Il bottino

di gattoridens
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mission Impossible ***
Capitolo 2: *** Una sola via d'uscita - One way out ***
Capitolo 3: *** Arma letale ***
Capitolo 4: *** Orgoglio e Pregiudizio ***
Capitolo 5: *** Brave Heart - Cuore Impavido ***
Capitolo 6: *** Non aprite quella porta ***



Capitolo 1
*** Mission Impossible ***


Mission Impossible

Non c'era possibilità di fuga: il suo nemico era lì, immobile, di fronte a lui, che lo scrutava con quegli occhi maligni, di quel colore surreale solcato solo da quella stretta linea nera disegnata dalla pupilla.
Ron si rese conto di non avere via di scampo: si era fatto cogliere alla sprovvista in un momento in cui aveva abbassato la guardia, ed ora, probabilmente, il suo destino era segnato, ma non voleva arrendersi senza combattere, senza, almeno, provarci.
Lo sfidava.
Il suo sguardo altezzoso e strafottente lo inchiodava sul posto, ma Ron reagì:
- N-n-non mi fai paura... - tentò, ma il suo rivale sembrava essersi accorto dello stato di sgomento del giovane Grifondoro, così si fece più vicino, e, con movimenti fluidi, lo aggirò, mentre il rosso lo seguiva con lo sguardo, sentendosi quasi accerchiato; una goccia di sudore iniziava a scendere dalla tempia, il ragazzo la sentiva distintamente mentre colava vicino all'orecchio e si apprestava a raggiungere il mento segnando la linea della mascella.
Era ora di agire, non poteva indugiare oltre.
Immobile, spostando solo impercettibilmente gli occhi, cercò uno spiraglio nell'attacco del suo nemico, un punto debole, o, perlomeno, un qualcosa di meno saldo del resto. Non era certo che ciò che stava per fare l'avrebbe tratto in salvo, ma qualcosa doveva tentare, inoltre aveva una missione da portare a termine.
Con un rapido scatto allungò la mano verso l'oggetto di cui doveva impossessarsi, lo scopo della sua missione, e, con la stessa agilità, si gettò oltre il suo rivale, il quale, però, gli si scagliò contro in un attacco fisico che nulla aveva da invidiare a quelli di natura magica, né per potenza, né per crudeltà.
Ron percepiva le sue carni lacerate, la nuca doleva sotto i colpi feroci del nemico, anche in volto, sapeva, riportava ferite sanguinanti, ma doveva farcela ad ogni costo: un suo fallimento avrebbe segnato il suo futuro in modo indelebile.
In un impeto di vigore, spronato dalla disperazione, il rosso afferrò saldamente il corpo di colui che lo aveva attaccato per scostarselo di dosso, mentre con una mano riusciva a carpire l'agognato bottino, ma proprio in quel momento la porta si spalancò.
Ron, sbiancando, si rese conto che il suo incubo più grande stava per avverarsi.
- Ronald Weasley! Lascia stare il mio gatto! Subito! -
- Ma... Hermione! Questa bestia mi ha attaccato! Dovrò pur difendermi in qualche modo! -
- Ron! Non dire stupidaggini! Grattastinchi è un gatto molto educato e dolce! -
- Dolce? Quel mostro infernale mi ha scorticato mezza faccia e tutta la nuca! - Si difese Ron, riprendendo colore e additandosi il viso in modo da sostenere con argomenti inattaccabili la sua tesi.
Evidentemente la sua tecnica stava funzionando, visto che la riccia gli si stava avvicinando per controllare meglio i graffi che gli affliggevano il volto. Questa situazione non poté non creare un senso di agitata felicità nel ragazzo che, avidamente, guardava il viso della bella Grifondoro avvicinarsi sempre di più al suo, poi quando questa allungò una mano a sfiorargli una delle ferite e sentì le sue dita fresche scorrere leggere sul taglio che solcava la guancia, il cuore gli cominciò a martellare ad un ritmo effettivamente accelerato, le mucose della bocca erano secche e si sentiva la lingua impastata, anche la gola richiedeva di essere umidificata, e, mentre stava ingoiando, lo sguardo dolce e preoccupato della ragazza cadde rovinosamente su qualcosa che il compagno di Casa teneva stretto in mano.
Il viso di Hermione si indurì, arcuò le sopracciglia, si scostò un passo da Ron, lo guardò dritto negli occhi con la stessa espressione che aveva usato Grattastinchi fino a pochi attimi prima.
Ronald ingoiò ancora, stavolta per il terrore.
- Ron - la voce di Hermione era misurata, ma decisa - cosa stavi facendo nel dormitorio delle ragazze? -
Ok, ora doveva trovare una buona scusa per essere lì, doveva coprire la vera natura della sua missione!
- Io... I-io...Ecco... io sta-stavo cercando un... ehm... libro... ecco... cioè, un libro su... su... sulle foreste magiche della Cornovaglia, e visto che tu... sì... tu ha-hai un sacco di libri... magari... -
- Per questo c'è la biblioteca, Weasley - disse la riccia marcando il tono della voce sul cognome.
Ora Ron sapeva di essere in grossi guai. Era messo peggio di prima.
- Sì, ma non avevo voglia di farmi tutta la strada fino alla biblioteca - buttò lì, tentando, Ron.
Lo sguardo di Hermione era quello duro e fiero di una guerriera:
- Quindi studiare un contro incantesimo a quelli delle scale stregate che impediscono ai ragazzi di raggiungere i dormitori femminili è stato meno impegnativo di una passeggiatina fino alla biblioteca, per te. Complimenti Weasley! I professori ti sottovalutano! -
La voce di Hermione ricordava una nota amara di bile, invece il colore di Ron raggiungeva intensità di rosso non previste in natura.
- Sputa il rospo Ron! E non propinarmi altre balle! -
Ron non riuscì a proferire parola e, sentendosi in una situazione precaria, segnata da vergogna, sensi di colpa e, soprattutto, terrore, chinò il capo in segno di sottomissione e umiliazione, ma così facendo si ricordò, troppo tardi ormai, cosa stava stringendo in mano: l'oggetto della sua missione.
Conscio di ciò che gli sarebbe potuto accadere se la riccia avesse identificato la "cosa", e altrettanto conscio che ciò non escludeva la morte, agì d'impulso stringendo l'oggetto dentro un pugno serrato che gli faceva sbiancare le nocche e rifugiando repentinamente la mano dietro la schiena.
Naturalmente, la speranza di Ron di passare inosservato allo sguardo scrutatore di Hermione era pura utopia, anzi, questo infantile tentativo di nascondere la "cosa" non fece altro che rafforzare i sospetti che la ragazza già aveva nei confronti di quella stretta malandrina, cosicché la riccia riprese in mano la situazione, certa del suo vantaggio e della sua vittoria:
- Ronald - era ritornata al nome, ma con il tono nella modalità "Mamma Weasley", il cui utilizzo da parte di Hermione era un'arma ancora più temibile - Non voglio sapere cosa tieni in mano, ma voglio che tu la rimetta a posto, qualsiasi cosa sia. Per farlo ti lascerò un minuto, in cui io uscirò da qui, ma non pensare di potermi ingannare: prima ti incanterò in modo che tu non possa solcare la soglia di questa stanza con qualcosa che non sia di tua proprietà. Questi sono i termini. -
Ormai era fregato, in qualsiasi caso: da una parte l'offerta di Hermione gli avrebbe consentito di scongiurare un'imminente morte atroce e dolorosa, ma il rovescio della medaglia sarebbe stato il fallimento della sua missione ed una grande macchia indelebile sul suo onore, nonché il disprezzo dei suo compagni di dormitorio. D'altra parte non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di affrontare la riccia a viso aperto e, se anche l'avesse trovato in un qualche recondito angolo del suo animo, non era per nulla certo di uscirne trionfante: quella donna era astuta, abile e determinata, non aveva muscoli, ma il suo cervello era un portento ed il suo coraggio era degno del fondatore Grifondoro.
Tutti questi pensieri turbinavano a folle velocità nella testa di Ron, che, più per l'esasperazione del suo animo in subbuglio che per presa di posizione vera e propria, stingendo denti e pugni, assottigliando gli occhi fino a due fessure, aggirò la ragazza e si avventò sulla porta in un disperato tentativo di fuga. Aveva raggiunto la maniglia del dormitorio quando:
- Colloportus! -
La chioma rossa del ragazzo, con cranio annesso, si schiantò contro il legno della porta, impossibilitato a fermarsi in tempo per ammortizzare lo scontro, vista la veemenza con cui si era gettato sull'uscita che, però, non aveva, a quel punto, risposto al tentativo di apertura.
Dietro di lui, una furia con lunghi e selvaggi capelli si fece sentire, liberando uno dei sui più potenti attacchi verbali, ad un livello di decibel assolutamente rischioso per ogni tipo di forma di vita:
- Ronald Weasley! Ti avevo dato una possibilità e tu l'hai sprecata! Anzi, mi hai voluta sfidare ancora! Non la passerai liscia! -
Il rosso, che si era cautamente girato per non dare le spalle alla sua avversaria, la guardava con occhi sbarrati... dal terrore... avrebbe voluto tentare di immaginare quale sarebbe potuta essere la sua fine, ma la paura gli impediva qualsiasi tipo di pensiero. Intanto Hermione continuava con la sua invettiva.



L'angolo dell'intromissione...

