La danza dell'amore

di KikiWhiteFly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. RyouIchigo - Au. ***
Capitolo 2: *** 2. RyouIchigo. ***
Capitolo 3: *** 3. RyouIchigo (3) ***
Capitolo 4: *** 4. RyouIchigo ***
Capitolo 5: *** IchigoRyou ***
Capitolo 6: *** 6. RyouIchigo ***



Capitolo 1
*** 1. RyouIchigo - Au. ***




La danza dell'amore









Abolissimo il gelo,
non finirebbe l'estate.
Che una stagione finisca
o trionfi, dipende solo dalla
nostra scelta.

(Emily Dickinson)





In quel momento una folata d'aria fredda la investì, in modo talmente potente che per un momento lottò per non cadere, in bilico fra aria e terra. Gli scarponcini segnavano orme piuttosto grandi e Ichigo ogni tanto si volgeva indietro, per vedere quanta strada avesse percorso, e, quando vedeva tutte quelle tracce sul terreno, allora si rasserenava, mancava poco.

Con le mani paffute e guantate si pizzicò il naso, che ormai era diventato un cubetto di ghiaccio; anche se camminare nella brughiera, accompagnata da una fitta foschia e un cielo piuttosto lunatico, poteva parere una vera opera di masochismo, Ichigo sorrise. Ormai era prossima ad arrivare alla meta, intravedeva già i comignoli fumanti sopra le tettoie rettangolari. La città, in parole povere.

Grande, immensa, luminosa... Troppo, per una contadinella di basso rango come lei. Si limitò ad osservare da lontano il panorama, estasiata. In particolare la sua attenzione era catturata dai bei abiti delle fanciulle della sua età, le acconciature mai scomposte, racchiuse dentro cappellini di pregiata stoffa e morbidi teli che scendevano sul collo delle dame, racchiudendo il loro visino in semplici fiocchi.

Sapeva di mentire a se stessa, però: la verità era che il suo cuore batteva furiosamente non appena intravedeva una carrozza più lussuosa delle altre, un uomo altezzoso e affascinante scendere, aiutato da alcuni servitori. Ogni venerdì si dirigeva in quel luogo, nella piazzetta cittadina, accompagnato da una signora talmente bella che non v'era paragone con le altre. Sospirò, Ichigo, di pura frustrazione; annullò in principio una lacrima, facendo acquistare un po' di valore alla sua dignità.

Ma era un'illusione, lo sapeva: in cuor suo l'avrebbe amato, in eterno. Era divenuto per lei come le tracce sulla neve, non si staccavano dal suolo e continuavano a stamparsi sopra il terreno, incondizionatamente. Sì, presto o tardi sarebbero scomparse, ma nessuno avrebbe potuto cancellare il loro passaggio.




***


Note

Sono tornata dopo tanto tempo, con una raccolta IchigoRyou.

Qua Ryou appare appena, è più una comparsa che un protagonista vero e proprio: ma la vicenda si svolge volutamente così. Finisce male, perché l'amore è anche questo: delusione, per quanto sia difficile accettarlo.

Un'ultima cosa: tutte le storie sono accompagnate da una frase, una poesia, una semplice citazione, come in questo caso la poesia di Emily Dickinson, che adoro, semplicemente *_*

La prossima sarà più happy, spero XD

Prima che me ne dimentichi, vi informo che ho cancellato parecchie mie storie, ho fatto una pulizia generale delle fic che non ritenevo più da leggere, per tanti motivi. In primis il mio stile è cambiato, maturato, si è evoluto, non riuscirei a scrivere in modo diverso... E poi, diciamolo: grammaticalmente erano scorrette, e siccome se scrivo lo faccio seriamente non me la sentivo di tenerle incompiute, quando sapevo già che non le avrei continuate. Vi informo dunque che ho cancellato “Titanic”, anche se ringrazio tutti coloro che l'hanno letta e forse saranno un po' delusi da me, ma non temete, la sto riscrivendo e conto di ri-postarla a breve ^^

Grazie per aver letto, a tutti voi.

Kiki.

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Capitolo 2
*** 2. RyouIchigo. ***


La danza dell'amore




Il mio cuore aveva mai amato?

Occhi rinnegatelo, perché non ha mai conosciuto la bellezza fino ad ora.



