Washing Machine

di magica_cricchia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** Cap. 1 -On- ***
Capitolo 3: *** Cap. 2 -Prewash- ***
Capitolo 4: *** Cap. 3 -Wash- ***
Capitolo 5: *** Cap. 4 -Rinse- ***
Capitolo 6: *** Cap. 5 -Centrifuge- ***
Capitolo 7: *** Cap.6 -washing finished- ***
Capitolo 8: *** Cap. 7 -Filthy Rags- ***
Capitolo 9: *** Cap. 8 -Bush- ***
Capitolo 10: *** Cap. 9 -detergent- ***
Capitolo 11: *** Cap. 10 -Fabric softener- ***
Capitolo 12: *** Cap. 11 -hang- ***
Capitolo 13: *** Cap. 12 -New Wash- ***



Capitolo 1
*** Intro ***


Prima ff che pubblico!! Non ho mai avuto il coraggio di pubblicare... cmq l'ho scritta di getto alle 2 e mezza di notte, chiedo venia per eventuali erroracci! mi piacerebbe sapere come vi sembra l'inizio! Vi dico solo che ci saranno degli sviluppi...particolari! Quindi commentate! commentate!


Quando ti convinci che tutto ciò che hai è perfetto, quando cominci a pensare che non ti occorre più niente ed accetti la tua vita così com'è, allora, in quel momento, capita irrimediabilmente qualcosa che ti fa rendere conto che non avevi capito nulla della perfezione e della felicità.
Tutto ciò che avevi rinunciato a cercare ti trova autonomamente.
Il mio appartamento non è uno squallido tugurio. Si, è vecchio, l'angolo cottura ha i fornelli incrostati e neri, il divano è sfondato, la lavatrice è rotta e il water è troppo vicino alla parete di fronte per potercisi sedere dritte. Ma l'ho riempito di colore! La parete dietro il divano è rossa, con attaccata una mega stampa della mappa della metropolitana di Milano, su cui ho appiccicato sopra dei post-it verdi che segnano i miei spostamenti quotidiani, cuscini di colori differenti sul divano, pupazzi e pianeti che pendono dal soffitto, un frigo verde acido colorato da me, la camera ha un mega armadio a muro giallo, è ampia e ci sta comodamente il letto ad una piazza e mezza ricoperto da cuscini a forma di mostriciattoli, pecorelle di cotone e carta pendono dal soffitto, insomma, è una casa simpatica.
Vivo sola, non ho coinquilini disordinati e rompiscatole, il casino lo creo tutto io, sono fortunata, pago una miseria di affitto dato che l'appartamento è di proprietà di un amico di mio nonno.
Le serate le passo qui da sola, eccetto le rare uscite con il mio fratellasto, lui vive con degli amici, gli sta bene così e a me va più che bene.
Come al solito, accendo il mio computer portatile e cerco di chiamare via skype il mio ragazzo. Dico “cerco” perchè ultimamente quel disgraziato non riesce mai a collegarsi. Troppo impegnato tra studio e lavoro, come me d'altronde ma almeno io riesco a ritagliarmi le serate libere. Lui studia in Olanda, in una prestigiosa università di design, in cui prendono solo 25 studenti l'anno, essendo un genio talentuoso è entrato senza problemi. Io sono rimasta in Italia e mi sono spostata qui a Milano per proseguire i miei studi e lavorare in uno studio di comunicazione come stagista. In pratica preparo molti caffè che non bevo.
Anche stasera come volevasi dimostrare non è in linea, chiamo mia madre per sentire com'è andata la sua giornata e mi ricorda che le manco tanto, di stare attenta, girare con il fischietto al collo e non muovermi la sera da sola. Le rispondo di si a tutto, sa benissimo che a parte il fatto che le manco, tutte le altre raccomandazioni non le seguo minimamente.
Prima di andare a dormire accedo alla mia home page di Twitter. Mi prende un colpo quando vedo quanti si sono iscritti alla mia pagina da un giorno all'altro, “wow!” penso, poi noto che qualcuno mi ha scritto:

@brain_hunter Hahaha genius! So funny!

Oh mio Dio... Jared Leto mi ha risposto!

Un paio di giorni fa sono uscita con Edoardo, il mio fratellastro, sono stata in appartamento da lui a festeggiare il compleanno di un suo coinquilino. A metà serata Edo era talmente sbronzo che ha cominciato a cantare inginocchiato ai miei piedi “The Kill” dei 30 Seconds To Mars.
Solitamente ha una bella voce, canta e suona la chitarra in una band che tra l'altro è composta quasi interamente dai suoi coinquilini. Comunque, il risultato è stato talmente patetico/esilarante che ho tirato fuori il mio cellulare e gli ho fatto un video. Aveva tutta la faccia rossa, le vene ingrossate, in pratica era troppo convinto e stonato. Ieri ho caricato il video incriminato su Youtube e l'ho inviato con Twitter a Jared Leto. Non pensavo mi rispondesse e neanche ci speravo. Volevo solo sputtanare Edo a livello mondiale per divertirmi!
Invece... wow! Per un momento penso di godermi questo attimo di “gloria per estensione” senza rispondere. Poi però penso che sarebbe un peccato... cioè non è che mi abbia fatto una domanda che necessita di una risposta, ma dato che mi ha scritto... ho deciso, provo a scrivergli di nuovo!
Gli rispondo in un improbabile inglese scolastico, spiegandogli che quello nel video è mio fratello, anche lui è un cantante e... per quanto assurdo possa sembrare se non è ubriaco canta bene.
Poi chiudo il computer e mi preparo per andare a dormire, una doccia veloce nel minuscolo box doccia, piccolo anche per me che sono piuttosto minuta. Spazzolo i capelli lunghi e lisci color caramello, ispeziono il mio viso alla ricerca di imperfezioni e metto la crema idratante da notte, sono una maniaca abitudinaria. Infilo il pigiama pulito, fresco di lavanderia self-service, dato che quella stupida lavatrice è “entrata in sciopero” e mi infilo a letto abbracciando un cuscino.
Sotto le coperte non posso fare a meno di pensare “Ma guarda te... una rock star trova il tempo di rispondermi ad uno stupito Twit... mentre quel cretino del mio ragazzo no! Cattivo... stanotte cerco di sognare Jared Leto! Altro che te!!”


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Capitolo 2
*** Cap. 1 -On- ***


Non conosco Jared Leto, né i 30STM, i fatti da me raccontati sono pura fantasia!! ecc.. ecc..

Allora questo primo vero capitolo lo dedico a Nicole che è stata così cara da incoraggiarmi a continuare! Detto da te che sei una “boss” non può che caricarmi! Quindi grazie! ^_^
ora... ATTENZIONE!! le parti in corsivo sono in inglese!!!

Fatemi sapere che ne pensate vi prego mi basta anche un “ok!” o “bleah!” tra le recensioni!! Tanto per sapere che il numerino che indica le visite corrisponde a persone vere! ^^


La sveglia parte in ripetizione per la seconda volta, alzarmi mi costa un notevole sforzo di volontà, il letto è talmente caldo ed invitante che prima di uscirne, comincio a strofinare i piedi sul materasso con un piccolo movimento circolare, una coccola fai-da-te. Stavo facendo un bel sogno, non me lo ricordo più ma la sensazione che mi ha lasciato è così piacevole. Mi stiracchio e allungo le mani fino a toccare con il palmo il muro, il freddo della parete è come una scarica che parte dalle mani ed arriva alla testa svegliandomi completamente. Tiro su le coperte e poggio i piedi sul tappetino di pelliccia sintetica accanto al letto, vado in bagno e mi infilo sotto la doccia. Le mie giornate cominciano e finiscono sempre con una doccia ma i capelli li lavo solo al mattino. Sotto il getto d'acqua calda sfoglio mentalmente il mio armadio, giusto per velocizzare la procedura di vestizione.
Opto per un abito comodo, stivali e pantacollant, nulla di impegnativo.
Sciacquo i capelli dal balsamo al cocco e mentre mi accarezzo la testa mi sento bruciare gli occhi, mi viene da piangere, non può essere crisi premestruale dato che ho finito il ciclo da poco, il balsamo non mi è finito negli occhi, solo, ho tanta voglia di piangere.
Singhiozzo sotto la doccia come una bambina, seduta sul piatto doccia con le gambe raccolte al petto. Sono cinque giorni che non riesco a contattare Giacomo, il mio ragazzo, forse è solo che mi manca... ma non voglio farglielo pesare, ho promesso che non sarei stata apprensiva per la lontananza, quindi quando ci sentiremo sarò solare e non saprà mai nessuno di questo sfogo personale. Rimango li a terra e alzo il viso, lasciando che l'acqua porti con sé, giù per lo scarico, le mie vergognose lacrime. Poi mi rialzo ed esco dalla doccia, infilo l'accappatoio e annodo l'asciugamano tra i capelli. Sento che la tristezza di poco fa è scivolata via, mi guardo allo specchio e stendendo la crema da giorno mi dico: “Di che mi lamento?! Io sono proprio una ragazza fortunata!”, sorrido al mio riflesso con convinzione e vado in camera a vestirmi.
Sono convinta della mia fortuna, il mio ragazzo è bello, intelligente, dolce e soprattutto innamorato di me. Mia madre mi adora. Ho un fratellastro che è come un miglior amico. Studio e faccio il lavoro che mi piace. Ho questo appartamento che adoro tutto per me... Poi giro la testa e mentre mi sparo il phon tra i capelli guardo in cagnesco la lavatrice: “Ecco... il mio unico problema sei tu! ...maledetta..”.

Esco di casa pronta per la giornata, oggi vado in studio, passo per la facoltà e poi a casa... ah... mi toccherà anche portare i panni sporchi alla lavanderia self-service... stupida lavatrice incapace!.
Scendo saltellando le scale della metro e prendo per un soffio il treno in transito.
Dentro al mezzo mi siedo accanto ad una ragazza sicuramente molto più giovane di me anche se più “imponente”, avrà 16 anni, se ne sta con gli occhi chiusi e gli auricolari infilati nelle orecchie. Ha i capelli tinti di nero appena sotto le spalle, indossa dei jeans attillati con le tasche eccessivamente sporgenti, non le donano molto. Sopra porta un piumino nero semplice, noto che dalla manica spunta un braccialetto che sembra di plastica, rosso e lucido con dei simboli in bianco. Sorrido tra me e me, dev'essere una Echelon. Tendo l'orecchio per provare a sentire cosa sta ascoltando ma il frastuono della metro copre qualunque rumore. Ah... se sapesse che Jared Leto mi ha Re-Twittato... Poi le lancio uno sguardo di sbieco... beh... magari se lo sapesse mi salterebbe alla gola. Mi corre un brivido per la schiena a quel pensiero, credo che sia il caso di tenerlo per me, tanto nessuno dei miei amici usa Twitter, l'ho fatto solo per avere news in tempo reale sui 30STM.
Uscita dalla metropolitana il freddo mi anestetizza le guance, alito nella sciarpa per scaldarmi un po' mentre frugo nella borsa a caccia del pacchetto di sigarette. Finalmente le trovo e ne sfilo una, me la porto alla bocca, umida di burrocacao e la accendo. La prima boccata della giornata sembra sempre pesante e densa, allo stesso tempo però è estremamente appagante.
Il tragitto per arrivare allo studio in Corso San Gottardo dalla metro, è di circa 20 minuti a passo lento. Me la prendo comoda dato che sono in anticipo e ne approfitto per guardare le scintillanti vetrine natalizie, l'odore di pane caldo e brioches si diffonde per le strade dai vari bar e panetterie facendomi venire l'acquolina in bocca, comunque resisto al loro richiamo, non sono a dieta, semplicemente sono taccagna sul cibo.
Le persone che fanno come me il tragitto verso San Gottardo sono tutte frenetiche, solo io sembro muovermi al rallentatore. Una donna mi supera, cellulare nella mano sinistra all'orecchio e valigetta 24 ore nella mano destra, è molto alta e porta anche dei tacchi vertiginosi, eppure i suoi piedi sembrano non toccare terra, la velocità e l'agilità con cui si muove nonostante quelle armi improprie ai piedi è disarmante! La guardo allontanarsi e mi chiedo se un giorno sarò così, elegante ed impegnata ma felice quanto lo sono ora.

Arrivo al palazzo in cui è situato lo studio, supero il portone di legno che porta al giardino interno e salgo la rampa di scale sulla destra, nascosta da una giungla di edera rampicante. La porta di ingresso è al primo piano, entro ed un'ondata di caldo mi informicola mani e guance: “Buongiorno!” saluto Claudia la segretaria, lei è la prima ad arrivare per aprire lo studio, io la seconda come al solito, “Buongiorno Cami!!” mi risponde lei euforica, “Arrivi sempre prestissimo tu eh?! Ti piace proprio stare qui!”, effettivamente potrei arrivare più tardi, non ho molti obblighi di orari ma dato che mi divido tra lavoro e università, cerco di perdere il minor tempo possibile.
Beh... considerato che esco sempre prima tra una cosa e l'altra, non vale la pena che perda tempo a dormire, anche se mi piace un sacco! Quindi vengo presto e mi porto avanti con il lavoro che mi danno!”
Ah... Camilla cara Camilla...” mi risponde teatralmente “...alla tua età dovresti dormire di giorno e festeggiare di notte! Sei troppo responsabile! A me basterebbe che le mie figlie fossero mature la metà di te... invece... quelle disgraziate rientrano sempre alla mattina dalla discoteca! Guarda, non so più cosa fare! Se almeno si impegnassero nello studio...”
Parla con quella finta preoccupazione tipica delle mamme comprensive, somiglia molto alla mia mamma caratterialmente.

Ma dai! Alla fine sono brave ragazze... nel week end si sfogano! Comunque anch'io fino a due anni fa facevo quella vita! Vedrai che si stancheranno anche loro come è capitato a me! È una fase normale...” In realtà non sono mai stata il tipo che usciva ogni sera per andare a locali, solo a qualche rara festa universitaria, incitata da mia madre.. e solo a qualche concerto, trascinata da mio fratello.
Raggiungo la mia postazione con il grande Mac bianco fisso e mi sento eccitata nel constatare che ho diverso lavoro da fare, lo capisco dai post-it che Ale, il direttore creativo, mi ha lasciato attaccati allo schermo.
Accendo il computer e mentre aspetto che si carichino le impostazioni preparo un caffè per Claudia e un thè per me. Mi siedo davanti allo schermo con la tazza calda tra le mani e mi metto al lavoro mentre lo studio comincia a riempirsi di gente.
Ale arriva circa mezz'ora dopo. Guardandolo in faccia si capisce subito che il piccolo Tommy, il suo bimbo di 3 mesi, deve avergli fatto passare una nottata d'inferno. Si siede stancamente alla sua postazione, vicino alla mia, si incanta per un paio di secondi davanti allo schermo spento, sembra catatonico. “Buongiorno Ale!” gli faccio, “Abbiamo fatto le ore piccole eh?! Già a far festa con Tommy?” rido.
Ale alza gli occhi castani dallo schermo e mi guarda “Cami... non ne parliamo va... se sapevo che era così rompicoglioni non lo facevo mica uscire da Monica, anzi, ce lo ricaccerei molto volentieri!” scherza. In realtà Ale adora quel bambino, lui e la sua ragazza, erano 2 anni che ci provavano e finalmente tre mesi fa, la cicogna ha consegnato il pacco.

Ale è un ragazzo sulla trentina, dico ragazzo perchè sembra molto più giovane e giocherellone rispetto a ciò che definisco un “uomo”. Spesso le persone creative mantengono nel tempo il lato bambinesco e si mantengono giovani più a lungo, almeno questo è quello che ho sempre pensato per giustificare anche me stessa.
Continuo a lavorare su alcuni esecutivi che serviranno alla tipografia per la stampa, fino a mezzogiorno e mezzo, poi assieme agli altri tiro fuori il mio pasto a base di riso in bianco con qualche verdura a vapore e salsa di soia dalla borsa, un avanzo della sera prima, apro il tupperware lo scaldo al microonde e forchetta alla mano comincio a mangiucchiare davanti al computer. In pausa pranzo di solito vado su Facebook a chattare con gli amici del mio paese d'origine e i vari ex compagni di corso della laurea triennale conseguita a Venezia. Apro anche la pagina di Twitter tanto per vedere se i miei followers sono aumentati... e... ODDIO! Ieri erano diventati circa 200 da quando Mr. Leto mi ha degnata di una risposta, ma oggi hanno quasi raggiunto i 500! Rido davanti allo schermo. Laura, un'altra designer dello studio, dalla sua postazione mi fa: “Cami! Che c'è? Fai ridere anche me!” io mi giro e timidamente le dico: “Ah... nulla... solo un... emm... una barzelletta... emm... si di un mio amico... nel suo stato...” non voglio far sapere a tutti nello studio che mi sono fatta Twitter solo per seguire il mio gruppo musicale preferito, come farebbe una teenager. “Eddaiii! Raccontacela!” continua Laura, è simpatica e sicuramente non vorrebbe mettermi in difficoltà, evidentemente ci ha proprio creduto e vuole sentire sta barzelletta maledizione! “si... allora...” penso rapidamente a qualche freddura che conosco, “ecco...
muore il signor mollica,era un pezzo di pane!”; Laura ride appena “Ma questa la conoscevo! È vecchia!”, “Io no! e mi fa ridere perchè è stupida!” mento spudoratamente e ritorno a Twitter. Ho di nuovo un twit per me, controllo e non appena vedo chi mi ha scritto, sgrano gli occhi e mi sento le tempie pulsare per l'eccitazione.
Jared Leto mi ha risposto di nuovo! Ecco perchè i miei followers continuano ad aumentare!
Cerco di non far notare a tutti nello studio che ho cominciato a tremare, respiro a fondo, è la seconda volta che mi risponde, penso che la probabilità che questo accada sia l'equivalente di vincere alla lotteria due volte di seguito.
Leggo il suo messaggio.

@brain_hunter Hahaha! Tuo fratello non ha un link dove lo posso sentire cantare quando non ha bevuto? E complimenti per la tua foto personale! Mi piace molto!

Rimango con la bocca aperta a fissare il monitor, voglio godermi questo momento allucinante.
Dopo circa un minuto, riprendo parte delle mie facoltà mentali e fisiche, ci metto mezz'ora a rispondere, continuo a sbagliare, cancellare e riscrivere fino alla fine della pausa pranzo. Invio al “mio amico Jared”, ora lo chiamerò così! Ho deciso!, il link del MySpace di Edo e la sua band, lo ringrazio per il complimento e gli rispondo che la foto l'ho scattata io, poi chiudo Twitter e visibilmente troppo euforica continuo a lavorare.
Verso le 15.00 comincio a recuperare le mie cose dalla scrivania, devo passare in facoltà per seguire un corso che comincia alle 16 e finisce alle 18, purtroppo per questo la frequenza è obbligatoria. Prima di andare vado alla postazione di Ale per consegnargli le stampe del lavoro svolto e ricevere delle eventuali correzioni.

Ecco qui Ale! Io ora devo andare all'università ma se c'è qualcosa di sbagliato posso correggerlo anche stasera a casa se vuoi!” Ale guarda e mi fa “Ah ok Cami! Si... le guardo con calma e poi te le lascio sulla scrivania con le correzioni, non preoccuparti! Stasera vai a divertirti che è meglio!” Mi sorride come farebbe un fratello maggiore.
Ah... ma tanto, Ale, stasera devo fare il bucato, quindi non uscirei lo stesso...”
Ma tu ragazza mia sei vecchia dentro...” continua Ale, “per fare il bucato non esci??”
Ho la lavatrice rotta e devo andare in lavanderia, ne farei a meno ma ormai ho quasi tutto da lavare, non so più cosa mettermi la mattina!” rido.
Ale mi guarda divertito “Ma potevi dirmelo! Mio papà riparava elettrodomestici, quindi ci capisco qualcosa anch'io! Se vuoi stasera quando hai finito all'università passo da te e ci do un'occhiata!”. Lo guardo incredula “Davvero?? ma non vorrei disturbare...” - “Ma figurati! avviso già Monica che arrivo un po' tardi, così se lo tiene lei stasera quel piccolo isterico di mio figlio!” Ridiamo entrambi, poi saluto tutti e vado verso la fermata del tram.

Nell'aula universitaria il caldo è insopportabile, ci saranno più di 150 persone a seguire questo corso, quindi l'aria è viziata e pesante di conseguenza la lezione, anche se interessante, diventa soporifera. Tengo la mano a sollevarmi la testa mentre scarabocchio animaletti e mostri nel mio quadernetto degli appunti. Ad interrompere quel momento di catalessi è la vibrazione del mio cellulare, Edo mi sta chiamando, eppure sa che ho lezione al Venerdì sera! Rifiuto la chiamata... lo richiamerò io quando esco.
A lezione finita saluto i pochi compagni di corso che conosco e faccio per andarmene verso la fermata del tram, per arrivare a casa mia devo prendere un tram e due metropolitane.
Poco prima di uscire mi ferma Paolo, un mio compagno.

Ciao Camilla!”
Oh ciao Paolo...” rispondo laconica.
Senti... ci sarebbe una bella festa al Plastic stasera... lo conosci??”
Si certo lo conosco!”
Bene allora sei dei nostri? Noi adesso andiamo a prendere l'aperetivo all'Iguana e poi andiamo li... se vuoi...”, mi guarda timidamente, è un bravo ragazzo con la faccia pulita, occhi verde scuro e riccioli neri ribelli.
Mi piacerebbe molto ma stasera proprio non posso, viene un mio amico a riparare la lavatrice che s'è rotta... averlo saputo prima mi sarei organizzata...”
Oh... si è stato deciso tutto oggi praticamente...” -sembra quasi deluso- “Bè la prossima volta organizziamo per tempo e te lo faccio sapere su Facebook ok?” mi sfodera un sorriso sincero e bellissimo, così gli sorrido anch'io “Certo! Volentieri! Ora scusami Paolo ma devo proprio andare, se non mi trova a casa il mio amico, come fa a ripararmi la lavatrice? E ti assicuro che ne ho assolutamente bisogno!” rido, lo saluto agitando la mano come una bambina e corro verso il tram che sta per passare.
In tram mi squilla di nuovo il cellulare, maledizione é Edo, dovevo richiamarlo.

Pronto?”
Dove diavolo sei??” la voce di Edoardo sembra piuttosto agitata, spero che non sia successo niente di grave.
Sono in tram, sto tornando a casa... ma che cavolo ti è successo? Sai che al Venerdì ho lezione!”
Senti... è capitata una cosa... ti...all......co...”
Pronto! Pronto! Edo... non ti sento! Edo!!” Termino la chiamata, il cellulare non prende bene in questa zona, vorrà dire che lo sentirò più tardi, probabilmente vorrà raccontarmi dell'ennesima ragazza che ha conosciuto, sicuramente una bomba ecc...ecc...

Arrivo a casa alle 19.10 circa, Ale è già arrivato e mi aspetta seduto sulla sua vespa con uno zaino in spalla, spero che non mi stia aspettando da molto.
Ciao Ale! Scusa se ti ho fatto aspettare!!” ho il fiato corto per la corsetta di 25 metri fatta dalla metro a qui, di questo “ringrazio” le sigarette.
Guarda sono appena arrivato! Ho provato a suonare e poi ti ho vista girare l'angolo!”
Uff... per fortuna!” tiro fuori le chiavi di casa e apro il portone di vetro e ferro battuto.
Saliamo in casa mia, Ale è gia stato qui, mi ha aiutato a portare alcuni mobili quando mi sono trasferita, è sempre gentile e disponibile.

Allora... vediamo sta malandrina perchè non vuole funzionare!”, apre lo zaino, ne estrae una cassetta degli attrezzi incasinatissima e si mette all'opera. Io intanto apro il frigo e riempio due bicchieri di coca-cola, quando gliela porgo lui mi ringrazia e prova a far partire la lavatrice. Si sente uno “stock” dall'interno della macchina e una serie di spie cominciano a lampeggiare. “Umm... ok!” fa Ale, apre l'oblò di vetro e ci infila la testa dentro. Rimane un po' li, poi lo sento dire “Ah-ah!” esce, prende una pinza e rientra.
Riemerge dalla lavatrice tenendo stretto tra la pinza un ferretto di reggiseno! Mi metto a ridere “Oddio Ale!! vuoi dirmi che per colpa di quell'affare mi sono lavata i vestiti in lavanderia per 2 settimane??”

Eh già cara! Sai quante volte può capitare?! In officina da mio padre era la prima cosa che controllavamo!”
Aaaah... quindi ora funziona!” sono felicissima, basta gettoni, basta attese su squallide seggioline di plastica, la mia vita è di nuovo perfetta!
grazie-grazie-grazie Ale!!!”
Per cosa??” risponde lui noncurante “Ordinaria amministrazione!!” ride, poi si fa più serio, “Piuttosto Camilla... va tutto bene?”, lo guardo con un punto di domanda sulla testa, “Te lo chiedo perchè ultimamente mi sembri... come dire... meno allegra del solito! Ci sono problemi con il tuo fidanzato...Giacomo? Non vorrei essere invadente ma immagino che sia dura per dei giovani una storia a distanza...”
No! Cioè... ultimamente non ci sentiamo spessissimo, abbiamo orari diversi... l'unico problema era la lavatrice ma a quanto pare super-Ale mi ha salvata!” rido, “Comunque grazie Ale anche per l'interessamento, è dura ma non impossibile! Diciamo che è fattibile!”.
Saluto Ale che deve tornare dalla compagna e dal piccolo Tommy per la cena, almeno non gli ho fatto perdere troppo tempo. Gli prometto in cambio una super colazione servita direttamente in studio, lui mi risponde con il solito “Ma figurati...”, tanto lo so che ci spera.

Poco dopo sto già caricando la lavatrice di panni sporchi, faccio partire il programma di lavaggio veloce e mi siedo per terra a guardare dall'oblò la biancheria che gira con l'acqua e il sapone. Il mio bagno è praticamente un corridoio, quindi sto con la schiena appoggiata alle piastrelle fresche, palmi a terra e gambe leggermente piegate con i piedi sui lati dell'oblò della macchina. È stato semplice ripararla e ne sono felice, mi chiedo se sia sempre così facile aggiustare qualcosa che si rompe, so benissimo che non è così, comincia ad assalirmi di nuovo l'inquietudine di stamattina ma è solo un attimo, a salvarmi è il campanello. Che Ale si sia dimenticato qualcosa? Non mi sembra...
Vado ad aprire, è Edoardo, cavoli oggi mi dimentico sempre di lui... Lo faccio salire.
Sento Edoardo fare le scale di corsa, oggi è proprio agitato, entra in casa chiudendo la porta.

Stai cercando di evitarmi??” sembra esaltato, fuori di sé... non capisco cos'ha, “No..no! Scusa!! è stata una giornata strapiena... In tram ho perso la linea, dovevo richiamarti ma poi mi è passato di mente...”
shhhhh!” Mi fa lui “Hai mandato al tizio dei 30 Seconds To Mars QUEL video e gli hai dato il link della pagina Myspace del mio gruppo??”
Improvvisamente mi sento sbiancare, non mi sento mai in colpa per gli scherzi che faccio a Edo, lui è uno che ci ride su... ma stavolta sembra fuori di sé, quindi sento un peso allo stomaco che è pari solo all'idea di mangiare un milione di biglie di ferro.

Eee... Edo... si... Scusami davvero... voleva essere uno scherzo, tanto tu per lui sei uno sconosciuto, ma ora sei uno sconosciuto con nome e cognome... e... emm... non ci ho pensato... davvero! Scusa!”.
Edoardo mi guarda incredulo, l'ho fatta proprio grossa stavolta... ad un tratto si mette a ridere e mi abbraccia! “Di cosa dovrei scusarti scusa??” rimango perplessa “Grazie a questa storia ci hanno chiesto di fargli da gruppo di supporto al concerto di Milano in Marzo!! è favoloso!! ed è tutto grazie a te!!!”, mi salgono le lacrime agli occhi, un misto di gioia e tensione sciamata, abbraccio forte Edo stando in punta di piedi, affondo il viso nella massa scura dei suoi capelli lunghi fino alle spalle e leggermente mossi.

Sono felicissima Edo! È un'occasione unica!” singhiozzo, Edo mi fa calmare un po' e poi mi invita a casa sua per festeggiare con gli altri del gruppo. Non me lo faccio ripetere due volte, vado in bagno e comincio a risistemarmi il viso, gli occhi sono tutti arrossati.
Mentre procedo al restauro facciale, Edo comincia a raccontarmi nei dettagli, la conversazione avuta con “il mio amico Jared” tramite mail.

Ti rendi conto?!” Edo è su di giri, “Ha cercato il nostro contatto e ci ha scritto! Lui in persona!!” Io rido e gli rispondo “Si! Ho capito! È la quarta volta che lo dici!”, poi Edo mi fa una domanda che mi spiazza completamente...
Ah... Mi vuoi dire come mai Jared Qualcosa... mi ha chiesto un tuo contatto privato??”.

Se vi è piaciuto commentate! Se non vi è piaciuto commentate comunque! Vi prrrrrego!

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Capitolo 3
*** Cap. 2 -Prewash- ***


Non conosco i 30STM  (purtroppo)  i fatti da me raccontati sono solo il frutto della mia galoppante fantasia! ^_^

Nuovo capitolo! POV diverso! Hehe! Sorpreeeesa!
Grazie a Pierrot e Nicole per i commenti! Vi ho risposto cliccando su “contatta” spero che abbiate letto le mie risposte!
Grazie anche a candidalametta e anna_freud per aver messo tra le “seguite” la mia ff! Spero di non deludervi! ^^”

Le parti in corsivo sono in inglese!

Come al solito... commentate! Cia!

Quando ho deciso di trasferirmi in questa città non è stato per cercare fama, lavoro o divertirmi alle feste con le modelle. Non è stata la naturale ricerca di indipendenza per un giovane ribelle con un diploma in Belle Arti... è stato per lei.
La "lei" a cui mi riferisco non sarà mai mia, questo lo so e non mi importa. Voglio solo proteggerla, vederla felice e bearmi del suo sorriso. Non so se si possa definire Amore. Forse la mia è più un'ossessione. Sì. Sono Ossessionato da lei, dalle sue maschere, dai suoi gesti. La controllo e la studio, aspettando il giorno in cui si toglierà nuovamente la maschera per ritornare la ragazza dal carattere oscuro che ho conosciuto circa 10 anni fa. A quel tempo era un'altra persona. Tuttora non so quale sia la sua vera identità.

Ah... Mi vuoi dire come mai Jared Qualcosa... mi ha chiesto un tuo contatto privato”. Quando le faccio la domanda, distoglie l'attenzione dallo specchio tra lo stupito e l'incredulo, mi guarda negli occhi, con i suoi, grandissimi e di un colore indefinibile, come lei. A volte verdi, altre grigi fino a sfiorare le più tenui tinte dell'azzurro. In questo momento la luce del bagno li colora di un tetro grigio-verde.
Cosa?? Non ne ho la più pallida idea!!”. Ora sembra divertita, come se le stessi facendo uno scherzo.
No, dico sul serio! Ho pensato che ti credesse la nostra agente, che tu ti fossi presentata come tale e volesse prendere altri accordi con te! Gli ho dato la tua e-mail!!”, mi sento infastidito, preso in giro, mi sono lasciato trasportare dall'eccitazione del momento e non ho pensato alla sua sicurezza. “Se non è per questo... a che gli serviva la tua mail?”.
Ma non lo so Edo! Forse pensa davvero che io sia una vostra agente o... come si dice? promotrice?? che ne so... magari mi vuole semplicemente ringraziare per avergli passato il vostro link e si rende conto che se lo fa su Twitter poi vengo assalita, di nuovo, da altri followes!”, sembra sincera... ma con lei non si può mai dire...
follo...che???” le domando, sembra che si riferisca a dei mostri o demoni.
Followers! ...vabbè... lascia stare... se non conosci Twitter non puoi capire...”, mi liquida e ritorna allo specchio.
Mentre lei finisce di dimostrare i suoi 25 anni con il trucco, mi stravacco sul divano e faccio un po' di zapping alla tv fermandomi sul canale musicale e guarda caso, parli del diavolo... trasmettono l'ultimo video dei 30 Seconds To Mars.
Camilla dal bagno mi urla “Alza! Alza!!”, non lo faccio, giusto per farle un dispetto. 
La sento uscire dal bagno e venire verso la sala, si piazza davanti alla tv con la faccia imbambolata.

Oh...Non sei mica trasparente! E poi hai già l'album! Ascoltati quello!”, le tiro un cuscino sulla testa ma continua a non spostarsi.
Si ma alla tv posso vedermelo per bene il mio amico Jared!”, sporgo la testa da dietro di lei e guardo lo schermo, deve piacerle proprio questo tipo.
Effettivamente, non mi sono mai interessato a che faccia avessero questi, ora che li vedo devo dire che lui mi ricorda una vecchia conoscenza, una persona che non si può nominare davanti a Camilla.

Così questo è il tuo tipo??”, le domando punzecchiandola, voglio vedere la sua reazione, ma lei non si scompone, anzi, sembra divertita dalla mia insinuazione.
Scherzi?! ...questo è il tipo di qualunque donna sana di mente! È uno degli uomini più sexy del mondo! ...le riviste parlano chiaro!”
Mah... se lo dici tu... secondo me ce ne sono di meglio... Io per esempio!!” Mi metto a ridere e le faccio una faccia buffa tirando fuori la lingua, lei finalmente si gira verso di me, voglio che guardi me. Raccoglie il cuscino che le avevo tirato in testa e me lo scaraventa in faccia dicendo “La vedo dura finché fai quelle facce da scemo!!”, cerca si scappare in bagno ma io la blocco e me la carico su una spalla, è leggerissima, spengo la tv pensando “Per stasera ne ho avuto abbastanza di te Jared!”. Prendo i nostri cappotti dall'appendiabiti e la sua borsa con le chiavi di casa, il tutto con l'unica mano libera. Lei continua a ridere e a dibattersi con la testa capovolta, i suoi capelli lunghissimi si muovono morbidamente, come una sciarpa di seta profumata lasciata libera di svolazzare. Così facendo, chiudo la porta e mi avvio giù per le scale, con lei che mi urla “Ehi! Aspetta!! non ho vuotato la lavatrice... dovrò rilavare tutto...”.

Arriviamo al mio condominio a piedi, dista solo una fermata di metropolitana, quindi ne approfittiamo per fumare una sigaretta. Come al solito la scrocco da lei.
Prima di aprire la porta sentiamo il vociare dei miei coinquilini casinisti, hanno cominciato la festa senza di noi, l'idea di suonare davanti ad una platea di ragazzine urlanti li ha gasati di brutto.
La stanza è immersa nel fumo, bottiglie di birra e vino, piene e vuote, ricoprono il tavolino del soggiorno. Quando entriamo, Max, il mio batterista fuori di testa, urla “Weeey!! ce l'avete fatta! Edo fammi abbracciare quella splendida creatura di tua sorella... io la AMO! La AMO! Cioè TI AMO!!” l'ultimo “ti amo” lo dice rivolto verso di lei, che ride e si nasconde il viso tra le mani. A quel punto Max con la sua figura taurina la abbraccia sollevandola e lasciandole i piedi a penzoloni, rispetto a lui è talmente piccola da sembrare veramente una bambina.

Ok! Ok! Max... mi soffochi! Bastaaaaa!” La sua voce è attutita dalla felpa grigia di Max, a quel punto la lascia andare “Oh oh oh! Scusami piccola... non controllo la mia potenza!” ride lui. “Ma quale potenza... sei solo un cinghiale imbottito di steroidi!” scherza Nico, il bassista, è il più giovane del gruppo e piace molto alle ragazze per la sua aria da sbarbatello ingenuo, in realtà è il più pericoloso e stronzo essere che una donna possa incontrare. È l'ultimo arrivato nel gruppo, dopo che Marco, il nostro vecchio bassista, ha preferito non trasferirsi qui a Milano insieme a noi. È anche l'unico che non vive qui ma ancora dai genitori, giustamente, prima deve finire il quinto anno di liceo, queste sono le condizioni dei suoi se vuole continuare a suonare.
Scusalo Cami... non si sa proprio comportare con le donne.” Commenta Nico, guardando leziosamente Camilla.
Ehi... piccolo bastardo! Non sono mica un animale!” Sbraita Max, con aria divertita.
State zitti un secondo e fate salutare Camilla anche a me?” Finalmente interviene Fede, il chitarrista, il più calmo e karmico del gruppo, mette tutti a tacere e con i suoi soliti modi d'altri tempi, bacia la mano di Camilla.
Allora Cami... questa volta siamo proprio in debito con te!” Fede usa un tono moderato, parla in italiano correttamente e non ha accenti o cadenze particolari del Nord-Est, ho sempre pensato che fosse il più adatto a Camilla, caratterialmente parlando.
Ho comunque messo in chiaro con tutti, all'interno del gruppo, che mia sorella non si tocca. Neanche per scherzo. Già mi tocca digerire quel fidanzato inamidato e sempre assente che si è trovata...

Veramente ragazzi io non ho fatto niente di particolare... Davvero! Il merito è della performance fatta da Edo durante il compleanno di Nico! Ho inviato il video al mio amico Jared e lui ha voluto il vostro link di MySpace! Certo... complice anche una buona dose di culo!” Ride deliziosamente, sollevando leggermente il mento e mostrando i denti perfetti.
Il tuo amico Jared??” chiede Max, divertito “Si! Dato che mi ha risposto, ho deciso per gioco che mi rivolgerò a lui sempre così!” Ridiamo tutti, sembra che si rivolga a questo Jared come se fosse “il suo amico bidello”, “il suo amico benzinaio” o “il suo amico immaginario”.
Camilla si prende una birra dal tavolino, scegliendo la marca più decente, noi beviamo di tutto ma lei no. La vedo cercare l'apribottiglie in mezzo al caos del cucinino così vado ad aiutarla. “Non lo troverai mai qui in mezzo!”, le prendo la bottiglia di mano e me la porto alla bocca, togliendo il tappo a corona con i denti. “Ma Edo! Lo sai che non voglio che fai così! Se ti rompi un dente che fai? Guarda che il dentista costa un occhio della testa!” chiosa lei.
Io faccio finta di niente e vado a sedermi su una poltrona a sacco in salotto, lei mi segue e si siede sul divano tra Fede e Nico. Rimaniamo li a scherzare e bere. Max si lancia sul divano schiacciando Nico e Camilla che lo prendono a calci nel sedere, praticamente nudo, a causa dei pantaloni portati troppo bassi.

Ehi che schifo Max! Tirati su quei pantaloni! Sono stanco di vedere il tuo culo peloso ovunque!!” Gli urla Nico con la faccia schifata. Max gli risponde “Se fosse il culo di Camilla non ti lamenteresti marmocchio! ...questa è discriminazione!” Gli fa gli occhioni languidi ed il labbro tremulo, come al solito Max è esilarante.
Ma che discorsi! Quello di Camilla è un bel vedere...” lo fulmino con lo sguardo e lui si corregge “...nel senso che è pur sempre un sedere femminile! Dai Edo! Non ho detto niente di male!” Prendo un sorso di birra cercando di non darci peso, comunque Camilla è off-limits per chiunque.
Edo è molto protettivo nei miei confronti ragazzi, quindi moderate i toni davanti a lui!” ride “...dovevate vederlo come ha incenerito Giacomo quando l'ha conosciuto! Per non parlare del terzo grado che gli ha fatt.... oh! Dio! Edo posso usare il tuo pc?” Si è improvvisamente agitata, la faccia le si è sbiancata di colpo.
Certo... vai in camera da letto, è in stand-by sulla scrivania...butta pure per terra i vestiti che trovi sulla sedia.” La vedo alzarsi e muoversi velocemente verso la mia camera, gli altri la guardano sparire dietro la porta in silenzio.
Mi sono perso qualcosa?” mi chiede Fede. È sempre stato il più sensibile e probabilmente anche lui come me ha intuito la situazione.
No...” gli rispondo ticchettando sulla bottiglia di birra e guardando il vuoto “...solo un animale che deve imparare a pisciare fuori dal mio territorio!”.
Avverto lo spiazzamento degli altri senza guardarli, la mia uscita è stata incontrollabile, cerco di cambiare argomento parlando dell'ultimo pezzo che stiamo scrivendo, dobbiamo assolutamente finirlo per poterlo suonare anche al concerto.
Mentre discuto con Fede sulla possibilità di inserire un assolo di chitarra, sento Camilla alzare la voce dalla camera, mi ammutolisco e tendo l'orecchio per cercare di capire cosa stia dicendo. Sembra piuttosto incazzata e la cosa mi piace. Se desse un calcio in culo a quel manichino inamidato la mia gioia sarebbe totale. Non c'è un motivo particolare a giustificare il mio odio verso di lui se escludiamo l'ossessione che ho per Camilla. L'idea che quel verme la baci, che tocchi il suo corpo nudo o vestito che sia, mi fa andare via di testa.
Quando Camilla ritorna in salotto, ha gli occhi lucidi per la rabbia e il viso arrossato.

Che cos'ha fatto quel coglione?”, le chiedo. Gli altri si alzano e cominciano a fare qualcos'altro, giusto per non sembrare degli impiccioni, ma guardandoli si capisce benissimo che stanno allungando le orecchie.
Giacomo... si è arrabbiato perchè non ero su skype! Ma io dico... sono cinque giorni che cerco di contattarlo e lui non è mai reperibile! Io cerco sempre di essere comprensiva, di capire! Lui invece pretende che io rimanga in casa ad aspettare i suoi comodi?! Che vada a quel paese...”, cammina avanti e indietro per la stanza, freneticamente, si accende una sigaretta, fa un tiro e si stropiccia gli occhi. Sì, è agitata, ma non ha ancora gettato la maschera, si sta controllando.
L'hai mollato?”, vomito speranzosamente la domanda.
No...”, continua a camminare, fumare e mordersi le dita. Forse stavolta riesco a farla uscire allo scoperto.
Perchè?”, non appena lo chiedo lei si ferma, comincia a respirare più profondamente, lo vedo anche se mi dà le spalle. “Perchè lui mi ama... è stressato, quindi, se la prende per nulla. Si è scusato... e mi sono scusata per la sfuriata, non si deve urlare in nessun caso.”. Stringo i pugni fino a sentire le braccia tremare. Perchè? Perchè ti nascondi dietro questa maschera di banalità e buoni sentimenti? Perchè non riesco a farti tornare quella che eri? Sto per esplodere lo sento.
Max interviene prima che io possa dire cose di cui potrei pentirmi. “Hei ragazzi guardate! Riesco a sputare in aria la gomma e a riprenderla con la bocca!!”. Camilla recupera completamente il sorriso, è come se si fosse dimenticata di quello che stavamo dicendo ed ora ride, mentre Max si dimostra il cretino che è. Ad un certo punto Nico chiede a Camilla “Senti Cami... già che eri al computer hai controllato se ti ha scritto novità Jared Leto?”, se avessi una fiocina ed una gamba di legno, probabilmente, Nico in questo momento sarebbe la balena bianca. “Ah Cavoli! No!! Se volete lo faccio subito!”. Nico lancia un acuto “Siiiiiiiiiii!!! ti prego!!”, lo odio quando fa la checca isterica. La vedo praticamente correre verso la camera, sembra una bambina che sta per salire sulle giostre. I ragazzi la seguono facendo a gara a chi entra per primo, Max spinge via Nico e lo supera. Possibile che quel ragazzo con i suoi 24 anni si debba sempre mettere al livello di un 18enne?!. 
Li seguo anch'io, anche se a questo punto della serata ho solo voglia di uscire e sfogarmi, magari scopandomi qualche ragazza appena conosciuta.
Camilla è già seduta davanti al mio computer, i ragazzi la sovrastano. Sono sicuro che quel tipo non si è messo a scriverle, quindi sono tranquillo. Mi appoggio sul muro freddo dietro di loro con la birra in mano.

C'è una nuova mail... ed è sicuramente sua!!!! Waaaaa!!!”, alle parole di Camilla mi sento cadere una mattonata sulla testa. “Leggi! Leggi!” la incita Nico, è eccitato forse più di lei.
Allora l'indirizzo è jfm@gmail.com... vediamo...”

Hello! :)

Da:

jfm@gmail.com

Inviato:

venerdì 18 dicembre 2009 17.23.54

A:

c.lombardi@live.it

Ciao Brain_Hunter!
Strano nickname! Non è proprio femminile, infatti mi ha depistato inizialmente!...

Il tuo nickname è Brain_Hunter?? Ma che razza di nome è?!” le chiedo tra il divertito e l'isterico. “A me fa ridere...” mugugna lei. “Non capirò mai il tuo senso dell'umorismo e la tua passione per le freddure...” la prendo in giro. “Shhhhhh! Vogliamo finire di leggere sta mail o no?!” Nico è completamente fuori di sé, ha gli occhi fuori dalle orbite.

...La conferma che sei una ragazza me l'ha data tuo fratello quando mi ha dato questo indirizzo, si è rivolto a te come sua sorella!...

Ok è ufficiale. Sono proprio un coglione!

...Ti scrivo per ringraziarti di avermi fatto conoscere i “washing machine”. Era da un po che cercavamo un valido gruppo europeo di supporto. Se rispetteranno le nostre aspettative contiamo di portarli con noi per il resto del tour europeo...

Grandeeeeeee!! ragazzi è pazzesco!” Urla Nico, seguito a ruota da Max che alza la mano piegando l'anulare e il medio,“Washing Machine rulezzzz!! Yeah!!”. “Visto?! Te l'avevo detto che voleva scrivermi per ringraziarmi...” Mi ammonisce Camilla.

...Volevo anche congratularmi con te per la tua bravura come fotografa, se l'hai scattata veramente te quella foto che usi su Twitter, devo dire che come immagine è molto affascinante... e non mi riferisco solo alla modella! ;)...

Che diavolo di foto hai messo?!” Le sbraito contro. “Ma una foto che ho fatto... quella dei capelli...” Sembra una bambina rimproverata che si arrampica sugli specchi. “Parli di quella fatta con la prolunga per il pulsante di scatto?” Lei muove su e giù la testa piano. “Ma in quella foto sei tu la modella!! Ti avevo chiesto di non mettere mai in internet foto tue! Sai quanti maniaci ci sono in giro?! Tu vivi sola! Devi stare più attenta!!”.

Ma non mi si vede neanche in quella foto!!”, si difende.

Prima che io possa controbattere ci interrompe Fede, “Ora basta! Edo lo so che è dura da accettare... ma tua sorella è adulta, anche se non sembra... e vaccinata! Lasciale un po di respiro!”. Cerco di giustificarmi con un “Ehi... lo dico anche per il suo lavoro! Quelle foto sono molto belle... se le mette in internet rischia di farsele rubare...”

...Se vorrai contattarmi non esitare a farlo qui, io risponderò quando posso!
Naturalmente ti chiedo di non divulgare questo indirizzo altrimenti dovrei cambiarlo.
Teniamoci in contatto per gli accordi sul concerto. Comunque informeremo tutta la band al nostro arrivo in Europa.
P.S.
Mio fratello Shan continua a dire che il batterista dei washing maschine è una bomba!! Io aggiungo che a parer mio, tutto il gruppo lo è, sia strumentalmente che vocalmente!...

Ha-ah! Sono una bombaaa!! L'ha detto Shannon! Hai sentito marmocchio?!” Max sgomita sulle costole di Nico che arriccia la bocca come per dire “E adesso chi lo sgasa questo?!”.
Sì... ma il mio amico Jared, ha detto che siete tutti una bomba!” conclude Camilla con aria soddisfatta.

...Ah... non mi dispiacerebbe conoscere il tuo vero nome! Non vorrei continuare a chiamarti “Brain_Hunter” o “sorella di Edoardo dei Washing Machine!”

Provehito In Altum!
JJ.

Spero che questo capitolo vi piaccia! Come sempre spero in commenti e suggerimenti!
Per il personaggio di Edoardo mi sono ispirata a Kevin Zegers nella foto qui sotto.


Photobucket

Per il sound dei “Washing Machine” invece ho usato gli Alter Bridge.
Una canzone che Jared ha sentito sul MySpace (quella per cui Shannon ha lodato Max) è questa nel link! Cliccate ed ascoltate! A me piacciono molto!

Http://www.youtube.com/watch?v=cq9j5JaMEEU

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Capitolo 4
*** Cap. 3 -Wash- ***


Intanto volevo specificare (me ne sono dimenticata nel cap. precedente) che per l'indirizzo di posta di Jared ho usato quello inventato da Nicole per “A letter by a little Echelon!” Spero non ti dispiaccia! In caso lo cambio!! Eccomi con il nuovo capitolo! È stato più difficile degli altri perchè ho voluto dargli “una mossa”! Accadono molte molte cose...

