“S - sakura
…” fu la prima parola che pronunciò,
ancora con
la voce impastata dal sonno.
“Sakura!” fu la
seconda parola che pronunciò, perfettamente
vigile e con gli occhi azzurri sgranati.
“testa quadra siamo in
ospedale” lo fulminò una voce accanto
a lui.
Naruto voltò lo sguardo e
analizzò la situazione: letto
morbido sotto di sé, braccio fasciato, testa bendata, camice
ospedaliero, una
Ino straordinariamente seccata nel letto vicino al suo.
“sono in ospedale
Ino-chan?” domandò poco convinto.
La bionda, intenta a leggere una
rivista scosse il capo. Era irrecuperabile.
“no Naruto, siamo al
luna-park! Se stai bravo ti compro lo
zucchero filato!” scherzò lei
“non mi piace lo zucchero
filato Inoooo! Preferisco il ramen
lo sai su!” disse lui offeso con le braccia incrociate.
Ma ci faceva o lo era? Ino non seppe
rispondersi.
“siamo stati feriti
ricordi? Io e te, che andiamo contro ai
due nemici, che poi sono una ventina e ci tirano kunai avvelenati
e… beh…”
piccola pausa “io ti dovrei ringraziare Naruto, mi hai
salvato la vita”
concluse con un tono diverso da quello di partenza, imbarazzata e
dispiaciuta.
Era stata di nuovo un peso per la
squadra.
Un peso per Shikamaru.
Si era di nuovo mostrata inutile.
Il biondino vide il viso di lei
oscurarsi e avvertendo che
l’ambiente si era fatto freddo azzardò qualche
parola consolatoria.
“tranquilla Ino-chan, ora
siamo qui e stiamo bene!” disse
contento, illuminandola con uno dei suoi sorrisi.
Lei si volse verso di lui.
“io ti invidio
Naruto” ammise stringendo i pugni sulle gambe
“tu non ti abbatti mai, anche se sei nettamente inferiore al
nemico da battere
non hai incertezze sulle tue potenzialità, sai che
c’è la farai. Io non sono
così… ho sempre paura di sbagliare, di essere un
peso e mi sento sempre in
dovere di dimostrare qualcosa a tutti voi per convincervi che valgo
qualcosa…”
confidò lei apertamente.
Naruto non ne rimase sorpreso.
La
guardò serio.
Non appena lei alzò lo
sguardo su di lui, infastidita dal
suo silenzio, il ragazzo sorrise di nuovo.
“lascia stare Naruto, fai
finta che io non ti abbia detto
nulla…” disse lei voltando il viso con gli occhi
gonfi.
Era già stato imbarazzante
quello che le era uscito di
bocca.
Sarà stata la depressione
post missione fallita.
Dopotutto non poteva rivelare le sue
debolezze ai suoi due migliori
amici, o a Shikamaru.. lei era la forte Yamanaka, non la debole Ino.
“io non la penso
così” proclamò sorridente il ragazzo.
Lei rimase allibita da una risposta
che non si aspettava.
Naruto sarebbe stata
l’ultima persona con cui avrebbe
creduto di poter mai intrattenere una conversazione seria, e Akamaru
veniva
prima di lui nella lista.
“tu sei speciale. Tutti lo
siamo a modo nostro. Non dobbiamo
dimostrare niente a nessuno, le persone che ci sono accanto ci danno
già la sicurezza
che ci saranno sempre, se no non ci starebbero neanche ora, ti
pare?” sorrise
di nuovo.
Poi continuò onesto
“Ognuno di noi ha le sue capacità,
l’importante è continuare a svilupparle e non
arrendersi mai. Noi tutti
crediamo in te e nelle tue qualità ninja, anche tu dovresti
farlo. Se sei la
prima a smettere di credere in te stessa, come potremo farlo noi per
te?”
La tranquillità e la
semplicità con cui Naruto le rispose la
lasciarono senza parole.
Si sentiva una sciocca.
Lei aveva intorno persone che la
amavano e non le chiedevano
nulla in cambio, non glielo avevano mai chiesto, eppure lei si faceva
sempre
mille problemi.
Si sentì
un’idiota ricordando il passato complicato di
Naruto. Nessuno su cui poter contare, nessuno a cui poter chiedere, nessuno da amare.