Ben ritrovati a tutti!
Mi sono presa un paio di settimane di ferie, eheheh^^ , mi preparavo per questa nuova long che, a dire il vero, è nata quasi esclusivamente per inserire quel "altro personaggio" che si legge sotto l'introduzione nell'elenco delle storie... ebbene sì! Non posso più nascondermi: è lui. Temibile, bello e dannato: è Grattastinchi!
Già già! E la storia poteva finire anche con Hermione che svelava l'identità del rivale di Ron, ma non ho resistito: non potevo sprecare cotanto capitolo e non costruirci sopra una, manco a dirlo, Ron/Hermione...
Ci rivedremo presto, spero, con il secondo capitolo.
Miao miao,
Elisa


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Capitolo 2
*** Una sola via d'uscita - One way out ***


Dal capitolo precedente:

- Ronald Weasley! Ti avevo dato una possibilità e tu l'hai sprecata! Anzi, mi hai voluta sfidare ancora! Non la passerai liscia! -
Il rosso, che si era cautamente girato per non dare le spalle alla sua avversaria, la guardava con occhi sbarrati... dal terrore... avrebbe voluto tentare di immaginare quale sarebbe potuta essere la sua fine, ma la paura gli impediva qualsiasi tipo di pensiero. Intanto Hermione continuava con la sua invettiva.



Una sola via d'uscita - One way out

- Per prima cosa lascia quel che hai in mano: è roba mia e anche molto personale. Non capisco neppure con che... con che coraggio, hai osato una cosa del genere, e... perché? Cosa volevi farne? Usarlo come trofeo per prendermi in giro? Per mostrare una mia debolezza? O per mostrare la tua prodezza? -

Ahi, colpito... era proprio questo il punto: dimostrare agli altri il suo coraggio sottraendo alla ragazza più abile della scuola, e probabilmente anche di quasi tutto il modo magico, un cimelio che già lo metteva in difficoltà solo per la sua natura... Certo, chiunque penserebbe che combattere con Colui-che-non-doveva-essere-nominato-ma-adesso-è-stecchito-già-da-un-po' potesse essere una prova più che palese del coraggio di un ragazzo appena maggiorenne, ma il problema era un altro: di Ron non si metteva in discussione la prodezza in battaglia contro le forze del Male, ma il più semplice coraggio di affrontare la ragazza per cui aveva perso la testa già da qualche anno... già: tutti lo sapevano da sempre, anche lui alla fine ci era arrivato, lei lo aveva capito sicuramente prima di lui, poi si erano anche baciati una volta, ma il momento non era dei migliori, si sa che il bel mezzo di una battaglia, anzi La Battaglia, non è una gran scelta di tempismo, inoltre in quello scontro la sua famiglia aveva subito una grave perdita, ed anche molti amici avevano perso la vita, quindi nell'immediato seguito degli avvenimenti non vi era stata più occasione di approfondire quello che era successo, anzi, le distanze sembravano essersi nuovamente dilatate: non se ne era detto nulla, se non, privatamente, con Harry, poi era diventato sempre più difficile ed imbarazzante pensare di poter affrontare il discorso direttamente tra loro, ed infine, con l'inizio del nuovo anno scolastico, che per loro sostituiva quello perso per motivi conosciuti, tipo ricerche di Horcrux e battaglie finali, sembrava si fosse ristabilito tutto come era fino alla fine del loro quinto anno insieme: il trio di amici più affiatato della storia.
Poco sarebbe importato se, in realtà, qualcuno era innamorato di qualcun altro: l'armonia dei nuovi Eroi non andava scalfita da nessuno, nemmeno da loro stessi.
Come il quinto anno, sì, non il sesto: quello era stato una catastrofe con la storia di Lavanda... e Harry che faceva giretti insieme a Silente e non c'era quasi mai...

Mentre questo flusso di pensieri investiva Ron, impreparato ad una tale attività celebrale, soprattutto in una situazione del genere, Hermione non aveva smesso di strillare: ora il suo viso era rosso di rabbia e imbarazzo. Avrebbe voluto infierire sul compagno con un qualche incantesimo punitivo duro e massacrante, ma la sua mente era pietrificata dall'ira e l'unica idea che riusciva a formulare era quella dell'omicidio, ma forse farsi rinchiudere ad Azkaban per il resto della sua vita non era molto vantaggioso. Così continuava ad urlare contro quel... quel... TERMINE  CENSURATO... nell'attesa che qualcosa di veramente crudele e vendicativo le venisse in mente.
- Mi hai davvero delusa! -
Le uscì di botto, con la durezza della verità. Voleva aggiungere anche qualche altro epiteto poco carino, ma nel vedere il viso del ragazzo sbiancare all'istante capì che quella era la sua carta vincente: lo guardava negli occhi con fermezza, lui sembrava davvero soffrire per quella frase e per lo sguardo amareggiato, ma allo stesso tempo fiero, da vera Grifondoro, che lei gli aveva rivolto.

Hermione pensò che lo sconforto di Ron fosse dovuto ai sensi di colpa per la stupidità di ciò che aveva commesso, e, per un verso, era così, ma la causa principale del dolore del ragazzo stava proprio nella delusione di lei, per il fatto di averla resa triste, ancora una volta, per averle dimostrato quanto fosse inadeguato lui, inadeguato a lei, all'idea che lei aveva di lui, alla stima che lei riponeva in lui: lei gli aveva concesso la sua fiducia, lui l'aveva disattesa, demolita, distrutta.
E l'aveva ferita.
Come se la sua stima non contasse nulla per lui, come se, sprezzante, la snobbasse. Ma non era così: l'opinione di Hermione era tutto per lui, un suo apprezzamento valeva più di mille elogi dal mondo intero, era il rispetto che lei gli dimostrava a farlo sentire una persona migliore di quello che lui, già, pensava di essere, ed ora, per una stupidissima prova di coraggio, per paura di essere preso in giro dai suoi amici, ci stava rimettendo ciò che per lui era la cosa più importante.
E pensare che aveva rinunciato a mostrarle i suoi sentimenti, per paura di poterla perdere, mentre ora stava gettando la sua amicizia alle ortiche per una stupidaggine del genere.

Ron deglutì a fatica. Non aveva ancora ripreso colore, solo il contorno dei suoi occhi si stava arrossando: bruciavano nel tentativo di trattenere le lacrime.
Hermione se ne accorse. Non aveva più detto nulla dalla frase di prima, ed il silenzio era stato riempito solo dai pensieri dei due ragazzi, uno di fronte all'altro: lei in piedi con la bacchetta in mano, il braccio che penzolava, stanco, lungo il fianco, lui rannicchiato per terra contro la porta del dormitorio, con una mano si teneva il capo, appoggiandosi col gomito al ginocchio piegato contro il torace, mentre nell'altra teneva ancora il suo "trofeo".
 Hermione scrutava la figura di Ron, il volto che prima aveva mostrato un dolore intenso ed orripilato, ora si era disteso in uno sguardo perso, triste e malinconico, rassegnato e distrutto, ed ora riusciva chiaramente a scorgere le lacrime che gli stavano bagnando gli occhi. Nel vederlo così, le salì un nodo alla gola ed il suo stomaco si contrasse in una smorfia addolorata, sentì la sicurezza venirle meno, ma cercò di controllarsi: sapeva di essere nel giusto e di non aver fatto, o detto, nulla di effettivamente cattivo, ma sapeva di non poter reggere ancora molto. Dopotutto lei non riusciva a fare a meno di amarlo. Anche se lui non l'aveva più cercata dalla notte della battaglia. Forse per lui era stato un attimo, ma per lei no, e anche se non avesse potuto ricevere da lui null'altro che amicizia, lei, di contro, gli avrebbe riservato tutto il suo amore.

Il loro silenzio dilagava nella stanza, ormai erano parecchi minuti che stavano così, la ragazza decise che era ora di fare qualcosa, anche solo un piccolo movimento, ma proprio mentre stava per voltarsi stancamente, in modo anche da nascondere la propria debolezza al ragazzo, Ron alzò il capo, concentrò il suo sguardo verso un punto imprecisato in direzione del soffitto, sospirò lasciando cadere l'avambraccio ad incrociarsi col suo gemello, poi li sciolse dal loro contatto per far leva a terra, in modo da riuscire ad ergersi in tutta la sua altezza.
Ora il suo capo era chino, la sua presenza, baldanzosa fino a poco prima, era mite e contrita.
Si avvicinò al baule della ragazza e, senza dire nulla, lo aprì solo quel tanto che bastava per far passare la mano, che infilò nella fessura formatasi, e lì lasciò cadere ciò che aveva stretto in pugno fino a quel momento, senza permettere che si scorgesse la vera natura del suo, ormai perduto, trofeo. Esalando un sospiro lieve, tornò sui suoi passi e si diresse all'uscita, senza proferire parola: a quel punto non sarebbero servite a nulla, tutto ciò che aveva da perdere, lo aveva perso. E per cosa, poi?
La maniglia si piegò verso il basso, ma la porta non si aprì: c'era ancora l'incantesimo a serrarla. Nel pensare che avrebbe dovuto chiedere a lei, proprio a lei, il favore di annullare l'effetto dell'incantesimo e di lasciarlo uscire, ora, incolume, nonostante si sentisse distrutto nel suo profondo, si sentì in imbarazzo. E tremendamente intimorito. Ecco la fine che faceva il suo coraggio quando c'era lei.
Rimase qualche attimo col viso ad un soffio dalla porta, in attesa di qualcosa che lo aiutasse a districarsi dalla situazione, un segno dal cielo o chissà che.

