La dama e il cavaliere

di Nlc
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


capitolo 1

                                                                      Capitolo 1

 

 

 

 

Questa separazione ci fa tanto male,

perché le nostre anime sono legate l’una all’altra.

Forse lo sono sempre state e lo saranno sempre.

Forse abbiamo vissuto mille vite prima di questa e.

In ciascuno ci siamo incontrati.

E forse ogni volta siamo stati costretti a separarci

Per le stesse ragioni. Perciò questo è un addio che dura

Da 10 mila anni e prelude quelli a venire.

Quando ti guardo, vedo la tua bellezza e la tua grazia

E so che sono andate via via crescendo ciascuna delle tue vite.

So anche che ciascuna delle mie vite sono andato alla tua ricerca.

E cercavo proprio te, non qualcuno che ti somigli , perché la tua anima e la mia

Devono sempre riunirsi.

E poi, per ragioni che nessuno di noi capisce,

siamo costretti a dirci addio.

Vorrei dirti che tutto andrà benissimo e giurò che farò il possibile

Perché ciò accada. Ma se non ci incontrassimo e questo fosse un vero addio,

so che ci rivedremo in un’altra vita. Ci incontreremo di nuovo,

e forse il volere delle stelle sarà cambiato e potremo amarci tanto da convivere tutte

le sensazioni precedenti.

 

( Walt Whitman)

 

“ Ma che fai stai piangendo?”

“ No…”

“ Come no, hai le lacrime agli occhi.”

“ Che cosa stai leggendo?”

“ Ester….”

“ Lo sai, quando leggo le poesie di Whitman mi commuovo sempre.”

“ Allora sai che cosa faccio?”

“ No…non ci provare….”

“ e invece si….”

ah ah….il solletico no…..”

“ Ah ah….basta Samuel….ah ah….”

“ Non sai resistere a solletico...

dai basta….” E la ragazza corre fino al letto per sfuggire dal solletico.

“ Che fai fuggi?” Il ragazzo si mette carponi sopra di lei e la tortura facendola ridere.

“ Ah ah….ah…ah….”

“ Va bene, basta, ti lascio in pace….sei una secchiona.”

“ Io devo studiare, ho un esame fra due giorni.”

“ Guarda che sono geloso!”

“ E di chi ?”

“ Dei tuoi libri…stai più con loro che con me.”

“ Dei tuoi libri…stai più con loro che con me.”

“ non è vero….”

“ e invece si… .” Samuel le fa il solletico.

“ Si…sì ….ti tradisco con i libri.”

“ si…. .grrr….” Samuel la bacia, la riempie di baci e si lasciano andare persi nel loro amore.

 

 

 

 

Samuel ed Ester si erano conosciuti,quando avevano 16 anni. Ester lavorava dopo la scuola in un piccolo bar e un giorno arrivò lui.

 

Lui con i suoi capelli castani con dei riflessi biondi,

 

Lui con i suoi occhi verdi splendenti,

Lui che guardava fuori dalla finestra ,

Lui che aspettava la sua ordinazione.

 

“ Che cosa le porto signore?” Arrivò lei con i suoi occhi stanchi, dopo una giornata di lavoro intensa.

“ Un toast e un succo d’arancia.”

“ okay….”

“ E voglio anche che lei si sieda.”

“ Come scusi?”

“ Ha due occhi stanchi….si sieda…”

“ non posso, sto lavorando.”

“ Per favore, se no ritiro la mia ordinazione .”

“ Va bene, mi siedo, ma un secondo.”

“ ha due occhi bellissimi lo sa….”disse mentre la guardava rapito.

“ va bene ora mi alzo…non voglio essere presa in giro.” Ma in realtà era imbarazzata ed era diventata tutta rossa.

“ Ha ragione, mi scusi…” Ester si alzò.

“ Signorina…”

“ Che cosa vuole ancora?”

“ Ha perso il suo orecchino, è cascato sul tavolo.”

 Oh…grazie” Ed Ester se lo riprese, guardandolo stupito.

 

Da quel giorno lui venì sempre lì, chiedendo la stessa ordinazione. Veniva per lei. Ester lo conobbe e seppe che si era trasferito da poco a New York con la sua famiglia.

La sorpresa più grande fu quando lui venne a frequentare la sua stessa scuola.

 

Ormai gli anni erano passati, lei frequentava l’università di lingue, in particolare narrativa straniera a Chicago ,mentre lui lavorava in un’officina del padre in un paese poco distante , nel frattempo Samuel era diventato un abile giocatore di basket. Samuel ed Ester ormai abitavano insieme, anche se facevano cose diverse.

Ester lo incitava a rimettersi a studiare, perché aveva capacità e sarebbe potuto arrivare in alto, se si sarebbe impegnato. Ma a Samuel non importava, il basket era tutto per lui e il lavoro in officina lo impegnava molto, infatti, la palla era per lui un modo di sfogarsi dalla fatica della giornata.

Ai primi anni che Ester frequentava l’università, loro litigavano per questo motivo, poi Ester capi che doveva accettare le sue scelte, di non doverlo cambiare.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


capitolo 2

Capitolo 2

 

Rare, oscure parole, colorate parole intreccio

pensoso pensando

 

Ma credo proprio

che nessun canto mai

valga da principio

quanto poi quando lo si intende.

(Gira de Borneil,)

 

 

Era un giorno come un altro alla Chicago University, fuori pioveva ed Ester stava in biblioteca per una ricerca. Ormai Ester aveva 24 anni e da poco aveva chiesto la tesi, doveva svolgere pochi esami ed entro l’anno si sarebbe laureata.

“ Accidenti, questo libro è enorme, come faccio a prenderlo?” Per tirarlo fuori , fece cadere una pila di libri dall’altro lato dello scaffale.

“ Ahi….che male!”

“ Oh Santo cielo, c’è qualcuno?”

“ Si c’è qualcuno e vorrei vedere chi è lo stupido.” Era una voce maschile, probabilmente stava seduto per terra. Quando la persona si alzò, Ester vide un uomo sulla quarantina.”

“ Mi scusi,ma c’era un libro enorme, non pensavo che ci fosse qualcuno.”

“ Invece no, ero seduto per terra, perché tutti i posti sono occupati e mi stavo concentrando ad analizzare alcuni libri.”

“ Mi dispiace…mi permetta sono Ester  Migol”

professor Mark Spice di narrativa straniera.” Ester ebbe un sussulto, era l’esame che avrebbe dovuto svolgere a poco tempo.

“ Ma non era il professor Hall a svolgere il corso di narrativa straniera.”

“ Purtroppo il professore Hall si trova ricoverato all’ospedale, ha avuto un infarto, ripreso in tempo per fortuna, ma non tornerà a lavorare per i prossimi sei mesi.” Ester si agitò.

“ Ed io ora come faccio?”

“ Sono mesi che sto studiando e non voglio che la malattia del professore mi blocchi il percorso.”

“ E’ una maleducata lo sa….le ho appena detto che il professore ha avuto un infarto e non l’ha certo voluto. “

“ poi qual è il problema?”

“ Ho chiesto la tesi con lui e l’avrei dovuta cominciare, ma questo mi blocca tutto.”

“ io non credo signorina, dato che sono il suo supplente, seguirò io la sua tesi con lei. Venga nel mio ufficio e chiariremo tutto, dopo l’esame naturalmente, quindi non dovrebbe alzare il tono della voce. ”

“ mi scusi.”  Ester si rese conto di aver risposto in maniera sgarbata, ma era molto nervosa ed ormai stava alla fine dei suoi studi. Ester raccolse i suoi libri e se ne andò imbarazzata.

Quando lo raccontò a Samuel scoppiò a ridere.

 

“ Beh, ci credo che il professore si sia arrabbiato, hai detto che la malattia del prof ti bloccava gli studi…”

“ però in parte è vero, il prof Hall mi aveva detto di fare delle ricerche, ora con il professore nuovo dovrò cambiare tutto.”

“ Ma tu sei bravissima e in gamba, non dovresti avere problemi.”

“ grazie Samuel”

 Ester lo guardò, Samuel l’appoggiava sempre ed aveva paura di fargli pesare il suo studio all’università. Quando si avvicinava gli esami, lei diventava nervosa e a volte se la prendeva con lui, gridandogli che non poteva capire.

“Ti amo.” Disse Ester. “ anche io, tesoro.” E si diedero un lungo passionale bacio.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


capitolo 3

Capitolo 3

 

 

“ Nella poesia romantica, come ben sapete, la natura è fonte di ispirazione. Chi sa dirmi in inglese una breve sintesi della poesia romantica.  Non siate timidi, siamo qui per ripassare, l’esame vero sarà domani.”  Il professore Spice stava dando una lezione di ripasso prima dell’esame ed Ester era arrivata in ritardo, l’aveva accompagnata Samuel, ma il traffico era intenso. Il professore la vide entrare, in fondo Ester era una bella ragazza. Aveva i suoi capelli castani raccolti e portava un vestito chiaro che esaltava le sue piccole forme. Ester si sedette tra i banchi vicino a Meredith, sua compagna di corso. “ Ehi, come mai hai fatto tardi? Ti ha tenuta sveglia Samuel questa notte?” Ester non rispose, tirò indietro i capelli ed aprì il libro sul romanticismo.”

“ Signorina….” Ester sperava che dicesse a qualcun altro, invece era rivolto a lei.

“ Ester Micol.”

“ sì….stavo dicendo ai suoi compagni di sintetizzarmi la poesia romantica, ma a quanto pare siete tutti molti timidi.” Ester tirò un sospiro e si senti battere il cuore, data la figuraccia dell’ultima volta.

“In Romantic poetry, the role of imagination has a primary role. It enabled to re-create and modify the external world of experience and to see beyond surface-realty and apprehend a truth beyond the power of reason. The poet was as visionary prophet or as a teacher who linked man and nature, point out evils of society, to give voice to ideals of beauty, truth, freedom. Nature was a fount of inspiration, a source of comfort and joj….and a means to convey moral truths….”

Il professore la guardò stupito per la sua fluidità e gli altri la guardavano invidiosi.

“ Sei la solita secchiona.” Disse Meredith.

“ Va bene può sedersi.” Ester si sentì sollevata, aveva recuperato la figuraccia del giorno prima.

 

 

Finita la lezione, quando andarono tutti via , il professore la chiamò.

 

“ signorina Micol.”

“ sì…”

“ Sono rimasto molto sorpreso , i suoi compagni la guardavano rapita.

“ Loro esagerano, io studio per me stessa e basta.”

“ Le volevo chiedere di leggere questo libro, è sulla poesia romantica e la recensisca in meno di 400 parole per domani pomeriggio.

“ Ma domattina, c’ è l’esame.”

“ se ha finito di studiare il problema non c’è.,e poi lei è brava.” Ester sembrò che la volesse prendere in giro e se ne andò via con il libro scocciata.

 

 

 

A casa Ester si lamentava con Samuel che tornava da poco da lavoro.

“ Io stavolta lo strozzo con le mie mani, ma ce l’ha con me quell’uomo? Che gli ho fatto di male?”

“ per me vuole solo metterti alla prova, ha visto che sei brava e vuole vedere come te la cavi.”

“ e con me vuole fare questi giochi stupidi. Io devo finire di studiare.”

“ Quanto ti manca?”

“ Due capitoli.”

“ Vuoi un consiglio, finisci di ripassare e fagli quella recensione.”

“ Dannato! Ma che ne capisci tu di come devo studiare, tu e i tuoi motori e la tua palla.”

“ ti sto solo cercando di darti una mano Ester, ma se è così che la pensi vado a dormire da un amico.”

“ No Samu….lo sai che sono nervosa vicino a un esame.”

“ Sì, ma non ti puoi sfogare sempre con me, anche io sono stanco. Ho lavorato fino a tardi e domani avrò una partita, che naturalmente non vedrai. ”

“ che cosa vuoi dire?”

“ voglio dire che pensi solo all’università, dai da quanto è che non andiamo più al cinema o da qualche parte, pensi solo ai libri ed ai tuoi esami, io capisco che l’università per te importante, però ci sono anche io. Sarà meglio che stasera vada a dormire da Thomas .”

“ Aspetta Samuel, mi dispiace.” E Samuel se ne va sbattendo la porta.

 

Stronzo! Pensò tra sé, ci mancava pure litigare anche con Samuel per quel dannato esame, ma se avesse ragione lui? Il libro era sulle Lyrical Ballads, gli diede una sfogliata e cominciò a leggerlo, rapita lo lesse per tutta la notte, ma si addormentò. Quando la sveglia suonò Ester non aveva finito di studiare, né scritta la recensione del libro, per lo meno si sbrigò a prepararsi, aveva l’esame alle 9. Arrivò con due occhi gonfi per la nottata, si mise a sedere vicino ai suoi compagni.

“ Hai studiato? Ma tu sai tutto, non avrai questi problemi.”disse Meredith.

Ester sorrise, sorseggiando il caffè per tenersi sveglia.

Il professore arrivò: “ Allora ragazzi, siete pronti? Qui ci sono le domande dell’esame, previste dal programma! Nome cognome e matricola! I risultati li potrete vedere nella bacheca martedì prossimo.”

I ragazzi cominciarono a fare il compito, chi preoccupati e chi tranquilli.

Ester stava proseguendo il compito tranquilla, tranne per la seconda domanda, poi lesse la terza domanda, era sulle Lyrical Ballads e chiedeva cose molte specifiche.

“ professore, noi le Lyrical le abbiamo un po’ sorvolate nel programma, il professore Hall non gli ha dato importanza.” Disse un loro compagno.

“ Fate quello che potete, nel programma c’è, chi lo sa risponde e chi no.”

Ester rimase sorpresa, praticamente il libro era su quello, sorvolò la seconda domanda e scrisse quattro paragrafi della terza. Alla fine gli esami erano andati bene tutti, cavandosela con le varie domande. Ester prese una A , ma una A che prese davvero nel cuore. Subito dopo l’esame Ester si scusò con Samuel per il suo stupido comportamento, promettendo che avrebbe cercato di passare più tempo con lui.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


capitolo 4

Capitolo 4

 

 

 

Cantare mi tocca di ciò che non vorrei,

tanto rancore ho per colui di cui sono l’amica;

perché io l’amo più che nessuna cosa al mondo.

Verso di lui non mi giova mercé né cortesia,

né la mia bellezza, né il pregio, né il senno:

perché sono ingannata e tradita

come dovrei esserlo se non fossi avvenente.

 

Dio che fece tutto ciò che viene e va

e creò questo amore di lontano.

 

 

 

 

Colui che ama, ma resta casto, non rivela il suo segreto e muore, questi muore martire.

 

Mark Spice,uomo di 40 anni,uomo sposato, ma senza figli. Si era sposato ormai da 10 anni, ma con sua moglie avevano deciso di non avere figli, così Mark si buttò nella ricerca e nello studio, prima sua moglie era adorabile con lui, lo cullava di attenzioni, poi all’improvviso da due anni era diventata acida, insofferente e fanatica. Raramente facevano l’amore ed a Mark dispiaceva, in fondo si sentiva ancora giovane, era un bel uomo con i suoi occhi azzurri profondi ed era molto affascinante. Mark pensava che sua moglie lo tradisse,tornava sempre tardi, si vestiva sempre molto elegante e piena di profumi. A lui di feste non importava, si era chiuso in un silenzio, nella sua cultura fatta di mondi , paesi, usi diversi ed ora Mark alle due di notte si trovava a bere un goccio di brandy vicino al camino. Era freddo fuori e il fuoco scaldava, anche quel cuore che si era spento in lui. In quel momento ,la porta entrò ,era sua moglie Tania. Si tolse i tacchi, pensando che Mark fosse a letto, ma quando lo vide si spaventò:

“ Amore, sei ancora sveglio!”

“ Non riuscivo a dormire e mi sono alzato a bere qualcosa. Tu invece perché sei tornata così tardi?”

“ oh… la cena con i Windsor è andata un po’ alle lunghe, poi sai come Alan Windsor è famoso per la sua lunga chiacchiera.”

“ Certo!”

 Bugiarda, pensò come le sue lunghe serate al teatro, al cinema, le sue visite alle sue amiche fuori città, balle! Finchè i miei soldi ti hanno fatto comodo, mi volevi, ora ti fai scopare da un altro, o sbaglio?

Ma erano solo pensieri.

 

 Si avviarono in camera entrambi, Tania si spogliò e intravide una lingerie molto provocante da non passare inosservata, in fondo Tania era una donna molto seducente.

La sfiorò, facendo cadere la spallina del reggiseno.

“ No amore non mi va, sono stanca ed è tardi.”

Mark si scansò. Si misero nel letto e lei si girò dal lato opposto al suo. Mark cercò di addormentarsi e vide dalla finestra un fiocco di neve.

 

Il giorno dopo Ester doveva prendere accordi sulla tesi con il professor Spice, prima delle vacanze di Natale e non fu molto contenta, quando gli cambiò tutta la sua ricerca.

 

E ricominciò a urlare nel suo ufficio: “ come dice scusi…Il professor Hall voleva che partissi dalla storia dell’Ingliterrra in poi, mentre lei mi dice di analizzare le situazioni in ambito specifico.”

“ il professore Hall ha 60 anni e segue un metodo tradizionale, lei deve seguire la ricerca sul campo, analizzare gli usi e gli abitudini dei vari autori e compararli tra di loro. In fondo la sua tesi non è sull’analisi socio-economica degli autori dell’800. Certo che parlerà dell’Inghilterra, ma solo come introduzione per poi progredire. ”

 

“ Ma io avevo cominciato.”

 

“ Signorina, o si attenga alle mie regole, o faccia la tesi con un altro.”

“ Non posso, il professor Hall era l’unico disponibile per questo semestre.”

“ lei ha dei problemi.” Inveì Ester.

“ come scusi?”guardò la fede.

“ Che succede sua moglie le fa le corna?E’ per questo, è frustrato e se la prenda con me…ha 40 anni e sembra un uomo vecchio rigido e insipido con delle stupide convinzioni ” Mark si salire il sangue nelle vene e cominciò ad urlare anche lui.

“ Se ne vada per favore. Se ne vada. Non si permetta….”

“ Come ci ho preso, quanto mi dispiace!” Ester rideva istericamente e Mark la mandò via.

 

 

Qualche ora dopo, Ester piangeva tra le braccia di Samuel.

 

“ Che cosa pretendi amore? Questa volta l’hai fatta grossa,gli hai detto che la moglie lo tradisce.”

“ Ma si è arrabbiato sul serio? E se fosse vero?”

“ Non è affar tuo, tu devi solo fare una tesi con lui.”

“ Dovresti scusarti, prima di partire. Piuttosto i miei genitori ci ha invitato a passare Natale da loro!”

“ nessun problema, i miei genitori vanno nell’Ontario a trovare mio fratello Tony e poi andranno da mia zia Sandra nel NewJersey.”

“ piuttosto Samu, come sta tua sorella Sharon ? Quella piccola mi adora.”

“ Solo che la piccola ora ha 16 anni, l’hai vista l’ultima foto?”

“No, sono due anni che non la vedo.”

“ Aspetta, ce l’ho sul cellulare. Allora ….”

“ oh mio dio! Oh mio dio…ha un seno enorme, oddio ha le meche, sembra una Pamela Anderson in miniatura.”

“ lo so, ho detto ai miei genitori di non farla uscire fino a 25 anni. Quel che peggio ha già il fidanzatino.”

“ Beh in fondo è bellissima, è normale! Me la ricordo quando aveva 8 anni, era una bimba piena di gioia. E poi è stupenda come il fratello del resto, no?”

“ Beh, in effetti, ha preso lo charme da me.”

“ Sciocco, vieni qua! “ Lo baciò e fecero l’amore appassionatamente, sembravano ancora due adolescenti innamorati.

Il giorno dopo Ester si scusò con il professore promettendo di seguire la sua linea cercando di avere più rispetto nei suoi confronti, non gli chiese se quella cosa del suo matrimonio fosse vera, come aveva detto Samuel non era affari suoi.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


capitolo 4

                                                                     

                                                                     Capitolo 5

 

Noi siamo restati entrambi questa notte, indietro, lontano dalle tende,

senza fermarci presso di esse, né raggiungere il nemico.

