Scommettiamo?

di Keif
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Mina le sue convinzioni ***
Capitolo 3: *** Contrattacco ***
Capitolo 4: *** Piani geniali ***
Capitolo 5: *** Opzioni ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo.

« E’ andata male anche questa volta, vero? » rise Sirius, senza nemmeno alzare gli occhi dalla pagina sportiva, non appena sentì la porta del dormitorio sbattere e James entrare come una furia.
« Sì » mugolò quest’ultimo gettandosi di peso sul letto dell’amico « Ma non è colpa mia! Io sono praticamente perfetto: simpatico, bello, divertente…» enumerò alzando le dita della mano « è lei che è... »
Sirius ridacchiò « Jim, fattelo dire: tu con le donne non ci sai proprio fare. Sei negato » alzò le spalle lanciando un’occhiata a James che aveva assunto un’espressione offesa.
« Non è vero! » protestò « E’ lei che è un’acidona scorbutica che dice no a tutti. Rimarrà zitella a vita con il carattere che si ritrova! »
Sirius scosse la testa « Non cercare scuse. Io l’avrei conquistata da un pezzo » proferì, sicuro di sé, ritornando a prestare tutta la sua attenzione al giornale che teneva tra le mani.
« Scommettiamo? » propose dunque James risentito. Sirius chiuse di scatto il quotidiano «Quanto?» domandò con un ghigno
« Mh… facciamo così: chi fa in modo che Lily esca con lui per primo vince » borbottò Potter nemmeno troppo convinto
Sirius annuì « Sì, ma il perdente? » chiese alzando un sopracciglio. Più la posta in gioco era alta e più lui si divertiva.
« Il perdente… » James rimase un attimo a pensare per poi sorridere malevolo « il perdente dovrà dire a Mocciosus di essere perdutamente innamorato di lui »
« Ci sto! » accettò senza indugio l’altro alzandosi « Preparati ad essere umiliato amico » gli batté una mano sulla spalla per poi uscire dalla stanza.
James cominciò a pensare seriamente di essere un cretino.

Angolino dello sproloquio inutile:

Buongiorno a tutti, miei cari.
Non so perché ultimamente mi sia fissata con James, Lily e compagnia bella ma mi è balenata in mente quest’idea e non ho potuto fare a meno di scrivere.
Questo è solo il prologo, spero di riuscire a postare presto il primo capitolo. E questo è tutto.
Al solito commenti e offese sono più che graditi. Un bacio.
Vostra, Keif.

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Capitolo 2
*** Mina le sue convinzioni ***





Sirius Black era comunemente definito un playboy. Tale nomina, frutto di innumerevoli fatiche, gli aveva fatto guadagnare l’odio imperituro di tutte le brave ragazze residenti nel castello - metà delle quali in effetti erano sue ex abbandonate malamente - il rispetto e l’invidia dei ragazzi dal quinto all’ultimo anno - i più piccoli probabilmente nemmeno conoscevano il suo nome - e le attenzioni di coloro che lui amava definire “ le possibilità” ovvero quelle con cui non aveva ancora passato un pomeriggio di svago.
Ovviamente Hogwarts era un castello di maghi e streghe, il cui preside non si lasciava raggirare da diciassettenni con gli ormoni a mille, per cui le sue vere e proprie avventure concretamente poco caste si potevano contare sulle punte delle dita, avventure consumate nell’arco dell’ultima estate, poiché non era vincolato dalle decisioni dei parenti vari un po’ sadici, e nei rari pomeriggi legali a Hogsmeade.
Tuttavia, in un ambiente quale Hogwarts era, in cui anche capelli sciolti e caviglie scoperte venivano guardati male dal corpo docente, la quantità di effusioni pubbliche che Black scambiava con una pulzella diversa ogni due settimane, era simbolo di menefreghismo ed arroganza e lo avevano quindi fatto balzare in cima alla classifica dei più appetibili in poco tempo.
La sua carriera di dongiovanni invece era stata lunga e faticosa e gli aveva fatto capire che, in fondo, tutte le ragazze desiderano un po’ le stesse cose, per cui bastavano un po’ di saggezza e di competenza ed anche il più sfigatello poteva trasformarsi in un casanova.
Sirius era convinto, e del resto non a torto, che la sola bellezza non bastasse, e che questo fosse il motivo per cui a volte si vedevano camminare ragazze decisamente carine con omuncoli brutti e bassi.
Ci voleva tecnica.
E al diavolo essere se stessi! In quegli anni aveva messo a punto una sorta di manuale mentale che funzionava con tutte, e nonostante la Evans fosse più cocciuta ed acida della media, era pur sempre una donna.
Insomma, seguendo una serie di regole, supportate ovviamente dal suo fascino, Sirius Black era convinto che Lily Evans sarebbe caduta ai suoi piedi in pochi giorni.
Era per la prima legge del suo manuale che Sirius si trovava davanti alla porta della biblioteca, con una borsa ricolma di libri, quaderni e occorrente vario, e la sua migliore espressione furtiva; fece un profondo respiro ed entrò, preparandosi a recitare.
La prima cosa che notò fu appunto la Evans, seduta ad un tavolino a studiare chissà cosa con aria concentrata, la seconda che la bibliotecaria lo guardava con sospetto seguendo ogni suo movimento, ma poiché non era lì per far danni non le diede peso.
Preoccupandosi di controllare se Lily avesse alzato lo sguardo per vedere chi era entrato – e l’aveva fatto - si guardò ostentatamente in giro, come se stesse controllando la presenza, o l’assenza, di qualcuno, inscenò un profondo sospiro di sollievo e, con finto passo furtivo, raggiunse un tavolo appartato ed isolato. Afferrò un libro a casaccio dallo scaffale vicino alla sua postazione e si sistemò, cominciando a leggere velocemente le prime frasi. Se il suo piano andava in porto, doveva almeno sapere di che parlava quel tomo polveroso che, normalmente, nemmeno un cruciatus ben assestato gli avrebbe fatto aprire.
Sapeva per esperienza che spesso erano particolari insignificanti a rovinare giorni di lavoro e anche se lui era appena agli inizi nulla doveva andare storto.
Non erano passati nemmeno tre minuti che Lily Evans si era alzata dalla sua postazione e si era avvicinato a lui, probabilmente in preda alla curiosità.
Sirius trattenne un ghigno, alzò il volto e finse un’aria atterrita < Evans non ti avevo visto! > mentì.
Quella lo guardò insospettita < Black > il tono schifato con cui pronunciò il suo nome gli chiarì che non sarebbe stato facile vincere la scommessa < Cosai ci fai qui? Che hai intenzione di combinare? > domandò a voce bassa per non scatenare le ire degli altri studenti
< Io? Niente > asserì l’altro con un tono tremolante che avrebbe fatto tenerezza a chiunque non lo conoscesse < Sono venuto qui per... ecco, per studiare > abbassò gli occhi mentre Lily alzava scettica un sopracciglio
< Black, non dire assurdità. Tu e il tuo compare Potter non sapete nemmeno cosa vuol dire studiare. E’ qui da qualche parte vero? > si guardò intorno sospettosa < state organizzando qualche idiozia per dare fastidio a chi vuole fare qualcosa nella vita! Bene, lasciate perdere perché… > nonostante questo andasse contro il suo fido manuale personale Sirius la interruppe.
Insomma, mica poteva star lì quattro ore a sentire la sua vocetta fastidiosa rimproverarlo!
< Veramente > mormorò con sottomissione < James non sa che sono qui e nemmeno gli altri malandrini. E per favore, non devono mai saperlo. Lui mi prenderebbe in giro… insomma… > e ora prova a lottare contro questa Jim! Pensò soddisfatto Sirius senza però abbandonare la sua commediola < Per favore! >
Lily lo guardò scettica.
< E perché dovrei crederti? Forse è il caso di avvertire la McGranitt che avete in mente qualche scherzo cretino > continuò < Non ti si è mai visto qua dentro! >
Questo in realtà era del tutto falso. Dal primo anno al sesto lui e i malandrini avevano passato ore interminabili in quel luogo che puzzava di polvere e marciume alla ricerca di un sistema per diventare animagi prima e per creare la Mappa del malandrino poi, tanto da odiarlo con tutte le loro forze ed evitarlo come la peste quando era diventato inutile frequentarlo.
Sirius finse un sospiro < Faccio in modo di non farmi vedere quando vengo > mormorò < Ma in realtà conosco la biblioteca molto bene > “troppo bene” rettificò tra sé < Per favore tienitelo per te, sei l’unica che mi abbia mai notato! >
Lily soppesò le informazioni < Ti metterò alla prova > decise < in caso chiamerò Silente > Sirius annuì, leggermente sconcertato, questo non l’aveva messo in conto, quella era una fanatica! < D’accordo > disse comunque.
In caso sarebbe passato al piano successivo.
La ragazza tirò fuori da chissà dove una lista di titoli con un sorrisetto furbo < Dimmi dove potrei trovare il primo secondo te > ma secondo lei solo perché frequentava quel posto doveva conoscere a memoria la collocazione delle migliaia di libri?
“Vampiri e mostruosità” lesse comunque con un certo timore afferrando il foglietto che lei gli porgeva: in fondo il piano B era appena abbozzato, non ne aveva mai avuto bisogno.
Sicuramente poi nemmeno funzionava.
No, doveva dare una risposta.
“Dunque”, si disse, “sono una persona intelligente no? Riflettiamo. Certo non può davvero credere che conosco ogni singolo scaffale, per cui deve essere un reparto abbastanza noto” ipotizzò speranzoso
< Nel reparto proibito > affermò con una sicurezza che non possedeva. Aveva tirato ad indovinare e, con una sorpresa che non lasciò trapelare, si rese conto di aver visto giusto.
Lily continuò a guardarlo diffidente < Questa non vale > affermò dopo qualche istante meditabonda < Probabilmente tu e i tuoi amichetti > sottolineò la parola quasi schifata < ci avete passato un bel po’ di tempo in quel reparto solo per il gusto di violare le regole. Dimmi il secondo libro >
Sirius sospirò mentre sbirciava il titolo del secondo volume. Il cuore gli balzò in petto quando si rese conto che la fortuna quel giorno girava dalla sua. Con nonchalance, fingendo di fare un gesto assolutamente naturale, coprì con il braccio il libro che aveva preso poco prima che, per una enorme botta di culo, era proprio quello richiestogli dalla Evans
< Secondo scaffale a destra del reparto di trasfigurazione > affermò trattenendo un sorriso di pura soddisfazione e fingendo una certa insofferenza per quel giochetto.
Stampata in faccia totale meraviglia Lily si riprese il foglietto, lo guardò come se lo vedesse per la prima volta dopo sette anni e poi esclamò
< Sai, Black. Sei un cretino senza dubbio, ma io devo averti giudicato male > gli fece un sorriso molto dolce < Devi essere diverso da quello che pensavo. Be’, buono studio! E tranquillo, me lo terrò per me > si girò e tornò al suo posto.
Non appena appurò che la Evans non gli prestava più attenzione la smorfia preoccupata e sottomessa di Sirius si trasformò in un gran sorriso inquietante.
La prima mossa “Mina le sue convinzioni” era andata a buon fine e non aveva neppure dovuto rapirla nella speranza che con la convivenza forzata lei s’innamorasse di lui come prevedeva il piano alternativo!
Da lì in poi sarebbe stato tutto in discesa, di certo!
“Preparati a perdere” pensò con soddisfazione il grifondoro rivolgendosi ad un James immaginario inviandogli mentalmente anche un gestaccio, tanto per far le cose per bene.
Poi, mentre gongolando si accingeva a raccogliere i suoi averi e a dileguarsi da quel posto angosciante si rese conto che certo non poteva andarsene subito e che gli toccava passare almeno un paio d’ore circondato da volumi vecchi di secoli ed acari della polvere.
Con un mugugno e un gemito si accasciò sulla sedia. Era meglio il rapimento.

