certo >> rispondo e va a frugare nel mio armadio, nonostante sappia perfettamente dove siano tutti i vestiti. Dopo pochi minuti, esce con un vestito nero e delle scarpe con il tacco nere, tipo ballerine con il laccetto davanti. Belle.
<< Ho pensato a questo e poi per gli accessori, qualcosa di semplice >>. Dalla sua borsa estrae una collanina con il ciondolo a forma di cuore, un braccialetto nero, un paio di orecchini neri e un cerchietto nero. Allegria. << Adesso la lascio vestire. Tra un po' arriveranno truccatori e parrucchieri >> e se ne va, chiudendo la porta. Jason esce da sotto il letto e comincia a togliermi tutto ciò che ho addosso. Mmmmh...potrei anche abituarmici. Prende il vestito nero e me lo mette.
<< Ecco >> mi dice, con un sorriso. Quanto è dolce...Mi metto le scarpe e gli accessori.
<< Allora, come sto? >>
<< E' bellissima >> mi risponde, senza guardarmi. Almeno è sincero. E bello. Grazie. I truccatori arrivano poco dopo, insieme alla parrucchiera, che non serve a molto, visto che i capelli me li lascia così come sono e il trucco quasi non si vede. Poco dopo, Jason se ne va.
<< Ci vediamo al funerale >> e salta dalla finestra. Che uomo! Il ministro arriva e mi porta alla limousine. Il luogo del funerale è un po' distante rispetto al palazzo. Il prete è già lì, insieme a milioni di francesi e americani. Il prete comincia a parlare. Vedo Jason, vestito benissimo e guarda in basso. I nostri sguardi si incrociano per qualche secondo, minuti. Mi guardo intorno: lacrime, lacrime e solo lacrime. Tranne di una persona: lui, indovinato. Insensibile? No, di sensibilità ne ha già troppa. E' questa città, la città maledetta degli U.S.A, ne sono sicura. E' lei...proprio come gli amici di Jason, mi ha portato via mia madre. Maledetta. Quando il prete finisce di parlare, il generale ordina ai militari di stare sull'attenti, di prepararsi e di dare fuoco. Un colpo. La procedura si ripete per alcune volte e continuo a piangere, a piangere e a piangere. Mio padre cerca di tenere duro, ma tutti sappiamo che la morte non è nostra amica. Butto la rosa rosa sulla tomba, la preferita di mia madre. Tutti si avvicinano per buttare la loro rosa. Vedo benissimo Jason che butta la sua: una rosa bianca. Ottimista. Le rose bianche sono splendide. Celestine si avvicina e mi abbraccia.
<< Torno a palazzo a piedi, con le mie guardie. La prego >>. Celestine mi guarda sospettosa, mentre Jason comincia a fischiettare.
<< Okey, ma faccia presto >> e si allontana.
<< Grazie >>. Aspetto che spariscano tutti, per buttarmi tra le braccia di Jason.
<< Blanche... >> sussurra, asciugandomi le lacrime.
<< Jason... >> sussurro a mia volta, guardandolo a mia volta. Mi sorride rassicurante.
<< Comincia a capire la malvagità di questo posto? >> mi chiede, massaggiandomi le spalle nude.
<< Sì, l'ho capito >> rispondo. Continua a sorridermi, finché una smorfia, molto simile ad un sorriso, non fa luce sul mio volto. E' soddisfatto.
<< Tante persone hanno detto tante cose su sua madre...devo dire qualcosa anche io >>. Sono curiosa: cosa?
<< Sua madre non morirà mai...vivrà nel suo cuore, per sempre e sempre >>. Resto a bocca aperta: che romantico! Mi abbraccia forte forte: voglia di coccole! Torniamo a casa mia, con le guardie, passeggiando per New York. La città che odio più al mondo, come può essere così bella?


Scusate, scusate e scusate e scusate per 1000 volte e per 2 motivi: il primo è il ritardo (mannaggia la scuola) il secondo è la lunghezza del capitolo! Vi posso però assicurare che questo è tipo un capitolo di passaggio e nel capitolo di domani, niente sarà più lo stesso...vabbè...uomo avvisato mezzo salvato. Ahhah! Comunque bacioni bacioni bacioni e bacioni!

p.s= andate qui se volete vedere il vestito di Blanche:
http://www.polyvore.com/mary_blancheee/set?id=15403883 Un bacio ciao.

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Capitolo 18
*** Foto e ricordi ***


maryblanche 18 Allora, ciao a tutte, come state?* Allora, come sempre, ringrazio i 12 preferiti e i 14 seguiti! Mamma mia...*-*....e poi devo rispondere alle 3 recensioni.
 TheDreamerMagic : Ciao cara. Figurati, non c'è nessun problema!* La tua storia la leggerò sicuramente, andrò a sbirciare nel tuo profilo. Anche a me dispiace della morte della madre, =(, e Jason è un angelo adorabileee! =) Un bacione anche a te. Ciaoo*
Morneeng Yeah : Eh certo. La scuola è una rottura di ****, però è il posto in cui ho conosciuto le persone più importanti della mia vita. Grazie 1000 e ti prometto che leggerai qualcosa con più essenza. Un bacione ciao :)
 angy_hihihi
: Jason è soltanto Jason...e già metà basta. *-*. <3<3<3. Comunque, smetteranno di rivolgersi con il lei in un momento fantastico e poi, Jason è un gentleman. Ahha. Un bacione anche a te. Grazie per aver recensito. p.s= non accetto scuse per il ritardo, perché non ci devono essere. Bacio. ^^

OoooooOOOOOoooooOOOOoooOOOooooook....iniziamo.

Capitolo 18:

Torniamo a casa. Jason mi sta vicino, mentre percorriamo le strade di New York. Ho il sospetto che creda che sia sotto shock, dopotutto, ci starebbe ma non mi sento. Nel senso che mi sento strana, ma sono anche felice perché c'è lui con me e allora...bhè...tutto si sistema. E poi, quelle dolci parole: vivrà sempre in lei. E' impossibile che una persona come lui, non sia mai stata fidanzata. Nel senso che...è il gemello perfetto del David di Michelangelo. Perfetto. Fisico scolpito. E poi ha un sorriso che ti fa sognare e ha la forza di tutto il mondo e la dolcezza di un fiore rosa. Fiore rosa. No, dubito che gli stia bene il rosa, ma è un colore così dolce. E l'amore arriva quando meno te l'aspetti, però è inevitabile, perchè anche la bestia più feroce e più temibile si è innamorata di qualcuno, è caduta in amore con qualcuno. Lui non è una bestia. Infatti non si è mai innamorato. Per quello che so io, poi...probabilmente ci sono cose che nessuno mai dirà a nessuno cose segrete, che sappiamo solo noi. Jason però, mi ispira fiducia e io la dò a chi se la merita. Jason meriterebbe anche molto più della fiducia. Merita una madre. Un padre. E un'amica speciale. Voglio essere io. Anche se il concetto di amore e di amicizia a me è ancora oscuro. Amore mai provato, amicizia per costrizione. Lui mi ispira amore libero e amicizia libera. E' la persona giusta. Io ne sono convinta. Lo guardo per circa un secondo e ha lo sguardo per aria, mentre guarda il cielo nero. Poi mi guarda anche lui, per un secondo, per un minuto, per dieci.
<< A che pensa? >> mi chiede, accarezzandomi il braccio mentre andiamo.
<< A niente >>. A lei, Jason, a lei!
<< Mmmh...che cielo nero >> commenta. Se uno commenta il tempo atmosferico, di solito, non ha nulla da dire.
<< Sì...in effetti...molto nero >>. Che razza di discorsi, veramente.
<< E sa perché? >> mi chiede. Perché è andata così? Magari?
<< Ehm...no...me lo dica lei, la prego >>
<< Perchè oggi sono morte delle persone! >>. Mi urla addosso. Non ha senso.
<< E allora? E' sempre grigio, quasi >>
<< Questo perché muoiono delle persone sempre! Il tasso di mortalità è alto, sa? Non si riesce neanche a pensare un secondo che muore una persona.... >>. Esagerato, però il concetto è esatto.
<< Mi dispiace...New York è fatta così >> gli dico e sta per rispondermi, quando sbuca Justin. Il buon vecchio Justin.
<< Ehi, Jason! >> esclama e fanno quella mossa segreta giovanile. << Blanche >>
<< Justin >> dico io, a mò di saluto.
<< Ehi Jason, vuoi venire a vedere due bande che litigano? >> dice a Jason. Che razza di vista è, scusatemi?  Mah...Jason mi guarda, con distrazione.
<< Quali bande? >> chiede, interessato. Davvero lo è, per questa roba? E' intenzionato a lasciarmi?
<< Quella della quattordicesima Avenue e quella della sedicesima... >>.  Ecco, per l'appunto.
<< Noo! Quelle due?? >> chiede Jason, sbalordito. No...
<< Sì...cavolo...quand'è che si ripeterà una roba del genere? >> chiede Justin, gesticolando come un pazzo.
<< Jus, quelli litigano ogni giorno >>. Jason finalmente sembra una persona normale.
<< Sì..ma...non vuoi venire? >>. Ok: o me o lui. Non voglio assolutamente che litighi con il suo unico fratello rimasto vivo, ma io...ho bisogno di  lui...
<< Justin...oggi devo  stare con Blanche...sta male...continua a piangere >>. Justin, per la prima volta, mette gli occhi su di me e mi guarda. Io ho uno sguardo implorante.
<< Jason..ti capisco...in realtà, no...però...io credevo che tu fossi... >>. Justin è molto confuso. Credeva che Jason fosse che cosa?
<< Justy, non lo credere, ti prego >> dice Jason, amichevole, molto amichevole, ma anche con tono stanco.
<< Va bene, scusa >> e si mette le mani in tasca.
<< Prosegui con noi? >> chiede Jason, sorridendo al suo amico.
<< No...prendo l'altra strada, grazie comunque...ciao Jason...Blanche >> e, dopo averci salutati, torna indietro e comincia a correre, forse sperando di non perdere "l'evento storico"...Sigh.
<< Raccontami di Justin >> dico, prontamente. Mi guarda sbalordito.
<< Davvero? >>
<< Sì dai... >> e lo spintono, con una smorfia simile ad un sorrisetto.
<< Ok...bhè >> e cerca di riordinare le idee. Aspetto pazientemente. << Justin è nato qui, da due persone simpaticissime ed  è quasi una seconda famiglia per me...ma non potranno mai sostituire la mia originale...Justin era il migliore a giocare a baseball, per questo c'è stata qualche competizione tra noi due, ma niente di che....se vuoi essere il migliore devi battere i migliori, sa come si dice. Abbiamo rischiato di morire entrambi...con loro... >>. Lo guardo spaventata, mentre nei suoi occhi si vede il terrore e la paura di quel  giorno. << Forse sarebbe stato meglio, ma non si può tornare indietro...magari si potesse. Ronald ci fece una foto, tutti insieme, la vuole vedere? >>. Continuiamo a camminare, finché non svoltiamo per Central Park. La foto con tutti? Bello!
<< Ma certo... >> rispondo. Sono curiosa. Mi chiedo se tutta questa curiosità è dovuta solo a Jason....dalla tasca anteriore dei pantaloni estrae un portafoglio e, successivamente, dalla tasca delle banconote, una foto, tenuta con cura e anche plastificata. Si vede che ci tiene molto. La osservo. Ci sono circa dieci bambini seduti su una panchina e i restanti o in piedi o seduti davanti alla panchina. E' spettacolare, l'adoro.
<< Le piace? >> mi chiede. Adoro le fotografie in generale, perché sono loro le padrone del tempo, ma questa...questa le potrebbe superare tutte!
<< Ma certo, Jason...è bellissima... >> e cerco di individuarlo nella foto. Ci sono sorrisi dovunque, capelli scompigliati al vento. In terzo piano, ci sono due grattacieli e in mezzo il sole che tramonta: il fattore più importante. Scruto attentamente la foto, sperando di indivuarlo in fretta: sembrano davvero fratelli. Hanno lo stesso sorriso, e la stessa passione. I miei occhi si posano su un bambino in particolare, magro, con una mazza sulle ginocchia e il cappellino da baseball messo in laterale. Ha un sorriso celestiale e non riesco proprio a immaginare sorriso più bello. Indossa una maglietta azzurra, sopra dei jeans che arrivano al ginocchio. Ha le ginocchia sbucciate, povero piccolo. E aveva anche i capelli un po' lunghetti, in quel periodo. E' seduto per terra, davanti ai suoi fratelli. Individuare Justin, non è difficile: è in piedi, le mani sulla panchina e ha un sorriso quasi spontaneo, a prima vista ti fa questo effetto. Da dietro, quello alla sua destra, gli sta facendo le corna.
<< Riesce a trovarmi? >> mi chiede, guardandomi dolcemente. E'...sembra...felice.
<< Oh, sì... >> rispondo. Quella foto, resterà in me e nella mia mente per sempre. E' speciale ed è sua.

Ciao. La lunghezza del capitolo l'ho decisa io, perchè dovete concentrarvi su questo. Secondo me è splendido. Voi che ne dite? *______________* un bacio. Ciao **

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Capitolo 19
*** ...<3 Contatti <3 ***


maryblanche 19 Allora, ciao a tutte! Ringrazio come al solito le 12 persone che hanno messo la mia storia tra i preferiti *-* e le 14 seguite. Sono molto emozionata *-*. Poi vorrei rispondere alle 2 fantastiche recensioni. ^^
 TheDreamerMagic : Sì, Jason è carino. E pensare che lo volevo far andare con Justin...credo che metà delle persone mi avrebbero aspettata sotto casa poi...argh. Ahhaah, non scioglierti troppo, poi! Grazie 1000 per la bellissima recensione e continua seguirmi, ciao! Bacio..
 Morneeng Yeah : Grazie...aspettavo tanto la tua recensione, perché so che comunque ci tieni tanto. Grazie 1000, in questa storia ci sto mettendo tutta me stessa, tra gli impegni e la scuola, ma un'oretta la trovo sempre per te e per tutti gli altri. Sì, scrivere è la mia passione e quella citazione..bhè...una cosuccia. Ci stava :) Ovviamente, mi sei sempre d'aiuto ;) Un bacio anche a te.

Ook, iniziamo.

Capitolo 19:

La foto è ancora tra le sue mani, anche quando raggiungiamo il palazzo. Le guardie, pagate con cura, ci fanno entrare dal balcone e mi stendo sul letto. Che sintomi ha la felicità? La morte di mia madre e la sua foto...un mix di emozioni diverse che ne formano un'altra, quasi impossibile da ottenere. Gli opposti si attraggono...la depressione e la gioia. Mi chiedo per quanto potrà continuare questa fuga con Jason. Forse dovrei essere un po' più rispettosa verso papà, verso Celestine che mi ha cresciuta e verso il Ministro. Ma anche verso la mia intera patria, che non ne sarebbe felice. Io sono contenta così, però e il mondo regale e io non ci apparteniamo più..e forse non ci siamo mai appartenuti. Probabilmente la figlia del Re è una ribelle sì, una testa di coccio, una selvaggia. Jason è tutto ciò che voglio, però e ci siamo incontrati per caso, in larga vista con la morte, almeno in parte mia. Lui la morte l'ha già sfidata e ha perso: la morte non è così tanto stupida da tornare per una seconda volta e cercare di imposessarsi di qualcuno. Che peraltro è Jason. L'amore dicono che sia energia pura che ti entra nelle vene come la droga e ti porta in posti fantastici e unici, conosciuti al mondo intero come " visioni del paradiso" e poi dicono che sei un drogato. Io mi drogo di amore da poco tempo e non m'importa se qualcuno mi urla dietro: " drogata". Se questo è ciò che sono, bene. Amore è vita e io per amore sto morendo. Innamorarsi di un quasi (quasi) misogino. Okey. Lui...è quello che è. Nessuno gli può dire niente e infatti è un uomo di strada. Io sono una principessa e tutti mi urlano dietro che questo non va bene e questo no. New York è vita. It is life, my life. Jason non sarebbe favorevole ad una notizia simile, perché New York è morte. Distruzione. L' 11 settembre 2001 tutte le televisioni del mondo trasmettevano in diretta 24 ore su 24 l'attentato, le voci delle persone che hanno visto tutto. I milioni di morti. Sono morti dieci bambini. Uno sbadiglio annoiato dell'intera popolazione. Compreso quello dell'assassino. Un serial killer oppure, pura casualità. L'assassino era ubriaco, semplice. Oppure era un idiota e basta. L'idiozia, chissà perché, non paga il carcere. E non può ripagare una vita. Chissà perché, i genitori di quei poveri bambini non sbadigliarono quel giorno, così i parenti e gli amici. Jason.

