Come un uragano

di MakeSomeNoise
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - L'arrivo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - L'arrivo ***


"Ti vuoi muovere?" gridò una ragazza ad una coetanea che aspettava la sua valigia.
"Come puoi notare non è colpa mia!" le rispose l'altra ragazza indicando in nastro trasportatore.
Finalmente arrivò la sua valigia, la prese e corse incontro all'amica evitando di scontrarsi con le altre persone.
L'aeroporto di Amburgo il 3 agosto era abbastanza affollato, il sole splendeva e le ragazze non vedevano l'ora di godersi la loro piccola vacanza regalata dai genitori.
La bionda costrinse la castana a voltarsi verso il finestrone che faceva intravedere il panorama.
" Siamo ad Amburgo! Ti rendi conto? Siamo ad Amburgooooo! " urlò sprizzando di gioia come se le fosse stata regalata la cosa più preziosa del mondo.
" Shh, sei impazzita? Non ci siamo mica solo noi qui, eh! " le rispose la castana in modo serio trattenendo le risa. " siamo ad Amburgooo! " urlò pure lei, abbracciando l'amica.
Raccolsero le valigie e si avviarono all'uscita dove presero un taxi.
Il tragitto in taxi fu un pò lungo, ma le ragazze continuavano a guardarsi intorno con aria sognante, il loro sogno si era avverato.
Dopo 45 minuti di taxi le due ragazze arrivarono alla villetta che i genitori le avevano preso in affitto, si trovava in una zona di periferia, ma fortunatamente lì vicino c'era la fermata di un pullman che portava direttamente in centro.
Le due ragazze entrarono nella villetta, posarono le valigie a terra e si guardarono attorno, scoppiando poi in un urlo isterico misto di gioia e eccitazione.
Esplorarono bene la casa, al piano terra c'erano la cucina, il salotto, il bagno e un piccolo sgabuzzino.
" se mi fai arrabbiare ti infilo lì dentro" disse la castana alla bionda indicando lo sgabuzzino, la quale rispose con una linguaccia.
Al piano superiore c'erano 4 camere da letto, un bagno e una piccola saletta vuota.
" Sarà ottima per un festino" disse la bionda.
Le ragazze decisero le loro stanze, la castana scelse la stanza azzurra dove vi era un letto matrimoniale, un armadio ampio, una finestra con tende azzurre ed una scrivania; la mora invece scelse la stanza violetta dove vi era anche in essa un letto matrimoniale, un armadio, una finestra ed una scrivania.

Era ora di pranzo, e le ragazze decisero di chiamare i genitori per ringraziarli e salutarli.
" Mamma, la casa è fantastica! Credo che non smetteremo mai di ringraziarvi! " disse con il telefono in vivavoce, poichè anche i genitori dell'amica erano a casa con gli altri genitori a Milano.
" Vi piace? Siamo tutti molto contenti! Come è andato il viaggio? " chiese la prima mamma.
" Benissimo, anche se Isa non la smetteva mai di parlare e cantare" rispose ridendo. " Anche tu cantavi! " si difese la bionda ed insieme scoppiarono in una risata.
" Nel frigo vi abbiamo messo un pò di delizie e abbiamo anche riempito tutte le credenze con le vostre schifezze" disse la mamma della bionda.
Le due ragazze risposero in coro. " Grazieeeee! Ora andiamo a mangiare che abbiamo una fame incredibile, potrei mangiarmi un'intera scatola di pasta! " e così finì la telefonata.
Le due ragazze scesero in cucina, una si mise a preparare la tavola mentre l'altra si mise a cucinare un pò di pasta al pesto e patatine fritte.
Finito di pranzare si divisero ed ognuna si diresse nella propria stanza a disfare le valigie.

" Lilyyyyy! Guarda che bello!! " Isa era con la faccia spiaccicata contro il vetro di un negozio nel centro di Amburgo.
Stava osservando un tubino verde con sfumature nere. " E' fantastico" le rispose la castana.
Le due ripresero a camminare per le vie del centro fotografando ogni cosa, ogni momento che per loro sarebbe sempre rimasto impresso nel cuore, il loro sogno si era avverato.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


"Da quanto tempo stiamo camminando? " chiese stanca Isa. " Ho le gambe a pezzi! Fermiamoci, ti prego!" continuò supplicando Linda.
" Ma stiamo camminando solo da 4 ore! " rispose la castana reggendo Isa in piedi.
" Cosa? 4 ore? Solo 4 ore?" ripetè. " Tu. sei. pazza!" continuò puntando il dito contro l'amica.
" Ma dai, come sei esagerata!" ma si fermò notando lo sguardo minaccioso stampato sul volto di Isa. " ok. ok. Andiamo" disse, avviandosi verso la fermata del bus.
Appena arrivarono a casa Isa gettò le borse a terra e si lanciò sul divano. " Oh, finalmentee! Ma si può sapere una cosa?" chiese all'amica.
" Che cosa?" rispose Linda. " Per caso ha delle pile duracell da qualche parte nel corpo? " chiese stravolta da quella camminata.
L'amica scoppiò a ridere. " Non ho nessuna pila, sono solo felice!" rispose sedendosi accanto all'amica e accendendo la tv.
In quel preciso istante passò sul canale musicale il video dei Tokio Hotel, Automatisch, le due ragazze balzarono in piedi sul divano e cominciarono a cantare ed imitare Bill e Tom nelle loro mosse.
Appena finì il video le due ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere facendosi cadere sul divano. " Vedo che hai riacquistato le forze" scherzò Linda.
" Si, ma ti immagini se per strada incontrassimo Bill e Tom? O tutta la band?" disse Isa tutta sognante.
Linda la guardò ridendo sotto i baffi. "Ma ti pare? Quei poveri ragazzi non possono neanche mettere un minuscolo pezzo di carne fuori da casa, senza una guardia del corpo, che subito le ragazze assatanate gli saltano addosso" Disse Linda, interrompendo il sogno di Isabella.
" Mmm, vado a farmi una doccia" disse la bionda salendo le scale. " ok, ma muoviti che poi la devo fare anche io! " avvisò l'amica, intanto lei salì in camera a riporre i nuovi vestiti nell'armadio.
Appena la bionda uscì dal bagno, Linda vi si lanciò dentro come un fulmine.
L'acqua calda bagnò il suo corpo liscio e perfetto, i muscoli si rilassarono e ripensò alle parole dell'amica: "ti immagini se per strada incontrassimo Bill e Tom? O tutta la band?" e se fosse successo veramente? Cosa avrebbe fatto? O meglio, cosa avrebbero fatto? Come avrebbero reagito?
Di certo Linda non era una fan oca, lei si considerava una fan seria. Odia le ragazze che urlano per ogni minimo movimento, per ogni respiro, per ogni occhiata che i Tokio Hotel facevano.
Linda non avrebbe mai reagito con un urlo, con una scenata, sarebbe semplicemente rimasta Linda.
Isa bussò alla porta del bagno due volte intimando a Linda di uscire se no le avrebbe chiuso l'acqua calda visto che aveva fame.
Linda non se ne era accorta che era già passata un'ora da quando entrò in contatto con l'acqua e con i suoi sogni.
Chiuse l'acqua, prese l'asciugamano e se lo avvolse intorno al corpo per poi andare in camera a vestirsi per raggiungere l'amica in cucina.

" Sei strana" disse Isa dopo che si furono sedute a tavola. Linda non aveva proferito parola per bene un'ora e mezza, tempo record per lei, aveva una parlantina come Bill Kaulitz e per questo Isa a volte la chiamava "Billa 2 la vendetta".
" Cosa?" chiese Linda, notando che l'amica la fissava. " Sei strana, cos'hai? " ripetè Isa. Linda scosse il capo " Niente niente" disse mettendosi subito una bella forchettata di spaghetti al sugo in bocca.
" Billa, è inutile, con me non attacca! Ti conosco come le mie mutande, e capisco quando sei in pensiero per qualcosa o quando c'è qualcosa che non va o non ti convince. Quindi muoviti a sputare il rospo o ti metto io nello sgabuzzino." e rimase a fissarla aspettando una risposta.
" Ma niente, stavo ripensando alla tua domanda di prima, se potessimo incontrare i Tokio Hotel per strada" rispose.
" E..? " la intimò a continuare la bionda.
" E niente, penso che sarebbe fantastico quanto impossibile" rispose con una scrollata di spalle la castana.
" Quando la smetterai di essere così pessimista? "
" Non sono pessimista.. ma realista, che è diverso" la zittì la castana, alzandosi e mettendo le stoviglie sporche nel lavandino cominciando a lavarle.
" Dai, sii positiva per una volta!" Isa sbucò alle sue spalle schioccandole un bacio rumoroso sulla guancia per poi andare in salotto.
Linda dopo aver finito di lavare i piatti e sparecchiare la tavola raggiunse l'amica in salotto e la trovò guardare fuori dalla finestra.
" Che guardi? " le chiese facendola spaventare. " Mi hai fatto prendere un colpo! " le urlò la bionda. " Allora? Cosa c'è di così interessante lì fuori? " chiese Linda sbirciando.
" Niente, stavo osservando la villa di fianco alla nostra, dev'essere di qualche riccone o superstar" rispose richiudendo le tende.
" Guardiamo un bel film? " chiese Linda. " Volentieri! Cosa guardiamo? " domandò Isa dirigendosi verso la libreria dove vi erano riposti oltre ai libri dei DVD.
" Titanic?" gli occhi della bionda si illuminarono e non appena Lily acconsentì, infilò il DVD nel lettore e si sdraiarono sul divano accoccolate coprendosi con una coperta di lana.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ringraziamenti:

Un grazie a lulu5000 per la sua recensione.

Un grazie Zucchelino per aver messo la mia Fan Fiction tra le preferite ( amore ti amo, senza di te non avrei mai l'ispirazione per continuare questa ff. Ti amo )

Un grazie a UCB per aver messo la mai fan fiction tra le seguite.

 



Linda si sentiva osservata e questo la imbarazzava molto, le gote prendevano un colore rosso, ed evitava di guardare la persona, quindi decise di chiedere a Isa perchè la guardava.
" Che c'è?" chiese ad Isa. " Niente" rispose l'amica. " Perchè mi guardavi? " chiese ancora Linda. " Beh, perchè non ci credo ancora, insomma ci siamo conosciute su un forum, io sono di Napoli e tu di Milano. Oggi è la prima volta che ci siamo incontrate ed era per venire ad Amburgo insieme. Sono così felice che tu sia qui con me in questo bellissimo sogno" Isa mentre pronunciava queste parole aveva un tono imbarazzato, non guardava più l'amica ma si torturava le mani e questo discorso su Lily fece un bellissimo effetto tanto che si lanciò sull'amica abbracciandola e riempendola di baci.
" Ti amo, ti amo ti amo" le ripeteva Linda tra un bacio e l'altro. " Okok, anche io ma ti prego basta!" la fermò Isa mente rideva tra la raffica di baci.
Lily si stacco notando che l'amica non riuciva più a respirare talmente rideva. " Ok torniamo al film allora.. e a Jack " disse stringendo la mano di Isa.
Erano pazzamente innamorate del protagonista, Leo, il loro Leo, come lo chiamavano loro due.
"Dammi le mani e chiudi gli occhi... ti fidi di me? Si mi fido.  Apri gli occhi. Sto volando, sto volando Jack."
La scena più bella del Titanic, quella scena che faceva sognare milioni di ragazze.
Sul viso delle due amiche cominciavano a scorrere le lacrime.
" Anche io vorrei volare " disse Lily asciugandosi le lacrime sulla manica della maglietta. " E come? Con chi? " le chiese Isa. " Vorrei volare nell'amore, nell'amore impossibile, vorrei sentirmi talmente tanto amata da una persona in modo da avere quella sensazione di essere metri sopra il cielo, con lui, con l'uomo più impossibile" continuò, Isa sapeva già di chi si trattava. " Ok, non ho capito molto ma va bene, ti credo".
Il film finì lasciando le amiche in una pozza di lacrime, le ultime scene erano le più tristi e strappalacrime.
" Jack è morto! Jack è mortooo! Non doveva morire! "  si ripetevano l'una abbracciata all'altra.
Era l'1 passata quindi decisero di andare ognuna nel proprio letto, tra le braccia di Morfeo, dove avrebbero passato la loro prima notte ad Amburgo.
" Gute Nacht meine Leben!" si diedero la buonanotte come facevano ogni sera su msn, e si lasciarono trasportare da Morfeo nel paese dei sogni, ignare della sorpresa e occasione che avrebbero ricevuto il giorno dopo.

I raggi del sole che filtravano tra le fessure delle tapparelle si posarono sul viso di Linda, svegliandola dal mondo dei sogni, si strofinò gli occhi e si alzò dal letto.
Prima di andare a fare la colazione passò dalla camera dell'amica, notando che era ancora a letto scese da sola a preparare la colazione per entrambe.
Cioccolata, brioches al forno, biscotti, fette biscottate e nutella. Una colazione con i fiocchi.
Isa, svegliata dal dolce profumo proveniente dalla cucina, scese dal letto e scese la scala arrivando in cucina annusando la scia.
" Guten Morgen" la salutò Lily imitando il battito di mani di Bill, suscitando in Isa qualche dubbio.
Isa si sedette a tavola osservando ancora l'amica e il suo strano atteggiamento, ma prima di chiederle cosa le fosse successo commentò la colazione che imbandiva la tavola davanti a lei.
" Tu mi vuoi obesa! " disse  a Lily. " No, ci servono solo zuccheri ed energia per affrontare la bellissima giornata di oggi! " rispose l'amica.
Ok, ora Isa era del tutto stranita, non capiva il perchè di questa allegria e decise di chiederglielo. " Come mai così allegra? Hai sognato Kaulitz all'opera? " le chiese facendo arrossire Lily.
" Beh anche.. ma non è per questo" risponse facendole un sorriso a 32 denti.
" Oh no, no no no! " Isa aveva già capito dove voleva arrivare l'amica, Linda vedendo questo suo rifiuto le fece uno sguardo carino e coccoloso, sprogendo il labbro inferiore e facendo gli occhioni dolci. Sapeva che così Isa avrebbe accettato.
" Che Dio mi aiuti! " disse Isa alzando le mani al cielo, mentre Linda saltellava da una parte all'altra della cucina. Aveva raggiunto il suo obiettivo.
" Ma cosa devi fare ancora? " le chiese la bionda. " Devo andare a comprare una cosa che ho visto ieri, me ne sono innamorata subito " disse per poi infilarsi un pezzo di brioche in bocca.
" Ah ok, ma ci stiamo poco.. altrimenti le mie gambe non reggeranno" la avvertì Isa. " Quanto sei tragica, guarda che ti fa solo bene camminare " rispose Linda.
" Si ma tu sei una furia! Secondo me ti troveresti bene a fare shopping con Bill! Dentro, fuori, dentro, fuori! Eh calmati! " Lily non potè fare a meno di scoppiare in una risata.
" Dio Isa, mi fai morire! Ok, ti prometto che faremo una cosa veloce veloce" la tranquillizzò la castana.

Lily finì di fare colazione e corse in camera lasciando l'amica da sola a pulire, aprì l'armadio e optò per un paio di jeans a sigaretta di un colore blu scuro, canottiera grigia, all star blu sbiadite e una borsa nera tracolla, corsa al bagno per lavarsi i denti, il viso e per truccarsi.
Isa intanto che l'amica si preparava sparecchiò la tavola, lavò le stoviglie e poi si precipitò anche lei a vestirsi; dopo 15 minuti raggiunse l'amica in salotto che l'aspettava seduta sul divano intenta a guardare MTV.
Lily appena udì dei passi dietro di lei si voltò e vide Isa vestita benissimo. " Ehy, hai intenzione di cuccare qualcuno? " le chiese con sguardo malizioso, facendo arrossire Isa. " Ma no, che dici! Andiamo se no non torniamo più a casa " disse ed insieme uscirono per prendere il bus che le avrebbe portate nel cuore di Amburgo.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Grazie mille a tutte le persone che hanno messo la mia Fan fiction tra le preferite e le seguite, un bacione a tutte.

