La danza dell'amore di KikiWhiteFly (/viewuser.php?uid=33036)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. RyouIchigo - Au. ***
Capitolo 2: *** 2. RyouIchigo. ***
Capitolo 3: *** 3. RyouIchigo (3) ***
Capitolo 4: *** 4. RyouIchigo ***
Capitolo 5: *** IchigoRyou ***
Capitolo 6: *** 6. RyouIchigo ***
Capitolo 1 *** 1. RyouIchigo - Au. ***
La
danza dell'amore
Abolissimo
il gelo,
non
finirebbe l'estate.
Che
una stagione finisca
o
trionfi, dipende solo dalla
nostra
scelta.
(Emily
Dickinson)
In
quel momento una folata d'aria fredda la investì, in modo
talmente potente
che per un momento lottò per non cadere, in bilico fra aria
e terra.
Gli scarponcini segnavano orme piuttosto grandi e Ichigo ogni tanto si
volgeva indietro, per vedere quanta strada avesse percorso, e, quando
vedeva tutte quelle tracce sul terreno, allora si rasserenava, mancava
poco.
Con
le mani paffute e guantate si pizzicò il naso, che ormai era
diventato un cubetto di ghiaccio; anche se camminare nella brughiera,
accompagnata da una fitta foschia e un cielo piuttosto lunatico,
poteva parere una vera opera di masochismo, Ichigo sorrise. Ormai era
prossima ad arrivare alla meta, intravedeva già i comignoli
fumanti
sopra le tettoie rettangolari. La città,
in parole povere.
Grande,
immensa, luminosa... Troppo,
per una contadinella di basso
rango come lei. Si limitò ad osservare da lontano il
panorama,
estasiata. In particolare la sua attenzione era catturata dai bei
abiti delle fanciulle della sua età, le acconciature mai
scomposte,
racchiuse dentro cappellini di pregiata stoffa e morbidi teli che
scendevano sul collo delle dame, racchiudendo il loro visino in
semplici fiocchi.
Sapeva
di mentire a se stessa, però: la verità era che
il suo cuore
batteva furiosamente non appena intravedeva una carrozza più
lussuosa delle altre, un uomo altezzoso e affascinante scendere,
aiutato da alcuni servitori. Ogni venerdì si dirigeva in
quel luogo,
nella piazzetta cittadina, accompagnato da una signora talmente bella
che non v'era paragone con le altre. Sospirò, Ichigo, di
pura
frustrazione; annullò in principio una lacrima, facendo
acquistare
un po' di valore alla sua dignità.
Ma
era un'illusione, lo sapeva: in
cuor suo l'avrebbe amato, in
eterno. Era divenuto per lei
come le tracce sulla neve, non si staccavano dal suolo e continuavano
a stamparsi sopra il terreno, incondizionatamente. Sì,
presto o
tardi sarebbero scomparse, ma nessuno
avrebbe potuto cancellare il loro passaggio.
***
Note:
Sono
tornata dopo tanto tempo, con una raccolta IchigoRyou.
Qua
Ryou appare appena, è più una comparsa che un
protagonista vero e
proprio: ma la vicenda si svolge volutamente
così. Finisce
male, perché l'amore è anche questo: delusione,
per quanto
sia difficile accettarlo.
Un'ultima
cosa: tutte le storie sono accompagnate da una frase, una poesia, una
semplice citazione, come in questo caso la poesia di Emily Dickinson,
che adoro, semplicemente *_*
La
prossima sarà più happy, spero XD
Prima
che me ne dimentichi, vi informo che ho cancellato parecchie mie
storie, ho fatto una pulizia generale delle fic che non ritenevo
più
da leggere, per tanti motivi. In primis il mio stile è
cambiato,
maturato, si è evoluto, non riuscirei a scrivere in modo
diverso...
E poi, diciamolo: grammaticalmente erano scorrette, e siccome se
scrivo lo faccio seriamente non me la sentivo di tenerle incompiute,
quando sapevo già che non le avrei continuate. Vi informo
dunque che
ho cancellato “Titanic”,
anche se ringrazio tutti coloro che
l'hanno letta e forse saranno un po' delusi da me, ma non temete, la
sto riscrivendo e conto di ri-postarla a breve ^^
Grazie
per aver letto, a tutti voi.
Kiki.
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Capitolo 2 *** 2. RyouIchigo. ***
La
danza dell'amore
Il
mio cuore aveva mai amato?
Occhi
rinnegatelo, perché non ha mai conosciuto la bellezza fino
ad ora.