Intanto ringrazio Aglaja per aver commentato ogni singolo capitolo... mi hai incoraggiata un sacco a continuare e sei riuscita a capire benissimo i personaggi! sei un tesoro piccola! *_*

Un grazie anche a miky_483, mylifeabeautifullie, MokaAkashiya, rodney, shasca e sine_nomine. Se non commentate faccio morire un personaggio principale! (scherzo! XD)

Sbarabau a tutti! ^__^

Sono trascorsi un paio di mesi da quando la mia corrispondenza interattiva con “il mio amico Jared” è cominciata. Ricordo che quando ho visto la sua mail ero talmente su di giri che le mani, avevano cominciato a sudare freddo e il cuore, schizzava letteralmente il sangue nelle vene, tanto da farmi sentire le tempie pesanti e doloranti.
Ahhhh! Se solo penso che potrebbe pronunciare il mio nome assieme agli altri della band, come se fossi una loro normale conoscenza, mi viene da piangere dalla gioia, entrare in chiesa e urlare tutto il mio amore per Dio!
I ragazzi dei Washing Machine mi hanno eletta loro portavoce, dato che, parole di Max “Il tipo si sentirà più invogliato a scrivere ad una ragazza! E non dobbiamo assolutamente lasciar scappare l'occasione di diventare la loro band di supporto stabile!”. Edoardo non era molto contento della cosa, come al solito, è esageratamente apprensivo.
Io e Jared, “il mio amico Jared”! Ci siamo scritti ufficialmente per Natale, il suo compleanno e Capodanno. Poi io ho continuato questa improbabile corrispondenza senza rendere conto a Edoardo.
Jared mi ha risposto sempre, a volte nell'arco della giornata, considerando il fuso orario, a volte con un paio di giorni di ritardo.
Comunque si può dire che, assurdamente, ho più contatti con una Rock-Star che con il mio ragazzo. Infatti la situazione con Giacomo non è migliorata molto, neanche con le vacanze di Natale. È tornato al nostro paese d'origine per due settimane, come me e Edo, ma ci siamo visti pochissimo. Entrambi con la scusa di stare con la famiglia, anche se le case dei nostri genitori distano 5 minuti di macchina l'una dall'altra. Solo la sera, riuscivamo a stare insieme. Non gli ho parlato dei 30STM sotto richiesta di Edoardo, non vuole che si sappia in giro finché la cosa non è certa.
Io e Giacomo ci siamo conosciuti all'università di Design&Arti di Venezia, durante il corso di laurea triennale. Entrambi provenienti dallo stesso paese in provincia di Padova. Prendevamo ogni giorno il treno alla stessa ora ma non c'eravamo mai parlati.
Il fatto che lui piacesse a molte ragazze in corso, mi faceva desistere dal provare a conoscerlo. Mi intimidiva e non cercavo la competizione.
Poi un giorno, me ne stavo in aula computer a smanettare con un programma di grafica 3D. Le lezioni erano terminate ma non avevo voglia di tornare a casa. Improvvisamente una voce mi ha fatto sobbalzare sulla sedia, distogliendomi dalla concentrazione che avevo rivolto allo schermo. Era Giacomo. Conosceva il mio nome, anche se non mi ero presentata. Mi chiedeva a che ora prendessi il treno, così da poterlo prendere insieme a me.
Di li a poco, oltre che all'università e in treno, abbiamo cominciato a vederci anche per studiare, andare al cinema o solo per un bicchiere di vino bianco e due chiacchiere. Alla fine senza rendercene conto, eravamo una coppia. Insomma, non è stato un romantico “colpo di fulmine”. Quando ci siamo laureati, circa un anno dopo. Sapevamo che da quel momento, mantenere una storia a distanza sarebbe stata dura. Lui sarebbe andato a fare la specializzazione in Design del Prodotto in Olanda, io invece, Design della Comunicazione al Politecnico di Milano. Prima di partire, mi ha regalato un anello d'argento con due ametiste, separate da un giglio stilizzato. L'ha progettato lui stesso e commissionato all'orafo. Questo anello era il suo modo per dirmi “A dividerci sarà solo la speranza per un futuro ancora più felice insieme”. Edoardo ha commentato la cosa con un “...da carie...”. L'ho morso sullo stinco!.
Ma torniamo a Jared, l'unico che si merita la mia attenzione in questi tempi di carestia ormonale. Ma soprattutto, l'unica via di fuga dall'angoscia che mi assale ogni volta che penso a Giacomo.
Nell'ultima mail mi annunciava che presto, per l'esattezza stasera alle 21.00, ci contatterà la Emi, la loro casa discografica. Sembra che abbiano deciso di anticipare la partecipazione dei Washing Machine al tour, fin dal 1 Marzo a Bruxelles. Ovviamente i ragazzi, quando li ho chiamati per comunicarglielo erano fuori di sé dalla gioia, tutti, tranne Nico.
Nico è all'ultimo anno di superiori e i suoi genitori sono stati chiari riguardo la partizione del tempo tra scuola e musica. Se questo concerto a Bruxelles andrà bene c'è la possibilità che i ragazzi si ritrovino in giro per l'Europa per tutto il mese di Marzo. Quindi Nico dovrebbe saltare un intero mese di scuola, rischiando di compromettere l'esito del suo esame di stato. Sostituire un bassista nel giro di un mese è arduo, per non parlare di quanto sia triste nei suoi confronti...
È per questo che sono qui! In questo momento mi trovo davanti a casa di Nico. Devo convincere i suoi genitori a lasciarlo partire e... so che mi cacceranno a calci nel sedere dandomi dell'eretica! Ma voglio provare.
Sono quasi le 19.00. Prima di suonare il campanello aspetto che Edo mi raggiunga, non voglio salire da sola.
Fa molto freddo e il mio cappottino verde salvia non ripara un granché dalle folate di vento gelido. Batto i piedi sul marciapiede cercando di riattivarne la circolazione, maledicendo Edo per il suo ritardo ingiustificato. Finalmente alzo gli occhi e lo vedo arrivare in sella alla sua moto da cross blu e nera. Vorrebbe cambiarla con una da strada ma ahimè... i soldi sono sempre una tragedia. La lascia accanto al cancello d'entrata e la issa sul cavalletto come se pesasse quanto una bicicletta. Si toglie il casco liberando i capelli color miele e scuotendoli leggermente.
Lo guardo e capisco il perché del suo ritardo. Indossa dei jeans immacolati, non i soliti logori, scarpe Superga bianche pulitissime, cappotto nero che arriva a metà coscia ed una sciarpa a scacchi bianchi e neri. È perfettamente sbarbato e profumato, immagino che sotto a quel cappotto ci sia pure la camicia nuova che gli ho regalato a Natale e il Cardigan nero che gli ha regalato mamma.

Ciao!” mi fa, mentre con un elastico si raccoglie i capelli dietro la nuca, in una codina di appena 3 centimetri.
Ciao Edo!” Gli sorrido, sta proprio bene così. È bello. Lo è sempre stato.
Devi fare bella impressione eh?!” lo prendo un po' in giro, tanto per sdrammatizzare. Ovviamente è molto preoccupato per Nico, non lo vuole sostituire. Conoscendolo sarebbe disposto a rinunciare all'occasione della vita, pur di non tradire l'amico e compagno di gruppo.
Eh... Direi...”, poi fa un respiro profondo “Ok! Suona!”.
Al citofono risponde Nico, ha la voce spenta di chi è quasi certo del verdetto negativo della giuria. “Ah... Ciao... Salite...”. Povero, che tenerezza mi fa. I 18 anni sono una fregatura, sei abbastanza grande per essere incriminato e perseguito legalmente... ma non lo sei abbastanza per decidere della tua vita.

In casa di Nico l'atmosfera è ben diversa da quella che ci aspettavamo. Incensi, piccoli e grandi Buddha, tappezzeria e mobili etnici. Decisamente tutto molto New-Age.
La madre di Nico ci accoglie con addosso un camicione in stile marocchino, bianco. Ha i capelli crespi e biondo cenere, ai lobi porta pesanti orecchini d'argento.

Finalmente conosco il famoso Edo e la sua splendida sorella! Io sono Letizia... Ma chiamatemi Lety!” è sorridente, non mi sembra la rigida madre descritta da Nico. Arrossisco appena “Piacere Camilla...”. Ci fa accomodare in salotto, non appena passo accanto a Nico, lui mi sussurra “Tu punta al mio vecchio, è lui l'ex musicista di casa!”.
In salotto, il padre di Nico è seduto sul divano con il giornale aperto tra le mani. “Oh! Chi si vede! Nicola i tuoi amici qui... hai finalmente smesso di vergognarti dei tuoi genitori allora!!” Se la madre mi era sembrata particolare era perché non avevo ancora visto il padre. Non servono molte descrizioni, avete presente Gandalf del “Signore degli Anelli”? Ecco! Accorciategli un po' barba e capelli e il gioco è fatto!

No papà... sono qui per parlare con voi di roba seria!” Gli risponde il figlio laconico.
Se è per le canne... lo sai che noi approviamo! Potevi dirglielo tu stesso! La Marijuana ragazzi è un'erba medicinale resa illegale solo per colpa delle case farmaceuti...”
NO! Papà ascolta!!!” Urla Nico interrompendo il vaneggio del padre. Io mi sto mordendo le guance dall'interno per non ridere, giuro che sto facendo uno sforzo sovrumano! Penso a Edoardo tutto profumato e ben vestito. Potevamo venire qui a rollarci una canna in allegria e allora si che il permesso per Nico arrivava. Eccome se arrivava!
Ecco Signor Eugenio...” comincia Edoardo, interrotto dal padre di Nico “Signor Eugenio?? chiamami solo Genio... lo preferisco!” sorride con occhi furbi. Io ho davanti un Gandalf di nome Eugenio che si fa chiamare Genio! Mio Dio! È come guardarsi Ace-Ventura cercando di non ridere!.
Ok! Genio... parlerò chiaro. Abbiamo l'opportunità di suonare in giro per l'Europa come band di supporto ad una delle band più popolari dell'ultimo periodo. Quasi sicuramente dopo questa esperienza troveremo un'etichetta che produca il nostro album. Ma... perché ciò accada Nico deve venire con noi, so che dovrebbe perdere un mese di scuola se la cosa va in porto e mi rendo conto che, come suoi genitori, voi non siate d'accordo... ma un'esperienza come questa è unica! Volete davvero privare vostro figlio di questa opportunità?! Saremmo spesati di tutto.. non dovrà metter mano al portafoglio... ”. Ha parlato bene, tutto d'un fiato. Ma bene.
Genio lo guarda, poi guarda suo figlio e dice “Ecco perché oggi sembrava che ti avesse morso la tarantola!” Nico rimane in silenzio, guarda il pavimento. Alza uno sguardo solo per lanciarmi un'occhiata di rassegnazione. “Nicola... la musica ormai è solo sporco denaro... se ami suonare lo puoi fare anche qui, senza arricchire le tasche di qualche magnate senza scrupoli”. Eugenio guarda il figlio con l'aria, disillusa e tragica, di chi ha coltivato e fallito lo stesso sogno.

Genio...” solo a pronunciarne il nome mi viene da ridere “...capisco cosa vuole dire... ha ragione!”, Edoardo e Nicola mi guardano come se fossi una scimmia impazzita che corre libera nel salotto. “Il mondo della musica è così... ma è anche vero che suo figlio potrà essere... un Cavallo di Troia!”, Genio ora è perplesso, “Le spiego... avendo successo attraverso la musica, suo figlio potrà diffondere il suo messaggio e il suo pensiero di vita, molto più che dall'interno della sua cameretta. Pensi al '68! Tutto il movimento giovanile studentesco è partito dalla musica! Perché non prova a credere che suo figlio possa fare qualcosa in merito... concretamente?!”
Gli occhi azzurri dell'uomo ora mi studiano, mi trapassano. Sorride e accarezzandosi la barba dice “Beh figlio mio... che amici ti sei trovato...” rimaniamo zitti, pronti al verdetto finale “Ok.... Alla giustificazione con la scuola e a tua madre ci penso io, tu prepara le valigie e trasformati in uno splendido Cavallo di Troia!” poi aggiunge “...ma quando torni... ti rinchiudi in camera a studiare fino al diploma, altrimenti giuro che ti farò provare l'esperienza della denutrizione! E tu sai che sono capace di farlo!”

Ancora non riseco a spiegarmi come cazzo ci sei riuscita!!”, esclama Max a voce decisamente troppo alta all'imbarco dell'aeroporto.
Uff... quante volte l'ho detto in questi 10 giorni? In media 3 volte? 3 x 10 uguale 30! 30 volte in media Max! Non-lo-so! Ho visto il tipo e mi sono inventata un discorso!” non riesco a spiegarmi neanch'io come sia stato possibile, ma considerando che stiamo per andare a Bruxelles dove conoscerò tutti i 30STM... comincio a credere che sia possibile anche toccarsi il gomito con la lingua! “Ma poi Nico... perché non ci hai detto che i tuoi sono così... emm... hippy?” chiedo a Nico, mentre sfoggia un sorriso radioso a tutte le ragazze che incontra in aeroporto. “Ma li hai visti? E poi ti assicuro che sono così liberali solo in apparenza...” mi risponde salutando un gruppetto di ragazze biondissime, sicuramente nordiche, che ricambiano il saluto con dei risolini isterici. Le vedo indicare anche Edoardo e mangiarselo dalla testa ai piedi ma lui sembra non accorgersene. “Una cosa è certa...” continua Nico, “...se non era una bella ragazza a fargli tutto quel discorso... col cavolo che quel porcello di mio padre accettava!!” ride mentre porge la carta d'imbarco ad una giovane addetta al gate che sembra non subire il suo fascino da “Giovane Holden”, ma che invece, sembra piuttosto interessata a Edoardo. Tanto da passarmi allo scanner quando lui prende il mio bagaglio a mano assieme al suo con una mano e mi cinge le spalle con l'altra. Il mio bel fratello è motivo d'orgoglio. Mi crogiolo nell'invidia delle ragazze che lo guardano affamate e non immaginano minimamente quale sia il vero legame che ci unisce.
Per poter partire ho chiesto 15 giorni di permesso in studio. Naturalmente me li hanno dati senza problemi. Sono stagista, senza contratto e sottopagata per i compiti e le responsabilità che mi assegnano. Quindi per questo viaggio ho preparato un bel piano d'azione.
Oggi è sabato 27 Febbraio, il concerto è il 1 marzo. Rimango per le tappe di Bruxelles ed Amsterdam. Poi da li prendo un treno per Heindoven, dove vive e studia Giacomo. Gli faccio una sorpresa e passiamo 3 giorni insieme, non mi fermo di più dato che avrà molto da fare. Raggiungo gli altri prima del concerto di Dusseldorf. Infine, il 14 Marzo me ne ritorno a Milano. Saranno due settimane strepitose! Insomma... incontrerò i 30STM, passerò del tempo con Giacomo, cosa che sarà sicuramente un toccasana per il nostro rapporto, e vedrò Edo su di un magnifico palco. Sì. Sono sicuramente la ragazza più fortunata della terra. Quando tornerò a Milano, entrerò al duomo per accendere una candela come ringraziamento. Non sono cattolica praticante ma mi piacciono questi riti. Poi giuro che salirò tutti i 201 scalini che portano alla terrazza e conterò una ad una le 135 guglie. Lo giuro! Non che sia uno sforzo... la terrazza del Duomo è il luogo che preferisco di Milano, oltre casa mia.

Prendere l'aereo non mi entusiasma affatto. La pressione mi tappa le orecchie e mi fa sempre venire il mal di testa, inoltre, l'idea di stare all'interno di un grande siluro di metallo che sfreccia nell'aria grazie a principi a me sconosciuti non mi piace per niente.
Il volo dura circa un ora e mezza quindi ne approfitto per riposare. Spero di addormentarmi così eviterò il fastidioso bisogno di fumare che mi attanaglia quando sono agitata. Accendo il mio I-pod nano selezionando la playlist più rilassante che possiedo e chiudo gli occhi. La prima canzone che parte è “Nutshell” degli Alice In Chains. Adoro questa canzone ma la ascolto raramente. Risveglia dei ricordi che preferirei rimanessero sopiti per sempre, una parte della mia vita che ho completamente cancellato. Appoggio la testa sulla spalla di Edoardo che è seduto al mio fianco. Lui mi passa le dita tra i capelli, pettinandomeli. Ecco, questa è la cosa che mi piace di più al mondo, se fossi un gatto farei le fusa. É una fortuna avere al mio fianco Edoardo. Lui adora accarezzare i capelli, mentre io, prendo sonno immediatamente quando me li toccano. Dopo appena pochi secondi tutto diventa ovattato, dai suoni alle immagini. Riesco a percepire solo il bacio che Edoardo mi da sulla testa prima di scivolare completamente nel sonno.


Camilla! Cami!! Ti svegli nanerottola?!”. Apro di colpo gli occhi mentre Edoardo mi scuote. “Shi... shono... ok... sveglia...” lo guardo sbadigliando.

Brutto sogno Cami?” Fede si sporge per superare il corpo di Edo e guardarmi. “mmm... non mi ricordo. Perchè?” gli chiedo massaggiandomi il collo. “Piangevi...” Edoardo ha l'aria preoccupata. “Davvero? Mah... era solo un brutto sogno! Non devi mica stare in pensiero per un brutto sogno Edo! Di certo Freddy Kruger di Nightmare non mi ucciderà stavolta!”, la butto sul ridere, mi sento già abbastanza imbarazzata, spero solo di non aver parlato nel sonno. Evidentemente non mi ha fatto bene addormentarmi con “Nutshell” come sottofondo. Me lo ricorderò per il futuro.

Ok, comunque allacciati le cinture! Stiamo per atterrare!” Edo mi aiuta a capire come chiudere la maledetta cintura. Ma farle più semplici ste cinture no eh?! Con tutto il tempo che si impiega per chiuderle, se l'aereo precipita le persone fanno a tempo a smaltarsi sui finestrini.
Sento l'aereo abbassare il muso, ecco il momento peggiore... l'atterraggio! Comincio a parlare a raffica con Edo per distrarmi “Ehi Edo! Sai qual'è un superpotere superinutile? Il volo in volo! L'hai capita? Nel senso che si può volare solo all'interno di un mezzo in volo! Non ti fa ridere? A me fa ridere!” Edo mi interrompe, “Camilla... o ti fai passare questa mania per le freddure o giuro che ti strozzo!!”. Mi rilasso solo quando sento l'aereo poggiarsi completamente sul carrello di atterraggio. Ora devo solo spegnere la vocina nel mio cervello che continua a ripetere “Sigaretta! Sigaretta! Sigaretta!”.

Il recupero dei bagagli è stato più veloce del previsto, qui a Bruxelles sono ben organizzati.
Ci incamminiamo verso l'uscita del Duty-Free. Edoardo porta il mio beauty case rosso mela, la sua chitarra e la sua valigia rigida blu elettrico. Anche gli altri sono belli carichi di roba. Io trascino il mio trolley rosso, come il beauty, dietro di loro stancamente. Neanche fosse pieno di pietre. Non capisco dove trovano tutta questa energia... poi vedo la porta a vetri dell'uscita e penso a ciò che ci aspetta lì fuori. Improvvisamente recupero le forze. Mi ritrovo a camminare al loro fianco, con l'adrenalina che mi carica a mille.
Fuori dal Duty-Free ci guardiamo intorno spaesati. Dobbiamo cercare qualcuno della EMI con un cartello su cui è scritto il nome della band. Io rimango incollata a Edo, c'è troppa gente e non vedo nulla, rischio solo di perdermi. Poi Max esclama “Ecco!! lì!!”. Edo mi trascina con se tra la massa di corpi e valigie, facendomi scudo con il suo corpo. Al di là della transenna c'è una ragazza bionda dal viso slavato e piuttosto stanco. Regge un foglio stampato su cui si legge “WASHING MACHINE”, guarda il vuoto mezza addormentata.
Quando ci avviciniamo dicendo “Siamo noi!”, si anima improvvisamente. “Piacere ragazzi, io sono Emma, l'assistente personale di Jared. Qui fuori ci sta aspettando il tour bus. Seguitemi!”, non ci da neanche il tempo di presentarci e si avvia verso l'esterno, con noi come cagnolini dietro.
Fuori dall'aeroporto respiro l'aria di Bruxelles solo per un secondo, poi frugo nella tasca alla ricerca delle sigarette e me ne infilo una in bocca, tremante l'accendo, facendo una grossa boccata. Dio... non resistevo più! Che brutta cosa la dipendenza da nicotina.
Finisco di fumare la sigaretta mentre i ragazzi caricano, alla buona, i bagagli nel bus.
Emma ci aspetta a bordo, parla al cellulare guardando fuori dal finestrino. Non appena si accorge che siamo saliti alza gli occhi e ci sorride, invitandoci a sedere con un veloce gesto della mano. Prendo posto di fronte a lei e riesco a cogliere solo l'ultimo frammento di conversazione telefonica “Sì! Sono arrivati tutti... ciao!”, poi chiude la conversazione e ritorna a sorridermi. Mentre il bus parte, Emma si mette in piedi e si rivolge a tutti noi “Allora ragazzi! I 30STM vi stanno aspettando all'hotel!” è più rilassata rispetto a quando l'ho vista all'interno dell'aeroporto, “...comincio con il ringraziarvi per esservi uniti al nostro tour e... beh credo che i ragazzi sapranno ringraziarvi a fatti più che a parole! Non vedevano l'ora che voi arrivaste per cominciare a far festa!”, ridiamo tutti, poi Emma continua “Arriveremo all'hotel tra 40 minuti circa, intanto rilassatevi, le presentazioni ufficiali le faremo quando saremo tutti presenti!”. Emma si siede e mi guarda felice “Sono proprio contenta che ci sia una ragazza! Sono veramente stanca di stare sempre in mezzo a maschi! In questo bus di solito c'è troppa concentrazione di testosterone!”, non me la immaginavo così giovane e simpatica, ci rimango di sale e continuo a guardarla con gli occhi sbarrati, “Piacere... io sono Camilla...”.

Durante tutto il tragitto ho chiacchierato amichevolmente con Emma, credevo di essere arrugginita in inglese dalle superiori, invece, mi rendo conto che faccio molta più fatica con lo scritto. In terza superiore sono partita per il Texas, ho fatto uno scambio culturale organizzato dalla scuola, sono stata via 9 mesi. Quando sono tornata parlavo un ottimo inglese con un pesante accento texano. Negli anni ho cercato di correggermi, ma è dura esercitarsi nella dizione di una lingua straniera. Specialmente se non hai nessuno con cui farlo. Anche Edo ha fatto la mia stessa esperienza, durante il suo terzo anno. Lui però è stato più fortunato. L'hanno spedito in Australia e da quel che so... si dev'essere dato molto da fare con le australiane.

L'Hotel Radisson ha una splendida facciata in stile Art Deco dal design affascinante, è un hotel 5 stelle di lusso, idealmente situato al centro di Bruxelles, nel cuore del quartiere che ospita le istituzioni europee. Siamo sconcertati all'idea che soggiorneremo proprio li. Mentre i ragazzi scaricano i bagagli, mi rendo conto che non mi sono neanche controllata il trucco. Devo sembrare un panda dopo il viaggio. Armeggio nella piccola borsa di pelle ed estraggo rapida lo specchietto, mi do una veloce sbirciata, sembra che il trucco abbia resistito abbastanza bene. Passo velocemente del burrocacao sulla bocca e chiedo a Edo “Sinceramente... sono presa tanto male??”, Edo mi guarda e ride, “Sei come sempre!”.
Maledizione, sto per incontrare Jared Leto! Il mio amico Jared!! non posso essere come sempre, devo essere al top! Mi rassegno e seguo gli altri trascinando il trolley rosso. Spero di avere il tempo di darmi una vera sistemata prima di incontrarlo.
La hall dell'hotel è molto ariosa, il bancone della reception è in legno color carruba. Accanto c'è un piccolo salotto/bar con poltroncine in pelle, probabilmente firmate da qualche designer. Nell'angolo c'è una splendida lampada ad Arco disegnata da Castiglioni. Il marmo bianco alla base della lampada crea un forte contrasto con le poltroncine in pelle nera. Emma ci fa sedere li, mentre porta i nostri documenti alla receptionist. Un ragazzotto sui 20 anni si avvicina a noi con un carrello, su cui carica i nostri bagagli, esclusi gli strumenti e ci comunica, con un buon inglese, che saranno portati nelle nostre camere.
Dopo aver finito con la burocrazia Emma ci raggiunge, “Allora avete sete? Potete ordinare quello che volete ragazzi! Non fate complimenti!”. Io prendo un tè caldo, gli altri l'immancabile caffè. Emma rimane con noi. Non so se sia per tenerci d'occhio o cosa, so solo che vorrei chiudermi nella stanza per un accurato restauro facciale, il problema è che ancora non ci ha dato le chiavi e continua a chiacchierare con Edo.
Decido di smuovere un po' la situazione “Ehi Emma! Vorrei fumare una sigaretta... sai dove posso andare?” Emma si alza e mi fa “Certo! Per la sigaretta puoi andare fuori di la... Anzi... Andiamo tutti dai che anch'io ne ho voglia! Tanto dobbiamo aspettare che ci diano le chiavi delle vostre stanze! La burocrazia è lenta ovunque!”.
I ragazzi abbandonano gli strumenti alla reception. E si avviano con noi verso l'uscita dell'hotel. Ad un tratto sento Emma dire “Oh! Ma allora non stavate dormendo!”. Ad una decina di metri da noi, Jared, Shannon e Tomo stanno fumando una sigaretta.
Sento il mio cuore perdere un colpo. Jared è bellissimo. Indossa dei Jeans slim neri, stretti fino alla caviglia, un cappotto grigio da cui esce un cappuccio di felpa nero. Non indossa occhiali da sole ed i suoi occhi sembra che emanino una straordinaria luce. Si confondono con il cielo azzurro di Bruxelles. Anche Shannon e Tomo sono vestiti di scuro, ma non riesco a concentrarmi troppo su di loro. Quegli occhi sono tanto belli da spaventarmi. Improvvisamente perdo tutto il coraggio, la fiducia in me stessa. Ero convinta che avendoli davanti avrei dovuto controllare l'impulso di saltargli al collo per abbracciarli, invece, mi ritrovo a nascondermi dietro la schiena di Edoardo. Non posso fare a meno di sentirmi inferiore. Penso a tutti i miei difetti estetici, sono bassa, ho una cicatrice sul sopracciglio sinistro, il mio labbro inferiore è decisamente più carnoso di quello superiore e via discorrendo.
Da dietro Edoardo sento la voce di Jared, la riconosco “Ehi Ragazzi!! siete già qui! Emma dovevi avvisarci subito!”, Emma ribatte “Alla reception mi hanno detto che non volevate essere disturbati, quindi ne ho dedotto che steste dormendo!”. Jared le risponde “Non volevamo essere disturbati da altri! Ma loro li stavamo aspettando con ansia!”. Un'altra voce rispetto a quella di prima si avvicina “Grande! Tu devi essere Max! Grandissimo!! Suonerai la mia batteria quindi non battermela troppo!” Shannon dà una forte stretta di mano a Max, li sbircio, sono simili come corporatura, ma forse Max supera leggermente Shannon in altezza. Sento Edoardo dire “Piacere! Io sono Edoardo... ma chiamatemi Edo!”. C'è uno “stringimano” generale. Nico, strano a dirsi, è senza parole.

Scusa Edo...”, Jared pronuncia il nome di Edo piuttosto bene, si sente che non è la classica pronuncia italiana ma mi aspettavo peggio, “...Dov'è Camila? Non è venuta??”. Il mio nome invece lo pronuncia “Camila” con una sola “L”, ti pareva...
Veramente è qui nascosta...” Edo si sposta appena e lascia che io sbuchi da dietro di lui. Jared mi guarda sorpreso, lo sapevo che sarebbe stato deluso nel conoscermi. Con una mano mi stringo forte al cappotto di Edo fino a sentire male alle dita. Sono irrigidita, Jared si piega verso di me fino ad arrivare con la faccia alla mia altezza. Lo vedo avvicinare una mano a me, all'altezza del mio ombelico e raccogliere una ciocca dei miei capelli, la tira appena e la bacia, chiude gli occhi e ne aspira a fondo il profumo. Poi mi sorride mostrandomi quei bellissimi denti bianchi con gli incisivi leggermente più lunghi degli altri. Sono morta e questo è il paradiso? Tutto mi sembra rallentato. “Questi capelli... sono quelli della foto... quindi sei tu la modella... speravo proprio di poterli toccare...”, tiene ancora tra le dita la mia ciocca “...sono esattamente come me li immaginavo al tatto!”. Sono senza parole, esattamente come gli altri, ma ho recuperato un po' di fiducia, non è deluso da me. Gli sorrido socchiudendo leggermente gli occhi “Ciao Jared! Io sono Camilla!”, pronuncio il mio nome calcando sulle “L”.
Jared si rimette dritto, sempre sorridendo mi risponde “Ciao Camilllla!!!”, ride, arriccia leggermente le lebbra perfette e dice “Solo una cosa... Ti immaginavo più...”, ecco lo sapevo ho cantato vittoria troppo presto, “...più... come posso dire... adulta!”.
Un vento gelido mi attraversa, la mia maledizione. Faccio la domanda a testa bassa “Quanti anni pensavi che avessi?”, risponde senza neanche pensarci, “Più o meno l'età di Edo...avevo capito che eri all'università! Ma forse mi sono confuso...”. Ormai il mio tono è di rassegnazione, pensa che io sia una bambina o al massimo una ragazzina del liceo. “Jared... io sono all'università... e sono più grande di un anno rispetto a Edo...”. Edoardo, Max, Nico e pure Fede si mettono a ridere di gusto. Che imbarazzo. Mi sento avvampare. Anche Shannon e Tomo ridono, l'unico confuso è proprio Jared. Shannon gli mette una mano sulla spalla e gli dice “Ehi fratellino... bella figura di merda!”.
Ma Jared non sembra imbarazzato e ribatte “Oooh fottiti Shan! Ok... ho sbagliato a darle l'età... ma cosa ci posso fare?! È carina da matti!”. Edo smette di ridere, mentre io sto per perdere conoscenza.
Come può farmi questo effetto? Ha solo detto che sono carina. In tanti me lo dicono, è l'aggettivo più gettonato per descrivermi. Carina. Non mi è mai piaciuto, ho sempre pensato che carino/a, si adattasse meglio ad un animaletto domestico. Invece pronunciato da lui, mentre sorride e si passa la lingua sulle labbra per inumidirle, mi manda letteralmente in estasi. Morirò per un attacco cardiaco giovane, lo so.

A voi il link di “nutshell” degli Alice in Chains, dolcissima e tremendamente triste.

Http://www.youtube.com/watch?v=G2_hNCu4iak

Fatemi sapere se volete vedere la foto del profilo di Twitter di Camilla... ^__-*

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Capitolo 5
*** Cap. 4 -Rinse- ***


NON POSSIEDO I 30STM, a meno che non vogliano farsi possedere da me, tutto ciò che scrivo è inventato... ecc... ecc...

A gran richiesta ecco a voi il link della foto di Camilla (o Camila come la chiama Jared...) spero vi piaccia... l'ho fatta io... è in bianco e nero, molto contrastata, quindi i capelli sembrano scuri...

http://img4.imageshack.us/img4/6000/capelli2.jpg

Allora intanto ringrazio tutti quelli che hanno messo la mia ff tra le preferite e le seguite! *_* mi inchino a voi... grazie!
Alla fine del capitolo ci sono le risposte ai commenti dello scorso!
Aglaja ti dedico il capitolo dato che ti interessa il passato di Camilla e Edo... qui ne verrà svelata una parte!

ATTENZIONE al cambio di POV in questo capitolo! Ciau!


Devi volerti bene. Devi volerlo tu. Non posso credere che tu viva alzando barriere intorno a te. Sei tutto ciò che conta per me. Il tuo sorriso, la tua pelle trasparente, i tuoi occhi che cambiano colore in base alla luce e al tempo, i tuoi capelli lunghi e morbidi, il tuo corpo di donna nascosto da vestiti da bambola di porcellana. Tutto di te mi attrae. Tutto di te mi distrugge. Non posso continuare a vederti e non posso smettere di farlo. Non ti rendi conto del potere che hai, non più almeno... Tu attrai le persone che ti stanno intorno come una calamita. La mia condanna è proprio questa. Sono stato talmente tanti anni attaccato a te che ora, a differenza di altri, credo non ci sia altro posto al mondo migliore per me. Il perchè è semplice in fondo... tu rendi il mio mondo migliore.


Queste sono le chiavi delle vostre stanze.. sono una singola e due doppie!” Emma lascia tintinnare le chiavi davanti ai nostri occhi, “Mmm... scusa Emma... ma la singola sarebbe per..??” le chiedo. “Beh ma per Camilla naturalmente...” mi risponde lei, “...dopotutto è una ragazza, ha bisogno della sua privacy! No?”. Tutti mi guardano come se avessi chiesto una cosa ovvia. “Perchè lo chiedi Edo? Hai qualche problema?” mi chiede Camilla. “A dire il vero credo che faresti meglio a restare in camera con me..” lancio un veloce sguardo a Jared che sembra stranito dalla mia uscita, “...sì perchè è più sicuro per te...”, continuo. A questa mia uscita Camilla sgrana gli occhi, “Ma che stai dicendo? Io vivo sola anche a Milano!”, sembra imbarazzata. “Sì ma qui non siamo a Milano! E poi scusa che problemi ti fai? Siamo fratello e sorella no?! Abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto per almeno 8 o 9 anni!”, cerco di rigirarle la domanda in modo da distogliere l'attenzione dalle mie intenzioni e metterla in una situazione di ovvietà. Camilla mi risponde a denti stretti in italiano, per non farsi capire dai 30STM ed Emma che ci stanno ancora guardando ammutoliti “Si può sapere che diavolo ti prende? Non farmi fare la figura della ragazzina ritardata!”. Alzo gli occhi al cielo e poi guardo Fede che mi fa “Dai Edo di che hai paura? Ti preoccupi esageratamente! Cosa vuoi che le succeda?”, Max e Nico si uniscono al coro, possibile che nessuno si faccia i cazzi propri in sta band? “Il mio problema è il tizio qui...” evito di dire il nome, anche se ora stiamo parlando in italiano se lo nomino capisce che sto parlando di lui, “Avete visto come la guarda?! Potrebbe entrarle in camera di notte, sto maniaco...”. Si mettono tutti a ridere e Camilla sfoggia un faccino rosso ma divertito “Ma fammi il piacere Edo... a parte il fatto che uno come lui può averne di meglio... io mi chiudo in camera di notte! E sai... non credo che tra le tante cose che sa fare, abbia fatto pure un corso da scassinatore...”,mi rimprovera “Già... ma sei tu che potresti aprirgli la porta se capitasse!”, non demordo. “Invece ti sbagli... lo ammiro. sì. È bellissimo, praticamente perfetto. vero anche questo! Ma io sono fidanzata! E dovresti conoscermi abbastanza dal sapere che sono fedele e non rischio la mia storia per una notte con Ja...”, si interrompe, sempre più rossa, all'idea che possa capire che stiamo parlando proprio di lui. Non posso fare altro che accettare la situazione a questo punto. “Ok! Problema risolto!”, esclamo in inglese, terminando la discussione che avevo cominciato, “Bene! allora andiamo a darci una rinfrescata? Che dite??” chiedo a tutti.
Certo!” interviene Jared, “ci vediamo tra un'ora qui nella hall così venite con noi a provare al “Vorst Nationaal”, dove si terrà il concerto!”. Ci saluta e lancia un sorrisetto malizioso a Camilla, “Ci vediamo tra un'ora Camila...”. Lei gli risponde con un sorriso ed un imbarazzato “Sì!”. Giuro che sto tipo prima della fine del mese lo anniento.

Chiamiamo l'ascensore mentre sento la voce del batterista, quello Shannon, dire al fratello sottovoce “Jay... lascia perdere per cortesia! La ragazza ha la guardia del corpo! Non metterci nei casini...”. Entriamo nell'ascensore e penso “Almeno un Leto ha capito il messaggio...”.
In ascensore, Camilla canticchia una canzone che non conosco, “Spero di non dovermene pentire...” le dico appena le porte si riaprono, lei mi guarda e mi fa una linguaccia. La adoro quando fa la dispettosa. Max e Nico fanno a gara nel corridoio dell'hotel a chi arriva primo alla stanza, per scegliere il letto. La moquette blu scuro attutisce i loro passi pesanti.
Io e Fede camminiamo tranquillamente con Camilla che si guarda intorno, estasiata dal lussuoso albergo. La sua stanza è a due camere di distanza dalla nostra. Speravo almeno che fosse subito attaccata. “Ok ragazzi io vado a rendermi una signorina presentabile... fate lo stesso anche voi... soprattutto tu Max! Cominci a puzzare da scimmione!” ride. “Ehi bella! Questo è odore di uomo vero!”, risponde Max, alzando il braccio e annusandosi l'ascella. “Bene allora cerca di essere meno uomo Max...” lo ammonisce Nico dall'interno della camera, ormai avrà già preso possesso del letto che preferisce, approfittando della distrazione di Max. Saluto Camilla, raccomandandole di chiudere la porta ed entro nella mia stanza con Fede.
La stanza è arredata in uno stile moderno e lussuoso dal design esclusivo, già mi immagino Camilla saltellare per la stanza dalla gioia, lei apprezza molto più di me queste cose. Tutte le stanze hanno un gigantesco bagno con doccia o vasca idromassaggio, minibar, frigobar, telefono diretto, televisione satellitare a schermo piatto e connessione Internet wireless. In tutti i viaggi che ho fatto, non sono mai stato in un posto che non fosse un ostello della gioventù o una casa privata. Quindi tutte queste comodità mi sembrano assurde per restare solo un paio di giorni. Fede invece ne sembra entusiasta, estrae subito dalla borsa il portatile e si collega alla rete dell'hotel. Vedendolo così preso, decido di farmi la doccia per primo. Devo fare in fretta ed andare da Camilla con la scusa di vedere la sua camera. Almeno la tengo d'occhio per quanto possibile, non è che non mi fidi di lei. È una ragazza con la testa sulle spalle e credeva davvero nelle cose che mi ha detto nella hall, come la fedeltà al manichino con la scopa nel sedere. Anche se di lui me ne fotto altamente e godrei nel vederla mollarlo... almeno metà dei mosconi che le girano intorno lasciano perdere sapendola impegnata. Ma quel Jared... non mi pare il tipo da farsi problemi per una cosa del genere. Inoltre conoscendo Camilla, sicuramente in qualche mail gli avrà accennato al fatto che ha il ragazzo, quindi il tipo non può neanche far finta di non sapere che è già impegnata.

Sotto la doccia ripenso a come era la prima volta che l'ho incontrata.
Era il mio primo giorno di liceo, non ero molto spaventato, anzi, ero emozionato all'idea di incontrare belle ragazze più grandi di me. Il mio obbiettivo non sarebbero state di certo le mie sciocche coetanee. Entrato nel cancello dell'edificio, nel parco, erano già chiare le distinzioni tra i vari gruppi di studenti. Quelli dell'ultimo anno stavano in una panchina in fondo al giardino tranquilli, stanchi di vedersi nonostante la pausa estiva. Il quarto, il terzo ed il secondo anno facevano comunella, divisi in sottogruppi di metallari e rockettari, skater, griffati e secchioni. A parte i secchioni e qualche rara eccezione la cosa che accomunava tutti erano le canne o spinelli come li vogliamo chiamare.
Poi l'ho notata. Era l'unica che passava da un gruppo all'altro senza problemi. Parlava con tutti, salutava tutti senza distinzione. E a loro volta tutti sembravano felici di vederla e parlarle. Era sicuramente la ragazza più bella che avessi visto in quel cortile. Letteralmente magnetica. I suoi capelli scintillavano sotto la luce del sole settembrino e nonostante non fosse per nulla alta emergeva dalla massa come se potesse camminare a venti centimetri da terra. Nei suoi occhi glaciali c'era sicurezza, forza, fermezza e un lieve senso di superiorità. In quel momento, solo a guardarla tutta la mia autostima era finita sotto i piedi.
All'interno dell'edificio, la prima cosa che ho notato, sono state le varie scritte su muri, banchi e persino i corrimano delle scale. Per la maggior parte recitavano cose tipo “Camilla sei figa!”, “Camilla 1°H 2000-2001 ti amo!” e qualche “Camilla tiratela meno!!!”. Facendo il calcolo, questa famosa Camilla doveva frequentare il secondo anno, mentre io stavo al primo. Senza che nessuno me lo dicesse avevo già capito chi fosse la fantomatica Camilla.
I nostri genitori si sono conosciuti durante il ricevimento generale degli insegnanti. Mia madre è morta di cancro quando avevo 5 anni. Quindi mio padre si è sempre occupato di me da solo. Non si è mai preoccupato di trovarsi un'altra donna per rispetto nei miei confronti, anche se non ero io a chiederglielo. Non sentivo molto la mancanza di mamma, non l'ho praticamente conosciuta, dato che, nei miei primi anni di vita era sempre in ospedale. Con me c'è sempre stato solo papà e mi dispiaceva vederlo solo anche se giovane.
Quando mi raccontò di questa bellissima donna divorziata, conosciuta al ricevimento, ero davvero felice. Lo fui un po' meno quando seppi che era la madre di Camilla. Saremmo diventati fratellastri, quindi tutte le seghe che mi sparavo pensando a lei diventavano incestuose. Col tempo cominciai a non preoccuparmi della cosa, magari non sarebbe durata la storia di mio padre. E poi Camilla aveva già un ragazzo. Un tipo che sembrava la brutta copia di Kurt Cobain e passava a prenderla a scuola ogni giorno con una gigantesca moto. Iniziai così ad interessarmi alle moto, sperando di farmi notare da lei.
Camilla non mi aveva mai rivolto uno sguardo, nonostante avessi un certo successo con le ragazze più grandi, l'unica che mi interessava davvero non mi cagava minimamente. Le cose cambiarono quando i nostri genitori organizzarono una cena per presentarsi come coppia vera e propria. Ricordo che ero agitato ed emozionato all'idea di passare la serata con lei, allo stesso tempo, mi sentivo impaurito. Di cosa le avrei potuto parlare? Ci sarebbero stati silenzi imbarazzanti??. Contro ogni mia previsione Camilla si dimostrò solare e allegra, sempre pronta alla conversazione, anche con me. Da quel giorno, a scuola, mi prese sotto la sua “ala protettiva”. Non ero molto simpatico ai ragazzi della mia classe o a quelli delle altre, forse perchè facevo il cazzone anche con le ragazze degli altri. D'altronde erano loro a venire da me e sarebbe stato scortese rifiutarle. Erano un ottimo passatempo per scacciare il pensiero dell'unica ragazza che non mi permettevo di toccare. Ad ogni modo, nessuno mi importunava più. Camilla mi inserì nel suo giro di amicizie, quelli più grandi e più fighi. Tutti avevano il massimo rispetto per lei, quasi timore. Ne capii il motivo un giorno, quando l'ultima ragazza con cui ero stato, provò a scrivere sul muro del bagno “Edoardo sei un coglione bastardo figlio di puttana!”. Era la ricreazione e stavo andando verso la classe di Camilla per scendere con lei in cortile. La maggior parte dei ragazzi delle aule vicine erano tutti ammassati davanti alla porta del bagno delle ragazze, da cui si sentiva chiara e nitida la voce di Camilla. “Scusa di cosa ti lamenti?! Se non sbaglio non ti ha mica forzata e non ti ha promesso nulla... sei stata tu a dargliela come una puttanella... o sbaglio?! Non sbaglio vero?!”. “N-no...” la ragazza gemeva a terra, Camilla nel momento in cui l'aveva trovata intenta a scrivere quella frase, l'aveva spinta contro il muro, facendole sbattere la faccia contro l'inchiostro, ancora fresco sulle piastrelle. La parola “puttana” le si era stampata specularmente sulla faccia. “Non ho conosciuto la madre di Edoardo, ma dubito che sia stata una puttana come te... o forse... non dirmi che sei tu sua madre!! ma si... devi essere per forza tu se Edoardo è un figlio di puttana!”, Camilla la prendeva in giro, infieriva su di lei davanti ai compagni. È stata una scena agghiacciante. Lei era lì, in piedi, ferma, con quegli occhi gelidi e carichi di disprezzo riusciva a manovrare chiunque. Quando arrivò un professore, allarmato dallo scompiglio formatosi fuori dal bagno, Camilla lo accolse con gli occhi lucidi “Professore... non sono riuscita a trattenermi quando ho visto che scriveva quelle cose sul muro... Edoardo presto diventerà il mio fratellastro a tutti gli effetti. Ha insultato sia lui che mia madre!!”. Rigirò al professore la storia che le faceva più comodo, nessuno la contraddisse. Neanche l'interessata che temeva altre ripercussioni a scuola finita.
Quando il professore disperse tutti, per rimproverare lui stesso la ragazza che stava imbrattando il muro, Camilla parlò ai presenti, senza un minimo di rimorso o di finte lacrime mostrate all'insegnante, “Che sia ben chiaro... Edo ormai è parte della mia famiglia! Se offendete lui... offendete me! Alla troietta qui dentro è andata di lusso...”. Alla fine Camilla se la cavò con una nota per aver spinto una studentessa, anche se questa non si era fatta veramente male. Mentre la ragazza in questione si beccò una nota ed una lettera di richiamo che avrebbe influito sul suo voto nell'esame di stato.

Camilla non è mai stata perfida, semplicemente odiava le ingiustizie. Era una che non le mandava a dire, diretta e fiera fino alla fine. Le persone a lei care, le proteggeva con le unghie e con i denti. Nessuno voleva esserle nemico a scuola, lei era molto popolare, sapeva difendersi a parole e aveva molte persone disposte a proteggerla anche fisicamente. Poteva permettersi di fare o dire quello che le pareva perchè tutti non potevano fare a meno di amarla. Chi suscitava le sue ire era immancabilmente, agli occhi degli altri, nel torto più totale.
Un paio di mesi dopo, i nostri genitori si sposarono e andammo tutti a vivere sotto lo stesso tetto.
La madre di Camilla, è una bellissima donna. Le somiglia molto ma non è bassa e i suoi occhi sono più dolci, color cioccolato. Oltre che bella ha uno spiccato intelletto e una gran sensibilità nei confronti dei giovani, dovuto probabilmente al suo lavoro come assistente sociale per giovani disadattati. Non c'è voluto molto perchè mi affezionassi a lei e perchè cominciassimo a comportarci da vera famiglia. Anche Camilla adorava mio padre, ma data la sua diffidenza nei confronti delle figure paterne, causata da un padre fuggiasco che ha abbandonando lei e sua madre quando era molto piccola, non gli si è mai aperta completamente. Pur rispettandolo.
Vivendo con Camilla cominciai ad assimilare le cose che le piacevano, la musica per esempio. Suonava la chitarra e cantava divinamente, è stata lei la mia prima insegnante.
Il sosia di Kurt Cobain mal riuscito, il suo ragazzo, era anche lui un musicista. Aveva un gruppetto chiamato “F
rozen Embryos”. Quando cominciai ad uscire con loro capii chi copriva le spalle fisicamente a Camilla, erano dei tipi tosti. Anche lui alimentò il mio amore per la musica insieme a Camilla. Eppure mi disgusta doverlo ringraziare per questo. È stato lui ad uccidere la mia Camilla.

Spengo l'acqua della doccia, disgustato dal mio ultimo pensiero. Non voglio neanche pensare a quel viscido pezzo di merda!
Mi asciugo velocemente e mi vesto comodo. Lascio Fede, che nel frattempo ha messo su un po' di sana musica rock, in camera da solo a lavarsi e mi avvio verso la stanza di Camilla.
Busso alla porta e la sento urlare da dentro “Arrivooo...”. Mi spalanca la porta con addosso l'accappatoio dell'hotel e le ciabattine coordinate. “Edo! Entra entra...”, con un asciugamano si strofina i capelli bagnati, sento il profumo dello shampoo ad ogni suo movimento. “Ma ti pare il modo di venire ad aprire? Conciata così??” le sbraito contro, cercando di non pensare al suo corpo nudo a contatto con la spugna dell'accappatoio. “Sapevo che eri tu... chi altri poteva essere?!”, mi chiede divertita. “Magari era uno dei ragazzi o peggio... quel tale Jared! Devi sempre e comunque chiedere chi...è...ehi!!! Che diavolo stai facendo!?”, la vedo sfilarsi davanti ai miei occhi l'accappatoio, per poco non mi viene il sangue al naso. Sotto l'accappatoio porta un paio di culottes con un panda sul sedere e la canottiera abbinata. “Che ti credevi che fossi nuda??” ride mentre lancia l'asciugamano su una sedia. “Comunque non è che ti puoi... vestire davanti a me così... sono pur sempre un ragazzo! Dovresti avere un minimo di pudore!”, cerco di distogliere lo sguardo ma i miei occhi non mi rispondono “...e poi che cavolo di mutande... ci credo che poi ti prendono per una mocciosa!”. Lei si imbroncia e ribatte “A me piacciono un sacco i panda! E poi di che ti lamenti? L'hai detto tu che siamo fratelli no?! Volevi addirittura dividere la stanza con me per starmi alle calcagna! Come pensavi che avremmo fatto per cambiarci?!”.

Non ci saremmo mai cambiati!” ribatto secco. “Che schifo Edo! Non esiste! E comunque mi hai vista un sacco di volte in intimo o in costume da bagno... non capisco che cosa cambi...”. Rimango li a mugugnare tra me e me, cazzo, per me cambia il fatto che per un momento ho pensato di vederla nuda.

