Something about the rainbow

di white_kahlan
(/viewuser.php?uid=85199)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** Viola ***
Capitolo 3: *** giallo ***
Capitolo 4: *** Blu ***
Capitolo 5: *** verde ***
Capitolo 6: *** Arancione ***
Capitolo 7: *** Rosso ***
Capitolo 8: *** Indaco ***
Capitolo 9: *** Bianco ***



Capitolo 1
*** introduzione ***


introduzione

Introduzione

Le ultime gocce scivolano furtive su ciò che le loro sorelle avevano irrorato fino a poco tempo prima, durante quello che era stato un rinfrescante e fugace temporale estivo. Era l’ora in cui il cielo si tingeva dei suoi toni più caldi per salutare il sole che andava a ristorare col suo tepore un'altra porzione di mondo. La combinazione di queste due immagini offriva uno spettacolo particolare, in cui i colori del tramonto si imponevano sulle ultime nuvole temporalesche e si facevano scenografia di un vivace arcobaleno, dandogli un brillio irripetibile.

Sotto a questa meraviglia della natura non potevano tacere gli amori e i ricordi, che con un’atmosfera del genere spiravano come il vento per tutte le strade di konoha, deserte a causa dell’improvviso temporale. Diverse persone si affacciarono alle proprie finestre a godersi il panorama.

Una tomba bianca risplendette di un arancione acceso.

Una kunoichi mora alzò lo sguardo e si toccò il ventre gonfio, sorridendo.

Una donna bionda e dal fisico prorompente fece roteare la sua poltrona dalla scrivania alla vetrata dietro di lei, prima di dare ordini indiscutibili alla ragazza mora accanto a lei.

 Un ninja dai capelli argentati spostò lo sguardo dal suo libro verso la finestra, rimanendo entusiasta.

Un ragazzo biondo illuminò il suo viso in un sorriso che faceva invidia al sole stesso, mentre indicava, scalmanandosi, il cielo d’orato a una ragazza con gli occhi verdi, che scrollò la testa sorridendo, e a un giovane moro, che addolcì il viso a sua volta, chiedendosi se era quella l’emozione giusta da mostrare in un’occasione simile.

Due chunin, un moro e una bionda con i capelli raccolti in una coda alta, erano a godersi lo spettacolo dalla veranda Akimichi, mentre un tenero  ragazzo paffutello preferiva rimanere in cucina a mangiare delle patatine.

“è bellissimo, vero Shika?” chiese la biondina.

“mmmh” rispose quello, sdraiato a fianco a lei.

“come sarebbe mmmh??!!” esplose lei indignata da tanta poca sensibilità, sgranando gli occhi azzurri e guardandolo con sguardo accigliato. Se lei trovava qualcosa bello, tutti dovevano trovarlo altrettanto bello, se non volevano una scenata in stile Yamanaka.

Il moro non voleva litigare, piaceva anche a lui quel tramonto particolare

“certo che lo è Ino” tentò, non sapendo cosa aspettarsi in risposta. Lei girò il volto verso il cielo. Fiuuu, pericolo scampato.

“mi piace l’arcobaleno, mi ricorda quando ero piccola e chiedevo a papà se me lo poteva regalare” disse dolcemente la giovane.

“a me ricorda noi” scappò alle labbra del giovane. Lei non esitò a fargli capire che aveva sentito bene

“noi, Nara?” chiese maliziosa.

“ehm.. si noi, il team 10! Io, te, Choji insomma..” salvato in extremis.

Lei si intristì, prima di mormorare “ e Asuma sen-sei…”

Il giovane percepì che gli occhi della sua amica stavano per riempirsi di lacrime, pur non vedendola, perciò decise di intervenire, anche se non era bravo in questo genere di cose.

Si tirò su a sedere a fianco a lei e disse “i colori” lei lo guardò confusa, poi lui riprese

 “ogni colore, mi ricorda qualcosa che abbiamo passato assieme.” Concluse indicando in alto, prima di continuare “Ad esempio il Viola, beh mi ricorda quel giorno che mi hai costretto a venire a fare compere con te, la giornata più terribile della mia vita” cominciò il giovane mentre la  ritrovata risata cristallina della bionda risuonava nella veranda.

 “il giallo… si, quella testa quadra di Naruto, quando aveva convinto me Choji e il maestro a mangiare ramen a casa sua, provocandoci un indigestione terribile e procurando parecchio lavoro a te e Sakura, che continuavate a prenderci in giro per esserci fidati di lui, anche se poi badaste a noi per tre giorni, certo i più seccanti della mia vita” argomentò il moro, facendo di nuovo ridere la ragazza.

“ahahahah e poi ti ricordi che il maestro non aveva voluto ammettere che stava male così poi si era “dovuto” rifugiare a casa di kurenai-sensei per una settimana??” disse Ino ridendo.

“già, chissà come gli è dispiaciuto” rifletté Shika prima di continuare “poi il blu mi ricorda…”

“l’orribile costumino a mutandina di Choji  e Kiba, che avevano scoperto aver comparato uguale, quella giornata tutti al mare!” lo interruppe Ino.

“si è vero” rispose Shikamaru ghignando ricordando l’episodio, quell’Inuzuka era proprio ridicolo con quell’affare, che sembrava allontanasse le donne. La cosa gli era piaciuta.

“tocca ancora a me, tu ne hai detti due!”rise la bionda divertita da quel gioco improvvisato

“il verde… il prato dove ti sdrai sempre al ritorno dalle missioni, dove io e Choji dobbiamo venire a scovarti per riportarti alla civiltà!” disse la bionda, con un tono di divertito rimprovero.

“tutto perché sei una seccatura!” ribatté il Nara, mentre Ino rispondeva con una linguaccia, poi continuò con intento vendicativo

 “l’arancione invece mi ricorda quando avevi fatto quella stupida dieta a base di succhi ACE e carote crude e la pelle ti era diventata color mandarino e non volevi più uscire di casa perché non riuscivi a farlo andar via! Quel giorno mi avevi sequestrato a casa tua per 14 lunghissime ore per far si che” e fece una pausa imitando la sua voce femminile “il mio quoziente intellettivo si applicasse a trovare una soluzione!” poi riprese con tono normale “mendokuse che giornata che mi hai fatto passare …” sospirò prima di ricevere una cuscinata in faccia per l’affronto subito ( insomma, si sa che Ino ha delle priorità strane)

“ma cosa vai a ricordare imbranato!! Dovrebbero essere momenti felici!!” urlò, “quello era stato un dramma!!” si scandalizzò Ino rossa in volto per l’imbarazzo. Infatti ricordò che in effetti l’aveva quasi legato e violentato mentalmente affinché facesse tornare la pelle del suo colore naturale.

Il ragazzo si riparò dalla cuscinata per poi contraccambiare ghignando.

“mi hai mancata!!” urlò con tono di sfida la Yamanaka.

I due si rincorsero un po’ per il giardinetto fino a quando la bionda inciampò in una pietruzza e rovinò a terra, trascinando con sé anche il giovane …  

 

 

Note:

un saluto a tutti!! Questa fic vuole essere una raccolta dedicata ai colori dell’arcobaleno –se non era abbastanza chiaro  ;) – e qui introduco gli episodi che ci saranno nei prossimi capitoli… ma voi direte, e il rosso dov’èèèè?? E ora che sono uno sopra l’altro che succede?? Hihihihi, sono malefica perché lo scoprirete tra sei capitoli!!

ps: ho scoperto che l’indaco non è più tra i colori fondamentali dell’arcobaleno, che son diventati sei, quindi tale tono di azzurrognolo non è citato nella storia…

buona lettura, spero che gradiate

baci marti

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Viola ***


viola

Viola

“si mi ricordo! Non riuscivo a decidermi fra due completini meravigliosi!”

“ino erano identici”

“non è vero! Uno era violetto, quasi lilla, l’altro invece era viola più intenso!”

“….”

“non guardarmi così stupido!! Cosa ne vuoi capire di moda tu!”

 

 flashback

 

Primo pomeriggio. Konoha città. Negozi visitati: 0

“non capisco perché ti devo accompagnare proprio io, sono cose da donne, non potevi chiedere a Sakura?!”borbotta un irritato Shikamaru con le mani in tasca, qualche passo dietro a una Ino radiosa e saltellante.

“vero” disse lei fermandosi. Il ragazzo si bloccò interdetto: Ino Yamanaka gli stava forse dando ragione? Avrebbe avuto pietà di lui e lo avrebbe mandato a casa? La bionda  si volto di scatto con un indice alzato vicino al viso “ma tu trasporti più peso!”

Il ragazzo lasciò cadere la testa sul petto mentre un aura nera lo avvolgeva. Che illuso se credeva di poterla scampare e rassegnato si portò al fianco della giovane kunoichi.

Pomeriggio inoltrato. Sempre Konoha città. Negozi visitati: 21 Prodotti negozio attuale: scarpe.

Ino correva da una parte all’altra del negozio, posando ogni scarpa che le sembrasse meno bella di quella un metro più in la. Dopo qualche minuto cinguettò “ti piacciono queste Shika??” esibendosi in una passerella che lasciò tutti i clienti ammaliati, con un paio di tacchi vertiginosi ai piedi, che le esaltavano ancora di più le gambe snelle.