Hermione aveva notato che il suo Colloportus bloccava ancora l'uscita di Ron, avrebbe potuto annullarlo, anzi, avrebbe dovuto, visto che ormai anche lui si era arreso rendendole ciò che le apparteneva, ma uno strano, illogico istinto la tratteneva dal farlo. Ma cosa stava facendo? Le proprie azioni le sembravano confuse ed i pensieri aggrovigliati, qualcosa in lei stava cercando di comunicare, e la cosa le stava creando un senso di nausea quasi asfissiante, finché, di colpo, ecco apparire tutto chiaro davanti a sé. Ok, era un po' da Kamikaze, ma forse non era poi una soluzione così assurda. O meglio: era una soluzione proprio assurda, ma al cuore non si comanda.





L'angolo dell'intromissione:

Ma ciao!!!!
Prima di passare ai saluti e ai ringraziamenti, una piccola nota: dopo aver facilmente reperito il titolo del primo capitolo, ho avuto la malsana idea di affibbiare ad ogni capitolo il nome di un film... così sono approdata a questo titolo, anche se non lo trovavo effettivamente molto affascinante (certo che detto da me che sono un caso pietoso per i titoli... vedi quello della qui presente fic...), perché secondo me non si adattava male alla storia del secondo chap, ma in realtà non so di che film si tratti... mah...

OK! Passiamo ai saluti, che è meglio!

murderangel: grazie per l'accorato commento! Che bello: finalmente un maschietto che mi lascia commenti! Come avrai capito anche io apprezzo in modo particolare la coppia Ron/Hermione, come testimonia l'elenco delle mie fic... in verità non provo odio spassionato per altri pairing, ma questo mi ha sempre ispirato un qualcosa di caldo e confortante, inoltre lo trovo molto credibile anche nel mondo reale. Se ti va, fai un salto anche nelle mie altre storie e fammi sapere cosa ne pensi: il confronto col maschile mi manca un po' e non sono sempre certa di immedesimarmi bene nei ragazzi delle storie, mi saresti di grande aiuto a capire se sto procedendo sulla strada giusta! Per quel che riguarda la tua curiosità... vedremo di soddisfarla nel prossimo capitolo (che prometto posterò più celermente!). Ciao!
cosmopolitan: Ohhhhh!!!! Che entusiasmo! Grazie! Mi danno la carica queste espressioni di giubilo! Scusa per il ritardo, mi sono persa un po' con la testolina e il secondo capitolo non mi soddisfaceva mai del tutto (poi alla fin fine l'ho postato così com'era in uno sclero da eccesso di tentativi da correzione...), per il prossimo capitolo cercherò di essere più veloce! Baci!
sif: cara quasi-coetanea-un-po'- più-giovane-ma-ci-capiamo-comunque, devo dire che mi piacciono sempre di più i tuoi interventi! Ebbene sì: anche a me non dispiace l'inizio di questa long (ma mica poi tanto, long...), anche se mi pare di essere stata un po' eccessiva con le virgole, soprattutto all'inizio... ma vabbhè, ero così presa da Grattastinchi che non ci ho fatto più di tanto caso quando l'ho scritta, quindi, per l'alto contenuto morale della causa della mia distrazione mi auto-perdono! Comunque, a parte tutto, devo mandarti un supergigabacione di ringraziamento per aver letto anche "Il vagabondo", che è passata veramente sottotono... lo ammetto: anche io mi defilo dal leggere le fic quando sotto c'è scritto "malinconico, introspettivo, sentimentale", quindi non mi sono stupita. Ma TU SEI UNA GRANDISSIMA!!!! Te la sei letta comunque! Con mia grande gioia! MA SOPRATTUTTO TI SEI LETTA ANCHE L'ANGOLO DELL'INTROMISSIONE! GRAAAAAZIEEEEE! (ma sai che ho notato che le mie intromissioni sono spesso più lunghe delle storie stesse? Mi sa che c'è qualcosa che non va in me...) Comunque, visto che là non ci sarà un secondo capitolo, sfrutto questo spaziolino per rispondere alle tue supposizioni: Maison Ikkoku? Fuochino: in effetti è uno dei miei anime preferiti, ma il manga che mi ha rubato il cuore è Fruits Basket (anche lì la protagonista stende i panni^^), un'opera un pochino meno datata di quella della signora Takahashi (quella è anche più datata di noi...), molto dolce e delicata... è TENERA! Grazie FESS (così si dice dalle mie parti, non è un insulto... è mezzo dialetto!). Ciao e baci!
hele: Uh, uh, uh! Anche tu curiosa! Sono proprio contenta che questa specie di suspance "quasi voluta" stia funzionando, anche perché fino ad ora non ho mai saputo gestire questo tipo di tensione (a parte in "Voci dall'aldilà... della porta", ma lì era basilare arrivare alla fine per svelare il mistero, altrimenti la storia non avrebbe avuto senso...): sono una che non riesce a trattenere neanche l'acqua che beve, figurarsi "spoiler" sulle proprie storie... ma terrò duro! Almeno fino al prossimo capitolo!
hunterd: Oh, my God! Quale onore! La prima Ron/Hermione nella lista dei seguiti di una dramionista come te, anzi, LA dramionista (sei addirittura entrata nel corpo di Draco...). Quale sommo onore! Gioia e gaudio dimorano in me! Grazie! Anche per il fatto che quando leggi, leggi veramente! Sono contenta che ti piaccia la caratterizzazione dei miei pupilli, anche se potrebbero un po' perdersi nei meandri della storia in qualche occasione... , ma, devo ammettere, è soprattutto merito di Sua Signoria Rowling che ha sfornato due bei caratterini (in realtà ne ha sfornati parecchi di bei caratterini...), dandomi la possibilità di giostrarli un po' a mio piacimento nelle situazioni più disparate. Lunga vita a  zia Row!
TittiGranger: ma ti pareva che potevo toglierti così alla svelta dal brodino??? He, he, he! A volte sono proprio sadicuccia, ma NIENTE PAURA: nel prossimo capitolo sarà fatta luce sul mistero del bottino di Ron! Ma scusa, se ti mancano le Ron/Hermione, non esitare: scrivi! Così anche la signorina gattoridens si potrà godere un tuo lavoro in questo periodo di crisi della nostra stimata coppia... no! Non intendevo che loro fossero in crisi tra loro, anzi, ma volevo dire che ne girano pochine ora di storie con i mie due piccioncini preferiti... quindi ti aspetto!
act: ohhh, su, dai, non essere impaziente ancora solo un capitoletto... un paio di giorni (o due paia di giorni) e saprai tuuuuuuuuutto quello che c'è da sapere sulla missione di Ron... anche se la storia non finirà di sicuro lì... A proposito... visto che sono tutte one-shot, non sono sempre riuscita a ringraziarti per i commenti e ti mando anche un grosso bacio di ringraziamento per la campagna "Faccio felice Elisa recensendo tutte le sue storie": mi fai MOOOOLTO felice! Thanks!

Uh! Alla faccia! Posso proprio definirmi logorroica...

Ma... ancora una cosa: visto che non ho ancora svelato la vera natura del bottino... che ne dite di farmi sapere quali idee hanno solleticato la vostra fantasia? Probabilmente ce ne saranno di più originali della mia e mi interesserebbe conoscerle... se vi va...

Un bacione e ancora grazie,
Elisa

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Capitolo 3
*** Arma letale ***


Dal capitolo precedente:
Ok, era un po' da Kamikaze, ma forse non era poi una soluzione così assurda. O meglio: era una soluzione proprio assurda, ma al cuore non si comanda.



