Fluorescent Adolescent

di glumbumble
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Settembre 1977 ***
Capitolo 2: *** Il Marchio Nero. ***
Capitolo 3: *** Il Primo Giorno di Scuola. ***
Capitolo 4: *** Pozioni e Piante Magiche. ***
Capitolo 5: *** La Falla nel Piano. ***
Capitolo 6: *** Giorni di Bufera. ***
Capitolo 7: *** Homenum Revelio. ***
Capitolo 8: *** La Stamberga Strillante. ***
Capitolo 9: *** La Prima Gita dell'Anno. ***
Capitolo 10: *** Primo Scontro. ***
Capitolo 11: *** Corrispondenza. ***
Capitolo 12: *** Cioccorane. ***



Capitolo 1
*** 1° Settembre 1977 ***


Questa mia ultima fan fiction è ambientata all'ultimo anno di una delle coppie a cui mi sono più affezionata, nel mondo creato da J.K.Rowling, quella di James e Lily. Spero vi piaccia!

Capitolo 1.


“Levatelo dalla testa!” la voce risuonò nell'aria tiepida decisa e secca.
“Ma dai, non capisco perché devi farne un problema così grosso!” gli occhi della prima ragazza si allargarono per lo stupore prima di accendersi di rabbia “ Perché? Il viaggio in Spagna ti ha per caso recato un danno permanente al cervello? Ti sei dimenticata cosa ci hanno fatto passare in tutti questi anni?” era decisamente scioccata, non riusciva a capacitarsi di come mai l'amica potesse chiederle una cosa del genere. La seconda ragazza dal canto suo non sembrava intenzionata a demordere “Si, me lo ricordo ma sai anche tu che non sono tutti così, almeno Remus non è così” concluse con gli occhi che le brillavano. Lily sbuffò, cercando di mantenere ancora un certo contegno mentre in cuor suo voleva ridere della faccia della sua amica. La prima volta che le aveva rivelato la sua cotta per Remus Lupin ci era quasi rimasta secca, lui e il suo gruppetto non facevano che procurare grane ai professori e soprattutto importunare lei e le sue amiche, ma poi si era messa ad osservare quel ragazzo taciturno e gentile, così diverso dai suoi baldi compari e si era ritrovata affezionata a lui, legata da una sincera amicizia “Si, so che lui non è come i suoi amici e gli voglio bene, ma da questo ad acconsentire di passare gran parte del viaggio in compagnia del suo gruppetto...!” la sua voce tremò leggermente di rabbia, quei ragazzi riuscivano sempre a tirar fuori il peggio da lei, trasformandola in una furia, lei che di solito era sempre gentile e disponibile con tutti. Specialmente il capo di quella combriccola, James Potter, che per qualche oscura ragione aveva deciso che nulla era più divertente di starle eternamente addosso, tartassandola continuamente con proposte sempre più sfacciate e mantenendo imperterrito un sorriso strafottente e un'irritante aria di superiorità. L'arrivo di un'altra ragazza la riscosse dai suoi pensieri “Lily, Audrey, come state?” le due sorrisero all'amica prima di rispondere con un semplice “ bene”.
“Alice, vuoi convincere questa testona a stare con noi nello scompartimento dei malandrini?” chiese Audrey chiudendo la bocca a Lily che stava per chiedere qualcosa alla nuova arrivata.
“Da quando in qua li chiami anche tu così?” chiese stupita riferendosi al nome che tutta Hogwarst aveva dato al famoso gruppetto. Per tutta risposta la ragazza si strinse nelle spalle con noncuranza
“Lo fanno tutti...”
“E poi come sarebbe a dire che dovete convincermi a stare con voi nel loro scompartimento, mica lo avrete già deciso?” stavolta gli occhi verde brillante della ragazza si posarono su Alice, che tra le due aveva il carattere più accondiscendente. Infatti guardò indecisa l'amica e poi un sorriso colpevole si aprì sul suo volto tondo “ Si, vedi, Frank è loro amico e quindi viaggiano in treno insieme, perciò dato che io volevo stare con lui...”
“Ad Audrey non è sembrato vero di poter passare più di cinque ore a stretto contatto con il suo amato.” concluse Lily rassegnata. Le due annuirono. Sbuffò di nuovo. Quell'anno non stava decisamente partendo nel migliore dei modi. Si voltò a prendere il baule ai suoi piedi “Cavolo, in sette anni non mi sono mai accorta di quanto pesasse...” borbottò prima che i suoi occhi si riempissero di amarezza. C'era un motivo ben preciso per cui non aveva mai notato quanto fosse difficile trascinare il suo bagaglio, ci aveva sempre pensato suo padre. Ma adesso un nuovo regime di paura e intolleranza si era instaurato nella comunità magica e in questo clima i maghi come lei, nati da persone non magiche, e i loro cari non erano al sicuro ragion per cui erano state create delle leggi che li proteggevano, come quella di vietare ai parenti degli allievi di accompagnarli alla stazione, evitando così di esporli al pericolo di attacchi. Così Lily aveva salutato quella mattina i suoi genitori e si era diretta al treno da sola, in una vettura appositamente designata a tale scopo. Le amiche dovettero notare il cambiamento della sua espressione e le si fecero vicine “ Vedrai che presto questa situazione finirà e potremo tornare a vivere tranquillamente.” le disse Audrey con dolcezza “Lo spero ma nel frattempo quante altre persone moriranno? A quanti insulti dovrò ancora sottostare?” rispose lei tentando inutilmente di afferrare il baule dal carrello “ Stupido affare.” sibilò poco dopo.
“Ehi serve una mano?” le tre ragazze si girarono di scatto per vedere chi si era appena avvicinato, un ragazzo alto con profondi occhi color nocciola e capelli neri eternamente disordinati...
Prima che Lily potesse dire qualcosa Audrey si intromise “Si Potter, Lily non riesce a prendere il suo baule, non è che potresti...” il ragazzo non le fece nemmeno finire la frase, sollevò con facilità il bagaglio ed entrò nel treno “Non ce ne è bisogno, davvero.” mormorò piano Lily seguendolo immediatamente. Alice e Audrey si sorrisero complici e salirono dietro ai ragazzi.
“Oh, eccoti qui Ramoso, cominciavamo a preoccuparci...” James sbuffò scettico alla frase dell'amico e poggiò a terra il baule, vicino all'entrata dello scompartimento “Stavo portando il baule della Evans.” rispose con semplicità. Il ragazzo che aveva parlato lo guardò e una vaga curiosità passò sul suo bel viso. Si grattò il mento “E da quando in qua sei così gentile?” chiese ironico “Da quando lei ha bisogno di una mano.” ribatté tranquillamente James prima di rivolgersi alla ragazza che era appena comparsa al suo fianco “Dove lo devo mettere?” per la seconda volta fu Audrey a rispondere alla domanda “Qui dentro, abbiamo deciso di trascorrere il viaggio con voi se non vi dispiace...” aggiunse leggermente imbarazzata “Niente affatto.” rispose forse troppo velocemente James. L'altro ragazzo ghignò “ No, sarà divertente vedere quei due—” e indicò l'amico e Lily “battibeccare.”
“Piantala Sirius” disse una voce dentro lo scompartimento. Audrey si illuminò di scatto udendola, allora era già lì dentro! In un baleno schizzò sul sedile accanto a quello di Remus.
“Ciao, come stai? Passata una bella estate?” chiese senza preamboli.
Il ragazzo sorrise, rischiarando il viso pallido “ Normale, e voi?” mentre la ragazza si lanciava in un'entusiastica e dettagliata relazione su cosa aveva fatto in quei mesi, tra gli altri regnava un silenzio imbarazzato “Manca Codaliscia, che fine ha fatto, è successo qualcosa?” chiese dopo un po' James notando l'assenza dell'ultimo membro del gruppo. Sirius alzò le spalle “Non lo so, probabilmente ha avuto difficoltà ad arrivare alla stazione con quel pullman, sai, lui deve usare delle precauzioni...” aggiunse fissando Lily come se si aspettasse che esplodesse da un momento all'altro. La ragazza però non fece caso alla sua espressione e si morse un labbro “Non penso, anche io ho preso quel pullman e lui non era a bordo, siamo arrivati più di mezz'ora fa.”
James la guardò attentamente “Mi dispiace per quello che dovete passare, non deve essere facile” Lily lo guardò stupita, era la prima volta che provava comprensione per qualcuno o che aveva un'opinione su qualcosa di così delicato. L'aprirsi della porta le impedì di rispondere “Oh, Peter, proprio di te parlavamo, non capivamo che fine avessi fatto!” il ragazzo che era appena entrato girò attentamente gli occhi acquosi sui compagni, allargandoli per lo stupore quando si posarono sulle ragazze. Fortunatamente era troppo timido per tramutare in parole i suoi pensieri perciò si limitò a stringersi nelle esili spalle e a mormorare “Ho perso il pullman così mi sono dovuto muovere con i mezzi babbani ma non sono molto pratico.”
“Sei sempre il solito, Codaliscia!” esclamò Sirius dandogli una pacca sulle spalle che per poco non lo fece rovinare a terra. Decisamente era il più piccolo e mingherlino tra i suoi amici. L'arrivo di Peter aveva distratto anche Audrey e Remus così quando il ragazzo si fu seduto il silenzio regnava sovrano. Alice stringeva nervosamente la mano di Frank e guardava con ansia la sua amica, certa che si trovasse profondamente a disagio. Era una ragazza gentile, sempre pronta a mettere gli amici davanti a lei e a sentirsi inferiore, per questo aveva reputato sempre un'incredibile fortuna il fatto di avere delle amiche in gamba come Audrey e Lily o che un ragazzo brillante e carino come Frank l'avesse notata.
Lily dal canto suo era stupita. Non riusciva a capacitarsi del fatto che Potter fosse cambiato sensibilmente i quei pochi mesi di lontananza: non aveva ancora fatto nessuna battuta maliziosa sul suo conto, non si era vantato di nulla e cosa ancora più strana si era dimostrato comprensivo riguardo alla sua situazione, che il sole estivo avesse davvero rintontito ogni persona lì dentro?
Guardò Audrey e quando i loro sguardi si incrociarono capì che anche l'amica era in imbarazzo. In effetti la ragazza non era spavalda come poteva sembrare ad un occhiata superficiale e in quel momento si stava domandando come fosse potuta essere così pazza da fare quello che aveva fatto e al contempo non riusciva a trovare niente di interessante da dire. A salvare la situazione fu Sirius, l'unico che non aveva nessun interesse in quel viaggio e che continuava a rimanere stravaccato sul sedile con noncuranza “Allora, come vedo dallo stemma che hai sul petto Evans, sei diventata una caposcuola, i miei complimenti.” Lily lo guardò un attimo interdetta, non sapendo se la stava prendendo in giro o era davvero un complimento ma alla fine ritenne che un “grazie” non fosse poi tanto compromettente.
“Già, immagino che non sai chi sia il tuo collega, giusto?” chiese poco dopo lanciando un'occhiata in tralice a James. Lei scosse la testa “ Sono stata decisamente tagliata fuori dal mondo magico, quest'estate.” disse a mo' di scusa. Il ragazzo annuì, gli occhi grigi scintillanti “Non preoccuparti, credo che lo saprai molto presto, questione di secondi” aggiunse con un ghigno “In effetti, penso che non ci sia scompartimento più protetto e noioso di questo, addirittura due caposcuola!”
Le ragazze si guardarono sorprese, uno dei ragazzi era stato scelto per la carica più importante tra gli studenti?
“Remus, sei diventato caposcuola?” domandò Audrey elettrizzata. Il ragazzo scosse la testa, mentre i suoi gli occhi dorati saettavano da Sirius a James “No, evidentemente il preside ha ritenuto che non sia riuscito molto come prefetto e non mi ha promosso...” spiegò senza la minima traccia di rammarico.
“Frank non mi avevi detto niente!” sbottò allora Alice guardando storto il suo ragazzo.
“Guarda che non sono io!”
“Ma allora chi...?”
“Io.” il silenzio accompagnò quella semplice parola “No, non è possibile!” esclamò subito Lily.
“E perché no? Pensi non ne sia all'altezza?” chiese James con tono di sfida. Lei avvampò “ No, non volevo dire questo è solo che...beh non sei stato nemmeno prefetto...insomma è strano... però insomma, complimenti!” cercò di rimediare Lily. Lui la guardò storto ancora per pochi istanti e poi si girò verso gli altri “Non nascondo che non sia stata una sorpresa, insomma sappiamo tutti—” e guardò Lily che non aveva ancora riguadagnato un colorito normale “che non sono la persona più adatta per un ruolo di questo genere, ho passato sei anni a creare dei problemi agli altri caposcuola! Immagino però che ci sia una giusta spiegazione...”
“Sappiamo tutti che sei un ottimo studente, in fondo.” disse Lily, cercando di rimediare alla brutta figura. James la guardò sorridendo, era il primo complimento che gli faceva da quando si conoscevano “Grazie Evans, non sapevo che possedessi la facoltà di dire cose carine.”
Lei lo guardò male “Ne sono capace, il fatto è che tu non hai mai fatto niente per meritare un complimento.” ribatté acida.
“Però James, adesso hai sia la spilla di capitano che quella di caposcuola, questo è un grande anno!” esclamò Audrey, cercando di cambiare discorso come faceva ogni volta che quei due si beccavano.
“Avresti dovuto sentire la signora Potter a tal proposito! — Oh, Jamie, finalmente hai deciso di diventare una persona adulta!—” scherzò Sirius imitando a perfezione la madre di James. Dorea Potter non era mai stata una donna esigente, le bastava sapere che il figlio era contento e che portava a casa la promozione ogni anno per essere contenta, era soddisfatta di lui nonostante le continue lettere di lamentela che le spedivano dalla scuola ma quando aveva visto la lucente spilla da caposcuola, non era riuscita a nascondere l'orgoglio.
Il figlio dal canto suo si strinse nelle spalle “ Non le è sembrato vero che suo figlio riesca davvero in tutto!” mentì strafottente, non volendo dare a vedere quanto fosse stato contento dell'espressione dipintasi sul volto dei genitori quel giorno.
“Immagino perciò che io e te dovremo vederci parecchio quest'anno, Evans.” aggiunse poco dopo divertito. La ragazza sbuffò, togliendosi i capelli rosso scuro dalla fronte no, non era cambiato affatto “Si, ma non montarti la testa, il più delle volte dovremo fare ronde nel cuore della notte, sarò troppo stanca anche solo per scambiare qualche parola...” chiuse istantaneamente gli occhi, consapevole di avergli offerto una battuta sul piatto d'argento, che non tardò ad arrivare “Oh, non preoccuparti, si possono fare un mucchio di cose divertenti senza dover parlare...”
“Sei sempre il solito: stupido, arrogante e porco, non cambierai mai!” esclamò lei irritata, come aveva anche solo potuto immaginare che fosse cambiato?
“E tu sei sempre la solita acida senza il minimo senso dell'umorismo!” rispose lui punto sul vivo. Per quanto avesse un debole per quella ragazza sin dal primo anno, non riusciva a non stuzzicarla o a rispondere a tono alle sue frecciatine, probabilmente perché pensava fossero l'unico modo che aveva per farsi notare. Gli altri alzarono gli occhi al cielo esasperati, quei due non sarebbero mai cambiati!
In quel momento la porta si aprì dolcemente ed una ragazzina di non più di quindici anni mise la testa dentro allo scompartimento “Mi dispiace interrompere, ma mi hanno pregato di informare i caposcuola che la riunione sta per cominciare.” disse con lieve imbarazzo, facendo scorrere gli occhi verdi su tutti i presenti e indugiando in particolare su James e Sirius. Lily saltò su come se l'avessero morsa “Me ne ero dimenticata! Arriviamo subito!” esclamò trascinandosi dietro James “Guarda che so camminare da solo.” mugugnò lui “Vero, ma se aspettassi te arriveremmo alla fine del viaggio.” lui sbuffò e strinse l'occhio agli amici “Torniamo presto, non ci vorrà più di qualche minuto...” si stava incamminando quando la testa di Lily sbucò di nuovo “Remus guarda che devi venire anche tu!” il ragazzo sospirò e guardò Audrey colpevole “Ci vediamo dopo.” mormorò debolmente.
“Come inizio non c'è male, mi sono dimenticata della riunione e non stavo nello scompartimento dei prefetti a dare il benvenuto, che caposcuola con i fiocchi! Non mi meraviglierei se il professor Silente mi revocasse la spilla!”
“Evans, rilassati! Non hai mica ammazzato qualcuno! Vedrai che nessuno ci dirà nulla, infondo siamo all'ultimo anno.” cercò di tranquillizzarla James. La rossa si girò verso di lui minacciosa “Stammi bene a sentire, Potter: tengo molto a questo incarico perciò prendilo seriamente e non approfittarti del fatto che sei all'ultimo anno, intesi? Altrimenti dovrai fare i conti con me!”
“Oh, sto tremando!” sghignazzò lui senza però riuscire a rimanere imperturbabile, per quanto minuta e generalmente tranquilla, Lily Evans arrabbiata era decisamente da evitare, lo sapeva bene lui a cui lei generalmente riservava tutta la furia e il disprezzo che covava.
“Ragazzi odio interrompervi ma siamo arrivati.” disse Remus che era rimasto silenzioso per tutto il tragitto “Come? Oh, grazie!” rispose Lily diventando all'improvviso nervosa, nel giro di pochi secondi si sarebbe trovata a tenere un discorso davanti ad una trentina di studenti e l'idea non l'allettava. Comunque fece scorrere senza esitazione la porta e tutti e tre si ritrovarono nel confortevole scompartimento designato ai prefetti.
“Ecco i caposcuola!” esclamò allegramente l'altro prefetto di Grifondoro del settimo anno, Eloise Hill,appena li vide “Spero scuserete il ritardo, stavamo emh... controllando una cosa...” spiegò subito Lily in imbarazzo.
Subito alcuni prefetti la tranquillizzarono “Grazie. Allora, volevamo dare il benvenuto ai nuovi prefetti: complimenti ragazzi, se siete qui vuol dire che siete delle persone responsabili, di cui fidarsi e che avrete un ruolo importante ad Hogwarst; vi ricordo infatti che un prefetto deve controllare che ogni cosa si svolga in modo opportuno, aiutare i professori ma specialmente dare una mano nei momenti di difficoltà, chi era qui negli anni scorsi si ricorderà dell'attacco al treno...” ricordò Lily alludendo al viaggio dell'anno precedente, quando un gruppo di ribelli aveva attaccato il treno causando qualche ferito. Tutti annuirono, gli occhi offuscati dal ricordo di quella giornata di dolore “Si ma non demoralizziamoci troppo, i prefetti devono anche fare cose simpatiche come aiutare Gazza durante i preparativi per le cerimonie, tranquilli, ci sarà tempo per le risate” aggiunse James cercando di smorzare i toni tristi. Lily lo guardò di sbieco con un mezzo sorriso prima di continuare “Si, giusto. Bene, io e Potter, io” si corresse con sguardo truce dopo un colpo di tosse di quest'ultimo “pensavo che dovremmo stabilire già dei turni di guardia qui sul treno: inizieranno i prefetti del quinto anno, una coppia per ogni vagone, dando il cambio a quelli di un anno più grande dopo ogni ora. Dovrebbero bastare due turni, noi caposcuola saremo di pattuglia sempre, per ogni problema contattateci. Domande?”
“Scusate un secondo, penso di essermi confuso. Dal discorso che hai fatto ho capito che se succede qualcosa di grave, come l'anno scorso, noi prefetti dovremmo prima controllare che tutti stiano bene e poi pensare a noi? Dovremmo in poche parole sacrificarci?” chiese incredulo un ragazzino castano di non più di quindici anni. Lily sgranò gli occhi “Certo, questo è il nostro compito, aiutare chi è in difficoltà.”
“Stai scherzando? Perché dovrei aiutare chi non conosco invece di salvarmi?”
“Come ti chiami?” chiese James brusco. Il ragazzo lo guardò con sfida “Thomas Smith.”
“Beh Smith, sei un idiota.” sbottò irritato.
“Potter non serve niente rispondergli in questo modo, fai solo il suo gioco” gli sussurrò Lily prima di alzare la voce “Smith c'è una motivazione, chiamata altruismo. Pensi davvero che se succedesse qualcosa di brutto dei bambini di undici anni potrebbero salvarsi? Se non ci si aiuta nei momenti di difficoltà cosa diventeremmo se non delle bestie? Lì fuori ci sono persone che contano su gente che la pensa così, troppo presa dalle sue paure per occuparsi di chi ha dei problemi, troppo spaventata per aiutare chi subisce dei soprusi... comunque se sei troppo codardo per ricoprire un ruolo del genere, appena arrivati chiederò a Silente di revocarti la spilla, non penso avrà nulla da obbiettare.”
Il ragazzo arrossì sdegnoso “Non ho detto questo, e comunque chi siete voi per farmi la morale? Specialmente tu—” aggiunse guardando male James “Adesso dici cose di questo genere, quando mi sembra che hai passato tutta la vita a creare problemi ai prefetti.” prima che il ragazzo potesse fare qualcosa oltre a ringhiare Lily si mise in mezzo “James è stato nominato caposcuola da Silente, sicuramente avrà avuto le sue buone ragioni per farlo, e comunque fino a questo momento non ha avuto nulla in contrario riguardo ciò che ho detto, l'unico che sta piantando delle grane mi sembra sia solo tu.” esclamò sdegnosa “Perciò adesso dimmi cosa vuoi fare, e se c'è qualcun altro che la pensa come lui si faccia avanti, non ho intenzione di perdere altro tempo.” dato che nessuno, nemmeno Smith che si limitò a incrociare sprezzante le braccia, ebbe qualcosa da ribattere, continuò più tranquilla “Allora d'accordo, iniziamo la ronda, buon lavoro a tutti.”


