Out for shopping

di Tikkia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. out for shopping ***
Capitolo 2: *** 2. Obbligati ***
Capitolo 3: *** 3. Questo si che è imbarazzante ***
Capitolo 4: *** 4. Contrattempi ***
Capitolo 5: *** 5. Guarda un po' chi si rivede! ***
Capitolo 6: *** 6. Richiesta ***
Capitolo 7: *** 7. Dannazione! ***
Capitolo 8: *** 8. Bacetto e pace fatta? ***
Capitolo 9: *** 9. The end ***



Capitolo 1
*** 1. out for shopping ***


1. Out for shopping -Alloooooooooora, che facciamo oggi?- la voce di Chika risuonò annoiata per tutto il locale. –Insomma, è il nostro giorno libero! Che proponete?-
Michiru, Chika e Shito erano seduti sui divanetti nella sala centrale della Z-loan.
-Bè…potremmo fare qualche gioco di società, no? Potrebbe essere divertente.- propose Michiru esitando un poco.
-Ma che, sei scema, scoiattolo? I giochi di società sono per le giornate piovose e tristi e là fuori c’è un sole fantastico. Proposta bocciata!- replicò il ragazzo con aria scocciata.
Michiru arrossì e si fece piccola piccola –Tu hai chiesto delle proposte e io ne ho fatta una, ecco tutto.- mormorò facendo i cerchietti.
Chika le scoccò uno sguardo di fuoco, poi volse lo sguardo a Shito, che stava fissando il vuoto apparentemente perso nei suoi pensieri.
Non l’avrei mai detto pensò sarcasticamente Chika.
-Tu hai in mente qualcosa di divertente? Hey, Shito! Parlo con te.- disse il ragazzo sporgendosi verso il partner.
-Eh..? Hum…? Si grazie, per me tè verde al gelsomino- rispose il moro con un sorriso, risvegliandosi dalla catalessi.
-Ma perché non mi ascolti maiiiiii?!?!? Muori!- gridò Chika puntandogli contro un dito accusatore.
-Non c’è bisogno di gridare. Ero perso in pensieri sicuramente più importanti di te.- rispose Shito con freddezza.
Chika fece per andare a picchiarlo quando Koyomi entrò turbinando nella stanza insieme a Yuuta.
-Fermi tutti! Io e Yuuta abbiamo appena avuto un’idea fantastica!- esclamò Koyomi.
-Cioè?- chiesero in coro Shito, Chika e Michiru (che stava trattenendo Chika dal picchiare il suo compagno).
-SHOPPIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIING!!!!- gridarono le due in coro facendo scoppiare i conetti con le stelle filanti.
Tre paia di occhi le guardarono allibiti.
-Ma non se ne parla nemmeno!- gridò Chika e Shito si limitò a sbuffare.
-Non credo sia la cosa giusta da fare con dei maschi, ragazze…- disse Michiru.
-Lascia fare a me.- disse Yuuta facendole un occhiolino. Dopodiché andò a posizionarsi dietro a Chika.
-Hey, Chika…ho sentito che al World Of Shopping c’è un concorso per aspiranti modelli…- iniziò Yuuta con voce sommessa.
-E sai che me ne frega?- la interruppe Chika scocciato.
-Fammi finire, scemo! Dicevo, c’è un concorso per modelli in cui i partecipanti sono invitati a sfilare davanti a dei giudici che li analizzeranno e gli daranno dei voti in modo da selezionare il vincitore del grande premio finale.- continuò Yuuta.
Chika aguzzò le orecchie. –Hai detto “gran premio finale”? Che cosa sarebbe?- chiese, curioso.
Yuuta sorrise sorniona. –Hehehehe…Apri bene le orecchie, ragazzo: il premio finale è di 3000 yen.- concluse con un ammiccamento.
3000 yen 3000 yen 3000 yen 3000 yen 3000 yen 3000 yen 3000 yen 3000 yen.
Chika si voltò per guardare la ragazzina in faccia. -S-stai scherzando?- chiese.
-Avanti, Chika-chan! Sai che quando parlo di soldi non scherzo mai!- rispose Yuuta, fingendo di essere offesa.
-TUTTI AL WORLD OF SHOPPIIIIIIIIIING!!!!!!!!!!- gridò Chika salendo sul divano ed assumendo una posa da condottiero.
-Io non vengo.- disse Shito impassibile.
-Che c’è, Shito-kun? Perché non vuoi venire? Potrebbe essere divertente.- chiese Koyomi.
-Non mi interessano questi sciocchi passatempi. E sono sicuro di non essere l’unico a pensarla in questo modo.- disse roteando lentamente gli occhi verso Michiru. La ragazza iniziò a sudare freddo. –Non è vero, Kita-san?- aggiunse con un sorriso abbagliante il ragazzo –scommetto che anche tu preferiresti passare il pomeriggio leggendo un libro di poesie o impiegando il tuo tempo in una qualche attività utile alla mente.- concluse sorridendo affabile.
-M-ma…Io…Cioè…Hem…I-io! N-non so…è che…oddio, Shito-kun, mi metti in imbarazzo…cioè…-
Shito mantenne il sorriso per tutti i cinque minuti di balbettamento di Michiru. Un gesto eroico da parte del giovane, sempre così serio.
-Tzk, certo! “Schiocchi passatempi”. La verità è che sei un codardo, Shito.- disse Chika guardando il suo compagno con un ghigno.
Shito lo fissò a lungo con degli occhi di ghiaccio. –E sulla base di cosa fai questa affermazione, Akatsuki?- chiese il moro senza abbassare lo sguardo.
-Guarda che l’ho capito!- rispose Chika mantenendo il ghigno.
-Cosa?-
-Che hai paura di me.-
-…-
-Ho ragione, eh?-
-…Akatsuki?-
-Si?-
-Sei un idiota.- concluse Shito alzandosi e facendo per andare via.
-Ah, è così? Bè, io dico che tu non vuoi venire al centro commerciale perché hai paura di perdere la sfida dei modelli contro di me!- urlò Chika con il fuoco negli occhi.
Shito si bloccò con un piede a mezz’aria.
-…-
Il ghigno di Chika si fece ancora più largo a quella vista.
-Giusto?- chiese mellifluo.
-…Chiamo un taxi o andiamo a piedi?- chiese il moro, voltandosi con un unico movimento fluido.

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Capitolo 2
*** 2. Obbligati ***