La gente intorno alla bionda si voltò alla ricerca del ragazzo interpellato. Da dietro una montagna di sacchetti e scatole messe pericolosamente in bilico una sull’altra un ciuffo di capelli neri fece capolino, accompagnato da una voce alquanto indisposta.

“seccatura come credi che possa vederti con queste cose in mano??!!”

“eddddaiiii Shikaaaaaa!” lo implorò lei mettendosi in una posa statuaria. Il ragazzo riuscì ad aprirsi una fessura tra il sacchetto della profumeria e la scatola della gioielleria e vedendola  per poco rischiò di compromettere l’equilibrio precario della sua costruzione, che si portava dietro dalle 2 del pomeriggio.

“levati quei cosi e andiamo via” disse notando infastidito che tutti la mangiavano con gli occhi, di certo il suo abitino bianco da ballerina, per quanto semplice, non collaborava. “ma Shika non ti piaccio? Mi stanno così male?” domandò lei seria.

“assolutamente. Malissimo. Ora andiamo. Muoviti.” Espose ancora più serio a monosillabi, fulminando tutti quelli intorno a lei che intercettavano il suo sguardo.

Fuori dal negozio.

“non capisco perché non ti piacevano quei tacchi bellissimi, il commesso diceva che mi stavano benissimo” disse lei col visino corrucciato

“il commesso? Quale, quello alto? È un incompetente,  vedrai che domani non ci lavorerà più lì.” Disse come se stesse appuntando una cosa da fare più che esprimere un parere critico.

Pomeriggio tardo. Negozi visitati: 46 Negozio attuale: intimo.

“io li dentro non ci metto piede” affermò.

“ Shikamaru non fare il bambino!” e lo trascinò dentro con un braccio.

Il ragazzo riuscì a posare le “cosine” che Ino aveva comprato in un angolo del locale e si era seduto su un puff messo lì per gli ospiti. Ino era in camerino. Si sarebbe provata solo una cosa, niente discussioni.

“Ino hai fatto? Dai ora basta, torniamo a casa, non ce la faccio più, ho male alle braccia, ai piedi, alla testa, per non parlare della schiena che non me la sento più, questo è l’ultimo cambio che fai siamo intesi? Non ho intenzioni di sopporta-a-a” panico. Ino? Si era lei. Ed era semi-nuda davanti a lui. Cosa diavolo ci faceva seminuda davanti a lui?!

“non so Shika non credo che questo colore mi si addica, ho bisogno di un tuo parere. A proposito cosa stavi dicendo?” chiese angelica lei, come se presentarsi così davanti a lui fosse la cosa più naturale del mondo.

“Che restiamo quanto vuoi” proclamò il giovane, prima di cercare un commesso e chiedergli in quante sfumature di viola fornivano i loro prodotti.

 

 fine flashback

 

“e comunque senza di te non avrei saputo scegliere! C’erano così tanti modelli oltre a quei due” ribadì Ino sforzandosi di ricordare quel giorno più vividamente.

“avrei lasciato il posto a qualcun altro ma probabilmente mi avresti legato alla sedia se avessi osato disubbidire” disse lui in tono rassegnato “in pratica mi hai costretto, è stata proprio una seccatura immensa” concluse mentre un angolo della sua bocca si curvava in un ghigno.  

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** giallo ***


giallo

Giallo

“il giallo… si, quella testa quadra di Naruto, quando aveva convinto me Choji e il maestro a mangiare ramen a casa sua, provocandoci un indigestione terribile e causando parecchio lavoro a te e Sakura, che continuavate a prenderci in giro per esserci fidati di lui, anche se poi badaste a noi per tre giorni, certo i più seccanti della mia vita” argomentò il moro, facendo di nuovo ridere la ragazza.

 “me lo chiedo ancora come diavolo avete fatto a non pensare che potesse rifilarvi roba scaduta… ma non sai cosa riesce a digerire lo stomaco di Naruto??!!” domandò Ino, come se non potesse aspettarsi risposta negativa.

“beh dai non potevamo dirgli di no…  E non fare finta di non conoscere la faccia da cagnolino bastonato che adotta Naruto quando gli dici di no, sarebbe come sparare sulla croce rossa! E poi con Choji in squadra, figurati se rifiuta un pasto! Dovresti saperlo meglio di me! Inoltre il maestro era indebitato fino al collo da Irichaku, non gli sembrava vero quando Naruto ci ha invitati..” ricordò il ragazzo

 

  flashback

 

“dici davverooooo????!!!” quel giorno Shikamaru vide per la prima volta gli occhi di Choji spalancati come non mai.

“certo!” esclamò un Naruto con un sorriso a trentadue denti, da cartellone pubblicitario “ ho vinto una fornitura annuale di ramen in scatola da una ditta strana… ora non ricordo il nome… comunque è veramente tanto, ma non così tanto da durarmi per più di una settimana, perciò tanto vale farlo fuori in compagnia!! Non pensa anche lei maestro che sia una buona idea?”

“siiiiiiiiiiiiiiiii” esordì Choji abbracciando Naruto.

Asuma fissò gli occhioni azzurri e ridenti di Naruto che attendeva una risposta. Poi gli diede un attimo le spalle, aprì il portafoglio e si inginocchiò lacrimante di fronte al ragazzo.

“sono salvo! Accettiamo decisamente l’invito, Naruto! Andiamo su su su!” affermò il maestro.

Il terzetto così si avviò con Asuma capo fila e sigaretta in bocca. Dietro di lui Naruto e Choji, che ballavano a braccetto canticchiando una canzone inneggiante al ramen. A chiudere la fila Shikamaru che sbuffò, si spalmò una mano in faccia in segno di rassegnazione e cominciò a camminare dietro agli amici.

“si mangiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!” urlarono all’unisono l’Akimichi e l’Uzumaki.

Poche ore dopo.

“oh Sakura-chan….” Fu il flebile fiato che uscì dalla bocca di un Naruto con il volto giallastro in tono con i capelli.

“cosa diavolo hai combinato questa volta?!” urlò la Haruno decisamente su di giri.

“ti prego Sakura-chan… ci sono altre vittime in soggior..” non riuscì a completare la frase che dovette correre in bagno ad abbracciare la tazza del gabinetto.

“altre vittime?? Quel ragazzo delira, sarà meglio controllare… oddio Asuma-sensei ma che diamine!!??”

“non chiedere Sakura ti prego, chiama anche Ino… ci occorrono rinforzi medici immediati… ah ma non per me, per i ragazzi.. io sto bene” rispose il maestro, che Sakura non contraddette , anche se non sembrava proprio al cento per cento delle forze.

Dopo alcuni minuti…

“ahahahahahahahahhahahah!!!!” Ino si stava letteralmente rigirando in terra dalle risate

“ ahah e voi.. ahahah voi avete accettato??!” chiese a un seccatissimo Shikamaru che si continuava a fare la medesima domanda. Se avesse avuto la forza si sarebbe preso a testate da solo gettandosi giù dal divano “io non c’entro nulla” commentò distrutto. Choji giaceva in coma sotto di lui, sul tappeto.

“e sii più carino, potrei anche decidere di non curarti!” sorrise serafica. Shikamaru si sentì mancare di un battito, mai in vita sua si era sentito così male.

“stai scherzando vero???!”

Lei lo guardò con i suoi occhioni sani “ ma ti pare baka! Io ci tengo a te cosa credi!”

“potrò ricattarti tutta la vita per questa frase, ne sei consapevole vero?” trovò la forza di inarcare un sopracciglio accentuandone l’effetto malizioso, anche se era smunto in volto, era comunque sexy da morire.

“fossi in te non mi sentirei nella posizione di dettare condizioni!” disse imbronciata. Assolutamente adorabile, prima di  assumere un sorrisetto malizioso a sua volta.

Oh no, niente di buono.

“tanto dopo questa puntura non ti ricorderai più nulla!” rise diabolica facendo precipitare il giovane Nara in uno stato di incoscienza.

Il giorno dopo.

“come stanno Shikamaru e Choji?” chiese Sakura alla Yamanaka, sorseggiando una tazza di te per colazione. Avevano passato la notte vicino agli avvelenati, da brave ninja medici. La bionda buttò la testa verso il soggiorno. Tutto regolare.

“dormono” rispose “con la dose che ho dato a Shikamaru credo non si muoverà prima di domani mattina. Così impara a trattarmi male.. Naruto e il maestro?” domandò a sua volta all’amica.

“Naruto?? Che domande hai il coraggio di fare maial-Ino, ovviamente ha già digerito tutto, ho dovuto legarlo al letto per non farlo alzare, avrebbe sicuramente rimangiato quella schifezza, e poi tu hai usato tutto il sonnifero per il TUO Shika” disse astutamente.

“mio cosaaa??!” incominciò la bionda scandalizzata e imbarazzata “non volevo che mi disturbasse con le sue battutine durante lo svolgimento del mio lavoro! Mi deconcentra, e non fare quella faccia, non lo conosci.”

Sakura la guardò, poi imitandola disse “ma ti pare baka! Io ci tengo a te cosa credi?”