*

“Quell'idiota, gli avrei voluto tanto spaccare la faccia...” mormorò James poco dopo, mentre camminavano per i corridoi del vagone. Erano solo loro due, Remus era tornato veloce nello scompartimento, aspettando il suo turno di ronda.
“Concordo, hai sentito che cose tremende diceva? Mi chiedo come lo abbiano potuto nominare prefetto...” concordò Lily. Il ragazzo la guardò “A proposito, Evans, grazie per quello che hai detto, me la sarei cavata lo stesso da solo, ma comunque grazie” borbottò. Lei sorrise “Non ti montare la testa, dovevo fargli vedere che eravamo uniti come caposcuola altrimenti chissà quanto avrebbe rotto...”
James incassò velocemente il colpo, tramutando l'espressione di delusione in un ghigno “Una cosa giusta però l'ha detta, per quale motivo dobbiamo fare anche noi la ronda? Ci sono tutti quei prefetti...” la ragazza sospirò “Perché dobbiamo dare il buon esempio, a volte sembra che non capisci!” lui si strinse nelle spalle “Si lo so, lo so, solo che mi scoccia stare cinque ore in piedi a fare niente...”
“Dai, non ti prometto che passeranno in fretta, ma passeranno.” James la osservò con attenzione, ad una cosa non aveva ancora fatto caso, sarebbe stato cinque ore solo con lei. Forse questa storia dei caposcuola non era così tremenda come aveva pensato...
Tre ore più tardi, tuttavia, era tornato dell'idea originale, l'unica cosa più noiosa di fare le ronde erano due ore di Storia della Magia. In tutto quel tempo, non avevano fatto altro che camminare avanti e indietro per il treno, senza rivolgersi molte parole, guardandosi intorno nell'attesa che succedesse qualcosa (in genere degli stupidi litigi fra ragazzini, casi di animali spariti o crisi di pianto) o ascoltando le relazioni degli altri prefetti “Evans, per favore, torniamo un secondo nello scompartimento, altrimenti impazzisco!” esclamò James dopo aver percorso per la terza volta lo stesso vagone. La ragazza scosse con vigore la testa, facendo cadere delle ciocche rosse sugli occhi “No, manca poco al cambio di turno, dobbiamo sentire cosa hanno da dire i prefetti.” il ragazzo fece una smorfia “Te lo posso anticipare io: un bambino del primo anno ha pianto perché gli manca la mamma, due ragazzi di terzo hanno litigato perché uno dei due ha osato insinuare che i Cannoni di Chudley non vinceranno mai più il campionato e uno di quarto non riusciva ad uscire dal bagno. Mi sono dimenticato qualcosa? Ah si, alla signora del carrello non tornano due zellini!” per tutta risposta lei sbuffò “Sono comunque cose che richiedono il nostro aiuto e poi vorresti smetterla? Non hai fatto altro che lamentarti per tutto il tempo! Credevo che il grande James Potter fosse un duro, non una ragazzina capricciosa...” il ragazzo aprì la bocca per rispondere ma furono interrotti dall'arrivo dei prefetti del settimo anno “Ragazzi, per il momento non c'è stato nessun grande problema, un ragazzo era sprofondato nel sedile ma lo abbiamo tirato fuori” raccontò Eloise. James si schiarì rumorosamente la gola e borbottò qualcosa di indistinto che assomigliava ad un “te lo avevo detto.” Lily guardò i ragazzi soddisfatta “Meglio, così allora! Penso che dovrete andare a chiamare i ragazzi del quinto, il loro dovrebbe essere l'ultimo turno prima dell'arrivo...”
I ragazzi annuirono e fecero per girarsi, anche se Remus si bloccò di colpo “Lily, non essere troppo severa con te stessa, il viaggio è andato bene, concedetevi una tregua, almeno fino a quando non saremo nei pressi della stazione: se succedesse qualcosa sanno dove trovarvi...” James guardò con riconoscenza l'amico prima di esclamare “Concordo perfettamente con te, Remus! Evans, che ne dici?” chiese speranzoso subito dopo, incontrando gli occhi della compagna. Lei li guardò dubbiosa per qualche istante “E sia, non ce la faccio più a sentire le lamentele di questo qui!” sbottò non riuscendo a non aprirsi in un sorriso davanti alla faccia entusiasta di James.
“O mio dio, non pensavo di riuscire a trovare questi sedili comodi, ma in questo momento potrei viverci per sempre!” esclamò James qualche secondo dopo, lasciandosi cadere pesantemente sul divanetto vicino alla finestra “Amico, cerca di controllarti, stai quasi per scoppiare in lacrime” lo prese in giro Sirius. Il ragazzo lo ignorò “Basta, penso di essere rimasto in piedi più oggi che in tutti questi anni. Non pensavo che fare lo spione saccente fosse tanto faticoso...!”
Lily lo guardò male “Spione saccente?” lui si strinse nelle spalle “Beh, in pratica...dei ragazzi che ti stanno col fiato sul collo in ogni momento, sempre a controllare ciò che fai, pronti a denunciarti e a levare punti...degli spioni saccenti.” ripeté come se fosse la cosa più ovvia del mondo. La ragazza rimase a bocca aperta “Grazie, mi fa piacere sapere che abbiamo questa reputazione fra di voi, ma d'altronde cosa potevo aspettarmi? Sempre pronti a combinare guai e a prendervela con chi vi fa notare la vostra stupidità.” i due si guardarono in cagnesco per qualche momento “Allora, avete notato qualcosa di sospetto in queste ore?” chiese timidamente Peter, cercando di cambiare discorso. Fu James a rispondere “No, è filato tutto liscio come l'olio...” Remus guardò un secondo fuori dal finestrino pensieroso “Pensate che avranno aumentato le difese, giù a Hogsmeade? Dopo quello che è successo l'anno scorso, non vorranno lasciare nulla al caso, no?” Lily aggrottò la fronte “Non saprei, presumo di si, ma non mi aspetto grandi cambiamenti, altrimenti ci avrebbero avvisati.”
Per qualche minuto rimasero in silenzio, l'unico rumore che si sentiva erano le carte dei dolciumi che James ingurgitava senza sosta “Allora, qui è successo qualcosa?” chiese con la bocca piena di cioccocalderoni.
“No, il solito, i ragazzi hanno parlato del campionato di Quiddich, tutti ci siamo fatti ripetutamente mortificare a scacchi da Remus e i due piccioncini non hanno smesso di sbaciucchiarsi per un secondo.” raccontò Audrey con un'alzata di spalle. Decisamente il viaggio non era andato come previsto: con una delle sue migliori amiche assenti, l'altra presa dal fidanzato, il ragazzo che le piaceva occupato con i turni, si era dovuta accontentare di sentire i discorsi dei due malandrini che meno conosceva. Sirius si stiracchiò e si alzò “Penso che farò due passi, ci vediamo dopo.” Lily alzò un sopracciglio scettica “Due passi? Su un treno? Divertente.” Il ragazzo la guardò per un secondo “Si, se si conta che devo fare un giro per tutti gli scompartimenti, non ho ancora salutato nessuna delle mie amiche, non vorrei che ci rimanessero male.” aggiunse a mo' di spiegazione con un sorriso malandrino “Ci vediamo all'arrivo.” ed uscì con passo strascicato “L'arroganza è insita in voi, eh?” chiese la ragazza maligna, rivolta al caposcuola che mise su un'aria indifferente “Io lo chiamo arrendersi all'evidenza, siamo i migliori, cosa c'è di male a non sminuirsi? Personalmente non sopporto la falsa modestia.” lei lo guardò scettica ma decise di non rispondere, non voleva iniziare l'ennesimo litigio. Certo che quel ragazzo era davvero un pallone gonfiato, chissà come facevano tutte le ragazze della scuola a morirgli dietro... vero che James Potter era uno dei ragazzi più popolari di Hogwarst: campione di Quiddich, aveva portato alla loro Casa più di un riconoscimento, in più era uno degli studenti più brillanti, nonostante non si impegnasse minimamente, per non parlare dell'aspetto esteriore... Lily scosse la testa, anche se fosse stato il ragazzo più bello sulla faccia della Terra non le sarebbe interessato: così pieno di sé, così sprezzante nei confronti delle altre persone, lui e i suoi amici, specialmente Sirius, passavano gran parte del loro tempo a pavoneggiarsi per la scuola, accumulando cuori spezzati su cuori spezzati; decisamente non era il suo tipo. A distoglierla dai suoi pensieri fu la voce di Remus “Allora, Audrey, sei intenzionata a seguire il corso di recitazione anche questo anno?” chiese alla ragazza gentile. Lei lo guardò per un secondo, illuminandosi, prima di rispondere “Lo spero, l'anno scorso mi sono davvero divertita, non pensavo che la professoressa di Astronomia potesse essere tanto simpatica; ma non sono sicura, insomma questo è l'ultimo anno, temo studieremo come disperati.” aggiunse con una smorfia che sparì subito quando vide che lui continuava a parlarle. Le sembrava assurdo che le rivolgesse tutte quelle attenzioni, lui così riservato e timido. Anche se era sempre gentile ed educato con tutti, teneva un certo distacco con le persone, come a non volersi far conoscere veramente, comportamento che aveva fatto penare non poco la ragazza. Gli unici immuni a tale riserva, erano inspiegabilmente gli altri malandrini, con cui passava gran parte del suo tempo, e con cui si lasciava andare completamente. Scacciò velocemente quei pensieri, lui adesso le parlava e lei si gettò con entusiasmo nella conversazione, sperando che quell'anno fosse diverso.
Dall'altro lato dello scompartimento James parlava a bassa voce con Peter, cercando di non farsi udire dagli altri “Pete, sta tranquillo ti ho detto, vedrai che non gli succederà niente di male.” lo rassicurò in un soffio. Il ragazzo al suo fianco strinse la faccia tonda in un'espressione poco convinta “Non lo so, stavolta mi sembra davvero rischioso, hai visto come è diventato, potrebbe mettersi male.” l'altro sbuffò, era davvero un codardo. Era un mistero per lui il motivo per cui erano diventati tanto amici. Inizialmente gli faceva piacere venire ammirato in continuazione, e quel bambino grassottello lo considerava il suo più grande eroe, perciò non era stato difficile volerlo nella combriccola; poi però si era ritrovato legato a lui, così timido ed entusiasta, e adesso lo vedeva come un fratellino minore, da difendere e perché no, da usare negli scherzi più disparati. Lo guardò male per un secondo “Senti, ti fidi di me? Non succederà niente, ci faremo quattro risate e la cosa finirà lì. Però se non ti va, lo faremo solo noi altri e tu puoi rimanere nel dormitorio.” aggiunse con noncuranza, prevedendo cosa avrebbe risposto l'altro. Infatti i suoi occhi acquosi si allargarono in segno di protesta “No, no, era tanto per dire, ci sto, ovvio.” sibilò immediatamente. James sorrise, facile come bere un bicchiere d'acqua. Il suo sguardo vagò intorno finché non incontrò quello smeraldo della Evans e sentì il petto contorcersi. Lily. Il suo chiodo fisso da praticamente tutta la vita. Così caparbia, ostinata, coraggiosa, sempre pronta a rispondergli per le rime. L'unica che non aveva ceduto al suo fascino. L'unica a cui teneva veramente. Le sorrise affabile “Allora, Evans, quali sono i tuoi piani per l'arrivo?” lei ci rifletté per qualche secondo “Noi controlleremo l'uscita degli studenti e guideremo quelli del primo anno da Hagrid, agli altri dirò di controllare che nessuno sia rimasto a bordo e che i bagagli siano tutti stati presi.” lui guardò fuori dal finestrino, una pioggerellina fine bagnava delicatamente il vetro, rendendolo gelido al tocco “Fantastico, adoro stare sotto la pioggia.” mormorò sarcastico per pentirsene subito dopo. La ragazza infatti lo guardò con un'espressione tra il torvo e l'esasperato “Un anno così, e chi ti sopporta!” esclamò mentre un pensiero si insinuava nella sua testa: un anno, l'ultimo anno e poi sarebbe finita. Niente più scherzi. Niente più battutine. Niente più inviti urlati nella Sala Grande, davanti a tutta la scuola. Niente più James Potter. Non seppe perché ma quel pensiero la intristì per un millesimo di secondo. Perplessa si girò verso la sua altra amica, che fino a quel momento non aveva fatto altro che bisbigliare qualcosa nell'orecchio di Frank “Alice, poi non te lo ho più chiesto, ma come sta adesso tua cugina?” chiese riferendosi a quanto era accaduto qualche tempo prima alla loro conoscente.
“Meglio grazie, per qualche tempo abbiamo temuto il peggio, ma adesso i medimaghi dicono che è fuori pericolo...”
“Perché, che cosa le è successo?” chiese tra il curioso e il preoccupato Peter, lui e gli altri malandrini conoscevano Reneé, la cugina Corvonero di Alice.
“Niente, verso giugno la sua bacchetta ha avuto un ritorno di fiamma e lei è rimasta gravemente ferita, ma come ho detto a Lily adesso sta bene, non ha nemmeno subito qualche danno permanente!” aggiunse in fretta davanti alle loro occhiate preoccupate “Cavolo, non lo sapevo, mi piace Reneé!” aggiunse James. Lily strinse gli occhi “Cosa Potter, anche lei è stata una delle tante tue vittime?”
“No, ma per qualche tempo ha frequentato Sirius, credevo lo sapessi! E poi Evans non essere gelosa, non ce ne è bisogno, io ho occhi solo per te...” continuò con sguardo malizioso.
La ragazza sbuffò “Beh, non è che la conosca così bene e poi lui cambia così spesso ragazza che è impossibile stargli dietro, ha sicuramente bisogno di un abbassamento di testosterone, Sirius...” disse acida ignorando a bella posta la seconda parte del discorso di James.
“Di cosa avrei bisogno io?” domandò nel frattempo l'interpellato che aveva fatto la sua comparsa.
“Di abbassare il livello ormonale, ci fosse un giorno in cui non stai con una ragazza, anzi mi sorprendo del fatto che sappia come è fatta la tua faccia, dato che è costantemente oscurata dalla bocca di qualche malcapitata...”
“Oh, ciao Beth, mi sembrava strano che ancora non avessimo avuto l'onore di sentire qualche battuta sarcastica.” rispose lui alla ragazza che lo aveva seguito nello scompartimento. Lei sorrise beffarda cacciandosi una ciocca di capello biondo cenere dietro all'orecchio “Si, scusate, ero impegnata con alcuni ragazzi del club.” spiegò veloce “Vuoi dire che il club di pozioni è già cominciato? Non riuscite a stare nemmeno per un secondo lontani dalle interiora di tritoni?” domandò lui. Beth lo ignorò e si sedette difronte alle sue compagne di dormitorio “Come ve la passate? Ho saputo che tu e James siete diventati caposcuola! Complimenti!” i due interessati ringraziarono poi le ragazze si misero subito ad aggiornare l'amica su ciò che avevano fatto in quei mesi lontani da scuola.
“Felpato, non riesci proprio a dimenticarla, vero?” chiese sottovoce James con l'aria di chi la sa lunga “Per favore non dire stupidaggini, ci ho messo una pietra sopra anni fa, un macigno per l'esattezza.” rispose lui brusco “Guarda che con noi ti puoi confidare.” aggiunse beffardo Remus.
“Già, nessuno ti giudica, dopotutto il primo amore non si scorda mai.” completò Peter. Sirius sbuffò, non li sopportava quando tiravano fuori quella vecchia storia. Vero, due anni prima aveva frequentato Beth Robert e si, era stato decisamente il rapporto più lungo che aveva avuto, tre mesi, ma alla fine avevano concordato che era meglio darci un taglio. Beth era troppo caparbia, vivace e desiderosa di divertirsi e Sirius... beh, non era stato facile per lui stare così a lungo con la stessa persona e quando aveva sentito la mancanza della sua vecchia libertà aveva preferito lasciarla che ingannarla. Ciononostante i suoi amici lo prendevano ancora in giro, convinti come erano che lui non era più il dongiovanni incallito di un tempo e che sicuramente era stata lei a rompere, lasciandolo col cuore infranto.
Il treno continuò placido il suo cammino, attraversando piccole tempeste e spicchi di sereno. Il sole ormai era tramontato e l'oscurità regnava sovrana fuori dai finestrini. Finalmente il panorama all''esterno non era più selveggio e maestoso, ma pianure coltivate si rincorrevano assieme ad alcuni casolari. Poi, improvvisamente, si intravide il villaggio di Hogsmeade, e l'andatura della locomotiva rallentò, precipitando l'animo di Lily nella preoccupazione più profonda “James, sbrigati, dobbiamo andare, non vorrei che succedesse qualcosa di brutto ai più piccoli: non so perchè ma quelli più grandi tendono sempre a fare degli stupidi dispetti...”
“Perchè sono così piccoli e presuntuosi, bisogna fargli capire fin da subito chi conta” rispose Sirius con uno sbadiglio “Non mi sarei aspettata niente di più profondo come spiegazione, davvero.”
“Evans, per la milionesima volta, puoi rilassarti? Tutto è sottocontrollo, avrai dato le indicazioni per come procedere almeno una ventina di volte, andrà tutto bene.” la tranquillizzò prendendola per le spalle. La ragazza lo fissò per pochi istanti negli occhi poi si liberò bruscamente dalla presa “Dici così solo per farmi stare buona, lo so, e non dire andrà tutto bene, perchè ci porti sfiga e nient'altro.” i ragazzi alzarono gli occhi al cielo esasperati “Voi andate non voglio che vi sorbiate quest'attacco di paranoia, ce la faccio da solo.” rassicurò James agli altri che non se lo fecero ripetere due volte, Beth aveva appena chiuso la porta, soffocando la risposta dell'amica “Come sarebbe a dire, attacco di paranoia?”
Ma nonostante le pessime previsioni di Lily, tutto andò per il verso giusto, come pronosticato da James che non tardò a farlo notare alla ragazza “Visto, Evans? Tutto è andato come previsto. Abbiamo radunato i mocciosi e li stiamo consegnando ad Hagrid. Gli altri hanno supervisionato la discesa e niente è stato dimenticato né qualcuno ha creato scompiglio, anche perchè io sono qui e i miei amici sono stati messi carinamente da te sulla prima carrozza...”
“Semplice precauzione, ma tanto non ci sono saliti, l'ho visto.”
“Perfetto, allora se ci sbrighiamo riusciamo addirittura ad andare in carrozza con gli altri!”
“Io non ci...” ma la risposta morì sulle labbra di Lily, che si ammutolì quando si accorse che quasi tutti gli studenti si trovavano fermi a pochi metri da loro, come impietriti.
“Ma che sta succedendo? Permesso fatemi passare, scusate, sono un caposcuola...” aggiunse con tono autoritario, facendosi largo tra la folla. James impugnò la bacchetta e la seguì. Incontrarono gli altri poco dopo, intenti a fissare il cielo “Audrey, che succede?” chiese preoccupata Lily. La ragazza non rispose, si limitò ad indicare qualcosa sulle loro teste. Lily e James alzarono finalmente gli occhi e una buffa sensazione di freddo si dilatò nel loro corpo. Lì, stagliato contro il cielo, un teschio verde, reso più brillante dall'eco delle nuvole. Il marchio nero. Il segno della morte.

La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!

Ps. Scrivo solo per informarvi che non penso di aggiornare molto frequentemente, con la chiusura del quadrimestre imminente (e la scuola in generale) non posso promettere aggiornamenti settimanali. Spero di farcela ogni due settimane, a presto _glumbumble_

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Capitolo 2
*** Il Marchio Nero. ***


Nonostante ciò che ho scritto riguardo agli aggiornamenti, ecco qui il nuovo capitolo, spero vi piaccia. Buona lettura!

Capitolo 2.



Il primo a riprendersi fu James "Non state fermi qua, cercate Hagrid!"
A rispondergli fu un ragazzo che doveva avere circa tredici anni "Non lo troviamo da nessuna parte, per questo ci siamo insospettiti all'inizio."
Lui si sentì invadere dal panico, erano soli e forse il guardiacaccia era morto. Cercò di non darlo a vedere "Va bene. Sentite- alzò la voce- stare qui è pericoloso, torniamo verso il treno." I ragazzi si girarono tutti verso la sua parte "Stare qui è pericoloso?" chiese Kevin, prefetto di Serpeverde "Non so se te ne sei accorto ma c'è il marchio nero, sopra le nostre teste, siamo ovunque in pericolo."
"James ha ragione, più lontano stiamo, più siamo al sicuro, poi sul treno non saremmo soli, i macchinisti ci potrebbero aiutare." a parlare era stata Lily. James la vide con la coda dell'occhio, era molto pallida ma decisa.
Anche gli altri iniziarono ad acconsentire al piano di James, e questa convinzione si estese a tutta la folla. In men che non si dica, il più silenziosamente possibile, tutta la scolaresca tornò indietro, verso il treno che miracolosamente stava ancora lì.
"Adesso cosa facciamo?" domandò Eloise appena raggiunta la locomotiva. Tutti si voltarono istintivamente verso James, che si schiarì la gola sovrapensiero "Io direi che la maggiorparte di voi rientra dentro, almeno è localizzata e in un posto chiuso. Prefetti del sesto anno, voi farete la guardia nei vari vagoni e cercate il personale." tutti annuirono, lui si azzittì, pensando a come continuare. Gli vennero in aiuto i suoi compagni "Ottima idea" constatò Lily "Io porrò degli incantesimi di protezione su questo treno, ovviamente chi vuole contribuire può farlo, solo prima ne parli con me in maniera che sappiamo cosa lo protegge." Un paio di ragazzi più grandi le si avvicinò subito.
"Io direi che noi andiamo ad Hogsmeade per vedere cosa è successo e a cercare aiuto" continuò Lupin, indicando i malandrini. James, si sentì stringere il cuore, voleva andare con loro ma non poteva lasciare Lily da sola in una situazione del genere. Guardò Remus che capì all'istante "James, tu rimani qui a controllare tutto ci andremo noi." Peter si avvicinò a lui "Remus, io vi sarei più d'impaccio che altro, preferisco fare qualcosa di utile qui." Il ragazzo acconsentì "Allora vengo io." disse Frank. Alice lo guardò per un secondo, indecisa se chiedergli di restare o andare, poi annuì e lo abbracciò "State attenti." gli mormorò prima di lasciarlo. I tre ragazzi si incamminarono risoluti.
"E noi altri?" chiese il prefetto del settimo anno di Tassorosso, Guenn "Io direi di disporci a file qui fuori, pronti a difenderci se qualcuno dovesse farsi vedere. Lei e gli altri prefetti annuirono. Immediatamente, quasi all'unisono, tutti si mossero per fare ciò che gli era stato richiesto.
"James, avrei una proposta" disse Audrey quando gli altri si furono allontanati. Per quasi tutto il tempo aveva confabulato seria con Alice e Beth "Noi pensavamo di andare al castello per avvertire." lui le guardò dubbiose "E come avreste intenzione di fare?" la ragazza si strinse nelle spalle "Pensavamo di materializzarci sul confine, verso il cancello e poi entrare."
"No è troppo pericoloso, non sapete chi ci può essere lì. E se appena vi materializzate venite colpite? Non potreste nemmeno contrattaccare.
"Ci sarebbe un'altra possibilità, usare le carrozze."disse con lentezza Alice "Sono veloci, le possiamo proteggere e potremmo vedere contro cosa andiamo." elencò seria "In più potremmo provare a chiedere ai Thestral di andare veloce, lo avete sentito il professor Kettleburn, sono abbastanza pronti a seguire delle richieste." Gli altri ci pensarono per qualche secondo "Mi sembra una buona idea. Però come fate ad avvistarli?"
"Vado io con loro, io li posso vedere." disse Samuel, uno dei battitori della squadra di Grifondoro, che era rimasto lì vicino per tutto il tempo.
"D'accordo, allora. Penso che siate in grado di fare gli incantesimi di protezione, giusto?" I tre annuirono "Quindi buona fortuna."
Lily tornò in quel momento "Abbiamo fatto un incantesimo di Disillusione, parziale ovviamente, data la mole del treno, incantesimi di scudo e di protezione come il Protego Horribilis e il Salvio hexia, speriamo bastino." Si guardò intorno "Ma dove sono gli altri?" chiese "Stanno cercando di tornare ad Hogwarst con le carrozze per avvertire i professori, se già non lo sanno."
La ragazza si battè la fronte "Ma certo, dovevamo far tornare tutti così! Diamo anche agli altri la possibilità di tornare."
"Evans, non stanno andando in viaggio di piacere, non sappiamo i rischi ma sono alti, anche con gli incantesimi di protezione!"
Lily ci riflettè per un secondo "Hai ragione, solo che è orribile, rimanere qui ed aspettare." James le strinse una spalla "Lo so."
Rimasero per un po' così, vicini e presi ognuno dalle proprie preoccupazioni, mentre intorno al treno regnava un silenzio gravido d'attesa.

*

"Dove pensi siano tutti?" chiese teso Remus Lupin mentre camminavano veloci sul viale deserto.
"Non lo so, ma il fatto che una cittadina sia così deserta non è un buon segno." rispose Sirius. Era da qualche minuto che percorrevano le vie di Hogsmeade senza incontrare nessuno, come in una città fantasma, cosa che non aveva fatto che aumentare il loro senso di inquietudine, dove diavolo stavano tutti?
"Forse molti sono chiusi in casa, appena hanno visto il marchio sono scappati per proteggersi." disse allora Frank, che era rimasto zitto fino a quel momento. I due ragazzi annuirono "Probabile. Frank, grazie per essere venuto." aggiunse Remus.
"Figurati, so di non essere uno dei malandrini ma una mano ve la darei sempre, specialmente in una circostanza come questa, dopotutto ci conosciamo da sette anni!"
"Si, non per fare il guastafeste o l'ingrato, ma io smetterei di parlare, tanto per non dare nell'occhio" sibilò in un soffio Sirius.
Gli altri due annuirono velocemente e ripresero a camminare, veloci e silenziosi come prima.
"Sentite anche voi delle voci?" chiese dopo qualche minuto Frank. Sirius e Remus tesero le orecchie, in effetti si sentiva un lieve brusio oltre i palazzi che gli coprivano la vista della piazzola principale. Immediatamente estrassero le bacchette e si avvicinarono cauti, cercando di non essere scorti.
"Terribile, una cosa terribile, e in un posto così sicuro! Chi pensava potesse succedere una cosa simile sotto il naso di Silente!"
"Vero, ma come si sa, questi non sono tempi sicuro per nessuno, e stasera ne abbiamo avuto la prova. Povera ragazza, una disgrazia simile così giovane... Adesso dove si trova, Amos?" l'uomo di nome Amos rispose, con voce stridula e contrita "Non riusciamo a farla tornare a casa, provocando parecchie rogne, a dirla tutta. Prima cosa non è sicuro gironzolare sul luogo dell'aggressione, poi potrebbe manomettere delle prove..."
"Non possiamo di certo chiederle di andare via! Era suo padre, e quella la loro locanda." esclamò la donna di prima "Non riesco a credere che Frederick sia morto, così, non mi risultava nemmeno fosse invischiato in qualcosa di losco..."
"Nemmeno io, ma di cosa possiamo essere certi? Comunque ho mandato Charles e Jordan ad avvertire il Ministro, spero tornino subito..."
Fu allora che la donna, una signora di mezz'età lievemente tarchiata scorse i tre ragazzi e subito fece cenno all'uomo a suo fianco, che si girò immediatamente "Chi va là?" chiese ansioso, mentre sulla sua faccia comparivano ancora più rughe di quelle che il tempo aveva elargito al suo volto.
"Signore, siamo studenti di Hogwarst. Il treno è appena arrivato e abbiamo visto il marchio... volevamo sapere cosa fare e se è sicuro procedere." spiegò velocemente Remus avvicinandosi, seguito dagli altri due.
La piccola folla si rilassò "Avvicinatevi, questo posto è protetto, però fate in fretta che non possiamo rischiare di stare scoperti a lungo." disse un'uomo bruno sulla cinquantina facendo dei complicati gesti con la bacchetta.
Quando tutto fu sistemato spiegò brevemente cosa era successo "Nemmeno due ore fa sono arrivati. Non erano molti, saranno stati in tre, anche se ovviamente non possiamo esserne sicuri dato che siamo scappati tutti nelle nostre case... si sono diretti ai "Tre Manici di Scopa" e lì hanno eseguito la loro condanna, uccidendo Frederick Coleman, probabilmente lo conoscete." I tre annuirono agghiacciati. Conoscevano bene il signor Coleman, il proprietario della locanda più famosa del paese.
"Quanto a dirvi se siete al sicuro... non lo so, loro sono andati via da parecchio ma chi può dirlo? Comunque non dovreste avere qualcuno della scuola a scortarvi?" a parlare stavolta fu Sirius "Hagrid non si è presentanto, non sappiamo cosa gli sia capitato." calò un breve silenzio, rotto solo dai singhiozzi degli abitanti, ancora increduli di ciò che era successo.
"Qualcuno di voi non potrebbe tornare indietro con noi?" chiese infine Frank "Dopotutto i più grandi fra noi hanno diciassette-diciotto anni, ci farebbe comodo qualcuno più grande e abile..." il gruppetto si guardò timoroso "Beh, non so, insomma, la stazione è piuttosto lontana e disabitata, non so cosa potrebbe esserci..."
"Fra poco dovrebbe arrivare una delegazione del Ministero, come sindaco sono tenuto a rimanere qui per fare la deposizione."
"Quando arriveranno li manderemo da voi..." i tre ragazzi si guardarono amareggiati, nessuno era disposto ad abbandonare la sua posizione sicura per aiutare centinaia di ragazzi. Si congedarono in fretta "Stupidi babbei, troppo codardi per rischiare i loro sederoni." borbottò Sirius "Lascerebbero al macello dei ragazzi pur di salvarsi!"
"Non nego che si siano comportati orrendamente, ma bisogna pur capirli: un loro conoscente è appena stato assassinato nella loro città, non si sentono tranquilli." provò a dire Remus "E per questo noi dobbiamo rischiare il collo? Per piacere." nonostante l'amarezza e il battibecco, si respirava un'aria diversa tra di loro, sapere che i mangiamorte se ne erano andati, che probabilmente non erano nelle vicinanze pronti a ucciderli li faceva sentire più sicuri.
A interromperlì fu ancora una volta un rumore, stavolta di pianto. Si guardarono intorno e si accorsero di stare vicino alla locanda; si scambiarono un breve sguardo poi decisero di entrare. Vi trovarono una giovane donna, non più grande di loro in effetti, molto graziosa nonostante avesse un'espressione distrutta, circondata da alcune persone. Si avvicinarono "Rosmerta" disse semplicemente Sirius. Lei alzò gli occhi azzurri su di lui, incrociò il loro sguardò e si coprì il volto con le mani "Ciao." rispose tremando.
"Abbiamo saputo, ci dispiace molto." continuò Remus. Tutti loro conoscevano da tempo la ragazza, figlia del locandiere, con cui scherzavano sempre ogni volta che facevano una gita nei dintorni. Per tutta risposta lei intensificò il pianto. Si guardarono impotenti e imbarazzati.
"Fareste meglio ad andare." disse in maniera piuttosto rude una donna accanto alla ragazza "Questo non è un luogo da visitare."
"Zia, ti prego, sono amici." disse Rosmerta debolmente.
"Tranquilla, stavamo già andando, volevamo solo passare a dirti che ti stiamo vicini." per la prima volta viso ovale della ragazza si distese in un mezzo sorriso "Grazie."
Se ne andarano, cercando di allontanarsi in fretta da quel villaggio, che aveva assunto dei nuovi significati per loro, di diffidenza e disperazione.
*

"Ok, sono qui lì vedo." disse Samuel a bassa voce appena scorse le creature scheletriche che aspettavano pazienti l'arrivo degli studenti.
Le ragazze si guardarono attorno a disagio: già dovevano stare soli nel niente, con nessuna assicurazione che un gruppo di assassini sbucasse all'improvviso uccidendoli, adesso dovevano anche fare affidamento su animali invisibili "Bene, cerca di fargli capire che devono andare veloci e cercare di stare in guardia" disse Audrey sentendosi un'idiota, non era sicura che i Thestral gradissero gli ordini "Noi intanto proteggiamo la carrozza." aggiunse sicura Alice mentre Beth annuiva.
Il ragazzo si avvicinò cauto ad un Thestral che gli sembrava particolarmente tranquillo e, sentendosi completamente stupido, riferì ciò che Audrey gli aveva appena detto. L'animale rimase per poco immobile poi, con grande sorpresa di Samuel, fece un piccolo cenno col capo nero, come se avesse davvero capito. Subito i ragazzi salirono dentro e sentirono la carrozza muoversi, veloce e sicura, sul sentiero familiare.
"Adesso non ci resta che aspettare." sospirò Beth.
*

Il tempo passava e ancora non si vedeva nessuno. Lily cercò di nascondere uno sbadiglio e si guardò attorno nervosa. Ormai di fuori c'erano solo lei, James e Minus leggermente distante, gli altri erano entrati a causa del freddo pungente. Rabbrividì "Vuoi il mio mantello?" le chiese subito James "Non ti preoccupare, anche perchè altrimenti tu avresti molto freddo" disse frettolosa. Lui sorrise "Io freddo? Come potrei con questo fisico? Io non soffro mai il freddo!" Lily sbuffò scettica "Si certo." mormorò non riuscendo però ad impedirsi di guardarlo con attenzione. In effetti era robusto e muscoloso, ma non troppo, era perfettamente proporzionato e con una corporatura magra. I suoi occhi spaziarono dalle spalle larghe ai pettorali che sapeva ben scolpiti fino ad arrivare allo stretto bacino, poi rialzò lo sguardo per incontrare gli occhi nocciola aperti in un'espressione divertita "Oh, non lo metto in dubbio" disse in quello che sperava fosse un tono fortemente sarcastico "Ma non voglio avere la tua salute sulla coscienza e poi mi so arrangiare da me." detto questo prese la bacchetta e le impresse dei piccoli movimenti complicati facendo scaturire un fiotto di aria calda che si passò addosso "Facile, efficace e non si vede da lontano come potrebbe farlo un fuoco." disse soddisfatta. Il ragazzo la guardò sorpreso per una frazione di secondo, poi alzò le spalle "Come vuoi, però quando ti stanchi fammelo sapere."
"Tranquillo, sopporto a lungo, io." disse non ottenendo risposta, il suono del getto l'unico rumore percepibile in quella notte buia.

*

La carrozza si fermò bruscamente "Ci siamo, adesso inizia il difficile." disse seria Audrey alludendo al fatto che stavano per scendere, allontanandosi da quella piccola vettura protetta. Gli altri annuirono "Procediamo con cautela e vedrete che non succederà nulla." disse Samuel con un tono tranquillo.
"Si, infatti, siamo abbastanza vicini al cancello, solo un centinaio di metri." ribadì con convinzione Alice prima di aprire lo sportello ed uscire.
Il freddo fu la prima cosa che attaccò i quattro ragazzi appena ebbero messo piede a terra. Istintivamente rabbrividirono mentre una folata di vento li ghermiva "Fortuna che almeno non piove..." scherzò Audrey prima di incamminarsi, la bacchetta alla mano.
Il cammino fu tranquillo, non si sentiva nulla tranne il rumore del vento e quello che produceva la loro testa allarmata, sussurri immaginari che li costringevano a fermarsi di tanto in tanto. Finalmente arrivarono all'immenso portone di quercia. Alice battè il batacchio d'ottone con un forte suono limpido. Per loro immenso sollievo la porta si aprì immediatamente, rivelando la professoressa di trasfigurazione, Minerva Mcgranitt "Ragazzi, per fortuna, iniziavamo a preoccuparci..." disse con un tono severo che non mascherava la preoccupazione "Professoressa, non ha visto? C'è il marchio nero sopra Hogsmeade, per questo abbiamo ritardato e per questo ci siamo solo noi." disse veloce Beth.
La professoressa cambiò faccia "Cosa? Signorina Robert ne è sicura? Come è possibile, nessuno ha avvisato, Hagrid..."
"Hagrid non è venuto, pensiamo gli sia successo qualche cosa."
La donna adesso era davvero nervosa "Voi entrate, chiamate i professori e fateli venire, gli altri stanno ai treni, giusto?"
I ragazzi annuirono "Professoressa, non potremmo venire anche noi? Per aiutare..."
"Signorina Cartwright, non c'è un pericolo sicuro, quindi è inutile esporvi così, entrate e aspettate nella Sala Grande, se volete mangiate."
"Ma siamo maggiorenni! Professoressa ci sono i nostri amici lì fuori, forse in pericolo, non possiamo entrare e mangiare!"
La donna lì guardò con sguardo duro "E va bene." disse capitolando "Cercate di stare più in disparte possibile, se mai succedesse qualcosa." continuò mentre entravano ad avvertire gli altri.
*