2. Obbligati -Woooooooooooooow! È enorme!- esclamò Chika.
-Veramente…- assentì Michiru.
-Dai Shito! Muoviti e non restare indietro!- gridò Koyomi al moro, che procedeva parecchi metri dietro al gruppetto.
La compagnia era arrivata davanti all’enorme struttura che era il World Of Shopping. L’edificio contava 4 piani di negozi, più un ultimo piano-ristorante, nel quale si potevano trovare nello stesso luogo raffinati ristorante francesi e fast food. Al primo piano c’erano i piccoli negozietti di giocattoli, accessori e cose simili. Al secondo piano c’erano tutti i negozi che concernevano la cura di sé stessi: cosmetici, profumi e quant’altro.
Il terzo piano era quello tecnologico: negozi di computer ed elettronica aggiornati con le ultime novità.
Ma era il quarto piano quello che interessava il gruppo di ragazzi: in quel piano normalmente erano presenti i negozi di abbigliamento e di biancheria intima. Per quel giorno, invece, era stata allestita un passerella per il concorso per modelli.
-Woooo! Aspettatemi soldi, sto arrivando!- gridò Chika nel pieno dell’eccitazione.
-Ancora mi sfugge il modo in cui sono finito in questa situazione- mormorò Shito.
-Senti, Akatsuki…non è che facciamo ancora in tempo a tornare indietro? Sinceramente, non mi sembra il caso di abbassarsi a fare questo per i soldi…- Shito si voltò verso il compagno e trovò il vuoto. –Akatsuki?- chiamò.
-Hey tu! Delle iscrizioni! Ci sono due nuovi iscritti, o meglio, ci sono i due finalisti della gara!-
Shito udì la voce squillante del compagno che parlava con un ragazzo vestito da damerino che probabilmente  era l’addetto alle iscrizioni.
-Idiota di un Akatsuki.- borbottò il moro dandosi una pacca sulla testa e avvicinandosi al ragazzo.
-Svelto, scrivi: allora, io sono Akatsuki Chika, e il mio compagno qui è Tachibana Shito.- disse Chika prendendo il partner sottobraccio.
-Mollami subito. Altrimenti ti ammazzo.- replicò Shito, gelido.
-Akatsuki Chika e Tachibana Shito? Molto bene. Andate nei camerini, gli assistenti vi diranno cosa fare.- disse il damerino squadrandoli dall’alto al basso.
Accortosi dello sguardo, Shito gli rivolse una delle sue occhiate in stile se-gli-occhi-potessero-uccidere e passò oltre.
-Coraggio ragazzi! Sbaragliateli tutti!- gridarono Koyomi e Yuuta mentre i giovani entravano nei camerini.
Quando scomparirono, Koyomi si voltò verso Michiru.
-Allora, Michiru-chan! È il momento di rifare il tuo guardaroba intimo!- disse candidamente la ragazza, prendendo la povera Michiru per le braccia.
-C-c-c-coooooosa?? Koyomi-chan! Cosa intendi dire?- gridò la giovane arrossendo fino alla punta dei capelli.
-Vuol dire che, mentre quei due vanitosoni zampettano su una passerella davanti a 5 vecchi acidi, noi 3 andiamo in uno di quei negozietti tanto carini che vedi laggiù.- rispose Yuuta indicandole un punto sulla mappa del centro commerciale. Il punto indicato portava il nome di “Luxury Corner”. Un nome azzeccato: in un piccolo semicerchio erano ammassati tutti i negozi di biancheria intima sexy. Quando Michiru lo vide, arrossì ancora di più.
-Ma voi due siete matte! Non ho bisogno di niente del genere! Io…io…IO NON HO UN RAGAZZO!- gridò la ragazza piena di imbarazzo.
Koyomi e Yuuta si guardarono in volto, serie. Ma la serietà durò una frazione di secondo: subito le loro bocche si aprirono in un sorriso malefico.
-Ah si? E allora Chika-kun com’è classificato?- chiese Koyomi avvicinandosi alla spalle di Michiru.
-Eh? C-Chika-kun? N-no, lui è solo un amico…!- balbettò Michiru mentre passava ad un colore che poteva assomigliare vagamente a quello di un pomodoro maturo.
-Aha, certo. In ogni caso, Michiru, devi essere pronta qualora ti deciderai a lasciarlo dormire in camera tua. Non si stancherà mai di chiedertelo e tu prima o poi dovrai accontentarlo!- concluse Yuuta ammiccando.
-Non ci vengo neanche per sogno!- ripeté Michiru andando a nascondersi dietro una colonna e tamponandosi il sangue uscito dal naso.
Koyomi guardò Yuuta con uno sguardo afflitto.
-Te l’avevo detto che avrebbe reagito così. Tirare in ballo Chika-kun ha solo peggiorato la situazione.- disse con tono grave la giovane.
-Per questo ci siamo premunite!- esclamò Yuuta ridendo ed estraendo dalla borsa a forma di gatto qualcosa che somigliava ad un collare con guinzaglio.
Michiru passò repentinamente dal color rosso pomodoro al bianco cereo.
-C-che avete intenzione di fare?- chiese.
Yuuta e Koyomi non risposero, ma, con gli occhi luccicanti, si esibirono nel loro solito ghigno malefico e si avventarono sulla povera ragazza.
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!-

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Capitolo 3
*** 3. Questo si che è imbarazzante ***


3. Questo si che è imbarazzante -Non capisco perché al gente ci guarda in questo modo. Ho i capelli fuori posto, Yuuta-chan?- chiese Koyomi tastandosi la testa.
-Sei perfetta, Koyomi-chan! Probabilmente sono talmente abbagliati dalla tua bellezza che non possono staccarti gli occhi di dosso!- rispose l’amica.
-Hauu! Come sei carina, Yuuta-chan! Hey, Michiru! Muoviti dai, non voglio trascinarti!- gridò la ragazza.
Yuuta, Koyomi e Michiru si stavano dirigendo verso il Luxury Corner. Il problema era che Koyomi stava trascinando Michiru con il guinzaglio attaccato al collare rosa che la povera ragazza aveva attorno al collo. Le persone che passavano rimanevano scioccate da quella visione, soprattutto perché Michiru puntava sempre di più i piedi per fare attrito in modo da ritardare l’ineluttabile destino.
-Vi prego, ragazze!- piagnucolò la giovane.
-No, no, no, no, Chiru-Chiru! Devi assolutamente avere almeno UN completino intimo seducente da usare con Chika-kun! Credimi, so che ne avrai bisogno prima o poi.- disse con fare sapiente Koyomi.
-Hai avuto una visione al riguardo?- chiese Yuuta, curiosa.
-Nah! Questo è intuito femminile!- rispose l’altra.
Intanto erano arrivate al centro esatto del piccolo semicerchio formato da negozietti sexy. Michiru stava già riacquistando il suo solito colorito pomodorino e si guardava intorno come un animale in trappola.
-Bene! Iniziamo!- gridarono all’unisono Yuuta e Koyomi, prendendo Michiru per entrambe le braccia e trasportandola all’interno del primo negozio.
 