" Allora, ti avviso.. ti concedo massimo due ore di tempo, poi si ritorna a casa " disse Isa non appena la due ragazze scesero dal bus.
" Si si, non ti preoccupare " la rassicurò Lily, cominciando a camminare verso la sua meta.
Dopo quindici minuti di strada arrivarono al negozio dove Linda doveva fare il famoso acquisto.
" Salve, posso esservi d'aiuto? " sorrise la commessa alle due ragazze. Isa guardò Linda con sguardo perso, non aveva capito una parola di quello che aveva detto la commessa e si stupì della sua amica. " Hallo, würde ich das blaue Kleid im Fenster versuchen-Dressing " rispose convinta Linda, Isa rimase a bocca aperta davanti a quella affermazione.
Mentre la commessa andava nel magazzino a prendere quello che le aveva chiesto la castana, Isa si rivolse all'amica. " Scusa, ma che le hai detto? "
" Le ho detto: Ciao, mi piacerebbe provare il vestito blu in vetrina " rispose Lily soddisfatta. " E quando hai imparato così bene il tedesco? " le chiese ancora.
" Beh frequentando il corso serale e imparando a memoria frasi già fatte per queste occasioni " rispose.
La commessa tornò dalle ragazze e porse il vestito blu a Linda indicandole dove si trovava il camerino, la ragazza si avviò seguita dalla sua inseparabile amica.
Linda tirò la tendina del camerino, si infilò un bellissimo vestito corto blu che arrivava un pelo sopra il ginocchio, il pezzo sopra era formato da un corpetto con ricami brillantinati, la gonna era a forma di palloncino, e ricadeva perfetto sul corpo magro della ragazza. Un sospiro e ritirò indietro la tendina del camerino lasciando Isa a bocca aperta.
" Che c'è? Mi sta male? Mi fa il sedere grosso? " " No , no è che.. " Isa era davvero a bocca aperta. " Che... che.. " la incitò Linda. " Sei bellissima, ti sta d'incanto" sputò Isa facendo brillare gli occhi dell'amica che poi le stampò un bacio sulla guancia.
" Quanto costa? " le chiese Isa mentre Linda si ricambiava. " 120 € " rispose. " E te lo compri? " " Ovvio che si " rispose uscendo sorridente dal camerino.
Le ragazze raggiunsero la cassa, pagarono ringraziando la commessa ed uscirono con una Linda tutta felice e soddisfatta.
" Perfetto, possiamo andare a casa? " chiese Isa speranzosa. " Ci fermiamo al bar qui all'angolo prima? Mi è venuta fame " propose Lily.
Isa sentì un brontolio allo stomaco e non potè fare a meno di accettare più che volentieri.
Le ragazze entrarono al bar e Lily lasciò Isa al bancone a prendere le bevande mentre lei sarebbe andata ad occupare un tavolino al piano di sopra.
" Lily, cosa vuoi? " " Una cioccolata ed una brioche con la crema " rispose Lily per poi avviarsi alle scale che portavano al piano superiore
" heiße Schokolade, ein Cappuccino, ein Gebäck mit Sahne und ein mit Nutella " disse Isa alla barista la quale la servì subito, pagò il conto, prese il vassoio e si girò per raggiungere l'amica che l'aspettava.
Mentro si girava andò a sbattere contro qualcuno, rovesciandogli addosso il suo cappuccino, sporcando la maglietta della povera persona.
" Oddio, scusami! " la ragazza posò automaticamente il vassoio sul bancone e prese dei fazzoletti per pulire la povera vittima.
" Ruhe, nichts passiert " cercò di tranquillizzarla la vittima, Isa alzò la testa di scatto non appena sentì la voce di quel povero ragazzo.
" Ehm, per farmi perdonare.. ti va di fare colazione con me e la mia amica? " il ragazzo accettò e assieme raggiunsero Linda.
Linda si illuminò alla visione di quel ragazzo davanti a lei, " Ti avevo chiesto di prendermi una cioccolata ed una brioche, non di portarmi un ragazzo " scherzò Lily.
" Beh ecco.. ho fatto un piccolo danno " rispose Isa indicando la maglietta del ragazzo, e scaturì in Linda una forte risata. " Non ti posso lasciare da sola per due minuti che mi fai danni " continuò a prenderla in giro. " Dai sedetevi " disse Linda facendo segno di accomodarsi sul divanetto.
Le ragazze cominciarono a fare colazione e intanto parlavano con quel bel ragazzo che si trovavano davanti.
" Allora, quanti anni hai? " chiese Linda al ragazzo. " 20, voi? " rispose. " Io 17 e lei 16 " rispose sempre Linda notando che Isa era molto imbarazzata e non riusciva a pronunciare neanche una parola.
" Cosa fate stasera? " chiese il ragazzo. " Niente, staremo a casa a guardare un film e a riempirci di pop corn "
" Perchè non venite al "Star Club" ? " " No, per stasera passiamo ma grazie mille per l'invito.. sarà per un'altra sera "
" ci tengo eh " rispose il ragazzo facendo l'occhiolino ad Isa che arrossì in un istante. " Ci puoi contare, ora noi andiamo che se no perdiamo il bus. " disse Lily facendo segno all'amica di alzarsi.
" Ragazze come vi chiamate? " le bloccò il ragazzo. " Io Linda e lei Isabella. Ciao" e scapparono giù per le scale, lasciando il ragazzo lì da solo.
" Mamma mia, quanto era bello, sembrava un angelo " disse Isa con gli occhi a forma di cuoricino. " Ma non si notava che ti piaceva, eh.. "
" Oddio, dici che l'avrà notato? " il viso della bionda prese un colorito rosso dall'imbarazzo. " Beh di solito i ragazzi sono abbastanza rimbambiti.. speriamo non sia l'eccezione " rise Linda.
" Ma... non gli abbiamo chiesto come si chiama! " disse Isa tutto ad un colpo. " Caspita è vero! Dai torniamo indietro a chiederglielo! Speriamo che sia ancora lì " disse Linda, e si misero a correre verso il bar.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Le ragazze continuavano a correre verso il bar dove 10 minuti era avvenuto l'incontro con il bel biondo, sperando di trovarlo ancora al suo interno, ma la corsa delle due amiche venne interrotta quando andarono a sbattere contro qualcuno.
" Non potremmo incontrarci in un altro modo? Per non farci male soprattutto? " disse loro una voce conosciuta.
Le due ragazze alzarono il viso e scoppiarono a ridere, contagiando anche il bel biondone.
" Come mai ancora qui? " chiese incuriosito.
Linda prese la parola poichè notò l'amica in trance. " Beh ecco, prima ci siamo dimenticate una cosa.."
" Che cosa? " chiese il ragazzo, guardando Isa.
" Come ti chiami? "
" ahahah, Andreas"
" Ok, Andreas.. allora noi andiamo.." esordì Lily notando che la sua amica da un momento all'altra si sarebbe sciolta sotto lo sguardo di Andreas.
Le ragazze uscirono dal bar, lasciando il biondo come un palo, e cominciarono a dirigersi verso la fermata dell'autobus.
" Ehy! Ehy ragazze! " Le due amiche si voltarono e videro Andreas correre verso di loro, quindi decisero di fermarsi.
" Mamma mia quanto andate veloci, per caso avete bevuto una Red Bull? " disse ridendo non appena le raggiunse.
" Cosa c'è Andreas? " Chiese Lily.
" Beh si.. ecco io.. " disse il ragazzo passandosi la mano tra i capelli biondi imbarazzato.
Le due amiche si guardarono perplesse e Lily si girò di nuovo verso di lui con un sopracciglio inarcato, come Bill Kaulitz, e questo provocò una risata di Andreas.
" Perchè ridi? " chiese stavolta Isa. Finalmente Isa si era ripresa e riuscì a pronunciare due parole di senso compiuto che non fossero: "Che figo", " Che sedere" ..
" Ahm no niente, dicevo... quand'è che ci possiamo rivedere? " rispose il biondo.
" Domani sera al "Star Club? " chiese Lily.
" Perfetto, a domani ragazze " disse Andreas schioccando un bacio sulle guance delle ragazze per poi allontanarsi nella direzione opposta alla loro.
Dopo che Andreas girò l'angolo in fondo alla strada Lily prese sotto braccio l'amica che dell'emozione era rimasta imbambolata con le guance rosse come un peperone.
" Mi .. mi ha dato un bacio sulla guancia " disse Isa ancora in stato di shock.
" Si.. se è per questo non smetteva neanche un secondo di guardarti" le rispose l'amica.
" Oh si lo so benissimo, ho rischiato di svenirgli davanti se non fossi intervenuta tu " disse ridendo.
" Eh lo so lo so, sono la the best. Sai una cosa? Prevedo tanti bacini domani sera.. ma non sulla guancia " esclamò Lily facendo imbarazzare l'amica più di quanto non lo fosse già.
Le due amiche presero il pullman per tornare finalmente a casa.
" Liebe, ma a te non è familiare il volto di Andreas? " chiese Isa attirando l'attenzione dell'amica che era intenta a rigirarsi gli spaghetti nella forchetta.
" Non credo.. perchè? " rispose la mora.
" L'ho già visto su internet.. e se fosse quell'Andreas? " domandò la bionda rimanendo con la bocca aperta.
" Quale? "
" Il migliore amico dei gemelli Kaulitz! Quale se no? "
" Beh... non credo.. ma lo scopriremo domani sera " rispose Lily facendole l'occhiolino.
" Speriamo che mi stia sbagliando " disse Isa a bassa voce.
" Lo spero anche io, liebe "  disse l'amica andando verso il salotto.
" Perchè? " la raggiunse l'amica.
" Beh, prima di tutto non vorrei ritrovarmi Tom Kaulitz a pochi metri da me, secondo non vorrei morire a 17 anni, ho ancora tutta una vita davanti! " rispose la mora.
" Ehy se è per questo anche io.. ma il mio problema si chiama Bill Kaulitz detto Prima Donna. "
" Ah povere noi " disse Lily gettandosi a peso morto sul divano.
" E se ci fossero tutti e quattro i membri del gruppo? " chiese Isa imitando l'amica.
" Meglio ancora " rispose con lo sguardo malizioso.
" Scema " rispose l'amica tirandole un cuscino in faccia, ed iniziò una lotta di cuscini.
Le ragazze, ormai piegate dal ridere, si gettarono sul pavimento per riprendere fiato, ma Lily non aveva ancora finito, si avvicinò a gattoni verso l'amica e iniziò a farle il solletico.. ma vennero interrotte dal suono di un cellullare.
" E' il mio! " urlò Isa cercando di liberarsi della presa di Lily, ma la mora che era praticamente sopra la bionda si alzò di scatto e corse a prendere il cellulare per leggere il messaggio che aveva ricevuto l'amica.
" Ciao Isa, sono Andreas, tu non sai quanto sia felice di questo nostro incontro.. anche se la mia maglietta è rovinata ahah. Non vedo l'ora di rivederti domani sera, un bacio. " lo lesse ad alta voce.
Isa le sfilò il cellulare di mano. " Ehy, non si leggono i messaggi degli altri " la rimproverò con il viso bordeaux.
" Si si, ma a me niente? Neanche un saluto? Domani sera gliene dico quattro " disse Lily facendo la finta offessa.
" Ma dai, cosa vuoi fare? " esordì Isa dopo essersi ripresa dal messaggio per poi rivendicarsi dell'amica con la stessa carta, il solletico.
" ok, ok basta. Mi arrendo " disse Lily scappando alla presa.
Dopo aver fatto la doccia le due amiche cenarono tranquille con il cd Humanoid di sottofondo.
" Leben, come pensi che sarà domani sera? " chiese Isa.
" Credo che sarà una serata fantastica, è da un pò che non metto piede in un locale" rispose la mora.
" Ah, non vedo l'ora che arrivi domani sera "
" Anche io, sento che sarà una serata mooolto interessante "
" Perchè lo dici con aria così sicura? " le chiese l'amica notando il tono usato dalla mora.
" Non lo so, sesto senso direi " le rispose Lily sorridendole.
Finito di mangiare le due ragazze andarono in salotto per godersi un bel film in compagnia dei loro amati poc corn.
" Che guardiamo? " chiese la mora perlustrando la libreria.
" Non so, scegli pure tu " le rispose l'amica.
" Oddio, da quanto tempo non lo guardavo! Dirty Dancing 2 Havana Nights, va bene? "
" Certo " rispose la bionda notando l'entusiamo di Lily.
Era passata solo un'ora ed Isa si era già addormentata.
" Eh si, è stata una giornata lunga per te Leben " pensò Lily guardandola dormire per poi seguirla cadendo tra le braccia di Morfeo.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


" Buongiorno! " salutò Isa raggiungendo Lily in cucina, dove era intenta a preparare la colazione.
" Buongiorno " la salutò l'amica, servendo in tavola il cibo e le bevande.
" Mi fanno male tutte le ossa " sospirò la bionda stiracchiandosi per poi sedersi a tavola.
" Anche a me, dovevi vedere come ci siamo addormentate! Sembravamo due ricci attaccati " rise la castana.
" Hai più sentito Andreas dopo il messaggio di ieri pomeriggio? " chiese Lily curiosa, facendo arrossire Isa.
" Ehm, a dir la verità si. Gli ho chiesto a che ora domani sera. " rispose.
" Bene, e che ha detto? "
" Alle 23 davanti al locale, dobbiamo avere indosso un vestitino, e che ci saranno con lui un paio di amici. " rispose soddisfatta, la sua memoria non è mai molto buona, diciamo che ha la memoria pari a quella di un cocomero.
" Perfetto, chiameremo un taxi. Speriamo siano carini i suoi amici" rispose Lily sorridendo all'amica.
" Oh beh, lo spero anche io "
" Ehy! Tu sei già sistemata, spazio a me ora! " disse la castana.
" Ok ok, scherzavo.. e che hai intenzione di fare se sono carini? " chiese la bionda.
" Che domanda, mi ci butto a capofitto " rispose ridendo.
" Devi tornare in Italia da sola, senza sorprese " disse Isa facendole segno del ventre gonfio.
" Tranquilla! Non sono così sprovveduta! Poi io non voglio figli.." rispose Lily, alzandosi e posando le stoviglie nel lavandino.
" Mi fido " disse l'amica baciandola sulla guancia.
Il pomeriggio passò in fretta, poichè le due ragazze lo trascorsero scegliendo l'abito della serata, provandosi mille tipi di trucco, scarpe, capelli.
" Quello ti sta davvero bene! " disse Lily saltellando e applaudendo alla Bill.
" Dici? " chiese la bionda.
" Dico dico. Lo metti stasera."
" In realtà pensavo di mettere quello bianco " disse Isa indicando il vestito appeso al pomello dell'armadio.
" Ho detto che metti quello. Punto. E non accetto obbiezioni. "
La scelta del vestito di Isa cadde su un vestito nero, con delle piccole borchie oro, scarpe nere con il tacco dorato ed una piccola collanina di Chanel.
" Tu hai scelto cosa metterti? " chiese la bionda.
" Si, questo, queste, questa e questo " rispose la mora indicando le sue scelte, che consistevano in un tubino blu, che le arrivava leggermente fin sopra le ginocchia, scarpe nere con tacco, borsa di Chanel regalata da sua zia per la promozione dell'anno scolastico e un raccialetto di Tiffany, regalato da sua madre.
" Tu farai strage di cuori stasera, me lo sento " commentò Isa.
" Ma non dire cavolate! " disse Lily sistemando sul letto le cose scelte.
" Ossi cara, ma vedi di non lasciarmi da sola! "
" Prometto! Parola di scout. " e la mora uscì dalla stanza per scendere in cucina a prendere un pacchetto di orsetti gommosi.
Rientrando nella stanza trovò l'amica seduta sul letto con il capo chino rivolto sul pavimento, con le mani tra i capelli. Brutto segno.
" Amore, cosa c'è? " chiese sedendosi accanto a lei.
" Ho paura. " rispose continuando a fissare il pavimento.
" Di cosa? "
" Di ritornare alla realtà. In Italia. Questo è il mio sogno e voglio viverlo per sempre, con te accanto " ammise, per poi voltarsi verso l'amica per guardarla in volto.
" Lo vorrei anche io, però purtroppo tra 13 giorni dobbiamo abbandonarlo... " disse Lily intristendosi anche lei come l'amica.
" Su su, cominciamo a prepararci che tra 3 ore passa a prenderci il taxi " sorrise la mora scattando in piedi.
" Prima ioo! " urlò Isa prendendo l'intimo per poi scappare nel bagno.
" Ma no, non è giusto! " urlò l'amca sbattendo i piedi per terra.
Dopo 2 ore e mezza le ragazze erano finalmente pronte, ultimo salto in bagno per profumo e ricontrollare il trucco e poi avevano decisamente finito; Lily spense tutte le luci, prese le chiavi, chiuse la porta ed il cancello e salirono sul taxy che le avrebbe portate al loro appuntamento.
" Dove vi porto belle ragazze? " chiese il tassista.
" Al Star Club, grazie "
" Si parte " sorrise, mettendo in moto ed uscendo dalla stradina per prendere la via principale.
" Sono così eccitata " disse Isa.
" Anche io, spero per te che succeda qualcosa di bello " sorrise Lily all'amica.
" Oh, grazie, lo spero anche io per te "
" Questa è la tua serata " le sorrise la mora poco prima di voltarsi verso il finestrino per ammirare le bellissime strade di Amburgo illuminate.
Dopo mezzora di taxi le ragazze raggiunsero il locale.
Al di fuori c'era un'insegna blu luminosa con la scritta "Star Club " in corsivo e dietro di essa vi era una stella.
Lily aprì la porta e si ritrovò davanti un' omone di circa 2 metri vestito tutto di nero.
" Namen, bitte " disse l'uomo.
" Ehm, Isa per caso ti sei dimenticata di dirmi qualcosa? " chiese la mora rivolgendosi all'amica mentre le indicava l'uomo davanti a loro.
" Eh eh sì, ha detto di dare il suo nome "
" Sei sempre la solita, mi pareva strano che ti fossi ricordata tutto. Andreas " disse poi rivolgendosi all'uomo che dopo aver controllato la lista sganciò il nastro rosso permettendo alle ragazze di passare.
Le due amiche rimasero senza parole alla vista di quel locale.
Le luci cambiavano colore a ritmo di musica, i divanetti erano di pelle bianca, il bancone era di legno chiaro e delle stelle pendevano dal soffitto.
" Wow " fu tutto quello che riuscirono a dire.
" Ehm per caso vedi Andreas? " chiese Lily dopo essersi ripresa dalla visione di quel magnifico locale.
" No " disse Isa perlustrando la sala dove tutti erano intenti a ballare.
" Vabbè, andiamo a prendere qualcosa da bere, ci sediamo ed aspettiamo di vederlo. Ok? "
" Ok, andiamo "
" Un thè alla pesca e .. un Chupito " ordinò Lily.
" Isa! Lily! " qualcuno urlò i loro nomi, facendole voltare.
" Hey Andreas! " salutarono le ragazze alzandosi ed andandogli incontro.
" Non ti abbiamo visto e siamo venute qui ad aspettare " disse Lily.
" Oh si scusate, vedete io ed i miei amici siamo lì " disse indicando un punto alto del locale che le ragazze non avevano notato.
" Dai venite! " le prese sottobraccio Andreas portandole con sè nel privè.
" Ragazzi, loro sono Lily ed Isa " annunciò il biondo ai suoi amici, dopo averle accompagnate nel privè.
Le due amiche rimasero impietrite davanti al tavolo.

abiti Isa: http://www.polyvore.com/isa_style/set?id=16322096

abiti Lily: http://www.polyvore.com/lily_style/set?id=16321091

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Ringrazio tutte le persone che leggono la mia fan fiction e che la seguono costantemente. Grazie mille.