Dopo la doccia, scegliere cosa indossare è la parte più complicata. Voglio dimostrarmi graziosa ma con stile. Prendo dalla valigia degli shorts di jeans a cavallo e vita bassi, mi infilo sotto dei pantacollant blu e sopra metto un lupetto grigio a collo alto e una caglia di cotone senza maniche che si stringe al seno e cade a “palloncino” sui fianchi. Completo tutto con la mia sciarpona di seta grezza a righe verdi e blu. Edoardo mi osserva in tutto il procedimento, dice sempre che mi vesto come una bambolina, con strati su strati. A me personalmente piace il mio stile, si addice alla mia corporatura.
Corro in bagno ad asciugarmi i capelli mentre Edo brontola “Uffa... quanto ci metti a prepararti... tra 10 minuti bisogna essere di sotto...”, io non gli do retta ma cerco comunque di sbrigarmi, soprattutto perchè voglio passare più tempo possibile con i Mars. “...e poi mi spieghi come si fa a definire questa una stanza singola? Hai un letto enorme... è praticamente matrimoniale!”, esco dal bagno tirando il cordone del Phon, “Vogliono che riposi bene immagino... è un hotel di lusso, dubito che ci siano letti ad una misera piazza!”.
Edo mi raggiunge nel lussuoso bagno, dove troneggia la vasca ad idromassaggio. La guarda e poi mi dice “Certo... vorranno che il signorino Leto abbia tutti i comfort anche quando passerà la notte con te...”, gli tiro la spazzola in testa, “Non fare il porco! Non accadrà proprio nulla del genere... te lo posso assicurare...”. Edo bofonchia un “sì..sì...” e se ne ritorna a sedersi sul mio letto. Io finisco di asciugare la massa dei miei capelli, tenendoli volutamente scompigliati. Passo un leggero tocco di fard sulle guance, la matita nera sugli occhi e del rimmel. Esco dal bagno passandomi il burrocacao sulla bocca dicendo “...sono pronta!”. Edo mi guarda e dice “Sembri una mocciosa emo con quel ciuffo scompigliato sugli occhi”, lo mando mentalmente a cagare e mi infilo gli stivali di pelle consumata blu con i bottoncini sui lati. Usciamo dalla mia camera e ci dirigiamo verso la hall, io non posso fare a meno di saltellare per i corridoi, come un folletto il primo giorno di primavera.

Nella hall ci sono tutti, o quasi, manca Jared. Shannon ride e scherza con Max e Nico. Tomo sembra sempre impegnato in discussioni prolisse e tecniche con Fede. Il quadretto che mi si presenta davanti è quello di “una allegra combriccola di amici”, ne sono estasiata. Shannon interrompe la battaglia a chi ha il tatuaggio più appariscente con Max e si avvicina a noi. “Ciao ragazzi, scusate ma dobbiamo aspettare Jay, è sempre in ritardo... però vi assicuro che sul lavoro è un vero professionista e...oh... eccolo finalmente!”. Mi giro di colpo, Jared si stava avvicinando, sorriso stampato in faccia, capelli spettinati con perfezione geometrica e naturalmente quegli occhi che grazie al cielo ora sono coperti da un bel paio di occhiali Ray-Ban. “Jared ce ne hai messo di tempo per pettinarti... come al solito...” lo rimprovera Shannon, “Beh... abbiamo ospiti fratellino... devo pur fare buona impressione no?!”, sento il suo sguardo da sotto le lenti scure su di me. “Camila... mi piace come ti stanno i capelli!”, mi sento nuovamente in imbarazzo, mi volto verso Edo e gli dico “Visto?! Lui si che se ne intende...”, Edo sbuffa ma non aggiunge commenti. Emma entra nella hall, era fuori ad aspettarci sul tour bus e ci intima di muoverci. Usciamo dall'hotel ed entriamo nel tour bus, “Strano che non ci siano Echelon in giro... no?!” chiedo a Jared mentre salgo gli scalini del bus guardandomi i piedi. “Veramente non sanno che siamo già qui... siamo arrivati a Bruxelles in anticipo sulla nostra tabella di marcia proprio per incontrarvi!”, mi risponde lui da dietro.
Nel bus faccio per sedermi accanto a Edo ma Jared mi tira la manica del cappotto e mi invita a sedermi vicino a lui “Devi raccontarmi molte cose di te Camila... meglio non perdere tempo...”. Edo mi incenerisce con uno sguardo, io lo guardo e faccio spallucce come per dirgli “Che ci posso fare... non posso rifiutare!”.
Mi siedo accanto a Jared, la sensazione della mia spalla attaccata al suo braccio mi fa provare un brivido di piacere giù per la schiena. Serro la mascella per la tensione.
Jared si gira verso di me appoggiando la schiena al finestrino, con la coda dell'occhio lo vedo osservarmi con un sorrisetto sghembo. “Allora Camila... sono veramente contento di avere qui la sconosciuta a cui ho mandato tutte quelle mail! Ma ora che sei qui davanti a me... sai... sono troppo curioso di sapere chi sei veramente... chi è Camila?”, mi giro appena verso di lui, cercando di non guardarlo negli occhi, respiro profondamente tenendo la bocca aperta e sorridendo, “Sai... è interessante che tu mi faccia questa domanda...” Jared inclina leggermente la testa, senza distogliere lo sguardo da me, “... a dire il vero è una domanda a cui non so rispondere neanch'io...”, giro per un secondo la testa verso Edoardo che mi guarda meravigliato, so bene a cosa sta pensando. Lui è l'unico forse che riesce a capire quello che voglio dire. Lo so. “...sai Jared...”, “Chiamami Jay!” mi interrompe lui, “Ok, sai... Jay... credo che dovresti accontentarti di conoscere la Camilla che hai qui... non credo ti piacerebbe l'altra Camilla... non piace a nessuno fidati!” Gli sorrido stringendo gli occhi. Sento Edo borbottare qualcosa ma quando lo guardo, rivolge lo sguardo dall'altra parte, fuori dal suo finestrino.

Interessante...”, interviene Jared, “...mi stai sottovalutando...non credi?”. Questa volta lo guardo negli occhi, non sento più la vergogna o la paura “No! Ti sbagli! Sono sicura di quello che dico... per il momento posso farti conoscere questa Camilla!”.
Jared sembra meravigliato “Sai credo di aver appena intravisto l'altra Camila...”. Arrossisco violentemente e riporto lo sguardo sui pugni che tengo in grembo, come ha fatto con poche parole a farmi superare le mie stesse barriere senza che me ne rendessi conto? Come fa a leggermi dentro con così tanta facilità? Fino ad oggi pensavo che l'unico fosse Edoardo.
Cambiamo argomento... questo magari lo affronteremo più avanti...” Mi strizza l'occhio e si passa velocemente la lingua sulle labbra. Non mi ero mai accorta che avesse questa mania. Lo fa veramente spessissimo. Sembra quasi un tic, anche se come tic devo dire che è estremamente sexy.
Allora... se non sbaglio in una mail mi dicevi che ci abbandonerai per un paio di giorni per andare a trovare... quel tuo ragazzo... no?!”, lo dice grattandosi il naso e guardando la strada fuori dal bus, come se fosse una cosa di poca importanza, quasi fastidiosa.
Sì!” sorrido, “...starò un paio di giorni con lui! Voglio fargli una sorpresa...”.
Capisco... e come intendi andare a trovarlo?” mi chiede. Non riesco proprio a capire il senso della domanda. “Beh... vado in treno! Ci metterò solo un'oretta ad arrivare ad Eindhoven!”, lui si gira verso di me, distogliendo l'attenzione da ciò che accade sulla strada con un'espressione allibita, “Oh ma andiamo! Credi davvero che ti permetterò di girare in treno in un paese che non conosci... da sola? Una ragazza come te? Chissà cosa potrebbe capitarti... e sono sicuro che Edo sia d'accordo su questo!”. Edoardo interviene nella discussione “Ci puoi giurare!”. Cosa? Un attimo... Edo è d'accordo con Jared? L'hanno lobotomizzato?? “Scusate non capisco quale sia il problema... ho 25 anni... ricordate??”.
Si ma sei pur sempre una ragazza indifesa...” continua Jared, “non sarà un problema accompagnarti, verremo io ed Edo, ti portiamo lì, salutiamo il tuo ragazzo così posso anche togliermi la curiosità su chi sia e poi raggiungiamo gli altri... Ci basteranno 3 orette al massimo... sempre se Edo è d'accordo...”. “D'accordissimo!” risponde Edo.

Allora, prima avevo un fratellastro apprensivo al seguito, ora mi ritrovo ad avere anche una sexy rock-star che si preoccupa della mia incolumità? Possibile che sembro così incapace??

Il Vorst Nationaal è un gigantesco teatro. All'esterno è completamente bianco con qualche vetrata circolare a specchio. Quando scendiamo li davanti siamo senza parole. Almeno i ragazzi dei Washing Machine lo sono. A Nico dallo stupore cade il lecca lecca che stava mangiando dalla bocca. Naturalmente per i 30STM è normale amministrazione.All'interno lo spazio sembra ancora più imponente. La platea conterrà tranquillamente 3000 persone. Nico continua a saltellare balbettando “Suoneremo qui! Suoneremo qui! Suoneremo qui! Suoneremo qui!”, per farlo smettere c'è voluto un pugno sul cranio da parte di Max e Shannon. I due vanno molto d'accordo, oltre che musicalmente, anche nell'infierire sul povero Nico che si ritrova ad interpretare il ruolo della preda.
Tim il nuovo bassista che ha preso il posto di Matt lo conosciamo sul posto mentre fa il sound-check. Era andato prima degli altri per provare di più, dato che sembra terrorizzato da Jared. Non scambia molte parole con noi, evidentemente non vede l'ora di cominciare a provare con tutto il gruppo.
Io decido di non seguire le prove, preferisco godermi il concerto vero e proprio. Non voglio guastarmi la sorpresa di vedere i miei due gruppi del cuore sullo stesso palco, nella stessa serata. Andrò con Emma a prendere un caffè e le terrò compagnia mentre fa alcune telefonate di lavoro. Saluto i ragazzi dei Washing Machine e i 30STM. Schiocco un bacio sulla guancia di Edo augurandogli buona fortuna. “Spacca tutto anche nelle prove! Mi raccomando!” Lui mi sorride e mi risponde “Come al solito!”. Poi si allontana per raggiungere gli altri. Io seguo Emma che è appena uscita da una porta di servizio, prima di aprirla mi giro, Jared mi sta venendo incontro. “Peccato... non rimani per le prove...”, sembra davvero dispiaciuto “No... ma sarò al concerto! Non voglio rovinarmi la sorpresa...” gli sorrido, è veramente bellissimo. “Ok... ma almeno salutami come si deve!” si avvicina a me e approfittando della distrazione di Edoardo, mi bacia la guancia pericolosamente vicino all'angolo della bocca. “Sai non mi sembrava giusto che a Edo si... e a me no!” mi sorride camminando all'indietro e passandosi ancora la lingua sul labbro inferiore.
Mi giro verso la porta facendo finta di niente, esco e la richiudo dietro di me. OHMIODIOO!!!! Comincio a saltellare sul posto, mimando un ridicolo balletto di esultazione e soffocando grida di gioia. Solo quando mi sono tranquillizzata vedo Emma guardarmi come se fosse preoccupata di rimanere sola con una pazza scatenata.
“Eh..Ehm... Emma! Sono talmente contenta per mio fratello da non riuscire a trattenermi...”, alzo gli occhi al cielo fingendo noncuranza per quello che mi ha visto fare. Lei sembra sollevata “Oh beh! È un'opportunità più unica che rara... quindi... immagino!” mi risponde, leggermente in imbarazzo.
Speriamo non lo racconti a nessuno... che grandissima figura di merda! Ma ne è valsa la pena, eccome se ne è valsa!!


Rodney: per l'entusiasmo con cui ha commentato il capitolo! Sono felice che tu l'abbia trovato divertente... rido anch'io quando lo rileggo! XD

Nicole: Sono felice che tu abbia notato i miglioramenti! Quando mi danno un consiglio cerco di seguirlo il più possibile! Grazie Grazie Grazie! Smack!

Candidalametta: Grazie per il commento, sono ancora agli inizi ma cercherò di migliorare!

Aglaja: Che dire... Ti adoro! Immagino che per te sia una situazione strana, ma approfitto del tuo commento per svelare che ogni personaggio dei Washing Machine è reale! Io sono stagista, esattamente nella situazione lavorativa di Camilla e ti dirò che prendersi 2 settimane non è un gran problema, specialmente in uno studio in cui si lavora “a progetto”. (In pratica ti pagano solo i progetti che esegui e porti a termine) Quindi se in quel determinato periodo non c'è molto lavoro c'è gran poco da fare!
Per Nico mi sono ispirata ad un mio ex compagno di liceo, era un batterista però, non un bassista! All'ultimo anno gli è stato fatto fare dalla preside un permesso di circa 1 mese per andare a Roma a conseguire il diploma di conservatorio!! 0__0 Quindi ho pensato fosse possibile... (volevo troppo inserire un ragazzino nei Washing Machine!! Per convincere i suoi genitori avrei dovuto scrivere un intero capitolo, ma poi avevo paura di diventare pallosa... >_<


Fatemi sempre sapere cosa ne pensate! Un saluto speciale a luxu2!!

Sarò un po' più lenta per il prossimo capitolo credo... devo dare l'esame di FISICAAAA!!

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Capitolo 6
*** Cap. 5 -Centrifuge- ***


Ecco il nuovo capitolo! soffro di insonnia quindi studio di giorno e scrivo di notte... in effetti in questo periodo ho le occhiaie da panda... =_=
Lo stress mi sta pure facendo perdere le tette... hahahaha!! Grazie a tutti quelli che hanno messo la mia ff tra le preferite e le seguite! Wow!
Alla fine ci sono i ringraziamenti nello specifico!

ATTENZIONE ai cambi di POV!! 

Da quanto tempo non mi capitava? Sono passati troppi anni ormai. Quella sensazione di felicità assoluta che non ti fa smettere di sorridere come una cretina e che ti strozza le parole in gola... Quella voglia di saltare e correre. Quel sentimento che sai di avere dentro perchè ne avverti la presenza fisica, come se fosse un'entità che ti si è inserita nello stomaco. Ne avverti il calore all'interno perchè le braccia, le gambe, le mani e i piedi ti sembrano troppo freddi. Come se non fossero parte del tuo corpo. La testa poi... si fa mille viaggi senza controllo.
Credevo fossero emozioni che non si possono provare più di una volta nella vita. Ne ero veramente convinta e rassegnata.


Stare con Emma è molto divertente, è spiritosa e molto gentile. Per non parlare del fatto che è tremendamente brava nel suo mestiere. Riesce ad avere sotto controllo tutta l'agenda di Jared senza problemi. La vedo trafficare con il Black Berry in continuazione, invia e riceve mail a cui riesce a rispondere facendo altre cose contemporaneamente. Telefona e riceve telefonate di continuo, anche se durano pochi secondi.
Ora siamo nel bar proprio di fronte al Vorst Nationaal. Emma ordina il solito caffè che sembra una brodaglia nera, io invece un infuso ai frutti di bosco. Detesto il caffè, espresso o americano che sia, lo detesto.
Finalmente poggia il Black Berry sul tavolo insieme ad un plico di scartoffie che non cerco neanche di identificare.

Camilla mi dispiace non essere molto di compagnia... durante questi tour tutti pensano che il lavoro più grande lo facciano gli artisti... ma ti confido un segreto... IO mi faccio il mazzo tutto il giorno! LORO suonano e fanno baldoria!”, ride.
Ci credo! Emma, conosci quel detto che dice: Dietro ad un grande uomo c'è sempre una grande donna?”, lei annuisce divertita.
Nel tuo caso ce ne sono ben 4 di uomini! Altro che gran donna... sei una super-donna!”, ridiamo entrambe mentre prendiamo un sorso dalle rispettive bevande calde. Solitamente prendo un tè o un infuso, specialmente in inverno, per scaldarmi. Ma con quello che è successo con Jared poco prima, mi ci vorrebbe una bevanda ghiacciata. Mi sento tutta accaldata e l'infuso così bollente diventa quasi fastidioso da bere.
Senti Camilla... posso farti una domanda personale?”, Emma smette di ridere ma mantiene un sorrisetto di complicità tra donne.
Certo! Dimmi pure!”, le rispondo sottovoce e sorridendo per mantenere il clima di intimità.
Allora... tuo fratello Edoardo... ma è veramente tuo fratello? Perchè, cioè... non vi somigliate per niente, oltretutto lui è così protettivo nei tuoi confronti da sembrare quasi geloso! Come un fidanzato per intenderci!”, Emma sembra divertita dalla sua stessa domanda. Le rispondo senza problemi, mescolando la bevanda nella tazza per farla raffreddare.
Effettivamente siamo fratellastri, o una specie insomma... non abbiamo legami di sangue ma i nostri rispettivi genitori si sono sposati ed hanno avuto una bambina! Oltretutto abbiamo vissuto sotto lo stesso tetto per così tanto tempo... che mi sembra naturale considerarlo un fratello!”. Emma mi guarda sorpresa, di certo non si aspettava che la nostra famiglia fosse così particolare.
Cavoli! Quindi avete una sorella in comune!?”
Sì, è carinissima te lo assicuro! Ha il colore di capelli di Edoardo e suo padre, gli occhi di mia madre e la mia corporatura minuscola, sembra una fatina! Ora ha 4 anni!”, sorrido beatamente pensando alla piccola Margherita.
...purtroppo non la vediamo molto ma la riempiamo di regali! Edo pensa ai giocattoli io invece ai vestitini! Adoro vestirla come una bambolina! Di solito quando io e Edo torniamo a casa la portiamo al parco a giocare e i genitori che ci sono lì ci scambiano per la sua mamma e il suo papà! È esilarante vederli confabulare sul fatto che siamo troppo giovani!”, Emma mi guarda deliziata all'idea del bel quadretto familiare.
Ma scusa Camilla, non è stato difficile all'inizio questa situazione? Tu ed Edoardo vi conoscevate già?”, sembra molto interessata.
Eravamo compagni di scuola, ma non c'eravamo mai parlati... cioè io sapevo chi era, cavoli era al primo anno ed era già uno dei ragazzi più popolari! Tutte gli correvano dietro...”
Anche tu?”, mi interrompe Emma.
Ah... no... Io non ho mai perso la testa per ragazzi che... emm.. potevano piacere alle altre, odio la competizione!”, prendo un sorso dalla tazza, ormai è tiepida.
Però esteticamente lo trovavi bello... no?!”, Emma sembra spingere il discorso sempre verso Edoardo, mi incuriosisce.
Certo... era bello... è bello!” le rispondo cercando di sembrare indifferente.
Eccome se lo è!”, mi risponde lei ridendo.
Sì! ma come fai a trovarlo bello tu? Cioè... tu lavori per Jared Leto! Ormai dovresti avere gli occhi assuefatti dalla bellezza maschile...”, cerco di cambiare argomento, parlare in questi termini di Edo mi mette un po' a disagio.
Uff... Jared Leto... che ci troverete tutte?! Sarà che io ce l'ho sempre attaccato, piagnucoloso e petulante, ma non è il mio tipo nonostante quello che dicono in giro... preferisco suo fratello! Shannon è un vero uomo come piace a me! Anche tuo fratello è il mio tipo... peccato sia troppo giovane...”, Emma è veramente divertente, non ricordo di essermi mai trovata così bene con un'altra donna, solitamente sono circondata solo da testosterone.
Piuttosto... non eri tu quella che non ama la competizione?!”, mi chiede Emma.
Beh... sì... perchè?” le chiedo mentre prendo un sorso al sapore di fragola e lampone.
Ma per Jared! Con lui ce n'è eccome di competizione...” Per poco non mi strozzo con il cucchiaino.
Ma cosa centra... ho solo detto che è un gran... bel ragazzo! Mica ci voglio provare... mi ci vedi?!”, rido ma i miei pensieri mi riportano al suo bacio tra la guancia e la bocca e mi sento avvampare.
E poi ho un ragazzo... ci vediamo poco ma ce l'ho!”, quando parlo di Giacomo improvvisamente avverto un senso di colpa, se sapesse come ho gioito per il bacio di Jared... e che bacio poi! Tutt'altro che amichevole.
Ah già il tuo ragazzo! Ma anche lui è un bel tipo mi dicevi... no?!”.
Sì, ma nel suo caso è stato lui a venire da me. Quindi penso che per avermi scelta tra le tante e per continuare questa storia a distanza, deve amarmi davvero...” le rispondo poggiando la tazza sul piattino.
Te l'ha mai detto?”, Emma si appoggia al tavolo con il gomito e si regge la testa con la mano.
Non è un tipo che ama esternare a parole... queste cose...”, so cosa starà pensando, ma si sbaglia, ci sono cose che non occorre dire a parole, si sanno e basta.
E tu lo ami?”, odio quando mi fanno questa domanda, odio dover rispondere sempre così, ma non sono proprio in grado di rispondere diversamente.
Amo il fatto che lui mi ami!”, lei mi guarda meravigliata.
Non mi sembra una risposta da 25enne, cioè.. è molto matura come risposta... ma alla tua età... sembri rassegnata...”, forse lo sono, ma va bene così. Se posso essere sicura di avere qualcuno al mio fianco che non mi farà soffrire, questa è la vita che fa per me. Rimango in silenzio a guardare la tazza che ho davanti. Emma interrompe i miei pensieri, evidentemente ha avvertito la mia inquietudine.
Comunque... tornando al discorso di prima... quindi, secondo la tua filosofia, se Jared venisse da te e ti scegliesse tra le milioni di ragazze che lo adorano... tu ci staresti! Ovviamente se non fossi già impegnata...”, oh cavoli! non ci avevo pensato. Il suo ragionamento non fa una piega.


Quando ritroviamo i ragazzi alla fine delle prove sono tutti gasatissimi, sia i W.M. che i 30STM.
Mi accorgo subito che Shannon sembra aver disconosciuto Jared come fratello, rimpiazzandolo con Max!

Il fratello che non ho mai avuto! Il fratello che non ho mai avuto!!!” continua a ripetere, mentre lancia lo zaino di Nico a Max e questi glielo rilancia, mentre Nico, il “capretto sacrificale” come lo chiamano loro, cerca di recuperarlo.
Vado ad abbracciare Edo e gli chiedo come sono andate le prove, sono sicura della sua risposta ma voglio farmi raccontare più particolari.

Una bomba! Ti giuro! Il suono qui dentro è una cosa pazzesca, poi con tutta la loro strumentazione è da panico... Davvero! Potrei morire adesso!”, è tutto sudato, deve averci dato proprio dentro come se fosse in concerto.
E poi Jay... è bravissimo! Avevi ragione! Mi ha aiutato a sistemare il ritornello dell'ultima canzone che abbiamo scritto... quel tipo è forte!”, ok, calma, cosa hanno fatto al vero Edoardo? Perchè è evidente che questo qui è un clone con un cervello differente rispetto a quello di mio fratello.
Ehi Camila! Ti ha raccontato Edo? Sono fottutamente bravi!” Jared ci raggiunge e batte una mano sulla spalla di Edoardo, sembrano due amiconi.
Sì, mi ha raccontato... andate d'accordo eh?!”, lo dico come se fosse la cosa più strana del mondo, al pari di un maiale volante.
I ragazzi continuano a scherzare tra loro mentre saliamo sul tour bus, faccio per sedermi accanto ad Emma che sembra impegnata in una discussione telefonica più lunga delle solite, ma Jared mi strattona ancora per il cappotto, facendomi capire che è meglio lasciarla lavorare. Naturalmente mi fa sedere di nuovo accanto a lui. Stavolta Edoardo non fa una piega, è troppo impegnato a fare combriccola con tutti gli altri e probabilmente ora non considera Jared una minaccia per il mio onore di donna. Quanto si sbaglia.
Ancora accanto a Jared ed ancora lo stesso brivido di piacere per la schiena: se fossi in Giacomo mi ucciderei. Tutti i pensieri e le emozioni che sto provando sono uno smacco alla fedeltà di coppia.

Allora Camila... ti sei annoiata in compagnia di Emma?”, mi chiede Jared, prima di formulare la domanda si passa ancora la lingua sulle labbra. Ma la vuole smettere? Mi sta facendo andare via di testa! Sembra così lussurioso come gesto che se non la smetto di guardargli la bocca rischio di farmi venire il sangue al naso.
Certo!”, respiro profondamente, sgombero la mente e cerco di immaginarmi a parlare con Ale, il direttore creativo dello studio dove lavoro. Scelgo lui perchè è quanto di più simile ad un amico, oltre a Edoardo che però è lì vicino, quindi la simulazione sarebbe ancora più difficile.
Siamo state a bere qualcosa di caldo al bar e abbiamo chiacchierato un sacco! È molto simpatica!”, sorrido guardando il vuoto alle sue spalle. Jared fa una faccia delusa e poi fa una cosa che fa sfumare tutti i miei propositi di concentrazione zen. Si avvicina a me e mi sussurra all'orecchio, soffiandoci leggermente dentro,
Quindi non ti sono mancato neanche un po'?”. Mi allontano di scatto, fingendo di aver perso qualcosa dalla tasca, mi piego per cercare questo oggetto inesistente. Intanto mi sento l'orecchio bruciare letteralmente. Cerco di non mostrargli il mio viso fino a quando il battito non si è regolarizzato, altrimenti si renderà conto che in viso sono fluorescente.
Quando ritorno seduta composta, lui continua a guardarmi, sfregandosi il labbro inferiore con il pollice e l'indice. Lo vedo mentre cerca di nascondere il suo sorrisetto malizioso. É evidente che ha capito che non mi è per nulla indifferente e la cosa mi fa vergognare da morire. Così cerco di prenderlo in contropiede.

Effettivamente Jared mi sei mancato! Quante opportunità si hanno di stare a contatto con il proprio cantante preferito? Quindi devo sfruttare questa occasione!”, la frase mi scivola letteralmente fuori dalle labbra, come se non fossi io a parlare. Mi congratulo con me stessa per il mio autocontrollo.
Davvero?! Ne sono felice! Allora ti aiuterò a sfruttare al massimo questa occasione...”, questa cosa detta da lui sembra uscita da un film soft-porno. Ma quanto manca all'hotel maledizione!?


Mi piace vedere come si controlla. Arrossisce che è un piacere e poi... è terribilmente carina. Insomma di modelle e attrici bellissime ne conosco e ne ho ospitate molte nel mio letto. Eppure questa ragazza... c'è qualcosa in lei che mi impedisce di lasciarla perdere, non riesco a capirlo. Non è nessuno in fondo. Certo, ha del talento come fotografa, è carina, anzi, è proprio bella. Eppure è strano che io mi intestardisca su una come lei. È come se volessi vederle dentro. Forse è la curiosità per questo suo carattere insolito, sembra così dolce e gentile, eppure ha gli occhi di una che non è sempre stata così. Anche esteticamente parlando sembra nascondere quella che è, sembra una bambina e sono curioso di sapere se il suo corpo sotto quei vestiti che ne celano le forme, è effettivamente quello di una bambina.
Sono arrivato persino a chiedere ad Emma di informarsi sul suo rapporto con il fratello, anzi, più tardi le devo ricordare di aggiornarmi.
Il tragitto fino all'hotel è troppo corto, vorrei poterla stuzzicare un altro po' adesso che il fratello è impegnato, ma appena il bus si ferma lei si alza in piedi e raggiunge l'uscita, neanche volessi mangiarla. Anche se in effetti...
Scendiamo dal tour bus e raccogliamo le nostre cose, prima di entrare fumiamo una sigaretta. Sono conscio di quanto faccia male alle mie corde vocali ma, maledizione! Ne sento la necessità disperatamente. Devo pur appagarmi in qualche modo.
Continuiamo a parlare di come sono andate le prove: i ragazzi dei W.M. Sono proprio bravi, potrebbero farci concorrenza un giorno. Edoardo è il classico leader per antonomasia. È bravo, affascinante e sa come gestire un palco. Sono sicuro che non ci metterà molto a diventare un idolo per le ragazze. E poi è giovane, mi sento un po' invidioso nei suoi confronti. Cazzo! Eppure sono io la star!
Shannon sembra aver trovato il mio sostituto in quel Max: bene! Almeno ha qualcuno da tormentare oltre a me. Anche se mi dispiace per il ragazzino, Nico, che alla fine del tour sarà pieno di lividi per gli scherzi di quei due.

Ehi Shan! Lascialo un po' in pace! Gli farete male prima o poi!”, rimprovero mio fratello che sembra non ascoltarmi, il ragazzino però non sembra dispiaciuto delle botte, continua a ridere.
Oh insomma ragazzi! Lasciate in pace questo cucciolotto!” Camilla li interrompe abbracciando Nico.
Non è mica il vostro giocattolo, gli fate male...”, gli accarezza la testa come se ne fosse la mamma, anche se è effettivamente troppo piccola per esserlo, vedere il ragazzino protetto da lei è comico.
Camilla lasciaci il nostro capretto sacrificale!”, le dice Max, con Shannon che non smette di ridere sadicamente.
Guarda che ce la prendiamo anche con te... eh piccola?!”, la intimidisce mio fratello. Sembra ancora più piccola circondata da loro.
Ok è tutto vostro!”, Camilla lascia Nico nelle mani dei due. Lui la guarda con finta disperazione facendole il labbro tremulo mentre lei ride di gusto.
É decisamente deliziosa mentre ride, ha dei denti bellissimi. Quando ride socchiude appena gli occhi e il viso le si illumina. Sembra un piccolo fiore baciato dal sole. La fisso intensamente cercando di attirare la sua attenzione, quando si accorge di me, distoglie lo sguardo e smette di ridere, mantenendo un sorrisetto a labbra chiuse. Posso vedere le sue guance cambiare colore e diventare più rosate. Bene. Così mi piace ancora di più. L'idea che il sangue le arrivi alla testa per causa mia mi fa provare un brivido di eccitazione.

Ehi Jay... dove mangiamo stasera? I ragazzi non hanno praticamente mangiato a pranzo...”
Tim, che si è unito a Tomo, Edo ed il ragazzo tranquillo (Fede se non sbaglio) in una delle loro conversazioni tecniche e prolisse, interrompe i miei pensieri. Vorrei maledirlo.

Non saprei, immagino siano stanchi per stasera e non vogliano uscire...”, Edoardo e Fede sembrano d'accordo.
Possiamo restare tranquillamente in hotel a mangiare... e poi ci possiamo bere una birretta in compagnia... no?!”, propone Tomo. Evidentemente è lui stesso a non voler uscire. Vorrà passare la serata al telefono con la sua ragazza e sa che se ce ne andiamo in qualche locale a lei potrebbe venire una crisi di gelosia.
Per me va benissimo! Voi ragazzi che ne dite?” mi rivolgo a tutti.
Ottimo!” Shannon e Max rispondono all'unisono, mentre provano a sollevare il ragazzino prendendolo per il cappuccio della felpa, giusto per dimostrare quanto sono potenti i loro muscoli.
Perfetto anche per me!” Conclude Edoardo.
Tu Camila... che dici? Preferivi uscire?”, le chiedo, sfoggiando il tono più gentile che conosco.
No! Così va benissimo!”, mi sorride innocentemente. Forse non si rende conto di quanto sia più pericoloso per lei rimanere qui.


Ci dirigiamo direttamente verso il ristorante dell'hotel, così da evitare gli altri clienti dell'albergo. Mangiamo presto anche perchè i ragazzi dei W.M. sono digiuni da tutto il giorno praticamente.
Ordiniamo qualche bottiglia di buon vino, Camilla predilige quello bianco, quindi ne faccio portare una solo per lei.

Ma sei impazzito Jay? Se bevo tutto questo, poi in camera non ci torno con le mie gambe!” mi dice ridendo, mentre le riempio decisamente troppo, il bicchiere.
Lo spero!”, le rispondo in labiale perchè il fratello non mi senta. Ho già inquadrato il tipo, se voglio arrivare da qualche parte con lei, devo andarci cauto. La vedo distogliere lo sguardo da me e concentrarsi sul bicchiere.
Sì, tu che ti ubriachi Camilla... come se fosse possibile...”, le dice il fratello.
Perchè? Non beve mai o lo regge bene?”, gli chiedo io, incuriosito dalla sua uscita.
Se lo regge bene? A parte il fatto che al Nord Italia siamo famosi per le bevute, quindi siamo piuttosto abituati... Questa piccoletta qui potrebbe scolarsi una cisterna di Mojito e rimanere del tutto sobria!”, ridiamo tutti.
Insomma Edo! Non farmi passare per un'ubriacona!”, gli mugugna imbarazzata Camilla.
Ma è vero! Non ho detto che sei un'ubriacona... solo che lo reggi bene per la tua stazza!”
Camilla gli mette un finto broncio. Io mi sento un po' deluso, speravo che con l'alcol in corpo avrebbe perso qualche inibizione, almeno per vedere come si sarebbe comportata.

Peccato!” le sussurro, ma questa volta non sono sicuro che abbia capito cosa volevo dirle, continua a sorridere beata.
La cena prosegue, mio fratello si abbuffa come un animale insieme a Max, mangiano anche parte del cibo di Nico senza che lui possa fare nulla.
Camilla è seduta di fronte a me, tra Emma e suo fratello. Sono rimasto sorpreso nello scoprire che è vegetariana anche lei, la madre l'ha cresciuta così. Invece il fratello va di bistecca che è un piacere. Strano.
La osservo attraverso i bicchieri che ho davanti, mentre mi abbasso sul mio piatto: mangia in modo composto ed elegante. Tiene la schiena ben dritta e mastica lentamente e minuziosamente a bocca chiusa. Deve aver avuto un'educazione particolarmente rigida.
Il fratello al contrario è scomposto, normale insomma, come tutti noi. Strano anche questo. Che nella sua famiglia ci sia un tipo di educazione diverso tra femmine e maschi?


A cena finita decidiamo di salire in camera di Shan a bere un po' di birra e a chiacchierare.
Ragazzi vi raggiungo dopo, vado un attimo in camera mia!” ci comunica Camilla mentre usciamo dall'ascensore.
Che devi fare?”, le chiede Edoardo.
Devo avvisarti anche quando vado in bagno??”, gli risponde lei con un sorrisetto di rimprovero.
Io invece mi sa che vado a dormire... sono morta!” dice Emma.
Ah... ok... Emma vengo un secondo con te devi aggiornarmi per domani!”, le dico, sperando che capisca la metafora. Lei mi guarda con la faccia di chi vuole dire “finalmente si è deciso a maturare!”, ma alla mia espressione capisce quali sono i miei veri motivi e mi risponde:
Oh certo!!”
Non appena gli altri sono entrati in camera di Shan lei comincia a passarmi il più velocemente possibile le informazioni che ha ottenuto da Camilla nel pomeriggio.

E così non sono veramente fratelli...”, concludo io.
Già... Bene! Io ti ho detto tutto, ora se mi permetti vorrei rispondere alle ultime mail e andare a letto... mi stai facendo lavorare il doppio in questi giorni! Pure la spia mi tocca fare! Voglio un aumento!”
Sì certo... ne parleremo!”. Saluto Emma che se ne va in camera facendomi la linguaccia.
Mi sembrava strana come situazione. Non si somigliano, la loro educazione è ben diversa e lui non sembra geloso di lei come sorella, ma come donna.
Faccio per rientrare in camera di Shan, sento il vociare che viene da dentro e il rumore di bottiglie di birra che si toccano per un brindisi. Mi fermo e mi giro. Vado verso la camera di Camilla.
Busso appena e mi si apre subito la porta.

Uffa Edo sto arriva...”, si blocca quando mi vede.
Oh... um... ciao Jay! Adesso vi raggiungo... volevo mettermi una tuta da ginnastica per stare comoda...”, è completamente spiazzata. Si è tolta la maglia, indossa ancora i Jeans corti le calze e gli stivali, ma sopra è rimasta con una canottiera lunga a righine, con un piccolo panda sul seno sinistro. Anche la sua biancheria è da bambina, ma quello che riesco a vedere sotto quella canottiera mi piace.
Umm... secondo me terza!”, le dico guardandola e sfregandomi il mento.
Co... ma... Jay! Fuori di qui! Ora arrivo!”, mi sbatte fuori dalla camera, chiudendomi la porta in faccia, mi viene da ridere, era rossa come un peperone. Ne valeva la pena rischiare la castrazione da parte di Edo ed andarle a bussare alla porta. Almeno ho la conferma che sotto i vestiti è proprio donna. Al 100% direi. Ed è anche piuttosto sexy.
Raggiungo gli altri fischiettando il motivetto di “Kill Bill” per il corridoio. Poco dopo ci raggiunge Camilla, ora indossa dei pantaloni della tuta adidas, neri con le righe bianche ai lati e una felpa bianca con il pelo all'interno del cappuccio, a cui sono attaccate due orecchiette da cagnolino. Quando mio fratello la vede le va incontro, le alza il cappuccio ed esclama:

Che amoooore!!”, la stritola in un abbraccio, da cui però non si dibatte.
Ehi Shan! Solo io posso soffocare Camilla! Vero Edo?!” Max si rivolge al suo cantante con espressione divertita.
Nessuno deve soffocarla! Ma almeno così imparerà a vestirsi da persona adulta quale è!”, risponde Edoardo, prendendo un grosso sorso di birra.
Ma questa felpa è carina... vero Shan?!”, Camilla si rivolge a mio fratello sgranando gli occhioni.
Cazzo! Sì che è carina e ti sta benissimo!”, Shannon deve aver bevuto troppo per stasera.
Camilla evita il mio sguardo e si siede accanto ad Edoardo, per terra ai piedi del letto, raccogliendo le ginocchia al petto. Seduta così riesco ad intravedere la curva del suo sedere, non male anche quello. Con i pantaloncini di oggi non si capiva, erano troppo larghi. Comunque dovrò verificare più... accuratamente.
Per il resto della serata cerco di guardarla il meno possibile, voglio vedere che reazione le provoca questa cosa. Le lancio degli sguardi veloci solo per controllare se mi sta guardando. Non lo fa, quasi mai, solo quando prendo la parola. Questa cosa è snervante. Come fa ad ignorarmi così questa ragazzina?.
La serata finisce quando Shannon si addormenta sbavando e russando accompagnato da Max. Un bel duetto non c'è che dire. Vanno a ritmo anche in questo.
Nessuno prova a svegliare Max, decidiamo di lasciarli dormire insieme così domattina al risveglio potremo prenderli allegramente per il culo. Organizzerò un bello scherzone a Shan, potrei fargli credere che lui e Max se la intendevano, nei deliri dell'alcool.
Camilla dà la buonanotte a tutti, senza baciare nessuno e se ne va in camera. Io saluto Tomo, che sostiene un Tim leggermente alticcio, ed i restanti membri dei Washing Machine. Lo reggono eccome l'alcol. Il ragazzino, Nico, ha bevuto più di Tim ed è fresco come una rosa. Solo Max ne è uscito stroncato, evidentemente la stazza non è tutto.
In camera non riesco a darmi pace, continuo a pensare a Camilla. Non mi ha mai parlato stasera, che si sia offesa per prima? Mi dà fastidio scervellarmi per una ragazzina e mi infastidisce ancora di più il pensiero che ci possa essere qualcosa di più che fraterno tra lei ed Edoardo. Mentre stavano seduti vicini lui le accarezzava i capelli e lei se ne stava lì beata a prendersi tutte le sue attenzioni.
Non riesco a mettermi calmo, vado in bagno e mi lavo i denti. Con la bocca piena di sciuma mi guardo allo specchio e penso che ho bisogno di vederla ancora. Ora! Subito!
Sputo il dentifricio nel lavandino e mi risciacquo velocemente la bocca. L'acqua sembra ancora più fredda con il sapore di menta forte. Mi asciugo ed esco praticamente di corsa dalla stanza.
Raggiungo la sua porta, mi guardo intorno neanche fossi un ladro. Mi decido a bussare piano, nessuna risposta. Busso ancora un po' più forte e finalmente mi risponde.

Chi è?” questa volta non apre subito la porta.
Camila... sono Jay... vorrei scusarmi per prima...” le dico sottovoce, parlando praticamente attaccato alla porta, vedo il mio alito appannarla leggermente.
Oh... ok! Nessun problema Jay, davvero! Buonanotte!”, maledizione! Non mi apre.
Senti potresti aprirmi?”
....” Silenzio.
Camilla mi senti?”
Hai pronunciato il mio nome correttamente!”, ma cosa c'entra? Si preoccupa di questo??
Sì Camilla, so pronunciare il tuo nome, sono un attore anche, quindi ho fatto lezione di dizione... ora però dovresti aprirmi! Sta arrivando qualcuno... potrebbero essere paparazzi!”
Camilla mi apre improvvisamente la porta allarmata, io le sorrido, ed entro nella sua camera. Lei mi chiude la porta alle spalle, rimanendo attaccata alla maniglia per ascoltare i rumori all'esterno.

Sei proprio una credulona sai?!” le dico ridendo.
Mi hai preso in giro!”, la faccia le è diventata tutta rossa, un misto di rabbia ed imbarazzo.
Sì ma altrimenti non mi avresti aperto!”, mentre lo dico mi siedo sul suo letto.
Ehi non ti ho detto di metterti comodo... e poi perchè se sai pronunciare correttamente il mio nome hai continuato a chiamarmi “Camila” tutto il giorno?!”, non posso fare a meno di notare che indossa un pigiama con degli orsetti colorati, la maglia è attillata con su scritto “Care Bears made in the 80's”, i pantaloni sono rosa, più larghi. È proprio un amore.
Questo sarebbe il tuo pigiama?!”, le chiedo divertito.
Non hai risposto alla mia domanda!” mi riprende lei.
Così... non c'è un motivo... volevo farti arrabbiare forse! Mi sembrava divertente!”, continuo a sorriderle. Ho notato che quando mi inumidisco le labbra rivolge lo sguardo altrove.
Ok, ci sei riuscito! Mi hai preso in giro abbastanza... scuse accettate! Ora è meglio se vai Jared...”, non sembra arrabbiata, piuttosto divertita. È una che apprezza gli scherzi.
Posso darti il bacio della buonanotte?”, le chiedo, alzandomi dal suo letto ed avvicinandomi a lei che è ancora davanti alla porta.
Co...no... cioè sulla guancia certo...”, ora sono davanti a lei, le prendo le spalle e mi piego su di lei stampandole un bacio più vicino alla bocca che alla guancia.
Lei si scosta lievemente ed abbassa la testa, dev'essere rossa da morire. Apre la porta e aspetta che io esca. È un attimo. Agisco prima di pensare. Il bacio che le ho dato vicino alla bocca ha fatto da catalizzatore. Ne voglio di più. Le passo una mano dietro la schiena e la sollevo leggermente. Sembra così leggera. Le stampo un bacio sul labbro inferiore, trattenendolo appena tra le mie labbra. Poi mi stacco da lei e le sorrido.

Questo è perchè per tutta la sera non mi hai parlato!” le dico, esco dalla sua camera e chiudo la porta alle mie spalle. Rientro nella mia camera decisamente più rilassato. Ha un buon sapore la sua bocca. Vuoi vedere che usa pure un dentifricio alla fragola?


OH MIO DIO! OH MIO DIO!, le mie ginocchia non mi reggono, lui è appena uscito ed io crollo letteralmente sulla moquette. Cos'è successo? Ho tradito Giacomo?? no...no... niente lingua, niente tradimento! Lo diceva sempre una mia compagna di corso durante la laurea triennale. Niente lingua, niente tradimento. Però non riesco a non sentirmi un'adolescente al suo primo bacio.

Qui c'è il link di un disegno che ho fatto di Jared... Nella foto che ho usato per il ritratto è da bava alla bocca... ho uno stile da fumetto occidentale si può dire...
http://img191.imageshack.us/img191/3613/jay.gif

Adesso vi saluto velocemente:
Per_Aspera_Ad_Astra: Grazieeee! *___* sono contenta che ti piaccia così tanto questa mia prima ff!!
Rodney: come sempre entusiasta! Grazie!!! continua a seguire la storia perchè sarà lunghetta e particolare!
SimplyLily: Adesso si che followi quella giusta! Hahaha! Ciao e grazie!
Aglaja: Ma quanto sei sensibile come ragazza?! Cogli ogni tormento... è un piacere leggere i tuoi commenti! Bacione!
Nicole: Hahaha! I Frozen Embryos!! io di quel telefilm ho solo visto qualche puntata su Youtube... voglio vederlo tuttooooo!! >_< Grazie per i commenti! Come sempre mi fido del tuo giudizio!
Lucia/luxu2: Grazie per il betaggio! Abbiamo una visione di Jared simile! Ma forse il tuo è più divertente! City Hunter! Hahahaha! Che bella pensata!

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Capitolo 7
*** Cap.6 -washing finished- ***


NON conosco i 30STM e non mi appartengono le canzoni citate. Mi appartiene però la lavatrice!

Allora... Capitolo che termina un ciclo di lavaggio... ma la storia continua!! In questo capitolo succedono mooooolte cose... quindi preparatevi!!
Attenzione: le parti in corsivo sono conversazioni dall'altra parte di un citofono/telefono.
Alla fine del capitolo ci sono i link delle canzoni citate dei W.M., vi consiglio di ascoltarle!! Una in particolare... cercate la traduzione se siete curiose... altrimenti lasciate perdere...
I ringraziamenti, nello specifico, alla fine... come sempre!


È la sera del concerto. È la grande sera. Posso sentire le urla della folla da dietro il backstage. Tutte queste persone sono qui perchè amano i 30 Seconds To Mars. Non conoscono minimamente i Washing Machine, anzi, probabilmente li reputano un'inutile perdita di tempo prima che Jared e gli altri salgano sul palco. O magari un sistema per rendere l'attesa più eccitante.
Ma sono sicura che non si aspettano minimamente la realtà che attende tutti loro. Si innamoreranno della loro musica. Questa è una verità. Un dato di fatto. Quando sono così sicura di una cosa, non mi sbaglio, no di certo.
Dopo il bacio di Jared, il bacio senza lingua, a fior di labbra, quindi, SENZA tradire il mio ragazzo. Jared si è comportato come se nulla fosse successo. Quindi anch'io di conseguenza ho cercato di prenderlo come uno scherzo di un amico che gioca in modo pesante. Ho comunque cercato di evitare il più possibile di stargli troppo vicino o rimanere sola con lui. Edo si è meravigliato del fatto che non era più lui a dovermi stare alle calcagna, ero io piuttosto, a stargli avvinghiata come un pipistrello sulla testa. Non l'ho mollato un secondo.
Prima di arrivare al Vorst Nationaal ci siamo accorti di una piccola folla di Echelon formatasi fuori dall'hotel. All'arrivo dei ragazzi erano tutte eccitatissime, quelle più giovani sembrava stessero per piangere, quelle più mature cercavano il contatto con loro con più dignità. Non ho potuto fare a meno di notare gli sguardi che ci hanno rivolto quando siamo usciti dall'hotel insieme ai Mars. Sembravano piuttosto incuriosite. Qualcuna mi ha guardato con una certa invidia, ma poi vedendomi avvinghiata ad Edoardo mi ha ignorata completamente. Per fortuna che ora come ora Edo non è nessuno ai loro occhi, se un giorno diventerà qualcuno per me sarà dura. Subirò tutto l'odio che subisce Emma, con la differenza che lei c'ha fatto il callo e la prende con filosofia, io invece, già mi vedo in un ipotetico futuro, piagnucolosa e depressa.
Siamo saliti sul tour bus per primi, mentre i 30STM finivano di firmare autografi e si concedevano a foto di gruppo.

Dal finestrino del bus guardo fuori, passo il dito sul vetro appannato per sbirciare meglio. Jared è impegnato a firmare autografi e a farsi fotografare con un gruppetto di Echelon dignitose. Sono delle ragazze carine e mature. Una porta i capelli riccioluti e biondi, le ricadono lunghi sulla schiena.
L'altra sembra piuttosto giovane, deve avere l'età di Nico, è magra ed ha un visino arguto ed innocente Un'altra ha i capelli castani e porta gli occhiali, è in completo Echelon style, con tanto di bandiera italiana sulla schiena.
“Ehi ragazzi!”, richiamo l'attenzione dei Washing Machine.
“Ci sono delle Echelon italiane lì fuori!”.
“Davvero?” Nico si avvicina al mio finestrino e sbircia anche lui in direzione di Jared.
“Hai ragione! Fichissimo! Così magari faranno passaparola a casa e per il concerto di Milano avremo qualche ammiratrice!”.
Nel frattempo anche gli altri si sono avvicinati per guardare le nostre connazionali.
“Quella piccoletta e magretta mi ispira...”, dice Nico.
“E ci credo, è l'unica che ha la tua età e con cui puoi sperare di avere qualche possibilità... le altre figurati se ti filano!”, lo schernisce Max e poi continua,
“A me ispira la mora con la bandiera... deve avere un bel paio di tette...”, conclude Max con un sorrisetto sornione.
“Ma pensi sempre a quello?! Comunque dubito che ti si fili... il suo tipo dev'essere più un Jared! Guarda con che occhi lo guarda! Se lo sta mangiando!”, lo prendo un po' in giro io. Anche se devo dire che la ragazza lì fuori, ha tutte le ragioni del mondo. Jared è di una bellezza mozzafiato.
“...tu Edo che dici? Quale preferisci? A Fede non lo chiedo neanche... non mi da mai soddisfazione!”, interviene Nico. Fede lo guarda con sufficienza e poi ritorna leggere la sua rivista con una scrollatina di spalle. Fede è un tipo che non si perde in apprezzamenti inutili, se gli interessa una ragazza la corteggia alla vecchia maniera. Purtroppo però non è mai stato particolarmente fortunato con le sue conquiste. Quindi dev'essere leggermente sfiduciato nei confronti dell'altro sesso.
“..Mmmm... la bionda riccia!”, decide Edoardo, “Sì, sembra piuttosto dolce e poi è carinissima!”
“Già... Bene ragazzi! Ora basta giocare al 'supermercato della gnocca '! Tanto quelle ragazze sono qui per i 30STM, non per voi signori nessuno!”, dico io e mi becco una sfregata di cuoio capelluto da parte di Edo, che ride e mi lascia i capelli tutti scompigliati.
Mentre cerco di sistemarmi i capelli elettrizzati con le dita e tutta trafelata, Jared e gli altri decidono di salire sul bus, salutando con la mano le Echelon che ora cominciano a disperdersi per raggiungere il luogo del concerto.
Jared mi guarda per un secondo con un mezzo sorriso e poi si siede accanto a suo fratello. Devono concentrarsi per l'esibizione. Io guardo Edoardo, non sembra particolarmente agitato, non come gli altri almeno. Chiude gli occhi con il sorriso sulle labbra. Io mi accoccolo sotto il suo braccio, mentre Edo, con un movimento calmo e regolare mi accarezza la testa.
Oggi tutti sapranno quanto sei speciale. Penso tra me e me.