All'improvviso, mi prende per mano e mi fa sedere su una sua gamba.  Cerco di non fargli del male.
<< Mi può dire per favore a che cosa sta pensando? >> mi chiede, i suoi occhi imploranti. Non voglio assolutamente ferirlo, ma se rispondessi, lo ucciderei.
<< No >> rispondo. E' la cosa giusta da fare, anche se lui mi sembra il solito masochista. Mi guarda, mi scruta nel profondo dell'anima. Posa la fronte sulla mia testa.
<< Per favore >> sussurra. Ah. Impossibile negargli tutto ciò. Un contatto del genere, così sincero e per niente malizioso, dipende dai punti di vista ovviamente, non può essere negato né a uomo né ad animale. Sull'ultima non ci conterei molto. Sigh.
<< Aaaah...bhè...sto pensando ad un po' di cose..ma soprattutto a quel  giorno >>. Quasi non riesco a parlare, ma non dal peso causato dalla sua fronte ma dalla sua bellezza che riesco a percepire solo chiudendo gli occhi e ascoltando i battiti del suo cuore, calmo e silenzioso come una rondine di una giovane primavera. La sua reazione è diversa dai miei standard iniziale. Non si scompone. E' un buon segno?
<< Ah. Vuole sapere altro, per caso? >>. Quasi sorride, ma so che il suo cuore, che non ha assolutamente accellerato, glielo impedisce apertamente.
<< Bhè...sì ma lasci stare, dai..ho già i miei problemi >>. Non voglio assolutamente fare la parte dell'egoista ma non voglio piangere più del dovuto oggi. E non voglio farlo stare male.
<< No...rispondo a qualsiasi domanda lei mi voglia fare... >> e stavolta sorride, capace di negare al suo cuore l'emozioni. << I genitori dei suoi fratelli...dove sono, adesso? >> chiedo. Dopo che l'ho detta, la domanda ha assunto un altro senso. Attende prima di rispondere, ma io aspetto con impazienza innata, che potrebbe essere scambiata per semplice pazienza.
<< Hanno...hanno fatto la scelta migliore...se ne sono andati....Missouri...Texas...California...e chi li vede più... dimenticare, la parola essenziale... >>. Se avesse emozioni, adesso piangerebbe. Jason non è neutro, però. Si vede che ha un cuore, come tutti gli altri...dipende però come lo si usa. Io, probabilmente, lo uso per farmi del male da sola. Il masochismo è dentro di me. << Soltanto questo voleva sapere? >> mi chiede, incuriosito dal mio silenzio, che però dice tutto.
<< Sì... >> però mi viene in mente un'altra domanda << no, in realtà...la faccenda di essere fedele a sua madre è...è nata subito, oppure nel giro di anni. Ad esempio, quando ha iniziato a giocare a baseball, aveva già questa idea? >>. Mi sento una di quelle giornaliste che fa domande idiote al vip. Come sempre, attende prima di rispondere, sempre ragionando sulle mie domande complicate.
<< Bhè...diciamo che appena ho avuto i neuroni necessari per capire che a casa mancasse una figura femminile, ho cercato di ricostruire una donna nella mia mente, proprio come dovrebbe essere. E lei, assomiglia molto al mio esemplare di donna standard, forse lei è troppo giovane... >>. Sono lusingata. << E poi, per rispondere alla sua domanda segreta, bhè...no, da piccolo non mi sono mai innamorato. Fine. >>. WoW.
<< Bhè...emozionante.E grazie per aver risposto...ad...entrambe le domande >> e sorrido. Mi sorride anche lui, un sorriso sincero.


Ciao. Spero che anche questo vi piaccia di capitolo. Un bacio ** ^^

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Capitolo 20
*** ***Pensieri*** ***


maryblanche 20 Allora, ciao a tutte!! ^^ Tutto bene?  Ringrazio, come sempre del resto, i 12 preferiti e i 15 seguiti ^^. Rispondo alle 2 recensioni ^^
TheDreamerMagic : Ciao ^^...Bhè...se credi che Jason provi qualcosa verso Blanche...mmmh...sei sulla buona strada, ma non ti voglio anticipare niente. Anch'io vorrei che si mettessero insieme ma..gli imprevisti sono dietro l'angolo *-*. Seguimi sempre, mi raccomando, ho fiducia in te! *^ Un bacione grande grande...ciao.
 Morneeng Yeah : Ciao anche a te. Le tue recensioni le aspetto sempre con grande impazienza, voglio sempre sapere che cosa ne pensi dei capitoli ^^. Grazie 1000, davvero...e uso delle belle frasi perché rispecchiano il mio modo di essere, non so come spiegarmi. Mi piace molto inserire certe frasi, anche per dare più senso e sentimento all'intera storia. ^^ Grazie ancora, un bacione :)

Ok, partiamo!

***Capitolo 20***:

Continuiamo a sorridere, l'uno all'altro. Mi rispecchio nei suoi occhi verdi come se fossero i miei. E ancora una volta mi chiedo, come faccia una persona come lui a non essere mai stato fidanzato. Non è colpa degli altri, perchè guardando Tiffany....argh. E' colpa sua...lui non vuole amare perché ha soltanto paura. Paura di cosa? Di dimenticare sua madre...di dimenticare tutto ciò in cui crede e visto che anche io ho appena perso mia madre, comunque, questo concetto lo capisco meglio, rispetto a quando ci siamo conosciuti. Se sei una principessa il miglior modo di dimostrare il tuo amore verso un principe è quello di mandare un maggiordomo e dire: " la principessa l'ama eccetera" e viceversa il principe. I giovani normali fanno altre cose, sono molto più romantici, questo è certo, perché  TUTTO è più romantico di un maggiordomo con i capelli gellati, data la mia esperienza. Comunque si mandano fiori, messaggini con il cellulare, cioccolatini...nessun ragazzo mi ha mai regalato dei cioccolatini, ma comunque il sentimento che provo per Jason non è amore..è qualcos'altro...me lo sento. E' troppo forte per essere amore, troppo. L'amore non ha una forza così inarrestabile...l'amore non sopravvive così a lungo. Il sentimento che provo non ha nome...perché non ne ha bisogno. Il sentimento si chiama Jason...e allora mi sono innamorata di un sentimento. Tanti si innamorano dell'amore e io tante volte ho creduto di farlo...adesso io mi sono innamorata di Jason, non corrisposto, ovviamente.

<< Quando è così silenziosa mi fa paura, sa? >> mi dice, accarezzandomi la guancia. Io gli butto le braccia al collo, per paura di cadere all'indietro.
<< La tengo io >> e mi cinge la vita con le braccia. Ma io il suo collo non lo lascio.
<< Grazie.. ma perché le faccio paura? >> chiedo, togliendomi i gioielli e le scarpe e li lancio sulla scrivania, ma cadono tutti per terra. << Uffi... >> e faccio per alzarmi, ma mi tiene.
<< Li raccolga dopo...le devo rispondere >>. Mi guarda con un sorrisetto comprensivo.
<< Giusto...prego... >> e lo lascio parlare.
<< Bhè...ho come la sensazione che stando zitta si faccia delle idee sbagliate su di me o anche delle idee giuste. Non mi fraintenda, il mio ego è a posto, ma vorrei solo entrare nei suoi pensieri e capire... >>. Ci mette molta enfasi...che mi fa impazzire di brutto, cavolo.
<< Se lei potesse leggere i miei pensieri, non sarebbero più tali, non crede? >> e vado a raccogliere i gioielli e li metto sulla scrivania. << Molte persone hanno timore di far scoprire i propri pensieri agli altri..anche alla persona che si ama... >>. Pausa enfatica. << E io non sono a mio agio a raccontare i miei pensieri a lei... >> e mi risiedo su di lui.
<< Perché riguardano me? >>. Specialmente.
<< Sì...in parte >>. Confessare tutto è una tragedia.
<< E l'altra parte? >>. Curioso da non credere sto qua.
<< Su New York...sul mondo in generale >>
<< Non voglio assolutamente sapere che cosa pensa su NY, sinceramente...grazie >>
<< Infatti non ho intenzione di dirglielo... >>. Ihih! Bussano alla porta tre colpi. Si nasconde sotto il letto, mentre io mi sistemo sopra, con molta naturalezza.
<< Avanti >> dico ed entra Celestine con il signor Ministro. Si inchinano, mentre io annuisco.
<< Signor Ministro...Celestine..ditemi... >>
<< Con permesso, principessa...stasera si terrà qui nel palazzo una riunione per decidere, dopo la morte di Vostra Altezza, le decisioni per il bene del paese. Lei è tenuta a venirci >> mi informa il ministro. Sono contraria, ovviamente, ma è mio dovere.
<< A che ora? >> chiedo, con disinvoltura.
<< otto e trenta di stasera >> mi risponde Celestine.
<< Mi farò trovare pronta... >> prometto e loro con un inchino e un "principessa" se ne vanno. Jason sbuca fuori, dopo qualche secondo.
<< Uuu...una riunione...e mi lascia da solo... >> dice, facendo finta di piangere.
<< Non faccia così...tornerò presto...se ne può andare in giro per il palazzo ad esplorare le meraviglie nascoste...uuu! >> e  cerco un po' di spaventarlo, cosa che non mi riesce.
<< Potrebbe interpretare un film comico, lo sa? >> mi chiede e mi massaggia la guancia.
<< Grazie 1000 >> e dal mio armadio prendo un vestito per lo svago, molto corto, da mare quasi, da piscina. Vado dietro al separé e mi cambio.
<< Uffa..potrebbe cambiarsi anche qua, lo sa...male non fa... >> mi dice, malizioso. Lo guardo, facendo sbucare solo la testa dal separé...
<< Non ci provi...non le conviene >> gli dico e poi spunto fuori.
<< Bellissima..come sempre >> mi dice e mi avvicino. E' sempre così gentile con me...


****************Note******************
Ringrazio tutti, ovviamente perchè mi leggete sempre e poi, per farmi un po' di pubblicità, ^^ no, dai scherzo...^^ Voglio mostrarvi questa cosa che ho creato per la storia. Vi ricordo che abbiamo raggiunto la meta dei 20 capitoli ^^.

http://www.polyvore.com/new_york/set?id=15692476  (oddio, non sarà bellissimo, ma almeno centra ^^) Un bacione...ciao a tutte!


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Capitolo 21
*** *Misteri* ***


mary blanche 21 Allora, ciao a tutte. Inizio col scusarmi per il ritardo, ma sta cacchio di scuola...pff...che vada a farsi benedire. In ogni caso ringrazio i 12 preferiti *-* e i 15 seguiti *-* *-* Grazie 1000 a tutti, davvero, sono davvero felice. Rispondo alle 3 recensioni ^^
 Morneeng Yeah : Grazie 1000, davvero tanto!! ^^ Grazie grazie e ancora 10.000 grazie. Sei fantastica, un bacione e spero che ti piaccia anche questo capitolo. Ciaoo ^^
TheDreamerMagic : Ciao, non dirmi che è stato grandioso il capitolo precedente perché se no poi mi monto la testa, ehhehe! Eeheheh...che pizza le riunioni? Sicura?? Ahahah....Un bacione anche a te, grazie 10000 di tutto, ciaoo ^^
 angy_hihihi
: Ma figurati...non ti scusare per niente  anche io sto rallentando con il ritmo, ma perché mi devo impegnare seriamente con i voti, se no...Hasta LaVista...Non ti preoccupare, comunque: l'importante è che ti piaccia. Jason e Blanche sono più uniti che mai (forseeeee **) ma solo perché Jason è gentile con Blanche perché è l'unica persona che può capirla a questo mondo. ='( Sono felice che tu sia contenta ^^ Grazie grazie e ancora grazie grazie grazie....ed ecco il 21 capitolo...spero che ti piaccia. Un bacione, stai tranquilla e ciaoo ^^


Capitolo 21: 

Ha appena detto ciò...che penso che abbia detto? "Bellissima, come sempre"....Modestamente....Cammino lentamente verso di lui, senza perdere il contatto visivo neanche un secondo. Mi sarebbero mancati i suoi occhi. Mi sento una tale energia in corpo, non riesco neanche a spiegarmelo. Mi avvicino a lui, con tale foga e gli prendo le mani e poi mi avvicino, ancora di più. Nei suoi occhi si vede chiaramente il riflesso di ciò che vuole fare...e ciò che vorrei anche io. Purtroppo che dopo qualche istante, nei suoi occhi si vede qualcosa di negativo, qualcosa di ostile. Chiude gli occhi, lascia dolcemente le mie mani e un attimo dopo è sul letto, sdraiato. Mi...respinge?
Lo guardo, lo fisso.....cerco di mantenere la calma...ma l'unico mio pensiero è "perchè??" ma poi capisco che devo tenere a freno le mie emozioni perché SO che lui non sarà mai ciò che io voglio che sia. E' una creatura selvaggia. Abbastanza debole e forte allo stesso tempo per respingere una donna. E' un gesto di forza, si sa, ma una debolezza se non si sa spiegare. Prendo il toro per le corna e mi siedo accanto a lui, negando al mio corpo di avere un  contatto fisico con il suo. Lui sta guardando un punto per aria, senza assolutamente luogo, e ha le labbra tese in orizzontale. Tutto questo silenzio mi manderà in frantumi il cervello. 
<< Che succede? >> chiedo. Il mio cuore mi dice "toccagli la mano" e la mia mente " se vuoi ancora una luce da guardare, non gliela toccare". Difficile scegliere, quasi impossibile, ma alla fine opto per la mente. Che male fa?
Cerco di reprimere il pensiero che insiste dicendo che è tutta colpa mia se si è arrabbiato, se è muto come un pesciolino d'acqua dolce e se i suoi occhi non mi guardano. Questo non è vero. Terra chiama Jason, mi ricevete? Passo. Nessuna risposta udibile, ma neanche visiva. Nessuna.
<< Niente >> risponde ed è come se avesse visto un fantasma. Mi viene una tale tristezza, che sento tutto il calore andarmi sulla testa, finché sono costretta ad impedire alle lacrime di scendere.
<< La prego....mi dice che cosa sta succedendo? >> e ora seguo il mio cuore, gli tocco la mano e mi sdraio accanto a lui, sentendo il suo profumo sul collo. Perfetto. Si gira verso di me. Finalmente un segnale. I suoi occhi mi fissano. C'è una strana luce, quasi triste e depressa. << Che succede? >> chiedo di nuovo. Le sue labbra si incurvano verso l'alto, in un sorrisetto debole.
<< La prego di perdonarmi, principessa..è stato un attimo di...pensieri nascosti >>. Mmmm...ritenta.
<< OOh, certo... >> dico, cercando di autoconvincermi per non ferirlo ulteriormento, ma mi esce più come una cosa sarcastica, più che altro. Si gira sospettoso verso di me. Ecco, quello che ho cercato di evitare.
<< Non ci crede, eh? >> mi chiede e la cosa gli sembra strana.
<< Non è quello... >>. Cerco di giustificarmi.
<< Anche io sto cercando di spiegarmi tutto ciò...da quando ho imparato a parlare, praticamente. Non ci riesco, comunque. Certe cose sono impossibili da spiegare e questo è certo. Io vorrei solo...cercare di capire... >>. Bene...
<< Capiamo, allora.. >>. Gli sto offrendo il mio aiuto...tutto ciò che posso...per renderlo felice, almeno un pochino. Fa un sospiro. Lo guardo in modo interrogativo e lui mi ammonisce con lo sguardo.
<< Io...io...non amo solo per mia madre... >>. Uno dei tanti misteri che si celano in lui stanno per esseri svelati. Sono così eccitata.
<< E allora perché? >>. Un mix di confusione...di stupore...di delusione si insedia sul suo volto divino. Rabbrividisco.
<< Io...non voglio essere un mostro...... >>. Amare..significa essere un mostro? Adesso rabbrividisco veramente. Le lacrime vogliono scendere rapide sul mio viso...ma un sorrisetto incerto fa da diga.
<< Ma cosa vuol DIRE? >>
<< MaryBlanche....non mi fraintenda...lasci che le spieghi... >>. Mi prende dolcemente la mano.
<< Mio padre prima che nascessi io picchiava mia madre... >>. Ormai le lacrime prendo il sopravvento.
<< Come lo sa? >> singhiozzo io.
<< Mentre lui  mi picchiava...me lo diceva..ogni volta... >>. Mi sento stanca...piango continuamente...e so che non devo fingere...di fronte a lui.
<< Oh...ma perchè ha paura di amare? Non...capisco...  >>. E' troppo ovvio...o troppo improbabile? Sospira frustrato. Mi importa fino ad un certo punto: voglio capire.
<< Ho paura di fare del male a mia volta...alla persona che amo...se mai amerò... >>. E' deluso...triste...dalla vita, probabilmente. Io non lo sono per niente. Sono con lui..
<< Non penso che sia genetica la cosa...ma non ci deve pensare.. >>
<< Secondo lei, è una paura legittima? >> mi chiede. Ehmmm...
<< Assolutamente... ed è così.. >>. Argh...mi sto tradendo.
<< Così? >> mi chiede, con un sorrisetto forzato, ma incuriosito.
<< Carino...ad avercela.. >>. Ma sono scema proprio? Mi guarda sospettoso per un momento, poi sussurra qualcosa e sorride.