(Romeo e Giulietta – William Shakespeare.)





Ryou la guardò, impacciata e instabile sulle proprie gambe, un'ovale disegnava un volto interrogativo, mentre con poca attenzione e men che meno precisione distribuiva curiose spirali attorno ad una torta. Il ragazzo sorrise, studiando con meticolosità il suo profilo, concentrandosi sulle guance rosse come mele mature, sulle sottili gambe, sulla graziosa veste che accentuava in modo armonioso le sue forme.

Il simbolo della bellezza, sia essa anche irraggiungibile. Ryou dovette dare una testata al muro più vicino, per tornare con i piedi ben piantati al suolo. Si rammaricò, quando concepì nella propria mente la realtà: Ichigo non gli apparteneva, ella professava amore per un altro uomo, e lui... cos'era? Un buon amico, forse, un conoscente – ahi, come doleva il petto! – o, cos'altro? Qualunque cosa fosse non era a pari merito con Masaya, il primo amore. Non era dolce, né romantico, ma, se solo – se! – le avesse dato una misera speranza - non voleva certo chiamarla possibilità - se il suo cuore avesse peccato meno d'orgoglio e più di franchezza e se quello di Ichigo si fosse solo guardato un po' attorno, allora forse... Forse, quale bestemmia per un cuore affranto!

Ryou s'avvicinò, beffeggiandola, come al solito. Eppure il sorriso di Ichigo, accompagnato da una linguaccia vittoriosa per il lavoro svolto su quella torta, erano già gran cosa. «Vedi? Siamo capaci di far tutto con la sola forza di volontà!» Alzò un pugno in alto, come a sentirsi orgogliosa della propria laboriosità. Il ragazzo le voltò le spalle, non prima di aver biascicato a denti stretti una frase che non le facesse montare troppo la testa. Sperò che la forza di volontà, un giorno, lo aiutasse a dimenticarla.









***



Note:

Okay, scriverò qualcosa di più allegro, solo che Shakespeare esige un angst, non posso farci nulla XD. Ringrazio tanto: ichi_chan (è una vera sorpresa per me ritrovarti qui, *_*. Grazie mille, sì, è cambiato parecchio nel mio stile da un anno a questa parte, ecco perché tante cose le sto ri-scrivendo **... Leggerò anche le tue, sicuramente!), ryanforever (Grazie mille, speravo di non esser scaduta nel banale con la neve, ma era quello che mi suggerivano le mie dita **. Guarda, sai bene che al “Titanic” ci tengo, ma non riuscivo a continuare qualcosa che non mi si confacesse più, quindi ho preferito cancellare e riscrivere *grinta!*, spero ti sia piaciuta anche questa ^^) e meg89 (ma che sorpresa! ** Carissima, in verità su questo fandom ci scrivevo molto un anno fa, prima di passare a Naruto. Ho sempre amato la storia di TMM, anche se non è finita come speravo ç_ç. Comunque sia, deliri a parte, mi fa piacere che ti sia piaciuta... E un giorno voglio dedicarti una KisshuIchigo, sìsì *_* *cuoricini*)

Grazie inoltre a _Maddy_ per aver aggiunto alle preferite e agli 89 lettori *_*

A presto, Kiki <3

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Capitolo 3
*** 3. RyouIchigo (3) ***


Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono identiche”

Cime Tempestose, Emily Brontë







Ichigo arrossì, quando Ryou sfiorò con la mano le sue nocche. Da poco avevano iniziato a frequentarsi e tutta quella naturalezza che nasceva spontanea quando erano solo amici, ora era andata bellamente a farsi benedire. La cosa che la intimoriva di più, era il fatto che Ryou conosceva il suo lato peggiore, ogni suo difetto non era estraneo al ragazzo e se doveva elencare i suoi pregi... Diamine, non riusciva a tener il conto nemmeno sulle dita.

Si sentiva un po' inferiore a lui, invero. Nella sua mente si era costruita un'ideale: Ryou dalla bella chioma dorata e gli occhi cerulei era un gradino troppo in alto per una ragazza cittadina come lei, eppure lui l'amava così com'era. La cosa da una parte la emozionava, dall'altra la lasciava sbigottita; così, tanti pensieri si facevano spazio nella mente fino a torcer ogni suo neurone, mille dubbi le sovvenivano.