(Romeo
e Giulietta – William Shakespeare.)
Ryou
la guardò, impacciata e instabile sulle proprie gambe,
un'ovale disegnava un volto
interrogativo, mentre con poca attenzione e men che meno precisione
distribuiva curiose spirali attorno ad una torta. Il ragazzo sorrise,
studiando con meticolosità il suo profilo, concentrandosi
sulle
guance rosse come mele mature, sulle sottili gambe, sulla graziosa
veste che accentuava in modo armonioso le sue forme.
Il
simbolo della bellezza, sia essa anche irraggiungibile. Ryou dovette
dare una testata al muro più vicino, per tornare con i piedi
ben
piantati al suolo. Si rammaricò, quando concepì
nella propria mente
la realtà: Ichigo non gli apparteneva, ella
professava amore per
un altro uomo, e lui... cos'era? Un
buon amico, forse, un conoscente –
ahi, come doleva il petto! – o, cos'altro? Qualunque cosa
fosse non
era a pari merito con Masaya, il primo amore. Non era dolce,
né
romantico, ma, se
solo – se!
– le avesse dato una
misera speranza - non voleva certo chiamarla possibilità - se
il suo cuore avesse peccato meno d'orgoglio e più di
franchezza e
se
quello di Ichigo si fosse solo guardato un po' attorno,
allora forse... Forse,
quale bestemmia per un cuore affranto!
Ryou
s'avvicinò, beffeggiandola, come al solito. Eppure
il sorriso di
Ichigo, accompagnato da una linguaccia vittoriosa per il lavoro
svolto su quella torta, erano già gran cosa. «Vedi?
Siamo capaci di far tutto con la sola forza di
volontà!» Alzò un
pugno in alto, come a sentirsi orgogliosa della propria
laboriosità.
Il ragazzo le voltò le spalle, non prima di aver biascicato
a denti
stretti una frase che non le facesse montare troppo la testa.
Sperò che la forza di volontà, un giorno, lo
aiutasse a
dimenticarla.
***
Note:
Okay,
scriverò qualcosa di più allegro, solo che
Shakespeare esige un
angst, non posso farci nulla XD. Ringrazio tanto: ichi_chan
(è una vera sorpresa per me ritrovarti qui, *_*. Grazie
mille, sì,
è cambiato parecchio nel mio stile da un anno a questa
parte, ecco
perché tante cose le sto ri-scrivendo **...
Leggerò anche le tue,
sicuramente!), ryanforever
(Grazie mille, speravo di non esser scaduta nel banale con la neve,
ma era quello che mi suggerivano le mie dita **. Guarda, sai bene che
al “Titanic” ci tengo, ma non riuscivo a continuare
qualcosa che
non mi si confacesse più, quindi ho preferito cancellare e
riscrivere *grinta!*, spero ti sia piaciuta anche questa ^^) e meg89
(ma che sorpresa! ** Carissima, in verità su questo fandom
ci
scrivevo molto un anno fa, prima di passare a Naruto. Ho sempre amato
la storia di TMM, anche se non è finita come speravo
ç_ç. Comunque
sia, deliri a parte, mi fa piacere che ti sia piaciuta... E un giorno
voglio dedicarti una KisshuIchigo, sìsì *_*
*cuoricini*)
Grazie
inoltre a _Maddy_
per
aver aggiunto alle preferite e agli 89 lettori *_*
A
presto, Kiki <3
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Capitolo 3 *** 3. RyouIchigo (3) ***
“Di
qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono
identiche”
Cime
Tempestose, Emily Brontë
Ichigo
arrossì, quando Ryou sfiorò con la mano le sue
nocche. Da poco
avevano iniziato a frequentarsi e tutta quella naturalezza che
nasceva spontanea quando erano solo
amici, ora era andata
bellamente a farsi benedire. La cosa che la intimoriva di
più, era
il fatto che Ryou conosceva il suo lato peggiore, ogni suo difetto
non era estraneo al ragazzo e se doveva elencare i suoi pregi...
Diamine, non riusciva a tener il conto nemmeno sulle dita.
Si
sentiva un po' inferiore a lui, invero. Nella sua mente si era
costruita un'ideale: Ryou dalla bella chioma dorata e gli occhi
cerulei era un gradino troppo in alto per una ragazza cittadina come
lei, eppure lui l'amava così com'era. La cosa da una parte
la
emozionava, dall'altra la lasciava sbigottita; così, tanti
pensieri
si facevano spazio nella mente fino a torcer ogni suo neurone, mille
dubbi le sovvenivano.
