L'amore bussa alla porta di _LaUra (/viewuser.php?uid=89876)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
capitolo 1
CIAO A TUTTI! QUESTO è IL
PRIMO CAPITOLO DELLA FF CHE HO IN MENTE... IN TEORIA DOVREBBE ESSERE QUALCOSA DI
CORTO, MA NON NE SONO SICURA, MAGARI MI PRENDE E NON RIESCO PIù A
FERMARMI..
VABBE' VI LASCIO AL PRIMO
CAPITOLO..
P.S. RECENSITE, FATEMI
SAPERE, COMMENTI POSITIVI E NEGATIVI...LI ACCETTO TUTTI!=)
BUONA
LETTURA!
NUOVI E VECCHI INCONTRI
La sveglia suonò alle sei
e mezza precise, non credevo che dopo tre mesi di letargo avrei ricominciato la
scuola così stanca.
Mi alzai pigramente dal letto e mi diressi verso
l'armadio dato che avevo intuito che il bagno era occupato da mio fratello.
Di solito sono le donne a rimanere chiuse in bagno per ore..Beh! A casa mia
è il contrario.
Dopo essermi vestita, come al solito con jeans e felpa, con
una camminata molto simile al quella di uno zombie raggiunsi la porta del
bagno.
" Che palle Pietro sei ancora dentro?!" , più che una domanda era
un'affermazione.
" Altri due minuti.. "azzo"...perchè oggi i miei capelli
stanno come vogliono?!" , come immaginavo, uno dei tanti stupidi che per il
primo giorno di scuola si tira alla perfezione.
Finalmente, dopo altri dieci
minuti, mio fratello uscì dal bagno non soddisfatto della sua cresta, che
sembrava dover crollare da un momento all'altro.
Mi guardai allo specchio e
con il correttore cercai di coprire quei pochi brufoletti che spuntavano ogni
tanto sul mio naso. Poi misi un filo di matita, mi lavai i denti e uscii dal
bagno. Ero rimasta dentro poco più di dieci minuti.
" Ma come fai?" chiese
mio fratello sbalordito vedendomi uscire così velocemente, " Talento naturale!"
dissi prendendolo in giro.
Dopo aver fatto colazione presi lo zaino e mi diressi verso la fermata dell'autobus.
" Ciao! Anche tu fai la prima?" mi disse una ragazza che non avevo mai visto.
" Si.." risposi ancora assonnata.
" Che indirizzo?" chiese lei incuriosita.
" Classico...e tu?" , la guardai meglio e mi accorsi che era proprio
una bella ragazza : aveva dei lunghi capelli biondi e ricci, dei
tutt'altro che comuni occhioni blu e un sorriso contagioso.
" Anch'io! Magari siamo in classe assieme!" disse e il suo viso si illuminò di gioia.
" Come ti chiami?" le chiesi mentre entrambe salivamo sull'autobus pieno di studenti.
" Rossella e tu?" disse allungando la mano per stringermela, " Celeste." dissi ricambiando il gesto.
Passati venti minuti l'autobus fermò poco lontano dal parcheggio della scuola.
" Eccoci arrivate!" mi disse Rossella con un sorriso mentre prendeva il suo zaino.
Scesi e poco dopo mi accorsi che da lontano qualcuno ci stava
venendo incontro. Misi a fuoco e mi accorsi che era la mia migliore
amica Diletta.
Salutai Rossella e le andai incotro a mia volta.
" Ehi Celeste!" mi disse con il fiatone.
" Ciao Dilly!" le dissi io abbracciandola.
" Non hai dormito stanotte vero?" mi chiese lei prendendomi sotto braccio.
" Si nota così tanto?!" chiesi preoccupata.
" Come mai non hai ciuso occhio stanotte?! Agitata per il primo giorno al liceo?!" chiese lei col sorriso sulle labbra.
" Ma figurati! Ero preoccupata per chi avrei visto oggi..." e dal suo sguardo capii che aveva capito di chi parlavo.
Camminammo in silenzio e quando ci ritrovammo a pochi metri dal gran
cancello in ferro il mio cuore prese a battere all'impazzata.
" Eccolo..." sussurai alla mia amica che era assorta nei suoi pensieri.
Giò era li, appoggiato al muretto, lontano qualche metro dal cancello.
" Con chi è?" chiesi a Diletta senza alzare lo sguardo da terra.
" Delle tipe...del secondo anno credo.." disse lei guardano verso il cancello.
Non so dove ma trovai la forza di alzare la testa e di guardare avanti.
Proprio quando io e la mia amica stavamo attraversando il cancello
sentii la sua voce chiamarmi.
" Celeste!" , com'era bella la sua voce.
Sembravano passati secoli da quel caldo pomeriggio d'estate in cui lui mi aveva lasciata. Ricordo ancora le sue parole.
" Non è che non mi piaci più Ce...ho bisogno di un
pò di tempo, devo stare un pò da solo capisci Ce?!.." mi
aveva detto.
" Si capisco Giò..." gli avevo risposto con gli occhi bassi.
Ma invece non capivo. Lui mi amava, o meglio, lui diceva di amarmi.
E, in quel caldo pomeriggio d'estate, corsi via da lui e iniziò il mio Luglio di silenzi, pianti, dolore e solitudine.
Vederlo e sentire la sua voce oggi mi aveva risvegliato dentro tutte quelle sensazioni. Sentii gli occhi pungere e inumidirsi.
" Non voglio parlargli..." sussurrai con voce rotta a Diletta.
" E non gli parlerai..." disse lei guardandomi con i suoi occhi pieni di amore. Lei mi voleva davvero bene.
Non ci girammo e continuammo a camminare verso la nostra classe.
" Ce girati!" lo sentii urlare da lontano, ma al contrario di come
avrei reagito in uno di quei giorni di Luglio non mi girai, strinsi i
pugni e continuai a camminare.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
capitolo 2
CIAO GENTE! ECCO QUI
IL SECONDO CAPITOLO DELLA MIA NUOVA FF...
PRIMA DI LASCIARVI
ALLA LETTURA VOLEVO RINGRAZIARE XXX_Ice_ Princess_XXX PER LA SUA
RECENSIONE!
GRAZIE MI HAI
RICORDATO DI RILEGGERE PRIMA DI POSTARE I CAPITOLI! =)
BASTA CHIACCHIERE
ORA...
P.S. ASPETTO
ALTRE RECENSIONI! =)
BUONA LETTURA!
L'INTERVALLO
"
Buongiorno ragazzi!" disse la professoressa alla classe.
" Buongiorno!"
rispondemmo tutti noi in coro.
" Bene! io sono Sabina Vinciguerra, vostra
insegnante di Storia, latino e greco." disse sedendosi sopra la cattedra.
"
Speriamo sia brava!" bisbigliò Rossella a Diletta.
" Già..." rispose
lei.