Una folata di vento la colpì in pieno volto. Cercò di coprirsi il più possibile col bavero del mantello "Stupido orgoglio, potevo perfettamente farmi prestare quello di James, almeno non rischiavo di morire congelata" pensò stizzita Lily strofinandosi invano le mani ormai insensibili. Aveva abbandonato da tempo l'idea del fiotto d'aria calda, piuttosto scomodo. Per la precisione aveva smesso quando James era andato nel treno, per accompagnare i ragazzi appena tornati da Hogsmeade con la notizia dell'omicidio di Frederick Coleman. Scosse la testa, se si metteva a pensare a disgrazie del genere si sarebbe incupita di più e nient'altro. Si guardò intorno nervosa, odiava rimanere lì da sola, per quale motivo Potter ci doveva mettere così tanto? Ma certo cosa ci si poteva aspettare da un egoista fannullone come quello? Appena ne aveva avuto la possibilità si era defilato nel treno caldo, lasciandola là fuori completamente sola. Si strinse ancora di più nel mantello. Poi successe.
Nel silenzio rotto solo dal vento, la ragazza riuscì a distinguere, sempre più nitidamente con suo immenso orrore, due voci.
"Dovevi far finire la cosa a me, non capisco per quale motivo li abbiamo lasciati liberi." borbottò un uomo con il respiro irregolare.
"Avery, per l'ultima volta, oramai ci avevano riconosciuto, non rimaneva che scappare, sempre che tu non voglia passare il resto della tua vita ad Azkaban..." rispose una voce spazientita, dal tono squillante non poteva essere che uno uomo di vent'anni.
"Il Signore Oscuro non sarà affatto soddisfatto, affatto! Potevamo almeno prendere qualche marmocchio della scuola per farlo contento, così scatenerà tutta la sua insoddisfazione su di noi..."
"Ma allora non capisci! Gli ordini erano molto chiari, fare fuori i Coleman ma non destare nessun sospetto! Non pensi che rapire uno degli studenti di Silente non sia un'azione che non desta sospetti? Un momento." aggiunse sempre quello giovane poco dopo "Non hai sentito anche tu un rumore?"
Lily si guardò intorno disperata, era stata lei, non era riuscita a impedirsi di trattenere il fiato cosa che, a causa del freddo, si era trasformato in un udibilissimo colpo di tosse. Era spacciata, a causa sua non solo aveva posto l'attenzione di quegli assassini su di lei, ma aveva condannato molti dei suoi amici a morte sicura. Iniziò a tremare mentre i passi dei due si avvicinavano lesti verso la sua posizione. Improvvisamente sentì un corpo vicino al suo e una mano coprirle svelta la bocca "Evans ti prego, trattieni il secondo starnuto o finisce male." le disse in un soffio James Potter. Lei lo guardò con la coda dell'occhio, le era vicinissimo, poi scosse la testa in gesto di assenso. Fortunatamente a causa di una sorella molto nervosa aveva imparato fin da piccola a trasformare la tosse, specie quella nervosa, in più silenziosi sbadigli. Lo fece e lo vide sorridere "Adesso rimani qui, io tento di farmi vedere per catturare la loro attenzione." continuò in un altro sussurro "No, vengo anche io."
"Fuori discussione, rimani qui."
"No."
"Evans..."
"James ti prego..."
Dalla faccia pallida del ragazzo si accorse che avevano perso troppo tempo a discutere. I mangiamorte erano arrivati. Pregando che le difese attorno al treno fossero funzionanti, il ragazzo fece un passo avanti, mettendosi in mezzo tra Lily e gli assassini "Oh guarda, Avery, sembra proprio che le tue preghiere siano state esaudite." disse un uomo divertito, gli occhi scintillanti dietro al capapuccio nero.
"Studenti! Eccellente. Non commetteremmo nulla di sbagliato a ucciderli giusto? Non andremmo contro gli ordini, in fondo si sono trovati sulla nostra strada." rispose l'altro, la voce tremante per l'emozione.
"Sono d'accordo. Ma guarda Avery! Qui abbiamo due validi caposcuola! Li ho sempre odiati, così ligi al dovere, così disgustosamente pronti ad aiutare il prossimo... guarda questo qua, si mette davanti alla ragazza per proteggerla." aggiunse con un tono tra lo sprezzante e il sarcastico. Lily si sentì mancare il respiro, se James Potter moriva a causa sua non se lo sarebbe mai perdonato. Guardò la sua schiena, ritta davanti a lei per proteggerla, e si sentì scioccamente al sicuro. Non lui. Si trovò a pensare. Ti prego non lui.
"Direi di farla finita, questa sceneggiata sta andando fin troppo avanti." disse Avery, alzando la bacchetta.
"Penso anche io che tu debba farla finita, abbassa quella bacchetta Reginald." disse la voce tranquilla di Albus Silente dalle spalle dei due.
James tirò un sospiro di sollievo. Per quanto non rimpiangesse la decisione di essere corso appena aveva sentito le voci e di essersi frapposto fra i mangiamorte e Lily, era terrorizzato a morte. Sicuramente non voleva morire. Non così giovane, non in quel modo, non senza aver salutato degnamente nessuno. Era sollevato, decisamente sollevato. Non era riuscito a farsi venire nessun'idea per poter salvare se stesso o Lily; l'unica cosa certa era che doveva continuare a nasconderla, a proteggerla.
"Professor Silente, da quanto tempo." balbettò il grasso Avery.
"Non troppo effettivamente, non hai esitato a rimpinguare le fila di Tom, a quanto vedo. Lo stesso vale per te, Antonin, sei uscito da solo un anno..." aggiunse pieno d'amarezza. Quest'ultimo scoppiò in una risatina acida "Ho aspettato fin troppo. E adesso se permette..."disse poi alzando la bacchetta.
"Quale sarebbe la tua idea, attaccarci? Siamo in cinque" elencò tranquillo spostando lo sguardo sugli altri professori presenti "Voi siete in due e per quanto forti dubito potrete combinare qualche cosa."
"Ma non possiamo nemmeno andarcene giusto? Siamo a un vicolo cieco, caro professore, mi permetta di goderne qualche vantaggio." prendendo tutti alla sprovvista alzò la bacchetta, scagliando una maledizione verso Samuel, posizionato alla sua destra, prontamente schivata dalla professoressa Mcgranitt. Gli occhi di Silente lampeggiarono pieni d'ira, mentre Audrey, Alice e Beth si avvicinavano al ragazzo caduto a terra per il contraccolpo dell'incantesimo di scudo.
Immediatamente tutti i ragazzi si sentirono circondati da qualcosa di invisibile eppure potente, evocato dal minuscolo professor Vitious. Nel frattempo gli altri professori avevano attaccato i mangiamorte, che avevano risposto con violenza, scatenando una piccola battaglia.
"Ma che cosa...?" la voce spaventata di Sirius fece scattare i ragazzi.
"Torna indietro!" esclamò James all'amico.
"E lasciarvi così? Mai!"
"Possibile che siate tutti così disposti a sacrificarvi?! Siamo al sicuro entra dentro, Black!" esplose Lily da dietro lo scudo protettivo. Ma oramai era impossibile, molti ragazzi era usciti dal treno, atterriti e incuriositi da ciò che accadeva.
Nel frattempo i professori, seppur divisi tra il difendere gli studenti e il combattere, erano riusciti a tener testa ai due mangiamorte, riuscendo a improgionarli "Siete stati discreti." disse Silente come se stesse elogiando degli studenti che per una volta nella vita avevano brillato. "Ora se vi dispiace, vorrei sapere che ne avete fatto del mio guardiacaccia." continuò con quel tono pacato che nascondeva a fatica l'ira. Dolohov lo guardò sprezzante, impossibilitato a fare di più a causa delle fatture cadute su di lui. Uno sprazzo dorato scagliato da Silente lo liberò "Immagino che sia inutile continuare a negare... quel babbeo ha provato a fermarci, gli ho scagliato addosso la maledizione flagellum, una mia specialità." aggiunse sorridendo malevolo "Ed è riuscito a colpirlo?" chiese Silente grave. Dolohov annuì "Si, dopodichè lo abbiamo scaraventanto in un burrone nei pressi del paese."
Lily si sentì morire. A lei piaceva Hagrid, così grande, così gentile, con quella predilizione per le creature mostruose; ricordava ancora le infinite volte in cui il guardiacaccia le aveva mostrato le sue nuove creature. James si accorse del cambiamento della ragazza e la strinse a sè, anche per sentire di meno la sensazione di vuoto che aveva accompagnato quelle parole. Hagrid colpito da una maledizione. Lo stesso, enorme e apparentemente indistruttibile Hagrid che aveva inseguito lui e i suoi amici durante le loro scappatelle notturne.
"Vedrai che sta bene, sai come è fatto Hagrid, nulla può sconfiggerlo."
Sentì Lily respirare affannosamente contro il proprio petto senza dire niente.
"Horace, Vitious, andate voi a cercarlo?" chiese nel frattempo Silente. I due professori annuirono seri e si avviarono nella nebbia.
"Minerva, Pomona, rimanete voi a fare da guardia, penso che quelli del ministero arriveranno a breve, io torno il prima possibile." aggiunse mentre una nebbia perlacea scaturiva dalla sua bacchetta e si dileguava silenziosa.
Le due donne si avvicinarono con sdegno agli uomini legati, le bacchette pronte. Poi il professore si girò verso i ragazzi, un'espressione che metteva in risalto la sua tarda età. Sorrise "Questa vicenda sta per finire. Entrate nelle carrozze, io vi seguirò per accettarmi che non succeda nulla." muti, i ragazzi salirono nelle piccole vetture, troppo scossi dagli avvenimenti così recenti per fare alcunchè. James si staccò da Lily per andare a cercare i suoi amici. La ragazza sentì improvvisamente più freddo. Non sapeva spiegarsi bene il motivo, ma in tutto quel tempo in cui lui le era stato accanto, l'orrore di quello che aveva visto non l'aveva toccata più di tanto. Non come adesso che lui era più lontanto.
"Potter aspetta." disse perentoria avvicinandosi a lui "Vengo anche io, tanto le mie amiche stanno con loro." aggiunse come per mettere le cose in chiaro. Lui sorrise ma non disse nulla mentre lei lo affiancava e camminavano verso il treno "Eccovi qui, stavamo iniziando a preoccuparci."esclamò Sirius appena li vide.
"Già, non capisco come mai siete rimasti lì, vicini a tutto quando potevate benissimo seguirci." aggiunse Audrey.
James alzò le spalle "Samuel, come stai?" chiese cambiando discorso.
Il ragazzo rispose che stava benissimo, la caduta era stata violenta "Ma niente che un battitore come me non possa sopportare!" il suo capitano sorrise "Bene, sarebbe stato orrendo sostituirti già dall'inizio." sentenziò realmente preoccupato. Adesso che tutto era passato e sembrava così distante e irreale, veniva quasi naturale parlare di stupidaggini. Fortunatamente c'era Lily a riportare tutti alla realtà "Parlerete di Quiddich dopo, adesso il professor Silente ci aspetta per condurci a scuola." disse impaziente. Gli altri annuirono e finalmente si incamminarono, entrando in una di quelle carrozze dall'odore un po' stantio ma gli erano sembrate tanto comode.

*

"Il professor Silente è stato davvero fantastico." esclamò contenta Audrey mentre pettinava i lunghi capelli castani. Erano nel loro dormitorio che si preparavano ad andare a dormire. Dopo poco da quando erano arrivati al castello, gli altri professori li avevano raggiunti per iniziare il banchetto. Li avevano informati che avevano trovato Hagrid. Grazie alla sua corportura la maledizione non era riuscita a scagliarglisi in tutta la sua potenza ma non stava ancora bene. Sarebbe rimasto per qualche tempo in infermieria.
"Si, darci già tutti quei punti, per non parlare del premio! Ci pensate? Un encomio speciale per i servizi resi alla scuola! Col mio nome! Andrò a vederlo tutti i giorni!" continuò estasiata riferendosi alle ultime parole di Silente. Dopo averli ringraziati a nome di tutti per ciò che avevano fatto, aveva elargito 50 punti a testa e promesso un encomio.
"Ora non esagerare, Audrey, altrimenti sembrerai vanitosa." le disse seria Lily. La ragazza sbuffò prima di seguire le amiche sotto le coperte. Si rigirarono tutte a lungo, senza riuscire a prendere sonno nonostante la stanchezza, il ricordo della paura troppo vivido.
"Non riesco a dormire!" borbottò Alice cambiando per l'ennesima volta la posizione. Detto da lei era molto strano, in genere dormiva beata anche se fuori si scatenava un nubifragio "Basta, ho deciso, io vado da Frank, con lui mi sentirò più tranquilla!" esclamò poco dopo alzandosi di scatto.
"Ma non puoi!" le rispose Lily "Voglio dire, quello è il dormitorio dei maschi!" la ragazza scosse la testa incurante, ormai aveva preso la sua decisione "Io la seguo." aggiunse Eloise. Già non riusciva a dormire, figuriamoci senza il respiro pesante della sua migliore amica.
"Dormire in tre? Qui da sole? Io vado con loro, tanto non me ne importa più di tanto..." disse allora Beth.
"Già ci sei andata tante di quelle volte..." scherzò Audrey mentre dentro di lei desiderava intensamente andare, forse in un incremento insperato del suo coraggio si sarebbe arrischiata a dormire con Remus...
Guardò Lily, se l'amica non fosse andata sarebbe rimasta con lei "Tu che fai?" la ragazza era molto dubbiosa, non voleva finire nei guai proprio il primo giorno! Poi le tornò in mente la sensazione di sicurezza provata con James accanto e pensò a come sarebbe stato dormire addirittura vicini, sarebbe crollata in un secondo!
Arrossì violentemente e già stava per dire di no quando si accorse che avrebbe solo rotto le uova nel paniere a Audrey "E va bene, andiamo!" aggiunse pensando che avrebbe dormito con Peter Minus. Povera illusa!

*

"E così oggi hai deciso di interpretare Romeo, eh James?" disse Sirius schernendo l'amico. Quest'ultimo sbuffò. Era da quando erano saliti che lo prendeva in giro per essere accorso in difesa di Lily "Sir, smettila, lei era lì da sola, che facevo, la lasciavo morire?" rispose irritato rispondendo solo in parte all'allusione dell'amico "No, non dico questo, ma metterti davanti a lei? Andiamo...!"
James ci pensò su, forse era stato un po' troppo drammatica come scena, ma aveva seguito l'impulso. Sperò di non aver fatto una brutta figura con lei. La sua risposta fu comunque bloccata dal leggero bussare alla loro porta. Sirius, il più vicino, andò ad aprire e restò a bocca aperta; davanti a loro si stagliavano le ragazze nelle loro camicie da notte. Si riprese precipitosamente "Posso fare qualcosa per voi?"
Alice lo spinse impaziente da un lato ed andò vicino al suo ragazzo, rimasto immobile con la maglietta in mano "Frank, non riesco a dormire, posso stare qui con te?" gli chiese. Lui annuì subito e poco dopo lei entrava trionfante sotto alle coperte "Per farlo avevi bisogno del seguito?" le chiese ironico il ragazzo, lei sbuffò "No, solo che in effetti nessuna riusciva a dormire, così..." si bloccò interdetta. Beth prese la situazione in mano "Possiamo dormire qui con voi? Grazie." aggiunse senza aspettare risposta e si indirizzò verso il letto di Sirius "Io dormo qui, l'ho sempre ritenuto uno dei più comodi del castello." aggiunse prima di stendersi con grazia.
"Emh, ho il permesso di dormire nel mio letto anchio..." chiese lui con sarcasmo "Si, tanto non avrò sorprese." disse lei placida prima di girarsi dall'altra parte.
Le altre tre si guardarono. Lily era tremendamente indecisa. Da una parte non avrebbe mai dormito nello stesso letto di Potter, dall'altra avrebbe ucciso per farlo e infine era consapevole che per aiutare Audrey il letto di Remus doveva rimanere l'unico libero. Si stava quindi per incamminare verso il letto di Minus quando Eloise la battè sul tempo e con un mezzo sorriso rivolto all'amica ci si buttò lei "Non ti dispiace, vero Peter?" chiese mentre lui diventava color porpora "No, niente affatto."
Lily sospirò e guardò James che la fissava cercando di nascondere l'espressione di compiacimento "Potter, giuro che se trovo una qualsiasi parte del tuo corpo sul mio ti affatturo, e mettiti la maglietta." aggiunse mentre entrava nel letto e si metteva il più possibile da un lato.
"La donna della mia vita." scherzò lui prima di entrare il più veloce possibile nel letto.
Audrey si girò verso Remus leggermente colorata in faccia "Ti dispiace?" chiese non riuscendosi a immaginare cosa avrebbe fatto se avesse risposto affermativamente. Lui ci pensò un secondo poi scosse la testa "No, certo, entra." disse mentre lei sorrideva sollevata. Ancora non ci poteva credere, avrebbe dormito una intera notte con Remus.
Poco dopo nella stanza calò il silenzio, ognuno preso dai propri sogni. Lily fu l'ultima ad addormentarsi. Stava riflettendo sul fatto che ancora una volta la vicinanza di James le stava dando una sensazione di protezione e calore mai provata e si stava preoccupando perchè non sapeva dove questo l'avrebbe portata.
La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!
Nel frattempo vorrei ringraziare tutti i lettori, Akira_Chan e Briciolina per aver messo la mia FF nelle seguite, hp4e e Helen Evans nelle preferite e in particolare quest'ultima per la recensione, spero di non averti delusa con questo capitolo!
A presto _glumbumble_

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Capitolo 3
*** Il Primo Giorno di Scuola. ***


Ecco qui il nuovo capitolo, non indugio oltre, buona lettura!

Capitolo 3.



Lily si sveglio con una strana sensazione addosso. Era vero che ogni volta ci metteva uno o due giorni a riabituarsi di nuovo al letto del castello, ma stavolta le sembrava più estraneo del solito. Poi il ricordo la colpì in pieno, lei e le sue amiche stavano dormendo nel dormitorio dei ragazzi. Lei stava dormendo nel letto di James Potter. Immediatamente aprì gli occhi, conosceva la sua espressione mentre dormiva e sicuramente non voleva farsi vedere a bocca aperta come un'allocca dagli altri.
Fortunatamente nessun altro sembrava essere sveglio. Il suo sguardo si posò sul ragazzo accanto a lei, come le aveva promesso non la stava toccando, anzi dormiva il più lontanto possibile. Un mezzo sorriso le increspò le labbra, sembrava così tranquillo mentre dormiva, con un'espressione leggermente corrucciata in volto, il respiro pesante e nessuno sguardo malizioso negli occhi. Ripensò agli avvenimenti del giorno prima, a come lui si era messo davanti a lei per proteggerla, frapponendo la propria vita alla sua e arrossì involontariamente mentre un pensiero le frullava per la testa, forse era davvero cambiato, il ragazzo superficiale e vanesio che conosceva non avrebbe mai rischiato la sua preziosa vita per nessuno.
I suoi pensieri furono interrotti dal sussurro di Alice alla sua destra "Lily, sei sveglia?"
"Si." mormorò in un soffio lei.
"Sai che ore sono?" la ragazza si guardò intorno ma si accorse che l'unico orologio a sua disposizione era quello che James portava al polso, evidentemente nella foga di entrare nel letto se lo era dimenticato. Sperando che non si svegliasse gli prese delicatamente il bracciò e guardò l'ora "Oddio!" esclamò a voce abbastanza alta. Subito il ragazzo si svegliò e la prima cosa che vide fu Lily che lo teneva per un polso, vicinissima " 'Giorno Evans." borbottò sbadigliando "Vedo che alla fine sei stata tu a non mantenere la promessa, una parte del tuo corpo sta sicuramente toccando il mio..." lei lo mollò immediatamente "Stavo solo controllando l'ora." rispose stizzita. Poi alzò la voce "Siamo in ritardo, sono già le otto! Ma non avete la sveglia da queste parti?"
"Spegnetela, vi prego, non posso sentire una voce così acuta appena sveglio!" mugugnò Sirius alla sua sinistra, mettendosi il cuscino sulla testa e svegliando così Beth "Ma che modi!" esclamò questa "Lily che succede, per quale motivo urli di prima mattina?!"
"Siamo in ritardo, il nostro primo giorno di scuola! Ci ammazzeranno, specialmente noi caposcuola e voi prefetti!" aggiunse cercando con lo sguardo Eloise, che dormiva profondamente e Remus, che cercava di svegliarsi senza disturbare Audrey, accovacciata accanto a lui.
"Evans, rilassati, hai sentito Silente ieri?" le chiese James. Lei lo guardò interrogativa "La cerimonia di smistamento si farà oggi, dato quello che è successo ieri, non è la fine del mondo se la perdiamo!" aggiunse soddisfatto richiudendo gli occhi "Non è la fine del mondo?! No, è solo la cerimonia più importante della scuola! Cavolo!" esclamò alzandosi in piedi "Beh, nessuno si alza?" domandò sorpresa.
"Mettiamolo ai voti, chi vuole presenziare alla cerimonia di smistamento alzi la mano, chi vuole rimanere a dormire non faccia niente." borbottò Sirius, il cuscino ancora sopra alla testa. Silenzio "Mi sembra lampante. Evans, se tu vuoi andare nessuno te lo vieta, però la maggioranza ha stabilito che preferisce dormire, perciò ti prego, non prenderla sul personale, ma abbassa la voce!" concluse ricominciando a dormire.
Lily era stizzita "Oh, andiamo, la vostra ultima cerimonia, l'ultimo discorso del cappello parlante!" quando vide che nessuno le dava retta, nemmeno Remus o Audrey, si girò verso il suo letto, arrabbiata.
"Tu ci vieni." esclamò levando le coperte di dosso a James.
"Ma..."
"Niente ma, sei un caposcuola, devi assistere."
"Ma ho votato!"
"Non me ne importa nulla."
"Ma ho sonno!"
"Non è un mio problema."
"Ma...!"
"James, portala fuori di qui o vi affatturo a tutti e due!" tuonò Sirius da sotto le coperte. James sbuffò sonoramente e si infilò nel bagno, trascinandosi dietro la ragazza "Cosa fai?"
"Lo hai detto tu, siamo in ritardo, perciò adesso ci laviamo nello stesso momento, altrimenti non facciamo in tempo." Lily ci pensò un po' su "No, vado nella mia camera, appuntamento tra dieci minuti e Potter, se ti pesco a dormire te ne pentirai." aggiunse con tono minaccioso. L'ultima cosa che vide prima di uscire dal bagno fu il ragazzo che le faceva il saluto militare. Molto, molto meglio quando dormiva.

*

"Zelley Mary Ann!" una bimbetta dai capelli castano ramati corse allo sgabbello e si mise in testa il cappello logoro, tremando appena "Corvonero!" esclamò una voce querola dallo strappo sul davanti del cappello. La terza tavola si aprì in un entusiastico applauso di benvenuto, mentre i bordi della divisa della bambina acquisivano magicamente i colori blu-argento e lo stemma di Hogwarst sul suo petto si trasformava in quello della sua nuova Casa.
La professoressa Mcgranitt arrotolò con un tocco di bacchetta la lunga pergamena, poi prese cappello e sgabbello ed entrò in una stanza secondaria. Il preside si alzò in piedi "Lungi da me fare un nuovo discorso di benvenuto e annoiarvi mortalmente il primo giorno di scuola. Voglio solo augurare buona fortuna ai nuovi studenti e sperare che daranno lustro alle loro Case. Buon appetito!" aggiunse poi con dolcezza mentre centinaia di adolescenti iniziavano ad addentare quello che si trovavano davanti. Nel trambusto di inizio pasto, nessuno si accorse dei piccoli gruppi di studenti, specialmente composti dai più anziani, intrufolarsi alle varie tavole.
"Buongiorno!" esclamò allegra Beth mentre prendeva una fetta di pane e l'imburrava "Il vecchio cappello ha fatto un discorso interessante?" chiese poi. Lily rimase testardamente zitta, mentre infilzava con forza pezzetti di bacon e li portava alla bocca.
"Il solito, ha descritto le varie Case e ha ricordato di stare all'erta in un momento di pericolo come questo." spiegò sbrigativo James che invece sembrava non avercela con nessuno.
"Oh andiamo, Lils! Non potrai essere arrabbiata con noi!" le chiese divertita Alice.
La ragazza riuscì a rimanere ancora per qualche secondo in silenzio poi scoppiò "Posso capire quelli là, a cui non importa niente di niente, ma voi! Pensavo vi interessasse della scuola, delle tradizioni!" sussurrò infuriata "Dai, ma era solo la cerimonia di smistamento, non siamo mica arrivati tardi a qualche lezione!" esclamò Audrey, l'amica l'incendiò con lo sguardo "Ci mancherebbe! E poi ! Che vuoi che sia, una cerimonia che si tiene da più di mille anni! La nostra ultima cerimonia!" esclamò con enfasi "Mi meraviglio di te, Eloise, sei pure un prefetto!" quella aprì la bocca per ribattere qualcosa ma poi ritenne più saggio infilarci dentro un pomodoro fritto. Tutte avevano lo sguardò basso, si sentivano vagamente in colpa.
"Non è vero che non ci interessa niente di nulla!" disse Sirius, interrompendo quel silenzio carico di rimproveri "Semplicemente ieri abbiamo dormito poco, sai come è, abbiamo fatto tardi, eravamo intrappolati al freddo con degli assassini! Hai ragione, la cerimonia è importante ma non penso sia morto qualcuno per la nostra assenza nè che il cappello l'abbia messa sul personale, quindi per favore smettila di far sentire tutti in colpa!" aggiunse azzittendo la ragazza furiosa. Si girò verso James che si stava scambiando un'occhiata di comprensione col suo migliore amico "Ovvio, figurati se tu non davi retta a lui, mai che ti importasse qualcosa della scuola!" sbottò acida, ben sapendo che stavolta non aveva fatto nulla ma bisognosa di uno sfogo. Lui mise su una faccia indignata "Adesso cosa ho fatto!" esclamò "Mi sono comportato bene, mi sono svegliato, ho assistito alla cerimonia senza lamentarmi e sono stato in silenzio per tutto il tempo!" elencò risentito "Beh, se ti è pesato così tanto avere delle responsabilità potevi dirlo!"
In quel momento arrivò la direttrice dei Grifondoro, la professoressa Mcgranitt, a distribuire gli orari "Ragazzi, questo è il vostro ultimo anno, mi raccomando impegnatevi, i corsi saranno impegnativi." disse spiccia mentre con un tocco di bacchetta compilava lo schema delle loro lezioni "Comunque ne parliamo dopo a lezione, ci vediamo alla seconda ora!" aggiunse prima di lasciarli. Lily controllò il suo orario, in prima ora li aspettava Storia della Magia, di sicuro non il suo corso preferito. Sospirò, per la materia che più prediligeva, pozioni, avrebbe dovuto aspettare fino al giorno dopo. Si alzò dal tavolo "Vado a prepararmi, spero di vedervi a lezione, a meno che non consideriate prive di interesse anche quelle!" disse con fare melodrammatico e si incamminò verso la Sala d'Ingresso.
"Giuro, salterei le lezioni solo per dispetto!" borbottò James appena fu certo che lei non lo potesse sentire "Perchè si è dovuta arrabbiare così con me!" continuò amareggiato. Anche quando pensava di comportarsi bene finiva per farla arrabbiare, non aveva speranze.
Audrey lo guardò comprensiva "Non ti arrabbiare, James." disse gentile, mentre addentava il secondo toast "Non è arrabbiata con te, nè con nessuno di noi, semplicemente odia il fatto che questo sia il suo ultimo anno qui." spiegò con semplicità. Il ragazzo notò che nessuna delle sue amiche sembrava essersela presa più di tanto per la strigliata di Lily, come se fossero abituate "Va avanti così da tutta l'estate, ogni volta che qualcuno pronuncia "ultimo" e "scuola" nella stessa frase lei da di matto." si strinse nelle spalle "Devi ignorare, far finta che ti dispiace e sapere nel profondo che lei non ce l'ha con te. Lily è fatta così." aggiunse finendo di bere l'aranciata "E adesso è meglio se la trovo e la calmo, altrimenti non so cosa potrebbe fare, forse uccidere qualche povero studente che ha osato ridere di fronte a lei...altro che Gazza." esclamò alzandosi. James sentì una pacca sulla propria spalla e girandosi vide Sirius che sorrideva "Complimenti, ti sei scelto un tipino semplice!" scherzò divertito. Lui abbozzò un sorriso "Odio le cose semplici."
"Oh, credimi Ramoso, dopo sette anni ce ne siamo accorti tutti." rispose Remus provocando le risa generali.

*

"Ti sei calmata?" chiese Audrey appena trovò la sua amica, seduta sugli scalini vicino all'aula. La ragazza annuì "Penso di sì, cavolo, la nostra ultima prima ora del primo giorno!" mormorò poco dopo con labbra tremanti. Audrey rise "Se inizi così non la finiremo più!" le si sedette vicino "Ti ricorda qualche cosa?" le chiese pochi secondi dopo. Lily si girò verso di lei, puntandole i suoi occhi verde smeraldo addosso, sorridendo lievemente "Il nostro primo giorno di scuola!" disse "Entrambe eravamo in anticipo, non sapevamo che fare e abbiamo aspettato l'inizio della lezione sugli scalini davanti all'aula." Audrey annuì "E tu mi dicesti proprio -Cavolo, la nostra prima prima ora del primo giorno!- identico ad adesso!" scoppiò a ridere "Già, è così che ci siamo conosciute e siamo diventate amiche." sospirò "Questo posto mi mancherà terribilmente, quante cose sono accadute, abbiamo fatto, abbiamo sopportato!"
"A proposito di sopportare, ti sei comportata malissimo con James, stavolta non si meritava il tuo rimprovero, penso ci sia rimasto male..." disse con cautela, ben sapendo quanto fosse facile far accendere l'amica.
Lei sbuffò "Lo so, l'ho usato come valvola di sfogo e non dovevo. Ma comunque è Potter, non gliene sarà importato nulla, fra poco lo rivedremo qui davanti col solito sorriso strafottente..." aggiunse tranquilla. La sua amica strinse le labbra "Lils, non lo so, insomma la pazienza di tutti ha un limite, e solo perchè la sua sembra infinita, così come la sua perseveranza, non vuol dire che lo sia davvero. Non tirare troppo la corda o fra poco te ne troverai solo un pezzo in mano."
Lily la guardò sorpresa "Come siamo saggi oggi! Tranquilla, temo proprio che gli chiederò scusa. Cavolo questo primo giorno si sta rivelando davvero insolito!" aggiunse poi ridendo.
"Già." le fece eco Audrey "Ricordati il moncone di corda Lily." le ricordò per un secondo seria. L'amica annuì e sbuffò "Si mamma, farò la brava!" le promise, con l'immagine di un pezzetto sfilacciato di corda ben radicato nella testa. Ora l'unico problema che le rimaneva da affrontare, pensò mentre suonava la prima campanella, era quello di decidere se voleva rafforzare la corda oppure reciderla con un colpo netto.
Tuttavia, poche ore dopo, la sua più grande tentazione era quella di afferrare quelle ipotetiche forbici e tagliarci la testa di James Potter. Le sue previsioni si erano avverate, era entrato in classe di buon umore e con un sorriso strafottente dipinto sulle labbra. Si era messo due banchi alla sua sinistra, senza degnarla di uno sguardo, e aveva passato l'intera ora a parlare con voce non molto bassa assieme ai suoi amici. All'uscita se ne era andato, sempre senza dare il minimo cenno di averla vista, e lo aveva visto camminare baldanzoso per i corridoi, fare rumore per dieci e tenere banco con quattro ragazze alla volta.
Il fatto era che, nonostante avesse registrato le parole delle amiche di Lily, l'orgoglio di James non gli aveva permesso di passare sopra alla sua sfuriata ingiustificata e si era comportato nell'esatta maniera in cui sapeva che lei si sarebbe arrabbiata, come se fosse un dio sceso in terra.
A fine giornata, quando si ritrovarono tutti insieme nella Sala Comune, Lily aveva preso la decisione di ignorarlo se non per lanciargli sguardi di rimprovero e superiorità e James di far finta di niente e provocare invece tanto rumore come se invece di cinque i malandrini fossero il triplo.
"Lily, devi assolutamente andare a chiedergli scusa, insomma è palese che è offeso!" la ammonì Alice mentre chiaccheravano sulle loro poltrone preferite "Non ne vedo il motivo, a me sembra il solito idiota spensierato di sempre, non un ragazzo ferito nel profondo." aggiunse risentita. Le sue amiche si guardarono esasperate "Andiamo, dopo sette anni ancora non ti sei resa conto che è così che reagisce quando è arrabbiato?"
"Bel modo, davvero, molto maturo."
"Già, come quello di prendersela col primo sventurato che capita sottomano." le rispose Beth. Lily ignorò il commento "Ti ricordi quello che ti avevo detto stamattina? Sulla corda...?"
"Io in questo momento vorrei solo utilizzare quella corda per impiccarcelo!" borbottò tra i denti mentre i Malandrini si aprivano in una risata sguaiata. Lily vide James prendere un bambino del primo anno e levarlo senza tanti complimenti da una poltrona accanto al fuoco "Questo è troppo." esclamò Lily alzandosi "Potter!" il ragazzo per la prima volta in tutta la giornata alzò lo sguardo su di lei "Posso aiutarti?"
"Dai il posto a quel bambino, non hai nessun diritto di fare così, ci si era seduto prima lui, sei un caposcuola per Merlino!" aggiunse esasperata. Lui ghignò "Tanto è inutile che mi comporti bene, trovi sempre il modo di arrabbiarti con me lo stesso. Almeno così mi godo la vita e ti rendo il compito più semplice." Lily si avvicinò a lui, lo fece alzare e ridiede il posto a sedere al bambino, sempre più confuso, poi prese per un polso James e lo trascinò in un angolo della Sala "Ah, ma ti sei fissata con i miei polsi!" esclamò ridacchiando. Lei sbuffò "Ripeto, posso fare qualcosa per te, Evans?"
Lei avvampò, ancora incredula che lo stesse per fare veramente. "Riguardo a stamattina Potter, volevo dirti che non dovevo comportarmi in quel modo." James spalancò gli occhi "Non ci credo, stai ammettendo che ti sei sbagliata?" lei annuì "E che ti dispiace?"
"Sei tardo? Te l'ho appena detto?" sbuffò scocciata. Lui ridacchio "Beh se la metti così, non voglio le tue scuse."
"Perchè no?"
"Beh, se ti è pesato così tanto dirmelo, preferisco che non tu non lo faccia." Lily si sentì punta sul vivo "D'accordo, Potter, ti chiedo scusa per stamane." mormorò a bassa voce.
"Scusa non ho capito."
"Potter, scusa per oggi." borbottò arrabbiata.
"Niente, cavolo, sto proprio diventando vecchio...!"
"Scusami James! Stamattina mi sono fatta trascinare, mi dispiace!" urlò esasperata, facendo girare tutti.
"Oh, così va molto meglio. Scuse accettate." aggiunse con un largo sorriso prima di andare a raggiungere i suoi amici che lo guardavano incuriositi. Si, decisamente impiccarlo sarebbe stato molto, molto piacevole.