«Cosa
ti prende?» la rimbeccò con falso tono di
rimprovero lui.
«Ryou...
Perché ti dovrei piacere?»
– fermò il suo passo, lo
guardò negli occhi e le parve di cogliere un certo stupore
– «Ho
così tanti difetti! Come puoi stare con me, tu?»
Marcò
quell'ultima parola con enfasi, per sottolineare il soggetto che
aveva davanti – più divino che umano.
«Stupida»
– disse lui con enfasi, scuotendole la testolina rossa
– «Perché
mi piacciono i tuoi difetti, ovvio.»
Ichigo
sbatté un paio di volte le ciglia, pronta a controbattere.
Ma per
quella volta Ryou la fermò, soffiando sopra le sue labbra il
suo
respiro e, quasi chiedendole il permesso, le adagiò con
lentezza
sopra le proprie. Ichigo trovò la sua risposta,
approfondendo
maggiormente quel contatto: quando le labbra di Ryou giocavano con le
proprie, non c'era nulla di sbagliato. Erano identiche, e, per
questo, eternamente parte le une delle altre.
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Capitolo 4 *** 4. RyouIchigo ***
La
danza dell'amore
“Ciò
che c'è di pericoloso nell'amore è il fatto che
è il delitto nel
quale non si può fare a meno di un complice”
Charles
Baudelaire
Ryou
dirigeva occhiate furtive in sua direzione, ma Ichigo non sembrava
subire il suo fascino, o, se questo accadeva, lo sapeva nascondere
molto bene. Tuttavia quello non era il luogo adatto per un
così
piacevole incontro, il giorno era appena sorto e avrebbero dovuto
aspettare il trascorrere di un intero giro di lancette per potersi
incontrare davvero.
Il
desiderio pungeva nell'animo, il pensiero di non poterla sfiorare,
nemmeno per coincidenza, lo faceva impazzire e, se non avesse trovato
un altro passatempo il prima possibile, probabilmente sarebbe
impazzito. Già iniziava a dare segni di una certa
insofferenza
poiché, più la osservava da lontano, tanto
più la desiderava
vicino. Ma il cuore è fatto di tanti altri cuori: sono tutti
piccoli
frammenti, gli uni distaccati dagli altri, eterni gemelli di quello
vicino, che poi vanno a comporre un solo e unico insieme. Ichigo
aveva commesso una frode sul suo cuore: l'aveva amato. Una sera come
tante, in un anonimo locale nei sobborghi di Tokyo, aveva lasciato
che le sue labbra andassero a cozzare dolcemente contro le proprie,
e, in un primo momento, Ryou aveva preso quell'atto come un gioco,
dettato dall'istinto.
Poi,
quando la cosa si era andata ripetendo, sera dopo sera,
cominciò a
pensare che non fosse più così. Ichigo lo
baciava, talvolta si
lasciava andare a baci lunghi e lascivi, altre volte brevi ma
intensi... In ogni caso si era appropriata del suo controllo, della
ragione, del raziocinio che lo aveva privato fino a quel momento dei
sentimenti, anche quelli meno intensi.
Si
era innamorato di lei: Ichigo, sirena al pari di Scilla e Cariddi,
l'aveva tratto in inganno, si era burlata del suo essere, aveva
cospirato sulle sue labbra, affinché esse cominciassero a
creargli
dipendenza. La cosa più ironica era che non sarebbe tornato
indietro, non avrebbe mai commesso un simile passo falso. Ichigo gli
aveva dato la vita, forse in modo poco ammirevole, ma gli aveva fatto
un grande dono, e, come tale, andava accettato, cosciente di ogni
conseguenza.
Un
amore nascosto, un delitto amoroso che aveva del paranormale. La
cucina era il luogo più peccaminoso che conoscessero, le
quattro
pareti che chiudevano la stanza parlavano di loro, di un amore
burrascoso e passionale... Ma non lo rinnegavano, non avrebbero
ucciso la quiete e, al contempo, la tempesta dei due amanti.
«Stanotte,
non ti lascerò andare.»
Le
aveva mormorato, quando le sue labbra – rosse, piene e
vogliose. Le
vedeva, si muovevano con un fremito sopra le proprie, talvolta si
mordevano le une con le altre, come a voler cancellare quel contatto
– si erano staccate un millesimo di secondo dalla presa. Vide
le
sue guance colorarsi di un piacevole porpora e le sue mani, abilmente
intrecciate alle proprie, far sì che si creasse un nodo
più
allentato, per andare a calamitarsi contro il suo petto, giocando con
i primi bottoncini della camicia.