Avevo scoperto che Rossella era una mia compagna di classe poco prima
dell'entrata della prof. e così avevo avuto giusto il tempo di presentarla a
Diletta, che sembrava trovarla simpatica.
" Tutto bene Celeste?" mi chiese
mentre la professoressa cercava di memorizzare i nostri nomi.
" Si, si.."
mentii io.
" Non ti credo.." e vedendo che non rispondevo continuò " Ho visto
che faccia hai fatto quando hai visto Giò..non era certo quella di qualcuno che
sta bene!" mi disse cercando il mio sguardo.
Non la stavo ascoltando. Spesso
mi perdevo ad osservare un paesaggio,un oggetto o una persona. In quel momento
stavo guardando fuori dalla finestra un coppietta di uccellini che si
inseguivano come se stessero ballando sulle dolci note di una musica
inesistente.
" Celeste?! Pianeta Terra chiama Celeste!" disse Dilly muovendo
velocemente la mano davanti ai miei occhi.
" Come vuoi che stia Dilly!" le
risposi irritata e proseguii " L'avevo dimenticato..cioè l'avevo quasi
dimenticato..e non gli è bastato ripresentarsi davanti a me, ha voluto
addirittura chiamarmi!" sussurrai per non farmi sentire dalla professoressa.
" Signorine! Un pò di silenzio per piacere.." disse rivolta a noi, il mio
tono silenzioso non era servito.
" Se l'avevi, più o meno, dimenticato vedrai
che allora è solo questione di giorni, ci farai l'abitudine.." mi rispose dopo
un pò quando l'attenzione della Vinciguerra si era spostata su l'altro lato
della classe.
Passarono le prime tre ore e all'intervallo io, Diletta e
Rossella, che ci aveva detto di voler essere chiamata Roxy, uscimmo nel
corridoio.
" Cacchio che fame!" disse ad alta voce Roxy.
" Ti
accompagnamo ai distributori?" le propose gentilmente Dilly.
" Certo!
Andiamo!?" chiese stringendosi la pancia che continuava a brontolare.
" Io vi
aspetto qui ragazze! ok?" dissi io che avevo voglia di rimanere un pò da sola.
" Va bene! Arriviamo subito!" mi disse Diletta prendendo a braccetto
Rossella.
" Non scappare!" mi disse Roxy ridendo.
Quando furono
abbastanza lontane lasciai scappare un sospiro e i miei pensieri ritornarono a
lui.
Mi appoggiai al muro accanto alla porta d'entrata dell'aula e rimasi ad
osservare il via vai di studenti che mangiavano, chiacchieravano, ridevano e mi
accorsi che nessuno aveva la mia stessa aria sofferente e depressa.
" Che hai
Ce?!" chiese una voce alle mie spalle.
Solo una persona mi chiamava Ce, ed
era proprio la persona per la quale stavo soffrendo. Mi girai lentamente
cercando di mantenere un'espressione neutra.
" Niente.." risposi guardando
altrove.
" Ti conosco..c'è qualcosa che non va! Lo capisco!" disse con il
sorriso che tanto mi piaceva.
Come faceva ad essere ancora così bello?.
L'avevo dimenticato, non dovevo più crederlo un ragazzo bellissimo. Ma purtruppo
lo era.
Piegò la testa da un lato aspettando una mia risposta, un mio segno
di vita. Ma io rimanevo a osservarlo rapita da tanta perfezione.
" Tu non mi
conosci affatto!" dissi lasciando uscire quelle parole senza riuscire a
fermarle. Avevo dato voce ai miei pensieri.
" Come?!" chiese spalancando gli
occhi stupito.
" Ho detto che tu non mi conosci bene quanto credi..." dissi
questa volta controllando le parole che pronunciavo.
" Ce..che è successo?!
Non sei più quella che ho perso quest'estate..." disse guardandomi intensamente
con i suoi occhi verdi.
" Quella che hai lasciato vorrai dire..." lo
corressi.
" Non stiamo parlando di quello che è successo quest'estate...sei
cambiata!" disse continuando ad osservarmi.
" In che senso cambiata?" chiesi
iniziando a stancarmi di quella conversazione.
" Stamattina quando ti ho
chiamata mi hai ignorato, vengo qui ora e non ti faccio più nessun effetto..."
disse aspettando una mia spiegazione.
" Semplice" dissi io con un sorriso
forzato che lui non notò " Non sono più innamorata di te..".
Che assurdità
avevo appena detto!. Io ero innamorata di lui ero pazzamente, follemente
innamorata di lui.
Ma non potevo ammetterlo di nuovo, non potevo commettere
lo stesso errore due volte.
" Se la metti così allora manterrò le
distanze.." disse facendosi serio.
" Perfetto!" dissi continuando con la mia
falsa aria indifferente.
" Ma sappi" disse staccandosi dal muro su cui si era
appoggiato " Che per me sarà difficile dimenticarti Ce..perchè sei stata e sei
tutt'ora importante!" terminata la frase si girò e con passo svelto raggiunse
i suoi
compagni che lo aspettavano in fondo al corridoio.
" Eccoci Celeste!" dissero le mie amiche tornando dai distributori.
" Come è andata?!" chiese Roxy offrendomi un pezzo del suo cioccolatino. Rifiutai.
" Tutto bene! Voi?" dissi sperando di poter cambiare discorso, a lui avevo già pensato abbastanza.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
capitolo 3
CIAU! MI SONO UN PO' DEMORALIZZATA NON TROVANDO NESSUNA RECENSIONE PER IL SECONDO CAPITOLO...
FATEMI
SAPERE COME STO ANDANDO SE BENE O SE è MEGLIO CHE MI DEDICHI A
QUALCOS'ALTRO...=) CI TENGO A SAPERLO COSì POSSO MIGLIORARE!
RECENSITE!
ORA VI AUGURO BUONA LETTURA!
..QUESTA VOLTA PER SEMPRE..
" Celeste! C'è Diletta al telefono!" urlava mia madre dalla cucina. Scesi le scale e corsi da lei a prendere il cordless.
" Pronto!" dissi contenta di sentire la mia amica, avevo proprio bisogno di parlare con lei.
" Ciao Celeste! Sono Diletta.." la sentii dire, come se non sapessi riconoscere la sua voce. Era inconfondibile.
" Lo so Dilly.." dissi sorridendo.
" Da quanto sento stasera siamo contente!" disse lei dall'altro capo.
" Ti sbagli..." dissi io tornando seria.
" Sapevo che era successo qualcosa!! Strano, non ho riconosciuto che
fingevi..mah! Forse è il telefono.." disse lei cercando un
motivo.
Cominciai a raccontarle quello che era successo con
Giò durante l'intervallo, lei mi ascoltava silenziosa
aggiungendo qualche " si " ogni tanto.