Anche James Potter aveva delle regole personali per accalappiare le ragazze, ma a differenza di quelle di Sirius - intelligenti, ben ponderate, praticamente perfette - le sue funzionavano poco e male e per questo, nonostante un aspetto passabile, non era facile per lui conquistare qualcuno.
In effetti in diciassette anni di vita poteva vantare tre avventure passeggere, una storia semiseria, un’esperienza – disastrosa - di sesso, la vista di ben cinque persone in biancheria intima, di cui però uno era Piton e l’altra sua madre, e l’osservazione attenta di cinquecentossessantasette ragazze nude.
Nei giornaletti porno ovviamente.
Basta dire che le sue tattiche comprendevano in effetti due semplici punti: “sfinire la preda” e “festeggiare per la riuscita dell’impresa”.
E ci si domanda perché Lily Evans si ostinava a rifiutarlo!
In quel momento comunque il nostro eroe si stava torcendo le mani, quasi con le lacrime agli occhi, per il rimorso. Quante possibilità aveva con la Evans ora che si era trovato un rivale come Sirius? E tutto da solo per giunta?
Sospirò sfinito dopo tre lunghe ore di autocommiserazione decidendo che la mossa ideale era lamentarsi con uno degli altri malandrini. Di Remus nemmeno a parlarne, si sarebbe arrabbiato per la loro immaturità, avrebbe affermato che non si gioca così con i sentimenti altrui e con buone probabilità non gli avrebbe rivolto la parola per tre giorni. L’unica era Peter che aveva tra l’altro la meravigliosa caratteristica di schierarsi quasi sempre dalla sua parte.
< Peeeeteeeer > esclamò dunque lamentoso dopo averlo scovato, accanto ad un tavolino a sporcarsi d’inchiostro nel tentativo di fare i compiti, < Peeeteeer sono un idiota! > esclamò poi gettandosi in una sedia accanto a lui con fare melodrammatico.
Questi ridacchiò, ben felice di poter abbandonare con una scusa lo studio < Lo sappiamo Jim, qual è il problema? >
< Ho sfidato Sirius a conquistare Lily prima di me >
L’espressione di Peter si trasfigurò da curiosa ad orripilata < stai scherzando? > pigolò con vocina acuta < Ma non vincerai mai! >
James inarcò un sopracciglio < Grazie Codaliscia, sei veramente d’aiuto > sbottò irritato. L’altro scrollò le spalle < Prego > borbottò < Il mio consiglio è pregare > James nascose il viso tra le mani < Ma sarò costretto a dichiarare il mio amore a Mocciosus se perdo! > mugolò disperato < Ho bisogno di un piano! >
Peter gli diede una confortante pacca sulla spalla < Potresti usare il libro che ti ha regalato tua nonna > suggerì scherzoso: in fondo, pensava, James non si sarebbe mai abbassato a tanto. Pensava.
Invece di mandarlo nervosamente a quel paese infatti l’altro si illuminò di speranza ritrovata < Sei un genio Pit! > esclamò con enfasi alzandosi rumorosamente < Non una parola con gli altri, mi raccomando. Sto tornando, così mi dai una mano > e fuggì via quasi saltellando scappando nel dormitorio.
Fu così che Peter Minus si rese conto di essersi cacciato in tremendi guai.


