Il bottino di gattoridens (/viewuser.php?uid=81557)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mission Impossible ***
Capitolo 2: *** Una sola via d'uscita - One way out ***
Capitolo 3: *** Arma letale ***
Capitolo 4: *** Orgoglio e Pregiudizio ***
Capitolo 5: *** Brave Heart - Cuore Impavido ***
Capitolo 6: *** Non aprite quella porta ***
Capitolo 1 *** Mission Impossible ***
Mission Impossible
Non c'era possibilità di fuga: il suo nemico era
lì, immobile, di fronte a lui, che lo scrutava con quegli
occhi maligni, di quel colore surreale solcato solo da quella stretta
linea nera disegnata dalla pupilla.
Ron si rese conto di non avere via di scampo: si era fatto cogliere
alla sprovvista in un momento in cui aveva abbassato la guardia, ed
ora, probabilmente, il suo destino era segnato, ma non voleva
arrendersi senza combattere, senza, almeno, provarci.
Lo sfidava.
Il suo sguardo altezzoso e strafottente lo inchiodava sul posto, ma Ron
reagì:
- N-n-non mi fai paura... - tentò, ma il suo rivale sembrava
essersi accorto dello stato di sgomento del giovane Grifondoro,
così si fece più vicino, e, con movimenti fluidi,
lo aggirò, mentre il rosso lo seguiva con lo sguardo,
sentendosi quasi accerchiato; una goccia di sudore iniziava a scendere
dalla tempia, il ragazzo la sentiva distintamente mentre colava vicino
all'orecchio e si apprestava a raggiungere il mento segnando la linea
della mascella.
Era ora di agire, non poteva indugiare oltre.
Immobile, spostando solo impercettibilmente gli occhi, cercò
uno spiraglio nell'attacco del suo nemico, un punto debole, o,
perlomeno, un qualcosa di meno saldo del resto. Non era certo che
ciò che stava per fare l'avrebbe tratto in salvo, ma
qualcosa doveva tentare, inoltre aveva una missione da portare a
termine.
Con un rapido scatto allungò la mano verso l'oggetto di cui
doveva impossessarsi, lo scopo della sua missione, e, con la stessa
agilità, si gettò oltre il suo rivale, il quale,
però, gli si scagliò contro in un attacco fisico
che nulla aveva da invidiare a quelli di natura magica, né
per potenza, né per crudeltà.
Ron percepiva le sue carni lacerate, la nuca doleva sotto i colpi
feroci del nemico, anche in volto, sapeva, riportava ferite
sanguinanti, ma doveva farcela ad ogni costo: un suo fallimento avrebbe
segnato il suo futuro in modo indelebile.
In un impeto di vigore, spronato dalla disperazione, il rosso
afferrò saldamente il corpo di colui che lo aveva attaccato
per scostarselo di dosso, mentre con una mano riusciva a carpire
l'agognato bottino, ma proprio in quel momento la porta si
spalancò.
Ron, sbiancando, si rese conto che il suo incubo più grande
stava per avverarsi.
- Ronald Weasley! Lascia stare il mio gatto! Subito! -
- Ma... Hermione! Questa bestia mi ha attaccato! Dovrò pur
difendermi in qualche modo! -
- Ron! Non dire stupidaggini! Grattastinchi è un gatto molto
educato e dolce! -
- Dolce? Quel mostro infernale mi ha scorticato mezza faccia e tutta la
nuca! - Si difese Ron, riprendendo colore e additandosi il viso in modo
da sostenere con argomenti inattaccabili la sua tesi.
Evidentemente la sua tecnica stava funzionando, visto che la riccia gli
si stava avvicinando per controllare meglio i graffi che gli
affliggevano il volto. Questa situazione non poté non creare
un senso di agitata felicità nel ragazzo che, avidamente,
guardava il viso della bella Grifondoro avvicinarsi sempre di
più al suo, poi quando questa allungò una mano a
sfiorargli una delle ferite e sentì le sue dita fresche
scorrere leggere sul taglio che solcava la guancia, il cuore gli
cominciò a martellare ad un ritmo effettivamente
accelerato, le mucose della bocca erano secche e si sentiva la lingua
impastata, anche la gola richiedeva di essere umidificata, e, mentre
stava ingoiando, lo sguardo dolce e preoccupato della ragazza cadde
rovinosamente su qualcosa che il compagno di Casa teneva stretto in
mano.
Il viso di Hermione si indurì, arcuò le
sopracciglia, si scostò un passo da Ron, lo
guardò dritto negli occhi con la stessa espressione che
aveva usato Grattastinchi fino a pochi attimi prima.
Ronald ingoiò ancora, stavolta per il terrore.
- Ron - la voce di Hermione era misurata, ma decisa - cosa stavi
facendo nel dormitorio delle ragazze? -
Ok, ora doveva trovare una buona scusa per essere lì, doveva
coprire la vera natura della sua missione!
- Io... I-io...Ecco... io sta-stavo cercando un... ehm... libro...
ecco... cioè, un libro su... su... sulle foreste magiche
della Cornovaglia, e visto che tu... sì... tu ha-hai un
sacco di libri... magari... -
- Per questo c'è la biblioteca, Weasley - disse la riccia
marcando il tono della voce sul cognome.
Ora Ron sapeva di essere in grossi guai. Era messo peggio di prima.
- Sì, ma non avevo voglia di farmi tutta la strada fino alla
biblioteca - buttò lì, tentando, Ron.
Lo sguardo di Hermione era quello duro e fiero di una guerriera:
- Quindi studiare un contro incantesimo a quelli delle scale stregate
che impediscono ai ragazzi di raggiungere i dormitori femminili
è stato meno impegnativo di una passeggiatina fino alla
biblioteca, per te. Complimenti Weasley! I professori ti sottovalutano!
-
La voce di Hermione ricordava una nota amara di bile, invece il colore
di Ron raggiungeva intensità di rosso non previste in natura.
- Sputa il rospo Ron! E non propinarmi altre balle! -
Ron non riuscì a proferire parola e, sentendosi in una
situazione precaria, segnata da vergogna, sensi di colpa e,
soprattutto, terrore, chinò il capo in segno di
sottomissione e umiliazione, ma così facendo si
ricordò, troppo tardi ormai, cosa stava stringendo in mano:
l'oggetto della sua missione.
Conscio di ciò che gli sarebbe potuto accadere se la riccia
avesse identificato la "cosa", e altrettanto conscio che ciò
non escludeva la morte, agì d'impulso stringendo l'oggetto
dentro un pugno serrato che gli faceva sbiancare le nocche e rifugiando
repentinamente la mano dietro la schiena.
Naturalmente, la speranza di Ron di passare inosservato allo sguardo
scrutatore di Hermione era pura utopia, anzi, questo infantile
tentativo di nascondere la "cosa" non fece altro che rafforzare i
sospetti che la ragazza già aveva nei confronti di quella
stretta malandrina, cosicché la riccia riprese in mano la
situazione, certa del suo vantaggio e della sua vittoria:
- Ronald - era ritornata al nome, ma con il tono nella
modalità "Mamma Weasley", il cui utilizzo da parte di
Hermione era un'arma ancora più temibile - Non voglio sapere
cosa tieni in mano, ma voglio che tu la rimetta a posto, qualsiasi cosa
sia. Per farlo ti lascerò un minuto, in cui io
uscirò da qui, ma non pensare di potermi ingannare: prima ti
incanterò in modo che tu non possa solcare la soglia di
questa stanza con qualcosa che non sia di tua proprietà.
Questi sono i termini. -
Ormai era fregato, in qualsiasi caso: da una parte l'offerta di
Hermione gli avrebbe consentito di scongiurare un'imminente morte
atroce e dolorosa, ma il rovescio della medaglia sarebbe stato il
fallimento della sua missione ed una grande macchia indelebile sul suo
onore, nonché il disprezzo dei suo compagni di dormitorio.
D'altra parte non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di affrontare la
riccia a viso aperto e, se anche l'avesse trovato in un qualche
recondito angolo del suo animo, non era per nulla certo di uscirne
trionfante: quella donna era astuta, abile e determinata, non aveva
muscoli, ma il suo cervello era un portento ed il suo coraggio era
degno del fondatore Grifondoro.
Tutti questi pensieri turbinavano a folle velocità nella
testa di Ron, che, più per l'esasperazione del suo animo in
subbuglio che per presa di posizione vera e propria, stingendo denti e
pugni, assottigliando gli occhi fino a due fessure, aggirò
la ragazza e si avventò sulla porta in un disperato
tentativo di fuga. Aveva raggiunto la maniglia del dormitorio quando:
- Colloportus! -
La chioma rossa del ragazzo, con cranio annesso, si schiantò
contro il legno della porta, impossibilitato a fermarsi in tempo per
ammortizzare lo scontro, vista la veemenza con cui si era gettato
sull'uscita che, però, non aveva, a quel punto, risposto al
tentativo di apertura.
Dietro di lui, una furia con lunghi e selvaggi capelli si fece sentire,
liberando uno dei sui più potenti attacchi verbali, ad un
livello di decibel assolutamente rischioso per ogni tipo di forma di
vita:
- Ronald Weasley! Ti avevo dato una possibilità e tu l'hai
sprecata! Anzi, mi hai voluta sfidare ancora! Non la passerai liscia! -
Il rosso, che si era cautamente girato per non dare le spalle alla sua
avversaria, la guardava con occhi sbarrati... dal terrore... avrebbe
voluto tentare di immaginare quale sarebbe potuta essere la sua fine,
ma la paura gli impediva qualsiasi tipo di pensiero. Intanto Hermione
continuava con la sua invettiva.
L'angolo
dell'intromissione...
Ben
ritrovati a tutti!