Intanto, Chika e Shito erano alle prese con la sfilata.
-Mmmm. Questi indumenti non sono un po’…come dire…succinti? – chiese Chika.
-Succinti? Succinti?? Dannazione siamo in mutande, baka!- rispose Shito incrociando le braccia sul petto, cercando di coprirsi.
Chika stava guardando il suo riflesso su uno dei grandi specchi presenti nei camerini.
-Però, certo che sono proprio bello.- constatò –Credo che non ci siano dubbi su chi vincerà questa gara, eh Shito?- chiese voltandosi verso il suo partner.
-E non guardarmi, depravato!!- gridò il moro, agitando davanti a Chika la sua mano, come per scacciare una mosca.
Chika ridacchiò per un attimo, poi si fece serio in volto, tenendo fisso lo sguardo sulla mano davanti a lui.
-Bè, che hai da guardare?- chiese Shito.
-Quella…è la mia mano, giusto?- chiese Chika afferrandogli il polso.
-Si, e allora? Io ho la tua e tu hai la mia, così com’è sempre stato. O meglio, così com’è stato da quando siamo morti in quell’incidente.- ripose il moro cercando di divincolarsi.
-Dammela.-
-Scusa?-
-Dammi la mia mano!- insisté Chika strattonandolo.
Shito si avvicino al compagno e lo prese da parte.
-Ma che, sei diventato demente tutto d’un tratto? Non possiamo certo scambiarci le mani qui.- replicò Shito sussurrando.
-Ah si? E perché no?- chiese Chika parlando come se stessero discutendo del tempo.
Shito emise un sospiro esasperato e attese qualche secondo prima di ricominciare a parlare.
-Perché, brutto cretino, come prima cosa, ci saranno almeno 80 ragazzi intorno a noi. Non credo che reagirebbero bene se vedessero due aspiranti modelli scambiarsi le mani come se niente fosse. Come seconda cosa, hai dimenticato che dopo un certo lasso di tempo le mani iniziano a decomporsi? Come lo spiegheresti a quelli della giuria? In definitiva, la risposta è “vaffanculo, Akatsuki”.- concluse Shito.
Chika rimase a guardarlo per qualche secondo, sbattendo le palpebre.
-Voglio la mia mano.- disse infine.
Shito si coprì il volto con le mani, facendo risuonare un sonoro *sciack*.
-E dai, Shito! Senti un po’, e se per caso la giuria mi scartasse perché non gli piace una delle mie mani? Io…- Chika si interruppe, poi puntò un dito accusatore contro Shito –Ora ho capito!!!- gridò –Tu vuoi boicottarmi! Vuoi tenerti la mia mano perché sai che è la migliore mentre a me vuoi rifilare quella più scarsa! Dammi la mia mano, muoviti o ti ammazzo!-
Molti dei ragazzi presenti si erano voltati a guardare la scena con crescente stupore: di che diavolo stava parlando quell’esagitato?
Resosi conto della situazione, Shito decise di accontentare il giovane.
-E va bene, Akatsuki. Ora ti ridò la tua stramaledetta mano, basta che la smetti di fare casino.- mormorò il moro.
-Bravo Shito, così si ragiona.- replicò Chika con un ghigno.
-Ricordami di ucciderti, quando finiamo questa pagliacciata. Ora, girati leggermente verso di me e dai le spalle a tutti quei tizi là dietro.- ripose Shito, rassegnato.
I due ragazzi si erano appena scambiati le mani, quando un addetto alla sfilata posò le mano sulle spalle dei ragazzi.
-Chiedo scusa, signori. Il fatto che vi leghi un rapporto così profondo mi riempie di commozione e gioia, tuttavia vorrei ricordarvi che siete in un luogo pubblico e che glia affari da innamorati potrete farli a fine sfilata.- disse con l’aria di chi la sa lunga.
Chika guardò prima l’addetto e poi Shito con aria interrogativa.
Shito, altrettanto confuso notò il proprio riflesso sullo specchio: effettivamente, i due erano messi in una posizione un po’ ambigua che poteva essere scambiata per qualcosa il cui solo pensiero fece venire i conati di vomito al povero Shito.
-Credo che lei abbia frainteso…- iniziò il moro, ma venne subito interrotto dall’addetto.
-Non c’è bisogno di scusarsi, signor…Tachibana? Bè, non si preoccupi, qui siamo tutti molto tolleranti ma vi preghiamo di riservare queste cose per le vostre serate in intimità.- detto questo, l’addetto girò i tacchi e se ne andò.
-Ma si può sapere di cosa stava parlando?- chiese Chika avvicinandosi a Shito.
Il moro, che aveva ancora stampato nella mente il ricordo di ciò che aveva pensato l’addetto, si allontanò repentinamente.
Chika lo guardò interrogativo.
-Bè? Non dirmi che sei nervoso? Ah, è così allora! Eddaaaaai, Shito! Arriverai secondo, ma è pur sempre un buon posto!- disse Chika prendendo il compagno sottobraccio.
-Vai via Akatsuki, non mi toccare!- gridò il ragazzo di rimando.
Nella stanza risuonarono i risolini soffocati degli altri ragazzi, che avevano deciso di credere alla versione dei fatti accaduti poco prima che andava raccontando l’addetto.
Chika intanto stava abbracciando Shito, quasi a voler verificare le affermazioni del commesso.
-VATTENE VIA PEZZO DI STRONZOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!- gridò Shito mentre lanciava Chika lontano.
-Eh si, sei proprio nervoso.- concluse Chika rialzandosi.
-Hey, fidanzatini! La sfilata sta per cominciare, mettetevi in fila!- disse uno degli altri partecipanti alla sfilata.
-Si cominciaaa!- gridò Chika in preda all’eccitazione.
-Vediamo di finirla in fretta.- sbuffò Shito,  posizionandosi dietro al compagno.

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Capitolo 4
*** 4. Contrattempi ***


4. Contrattempi -Fatti vedere…ommioddio, Michiru sei bellissima!!!-
-Già, già! Kenken e Konkon sono pienamente d’accordo!-
-D-dite? A me sembrano tutti un po’ troppo…non saprei…osè?-
Michiru, Koyomi e Yuuta erano arrivate al terzo dei 10 negozi di lingerie del Luxury Corner.
In ognuno dei tre negozi in cui erano entrate avevano comprato almeno due completino sexy a testa.
-Osé?? Chiru-Chiru, tu non hai la più pallida idea di cosa sia realmente osé!- rispose Koyomi ghignando.
-Yuuta, vai a prendere qualcosa di veramente osè per la nostra piccola suoretta!- disse Koyomi all’amica.
-Credo che quella scuola di suore ti abbia inculcato la repulsione per l’intimo e i vestiti sexy.- disse Yuuta scomparendo tra gli scaffali.
Michiru borbottò qualcosa riguardo alla scuola, ma non fece commenti udibili.
Vestita in quel modo aveva paura di attirare troppo l’attenzione di Koyomi. O meglio, di Yomi.
Per questo motivo, cercava in tutti i modi di coprirsi più che poteva con le tende dei camerini.
-Vedrai, con quello che ti abbiamo comprato Chika cadrà ai tuoi piedi svenuto!- disse Koyomi con un occhiolino.
-Ma perché ancora su questo argomento?- mugolò Michiru nascondendosi nel camerino.
Non capisco perché debbano pensare che io e Chika…che io e Chika…aaaaaaaaah! Mi vergogno persino a pensarlo! Si disse Michiru.
Poi il suo sguardo si spostò sulla sua figura riflessa nello specchio. Il completino la avvolgeva morbidamente dando un effetto di vedo-non-vedo che secondo Yuuta e Koyomi le dava un tocco ultra sexy.
Chissà se gli piacerà… pensò. Senza volerlo, la ragazza iniziò a fantasticare su cosa sarebbe potuto succedere se un giorno gli avesse permesso di dormire con lei, e lei si fosse presentata con quella lingerie addosso.
Conoscendo Chika, probabilmente mi prenderebbe in giro e mi affibbierebbe un nuovo soprannome imbarazzante peggiore di “scoiattolo quattrocchi”.
Le fantasie di Michiru morirono soffocate da una nuvoletta di puro pessimismo. La ragazza emise un sonoro sospiro e mise la testa fuori dal camerino.
Le sue labbra si posarono su qualcosa di altrettanto morbido e caldo: le labbra di Koyomi. O meglio, le labbra di Yomi.
-Chiru-Chiru Michiru – mormorò quest’ultima sorridendo –stavo per venire a cercarti io.- disse maliziosa.
-Yo-Yomi-san!- gridò Michiru –Che cosa ci fai qui?-
-Oh? Avanti, Chiru-Chiru, non puoi pretendere che io rimanga tranquilla mentre tu mi sgambetti di fronte in quella lingerie sexy!- esclamò Yomi cercando di entrare nel camerino.
Michiru iniziò a lottare con tutte le sue forze per tenerla al di fuori dell’angusta cabina.
-Su, su Chiru-Chiru, non fare i capricci! Avanti, lo so che anche tu…- l’avanzata e la voce di Yomi vennero interrotte bruscamente.
Michiru sentì svanire la pressione che le mani di Yomi stavano facendo sui suoi fianchi e sentì dei rumori di lotta al di fuori del camerino.
-Yomi-san! Tornatene a dormire!-
-Uff…va bene. Che guastafeste. Ci si vede, Chiru-Chiru!- disse Yomi mettendo la testa nel camerino e strizzando un occhio alla giovane. Subito dopo, cadde in avanti sbattendo la testa sul muro e si addormentò.
Michiru rimase immobile e in silenzio  per qualche secondo, poi tirò un sospiro di sollievo.
-Coraggio- fece Yuuta prendendo Koyomi per un braccio e facendo segno a Michiru di aiutarla –Aiutami ad appoggiarla sulla poltroncina qua fuori.-
Fatto ciò, Yuuta consegnò a Michiru il nuovo completino e, chiudendo il camerino, disse –Questo devi assolutamente comprarlo! E indossalo quando dormirai con Chika!-
Michiru decise di dedicare tutta la sua attenzione ai ganci del bustino.

