Out for shopping di Tikkia (/viewuser.php?uid=90743)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. out for shopping ***
Capitolo 2: *** 2. Obbligati ***
Capitolo 3: *** 3. Questo si che è imbarazzante ***
Capitolo 4: *** 4. Contrattempi ***
Capitolo 5: *** 5. Guarda un po' chi si rivede! ***
Capitolo 6: *** 6. Richiesta ***
Capitolo 7: *** 7. Dannazione! ***
Capitolo 8: *** 8. Bacetto e pace fatta? ***
Capitolo 9: *** 9. The end ***
Capitolo 1 *** 1. out for shopping ***
1. Out for shopping
-Alloooooooooora,
che facciamo oggi?- la voce di Chika risuonò annoiata per tutto il locale.
–Insomma, è il nostro giorno libero! Che proponete?-
Michiru,
Chika e Shito erano seduti sui divanetti nella sala centrale della Z-loan.
-Bè…potremmo
fare qualche gioco di società, no? Potrebbe essere divertente.- propose Michiru
esitando un poco.
-Ma
che, sei scema, scoiattolo? I giochi di società sono per le giornate piovose e
tristi e là fuori c’è un sole fantastico. Proposta bocciata!- replicò il
ragazzo con aria scocciata.
Michiru
arrossì e si fece piccola piccola –Tu hai chiesto delle proposte e io ne ho
fatta una, ecco tutto.- mormorò facendo i cerchietti.
Chika
le scoccò uno sguardo di fuoco, poi volse lo sguardo a Shito, che stava fissando
il vuoto apparentemente perso nei suoi pensieri.
Non l’avrei mai detto
pensò sarcasticamente Chika.
-Tu
hai in mente qualcosa di divertente? Hey, Shito! Parlo con te.- disse il
ragazzo sporgendosi verso il partner.
-Eh..?
Hum…? Si grazie, per me tè verde al gelsomino- rispose il moro con un sorriso,
risvegliandosi dalla catalessi.
-Ma
perché non mi ascolti maiiiiii?!?!? Muori!- gridò Chika puntandogli contro un
dito accusatore.
-Non
c’è bisogno di gridare. Ero perso in pensieri sicuramente più importanti di te.-
rispose Shito con freddezza.
Chika
fece per andare a picchiarlo quando Koyomi entrò turbinando nella stanza
insieme a Yuuta.
-Fermi
tutti! Io e Yuuta abbiamo appena avuto un’idea fantastica!- esclamò Koyomi.
-Cioè?-
chiesero in coro Shito, Chika e Michiru (che stava trattenendo Chika dal
picchiare il suo compagno).
-SHOPPIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIING!!!!-
gridarono le due in coro facendo scoppiare i conetti con le stelle filanti.
Tre
paia di occhi le guardarono allibiti.
-Ma
non se ne parla nemmeno!- gridò Chika e Shito si limitò a sbuffare.
-Non
credo sia la cosa giusta da fare con dei maschi, ragazze…- disse Michiru.
-Lascia
fare a me.- disse Yuuta facendole un occhiolino. Dopodiché andò a posizionarsi
dietro a Chika.
-Hey,
Chika…ho sentito che al World Of Shopping c’è un concorso per aspiranti
modelli…- iniziò Yuuta con voce sommessa.
-E
sai che me ne frega?- la interruppe Chika scocciato.
-Fammi
finire, scemo! Dicevo, c’è un concorso per modelli in cui i partecipanti sono
invitati a sfilare davanti a dei giudici che li analizzeranno e gli daranno dei
voti in modo da selezionare il vincitore del grande premio finale.- continuò
Yuuta.
Chika
aguzzò le orecchie. –Hai detto “gran premio finale”? Che cosa sarebbe?- chiese,
curioso.
Yuuta
sorrise sorniona. –Hehehehe…Apri bene le orecchie, ragazzo: il premio finale è
di 3000 yen.- concluse con un ammiccamento.
3000 yen 3000 yen 3000 yen 3000 yen
3000 yen 3000 yen 3000 yen 3000 yen.
Chika
si voltò per guardare la ragazzina in faccia. -S-stai scherzando?- chiese.
-Avanti,
Chika-chan! Sai che quando parlo di soldi non scherzo mai!- rispose Yuuta,
fingendo di essere offesa.
-TUTTI AL WORLD OF SHOPPIIIIIIIIIING!!!!!!!!!!- gridò
Chika salendo sul divano ed assumendo una posa da condottiero.
-Io
non vengo.- disse Shito impassibile.
-Che
c’è, Shito-kun? Perché non vuoi venire? Potrebbe essere divertente.- chiese
Koyomi.
-Non
mi interessano questi sciocchi passatempi. E sono sicuro di non essere l’unico
a pensarla in questo modo.- disse roteando lentamente gli occhi verso Michiru.
La ragazza iniziò a sudare freddo. –Non è vero, Kita-san?- aggiunse con un
sorriso abbagliante il ragazzo –scommetto che anche tu preferiresti passare il
pomeriggio leggendo un libro di poesie o impiegando il tuo tempo in una qualche
attività utile alla mente.- concluse sorridendo affabile.
-M-ma…Io…Cioè…Hem…I-io!
N-non so…è che…oddio, Shito-kun, mi metti in imbarazzo…cioè…-
Shito
mantenne il sorriso per tutti i cinque minuti di balbettamento di Michiru. Un
gesto eroico da parte del giovane, sempre così serio.
-Tzk,
certo! “Schiocchi passatempi”. La verità è che sei un codardo, Shito.- disse
Chika guardando il suo compagno con un ghigno.
Shito
lo fissò a lungo con degli occhi di ghiaccio. –E sulla base di cosa fai questa
affermazione, Akatsuki?- chiese il moro senza abbassare lo sguardo.
-Guarda
che l’ho capito!- rispose Chika mantenendo il ghigno.
-Cosa?-
-Che
hai paura di me.-
-…-
-Ho
ragione, eh?-
-…Akatsuki?-
-Si?-
-Sei
un idiota.- concluse Shito alzandosi e facendo per andare via.
-Ah,
è così? Bè, io dico che tu non vuoi venire al centro commerciale perché hai
paura di perdere la sfida dei modelli contro di me!- urlò Chika con il fuoco
negli occhi.
Shito
si bloccò con un piede a mezz’aria.
-…-
Il
ghigno di Chika si fece ancora più largo a quella vista.
-Giusto?-
chiese mellifluo.
-…Chiamo
un taxi o andiamo a piedi?- chiese il moro, voltandosi con un unico movimento
fluido.
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Capitolo 2 *** 2. Obbligati ***
2. Obbligati
-Woooooooooooooow!
È enorme!- esclamò Chika.
-Veramente…-
assentì Michiru.
-Dai
Shito! Muoviti e non restare indietro!- gridò Koyomi al moro, che procedeva
parecchi metri dietro al gruppetto.
La
compagnia era arrivata davanti all’enorme struttura che era il World Of
Shopping. L’edificio contava 4 piani di negozi, più un ultimo piano-ristorante,
nel quale si potevano trovare nello stesso luogo raffinati ristorante francesi
e fast food. Al primo piano c’erano i piccoli negozietti di giocattoli,
accessori e cose simili. Al secondo piano c’erano tutti i negozi che
concernevano la cura di sé stessi: cosmetici, profumi e quant’altro.
Il
terzo piano era quello tecnologico: negozi di computer ed elettronica
aggiornati con le ultime novità.
Ma
era il quarto piano quello che interessava il gruppo di ragazzi: in quel piano
normalmente erano presenti i negozi di abbigliamento e di biancheria intima.
Per quel giorno, invece, era stata allestita un passerella per il concorso per
modelli.
-Woooo!
Aspettatemi soldi, sto arrivando!- gridò Chika nel pieno dell’eccitazione.