Mi sono presa un paio di
settimane di
ferie, eheheh^^ , mi preparavo per questa nuova long che, a dire il
vero, è nata quasi esclusivamente per inserire quel "altro
personaggio" che si legge sotto l'introduzione nell'elenco delle
storie... ebbene sì! Non posso più nascondermi:
è
lui. Temibile, bello e dannato: è Grattastinchi!
Già
già! E la storia
poteva finire anche con Hermione che svelava l'identità del
rivale di Ron, ma non ho resistito: non potevo sprecare cotanto
capitolo e non costruirci sopra una, manco a dirlo, Ron/Hermione...
Ci rivedremo presto,
spero, con il secondo capitolo.
Miao miao,
Elisa
|
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Capitolo 2 *** Una sola via d'uscita - One way out ***
Dal capitolo precedente:
- Ronald Weasley! Ti
avevo dato una possibilità e tu l'hai
sprecata! Anzi, mi hai voluta sfidare ancora! Non la passerai liscia! -
Il rosso, che si era
cautamente girato per non dare le spalle alla sua
avversaria, la guardava con occhi sbarrati... dal terrore... avrebbe
voluto tentare di immaginare quale sarebbe potuta essere la sua fine,
ma la paura gli impediva qualsiasi tipo di pensiero. Intanto Hermione
continuava con la sua invettiva.
Una
sola via d'uscita - One way out
- Per prima cosa lascia quel che hai in mano: è roba mia e
anche
molto personale. Non capisco neppure con che... con che coraggio, hai
osato una cosa del genere, e... perché? Cosa volevi farne?
Usarlo come trofeo per prendermi in giro? Per mostrare una mia
debolezza? O per mostrare la tua prodezza? -
Ahi, colpito... era proprio questo il punto: dimostrare agli altri il
suo coraggio sottraendo alla ragazza più abile della scuola,
e
probabilmente anche di quasi tutto il modo magico, un cimelio che
già lo metteva in difficoltà solo per la sua
natura...
Certo, chiunque penserebbe che combattere con
Colui-che-non-doveva-essere-nominato-ma-adesso-è-stecchito-già-da-un-po'
potesse essere una prova più che palese del coraggio di un
ragazzo appena maggiorenne, ma il problema era un altro: di Ron non si
metteva in discussione la prodezza in battaglia contro le forze del
Male, ma il più semplice coraggio di affrontare la ragazza
per
cui aveva perso la testa già da qualche anno...
già:
tutti lo sapevano da sempre, anche lui alla fine ci era arrivato, lei
lo aveva capito sicuramente prima di lui, poi si erano anche baciati
una volta, ma il momento non era dei migliori, si sa che il
bel
mezzo di una battaglia, anzi La Battaglia, non è una gran
scelta
di tempismo, inoltre in quello scontro la sua famiglia aveva subito una
grave perdita, ed anche molti amici avevano perso la vita, quindi
nell'immediato seguito degli avvenimenti non vi era stata
più
occasione di approfondire quello che era successo, anzi, le distanze
sembravano essersi nuovamente dilatate: non se ne era detto nulla, se
non, privatamente, con Harry, poi era diventato sempre più
difficile ed imbarazzante pensare di poter affrontare il discorso
direttamente tra loro, ed infine, con l'inizio del nuovo anno
scolastico, che per loro sostituiva quello perso per motivi conosciuti,
tipo ricerche di Horcrux e battaglie finali, sembrava si fosse
ristabilito tutto come era fino alla fine del loro quinto anno insieme:
il trio di amici più affiatato della storia.
Poco sarebbe importato se, in realtà, qualcuno era
innamorato di
qualcun altro: l'armonia dei nuovi Eroi non andava scalfita da nessuno,
nemmeno da loro stessi.
Come il quinto anno, sì, non il sesto: quello era stato una
catastrofe con la storia di Lavanda... e Harry che faceva giretti
insieme
a Silente e non c'era quasi mai...
Mentre questo flusso di pensieri investiva Ron, impreparato ad una tale
attività celebrale, soprattutto in una situazione del
genere,
Hermione non aveva smesso di strillare: ora il suo viso era rosso di
rabbia e imbarazzo. Avrebbe voluto infierire sul compagno con un
qualche incantesimo punitivo duro e massacrante, ma la sua mente era
pietrificata dall'ira e l'unica idea che riusciva a formulare era
quella dell'omicidio, ma forse farsi rinchiudere ad Azkaban per il
resto
della sua vita non era molto vantaggioso. Così continuava ad
urlare contro quel... quel... TERMINE CENSURATO...
nell'attesa
che qualcosa di veramente crudele e vendicativo le venisse in mente.
- Mi hai davvero delusa! -
Le uscì di botto, con la durezza della verità.
Voleva
aggiungere anche qualche altro epiteto poco carino, ma nel vedere il
viso del ragazzo sbiancare all'istante capì che quella era
la
sua carta vincente: lo guardava negli occhi con fermezza, lui sembrava
davvero soffrire per quella frase e per lo sguardo amareggiato, ma allo
stesso tempo fiero, da vera Grifondoro, che lei gli aveva rivolto.
Hermione pensò che lo sconforto di Ron fosse dovuto ai sensi
di
colpa per la stupidità di ciò che aveva commesso,
e, per
un verso, era così, ma la causa principale del dolore del
ragazzo stava proprio nella delusione di lei, per il fatto di averla
resa triste, ancora una volta, per averle dimostrato quanto fosse
inadeguato lui, inadeguato a lei, all'idea che lei aveva di lui, alla
stima che lei riponeva in lui: lei gli aveva concesso la sua fiducia,
lui l'aveva disattesa, demolita, distrutta.
E l'aveva ferita.
Come se la sua stima non contasse nulla per lui, come se, sprezzante,
la snobbasse. Ma non era così: l'opinione di Hermione era
tutto
per lui, un suo apprezzamento valeva più di mille elogi dal
mondo intero, era il rispetto che lei gli dimostrava a farlo sentire
una persona migliore di quello che lui, già, pensava di
essere,
ed ora, per una stupidissima prova di coraggio, per paura di essere
preso in giro dai suoi amici, ci stava rimettendo ciò che
per
lui era la cosa più importante.
E pensare che aveva rinunciato a mostrarle i suoi sentimenti, per paura
di poterla perdere, mentre ora stava gettando la sua amicizia alle
ortiche per una stupidaggine del genere.
Ron deglutì a fatica. Non aveva ancora ripreso colore, solo
il
contorno dei suoi occhi si stava arrossando: bruciavano nel tentativo
di trattenere le lacrime.
Hermione se ne accorse. Non aveva più detto nulla dalla
frase
di prima, ed il silenzio era stato riempito solo dai pensieri dei due
ragazzi, uno di fronte all'altro: lei in piedi con la bacchetta in
mano, il braccio che penzolava, stanco, lungo il fianco, lui
rannicchiato per
terra contro la porta del dormitorio, con una mano si teneva il capo,
appoggiandosi col gomito al ginocchio piegato contro il torace, mentre
nell'altra teneva ancora il suo "trofeo".
Hermione scrutava la figura
di Ron, il volto che prima aveva mostrato un dolore intenso ed
orripilato, ora si era disteso in uno sguardo perso, triste e
malinconico, rassegnato e distrutto, ed ora riusciva chiaramente a
scorgere le lacrime che gli stavano bagnando gli occhi. Nel vederlo
così, le salì un nodo alla gola ed il suo stomaco
si
contrasse in una smorfia addolorata, sentì la sicurezza
venirle
meno, ma cercò di controllarsi: sapeva di essere nel giusto
e di
non aver fatto, o detto, nulla di effettivamente cattivo, ma sapeva di
non poter reggere ancora molto. Dopotutto lei non riusciva a fare a
meno
di amarlo. Anche se lui non l'aveva più cercata dalla notte
della battaglia. Forse per lui era stato un attimo, ma per lei no, e
anche se non avesse potuto ricevere da lui null'altro che amicizia,
lei, di contro, gli avrebbe riservato tutto il suo amore.
Il loro silenzio dilagava nella stanza, ormai erano parecchi minuti che
stavano così, la ragazza decise che era ora di fare
qualcosa,
anche solo un piccolo movimento, ma proprio mentre stava per voltarsi
stancamente, in modo anche da nascondere la propria debolezza al
ragazzo, Ron alzò il capo, concentrò il suo
sguardo verso un punto imprecisato in
direzione del soffitto, sospirò lasciando cadere
l'avambraccio
ad incrociarsi col suo gemello, poi li sciolse dal loro contatto per
far leva a terra, in modo da riuscire ad ergersi in tutta la sua
altezza.
Ora il suo capo era chino, la sua presenza, baldanzosa fino a poco
prima, era mite e contrita.
Si avvicinò al baule della ragazza e, senza dire nulla, lo
aprì solo quel tanto che bastava per far passare la mano,
che
infilò nella fessura formatasi, e lì
lasciò cadere
ciò che aveva stretto in pugno fino a quel momento, senza
permettere che si scorgesse la vera natura del suo, ormai perduto,
trofeo. Esalando un sospiro lieve, tornò sui suoi passi e si
diresse all'uscita, senza proferire parola: a quel punto non sarebbero
servite a nulla, tutto ciò che aveva da perdere, lo aveva
perso.
E per cosa, poi?
La maniglia si piegò verso il basso, ma la porta non si
aprì: c'era ancora l'incantesimo a serrarla. Nel pensare che
avrebbe dovuto chiedere a lei, proprio a lei, il favore di annullare
l'effetto dell'incantesimo e di lasciarlo uscire, ora, incolume,
nonostante si sentisse distrutto nel suo profondo, si sentì
in
imbarazzo. E tremendamente intimorito. Ecco la fine che faceva il suo
coraggio quando c'era lei.