Note:
Questa fan fiction la davo per abbandonata e invece eccomi qua =)
Aspetto pareri *-*
Un bacione!
Keif

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Capitolo 3
*** Contrattacco ***


2. Contrattacco

Capitolando giù dalle scale con fare affannoso James raggiunse nuovamente Peter che intanto stava cercando ansioso una scusa per evitare di far parte di quella follia.
Invano, ovviamente.
< Tornato! > esclamò con inspiegabile gioia agitando il prezioso manualetto che teneva in mano dal preoccupante colore rosa acceso e dall’ancor più preoccupante titolo “Acchiappa la pulzella”
< Con questo la Evans sarà mia! > aggiunse trionfante sedendosi vicino al povero Peter che sudava sconsolato
< Jim, non l’hai mai usato. Magari dice solo sciocchezze! > disse ragionevole, ma l’altro ridacchiò
< Peter, peter, peter > mormorò scuotendo teatralmente la testa < Mio ingenuo ragazzo, non hai visto il sottotitolo? > indicò entusiasta la nauseante copertina che riportava “Regole immorali per far innamorare tutte di te!” e più sotto “Più di migliaia di maghi felicemente sposati in un anno”. Codaliscia lo guardò perplesso
< Ma tu non vuoi mica sposarla > borbottò storcendo il naso, James scosse le spalle
< Non ancora, ma non conta, cominciamo > e con lentezza, per aumentare il pathos diceva lui, per dargli il tempo di vomitare, sosteneva Peter, aprì il manuale.
Un grande cuore rosso era disegnato nella prima pagina.

Benvenuto mio giovane mago!

Lesse James ad alta voce

Se il tuo scopo è conquistare una ragazza dal carattere difficile questo è il libro che fa per te.
Basta andarle dietro senza il coraggio di rivolgerle la parola!
Basta chiedere consigli alle sue amiche scostanti!
Basta filtri d’amore!
Madama Rosabella con la sua esperienza ti aiuterà a far breccia nel suo cuore!

< Viva madama Rosabella! > esclamò gioioso il giovane Potter mentre Peter assumeva un’espressione schifata

La prima mossa da fare per far cadere ai tuoi piedi [scrivi qui il suo nome] è eliminare eventuali rivali!
Scopri chi sono e, con l’aiuto di un complice, spargi cattiverie su di loro, ma sta attento a non far notare che stai cercando di rovinarli o otterrai solo la vendetta di quelli che sono ora i tuoi nemici!
Mi raccomando, la parola d’ordine è non rimandare, prima parti all’attacco prima potrai vivere il tuo sogno d’amore.
Avanti mio giovane innamorato, se fai le cose per bene sarai già a metà dell’opera.

James chiuse il libro con un ghigno. < Cominciamo Pit! Prendo la mappa del malandrino e poi andiamo >
< Io… io preferirei evitare sai Jim? Sirius ci ammazza se diciamo qualcosa contro di lui. Io… io ci tengo al mio naso. Non puoi andare da solo? > aggiunse speranzoso, ma quello lo guardò scandalizzato
< Ma certo che no Peter! Non hai sentito madama Rosabella? Con l’aiuto di un complice! Non fare il fifone! Partiamo alla conquista! > e caracollò nuovamente verso il suo dormitorio mentre Minus sospirava sconsolato.

< Che stiamo facendo Jim? > domandò dopo venti minuti Peter abbastanza seccato. L’amico l’aveva trascinato praticamente di peso, e doveva essere stata un’impresa faticosa data la sua mole, fino alla porta della biblioteca ed erano rimasti senza muoversi a fissare l’uscio di quest’ultima per un lasso di tempo fin troppo lungo.
E Peter cominciava anche ad aver fame.
< Aspettiamo che Evans esca > rispose semplicemente quello continuando imperterrito a fissare l’entrata della sala
< E non possiamo semplicemente entrare e cercarla? > domandò confuso Peter
< Certo che no! > esclamò James < O capirebbe che la stiamo cercando per sparlare di Sirius. Dobbiamo incontrarla per caso >
< Ovviamente > rispose accondiscendente Minus < Ma allora non possiamo farlo più tardi invece di aspettare qua davanti come imbecilli? > l’occhiata sdegnata che gli rivolse James gli fece intuire che la risposta era no
< Non hai sentito madama Rosabella? > arjdaye con sta madama Rosabella! < La parola d’ordine è non rimandare! > alzò il pugno in aria vittorioso con un’espressione da folle che spaventò il povero Codaliscia
< E’ impazzito > mormorò con voce inudibile sospirando pesantemente e preparandosi ad un’attesa interminabile.

Passarono altre tre ore durante le quali Codaliscia nell’ordine: tentò di leccarsi il gomito, provò diciotto diverse pettinature usando un’armatura come specchio, inventò un ballo, cantò tutto il repertorio di canzoni babbane che conosceva, giocò da solo alla bella statuina, cercò di superare il record di sbadigli spontanei in otto minuti (record detenuto da Remus, raggiunto faticosamente nell’ora di Storia della Magia dopo una lunga sfida con Sirius), inventò duecento diversi modi per uccidere madama Rosabella, dimagrì di un chilo saltando con una corda immaginaria per più di un’ora e mezza.
Finalmente, dopo quelli che sembrarono anni, con grande gioia di tre dei quattro malandrini (James perché poteva finalmente attaccare, Sirius perché sarebbe potuto uscire dalla biblioteca pochi minuti dopo senza attirare i sospetti della rossa e Peter perché… be’, c’è bisogno di dirlo?), Lily Evans varcò la tanto ammirata (da James) soglia, venendo quasi immediatamente raggiunto da un fintamente indifferente Potter e da un esausto Minus
< Lily! > esclamò il primo < che bella sorpresa! > la Evans aggrottò diffidente le sopracciglia < Potter? > domandò perplessa mentre il sospetto che lui e Black volessero farle uno scherzo tornava < cosa ci fai qui? >
< Oh… passavo > borbottò in risposta, per nulla convincente, James agitando una mano < tu piuttosto? Sempre a studiare eh?! > ridacchiò.
Peter alzò gli occhi al cielo < Buongiorno Evans > grugnì scocciato.
< Ciao Peter > rispose lei senza considerarlo più di tanto, cosa che lo irritò profondamente. In fondo lui era rimasto tutto il pomeriggio nascosto dietro un muro a guardare una porta solo per ascoltare lei che, per di più, li trattava come fossero insetti particolarmente disgustosi!
< Piuttosto Evans > cominciò Potter < Hai idea di dove possa essere Sirius? > il sospetto si acuì enormemente < Perché? > domandò quella assottigliando gli occhi
La domanda lasciò James esterrefatto: giusto, perché? Come si faceva ad “eliminare eventuali rivali”?
< Eh… sì… perché… ecco, perché… > si voltò verso Peter in una muta richiesta d’aiuto mentre quello lo guardava sbigottito: cioè, tre ore e venti minuti fermo a non fare niente e non si era nemmeno dato la pena di pensare ad una scusa decente?
< Perché non lo vediamo da un po’ > rispose Minus con un scrollata di spalle mentre Potter si illuminava < Giusto, giusto! > esclamò annuendo freneticamente < In realtà… > aggiunse con fare cospiratorio < E’ uscito dal dormitorio dicendo di andare a conquistare la sua… mh… lui la definisce vittima settimanale. Non si è fatto vedere per tutto il pomeriggio quindi ci chiedevamo se tu avessi notizia di povere anime candide disturbate da lui >
Peter alzò gli occhi al cielo sperando di sparire: va bene che James doveva vincere la scommessa ma era proprio necessario che anche lui si guadagnasse l’odio imperituro di Sirius?
La Evans aggrottò la fronte < E lo fa spesso? > domandò pensierosa
< Cosa fa spesso? > chiese un confuso Potter che si era già perso nei suoi sogni di conquista
< Uscire con questa scu… motivazione e non farsi vedere per intere giornate >
Aveva fatto trenta tanto valeva far trentuno!
< Oh sì, spessissimo! > esclamò sicuro < Quasi ogni giorno! Praticamente sempre… Non ha alcun rispetto per le donne! >
Contrariamente ad ogni previsione di James, Lily fece un sorrisetto: sicuramente Sirius usava quella scusa per far sì che gli amici non facessero domande e rimanere a leggere in biblioteca in santa pace < Sai Potter, io penso che nonostante tutta questa vostra amicizia voi non conosciate affatto Black > affermò con sicurezza < Magari vi dice così perché non vuole essere preso in giro, forse dentro di lui si nasconde un animo sensibile ed intellettuale, magari… >
I due avevano ascoltato, muti e sconcertati, la tirata della Evans ma alla parola intellettuale proprio non resistettero più: scoppiarono a ridere fragorosamente intercalando tra una risata e l’altra borbottii quali “Intellettuale” “Felpato” “Unico libro” e “Porno”.
La Evans gli gettò un’ occhiataccia < Sapete, la vostra amicizia è tutta una farsa. Se non riuscite ad accettare Black così com’è vuol dire che vi state mentendo a vicenda. Buona giornata > e girò sui tacchi irritata mentre i due ridevano ancora.
Quando si calmarono, e ci vollero più di dieci minuti, James si rese conto che non aveva affatto funzionato
< E ora che facciamo Jim? > domandò Peter voltandosi verso l’amico e usando, suo malgrado, il plurale.
< Madama Rosabella avrà la soluzione! >