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Capitolo 5
*** 5. Guarda un po' chi si rivede! ***


6. Guarda un po' chi si rivede! -Basta! Non ce la faccio più!- Michiru si lasciò cadere su una delle varie poltroncine d’attesa disseminate per il centro commerciale. Poco più indietro di lei, Yuuta e Koyomi, che nel frattempo si era ripresa, stavano saltellando allegre mentre si mostravano il frutto degli acquisti.
-Ommioddio! Ti starà veramente d’incanto, Yuuta-chan! Ti farebbe sembrare una dolce bambolina innocente! Kawaii!-
-Bè, e quel fantastico completino che ti sei presa tu? Sottolinea le tue forme perfette! Farai strage di maschietti, Koyomi-chan!-
E via dicendo. Michiru decise di lasciar perdere quegli argomenti prima di essere tirata dentro in una conversazione che non presagiva nulla di buono.
Sicuramente tornerebbero a farmi domande su Chika… si disse la giovane.
Iniziò a guardarsi intorno, nell’attesa che le due la raggiungessero. Michiru notò una gran folla davanti ad uno dei negozi.
Ma certo, è lì che si tiene la sfilata. Chissà a che punto sono Chika e Shito.
-Heyyy! Ma…quello non è Shito?- chiese Koyomi indicando un ragazzo curvo su se stesso, con un alone ombroso che circondava la sua figura.
-Eeeehh? Shito-kun? Quello? Ma dai Koyomi! Certo, Shito è un po’ ombroso, ma non è mica depresso in quel modo!- rispose Yuuta strizzando gli occhi.
Michiru si limitò a fissare il ragazzo per capire chi era. Effettivamente, il fisico e la pettinatura ricordavano spaventosamente quelli di Shito…ma il ragazzo era ben lungi da mantenere un aspetto esteriore come quello! Di solito era sempre posato e freddo, attento a non mostrare le sue emozioni. Non era da lui esternarle in quel modo!
Le tre ragazze dovettero ricredersi quando il giovane alzò lo sguardo su di loro: lo sguardo di uno che è stato ferito nell’orgoglio e che, se avesse la sua mano, ucciderebbe volentieri qualcuno.
-Waaaaah!- gridarono le tre a quella vista.
-Shito??-
-Shito-kun, che succede?-
-Aaaah, Shito perché hai quella faccia??-
Yuuta e Michiru si allontanarono in fretta dal ragazzo, spaventate dal suo sguardo.
Non così fece Koyomi, che si gettò al collo del povero ragazzo continuando a tartassarlo di domande.
Come unica risposta Shito alzò il braccio e puntò il dito dietro di lui.
-Uccidere.- disse. E si lasciò cadere su una poltroncina, reclinando la testa all’indietro e mantenendo un’espressione sconfitta e delusa sul volto.
-Però…è strano vederlo così.- disse Yuuta.
Le tre ragazze guardarono nella direzione indicata dal ragazzo per capire chi rischiava di perdere la testa nel mezzo di un centro commerciale.
-Heyy! Ragazzeee! Guardate un po’ chi ha vinto? Dopotutto c’era da aspettarselo!- gridò Chika scuotendo la mano per salutare il gruppetto.
-Hai vinto tu??- chiese Koyomi stupita.
-Ma no, scema! Insomma, normalmente avrei potuto vincere, ma come avrei potuto oggi, quando in gara c’era lui?!?- esclamò il ragazzo scostandosi e rivelando il misterioso vincitore alle sue spalle.
-Salve signorine!- salutò Shiba.
-Eeeeeh??? Shiba???- chiese in coro il trio.
Michiru notò che Shito aveva fatto un leggero scatto nel sentire la voce del nuovo arrivato, e la sua espressione era mutata dalla disperazione all’odio cieco.
-E andiamo! Cosa sono quelle facce sconvolte? Era ovvio che avrebbe vinto lui! E dire che non mi ero nemmeno accorto che fosse in gara, altrimenti mi sarei ritirato subito!- continuò Chika.
-Si, bè…effettivamente era quello che mi aspettavo.- disse Shiba con un sorrisino –non che abbia partecipato per il premio, sia chiaro, semplicemente volevo vedere le facce sconfitte di alcuni ragazzotti presuntuosi.- concluse scoccando un’occhiatina veloce a Shito.
-Akatsuki. La mano.- disse il ragazzo con voce stentorea.
-Ah è vero! Meglio se ce le scambiamo. Avevo ancora la mia attaccata.- disse Chika dandosi una pacca in fronte.
-Giusto.- rispose Shito.
Improvvisamente Shiba si trovò la canna della pistola di Shito attaccata allo stomaco. Il moro si era mosso ad una velocità fulminea ed aveva evocato la sua arma in meno di un secondo.
-Oho. Il signorino si è arrabbiato? È strano da parte tua, Shito. Da quel che mi raccontava Chika,s ei sempre così apatico.- sussurrò Shiba con infinita calma.
Shito scoccò uno sguardo velenoso al compagno, che stava osservando la scena perplesso, armando al contempo la pistola. Un leggero click arrivò dall’arma.
-Non ti conviene provocarmi. Non so cosa mi trattenga dall’ucciderti qui ed adesso.- rispose Shito glacialmente.
-Mmmh…ci sono!- disse Shiba fingendo di aver avuto un’intuizione geniale –forse il fatto che questo è un centro commerciale ed è pieno di gente? Non credo che prenderebbero bene l’omicidio di un ragazzo. Anzi, del vincitore del concorso. Pensa a quanti cuori spezzati!- concluse con fare teatrale.
-L’unica cosa spezzata qua dentro sarà il tuo collo, se non la finisci subito.- continuò Shito.
La tensione era palpabile ma nessun’altro, oltre allo strano gruppetto, sembrava far caso a quello che stava succedendo tra i due ragazzi.
Michiru, che era quella che sopportava meno di tutti la tensione, decise di romperla (anche per evitare che qualcuno si facesse male).
-Ok! Stop! Avete dimostrato di essere sue grandi uomini coraggiosi! Ora basta, finiamola!- disse la ragazza posizionandosi tra i due.
Shito abbassò subito la pistola, per evitare di colpire inavvertitamente la povera Michiru. Shiba, da parte sua guardò Shito con un sorriso ironico e, prendendo Michiru sotto braccio, la strinse a sé in un abbraccio non propriamente da amici.
-Se me lo chiede questo magnifico angelo, non posso fare a meno di ubbidirle.- concluse con un baciamano. –Per servirti, milady Michiru.- disse strizzandole un occhio.
Michiru, naturalmente, arrossì.
-Hem…gra-grazie, Shiba-kun. Sei molto…galante.- disse Michiru con un sorriso tirato cercando di liberare la mano dalla presa ferrea di Shiba. Il ragazzo, però sembrava non volerla mollare e, accortosi dei deboli tentativi di Michiru, sorrise e la trasse a sé.
-Shi-Shiba-kun!- esclamò la ragazza, imbarazzata.
-Finiscila, Shiba. Michiru non vuole che la tratti così.-
Tutti si voltarono verso la voce. Chika aveva mutato il suo solito tono nel parlare con Shiba: se prima era accalorato e allegro, ora era freddo e duro, quasi come il tono che aveva usato Shito poc’anzi. Tutti lo fissarono allibiti.
-Oh! Scusami Chika!- fece Shiba lasciando andare la ragazza con un’espressione sorpresa.
-Non devi chiedere scusa a me, ma a lei.- rispose Chika fulminandolo con un’occhiataccia.
-Milady, le mie più umili scuse.- disse Shiba rivolto a Michiru, inchinandosi teatralmente.
L’atmosfera gelida aleggiò tra loro per qualche minuto, poi Koyomi la ruppe.
-Oh mamma mia! Come si è fatto tardi! E dobbiamo ancora preparare la cena!- disse con un tono fin troppo eloquente.
-Oh? Mangiate alle 18.30 alla Zombie Loan? Che strane abitudini!- disse Shiba con un sorrisino ironico.
Shito lo fulminò con lo sguardo, ma non disse niente e si incamminò verso le scale mobili del centro.
Yuuta e Koyomi presero Michiru per le braccia e fecero per trascinarla via, ma la ragazza si oppose.
-Aspettate…- disse.
Si diresse verso Chika e Shiba, che si stavano ancora fronteggiando.
-C-Chika-kun, dovremmo andare…- mormorò mettendogli una mano sulla spalla. A quel contatto, Chika sembrò calmarsi.
-Si, hai ragione. Ci vediamo, Shiba. Stammi bene.- disse freddamente al giovane.
Shiba li guardò e, con un altro teatrale inchino, accompagnato dal solito mezzo sorriso sprezzante, li salutò.
-Au revoir, miei signori!- disse voltandogli le spalle ed incamminandosi verso una folla di ragazze urlanti che correvano verso di lui. –vado dalle mie fans.- concluse.
-Tzk.- commentò Chika, sorpassando Michiru senza guardarla.
-Andiamo a casa.- le disse avviandosi verso le scale mobili.
-S-si…-