E abbiamo passato la notte immobili, mentre cadeva la sera, e poi

la rugiada, sotto un mantello dello Yemen, pieno di profumi,

allontanando da noi, al pensiero di Dio, il folle ardore della giovinezza,

quando i nostri cuori, dentro di noi, cominciavano a battere,

e siamo ritornati, abbeverati di casto ritegno, avendo calmato appena

tra le nostre labbra la sete dell’anima.

 

                                                                Ibn Dawûd di Bagdad

 

 

Ma purtroppo Ester ci aveva preso senza neanche saperlo? Insipido e vecchio, ecco cosa sembrava Mark  Spice. Si era sentito ferito dalle parole della ragazza, ma in fondo erano vere. In un secondo aveva indovinato il suo stato d’animo. Si , era arrabbiato con sua moglie e stava sfogando la sua rabbia su quella ragazza e ne provava un senso di colpa.

Quella sera, Mark aveva fatto tardi ed era andato a cena con alcuni colleghi, aveva bevuto un po’ più del necessario.

“ Allora professore….viene al pub con noi?”

“ No, guardate ,è tardi e sono le due , credo che andrò a casa.”

“ Va bene, grazie per la serata. “

“ Arrivederci.”   Non era tanto freddo e non era neanche lontano da casa, così pensò di andare a piedi. Mark camminava con il suo cappotto lungo nero e una sciarpa e vide il suo riflesso in una vetrina: era diventato l’ombra di se stesso.

Continuò a camminare ed arrivò a casa, ad un certo punto sentì una macchina, così gli venne l’istinto di nascondersi. Fece bene, quando fu la sorpresa di uscire da quella macchina grossa e luminosa sua moglie, vestita più affascinante che mai. Ma non era sola., perché rideva e scherzava, in compagnia di un uomo che sembrava avere 10 in meno dei suoi.

“ Grazie per la serata George…”

“ Sei stata fantastica lo sai.” Si diedero un bacio e Mark si sentì come spaccare il cuore.

“ Non è che tuo marito ci vede?”

“ No, sta tranquillo, sta dormendo o studiando nei suoi noiosi libri. Ciao amore.” Prima che Tania potesse vederlo, si affrettò a salire dalla porta posteriore della loro piccola villetta a schiera.

Senza cambiarsi, Mark si sbrigò a mettersi la camicia da notte, come se fosse in pigiama. Prese un libro e si mise sul divano. Qualche secondo dopo, sua moglie arrivò. Si tolse i tacchi, pensando che Mark dormisse.

“ Buonasera. “

“ oh dio, amore mi hai spaventato. “

“ Che fai studi ancora a quest’ora…?”

“ Si ,ma è molto noioso, come me , vero tesoro?”

Tania non capì tanto all’istante, ma quando vide che Mark aveva le scarpe dai piedi le prese un sussulto.

“ Come è andata la serata?”

“ Noiosa, i Signori Smith sono persone anziane e sai i discorsi sono un po’ così…”

“ già, i signori Smith…”

“ E George come sta?

“ come scusa….”

“ Tania…ma come non sei stata fantastica…”

“ Amore, ti posso spiegare.”

“ Sì, che i miei soldi non ti bastavano più e ti stai facendo sbattere da due anni con uno più giovane.”Tania stava tremando.

“ Allora già sapevi.”

“ sì , sapevo, o per lo meno pensavo,ma stasera ho avuto la conferma. I miei noiosi libri , credevo che ti interessasse la mia vita. Invece quella di George è meglio, ti eccita , ti fa urlare? Io neanche mi ricordo più l’ultima volta che ti ho toccato.”

“ Mark…mi sentivo sola…”

“ Stronzate, vattene da casa mia.”

“ E cosa direbbe mio padre se me ne andassi? E’ grazie a mio padre, se lavori all’università.”

“ Solo che la casa è mia e io decido che te ne vai, vai a sfruttare i soldi degli altri, perché non ti voglio in casa mia.”

“ va bene, ma te ne pentirai. “ Quando Tania finì di fare le valigie e se ne andò, sbattendo la porta di casa, Mark aprì la finestra ed urlò.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


capitolo 4

                                                                     

                                                                     

                                                                  Capitolo 6

 


Samuel ed Ester si stavano invece preparando per passare le vacanze di Natale a New York.

La strada non era molto lunga, e con il treno arrivarono presto.

 

New York, la loro città, la città del loro amore . Erano 8 anni che stavano insieme, ma Samuel amava Ester come fosse ancora il primo giorno.

Ester aveva capelli lunghi e castani mossi, a volte se li raccoglieva con un elastico , mostrando il suo bel viso. Aveva due occhi verdi acqua che sembravano celesti , il suo naso piccolo e morbido, le sue labbra sottili,ma che Samuel adorava.  Ogni cosa indossava le stava bene, era bella ed aveva il suo fascino. Non era una ragazza formosa, ma aveva un corpo armonioso . Ester era onesta, rispettosa ed umile, era una brava ragazza, ma chiusa e riservata. Si chiudeva in quel mondo di cultura,fatta di misteri, rifletteva, indagava ed entrava in un universo magico. A volte era capricciosa e tendeva a farsi aspettative sulle cose e sugli altri, anche testarda, ma Samuel era pazzo di lei.  Samuel era paziente e comprensivo, dolce , quando si trovavano nei momenti intimi la riempiva di coccole e di complimenti ed Ester si perdeva dentro di lui che nella sua semplicità lo adorava. Samuel era pratico, amava il basket e i motori, ma era impulsivo e si faceva trasportare dalle emozioni.

“ Amore, tesoro della mamma.”

“ Quanto sei cresciuto bambino mio, fatti abbracciare.”

“ Mamma….aiuto.”

“ Tom….Sharon…Kate….Alex….sono arrivati.”

“ Ester, ragazza mia, sei bellissima…”

“ forza entrate, portate dentro le valigie.”

“ Mamma mia, come sono felice. “

“ Samuel…”

“ papà…”

“ Vieni qua, figliolo.”  

“ Ester, sei più bella che mai.”

“ E’ troppo gentile.”

“ Mi togliete una curiosità? Chi è Alex?”

“ Il ragazzo di tua sorella Sharon …un caro ragazzo.”

“ siamo già al caro.”.

“ Ester ….Ester…” Corrono Sharon e la piccola Kate che le salta addosso.

“ Ester, che bello sei qui!”

“ Grazie, piccolina,ma come sei cresciuta?”

“ Quale piccola? Ho 10 anni.”

“ Sharon…”

“ Sei incredibile! E fai mozzare il fiato.”

“ Sei più bella tu….” E si abbracciano .

“ E così sei fidanzata….”

“ Ragazze, lasciateli stare,” Nel frattempo, Mark stava parlando con suo padre e facendo conoscenza con Alex.

“ E così tu staresti con mia sorella.”

“ Sì…”

“ Da quanto ?”

“ 6 mesi….

“ E’ una cosa seria?”

“ Samuel…”

“ No, papà…deve sapere, ti dico una cosa, se fai soffrire mia sorella ti spacco le gambe. Chiaro? “

“ Chiaro.” Alex era un ragazzino di 16 anni , come Sharon. Capelli corti, ed era vestito come se fosse in chiesa.

“ Ma perché sei conciato così?”

“ Perché il signore ci guarda e voglio onorare la sua presenza. Ora vogliatemi scusare, ma vado aiutare vostra madre nei preparativi per la cena.” E se ne va.

 

“ Che cosa?” Ride Ester.

“ Alex non crede nel sesso prima del matrimonio, ha avuto un ‘educazione molto religiosa e dice che rispetta la sua anima. Me lo ha detto mio padre, ma poi l’hai visto sembra un chierichetto”.

Ester e Samuel parlano in camera, prima andare a cena.

“ E tu che ti preoccupavi tanto gelosone.”

“ Io non sono geloso.”

“ No… “

“ No….” E le fa il solletico, riempiendosi di baci. Più tardi, vanno a cena con tutta la famiglia.

 

 

Samuel quella sera era piuttosto agitato e tutta la famiglia se ne era accorta.

“ Qualcosa non va? “ Chiese Ester.

“ Ti senti male?”

“ No….no” titubava

“ Ehi fratello che ti pizzica il fondoschiena?”

“ Sharon….” Le rimprovera Alex.

“ Alex ha ragione, non dovresti deridere tuo fratello!” Dice la madre.

“ Amore, hai mangiato qualcosa che ti ha fatto male? L’hai assaggiato il mio purè di patate?”

“ Era buonissimo Michelle.”

“ Grazia cara”. Continuano a mangiare e a ridere e la piccola Kate che dice barzellette e tutti ridono. La serata passa tranquilla e serena.

“ Ragazzi, ho farro il dolce, il semi freddo al tiramisù.”

“ Buono mamma.. Mitico”

 Finalmente Samuel prende una parola, mentre mangiano il dolce.

“ Vorrei fare un brindisi .”

“ A cosa figliolo?” dice il padre.

“ A questa stupenda ragazza con cui vivo tutti i giorni.” Ester si imbarazza.

“ A quanto la amo….”

“ Ha i suoi difetti, che quando studia diventa una nervosa testarda.” E Kate e Sharon ridono.

“ Ma la amo e vorrei vivere con lei per il resto dei miei giorni.” A Ester le prende un colpo e le rimane il dolce per la gola. E tutti guardano stupiti e sconvolti, anche se i genitori stavano cominciando a capire.  Samuel si alza in piede e si mette in ginocchio, tirando fuori una scatoletta.

“ Otto anni sono passati, abbiamo riso , pianto , litigato, io sono un semplice meccanico, e tu una magnifica studentessa, ma solo che ti amo, ricordo ancora i tuoi occhi per la prima volta quando ti incontrai in quel ristorante, Ester Micol vuoi essere mia moglie? “ dice aprendo la scatoletta con un anello di diamante dentro.

“ Oh….Samuel “ Ester ride e piange allo stesso tempo, i suoi occhi sono lucidi e confusi, il suo viso rosso dall’imbarazzo.

“ Ti amo Samuel certo che lo voglio.” E tutti cominciano ad applaudire, a brindare. La piccola Sharon, Michelle e tutti le fanno le congratulazioni per essere entrata nella loro famiglia.

Ester è contenta. Dopo la cena, Samuel ed Ester vanno in camera e si riempiono di baci.

“ Io ti sposo Samuel…”

“ Sì…” dice mordendole un orecchio.

“ Dopo che mi sono laureata.”

“ D’accordo, tutto quello che vuoi, basta che diventi mia moglie.”

“ sì, ti amo Samuel”

“ Ti amo anche io. “ E si baciano, le loro mani si intrecciano e nella gioia e lo stupore fanno l’amore.

 

Le giornate a New York passano tranquille, è il giorno di Natale ed Ester passa le sue piacevoli giornate con la famiglia di Samuel. Ha chiamato i suoi genitori, i suoi fratelli che sono stati felicissimi della notizia e lei guarda quell’anello con gioia.  E’ felice di sposare Samuel, lo ama,però ha paura Ester, una paura che non sa.

 

Qual è il problema Ester? Hai paura che se ti sposi non ti sentirai più libera? Hai paura di soffrire? O solo paura di perdere se stessa?

Ma non lo sa, ora Ester è uscita con Sharon a fare spese, poi andranno sui pattini. Passerà serate romantiche , ridendo emozionata tra le braccia di Samuel.

 

Spesso la mia amica mi ha visitato durante una notte (nera)

come la sua capigliatura, ed è restata

presso di me fino all’alba

splendente come il suo viso,

Io l’ho avuta come commensale, mentre l’amore odrita era là

come terzo e il vino faceva assalti al mio spirito

come la pupilla dei suoi occhi.

Io mi sono mostrato casto a suo riguardo come fa un uomo

nobile nella pienezza delle sue forze: la castità è un virtù

quando colui che la osserva è in tutta la sua forza.

Amore di terra lontana

per voi tutto il cuore mi duole

e non posso trovar medicina

Ibn Sara di Santarem

 

                                                              

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


capitolo 7

Capitolo 7

 

 

Al ritorno delle vacanze di Natale, Ester e Samuel riprendono le loro attività quotidiane, ma più frenetici che mai, pensando al matrimonio, alla loro vita insieme.

 

Vacanze diverse sono state per Mark Spice, con la moglie che le ha fatto passare tutti i colori, sfrigiandogli la macchina, rompendo i suoi oggetti. E Mark se ne è andato, è andato a passare le vacanze in un paese di montagna, lontano da tutti, approfittando di scrivere il suo nuovo romanzo. Ora è tornato , ha chiesto la separazione finalmente e vuole buttarsi nella sua ricerca.

 

Ester è alle prese con la sua nuova tesi,nel frattempo ha deciso dare delle ripetizioni per guadagnare qualcosa a qualche ragazzino delle elementari.

Dopo aver fatto delle ricerche in biblioteca, si trova a casa sua con un bambino di 7 anni che non vuole proprio sapere.

“ Josh… dai,non è difficile… il testo ti chiede,dove è la rondine? La rondine è nel cielo.”

“ No….”

“ E allora dove è?”

“ Nel nido.”

“ Ma nell’immagine è nel cielo.”

“ E’ nel nido.”

“ Uff.” Ester tira i capelli all’indietro.

“ Sei un bambino ostinato, mi ricordi qualcuno.”

“ Quando ti passa a prendere la mamma?”

“ Fra poco ….”

“ almeno mi sai dire dove è il tuo cappotto? Non mi ricordo dove l’ho messo.”

“ Veramente l’ho lasciato sulla sedia.”

“ Josh….mi farai diventare pazza. Dai c’è una tazza di cioccolata pronta per te in cucina.”

“ Mitico….”

“ Sì, però la rondine dove è?”

“ Nel nido…”

“ E io mi trovo su Marte.”dice Ester esasperata appoggiandosi sul tavolo. 10 minuti dopo il citofono suona. “ Preparati, deve essere tua madre. ” Il bambino si veste .

“ Hai tutto?”

“ Cappellino, cappotto, la sciarpa ti sei dimenticato…” Nel frattempo qualcuno è entrato e Josh va incontro.

“ Josh…ho trovato la sciarpa….” Ester rimane un po’ sorpresa.

“ Professor Spice….” e anche il prof rimane stupito.

“ Signorina Micol, che ci fa lei qui?”

“ Veramente sarei io a chiederlo, aspettavo la madre di Josh.”

“ E invece è venuto lo zio, a quanto pare mia sorella chiama il fratello quando ha da fare.”

“ zio, mi porti a pattinare.”

“ Veramente io ti portavo a casa e ti lasciavo da tuo padre, avrei un po’ da fare.”

“ Ma come si fa a non stare con questo pargoletto!”

“ E’ ostinato.”

“ Mi sono accorta.”

“ Come lei.”

“ Lo porti a pattinare, non si nega a un bambino.”

“ E va bene, ma se ti fai male dopo non prenderla con me. “

“ Evviva.”

“ E sei anche sporco di cioccolata.”

“ Me l’ha fatta Ester, è buonissima.”

“ Ne vuole un po’?E’ rimasta.”

“ Dai zio…. Non sai che ti perdi”

 “ prendiamo questa favolosa cioccolata.” Si accomoda, guarda la casa di Ester, piccola, accogliente, un piccolo bilocale , di certo la vita di uno studente è ben diversa da quella di un professore.

“ Vive da sola?”

“ Eh!” Ester era assorta a guardare Josh a mangiare.

“ No, abita con me il mio fidanzato.”

“ Ah.” Non sa perché, ma rimane un po’ stupito.

“ Che ha? Pensava che fossi solo un ‘ appassionata dello studio, ho una vita al di fuori dell’università.”

“ E’ normale.”

“ Dopo la laurea ci sposeremo.” E il professore sente uno strano disagio, sarà il caldo della stanza.

“ Comunque mi volevo scusare ancora per l’ultima volta, sono stata maleducata, non dovevo giudicarla.”

“ E invece sa aveva ragione, aveva ragione su tutto.”

“ Mia moglie mi tradiva.”

“ Oh….mi dispiace…”

“ già….e me la sta facendo pagare per averla cacciata di casa.”

“ Oh, capisco.”

“ Ma che ore sono?”

“ Le 19, 30….” E guarda il bambino assonnato.

“ Niente pattini Josh, è tardi.”

Il professore si allontana con il bambino dalla porta.

“ E’ stato un piacere incontrarla.”

“ Anche a me…”

“ Arrivederci!”

“ Ciao Josh! Mi raccomando leggi il brano.”

“ Va bene …ciao Ester.”

E la porta si chiude,con uno strano battito nel cuore.

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


capitolo 8

Capitolo 8

 

 

Ester continua i suoi preparativi per il matrimonio, durante il suo studio per la tesi.

Dopo una giornata tra studio,telefonate, corse per la strada, negozi,torna a casa bagnata fradicia.

“ Che cosa è successo?” Chiede Samuel che da poco tornato al lavoro e sta mangiando un panino davanti la televisione.

“ Odio la pioggia! Sta piovendo a dirotto.”

“ Ho dato l’ordine per i biglietti di invito, ma gli devo dare la lista degli invitati, tu chi vuoi fare venire al nostro matrimonio?”

“ La mia famiglia, i parenti più intimi, amici, i compagni di squadra, i colleghi dell’officina, saranno circa 80 persone.”

“ Io ho dato l’ordine per 150 biglietti, ma non credo che basterà per tutti.”

“ Ridarai l’ordine , al più non diamo il biglietto ad Alex”

“ Ma come il più religioso ? Non capisco perché sei così geloso”

“ Io sono geloso delle persone a cui amo e tengo veramente.”

“ Mi tolgo questi vestiti, sono tutta bagnata.”

“ ma sei così sexy !”

“ Sì, e poi mi viene un bel raffreddore.”

Mentre Samuel sta guardando la televisione ridendo davanti a una sit-com , sente un urlo di Ester e corre dalla camera, vedendo tutti oggetti per terra.

“ Dove è ? dove? Dove è finito?”

“ che cosa ti sei persa?”

“ Il portafoglio e il depliant del vestito da sposa, avevo la ricevuta di consegna del vestito all’interno del depliant.” Ester piange, con i capelli bagnati e Samuel cerca di calmarla.

“ cerca di ricordarti quello che hai fatto oggi.”

“ Sigh…sono andata in biblioteca, poi ho fatto diverse chiamate , sono andata dal nipotino del professore Spice.”

“ Il nipotino.”

“ sì, Josh il bambino che viene a ripetizione, il mio professore è suo zio, sono andata da lui perché oggi non lo poteva portare qui. Poi nel pomeriggio sono stata dall’ufficio del professore, devo averlo lasciato lì.”

“ Il nipote, l’ufficio, siamo entrati in confidenza.”

“ Non sarai geloso !”

“ No, però è da quando hai cominciato la tesi che sento parlare di questa persona, più del nostro matrimonio.” Samuel si allontana .

“ Mi asciugo i capelli e vado in facoltà.”

“ Ma hai capito che cosa ho detto?”

“ Samuel, scusami,io al nostro matrimonio tengo, ma dammi i miei tempi, se no divento matta tra la tesi e tutto. Io voglio sposarti e voglio che vada tutto bene. Io voglio vivere con te.”

“ Anche io,ma io vado a fare due tiri al basket .”

“ Samuel.”  E se ne va sbattendo la porta.

“Sempre così!”

 Pensa Ester per strada, perché ogni volta che litigano o hanno una discussione, lui si rifugia nel basket per evitare discorsi e si chiude, e non permette a lei di avvicinarsi , poi si riappacifica con lei senza motivo. A volte ha paura che Samuel la assecondi troppo , però la colpa è sua, perché è testarda.

“Dovrò scusarmi” pensa.

Quando arriva dall’ufficio del professore, trova la porta chiusa.

“ E’ inutile che bussi, il professore è andato via mezz’ora fa!”dice il portinaio anziano che la vede bussare ansiosa.

“ Ho lasciato il mio portafoglio dentro al suo ufficio.”

“ Aspetti, ho le chiavi.” Il signore sulla sessantina le apre la porta.

“ Dove è ? doveva stare sulla scrivania, me lo ricordo! Ho appoggiato qui il materiale, ora come faccio? Senta, mi può dare il recapito del professore.”

“ Veramente, i dati personali non li potete avere, solo le e-mail.”

“ Per favore, ci è in gioco il mio matrimonio .”