Sirius fischiettava allegramente passeggiando per i corridoi del castello. A differenza del piano di James il suo andava meravigliosamente. Il primo passo, che poi era quello più difficile dato che doveva eliminare in un colpo sei anni di giudizi estremamente negativi su di lui, era andato meglio del previsto per cui poteva permettere alla Evans una tregua di un paio d’ore.
Intanto rifletteva sulla mossa successiva.
Lily Evans aveva un comportamento scostante con lui e James per evidenti incompatibilità caratteriali, ma per il resto era persona allegra e generosa ed era proprio in quest’ultima caratteristica che lui doveva contare.
Doveva fare in modo che Lily cercasse di dargli una mano in qualcosa. Ma in cosa?
Stava riflettendo pensieroso quando la sua cara cuginetta Bellatrix passò accanto a lui senza degnarlo di uno sguardo. E lui improvvisamente seppe cosa fare.

Lily Evans dal canto suo era confusa. Acciambellata in una poltrona in sala comune, fingendo di leggere, rifletteva sulla scoperta di quel pomeriggio.
Aveva sempre avuto un’idea precisa sui malandrini e non si era mai data la pena di ascoltare i pareri contrastanti: c’era l’idiota per antonomasia James, l’arrogante donnaiolo con il cervello di una nocciolina Sirius, l’imbecille e un po’ ruffiano Peter e, l’unico che si salvava della combriccola, Remus, dolce e studioso che si lasciava forse trasportare un po’ troppo. In pratica dei cretini che anagraficamente erano maggiorenni e mentalmente si erano fermati all’età di otto anni.
Tuttavia l’aver incontrato Black in biblioteca le aveva fatto venire qualche ragionevole dubbio su quest’ultimo. In fondo cosa sapeva di lui?
Non poteva essere arrivato all’ultimo anno solo per culo, non con quei voti. La cosa, ahinoi tristemente vera, era illogica.
Urgeva una verifica.
La cosa che più la infastidiva di tutto quello era che se c’era una cosa, ed era l’unica badate bene, che aveva sempre ammirato dei quattro, invidiandolo addirittura, era il vincolo evidente di amicizia che li legava.
Si diceva in quel momento, dopo aver visto l’espressione di Black che la pregava di tenere il segreto per sé, che era tutta una finta, che era sulle bugie e su quella maschera che Sirius si portava addosso che era costruito quel legame e la cosa la irritava profondamente. Potevano essere dei diciassettenni così superficiali?
Poteva James Potter essere così irrimediabilmente stupido?
La risposta che Lily si dava era sì.



Note:
Ed eccomi qua!
Scrivere questa storia mi sta appassionando davvero quindi penso aggiornerò velocemente. Per quanto una vecchia carampana come me possa essere veloce in qualcosa ovviamente.
Ringrazio veramente tantissimo chi ha letto, chi ha messo questa storia nei preferiti o nelle seguite,ed anche chi c'è entrato, ha sbuffato e l'ha richiusa =)
Ma soprattutto un milione di grazie a chi ha recensito *-*

cullen isabella : grazie mille, gentilissima *-* Non so ancora chi vincerà, vedrò sul momento =)

nayla : grazie tantissime anche a te *_* Penso lo scopriremo insieme visto che nemmeno io so chi far vincere, si accettano proposte XD

DremerRock: Grazie =) Spero di riuscire ad andare avanti senza problemi e non deluderti =)

Marty94: Il mio animo non sta con nessuno dei due XD Ho questa fissazione di rovinare la dignità di ogni personaggio che mi capita a tiro, quindi non so davvero come fare a far vincere uno dei due XD

Lu Pin: Grazie davvero *-*

Mizar: Rispondo in un colpo ad entrambe le recensioni ringraziandoti davvero tantissimo *-*
Il mio caro Remus per la sua felicità rimarrà all'oscuro ancora per un po' ma si farà vivo prima o poi *risata malvagia* Spero davvero di non deluderti, che poi è la cosa che mi terrorizza di più quando vedo che la gente mi fa i complimenti >.> Sono patetica, lo so XD
Per ringraziarti adeguatamente ti regalo una tortina semiscaduta *-* Un bacio!

MichaelNata98 : XDDD E' vero sono due imbecilli! Ma è questo che mi piace di James e Sirius, la loro microcervice *-* Grazie mille, ho finito i tortini ma posso regalarti una carota *-*

Ily90: Il primo era una sorta di prologo, come puoi notare dopo averlo scritto l'ho dimenticato per sei mesi o poco più XD
Per come mi sto divertendo a scriverla non dovrei abbandonarla affatto *-*
Codaliscia patirà le pene dell'inferno (un po' se le merita eh!) visto che non avrei mai trovato un modo per costringere Remus *-*
Ti ringrazio tantissimo cara, un bacio =)
E a chi ha recensito dono questo magnifico pacchetto di biscotti ammuffiti che dovevo buttare che mi è tanto caro!
Dividetelo e non azzuffatevi XD
Vi adoro **

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Capitolo 4
*** Piani geniali ***


3. Piani geniali



Bentornato giovane innamorato! Hai fatto quel che dovevi fare? Ti sei liberato dei tuoi rivali? Se la risposta è sì vai direttamente a pagina 23, se, al contrario, la risposta è no continua a leggere queste parole e non disperare!

James tristemente sospirò.
Era pomeriggio inoltrato, le lezioni erano finite da poco e, mentre Sirius era fuggito via borbottando che “doveva meditare”, rifilando una scusa stupida a Remus lui e Peter si erano rinchiusi nel dormitorio per preparare la mossa successiva.
Erano quindi seduti sul pavimento, Peter non sembrava in realtà granché felice della situazione ma si consolava mangiucchiando caramelle, a leggere le nuove perle di saggezza di madama Rosabella.

D’ora in poi la tua parola d’ordine diventerà “[inserisci qua il nome della ragazza che vuoi conquistare] sarà mia!”.
Sappi che ogni cosa che farai, ogni parola che dirai, ogni canzone che canterai d’ora in poi sarà solo per lei.
Scordati i tuoi amici, il whisky incendiario e le partite a quidditch, dovrà essere lei il tuo prima pensiero la mattina e l’ultimo la sera.