" Mmh..Ha detto che manterrà le distanze..." disse lei ripensando a quello che le avevo appena detto.
" L'ho combinata grossa, Dilly..." le dissi maledicendomi per essere stata tanto dura con lui.
" Ma però ha detto che non sarà facile per lui dimenticarti.." disse lei risvegliando in me la speranza.
" Quindi?!" le chiesi in attesa di un consiglio.
" Troveremo un pretesto perchè tu e lui parliate ancora..." mi disse convinta.
" Allora ci metteremo d'accordo domani.." le dissi salutandola.
Quando riattaccai ritornai in camera mia, accesi il computer e aprii la mia posta elettronica. C'era un nuovo messaggio.
" Ce, so che ti ho detto che ti avrei lasciata in pace, ma devo parlarti. È importante."
Giò
Che
doveva dirmi adesso?!. Il mio cuore prese a battere all'impazzata. Se
domani doveva parlarmi allora domani sarei stata perfetta.
Il mattino dopo mi svegliai alle sei precise, quando tutta la mia famiglia stava ancora dormendo.
Feci una doccia, mi piastrai i capelli, mi truccai con più cura del solito e indossai fusò e maglietta lunga.
Dovevo ammetterlo, ero davvero carina.
" Come mai così elegante sorellina?!" chiese mio fratello appena uscì da camera sua.
" Avevo voglia di cambiare..." dissi inventando una scusa. Non potevo certo dirgli che era per un ragazzo.
Arrivai alla fermata dell'autobus in anticipo e così rimasi a
fantasticare su quello che Giò mi avrebbe detto quella mattina
stessa.
" Ma guarda che carina!" disse annunciando il suo arrivo Roxy.
" Grazie mille!" le risposi con un sorriso.
" Centra per caso un ragazzo?!" chiese centrando subito l'argomento.
Non potevo mentirle. Probabilmente lei sarebbe diventata una buona
amica e prima o poi avrebbe dovuto sapere, così raccontai anche
a lei di Giovanni.
" Che storia intrigante! Ma se posso darti un consiglio..con questo genere di ragazzi non devi mai illuderti.."
mi consigliò con aria da esperta. Ma oggi nessun pensiero
negativo mi avrebbe condizionata, avrei parlato con lui è questo
bastava a rallegrarmi.
Arrivata a scuola incontrai Diletta e le raccontai della mail. Da lei
però ricevetti solo commenti e consigli positivi. Quando ci
ritrovammo difronte al cancello in ferro lo vidi. Bellissimo.
" Ce!" urlò appena mi vide, fece un cenno ai suoi amici e mi venne incontro. Il mio cuore accellerò il battito.
" Ehi!" gli dissi appena fu abbastanza vicino da sentirmi.
Diletta ci salutò e poi ci lasciò soli andando in classe con Rossella.
" Dimmi.." dissi a Giovanni appena rimanemmo soli.
" Ho pensato molto a quello che mi hai detto ieri...e hai ragione.."
disse guardando nella direzione dei suoi amici come se volesse
andarsene al più presto.
" Cosa?! No, no, no...cioè credo di essermi spiegata male
ieri..." dissi cercando di rimediare a ciò che avevo combinato.
" Non occorre che rispieghi..ho capito benissimo e mi sono reso conto
che hai ragione..quando ti ho vista credevo di poterci riprovare, ma
poi mi ho capito che non provo amore per te...è solo una
semplice cotta destinata a finire..e sai Ce, l'ultima cosa che voglio
è farti soffrire.." disse finendo il lungo discorso.
" Si, lo so.." dissi io, non del tutto convinta.
Quella scena, l'avevo già vissuta.
" Non è che non mi piaci più Ce...ho bisogno di un pò di tempo, devo stare un pò
da solo capisci Ce?!.." mi aveva detto un pomeriggio non molto lontano da quel momento.
" Si capisco Giò..." gli avevo
risposto con gli occhi bassi.
E ora era successo lo stesso. Gli avevo detto che capivo il suo discorso, e che sapevo che lui non voleva farmi stare male.
Ma invece io avrei sofferto, avrei passato un altro mese di sospiri e lacrime. Cos'ero io senza di lui?. Nulla.
Lui era la scintilla nei miei occhi, il mio sorriso, la mia voglia di
divertimento e il mio stare bene. Senza di lui non ero nulla. Ero
troppo legata a lui da permettermi di perderlo.
Una lacrima cadde sull'asfalto del parcheggio, lui non c'era
più, dopo il suo discorso mi aveva accarezzato i capelli e se ne
era andato, questa volta per sempre.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4
BUONASERA O BUONGIORNO A TUTTI! COMINCIO COL RINGRAZIARE Nina95 e XXX_Ice_Princess_XXX PER LE LORO RECENSIONI!
MI HANNO
DAVVERO SPINTA A CONTINUARE..MA CONTINUO COMUNQUE AD INVITARE TUTTI
COLORO CHE RESTANO NELL'ANONIMATO A RECENSIRE I MIEI CAPITOLI,
COSì SE VI PIACCIONO CONTINUO, ALTRIMENTI LA SMETTO..
ADESSO PERò BASTA CHIACCHIERE E... BUONA LETTURA!
POI...
Piove.
Non poteva esserci giornata migliore per rimanere chiusa in camera mia,
abbracciata al cuscino, persa nel mio dolore. Almeno non ero l'unica a
piangere.
Com'era stato facile per lui accendere di nuovo la mia speranza per poi distruggerla con altrettanta facilità.
Mi erano bastate due righe di una mail per cadere di nuovo in quello
stato di depressione che mi impediva di parlare, studiare, mangiare e
sorridere come tutte le persone normali.
Io non ero normale. Se lo fossi stata avrei dimenticato tutto in poco
tempo come tutti gli altri, invece sembrava facessi di tutto per
continuare a convivere con il mio dolore, forse continuavo a farlo
perchè era l'unico modo per sentirlo ancora vicino.
Non accettavo infatti di conoscere nuovi ragazzi e nemmeno di provarci
con quelli che conoscevo da un pò. Non ero dell'umore dicevo.
Questa situazione autodistruttiva continuò per i primi due mesi di scuola.
Poi...
" Pietro! Vai a prendere le pizze? Non so che cucinarvi stasera!"
urlò mia madre mentre passava l'aspirapolvere in salotto.
" Devo studiare Ma..Perchè non ci mandi Celeste che è
sempre chiusa in casa?" propose lui mentre finiva di inviare un
messaggio. Si, come no, lui stava studiando.
" Celeste! Allora vai tu? Fai prima se prendi la bici.." mi urlò come se il mio " si " fosse scontato.
Mi alzai pigramente dall'angolo del letto in cui mi ero rannicchiata, presi la giacca, un pò di soldi e uscii.
L'aria fresca di Novembre mi accarezzò il viso dolcemente
risvegliandomi per un attimo dal mio dolore, dal mio stato " zombie".