“ Se, me lo dice con quegli occhi….” Il portiere si intenerisce e la porta al piano inferiore dalla portineria, dove ha l’archivio dei dati dei docenti.

“ Guardi, qui c’ è l’indirizzo e il numero di telefono, ne faccia un buon uso.”

“ Grazie!” Lo abbraccia.

“ Per così poco. Si figuri.” Dice il portiere ridendo.

“ La invito al mio matrimonio.”

“Eh, esagerata, vada a riprendersi il suo portafoglio.”

 

Ester prende la macchina, tra la facoltà, il traffico e trovare a strada arriva per le 7, 30.

Parcheggia la macchina e vede una bellissima villetta e pensa a quando gli ha detto che sua moglie lo tradiva,ora si trova solo in quell’enorme casa.

Suona il campanello.  Quando la porta si apre, vede il professore in accappatoio che si asciuga i capelli con un asciugamano. Ester si imbarazza, distogliendo lo sguardo e Mark rimane sorpreso.

“ Signorina Micol, che cosa ci fa lei qui? E chi le ha dato il mio indirizzo?”

 

 

Ester racconta del breve episodio. “ Sì, mi ricordo che aveva il portafoglio nella mia scrivania, potrei averlo preso io per sbaglio . Ma entri, si congela là fuori. Ho appena fatto il tè, ne vuole un po’? Mentre cerco, può sedersi, lasci il cappotto sul divano.”

Ester si siede, prende il tè caldo e vede la casa accogliente:sembra un castello del 800 , pensa fra se con un odore intenso quasi di vaniglia. Dentro c’è un camino acceso che scalda la casa.

“ Ho ritrovato il suo portafoglio e il depliant nella mia borsa, si deve essere mescolato tra i miei libri, e ora che mi ricordo le devo 15 dollari.”

“ Mia sorella si era dimenticata di darle i soldi dell’ultima ripetizione di Josh, e mi ha chiesto di darglieli se la vedevo, quindi capita a proposito.”

“ Ma non mi sembra il caso, anzi direi di togliere il disturbo.”

“ Ecco i 15 dollari.”

“ Che cosa è questa musica?”

“ Musica classica, Schumann , bella vero?  Fantasia in sol minore Mi rilassa.”

bellissima, se non ricordo male.  È una composizione libera strutturata secondo la fantasia dell'autore, che non rientra nei canoni di nessuna forma musicale codificata. Le prime forme di fantasie musicali si debbono al periodo barocco e più precisamente al compositore Johann Sebastian Bach, il quale conferì al genere della fantasia una dignità musicale decisamente superiore.  E se non sbaglio, La fantasia venne utilizzata nel Settecento da Bach nella sua Fantasia cromatica e Fuga e nella II Partita in Do Minore per Clavicembalo.”

“ Sempre preparata….” Il prof prende il tè e ride.

“ Le mia preferite sono Le Davidsbündlertänze del compositore tedesco Robert Schumann una serie di miniature per pianoforte composte nel 1837. La collezione è composta di diciotto pezzi, e furono un veicolo per l'espressione dell'amore del compositore per Clara Wieck.”dice Ester.

“Sta scherzando?” dice mentre la melodia sale .

“ Perché è anche la mia preferita.” Ester si arrossisce e rimane imbarazzata. Le note delle musica scendono

“ professore.”

“ Mi chiami Mark a casa mia.”

“ Le si è slacciato l’accappatoio.”  Ester è tutta rossa, Mark sotto indossava i boxer, ma si intravedeva un petto, un addominale scolpito bagnato. E scansa lo sguardo, imbarazzata e stupita.

“” oh , cavolo.” Mark chiude l’accappatoio.

“ Credo di avere disturbato anche abbastanza.”

“ Aspetti signorina Micol. “

“ Grazie per il tè, ma ora devo andare, il mio fidanzato mi sta aspettando.”

“ il suo fidanzato.” Pensa Mark.

“ Grazie ancora.” Ester si mette il cappotto e la sciarpa, lasciando un vuoto che a Mark lacera il petto.

 

Ester prende la macchina e prima di partire, manda un messaggio a Samuel:

-Amore, scusami, non volevo litigare con te! Ho ritrovato il portafoglio e il depliant nell’ufficio del professore.-.

Meglio non dire di essere passata a casa sua e di averlo visto mezzo nudo, pensò Ester.

Ester comincia a dubitare :

se stessero andando troppo di fretta lei e Samuel , in fondo hanno preso la decisione del matrimonio così in fretta, senza aver modo di analizzare a fondo. Ester ha paura e non vuole ferire Samuel , è per lei un fratello, un amico,un amante e un fidanzato meraviglioso!

 

 

 

 

 

Quando Ester torna a casa, si addormenta sul divano nell’attesa che Samuel ritorni. Si addormenta con il libro in mano e una coperta che la scalda. Samuel arriva verso le 11 e la vede addormentata ,sembra un bellissimo angelo, pensa Samuel. Ma anche lui ha paura, paura che questa scelta abbia scombussolato il suo equilibrio. La conosce , perché lei vuole controllare ogni situazione, ogni evento della vita in modo razionale, come lo fa per il suo studio. Sa anche che lei tiene molto all’università, alla sua voglia di sapere e scoprire, ma sa che vuole una vita con lei.  Samuel le porge un bacio sulle labbra.

“ mm…”

“ Amore, sono tornato, andiamo a dormire dal letto.” La prende in braccio.

“ Samuel…”

“ Dimmi.”

“ Non voglio perderti.”

“ Nemmeno io.”

 La guarda addormentarsi nel letto, nelle loro lenzuola che sanno di amore e passione. La desidera per la sua anima, per il suo corpo, per la sua essenza. Entrambi stanchi si addormentano, fuori ha appena cominciato a nevicare.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


capitolo 9

Capitolo 9

 

 

Sono le otto del mattino, Ester sta dormendo tra le braccia di Samuel al caldo, fuori la neve ha coperto i tetti delle case e c’ è movimento per le strade caotiche,trafficate, una nuova giornata è cominciata. C’è qualcuno che sta suonando alla loro porta.

“ Vai tu ad aprire.”

“ No , vai tu. “

“ Ma chi rompe a quest’ora?”

“ Io una persona ce l’avrei in mentre, ma in teoria dovrebbe essere lontano km da qui.”

“ No, speriamo di no” dice Ester assonnata. Si mette la vestaglia e va verso la porta ad aprire.

“Tesoro…”

 Sì, è quella persona , pensa Samuel.

“ Mamma, che cosa ci fai qui? Non dovresti essere a fare la nonna.”

“ Oh, cara, non potevo essere lontana adesso che ti devi sposare.”

“ A settembre mi sposo mamma. Ci saremmo viste per la laurea”

“ Ma che modi? Una mamma non può fare visita a sua figlia.”

“ Certo, scusa, è che mi sono svegliata da poco. Dai entra, metti la roba sul divano”

“ Oh, che carina questa casa, hai pensato mai di imbiancarla, ci starebbe un bel…”

“ Mamma, non sei neanche arrivata e già cominci….”

“ Oh, tesoro, scusa, mi dimentico sempre. Lo dicevi anche quando sei andata via di casa, voglio la mia indipendenza, non c’è bisogno che vi preoccupate per me.”

“ Oh mamma….”

“ signora Micol, che piacere vedervi.” Samuel va incontro ad abbracciare la madre di Ester.

“ Samuel, ma che bel uomo sei diventato.”

“ Anche lei è sempre bellissima signora.”

“ Troppo gentile sei, i tuoi genitori ti hanno educato davvero bene. Oh, ma avete fatto colazione? Vi faccio un bel caffè.”

“ Mamma, semmai dovremmo essere noi a offrirti il caffè.”

“ Oh…scusa.”

“ Dai amore , non essere sgarbata.”

“ Ha ragione il tuo ragazzo.”

“ Papà,invece dove è? Perché non è venuto?”

“ sta facendo il nonno, ormai Peter ha 6 anni ed ha un carattere…”

“ Credo che sia di famiglia essere testardi.” Dice Samuel.

“ Samuel.Io vado a vestirmi, dovrei andare in facoltà.”

“ E il caffè?”

“ Lo prendo dopo, si sta facendo tardi.”

“ no, non si esce senza fare la colazione. Dove è la caffetteria? Oh eccola.” La madre di Ester si avvicina ai fornelli e mette su il caffè.

“ Che cosa ti costa aspettare? Fra 5 minuti è pronto,ma prendi anche qualche biscotto… guarda, ce li ho dentro la mia borsa pronti.”

“ Mamm…” la madre le mette il biscotto in bocca e Samuel scoppia a ridere. Dopo un po’ Ester lascia sola la madre con Samuel che va a lavorare nel pomeriggio.

 

 

Ester è uscita di casa.

 

“ signora Micol….non c’ è bisogno che metta a posto…”

“ C’ è un disordine in questa casa, ma come fate a vivere in questo porcile? Poi basta Samuel a darmi del lei, fra poco sarò una tua mamma, chiamami Vanessa.”

“ Va bene Vanessa….comunque volevo solo dirle, non si arrabbi se Ester le risponde a malo modo,è agitata , perché sta facendo una tesi molto impegnativa con il suo professore di lingue e poi con i preparativi del matrimonio.”

“ Lo so, è fatta così  mia figlia, e non mi ha chiesto aiuto per aiutarla, ma l’avrei fatto se me l’avesse chiesto, ma lei vuole fare tutto da sola. Quando è andata via di casa, mi ha ferito molto, sono sempre stata una brava madre con lei e le ho sempre voluto bene , sempre.”

“ Ester vuole solo il suo spazio.”                  

“ Samuel, io ho saputo del vostro primo bacio e di tante altre cose e non mi sono mai permessa di andare oltre al limite di madre e figlia, credimi.”

“ Lo so , ma Ester si è sentita un po’ messa da parte , quando suo fratello è diventato papà, lei ha dato tutto a lui e ai suoi nipoti. A Natale voi  siete andati in crociera.”

“ sì, ci aveva regalati i biglietti i genitori della moglie di mio figlio Tony, Isabel , una cara ragazza e siamo stati davvero bene,bello!”

“ Forse è vero, mi sono dedicata a fare la nonna, quando era adolescente le ho dato il mio cuore e lei voleva essere indipendente, non lo voleva e quando Tony e Isabel hanno chiesto il mio aiuto, io gliel’ho dato. Lei è partita per l’università, quando Tony stava diventando papà. No non’ho sentita più, mi chiama raramente e mi ha chiamato per la notizia del matrimonio. Posso capire che è gelosa, ma fino a un certo punto, perché non cerca me, né tanto meno i suoi fratelli che mi chiedono di lei. Sparisce, mi chiama dicendo che si sposa e io cosa devo fare per lei? Starle lontana, vicina, non so mai cosa vuole…”.

“ Capisco, ma provi a palare con lei, se parlate, magari vi chiarite.”

“ oh, lei corre , è difficile parlare con lei.”

“ E’ chiusa, anche noi spesso litighiamo per lo stesso motivo, non permette di entrare, di invadere se stessa.”

“ Capisco, mi ricordo quando mi parlò di te, era entusiasta, felice, ma non veniva mai a confidarmelo. Piuttosto disegnava e cantava dalla felicità,a quel tempo già lavorava.”

“ sì, la incontrai proprio nel ristorante , era bellissima.” Vanessa si commuove.                  

“ Dai, stia tranquilla, io esco che ho gli allenamenti e nel pomeriggio ho il turno.”

“ Ester quando torna?”

“ Non lo so…I nostri orari non sempre combaciano, ma vostro marito come sta?”

“ oh David ha 62 anni, ma sembra ancora un ragazzino, un burlone, ha sempre voglia di scherzare e ridere.”

“ E Ester ci va d’accordo con suo padre?”

“ So che si sentono, chiama il padre, ma a me no e neanche i fratelli. No; Con Sally a volte la chiama, mi racconta che le dice degli esami. Ma qual è il problema vero Samuel ? quando Ester è nata, Tony aveva già 16 anni e Sally 14 anni, probabilmente gli abbiamo voluto bene, ma ha sentito il distacco,perché i suoi fratelli erano già grandi e quindi tante cose non abbiamo dato importanza, avendo passato tanto tempo con loro, cose che per lei erano importanti le abbiamo date meno peso, perché le avevamo passate con gli altri, per esempio voleva farsi un tatuaggio, poi non l’ha fatto più e noi non le abbiamo detto nulla, perché sapevamo che stava nella crisi adolescenziale che si sperimenta di tutto. Poi Tony a 16 anni altro che tatuaggio, David stava in piedi alzato quando tornava tardi”

“ dovrebbe dirlo a lei tutte queste cose.”

“ speriamo…”

“ Va bene, a più tardi.” Vanessa guarda quella casa vuota e vede le foto di sua figlia con Samuel, la sua bambina è diventata grande e vede quegli occhi verdi, piccoli , quegli occhi di quella bimba che ha stretto tra le sue braccia quando è nata.

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


capitolo 10

    Capitolo 10

 

 

 

Ester è in facoltà e sta in biblioteca e l’incontro con sua madre le ha fatto dimenticare del fatto sconveniente con il professore che ha cercato di evitare per tutto il giorno . Sta studiando, quando lupus in fabula arriva: “ Signorina Micol, è tutto oggi che la cerco , perché mi evita?” Il problema è che Ester ha troppo in mente quell’immagine e non riesce a guardarlo in faccia, in fondo il professore ha il suo fascino e non credeva che sotto i vestiti fosse così fatto bene. Vedere un professore in giacca e cravatta ha un suo peso ma mezzo nudo non sa le fa strano.

“ signorina Micol…Ester.” Ester sobbalza quando le si avvicina

“ Oh, scusi, l’ho spaventata.”

“ Si figuri, è che mi sento in imbarazzo, dopo quella cosa.”

“ Capisco, ma si ricordi sempre che sono il suo professore.” Mark pensa “ e tu ricorda che è solo una studentessa molto giovane…”

“ Sì, ha ragione, oggi sono un po’ agitata, mia madre dopo tanti mesi mi è venuta a trovare e mi ha sorpreso , si era messa a fare la nonna e all’improvviso la vedo qui.”

“ Io non sono una persona che posso darle consigli, non ho figli, il rapporto con mia moglie si è basato sui soldi e sulle bugie… però vedo mia sorella e mio cognato con Josh. Si vogliono bene e se lo dimostrano ogni giorno.”

“ Forse io ai miei l’ho dimostrato poco, ho sempre agito con la mia testa, facendo anche scelte sbagliate.” E guarda il professore con disagio.

“ Non Dovrei parlare con lei di queste cose.”

“ Già…ora mi ricordo, cosa volevo dirle, sa che propongo la tesi sperimentale, io ho una casa in montagna in Saint Abbai…ma non è questo, ho scoperto che c’ è un castello che coltiva leggende di cavalieri della spada magica, che volevo farle inserire nella tesi.”

“ sembra interessante.”

“ Io lascio la disponibilità della mia casa agli studenti che seguono la tesi con me, la prima settimana siete presenti tutti ,ma la seconda settimana potrà rimanere uno studente alla volta. Ho già la lista e alcuni si sono già iscritti, se vuole anche lei.” Le porge la lista.

“ Oh, si è iscritta Meredith, Lucas , Simon e Sabrina, li conosco bene, sono miei amici.”

“ Bene, allora che fa? Viene?”

“ Non so,per il matrimonio avrei da fare. E Samuel?”

“ Per quando sarebbe? “

“ Ad aprile, in primavera, il tempo è più mite.”

Per un attimo Ester pensa a sua madre, alla sua vita,alle scelte che ha fatto.

“ Sai che cosa le dico? Ci vengo.”   Ed Ester firma.

“ Per le spese, lascerò un avviso in bacheca.”

“ D’accordo,se poi ci fosse qualche contrattempo?”

“ Me lo dica, una settimana in anticipo per permettere ad altri studenti di inserirsi.”

“ D’accordo.”

“ Oh, come è tardi, io devo andare,sono le 19, 00 e devo chiamare il fioraio.”

“ Arrivederci, e grazie!” Niente, pensa Mark che sente una bella sensazione al cuore.

 

 

Quando arriva a casa Ester, entra e vede la casa tutta pulita e in ordine. Vede la madre che sta in cucina.

“ Mamma….”

“ Oh tesoro, sei tornata? Mi sono permessa di fare la cena, ti dispiace?” La madre la guarda con occhi teneri di una mamma.

“ No, fai pure, sono stanca! Che buon profumo!”

“ Ho preparato le cotolette di pollo, quando eri piccola ti piaceva tanto.”

“ Mamma, possiamo parlare .”

“ sì, amore….” Vanessa si pulisce le mani e si siede sul divano con la figlia e la televisione accesa.

 

“ Io m rendo conto che non sono stata una figlia standard che racconta e si  confida con madre…”

“ Lo so….” Vanessa è già procinto di commuoversi.

“ Ma io ti voglio bene,anche se non te l’ho mai dimostrato. Quando ero piccola,Tony era già grande, Sally anche e forse a volte ho pensato che avevi da fare con loro e io decisi che dovevo fare la vita mia.”

“ ed hai sbagliato…”

“ mamma….”

“ No….io so che a volte tendo a essere invadente, ma tu mi scansi dalla tua vita, dalle decisioni, ha 16 anni hai fatto un viaggio in aereo con le tue amiche senza dirmi niente.”

“ E te allora, dopo che Tony è diventato papà, hai fatto la nonna, sei andata in crociera, sei andata da lui a Natale.”

“ Ho fatto la vita mia tesoro,come tu hai fatto la tua.”

“ E sai che cosa penso?”

“ Che cosa?”

“ Che ti approfitti che Samuel ti ama. Non ti rendi conto di comportarti come una bambina. E Lui ti ama, ti vuole sposare. Sai che significa matrimonio?”

“ Stare con una persona per tutta la vita, amarlo per la sua persona, per tutto nei momenti facili e difficili.”

“ Come te e papà?”

“ Sì… Ti ricordi quando stavamo a Natale insieme ed eravamo felici?2

” Certo, alle sei del mattino ero già sveglia, perché non vedevo l’ora di scartare i regali.”

“ E ti ricordi quando Sally ha avuto l’incidente con la macchina ed è stata ricoverata? Te lo ricordi.”

“ Sì, andavi a farle le notti tutti i giorni.”

“E quando tuo padre e io litigavamo? Secondo te, perché chiudevamo la porta o a volte uscivamo? Ci allontanavamo, per non farvi sentire o per farvi soffrire.”

“ Siete stati dei bravi genitori, non lo nego, ma io ho solo scelto di vivere la vita per conto mio, non lo so, avevo bisogno dello mio spazio.””

“ Per esempio, perché con tuo padre parli e con me no?”

“ non lo so…forse perché sento che mi vuole bene, ma non pretende da me.”

“ Capisco, tesoro, sei sicura di sposare Samuel? E’ un carissimo ragazzo e sei stata solo con lui.”

“ Si mamma, lo amo tantissimo. Lui mi dà sicurezza.”

“ Ma se hai una piccola incertezza ? Ma solo una,non lo fare. Magari rimanete solo fidanzati,ma andateci piano, perché il matrimonio è un passo molto importante per la vita di coppia.”

 

Ester ha un sobbalzo al cuore. E pensa a una musica ….

 

 “ e’ solo che…” Ester sta per dire qualcosa

 

“ che cos’ è questo odore? Oh mio dio le cotolette…” ma poi non ci pensa più, va a cena con la madre, e mezz’ora dopo arriva anche Samuel . Insieme ridono ,scherzano, si abbracciano con la promessa di volersi vedere e sentire di più, anche per il suo matrimonio.

 

 

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


capitolo 11

Capitolo 11

 

 

La madre di Ester si è fermata per qualche giorno ed ora si stanno salutando alla stazione.

“ Mi raccomando, se hai bisogno chiama, e io volo qui.”

“ Va bene, mamma!”

“ E mangia, che ti vedo così magra.”

“ il treno è pronto ….”

“ Mamma….”

“ Sì”

“ Ti voglio bene!”

“ Anche io amore, ma non mi far piangere!” Si abbracciano e la madre monta sul treno.

“ Ciao… Salutami papà; Sally  Tony e anche i nipotini”

 

“ Ciao.” E il treno se ne va, lasciando i suoi affetti, la sua vita, le sue emozioni lontano.

