Tutto grazie ad uno scontro

di Tedda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto grazie ad uno scontro ***
Capitolo 2: *** Tutto grazie ad uno scontro - 2 parte ***



Capitolo 1
*** Tutto grazie ad uno scontro ***


L’ora di partire si stava avvicinando, avevamo organizzato tutto così velocemente che non mi rendevo ancora conto che fosse capodanno.
Cavolo, questo anno era passato davvero velocemente, anche troppo.
Avrei voluto poter rivivere tutti i bei momenti che avevo vissuto in quei 365 giorni, avrei voluto avere più tempo per fare cose che non avevo fatto.
Ma forse non era colpa del poco tempo, ma solo del mio poco coraggio …

***


Quando eravamo arrivate la piazza era praticamente vuota, quindi avevamo deciso di andare a fare un giro per ingannare il tempo.
Mancavano ancora tre ora alla mezzanotte, e cominciavo a pensare che non sarebbero più passate.
Eravamo solo in due, io e la mia migliore amica, e questo era un po’ deprimente.
Ma mi sarei dovuta aspettare che con lei non ci si poteva mai annoiare. Infatti, tra battute varie e tante risate quelle tre ore passarono in un batter d’occhio.
Tornate in piazza, ero rimasta scioccata da quanta gente ci fosse. Sembrava impossibile che in poche ore così tanta gente si fosse ammassata in quel posto.
Sul palco, posizionato al centro della piazza, c’erano due ragazzi che cantavano a squarcia gola. Per quanto stonati, le canzoni che cantavano erano abbastanza piacevoli, o forse ero solo io euforica per l’arrivo del nuovo anno.
Era tutto pieno, non si riusciva quasi a passare. Per farlo bisognava dare spintoni e gomitate a tutti, ed era una cosa che decisamente non mi piaceva fare, preferivo piuttosto starmene in fondo.
Ma la mia amica non sembrava affatto d’accordo con me.
“Dai andiamo più vicino, da qui non si vede niente !” la sua voce non ammetteva repliche, anche perché non mi diede il tempo di farle.
Mi prese per la manica del giubbotto e mi trascinò via.
Lei, tutta tranquilla, si faceva strana in mezzo alle persone, non curante di quanto la guardassero male, mentre io, impacciata come sempre, chiedevo goffamente permesso a tutti.
“Ti prego, fermiamoci qua” le chiesi quasi implorante, le occhiatacce di tutti stavano cominciando a diventare insopportabili, ma evidentemente solo per me.
“No, si vede ancora male …” non sembrava stesse parlando con me, ma più che altro pensando ad alta voce.
In quei momenti proprio non la sopportavo, sembrava quasi che di me non gliene importasse niente.
Forse stavo solo esagerando, in fondo aveva delle buone ragioni per continuare ad andare avanti: poter vedere meglio il concerto, ma secondo me, soprattutto il ragazzo che ci stava cantando sopra.
Affrontai gli ultimi metri con la sguardo puntato a terra e la testa abbassata, cercando di evitare gli sguardi, non tanto benevoli, della gente che sorpassavo.
“Adesso sei soddisfatta ?!” le urlai. Il volume della musica era aumentato notevolmente, la sentivo rimbombarmi nel petto.
“Si si, adesso va bene” mi liquidò, sembrava molto più interessata ai cantanti che a me.
Cominciai finalmente a godermi la musica, se non fosse stato per le continue persone che mi passavano davanti, e inevitabilmente ogni volta dovevo fare qualche passo indietro per farle passare.
Adesso capivo perché la gente prima mi guardava male, facevano anche bene …
I “passanti” sembravano finiti, e io tirai un sospiro di sollievo.
Almeno finche un ragazzo si avvicinò a me, capii che voleva passarmi anche lui davanti e indietreggiai, ma lo stesso fece anche lui.
Non riuscii a trattenere un sorriso, alzai lo sguardo e vidi che anche lui stava sorridendo.
Allora per farlo passare feci un passo avanti, e di nuovo lui fece lo stesso, entrambi ci mettemmo a ridere.
Mi appoggiò una mano sulla spalla, per farmi stare ferma permettendogli così di passare, e avvicinò la sua bocca al mio orecchio, così che io riuscissi a sentirlo.
Probabilmente se non lo avesse fatto non avrei nemmeno capito quello che disse, per via della musica ad alto volume.
“Scusa, colpa mia” e detto questo si allontanò.
Mi girai per vederlo un’ultima volta ma era già sparito tra la folla.
Tornai a guardare verso il palco sorridendo.
Che scena buffa pensai.
E ritornai ad ascoltare la musica, molto distrattamente.