Le due ragazze si guardarono negli occhi, avevano entrambe la bocca spalancata e gli occhi che uscivano dalle orbite.
" Mi raccomando, fai finta di niente... sii te stessa " disse Lily a bassa voce ad Isa che annui, mentre i ragazzi si alzavano per dirigersi verso di loro.
I primi ad avvicinarsi furono i due gemelli, ma il primo a presentarsi fu Bill.
" Piacere, io sono Bill" disse porgendole la mano.
" Piacere mio, io sono Lily " sorridendo a quel tocco delle loro mani.
" Ehm.. io sono Tom " disse porgendole anch'esso la mano con un sorriso.
Lily si perse nei suoi occhi color nocciola fino a scendere alle labbra che il ragazzo stava torturando leccandosi il piercing, suscitando nella mora un sorriso.
" Lily " rispose stringendogli la mano.
Lily si voltò verso l'amica che non era ancora riuscita a togliersi l'espressione di prima dal viso, ora era il suo turno.
" Piacere, Bill " le disse porgendole la mano che Isa strinse senza riuscire a dire una parola.
" Ehm ehh... Isa " disse dopo aver notato Bill alzare un sopracciglio in attesa di risposta.
" Io sono Tom " si presentò il gemello per poi sedersi e lasciar spazio agli altri due membri del gruppo.
" Hey, tutto bene? " chiese la mora vedendo Isa in stato catatonico con lo sguardo rivolto verso Bill.
" Si, almeno credo " rispose senza spostare lo sguardo neanche di un centimetro.
" Smettila, altrimenti lo consumi " scherzò Lily.
" Buonasera, io sono Gustav " disse il biondo porgendo la mano ad entrambe le ragazze.
" Io sono Lily, piacere mio " le sorrise la mora. " Io Isa " sorrise anche la bionda.
" Salva belle ragazze, io sono Georg " si presentò anche l'ultimo dei quattro.
" Piacere nostro, Georg " e dopo si andò a sedere anche lui insieme agli altri tre.
" Ragazze, volete rimanere tutta la serata lì in piedi? " chiese Andreas.
" No per carità, non resisterei con queste scarpe " rise Lily notando che gli unici due posti liberi erano uno davanti a Tom ed uno davanti a Bill ed affianco ad Andreas.
La mora decise di lasciare il posto vicino ad Andreas all'amica per sentirsi più a suo agio mentre lei si sarebbe seduta davanti a Tom, tra Gustav e Georg.
" Allora Lily, come mai siete qui ad Amburgo? Dal vostro accento non sembrate tedesche " prese parola Bill.
" Beh come hai notato non siamo tedesche ma italiane " cominciò a rispondere prima di essere interrotta da un'affermazione di Tom.
" Adoro le italiane! Sono così calorose " la mora si voltò verso Tom e lo vide spaparanzato sul divano che di leccava il piercing.
" Mantieni la calma, mantieni la calma. Quello davanti a te è Bug Bunny " pensò prima di riprendere il discorso ignorando la frase di Tom.
" Abbiamo sempre sognato di venire ad Amburgo ed ora eccoci qui, grazie ai nostri genitori "
" Quanto starete qui ? " chiese stavolta Gustav.
" Ancora per 13 giorni, poi torneremo alla solita vita di sempre " rispose sempre la mora intristendosi.
" Allora dovrete passare i 13 giorni più belli e fantastici della vostra vita! " disse Bill.
" Propongo un brindisi." disse Tom alzando il suo bicchiere seguito a ruota da tutti, Lily ed Isa comprese.
" Che questi 13 giorni siano per voi i più belli ed indimenticabili della vostra vita. Cin cin "
" Cin cin " risposero tutti in coro.
I ragazzi continuavano a porre domande curiose alle due ragazze, tipo quel'era il loro colore preferito, come passavano le loro giornate in Italia, i loro piatti preferiti, che musica ascoltavano, ma nessuna delle due aveva ammesso di essere loro fan.
Lily non riuscendo più a reggere lo sguardo di Tom su di lei, chiese aiuto con lo sgurado alla sua amica che capì subito e bisbigliò qualcosa nell'orecchio di Andreas.
" Hey Tom " disse il biondo catturando l'attenzione del moro. " Hai intenzione di sciuparla? "
" No, certo che no " sorrise malizioso il moro.
" Io vado a ballare " esclamò Lily non riuscendo più a reggere la situazione imbarazzante che si era appena creata.
" Vengo anche io " la seguì Isa, lasciando i ragazzi soli.
" Amore, mio Dio! Non ci posso credere! " esclamò la biando non appena giunsero nel centro della sala mischiandosi con le altre persone.
" Sinceramente neanche io, Tom è così dannatamente sexy.. ma devo resistere non posso cadere i suoi piedi, asseconderei il suo solito gioco " rispose la mora.
" Eh, hai ragione. Dai ora pensiamo un pò a divertirci " disse Isa trasportando Lily a ballare.
Le due ragazze cominciarono a ballare e a muoversi sensulamente, sentivano gli sguardi dei ragazzi puntati su di loro.

" Tom, così la consumerai davvero quella povera ragazza " disse Bill cercando di fargli distogliere lo sguardo dalla pista da ballo.
" E' quello che voglio fare " rispose il moro.
" Che cazzo ti salta in mente Tom? Non vorrai davvero portartela a letto come fai con tutte le tue altre fan " disse Bill alzando il tono di voce facendo voltare il gemello verso di lui.
" Bill, questo sono io, ho bisogno di scopare "
" Allora comprati una bambola gonfiabile " propose Gustav.
" Tom davvero, quella ragazza è diversa, non cadrà ai tuoi piedi " disse Bibi.
" Perchè diamine pensi che sia diversa? L'ho notato che si imbarazza quando la guardo "
" Non pensi che si senta imbarazzata perchè la fissi troppo? Non hai notato che è timida anche se non lo dà a vedere? "
" Non me ne frega, ora vado a ballare " disse Tom alzandosi dal divanetto.
" Il solito idiota " disse Bill rassegnato.
" Secondo me stavolta gli andrà male " intervenne Andreas.
" Perchè dici così? Nessuna resiste al SexGott " disse Georg.
" Come ha detto Bill è diversa, non si lascia trasportare facilmente.. ne abbiamo parlato ieri io ed Isa "
" Ecco, il solito zuccone " disse Bill per poi voltarsi e cercare Tom con lo sguardo.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Tom si avvicinò cauto alla sua preda intimando, con un dito sulla bocca, di non avvisare la mora del suo arrivo e per sua fortuna Isa stette al suo gioco.
Il moro si fece sempre più vicino, fin quando il suo corpo scolpito, coperto dai suoi soliti vestiti larghi, aderì al corpo della ragazza provocandole un sussulto.
Lily si voltò verso di lui, lo fissò per qualche secondo sorridendogli per poi rivoltarsi e assecondare i movimenti, lasciandosi trasportare da Tom.
"Sei molto brava a ballare" disse malizioso all'orecchio della mora, mente una scossa le percorreva il corpo.
" Grazie, anche tu non sei niente male " le rispose lei senza mai staccarsi dal suo corpo.
I due continuavano a ballare sotto lo sguardo vigile degli altri ragazzi rimasti nel privè, l'ansia di Bill era palpabile chi l'avrebbe detto che Tom non stava facendo il suo solito gioco? Aveva capito che forse era meglio lasciarla perdere?
Bill questo l'aveva capito da subito, aveva notato il disagio che la ragazza provava quando Tom la fissava, le altre ragazze invece si sarebbero messe sempre più in bella mostra, invece lei no, lei cercava di sfuggirgli e questo gliel'avevano confermato pure Isa e Andreas.
Le mani di Tom, prima sui fianchi, cominciarono a scendere sempre più in basso fermanosi sulle coscie della mora.
" Vuoi giocare? Allora giochiamo Sexgott " pensò Lily cominciando a giocare anche lei.
Prese le mani di Tom tra le sue, i movimenti si fecero sempre più sensuali e accentuati fin quando non sentì l'eccitazione di Tom aumentare sotto i jeans oversize, provocandole piacere e voglia di giocare sempre di più.
" Mi fai impazzire " disse il moro trascinandola con se fino a toccare il muro.
" Tom Kaulitz, non provocarmi " sospirò la mora quando la situazione si ribaltò, ora era Tom a condurre il ballo.
" E se lo facessi, cosa succederebbe? " le rispose, cominciando a baciarle il lobo.
" Non lasciarti andare, non lasciarti andare"
" Semplicemente... niente " disse ridendo.
" Davvero? " chise ancora il moro cominciando a baciarle il collo.
" Non lasciarti andare! Non adesso! Resisti! "
" Si, davvero "
" Uhm.." mugolò Tom leccandosi il piercing.
" Ok vediamo se ora non ti sciogli, baby " pensò il moro avvicinandosi sempre di più a lei.
Il viso di Tom le si fece sempre più vicino, i loro nasi si sfiorano, si avvicina ancora e stavolta le sue labbra si posarono su quelle della mora.
Lily non voleva cedere alle avances di Tom, sapeva dove voleva arrivare, sesso per una notte e via, non l'avrebbe mai più rivisto se non su degli stupidi giornalini che sparano cavolate ogni riga.
" No, no, no. Al diavolo"
Le labbra di Lily si aprirono permettendo alla lingua del moro di entrare e di incontrarsi con la sua.

" Isa, tesoro vieni qui " la accolse Andreas tra le sue braccia dove si rifugiò teneramente.
" Hai lasciato i piccioncini da soli? " chiese Georg.
" Si, ma non pensare che succeda qualcosa tra quei due " rispose Isa.
" Perchè non dovrebbe? Sai come è fatto Tom " disse Gustav.
" Si ma vedete, ne abbiamo parlato proprio l'altro giorno, si era ripromessa che se vi avessimo mai incontrato lei sarebbe stata indifferente "
" Lo vedo " disse Bill indicando la pista da ballo mentre Tom spingeva Lily contro il muro.
" Wow, quanto scommettiamo? " disse il bassista al batterista.
" Io scommetto 50 euro! " disse Bill.
Isa gli rivolse un'occhiata omicida.
" Ovviamente scommetto che Tom non riuscirà a portarsela a letto " continuò il moro sorridendole e facendola arrossire.
" Io scommetto 20 che ce la farà " affermò il batterista.
" Io 50 che stasera Tom fa festa " disse Georg.
" Ma vi siete rincretiniti? Non potete scommenttere! E' la mia migliore amica! " urlò Isa.
" Si beh scusaci, però ormai la scommessa è fatta! " sorrise vittorioso il bassista.
" Ma.. " cercò di replicare prima che le labbra di Andreas non si posarono sulle sue.

" Allora? " disse Tom alzando il soppracciglio.
" Non so, non ne sono sicura " disse la mora riposando le labbra su quelle del chitarrista, che con la mano percorse le curve di Lily.
Tom si staccò dalle labbra della ragazza posandole un dolce bacio a fior di labbra.
" Vieni andiamo in un altro posto " disse il moro prendendo la mano della mora.
" Ah ah, non ancora " rispose lei spingendolo contro il muro per poi baciarlo di nuovo.
" E quando? " chiese staccandosi leggermente dalle sue labbra.
" Uhm.. mai " rispose lei per poi allontanarsi lasciando Tom da solo contro la parete.
" Batti il cinque sorella" disse Lily ad Isa dopo esser ritonrata nel privè.
" Ho vinto ho vinto! A me i soldi " saltò Bill sul divanetto battendo le mani.
" Cosa hai vinto? " chiese la mora al cantante.
" Hanno scommesso se Tom sarebbe riuscito a portarti a letto o meno " rispose stavolta Andreas.
" Ah, molto gentile da parte vostra. Noi andiamo "
E detto questo le due ragazze uscirono dal locale accompagnate da Andreas.

Tom fece ritorno nel privè con la testa bassa, non gli era mai capitato che una ragazza si rifiutasse di passare una notte con il famigerato Sexgott.
" Tomi, te l'avevo detto " cinguettò Bill non appena Tom si sedette al suo fianco.
" Fanculo Bill " rispose il chitarrista.
" Io ti avevo avvertito ma tua devi sempre far di testa tua, ora stai zitto e intaschi ma vedi di non prendertela con noi " disse Bill.
" Io non capisco come abbia fatto a resistermi "
" Tom, non tutte sono tue groupies e questo lo devi accettare, non sono tutte degli zerbini usa e getta " rispose Gustav.
" Lo so, ma dannazione! Stavolta era diversa.. non so come spiegarvelo " e detto ciò ingurgitò 3 bicchierini di chupito.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Scusate l'enorme ritardo, ma ora rieccomi con un nuovo capitolo : )

Ma prima di tutto vorrei ringraziare tutte le persone che leggono la mia fan fiction , ma soprattutto frei_niahl e la mia Leben, grazie mille davvero.

 

Capitolo 9

Erano ormai le 3 di mattina quando le ragazze rincasarono accompagnate da Andreas, Lily dovette subirsi per tutta la durata del viaggio in macchina gli sguardi maliziosi e dolci dei due piccioncini, proprio lei che aveva lasciato a bocca asciutta il famigerato Sex-Gott.
Ma cosa doveva fare? Alla fine se lo era ripromessa, se mai avesse avuto la fortuna di attirare la sua attenzione lei non sarebbe caduta ai suoi piedi, sarebbe rimasta la solita ragazza difficile e fredda che era sempre stata.
Ma perchè ora si ritrovava in quel letto, troppo grande per una persona sola, a torturare delle povere lenzuola che non le avevano fatto assolutamente del male?
Aveva lasciato Isa e Andreas sulla soglia della porta ormai da tempo, non si sa da quanto tempo precisamente, poichè i suoi pensieri volavano altrove, la mente era affollata.
Affollata da una sola domanda. Perchè mi ha provocato questo?
Si alzò dal letto e recuperò sulla scrivania il suo i-pod, si rigettò sul letto e premette play sperando che non fosse una canzone dei Tokio Hotel, non perchè non voleva ascoltare le parole ma non voleva sentire le vibrazioni della chitarra, della sua chitarra.
Fortunatamente partì una canzone a lei molto cara, quella canzone che aveva sempre ascoltato nei momenti tristi, difficili, quella canzone che descriveva la sua scelta del non amare nessuno.

                                                                                                                         " Non amarmi, ti farò soffrire
                                                                                                                            negli inverni che ci sono
                                                                                                                               a volte nel mio cuore "


Non c'erano parole più azzeccate di queste, Lily non voleva amare perchè sapeva che avrebbe fatto soffrire qualunque ragazzo, come accadde due inverni fa.
Era fidanzata con Mirko, un ragazzo di un anno più grande di lei, avevano condiviso l'infanzia insieme e poi si erano persi per poi ritrovarsi una sera qualunque in una compagnia.
Lui era fidanzato, ma rivederla così bella e attraente lo lasciò shockato, facendo l'errore di lasciare la sua ragazza per lei.
Dopo tre mesi di frequentazione lui si dichiarò con un Ti Amo sussurrato, tra un bacio e l'altro ma l'inverno si scatenò nel cuore di Lily che come risposta disse un semplice: io non ancora, ti voglio bene.