Rimase qualche attimo col viso ad un soffio dalla porta, in attesa di
qualcosa che lo aiutasse a districarsi dalla situazione, un segno dal
cielo o chissà che.
Hermione aveva notato che il suo Colloportus bloccava ancora l'uscita
di Ron, avrebbe potuto annullarlo, anzi, avrebbe dovuto, visto che
ormai anche lui si era arreso rendendole ciò che le
apparteneva,
ma uno strano, illogico istinto la tratteneva dal farlo. Ma cosa stava
facendo? Le proprie azioni le sembravano confuse ed i pensieri
aggrovigliati, qualcosa in lei stava cercando di comunicare, e la cosa
le stava creando un senso di nausea quasi asfissiante,
finché,
di colpo, ecco apparire tutto chiaro davanti a sé. Ok, era
un
po' da Kamikaze, ma forse non era poi una soluzione così
assurda. O meglio: era una soluzione proprio assurda, ma al cuore non
si comanda.
L'angolo
dell'intromissione:
Ma ciao!!!!
Prima di passare ai
saluti e ai ringraziamenti, una piccola
nota:
dopo aver facilmente reperito il titolo del primo capitolo, ho avuto la
malsana idea di affibbiare ad ogni capitolo il nome di un film...
così sono approdata a questo titolo, anche se non lo trovavo
effettivamente molto affascinante (certo che detto da me che sono un
caso pietoso per i titoli... vedi quello della qui presente
fic...), perché secondo me non si adattava male alla storia
del secondo chap, ma in realtà non so di che film si
tratti...
mah...
OK!
Passiamo ai saluti, che è meglio!
murderangel:
grazie per l'accorato commento! Che bello: finalmente un maschietto che
mi lascia commenti! Come avrai capito anche io apprezzo in modo
particolare la coppia Ron/Hermione, come testimonia l'elenco delle mie
fic... in verità non provo odio spassionato per altri
pairing, ma questo mi ha sempre ispirato un qualcosa di caldo e
confortante, inoltre lo trovo molto credibile anche nel mondo reale. Se
ti va, fai un salto anche nelle mie altre storie e fammi sapere cosa ne
pensi: il confronto col maschile mi manca un po' e non sono sempre
certa di immedesimarmi bene nei ragazzi delle storie, mi saresti di
grande aiuto a capire se sto procedendo sulla strada giusta! Per quel
che riguarda la tua curiosità... vedremo di soddisfarla nel
prossimo capitolo (che prometto posterò più
celermente!). Ciao!
cosmopolitan:
Ohhhhh!!!! Che entusiasmo! Grazie! Mi danno la carica queste
espressioni di giubilo! Scusa per il ritardo, mi sono persa un po' con
la testolina e il secondo capitolo non mi soddisfaceva mai del tutto
(poi alla fin fine l'ho postato così com'era in uno sclero
da eccesso di tentativi da correzione...), per il prossimo capitolo
cercherò di essere più veloce! Baci!
sif:
cara quasi-coetanea-un-po'-
più-giovane-ma-ci-capiamo-comunque, devo dire che mi
piacciono sempre di più i tuoi interventi! Ebbene
sì: anche a me non dispiace l'inizio di questa long (ma mica
poi tanto, long...), anche se mi pare di essere stata un po' eccessiva
con le virgole, soprattutto all'inizio... ma vabbhè, ero
così presa da Grattastinchi che non ci ho fatto
più di tanto caso quando l'ho scritta, quindi, per l'alto
contenuto morale della causa della mia distrazione mi auto-perdono!
Comunque, a parte tutto, devo mandarti un supergigabacione di
ringraziamento per aver letto anche "Il vagabondo", che è
passata veramente sottotono... lo ammetto: anche io mi defilo dal
leggere le fic quando sotto c'è scritto "malinconico,
introspettivo, sentimentale", quindi non mi sono stupita. Ma TU SEI UNA
GRANDISSIMA!!!! Te la sei letta comunque! Con mia grande gioia! MA
SOPRATTUTTO TI SEI LETTA ANCHE L'ANGOLO DELL'INTROMISSIONE!
GRAAAAAZIEEEEE! (ma sai che ho notato che le mie intromissioni sono
spesso più lunghe delle storie stesse? Mi sa che
c'è qualcosa che non va in me...) Comunque, visto che
là non ci sarà un secondo capitolo, sfrutto
questo spaziolino per rispondere alle tue supposizioni: Maison Ikkoku?
Fuochino: in effetti è uno dei miei anime preferiti, ma il
manga che mi ha rubato il cuore è Fruits Basket (anche
lì la protagonista stende i panni^^), un'opera un pochino
meno datata di quella della signora Takahashi (quella è
anche più datata di noi...), molto dolce e delicata...
è TENERA! Grazie FESS (così si dice dalle mie
parti, non è un insulto... è mezzo dialetto!).
Ciao e baci!
hele:
Uh, uh, uh! Anche tu curiosa! Sono proprio contenta che questa specie
di suspance "quasi voluta" stia funzionando, anche perché
fino ad ora non ho mai saputo gestire questo tipo di tensione (a parte
in "Voci dall'aldilà... della porta", ma lì era
basilare arrivare alla fine per svelare il mistero, altrimenti la
storia non avrebbe avuto senso...): sono una che non riesce a
trattenere neanche l'acqua che beve, figurarsi "spoiler" sulle proprie
storie... ma terrò duro! Almeno fino al prossimo capitolo!
hunterd:
Oh, my God! Quale onore! La prima Ron/Hermione nella lista dei seguiti
di una dramionista come te, anzi, LA dramionista (sei
addirittura entrata nel corpo di Draco...). Quale sommo onore!
Gioia e gaudio dimorano in me! Grazie! Anche per il fatto che quando
leggi, leggi veramente! Sono contenta che ti piaccia la
caratterizzazione dei miei pupilli, anche se potrebbero un po' perdersi
nei meandri della storia in qualche occasione... , ma, devo ammettere,
è soprattutto merito di Sua Signoria Rowling che ha sfornato
due bei caratterini (in realtà ne ha sfornati parecchi di
bei caratterini...), dandomi la possibilità di giostrarli un
po' a mio piacimento nelle situazioni più disparate. Lunga
vita a zia Row!
TittiGranger:
ma ti pareva che potevo toglierti così alla svelta dal
brodino??? He, he, he! A volte sono proprio sadicuccia, ma NIENTE
PAURA: nel prossimo capitolo sarà fatta luce sul mistero del
bottino di Ron! Ma scusa, se ti mancano le Ron/Hermione, non esitare:
scrivi! Così anche la signorina gattoridens si
potrà godere un tuo lavoro in questo periodo di crisi della
nostra stimata coppia... no! Non intendevo che loro fossero in crisi
tra loro, anzi, ma volevo dire che ne girano pochine ora di storie con
i mie due piccioncini preferiti... quindi ti aspetto!
act:
ohhh, su, dai, non essere impaziente ancora solo un capitoletto... un
paio di giorni (o due paia di giorni) e saprai tuuuuuuuuutto quello che
c'è da sapere sulla missione di Ron... anche se la storia
non finirà di sicuro lì... A proposito... visto
che sono tutte one-shot, non sono sempre riuscita a ringraziarti per i
commenti e ti mando anche un grosso bacio di ringraziamento per la
campagna "Faccio felice Elisa recensendo tutte le sue storie": mi fai
MOOOOLTO felice! Thanks!
Uh! Alla faccia! Posso proprio definirmi logorroica...
Ma... ancora una cosa: visto che non ho ancora svelato la vera natura
del bottino... che ne dite di farmi sapere quali idee hanno solleticato
la vostra fantasia? Probabilmente ce ne saranno di più
originali della mia e mi interesserebbe conoscerle... se vi va...
Un bacione e ancora grazie,
Elisa
|
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Capitolo 3 *** Arma letale ***
Dal capitolo precedente:
Ok, era un po' da
Kamikaze, ma forse non era poi una soluzione
così assurda. O meglio: era una soluzione proprio assurda,
ma al
cuore non si comanda.
Arma
letale
La ragazza sorrise a se stessa lasciandosi scappare un versolino
divertito, come una specie di piccola risata, la cosa attirò
l'attenzione di Ron, confuso da quella strana situazione: la vide
avvicinarsi al baule e pensò che ora era proprio giunta la
sua
fine, anche quella fisica.
Quando il coperchio si alzò, Hermione individuò
subito il
fagottino di cotone blu stropicciato, in mezzo a tutta la sua
biancheria disposta ordinatamente. Sorrise ancora di più:
aveva
indovinato, eccolo il trofeo di Weasley: un paio di slip di cotone blu,
i più semplici che lei avesse, probabilmente anche i
più
comodi. Ora sul suo viso troneggiava un'espressione sinceramente
divertita, aveva capito un sacco di cose, forse si sbagliava ed era
tutto un caso, ma volle credere che non fosse così, e quindi
si
convinse che tutto ciò che la sua mente arguta le stava
rivelando fosse verità, ed esternò, quasi ridendo:
- Ron, sei proprio un caso disperato! -
Il rosso non ci capiva più nulla: forse il suo scempio aveva
colpito Hermione così profondamente da renderla pazza,
oppure
era pura follia per eccesso d'ira?
- Tra tutte le mutandine che potevi scegliere, proprio quelle
più anonime? Ma insomma, mi rubi le mutande e prendi pure le
meno attraenti? -
Il ragazzo guardava allibito la mora che rideva sonoramente. Avrebbe
dovuto risponderle o era una domanda sarcastica? Che doveva fare? Ora
era anche tornato il terrore a fare compagnia a Ron, ma lo sguardo
interrogativo ed incuriosito della ragazza faceva proprio pensare che
esigesse una risposta:
- Hem... vedi... io non volevo che... insomma... - Ma come avrebbe
potuto spiegarle?