Passiamo il pomeriggio a dormire, almeno io e l'ora di quella stramaledetta riunione si avvicina.


*-----------------------* Note *-------------------------------*

Scusate tantissimo per il ritardo...ma sono stata in punizione...arghhhh!!  Spero che vi sia piaciuto, un bacio enormeee!! ** ^^

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Capitolo 22
*** Amicizia ***


maryblanche 22 Allora, ciao a tutti!! Tutto bene spero!! Ringrazio i 13 preferiti, wow, e i 15 seguiti, doppio wow....Poi mi scuso per l'ennesimo ritardo, (argh) ma non ho molto tempo tra la scuola e....la scuola. Comunque, rispondo alle recensioni che mi avete lasciato.
 TheDreamerMagic : Ciao. Jason è molto dolce...missà che tra un po' mi innamoro anche io. Comunque fai bene ad essere curiosa...al posto tuo lo sarei anche io. Bacioni e ho aggiornato appena ho potuto! *-*
Grazie 1000, anche se in ritardo, altrettanto. Ciaooo*
 Morneeng Yeah
: Ciao. Ti ringrazio molto. Sono contenta che si notino dei miglioramenti, perché questa storia significa molto per me. Comunque, se tu fai i complimenti a me, io li faccio a te: sei riuscita proprio a capire ciò che volevo trasmettere ai lettori, lettrici, e mi fa piacere che tu abbia capito che Jason ha una parte di sè, della sua anima, che non vuole far scoprire, che non vuole rivelare a nessuno. Sarà bella? Sarà brutta? Mah...Grazie ancora, comunque! Bhè...il prossimo capitolo eccolo, e spero davvero che ti piaccia, perché in ciascuno, metto una parte di  me, anche se minima ^^ E la scuola...la scuola, meno male che capisci! E devo postare, non resisto. Un bacio, grazie tantissimo :)

Partiamo :)

Capitolo 22:

Tre colpi alla porta mi svegliano. Chi diavolo è?
<< Principessa??!!? Su su, non abbiamo tempo da perdere...sono George... >>. Accidenti, è il mio stilista. Mi guardo intorno, alla sua ricerca. E' davanti al letto, con i capelli scompigliati e la camicia aperta...e io mi sono persa questo ben di Dio? Alla faccia, sigh!
Si mette un dito davanti alla bocca, in segno di tacere e si nasconde sotto il letto. Io cerco di darmi un'aria presentabile, mi sistemo i capelli, che sembrano quelli di Maga Magò, il vestito e poi misuro la voce.
<< Avanti! >> esclamo, con troppa voce. Oddio, sembro una di quelle persone che va ad urlare nelle manifestazioni. A Parigi se ne trovavano molti così.
Lo stilista entra, con molta classe e si guarda in giro. Schiocca le dita e si passa una mano tra i capelli.
<< Da quando lei, Principessa, usa profumi maschili? Se il mio fiuto non mi inganna dovrebbe essere Dolce&Gabbana...mmm...sì...o Roberto Cavalli...Sì, direi che è Roberto Cavalli..tono delicato ma forte allo stesso tempo >>. Annuso l'aria. Dappertutto, c'è odore suo. Profumo suo.
<< Mmmh...ha ragione, signore, ma magari è il mio profumo, che assomiglia un po' alla fragranza che dice >>. Mi guarda male e sospettoso.
<< Principessa, in altri contesti indagherei più affondo, ma adesso dobbiamo trovare il vestito adatto per la riunione. E' di vitale importanza che lei faccia buona figura con i Ministri Francesi e soprattutto con suo padre, cara signorina. E si sa...senza sua madre niente sarà più lo stesso >>. Un pugnale al cuore. << Comunque...ho già progettato qualche schizzo di come dovrebbe essere il suo vestito, che però immaginavo come una gonna e una giacchetta, molto First Lady...okey? >>
<< Sì sì... >>. Cosa centro io con la First Lady? Si infiltra nel mio armadio, alla ricerca di qualcosa di sconosciuto. Mi avvicino agli schizzi, lasciati distrattamente sulla scrivania,  e li osservo. La figura della donna, troppo magra e alta per essere me, anche nel foglio, e i vestiti non sembrano "miei"...sembrano non rispecchiarmi.
<< Ahaha! >> esclama George, spaventandomi. Se ne esce dal mio armadio con qualcosa di ripiegato e un paio di scarpette col tacco centoventi. Oddio. Mi posa tutto sul letto.
<< Poii...i gioielli... >> mi dice, ma non lo lascio finire.
<< Li sceglierò io, insieme all'acconciatura... >>. E' sbalordito, ma si sa. Io sono la Principessa e io decido.
<< Ma... >>
<< Ci devo andare io alla riunione... >> insisto e lui sospira perdente.
<< Va bene, Principessa a dopo >> e con un breve inchino, se ne esce.
Prendo la mia roba e vado verso il separè, ma qualcuno mi prende per il braccio e mi costringe a fermare. E' lui...ma come ha fatto ad uscire così in fretta? E' così vicino...siamo così vicini. Lo guardo esitante e lui sembra fare lo stesso con me. Mi prende i vestiti e li lancia per terra. Cerco di ribattere, perché comunque è roba che costa, ma mi mette un dito sulle labbra. Lentamente mi sveste e io non sono contrariata, perché lo voglio, ma voglio urlare: "sono una principessa, sono una principessa", ma so che non lo farò mai. Lo amo troppo per urlargli  la mia professione in faccia e non intendo farlo. Rimango in biancheria, solo in biancheria. Ho le gambe immobilizzate dalla paura, è una cosa così nuova per me...
Mi guarda dall'alto in basso, mi fa segno di stare qui e prende i vestiti gettati precedentemente a terra. Prende il top, che in realtà è una specie di corsetto, che odio, e me lo infila. Ho anche le braccia immobilizzate dalla paura. Poi prende la gonna, di un beige che adoro, e me la infila. Questo senza dire una parola, niente. E la giacchetta, fredda. Mi sistema i capelli con un fermaglio intonato e basta, finito. Ha gli occhi freddi, non riesco a spiegarmelo. So che sta succedendo qualcosa...ma cosa? Rimaniamo per qualche istante, minuti, per quanto mi riguarda, uno negli occhi dell'altra. Finchè lui non sorride. Non sghignazza.
<< Cosa c'è da sghignazzare? >> chiedo.Carte in tavola, bello.
<< Sembra mia nonna >>. Sorrido anche io.
<< Mi dica qualcosa che non so >>. Non hai vinto, ritenta.
<< E' perfetta >>. Ecco..questa è la carta vincente.
<< Grazie....mille >>.

L'ora della riunione si fa vicina e mi vengono a prendere Celestine e il ministro. Proprio oggi? Proprio oggi che Jason è così strano con me? Proprio oggi? Raggiungiamo velocemente la stanza in questione e tutti si alzano. Ci sono una decina di persone, tutti vestiti come damerini. Si inchinano e io faccio un sorrisetto e annuisco. Sigh. Mio padre è a capotavola, mi siedo accanto a lui, alla sua sinsitra, posto che occupo anche quando siamo seduti sui troni. Mi guarda con un sorriso rassicurante. In effetti, è la mia prima riunione dopo la morte di mia madre e credo di non averne mai fatte di riunioni, perché c'era sempre mia madre e lei bastava.
<< Signori, vi presento mia figlia, la principessa MaryBlanche >>. Mi giro a guardarli tutti in faccia e sorrido, molto rispettosa.
<< Enchanté >> saluto, con un sorrisetto rassicurante. Sono quasi tutti francesi, se non sbaglio.
<< Enchanté >> mi rispondono loro, ricambiando il saluto. Osservo mio padre e inizia a parlare. Parla della mamma, ma a poco a poco, la voce si abbassa, fino a sparire. Nella mia mente risulta solo l'immagine di lui che muove la bocca, ma da cui non esce alcun suono. Mi sento stanca e allora mi giro verso i ministri, cercando disperatamente soluzione al mio problema, come se ci fosse. Infatti non c'è. I ministri alzano la mano forse in richiesta di parlare, bisbigliano qualcosa al loro vicino, ma la il tono di voce non si alza. Non...riesco...a capire....I volti spariscono, cambiano e...ma non è possibile...lo vedo ovunque... Lui, vedo il suo ritratto così dolce e spensierato, che combatte per una giusta causa. Non..riesco a respirare...la pancia mi sta scoppiando. Ahimè...se è questo l'ultimo volto che devo vedere, che io sia benedetta perché è questo. Io lo voglio.
<< MaryBlanche, ti senti bene? >>. Sì! Sììì! La voce di papà ha ripreso a funzionare. A volte altissima e sono costretta a tapparmi le orecchie.
<< Padre...non credo di sentirmi bene...ci potrebbe essere un rinvio? >> chiedo. Comincio a respirare malamente.
<< Celestine, la prego, la porti via..continueremo noi >>.
<< La ringrazio, padre >>. Celestine mi aiuta ad alzarmi.
<< Andiamo, principessa >> mi dice dolcemente. Quando arriviamo ai pressi della mia camera, le guardie balzano subito sul posto, e, nonostante gli occhiali scuri, si vede perfettamente la loro espressione facciale. Mi aprono la porta e mi portano dentro. Fortunatamente, Jason non sembra essere in camera.
<< Ha bisogno di un dottore, Principessa? >> mi chiede Celestine, rimboccandomi le coperte.
<< No, è stato un calo. Con una bella dormita passerà tutto, ne sono sicura al 110% >>
<< Va bene, principessa, buona notte >> e cammina lentamente verso la porta e l'apre. << Ah, Principessa...Vige ancora la regola di non entrare per nessun motivo? >>
<< Sì, grazie >> mi sorride e spegne la luce. Nel silenzio della notte cerco di captare qualche segno, qualche movimento. Non sento niente. Per favore, non dirmi che Jason è andato via. Aspetto ad occhi chiusi di addormentarmi, finché non sento un movimento silenzioso e il suono della luce da comodino che si accende. Apro gli occhi, velocemente, anche per lo scatto. Accanto alla lampada, c'è lui ancora con la camicia sbottonata. Avrà forse caldo?
<< E' pallida, che è successo? >> mi chiede e si sdraia accanto a me, coprendoci con le coperte.
<< Un calo... >>. Vedevo lei da qualsiasi parte mi girassi. Non le sembra abbastanza?
<< Plausibile... >>. Ma non impossibile.
<< E' la pura verità...le principesse non mentono mai >>. Mi sorride e prende un libro dal comodino. Quel sorriso mi sembra abbastanza da presa in giro.
<< Sputi il rospo... >>
<< No....il fatto è che mi chiedevo quante volte da quando ci conosciamo, ha rispettato questa sottile regola...o modo di vivere...a lei la scelta >>. Ci penso su. Le possibilità sono bassissime.
<< Come pensavo...ecco...tra amici, ci si mente? >> mi chiede, sfogliando senza quasi leggere, il libro.
<< No...che razza di amicizia è, allora? >> chiedo. Questi ragionamenti filosofici barra qualcosa avranno mai fine?
<< Perfetto...ha centrato il punto. Non è stato un calo, vero? >>
<< No... >>
<< E allora, che cosa è stato? >> mi chiede e la situazione si fa veramente rischiosa.



Note:

Ciao a tutti. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, perché a me tanto. Comunque, la nostra Blanche adesso è ad un bivio. Quale decisione prenderà? Ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio ^^

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Capitolo 23
*** <3<3 Tu non lo sai...<3<3 ***


maryblanche 23 Allora, ciao a tutte!* Come state? Scusate il ritardo ma c'è sempre una cosa che mi divide da questa storia...penso che lo sappiate, comunque :) Ringrazio come sempre per prima cosa chi mi ha messo tra i preferiti, che sono 12 (Grazie ^^) e i 16 seguiti (Grazie ancora ^^) e poi rispondo come sempre, alle recensioni, grazie ^^
 TheDreamerMagic : Oh guarda, lo spero tanto ^^ Ahhah, non sei la sola ad esserti innamorata...anche io ^^...e cerca bene, magari ne trovi di ragazzi come lui, (seeeee) ma ho sempre fiducia. AHah...e sì, sono felice anche di questo, vi ho lasciato in un punto cruciale..ahahah!! Comunque, spero che mi seguirai sempre e un bacione enorme, ciao^^
 Morneeng Yeah
: Ciao. Grazie 1000, davvero sono contenta che comunque qualcosa di buono abbia fatto ^^Mmmh...a proposito della tua scommessa...prima di risponderti, vorrei sapere da dove è nata questa intuizione...^^ Comunque, eccomi quiii! Un bacione ciao^^
angy_hihihi : Ciao. Bhè...è ovvio che non ti devi scusare :) Ahhah...lo so che vi ho lasciato col fiato sospeso..è quello che volevo ottenere. Saggio desiderio il tuo..eh..bhè..sì...la scrittrice decide. Hihih! Ahha..lo so che ci tieni. Spero che il capitolo ti piaccia. Un bacio.
Ok, partiamo :)

Capitolo 23:

Jason...maledetto Jason. E adesso che faccio, che faccio? Rischio...non rischio...questo è il dilemma...non sopporta le bugie. Ma se glielo dico, se ne andrà...via...e morirei se accadesse. Muoio al sol pensiero che lui esca da quella finestra per andarsene e rintanarsi in se stesso. Non lo posso sopportare. La miglior arma è il silenzio.
<< Non glielo posso dire, Jason...mi perdoni >>. Il sorriso curioso dalla faccia sparisce. Al suo posto fa capolino un sorriso amaro e due occhi accesi. S'intravede un fuoco. Scuoto la testa.
<< Eddai...io però le ho detto tutto di me..della mia infanzia...della mia mia vita...le ho detto tutti i miei segreti...e se adesso non me lo dice, io me ne vado >> e fa per andarsene, ma lo raggiungo, con movimenti felini.
<< Non se ne vada, la prego...ho...bisogno di lei... >>. Soddisfatto della risposta quasi promessa e sapendo che è riuscito nel suo intento, si rimette a sedere sul letto, con sorriso trionfante.  Ma quanto lo odio d'amore, quel ragazzo!
<< Se glielo dico, però, lei se ne andrà comunque...e allora non so che decidere... >>. Mi metto seduta accanto a lui, sperando che almeno, questo gesto mi dia più sicurezza. Per niente. Sono a punto a capo, e il dilemma è sempre lo stesso. Lo guardo e vorrei non averlo mai fatto: spunta il labbruccio e spuntano gli occhietti dolci. Noo...il labbruccio nooo!! E' la peggior arma che uno possa usare.
<< Ho...paura di perderla.... >>. Cerco di spiegare a passi molto brevi.
<< Oh, non credo che mi perderà...basta che non tradisca la mia fiducia e che non faccia niente di insensato >> mi
tranquillizza, senza guardarmi e con un sorriso stampato sul viso.
<< Ho paura di perderla perché io per lei provo un sentimento del tutto nuovo per me... >>. Non credo alle mie orecchie...gliel'ho detto. Mi metto una mano sugli occhi: mi viene da piangere e non riesco a guardarlo, non ce la faccio. Ho paura...l'ho ferito...ho fatto una cosa insensata...e adesso non verrà più da me. Mai più. Una principessa deve essere forte e coraggiosa, dico a me stessa ma sembra essere più difficile del previsto convincermi. Mi tolgo la mano dalla faccia e lo guardo. Sorriso sparito. Questo era previsto. Occhi fuori dalle orbite. Pure. Ci osserviamo per qualche secondo, minuto...tempo indefinito.
<< Mi odia? Mi odia? Poteva dirlo subitoo! Io...non credevo di meritare questo, sa? >>. Adesso gli occhi fuori dalle orbite ce le ho io. Ma come? E' pazzo?
<< Jason..mi ascolti...ha frainteso.. >>. Spero che capisca...anche perché, non ho molte possibiltà.
<< Quindi..non mi odia? E' un gran sollievo >> e si mette una mano sul cuore. E' proprio ingenuo, a volte.
<< Come si potrebbe odiare una persona bella come lei? >> chiedo e sorrido allo stesso tempo. Spero che capisca. Sorride anche lui.
<< Grazie...ma quindi...il sentimento quale sarebbe? >>. M'invento qualcosa...non voglio dirglielo...non ce la faccio.
<< E' un sentimento che ti porta via...un sentimento che ti fa soffrire...un sentimento bello e cattivo allo stesso tempo...un sentimento che ti fa... >>
<< Innamorare >> sussurra lui. Ha capito...un passo avanti, almeno uno. Eh già. L'amore ti fa soffrire. Abbasso la testa, triste, e vado verso la finestra, lentamente. Non mi segue. Questo vuol dire che è scioccato. Io non ho il coraggio di parlare. Sento già la sua mancanza...eppure siamo nella stessa stanza e a pochi metri di distanza l'uno dall'altro.
<< Bhè... wow...direi proprio che non me lo sarei mai aspettato, neanche da lei....se devo essere sincero. E...bhè....Non me ne andrò... >>. Mi giro, sorpresa. Bene. Lui ha un sorriso rassicurante. Mha...
<< Bene >> dico, quasi senza voce. Le lacrime si fanno svelte sul mio viso e vanno a finire sulle mie labbra. Poi mi scendono sul mento e vanno a finire sul pavimento. Riesco quasi a sentire il loro suono...c'è un silenzio....
<< Blanche...la prego...non pianga...perché non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina >> e si avvicina. Siamo uno davanti all'altro, troppo vicino per essere una semplice conversazione.
<< Questo cosa vorrebbe dire? >> chiedo. Ormai non ci capisco più un cavolo. Ormai ogni volta che parliamo ci tocchiamo le labbra uno all'altra. Il suo sguardo è magnetico, il suo profumo pure. E' tutto perfetto.
<< Je t'aime >> sussurra piano sulle mie labbra. Ogni mio pensiero sparisce. Ogni mia parola sparisce. Mi dimentico tutto. Il mio nome...il mio onore..e il luogo.
<< Da...davvero? >> chiedo.
<< Così mi offende... >> mi prende il viso tra le mani. Se questo è un sogno, vorrei restare addormentata per sempre.
<< Je t'aime >>. Lui..sa il francese..almeno...sa come si dice la frase più dolce in francese. La mia risposta è singola. La mia risposta è reale, ma non lo sembra. Gli butto le braccia al collo, felice.
<< Non riesco a crederci >> sussurro, quasi senza voce.
<< Che io la possa amare? >> mi chiede e mi prende in braccio. Fatto ciò, si siede sul letto.
<< Sì...l'ho sempre vista come un essere...libero >> rispondo.
<< Non le pare che potremmo smettere di essere così informali? >>. Ottima idea. Peccato che non sia venuta a me.
<< Ok, Jason... >>
<< Perfetto....allora...sei  contenta, finalmente? Quando te l'ho detto, ti si sono illuminati gli occhi...bhè...ma già basta il tuo sorriso per farlo, no? >>. Madonna mia...è dolcissimo. Comincio a prendermi a pizzicotti.
<< Ehm..che fai? >>
<< Voglio essere sicura che questo non sia un sogno >>
<< Non lo è,tranquilla...io e te esistiamo solo nella realtà........ >>