A quelle parole James fece una smorfia. Va bene voler conquistare la Evans, va bene abbandonare amici e whisky incendiario, ma il quidditch era il quidditch!
< Sta scherzando?! > esclamò contrariato. Peter internamente esultò. Magari avrebbe smesso con quella maledetta madama Rodabenna o come diavolo si chiamava!
< Lascia stare Jim, non ne capisce niente. Va da Felpato e annulla la scommessa! > propose allegramente con la bocca ancora sporca di cioccolato. Ma James lo ignorò

Non hai gettato il libro dalla finestra mio caro amico? Hai fatto bene, perché le mie parole di prima non erano che un test per controllare la tua fiducia in Madama Rosabella.
Non devi certo abbandonare i tuoi hobby, solo far credere alla tua bella che ora tutto gira intorno a lei.
Ma questa è un’operazione lunga e faticosa, dovrai conquistare la sua fiducia e circuirla con frasi stucchevoli.
Per adesso quel che conta è avvicinarsi a lei e quale miglior modo se non regalarle dei fiori? Mi raccomando, ogni ragazza ha il suo fiore e non è facile capire quello adatto a lei. Puoi seguire il tuo istinto maschio o seguire i consigli, certo più saggi, di madama Rosabella che ha preparato apposta per te una facile tabella…


James chiuse il libro di scatto.
< Non ho bisogno di alcuna tabella io! Sono abbastanza uomo da avere un istinto infallibile! Vado a cercare i fiori adatti! > estremamente soddisfatto di sé abbandonò il libro tra le mani di Peter ed uscì dalla stanza: Sirius avrebbe dovuto accettare la sconfitta.
Codaliscia non poté che essere entusiasta di essere lasciato in pace. Gettò il manuale sotto il letto dell’amico e decise di andare anche lui in giardino a fare una passeggiata. Molto lontano da Ramoso ovviamente, non voleva venire coinvolto in cose tipo “svaligiamo la serra numero 3 per poi scoprire che contiene solo piante velenose”.
Ne aveva avuto decisamente abbastanza.


Ah, i pomeriggi ad Hogwarts! Magici e sereni.
La tranquillità regna sovrana; qualche uccellino pigola sugli alberi, gli studenti si infrattano
dietro i cespugli per scambiarsi tenere effusioni e la piovra gigante nuota teneramente al
centro del lago.
Il tutto in completo, dolce, rilassante silenzio.
< Sei un imbecille stupido deficiente! >
A parte le urla spaccatimpani della Evans ovviamente. Ma a quelle tutti ci avevano tristemente fatto l’abitudine, tanto da riuscire senza problemi ad ignorarle.
< Ma... ma Lily io… >
E le scuse insensate di Potter. Ma anche quelle erano routine.
< Idiota scemo rincretinito >
< Senti ma mi vuoi spiegare che… >
< Citrullo demente e… > la conoscenza degli insulti poco volgari della ragazza terminava là < e ottuso! > aggiunse a bella posta
< Lily davvero, io non ho idea di cosa abbia fatt… >
< Meglio che stai zitto razza di cretino o non mi limiterò ad insultarti stron… >
< Evans devi ascoltarmi! Io volevo solo essere gentile mi spieghi qual è il problema?! >
< Gentile? Gentile? Farmi venire uno shock anafilattico tu la chiami gentilezza? > domandò istericamente Lily Evans a pochi metri di distanza dal suddetto Potter
< Shock… cosa? E comunque non era mia intenzione! > specificò quello tra il confuso e il terrorizzato. Non si poteva mai sapere, avrebbe potuto uscire la bacchetta ed ucciderlo senza che lui avesse il tempo di ribattere.
< Oh, certo! E’ stata una casualità, ovvio! >
A ben vederla in quel momento faceva davvero paura: i capelli rossi erano sparati in aria, la faccia appariva stravolta, la divisa era tutta spiegazzata e la sciarpa rosso-oro pendeva disordinatamente oltre la spalla e sarebbe certamente caduta a terra se non fosse rimasta impigliata nella spilla da prefetto appuntata al petto. Per di più, e il perché di questo era un mistero, aveva petali rossi impigliati tra i capelli e sotto le scarpe, alcuni anche tra le pieghe della veste. Qualcuno cominciò a prestare attenzione ai due litiganti, incuriosito. Cosa mai aveva fatto Potter per fare infuriare, ancora, la povera grifondoro in questo modo? E’ presto detto. Sceso in giardino, saltellando come l’idiota che era, il ragazzo aveva cominciato a cercare dei fiori da donare alla sua bella e, dopo aver setacciato il parco per più di un’ora, aveva deciso di regalarle dei semplici papaveri. Non perché James Potter apprezzasse la semplicità, ma semplicemente perché quello era il giardino di una scuola, mica una fioreria, ed era riuscito a trovare solo quelli.
Ne aveva dunque fatto un enorme mazzo, cercando i fiori rossastri un po’ ovunque ed inoltrandosi anche tra i primi alberi della foresta, e dopo averne raccolti diverse centinaia si era accinto ad andare a scovare Lily Evans.
Era stato fortunato, o così credeva lui, dato che l’aveva trovata accanto al lago che si godeva il poco sole primaverile. Con il cuore in gola per la felicità si era avvicinato e le aveva porto il suo dono mormorando con voce roca che voleva essere sensuale “Per te mia bella”.
Poteva immaginare l’assurda reazione della ragazza? Certo che no!
Quella era saltata in piedi con uno scatto repentino colpendo così senza volerlo il fascio di fiori che gli era finito per metà in testa, aveva fatto un verso strozzato e poi aveva iniziato a starnutire selvaggiamente urlacchiando tra uno starnuto e l’altro insulti non ripetibili.
Inutile descrivere l’espressione sconvolta del giovane grifondoro che si aspettava piuttosto ringraziamenti e lacrime di gioia.
E si era quindi giunti a quel momento talmente classico da risultare quasi patetico: lei urlava, lui indietreggiava spaventato.
< Senti Lily mi vuoi spiegare che cavolo ti ho fatto? > esclamò James approfittando di una pausa della ragazza per riprendere fiato
< Cosa mi hai fatto? Fai pure finta di non capire eh? Papaveri! > sputò quell’ultima parola con un disgusto tale da interrompere sul nascere le proteste di un atterrito Potter < Come se non sapessi che è l’unico fiore a cui sono allergica! L’unico! > sottolineò con rabbia.
James fece un verso sconsolato. Ma che razza di sfortuna!
< Lily ascolta, è un caso! Io volevo solo… >
< Un caso? Oh certo! > esclamò quella ironicamente < Quando mai hai regalato fiori a qualcuno Potter? Quando?! E mi vuoi dire che l’unica volta… oh, ma vai al diavolo! > esclamò stizzita voltandosi ed andandosene con rabbia seguita dallo sguardo desolato di James e da quello divertito di Peter.
Mentre si dileguava Lily poté giurare di sentire borbottare a quest’ ultimo “Istinto maschio?! Era meglio seguire la tabella di madama Rosabella”