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Capitolo 6
*** 6. Richiesta ***


6. Richiesta -Hem…Hem…Chika-kun?-
-Mh?-
-Hem…Io…I-io…devo chiederti una cosa, più tardi!-
Il silenziò calò sulla stanza. Koyomi e Yuuta stavano trattenendo il fiato, Michiru sembrava essersi dimenticata di respirare e Chika la stava guardando con aria sospettosa. L’unico che si comportava come una persona relativamente normale era Shito, che continuava a mangiare il suo riso al curry senza badare al mondo circostante.
-Va bene. Mi chiedo cosa sarà di così importante da non volerlo dire davanti a tutti…mah!- borbottò Chika sciogliendo il silenzio e riprendendo a mangiare.
Come in risposta ad un comando, tutti ripresero a mangiare a conversare. Tranne Michiru, ovviamente, che stava pensando a come chiedere a Chika di dormire con lei quella notte.
Dopo che ebbero tutti finito di mangiare, Koyomi si alzò repentinamente e, prendendo Yuuta con sé, corse via.
-è l’ora della televisioneeee!- gridò allontanandosi, salvo poi inchiodare e tornare indietro per abbrancare Shito e trascinarlo via con loro.
-Ma che fai, Koyomi! Io devo andare in bagno! Cosa? Ma si, ovvio che li lascio soli, mica me li porto dietro…che seccatura!- disse Shito divincolandosi dalla presa della ragazza e dirigendosi verso la sua stanza.
Koyomi e Yuuta chiusero la porta della sala da pranzo dietro di loro con una risatina, lasciando Chika e Michiru finalmente soli.
-Allora, scoiattolo? Cosa c’è di tanto importante da far sgomberare completamente la stanza?- chiese Chika poggiando la testa sulle mani e fissando Michiru con aria curiosa.
Michiru aprì la bocca come per parlare, ma la richiuse subito dopo, arrossendo.
Chika, ti andrebbe di dormire con me, stanotte? Mmm. No! Troppo diretto…Chika-kun, vorresti farmi compagnia stanotte? Ma così è troppo ambigua! Cioè, non che non mi aspetti che succeda qualcosa però…waaaah! E mi sta fissando, penserà che sono una scema e se ne andrà!
-C…Chi…Chi…Chi…- iniziò la ragazza.
-Scoiattolo, qua facciamo notte…- sbuffò Chika appoggiando la testa al tavolo.
Bè, almeno non mi fissa…ok, 1,2,3.
-Chikatiandrebbedidormirenellamiastanzastasera?- buttò tutto d’un fiato.
Chika si risveglio dall’inizio di coma profondo.
-Come?- chiese sgranando gli occhi. Non poteva crederci! Era da mesi che glielo chiedeva!
-Ti. Andrebbe. Di. Dormire. Nella. Mia. Stanza. Stasera?- scandì Michiru.
Chika la fissò per un breve lasso di tempo.
Ecco, ora si metterà a ridere e mi dirà che sono solo uno scoiattolo quattrocchi! Pensò la ragazza.
-Hey…scoiattolo- la chiamò il ragazzo.
Michiru alzò lo sguardo, rossa come un pomodoro e si trovò davanti gli occhi dorati di Chika.
-Con vero piacere.- disse il giovane sorridendo.
 
Michiru era in camera sua, seduta sul letto a gambe incrociate con le mani sulle ginocchia. A prima vista, sembrava che la ragazza stesse meditando… in realtà, la giovane stava cercando di calmarsi per evitare di correre fuori dalla stanza con un qualunque oggetto contundente in mano da utilizzare in svariati modi su Yuuta e Koyomi.
Come hanno osato nascondere il mio pigiama e sostituirlo con quelle…cose oscene che loro chiamano completino intimi?? Io le uccido! Pensò Michiru tremando.
Le due ragazze, infatti, avevano sostituito il morbido pigiama di pile a coniglietti di Michiru con un corpetto in pvc nero che si chiudeva sul dietro con numerosi gancetti. Sotto ad esso andavano un reggiseno a balconcino, nero anch’esso, con un motivo floreale, rosso, ripreso dalle mutandine: di seta e naturalmente nere che portavano stampato sopra un rosso ramo di ciliegio in fiore.
Michiru aveva guardato con orrore quegli indumenti e poi si era lanciata in una disperata ricerca del suo adorato pigiamone. Invano. L’unica cosa relativamente decente che aveva trovato, era un leggero vestitino di seta nera che era certamente di gran lunga migliore di quel corpetto. Così si era risolta a sedersi sul letto nell’attesa che Chika tornasse dal bagno.
Magari una doccia mi aiuterà a calmarmi. Sperò la giovane.
-Hey, scoiattolo!- esordì Chika entrando nella camera.
Michiru abbassò subito lo sguardo: il ragazzo stava in piedi di fronte a lei, con indosso solo un paio di boxer grigi. Aveva un asciugamano in testa, e dai capelli bagnati colavano alcune goccioline d’acqua che tracciavano sentieri umidi sul suo volto e sul suo collo, fino ad arrivare al torace, ancora un po’ bagnato dalla doccia, per proseguire fino all’ombelico. Era troppo per la ragazza, che continuava a tenere ostinatamente lo sguardo rivolto a terra.
Chika, accorgendosi dell’imbarazzo di Michiru, fece un sorrisino e indossò una maglia nera. Il rossore di Michiru si calmò.
-I-io vado a farmi la doccia…torno subito…- mormorò la ragazza, nascondendo il completino tra gli asciugamani.
-Oooooook!- rispose il ragazzo strofinandosi i capelli con l’asciugamano.
Michiru uscì dalla stanza e si diresse quasi correndo in bagno.
Quando la ragazza rientrò, Chika stava osservando la luna fuori dalla finestra. Aveva ancora i capelli umidi e si stava arrotolando una ciocca attorno al dito indice, assorto in chissà quali pensieri.
Sembrava che il ragazzo non avesse avvertito la presenza di Michiru, che ne approfittò per osservarlo per bene: percorse con lo sguardo il suo profilo, illuminato dalla luce lattea della luna, che faceva risaltare in modo curioso i sui capelli bianchi, donandogli un colore simile all’argento. I suoi occhi dorati erano fissi su qualcosa, là fuori, ma Michiru poteva chiaramente vedere che in realtà non stava guardando niente di materiale. Proseguì il suo “esame” facendo scivolare il suo sguardo dal collo al petto e al busto. La maglia attillata ne metteva in risalto i muscoli accennati del giovane e lo rendevano quasi più attraente di quanto non potesse esserlo a petto nudo. Il pensiero che tra poco forse l’avrebbe visto senza maglia entrò prepotente nelle elucubrazioni di Michiru, che arrossì e distolse lo sguardo.
Bene, eccoci qua. Ora forza, Michiru, puoi farcela. 1,2,3.