Il concerto sta per cominciare. I Washing Machine al completo, prendono possesso del palco. Un faretto di luce bianca, tendente all'azzurro li illumina da sopra. Rendendo le loro figure quasi angeliche. Le facce dei buffoni che sono abituata a vedere, ora sono sostituite da affascinanti espressioni professionali e controllate.
Comincia il primo giro di chitarra di Fede, riconosco la canzone, è “Feels Like Tonight”, la loro canzone più tranquilla e porta fortuna, con cui cominciano la maggior parte delle serate.
Parte la voce di Edoardo, sensuale, limpida, pulita, per poi diventare improvvisamente potente durante il ritornello.
Edoardo sembra nato per stare li. Mentre canta il ritornello con vigore, afferra il microfono e si sposta dietro l'orecchio una ciocca di capelli. Stacca il microfono dall'asta e si muove per il palco, sciolto come se fosse solo una prova.
Sono bravissimi. Da dietro il backstage guardo la folla di ragazze e ragazzi. Dopo un po' che la canzone è cominciata li vedo apprezzare la musica ballando e muovendo le braccia a ritmo. Alcune ragazze guardano Edoardo con un sorrisetto malizioso e complice, probabilmente affascinate da quel giovane leader di bell'aspetto e dalla voce tanto seducente.
Rimango a fissarlo incantata da quanto sia diventato bravo, grande e perfetto in ogni movimento. Mi sembra ieri quando, seduti sul letto in camera mia, gli insegnavo i primi accordi. Lui però ora è lì a godersi un piccolo successo. Io invece, non ho più imbracciato la chitarra. Non dopo quello che è successo. No. Non voglio pensarci. Allontano dal mio cuore quel ricordo troppo doloroso che comincia ad urlare alla porta del mio cuore. Più forte della batteria di Max, della chitarra di Fede, del basso di Nico e della voce di Edoardo. No. Respira Camilla. Respira.
Quando comincia la quarta ed ultima canzone di quella sera dei Washing Machine, quasi mi viene da urlare. È una vecchia canzone che Edoardo scrisse per me. Lo so. Non pensavo che avrebbe suonato questa, erano anni che non la metteva nel repertorio. La canzone si intitola “Better Than Me”.

I think you can do much better than me
After all the lies that I made you believe
Guilt kicks in and I start to see
The edge of the bed
Where your nightgown used to be
I told myself I won't miss you
But I remember
What it feels like beside you
I really miss your hair in my face
And the way your innocence tastes
And I think you should know this
You deserve much better than me

Sento gli occhi bruciare. La gola mi si secca. Il ricordo, il mostro, dentro di me, ruggisce con violenza.


While looking through your old box of notes
I found those pictures I took
That you were looking for
If there's one memory I don't want to lose
That time at the mall
You and me in the dressing room
I told myself I won't miss you
But I remember
What it feels like beside you
I really miss your hair in my face
And the way your innocence tastes
And I think you should know this
You deserve much better than me

Chiudo gli occhi, non voglio più guardare, non voglio ricordare. Respiro. Mi passo la lingua a sfregarmi il palato e mi rendo conto che sono un corpo composto da carne, ossa, muscoli. Sono un corpo tangibile e non posso farmi atterrare da un ricordo, che per quanto urli forte deve rimanere sepolto. Per sempre. Per sempre.

The bed I'm lying in is getting colder
Wish I never would've said it's over
And I can't pretend... I won't think about you when I'm older
Cause we never really had our closure
This can't be the end
I really miss your hair in my face
And the way your innocence tastes
And I think you should know this
You deserve much better than me
I really miss your hair in my face
And the way your innocence tastes
And I think you should know this
You deserve much better than me
(And I think you should know this)
(You deserve much better than me)

Sento che sto per svenire. Non doveva farmi questo. Non doveva cantare questa canzone, doveva cancellarla per sempre. Mentre sento una lacrima fare capolino, mi metto a ridere istericamente. È incredibile come la musica, nella mia vita, sia riuscita a ferirmi, ad amarmi, a proteggermi, a confortarmi e a volte anche a mutarmi completamente.
Sto per abbandonarmi completamente, sento un prurito alla nuca che presagisce il crollo finale, quando, fortuna nella sfortuna, Jared mi compare alle spalle.
“Hei Camilla... che ti prende?”
Mi afferra il viso tra le mani e mi guarda negli occhi cercando di tranquillizzarmi. Non voglio guardare i suoi occhi, mi terrorizzano. Chiudo gli occhi e lascio che con i pollici mi sfreghi le guance. Ora non sento più quella musica e riesco a respirare.
“Niente... forse solo un po' di emozione...”, riesco a balbettare in risposta a Jared, che ora mi stringe la testa al suo petto.
“Oh piccolina... che tenera sei...”, mi sorride.
“Ero venuto a cercarti per avere il mio 'in bocca al lupo', dato che adesso siamo di scena noi... ma non me la sento di stuzzicarti... non con te in queste condizioni...”, mi rivolge un sorriso preoccupato e dolce, il primo che gli vedo fare. Non mi sembra che stia recitando perciò rispondo con slancio al sorriso, infondo è riuscito a tranquillizzarmi.
“D'essere un grande sforzo per te rinunciare a tormentarmi!”, gli rispondo.
“Eh sì signorina! Mi devi un favore!”.
Si stacca da me e comincia ad allontanarsi. Lo osservo, indossa dei Jeans slim attillati fino alla caviglia, una maglietta lunga e slabbrata bianca e l'immancabile giacca in finta pelle con il “triangolo” in bianco sulla schiena, quella che indossa anche nel video di “Kings&Queens”. Poi si ferma e mi dice:
“Spero di emozionarti anch'io così... solo in maniera un po' più positiva!”, mi sorride e si avvia verso i compagni di gruppo che ora mi salutano con la mano. Shannon accortosi probabilmente dei miei occhi lucidi mi prende in giro facendomi il labbro tremulo. Io rido in tutta risposta.
Alla fine dell'esibizione Edoardo si ferma, guarda tutto il pubblico ed urla: “WE ARE THE WASHING MACHINE!”, poi abbandona il palco, seguito a ruota da tutti gli altri componenti del gruppo e da uno stuolo di applausi ed urla scroscianti. Un successo. È stato un successo. Ora non mi resta che riacquistare la mia solita maschera e fingere che quell'ultima canzone sia stata solo una canzone, come tante, delle loro.
Edoardo mi raggiunge e mi abbraccia, facendomi roteare.
“Allora?! Come siamo andati? Hai visto che pubblico? Hai sentito che suono? Sono in delirio!”
Mi sommerge letteralmente di domande a cui rispondo con sorrisi e risolini.
Gli altri ragazzi sono gasati all'inverosimile, Max continua a bacchettare con le bacchette della batteria qualunque cosa gli capiti a tiro. Testa di Nico compresa.
Io cerco di distaccarmi dal gruppo.
“Ora ragazzi state buoni che voglio seguire il concerto dei 30STM!”. Lo dico più che altro per evitare gli sguardi di attesa di Edoardo, che sembra mi stia chiedendo una reazione particolare. Non voglio dargli questa soddisfazione. Non posso. Non ora.

Jared entra in scena salutando il pubblico. Si alza un boato assordante. Gli applausi per i Washing Machine non erano niente al confronto. È qui che si evidenzia la distinzione tra “astro nascente” e “star”.
Le ragazze sono in delirio quando attaccano con “Attack”. Jared è un macchina da palcoscenico.
Con la sua voce potente e seducente, così simile e diversa da quella di Edoardo mi fa provare delle sensazioni totalmente differenti rispetto a quelle provate prima.
Vengo investita nuovamente da emozioni disarmanti, positive, proprio come voleva Jared.
Le Echelon sono in delirio davanti al loro leader, il loro comandante d'armi.
A differenza di Edoardo che sembrava aggredire il palco, Jared, si muove sinuoso, con la grazia di una lince. Tremendamente bello. Tremendamente sexy. Tremendamente proibito ai miei desideri.
Continuano alternando brani del vecchio e del nuovo album.
Ascoltando “The kill” mi ritorna in mente il primo momento in cui l'ho ascoltata, distrattamente, per radio. Pensai che quella canzone riuscisse ad esprimere con parole estremamente semplici i miei tormenti interiori. “Seppelliscimi! Seppelliscimi! Tutto ciò che volevo eri tu!” Sentire Jared cantarla dal vivo mi fece stare bene. Era una canzone triste ma l'idea che qualcuno l'avesse scritta mi faceva pensare che i miei mali non erano gli unici al mondo. Altri come me, prima o dopo di me, avevano provato quelle sensazioni descritte nella canzone. Era il giusto equilibrio di verità e metafore.
Eravamo tutti concentrati dalla performance dei 30 Seconds To Mars. Edo guardava Jared come se fosse il suo maestro Jedi da cui doveva imparare il più possibile, lo stesso facevano gli altri.
A differenza di loro i miei occhi, per Jared, erano carichi non solo di ammirazione. C'era qualcosa in più. Nel guardarlo cercavo di immaginare la donna che avrebbe amato un giorno, sarebbe stata fortunata. Non solo perchè è indiscutibilmente bello. Ma sotto quella faccia da schiaffi, sotto quel ragazzino giocherellone e petulante, si nascondeva il dolce ragazzo che mi aveva accarezzato il viso con grazia, che aveva baciato i miei capelli. Ed ora. Carico di adrenalina si lanciava tra il pubblico, saltava sul palco, faceva il suo show interagendo direttamente con il suo “esercito”.
“E' questo che lo fa amare...”. Sentenzia sottovoce Edoardo. Neanche mi stesse leggendo nei pensieri.
Ad un certo punto della serata i toni si stemperano leggermente. Jared comincia con “A Modern Myth”. Canto insieme a lui piano. Dimenticando tutto ciò che mi circonda. Quando inizia con “...The secret is out...The secret is out..” Jared rivolge uno sguardo verso di me. Mi spavento, come se fosse possibile che lui possa aver scoperto qualcosa. Eppure quegli occhi sanno leggermi dentro troppo velocemente. Mi trapassano come schegge di vetro. Sono belli da fare male. Come i suoi... No. Sono più belli di quel... No. Non pensare più. Per stasera basta pensare al passato. Non voglio rovinarmi questa serata. Ho sprecato troppi pensieri in quella direzione. Non ne vale la pena.

A fine concerto, dopo aver aspettato che il più della folla si allontanasse, usciamo dal retro per entrate nel tour bus. Sono rimaste solo una decina di Echelon ad attendere l'uscita dei loro idoli. Tra cui le ragazze italiane. Rimangono piacevolmente sorprese nello scoprire che noi siamo italiani.
La ragazza con i riccioli biondi dopo aver assalito Jared e gli altri di complimenti si avvicina a noi, in particolare diretta verso Edoardo.
“Ciao!”, gli rivolge un sorriso radioso, rivelando degli splendidi occhi nocciola da cerbiatta.
“Ciao!”, la saluta Edoardo, felice di poter parlare in italiano, con qualcuno che non fossimo noi.
“Complimenti! Non avrei mai pensato foste italiani... la pronuncia nelle canzoni è impeccabile!”
“Sono stato un anno in Australia e ho mantenuto molti amici all'estero... quindi l'inglese lo mastico bene!”, le risponde lui con uno dei suoi famosi sorrisi ammaliatori.
“Oh capisco! Beh.. Bravi davvero!”, sembra leggermente imbarazzata. Ma non tanto quanto davanti a Jared.
“Sentite... potreste farmi un autografo?”, chiede, tirando fuori dalla borsa un taccuino con relativo pennarello nero.
Edoardo la guarda tra lo stupefatto e l'imbarazzato.
“Ma... che te ne fai?!”, le chiede ridendo.
“Per ora nulla! Ma non si sa mai... un giorno potrei dire che io c'ero alla vostra prima esibizione.. e ne avrei la prova!”, gli sorride, conscia del fatto che ora è lui in imbarazzo.
“E' la prima volta che ne faccio uno...sarà orribile!”, ribatte Edo, prendendole il taccuino dalle mani.
“Meglio! Ha ancora più valore! È addirittura il primo autografo!”, gli sorride incoraggiandolo.
Edoardo le chiede il nome, senza guardarla negli occhi.
“Nicole!”, risponde lei.
Edo le scrive una veloce dedica, firma il taccuino, aggiungendo il link del MySpace dei Wascing Machine.
La ragazza si riprende il taccuino e saluta tutti, allontanandosi con le amiche.
“Edo... che sapore ha la fama?”, gli chiedo guardando le ragazze che si allontanano felici.
“Il sapore non lo so... ma odora di neve!”
Quella sera Bruxelles si coprì di un manto bianco di appena tre centimetri. Ce ne andammo tutti a letto, consci del fatto che il giorno dopo dovevamo essere ad Amsterdam.
Non parlai molto, andai solo a dormire.
Quando qualcuno bussò alla mia porta, poco prima di addormentarmi, feci finta di niente. Non mi interessava sapere chi poteva essere, se Edo o Jared. Volevo solo perdermi in un lungo ed appagante sogno. Uno di quelli in cui puoi sempre decidere se svegliarti prima della fine.

Un altro giorno passa, un altro concerto alla sera. Ad Amsterdam Edoardo non cantò quella canzone. Ne fece altre, il loro repertorio è vasto. Una di quelle che apprezzo di più “Broken wings” ed altre altrettanto pestate e adrenaliniche.
I 30STM invece ripeterono la stessa scaletta, ma questa volta su “A Modern Myth” Jared non mi degnò di uno sguardo, probabilmente anche il giorno prima me l'ero solo immaginato.
Quella sera avevamo però l'opportunità di fare un po' di festa tra di noi e svagarci, dato che avremmo avuto un giorno in più prima di arrivare alla tappa di Lille. Io comunque decisi di andare a letto presto, il giorno dopo dovevo essere ad Eindhoven da Giacomo.
Jared si era offerto di accompagnarmi insieme ad Edoardo, ma poi non ne ha più parlato. Quindi conto sul fatto che se ne sia dimenticato e che abbiano troppi impegni e troppa stanchezza alle spalle per intromettersi nei miei piani.
Dopo una cena veloce a base di zuppa di verdure, esattamente come Jared, mi congedo salutando tutti e me ne vado in camera.
Non avevo nessuna intenzione di ricordare ad Edoardo che il giorno dopo sarei partita, gli avrei lasciato un biglietto attaccato alla porta della camera e quando si sarebbe svegliato, naturalmente troppo tardi, io me ne sarei già stata sul treno, o forse addirittura ad Eindhoven.
In camera mi concedo un bagno profumato e rilassante, con tanto di maschera facciale al cetriolo. Non posso presentarmi a Giacomo scialba, mi vede così poco, almeno deve avere sempre una buona immagine di me in testa. Finisco la mia personale serata di bellezza e riposo depilandomi (ovunque) e lavandomi i denti. Perfetto. Mi infilo il pigiama e mi metto sotto le coperte accendendo la super televisione della nuova stanza d'albergo. Non saprei dire quale è più bella tra questa e quella di ieri. So solo che i campioncini di shampoo sono stupendamente colorati e ne ho già fatto man bassa.
Mentre guardo un canale musicale indiano, sento bussare alla porta. Faccio ancora finta di niente ma la voce dietro alla porta mi intima di aprire.
“Camilla... so che sei sveglia... riesco a sentire questa orribile nenia venire dalla tua stanza...”, è Jared, stancamente sollevo la coperta soffice ed infilo le ciabattine. Mi ero appena scaldata maledizione.
Apro la porta e mi trovo Jared in tuta da ginnastica, con T-shirt e ferpa con la zip rigorosamente nera.
“Allora posso entrare?”, mi chiede sornione.
“Dipende!”, gli rispondo roteando gli occhi.
“Da cosa?”
“Da come ti comporti... prometti di non prendermi in giro e di non mettermi in imbarazzo come al solito?”
“Prometto di non prenderti in giro... per l'imbarazzo però dipende da te e da cosa ti imbarazza!”
“Ok! Puoi andare... 'notte Jay!”, faccio per chiudere la porta.
“No! No! ok... dai! Voglio solo stare con qualcuno che non ha intenzione di bere stasera! E poi vorrei davvero vedere...”, si allunga sbirciando la tv alle mie spalle, “...il canale di musica indiano... Ma che cavolo guardi?!?”, lo dice con un'espressione tra l'allibito e l'inorridito. Mi viene subito da ridere.
“Facevo zapping e mi sono fermata su questo canale... mi piacciono i colori degli abiti! E poi non trovi divertente che in ogni momento ci sia un venticello che scuote i capelli del belloccio indiano di turno?! Anche al coperto!”, ridiamo entrambi. Senza accorgermene lascio che Jared entri in camera e si posizioni seduto sul letto davanti alla tv assieme a me. Lui se ne sta fuori dalle coperte, io invece sotto.
“Edoardo cosa sta facendo?”, gli chiedo all'ennesimo ballo di gruppo nel video musicale.
“E' con gli altri qui sotto, giocano a poker...”
“E non si è preoccupato del fatto che tu ti allontanassi senza tenermi d'occhio?”, lo dico senza rendermene conto, Jared non sa della gelosia che prova Edo per me nei suoi confronti. Mi mordo la lingua ma faccio finta di niente, ormai è andata.
“...te lo chiedo perchè di solito... non si fida degli sconosciuti...”, sistemo la mia uscita alla buona, anche se poco credibile.
Jared non ne sembra per nulla sorpreso, continua a guardare la tv, anche lui come me è ipnotizzato dai veli colorati delle danzatrici che si muovo a ritmo di musica.
“No, gli ho chiesto il permesso di passare da te per darti la buonanotte e per mettermi d'accordo per domani... gli ho detto di non preoccuparsi... e dato che sono stato sincero... credo si sia fidato!”.
“D-Domani?? quindi ve lo ricordate?!”, gli chiedo decisamente allarmata.
“Certo! Speravi di andartene di soppiatto come una ladra?”, ora mi guarda divertito.
“A dire il vero sì... ci speravo!”, sbuffo.
“Senti mi sono già accordato con l'autista, partiamo per le 8.30 di mattina, così io e Edo torniamo in tempo per le prove e per un paio di mie interviste...”
“Jay... guarda che non occorre che vi alziate così presto... sarete stanchi!”
“Naaa... non ti preoccupare, avrò tempo di dormire quando sarò morto!”, ridiamo, è divertente passare la serata con Jared, quando non cerca di giocare con me come il gatto con il topo.
Continuiamo a guardare i video del canale indiano ridendo e scherzando, poi verso mezzanotte e mezza decido che è ora di dormire.
“Tu aspetterai di essere morto, ma io di dormire ne ho bisogno adesso! Quindi fuori di qui super star dei miei stivali!”, gli tiro scherzosamente un calcio sulla schiena.
Lui fa per alzarsi ma mi afferra la gamba, deciso a vendicarsi.
“Tu piccola nana! Hobbit che non sei altro!”
“Hobbit?? Non ho mica dei piedi enormi e pelosi!!”
“Lo so ma io detesto gli hobbit! Chiedi ad Elijah Wood!!” Scoppio a ridere, da qualche parte in effetti, ho letto di quando ha preso a calci nel sedere il povero hobbit, dopo che aveva fatto commenti poco carini nei confronti della sua band.
“Quella volta hai fatto bene! Ma adesso io che c'entro?”, Jared continua a tirarmi per la gamba, facendomi il solletico dietro al ginocchio. Ho le lacrime agli occhi dal ridere.
Mi ritrovo sul pavimento, in preda agli spasmi da quanto ho riso e con un male alla mandibola perforante.
Jared, anche lui a terra mi fa:
“Tu... mi fai tornare bambino! Si rischia di regredire stando in tua compagnia!”, ha il fiato corto dal ridere anche lui.
Poi mi aiuta ad alzarmi, prendendomi per i fianchi. Mi metto in piedi dritta davanti a lui, gli occhi ancora lucidi per la risata fatta. Ad un certo punto mi rendo conto che non lascia andare la mia vita. Alzo gli occhi per vederlo in viso, è improvvisamente serio, nulla delle risate appena fatte gli è rimasto in volto. Sento che mi avvicina a lui, la sua presa è d'acciaio, o forse sono i suoi occhi che, magnetici, mi impediscono di ribellarmi. Chiudo gli occhi ed improvvisamente riesco a vedere il viso di Giacomo che mi guarda deluso. Alzo di scatto una mano e gliela metto davanti alla bocca.
“Scusami Jay... Non posso!”, gli sorrido chiudendo gli occhi per non perdermi nei suoi, sicura del fatto che la sua bocca è protetta dalla mia mano.
“Ma non lo saprà nessuno!”, mugugna lui con la mia mano davanti.
Scuoto la testa tanto da sentire i miei capelli frustarmi le guance. Poi mi blocco tenendo lo sguardo incollato ai miei piedi nudi.
“Io sto con un ragazzo che mi ama. Non posso rischiare di rovinare tutto per una notte...”
“Ma...”, prova ad interrompermi, ma io gli premo più forte la mano sulla bocca.
“Probabilmente hai ragione, non lo saprebbe nessuno. Ma sarò io a saperlo! Come potrei continuare a guardarlo in faccia? Come potrei continuare a stare con lui dopo che sarò stata con te? Come puoi desiderare di farmi provare la perfezione... quando dovrai strapparmela troppo presto dalle mani?”, l'ultima domanda la faccio più a me stessa, in un sussurro.
Jared si stacca da me. Continua a sorridermi non sembra offeso dal mio rifiuto.
“Capisco... Giacomo è fortunato!”, ora Jared mi accarezza i capelli, come di solito fa Edoardo.
“Ora sono ancora più curioso di conoscerlo...”
“Edoardo lo odia...”, dico io vergognosamente.
“Io non sono Edoardo, giudicherò domani!”
Gli rivolgo l'ultimo sorriso della sera.
“Buonanotte mia dolce Camilla!”, mi sorride come se nulla fosse.
“Buonanotte caro Jay!”, gli rispondo di rimando.
La porta si chiude davanti ai miei occhi, rimango immobile a fissarla per un buon minuto e mezzo, sperando quasi di vederlo riapparire. Poi sento una voce nella mia testa urlare: “SCEMAAAAA!!!”
No, anzi, brava! Sono stata forte, non ho ceduto agli impulsi. Il controllo che ho tenuto stasera è pari solo all'idea di un tossico di eroina che prova a disintossicarsi con una partita di roba davanti agli occhi. Eppure guardando il cuscino stropicciato da Jay, non posso fare a meno di sentirmi sola.

Il giorno seguente, dopo essere stata buttata giù dal letto da un Jared, eccessivamente eccitato all'idea della piccola gita in macchina, carico i miei bagagli nella vettura che Emma ci ha prenotato, con autista annesso.
Durante il tragitto Edoardo è più scorbutico del solito, so che l'idea che io li abbandoni per un paio di giorni, per stare con il “manichino” Giacomo, lo infastidisce. Forse, più semplicemente, ha dormito poco e gli scoccia dovermi fare da accompagnatore per tutto il tragitto.
In compenso Jared è un vulcano di allegria. Mi fa piacere, come se non fosse successo proprio nulla ieri. Raccontiamo a Edoardo la trasmissione che abbiamo visto sul canale indiano ed anche lui allora, fatica a non ridere.
Nel complesso il tragitto è un'oretta di macchina, con la piacevole compagnia di due bei ragazzi che mi fanno da body-guard. Meglio di così?!
L'autista ci comunica che siamo quasi arrivati, il navigatore satellitare non sbaglia un colpo. Arrivati al palazzo di Giacomo, Edo scarica i miei bagagli, mentre l'autista si piazza in una zona dove può sostare. Mi metto davanti al portone di vetro camera a guardare i campanelli dorati. Suono il campanello di Giacomo, eccitata all'idea della faccia che farà vedendomi, dalla sorpresa nel vedere che il leader di uno dei nostri gruppi preferiti è sotto casa sua fino a comunicargli che Edo è in tour... beh... quello magari non gli interessa. Tanto non si possono vedere.
Mi risponde la voce di Giacomo:
ja...”, ha la voce stanca ma non ci faccio caso. Gli rispondo in italiano.
“Indovina chi sono?!? SORPRESAAAAA!!!”, mi metto letteralmente a saltellare al citofono, con Jay che non riesce a trattenere le risate, anche se non capisce cosa ho detto, devo aver fatto una faccia buffissima.
Ca-Camilla?? cos-cosa ci fai qui?
“Cattivo! Aprimi scemo! Avevo voglia di vederti! E poi ho una sorpresa per te! Dai muoviti!!”, mi metto a scalpitare alla porta. In quel momento una signora anziana esce dal palazzo, Jay la aiuta ad aprirla con un sorriso cordiale, lei lo guarda come se fosse un criminale e si allontana alla svelta. Edoardo si mette a ridere e gli dice :”Ah Jay... la saggezza delle nonne... loro sanno quali sono i tipi poco raccomandabili!”, Jared in tutta risposta ride, tenendo la porta ancora aperta.
“Insomma Jack Jack...”, chiamo affettuosamente Giacomo, “...mi vuoi aprire? Sei svenuto??”.
N-no... sono spiazzato! Potevi avvisare...”, in sottofondo ad un certo punto mi giunge una voce estranea, “Jakieeeee chi è?”. La voce si rivolge a lui in inglese, sembra femminile. Improvvisamente mi giro verso Edoardo, con il fiato corto ed uno sguardo omicida. Lui si fa subito serio “Oh mio Dio...” sono le ultime parole che gli sento dire, prima di prendere di corsa la porta, lasciata aperta da Jared e salire le scale come una furia.
Arrivo davanti alla sua porta mentre questa si apre, ed una ragazza con un caschetto biondissimo ne viene sbattuta fuori in intimo, con ancora gli abiti in mano. Prima di perdere definitamente il controllo di me, sento i passi affannati di Edoardo e Jared alle mie spalle.

Bene... Jay... volevi conoscere la vera Camilla il primo giorno?! Mi sa che sarai accontentato... proprio... adesso!”, gli dice Edoardo, con il fiato corto ed una vena di ironia nella voce.
Ha ragione, so che ha ragione. Il mostro sta uscendo e non ho intenzione di fermarlo.



Mentre salivo le scale, non sapevo esattamente cosa aspettarmi. Non capivo la conversazione di Camilla al citofono. Pensavo solo che ci stava mettendo un po' troppo ad aprire questo tipo. Poi arriviamo qui davanti alla sua porta e ci troviamo una ragazza semi nuda, non bella, appariscente. Anzi, pacchiana e basta. Sento Camilla respirare a fondo, il suo respiro è amplificato dall'eco delle scale. Collego tutto e mi sento male per lei. E per lui. Considerando quanto Edoardo sia apprensivo nei confronti di Camilla, non mi stupirei se spaccasse la faccia a quel poveretto. La situazione si fa pericolosa, non voglio essere coinvolto durante il tour in una rissa. Guardo Edoardo ma non mi sembra arrabbiato, solo divertito. Poi lui mi dice: “Bene... Jay... volevi conoscere la vera Camilla il primo giorno?! Mi sa che sarai accontentato... proprio... adesso!”. Rimango basito dalle sue parole e guardo Camilla.
Improvvisamente già da dietro sembra un'altra persona, si tiene bene eretta. Si avvicina alla ragazza che la guarda intimidita, con un portamento aggraziato, a passo lento.
La vedo bussare dolcemente alla porta senza dire una parola. Quando la porta si apre, ne esce la testa di un bel ragazzo biondiccio, con un taglio di capelli corto e perfetto, degli occhi celesti e la faccia pulita e sbarbata. Sorride, ma improvvisamente sbianca vedendo la ragazza seminuda ancora sul pianerottolo proprio accanto a Camilla.

Scusa Jack Jack... che ospitalità è questa? Ci fai entrare?”, la sua voce è melliflua, parla in inglese per farsi capire da tutti.
Il ragazzo apre la porta con indosso solo i Jeans, scalzo. Guarda Edoardo con terrore, sicuro della bastonata che lo aspetta. Poi guarda me con aria interrogativa ma comunque spaventata. Starà sicuramente pensando che saremo in due a dargliele di santa ragione.
In realtà Edoardo continua a guardare la scena divertito.

Edoardo... accompagna l'ospite di Jack Jack dentro... dobbiamo fare le dovute presentazioni... e naturalmente anche tu Jay... vieni dentro!”, continua Camilla.
Quando Camilla si gira verso di noi per darci istruzioni, mi rendo conto di quanto sia diverso il suo viso. Sorride, ma non come sempre, le sue labbra sono rivolte in una specie di ghigno, i suoi occhi invece, taglienti ed inespressivi. Grigi come due lame di rasoio.
Edoardo accompagna la ragazza semi nuda all'interno dell'appartamento, io li seguo leggermente preoccupato. Pronto a fermare qualunque attacco fisico.
L'appartamento è piuttosto squallido e spoglio, non rispecchia per niente il suo giovane proprietario.
La moquette marrone è stesa perfino sotto l'angolo cottura, sembra sudicia. Il resto del mobilio appartiene probabilmente agli anni '50 ed è di un bianco ingiallito dai vari detersivi e dagli anni.
Non appena dentro, Camilla si toglie il cappotto in silenzio, si ravviva i lunghi capelli e si guarda un po' in torno.
Vedo Giacomo guardarla, perso in un mondo di ragionamenti a cui lui nemmeno, riesce a venire a capo. Poi Camilla si avvicina al lavello, prende uno strofinaccio, quello che sembra più pulito e comincia a pulire una sedia dal sudiciume. Vi si siede con grazia, accavallando le gambe. Ha degli stivali bassi, come sempre, eppure più la guardo, più mi sembra “alta”.

Allora Jack-Jack... immagino vorrai presentarci la tua ospite...”, continua a parlare in inglese e a fissarlo negli occhi, lui ne esce completamente sconfitto. Abbassa lo sguardo e si passa una mano sulla nuca.
Camilla... lei è Rachel... una mia amica...”, le risponde Giacomo.
La ragazza in questione, sentendosi nominare alza gli occhi, probabilmente sperando di essere congedata. Ma Camilla dissipa ogni sua speranza.

Oh Rachel! Come quella di F.R.I.E.N.D.S.!! Sei la prima Rachel che conosco... cara!!”, Rachel e Giacomo la guardano come se fosse impazzita, Edoardo si sta trattenendo dal ridere.
Ma Jack-Jack tesoro... siamo in presenza di ospiti che non capiscono l'italiano...” indica me e Rachel, “...quindi dovresti proprio parlare in inglese! Non fare il maleducato su! La tua mamma non ne sarebbe contenta...”.
A Edoardo scappa un risolino. Io sono confuso dalla scena, mi aspettavo urla, botte e tutte quelle cose da scena di gelosia da film. Non questo!.

Rachel cara, piacere! Io sono Camilla!”, si alza e le tende la mano. La ragazza ha un po di problemi a porgergliela, le sue mani sono impegnate a tenere i vestiti che la coprono. Riesce a liberare una mano, rossa fino alla punta delle orecchie, la porge a Camilla che la stringe forte, fino a farle comparire sul viso una smorfia di dolore.
Poi Camilla aggiunge:

Rachel, credo che sia il caso che tu ti vada a vestire, sei nordica ma non sei una foca... anche se con quel corpo.... beh comunque potresti prenderti un malanno... su dai ti accompagno!”
Non riesco a trattenere una risata neanche io. Edoardo ha gli occhi lucidi a furia di trattenersi. Quando Camilla si allontana con la ragazza, Giacomo fa per seguirle allarmato. In quel momento Camilla si gira e lancia uno sguardo glaciale in direzione di Edoardo che blocca Giacomo e lo fa sedere sul divano.

Lasciamo che le signore si preparino...”, lo ammutolisce e lo blocca lì seduto, dandogli una pacca sulla spalla e continuando a ridere. Poi si rivolge a me.
Jay... non perderti lo spettacolo... segui Camilla...”. Non riesco ad oppormi, un po' per paura nei confronti della ragazza, un po' per curiosità, mi avvio verso la zona notte dell'appartamento.
Rimango fuori dalla stanza ad osservare le due ragazze. Camilla ha piazzato la ragazza davanti allo specchio, le gira intorno osservandola dalla testa ai piedi. Questa cerca di vestirsi in fretta per uscire dalla situazione imbarazzante e scomoda ma Camilla la blocca.

Piano... con calma Rachel... rischi di cadere se ti infili quei Jeans così attillati in fretta...”.
Guardo la ragazza, ad un primo momento avevo notato quanto fosse pacchiana con quei capelli ossigenati che sembrano una parrucca, gli occhi con il trucco colato e quelle terribili unghie di almeno un centimetro e mezzo dipinte di fucsia. Sembra una prostituta. Ora mentre si riveste noto come il suo corpo riesca a fatica e per miracolo ad entrare in quei jeans, che le stanno orridamente.
Se normalmente guardando Camilla si pensa che è carina, accanto a quella ragazza sembra una modella vera e propria. In più questo suo insolito comportamento, il portamento, lo sguardo... sembra proprio bella e terribile. Quasi dannata.
Camilla cinge le spalle della ragazza e si mette ad osservarla attraverso lo specchio, accanto a lei.

Rachel cosa vedi?”
E-em... io...e te...”
Su Rachel! Vedi solo questo? Nient'altro??”
...” la ragazza rimane in silenzio, non sapendo cosa dire.
Dai... su! Metti in moto il tuo cervellino ossigenato!”
...”, ancora silenzio imbarazzante.
OK! Ti aiuto io! Allora lì c'è una ragazza a cui piace la roba usata da altre, ed una che invece si disfa delle cose vecchie... indovina tu chi sei?”
...”
Oh andiamo ragazza mia... non vuoi giocare? Facciamo così... se giochi con me posso procurarti anche il mio vecchio tostapane, il vecchio registratore e persino un paio di mie mutande usate! Allora?? ti va?”
...” la ragazza continua a rimanere in silenzio, evitando gli occhi grigi di Camilla. Nonostante la sua stazza sia due volte Camilla, sembra farsi sempre più piccola.
Sai una cosa... io lo dico per te... credi davvero che il ragazzo che c'è di là, voglia fare seriamente con te? Credi di essere meglio di me?”
La ragazza scuote violentemente la testa e finalmente riesce a parlare.

Lui mi ha detto che a Natale ti ha mollata!!”, la sua voce è stridula, non mi aspettavo che se ne uscisse con quella novità.
Camilla fa di nuovo quel ghigno simile ad un sorriso inespressivo.

Ti ringrazio per la tua onestà...”.
Aspetta che la ragazza si rivesta e poi esce dalla stanza assieme a lei. Mi passano davanti ignorandomi completamente. Sono agghiacciato dalla freddezza e dal controllo di Camilla.
In sala Camilla indossa il cappotto, Edoardo si alza dal divano insieme a Giacomo, che ora è bianco-giallognolo come il mobilio della casa.
Mi avvio verso la porta seguendo Camilla ed Edoardo. Giacomo prova a dire qualcosa a Camilla ma lei lo blocca e gli dice:

Sai Jack-Jack... credo che tu abbia confuso la merda con il cioccolato! Entrambe sono marroni... ma è questione di gusti decidere quale mangiare!”.
Edoardo per poco non si soffoca dal ridere. Camilla poi alza la mano e mostra un anellino d'argento con due pietre viola.

Questo non te lo ridò! Me lo tengo... è bello! Sei bravo come designer... ma a letto ho sempre simulato l'orgasmo!” Poi con una scrollatina di spalle si avvia giù per le scale, nel pianerottolo, dove la attendono le sue valigie con cui ritornerà al nostro tour.


SimplyLily : Ehi “twitter compagna”! Sono felice che i disegni e il capitolo precedente ti siano piaciuti... avrei un altro disegno pronto, in cui si vede la faccia di Camilla, ma sono indecisa se pubblicarlo o meno!
Luxu2: La mia strepitosa beta che scrive alla velocità della luce!! molte delle domande che mi hai fatto via mail avranno risposta nel prossimo capitolo!!! hihihi
Aglaja: Grazie come sempre per i commenti! Hai captato subito la frase chiave del precedente capitolo! Brava! (detective Conan!!) Non so se hai notato in questo capitolo, ma mi sono ispirata a te per la Echelon che attrae Nico!! ^^
floriana333: WOW! Tutta d'un fiato?? grazie per i Kissssssss! Spero che continui a piacerti sta storia!
Per_Aspera_Ad_Astra: Mi piace che definisci Jared un “incantatore di serpenti”!! mi sa che te la frego e la inserisco nel prossimo capitolo!! grazie ancora! ^^
rodney: Ma grazie come sempre!! Non ho nessuna intenzione di liberarmi di te! Anzi, continua a commentare che mi fa piacere!! ^^
Grazie anche a tutte le persone che seguono o che hanno messo la storia tra i preferiti!!

Ecco a voi i link:
Feels like tonight” di Chris Daughtry --->
http://www.youtube.com/watch?v=fITz-y09Cbg

Better than Me” di Hinder ----------------> http://www.youtube.com/watch?v=caAzX3rtSEw

Ultima cosa poi giuro che non rompo più, almeno fino al prossimo capitolo!
Ho pubblicato una One-Shot: “Come la panna per le fragole”, mi piacerebbe avere un vostro parere. È triste come storia ma ci sono particolarmente legata... mi fareste felice! ^___^
baci a tutte!!

cri.

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Capitolo 8
*** Cap. 7 -Filthy Rags- ***


wm filthy rags

Filthy rags

Ok l'attesa è stata lunga! Ma ci siamo!! ecco il nuovo capitolo!
Ah... a tutti/e coloro che me l'hanno chiesto: ho passato l'esame di fisica!! Wa-hooo!!!!
peccato che ho iniziato subito a lavorare all'università come assistente e non mi sono riposata...
Dedico questo capitolo alle ragazze della Venice Mythra Division che mi hanno accolta come una sorella! Ebbene sì.. sono una soldatina a tutti gli effetti! ^_^
Baci care!!!
I soliti ringraziamenti a fine capitolo.

filthy rags


Mi ha attratto subito qualcosa in quell'immagine. Un misto di ingenuità e timidezza, tradita dalla luce che si spezza a metà dei suoi occhi. Quel bianco e quel nero in netto contrasto, sembravano sovrapposti in una lotta alla medesima condizione.
Enunciava sé stessa. Tramite quella fotografia offriva, velatamente, le chiavi per l'interpretazione del suo animo. Eppure non sono stato in grado di coglierle.
Pensavo di aver capito tutto di lei avendola davanti, non avevo capito che avrei ottenuto molto di più osservando con più attenzione. È vero... a volte un'immagine parla più di mille parole.


“Camilla possiamo parlare di quello che è successo?”.
Siamo in macchina e stiamo raggiungendo gli altri. Camilla, dopo l’accaduto a casa di Giacomo, sembra un misto di allegria e indifferenza. Il suo atteggiamento è rimasto quello che si è rivelato pochi minuti fa. Quella compostezza, quella freddezza nello sguardo, quel sorriso spietato sulle labbra e quel portamento eretto e carico di superiorità.
“Mah! Jay non c'è niente di cui parlare... piuttosto... averlo saputo prima mi sarei fatta una dormita decente!”, parla con ironia, con quello strano sorriso mentre tiene gli occhi semichiusi cercando di riposare. Per il ritorno ha preferito sedersi sul posto del passeggero, accanto all'autista, così da poter reclinare meglio il sedile per dormire.
“Tranquillo Jay... Camilla sta benone!”, mi rassicura Edoardo. Non riesco a spiegarmi come riesca a rimanere così calmo. Non è forse lui il più apprensivo nei confronti di Camilla?. Eppure da quando è cominciata questa specie di semi-tragedia, non fa che ridere. È raggiante.
Mi volto verso il finestrino e guardo il paesaggio schizzarmi accanto. Un debole sole cerca di fare capolino tra le nuvole, mentre il vento le spazza via. Senza le nuvole la temperatura si abbasserà notevolmente di più. Stasera ci sarà da congelare.
“E tu come ti chiami?”, Camilla rompe il silenzio rivolgendosi maliziosa, all'autista al suo fianco.
“...Dominik signorina!”, l'uomo avrà circa una cinquantina d'anni e sembra apprezzare l'attenzione riservatagli da Camilla.
“Dominik eh... mi piace come suona...”. Camilla regala un seducente sorriso all'autista che per poco sbanda.
Poco dopo il respiro regolare di Camilla, ci fa capire che si è addormentata. La guardiamo dai sedili posteriori. Dorme beata. Come una ragazzina che ha passato la giornata a divertirsi con gli amici e abbraccia il sonno in modo sereno.
Non posso aspettare di essere in albergo e comincio a parlare con Edoardo dell'accaduto, approfittando dell'incoscienza di Camilla.
“Come fa ad essere così serena? E tu... come fai a gioire così di questa situazione? Pensavo che tu per primo avresti sofferto per lei... invece... possibile che solo io mi senta malissimo??”
“Tu non puoi capire...”, Edoardo guarda fuori dal suo finestrino con gli occhi socchiusi, infastiditi dal sole e un sorrisetto appagato sulla faccia.
“No... non posso capire... quindi spiegami! Voglio sapere e capire a cosa ho assistito! Cos'era?! Una brutale iniziazione?”
“No... era solo Camilla... quella vera...”, ora si è girato verso di me e mi guarda freddo, negli occhi.
“Ancora non capisco cosa intendi!”, sono quasi esasperato da questi segreti. Da questi strani fratelli.
“Sai Jay... contro ogni previsione tu mi piaci. Mi sono accorto di come punzecchi Camilla, del tuo modo di guardarla... e beh... devo ammettere che in un paio di giorni, sei riuscito più tu a far vacillare la sua maschera che io in tanti anni...quindi va bene! Ti spiegherò chi è Camilla...”
Rimango in silenzio ad osservare Edoardo. Aspettando che lui cominci ad illuminarmi sulle cose che non riuscivo a vedere, mentre a lui erano evidentemente così chiare.
“Come immagino, avrai capito... o saputo che io e Camilla non siamo fratelli di sangue. I nostri genitori si sono sposati quando lei era al secondo anno di scuola superiore ed io al primo. A quel tempo ero molto affascinato da Camilla... come ragazza intendo. Era popolare e dannatamente sexy.
Ad ogni modo, complice il matrimonio dei nostri genitori ed il fatto che fosse già fidanzata, ho cercato di reprimere l'attrazione che provavo per lei. Era una ragazza forte, sicura di sé, combattiva. In pratica non era per niente quella che è oggi. Sì certo, rimane bellissima ai miei occhi e a quelli di molti altri, ma ha perso quel suo magnetismo che la caratterizzava. Si comporta e si veste come una bambina, ricerca sempre protezione anche se finge di sapersela cavare, cerca di rimanere il più in ombra possibile...”, Edoardo mi guarda, distoglie gli occhi da me solo per giocherellare con un pesante braccialetto a catena d'argento, mentre continua il suo racconto.
“...Il suo cambiamento è avvenuto in maniera repentina. Come ti ho già detto era fidanzata con questo ragazzo, Alex, sembrava il Kurt Cobain dei poveri... Per conquistarla le era stato dietro per mesi e mesi. Nonostante lo invidiassi per essere riuscito lì dove io non avrei mai potuto sperare di arrivare, lo accettai. Lui e Camilla sono stati i miei primi insegnanti di musica...”, Edoardo nel rievocare questa figura del passato tradiva nella voce una sorta di rabbia.
“Camilla suona??”, gli chiesi d'istinto.
“Suonava... e cantava... ma ora non più... ti spiegherò...”, mi risponde, mentre mi ammutolisco ed aspetto che continui.
“Comunque, ti dicevo... inizialmente lui sembrava più preso da lei che lei di lui, ma col tempo Camilla sviluppò una specie di ossessione nei suoi confronti, era morbosa, preoccupata, nervosa.
Non riuscivo a capire cosa le stesse prendendo e le chiesi chiarimenti... lei cercava di cambiare argomento ogni volta. Solitamente mi raccontava tutto, ma quando si parlava di lui non voleva sentire ragioni... fino alla sera in cui Camilla, la mia Camilla è morta...”. Edoardo ora aveva gli occhi lucidi dalla rabbia. Serra con forza le dita intorno al braccialetto fino a farle diventare bianche.
“...Cosa le è successo?”, vomitai la domanda, temendo la risposta.
“...era uscita con lui e basta, una serata tra fidanzati...normale. Verso fine serata però cominciarono a discutere... e la causa era proprio il motivo che tormentava Camilla. Lui faceva abitualmente uso di eroina. Inizialmente non se la iniettava, la fumava, poi ha cominciato a sniffarla... il passaggio alla vena è stato breve. Comunque quella sera dopo la discussione con lei, lui aveva bisogno della sua “dose”. Camilla naturalmente non era d'accordo, non voleva si facesse del male. Lo amava. Erano in macchina e lui senza ascoltarla si diresse verso la più famosa via di spaccio di Padova, la nostra città natale. Camilla gli urlava di girare la macchina e lasciarla a casa, lo minacciò di lasciarlo perchè era stufa di dover mentire a tutti sul perchè fosse sempre nervosa e preoccupata, non voleva stare con un tossico. Dal detto al fatto lui la colpì, rompendole il sopracciglio, perse molto sangue... le è rimasta una piccola cicatrice... lei la maschera bene comunque...” Edoardo smette per un attimo di parlare ma riprende subito, come se volesse scrollarsi di dosso quel ricordo il più velocemente possibile.
“Ad ogni modo... non contento, la trascinò fuori dalla macchina, esattamente al centro di quella zona di spaccio, la abbandonò lì... dicendole che se non stava con lui poteva anche morire...
È una zona pericolosa, ora meno, ma al tempo... una ragazza ferita sia nel corpo che nell'anima, sola, di notte... beh... non può finire bene...”, si passa la mano tra i capelli, arpionandoli.
“Un gruppo di spacciatori le si è avvicinato, cercando di molestarla... fortunatamente, allarmato dalle urla di Camilla, è sceso in strada un uomo tunisino, era il medico della zona, quindi molto rispettato, una persona buona che curava tutti quei disadattati, rifiutati dalla società, senza storcere il naso come facevano la maggior parte dei nostri medici. Aiutò Camilla e ce la riportò a casa... non volle nulla in cambio... ma siamo diventati buoni amici e lo andiamo spesso a trovare...”, ero senza parole, sentivo il respiro strozzarmisi in gola. Non potevo immaginare. Non potevo.
“Dopo quella sera Camilla si rifiutò di mangiare e di bere, sua madre voleva far partire una denuncia nei confronti di Alex, ma Camilla si rifiutava categoricamente. Decise che non avrebbe più suonato... le ricordava troppo Alex. Si rinchiuse nella sua camera per giorni, non andava a scuola, ne usciva solo di notte per sdraiarsi sul divano e rivedere vecchi video-tape di lei da bambina con la madre e il suo vero padre. Era terrorizzata da qualunque cosa. A scuola, cominciarono a girare voci false sul fatto che fosse lei l'eroinomane che aveva portato Alex alla dipendenza. Non presentandosi a scuola era impossibile smentirle. Decisi di andare io stesso da Alex. Lo pestai e lo riportai a casa dai suoi, dicendo loro che era il caso di fare le analisi del sangue al figlio. Mi bastò mostrare l'incavo del braccio ai suoi, per essere creduto. Era ricoperto di punture. Anche sul collo e sotto le unghie.
Quella notte, quando sentii Camilla uscire dalla sua stanza, la raggiunsi sul divano. Mi sdraiai accanto a lei e le spiegai che Alex sarebbe stato chiuso in una casa di cura per disintossicarsi. Aveva lo sguardo di un cucciolo ferito, mi abbracciò e la presi in braccio per portarla a letto. Era dimagrita in una maniera spaventosa. Mi misi a letto con lei abbracciandola e baciandola. Passammo la notte insieme senza fare sesso, solo baci, teneri... profondi. Non potevo essere più felice. Le promisi che l'avrei sempre protetta, sarei stato al suo fianco... e così feci... lei però era diventata la caricatura di sé stessa, era regredita a bambina. A scuola era diventata una vittima... solo io le stavo accanto. Poi i nostri genitori ci annunciarono che avremmo avuto una sorella in comune, Margherita. A quel punto la piccola Margherita era diventata il nostro legame di sangue. Non potevamo continuare a nascondere che stavamo cominciando una relazione ben più profonda del semplice legame fraterno. Decisi che dovevo fare qualcosa, per Camilla, per me, per Margherita e i nostri genitori. Dovevo dire addio a Camilla... e lo feci con una canzone...”
“...Better Than Me...”, dissi in un soffio.
“Esattamente Jay... non ti è sfuggita vedo...”
“No... è che Camilla al concerto... quando la stavate suonando era...strana...”
“Già...era una mia personale provocazione per lei... vedi una settimana dopo la nostra 'rottura' per forze maggiori, Camilla annunciò di aver aderito allo scambio culturale, partì per il Texas con la ferma intenzione di dimenticare tutto. In un anno lei ce la fece, se così si può dire. Ritornò che era ancora più bambina di prima, ancora più bisognosa d'affetto, ma almeno aveva dimenticato noi... io lo feci l'anno seguente, ancora non ero pronto a vivere sotto il suo stesso tetto... Poi la storia dovresti conoscerla. Ha conosciuto Giacomo. Io ho formato i Washing Machine e quando si è trasferita a Milano per studiare l'ho seguita. Non potevo lasciarla sola, dopotutto avevo promesso di proteggerla sempre... e nei due anni in cui siamo rimasti separati non l'ho fatto. Dovevo recuperare...”. Edoardo ora mi guarda negli occhi, con un sorriso appena accennato.
“E allora perchè stuzzicarla... se è solo per questo?!”
“Perchè non ho mai rinunciato alla mia Camilla. Io voglio la vera Camilla, quella che hai visto oggi... ho provato ad allontanarmi da lei anche per questo. Volevo vederla ritornare quella che era...”
“Quindi non l'hai fatto per vostra sorella Marg...”, provo a pronunciare il nome della bambina ma è difficile.
“Margherita”, mi ripete Edoardo, “Sì, certo... come ti ho già detto Margherita è stata il movente principale. È complicato ma vedi spesso gli uomini vogliono quello che non possono avere...Per me Camilla è questo. So che non la posso avere, ma il desiderarla rende migliore la mia vita... e la Camilla che desideravo è proprio quella che oggi è tornata... per questo sono felice. A lei in fondo non è mai importato nulla di quel tale Giacomo, aveva solo bisogno di sapere che c'era qualcuno che la amava, per controllare la sua personalità...'mostruosa' come la definisce lei...”
“Perchè vuole controllarsi? Questo non lo capisco...”
“Perchè... lei si è convinta che se Alex ha cominciato a farsi... è stato per colpa sua... del suo carattere...”
“Ma è assurdo...”
“Lo so...”. Rimango incredulo a guardare Edoardo, che mi guarda con un’espressione tra il rassegnato e il preoccupato.
“Un'ultima cosa Edo... tu sei veramente sicuro che questa, cioè quella che oggi abbiamo visto in azione fosse la vera Camilla?”
“Certo! Che domande... quando l'ho conosciuta era così...”, parla trasognante.
“Ma hai anche detto che la conosci da 10 anni circa...”
“Sì... e allora?”
“Stavo pensando... Camilla di anni ne ha 25... non puoi sapere com'era prima che la conoscessi… potrebbe aver subito un trauma precedente, simile a quello di oggi, che l’ha fatta diventare quella che hai conosciuto…”
“No… non credo… è questa la vera Camilla!”
“… convinto te…”.


Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato. In fondo al mio cuore lo sentivo. Rivedere la Camilla controllata e sicura ha risvegliato in me i desideri di un adolescente. La mia Camilla...La mia adorata Camilla.
Quando arriviamo all'hotel, gli altri sono ancora nelle rispettive camere, tranne Fede e Tomo, che se ne stanno al bar a fare colazione con caffè espresso per entrambi e cornetto.
Li raggiungiamo al loro tavolo. Camilla cammina davanti a noi con grazia, si apre in uno di quei sorrisi mozzafiato che mi sono tanto mancati.
“Buongiorno!”, li saluta e si siede in mezzo a loro.
“Ma tu non dovevi partire oggi?”, le chiede Tomo, masticando l'ultimo pezzo di cornetto.
Anche Fede sembra sorpreso, sposta gli occhi da Camilla a me in continuazione, conoscendolo non gli sarà sfuggita la diversità di Camilla rispetto a ieri.
“Oh... sono già stata da lui! Ma l'appartamento era troppo sporco perchè potessi rimanere! Così l'ho lasciato a fare le pulizie...”, Camilla poggia i gomiti sul tavolino, inarcandosi verso Tomo e guardandolo maliziosamente.
“Ah... em.. ok! Meglio così! Jay ne sarà sicuramente contento!” Tomo sembra spiazzato, deve aver capito che è successo qualcosa, ma è un tipo troppo riservato per fare domande.
“Naturale! Vero Jay?!” Camilla si rivolge a Jared con aria ammiccante. Mi sento geloso delle attenzioni che ora ha verso tutti ma d'altronde questo è il prezzo da pagare.
Jay si siede al tavolo in silenzio e mi invita a sedermi. Facciamo colazione in compagnia di Tomo e Fede. Dopo circa mezz'ora ci raggiunge Emma:
“Jay sei arrivato in tempo per fortuna! Hai un intervista nella hall tra poco... ma... Camilla che ci fai qui??”, Emma invece sembra felicissima di vedere Camilla.
“Ho pensato che ti potesse far comodo un po' di supporto femminile... Così sono tornata con loro!”
“Hai fatto benissimo! Volevo giusto fare shopping prima di arrivare a Lille e mi serve una compagna!”
“Conta su di me!”, risponde Camilla alzandosi con una piroetta lenta e raggiungendo Emma.
“Ti vedo in forma oggi!”, le fa notare Emma.
“Non sai quanto...”. Vero. Solo io potevo capire quanto.
“Emma l'intervista... quando mi aspettano?”, Jay riporta Emma al suo lavoro.
“Oh sì giusto... puoi già avviarti verso la hall, sono già arrivati...”.
Jay si allontana dal bar, si gira solo poco prima di sparire dietro la porta, per lanciare un ultimo sguardo a Camilla che però non ricambia. Troppo impegnata nella conversazione con Emma.
Camilla ed Emma ci salutano per dedicare un paio di ore allo shopping, in alcuni negozi di Amsterdam.
Non appena anche Tomo si congeda per andare a svegliare Shannon, che a sua volta sveglierà Max per augurare il 'non-buongiorno' a Nico. Racconto a Fede cosa è successo.
“L'hai massacrato di botte vero?!”, mi chiede lui.
“Figurati! Non potrei essergli più grato... grazie a questa storia Camilla è ritornata quella di un tempo!”
“Ho notato una certa differenza di atteggiamento... ma sei sicuro sia una cosa positiva che sia capitato proprio durante il tour?”
Effettivamente, potrebbe essere un problema. Ma è un rischio che sono disposto a correre.
Un'ora e mezza dopo, siamo pronti per andare a provare nello stesso posto dove la sera prima avevamo fatto il concerto. Emma ci raggiunge mentre stiamo per salire sul toubus.
“Dov'è Camilla??”, Jay anticipa la mia domanda.
“Oh lei aveva ancora un paio di commissioni da fare... ci raggiungerà dopo le prove in albergo!”
“E quali commissioni??”, chiedo io.
“È una sorpresa... e poi sono fatti suoi!!”, ci liquida Emma, sedendosi nel bus e ritornando al suo Blackbarry.
Mi sento un po' irrequieto a saperla da sola, non sono più abituato alla Camilla indipendente.
Al resto del gruppo non racconto di Giacomo, preferisco che sia Camilla a metterli al corrente, se vorrà.
Durante le prove mi concentro su di lei, tiro fuori il massimo. Mi sento appagato, non vedo l'ora di vederla. Ho una paura fottuta che ritorni la 'Camilla bambina' dal detto al fatto, ho desiderato troppo questo giorno ed ora non riesco ancora a capacitarmene.
Al contrario di me, Jay, durante le prove sembra fiacco, svogliato. Temo che l'identità di Camilla lo abbia scosso più del dovuto. O forse è stato il mio racconto in macchina, sul passato mio e di Camilla. È la prima persona a cui racconto tutti i nostri segreti. Non so perchè ho scelto proprio lui sinceramente. Forse volevo solo che si disinteressasse a lei. Tuttavia temo di aver solo peggiorato la situazione. L'ho notato al bar, quando l'ha guardata prima di allontanarsi per l'intervista. Era uno sguardo diverso rispetto a quelli che le riservava prima. Non so dire in che modo lo era. Credo di aver visto in lui, il me stesso di anni fa. Quando avevo maturato la concezione che Camilla stava radicalmente cambiando. Entrambi siamo attratti dalla stessa moneta, ma da facce opposte.


Non appena rientriamo in albergo Camilla ci viene incontro. Rimaniamo tutti spiazzati. Si avvicina con passo deciso. Un abitino di cotone aderente blu notte che le arriva sopra il ginocchio, stivali di cuoio con un bel tacco largo e alto almeno 10 centimetri, sopra, porta uno spolverino beige semplice. È donna. Ma non sono i suoi abiti il motivo principale di incredulità, i suoi capelli, ha cambiato colore. Ora sono di un paio di gradazioni più chiari, un bel color miele. Sembrano luminosi.
“TA-DAAAAN! Ecco la sorpresa!!”, ci dice Emma.
“Bentornati ragazzi! Come sto??”, ci chiede raggiante, girando su sé stessa.
“Che figa...”, a Max scappa il commento, mentre io lo raggelo con uno sguardo.
“Sei appariscente... ma a me piaceva molto anche il tuo colore naturale...”, interviene Jared, laconico.
“Mi ero stancata... era un colore così anonimo!”, gli risponde Camilla avvicinandosi a lui.
“Non è vero... era tuo!”, le risponde Jay, guardandola negli occhi serio.
Stempro la tensione che si sta creando tra i due, intromettendomi nel discorso.
“Sei bellissima Camilla! Più del solito!”, le dico accarezzandole i capelli. Lei si scosta appena al mio contatto. È vero. La vera Camilla non ama essere coccolata e toccata, devo rifarci l'abitudine.
“Grazie Edo!”, mi sorride convinta della mia verità, con quell'espressione di superiorità che mi fa impazzire. È bella da fare male. Quegli occhi, quel corpo che finalmente valorizza con abiti da donna, quella bocca rosa... Improvvisamente comincio a ricordare il sapore di quelle labbra. Sento il mio corpo reagire ancora al suo profumo. La desidero ancora di più, anche se so che è sbagliato.
Non capisco il mio masochistico desiderio di rivederla così. Non avevo pensato a quanto ne avrebbe risentito il mio autocontrollo.
Gli altri ragazzi la guardano come dei bambini davanti alla vetrina di un negozio di giocattoli. Tutti. Tranne Jared che fissa un punto a terra alla sua destra. Come se non volesse guardarla.
“Stavo pensando che stasera si potrebbe andare in qualche locale... No?!”, propone Camilla.
“Sì è una buona idea!”, le va dietro Shannon e Max di conseguenza.
“Non rischiamo di creare scompiglio in un locale pubblico?”, chiede Tomo.
“Ma figurati! Io ho bisogno di uscire!”, lo ragguaglia Shannon.
“Andate voi... io non me la sento di uscire oggi...”, dice Jay al fratello.
“Jay sei il solito rompiballe guastafeste! Cos'hai da fare di meglio piuttosto che uscire con noi?!”
“Sono fottuti cazzi miei!”. Jay se ne va, verso l'ascensore che lo porterà alla sua camera.
Rimaniamo basiti dal suo comportamento, poi Shannon dice:
“Sarà nervoso perchè le prove non sono state il massimo oggi... ma tanto domani gli sarà passata e si pentirà di non essere venuto!”, ride.
Io ho il presentimento che dietro a questo suo atteggiamento non ci siano le prove.
Dopo essere usciti dall'hotel senza attirare troppo l'attenzione, ci facciamo scortare in un launge-bar tranquillo e moderno.
Camilla attira l'attenzione di tutti gli uomini nel locale, che non la avvicinano solo perchè attorniata da tutti noi.
“Camilla... sfida?!”, le chiede Nico.
“E sfida sia!”, risponde lei.
Ordinano una serie di “shortini” di un liquore a base di assenzio, che bevono in piccoli bicchierini di cristallo, prendendoli direttamente dal tavolo con la bocca ed inclinando rapidamente le testa all'indietro per far scivolare giù per l'esofago il liquido alcolico.
“We-hey! Ma qui siamo in presenza di due professionisti!”, ride Shannon.
“Ragazzi non vi farà male? Domani sera c'è il concerto...”, li mette in guardia Tomo, guardando allarmato Camilla che, come se niente fosse, tracanna il quinto bicchierino. Il primo che finisce vince. Nulla naturalmente. Solo la gloria o la capacità di far scontare una penitenza all'altro.
“Non mi preoccuperei per loro Tomo, sono quelli che lo reggono meglio anche se non sembra...” lo tranquillizza Fede. Io invece non riesco a staccare gli occhi da Camilla, quando una goccia di liquore le scivola fuori dall'angolo della bocca, devo trattenermi dal leccargliela e mi limito a passarle una salvietta.
“Ehi! Però è veramente sexy vedere una ragazza che beve come un uomo!”, esclama Tim.
“Attento Tim... non fare troppi commenti di questo tipo su Camilla se non vuoi incorrere nella feroce rabbia di Edo!” lo mette in guardia Max, mentre sorseggia la sua havana-cola.
“Oh... scusate! Ho notato che sei molto protettivo nei confronti di tua sorella... e ... beh... chi non lo sarebbe con una sorella così!”, si rivolge a me con un tono divertito, ma stronco subito la sua allegria.
“Sorellastra!!!”, gli ringhio contro.
“Finiscila Edo! Non ho bisogno di protezione! E poi sono tua sorella... anni fa lo hai ribadito ti ricordo!”, Camilla mi raggela con uno sguardo e mi ammutolisco. Ferito da quegli occhi. Spaventato ed eccitato da quello sguardo.
Nico approfitta della distrazione della rivale tracannando ancora più velocemente gli ultimi bicchieri, per poi urlare: “FINITOOOOO!!!”
Camilla lo guarda mutando espressione rispetto a come guardava me e gli rivolge un sorrisetto sornione.
“Bravo Nico... ora puoi chiedermi quello che vuoi!”
“Davvero??”, chiede lui sgranando gli occhi, con ancora quell'espressione vittoriosa sul viso.
“Certo!”, risponde lei, avvicinando il viso al suo dall'altra parte del tavolo.
“Beh... ci sarebbe una cosa che chiedo alle ragazze quando vinco...”, mi guarda con una vena di timore, “... un bacio... anche piccolo piccolo...” termina senza guardarmi in faccia. Sento la rabbia per quel piccolo mentecatto crescere.
“Mi pare una giusta richiesta!”, gli risponde lei e prima che io possa dire qualcosa lo afferra per la testa egli dà un bacio in bocca. Rimaniamo di sale. Prima che io possa lanciare il tavolo per aria, Fede mi tira per il braccio e mi sussurra:
“Fai finta di nulla!!!”. Lo ascolto, è saggio, Camilla mi sta facendo un dispetto. Giocherò al suo gioco, non le darò soddisfazione.
Quando si staccano Nico sembra il più sorpreso di tutti. Improvvisamente comincia a sentire gli effetti dell'alcol, non si regge in piedi.
“Ragazzi credo che la serata finisca qui...”, conclude Fede. Max e Shannon sono ancora imbambolati, passano gli occhi da lui a lei increduli a ciò a cui hanno appena assistito.
Camilla ride, sembra piuttosto brilla, ma si alza ed infila il cappotto senza problemi.
“Andiamo allora! Dovete riposare per domani...”, poi si interrompe un secondo, guarda Nico e gli dice:
“... Ora puoi anche chiudere la bocca...”, gli strizza l'occhio e si avvia verso l'uscita del locale seguita da tutti noi e da un Nico piuttosto barcollante.


Quando ho deciso di rimanere in albergo l'ho fatto per pensare. Avevo bisogno di ritagliarmi qualche ora per far chiarezza nell'anima. Di persone strane, particolari, pazze ne ho conosciute nella mia vita e non mi hanno mai turbato più di tanto. Anzi, io per primo mi sono sempre considerato una persona fuori dagli schemi.
Non riesco a fare a meno di provare una sorta di invidia per Edoardo e Camilla. Non ho mai visto un simile legame, così tormentato. Pensavo di non aver troppi problemi nell'inserirmi nella loro vita, in quella di Camilla in particolare. Non ho mai considerato il suo ragazzo, ormai ex, un problema. Ma Edoardo lo è a tutti gli effetti. É come se avessero un mondo tutto per loro, circondato da una muraglia che mi impedisce di entrare, e questo, non posso sopportarlo.
Ho messo in sottofondo l'album dei Nine Ink Niles a basso volume e me ne sto sdraiato su questo letto troppo grande, da solo, a leggere un vecchio libro. Eppure non riesco a concentrarmi sulla lettura. Rileggo in continuazione le stesse righe, il pensiero continua a scivolare in direzione di Camilla.
Mi manca il non riuscire a farla arrossire, a stuzzicarla, ed è passata solo una giornata. Non posso pensare che Edoardo abbia sopportato una situazione simile a questa, se non più grave, per anni.
Dove è finita la ragazza con lo sguardo timido e dolce? Quella ragazza così bella ed insicura allo stesso tempo, ha veramente abbandonato il suo corpo?.
E quelle labbra che profumano di fragola hanno mantenuto la stessa fragranza o sono cambiate, come i suoi occhi che feriscono come lame ad ogni sguardo?
Mi rigiro nel letto, senza trovare una posizione comoda.
Forse per stasera dovrei cercare una compagnia femminile, potrebbe aiutarmi a resettare questi pensieri. Probabilmente con un bel corpo nudo di donna tra le mie braccia, ricomincerei a fregarmene di loro. Mi sembra di essere una persona qualsiasi, ed io odio sentirmi così.
Durante le prove, le parole delle canzoni mi si strozzavano in gola. Non riuscivano ad uscire. Continuavo ad avere flash di Camilla da ragazza. Lei in lacrime in mezzo alla strada, abbandonata dal suo amore. La sua paura. Il conforto da parte di Edoardo. I loro baci. Il nuovo abbandono. Il bacio che le ho dato pochi giorni fa. Il tradimento subito dal suo ragazzo, verso il quale si impegnava a rimanere fedele.
Sono sicuro che dentro il suo cuore non può essere così fredda ed indifferente. È come se avesse rinchiuso la parte di sé che ha subito l'ultima ferita, in uno stanzino stretto e buio, nei meandri del suo cuore. Per non soffrire, per non subire l'umiliazione. Edoardo dice che questa è la vera Camilla. Ma io non ne sono convinto. Lui è affascinato da questa versione, io forse dall'altra. Ma cosa dico?! Camilla è Camilla. Mi piacerebbe che trovasse un equilibrio tra queste personalità. Sarebbe perfetta.
Guardo l'orologio, sono le 2.30 di notte. Spero che non facciano troppo tardi. Domani abbiamo il concerto e devono essere riposati.
Non faccio a tempo a pensare a cosa starà facendo Camilla che sento bussare alla mia porta.
Metto il libro da parte, fregandomene del segnalibro, tanto non ho capito molto di quello che stavo leggendo.
“Chi è?”, chiedo rivolto alla porta.
“Camilla...”, sento un tuffo al cuore, cazzo, mi sembra di essere un fottuto ragazzino di quattordici anni.
Apro la porta, lei è appoggiata allo stipite e mi guarda, con quel sorriso, quel sorriso crudele e malizioso che ho scoperto solo quella mattina.
“Ciao Jay!”, la sua bocca è illuminata da un leggero velo di lucidalabbra, sembra succosa, da mordere. I denti bianchissimi, scintillano, come i suoi occhi.
“Ciao Camilla... è successo qualcosa?”
“No! Perchè me lo chiedi?”
“Perchè non sei mai passata dalla mia camera di tua iniziativa...”
“Volevo avvisarti che siamo tornati e... darti la buonanotte!”
“Ah... ok... grazie!”, non riesco a guardarla in faccia, quanto mi da fastidio!
“Non mi fai entrare? se non disturbo ovviamente...”, butta l'occhio alle mie spalle, come se fosse convinta che fossi in compagnia, probabilmente per la musica bassa e la luce soffusa della stanza.
“Entra pure...”
Mi passa accanto, sento un misto di odori, il suo profumo, sigaretta ed alcol. Deve aver bevuto abbastanza. Ma sembra sufficientemente sobria per muoversi con la sua innata grazia.
Chiudo la porta dietro di lei e quando mi giro me la ritrovo faccia a faccia.
Mi passa una mano fresca sulla guancia, la percorre fino ad arrivare ai miei capelli. Non mi guarda negli occhi, sembra incantata a guardare la sua mano che accarezza il mio viso. Non appena arriva dietro la mia nuca, mi attira verso di sé. Mi bacia delicatamente le labbra, poggia la fronte sulla mia e mi soffia un “Buonanotte Jay...”, ad occhi chiusi. Poi fa per allontanarsi ma io non voglio che lo faccia. La blocco per il polso e la tiro verso di me, vicina come prima. Mi sento bene ad averla attaccata a me. Lei poggia l'altra mano sull'altra mia guancia e mi bacia di nuovo, questa volta a labbra socchiuse. Tiene il mio labbro inferiore tra le sue. Non riesco a farne a meno, è più forte di me. Le cingo la vita portandole il braccio che le avevo afferrato per trattenerla, dietro la schiena  bloccandola definitivamente a me. Dischiudo le labbra e rendo il bacio più profondo e appassionato. Sento il suo respiro. Il sapore di fragola delle sue labbra è rimasto. Leggermente coperto dall'alcol e dal fumo. Mi stacco appena dalla sua bocca e la guardo per un secondo, è bellissima. Non posso fare a meno di continuare ad insistere sulla bocca. Un nuovo bacio, ancora più profondo del precedente, le passo la lingua sul labbro superiore e poi cerco la sua. Non voglio che questo bacio finisca. Ma poi lei si stacca da me e si allontana un poco per guardarmi. La vedo lasciar cadere a terra lo spolverino beige, mentre non distoglie gli occhi dai miei.
“Cosa vuoi fare?”, le chiedo, meravigliandomi della mia stessa domanda.
“Secondo te?!”, di nuovo quel sorriso malizioso e freddo. Non vorrei farlo, ma lei non mi da scelta, non posso resisterle. La prendo in braccio, la distendo sul letto e mi sdraio su di lei. Camilla ride mentre con la barba le solletico l'incavo del collo, continuando a baciarlo e leccarlo. Con una mano abbasso una spallina del vestito blu, accarezzandole una spalla. La sua pelle è morbida, profuma di pulito. Lascio che la mia mano scivoli in basso, che passi sul suo seno fino ad arrivare al fianco, da cui sollevo il vestito accarezzandole la coscia. Poi ritorno a coprire la sua bocca con la mia. Mi stacco un secondo, un fatale secondo, per guardarla in viso. Noto la piccola cicatrice sul sopracciglio. Sento di nuovo un pugno allo stomaco e non posso trattenere le parole.
“Raccontami come te la sei fatta!”, le dico guardandola negli occhi.
“Cosa??” Non sembra capire.
“Quella cicatrice sul sopracciglio...”. Lei smette di ridere e mi guarda negli occhi fredda.
“Sono cazzi miei come me la sono fatta...”
“Voglio che mi racconti i cazzi tuoi allora!”, insisto.
“Ne hai bisogno per eccitarti?”
“No voglio saperlo e basta!”, voglio che si apra a me completamente, come fa con Edoardo.
“Invece io volevo farlo e basta! Ma tu devi sempre complicare le cose vero?!”, mi sposta da sopra di lei e si rialza, sistemandosi il vestito.
“Io però non voglio farlo e basta!”, le mie parole risuonano come una supplica, sembro patetico.
“Già... è per questo che è il caso che vada!”, raccoglie da terra il suo spolverino e si avvia verso l'uscita della mia stanza.
“Buonanotte Jay!”. Non si gira nemmeno per dirmelo, prende la porta e la chiude dietro di sé.
Rimango sul letto, nella posizione in cui mi ha lasciato, immobile. Poi allungo la mano e prendo un cuscino immergendovi la faccia. A volte sono proprio coglione.

Ordunque... che ne pensate della nuova (anche più bionda) Camilla??
Non so se avete notato ma in questo capitolo non c'è il suo POV... cosa proverà?
Da chi è veramente attratta??
Rispondete...datemi il vostro parere!!!

Ora ringrazio la mia beta luxu2, tempestiva come sempre! Aglaja per i suggerimenti e per l'incoraggiamento, sei il mio guru emozionale!

Nicole: Sei la prima Echelon con cui mi sono scritta, non potevo non infilarti nello scorso capitolo! ;) Sono felice che ti sia piaciuta!!
SimplyLily: è vero devo ancora postare quel disegno... ma proprio non mi convince!! >_< giuro che ne faccio uno migliore!! Conto però di ricevere un tuo nuovo commento eh?!?
Rituccia993: WOW! Sono felice che ti piaccia!! Grande?!? chi io?!? no ti assicuro che sono piuttosto bassa come Camilla! Hahaha!! infatti in questa storia ho voluto spezzare una lancia in favore delle nanerottole! (nella botte piccola c'è il vino buono..... ma sa di tappo! Hahaah)
Rodney: eh già! Giacomo era un PDM (pezzo di mer... XD) Sai la frase che ti è piaciuta?! “hai scambiato la merda x il cioccolato...” beh... l'ho usata davvero nella vita reale qualche anno fa... con il mio ex! O__O
Per_Aspera_Ad_Astra: Wahoooo! Grazie cara mi hai reso felicissima con il tuo commento! Userò la tua frase quando ritornerà il POV di Camilla... non aggiungo altro altrimenti vi mando spoiler! XD Spero con questo capitolo di aver saziato parte della tua curiosità sul carattere di Camilla!

A presto giovani donne!! rispondete alle domande eh!?
Baci Cri.

PS
Se vi piace particolarmente questa ff potete votarla a questo concorso:

NEVER ENDING STORY AWARDS

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Capitolo 9
*** Cap. 8 -Bush- ***


WM bush

Salve donzelle e donzelli (se ce ne sono!). Questa volta sono sta brava e vi ho fatto aspettare meno!!
Intanto vi piazzo qui una foto di come appare Edoardo in questo capitolo durante il concerto. Il modello a cui mi sono ispirata è Kevin Zegers. :Q___
A fine capitolo come al solito, ringraziamenti e risposte a domande!
Baci e buona lettura!

Un raggio di sole particolarmente dispettoso si insinua nella mia camera, tagliando di netto i miei occhi. Mi sono addormentato nella stessa posizione in cui Camilla mi ha lasciato ieri sera.
Perchè sono così fottutamente curioso di sentire la sua versione? Perchè ho questa fissazione di diventare una figura cardine della sua vita come Edoardo? Non potevo accontentarmi di farci sesso? No, non potevo. Quando lei ha detto che voleva “farlo e basta” è stata una mattonata. E senza rendermene conto le ho pure detto che non volevo “farlo e basta”. Cazzo! Sto diventando una fottuta femminuccia. Ma come ho fatto a dirle così? Dio... che patetico. Non mi stupirei di perdere anche quel minimo di ascendente che avevo su di lei.
Alzarmi dal letto non è mai stato così pesante. Neanche dopo qualche festa a base di alcol e donne. Mi sento svuotato ed intimorito all'idea di vederla oggi. Non so come comportarmi. Mi metto a sedere sul letto e mi sfrego la testa. Sono ancora con la tuta che indossavo ieri sera. Il libro che tentavo di leggere giace abbandonato sul pavimento. È strano. Quando lo tenevo tra le mani non potevo immaginare come sarebbe finita la serata. È stato testimone silenzioso di tutta la mia pateticità. Un testimone scomodo che devo eliminare. Lo raccolgo e lo lancio contro al muro proprio sopra il cestino, in cui finisce dentro. Un libro che non finirò mai di leggere perchè mi riporta alla mente ricordi scomodi.
Sono le 10 del mattino, e dobbiamo partire per Lille. Altro concerto, altre interviste e altri Echelon. Perfetto. Le valigie sono pronte, devo solo cacciarci dentro la tuta che indosso ed infilare i vestiti che ho tenuto fuori ieri sera per il viaggio.
Mi faccio una doccia sperando di scrollarmi di dosso l'odore di lei. Me lo sento addosso. Ma forse sono solo condizionato dal pensiero di quello che è successo ieri. Infilo gli abiti puliti e lascio i capelli giù, senza spararli in aria. Non sono proprio in vena. Inforco i miei fedeli Ray-Ban e scendo con la valigia in direzione del bar. Ho una fame atroce. Nervosa.
Nel bar trovo Tomo, Emma e Fede, sono sempre i più mattinieri. Di Camilla ancora non c'è traccia e mi sento quasi sollevato all'idea di ritardare il mio momento di imbarazzo.
“Mio Dio Jay! Ma che hai fatto? Come mai non sei ancora di sopra a sistemarti geometricamente i capelli?! Ormai mi ero abituata al 'Super-Sayan Mode'!”, mi canzona Emma.
“Tanto mi metto un cappello...”, le rispondo con poco entusiasmo.
“Meglio così!”, continua Tomo, “Secondo me sono troppo lunghi per portarli in piedi!”
“Secondo me tu ti devi fare un panino di cazzi tuoi!”, gli rispondo di getto.
“Ehi! Siamo nervosetti stamattina...”, commenta lui.
“Si... scusa... Dormito male...”, gli sillabo.
Ordino una spremuta d'arancia al cameriere e mi siedo con loro.
Poco dopo ci raggiunge Shan con Max e Nico. Stanno diventando morbosamente inseparabili quei tre. Il peggio è che mio fratello ha circa 15 anni più di loro ma sembrano coetanei.
“Ehi Jay!”
“Ciao Shan...”, non ho voglia di far conversazione quindi cerco il giornale, lo afferro e cerco di capirci qualcosa. Più che altro guardo le immagini. Naturalmente è inutile, mio fratello invece, di fare conversazione ne ha voglia eccome.
“Ah Jay! Dovevi venire ieri! Non sai che ti sei perso!!”, Shan sembra entusiasta.
“mmm... si...”, mugugno, cercando di fargli capire il mio poco interesse.
“Quello che se l'è spassata di più è stato questo piccoletto qua!”, da una pacca sulla schiena a Nico che sobbalza visibilmente.
“mmm... bene...”, non distolgo lo sguardo dal giornale, prima o poi si stancherà di parlare con un interlocutore disinteressato.
“Pensa che ha vinto la gara di bevute con Camilla e poi le ha chiesto un bacio! E lei senza fare una piega glielo ha dato!”
“mmm... ok..co... cosa?!”, forse ho capito male.
“Sì! È riuscito a baciare Camilla! Pensa che lei gli piace da un annetto ormai, non pensava di aver speranze... invece...”, mio fratello dà una gomitata al fianco di Nico, che ride imbarazzato ma soddisfatto.
“Prima devo sperare di non essere ucciso da Edo!”, esclama Nico in risposta a Shan.
Non ci posso credere. Sento un misto di rabbia e gelosia crescere. Come può aver baciato questo moccioso e poi essere venuta da me? Quindi ieri sera, per lei, uno valeva l'altro. Almeno ora so che non sono io a dovermi sentire in imbarazzo. Un peso in meno. Eppure non mi sento più leggero.
“Io non mi farei troppi viaggi se fossi in te Nico...”, gli risponde pacatamente Fede.
“Camilla era abbastanza brilla per i suoi standard, inoltre probabilmente voleva fare un dispetto proprio a Edoardo, che si preoccupa eccessivamente per lei... Ieri è stata una giornata dura per lei, come avrete intuito, voleva sfogarsi. Dubito che abbia qualche intenzione nei tuoi riguardi. Senza offesa eh?!”. Nico si ammutolisce e rimane imbambolato a fissare Fede.
“Quindi mi ha usato...”
“Temo di si...”
“....FANTASTICO! Sono stato usato da una bella ragazza! Speriamo che lo faccia di nuovo!!”
Pensavo che il ragazzino si sarebbe abbattuto dopo l'uscita di Federico, invece sembra ancora più eccitato. Il suo entusiasmo mi fa quasi ridere.
Edoardo e Camilla ci raggiungono al bar. Lei è raggiante, fresca come una rosa, a differenza di me che sembro passato sotto una schiacciasassi.
“Buongiorno ragazzi! Dormito bene?!”, che domanda, ma mi vedi?! Come diavolo posso aver dormito? Merda!. È completamente indifferente, come se non fosse successo nulla. Decido di stare al suo gioco. Tanto è lei che è venuta da me, non il contrario, ed è sempre lei ad aver pomiciato con un ragazzino.
“Buongiorno Camilla!”, le rivolgo uno dei miei sorrisi migliori, sperando che gli occhiali coprano la mia anima in tormento, riflessa nei miei occhi.
Lei mi fa un sorriso piuttosto indifferente ed ordina il suo tè al limone. Quando mi ha rivolto lo sguardo non sono riuscito a vedere nei suoi occhi nessuna traccia di noi. Evidentemente ha scelto di cancellare la cosa completamente. Devo cercare di fare lo stesso.
Dopo aver caricato gli ultimi bagagli sul tourbus, ci mettiamo in viaggio alla volta di Lille. Camilla se ne sta per i fatti suoi, al massimo scambia qualche parola con Emma, quando questa non è impegnata dal suo BlackBarry. Nico cerca inutilmente di attirare la sua attenzione, ma lascia perdere con la coda tra le gambe, ad un suo chiaro sguardo di disinteresse.
Edoardo le rivolge qualche rapida occhiata mentre discute in italiano con l'amico Federico. Li sento nominare qualche titolo delle loro canzoni ed intuisco il tema della comversazione.
Io mi infilo le cuffiette ed guardo il panorama sfrecciarmi fuori dal finestrino. I luoghi cominciano a sembrare tutti uguali da questa angolazione.
Dopo tre ore di viaggio siamo arrivati a destinazione, siamo in ritardo sulla tabella di marcia ed Emma è infervorata.
“Tutto perchè voi dovete dormire! E guai a me se vi sveglio poi!!”, continua a ripetere.
Ci facciamo lasciare direttamente sul luogo in cui si terrà il concerto, dobbiamo sistemare gli strumenti e provare. Emma tramite il suo fedele BlackBarry fa spostare una noiosa intervista a dopo il concerto. Camilla invece decide per un altro giro di shopping, spero solo che non mi ritorni rasata a zero stavolta. Anzi. Quasi quasi lo spero. Magari se si imbruttisse un poco, riuscirei a smettere di guardarla non appena è distratta. Ed io ritornerei quello di sempre.
Stavolta le prove ed il sound-check non vanno male. Mi sfogo facendo uscire tutto quello che ieri mi sono tenuto dentro.
Anche i Washing Machine sono piuttosto carichi. Edo però sembra volersi vendicare sul suo bassista per il bacio a Camilla e non fa che riprenderlo in continuazione. Il ragazzino gira come una trottola, cercando di assecondare il suo leader. Bisogna dargliene atto almeno, è un tipo tenace.

Il concerto è iniziato. I Washing Machine sono già sul palco ad esibirsi. Camilla sembra che non sia ancora arrivata. Loro sono alla penultima canzone e noi siamo già pronti a prendere il loro posto. Edoardo lancia frequentemente occhiate verso di noi, cercandola con lo sguardo. Ma di lei nessuna traccia. L'ultima canzone è “Better Than Me”, Edoardo si rivolge alla folla dedicando la canzone: “Alla ragazza che non mi sta ascoltando”.
Sentendo la sua voce sofferta, quelle parole che descrivono la profondità del sentimento che lo lega inesorabilmente a Camilla, sento la gelosia salire. Non riesco a rimanere qui ad ascoltarlo.
“Shan vado in camerino!”, dico rapido a mio fratello.
“Ma Jay... dopo questa tocca noi!”, ribatte lui lamentoso.
“Vorrà dire che quando sarà finita tornerò qui!”.
Mi avvio verso il corridoio in penombra, illuminato solo parzialmente dalle luci del palco, verso il camerino, a passo veloce. Mi concentro sul 'non sentire'. In fondo alla stretta corsia, vedo due figure scure in lontananza, la prima sembra una donna è seduta su di un amplificatore a quattro coni, con le gambe cinge un ragazzo. Mi avvicino per cercare di distinguere bene le figure che amoreggiano.
È Camilla. Indossa dei Jeans a vita bassa, aderenti come una seconda pelle fino alla caviglia, le scarpe sono modello parigina, con un bel tacco e i lacci. Sopra porta una camiciola nera aderente con una profonda scollatura. Il ragazzo che cinge con le gambe dev'essere un tecnico del suono, giovane e piuttosto alto. Indossa ancora le cuffie, ma le porta leggermente calate sulla nuca. Le ha scostato il colletto della camicia e le sta baciando il collo con avidità. Provo una gelosia ed una rabbia disperata. Mi avvicino furiosamente a loro e spingo via il ragazzo.
“Jay che Cazzo fai!?”, mi urla Camilla. Il ragazzo sembra piuttosto agitato, mi guarda con timore e balbetta un “So-Sorry..” per poi darsi alla fuga, terrorizzato all'idea di perdere il lavoro.
“Che cazzo faccio io?? che cazzo stai facendo tu!”, le urlo di rimando.
“Sto cercando solo di divertirmi! Ci saresti potuto essere tu al suo posto... ma ieri hai preferito farti i cazzi miei che usare il tuo!”, mi guarda sprezzante.
“Oh... Andiamo! Ti ho fatto una domanda!! e tu te ne sei andata come una furia!”
“Potevi non insistere... ma tu volevi dell'altro oltre al sesso no?!”, adesso sembra che voglia prendermi in giro, ho la tentazione di schiaffeggiarla ma mi trattengo cercando di sviare la converzazione.
“Edoardo ti sta dedicando una canzone! E tu sei qui con una nullità a farti sbavare addosso!”
“La sta dedicando alla ragazza che non lo sta ascoltando! Io le orecchie le ho mi sembra... e anche se mi sbavano addosso riesco a sentire! Quindi non la sta dedicando a me!”
“Sì invece! E tu lo sai!”
“Ok... allora vedila così... non sono interessata! Odio questa canzone!”, è talmente fredda ed indifferente da farmi paura.
“Che fine a fatto la Camilla che ho conosciuto? Che fine ha fatto la mia Camilla?”, le chiedo con tono quasi disperato.
“La mia Camilla di qua... la mia Camilla di la... Io sono Camilla! Appartengo solo a me stessa! Non sono la Camilla di nessuno! Né tua, né di Edoardo! Volete piantarla tutt...”
La faccio tacere affondando le mie labbra nelle sue. Un bacio violento, disperato. Tengo saldo il suo viso a me con una mano e la costringo a rispondere al bacio.
Voglio togliere dalla sua bocca il sapore del ragazzo di prima e rimpiazzarlo con il mio. Lei mi risponde cingendomi il collo con le braccia sottili. Le sue gambe, prima avvinghiate ad un altro ora sono intorno a me. Le accarezzo i capelli e lei si abbandona completamente. Lascia che la testa le scivoli indietro permettendomi di passare la lingua sul suo collo fino all'incavo dei seni. Ritorno alla sua bocca mentre con una mano mi infilo sotto la camicetta sottile. Com'è morbida. Il suo profumo è un afrodisiaco. Mi procura piacere fisico.
La voce di mio fratello mi riporta alla realtà.
“Ehi Jay! Hanno finit..oh....”, rimane completamente immobile a guardarci. Io mi scosto da lei imprecando sottovoce.
“Ok Shan... sono qui! Arrivo... e... beh... teniamo questo momento per noi ok?!”
“Certo fratellino! Non voglio vederti morire giovane!”, ride e con una scrollata di spalle raggiunge gli altri, massaggiandosi il collo. Fa sempre così quando qualcosa lo preoccupa.
“Camilla ora devo andare...”, mi giro verso di lei e le accarezzo una guancia con l'indice.
“Certo!” risponde lei, balzando giù dall'amplificatore su cui era seduta, ed atterrando con grazia sui tacchi.
“Dopo il concerto ho delle interviste... ma possiamo darci appuntamento in camera mia subito dopo...”, la butto io.
“Può essere...”
“Bene!”, faccio per andarmene e lei mi tira a sé per darmi un ultimo bacio veloce sulla bocca.
Non posso fare a meno di sorriderle ed accarezzarle la guancia ancora. Poi mi allontano senza dire una parola.


Sono arrabbiato, frustrato e stanco. La nostra esibizione è stata buona ma non mi sento appagato come al solito. Non sono riuscito a vedere Camilla. Non so che fine ha fatto e sono quasi sicuro che non abbia sentito una sola canzone. I 30 Seconds To Mars prendono il nostro posto sul palco. Solitamente Jared mi fa i complimenti e mi dà una pacca sulla spalla non appena mi incrocia nel backstage. Stavolta no. Non mi ha neanche guardato. Da quando gli ho raccontato il passato mio e di Camilla è strano, me ne sono accorto.
Credo sia ancora sconvolto dal cambiamento di Camilla. Pazienza. Se ne farà una ragione prima o poi.
Finalmente vedo Camilla. È appoggiata alla porta del camerino e ci aspetta. Dio quanto è sexy vestita così. Finalmente si dimostra la donna che è.
“Ciao ragazzi!”, ci saluta.
“Dov'eri?”, le chiedo indispettito.
“Qui naturalmente! Vi ho ascoltati seduta su quell'amplificatore!”
“Ma da li non si vede nulla!”
“A che mi serve guardarvi?! Vi ho davanti agli occhi ogni santo giorno! L'importante è ascoltare... no?!”, inclina leggermente la testa per dare più enfasi all'ovvietà che ha appena detto.
“Certo...”, le rispondo deluso.
“Grazie Edo, per l'ultima canzone intendo...se era per me ovviamente!”
“Oh... prego... certo che era per te!”, le sorrido come un bambino che ha appena preso un bel voto all'interrogazione.
“Però Edo... preferirei che tu non la facessi più...”, sento qualcosa rompersi dentro.
“Perchè?”, le chiedo strozzando un lamento.
“Perchè parla del passato, cioè... è una bella canzone... ma è troppo personale... mi coinvolge in prima persona e mi imbarazza...”, non c'è emozione nella sua voce.
“Come vuoi...”, la supero e mi chiudo nel camerino. Sono passati troppi anni da quando era così fredda. Ancora non riesco ad abituarmici. Non riesco a gestire la cosa. Quando era così non ho mai attirato la sua attenzione, cosa mi fa pensare che ora possa essere diverso? E soprattutto... cosa ho intenzione di fare se riuscissi a conquistarla di nuovo? Siamo ancora fratellastri, legati da una sorella in comune. Le cose non potranno mai cambiare. Eppure non riesco a mettermi il cuore in pace. Ogni giornata che passo ad osservarla scrive un capitolo emozionale della mia vita. Ho paura che se smettessi di farlo, smetterei anche di provare qualsiasi emozione.
Sento la voce potente di Jared attraverso la porta. Sta dando il massimo in questo concerto, sembra motivato. Tutt'altra cosa rispetto alle prove di ieri. Forse l'avere il pubblico davanti lo aiuta. Personalmente non mi sono mai sentito tanto solo come sul palco stasera.
Mi strucco gli occhi cerchiati di nero, non mi piace molto truccarmi, è più che altro un elemento scenico. Rimango a fissare la mia immagine riflessa nello specchio.
“Che cazzo sto facendo...”, mi dico.
Cerco di riposarmi buttandomi sul divanetto, gli altri sono fuori ad ascoltare l'esibizione dei 30 Seconds To Mars. Posso approfittare di un minuto di semi-pace per chiudere gli occhi.
Mi addormento e sogno Camilla, indossa un abito di sangallo bianco ed è seduta in mezzo all'erba. Io la guardo in lontananza, sembra una fata. I suoi occhi sono dello stesso colore del paesaggio che la circonda. Lei dice qualcosa ma non riesco a sentirla, è troppo lontana. Cerco di raggiungerla ma l'erba intorno a me comincia a crescere. Mi trattiene. Cerco di divincolarmi con tutte le forze che ho e finalmente arrivo nel punto dove prima c'era lei. Ma... non è sola un altro me la abbraccia e la bacia. Lei si gira verso di me, mi sorride e poi dice “l'amore è solo questione di tempistica!”.
Con questa frase mi sveglio di colpo, nell'esatto momento in cui Max, Nico e Fede entrano nel camerino.
“Edo!! che faccia hai? Sembri fatto di crack!”, scherza Max.
“Mi sono addormentato un attimo e mi sono svegliato di colpo...”, rispondo pettinandomi i capelli con una mano.
“Credo tu sia la prima persona che si addormenta ad un concerto!”, continua Max.
“Brutto sogno?”, mi chiede Fede, sedendosi accanto a me.
“Mi leggi nel pensiero?”, gli chiedo io.
“No... sei più facile da leggere di quanto pensi...”
“Solo per te...”
“Sarà... ma stai attento... i cantanti con un velo di mistero hanno più successo!”, mi sorride.
“Allora se tu fossi il cantante saresti già famoso in tutto il mondo!”, rido.
“Può essere... ora prepariamoci... credo che fuori ci siano una marea di Echelon e... non vorrei sbagliare ma tra il pubblico mi sembra di aver visto le nostre prime fans!”
“Davvero?? Parli delle Echelon italiane del primo concerto?”
“Proprio loro!”, mi risponde con un velo di malizia.
“Non me n'ero accorto...”
“Ci credo... eri su un altro pianeta!”
“Marte?”
“... Marte!”, ridiamo entrambi. Sono rari questi momenti con Fede, deve avermi visto piuttosto giù di corda. È un amico ed è il migliore che abbia al momento.
Quando finalmente i ragazzi dei 30STM si decidono ad uscire dal retro della sala concerti, sono rimaste diverse Echelon. Naturalmente tutte le più grandi. Le ragazzine, le fangirls, sono tornate a casa con mamma o papà grazie al cielo. Le si riconosce per l'abbigliamento decisamente inadeguato ad un concerto. Sembra che vogliano fare colpo a tutti i costi, ignare del fatto che sarà impossibile essere notate, si vestono come per la sera di capodanno.
Riconosciamo la bandiera italiana che spicca, legata al collo della Echelon che piace tanto a Max, per le sue forme prorompenti. Ci avviciniamo e dietro di lei vedo sbucare la testolina bionda e riccia della ragazza a cui ho fatto il primo autografo. Camilla rimane in disparte, ci osserva tutti ed aspetta che finiamo saluti ed autografi, fumando una sigaretta.
“Nicole vero?!”
“Wow ti ricordi!”
“Certo”, rido, “Il mio primo autografo l'ho fatto a te!”
“Già! Sai credo che stia acquistando valore!”, mi sorride.
“Speriamo... Ma voi vi fate tutto il tour?”
“Magari... Comunque no! Solo qualche data in giro per l'Europa! Bisogna anche lavorare!”, sospira.
“Mi sembra giusto!”, rido, mi sento un cretino a ridere in continuazione.
“Che lavoro fai Nicole?”, le chiedo appoggiandomi alla ringhiera e dedicandole uno dei miei sorrisi più seducenti.
“Scrivo... ho pubblicato un romanzo!”, dice con poca importanza.
“Fantastico! E vende?”
“Non ha importanza...”, è decisamente una ragazza particolare.
Intanto Max cerca di attirare l'attenzione della ragazza formosa, che però non ha occhi che per Jay, magari se Jared non fosse nei paraggi, avrebbe qualche possibilità.
“E tu non vai a caccia dell'attenzione dei tuoi idoli?”, chiedo alla biondina.
“Per il momento li vedo piuttosto impegnati... non sono il tipo da buttarsi nella mischia per attirare l'attenzione... e poi... con uno ci sto già parlando!”
Mi scappa una fragorosa risata.
“Io? Idolo?? No no... mi spiace deluderti! Ma sono ancora un signor nessuno!”.
“Lo diventerai... Mr. Nobody!”, mi risponde lei sostenendo il mio sguardo.
Decisamente accattivante la ragazza. Acuta.
“Dimmi una cosa... dove dormi stasera?”, le chiedo a bruciapelo.
“Io e le mie amiche dormiamo in macchina... domani partiamo...”, non si scompone.
“È l'ultima data che fate?”
“No... saremo anche al concerto di Vienna e poi a Milano!”
“Bene... sai non credo ci facciano molti problemi se vi ospitiamo in albergo con noi... certo dovrete stare nelle nostre stanze! Quelle di Jared e gli altri sono off-limits!”, sparo.
“Non sarebbe male... ma la tua ragazza è d'accordo?”, mi chiede lanciando uno sguardo alle mie spalle, in direzione di Camilla che sembra distratta nell'osservare le nuvolette di fumo che le escono dalla bocca.
“Non è la mia ragazza... è mia sorella...”, dico a denti stretti.
“Oh... non sembra... non vi somigliate! Cioè... siete belli tutti e due, ma bellezze differenti...”, osserva.
“Sì... ce lo dicono in molti!”
“Ok.. allora se l'invito è valido informo le mie due amiche...”
“Certo! Sapete come raggiungere l'albergo?”
“Naturale... siamo Echelon!”, mi risponde scrollando le spalle.
“Allora ci vediamo lì... lascio detto di farvi salire alle nostre stanze!”
“Ok! Grazie e a dopo!”, fa per allontanarsi ma poi si gira verso di me, scuotendo la folta chioma riccioluta.
“Ah... Edoardo... non ti aspetti una ricompensa vero?!”, chiede corrucciandosi.
“Solo il piacere della vostra compagnia!”, rispondo con un sorriso sincero.
Lei mi sorride a sua volta e si unisce alle amiche, per l'ultimo saluto ai 30 Seconds To Mars.

“Hai invitato le ragazze italiane a dormire da noi???”, Max ha gli occhi fuori dalle orbite, mentre il tourbus ci porta in albergo.
“Sì... tanto domani partiamo tutti! E poi staranno nelle nostre camere, non daranno nessun fastidio a Jared e gli altri, li ho già informati!”
“E cosa ti hanno detto?”
“Jay sembrava particolarmente contento e Shan si è messo a ridere dicendomi 'Ben fatto!'”
“Emma?”, chiede Fede.
“Per lei non è un grosso problema, non deve fare da balia a noi...” ridiamo tutti.
“Stasera la tizia con la bandiera è mia!”, commenta Max.
“Stasera ci comporteremo da gentiluomini...”, lo ammonisco io, “Stiamo solo aiutando delle compatriote a passare la notte al caldo!”
“Ma tra le mie braccia c'è tanto caldo!”, continua Max facendo il suo celebre labbro tremulo.
“E tra le tue gambe c'è qualcosa di poco elegante...”, lo freddo io. Ridiamo tutti. La tristezza di prima la sento sciamare piano piano. Forse questo è quello che mi ci vuole, concentrare le mie energie su una ragazza che non sia Camilla mi fa sentire meglio. La guardo. Sta per i fatti suoi, guarda fuori dal finestrino con lo sguardo vuoto. Sembra una bambola di porcellana. Probabilmente questa storia la infastidisce ma non lo ammetterà mai conoscendola. Prima di rigirarmi non mi sfugge lo sguardo tenero che le rivolge Jared, mi sento geloso per un attimo. Scaccio il pensiero pensando alla mia nuova 'amica' che starà in mia compagnia stasera.