Ciao a tutte. Questo capitolo non è un granchè, in realtà, purtroppo. Però spero che vi piaccia almeno un pochino :) Ciao, bacino.


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Capitolo 24
*** JTA con tutto il mio <3 ***


maryblanche 24 Allora, ciao a tutte! Come state? Scusate il ritardo super ma sapete com'è la scuola, sigh! Comunque ringrazio intensamente e di cuore i 12 preferiti yuppi! e i 16 seguiti Yuppi!! E poi rispondo alle vostre recensioni.
 
 TheDreamerMagic : Ciao. In realtà, credevo che fosse un po' banale il "ti amo", ma comunque vedo che la banalità è un frutto che piace. Comunque, mi fa piacere che ti piaccia il  capitolo, piace anche a me ^^ Mi fa piacere e mi raccomando, continua a seguirmi. Grazie un mondo e bacioni!!!* ^^
 angy_hihihi
: Ciao. Bhè...Dai, uno splendido ci sta sempre e per sempre. Splendido Forever! Ahhah..dai, le reazioni sono più o meno quelle che mi aspettavo. Mi fa piacere che comunque ci sono sempre delle fan accanite e se ti scusi un'altra volta per il ritardo (come faccio io) ti segnalo...Ahhaha! ^^ Anche a me piacciono tantissimo quando si danno del tu!  Io non mi sottovaluto, io mi critico, perché una scrittrice deve sempre farlo. Un bacione ciao e grazie 10000!!*
p.S= Spero che il compito di latino sia andato bene. Ciaoo**^^

Va bene, incominciamo^^.




Capitolo 24: JTA con tutto il mio <3
Je T'aime. Je t'aime. Je t'aime. Quelle parole, le sue parole, risuonano dentro il mio cuore come mille sorrisi e mille risate, tutte fatte dalla stessa persona. Mi sembra incredibile che proprio Jason possa amarmi. E che me lo abbia detto lui. Non è bellissimo? Gli occhi cominciano a farsi pesanti, mentre lui gioca con un mio vecchio peluche, regalatomi da Celestine a due anni. Prendo la vestaglia e vado verso il separè, ma la sua mano mi blocca. Ovviamente. Eddai, voglio solo andare a dormire...andrei a dormire anche a Central Park, se necessario, ma lui non me l'avrebbe mai permesso,....è questo il punto. Mi giro verso di lui sospirando seccata mentre lui ride come un pazzo. Cosa c'è di tanto divertente, vorrei sapere io.
<< Ehi, Principessina mia, ti ricordi le nostre regole? Eh? E poi non so se chiamarti principessina perché lo sei o perché ti amo...mmh... >>. Ok, sono confusa. Sia dalla storia delle "nostre regole" (sue) sia la storia delle principessine che si amano. Ma che diavolo è?
Mi siedo in braccio a lui, sul letto.
<< Allora, quali sarebbero le regole? >> chiedo, mentre cerco di tenere gli occhi aperti il più a lungo possibile, cosa che sarà difficile.
<< Allora, dobbiamo dirci quella cosina là, non so se mi spiego tutte le volte che andiamo a letto o che ci alziamo, va bene? >>. Mmh...quale sarebbe quella cosina là, non so se mi spiego?
<< Ma cosa? >>. Sembra seccato. Se lui non si spiega...mica è colpa mia, eh!
<< Quella cosa che siamo detti prima >>. Ci penso per qualche istante. Ho capito. Aspetta...Si vergogna di dirlo? Ahha! Io mai e poi mai...perché lo amo con tutto il mio cuore.
<< Ah..ho capito e poi? >>
<< E poi se devi metterti il pigiama sai dove devi farlo...il separè lo possiamo anche bruciare! >>
<< Camicia da notte >> sottolineo.
<< Fa lo stesso >> risponde, seccato. Ma so che è tutta finzione.
<< E poi il separè non si brucia! >> esclamo io. Se questo solo ci prova...Ahha...
<< Tranquilla...solo queste. Vuoi sapere altro? >>
<< Sì...la storia delle principessine che si amano.. >>. Ride e sussurra qualcosa simile a "ingenua"...bhè...forse solo un pochino..
<< Ahahh..va bene. Bhè...quando si ama una ragazza, la si chiama in molti modi: tesorino, cucciola o principessina, o luce della mia vita.. bhè...a me piace molto il nomignolo di principessina ma lei lo è già..e molte ragazze vorrebbero farsi chiamare principessina >>. Penso all'ingenuità del mondo. Madonna mia.
<< Davvero le ragazze vorrebbero farsi chiamare principessina? Non immaginano neanche quanto vorrei essere al posto loro >>
<< E loro al posto tuo..ma penso che dovresti essere felice di quello che hai..e di quello che sei... >>
Ma che saggezza ragazzo mio. A proposito, lo è davvero? Sospiro rassegnata, pensando che uno spirito libero non si sarebbe mai fatto rinchiudere in una gabbia chiamata amore, ma se mi ha detto che mi ama...un motivo c'è di sicuro.
<< A che stai pensando? >> mi chiede. Eh già...quel "stai" mi piace tanto.
<< A niente >> mento. Ma è inutile mentire, se c'è lui in circolazione. Socchiude gli occhi e scuote la testa.
<< Non ti ripeterò la domanda, Blanche... >>
<< Ti rispondo, ma prima devo cambiarmi >> e lo guardo, poi, tanto per valutare i suoi riflessi, mi alzo velocemente verso il separè. Ma dopo circa mezzo secondo,lui mi ha già presa in braccio da dietro e mi sta sfilando il vestito.
<< Le regole si rispettano >> mi dice, mettendomi la camicia da notte.
<< Le regole sono state fatte per essere infrante.. >>
<< Woooo! Ma guarda qui che delinquente! >>
<< Neanche tu rispetti le regole >> gli ricordo, ma il suo sguardo da angelo, fa pensare a tutt'altra cosa.
<< Blanche, io infrango la legge, è diverso >>. E a quel punto, le parole sembrano uscire tragicamente, come una soap opera senza lieto fine. Un brivido mi percorre la schiena. Se mio padre sospettasse soltanto lontanamente il genere di ragazzo a cui sono attratta, mi avrebbe già tagliato la testa. E di persona. Certo, Jason non è un principe italiano...o francese, come vorrebbe lui, ma è un eroe,per me.
<< Sì...questo è vero...ma non bisogna giudicare le persone da quello che fanno ma per quello che sono >>
<< Giusto >>. Ormai la missione impossibile della camicia da notte è già stata portata a termine, ma parlare non nuoce. << Dai, mi dici a che sta pensando? >> chiede. Sì...ecco.
<< Bhè...sto pensando che...penso alla nostra relazione >> rispondo, farfugliando.
<< C'è da pensare? >>. E' molto scettico, ma non sa quanto si sta sbagliando.
<< Sì e tanto...non so su che grado definirla >>. Rimane con la bocca aperta per qualche istante.
<< Bhè...intendi dire se il grado "ti voglio bene" o il grando "Je t'aime"? >>. Colpito e affondato.
<< Sì..esattamente questo >>. Mi fa piacere che abbia capito.
<< Bhè...io starei a quasi una via di mezzo >>. Ma come? I miei occhi si riempiono di rabbia.
<< Non mi ami? >> chiedo, e non voglio piangere. Non voglio dimostrarmi il sesso debole di fronte a lui.
<< Non ho mai detto questo >> cerca di difendersi, ma non può farlo da solo. Ci vuole un avvocato, ma uno bravo.
<< Ah no? Però hai cercato di dirlo! >>. Non mi piace litigare con nessuno, specialmente con lui  ma mi fa arrabbiare!
<< Sì sì...per voi uomini ogni scusa è buona >>. E mi metto sotto le coperte, cercando di stare zitta. In realtà, avrei voluto dire tante di quelle cose, mamma mia.
<< Eddai...su...mi dispiace...scusami... >> e mi bacia una guancia. Se continua così, finisce per farsi perdonare. Ma faccio la faccia imbronciata per qualche minuto. << Je t'aime >> mi sussurra qualcuno e  poi cado nelle braccia di Morfeo.


**Blanche, io infrango la legge, che è diverso...**


Spero che vi sia piaciuto questo capitolo. Un bacione ciao, alla prossima ^^


 

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Capitolo 25
*** Primissimi problemss! ***


blanche 25 Allora ciao a tutte!!* Come state, tutto bene? Io mi scuso infinitamente per il ritardo causato dallaaa? Wààààààà dalla scuola, indovinatooo!! Domanda da un millione delle vecchie lireee! Wàààà!! Bhèèè...rispondo alle recensioni ^^ Wààààààà
 TheDreamerMagic : Ciao. Bhè grazie 1000, lo so..è fantastico però il padre di Blanche lo verrà mai a sapere? MMhhh...sperem de nooo! AHhaha...non sono crudele..forse muahahah! Bhè..leggilo wààààà!!! Un bacio grazie 1000 ciaooo!! Wàààààà
 Morneeng Yeah : Ciao bella! Grazie sono contenta che ti siano piaciuti, soprattutto il capitolo rivelatorio <3 Comunque è grazie a te che sono migliorata, carissima wàààà e quindi leggi ciò che TU hai migliorato, no? Wààààààà Un bacio grazie 1000 ciaooo^^ Wàààà

Bene, incominciamooo!!


Capitolo 25:


La forte luce del mattino mi sveglia, ma non è solo quello. Il contatto con la sua pelle è meraviglioso, ragione per cui mi alzo, ma mi sento una rimbambita. Probabilmente lo sembro e lo sono e di primo mattino, guai a farmi più di due domande. Ma perché sono in contatto con la sua pelle nuda? Guardo il suo petto, mezzo scoperto e il mio. Il ragazzino qua, si è preso troppe libertà e io dormo come un sasso certi notti.Ma sembra che non dorma mai..in effetti.
<< Mary Blanche! Apri questa porta o la faccio sfondare!! >>. Oh maledizione! E' mio padre...è la sua voce. E io sono mezza nuda con un ragazzo in camera.
<< Arrivo subito, padre! >> urlo, per quanto possa, e mi tiro a lucido. Si nasconde sotto il letto e velocemente vado ad aprire.
<< Buongiorno Padre >> anche se la sua espressione non dice esattamente "buongiorno figlia mia" è più una espressione da "avete preparato la gogna"?
<< Ahahha....seguimi tu! >> e quasi mi piglia per le orecchie e ci sediamo in una sala scelta a caso.
<< Padre...potete spiegarmi il motivo di tale reazione? >> chiedo. Il ministro e Celestine sono molto seri e non riesco a capire il motivo.
<< Signor Ministro, lo porti qui, per favore >>. Il ministro si avvicina con passo svelto. Noto che in mano ha un giornale e lo mette sul tavolo, davanti a noi. Sono confusa.
<< Mary Blanche, cosa significa QUESTO? >> e punta il suo indice su una foto.  Guardo attentamente la foto. Io e Jason. Jason e io. << L'hanno scattata il giorno del funerale di tua madre, MaryBlanche...chi è il ragazzo? E come lo conosci? >>. Ok..bugiaaaa!
<< Padre, lei crede di più a sua figlia o ad un giornale scandalistico? >>
<< Ho aiutato tua madre a metterti al mondo.. >>
<< Questo vuol dire che crede di più a me? >>
<< Sì >> dice, ma non sembra sicuro.
<< Allora, se è davvero così, sappia che io questo ragazzo non l'ho mai visto ed è solo un fotomontaggioo...dopotutto, è una rivista scandalista, le ricordo >>. Mio padre ci pensa su per qualche istante, ma è Celestine a prendere la parola.
<< Sua Altezza, mi permetta di dire che è la principessa ha ragione...ho visto tante volte giornali come questi che ritraevano cose del tutto diverse dalla realtà..e sua figlia sembra sincera, la prego >>. La pregooooooooooo!! Opzione Labbruccio attivata.
<< MMh..lei che ne pensa, signor Ministro? >> chiede mio padre, ripiegando il giornale. Un colpetto di tosse.
<< Sinceramente, Sua Altezza, penso che la signora Celestine abbia ragione..la principessa è uscita con Jim e Fred, le guardie, e sono anche molto brave quindi non credo proprio..questo è il mio punto di vista >>. Spero che funzioni.
<< MMh..mi avete convinto. Jim e Fred sono esperte e non credo proprio che abbiano lasciato passare una cosa del genere...sei salva >> e butta via il giornale. << Mi dispiace di averti svegliata, torna pure a dormire >>
<< Non fa niente..grazie per avermi ascoltata >> e me ne torno nella mia camera.
<< Blanche, che è successo? >> mi chiede, abbracciandomi. Il suo abbraccio.
<< Un giornale scandalistico ha pubblicato le nostre foto. Ho detto che è un fotomontaggio e basta. Celestine e il ministro mi hanno aiutato, meno male >>
<< Stanno iniziando i guai, allora... >> mi dice, prendendomi il viso tra le mani e portandomi sul letto.
<< No, non credo, finché siamo insieme >> e mi metto sopra di lui. Mai contatto fisico con nessuno, prima regola, o una delle prime, della perfetta principessa, ma che m'importa, se posso avere lui e solo lui?
<<
Non ti sembra di essere un po' troppo trasgressiva? >> mi chiede, rigirando le posizioni. Preferivo stare sopra.
<< Non m'importa...tanto chi ci vede? >>. Da quando un ladro di banche conosce il significato della parola trasgressivo?
<< Hai due guardie fuori, perla... >>
<< Perla? >>
<< Che pietra ti piace, scusa? >> mi chiede.
<< L'acquamarina e il turchese...no, anche lo zaffiro! >>. Se stiamo qui a raccontarci le nostre pietre, domani mattina siamo ancora qui.
<< L'ho sempre detto che sei un po' viziatella... >>. Oh! Questo non doveva dirlo!
<< Io viziatella? E' la mia istruzionee! Ma se davvero lo fossi..adesso tu non saresti sopra di me e io non sotto, non credi? >>
<< Niente contatto fisico? >> mi chiede. Tolgo le mani dalla sua camicia e batto le mani. Bravo ragazzo!
<< Sì...purtroppo.. >> e ci tiriamo su. Gli butto le braccia al collo. Cerca di vedere qualcosa nel mio decoltè. Dò un leggero colpo di tosse.
<< Ah, mi scusi signorina, ma sa, bisogna coprirsi, ogni tanto..solo ogni tanto >>. Prendo un cuscino e lo picchio.
<< Grazie...ma sono più vestita di te, carino >>
<< Carino? Io credevo di essere meraviglioso... stupendo >>. In effettiiii...
<<  Certo certo >>. Cerco di sviare il discorso: ultimamente ho problemi con la salivazione, quando parlo di certe cose.
<< Ma il tuo stilista? Sai, non mi sta  molto simpatico, in effetti  >>
<< E' dolcissimo, invecee! >>.
<< Seeee....bhè...dove sta? >>. Guardo l'orologio sul  comodino. Sono le otto e mezza. Dovrebbe essere già arrivato.
<<  Non  ne ho idea..magari mio padre gli avrà detto qualcosa >>
<< Mhaa... >>
<< Ma è possibile >>. Stiamo zitti qualche istante, finché non sentiamo dei passi rumorosi  e   una voce.  
<< Nasconditi!  >> e va sotto il letto.  
<<  Toc  toc toc >> dice qualcuno, lo stilista. Do un colpetto di tosse.
<< Avanti avanti >> dico.  Entra  lo stilista, con  un passo  prudente.
<< 'Giorno..ho sentito le news, ma sul serio, principessa, è riuscita  a vedere un  ragazzo al di fuori delle mura? >>. Lo stilista non è uno di cui mi fido e infatti smentisco, come ho smentito davanti a mio padre.
<< Assolutamente no, come ho detto  anche a mio padre. Le guardie sono  molto opprimenti e le foto  di cui state parlando  risalgono al giorno del funerale di mia madre >> e la voce mi cade  << e c'eravate tutti, quindi... >>
<< Sìsìsì  ha ragione, principessa e non mi voglio intromettere. Faccio il mio dovere >>
<< Gliene sarei grata >>  e va a frugare tra le  mie  cose nell'armadio. Si sentono urli di gioia e di dolore.
<< MMmh...oggi tutto fru fru! >> e va ad aprire le finestre. << E' una stupenda giornata di sole, lo sa? >>
<<  Grazie e? >>
<< Ho trovato >> e butta sul  letto ciò che ha trovato. Mi mostra un vestito rosa, corto, alla faccia.
<< Molto fru fru >>
<<  E molto  cortoo >>
<< Nessuno se ne accorgerà...poi le scarpe queste >> e mi mostra un paio di scarpe a tacco alto viola brillantinate.
<<  Perché non posso indossare delle ballerine? >>
<< Perché lei non è una ragazza comune >>
<< Lo so..ma  le ballerine sono eleganti e anche più comode! >>
<< Se la sentisse  il  Re! >>
<< E che senta, allora! Che tutti sappiano!  >>
<< Sta andando un po' per le sue, signorina , passiamo ad altro.. >> e mi mostra un  paio di orecchini con la pietra viola, stupendi e una borsetta  rosina  molto graziosa.
<<  Bene, grazie..mi lasci vestire >> e se ne va.
<< Pfff...credevo che non se ne andasse piùùùù!! >> esclama, uscendo da sotto il letto. Guarda i vestiti. << mmmh! Carino questo >> mi dice, provocandomi. << A me starebbe bene >>
<< Allora mettitelo! >> gli urlo quasi in faccia.
<< Calmina eh! Dai, mettitelo >>. Ricordo le sue regole e allora incomincio a spogliarmi sul posto. Rimpiango i giorni in cui il mio separé serviva a qualcosa. Me lo metto bene e anche le scarpe. Poi mi metto gli orecchini davanti allo specchio e mi do una pettinata.
<< Ok, sono pronta >>
<< Era ora. Usciamo? >>
<< E certo! >> rispondo e vado fuori. Mostro una bella banconota alle due guardie.
<< Non lo dite a nessuno, eh! >>. Rientro, prendo la borsa e usciamo.
<< Dove andiamo? >> chiedo.
<< Ti devo far vedere una cosa... >>