Lei era così, ci impiegava del tempo per lasciarsi andare con le persone, doveva trovare qualcuno che portasse l'estate nel suo cuore, sapeva anche lei quanto amore poteva dare.
Si rigirò ancora una volta nel lettone guardando la sveglia che segnava le 05.30, era ormai stanca di rigirarsi e fissare il soffitto, così si alzò e scese in cucina.
Spostò la tendina che affacciava sulla stradina e notò le luci della casa affianco e dei rumori strani, ma non vi badò più di tanto.
Beati loro che se la godono, pensò aprendo il figo per estrarne del latte, poi aprì la credenza e prese la busta di ciobar, mise su il pentolino ed aspettò che fosse pronto.
Cos'era meglio di una cioccolata in questi momenti?
Accese la TV appollaiandosi sul divano con la tazza fumante di cioccolata, non importa se era piena estate per lei la cioccolata calda, soprattutto se ciobar era sacra, e guardò distrattamente un canale qualsiasi senza afferrare i concetti che essi esprimevano, ripetendosi nella mente che lei e Tom non avrebbero mai avuto niente a che fare, perchè lei lo sapeva che Tom avrebbe potuto chiamare Andreas da un momento all'altro e chiedere di lei, la ragazza che lo aveva scaricato, fino a quando non si addormentò senza neanche accorgersene.
- Uouo Koooomm! Uouooo Komm! - urlò Isa scendendo di corsa dalle scale ma non si accorse che Lily stava dormendo.
- Che cazzo ti urli di prima mattina? - le urlò dietro la mora lanciandole un cuscino in pieno volto.
- Scusa, non ti avevo vista. Ma che ci fai qui? Abbiamo le camere da letto eh -
- Giuramelo! Non riuscivo a dormire, quindi mi sono fatta una cioccolata e senza accorgermene mi sono addormentata. - rispose.
- Ahhh, centra per caso quello che è successo ieri con Tom? - chiese incuriosita la bionda sedendosi sul bracciolo del divano.
- No, tu piuttosto, come mai sei così allegra di prima mattina? Di solito sei uno zombie che sembra appena uscito dal video di Michael Jackson -
- Ah ah spiritosa - rispose Isa arruffando i capelli a Lily. - Sono felice perchè Andreas ha detto che ci porta fuori colazione - continuò l'amica.
- Uhm, a che ora? - chiese la bruna notando la sua amica già bella che vestita.
- Alle 9.00 in punto - sorrise soddisfatta.
Lily si voltò verso la parete che dava alla cucina dove vi era appeso l'orologio, erano le 8.50.
- Cosaaa? E tu me lo dici adesso? Mancano solo dieci e sottolineo dieci minuti, come faccio ad essere pronta per le nove? - urlò la mora in preda al panico.
- Dai calmati, se ora invece di arrabbiarti via su a vestirti e a truccarti ce la farai - cercò di tranquillizzarla Isa ma con scarsi risultati.
- Oh si beh, tu sei già tutta vestita e precisa, facile parlare! Ahhhh - sospirò sonoramente salendo le scale a carponi.
Arrivò in camera ed aprì l'armadio in cerca di qualcosa da mettersi, beh era una semplice uscita a colazione poi lei sarebbe tornata a casa e avrebbe lasciato la giornata libera ai due piccioncini, giusto?
Quindi, dopo questa breve supposizione optò per un paio di jeans strappati, una camicietta azzurrina, all star color panna ed una collana a forma di chiave, poi si catapultò in bagno,un velo di fondotinta, ombretto brillantinato e uno leggero strato di matita mentre i capelli li raccolse in un coda di cavallo.
- Pronta! - esordì sbucando in salotto, proprio quando il campanello suonò.
- Buongiorno Andreas! - lo salutò Isa con piccolo bacio casto sulle labbra.
- Buongiorno Principesse - salutò lui entrambe.
- Dove si va a fare colazione? - chiese Lily non appena salì in auto.
- In un posto molto vicino che vi piacerà di sicuro - disse il biondo mettendo in moto per poi fermarsi neanche un minuto dopo.
- Arrivati - esordì Andreas scendendo dall'auto.
- Ma se siamo affianco a casa nostra, cos'è volete fare la colazione pic-nic in mezzo alla stradina di campagna? - chiese la mora leggermente irritata.
- No, andiamo - la prese a braccetto il biondo fermandosi davanti alla porta di una villa, una villa di ricconi.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


E dopo il concerto di Ginevra, rieccomi qui sana e salva, ma con la testa ancora lì <3

E' stato un concerto fantastico, loro erano in forma ed il concerto è andato tutto liscio.

Ora manca quello di Milano e forse Parigi : )

Passiamo al capitolo xD

 

 

La serata allo "Star Club" passò come tutte le altre serata di svago per Tom, dopo la batosta presa decise di consolarsi con l'alcool e poi buttarsi in pista per dare il via al suo amato Sex-Gott.
- Hey, ma tu sei Tom Kaulitz? Quello dei Tokio Hotel? - chiese una bionda avvicinandosi a lui.
- Sì, perchè? - rispose lui senza neanche guardarla in faccia.
- Piacere, io sono Michelle - disse lei porgendogli la mano che lui strinse.
Occhi scuri, capelli biondi, fisico non troppo magro, alta, terza di reggiseno.
- Piacere mio - contraccambiò leccandosi il piercing.
I due passarono circa mezz'ora a sbaciucchiarsi tra vari bicchierini fino a quando Bill non lo raggiunse comunicandogli che volevano andarsene.
- Andate, torno più tardi - rispose il moro senza prestare molta attenzione al gemello.
- Tom, siamo con la tua macchina - rispose Bill.
- Allora viene anche lei - propose, e Bill alzò le mani al cielo rassegnato.
Appena arrivati a casa Georg, Gustav e Bill si dileguarono nelle loro stanze per farsi una bella dormita mentre Tom e Michelle avrebbero trascorso la sera come piaceva a Tom, con del sano e puro sesso.
Bill, dopo aver ricevuto il messaggio di Andreas, corse in cucina a preparare la colazione eccitato all'idea di rivedere quelle due ragazze, non sapeva perchè ma gli piacevano, mancava solo mezz'ora al loro arrivo.
Tom intanto era ancora tra le braccia di Morfeo ignaro che affianco a lui c'era una ragazza nuda, era troppo ubriaco per sapere quello che faceva, ma perchè l'aveva fatto?
Bill si chiese la stessa cosa, come anche Georg e Gustav, non l'avevano mai visto così giù, soprattutto per una ragazza.
Non che ci fosse qualcosa di anormale che andasse a letto con una ragazza qualunque, ma quello che lasciava un attimo perplessi tutti era il discorso che Tom aveva fatto poco prima di ubriacarsi e flirtare con quella Michelle.
Mancavano solo 10 minuti all'arrivo degli ospiti così Bill decise di correre su in camera di Tom per svegliarlo, pregando di nontrovarsi davanti due ragazzi completamente nudi, con le loro vergogne all'aria, quindi aprì la porta con cautela ed entrò con una mano sul viso per poi abbassarla lentamente mano a mano che si avvicinava al letto.
Per sua fortuna i corpi dei due erano coperti da un leggero lenzuolo, Tom era rannicchiarto su un lato mentre la ragazza dall'altro.
- Tomi - lo cominciò a chiamare Bill sussurandogli nell'orecchio,ma non ricevette segno di vita.
- Tom Kaulitz vedi di alzare le tue chiappe d'oro da questo letto prima che butti sotto l'acqua ghiacciata della doccia - urlò stavolta sempre nell'orecchio.
- Ma che cazzo ti urli? - finalmente Tom si svegliò con la bocca ancora impastata dal sonno.
- Sono le 8 e 50, tra 10 minuti arrivano degli ospiti importanti e come minimo prima dovresti darti una lavata - gli comunicò Bill.
- E cosa aspettavi a dirmelo? Che arrivassero? - gli urlò contro Tom, svegliando così anche la ragazza.
- Che succede? - chiese la povera Michelle.
- Succede che te ne devi andare - le spiegò cortesemente Tom.
- Sempre un galantuomo tu, vero? - rispose la ragazza rivestendosi.
Il moro fece finta di non sentirla ed entrò nel bagno a lavarsi i denti e cambiarsi i boxer, quando uscì vide la ragazza seduta sul letto.
- Ti ho lasciato il mio numero - gli comunicò la ragazza mostrandogli il biglietto che poi poggiò sul letto.
- Si grazie, ora andiamo - disse cominciando a scendere gli scalini che portavano al salotto per poi aprire la porta d'ingresso alla ragazza.


- Mi spiegate cosa ci facciamo qui? - chiese Lily ferma davanti alla porta mentre Andreas stava per suonare il campanello, ma non fu necessario perchè si aprì da sola per permettere ad una bionda di uscirvi.
Lily da dietro la sua sagoma da biondona rifatta notò Tom a torso nudo, con un sorriso da ebete stampato in viso.
- Grazie Tom, è stato bellissimo stanotte - urlò apposta la bionda dopo aver superato Lily che la squadrò da testa a piedi.
- E così il Sex-Gott si è dato da fare stanote, eh? - lo stuzzicò Lily.
- Gelosa per caso? - rispose il moro, chiamando poi Bill.
- Sai che me ne importa - replicò acida la mora.
- siamo un pò acidelle stamattina, eh? - la stuzzicò stavolta Tom.
- Fottiti - rispose Lily con un sorriso iconico sulle labbra.
- Oh finalmenteeee! - corse Bill ad abbracciare tutti e tre, allentando la situazione che si era appena creata.
- Bill mi stai stritolando - disse Isa, avvolta dal braccio di Bill.
- Ops, scusa. Su su entriamo. E tu vatti a mettere qualcosa - disse poi riferendosi a Tom che salì le scale.
Davanti alle ragazze si presentò una casa magnifica, arredata in ogni piccolo particolare, sicuramente era tutta una scelta di Bill, solo lui poteva avere dei così bei gusti.
La colazione la passarono leggermente tranquilla, poichè Lily e Tom continuavano a stuzzicarsi.
- Allora Tom, a quanto vedo ti piacciono molto le ossigenate - disse Lily dopo avere bevuto un sorso di cioccolata.
- E come vedo qui c'è qualcuna che è gelosa - rispose lui.
- Io gelosa? Si vede proprio che non mi conosci -
- Beh, sai che ti dico? Non sai nascondere le tue emozioni e si nota lontano un kilometro quanto ti rode - affermò Tom addentando una fetta biscottata con la Nutella.
- Perchè mi dovrebbe rodere? Mi sembra che ieri sera sono stata io a scaricarti - disse sorridente la mora con aria di sfida.
- Vaffanculo - disse in italiano Tom, abbandonando la tavola per poi salire gli scalini e chiudersi in camera.
- Ti ricordo che sono italiana! - urlò Lily soddisfatta.
- Basta vi prego, le mie tempi chiedono pietà - disse Bill, massaggiandosi le tempie.
- Scusami ma è così insopportabile, io mi chiedo come fa a sopportarlo ogni sacro stanto giorno - disse la mora, provocando una risata in Bill.
- Beh, me lo chiedo anche io ogni giorno, ma che devo dirti siamo gemelli - rispose sorridendole.
- Guarda che Bill è peggio - intervenne Andreas. - Una volta non trovava più la sua piastra, la cercava ovunque, ha svuotato armadi, cassetti, cassettini di tutti i tipi, urlava come un'isterico - conitnuò il biondo ridendo a crepapelle.
- Ok, basta così scemo - lo riprese il diretto interessato.
- Ma non sapete qual' è stato il bello - continuò imperterritò Andreas, prendendosi un calcio sullo stinco dal moro.
- Ce l'aveva in manoo! - detto questo Lily ed Isa si unirono a quella del biondo, lasciando Bill con il muso e dopo avergli sibilato che era uno stronzo, si alzò e posò le stoviglie nel lavandino aiutato dalla mora.
Alle 10.30 Andreas e Isa comunicarono che dovevano andare via, al quale Bill sorrise ed annui mentre Lily non era molto d'accordo.
- Ed io ? - chiese spaesata.
- Puoi restare qui - offrì Bill con un sorriso che faceva impazzire Lily.
- Beh, è una bella idea - disse la bionda, dando un bacio sulla guancia all'amica per poi correre fuori dalla porta con Andreas.
- Ma io con quel porco non ci voglio rimanere! - urlò la mora in preda alla disperazione, ma non ricevette alcuna risposta se non quella di Bill.
- Ci sono io a proteggerti - scherzò Bill facendo il muscolo con il braccio.
- Si, super kaulitz in azione - rise Lily.
Tom scese di corsa gli scalini attirando l'attenzione dei due.
- Dove vai ? - chiese Bill.
- Affari miei, tanto tu la compagnia ce l'hai - rispose il moro guardando in malo modo la mora.
- Andrà a farsi qualche altra puttanella - disse la ragazza, voltandosi verso Bill.
- Ma quale cazzo è il tuo problema? - gli urlò Tom avvicinandosi pericolosamente alla ragazza che indietreggiò trovandosi con le spalle al muro.
- Sei tu il mio problema - gli urlò la mora.
Questa vicinanza provocò in Tom qualcosa di strano, qualcosa che non aveva mai provato, era abituato ad ignorare tutte le ragazze.. ma lei, quel suo modo di fare e di essere lo interessavano sempre di più, lo attiravano sempre di più verso di lei come se ci fosse una calamità.
Senza pensarci due volte avvicinò il suo viso a quello di Lily per poi baciarla sulle labbra in modo leggero, sperando in una reazione tranquilla della ragazza ma si dovette ricredere quando la mora gli tirò un calcio ai gioielli di famiglia che lo fece piegare a terra.
- Porca puttana, sei un'assassina - urlò Tom in preda al dolore.
- E tu sei un maniaco - disse Lily, sopra la risata cristallina di Bill.
- Che cazzo ti ridi tu? Piuttosto aiutami - lo rimproverò Tom.
- Te la sei cercata - gli rispose il gemello aiutandolo ad alzarsi.
- Noi due abbiamo un conto in sospeso - disse Tom puntando il dito contro la mora.
- Quando vuoi - rispose sorridendo Lily.
Quando Tom varcò la soglia di casa lasciando soli i due complici, Bill si voltò verso la mora.
- Ma dove la trovi tutta questa forza ? - le chiese Bill.
- Cosa vorresti dire ? - chiese Lily non capendo la sua domanda.
- Beh non tutte sanno resistere al fascino di mio fratello - disse il moro sedendosi sul divano dietro di lui.
- Io non sono tutte - rispose la mora sedendosi accanto a lui.
- Questo l'avevo capito, ma come fai? Dove la trovi la forza di essere così sfacciata con lui? - continuò.
- Semplice, ho preso molte batoste nella mia vita dai ragazzi e ora ho imparato a tenermi alla larga da tutti - disse semplicemente.
- A te Tom piace - esclamò convinto Bill.
- Cosa? No no - rispose Lily.
- Si, te lo dico io - disse il moro.
- E io ti dico di no, non puoi sapere quello che provo - continuò sulla difensiva la mora.
- No, questo no, ma vedo come lo guardi, sono un'ottimo osservatore io -
- Beh allora in questo caso dovresti metterti degli occhiali - disse Lily ormai in preda al panico.
- Tu a lui piaci - esclamò stavolta Bill, lasciando la mora senza parole.
- Cosa? No, è impossibile, non potrei mai piacergli -
- Perchè non ridi mai? - chiese stavolta cambiando discorso.
- Io rido, sempre - disse la ragazza.
- No, tu non ridi mai di gusto, tendi a coprirti. Perchè? - chiese ancora Bill.
- Perchè mi vergogno, a causa di questo apparecchio ai denti che odio profondamente con tutto il mio cuore - rispose la ragazza.
- Ma non devi, sei così una bella ragazza ed è un peccato non mostrare il tuo sorriso - disse Bill facendo diventare rossa in viso Lily.
- E poi a mio fratello piaci lo stesso, anche con l'apparecchio ai denti - continuò su questa cosa.
- Si, come no. - rispose un pò demoralizzata la mora e Bill lo colse.
- Beh, mi sembra che ieri sera ti abbia baciata e anche prima - le fece notare il moro.
- Si, ma dai Bill, facciamo le persone serie. Potrebbe mai ad un chitarrista famoso e bello, questo non lo posso negare, piacere una ragazzina con l'apparecchio ai denti che non è neanche famosa? - si interrogò Lily.
- Beh, non ci crederai ma si, ieri sera quando te ne sei andata lui ci è rimasto malissimo -
- Da quanto ho visto si è consolato bene - disse la mora facendo riferimento a Michelle.
- Dici così solo perchè non hai visto quanto era ubriaco -
- Non mi importa, resta il fatto che io non potrò mai piacergli o interessargli -
- Lo sapevo, ho ragione! - urlò Bill soddisfatto.
- A che ti riferisci? - chiese Lily.
- A LILY PIACE TOM! A LILY PIACE TOM! A LILY PIACE TOM! - urlò saltellando per tutto il salotto, e proprio in quel momento Tom rientrò in casa .
- No e poi no, non può piacermi uno che usa le ragazze solo per scopi sessuali e che se la tira - disse la mora, senza accorgersi della presenza di Tom alle sue spalle.
- Scusate, non volevo disturbare, ora me ne vado continuate pure ad insultarmi - esclamò Tom sottolineando l'ultima parola guardando negli occhi Lily che era ancora a bocca aperta.
Ed ora?

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Tom era ancora davanti a loro, forse in attesa di una risposta a quella sua provocazione, di una qualsiasi reazione da parte della ragazza.
- Io.. io credo di essere di troppo qui.. io non sarei mai dovuta rimanere, non avrei mai dovuto incontrarvi - disse Lily, inziando a correre verso la porta d'ingresso per poi allontanarsi sempre più da quella casa per andare nella sua.
Tom la richiamò, una, due, tre volte, poi si unì anche Bill ma niente, la ragazza non si fermava.
Tom iniziò a rincorrerla, ma lei era lontana, provava a correre sempre più veloce ma i suoi pantaloni dalla taglia extra large glielo impedirono, e rallentarono la sua corsa fino a non farlo fermare davanti a casa di lei.
Ma chi me lo fa fare?
Io non ho sbagliato niente, è lei che dovrebbe chiedermi scusa.
E' stata lei a lasciarmi da solo in mezzo ad una pista da ballo.
E' stata lei a farmi la scenata di gelosia.
E' stata lei a darmi un calcio nelle palle non appena l'ho baciata.
E' stata lei ad insultarmi.
E ora? Perchè ora mi ritrovo qui?
Proprio davanti casa sua?
Cosa me ne può importare a me di lei quando posso avere tutte le ragazze che voglio?