L'albergo è l'ennesimo tripudio di lusso sfrenato. Decisamente inutile per un'unica notte. Lascio detto all'uomo alla reception che stanno per raggiungerci delle amiche. Lui mi guarda con aria maliziosa e mi assicura che le condurrà personalmente alla nostra stanza.
Camilla senza salutare nessuno, si dirige in ascensore insieme ad Emma. Poco dopo facciamo lo stesso.
La camera è spaziosa e i letti sono ad una piazza e mezza, riusciremo a starci comodamente in quattro, una delle ragazze dovrà dormire nella stanza di Max e Nico. Non invidio la povera sfortunata, Max quando dorme sembra un compressore.
Nell'attesa delle nostre ospiti, mi faccio una doccia, così da lavare via il sudore del concerto. Il getto d'acqua è caldo e potente. Mi rilasso e ripenso al sogno in cui ho visto Camilla. Non si può dire fosse un brutto sogno, in fondo stava baciando me. Eppure quel me stesso, non sembravo io. Esco dal bagno con l'asciugamano in vita, Fede prende il mio posto. Strofino l'asciugamano trai capelli, tentando di eliminare più tracce possibili d'acqua. Ad un certo punto sento la porta bussare. Vado ad aprire così come sono. Le tre ragazze sono arrivate ed ora mi stanno guardando con gli occhi fuori dalle orbite.
“Prego entrate pure!”, sorrido io.
“Ma-magari aspettiamo che ti finisci di vestire...”, risponde Nicole, ora sembra imbarazzata rispetto a prima, fuori dalla sala concerti.
“Oh no! Io entro adesso!”, decide la ragazza formosa. Le altre la seguono più timidamente.
“Piacere Edoardo!”, dico alle amiche di Nicole.
“Piacere! Io sono Monica!”, mi risponde la più intraprendente.
“Io Claudia!”, anche lei è una ragazza carina, porta i capelli corti e scuri, ha un viso che si armonizza bene con il taglio di capelli.
“In bagno c'è Fede, il nostro chitarrista... scusate ma dopo il concerto una doccia ci vuole! Fate come se fosse la vostra stanza!”, dico cordiale.
Fede ci raggiunge dopo una ventina di minuti con addosso una tuta da ginnastica e dopo di lui, Max e Nico bussano alla porta.
“Ok ragazze, vi avviso che sono arrivati i casinisti... se diventano molesti ditemelo pure... ci penso io a metterli in riga!”, rido.
Nicole sembra essersi rilassata, deve aver capito che non ho cattive intenzioni.
La serata prosegue tra chiacchiere e qualche birra, presa dal frigo bar. Monica si comporta come una sorellona nei confronti di Nico, lo coccola come un bambino, mentre finalmente parla amabilmente con Max che, noto, continua a buttare l'occhio sul suo decolletè.
Fede ha trovato una buona interlocutrice, la ragazza di nome Claudia. Li sento filosofeggiare tra di loro. Fede è raro che parli così tanto con una ragazza, di qualcosa che non sia la musica.
Io sono qui, seduto sul pavimento ai piedi del letto con Nicole accanto.
“Dimmi una cosa... chi è la ragazza a cui dedichi sempre quell'ultima straziante canzone?”, mi chiede lei a bruciapelo.
“Ah... te ne sei accorta...”
“Sai credo che una canzone del genere si scriva dopo cha si ha avuto una certa esperienza... quindi ne ho dedotto che esista la ragazza in questione...”
“Sì esiste... ma è storia vecchia ormai!”
“Non credo che sia una storia vecchia se non riesci a dimenticarla...”, Nicole tiene le ginocchia raccolte al petto mentre si dondola leggermente.
“Vedila così... non è una storia fattibile!”
“Ummm... Sei per caso innamorato di tua sorella?”
“Co-cosa? Com-come fai a....”
“Tranquillo! Me ne sono accorta già la prima volta che vi ho visti... Quando oggi mi hai detto che è tua sorella non mi hai convinto...”, sorride lei.
“Scusa avrei dovuto essere più chiaro...”, dico massaggiandomi il collo.
“Perchè? Non sei mica costretto a parlarmi dei fatti tuoi!”
“Lo so... ma mi trovo bene a parlare con te... quindi forse , avrei dovuto spiegare meglio... ecco vedi in realtà Camilla, la ragazza che hai visto oggi, è la mia sorellastra... non abbiamo legami di sangue, se non contiamo la sorella che abbiamo in comune!”, dico leggermente in imbarazzo.
“Che storia complicata!”, mi guarda lei.
“Già...”
“E tu ne sei innamorato...”
“Diciamo che più che altro ne sono ossessionato... sono fatto così... devo trovare un'altra ossessione per cercare di dimenticare la precedente!”, le sorrido. Monica si è addormentata tra Max e Nico. Fede e Claudia se ne stanno sul letto con un auricolare a testa, probabilmente anche loro si stanno avviando verso il sonno.
“Sai Edo... credo che Camilla sia molto fortunata...”
“In che senso?”
“Beh vedila così...”, alza gli occhi al cielo, “...diciamo che non dev'essere male essere l'ossessione di uno come te!”.
Senza rendermene conto, allungo una mano e le accarezzo i capelli morbidi sorridendo. Sono così diversi da quelli di Camilla, lisci come quelli di un'indiana. I capelli di Nicole sono voluminosi e riccioluti, vi si può immergere la mano. La tiro verso di me e le blocco il collo con l'altra mano. Le do un tenero bacio sulla bocca. La vedo chiudere gli occhi e proseguo ne baciarle il mento ed il collo. Poi lei si ritrae un attimo.
“Scusa Edo... ma non sono il tipo da 'cose di una notte', vorrei, ma domani non riuscirei più a riconoscermi...”, dice in un soffio.
“Certo!”, le sorrido, “Forse è il caso che ora dormiamo... domani dobbiamo alzarci tutti presto... e a quanto pare dovremo dormire in sei in questa stanza!”, le dico indicando le sue amiche e i miei amici che sembrano morti. Lei ride piano. Poi ci accoccoliamo in un angolo, vicino a Fede e Claudia, la tengo vicina a me. Sento il disperato bisogno di un contatto umano. Lei sembra accorgersene e comincia ad accarezzarmi la mano. Sento una lacrima fare capolino ed infilarsi tra i suoi capelli, sotto al mio viso. Questa ragazza sconosciuta riesce a leggermi dentro, più di Camilla. Anzi, Camilla non se n'è mai preoccupata, sono sempre stato io a tentare di capirla ed ascoltarla. Per una volta è piacevole essere quelli protetti. E questa ragazza mi fa sentire così.


Quando Edoardo mi ha parlato delle ragazze italiane che ha invitato in albergo, non potevo essere più contento. Sarebbe stato impegnato, quindi io mi sarei potuto dedicare indisturbato a passare la serata con Camilla. Ho cercato di liquidare, il più in fretta possibile le due interviste nel backstage.
Nella prima il mio intervistatore era un uomo di mezz'età che sembrava non conoscere minimamente la band. Nella seconda una giornalista piuttosto giovane ed eccessivamente entusiasta. Non faceva che mangiarsi le parole e cercare il contatto fisico con me. Ho recitato alla perfezione la parte del professionista, dedicandole qualche ammiccamento, giusto per gonfiare il mio ego. In realtà non vedevo l'ora che levasse le tende per poter vedere Camilla.
Eppure quando l'ho rivista sembrava distratta, staccata. Era quasi infastidita dalla situazione.
Ora sono nella mia bella camera d'albergo.
Ho già fatto la doccia e mi sono vestito comodo. I capelli sono ancora un po' bagnati, me li pettino indietro con la mano, lasciando schizzare minuscole goccioline d'acqua qua e la.
Camilla ancora non si fa viva.
Rimpiango il fatto di aver gettato il libro di ieri, ma tutto sommato forse non sarei in grado di leggere una sillaba. Per non parlare del fatto che probabilmente porta sfiga.
Non riesco a rimanermene qui seduto senza far niente e decido di provare a bussare alla sua porta. Dal corridoio sento il vociare delle ragazze nella stanza di Edoardo. Almeno qualcuno si sta divertendo. Io spero di farlo tra poco.
Busso alla camera di Camilla.
Nessuna risposta.
Busso con più insistenza. Due. Tre. Quattro volte.
Finalmente comincio a sentire dei passi avvicinarsi verso la porta.
“Chi è?”, sento la sua voce.
“Secondo te?”
“Oh ciao Jay... che c'è?”, come sarebbe a dire 'che c'è?', c'è che ti sto aspettando allupato come pochi!
“Non dovevamo vederci in camera mia?!”, le rispondo trattenendo la voce.
“Ti ho risposto che poteva essere... ma dato che sono stanca credo che dormirò!”, cosa?, non esiste!
“Camilla aprimi!”, le ordino.
“Non sono ancora vestita!”
“Ti ho detto di aprirmi!”, comincio veramente ad incazzarmi.
“NO!”
“Aprimi o giuro che comincio ad urlare! E poi dovrai spiegarlo tu ad Edoardo!”.
Finalmente si decide ad aprire la porta. Indossa solo un asciugamano bianco. I capelli le ricadono bagnati lungo la schiena. Sarebbe la cosa più bella che io abbia mai visto se i suoi occhi non fossero così gonfi e rossi. Il rossore ne accentua la sfumatura verde.
“Stavi piangendo...”, le dico incredulo.
“No...”, risponde lei.
“Allora è vero... tu ami Edoardo...”, nel dirlo mi sale un conato di vomito.
“Non c'entra nulla Edoardo!”, mi risponde lei guardandomi negli occhi.
“Parlami Camilla... ti prego... spiegami... io sono qui ed ho bisogno di sapere...”, le accarezzo il viso, bagnato di acqua e lacrime. Sono convito che ora si ritrarrà da me e mi sbatterà la porta in faccia. Invece. Scoppia in un pianto convulso e mi abbraccia.
“Perchè...Perchè... tutti gli uomini importanti della mia vita mi abbandonano? Perchè alla fine sono sempre io quella che rimane sola? Ho provato tutto... a dare... a non dare! Ma alla fine sbaglio sempre tutto! È tutto inutile! Anche tu farai lo stesso! Finirai il tour e te ne andrai per sempre!”, parla convulsamente, immergendo il viso nella mia felpa. I pugni stretti a stringere la stoffa.
Io la cingo con le braccia.
“Camilla... io sono qui... ora! Non ho nessuna intenzione di abbandonarti!”, le dico avvicinandomi ai suoi capelli.
“Ma lo farai! Lo fanno tutti...”, singhiozza.
La prendo in braccio e la stendo sul letto.Mi sdraio al suo fianco, tenendola stretta a me. Il suo corpo profuma di bagnoschiuma, è ancora umido. La copro con le coperte e le passo la mano tra i capelli bagnati.
Le giro il viso verso di me e la bacio con passione. Scosto l'asciugamano e posso sentire il suo corpo nudo aderire al mio. Non ho intenzione di fare sesso con lei. Non stasera. Non con lei in queste condizioni. Voglio solo farle capire che la mia presenza è qui al suo fianco. Sono un corpo composto da carne, ossa e spirito. Sono un corpo fisico che non può scomparire se non morendo.
“Camilla se vorrai... potrai venire con me... ovunque...”, le sussurro baciandole gli occhi.
“sì...”, dice in un soffio e si addormenta tra le lacrime e le mie braccia. Sfinita.
Non so chi ho confortato stasera. Non sembrava la Camilla bambina, né la Camilla fatale. Sembrava solo una semplice ragazza che conserva nel cuore tanta tristezza e dolore. È in questo momento che guardandola penso per la prima volta veramente “...sei nata per me...”.

Allora intanto grazie Nicole per avermi ispirata per questo capitolo (e per i prossimi a venire), sono contenta di essere riuscita a “catturarti” il carattere per un personaggio... e sono contenta che ti ci ritrovi! :)

Grazie alla mia cara Lucia per il betaggio e ad Aglaja come sempre per l'approvazione! Vi adoro!!

Ora:

SimplyLily: Si la nuova Camilla è una faccia da poker ma dopo questo capitolo finalmente riuscirà a scoprirsi. Lo scopo principale è trovare il proprio equilibrio, ma soprattutto trovare la persona in grado di aiutarti a farlo... chissà per lei chi sarà... Continua a commentare mi raccomando! Aspetto i tuoi pareri!!

Rituccia993: Hahahahahaha! Ho trovato una collega elfa! Dai a natale ci vestiamo di verde ed aiutiamo Babbo Natale a consegnare i doni! Almeno abbiamo una professione assicurata! E dobbiamo lavorare solo una volta all'anno!! :P devo ancora leggere il tuo ultimo capitolo! Appena lo faccio ti lascio un commentino! :)

Rodney: cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo-cavolo!!!! hahahahaha! Spero che ti sia piaciuto questo capitolo!! e vedrai cosa riserveranno i prossimi!!! :D bacioni cara!! continua a seguirmi eh! Non voglio liberarmi di voi mie fedeli!!

Aglaja: Già finalmente Camilla esce da quel suo guscio di nocciolina! Anch'io prediligo i capelli scuri come te, ma per Camilla mi sono ispirata al mio modo di sopportare il dolore. (Io cambio qualcosa ai miei capelli quando qualcosa non va...) e il suo cambiamento doveva essere per forza di colore, non me la sentivo di farle tagliare i capelli! Grazie per essere sempre pronta ad aiutarmi! Un abbraccio forte!

Vi ricordo che se vi piace particolarmente questa ff potete votarla a questo concorso:
NEVER ENDING STORY AWARDS
per ora non c'ha manco un voto! XD





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Capitolo 10
*** Cap. 9 -detergent- ***


Ce l'ho fattaaaaa!!! sono riuscita a postare!! Vi prego non odiatemi se vi faccio aspettare ma i miei tempi ultimamente sono ristrettissimi!!
WASHING MACHINE ha vinto il BEST FLUFF al nono turno dei NESA! Grazieee! *_* In pratica le mie ff sono dolci da far venire le carie ai denti!! hahaha! Grazie-grazie-grazie!!
Per chi volesse, il decimo turno dei nesa valuta le ff sui telefilm. Iscrivetevi!!
Vi ringrazio come sempre e spero che questo capitolo (è stato difficilissimo giuro!!) sia di vostro gradimento!
Risposte ai commenti alla fine (come sempre!)


Il sole filtra tra le tende appese alla finestra. Jared è seduto sul letto accanto a me, ha lo sguardo perso nel vuoto. Appena si accorge che il mio respiro non è più regolare, capisce che mi sono svegliata. Si gira verso di me regalandomi un sorriso. La luce gli illumina metà del viso, riflettendosi sugli occhi che sembrano trasparenti come vetro e sui denti bianchissimi.
Tocco il suo viso. A guardarla sotto questa luce, la sua pelle sembra d'avorio, eppure al contatto si dimostra piacevolmente umana.

Sto tenendo davvero il tuo viso tra le mani?”, chiedo, non distogliendo lo sguardo da quei lineamenti perfetti.
Lui continua a sorridermi, con una mano mi pettina i capelli arruffati.

Sì...”, non servono altre parole.
Sei reale...”, dico senza pensare.
Direi di sì!”, esclama divertito.
Continuo a guardare quel viso, quella luce che lo illumina.
Come ci sono finita qui? Cos'ho mai fatto di tanto buono, per meritare un premio simile?
Sembra che tutta le luce dell'universo sia esplosa in questa stanza. Sento gli occhi inumidirsi. Dove sono stata fino ad oggi? Avevo mai visto la luce?
Jared smette di sorridere, si passa la lingua sul labbro superiore ed avvicina la sua bocca alla mia. Tengo ancora le mani sulle sue guance quando le nostre labbra si sfiorano. Il brivido arriva fino alle mani, che si irrigidiscono sul suo viso, per poi rilassarsi quando il bacio diventa più profondo. Le lascio scivolare dietro le sue orecchie, tra i capelli. Districando dei piccoli nodi. Anche se porta i capelli corti, sono così folti e sottili che sembra di immergere la mano in un liquido caldo.

Buongiorno...”, mi dice teneramente.
Non rispondo e ritorno, avida, sulla sua bocca. Continuo a baciarlo con passione. Voracemente. Sento il suo respiro farsi pesante come il mio mentre lascio che l'accappatoio, con cui mi sono addormentata la sera prima, scivoli giù dalle spalle fino ai fianchi. Mi spingo verso di lui, sdraiandolo sotto al mio peso. Ho bisogno di sentirlo ancora più reale e umano. Le sue mani mi stringono le spalle, prima di piacere e poi con l'intento di fermarmi. Lo guardo stralunata.

Non mi vuoi più...?”, chiedo timidamente, abbassando la testa.
Non è questo... oh Dio... Si che ti voglio...”, dice lui, distogliendo lo sguardo dal mio corpo praticamente nudo.
E allora... cosa...”, non faccio a tempo a finire la domanda che lui mi risponde.
Camilla, io voglio solo sapere con chi sono adesso... in questi giorni mi sembra di aver avuto a che fare con tre persone diverse... l'innocente e timida, la spietata e fredda ed infine quella che ho davanti ora. Sono confuso. E dato che non riesco a considerarti una nullità con cui fare sesso una volta, per sfizio, vorrei prima capirti. Io voglio conoscerti Camilla... voglio scoprirti... Ogni volta che penso di essere vicino alla soluzione del rebus che sei, fai qualcosa che mi spiazza completamente e fa cadere ogni mia certezza...”, parla con calma, seduto sul letto a testa bassa, dandomi le spalle.
Tu quale Camilla vuoi?”, chiedo quasi rassegnata. Ormai conosco la storia a memoria. Tutti si aspettano qualcosa da me. Tutti hanno delle preferenze sugli aspetti del mio carattere.
Ma non capisci Camilla?! Non è importante quale sei... io voglio te! In qualunque forma ti presenti, purché tu sia felice! Sei sempre tu e ne sono consapevole... solo... voglio capire cosa scatena una o l'altra personalità...”, le sue parole riescono a toccare quelle parti del mio animo di cui nessuno si è mai preoccupato, neanche Edoardo.
Sembra che ti riferisci a me come una pazza dalle molte personalità...”, cerco di sdrammatizzare.
Ma lo sei!”, ride, “...avrei mai potuto interessarmi ad una ragazza normale?? Dio... sono Jared Leto!”, coglie la mia ironia e scherza di conseguenza, ridiamo entrambi.
Finalmente ritorna a guardarmi negli occhi, come se volesse cogliere ogni cambio della mia espressione.

Non lo so... Sai Jay... Io credo di essere tutte e nessuna! È complicato... ma credo che quella che si avvicina di più a ciò che sono, sia quella che hai davanti. Non credo di essermi mai vista così come sono ora... è una sensazione strana...”, mentre parlo, mi ricopro con l'accappatoio.
La famiglia di mia madre è una famiglia “bene”, quindi sono cresciuta con un'educazione piuttosto severa. Mi sono sempre dovuta preoccupare di assecondare le aspettative degli altri. In questa situazione ci sono cresciuta ed ho imparato ad abituarmici... anche se a volte risulta stressante. Mio padre invece non c'è mai riuscito...”, una lacrima mi scivola senza preavviso sulla guancia.
Non mi hai mai accennato a tuo padre...” commenta Jared.
Non c'è molto da dire... era un artista di strada... lui e la mamma si sono conosciuti a Venezia ad una mostra d'arte. Dopo pochi mesi che stavano insieme sono stata concepita io. Lui è rimasto con noi per quattro anni... ma poi non è riuscito a sopportare l'idea del legame familiare e se n'è andato. Non ha lasciato recapiti, solo una lettera di scuse a mia madre. Quando mamma l'ha trovata era mattina, ero molto piccola ma l'immagine di lei seduta sul divano in lacrime con il foglio in mano, non sono mai riuscita a cancellarla... Papà giocava molto con me... Anche mamma lo faceva, ma le figlie femmine hanno sempre una strana adorazione per il padre... quando ho capito che non sarebbe tornato a casa ho smesso di parlare per quasi due anni. A scuola pensavano che il trauma dell'abbandono mi avesse causato dei ritardi mentali... Credo sia stato quel periodo il principio dei miei “cambi di personalità”, ho iniziato a crearmi delle controfigure che potessero assorbire i colpi al posto mio e, allo stesso tempo, accontentare le aspettative di tutti... Non volevo che mamma fosse triste... non volevo più vederla su quel divano a piangere...”
...hai più sentito tuo padre?”, chiede Jared deglutendo.
No... ma io gli scrivo spesso lettere che non spedisco! Le raccolgo tutte in una scatola... magari se un giorno dovessi trovarmelo davanti, potrei consegnargliele tutte...”, rispondo con un sorriso forzato. Lo vedo arrovellarsi in una serie di pensieri che non oso neppure immaginare. Distolgo lo sguardo dal suo e continuo a raccontargli tutto.
...Dopo che papà se n'era andato era diventata molto fragile, così mi sono rimboccata le maniche e ho cercato di essere forte per entrambe. Crescendo, quella forza d'animo, si è trasformata in un atteggiamento di superiorità, volevo essere rispettata. Mio nonno, il padre di mia madre, è un uomo molto severo, mi ha educata lui e non ci ha mai fatto mancare nulla, a patto che prendessi il suo cognome. Così ho fatto. Ma era difficile gestire emotivamente la situazione. Alla prima delusione d'amore sono crollata... Edoardo era lì... ma non ha saputo frenare la mia caduta libera. Sono partita per l'America e lì ho notato che con il nuovo atteggiamento timido e pacato attiravo le simpatie e l'affetto delle persone. Così ho continuato a comportarmi così... Edoardo non l'ha mai accettato... lui preferiva la mia versione aggressiva e forte... ”
...Ora mi sembra un po' più chiaro...”, dice piano.
E... di Edoardo che mi dici?”, chiede.
Cosa vuoi sapere?”
Sei innamorata di lui?”, sospira visibilmente. Sono incerta sulla risposta da dare, non so come potrebbe prenderla, ma ho deciso di essere sincera e lo sarò fino alla fine.
Lo ero... e tanto... ma quando sembrava che stesse per nascere qualcosa tra noi, lui ha fatto marcia indietro, attaccandosi al fatto che, con Margherita, abbiamo un legame di sangue...”
Quindi tu non l'hai accettato...”
No, cioè sì... Diciamo che come legame, non essendo diretto, io ero disposta a passarci sopra pur di stare con lui. Invece per lui è stato più semplice chiudere la storia, piuttosto che affrontarla insieme. Questo mi ha fatto capire quanto, in realtà, ai suoi occhi fossi solo un'ossessione adolescenziale e non... l'amore...”
Come fai ad esserne certa? Non sai quanto è stato difficile per lui...”
Già... non lo so... ma tu sì a quanto pare...”
No... cioè... l'ho capito dalle canzoni che ti dedica...”
Le canzoni eh... vuoi che ti dica cosa ne penso a riguardo? Quella canzone l'ha scritta quando ha visto che io me n'ero fatta una ragione, quando ho deciso di ricominciare a vivere ed ho cominciato la relazione con Giacomo. A Edoardo non stava in tasca il fatto che l'avessi dimenticato! Finchè è lui a puntare ad un rapporto “fraterno” gli va bene, ma quando ho iniziato io a vederlo sotto questa luce... ha cominciato a torturarmi cercando di farmi rivivere quei ricordi. Edoardo è geloso di me in quanto non concepisce l'idea che io l'abbia dimenticato.”, dico con rabbia.
Ma tu non l'hai dimenticato...vero?!”
Oh Dio... sì... cioè ora come ora gli voglio bene, sono anche gelosa di lui... ma non riesco e non voglio puntare ad altro! Non fa che confondermi... So per certo che lui è interessato solo ad una parte del mio carattere... quella parte che mi spaventa! Io non voglio essere tutta la vita quel tipo di persona! Quindi non posso pretendere che lui stia con me! Mi basta solo sapere che in futuro mi rimarrà vicino... perchè per me è un elemento fondamentale della mia vita! Ho paura che un giorno ci allontaneremo e... non ci vedremo più...”
Credi che adesso che con Giacomo è finita... lui vorrà riprovarci?”
Non lo so... il suo atteggiamento mi sconcerta... a volte lo penso... ma poi mi torna in mente il motivo per cui è finita e penso che il “problema” persiste ancora...”
E di me Camilla? Cosa mi dici di me? Cosa provi nei miei confronti?”, ora la sua voce si è fatta tremendamente seducente. Si sporge verso di me con un sorriso appena accennato. Mi ipnotizza con quegli occhi, sembra un incantatore di serpenti.
Di te...”, raccolgo i pensieri e distolgo lo sguardo per concentrarmi su ciò che devo dire, “...penso che prima di conoscerti mi attraeva il tuo aspetto, i testi delle tue canzoni. Mi aspettavo che tu fossi uno stronzo egocentrico. Invece... sei l'unica persona che sia mai riuscita a farmi uscire allo scoperto. Quello che provo nei tuoi confronti mi spaventa perchè non so come descriverlo...”
...sei speciale Camilla... questo lo penso ogni volta che ti guardo...”.
Jared mi bacia, tiene le mani fredde sulle mie guance bollenti. Mi costringe sul letto, sotto al suo peso. Ora con una mano mi sorregge la nuca, massaggiandomi il collo con il pollice, mentre, con l'altra mano si insinua sotto al mio accappatoio, cingendomi il fianco e risalendo fino a toccare prima la schiena e poi il mio seno destro. Il suo tocco è delicato. Le sue mani grandi e fredde mi fanno rabbrividire. Mi sento completamente di sua proprietà. Mentre mi bacia i miei pensieri sono tutti per lui. Non esiste nient'altro. Mi sento felice come non mi sentivo da troppo tempo. Forse di più. Non mi importa del domani, non mi importa se questo momento brucerà come un fuoco di paglia, non mi importa di essere una sua conquista. Voglio viverlo. Voglio sapere di essere stata sua anche se per poco.
Lo squillo del suo BlackBarry ci riporta alla realtà.

...ignoralo!”, mi dice, mentre lo scaraventa sul comodino, per poi sfilarsi la maglietta bianca e ritornare su di me. Il suo corpo inizia a farsi più caldo, lo sento dal contatto del suo petto contro il mio. Con una mano mi stringe entrambe le mani sopra la testa per poi scivolare lungo il mio collo con la lingua, mi bacia all'altezza delle clavicole fino a raggiungere il seno. Con la mano libera apre completamente il mio accappatoio, mi accarezza il ventre e prosegue sfiorandomi la coscia, per poi afferrarla con decisione. Fatico a respirare per l'eccitazione.
Il suo BlackBarry ricomincia a squillare.

Jay... forse è importante...”, gemo.
Più importante di questo?”, chiede lui senza fermare quella dolce tortura.
Io non rispondo, chiudo gli occhi e cerco di estraniarmi completamente dal mondo che ci circonda.
Squilla anche il mio telefono.

Merda!!”, esclama Jared rialzandosi, “Che cazzo succede oggi?”. Mentre è in piedi posso godere della sua splendida figura a petto nudo. È perfetto.
Jay... che ore sono? Forse ti stanno cercando... e non ti hanno trovato in camera... nessuno sa che sei qui... vero?!”, chiedo apprensiva, mentre raccolgo il cellulare.
È Shannon... come mai chiama me?”, chiedo nuovamente.
Ecco probabilmente lui avrà intuito che sono qui...”, dice grattandosi la testa.
Merda...”, mi esce spontaneo. Rispondo al telefono con il tono più tranquillo, e falso, che so fare.
Pronto?”
Ciao Camilla sono Shan...”
Oh... ciao Shan! Cosa succede??”
Succede che abbiamo un tour da continuare... Jay è lì vero?”
Cosa?? e perchè dovrebbe??”
Perchè non è in camera sua... beh... avvisalo che Edo sta salendo in camera tua per chiamarti a rapporto... non credo che sia il caso che lo trovi lì... non vorrei diventare figlio unico!”
Oh... grazie Shan!”, riattacco il telefono nel panico. Mi sembra di essere una ragazzina colta col dito nella marmellata.
Edo sta salendo! Vestiti! Veloce!!!”, dico telegraficamente.
Cosa?! Che problemi ci sono?? basta che tu gli dica come stanno le cose!”
Ti giuro che voglio farlo! Ma non ora! Non voglio scombussolarlo emotivamente più di quanto non abbia già fatto in questi giorni! Non ora che è nel mezzo del periodo più importante della sua vita!!”, mentre parlo comincio ad infilare alla velocità della luce i vestiti preparati la sera prima. Nell'infilarmi i jeans saltello su un piede solo. Mai avrei pensato che mi sarei trovata in una situazione del genere con Jared Leto davanti. Mi sento ridicola.
Quando Jared apre la porta ci ritroviamo davanti Edoardo. Silenzio imbarazzante. Edoardo ha gli occhi fuori dalle orbite per la sorpresa.

Come mai qui Jay?”, gli chiede buttando l'occhio verso l'interno della camera. Fortunatamente il letto è sfatto solo da un lato.
È venuto a chiamarmi come hai fatto te! Ma ti ha battuto sul tempo!”, rido. Falsa.
Oh... Ok... di sotto ci stanno aspettando per partire...”, dice poco convinto.
Probabilmente non appena saremo soli mi farà il terzo grado, ed io non me la sento di mentirgli ancora, quindi devo evitare di rimanere sola con Edo o di dargli la possibilità di farmi domande.
Perchè provo questo fastidioso senso di nausea all'idea di parlargli?

***


Nicole se n'è andata assieme alle sue amiche alle primi luci dell'alba. Ci siamo accordati per il concerto di Vienna, spero di riuscire a farle passare per il backstage. Quando l'ho vista allontanarsi con le amiche e salutarmi con la mano, una parte di me l'ha seguita.
È incredibile come, a volte, si incontra una persona che ti sembra di conoscere da sempre. Per me lei è questo, un'amica speciale. Una persona a me affine. Compatibile.
Nella hall ci siamo tutti, mancano solo Jared, il solito ritardatario, e Camilla, che invece solitamente è puntuale.
Shannon prova a chiamare il fratello ma non risponde. Probabilmente ha il sonno pesante. Camilla decido di andare a chiamarla personalmente. Spero di chiarire i malintesi di ieri. Non voglio che si faccia strani viaggi mentali. Voglio solo ritornare ad un sereno clima di “pace fraterna”, quella che lei preferisce. Dopotutto non posso continuamente scombussolarle l'esistenza in base ai miei desideri che non posso realizzare. È vero che non posso stare con lei. Ma è anche vero che devo mettermi in testa di non condizionare le sue scelte. A suo tempo la decisione di rompere è stata mia. Per il suo bene e per quello della nostra famiglia. Sono ancora della stessa idea, anche se una parte di me vorrebbe fregarsene.
Arrivo alla sua porta e prima di bussare questa si apre. Al suo interno, oltre a Camilla, c'è anche Jared. Che cazzo ci fa qui?? Guardo dentro ma non mi sembra di cogliere gli indizi di una notte di passione. Eppure lui è in tuta da ginnastica, non è vestito di tutto punto. Sembra la tenuta con cui dorme. Camilla mi risponde che è venuto a chiamarla prima di me. Mi sembra strano. Ad ogni modo non mi sento di farle una predica o chiederle spiegazioni. Dopotutto io ho dormito con quella che per lei è una perfetta sconosciuta. Non abbiamo fatto nulla oltre a dormire e coccolarci. Se invece Camilla l'ha fatto, beh... non lo voglio di certo sapere. Preferisco fare lo struzzo in questa situazione.
Jared mi saluta indifferente, come se fosse una situazione normale.

Buongiorno Edo! Vado a prendere la valigia e partiamo?!”
Si...” gli rispondo distogliendo lo sguardo da Camilla. Poi prendo la valigia di lei e la aiuto a portarla al piano di sotto.
Dormito bene?”, mi chiede lei in ascensore.
Relativamente...”, rispondo disinteressato.
Spero che questa ragazza me la presenterai... non come le altre!” Mi guarda con aria di rimprovero. Vorrei risponderle a tono e chiederle di 'Jared e lei', ma proprio non me la sento. Credo che l'abbia intuito, altrimenti non avrebbe aperto l'argomento. Non ha l'atteggiamento di una con “la coda di paglia”, quindi comincio a rilassarmi.
Oggi Camilla è serena. Non come una donna che lo è grazie ad una notte di sesso appagante. Solo serena. Diversa ancora una volta. Mi mostra una nuova faccia. Decisa, ma umana. Affascinante ma non provocante. Adulta, ma non fredda.

Probabilmente te la presenterò a Milano... è un'amica per il momento...”, le rispondo. Mi sento bene nel parlare di Nicole. Mi sento bene anche in sua compagnia. Decisamente, quella ragazza è una figura positiva, come poche se ne trovano.
Ma dov'è adesso?”, chiede.
È già partita! Avrebbe voluto rimanere di più... ma una delle sue amiche doveva tornare al lavoro entro domani mattina... quindi...”, dico leggermente imbarazzato.
Che peccato... mi avrebbe fatto piacere incontrarla!”, mi sorride sincera. Eppure quel sorriso mi ferisce come uno schiaffo. Proprio perchè sembra sincero.

La tappezzeria del tour bus è di un bel blu notte. È soffice sotto le dita e piacevole al tatto. Striscio delicatamente l'indice avanti e indietro per assaporarne la sensazione, mentre ascolto uno dei pezzi che suoneremo stasera dalle cuffiette dell'I-pod.
Il dondolio del mezzo combinato al calore dell'abitacolo ed al panno vellutato sotto la mia mano mi spingono direttamente tra le braccia di quel bastardo di Morfeo.
Sogno.
Sono nuovamente in mezzo all'erba. C'è tanto verde intorno a me. Questa volta i fili d'erba sono più alti della mia testa. Mi sembra di essere una formica. Cammino a fatica, l'erba è tagliente ma non voglio rimanere fermo in quel punto. Sento delle risate in lontananza. Cerco di raggiungerle, sembra la voce di Camilla. Qualcosa di bianco mi sfreccia davanti agli occhi. È Camilla. Corre senza difficoltà divertita in mezzo al verde. La inseguo spostando i pesanti fili d'erba che ormai hanno assunto l'aspetto di canne di bambù. La chiamo. Ma lei continua a ridere senza rispondermi. Mi avvicino sempre di più alla sua figura. Indossa quell'abito bianco di sangallo che la fa somigliare ad una fata. La pigmentazione dei suoi occhi, li fa sembrare buchi nella testa da quanto si confondono con il verde del paesaggio che la circonda. Riesco ad afferrarla. È fredda, sembra inconsistente. Improvvisamente smette di ridere.

Sei sicuro di ciò che vuoi?” mi chiede.
Non lo so...” rispondo.
Improvvisamente tutto il paesaggio diventa grigio ed i suoi occhi pure. L'erba o bambù che ci circonda diventa di pietra. Gelida. Camilla comincia a diventare trasparente mentre una lacrima le cade dal viso pesante come una biglia di vetro. Cerco di abbracciarla per tenerla con me, urlo e la stringo ma lei sparisce. Intorno a me rimangono solo piante pietrificate e ai miei piedi qualcosa luccica. La lacrima di Camilla è una sfera di cristallo perfetta, grande un centimetro. La raccolgo e piango portandomela al petto. “Perdonami... Perdonami!” urlo.
Con quest'ultima immagine ritorno alla realtà.
Mi massaggio gli occhi e li sento umidi, spero che nessuno si sia accorto di me e del mio brutto sogno. Sembra di no. Sono tutti comatosi.

Ragazzi tra cinque minuti ci siamo!”, ci urla Emma.
Queste tre ore di viaggio non le ho praticamente sentite, ho dormito tutto il tempo.
Scorgo Jared e Camilla sul lato opposto del tourbus, guardano fuori dal finestrino. Jared sta facendo un mini tour a Camilla, le indica locali e monumenti spiegandole a quando risalgono. Condisce tutte le spiegazioni arricchendole di aneddoti sull'ultima volta che è stato a Parigi. Jared sembra amare particolarmente Parigi. Io la trovo eccessivamente melensa.
Camilla lo ascolta divertita. Le brillano gli occhi e Jared non sembra da meno. La tensione che si era creata i giorni precedenti sembra sparita completamente assieme alla freddezza di Camilla.

***

Dopo cena ti aspetto in camera mia!”, le sussurro nell'orecchio mentre le porte dell'ascensore si aprono. Camilla mi rivolge uno sguardo malizioso e al contempo imbarazzato.
Ok...”, mi risponde in labiale.
La guardo passare il passepartout e sparire dietro la porta della sua camera, ondeggiando i lunghi capelli. Sono eccitato come un adolescente al suo primo amore. O almeno credo che sia così che ci si senta, quando si è adolescenti. In quegli anni non mi interessavo molto alle ragazze, ero troppo concentrato sulla musica, sull'arte e sulla carriera. Non trovavo nessuna alla mia altezza. Pensavo che ci fosse 'sempre qualcosa di meglio'. Ora posso dire che il 'meglio' è relativo. Di bambolone vuote ne ho avute a bizzeffe, mi sono stancato. Ora voglio una persona vera, tangibile. Voglio sentirmi in grado di proteggerla e Camilla risveglia in me un lato protettivo che mi è del tutto nuovo. È indipendente ma allo stesso tempo è bisognosa di cure emotive che voglio saperle dare.
Mi faccio una doccia e decido di radermi la barba che ormai ha raggiunto il mezzo centimetro di lunghezza. Mi vesto comodo, giusto per cenare con tutti gli altri. A cena fingerò di essere di cattivo umore per fare in modo che mi lascino in pace in camera mia. Camilla dovrà inventarsi qualcosa. Non che questa situazione mi piaccia, ma comincio a trovarla quasi eccitante. Non voglio scatenare un putiferio con Edoardo, allo stesso tempo però vorrei poter fare le cose alla luce del sole se mi va.

La cena ci viene servita tra le occhiate curiose degli altri ospiti dell'hotel. Come sempre, cena vegetariana per me e Camilla. Shannon ormai ha rinunciato all'idea di diventare vegetariano, dice che altrimenti non ha abbastanza energie per suonare la batteria. È una scusa patetica ma divertente. Tutto sommato l'idea che si cibi di legumi mi spaventa. Potrebbe mettere in pericolo la razza umana!.
Durante la cena rimango incantato dai modi, sempre raffinati, di Camilla. Lei e Edoardo sono proprio come il giorno e la notte.
Molte bottiglie di vino dopo, la tavolata si fa più chiassosa. Alla frase di Shan:

Bene ed ora ragazzi troviamo un posto dove continuare la serata!!”
Decido di mettere in pratica il mio talento di attore. Fingo di irritarmi con Shannon per il fatto che, in questo tour, si sta dando troppo alla 'pazza gioia' con l'alcol. Sa quanto ci tengo. Gli spiegherò tutto con calma al telefono più tardi.

Cristo Shan! Non hai bevuto abbastanza per stasera?!”, sbotto.
Uh... non è mai abbastanza!!”, risponde lui battendo la mano a Max.
Fai come vuoi... io sono stanco e me ne vado a letto!”
Ma dai Jay! Stasera abbiamo la serata libera... andiamo a divertirci!”
Non visto gli lancio un'occhiata eloquente.

Fottiti Shan... No!”.
Mio fratello capisce al volo.

Ok... come non detto! Vai pure a dormire... a volte non capisco chi di noi due è il fratello maggiore! Noi invece andiamo! Siamo a Parigi e le parigine ci attendono... vero ragazzi?!”
Un boato di risate e consensi lo fanno compiacere.

Io ho promesso a Vicky che stasera l'avrei passata al telefono con lei...”, mugugna Tomo imbarazzato.
Uff... Vicky di qua, Vicky di là... che si fotta per una sera Tomo!”, ride Shan.
Ehi!!”, lo ammonisce Tomo.
Ok... come non detto!”, Shan si arrende, alzando le mani.
Voi altri invece ci state??”, chiede Shan al resto della crew.
Lo vedo rivolgere uno sguardo indagatore a Camilla.

Ecco... io veramente non me la sento... dormire continuamente su letti diversi è stressante, non riesco mai a riposarmi... mi sta venendo mal di testa e considerato che domani avete il concerto, preferirei essere fresca come una rosa! E poi io non ho bisogno di andare a caccia di parigine!”, sorride stancamente Camilla. Mentre parla non guarda Edoardo, è evidente che le pesa dovergli mentire.
Emma si associa a Camilla rendendo la sua scusa più veritiera. A questo punto Shannon sentenzia:

Ok... allora i nonni e 'quelli con il guinzaglio corto'...”, si riferisce a Tomo che di tutta risposta lo manda a fanculizzarsi con il medio alzato, “...se ne rimangono in albergo! Il resto mi segua!!”

Torniamo tutti alle camere, io per rimanerci, gli altri per prepararsi per la serata.
Rimango attaccato alla porta della mia cercando di sentire quando il corridoio è sgombro, Camilla mi raggiungerà solo quando il campo sarà libero. Mi viene in mente che devo ringraziare Shan per avermi retto il gioco. Provo a chiamarlo ma non risponde né al cellulare, né in camera. Che se ne sia già andato dimenticando il telefono? Esco dalla mia camera per assicurarmene, giusto in tempo per vedere mio fratello entrare nella stanza di Camilla. Cosa diavolo ci va a fare da lei?!
Mi avvicino alla porta di Camilla poco dopo che lui è entrato e rimango davanti alla porta, incerto se bussare anch'io.
Tendo l'orecchio cercando di cogliere i frammenti della conversazione che sta avvenendo all'interno.

Devi chiarirlo...”
Lo so... e ti prometto che lo farò!”
Come intendi farlo? Cerca di essere delicata con lui ti prego... si sta facendo tutti i viaggi possibili!”
Ma come... non c'è stato praticamente nulla tra di noi!”
Si ma per lui ha significato tanto!”
Ok e cosa gli dovrei dire? Qualcosa tipo...Scusami ma sai non posso assecondare le tue aspettative??”
Non so... ma cerca di non ferirlo... gli voglio bene...”
Lo so Shan... sei il fratello maggiore che tutti vorrebbero avere...”
Sento le dita intorpidirsi e diventare fredde fino ad informicolarsi. Cosa stanno dicendo?!
Il mio cuore batte dolorosamente. Non avevo capito nulla.
Forte. Pulsa talmente forte da togliermi le energie e farmi girare la testa. Stupido. Ti sei fatto prendere per il culo da una ragazzina.
Ritorno alla mia camera con la testa che gira. Devo fare la mia mossa. Non ne uscirò da perdente.
Prendo il telefono e chiamo la reception.

Salve sono Mr. Leto.”
Salve! Posso aiutarla?
Credo di si. Vorrei compagnia stanotte... non so se mi spiego...”
Certo signore! Ha preferenze?
Si. Due, bionde, alte e atletiche se possibile.”
Farò il possibile signore!
...Anche l'impossibile spero...”
Certo! Anche l'impossibile!
...e in fretta!”
Subito signore!”.
Mi butto sul letto guardando il soffitto. In realtà vorrei rimanere da solo. Ma questo è necessario. Sento la rabbia montare. Questa non la passa liscia, è ora che tiri fuori il Jared con le palle. Basta cazzate da adolescente.

***

Ormai gli altri se ne saranno andati. Jared mi sta aspettando ed io sono troppo eccitata. Shannon mi ha assicurato che si sarebbero trovati nella hall alle 23.00 in punto. Aspetto quei 10 minuti in più per sicurezza, prima di mettere il naso fuori dalla porta della mia stanza. Solitamente sono tutti puntuali, tranne Jared, che però stasera non deve andare da nessuna parte. Deve solo aprirmi la porta!
Prima di uscire mi riguardo allo specchio. Sto bene, sono carina. Certo però se penso a Jared, comincio a chiedermi cosa ci trovi in me quell'uomo. Può avere chiunque.
Scuoto la testa cercando di allontanare da me questi pensieri negativi. Stasera non mi serviranno.
Arrivo davanti alla porta di Jay e busso. In quel momento le porte dell'ascensore si aprono. Ne escono due bambolone bionde, finte come i soldi del monopoli. Sembrano delle volgari ragazze squillo. Si piazzano dietro di me.

Bisogno di qualcosa?”, chiedo alzando il mento per poterle guardare in faccia, hanno delle gambe da fenicottero.
Siamo state chiamate in questa stanza!” civetta una delle due. Non riesco a trovare differenze tra di loro. Non sembrano gemelle, sembra solo che facciano di tutto per assomigliarsi a vicenda.
No... non credo sia possibile... ci dev'essere un errore!”, le ammonisco io.
La porta della camera si apre, ne esce un Jared con solo i pantaloni della tuta nera, consumata, addosso. Sento le due ragazze dietro di me compiacersi dello spettacolo che hanno davanti.

Nessun errore!”, dice cristallino. Con quella faccia assurdamente bella e da schiaffi.
Come?”, chiedo io con gli occhi fuori dalle orbite.
Entrate ragazze...” ci invita lui. Io rimango sulla soglia imbambolata. Le bambolone bionde mi superano per raggiungerlo. Vedendoli insieme mi rendo conto di quanto sia fuori posto.
Mi guardano e mentre una delle due sfiora la guancia di Jay passandosi la lingua tra le labbra, l'altra dice:

Non pensavo saremmo stati in quattro...”, si avvicina a me per accarezzarmi il viso, ma mi volto di scatto.
Mi hai detto tu di venire...”, dico rivolta a Jay.
Si ma poi ho cambiato idea, su come passare la serata!”, lo prenderei a schiaffi. Una delle biondone gli si struscia intorno lentamente, l'altra è ancora sulla porta accanto a me ad osservarmi.
Ok... è evidente che avevo capito male! Scusami... buonanotte...”.
Giro i tacchi e me ne vado.
Quando sento la porta chiudersi alle mie spalle, corro verso la mia stanza. Apro violentemente la porta e mi lascio andare. Che stupida sono stata. Come potevo pensare di potermi anche solo avvicinare al sole senza scottarmi. Stupida.
È diverso rispetto a quando ho trovato Giacomo con quella ragazza. In quel momento sentivo la rabbia portare fuori tutta la freddezza e la determinazione che posseggo. In questo momento mi sento solo triste. Come se avessi avuto la cosa più bella tra le mani, per troppo poco tempo. Ora vederla tra le mani di altri mi distrugge.
Non posso rimanere qui. Sento il suo odore su di me, su tutti i miei vestiti. So che probabilmente è solo uno scherzo della mia mente ma non riesco a non sentirlo.
Devo andarmene.
Devo tornare tra le pareti colorate del mio appartamento.
Devo tornare al mio lavoro.
Cosa sto facendo qui? Sono completamente inutile ora!
Afferro la mia moleskine e la mia stilografica. Strappo una pagina dalla moleskine e ci scrivo poche righe.
Si. Questa deve essere per forza la scelta più giusta.
Lo so.


Ringrazio: Lucia la mia betuccia, Aglaja per essere sempre pronta a commentare ed approvare il capitolo, Nicole per le minacce di morte se non mi decidevo a postare (scherzo!) e per il sostegno nella mia settimana “sentimentalmente cruda”. Mando un bacio e dico “BENVENUTA!” alla mia Giuly! Soldatina come me nella Venice! Brava stellina la tua FF è arrapante!!! :Q___

Aglaja: Si nello scorso capitolo i personaggi hanno dovuto lasciarsi trasportare dalla tempesta senza reagire. A volte è l'unico modo per sopravvivere. Comunque le cose si stanno un po alla volta incastrando. Nico è un ragazzino, per lui mi sono ispirata ad un amico di mio fratello minore. Cercava di attirare sempre la mia attenzione, non perchè gli piacessi, semplicemente perchè essendo più grande di lui provava una sorta di ammirazione! XD è tanto simpatico caro! *_* grazie per la dritta sul passepartout” XD non avevo idea di come si scrivesse e poi mi sono dimenticata di cercarlo in internet!! fiuu!
Monica (Princes): *___* GRAZIE! Oltre al tuo fan nella storia, io sono una tua fan!!! quel racconto che mi hai mandato poi... slurp... dopo che ho postato ti scrivo una dettagliata mail, me lo sono pure stampato per rileggermelo in autobus e cacciarci qualche commento!^^ AAAArgh... tra te e Giulia mi fate morireeeee!! Non si può... non si può! Sto sempre con la testa tra le nuvole e la bava alla bocca per colpa vostra! Spero che dopo questo capitolo riuscirai ad odiare meno Camilla... poraccia... ^^” baci tesor!!! al 22!! Yeheah!!
Nicole: Tesoro! Quando sei sparita da Twitter sta settimana mi hai patto prendere un colpo! Ecco a te il nuovo capitolo! Poi mi dirai che ne pensi eh?! (Il tuo ruolo NON è finito) hihihihih.
Ho letto letter e IDOOD.... bravissima stella! Vorrei riuscire a creare un Jared come lo crei tu! :*
Lucia: Hai visto che buon gusto che ho in fatto di uomini?? :Q__ Quello che ho scelto per il ruolo di Edo non è per niente (ma proprio per niente) da buttare direi!!! Peccato che alla fine mi prendo le mele marce per me! ù.ù bacioni Lucia! E voglio leggere Sons!!!! ^___________^
SimplyLily: HAHAHAHA!! Siiiii!! ho fatto il mio dovere di echelon! Ho diffuso il verbo Mars! Ora tu sei una marziana dipendente!! hahahahaha!!! *risata malefica*. Scherzi a parte, grazie per i complimenti! Dici che sono migliorata un sacco!? Lo spero tantissimo!!!Sai che del tuo giudizio mi fido eh!? È uno dei più importanti!! Baci stellina!!! Continua a seguirmi!! plz!!
Rodney: Spero che il risveglio di Camilla e Jay ti sia piaciuto. Si lo so... nulla di troppo piccante. XD Spero che questo capitolo chiarisca un poco le cose. Grazie per essere sempre qui con i tuoi commenti! Ormai mi sono affezionata!! ^^ ci sarai al concerto del 22 spero!? Baci cara!!
Giuly: Mi hai citata *__*!!! amore!!! si come ti ho scritto nel commentino al nuovo capitolo, quella frase è molto significativa per me. Ricordo anche il momento in cui l'ho pensata per la prima volta. Stavo male e l'idea di essere proprio un corpo fisico, mi faceva sentire in trappola. Grazie per averla colta!! sei dolcissima! :***
Ok tra un po dovrò scrivere capitoli solo per le risposte!! hahahahah! Ma è uno dei momenti che adoro!! mi piace commentare con voi alla fine di un capitolo... fatemi sapere che ne pensate anche stavolta!
Bacioniiiiiii!