All’accademia
li
aveva conquistati con il suo modo di essere e ora non potevano
più farne a
meno.
Dietro quell’aria sciocca
da testa quadra si nascondevano
molte più cose di quanto all’apparenza si potesse
credere.
Era spontaneo, era impulsivo, era
diretto, era onesto, ma al
contrario di quanto tutti credevano non era stupido.
Aveva una profondità
d’animo illimitata.
Si sarebbe fatto uccidere per salvare
la vita a tutti
quanti, a lei, a Shikamaru, a Sakura, a Sasuke, all’intero
villaggio della
foglia.
Era una persona
meravigliosa, e se ne accorgeva solo ora.
Lei alzò gli occhi a
incrociare quelli dell’amico.
Due
immagini riflesse
allo specchio, cielo nel mare, sole nel fuoco; il ceruleo
brillò nel celeste,
una lacrima scese sulla guancia della Yamanaka
“grazie Naruto”
fu tutto quello che riuscì a dire.
Poi riprese le sue abitudini
dittatoriali.
“ora tu mi ascolterai
attentamente” disse riducendo gli
occhi a due fessure.
Naruto avrebbe indietreggiato, se
avesse potuto.
“dobbiamo far si che fronte
spaziosa… ehm .. cioè Sakura” un
ridolino isterico accompagnò la frase “si accorga
delle tue qualità nascoste”
concluse fra se e sé assumendo una posa da macchina
pensatrice in azione.
“davvero lo faresti
Ino-chan?” disse il biondino con le
stelline negli occhi e le mani incrociate sotto al mento.
La Yamanka lo guardò con
una strana luce negli occhi, prima
di indossare una tinozza come elmetto e tirare fuori dal nulla una
grande
lavagna bianca e dei pennarelli colorati.
“dobbiamo studiare una
strategia d’attacco, prendi appunti
Uzumaki” fece con la voce impostata mentre cominciava a
scarabocchiare figurine
arancioni e rosa stilizzate.
“sissssignora
signora!” obbedì il soldato semplice …
cioè
Naruto.
Dopo qualche minuto la situazione si
ristabilì.
“eccellente, ora sei pronto
per conquistare Sakura Haruno!”
esordì lei festeggiando.
“yeeeeee” la
imitò lui alzando un pollice alla Rock Lee in
segno di vittoria.
Dopo il momentaneo istante di
demenza, che Ino attribuì
sfacciatamente alle medicine e al fatto che Naruto è Naruto,
il giovane si fece
di nuovo serio.
“ti ringrazio Ino chan, ma
voglio che Sakura si senta
pronta, insomma … il capitolo Sasuke per noi non
è archiviato … so che voi lo
reputate un traditore ma … lui è nostro fratello
… è una famiglia per noi, non
possiamo permetterci di dimenticarlo, finché lo penseremo,
noi saremo la sua
casa” disse con un sorriso un poco pensieroso osservando
fuori dalla finestra.
“frena frena
frena” esortò una Ino molto intenta a
sdebitarsi col suo giovane salvatore “il fatto che voi amiate
lui non vi
impedisce di amarvi. Naruto se lui vi considera la sua casa quando
tornerà sarà
felice per voi, comunque stiano le cose” poi sorrise
“non me l’hai appena detto
tu che devi credere in te stesso, in quello che senti e che
desideri?”
“beh c-credo di
s-si” ostentò un Naruto imbarazzato.
Non aveva mai parlato con nessuno in
quel modo e di certo
non si ricordava più quello che aveva detto alla giovane
poco prima.
Lui
parlava sempre
senza pensare troppo alle conseguenze, la sua mente costruiva frasi con
un filo
diretto al cuore.
Non che non avesse mai dichiarato
apertamente le sue convinzioni
o i suoi sentimenti però in quel momento sentiva che i
consigli che gli
venivano rivolti erano veri.. dettati da un vero sentimento di amicizia
e non
potè che esserne felice.
“hai ragione!”
esclamò infine dopo averci riflettuto un
istante.
“non insisterò
ma metterò in chiaro le cose!” disse deciso.
“eccellente Naruto,
così si parla!” lo assecondò lei.
“chissà come sta
Shikamaru!” esclamò il biondino
all’improvviso, ricordandosi che nella missione vi era anche
l’amico.