Ino era a dir poco indignata “ma brutta spionaaaaaa!! E comunque non volevo dire quello.. cioè io.. ma dai, tu non l’hai visto in faccia, povero, stava soffrendo davvero! Ma si può sapere Naruto dove l’ha trovato sto ramen??” cercò di giustificarsi la bionda rossa in volto.

“si si certo e io mi sono immaginata tutto,anche la super dose per rintontirlo e non fargli ricordare cosa gli hai detto!! Dai ammettilo che ti piace! E non tentare di cambiare argomento!”

“ma fronte spaziosa quella ditta di ramen dovrebbe essere denunciata per intossicazione alimentare dei propri clienti! È una truffa!” tentò di deviare ancora una volta la bionda. La Haruno le rivolse un’occhiata di fuoco “e va bene fronte spaziosa… lo ammetto gli voglio bene! Contenta?”

“certo che no, maial-ino! Devi ammettere che ti sei presa una bella cotta per lui!! Ti ho vista sai, che ieri sera gli accarezzavi i capelli!”

Insomma, fregata, beccata,presa, colta i fragrante, game over e un centinaio di termini simili a questi vorticarono nella testa della biondina.

“ok hai ragione Sakura.. ma vedi tanto.. non potrà mai finire come credi tu.. lui.. lui è innamorato di quella smorfiosa di Suna…” s’incupì Ino.

“ma stai scherzando Yamanaka??! Tu che ti arrendi così??” esplose la rosa.

“fidati Sakura è meglio così…” Ino si avvicinò al giovane e gli accarezzò la nuca.

“ma sei scema o cosa? Se non mi sbaglio ha voluto te a curarlo, non mi pare si sia fatto portare a Suna!”argomentò Sakura.

“ma ti sembra una giustificazione?? Io ero qui vicino e il problema era urgente!” la ammonì la bionda.

Ci fu una piccola pausa.

“beh cmq devo dirti una cosa Ino-chan…” disse l’Haruno abbassando lo sguardo e incrociando gli indici.

Alt. Stava sorridendo,e stava usando QUELLA voce per dirle qualcosa che lei sapeva che non avrebbe voluto sapere?

“non lo voglio sapere Sakura..” disse terrorizzata la giovane.

“vedi… quella soluzione… nella siringa…”

“no Sakura. No… cosa staresti tentando di dirmi?”

“che quello che gli hai dato.. non è proprio quello che credi che sia.. quindi credo non dimenticherà quello che gli hai detto.. e ora potrebbe anche essere sveglio..” concluse la ragazza con fare innocente.

Ino si immobilizzò.

Ok, Ino era nel Panico.

Ok, lui poteva averla sentita. Ooook.

La decisione era stata presa.

Non c’erano altri modi per risolvere la cosa.

Ino afferrò Shikamaru per il colletto della maglia nera che indossava e inspirò profondamente.

 Poi lo agitò con tutte le sue forze urlando

“svegliati disgraziatoooooooooo!”

Sakura rimase interdetta in un angolo, quello di solito era un suo comportamento, la stava influenzando troppo quella ragazza. Dopo un paio di minuti con quella violenza la rosa cominciò a credere che il ragazzo non potesse essere ancora vivo, o comunque era certa che il suo quoziente intellettivo fosse diminuito di almeno un centinaio di punti.

“cosa vuoi seccatura! Ti pare il modo di svegliare qualcuno?? Prima mi avveleni e poi mi scuoti come un frullato?!” chiese acido. Non sopportava essere svegliato di solito, tantomeno svegliato in quel modo.

Lei lo guardò concentrata, naaaaa, non poteva aver sentito, l’avrebbe già ricattata, Sakura si sbagliava, la siringa conteneva il liquido giusto.

“non interferire con il mio operare Nara! Ora in piedi su!” disse per giustificare il suo comportamento.

“tu sei pazza, mendokuse!” detto questo prese il cuscino e si rigirò sul divano.

Lei rise.

“cosa c’è di così buffo seccatura?” domandò lui

“hai, hai, ahahahahah, hai la faccia gialla! Ahahahahaahahh!!” esplose la bionda “sakuraaaaaaaa! Vieni a vedereeee! Ahahahahah! Il morbo di Naruto si è diffusooo” chiamò l’amica che tentò di dare una spiegazione razionale

“io.. credo… che quest’intossicazione abbia preso il fegato, avete tutti un viso abbastanza.. come dire compromesso…” poi non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere “Nara niente conquiste per un paio di giorni!” aggiunse guadagnandosi un’occhiataccia dalla bionda, poi li lasciò soli sorridendo malefica.

“dai sta scherzando, sono certa che a Temari piaceresti anche così” affermò Ino, curandosi molto bene di guardare da un altro lato della stanza.

“sono così inguardabile? Non che mi interessi particolarmente, vorrei solo sapere se devo fare testamento” chiese ironico.

“vai bene anche così stupido” sorrise lei “e non stai morendo, Sakura non è stata chiara? Comunque Choji sta ancora riposando e Naruto, beh lui è una forza portante, sta già bene a quanto pare… ehi ma mi ascolti? Ehi, Shika?” il giovane si era addormentato. Lei sorrise, prese una coperta e gliela mise bene sopra le spalle, poi gli accarezzò il volto e gli diede un bacio sulla guancia prima di fargli un’altra iniezione. Sollevatasi dal divano scavalcò Choji e fece per andare da Sakura quando una voce la sorprese

“anch’io tengo a te scema… e cmq io odio la sabbia” disse uno Shikamaru assonnato ma chiaro

Ino sorrise, poi andò dall’amica.

“ma il sen sei?” si domandò Ino, Sakura fece spallucce, poi disse “ perché hai quel sorriso da deficiente in volto?”

“no.. niente!” anche se l’amica non poteva permettersi di farsi fuggire quel niente “ vado da kurenai sensei a cercare Asuma, ciao ciao Sakura!!” e uscì impedendo alla rosa di fermarla.

Sakura guardò la porta per qualche istante poi si accorse che dalla camera di Naruto era scomparso il suo malato, mentre sul volto giallo di Choji si era aperto un sorrisone

“chissà cosa sta sognando” si domandò Sakura intenerita, sentendosi rispondere dall’altra stanza

“rameeeeennnn!!!”

“ma io non credo che dopo quest’indigestione… coooosaaaaaa?!?! Narutooo??!” urlò adirata e incredula la rosa una volta giunta in cucina “Molla subito quella scatola! Ed esci immediatamente da quiiii!!”

fine flashback

“ poi tu ti sei risvegliato e non ricordavi nulla, ehm cioè ovvio che non ricordavi, eri sedato, per il dolore,ovviamente,  ma la tua espressione  sofferente del primo giorno non la scorderò mai!” fece ridendo “e anche il maestro, convinto di essere più resistente di voi aveva fatto la stessa fine a casa di kurenai!!”

“di quei giorni a dire il vero non ricordo niente… a parte che sono stato male da diventare giallo ‘Naruto’… e che bisticciavamo come sempre… e che Naruto il giorno dopo l’intossicazione stava cercando di preparare altro ramen“ disse Shikamaru ridendo

“già.. Naruto, che testa quadra.. ehi ma.. un momento” si bloccò lei “ come fai a saperlo..? io ti avevo appena, cioè tu.. mentre io.. tu dovevi” tentò di articolare lei, senza molto successo, mentre lui si malediva per essersi fatto scappare un dettaglio così  determinante, arrampicandosi sugli specchi.

“ehm.. si … dunque, invece poi il blu mi ricorda…”

Note: 

oddio non so bene come mi sia uscita... siringhe con liquidi misteriosi... Shika sa ma lei crede che non sappia anche se poi sospetta che in fondo qualcosa la sa. Insomma l'unico che sa è Choji, che se la ride sul pavimento intortandosi Sakura. Naruto ovviamente non impara mai e vuole altro ramen scadente, forse solo per il gusto di farsi curare da Sakurina. 

Asuma io ti amoooo!

grazie mille a chi sta seguendo :) mi fate sentire realizzata!! un bacio

marti

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Blu ***


Blu

“poi il blu mi ricorda…”

“l’orribile costumino a mutandina di Choji e Kiba, che avevano scoperto aver comparato uguale, quella giornata tutti al mare!” lo interruppe Ino.

“si è vero” rispose Shikamaru ghignando ricordando l’episodio, quell’Inuzuka era proprio ridicolo con quell’affare, che sembrava allontanasse le donne. La cosa gli era piaciuta.

flashback

Il quinto Hokage aveva deciso. I team non impegnati in missioni urgenti una volta di ritorno a Konoha avrebbero svolto per lei una missione estremamente top secret: portarla al mare un week end. Ora che i rapporti con le nazioni confinanti erano stabili aveva proprio bisogno di rilassarsi. Quando lo riferì a Shizune per poco non svenne dall’incredulità.

“prenderai tu il mio posto” aveva proferito la bionda

Alla notizia i team 7, 8 e 10 stentavano a credere che fosse vero, tanto più che era stata riferita da Gai-sensei, che non sempre era una fonte attendibile. Se non fosse stato per la conferma di Kakashi sensei, probabilmente nessuno avrebbe fatto la valigia.