Presi la bici e iniziai a pedalare velocemente, volevo sentire l'aria
sbattere violentemente contro il mio viso. Volevo che qualcosa,
qualsiasi cosa, mi risvegliasse dallo stato in cui mi ritrovavo.
Dopo circa dieci minuti mi ritrovai davanti alla pizzeria d'asporto "
Più Gusto", dove secondo mio fratello facevano le migliori pizze
del pianeta. Certo, entrando il profumino era davvero invitante.
" Vorrei tre "Margherite" da portare via..." dissi con voce rauca.
" Certo tesoro! Arrivano subito!" disse facendomi l'occhiolino il pizzaiolo. Poi scomparve in cucina.
Rimasi sola e iniziai a guardarmi intorno. C'erano dei tavolini sparsi
qua e la, un vecchio distributore di bibite e alle pareti erano appese
diverse foto della parentela del propietario del locale.
Una foto in particolare attirò la mia attenzione. Era una di
quelle tipiche foto di famiglia dove si sta tutti attaccati,
abbracciati a fratelli o sorelle, cugini o cugine.
Un bambino, bellissimo, era lui che fissavo. Guardava verso
l'obbiettivo con aria felice e tranquilla. Non sapeva ancora quanto la
vita, a volte, possa essere difficile.
" Io parto Zio!" urlò una voce alle mie spalle. Mi girai.
Fu come se il bambino che qualche attimo prima osservavo nella foto
fosse comparso davanti a me. Cresciuto di diversi anni ma comunque
bellissimo e con la stessa espressione serena e spensierata.
" Ciao!" mi disse con un sorriso.
" Ciao.." risposi timida.
Poi uscì lanciandomi qualche occhiata veloce che notai solamente perchè anch'io ero persa nei suoi occhi blu.
Quando le pizze furono pronte le caricai sul portapacchi della bici e mi diressi verso casa.
Passati cinque minuti senti un rumore provenire dalla ruota anteriore
della mia bicicletta. Oddio. Non potevano capitare tutte a me. Avevo
bucato la ruota.
Cominciai a frugare nelle tasche del giubotto e della felpa alla
ricerca del mio cellulare, ma stranamente l'avevo dimenticato in
camera. Non potevo chiamare a casa.
Così presi la bici per il manubrio e iniziai a camminare verso casa, in fondo, non ero così lontana.
Si stava facendo buio e trasalivo ad ogni singolo rumore di auto che
frenava, passo che si avvicinava. Insomma mi stavo facendo prendere dal
panico e da fobie che non avevo mai avuto prima.
Ad un certo punto quando avevo quasi iniziato a correre il rumore di una moto mi fece girare. Mi fermai.
Dalla moto scese un ragazzo alto quanto me e appena si tolse il casco lo riconobbi.
" Serve aiuto?!" chiese gentilmente. Era il ragazzo della foto.
" Emh..si grazie!" risposi osservando la ruota bucata ormai del tutto a terra.
" Queste meglio metterle qui dentro" disse sistemando le pizze
all'interno della cassa che usava per portarle a domicilio. La prossima
volta anche noi ce le saremmo fatte portare a casa.
" Salta su.." disse lanciandomi il suo casco.
" Ma.." sussurrai guardando la bicicletta appoggiata al muretto accanto al marciapiede.
" Tranquilla te la riporterò domani mattina..ora salta su che le
pizze si raffreddano!" mi tranquillizzò facendomi l'occhiolino.
" Grazie.." mormorai quando mi ritrovai abbracciata a lui che metteva in moto.
" Figurati!" rispose.
In un batter d'occhio fummo davanti casa mia e scesi dal motorino, presi le pizze e rimasi ad osservarlo. Com'era bello.
" Non so proprio come ringraziarti!" dissi con un sorriso.
Dove avevo trovato quella momentanea felicità?. Nei suoi profondi occhi blu penso.
" È stato un piacere.." disse e partì lasciandomi sola davanti alla porta di casa .
Entrai e mi ritrovai gli occhi di tutta la famiglia puntati addosso.
" Dove sei stata tutto questo tempo!" strillò mia madre.
" Tua mamma ha avuto una crisi di nervi vedendo che non tornavi!" disse mio padre serio.
" Eh sorellina..." disse per prendermi in giro Pietro.
" Ho avuto..emh..un incidente.." dissi, sempre se si poteva definire così.
Quella notte sognai il bambino della foto. Sognai il ragazzo dagli
occhi blu. E quella fu la prima notte senza incubi dopo due mesi di
notti insonni.
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5
CIAOO!
SONO CONTENTA CHE LA MIA FF CONTINUI A PIACERE ALLE MIE DUE "FAN"! xD
GRAZIE PER LE VOSTRE RECENSIONI Nina95 e XXX_Ice_Princess_XXX!!!
CONTINUO A CALDEGGIARE *XD* GLI ALTRI LETTORI ANONIMI A LASCIARE UNA RECENSIONE.. COSì POSSO MIGLIORARE!
BENE, ORA VI LASCIO AL QUINTO CAPITOLO..
BUONA LETTURA!
PASSAGGIO
La sveglia non aveva suonato, il bagno era occupato e la colazione non era ancora pronta. La giornata era partita col piede sbagliato.
Uscii di casa di corsa per evitare di perdere l'autobus, e appena misi
il naso fuori dal cancello mi ritrovai davanti agli occhi la mia
bicicletta.
Il nipote del pizzaiolo era passato a riportarmela. Che gentile.
Dovevo assolutamente ringraziarlo.
Portai la bici in garage e poi ripresi a correre come una forsennata verso la fermata.
Mi ricordai che la giornata era partita col piede sbagliato solo quando
vidi a pochi metri dalla pensilina, dove tutte le mattine prendevo il
pullman, i ragazzi che salivano.
Accellerai, ma come immaginavo non arrivai in tempo, le porte si erano chiuse. Avevo perso l'autobus. Fantastico.
Mi girai e mi rinviai verso casa, qualcuno mi avrebbe accompagnata a scuola in macchina.
" Non vai a scuola?!" mi chiese qualcuno fermando la bici proprio accanto a me.
Alzai la testa e i miei occhi si illuminarono di gioia nel rivedere quel viso.
I suoi occhi blu erano così profondi che guardandoli avrei potuto perdermici e il suo viso era perfetto, meraviglioso.
Mi sorrise e mosse la testa per spostare dagli occhi un ciuffo di capelli castani.
" Veramente ci sarei andata, se non avessi perso l'autobus..." dissi
sorridendo alla strana coincidenza davanti a cui mi trovavo. Sembrava
apparire nei momenti in cui avevo più bisogno di aiuto facendomi
spaventare nostante la sua voce tenera proveniente da dietro le mie
spalle.
" E ora dove stai andando?" chiese con aria interrogativa.