 

 

Ester cammina per la città di Chicago, è 12, 00 e la città è affollata . Ormai è febbraio, il freddo è intenso, ma non nevica tanto.  Cammina per la strada e si ferma davanti a un negozio , vede un vestito bellissimo . Pensa che sia da tanto che non si cura, si guarda dalla vetrina: i suoi capelli si erano allungati troppo , così decide di andarseli a tagliare, poi andrà a comprarsi il vestito.

 

Quando esce dalla parrucchiera, Ester si sente meglio, libera, si è fatta un taglio corto con qualche riflesso e si sente meglio con se stessa. Decide di entrare nel negozio e guarda i vestiti. Prende un po’ di vestiti e se li va a provare., quando decide va alla cassa.

 

“ Ma dai, non lo sai? La moglie le sta facendo passare i fili da torcere, gli ha chiesto un sacco di soldi per la separazione.” C’ è una donna vestita elegante che parla con una sua amica ed Ester sente il discorso.

 

“ Sembra che Mark sia andato su tutte le furie quando lui l’ha vista che arrivava con l’amante, l‘ha aggredita verbalmente, mamma mia…”

 

“ Scusate per l’indiscrezione,ma state parlando di Mark Spice?” si intrufola nel discorso.

“ Oh sì, conosciamo la sua ex moglie, una puttanella che sfruttato i soldi e basta, anche se non ha tutti i torti per averlo tradito. Solo sui libri, chiuso in casa, un vecchio, di fisico non è brutto, ma di testa…”

“ E invece il signor Spice è meglio di quanto voi crediate” Ester non sa cosa le prende ed imbarazzata, prende i vestiti e fugge via.

“ E’ pazza!” dicono quelle vipere.

 

Ester cammina e si sente strana per quello che ha detto, molto strana.

Guarda l’orologio, è’ l’una e decide di andare a mangiare da un ristorante italiano che sta in quella zona.

 

Ester si siede, il posto è caldo e accogliente, chiede un posto e la fanno sedere. Ordina da mangiare e aspetta, nel frattempo sorseggia un vino rosso.  Sovrappensiero, non si accorge che qualcuno la chiama: “ Ester…. .” Ed Ester vede Josh, il bambino che le viene incontro.

 

“ Ciao piccolo, che ci fai tu qui? Sei con il papà e la mamma?”

“ Sì, stanno dall’altra sala, c’ è anche lo zio Mark, è il suo compleanno.”

“ oh, fargli auguri allora.”

“ Ma Josh…dove…oh Ester…”

“ Teresa,salve me lo sono visto arrivare all’ improvviso . Mi è comparso dal nulla.”

“ Non riesce mai a stare fermo , noi stiamo dalla sala accanto, c’ è anche mio marito , anche mio fratello, ormai lo conosce.”

“ Sì, seguo la tesi con lui.”

“ Oh, è vero.”

“ Dai venga, mi fa piacere, ma si è tagliata i capelli?”

“ Sì”

 “le sta un incanto.” E così chiede al cameriere di spostare la sua ordinazione a loro tavolo e Josh è contento

 

Mark sta parlando con Tom , il marito di Teresa.

 

“ allora come sta andando il tuo romanzo?”

 

“ Bene, parla di una ragazza, di una principessa….”

“ Perché ne hai incontrata una?”

“ No, è un libro sulla poesia cortese, la dama e il cavaliere.”

“ Dovrebbe essere bello…”

“ molto,.”

“ ora esci con qualcuna? “

“ No.”

“ Ma ci sarà qualcun che ti piace?” E a Mark gli rimane quasi la carne in gola, quando:

“ Guardate un po’ chi si unisce al nostro tavolo?”

“ Ester, buongiorno…”

“ L’ho vista mangiare tutta sola di là, ho fatto bene, no? “

“ Certo.” Le fa cenno di sedersi vicino al professore.”

“ Mi hanno detto che è il suo compleanno, auguri!”

“ grazie!”

Tom guarda Teresa con complicità.

“ A quanto pare siete diventati molto amici voi due…”

“ no.io sono solo il suo professore, lei la mia studente.”

“ Sì, e poi io sto per sposarmi.”

“ Lo sappiamo benissimo.”

E Calano tutti nel silenzio.

Dopo pranzo, Ester saluta tutti e se ne va, mentre Tom va a pagare, Teresa parla con Mark:

“ Tu ti sei innamorato di quella ragazza!” A Mark gli parte un colpo.

“ Tu sei pazza! E’ solo una mia studente.”

“ Lo ha detto anche prima.”

“ Poi è giovanissima, potrebbe essere mia figlia , poi è impegnata.”

“ Lo ha detto anche lei.”

“ Non ci sarebbe nulla di male se provi qualcosa per lei.” Mark rimane silenzioso.

“ Ora sei solo, ma se vuoi un consiglio , glielo devi dire, perché altrimenti ti pentirai per tutta la vita.”

“ Tu sogni…”

“ Mark, ti conosco, con Tania, ti sei rovinato la vita per non aver parlato con lei, non fare lo stesso errore.”

“ Non dire stupidate.”

“ Anche lei prova qualcosa per te,l’ho percepito all’istante , quando ti ha visto, è diventata rossa.”

“ Sarà il caldo.”

“ Mark….finiscila , lei prova qualcosa per te, ma non lo accetta, perché è fidanzata e perché sei il suo professore.  Si vede, si percepisce che avete preso intimità.”

“ Tu sei fuori,”

“ Va bene, fa lo stupido e rimarrai solo per tutta la vita.”

 

Mark esce da quel ristorante, turbato, molto turbato, perché tutto quello che ha detto è vero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per certo amore è pena

III. Amore si è una passione naturale, la quale si muove per veduta o per grandissimo pensiero di persona ch'abbia altra natura, per la quale cosa alcuno desidera d'averla sovre ogne altra cosa: ciò che ll'amore demanda per lo volere d'ambendui.

 

Amore si è pena che viene da natura

IV. Che l'amore sia passione, lieve cosa è da vedere: perciò che anzi che ll'amore tocchi ambedue le parti, niuna è maggiore angoscia, perciò che l'amante sempre teme che l'amore suo non vegna a compimento e che non lavori invano. Anche teme lo romore della gente, anche teme ogn'altra cosa che nuocere li potesse per alcuno modo, perciò che lle cose che non sono compiute, per poca cosa vengono meno. Que' che teme lo povero amante, che lla femmina no·ll'abia per ciò in dispregio, e se sozzo, che per ciò non l'abia in dispregio, overo che no·lasci per un altro più bello di sé; se ricco, dubbia che forse sua scarsità ch'abia avuta no·lli noccia. E vuoi ch'io ti dica il vero, niun è che potesse dire la speziale paura ch'à l'amante. È dunque quello amore, il qual è pur da l'una parte passione, il quale si può chiamare l'amore speziale. Ma poscia che l'amore se compie per ambedue le parti, si anno magiore paura, perciò che ciascheduno teme che quello ch'ànno acattato per lor fatica, che per un altro non sia lasciato. La quale cosa serebbe più grave che s'elli avesse avuta speranza ed ella no·lli avesse portato niuno frutto, perciò ch'è magiore dolore perdere le cose ch'egli àe, che quelle in cui àe avuta speranza. Anche teme che non faccia dispiacere al suo amore; anche sono tante le sue paure, che tropo sarebe grave cosa a dire.

 

Dell'effetto dell'amore

VIII. Questo è l'effetto dell'amore, che quelli ch'è diritto amante non può essere avaro, e quelli ch'è aspro e no adorno e quelli ch'è di vil gente, sì 'l fa ben costumato; e superbi fa umili e l'amoroso molti servigi fare con umilitade ad altrui. Molto è gran cosa l'amore, che fa l'uomo così vertudioso e ben costumato. Anche ne l'amar è una cosa molto da laudare, che fa l'amante quasi casto, perciò che quelli ch'è innamorata a pena potrebe pensarse a un'altra, e a pena può soffrire lo suo animo di guatare un'altra. ( Andrea Cappellano)

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


capitolo 12

Capitolo 12

 

Ester per la tesi stava a buon punto, ma ora stava alla stazione ad aspettare Sharon che voleva venire a trovarla. E Sharon arriva bella più che mai, per avere solo 16 anni.

“ Ehi bellissima, ben arrivata!”

“ Ester, ciao, Samuel non è venuto?

“ No ,è a lavoro…da quando c’ è il matrimonio, venite tutti a farmi visita.”

“ beh, è normale, sei la sposa!”

“ Già…”La sposa, pensa Ester.

“ Veramente ci sarebbe un motivo  perché sono venuta. Ho bisogno di parlarti. E’ una cosa importante e vorrei che non lo dicessi a Samuel”

“ Che cosa è successo?

“ Non qui, in un posto privato.”

“ Andiamo in quel bar.”

Ester e Sharon parlano davanti a una cioccolata calda fumante, e la fa strano vedere una bambina con le trecce in testa e l’orsacchiotto essere diventata una donna.

“ Allora tesoro, dimmi, è successo  qualcosa ai tuoi?”

“ No…” Sharon cerca di evitare lo sguardo guardando dalla finestra e tenendosi la mano sui capelli, sembra che sta per piangere.

“ Sharon , perché sei qui?”

“ Ho un ritardo.” A Ester rimane la cioccolata in gola e tossisce.

“ Eh…ma tu e Alex.”

“ Non  c’entra Alex, lui è un caro ragazzo, non mi sfiora neanche.”

“ Sharon, mi vuoi raccontare per bene?”

“ Ho conosciuto un ragazzo a una festa di compleanno, Alex non era venuto, perché si era protratto in chiesa per la liturgia. Io ero contenta, stavo con le mie amiche e mi sono rilassata bevendo un po’…”

“ Sharon…”

“ Era Michael, il fratello della mia amica Sabrina, ci ha provato,e tra una cosa e un’altra abbiamo fatto l’amore.”

“ Ma così…almeno eri protetta?” Sharon scoppia a piangere.

“ No, dai non fare così, ma era la tua prima volta?

“ Sì….sì, lui ce l’aveva un preservativo , però non capsico perché il ciclo non arriva” Sharon continua a piangere .

“ L’ hai fatto il test di gravidanza?”

“ No, avevo troppo paura, per questo sono venuta da te: Ti prego non dire nulla a Samuel,mi ammazza e poi lo andrebbe a dire a papà, a mamma, ad Alex.”

“ Adesso ti importa di Alex? Dovresti essere contenta che ti stimava per la tua persona.”

“ Ti prego Ester, pensavo che mi avresti aiutata, altrimenti me ne vado.”

 Ma per Sharon è troppo tardi, quando qualcuno vede loro che stanno parlando e bussa alla finestra: è Samuel che la saluta festoso ed entra. Sharon prega di non dirgli niente.

“ Amore…che bello vederti! Ehi Sharon, non sapevo che venivi a trovarci, perché non mi hai chiamato? Sharon cerca di fare finta di niente.

“ Perché non posso venire a trovare la sposa? Non mi volete al matrimonio!” Sharon finge ed Ester è molto preoccupata.

“ no, non ti vogliamo….dai scherzo, io ragazze stavo andando all’ officina, non mi aspettavo di vedervi, tu Sharon quando riparti?”

“ Non lo so.”

“Beh, fermati da noi. D’accordo?” Samuel dà un bacio ad Ester e se ne va.

 

“ Allora cosa facciamo?” chiede Sharon.

“ Compriamo il test di gravidanza  e lo fai.”

 

Sharon ed Ester sono molto preoccupate.

 

Ester si trova a casa con Sharon dentro al bagno.

“ Hai fatto?” chiede Ester ansiosa.

Sharon esce dalla porta:” Sì, bisogna aspettare 5 minuti prima che segni.

“ Va bene, senti  è ora di pranzo,comincio a preparare l’acqua per la pasta.”

Mentre Ester prende la pentola, Sharon si siede sul divano, quando:

“ Ma ti sei resa conto di quello che hai fatto?”

“ Per favore Ester. Io non…”

“ Tu cosa, ci sei andata su quel letto Sharon.”

“ Va bene, ho sbagliato, non so cosa mi è preso, amo Alex, è così buono con me, ma sentivo una forte pressione dentro me, qualcosa che non riuscivo s controllare, non lo so.”

“ Sono passati i 5 minuti.” Ester guarda l’orologio e Sharon fa un sobbalzo.

“ Ti prego, entra tu….dice Sharon.” Ester entra, prende quel test, non si capisce proprio bene, purtroppo sembra un rosa. Ester esce dalla porta e butta il test nel cestino così senza pensare.

“ allora?”

“ La tua pressione si è trasformata in un bel bambino.!”

“ Sei sicura?”

“ il colore era incerto, ora andiamo dal mio ginecologo per sicurezza.”

“ Va bbbene.” Sharon   è spaventata, trema ed Ester è anche lei agitata.

 

Sharon ed Ester corrono via dopo pranzo,mangiando in fretta e senza fame e vanno dal ginecologo. Mentre fanno la fila, Sharon vede le donne incinte e si sta rendendo conto che per una stupidata potrebbe rovinare la sua vita.

 

 

 

 

 

 

 

Quando Samuel arriva nel pomeriggio a casa, vede che non c’è nessuno. Queste ragazze, pensa ,saranno andate a fare shopping…e Samuel va in bagno, si guarda allo specchio e prende la saponetta, ma gli casca sotto il lavandino. Sta per prenderla,. Quando intravide qualcosa nel cestino.

Un test di gravidanza. Lì per lì non capisce, poi pensa alla visita di Sharon, vede il rosa, non sarà che Ester è in cinta. E’ presto pensa lui, ma contento, credeva che prendesse ancora la pillola.

 

Quando Sharon ed Ester arrivano tardi e stanche. Samuel la vede e l’abbraccia:

“ Amore …amore mio!” La riempie di baci.

“ Che euforia, che succede Samuel?”

“ Veramente me lo dovreste dire voi, ma non fa niente, ho visto il test.”

“ Quale test?”

“ Dai amore…sono felicissimo, aspettiamo un bambino.” Ester e Sharon sono sorprese e si guardano sconvolte

“ No, amore, non sono in cinta…”dice con voce sottile e stanca.

  Come no? L’ho visto , è rosa…” Samuel è confuso, poi guarda la sorella che sta tremando.

“ No…no…” Samuel se ne va   verso la camera sbattendo la porta.

 “ ti posso spiegare! Non odiarmi.” Urla Sharon piangendo dalla porta.

“ Lascia stare, ci parlo io.”

 

Ester va a sedersi su letto dove Samuel si è disteso.

“ Non avrei voluto che lo sapessi in questo modo.” Ester gli dice in breve l’episodio.

“ Lo so che sei arrabbiato, anche io mi sono arrabbiata, poi il test non era chiaro,  siamo andati dal mio ginecologo, avremmo il risultato domani. Samuel, Sharon è una ragazzina, era confusa, non sa ancora cosa è giusto o sbagliato, può capitare di fare scelte che non sono giuste.”

“ Come te?” Urla Samuel.

“ Da quando ti ho chiesto di sposarti, mi sembra che ogni cosa che riguarda il matrimonio ti soffochi. 

“ Non è vero, lo voglio questo matrimonio,”

“ Più della tua laurea.” Ester non risponde.

“ Però a fare la tesi sperimentale ad aprile ci vai?”

“ Samuel, è solo una questione di studio,di tesi.”

“ hai fatto una faccia quando ti ho detto del bambino .”

“ Amore, io voglio una vita con te, una famiglia, mi dispiace se hai avvertito questo da me, mi dispiace. Dovremmo andare da tua sorella piuttosto, è sola e spaventata.” Samuel ed Ester rimangono in silenzio e riflettono . 

Ester sta per dire una cosa che non si sarebbe aspettata di fare.

“ Samuel…adesso risolviamo questa cosa ma credo che noi dovremmo fare una pausa.”

“ Per una volta hai ragione, questa storia del matrimonio ha fatto solo danni. Lasciamo perdere.”

“ No Samuel,non hai capito, io ho bisogno di stare da sola, devo riflettere,capire cosa voglio,”

“ Mi stai lasciando Ester.Ester …”

“ Vado da tua sorella.” Ester le viene da piangere, ma quando ha visto Sharon con le sue paure ha pensato alla sua vita. E’ come se avesse una clessidra, il tempo sta per finire e non sa che strada prendere. Pensa ai suo 16 anni, a quando ha visto Samuel la prima volta, ma anche tante esperienze non vissute. Pensa alla madre, a quanti errori ha fatto con lei, pensa che non potrebbe essere una buona madre, tanti pensieri che agitano il suo cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ester va da Sharon,la consola, cerca di appoggiarla, qualsiasi cosa succeda.

 

Il giorno dopo, Ester va a prendere le analisi e ansiosi aspettano, leggono, il test si è sbagliato, Sharon non  è incinta  . Gioiscono, piangono insieme e stringe la piccola tra le braccia che è diventata grande, che ha capito quanto sia importante la vita, che un bambino sia un dono di Dio, della natura e non di un atto destinato a finire in pochi minuti.

Ester e Samuel l’accompagnano alla stazione: “ Ci rivediamo alla laurea e al matrimonio! Grazie Ester, grazie di tutto, ti voglio bene.” La vita di Sharon è salva, ma la loro vita insieme è in crisi.

 

 

Tu mi lasciasti,andando per la tua via.
pensai che t'avrei pianto e conservato
la tua solitaria immagine nel mio cuore,
scolpita in una canzone dorata.
Ma,ahimè,il tempo fugge.

La gioventù passa presto,i giorni di primavera
trascorrono rapidi,i fragili fiori muoiono in un soffio,
e il saggio mi avverte che la vita non è
che una goccia di rugiada su una foglia di loto.
Dovrei trascurare tutto questo,ricordando
solo quella che m'ha abbandonato?
sarebbe assurdo e inutile perché il tempo fugge.

Venite,allora,mie notti piovose,con rapidi,
piccoli passi;sorridi mio autunno d'oro;vieni
spensierato aprile;datemi i vostri baci.
Tu vieni,e tu,e anche tu!
Amori miei,sapete che siamo mortali!
Non sarebbe follia spezzare il mio cuore
per una che mi tolse il suo?Il tempo fugge.

E' dolce sedersi in un angolo e scrivere
in rima che tu sei il mio mondo.
E' eroico alimentare il proprio dolore
e rifiutare ogni conforto.
Ma un viso fresco mi guarda dal limitare della porta
e fissa i suoi occhi nei miei.

Asciugo le mie lacrime e cambio tono della mia canzone.
Perché il tempo fugge." TAGORE

 

Ester e Samuel salutano la piccola Sharon andare via.

“ Sei sicura di quello che hai detto ieri?”

“ Samuel, non lo so, io ti amo e lo sai, ma ho bisogno di stare da sola.”

“ Eri così convinta di sposarti.”

“Si…ma l’incontro con tua sorella mi ha fatto riflettere, ci siamo conosciuti così presto alla sua età, ma tu te la senti di stare con me,per tutta la vita sono stata la tua unica ragazza.”

“E’ vero, forse non abbiamo visto altre persone,però…”

“ Però cosa Samuel? Mia madre ha detto che se avevo almeno un? insicurezza non dovremmo farlo, il matrimonio è un passo importante.

“ Ed ora come facciamo? Per la casa, viviamo insieme.  Siamo in affitto.”

“ Non lo so…lo pagherò lo stesso, andrò da Meredith.”

 

Ester si allontana dal suo compagno, sente che sta facendo uno sbaglio, ma in lei qualcosa si è incrinato. Samuel se ne va sbattendo i sassi per terra, è ferito come non mai. E si allontanano…

 

Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire

( Jim Morrison)

 

 

 

Quando non vede più Samuel, Ester comincia a piangere a dirotto. Si va a sedere su una panchina, pensa ai loro momenti di vita: i loro baci,le loro gite insieme, tutto, la sua vita.

Ester guarda l’ora, deve andare in facoltà, davanti a qualcosa che ha messo in dubbio tutto ciò che credeva.

 

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


capitolo 13

                 Capitolo 13

 

 

Ormai sono passate circa due settimane da quando Ester e  Samuel si sono lasciati. E’ andata a stare da  Meredith per evitare di vederlo, di soffrire.

 

“ I Poeti cercano di guardare la realtà…signorina Micol mi  sta ascoltando?” e’ in ufficio con il professore.