Senza accorgersene il suo indice finì sul campanello, facendolo suonare, ritrasse il dito e sperò che gli aprisse.
- Chi è? - sentì la sua voce, rotta dalle lacrime.
- So.. sono Tom. Apri per favore -
La ragazza gli aprì il cancello e lo aspettò sulla soglia della porta di casa, lo vide avvicinarsi con la testa china, lo vide camminare in modo impacciato e dannatamente sexy a causa dei suoi larghi jeans.
- Noi abbiamo sbagliato tutto - disse Tom non appena la raggiunse.
- Cosa vuoi Tom? - rispose lei asciugandosi una delle tante lacrime.
- Voglio che ricominciamo -
- Cosa c'è da ricominciare? Non non abbiamo iniziato proprio niente! Perchè non vai da qualche tua altra puttanella? Sarebbero più felici di me - gli urlò la mora.
- Credi che se mi importasse qualcosa di loro ora sarei qui? Che sarei qui a chiederti di ricominciare? - urlò a sua volta il moro.
Il tono di Tom spaventò Lily, tanto da farla scoppiare in lacrime, le gambe le tremavano, non si reggeva più in piedi tanto è che si dovette attaccare allo stipite della porta.
- Ti conosco solo da ieri, da ieri dannazzione! Ti ho baciata, ti ho desiderata! Di sicuro se fossi stata una delle tante non ti avrei rincorsa fin qui chiedendoti di ricominciare da zero! - disse ancora Tom ad alta voce andando sempre più vicino alla mora, che stavolta lo sorprese.
La mora gli si gettò tra le enormi braccia, poggiando la testa nell'incavo del suo collo, poteva sentire il suo profumo, poteva catturarne ogni minima fragranza.
- Scusami , scusami - ripetè Lily tra le lacrime, lacrime che neanche lei si sapeva spiegare, ma sapeva di aver bisogno di sfogarsi, di piangere e di lui.
Le braccia di Tom la stringevano sempre più forte verso di sè, quasi come sentisse il dovere di proteggerla da qualcosa, sentiva questa necessità, stringerla, stringerla sempre più forte, dimostrarle che lui c'era.
- Io non so cosa mi succeda, Tom! Fino a ieri pomeriggio cercavo tutte le notizie possibili su di voi, tu eri solo un bellissimo poster di carta appeso al muro della mia camera, sul diario, un mia fantasia. Forse è il fatto che tu sei entrato nella mia vita come un uragano, come gli altri, forse è accaduto tutto troppo presto, o forse.. - continuò la mora prima che le labbra di Tom si posarono sulle sue, impedendole di parlare o peggio ancora, di respirare.
Lily riaprì gli occhi, alzò viso trovando gli occhi del moro che la guardavano come mai nessuno aveva ancora fatto.
Sicurezza?
Protezione?
Amore?

Era questo che trasmettevano i suoi occhi? Forse.
- Io.. io devo andare - disse Tom sciogliendo l'abbraccio tra i due e correndo fuori dal cancello, lasciando la mora ancora sulla soglia della porta incapace di muoversi.
La ragazza si chiuse la porta alle spalle e si lasciò cadere dov'era.
Cosa significa?
Perchè tutto questo?
Tutto questo è dannatamente sbagliato.
Deve finire, qui, adesso!
Non può piombare nella mia vita come se niente fosse, non può farmi sentire le farfalle nello stomaco.
Non può semplicemente perchè non posso amarlo!


Tom rientrò in casa con il fiatone e trovò Bill seduto sul divano ad aspettarlo.
- Tomi, finalmente - disse il moro facendo segno al gemello di raggiungerlo.
Tom si buttò a peso morto sul divano accanto al fratello ,che rimbalzò, sotto lo sguardo interrogativo di Bill.
- Che c'è da guardarmi così? - gli chiese.
- Devi dirmi tutto e ripeto tutto - disse sorridente.
- Tutto cosa? -
- Avanti Tomi, lo so che l'hai rincorsa -
- Si, abbiamo discusso - disse passandosi una mano sul volto.
- E..?- sapeva benissimo che c'era un continuo quindi lo incitò.
- E l'ho baciata - continuò Tom.
- Evvaiii! E poi? - chiese ancora curioso Bill.
- E poi sono tornato qui - rispose con tono scontato e ovvio.
- Senza dirle niente ? - domandò incredulo il gemello.
- Cosa dovevo dirle? "Grazie per il calcio nelle palle? " oppure " Sai, ti sta davvero bene quella camicia"? Avanti Bill! -
- Sei proprio una frana, fratellino - lo rimproverò Bill dandogli un buffetto sulla nuca.
- Piuttosto, che vi siete detti prima che io entrassi in casa? Quando stavo urlando e saltellando come un matto? - chiese Tom curioso.
- Oh, niente di importante. Vado a farmi la doccia ora - disse il moro alzandosi dal divano.
- Dopo mi dici cosa ti ha detto! - gli ripetè il moro.
- Te l'ho detto, niente di importante - e salì le scale, lasciando Tom sul divano.
- Se dopo non me lo dici racconto alle ragazze che settimana scorsa hai fatto la pipì a letto! - gli urlò Tom.
- Che coooooosa? - urlò Bill scendendo le scale di corsa e piazzandosi davanti al fratello con la mani sui fianchi.
- Oh sì fratellino, o dopo la doccia me lo dici o lo dirò alle ragazze; a te la scelta.. -
- Ok, e va bene! Hai vinto tu ! - sbuffò il moro risalendo le scale per andare a farsi la doccia.

Lily rimase in quella posizione per un tempo che le sembrava infinito, le parole di Tom l'avevano spiazzata lasciandola senza parole, poi il bacio; pensando a quel tocco delicato sulle labbra vi passò due dita, quasi come se volesse imprimere quella sensazione per sempre.
La mora si alzò in cerca del suo cellulare ma non lo trovò, lo cercò in camera sua, in quella dell'amica, in salotto, sotto il divano, in cucina, nel frigo, in bagno, ma del cellulare non vi era alcuna traccia. E se?
No, non poteva averlo dimenticato a casa loro.
Ma purtroppo aveva bisogno del suo cellulare e facendosi coraggio prese le chiavi, chiuse la porta ed il cancello e si incamminò verso la villetta.
C'era un finestra aperta da dove si poteva udire il rumore di acqua corrente.
- Spero solo che sia Tom quello nella doccia - pensò la mora arrivando davanti alla porta e suonò decisa il campanello.
E se sarebbe stato Tom ad aprirle? Come si sarebbe dovuta comportare? E se lui non la volesse più vedere?
La porta si aprì di scatto distraendola dalle sue paranoie, ma non si trovò davanti la persona che si aspettava ma bensì Tom, era lì davanti a lei senza maglietta che la fissava.
- Ehm.. ho dimenticato qui il mio cellulare - disse Lily imbarazzata.
- Entra pure - rispose il moro aprendo di più la porta permettendole di passare.
La ragazza sentiva il suo sguardo puntato addosso ma non si lasciò prendere e andò in cucina a cercare il suo cellulare.
- Eccolo! - disse soddisfatta.
- Un messaggio - continuò, e vide Tom appoggiato al frigo che la osservava con in mano una lattina di Red Bull.
- Toooom! Chi era alla porta? Ho sentito il campanel.. - e si fermò non appena vide la ragazza in cucina, aveva addosso solo un asciugamano legato in vita, i capelli che gocciolavano e gli ricadevano sul suo petto.
Due in una sola volta no, vi prego! Qui c'è in rischio la mia vita!
- Tesoro, come mai qua? - chiese Bill avvicinandosi percolosamente alla mora facendola arrossire.
- Avevo dimenticato questo - rispose Lily mostrandogli il cellulare che teneva in mano, per poi riprendere a leggere il messaggio.
- Leben, starò fuori tutto il giorno con Andreas, non torno a casa a dormire. Mi raccomando fai la brava e non aspettarmi sveglia. Ti amooo! <3 -
Come se dovessi fare io la brava!
- Perfetto! - esclamò Lily alzando gli occhi al cielo.
- Che succede? - chiese Tom leggermente preoccupato.
- No niente, Isa starà fuori tutto il giorno, notte compresa, tornerà domattina. - spiegò la mora.
- Allora perchè non resti qui a pranzo da noi? Ordiniamo delle pizze! - disse Bill esuberante strizzando l'occhio al gemello che mi guardava con un tenero sorriso sulle labbra.
- No ragazzi, davvero. Sono già stata d'impiccio prima, una casa ce l'ho - rispose con un pò di dispiacere.
- Tu non sei d'impiccio, Lily - Disse Tom avvicinandosi a Bill.
Dio vi prego, almeno uno di noi si copra! Qui ci sono in ballo le mie facoltà mentali!
- No ragazzi, è meglio di no -
- Allora stasera, ci sono anche Georg e Gustav! - disse Bill implorante con le mani intrecciate in segno di preghiera.
- I Kaulitz non accettano mai un rifiuto, vero? -
- No! - risposero all'unisono, provocando una risata generale.
- Bene, adesso io toglierei il disturbo - esordì la ragazza.
- Mi raccomando, ci vediamo alle 20 - disse Tom leccandosi il piercing.
- A stasera - salutò Lily posando un dolce bacio sulle loro guance per poi tornare a casa.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Il pomeriggio passò in fretta per tutti, c'è chi lo trascorse chiuso in camera a fumarsi sigarette ed ascoltando Samy Deluxe, chi lo trascorse abbozzando nuovi testi, chi lo trascorse all'aria aperta e chi come Lily, lo trascorse cercando di farsi il più carina possibile, ma i risultati furono abbastanza scarsi.
E' solo una dannata cenetta tra amici! A chi può importare come sei vestita? A chi può importare come sei truccata? Non faresti mai colpo.
Pensò Lily buttandosi sul divano, sfinita dalle varie prove di nascondere alcuni suoi difetti.
In un batter d'occhio arrivarono le 19 e la ragazza era ancora in tuta davanti alla televisione a fare zapping, appena notò l'ora corse in camera a frugare tra l'armadio sperando di trovare qualcosa di almeno decente per la serata che l'aspettava.
Dopo aver quasi svuotato l'armadio, lanciando tutti i vestiti possibili sul letto, optò per un paio di jeans grigi strettissimi, una canottiera beige con un disegno nero, un golfino dello stesso colore e un paio di decoltè nere;
dopodichè si affrettò in bagno per il trucco, un velo di fondotinta, uno strato di matita nera, ombretto brillantinato, mascara e una spruzzatina del suo profumo preferito, Poison firmato Dior.
Mancavano solo i capelli, erano le 19.40 e non aveva il tempo necessario per stirarseli, quindi optò per uno chignon con dei piccoli ciuffi boccolosi, come i suoi capelli, che le ricadevano sul contorno del viso.
Ultima ricontrollata al trucco e parrucco e soddisfatta di quello che era riuscita a fare in un tempo record di 50 minuti sorrise davanti allo specchio, osservando la sua immagine riflessa.
Controllò che tutte le luci furono spente, chiuse la porta a chiave e si avviò verso casa Kaulitz, dove potè notare la macchina di Georg già parcheggiata nel vialetto.
Si stirò la canottiera con le mani e suonò il campanello, la porta si aprì dopo neanche cinque secondi, segno che qualcuno o l'aveva vista arrivare o l'aspettava.
- Eccoti - la accolse Tom sbarrando gli occhi alla sua visione.
- Ho.. ho qualcosa che non va? - chiese la mora dopo aver notato l'espressione dipinta sul viso del moro.
- No è che sei.. - deglutì prima di complimentarsi - sei bellissima - continuò Tom facendola accomodare e posandole una mano dietro la schiena.
- Grazie - rispose lei dandogli un piccolo bacio vicino alle labbra.
- Ciao ragazzi! - salutò felici i ragazzi che si trovavano in salotto intorno al tavolino a ridere.
Tutti si voltarono verso di lei smettendo di ridere, incredulo della sua bellezza.
- Ragazzi, avete per caso visto un fantasma? - chiese la mora con il tono leggermente preoccupando per poi scoppiare in una sonora risata mentre si avvicinava a loro.
Il primo a salutarla fu Gustav, poi Georg ed infine Bill.
- Vuoi far morire mio fratello, stasera? - le sussurò il vocalist all'orecchio mentre l'abbracciava.
- No, ma che avete tutti quanti stasera? - domandò la ragazza.
- Sei troppo bella e credo che mio fratello non resisterà molto - continuò Bill e Lily lo scostò facendogli il solletico ad entrambe i fianchi.
- Beh se vi faccio questo effetto posso tornarmene benissimo a casa ad indossare la mia amata tuta ed a struccarmi - esordì la mora.
- Neanche per sogno - disse Tom cingendole i fianchi mani che provocarono dei brividi lungo la colonna vertebrale della mora.
- Allora, che si mangia? -
- Pizza! - risposero in coro i ragazzi.
Un vortice di emozioni invadeva il grande salotto, dove i cinque ragazzi si stavano sfamando con della buona pizza italiana, simpatia, allegria, confusione, amore.
- Hey, era mia quella fetta! - protestò Tom.
- Per caso c'è scritto su il tuo nome? - lo incalzò Lily, provocando delle risate da parte degli altri 3 membri del gruppo.
- Si, guarda! - rispose il moro scrivendo le iniziali del suo nome con il dito sulla fetta di pizza della ragazza.
- Ma che schifo! Sei un maiale - disse la mora con una smorfia di disgusto sul viso, mentre il ragazzo sorrise fiero di sè stesso lasciando la ragazza a bocca asciutta.
Finita la pizza i ragazzi sparecchiarono, tranne Tom ovviamente che era bello spaparanzato sul divano a fare zapping ed osservando la mora che faceva avanti indietro per portare la roba nella cucina, aiutata da Bill, Gustav e Georg.
- Hey bel addormentato, potresti anche aiutarci - disse Georg metre prendeva le bottiglie di birra vuote.
Come risposta ricevette un sopracciglio inarcato.
- Lascia perdere, Ge. Rischierebbe di rompersi un'unghia - intervenne Gustav.
- Non mi chiamo Bill Kaulitz Trumper - rispose il moro.
- Hey, guarda che io ci sento benissimo! - urlò Bill dalla cucina.
- Tom, smettila di fissarmi il culo - lo riprese la mora guardandolo di sottecchi.
- Ma così mi togli il divertimento - rispose Tom guardando il suo fisico.
Lily si sentiva a suo agio con loro, non pensava potesse essere così divertente passare del tempo con loro;
in tutti questi anni pensava che loro fossero freddi, distaccati e che non mettevano a proprio agio le persone ma ora si doveva ricredere su tutto, soprattutto su Gustav e Bill.
Durante la cena i ragazzi erano stati tutti moto interessati a lei, alla sua vita, ai suoi hobby e ai suoi gusti musicali e non.
- Allora bellezza, raccontaci un pò di te.. - ruppe il silenzio Tom, facendo arrossire la mora.
Essere chiamata da Tom "bellezza" era una cosa che non si sarebbe mai aspettata, forse si ma non con quel modo di fare e con quel suo sorriso.
I ragazzi si girarono tutti meccanicamente verso di lei, i lori occhi le erano puntati addosso.
Perfetto - si disse tra sè ironicamente.
- Non.. Non saprei da dove iniziare - disse timida.
- Non so, da dove vieni? Che cosa fai? Il tuo gruppo preferito? Il tuo scrittore preferito? Tutto quello che vuoi - le sorrise dolcemente Bill.
- Se sei vergine.. - intervenne Tom prendendosi una gomitata dal gemello.
- Ahia! - protestò il moro.
- Così impari, razza di cretino sessualmente iperattivo. Parla Lily - la incitò il vocalist.
- Allora, mi chiamo Linda, abito a Milano, ho 17 anni, sono una studentessa e frequento un istituto professionale del turismo. Il mio gruppo preferito sono i Tokio Hotel, non so se li conoscete, sono molto bravi - disse ironica Lily.
- Da quanto tempi segui questo gruppo? - intervenne Gustav stando al gioco.
- Dal novembre del 2005 - rispose soddisfatta la mora, ricevendo degli applausi da parte dei ragazzi.
I ragazzi erano molto interessati a quello che la piccola ragazza milanese gli raccontava, di solito loro non erano così attenti quando le persone gli parlavano ma con lei era diverso, la conoscevano solo dalla sera precedente ma era come se ci fosse una piccola calamita che gli attirava verso di lei.
La ragazza raccontò loro della sua infanzia travagliata, del divorzio dei genitori, delle sue disavventure, delle sue marachelle, insomma di tutto.
Si stupì lei stessa della facilità che provava a parlare con loro, lei era una ragazza chiusa e non dava mai troppa confidenza alle persone che non conosceva, eppure con loro era tutto così maledettamente diverso.
- Verità, penitenza, bacio o paradiso ? - domandò Tom a Lily.
- Uff, ma perchè esco sempre io? Per caso qualcuno di voi ha taroccato la bottiglia? - disse guardandoli uno ad uno, e tutti loro risposero con un no.
- L'hai proposto tu questo gioco, quindi avanti - la incitò il chitarrista.
- Penitenza - rispose la mora.
Aveva un paura folle della sua penitenza visto che era Tom a doverla scegliere.
- Devi bere questo bicchierino di Vodka - disse riempendolo fino all'orlo.
La ragazza lo guardò male. - Ma sono astemia! - cercò di protestare.
- Scegli: o bevi o dovrai darmi un bacio - la incalzò Tom.
- E va bene, beviamo - disse Lily ingurgitando poi la dose di Vodka. - Che schifo - costatò la mora poggiando poi il bicchiere vuoto sul tavolino.
Erano al ventesimo turno e lei aveva già affrontato 4 penitenze e tutte consistevano a bere una dose di alcol.
- Guarda Tom, c'è un maiale con il rossetto che ti sta addocchiando. Secondo me gli piaci molto - disse Lily prima di posare la testa sul tavolo e addormentarsi.
Era ufficialmente ubriaca, aveva cominciato a dire sciocchezze già dal secondo bicchiere.
- E adesso? Non possiamo mandarla a casa da sola - disse Bill.
- C'è la stanza degli ospiti, potremmo farla dormire lì - propose Tom mezzo brillo.
- Tomi, quando sei mezzo brillo sei più intelligente - rise Bill dando una pacca sulla spalla al gemello.
- Spiritoso, la porto io - detto questo il moro prese la ragazza in braccio e salì le scale per raggiungere la camera degli ospiti.
Mentre percorreva il corridoio la osservava.
Aveva un viso angelico, i capelli lunghi che le ricadevano leggermente sul viso, la bocca socchiusa che per lui erano un invito.
L'istinto di baciarla era forte, non riusciva a resistere quindi abbassò la testa verso il viso della ragazza, sentiva i battiti del cuore aumentare.
Ma chi era quella ragazza? Perchè gli faceva quell'effetto?
Arivvò nella camera, si avvicinò al letto e stese Lily che dormiva, cercò di liberarsi dalla presa delle braccia della ragazza intorno al suo collo ma lei glielo impedì e lo avvicinò di più a sè, riuscivano a sfiorarsi i nasi.
- Tom resta con me - gli disse all'orecchio per poi baciarlo, all'inizio era un bacio casto poi divenne sempre più passionale.
Tom adagiò il suo corpo su quello della ragazza, le baciò il lobo poi scese verso il collo facendo gemere Lily.
I loro indumenti mano a mano raggiungevano il pavimento, i loro baci caldi e umidi provocavano del piacere ad entrambi.
- Tom - lo interruppe Lily.
- Cosa c'è? - chiese il moro.
- Io.. io non l'ho mai fatto - continuò lei mordendosi il labbro inferiore.
- Farò piano - la rassicurò il chitarrista.
Le gambe della mora si aprirono di più permettendo a Tom di penetrarla, provò dolore che poi si trasformò in piacere.
I loro gemiti erano soffocati dai baci, l'aria era diventata calda, i loro corpi si muovevano in una sincronia perfetta come se fossero due pezzi di puzzle.
Raggiunsero insieme l'apice del piacere, prima di staccarsi da lei Tom le diede un ultimo bacio, lungo e dolce per poi sdraiarsi accanto al corpo nudo della ragazza.
- Spero tu non te ne sia pentita - le sussurrò il moro abbracciandosi a lei per raggiungerla nel mondo dei sogni.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