" Beh..a casa, qualcuno mi accompagnerà.." dissi sperando che i miei non fossero già partiti per il lavoro.
" Puoi salire sul mio portapacchi e ti accompagno io a scuola..." mi propose con un sorriso. Come avrei potuto non accettare.
" Ti avverto che sono più pesante di un paio di pizze!" dissi
cercando di farlo sorridere di nuovo. Il suo sorriso era luminoso e
vederlo mi rendeva più tranquilla.
Salii dietro di lui abbracciandolo come avevo fatto la sera prima.
Iniziò a pedalare velocemente. Il vento mi scompigliava i
capelli e io li tenevo fermi per evitare che gli arrivassero in faccia.
" Ti ringrazio per avermi riportato la bicicletta.." dissi ad un certo punto cercando di farmi sentire.
" Te l'avevo promesso..e poi non potevo lasciarla li, l'avrebbero rubata." disse girandosi per guardarmi negli occhi.
Arrivammo con dieci minuti di ritardo davanti il cancello di scuola.
" Oh! Farai tardi a scuola!" dissi guardando l'ora sul mio cellulare.
" Sono in ritardo quanto te!" mi rispose accarezzandomi i capelli per calmarmi.
" Come?! Vieni a scuola qui?!" chiesi stupita. Come avevo fatto a non
notare un ragazzo così bello in questi due mesi?. Dimenticavo di
essere stata uno " zombie".
" Sono al secondo anno.." disse scompigliandosi i capelli con una mano.
" Capito!". Motivo in più per cui non l'avevo notato. Non
guardavo i più grandi, in realtà da due mesi non guardavo
più nessun ragazzo.
" Ora promettimi una cosa.." disse facendosi serio.
" Spara!" dissi sorridendo.
" Oggi lascia che ti riporti a casa io.." concluse con una risata.
" E perchè?!" chiesi stupita dalla richiesta.
" Non voglio che tu perda il pullman un'altra volta." rispose guardando altrove.
" Ok..accetto!" dissi fregandomene delle sue motivazioni.
Volevo passare ancora un pò di tempo con lui e questo era il modo migliore.
Lo accompagnai davanti alla sua classe : la seconda AL. Frequentava l'indirizzo linguistico.
Poi raggiunsi la mia classe ed entrai.
" Ma buongiorno!" mi disse la professoressa di Arte.
" Scusi il ritardo..ho avuto dei problemi con i trasporti.." spiegai evitando di svelare alcuni dettagli.
" Immagino che non hai la giustificazione.." disse con voce scocciata.
" La porterò domani.." dissi cercando di scusarmi.
" Vai al tuo posto.." mi disse senza nemmeno alzare gli occhi dal registro.
Mi sedetti accanto a Diletta e dai suoi occhi capii che a lei non l'avevo data a bere.
" Ti racconterò tutto durante la ricreazione!" dissi cercando di mettere a tacere la sua voglia di sapere.
" Sei obbligata!" mormorò lei sorridendo.
Non ascoltai le lezioni delle prime tre ore. I mie pensieri erano tutti concentrati su lui. E ovviamente su i suoi occhi blu.
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6
CIAO
LETTRICI E LETTORI! SIAMO AL SESTO CAPITOLO DI QUESTA FF CREATA DA ME..E CREDO
PROPRIO CHE NON SARà POI COSì CORTA! XD
PRIMA DI LASCIARVI VOLEVO
RINGRAZIARE Nina 95 CHE HA RECENSITO IL MIO ULTIMO CAPITOLO.
RINGRAZIO
XXX_Ice_Princess_XXX CHE MI HA AGGIUNTA AI PREFERITI E HA COMMENTATO ALCUNI DEI
CAPITOLI PRECEDENTI.
RINGRAZIO INFINE CHI MI HA MESSO NELLE SEGUITE E micino
CHE HA AGGIUNTO LA MIA STORIA ALLA PREFERITE.
GRAZIE DI CUORE A TUTTI.
ORA
BASTA RINGRAZIAMENTI...E BUONA LETTURA!
P.S. CHI RIMANE NELL'ANONIMATO è
INVITATO A RECENSIRE! =)
PROFUMO
" Sei costretta a parlare!" mi
disse Dilly appena suonò la campanella.
" Va bene..ti dirò tutto!" le risposi
con aria stranamente felice.
" Posso sapere anch'io cos'è che ti rende tanto
allegra?" chiese entrando nella conversazione Roxy.
" Certo, certo!" risposi
ormai ritenendola una delle mie migliori amiche.
" Sei una di noi ormai!"
aggiunse Dilly sorridendole.
Uscimmo prendendoci a braccetto e ci avviamo
verso il bagno delle ragazze.
" Qui nessuno ci può sentire.." disse chiudendo
la porta Diletta.
" Tranquilla non è un segreto.." le risposi divertita dalla
sua curiosità.
" Racconta!" mi ordinò Rossella.
" Allora.. ieri sono
andata a prendere le pizze alla pizzeria d'asporto vicino a casa mia. Quando
stavo ritornando a casa però mi si è bucata la ruota della bicicletta e così ho
dovuto fare un bel pò di strada a piedi nel buio.." dissi.
" Io mi sarei
messa ad urlare aiuto!" commentò Roxy.
" Avresti urlato perchè ti si è rotta
la ruota della bici?!" chiese ridendo Dilly " Non esageriamo" continuò.
" In
effetti.." disse Rossella facendosi pensierosa.
" Vabbè.. mentre stavo
camminando verso casa sento una moto venire verso di me, mi giro e mi ritrovo
davanti lui..." dico alle mie due amiche persa nei ricordi di ieri sera.
"
Bellissimo. Moro, occhi azzurri e un sorriso meraviglioso. Lui vede che ho la
bici rotta e mi riaccompagna a casa. Stamattina mi ha riportata a scuola perchè
avevo perso l'autobus e oggi vuole portarmi a casa per accertarsi che non lo
riperda!" dissi ricapitolando tutto quello che era successo da quando l'avevo
visto per la prima volta.
" Wow... ma è fantastico!" disse Roxy assorta
ancora nelle sue fantasie.
" Devi presentarcelo!! Magari ha degli amici
carini!" mi disse Diletta.
" Appena lo conoscerò meglio ve lo presenterò...
Ora rientriamo in classe altrimenti la Vinci ci stermina!" dissi
ridendo.
Tornammo in classe e le ore passarono velocissime, forse perchè
mancava sempre meno tempo per rivederlo.
Appena suonò la campanella salutai
le mie due compagne di banco e uscii di corsa dalla classe raggiungendo il
cortile. Rimasi ad aspettare accanto al parcheggio per motorini e
biciclette.
Lui non arrivò.
Persi l'autobus, come lui aveva previsto. Ma,
questa volta, era per colpa sua.