Si risedette pesantemente sulla sua poltrona "Brava Lily, ti sei comportata bene!" esclamò soddisfatta Alice. L'amica la ignorò "Adesso che ho sistemato questa cosa parliamo di altro, Audrey allora come è stato?" chiese poi guardando intensamente la ragazza che cambiava colore "Come vuoi che sia stato, mi sono messa nel letto e poco dopo già dormivo, non sono riuscita a fare nulla, ero troppo stanca." aggiunse sbattuta, triste di aver perso un'ottima occasione "Oh, io non me la prenderei, evidentemente il tuo inconscio ti ha fatto un grosso favore." scherzò maliziosa Beth.
"Che vorresti dire?"
"Stamattina dormivi attaccata a Remus." le spiegò con uno sguardo furbo negli occhi. Audrey avvampò "Stai scherzando?" esclamò disperata.
"Niente affatto, eri incollata al suo petto, sembravate due piccioncini." con suo immenso orrore Audrey si girò verso le sue amiche, ottenendo solo silenziose conferme "Oddio, oh cavolo, oh cacchio!" riuscì solo a borbottare rossissima in volto.
"Non fare così, non è successo nulla di grave..." provò a tranquillizzarla Lily.
"Nulla di grave? No, ho solamente abbracciato il ragazzo che mi piace, e che non ricambia, durante il sonno, spero solo di non avergli russato in faccia..." continuò desolata.
Le altre scoppiarono a ridere "Audrey, tranquilla, non penso se la sia presa, dormivate entrambi!"
La conversazione si bloccò improvvisamente quando videro i ragazzi avvicinarsi "Come stanno le nostre care amiche?" chiese James mentre si sedeva sul bracciolo della poltrona di Lily. Questa si girò rudemente da un'altra parte "Normale, più che altro penso sia un miracolo che non abbiamo nessun compito, avete sentito i prof, vero?" rispose Beth.
In effetti quel giorno ogni professore che avevano incontrato, eccetto il fantasma di storia della magia, aveva tenuto un breve discorso introduttivo sull'anno che si stavano accingendo a cominciare.
Avevano accennato al fatto che sarebbe stato un anno impegnativo ma comunque conclusivo, in cui avrebbero per lo più perfezionato le cosa già imparate e arricchite con nuove. Specialmente la loro direttrice aveva parlato con profusione dell'esame di fine anno, il M.A.G.O. che avrebbe stabilito per sempre la loro carriera.
"Già, sentendo loro mi è venuta ansia, ma dico io, possibile che fanno un discorso del genere a dei poveri studenti appena tornati dalle vacanze? Sono senza cuore!" disse Sirius prendendosi il consenso di tutti.
"Tu ansioso, Black?" chiese ironica Lily "Pensavo non ci fosse nulla che spaventasse te e i tuoi amici."
"Oh, no, Evans, siamo umani come tutti, per esempio io ho paura di mia zia Lucretia, ogni volta che mi vide praticamente mi salta addosso e mi ricopre di baci!"
"Deve essere terribile!" scherzò lei mentre tutti scoppiavano a ridere.
"Puoi dirlo forte, anche perchè alla cara vecchietta mancano tutti i denti, quindi è come se a baciarmi fosse una spugna bavosa..." spiegò il ragazzo rabbrividendo percettibilmente.
"Pensavo avessi rotto ogni rapporto con i tuoi parenti..." fece Beth pensierosa. Sirius scosse la testa "Non proprio, zia Lucretia e suo marito Alphard si sono impegnati ad aiutarmi e per questo sono stati carinamente cancellati dall'albero genealogico. Walburga non perdona." aggiunse poi tra lo scherzoso e l'amareggiato accennando alla madre. Era stata sempre una donna difficile, fredda e severa, che aveva cresciuto i figli con l'aiuto del terrore. Quando il suo primogenito, Sirius, a sedici anni era scappato di casa, lo aveva diseredato e lasciato alla deriva.
"Mi dispiace." mormorò Audrey. James si guardò attorno perplesso, l'aria era diventata decisamente pesante e malinconica, decise di intervenire "Allora ragazze, ci farete l'onore di dormire con noi anche stasera? Non vedo l'ora di sentire il dolce russare di Evans nelle orecchie." la ragazza lo guardò furibonda "Io non russo! Casomai sei tu, che alterni imitazioni di caffettiere a parole sconnesse sempre che parlano di Quiddich!" lui scoppiò a ridere "Si, me lo dicono in molti che parlo di sport mentre dormo!" Lily non volle indagare su chi fosse contemplato in quel "molti" perciò si girò verso le sue amiche "Allora, che decidete? Per me è uguale..." loro scossero le spalle, ormai pensavano di farcela a stare da sole, anche se effettivamente un'altra serata tutti insieme sarebbe stato piacevole.
"Non so, Lily dai decidi tu!"
"Davvero, non mi cambia nulla, posso dormire con loro come no, sul serio, dormiamo tutti insieme se volete..." borbottò incartandosi. Pessimo errore "Guarda che se vuoi dormire con James basta dirlo, per noi è uguale." le disse Beth con un sorriso malandrino.
"Cosa, voi siete matte! Io non... ma che dite... lo faccio solo per voi..."
"Si, dai veniamo, così facciamo contenta Lily."
La ragazza si alzò di scatto, scuotendo i lunghi capelli "Ora non addossate tutta la responsabilità a me, anzi, voi dormite nella stanza dei ragazzi, io me ne sto sola in camera!" detto questo si incamminò a passo di marcia attraverso il ritratto della Signora Grassa, uscendo con violenza dalla Sala Comune.
"Però, un nuovo record, siamo riusciti a tener calma la Evans per trenta minuti." constatò con uno sbadiglio Sirius.
Audrey si alzò stancamente dalla poltrona "Vado a parlarle..." James la bloccò prendendole il braccio "Posso provarci io?" la ragazza lo guardò con sospetto "Prometto di non farla arrabbiare di più, almeno non intenzionalmente." aggiunse sbuffando. La smorfia di Audrey si trasformò in un sorrisetto "Buona fortuna, allora." mormorò mentre il ragazzo si incamminava.
"Si, perfetto, allora dormite tutte da noi, giusto? Scusatemi ma adesso vado in camaera e tu..." continuò prendendo in braccio Beth "...vieni con me, non mi sembra che stamattina abbiamo concluso degnamente ciò che avevamo iniziato." e così dicendo se la trascinò dietro, tra gli sguardi allibiti degli altri "Potete salire fra cinque minuti!" esclamò Beth ridacchiando mentre il ragazzo metteva su una faccia imbronciata "Dai, Sir scherzo! Ci vediamo tra dieci minuti!"

*

Mentre James girava a vuoto tra i corridoi si diede mentalmente dello stupido, non aveva la più pallida idea di dove potesse essere Lily perciò ogni tentativo di ricerca era completamente inutile.
"Dove si può essere cacciata" borbottò tra i denti mentre cercava di fare mente locale. Escluse il giardino, ben sapendo che lei odiava stare di fuori da sola quando era buio, la Sala Grande e la Biblioteca. Stava per dirigersi verso i sotterranei quando improvvisamente gli venne in mente un'immagine di una bambina e molte penne svolazzanti intorno. Sorrise iniziando a salire le scale.
"Lo sapevo che ti avrei trovata qui!" esclamò esultante pochi minuti dopo. Lily si girò di scatto presa alla sprovvista "E come avresti fatto?" chiese curiosa, troppo stupita per poter continuare con i toni bruschi. Il ragazzo sorrise "Mi ricordo che una volta, quando ti ho fatto arrabbiare terribilmente, sei corsa qui su ululando qualcosa su un fiore..."
"Petunia, il nome di mia sorella." mormorò lei.
"Esatto, ho placcato Audrey per avere una spiegazione e mi ha detto che probabilmente eri andata in guferia per scriverle, che volevi farlo ogni volta che qualcosa ti turbava..."
Lei assentì "Anche se poi non le scrivo, qui sento come una connessione con lei, come un passaggio tra il mio mondo e il suo." sospirò "Cavolo, Potter, se non sbaglio è successo al secondo anno!"
"Tu continui a non credermi, io ricordo ogni cosa che ti riguarda." disse guardandola intensamente. Lily avvampò, presa in contro piede. Rimasero a fissarsi per alcuni secondi "Comunque, volevi qualcosa in particolare?" chiese poi riprendendo i suoi modi rudi.
"Si." rispose semplicemente lui prendendola per un braccio "Voglio farti vedere una cosa."


La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!
Rispondendo alle recensioni
- @Helen Evans, sono contenta che la storia ti stia continuando a piacere! Giá, chi non vorrebbe un ragazzo del genere? Anche se temo non abbandonerá facilmente la sua indole malandrina...!
- @ jeginnybells, ti ringrazio per i complimenti, come vedi la storia non é finita, ci saranno altri capitoli ;)
- @ Katy Lily Cullen, grazie per i complimenti, spero che la storia continui a piacerti! Per quanto riguarda gli aggiornamenti, cerco di postare un capitolo a settimana ma purtroppo la scuola mi tiene molto al guinzaglio! xD
In piú vorrei ringraziare tutti i lettori, Akira_Chan, jeginnybells, Katy Lily Cullen, malandrina4ever e __Ombra__ per aver messo la mia FF nelle seguite; hp4e e Helen Evans, cullen isabella, DANINO, Deviata e mick_angel nelle preferite!
A presto _glumbumble_

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Capitolo 4
*** Pozioni e Piante Magiche. ***


Ecco qui il nuovo capitolo, buona lettura!

Capitolo 4.



"Posso sapere dove stiamo andando?"
Lily aveva il fiatone, era da più di quattro rampe di scale che James la trascinava correndo per un braccio.
"Lo vedrai fra poco."
La ragazza si fermò di blocco, costringendolo ad arrestarsi a sua volta "Non mi starai portando di fuori, vero? Non mi piace il parco di notte."
James sbuffò "Lo so, stiamo andando da un'altra parte." continuò afferrandola di nuovo e continuando a correre "Ora per favore smettila di comportarti come una bambina curiosa e sbrigati, non so se abbiamo molto tempo."
Finalmente arrivarono nella Sala d'Ingresso e Lily automaticamente si girò verso la Sala Grande ma il ragazzo imboccò la strada dei sotterranei. Lei lo seguì sempre più stupita fino a fermarsi poco dopo davanti a una porta chiusa.
"Ma questa è l'aula di pozioni! Che cosa..." James la interruppe con il braccio, poi impugnò la bacchetta "Alohomora!"
La serratura scattò dolcemente sui cardini, permettendo loro di entrare.
All'interno, vicino ai tavoli, erano posizionati diversi calderoni ribollenti.
"Come facevi a sapere cosa ci sarebbe stato qui dentro?" chiese Lily mentre il suo sguardo smeraldino scrutava incantato ogni recipiente. James ridacchiò "Credevo che ha questo punto lo avessi capito, io so sempre cosa succede qui dentro." Lily decise di lasciare correre, in quel momento era troppo occupata dalle pozioni.
"Scommetto che sono le pozioni di presentazione, figuriamoci se il professore si lasciava sfuggire la possibilità di mostrare alla classe ciò che sa fare..." mormorò più a se stessa che a James, in piedi dietro a lei.
Si riferiva all'abitudine che aveva il loro professore, Lumacorno, di incantare i proprio studenti all'inizio di ogni corso facendogli vedere alcune pozioni molto complesse, col fine di fargli capire ciò che sarebbero stati in grado di fare dopo un anno di studio. Era così che lei era rimasta incantata dalla materia.
Si mise a osservare ogni intruglio, entusiasta "Questo è il Veritasareum, lo riconoscerei tra mille, vedi come è simile all'acqua?"
"Pensavo che quello simile all'acqua fosse il Distillato della Morte Vivente." obbiettò James pensieroso.
"Oh no! In realtà si, è anche lui trasparente, ma ha una consistenza più lattiginosa... questa qui è acqua, incolore, inodore e insapore." spiegò senza alzare lo sguardo dal calderone "Scommetto che ce la farà preparare il prima possibile, è argomento del settimo!"
James sorrise, era riuscito a distrarla. Stava per chiederle un'altra cosa quando la sua attenzione fu catturata dal calderone più piccolo, dentro il quale zampillava un liquido dorato...
"Ehi! Quella è la Felix Felicis!" esclamò. Se la ricordava dall'anno precedente. La pozione della fortuna liquida. Ancora non aveva perdonato Remus per il fatto di averla vinta al posto suo.
"Esatto. Non capisco perchè ce la ripropone... lo ha già fatto l'anno scorso..." disse Lily, la fronte corrucciata.
"Secondo te ce la farà preparare?" chiese lui al colmo dell'entusiasmo. Mai come in quel momento aveva apprezzato il fatto di frequentare pozioni "Probabile! Oh, ma è molto rischioso, insomma sai quanti cercheranno di rubarla?" scherzò guardandolo negli occhi per la prima volta. James decise che era meglio farla distrarre "E quella che pozione è? Non mi ricordo di averla mai vista." fece in fretta.
Lily abbassò lo sguardo su una pozione marroncina alla sua destra. Si avvicinò e annusò con circospezione "Essenza di Dittamo." mormorò alla fine "Serve per rimarginare le ferite, si cicatrizzano velocemente." spiegò davanti alla sua aria confusa.
"Ho sempre sperato che prima o poi ci saremmo esercitati con le pozioni curative, così sapremo come farle in caso di necessità."
"Saprai come farle. Io non penso di ricordarmi più le pozioni che abbiamo fatto gli anni passati."
Lily era scandalizzata "Stai scherzando! Come è possibile? Insomma così è inutile..." la sua ramanzina fu bloccata dal suono di passi pesanti al di là della porta "Cavolo, è tornato!" riuscì a balbettare James prima che la porta si aprisse e una figura facesse capolino.

"E voi due cosa ci fate qui sotto?" chiese sorpreso Horace Lumacorno, allisciandosi i grossi baffi.
I ragazzi si lanciarono uno sguardo smarrito "Troppi mesi passati senza entrare nell'aula di pozioni, mi mancavano i suoi odori." disse sveltà Lily guardandolo negli occhi. Tecnicamente era verò, perciò non si sentì del tutto colpevole. Il volto del professore si allargò in un sorriso, che si estese a tutto il suo largo corpo "Signorina Evans, lei mi lusinga! Si posso capire che questa vecchia stanza caliginosa possa mancare, alla lunga." convenne placidamente.
"Ma perchè si è portata dietro il signor Potter?" fece poi con sguardo indagatore "Sono un caposcuola, non potevo lasciare la mia collega da sola di notte." intervenne lui sfoderando il suo sorriso più smagliante, al quale nessuno sapeva resistere. Il professore infatti annuì compiaciuto "Giusto, giusto, potrebbe essere pericoloso."
"Quindi non ci punisce?" chiese Lily preoccupata.
"Certo che no, infondo non avete fatto nulla di sbagliato!" esclamò lui, gonfiandosi tutto "E poi, non potrei mai punire due dei miei studenti più brillanti." aggiunse ammiccando dalla loro parte. I ragazzi ricambiarono il sorriso "Professore, stavamo vedendo le pozioni e non ho potuto non notare che il Distillato della Pace non è ancora terminato..." disse tutto di un fiato, eccitata. Lumacorno la guardò soddisfatto "Esatto, che ne dice se le lascio finire il lavoro? Manca solo da aggiungere qualche goccia di sciroppo dell'Elleboro." flautò gioviale. Il sorriso di Lily si fece più esteso, mentre correva a prendere la boccetta nera.
James tirò un sospiro di sollievo, adesso era davvero sicuro che lei sarebbe stata tranquilla, almeno per le future tre ore.

*

"Evans, penso tu abbia appena stabilito un record, nessuno aveva mai guadagnato trenta punti il primo giorno di scuola, alle undici di notte per giunta!" esclamò James entusiasta. La ragazza rise "Più che altro ho stabilito il record di aver guadagnato punti quando stavo per farne perdere."
"No, mi dispiace ma io e Sirius ti abbiamo battuta. Una volta abbiamo trasfigurato la sedia di Gazza in una tigre e ci hanno scoperto, solo che Silente ha trovato la nostra magia straordinaria così invece di punirci ci ha assegnato venti punti a testa."
"Pensavo fosse solo una leggenda!" fece lei sbalordita.
"Credimi, la maggior parte delle cose incredibili che dicono su di noi sono vere." disse con noncuranza, passandosi la mano tra i capelli. Lily sbuffò, adesso riconosceva il vero Potter. Decise di lasciar correre
"Maltafinocchia!"esclamò diretta al ritratto davanti a lei.
"Altrettanto." disse placidamente la Signora Grassa dipinta, scattando per rivelare l'ingresso alla Sala Comune, ormai semi deserta.
"Allora, che cosa hai deciso?" chiese James fermandosi davanti alle porte dei dormitori "Vuoi davvero dormire sola nella tua stanza?"
Lily ci pensò su, sicuramente non voleva darla vinta agli altri, ma tutte le sue amiche stavano nel dormitorio dei ragazzi...
"Va bene, dormo con voi, ma se qualcuno mi prende in giro me ne vado." sottolineò minacciosa. James fece una sorta di giuramento e si incamminarono per le scale.
"Che cosa significa -non capisco cosa ci sia di male- siete impazziti?" la voce di Audrey giunse fino a loro. Incuriositi si affrettarono ad entrare. Gli altri erano tutti seduti sui loro letti ancora vestiti, ad eccezione di Beth e Sirius "Non mi sembra la fine del mondo." replicò questo con noncuranza, facendo arrabbiare maggiormente la ragazza "Ma insomma! Io, voi... da quando va avanti questa storia?" continuò con voce strozzata. Beth e Sirius si guardarono poi la prima sospirò vigorosamente "Da praticamente un mese dopo che abbiamo rotto."
"E non ci hai detto nulla?" chiese esterrefatta Eloise. Lei si strinse nelle spalle "Non sapevo come, ero sicura che voi non la avreste presa bene, ed evidentemente non mi sbagliavo." aggiunse soddisfatta.
"Oh, adesso non dare la colpa a noi!" esclamò Audrey incrociando le braccia.
"Posso sapere che cosa succede?" si intromise timidamente Lily. Gli altri sobbalzarono, non si erano accorti del loro arrivo. Audrey strinse gli occhi "Niente, abbiamo appena scoperto che Beth e Sirius se la spassano insieme da due anni."
"Non lo sapevate?" chiese James stupito.
Lily allargò gli occhi "Perchè tu si?" lui annuì "Lo sappiamo tutti." aggiunse. Lily si girò verso la sua amica "Beth, perchè non ce lo hai detto?" ma la sua domanda fu sormontata dalle esclamazioni delle altre ragazze "Vuoi dire che i ragazzi lo sapevano e noi eravamo le uniche all'oscuro? Pensavo fossimo amiche!" Audrey si alzò dal letto e si girò verso Eloise "Io vado in camera, non voglio scoprire che uno degli altri amanti della mia amica è un professore o peggio uno di loro!" fece. Eloise annuì con foga "Vengo con te." e uscirono con fare melodrammatico. Beth sospirò "Sirius, l'uscita di prima potevi anche risparmiartela." gli rimproverò, lui scosse la testa "Che ne potevo sapere che erano all'oscuro di tutto!"
Lily guardò un secondo gli altri "Vado a parlare con le ragazze, magari si calmano." disse salutandoli.
"Suppongo che sia meglio se ce ne andiamo anche noi, Beth" fece Alice, lasciando la mano di Frank e alzandosi "Prova a chiedergli scusa."
"Ma non capisco. D'accordo, non sono stata molto corretta, ma voi non siete arrabbiate!"
"Questo perchè nè io nè Lily abbiamo il senso etico di Audrey o ce la prendiamo come Eloise." ribattè saggiamente Alice.
Beth sbuffò "Andiamo, prima che mi trovi tutti i vestiti trasfigurati in foglie di ortica..." decisamente, non amava le vendette delle sue amiche.
*

"Oh, andiamo, quante altre volte vi devo chiedere scusa!" esclamò Beth al colmo dell'esasperazione. Era da circa un'ora che provava a farsi perdonare dalle sue amiche senza sortire nessun effetto "Almeno un altro centinaio di volte." sbuffò Audrey "Vedi, Beth." continuò "Non sono semplicemente arrabbiata perchè non me lo hai detto, ma perchè hai pensato che mi sarei comportata da vecchia bigotta! Insomma sono tua amica!" esclamò.
"Cosa vorresti insinuare?" chiese Beth tra il serio ed il faceto.
"Nulla, solo che conosco il tuo comportamento amichevole con i ragazzi... e non mi sembra di averti mai giudicata o criticata, quindi non capisco perchè te lo sei tenuta per te."
Beth sospirò pesantemente "Sinceramente non lo so, voi eravate dispiaciute per la fine della nostra storia perciò mi vergognavo a dirvi che ci eravamo lasciati per frequentarci in maniera meno...formale. Insomma mi perdonate?" tagliò corto, decisamente odiava scusarsi.
Le altre annuirono e lei tirò un sospiro di sollievo "Bene, ora che abbiamo risolto questo dramma voglio che tutte vi concentriate sul fatto che Audrey ha perso un'occasione d'oro per colpa del suo orgoglio." fece maligna. All'amica scivolò il sorriso dalle labbra "Oh, cacchio!"
*

"Per venerdì voglio un saggio di due pergamene sull'uso propedeutico delle foglie di elleboro." disse con voce squillante il professore Lumacorno, rivolto alla sua classe avanzata di pozioni prima di uscire dall'aula.
"Non ce la posso fare, non ce la posso proprio fare." mugugnò Audrey massaggiandosi le tempie. Era solo la seconda settimana e già tutti i professori avevano attaccato a spiegare argomenti complicati assegnando in aggiunta valanghe di compiti "Di questo passo ai MAGO arriverà solo il pallido ricordo di ciò che sono stata." aggiunse raccogliendo i libri.
"Andiamo, ogni anno fai questo discorso e poi esci con nessun voto inferiore a Oltre ogni previsione." sbottò Beth "Pensa a quelli di noi che devono lottare fino all'ultimo per arrivare a un Accettabile..." le due continuarono a battibeccare fino a quando raggiunsero la serra, dove erano radunati i malandrini "Io continuo a dire che è stupido." sentirono borbottare Remus "Oh, Rem, non fare il melodrammatico come al solito!" esclamò Sirius "Io penso sia una fantastica idea, ci sto!" continuò entusiasta strizzando l'occhio a James.
"Cosa ti sembra un'ottima idea?" chiese Lily guardandolo con circospezione. Sirius fissò per un attimo la spilla di caposcuola appuntata al suo petto, poi si aprì in un sorriso malandrino "Nulla, James ha proposto di uscire ad allenarci a quiddich stasera invece di avvantaggiarci nei compiti..." spiegò lentamente.
Lily passò il suo sguardo indagatore su tutti e quattro i ragazzi, cercando di notare un segno di cedimento. Vide Peter muoversi impercettibilmente "Certo!" sbottò riducendo gli occhi a fessure "Pensate che mi sia trangugiata una pozione rallentante? Voi non vi avvantaggiate mai i compiti, è già un miracolo che li facciate! Ditemi che succede." ripetè minacciosa "Nulla, te lo giuro, Sirius ha ragione." fece James rilassato.
La ragazza si girò di scatto verso di lui "Potter, tu sei un caposcuola, non puoi permetterti di fare gli stessi scherzi idioti che facevi quando eri una matricola! Hai delle responsabilità!" vedendo che la sua ramanzina non sortiva nessun effetto continuò "Ve lo giuro, se vi becco a fare qualcosa di illegale vi denuncio direttamente al preside! A te sarà revocata la spilla, complimenti, ancora una volta riuscirai a realizzare un record!" la campanella di inizio lezione suonò, enfatizzando la sua infausta predizione. Lily entrò con violenza nella serra, andandosi a posizionare davanti ad una pianta alta più di lei, con foglie coperte da pallini rosso fuoco. Le altre lanciarono uno sguardo ai malandrini e la seguirono.
"Spaventato? Se vuoi non lo facciamo." sghignazzò Sirius osservando il suo migliore amico. James guardò per un secondo la chioma di Lily, ancora più lucente davanti ai petali della pianta "No, certo che no. Non sarà una delle sue solite minacce a farmi cambiare idea." rispose mentre Remus e Peter sospiravano e il sorriso di Sirius si andava facendo sempre più largo "E adesso entriamo, abbiamo un piano da mettere a punto!"

Sfortunatamente la professoressa Sprite aveva altre cose in mente per quel pomeriggio "Allora, oggi affronterete la Venomous Tentacula..." esordì sorridendo ai suoi studenti.
"Ma professoressa" la interruppe Any, una studentessa di Tassorosso "Non è classificata come pianta vietata al commerciò?" domandò con una chiara nota di panico nella sua voce. Lilì sbuffò rumorosamente mentre la professoressa rispondeva rilassata "Signorina Haddon, non nascondo che sia una pianta che non si può affrontare con leggerezza, ma ritengo che i miei studenti del settimo anno siano più che in grado di farcela, in più pensa che io vi lascerei da soli?" chiese, gli occhi scintillanti dietro alle leggere macchie di terra. Any arrossì e scosse la testa "No, ovvio, mi perdoni..."
"Bene, sarà compito vostro oggi renderla innocua per poter estrarre i semi... mi aspetto che abbiate letto sul testo il procedimento quindi non lo ripeterò, tuttavia chiunque abbia qualche domanda non esiti a chiedere. Dato che probabilmente il compito richiederà tutta l'ora vi assegno adesso quello che dovete fare la prossima lezione: un rotolo di pergamena sul procedimento esatto. Buon lavoro!" concluse mettendosi da un alto e osservando la scolaresca iniziare a schivare i tentacoli chiodati.
"Grande, una pianta assassina era proprio quello che ci serviva per mettere a punto i dettagli del piano." sbottò James apprestandosi a tagliare i due steli laterali del vegetale.
"Diffindo!" esclamò, riuscendo nell'intento: la pianta si divise in due, lasciando scoperto il gambo principale "Bene." continuò osservando Remus "Adesso cosa dovremmo fare?" domandò. Non riusciva a ricordarsi nient'altro del capitolo letto senza prestarvi molta attenzione
"Devi scagliare un incantesimo incendio." si intromise Audrey voltandosi verso il loro tavolo "Grazie." fece James confuso "Perché ci stai aiutando?" la ragazza si strinse nelle braccia "Diciamo che mi sento in colpa per le accuse di Lily. Non dovrebbe saltare sempre alle conclusioni sbagliate..." spiegò osservando l'amica che con un incantesimo perfetto bruciava il ceppo e si preparava a inserire la mano.
James le sorrise colpevole "Grazie." ripetè mentre lei si rigirava con un sorriso "Volete davvero continuare con il vostro piano, deludendo le aspettative di una ragazza così fiduciosa?" domandò con un mezzo sorriso Remus. James incorciò lo sguardo di Sirius, che sbadigliava vigorosamente mentre guardava Peter mettere la mano dentro al buco e ritirarla con uno strilletto "Maledizione, Sir, non hai bruciato bene!" sbottò.
"Allora, James?" incalzò Remus.




* * *

La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!
Rispondendo alle recensioni
- @ jeginnybells, grazie per i complimenti! Diciamo che per scrivere le litigate il mio carattere fumantino aiuta parecchio xD
- @ saki 94, ecco svelato il "mistero", James ha pensato, azzeccandoci, che l'unica maniera per farla stare buona è quella di metterle davanti le pozioni! Grazie per i complimenti!
In piú vorrei ringraziare tutti i lettori, Akira_Chan, federer, jeginnybells, Katy Lily Cullen, malandrina4ever, Mousse, rontino e __Ombra__ per aver messo la mia FF nelle seguite; hp4e e Helen Evans, cullen isabella, DANINO, Deviata, jaily, majetta, mick_angel, NimoueOfTheLake e sihu nelle preferite!
A presto _glumbumble_

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Capitolo 5
*** La Falla nel Piano. ***


Imploro perdono per l'enorme ritardo, ma non ho avuto un momento di tregua fino a questo pomeriggio (e il mio cervello dolorante lo può confermare...) perciò scusate ancora, ecco il capitolo, buona lettura!

Capitolo 5.



  "Certo, come ho già detto non sarà una minaccia di Lily o una fiducia mal riposta in noi a farmi cambiare idea.  " rispose James lentamente, dopo averci pensato per qualche secondo.   "In più non sono io l'interessato al parere di Audrey...  " continuò aprendosi in un sorriso malizioso. Remus arrossì impercettibilmente, confuso   "Cosa? Non è vero, io non...non mi interessa Audrey!  " si difese continuando a tenere fisso lo sguardo su Sirius che ingaggiava una lotta con la pianta.   "Andiamo Rem! A te interessa e tutto Grifondoro sa che lei è pazza di te, perché non cerchi di fare qualcosa?  " chiese con ilarità crescente. Remus si adombrò   "Perché non posso coinvolgerla in qualcosa più grande di lei.  " rispose funereo, immobilizzando la pianta con un gesto di bacchetta e iniziando a prelevare i semi nel modo corretto. Era vero, Audrey gli piaceva, con quell'espressione tranquilla e allegra sempre negli occhi. E sapeva perfettamente che a lei lui interessava parecchio. Lo aveva sempre sospettato ma quando aveva notato che era riuscita ad addormentarsi solo dopo aver sentito il corpo del ragazzo accanto al suo, ne aveva avuto la riprova. Ma tutti questi erano pensieri inutili. Proprio perché Audrey era così, non poteva permettersi di oscurare la sua vivacità con un terribile segreto come il suo.   "Rem, mi stavo divertendo!  " esclamò Sirius strappandolo dai suoi cupi pensieri.   "Combattendo contro dei tentacoli spinosi?  " chiese lui con ironia   "Immagino quanto sia stato spassoso farsi quel graffio sulla guancia.  " aggiunse osservando la ferita sanguinante sul volto dell'amico. Questo si aprì nella sua solita risata simile ad un latrato   "Non molto, ma indispensabile: le ragazze apprezzano il fascino dell'uomo pieno di cicatrici.  "
  "Mi spiace interrompere la vostra conversazione." esordì la professoressa prendendoli tutti alla sprovvista, nessuno si era accorto che era posizionata alle loro spalle   "Ma vorrei farvi notare che siete gli unici ad aver raccolto solo una manciata di semi. E signor Black, è pregato di andare in infermeria a farsi medicare il graffio. Potrà pure piacere il fascino dell'uomo ferito, ma sicuramente non attira quello dell'uomo morto."
Lui scosse le spalle con noncuranza, ignorando le risate dei suoi amici   "Si, professoressa. " fece prendendo le sue cose soddisfatto, adorava perdere le lezioni. James raccattò anche lui veloce il libro "Posso sapere cosa fa, signor Potter?" chiese la professoressa stupita. James la guardò incredulo "Accompagno Sirius in infermeria. " rispose come se fosse la cosa più ovvia al mondo "Oh no, non mi sembra che il signor Black sia così ferito da non poter andare da solo." fece lei per aggiungere davanti all'espressione di James "Ricordo che siete il gruppo più indietro, non le conviene perdere altro tempo." Lui si adombrò e si rimise al lavoro mentre l'amico sghignazzando se ne andava velocemente "Ci vediamo dopo!" aggiunse mentre già si incamminava sotto il sole radioso di quel pomeriggio.   "Aspetti!" lo bloccò la professoressa Sprite "Lasci che l'accompagni qualcuno dei suoi compagni, so troppo bene come altrimenti occuperebbe questo tempo..." fece lei guardandosi intorno prima di incontrare lo sguardo di Lily Evans, che aveva appena finito di raccogliere i semi   "Evans, accompagni il signor Black in infermeria e si occupi di non farlo gironzolare per i corridoi.  " decise. La ragazza fece una brutta smorfia e si alzò dal tavolo, notando la faccia di James, decisamente non era entusiasta dalla piega presa dagli eventi.   "Coraggio Black, andiamo a medicarti.  " fece Lily con un sospiro davanti alla faccia scioccata di Sirius.   "Signor sì!" esclamò lui appena si riprese. Possibile che i malandrini sono tutti così?! Pensò lei esasperata.