***


La serata passò velocemente, avevamo festeggiato brindando al suono della mezzanotte, ed ora ci stavamo avviando verso la fermata dell’autobus, per tornare a casa.
Stavo ancora pensando a quel ragazzo che mi era venuto addosso, per quei pochi secondi che l’avevo visto mi era sembrato davvero bello.
Era stato anche gentile e mi aveva chiesto scusa, che tenero !
Cercai di smetterla di rimuginarci su, in fondo non l’avrei mai neanche rivisto, e cominciai a parlare, cercando di far passare quei pensieri.
“Mi sono proprio divertita stasera, e tu ?” chiesi alla mia amica.
Non feci nemmeno in tempo a sentire la sua risposta, che qualcuno mi venne addosso.
Ma possibile che erano tutti ubriachi, e non riuscissero nemmeno a guardare dove andavano ?!
“Potresti almeno guardare dove vai …” la mia voce inizialmente era decisamente scocciata, ma alla vista della persona con cui mi ero appena scontrata si affievolì, fino a diventare un sussurro.
Non era possibile, era lo stesso ragazzo di prima.
Ma dai, queste cose di solito succedono solo nei film dissi tra me e me.
Era bello come me lo ricordavo, se non di più, e aveva stampato un faccia un sorriso radioso, che inevitabilmente contagiò anche me.
“Speravo di rivederti, ma non in questo modo …” si scusò, un po’ in imbarazzo, il suo sorriso si allargò, fino ad occupare quasi tutto il viso.
Aveva detto che voleva rivedermi, non ci potevo credere. Questo forse voleva dire che un almeno un poco gli piacevo …
Non vedendo una risposta da parte mia, ricominciò a parlare.
“Io sono Stefano” continuò lui, porgendomi la mano.
Il suo tono di voce era pieno di speranza, forse non pensava di piacermi …
Bè, se era questo che credeva si sbagliava di grosso !
“Emma” risposi, avvicinando la mia mano alla sua e stringendola.
Sentii un brivido percorrermi la schiena al contatto con la sua pelle.
“E’ un piacere conoscerti !” sentenziò lui.
E di nuovo sul suo viso apparse un sorriso.

Angolo della Scrittrice
Come c'era scritto nella presentazione,
è ispirata QUASI totalmente ad una storia che mi è successa veramente ! ^^
E da lì mi è venuta l'idea per come sarebbe potuta andare a finire ...
Spero vi piaccia ! ^^
Oh, dimenticavo, BUON ANNO ! XD
Baci

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Capitolo 2
*** Tutto grazie ad uno scontro - 2 parte ***