Note:

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, nonostante i primi problemi! Un bacione ciao! Wàààààààààà! ^^
p.S= Questo è il looook di Blanchee: http://www.polyvore.com/w%C3%A0%C3%A0%C3%A0%C3%A0%C3%A0%C3%A0_lt/set?id=16857043

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Capitolo 26
*** Se vuoi vedere l'arcobaleno devi prima sopportare la pioggia ***


blanche 26 Allora, ciao a tutte! Come state? Ringrazio di cuore i 13 preferiti e i 16 seguiti GRAZIE! E chi legge e chi recensisce. Rispondo alle 3 recensioni che mi avete mandato.
 TheDreamerMagic : Ciao. Sì, è vero, per un pelo! Ma l'amore trionfa sempre..e su ogni cosa, ricordatelo, anche quando sembra impossibile! Diciamo che Blanche intorno a sè ha tanti buoni complici. Buon per lei! Ti ringrazio sempre per le tue recensioni che mi fanno andare avanti e un bacione a presto! Ciao! ^^
 angy_hihihi  : Ciao. Ahahah...io ti segnalerei lo stesso, guarda! AAhhaha...scherzo, dai O.o Se non ci fossero gli ostacoli, non sarebbe un bell'amore, no? Jason è meraviglioso *-*, ragazze, rifacciamoci gli occhi! Aahha anche io sarei curiosa. Un bacione grazie 1000 per le tue recensioni e non ti preoccupare: se non puoi non recensire, ma mi fanno tanto piacere! Ciao ^^
Morneeng Yeah: C
iao. Eddai, TU mi hai aiutato! o.O mi dispiace che il capitolo precedente non sia stato come speravo O.o ma dai..sono sicura che mi rifarò con questo! Eddai...u.U anche tu sei curiosa di sapere dove Jasy sta portando la nostra Blanchy...ehhe?
Ah, comunque, ti devo domandare una cosa: in un capitolo tu avevi fatto un'ipotesi sul fatto che io facessi latino e greco al liceo...ma non ne eri sicura =D mi potresti dire, per piacere, da dove è nata questa tua ipotesi? Se ti ricordi.. ^^ Io comunque ti ringrazio infinitivamente perché parte del mio lavoro lo dedico a te e anche perché comunque bene o male mi segui sempre e mi dai una speranza, insieme alle tante altre che leggono =) Un bacione ciao ^^


Oook...cominciamo!
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*Capitolo 26*:
<< Uffa...si può sapere dove stiamo andando? >> gli chiedo, dopo un po'. Vedo che non abbiamo attraversato Central Park, cosa che facciamo abitualmente quando usciamo dal palazzo. Mi manca Ronald.
<< No..a proposito, dobbiamo andare nei vicoli stretti e bui perché almeno lì non ci sono i giornalisti e così non finirai più nei guai, Turchesina >>. Oh, che dolce..
<< Non finiremo, caro. E poi..Turchesina è così dolce! Grazie >> e gli bacio una guancia, quando sono sicura che ormai siamo al sicuro dai Paparazzi. Il sole splende alto nel cielo, anche se non lo vedo...i palazzi sono così alti. E io adoro il sole, mannaggia. Per la strada c'è qualche macchia di sole e io spingo Jason, che mi tiene per mano, ad andare, per godermi questo sole che amo tanto.
<< Prego..e comunque, sarebbe ora di dare un po' più di carica al nostro.. >>. Lascia la frase in sospeso. Perché? Ah,non vuole dire Amore..eheh...Lui guarda un punto fisso davanti a noi. Cosa? Guardo anche io e c'è la banda.
<< Luke... >> dice, con tono indifferente.
<< Jason >> risponde lui.
<< Justin! >> esclama Jason, all'improvviso. C'è anche lui? No. Non lo può tradire!
<< Ehi Jason! >>. E all'improvviso mi viene in mente la loro foto. Persone lontane nel tempo e persone che vivranno sempre nei cuori di chi li ha amati. Persone che non smettono e non smetteranno mai di sorprenderci, anche se...la verità è tutta qui. La morte ci tiene lontana da tutto. Ma in realtà, siamo ad un passo dal cielo perché la scala è troppo lunga.
<< Justin..che ci fai lì? >>
<< Oh, niente..Ciao Blanche! >>. Ah, si è accorto di me. Mannaggia.
<< Blanche? >> chiede Luke.
<< Sì..piacere >> dico io, indifferente. Proprio un tipo come lui..
<< Ah..Jason..meno male che ti abbiamo trovato.. >> dice Luke, sistemandosi i capelli. Jason sembra sicuro di sé ma allo stesso tempo tradisce le sue emozioni ed è timoroso.
<< Ah..e perché? >> chiede. Anche lui sembra indifferente quanto me. Spero solo che questo non finisca in una lotta. Non potrei sopportarlo.
<< Ti vogliamo riproporre di rientrare nella banda...che ne dici? >>. Jason rientrare nella banda? Ma rifammi il piacere, brutto mascalzone....
<< Ti dico che ci devo pensare! >> esclama Jason. Vuol dire che..
<< Lo prenderai in considerazione, vero? >>
<< Certamente! >> risponde Jason. << Se adesso volete scusarmi, dobbiamo andare >>
<< Certo..ci si vede.. >> dice Luke. Il timore della lotta scampata sta diventando un lontano ricordo, ormai.
<< Mi dispiace per Luke >> mi dice, quando finalmente siamo soli. E siamo al sicuro, almeno.
<< Oh, non ti preoccupare. Ma per favore..non prendere in considerazione la faccenda di rientrare nella banda >>
<< Non lo farò..era una balla >> e ciò mi tranquillizza. Potrò dormire bene, stanotte.
<< Ma dove stiamo andando? >> chiedo, cambiando discorso.
<< Non te lo dicooo! >> risponde con il tono da bambino. Che nervosooo!
<< Grr >> ringhio per finta. Camminiamo in mezzo alle buie vie di New York, prendendo pochi spiragli di luce che mi fanno subito rallegrare. Dopo aver percorso dieci minuti, ci ritroviamo in un vicolo, ma è cieco. Infatti Jason ci passa davanti e ci ritroviamo nel traffico cittadino NewYorkese insieme a tantissime altre persone e spero senza nessun giornalista. Si spera.
<< Tatàaaàn!! >> esclama ad un certo punto, mentre sono fuori con la testa.
<< Eh? >>
<< Guarda! >> e mi guardo davanti. E' un centro commerciale. Non ci sono mai stata.
<< E' un..centro commerciale! >>. Che romantico.
<< Sì! Entriamo! >> esclama e ci avviamo verso l'entrata. Dentro c'è l'aria condizionata e fa un po'freschino. I negozi sono quasi tutti di abbigliamento, tranne una gioielleria. Raggiungo la vetrina e la osservo attentamente. Un solo oggetto attrae la mia attenzione: un anello cristallino, rosa scuro. E' magnifico.
<< Ti piace qualcosa? >> chiede, spaventandomi.
<< Oh, scusa >>
<< Niente..no..non mi piace niente >> mento e continuiamo il nostro giro.
<< Bisogna rifarti il guardaroba >> ed entriamo in un negozio, di cui non ho visto neanche l'insegna. Jason mi spinge per tutto il negozio, facendomi un po' vedere tutto e scorgo i prezzi. Nessuno si potrebbe permettere una cifra simile. Arriviamo nella area donna e sparisce per un cinque secondi. Le commesse già mi scrutano, anche perché sono imbambolata nel bel mezzo della sala. Ritorna con cinquanta paia di jeans e me li fa provare. Tutti e cinquanta. Madonna. Me ne compra dieci paia.
<< Lo stilista li scoprirà! >> esclamo.
<< Mettiamoli a casa mia... >>
<< Giusto. Dobbiamo comprare altra roba? >>
<< Ma certo che sì! >> esclama, come un pazzo e andiamo in mezzo alle maglie, magliette,top di tutti i generi. Oh mamma! Io sinceramente non vorrei comprare niente: ho tutto ciò che mi serve e non c'ho assolutamente l'occasione di indossarli. O forse sì.
Ritorna indietro con una montagna di magliette a maniche corte e lunghe. Arghh..le magliette a maniche corte sono così trasgressive. Mha.
<< Ecco >> e me la fa vedere una ad una. Ci sono magliette rosa, bianche e colori tenui, con motivi floreali o animaleschi. Mi piace tanto quella con la farfalla.
<< Dopo aver comprato tutto il negozio, possiamo uscire? >> chiedo, dopo che abbiamo pagato.
<< Sìsì >> mi dice, rassicurante. Poi una domanda mi sorge spontanea.
<< Ma dove hai preso i soldi? >>. Pausa di silenzio. Non è la domanda giusta da fare. Ma le domande non sono mai indiscrete, la RISPOSTA lo è.
<< Gliel'ho già detto, Blanche.. >>. E' cupo. Freddo come il ghiaccio. E perchè è così formale tutto d'un colpo?
<< Glielo? >>. Mi spaventa. Se vuoi vedere l'arcobaleno, devi prima sopportare la pioggia. E l'ho sopportata, anche se per pochissimi secondi. Ma ormai vedo il mio arcobaleno: il suo sorriso. E il resto non conta più. Wààà.
<< Scusa Blanche...e credo che tu già lo sappia >>. La mia mente fa viaggi spaventosi di là e di qua. Il mio cervello associa la parola rubare con banca e criminale e Jason. E l'insieme fa...
<< Hai rapinato una banca? Ma quando? >>. Dovrei realmente esserne spaventata??*
<< Sono il criminale più pericoloso, non credi? Ho rapinato la banca più famosa di tutta New York e sono qui a raccontartelo senza portare una maglietta a righe! >>. E' euforico. E non ha paura di essere scoperto.
<< Nessuno mai ti urlerà addosso che sei un criminale..sembri più un angelo.. >>
<< Mha.."sembrare" e "essere" sono piuttosto differenti.. >>
<< Giusto >> rispondo. Ormai siamo a Central Park e porta lui le borse. Ci sediamo su una panchina e mi dà una scatolina.
<< Tieni questo è per te... >>


*Note*:
scusate davvero per il ritardo, davvero..ma la colpevole è una sola..mmhh..Un bacione ciao!!*** ^^

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Capitolo 27
*** <3 Profumi <3 ***


blanche 27 Alloraaa!!!* Come va? Io abbastanza bene, dai..si va avanti! Ringrazio i 13 preferiti e i 17 seguiti...devo dire che sono sbalordita!!* Grazieee!! Poi rispondo alle recensioni, non si sa maiii...
 Morneeng Yeah : Weee..ciao. Ti ringrazio perché con le tue recensioni mi illumini la giornata! Comunque per la cosa di greco e di latino..bhè..sei sulla buona strada. Un bacione grazie ciaoo!!*
 giulia0209 : Ed ecco che è arrivata la mia Giu..non ti si vede mai, bella! Grazie 1000, un bacione ciao..

Va bene ciaooo..Iniziamo...



Capitolo 27:
<< Tieni..questo è per te.. >>. Guardo la scatolina di raso nera. Mi fissa con i suoi occhi invisibili nella speranza di essere aperta. Cerco di dire qualcosa, ma sembra tutto così inutile. << Sai..se vuoi puoi aprirla >> mi dice, con il suo tono leggero e delicato, ma si sente tutto il sarcasmo da cui non riuscirà mai a separarsi.
<< C-certo >> dico e la apro.
Non è possibile. 

Quando.
Dove.
Perché.
Quando= bho. 

Dove= credo al centro commerciale.
Perché...perché è un idiota. Non c'è risposta più plausibile. E' un idiota. Spendere tutti questi soldi per me..e io che non ho fatto niente per lui.
<< Ti piace? >> mi chiede, prendendomi la mano destra e infilandomelo nell'anulare. Dovrei essergli riconoscente, ma mi sembra solo un idiota.
<< Come diavolo ti sei permesso, eh? Spendere tutti questi soldi! E poi come hai fatto a comprarmelo? >>
<<  Con i soldi >> e ci sediamo sulla panchina. Alzo un soppracciglio. Ma anche no!
<< mmmh..e quando? Sei sempre stato con me.. >>. Ma non ne sono più così tanto sicu
ra.
<< Non sempre..quando ti sei provata quella magnifica maglietta bianca, che devo dire che ci hai messo così tanto, sono andata in gioielleria e te l'ho comprato..fine della storia. Caso chiuso >>. Mi addolcisco.
<< E come hai fatto a sapere...che era proprio quello che mi piaceva? >> e guardo il mio bellissimo anello.
<<  Ti sei puntata solo su quello...e capisco quando ad una donna piace qualcosa >>. Divento uno zuccherino.
<< Ma sarà costato tanto..e non troverò mai il modo per sdebitarmi >>. 
Questo è vero.
<< Prima di tutto..sai il mio hobby qual'è no? >> e mi sorride sarcastico. Svaligiare banche non mi sembra proprio un bellissimo hobby.. << E secondo..bhè..ci sono tanti modi per fare felice un uomo.. >>. E mi lascia tutto intendere. Ci metto un secondo,forse anche meno per intuirlo, forse anche capirlo.  Tanti modi...certo...
<< Oh Blanche, non mi fraintendere..niente di fisico.. >> e mi sorride malizioso. E' questo che mi spaventa.
<< E allora se non è niente di fisico, come? >> chiedo. Mi fa veramente paura. 