“ Oh, mi scusi”

“ C’ è’ qualche problema? E’ da un po’ di tempo che la vedo distratta.”

“ Mi sono lasciata con il mio fidanzato.”

“ Oh, mi dispiace.” Anche se in realtà il cuore di Mark si apre.

“ E’ successo così, mi sento in colpa, perché è stata una mia decisione così. Mi sentivo insicura sul matrimonio.”

“ Signorina Micol.” Mark vorrebbe dirle qualcosa,consolarla, ma comprometterebbe solo il rapporto professionale tra loro.

 

“ Qualunque cosa,possiamo anche prendere dei giorni di pausa, manca solo quella relazione da inserire ad aprile.”

“ Forse è meglio, anche perché non mi sento bene, tanto…”

“ La vedo pallida, non avrà preso l’influenza.” Il professore le mette una mano sulla fronte.

“ E’ meglio che vada.”

“ Mi scusi, non volevo, sono solo preoccupato per lei, non si deve stressare troppo.”

“ Non si preoccupi lei, arrivederci.”

 

Ester va a casa di Meredith. La sua compagna non c’è, lavora come part-time in un piccolo pub della zona. Si leva il cappotto, si spoglia e decide di fare una doccia, quelle gocce d’acqua ricordano momenti piacevoli, passionali di lei e Samuel sotto la doccia, di bocche che si amavano, di corpi che si intrecciavano. Quando finisce di lavarsi , si veste, si asciuga i capelli, guarda i suoi occhi tristi e velati. Si fa un tè e si addormenta.

 

“ Ester, Ester sveglia…” Urla Meredith.

 

 

“ che succede Meredith ?”

“ Ho visto Samuel prima.”

“ beh, Chicago è  piccola.”

“ No, al pub dove lavoro io, non stava solo, stava con una ragazza.”

“ Ci siamo lasciati ormai.”

“ Ma non ti dà fastidio? Siete stati 8 anni insieme, dovresti essere gelosa.”

“ Sai che ti dico? Non mi importa, può fare quello che vuole.”

“ Non ti capisco proprio! Ester, che cosa ti è successo? Perché lo hai lasciato così su due piedi.”

Ester appoggia la testa sul cuscino.

“ Uffa, Meredith, non mi sento bene.”

“ Ti sei innamorata di un altro.”

“ No, ma che sei pazza!”

“ Ester, non ti sarai innamorata del professore Spice?”

“ Ma che dici?”

“ Senti faccio la tesi con lui e sarò andata da lui poche volte. Ma tu sei sempre in facoltà o dal suo ufficio.”

“ Mi ha dato una tesi impegnativa e in più vuole che faccia una relazione sul campo.”

“ Sì, quella del castello, ci vengo anche io.”

“ Non ci credo, non ci credo, per me quello prova anche lui qualcosa per te.”

“ Non dire stupidate, ha l’età che potrebbe essere mio padre.”

“ Sei la prima a stare con lui la seconda settimana .”

“ Che cosa?”

“ Ti ci ha messo lui , sei la  sua cocca.”

“ Meredith per favore.” Il campanello suona.

“ Oh, deve essere la pizza che ho ordinato.”

 

Meredith, che pazza! E’ una sua cara amica dell’università, occhi neri da pantera, capelli ricci, è mulatta, perché suo padre è nero e sua madre è bianca, ma è la sua migliore amica e sa sempre entrare nella sua testa, poi è spiritosa.

 

“ Beh…il professore è pure bono, se a te  non interessa, ci provo io, come può non dirmi di no? Guardami …Al pub ci sono sempre dei cretini   che mi chiedono di uscire.!”

“ Ma tu sentila, sei un assatanata, mangiala tu la pizza, io mi sento la febbre.”

“ Povera bimba, chiedo al professorino di misurartela…oh si…”

“ Mangia uomini, dai mangerò qualcosa più tardi, ora voglio riposarmi.” Ester si rimette su letto

“ Ehi bella, sto scherzando. Però ti dico solo una cosa, sta attenta! O rischi di scottarti.”

“ Grazie.” Ester si addormenta, con un nuovo calore nel cuore. Sogni, ricordi di un amore perduto e desiderio di ricominciare.

 

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo14 ***


capitolo 14

Capitolo 14

 

 

La primavera del cuore può arrivare anche dentro una tormenta di neve.

 Anna D'Urso

L'amore è una pianta di primavera che profuma ogni cosa con la sua speranza, persino
le rovine dove si aggrappa.

 Gustave Flaubert

 

E’ passato molto tempo, è aprile, la primavera è arrivata. La primavera ridona nuove energie al corpo e all'anima, e suscita, per sua natura, il desiderio d'amore. il graduale passaggio dal clima rigido dell’inverno alla leggera e tiepida atmosfera primaverile mette di buon umore,  riconcilia con il mondo, grazie ai colori vivi che cominciano ad invadere la natura, il paesaggio. La primavera porta con sé il calore del giorno, lo splendore di una luce nuova, accesa, il respiro profondo di profumi appena destati dal riposo invernale.

“ Allora hai finito di prepararti?” chiede Ester a Meredith.

“ Quasi questa valigia si ostina a non chiudersi.”

“Ma quanta roba ti sei portata?

“ Tutto ciò che mi occorre.”

“ Non potresti togliere qualcosa, rischiamo di fare tardi, il pullman ci aspetta davanti alla facoltà”

“ Sì, ce l’ho fatta. Vai, si è chiusa, possiamo andare. Su  hai paura di perderti.”

 

Quando arrivano sul pullman , il professore sta facendo l’appello.

“ Allora Thompson.”

“ Eccoci!”

“ Era ora…” Anche Ester sale.

“ Anche Micol presente.”

“ Bene, allora possiamo partire.” Per il viaggio , ridono, cantano e scherzano, ed Ester cerca di evitare gli occhi del professore. Quando arrivano a Saint Abbai, l’aria è fresca, salubre, la montagna è coperta di neve.

“ State attenti che scivolate.” Dice il professore.

“ Non si preoccupi, le raccolgo io.” Dice Lucas, un loro compagno scherzoso.

Il professore prima accompagna a sistemare le valigie nella sua baita.

“ Fortunella!” dice Meredith ad Ester.

“ la settimana prossima sarai sola soletta…dai i tuoi ormoni esploderanno.”

“ Meredith, calmati. Per me lasciare Samuel non è stato facile, poi ricorda sempre che è il mio professore.

 Un professore molto affascinante , mio padre alla sua età già stava perdendo i capelli.”

“ Meredith, ricorda che non puoi sempre giocare, bisogna crescere.”

“ E fare come fai tu, piangerti addosso. Avevi una storia bellissima, non prendertela con gli altri se non sei i grado di gestire la situazione. Io scherzo, ma tu  bella mia  te l’ho detto, ti scotterai, ti accorgerai la settimana prossima appena sarete soli. In fondo Samuel aveva ragione…”

“ Ragione di cosa? Quando ci hai parlato.” In quel momento Ester si agita.

“ Quel giorno che l’avevo visto stava al pub due mesi fa,e dicevi che non t’importava niente ,lui stava con una ragazza, è vero! La ragazza è andata al bagno, mi sono avvicinata per chiedere come stava e mi stava dicendo che stava provando a fare quello che non ha fatto, vedere altre persone, ma mi ha detto che non era facile per lui, perché non riusciva a dimenticarti, perché ogni suo pensiero ricadeva a te.  Voglio  dire solo che non lo meritava di essere lasciato, solo perché ti sei presa una cotta  Aveva ragione sul fatto che pretendi solo te di avere ragione e tratti gli altri come giocattoli.”

 

Ester è infastidita  dalle sue parole. Lei non aveva più visto Samuel, aveva disdetto i preparativi del matrimonio,non lo aveva cercato, né chiamato , perché aveva paura di affrontarlo.

 

 Escono dalle camere, perché quello che Meredith aveva detto  era vero.

 

Ma che cosa doveva fare? Continuare a stare con lui, amarlo, ma mentire a se stessa , nascondere sentimenti , mentre il suo cuore batteva all’impazzata. Tacere per sempre.

 

Escono dalla baita e il professore sta spiegando come organizzarsi.

“ Dato che siete in sei, dividetevi a coppie, lavorerete meglio.”

“ Io vengo con te!” dice Lucas a Meredith.

“ Mi dispiace, ma preferisco la compagnia di Ester.”

“ Basta, smettetela di chiacchierare. Dirigiamoci al castello.”

 

I ragazzi guardano il castello, bello, maestoso , pieno di dipinti e cimeli antichi con un odore di legno antico, di vite passate che avevano camminato dove ora stavano loro.

“ Buuuh!”

“ Colpi, Lucas, mi hai fatto prendere un colpo.”

“ Sono il fantasma dei cavalieri passati.”

“ No, tu sei un cretino.” Dice Meredith.

“ Ragazzi, fermatevi, vedete questo dipinto, sono i cavalieri della spada magica: si narra che le loro armi erano molto potenti, ma non vincevano le guerre per le lori armi, ma perché avevano coraggio, per la solidarietà, per la volontà di sconfiggere il  male.”

“ Ester…”

“ Signorina Thompson per favore.”

“ Ma professore guardi questo ritratto.” Il professore diresse la pila verso il ritratto, c’era il volto di una principessa, era incredibile!

“ Ester, guarda, è uguale, identica a te!”

“ Ma che sei scema! Quella non mi assomiglia per niente.” Un altro suo compagno, Simon,commenta: “ Meredith ha ragione, Ester! Avete lo stesso viso, lo stesso colore degli occhi, i capelli, allora la principessa Silene De Bad , figlia della regina e del re….”

 

Il professore guarda il ritratto e porge l’attenzione su quegli occhi verdi acqua, come quelli di Ester.

Mark si emoziona, sente un sussulto, ritrae la pila, ma all’improvviso tutto si fa buio: le luci si spengono, le tende si chiudono.

 

“ Oh no, i fantasmi dei cavalieri.”

“ Smettila Lucas, mi sta facendo paura.”

 “ Ragazzi, dobbiamo cercare di andare verso l’uscita , cercate di stare uniti.”

 Ma i corridoi del castello sono infiniti, come quelli di un labirinto e cominciano a perdersi: Meredith con Lucas; Simon da solo.anche altri  e anche Ester rimane sola al buio senza vedere niente.

“ Aiuto, c’ è qualcuno! Meredith , Lucas, Simon, dove siete?”

Ester ha paura, non sente altro che il rumore del vento fuori, così prende il cellulare per illuminare. Prova a chiamare i suoi amici, ma non c’ è campo. Prova a camminare, quando si sbilancia e cade sopra a qualcuno: “ Ahi, non vedo niente!”

“ Chi è  ? Chi sei? Risponde una voce . “ Meredith, sei tu? “ Ester  si trova una pila in faccia.” La scansi, ma professor Spice, è lei!” “ Oh santo cielo.” Ester era inciampata sopra a lui che si trovava disteso per terra, perché era scivolato. Mark  vede lei, la principessa sopra di lei, sente la stoffa dei suoi vestiti, i suoi seni addosso, la sua bocca sensuale e morbida, stava accadendo qualcosa, qualcosa di strano e misterioso.

 

All’improvviso la luce ritorna e le tende si riaprono, fuori sta nevicando.  Ester si rialza imbarazzata e corre via.

“ Aspetti, signorina Micol.” Urla il professore, ma nel frattempo Ester si è diretta verso l’uscita, dove ci sono anche gli altri.

“ Ester, dove eri finita? Ho avuto una paura!”Le dice Meredith che l’abbraccia.

“ Mi sono persa.”

“ Anche io, questo cretino di Lucas ha approfittato per provarci”

“ Io invece credevo di parlare con Lucas, invece parlavo con una fantoccio finto!” dice Simon.

“ I fantasmi.” Scherzano Lucas e Simon , mentre le ragazze gli urlano di finirla, in quel momento arriva anche Mark.

“ Professore, dove era finito?Era rimasto solo lei ,noi siamo tutti, anche Sabrina e Tina ci sono “

“ Lasciamo perdere, fuori c’è una bufera di neve, si vede che ha fatto cortocircuito, provocando un back out temporaneo, ora andiamo via, prima che riaccada.”

“ Ester, che cos’hai? Hai una faccia!” chiede Meredith.

“ Ho freddo!” le risponde.

“ Ti scaldo io!” dice Lucas.

“ Finiscila Lucas, ci siamo presi un bello spavento, basta scherzare.”

“ Mamma mia, faccio dello spirito.”

“ Qui di spiriti, ci sono troppi, guardate un po’!” Dice Sabrina.

“ Professore, guardi anche lei.!”

“ Che succede ancora?”

“ In questo dipinto c’è un cavaliere, sembra la  sua fotocopia: George Lulle, combattente valoroso si ricorda per il suo orgoglio e per la sua onestà verso i compagni, era destinato a matrimonio con la principessa Silene De Bad, muori in guerra dopo essere sposato cosi che  la moglie muori dal dispiacere.” Mark guarda quel ritratto, sembrava proprio lui.

Lucas: “ Hai capito il professore ed Ester! Avevano vite passate, destinate a stare insieme.”

“ Stronzate!” Stavolta urlano tutti.

Vanno via dal castello, riparandosi dalla bufera. Quel castello, quei ritratti, quelle figure, quegli occhi. L’orgoglio , il coraggio, la lealtà: una dama , un cavaliere e un destino insieme….

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


capitolo 15

Capitolo 15

 

I giorni passano tranquilli in quella settimana dove gli studenti fanno lavori di gruppo, discutono tra loro sui dati trovati, scherzando e ridono.

 

Mark guarda Ester, sempre più rapito, anche se tutto quello che sente lo turba molto.

 

Ester è confusa,pensa a Samuel, pensa se lasciarlo è stata la scelta giusta. Ma ogni volta che lui si avvicina, che la sfiora anche una mano, o che vede i suoi occhi profondi sente un sussulto che anima il cuore. Ha amato Samuel da una vita e tutto ciò crea tante incertezze, che cosa vuole questa persona da lei? Perché ha scombussolato il suo equilibro? Non è un libro, non è una poesia, è come una foglia che cade dall’albero, va in terra, si frantuma e chissà magari rinasce.

 

E’ come un fuoco che brucia, che allarga le sue fiamme ,in altro, in basso, ma sarà destinato a finire o ad ardere per sempre?

 

Si narra di un fuoco della passione tra le leggende della  dama e del cavaliere, un fuoco che brucia nelle notti di luna piena, quei ritratti, quelle vite passate che uniscono due persone, Silene e George:

Ester e Mark.

 

 

 

Il Fuoco della Passione

“ …..La luna era alta, il vento un sussurro, il mare una placida tavola, un uomo dal passo sicuro camminava incontro alla mistica Grotta del Fuoco, per rivolgere una domanda alla sacra vestale, custodita nelle sue oscure profondità, e quando nel passo vi fu giunto disse:

Parlami del tuo essere donna, sacra vestale.

Una voce lontana si aprì di luce attraverso il buio intenso della grotta, dicendo:

Tu uomo sei il primo che rivolge questo dire, a chi di se non mostra forma.

Di te molto ho sentito dire, Sacra Vestale, ma del tuo essere donna non trovo traccia in nessun dove.

La vestale era ben disposta nei confronti di quel uomo che aveva cercato oltre il suo mostrare:

Quando donna dovrebbe essere il mio essere, per accendere in te il fuoco della passione?

Non accende fuoco chi non possiede fiamma, – disse l’uomo – e tu sacra vestale possiedi fuoco?

Ma a domanda non giunse risposta, bensì altra domanda.

E tu uomo hai in te la miccia pregna? Non basta che donna possieda fuoco per accendere uomo, se tu fossi arido deserto, il mio fuoco non farebbe che riarderti.

Provami!

Disse l’uomo con arroganza.

Dalla Grotta del Fuoco, ne uscì una donna avvolta da un velo, e la luce della luna la illuminò mettendo in luce le sue sinuose forme. L’uomo nel vederla fu colto da un inteso spasimo che lo fece cadere in ginocchio di fronte alla sacra vestale.

La donna lo guardò con ammirazione, dicendo:

Tu uomo possiedi miccia pregna.

E fu così che la donna si svelò restando nuda al cospetto dell’uomo, il quale prese a guardarla percorrendo ogni centimetro del suo essere, indugiando nel languido mare dei suoi occhi, e nelle profondità cristalline di quello sguardo vi trovò la più ardente delle passioni.

L’uomo allungò la mano per toccarla, e bruciandosi al fuoco della donna ritrasse la mano deluso.

Uomo il fuoco non si tocca con mano, il fuoco si tocca solo con altro fuoco.

Disse la vestale ammonendolo. L’uomo acceso da quel breve contatto diede fuoco alla sua miccia, bruciando dello stesso fuoco della donna, e nel sollevarsi in piedi allargò le braccia per accoglierla. La donna colse il suo intenso ardore, lasciandosi avvolgere da quell’estatico abbraccio, e nel bruciare intonando la stessa canzone si accesero della stessa luce.

Si narra che quella notte di luna piena, improvvisamente il mare si fosse agitato, e il vento da leggera brezza fosse divenuto violento tifone, mentre due amanti consumavano la loro ardente passione nel divenire uno parte dell’altro.

Il vento estasiato volle che quel fuoco non si spegnesse mai più, e sollevò i due amanti sino al cielo per conservarne eternamente l’ardore.

Da quel giorno nelle notti di luna piena, quando il vento soffia impetuoso e le onde del mare sono alte e fragorose, se guarderai al cielo per “vedere”, una stella diversa si accenderà nei tuoi occhi, essa è lì a ricordare di quanto in alto la passione possa portare…..”

( Cleonice Parisi)

 

 

 

La settimana passa in fretta ed Ester si trova a salutare i suoi amici. Era strana, sentiva qualcosa nell’aria. 

 

I primi giorni della seconda settimana Mark cercò di stare lontano da lei per paura di scottarsi, di rimanere bruciato: lei che si mette i capelli indietro quando studia o se non capisce tamburella le dita sulla scrivania, lei che prende il caffè sorseggiando a piccoli sorsi, lei che si arrabbia per un nonnulla, lei un’anima chiara e limpida.

 

“ Professore…”

“ Sì…”

“ Non trovo il libro delle leggende che per caso lo ha presi lei?”

“Può darsi, ormai   ho l’abitudine di prendere le cose senza pensarci.”

“ Già…” Ester pensa a quel giorno a casa sua, quella strana confidenza che si era creata.

“ Si sta facendo freddo.”

“ Aspetti, metto  altra legna nel fuoco, si sta spegnendo. Qui sa nevica molto e la temperatura è rigida. “ Mark mette la legna: “ Ecco, un po’ meglio. Che stupido il libro sta sullo scaffale dell’armadio “

“ Oh, lo vedo, è un po’ in alto.”

“ Ci arriva? Se non lo prendo io. Mark si avvicina

“ prendo la sedia”

“ Mi metto dietro…” Mark vede le sue gambe.

“ lo vedo, ma perché la messo così in alto. Ecco, ci sono quasi….oh….” Per prendere il libro Ester si sbilancia dalla sedia e Mark riesce a prenderla, vede lei il suo viso. 

“ Grazie…” E raccoglie il libro per terra. Ester cerca di andare via, non vuole vederlo, quando:

“ Signorina Micol..”

“ Sì…

“ Ester..” La prende per mano e presa la bacia all’improvviso davanti  a quel fuoco che sta divampando.

“ No, non posso.” Ester si ritrae.

“ Perché?”

“ Perché no, non deve succedere. ”

“ signorina Micol …Ester io la amo, non riesco più a trattenermi.”

“ No….non è vero, si sta sbagliando.”

 “ anche per lei è così lo sento.”

“ No…”

 

Mark la ribacia di nuovo  ed Ester sente dentro di lei un calore, un desiderio che pervade il suo corpo.

La bacia, lei ricambia, sente i suoi baci sul collo, le sue mani che cercano di sbottonare i suoi vestiti e lei pensa a quel petto muscoloso,lo tocca sotto quegli indumenti pesanti.  Sente un calore che invade il suo stomaco.