Hermione vedeva il compagno farfugliare mentre il suo viso si
uniformava col colore dei capelli. Non riuscì a trattenere
un'altra risatina, leggera e spensierata, poi decise di togliere
dall'impiccio il rosso, anche se era divertente torturarlo un po' in
questo modo abbastanza innocente:
- Ron, stai per caso cercando di dirmi che non volevi che i tuoi
amici... perché si tratta di una prova di coraggio, vero? -
Il ragazzo annuì impacciato
- Dicevo: non volevi che i tuoi amici vedessero la mie mutandine
più, come dire..., audaci, e che le commentassero, magari
con
parole poco decorose? -
Ron abbassò il capo ed annuì nuovamente,
vergognandosi.
Alla ragazza si riempì il cuore di tenerezza e non
poté
impedire al suo viso di mostrarla... poi tanto lui non la stava nemmeno
guardando! Era troppo impegnato a sentirsi imbarazzato!
Addolcita e divertita, Hermione fece ciò di più
strano
che avesse mai potuto immaginare, eppure al momento le sembrava la cosa
più "adatta": si inginocchiò di fronte al baule,
scavò al suo interno con le mani leggere e veloci, ne
estrasse
un sacchetto da regalo rosso e oro, lo aprì, ne tolse il
contenuto e lo avvicinò ai denti con cui recise il filo
dell'etichetta che pendeva da ciò che teneva in mano, si
alzò e raggiunse il Ron:
- Questo me lo ha regalato al compleanno tua sorella, è
ancora nuovo -
Così dicendo mostrò ad un Ron più che
sconvolto un
completino intimo color bronzo, totalmente in pizzo, che non avrebbe
lasciato nulla da immaginare, una volta visto indossato, ma che al
momento non aveva altro effetto se non attivare un meccanismo infernale
di creazione di immagini nella mente di Ron, il quale, dopo aver
appurato la secchezza della sua bocca e aver tentato di ingoiare a
vuoto almeno una decina volte, si rese conto che, effettivamente, il
suo pensiero che ci avrebbe rimesso la pelle era più vicino
ora
alla realtà che in nessun altro momento: infarto! Ecco cosa
lo
avrebbe ucciso! Certo: gran bella morte, ma se era una cosa
premeditata, allora doveva dire che il cappello aveva sbagliato a
mandare Hermione a Grifondoro, era una mossa molto subdola!
Perso nei suoi deliri ed intento a tenere a bada la situazione
ormonale,
Ron non si rese nemmeno conto che la giovane donna gli si era
avvicinata molto e lo guardava con occhi dolci e, in un certo senso,
adoranti.
Da parte sua, Hermione stava iniziando a rendersi pienamente conto di
quello che stava facendo, e si sentì invadere
dall'imbarazzo:
vabbhè che nessuno, oltre a loro, ne sarebbe venuto a
conoscenza
e che per il mondo intero era stato il grande coraggio di Ron a
portarlo a cotanto bottino, altresì non riusciva ad ignorare
che
il, non proprio casto, regalo di Ginny avrebbe generato commenti
impudici e, probabilmente, sorpresa che proprio lei, la ragazza-suora
di Hogwarts, possedesse un tale guardaroba, però sapeva che
il
ritorno del rosso tra i suoi "fantastici amici" con materiale
così scottante lo avrebbe reso, anche se solo per una sera o
poco più, una specie di temerario dio della guerra da
osannare,
ammirare ed invidiare.
Ancora perso nei meandri della sua mente adolescenziale alle prese con
più pizzo in una volta sola che di tutto quello che aveva
visto
in tutta la sua vita, Ron non era ancora riuscito a
comprendere a
pieno la proposta che gli stava facendo la ragazza, così
cercò di focalizzare più attentamente la
situazione:
davanti a lui c'era la ragazza che popolava tutti i suoi sogni,
proibiti o meno, la gentil donzella in questione, invece di ucciderlo
sui due piedi per l'enorme cavolata che lui le aveva fatto, gli
porgeva, con aria tranquilla e incoraggiante, un nuovo "bottino", molto
più allettante di quello originario, in modo che lui si
potesse
pavoneggiare con quei malviventi dei suoi compagni di dormitorio, che,
sicuramente, non attendevano altro che il ritorno dell'amico sconfitto
e avvilito. Ok, questa era, a grandi tratti la situazione attuale, ma
cosa sarebbe successo se lui avesse solo tentato di sfiorare quel ben
di Dio che gli veniva offerto su un piatto d'argento?
L'angolo
dell'intromissione:
Salve a tutti!
Grazie ancora per essere di nuovo qui.
Se fossi minimamente un persona sana di mente mi stupirei di me stessa,
perché a questo punto è palese che il mio
cervello sia in
lotta ogni momento della sua vita con delle strane onde energetiche
(saranno i riverberi di quelle che arrivano dal pianeta Vegeta, dove i
Sayan, in tutti i loro svariati livelli, si prendono a mazzate tutto il
dì a suon di Kame-hame-ha?), e da tutte queste interferenze
scaturiscono queste malsane storie...
Non interesserà a nessuno, ma per questo capitolo non ho
dovuto
assolutamente faticare per trovare un film col titolo adatto alla
situazione: si è presentato da solo, con tanto di biglietto
da
visita, appena arrivata al profondo momento introspettivo in cui Ron
medita su un suo possibile decesso per infarto.
Dopo questo quasi assolutamente inutile spreco di righe (dico quasi,
perché in realtà il suo scopo - raggiunto - era
quello di
valvola di sfogo della mia malatissima psiche), voglio concludere con
i miei più sentiti ringraziamenti a chi ha letto, inserito
nei
seguiti o nei preferiti, e commentato la mia storia.
Inchinandomi al vostro cospetto, vi rimando al prossimo capitolo,
sperando di ritrovarvi ancora,
con affetto,
Elisa
Un
momentino, please... vi devo delle risposte...
Comincio col chiedere scusa per io fatto che, dopo lo sprecosissimo
commento inutile di sopra, sono a corto di tempo, così devo
accorciare un pochino questo momento (qualcuno, probabilmente,
esulterà).
Un complimentone a voi che avevate capito quale fosse il bottino!
Stiamo entrando tutte in sintonia! Ma che bello! (In realtà,
forse, è perché sono scontata... -_-)
Visto che devo correre a suonare alla casa di riposo non mi dilungo, ma
vi ringrazio tutti, voi che avete letto, di cui purtroppo non posso
conoscere i nomi, recensito, tra cui Nabiki93,
Sif, murderangel, hunterd, hele, act e TittiGranger,
nonché ad act (ancora XD) e Letstern
che hanno messo questa fic nei preferiti. Scusate, sono davvero molto
in ritardo e devo scappare dai nonnini!
Auguro a tutti un sereno Natale (non so se
riuscirò a postare prima... ma ci proverò...), perché
porti gioia e dolcezza nei nostri cuori!
Un
bacione,
Elisa
Ancora grazie mille, alla prossima!
Miao miao!
|
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Capitolo 4 *** Orgoglio e Pregiudizio ***
Dal capitolo precedente:
Davanti a lui c'era la ragazza che popolava tutti i suoi sogni,
proibiti o meno, la gentil donzella in questione, invece di ucciderlo
sui due piedi per l'enorme cavolata che lui le aveva fatto, gli
porgeva, con aria tranquilla e incoraggiante, un nuovo "bottino", molto
più allettante di quello originario, in modo che lui si
potesse
pavoneggiare con quei malviventi dei suoi compagni di dormitorio, che,
sicuramente, non attendevano altro che il ritorno dell'amico sconfitto
e avvilito. Ok, questa era, a grandi tratti la situazione attuale, ma
cosa sarebbe successo se lui avesse solo tentato di sfiorare quel ben
di Dio che gli veniva offerto su un piatto d'argento?
Orgoglio
e Pregiudizio
Un dubbio gli attraversò la mente: non che magari si potesse
trattare di un tranello, e che Hermione lo stesse mettendo ancora alla
prova? Forse lei stava solo aspettando una nuova mossa falsa, per
poterlo poi rivoltare come un calzino e dargli una punizione coi
fiocchi sbattendogli in faccia che aveva avuto l'ulteriore conferma
alla sua convinzione che la sua sensibilità non era neppure
paragonabile a quella di un cucchiaino...
Non era certo un'ipotesi da scartare, però a trattenerlo
dall'allungare la mano non era solo questa prospettiva, sebbene si
potesse ritenere sufficiente per guardarsi bene dall'accettare la
proposta della ragazza, ma, in realtà, erano questioni un
po'
più sentimentali, se così erano definibili, a
frenarlo:
se anche fosse arrivato vivo al suo dormitorio, cosa sarebbe successo
dopo? Tutti avrebbero visto la biancheria di Hermione, ci avrebbero
scherzato sopra, e, probabilmente, avrebbero fatto fatto anche
apprezzamenti vari, ed il solo pensiero lo irritava, se poi prevedeva
addirittura che altri, oltre a lui, avrebbero potuto arrivare ad avere
le stesse visioni che fino ad ora lo avevano "turbato"...
bhè,
erano rabbia ed odio puro che gli si agitavano all'altezza dello
stomaco. Non poteva permettere che altri provassero le stesse
sensazioni che aveva provato lui, e quei brandelli di merletto non
aiutavano certo a tenere calmi gli animi maschili! Le caste mutandine
blu, quelle sì che avrebbe potuto presentarle, non avrebbero
acceso ardori vari (in realtà a lui bastavano quelle, ma,
per la
barba di Merlino, quel completino era davvero un attentato per le
coronarie di un diciottenne)!