*

Non si scambiarono parola quasi per tutto il tragitto ed entrarono alla fine in infermeria   "Signor Black, mi domandavo se si fosse dimenticato di me!" scherzò l'infermiera appena lo vide "Oh, madama Chips, non potrei mai dimenticarmi di chi mi cura almeno dieci volte al mese!" continuò lui nello stesso tono.   "Cosa è successo questa volta? " domandò poi più seria  "Mi sono ferito con la Venomus Tentacula ." spiegò lui indicandosi la guancia. L'infermiera annuì prima di essere colpita da una macchia sulla spalla. "Si è ferito anche sulla spalla.  " disse più a se stessa che a lui. I ragazzi guardarono il punto indicato dalla donna e si accorsero che effettivamente una piccola macchia rossa si stava estendendo "Non me ne ero accorto." disse lui divertito prima di levarsi la maglietta. Due piccoli buchi, che si adattavano perfettamente ai chiodi della pianta, risaltavano splendenti all'altezza dell'avambraccio. La donna annuì e si diresse verso uno piccolo sportello bianco, dove teneva gli antidoti per le piante velenose   "Ecco qui." disse prendendo una boccetta minuscola contenente un liquido color rubino "Si assorbe da solo ma deve rimanere fermo per qualche tempo, dopo potrò medicarla.   "Di quanto tempo parliamo?" domandò Sirius con un sospiro.   "Mezz'ora, tre quarti d'ora." fece lei spiccia prima di spruzzare il liquido, che subito iniziò a bruciare sulla spalla e sulla guancia "Ogni volta mi tiene qui dentro per secoli, non riesce proprio a fare a meno di me, vero?" domandò lui con un sorrisetto malizioso a cui l'infermiera non si unì "No! Piuttosto è lei che non riesce a fare a meno di cacciarsi nei guai, proprio come il suo amico Potter." aggiunse "Ma dove è?" chiese poi notando che non era presente "La professoressa non gli ha dato il permesso di accompagnarmi, mi ha fatto portare da Evans." continuò con uno sbadiglio indicando la ragazza che era rimasta fino a quel momento in disparte, stupita dal tono confidenziale con cui Black si riferiva all'infermiera. La donna la guardò per un secondo, annuì e si alzò "Lo faccia rimanere buono qui, se ci riesce, torno fra poco. Black...
"... rimani disteso, lo so." fece lui stendendosi obbediente su un lettino.
Lily gli si avvicinò appena l'infermiera si fu ritirata nel suo studio "Devi venire qui su molto spesso, per avere un rapporto del genere!"
Lui ridacchiò "Io e James veniamo qui praticamente ogni mese, e anche gli altri due. " rispose con circospezione. Lily sgranò gli occhi "Possibile che vi fate male così spesso?"
  "Che ci vuoi fare siamo uomini avventurosi." rispose lui con solennità mentre la ragazza scoppiava a ridere. Lily si concentrò sul dorso nudo del ragazzo e vide che in effetti c'erano diverse cicatrici lievi impresse sopra "Come te le sei fatte?  " chiese poi.
Sirius ci pensò per qualche secondo "Quiddich, uscite nel parco di notte, le solite cose." rispose con indifferenza, per accorgersi poco dopo che quella era Lily Evans e lei non ammetteva uscite notturne. Tuttavia la ragazza era troppo presa da un suo pensiero per accorgersene. Sirius ritenne lo stesso prudente focalizzare la sua attenzione su qualcos'altro "Questa per esempio." disse indicandosi una piccola cicatrice all'altezza delle costole superiori "Me la sono fatta al terzo anno. Era una delle prime gite ad Hogsmeade, ci eravamo intrufolati nella Stamberga Strillante ed ero rimasto incastrato tra due assi che avevano ceduto. Fortuna che James è riuscito a liberarmi, all'epoca la ferita era molto più estesa.  " raccontò perso nei ricordi.
Lily si fece pensierosa "A James piace fare l'eroe...
  "No, questa mania è semplicemente innata in lui, non lo fa solo per attirare l'attenzione, almeno non questo genere di cose.  " spiegò lui.
  "Voi siete molto amici, vero?"
  "Sarebbe riduttivo, James è praticamente un fratello per me, e la cosa è reciproca. Non c'è nessun'altra persona al mondo di cui mi fidi maggiormente e su cui io possa fare affidamento. E lo stesso vale per lui.
  "Dipinto così sembra una persona fantastica." scherzò Lily sedendosi sul ciglio del letto. Sirius scoppiò a ridere "James ci guadagna parecchio ad essere conosciuto meglio, potresti addirittura stupirti." le disse enigmatico.
Lei annuì prima di scoppiare a ridere "Però, ogni mia convinzione su di voi si sta rivelando errata: Potter è un eroe dal cuore d'oro e tu un buon amico con un cervello." scherzò.
  "Sempre detto che noi malandrini siamo pieni di risorse e sorprese, tutto sta nel volerle conoscere.
Lily rimase in silenzio per qualche secondo, ancora presa da un pensiero insistente quando vennero interrotti da madama Chips "Perfetto, l'antidoto ormai dovrebbe aver funzionato." disse guardando critica le due ferite e assumendo un'espressione compiaciuta "Esatto. Adesso disinfetto e tornerà come nuovo." continuò prendendo un liquido violetto e riversandolo sopra la spalla e il viso   "Brucia un po', abbia un attimo di pazienza." disse automaticamente, poi prese la bacchetta, le impresse un veloce movimento e la pelle era rigenerata "Fatto, adesso può andare e signor Black..." aggiunse facendo voltare i due ragazzi "Cerchi di fare attenzione, magari riesce a stabilire il record personale di non essere ricoverato qui dentro per tre settimane consecutive." fece burbera congedandoli.
  "Bene, il mio corpo è come nuovo, penso proprio che andò a festeggiare l'avvenimento in riva al lago. " fece mentre scendevano le scale "Black, adesso hai lezione!" esclamò Lily scandalizzata
"Sono ferito."
 "Sei in perfetta condizione, in più ho ricevuto l'ordine di farti comportare bene, perciò adesso vai a lezione, cosa hai?  " chiese poi. "Divinazione." borbottò lui adombrandosi.
  "Bene, buona salita, io vado ad Aritmanzia e Black... io lo saprò se avrai bigiato la lezione." continuò minacciosa   "Lieto di vedere che almeno una cosa non è cambiata nella dinamica caposcuola-malandrini." fece prima di salire le scale con passo strascicato. Lily sospirò vedendolo sparire, prima di scendere veloce al primo piano, dove si trovava la sua aula. Decisamente quella mezz'ora le aveva dato parecchio da pensare.

*

  "Come è stato, che le hai detto, mi hai messo in buona luce? " chiese ansioso James appena lo vide sbucare dalla botola "Ramoso, rilassati, sono mai stato una cattiva spalla?" domandò sorridente Sirius. James scosse la testa   "Appunto, ho parlato di te in termini tali che mi stupisce non sia qui con un anello di fidanzamento."
James mise su un sorriso ebete   "Perché lei è diversa...  " disse semplicemente.
  "Si lo so, lei non si fa incantare dalle solite cose, non subisce il fascino del malandrino, eccetera eccetera." tagliò corto Sirius, ormai conosceva a memoria i discorsi estatici del suo migliore amico riguardo Lily Evans.
James si riscosse veloce "Allora, saltiamo divinazione per mettere a punto il piano?" domandò "Tanto la professoressa nemmeno si accorgerà della nostra assenza." disse alludendo al fatto che la loro insegnante, Cassandra Priam, fosse solitamente più interessata al suo Occhio che alla presenza degli studenti.
Sirus scosse la testa   "No, rimaniamo...  " lo pregò. James lo guardò stupito e Sirius scosse la testa "Da quando ho parlato con la Evans sento il desiderio assurdo di assistere a una lezione!" si giustificò.

*

  "E così Sirius ti ha parlato bene di James..." sussurrò Audrey alla destra di Lily. Questa annuì sensa alzare lo sguardo dal suo foglio pieno di calcoli.
  "Non mi sorprende più di tanto, insomma è il suo migliore amico, è ovvio che volesse fargli fare bella figura davanti a te..." continuò.
La ragazza la ignorò "Non può essere, il risultato mi viene 7... dove ho sbagliato?  " disse invece accigliandosi.
Audrey accostò il viso al foglio dell'amica   "Hai aggiunto l'ora astrale?" chiese mordicchiando la piuma. Lily annuì   "Si, non capisco, dovrebbe venire 1, mi viene sempre 1" continuò scorrendo con ossessione i calcoli.
L'altra sbuffò "Evidentemente si è creata sintonia col 7, non lo so, queste lezioni non riesco a capirle!" esclamò frustrata "E tu non ignorarmi." aggiunse. Lily sbuffò   "Non ti sto ignorando, solo che stiamo facendo lo stesso discorso da un'ora, abbiamo analizzato ogni possibilità e la conclusione per quanto dura è una, Potter non è così male come credevamo...credevo." si corresse cogliendo lo sguardo di Audrey. In effetti da quando era tornata dall'infermeria ed aveva raccontato tutto ad Audrey, le due ragazze avevano soppesato ogni parola, ogni gesto, per vedere se c'era un briciolo di verità.
  "Scusa, pensavo di farti un favore!" esclamò Audrey riferendosi al fatto che era stata Lily a sollevare la maggior parte dei dubbi. Non sapeva perchè ma una parte di lei bruciava di curiosità, voleva rimanere nella certezza che James Potter era un criminale rompiscatole e allo stesso tempo voleva ricredersi.
  "Lils, ammettilo, ti piace James." disse in un sussurro Beth che aveva ascoltato tutti i discorsi delle amiche dal banco accanto.
  "Tu sei matta, Sirius ti deve aver attaccato la deficienza mentale." borbottò Lily scrivendo con violenza l'ennesimo risultato "Maledizione, mi viene sempre 7!"
  "Forse non è un caso..." le disse di rimando Beth con l'aria di chi la sa lunga.
  "Cosa vorresti dire?"
La ragazza le passò un pezzettino di carta con scritta sopra una serie di numeri "Sarebbe? " fece Lily osservando la serie cifrata e non vedendoci nessun collegamento.
  "Il numero del carattere di James Potter, e guarda il risultato." aggiunse trionfante. Lily abbassò riluttante lo sguardo sul foglietto, immaginando la risposta. Infatti, scritto con l'inchiostro blu, era stagliato un elegante 7.
  "Per quale insano motivo tu hai il numero del carattere di James Potter?" chiese Lily stupita.
Beth alzò le spalle con noncuranza   "Quando mi annoio trovo i numeri relativi alle personalità di tutti quelli che conosco, e oggi ho fatto i malandrini."
  "Oh, oh, oh!" fece Audrey ad alta voce, beccandosi un'occhiataccia della professoressa.
  "Non c'è nulla da ridere, sai quanto queste cose sono imprecise." fece Lily piccata.
Le amiche la guardarono con ilarità crescente "Qui non c'è nulla di sbagliato, i calcoli sono chiari, il tuo destino adesso è un bel 7 dai profondi occhi nocciola!"

*

  "La volete smettere con questa storia?" esclamò Lily esasperata appena raggiunse una poltrona. Da quando avevano fatto quei calcoli le sue amiche non l'avevano lasciata più in pace, alludendo al fatto che il suo futuro sarebbe stato Pottercentrico.
  "Lo ha detto anche la professoressa, i numeri del destino sono instabili, mutevoli e soprattutto difficili da comprendere, quindi non capisco come potete essere così sicure."
  "Perchè tutti i calcoli che abbiamo fatto in seguito si riferivano a lui.  " rispose con uno sbadiglio Audrey.   "E perchè sappiamo tutti che vi sposerete appena usciti da Hogwars, abiterete in un delizioso villino e avrete un bel bambino con gli occhi verdi e i capelli neri." continuò Beth scatenando l'ilarità delle altre. Lily dal canto suo ignorò le battute e si immerse nella lettura di un libro, salvo essere distratta poco dopo dall'arrivo di Mary, una loro amica del sesto anno "Avete sentito?" chiese eccitata scostando la banda di capelli rossicci dagli occhi.
Le ragazze scossero la testa "Stavolta non so proprio come faranno a cavarsela." continuò evidentemente seguendo più un suo pensiero che dando retta alle altre.   "Mary ma di chi parli?" chiese Audrey aggrottando la fronte.
  "Dei malandrini, ne hanno combinata una delle loro, che dico! Hanno architettato uno scherzo memorabile!" esclamò soddisfatta.
  "Che cosa?!" urlò Lily precipitandosi fuori dalla Sala Comune.
  "Mary, quante volte te lo abbiamo detto? Per certe notizie Lily deve essere preparata! Non le si può buttare una cosa del genere in faccia, perde le staffe!" sospirò Beth seguendo le amiche fuori dall'ingresso.
Tuttavia ci misero poco a scoprire la fonte di tutto il trambusto che sembrava aver agitato l'intero castello. Nella Sala d'Ingresso, vicino alla porta che conduceva ai sotterranei, era accalcata quasi tutta la scolaresca intenta a guardare in alto, chi con sguardo indignato, chi preoccupato, anche se la stragrande maggioranza degli studenti aveva un'aria divertita.
  "Hai capito cosa hanno fatto?" domandò col fiatone Beth appena arrivò. Lily indicò il soffitto nauseata. La ragazza alzò lo sguardo e dovette soffocare in fretta le risate. A testa in giù, con un'espressione arcigna, dipinti di rosso e oro, penzolavano inerti la squadra di Serpeverde ed alcuni altri studenti della casa meno amata nella scuola. Non solo, sembrava che i malandrini fossero in qualche modo riusciti a trasportare le stanze dei Serpeverde nell'ingresso, così che adesso svettavano insieme ai ragazzi i loro vestiti e le loro foto, specialmente quelle più ridicole. Si potevano vedere anche alcune pagine di diario, che i malandrini avevano generosamente ingrandito. Beth notò con orrore che accanto al corpo magro ed ossuto di Severus Piton, uno studente del loro stesso anno, erano attaccate foto del ragazzo assieme a Lily. Il motivo era semplice: in passato i due ragazzi erano stati amici, migliori amici, ma poi le loro strade si erano divise, a causa di alcune scelte fatte. La ragazza si augurò con tutto il cuore che l'amica non lo avesse notato. Per quanto cercasse di ingannare tutti, era evidente quanto Lily soffrisse per quell'allontanamento. In fondo per molto tempo era stato il suo unico amico, l'unico contatto rimastole col mondo babbano.
Lily tuttavia non sembrava essersene accorta, tutta la sua indignazione era infatti rivolta verso quelli che avevano architettato tutto, specialmente James Potter, che se ne stava in un angolo con i suoi amici a bearsi della riuscita del piano e a ricevere complimenti. Fu verso di lui che si diresse subito dopo a lunghe falcate.
  "Lo sapevo, lo sapevo che non potevo fidarmi di te. E dire che avete anche provato a farmi passare per la paranoica malfidata!" esclamò con rabbia, scuotendo i lunghi capelli.
Il sorriso del ragazzo si allargò "Andiamo, Evans, è uno scherzo innocente...!  "
  "No, non lo è! Quando capirete che mortificare le altre persone non è una cosa divertente?! Siete sempre i soliti superficiali ragazzini!" urlò guardandoli con disprezzo   "E tu!" esclamò volgendosi verso Sirius   "Tutti quei bei discorsi su quanto Potter fosse leale, generoso e gentile! Presumo che non ci fosse nulla di vero, che fosse un altro scherzo: farmi pensare bene di lui per indurmi ad uscirci...come se fosse possibile." aggiunse mordace.
  "Quindi devo cancellare la prenotazione da Madama Piè di Burro?" chiese sarcastico James, gli occhi scintillanti   "Fai come ti pare, non mi interessa.
Pensavo fossi stata chiara in tutti questi anni: io non uscirò mai con te, non avrò mai nulla a che spartire con te."
  "Solo per uno stupido scherzo?" chiese lui iniziandosi ad arrabbiare.
  "Certo che no! Non voglio uscire con te perchè sei il solito immaturo, stupido, arrogante di sempre! Se volessi uscire con un bambino capriccioso andrei ad un parco giochi, sicuramente non perderò tempo con un pallone gonfiato che non crescerà mai." gli sparò addosso tutto di un fiato. Quelli intorno a loro si erano ammutoliti, tendando di sentire, ma a lei non importava tanta era la sua collera.
  "Questo è ciò che pensi di me?" chiese lui, che per contraccolpo aveva abbassato la voce fin quasi ad un sussurro.
  "No, diciamo che questo è ciò che penso di te in un linguaggio molto moderato." ribadì lei con violenza.
  "Bene. Davvero, non riesco a capire per quale motivo io mi sia dannato tanto dietro a te, se il solo pensiero di noi insieme ti genera una tale reazione. Mi dispiace di averti infastidito per tutto questo tempo." rispose lui duro, prima di lasciarla ed incamminarsi lentamente verso la MacGranitt, che li aspettava con sguardo lampeggiante e le labbra più sottili che mai.
Lily rimase lì, col fiatone, realizzando solo in quel momento che parecchi occhi erano puntati su di lei. Si girò di scatto e si allontanò veloce, ignorando i ragazzi appesi a testa in giù, specialmente uno che durante il loro litigio aveva assunto un'espressione sempre più felice; ignorando le sue amiche che la chiamavano affinchè si fermasse, come anche i professori che chiedevano un rapporto, e iniziò a correre, così confusa e turbata da non riuscire nemmeno a capire perchè le lacrime avevano iniziato a bagnarle traditrici le guance.

* * *

La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!
Rispondendo alle recensioni
- @ saki 94, ecco cosa avevano in mente, spero non sia una delusione rispetto a quello che avevi pensato tu e che sono molto curiosa di sapere! E scusa per il ritardo.
Poi vorrei ringraziare tutti i lettori, Akira_Chan, aleeyoda, federer, jeginnybells, Katy Lily Cullen, malandrina4ever, Mousse, rontiamo, __Ombra__ e S_marti_es per aver messo la mia FF nelle seguite; hp4e e Helen Evans, cullen isabella, DANINO, Deviata, jaily, mayetta, mick_angel, NimoueOfTheLake e S_marti_es nelle preferite!
In più per farmi perdonare dell'enorme ritardo (e anche per farvelo sapere) per chi è interessato ho scritto un'altra FF, anche se tecnicamente sono One Shot, sullo stesso argomento, più o meno. Il link è questo, spero che andrete a leggere ;) A presto _glumbumble_

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Capitolo 6
*** Giorni di Bufera. ***


Penso sia completamente inutile scusarmi per il ritardo, dato che è enorme e (quasi) non giustificabile, quindi passo al capitolo, spero una buona maniera per farmi perdonare, Buona Lettura!

Capitolo 6.




Settembre lasciò silenzioso il posto a Ottobre, portandosi via il sole e le ultime tracce di calore. Fin dai primi giorni una pioggia leggera era scesa imperturbabile sul castello e poco a poco aveva acquistato più spessore. Quel giorno, mentre un ragazzo moro impartiva direttive a un piccolo gruppo di ragazzi in tuta scarlatta, un'acquazzone in piena regola si riversava su di loro "Non vi ripeto per l'ennesima volta che la prima partita dell'anno è alle porte." disse solenne James Potter scostandosi i capelli fradici dalla fronte "E che dobbiamo fin da subito dare il meglio. Questo è l'ultimo anno per la maggior parte di noi, andiamocene con stile!" esclamò con fervore ottenendo il consenso della sua squadra, anche se non di tutti "E per farlo dobbiamo giocare sotto il diluvio?" chiese una delle cacciatrici, Harriet.
"Si, non ci siamo allenati insieme per tre mesi, dobbiamo riprendere il ritmo a ogni costo!" ribadì lui "Altri commenti o domande?" chiese rivolgendosi al resto della squandra che scosse la testa in segno di diniego "Perfetto. Salite sulle scope ragazzi, libero le palle".
"Ancora non capisco come tu sia riuscita a convicermi..." borbottò Lily cercando un sedile meno bagnato degli altri e fallendo. Stizzita prese la bacchetta, ne asciugò uno e ci si sedette di malagrazia "Perchè i malandrini non si perdono nemmeno un allenamento, così avrò una scusa per parlare con Remus, dato che ultimamente non ne ho avuto occasione." spiegò Audrey cercando di mascherare il tono di rimprovero.
Tuttavia non ci riuscì, perchè Lily afferrò il senso del discorso e si adombrò "Non ti ho mica costretta a non parlarci!" Audrey preferì non rispondere, ma asciugò anche lei un sedile, prese l'ombrello ingrandito per magia e lo immobilizzò a mezz'aria "Potresti fare quel trucco dell'aria calda? Sto congelando..." la pregò qualche secondo dopo. Lily non se lo fece ripetere due volte e poco dopo le due amiche erano parzialmente riscaldate da un tiepido fiotto d'aria. Il silenzio si intromise nuovamente tra le ragazze, Audrey era tutta impegnata a sbirciare oltre la cortina d'acqua per scorgere Remus e Lily osservava accigliata la squadra di Grifondoro, pensando al motivo per cui la sua amica non poteva quasi più parlare con il ragazzo.
Da dopo lo scherzo il rapporto tra i malandrini e le ragazze si era deteriorato, specialmente a causa sua. La sfuriata fatta a James Potter aveva comportato un decisivo distacco tra i due gruppi. Lei era rimasta fissa nelle sue idee, sentendosi vagamente in colpa solo nel dormiveglia, lui la ignorava completamente; non le scoccava nemmeno quelle occhiate di rimprovero a cui era abituata ogni volta che litigavano. Ovviamente i rispettivi amici si erano schierati e, tranne Beth che ogni tanto sgattaiolava da Sirius, non si parlavano quasi più. Questa era l'unica cosa che si rimproverava Lily, e questo era il motivo per cui aveva accettato quella mattina di accompagnare Audrey all'allenamento.
"Eccoli, mi raccomando comportati bene." le soffiò nell'orecchio con voce eccitata Audrey. Lily annuì esasperata e si stampò un sorriso non molto sincero sulle labbra. Videro Sirius accorgersi di loro e dare una gomitata a Peter e Remus. In pochi secondo le furono accanto "Buon pomeriggio! Posso sapere che cosa ci fanno delle ragazze compite come voi all'aperto con un tempo simile?" chiese Sirius con una nota di sarcasmo nella voce. Le ragazze si guardarono di sbieco. Dove stava Beth quando la sua formidabile abilità a inventare bugie era così necessaria?!
"Volevamo vedere Malcom!" esclamò Lily in un impulso disperato. Tutti, compresa Audrey, la fissarono stupiti "Ah si?" chiese Peter stupito.
"Già. Lui è sempre così gentile con me, ho pensato di ricambiare la cortesia assistendo ad un allenamento." improvvisò sul momento.
Tecnicamente non era proprio una bugia, il portiere aveva sempre manifestato un grande interesse nei suoi confronti, non riscontrando però nella caposcuola il minimo interesse.
"Sotto la pioggia?" chiese Sirius con insistenza.
Lily iniziò ad innervosirvi "Si, Black, te l'ho detto, smettila di fare il terzo grado!" esclamò sulla difensiva. Si sedettero, anche se il ragazzo abbassò dopo parecchio il suo sguardo indagatore dal viso della ragazza.
"Guarda, Rem, si sono attrezzate molto meglio di noi contro la pioggia!" esclamò Peter osservando l'ombrello gigante e l'aria. Il ragazzo osservò tutto con un sorriso "Non ci avevo mai pensato, davvero ingegnoso..." commentò gentile. Lily diede una piccola gomitata sulle costole ad Audrey, che iniziò una lunga dissertazione sugli incantesimi. Speriamo serva a qualcosa... pensò titubante Lily, ricordandosi di concentrarsi su Malcom.
Improvvisamente una reazione troppo entusiastica di Audrey ad un commento di Remus le fece scuotere la mano con violenza col risultato di far cessare l'incantesimo sull'ombrello, che volò via in un gorgo d'aria, e di colpire la mano di Lily che perse la sua bacchetta.
"Maledizione! Scusa!" gridò Audrey mentre le due ragazze si bagnavano velocemente "Non ti preoccupare. Non trovo la bacchetta!" esclamò Lily con frenesia, non riuscendo a vederla.
"Qualcuno potrebbe appellarla?" chiese disperata. Remus non se lo fece ripete due volte "Accio bacchetta!" urlò contro il vento, che era aumentato vertiginosamente. Tutti si guardarono intorno, nella speranza che il piccolo bastoncino arrivasse fluttuando, invano.
"Come è possibile..." borbottò Lily ormai del tutto zuppa, saltando tra gli spalti in cerca della bacchetta.
"Serve aiuto?" una voce le fece alzare lo sguardo e intravide gli occhi nocciola di James Potter.
L'impulso di non rispondere era forte, ma il bisogno di ritrovare la bacchetta ancora di più, perciò si morse il labbro e rispose "Ho perso la bacchetta, non riusciamo a trovarla"
Lui guardò dietro di lei, sotto l'ombrello dove erano radunati tutti i loro amici "Avete provato a usare l'incantesimo di appello?"
"Si, non funziona" rispose Remus. Lui aggrottò le sopracciglia "Riprova."
Il ragazzo impugnò la bacchetta e ripetè l'incantesimo. Nulla.
"L'ho vista!" esclamò James trionfante. Tutti si voltarono verso di lui "Come hai fatto?" chiese Lily stupita, completamente dimentica di usare un tono di sufficienza "Anni di allenamento come Cercatore." rispose semplicemente lui prima di saltare agile verso la ringhiera dell'ultimo spalto, dove si era incastrata. Pochi secondi e le era di nuovo a fianco, la bacchetta in pugno "Grazie." disse lei stupita. Lui alzò le spalle con noncuranza. In quella arrivò Malcom, correndo sotto un ombrello "Tutto ok? Perchè state tutti qui?" chiese sopreso "Abbiamo un bel gruppo di fan, credo." rispose James sovrapensiero. Il portiere sorrise "Vieni sotto l'ombrello, Lily, sei completamente fradicia!" disse gentile. La ragazza lo guardò confusa, poi annuì "Grazie." rispose debolmente. Lui guardò James "Vuoi venire anche tu?" chiese.
Il ragazzo scosse la testa "No, tranquillo, tieni Evans, è sempre stata cagionevole. A me non danno problemi due goccie. Ed Evans..." aggiunse mentre si girava "Ricordati che domani sera abbiamo il giro."

*

"Qui va bene? Ti sposto la poltrona più accanto al fuoco?" chiese premuroso Malcom appena Lily si fu seduta in Sala Comune "No, grazie, sto bene qui." rispose lei con un sorriso tirato. Il ragazzo sorrise e poi si allontanò verso i suoi amici.
In un secondo le altre le furono accanto "E da quando ti interessa Malcom Felton, esattamente?" le chiese Audrey con occhi furbi, spostandosi una ciocca di capelli di neri ancora bagnata. Lily fece una smorfia "Non mi interessa, cercavo solo una scusa per salvarci la pelle ed è la prima cosa che mi è venuta in mente." "Oh, Evans, non sapevo giocassi con i cuori dei ragazzi." scherzò Beth.
"Non lo faccio, non lo ho mica invitato ad Hogsmeade o qualcosa del genere! Lui non sa nulla." aggiunse con veemenza.
"Forse lui no, ma i malandrini lo sanno, tutti." sottolineò con cura Beth. Involontariamente lo sguardo di Lily si posò su James, che stava in un angolo a scherzare con Sirius. Non riusciva a spiegarselo, ma il suo comportamento l'aveva sorpresa. Si riscosse veloce dai suoi pensieri "Come ho detto prima, non mi interessa. Per quel che mi riguarda può pensare che mi sto per sposare con Malcom, non mi cambia nulla, e da quello che mi ha detto nemmeno a lui." disse meccanicamemete, non vedendo che le sue amiche si scambiavano uno sgaurdo cospiratore "Lo ho detto e lo ripeto: Lily Evans, tu stai giocando con i cuori di questi due poveri ragazzi, e non è mai un bene."

*

"Lily, mi devi assolutamente far copiare il compito di pozioni, mi sono appena accorta che ho copiato male le indicazioni e non mi torna nulla!" esclamò disperata Alice. Era il giorno successivo l'allenamento di Quiddich e gli studenti del settimo anno tentavano di mettersi in paro con la montagna di compiti che li sommergeva da ormai una settimana.
La ragazza la guardò distratta "Si, certo fai pure..."
Alice ricambiò lo sguardo, la faccia tonda segnata dalla sorpresa "Davvero?" sapeva perfettamente quanto fosse difficile copiare da Lily Evans, anche se questa era la tua migliore amica. L'altra scosse la testa, facendo andare i capelli rosso scuro davanti agli occhi e scostandoseli con impazienza.
Finalmente il buco del ritratto si aprì e un gruppo di ragazzi entrò ridacchiando. Lei spostò velocemente lo sguardo sul foglio che aveva davanti, per non farsi cogliere in flagrante, anche se il movimemento non passò inosservato alla sua amica, che ancora la fissava "Ma cosa...?" le sussurrò veloce Alice, per essere azzittita da un brusco cenno della mano "Nulla, non devi copiare?" rispose Lily assente. L'altra decise di lasciar perdere e si mise a scrivere veloce un adattamento al tema, osservando di sottecchi la scena davanti a lei.
I ragazzi appena giunti si guardarono intorno, per poi posare la loro attenzione su di loro. Si avvicinarono "Come va?" chiese con noncuranza Sirius, stravaccandosi su una sedia lì vicino. Le due risposero con un cenno del capo "Andiamo?" chiese Lily con un tono forzatamente neutro, gli occhi smeraldo fissi su James. Lui si grattò la testa guardandosi in giro. Silenzio "Si, certo."
Lei si alzò di scatto, come se fino a quel momento fosse stata seduta sui carboni ardenti "Ci vediamo dopo, forse. Alice, cerca di cambiare le parole e non passarlo troppo in giro." aggiunse riguadagnando leggermente il suo modo abituale. I due caposcuola si girarono all'unisono e in breve scavalcarono il buco d'entrata.
"Lily Evans ti ha lasciato il compito?" chiese stupito Peter mentre Sirius con un gesto veloce se ne impossessava "Si, si è comportata in maniera strana per tutta la giornata..." disse Alice pensierosa. Gli altri si guardarono sospettosi "Sarà l'amore per Felton..." propose cauto Remus, aspettando la risposta "Non credo, non mi sembra così interessata." rispose Alice, la fronte aggrottata. Si riscosse precipitosamente dai suoi pensieri, conscia del fatto di aver dato informazioni importanti alle persone sbagliate, specialmente se i sospetti che la rodevano da qualche ora si fossero rivelati veri. Pensò in fretta a un modo per distrarli "Voi siete molto avanti con il tema?"
I ragazzi si fecero scuri in viso "No, soprattutto ora che Remus ha deciso di attenersi al piano di condotta Evans." rispose inacidito Sirius.
"Non è questo, semplicemente manca solo un anno ai MAGO e lì io non potrò aiutarvi, perciò penso sia ora di imparare a cavarvela da soli, altrimenti come farete?"
"Non lo so, troverai un modo." rispose placido Sirius mentre iniziava a copiare insieme agli altri il tema di Lily.