Mark la distende sul divano lì davanti a quel camino che brucia e mano a mano la spoglia,  togliendo tutto ciò che li separa. Non c’è  ostacolo, non ci suono ruoli da difendere, esiste solo Ester e Mark, non esiste nessun altro e pensano a quelle poesie, alle leggende. Silene e George sono dentro di loro che si ritrovano, si amano, è come un filo eterno. E’ come una lava di vulcano che scende tra le sue gambe.

Sente  la sua pelle, così bella, candida, giovane come una rosa appena germogliata la vede nuda  e si eccita.  Guarda quel corpo perfetto, così seducente da morire per poi risorgere dentro.

Per lui, è una rinascita, la bacia sul collo, sui seni dandole un’infinità di attenzioni, lei comincia ansimare. I suoi baci si fanno più ardenti, scende sulla pancia , le accarezza i seni, bacia il suo piacere caldo, lei urla come non ha urlato mai. Lei lo accarezza, lo bacia dappertutto, poi lei si mette sopra di lui, spinge fino a urlare . Sente il suo desiderio, la sua anima.  E’ un calore che va nello stomaco  che penetra e che vuole essere liberato. Le loro bocche , le loro lingue, i loro sguardi.  I loro corpi fremano, vibrano, continuano a fare l’amore per tutta la notte e si addormentano,mentre fuori  una luna piena è alta nel cielo.

 

Sembra scorgere da lontano un cavallo,….è lui , è George che è tornato dal lei, da Silene.  Due anime, due ombre salgono su quel cavallo e partono insieme verso un nuovo futuro….

 


E così continuano facendo l’amore , sentendo musica e leggendo storie:

 

Splendida la dama del lago lo accolse nella sua casa,
egli varcò i cancelli di pietra grigia,
e lanciò fiumi di corallo, per ottenebrarne il senno,
cantando musiche d'amore per rapirne il cuore.
Ebbro il cavaliere si abbandonò al suo sogno
ella dischiuse labbra che lasciarono indistinto,
il profumo dei baci di una notte insonne,
splendido l'amore si affacciò sul mondo.
Nacque se stesso, il volto dell'aurora
l'anima si perse in rivoli d'argento
e poi si fuse nei gioielli di smeraldo
il verde screziato delle sue pupille.,
Cantò l'amore e la vita venne,
a rimirare il giorno e il valore che avea,
tanta bellezza accolta nel supremo
gesto di un bacio...
..dato a mezzanotte...

 

Ester e Mark passano insieme le loro giornate travolgenti presi da un’onda che li ha portati in pieno oceano. Qualche giorno dopo, fuori sta nevicando, Ester si sveglia tra le braccia di Mark che è ancora addormentato. Lo guarda ed è impressionata di come questo uomo le ha sconvolto la vita.

Dice di amarla, anche lei e Samuel si amavano. Si sente di averlo tradito, si sente in colpa, perché lei non sa che cosa le è successo, si sente smarrita come tante vie in una montagna infinita.

Ogni volta che Mark si avvicina, lei sente una fitta al cuore e quando pensa a Samuel pensa alla sua vita. Sente verso di Mark odio , ma allo stesso tempo lo attrae. Non sa cosa fare, non sa dare una risposta.

Mark si sveglia ed Ester rimane in  silenzio.

“ Buongiorno…ma che ore sono?”

“ Le 11!”

“ Ma quanto ho dormito?”

“ Tanto, dato che siamo stati svegli fino alle 4.”

“ Beh, leggere una storia con una donna nuda accanto e la musica scuote l’anima.” Mark si alza, mettendosi i boxer e il pigiama.

Mark le dà un bacio, ma Ester si scansa.

“ Perché hai rifiutato il bacio?”

“ no. .è che ora non ho voglia.”

“ Ha ragione la studentessa, bisogna mettersi a studiare.”

“ Non è questo, dobbiamo parlare Mark.”

“ E di cosa?”

“ Di quello che è successo? Ti stai rendendo conto che in guai ci siamo messi, sei il mio professore”

.”Siamo ad aprile, a luglio ti laurei, il tempo è poco, non si accorgerà nessuno, poi non è detto che la mia cattedra all’università di Chicago la riconfermino, specialmente ora mia moglie mi si è messa contro, con il padre poi.”

“ Sei già abbastanza ricattabile e io non voglio avere problemi.”

“ Ester, io e te abbiamo fatto l’amore,e non possiamo più negare che siamo innamorati dell’altro.”

“ Il fatto che ti ho dato il mio corpo, non vuol dire che ti ho dato anche la mia anima”

“ Ester, che cosa stai dicendo?

“ Che sono confusa, io avevo una vita con Samuel e per colpa tua ho distrutto tutto.”

“ Ester, non è colpa mia come dici tu, è accaduto e basta. Ho faticato molto anche io ad accettare questa situazione, dato che ho molti più anni di te.”

“ Non lo so, è stato tutto bellissimo, ho stravolto la mia vita, ma mi chiedo per cosa? Sì, abbiamo interessi in comune , poi quei ritratti per me ci siamo fatti suggestionare.”

“ Ester, non ti riconosco! Non capisco perché sei così confusa! Io ti amo e desidero passare del tempo con te, voglio vederti anche dopo che sarai laureata, è normale che faremo finta di niente però ora,poi staremo insieme.”

“ Non lo so Mark, c’ è differenza di età, tu sei bello,affascinante, pieno di cultura…Io…Ti odio.”

“ Non mi puoi dire questo! No, dopo tutto quello che è accaduto. Dopo l’intimità, la confidenza…sono entrato dentro di te nel corpo, nel’anima, nel mondo..”

 

“ Ti odio..”

 

“ Non è vero, tu mi ami, lo sento, ma non lo accetti, può accadere nella vita di sbagliare, di fare scelte che non vogliamo, ma possono anche essere positive. Non fare questa barriera, non la voglio, non la merito, per il nostro rapporto professionale e per quello che sento per te. Anche io ho avuto tanti dubbi , quando sapevo che eri fidanzata , non avrei mai osato avvicinarmi, ma per compromettere il rapporto professionale, soprattutto non ti voglio perdere! No, ora che stavo rinascendo, sei la mia anima,la mia musa! Sto scrivendo un romanzo grazie a te…

. Io lo so quello che provi per me, lo sento quando mi guardi negli occhi o quando ti imbarazzi , come a casa mia sei fuggita via ,o quando stava a casa tua con Josh, o al castello. C’è un destino che ci unisce.”

“ Tu sei paranoico, finiremo solo per distruggerci. Come ho fatto con Samuel”

 

“ Ma io  non sono Samuel! Non mi parlare di lui, non ora, non in questo momento,no dopo tutta la fatica ch ho fatto a lascarmi travolgere, andare da questa follia

Basta! Basta, vai via…Non logorarmi il cervello,erano 10 anni che oh dovuto sopportare bugie, lamentele, non cominciare anche tu. No. “

 

“ Mi dispiace, non volevo, “

 

“ Ester, ma che cosa pensi! Vai e vieni, fuggi, ma non puoi pensare che ci siano delle conseguenze, se tu fai una scelta, c’ è  una conseguenza e tu stai ferendo i mie sentimenti, Ester io voglio vivere, vivere la mia vita con te..”

 

Ester lo guarda, vede un uomo ferito, un altro , prima Samuel, ora Mark che cosa sta facendo?”

 

Ester si avvicina e lo bacia: “Non voglio il tuo corpo, se non ho la tua anima.”ma Mark l’ allontana

.

Ester si distacca, va dalla sua camera, prende le sue valigie e va via. Mark si sente ferito, ferito, e strano per un uomo di 40 anni, ma piange distrutto.


Il labirinto di sentimenti m’invade. Anima e corpo deviano, attirati dal primo incrocio. … Seguo il corpo, assecondo i passi, oltre non vado. Mi lascio andare e sto: non reagisco e vado. Lì mi attende l’incognito incontro. …. …. È quello di cui parlo e cerco?
Aspiro ad ambiti che non mi appartengono; illusioni frettolose che, una volta pensate e decise, mi pento di portare avanti e lascio stare. … Proseguo e dico: ci penserò domani.
Il concreto, “rifiutato dal sentimento primario” resta nascosto nel labirinto, sia pur virtuale, di chi non crede, lì tra incroci ingannevoli e alte siepi, scelte per nascondere chi in cerca di visibilità, vuole sfuggire al virtuale immaginario per rendere chiara la sua presenza: la sua esistenza.
Decifrabile è il capir, ancor di più è, l’accettar di seguire la perenne solitudine. … Lei, l’ombra, avanza inesorabile e tenta di agguantarmi: è una finta ed io lo so. Schivo la presa: la guardo.
Ferma, poco distante, mi arride è sta lì, gelida, ad attendermi. Al mio fermo, con voce sguaiata mi chiama: lei è sicura, si esalta e con gridi rapaci, pronta mi afferra.
Indifeso, mi attengo al gesto, chiudo gli occhi, e privo di volontà, avanzo “almeno credo” insieme a lei. … Dove mi conduci dannata schiuma? … … Ipocrita lisciva senza senso? …
Chiedo, all’ultimo barlume rimasto a comprenderla, di aiutarmi e difendermi, prima di abbandonare ogni difesa e seguirla.
Sghignazza la perfide illusione, ennesimo miraggio ingannevole; sghignazza, pronta a farmi credere che, la scelta in fin dei conti, in ultimo, sia sola mia. Ubriacato da un debole spirito, inalato per offuscare verità scomode, accenno ad incolparla e dico: “Dannata essenza metafisica, ancora una volta l’hai avuta vinta tu!”. E resto chiuso nell’immaginario labirinto della mia coscienza ad attendere una risposta che mai arriverà. … Stupida esaltazione delle debolezze altrui, se puoi, solleva almeno me dalla colpa di cui mi macchio a mia insaputa: “Ingenuo elemento, nato per apprendere e che, alla conoscenza del piegarsi, rifiuta il concetto suddito”. 
Allora! Se mi ritieni un soggetto debole, perché non hai il coraggio di prendermi per mano? Perché  tra i tanti, dannata divoratrice dei deboli hai scelto me?
Sperso, impaurito come un bimbo, vago nel labirinto dei sentimenti; ancor non trovo la mano ferma, intenta, pronta a guidarmi. A tirarmi fuori dal labirinto, persecutore infingardo! 
Strega d’altri tempi, ombra sovrana che cali sui deboli inermi. Oscura conoscitrice di labirinti mentali, costruiti dentro tenere lacune indifese, di chi aspira a essere messo in luce, abbattendo riserve mentali oppresse, dove il timore d’errare, perseguita l’insicuro.
Merita astio, il non volermi conoscere. Spregevole anatema ti verso addosso; tu che condanni l’essere sol perché, non lo conosci. … Son certo che, il labirinto che mi tiene imprigionato nulla sa di me, e ignora le richieste invocate per tirarmi fuori. Gli parlo e gli do del tu.
Maledetto labirinto, smettila di deviare ed occultare le uscite! Di respingere il conoscermi, e non permettere ad altri di poterlo fare! … Io sono io. E lo grido!!!  Smettila di tenermi prigioniero e lasciami andare! “

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


capitolo 16

Capitolo 16

 

 

 

Ester se ne va da quella casa ,da quel luogo pieno di mistero. Si trova confusa, sempre più che mai, non bastava Samuel, anche con Mark ha fatto lo stesso errore.

 

Quando arriva a Chicago, non ce la fa andare da Meredith, si siede su degli scalini di una casa e piange e pensa perché la sua vita sta andando in pezzi con le sue stesse mani.

 

E proprio in quel momento che non si sarebbe aspettata, giunge una voce:

 

“ Ester!” Ester alza lo sguardo, non ci può credere, è Samuel, non vuole che la veda in quello stato.

 

“ Che fai qui? Perché piangi?”

 

Ester continua a piangere senza a dire niente e Samuel sta lì sorpreso, che tornava a casa dagli allenamenti.

 

Quando Ester si riprende, dice:

“ Ho rovinato tutto Samuel! E non so per cosa.”

“ Ester, non dire così…”

“ Anzi lo so…ho preso una cotta per il professore Spice e non so come ci siamo ritrovati a letto insieme.”

 

Samuel si alza di scatto.

“ lo sapevo.”

“ che  cosa?”

“ Il tuo professore, l’avevo capito,…però sono molto arrabbiato Ester.”

“ Non credevo che fossi così debole, hai studiato tanto per cosa?”

“ Samuel…”

“ Ester, non sono un tuo amico, ormai non più, e cosa volevi fare, vuoi dirmi che sei stata al letto con il tuo professore per scaricarti la coscienza, hai 24 anni, non sei più una bambina, assumiti le tue responsabilità, non te le posso sempre risolvere. Ti volevo sposare Ester.”

 

“ E se io ti dicessi che ho fatto un enorme sbaglio che voglio stare con te e ti vorrei sposare.”

 

“ Dopo avermi lasciato e tradito, non so  Ester. E se poi ricadi nello stesso errore.”

 

“ Tu mi ami Samuel?” Samuel non risponde.

 

Poi.” Sì…e ne soffro ancora, ti amo e vederti qui che piangi,mi fa soffrire.”

 

“Samuel, non so che cosa mi sta accadendo, sto perdendo il controllo, aiutami.  Sto male, non so più che cosa fare.”

 

“ Perché non vai stare da tua madre? Ti farebbe bene, se io ti sto vicino . Ester s succederebbe che non riuscirei più a separarmi da te. Che cosa credi? Ci ho provato a vedermi con qualcuna, ma ogni volta la mandavo via, perché   non eri te ed ogni cosa  mi sembrava stupida e inutile. I miei amici dicevano che ero uno stupido, perché sto perdendo la mia  vita per stare dietro a te.”

 

“ Mi dispiace Samuel per tutto,sai anche i migliori possono sbagliare.”

 

“ Io credevo che il nostro amore fosse forte su tutto,ma mi sbagliavo.”

 

“ Samuel…” Samuel si avvicina e le porge un candido bacio sula fronte, anche se fa fatica . 

 

“ Ciao Ester.”

 

 

Samuel si allontana da lei, come lo vede incamminarsi Ester sente un nodo alla gola. Ester urla il suo nome, lo rincorre e lo riempie di baci. Si fa travolgere.

 

“ Non ce la faccio, Samuel, ho fatto un grande errore, stupido errore, ti amo Samuel, ti ho sempre amato, non ci sarebbe libro, musica o fuoco che possa tenermi lontano da te. “

 

Samuel l’ascolta incredulo da quelle parole,ma si sa, quando si ama si è disposti a tutto, a credere a quello che vorremmo sentire.

 

“ Sposami Samuel….”

 

 

Ester e Samuel sono come una barca nell’oceano, il loro mare è calmo, caldo, poi ha le tempeste ed ha un arcobaleno.

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


capitolo 17

Capitolo 17

 

 

In quel mese Ester e Samuel riprogettano il matrimonio, cercando di sbrigarsi, dice che si vuole sposare subito a luglio dopo essersi laureata.

Ma è sicura Ester o sta fuggendo da una terribile realtà?  Mark  è stato fuori un mese per via della tesi sperimentale e quando Ester lo rivede in facoltà rimane sorpresa incrociandosi alla porta e fa strano rivederlo dopo tutto quello che è accaduto.

 

“ Buon giorno!” Dice  anche se il cuore di Mark batte.

 

“ Buongiorno.”Anche Ester ha un sussulto.

 

“ Come  sta andando la tesi?”

 

“ A buon punto.”

 

“ Dopo passi in ufficio, le devo dare un documento.”

 

Ester e Mark si allontanano sempre con quello strano brivido che  sentono ogni volta che stanno vicino.

 

Quando arriva in ufficio da lui, fa un respiro e bussa la porta.

“ avanti. “

 

“ Sono Ester Micol, mi doveva dare qualcosa?”

 

“ O dovresti dirmi qualcosa Ester .”

 

“ Come scusi?”

 

“ Una settimana fa ho avuto la possibilità di parlare con la signorina Meredith Thompson che era molto contenta d aver ricevuto il suo invito di matrimonio.”

 

“ Accidenti a Meredith, pensa”

 

“ Avrei voluto dirglielo …ma lei non c’era.”

 

“ Signorina Micol, si prenda il materiale che le ho portato.”

 

“ Sì…” Mark a bassa voce gli dice : “ Che cosa stai facendo stai fuggendo da me? Io ti amo Ester e aspetterò anche una vita intera , ti ho lasciato andare via, credi davvero di farcela a stare con Samuel? Tieni,qui c’ è una lettera per te.”

 

Ester si allontana dall’ufficio, stringendo la lettera, si siede tra i tanti tavoli della biblioteca, quando comincia a leggere già comincia a piangere: è una lettera che strugge il cuore, che la fa piangere :

 

 

“ Cara Ester,

 

è  freddo qui in montagna , sta nevicando e il fuoco è flebile nel camino.

 Ripenso a tutto quello che è accaduto fra noi: le parole, gli sguardi fugaci, le sensazioni provate, gli imbarazzi e i battiti non voluti.

Non avrei mai potuto credere che per un uomo della mia età mi sarei potuto innamorare di te.

Sei solo una giovane donna che ha un futuro avanti , per questo motivo  non voglio bloccarti o rovinarti la vita, ma sei entrata come un fulmine in un cielo sereno, ma mi ero spento Ester come un vulcano non esploso da anni. Come una lava sto uscendo fuori a bruciare tutto ciò che trovo nel mio cammino.

Il mio matrimonio era rovinato da un pezzo, ma  tu hai dato la possibilità di accendere questo cuore vecchio appassito, come un fiore tra le pagine di un libro.

 Ricordi quando mi hai urlato dicendo che ero insipido  e chiuso nelle mie convinzioni, era vero!

Penso a quei dipinti, a quando quei ritratti ci assomigliavano, credi nel destino Ester? Io sì, e penso di averlo con te, ma voglio stare con te per la tua anima, non per il tuo corpo.

Ti desidero per tutto quello che fai, per come ti muovi , per il tuo modo di fare vivace, sbarazzino, allo stesso momento mi rendo conto che sei molto testarda, lunatica e non so che cosa abbia spinto a me un professore ad andare oltre il rapporto professionale.

O forse lo so: tu! Sei la mia forza di volontà, credo in te e in noi, so quello che voglio , lo so e voglio te, stare con te…non sposarti Ester!!

 Penso alla tua forza, al tuo desiderio che mi fa scaldare l’anima. Il tuo corpo, le tue mani, le tue urla, il tuo sapore, il tuo odore, ma non provo possesso, provo amore. Però non devo essere solo io a volere, non avrebbe senso tutto ciò se tu non vuoi.

 Non capisco perché hai paura di accettare che anche tu mi vuoi, tu mi ami , ma non riesci a dirlo. Ti avvicini e ti allontani ,come un gatto che si nasconde tra i tetti del camino. Potrei scrivere a lungo a lodarti, a dirti quanto ti amo, ma non avrebbe senso tutto ciò se tu sei lontana. Io sento il tuo respiro, il cuore che batte, le tue guance rosse che si emozionano quando mi vedi e ti ho sentito dentro di me. George e Silene sono dentro di noi, e se noi fossimo il loro filo eterno, le loro anime?

E’ assurdo pensare ciò, ma ricordano in me  i pensieri di Whitman.:

Questa separazione ci fa tanto male,

perché le nostre anime sono legate l’una all’altra.

Forse lo sono sempre state e lo saranno sempre.

Forse abbiamo vissuto mille vite prima di questa e.

In ciascuno ci siamo incontrati.

E forse ogni volta siamo stati costretti a separarci

Per le stesse ragioni. Perciò questo è un addio che dura

Da 10 mila anni e prelude quelli a venire.

Quando ti guardo, vedo la tua bellezza e la tua grazia

E so che sono andate via via crescendo ciascuna delle tue vite.

So anche che ciascuna delle mie vite sono andato alla tua ricerca.

E cercavo proprio te, non qualcuno che ti somigli , perché la tua anima e la mia

Devono sempre riunirsi.

E poi, per ragioni che nessuno di noi capisce,

siamo costretti a dirci addio.

Vorrei dirti che tutto andrà benissimo e giurò che farò il possibile

Perché ciò accada. Ma se non ci incontrassimo e questo fosse un vero addio,

so che ci rivedremo in un’altra vita. Ci incontreremo di nuovo,

e forse il volere delle stelle sarà cambiato e potremo amarci tanto da convivere tutte

le sensazioni precedenti.