Fissava il martello che aveva in mano da un'ora e mezza senza riuscire a decidersi.
Era necessario per la mossa successiva lo sapeva ma proprio non riusciva a convincersi ad alzare lo strumento e sbatterselo in mano; insomma, ci voleva una buona dose di masochismo che a lui mancava! Voleva troppo bene a se stesso e si ammirava troppo per farsi volontariamente del male eppure doveva!
Doveva vincere la scommessa contro James ne andava del suo orgoglio!
< Avanti Sirius, è solo un colpetto. Vedrai che non farà male, non sentirai dolore e vedere Ramoso umiliarsi ti ricompenserà. Andiamo, fai vedere che sei un degno grifondoro traditore del tuo sangue! >
Deglutì sonoramente, chiuse gli occhi e alzò in aria lo strumento ma non riuscì ad abbassarlo: rimase come un cretino seduto sul suo letto con il braccio per aria, gli occhi serrati e la mano sul comodino per un altro quarto d'ora.
< Merlino, devo farlo! > sbottò irritato da se stesso < Sono o non sono Sirius il magnifico indegno figlio di Walburga Black? Lo sono! Sono o non sono Felpato il Malandrino? Lo sono! Sono o non sono il ragazzo più bello che abbia mai frequentato Hogwarts? E allora vai Sirius vai! >
Nonostante questo discorso autocelebrativo non si decise a sferrare il colpo. Non poteva spezzare una delle sue meravigliose dita, le studentesse di Hogwarts in massa si sarebbero rivoltate!
Sì, come no.
Fece un respiro profondo e stava finalmente per fare quello che aveva progettato quando un urlo acuto lo fermò facendolo sobbalzare e facendogli cadere di mano il martello. Aprì gli occhi di scatto e si trovò davanti la faccia sconvolta di Remus Lupin che, appena entrato nel dormitorio, aveva scovato un corrucciato Black prendersi a martellate. E aveva tanti difetti il suo amico ma l'autolesionismo era una novità!
< Sirius cosa fai? > domandò timoroso. Magari era un residuo dell'educazione dei Black, punirsi da solo quando faceva qualcosa di male. E faceva tanto di male quel benedetto ragazzo.
< Mi spezzavo un dito > rispose seccato dall'interruzione l'altro. Proprio quando ci stava riuscendo porco bolide!
< E perché ti spezzavi un dito Felpato? > chiese avvicinandosi lentamente a Sirius, domandandosi se non fosse il caso di chiamare James. Magari lui era a conoscenza di questa... caratteristica del ragazzo.
Sirius sbiancò. Non aveva nessuna intenzione di rivelare a Remus della scommessa - meglio la morte – ma non aveva scuse valide. Optò per una mezza verità.
< Volevo finire in infermeria >
< E perché? > Lupin era sempre più terrorizzato
< Perché... per... saltare pozioni domani > si congratulò con se stesso per l'ottima idea.
< Ah > Remus aggrottò le sopracciglia trattenendo un profondo sospiro di sollievo. Meditò di fargli un lungo discorso sul fatto che fosse fondamentale per la sua istruzione e blablabla ma era troppo confortato dall'aver scoperto che Sirius non si autopuniva per averne voglia < Perché allora non fingi semplicemente un'indigestione? >
Sirius si illuminò < Lunastorta io ti adoro! > esclamò con gioia balzando in piedi ed affrettandosi a dirigersi verso le cucine, lasciandolo basito.
Fingere era un'idea certo, ma lui era Sirius Black il figlio indegno, il malandrino, il bello e tutte quelle cazzate di cui lui era realmente convinto, e quindi faceva le cose per bene.
Gli serviva andare in infermeria? Ci sarebbe riuscito.
Gli serviva rubare una medicina all'infermiera? L'avrebbe fatto.
Gli serviva salvare la sua mano da una fine cruenta? Be', la sua indecisione – che comunque non era indecisione ma inconscio presentimento, lo sottolineava – lo aveva aiutato.
E per fare le cose al meglio l'indigestione la doveva prendere davvero, altro che finzione!
Non era James Potter, lui!


Note:
Buonasera cari amici!
Ringraziamenti dovuti a chi ha letto questa storia, chi l'ha aggiunta ai preferiti/ricordate/seguite e in soprattutto a chi ha recensito *-*
Quindi particolarmente grazie a:

Nisba: che ha recensito il primo capitolo che, lo ripeto, era solo un prologo buttato giù in dieci minuti XD
Lo so che non è una giustificazione visto che anche questo capitolo non è che sia lunghissimo ma non ho trovato scuse migliori. Non sono Sirius Black io XD

Mizar: Tesoro! Non sai quanto sono entusiasta di sentirti se così posso dire *-*
Ti ringrazio con i complimenti decisamente esagerati ^//^
Preciso che nemmeno sapevo che quello fosse romanaccio (ignoranza mode on) dato che sono sicilianazza doc e completamente all'oscuro di ogni tipo di dialetto che non sia il mio quindi ero convinta (non brillo per intelligenza purtroppo) che fosse italiano >.>
Io adoro letteralmente l'odio infondato di Lily per James. Fosse per me non li avrei mai fatti sposare ed avrebbero continuato con questo “Sei un cretino” “Ma l'ho fatto per te!” “Non ci crede nemmeno mia nonna” per il resto dei loro giorni.
Magari hanno fatto così quando Lily ha scoperto di essere incinta chi lo sa? XD
Eh già, povere grifondoro ingenuotte. Ma Sirius ne approfitterà col suo animo malvagio muahahahah... coff. Sì contegno.
Un bacione di cuore carissima *-*