A quelle parole Ino
sussultò.
Naruto non pensava proprio prima di
parlare.
Poi i suoi pensieri si rivolgevano al
compagno di team.
Chissà se lui era in
pensiero per lei, se l’avrebbe
rimproverata per il gesto avventato che aveva compiuto, se magari ora
anche lui
parlava con Sakura dandole consigli d’amore. No ripensandoci
questo era veramente
improbabile, era Shikamaru.
Naruto capì che qualcosa
turbava nuovamente la giovane.
“Ino ma che hai? Ti fa male
qualcosa?” chiese preoccupato.
Che testa quadra.
Lo nominava così, le
faceva venire infarto per una visione immaginaria
del Nara a cui non era preparata e poi faceva finta di nulla.
Cioè ma non si accorgeva
mai di niente quel ragazzo,
possibile?
“sei irrecuperabile
confermo!” lo accusò lei facendo precipitare
Naruto nella totale perplessità.
“ma non è
che…?” iniziò lui incerto.
“che cosa,
Naruto?” chiese lei spazientita, forse ci era
arrivato.
“no niente”
cercò di tirarsi indietro lui.
“Naruto!” puoi
farcela, pensò la bionda, speranzosa. Quello non
avrebbe potuto dirglielo lei, era troppo orgogliosa.
“che ti …
cioè a te … insomma
…”balbettò lui
“insomma Naruto
parla!” esplose lei, mentre il suo ciuffo biondo
cominciava a spostarsi dalla sua posa originaria. Shikamaru avrebbe
capito che
era ora di darsi alla fuga, ma il povero e ingenuo Naruto non si pose
nemmeno
il problema.
“si e.. sei..
cioè per te …
questisonogiorniparticolarioppure…
?” disse tutto d’un fiato
“come dici
scusa?!” chiese Ino abbassando lo sguardo verso
il letto mentre il ciuffo si scomponeva definitivamente. A
quest’ora di solito
Shikamaru si apprestava a controllare di essere riuscito a guadagnare
almeno a
dieci km di distanza.
Naruto invece era a pochi centimetri.
Anche se per sua fortuna era
già in un letto d’ospedale.
“Shikamaru” disse
“Naruto” pausa
“mi piace” aggiunse dopo brevi pause
perché
impegnata a schiacciargli per bene la testa sotto il cuscino, era
comunque in
convalescenza anche lei, non aveva la solita violenza
“e tanto anche”
annetté risedendosi sul suo letto, arrossendo
visibilmente.
“oooohhhh…”
fece Naruto con un’espressione simile a quella
dei bambini quando gli rimetti il nasino strappato per finta, sedendosi
sul
letto a gambe incorciate.
Ino scosse il capo. Era proprio
irrecuperabile!
“e glielo hai
detto?” domanda ingenua, ma sufficiente per
farla arrabbiare di nuovo.
“aaaaaaah! Ma cosa ne parlo
a fare con questo baka!” urlò a
sé stessa la Yamanaka scompigliandosi i capelli.
“scusa Ino non ti
arrabbiare ma se non glielo dici come fa a
saperlo?” domandò ancora il
biondino non
capendo.
La ragazza bloccò le mani
tra i capelli un istante.
Era la seconda volta che la
schiettezza di Naruto,
articolata o meno complessa, la colpiva.
Forse in effetti avrebbe dovuto
dirgli che.. ahh ma no.
“Naruto, Naruto,
Naruto… sono gli uomini che dichiarano il
loro amore alle donne, non viceversa” profetizzò
lei.
“è una regola
scritta?” chiese curioso.
Ino si spalmò una mano in
faccia pentendosi di quella
rivelazione.
Era Naruto.
Non era solo irrecuperabile era
proprio una testa quadra.
Note:
dunque!! Si beh i due parlano mentre
Shizune nella sala d’attesa
riferisce a Sakura e Naruto che gli amici sono fuori pericolo. I due
biondi
invece prima di venire separati riprendono conoscenza in una stanza
insieme e
cominciano a conoscersi. Certo l’esito della conversazione
è diverso da quello
degli altri due. Qui c’è solo una testa che fa
pensieri maliziosi… ^^
baci
♥ marti
♥
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