- No, grazie, ma è meglio di no... -
Il ragazzo la guardava tranquillo, mentre rifiutava la sua proposta, e
questo sbalzò Hermione in uno strano stato di confusione: da
un
lato era contenta che Ron dimostrasse, finalmente, un po' di
maturità, ma d'altra parte si crucciava di non capire il
motivo
per cui si stava auto-condannando ad una tartassata di prese in giro da
parte dei suoi amici. Le stava venendo il dubbio che, forse, in
realtà, lui non stesse rifiutando l'oggetto, quanto il
gesto:
che lo infastidisse il fatto che lei gli offrisse con tanta leggerezza
una cosa così intima? Per Morgana! Forse lui si stava
vergognando di lei, del suo comportamento, forse lo stava deludendo
mostrandosi troppo civettuola e spigliata, forse pensava che stesse
solo facendo la ragazza "facile" e che magari stesse cercando di
sedurlo, e lui ora, con gentilezza, volesse solo dirle "No grazie, non
mi interessi".
Il panico si stava impossessando della riccia che, cambiando
improvvisamente espressione e sbiancando in volto, ritirò il
"dono" a sé ed iniziò visibilmente a tremare.
Ron interpretò questo repentino cambiamento come la reazione
a
qualcosa di sbagliato che aveva inavvertitamente detto,
pensò a
tutte le parole, non erano molte, e non capiva dove potesse essere
l'errore, non gli veniva nulla, ma si sentiva in dovere di
rassicurarla, anche se non sapeva come, così
iniziò a
balbettare frasi incoerenti e aggrovigliate, e senza accorgersene le
spiattellò, anche se in modo un po' contorto, la
verità:
- No, Mione, non arrabbiarti - chiese implorante avvicinandosi a lei di
un passo, - ecco... io... cioè... - si stropicciava le mani,
guardandosele accuratamente - io... vedi... non volevo offenderti,
è che... io non potrei portarli di là, a
quelli... sono
animali... non voglio che... insomma... le battute e... -
ingoiò
a vuoto - i pensieri... non devono farli... quei pensieri... li
farebbero... non voglio! - scosse forte il capo, come a scacciare un
pensiero troppo spaventoso, e continuò - Sei stata sleale,
però, con quel... quel... coso lì!
Sì...
insomma... non è semplice... gli uomini... sì...
loro....
e io... cioè... ci si immagina e... allora... non
è
semplice! - Si stava accorgendo di balbettare frasi alquanto
sconclusionate e "pericolose", si portò una mano alla
fronte,
come per concedersi un attimo per riordinare i pensieri.
Mentre il rosso tentava di formulare una frase coerente, la mente
sovra sviluppata della ragazza riuscì a mettere insieme
tutti
i
pezzi. Era davvero grata a Ron per il pensiero di non volere che i suoi
compagni facessero commenti sulla sua biancheria, e forse anche su
altro, ma il discorso successivo, quello sulla difficoltà
degli
uomini di fronte a certe situazioni, l'aveva un po' spiazzata: stava
parlando solo di un senso di protezione nei suoi confronti rispetto
all'allupaggine dei suoi coetanei, o era una cosa più
personale?
Aveva detto "e io", quindi ci si metteva anche lui nel discorso, ma
così come maschio ormonalmente attivo o come Ron nei
confronti
di Hermione? L'ipotesi la faceva arrossire, anche se, in un certo
senso, ci sperava in una reazione del ragazzo. D'altra parte anche lui
sembrava un po' confuso su quel punto... era ora di chiarire un paio di
cosette, così la riccia decise di forzare un po' la mano e
vedere come andava "o la va o la spacca" pensò con tutta la
determinazione dei Grifondoro.
Ron, ancora preso dall'arduo compito di capire come andavano disposte
le parole per formulare una frase "sana" sia dal punto di vista logico
che grammaticale, non si accorse subito della ragazza che gli si stava
ulteriormente avvicinando, sempre con quel completino di pizzo in mano,
così che si trovò un po' disorientato quando si
ritrovò i grandi occhi nocciola di Hermione ad un soffio dal
suo
viso... e ci ricascò: non poteva ignorarla, e non era mai
stato
così vicino al suo sguardo.
L'angolo
dell'intromissione:
Lo so, lo so: Orgoglio e
Pregiudizio
è stato un grande romanzo molto prima di essere stato
riversato
su pellicola, ma il titolo faceva proprio a caso mio e, dopotutto, il
film omonimo c'è... ma bando alle ciance! Ora
sgattaiolo a
preparare il prossimo capitolo!
Un bacio,
Elisa
Un
momentino, please... vi devo delle risposte...
Ebbene sì! Complimenti a coloro che avevano
indovinato la vera natura del bottino!
hele:
hai visto? Ron ha seguito il tuo consiglio!!! Non lo ha preso!!! E
poi... che motivazione cavalleresca la sua... o egoistica? Eh, eh!!! Lo
sappiamo tutti che lui è un gelosone...
Nabiki93:
... e il mistero continua... perché Hermione dovrebbe far
vedere quel completino a tutta la componente maschile di Grifondoro? E
chi lo sa? Forse per una certa voglia di "aiutare" Ron, forse per
reazione ormonale incontrollata, forse per mettersi un pochino in
mostra con questo ragazzotto che non le è poi
così estraneo... ma chi può mai dirlo cosa frulla
nella testa di una donna che agisce d'impulso? Forse non lo sa bene
nemmeno lei... io, di sicuro, non lo so... (sì, è
vero, sono io l'autrice di questa storia, ma mica sono onnisciente...
magari lo saprò prima di finirla...)
cosmopolitan: ormai è un vizio: interrompo i capitoli
proprio quando sta per accadere qualcosa, ma ti giuro che non lo faccio
per crudeltà, è che non mi sembra carino troncare
in pieno il flusso dei pensieri dei due grifoncini, quindi attendo che
le cose si evolvano e lì... zac! Taglio!
Sif:
bianche... bianche... bianche... mhhh, anche io sono spesso colpita
dalla tua sindrome, ma ho pensato che davvero le care mutande bianche
siano diventate trooooppo oggetto di perversione, e questa doveva
essere spostata sul NUOVO bottino, quindi bianche sarebbero state
aleatorie in questa panoramica degli avvenimenti: se erano
già troppo provocatorie all'inizio con emorragie nasali
annesse, non avrei più potuto contare sull'effetto pizzo!
P.S.: Le C-Angels, quelle reali, hanno letto la tua recensione e ti
STRA SALUTANO. In realtà sono delle simpaticissime
quindicenni che cantano nel coretto della parrocchia, sopportando tutte
le mie malsane idee sull'aggiungere le maracas alle canzoni di chiesa
(non mi intrometto a forza: io sono la loro suonatrice e pseudo
direttrice artistica...) ed il bello è che loro mi
assecondano, solo che c'è un Mostro Alieno di nome Patracoso
(noi abbiamo battezzato così l'alieno per non farci
sgamare...) che non ne vuole proprio sapere di essere gentile con i
bimbi che cantano... quindi bisognava sconfiggere la Piaga in qualche
modo...
hunterd:
ma che bella sorpresa che mi hai fatto! Sono stata proprio contenta
(Per i particolari ti rimando alla recensione che ti ho lasciato)!
Grazie anche per i complimenti! Hai visto che anche Ron ha avuto il suo
moto di figheria con quella fermezza nel respingere il pizzoso bottino?
Sì, va bhè, il risultato è stato un
pochino disastroso, ma in fondo il ragazzo è solo alle prime
armi: se si impegna potrebbe essere mooooolto più figo!
Speriamo si applichi! A parte gli scherzi: penso che Ron no sia poi un
pasticcio totale, dopotutto anche nei libri si è rivelato
avere un certo charme in alcuni momenti, ma sicuramente la sua parte
così dolcemente impacciata attira molto... e , secondo me,
lo rende un personaggio completo, trovo che anche nei romanzi della
Sig.ra Rowling il personaggio di Ron sia uno di quelli che ci offrono
più sorprese negli scostamenti di carattere, nelle decisioni
avventate o meno, nel modo di gestire le relazioni con gli amici e,
soprattutto, con Hermione. In realtà è per questo
che lo adoro: da lui non sai mai cosa puoi aspettarti!
Tanti auguri per un OTTIMO inizio di 2010!
Ancora grazie mille, alla prossima!
Miao miao!
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Capitolo 5 *** Brave Heart - Cuore Impavido ***
Dal capitolo precedente:
Si trovò un po' disorientato quando si ritrovò i
grandi
occhi nocciola di Hermione ad un soffio dal suo viso... e ci
ricascò: non poteva ignorarla, e non era mai stato
così
vicino al suo sguardo.
Brave Heart - Cuore Impavido
Il viso di Hermione era in fiamme per l'imbarazzo, ma ormai aveva
deciso: sarebbe andata a fondo della faccenda, anche perché
non
poteva tirare avanti così come stava facendo dalla notte
della
battaglia: la situazione necessitava di una smossa e, a costo di
rimetterci la faccia, ora non avrebbe mollato.
- Ron... - la voce di Hermione non era mai stata così calda
e
carezzevole per quel che ricordava il rosso - ... devo sapere una cosa,
Ron... - il ragazzo deglutì a vuoto, ormai non si sentiva
più padrone del suo corpo, aveva la sensazione che qualcosa
di
irrimediabile sarebbe potuto accadere - ... ma devi promettermi che
risponderai sinceramente... - continuò la ragazza - a
qualsiasi
domanda. -
Ron si sentiva, per l'ennesima volta, in trappola: sapeva di rischiare
grosso accentando la sfida dei suoi compagni di stanza, ma mai aveva
osato arrivare a tanto con la fantasia, il massimo che aveva
mentalmente prodotto era una sfuriata seguita da uno schiantesimo ben
assestato, o viceversa, invece si ritrovava in una situazione al limite
dell'assurdo.