<< Vieni qua >> e mi fa sedere sulle sue ginocchia. Se mi vedessero...Oppure davero mi stanno guardando. E se i paparazzi sono così furbi...
<< Non hai paura dei paparazzi? >> chiedo, scompigliandogli i capelli. Anche se..in realtà lo sono già per conto loro.
<< Nah..prima di tutto, una principessa non si vestirebbe mai così, scusa ed è senza offesa..secondo..vengono solo nei ricevimenti più importanti, dopotutto, l'ultima volta era il funerale di tua madre.. >>. E un colpo al cuore..mi ferisce brutalmente. Quando sento la parola "funerale" nella stessa frase con le due parole "tua madre"...è sempre
così.
<< Spero che tu abbia ragione.. >> dico e sono veramente preoccupata.
<< Ho mai torto? >>
<< Mi piacciono i ragazzi umili e modesti >> e inclino la testa di lato.
<< Anche a me! >> e mi accarezza la guancia. Mi sembra di essere tornata bambina, sulle ginocchia del Ministro e di Celestine, mentre i miei erano troppo occupati per fare i
bravi genitori. Vabbè dai...
Nota subito il mio silenzio, forse anche ingiustificato. << Allora..oggi come vuoi passare il tempo? >>. Torna il sorrisetto.
<< Mha..domanda difficile..è una così bella giornata.. >> e mi guardo intorno. I ciliegi sono in fiore. Adoro i ciliegi. Li fisso intensamente.
<< Il mio giardino a Parigi era pieno di ciliegi >>
<< Ti mancano molto? >> mi chiede. Sembra così..comprensivo. E quando ti manca la tua patria, non c'è molto da fare: sei orgoglioso.
<< Sìsì..il profumo di Parigi è diverso da quello di New York >>. Mi sento così..bhé..saggia.
<< Ogni città ha un profumo diverso..Washington DC, ad esempio, sa di reside
nziale.. >>. Come?
<< E che profumo sarebbe? >>
<< Bhè..c'è il presidente >>. Ebbravo!!
<< Sì..questo lo so.. >>. Non sono nata ieri.
<< Bene...allora, Parigi e New York che profumi hanno? >>. E dopo questa domanda, mi faccio prendere dai ricordi. Mi lascio andare......
<< Da bambina quando passeggiavo per le strade di Parigi vedevo se
mpre i venditori con le rose rosse..mai di altri colori. E un solo venditore mi riconobbe..e mi regalò la rosa più bella..ma non era aperta, era ancora chiusa in un bocciolo. E mi disse: "La rosa si aprirà quando la principessina lo incontrerà"...e se ne andò. Non mi chiesi subito il significato. Non me lo chiesi per tanto tempo. Passeggiavo sempre mano per mano con il ministro e Celestine e a quel tempo potevano passare i miei genitori...Adesso come dei nonni molto giovani. Passeggiavamo soprattutto la sera, per vedere le luci delle città e tutti i ristoranti aperti a fare festa..conservo ancora i petali di rosa che trovai per terra ogni sera che andavo...Poi l'intensa magnificenza della torre Eiffel di cui avevo tanto paura...credevo che prima o poi mi sarebbe cascata addosso.. Non successe mai..Ci salii tante volte, ma mai da sola. Anche il desiderio e il coraggio di salirci a piedi e non in ascensore...che rabbia. Non ci sono mai riuscita. Perché non c'ho mai provato. Nessuna vista potrà mai competere contro quella della Tour Eiffel...Devo dire che sono tanti i ricordi di Parigi, della mia città e li adoro tutti..Soprattutto mi ricordo i gatti randagi da cui Celestine mi diceva di stare alla larga..e l'enorme gelato alla ciliegia che presi un giorno...me lo sbrodolai tutto addosso.... >>. I ricordi mi offuscano la mente. Lui mi osserva incantato dalla mia storia piena di ricordi. << Parigi profuma di rose rosse..di petali di rosa rossa... >>
<< Wow..io invece non vorrei avere ricordi....di quel maledetto giorno >> e abbassa la testa, mettendosi una mano tra i capelli. 
<< Ti capisco..e sarò con te >>. Si rallegra, forse per non farmi stare male.
<< E New York? >> e poggia la fronte sulla mia, chiudendo gli occhi. Mi sembra in agonia.
<< Ci sono da troppo poco tempo per capirlo....Però profuma di alberi in fiore e di sangue..e di imprevisti >>
<< Sangue.. >> sussurra. Non sembra essere d'accordo. Oppure lo è fin troppo. 

<< Sì..rossooo! >>. Sorride, sempre con gli occhi chiusi.
<< Ma ti riferisci a quel giorno? >>
<< Sì.. >>. Sospira. 

<< Blanche..non starci male..New York è una città molto invidiata.. >>
<< Ah sì! Sa anche di smog e di traffico.. e di clacson >>. Si mette a ridere. Ma guarda che roba. Uno fa tutto il serio e l'altro.
<< Ah..clacson..e saprà anche di quelli che urlano fuori dal finestrino, eh? >>. Sorrido e
cerco di trattenere la risata.
<< Bhè...sì dai..è così bello! >> dico sarcastica. Pausa di silenzio. Diventa fastidioso. << Grazie per l'anello >>
<< Figurati >> risponde, pronto. << Dovevo >>
<< Invece non avresti dovuto >>. Sostengo.
<< Non mi avresti mai fermato >>. Ne è davvero così sicuro? Mhaa...
<< Perché? >> chiedo. Dai..ci divertiamo.
<<  Le donne quando vedono una pietra più grande della loro borsa sco
ppiano di gioia... >>. Sorrido. Bell'idea.
<< Bhè, caro maschilista, bell'idea che ti sei fatto delle donne >>. Sorride pure lui. 

<< Già già già..bhè è vero.. >>. No.
<< Le donne sì..io no.... >>
<< Mmmh..in effetti mi hai urlato contro mentalmente >>
<< Bhè..continuo a credere che non avresti dovuto >> dico e ci alziamo. Per andare chissà dove.



Note: 

Spero che vi sia piaciutoo!! Un bacione ciaoo! 


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Questo è il famoso anello che Jason regala a Blanche...

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Capitolo 28
*** Il B-----o aspettatoo ** ***


blanche28 Allora, ehilà, ciao a tutte!! Come state? scusate il ritardo. Come sempre ringrazio chi mi ha messo tra i preferiti e i seguiti e chi legge e chi recensice. Rispondo, infatti, alle recensioni ^o^
 TheDreamerMagic : Ma figurati..capisco i motivi scolastici. Ahahha...Jason è sempre fantastico e non voglio che questi storia abbia qualcosa di brutto. Comunque grazie 1000 un bacione e ciaooo ^^ Buona Pasqua..
 angy_hihihi  : Ehi...Sbam!?! Ahahh..adesso ti segnalo..muahahah!! Dai, scherzo..lo so lo so lo so!! Jason e Blanche are so sweet! ^^ W i cavoli di Bruxelles! Grazie 1000..la parte dei profumi doveva essere una parte significativa sia per me, sia per i protagonisti che per voi lettori/lettrici Grazie ancora Angy..un bacione anche a te..grazie e ciaoo ^^ Buona Pasqua... Morneeng Yeah : Grazie 1000, cara! La parte dei profumi doveva essere significativa. La mia parte preferita *-* ^^ Lo spero anche io. Buona Pasqua.
 _NeSsIe_95_ : Ehi..wow...un'altra fan!! *-*!! Bhè...parli il francese meglio di me ^^ Ahhah..grazie 1000, sei molto gentile!! Un bacione a prestooo...^^ Buona Pasquaaaa!!
 giulia0209 :
Ehi ciao Giuuuuu!! Graziieeeee!! **

Capitolo 28

Percorriamo stradine quasi deserte, per paura dei paparazzi..ma io sinceramente ho più paura di Luke e della sua banda. E' davvero spaventosa, non so come abbia fatto Jason a starci dentro tutti questi anni. Io mi sarei uccisa subito.
<< Dove andiamo? >> chiedo, nonostante la strada mi sembri famigliare.
<< A casa mia..lasciamo le cose a casa e tu ti cambi...così sembri una uscita da chissà dove >>. E' un insulto? Vabbè..a lui si perdonerebbe anche il crimine peggiore. E nonostante sia un criminale, non c'è persona che vorrei di più al mondo.
<< Oh, ok >>. Ci ritroviamo il palazzone davanti. Apre la porta e vediamo il portinaio "simpatico" di tanto tempo fa. Non ci saluta, ma ci scruta. Prendiamo l'ascensore. L'ascensore è fatto molto all'antica, di legno e con lo specchio illuminato dall'alto. I bottoni sono in oro e c'è una bella atmosfera. L'ascensore si muove lentamente e per tutta la "corsa" non ci guardiamo e non ci parliamo. Io qualche volta mi guardo allo specchio, tanto per vedere come stanno i capelli, ma tanto so che stanno sempre bene i miei capelli, mi sembra come minimo ovvio. Arriviamo al suo piano ed apre la porta di casa, con una chiave lunga e stretta. La casa è molto illuminata, mi piace  il sole filtra. 
<< Che vuoi indossare? >> mi chiede.
<< E' uguale >> rispondo, anche perché non mi ricordo più cosa abbiamo comprato. Prende una busta qualsiasi e la rovescia sul divano. Prende un paio di jeans e una maglietta scollata.
<< Ecco, indossa questi >> e mi fa andare in bagno. Ci vorrà un po'. Dentro l'intero bagno, dentro la doccia, dentro il water (sigh) c'è il suo profumo. Incomincio a togliermi tutto, dalla testa fino ai piedi, finché non rimango nuda come un salame in biancheria intima. Mettere la maglietta è assolutamente difficile per me, visto che ho indossato solo vestiti da quando sono nata. Però è una maglietta stupenda, devo dire con una farfalla sopra. I Jeans sono abbastanza facili. Una gamba in ogni pantalone. Giusto. Mi rimetto le mie scarpe. Passo qualche istante ad annusare ogni profumo sulla mensola. Tiro un sospiro ed esco. Jason mi aspetta sul divano. Ha accesso la TV. Con questi abiti mi sento giovane, libera e forte.  Raggiungo il divano e gli tolgo il telecomando dalle mani. Mi sento diversa.
<< Willy il principe di Bell'air! Wow! >> e ci mettiamo a guardarlo insieme. E' il nostro telefilm per eccellenza, perché con questo ci siamo conosciuti e abbiamo cominciato. Ci sono due episodi e io mi sto per addormentare. Alla fine, lui spegne.
<< Che vuoi fare? >> mi chiede, massaggiandomi la pancia. Mi fa il solletico. Sorrido, cerco di trattenere le risate.
<< Non lo so >>
<< Vuoi mangiare? >>. Che uomo...mi legge nel pensiero.
<< Ahahah! >> e annuisco. Andiamo in cucina e ci prepariamo un panino. Io ovviamente, insalata e formaggio, niente carne, preferisco. Voglio iniziare la mia nuova vita segreta nel migliore dei modi. Voglio diventare vegetariana.  Ci appoggiamo al piano della cucina come due barbari.
<< Mmh..e oggi cosa faremo? >> chiedo, togliendomi il formaggio dai lati della bocca.
<< Voglio tornare da Tiffany..mi ha mandato un messaggio, darà una festa..e mi ha chiesto di invitare Maryelle >>. UUUUUUU!! Chi è questa Maryelle?????!?!?!??!!?Lascio cadere il panino sul piano della cucina e mi avvicino a lui, con aria minacciosa.
<< Voglio sapere nome, cognome, data di nascita, luogo di nascita, e ora ed età e gruppo sanguigno di questa Maryelle!!  >>. Sì, sono gelosa. Si mette a ridere. Cosa diavolo c'è da ridere? Me lo spiegate?
<< Lei crede che tu ti chiami Maryelle >>. Siiiighhh..che figuraaaa.. << Ah, sei carina da infuriata >>. Pregio di fabbrica, come si dice nei miei palazzi.
<< Ah..e quindi mi ha invitato alla sua festa? Bhè..lei non è la sola ad avere le curve..non so se mi spiego >>. Ma in realtà..che vuol dire?
<< Aaah..certo..sì.. >>. Anche lui sembra abbastanza confuso.
<< Scusa...ma se devo essere sincera con te..ho paura >> dico e mi appoggio a lui. E' caldo e accogliente. Il posto migliore del mondo. Nelle sue braccia.
<< Paura di che..se ci sono io con te... >>. Mmmh..
<< E' proprio questo il punto..comincio a credere che tu abbia avuto una storiella con lei.. >>. Sospira.
<< Il mio passato dice il contrario, Mary Blanche >>
<< Sarà... >> e sono disposta a credergli << ma Tiffany sembra così....perfetta, elegante...e anche stronza, se posso permettermi, ma è solo un dato di fatto.. >> dico e scuoto le spalle.
<< U,U ..non si dicono le parolacce...e poi...Tif potrà essere perfetta quanto le pare..ma il mio cuore, di fatto, l'ha rubato la donna più importante >>. Tif.
<< Oh, Jason >>. Mi bacia una guancia.
<< Già.. Allora ci vieni? >>
<< Sìsìsìsìsìsìsììsìsììsìììì!! >> rispondo, con tutta la gioia del mondo. Finché non arriva il suo bacio vero. Il nostro primo bacio. Così aspettato. Così atteso. Così perfetto. E so che adesso l'unica cosa che ci può fermare è mio padre con una motosega in mano...

Noteeeee:
Visto che parto per Pasqua e non aggiornerò, auguro una buona Pasqua a tutte voi!! { Questo capitolo lo dedico a voi }

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Capitolo 29
*** Festicciuolaaa *.* ***


blanche 29° Allora, come state? Tutto bene? Scusate tantissimo per il ritardo!  Ringrazio i preferiti e i seguiti, ovviamente. Rispondo alle recensioni.
 cussolettapink : AHhahah..grazie 1000..una battuta scadente, ma dimostra tutto l'affetto per il padre -.-" Grazieee..bhè..non ho aggiornato presto, ma almeno c'ho provato. Un bacione ciao e grazieee ^o^
 TheDreamerMagic : Ehi carissima, ahahah sì..si sono baciati..ma mi dispiace di non averlo descritto molto quella scena..ma stavo davvero male e non volevo farvi aspettare troppo...perdonami :) Sì..sono dolci carini e coccolosi (adooroo dirlo) Ahaha. Un bacione grazie 1000 ciaooo! ^o^
 angy_hihihi : Ahahah..ciao caraaa!! Sono contenta per te..è ora di festeggiareeee! Sèèè (però offri tee) Ahahha..Blanche è una creatura molto ingenua, ma sull'amore non si sbaglia! Lo capirai più avanti, vedrai!! Mi scuso tantissimo per la scena del bacio, ma in quel periodo stavo davvero male e non riuscivo molto bene. Perdonami :) Ahhah...
P.S= vedraiiii!!
Un bacione! Grazieee e ciaooo ^^
 Morneeng Yeah: Ciao Cara..mi fa piacere..ma mi scuso per la scena del bacio non descrittiva. Ma stavo male. E mi dispiace. Perdonami e quindi non riuscivo molto a ragionare. Comunque perdonami. Un bacione ciaoo e grazie ^^



Capitolo 29  :
Non avrei mai pensato di dare il mio primo bacio così presto. In effetti, ho solo  sedici anni. No, o forse l'ho dato troppo tardi. E poi darlo a lui. Non è nobile. Giuro che se lo viene a scoprire mio padre. O Celestine. O il Ministro. Ahiaaaa! Ho già l'ansia. Ma non lo verranno mai a scoprire. E missà che mi scopriranno..perché scherzando si può dire tutto..anche la verità. Ma per me dire ti amo è troppo grosso. Nel senso che bisogna sentirlo davvero. Nelle vene. Nel cuore. Nelle viscere. Dentro di te. E non sulla lingua. Tiffany, che nome stupido, vuole organizzare una festa e vuole invitare me..no aspetta,come mi chiamo? Maryelle? Ma daiiiii..Quella strega. Che strega e strega. Uff...e poi io ci voglio andare solo per un motivo..Perchè se vuole fare la pavoncella con il mio leoncino (ihihihi) se lo puoi anche scordare!! E la Leonessa si mangia i Pavoni a merenda..mmh!