Ero rimasta sola nel grande cortile della
scuola. Anche gli ultimi gruppetti che di solito rimanevano fuori dal cancello a
chiacchierare se ne erano andati.
A farmi compagnia c'era solamente un
bidello che spazzava svogliatamente le foglie spinte dal vento sotto il
porticato.
" Chi aspetti?" mi chiese ad un certo punto senza alzare gli
occhi da terra.
" Un'amico.." risposi.
" Forse l'ho visto..descrivimelo.."
disse lanciandomi uno sguardo gentile.
" È alto quanto me, ha i capelli
castani, occhi azzurri e un bel sorriso.." dissi cercando di descriverlo come
meglio potevo.
" Allora l'ho visto! È stato il primo ad uscire ed è salito
dietro a un tizio su un motorino per la consegna delle pizze.." disse. Rimasi
sorpresa dalla memoria di cui era dotato quel bidello. A volte sembrano persone
così stupide e conoscendole invece ci si accorge che hanno qualità molto
particolari.
" La ringrazio..." dissi e mi avviai verso la bici che lui aveva
parcheggiato li questa mattina.
Se volevo rivederlo dovevo trovare un
pretesto, così presi la sua bici e iniziai a pedalare verso casa. Prima o poi
sarebbe venuto a riprenderla, altrimenti gliela avrei riportata io. Non poteva
sparire così dalla mia vita!.
Passai il pomeriggio a studiare greco
per il primo compito di versione. Poi dopo aver finito andai a farmi una doccia.
Pensavo. Flash di immagini correvano veloci nella mia mente e ogni ricordo
sembrava una fotografia, scattata per ricordare in ogni minimo particolare di
quel momento.
Le mie mani mi tenevano
stretta al suo corpo ieri sera. Mi ero avvinghiata a lui senza accorgermene. Non
volevo lasciarlo andare, non volevo scappasse.
Il mio volto era
delicatamente appoggiato alle sue spalle e ricordo di essere riuscita a sentire
il suo respiro regolare.
La sua giacca profumava. Un profumo che non aveva
niente a che fare con la pizza, come si potrebbe pensare. Non poteva essere
paragonato a nulla se non a lui. Il suo profumo.
Uscii dalla
doccia di fretta e corsi in camera ancora con i capelli bagnati.
Aprii
l'armadio. Eccola. La giacca che indossavo ieri sera era appesa ad un
attaccapanni. La presi tra le mani.
Come una stupida la portai vicino al mio
naso e inziai a cercare il suo dolce profumo. Non lo trovai.
Rimasi per ore
stesa sul letto a guardare il soffitto alla ricerca di un ricordo più preciso
del suo profumo, che me lo facesse ritornare alla mente. Ne ricordavo solo la
sua unicità.
Trasalivo ad ogni squillo del telefono, ad ogni rumore che
potesse assomigliare a un campanello. Aspettavo che lui arrivasse, e lui non
arrivava.
Cenai senza dire una parola, i miei erano abituati ai miei silenzi.
Non sono mai stata una tipa logorroica. Il silenzio mi permetteva di pensare.
Solo avessero saputo quanto io parlavo con me stessa, credo sarebbero rimasti
scioccati.
Lui non arrivò.
Guardai la tv svogliatamente, ripassai greco
altrettanto svogliatamente.
Annoiata decisi di andarmene a dormire.
Poi
nel bel mezzo della notte, per me, in realtà erano soltanto le dieci e mezza,
sentii qualcosa colpire la mia finestra.
Mi alzai. Aprii il balcone e misi la
testa fuori.
" Ehi!" sentii sussurrare dal giardino. Era la sua voce.
"
Che ci fai qui?" gli chiesi sottovoce.
" Sono venuto a chiederti scusa.."
disse e poi continuò " Posso salire?".
" Di solito si usa bussare alla
porta!" dissi io.
" Vorrei che i tuoi non se ne accorgessero.." disse e io
intravidi il suo sorriso brillare.
" Sali allora.." gli dissi non sapendo
come avrebbe fatto.
Evidentemente aveva già calcolato tutto. In pochi minuti
fu dentro camera mia.
Si era arrampicato sull'albero più alto del mio
giardino e attraverso un ramo era riuscito ad entrare.
" Scusa.." mi disse e
mi baciò delicatamente le labbra.
Venni avvolta dal suo profumo, non solo
potevo ricordarlo, l'avrei sentito addosso per tutta la notte.
Non lo
conoscevo nemmeno, non sapevo il suo nome e non conoscevo bene nemmeno il suo
carattere.
Ma, nonostante tutto ciò, in quel momento capii che me ne ero
innamorata.
Follemente innamorata.
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7
CIAO A TUTTI! SIAMO ARRIVATI AL SETTIMO CAPITOLO DI QUESTA FF...
DEVO AMMETTERE CHE HA FATTO MOLTO PIù " SUCCESSO" RISPETTO A QUELLO CHE PENSAVO..
SONO DAVVERO CONTENTA!
MA NON SMETTERò COMUNQUE DI INVITARE CHI NON RECENSISCE A FARLO!
RINGRAZIO TUTTI I LETTORI CHE HANNO AGGIUNTO LA STORIA ALLE SEGUITE E ALLE PREFERITE
E ANCHE TUTTI COLORO CHE HANNO LASCIATO LE RECENSIONI!
ORA VI AUGURO BUONA LETTURA!
TRE MESI DOPO
Passammo l'intera serata a chiacchierare sottovoce emtrambi stesi sul letto.
Poi venni a sapere il motivo per cui non mi aveva riaccompagnata a casa dopo scuola.
" Quindi tua madre se ne è andata?" gli chiesi dopo aver ascoltato la motivazione.
" Non ne voleva più sapere di mio padre.." mi rispose.
" Mi dispiace Emanuele..." dissi e gli accarezzai il viso dolcemente.
" Non posso più farci niente.. è venuta a prendermi a
scuola per dirmi che si trasferiva dai miei nonni e che sarei stato con
lei durante l'estate.." disse tutto d'un fiato.
" E tuo padre?" chiesi triste per quello che gli era successo.
" A pezzi.. lui amava moltissimo mia madre, lei di punto in bianco ha
deciso di andarsene e di abbandonarci tutti.." disse con voce rotta.
Era la prima volta che vedevo un ragazzo piangere.
Mi girai verso di lui e appoggiai il mio viso sul suo petto.
" Tuo padre è solo ora?" domandai.
" C'è mio Zio con lui.." disse asciugandosi le lacrime.
" E perchè sei venuto da me?" chiesi cercando di non sembrare scortese. Fortunatamente capì cosa intendevo.
" Ti potrà sembrare strano..ma anche se non ti conosco sento che
sei importante... e avevo bisogno di qualcuno che mi stesse vicino.."
disse guardandomi intensamente.