«Cosa ti prende?» la rimbeccò con falso tono di rimprovero lui.

«Ryou... Perché ti dovrei piacere?» – fermò il suo passo, lo guardò negli occhi e le parve di cogliere un certo stupore – «Ho così tanti difetti! Come puoi stare con me, tu

Marcò quell'ultima parola con enfasi, per sottolineare il soggetto che aveva davanti – più divino che umano.

«Stupida» – disse lui con enfasi, scuotendole la testolina rossa – «Perché mi piacciono i tuoi difetti, ovvio.»

Ichigo sbatté un paio di volte le ciglia, pronta a controbattere. Ma per quella volta Ryou la fermò, soffiando sopra le sue labbra il suo respiro e, quasi chiedendole il permesso, le adagiò con lentezza sopra le proprie. Ichigo trovò la sua risposta, approfondendo maggiormente quel contatto: quando le labbra di Ryou giocavano con le proprie, non c'era nulla di sbagliato. Erano identiche, e, per questo, eternamente parte le une delle altre.





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Capitolo 4
*** 4. RyouIchigo ***


La danza dell'amore






Ciò che c'è di pericoloso nell'amore è il fatto che è il delitto nel quale non si può fare a meno di un complice”

Charles Baudelaire





Ryou dirigeva occhiate furtive in sua direzione, ma Ichigo non sembrava subire il suo fascino, o, se questo accadeva, lo sapeva nascondere molto bene. Tuttavia quello non era il luogo adatto per un così piacevole incontro, il giorno era appena sorto e avrebbero dovuto aspettare il trascorrere di un intero giro di lancette per potersi incontrare davvero.

Il desiderio pungeva nell'animo, il pensiero di non poterla sfiorare, nemmeno per coincidenza, lo faceva impazzire e, se non avesse trovato un altro passatempo il prima possibile, probabilmente sarebbe impazzito. Già iniziava a dare segni di una certa insofferenza poiché, più la osservava da lontano, tanto più la desiderava vicino. Ma il cuore è fatto di tanti altri cuori: sono tutti piccoli frammenti, gli uni distaccati dagli altri, eterni gemelli di quello vicino, che poi vanno a comporre un solo e unico insieme. Ichigo aveva commesso una frode sul suo cuore: l'aveva amato. Una sera come tante, in un anonimo locale nei sobborghi di Tokyo, aveva lasciato che le sue labbra andassero a cozzare dolcemente contro le proprie, e, in un primo momento, Ryou aveva preso quell'atto come un gioco, dettato dall'istinto.

Poi, quando la cosa si era andata ripetendo, sera dopo sera, cominciò a pensare che non fosse più così. Ichigo lo baciava, talvolta si lasciava andare a baci lunghi e lascivi, altre volte brevi ma intensi... In ogni caso si era appropriata del suo controllo, della ragione, del raziocinio che lo aveva privato fino a quel momento dei sentimenti, anche quelli meno intensi.

Si era innamorato di lei: Ichigo, sirena al pari di Scilla e Cariddi, l'aveva tratto in inganno, si era burlata del suo essere, aveva cospirato sulle sue labbra, affinché esse cominciassero a creargli dipendenza. La cosa più ironica era che non sarebbe tornato indietro, non avrebbe mai commesso un simile passo falso. Ichigo gli aveva dato la vita, forse in modo poco ammirevole, ma gli aveva fatto un grande dono, e, come tale, andava accettato, cosciente di ogni conseguenza.

Un amore nascosto, un delitto amoroso che aveva del paranormale. La cucina era il luogo più peccaminoso che conoscessero, le quattro pareti che chiudevano la stanza parlavano di loro, di un amore burrascoso e passionale... Ma non lo rinnegavano, non avrebbero ucciso la quiete e, al contempo, la tempesta dei due amanti.

«Stanotte, non ti lascerò andare.»

Le aveva mormorato, quando le sue labbra – rosse, piene e vogliose. Le vedeva, si muovevano con un fremito sopra le proprie, talvolta si mordevano le une con le altre, come a voler cancellare quel contatto – si erano staccate un millesimo di secondo dalla presa. Vide le sue guance colorarsi di un piacevole porpora e le sue mani, abilmente intrecciate alle proprie, far sì che si creasse un nodo più allentato, per andare a calamitarsi contro il suo petto, giocando con i primi bottoncini della camicia.