-Ancora
mi sfugge il modo in cui sono finito in questa situazione- mormorò Shito.
-Senti,
Akatsuki…non è che facciamo ancora in tempo a tornare indietro? Sinceramente,
non mi sembra il caso di abbassarsi a fare questo per i soldi…- Shito si voltò
verso il compagno e trovò il vuoto. –Akatsuki?- chiamò.
-Hey
tu! Delle iscrizioni! Ci sono due nuovi iscritti, o meglio, ci sono i due
finalisti della gara!-
Shito
udì la voce squillante del compagno che parlava con un ragazzo vestito da
damerino che probabilmente era l’addetto
alle iscrizioni.
-Idiota
di un Akatsuki.- borbottò il moro dandosi una pacca sulla testa e avvicinandosi
al ragazzo.
-Svelto,
scrivi: allora, io sono Akatsuki Chika, e il mio compagno qui è Tachibana Shito.-
disse Chika prendendo il partner sottobraccio.
-Mollami
subito. Altrimenti ti ammazzo.- replicò Shito, gelido.
-Akatsuki
Chika e Tachibana Shito? Molto bene. Andate nei camerini, gli assistenti vi
diranno cosa fare.- disse il damerino squadrandoli dall’alto al basso.
Accortosi
dello sguardo, Shito gli rivolse una delle sue occhiate in stile se-gli-occhi-potessero-uccidere
e passò oltre.
-Coraggio
ragazzi! Sbaragliateli tutti!- gridarono Koyomi e Yuuta mentre i giovani
entravano nei camerini.
Quando
scomparirono, Koyomi si voltò verso Michiru.
-Allora,
Michiru-chan! È il momento di rifare il tuo guardaroba intimo!- disse
candidamente la ragazza, prendendo la povera Michiru per le braccia.
-C-c-c-coooooosa??
Koyomi-chan! Cosa intendi dire?- gridò la giovane arrossendo fino alla punta
dei capelli.
-Vuol
dire che, mentre quei due vanitosoni zampettano su una passerella davanti a 5
vecchi acidi, noi 3 andiamo in uno di quei negozietti tanto carini che vedi
laggiù.- rispose Yuuta indicandole un punto sulla mappa del centro commerciale.
Il punto indicato portava il nome di “Luxury Corner”. Un nome azzeccato: in un
piccolo semicerchio erano ammassati tutti i negozi di biancheria intima sexy.
Quando Michiru lo vide, arrossì ancora di più.
-Ma
voi due siete matte! Non ho bisogno di niente del genere! Io…io…IO NON HO UN
RAGAZZO!- gridò la ragazza piena di imbarazzo.
Koyomi
e Yuuta si guardarono in volto, serie. Ma la serietà durò una frazione di
secondo: subito le loro bocche si aprirono in un sorriso malefico.
-Ah
si? E allora Chika-kun com’è classificato?- chiese Koyomi avvicinandosi alla
spalle di Michiru.
-Eh?
C-Chika-kun? N-no, lui è solo un amico…!- balbettò Michiru mentre passava ad un
colore che poteva assomigliare vagamente a quello di un pomodoro maturo.
-Aha,
certo. In ogni caso, Michiru, devi essere pronta qualora ti deciderai a
lasciarlo dormire in camera tua. Non si stancherà mai di chiedertelo e tu prima
o poi dovrai accontentarlo!- concluse Yuuta ammiccando.
-Non
ci vengo neanche per sogno!- ripeté Michiru andando a nascondersi dietro una
colonna e tamponandosi il sangue uscito dal naso.
Koyomi
guardò Yuuta con uno sguardo afflitto.
-Te
l’avevo detto che avrebbe reagito così. Tirare in ballo Chika-kun ha solo
peggiorato la situazione.- disse con tono grave la giovane.
-Per
questo ci siamo premunite!- esclamò Yuuta ridendo ed estraendo dalla borsa a
forma di gatto qualcosa che somigliava ad un collare con guinzaglio.
Michiru
passò repentinamente dal color rosso pomodoro al bianco cereo.
-C-che
avete intenzione di fare?- chiese.
Yuuta
e Koyomi non risposero, ma, con gli occhi luccicanti, si esibirono nel loro
solito ghigno malefico e si avventarono sulla povera ragazza.
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!-
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Capitolo 3 *** 3. Questo si che è imbarazzante ***
3. Questo si che è imbarazzante
-Non
capisco perché al gente ci guarda in questo modo. Ho i capelli fuori posto,
Yuuta-chan?- chiese Koyomi tastandosi la testa.
-Sei
perfetta, Koyomi-chan! Probabilmente sono talmente abbagliati dalla tua
bellezza che non possono staccarti gli occhi di dosso!- rispose l’amica.
-Hauu!
Come sei carina, Yuuta-chan! Hey, Michiru! Muoviti dai, non voglio
trascinarti!- gridò la ragazza.
Yuuta,
Koyomi e Michiru si stavano dirigendo verso il Luxury Corner. Il problema era che
Koyomi stava trascinando Michiru con il guinzaglio attaccato al collare rosa
che la povera ragazza aveva attorno al collo. Le persone che passavano
rimanevano scioccate da quella visione, soprattutto perché Michiru puntava
sempre di più i piedi per fare attrito in modo da ritardare l’ineluttabile
destino.
-Vi
prego, ragazze!- piagnucolò la giovane.
-No, no, no, no, Chiru-Chiru! Devi
assolutamente avere almeno UN completino intimo seducente da usare con
Chika-kun! Credimi, so che ne avrai bisogno prima o poi.- disse con fare
sapiente Koyomi.
-Hai
avuto una visione al riguardo?- chiese Yuuta, curiosa.
-Nah!
Questo è intuito femminile!- rispose l’altra.
Intanto
erano arrivate al centro esatto del piccolo semicerchio formato da negozietti
sexy. Michiru stava già riacquistando il suo solito colorito pomodorino e si
guardava intorno come un animale in trappola.
-Bene!
Iniziamo!- gridarono all’unisono Yuuta e Koyomi, prendendo Michiru per entrambe
le braccia e trasportandola all’interno del primo negozio.
Intanto,
Chika e Shito erano alle prese con la sfilata.
-Mmmm.
Questi indumenti non sono un po’…come dire…succinti? – chiese Chika.
-Succinti?
Succinti?? Dannazione siamo in mutande, baka!- rispose Shito incrociando
le braccia sul petto, cercando di coprirsi.
Chika
stava guardando il suo riflesso su uno dei grandi specchi presenti nei
camerini.
-Però,
certo che sono proprio bello.- constatò –Credo che non ci siano dubbi su chi
vincerà questa gara, eh Shito?- chiese voltandosi verso il suo partner.
-E
non guardarmi, depravato!!- gridò il moro, agitando davanti a Chika la sua
mano, come per scacciare una mosca.
Chika
ridacchiò per un attimo, poi si fece serio in volto, tenendo fisso lo sguardo
sulla mano davanti a lui.
-Bè,
che hai da guardare?- chiese Shito.
-Quella…è
la mia mano, giusto?- chiese Chika afferrandogli il polso.
-Si,
e allora? Io ho la tua e tu hai la mia, così com’è sempre stato. O meglio, così
com’è stato da quando siamo morti in quell’incidente.- ripose il moro cercando
di divincolarsi.
-Dammela.-
-Scusa?-
-Dammi
la mia mano!- insisté Chika strattonandolo.
Shito
si avvicino al compagno e lo prese da parte.
-Ma
che, sei diventato demente tutto d’un tratto? Non possiamo certo scambiarci le
mani qui.- replicò Shito sussurrando.
-Ah
si? E perché no?- chiese Chika parlando come se stessero discutendo del tempo.
Shito
emise un sospiro esasperato e attese qualche secondo prima di ricominciare a
parlare.
-Perché,
brutto cretino, come prima cosa, ci saranno almeno 80 ragazzi intorno a noi.