 

Un botto proveniente dalla stanza accanto svegliò la ragazza, alzò il busto di scatto ma questo le provocò un forte giramento di testa.
Lily posò le mani intorno alla testa come se volesse fermarla, ma c'era una cosa che la incuriosiva.
Dove si trovava?
Di certo quella non era la sua stanza.
Accanto a lei vi era un comodino nero laccato, la porta in mogano anch'esso nero con un pomello in ottone, nella parete di fronte potè notare un paio di quadri, tutti quanti raffiguranti oggetti e paesaggi astratti, una finestra da dove penetravano piccoli spiragli di luce, un armadio laccato nero, e affianco a lei un ragazzo.
Tom.
La morà decise di alzarsi da quel letto cercando di fare mente locale del perchè si trovava lì e come mai vi ci era anche lui.
I brividi di freddo le percorsero tutto il corpo, la ragazza abbassò lo sguardo sul suo corpo nudo.
Perchè era nuda?
Ritornò vicino al letto e spostò lentamente quel piccolo starto di lenzuolo che l'aveva coperta tutta notte, notò delle piccole macchioline di sangue e il corpo di Tom nudo.
Si portò una mano sulla bocca cercando di soffocare l'urlo che stava per uscire dalla sua bocca.
Raccolse in fretta i vestiti intorno alla stanza, li indossò e scese di corsa al piano di sotto cercando di non far rumore, non voleva svegliare nessuno.
Ma qualcuno l'aveva già preceduta. Bill si trovava in cucina a preparare del caffè e del latte.
Attraverò il salotto di corsa sperando di non essere notata ma si sbagliava.
- Hey! Tutto bene? - chiese Bill sporgendo la testa dalla porta della cucina.
- S.. si - rispose Lily fissando i suoi piedi nudi.
- Dove vai così di corsa? Fermati a far colazione con noi - sorrise il moro.
- No no non posso -
- E perchè ? - Bill era confuso e allo stesso un pò triste per il rifiuto della ragazza, glielo si leggeva in faccia.
- Bill non è il caso -
- Centra mio fratello per caso? -
- No no è tutto ok - ma la voce tremante la tradiva.
Bill le andò incontro avvolgendo il corpo della mora con un suo abbraccio, sarebbe voluta rimanere per ore così, Bill era così calmante.
- Per favore - disse il moro prendendo il viso della ragazza tra le mani per poi posarvi un leggero bacio sulle labbra.
Perchè quel bacio?
Cosa poteva essere balenato nel cervello di quel mostriciattolo?
Ma che diamine prende a tutti?
Lily, immersa nei suoi pensieri, non si accorse di essere rimasta imbambolata con la bocca aperta e le dita su di essa, e che Bill ora non era più lì ma in cucina.
Fece appena in tempo a riprendersi che Bill risbucò in salotto prendendola sottobraccio conducendola al tavolo imbadito di caffè, latte, biscotti, nutella, marmellata, succhi, waffeln.
- Bill, guarda che siamo solo io e te, non dobbiamo mica sfamare l'intero quartiere - rise la mora sedendosi davanti al moro.
- Ci vogliono tante energie alla mattina - rispose massaggiandosi la pancia.
- Si certo, ma va a finire che ingrasso e poi non piaccio più a nessuno - scherzò Lily.
- Ma non dire scemenze, sei bellissima e lo sarai sempre - la riprese Bill strizzandole poi l'occhio.
I due si buttarono a mangiare, parlarono di qualsiasi cosa come se fossero amici da tempo, risero a crepapelle ma si dimenticarono che al piano di sopra c'era qualcuno che stava dormendo.
- Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill! Ma la smetti di far casino? - urlò Tom mentre scendeva anche lui al piano inferiore.
La mora al suono di quella voce impallidì e a Bill non sfuggì quel particolare.
- Tom, scusami. Buongiorno - gli sorrise il fratello.
- Io devo andare, grazie Bill - detto questo la ragazza si alzò e uscì di corsa dalla cucina, sorpassando Tom, per poi uscire dalla villetta.

Tom rimase immobile appoggiato allo stipite, l'aveva ignorato come se non fosse successo niente tra i due, anzi era scappata da lui.
- Tomi - lo scrollò Bill notando il suo stato catatonico.
- E' successo qualcosa? - continuò il moro.
- No, nulla - scrollò la testa raggiungedo il tavolo.
- Ma che avete voi due? - chiese il vocalist indicando Tom e la porta dove pochi minuti fa era uscita la mora.
Come risposta dal gemello ricevette solo una scrollata di spalle mentre con poca enfasi mangiava un waffeln.
Bill stanco di quel silenzio e dell'aria che girava in cucina andò a sedersi sul comodo sofà bianco in pelle al centro del salotto,, prese il telecomando dalla tasca che vi era attaccata al lato del divano e accese la tv al plasma davanti a sè.
Telegiornale, Soap opera, Cartoni anni '80, calcio, basket. Nulla che gli potesse interessare.
Spense la tv e salì in camera sua, mise un pò di musica e intanto si rifece il letto, sistemò un paio di vestiti che vi erano in giro per la stanza e si gettò sul letto guardando il soffitto, dove vi era un lampadario con dei piccoli cristalli che ricadevano.
Ma la pace venne interrotta da alcuni colpi alla porta.
Il moro controvoglia si alzò dal letto, abbassò la musica ed andò ad aprire la porta.
- Tomi, che c'è? - chiese a Tom che era appoggiato con una mano allo stipite.
- Posso parlarti? - chiese il moro.
Bill fece segno di entrare e di accomodarsi sul letto.
- Era ora che me lo chiedessi - disse raggiungendolo sul letto.
- Si beh ecco.. - balbetto Tom prendendo un piccolo lembo del lenzuolo nero dele letto del gemello stirandolo tra le dita.
- Ieri sera è successo che quando l'ho portata in camera lei mi ha chiesto di rimanere e l'abbiamo fatto - sputò il chitarrista tutto ad un fiato.
- Cosa? - chiese sbalordito Bill.
- Hai capito benissimo - disse abbassando il capo.
- Ecco perchè era così strana stamattina - pensò il moro.
- Era ubriaca e io ne ho approfittato, me l'ha chiesto e io non ci ho pensato due volte. Dovevo fermarmi - continuò Tom portandosi le mani attorno alla testa e poggiando i gomiti sulle ginocchia.
- Tomi, ormai quel che è fatto è fatto, purtroppo non si può tornare indietro nel tempo. Lei sicuramente non si ricordava di cosa fosse successo ma notando il suo corpo nudo accanto al tuo, altrettanto nudo avrà fatto 2+2. Comunque fratellino, stai tranquillo è tutto apposto. - cercò Bill di incoraggiarlo.
- Non è tutto apposto! Non hai visto cosa è successo in cucina? Non mi ha neanche degnato di uno sguardo, appena ha sentito la mia voce è corsa via - disse il moro con la voce tremante.
- Tom, cosa hai provato stanotte? - chiese il vocalist avvicinandosi sempre di più al gemello.
Il chitarrista alzò il viso e guardò fisso neglio occhi il gemello.
- Non lo so, non lo so. So solo che è stato.. diverso? -
- Tom, cosa ci fai ancora qui? -
- Cosa? Che significa questa domanda? - chiese un pò confuso.
- Tom, lei non è come tutte le altre. Corri da lei. - lo incitò Bill.
- Ma.. ma Bill io.. - cercò di replicare Tom ma la mano di Bill gli tappò la bocca.
- Se non corri da lei adesso, in questo preciso istante giuro che ti farò pentire di essere nato -
Detto questo Tom si lanciò fuori dalla porta della camera del gemello urlandogli un grazie.
Bill aveva fatto la cosa giusta?
Tom sarebbe riuscito a farsi perdonare?
E Lily come avrebbe reagito vedendosi Tom davanti a sè?

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Premetto che questo capitolo non mi piace per niente, non è venuto come volevo..
Scusatemi se ci sono degli errori ma non ho tempo di rileggere.
Fortunatamente è solo un capitolo di transizione : )

 

 

 

Capitolo 14

 

 

Tom si ritrovò davanti al cancello della casa di quella ragazza, quella ragazza che era entrata nelle loro vite senza preavviso, quella ragazza che desiderava tra le sue braccia, quella ragazza che lo faceva sentire bene.
Tom Kaulitz si sentiva bene quando c'era lei.
Lei gli donava il sorriso.
Lei gli provocava il formicolio all'altezza dello stomaco.
Lei gli faceva sudare le mani.

Scrollò la testa per scacciare alcuni pensieri, aprì il cancelletto davanti a lui, percorse il piccolo spazio coperto di ghiaia che lo divideva dalla piccola villetta ed infine suonò il campanello.
Sperava in una sua risposta, sperava di vederla aprire la porta, sperava di vedere il sorriso sulle sue labbra rosse che ogni volta gli provocavano i brividi e la voglia di assaporarle e farle sue, sperava anche in un cazzotto che in fondo era consaspevole del fatto che se lo meritava, ma sperava di vederla.
Rimase immobile davanti a quella porta rossa per circa due minuti buoni ma dalla casa non proveniva alcun rumore.
- Lì, apri ti prego. Lo so che sei lì dentro. - bussò alla porta.
Niente.
Eppure lui ne era sicuro, lei era dentro a quelle mura.
Sconfitto e amareggiato tornò a casa da Bill ammettendo la sua sconfitta.
- Sono a casa - annunciò non appena varcò la porta d'ingresso.
Bill si trovava comodamente spaparanzato sul divano di pelle bianca immerso nella lettura di Vogue e non appena udì la voce del gemello si inginocchiò e si girò verso di lui.
- Com'è andata? Avete risolto? - chiese lui tutto speranzoso.
Tom scosse la testa. - No, non mi ha nemmeno aperto la porta, non si è nemmeno affacciata alla finestra. - continuò.
- Mi dispiace, Tomi. Vedrai che le passerà. -


Erano trascorsi ormai 3 giorni da quando si erano visti l'ultima volta.
Ne aveva parlato con Isa, che le consigliò una volta per tutte di parlarci e chiarire, ma l'orgoglio era troppo.
Era stata lei a lasciarlo lì così, a scappare dalla realtà per nascondersi tra le mura di casa.
Ogni giorno spiava Tom dalla piccola finestrella del bagno che vi era al piano di sopra, sapeva che ogni giorno era passato a suonarle puntualmente alle 13.30.
Guardò l'orologio, 13.29, si alzò dal divano e salì le scale ed entrò nel bagno.
Prese il piccolo sgabello che vi era tra la lavatrice e il lavandino, lo mise in piedi con due gambe sul bordo della vasca e con le altre due sulla cesta dei panni sporchi.
Vi salì sopra attaccandosi alla piccola sporgenza dove vi era la finestrella, aprì il vetro e rimase a fissare fuori in attesa di vederlo.
Gli era mancato, strano a dirsi ma le era mancato veramente, ogni giorno lo spiava per imprimersi la sua immagine nella mente per non lasciarla andare più via, voleva sentire ancora le sue grandi mani sul suo corpo.
Semplicemente lo voleva.
Eccolo, arrivò come ogni giorno puntuale, jeans scuri, maglietta nera, camicia a quadri verde, nera e bianca, air force bianche.
Il suono del campanello la spaventò, era talmente presa ad osservarlo che non si accorse che lui era già arrivato alla porta di ingresso, lo sgabellò cedette e andò a sbattere la testa contro la sporgenza di muro azzurro che aveva davanti.
Finì con il sedere a terra ed urlò dal dolore, si rialzò in piedi piano massaggiandosi la parte battuta e si guardò allo specchio, una scia di sangue scorreva lenta sulla sua testa proseguendo verso la sua fronte.
Un Tom preoccupato urlò fuori dalla porta.
- Lìììì, aprimi per l'amor di Dio! Cos'è successo? - il moro continuava a sbattere i pugni sull'enorme porta rossa.
Lily scese piano le scale cercando di non cedere, il sangua l'aveva sempre nauseata, raggiunse la porta e con una mandata di chiave aprì la porta che la divideva da lui.
- Lì, Lì tesoro stai bene? Ma.. - la parole gli morirono in bocca quando la vide sanguinante.
La spinse dentro e la fece sedere sul divano, le tolse delicatamente la mano e scrutò la ferita che si era provocata in testa.
- Cosa.. cosa ti è successo? - chiese Tom con la voce tremante dalla preoccupazione.
- Io.. io.. No, nulla -
Non aveva intenzione di dirgi che lo stava spiando, anzi che lo spiava da giorni. No no, si vergognava troppo.
Tom sicuramente le avrebbe riso in faccia e scappato a gambe levate o magari si sarebbe arrabbiato.
La mora aprì gli occhi e si trovò a pochi centrimeti il viso del chitarrista, poteva sentire il suo respiro caldo sulla sua pelle, cercò di sfuggire a quel contatto visivo ma le sue grandi mani glielo impedirono.
- Mi dici come hai fatto? - domandò Tom.
- Sono solo andata a sbattere, nulla di che - rispose un pò scocciata lei.
- Dov'è il bagno? Vado a prendere qualcosa per disinfettarti -
- Di sopra, la prima porta sulla sinistra - rispose.
Appena finì la frase vide il moro schizzare sulle scale verso il luogo del misfatto, di certo non lo reputava scemo sapeva anche lui fare due più due.
Sgabello. Finestra aperta. Sangue vicino alla finestra. Spionaggio.
E ora cosa gli avrebbe detto?
I passi del treccinaro si fecero sempre più vicini e sapeva che lui adesso le avrebbe chiesto spiegazioni.
- Lì.. mi spiaghi una cosa? -
Eccolo!
La mora rispose con un grugnito.
- Cosa ci facevi arrampicata alla finestra? -
Tadaaaaaaan!
E adesso?
- Oh, nulla.. volevo solo aprirla - rispose tradita però dal suo colorito rosso.
- Non me la racconti giusta e poi ti stai tradendo da sola, peperone - la prese in giro Tom avvicinandosi pericolosamente.
I due si ritrovarono sdraiati uno sopra l'altro su quel divano, occhi negli occhi, voglia di aversi mentre il moro disinfettava lentamente la ferita.
- Ok ok. - non ne valeva la pena di continuare quella stupida pagliacciata, tanto lei sapeva che l'aveva scoperto voleva solo farselo dire da lei.
- Ti stavo spiando - continuò veloce la ragazza.
- Da quanto tempo va avanti? - chiese tranquillo.
- Da circa 3 giorni, da.. da quando sono scappata quel giorno - ammise lei.
- E perchè? Cè insomma.. sono venuto qui per 3 giorni per parlare con te, cosa ti costava aprire quella porta? - domandò Tom in tono tranquillo.
- Ma.. ma non sei arrabbiato? -
- No.. però mi fa piacere che tu mi abbia spiato, significa che un minimo ti interesso - sorrise. - Ma non mi hai ancora detto il perchè -
- Orgoglio, Tom. Solo quel fottuto e dannatissimo orgoglio. Ho ceduto alla tentazione e un pò mi vergognavo - disse Lily guardandolo negli occhi.
Tom posò il disinfettante e il cotone sul tavolino di vetro accanto al divano, coprì la ferita con un pò di garza e si accoccolò tra le braccia della mora che lo accolse volentieri, da tempo aspettavano entrambe quel contatto.
- Tom.. - lo chiamò la mora mentre con le dita percorreva quelle treccine color pece.
Il moro alzò la testa posando il mento sul seno, la guardava negli occhi, quei bellissimi occhi color cioccolato che lo facevano perdere.
- Dimmi piccola - rispose posando un bacio delicato sulla pelle di Lily.
- Cosa ti spinge a fare tutto questo? Insomma, ogni giorno sei venuto qui, non ti sei mai arreso.. eppure tu puoi avere chi vuoi -
- Lo vuoi proprio sapere? - chiese e notando la curiosità della mora continuò il suo discorso. - Tu, tu perchè sei diversa, perchè non ti sei lasciata abbindolare da me, sento che.. non so è tutto diverso. E' come se tu stessi tirando fuori un altro me -
La mora rimase spiazzata, non sapeva che dire, non sapeva come comportarsi ma Tom la precedette.
Con un piccolo strattone decisivo, lui se la accostò al viso e la baciò.
- Tom ma che .. - mormorò lei, assecondandolo.
Lo sentì sorridere, le labbra ancora impegnate con le sue.
Tom si sfilò rapidamente la maglietta gettandola a terra accanto ai piedi del divano.
- Toom.. ma non possiamo - cercò di bloccare la situazione la mora.
- Shhh - Le intimò lui, catturando nuovamente le sue labbra.
Riprese a baciarla, con più foga, levandole la canottiera.
Lily avvertì una certa e ben nota pressione tra le proprie gambe, e non poteva negare che la cosa la stimolasse non poco.
- Tom aspetta. Io.. io non posso - e detto questo la mora si alzò dal divano e andò in cucina a bere un pò di thè alla pesca.
Dalla sala provenì il forte sbuffare del chitarrista un pò deluso, era la 2° volta che lo rifiutava.
- Io devo andare - disse Tom entrando in cucina dove la mora era seduta su una sedia. - Ci.. ci vediamo - la salutò con un cenno della mano e proseguì verso la porta di ingresso.
- Tom - lo richiamò Lily raggiungendolo facendolo voltare verso di sè.
- Grazie mille - lo ringraziò e con un piccolo bacio a fior di labbra lo salutò e rimase sulla porta ad osservare la sua figura che lentamente spariva.