*

“Andiamo a controllare i sotterranei?” propose Lily incerta. Per gran parte del tragitto avevano camminato in silenzio, cosa che non aveva fatto che aumentare il suo disagio.
“D'accordo.” rispose lui assente, proprio come era stato fino a quel momento. La ragazza spospirò impercettibilmente, aprì una porta alla sua sinistra ed iniziò a scendere le scale.
Erano arrivati quasi alla fine di un corridoio, quando un gruppo di ragazzi li superò di corsa, spalancò la porta d'entrata e si gettò nella Sala d'Ingresso. “Ma cosa...?” fece Lily iniziando a segurli, furente. Arrivarono all'ingresso giusto in tempo per vedere il portone aprirsi e richiudersi con un tonfo sordo “Fantastico.” esclamò lei frustrata. Odiava uscire di notte. Probabilmente James pensava alla stessa cosa perché la guardò di sottecchi aprendosi in un sorriso incerto “Pensi di farcela?” chiese. Lei lo guardò bene in faccia per la prima volta. Aveva notato la totale assenza di sarcasmo nella sua voce “Temo di non avere altra scelta.” mormorò con un sospiro “Stai dietro a me, qualunque cosa accada.” la rassicurò lui. Immediatamente la mente di entrambi li riportò indietro al primo giorno di scuola, quando James si era frapposto tra i Mangiamorte e Lily. Lui si adombrò e si girò verso il portone mentre lei arrossiva a disagio. Odiava quella sensazione “Andiamo, altrimenti sarà difficile prenderli.” disse semplicemente aprendo la pesante porta di legno.
“Immagino saranno andati verso la Foresta Proibita.” borbottò Lily. Di tutto il parco quello era il posto che meno amava, e il motivo era proprio lì accanto a lei.
“Non dirmi che ne hai ancora paura...” la schernì infatti lui con un sorrisetto. La ragazza si adombrò “Non ne ho paura, semplicemente non è il mio posto preferito.” lo corresse crucciata, poi, dato che l'altro non smetteva di sghignazzare aggiunse “Smettila, è colpa tua se le cose stanno così!”
James scoppiò a ridere “Evans è successo al primo anno!”
“Certe cose non si dimenticano facilmente.” ribattè lei piccata “Specialmente se hai undici anni, poca dimestichezza con le creature magiche e ti ritrovi in piena notte faccia a faccia con un branco di Centauri spazientiti che un tuo compagno ha genialmente deciso di chiamare ronzini!” esclamò alludendo a un evento successo al primo anno. James la osservò per qualche secondo intensamente “Scusa.”
Lily si fermò di scatto “Per cosa?” chiese sorpresa.
“Per quella storia, anzi per tutto veramente, ti ho spesso reso la vita impossibile.”
La ragazza rimase spiazzata, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere, specie dopo la sfuriata. Si rise conto di dover dire qualcosa. Sorrise “Diciamo che l'hai resa interessante.”
Ricominciò a camminare e subito sentì i passi di lui raggiungerla. Rimasero in silenzio per un lungo tratto, l'unico rumore le loro voci che sussurravano l'incantesimo d'illuminazione.
“Scusa.” disse infine Lily.
Stavolta lui non rispose nulla, fece un semplice cenno con la testa.
Lily era turbata. Non riusciva a capire le motivazioni di James né a definire ciò che le passava per la testa. Solo di una cosa era sicura, voleva terribilmente confessargli quanto tutta quella storia di Malcom Felton fosse una bugia. Due impulsi combatterono tenacemente nella sua testa, poi decise: aprì la bocca per dire tutto quando lo schicco di un ramo spezzato bombardò il silenzio “Da questa parte.” sussurrò serio James Potter voltando a sinistra. La ragazza chiuse la bocca e lo seguì.

* * *

La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!
Rispondendo alle recensioni
- @ saki 94, bene, sono sollevata dal fatto che ti piace il piano malefico soprattutto perché io non ne ero molto convita, che ne pensi del seguito?
- @ S_marti_es, grazie per i complimenti! Sono contenta allora di non aver tradito le tue aspettative anche perché temevo di aver messo troppo in penombra ogni rapporto che non fosse quello tra Lily e James... per quanto riguarda gli aggiornamenti, come vedi al momento tendo al ritardo cronico, spero di rimediare il prima possibile!
Poi vorrei ringraziare tutti i lettori, Akira_Chan, aleeyoda, dina, federer, jeginnybells, Katy Lily Cullen, malandrina4ever, marta_cullen, mayetta, MissProngs, Mousse, rontiamo, RoryPotter, SweetCherry e__Ombra__ per aver messo la mia FF nelle seguite; hp4e e Helen Evans, cullen isabella, DANINO, Deviata, jaily, mayetta, mick_angel, NimoueOfTheLake, S_marti_es e sbadata93 nelle preferite!
A presto _glumbumble_

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Capitolo 7
*** Homenum Revelio. ***


Si, so di essere ripetitiva, quindi mi scuserò solo adesso, mi dispiace ma problemi di salute mi hanno impedito di aggiornare prima. Non indugio olte, buona lettura!

Capitolo 7.



"Io non sento nulla, tu?" chiese in un sussurro Lily. Avevano camminato per qualche metro, inoltrandosi nella Foresta in quella che speravano essere la direzione giusta. James scosse la testa sfiduciato "Nulla."
"Aspetta, ho un'idea, Homenum Revelio!" esclamò Lily impugnando la bacchetta. Immediatamente delle ombre si proiettarono davanti a loro, indicandogli la via da seguire. Si misero a seguirle con circospezione fino a quando non arrivarono sul ciglio di una piccola radura. Si nascosero dietro ad un albero.
"Ancora non riesco a capire per quale motivo siamo dovuti venire fin qua giù." disse una voce simile ad un grugnito. Uno sbuffo "Te lo avrò ripetuto almeno venti volte: non è prudente incontrarci a scuola sotto il naso di Silente e specialmente-" aggiunse con tono trionfale un'altra voce roca "Questo non sarebbe stato possibile."
James e Lily si scambiarono uno sguardo interrogativo prima di essere distratti dal suono di alcuni passi attutito dalle foglie.
" Sono lieto di vedere che ce l'avete fatta." esordì una voce metallica, appartenente al piccolo gruppo di persone appena arrivate.
"Rabastan, è sempre un piacere vederti." rispose la voce roca di prima. Lily trattenne a stendo l'esclamazione di sopresa affiorata sulle sue labbra e guardò James, che ricambiò il suo sguardo turbato, avevano riconosciuto la voce: Hetchliff Mulciber, studente del settimo anno di Serpeverde.
Subito la consapevolezza si fece strada nella mente di James: quello non era un incontro tra diversi studenti desiderosi di commettere qualche bravata, ma qualcosa di più terribile e pericoloso, un incontro tra Mangiamorte.
"Allora, avete riflettuto sulla proposta?" chiese Rabastan Lastrange.
Mulciber, evidentemente l'unico deputato a parlare del gruppo, rispose con una leggera nota di entusiasmo "Si, ci abbiamo riflettuto e siamo pronti ad accettare."
Silenzio.
"Sono contento. Ne informerò personalmente il Signore Oscuro, vi manderemo per posta le prossime indicazioni." Lastrange non aggiunse altro, ma evidentemente si girò e si incamminò con gli altri, perchè James e Lily sentirono I loro passi allontanarsi. Il ragazzo prese con forza il polso di Lily e la trascinò più dietro, cercando di nascondersi dato che il gruppetto di studenti stava tornando a casa. Sfortunatamente così facendo non li vide in faccia.
"James, corriamo, forse riusciamo a fermarli." sussurrò pallida Lily.
Il ragazzo scosse la testa "Non sappiamo quanti erano, potrebbe essere pericoloso."
Lei lo guardò "Ma non possiamo lasciarli andare! Non dirmi che non hai capito cosa è successo poco fa!"
James annuì cupo "Lo ho capito perfettamente, ma apparte Mulciber non possiamo denunciare nessun altro. Ovviamente però lo riferiremo a Silente." aggiunse pensieroso. La ragazza sospirò, se non altro sapeva cosa fare.
In quella, la pioggia riprese a cadere incurante sulle loro teste "Maledizione." borbottò Lily cercando di coprirsi alla meno peggio "Andiamo." fece James lasciandosi dietro la radura.

*

"Rabastan Lastrange è riuscito ad arrivare fin dentro alla Foresta per avere un colloquio con alcuni degli studenti?" sul volto di Silente le rughe si moltiplicarono. Erano arrivati poco prima nel suo studio, incuranti dell'ora per riferire tutto l'accaduto.
"Si." disse James incerto.
"E voi non sapete chi fossero questi studenti?"
"No, mi dispiace." rispose Lily.
Il mago la osservò con un sorriso "Signorina Evans, non la sto rimproverando, voi due avete fatto il vostro lavoro fino in fondo, forse anche oltre." riprese a camminare veloce.
"Professore, ha qualche idea di cosa dovessero fare?" chiese cauto James.
Lui scosse la testa "Molte ipotesi, nessuna certezza." mormorò prima di sospirare "Bene, penso che dovrò rivedere la politica di sicurezza della scuola. Andate pure a letto, è stata una giornata faticosa." aggiunse congedandoli.
"Tu che ne pensi" domandò Lily mentre scendevano le scale. James corrugò la fronte "Non so, potrebbe essere veramente tutto. Stavano organizzando un attacco alla scuola? Un altro al villaggio?" domandò più rivolto a se stesso che a lei "Oppure sono appena stati reclutati..." propose Lily. Quell'idea le era balenata in mente sin da subito. Erano stati contattati dai Mangiamorte, che gli avevano offerto di diventare uno dei loro.
"Potrebbe essere. A questo punto la riterrei l'ipotesi migliore." aggiunse a denti stretti.
Ritenere che alcuni ragazzi loro coetanei si stessero vendendo al mago oscuro più forte di tutti l'ipotesi più confortante era deprimente, ma o quello oppure un altro attacco sanguinoso.
Lily rabbrividì, non era riuscita ad asciugarsi del tutto "Stai bene?" le chiese calmo James.
Lei annuì "Si, certo avrei preferito non beccarmi tutta quell'acqua, ma ormai è andata. Mi riscalderò vicino al camino." spiegò entrando nella Sala Comune. Guardò il ragazzo. Sicuramente il disagio e la rabbia era passata, ma quella sensazione di intimità e confidenza che aveva percepito nella foresta era completamente svanita. Non riusciva più nemmeno a spiegarsi come mai aveva voluto giustificarsi.
"Beh, allora buona notte." fece James avviandosi verso il dormitorio. Lily si riscosse dai suoi pensieri, non poteva credere che se ne andava senza approfittare della situazione.
"Buona notte." mormorò alla porta che si chiudeva davanti ai suoi occhi.

*

"Lils, dai sveglia!"
Una voce insistente provava a strapparla dai suoi sogni di foreste incandescenti.
Mugulò in segno di protesta e si girò dall'altra parte.
"Cavolo, ma che cosa hai fatto ieri per essere così distrutta?" sentì la voce piena di malizia di Beth domandarle. Non si diede nemmeno la pena di rispondere "Lasciamola dormire, altrimenti facciamo tardi anche noi, salterà la prima ora, non succede nulla di grave." propose saggiamente Alice. Lily sentì dei passi allontanarsi e la porta richiudersi, poi il silenzio. Si dedicò nuovamente ai suoi sogni.
"Possibile che stia ancora dormendo?" Audrey era sbigottita, mai in sette anni Lily Evans aveva saltato due ore di lezione, se non per eventi catastrofici. Alice si strinse nelle spalle "Non lo so, insomma è davvero strano, le uniche volte in cui salta..." non finì la frase, colpita da un'improvvisa illuminzione "Ma certo, Lily si è sentita male, di nuovo." tutti sapevano con quanta velocità la Grifondoro si ammalasse "Di sicuro con tutta la pioggia e le uscite si sarà beccata l'influenza..."
Si guardarono per un secondo "Andremo a controllare durante il pranzo, lasciamola riposare ancora."
"Ragazze, come va?" chiese giulivo Sirius avvicinandosi a loro e interrompendo il discorso "Bene, grazie." rispose con circospezione Audrey "Perchè?"
"Perchè cosa?"
"Perchè ce lo chiedi..."
Il ragazzo mise su un'espressione fintamente offesa "Non posso informarmi sullo stato di salute delle mie amiche, Rem, sono davvero senza cuore!" esclamò rivolgendosi a Remus che camminava lì a fianco. Audrey cambiò subito modi "Si, hai ragione, scusa." fece con tono più morbido. Si guardarono per qualche secondo "Dove sta James?" chiese Alice notando l'assenza del ragazzo. Sirius alzò una spalla "A dormire, ieri deve aver fatto le ore piccole col turno."
"E Lily?" chiese Peter vedendo che in effetti mancava anche lei "Stessa cosa." rispose Beth con tranquillità. Se avessero saputo che lei era malata, tempo un'ora e si sarebbero ritrovate la stanza piena di fiori starnazzanti del buonumore.
A poco a poco però James e Lily furono dimenticati, e gli altri scoprirono di avere più cose in comune di due amici che non si sopportavano. Iniziarono a parlare del più e del meno mentre entravano in classe.
"Lils, come va?" chiese allegra Audrey entrando in stanza all'ora di pranzo.
"Non splendidamente." rispose col naso attappato l'altra "Perchè ridacchi così?" aggiunse cercando di trovare una posizione comoda "Oh, nulla, ha solo parlato per quasi un'ora con il suo amato e da quel momento non smette di ridacchiare" rispose per lei Beth schernendola.
Audrey la fulminò "Tu invece?" chiese poi all'amica "Quale malanno ti sei beccata stavolta?" aggiunse osservandola meglio. In effetti non aveva una bella cera: gli occhi verde smeraldo erano gonfi e lucidi, il naso rosso e anche la gola sembrava messa male "Hai fatto le cose per bene." commentò con un sospiro "Coraggio, andiamo in infermeria."
"Niente affatto!" esclamò la malata. Purtroppo non potè difendersi oltre, perchè un attacco di tosse la piegò quasi in due.
Pochi minuti dopo era nel letto bianco argento dell'infermeria, pronta per prendersi uno dei famosi decotti di Madama Chips.
"Davvero, non ce n'è bisogno." si difese debolmentre Lily mentre l'infermiera si affacendava intorno a lei "Signorina Evans, curo gli studenti di questa scuola da quasi vent'anni, so riconoscere le malattie a venti miglia di distanza e curarle in un battibaleno; ora, la prego, prenda la medicina." rispose inflessibile la donna, brandendo una tazza fumante.
Lei odiava quei decotti. Ma lo prese senza ulteriori proteste e poco dopo aveva il volto in fiamme "Molto bene, e adesso riposo!" esclamò Madama Chips, mentre si allontanava verso il suo studio. Lily sbuffò e si mise d'impegno per trovare una posizione comoda. Ovviamente le sue amiche erano dovute tornare a lezione, così lei si trovava da sola ad annoiarsi a morte.
Si girò un'altra volta, poi si tirò su. Strano che nessuno dei malandrini ancora era venuto a trovarla, in genere ogni volta che si ammalava l'infermiera doveva bloccare la porta. Si rimise giù. E lei che pensava di aver chiarito con James...
Si accorse in fretta della piega presa dai suoi pensieri e si impose di pensare ad altro. Ripercorse mentalmente tutti gli avvenimenti della sera precedente e per qualche tempo tutti i suoi pensieri si concentrarono sulle più disperate congetture: chi erano i ragazzi misteriosi? Sicuramente qualcuno che conosceva, ma chi? Il suo cuore si strinse dolorosamente, e se anche Severus fosse stato in quel gruppetto? Ricordava quanto il suo vecchio amico si fosse addentrato nella magia oscura e le tornò alla mente quella frase "lo capirai, quando tutto sarà cambiato." che si riferisse al fatto che voleva far parte dei Mangiamorte?
Non sapeva che pensare, molte supposizioni le balenavano nella mente una peggiore dell'altra. Si alzò a sedere e bevve un sorso d'acqua, cercando un momentaneo sollievo alla gola infiammata che però non giunse. Involontariamente il suo pensiero tornò a come si era comportato James quella notte e poi, con una logica implacabile, a come si era comportato la sera del loro arrivo. Si era frapposto tra lei e la morte senza pensarci due volte. Ripiombò distesa con un sospiro profondo. Bene. Dato che il suo cervello non le permetteva di pensare ad altro, tanto valeva cercare di chiarire i suoi sentimenti per James Potter. Si girò su entrambi i lati prima di rimettersi supina a fissare il soffitto. Non era affatto facile. Quando odi per così tanto tempo una persona, come riesci a capire quanto e in che modo i tuoi sentimenti siano cambiati? E lei lo aveva odiato profondamente...
Ci riflettè. Di sicuro non lo odiava più, in effetti capì di non odiarlo da anni. La faceva infuriare, l'ultima bravata lo aveva dimostrato, ma lei era stata la prima a non capire perchè aveva reagito così violentemente. Che le piacesse James Potter?
Si mise dritta pensierosa. La sua testa continuava ad opporsi ad una tale eresia: non le poteva piacere un arrogante, saccente e presuntuoso ragazzo con il sorriso sempre appiccicato sulla faccia! Poteva anche essere cambiato, ma così tanto?
In quel momento, la sensazione di sicurezza provata vicino a lui la colpì violenta come uno schiaffo. Quella era una prova indiscutibile del fatto che se proprio non lo amava, di sicuro ne era attratta. Appena queste parole le balenarono nella mente, si sentì incredibilmente leggera, come se ogni fibra del suo essere disperdesse aria fresca.
Si girò da un lato e finalmente si addormentò.
Quando le ragazze entrarono in infermieria quella sera, la trovarono seduta con copiose nubi di fumo che uscivano dalle orecchie cosa che, unita ai capelli rossi, dava l'illusione che avesse la testa in fiamme.
"Come stai?" le chiese con un sorriso Audrey.
"Meglio, grazie." rispose Lily "I decotti di Madama Chips fanno miracoli." aggiunse accennando al vapore.
"Come è andata a scuola?" domandò poi. Odiava essere rimasta indietro. Alice scosse le spalle "Normale, non abbiamo fatto praticamente nulla di nuovo. Tranne Trasfigurazione, dove la professoressa è andata avanti con le spiegazioni di trasfigurazione umana." spiegò cauta, anticipando la reazione dell'amica. Questa infatti saltò su "Cosa? Oddio, non riuscirò mai a recuperare, è così difficile!" esclamò in preda al panico. Audrey la prese per le spalle "Tranquilla, abbiamo parlato con la Mcgranitt ed è disposta a darti lezioni private. Lo giuro!" esclamò poi davanti allo sguardo dubbioso di Lily che si rilassò immediatamente.
"Però noi siamo profondamente offese! Insomma, sappiamo che stai male ma potevi avvertirci di ciò che è successo ieri notte!" disse Alice fingendo un broncio. Lily si scusò e iniziò a raccontare tutto per l'ennesima volta.
"Io pensavo fosse l'incarico per una missione dentro al castello." proprose Audrey seria.
"Remus e Sirius però sono sicuri che la proposta era quella di diventare Mangiamorte a tutti gli effetti." si intromise Alice.
"Già, Sirius ne è convinto, dice che basta guardare suo fratello per accorgersi che era presente anche lui ma che è ancora troppo piccolo per essere entrato a far parte dei servitori del Signore Oscuro..."
Lily si morse un labbro pensierosa "Si, anche io la penso come i ragazzi, già il fatto che parlava uno solo di loro mi fa capire come siano ancora considerati dei subalterni... Silente ha fatto qualcosa?"
"Beh, se anche fosse non lo verrebbe a dire a noi, giusto? Però non è successo nulla che ha suscitato scalpore, penso voglia andarci cauto per indurli a commettere un passo falso, altrimenti si farebbero solo più sospettosi." fece Alice.
"Ti ha proprio preso questa faccende dell'Auror, eh?!" chiese scherzando Audrey, riferendosi al sogno della sua amica di lavorare in prima linea contro Voldemort e i suoi seguaci. Lei in tutta risposta alzò le spalle minimizzando e guardò negli occhi Audrey, che ricambiò lo sguardo scuotento impercettibilmente la testa "Che succede?" chiese Lily che non si era persa un movimemento.
"Nulla!" esclamò veloce Audrey. Pessima mossa.
"Coraggio ditemi!" ripetè lei con vigore.
"Qualcuno è venuto a trovarti?" chiese neutra Alice.
"I soliti... Beth ed Eloise, Mary e due sue amiche e Malcom..." elencò imbarazzata. Non le aveva fatto molto piacere l'ultima visita.
Le due si guardarono per una frazione di secondo "Si, so cosa pensate. Nessuno dei malandrini è venuto e la cosa è strana." fece Lily fingendo un tono neutro. Anche se aveva ammesso a se stessa cosa provava per Potter, di sicuro non era intenzionata a rivelarlo ad anima viva.
"In effetti mi mancano le Peonie Starnazzanti." aggiunse sforzandosi di scherzare. Fortunatamente il raffreddore falsava la sua voce e la cosa passò inossevata.
"Si strano..." ripetè Audrey distratta.
"Lily, senti volevo dirti una cosa..."
"Oh mio dio, non ci credo!" Beth si precipitò nella sala, urlando. Arrivò con una scivolata in fondo al letto della sua amica e si sistemò i capelli con grazia.
"Non indovinerete mai chi ho appena visto!" aggiunse con foga, ignorando il rimbrotto dell'infermiera.
Ad un cenno di Lily spiegò "Passeggiavo nel corridoio vicino alla biblioteca e indovinate chi c'era semi nascosto dietro all'armatura? Insomma diciamo che non erano affatto nascosti, comunque, attaccati al muro, presi a darci dentro c'erano James Potter e Any Haddon! La scema di Erbologia!" esclamò eccitata dal pettegolezzo.
Audrey fece una smorfia "Si, questo volevamo dirti: James adesso esce con Any."

* * *

La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!
Rispondendo a quest'ultime:
- @ saki 94, ecco svelato il mistero! Ti aspettavi un raduno di Mangiamorte in erba?!
- @ S_marti_es, grazie mille dei complimenti! Visto? Lily alla fine si è dovuta arrendere all'evidenza (e non dire che non sono buona u.u) anche se la povera ragazza ha dei grossi problemi di tempismo, speriamo riesca a migliorare la situazione!
- @ mayetta, purtroppo per colpa dei mangiamorte non hanno combinato nulla nel fondo della foresta, però almeno Lily ha fatto pace con i suoi sentimenti xD
Il povero James era davvero abbattuto anche se ha trovato un pessimo modo di distrarsi...
Poi vorrei ringraziare tutti i lettori, Akira_Chan, aleeyoda, dina, Erika90, federer, jeginnybells, Katy Lily Cullen, lovegio92, malandrina4ever, marta_cullen, mayetta, MissProngs, Mousse, reecetaylor, rontiamo, S_marti_es, SweetCherry e__Ombra__ per aver messo la mia FF nelle seguite; hp4e e Helen Evans, cullen isabella, DANINO, Deviata, jaily, NimoueOfTheLake, S_marti_es e sbadata93 nelle preferite!
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Capitolo 8
*** La Stamberga Strillante. ***


Scusate, ma nella lotta infinita tra la scuola che succhia ogni mia energia e voglia di vivere e io che cerco di avere una vita, non ho trovato il tempo di scrivere nulla... perciò ecco solo ora il nuovo capitolo, Buona Lettura!

Capitolo 8.



Lily ingerì aria.
"Ah, ok." sentì la sua voce dire. Strano, era convinta che non sarebbe riuscita a proferire alcuna parola.
Vide le sue amiche osservarla attentamente e si sforzò di sorridere "Beh, che dire, finalmente, adesso non mi starà più così a dosso." buffo. Non riusciva a capire se lo pensasse veramente o meno.
Audrey la guardò per un secondo "Si, giusto!"
Anche Alice sorrise e mormorò qualche frase per minimizzare la cosa e scherzarci su. Soltanto Beth sembrò non cadere nella trappola. Rimase per qualche secondo zitta, arrotolandosi una ciocca bionda attorno al dito e inclinando leggermente la testa "Tranquilla." disse infine "Lei è la tipica ragazza da ripiego, dureranno fino a che non commetterà la schiocchezza di credere di significare qualcosa di più di qualche ora di divertimento. Gli do una settimana."
Lily la guardò e non se la sentì di ironizzare come suo solito. Come sempre Beth aveva centrato in pieno il problema e non aveva cercato di nasconderlo per non farla soffrire come le altre. Questo la colpiva sempre. Per quanto non fossero tanto attaccate quanto Lily poteva esserlo con Audrey ed Alice, sapeva di trovare nella ragazza una completa sincerità e schiettezza. Esasperante ma preziosa. Non potè fare a meno di sorriderle.

*

"Liy ti sei rimessa!" esclamò Remus facendosi incontro alla ragazza.
"Si, Madama Chips voleva costringermi a rimanere per qualche altro giorno ma mi sono opposta fermamente." rispose mentre rallentava il passo per farsi raggiungere.
Lui annuì "Scusa se non sono venuto a trovarti, ma non mi hai mai dato l'impressione di gradire le nostre visite." si scusò lui.
"No, tranquillo, in effetti non amo essere visitata quando sto male, non è il massimo farsi vedere in preda ad una violenta influenza."
"Sono sicuro che fai sempre una buona figura." la consolò lui gentilmente. Lei rise e il silenzio calò fra di loro. Era combattuta tra fare domande o tacere. Era evidente che il ragazzo la pensava nella stessa maniera perchè non fece nulla per intavolare una qualche conversazione. Al diavolo, pensò Lily.
"Ho saputo dell'ultimo pettegolezzo." fece con una voce leggermente più stridula del solito.
Lui la guardò per qualche secondo "Le notizie corrono veloci nel castello."
"Già, specialmente quelle di cronaca rosa." scherzò lei raccogliendosi nervosamente i capelli solo da un lato del collo.
Silenzio.
"Non sapevo che James frequentasse qualcuna ultimamente."
"Infatti, penso che abbia iniziato a vederla il giorno della ronda. Any di sicuro gli girava intorno da parecchio ma lui non era sembrato molto interessato..." aggiunse cauto, anche se inutilmente, Lily aveva smesso di ascoltarlo.
Si sentiva infinitamente stupida. Il giorno in cui avevano avuto quella conversazione, quando si era sentita così vicina a lui per la prima volta, lui stava già frequentando un'altra.
Maledisse il momento in cui aveva deciso di fare luce sui suoi sentimenti.
Si rese conto che Remus aspettava una risposta e annuì.
Il ragazzo si girò e vide Audrey e Beth camminare spedite per raggiungerli e si chinò sulla ragazza "Tranquilla. Non gli dirò nulla." sussurrò prima di voltarsi verso Audrey con un sorriso, lasciando Lily confusa e imbarazzata.

*

"James, stanotte hai qualche ronda?" domandò Sirius con fare cospiratore.
Il ragazzo si stiracchiò meglio sul letto "No, perchè?"
"Pensavo di fare qualche giretto, come ai vecchi tempi... infondo l'ultima uscita notturna è stata per la luna piena." propose lui sedendosi sul letto dell'amico.
James riflettè. Sicuramente una gita non programmata ad Hogsmeade sarebbe stata molto piacevole, potevano prendere qualcosa da Mielandia ed andarsene in giro indisturbati, però una parte del suo cervello, quella che parlava come Lily Evans, gli suggeriva che sarebbe stato meglio rimanersene buoni al castello, prima di farsi beccare dalla proprietaria della voce.
Alzò lo sguardo verso Sirius, che aspettava una risposta e sorrise. Al diavolo, ormai tanto non poteva più fare nulla "Perchè no? Ho esaurito le scorte di Api Frizzole."
L'altro alzò un sopracciglio "Come è possibile? Non hai più ammiratrici del terzo anno?"
"Dio le benedica, appena scoprono Hogsmeade e Mielandia impazziscono e iniziano a darci pacchi di dolci no, per fortuna quella è una razza che non teme l'estinzione!"
"E allora?"
"Sono un uomo impegnato, dovrò pure regalare qualcosa alla mia dolce metà."
Sirius si aprì nella sua risata simile ad un latrato "Dai alla Haddon i regali delle altre ragazze? Un genio!"
James scrollò le spalle "Ci tiene a queste cose, meglio se me la tengo buona."
"E da quando ti interessa 'tenerti buona' una ragazza? Specie la Haddon! Non ho nulla da ridire è il perfetto equilibrio di bellezza e stupidità che la rende il mio tipo, ma che te ne importa?"
James si azzittì. Non aveva molta voglia di dire che aveva bisogno di farsi vedere impegnato, e di sicuro cambiare ragazza ogni settimana non si sarebbe rivelato utile.
Sirius lo guardò a lungo, indovinando il motivo ma facendo finta di niente. Se il suo amico non voleva parlarne in quel momento, era inutile tirarlo fuori.
Fortunatamente Remus e Peter, che avevano appena avuto lezione di Storia della Magia (James e Sirius l'avevano saltata con nonchalance) entrarono in quel momento, lo sguardo estremamente annoiato e stanco.
"Lunastorta, Codaliscia, pronti a tirar fuori il borsello?" domandò Sirius con un sorriso.
I ragazzi lo guardarono confusi "Oggi si va a fare compre!"