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Capitolo 5
*** Opzioni ***


4.Opzioni



«Mi sento male » constatò Sirius con un gemito fissando la ventiduesima fetta di torta al triplo cioccolato che teneva in mano e tentando di ignorare la fitta fin troppo dolorosa che lo aveva fatto giungere a tale conclusione.
Si trovava chiaramente nelle cucine, circondato da una decina di elfi domestici che, fingendo assoluto disinteresse, lo fissavano curiosi di scoprire quanto ancora avrebbe mangiato prima di stramazzare morto stecchito sul pavimento.
Un paio di loro già litigavano per decidere a chi toccasse il piacere di spazzare via il corpo e di ripulire il macello che aveva combinato in quelle due ore.
Il giovane rampollo dei Black, disonore della famiglia (e potete biasimarli?) e idolo degli imbecilli della scuola, guardò pensieroso per qualche altro secondo l'enorme pezzo di dolce e poi si decise a morderlo assumendo un'aria disgustata: certo non era l'ideale dopo un tacchino ripieno, uno sformato di patate e rognone, due cotolette e, appunto, ventidue gigantesche fette di torta.
Forse l'idea di ingozzarsi fino a scoppiare non era stata poi così geniale tutto sommato, rilevò leggermente pentito.
Ma era meglio di James Potter, lui!
Doveva prenderla davvero l'indigestione, lui!
Signori e signore, ecco a voi l'idiota del villaggio! Un bell'applauso prego!
Dopo averla masticata per bene ed averla ingoiata infatti, il suo volto assunse rapidamente un colorito biancastro per poi diventare deliziosamente verde e un conato di vomito gli risalì prepotentemente verso la gola. Lo ricacciò indietro con parecchia fatica per non rischiare di guarire con una semplice vomitata, cosa che al grande magnifico Sirius Black poteva, ovviamente secondo il suo parere, succedere.
Mah.
« Mi sento davvero molto male » mugugnò tenendosi la pancia che cominciava a bruciargli in una maniera inaudita.
Grugnendo un “No grazie” agli elfi che si offrivano, senza nemmeno troppa convinzione, di dargli una mano, si gettò pesantemente giù dallo sgabello su cui era seduto, rimase in posizione fetale per qualche sofferente minuto e poi si trascinò strisciando fino all'uscita della cucina.
Centinaia di persone avrebbero pagato volentieri per vedere una scena del genere, sua madre probabilmente avrebbe richiamato ogni singolo membro della famiglia ed allestito un piacevole party intorno alle sue membra.
Ma cavolo se stava male!
«Ammazzatemi! » implorò a nessuno in particolare spingendo faticosamente il quadro che faceva da porta e rotolando fuori dalla stanza assalito da dolorosissime fitte allo stomaco. Sempre strisciando fece per avviarsi verso l'infermeria ma non aveva fatto che pochi metri che il capo gli ricadde pesantemente.
Com'era piacevole il pavimento freddo al contatto del suo stomaco e della sua testa. Com'era bello star lì stirato! Alleviava il dolore cocente che aveva assalito ogni singola fibra del suo corpo!
Magari poteva star lì per qualche minuto – o anche parecchi, perché no? – farsi un piacevole sonnellino e svegliarsi quando lo stomaco avesse smesso di pulsare.
Anche se si sentiva come stesse per morire da un momento all'altro.
Mentre cominciava ad abbassare leggermente le palpebre decise che, se fosse sopravvissuto, non sarebbe assolutamente morto di vecchiaia o di malattia: troppo doloroso.
Lui meritava una morte dolce e piacevole.
Era Sirius Black, lui... perché era Sirius Black, vero? Non ne era più molto sicuro...
Non aveva nemmeno terminato tale pensiero che la nebbiolina dell'incoscienza lo avvolse e cadde delicatamente in un sonno non troppo profondo.
A risvegliarlo, contro ogni sua speranza, non fu il naturale corso delle cose.
Non fu il non avere più sonno.
E soprattutto non fu il non provare più dolore.
Se possibile si sentiva peggio di quando si era addormentato e quindi esattamente tre minuti prima.
A risvegliarlo, dicevamo, fu la voce melodiosa di... provate ad indovinare forza!
Sempre in mezzo nei momenti meno opportuni e protagonista involontario della stupida scommessa tra Sirius e James.
No, non il povero Severus Piton. Lui stava tentando da qualche giorno di eliminare quel fastidioso fischio alle orecchie che lo tormentava.
No, nemmeno Peter Minus. Lui era troppo impegnato a costruire un rogo per bruciare Madama Rosabella o qualcosa di simile.
Ma sì, ma sì!
Niente poco di meno che Lily Evans, occhi verdi, capelli rossi e un metro e sessanta di pura impiccionaggine altamente concentrata. Era una cosa di famiglia in fondo.
«Black! » urlò scuotendolo e facendolo sobbalzare «Black stai bene?! » domandò preoccupata.
Non era certo cosa di tutti i giorni, nemmeno ad Hogwarts, trovare un tuo compagno di classe addormentato sulle piastrelle di un corridoio!
«Evans » biascicò quello trattenendo un gemito e stringendosi la pancia « Sto male lasciami dormire!»
«Black, ma sei svenuto? Che è successo?»
Come spiegarle che non era svenuto ma aveva deciso di farsi un sonnellino? E soprattutto: perché spiegarglielo se non ne aveva alcuna voglia e desiderava solo morire lì e subito? «Evans per favore sto davvero male! Potremmo parlarne un'altra volta?»
Lily cominciò a preoccuparsi.
«Black, vado a chiamare un professore, rimani qua!» intimò agitandosi. A Sirius quasi venne un infarto triplo e prematuro alla parola professore. E come lo spiegava che aveva divorato le provviste dei successivi tre mesi nel giro di un'ora?
«No!» esclamò con troppa vitalità, sfiancandosi subito dopo «Davvero, non ce n'è bisogno. Vado... vado in infermeria »
Sì, facile a dirsi!
Fece per alzarsi ma il dolore accecante alla pancia e un conato improvviso di vomito, faticosamente trattenuto, lo fecero desistere.
Ok, camminare non rientrava nelle possibilità.
«Puoi andare, tranquilla. Ora... me la cavo da solo »
Strisciare. Aveva appurato che era l'ideale e poteva riposarsi ogni tre metri circa. Sì, strisciare era l'unica soluzione.
«Vai Evan... Lily. Davvero, non ho bisogno di aiuto »»
Va bene la scommessa, ma il suo orgoglio veniva prima di tutto. E trascinarsi come un lombrico per la scuola davanti a Lily Evans non era certo l'ideale. Ma ovviamente lei non ci pensava nemmeno a lasciarlo in pace
«Ma nemmeno per sogno Black! E se svieni di nuovo? Ma ti succede spesso? Davvero, stai qua che vado a chiamare qualcuno »
Stupide ragazze ficcanaso. Ecco perché lui preferiva non avere amiche donne, erano così fastidiose!
«Ti ho già detto che non ce n'è bisogno! E' già andato James »»improvvisò
Lei gli lanciò un'occhiata tra il dubbioso e il disgustato
«Potter ti ha lasciato in mezzo al corridoio in queste condizioni? Ma allora è scemo! »
Nonostante non avesse proprio la minima voglia di cominciare a discutere sull'imbecillità di James, Sirius storse il naso
«Ma se è la stessa cosa che volevi fare tu due secondi fa! » ribatté facendola arrossire «Sì ma non c'entra! » tagliò corto lei abbassandosi e afferrandogli un braccio « Ci avevo già... ripensato » mentì « Appoggiati a me, ti porto in infermeria »»
«Non ne ho bisogno! » esclamò fiaccamente l'altro, troppo esausto e dolorante per protestare più energicamente « Ce la faccio da solo! »
Ma poi ci ripensò. Quella era una buona occasione per fare quattro chiacchiere con Lily Evans e magari inventarsi qualche strana storia strappalacrime che avrebbe contribuito ad ingraziarsela!
Anche se in effetti non si sentiva abbastanza lucido per pensare qualcosa di coerente. E poi in effetti, anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, da solo non ce la poteva proprio fare.
«Va bene » si arrese quindi appoggiandosi a lei «Grazie » grugnì trattenendo il gemito di dolore che provò nel raddrizzare la schiena
« Sei davvero fantastica Lily » aggiunse ipocrita facendole abbassare gli occhi intimidita « Non so come ringraziarti »
« Non è nulla » mugugnò lei in risposta « Andiamo » e cominciò a dirigersi verso l'infermeria internamente maledicendosi per essere passata da quel corridoio.
Cosa avrebbe pensato la gente vedendola camminare così con quel ragazzo?
E cosa avrebbe pensato Sirius Black della gentilezza che gli stava dimostrando?
E soprattutto: perché gliela stava dimostrando?


Mio giovane amico ben ritrovato!

Peter grugnì, James gli lanciò un'occhiataccia
«Insomma, Peter!» lo rimproverò «un po' di rispetto per madama Rosabella, potrebbe anche decidere di smettere di aiutarci!»
Peter lo guardò storto decidendo di sorvolare sul plurale «E' un libro James! Come fa a decidere di non aiutarti?» sottolineò l'ultima parola come a volergli fare capire che il problema era, in fondo, solo suo.
James non capì l'antifona.
«Madama Rosabella può tutto» tagliò corto «quindi porta rispetto!»

Hai fatto colpo con i fiori? Hai ottenuto ringraziamenti e lacrime di gioia? Se sì vai a pagina 23, se al contrario non è così continua a leggere queste mie parole.

James fu tentato di saltare a pagina 23 ma un'occhiataccia di Peter lo fece desistere.
Dal canto suo Peter l'aveva guardato male non per esortarlo a non imbrogliare ma per fargli capire che, qualunque cosa ci fosse scritta di seguito, lui non voleva assolutamente finire nei guai per colpa sua.
Ma Potter capiva solo quello che voleva capire come sempre.

Caro amico, se nemmeno i fiori hanno funzionato devi aver scelto una ragazza veramente tosta, o devi averle fatto qualche torto quasi irreparabile.