 

Commentini dell’autrice.
Beeeene, da questo capitolo inizia la mia parte preferita!(ChikaxMichiru) *w* ringrazio le persone che hanno letto la mia fic fino ad ora (vi dovrebbero dare un premio!) e chi continuerà a farlo!
@Michiyo1age: heeeeh non ti ha ricordato ualcosa il capitolo 4? Dedicated to you!;) grazie delle recensioni, ora arrivano i capitoli che non hai letto in anteprima, enjoy!
@Arysan: sisi, la storia è ancora sugli inizi, è un giorno di pausa nella ricerca della “farfalla”, che il nostro gruppetto ha deciso di passare rilassandosi! Grazie di avermi fugato i dubbi su Yuuta! Io e mio fratello ce lo chiediamo da quando abbiamo iniziato il manga! Ok, bè, ho scritto questa fic nella visuale di Yuuta come ragazza, quindi toccherà chiudere un occhio XD grazie della recensione!

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Capitolo 7
*** 7. Dannazione! ***


7. Dannazione! -Hem..-
Chika si voltò verso il rumore.
Ommioddio, ora si metterà a ridere dicendo che sono ridicola vestita così! Pensò la ragazza.
Il giovane era rimasto nell’identica posizione in cui ‘aveva trovato. Solo la sua espressione era cambiata: mentre prima teneva gli occhi socchiusi, ora li aveva spalancati e teneva la bocca semi dischiusa.
Cavoli. Se è un sogno, non svegliatemi. Pensò Chika. Non se l’aspettava, specialmente da Michiru. Non si aspettava che quella ragazza così timida ed impacciata si presentasse con un completino che la faceva sembrare un bambola tentatrice.
Michiru si era arresa ed aveva indossato il completino che Yuuta e Koyomi le avevano preparato. Il vestitino la copriva abbastanza, e rimaneva nei limiti della decenza, ma lei i sentiva comunque in imbarazzo. Inoltre, sebbene da fuori poteva sembrare un’innocente camicia da notte estiva, di innocente aveva ben poco: il vestitino si chiudeva grazie ad un nastro di raso rosso che si intrecciava sul davanti. Bastava tirare quel nastro e il vestitino sarebbe caduto facilmente. Michiru aveva avuto qualche problema nell’allacciarlo e si sentiva come se il tutto stesse per cadere da un momento all’altro.
-C-Chika? Tutto ok?- chiese la ragazza di fronte alla mancanza di reazioni del giovane.
Chika scosse la testa, si staccò dal muro ed andò verso Michiru.
Oddio. Oddio. Oddio. ODDIO!!! Gridò Michiru mentalmente, mentre il suo cuore aumentava i battiti ad ogni passo del ragazzo.
Quando Chika si fermò, i due ragazzi erano vicini. Troppo. Michiru abbassò la testa, senza sapere bene cosa fare, ma il ragazzo le mise una mano sotto il mento e le alzò il volto.
Li separava la distanza di un sospiro.
-Sei…sei veramente molto bella, Michiru.- disse Chika guardandola negli occhi. Dopodiché si chinò verso di lei fino ad azzerare la minima distanza che separava le loro labbra.
Michiru rimase intontita per un attimo. Poi si rese conto di ciò che stava succedendo e, con un sospiro di sollievo, chiuse gli occhi e si abbandonò a quel bacio tanto agognato.
Dopo qualche minuto i due si separarono, ansanti, per riprendere fiato. Chika teneva le mani sul volto di Michiru, mentre la ragazza aveva posato le sue sul petto di lui.
Michiru vide gli occhi di Chika percorrere tutto il perimetro del suo viso più e più volte, nel breve lasso di tempo che passò prima che riprendessero a baciarsi. Improvvisamente, Michiru si sentì sollevare ed essere trasportata in direzione del suo letto. La ragazza intrecciò le gambe dietro la schiena di Chika, mentre lui, con un sospiro, aumentava la presa sulle sue gambe.
Il giovane la appoggiò delicatamente sul letto, senza interrompere il loro bacio appassionato. Michiru sentì le guance andare in fiamme quando Chika si staccò da lei. La ragazza aprì gli occhi ansimando, per evitare il debito d’ossigeno. Chika, intanto, si era alzato sulle ginocchia e, con pochi movimenti fluidi, si era liberato della maglietta. Ora Michiru poteva vederlo bene: illuminato dalla luce della luna, il corpo di Chika era, se possibile, dieci volte più bello del solito. Lanciando la maglia in un angolo, il ragazzo si chinò nuovamente sulla giovane, ma si fermò, scontrandosi contro le labbra di Michiru: la ragazza aveva deciso di andargli incontro e, poggiando le mani sul suo petto, lo spinse sotto di lei. Chika fu preso un po’ alla sprovvista, ma si riprese subito e baciò Michiru con tutta la passione che aveva.
La ragazza, intanto, continuava a percorrere con mani leggere il busto di Chika: partendo dalle spalle, scendeva fino all’ombelico, poi di nuovo su fino al petto e poi ancora giù, in una sorta di lieve massaggio.
Ad un tratto Chika fece rotolare Michiru sotto di se e la ragazza sentì che le sue mani abbandonavano il suo viso per dirigersi sul suo corpo. Chika le accarezzò per un po’ i fianchi e giocherellò per qualche minuto con il nastro del vestitino. Michiru sentì il sangue salire alle guance e, imbarazzata, aprì un occhio.
Anche Chika aveva gli occhi aperti e la stava fissando. Senza interrompere il bacio, il ragazzo alzò un sopracciglio formulando una domanda silenziosa e tiracchiando il nastro del vestitino. Evidentemente aveva già capito il meccanismo.
Michiru si persa nello sguardo dorato del ragazzo per qualche secondo poi, chiudendo gli occhi, annuì un paio di volte premendo più forte le sue labbra contro quelle di Chika.
Il ragazzo sospirò e, con la mano che tremava leggermente, sfilò il nastro. Il vestitino scivolò con un fruscio e scoprì il completino sexy di Michiru. Chika si staccò da lei e rimase per qualche secondo in contemplazione. Poi, prendendola per la schiena, la fece alzate, in modo da sfilarle completamente il vestitino. Michiru affondò le mani nei capelli del ragazzo, e riprese a baciarlo con passione. Improvvisamente, la giovane sentì gli occhiali sfilarsi: Chika glieli stava togliendo. La ragazza aprì subito gli occhi e bloccò la mano di Chika con la sua. Il giovane aprì gli occhi e si staccò da lei, con uno sguardo interrogativo.
-Che succede?- chiese.
-N-non…non toglierli.- mormorò lei.
-Perché?-
-…-
-Bè?-
-…-
-Michiru, che succede?- chiese Chika prendendole il volto tra le mani e guardandola negli occhi.
-Ecco…non voglio vederlo…- mormorò la ragazza.
-…ti riferisci all’anello?-
Michiru annuì. I due rimasero in silenzio per qualche minuto, Michiru con la testa bassa e Chika che la fissava. Poi il ragazzo sbuffò.
-Bè, posso capire.- disse, e si sedette sul bordo del letto, guardandosi in giro.
-C-Chika? Che succede?- chiese Michiru, nel panico.
-Insomma, non deve essere il massimo per te, no? Figuriamoci. Probabilmente te ne sei ricordata solo ora.- mormorò duramente il ragazzo, cercando la sua maglietta.
-Ma di cosa stai parlando? Perché fai così? Di cosa mi sarei appena resa conto?- Michiru non capiva cosa stava succedendo. Aveva fatto qualcosa di sbagliato? A lei sembrava stesse andando tutto bene.
-Di cosa ti sei resa conto? Che sono uno zombie.- rispose lui senza girarsi. –E mi sembra normale che tu non voglia venire a letto con un nonmorto, no? Anche se, detto tra noi, Michiru, potevi anche pensarci prima.-
Qualcosa scattò nella testa di Michiru. Oh no, ha frainteso! Pensò. Però ora Chika era arrabbiato e non sarebbe stato incline all’ascolto. Ma Michiru non voleva assolutamente che se andasse così. Questi dannati occhi…rovinano sempre tutto! Pensò guardando Chika che si alzava e andava a prendere la maglietta.
Dannazione!!