Arma letale

La ragazza sorrise a se stessa lasciandosi scappare un versolino divertito, come una specie di piccola risata, la cosa attirò l'attenzione di Ron, confuso da quella strana situazione: la vide avvicinarsi al baule e pensò che ora era proprio giunta la sua fine, anche quella fisica.
Quando il coperchio si alzò, Hermione individuò subito il fagottino di cotone blu stropicciato, in mezzo a tutta la sua biancheria disposta ordinatamente. Sorrise ancora di più: aveva indovinato, eccolo il trofeo di Weasley: un paio di slip di cotone blu, i più semplici che lei avesse, probabilmente anche i più comodi. Ora sul suo viso troneggiava un'espressione sinceramente divertita, aveva capito un sacco di cose, forse si sbagliava ed era tutto un caso, ma volle credere che non fosse così, e quindi si convinse che tutto ciò che la sua mente arguta le stava rivelando fosse verità, ed esternò, quasi ridendo:
- Ron, sei proprio un caso disperato! -
Il rosso non ci capiva più nulla: forse il suo scempio aveva colpito Hermione così profondamente da renderla pazza, oppure era pura follia per eccesso d'ira?
- Tra tutte le mutandine che potevi scegliere, proprio quelle più anonime? Ma insomma, mi rubi le mutande e prendi pure le meno attraenti? -
Il ragazzo guardava allibito la mora che rideva sonoramente. Avrebbe dovuto risponderle o era una domanda sarcastica? Che doveva fare? Ora era anche tornato il terrore a fare compagnia a Ron, ma lo sguardo interrogativo ed incuriosito della ragazza faceva proprio pensare che esigesse una risposta:
- Hem... vedi... io non volevo che... insomma... - Ma come avrebbe potuto spiegarle?
Hermione vedeva il compagno farfugliare mentre il suo viso si uniformava col colore dei capelli. Non riuscì a trattenere un'altra risatina, leggera e spensierata, poi decise di togliere dall'impiccio il rosso, anche se era divertente torturarlo un po' in questo modo abbastanza innocente:
- Ron, stai per caso cercando di dirmi che non volevi che i tuoi amici... perché si tratta di una prova di coraggio, vero? -
Il ragazzo annuì impacciato
- Dicevo: non volevi che i tuoi amici vedessero la mie mutandine più, come dire..., audaci, e che le commentassero, magari con parole poco decorose? -
Ron abbassò il capo ed annuì nuovamente, vergognandosi. Alla ragazza si riempì il cuore di tenerezza e non poté impedire al suo viso di mostrarla... poi tanto lui non la stava nemmeno guardando! Era troppo impegnato a sentirsi imbarazzato!
Addolcita e divertita, Hermione fece ciò di più strano che avesse mai potuto immaginare, eppure al momento le sembrava la cosa più "adatta": si inginocchiò di fronte al baule, scavò al suo interno con le mani leggere e veloci, ne estrasse un sacchetto da regalo rosso e oro, lo aprì, ne tolse il contenuto e lo avvicinò ai denti con cui recise il filo dell'etichetta che pendeva da ciò che teneva in mano, si alzò e raggiunse il Ron:
- Questo me lo ha regalato al compleanno tua sorella, è ancora nuovo -
Così dicendo mostrò ad un Ron più che sconvolto un completino intimo color bronzo, totalmente in pizzo, che non avrebbe lasciato nulla da immaginare, una volta visto indossato, ma che al momento non aveva altro effetto se non attivare un meccanismo infernale di creazione di immagini nella mente di Ron, il quale, dopo aver appurato la secchezza della sua bocca e aver tentato di ingoiare a vuoto almeno una decina volte, si rese conto che, effettivamente, il suo pensiero che ci avrebbe rimesso la pelle era più vicino ora alla realtà che in nessun altro momento: infarto! Ecco cosa lo avrebbe ucciso! Certo: gran bella morte, ma se era una cosa premeditata, allora doveva dire che il cappello aveva sbagliato a mandare Hermione a Grifondoro, era una mossa molto subdola!
Perso nei suoi deliri ed intento a tenere a bada la situazione ormonale, Ron non si rese nemmeno conto che la giovane donna gli si era avvicinata molto e lo guardava con occhi dolci e, in un certo senso, adoranti.

Da parte sua, Hermione stava iniziando a rendersi pienamente conto di quello che stava facendo, e si sentì invadere dall'imbarazzo: vabbhè che nessuno, oltre a loro, ne sarebbe venuto a conoscenza e che per il mondo intero era stato il grande coraggio di Ron a portarlo a cotanto bottino, altresì non riusciva ad ignorare che il, non proprio casto, regalo di Ginny avrebbe generato commenti impudici e, probabilmente, sorpresa che proprio lei, la ragazza-suora di Hogwarts, possedesse un tale guardaroba, però sapeva che il ritorno del rosso tra i suoi "fantastici amici" con materiale così scottante lo avrebbe reso, anche se solo per una sera o poco più, una specie di temerario dio della guerra da osannare, ammirare ed invidiare.

Ancora perso nei meandri della sua mente adolescenziale alle prese con più pizzo in una volta sola che di tutto quello che aveva visto in tutta la sua  vita, Ron non era ancora riuscito a comprendere a pieno la proposta che gli stava facendo la ragazza, così cercò di focalizzare più attentamente la situazione: davanti a lui c'era la ragazza che popolava tutti i suoi sogni, proibiti o meno, la gentil donzella in questione, invece di ucciderlo sui due piedi per l'enorme cavolata che lui le aveva fatto, gli porgeva, con aria tranquilla e incoraggiante, un nuovo "bottino", molto più allettante di quello originario, in modo che lui si potesse pavoneggiare con quei malviventi dei suoi compagni di dormitorio, che, sicuramente, non attendevano altro che il ritorno dell'amico sconfitto e avvilito. Ok, questa era, a grandi tratti la situazione attuale, ma cosa sarebbe successo se lui avesse solo tentato di sfiorare quel ben di Dio che gli veniva offerto su un piatto d'argento?




L'angolo dell'intromissione:

Salve a tutti!
Grazie ancora per essere di nuovo qui.
Se fossi minimamente un persona sana di mente mi stupirei di me stessa, perché a questo punto è palese che il mio cervello sia in lotta ogni momento della sua vita con delle strane onde energetiche (saranno i riverberi di quelle che arrivano dal pianeta Vegeta, dove i Sayan, in tutti i loro svariati livelli, si prendono a mazzate tutto il dì a suon di Kame-hame-ha?), e da tutte queste interferenze scaturiscono queste malsane storie...
Non interesserà a nessuno, ma per questo capitolo non ho dovuto assolutamente faticare per trovare un film col titolo adatto alla situazione: si è presentato da solo, con tanto di biglietto da visita, appena arrivata al profondo momento introspettivo in cui Ron medita su un suo possibile decesso per infarto.
Dopo questo quasi assolutamente inutile spreco di righe (dico quasi, perché in realtà il suo scopo - raggiunto - era quello di valvola di sfogo della mia malatissima psiche), voglio concludere con i miei più sentiti ringraziamenti a chi ha letto, inserito nei seguiti o nei preferiti, e commentato la mia storia.
Inchinandomi al vostro cospetto, vi rimando al prossimo capitolo, sperando di ritrovarvi ancora,
con affetto,
Elisa

Un momentino, please... vi devo delle risposte...

Comincio col chiedere scusa per io fatto che, dopo lo sprecosissimo commento inutile di sopra, sono a corto di tempo, così devo accorciare un pochino questo momento (qualcuno, probabilmente, esulterà).
Un complimentone a voi che avevate capito quale fosse il bottino! Stiamo entrando tutte in sintonia! Ma che bello! (In realtà, forse, è perché sono scontata... -_-)
Visto che devo correre a suonare alla casa di riposo non mi dilungo, ma vi ringrazio tutti, voi che avete letto, di cui purtroppo non posso conoscere i nomi, recensito, tra cui Nabiki93, Sif,  murderangel, hunterd, hele, act e TittiGranger, nonché ad act (ancora XD) e Letstern che hanno messo questa fic nei preferiti. Scusate, sono davvero molto in ritardo e devo scappare dai nonnini!

Auguro a tutti un sereno Natale
(non so se riuscirò a postare prima... ma ci proverò...), perché porti gioia e dolcezza nei nostri cuori!
Un bacione,
Elisa

Ancora grazie mille, alla prossima!
Miao miao!

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Capitolo 4
*** Orgoglio e Pregiudizio ***


Dal capitolo precedente:

Davanti a lui c'era la ragazza che popolava tutti i suoi sogni, proibiti o meno, la gentil donzella in questione, invece di ucciderlo sui due piedi per l'enorme cavolata che lui le aveva fatto, gli porgeva, con aria tranquilla e incoraggiante, un nuovo "bottino", molto più allettante di quello originario, in modo che lui si potesse pavoneggiare con quei malviventi dei suoi compagni di dormitorio, che, sicuramente, non attendevano altro che il ritorno dell'amico sconfitto e avvilito. Ok, questa era, a grandi tratti la situazione attuale, ma cosa sarebbe successo se lui avesse solo tentato di sfiorare quel ben di Dio che gli veniva offerto su un piatto d'argento?




Orgoglio e Pregiudizio

Un dubbio gli attraversò la mente: non che magari si potesse trattare di un tranello, e che Hermione lo stesse mettendo ancora alla prova? Forse lei stava solo aspettando una nuova mossa falsa, per poterlo poi rivoltare come un calzino e dargli una punizione coi fiocchi sbattendogli in faccia che aveva avuto l'ulteriore conferma alla sua convinzione che la sua sensibilità non era neppure paragonabile a quella di un cucchiaino...
Non era certo un'ipotesi da scartare, però a trattenerlo dall'allungare la mano non era solo questa prospettiva, sebbene si potesse ritenere sufficiente per guardarsi bene dall'accettare la proposta della ragazza, ma, in realtà, erano questioni un po' più sentimentali, se così erano definibili, a frenarlo: se anche fosse arrivato vivo al suo dormitorio, cosa sarebbe successo dopo? Tutti avrebbero visto la biancheria di Hermione, ci avrebbero scherzato sopra, e, probabilmente, avrebbero fatto fatto anche apprezzamenti vari, ed il solo pensiero lo irritava, se poi prevedeva addirittura che altri, oltre a lui, avrebbero potuto arrivare ad avere le stesse visioni che fino ad ora lo avevano "turbato"... bhè, erano rabbia ed odio puro che gli si agitavano all'altezza dello stomaco. Non poteva permettere che altri provassero le stesse sensazioni che aveva provato lui, e quei brandelli di merletto non aiutavano certo a tenere calmi gli animi maschili! Le caste mutandine blu, quelle sì che avrebbe potuto presentarle, non avrebbero acceso ardori vari (in realtà a lui bastavano quelle, ma, per la barba di Merlino, quel completino era davvero un attentato per le coronarie di un diciottenne)!
- No, grazie, ma è meglio di no... -

Il ragazzo la guardava tranquillo, mentre rifiutava la sua proposta, e questo sbalzò Hermione in uno strano stato di confusione: da un lato era contenta che Ron dimostrasse, finalmente, un po' di maturità, ma d'altra parte si crucciava di non capire il motivo per cui si stava auto-condannando ad una tartassata di prese in giro da parte dei suoi amici. Le stava venendo il dubbio che, forse, in realtà, lui non stesse rifiutando l'oggetto, quanto il gesto: che lo infastidisse il fatto che lei gli offrisse con tanta leggerezza una cosa così intima? Per Morgana! Forse lui si stava vergognando di lei, del suo comportamento, forse lo stava deludendo mostrandosi troppo civettuola e spigliata, forse pensava che stesse solo facendo la ragazza "facile" e che magari stesse cercando di sedurlo, e lui ora, con gentilezza, volesse solo dirle "No grazie, non mi interessi".
Il panico si stava impossessando della riccia che, cambiando improvvisamente espressione e sbiancando in volto, ritirò il "dono" a sé ed iniziò visibilmente a tremare.