«Nemmeno
io.»
Le
parole si tradussero solo in rantoli di piacere e gemiti che urtavano
il silenzio e la quiete: quella notte sembrò un po'
più luminosa,
meno opaca, più lucida. Insieme a lei, la notte diventava
giorno.
****
Perdonate
il ritardo, Febbraio è proprio un brutto mese,
ç_ç (pieno di
studio intensivo, intendo). Ecco qui, questo è proprio il
mio
genere, qualcosa che s'avvicina al lemon, anche se preferisco
chiamarlo Eros, se non vi disturba <3. Mai troppo volgare,
insomma. Dimenticavo: Scilla e Cariddi sono una metafora, fanno
riferimento all'Odissea di Omero, le due sirene ammaliatrici ^^...
Così Ryou è stato incantato
da Ichigo.
Come
sempre ringrazio i lettori e i commentatori, especially:
ryanforever
( mi fa piacere che le adori, dato che commenti la maggior parte di
esse XD. Oh sì, nemmeno questa è angst, comincio
a pensare che devo
farmi vedere da qualcuno ò.ò. Comunque, sono
felice che le ultime
battute ti piacciano sempre *-*), ichi_chan
(esattamente, quello che penso pure io XD. Ma diciamo che nel manga
è
un po' idealizzato, c'è la figura di Masaya, bello (?-?. De
gustibus, eh? XD) e buono, e poi Ryan bello e bastardo.
Cioè, nella
vita “reale” io sceglierai tutt'altro uomo, ma
vabeh... Per
fortuna esistono le fan fiction ;). Grazie mille della recensione!),
jera
(Jessy! Quanto tempo è passato XD. Sì, punto come
sempre a
diventare scrittrice, il sogno della mia vita : ). Sempre gentile,
grazie <3 *cuore*)
Alla
prossima!
Kiki.
^^
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Capitolo 5 *** IchigoRyou ***
La
danza dell'amore
“Morirei
cento volte piuttosto di rinunciare a questa dolcissima unione con
te. Chiunque tu sia, io ti amo, ti adoro come la mia anima, ti
preferisco persino a Cupido”
La
favola di Eros e Psiche – Apuleio.
Quel
giorno i lampi e i tuoni sembravano dover lottare contro il
caffè
Mew Mew, il campo da battaglia prediletto era l'astuto cielo che, con
clemenza, aveva concesso loro quel favore. Al caffè c'era
stato un
improvviso black out, così come in tutta la provincia di
Tokyo. Tutti si erano preoccupati, per quanto Zakuro, Mint e le altre
cercassero di calmare gli animi turbolenti dei clienti, questi si
erano agitati e adesso correvano a destra e a manca. Dall'altra parte
dell'edificio c'erano poche persone, che stavano già
provvedendo ai
bisogni dei clienti e ai propri.
Ichigo
prese un lume dalla credenza – per fortuna Keiichiro
conservava
quegli oggetti per ogni genere di evenienza – accendendolo;
tremava
come un pulcino la ragazza, piuttosto intimorita
dall'oscurità.
Ebbene quella era sempre stata la sua più grande paura, non
vedere i
tratti reali delle cose la metteva in agitazione. Ryou si accorse di
questo suo atteggiamento – criptico come sempre, quel ragazzo
– e
decise di mettere alla prova la sua percezione visiva.
«Bhu»
Sibilò,
facendola scattare. Dopodiché Ryou ridacchiò a
bassa voce,
mormorandole qualcosa in tono scherzoso. Adorava quando le sue guance
si gonfiavano, fino a divenire due palloncini rossi e pieni, le
sopracciglia si trasformavano in due cipigli severi, austeri, che
sembravano ribollire di rabbia.
«Sei
veramente insopportabile, Shirogane!»
Mormorò,
inviperita. Ryou non le prestò troppa attenzione –
forse troppo
occupato a fantasticare sui contorni reali e irreali del suo viso,
appena illuminato dalla pallida luce di una candela ormai consumata
–
e si defilò velocemente con una scusa qualsiasi. Ichigo
allora
rimase da sola e realizzò solo in quel momento quanto avesse
fatto
male a non seguirlo, in quanto adesso tutta la paura che prima
sembrava essersi smaterializzata di colpo, l'aveva colpita
nuovamente. «Ryou? Ryou?» proferì, ma fu
solo il silenzio a
risponderle.