Ora nei suoi occhi blu non si leggeva più serenità e
spensieratezza, c'era tristezza e dolore. Dovevo farlo tornare a
sorridere.
" Non mi sembra affatto strano... tranquillo ci sono io con te.." gli dissi rispondendo al suo dolce sguardo.
Rimanemmo in silenzio per il resto del tempo.
Poi la stanchezza vinse sulla mia voglia di rimanere vicino ad Emanuele e mi addormentai.
Mi svegliai alle prime luci dell'alba e lui se ne era andato lasciando il suo dolce profumo sul mio letto.
Tre mesi dopo.
" Allora stasera siamo a casa tua Celeste?" mi chiese Roxy durante l'ora di Scienze della Terra.
" I miei sono a cena fuori, Pietro esce con la sua nuova ragazza e
visto che la casa è libera potete venire da me..." risposi
sorridendo all'idea di una serata tra amiche.
" Che mangiamo?" chiese Diletta, " Così portiamo qualcosa anche noi".
" Pensavo di ordinare delle pizze...se volete potete portare bibite e pop corn..." suggerii.
" Perfetto!" aggiunse Dilly.
" Certo che sei proprio un'antipatica! Era una serata tra amiche e tu
ordini le pizze..così ovviamente a portarle sarà il tuo
Lele!!" disse Rossella scherzando.
" Beccata!" dissi io arrossendo.
" Tranquilla io ti capisco!" disse Diletta che da poco aveva una una storia con un tipo dello scientifico.
" Ogni volta lo metti in mezzo! Ma sei proprio fissata!" la rimproverò Roxy.
Tutte e tre scoppiammo in una risata.
" Signorine.. fa tanto ridere la polimerizzazione?!" urlò con voce stridula e isterica la Signorini.
" No, no Prof.!" disse Rossella.
" Mmh.." mogugnò lei ritornando alla sua noiosissima spiegazione.
Suonò la campanella della ricreazione. La Prof. sembrava non voler finire di parlare.
" L'importante è che sia chiaro questo aspetto..." disse iniziando a mettere in ordine le sue cose.
Quando uscì l'intera classe lasciò scappare un sospiro e
iniziò a lamentarsi di quanto pallosa fosse stata la lezione.
" Grazie al cielo è finita questa tortura!" urlò alzando le mani Rossella.
" Quella li ci odia proprio.." aggiunse Diletta scuotendo la testa.
" Beh.. che pretendi? Parliamo sempre durante le sue lezioni.." dissi
io ricevendo sguardi e occhiataccie da tutti quelli che stavano
ascoltando la nostra conversazione.
" Vabbè..." dissi scappando via da quella situazione imbarazzante.
Corsi in cortile e mi diressi sotto il grande faggio dove Emanuele e la sua compagnia passavano l'intervallo.
" Ce! È un casino di tempo che non ci sentiamo!" disse Giò raggiungendomi.
" Che vuoi?!" risposi secca.
Non era la prima volta che tentava di riavvicinarsi a me e ormai ci avevo fatto l'abitudine, sapevo come comportarmi.
" Sapere come stavi, uscire un pomeriggio e stare assieme come ai
vecchi tempi.." disse e i suoi occhi verdi, che un tempo trovavo
bellissimi, si illuminarono di speranza.
Da quando Lele era entrato nella mia vita la bellezza di Giò era andata diminuendo, fino a sparire completamente.
Ora notavo tutti i suoi difetti e inziavo a non sopportarlo più.
" Senti Giovanni.. ti ho detto di no la settimana scorsa e la settimana
prima ancora, è un mese che ti dico no.. possibile che tu non
abbia ancora capito?!" gli urlai lasciando esplodere la mia rabbia.
" Che succede qui?!" chiese abbracciandomi dolcemente Emanuele.
" Che vuoi succeda! Non gli basta farmi soffrire una, due volte..vuole
che stia male per lui ancora!" dissi rendendomi conto che forse avevo
usato un tono di voce troppo alto.
" Senti bimbo.. perchè non vai a provarci con qualcun'altra? Lei sta con me... chiaro?!" disse in tono minaccioso.
Le sue parole mi lasciarono a bocca aperta.
Io non ero la sua ragazza. Magari lo fossi stata.
Giovanni girò i tacchi e con una corsa raggiunse i suoi amici da sconfitto.
" La tua ragazza?" chiesi appena sciolse l'abbraccio.
" Vedrai che così non si farà più sentire..." disse con un sorriso.
Mi ero illusa un'altra volta.
Era da quando l'avevo conosciuto che speravo mi chiedesse di diventare
la sua fidanzata, ma quel momento non sembrava arrivare mai.
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
ED ECCOCI DI NUOVO QUI! CON L'OTTAVO E ULTIMO CAPITOLO
DELLA MIA FF...
OOH! MI COMMUOVO..LA MIA CREATURA è DIVENTATA
GRANDE...xD * ok stai sclerando, smettila..*
SPERO CHE SIA PIACIUTA
A TUTTI COLORO CHE L'HANNO LETTA E SEGUITA...
E SE VI PIACE COME
SCRIVO, BEH ARRIVERANNO ALTRE FF CHE HO IN MENTE..
ORA VI LASCIO ALLA
LETTURA...
E ANCHE NELL'ULTIMO
CAPITOLO NON SMETTERò DI RICORDARVELO: RECENSITE!!
SAN VALENTINO
Era l' ennesima volta
che mi guardavo alla specchio.
Ero davvero carina. Il vestito a maniche
lunghe blu mi stava perfettamente e le calze che indossavo mettevano in mostra
le mie gambe, per la prima volta nella mia vita indossavo i tacchi.
Avevo
fatto le prove tutto il pomeriggio per imparare a camminare sopra a quella
sottospecie di trampoli. Ma tutto sommato non erano poi così male, mi facevano
sentire più alta.
Non sono mai stata una ragazza vanitosa, ma senza un motivo
preciso, questa sera, volevo essere perfetta.
Le mie amiche erano "
leggermente" in ritardo e io ormai stavo dando i numeri.
Continuavo a
controllare che in salotto fosse tutto pronto, che camera mia fosse abbastanza
ordinata da poter portare dentro le mie ospiti per la " visita turistica" della
casa, che mi sarebbe sicuramente stata richiesta.
Poi quando mi stavo
sistemando i capelli davanti allo specchio del bagno sentii il campanello
suonare.
Mi precipitai giù dalle scale rischiando di inciampare e
fortunatamente arrivai alla porta sana e salva.
" Ciao ragazze!" dissi
invitando le mie due amiche ad entrare.
" Ehi!" mi risposero loro in
coro.
Notai che entrambe tenevano tra le mani dei pacchettini.
Quando
videro che li stavo guardando incuriosita Diletta mi diede subito una
spiegazione.
" Abbiamo portato delle pastine come dolce!".