Ron interpretò questo repentino cambiamento come la reazione a qualcosa di sbagliato che aveva inavvertitamente detto, pensò a tutte le parole, non erano molte, e non capiva dove potesse essere l'errore, non gli veniva nulla, ma si sentiva in dovere di rassicurarla, anche se non sapeva come, così iniziò a balbettare frasi incoerenti e aggrovigliate, e senza accorgersene le spiattellò, anche se in modo un po' contorto, la verità:
- No, Mione, non arrabbiarti - chiese implorante avvicinandosi a lei di un passo, - ecco... io... cioè... - si stropicciava le mani, guardandosele accuratamente - io... vedi... non volevo offenderti, è che... io non potrei portarli di là, a quelli... sono animali... non voglio che... insomma... le battute e... - ingoiò a vuoto - i pensieri... non devono farli... quei pensieri... li farebbero... non voglio! - scosse forte il capo, come a scacciare un pensiero troppo spaventoso, e continuò - Sei stata sleale, però, con quel... quel... coso lì! Sì... insomma... non è semplice... gli uomini... sì... loro.... e io... cioè... ci si immagina e... allora... non è semplice! - Si stava accorgendo di balbettare frasi alquanto sconclusionate e "pericolose", si portò una mano alla fronte, come per concedersi un attimo per riordinare i pensieri.

Mentre il rosso tentava di formulare una frase coerente, la mente sovra sviluppata della ragazza riuscì a mettere insieme tutti i pezzi. Era davvero grata a Ron per il pensiero di non volere che i suoi compagni facessero commenti sulla sua biancheria, e forse anche su altro, ma il discorso successivo, quello sulla difficoltà degli uomini di fronte a certe situazioni, l'aveva un po' spiazzata: stava parlando solo di un senso di protezione nei suoi confronti rispetto all'allupaggine dei suoi coetanei, o era una cosa più personale? Aveva detto "e io", quindi ci si metteva anche lui nel discorso, ma così come maschio ormonalmente attivo o come Ron nei confronti di Hermione? L'ipotesi la faceva arrossire, anche se, in un certo senso, ci sperava in una reazione del ragazzo. D'altra parte anche lui sembrava un po' confuso su quel punto... era ora di chiarire un paio di cosette, così la riccia decise di forzare un po' la mano e vedere come andava "o la va o la spacca" pensò con tutta la determinazione dei Grifondoro.

Ron, ancora preso dall'arduo compito di capire come andavano disposte le parole per formulare una frase "sana" sia dal punto di vista logico che grammaticale, non si accorse subito della ragazza che gli si stava ulteriormente avvicinando, sempre con quel completino di pizzo in mano, così che si trovò un po' disorientato quando si ritrovò i grandi occhi nocciola di Hermione ad un soffio dal suo viso... e ci ricascò: non poteva ignorarla, e non era mai stato così vicino al suo sguardo.



L'angolo dell'intromissione:

Lo so, lo so: Orgoglio e Pregiudizio è stato un grande romanzo molto prima di essere stato riversato su pellicola, ma il titolo faceva proprio a caso mio e, dopotutto, il film omonimo c'è...  ma bando alle ciance! Ora sgattaiolo a preparare il prossimo capitolo!
Un bacio,
Elisa



Un momentino, please... vi devo delle risposte...
Ebbene sì! Complimenti a coloro che avevano indovinato la vera natura del bottino!

hele: hai visto? Ron ha seguito il tuo consiglio!!! Non lo ha preso!!! E poi... che motivazione cavalleresca la sua... o egoistica? Eh, eh!!! Lo sappiamo tutti che lui è un gelosone...
Nabiki93: ... e il mistero continua... perché Hermione dovrebbe far vedere quel completino a tutta la componente maschile di Grifondoro? E chi lo sa? Forse per una certa voglia di "aiutare" Ron, forse per reazione ormonale incontrollata, forse per mettersi un pochino in mostra con questo ragazzotto che non le è poi così estraneo... ma chi può mai dirlo cosa frulla nella testa di una donna che agisce d'impulso? Forse non lo sa bene nemmeno lei... io, di sicuro, non lo so... (sì, è vero, sono io l'autrice di questa storia, ma mica sono onnisciente... magari lo saprò prima di finirla...)

cosmopolitan: ormai è un vizio: interrompo i capitoli proprio quando sta per accadere qualcosa, ma ti giuro che non lo faccio per crudeltà, è che non mi sembra carino troncare in pieno il flusso dei pensieri dei due grifoncini, quindi attendo che le cose si evolvano e lì... zac! Taglio!
Sif: bianche... bianche... bianche... mhhh, anche io sono spesso colpita dalla tua sindrome, ma ho pensato che davvero le care mutande bianche siano diventate trooooppo oggetto di perversione, e questa doveva essere spostata sul NUOVO bottino, quindi bianche sarebbero state aleatorie in questa panoramica degli avvenimenti: se erano già troppo provocatorie all'inizio con emorragie nasali annesse, non avrei più potuto contare sull'effetto pizzo! P.S.: Le C-Angels, quelle reali, hanno letto la tua recensione e ti STRA SALUTANO. In realtà sono delle simpaticissime quindicenni che cantano nel coretto della parrocchia, sopportando tutte le mie malsane idee sull'aggiungere le maracas alle canzoni di chiesa (non mi intrometto a forza: io sono la loro suonatrice e pseudo direttrice artistica...) ed il bello è che loro mi assecondano, solo che c'è un Mostro Alieno di nome Patracoso (noi abbiamo battezzato così l'alieno per non farci sgamare...) che non ne vuole proprio sapere di essere gentile con i bimbi che cantano... quindi bisognava sconfiggere la Piaga in qualche modo...
hunterd: ma che bella sorpresa che mi hai fatto! Sono stata proprio contenta (Per i particolari ti rimando alla recensione che ti ho lasciato)! Grazie anche per i complimenti! Hai visto che anche Ron ha avuto il suo moto di figheria con quella fermezza nel respingere il pizzoso bottino? Sì, va bhè, il risultato è stato un pochino disastroso, ma in fondo il ragazzo è solo alle prime armi: se si impegna potrebbe essere mooooolto più figo! Speriamo si applichi! A parte gli scherzi: penso che Ron no sia poi un pasticcio totale, dopotutto anche nei libri si è rivelato avere un certo charme in alcuni momenti, ma sicuramente la sua parte così dolcemente impacciata attira molto... e , secondo me, lo rende un personaggio completo, trovo che anche nei romanzi della Sig.ra Rowling il personaggio di Ron sia uno di quelli che ci offrono più sorprese negli scostamenti di carattere, nelle decisioni avventate o meno, nel modo di gestire le relazioni con gli amici e, soprattutto, con Hermione. In realtà è per questo che lo adoro: da lui non sai mai cosa puoi aspettarti!


Tanti auguri per un OTTIMO inizio di 2010!
Ancora grazie mille, alla prossima!
Miao miao!

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Capitolo 5
*** Brave Heart - Cuore Impavido ***


Dal capitolo precedente:

Si trovò un po' disorientato quando si ritrovò i grandi occhi nocciola di Hermione ad un soffio dal suo viso... e ci ricascò: non poteva ignorarla, e non era mai stato così vicino al suo sguardo.