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Capitolo 11
*** Cap. 10 -Fabric softener- ***


Eccomi di ritorno con la lavatrice!! Vi prego Vi prego non odiatemi!! Ci sono un sacco di motivi per cui potrei vedervi fuori da casa mia con forconi e torce:

  1. C'ho messo una vita a pubblicare sto capitolo!! ma in mia discolpa posso dire che a fine aprile devo laurearmi. In più sono DOVUTA andare al concerto dei 30STM a Milano! (non che volessi eh... è stato solo per fare delle ricerche inerenti alla FF... ;P) *sto mentendo! È stato bellissimoooooo!!! non me lo sarei persa per nulla al mondo! Jay era... era... :Q_____ ci siamo spiegate?!?*

  2. Questo capitolo non è tutto pucci pucci... anzi è deprimente!! e un po' strano... non so come giudicarlo... non so se vi piacerà...

Ringrazio giuliechelon90 la mia tesora! LEGO POWER

Monica aka Princes per le varie mail pucci che ci siamo mandate e per il fatto che come lei... sento la mancanza dei marziani! :°°(

Shanna_b per avermi tenuta sveglia a leggere kiltman fino alle 4.30 del mattino!!!

Le risposte ai commenti sono di sotto!!

Buona lettura!!

ATTENZIONE!!!! mentre leggete... se volete calarvi nel capitolo, consiglio l'ascolto di questa canzone ----> http://www.youtube.com/watch?v=29gg3cy7Jco


La stazione di Milano.
Alzo gli occhi al soffitto. È altissimo. Una ragnatela di ferro, vetro e pietra. Respiro a pieni polmoni tra una boccata di sigaretta e l'altra. La mia mano trema e il mio cuore batte forte. Sembra che tutti possano sentirlo.
Sono a casa. Questa città è la mia casa. Accelero il respiro e mi viene da piangere. Mi è mancata così tanto Milano. Il mio nido. Il mio mondo.
Le persone che mi passano accanto sono molte, si muovono veloci come ombre. Nessuno si accorge di me, nessuno sa nulla. Sono una formica in un formicaio. L'idea di tutti questi sconosciuti che mi circondano mi conforta. Non mi sento sola qui.
Spengo la sigaretta nel posacenere più vicino e mi dirigo a passo sicuro verso la metropolitana.
Solo un paio di fermate e sarò a casa. Tra le cose a me care. Tutti i giorni passati, cominciano a sfocarsi, lasciando il posto alle immagini che mi scorrono ora davanti. Alla sensazione di pace che provo ora che sono a casa.

Non sono stata via molto.
Eppure stare a casa mia mi sembra una novità.
Nei film, i personaggi quando tornano a casa da un viaggio o una vacanza, non fanno che ripetere quanto tutto sia rimasto sempre lo stesso. Quanto non sia cambiato nulla. Né le persone, né i luoghi.
A me invece, fin da quando ero bambina, allontanarmi da casa significava che al ritorno si sarebbe giocato a 'trova le differenze'. Mi accorgo di particolari che non avevo mai notato prima. Come la crepa su di una piastrella del bagno. La gigantesca ragnatela, carica di uova di ragno, sul solaio delle scale. Il cestino dell'immondizia rotto all'ingresso della metro. Magari queste cose erano già prima così. Ma avendole davanti ogni santo giorno, non ci avevo mai fatto caso.
Abbandono la valigia e il borsone in camera da letto.
Fa freddo.
Accendo il riscaldamento e metto a bollire dell'acqua. Mi serve un thè caldo.
Svuoto la valigia e butto gli indumenti scuri dentro la lavatrice, insieme a detersivo e ammorbidente. La aziono.
Mi siedo sul pavimento e fisso il mio riflesso sul vetro dell'oblò.
Sto piangendo.
Ma da quando? Non lo so... Non me n'ero accorta.
Gli indumenti vorticano tra schiuma e acqua. Spero di riuscire a togliere tutto il suo odore. Spero di dimenticare.
Vorrei che ci fosse in vendita una lavatrice di anime, così potrei buttarci dentro la mia. Come lavo i miei panni, potrei lavare la mia anima dal suo ricordo. Vorrei davvero che fosse così semplice. Azionare un tasto ed uscirne puliti e felici.
Invece sono qui. Con la terribile consapevolezza che nulla avrà più sapore dopo di lui.

In questi momenti c'è solo un posto che può, più di casa mia, lenire i miei tormenti.
Prendo la metropolitana. Sono solo quattro le fermate che mi separano dal mio luogo speciale. Ma durante tutto il tragitto mi rendo conto che non sono in grado di respirare. O meglio, respiro ma l'ossigeno non mi basta, non mi appaga.
Esco dal treno sotterraneo di corsa, come se fossi in apnea.
Salgo i primi scalini che mi portano all'esterno tenendo gli occhi alzati verso il cielo. Finalmente sento l'aria entrare massiccia nei miei polmoni. La facciata bianca del Duomo copre tutto, mi sovrasta, mi culla, mi protegge.
Mi blocco e assaporo l'aria. È vero. Qui a Milano c'è un altissimo tasso di inquinamento. Il cielo è perennemente grigio. Molti dicono che è una città triste. Ma io qui sto veramente bene. È come se la città intera mi rispecchiasse.
Non ho bisogno di vivere in un luogo perennemente alla luce, tra i buoni sentimenti e le amicizie. Mi sentirei fuori posto.

Sono 201 gli scalini che portano alla terrazza del Duomo. Li salgo senza fatica. Quasi correndo. La scala è una chiocciola di pietra tra il bianco e il grigio. Quando arrivo in cima la mia testa gira.
Non ci sono molti turisti oggi.
Percorro il perimetro della terrazza e trovo il mio posto. Un angolino tra le guglie in cui non viene quasi mai nessuno. Mi siedo e il freddo della pietra mi trapassa i Jeans.
Le folate di vento mi scompigliano i capelli e mi intirizziscono le guance. Rimarrò qui fino a quando non ne potrò più. Fino a quando comincerò a non sentirmi più il corpo.
Improvvisamente tutto il dolore si congela nel mio cuore.




Ciao Edo!

Ho ricevuto una mail dallo studio... Mi richiamano all'ordine dato che c'è stato un lavoro imprevisto con un importante cliente. Vorrei aspettare il tuo ritorno ma rischio di perdere il treno diretto che parte tra un'ora.
Ci vediamo per il concerto di Milano.
Non preoccuparti... sul serio eh!?
Camilla


Poche righe e lei non c'è più.
Camilla è sempre stata una stacanovista ma non pensavo che avrebbe abbandonato un'occasione così ghiotta.
Ha scritto tutto piuttosto di fretta dalla grafia. Mi domando perchè non abbia provato a telefonarmi. Mi sembra tutto strano.
Abbandono il foglietto con le poche righe sul comodino, mentre Fede con faccia allarmata mi chiede che cosa è successo.

Camilla è dovuta tornare urgentemente a casa per lavoro...”, gli rispondo.
Davvero?? che pacco... strano però... mi dispiace Edo...”, sta rimuginando. Il suo cervello acuto probabilmente starà variando un sacco di ipotesi che io neanche mi sogno di prendere in considerazione.
Provo a telefonarle.
Al terzo squillo mi risponde con voce assonnata.

Pronto...”
Cami... che storia eh? Che è successo di così urgente?”
-silenzio-

...nulla... quello che ti ho scritto... si tratta di lavoro...”
Ok... ma perchè non mi hai chiamato?”
Non volevo allarmarti... e conoscendoti avresti cercato di impedirmelo... tutto qui!”
...sei strana...”
...sono stanca...”
Volevo che rimanessi...”
Devo pensare anche al mio di futuro Edo...”
Sì... è vero... mi chiami quando arrivi a casa? Così non sto in pensiero...”
Non è la prima volta che viaggio sola...”
Chiamami lo stesso!”
Ok... In bocca al lupo per i prossimi concerti!”
Crepi il lupo... ci sarai però a quello di Milano... vero?!”
Spero...”
Ci sarai!”
Può essere...”
Avviso per te gli altri... ok?!”
-silenzio-

Camilla??”
Emm... sì... certo... scusa sono mezza addormentata...”
Mmm... ok... Chiamami eh?!”
...sì... Buonanotte Edo... ti voglio bene...”
-Click-

Io invece ti voglio più che bene...”, dico tra me e me, a conversazione terminata.

La mattina seguente scendiamo per la colazione.
Camilla mi ha invitato un messaggio per avvisarmi del suo arrivo. Poteva anche telefonare direttamente.
Jared è stranamente già seduto al tavolo. Porta gli occhiali da sole. Mi sono sempre chiesto come diavolo facciano i vip a portarli anche al chiuso o di sera, senza sembrare ridicoli.

Buongiorno...”, dico a tutti i presenti.
Buongiorno!”, mi risponde Shan, radioso per la serata precedente. Non ha un segno di stanchezza che sia uno.
Camilla tra quanto scende?”, mi chiede Emma.
Veramente Camilla non scende proprio... ieri notte è dovuta partire e tornare a casa... questioni di lavoro...”, dico con un mezzo broncio.
Non mi sfugge lo scatto della testa di Jared nella mia direzione. Poi però senza dire una parola ritorna a stendere la marmellata sulla sua fetta biscottata.

Cosa??? Ma no! Non può!!”, Emma sembra disperata, “Ecco... mi tocca sopportarvi da sola!”, mette il broncio e ritorna alla colazione.
Ma dai!! Ma che palle!!”, Max sembra incazzato.
Non poteva farne proprio a meno??”, chiede Nico.
No ragazzi. Le ho parlato al telefono e mi ha detto è per un cliente importante... o una cosa del genere... non so... mi sembra strano... ma d'altronde è una stacanovista...”
Jared è l'unico a non dire una parola.
È strano. Ero convinto che sarebbe stato il più dispiaciuto, invece è l'unico a non aver detto una parola. La cosa mi puzza.

Ehi Jay!”, attiro la sua attenzione sedendomi vicino a lui.
Ehi...”, risponde laconico.
Dopo ti va se chiamiamo Camilla così la salutiamo!?”, ora dalla sua risposta potrei capire molte cose.
...certo... ma prima devo fare un po' di cose... la chiamo io quando ho un attimo libero!”, mi sorride dietro le lenti scure.
Ah.. ok...”, Non ho capito una mazza dalla sua risposta. È un attore, se non vuole farmi capire nulla ci sta riuscendo. Eppure... è tutto troppo strano. Sento che lui c'entra qualcosa. Non può essere partita in fretta e furia solo per il lavoro. Avrebbe potuto dormire e partire stamattina. Invece è praticamente scappata.
Non posso fare a meno di notare, lo sguardo indagatore che Shannon rivolge al fratello attraverso le lenti scure. Evidentemente neanche lui ha mangiato la foglia.
Se le ha fatto qualcosa di male... lo ammazzo.

Se n'è andata. Una piena ammissione di colpa direi.
La cosa peggiore però è che quando Edoardo ha dato la notizia, mi sono sentito male.
Evidentemente devo ancora disintossicarmi.
Probabilmente, non avrò più occasione di vederla e anche se mi si dovesse presentare la possibilità, posso evitarla facilmente.

Ho sentito che ieri sera hai avuto compagnia...”, mi soffia Shan, con un filo di voce.
...nulla di speciale..”, lo liquido e chiudo la conversazione. Non mi sono sfuggite le sue occhiate. Non capisco se siano di rimprovero o di pietà.
La seconda, sarebbe decisamente più irritante.

Le prove filano lisce. A lei non voglio proprio pensare. Chi diavolo è quella ragazzina? Solo una povera pazza.
Eppure mentre proviamo “Hurricane” penso a lei e sento un dolore, un peso, alla bocca dello stomaco. Mi accorgo che i miei respiri si fanno tremanti. Ma scaccio il suo sorriso dalla mente e ritorno a respirare regolarmente.
Il concerto parigino è stasera. Amo questa città e non lascerò che delle stupide paranoie stiano in agguato dietro l'angolo. Le devo esorcizzare. LA devo esorcizzare.

Le Echelon parigine sono estremamente calorose, certo, non come quelle italiane. Ma la serata mi inebria. Sul palco mi diverto. Sono al centro dell'attenzione e non posso fare a meno di pensare che qualunque donna mi perda, lo rimpiangerà per il resto della vita. Non ho bisogno di chi non mi vuole.
Guardo le facce delle ragazze in prima fila.
Bramano ogni mio sguardo.
Seguono ogni mio movimento. Ipnotizzate.
Non mi trattengo e alla fine della canzone urlo al microfono:

Sono single e disponibile!!”.
Un boato mi investe. Rido e dentro, ringrazio Dio. Dimenticarla sarà semplice per me in fondo.

Che diavolo era quell'uscita Jay?!”, mi chiede Shannon alla fine del concerto, nel backstage.
Quale scusa??”, gli rispondo con un sorrisetto di sfida.
Quella del 'sono single' ecc.. ecc.. boiate varie!”, sembra incazzato.
Avevo voglia di dire così! Non credo ci sia nulla di male! Seguo il tuo consiglio di ieri sera sulle parigine... no?!”
Oh Jay! Lo sai che l'ho detto per lasciarti il campo libero con Camilla!”
Non nominarmela...”
Perchè?”
Perchè non voglio averci a che fare!”
Avete litigato?”
No.. per niente...”
Allora cosa? Perchè se n'è andata??”
Affari suoi...”
Jay... sei arrabbiato perchè se n'è dovuta andare o... se n'è andata perchè ti sei arrabbiato?”
Se n'è andata perchè doveva! E ha fatto bene!”
Oh fottiti Jay! Se non mi parli come cazzo faccio ad aiutarti?!”
Non devi fare proprio niente per aiutarmi... e comunque dovresti saperlo bene anche tu il motivo per cui mi sta sulle palle e non voglio più vederla!”, Sannon mi guarda con un gigantesco punto di domanda sulla testa. Corruga le sopracciglia ed incrocia le braccia al petto.
...mi puoi illuminare?”, mi chiede bilanciandosi sui due piedi e mettendosi eretto davanti a me.
Oh andiamo!! vuoi prendermi per il culo anche tu??”, ringhio.
No fratellino! Voglio che mi spieghi a cosa ti riferisci, perchè sinceramente non ci sto capendo un emerito cazzo!”
OK... Parlo della discussione che hai avuto con Camilla in camera sua ieri sera! Lei sosteneva che non c'era stato nulla tra di noi... tu le hai parlato delle mie aspettative e le hai consigliato di tagliare i ponti con delicatezza senza farmi soffrire! Dato che comunque a lei di me non importa un cazzo! Probabilmente mi sollazzava solo per aiutare il fratello a sfondare! Fratello che per altro lei ama e ha sempre amato!!”, urlo tutto in faccia a Shan. Solo dopo che ho finito mi rendo conto di avere la faccia infuocata. La vena del collo mi si è ingrossata, come quella sotto l'occhio. Di solito mi succede solo quando canto. Non sono mai stato così furente da assumere questo aspetto anche in una conversazione con mio fratello.
Shannon mi guarda inizialmente perplesso. Poi assume un'espressione indecifrabile.

Mio Dio... sei un completo IDIOTA!”
Come??”
Ho detto che sei idiota! Un totale deficiente!! Un completo cretino!! e non ti do del figlio di buona donna solo perchè sei mio fratello e così facendo offenderei anche mia madre!!!”
Rimango paralizzato. Mi aspettavo qualunque altra cosa. Scuse. Parole di conforto. Una dolorosa pacca sulla spalla... Ma questa serie di insulti proprio no.

Immagino che avrai origliato male ed a conversazione iniziata! Brutto cretino...”
C-come?”, balbetto.
Indovina di chi stavo parlando con Camilla?! Non di te, idiota. Non sei sempre al centro di ogni discorso!”
M-Ma...”
M-Ma cosa??? Stavo parlando con Camilla di Nico!!”
N-no... tu hai detto “affezionato” e lei ha parlato di “fratello maggiore”...”
Shannon mi guarda con un'espressione che sembra dire “Sei un idiota che proprio non ci arriva!”
E capisco tutto.
È vero.
Sono un povero idiota.

T-Tu ti sei affezionato a Nico... con lui ti comporti come un fratello maggiore...”, Shannon mi fissa in silenzio, le braccia ancora incrociate.
Nico ha sempre avuto una cotta per Camilla... l'aveva detto anche quel giorno a colazione...”, dico a me stesso, con un filo di voce.
Già... e dopo quella volta ha cominciato a farsi una serie di viaggi mentali... così io, sapendo che tu e Camilla ve la stavate intendendo, le ho chiesto di chiarire a Nico la situazione!”.
Oh... DIO!!”, mi appoggio al muro. Mi nascondo il viso tra le mani, tremano visibilmente. Shannon mi si avvicina.
Dai... stai tranquillo... prova a chiamarla subito e spiegale il malinteso...”
Shan... ho fatto una cazzata...”
Ma dai... cosa vuoi aver fatto?! Un litigio può capitare... a meno che tu non l'abbia ammazzata!”, ride.
No... non capisci... mentre l'aspettavo in camera ho chiamato due tipe, giusto perchè lei se le trovasse davanti. Le ho detto che ho cambiato piani per la serata e... le ho fatto intendere che preferivo scoparmi quelle due...”
Shannon manda giù la saliva rumorosamente.

Ok... direi che sei fottuto...”
Ma non c'ho fatto nulla con queste!!”
Certo... e lei ti crederà sicuramente!”
Mi lascio scivolare sul pavimento. Mi siedo.
Poi prendo il telefono e la chiamo, mentre sento le lacrime spingere per uscire.


Camillaaaa ti squilla il cellulare!!”, Monica la moglie di Ale, mi richiama dalla cucina.
Sono venuta a cena da Ale e Monica. Quando ha saputo che ero tornata, Ale mi ha invitata da lui per avere un bel dettagliato resoconto dei concerti a cui ho assistito. Ho ripercorso i giorni passati stendendo una densa nebbia sui ricordi più dolorosi. Ho raccontato, senza darmi troppa pena, della rottura con Giacomo. Giusto per sentirmi dire da Ale che a perderci è stato lui. Un povero imbecille. Ho glissato sui commenti di Monica riguardo Jared. Quanto è bello!. Ma è veramente così bello?. Ecc.. ecc... Nessuno deve mai sapere cosa è successo. Non voglio finire su un giornale di gossip con sopra un gigantesco titolone in “impact” che recita “La nuova scappatella di Leto Jr.!”.
Corro in cucina ad afferrare il cellulare che avevo abbandonato sul bancone. Monica sta tagliando la torta che ho comprato alla pasticceria “Da Princes”, la miglior pasticceria di tutta Milano. Cioccolato fondente e panna. Si scioglie in bocca che è un piacere.
Mi concentro sulla torta, mi fa venire l'acquolina in bocca e per poco non mi dimentico del cellulare.

Che fai Cami?! Non rispondi??”, mi richiama all'ordine Monica con il coltello in mano.
Oh g-giusto!”, guardo il display e mi sento mancare. Il cellulare mi cade di mano e con un tonfo cade a terra. Mi appoggio al bancone per non cadere.
Cami!! tutto bene?!”, Ale viene in mio soccorso.
Si... un giramento di testa...”, rispondo con un lieve sorriso. Fisso il cellulare ai miei piedi. Lo schermo è ancora illuminato e continua a suonare. Continuo a fissarlo finchè non smette.
Qualcuno ti sta importunando?”, mi chiede Monica apprensiva.
N-no... è stato solo un giramento... era un amico che... emmm... probabilmente vuole una mano a studiare... se ha bisogno urgentemente richiamerà... non c'è problema! È una serata libera... quindi ora spengo il cellulare!”. Detto. Fatto. Spengo il piccolo arnese bianco e ritorno a sedermi a tavola.
Dopo questa bella fetta di torta vedrai che non avrai più giramenti!”, ride Monica, riferendosi agli zuccheri ed alle calorie che stiamo per ingerire.
Con la piccola forchettina mi metto un piccolo pezzo di torta in bocca. È buonissima come ricordavo. Ma... all'improvviso sembra salata.

Camilla....”, Ale mi guarda con espressione triste, mentre Monica mi passa un fazzoletto.
Sto ancora piangendo e non me n'ero accorta.
Le lacrime salate mi arrivano fino alla bocca, mescolandosi al sapore di cioccolato.
Ti prego. Non torturarmi più.
Ho già volato troppo in alto. Come Icaro, ho cercato di avvicinarmi al sole ma sono precipitata.

Tornata a casa, dopo le raccomandazioni di Ale, ho cancellato il mio account di Twitter. Ho cambiato mail, avvisando tutti quelli che dovevano saperlo. Non lui ovviamente.
Domani cercherò una soluzione per il telefono. Forse cambierò numero. Devo cancellare. Cancellarmi. Cancellarlo.
Nella solitudine, nel colore della mia casa che in queste ore notturne diventa tetro. Mi infilo sotto le coperte. Vuota. Sola. Stupida. Nessun pensiero si forma. Solo il bisogno di dormire e l'incapacità di farlo.


Egwine: OMG! OMG! Quanti complimenti in una volta sola!! sono ingrassata di 10 kg dopo aver letto la tua recensione! Che bello una nuova lettrice che sbava per i capitoli lunghi!! ^_^
Ti chiedo perdono per il ritardo nel postare... ma.. emmm... come ho già spiegato sopra... forze marziane maggiori me l'hanno impedito! In compenso i prossimi scorreranno più veloci!!
Sono contenta che ti sia piaciuta tanto “better than me”! La adoro! Se vuoi posso consigliarti un sacchissimo di altre canzoni poco conosciute ma stupende! Baci mega!! e grazie ancora! :***

rodney: Hai visto che imbecille Mister-figone-Leto??? Ora le cose devono sistemarsi.... anche perchè altrimenti già ti vedo con un tizzone ardente disegnarmi i gliphi sulla schiena! Hahaha XD...non lo faresti... vero?! O_O Ah.... il concerto............ ti faccio solo una faccina :Q____
ero tra la prima e la seconda fila... centrale!! tutto quel popò davanti.... omg...omg...omg.... ormoni a 1000!!!

Per_Aspera_Ad_Astra: Non posso falciarti altrimenti perdo una lettrice cara!!! :°( hahahaha! XD figurati stella! Commenta quando vuoi! Io sono sempre contenta e non smetterò mai di ringraziarvi abbastanza!! Te l'avevo detto che usavo la tua frase no?! Detto... Fatto!! ha-ah! Mica parlo a vanvera! Ti prego non linciarmi per questo capitolo!!!! :°(

talita: Ed ecco a voi... tattarattatatatattttaaaratatatata... la vincitrice del concorso “Indovina di chi stavano parlando Shannon e Camilla”... TALITA!!! eh... cara... se c'è Shan di mezzo le tue antennine scattano!! eccome se scattano! A Milano Shan è stato il più puccio! È uscito a fare autografi... *_* caro lui... quasi quasi tradisco Jay... hahahahaha! XD ...scherzo naturalmente.... anche se..... ;D

Monica aka Princes: Hahahahaha! Noooo povera fagianona! Non sei sfigata anche nelle FF... sei solo una super pasticcera!! ligia al dovere!! ;D Eh... cara... come prima moglie di Leto Jr. dovresti ben sapere che lui NON SBAGLIA MAI!!! Che Camilla è scema lo sapevamo già... hihihi!
E le biondone.... ti piace come le ho descritte?? è stato molto semplice... mi è bastato pensare alle tipe di cui si circonda il nostro prode eroe... -__-” pfui.... mai na volta che voglia provare il “made in italy”....

Luxu2 aka Lucia: Non ci siamo viste a Milano... :°°°°°( me triste.... uffiiiiiiiiiii!!!!!!! Ma almeno su una cosa l'ho avuta vinta.... hai pubblicato SONS!!!! siiiii!!! yeheah!! grande la mia betuccia!! :**
ripensi mai al concerto?? quando Jay è saluto sulla ringhiera (praticamente sopra di me! :Q___) ho sentito il suo ODORE!!! e l'ho toccato!!! quell'uomo ha sesso che gli scorre nelle vene... non sangue!

SimplyLily: Annina bella!!! *__* non so se questo capitolo sarà all'altezza delle tue aspettative... è duro scrivere cose poco pucce!! :°( Cmq... sappi che per l'hineken devi venire con me!!! Ti passo a prendere a casa e ti carico sulle mie piccole spalle da hobbit se necessario!!! capito?!... Cmq... potendo scegliere preferirei che non mi uccidessi per il chappy precedente!! è tutto necessario! Giuro!! baci stella bella!! :*****

Blue_moon aka Nicole: Si... ti ho fatto aspettare... me colpevoleeeee!!! Allora.... è abbastanza MASOCHISTA per i tuoi gusti il nostro Jay?! :P So che stai aspettando il tuo ritorno... posso solo dirti che lo farai... in grande stile!!!! bacio tesoro!! :******* Ci sentiamo su Skype!!!! yuhuuu!

Aglaja: Emmmm.... si... c'era l'ossigeno... c'era la serenità.... e come al solito ho trasformato tutto in tragedia!!! Ma sono STRAFELICE che ti sia piaciuto!!!!! Ah che bello! È sempre un piacere avere la tua approvazione! Soprattutto perchè so che è sincera! Adoro il fatto che non “le mandi a dire”!!! Grazie bella!! un bacio mega!!!! :****

Giuliechelon90: a te penso di aver già detto tutto e anche più!!! hahaha la mia tesora Lego!!!! Andiamo a bere e a parlare mini-J?? hahaha baci stellina!!! ti adoro! :*******
(dobbiamo iniziare QUELLA cosa....!!!)


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Capitolo 12
*** Cap. 11 -hang- ***


Purtroppo non conosco i 30stm e non li posseggo, le cose raccontate sono solo frutto della mia fantasia galoppante... Conosco ma non possiedo le Echelon citate! ^_^ I Washing Machine e Camilla invece sono mie creazioni! (infatti sono i più psicolabili...)
Capitolo molto più lungo dei precedenti! Ve lo dovevo! Con questo si conclude la Prima parte di questa storia. Ma rimanete collegate! La storia non finisce qui!!
Vi ringrazio per le recensioni, e vi prego di continuare a seguirmi e ad incoraggiarmi!
Vi prometto mooooolti cambiamenti dal prossimo capitolo...

Ah... dimenticavo... vi ringrazio per aver apprezzato anche “Twenty Centimetres”, storia demenziale che scrivo a 4 mani con la mia Lego giuliechelon90!!

Le risposte sono a fine chappy!


L'hai davvero scordato.
Il tuo braccio intrecciato al mio,
un piacere smisurato.
Dalla tua mano alla mia.
Dalla tua bocca alla mia.

Il male che a vicenda ci siamo fatti
il tempo lo cancella, lo dimentica il cuore;
ma le ore felici si fermano per sempre
in un interminabile splendore.


Edo!!!”, Nicole mi corre incontro, superando abilmente l'uomo della sicurezza, prima che possa dirgli di lasciarle passare.
Mi salta al collo. Le brillano gli occhi. Evidentemente aspettava con ansia questa data.
L'uomo della sicurezza, allarmato, si tranquillizza subito ad un mio cenno.
Le amiche di Nicole ci raggiungono leggermente in imbarazzo.

E' la prima volta che stiamo nel backstage ad un concerto!”, grida di gioia Nicole.
Ah! Ecco perchè sei così contenta! Ed io che per un momento ho pensato fosse per la mia magnifica presenza!”, scherzo.
Beh... non montarti la testa 'oh signore di tutte le lavartici'!”, mi canzona lei.
Poi si guarda intorno spaesata, come per cercare qualcuno.

I 30STM sono ancora in camerino...”, la anticipo.
No... veramente non cercavo loro... vorrei conoscere tua sorella... Camilla... l'altra volta non ci sono riuscita... mi incuriosisce...”
Mi spiace... ma è tornata in Italia in anticipo... per lavoro sembra...”, abbasso lo sguardo, poco convinto delle mie parole e mi passo una mano tra i capelli.
Oh... peccato! Non riesco mai a conoscerla...”, dice delusa.
Com'è che ti interessa Camilla?”
Beh... ne avevamo parlato a lungo quella sera in hotel... è solo curiosità... e poi... quando l'ho vista... non so... aveva un'espressione sofferente ma vuota...”, dice fissando un punto imprecisato alle mie spalle.
...Oh... beh... non c'è che dire... hai proprio l'animo della scrittrice!”, le sorrido.
Scemo! Mi prendi in giro??”, ride.
Intanto le sue amiche si sono fatte più vicine.

Ciao ragazze! Come va??”, chiedo cortese. Non voglio che pensino che sono un maleducato, stronzo, che caga solo Nicole.
Ma ciao Edo! Tutto bene, anche se avrei voluto farmi tutte le altre date del tour... maledetto lavoro... Comunque... mi chiedevo... Max dov'è?”, rimango scioccato dalla domanda di Monica. Pensavo che di Max non le importasse un fico secco, invece la vedo cercarlo alle mie spalle con lo sguardo.
In camerino... seconda porta a destra! Vai pure! Ne sarà contento!”, le sorrido. Monica si congeda alla velocità della luce, seguita a ruota dalla terza ragazza, quella più silenziosa e timida.
Rimango con Nicole. Dopo un breve silenzio, riprende a parlare.

Non mi sembri sicuro...”
Cosa intendi??”
Ogni volta che dici qualcosa di cui non sei sicuro, o che ti turba, ti passi una mano tra i capelli...”
C-cosa?”
Rimango spiazzato. Quante volte ci siamo visti io e lei? Due? Tre?? Riesce già a capire così tanto di me?

Accidenti... sei un'attenta osservatrice!”
Lo so!”
Non ti si può nascondere niente eh?!”
Guai a provarci!”, sorride, portandosi l'indice alla bocca.
Già... e se posso sapere... che cosa, di quello che ho detto, ti ha poco convinta?”
Tutto quello che riguarda Camilla... perchè non è qui... per esempio”
Sbuffo di nuovo sonoramente.

Più che altro è una sensazione... il modo in cui se n'è andata... di notte! Ha fatto tutto di fretta e quella del lavoro mi è sembrata una scusa...”
Umm... credi che le sia successo qualcosa... che non ti ha voluto dire?”
Ne sono quasi certo...”, dico leggermente preoccupato.
Stai tranquillo... vedrai che ti spiegherà tutt...”, Nicole non fa a tempo a finire la frase, che veniamo letteralmente investiti da un Jared allucinato, visibilmente agitato. In questi giorni è sempre stato strano. Mi sembra che ogni giorno che passa, peggiori sempre più.
Scusate!”, ci interrompe.
Ha gli occhi fuori dalle orbite.

Ehi Jay! Lei è la mia amica Nicole... ti ricordi??”, chiedo, cercando di mettere Nicole a proprio agio davanti al suo idolo.
Oh... si certo! Ciao! Tutto bene?”, la saluta e le fa la domanda per pura formalità.
Senti Edo ho bisogno di te un secondo!”, si rivolge a me senza aspettare la risposta di Nicole.
Oh... Certo... Nicole aspettami pure in camerino insieme ai ragazzi... è dove sono entrate le altre... e scusa... faccio subito!”
Non ti preoccupare Edo! Capisco benissimo! E... ciao Jay!”, lo saluta appena, leggermente imbarazzata, per poi fiondarsi dietro la porta in cui erano scomparse poco prima le sue amiche.
Ok... dimmi tutto Jay!”, dico sbuffando.
Non qui... vieni nel mio camerino!”, mi trascina afferrandomi la spalla.

È dal camerino che si capisce chi è la star e chi, il gruppo do supporto. Jay ha a disposizione, solo per sé, una stanza ben più grande di quella assegnata a tutti noi Washing Machine.
Non appena entriamo, Jay chiude la porta alle nostre spalle e vi si appoggia, respirando profondamente.

Allora Jay... cos'è successo?”, chiedo, il suo comportamento comincia ad agitarmi.
Ecco... Edo non è che per caso... tu hai sentito Camilla di recente?”, mi chiede. Ora mi dà le spalle.
Rimango un po' spiazzato alla sua domanda.

L'ultima volta è stata stamattina... Perchè? L'hai sentita e le è successo qualcosa??”, mi agito improvvisamente.
No... tranquillo... non che io sappia almeno... anzi ne sai più tu! Non lo mai sentita... volevo... volevo solo sapere da te... come sta?”, continua a darmi le spalle. La sua testa è ricurva in avanti, come se si stesse guardando le scarpe.
Se vuoi saperlo... perchè non la chiami? Le farebbe piacere...”
Lo farei... ma non posso...”
Cosa? Ma se stai sempre con quel diavolo di telefono in mano?? Il suo numero ce l'hai no?!”
Si... diciamo che il suo numero ce l'ho... ma non mi viene consentita la chiamata...”
Strano... vuoi usare il mio cellulare?”, mi frugo nella tasca per cercare il mio scassatissimo, ma funzionante, telefonino.
No...”, Jared batte rabbiosamente il pugno contro la parete.
Il colpo mi fa sussultare. Non l'ho mai visto così. Non pensavo neanche che fosse in grado di avere questi scatti d'ira improvvisa.

Jared...”, richiamo la sua attenzione, lui si volta verso di me. Ha gli occhi vitrei.
...cosa è successo tra te e Camilla?”, finalmente riesco a fare quella domanda che mi tortura da troppi giorni. Mi esce dalle labbra come una mosca intrappolata in un bicchiere. E prima che possa metabolizzare il fatto di essere riuscito a porgliela, ricevo la mia risposta. Direttamente e dolorosamente come un pugno nello stomaco.
L'ho baciata ed ho passato la notte con lei.”
...Quindi avete scopato?!”, sono un misto tra incredulità e rabbia.
No... abbiamo solo dormito... in effetti non posso dire che sia successo poi molto...”.
Quindi è per causa tua che se n'è andata... fuggiva da te!”
In un certo senso sì... ma c'è stat...”, non lo lascio continuare. Lo afferro per i bavero della giacca borchiata e in meno di un secondo siamo faccia a faccia. Occhi negli occhi.
Cosa le hai fatto??”, sono glaciale. La mia voce ferisce come un rasoio.
Dal canto suo, Jared mi affronta. Non distoglie le sue iridi grigio-azzurre dalle mie, verdi.

Senza volere l'ho ferita... e senza volere... l'ho persa... temo...”.
Spiega!!”, gli ordino.
Sarò felice di farlo... ho bisogno di togliermi questo peso...”.


Spiego tutto l'accaduto a Edoardo. Nel farlo, cerco di non guardarlo in faccia. Non risparmio nulla. Sono sicuro che Camilla non sarebbe d'accordo, preferirebbe farlo lei. Ma il suo silenzio in questi giorni mi sta uccidendo. Non so cosa devo fare e spero che parlarne a Edoardo, per quanto rischioso sia, mi aiuti a capire come devo agire. Non riesco a contattare Camilla in nessun modo, le mail mi tornano indietro, ha cancellato twitter e il suo operatore telefonico non mi permette di inoltrarle la chiamata. Posso solo sperare che Edoardo mi aiuti a contattarla.
Quindi l'hai ferita...”, alla fine del mio discorso, le parole di Edoardo mi attraversano la testa come un martello pneumatico.
Non sapevo di essermi sbagliato... non ne avevo idea! Pensavo che fosse lei a ferire me... è stato un meccanismo di autodifesa!”, mi giustifico.
Edoardo rimane in silenzio.
Ogni secondo che passa muto, a guardare il pavimento, accresce la mia ansia.

Dì qualcosa per favore!!”, gli chiedo.
...e cosa dovrei dire? Prego accomodati... ti sei fatto Camilla alle mie spalle ed io come un povero ebete non me ne sono accorto??”, le sue parole sono quasi divertite. Ironiche. Rimango in silenzio.
Sai qual'è la cosa che mi fa più rabbia??”, continua Edoardo, “...che nonostante tutto non riesco ad odiarti... che non riesco a non ammirarti come artista... che non riesco a immaginarmi mentre ti spacco la faccia!”
Edo... mi dispiace... io... io...volevo dirtelo... ma Camilla era preoccupata per la tua reazione! Lei... beh... non voleva sabotarti il tour... e poi non abbiamo fatto sesso... solo sentivamo dell'attrazione reciproca!”, mi sento da schifo, eppure mi sono liberato del fardello che mi portavo fastidiosamente dentro.
E quindi?”, chiede lui.
Cosa?”, rispondo.
Come mai adesso hai deciso di parlarmene?”
...Perchè spero che tu riesca a spiegarle il malinteso... io non posso contattarla.. ma tu sì!”. Edoardo mi guarda incredulo.
Tu vorresti che io facessi cosa??”, dalla sua domanda capisco di aver perso tempo. Forse addirittura ho peggiorato le cose.
Camilla e più che 'la mia famiglia'... Camilla è parte del mio universo! Camilla è... è...”, si interrompe sbuffando rumorosamente. Poi continua.
...Sai una cosa? In fondo io ti ringrazio... Grazie a te ho capito che avevo rinunciato troppo facilmente... e non sono disposto a farlo! Io voglio lei! Io sono l'unico che può stare con lei!”, a queste parole lo guardo incredulo.
Non puoi costringerla a stare con te!”, sibilo.
Non ho intenzione di farlo! Sarà lei a scegliere me... Andiamo... In fondo lo sai anche tu Jay... tu non hai modo di contattarla! Io sì! L'affetto che prova per me non si è mai esaurito... quindi sarà facile per lei, trasformare quell'affetto in qualcosa di più, quando le parlerò a cuore aperto!”, ora sorride, sembra impazzito.
Ti sbagli! Per lei sei solo un fratello! Me l'ha detto lei!”, ribatto. Voglio togliere quel sorrisetto impertinente dalla sua faccia.
E come mai siete arrivati a parlare di me in questi termini?”, chiede.
Gliel'ho chiesto io!!”
Già... immaginavo... Jay... vuoi sapere perchè le hai fatto questa domanda? Perchè in fondo tu avevi capito che c'era un legame troppo profondo tra di noi... un legame che sapevi di non essere in grado di spezzare!”, rimango ammutolito. Ha ragione.
Comunque dato che sono corretto... non accennerò a questo discorso con lei telefonicamente... al concerto di Milano, sono sicuro che ci sarà! Il primo di noi che riuscirà a vederla e parlarle... probabilmente vincerà!”
...Camilla non è un premio...”, dico rabbioso.
Ti prego... non fare il melodrammatico... sappiamo entrambi che lo diventerà...”, detto questo Edoardo si congeda, salutandomi con un sorriso, esce dal camerino.
Io rimango solo con tutti i miei sbagli.


Milano - Palasharp 21/03/2010 ore 22.30


Non so cosa mi abbia spinto ad uscire di casa per venire qui a quest'ora.
Forse è stata l'incapacità di rimanere a casa sola.
Forse il rumore dell'acqua che gocciola dal rubinetto della cucina. Un rumore tanto insignificante e ritmico che diventa insopportabile.
Forse la lavatrice, che senza sosta, continua il suo ciclo di lavaggio indisturbata.
Magari il fatto che alla televisione trasmettono solo “programmi spazzatura”.
O forse, il martellante pensiero che una piccola folla di persone, si è già radunata qui, nel luogo dove domani sera ci sarà il loro concerto. Persone che li adorano, li seguono. Li ammirano senza conoscerli di persona. Li amano incondizionatamente.
Arrivo e chiedo a chi di dovere, di mettermi in lista. Mi scrivono il numero sul dorso della mano. Sono il numero 48.
Per questo concerto ho comprato il biglietto. Non mi va di far sapere che ci sarò, anche se sono sicura che Edoardo lo sospetti. Probabilmente sto facendo una cazzata. Vedere Jared non so come sarà. Soffrirò? Forse... Ma ho bisogno di vederlo un'ultima volta. Non importa che lui mi veda. Anzi, è meglio non farsi vedere da lui. Non sopporterei ancora quel suo sguardo. Quello sguardo sprezzante che mi ha riservato l'ultima volta che l'ho visto.
L'aria è densa e carica d'acqua. Ad ogni respiro milioni di goccioline mi entrano nelle narici, solleticandomele.
Stendo un sacchetto di nylon su di un muretto, proprio nel parcheggio davanti all'ingresso e mi ci siedo.
Rimango lì da sola ad ascoltare la musica dal mio I-Pod. Fumo un paio di sigarette. Poi un gruppo di ragazze mi si avvicina. Sono Echelon.

Ciao! Di che Divisione sei?”, mi chiede una di loro, ha i capelli scuri con riflessi tra il rosso e il viola. I suoi occhi brillano ed ispirano tenerezza e simpatia.
Oh... nessuna Divisione... sono sola!”, dico con un sorriso imbarazzato.
Coraggiosa! Sola tutta la notte ti annoierai! Piacere! Io sono Michela! Noi siamo le Echelon della Divisione di Venezia!”, avevo riconosciuto la cadenza veneta, così diversa da quella milanese.
Rivolgo loro un ampio sorriso.

Anch'io sono veneta! Ma studio e lavoro qui!”, ci mettiamo a ridere alludendo a quanto è piccolo il mondo.
Poi le altre ragazze si presentano.

Giulia! Piacere!”, la ragazza mi sorride. Ha dei lineamenti raffinati, delle labbra carnose e bellissime.
Mi giro poi verso la terza ragazza per presentarmi. Rimango basita nel guardarla. Anche lei sembra sorpresa. Ci guardiamo ammutolite per un paio di secondi, poi decido di rompere il silenzio dicendo esattamente quello che mi sta passando per la testa.

Ci somigliamo! Capelli... altezza...”
Sì...Magari!!!”, esclama lei. “...solo quelli purtroppo! Oltre al fatto che abbiamo lo stesso cappotto!”, ride.
Arrossisco al complimento e cerco di minimizzare.

Piacere Cristina!”.
Camilla... Piacere!”

Passo la serata con le ragazze della Divisione veneta e friulana. Non riesco a trovare antipatie. Sono un gruppo di pazzoidi simpaticissime. Era da tanto che non mi capitava di prendere confidenza così facilmente con delle persone appena conosciute.
Ehi Camilla! Vuoi vedere le foto del concerto di Vienna?!”, mi chiede Giulia.
Oh... siete state anche a Vienna??”
Sì! Sapevi che il nuovo gruppo di supporto dei Mars è italiano?!”
Emm... Ah sì??”, lo so eccome, preferisco comunque non farlo sapere. Sono qui in incognito.
Sì! Devono essere di Milano... Monica li ha conosciuti insieme a due sue amiche! Sono pure rimaste a vedere il concerto dal backstage!”
Davvero?!”, guardo Monica e provo un brivido. Lei è la ragazza “con la bandiera” che abbiamo visto ad uno dei concerti in giro per l'Europa. Una delle sue amiche dev'essere la famosa Nicole di Edoardo. Spero solo che non mi riconoscano.
Mi guardo attorno ma non mi sembra di riconoscere la ragazza riccia e bionda. D'altronde ci siamo viste di sfuggita quella volta. Neanche Monica sembra avermi riconosciuta. Addirittura, a suo tempo, forse non mi ha neanche vista. La sua attenzione era tutta per Jared, giustamente.
Mi rivolgo a Monica.

Emm.. Ciao! Mi hanno detto che tu sei stata al concerto di Vienna! Com'è stato vederlo da dietro le quinte?”, chiedo curiosa, spero che mi indichi la “famosa” Nicole.
I suoi occhi si illuminano, probabilmente eccitata all'idea di potersi sfogare in un lungo e dettagliato resoconto dell'esperienza.

Bellissimo! Siamo riuscite ad andare nel backstage grazie al gruppo spalla italiano, sono dei tipi simpaticissimi. Poi non ti dico il batterista... mmm... mi ispira un sacco! Oltretutto credo di non essergli indifferente!!Ti dico... Jay non era al massimo della forma... era strano... scazzato! Shannon pure... Poi c'è stato un momento tragico durante il concerto...”
Cos'è successo?!”, chiedo allarmata.
Beh... hai presente la maglietta preferita da Jared? Quella con la scritta 'too much pressure'?”
Sì...”, la ricordo bene quella maglietta, la indossava quella sera.
La sera che abbiamo passato insieme.
L'ultima sera che abbiamo passato insieme.

Beh delle fan-girls viennesi gliel'hanno letteralmente strappata di dosso!”.
Per un momento ho pensato che qualcuno si fosse fatto male. Invece è solo sparito il ricordo tangibile di quella magica serata nella mia camera.

Oh... che peccato...”
Già... puoi dirlo!”, rincara lei.
E... con chi eri dietro alle quinte?”, spero di vedere Nicole.
Oh... con due mie amiche che però non sono qui adesso! Arriveranno domani!”, non so se essere delusa o sollevata. Delusa perchè avrei voluto conoscerla. Sollevata perchè sono sicura che quest'ultima mi avrebbe riconosciuta. L'ho vista osservarmi da lontano.
La nottata prosegue in chiacchiere. Non chiudiamo occhio. Solo per una mezz'ora riusciamo a riposare, sedute nella macchina di Monica.
Chiudo gli occhi mentre, in sottofondo, la voce di Jared che esce dalle casse dello stereo canta “Valhalla”.

You're the reason I can't control myself
You are the reason I can't control myself
You're the reason I can't control myself
You are the reason I can't control myself
I can't control myself...”


Milano - Palasharp 22/03/2010 ore 19.20


Dopo un'estenuante coda mi ritrovo all'interno del Palasharp. Tre file di persone mi separano dal palcoscenico. Le Echelon conosciute la sera prima sono in prima fila. I loro numeri erano tra i primi. Nel trambusto per l'ingresso al Palasharp non sono riuscita a vedere se la famosa Nicole è arrivata. In parte me ne sono anche dimenticata. Presa da questioni che attualmente mi turbano maggiormente. Come, per esempio, l'idea di rivedere Jared. Questa volta però come una perfetta nullità. Come una presenza in un mare di anime.
Qui in mezzo per lui sarà impossibile vedermi.
Qui in mezzo sarò solo un paio di mani alzate tra le tante altre.
Mi guardo attorno. Sono troppo bassa e non riesco a vedere quanta gente ha riempito il Pala.
Accanto a me c'è una coppia. Un uomo ed una donna. Lui le cinge la vita amorevolmente, con fare protettivo. Non mi sfuggono le fedi alle loro dita.
"Posso gridargli che e' frocio?", le chiede lui scherzosamente.
"Certo! dammi prima le chiavi della macchina, perchè non mi va di cercarle in mezzo alla poltiglia in cui ti ridurrò se solo ci provi!", lo incenerisce lei.

Dai Lucia! Lo sai che scherzo... anche se per me... frocio rimane!”, non mi trattengo e mi scappa una risata. Si accorgono di me e ridono anche loro di conseguenza.
Scusalo... lui è mio marito ed è solo geloso!”, mi dice.
Figurati se sono geloso di quello lì!” ribatte lui.
Lei alza gli occhi al cielo, invocando qualche santo probabilmente. Poi mi porge la mano e si presenta.

Ciao! Io sono Lucia!”
Camilla!”, le stringo la mano e proprio in quel momento, una luce illumina il palco.
I Washing Machine prendono possesso della scena.
Vederli da questa posizione mi fa tutto un altro effetto.
Edoardo è bellissimo. Sensuale. Sento i commenti delle ragazze vicine.

E questo figo chi è?”
E' il gruppo spalla italiano! Ma non pensavo che il cantante fosse così bello! Fa concorrenza a Jared e Shannon!”, ridono due ragazze davanti a me.
Apperò!”, Lucia, al mio fianco, ha gli occhi sgranati.
Che c'è adesso?? ti piace anche questo?”, le chiede il marito.
Beh non è da buttare via per niente!”, questa volta è lui a sollevare gli occhi al cielo e ad invocare qualche santo.