«Nemmeno io.»

Le parole si tradussero solo in rantoli di piacere e gemiti che urtavano il silenzio e la quiete: quella notte sembrò un po' più luminosa, meno opaca, più lucida. Insieme a lei, la notte diventava giorno.





****





Perdonate il ritardo, Febbraio è proprio un brutto mese, ç_ç (pieno di studio intensivo, intendo). Ecco qui, questo è proprio il mio genere, qualcosa che s'avvicina al lemon, anche se preferisco chiamarlo Eros, se non vi disturba <3. Mai troppo volgare, insomma. Dimenticavo: Scilla e Cariddi sono una metafora, fanno riferimento all'Odissea di Omero, le due sirene ammaliatrici ^^... Così Ryou è stato incantato da Ichigo.

Come sempre ringrazio i lettori e i commentatori, especially: ryanforever ( mi fa piacere che le adori, dato che commenti la maggior parte di esse XD. Oh sì, nemmeno questa è angst, comincio a pensare che devo farmi vedere da qualcuno ò.ò. Comunque, sono felice che le ultime battute ti piacciano sempre *-*), ichi_chan (esattamente, quello che penso pure io XD. Ma diciamo che nel manga è un po' idealizzato, c'è la figura di Masaya, bello (?-?. De gustibus, eh? XD) e buono, e poi Ryan bello e bastardo. Cioè, nella vita “reale” io sceglierai tutt'altro uomo, ma vabeh... Per fortuna esistono le fan fiction ;). Grazie mille della recensione!), jera (Jessy! Quanto tempo è passato XD. Sì, punto come sempre a diventare scrittrice, il sogno della mia vita : ). Sempre gentile, grazie <3 *cuore*)

Alla prossima!

Kiki. ^^

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Capitolo 5
*** IchigoRyou ***


La danza dell'amore




Morirei cento volte piuttosto di rinunciare a questa dolcissima unione con te. Chiunque tu sia, io ti amo, ti adoro come la mia anima, ti preferisco persino a Cupido”

La favola di Eros e Psiche – Apuleio.





Quel giorno i lampi e i tuoni sembravano dover lottare contro il caffè Mew Mew, il campo da battaglia prediletto era l'astuto cielo che, con clemenza, aveva concesso loro quel favore. Al caffè c'era stato un improvviso black out, così come in tutta la provincia di Tokyo. Tutti si erano preoccupati, per quanto Zakuro, Mint e le altre cercassero di calmare gli animi turbolenti dei clienti, questi si erano agitati e adesso correvano a destra e a manca. Dall'altra parte dell'edificio c'erano poche persone, che stavano già provvedendo ai bisogni dei clienti e ai propri.

Ichigo prese un lume dalla credenza – per fortuna Keiichiro conservava quegli oggetti per ogni genere di evenienza – accendendolo; tremava come un pulcino la ragazza, piuttosto intimorita dall'oscurità. Ebbene quella era sempre stata la sua più grande paura, non vedere i tratti reali delle cose la metteva in agitazione. Ryou si accorse di questo suo atteggiamento – criptico come sempre, quel ragazzo – e decise di mettere alla prova la sua percezione visiva.

«Bhu»

Sibilò, facendola scattare. Dopodiché Ryou ridacchiò a bassa voce, mormorandole qualcosa in tono scherzoso. Adorava quando le sue guance si gonfiavano, fino a divenire due palloncini rossi e pieni, le sopracciglia si trasformavano in due cipigli severi, austeri, che sembravano ribollire di rabbia.

«Sei veramente insopportabile, Shirogane!»

Mormorò, inviperita. Ryou non le prestò troppa attenzione – forse troppo occupato a fantasticare sui contorni reali e irreali del suo viso, appena illuminato dalla pallida luce di una candela ormai consumata – e si defilò velocemente con una scusa qualsiasi. Ichigo allora rimase da sola e realizzò solo in quel momento quanto avesse fatto male a non seguirlo, in quanto adesso tutta la paura che prima sembrava essersi smaterializzata di colpo, l'aveva colpita nuovamente. «Ryou? Ryou?» proferì, ma fu solo il silenzio a risponderle.