 

 

 

 

E’ bellissima , vero? Ho questa pagina tra le mie pagine del libro che rileggo tutte le sere prima di andare a dormire, pensando a te. .

Io sono convinto che questo stia accadendo a noi. E se tu lo vorrai, io sono qui, ti aspetterò.  Dovessi aspettare anche mille anni.”

 

 

 

 

Ester esce dal corridoio e si siede sgorgando lacrime di dubbio, di qualcosa che stava nascondendo nel suo cuore, che voleva fare finta di non vedere. Lei ama Samuel, ma ha paura che questo suo amore possa svanire e far soffrire Samuel un’altra volta.

 

Ester accartoccia la lettera e si promette che non vuole vedere più il professore Spice, deve cancellarlo dalla sua vita, altrimenti farà solo del male a se stessa ed a Samuel.

 

 

 

Passano settimane dal giorno che Ester ha visto il professore, è luglio ed è il giorno della laurea.

Tutti si complimentano con lei; ci sono i suoi genitori, i suoi fratelli, i suoi amici, Samuel ed anche lui , lui che si trova dietro alla cattedra insieme agli altri professori.

 

“ Ed ora conferiamo la laurea di lingue straniere, con la votazione di 105 su 110 alla dottoressa Ester Micol….”

 

Ester le sgorga una lacrima e saluta i professori ad uno a uno.

Meredith, Lucas e gli altri urlano: “ Ce l’abbiamo fatta, finalmente siamo fuori”

 

Quando stringe la mano a lui, a lui che non vuole vedere, lui Mark gliela stringe forte e le dice piano sussurrato: “ Mi manchi Ester, non ti dimenticherò mai….”

Ester  sfugge la mano e guarda Samuel risentito come se si fosse accorto di quello che ha detto.

 

“ Bambina mia, sei stata brava!” si complimenta la madre.

 

Ester vorrebbe dire qualcosa a sua madre, ma non se la sente. Che cosa gli direbbe? “Mamma, amo Samuel,ma sono andata a letto con il mio professore che ha il doppio della mia età, che è affascinante, che ha una cultura elevata, ma non ci può essere futuro. Allora perché ogni volta che lo vede gli batte il cuore?”

 

Ester non ha il coraggio di ammetterlo e sa che ha fatto una promessa a Samuel, fra una settimana si sposeranno. Ester vede gli occhi tristi e pieni di rancore e di desiderio di Mark…che la ama, che la vorrebbe accanto, si sente confusa .

 

Al rinfresco, tutti si divertono e chiacchierano. Lei dovrebbe essere felice, ma è invasa da rimorsi e dubbi e paura di far soffrire delle persone per questa sua inquietudine che non riesce a calmare.

 

Mark va da lei a salutarla.

 

“ Come va signorina Micol? Entusiasta…”

“ Sì…” lei risponde.

“ Non mi sembra.” Samuel li scorge a parlare e si distacca dai suoi amici per andargli incontro.

“ Salve…”

“ salve..” Mark è risentito, quando Samuel si avvicina e vede dai suoi occhi molta rabbia e capisce che Ester gli abbia raccontato dell’accaduto.

“ Ci viene al nostro matrimonio? Chiede Samuel cercando di essere superiore ed Ester rimane sorpresa.

“ Si sposa la sua studentessa preferita….” Ma Mark non risponde, ha il suo orgoglio e risponde:

“ Sarà un piacere  venire al vostro matrimonio, se impegni non impedirà.” Ester li guarda, guarda due uomini che si battono per lei, come due cavalieri in battaglia. Come se facessero parte di due eserciti, come due principi russi, ma in una battaglia dove moriranno tante persone.

 

 

 

 

 

 

Dall’ordine dei cavalieri feudonici:

 

la battaglia di Wesenberg (1268)

 

Tra il 1237 e 1290, l'Ordine di Livonia aveva conquistato tutta la Curlandia, la Livonia, e la Semigallia, ma i tentativi dell'Ordine di Livonia di invadere la vicina Repubblica di Novgorod non ebbero successo, tanto che il suo esercito fu sconfitto da una coalizione di Principi russi, nella battaglia di Wesenberg vicino al castello di Rakere il 18 febbraio 1268. Le armate russe erano entrate nelle terre dei danesi, alleati dell’Ordine, con 30.000 soldati avvicinandosi alle mura della città di Rakvere in Livonia, dove si scontrarono con l’esercito dell’Ordine di Livonia, rinforzato da un contingente di cavalieri danesi. I Cavalieri furono sconfitti tanto duramente che, dopo aver vanamente cinto d'assedio Pskov l'anno seguente, non intrapresero per i successivi trent'anni alcuna campagna contro la Russia settentrionale.I due eserciti si scontrarono a circa 7,5 km dalla città di Rakvere. Le forze russe, circa 30.000 soldati, erano guidate da Dimitri I di Vladimir (figlio di Aleksandr Nevskij che rappresentava la Repubblica di Novgorod), insieme con il suo futuro genero, Dovmont di Pskov (che rappresentava la Repubblica di Pskov).

 

Dovmont, un nobile lituano esiliato dalla sua patria, aveva trovato rifugio in Russia, dove divenne noto per la sua capacità di comandante militare, avendo lottato con l'Ordine di Livonia molto e spesso, in risposta agli attacchi dei Cavalieri verso Pskov.

A parte i Cavalieri dell’Ordine di Livonia, l'esercito crociato, guidato dal Maestro Otto von Lutterberg, includeva un contingente di cavalieri danesi (fianco destro) e la locale milizia estone (fianco sinistro).

Le forze tedesche e danesi impiegarono la loro consueta formazione a cuneo, denominata “testa di verro”, di cavalieri pesantemente armati, chiamata dai russi il “grande maiale di ferro”. Questa formazione aveva un notevole potere di penetrazione sulle schiere nemiche, ma era scarsamente manovrabile e vulnerabile ad un attacco sui fianchi, a causa del conseguente fronte ridotto dell'esercito, cosa questa che già aveva portato, il 5 aprile 1242, alla sconfitta dei Cavalieri nella Battaglia del Lago Peipus. I tedeschi, memori della sconfitta nella precedente battaglia, a Rakovor cercarono di porre rimedio a questa situazione, suddividendo la forza d'assalto dei Cavalieri in due formazioni, formate da una “testa di verro” pronta per la battaglia e da una seconda “testa di verro” in agguato, in modo che quando la prima “testa di verro” fosse stata attaccato su tutti i lati dai russi, la seconda“testa di verro”, dal suo appostamento, sarebbe entrata in battaglia, accerchiando il nemico. Questa tattica funzionò bene, ma solo in un primo momento, infatti il primo cuneo di cavalieri tedeschi sfondò le truppe di russe, composte in gran parte da milizie di Novgorod, ma poi il secondo cuneo, vedendo i russi in ritirata e ritenendo che la battaglia fosse vinta, uscì dalla sua posizione di agguato e si mise a saccheggiare i corpi del nemico e quant’altro i russi abbandonavano nella fuga. L’abbandono del piano di battaglia portò il primo cuneo ad essere circondato dalle truppe di Pskov e Novgorod.a lotta tra Russi e Livoni si fece allora terribile. Le “Cronache di Novgorod” riportarono: "Né i nostri padri né i nostri antenati sono mai stati testimoni di una lotta così crudele". Alla fine la milizia di Novgorod prevalse nonostante il suo leader, il posadnik Mikhailo Fiodorovič, fosse perito nello scontro.I Principi russi incalzarono i Cavalieri fino a Rakvere.  L’esercito di Novgorod assediò il castello per tre giorni, ma non osò prendere d’assalto la città. Il Principe Dovmont di Pskov, il cui coraggio fu riconosciuto persino dalle cronache tedesche della battaglia, inseguì i cavalieri sconfitti fino alle coste del Mar Baltico e conquistò un cospicuo bottino prima di tornare tra le linee russe. Dovmont trovò vendetta per tutti gli attacchi alla sua terra subiti in precedenza da parte dell’Ordine di Livonia. Intanto il Principe Dimitri I di Vladimir, al ritorno presso il proprio campo dopo la battaglia, scoprì che era stato saccheggiato da un altro reggimento di Cavalieri di Livonia. Dimitri voleva subito attaccare i Cavalieri, ma venne dissuaso dal cominciare una battaglia notturna. Dimitri concordò e deciso di aspettare fino al mattino. Tuttavia, nascosto dalle tenebre, il reggimento di Cavalieri di Livonia si ritirò. Passarono tre giorni ma nessun attacco fu più posto in essere dai Cavalieri. I leader russi proclamarono la propria vittoria e tornarono in trionfo a Novgorod. Secondo le Cronache di Livonia, i crociati persero nella battaglia 1.350 persone, mentre i russi ne persero 5.000.

 

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


capitolo 18

Capitolo 18

 

La laurea finisce e la settimana dopo, Ester sta indossando il suo vestito da sposa dalla sarta.

“ Signorina stia ferma…non riesco a prendere l’orlo.”

“ Ester sei uno schianto” dice Meredith che l’ha accompagnata. Ester è felice, perché ha saputo che Meredith prova qualcosa per Lucas., dicendole sempre:- è insopportabile, fastidioso come una pulce, ma è così bello…” e capisce che presto cadrà ai suoi piedi.

“ No…no… non va bene niente.”

“ che cosa il vestito?” dice la sarta.

“ E’ il terzo vestito che provi….”dice Meredith.

“ Niente è giusto…niente né il vestito né tanto meno io….”

“ Ahi…” La sarta si punge.

“ Signorina, che pazienza! Non si può fare un vestito su misura se lei non si sta ferma…io me ne vado.”

“ ma signora…” cercarla di fermarla Meredith, ma la sarta se ne va spazientita.

 

“ Visto, ora ci troviamo senza sarta? Dove la trovi un’altra sarta adesso?”

Ester non risponde, immersa in uno stato confusionale, si senta come un labirinto senza uscita.

“ Ester…”

Ester sobbalza.

“ Ma Ester ci sei ? Stai male?”

“ No, Meredith….ho paura che sto facendo un grosso errore.”

“ Oh dio,non avrai cambiato di nuovo idea sul matrimonio?”

 

 

“ Meredith, qui c’è in ballo la mia vita e quella di Samuel, non vorrei avere agito sull’impulso….”

“ per evitare il fatto che ti sei innamorata come una matta del professore Spice?”

“ direi che mi hai tolto la parola di bocca… e che riesci a capirmi al volo, si vede così tanto?.”   

 

“ Ester…non sono stupida a capire che ci sei andata a letto, o sbaglio?”

“ mmm…”

“ Ad aprile…in montagna..tu e lui da soli…e quando sei tornata eri sconvolta e poco dopo ti sei rimessa con Samuel.”

“ Allora come è stato ?”

“ Meredith….”

“dai…”

“ molto bello…dolce, lento, passionale.” Gli occhi di Ester  si fanno lucidi, pensando a quelle mani che avevano invaso il suo corpo..non aveva raccontato nulla a Meredith, non sapendo come sarebbero andate le cose e considerando che anche era il suo professore della tesi. Ancora ricorda quel corpo adulto, ma carico di passione,la sua virilità entrare dentro di lei,quei baci dolci, passionali e arditi e quelle spinte lenti, dolci, ma selvagge che inondavano il suo corpo.

 

“ Se è così Ester, è ora che trovi una decisione, per il bene di tutti e per il bene anche mio, mi stai facendo diventare una matta con questa storia.”

 

“ E allora perché non ti metti con Lucas? Non lo sopporti, ma si capisce a mille che ti piace.”

“ Ester…qualunque cosa provo sono affar mio, poi queste cose sono naturali e spontanee…perché devo sforzarmi a fare qualcosa per lui? Sì, è vero..è un stramaledetto insopportabile ragazzaccio molto sexi, ma se succederà qualcosa, succederà mano a mano quando lo vorrò io o quando lo vorrà lui…ma lui già mi vuole, come fa a non sta dietro a questo bel corpo nero bollente?”

 

Ester ride e vede Meredith naturale e spontanea e se ha detto giusto, se stesse manipolando lei gli eventi?

 

 

Sempre alla ricerca di una strada, quella perfetta;

 Sempre paura di sbagliare la via, quella della felicità, quella della perfezione.

La bussola del cuore guiderà i miei passi, guiderà il cuor mio, trafitto dal tuo amore, quell’amore che dà tanta felicità, quell’amore che spesse volte ti pugnala, ti uccide e ti distrugge ma, anche quello che dopo un semplice sorriso ti rianima.

Quell’amore che nasce così, all’improvviso di uno stupido qualunque ma che a te appare la persona migliore al mondo…”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giorno dopo Ester decide di schiarirsi le idee in un giorno al mare, è estate e a Chicago  è troppo caldo , ha detto a Samuel che tornerà in serata.

 

Sta passeggiando sulla spiaggia, indossa un costume lilla con un pareo e porta un cappello di paglia che aveva preso da un mercatino, solo che c’era un vento bestiale quel giorno.

 

Cammina su quella spiaggia senza fermarsi, come se volesse andare dietro al vento, ad un certo punto il vento gli solleva il cappello e lei inizia a rincorrerlo dietro per riprenderlo.

 

“ Maledetto, fermati…” Per riprenderlo casca a terra e vede due piedi nudi vicino a una barca.

“ signorina si è fatta male….

 

“ Ester…..”

E Ester guarda con occhi esterrefatti.

“ Mark…..”

La aiuta a rialzarsi e lei cerca di togliersi la sabbia di dosso.

“ Che ci fa lei qui? Ester lo guarda ,è in costume e per un attimo ricorda quel corpo che è stato dentro di lei e ha cercato di buttarlo fuori, quando in realtà la sua anima è imprigionata.

“ Oh, io ho una piccola casa qui…e questa è la mia barca…la stavo per portare in acqua.” Mark cerca di fare finta di niente, sa che il suo matrimonio a giorni.

“ Mi vuole dare una mano? Quattro mani sono meglio che due.”

“ Oh, certo…” e piano piano ma  con fatica portano la barca in acqua. Mark spiega la vela e butta l’ancora: “ Vuole fare un giro al largo? Sa sono un bravo marinaio, il vento è favorevole.”

Ester sente il dolce vento che muove i suoi capelli e l’acqua della riva che le bagna i piedi, la sabbia umida e bagnata.

“ non so se è il caso….devo ritornare dal mio ombrellone.”

“ Facciamo presto…” Ester lo guarda rapita così sale con lui sulla barca.

 

 

 

“ Sa non credevo di trovarla qui!” dice Mark.

“ Neanche io.”

“ Pensavo che fosse occupata con il matrimonio.”

“ in effetti,mi sono presa un giorno di pausa, dal giorno della laurea non ho fatto più niente, mi sono solo occupata del matrimonio….” Ester vede i suoi occhi leggermente rugati, ma profondi come l’oceano e sente come un brivido dalla schiena,cercando di coprirsi con il pareo.

“ vuole una coperta…”

“ No, non si preoccupi….”

“ siamo ritornati a darci del lei….” Afferma Mark.

“ Già…sa che sembra Kevin Costner su quel film “ Le parole che non ti ho mai detto”?

 “ Sì, ho capito quale dice…beh, in effetti, avere quaranta anni mi avvicina a Kevin Costner…peccato che in quel film lui muoia.”

“ Sì, è molto triste…Non riesce a staccarsi a sua moglie , ma  quando si rende conto che è innamorato della giornata, muore in una tempesta in mare per salvare una famiglia….molto struggente,ho pianto tante volte  guardare quel vicino a Sam….”

“ Guardi che lo può nominare….certo questo film non è meglio citarlo, dato che siamo in barca.”

“ Ha ragione…mi scusi…” Mark rema ed Ester mette una mano nell’acqua fresca del mare, si sente bene con se stessa, è come una musica leggera che avvolge il suo cuore.

“ che cosa farà quest’estate?” chiede Ester.

“ Stavo pensando di partire con la mia barca, fare la costa americana per tutta l’estate e forse anche più.” Ester ha un sobbalzo al cuore

“ Quando?”

“ La settimana prossima, il 22 luglio pensavo di partire.”

“ Il giorno del mio matrimonio….allora lei non verrà.”

“ Credo che non sia gradita la mia presenza.”

Mark ed Ester sono ritornati a riva e Mark butta l’ancora in mare.

 

Ester è rimasta silenziosa e turbata.

 

“ Se lei si deve sposare, io che cosa devo fare lì? Guardare una parte di me andare via…”

 

“ mark….”

 

“ Sì Ester…non può pretendere che posso venire al suo matrimonio come suo professore, perché non lo sono più….”

 

“ Mark, non mi renda le cose difficili.”

 

“ Perché non parte con me?Perché non abbandoni le sue paure una buona volta per tutti…e mi dica una cosa…”

 

Mark si avvicina a un millimetro da lei con  il petto e gli addominali bagnati.

 

“ che cosa le devo dire?”

 

“ Quello che io sto sentendo e lo sente anche lei in fondo al suo cuore che fatica ad accettare o vuole affondare nel mare come Kevin Costner per paura di lasciare il passato e per andare verso il futuro…”

 

“ La vita non è un film…”

 

“ No, è vero…ma lei ha paura di lasciare il suo passato ed ora le parlo non come suo professore, ma come uomo che vede una ragazzina spaventata. Lei mi ha detto che sembravo uno stupido vecchio rigido, beh era vero! Io ho cominciato a prendere questa barca da solo un mese, non avrei mai pensato di buttarmi in oceano aperto fino allora e non avrei mai scritto un romanzo grazie a lei.

 

Ed ora io le dico una cosa a cuore aperto che la farà soffrire:

 

Lei è solo una stupida manipolatrice che si butta da un uomo a un altro solo perché non accetta di restare solo con se stessa,perché se resta da sola con se stessa lei rimane ferita. Io sarei stato molto più contento, se avendomi mollato fosse stata sola, ma il fatto che lei è ritornata con il suo futuro marito, vuol dire che è solo debole e vigliacca. O sbaglio? Io salperò, se lei vorrà venire io sarò qui, ma se non verrà non ci vedremo più, perché non posso sopportare, ho 40 anni e ho già sopportato anni di tradimento con la mia precedente moglie, ora devo stare dietro alle sue vigliaccherie?”

 

Ester è sorpresa, sorpresa da quel flusso di parole che è verità.

Ester lo bacia ed è un bacio lungo passionale e si stringono abbracciati. Ma Mark si ferma:

“ Basta Ester, te l’ho già detto una volta, non voglio il tuo corpo se non ho la  tua anima…e non perché non vorrei, mi sto frenando dal desiderio di poter sentire la sua pelle.”

 

 Ester è scossa, timorosa ed eccitata, non riesce a parlare, forse perché sa quello che dovrà fare quella stessa serata.

 

 

 

 

“la follia è osare là dove gli altri temono, è questa la comunione tra un cavaliere e un marinaio

Il marinaio, posta sull’albero più alto della nave, osserva il dominio del mare. Lì si sente al sicuro, perché l’assenza di punti di riferimento e la grandiosa maestà dell’acqua gli restituisce  l’infinità di strade percorribili, sfidando gli dei. Più ancora, possiede  in comune il dono sovrannaturale di tornare dal regno della morte, conservando briciole di quel segreto che li rende diversi agli occhi degli altri uomini.”

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Capitolo 19
*** capitolo 19 ***


capitolo 19

Capitolo 19

 

In macchina Ester riflette su quella giornata al mare, all’incontro inatteso con Mark e le sembra assurda che ogni volta vada da qualche luogo lei lo ritrova, come se il destino gli dicesse di andare da lui. E lei capisce che non è il destino, che è un’amara verità che porta dentro il suo cuore da quel giorno in biblioteca, ma una verità che farà male.

 

Ester arriva a casa, apre la porta con le chiavi, sperando che Samuel non ci sia.

“ Amore…” esce Samuel all’improvviso dalla cucina.

“ Mi hai fatto prendere un colpo…”dice sobbalzando.

“ Come è abbronzata la mia mogliettina..” Samuel la bacia.

“ Sai di mare, come se fossi stata in barca?” chiede, ed Ester deglutisce.

“ Ti ho chiesto sei stata in barca?”

“ Ester..ti sei mangiata la lingua,va beh sarai stanca…io sono appena tornato, sono stato prima a giocare a basket, anche se con questo caldo..”

“ Sì sono stata in barca” risponde Ester.