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Capitolo 8
*** 8. Bacetto e pace fatta? ***


8. Bacetto e pace fatta? Dopotutto dovevo aspettarmelo. Idiota che non sono altro. Ma perché non si è svegliata prima? Merda. Doveva essere la serata più bella della mia vita. Si, certo, come no! Grazie Michiru, grazie veramente. Grazie per avermi strappato il cuore ed averlo fatto in tanti pezzettini. Dopotutto a che mi serve un cuore? Sono solo uno zom…
Il filo dei pensieri di Chika fu interrotto da un leggero colpo alla schiena che lo fece un po’ sbilanciare. Ci mise un attimo a realizzare cosa stesse accadendo: Michiru si era alzata dal letto ed ora lo stava abbracciando da dietro. Poteva sentire il corpo caldo della ragazza a contatto con il suo, a differenza freddo.
Dopotutto sono un cadavere, no? Pensò amaramente Però questo calore è così piacevole…dannazione!
Poi sentì qualcosa di umido scorrere sulla sua schiena. Al contempo, Michiru stava leggermente sussultando.
Ma che diavolo?
-P-p-perdonami!- gridò la ragazza. –Non è per il fatto che tu sei nonmorto, Chika. È semplicemente che la vista di quell’anello mi ricorda che hai un contratto con il traghettatore e che nel caso in cui tu non riesca ad estinguere il tuo debito, morirai! E io non posso sopportarlo!-
I due rimasero in quella posizione per svariati minuti. L’unico suono erano i singhiozzi di Michiru.
-Ti prego…ti prego…- mormorò la ragazza.
Chika rimase zitto e fermo.
Merda.
Con un movimento fulmineo il giovane si volto verso la ragazza e la strinse forte. Michiru continuò a piangere, la testa appoggiata al suo petto. Chika intanto le accarezzava i capelli e le dava baci sulla testa.
-Shhh. Tranquilla, Michiru. Ho frainteso, è colpa mia. Non piangere, è tutto ok. Se non li vuoi togliere, non farlo.- mormorò sui suoi capelli.
-N-no, ti infastidirebbero. Io li toglierei Chika, ma non voglio vedere l’anello.-  disse la ragazza.
-A questo c’è una soluzione.- sorrise lui.
Le prese il mento con una mano e lo alzò fino a far incontrare i loro occhi.
-Tu guarda i miei occhi. Vedrai che non ci saranno problemi.- disse con un sorriso.
Michiru annuì e si lasciò togliere gli occhiali. Tenne gli occhi chiusi per qualche secondo, poi li riaprì. Tenere lo sguardo fisso sul viso di Chika non era per niente difficile: oltre ad essere bellissimo, il ragazzo l’aveva letteralmente incatenata con gli occhi. Se avesse voluto, avrebbe potuto pare di lei quello che voleva.
-Dove eravamo rimasti?- chiese il giovane con un ghigno.
Si ritrovarono sul letto in un men che non si dica baciandosi in un modo tale che Michiru pensò che sarebbe scoppiata, se avesse ricevuto un po’ più di passione.
Rotolarono sul letto baciandosi ed accarezzandosi per qualche minuto.
Improvvisamente le labbra di Michiru lasciarono quelle di Chika, e si diressero sul collo del ragazzo, che sospirò a quel contatto. La giovane continuò a tracciare sentieri tiepidi, scendendo verso il torace del ragazzo, alternando baci a leggeri morsi a cui Chika rispondeva con gemiti soffocati. Michiru scese verso il suo stomaco dove, esitando per qualche secondo, disegnò un cuore con la lingua. A quel contatto, Chika trasalì come se fosse stato punta da qualcosa, e si allontanò leggermente da Michiru.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- chiese la ragazza arrossendo.
-No…no, assolutamente no, solo…- mormorò Chika.
-Solo cosa?-
Il ragazzo la trasse a sé e scontrò le labbra della giovane contro le sue.
-Solo che non sono abituato a tutto questo calore.- disse sulle labbra di Michiru con un sorrisino. La ragazza sorrise timidamente di rimando e riprese a baciare Chika.
Dopo qualche minuto , improvvisamente, un pensiero folgorò Michiru, che aprì gli occhi ed interruppe il bacio.
Chika la guardò interrogativo.
-…-
-Ebbene?- chiese lui.
-Voglio fare l’amore con te.- buttò fuori lei.
I due rimasero a guardarsi per qualche secondo. Chika notò che sul volto di Michiru non c’era traccia della sua solita incertezza. Se c’era stata una cosa di cui Michiru era veramente sicura, certamente era quella.
Comunque, meglio non rischiare. Si disse il ragazzo.
-Ne sei sicura?- chiese, guardandola negli occhi.
-Mai stata così sicura in vita mia.- rispose lei senza distogliere lo sguardo.
Ma è veramente Michiru? Si chiese il ragazzo.
-N-non ti va?- chiese lei, tornando ad essere la solita Michiru insicura.
-Certo che ne spari di cavolate.- disse lui con un sogghigno.
Michiru sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene. Oddio no. Non dirmi che non vuole. Aiuto. Sono morta.
-Come ti viene solo in mente che non mi vada?- chiese Chika ridacchiando per la sua espressione.
Michiru alzò lo sguardo e si trovò davanti il sorriso di Chika. Quel sorriso che tanto le piaceva. Sentì il sangue tornare a scorrere, specialmente nella zona delle guance e , con un sospiro si abbandonò al bacio del ragazzo.
-Michiru?-
-Mh?-
-Ti amo.-