Poi, improvvisamente, anche il piccolo bagliore del lume morì e adesso Ichigo reggeva tra le dita tremanti una candela inutilizzabile, sentiva perfino la cera scottare sulle nocche e accostarsi malevola alla sua pelle, come una sanguisuga. Un moto di terrore la investì quando sentì due mani cingerle il collo, in modo poco galante. «Chi sei?» riuscì solo a dire, ma le due mani agirono autonomamente sul suo corpo.

A quel punto Ichigo non riuscì più a fermarle, poiché, di chiunque fossero – Ryou? Keiichiro? Masaya... O chi altri? – e, soprattutto, le labbra, non riusciva più ad agire di propria ragione e a fermare lo sconosciuto. Il suddetto individuo, di cui evidentemente non meritava di conoscere il nome, bloccò il suo corpo con una presa felina, sentiva le labbra premute contro il suo ventre e, piano ma sensualmente, scavavano sempre più in basso, fino all'inguine. Trovarsi denudata dei propri vestiti, costretta e ostacolata dal buio le sembravano una pena troppo crudele; eppure chiunque indugiasse le proprie labbra in zone così remote che mai aveva mostrato ad altri, doveva essere qualcuno che l'amava immensamente. Ichigo si sentì venire ancora meno quando l'individuo infilò due dita laddove nessuno si era mai azzardato ad entrare, quasi quel luogo fosse un tabù. Cacciò un urlo a vuoto, qualcosa di nuovo e incommensurabile parvero nascere in lei e, quasi sospinta da una forza sconosciuta, scavalcò il sottile pudore che fino ad allora le aveva impedito di compiere qualsiasi movimento. Baciò l'uomo, sentì tra le proprie dita i suoi soffici capelli e ne stimò la sofficità; i contorni del suo viso erano eleganti, raffinati, così come il suo viso, un'autentica opera d'arte. Ichigo in quel momento abbandonò il raziocinio e diede al cuore tutta la sua anima, trasportandola direttamente sulle labbra del giovane. Lo amò, perlomeno fisicamente, caracollò sopra il suo corpo e a quel punto non le importò più niente, chiunque egli fosse, perché per farle nascere tali e impetuose emozioni doveva esserci qualcosa di più forte del semplice desiderio pulsionale, attrattiva per qualsiasi essere umano.

«Dimmi almeno una cosa: potrò mai sapere chi sei?»

Il viso del ragazzo parve chinarsi verso il basso, le sue mani non compiettero più quelle azioni meccaniche così inclini alla seduzione, parve titubante e intimorito. Le carezzò dolcemente la pelle poi timbrò un bacio dal sapore malinconico sulla sua spalla, facendola fremere.

Ichigo non lo sapeva, ma aveva appena trovato l'amore... E l'amore aveva appena trovato lei. Ryou, il suo bellissimo angelo dalle labbra tentatrici, si sarebbe presto rivelato alla luce del sole.



~





Note:

E qui riterrei doveroso alzare il rating, *_*. La mia natura lemon ahimè prende il sopravvento talvolta, dal momento che è anche il mio genere prediletto *_*. Non ho molto da spiegare, a parte che mi posso fatta trasportare dalla citazione dell'opera di Apuleio che io giudico semplicemente divina... Indi per cui, non poteva che venirne fuori una lemon romantica.

Grazie a tutti coloro che hanno letto, oltre ovviamente a chi ha commentato :). Scusatemi ma non posso ringraziarvi singolarmente, spero che presto mi ritorni l'adsl – ahimè sono senza linea internet in questo periodo, accedo dalle biblioteche – a presto, Kiki :3.

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Capitolo 6
*** 6. RyouIchigo ***


La danza dell'amore





Ti odierò, se posso; sennò, ti amerò controvoglia”

Gaio Valerio Catullo.





Ryou fece un gran sospiro, dopodiché chiuse le ante dell'armadio; si voltò indietro, vedendo il suo grande borsone. Sperò di essersi ricordato tutto, non aveva intenzione di ritornare tanto presto in Giappone.