Hermione continuava a fissarlo intensamente, in attesa di una sua
risposta, allora Ron mostrò il suo consenso alla richiesta
con
un imbarazzato cenno del capo: rimandava, così, il problema
dell'acquisita incapacità di proferire parola.
- Bene! Ehm... Ron, io volevo chiederti se... insomma... se ti senti in
imbarazzo... ora... -
Bhè, era scontato che lo fosse, e anche palese. Hermione si
rimproverò per la domanda alquanto sciocca, ma Ron, in un
certo
senso, si sentì un po' sollevato: non era poi difficile
rispondere, e nemmeno compromettente più di tanto, dopotutto
sarebbe stato normale per chiunque non sentirsi completamente a proprio
agio in una situazione del genere, quindi annuì
vigorosamente
con la testa.
A Hermione sfuggì una risatina tesa: almeno era stato
sincero. Ora anche lei doveva esserlo:
- Anche io lo sono... imbarazzata... allora, ecco la seconda cosa che
vorrei sapere da te, per favore, ricordati che mi hai promesso di
rispondere con sincerità.-
La riccia si concesse una breve pausa per riordinare i pensieri che le
si affollavano in testa, prima di continuare:
- Hai... hai... hai avuto... - Hermione avvampò ancora di
più, accentuando il suo colorito già
prepotentemente
arrossato - sì... tu hai avuto, per caso, dei pensieri...
ehm...
un po'... sfrontati... su di me? -
Ron stava per strozzarsi per un improvviso raptus di tosse, Hermione,
vista la sua reazione, si allontanò di un passo da lui,
indietreggiando: venne assalita dal timore di aver travisato tutto e
che adesso lui le dicesse apertamente di no.
Dal canto suo, Ron, impegnato a cercare di non rimetterci le penne
prima del dovuto, si era ritrovato spiazzato dalla domanda schietta che
gli aveva rivolto la ragazza: si sarebbe volentieri fatto cruciare
piuttosto di rispondere, ma aveva dato la sua parola... in
più
Hermione si era allontanata, e non voleva certo spaventarla, quindi
decise di darle una spiegazione, insieme al "Sì" che le
doveva.
Quando si fu, finalmente, ripreso dalla tosse convulsa da cui era stato
scosso, sospirò rumorosamente, chinò il capo
mettendo in
movimento la sua zazzera rossa e iniziò:
- Per favore, Hermione, non spaventarti, ma... sì! Ho avuto
certi pensieri un po'... imbarazzanti... su di te. Ti chiedo scusa se
la cosa ti provoca molto fastidio, ma ti assicuro che sono normali, non
è perversione, è che sono un ragazzo, e quando
vedo una
bella ragazza... insomma, la cosa fa effetto, se poi ci si ritrova
davanti un "coso" come quello che hai in mano... bhè, non
c'è molto da fare... è semplice perdere il
controllo
della propria testa, e, anche con tutti i buoni propositi che si
possono avere, in quei momenti a un ragazzo normale parte di tutto... -
Hermione, stupita dall'insolita loquacità di Ron,
cercava
di trattenersi dal chiedergli cosa intendesse precisamente con quel
"parte di tutto", e tentò di concentrarsi sulle sue
emozioni: a
dire il vero si era sentita gonfiata da una sorta di appagante
soddisfazione nell'apprendere il fatto che lei riuscisse a scatenare
determinate reazioni in Ron, i più, nel suo discorso, era
stato
detto chiaramente che lui la trovava una bella ragazza, ma le rimaneva
comunque il dubbio.
La questione principale che voleva chiarire era se tutte queste
emozioni "fisiche", che lui stesso definiva normali, fossero davvero
solo reazioni fisiologiche o se, da parte del rosso, ci fosse anche un
coinvolgimento sentimentale.
Si fece forza: si stava giocando il tutto per tutto.
- Ehm... grazie per avermi risposto sinceramente... non preoccuparti,
non mi sono... spaventata... diciamo solo che l'argomento
è...
delicato... e io... devo sapere, Ron... perdonami se la cosa ti crea
imbarazzo, o se il mio comportamento ti sembra deludente o strano, ma
devo sapere... davvero... Ron, rispondimi ancora una volta, per
favore... -
Il ragazzo, che era ancora a capo chino dalla domanda di prima,
alzò lo sguardo, scrutò attentamente gli occhi
della
giovane strega, che lo stava guardando apprensiva. Senza interrompere
quel muto scambio, acconsentì, ancora una volta, con un
cenno
lieve, quasi impercettibile.
Con lo spirito distintivo della sua casata, Hermione
abbracciò
tutto il coraggio che era in lei e, con una decisione mai mostrata
prima, nella voce e nello sguardo, chiese:
- Cosa provi per me, Ron Weasley? Quali sono i tuoi veri sentimenti? -
In un certo senso se la aspettava, Ron, un'uscita del genere. Sorrise
leggermente: era così la sua Hermione.
Ora si fissavano: gli occhi piantati reciprocamente in quelli
dell'altro. Sembrava quasi una sfida.
Ron fece un passo verso la riccia, le prese gentilmente la mano che
stringeva ancora quel groviglio di pizzi, accostata al cuore, la
attirò a sé, sempre con una delicatezza ed una
lentezza
quasi esasperanti, forzò le dita sottili della ragazza,
rimase
fermo con le sue, incantato da quel contatto così intimo e
nuovo, indugiando su quella pelle calda.
Quando, dopo qualche istante, riprese a sciogliere la stretta di
Hermione, questa si sentì scuotere da un brivido lungo tutta
la
schiena e portò lo sguardo sulle loro mani: era tutto
così meravigliosamente perfetto che, per un attimo,
desiderò non ricevere alcuna risposta. Era lì,
con lui, e
non desiderava altro, avrebbe potuto vivere per sempre solo con quel
contatto, solo con le loro mani unite.
Per un breve istante sembrava che Ron volesse esaudire il desiderio
inespresso della giovane strega, immobile anch'esso nella
contemplazione
della loro vicinanza, ma si riscosse quasi subito, ammettendo tra
sé che Hermione aveva ragione: era ora di essere sinceri,
completamente, anche a rischio di perdere tutto. Aveva bisogno anche
lui di sapere.
Continuando a trattenere con una mano quella di Hermione, che era ormai
aperta, con l'altra prese il leggero indumento di pizzo che era stato
trattenuto sino a quel momento dale dita della ragazza e, senza
degnarlo di un solo sguardo, ma prestando tutta la sua attenzione al
volto di lei, lo allontanò lasciandolo cadere a terra,
portò la stessa mano accanto all'orecchio di Hermione, con
le
dita le sfiorò i capelli e appoggiò con
delicatezza il
palmo alla guancia rossa della ragazza.
Hermione non riusciva più a muoversi, sopraffatta da una
miriade
di sensazioni, e lo vedeva: vedeva il suo sorriso dolce, vedeva i suoi
occhi che la guardavano, vedeva tutto un mondo in quegli occhi.
- Hermione, lo sai che non sono mai stato un asso nell'esprimermi, come
posso spiegarti a parole i miei sentimenti? Sono così tanti
e
così... complicati... già, come vedi non ho
proprio il
corredo emozionale di un cucchiaino, - anche se quando la
ragazza
aveva paragonato la sua sensibilità a quella di una posata
si
era offeso, ora riusciva solo a sorridere al ricordo di quella frase -
quindi credo che inizierò dalle cose semplici: io sono
geloso
di
te, - Hermione si dimostrò "lievemente" spiazzata
dalla
rivelazione, o meglio, dalla tranquillità con cui era stata
fatta - e non voglio che nessun altro ragazzo possa sfiorarti, anche
solo con il pensiero; poi nei tuoi confronti mi sento incompreso, a
volte - Hermione non nascose il suo stupore - e non ti trovo molto
empatica, in quei momenti - la giovane strega si stava sentendo
sprofondare: forse si era illusa troppo, ok, anche se non si aspettava,
di certo, di ricevere una dichiarazione romantica, non pensava,
però, nemmeno una rivelazione del genere, le cose si stavano
mettendo male... - Sì, e mi fai incavolare quando mi dai
contro,
ed è inutile negare: tu mi dai SEMPRE contro!
Però...
però, come ti dicevo... non vorrei mai che nessuno, oltre a
me,
potesse provare queste cose con te, perché è come
se
fosse una cosa solo nostra, e perché oltre a ciò
tu mi
provochi altre sensazioni ed altri sentimenti: quando mi cammini vicino
mi sento esplodere dentro, quando ti guardo a lezione, o quando aiuti
qualcuno, mi riempi d'orgoglio, e quando mi guardi negli occhi vado in
tilt... insomma, cosa vuoi che ti dica ancora, Hermione? Che
è
da secoli che sono pazzo di te? -
Weasley sorrideva, a metà tra il divertito ed il sollevato,
anche se non comprendeva nemmeno lui il perché: dopotutto
aveva
ammesso tutto ciò che aveva celato da tanto per paura di
perdere
Hermione, e se così fosse stato non avrebbe avuto molto da
sorridere... La ragazza, di cui teneva ancora la mano, boccheggiava
come un pesciolino alla ricerca di acqua... Ron la trovava
splendidamente comica, ed in un impeto di affetto, si portò
le
dita della riccia alle labbra e vi pose un piccolissimo e lievissimo
tocco affettuoso.
- Ron... - finalmente rifece capolino la voce di Hermione, dolce e
calda - perché abbiamo dovuto aspettare così
tanto tempo
e farci così tanto male? -
-Mmmmm... perché sono uno stupido Weasley? -
Ma Ron non permise ad Hermione di controbattere, mettendola subito a
tacere con un bacio.
L'angolo
dell'intromissione:
Ohhhhh... ci voleva
proprio!
A questo punto la storia sembrerebbe finita... e in effetti... ma il
mio cervellino malato vi aspetta ancora per un capitolo con i suoi
attacchi sclerotici!