Non credo che reagirebbero bene se vedessero due aspiranti modelli scambiarsi
le mani come se niente fosse. Come seconda cosa, hai dimenticato che dopo un
certo lasso di tempo le mani iniziano a decomporsi? Come lo spiegheresti a
quelli della giuria? In definitiva, la risposta è “vaffanculo, Akatsuki”.-
concluse Shito.
Chika
rimase a guardarlo per qualche secondo, sbattendo le palpebre.
-Voglio
la mia mano.- disse infine.
Shito
si coprì il volto con le mani, facendo risuonare un sonoro *sciack*.
-E
dai, Shito! Senti un po’, e se per caso la giuria mi scartasse perché non gli
piace una delle mie mani? Io…- Chika si interruppe, poi puntò un dito
accusatore contro Shito –Ora ho capito!!!- gridò –Tu vuoi boicottarmi! Vuoi
tenerti la mia mano perché sai che è la migliore mentre a me vuoi rifilare
quella più scarsa! Dammi la mia mano, muoviti o ti ammazzo!-
Molti
dei ragazzi presenti si erano voltati a guardare la scena con crescente
stupore: di che diavolo stava parlando quell’esagitato?
Resosi
conto della situazione, Shito decise di accontentare il giovane.
-E
va bene, Akatsuki. Ora ti ridò la tua stramaledetta mano, basta che la smetti
di fare casino.- mormorò il moro.
-Bravo
Shito, così si ragiona.- replicò Chika con un ghigno.
-Ricordami
di ucciderti, quando finiamo questa pagliacciata. Ora, girati leggermente verso
di me e dai le spalle a tutti quei tizi là dietro.- ripose Shito, rassegnato.
I
due ragazzi si erano appena scambiati le mani, quando un addetto alla sfilata
posò le mano sulle spalle dei ragazzi.
-Chiedo
scusa, signori. Il fatto che vi leghi un rapporto così profondo mi riempie di
commozione e gioia, tuttavia vorrei ricordarvi che siete in un luogo pubblico e
che glia affari da innamorati potrete farli a fine sfilata.- disse con l’aria
di chi la sa lunga.
Chika
guardò prima l’addetto e poi Shito con aria interrogativa.
Shito,
altrettanto confuso notò il proprio riflesso sullo specchio: effettivamente, i
due erano messi in una posizione un po’ ambigua che poteva essere scambiata per
qualcosa il cui solo pensiero fece venire i conati di vomito al povero Shito.
-Credo
che lei abbia frainteso…- iniziò il moro, ma venne subito interrotto
dall’addetto.
-Non
c’è bisogno di scusarsi, signor…Tachibana? Bè, non si preoccupi, qui siamo
tutti molto tolleranti ma vi preghiamo di riservare queste cose per le vostre
serate in intimità.- detto questo, l’addetto girò i tacchi e se ne andò.
-Ma
si può sapere di cosa stava parlando?- chiese Chika avvicinandosi a Shito.
Il
moro, che aveva ancora stampato nella mente il ricordo di ciò che aveva pensato
l’addetto, si allontanò repentinamente.
Chika
lo guardò interrogativo.
-Bè?
Non dirmi che sei nervoso? Ah, è così allora! Eddaaaaai, Shito! Arriverai
secondo, ma è pur sempre un buon posto!- disse Chika prendendo il compagno
sottobraccio.
-Vai
via Akatsuki, non mi toccare!- gridò il ragazzo di rimando.
Nella
stanza risuonarono i risolini soffocati degli altri ragazzi, che avevano deciso
di credere alla versione dei fatti accaduti poco prima che andava raccontando
l’addetto.
Chika
intanto stava abbracciando Shito, quasi a voler verificare le affermazioni del
commesso.
-VATTENE
VIA PEZZO DI STRONZOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!- gridò Shito mentre lanciava
Chika lontano.
-Eh
si, sei proprio nervoso.- concluse Chika rialzandosi.
-Hey,
fidanzatini! La sfilata sta per cominciare, mettetevi in fila!- disse uno degli
altri partecipanti alla sfilata.
-Si
cominciaaa!- gridò Chika in preda all’eccitazione.
-Vediamo
di finirla in fretta.- sbuffò Shito,
posizionandosi dietro al compagno.
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Capitolo 4 *** 4. Contrattempi ***
4. Contrattempi
-Fatti
vedere…ommioddio, Michiru sei bellissima!!!-
-Già,
già! Kenken e Konkon sono pienamente d’accordo!-
-D-dite?
A me sembrano tutti un po’ troppo…non saprei…osè?-
Michiru,
Koyomi e Yuuta erano arrivate al terzo dei 10 negozi di lingerie del Luxury
Corner.
In
ognuno dei tre negozi in cui erano entrate avevano comprato almeno due
completino sexy a testa.
-Osé??
Chiru-Chiru, tu non hai la più pallida idea di cosa sia realmente osé!- rispose
Koyomi ghignando.
-Yuuta,
vai a prendere qualcosa di veramente osè per la nostra piccola suoretta!- disse
Koyomi all’amica.
-Credo
che quella scuola di suore ti abbia inculcato la repulsione per l’intimo e i
vestiti sexy.- disse Yuuta scomparendo tra gli scaffali.
Michiru
borbottò qualcosa riguardo alla scuola, ma non fece commenti udibili.
Vestita
in quel modo aveva paura di attirare troppo l’attenzione di Koyomi. O meglio,
di Yomi.
Per
questo motivo, cercava in tutti i modi di coprirsi più che poteva con le tende
dei camerini.
-Vedrai,
con quello che ti abbiamo comprato Chika cadrà ai tuoi piedi svenuto!- disse
Koyomi con un occhiolino.
-Ma
perché ancora su questo argomento?- mugolò Michiru nascondendosi nel camerino.
Non capisco perché debbano pensare
che io e Chika…che io e Chika…aaaaaaaaah! Mi vergogno persino a pensarlo!
Si disse Michiru.
Poi
il suo sguardo si spostò sulla sua figura riflessa nello specchio. Il
completino la avvolgeva morbidamente dando un effetto di vedo-non-vedo che
secondo Yuuta e Koyomi le dava un tocco ultra sexy.
Chissà se gli piacerà…
pensò. Senza volerlo, la ragazza iniziò a fantasticare su cosa sarebbe potuto
succedere se un giorno gli avesse permesso di dormire con lei, e lei si fosse
presentata con quella lingerie addosso.
Conoscendo Chika, probabilmente mi
prenderebbe in giro e mi affibbierebbe un nuovo soprannome imbarazzante
peggiore di “scoiattolo quattrocchi”.
Le
fantasie di Michiru morirono soffocate da una nuvoletta di puro pessimismo. La
ragazza emise un sonoro sospiro e mise la testa fuori dal camerino.
Le
sue labbra si posarono su qualcosa di altrettanto morbido e caldo: le labbra di
Koyomi. O meglio, le labbra di Yomi.
-Chiru-Chiru
Michiru – mormorò quest’ultima sorridendo –stavo per venire a cercarti io.-
disse maliziosa.
-Yo-Yomi-san!-
gridò Michiru –Che cosa ci fai qui?-
-Oh?
Avanti, Chiru-Chiru, non puoi pretendere che io rimanga tranquilla mentre tu mi
sgambetti di fronte in quella lingerie sexy!- esclamò Yomi cercando di entrare
nel camerino.
Michiru
iniziò a lottare con tutte le sue forze per tenerla al di fuori dell’angusta
cabina.
-Su,
su Chiru-Chiru, non fare i capricci! Avanti, lo so che anche tu…- l’avanzata e
la voce di Yomi vennero interrotte bruscamente.
Michiru
sentì svanire la pressione che le mani di Yomi stavano facendo sui suoi fianchi
e sentì dei rumori di lotta al di fuori del camerino.