Brave Heart - Cuore Impavido

Il viso di Hermione era in fiamme per l'imbarazzo, ma ormai aveva deciso: sarebbe andata a fondo della faccenda, anche perché non poteva tirare avanti così come stava facendo dalla notte della battaglia: la situazione necessitava di una smossa e, a costo di rimetterci la faccia, ora non avrebbe mollato.
- Ron... - la voce di Hermione non era mai stata così calda e carezzevole per quel che ricordava il rosso - ... devo sapere una cosa, Ron... - il ragazzo deglutì a vuoto, ormai non si sentiva più padrone del suo corpo, aveva la sensazione che qualcosa di irrimediabile sarebbe potuto accadere - ... ma devi promettermi che risponderai sinceramente... - continuò la ragazza - a qualsiasi domanda. -
Ron si sentiva, per l'ennesima volta, in trappola: sapeva di rischiare grosso accentando la sfida dei suoi compagni di stanza, ma mai aveva osato arrivare a tanto con la fantasia, il massimo che aveva mentalmente prodotto era una sfuriata seguita da uno schiantesimo ben assestato, o viceversa, invece si ritrovava in una situazione al limite dell'assurdo.
Hermione continuava a fissarlo intensamente, in attesa di una sua risposta, allora Ron mostrò il suo consenso alla richiesta con un imbarazzato cenno del capo: rimandava, così, il problema dell'acquisita incapacità di proferire parola.
- Bene! Ehm... Ron, io volevo chiederti se... insomma... se ti senti in imbarazzo... ora... -
Bhè, era scontato che lo fosse, e anche palese. Hermione si rimproverò per la domanda alquanto sciocca, ma Ron, in un certo senso, si sentì un po' sollevato: non era poi difficile rispondere, e nemmeno compromettente più di tanto, dopotutto sarebbe stato normale per chiunque non sentirsi completamente a proprio agio in una situazione del genere, quindi annuì vigorosamente con la testa.
A Hermione sfuggì una risatina tesa: almeno era stato sincero. Ora anche lei doveva esserlo:
- Anche io lo sono... imbarazzata... allora, ecco la seconda cosa che vorrei sapere da te, per favore, ricordati che mi hai promesso di rispondere con sincerità.-
La riccia si concesse una breve pausa per riordinare i pensieri che le si affollavano in testa, prima di continuare:
- Hai... hai... hai avuto... - Hermione avvampò ancora di più, accentuando il suo colorito già prepotentemente arrossato - sì... tu hai avuto, per caso, dei pensieri... ehm... un po'... sfrontati... su di me? -
Ron stava per strozzarsi per un improvviso raptus di tosse, Hermione, vista la sua reazione, si allontanò di un passo da lui, indietreggiando: venne assalita dal timore di aver travisato tutto e che adesso lui le dicesse apertamente di no.
Dal canto suo, Ron, impegnato a cercare di non rimetterci le penne prima del dovuto, si era ritrovato spiazzato dalla domanda schietta che gli aveva rivolto la ragazza: si sarebbe volentieri fatto cruciare piuttosto di rispondere, ma aveva dato la sua parola... in più Hermione si era allontanata, e non voleva certo spaventarla, quindi decise di darle una spiegazione, insieme al "Sì" che le doveva.
Quando si fu, finalmente, ripreso dalla tosse convulsa da cui era stato scosso, sospirò rumorosamente, chinò il capo mettendo in movimento la sua zazzera rossa e iniziò:
- Per favore, Hermione, non spaventarti, ma... sì! Ho avuto certi pensieri un po'... imbarazzanti... su di te. Ti chiedo scusa se la cosa ti provoca molto fastidio, ma ti assicuro che sono normali, non è perversione, è che sono un ragazzo, e quando vedo una bella ragazza... insomma, la cosa fa effetto, se poi ci si ritrova davanti un "coso" come quello che hai in mano... bhè, non c'è molto da fare... è semplice perdere il controllo della propria testa, e, anche con tutti i buoni propositi che si possono avere, in quei momenti a un ragazzo normale parte di tutto... -
Hermione, stupita dall'insolita loquacità di Ron, cercava di trattenersi dal chiedergli cosa intendesse precisamente con quel "parte di tutto", e tentò di concentrarsi sulle sue emozioni: a dire il vero si era sentita gonfiata da una sorta di appagante soddisfazione nell'apprendere il fatto che lei riuscisse a scatenare determinate reazioni in Ron, i più, nel suo discorso, era stato detto chiaramente che lui la trovava una bella ragazza, ma le rimaneva comunque il dubbio.
La questione principale che voleva chiarire era se tutte queste emozioni "fisiche", che lui stesso definiva normali, fossero davvero solo reazioni fisiologiche o se, da parte del rosso, ci fosse anche un coinvolgimento sentimentale.
Si fece forza: si stava giocando il tutto per tutto.
- Ehm... grazie per avermi risposto sinceramente... non preoccuparti, non mi sono... spaventata... diciamo solo che l'argomento è... delicato... e io... devo sapere, Ron... perdonami se la cosa ti crea imbarazzo, o se il mio comportamento ti sembra deludente o strano, ma devo sapere... davvero... Ron, rispondimi ancora una volta, per favore... -
Il ragazzo, che era ancora a capo chino dalla domanda di prima, alzò lo sguardo, scrutò attentamente gli occhi della giovane strega, che lo stava guardando apprensiva. Senza interrompere quel muto scambio, acconsentì, ancora una volta, con un cenno lieve, quasi impercettibile.
Con lo spirito distintivo della sua casata, Hermione abbracciò tutto il coraggio che era in lei e, con una decisione mai mostrata prima, nella voce e nello sguardo, chiese:
- Cosa provi per me, Ron Weasley? Quali sono i tuoi veri sentimenti? -
In un certo senso se la aspettava, Ron, un'uscita del genere. Sorrise leggermente: era così la sua Hermione.
Ora si fissavano: gli occhi piantati reciprocamente in quelli dell'altro. Sembrava quasi una sfida.
Ron fece un passo verso la riccia, le prese gentilmente la mano che stringeva ancora quel groviglio di pizzi, accostata al cuore, la attirò a sé, sempre con una delicatezza ed una lentezza quasi esasperanti, forzò le dita sottili della ragazza, rimase fermo con le sue, incantato da quel contatto così intimo e nuovo, indugiando su quella pelle calda.
Quando, dopo qualche istante, riprese a sciogliere la stretta di Hermione, questa si sentì scuotere da un brivido lungo tutta la schiena e portò lo sguardo sulle loro mani: era tutto così meravigliosamente perfetto che, per un attimo, desiderò non ricevere alcuna risposta. Era lì, con lui, e non desiderava altro, avrebbe potuto vivere per sempre solo con quel contatto, solo con le loro mani unite.
Per un breve istante sembrava che Ron volesse esaudire il desiderio inespresso della giovane strega, immobile anch'esso nella contemplazione della loro vicinanza, ma si riscosse quasi subito, ammettendo tra sé che Hermione aveva ragione: era ora di essere sinceri, completamente, anche a rischio di perdere tutto. Aveva bisogno anche lui di sapere.
Continuando a trattenere con una mano quella di Hermione, che era ormai aperta, con l'altra prese il leggero indumento di pizzo che era stato trattenuto sino a quel momento dale dita della ragazza e, senza degnarlo di un solo sguardo, ma prestando tutta la sua attenzione al volto di lei, lo allontanò lasciandolo cadere a terra, portò la stessa mano accanto all'orecchio di Hermione, con le dita le sfiorò i capelli e appoggiò con delicatezza il palmo alla guancia rossa della ragazza.

Hermione non riusciva più a muoversi, sopraffatta da una miriade di sensazioni, e lo vedeva: vedeva il suo sorriso dolce, vedeva i suoi occhi che la guardavano, vedeva tutto un mondo in quegli occhi.

- Hermione, lo sai che non sono mai stato un asso nell'esprimermi, come posso spiegarti a parole i miei sentimenti? Sono così tanti e così... complicati... già, come vedi non ho proprio il corredo emozionale di un cucchiaino,  - anche se quando la ragazza aveva paragonato la sua sensibilità a quella di una posata si era offeso, ora riusciva solo a sorridere al ricordo di quella frase - quindi credo che inizierò dalle cose semplici: io sono geloso di te,  - Hermione si dimostrò "lievemente" spiazzata dalla rivelazione, o meglio, dalla tranquillità con cui era stata fatta - e non voglio che nessun altro ragazzo possa sfiorarti, anche solo con il pensiero; poi nei tuoi confronti mi sento incompreso, a volte - Hermione non nascose il suo stupore - e non ti trovo molto empatica, in quei momenti - la giovane strega si stava sentendo sprofondare: forse si era illusa troppo, ok, anche se non si aspettava, di certo, di ricevere una dichiarazione romantica, non pensava, però, nemmeno una rivelazione del genere, le cose si stavano mettendo male... - Sì, e mi fai incavolare quando mi dai contro, ed è inutile negare: tu mi dai SEMPRE contro! Però... però, come ti dicevo... non vorrei mai che nessuno, oltre a me, potesse provare queste cose con te, perché è come se fosse una cosa solo nostra, e perché oltre a ciò tu mi provochi altre sensazioni ed altri sentimenti: quando mi cammini vicino mi sento esplodere dentro, quando ti guardo a lezione, o quando aiuti qualcuno, mi riempi d'orgoglio, e quando mi guardi negli occhi vado in tilt... insomma, cosa vuoi che ti dica ancora, Hermione? Che è da secoli che sono pazzo di te? -
Weasley sorrideva, a metà tra il divertito ed il sollevato, anche se non comprendeva nemmeno lui il perché: dopotutto aveva ammesso tutto ciò che aveva celato da tanto per paura di perdere Hermione, e se così fosse stato non avrebbe avuto molto da sorridere... La ragazza, di cui teneva ancora la mano, boccheggiava come un pesciolino alla ricerca di acqua... Ron la trovava splendidamente comica, ed in un impeto di affetto, si portò le dita della riccia alle labbra e vi pose un piccolissimo e lievissimo tocco affettuoso.
- Ron... - finalmente rifece capolino la voce di Hermione, dolce e calda - perché abbiamo dovuto aspettare così tanto tempo e farci così tanto male? -
-Mmmmm... perché sono uno stupido Weasley? -
Ma Ron non permise ad Hermione di controbattere, mettendola subito a tacere con un bacio.