Giunti alla spiaggia dopo mezza giornata di cammino gli shinobi sistemarono le tende in una zona riparata dal sole da un boschetto di palme, mentre le giovani kunoichi non avevano perso un istante, Hokage compresa, a sistemare sdraio e ombrelloni per poi sdraiarcisi sopra. Nessuno era particolarmente dispiaciuto dalla situazione, ma l’unico che ne era veramente esaltato era Kiba, che cominciò a sbavare non appena vide le ragazze sfilare con i loro bikini, tanto che dovette essere trattenuto con la forza per evitare uno stupro di gruppo.

“sei sempre il solito Inuzuka” confermò Shikamaru seccato dal suo atteggiamento

“sono solo donne”disse con disprezzo lo Hyuga, pur se indugiando verso la figura di Tenten.

“Sakura chaaaaaaaaaaaan!!” li distrasse un attimo la voce inconfondibile che risuonò per la conca d’orata “vieni a fare il bagno con noi????!!” aggiunse Rock Lee, a braccetto con Naruto e già in costume, rispettivamente a fiorellini arancioni e foglie verdi, sfuggiti ai lavori pesanti di assemblaggio-zona-notte.

“riprendendo il discorso” fece Kiba con fare famelico “voi due o siete gay o siete stupidi, cioè dove altro si potrebbe ammirare cotanta bellezza??” continuò indignato indicando le giovani, effettivamente semi nude, notò Shikamaru, dall’altro lato della piccola baia.

Sakura indossava un bichini rosa e un pareo in tinta, dalla stoffa leggera, Tenten aveva i capelli sciolti e un meraviglioso costume intero che lasciava fianchi e schiena scoperti, la piccola Hinata un costumino intero blu, scollatissimo sulla schiena, Ino un bikini giallo senza spalline con un cappellone di paglia in testa mentre l’Hokage metteva in mostra tutte le sue forme con un costume decisamente di una taglia più piccola della sua, tranquillamente adagiata su una sdraio con un cocktail in mano e gli occhiali da sole sul naso.

Tutti i ragazzi, analizzando meglio la situazione sotto la richiesta di Kiba, sen sei compresi, in effetti indugiarono su quella zona della spiaggia per qualche minuto.

“oh mio dio” confermò kiba facendosi quasi uscire il sangue dal naso dato che prima in effetti non aveva controllato così attentamente la situazione. Shikamaru rimase effettivamente interdetto. Quel coso era un costume? Non la copriva per niente, doveva sempre esagerare, almeno Sakura aveva avuto la decenza di mettersi un pareo. Ma i suoi pensieri furono interrotti da quell’esibizionista dell’Inuzuka

“e quello sarebbe?” domandò Shika sconvolto

“zitto nara! Questo è un costume all’ultimo grido, le ragazze ne vanno matte” precisò l’altro ragazzo.

“dai ragazzi venite a fare il bagno l’acqua è splendida!” disse Naruto avvicinandosi prima di scoppiare in una risata delle sue “ Kiba hai lo stesso costume di Choji!! Solo che a lui sta giusto! Sei sicuro che sia della tua taglia?” domandò ingenuamente Naruto, riconoscendo anche lui quanto fosse ridicolo l’Inuzuka conciato così.

“sei proprio un caso disperato, il destino è stato crudele con te” sentenziò Neji freddamente.

Choji non badò troppo agli schiamazzi degli amici, a lui il costume stava bene, glielo aveva regalato Ayumi.

“si potrebbe preparare un barbecue! Mi aiuta Kakakshi-sensei?” propose il paffutello al maestro, che si era sistemato un amaca tra due palme per leggersi un libro, rispondendo affermativamente al ragazzo, mentre Shikamaru ne approfitto per allontanarsi da quel rognoso molestatore.

Le ragazze dall’altro lato della baia videro i ragazzi battibeccarsi mentre sentivano Naruto urlare e Kiba corrergli dietro, mentre un Lee e un Gai infervorati dalla bella giornata gli correvano a ridosso per allenarsi.

“sono sempre i soliti”commentò Sakura “siamo comunque in missione, come fanno a far finta di niente così” concluse scuotendo la testa e agitando le braccia.

“rilassati fronte spaziosa!” le disse Ino mentre si sdraiava accanto a Tsunade “goditi il panorama!” disse poi indicando verso i ragazzi “come fa Tenten da quando siamo arrivate!” concluse malefica la bionda.

“iooo? Cosa dici.. ma no…” fece quella imbarazzata

“tu, si cara, ho visto come sbranavi lo Hyuga con gli occhi! Pervertita!” confermò la Yamanaka.

“e tu perché guardavi in quella direzione maialino?” chiese maliziosa Sakura “non è che ti ha incantato qualche bel cerbiatto in mezzo a quelle palme?” continuò in difesa si Tenten e per il gusto di infastidirla la rosa.

Ino divenne subito rossa e cercò di negare fino a quando non le cadde addosso qualcosa o meglio qualcuno. Kiba aveva rincorso Naruto per mezza spiaggia fino a quando il biondo non decise di cercare riparo dalle giovani. Saltò tempestivamente Ino e si riparò dietro a Sakura sedendosi tra le altre due kunoichi, mentre Hinata sveniva sopra a Tenten per la vicinanza del ragazzo. Kiba invece aveva rovinato sopra a Ino. La scena non sfuggì agli occhi di Shikamaru che con una scusa si allontanò da Choji e Neji, che montavano il barbecue. Ino era indignata ma divertita, perché l’Inuzuka le era volato addosso ma era anche caduto di faccia giù dal lettino, ai piedi di Sakura chan, infastidita per aver interrotto le sue prese in giro verso la bionda. Lei lo spinse del tutto giù dalla sdraio mentre Sakura cominciava a riempirli di botte entrambi usando l’ombrellone.

“Kiba che bel costume”commentò ironica Tenten mentre lui e il biondo giacevano a terra storditi, provocando l’ilarità delle ragazze “ se compravi una taglia in meno della tua ti dimezzavano il prezzo?” continuò.

“ma su povero Kiba-kun, non prendetelo in giro!” esordì Ino prima di scoppiare in una fragorosa risata con le altre.

“ma non era un costume da sciupa femmine?” commentò laconico Shikamaru arrivando lì vicino

“zitto tu Nara” rispose quello, trascinandosi a riva per riacquistare i connotati e ripresentarsi dalle giovani.

“Sai shikamaru, prima Ino ha visto un cerbiatto in mezzo alle palme!” disse spietata l’Haruno, ma Ino si era già defilata. Lui sorrise e andò a bagnarsi i piedi, un bagno intero avrebbe richiesto troppo impegno e l’acqua era troppo fresca, cosa estremamente seccante. Certo avrebbe dovuto aspettarselo, le seccature non vanno mai in giro da sole. All’improvviso, infatti, qualcuno gli saltò in spalla con tutta la forza che aveva, prendendolo alla sprovvista e facendolo cadere in acqua insieme a lei.

Lei si, perché poteva essere solo lei “Mendokuse Ino!!” urlò non appena riuscì a riprendere fiato fuori dall’acqua. Lei rideva, aveva i capelli inspiegabilmente asciutti ma scompigliati, era bellissima. Ma era ancora asciutta, dettaglio non trascurabile. Una parola cominciò a lampeggiare a lettere cubitali nel cervello di Shikamru : VENDETTA. Sorrise malefico e cominciò ad avanzare lentamente verso di lei

“Ino…” lei smise di ridere capendo le intenzioni del ragazzo e cominciò a correre sul bagnasciuga implorando pietà. Si rifugiò dietro a uno scoglio credendo di essere al sicuro, che era quello che lui voleva farle credere. Dopo pochi secondi lei spiò la spiaggia per intravederlo ma si sentì afferrata e sollevata.

“ahhh no Shika dai lasciami andare!” supplicò divertita.

“cosa mi dai se ti lascio?” fece lui mentre lei si dimenava, sebbene con poche energie, rimettendola a terra ma continuando a stringerla da dietro, avvolgendole la vita con le braccia, mentre il suo petto premeva contro la sua schiena. Lui era ancora bagnato per il tuffo di prima, lei mezza asciutta e sentì un brivido quando percepì il fresco del suo petto. Poi lui appoggiò il mento sulla sua spalla in attesa di risposta. “allora?” la incitò curioso. Lei era paralizzata, poteva avvertire il suo profumo, il suo respiro, il suo sguardo, inoltre quelle goccioline che le scendevano sulla schiena la facevano impazzire.

“tu cosa vorresti?” fece lei maliziosamente.

“voglio che ti copri un po’ di più seccatura, sei praticamente nuda”

“cos’è sei geloso?” chiese beffarda voltandosi verso il suo viso, sfiorandolo

“risposta sbagliata” rispose lui drizzandosi e gettandola in acqua senza alcuna pietà

“non è giusto!!!!” fece lei urlando indignata, facendo sì che tutti si voltassero nella loro direzione.

“meno male che non ti interessava, vero Nara!?” urlò Kiba a qualche metro di distanza, prima di realizzare che Ino era in acqua, quindi sarebbe dovuta uscire, quindi sarebbe stata molto bagnata e quindi molto sexy: nulla poteva impedirgli di perdersi quello spettacolo. Eccetto un insignificante inutile e minuscolo dettagliuzzo chiamato … Shikamaru Nara.