Ciao Milano! Siamo a casa! Noi siamo i Washing Machine!!”, Edoardo urla al microfono. Un boato di approvazione si alza.
La musica comincia. La prima canzone è “Feels like tonight”.
Tutti cominciano a saltare, ad agitare il pugno in aria. Le loro canzoni non sono conosciute ma il pubblico li segue. Edoardo corre da una parte all'altra del palco.
I suoi capelli illuminati dalle luci colorate si tingono di mille riflessi diversi.
Il suo corpo è aggressivo. I suoi movimenti sono rapidi e sinuosi, come quelli di un felino.
Max pesta sulla batteria, suda. Il suo viso cambia espressione in base all'intensità con cui batte lo strumento.
Nico non perde occasione di lanciare sguardi languidi in direzione di qualche ragazza della prima fila e, persino Fede, sembra un'altra persona. Accattivante e sexy, immerso nel suo alone di mistero.
Eppure Edoardo domina la scena alla perfezione. Mantiene l'attenzione su sé stesso. È un catalizzatore.
Sono l'unica che conosce le loro canzoni e le canto a squarciagola.
Lucia, accanto a me, mi guarda sorpresa. Mi si avvicina e mi chiede:

Ma tu conosci le loro canzoni?”
Sì... li seguo da prima che diventassero il supporto dei Mars!”, mi sorride e continua a scatenarsi, assieme al marito che pare indemoniato da quanto salta.
È completamente diverso un concerto da questa prospettiva. Non solo devi gestire le tue sensazioni, ma assimili anche quelle delle persone che ti circondano. La prova inconfutabile mi viene data quando Edoardo presenta l'ultima canzone.

Vorrei dedicare, come sempre, questa canzone ad una ragazza che probabilmente è qui in mezzo... Ma questa volta... voglio farle sapere che io... non mi arrendo! E voglio combattere! This is War!”, la citazione dell'album dei Mars, scatena un boato tra la folla. Per quanto mi riguarda invece, sono tutte le altre parole di Edoardo a far esplodere qualcosa dentro di me.
E finalmente capisco quella canzone.
E finalmente non mi viene da piangere.
Finalmente ascolto e capisco cosa vuole dirmi Edoardo.
Perchè in fondo mi è sempre stato vicino senza chiedermi nulla in cambio. Perchè ha sempre cercato di fare le cose “per il mio bene”. Perchè sono sempre stata solo concentrata su me stessa e sulle mie sofferenze, senza preoccuparmi delle sue.
Perchè mi sono crogiolata in quell'egocentrismo che ormai ha radicato nella mia persona imbruttendola da dentro. Lui, ha potuto vedere tutto l'orrore che mi caratterizza, senza rimanerne disgustato. Perchè lui, forse, mi ama come mai nessuno potrebbe fare. Edoardo è la mia realtà, eppure è stato così difficile accorgersene.
Il tesoro più prezioso rimane nascosto, se messo davanti agli occhi di chi non lo cerca.
Mi ammutolisco e mi godo la mia canzone.
Durante i minuti in cui i Washing Machine hanno suonato, quel dolore persistente che , in questi giorni, ho sentito alla bocca dello stomaco si è bloccato. Forse è questa la medicina. Forse è la cura all'aver provato la perfezione per poi perderla troppo in fretta.

I ragazzi lasciano il palco e penso che, a questo punto posso anche andarmene. Ero venuta per rivedere Jared. Almeno un'ultima volta. Ma non ne sento più il bisogno. Anzi. Ho paura che un solo sguardo verso di lui, possa annullare la sensazione di benessere che Edoardo è riuscito a regalarmi. Rimango indecisa quando la tenda nera cala sul palco.
Tornare indietro e fingere che il concerto sia finito? No.
Devo sapere cosa provo nel vederlo. Altrimenti non lo saprò mai.
Un'ultima volta.
I piedi e le gambe sono doloranti, cerco di sgranchirmele come posso. L'attesa è snervante. Sento la testa che mi gira come se fossi ubriaca. A furia di fissare quella tenda nera imbambolata sto perdendo la vista.

Improvvisamente le luci cambiano. Illuminano qualcosa dietro la tenda. Una figura che si staglia dietro l'asta del microfono. Le spinte della folla sono tremende mentre si diffondono le note di “Escape”.

Poi la sua voce.

Time to escape
La voce cristallina di Jared, mi suggerisce cosa devo fare.
The clutches of a name
Diretta nelle mie orecchie.
No this is not a game
(It's just a)

Da lui a me.
I don't believe in faith
Da lui a noi
But the bottom line
It's time to pay

Mio Dio questa tenda nera quando sparisce?
You know you've got it

This is war

Al coro che intona la battuta finale di “Escape”, un'esplosione di luci fa cadere la tenda nera.
Cade a terra come una cascata nera, creando delle piccole onde regolari.
Dietro la tenda, Jared è in piedi, dietro l'asta del microfono con un braccio alzato. Indossa degli occhiali da sole dalla montatura rossa, i capelli non sono in piedi nella ormai celebre cresta ma spettinati con rigore. Porta un chiodo di pelle ricoperto di piccole borchie argentate nella fascia centrale, quei pantaloni neri attillati che sembrano una seconda pelle, sul suo fisico atletico e asciutto e gli ormai immancabili guanti rossi senza dita.
La luce bianca, leggermente azzurrata lo illumina completamente. Troppo perfetto per essere vero. Troppo etereo. Troppo.
Con Night of the Hunter il pubblico si scalda ancora di più. Mi sento soffocare. Eppure sono ipnotizzata da lui. Vorrei guardare anche Shannon, Tomo e Tim. Ma è impossibile per me distogliere lo sguardo da lui. Voglio imprimermi, nella memoria, i suoi lineamenti il più possibile. Voglio catturare una millesima parte della sua essenza e portarmela a casa. Come monito.
L'apice viene raggiunto quando sale sulla ringhiera. Le mani che si sporgono per toccarlo non si contano. Sembrano dei dannati nella fossa che si dimenano, cercando di raggiungere l'angelo che li riscalda con la sua luce. Rispetto a lui siamo grotteschi.
Anche se sono immersa in quel mare di corpi, odori e rumori. Solo il fatto di vederlo, mi riporta alla memoria il ricordo del suo profumo. Lo sento nell'aria. Non ho dubbi. Profuma di bucato.
Lo vedo elargire un sorriso alle ragazze della prima fila. Quei sorrisi non mi appartengono più. Questo pensiero ha già strappato, in parte, la mia anima.
Non sono infelice ma non riesco a sorridere. Conosco le canzoni ma non riesco a cantare. Lui è lì. È reale, io lo so bene. È un umano. Ma appartiene completamente ad un altro mondo.
Ho dovuto vederlo da qui, in mezzo al pubblico, per rendermene conto.
Come ho potuto anche solo pensare che da me volesse altro? È un attore. Le belle parole le sa usare se vuole. Ed io mi sono lasciata manipolare spesso e volentieri, nei giorni passati con loro.
La sua espressione di quell'ultima sera in albergo ormai è indelebile. Mi fa ancora soffrire.
Arretro. Avanzare verso il palco è impossibile, ma sprofondare verso l'ultima fila, lasciandosi inglobare dai corpi di migliaia di sconosciuti, è estremamente facile.

Il concerto è finito.
All'interno del Palasharp è rimasto solo un terzo della gente che c'era prima. Io mi sento stremata.
Mentre parlo con le Echelon conosciute la sera prima, ci accorgiamo di un gruppetto di ragazze che circonda qualcuno. Sono agitate ed armate di macchina fotografica. Scorgo i Washing Machine ed Edoardo. Mi avvicino.
Non appena Edoardo mi vede si fa strada in mezzo al gruppo che lo circonda. Mi prende per un braccio e mi trascina dietro una porta in cui un cartello recita “Ingresso riservato solo al personale addetto ai lavori”. Mentre sparisco con lui, mi accorgo delle facce basite delle ragazze che erano in mia compagnia.
Al di là della porta, la stanza è buia. Edoardo mi sbatte al muro, appoggia i gomiti ai lati della mia testa.

Questa volta io non rinuncio!”, mi bacia. Un bacio che non lascia scampo. Che mi toglie il respiro.
Poi...il vuoto.




Shan io devo andare!!!”, urlo a mio fratello.
Sei impazzito?? c'è ancora troppa gente là fuori! Ti ammazzeranno e non riuscirai a trovarla!”
Ma Edoardo è già lì!”
Jay... tu non puoi... fattene una ragione! Loro ancora non sono abbastanza famosi da rischiare la vita!”, Shan cerca di farmi ragionare.
Maledizione!!!”, sbatto il pugno contro la porta del camerino.
Senti Jay... tra poco andremo sul retro... magari lei sarà lì...”, cerca di consolarmi, inutilmente, mio fratello.
Probabilmente sarà troppo tardi...”, mi lascio cadere sul divanetto. Mi tengo la faccia tra le mani. Mio fratello si siede accanto a me e mi poggia un braccio sulle spalle.
Vedrai... non tutti i mali vengono per nuocere...”, decisamente poco consolatorio.
Ehi Shan! Abbiamo trovato Camilla!”, la voce di Max da dietro la porta del camerino mi fa salire il sangue alla testa. Mi alzo di scatto, procurandomi un giramento, ed esco dalla porta.
La saliva mi si azzera e vengo investito da un pesante senso di nausea.
Camilla viene avanti accompagnata da Edoardo. Lui le tiene la mano ed appena mi vede, le scocca un bacio tra i capelli, rivolgendomi uno dei suoi più spietati sorrisi di vittoria.

Ciao Jay! Ho trovato Camilla!”, lei non mi guarda. O meglio, guarda nella mia direzione ma sembra non vedermi. Poi Edoardo continua.
...e sai Jay c'è una novità! Vogliamo provare a stare di nuovo insieme! Non sei felice per noi?!”, lei arrossisce appena ed accenna un sorriso.
E' vero?”, chiedo rivolto a lei.
Sì...”, mi risponde in un soffio.
Bene! Ora propongo di andare a festeggiare!”, dice Edoardo, cingendole le spalle ed allontanandola da me.
Io le prendo il polso. Edoardo mi fulmina, mentre lei ne sembra sorpresa.

Dobbiamo parlare Camilla!”, le dico.
Edoardo cerca di trascinarla via senza darmene la possibilità, ma lei lo tranquillizza posandogli una mano sul petto.

Lascia Edo... intanto raggiungi gli altri... io arrivo subito!”, gli scocca un bacio veloce sulle labbra e lui si allontana, non senza avermi scoccato l'ennesima occhiata di avvertimento.
La invito ad entrare in camerino, ma lei rifiuta. Così rimaniamo sulla porta. In mezzo al via vai dei vari tecnici.

C'è stato un malinteso... quella sera...”, lei mi interrompe alzando una mano.
Non ha importanza Jay... Edo mi ha già spiegato ogni cosa!”
Ma ti ha spiegato la sua versione! Edo ha fatto il suo gioco!”, lei rimane un attimo in silenzio. Poi affronta il mio sguardo. Affonda i suoi occhi verdi nei miei.
Non avremmo avuto comunque futuro insieme... Sarebbe stata una pessima storia d'amore...”, mi sorride. Accarezza il mio viso e mi bacia la guancia.
Ciao Jay...”, si allontana.
Quel “Ciao” suonava come un addio.


Nel prossimo capitolo di Washing Machine ------> 5 anni dopo.


Ok Ok... ve lo aspettavate? No?? Prima che mi ammazziate vi ricordo che la storia non finisce qui...

Bene! Ora passiamo all'angolino del comarò!!!

Giuliechelon90: Lego del mio cuore!! Sono felice che ti piaccia questa storia! E ti ringrazio anche qui per essere la pazza pervertita che sei! Senza il tuo “ormone” 20 centimetres sarebbe ancora in fase larvale!! Ti adoro!!

Aglaja/Claudia: Stellina mia! Grazie per i complimenti nel vecchio capitolo. Nell'incipit, con l'arrivo a Milano, mi sono basata sulle mie sensazioni, che provo ogni volta che vengo a Milano. Città che amo proprio perchè caotica. Grazie per essere sempre critica in maniera costruttiva!! Spero che questo capitolo non sia esageratamente stucchevole.

Luxu2/Lucia: Lucia!!! hahaha! È stato divertente immaginare te e tuo marito al concerto! (tra l'altro lui dev'essere una sagoma da quanto è simpatico!) Guarda che all'HJF sei mia eh!? Mi raccomando!!! Piuttosto a Milano, mentre ero in coda, ho visto una coppia di sposini... ma non ero sicura fossi tu... io indossavo un trashissimo gilet fuxia ed una camicia a quadretti bianchi e blu elettrico... magari abbigliata così mi hai vista! XD

SimplyLily/Anna: Ecco un'altra che attendo all'HJF!!! Ci divertiremo un saccoooo!!! Spero ti piaccia anche questo capitolo lungo! E poi, dopo aver letto quello che scrivi tu... cavoli... SEI BRAVISSIMA!!! Al prossimo concorso di FF sui 30stm devi partecipare! Quindi scrivi che sono curiosa!!!

talita: emmm... io forse ero uno degli avvoltoi! Hihihi! Dovevo dargli il regalino della mia Divisione! Ma ho compiuto la mia prima missione con successo! Pensa che ho dovuto ripetergli 3 volte che era per loro!! e l'ho guardato dritto dritto negli occhi! :Q_______ che bel micione!

Princes/Monica: Ci sono 2 “Monica” in questa FF. Tu naturalmente sei “quella con la bandiera” che se la fa con Max! L'altra è davvero la moglie di Ale, che tra l'altro esiste ed è realmente il direttore creativo di uno studio di design di Milano! Ed è pure un gran figone! Grazie fagiana mia!! *__* quanti complimenti! Ma dal prossimo capitolo si cambia musica! Sono eccitata! ^__^ chissà se vi piaceranno gli sviluppi!

Blue_moon/Nicole: Sono felice che ti piaccia il mio Shannon. Io me lo immagino così... dev'essere tanto caro... specialmente per sopportare quel maniaco perfezionista del fratello! :P e poi e una figura che mi ispira protezione... Allora... Il tuo ruolo principale comincerà presto cara... quindi preparati! Dal prossimo capitolo.......... eh... basta mica posso dirti altro! :P

Rodney/Simona: Oh cavolo, oh cavolo! Ebbene sì! Ho sorretto quel ben di Dio! Ma era troppo grande per metterselo in tasca e scappare... in più mi avrebbe inseguita l'intero Pala!! hahahah! Ora... riguardo questo capitolo... non uccidermi! La storia deve andare avanti e le sorprese non sono finite! Spero di stupirti con effetti speciali se non l'ho già fatto in questo “fine prima parte”!
Alla prossima e mi raccomando! Fammi sapere che ne pensi!


BACI A TUTTE!!!

nel prossimo si vede Camilla........

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Capitolo 13
*** Cap. 12 -New Wash- ***


Salve gente!!! disgraziatamente per voi sono ancora viva ed intenzionata a tediarvi con questa storia! Hahaha! XD
Chiedo scusa per l'imperdonabile ritardo.. ma per chi non lo sapesse ero sotto tesi! Ora però sono libera come una farfalla! A parte il fatto che lavoro all'università... uff... neanche il tempo di respirare... Comunque sono una dottoraaaaaaa!!!! yeeeeaah! Non vi dico neanche quanto mi sono ubriacata alla mia festa di laurea... -__-”
Ora la storia riparte! Spero non vi faccia schifo! Personalmente non amo molto questo capitolo... è di assestamento... ditemi che ne pensate!

E come al solito... risposte alla fine!

Camilla Lombardi: sola per le vie di Manhattan.

Dove ha lasciato, l'ormai celebre fidanzato, leader dei Washing Machine?

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Camilla Lombardi (31 anni), è la più celebre ed invidiata italiana a New York.
Questo perchè conosciuta come la storica fidanzata di Edoardo Castiglioni, in arte “Eddy” o “Edo”, leader del gruppo Washing Machine, nonché bello e dannato.

Siamo a NY per promuovere il nostro album di debutto...”, ha dichiarato Eddy nell'ultima intervista, “...il lavoro da fare è tanto, ma possiamo contare sulla vicinanza delle persone a noi care!”.
Che tutto questo lavoro, tolga alla povera Camilla le attenzioni del suo impegnatissimo fidanzato?
Ad ogni modo, con il compagno, con cui convive da quando si sono trasferiti negli USA, le cose non sembrano andare per il verso giusto. Il cantante viene avvistato sempre più spesso solo soletto in locali notturni. Mentre lei, passa le giornate da sola per le vie di Manhattan. Del suo uomo, neanche l'ombra.
E pensare che è passato così poco tempo da quando si sono ufficialmente fidanzati. Con tanto di anello, che Camilla sfoggia nella foto sopra.
Staremo a vedere se convoleranno a nozze o uno dei due scapperà prima di arrivare all'altare.


Pronto?”
Sì?”
Ciao Giuly... sono Camilla!”
Oh... Ciao Cami! Che succede?”
Nulla... sono in giro e dei paparazzi mi stanno fotografando!”
Beh... cara che ci vuoi fare...”
Ma devono per forza fotografare me?? Non sono mica io quella famosa!”
Ma tesoro... tu stai con uno dei ragazzi più popolari del momento... cosa ti aspettavi?! E poi è diventato famoso che già stava con te... è ovvio che la cosa attiri le attenzioni dei curiosi! Siete un po' come Bono Vox e Ali!”
Con la differenza che Bono non si comporta da imbecille...”
Oddio... cosa ha combinato stavolta?”
...senti... sei impegnata? Ti va se ci vediamo per parlarne... mi scoccia al telefono...”
Ma certo tesoro! Dimmi dove e quando!”
Ora! Ci vediamo allo Starbucks sulla 7th Avenue...”
Ok... dammi il tempo di vestirmi e prendere un taxi...”
Eri ancora a letto? Che diavolo ci facevi a quest'ora?!”
...Ginnastica...”
Oh... ok non indago...”
Meglio! A tra poco tesoro!”
Ciao!”
Chiudo la comunicazione con Giulia e salgo nel Taxi. Non appena mi siedo nell'abitacolo che odora di acqua stagnante, indico la destinazione al conducente, un indiano di circa cinquant'anni, che ha molta voglia di parlare.

Signorina lei è famosa?”, mi chiede con un sorriso solare, i suoi denti sembrano bianchissimi in contrasto con la pelle scura.
Se davvero lo fossi, lei mi conoscerebbe...”, sorrido, infilando gli occhiali da sole.
Mi scusi ma non ho buona memoria quando si parla di celebrità!”, continua a sorridermi, spiando le mie espressioni dallo specchietto retrovisore.
Le assicuro che non sono nessuno... mi creda...”, rispondo laconica, guardando la strada scorrere dal finestrino. Mi rigiro il telefonino nelle mani e carezzo lo schermo liscio con il pollice.
Eppure aveva un bel po' di fotografi alle calcagna! Magari è una modella?! Una bella ragazza come lei...”, cerca di fare il simpatico, solitamente reggerei il gioco e continuerei a fare qualche battuta sarcastica, però stamattina non è nata bene come giornata, come del resto mi capita sempre più spesso ultimamente.
No... non sono nessuno... è solo che conosco gente famosa... quindi “godo” di una fama per estensione...”, rispondo probabilmente troppo secca, tanto che il povero conducente capisce che non sono in vena di parlare. Rimane zitto fino alla fine della corsa. Fino a quando gli allungo la banconota da 20 dollari.
Grazie Signorina... ma ascolti un mio consiglio, qualunque cosa le abbia fatto perdere il sorriso... va eliminata!”, rispondo con un sorriso di circostanza e penso: “facile a dirsi...”.
Nello Starbucks sulla settima, non c'è mai molta gente che si siede. La maggior parte della gente entra ed ordina al volo. Quindi non mi è difficile trovare un buon posto a sedere, lontano dalle vetrate. Ordino un frappuccino al caramello mentre aspetto che Giulia arrivi. Apro la borsa e ne estraggo una rivista italiana di musica. Me le faccio spedire dalla mia famiglia, giusto per sapere cosa si dice nell'ambiente musicale in Italia, riguardo i Washing Machine.
Mentre sfoglio le pagine patinate, la cameriera mi serve il mio bibitone, ne prendo subito un generoso sorso. Sono la vergogna degli italiani. Odio il nostro caffè espresso, ma annegherei in quelle bevande zuccherosissime e pesantissime da digerire.
Ad un tratto, volto pagina e mi ritrovo una gigantesca foto di piazza Duomo, gremita di gente. L'articolo parla di TRL Italia, non mi soffermo sulle parole scritte, né mi interesso dell'ennesimo ospite della trasmissione televisiva musicale. Mi soffermo sulla facciata bianca del Duomo, sulle sue guglie che puntano il cielo e ne squarciano l'azzurro. Sento gli occhi bruciarmi e volto pagina prima che una lacrima birichina mi cada da sotto gli occhiali da sole.
In quel momento sento una voce chiamarmi.

Camilla tesoro!”, Giulia è arrivata e mi sorride. Vedo però il suo sorriso svanire non appena si accorge della lacrima che mi bagna la guancia.
Ehi tesoro... che succede?”, mi chiede seria, sedendosi di fronte a me.
Oh nulla! Nulla!”, rispondo passandomi una mano sulla guancia per eliminare le tracce di lacrime.
...Ti fa ancora male vero?”, mi chiede. Rimango un po' perplessa alla sua uscita e mi accorgo che sta fissando la rivista aperta sul tavolo. Avevo voltato pagina e non mi ero accorta che i protagonisti della trasmissione di cui si parlava nell'articolo erano i 30STM. Davanti a me troneggiava una gigantesca foto di Jared con i capelli a spazzola. Sento il cuore perdere un battito. È sempre bellissimo. Rimango in silenzio a fissare la foto. Sorride sulla terrazza della trasmissione. Guardo quel sorriso, quei denti perfetti e quelle labbra sottili. Per un attimo la mia mente vaga, ripescando i ricordi dei suoi baci. Solo per un attimo.
Mi riscuoto dal torpore di quei ricordi e rispondo a Giulia.

Oh..No! No! Non è come pensi! Cioè ho provato nostalgia ma non per questa foto... per quella precedente...”, velocemente volto pagina per mostrarle la foto del Duomo.
Solo nostalgia di casa...”, dico con un sorriso tirato.
Oh... ok..”, risponde poco convinta.
Giulia è l'unica a cui ho raccontato quello che c'è stato fra me e Jared. Cioè non molto. Quando sembrava potesse accadere qualcosa è finito tutto. Inspiegabilmente.

Prima di raccontarmi cosa ha combinato Edo stavolta... posso farti una domanda?”, mi chiede interrompendo i miei pensieri.
Certo! Non devi mica chiedermi il permesso... lo sai!”, le sorrido incuriosita dalla domanda che mi sta per fare.
Però devi essere sincera!”, mi punta il dito contro in segno di ammonimento.
Lo sono sempre...”, la vedo sgranare gli occhi come se volesse contraddirmi, quindi mi affretto ad aggiungere “...con te!”, mi concede un sorriso di approvazione.
Pensi mai a come sarebbe andata con Jared? Cioè... se avessi scelto lui?”, sorrido divertita e prendo un generoso sorso di frappuccino.
Non dovevo scegliere proprio nulla! ...Ricordi? A lui non interessavo poi molto..”, lo dico agitando la mano, come se fosse una risposta scontata e di poca importanza, ma dentro sento ancora un fastidio alla bocca dello stomaco ripensando alla sua faccia, davanti alla porta della sua camera d'albergo, mentre le bellone bionde facevano il loro ingresso. In questi anni sono riuscita “miracolosamente” a non trovarmelo mai di fronte. I Washing Machine, essendo stati scoperti da loro hanno mantenuto un bel rapporto di amicizia. Hanno continuato a collaborare con i Mars. Io invece ho sempre cercato di evitarli, o meglio, di evitarlo. Mi è capitato di incontrare Shannon, Tomo e Tim. Lui mai. Evidentemente lo sforzo è stato da parte di entrambi.
Si ok... me l'hai già detto... eppure mi sembra strano... insomma nei giorni successivi al concerto di Milano, dopo che tu ti sei messa con Edo, Jared era catatonico! E poi come mi spieghi la cover che ha fatto di Bad romance? Perchè proprio quella? Hai visto il video della registrazione...”, Giulia sembra serissima, era e rimane una Echelon convinta, era presente al concerto di Milano. È stata una delle ragazze Echelon che ho conosciuto la notte prima del concerto. Incredibilmente per me, abbiamo stretto una solida amicizia in breve tempo, ed anche se è l'assistente dei Washing Machine, qualunque cosa riguardi i Mars è quasi impossibile che le sfugga.
Probabilmente era stanco per il tour... è stato molto stressante... per quanto riguarda la cover, non so... in quel periodo era il Leto-Gaga! Forse gli piaceva... cosa vuoi che ne sappia!?”, eppure neanche a me era sfuggito il suo stato d'animo quando ho visto il video della trasmissione radiofonica, in cui un Jared con occhiali a mascherina scuri e cappello calato sulla faccia, cantava una canzone struggente. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse triste il testo di quella canzone. Improvvisamente mi tornò in mente l'ultima frase che dissi a Jared a Milano, dopo che mi ero convinta che stare con Edoardo fosse la scelta migliore: “...sarebbe stata una pessima storia d'amore...”. Che ci fosse una connessione? No. Ormai è passato così tanto tempo che sarebbe sciocco, anzi assurdo, ripensare a questi particolari.
...secondo me aveva pianto...”, la buttà lì Giulia, mettendo un finto broncio e scrutandomi di sottecchi.
Ma figurati! Secondo me aveva fatto festa fino a tardi e non voleva farsi vedere con occhiaie e capelli in disordine!”, ribatto buttandola sul ridere.
Giulia fa spallucce e lascia cadere l'argomento fortunatamente. Ripensare a Jared non mi fa mai bene. Mi ha fatto provare la gioia ed il piacere più totale quasi contemporaneamente alla tristezza più assoluta. Troppe emozioni forti in poco tempo che però, mi hanno aiutata a maturare ed a capire che tipo di persona volevo essere. In effetti credo di essergli debitrice.

Ad ogni modo non sono corsa qui per parlare del tuo (invidiabile) passato...” dice ironica, “...ma del tuo sciocco presente! Che cosa ha combinato Edo stavolta?”, mi chiede con aria apprensiva.
Edoardo in questo periodo sembra in un altro mondo. Ormai non riesco più a capirlo. Ho il terrore che il successo gli stia dando alla testa. Da quando ci siamo fidanzati ufficialmente lo sento allontanarsi da me sempre di più.

...sai ieri sera è tornato a casa ubriaco... di nuovo...”, mi soffermo mescolando la bevanda schiumosa con la cannuccia.
Ancora??”, chiede Giulia sbalordita.
Si... O meglio credo fosse ubriaco perchè puzzava da alcol, non so se faccia uso di qualcos'altro...”
Che ti ha fatto?”, mi interrompe.
Prima di risponderle respiro profondamente, aggrottando la fronte.

Oh... beh... nulla di grave... in fondo è il mio fidanzato... cioè non mi è piaciuto molto... ma stamattina gliele ho cantate... cioè non deve farlo più!”, parlo ma non la guardo negli occhi.
No...”, la sento sussurrare, “...ti ha forzata... a farlo?”
Si... cioè no... in fondo siamo fidanzati...”
Cosa c'entra?? è violenza domestica!”, Giulia si sta agitando.
Ah beh... tanto ha concluso poco...”, le dico con un sorrisetto malizioso e facendo un risolino.
La vedo tranquillizzarsi e farmi un mezzo sorriso.

È crollato vero?!”
Sì... giusto in tempo! Ma è stato il modo in cui voleva... farlo! Era rabbioso... insomma non era più lui... mi ha spaventata un po'... non vorrei davvero facesse uso di qualche droga... e poi... viene sempre avvistato i quei localetti notturni da quattro soldi... tra donne...”, faccio un'espressione disgustata.
Hai provato a chiedere a chi era con lui ieri? Ai ragazzi??”, mi chiede.
Non ancora... nel pomeriggio provo a sentire Fede, magari ha qualche novità... ultimamente li vedo tutti pochissimo...”
Ah lui non sa nient...”, Giulia si porta la mano alla bocca come se le fosse scappato qualcosa che non doveva dire per nessuna ragione.
E tu come lo sai?”, le chiedo stranita.
Ma... è una supposizione...”, la vedo arrossire fino alla punta delle orecchie.
Giuly... pensi sia scema?”, stavolta sono io che la guardo di sottecchi. Una piccola rivincita per l'interrogatorio di prima.
Giulia si guarda intorno, come se dovesse rivelare il codice top secret per sganciare una bomba nucleare.

Ok... ma nulla è certo e/o ufficiale... dovevo dirtelo prima... lo so... ma non sapevo come! E poi tu ultimamente sei nei casini con Edo... cioè non mi sembrava il caso...”
Giuly sputa!!”, le ordino.
Ok... mi-sto-frequentando-con-Fede!”, dice tutto d'un fiato.
La guardo sorpresa, forse un po' troppo sorpresa perchè comincia a darmi delle giustificazioni assurde che comprendono: i bei capelli di Fede, il suo buon odore, i suoi modi raffinati, il fatto che gli opposti si attraggono... ecc.. ecc..

Giuly non ti devi giustificare! Ti piace?”
Molto...” dice con aria sognante.
Bene!”, sorrido felice, finalmente mi esce un sorriso sincero.
Quindi stamattina eri con lui nel... Oddio... stavate facendo quella ginnastica! Oddio... scusa scusa scusa!! Fede mi odierà!”, mi sento imbarazzatissima ora che riesco a visualizzare la conosciuta faccia di Fede, tra le lenzuola di Giulia.
Tranquilla!! Sei mia amica! E poi Fede ti vuole un gran bene... sai... anche lui mi dice spesso che Edo ti sta facendo dannare... è in pensiero per te...”, mi rassicura stringendomi la mano fra le sue. Le sue mani sono così calde, un netto contrasto con le mie, perennemente gelide.
Giulia è mia amica, ma si comporta come una mamma nei miei confronti. Vicino a lei riesco a sentire meno la mancanza di casa.

Grazie...”, le sussurro.
E di che? Tanto avevamo appena finito quando hai chiamato!” mi fa una linguaccia e scoppiamo a ridere.
Dopo aver lasciato Giulia, perchè tornasse fra le braccia di Fede per un secondo round mattutino, mi avvio a piedi verso la Broadway. Non ho voglia di ritornare a casa. Mi aspetterebbe l'ennesima discussione con Edoardo e, probabilmente, sarà di pessimo umore per il mal di testa post-sbornia.
Cammino guardando le scintillanti vetrine, ma non ci faccio caso più di tanto. I miei pensieri sono rivolti al primo discorso fatto con Giulia. Ripenso al video in cui Jared canta Bad romance. Comincio a canticchiare tra me e me la vecchia canzone di successo:

(...)
Voglia la tua pessima storia d’amore

Voglio la tua bruttezza
Voglio il tuo male
Voglio tutto quello che hai
Finchè non ha prezzo
Voglio il tuo amore
Amore-amore-amore
Voglio il tuo amore
Voglio il tuo dramma
Il tocco della tua cura
Voglio il tuo sporco bacio di pelle in scena
E voglio il tuo amore
Sai che ti voglio
Amore-amore-amore
Voglio il tuo amore
Amore-amore-amore
Voglio il tuo amore
Sai che ti voglio
E sai che ho bisogno di te
Davvero tanto
Tanto tanto
Voglio il tuo amore
E voglio la tua vendetta
Tu ed io, mettiamo su una pessima storia d’amore
Voglio il tuo amore
Il tuo amore è una completa vendetta
Tu e ed io, mettiamo su una pessima storia d’amore
(...)
Voglio la tua pessima storia d’amore
Voglio il tuo orrore
Voglio il tuo piano
Perchè sei una criminale
Fino a che sarai mia
Voglio il tuo amore
Amore-amore-amore
Voglio il tuo amore
Voglio la tua pazzia
Stai accendendo questa miccia
Ti voglio in questa stanza
Tesoro è da malati
(...)
Non voglio esserti amico
Ho detto che voglio il tuo amore
E voglio la tua vendetta
Voglio il tuo amore
Non voglio esserti amico
Sono intrappolato in una pessima storia d’amore
(...)
Ad un tratto mi blocco.
Ricordo bene le ultime parole che gli ho detto a Milano: “..sarebbe stata una pessima storia d'amore...”

oh cazzo... non può essere che stesse parlando a me!”, mi dico ad alta voce, attirando gli sguardi dei passanti. Scuoto la testa e mi riprometto di cancellare queste supposizioni, o al massimo, di chiuderle a chiave nel cassetto più remoto del mio cuore.



Cazzo...”.
Mi rigiro nel letto. Sento la testa esplodere. La bocca è impastata da un disgustoso sapore amaro.
Ieri c'ho dato dentro troppo. Ho esagerato, come ultimamente faccio spesso.
Guardo la porzione di letto libera al mio fianco. Camilla dev'essere già uscita.
Afferro il suo cuscino e me lo porto sulla faccia. Si sente il suo profumo. Un netto contrasto rispetto all'odore che emana il mio corpo. Alcol, fumo, sudore mio e di altri.
I ricordi sono frammentati e più cerco di ricostruire mentalmente la serata di ieri, più il dolore alla testa aumenta.
Sono stanco.
Ad un tratto mi balena negli occhi l'immagine di lei che si sveglia di soprassalto con me sopra, mi urla di “smetterla subito”. Ora oltre al mal di testa, mi sento nauseato.
Spero di non aver fatto lo stronzo con Camilla ieri notte. Ma purtroppo temo di conoscere la risposta.
Mi alzo stancamente dal letto. Tutti i muscoli sono doloranti, come se avessi fatto una giornata intera in palestra senza essermi mai allenato prima.
Vado in bagno e mi ficco sotto la doccia.
Voglio togliermi tutti questi odori di dosso.
Mi odio e non voglio più fare serate del genere, il giorno dopo si sta sempre peggio. Eppure sono conscio del fatto che tra qualche ora, quando Max mi suonerà per andare alle prove avrò ancora voglia di ripetere gli stessi sbagli.
A casa non riesco a stare.
Non riesco più a guardare Camilla. Ogni volta che incrocio il suo sguardo mi sembra che i suoi occhi mi giudichino. Attraverso il suo volto riesco a vedere me stesso, e quello che vedo non mi piace per niente.
Mi capita spesso di pensare di ritornare in Italia.
Lei sarebbe più felice. Ma poi ripenso a quello che sono qui. Se tornassi in Italia prenderei brutalmente coscienza di tutti i miei errori.
Spengo l'acqua e rimango a fissarmi i piedi.
Grosse gocce d'acqua cadono dai miei capelli, rimango a fissarle mentre si infrangono contro il piatto della doccia.
Penso a Camilla.
Sono dispiaciuto per lei. Per il mio atteggiamento nei suoi confronti.
Non vorrei essere così. L'ho desiderata tanto ed ora che siamo ad un passo dal matrimonio, mi rendo conto di quanto siamo diversi.
Mi rendo conto che il mio cuore non batte più ad un suo sorriso.
Ci provo e ci riprovo.
Ci penso e ci ripenso.
Ma per quanto mi sforzi nel ripensare a lei, alle espressioni del suo viso, al suo corpo... il mio cuore rimane muto e fermo. Non sento nulla. Solo una semi angoscia che però riguarda più me che lei.

Dopo la doccia mi dirigo nella mini cucina. Quella in cui viviamo non è casa nostra ma un bell'appartamento che ci ha trovato la EMI. La cucina non la usiamo un granchè, non mangiamo mai a casa da soli. A dire il vero non ricordo l'ultima volta in cui abbiamo pranzato o cenato insieme io e Camilla.
Io sono sempre con i ragazzi, lei non ho idea di come passi le sue giornate. Mi si stringe lo stomaco ad immaginarmela da sola in quella piccola cucina a mangiare. Conoscendola poi non mangerà molto. Non le è mai piaciuto preparare solo per se stessa.
A questo pensiero mi passa l'appetito. Addio colazione.
Sul bancone del cucinino noto una montagna di scartoffie, per lo più corrispondenza varia e documenti. In una pila ordinata accanto ad un portafrutta di cristallo ci sono una serie di inviti ad eventi. Inizio a spulciarli. Solitamente non me ne interesso, tanto Giulia ci organizza tutto nella sua agenda e mi ricorda gli impegni gradualmente, giusto per non farmi sentire oberato di cose da fare.
L'invito ad una mostra d'arte, ad una serata di beneficenza, alla prima di un film, al party di una famosa stazione radiofonica... Si prospetta un periodo pieno.
Ma l'invito che attira maggiormente la mia attenzione è quello dedicato ad un party per la trasposizione cinematografica di un libro che è diventato un best-seller anche qui negli Stati Uniti.
Un libro che ho già letto con piacere, di un'autrice che conosco con altrettanto piacere. Nicole.
Non trattengo un sorriso nel leggere il suo nome sulla carta avorio.
Con il pollice accarezzo la carta.
Poi prendo subito il cellulare e chiamo Giulia. Squilla un paio di volte e poi mi risponde. Sembra affannata.

Buongiorno capo!”
Ciao Giulia! Ti prendo in un brutto momento? Disturbo??”
No! E comunque lavoro per voi... quindi in teoria non dovresti chiedermi il permesso di disturbarmi...!”, ride. Non riesco proprio ad abituarmi all'idea di avere qualcuno che lavora alle mie dipendenze.
Si... beh... non mi piace essere invadente comunque...”, sdrammatizzo.
Ok...ok... allora lo sarò io al posto tuo! Oggi hai le prove fino alle 17, poi c'è un'intervista con Rock Mag. all'hotel Palace, la sera cenerete con D.J. che vuole produrre un singolo con voi...”
Ok aspetta!!...”, interrompo Giulia, se si mette d'impegno sa come toglierti il respiro, e non parlo solo del suo seno mozzafiato.
...ti ho chiamata per sapere se è stata confermata la nostra presenza al party per il libro di Nicole...”
Beh... Camilla ha detto che sicuramente ci tenevi ad andarci personalmente... quindi ho confermato per voi due... ho fatto male?”
No... no... benissimo!”, Camilla mi conosce. Sa che questo è uno di quegli eventi a cui non potrei mancare. Mi ha visto leggere e rileggere il libro di Nicole fino a consumarne la copertina. Ecco che un altro senso di colpa si aggiunge nei confronti di Camilla.
Bene! Camilla ha già preparato gli abiti che vi metterete, che io sappia...ma tanto la devo incontrare tra poco da starbucks, se vuoi le chiedo...”
Oh.. non fa nulla...dovete vedervi??”
Sì... ah... Edo hai combinato qualcosa?!”
Quando??”
Ieri sera...”
Ah... non lo so... Giuly ero ubriachissimo... sai com'è Max quando usciamo...”, mi sembra di aver mangiato un sacco della spesa, colmo di biglie di ferro. Che diavolo ho combinato ieri sera?.
Mmm... ok... Edo io non potrei farti la ramanzina... ci tengo al mio lavoro.. mi piace! Ma sono anche amica di Camilla e te lo devo dire... Non ti stai comportando bene con lei ultimamente...”
Lo so....”, non riesco ad aggiungere altro. Ora le biglie di ferro nel mio stomaco, hanno cominciato ad agitarsi dolorosamente.
Ciao”, mi saluta lei.
Ciao Giuly...”, chiudo la comunicazione con la mia assistente e vado a vestirmi. Non appena apro l'armadio trovo un sacco appeso con un post-it giallo appiccicato sopra. La scrittura è quella elegante ed ordinata di Camilla. “ABITI PER IL PARTY DI NICOLE!”.
Stacco il post-it, lo osservo e poi lo riattacco dove stava.
Camilla pensa sempre a me. Dovevo prendermi cura di lei, invece è lei che si preoccupa sempre per me. Come la sto ripagando?
Batto la fronte contro la portella dell'armadio per evitare di pensare.
Il freddo della superficie laccata mi arriva alle sinapsi. Mi concentro sulla sensazione di benessere che provoca al mio mal di testa e decido di prepararmi per le prove con il gruppo.



Ehi Jay! Hai visto qui? Pare che tra Edo e Camilla le cose non vadano alla grande...”.
Siamo al trucco per un servizio fotografico e Shannon, non ha nulla di meglio da fare che mettersi a leggere delle stupide riviste di gossip per passare il tempo. Esattamente come una vecchia pettegola dal parrucchiere.

Shan... si può sapere quando la pianterai di credere a tutto quello che scrivono in quei giornalacci?”, gli chiedo, mentre l'acconciatrice plasma i suoi capelli con un leggero strato di pasta modellante.
Ma questa non sembra essere una di quelle notizie gonfiate e campate per aria! Scrivono solo che lui passa le serate per i fatti suoi e lei di giorno è sempre in giro da sola! Insomma... in pratica non stanno mai insieme...”, mi dice con una punta di malizia nella voce.
Gli strappo dalle mani il giornale e guardo l'articolo in questione. Un paio di scatti di Camilla mentre parla al telefono, bastano ad incuriosirmi. È da molto che non la vedo. Sembra più adulta, più matura. Il suo viso rimane comunque bellissimo. Sembra di porcellana.
Anche se è solo una foto si riesce a percepire l'eleganza, lo stile. È sempre stata raffinata, anche quando si vestiva casual.
Il titolone dell'articolo recita:

Camilla Lombardi: sola per le vie di Manhattan.

Dove ha lasciato, l'ormai celebre fidanzato, leader dei Washing Machine?

Leggo rapidamente l'articolo. Non dice nulla di eclatante. Ma quando leggo del fidanzamento, guardo subito la foto, e lo vedo lì. Al suo dito. L'anello che sancisce il legame tra Camilla ed Edoardo. Per quanto siano in “crisi”, comunque Camilla continua a portare l'anello.
Poi al pensiero che Edoardo la lasci sola ogni sera per uscire a locali, dove si sa, capita di tutto, mi monta una rabbia incontrollabile. Scaravento il giornale nel cestino.

Ehi! Io non avevo ancora finito di leggerlo tutto!”, mi urla Shan.
...è solo spazzatura... e tra la spazzatura deve stare!”, lo zittisco solo per poco purtroppo.
Si può sapere che problema hai?? Ti brucia ancora quella storia vero?!”
Quale storia scusa??”
Quella di te e Camilla! Il fatto che per una cazzata te la sei fatta soffiare da Edo... se vuoi un mio parere non ti sei mai sforzato più di tanto! Cioè non hai mai combattuto veramente per lei... ti sei semplicemente seduto sulla riva del fiume a guardare la corrente che passa...”
Come sei profondo oggi Shan... dimmi... dov'è mio fratello??”, cerco di sdrammatizzare, ripensare a quel periodo, alle incomprensioni ed agli sbagli non è piacevole.
Non fare l'idiota! Quello di solito è il mio ruolo! Sto parlando seriamente Jay... Non se la stanno passando bene... me l'ha detto pure Max l'ultima volta che siamo usciti... Lui esce spesso con Edo e mi ha detto che quando esce di casa sembra un'altra persona. Cerca di distrarsi in qualunque modo possibile... e sappiamo bene a cosa si riferisce...”, Shannon ha una vena di rimprovero nella voce.

Io faccio spallucce, cercando di dimostrarmi disinteressato.
Cosa vuoi che ti dica?! Non sono problemi nostri... Sono adulti e decideranno loro come è giusto che vada avanti la loro relazione...”
Sì questo è vero... ma è anche vero che Camilla potrebbe ritrovarsi libera da un momento all'altro...”
Ma figurati... Edo non la mollerebbe mai...”
Io non ne sarei tanto sicuro... e poi comunque potrebbe essere lei stessa a mettere fine a questa relazione...”, le parole di Shannon stavano solleticando un desiderio che non si è mai spento. Un desiderio che semplicemente tentavo di tenere rinchiuso al buio in un cassetto.
Hai per caso sentito tu stesso Edoardo parlare della cosa?”
No... ma Max continua a ripetere che secondo lui sono agli sgoccioli...”
Senti Shan... ok... può essere che le cose tra loro vadano male... ma comunque io cosa c'entro con loro.? ..mi infastidisce anche parlarne!”, recupero la mia giacca e faccio per uscire dal camerino in cui Shannon sta terminando trucco e parrucco.
Ehi Jay... prima ti ho detto che non hai mai combattuto per lei... Potresti provare a farlo ora...”, quelle erano le parole che temevo di sentire. Infatti a quelle parole la mia mente cominciava a rivangare quei momenti passati con lei. Pochi ma preziosi. Bellissimi.
Sai cosa ti dico Shan?! Perchè no?!”, Shannon sembra sorpreso dalla mia risposta. Riesco ancora a stupirlo. Mi rivolge un sorriso malizioso.
Ok fratellino! Allora io faccio il tifo per te! Basta che non ti ritrovo depresso come dopo il concerto di Milano... c'hai fatto pure suonare
Bad Romance!”, ora ride.
Mi sento le tempie pulsare a quel ricordo, avevo scelto quella canzone proprio perchè mi ricordava le sue ultime parole. Proprio perchè quella canzone diceva quello che volevo dirle io. Non sarei stato in grado di trovare parole migliori.

Lady Gaga ha talento per i testi...” dico tra me e me.
...peccato abbia poco seno...”, commenta Shan.
Ah Jay... se ti interessa, Max mi ha detto che Edoardo e Camilla saranno al party di quella scrittrice la prossima settimana...”, lo dice con finta noncuranza, rimirando l'acconciatura sparata allo specchio.
Mh... ok!”, gli rispondo leggero.

Poi prima di uscire dal camerino mi volto verso mio fratello, gli sorrido.

Grazie Shan...”.



SimplyLily: Ciao Anna!!! si è passato un bel po'... ops! Ho dovuto prendermi una pausa per forze maggiori... ma ora riprendo con regolarità (spero) a postare! Heheheh ripeto... tutto è necessario! Cmq sì siamo a metà! E di cose ne devono succedere prima della fine! Come hai potuto notare anche Edo sa essere alquanto bastardo! ;) Baci stellina!

Rodney: hahahahah Simona! Siamo tutte amanti di Jay!! ecco come vedi la storia riparte... tutti si sono fatti più adulti... (in teoria). Camilla è fidanzata con Edo, ma come hai potuto leggere lui la voleva tanto, come se fosse un gioco, ed ora si è stancato di lei. Vedremo cose si sistemeranno le cose! Intanto devo dire che il Jay che mi immagino tra 5 anni è nella versione di “Attack”. :Q_________ uno stile pulito, sexy e maturo!

Per_Aspera_Ad_Astra: no no no! Non voglio farti morireeeee!!! Edo non è cattivo... è solo umano! Sa essere bastardo se vuole... Ha combattuto x ciò che voleva e l'ha ottenuto! Jay ha fatto un po' il “patata”... speriamo si svegli fuori ora! ^^

talita: Caraaaaa *____* sono felice di averti sorpresa! E grazie anche per i continui incoraggiamenti!! Ora sono Dottoraaaa!!! hahahahha che bello... senza pensieri! Presto aggiorneremo anche 20cm.!! Baci stella!

Egwine: ma ciaoooo! Che piacere leggere le tue recensioni!!! Lo so che ti ho fatta aspettare tanto ma sono un'assente giustificata! È la vita... ah... il cattivo Edo... l'ha messa in quel posto al povero Jay... e adesso non è neanche soddisfatto! Mannaggia a lui!!

Princes/Monica: Lo so... questa versione di Edo ha spiazzato pure me che l'ho creato... a volte mi sembra che i personaggi si scrivano da soli... bha... sono pazza!!
Cmq... Fagianaaaaaaaa!!!!! Domenica ti festeggiamoooo!!! che bello... mi mancate un sacco ragazze!! Non vedo l'ora di vedervi/fotografarvi/passare il tempo con voi senza apprensioni varie! Baci tesoro!

Giuly: Ed ecco che fa un ingresso inaspettato la nuova guest-star! Giuly!!! l'assistente dei Washing Machine!!! Yeeeee!!! tesoro non vedo l'ora di rivederti! Grazie per il sostegno pre-laurea e post-crisi da tu_sai_chi! Ti amo! Ah... e se non ti accorgi che sei gnocca... gli occhiali te li devi mettere tu!! :P

Jeja83: Emmmm... non è arrivato presto sto capitolo... chiedo umilmente scusa... U.U cmq... Grazie mille!!! sono felicissima che ti sia piaciuto! Il prossimo lo posterò presto! Continua a seguirmi!! baci!!

Nicole: hahahah! Addirittura i lucciconi?!? allora sono stata brava! *_* grazie!!! e dal prossimo capitolo fai il tuo ingresso trionfale.... come vedi sembra che Edo non ti abbia dimenticata....... hihiiihihhiih

Luxu2: Luciaaaaa!!!! caraaaaa.... hai visto sono viva!! Non vedo l'ora che arrivi l'HJF!!! *___* sono in astinenza da Mars!!!! grazie per i complimenti ai capitoli precedenti... Jared non poteva dimenticarsi di Camilla... dopotutto i Washing Machine hanno continuato a frequentare i Mars... e la sconfitta contro Edo... brucia! Un bacio mega!!

Aglaja: Si sono tornata a tormentarti! Hihihihi! Ora spero che ti piaccia la piega che sta prendendo la situazione... sono troppo felice di rileggere i tuoi ultimi commenti! Purtroppo nell'ultimo periodo mi sono persa un sacco di ultimi capitoli pubblicati... (i tuoi compresi...) devo quindi andare a rileggermi tutta la tua FF! (che personalmente ho trovato molto poetica e per nulla volgare) e poi commenterò! Un Bacio mega stella! Magari potresti venire all'HJF!

Ultima cosa... poi giuro che non rompo più... Se vi piacciono le FF sui Mars, in particolare, se avete voglia di leggere qualche OS inedita , andate in questa pagina: http://dreamswriters.forumfree.it/?t=47808805 potete leggere e votare! In questo contest veniva pubblicata una foto ispiratrice, in base a quella abbiamo scritto le nostre storie. Può votare anche chi non ha partecipato al contest!! mi raccomando.... c'è anche una mia OS che si intitola “Il cimitero sull'acqua”, poi c'è la mia Giuly, Princes, Nicole, Shanna ecc... ci siamo tutte noi svitate! Quindi GO!



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