L'angolo dell'intromissione:

Ohhhhh... ci voleva proprio!
A questo punto la storia sembrerebbe finita... e in effetti... ma il mio cervellino malato vi aspetta ancora per un capitolo con i suoi attacchi sclerotici!
Ebbene sì, sarà un capitolo alquanto inutile, con il solo scopo di concludere le cose "alla gattoridens", ma che ci volete fare... è qui che batte con insistenza alla porta del mio cervello, se non apro la scardinerà...
Alla prossima!
Baci,
Elisa

Dal Backstage (ma si scriverà tutto attaccato o staccato o staccato dalla lineetta????)

Vista l'inutilità di queste mie incursioni a fine capitolo, ho deciso di sovrabbondare con i titoletti, per la serie "fatica a mettere un titolo decente alle storie, ma poi ne fabbrica altri 3 da mettere a fondo pagina"...
La questione che si tratterà oggi è, tanto per cambiare, il titolo del capitolo (mi sa che è proprio palese la mia cronica incapacità di trovare dei titoli decenti... per me, ormai, la questione titolo è fonte di acne e scleri).
Il capitolo porta il nome di uno dei miei film preferiti, ma questa è un'informazione superflua (come tutte le altre, in fin dei conti...), però ci tenevo a sottolineare che la scelta è caduta su questo "Cuore Impavido" essenzialmente per quello che è stato l'atteggiamento di Ron, ma poi mi sono resa conto che poteva essere condiviso anche da Hermione e tutti i pezzi hanno trovato la loro collocazione: coraggio, parlare col cuore, cuori coraggiosi... insomma Brave Heart ci stava a pennello, poi, diciamocelo: impavido è proprio una bella parola, avrei voluto coniarla io...

Un momentino, please... vi devo delle risposte... ma soprattutto dei ringraziamenti!
Giaggià (forma contratta di già + già, da "I neologismi elisiani", pag. 909887687, Stregatto Edizioni - il testo in cui avrei voluto vedere "impavido", ma purtroppo non è un mio diritto...)! Mi sono un po' persa in questi giorni di festa... e adesso devo proprio ringraziarvi per aver pazientato per le varie pubblicazioni dei capitoli (in realtà dovrei anche scusarmi per aver postato 2 one-shot a tradimento tra un capitolo all'altro... ma sorvoliamo sull'accaduto... a Natale siete tutti più buoni e mi avrete sicuramente già perdonata!). Il mio ringraziamento va sempre a tutti quelli che leggono solamente le storie, a chi le segue, a chi mi fa il bellissimo dono di inserirle nei preferiti e, naturalmente, a chi dedica un po' del suo tempo ai commenti; non me ne vogliano gli altri, ma a questi ultimi va un mio saluto speciale, perché a volte riescono a scorgere bellezze fra le righe che nemmeno pensavo ci fossero, e probabilmente non vi erano davvero, ma lo sono diventate solo perché hanno ricevuto l'anima da chi le ha fatte proprie e me le ha restituite nuove, cariche di significati più profondi e ricchi di quelli con cui erano nate. Grazie!

Sif: grazie per gli auguri, tesora, le C-Angels salutano (penso che prima o poi torneranno a salvare il mondo da qualche altro cattivo soggetto, anche se non so ancora bene come: ma la Grande Ciccia è sempre in allerta)! Spero di non aver troppo deluso le aspettative... grazie per il continuo sostegno, è molto prezioso! Baci!
hele: chimica... ohhhh... io la adoravo... la adoro... io, in realtà, sono una chimica... però capisco la necessità della pausa mattutina (in realtà è qui presente tra voi colei che non riusciva a leggere una riga prima delle 14.30... -__-) Povera Hermione.... addirittura perfida? Poi, visto che ripresa i nervi di Ron? Lui è l'uomo del momento critico: quando il gioco si fa duro Ron trova la marcia in più! Ma che figosissimo che è!
hunterd: ciao cara, allora, che mi dici? Sono riuscita a tirare fuori il Grifondoro che è in Ron in questo capitolo? Spero che non ti abbia deluso! E poi sul finale ho voluto far "boccheggiare" Hermione: è sempre difficile zittire la Tigre del Bengala... o forse no? Ci vediamo!
act: ciao, cara, sono contenta che anche la parte più "leggera" delle mie fic ti arrivi e che riesca a farti divertire: la comicità e l'ironia sono parti che fatico a gestire, ma, come si vede anche dal mio nick-name, l'ilarità è una cosa che mi piace molto. Ti ringrazio molto anche per essere passata da "Il vagabondo" e avermi lasciato un commento: troppo buona!
Nabiki93: era davvero la volta buona! Stai iniziando la carriera di legilimens? Potresti esserci portata... pensaci... è un incarico di prestigio! Spero di non avere troppo deluso le tue aspettative, ma devo fare una confessione: le feste mi hanno appesantito il neurone ufficiale, che si trova ricoverato al San Mungo (già... ci ricoverano anche loro, oltre che i maghi...), e con quello "di cortesia" che mi hanno assegnato non provo molto feeling... spero che me lo ridiano presto... altrimenti non avrò più visioni mistiche potteriane...

Ancora grazie mille, alla prossima!
Miao miao!

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Capitolo 6
*** Non aprite quella porta ***


Non aprite quella porta

La punizione che aveva dovuto scontare quella sera era stata davvero estenuante (per cosa, poi? Per una semplice fattura Orcovolante a quella serpe della Greengrass...), e Ginny Weasley non vedeva l'ora di potersi riassettare un po' prima di doversi mettere seriamente a finire il suo tema di Erbologia... già, il tema... non aveva una gran voglia di farlo, in più, per renderlo almeno decente avrebbe dovuto perderci parecchio tempo, se poi calcolava che la stanchezza si portava appresso quella sera le avrebbe anche reso più difficoltoso immergersi nello studio, le prospettive si facevano ancora più cupe.
C'era una sola soluzione, forse non sarebbe stata la più decorosa, ma, miseriaccia, era troppo sfinita!

Fu con questi pensieri che la delicata figura di Ginevra Weasley si trascinò, in cerca di aiuto,  fino alla stanza della sua amica Hermione Granger.
La giovin pulzella dalla rossa chioma, animata dalla nuova gioia dovuta alla vicinanza alla sua meta, avanzava verso la porta del dormitorio dell'amica divagando coi pensieri verso lidi ben più piacevoli del tema di Erbologia, che comprendevano una generosa dose di coccole da un suo compagno di casa con profondi occhi verdi, era tanto presa da tali voli mentali, che non si accorse a tempo debito di un ostacolo che le intralciava il cammino: il piede incespicò in qualcosa e finì per calpestare il suddetto ingombro stradale, che, preso da angoscioso dolore, schizzò via in un turbine rosso, lanciando un formidabile e sofferente miagolio.
- Ops... scusa Grattastinchi... non volevo farti male... scusa... -
Il gatto continuava a guardarla in tralice, ma c'era una cosa che lo infastidiva ancora di più: un intrico di merletti gli si era attorcigliato addosso ed il povero micio non riusciva a liberarsene, inoltre, ogni suo tentativo di disfarsene sembrava aggravare la situazione, vista la semplicità con cui i suoi artigli si impigliavano in quel malefico lembo di tessuto.
Nonostante fosse ancora spaventato per l'attentato alla propria vita e si sentisse offeso dalla poca cura che la giovane umana davanti a lui aveva avuto nei riguardi della sua maestosa presenza, Grattastinchi non disdegnò l'aiuto che la strega gli stava dando da quando aveva compreso la penosa situazione del gatto imprigionato da quello che lui stesso definiva UFO: oggetto volante non identificato.
- Dai, Grattastinchi, ritira l'unghietta che è fatta, ancora un secondo... ecco! Bravo micione! Ma cosa... ma questo è il completino che ho regalato ad Herm... che ci facevi tutto ingarbugliato lì in mezzo? Adesso non sembra essere più molto utilizzabile... peccato: era così carino! -
Grattastinchi guardava ancora dubbioso la sua salvatrice: sembrava che lo stesse accusando di qualcosa... ma che aveva quella rossa per la testa, oltre a quella massa di capelli fin troppo vistosa? Non era certo lui ad essere in colpa!
- Oh, mi sto perdendo a parlare col gatto... Devo affrettarmi a chiedere a Hermione una mano! -
Bussò alla porta, ma nessuno rispondeva... in realtà non era nemmeno ben chiusa, ma solo accostata... forse Hermione era in bagno e non l'aveva sentita, così decise che sarebbe stato meglio aspettarla in camera direttamente: tanto era aperto!

La scena che si trovò di fronte gli tolse il respiro: anche se la Rossa Piccola intralciava un po' la visuale lì in mezzo all'entrata, non aveva assolutamente dubbi che quel coso avvinghiato alla sua Hermione fosse quell'essere troglodita del Rosso Scemo... che le stesse facendo del male? Grattastinchi stava per prepararsi ad attaccare quell'inutile ammasso di carne lentigginosa, quando la Rossa Piccola si girò tutta imbarazzata, farfugliando cose del tipo - Ops, scusatemi, non immaginavo - e così poté vedere: non era lui ad essere avvinghiato alla sua cara padroncina, ma era lei che gli rimaneva appesa al collo, nemmeno accorgendosi dell'arrivo dell'altra tipa rossa.... insomma, se c'era un rosso di troppo, in quel momento, era solo lui.
Sconvolto ed iracondo, Grattastinchi fuggì dalla dura realtà.