Tom, ma cosa mi fai?

Decise che era arrivato il momento di parlarne con qualcuno, qualcuno che conoscesse la situazione, qualcunoc he dapesse cosa sarebbe stato giusto fare.
Isa era andata fuori città per passare un piccolo week-end romantico con il suo Andreas quindi non rimaneva altro che Bill.
Bill.
Salì le scale raggiungendo la mia camera, aprì l'armadio ed estrasse dei pantaloncini della tuta verdi acqua dell'Adidas e una canottiera bianca, si infilò le sue air force bianche uguali a Tom, si sistemò leggermente i capelli e si avviò verso casa loro.
Davanti a lei si ritrovò un Bill sorridente.
- Che fai mi spii? - chiese divertita.
- No.. stavo venendo da te. Ma che hai fatto alla testa? - chiese facendola entrare in casa.
- Adesso ti raccondo tutto - rispose mentre insieme si accomodarono sul divano.
Sarebbe iniziata la confessione.




E se succedesse qualcosa adesso?
E se si formasse un triangolo?

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Innanzittutto mi scuso per l'enorme ritardo, non sono giustificabile lo so, ma purtroppo non avevo idee di come stendere il capitolo..
e poi scuso anche se ci dovessero essere errori di scrittura ma purtroppo.. essendo in ritardo non ho ricontrollato e mi scuso anche per la noiosità di questo capitolo.
Buona lettura <3


Capitolo 15
- tutto dannatamente sbagliato -



- Allora, fammi capire un attimo. Tu per 3 giorni hai rifiutato le attenzioni di mio fratello che pieno di rimorso è venuto da te per chiederti scusa e tu, invece di aprirgli ed accettarlo, lo spiavi dalla finestra? Tu sei tutta pazza - commentò Bill dopo che la mora, un pò abbattuta e dispiaciuta, gli raccontò l'accaduto.
- Sei un caso perso - constatò il moro, abbracciando Lily.
L'unica certezza presente in quella stanza era che a tutti e due mancava qualcosa, qualcosa per cui lottare, qualcosa per cui valeva la pena rischiare, eccetto per Linda.. lei aveva Tom ma c'era qualcosa che la turbava.
Che fosse la presenza del vocalist? Che fosse la sua vicinanza a turbarla tanto?
Quando stava con lui sentiva qualcosa scaturirle dentro ma non erano le stesse emozioni e gli stessi brividi che provava con Tom, era una cosa totalmente diversa come se lui fosse l'oggetto proibito.
Doveva toglierselo dalla testa, doveva dimenticarlo, lei aveva Tom ed avrebbe cominciato da ora.
Lily alzò il viso che incontrò quello del moro, occhi negli occhi, cioccolato nel cioccolato, vortice nel vortice, brividi.
Poteva lei essere così attraente? Potevano i suoi occhi essere così magnetici? Poteva la sua bocca essere il frutto del peccato?
La tentazione di baciarla gli attenagliava lo stomaco, se non l'avrebbe fatto si sarebbe sentito malissimo ma il primo pensiero andò al fratello, non poteva deluderlo e tradirlo.
Si picchiò mentalmente cercando di farsi del male per distrarsi da quella tentazione, ma era più forte di lui, doveva per forza.
I loro occhi erano ancora incatenati, si scrutavano, cercavano di capire cosa l'altro pensava e provava, ma il contatto venne interrotto dall'arrendersi della mora che abbassò il capo leggermente imbarazzata.
- Devo fare una cosa - disse Bill, aveva deciso, l'avrebbe fatto. Doveva provare.
- Certo, fai pure - rispose la ragazza ignare di quello che sarebbe successo da un momento all'altro.
Nel lasso di un secondo il moro accorciò le distanze tra le loro bocche, prima per un bacio a fior di labbra poi diede il via ad un bacio più profondo e passionale, molto meno casto.
La mora non oppose resistenza, le soffici labbra di Bill erano un invito che nessuno avrebbe mai rifiutato, una pietanza da assaporare con gusto le definì.
Le mani del moro si fecero strada sotto la maglietta di Lily, la sua pelle liscia e il suo profumo di lampone lo invogliava ad esplorarla ed assaporarla sempre di più.
La mora intrecciò le sue braccia intorno al collo del vocalist, le loro labbra non si erano ancora staccarte, si mordevano, si baciavano, le loro lingue danzavano in una sincronia quasi perfetta.
- Bill.. Bill non possiamo - disse Lily interrompendo il loro incontro, sistemandosi la maglia.
- E perchè mai? - chiese Bill un pò amareggiato, ne voleva ancora, ancora di più.
Stavolta Bill Kaulitz si sarebbe spinto oltre, non era soddisfatto nonostante fosse consapevole di tradire suo fratello.
- Perchè Tom.. - cercò spigare la ragazza prima che il moro la interruppe.
- Tom è da Snipes, tornerà tra due ore minimo -
Detto questo si abbassò sulla ragazza ormai sdraiata su quel divano di pelle bianca, le loro labbra si riunirono lasciandosi andare ad una passione incontenibile, avevano fretta di assaporarsi, di esplorarsi e di unirsi.
Bill cominciò a spogliarla, lasciandola solo in intimo, le baciò dolcemente il collo staccandosi dal contatto tra le loro lingue, poi scese sempre di più, un dolce bacio tra i due seni, sull'addome, sull'ombelico fino ad arrivare all'olro delle mutandine.
Alzò lo sguardo per incontrare quello della ragazza, poteva notare dalle sue gote rosse dall'imbarazzo misto all'eccitazione, sapeva che doveva smettere subito, doveva farlo per suo fratello.
Era più forte di lui.
La mora allungò le braccia verso il moro, gli sfilò dolcemente la maglietta che aveva indosso depositanto dei leggeri baci umidi sul petto, con l'aiuto del vocalist gli sfilò i pantaloncini e si riunirono in un bacio molto approfondito.
Lily potè sentire l'eccitazione di Bill che aumentava sempre di più, sembrava che i boxer stessero esplodergli da un momento all'altro.
Sentì le mani del moro andare dietro alla sua schiena per slacciarle l'inutile reggiseno che ormai era di troppo.
- Bill , non qui - lo fermò, alzandosi e raccogliendo gli abiti sparsi, lasciando Bill interdetto.
- Di sopra - continuò notando la sua faccia.
Il moro sembrò capire, in due secondi si fiondò davanti alla ragazza prendendola in braccio, lei intrecciò le gambe dietro la sua schiena e mentre salivano le scale continuavano a scambiarsi baci e carezze.
Bill spalancò la porta della sua camera, prese dalla mano di Lily tutti gli indumenti gettandoli poi a terra, si avvicinò al letto e vi appoggiò su la ragazza sdraiandosi poi sopra di lei.
Dopo averle tolto il reggiseno giocò un pò con i suoi capezzoli, prima torturandoli con le mani poi con la lingua, la sentì gemere.
Riprese con una lunga scia di baci umidi sul corpo della ragazza fino ad arrivare alle mutandine che le sfilò con delicatezza quasi non volesse farle del male.
Si tolse i boxer ormai troppo ingombranti ed entrò in lei con una lieve spinta, lei portò indietro il capo inarcando la schiena quando le spinte si fecero più decise e veloci, il crescente piacere che li faceva ansimare.
Quando entrambi raggiunsero il piacere, dopo un lungo bacio, si staccarono ed insieme cercarono di far tornare il loro respiro regolare.
- Lo sai che abbiamo sbagliato? - chiese Lily ancora ansimante.
- Lo so. Ma credo sia stato lo sbaglio più bello che abbia commesso in questi ultimi tempi - rispose il moro guardandola negli occhi.
La mora sospirò, si poteva ritenere anche lei soddisfatta dell'accaduto anche se mai ci avrebbe sperato, eppure in quel lasso di tempo in cui i loro corpi era sincronizzati tutto il resto le appariva futile, provava solo piacere e voglia di lui, sempre di più.
Nonostante tutto il piacere che avevano provato era tutto dannatamente sbagliato.


Era passata già un'ora, i due ragazzi si trovavano ancora sul letto, dopo essersi rivestiti, sapendo che tra poco Tom avrebbe rincasato, si misero a parlare di tutto ciò che potesse essere interessante e qualche volta pure sparare cavolate.
- Ma dimmi un pò, la tua amica è proprio presa da Andreas.. - disse Bill.
- Si, lo è. - rispose un pò combattuta l'amica con il capo chino e al moro questa sua reazione non scappò.
- C'è un ma, vero? - domandò.
- Si, in effetti c'è un ma. E' tutto cambiato, è come se io non esistessi più, mi trascura e questo non mi piace. - ammise la mora.
- Capisco, sai la penso come te. Anche Andreas è cambiato, non si fa più sentire e se lo fa è per dire che non verrà a salutarci nel pomeriggio com'era solito fare. -
- Dobbiamo fare qualcosa - sospriò Lily.
- E anche presto - la seguì Bill.
La mora ossevò il viso angelico del ragazzo seduto davanti a lei, aveva il viso contratto, stava pensando e poi arrivò l'illuminazione.
- Stasera andiamo in un locale - setenziò il vocalist saltellando facendo traballare Lily e il letto.
- Per me va bene, così quei due si staccano una volta per tutte - rispose scocciata.
I due ragazzi sentirono una porta sbattere, segno che Tom era appena rientrato.
Il cuore le battè a mille, da una parta perchè preoccupata che venisse a sapere dello sbaglio enorme che lei e Bill avevano commesso, dall'altro perchè voleva rivederlo, voleva un suo bacio, un suo tocco.
- Biiiill? - lo chiamò il gemello dal piano inferiore.
- Sono in camera - urlò Bill per farsi sentire da Tom.
- Sono tornato - disse mentre avanzava verso la camera dove ci trovavamo io e Bill.
Appena mise la testa nella camera rimase come pietrificato.
- Cosa ci fate voi due qui? E che ci fa il letto tutto disfatto? - chiese Tom sospettoso e abbastanza incazzato.
- Nulla di quello che pensi. Prima che venisse Lily stavo dormendo, per questo c'è il letto disfatto. - rispose tranquillo il vocalist.
- Si certo, qui dentro c'è puzza di ormoni -
- Ma Tom, cosa vai farneticando. Sei tu che vedi e senti sesso ovunque vai -
- E' vero Tom, quando sono passata qui a casa vostra Bill stava dormendo - cercaò Lily di aiutare Bill.
- Si ok, basta non mi interessa - concluse Tom spostando lo sguardo tra la mora ed il suo gemello.
- Qui c'è qualcuno geloso per caso? - chiese Bill soffocando una risata.
- Io geloso? E poi di chi? Di lei? - indicò la mora scoppiando a ridere, mentre Bill la guardava allarmato..
Lily si alzò dal letto di scatto, sorpasso Tom e corse giù per le scale uscendo poi da quella casa, urlando un vaffanculo che avrebbero potuto sentire fino in Cina.
- L'hai fatta grossa - commentò Bill al gemello che era rimasto sorpreso da quella reazione da parte della mora.
- Vado a farmi la doccia - avvisò Tom mentre prendeva dal cassetto un paio di boxer.
- Ah dimenticavo, stasera si esce con le ragazze. Auguri - urlò il moro dal bagno, chiudendosi poi definitivamente dentro per farsi cullare dal getto caldo dell'acqua.
Tom l'aveva fatta incazzare ancora una volta.



Infornò le pizze che poche ore prima, dopo essere uscita da casa dei gemelli, andò a comprare nel supermercato che si trovava nelle vicinanze, facendo rifornimento anche di schifezze di vario tipo, dal cioccolato ai pop corn alle caramelle gommose.
Sentì la porta di casa aprirsi e poi richiudersi mentre dei passi si avvicinavano verso la cucina.
- Mmh, che buon profumino - disse la bionda annusando l'aria.
- Oh, chi si rivede - esclamò la mora un pò arrabbiata.
Isa le si avvicinò cautamente posandole un bacio sulla guancia rosea.
- Arrabbiata? - le chiese dopo essersi abbassata verso il forno.
- E me lo chiedi? Isa non ce la faccio più - le confessò la mora estraendo le pizze dopo aver notato che i 10 minuti erano passati e che quindi la pizza fosse pronta.
Recuperò due bicchieri e li posò in tavola con bicchieri e posate, posandovi poi anche le pizze fumanti, per poi sedersi pronta a parlare con l'amica ed ammetterle il suo male interiore.
La bionda le si sedette di fronte pronta allo sfogo dell'amica.
In fondo lo sapeva benissimo anche lei, l'aveva trascurata per un ragazzo infrangendo la promessa che si erano fatte, cioè che nessun ragazzo sarebbe stato in grado di separarle, che mai nessuno le avrebbe tolto del tempo per loro, eppure era stata la prima a farlo.
Si sentiva una merda.
- Isa io non so cosa ti passi per la testa. Ok, Andreas è un bravissimo ragazzo ma tu mi avevi promesso, o meglio, ci eravamo promesse che nessun ragazzo si sarebbe mai messo tra noi due, eppure tu non ci hai pensato neanche mezzo secondo a mettermi da parte per passare del tempo con lui. Mi hai delusa, davvero. Sapevi che stavo male per Tom e per quello che era successo ma non ti sei fatta scrupoli a quanto pare. - sputò tutto in una volta la mora.
- Io.. io lo so e non sai quanto mi dispiace, ma non lo so neanche io cosa mi sia successo - rispose la bionda prima di esserre interrotta da Lily.
- L'ho sentita tante volte sta frase, non mi importa. Stasera usciamo con i ragazzi - detto questo si alzò dal tavolo e mise le sue stoviglie nel lavandino.
- Ci sarà anche Bill? - chiese Isa, la mora si voltò e la fissò dritta negli occhi.
I suoi occhi verdi potevano essere scambiati per smeraldi che alla luce del sole brillavano, Lily lo sapeva, a lei non interessava molto Andreas.. le amava Bill.
- Isa, guardami negli occhi. - disse la ragazza avvicinandosi all'amica che stava ancora seduta al tavolo con una fetta di pizza tra le mani.
- Tu ami Bill, non è vero? - le chiese una volta dopo essersi avvicinata di più all'amica.
La bionda arrossì all'istante, gli occhi abbandonarono la loro posizione fissa per vagare altrove, era nervosa e in agitazione.
- Io.. no no. Io ora sto con Andreas - rispose cercando di sembrare convincente.
- Leben cara, stasera sono in vena di parlare schiettamente, quindi.. Io penso che tu non sia innamorata e nemmeno invaghita di quel povero ragazzo ma che tu lo stia soltanto prendendo in giro perchè tu ami, e ripeto, AMI Bill. E penso anche che tu ti sia messa con lui perchè pensi che Bill sia impossibile per te. Non è forse così? Ah, ricordati che tu non sai mentirmi, sei un libro aperto per me, le tue pagine sono trasparenti -
La mora non ricevette attesa, sapeva che aveva ragione e trionfate salì gli scalini per raggiungere il bagno e farsi una bella doccia rilassante al cocco e lasciando lì in cucina l'amica piena di pensieri.
Sarebbe stata una serata molto interessante.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


innanzitutto vorrei ringraziare tutte le mie lettrici per la loro pazienza e per farmi perdonare ho scritto un capitolo amoroso *w*
avrei solo un favore da chiedervi: quando leggerete "Premette il tasto play dell'i-pod" fate partire questa canzone