Questa sera c'è il ballo di Tiffany. Non so che mettermi. Manca solo un'ora! Un'ora! Dovrei tornare al palazzo..non ci posso mica andare in pantaloncini corti. Ma quando mai si è visto? Io sono una principessa, credo di esserlo, e devo vestirmi come tale. Spero che Tiffany non sia famosa. Se no..Paparazzi in arrivoo!!

<< Ricordati che dobbiamo andare a palazzo fra pochi minuti..se no addio vestito.. >> gli ricordo. No, perché si sa come sono i maschi.
"Dobbiamo andare al centro commerciale" per esempio. "Sìsì, è nel frigo". Proprio, tanto per spaccargli in testa una pirofila. Ma io spero che Jason non sia così. Impazzirei.
<< Sìsì >>. Dai, dimmi che è nel frigo! << Lo so..me lo hai detto..ehm..cinque secondi fa? Poi dieci secondi fa..poi quindici.. >>. Sta dicendo che sono ripetitiva..ma guarda un po'. << C'hai l'Alzheimer >>
<< Alla tenera età di sedici anni l'Alzheimer? Tranquillo..sono così di natura.. >> gli dico. Sorride.
<< Tanto vale che ci muoviamo adesso..ci metti sei ore e mezza per prepararti.. >> mi ricorda.
<< No..non è vero..dipende dai casi.. >> rispondo e usciamo dalla porta. Prendiamo sempre stradine poco affollate. Si sente puzza di alcool e fumo. Sono questi i veri odori di New York? Si sentono anche urla. Questo è il vero suono di New York. Io sono spaventata. Può essere successo qualsiasi cosa!  Jason non fa una piega. Ma perché?
<< Ma..hai sentito almeno? >> chiedo, infastidita. E' la sua città..ci vive. Non è normale sentire urla e non fare niente.
<< Certo che ho sentito >>
<< Allora non chiami la polizia? Non fai niente? >>. In un secondo sono già contro un muro, con lui che mi tiene. Domanda sbagliata, forse? Forseeeee...
<< Gli assassini di New York sono spietati. E l'assassino è ancora a piede libero >>. Che enfasi.
<< L'assassino? >> chiedo.
<< Quell'assassino.. >> mi risponde e continuiamo a camminare.
<< Per questo fai finta di nulla? Perché lui è ancora in libertà? >>
<< Meno sai..meglio stai >>. Ma che fregatura!
<< Forse..ma la cosa non finisce qui >>. La cosa è finita ancora prima di cominciare. Siamo arrivati dietro il palazzo, pronti per scavalcare.
<< Non vedo l'ora di andarci >> dice, una volta dall'altra parte. Mi giro verso di lui, furiosa. Alza le braccia. << Ma! Ovviamente per stare con te... >>. Sìsì, ragazzuolo..bisogna crederci. Ahaha!
<< Seseeee!! Okey... >> e vado ad ispezionare il mio armadio. << E' così difficile senza stilista! >> esclamo. Lui si siede sul letto e aspetta pazientemente.
<< Vallo a chiamare >>
<< E poi mi chiederà quale sarà l'occasione! >>. La logica maschile  è pari a quella di una motosega.
<< Giusto... >>. Torno alla mia ispezione.
<< Che cosa si fa ad una festa giovanile? >> chiedo.
<< Si balla..si beve....ma io preferisco il buffet... >>. Sorrido. Golosone!
<< Ahhah..non ingozzarti! >> e torno per l'ennesima volta alla mia ricerca. Uffff..è così arci difficile! << Vestito lungo o corto? >>
<< Cortooooo! Ma che pensi? Pensi di essere una damina ottocentesca? >>
<< Scusa eh..non c'è bisogno di usare tutto questo sarcasmo! >>. Va bene..vestito corto, vestito corto, vestito cortooooo!! MMmh..alla fine trovo qualcosa. Un vestito bianco..mai messo..un errore dello stilista nel prenotare e comprare...però non del tutto un errore, tanto per essere chiari. Glielo faccio vedere.
<< E questo? >> chiedo, indicandolo e sbattendolo di qua e di là.
<< Mmmh..bello! >>. Bello significa carino che significa caruccio, che potrebbe diventare non male, che diventerà male senza non il quale si trasformerà in un "hai i soldi, comprati qualcosa di decente!". Questo succede con i ragazzi. Con le ragazze, invece, succede tutt'altro. "Bello il tuo abito, Blanche!"  "Ma che diavolo ti sei messa addosso?" "Non mi piace il tuo abito!" "Lo voglioooo!".
<< "Bello..." o "Bello!" ? >>. Mi guarda alzando un sopracciglio.
<< La differenza? >>. Ho vissuto sedici anni in un palazzo, ma so cosa significa, in gran parte, essere una ragazza.
<< Ti piace davvero o è solo una scusa per dire: "basta che ti metta qualcosa addosso?" >>. Mi sorride e mi accarezza una guancia.
<< Mi piace..e poi non direi mai" basta che ti metta qualcosa addosso"..preferisco vederti senza qualcosa addosso.. >>. Gli lancio un cuscino addosso.
<< Sbruffone..vabbè..mi cambio..e non davanti a te! >>. Non ammetto "bhè" o "mha" e lui sembra capirmi. Vado dietro il separé e mi cambio. Il vestito è bianco e comodo, non lungo e neanche corto. Giusto per i non esibizionisti, come me. Esco.
<< Tàtàtàtàtà! >>. Mi esce come un canto funebre, però. Mi scruta.
<< Bello! >>. Sbuffo. Esistono altre parole, sai?
<< Ok..e non sai dire: "mmh..mi piace"? >>
<< MMMh..mi piace! Contenta? >>
<< Sìsìsì >> e vado a cercare le scarpe.  Ne prendo un paio a caso, che almeno si mettono bene con il vestito e usciamo. E' un po'complicato, ma nulla è impossibile. Ci rechiamo al luogo della festa, che è superaffollato. Meno male che Jim e Fred sono con me, anche se la migliore guardia del corpo è lui. Io mi guardo intorno, totalmente affascinata. Le luci di tutti i colori, dal bianco al rosso e dal rosso al nero. Tutte che vanno contemporaneamente. Persone che si muovono a ritmo con la musica che, a proposito, è assordante. Non sono molto fan di questa musica.
<< Ma che razza di musica è? >> chiedo.
<< E' un nuovo stile, si chiama "Rock"..mai sentito? >>. Non sono nata ieri.
<< Certo..ehm..Elvis? >>. Si mette a ridere. Raggiungiamo il buffet. Madonna..quanti dolci ci sono? Non faccio domande..mangio!!
<< Elvis è morto da due pezzi, Blanche..madonna..è come spiegare ad un gatto come si vola >>. Jason mi vuole fare incavolare.
<< Bhè scusa eh! >>
<< Bhè..dai..non puoi essere rimasta a Elvis! >>. Giusto.
<< Infatti! >> esclamo, ingurgitando un pasticcino al cioccolato e panna. Adoro Tiffany..ma solo per il cibo.
<< Sì..sarai rimasta a "We are the world" versione Lionel Ritchie e Michael Jackson..senza dimenticare Stevie Wonder.. >>. Pff..
<< Ma è dell'1984! >>
<< Già >> risponde lui. Sta insinuando che sia all'antica?
<< Ciao Jasonynino!! >> dice una voce, del tutto odiata e famigliare.
<< Tiffany >> risponde lui, ignorando del tutto il nomignolo.
<< Ciao Maryelle >>
<< Blanche >>....<< Strega >> aggiungo, con un colpo di tosse. Sembra non sentirmi, ma Jason sì. Sorride.
<< Vi state divertendo? >> chiede. Siamo appena entrati, strega!
<< Sìsì! >> risponde Jason, diplomatico come sempre.
<< Bene..vorrei presentarti il mio fidanzato, Jason! >>. Dalla folla esce un volto famigliare. Sia per me. Che per lui.
<< Luke? >> esclamiamo entrambi.
<< Ehi..Blanche..Jason >>. Sembra più amichevole. L'amore dà alla testa letteralmente, allora.
<< Luke, amico..tutto bene? >> chiede Jason, forse approfittando della sua gentilezza.
<< Sìsì, grazie. Hai preso in considerazione la nostra richiesta? >> chiede.
<< Oh, oh! E' una scelta importante..sai..e per me sarebbe un onore.. >>
<< Tutto ciò che vuoi, amico! Vi auguro una splendida serata.. >>
<< Grazie >> e Tiffany e Luke spariscono. MMMh..Luke mi ha convinto. Sembra così cambiato. Ma io terrei le mani davanti, tanto per non rischiare di cadere in una finta.
<< Dovresti prenderla in considerazione... >> consiglio a Jason, addentando una fetta di torta.
<< Mai..Luke nasconde qualcosa... >>
<< Oppure è solo gentile? Può essere? >> chiedo. Ha troppi pregiudizi.
<< No..non può essere..lo conosco bene..e io so queste cose..taci tu! >>. E' la mia prima festa giovanile e sono riuscita a stare calma e non ad urlare contro nessuno. Un progresso devo dire. I ragazzi, però, sono maleducati..mi scrutano come per dire: "è arrivata la pescivendola". Ma io non sono la pescivendola. Jason sembra preoccupato. Ancora per la storia di Luke? Forse dovrei iniziare a fidarmi delle persone che amo. Sì..forse forse è questo che mi manca.

Note:
scusate tanto, ma tanto, ma tanto il ritardo! Ooppsss! Non era mia intenzione. Un bacione a presto!



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(vestito blancheee) ^^

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Capitolo 30
*** Bambini per sempre.. ***


blanche 30° Allora, ciao a tutte..scusate tantissimooo il ritardo ma si sa com'è fatta la scuola -.-" Sia benedetto l'inventore..ahahah. Comunque, ringrazio come sempre i preferiti e i seguitii, come dire..Grazie 10000! :) Rispondo alle vostre recensioni...
TheDreamerMagic: Ciao cara..sìì..fai bene a non fidarti...ma poi vedrai. Grazie 1000 sempre le tue recensioni che mi scaldano il cuore <3 :) Un bacione e non ti preoccupare. Ciaoo ^^
Morneeng Yeah: Ciao..no, in effetti non ce ne sono, ancora...ahahhah..se devo ammetterlo, sono una persona che i meriti li dà sempre a molte persone (anche a quelle che non centrano una beata melanzana) ma comunque tu mi hai aiutato molto, davvero. Un sincero Grazie ^^ Ti mando un bacione grazie ancora. Ciao ^^
 angy_hihihi:
Ciao. Mi fa piacere che ti piaccia la coppia. Benissimo...ma io sinceramente non concordo con lei. Sono sempre stata dalla parte dei maschietti ^^ Tiffanyyyy...-.-" -.-" -.-" Al rogooo! Ahahha..comunque ti ringrazio per tutto. Un bacione ciaoo ^^


Capitolo 30:
Il bambino è la forma più perfetta di essere umano.
Mary Blanche è una pazza. Lo è e lo sarà sempre. Tutte le ragazze che ho mai incontrato, leggermente attraenti, le ho conosciute a casa di Tiffany, ma mai su una panchina a Central Park. I genitori non le hanno insegnato che non si dorme su delle panchine? E poi di notte..ma giusto. Lei è una principessa...di nome e di fatto, praticamente. E io, Jason, che al massimo avevo qualche speranza con la commessa del supermarket sotto casa, sto con una principessa. Futura sposa di qualche principe europeo. E io non le posso dare niente rispetto a ciò che potrebbe dargli un Principe. Ma faccio del mio meglio, dai. L'amore sincero che provo è tutto per me e non posso dargli molto altro. Forse un tetto sotto il quale stare. Io e un Principe guadagnamo i soldi, però, in modo simile: lui non fa un tubo dal mattino alla sera e perciò i soldi gli cascano dal cielo. Io invece li rubo. Senza fare un tubo. Mmmh..sono un peccatore, ma astenetevi dal giudicare, perché siamo tutti peccatori. E su questo non ci piove. Quando ho conosciuto i genitori di Blanche, sotto falso nome ovviamente, mi sentivo leggermente spaventato. Conoscere i genitori della fidanzata richiede bravura e talento per non farsela addosso. Io possiedo questo talento e quindi....Ma comunque c'è da credermi: io a Blanche posso darle qualsiasi cosa..se lei mi vorrà io sarò l'uomo più felice della terra. Se preferirà qualche dunaltro...mi farò da parte. Ma l'amore non può essere davvero così ostile. Piccola cosa pazza chiamata Amore. Ma davvero..piangi e sai che l'unica persona che ti può consolare è colei che hai chiamato amore. Con mio padre..e non lo chiamerei padre, in realtà...il mio cuore si era ricoperto di spine di ghiaccio. Taglienti. Inacessibili. L'immagine di Blanche distesa sulla panchina a poco a poco mi ha fatto sciogliere. E adesso sono finito nei casini. Perché proprio di una principessa? E come lo dirà ai suoi genitori che  si è innamorata di un poveraccio? E un poveraccio si è innamorato di lei. Semplice la scala della vita.  Lei assomiglia tanto a sua madre. Al padre no. Non ha ereditato niente da lui. E non riesco a capacitarmi del fatto che in ogni padre vedo il mio. E poi non ho mai avuto un padre. Diciamo che era malato nella testa. E poi non riusciva a capacitarsi del fatto che la mamma fosse morta dandomi alla luce. E ha sempre dato la colpa a me. Per questo porto ancora le cicatrici di quegli anni. Ma porto enormi cicatrici sul cuore. E conserverò quella foto per sempre. E' quasi più importante di Blanche. O forse lo è. In tal caso mi sentirei un idiota. Una foto più importante della persona che amo. Ma se ci fosse un incendio per prima cosa porterei in salvo la foto. Ma solo perché in lei  c'è il mio cuore. La mente. Ed è l'unica cosa immortale della mia intera vita. E ogni giorno desidero di morire. Solo per vedere loro. I miei compagni di  vita. I miei fratelli di sangue.
Chi oggi verserà il sangue con me, sarà mio fratello.
L
oro lo sono. Non sono morti tutti nello stesso giorno. Ma hanno versato il loro sangue. Io e Justin versammo il nostro nell'esatto punto in cui l'auto li investì. Bum. L'idea venne a me. E ne sono orgoglioso, anche se mi fece male. Piansi per una settimana di fila. Giorno e notte. Justin è l'unico che mi abbia mai visto piangere. Di fronte a mio padre non ho mai osato. Troppo orgoglioso.
Il presente è il momento in cui il passato abbraccia il futuro.
P
er me non esiste più futuro. Senza di loro, come potrebbe mai esistere? Ho diversi oggetti loro. Che ci scambiammo da piccoli. Da bambini.
L'infanzia non va dalla nascita ad una certa età, quell'età in cui il bambino cresce e mette da parte i vecchi giochi. L'infanzia è il regno in cui nessuno muore.
Le biglie. Ne conservo una in particolare, che mi diede William. Al sole brillava di una luce sconvolgente. Me la diede perché gli sembrava un regalo carino. Mi guardò con il suo sorrisetto furbetto e i suoi occhietti vivaci e pieni di vita. Ricordo ancora le sue parole...che però si perderanno nel tempo, ne sono sicuro. [....] ti ricorderai di me grazie a lei. Quando io sarò il proprietario di quel grattacielo e avrò domato un orso polare artico, ti chiamerò dovunque tu sia...e ti dirò "ehi...sono William, campione, ti sei già scordato di me? Sì..quando tu sarai il più grande giocatore di baseball della storia Americana!" [...]. Come scordare quelle parole. Baseball. Non ci voglio giocare. Mai più. Quella biglia a William ricordava molto sua madre. Non si è mai scoperto il perché. Uno dei tanti misteri della vita.
Di loro conservo anche tutte le cartoline che mi mandarono dal New Mexico, dall'Europa, da Las Vegas....Tutte.
Non sono tante le cose che mi ricorderanno sempre loro. Ma darei la vita per loro. Non distruggetele! Muoio io! Sembra esagerato, ma a parte Blanche non mi resta niente.
E mi ricorderò per sempre del tramonto. Dell'odore quasi di cuoio delle palline. Io  le mordicchiavo sempre. Tanto per farmi i denti.
William, Ryan, Alex e tutti gli altri, vi ricordate di quando andò in mezzo alla strada?
Ci andai io. In mezzo al traffico di New York è peggio che andar di notte.
La famigliarità con il pericolo rende il coraggioso più coraggioso, ma meno audace.
B
uttarsi nel traffico di New York. Che sfida. E quasi mi ruppi un dente. E sempre con la lingua mi vado a toccare il punto. Perché tutto ricorda VOI!  Capite? Bambini, ragazzini...nelle sere d'estate ci raccontavamo sempre dei nostri sogni. Delle nostre avventure immaginarie..della nostra ragazza ideale. E non ho mai potuto raccontare del mio problema. Mi avrebbero aiutato. In qualche modo. Ricordo come se fosse ieri i capelli lunghetti di William...su quella testa poi. Un match vincente. Le bambine della zona gli dicevano di tenerla ordinata e libera la testa per lasciare respirare il cervello. E poi ridendo se ne andavano a giocare con la corda...canticchiando una canzoncina per prenderci in giro. Io me ne fregavo altamente. William continuava a guardarle quasi affascinato. Io gli misi in testa il cappellino e cominciò anche quella partita.
Le sere d'estate.
Le preferisco.
Ci toglievamo le scarpe e passeggiavamo in mezzo all'erba altissima e poi ci buttavamo giù, tanto per sentire l'odore di bava di cane. Urlavamo sempre.
Sono il Re del mondo.
M
a poi in realtà si sa. Se il Signore li ha accolti, vuol dire che prende i migliori. Anche se era troppo presto. E non ha preso anche me.
Sono riuscito a vedere i miei fratelli da bambini e basta. Non riuscirei mai ad immaginarli come me e Justin. Non sarebbero mai più loro. Sono speciali così come sono.
E proprio in quelle sere d'estate si sogna e si gioca come se si potesse essere bambini per sempre.
E
videntemente loro lo facevano di più rispetto a me. Adesso loro sono ancora bambini. Chissà dove. Chissà dove. Forse giù o forse su.
Provate ad essere come bambini. Non fate le cose perché sono assolutamente necessarie, ma liberamente e per amore. Tutte le regole diventano una specie di gioco.
E forse anche io sarei un bel bambino. Ma non avrei mai conosciuto Blanche. Anche se, da piccola non doveva essere male la fanciulla. Ma io mi sono innamorato della fanciulla sedicenne. Se fossero stati qui anche loro, me l'avrebbero subito rubata. Invece ho dovuto andarmene in giro con i soliti quattro scagnozzi. Non sono niente in confronto a voi, bambini miei.
I giorni di pioggia. Le scivolate collettive. Le sbucciature. I sorrisi e le risate sotto gli acquazzoni estivi. Uno dei momenti migliori per giocare. In sottofondo solo il clacson delle auto e le urla fuori dai finestrini. Le nonnette che ci guardavano male perché eravamo sporchi e senza ombrello e puzzavamo anche. Ma quello era il nostro odore. Le ragazze che ci osservavano sorridendo e io con i capelli sugli occhi le guardavo affascinato.
Cosa sareste diventati voi adesso? Come Luke? Il boss di una banda di bulletti? O come me? Aspettando il sogno americano e una bella donna?
Non lo sapremo mai.
Ma io so cosa eravate voi. E cosa resterete per sempre.
Bambini vivaci. Movimentati. Quasi crudeli. Sorrisi e risate sadici, che in realtà dimostrano tutta la vivacità in voi. Dementi...delinquenti. Non compro pantaloni rotti  perché mi ricordate voi, bambini miei. Tanti difetti, certo. Ma anche tanti pregi, che vedevo solo io. Sempre sgridati dalle nonnette. Dagli autisti. Dagli automobilisti. Da tutti. Ma tutti si fermavano alla prima urlata, perchè vedevano in voi una cosa chiamata: innocenza.
Vorrei sapere chi ha inventato l'innocenza infantile. Doveva essere un bell'originale
G
ià. E ogni notte vi sogno. Se non sogno Blanche. Il secondo amore più importante della mia vita, dopo di voi.
Io ricordo come se fosse ieri di quando sono stato bambino e dentro di me lo nego. Non voglio ricordarmelo perché so che verrete sempre voi fuori. Ma vivo dei miei ricordi con voi, quindi..perché non rischiare? Io rischierei....
Sareste diventati come Luke? Che non si ricorda della sua infanzia? Spero proprio di no.
Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.