-Yomi-san!
Tornatene a dormire!-
-Uff…va
bene. Che guastafeste. Ci si vede, Chiru-Chiru!- disse Yomi mettendo la testa
nel camerino e strizzando un occhio alla giovane. Subito dopo, cadde in avanti
sbattendo la testa sul muro e si addormentò.
Michiru
rimase immobile e in silenzio per
qualche secondo, poi tirò un sospiro di sollievo.
-Coraggio-
fece Yuuta prendendo Koyomi per un braccio e facendo segno a Michiru di
aiutarla –Aiutami ad appoggiarla sulla poltroncina qua fuori.-
Fatto
ciò, Yuuta consegnò a Michiru il nuovo completino e, chiudendo il camerino,
disse –Questo devi assolutamente comprarlo! E indossalo quando dormirai
con Chika!-
Michiru
decise di dedicare tutta la sua attenzione ai ganci del bustino.
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Capitolo 5 *** 5. Guarda un po' chi si rivede! ***
6. Guarda un po' chi si rivede!
-Basta!
Non ce la faccio più!- Michiru si lasciò cadere su una delle varie poltroncine
d’attesa disseminate per il centro commerciale. Poco più indietro di lei, Yuuta
e Koyomi, che nel frattempo si era ripresa, stavano saltellando allegre mentre
si mostravano il frutto degli acquisti.
-Ommioddio!
Ti starà veramente d’incanto, Yuuta-chan! Ti farebbe sembrare una dolce
bambolina innocente! Kawaii!-
-Bè,
e quel fantastico completino che ti
sei presa tu? Sottolinea le tue forme perfette! Farai strage di maschietti,
Koyomi-chan!-
E
via dicendo. Michiru decise di lasciar perdere quegli argomenti prima di essere
tirata dentro in una conversazione che non presagiva nulla di buono.
Sicuramente tornerebbero a farmi
domande su Chika… si disse la giovane.
Iniziò
a guardarsi intorno, nell’attesa che le due la raggiungessero. Michiru notò una
gran folla davanti ad uno dei negozi.
Ma certo, è lì che si tiene la
sfilata. Chissà a che punto sono Chika e Shito.
-Heyyy!
Ma…quello non è Shito?- chiese Koyomi indicando un ragazzo curvo su se stesso,
con un alone ombroso che circondava la sua figura.
-Eeeehh?
Shito-kun? Quello? Ma dai Koyomi! Certo, Shito è un po’ ombroso, ma non è mica
depresso in quel modo!- rispose Yuuta strizzando gli occhi.
Michiru
si limitò a fissare il ragazzo per capire chi era. Effettivamente, il fisico e
la pettinatura ricordavano spaventosamente quelli di Shito…ma il ragazzo era
ben lungi da mantenere un aspetto esteriore come quello! Di solito era sempre
posato e freddo, attento a non mostrare le sue emozioni. Non era da lui
esternarle in quel modo!
Le
tre ragazze dovettero ricredersi quando il giovane alzò lo sguardo su di loro:
lo sguardo di uno che è stato ferito nell’orgoglio e che, se avesse la sua
mano, ucciderebbe volentieri qualcuno.
-Waaaaah!-
gridarono le tre a quella vista.
-Shito??-
-Shito-kun,
che succede?-
-Aaaah,
Shito perché hai quella faccia??-
Yuuta
e Michiru si allontanarono in fretta dal ragazzo, spaventate dal suo sguardo.
Non
così fece Koyomi, che si gettò al collo del povero ragazzo continuando a
tartassarlo di domande.
Come
unica risposta Shito alzò il braccio e puntò il dito dietro di lui.
-Uccidere.-
disse. E si lasciò cadere su una poltroncina, reclinando la testa all’indietro
e mantenendo un’espressione sconfitta e delusa sul volto.
-Però…è
strano vederlo così.- disse Yuuta.
Le
tre ragazze guardarono nella direzione indicata dal ragazzo per capire chi
rischiava di perdere la testa nel mezzo di un centro commerciale.
-Heyy!
Ragazzeee! Guardate un po’ chi ha vinto? Dopotutto c’era da aspettarselo!-
gridò Chika scuotendo la mano per salutare il gruppetto.
-Hai
vinto tu??- chiese Koyomi stupita.
-Ma
no, scema! Insomma, normalmente avrei potuto vincere, ma come avrei potuto
oggi, quando in gara c’era lui?!?-
esclamò il ragazzo scostandosi e rivelando il misterioso vincitore alle sue
spalle.
-Salve
signorine!- salutò Shiba.
-Eeeeeh???
Shiba???- chiese in coro il trio.
Michiru
notò che Shito aveva fatto un leggero scatto nel sentire la voce del nuovo
arrivato, e la sua espressione era mutata dalla disperazione all’odio cieco.
-E
andiamo! Cosa sono quelle facce sconvolte? Era ovvio che avrebbe vinto
lui! E dire che non mi ero nemmeno accorto che fosse in gara, altrimenti mi
sarei ritirato subito!- continuò Chika.
-Si,
bè…effettivamente era quello che mi aspettavo.- disse Shiba con un sorrisino
–non che abbia partecipato per il premio, sia chiaro, semplicemente volevo
vedere le facce sconfitte di alcuni ragazzotti presuntuosi.- concluse scoccando
un’occhiatina veloce a Shito.
-Akatsuki.
La mano.- disse il ragazzo con voce stentorea.
-Ah
è vero! Meglio se ce le scambiamo. Avevo ancora la mia attaccata.- disse Chika
dandosi una pacca in fronte.
-Giusto.-
rispose Shito.
Improvvisamente
Shiba si trovò la canna della pistola di Shito attaccata allo stomaco. Il moro
si era mosso ad una velocità fulminea ed aveva evocato la sua arma in meno di
un secondo.
-Oho.
Il signorino si è arrabbiato? È strano da parte tua, Shito. Da quel che mi
raccontava Chika,s ei sempre così apatico.- sussurrò Shiba con infinita calma.
Shito
scoccò uno sguardo velenoso al compagno, che stava osservando la scena
perplesso, armando al contempo la pistola. Un leggero click arrivò dall’arma.
-Non
ti conviene provocarmi. Non so cosa mi trattenga dall’ucciderti qui ed adesso.-
rispose Shito glacialmente.
-Mmmh…ci
sono!- disse Shiba fingendo di aver avuto un’intuizione geniale –forse il fatto
che questo è un centro commerciale ed è pieno di gente? Non credo che
prenderebbero bene l’omicidio di un ragazzo. Anzi, del vincitore del concorso.
Pensa a quanti cuori spezzati!- concluse con fare teatrale.
-L’unica
cosa spezzata qua dentro sarà il tuo collo, se non la finisci subito.- continuò
Shito.
La
tensione era palpabile ma nessun’altro, oltre allo strano gruppetto, sembrava
far caso a quello che stava succedendo tra i due ragazzi.
Michiru,
che era quella che sopportava meno di tutti la tensione, decise di romperla
(anche per evitare che qualcuno si facesse male).
-Ok!
Stop! Avete dimostrato di essere sue grandi uomini coraggiosi! Ora basta,
finiamola!- disse la ragazza posizionandosi tra i due.
Shito
abbassò subito la pistola, per evitare di colpire inavvertitamente la povera
Michiru. Shiba, da parte sua guardò Shito con un sorriso ironico e, prendendo
Michiru sotto braccio, la strinse a sé in un abbraccio non propriamente da
amici.
-Se
me lo chiede questo magnifico angelo, non posso fare a meno di ubbidirle.-
concluse con un baciamano. –Per servirti, milady Michiru.- disse strizzandole
un occhio.
Michiru,
naturalmente, arrossì.