Il moro infatti in pochi istanti fu accanto a lui

“ fai un altro passo Inuzuka e giuro che ti castro, sono stato abbastanza chiaro?” gli disse guardandolo negli occhi con furia omicida. Kiba, spaventato, fece un passo indietro

“bravo, e ora voltati immediatamente e vai a giocare col tuo bel cagnolino, su” concluse il Nara scortandolo fino alla meta con lo sguardo. Poi si voltò verso la bionda e per un attimo gli sembrò che il mondo andasse a rallentatore: la sua figura snella usciva dall’acqua con la grazia di una sirena, il sole brillava sulle goccioline che le accarezzavano la pelle chiara, il costume si era reso più trasparente e lasciava intravedere ancora di più le sue forme perfette, le braccia erano all’insù con le mani intente a sistemare i capelli dorati, gli occhi chiusi si godevano il tiepido calore del sole che desiderava asciugarla.

La sua mente si svuotò ma percepì la sua gola deglutire rumorosamente.

Sigarette.

Aveva bisogno di una sigaretta.

Facciamo due sigarette, meglio.

Poi alzò di nuovo lo sguardo davanti a sé.

Lei stava camminando.

Verso di lui.

Conciata così.

Facciamo un pacchetto, di sigarette.

fine flashback

“quel giorno fumasti decisamente troppo” lo rimproverò la bionda.

“dici? Non ricordo” mentì lui

“si dico dico, e poi che pretese, io ero C-O-P-E-R-T-I-S-S-I-M-A!!” sottolineò la bionda

Lui non rispose, la guardò un momento focalizzando quel giorno e … si accese una sigaretta.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** verde ***


Verde

“il verde … il prato dove ti sdrai sempre al ritorno dalle missioni, dove io e Choji dobbiamo venire a scovarti per riportarti alla civiltà!” disse la bionda, con un tono di divertito rimprovero.

“tutto perché sei una seccatura!” ribatté il Nara indugiando sui suoi occhi, mentre Ino rispondeva con una linguaccia.

 

falshback

Konoha era famosa per la presenza di spazi verdi e incontaminati. Di certo tutti ne erano coscienti, ma in particolare un bambino che doveva avere tra i 5 e i 6 anni, ne aveva acquisito una particolare consapevolezza. Il piccolo, infatti, passava giornate intere al prato vicino a casa sua, una grande distesa erbosa dove in primavera sbocciavano un’infinità di fiori. Se ne era innamorato subito, di quel luogo. Vi passava talmente tanto tempo che prese l’abitudine di guardare il cielo e in particolare le nuvole, che lo affascinavano senza un perché. Spesso declinava gli inviti degli altri bambini per starsene seduto lì, a godersi il suo paradiso, in pace e da solo.

Spesso fino a quel giorno.

Stava disteso come sempre, a godersi i raggi del sole scardargli il viso e il cielo aprirgli la mente, soprattutto in quel giorno, che gli sembrò scarseggiante di nuvole ma ugualmente meraviglioso, tinto quel colore che assume in certe giornate d’agosto, in cui ti perdi a osservarlo, finché una pagliuzza di cotone non ne interrompe il dominio incontrastato.

Poi arrivò lei. Non la vide subito, ma la odiò nell’istante in cui il suo corpicino gli oscurò il volto dal sole e con esso la visuale aerea.

“ma cosa guardi?” chiese curiosa lei

“niente che ti possa interessare”rispose seccato lui

“come sei permaloso!” si arrabbiò lei “voglio sapere cosa guardi!” scalpitò “non me ne andrò di qui finché non me lo dirai, così impari” proclamò la piccola assicurandosi di coprirgli per bene la visuale.

“sei una seccatura” commentò

“e tu un pigrone!” ribatté

Un attimo di silenzio. Il piccolo la guardò mentre stava a braccia larghe di fronte a lui. Sarebbe stata una bambina perfetta, se non fosse stato per quel caratteraccio. Un lupo travestito da pecora insomma. Poi il suo sguardo si posò sui suoi occhi. Incredibilmente azzurri  e spalancati in un’ espressione di fermezza e sfida, che davano l’impressione che non sarebbe crollata mai.

Lui osservò il cielo dietro di lei, poi i suoi occhioni.

Non poteva essere vero, quelle iridi non solo riuscivano a concorrere con la volta celeste ma la superavano in intensità e brillantezza.

 “cos’hai da guardare!” si indispettì lei, notando che il giovane non smetteva di fissarla.

 Infastidita si girò e affermò “non importa, non mi interessa più cosa stavi guardando, tanto sono sicura che qualsiasi cosa sia non sarà mai bella quanto me!” al me finale la biondina si rigirò e sorrise divertita facendogli l’occhiolino.

Il piccolo Nara la guardò sconcertato e indignato, ma anche ammirato da tanta sicurezza. Scosse la testa e le rispose “convinta tu” tornando a incrociare le braccia dietro la testa, osservando il cielo.

Di sicuro non le avrebbe mai detto che aveva ragione.

 “Ah, dimenticavo, io mi chiamo Ino” concluse la biondina sorridendo e sedendosi accanto a lui.

Quel giorno il piccolo Shikamaru Nara prese coscienza di aver trovato qualcosa di ancora più bello del cielo, delle nuvole e di quella stessa distesa verde.

 Ino. Non se lo sarebbe mai dimenticato.

 

13 anni dopo, stessa distesa verde

 

“Choji, smettila di mangiare!” urlò indignata la Yamanaka di fronte all’ennesimo pacchetto di patatine aperto dall’amico.

“guarda eccolo la, come al solito, siete sempre i soliti voi due!” commentò scuotendo la testa e indicando una figurina sdraiata sul prato prima di rivoltare lo sguardo verso Choji “vado io”disse poi, senza notare che quello si era già seduto a godersi lo spuntino.

“ma si può sapere cosa guardi!?” tuonò la biondina

“sempre niente che ti possa interessare” recitò lui

“sei il solito pigrone! Resterò qui finché non ti alzi” disse perentoria lei, con le braccia incrociate oscurandogli il viso

“e tu la solita seccatura” disse lui mettendosi a sedere.

“svogliato!”

“strega”

“misogino”

“indisponente”

“scansafatiche”

“scocciatura”

Il solito teatrino che si proponeva quasi tutti i gironi da anni a quella parte aveva preso il via.

Lei cominciò un monologo moralista su come fosse l’unica che lo facesse partecipare alla vita del paese mentre lui la ascoltava con finta espressione scocciata, annuendo di tanto intanto e senza interromperla, godendosi sfacciatamente l’azzurro dei suoi occhi per quei lunghissimi e bellissimi minuti, prima che lei se ne accorgesse.

“e smettila di fissarmi, andiamo!” concludeva sempre lei imbarazzata e irritata più di prima, riuscendo a farsi seguire da uno Shikamaru che sorrideva a sua insaputa.

Da bambino Shikamaru Nara si era innamorato del verde.

Poi il cielo lo aveva incantato con il suo azzurro.

Dopo gli era bastato un suo sguardo per dimenticare tutti gli altri colori.

Ma in tutti quegli anni, niente gli era parso più affascinante degli occhi cerulei di Ino Yamanaka.

 

Fine flashback

 

“e smettila di fissarmi!!” ordinò lei voltando il viso imbarazzata mentre Shika si fece scappare un sorriso compiaciuto.

note:

ringrazio coloro che seguono silenziosamente e coloro che commentano!
in particolare ryanforever e  kikkyxx14 ^^
spero vi sia piaciuta
kisses a tutti
♥ marti

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Arancione ***


 

Arancione

“l’arancione invece mi ricorda quando avevi fatto quella stupida dieta a base di succhi ACE e carote crude e la pelle ti era diventata color mandarino e non volevi più uscire di casa perché non riuscivi a farlo andar via! Quel giorno mi avevi sequestrato a casa tua per 14 lunghissime ore per far si che” e fece una pausa imitando la sua voce femminile “il mio quoziente intellettivo si applicasse a trovare una soluzione!” poi riprese con tono normale

flashback

Tutto iniziò quando Sakura aveva badato al suo corpo durante l’utilzzo del rovesciamento spirituale nell’ultima missione.  Quando i nemici furono sconfitti e lei riappropriata del suo corpo Sakura sospirò

“ehi Shikamaru come fai a portare in giro per il campo di battaglia questo maial- Ino col peso che ha?” chiese al giovane sorridendo maliziosamente. Prima che il ragazzo potesse rispondere Ino intervenne adirata 

“ma come ti permetti fronte spaziosa”

In quella circostanza cominciarono a litigare come al solito e il Nara, in parte sollevato, non dovette esprimere nessun giudizio sulla corporatura della giovane compagna di team, a suo parere leggerissima.

Ma il tacere da parte del giovane mandò la bionda in una crisi di panico. Non che non fossero frequenti sia chiaro. Solo si stava costruendo mattoncino su mattoncino il suo castello in aria, giungendo alla conclusione che doveva essere grassa.