Note:
Spero che vi sia piaciuto. Ci ho messo tutto il mio cuore ( e santa pazienza) per scriverlo e spero in assoluto che vi piaccia! 

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Capitolo 31
*** ~Qualcosa di nuovo~♥ ***


Blanche 31° Capitolo 31:
Sdraiata sul letto, penso alla mia storia con Jason. Una storia d'amore che chissà come finirà. Io non posso offrirgli niente. Ragazze come Tiffany, invece, possono offrirgli il mondo. Mi asciugo una lacrima. Piangere non serve a nulla. Il tempo non cambierà le cose.
Jason ha promesso che mi avrebbe portato fuori a mangiare uno dei piatti tipici New Yorkesi. Mangiare mi ha sempre attirato molto, ma si è persa questa cosa negli anni, dopo che mi hanno fatto mangiare i piatti tipici cinesi, dato che era ospite da noi un noto ministro cinese. Diciamo che il cibo tipico cinese non lo tollero molto. Quello New Yorkese non l'ho mai assaggiato. Mi sono messa qualcosa che vagamente potrebbe rispecchiare il Casual. Missà di no. Guardo l'orologio d'oro a forma di cuore sul comodino. E' in ritardo. Spero che non sia successo nulla. Ricontrollo per la terza volta che nella borsa ci sia tutto. Tutto quello che non ci dovrebbe essere c'è. Oh, meno male!  Finalmente sento dei rumori.
<< Scusa il ritardo, Blanche..ho avuto da fare >>. Se mi guarda con quel sorriso là, lo scuso sempre.
<< Okey! Possiamo andare adesso? >> chiedo e lo prendo per mano.
<< Certo >> risponde e scendiamo giù per il balcone. Ogni volta ho paura di essere scoperta. Immagino già mio padre. Ci fermiamo ad un semaforo.
<< Ma quali sono i piatti tipici di New York? >> chiedo, prendondolo per mano come un bambino, attraversando la strada.
<< Bhè..HotDog..ovviamente. E non mi chiedere in questo paese mangiate i cani?"  perché mi arrabbio >>. Lo guardo con aria depressa. Vabbene che ho vissuto sedici anni rinchiusa in un palazzo, ma non sono così ingenua. Oh sì?
<< Ahah okey..e a te piace? >> anche se la risposta mi sembra ormai ovvia. Certo.
<< Ovviamente. Era il nostro piatto quotidiano ed era gratis per noi. Il venditore di hotdog era nostro amico.  Ci siamo conosciuti perché lanciavamo sempre la pallina addosso al suo furgoncino >>. Sorride durante il suo discorso, ricordando una loro vecchia battuta. << Alla fine, vedendoci sempre gironzolare lì intorno, ha deciso di offrirci un hotdog a testa, finché per noi è diventato il piatto principale del giorno >>. Continua a sorridere.
<< E adesso?Dov'è sto venditore? >>. Non voglio nuocere al suo buonumore con domande stupide, ma c'ho fame.
<< Secondo te, dove stiamo andando? >>. Entriamo a Central Park. E' sera inoltrata ormai, ma c'è lo stesso un po' di gente. Soprattutto coppiette. Alla fine scorgiamo un venditore col furgoncino.
<< Ehi Phil! >>
<< Ehilà Jason! >> e si stringono la mano. << E lei? >> chiede, guardando me.
<< Lei è Blanche..Phil Blanche, Blanche Phil! >>. Sembra un tipo simpatico e non esito a stringergli la mano.
<< E lei sarebbe la tua.. >>. Bhè..ha fatto centro.
<< Oh no, Phil, sai che ho promesso.. >>. Promesso che cosa? Il sorriso di Phil si spegne.
<< Sì..lo so, Jason..lo sa anche Ronald e tutti i senza tetto di Central Park >>
<< E che ci devo fare? Ascolta.. >>
<< Sìsì..offre la casa >> dice Phil, e ce ne passa uno a testa. Lo salutiamo. Lo assaggio.
<< Allora? >> mi chiede lui. Come faccio a dirgli che non mi piace?
<< Mmmh..buono! >> Ovviamente, lui capisce al volo.
<< Non ti piace? >> sembra deluso. E' l'ultima cosa che voglio.
<< Nono..è buono..solo diverso! >>. Non sembra molto convinto.
<< Ah sìì? Bhè..lasciamo perdere >>. E sembra veramente intenzionato a farlo. Lasciamo Central Park, per avviarci verso il centro della città.
<< E un altro piatto tipico? Qual'è? >>. Mi guarda sbarazzino.
<< Non è un piatto..è una bevanda! Io l'adoro. Se non ti piace, giuro che ti sbatto in mezzo alla strada! >>
<< Ahhah..e come si chiama? >>
<< Starbucks! >>. Ne ho sentito parlare.
<< MMh..e cos'è? >>
<< Caffè >> mi risponde. MMh..adoro il caffè. << Ma può essere qualsiasi altra cosa. Solo che è molto allungato, quindi lo possono bere anche i bambini! Fidati..ti piacerà! >>. Eh certo che mi fidoo!
Continuiamo a camminare. Butto la carta del HotDog nel cestino. Ho timore a camminare per le strade di New York, anche se c'è lui. Sono ancora abituata ad essere seguita dalle mie guardie 24 ore su 24.
Cominciano a farmi male i piedi. E le mie scarpe non sono esattamente le più adatte per camminare a lungo. Quelle per saltare su una limousine e stare su tutto il tempo.
Nel giro di due minuti individuo il negozio.
Starbucks
Deve essere bello. Entriamo. L'atmosfera e il posto sono molto accoglienti. Nonostante l'ora, è ancora pieno di gente. E ci sono anche delle famiglie. Bello. Ordiniamo e ci sediamo ad un tavolo.
<< In Francia ci sono? >> mi chiede, subito dopo.
<< Non so..adoro le caramelle al caffè, ma il caffè vero e proprio..mai assaggiato >>. Strabuzza gli occhi.
<<  Avresti dovuto essere Newyorkese, allora >>
<< Lo dico sempre anche io >> rispondo e ci portano i bicchieri.
Bellissimo. COn la panna. MMmmh! E che profumo. Jason saluta qualcuno..credo il commesso e ci avviamo all'uscita. Inizio a berlo. Sì..è allungatissimo. Però questo é New York.
Arriviamo sotto casa mia.
<< Incomincia a farsi tardi >>
<< Lo so >> risponde lui, rassegnato. << Ci vediamo domani, ciao >> e mi bacia.
<< Ciaociao! >> e scavalco.


Mio padre vuole vedermi. Subito. Accompagnata da Celestine e il Ministro, arrivo nel suo Studio.
<< Salve >>. Mi fa cenno di sedermi.
<< Mary Blanche.. torniamo a casa >>. E ciò che è successo nei secondi più tardi...resterà un amaro ricordo.


 Ringrazio tutti voi per la pazienza e soprattutto per le recensioni.  Comunque..questo è uno dei ultimi capitoli, se non il penultimo. -.-"
Comunque ringrazio ancora tutti e spero che sia piaciuto.
 Morneng Yeah: Io spero che quel "no comment" e "clap clap clap" sia una cosa bella. Se così non fosse..sono orgogliosa del mio lavoro. :)
 Claudietta_Cullen:  Ehi ciao! Non si sa ancora. Non lo so neanche io, sinceramente. Gli amici e Blanche sono troppo importanti per lui :) Un bacione, graziee! ^^

TheDreamerMagic: Immaginavo che fosse un po' sentimentale. Ma c'ho messo tutta me stessa e anche un pochino di mio fratello per scriverlo. Un bacione, ciao e graziee! :D



 

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Capitolo 32
*** The end♥ ***


blanche ultimo capitolo Allora, ragazzi! Prima di tutto scusate il ritardo, ma purtroppo...gli esami sono gli esami. Comunque ringrazio come sempre chi mi ha messo tra i preferiti, i seguiti ecc. Rispondo alle recensioni.
 TheDreamerMagic: Ehehhe. Mi dispiace :( Comunque segui questo ultimo capitolo, anche se corto, e vedrai. Un bacione e a presto. Ciao.
 Morneeng Yeah: Grazie 1000. In effetti, quel capitolo contiene parte della mia anima. Grazie 1000 ancora. Un bacione =D
Bene. Ora si può partire.

Capitolo 32:

<< Ritorniamo a casa >>. Le parole di mio padre, il Re, fanno più male di cento spade nel petto. Perché? Le lacrime cominciano a scorrere troppo veloci sul mio viso. Le spade in confronto sembrano boccioli di rosa.
<< Non possiamo, papà >>.
<< Suvvia..Mary Blanche, lo sai che siamo venuti qui per affari importanti. Non per restare. Lo sai benissimo. Ora vai a letto, che domani partiamo presto >>. Mi alzo. La sedia cade all'indietro e io me ne vado. Sbatto la porta della mia camera e piango sul letto. Un po' banale. Mi fa male la testa. Mi addormento.

I miei sogni sono neri. Neri lucidi. Ormai non ho più paura. Non li distinguo più dagli incubi. Ormai il vero incubo è non riuscire a distinguere un brutto sogno dalla realtà. La mia realtà. La realtà di una condannata.

Q
uando apro gli occhi, sembra ancora notte. Guardo l'orologio che ho sul comodino. 5:32. Mi guardo un po' attorno, rimbambita. Sulla poltrona, giace addormentato Jason. Glielo devo dire. Glielo devo dire.
Mi alzo dal letto, cercando di non cadere, e mi avvicino. Gli accarezzo le mani e il viso, evitando di svegliarlo bruscamente.
<< Jason? >>. Il suo nome è ancora strozzato. Le lacrime non cessano. Il cuore..bhè...sembra esserci una voragine nel mio petto.
Lui apre gli occhi lentamente. Si guarda l'orologio al polso.
<< Blanche, perché piangi? Che è successo? >>. Si alza di scatto.
<< Mettiti seduto. E' meglio per entrambi >>. Lui pazientemente aspetta.
<< Jason..io non so proprio come dirtelo >>. Respiro profondo. << Torniamo a casa. In Francia >>.
Mi guarda per qualche secondo. Adesso sviene. Adesso sviene.
Le lacrime inondano anche il suo viso.
<< Non piangere >> gli ordino, ma in realtà piangiamo entrambi.
<< Blanche..posso cambiare. Posso diventare il ragazzo perfetto. Ma non te ne andare..ti prego >>
<< Non dipende da me, Jason! Tu per me sei già perfetto! Sul serio..ma tra qualche ora, sarò già in Francia >>. Mi prese il viso tra le mani.
<< MaryBlanche..ci deve essere qualcosa che possiamo fare. Su. Pensaci >>. Io in realtà, qualcosa ho già in mente. Ma forse è troppo da rinunciare. Nella vita non si può rinunciare a certe cose.
<< Io ho già un'idea. Resto qui con te..ma rinuncio alla corona. Resterò qui a New York, ma sarò una ragazza qualsiasi >>. Sembra sbalordito. Lo sarei anche io.
<< E che ne sarà di tuo padre? Rinunciare alla Francia per me? No..non te lo permetterò! >>. E' sincero. Ma io decido qui.
<< Jason...io ti amo. Tu mi ami. Non dirò addio a mio padre.  Proprio per nulla.Ritornerò in Francia, in veste di "ragazza figlia del re normale" e la stampa avrà qualcosa su cui parlare. Fine. >>
Le nostre lacrime non sembrano aver fine.
<< Ma certo che ti amo. Il prezzo mi sembra tanto lo stesso. La vita è questa. Io ormai mi ci devo abituare. Ma tu? Tu non ti abituerai mai >>. Non ha fede in me.
<< Oh, invece sì! L'amore è la forza più potente che esista. >>
<< Io non posso chiederti però di rimanere >>. Sciocchino. Sorrido.
<< Tu non me lo devi chiedere. Perché ho già fatto tutto io. Sarà dura, però! >>
Bussano alla porta. Lo guardo.
<< Ho capito..sotto al letto >>.
<< Avanti! >>. E' Celestine.
<< Buongiorno Principessa..suo padre la sta aspettando. >>Sono pronta.
Vado nella sala in cui fa colazione di solito.
<< Papà..non parto. Qui ho conosciuto per la prima volta l'amore. Rinuncerò alla corona. >>
<< Ooooh! >> si sente da tutta la sala. Le lacrime intanto scendono. Mio padre mi guarda confuso e arrabbiato.
<< Non capisco. >>
<< Qui mi sono innamorata di un ragazzo. Voi andate. Io ritornerò in Francia. Sarò sempre tua figlia >>. Accarezzo la guancia di mio padre, che, chissà quando avrei rivisto.

Mio padre quel giorno non accettò di buon grado la notizia, anzi. Ma partì lo stesso, con la promessa che sia che lui saremmo ritornati a trovarci. Mi sarebbero mancati tutti. Ma da quel giorno, avevo per sempre Jason.

Note:
Scusate il capitolo un po' corto, ma ci tenevo a scriverlo. Un bacione.

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