*

"Ci siete?" sussurrò Peter alle sue spalle. Anche quando aveva fattezze umane e non animali era il primo a sbucare dai passaggi segreti.
Un mormorio soffocato gli suggerì che i suoi amici erano proprio dietro di lui. Con un salto non molto aggraziato uscì dalla botola e si iniziò a spazzare la polvere dalle ginocchia.
Annusò l'aria col suo naso appuntito "Ottimo." fece.
"Codaliscia, non siamo ancora arrivati e già sbavi in giro? Un po' di contegno!" scherzò Sirius appena arrivato al suo fianco.
Il ragazzo mise su un finto broncio "Amo i dolci di Mielandia, tutto qui..." borbottò.
"No, tu ami mangiare e basta!" esclamò James sorridendo.
Peter ignorò la battuta e si mise a rovistare tra le scatole accatastate di dolciumi.
"Avete intenzione di pagare, vero?" domandò Remus serio.
James e Sirius sbuffarono "Per chi ci hai preso?"
"Per James Potter e Sirius Black." rispose l'altro alzando un sopracciglio.
"Noi abbiamo sempre pagato, più o meno!" fece indignato James.
"E comunque siamo praticamente noi con la nostra bellezza a tirare avanti questo posto, dovrebbero farci diventare soci." aggiunse Sirius riempendosi le tasche di Api Frizzole e Cioccocalderoni.
Dopo aver preso un po' di tutto, i ragazzi lasciarono dei soldi nella cassa e uscirono il più silenziosamente possibile. L'aria di fine Ottobre li colpì in pieno viso. Respirarono a fondo.
"Dove vorreste andare, da Zonko?" chiese Remus guardando i suoi amici.
"Non so voi, ma io devo andare da Madama Mcclain." li informò Sirius.
Gli altri lo guardarono interrogativi "Annabelle, la commessa, mi aspetta lì."
"E dove è finita la storia del 'non usciamo più tutti insieme come un tempo' ?!" domandò James indignato. L'altro scrollò le spalle "Avevo una mezz'ora libera e non volevo stare da solo." spiegò con semplicità.
"Felpato, non so se ridere o prenderti a pugni..." esclamò James.
"Io propendo per la seconda..." mormorò Remus.
"Eddai, dovevate uscire un po'! Altrimenti cosa avreste fatto? Remus avrebbe studiato, tu James ti saresti messo a giocare col boccino sperando di far colpo su qualcuna e Peter avrebbe cercato disperatamente di fare il tema di pozioni. Vi ho salvato la serata..."
"Ci stai dando dei noiosi?" chiese Peter guardandolo storto.
"Si! E adesso fate qualcosa, io ho un'incantevole fanciulla che non vede l'ora di farmi vedere
quanto resiste senza respirare!" detto questo diede una pacca sulla spalla dei suoi amici e imboccò una strada secondaria.
"Non ci credo, ce l'ha fatta. Di nuovo." borbottò Remus grattandosi la testa. James scoppiò a ridere "Ci sono cascato in pieno." guardò i suoi amici "Beh, una cosa la devo ammettere, ha ragione, ultimamente ci siamo lasciati andare, dobbiamo rimetterci in carreggiata."
Remus alzò un sopracciglio "Qualche suggerimento?"
"Andiamo alla Stamberga, non facciamo una visitina da secoli." decise prima di girarsi e incamminarsi a passo svelto.

*

"La vuoi smettere di fissare la finestra?"
Audrey si riscosse dallo stato di trance nel quale era caduta "Si..." mormorò distratta. Lily sospirò e si sedette sul letto dell'amica, la camicia da notte ben calcata sulle gambe "Quale è il problema?"
L'altra la guardò attentamente, gli occhi neri persi nel vuoto "Non avrò mai una possibilità, non è vero?" chiese d'un tratto. Lily la osservò corrucciata per poi spalancare gli occhi, Audrey non aveva mai fatto una domanda così schietta sull'argomento.
"Io... sinceramente non lo so, invia tanti di quei segnali contraddittori... "
"Lo so!" esclamò frustata la ragazza, raccogliendosi i capelli da un lato come faceva sempre quando era nervosa "Si comporta sempre così gentilmente, sempre disponibile però dopotutto quello è il suo carattere, non so quanto..." le sue parole si smorzarono, lasciando il posto ad un'esclamazione di sopresa "Che succede?" chiese Lily guardandosi intorno. Audrey scivolò davanti alla finestra, schiacciando il naso sul vetro gelato per riuscire ad osservare meglio lo scenario di fuori.
"Non ti sembrano i malandrini, quelli?" chiese poco dopo. Lily si mise alle sue spalle, cercando di riconoscere le ombre nascoste dall'oscurità "Si, riconoscerei la camminata tronfia di Potter ovunque. Ma che ci fanno a quest'ora nel giardino?" chiese accigliandosi.
Audrey la osservò veloce "Andiamo a scoprirlo!"
"Audrey, ti prego, sono già in camicia da notte..."
"E allora, non mi sembra te ne sia mai importato molto..." fece l'altra con tranquillità. Lily arrossì violentemente. L'ultima cosa che voleva era che la sua amica si accorgesse del fatto che si vergognava a farsi vedere in camicia da notte da James Potter. Osservò con attenzione il tessuto verde brillante che si increspava all'altezza del petto e si sentì una totale idiota. Non poteva assolutamente ridursi così "Andiamo." esclamò imperiosa dirigendosi a gran falcate alla porta.
"Lils, una cosa sola..." la ragazza si girò interrogativa "Non stai andando da loro come caposcuola infuriata, ma come amica che mi deve dare una mano."
"D'accordo." sospirò lei.

*

"Non una delle nostre migliori uscite..." borbottò Remus sfregandosi le mani.
Non erano entrati nella Stamberga per anni e di consequenza era stata una sorpresa scoprire che il tetto era semi crollato. Una spiacevole sorpresa dato che aveva iniziato a piovere. Così, bagnati fradici, se ne erano tornati mestamente al castello, non preoccupandosi di imboccare un passaggio segreto interno ma prendendo direttamente quello che partiva dalla catapecchia.
Fu quindi con un lieve sussulto che accolsero la voce di Audrey "Cosa ci fate qui a quest'ora?"
James si guardò nervosamente intorno, prima di sgonfiarsi in un attimo. Fantastico. Lily era pochi passi indietro a braccia conserte.
"Volevamo prendere una boccata d'aria..." rispose timidamente Peter.
"E voi?" domandò invece James con sguardo di sfida. Le ragazze si guardarono a disagio, non avevano pensato ad una buona scusa.
"Noi abbiamo visto delle ombre dalla Sala Comune e volevamo accertarci che non fosse qualcosa di pericoloso." tagliò corto Lily, evitando accuratamente di menzionare il fatto che li avevano visti dalla loro camera da letto. Audrey annuì piano. Ci fu un attimo di silenzio.
"Beh, se non avete nulla da dirci, noi andremmo..." esordì James iniziando a salire la scalinata d'ingresso. Lily vide lo sguardo implorante di Audrey ma non sapeva bene che fare, come poteva trattenerli se aveva promesso di non metterli in punizione?
"Perchè siete usciti dal Platano Picchiatore?" domandò.
Fu il turno dei ragazzi di muoversi a disagio "Che dici, Evans, tu vaneggi." borbottò James.
Lily inarcò un sopracciglio "La mia vista funziona perfettamente, so quello che ho visto, voi siete usciti dall'albero." ora che lo diceva ad alta voce si accorgeva di quanto fosse assurda quell'accusa. Sperò ardentemente di non essersi sbagliata.
Vide Remus sospirare profondamente "Si, Lily, hai visto bene, siamo usciti dal Platano Picchiatore." James e Peter lo guardarono sgomenti, voleva riverargli la verità?
Audrey e Lily nel frattempo lo guardavano confuse "Perchè." disse solo la prima.
"Abbiamo scoperto che era un passaggio che portava dritto ad Hogsmeade." spiegò semplicemente lui. Scacciò i sensi di colpa, in fondo era la verità.
"Si, sapete che abbiamo sempre cercato di scoprire più segreti possibili sul castello e i dintorni, e questo è uno di quelli." continuò James cercando di levare d'impaccio l'amico.
Le ragazze si guardarono negli occhi un secondo, poi Audrey prese coraggio "Ci portate a vedere dove porta?"

*

"Come farà Peter a trasformarsi e bloccare l'albero, secondo te?" disse in un soffio Remus all'orecchio di James. Erano andati avanti, verso l'albero, mentre le ragazze stavano poco dietro a osservare apprensive i rami immobili, ben sapendo che di lì a poco avrebbero iniziato a muoversi violentemente, sferzando i loro colpi con ferocia. James non seppe che rispondere e si grattò la testa con sguardo vacuo "Perfetto!" esclamò l'altro esasperato "Moony..."
"Non mi dire di rilassarmi, James, perchè al momento non saprei come fare!" lo interruppe "Perchè hai acconsentito?"
James lo guardò scettico, poi spostò lo sguardo sulle ragazze "Ma e Any?"
Il ragazzo ci pensò su per qualche secondo "Allora diciamo che l'ho fatto per farti stare con Audrey, quella ragazza è pazza di te, e ti meriti anche tu qualcuno." spiegò con un sorriso, poi evocò dal nulla un bastone molto lungo e con una mossa agile riuscì a centrare il pulsante nodoso.
"Ma come hai fatto?" esclamò entusiasta Audrey che si era avvicinata per vedere.
James sorrise "Essere il capitano della squadra di Quiddich vorrà dire qualcosa."
Lily lo guardò di sottecchi, era stato il complimento più pacato che gli aveva sentito elargire a se stesso. Lui incrociò il suo sguardo.
"Andiamo?" chiese Peter all'improvviso. I due si riscosserò "Prima gli uomini intraprendenti." fece Lily facendo passare avanti i ragazzi. Un secondo e tutti erano stati inghiottiti dal tunnel.
"Cavolo, la mia camicia da notte." borbottò Lily dopo la seconda ruzzolata. Ormai il verde era coperto dalla terra.
"Serve una mano?" chiese James tendendogli la sua.
Lei la afferrò con forza, tirandosi su "Ti sei fatta male?" domandò lui osservandola bene. Lei si strinse nelle braccia, in imbarazzo "No, grazie." rispose brusca.
"Siamo arrivati." annunciò Peter che come al solito era più avanti degli altri.
Le ragazze alzarono la testa, scrutando con attenzione l'ingresso diroccato che le ospitava "Ehi, aspetta un momento..." disse Audrey "Questa è la Stamberga Strillante!" esclamò. Lily guardò i ragazzi basita "L'albero porta qui? Ma non ha senso..."
Gli altri si guardarono di sbieco "Già." fece Remus calmo.
"Ma questo posto non è stregato?" domandò con voce strozzata Audrey, notando i mobili scalfiti e i pavimenti bucati.
James scoppiò a ridere "Una semplice diceria, sai come funzionano queste cose." spiegò osservando Lily camminare con circospezione, avvicinandosi piano alla scala. Si appoggiò al corrimano "Saliamo?" propose.
"Non vi conviene, il tetto è rotto." spiegò Peter.
"Pazienza, siamo arrivate fino a qui, non torneremo indietro senza aver perlustrato il luogo!" esclamò con vigore Audrey, iniziando a salire le scale.

*

"Da quanto avete detto che conoscete questo posto?" domandò Lily. Erano tutti seduti intorno al buco, sul tetto. I ragazzi avevano provato a spiegare che non era saggio ma loro erano state irremovibili: volevano stare lassù "Non siamo mai salite su un tetto." aveva spiegato con semplicità Audrey.
"Dal terzo anno, più o meno." rispose James.
"Ehi, una volta Sirius mi ha raccontato di come siete entrati qui a tredici anni!"
Il ragazzo annuì "Si, è stata la prima volta che entravamo qui dentro, insieme." aggiunse guardando con un sorriso gentile i suoi due amici.
"Hai freddo?" chiese all'improvviso Remus, osservando la pelle d'oca di Audrey. Questa sorrise imbarazzata "Un po'..." ammise tremando.
Il ragazzo la osservò per un secondo, combattuto; moriva dalla voglia di scaldarla, abbracciandola, ma aveva paura che lei lo respingesse o, peggio, lo lasciasse fare. Non poteva rischiare...
"Quello è Sirius!" esclamò Peter al suo fianco, interrompendo il flusso di pensieri.
I ragazzi si sporsero in avanti, cercando di focalizzare le figure che camminavano su una stradina del paese.
"Si, è decisamente lui." concordò James, socchiudendo gli occhi nello sforzo di mettere a fuoco l'immagine.
"Ehi, Sir!" urlò poco dopo. Una delle due figure si immobilizzò di botto e alzò gli occhi verso il tetto "James, che ci fai lassù?"
"Osserviamo le stelle." rispose l'altro. Sirius si girò verso la seconda persona, una ragazza alta e formosa e poco dopo entrambi si diressero verso la Stamberga.
"Non sapevo che dal tetto della casa avessimo una buona panoramica sul cielo..." ironizzò Sirius appena li raggiunse.
Gli amici lo ignorarono "Piacere, Audrey" si presentò la ragazza alla nuova arrivata "Annabelle." rispose quella con un mezzo sorriso.
Lily la osservò per qualche secondo "Lily." disse poi brusca.
"Si, giusto, dovrei presentarvi: Annabelle, questi sono James, Peter e Remus, le ragazze le hai appena conosciute."
Annabelle fece un cenno del capo mano a mano che le venivano presentati gli altri "Andate tutti ad Hogwarst?" domandò, la voce morbida "Si, siamo i compagni di Casa di Sirius, ultimo anno." spiegò gentile Remus.
"Tu, invece? Non mi sembra di averti mai visto a scuola..."
La ragazza annuì "Sono scozzese, ho studiato lì e mi sono trasferita ad Hogsmeade da una mia cugina, volevo sperimentare la vita da sola."
"Entusiasmante?" domandò James.
"Faticosa."
Durante tutto lo scambio di battute Lily era rimasta in silenzio, a braccia conserte "Penso che me ne andrò." disse infine. Gli altri la guardarono interrogativi "Non vorrei ricordarvi che stiamo infrangendo le regole e comunque mi sto annoiando, vado." spiegò alzandosi di scatto "Maledizione." borbottò subito dopo, non sapendo bene come scendere. "Ti aiuto..." propose James.
"Faccio da sola, grazie." lo interruppe violenta lei. Si aggrappò con le mani a un punto più solido e si diede una spinta, un tonfo ed era a terra.
"Ci vediamo e Audrey, non fare troppo tardi."
"Aspetta!" esclamò James venendole subito dietro.
"Cosa?" domandò lei mentre scendeva le scale.
"Puoi almeno fermarti?"
Lily sbuffò sonoramente e si fermò, non si era accorta che erano arrivati in una camera da letto "Contento?"
"Mi accontento di poco. Si può sapere che ti è preso?" chiese poi avvicinandosi a lei, che fece un passo indietro.
"Nulla, ho sonno."
"Non mentire, andava tutto bene finchè non sono arrivati Sirius ed Annabelle."
Gli occhi verde smeraldo della ragazza si accesero di rabbia, sentendo quel nome "Sirius si diverte parecchio, eh?" domandò acida. Lui la guardò non capendo "Intendi perchè è uscito con quella ragazza...?"
"Già."
"Non riesco a capire cosa ti dia fastidio..."
"Lui non dovrebbe essere impegnato con Beth?" James rimase per qualche secondo interdetto "No, non esattamente, insomma non sono fidanzati, si..."
"Si divertono, ho capito." lo interruppe lei "Ultimamente tutti usate questo termine."
"E quale sarebbe il problema?"
"Non c'è alcun problema! Tutti vi divertite un mondo, non vi interessa cosa provano gli altri, l'importante è divertirsi." urlò lei arrabbiata. Non riusciva a capire cosa la turbasse tanto ma non poteva fare a meno di urlare.
"Stai ancora parlando di Sirius?" domando James guardandola intensamente.
"Certo! Cambia ragazza ogni giorno e nel suo giro è compresa una mia amica!"
"Se per lei non è un problema, non vedo perchè te la prendi tanto..."
"Non me la sto prendendo! Insomma, benissimo, diamoci alla pazza gioia, non è quello che tutti vogliono?" fece un profondo respiro e gli si avvicinò pericolosamente, troppo, James riusciva a vedere ogni striatura di verde contenuta in quegli occhi stupefacenti "Non preoccupiamoci degli altri, seguiamo solo i nostri impulsi." bisbigliò pianissimo, lui non era neanche certo che avesse effettivamente detto quelle parole "Non vorresti baciarmi?"
"Cosa?" chiese lui in un soffio.
"Baciarmi, non dici di desiderarlo da sempre? Fallo, nessuno te lo vieta, siamo anche vicini a un letto." non riusciva a capire da dove le venissero quelle parole nè quella forza, in quel momento c'erano solo gli occhi marrone intenso di James e le pulsazioni impazzite del suo cuore.
James era disperato. Non riusciva a capire se quella di Lily era una provocazione o lo volesse sul serio. Vero era che l'espressione dei suoi occhi non era la solita, esprimeva un garbuglio di emozioni che lui non riusciva a decifrare. Si umettò le labbra, guardandola negli occhi ma non facendo nemmeno un passo. Riusciva a inghiottire l'aria che la ragazza aveva appena respirato. I secondi passavano.
"Lo sapevo." disse poi Lily interrompendo quel momento "Non puoi. Sei incoerente ma sincero, una contraddizione vivente." sospirò sbattendo le palpebre "Cosa?" ripetè lui, sembrava non riuscire a dire nient'altro "Any." disse semplicemente lei. Si girò di scatto, uscendo dalla stanza "Il divertimento non è tutto, e sembra che tu lo sappia."

*

"Si può sapere dove sei stato?" domandò Sirius inarcando un sopracciglio. James scosse la testa ma non rispose "Ci hai fatto preoccupare, quando non ti abbiamo visto tornare. Potevi dircelo che eri tornato in dormitorio!" in realtà non era andata così. Era rimasto per parecchio tempo in quella stanza, fissando il punto esatto in cui si era fermata Lily, ancora riusciva a vedere le sue impronte nella polvere. Era uscito ed aveva sentito i suoi amici discorrere allegramente. Solo allora aveva capito che doveva tornarsene in stanza, sperando di non incontrarla. Non riusciva ancora a capacitarsi di ciò che era avvenuto, dei discorsi di Lily e delle sue mosse. L'unica cosa positiva era che non aveva rimorsi, dopotutto non capiva quali fossero le vere intenzioni della ragazza.
L'unica cosa che lo aveva colpito era stato quel nome. Any. La sua buona idea. O almeno quella che sarebbe dovuta essere tale. Gli venne un'illuminazione. Lily aveva creduto che lui non avesse fatto nulla perchè impegnato. Ma allora forse la sua non era una provocazione strampalata, forse lo voleva davvero. Immediatamente soggiunse ciò per cui si era rallegrato fino a pochi secondi prima, il rimorso per ciò che si era fatto scappare "Maledizione!" esclamò facendo sobbalzare i suoi amici.

*


Di sicuro non sapeva che cosa aveva fatto. Non riusciva a spiegarsi nè che cosa aveva in mente, nè cosa si sarebbe dovuta aspettare. Lily si torturò un'altra volta una ciocca di capelli ramati, poi mise le gambe nel buio, oltre il parapetto, in un gesto liberatorio. Contrasse i piedi nel vuoto gelido. Era ancora incredula per ciò che aveva fatto. Arrossì e sospirò.
Almeno fosse riuscita a capire se ciò che era accaduto era stato un bene o un male! Vero, non l'aveva baciata anche se lei si era offerta. Ma era stata abbastanza chiara? Qualunque fosse la risposta a quella domanda, un fatto era certo: James non l'aveva baciata perchè stava con un'altra. Il fatto che finalmente aveva deciso di essere fedele era una magra consolazione per il suo ego martoriato.
"Lily!" una voce la riscosse. Riuscì a stento a nascondere la delusione nel constatare che fosse Audrey.
"Ehi!"
"Stai bene? Te ne sei andata così all'improvviso..."
"Scusa, avevo sonno..." Audrey lasciò correre. Non voleva mettere fretta all'amica, e se questa non voleva dirle per quale motivo era scappata e perchè James Potter si era dileguato dopo di lei, benchè fosse terribilmente curiosa, non l'avrebbe forzata.
"Come è andata?" domandò Lily dopo qualche minuto di silenzio.
L'amica la guardò radiosa "Bene, insomma diciamo che è stato per la maggior parte del tempo solo con me, lasciando gli amici; non è male, giusto?"
"Giusto. Coraggio, Audrey, raccontami tutti fin nei minimi particolari." la invitò Lily, lasciando che le sue orecchie si riempissero finalmente di una storia agli inizi ma molto promettente.

* * *

La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, criticate, esaltate, insomma esprimete la vostra opinione nelle recensioni!
Rispondendo a quest'ultime:
- @ saki 94, ahahahah decisamente non ho mai pensato a James Potter come Zac Efron, me lo immagino più moro... però si, è decisamente cretino xD
- @ S_marti_es, grazie mille dei complimenti! Lasciamo stare, penso che nè io nè i miei personaggi siamo molto affini con le odi di Orazio xD Mi dispiace di aver aggiornato così tardi, spero che la tua situazione nel frattempo sia molto migliorata!
- @ mayetta, meglio non pensare al destino di James, Lily &co. fortuna che mancano ancora 4 anni (oddio, ansia)
- @ Erika 90, grazie per i complimenti! Purtroppo non so bene come aumentare i caratteri, ogni volta mi vengono davvero troppo grandi, spero che questo vada meglio! Poi vorrei ringraziare tutti i lettori, Akira_Chan, aleeyoda, dina, Erika90, federer, ggmm, iuliusceaser, jeginnybells, Katy Lily Cullen, lovegio92, malandrina4ever, marta_cullen, mayetta, MissProngs, Mousse, reecetaylor, rontiamo, S_marti_es, SweetCherry TokyoTwilighter, zanna e__Ombra__ per aver messo la mia FF nelle seguite; hp4e e Helen Evans, cullen isabella, DANINO, Deviata, jaily, NimoueOfTheLake, S_marti_es e sbadata93 nelle preferite!
A presto _glumbumble_

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Capitolo 9
*** La Prima Gita dell'Anno. ***


Ecco qui il nuovo capitolo, postato con enorme ritardo, spero che lo apprezzerete, buona lettura!

Capitolo 9.



Ottobre scivolò via, silenzioso e umido come era venuto. Di sicuro chi osservava i maturandi di Grifondoro avrebbe pensato non fosse successo nulla, in quanto non c'erano più state litigate furiose, scherzi sensazionali nè minacce di Mangiamorte, reali o finti. Ma in realtà molte cose erano cambiate.
Audrey era rimasta palesemente delusa quando non aveva ricevuto un invito da parte di Remus per la gita ad Hogsmeade di Halloween. Nè lei nè le sue amiche più fidate se ne capacitavano. Nelle ultime settimane erano stati visti sempre insieme, occupati a parlare fitto fra di loro, ansiosi di conoscersi meglio e imparare a fidarsi l'uno dell'altro. Lei fin dal giorno prima della gita era rimasta quasi tutto il tempo in Sala Comune, particolarmente curata e con un sorriso gentile stampato sulle labbra. Inutilmente. Remus, per motivi ignari forse anche ai suoi amici, non l'aveva cercata come al solito e il giorno della gita l'aveva salutata con un sorriso mentre usciva insieme agli altri.
Superfluo dire che la ragazza c'era rimasta malissimo, si era chiusa in camera maledicendo Remus e sopratutto lei stessa per starci così male. Beth aveva passato il tempo ripetendo quanto lui fosse strano e tira-e-molla e aggiungendo che aveva capito che qualcosa non andava in lui da quando non aveva dato segno di interessarsi a lei "Insomma, deve ancora arrivare il ragazzo che non ha come minimo pensato di spassarsela con me!" aggiunse piccata riuscendo a strappare un timido sorriso all'amica.
Lei dal canto suo non sembrava minimamente toccata dal fatto che Sirius stesse frequentando Louise Kerr, una bionda Tassorosso di quarto anno. (Annabelle era stata elegantemente scaricata dopo una settimana "Sir, io inizierei a girare con un amuleto al collo, o un giorno di questi la maledizione di una delle tue ex ti colpirà" aveva scherzato James) Quando le sue amiche le chiesero cosa ne pensasse, lei, dopo aver ribadito che non era legata in alcun modo a Sirius aveva rivelato "E comunque al momento io e Sir non ci frequentiamo, io sto uscendo con Caradoc Dearborne."
"Grazie per averci informate come al solito, eh." commentò acida Audrey. Lei si limitò ad alzare le spalle "Tecnicamente quella ad Hogsmeade sarà la nostra prima uscita e poi ormai pensavo lo sapeste, non vi informo mai prima della terza uscita." aggiunse arrossendo inspiegabilmente. Le altre si guardarono confuse "E perchè mai?" domandò Alice.
Beth fece una strana smorfia "Perchè vorrebbe dire che potrebbe essere una cosa quasi seria e non qualcosa della durata di una notte. Se non sapete di quelle non potete pensare che io sia una facile." aggiunse guardandole indifesa.
"Beth!" esclamarono ad una voce le altre. Eloise abbracciò di getto la sua migliore amica "Non pensarlo nemmeno! Noi non diremmo mai una cosa del genere!" esclamò con vigore mentre le altre annuivano. Lily era stupita: era la prima volta che Beth diceva loro una cosa del genere, mostrava di interessarsi a cosa pensavano gli altri.
In tutti quei sette anni Beth si era sempre mostrata sicura di se, fin troppo spavalda ed espansiva, anche se le sue amiche sapevano quanto quella fosse solo una facciata. Il fatto di avere una situazione dolorosa alle spalle (il padre, mago figlio di babbani era stato uno delle prime vittime di Voldemort e seguaci) l'aveva fatta crescere con un enorme senso di vuoto dentro, che tentava di colmare cercando di avere più rapporti intrapersonali possibili, ritagliandosi un posto nella vita di tutti i suoi conoscenti. Era evidente che in quel periodo di tensione, dove riaffioravano gli spettri del passato, la sua maschera cadesse facendo mostrare la sua vera personalità e la sua più grande paura: perdere di nuovo qualcuno a cui teneva.
Lily aveva da tempo intuito tutto questo perciò le disse semplicemente "Beth, noi non ti lasceremo mai, specialmente per una sciocchezza del genere."
La ragazza la guardò da dietro la cortina di capelli biondi, gli occhi neri incastrati in quelli smeraldo di Lily. Annuì delicatamente, e lei si ritrovò a pensare che per la seconda volta in poco tempo erano le uniche due a centrare in pieno i loro problemi.
Per quanto riguardava quest'ultima, il suo comportamento negli ultimi tempi era un mistero per chiunque la conoscesse.
Dopo la gita notturna di Hogsmeade trattava i malandrini con garbata gentilezza, li salutava ovunque li incrociasse e sembrava sforzarsi di non scoppiare per ogni sciocchezza. Poteva sembrare un cambiamento positivo ma le sue amiche sospettavano ci fosse qualcosa sotto. Personalmente, Lily aveva deciso di rinchiudere i suoi sentimenti per James Potter in uno "scompartimento" ben nascosto del suo cuore e, ripromettendosi di non pensarci più e iniziare di nuovo a negarlo anche a se stessa, era riuscita ad arrivare ad una tregua, come se di nuovo non le interessasse nulla di lui. I momenti di massima tensione si avevano durante le ore di aritmanzia: le altre, memori di una vecchia lezione, redevano che fosse peggio all'inizio, quando le continuava ad uscire il numero 7 ma lei si era sentita quasi morire quando questo non era più comparso lasciando posto al 2. Immediatamente aveva cercato di scoprire il possessore di quel numero, paventando che fosse Malcom, ma alla fine era arrivata all'agghiacciante scoperta che era lei stessa.
"Fantastico, il mio destino è rimanere da sola... non so se essere più spaventata da questo o dal fatto che la mia altra unica alternativa fosse James e me la sono fatta scappare." scoppiò un giorno con Audrey, rivelandole finalmente tutta la verità.
"Oh, Lily, non fare così ti prego!" aveva esclamato quest'ultima accarezzandole i capelli.
"Come potrei? Il mio destino è segnato, morirò da sola sommersa dai gatti." ribattè lei melodrammatica. Audrey rise tra i suoi capelli "No che non succederà, sciocchina! Ricorda che ci sono sempre io che farò la tua stessa fine, saremo in due e cercheremo di non far prendere ai gatti il sopravvento."
Lily tirò sul col naso violentemente "Dimmi solo una cosa." continuò Audrey sedendosi meglio "Posso sapere perchè la mia migliore amica ha aspettato così tanto a rivelarmi la verità su cosa le frullasse per la testa?" l'altra incrociò il suo sguardo e con sollievo si accorse che non era arrabbiata "Mi vergognavo..."
"Di me?"
"Si, come potevo dirti che mi piaceva James Potter, insomma... è James Potter!" esclamò sentendosi nello stesso tempo molto più libera, come la prima volta che lo aveva ammesso a se stessa.
"Ricordati che io al primo anno pensavo che Xenophilus Lovegood fosse carino e insomma, non so se hai visto come si conciava negli ultimi tempi!" ribattè Audrey. Si riferiva a un loro vecchio compagno di scuola Tassorosso che si era distinto per ricercare animali bizzarri e aggiungere alla sua divisa orpelli di strani materiali che lui attribbuiva direttamente ai mitici fondatori di Hogwarst.
Stavolta Lily scoppiò finalmente a ridere "Vero, ma ti prego, non parlare così di lui è davvero gentile!" aggiunse tornando seria. Audrey sbadigliò sonoramente "Si, lo so, soprattutto la sua fidanzata è davvero brillante..." continuò con il solito discorso che l'amica tirava fuori quando Xeno veniva preso in giro.
Ci fu un attimo di silenzio "Lily?" domandò poi cauta.
"Dimmi."
"Ti piace tanto?"
La ragazza si spostò sul letto, come se fosse stata morsa da un Doxy e si morse un labbro "Tecnicamente mi ero ripromessa di far finta di nulla..." "...ma mi sembra evidente che così peggiori solo la situazione, quindi avanti, dimmi la verità." concluse Audrey seria.
"Abbastanza..." rispose allora lei, evasiva "D'accordo, parecchio!" continuò ad un'occhiata scettica dell'amica "Speravo che me lo dicessi!" esclamò quest'ultima. "E perchè mai?"
"Perchè ho un piano per la gita ad Hogsmeade, fidati di me Lily Evans, se tutto andrà come previsto James cadrà di nuovo ai tuoi piedi più perso che mai!".