-Hem…gra-grazie,
Shiba-kun. Sei molto…galante.- disse Michiru con un sorriso tirato cercando di
liberare la mano dalla presa ferrea di Shiba. Il ragazzo, però sembrava non
volerla mollare e, accortosi dei deboli tentativi di Michiru, sorrise e la
trasse a sé.
-Shi-Shiba-kun!-
esclamò la ragazza, imbarazzata.
-Finiscila,
Shiba. Michiru non vuole che la tratti così.-
Tutti
si voltarono verso la voce. Chika aveva mutato il suo solito tono nel parlare
con Shiba: se prima era accalorato e allegro, ora era freddo e duro, quasi come
il tono che aveva usato Shito poc’anzi. Tutti lo fissarono allibiti.
-Oh!
Scusami Chika!- fece Shiba lasciando andare la ragazza con un’espressione
sorpresa.
-Non
devi chiedere scusa a me, ma a lei.- rispose Chika fulminandolo con un’occhiataccia.
-Milady,
le mie più umili scuse.- disse Shiba rivolto a Michiru, inchinandosi
teatralmente.
L’atmosfera
gelida aleggiò tra loro per qualche minuto, poi Koyomi la ruppe.
-Oh
mamma mia! Come si è fatto tardi! E dobbiamo ancora preparare la cena!- disse
con un tono fin troppo eloquente.
-Oh?
Mangiate alle 18.30 alla Zombie Loan? Che strane abitudini!- disse Shiba con un
sorrisino ironico.
Shito
lo fulminò con lo sguardo, ma non disse niente e si incamminò verso le scale
mobili del centro.
Yuuta
e Koyomi presero Michiru per le braccia e fecero per trascinarla via, ma la
ragazza si oppose.
-Aspettate…-
disse.
Si
diresse verso Chika e Shiba, che si stavano ancora fronteggiando.
-C-Chika-kun,
dovremmo andare…- mormorò mettendogli una mano sulla spalla. A quel contatto,
Chika sembrò calmarsi.
-Si,
hai ragione. Ci vediamo, Shiba. Stammi bene.- disse freddamente al giovane.
Shiba
li guardò e, con un altro teatrale inchino, accompagnato dal solito mezzo
sorriso sprezzante, li salutò.
-Au
revoir, miei signori!- disse voltandogli le spalle ed incamminandosi verso una
folla di ragazze urlanti che correvano verso di lui. –vado dalle mie fans.-
concluse.
-Tzk.-
commentò Chika, sorpassando Michiru senza guardarla.
-Andiamo
a casa.- le disse avviandosi verso le scale mobili.
-S-si…-
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Capitolo 6 *** 6. Richiesta ***
6. Richiesta
-Hem…Hem…Chika-kun?-
-Mh?-
-Hem…Io…I-io…devo
chiederti una cosa, più tardi!-
Il
silenziò calò sulla stanza. Koyomi e Yuuta stavano trattenendo il fiato,
Michiru sembrava essersi dimenticata di respirare e Chika la stava guardando
con aria sospettosa. L’unico che si comportava come una persona relativamente
normale era Shito, che continuava a mangiare il suo riso al curry senza badare
al mondo circostante.
-Va
bene. Mi chiedo cosa sarà di così importante da non volerlo dire davanti a tutti…mah!-
borbottò Chika sciogliendo il silenzio e riprendendo a mangiare.
Come
in risposta ad un comando, tutti ripresero a mangiare a conversare. Tranne
Michiru, ovviamente, che stava pensando a come chiedere a Chika di dormire con
lei quella notte.
Dopo
che ebbero tutti finito di mangiare, Koyomi si alzò repentinamente e, prendendo
Yuuta con sé, corse via.
-è
l’ora della televisioneeee!- gridò allontanandosi, salvo poi inchiodare e
tornare indietro per abbrancare Shito e trascinarlo via con loro.
-Ma
che fai, Koyomi! Io devo andare in bagno! Cosa? Ma si, ovvio che li lascio
soli, mica me li porto dietro…che seccatura!- disse Shito divincolandosi dalla
presa della ragazza e dirigendosi verso la sua stanza.
Koyomi
e Yuuta chiusero la porta della sala da pranzo dietro di loro con una risatina,
lasciando Chika e Michiru finalmente soli.
-Allora,
scoiattolo? Cosa c’è di tanto importante da far sgomberare completamente la
stanza?- chiese Chika poggiando la testa sulle mani e fissando Michiru con aria
curiosa.
Michiru
aprì la bocca come per parlare, ma la richiuse subito dopo, arrossendo.
Chika, ti andrebbe di dormire con
me, stanotte? Mmm. No! Troppo diretto…Chika-kun, vorresti farmi compagnia
stanotte? Ma così è troppo ambigua! Cioè, non che non mi aspetti che succeda
qualcosa però…waaaah! E mi sta fissando, penserà che sono una scema e se ne
andrà!
-C…Chi…Chi…Chi…-
iniziò la ragazza.
-Scoiattolo,
qua facciamo notte…- sbuffò Chika appoggiando la testa al tavolo.
Bè, almeno non mi fissa…ok, 1,2,3.
-Chikatiandrebbedidormirenellamiastanzastasera?-
buttò tutto d’un fiato.
Chika
si risveglio dall’inizio di coma profondo.
-Come?-
chiese sgranando gli occhi. Non poteva crederci! Era da mesi che glielo
chiedeva!
-Ti.
Andrebbe. Di. Dormire. Nella. Mia. Stanza. Stasera?- scandì Michiru.
Chika
la fissò per un breve lasso di tempo.
Ecco, ora si metterà a ridere e mi
dirà che sono solo uno scoiattolo quattrocchi!
Pensò la ragazza.
-Hey…scoiattolo-
la chiamò il ragazzo.
Michiru
alzò lo sguardo, rossa come un pomodoro e si trovò davanti gli occhi dorati di
Chika.
-Con
vero piacere.- disse il giovane sorridendo.
Michiru
era in camera sua, seduta sul letto a gambe incrociate con le mani sulle
ginocchia. A prima vista, sembrava che la ragazza stesse meditando… in realtà,
la giovane stava cercando di calmarsi per evitare di correre fuori dalla stanza
con un qualunque oggetto contundente in mano da utilizzare in svariati modi su
Yuuta e Koyomi.
Come hanno osato nascondere
il mio pigiama e sostituirlo con quelle…cose oscene che loro chiamano
completino intimi?? Io le uccido! Pensò Michiru tremando.
Le
due ragazze, infatti, avevano sostituito il morbido pigiama di pile a
coniglietti di Michiru con un corpetto in pvc nero che si chiudeva sul dietro
con numerosi gancetti. Sotto ad esso andavano un reggiseno a balconcino, nero
anch’esso, con un motivo floreale, rosso, ripreso dalle mutandine: di seta e
naturalmente nere che portavano stampato sopra un rosso ramo di ciliegio in
fiore.
Michiru
aveva guardato con orrore quegli indumenti e poi si era lanciata in una
disperata ricerca del suo adorato pigiamone. Invano. L’unica cosa relativamente
decente che aveva trovato, era un leggero vestitino di seta nera che era
certamente di gran lunga migliore di quel corpetto. Così si era risolta a
sedersi sul letto nell’attesa che Chika tornasse dal bagno.
Magari una doccia mi aiuterà a
calmarmi. Sperò la giovane.
-Hey,
scoiattolo!- esordì Chika entrando nella camera.
Michiru
abbassò subito lo sguardo: il ragazzo stava in piedi di fronte a lei, con
indosso solo un paio di boxer grigi. Aveva un asciugamano in testa, e dai
capelli bagnati colavano alcune goccioline d’acqua che tracciavano sentieri
umidi sul suo volto e sul suo collo, fino ad arrivare al torace, ancora un po’ bagnato
dalla doccia, per proseguire fino all’ombelico. Era troppo per la ragazza, che
continuava a tenere ostinatamente lo sguardo rivolto a terra.