In quel esatto momento uno dei ragazzi che era sul palco fermò la musica, e cominciò a parlare.
“Ok ragazzi, adesso rallentiamo un po’ il ritmo …” e detto questo fece ripartire la musica, solo che questa volta era più una musica da lento, piuttosto che da un ballo scatenato, come lo erano quelle di prima.
Che romanticone il ragazzo dissi tra me e me, e inevitabilmente sorrisi.
Era decisamente un’ottima opportunità – anche se non mi piaceva chiamarla così, mi sembrava di essere un’approfittatrice.
Quasi tutti i ragazzi che c’erano in piazza invitarono la propria fidanzata a ballare.
Quanto avrei voluto che anche Stefano – cavoli, che bel nome, continuavo a ripetermelo in mente ed ogni volta mi piaceva di più – mi invitasse a farlo.
Spostai lo sguardo dal palco a Stefano: mi stava fissando, però il suo sguardo era assente, come se fosse indeciso su qualcosa.
“Non è che ti andrebbe di ballare ?” mi chiese lui all’improvviso, passandosi una mano tra i corti capelli castani, spettinandoseli ancora di più, il suo tono di voce era incerto.
Sembrava che quella sera ogni mio desiderio sarebbe stato esaudito.
Strano, non ero mai stata fortunata, sia nella vita in generale, sia – e soprattutto - in amore.
Non avevo mai avuto un vero e proprio fidanzato e quelle poche volte che ero uscita con qualcuno, alla fine si era rivelato un vero e proprio idiota.
Quindi avevo deciso di mettere da parte l’amore, anche perché ormai non ci credevo più.
Solo che Stefano era riuscito a mettere da parte tutte le mie riserve riguardo quel argomento, e tutto d’un tratto era come se stessi vivendo una favola.
Mi accorsi che durante tutte queste mie riflessioni, Stefano era rimasto ad aspettare una mia risposta. Scossi la testa, per liberare la mente da tutti quei pensieri, e mi affrettai a dire qualcosa, non volevo che credesse che ci stavo pensando così tanto perché non mi andava di ballare con lui.
“Certo, andiamo” biascicai, non volevo perdere neanche un altro secondo. La musica sarebbe potuta finire in qualsiasi momento, e non mi sarei mai perdonata di non aver ballato con lui solo perché mi ero persa in stupide riflessioni sulla mia vita.
Mi prese per mano, e mi portò sulla pista da ballo.
Più che una pista era il centro della piazza, appena sotto il palcoscenico, dove tutti si erano messi a ballare.
Si fermò e mi fece avvicinare a lui, tirandomi appena per il polso. Mi mise le braccia intorno ai fianchi e mi strinse ancora di più a lui, io istintivamente misi le braccia intorno al suo collo.
Ci ritrovammo a pochi centimetri l’uno dall’altra, riuscivo addirittura a sentire il suo respiro: era alterato, come se fosse emozionato.
Il cuore cominciò a battere sempre più forte e le mani iniziarono a sudare, mi succedeva sempre così quando ero agitata.
Tirai un respiro profondo, cercando inutilmente di calmarmi. Aveva un odore davvero buonissimo, fresco e … profumato.
Avvicinò ancora di più il suo volto al mio, ora era davvero vicinissimo, il cuore ormai andava all’impazzata.
Incrociai il suo sguardo e restammo così, in silenzio. Mi persi in quei suoi occhi verdi, veramente stupendi, erano pieni di emozioni, anche se in quel momento non riuscii a capire cosa stesse provando. In quel momento non riuscivo a mettere due pensieri sensati in fila, il mio cervello smise di funzionare, ero completamente in tilt.
Se è un sogno, voglio dormire per tutto il resto della mia vita pensai. Una frase trita e ritrita, probabilmente anche molto banale, ma era l’unica, che mi venne in mente, e che riusciva a spiegare come mi sentissi in quel momento.
Affondai la testa nel suo petto e strinsi ancora di più le braccia intorno al suo collo, facendolo avvicinare nuovamente.
Lo sentii darmi un bacio sul capo, quel gesto mi sembrò il più tenero del mondo.
Questa scena si vedeva sempre nei film, durante i pezzi più romantici, d'altronde, tutto quella sera sembrava venire fuori da un film. Al pensiero sorrisi …
Chissà se dopo quella sera avrei rivisto Stefano, forse ero solo il divertimento di una sera, poteva anche essere.
Lo sentii stringere la presa e baciarmi nuovamente il capo, come per rispondere alla domanda che stavo pensando.
Si, l’avrei rivisto dopo quel giorno.
Lui era diverso dagli altri, me lo sentivo, anzi, ne ero certa.


Angolo dell’Autrice
Prima di tutto volevo ringraziare CipDebbi per aver messo la storia tra le seguite e per averla recensita.
Sono davvero felice che la storia ti incuriosisca,
e sono ancora più felice che tu abbia detto che scrivo bene ! ^^
GRAZIE GRAZIE.
Ed è proprio per te che ho aggiunto un nuovo pezzo a questa storia.
Perché inizialmente l’avevo immaginata con un solo capitolo, ma visto che speravi continuassi,
ho deciso di scriverne un ultimo pezzo …
Spero che ti piaccia anche questo ! ^^
Baci

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