Ovviamente non prese neanche in considerazione l’idea che Sakura stesse scherzando e il povero Shikamaru non avesse semplicemente voluto rischiare di essere picchiato da entrambe le kunoichi, in presenza di una risposta sia negativa che affermativa.

Così era dal ritorno dalla missione che la giovane si era chiusa in casa alla ricerca di una dieta adatta a lei.

Una le risuonò perfetta.  Niente dolci, niente pasta, niente carne. Solo verdure e frutta. Continuò così per qualche giorno fino a quando una mattina ebbe una rivelazione orribile.

Si stropicciò gli occhi assonnati con lo spazzolino in bocca e noto con orrore che il suo viso aveva assunoto una colorazione … “A-A-Avanscione!!?” urlò con lo spazzolino ancora tra i denti, facendo spaventare suo padre al piano sottostante, che si precipitò immediatamente al piano superiore, irrompendo nella camera da letto della figlia come un’agente della S.W.A.T.

“principessa cosa succede? Stai lontana dalle finestre! Il tuo papà è venuto a salvarti” urlò il signor Yamanka prima di rendersi conto che non c’era nessun pericolo. Scorse la ragazza nel bagno, che si teneva il viso tra le mani e si avvicinò poggiandole una mano sui capelli dorati.

“cosa c’è amore di papà?”

“p-p-uoi c-chiamare S-Shikamaru?” chiese lei singhiozzando

Al nome del ragazzo la lunga coda del genitore fece un guizzo allarmato. Se quel Shikamaru avesse fatto soffrire la sua bambina Shikaku l’avrebbe pagata, oh si, in fondo era lui il colpevole che lo aveva messo al mondo.

“non ti preoccupare p-papi, è solo che credo possa a-aiutarmi…” aggiunse velocemente lei notando la tempia pulsante di Inoichi, liberandosi il volto dalle mani. Il padre rimase sorpreso.

“o-oh ma certo cara, scusami pensavo che.. ehheheh non importa, vado subito” e si affrettò ad uscire di casa. Solo dopo si rese conto terrorizzato che sarebbe dovuto andare dall’Hokage e avrebbe dovuto lasciarli in casa da soli.Niente panico, si disse, prima di adempiere ai suoi doveri ninja Shikaku sarebbe stato avvisato, oh si che lo sarebbe stato.

Dopo pochi minuti Shikamaru si presentò a casa Yamanaka aprendosi la porta da solo.

“Ino, si può sapere che succede?” domandò seccato e con le mani in tasca, dal salotto.

Lei urlò in risposta da sopra “promettimi che non riderai”

Il ragazzo roteò gli occhi e scosse la testa “mendokuse Ino! Stavo dormendo, cosa vuoi?” rispose il giovane sbadigliando.

“sto scendendo.. e non scaldarti, ora te lo dico!” urlò lei poco convinta scendendo le scale, poi si bloccò “non hai promesso”

Shikamaru era esasperato ma divertito, chissà cos’aveva combinato quella seccatura “promesso” l’accontentò

Lei si nascose dietro al ciuffo fino a pochi passi da lui, poi alzò lentamente il viso.

Shikamaru scoppiò a ridere provocando l’irritazione della giovane, che andò ad accrescere la gradazione di rosso-arancio che aveva in volto.

“beh se hai finito. Mi aiuti o no?” domandò offesa lei voltandosi di scatto con le braccia incrociate.

Lui riprese i connotati del pigro e le rispose “ e come, seccatura?”

“cosa ne so, fatti venire in mente qualcosa no?? Sei tu il genio di Konoha!” si accanì lei “e comunque se non mi vuoi aiutare chiederò a Kiba-kun di farlo”

Shikamaru la fissò meglio. Indossava ancora il pigiama, se così lo si poteva definire: culotte in pizzo e canottiera in tinta con le spalline sottili. Niente reggiseno.

“No” urlò quasi. “Cioè si. Ti aiuto io. Dimmi cos’è successo”

Il giovane ascoltò la bionda che gli esplicava i dettagli della sua alimentazione degli ultimi giorni, evitando appositamente le parole ‘dieta’, ‘più magra’, missione’ ed ‘è colpa tua’.  Al termine del discorso di lei lui ragionò un istante

“c’è solo una cosa che mi sfugge. Come mai questa alimentazione sbagliata e del tutto priva di calorie sufficienti? Non è che ti sei messa a dieta per qualche stupido motivo da femmina?” domandò accigliato.

Lei sgranò gli occhi. “m-m-ma n-o.. no Shika ma figurati…” rispose lei titubante, ridendo nervosamente.

“sarà meglio…” disse scettico, non bevendosela.

“sei già perfetta così come sei” si fece sfuggire poi provocando imbarazzo sul volto di lei, che ringraziò non essere visibile a causa del rossore.

“quindi sai come fare a farmi tornare normale?” chiese speranzosa

“beh devi semplicemente aspettare qualche giorno riportando l’alimentazione all’apporto di calorie normale, con cibi non limitati a un solo tipo e… basta” rispose semplicemente lui

Il volto di lei si rabbuiò “A-aspettare?” ripetè

“si Ino, aspettare” fece eco lui

Sulla testa della bionda Shikamaru cominciò a notare una vena che pulsava ritmicamente, chiedendosi di quale nuovo fenomeno si trattasse, poi l’esplosione

“cosaaaa? Io ti faccio venire qui d’urgenza per risolvere il problema e tu hai il coraggio di dirmi di aspettare?? Con quel tono per di più?? Cavolo sei o no il genio di Konoha, ci sarà un qualche motivo,no? Non ci posso credere, non ci posso credere!” urlò imbestialita, facendolo cadere dalla sedia della cucina dove si erano spostati poco prima.

Poi una luce malefica pervase gli occhi della kunoichi, che passarono dall’azzurro zaffiro al nero pece.

“Shikamaru…” fece lei maliziosamente sciogliendosi i capelli e avvicinandosi a lui, che cercava di rimettersi sulla sedia

“I-Ino.. c-cosa vuoi fare?”  domandò terrorizzato

 “credo che siamo partiti col piede sbagliato.. non ci siamo capiti probabilmente..” rispose calma lei raggiungendolo e posandogli una mano sul viso, ottenendo così la sua totale attenzione prima di . . .

prenderlo a sberle e legarlo alla seggiola con lo spago per il pollo.

“Nara ora tu stai qui e fai in modo che il tuo quoziente intellettivo si applichi nel trovare una soluzione!!” gli urlò in faccia risistemandosi i capelli e sedendosi dall’altra parte del tavolo.

Strega. Formulò, in parte contento di non doversi alzare. Non era sicuro che le sue gambe avrebbero retto data l’immagine che continuava a proiettarsi nella sua mente, su una certa bionda che flirtava spudoratamente con lui. Che strega.

“sono a casa!” urlò  Inoichi pentendosene subito, ora non poteva più beccarli in fragrante.

“ciao papino!” fece la bionda saltellando incontro al genitore.

Shikamaru rimase ancora una volta sorpreso di fronte alla versatilità dei suoi cambiamenti repentini d’umore.

“ciao amore, Shikamaru è ancora qui?” chiese in realtà sentendone distintamente l’odore da bravo ninja e cacciatore di uomini troppo vicini alla sua bambina.

“si papi, mi sta aiutando, è in cucina” disse lei

“ah. E ti ha vista così?” domandò più calmo possibile indicandone il vestiario.

“perché sto male papà?” chiese ingenuamente la bionda girando su sé stessa

“no tesoro, per niente, vado a salutare il tuo amico, ti spiace aspettarci qui?”chiese  stringendo i pugni prima di spostarsi in cucina

“ciao Shikamaru”

E al Nara  parve di rivivere la stessa scena di poco prima.

 Occhi neri,

tempia pulsante,

avvicinamento lento.

Poi si ricordò di essere legato.

Era un uomo morto.

 

Fine flashback

 

“mendokuse che giornata che mi hai fatto passare …” sospirò prima di ricevere una cuscinata in faccia per l’affronto subito ( insomma, si sa che Ino ha delle priorità strane)

“ma cosa vai a ricordare imbranato!! Dovrebbero essere momenti felici!!” urlò, “quello era stato un dramma!!” rispose indignata.

Il Nara ripensò a Inoichi e alla sua vena pulsante rabbrividendo.

Beh doveva dargliene atto, quello non fu un momento molto felice.



Note:

beh che dire!! è quasi finitaaaaaa!! ^^
ringrazio ovviamente tutti quanti, chi lascia recensioni e chi no e chi ha messo la storia tra le seguite e le preferite
quindi giuly_chan95 e renesmee92 e ancora babydgv e la fidata kikkyxx14
ovviamente anche Kikyou per i bellissimi commenti lasciati e la mitica rynforever...
alla prossima, che poi è anche l'ultima!
♥ marti♥

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Rosso ***


Rosso 

I due si rincorsero un po’ per il giardinetto fino a quando la bionda inciampò in una pietruzza e rovinò a terra, trascinando con sé anche il giovane … 

La situazione non era delle migliori.

Certo dipendeva dai punti di vista.

Ino nel tentativo di non distruggere il suo bel viso si era voltata di schiena all’ultimo minuto, rovinando sul sedere, mentre il Nara cercò di rimanere in piedi ma nonostante le sue abilità ninja (in dubbio se usate o meno ) cadde sopra alla bionda a braccia larghe, per non schiacciarla col suo peso.