Chika,
accorgendosi dell’imbarazzo di Michiru, fece un sorrisino e indossò una maglia
nera. Il rossore di Michiru si calmò.
-I-io
vado a farmi la doccia…torno subito…- mormorò la ragazza, nascondendo il
completino tra gli asciugamani.
-Oooooook!-
rispose il ragazzo strofinandosi i capelli con l’asciugamano.
Michiru
uscì dalla stanza e si diresse quasi correndo in bagno.
Quando
la ragazza rientrò, Chika stava osservando la luna fuori dalla finestra. Aveva
ancora i capelli umidi e si stava arrotolando una ciocca attorno al dito
indice, assorto in chissà quali pensieri.
Sembrava
che il ragazzo non avesse avvertito la presenza di Michiru, che ne approfittò
per osservarlo per bene: percorse con lo sguardo il suo profilo, illuminato
dalla luce lattea della luna, che faceva risaltare in modo curioso i sui
capelli bianchi, donandogli un colore simile all’argento. I suoi occhi dorati
erano fissi su qualcosa, là fuori, ma Michiru poteva chiaramente vedere che in
realtà non stava guardando niente di materiale. Proseguì il suo “esame” facendo
scivolare il suo sguardo dal collo al petto e al busto. La maglia attillata ne
metteva in risalto i muscoli accennati del giovane e lo rendevano quasi più
attraente di quanto non potesse esserlo a petto nudo. Il pensiero che tra poco
forse l’avrebbe visto senza maglia entrò prepotente nelle elucubrazioni di
Michiru, che arrossì e distolse lo sguardo.
Bene, eccoci qua. Ora forza,
Michiru, puoi farcela. 1,2,3.
Commentini dell’autrice.
Beeeene,
da questo capitolo inizia la mia parte preferita!(ChikaxMichiru) *w* ringrazio
le persone che hanno letto la mia fic fino ad ora (vi dovrebbero dare un
premio!) e chi continuerà a farlo!
@Michiyo1age:
heeeeh non ti ha ricordato ualcosa il capitolo 4? Dedicated to you!;) grazie
delle recensioni, ora arrivano i capitoli che non hai letto in anteprima,
enjoy!
@Arysan:
sisi, la storia è ancora sugli inizi, è un giorno di pausa nella ricerca della “farfalla”,
che il nostro gruppetto ha deciso di passare rilassandosi! Grazie di avermi
fugato i dubbi su Yuuta! Io e mio fratello ce lo chiediamo da quando abbiamo
iniziato il manga! Ok, bè, ho scritto questa fic nella visuale di Yuuta come
ragazza, quindi toccherà chiudere un occhio XD grazie della recensione!
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Capitolo 7 *** 7. Dannazione! ***
7. Dannazione!
-Hem..-
Chika
si voltò verso il rumore.
Ommioddio, ora si metterà a ridere
dicendo che sono ridicola vestita così! Pensò la ragazza.
Il
giovane era rimasto nell’identica posizione in cui ‘aveva trovato. Solo la sua
espressione era cambiata: mentre prima teneva gli occhi socchiusi, ora li aveva
spalancati e teneva la bocca semi dischiusa.
Cavoli. Se è un sogno, non
svegliatemi. Pensò Chika. Non se l’aspettava,
specialmente da Michiru. Non si aspettava che quella ragazza così timida ed
impacciata si presentasse con un completino che la faceva sembrare un bambola
tentatrice.
Michiru
si era arresa ed aveva indossato il completino che Yuuta e Koyomi le avevano
preparato. Il vestitino la copriva abbastanza, e rimaneva nei limiti della
decenza, ma lei i sentiva comunque in imbarazzo. Inoltre, sebbene da fuori poteva
sembrare un’innocente camicia da notte estiva, di innocente aveva ben poco: il
vestitino si chiudeva grazie ad un nastro di raso rosso che si intrecciava sul
davanti. Bastava tirare quel nastro e il vestitino sarebbe caduto facilmente.
Michiru aveva avuto qualche problema nell’allacciarlo e si sentiva come se il
tutto stesse per cadere da un momento all’altro.
-C-Chika?
Tutto ok?- chiese la ragazza di fronte alla mancanza di reazioni del giovane.
Chika
scosse la testa, si staccò dal muro ed andò verso Michiru.
Oddio. Oddio. Oddio. ODDIO!!! Gridò
Michiru mentalmente, mentre il suo cuore aumentava i battiti ad ogni passo del
ragazzo.
Quando
Chika si fermò, i due ragazzi erano vicini. Troppo. Michiru abbassò la testa,
senza sapere bene cosa fare, ma il ragazzo le mise una mano sotto il mento e le
alzò il volto.
Li
separava la distanza di un sospiro.
-Sei…sei
veramente molto bella, Michiru.- disse Chika guardandola negli occhi. Dopodiché
si chinò verso di lei fino ad azzerare la minima distanza che separava le loro
labbra.
Michiru
rimase intontita per un attimo. Poi si rese conto di ciò che stava succedendo
e, con un sospiro di sollievo, chiuse gli occhi e si abbandonò a quel bacio
tanto agognato.
Dopo
qualche minuto i due si separarono, ansanti, per riprendere fiato. Chika teneva
le mani sul volto di Michiru, mentre la ragazza aveva posato le sue sul petto
di lui.
Michiru
vide gli occhi di Chika percorrere tutto il perimetro del suo viso più e più
volte, nel breve lasso di tempo che passò prima che riprendessero a baciarsi.
Improvvisamente, Michiru si sentì sollevare ed essere trasportata in direzione
del suo letto. La ragazza intrecciò le gambe dietro la schiena di Chika, mentre
lui, con un sospiro, aumentava la presa sulle sue gambe.
Il
giovane la appoggiò delicatamente sul letto, senza interrompere il loro bacio
appassionato. Michiru sentì le guance andare in fiamme quando Chika si staccò
da lei. La ragazza aprì gli occhi ansimando, per evitare il debito d’ossigeno.
Chika, intanto, si era alzato sulle ginocchia e, con pochi movimenti fluidi, si
era liberato della maglietta. Ora Michiru poteva vederlo bene: illuminato dalla
luce della luna, il corpo di Chika era, se possibile, dieci volte più bello del
solito. Lanciando la maglia in un angolo, il ragazzo si chinò nuovamente sulla
giovane, ma si fermò, scontrandosi contro le labbra di Michiru: la ragazza
aveva deciso di andargli incontro e, poggiando le mani sul suo petto, lo spinse
sotto di lei. Chika fu preso un po’ alla sprovvista, ma si riprese subito e
baciò Michiru con tutta la passione che aveva.
La
ragazza, intanto, continuava a percorrere con mani leggere il busto di Chika:
partendo dalle spalle, scendeva fino all’ombelico, poi di nuovo su fino al
petto e poi ancora giù, in una sorta di lieve massaggio.
Ad
un tratto Chika fece rotolare Michiru sotto di se e la ragazza sentì che le sue
mani abbandonavano il suo viso per dirigersi sul suo corpo. Chika le accarezzò
per un po’ i fianchi e giocherellò per qualche minuto con il nastro del
vestitino. Michiru sentì il sangue salire alle guance e, imbarazzata, aprì un
occhio.
Anche
Chika aveva gli occhi aperti e la stava fissando. Senza interrompere il bacio,
il ragazzo alzò un sopracciglio formulando una domanda silenziosa e tiracchiando
il nastro del vestitino. Evidentemente aveva già capito il meccanismo.
Michiru
si persa nello sguardo dorato del ragazzo per qualche secondo poi, chiudendo
gli occhi, annuì un paio di volte premendo più forte le sue labbra contro
quelle di Chika.