http://www.youtube.com/watch?v=ZOqUFqF_ZwM

Capitolo 16
- E se programmassi la mia vita insieme a te? -




La sera di ferragosto arrivò velocemente, sembrava passato solo qualche giorno da quello sbaglio tra Lily e Bill, da quella sera in cui Isa finalmente capì che non era innamorata di Andreas, da quella sera in cui Bill trovò la sua anima gemella.
I ragazzi si apprestarono a prepararsi per quella serata che celebrava un nuovo capodanno, un inizio di qualcosa, un inizio di qualcosa di nuovo per Tom Kaulitz.
-Bill, dov'è la mia camicia bianca ? - chiese il chitarrista entrando nella stanza del gemello che, come lui, si stava preparando.
- Hai provato a guardare in bagno vicino alla lavatrice? - rispose Bill mentre cercava la canotta che amava tanto.
Tom entrò nel bagno illuminato dai raggi del sole che entravano dalla finestra aperta, si guardò intorno e, dove aveva detto suo fratello, trovò la camicia.
- Tom, come mai così elegante? - chiese Bill dopo averlo raggiunto nel grande bagno.
- Elegante? No.. nulla così – fece spallucce, sorpassandolo per poi rientrare nella sua camera.
Lesse l'ora sul suo grande orologio al polso, le lancette segnavano che erano le 20.10, ancora venti minuti e sarebbero dovuti passare a prendere le loro ragazze per andare al fiume ad assistere ai fuochi d'artificio, di cui Lily era tanto innamorata.
Mentre recuperava le sue amate air force bianche dall'armadio vide un sacchetto nascosto in un angolo, lo prese ricordandosi che doveva fare una cosa, una cosa che da giorni programmava.
Si infilò le scarpe e con uno scatto felino raggiunse il bagno dove vi era dentro ancora Bill intento a truccarsi, ma a lui serviva il bagno, quel bagno.
- Bill, potresti uscire ed andare nell'altro per favore? - chiese Tom sperando che Bill non gli facesse domande.
- E perchè? Vacci tu nell'altro! - lo schernì il gemello.
- Per favore Bill, mi serve questo bagno – disse quasi implorante il chitarrista.
- Cosa c'è dentro quel sacchetto? - chiese il rasta.
Cazzo! E ora cosa gli avrebbe detto? Ma perchè cavolo non l'aveva nascosto quel maledetto sachetto!
- Ehm... niente di importante – cercò di sfuggire Tom ma Bill, con un piccolo scatto, afferrò il sacchetto che vi era tra le mani del fratello, sbirciò il contenuto e con gli occhi lucidi guardò il gemello.
- Seratina romantica con Lily? - domandò riconsegnando il sacchetto.
- Si.. almeno ci provo -
- E bravo il mio Tom, ma dimmi un po'.. che hai intenzione di fare? -
Aveva pensato a tutto, aveva passato notti a sognare quel momento, a sognare la faccia stupita di quella ragazza che l'aveva fatto innamorare.
Si, Tom Kaulitz era ufficialmente innamorato!
Il ragazzo dai cornrows color pece raccontò al fratello ciò che aveva in mente di fare quella sera tornati dalla festa sul fiume, si sarebbe finalmente arreso ai suoi sentimenti, ed avrebbe aperto il suo cuore provando ad amare.
- Che romantico! Ovviamente hai preso tutto dal migliore - rispose il rasta dandosi un po' delle arie.
- Si, certo Bill. E ora fuori che devo preparare tutto! E muoviti che tra dieci minuti dobbiamo andare a prendere le ragazze- disse spingengolo fuori dal bagno.
- Sarà una serata romanticamente fantastica – urlò Bill eccitato dalla stanza affianco.


- Isa! Isaaaa! Aiutooooo! Non trovo quel reggiseno nero con il pizzo rosaaaa! - urlò Lily in piena crisi di panico.
- Tesoro calmati, non può essere sparito. Vieni, andiamo a cercarlo insieme – propose la bionda prendendo sotto braccio l'amica.
La camera che si presentò davanti ad Isa era un disastro totale, c'erano vestiti sparsi ovunque, l'armadio era vuoto, i cassetti aperti con dentro tutto l'intimo aggrovigliato.
- C'è per caso stata una terza guerra mondiale mentre ero in doccia? - chiese divertita alla mora.
- Ho bisogno di quel dannato reggiseno! - scandì Lily in tono autoritario.
Le due ragazze si misero a cercare quel reggiseno tanto bramato dalla mora, mentre cercavano riordinavano gli abiti nell'armadio, ma del reggiseno nessuna traccia.
La bionda alzò gli occhi al cielo all'ennesima lamentela della mora quando la sua attenzione venne catturata da qualcosa che penzolava dal lampadario.
Chissà cosa ci faceva lì..
- Lily, amore mio, calmati. L'ho trovato – esclamò Isa indicando il lampadario.
La mora arrossì ricordando la situazione creatosi il giorno prima quando entrambi, presi da una voglia irrefrenabile di appartenersi l'uno all'altra , lanciarono I loro indumenti ovunque senza badare dove finissero.
In quel momento c'erano sono lei e lui.
- Ok, farò finta di non averlo capito - scherzò la bionda uscendo dalla stanza dell'amica per andarsi a preparare.
Il tempo passò veloce anche per le due amiche, si fecero entrambe una doccia calda, si stirarono I capelli, si vestirono ed infine si truccarono.
Mancavano dieci minuti all'arrivo dei gemelli e decisero di ammazzare il tempo ascoltando qualche cd.
La mora, ad insaputa di Isa, inserì nel lettore DVD il cd dei Tokio Hotel lasciando che le note di Reden riempissero la casa.
Entrambe cominciarono a a urlare più che cantare, ma il suono del campanello interruppe la loro esibizione.
- Buonasera bellezze – salutò Tom dando un bacio alla mora che rispose in modo passionale.
- Buonasera – salutò anche Bill avvicinandosi ad Isa e dandole un dolce bacio, visto che i due fidanzatini erano ancora impegnati a scambiarsi effusioni.
- Chi è che cantava? - chiese Tom incuriosito.
- Noi! E siamo pure meglio di te Kaulitz - risero le due amiche indicando il rasta.
- Non direi proprio. Non esiste nessuono meglio di me – replicò il vocalist a testa alta, provocando delle risate generali.
- Si certo Bill. Ora andiamo – gli diede una pacca Tom sulla spalla.
Il percorso in macchina non durò molto, trovarono parcheggio vicino alla festa, e, mano nella mano con le rispettive ragazze, si diresso al luogo dove avrebbero fatto I fuochi d'artificio.
- Tom, dove stai andando? I fuochi li fanno più in là – chiese Bill, notando che il fratello stava andando vicino a delle barche.
- Lo so Bill, ma io i fuochi me li voglio godere per bene – sorrise il chitarrista indicando una piccola imbarcazione attraccata al porto.
- Tu hai affittato una barca? - chiese la mora guardando negli occhi quel ragazzo che la sorprendeva ogni giorno sempre di più.
- Si piccola – rispose dandole un dolce bacio facendo poi salire sulla piccola imbarcazione.

Le due dolci coppiette, una stretta all'altra, si goderono quei botti che coloravano il cielo, già illuminato da una luna piena, di colori a partire da verde, al rosso, al giallo delle cascate.
L'atmosfera su quella piccola barca era ricoperta da un grande strato d'amore che legava quelle quattro persone, quattro persone completamente diverse ma in quel momento completamente uguali.
La stessa luce negli occhi.
Luce che cambiava colore.
Occhi che trasmettevano speranza e amore.

Tom guardò l'ora segnata sul suo orologio e, avvisato il gemello, portò via Lily sulla sua macchina, Bill sarebbe tornato con la sua visto che erano venuti con due macchine, sfrecciando verso casa.
Verso la sua serata.
Verso la verità.
Verso l'amore.

Il ragazzo dai cornrows aprì la porta di casa facendo sedere la ragazza sul divano di pelle bianca, le coprì la vista con una benda e, accertatosi che non riuscisse a vedere nulla, salì al piano superiore per fare gli ultimi preparativi ed accertarsi che tutto fosse come lui aveva desiderato.
Intanto la mora, presa alla sprovvista, cominciò a farsi delle domande.
- Tom, ma cosa stai combinando? Dai che non mi piace non vedere niente! - urlò per farsi sentire dal chitarrista che si trovava al piano superiore.
- Stai ferma! Se ti levi la benda giuro che ti lego al letto e non ti slego più! - le rispose Tom mentre attaccava l'ipod alle casse.
- Ma che cos'è tutto questo mistero? Mi sto innervosendo Tom! -
Il moro si chiese come una ragazza potesse innevorsirsi sapendo che c'era un sorpresa in serbo per lei.
Con questo dubbio la raggiunse in salotto, vedendola spaesata e allarmata con quella bocca così invitante semi aperta, stirò la bocca in un sorriso che aveva dipinto il suo viso poche volte.
Con due passi da gigante la raggiunse, le prese le mani e la fece alzare prendendola poi in braccio come un marito che fa varcare la soglia di casa alla sua neo-moglie.
Raggiunse il bagno e con un calcio chiuse la porta del bagno facendo sobbalzare Lily tra le sue braccia, l'adagiò a terra e cominciò a togliersi i vestiti, spense la luce e cominciò a spogliarla.
Prima che potesse parlare, Tom le diede un bacio, poi un altro ancora, sempre di più.
Baci svelti e fugaci.
Labbra morbide e rosse.
Pelle contro pelle.
Il vestito della mora tocco il pavimento freddo, i baci di Tom seguivano le sue linee perfette, assaporò ogni lembo di quella pelle liscia e profumata, voleva che quel momento durasse per sempre.
Esistevano solo lui e lei.

- Fur eine nacht -


Sussurri, deboli sussurri all'orecchio della ragazza.
Brividi. Eccitazione. Imbarazzo.
Con un gesto veloce anche il reggiseno raggiunse il vestito a terra, la discesa del chitarrista continuava.
La mora incarcò la schiena gemendo di piacere quando Tom raggiunse il basso ventre.
Lei cercò la bocca di lui che non si fece aspettare.

- fur einen moment -

Baci.Sussurri. Brividi. Eccitazione.

Le sfilò infine l'ultimo strato di pizzo che impediva la completa unione dei due, l'unione di due persone che si amavano.
Ma lei questo non lo sapeva. Non ancora.
La alzò da terra prendendola in braccio come prima, la osservò, osservò le sue labbra colorite, il suo rossore sulle guance, il suo respiro irregolare.

- Fur immer du und ich -

Un altro sussurro. Un altro bacio. Altri brividi.
La immerse nella vasca seguendola subito dopo, i loro corpi vicini e bagnati si cercavano.
Premette il tasto play dell'i-pod, delle note di pianoforte coprirono il silenzio, si avvicinò sempre di più a lei e le tolse la benda.

- Fur immer jetzt -

La mora rimase a bocca, si guardò attorno.
Delle candele profumate di vaniglia davano una luce soffusa alla stanza, dei petali di rosa bianchi e rossi ricoprivano il pavimento ed il contorno della vasca, un portaghiaccio contenente una bottiglia di champagne e due calici erano posti sul piccolo mobiletto affianco a loro.
Si girò verso Tom che la guardava curioso, lei sapeva cosa voleva sapere il moro quindi si avvicinò tanto quanto bastava per far toccare le proprie labbra con le sue.
- E' fantastico. Grazie - gli sorrise dolcemente prima di posargli un altro bacio.
I due passarono un'ora a fare l'amore, finalmente anche Tom sapeva che non era più sesso ma amore con la A maiuscola.
- A cosa devo tutto questo? - chiese Lily indicando la stanza.
- Si beh ecco.. io devo dirti una cosa - rispose Tom un pò impacciato.
Insomma, diciamocelo, non era da lui fare dichiarazioni d'amore.
Non era mai stato innamorato.
La mora aspettò e con gesti delle mani lo incitava a continuare.
- Io ti amo. Sì Lily, io ti amo. Ho una voglia matta di urlarlo a tutto il mondo, di urlare al mondo quanto tu sia unica, quanto tu sia fantastica e quanto tu sia riuscita a farmi battere questo. - disse prendendo la mano della ragazza per posarla sul suo petto, sul cuore che batteva all'impazzata.
- Sono stato uno scemo ad ingnorare quello che mi provocavi, sono stato uno scemo ad ignorare i miei sentimenti, e mi sono accorto che sei la cosa più importante che ho al mondo - continuò.
- Dopo Bill - lo corresse la mora.
- So di non essere perfetto. In questi giorni ho commesso più sbagli di quanti ne facciano altri in una vita intera. Ho sbagliato a non comprendere prima ciò che nel mio cuore era ovvio: non posso vivere senza di te. - continuò ignorando l'affermazione di Lily.
- Ma ora non mi importa del passato. Ti amo e voglio che sia per sempre adesso -
La ragazza rimase colpita nel profondo da quelle parole, non sapeva che fare: piangere? Urlare di gioia? Baciarlo fino a quando sarebbero rimasti senza più ossigeno nei polmoni?
Una lacrima percorse il suo viso, bagnandolo di gioia e amore.
- Io non so cosa dire.. - ammise guardandolo negli occhi.
Il moro dai cornrows scosse la testa e posò una mano sul viso di lei asciugando quella piccola lacrima.
- Non devi dire niente.. Solo che mi ami - le rispose.
- Ti amo Tom Kaulitz -
Tom l'attirò a sè facendo unire le loro labbra che si bramavano, si volevano, si desideravano come se fossero due persone in mezzo al deserto in cerca d'acqua.
- E se programmassi la mia vita insieme a te? - domandò guardandola in quegli occhi color cioccolato.
- Non potresti, perchè tu sei una rock star.. - rispose la mora un pò triste.
- Non sai quello che dici. Io ti voglio, ora e sempre -

Uscirono dalla vasca avvolti in unico grande asciugamano ed insieme raggiunsero la camera da letto di Tom dove si distesero sul grande letto coperto da un lenzuolo blu notte.
Dalla finestra aperta provenivano spiragli di luce donati dalla luna piena che i due, abbracciati, contemplavano.
- Oggi è il mio ultimo giorno qui ad Amburgo - affermò la mora guardando l'ora sul display illuminato della radiosveglia appoggiata sul comodino, segnava le 02.10 del 16 agosto.
- Ti prego, non me lo ricordare. A che ora avete l'aereo il 17? - chiese Tom con un tono di voce cupo.
- Alle 13.45 - rispose.
- Resta qui. Questo letto è abbastanza grande per due e anche la casa per tre. - disse il moro.
- Tom, no. Non posso, devo tornare dai miei genitori, devo andare a scuola e tante altre cose -
- Qualche giorno fa mi avevi detto che io ero sempre stato il tuo sogno, che tua madre ti incoraggiava per seguirlo e realizzarlo, e che se sarebbe successo lei non ti avrebbe messo i bastoni tra le ruote. Ricordi? -
La mora annuì sul torso nudo di Tom che intanto le accarezzava i lunghi capelli.
- E ora vuoi lasciarlo andare via così? - domandò.
Lily si alzò posando il peso sul gomito, guardandolo negli occhi, poteva leggere malinconia, tristezza e amore.
No, lei non poteva lasciarlo andare via così.
Sdraiata accanto a lui, Lily gli accarezzò il petto, ancora bagnato, mentre sentiva le sue mani togliere l'asciugamano che li ricopriva mentre continuava ad esplorare il suo corpo.
Gli accarezzò la schiena e lo morse sul collo, e sentì il suo respiro farsi più affannoso.
Si ritrovarono con i loro corpi premuti l'uno contro l'altro.
Lily era bella alla luce della luna. Lui le passò la lingua tra i seni, poi giù lungo il ventre fino all'ombelico, poi di nuovo vero l'alto.
Tom sentì sulla schiena le mani di lei che lo attiravano.
Continuò a baciarla su tutto il corpo, senza fretta.
Quella sera Tom Kaulitz non aveva fretta.
Le posò le labbra sull'addome e si strofinò dolcemente.
Le palline metalliche del pircing scaternarono sensazioni erotiche sulla pelle di Lily, che si sdraiò supina sul letto, con le mani tra i cornrows di lui.
Tom proseguì finchè la ragazza non fu sull'orlo di urlare, quindi risalì e le fece lo stesso sui seni.
La mora lo strinse a sè, inarcando la schiena quando lui si portava lentamente su di lei.
Lui le baciò dolcemente i polpastrelli, uno alla volta, e quando si unirono Lily chiuse gli occhi sosprirando.
I loro corpi si muovevano all'unisono, in una sincronia perfetta, intuendo i bisogni dell'altro e sforzandosi di appagarli.
Tom non smetteva di baciarla, lasciandole l'impronta umida delle labbra sulla pelle, e Lily avvertì il proprio corpo fremere per la crescente eccitazione.
E quando infine toccò il culmine, premette forte le dita sulla schiena del chitarrista; ma non appena il primo orgasmo si spense fu subito investita da un altro, in una lunga serie.
Quando finirono di fare l'amore, Lily era esausta; abbracciò Tom e lo strinse a sè.
Si rilassò al suo fianco finchè si addormentò fra le grandi braccia del moro, perduta in un assoluto benessere.
Tom la osservò a lungo, e subito prima di cadere anhe lui tra le braccia di Morfeo le scostò i capelli dal viso, e le baciò le labbra.
- Non rinunciare a me, al tuo sogno. - le mormorò ancora attaccato alle sue labbra.

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