«Io direi entrambi» mugugnò Peter

Ma come al solito ti invito a non scoraggiarti, come puoi vedere ho detto quasi.
Sono poche le cose materiali a cui una donna non sa dire di no. Ricorda sempre che sono le emozioni e i sentimenti quelli che le donne tengono più in considerazione, quindi saranno sempre l'amore e l'amicizia a venire al primo posto, ma quelle sono cose che non puoi comprare né puoi regalarle.
Per adesso, visto che siamo in fase corteggiamento serrato e dato che fin'ora le cose non ti sono andate molto bene, devi puntare sulle cose materiali.
E, come ho detto sono poche quelle a cui una donna non potrebbe mai rinunciare.
Per la precisione sono solo tre, e a questi tre se ne aggiunge un quarto, non meno importante a cui però, in caso di scelta tra questi, si potrebbe rinunciare.
Ringrazia Madama Rosabella perché tu, mio impavido uomo, da solo non saresti mai giunto a tale conclusione!
Mai avresti potuto indovinare quali sono gli oggetti fondamentali nella vita di una donna!
Mai ti sarebbe potuto venire in mente quale dono porgergli per assicurarti il suo amore!
Mai


«E va bene, abbiamo capito!» sbottò Peter seccato «Ce lo dice o no quali sono queste cose?» «Peter non capisci niente. Non criticare Madama Rosabella perché senza di lei a quest'ora noi non scopriremmo il segreto per far breccia nel cuore di Lily»
«Se continua così non lo scopriremo nemmeno col suo aiuto! Un'ora per dire tre parole! E poi mi immagino quali siano le tre cose irrinunciabili! Gioielli, vestiti e inutili scarpe»
«Quanto sei superficiale Peter! Ti basi su stupide credenze popolari, invece Madama Rosabella sa quello che fa! Quindi fa silenzio! Dicevo...»

Mai avresti potuto carpire queste informazioni, mai avresti potuto sapere!
I tre oggetti, mio caro amico sono, e stai ben attento, gioielli, scarpe e soprattutto cioccolato.

Peter fece uno squittio di esultanza «Che ti avevo detto?»
James mugugnò imbarazzato «Che c'entra?» biascicò «tu avevi detto vestiti non cioccolato!»

Come detto prima a questi tre ci si aggiunge spesso un quarto oggetto: i vestiti

Peter scoppiò in una risatina soddisfatta «Vedi? Altro che superficiale! Sono semplicemente un genio»
James lo guardò sospettoso «Dì la verità, l'hai letto l'altra volta, quando ti ho lasciato il libro e tu l'hai nascosto sotto il letto per non farlo trovare a Sirius» inutile spiegargli che lui non aveva nascosto un bel niente ma che aveva lanciato “quell'orrendo libruncolo” sotto il letto nella speranza che gli elfi domestici lo trovassero prima di James e lo bruciassero. Scosse le spalle in risposta. Tanto non gli avrebbe creduto mai.

Detto questo la tua prossima mossa è molto semplice e hai addirittura varie possibilità:

«Evviva varie possibilità di riuscita!» gongolò James
«Evviva!» bofonchiò Peter sarcastico

1. Regalarle uno splendido collier di diamanti

«E dove li trovo i collier di diamanti ad Hogwarts?!» esclamò indispettito James
«E dove li trovi i soldi per un collier di diamanti Jim?!»

2. Regalarle tre paia di scarpe griffate di marche e colori diversi

«Ma non ci sono negozi di scarpe ad Hogsmeade a parte Miss Ciabbattaia!» protestò James
«Ma non hai i soldi nemmeno per tre paia di scarpe griffate Jim!»
«Esagerato! Sono solo scarpe, quanto vuoi che costino? Non più di un paio di galeoni!»
Peter scosse la testa incredulo

3.Farle una torta al cioccolato con le tue mani

«Questa sarebbe una buona idea» esultò James
«Vuoi conquistare Lily o avvelenarla?» domandò Peter arrampicandosi sugli specchi. Cavolo, una proposta ragionevole! Stava quasi sperando in un nulla di fatto!

4. Regalarle un vestito da sera che le stia stupendamente. Ovviamente di marca

«Ma non so nemmeno dove trovare questo!» borbottò deluso James
«Ma non hai i soldi nemmeno per questo!» rettificò Peter anch'egli deluso. Non perché James non potesse seguire quest'ultimo suggerimento, ma perché sapeva – oh, se lo sapeva! - che a quel punto avrebbe ripiegato sul fare una torta al cioccolato. E sapeva anche che questa volta a lui sarebbe toccato aiutarlo.
Così come sapeva benissimo che sarebbe stato un più completo disastro.



«Signor Black, ancora non mi capacito di come sia riuscito a farsi venire un principio di ulcera alla sua età! E poi l'ho incontrata ieri e stava meravigliosamente!»
«Che vuole farci madama, io sono il grande Sirius Black!» esclamò allegramente lui che, dopo essere stato prontamente guarito dall'infermiera, si sentiva estremamente soddisfatto di sé per la riuscita del suo piano.
L'infermiera lo guardò malissimo
«Non c'è niente di cui scherzare signor Black!» lo redarguì «Se non fosse stato per la signorina Evans a quest'ora starebbe vomitando da qualche parte! »
Sirius fece un verso disgustato
«Io non vomito!» protestò «Che schifo! Io sono... »
«Ho capito, lei è il grande Sirius Black » lo bloccò seccata l'infermiera «E adesso il grande Sirius Black si mette a letto e non esce da qua prima di domani mattina. E per tre giorni solo cibi liquidi!»
Sirius agitò noncurante la mano, un po' offeso per essere stato interrotto, e sospirò « La signorina Evans ha avvertito che avviserà lei il signor Potter di averla portata in infermeria. Arrivederci» si andò a rintanare nel suo ufficio mentre Sirius assumeva un' espressione confusa. Perché mai avrebbe dovuto fare una cosa del genere?
La conversazione di poco prima gli tornò pian piano in mente e, gemendo, sperò che James non dicesse nulla di inopportuno.
Speranza vana dato che James era l'inopportunità fatta persona.





Note: Scusatemi il ritardo! Visto l'inizio dell'ultimo anno ho passato questi giorni a festeggiare la quasi fine dell'incubo (SOLO nove mesi e addio scuola *-*) e non ho avuto molto tempo per aggiornare.
Ma dato che i giorni di stupida esaltazione sono passati, sostituiti da una profonda demoralizzazione (ANCORA nove mesi e addio scuola) sono passata dalla stupidità dei miei amici a quella dei miei amici immaginari e quindi ecco a voi *-*
Spero che questo capitolo vi piaccia e vi mando un bacione =)
Vi adoro, ora e per sempre **
Come al solito tantissimi grazie vanno a chi ha letto questa storia, a chi la segue, a chi l'ha letta per sbaglio e soprattutto a chi ha recensito.

A MichaelNata98 : Grazie mille *-* I complimenti fatti da chi non ama i malandrini sono i più belli di tutti quindi ti ringrazio veramente tantissimo col cuore.

A Gixi : Ma no *-* Io adoro James! E' che trattarlo male mi piace troppo e poi io me lo immagino proprio così: un imbecille diciassettenne. Grazie tantissimo anche a te =) Un bacio.

A Effy_: Evidentemente tu non hai mai letto una mia recensione XD Straparlo, mi confondo, non so nemmeno io dove voglio andare a parare... vedi, non so nemmeno rispondere decentemente ad una recenzione! L'inizio della scuola -.-" Come ho detto sono stata in grado di sopportare l'inizio dell'ennesimo anno di greco e materie inutili solo sapendo che era l'ultima volta in tutta la mia vita. Sono quindi mooolto felice di avertela fatta dimenticare per un po', per quanto sia possibile, ti ringrazio tantissimo e spero di non averti deluso :) Un bacione **

A Mizar : Oh dolcezza *-* A me piace troppo far fare a James la parte del povero sfigato e a Sirius quello del playboy fallito e sono davvero felice che ti sia piaciuto :) Grazie moltissimo e spero a presto!

A Isidar Mithrim: Salve! Il tuo nick è meraviglioso! *___* Fa molto orientaleggiante XD Va bene, non c'entra niente xD Grazie tantissime! Spero che anche questo capitolo ti piaccia *-* Spero a presto, un bacione!

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