Lei chiuse gli occhi pronta all’impatto ma poi li riaprì e vide il viso di lui a pochi centimetri dal suo.

 Rise.

“stai cercando di violentarmi, Nara?” chiese curiosa.

“non scherzare Yamanaka, potrei anche farlo” disse lui ghignando, avvicinando di più il volto

“non oseresti” lo sfidò Ino maliziosamente.

Si guardarono per pochi istanti, immobili.

Lei gli regalò un sorriso meraviglioso.

“Ino mi dici di che colore è il cielo?” soffiò  dolcemente il giovane sulle labbra della kunoichi. Lei imbarazzata mosse appena le pupille al’insù e sorrise di nuovo, riportando gli occhi in quelli del giovane.

“ross…” ma lui la interruppe con un bacio dolce e morbido.

Poi sospese il contatto un momento per aggiungere un’ultima cosa

“credo che d’ora in poi il rosso dell’arcobaleno ci ricorderà questa giornata, decisamente la più bella e seccante della mia vita” disse fintamente rassegnato, prima di sorriderle.

Ino scrollò la testa e rise divertita, poi lo avvicinò a lei rispondendo al bacio, in uno scambio di dolcezze che durò fino a quando il sole non scomparve completamente dietro ai monti e il manto celeste non fu ricoperto da adorabili puntini luccicanti.

Poi, sotto a una luna innaturale, segno che l’intero ecosistema era favorevole all’unione appena originatasi nel mondo umano, i due continuarono a liberare i loro sentimenti, in un gioco che attirò sopra di loro tutte le stelle del cielo, curiose di assistere al teatrino romantico che avevano contribuito a creare.

“Shika” soffiò sottovoce lei nell’orecchio del giovane, abbracciandolo dolcemente da dietro.

Lui sussultò. Per un attimo credette che il suo cuore non avrebbe più ricominciato a battere.

Doveva ancora abituarsi a questo scambio di effusioni.

E doveva anche reprimere anni di pensieri poco puri sulla compagna di team, che se però faceva quei giochetti non gli rendeva certo la cosa facile.

“dimmi seccatura” fece cercando di contenere l’imbarazzo, baciandole dolcemente una delle due mani che gli accarezzavano il petto.

“prima non ci siamo dimenticati un colore?” chiese lei guardando il cielo stellato

“si, beh no.. non tecnicamente” rispose lui riflettendoci un secondo per spiegare alla giovane.

Lei si spostò di fianco a lui.

Incrociò le gambe e si portò il dorso di una mano a sostegno del mento.

Poi lo fissò inclinando la testa da un lato. Era troppo attraente quando pensava intensamente a qualcosa, con quell’espressione seria e matura.

Trattenne a stento un irrefrenabile voglia di saltargli addosso lì dov’erano, ancora nel giardino di Choji. Poi il ragazzo paffutello la distolse dai suoi pensieri sconvenienti e si domandò dove fosse finito. Quella era comunque casa sua riflettendoci.

Poi Shikamaru riprese a parlare.

“in teoria vi è anche l’indaco tra i colori dell’arcobaleno, però non è più stato riconosciuto tale da qualche anno a questa parte” spiegò sapientemente lui.

Ino si indignò “ma come diavolo si fa a togliere un colore all’arcobaleno? Cioè ma che sciocchezza, gli uomini mica possono decidere una cosa del genere, se c’è c’è, se non c’è non c’è!” disse concitata.

Shikamaru si mise a ridere “semplicemente non è stato più riconosciuto un colore fondamentale, evidentemente perché essendo una tonalità d’azzurro sarebbe stato come riconoscere il rosa o il color salmone tra l’arancio e il rosso” ipotizzò lui.

“scempiaggini!” esclamò la bionda incrociando le braccia “dici così solo perché non hai altri ricordi belli di noi due da associare all’indaco, è troppo difficile!” concluse sorridendo malefica la biondina.

Shikamaru era alle strette.

Doveva inventarsi qualcosa.

Che seccatura.

 Il prossimo a cui sentiva affermare che Ino Yamanaka era una stupida oca e superficiale lo avrebbe riempito di botte, poco ma sicuro. E non perché ne era innamorato.

“ma figurati, certo che ho un ricordo da associarci” disse lui cercando di convincere anche sé stesso.

“ah si?”chiese curiosa lei avvicinandosi al giovane e accocolandosi tra le sue braccia come una gattina che vuole tenerezze.

Shikamaru la strinse forte a sé e la baciò, poi cominciò a ricordare.

“l’indaco…”

 

 

Note:

Da daaaaa! Non ho resistito… avevo già affermato nel primo capitolo che gli studiosi hanno eliminato l’indaco dai colori dell’arcobaleno ma mi sembrava talmente assurdo che ho voluto aggiungerlo.. inoltre le richieste di Kikyou e kikkyxx14 mi hanno ispirata… perciò al prossimo capitolo!! Che non sarà ancora l’ultimo perché vi ho riservato una track bonus! ^^

Baci e grazie a tutti quelli che seguono

marti ♥

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Indaco ***


Indaco

“l’indaco…”

“siii..” lo incoraggiò impaziente la giovane.

 “l’indaco mi ricorda il giorno in cui mi sono innamorato di te … e tu di me”

 

Flashback

“perché ti piacciono le nuvole?” esordì una voce femminile alle sue spalle.

“perché si” rispose il giovane sdraiato a terra, seccato.

“uffaaa” sbuffò lei facendo un cerchio con le braccia e lasciandosi cadere a peso morto a fianco a lui.

Con la coda dell’occhio il ragazzo la vide osservare il cielo per qualche secondo, prima che perdesse la pazienza.

“ahhhh! Mi sono convinta che guardi le nuvole perché non ci sarebbero altre cose da guardare in questo raggio d’azione ma mi chiedo in continuazione come diavolo fai, è così noioso!” disse quasi schifata sdraiandosi a terra esasperata.

Il giovane ghignò senza farsi vedere.

“sono libere” si giustificò poi

“sono solo nuvole” controbatté lei

“possono muoversi nel cielo come vogliono” riprovò il ragazzo, chiedendosi perché stava tentando di farglielo capire, in fondo nemmeno lui sapeva esattamente perché le guardava.

“non hanno volontà propria genio, sono mosse dal vento!” disse decisa la bionda

“questo solo perché è quello che vogliono, sono pigre”

La risata cristallina di lei riempì l’atmosfera di un piacevole tepore.

“ah beh, allora ti assomigliano” scherzò

“può darsi…” rispose lui fintamente offeso mentre lei lo guardava distratta.

In quell’istante ricordò quand’era bambino e incontrò per la prima volta lo sguardo della bionda che le stava accanto. 

Aveva subito associato quegli occhi cerulei al cielo stesso, seppur classificandoli più belli.

E ora si sorprendeva a non sapere perché gli piacevano le nuvole?

“allora diciamo che forse vorrei perdermi per sempre dentro all’azzurro del cielo, come fanno loro” disse lui serio.

Lei sorrise. Quant’era bella quando sorrideva.

“ma tu non sei una nuvola! Come farai a sostituire l’azzurro del cielo con qualcosa alla tua portata?” domandò saputella, convinta che non esistesse al mondo niente del genere.

Stavolta fu lui a sorridere, prima di incatenarla in uno sguardo magnetico.

“credo di averlo già fatto, Ino”

Dopo pochi secondi immobili lei distolse imbarazzata lo sguardo e corse via senza motivo.

Lui si sdraiò nuovamente sul prato e inspirò profondamente.

Guardava le nuvole perché ne era invidioso.

Esse correvano libere nel loro cielo.

Chiuse le palpebre e l’unica immagine che gli apparve fu quella di due occhi brillanti come zaffiri.

Le riaprì.

Chissà se anche lui un giorno avrebbe goduto di quella stessa libertà sotto i suoi occhi.

 

Ino si fermò per riprendere fiato.

Chiuse le palpebre.

Due occhi neri e profondi la fissavano.

Le riaprì velocemente chiedendosi cosa volesse significare.

Confusa si diresse verso casa. Chissà se un giorno l’avrebbe mai scoperto.  

 

Da molto era calata la sera e la giovane, non riuscendo a dormire, si era arrampicata sul tetto di casa.

Perdersi nell’immensità delle stelle la rilassava.

Spesso aveva desiderato di essere una di loro. Così brillante, così perfetta, così felice.

Il brillio delle stelle la faceva stare bene.

Era convinta che guardandole forse un po’ del loro luccichio si sarebbe impossessato del suo sorriso.

E poi le stelle le piacevano perché illuminavano la notte.

 Non le sarebbe piaciuta se fosse rimasta sola.

Diciamo che le stelle illuminavano il buio e il buio permetteva alle stelle di brillare.

Chissà quanto era annoiato a dover stare sveglio tutta la notte a causa di quei petulanti puntini luccicanti.

 Eppure glielo permetteva.

Ino sorrise mentre due occhi penetranti le annebbiavano la mente: anche lui, pur reputandola una seccatura, le permetteva di infastidirlo come faceva il manto notturno con le stelle.