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Capitolo 9
*** 9. The end ***


9. Epilogo- The end. Calore. Fuoco nelle vene. Una sensazione mai provata prima.
-C-Chika!-
-Michiru…-
 
È mattina e la luce entra ad ondate nella stanza di Michiru, illuminando il volto della ragazza.
Ma che ore sono? Si domandò.
Cercò di rotolare su un fianco per prendere la sveglia, ma qualcosa la bloccava. Qualcosa di pesante appoggiato sulla sua spalla.
Un braccio?!?
Poi i ricordi la inondarono. Se qualcuno l’avesse vista, avrebbe certamente capito a che punto della vicenda era dal rossore delle sue guance, che aumentava esponenzialmente al procedere dei ricordi. Poi si rese conto che, molto probabilmente, il braccio era quello di Chika. Si voltò lentamente per confermare la sua ipotesi.
Com’è bello mentre dorme…sembra cosìì indifeso. Si ritrovò a pensare.
Chika era steso sulla schiena, il viso girato verso quello di Michiru e la bocca leggermente aperta. Alcuni ciuffi di capelli gli ricadevano disordinati in faccia.
La ragazza rimase qualche minuto ad osservarlo, beandosi di quella vista di cui solo lei poteva godere. Poi le venne un dubbio: in che stati erano? Decise di analizzare prima sé stessa. Liberando una mano da sotto le coperte, si tastò i capelli: apposto, un po’ scompigliati, ma relativamente apposto. Soprattutto in confronto a quelli di Chika. Pensò con un leggero sogghigno.
Poi alzò le coperte per vedere se, almeno, erano vestiti. In una qualche strana maniera, pareva che fossero riusciti a rivestirsi: lei indossava le mutandine e la maglia di Chika, mentre il ragazzo si accontentava dei suoi boxer.
Michiru si rilassò e si portò un lembo della maglia del giovane al naso, inspirando profondamente.
Che buon profumo…
Improvvisamente Chika aprì gli occhi. Michiru lo guardò e portò una mano sul suo viso accarezzandolo. Il ragazzo, dopo un attimo iniziale di smarrimento, si rilassò e sorrise.
-Buongiorno scoiattolo.-
–Ma è possibile che continui a chiamarmi con quello stupido soprannome?- sbuffò la ragazza.
Chika ridacchiò abbracciandola stretta. Poi raggiunse la sua orecchia con la bocca e disse:
-Buongiorno amore. va meglio?-
Michiru arrossì e girò il viso verso il ragazzo.
-Molto meglio.- rispose facendo combaciare le sue labbra con quelle di lui in un bacio leggero.
Chika iniziò a mordicchiarle il labbro inferiore e le cose stavano iniziando a farsi interessanti quando udirono qualcuno bussare alla porta.
-Yuhuu? Si può?- chiese la voce di Koyomi da dietro la porta.
Chika baciò Michiru sul naso, poi di tirò un po’ su.
-Entrate.- rispose.
Michiru cercò di scostarsi leggermente da Chika, dal momento che era ancora semi-distesa sul suo petto, ma il ragazzo la tenne saldamente al suo posto facendo pressione con il braccio.
Koyomi entrò e rimase immobile per qualche secondo, come bloccata. La sua immobilità durò solo qualche attimo, poi iniziò a saltellare per tutta la stanza.
-Evviva, evviva, evvivaaaaaaaaa!!!- gridava.
Chika la fissò perplesso e Michiru decise saggiamente di nascondere la faccia nell’incavo del collo del ragazzo.
Dopo qualche minuto di saltellamento, Chika decise di porre fine a quella follia che sembrava aver preso la mente della giovane ragazza.
-Koyomi, dovevi dirci una cosa importante?- chiese.
-Mmmh, in realtà volevo dirvi che è pronta la colazione.- rispose con un sorrisino.
-in realtà volevi solo venire a curiosare.- le rispose Chika facendole il verso.
La ragazza rispose con una linguaccia e si avviò in sala da pranzo lasciando al porta aperta.
-Vi aspettiamo!- disse.
Con un sospiro Michiru scese dal letto e si avviò verso l’armadio per cercare una gonna o un paio di jeans da indossare. Aveva appena trovato la gonna della divisa scolastica, quando sentì un paio di labbra scontrarsi contro le sue. Rimase qualche secondo a rielaborare la scena al rallenty: Chika l’aveva presa e l’aveva fatta girare verso di lui, per poi iniziare a baciarla appassionatamente come aveva fatto più volte la sera prima.
Stabilito ciò, si abbandonò alle labbra del ragazzo.
Infine Chika si staccò.
-Ops! Ogni tanto non riesco a controllarmi.- disse facendole una linguaccia.
Michiru arrossì ed indossò frettolosamente la gonna.
-Muoviti, ci aspettano!- gli disse porgendogli i jeans e una maglia blu.
Il ragazzo le indossò velocemente lanciandole occhiatacce.
-Non credere che perché siamo insieme ora puoi iniziare a darmi ordini!-
Michiru si bloccò nell’atto di infilare gli occhiali.
-C-come?-
-Cosa?-
-Cosa hai detto?-
-Di non pensare di darmi ordini…-
-No, in mezzo!- replicò Michiru voltandosi verso di lui.
-Che stiamo insieme…?- rispose Chika guardandola di sottecchi. –Giusto?-
Michiru lo guardò per qualche secondo. Poi si infilò gli occhiali con un leggero sorrisino e si avvicinò a Chika.
-Non mi pare che tu me l’abbia chiesto.- disse.
-Oddio! Vuoi una dichiarazione ufficiale? Non t  bastano i fatti?- chiese Chika sbuffando, rosso in volto. Michiru sorrise e rimase di fronte a lui in attesa. Il ragazzo fece una faccia da bambino contrariato, poi le prese una mano.
-Michiru, vuoi essere…ecco…vuoi essere la mia ragazza?- chiese.
La ragazza gli saltò al collo e lo baciò sulle labbra.
-Certo che si!- rispose ridendo.
I due rimasero qualche attimo abbracciati a guardarsi negli occhi. Poi Michiru aprì la bocca, come per parlare, ma la richiuse subito dopo arrossendo e distogliendo lo sguardo dagli occhi dorati di Chika. Il ragazzo la guardò interrogativo.
-Bè?-
-Hem…-
Chika rimase in attesa accarezzandole la testa.
-Hem, hem…i-io…io…- balbettò Michiru aumentando il rossore.
-Lascia stare, scoiattolo. Andiamo dagli altri.- disse Chika baciandole il naso e avviandosi verso la porta. Michiru rimase qualche secondo in uno stato di trance per essere poi risvegliata dalla voce del suo nuovo ragazzo.
-Hey! Coraggio vieni!- le disse tendendole la mano. Michiru si riscosse e lo raggiunse, infilando la sua mano in quella di lui.
Poi lo trasse a sé, si alzò sulle punte dei piedi e gli sussurrò due parole all’orecchio:
-Ti amo.-
 
The end!
 
(Death)Note dell’autrice(lol).
Bene! Ecco a voi la mia prima fanfic di Zombie Loan ultimata! Ci ho messo un po’ a finirla e a revisionarla ma sono molto felice del risultato! Credo che ne scriverò altre a breve, soprattutto sulla nuova coppietta (chissà che non succeda veramente nel manga *w*). Spero vi sia piaciuta!
 

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