Il
ragazzo sospirò e, con la mano che tremava leggermente, sfilò il nastro. Il
vestitino scivolò con un fruscio e scoprì il completino sexy di Michiru. Chika
si staccò da lei e rimase per qualche secondo in contemplazione. Poi,
prendendola per la schiena, la fece alzate, in modo da sfilarle completamente
il vestitino. Michiru affondò le mani nei capelli del ragazzo, e riprese a
baciarlo con passione. Improvvisamente, la giovane sentì gli occhiali sfilarsi:
Chika glieli stava togliendo. La ragazza aprì subito gli occhi e bloccò la mano
di Chika con la sua. Il giovane aprì gli occhi e si staccò da lei, con uno sguardo
interrogativo.
-Che
succede?- chiese.
-N-non…non
toglierli.- mormorò lei.
-Perché?-
-…-
-Bè?-
-…-
-Michiru,
che succede?- chiese Chika prendendole il volto tra le mani e guardandola negli
occhi.
-Ecco…non
voglio vederlo…- mormorò la ragazza.
-…ti
riferisci all’anello?-
Michiru
annuì. I due rimasero in silenzio per qualche minuto, Michiru con la testa
bassa e Chika che la fissava. Poi il ragazzo sbuffò.
-Bè,
posso capire.- disse, e si sedette sul bordo del letto, guardandosi in giro.
-C-Chika?
Che succede?- chiese Michiru, nel panico.
-Insomma,
non deve essere il massimo per te, no? Figuriamoci. Probabilmente te ne sei
ricordata solo ora.- mormorò duramente il ragazzo, cercando la sua maglietta.
-Ma
di cosa stai parlando? Perché fai così? Di cosa mi sarei appena resa conto?-
Michiru non capiva cosa stava succedendo. Aveva fatto qualcosa di sbagliato? A
lei sembrava stesse andando tutto bene.
-Di
cosa ti sei resa conto? Che sono uno zombie.- rispose lui senza girarsi. –E mi
sembra normale che tu non voglia venire a letto con un nonmorto, no? Anche se,
detto tra noi, Michiru, potevi anche pensarci prima.-
Qualcosa
scattò nella testa di Michiru. Oh no, ha
frainteso! Pensò. Però ora Chika era arrabbiato e non sarebbe stato incline
all’ascolto. Ma Michiru non voleva assolutamente che se andasse così. Questi dannati occhi…rovinano sempre tutto!
Pensò guardando Chika che si alzava e andava a prendere la maglietta.
Dannazione!!
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Capitolo 8 *** 8. Bacetto e pace fatta? ***
8. Bacetto e pace fatta?
Dopotutto dovevo aspettarmelo.
Idiota che non sono altro. Ma perché non si è svegliata prima? Merda. Doveva
essere la serata più bella della mia vita. Si, certo, come no! Grazie Michiru,
grazie veramente. Grazie per avermi strappato il cuore ed averlo fatto in tanti
pezzettini. Dopotutto a che mi serve un cuore? Sono solo uno zom…
Il
filo dei pensieri di Chika fu interrotto da un leggero colpo alla schiena che
lo fece un po’ sbilanciare. Ci mise un attimo a realizzare cosa stesse
accadendo: Michiru si era alzata dal letto ed ora lo stava abbracciando da
dietro. Poteva sentire il corpo caldo della ragazza a contatto con il suo, a
differenza freddo.
Dopotutto sono un cadavere, no?
Pensò amaramente Però questo calore è
così piacevole…dannazione!
Poi
sentì qualcosa di umido scorrere sulla sua schiena. Al contempo, Michiru stava
leggermente sussultando.
Ma che diavolo?
-P-p-perdonami!-
gridò la ragazza. –Non è per il fatto che tu sei nonmorto, Chika. È
semplicemente che la vista di quell’anello mi ricorda che hai un contratto con
il traghettatore e che nel caso in cui tu non riesca ad estinguere il tuo
debito, morirai! E io non posso sopportarlo!-
I
due rimasero in quella posizione per svariati minuti. L’unico suono erano i
singhiozzi di Michiru.
-Ti
prego…ti prego…- mormorò la ragazza.
Chika
rimase zitto e fermo.
Merda.
Con
un movimento fulmineo il giovane si volto verso la ragazza e la strinse forte.
Michiru continuò a piangere, la testa appoggiata al suo petto. Chika intanto le
accarezzava i capelli e le dava baci sulla testa.
-Shhh.
Tranquilla, Michiru. Ho frainteso, è colpa mia. Non piangere, è tutto ok. Se
non li vuoi togliere, non farlo.- mormorò sui suoi capelli.
-N-no,
ti infastidirebbero. Io li toglierei Chika, ma non voglio vedere
l’anello.- disse la ragazza.
-A
questo c’è una soluzione.- sorrise lui.
Le
prese il mento con una mano e lo alzò fino a far incontrare i loro occhi.
-Tu
guarda i miei occhi. Vedrai che non ci saranno problemi.- disse con un sorriso.
Michiru
annuì e si lasciò togliere gli occhiali. Tenne gli occhi chiusi per qualche
secondo, poi li riaprì. Tenere lo sguardo fisso sul viso di Chika non era per
niente difficile: oltre ad essere bellissimo, il ragazzo l’aveva letteralmente
incatenata con gli occhi. Se avesse voluto, avrebbe potuto pare di lei quello
che voleva.
-Dove
eravamo rimasti?- chiese il giovane con un ghigno.
Si
ritrovarono sul letto in un men che non si dica baciandosi in un modo tale che
Michiru pensò che sarebbe scoppiata, se avesse ricevuto un po’ più di passione.
Rotolarono
sul letto baciandosi ed accarezzandosi per qualche minuto.
Improvvisamente
le labbra di Michiru lasciarono quelle di Chika, e si diressero sul collo del
ragazzo, che sospirò a quel contatto. La giovane continuò a tracciare sentieri
tiepidi, scendendo verso il torace del ragazzo, alternando baci a leggeri morsi
a cui Chika rispondeva con gemiti soffocati. Michiru scese verso il suo stomaco
dove, esitando per qualche secondo, disegnò un cuore con la lingua. A quel
contatto, Chika trasalì come se fosse stato punta da qualcosa, e si allontanò
leggermente da Michiru.
-Ho
fatto qualcosa di sbagliato?- chiese la ragazza arrossendo.
-No…no,
assolutamente no, solo…- mormorò Chika.
-Solo
cosa?-
Il
ragazzo la trasse a sé e scontrò le labbra della giovane contro le sue.
-Solo
che non sono abituato a tutto questo calore.- disse sulle labbra di Michiru con
un sorrisino. La ragazza sorrise timidamente di rimando e riprese a baciare
Chika.
Dopo
qualche minuto , improvvisamente, un pensiero folgorò Michiru, che aprì gli
occhi ed interruppe il bacio.
Chika
la guardò interrogativo.
-…-
-Ebbene?-
chiese lui.
-Voglio
fare l’amore con te.- buttò fuori lei.
I
due rimasero a guardarsi per qualche secondo. Chika notò che sul volto di
Michiru non c’era traccia della sua solita incertezza. Se c’era stata una cosa
di cui Michiru era veramente sicura, certamente era quella.
Comunque, meglio non rischiare.
Si disse il ragazzo.
-Ne
sei sicura?- chiese, guardandola negli occhi.
-Mai
stata così sicura in vita mia.- rispose lei senza distogliere lo sguardo.
Ma è veramente Michiru?
Si chiese il ragazzo.
-N-non
ti va?- chiese lei, tornando ad essere la solita Michiru insicura.
-Certo
che ne spari di cavolate.- disse lui con un sogghigno.
Michiru
sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene. Oddio
no. Non dirmi che non vuole. Aiuto. Sono morta.
-Come
ti viene solo in mente che non mi vada?- chiese Chika ridacchiando per la sua
espressione.