Poi,
improvvisamente, anche il piccolo bagliore del lume morì e
adesso
Ichigo reggeva tra le dita tremanti una candela inutilizzabile,
sentiva perfino la cera scottare sulle nocche e accostarsi malevola
alla sua pelle, come una sanguisuga. Un moto di terrore la
investì
quando sentì due mani cingerle il collo, in modo poco
galante. «Chi
sei?» riuscì solo a dire, ma le due mani agirono
autonomamente sul
suo corpo.
A
quel punto Ichigo non riuscì più a fermarle,
poiché, di chiunque
fossero – Ryou? Keiichiro? Masaya... O chi altri? –
e,
soprattutto, le labbra, non riusciva più ad agire di propria
ragione
e a fermare lo sconosciuto. Il suddetto individuo, di cui
evidentemente non meritava di conoscere il nome, bloccò il
suo corpo
con una presa felina, sentiva le labbra premute contro il suo ventre
e, piano ma sensualmente, scavavano sempre più in basso,
fino
all'inguine. Trovarsi denudata dei propri vestiti, costretta e
ostacolata dal buio le sembravano una pena troppo crudele; eppure
chiunque indugiasse le proprie labbra in zone così remote
che mai
aveva mostrato ad altri, doveva essere qualcuno che l'amava
immensamente. Ichigo si sentì venire ancora meno quando
l'individuo
infilò due dita laddove nessuno si era mai azzardato ad
entrare,
quasi quel luogo fosse un tabù. Cacciò un urlo a
vuoto, qualcosa di
nuovo e incommensurabile parvero nascere in lei e, quasi sospinta da
una forza sconosciuta, scavalcò il sottile pudore che fino
ad allora
le aveva impedito di compiere qualsiasi movimento. Baciò
l'uomo,
sentì tra le proprie dita i suoi soffici capelli e ne
stimò la
sofficità; i contorni del suo viso erano eleganti,
raffinati, così
come il suo viso, un'autentica
opera d'arte. Ichigo in quel momento
abbandonò il raziocinio e diede al cuore tutta la sua anima,
trasportandola direttamente sulle labbra del giovane. Lo
amò,
perlomeno fisicamente, caracollò sopra il suo corpo e a quel
punto
non le importò più niente, chiunque egli fosse,
perché per farle
nascere tali e impetuose emozioni doveva esserci qualcosa di
più
forte del semplice desiderio pulsionale, attrattiva per qualsiasi
essere umano.
«Dimmi
almeno una cosa: potrò mai sapere chi sei?»
Il
viso del ragazzo parve chinarsi verso il basso, le sue mani non
compiettero più quelle azioni meccaniche così
inclini alla
seduzione, parve titubante e intimorito. Le carezzò
dolcemente la
pelle poi timbrò un bacio dal sapore malinconico sulla sua
spalla,
facendola fremere.
Ichigo
non lo sapeva, ma aveva appena trovato l'amore... E l'amore aveva
appena trovato lei. Ryou, il suo bellissimo angelo dalle labbra
tentatrici, si sarebbe presto rivelato alla luce del sole.
~
Note:
E
qui riterrei doveroso alzare il rating, *_*. La mia natura lemon
ahimè prende il sopravvento talvolta, dal momento che
è anche il
mio genere prediletto *_*. Non ho molto da spiegare, a parte che mi
posso fatta trasportare dalla citazione dell'opera di Apuleio che io
giudico semplicemente divina... Indi per cui, non poteva che venirne
fuori una lemon romantica.
Grazie
a tutti coloro che hanno letto, oltre ovviamente a chi ha commentato
:). Scusatemi ma non posso ringraziarvi singolarmente, spero che
presto mi ritorni l'adsl – ahimè sono senza linea
internet in
questo periodo, accedo dalle biblioteche – a presto, Kiki :3.
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Capitolo 6 *** 6. RyouIchigo ***
La
danza dell'amore
“Ti
odierò, se posso; sennò, ti amerò
controvoglia”
Gaio
Valerio Catullo.
Ryou
fece un gran sospiro, dopodiché chiuse le ante dell'armadio;
si
voltò indietro, vedendo il suo grande borsone.
Sperò di essersi
ricordato tutto, non aveva intenzione di ritornare tanto presto in
Giappone.
Aveva
voglia di cambiare vita, ora che tutto era stato portato a termine.
