Il giorno in cui mi hai detto che le nostre strade si dividevano, il mio cuore è andato in pezzi. Non l’hai sentito?

 

E poi sei tornato, sei tornato con lei e io non ho potuto non accoglierla. Non ho potuto non volerle bene nonostante tutto.

 

E quando ho perso ogni cosa a me cara, sapevo che te ne saresti andato anche tu, alla fine.

 

Sapevo che mi avresti lasciata sola.

 

E così è stato.

 

Hai scelto lei ma forse mi sbaglio: non hai scelto lei perché non c’erano scelte da compiere per il tuo cuore.

 

Il mio amore non lo hai mai voluto accettare.

 

Il giorno in cui sono morta mi ha tenuto tra le tue braccia ma io non ho potuto goderne.

 

Sai per quanto tempo ho aspettato che mi stringessi così a te?

 

Io penso che tu lo sappia. 

 

Non sono stata poi così discreta nel farti capire quello che provo.

 

Mi abbraccerai ancora in quella maniera?

 

Mi terrai ancora tra le braccia?

 

Il giorno in cui mi sei stato strappato ho capito quello che c’era nel mio cuore.

 

Che “non posso vivere senza di te” non è un eufemismo né una frase da donnicciole.

 

Ho capito che avrei offerto anche la mia stessa vita, se fosse servito per riscattare la tua.

 

E quando è arrivato il momento, non ho avuto paura.

 

Lo stavo facendo per te.

 

Ed era la cosa giusta.

 

“Gourry!!!!!” Strillai, iniziando a correre.

 

Sapevo già che non ti avrei raggiunto, che non avrei potuto combattere contro Hellmaster Fibrizo.

 

Ero troppo debole ma… fino a che la forza di volontà mi avesse sostenuta, avrei continuato ad inseguirti.

 

Anche tu gridavi, tendendomi la mano.

 

Perdevo terreno.

 

Avevo gettato il braccio in avanti, come se fosse stato realmente possibile afferrarti e riportarti da me.

 

Con uno scatto siete invece spariti e tutto quello che mi aveva sorretto fino a quel momento, mi ha abbandonato.

 

Le mie gambe hanno ceduto, la bocca si è riempita di denso sangue rugginoso..

 

Sono crollata a terra, accorgendomene appena.

 

Mentre i sensi mi lasciavano, calde lacrime hanno riempito i miei occhi chiusi.

 

Io ci sono! Sono qui!

 

Ho gridato queste parole ma nessuno mi ha udita,  il mio corpo una gabbia dorata, fredda ed incandescente. Non più padrona delle mie azioni, libera solo di assistere, spettatrice impotente e silente, testimone della vostra salvezza e della mia eterna perdizione.

 

Quello era il mio corpo, i capelli dei quali andavo tanto orgogliosa, le mani che tante volte avevano danzato sulle parole di qualche incantesimo, gli occhi dal colore particolare, la bocca pronta alla battuta.

 

Quella ero io.

 

Io ci sono ma presto svanirò. La mia anima fluttuerà fino alla fine dei secoli o si spegnerà come una candela al primo soffio di vento?

 

Attraverso quelli che erano i miei occhi vi vedo. Siete vivi e questa è l’unica cosa che conta, per questo ho allungato la mano ed afferrato la sua, per questo la sua luce è entrata in me ed io risplendo della sua potenza.

 

Sento il mio braccio che si alza e la mia voce che parla. Ha un suono strano, la mia voce unita alla sua. Il mio volto assume un’espressione dura.

 

Gourry, ragazzi … non siate tristi. Questa sono io che parlo, ma dalla mia bocca escono parole differenti.

 

Mi sento stanca e mentre il mio corpo inizia a salire, chiudo gli occhi.

 

Mi aspetti qualcosa o il nulla, non avrei potuto spendere meglio i miei ultimi attimi di vita.

 

Osservo le mie mani.

 

La magia non fluisce più tra le mie dita.

 

La mia mente conosce le formule, la mia voce può invocarle, le mie mani convogliarle.

 

Ma.

 

Un sigillo è stato posto su di me.

 

Cinque punte che interrompono il flusso di magia.

 

Cinque fili taglienti che sfregiano la mia arte.

 

Eppure il mio volto è tranquillo.

 

Mi sento inerme.

 

La mie labbra sorridono.

 

Questa pena deve essere solo mia.

 

Tutto si risolverà.

 

Presto.

 

La mia anima urla per il dolore di questa violenza.

 

Presto…

 

Non voglio usare il Giga Slave. Non adesso, anzi, mai più.

 

Eppure.

 

Gourry è davanti a me e mi fa scudo col suo corpo.

 

Zel e Amelia giacciono insanguinati qui vicino, Xelloss è ferito gravemente, Pokota disperso.

 

Cosa devo fare? Cosa?

 

Gourry si gira verso di me, nei suoi occhi la fiducia più completa nei miei confronti.

 

Incassa colpi su colpi difendendomi disarmato.

 

Mi alzo in piedi, stringendo i denti.

 

Ho deciso.

 

Stendo le mani davanti a me e inizio a recitare.