Michiru
alzò lo sguardo e si trovò davanti il sorriso di Chika. Quel sorriso che tanto
le piaceva. Sentì il sangue tornare a scorrere, specialmente nella zona delle
guance e , con un sospiro si abbandonò al bacio del ragazzo.
-Michiru?-
-Mh?-
-Ti
amo.-
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Capitolo 9 *** 9. The end ***
9. Epilogo- The end.
Calore.
Fuoco nelle vene. Una sensazione mai provata prima.
-C-Chika!-
-Michiru…-
È
mattina e la luce entra ad ondate nella stanza di Michiru, illuminando il volto
della ragazza.
Ma che ore sono?
Si domandò.
Cercò
di rotolare su un fianco per prendere la sveglia, ma qualcosa la bloccava.
Qualcosa di pesante appoggiato sulla sua spalla.
Un braccio?!?
Poi
i ricordi la inondarono. Se qualcuno l’avesse vista, avrebbe certamente capito
a che punto della vicenda era dal rossore delle sue guance, che aumentava
esponenzialmente al procedere dei ricordi. Poi si rese conto che, molto
probabilmente, il braccio era quello di Chika. Si voltò lentamente per
confermare la sua ipotesi.
Com’è bello mentre dorme…sembra
cosìì indifeso. Si ritrovò a pensare.
Chika
era steso sulla schiena, il viso girato verso quello di Michiru e la bocca
leggermente aperta. Alcuni ciuffi di capelli gli ricadevano disordinati in
faccia.
La
ragazza rimase qualche minuto ad osservarlo, beandosi di quella vista di cui
solo lei poteva godere. Poi le venne un dubbio: in che stati erano? Decise di
analizzare prima sé stessa. Liberando una mano da sotto le coperte, si tastò i
capelli: apposto, un po’ scompigliati, ma relativamente apposto. Soprattutto in confronto a quelli di Chika.
Pensò con un leggero sogghigno.
Poi
alzò le coperte per vedere se, almeno, erano vestiti. In una qualche strana
maniera, pareva che fossero riusciti a rivestirsi: lei indossava le mutandine e
la maglia di Chika, mentre il ragazzo si accontentava dei suoi boxer.
Michiru
si rilassò e si portò un lembo della maglia del giovane al naso, inspirando
profondamente.
Che buon profumo…
Improvvisamente
Chika aprì gli occhi. Michiru lo guardò e portò una mano sul suo viso
accarezzandolo. Il ragazzo, dopo un attimo iniziale di smarrimento, si rilassò
e sorrise.
-Buongiorno
scoiattolo.-
–Ma
è possibile che continui a chiamarmi con quello stupido soprannome?- sbuffò la
ragazza.
Chika
ridacchiò abbracciandola stretta. Poi raggiunse la sua orecchia con la bocca e
disse:
-Buongiorno
amore. va meglio?-
Michiru
arrossì e girò il viso verso il ragazzo.
-Molto
meglio.- rispose facendo combaciare le sue labbra con quelle di lui in un bacio
leggero.
Chika
iniziò a mordicchiarle il labbro inferiore e le cose stavano iniziando a farsi
interessanti quando udirono qualcuno bussare alla porta.
-Yuhuu?
Si può?- chiese la voce di Koyomi da dietro la porta.
Chika
baciò Michiru sul naso, poi di tirò un po’ su.
-Entrate.-
rispose.
Michiru
cercò di scostarsi leggermente da Chika, dal momento che era ancora
semi-distesa sul suo petto, ma il ragazzo la tenne saldamente al suo posto
facendo pressione con il braccio.
Koyomi
entrò e rimase immobile per qualche secondo, come bloccata. La sua immobilità
durò solo qualche attimo, poi iniziò a saltellare per tutta la stanza.
-Evviva,
evviva, evvivaaaaaaaaa!!!- gridava.
Chika
la fissò perplesso e Michiru decise saggiamente di nascondere la faccia
nell’incavo del collo del ragazzo.
Dopo
qualche minuto di saltellamento, Chika decise di porre fine a quella follia che
sembrava aver preso la mente della giovane ragazza.
-Koyomi,
dovevi dirci una cosa importante?- chiese.
-Mmmh,
in realtà volevo dirvi che è pronta la colazione.- rispose con un sorrisino.
-in
realtà volevi solo venire a curiosare.- le rispose Chika facendole il verso.
La
ragazza rispose con una linguaccia e si avviò in sala da pranzo lasciando al
porta aperta.
-Vi
aspettiamo!- disse.
Con
un sospiro Michiru scese dal letto e si avviò verso l’armadio per cercare una
gonna o un paio di jeans da indossare. Aveva appena trovato la gonna della
divisa scolastica, quando sentì un paio di labbra scontrarsi contro le sue.
Rimase qualche secondo a rielaborare la scena al rallenty: Chika l’aveva presa
e l’aveva fatta girare verso di lui, per poi iniziare a baciarla
appassionatamente come aveva fatto più volte la sera prima.
Stabilito
ciò, si abbandonò alle labbra del ragazzo.
Infine
Chika si staccò.
-Ops!
Ogni tanto non riesco a controllarmi.- disse facendole una linguaccia.
Michiru
arrossì ed indossò frettolosamente la gonna.
-Muoviti,
ci aspettano!- gli disse porgendogli i jeans e una maglia blu.
Il
ragazzo le indossò velocemente lanciandole occhiatacce.
-Non
credere che perché siamo insieme ora puoi iniziare a darmi ordini!-
Michiru
si bloccò nell’atto di infilare gli occhiali.
-C-come?-
-Cosa?-
-Cosa
hai detto?-
-Di
non pensare di darmi ordini…-
-No,
in mezzo!- replicò Michiru voltandosi verso di lui.
-Che
stiamo insieme…?- rispose Chika guardandola di sottecchi. –Giusto?-
Michiru
lo guardò per qualche secondo. Poi si infilò gli occhiali con un leggero
sorrisino e si avvicinò a Chika.
-Non
mi pare che tu me l’abbia chiesto.- disse.
-Oddio!
Vuoi una dichiarazione ufficiale? Non t
bastano i fatti?- chiese Chika sbuffando, rosso in volto. Michiru
sorrise e rimase di fronte a lui in attesa. Il ragazzo fece una faccia da
bambino contrariato, poi le prese una mano.
-Michiru,
vuoi essere…ecco…vuoi essere la mia ragazza?- chiese.
La
ragazza gli saltò al collo e lo baciò sulle labbra.
-Certo
che si!- rispose ridendo.
I
due rimasero qualche attimo abbracciati a guardarsi negli occhi. Poi Michiru
aprì la bocca, come per parlare, ma la richiuse subito dopo arrossendo e
distogliendo lo sguardo dagli occhi dorati di Chika. Il ragazzo la guardò
interrogativo.
-Bè?-
-Hem…-
Chika
rimase in attesa accarezzandole la testa.
-Hem,
hem…i-io…io…- balbettò Michiru aumentando il rossore.
-Lascia
stare, scoiattolo. Andiamo dagli altri.- disse Chika baciandole il naso e
avviandosi verso la porta. Michiru rimase qualche secondo in uno stato di
trance per essere poi risvegliata dalla voce del suo nuovo ragazzo.
-Hey!
Coraggio vieni!- le disse tendendole la mano. Michiru si riscosse e lo
raggiunse, infilando la sua mano in quella di lui.
Poi
lo trasse a sé, si alzò sulle punte dei piedi e gli sussurrò due parole
all’orecchio:
-Ti amo.-
The end!
(Death)Note dell’autrice(lol).
Bene!
Ecco a voi la mia prima fanfic di Zombie Loan ultimata! Ci ho messo un po’ a
finirla e a revisionarla ma sono molto felice del risultato! Credo che ne
scriverò altre a breve, soprattutto sulla nuova coppietta (chissà che non
succeda veramente nel manga *w*). Spero vi sia piaciuta!
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