" Che gentili!"
dissi ringraziandole.
Rossella e Diletta si tolsero le giacche e le appesero
all'attaccapanni accanto alla porta.
" Vi faccio vedere la casa.." dissi
avviandomi verso il salotto.
" Questo è il soggiorno..." dissi indicando la
grande stanza illuminata dalla luce fioca del camino.
" Adoro le case con il
caminetto acceso!" disse entusiasta Roxy.
" Mia madre ha detto che fa
"atmosfera"!" dissi imitando la voce di mia madre nell'ultima parola.
Salimmo
al piano superioe e mostrai alle mie due amiche le camere da letto.
" Questa
è camera mia.." dissi spalancando la porta.
" Caspita! Quanto sei ordinata!"
strillò mettendosi le mani in testa Rossella.
" Tranquilla non è sempre
così.." disse Dilly, non era la prima volta che veniva a casa mia.
" Ehi!
Mica è casa tua!" la rimproverai scherzosamente.
Scendemmo in salotto e ci
sedemmo tutte e tre sul divano.
" Che si fa stasera?" chiese ad un certo
punto Roxy.
" Pensavo di chiacchierare un pò, guardare un film e se ci resta
tempo giocare con la play station...vi va?" dissi cercando di esporre brevemente
il mio programma.
" Sembra divertente!" rispose soddisfatta
Rossella.
Diletta annuì.
" Che film ci proponi?" mi chiese Dilly mentre
frugava nello scaffale dei DVD.
" Abbiamo tre opzioni... numero uno,
"Titanic", un classico, romantico, strappa lacrime..ma forse troppo triste..."
dissi presentando la prima proposta.
" Non mi va di piangere..." disse
Rossella in una sorte di cantilena.
" Va bene.. seconda opzione, " Viaggio al
centro della Terra", l'ho visto quest'estate con mia cugina in 3D.. è un bel
film d'azione.." dissi tenendo in mano la custodia.
" Forse rende di più in
3D.." disse indecisa Diletta.
" Infatti.." concordò Rossella.
" Allora
deve per forza andare bene l'ultima proposta ragazze.. terza opzione, " San
Valentino di Sangue", è un horror.. quello che non ci hanno lasciato vedere
perchè non credevano che avevamo veramente quattordici anni.." dissi cercando di
essere convincente ricordando l'avventura al cinema capitata a me e Dilly.
"
Mi pare perfetto! oggi è il 14 febbraio ..e lo sarà anche nel film!" disse
entusiasta la mia amica.
Anche Roxy sembrava d'accordo.
Mettemo su il DVD
e iniziammo a guardarlo.
Poco dopo l'inzio però sentii bussare alla
porta.
" Vado ad aprire! Continuate a guardarlo..tanto io l'ho già visto.."
dissi lasciando le mie amiche in salotto.
" Ciao!" mi disse Emanuele appena
aprii la porta.
" Grazie, sei venuto a portare le pizze!" dissi prendendole
in mano.
" E le offre la casa.." disse facendomi l'occhiolino.
" Troppo
gentile.." dissi stampandogli un bacio sulla guancia.
" Chi è Celeste?!"
sentii urlare dal salotto.
" Vieni entra..." dissi a Lele che era sull'uscio
al freddo.
Entrò e mi seguì fino al soggiorno. Le mie amiche avevano stoppato
il film e ci guardavano sorridenti.
" Immaginavo che ti saresti comportata da
furbetta!" disse ridendo Roxy.
" Hai fatto portare le pizze dal tuo principe
azzurro!" continuò Diletta.
" Smettetela ochette!" le rimproverai
arrossendo.
" Posso rubarvi Celeste un secondo?" chiese gentilmente
Emanuele.
Le mie due amiche si fecero condizionare dai suoi occhioni blu e
annuirono silenziosamente.
Entrambi prendemmo la giacca e uscimmo in
giardino.
" Dimmi.." gli dissi cercando di frenare i battiti del mio cuore.
Non servì a nulla.
" Sei bellissima stasera.." disse lui facendomi arrossire
ancora di più.
" Grazie..anche tu..Beh..come sempre!" dissi lasciandomi
scappare qualcosa di troppo. Lui mi sorrise dolcemente.
" Sai che giorno è
oggi?" chiese non facendomi capire dove voleva parare.
" L'ho appena saputo..
siamo il 14 febbraio.. San Valentino. Per questo oggi tra ragazzi e ragazze
c'era un gran via vai di pacchettini!" dissi picchiandomi la fronte con la mano.
Come avevo fatto a non accorgermene?.
" Hai ricevuto qualcosa?" chiese ancora
con tono indifferente.
" Nulla.." dissi tranquillamente.
" Sono
contento.." sussurò lasciandosi scappare un sospiro.
" Come?!" chiesi
fingendomi irritata.
" Niente, niente.." disse lui distogliendo lo sguardo da
me.
Rimanemmo in silenzio per diversi minuti.
" Celeste, ti piaccio
davvero?!" chiese deciso tutto d'un tratto.
Non risposi. Ero caduta nel
panico più profondo.
Da mesi aspettavo quel momento, e ora che era arrivato
non sapevo come comportarmi..
" Ecco io.." mormorai.
Lui ricominciò a
parlare.
" Se ci mettessimo insieme attireremo l'attenzione di un sacco di
gente, quando dovrò lavorare alla pizzeria non potrò stare con te.. e poi sono
tremendamente geloso.. non ti lascerei mai pensare a Giò...ti avverto, non
sarebbe un gioco, capisci?" disse parlando velocemente.
" Sicura di voler
diventare la mia ragazza?!" mi chiese infine.
Abbassai lo sguardo imbarazzata
ma poi presi tutto il coraggio che avevo in corpo e gli risposi.
" Si lo
voglio!!" ero più convinta che mai.
" Bene..allora non ti farò più
scappare..." disse lui prendendomi tra le sue braccia e baciandomi dolcemente.
FINE!
AVVISO I LETTORI CHE QUEST'UTLIMA PARTE
ASSOMIGLIA PARECCHIO A UN MANGA CHE HO LETTO QUALCHE TEMPO FA..
MI è PIACIUTA
TANTISSIMO E VOLEVO CREARE UNA SCENA SIMILE NELLA MIA FF..
SE VOLETE SAPERE
IL NOME DEL MANGA, CHE è BELLISSIMO, CONTATTATEMI.
grazie per aver
letto la mia fan fiction
_LaUra
ringraziamenti:
ringrazio tutti coloro che hanno
recensito
ringrazio Giovanni che mi ha ispirato il
personaggio Giò
ringrazio Edoardo che mi ha ispirato il
personaggio Emanuele
Insomma ogni personaggio aveva dentro una parte di
me...quindi ringrazio tutti coloro che mi hanno ispirata!
grazie grazie
grazie.
ALLA PROSSIMA
FF!
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