“ Oh…che ci voleva a dirlo? “

“ Sì, ma no da sola, ma con il professore Spice.”

A Samuel prende il colpo.

“ Che cosa ci faceva il tuo professore…?”

“ beh, è caldo per tutti, ha una piccola casa sulla costa.”

“ E tu perché sei andata in barca con lui?”

“ Perché ….”

 

“ Ester, non capisco bene , tu sei andata al mare per rilassarti o per incontrarti con lui?”Samuel comincia aggrottare le sopracciglia.

 

“ Ester..”

 

“ No, è stato un caso incontrarlo lì sul serio.”

 

“ E a me chi me lo dice che sia vero?”

 

“ Samuel….”

 

“ Sbaglio, ma ci sei già andata a letto con il tuo Mark, chi me lo dice che non sei stato nella sua villetta nella sua piscina piena di soldi…”

 

“ Non ti fidi di me Samuel.” Ester si avvicina, posandogli una mano sulla spalla, ma lui la scansa.

 

 

“ Hai ragione però, non merito la tua fiducia e penso che questo non sia le basi per un matrimonio.”

 

“ certo ed ora mi stai per dire che non ti vuoi  più sposare, vero?”

 

Ester tace, perché sa che è così.

 

“ Samuel, se non ci fidiamo….”

 

“ Ester,ti ricordo che tu ti sei innamorato di un altro, tu che mi hai detto facciamo una pausa, tu che  mi hai detto sposiamoci, ma per chi mi hai preso? Per un pupazzo che vuoi prendere quando ti fa comodo. Sarei disposto anche a fare finta di niente Ester, perché ti amo, perché abbiamo vissuto una vita insieme, sarei disposto a sposarti , perché pensavo che per te era solo un momento di crisi, una cotta passeggera…”

 

“ Ma non è così, vero? Io capisco che non ho una cultura, che solo un meccanico e che sto dietro a una palla da basket, come dici tu, ma non siamo fatti uguali. “

 

“ Ester, guardami negli occhi e dimmi che di lui non ti importa niente, perché se è così il problema non sussiste.

 

Ester lo guarda, guarda quegli occhi tristi, delusi, pieni di rancore, ma non regge il suo sguardo.

 

“ Non posso…non ce la faccio.” Samuel si arrabbia e preso da un impulso di rabbia la prende e la sbatte sulla porta.

 

“ Samuel, sei impazzito?Mi fai male.”

 

“Lo ami Ester? Lo ami? Lo ami più di me? Ester, non ti riconosco più, dove sei finita? Perché ti ho persa? Eravamo io e te, andava tutto perfetto ,poi è arrivato lui…ti sei fatta incantare dai soldi, da quelle belle parole, dalla sue ville.”

 

“ No…no…. Mark…”

 

“ Come mi hai chiamato?”

 

“Oh mio dio Samuel, mi dispiace…”

 

“ No, non volevo  Samuel….”

 

“ Pensi a lui, sempre a lui…che cosa sia successo al mare, sei andata con lui.?

 

“ No…no…”

 

“ sicura?”

 

“ Solo un bacio…”

 

Samuel le stringe un gomito.

 

“ Ahi….basta Samuel.”

 

“ Basta…dimmi questa verità lo ami o no a quello stronzo.”

 

Ester piange, soffre e tira fuori quella verità.

 

“ Sì…sì …lo amo, lo amo pazzamente…”Ester piange e Samuel la spinge a terra.

 

“ Vai via, non ti voglio vedere, non ti voglio vedere più , mi hai rovinato la vita…tu e le tue cazzate, tu e la tua laurea, tu e il tuo professore. E’ colpa tua se mia sorella le è accaduto quello che è successo.”

 

“ Samuel, ma che cosa dici?”

 

“ Sì, tu le hai fatto credere che tutto era possibile, i sogni, gli ideali, quella libertà che tanto rivendichi da quando hai 18 anni, lo ha detto anche tua madre che sei andata via di casa per la tua autonomia.”

 

“ Samuel, non posso credere che mi stai rinfacciando le  mie scelte, sono andata via di casa, perché sentivo che loro non avevano bisogno di me e io volevo costruirmi da sola. Ho due fratelli più grandi…non posso credere….”

 

“ Allora tu che non hai mai accettato che non continuassi a studiare.”

 

“ Io lo dicevo per te per migliorare.”

 

“ No, tu lo dicevi, perché volevi che dovessimo stare allo stesso livello….”

 

“ Io Samuel non la faccio, mi fa più  male quello che dici di mille mani addosso.”

 

Ester prende la borsa del mare e il cappello ed esce di casa sbattendo la porta.

 

Samuel la riapre ed urla: “ sei solo una troia….”





Ester esce di casa, piangendo, comincia a correre, non sa dove andare ed entra in macchina con le lacrime a ridotto.

Ma il tempo si è fatto nuvoloso, l’aria calda e secca ha portato a piovere. Da una giornata soleggiata nuvole si sono addensate e hanno oscurato  il cielo.

 

La pioggia bagna il finestrino della macchina.

 

Ester guida sull’ autostrada con la pioggia e pensa a tutte quelle parole, quei fatti. Ester capisce che si è comportata come una bambina immatura e che ha fatto soffrire delle persone. Si sente in colpa, perché dentro di se sa chi ha portato a questa frattura, a comprendere chi era se stessa, qual è il suo futuro, lasciare un passato per un futuro nuovo. Ma c’ è sempre una possibilità, nel film “ Le parole che non ti ho mai detto” Costner  muore, per il suo passato che non riesce ad allontanare.

 

Lei ha tanta paura, è confusa  e prende il cellulare, chiama a Mark.

 

Ma Mark non risponde subito, la pioggia si sta facendo intensa ed Ester fatica a vedere, vede macchine , forse un camion…si è fatto scuro e le luci abbaglianti non illuminano la stada, i tergicristalli si muovono interrottamente.

 

Sente il trillo….

 

“ pronto….Ester….”

 

“ Mark…mark….sto venendo da te…” dice piangendo.

 

“ Ester, calmati….dove sei?”

 

“ Non posso perderti, non ora…”

 

“ Ester ,dove sei?” urla Mark.

 

“ Mark, ti amo,sì l’ho detto ti amo e non sai quanto fatica ho fatto ad accettarlo…”

 

VVVVVVVVVVVVVVVVVVMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM……

VVVVVVVVVVVVMMMMMMMMmm…

 

 

“ Pronto….”

 

“ pronto Ester, dove sei …..”

 

“ pronto…”

 

 

AZZURRO IL CIELO
NELLO SPLENDIDO MATTINO,
RIDENTE DI COLORI SUONI E CANTI.

SERENA LA NOTTE,
TACITA E MISTICA,
PIENA DI LUCI E DI IMMENSITA’!”

 

 

 

 

 

Le incomprensioni sono così strane
sarebbe meglio evitarle sempre
per non rischiare di aver ragione
ché la ragione non sempre serve.
Domani invece devo ripartire
mi aspetta un altro viaggio,
e sembrerà come senza fine
ma guarderò il paesaggio…

Sono lontano e mi torni in mente
t’immagino parlare con la gente…

Il mio pensiero vola verso te
per raggiungere le immagini
scolpite ormai nella coscienza
come indelebili emozioni
che non posso più scordare
e il pensiero andrà a cercare
tutte le volte che ti sentirò distante
tutte le volte che ti vorrei parlare
per dirti ancora
che sei solo tu la cosa
che per me è importante…

Mi piace raccontarti sempre
quello che mi succede,
le mie parole diventano nelle tue mani
forme nuove colorate,
note profonde mai ascoltate
di una musica sempre più dolce
o il suono di una sirena
perduta e lontana.

Mi sembrerà di viaggiare io e te
con la stessa valigia in due
dividendo tutto sempre.
Normalmente

Tiromancino – Per Me E’ Importante

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


capitolo 20

                                                                                Capitolo 20

 

 

Se qualcuno avesse detto che questa storia fosse finita in un letto di ospedale. Nessuno ci crederebbe. Mark aveva richiamato 10 volte fino a che non gli ha risposto la polizia che la macchina era andata a sbattere contro un camion con la pioggia battente e che l’avrebbe portata all’ospedale più vicino della zona, avendo perso i sensi.

 

Ora Mark si ritrova all’ospedale, preoccupato seduto nella sala di attesa con un bicchiere in caffè in mano. Quando sente una voce:

 

“ Signorina….scusi, cerco la signorina Micol…?

 

“ Chi è lei?”

 

“ Sono suo marito.” Sa che non è vero.

 

“ Allora, guardi ora è in sotto osservazione, sta nella stanza 102, chieda al dottor  Leghill quando esce dalla stanza. La prima a destra nel corridoio.”

 

“ Grazie….”

 

Quando Samuel vede Mark lì da aspettare, si sente smarrito.

 

Si siede vicino a lui. Spiazzati , non avrebbero mai creduto di trovarsi a quel punto.

 

“ Beh…che cosa è venuto   fare lei qui?” Chiede risentito Samuel.

 

 

“ Ester mi ha chiamato, mentre stava guidando, pioveva molto e un camion le è venuto addosso….”

 

 

L’ha chiamato, pensa….

 

“ Sarà contento, ha vinto lei.”

 

“ Senta, non mi sembra il momento….”

 

“ No, ha ragione, ho cercato di sopportare, di fare finta di niente, ma ora basta, ma lei me l ‘ha portata via , ci è andata a letto, le ha messo in testa un sacco di sciocchezze …e se le succede qualcosa, se Ester  muore, è colpa sua.”

 

“ Non è colpa di nessuno, né tanto meno mia, che cosa è successo quando è tornata a casa.?

 

“ Era stata al mare e quando mi ha detto che è stata in barca con lei, sono andato su di giri, sono volate parole pesanti e lei è scappata via piangendo,e si messa a guidare sotto la pioggia come una stupida per andare da lei. Non solo se le succede qualcosa, morirei, ma non posso sopportare che abbia scelto lei un vecchio.,…”

 

 

 

Sta uscendo dalla stanza il dottore Hegill.

 

“ Dottore, dottore,sono il marito della signorina Micol, vorrei sapere qualcosa sulle sue condizioni.”

 

“ Stia tranquillo, la signorina ha preso una bella botta, il trauma cranico non ci è stato,per sua fortuna , le condizioni sono stabili, però ora è in coma farmacologico , ci sembra più opportuno per monitorare il battito cardiaco, ma domattina sarà sveglia. Stia tranquillo? Lei è il padre?

 

Chiede a Mark, facendo cenno di sì. E Samuel fa finta di niente .

 

“comunque, sua figlia ritornerà a presto nelle sue condizioni normali, al massimo riporterà  lieve ferite e dovrà fare della fisioterapia.”

 

“ ora scusatemi, ma avrei altri pazienti da visitare.”

 

 “Grazie”

 

Samuel e Mark si siedono stravolti e stanchi, Ester è salva e Samuel si rende conto di aver detto parole pesanti.

 

“ Io per prima….”

 

“ Lasci perdere, è normale…”

 

“ Io sono esterrefatto, come non riesca lei a rimanere imperturbabile. L’ ho accusato…”

 

“ Ma lo sa che lei mi fa ridere.  Che cosa dovrei fare? Picchiarla a sangue, che senso avrebbe? Insultarla non mi servirebbe  a niente, né sprecare parole.

 

Ester è debole, ma ora capisco, perché vi siete ritrovati,perché siete uguali, perché vi appoggiate l’uno con l’altro, ognuno riempiva la debolezza dell’altro per sentirvi soli e il fatto che rimaniate separati vi fa perdere la testa ad entrambi. Lei non accettava , voi mi state urlando contro come se fossi un nemico, ma voi siete stati amici e nemici. Il vostro amore è stato risucchiato dalla debolezza di carattere che avete. Siete dipendenti, state insieme, perché non riuscite a stare da soli.”

 

 “ E io penso che possa insultarmi quanto vuole, ma non è questo che farà riportare indietro le cose.”

 

Samuel è sorpreso da ciò che aveva appena detto, perché è vero. Ormai loro stavano insieme da anni, erano indispensabili l’uno per l’altro, era normale che ora avessero difficoltà a staccarsi.

 

“ lei non ha scelto nessuno, lei ha bisogno solo della sua strada, ma non siamo noi ad indicarla.”

 

 

 

Samuel rimane silenzioso ed ora comincia a capire, perché Ester si è sentita vicino a lui, perché la ascoltava in un modo diverso. Per lui i suoi errori, le sue gaffe erano diventate abitudini e le sue lamentele erano solo fastidi.

 

“ Ma posso anche sbagliare sa, non sono un tuttologo….”

 

“ no, però ci sa fare.”

 

 

 

“ Che cosa ha intenzione di fare? Io rimango qui fino a domattina, non sono vicino e con la macchina viaggiare di notte con il sonno non me la sento.”

 

“ Rimanga…Io me ne vado.”

 

“ Perché?”

 

“….perché mi rendo conto che lei in questo momento non ha bisogno di me. Solo una cosa, non le dica che sia passato,la chiamerò per telefono per scusarmi .Neanche si accorgerà di me domattina appena la vedrà.”

 

 

“ le fa onore lo sa….”

 

“ no….non sono come lei, io sono molto impulsivo.”

 

“ Arrivederci.”

 

“ Arrivederci.” Ma stavolta Samuel sa andando via dall’ospedale, che sarà un addio dalla vita di

 

Ester e dovrà costruire una vita, una vita solo sua.

 

 

Samuel se ne va, e Mark poco dopo gli prende sonno e si addormenta lì nella sala di attesa.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


capitolo 21

Capitolo 21

 

 

Le prime luci del mattino risplendono dalla finestra, ormai la giornata di pioggia è passata.

 

E’ un nuovo giorno e Mark si è svegliato alle 6 del mattino e gli hanno detto che può entrare.

Guarda lei con i tubicini fino alla gola, lei che dorme, che non sa quello che è accaduto, lei che urlava ti amo fino alla disperazione, fino alla morte.

 

Stava per sacrificare la sua vita per lui e se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe perdonato.

Si avvicina e le prende la mano.

 

La guarda, è bellissima anche con tutti quei tubi, pensa a tutto quello che è accaduto: la tesi, l’incontro a casa sua, , suo nipote Josh, il suo compleanno , i giorni al castello  infine il giorno al mare.

E’ come un puzzle che mettendo insieme i pezzi si vedono due immagini, lei e lui.

 

Samuel gli ha detto che è imperturbabile, ma non ce la fa e scende una lacrima che riga il viso, ad un certo punto sente muovere la mano di Ester che trema.

 

“mmmmmm….”

 

“ dottore, dottore…” urla Mark per farsi sentire.

 

“ MM…mark….sei tu?” Ester parla con voce flebile.

 

“ Sta calma, non ti sforzare, chiamo il dottore?”

 

“ Dove sono? Non ricordo niente…”

 

“ Stavo in auto, ti stavo per chiamare…”

 

“ Ti ho risposto. Un camion ti è venuto addosso, hai avuto un incidente per via della pioggia.”

 

L’infermiera gli dice che il dottore sta per arrivare.

 

“ Mark, mi sento male, mi fa male tutto.”

 

Mark si avvicina e la prende per mano.

 

“ Sta tranquilla, sono qui. “

 

“ Mark…..”

 

  sì….”

 

“ Sono felice che tu sia qui.”

 

“ Volevo dirti un’altra cosa Mark?”

 

 

“ si….Ester….”

 

“ Ti amo, ecco l’ho detto, avevo paura di non potertelo dire se fossi morta.”

 

“ Dai, non dire così…..in realtà tu me l’hai già detto!”

 

“ Un secondo prima dell’incidente.”

 

“ Davvero?”

 

“ Sì’….” Ed Ester stringe forte la sua mano.

 

Il dottore sono qui.

 

“ Mi scusi, ho fatto aspettare sua figlia.”

 

“ No, non è mia figlia….”

 

“ E’ il mio angelo……” dice Mark .

 

Il dottore la prende ironico e non si mette a pensare chi possa essere , dato che suo marito era qui.”

 

“ Ma il marito della signora?”

 

Ester va in sussulto.

 

“ Samuel è stato qui?”

 

“ Sì….ma non voleva che tu lo sapessi. “

 

“ Perché?”

 

“ Perché ha capito che per te era giusto così .” e le bacia la mano.

 

“ signore, mi voglia scusare, ma la devo visitare….”

 

Mark esce dalla stanza, sognando a un nuovo giorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 22
*** Epilogo ***


epilogo

 

 

 

 

Epilogo

 

 

“Oh issa….

Oh issa…

Forza ragazzi.”

 

Un rumore di onde echeggiano nell’aria, i gabbiani si  trovano sugli occhi e c’è un buon odore di iodio e di salsedine.

 

“Certo che questa barca è davvero pesante”

 

“ Beh, l’ho dovuta ricostruire, farla più grande.”

 

“ Non potevi noleggiarne una, facevi prima.”

 

“ comunque grazie ragazzi!”

 

“ Quando salpi?”

 

“ Prima di salpare, devo aspettare una persona.”

 

“ Buon viaggio…..”

 

“ Ci vediamo…”

 

Mark va a sistemare le cose sulla barca, quando:

 

“ Ehi marinaio, c’ è un posto per me.”

 

“ Come si può dire di no a una bellissima sirena!”E’ Ester con un vestito bianco e i suoi capelli che svolazzano.

 

“ dammi una mano piuttosto che con le stampelle è difficile salire.”

 

“ Io ti avevo detto di aspettare.”

 

“ Sei sicura che vuoi venire?”

 

“ Ti ho detto mille volte di sì.”

 

“ Basta che non lo fai per me, deve essere una scelta tua.”

 

“ Ti ho detto  di sì e ti ho fatto una promessa. Le mie scelte saranno sempre mie, non cambierò la mia personalità per adattarmi con te.”

 

“ Ehi, mica stiamo facendo un esame signorina Micol.”

 

“ No, professore Spice.”

 

“ Non è scritto da nessuna parte quello che accadrà, non ci sarà bisogno di forzare gli eventi, sarà il mare ad indicarcelo, vero?”

 

“ Sicuramente Ester.”

 

Mark prende in braccio Ester sulla barca e la bacia fortemente: un bacio lungo e passionale, ora Mark sa che la sua anima si è ritrovata nel suo corpo, e sa che ora sarà tutto diverso. Sarà un amore puro come l’acqua limpida di rugiada.

 

Ester e Mark sono sulla barca in oceano aperto, viaggeranno per tutta la costa, ma non sanno quello che accadrà, quali tempeste ci saranno o temporali.

 

Non è importante.

 

Il mare è calmo, il vento è favorevole e un sole del mattino all’orizzonte appare luminoso più che mai.

 

La loro barca comincia a muoversi verso largo, verso l’oceano, verso la libertà.

 

Sembra scorgere più in là nella spiaggia due ombre: sono un cavaliere e una dama su un cavallo  che cavalca  sulla sabbia umida del mattino.

 

Ma non vorrei errare nel riconoscere chi siano quelle ombre, direi che siano Silene e George, due anime, due cuori che hanno vagato per anni, per tempi remoti e si sono ritrovati felici di rimanere insieme per l’eternità         

                                               Questa separazione ci fa tanto male,

perché le nostre anime sono legate l’una all’altra.

Forse lo sono sempre state e lo saranno sempre.

Forse abbiamo vissuto mille vite prima di questa e.

In ciascuno ci siamo incontrati.

E forse ogni volta siamo stati costretti a separarci

Per le stesse ragioni. Perciò questo è un addio che dura

Da 10 mila anni e prelude quelli a venire.

Quando ti guardo, vedo la tua bellezza e la tua grazia

E so che sono andate via via crescendo ciascuna delle tue vite.

So anche che ciascuna delle mie vite sono andato alla tua ricerca.

E cercavo proprio te, non qualcuno che ti somigli , perché la tua anima e la mia

Devono sempre riunirsi.

E poi, per ragioni che nessuno di noi capisce,

siamo costretti a dirci addio.

Vorrei dirti che tutto andrà benissimo e giurò che farò il possibile

Perché ciò accada. Ma se non ci incontrassimo e questo fosse un vero addio,

so che ci rivedremo in un’altra vita. Ci incontreremo di nuovo,

e forse il volere delle stelle sarà cambiato e potremo amarci tanto da convivere tutte

le sensazioni precedenti.

 

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