In quel momento sarebbe voluta essere una di loro, e avrebbe voluto essere avvolta dalla sua mantella blu.

Chissà se anche lei un giorno avrebbe avuto la fortuna di brillare per i suoi occhi notturni.

 

Lui era il re delle ombre ma amava il giorno.

Lei era solare ma amava la notte.

 

Le lancette dell’orologio si fermarono entrambe sul dodici e i rintocchi scandirono i secondi.

 Lei si godeva l’ora più bella per osservare le costellazioni.

Lui la osservava furtivo dall’albero di fronte a casa sua.

 Sorrisero entrambi,  ignari di averlo fatto insieme.

La mezzanotte univa l’oscurità a un giorno nuovo.

A quell’ora il cielo raggiungeva il suo culmine di scura intensità e le stelle brillavano come il sole.

Lo scoccare della mezzanotte era l’ora in cui i loro amati mondi si incontravano.

Fu allora che si resero conto entrambi di essere indissolubilmente legati l’uno all’altro.

 

Fine flashback

 

“tu mi hai spiata!” disse fintamente indignata la bionda rizzandosi dalla sua posa attorcigliata

“io almeno non ti disturbo mentre guardi il tuo cielo notturno” disse indicando in alto.

“ma lo sai che sei tu il mio cielo notturno” disse lei sdolcinata per farsi perdonare da tutte le volte che lo aveva disturbato sul suo prato verde 

“solo una cosa mi sfugge, l’indaco cosa centrerebbe?” chiese già pronta a coglierlo in fragrante accusandolo di averlo scordato.

“la mezzanotte seccatura” disse lui sogghignando aspettandosi questa domanda.

Lei rimase senza parole

“l’indaco è classificato come il colore della mezzanotte, è il tono del blu quando raggiunge la sua sfumatura più scura, in opposizione al giallo oro del sole del mezzogiorno, dove il tono del celeste è anche il più chiaro”

Lui era un genio.

Dei rintocchi segnalarono la mezzanotte.

Ino lo baciò dolcemente e poi guardò il cielo, provocando la stessa reazione nel ragazzo.

“Quindi questo è il nostro colore?” domandò lei, da sempre convinta che quell’ora fosse speciale

“beh io preferisco l’azzurro però non è male” rispose lui appoggiando la sua fronte a quella di lei, gustandosi il suo colore preferito.

Ino addolcì lo sguardo e sorrise.

Da quell’istante finiva la loro prima notte.

Da quell’istante iniziava il loro primo giorno.  

Lui era finalmente la sua nuvola.

Lei  la sua stella.

E il tutto era merito di quel colorato,grazioso e paffuto arcobaleno.

 

 

Note:

fine!! Lo sapevate che l’indaco è un colore misterioso che ha infinite proprietà??

Beh grazie a voi io ora lo so ^^

Ps: per me l’arcobaleno è Choji, dopotutto è sempre merito suo anche se non compare direttamente ^^

Vi ho riservato ancora una track bonus, il colore sarà il bianco… ^^

Spero vi sia piaciuta la raccolta!

Baci

♥ marti ♥

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Bianco ***


Bianco

I suoi pensieri erano … bianchi.

Tutti bianchi.

Tutto dentro la sua testa era di quel colore ed era come se anche una barriera di bianco si espandesse lungo tutto il suo corpo e gli impedisse di sentire nitidamente ciò che era intorno a lui.

Ogni suono  gli arrivava come una vibrazione lontana.

Vedeva ma non guardava.

Anche le immagini erano a rallentatore.

 “sei agitato?”

“…”

 “ehi Shika, sei agitato?”

Una voce accompagnata da uno scossone lo riportò alla realtà.

 Quasi sobbalzò.

Era solo Choji.

L’Akimichi lo guardò con circospezione, si sentiva fissato ma notava che l’amico in realtà non lo stava guardando.

“mmm..” formulò il Nara in risposta

“ho capito … sei agitato” sorrise il giovane di fronte a lui, con l’abito scuro e la cravatta celeste

“dobbiamo andare, vedi di riprenderti” lo incoraggiò l’amico sollevandolo per un braccio, poi aggiunse “lo sapevo che non dovevo lasciarti solo con Kiba ieri sera, chissà cosa ti ha fatto bere, appena lo prendo lo ammazzo, o meglio, se non ti riprendi le dirò che è colpa sua, così lo ammazza lei mentre io guardo la scena mangiando delle patatine”piccola pausa “da lontano”

Poi il Nara si fermò.

Si mise dritto con la schiena e guardò Choji in faccia posandogli le mani sulle spalle.

“ricordami perché lo sto facendo, Cho”

Il ragazzo interpellato rise “perché la ami”

“no, non questo, perché le ho dato la possibilità di organizzarlo?”

“credo sempre perché la ami… Shika, dai andiamo sei solo nervoso perché..”

“perché di là c’è tutta Konoha, hai capito amico, TUTTA KONOHA” disse scrollandolo debolmente, mentre nei suoi occhi lampeggiava il terrore.

“andrà tutto bene Shika, ci sono io vicino a te” annunciò convincentemente l’amico prima di stringerlo in un forte abbraccio di incoraggiamento.

Il viso di Shikamaru riprese un po’ di colore , forse per la presa energica mentre si incamminava al suo posto.

Ad un certo punto si convinse che da là sopra il tempo dovesse necessariamente passasse molto più lentamente.

 Gli sembrò di aspettare un giorno intero in piedi, su quelle scale, nauseato dall’odore dei fiori e delle candele, di fronte a quell’uomo con il libro in mano e la tunica lunga.

Si voltò verso Choji in cerca di rassicurazione.

L’amico, qualche gradino più in basso di lui, gli fece l’occhiolino.

Poi cercò di tranquillizzarsi guardando le file degli invitati.

Tante.

Molte.

Troppe.

Nelle prime due a sinistra riconobbe i suoi amici: Naruto gli fece un saluto concitato con la mano, Shino un cenno del capo, Rock Lee un bel pollice alzato, Neji uno sguardo di rimprovero che assomigliava quasi a quello di suo padre, dall’altro lato dell’edificio, sempre nelle prime file, che quando intercettò lo sguardo del figlio scrollò il capo rassegnato. Hinata e Tenten erano in fondo al lungo tappeto rosso che dava accesso alla chiesa e lì si posò il suo sguardo non appena iniziò la musica.

Il cuore batteva troppo intensamente perché la pressione potesse essere sopportata dalle dimensioni della sua gabbia toracica e sentì che in quella situazione, nonostante fosse il genio di Konoha, non vi era nessuna risoluzione razionale da adottare.

Inerme dovette arrendersi all’inesorabile passare dei secondi.

Sempre più lenti.

Finché tutto si fermò.

Lei apparve splendida come mai prima d’ora, accoccolata al braccio del padre, con il velo bianco e i fiori in mano. Tutti si erano voltati a osservarla, meno una ragazza dai capelli rosa, posizionata in direzione opposta a Choji.

Ogni suo dubbio si era sciolto, tutta la sua preoccupazione svanita e tutta la gente in quella chiesa che fino a poco tempo prima tanto lo preoccupava era come non esistesse più.

Trattenne il respiro specchiandosi nei suoi occhi celesti che si facevano sempre più vicini e lo guardavano emozionati, mentre sul suo viso si dipingeva un sorriso spontaneo e sincero.

Per lui c’erano solo loro due: sé stesso e la donna che amava, Ino Yamanaka.

Sakura invece aveva guardato Shikamaru Nara durante tutto l’ingresso trionfale della sposa, perché anche se lo considerava un idiota per essersi sottoposto volontariamente all’ultima forma legale di schiavitù, era convinta che il puro amore si trovasse lì, in quell’istante della cerimonia, nello sguardo e nel sorriso di un uomo innamorato, la cui mente era immersa solo nel pensiero di passare la vita con la sua amata e il suo viso esprimeva tutto quello che era necessario sapere per assicurare alla sua migliore amica una vita ricca di amore e serenità.

In fondo era per questo che le faceva da damigella d’onore.

Lo osservò un’ultima volta: sì, nessuno poteva essere migliore di Shikamaru Nara per portare a termine questo compito.

 

Note:

qualcuno di voi ha mai visto il film 27 volte in bianco? Beh bellissimo e meraviglioso non bastano a definirlo… ^^

comunque, Sakura è un po’ cinica ma solo per esigenze di copione, infatti reinterpreta qualche  frase che mi aveva colpito del film e poi in fondo lei deve controllare tutto, è la sua amica e non permetterebbe a nessuno di farla soffrire, o per lo meno lo prenderebbe a calci dopo senza chiedere spiegazioni!

Vi ringrazio infine per aver letto la raccolta, questa è veramente la fine e spero vi sia piaciuta.

Il mio obiettivo era di farvi sorridere e innamorare di questa coppia meravigliosa, mi auguro di esserci riuscita!  

Un ringraziamento particolare va ovviamente a Ryanforever, perché è troppo carina con me, a kikyou, che quando leggo le sue recensioni mi fa arrossire e a kikkixx14 perché mi segue sempre! Ovviamente anche a chi ha messo la storia tra i preferiti!!

baci baci

marti ♥

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=455519