Quelli erano i motivi ufficiali, ma non esattamente quelli reali:
Ryou gettò uno sguardo alla finestra, la vide entrare
nell'ormai ex
Caffè Mew Mew. Sicuramente era stata un'idea di Keiichiro:
l'unico
che sapeva dei suoi sentimenti per la gattina era lui, ragion per cui
si doveva esser convinto che vederla gli avrebbe fatto cambiare idea
in merito alle sue priorità.
Non
si sarebbe certo fatto infastidire da una ragazzina tanto
irriverente: in fondo, il mondo era pieno di donne. Certo, si disse
Ryou, peccato che non si chiamino tutte Ichigo Momomiya.
Solo
un attimo dopo Ichigo si sarebbe presentata sulla soglia della porta,
leggermente affannata. Ryou vide in lei un fascino lontano dai tipici
canoni della bellezza: era una ragazza semplice, provinciale, ma non
per questo meno elegante.
Ichigo
aveva tanti difetti – innumerevoli, davvero
– e Ryou aveva
imparato ad amarli tutti, senza nemmeno accorgersene. Ora la ragazza
si era seduta sul bordo del letto, lanciando un'occhiata al borsone.
«Non
mi convincerai a rimanere.»
Tuonò
lui, in modo glaciale. Gli sembrò che Ichigo avesse appena
fatto una
smorfia rivolta a lui, dopodiché disse: «Non era
mia intenzione.
Dopotutto, non ci sarà più qualcuno che mi
rimprovererà in
continuazione!»
Ryou
le rivolse un ghigno sardonico e, se solo Ichigo fosse riuscita a
vedere oltre i suoi occhi e i suoi sguardi, avrebbe capito la ragione
di tale necessità.
«Anche
se mi mancherai.»
Disse
infine, flettendo leggermente il tono di voce. Sulle labbra del
ragazzo indugiò un ovale di stupore: non smetteva mai di
stupirlo,
Ichigo.
«Oh,
ma davvero?»
Nel
tono di Ryou c'era del sarcastico e del malizioso: voleva solo
punzecchiarla, sapeva già che gli sarebbero mancati quei
loro
battibecchi quotidiani. Di tutta risposta la gattina divenne
paonazza, finché non esclamò: «E io che
mi sono scomodata persino
per salutarti!» incrociò le braccia al petto e,
improvvisamente,
mise il broncio. «Maleducato! Ti auguro di non trovare
nemmeno una
donna che possa amarti, laggiù!»
Si
alzò, per poi dargli le spalle. Ryou allora
scattò, afferrandola
per un braccio e poggiando il capo sopra la sua spalla.
«Anche
tu.»
Dopodiché
la lasciò andare, la liberò da quella presa. Ryou
custodì quei
preziosi attimi nella propria memoria, convinto che non sarebbero
ritornati mai più; Ichigo non opponeva resistenza,
così il ragazzo
si beò del suo profumo per un lasso di tempo che
sembrò ad ambedue
infinito.
«Non
potrei...»
mormorò Ryou, mettendo fine a quel contatto. «...
Non potrei mai.»
«C-Cosa?»
Balbettò
la gattina, totalmente ignara dei sentimenti profondi che covava il
ragazzo dentro di sé. Ryou le rivolse l'ennesimo ghigno
ironico,
dopodiché mormorò: «Nulla, assolutamente
nulla.»
Ichigo
se ne andò, ma nella stanza lasciò il suo
profumo. Il ragazzo si
mordicchiò le labbra, poi finalmente capì: il
profumo che tanto
decantava non era nella sua camera, bensì sui suoi vestiti,
sulla
sua pelle. Tutto aveva l'odore di Ichigo, tutto
– dentro e fuori
– profumava di lei:
fragole, inconfondibili. Sentiva che non si
sarebbe scrollato tanto presto quell'odore di dosso.
Fine.
È
volutamente lasciata in sospeso, chissà il futuro cosa
riservi ai
due. Potrei decidere anche di scrivere qualche spin off, un giorno...
chissà XD.
Comunque,
questa è l'ultima della raccolta : ). Il motivo è
semplice: mi sto
concentrando a scrivere le due long-fic che ho in corso in questo
momento... ragion per cui, mi perdonerete se chiudo la raccolta.
Ringrazio i lettori, le seguite-preferite-ricordate e ryanforever
che ha commentato l'ultimo capitolo. Sì, come accennavo
prima,
probabilmente ci saranno delle spin off. Anche tu hai letto la favola
di Apuleio? *^* E' proprio stupenda, me ne sono innamorata
all'istante <3.
A
presto, Kiki-chan.
|
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