Ebbene sì, sarà un capitolo alquanto inutile, con
il solo scopo di concludere le cose "alla gattoridens", ma che ci
volete fare... è qui che batte con insistenza alla porta del
mio cervello, se non apro la scardinerà...
Alla prossima!
Baci,
Elisa
Dal
Backstage (ma si scriverà tutto attaccato o staccato o
staccato dalla lineetta????)
Vista l'inutilità di queste mie incursioni a fine capitolo,
ho deciso di sovrabbondare con i titoletti, per la serie "fatica a
mettere un titolo decente alle storie, ma poi ne fabbrica altri 3 da
mettere a fondo pagina"...
La questione che si tratterà oggi è, tanto per
cambiare, il titolo del capitolo (mi sa che è proprio palese
la mia cronica incapacità di trovare dei titoli decenti...
per me, ormai, la questione titolo è fonte di acne e scleri).
Il capitolo porta il nome di uno dei miei film preferiti, ma questa
è un'informazione superflua (come tutte le altre, in fin dei
conti...), però ci tenevo a sottolineare che la scelta
è caduta su questo "Cuore Impavido" essenzialmente per
quello che è stato l'atteggiamento di Ron, ma poi mi sono
resa conto che poteva essere condiviso anche da Hermione e tutti i
pezzi hanno trovato la loro collocazione: coraggio, parlare col cuore,
cuori coraggiosi... insomma Brave Heart ci stava a pennello, poi,
diciamocelo: impavido è proprio una bella parola, avrei
voluto coniarla io...
Un
momentino, please... vi devo delle risposte... ma soprattutto dei
ringraziamenti!
Giaggià (forma contratta di già +
già, da "I neologismi elisiani", pag. 909887687, Stregatto
Edizioni - il testo in cui avrei voluto vedere "impavido", ma purtroppo
non è un mio diritto...)! Mi sono un po' persa in questi
giorni di festa... e adesso devo proprio ringraziarvi per aver
pazientato per le varie pubblicazioni dei capitoli (in
realtà dovrei anche scusarmi per aver postato 2 one-shot a
tradimento tra un capitolo all'altro... ma sorvoliamo sull'accaduto...
a Natale siete tutti più buoni e mi avrete sicuramente
già perdonata!). Il mio ringraziamento va sempre a tutti
quelli che leggono solamente le storie, a chi le segue, a chi mi fa il
bellissimo dono di inserirle nei preferiti e, naturalmente, a chi
dedica un po' del suo tempo ai commenti; non me ne vogliano gli altri,
ma a questi ultimi va un mio saluto speciale, perché a volte
riescono a scorgere bellezze fra le righe che nemmeno pensavo ci
fossero, e probabilmente non vi erano davvero, ma lo sono diventate
solo perché hanno ricevuto l'anima da chi le ha fatte
proprie e me le ha restituite nuove, cariche di significati
più profondi e ricchi di quelli con cui erano nate. Grazie!
Sif:
grazie per gli auguri, tesora, le C-Angels salutano (penso che prima o
poi torneranno a salvare il mondo da qualche altro cattivo soggetto,
anche se non so ancora bene come: ma la Grande Ciccia è
sempre in allerta)! Spero di non aver troppo deluso le aspettative...
grazie per il continuo sostegno, è molto prezioso! Baci!
hele:
chimica... ohhhh... io la adoravo... la adoro... io, in
realtà, sono una chimica... però capisco la
necessità della pausa mattutina (in realtà
è qui presente tra voi colei che non riusciva a leggere una
riga prima delle 14.30... -__-) Povera Hermione.... addirittura
perfida? Poi, visto che ripresa i nervi di Ron? Lui è l'uomo
del momento critico: quando il gioco si fa duro Ron trova la marcia in
più! Ma che figosissimo che è!
hunterd:
ciao cara, allora, che mi dici? Sono riuscita a tirare fuori il
Grifondoro che è in Ron in questo capitolo? Spero che non ti
abbia deluso! E poi sul finale ho voluto far "boccheggiare" Hermione:
è sempre difficile zittire la Tigre del Bengala... o forse
no? Ci vediamo!
act:
ciao, cara, sono contenta che anche la parte più "leggera"
delle mie fic ti arrivi e che riesca a farti divertire: la
comicità e l'ironia sono parti che fatico a gestire, ma,
come si vede anche dal mio nick-name, l'ilarità è
una cosa che mi piace molto. Ti ringrazio molto anche per essere
passata da "Il vagabondo" e avermi lasciato un commento: troppo buona!
Nabiki93:
era davvero la volta buona! Stai iniziando la carriera di legilimens?
Potresti esserci portata... pensaci... è un incarico di
prestigio! Spero di non avere troppo deluso le tue aspettative, ma devo
fare una confessione: le feste mi hanno appesantito il neurone
ufficiale, che si trova ricoverato al San Mungo (già... ci
ricoverano anche loro, oltre che i maghi...), e con quello "di
cortesia" che mi hanno assegnato non provo molto feeling... spero che
me lo ridiano presto... altrimenti non avrò più
visioni mistiche potteriane...
Ancora grazie mille, alla prossima!
Miao miao!
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Capitolo 6 *** Non aprite quella porta ***
Non aprite quella porta
La punizione che aveva dovuto scontare quella
sera era stata davvero estenuante (per cosa, poi? Per una semplice
fattura Orcovolante a quella serpe della Greengrass...), e Ginny
Weasley non vedeva l'ora di potersi riassettare un po'
prima di doversi mettere seriamente a finire il suo tema di
Erbologia... già, il tema... non aveva una gran voglia di
farlo,
in più, per renderlo almeno decente avrebbe dovuto perderci
parecchio tempo, se poi calcolava che la stanchezza si portava appresso
quella sera le avrebbe anche reso più difficoltoso
immergersi
nello studio, le prospettive si facevano ancora più cupe.
C'era una sola soluzione, forse non sarebbe stata la più
decorosa, ma, miseriaccia, era troppo sfinita!
Fu con questi pensieri che la delicata figura di Ginevra Weasley si
trascinò, in cerca di aiuto, fino alla stanza
della sua
amica Hermione Granger.
La giovin pulzella dalla rossa chioma, animata dalla nuova gioia dovuta
alla vicinanza alla sua meta, avanzava verso la porta del dormitorio
dell'amica divagando coi pensieri verso lidi ben più
piacevoli
del tema di Erbologia, che comprendevano una generosa dose di coccole
da un suo compagno di casa con profondi occhi verdi, era tanto presa da
tali voli mentali, che non si accorse a tempo debito di un ostacolo che
le intralciava il cammino: il piede incespicò in qualcosa e
finì per calpestare il suddetto ingombro stradale, che,
preso da
angoscioso dolore, schizzò via in un turbine rosso,
lanciando un
formidabile e sofferente miagolio.
- Ops... scusa Grattastinchi... non volevo farti male... scusa... -
Il gatto continuava a guardarla in tralice, ma c'era una cosa che lo
infastidiva ancora di più: un intrico di merletti gli si era
attorcigliato addosso ed il povero micio non riusciva a liberarsene,
inoltre, ogni suo tentativo di disfarsene sembrava aggravare la
situazione, vista la semplicità con cui i suoi artigli si
impigliavano in quel malefico lembo di tessuto.
Nonostante fosse ancora spaventato per l'attentato alla propria vita e
si sentisse offeso dalla poca cura che la giovane umana davanti a
lui aveva avuto nei riguardi della sua maestosa presenza, Grattastinchi
non disdegnò l'aiuto che la strega gli stava dando da quando
aveva compreso la penosa situazione del gatto imprigionato da quello
che lui stesso definiva UFO: oggetto volante non identificato.
- Dai, Grattastinchi, ritira l'unghietta che è fatta, ancora
un
secondo... ecco! Bravo micione! Ma cosa... ma questo è il
completino che ho regalato ad Herm... che ci facevi tutto ingarbugliato
lì in mezzo? Adesso non sembra essere più molto
utilizzabile... peccato: era così carino! -
Grattastinchi guardava ancora dubbioso la sua salvatrice: sembrava che
lo stesse accusando di qualcosa... ma che aveva quella rossa per la
testa, oltre a quella massa di capelli fin troppo vistosa? Non era
certo lui ad essere in colpa!
- Oh, mi sto perdendo a parlare col gatto... Devo affrettarmi a
chiedere a Hermione una mano! -
Bussò alla porta, ma nessuno rispondeva... in
realtà non
era nemmeno ben chiusa, ma solo accostata... forse Hermione era in
bagno e non l'aveva sentita, così decise che sarebbe stato
meglio aspettarla in camera direttamente: tanto era aperto!
La scena che si trovò di fronte gli tolse il respiro: anche
se
la Rossa Piccola intralciava un po' la visuale lì in mezzo
all'entrata, non aveva assolutamente dubbi che quel coso avvinghiato
alla sua Hermione fosse quell'essere troglodita del Rosso Scemo... che
le stesse facendo del male? Grattastinchi stava per prepararsi ad
attaccare quell'inutile ammasso di carne lentigginosa, quando la Rossa
Piccola si girò tutta imbarazzata, farfugliando cose del
tipo -
Ops, scusatemi, non immaginavo - e così poté
vedere: non
era lui ad essere avvinghiato alla sua cara padroncina, ma era lei che
gli rimaneva appesa al collo, nemmeno accorgendosi dell'arrivo
dell'altra tipa rossa.... insomma, se c'era un rosso di troppo, in quel
momento, era solo lui.
Sconvolto ed iracondo, Grattastinchi fuggì dalla dura
realtà.