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Nel dormitorio maschile Rosso-Oro, intanto, si respirava un'aria allegra e festaiola: nessuno sembrava poi così preoccupato per la lunga assenza di Ron Weasley che, a quell'ora, avrebbe dovuto essere già tornato da tempo. Solo Harry scrutava, di tanto in tanto, la porta... sperava che Hermione non l'avesse beccato, altrimenti sarebbero stati guai... per tutti...

Mentre il lieto parlottare dei diciottenni riempiva tutta la stanza, uno strano rumore si fece strada al di sopra delle voci e catturò l'attenzione del gruppo.
Sembrava che qualcuno, qualcosa, stesse cercando di aprire la porta con la forza. Tutti i ragazzi si zittirino, in ascolto di quel raspare contro il legno.
Ma loro avevano affrontato o no, vincendo, la più folle battaglia del modo magico? Sì!
Decidendosi, finalmente, a prendere in mano la situazione, comunicando solo a gesti, Harry organizzò una piccola squadra per smascherare il malintenzionato (anche se in prima linea ci sarebbe stato solo lui... tanto per cambiare le rogne erano tutte sue...).
In silenzio, il Bambino Sopravvissuto, più e più volte, scivolò lungo la parete sino alla porta, di là qualcosa di graffiante e di violento seguitava ad abbattersi sul legno. Il Prescelto, con un movimento fluido e fulmineo, spalancò la porta puntando la sua bacchetta contro l'ignoto, ma...
- Grattastinchi! -
- MIAAAAOOOOOO!!!!! -
- Che hai gattone? Sei rimasto chiuso fuori dalla camera delle ragazze? -
- Mià! -
I ragazzi rabbrividirono: era inquietante vedere come il grosso felino rispondesse a tono alle domande... ma, in fin dei conti, era l'animale della ragazza più intelligente e dotata del mondo magico, probabilmente anche Grattastinchi doveva avere delle qualità eccellenti...
- Hey, Harry, a proposito, dove è finito Ron? -
- Non ne ho la più pallida idea... sono quasi preoccupato.. -
Grattastinchi lanciò un miagolio lungo e disperato
- Che c'è micio? Ne sai qualcosa? -
- Dai, Seamus, lascialo stare: lo sai che quel gatto ha un'antipatia particolare per Ron. -
- Già, già! E mi sa che il micetto è qui tutto solo perché il nostro Ronnino ha accentrato su di sè tutta l'attenzine della sua padroncina... Vero gattuccio? Sei gelosetto? -
- Seam, lascialo stare, così lo fai solo innervosire -
Il gatto, come a conferma delle parole di Harry, tirò indietro le orecchie assumendo un'espressione minacciosa
- Oh, micino bello... chissà che fanno quei due insieme... poi anche lui è tutto rosso, come te, si prenderà anche le tue coccole? -
- Seam, non tirare la corda... -
Il gatto stava emettendo un basso, cupo, inquietante rantolo...
- ... lo sai che Grattastinchi è un po'... -
ma Harry non poté finire la frase, perché il giovane, ed alquanto incauto, signor Finnigan lo interruppe, per esprimere il proprio pensiero sull'indispettito Grattastinchi:
- Geloso? -
Il gatto si aizzò contro Seamus con tutta la sua furia, lo attaccò al viso, gli si aggrappò al capo con le unghie, gli scorticò il collo con una foga mostruosa.
Il ragazzo non poteva fare altro che urlare e cercare di salvarsi gli occhi.
Harry, agghiacciato dalla potenza omicida del grosso felino, assisteva alla scena, poi si riscosse e, sospirando, ormai arreso alla sua impotenza nell'intervenire, concluse la frase che stava dicendo prima che il suo stolto compagno di stanza lo interrompesse:
- a volte è un po' violento... -





Cari lettori, vi ringrazio immensamente per esere giunti fino a questo inquietante finale (ne esiste anche uno alternativo, ma sto pensando di cucirci sopra un'altra storia...).
Ogni fine di una storia mi lascia un po' malinconica, anche se non sono certo capolavori... ma mi ci affeziono comunque...
Avrei potuto tranquillamente dare più consona sepoltura a "Il bottino" concludendola con lo scorso capitolo, ma non ho resistito a rivedere Grattastinchi all'opera - poi avevo messo Harry nei personaggi, sicura che prima o poi sarebbe arrivato, invece non si è fatto vivo, così ho provveduto a stiparlo da qualche parte (non sia mai che si vada a modificare i personaggi! Searebbe trooooppo semplice!) -
Questo finale, probabilmente, si addice maggiormente alla mia sclero-life (da "I Neologismi Elisiani - Nuovissima Edizione 2010", Stregatto Edizioni, pagina 769431538) , poi trovavo simpatico terminare la storia con una scenetta stupid-fight (da "I Neologismi Elisiani - Nuovissima Edizione 2010", Stregatto Edizioni, pagina 398498992), così come era iniziata... anche se ammetto che questa volta è davvero demenziale (ma che carina: ha preso tutto dalla mamma....).
Non so se per voi sia un bene o no, ma ci tenevo a rendervi partecipi del fatto che ho più di una storia in testa, di alcune ho buttato su foglio anche una sorta di inizio, ma, sempre non sapendo quanto la cosa possa felicitarvi o meno, sono coscienzosamente cosciente che il momento storico non è dei migliori per il mio tempo libero, che è andato in vacanza con un biglietto di sola andata e non so ancora quando tornerà in terra natia per permettermi di scrivere (ohhhhh, me, misera e tapina, oberata di impegni improrogabili e abbandonata allo sconforto per la prematura dipartita del personal tempo libero!), ma appena mi sarà possibile tornerò...  (forse ci sarà chi la considera una minaccia, questa possibilità...).

Un ultimo speciale ringraziamento a chi ha commento la fic - non sto ancora lasciando questa terra, quindi ci risentiremo di sicuro, è solo perché è l'ultimo capitolo... -

act: cara, mi hai commossa! Nonostante il mio colorito naturale, tendenzialmente bianco-verdognolo, sono arrossita, cosa che capita una volta all'anno, forse, e di solito ho la febbre... quindi capirai che mi hai veramente emozionata tanto tanto! Grazie, grazie, grazie! Se potessi ti darei un abbraccio stritolatore alla mamma Weasley, ma, non potendo in carne ed ossa, te lo mando per iscritto: un abbraccio ed un bacione!

Nabiky93: ti ringrazio molto per tutto il sostegno che mi dai sempre. Meno male che non ti avevo delusa... sai, non sono quasi mai convintissima di quello che scrivo, e non sono mai soddisfata in pieno... quindi sapere che comunque non è stato un  totale disastro mi aiuta a non andare in crisi ipoglemica, che poi cerco di arginare con tonnellate di cioccolata, così mi diventa una crisi iperglicemica, allora la mia povera e labile psiche cerca rifugio per l'orrendo gesto di sbaffarmi impunemente tutto quello zucchero e trova conforto nel salato... poi ci si chiede perché io sia sovrappeso... ma meno male che ci sei tu che mi dici che non sei delusa ed allora vedo la luce! E non mi sbaffo più tutto quell'ammasso di cibo, allora, soddisfatta, penso di premiarmi per la mia buona condotta e mi concedo un cioccolatino... ma questa è un'altra storia... Grazie ancora! Un bacione!

hele: i tuoi commenti mi riempiono sempre di allegria! Ma lo hai visto il completino? Non era programmato, ma quando mi hai fatto quella richiesta non ho saputo rifiutare, e rieccotelo! La prima parte di questo capitolo è stata scritta appositamente per te! Spero non sia troppo tirata per i capelli, perché l'ho buttata giù ora, in dieci minuti e senza controllare ortografia e punteggiatura, poi c'era l'inghippo di doverla fare funzionare col titolo, ma mi pare che almeno su questo punto non ci sia nulla di storto... Ciao e grazie ancora! Un bacio!

hunterd: OH MY GOD! Ho proprio una brutta influenza su di te! Prima ti faccio leggere Ron/Hermione, poi ti faccio recensire la sera... mi onori moltissimo con queste notizie! Anche io amo il Wallace-Gibson del film (gran bel film!)... anche per questo non ho saputo resistere al succulento titolo (poi, ripeto, adoro la parola "impavido"... lo so sono strana...). Per la tua sfida... che dire... mi attira, poi mi piacciono Ron ed Hermione che si riappacificano, ma il litigio... mmmmhhhh... non sono molto brava, ma scommettici che ci proverò (prima o poi...): non lascio mai cadere una proposta per una storia (quasi mai, in realtà, una volta una mia amica mi ha proposto di scrivere una storia su un personaggio storico scelto da lei... ma ancora oggi non sono riuscita ad accontentarla... forse anche per lei un giorno ci sarà qualcosa... forse... anche se per il momento lascio cadere... almeno per ora...). Grazie per la tua partecipazione sempre molto attiva (mi piace, così, con interazione...). Un abbraccio!

Sif: ohhh, carissima quasi coetanea, grazie per gli auguri e per i complimenti! Effettivamente, come mi fai notare, "empatica" detto da Ron suona un po'... forzato? Mmmm, sì, sì... ma faccio finta che vada bene e che dopo tanti anni a contatto con Hermione qualcosa abbia acquisito anche lui nel lessico... almeno per osmosi... con tanta vicinanza... Ti ringrazio ancora tanto per tutto il sostegno mi dai sempre: un bacione!



Ancora grazie a tutti!
Un bacio,
Elisa
 

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