Aveva voglia di cambiare vita, ora che tutto era stato portato a termine. Quelli erano i motivi ufficiali, ma non esattamente quelli reali: Ryou gettò uno sguardo alla finestra, la vide entrare nell'ormai ex Caffè Mew Mew. Sicuramente era stata un'idea di Keiichiro: l'unico che sapeva dei suoi sentimenti per la gattina era lui, ragion per cui si doveva esser convinto che vederla gli avrebbe fatto cambiare idea in merito alle sue priorità.

Non si sarebbe certo fatto infastidire da una ragazzina tanto irriverente: in fondo, il mondo era pieno di donne. Certo, si disse Ryou, peccato che non si chiamino tutte Ichigo Momomiya.

Solo un attimo dopo Ichigo si sarebbe presentata sulla soglia della porta, leggermente affannata. Ryou vide in lei un fascino lontano dai tipici canoni della bellezza: era una ragazza semplice, provinciale, ma non per questo meno elegante.

Ichigo aveva tanti difetti – innumerevoli, davvero – e Ryou aveva imparato ad amarli tutti, senza nemmeno accorgersene. Ora la ragazza si era seduta sul bordo del letto, lanciando un'occhiata al borsone.

«Non mi convincerai a rimanere.»

Tuonò lui, in modo glaciale. Gli sembrò che Ichigo avesse appena fatto una smorfia rivolta a lui, dopodiché disse: «Non era mia intenzione. Dopotutto, non ci sarà più qualcuno che mi rimprovererà in continuazione!»

Ryou le rivolse un ghigno sardonico e, se solo Ichigo fosse riuscita a vedere oltre i suoi occhi e i suoi sguardi, avrebbe capito la ragione di tale necessità.

«Anche se mi mancherai.»

Disse infine, flettendo leggermente il tono di voce. Sulle labbra del ragazzo indugiò un ovale di stupore: non smetteva mai di stupirlo, Ichigo.

«Oh, ma davvero

Nel tono di Ryou c'era del sarcastico e del malizioso: voleva solo punzecchiarla, sapeva già che gli sarebbero mancati quei loro battibecchi quotidiani. Di tutta risposta la gattina divenne paonazza, finché non esclamò: «E io che mi sono scomodata persino per salutarti!» incrociò le braccia al petto e, improvvisamente, mise il broncio. «Maleducato! Ti auguro di non trovare nemmeno una donna che possa amarti, laggiù!»

Si alzò, per poi dargli le spalle. Ryou allora scattò, afferrandola per un braccio e poggiando il capo sopra la sua spalla.

«Anche tu.»

Dopodiché la lasciò andare, la liberò da quella presa. Ryou custodì quei preziosi attimi nella propria memoria, convinto che non sarebbero ritornati mai più; Ichigo non opponeva resistenza, così il ragazzo si beò del suo profumo per un lasso di tempo che sembrò ad ambedue infinito.

«Non potrei...» mormorò Ryou, mettendo fine a quel contatto. «... Non potrei mai

«C-Cosa?»

Balbettò la gattina, totalmente ignara dei sentimenti profondi che covava il ragazzo dentro di sé. Ryou le rivolse l'ennesimo ghigno ironico, dopodiché mormorò: «Nulla, assolutamente nulla.»

Ichigo se ne andò, ma nella stanza lasciò il suo profumo. Il ragazzo si mordicchiò le labbra, poi finalmente capì: il profumo che tanto decantava non era nella sua camera, bensì sui suoi vestiti, sulla sua pelle. Tutto aveva l'odore di Ichigo, tutto – dentro e fuori – profumava di lei: fragole, inconfondibili. Sentiva che non si sarebbe scrollato tanto presto quell'odore di dosso.







Fine.



È volutamente lasciata in sospeso, chissà il futuro cosa riservi ai due. Potrei decidere anche di scrivere qualche spin off, un giorno... chissà XD.

Comunque, questa è l'ultima della raccolta : ). Il motivo è semplice: mi sto concentrando a scrivere le due long-fic che ho in corso in questo momento... ragion per cui, mi perdonerete se chiudo la raccolta. Ringrazio i lettori, le seguite-preferite-ricordate e ryanforever che ha commentato l'ultimo capitolo. Sì, come accennavo prima, probabilmente ci saranno delle spin off. Anche tu hai letto la favola di Apuleio? *^* E' proprio stupenda, me ne sono innamorata all'istante <3.

A presto, Kiki-chan.

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