°oOo°oOo°oOo°oOo°oOo°oOo°oOo°oOo°
Nel dormitorio maschile Rosso-Oro, intanto, si respirava un'aria
allegra e festaiola: nessuno sembrava poi così preoccupato
per
la lunga assenza di Ron Weasley che, a quell'ora, avrebbe dovuto essere
già tornato da tempo. Solo Harry scrutava, di tanto in
tanto, la
porta... sperava che Hermione non l'avesse beccato, altrimenti
sarebbero stati guai... per tutti...
Mentre il lieto parlottare dei diciottenni riempiva tutta la stanza,
uno strano rumore si fece strada al di sopra delle voci e
catturò l'attenzione del gruppo.
Sembrava che qualcuno, qualcosa, stesse cercando di aprire la porta con
la forza. Tutti i ragazzi si zittirino, in ascolto di quel raspare
contro il legno.
Ma loro avevano affrontato o no, vincendo, la più folle
battaglia del modo magico? Sì!
Decidendosi, finalmente, a prendere in mano la situazione, comunicando
solo a gesti, Harry organizzò una
piccola
squadra per smascherare il malintenzionato (anche se in prima linea ci
sarebbe stato solo lui... tanto per cambiare le rogne erano tutte
sue...).
In silenzio, il Bambino Sopravvissuto, più e più
volte,
scivolò lungo la parete sino alla porta, di là
qualcosa
di graffiante e di violento seguitava ad abbattersi sul legno. Il
Prescelto, con un movimento fluido e fulmineo, spalancò la
porta
puntando la sua bacchetta contro l'ignoto, ma...
- Grattastinchi! -
- MIAAAAOOOOOO!!!!! -
- Che hai gattone? Sei rimasto chiuso fuori dalla camera delle ragazze?
-
- Mià! -
I ragazzi rabbrividirono: era inquietante vedere come il grosso felino
rispondesse a tono alle domande... ma, in fin dei conti, era l'animale
della ragazza più intelligente e dotata del mondo magico,
probabilmente anche Grattastinchi doveva avere delle qualità
eccellenti...
- Hey, Harry, a proposito, dove è finito Ron? -
- Non ne ho la più pallida idea... sono quasi preoccupato.. -
Grattastinchi lanciò un miagolio lungo e disperato
- Che c'è micio? Ne sai qualcosa? -
- Dai, Seamus, lascialo stare: lo sai che quel gatto ha un'antipatia
particolare per Ron. -
- Già, già! E mi sa che il micetto è
qui tutto
solo perché il nostro Ronnino ha accentrato su di
sè
tutta l'attenzine della sua padroncina... Vero gattuccio? Sei
gelosetto? -
- Seam, lascialo stare, così lo fai solo innervosire -
Il gatto, come a conferma delle parole di Harry, tirò
indietro le orecchie assumendo un'espressione minacciosa
- Oh, micino bello... chissà che fanno quei due insieme...
poi
anche lui è tutto rosso, come te, si prenderà
anche le
tue coccole? -
- Seam, non tirare la corda... -
Il gatto stava emettendo un basso, cupo, inquietante rantolo...
- ... lo sai che Grattastinchi è un po'... -
ma Harry non poté finire la frase, perché il
giovane, ed
alquanto incauto, signor Finnigan lo interruppe, per esprimere il
proprio pensiero sull'indispettito Grattastinchi:
- Geloso? -
Il gatto si aizzò contro Seamus con tutta la sua furia, lo
attaccò al viso, gli si aggrappò al capo con le
unghie,
gli scorticò il collo con una foga mostruosa.
Il ragazzo non poteva fare altro che urlare e cercare di salvarsi gli
occhi.
Harry, agghiacciato dalla potenza omicida del grosso felino, assisteva
alla scena, poi si riscosse e, sospirando, ormai arreso alla sua
impotenza nell'intervenire, concluse la frase che stava dicendo prima
che il suo stolto compagno di stanza lo interrompesse:
- a volte è un po' violento... -
Cari lettori, vi
ringrazio immensamente per esere giunti fino a questo
inquietante finale (ne esiste anche uno alternativo, ma sto pensando di
cucirci sopra un'altra storia...).
Ogni fine di una storia
mi lascia un po' malinconica, anche se non sono certo capolavori... ma
mi ci affeziono comunque...
Avrei potuto
tranquillamente dare più consona sepoltura a "Il
bottino" concludendola con lo scorso capitolo, ma non ho resistito a
rivedere Grattastinchi all'opera - poi avevo messo Harry nei
personaggi, sicura che prima o poi sarebbe arrivato, invece non si
è fatto vivo, così ho provveduto a stiparlo da
qualche
parte (non sia mai che si vada a modificare i personaggi! Searebbe
trooooppo semplice!) -
Questo finale,
probabilmente, si addice maggiormente alla mia
sclero-life (da "I Neologismi Elisiani - Nuovissima Edizione 2010",
Stregatto Edizioni, pagina 769431538) , poi trovavo simpatico terminare
la storia con una scenetta
stupid-fight (da "I Neologismi Elisiani - Nuovissima Edizione 2010",
Stregatto Edizioni, pagina 398498992), così come era
iniziata...
anche se ammetto che questa volta è davvero demenziale (ma
che
carina: ha preso tutto dalla mamma....).
Non so se per voi sia un
bene o no, ma ci tenevo a rendervi partecipi
del fatto che ho più di una storia in testa, di alcune ho
buttato su
foglio anche una sorta di inizio, ma, sempre non sapendo quanto la cosa
possa felicitarvi o meno, sono coscienzosamente cosciente che il
momento storico non è dei migliori per il mio tempo libero,
che
è andato in vacanza con un biglietto di sola andata e non so
ancora quando tornerà in terra natia per permettermi di
scrivere
(ohhhhh, me, misera e tapina, oberata di impegni improrogabili e
abbandonata allo sconforto per la prematura dipartita del personal
tempo libero!), ma appena mi sarà possibile
tornerò...
(forse ci sarà chi la considera una minaccia,
questa
possibilità...).
Un
ultimo speciale ringraziamento a chi ha commento la fic - non sto
ancora lasciando questa terra, quindi ci risentiremo di sicuro,
è solo perché è l'ultimo capitolo... -
act:
cara, mi hai commossa! Nonostante il mio colorito naturale,
tendenzialmente bianco-verdognolo, sono arrossita, cosa che capita una
volta all'anno, forse, e di solito ho la febbre... quindi capirai che
mi hai veramente emozionata tanto tanto! Grazie, grazie, grazie! Se
potessi ti darei un abbraccio stritolatore alla mamma Weasley, ma, non
potendo in carne ed ossa, te lo mando per iscritto: un abbraccio ed un
bacione!
Nabiky93:
ti ringrazio molto per tutto il sostegno che mi dai sempre.
Meno male che non ti avevo delusa... sai, non sono quasi mai
convintissima di quello che scrivo, e non sono mai soddisfata in
pieno... quindi sapere che comunque non è stato un
totale
disastro mi aiuta a non andare in crisi ipoglemica, che poi cerco di
arginare con tonnellate di cioccolata, così mi diventa una
crisi
iperglicemica, allora la mia povera e labile psiche cerca rifugio per
l'orrendo gesto di sbaffarmi impunemente tutto quello zucchero e trova
conforto nel salato... poi ci si chiede perché io sia
sovrappeso... ma meno male che ci sei tu che mi dici che non sei delusa
ed allora vedo la luce! E non mi sbaffo più tutto
quell'ammasso
di cibo, allora, soddisfatta, penso di premiarmi per la mia buona
condotta e mi concedo un cioccolatino... ma questa è
un'altra
storia... Grazie ancora! Un bacione!
hele:
i tuoi commenti mi riempiono sempre di allegria! Ma lo hai visto
il completino? Non era programmato, ma quando mi hai fatto quella
richiesta non ho saputo rifiutare, e rieccotelo! La prima parte di
questo capitolo è stata scritta appositamente per te! Spero
non sia troppo tirata per i capelli, perché l'ho buttata
giù ora, in dieci minuti e senza controllare ortografia e
punteggiatura, poi c'era l'inghippo di doverla fare funzionare col
titolo, ma mi pare che almeno su questo punto non ci sia nulla di
storto... Ciao e grazie ancora! Un bacio!
hunterd:
OH MY GOD! Ho proprio una brutta influenza su di te! Prima ti faccio
leggere Ron/Hermione, poi ti faccio recensire la sera... mi onori
moltissimo con queste notizie! Anche io amo il Wallace-Gibson del film
(gran bel film!)... anche per questo non ho saputo resistere al
succulento titolo (poi, ripeto, adoro la parola "impavido"... lo so
sono strana...). Per la tua sfida... che dire... mi attira, poi mi
piacciono Ron ed Hermione che si riappacificano, ma il litigio...
mmmmhhhh... non sono molto brava, ma scommettici che ci
proverò (prima o poi...): non lascio mai cadere una proposta
per una storia (quasi mai, in realtà, una volta una mia
amica mi ha proposto di scrivere una storia su un personaggio storico
scelto da lei... ma ancora oggi non sono riuscita ad accontentarla...
forse anche per lei un giorno ci sarà qualcosa... forse...
anche se per il momento lascio cadere... almeno per ora...). Grazie per
la tua partecipazione sempre molto attiva (mi piace, così,
con interazione...). Un abbraccio!
Sif:
ohhh, carissima quasi coetanea, grazie per gli auguri e per i
complimenti! Effettivamente, come mi fai notare, "empatica" detto da
Ron suona un po'... forzato? Mmmm, sì, sì... ma
faccio finta che vada bene e che dopo tanti anni a contatto con
Hermione qualcosa abbia acquisito anche lui nel lessico... almeno per
osmosi... con tanta vicinanza... Ti ringrazio ancora tanto per tutto il
sostegno mi dai sempre: un bacione!
Ancora
grazie a tutti!
Un
bacio,
Elisa
|
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