*

Fu con una certa ansia perciò che le ragazze affrontarono la gita di quella Domenica 30 Ottobre.
"Alice, ci vediamo stasera?" domandò Lily mentre con un colpo di bacchetta si asciugava i capelli. La ragazza annuì "Si, anche se non vorrei, insomma con Frank ci posso stare sempre, non voglio lasciarvi sole oggi..." spiegò guardando soprattutto Lily e Audrey.
"Oh, puoi stare con noi molto più tempo che con Frank e poi queste sono le ultime gite ad Hogsmeade, non le vorrai sprecare con noi?" rispose Audrey girandosi sulla sua sedia per incrociare lo sguardo colpevole dell'amica "Non le sprecherei con voi..."
"Audrey sei sempre la solita che usa termini a casaccio su cui gli altri si possono arrampicare! Alice, goditi questa giornata con Frank, noi staremo insieme stasera!" tagliò corto Lily.
"D'accordo." si arrese l'altra, poi si guardò allo specchio "Eloise, mi rifaresti quell'incantesimo ai capelli dell'altra volta? Erano venuti perfetti..." domandò attorcigliandosi una ciocca marrone attorno al dito. Di sicuro Eloise era la migliore in termine di incantesimi di moda, infatti in un secondo arricciò alla perfezione la chioma di Alice che si guardò soddisfatta "Per me hai un futuro..." commentò.
Eloise storse la bocca "Si, i miei genitori saranno entusiasti di vedermi lavorare in un centro bellezza dopo sette anni di spese..."
Nessuna delle altre rispose, sapevano quanto fossero rigidi i genitori della ragazza "Abbiamo finito con le chiacchere?" si intromise brusca Beth "Dobbiamo andare!" aggiunse sbrigativa spintonando Alice ed Eloise, le uniche già pronte, fuori dalla porta "Ci vediamo fuori!" esclamò alle altre prima di scomparire chiudendo violentemente la porta.
Lily sbuffò "Un giorno di questi la romperà di sicuro... comunque non sono sicura." aggiunse guardando la sua amica "E perchè no?"
"Perchè lo conosco! E orgoglioso come è servirà molto di più..."
"Vero, James è molto orgoglioso ma è ancora più innamorato! Fidati di me e non tirare di nuovo fuori la storia che ha una ragazza che non ci crede più nessuno!" continuò bloccando sul nascere le obiezioni di Lily "Piuttosto... come sto?" le domandò guardandosi con attenzione nello specchio; indossava una veste magica di un rosso deciso che risaltava il suo incarnato pallido "Perfetta." commentò l'altra "Hai pensato a un piano diabolico anche per te?"
"No." ammise mesta "Questo non toglie che devo essere uno schianto, così se non riuscirò a colpire nemmeno in questo modo Remus almeno farò colpo su qualcun altro." "Siamo arrivati a questo punto?"
"Si. Ed ora andiamo anche noi e smettila di tormentare quella veste, stai benissimo." la rimproverò severamente. Era da quando Lily aveva indossato titubante quella veste blu scuro regalatale dai genitori pochi mesi prima che se la aggiustava di continuo cercando un pretesto per toglierla "Il fatto è che sono abituata alla mia divisa..." si difese debolmente "Lily, portiamo la divisa praticamente sempre, puoi goderti uno dei pochi momenti in cui c'è permesso tenere i capelli come vogliamo e indossare qualcosa che non ci faccia assomigliare a tanti Dissennatori? Grazie!" esclamò prendendola per un polso e uscendo finalmente dalla stanza.
*

"Che dite, proviamo a vedere che aria tira ai Manici di Scopa?" propose James Potter appena entrarono al villaggio.
Gli altri due ragazzi annuirono. Sirius era ovviamente ad un appuntamento dove si era recato non prima di aver rimproverato i suoi amici per il fatto che avevano la possibilità di uscire con delle ragazze e, per motivi noti solo a loro, avevano preferito starsene soli "come un branco di Troll ritardati."
La verità ufficiale per cui James non aveva invitato Any quel giorno era che la ragazza si era rivelata troppo asfissiante e lui aveva sentito la necessità di prendersi più spazio, almeno per un giorno. In realtà, da quando aveva realizzato che per quella falsa relazione aveva perso la sua unica possibilità con Lily, aveva iniziato a maledire la sua idea e, nonostante si rendesse conto che aveva fatto una buona impressione su quest'ultima, non aveva potuto fare a meno di iniziare a mal sopportare la ragazza attribuendole tutte le colpe, comportamento ovvio, dato che gli risultava inconcepibile biasimare se stesso, in realtà l'unico colpevole di quella situazione.
Per quanto riguardava Remus... beh, era Remus, e le sue paure avevano vinto ancora una volta sui suoi veri desideri, cosa per cui i suoi amici potevano arrabbiarsi ma che alla fine accettavamo, riducendosi semplicemente a dispiacersi per lui.
Perciò loro tre si erano incamminati abbastanza presto quella mattina tra le vie gelide di Hogsmeade e adesso stavano per entrare nel pub per la prima volta dopo gli eventi tragici di Settembre.
"Sapete, pensavo lo chiudessero..." mormorò a bassa voce Peter mentre apriva la porta con cautela, non sapendo bene cosa aspettarsi là dentro.
"Impossibile, per quanto ricordi loro momenti terribili questa locanda è tutto per i Coleman..." ribattè saggiamente Remus. D'improvviso un fiotto di aria calda colpì il volto dei ragazzi che si ritrovarono partecipi di un clima festoso. Il locale era pieno di studenti felici di festeggiare la prima gita dell'anno, maghi e streghe che si bevevano qualcosa tra una spesa e l'altra in vista della festa e soprattutto loro, i proprietari, che sfoggiavano un sorriso invitante mentre versavano le bevande più disparate. Se in un angolo non ci fosse stata una piccola corona di fiori con la foto di Frederick Coleman ad osservarli serio, ai ragazzi sarebbe parso di ritrovarsi indietro nel tempo, quando ancora non era successo nulla.
Si sedettero in un tavolo in disparte "Ma non ha senso..." mormorò incredulo Peter guardandosi intorno "Ce l'ha eccome." commentò Remus "La gente vuole tranquillità e serenità, non ricordare tragedie, e i negozianti si comportano di conseguenza."
"Ottima osservazione." fece una voce alle loro spalle facendoli sobbalzare.
"Non nego che i primi tempi siano stati difficili." spiegò con un mezzo sorriso madama Loren, la vedova del signor Coleman "La gente ci guardava con sospetto, avevano paura di apparire legati a noi. Poi però il buonsenso ha stranamente prevalso sulla paura, hanno capito che l'omicidio di mio marito era un avvertimento per chi si era avvicinato troppo alle idee di Silente e ha ricominciato a venire. Non so quanto tutto questo sia un bene, ma ho una figlia e devo essere in grado di assicurarle il meglio." continuò con un'espressione amara negli occhi. I ragazzi si guardarono stupiti, non capendo perchè lo spiegasse proprio a loro: si, erano suoi fidati clienti da quando frequetavano il terzo anno, ma non si spiegava lo stesso...
"Oh, scusate vi ho messo in imbarazzo!" esclamò la donna indovinando i loro pensieri "Non ho resistito alla tentazione di spiegare i dubbi di Peter e poi lo sapete, noi abbiamo avuto sempre un debole per voi, specie mia figlia..." aggiunse con un sorriso "Le fate sempre venire il buonumore e ultimamente ne ha così bisogno..."
Remus sorrise gentile "Manca uno dei nostri intrattenitori migliori ma proveremo lo stesso a fare del nostro meglio." promise mentre tutti e tre si alzavano e si dirigevano verso il bancone.

*

"E così mi sono alzato in piedi e le ho detto "Professoressa, sono più che sicuro che questo incantesimo funziona così, l'ho testato personalmente su Sirius e si è ricoperto interamente di pelo, dovevate vedere la faccia della sua ragazza!" la voce di James si spense sommersa dalle risate di mezzo locale.
"Ma cosa succede?" domandò Lily mentre si faceva strada nel locale affollato.
"I malandrini tengono banco." rispose Audrey alzandosi sulle punte dei piedi per vedere meglio; in effetti James, Remus e Peter erano in piedi vicino al bancone, gli occhi scintillanti di chi ha appena terminato di ridere e tre idromele in mano.
"Ciao!" esclamò Audrey rivolta a James appena si riuscirono ad avvicinare abbastanza. Fu ben attenta a non incontrare lo sguardo di Remus, in fondo anche lei aveva un enorme orgoglio!
James la guardò per un secondo prima di sorriderle "Ciao a te! Cosa ti porta qui?"
"Volevamo prendere qualcosa da bere." spiegò lei indicando con la testa Lily, che era rimasta pochi passi indietro. Gli occhi di James seguirono il movimento della ragazza e sentì un tuffo al cuore guardando Lily: era bellissima.
Stranamente non indossava la divisa ma una veste da giorno, di un azzurro cupo in magnifico contrasto con la sua chioma fulva e allo stesso tempo in sintonia con i suoi occhi. "Emh...ciaocomestai?" chiese di getto sentendosi improvvisamente molto stupido.
Lei sorrise timidamente "Infreddolita."
"Due birrobirre!" fece allora rivolto a madama Loren che lo guardò con un sorriso accondiscente "Subito."
"Ci sediamo?" chiese Peter vedendo che tutti gli altri erano rimasti stranamente immobili e per niente interessati a compiere un'azione.
"Come? Certo." si riscosse Remus che era rimasto per le sue fino a quel momento. Si era accorto con una morsa al cuore che Audrey non lo aveva degnato di uno sguardo e con un'altra, ancora più dolorosa, che era davvero bella.
"Ma non volevamo disturbarvi!" esclamò veloce Audrey, disperata: Remus non l'aveva invitata e ora lei lo obbligava a passare il giorno insieme, sarebbe parsa una stupida. "Non lo fate." ribattè James che non aveva ancora levato gli occhi da Lily mentre questa si guardava in giro a disagio.
"Sembravate occupati." disse infine decidendosi a guardarlo "Vero, ma penso che hanno intrattenuto a sufficienza i miei clienti, possono prendersi una pausa." si intromise madama Loren porgendo le due bottiglie fumanti.
"Allora?" chiese Peter.
"D'accordo..." acconsentirono le ragazze.

*

Peter era in grande difficoltà. Normalmente era quello che rimaneva in silenzio e ascoltava i suoi amici scherzare e ricevere l'ammirazione degli altri. Non che questo lo disturbasse o ne soffrisse, quella era la sua natura. Ma adesso, seduto tra quattro ragazzi immobili, che sorseggiavano le loro bevande senza spiccicare parola, troppo presi dai loro pensieri, si trovava costretto a portare avanti la conversazione.
"Avete fatto molti giri fino ad ora?" chiese timidamente rivolto alle ragazze.
"No, volevamo andare da Mielandia ma appena ha cominciato a piovere ci siamo precipitate qua dentro." rispose Lily, assente.
"Oh, mi dispiace, siete a corto di dolciumi?"
"Si, ma fino a quando Beth non scoprirà che è finita la sua scorta di gommebolla bollenti non siamo in pericolo." disse Audrey.
"Tranquille, James ne ha a grandi quantità, non è vero?"
"Scusa?"
"Tu hai molte gommebolla bollenti!" esclamò esasperato Peter.
"Oh, si, vero."
"E come mai?" chiese allora Lily mentre Minus sospirava di sollievo, forse avevano ingranato...
"Emh... mi piacciono..." rispose evasivo il ragazzo.
"E te ne compri così tante?"
"Si..."
"Non è vero, in realtà quasi tutti i dolci glieli regalano le sue ammiratrici, tra cui ovviamente spicca la signora Potter!" spiegò allegramente Peter.
"Le tue ammiratrici?" chiese Lily con un cipiglio severo.
"Tua mamma?" domandò invece Audrey divertita.
"Grazie, Peter..."
A complicare ulteriormente le cose, in quella entrò Any seguita da Gwen, il prefetto Tassorosso.
La ragazza si guardò intorno e si fermò sul tavolo dei Grifondoro, mentre il sorriso scivolava veloce dalle sue labbra.
"Cosa ci fai qui?" chiese con voce incredibilmente acuta.
"Beh, Any, solitamente in un pub si viene a prendere qualcosa da bere..." rispose lui sarcastico.
"Avevi detto che oggi non saresti uscito..." continuò lei ignorando la risposta di poco prima.
"No, io non l'ho mai detto. Io ti ho detto che non sarei andato da Madama Piè di Burro con te e tu sei saltata alla conclusione che io non volessi uscire affatto." rispose lui cauto, cercando di resistere alla tentazione di cercare lo sguardo di nessuno.
Any evidentemente non trovò nulla da ribattere su quel punto per cui tacque per qualche secondo, fino a quando non realizzò chi fossero le due ragazze sedute al tavolo con il suo fidanzato "Quindi, non volevi uscire con me per essere libero di uscire con Lily Evans e la sua amica!" esclamò trionfalmente, come se avesse appena trovato l'ingrediente segreto di una pozione, quasi non rendendosi conto di ciò che aveva appena capito.
"No, Any! Dio, quando la smetterai di essere così paranoica?" esclamò il ragazzo alzandosi in piedi, mentre la sala poco a poco ammutoliva.
"Questo è il motivo per cui non sono voluto uscire con te, oltre al posto in cui volevi portarmi! Sei ossessiva, da una parte sei terrorizzata dal fatto che ti possa tradire, ma dall'altra quasi speri che accada, aspetti quel momento con stupida morbosità!"
"James, forse è meglio se uscite..." si intromise cauto Remus, notando come tutti gli avventori del pub avessero gli occhi puntati su di loro.
Il ragazzo lo guardò per un secondo poi acconsentì "Si, ci vediamo dopo." mormorò alzandosi e uscendo.

*

Lily era confusa. Non sapeva spiegarsi la sensazione che provava se non come stupefatta felicità. Era inutile negarlo, era felice del fatto che James avesse litigato con Any, che probabilmente si sarebbero lasciati di lì a poco ma questa sensazione portava con se i sensi di colpa, sia per quello che provava, sia per la consapevolezza di essere una delle ragioni del battibbecco. Bevve il resto della sua burrobirra inquieta, poi si alzò "Io vado a vedere se ha aperto l'ufficio postale." decise.
"Vengo con te." propose Audrey "No, tranquilla, piove ed è solo una commissione per mamma, ci vediamo dopo." la fermò immediatamente lei allontanandosi veloce.
Le dispiaceva lasciarla là ma aveva una folle idea in mente e poco coraggio, ogni attimo sprecato l'avrebbe riportata alla ragione.
Oltrepassò l'uscio e si ritrovò in strada, con la pioggia fina tipica dell'autunno a penetrarle nelle ossa. Si guardò intornò e non vide nessuno per parecchi metri, si diede mentalmente della stupida, pensava di trovarlo lì, davanti al pub?
Prese una strada alla sua sinistra diretta da Zonko: sapeva che quello era il suo luogo preferito per il fatto che i primi anni le regalava sempre qualche oggetto proveniente dal famoso negozio di scherzi.
Arrivò davanti al locale e si guardò intorno, nulla.
Sentì un fiotto di delusione espandersi nel corpo, era quasi sicura di trovarlo lì. Immediatamente pensò che si era chiarito con Any e che forse stavano tornando al castello insieme, aspettando di riconciliarsi del tutto.
"Cosa ci fai qui?" la voce la strappò bruscamente dai suoi cupi pensieri.
Lily si girò mentre realizzava vergognandosi che le guance le si accendevano "Ti stavo cercando."
James la guardò confuso, quasi non credesse alle sue parole "Perchè?"
Eccolo là il momento decisivo. Era ad un bivio, o dire subito la verità o continuare a mentire per salvare il suo orgoglio. Decise di optare per un compromesso "Volevo sapere come era andata con Any, mi era sembrata piuttosto arrabbiata e dato che sono una delle ragioni principali della sua sfuriata..." avrebbe detto tutto ma prima voleva informarsi meglio. "Ci siamo lasciati, o meglio, io l'ho lasciata." la informò lui con un'alzata di spalle.
Lei non riuscì ad impedire agli angoli della sua bocca di alzarsi, perciò si affrettò a parlare "Stai bene?"
"Alla grande. Ti va di andare in un posto asciutto?" chiese poi all'improvviso.
Lily si levò i capelli bagnati da davanti il viso, stavolta non sarebbe riuscita nemmeno volendo a camuffare il suo sorriso "Volentieri."

*

"A Lily piace James, non è vero?" domandò a bruciapelo Remus fissando Audrey.
Questa arrossì, già non era brava a raccontare bugie, figurarsi se poi doveva dirle a Remus!
"Non saprei, di sicuro si comporta in modo strano..." rispose quindi evasiva, guardandosi intorno "Volete qualcos 'altro da bere?" chiese con voce leggermente acuta che non passò inosservata ai due malandrini "Quindi tu pensi che le piaccia..." continuò Peter, gli occhi scintillanti. La ragazza si mosse a disagio sulla sedia "Di certo non lo odia." rispose mentre per sua enorme fortuna la cameriera si accorgeva di lei e si avvicinava sollecita "Un'acquaviola per me, voi volete qualcosa?"
I due ragazzi si guardarono con l'aria di chi la sapeva lunga "Un bicchiere di idromele per me." ordinò Remus con un sorriso.
"Una burrobirra." fece invece Peter.
Pochi secondi e furono di nuovo da soli "Bene, questo cambia le cose."
Audrey alzò un sopracciglio "Come?"
Remus la guardò come fosse un'ovvietà "A James piace Lily, e questo lo sappiamo da sette anni, ma la novità è che a Lily piace James, e questa è una novità."
"Ma io non ho detto questo!" esclamò agitata Audrey.
"Vero, ma non lo hai nemmeno negato." rispose serafico Remus, sapeva di averla in pugno.
La ragazza guardò in basso, contorcendosi distrattamente le mani "Non so di cosa tu stia parlando, io non so nulla." ripetè con voce piuttosto stridula, era stata messa con le spalle al muro e lo sapeva benissimo.
"Audrey, si vede lontano un miglio che tu sai qualcosa e cerchi inutilmente di nasconderlo, ammettillo!"
"Mai!" esclamò con vigore, realizzando un secondo più tardi che si era scoperta da sola.
"Lo sapevamo!"
"Vi prego non ditelo a nessuno, mi ucciderà." li pregò allora a bassa voce.
"Tranquilla, non diremo nulla, devono sbrigarsela da soli." promise Remus.
Peter li guardò stupefatto "Che cosa? Sei matto? James ci ucciderà!"
"Se non riescono nemmeno a chiarirsi non penso avranno un futuro." spiegò Remus. Audrey lo guardò a lungo poi lasciò che il suo impulso la vincesse "Sei bravo a dispensare consigli sulle situazioni sentimentali degli altri." commentò semplicemente.
Il ragazzo la guardò stupito "Non capisco..."
"Ti piace dirigere le loro mosse dal piedistallo su cui sali sempre e ti da ancora più soddisfazione scoprire che avevi ragione."
"Non mi sembra di comportarmi così..." riuscì a difendersi lui.
"Si invece! Ti diverte così tanto dare suggerimenti agli altri quando sei così imbranato per quanto riguarda te stesso!" Audrey non sapeva bene cosa le stesse succedendo, era come se la diga che conteneva tutta la sua delusione era crollata all'improvviso.
Remus guardò sconcertato Peter, poi rispostò lo sguardo sulla ragazza non sapendo bene cosa dire, anche se era evidente che a lei non interessasse nessun tipo di risposta "O forse." continuò infatti con una leggera risatina "Forse non è vero che sei un inetto con le ragazze, forse, molto più semplicemente, sono io che non ti interesso." alzò i suoi occhi marroni sul ragazzo che non accennava ad aprire bocca. Lo prese come un consenso "Sono io la stupida, non posso credere che ho sprecato tutto questo tempo." disse alzandosi in piedi ed andandosene.
"Audrey, aspetta!" fece lui andandole dietro di fretta.
"Ecco qui le ordinazioni!" esclamò allegra la cameriera "Ma dove sono gli altri?" chiese poi stupita notando che c'era solo un ragazzo seduto al tavolo che sorrideva "Non si preoccupi, pago io." la tranquillizzò Peter con un sospiro.

*

"Audrey, aspetta!" gridò di nuovo Remus correndo per la via principale del paese.
"Perchè? Dammi un buon motivo per cui dovrei aspettarti adesso." fece lei girandosi verso di lui "Dopo che sono stata anni ad aspettarti, a mettermi in mostra come una sciocca e ad essere continuamente delusa da te!"
Lui la raggiunse ansimando "Mi dispiace per tutto questo."
"Non ti devi dispiacere, non è colpa tua se sono stata così sciocca da innamorarmi di te!"
Remus la guardò sbalordito, mai nessuno gli aveva detto una cosa del genere "Tu non sai di cosa parli... non è vero."
"Si invece! Mi piaci dal quinto anno, quando ti sei offerto di riscrivere tutti i miei appunti perchè Sirius e James li avevano distrutto per l'esattezza." ribattè lei con forza. "Audrey, ti prego smettila..."
"Perchè, mi sono già umiliata abbastanza, fammi terminare le cose per bene."
"Non è questo." Remus era davvero in crisi, la vedeva soffrire e soffriva insieme a lei. L'unica cosa che voleva era abbracciarla, dirle quanto piacesse anche a lui ma sapeva che non era possibile.
"E allora cosa è? Non ti piaccio, non ti preoccupare me ne farò una ragione." replicò lei, gli occhi fissi sul rivolo d'acqua che formava un serpente ai suoi piedi. "Audrey tu non capisci."
"Cosa c'è da capire, non ti piaccio!" ripetè, perchè non capiva quanto questo la facesse soffrire? Gli importava così poco di lei?
"Smettila, non dire così! Perchè non capisci? Tu mi piaci, mi piaci ancora da prima che io piacessi a te ma questo non toglie che non posso stare con te, per il tuo bene!" esclamò esasperato.
Audrey alzò immediatamente lo sguardo su di lui, stupefatta "Per il mio bene?"
Il ragazzo si mosse fino ad arrivarle vicino, la mano tesa a tracciare il profilo della ragazza "Se tu sapessi la verità, non saresti innamorata di me, tu scapperesti e ne avresti tutto il diritto." sospirò sul suo volto, l'indice poggiato sulle sue labbra. Audrey era immobile, non sbatteva nemmeno gli occhi per liberarsi dalla pioggia che ormai le annebbiava la vista "Mai." disse infine sulla sua mano.
Remus si staccò da lei, lo sguardo triste "Dici così perchè non sai."
"E allora dimmelo! Dimmi il motivo per cui dovrei avere paura di te, dimmi il motivo per cui dovrei disprezzarti perchè io non capisco più nulla!" esclamò.
"Non posso."
"Remus smettila, non sono una bambina, non mi devi proteggere da nulla!" urlò lei. Dato che il ragazzo non accennava a parlare lo scosse violentemente "Remus!"
Niente "Come non detto, ci vediamo al castello." aggiunse poi, delusa.
"Sono un licantropo!" esclamò lui. La frase quasi uscì da sola dalle sue labbra. Era stanco di vivere in quel circolo vizioso, stanco di nascondere i suoi veri sentimenti e di ferirla.
Audrey rimase immobile sul posto "Come?"
"Sono stato morso da bambino e da allora vivo con questa maledizione. Non voglio coinvolgerti in tutto questo, sono un reietto, tutta la comunità magica mi disprezza ma soprattutto sono pericoloso e non intendo metterti nemmeno per un secondo in pericolo. Come ho detto, io ci tengo a te. Se adesso vuoi andartene e non rivolgermi più la parola sei libera di farlo, non ti biasimerò. Però ti chiedo di mantenere il segreto." rimase in silenzio, guardando in basso senza accorgersi del fatto che lei si era avvicinata fino a quando non sentì le sue mani prendergli il volto "Tutto qui?" domandò.
"Cosa?"
"Questa è l'unica obiezione che hai su una nostra relazione?"
Lui la guardò stupefatto "Hai capito cosa ti ho appena detto?"
"Ogni parola. Adesso rispondi alla mia domanda."
"Si." fece lui confuso. Audrey si allargò in un enorme sorriso "Io direi di andare al castello, siamo entrambi fradici e non ho nessuna intenzione di farmi vedere dal mio ragazzo con il naso arrossato e gli occhi gonfi dovuti dall'influenza."

*

"Dove vorresti andare?" domandò Lily a James.
Lui guardò la strada davanti a lui, cercando di farsi venire un'idea, inutilmente. Era così sorpreso, contento ed eccitato di star trascorrendo del tempo che non fosse quello delle ronde con Lily, una Lily che sembrava contenta di essere lì con lui a dirla tutta!, che non riusciva a farsi venire nemmeno un'idea. Prese gli occhiali cercando di pulirli per ingannare il tempo e farsi venire in mente qualcosa di brillante, non voleva fare la figura dello stupido, l'occasione era troppo assurda perchè si ripetesse!
"Tu hai qualche preferenza?" rigirò la domanda, sperando che lei magari sapesse che fare.
Lily arricciò le labbra, valutando le opzioni "Alla Testa di Porco?" propose.
James scoppiò a ridere "Evans, non ti facevo una ragazza così trasgressiva!"
"Non vedo altre opzioni! Madama Piè di Burro lo escludo a priori, Ai Manici di Scopa ci prenderebbero per pazzi, che altro rimane?" si difese lei.
"Oh, non fraintendermi, non potevi avere idea migliore, il vecchio Ab ha un debole per me." commentò James non smettendo di sorridere.
Lily inarcò un sopracciglio "C'è qualcuno che non ha un debole per te, secondo la tua opione ovviamente?"
"Non penso." rispose lui e per una volta Lily, invece di rispodere a tono, ricambiò il sorriso.

*

"Ora mi spiegate per bene ciò che è successo, senza tralasciare nemmeno una parola!" esclamò Beth appena riuscì a parlare con le sue amiche in tranquillità.
Lily e Audrey si guardarono per un secondo, prima di scoppiare a ridere "Non capisco tutta questa agitazione..."
"Non capisci?! Vediamo di ricapitolare per bene, vi lascio imbronciate in questa camera, Audrey con il cuore distrutto e tu che piangi perchè destinata a morire da sola e quando torno trovo la prima con la faccia appiccicata a quella di Remus su una poltrona della Sala Comune e te che entri dal buco del ritratto chiaccherando allegramente con James! Esigo una spiegazione!"
"Che dire... ho semplicemente confessato tutto a Remus e lui mi ha detto che ricambia ogni cosa!" rispose Audrey con voce sognante.
"Tutto qui?"
"Tutto qui! Non capisco perchè mi facevo tutti quei problemi a dirgli la verità, è stato così semplice e...bello!"
Beth guardò sbuffando Lily "Penso che ce la siamo giocata per un pezzo, ormai vede il mondo rosa!"
"Lasciala in pace!"
"Giusto, dimenticavo che adesso stai sulla stessa onda, racconta!"
"Ti stai esaltando troppo, non è successo davvero niente, abbiamo solo bevuto una cosa insieme..."
"Solo? Ma oggi siete tutte impazzite? Da quando Lily Evans che beve qualcosa con James Potter è una cosa da niente? Se me lo raccontasse qualcuno penserei che si è bevuto una Pozione Rimbambente!"
"Tu invece? Non ti abbiamo visto da nessuna parte..." si intromise Audrey nella speranza di farle cambiare argomento.
"Tutto bene, grazie." rispose Beth arrossendo.
"Beth che arrossisce, deve essere qualcosa di grosso!"
"Non lo è davvero, siamo andati da Madame Piè di Burro e ci siamo presi una tazza di caffè." spiegò sbrigativa lei fuggendo lo sguardo delle amiche.
"Come scusa? Non eri tu a dire che quel posto è frequentato solo da troll innamorati?"
"Davvero?" domandò lei facendo finta di nulla ma davanti all'insistenza delle sue amiche si arrese "D'accordo, il posto non mi andava molto a genio ma Caradoc ha insistito, poi pioveva, e comunque siamo solo prevenute, è carino e accogliente e il caffè con la panna è squisito." tagliò corto lei.
"Chi era che vedeva il mondo con gli occhiali rosa?" domandò beffarda Lily.
"Piantala, piuttosto come è finita?" fece Audrey.
Beth si aprì in un sorriso timido "Bene, mi ha chiesto se volevo uscire ancora con lui ed io ho acconsentito."
"Non ci credo, sarà la terza persona a cui concedi un secondo appuntamento!"
"Si, sapete? Caradoc mi piace veramente..." rivelò Beth arrossendo ancora di più "Che dire, viva gli occhiali rosa!" esclamò allora Audrey.
Un bussare agitato interruppe le loro risate "Ragazze scendete immediatamente!" disse Alice entrando di corsa.
"Che succede?" chiese Lily improvvisamente preoccupata.
Alice guardò bene lei, con labbra tremanti "Stavamo tornado da Hogsmeade quando Remus ha informato Frank, la signora Potter è morta."


* * *

La storia per il momento termina qui. Volevo dire una cosa, il capitolo lo ho scritto tra una vacanza e un'altra, quindi temo che magari delle parti non sono collegate tra di loro, se così fosse mi dispiace tanto! Rispondendo alle recensioni:
- @ saki 94,
ahahahah devo dire che le tue personalità sono molto particolari ma forse preferisco ndtaky, adoro le personalità malandrine! Beh, penso di averti accontentata almeno per quel che riguarda Remus e Audrey, dimmi che ne pensi ;)
- @ mayetta, grazie per i complimenti! Come vedi si stanno (forse) avvicinando al tanto atteso bacio, per quanto ci provi non riesco a farli stare lontani, sarà destino?!
- @ _Delena_, grazie per i complimenti! Sono contenta che i caratteri non ti diano fastidio, da grandissima talpa quale io sono ti capisco in pieno x_x
Visto il numero di persone che mi ha aggiunto tra storie preferite e seguite (ok, così sembro davvero arrogante, argh) comunque, il numero era consistente e stava diventanto un elenco disordinato quindi ho preferito toglierlo... tutte queste chiacchere per dire che vi ringrazio uno a uno, tantissimo, ma ho deciso di levare i nomi, scusate la decisione e questo panegirico piuttosto confuso, sarà il troppo sole...
A presto, aspetto con ansia le vostre recensioni! _glumbumble_

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Capitolo 10
*** Primo Scontro. ***


Ecco qui il nuovo capitolo, per una volta postato in un tempo decente, buona lettura!

Capitolo 10.


Il cuore le batteva impazzito contro le costole ma non le importava, doveva correre, doveva arrivare il prima possibile da lui. Appena Alice aveva dato la terribile notizia non aveva nemmeno aspettato che il suo cervello la registrasse ed era corsa giù dal letto e aveva cominciato a correre, giù dalle scale del dormitorio, giù fino in Sala Comune dove con una veloce occhiata aveva realizzato che non era lì e di conseguenza era sfrecciata oltre il ritratto, lungo i corridoi, fino alla Sala Grande. Non sapeva bene cosa fare, soprattutto non sapeva dove andare poi la risposta le balenò semplice in testa, James era sicuramente stato convocato dal preside. Lily imboccò la scalinata principale e si fece di corsa tutte le scale fino ad arrivare al gargoyle di pietra che nascondeva l'ufficio di Silente "Mou al Cerume." mormorò ansimando e la statua la lasciò passare silenziosa. Non aspettò che le scale mobili la trasportassero fino alla porta, le salì in fretta e bussò freneticamente contor il legno di mogano, come se da quel gesto dipendesse la sua stessa vita "Avanti." sentì una voce dire gravemente mentre con uno scatto si apriva la porta. Lily entrò e come si immaginava si trovò di fronte James, Sirius, la professoressa McGranitt e il professor Silente "Signorina Evans, a cosa devo la sua visita?" domandò il preside scrutandola sopra gli occhiali a mezza luna. La ragazza deglutì, ancora non riusciva a respirare correttamente e inoltre non sapeva che rispondere "Io...saputo....volevo..aiutare..." ansimò tenendosi una mano sulla milza. Non aveva il coraggio di alzare lo sguardo su James ma si accorse che Sirius la stava osservando. Il suo sguardo non era malizioso, nè trionfante come suo solito ma solo di una tristezza infinita. Teneva salda la mano sulla spalla di James e la guardava, come se fosse un miraggio di un mondo diverso, parallelo, dove il dolore non esisteva.
"Temo che lei non potrà fare molto, Lily." disse il professor Silente dolcemente "Tranne ovviamente rimanere vicino a James in un momento tragico come questo. Stavo appunto dicendo come un dramma quale la morte possa portare con se un'ondata di affetto. Non quello di circostanza ma il vero, quello dei veri amici, l'unico in grado di provare a lenire il dolore. Ho già parlato con Charlus e mi ha detto che se vuoi puoi andare a casa ma preferirebbe che rimanessi qui, con i tuoi amici, piuttosto che stare in una casa dove ogni cosa ti ricorda tua madre."
"Ma non perderemmo così il...il...insomma." chiese Sirius con voce roca, incapace di nominare la parola, di accettare ciò che stava accadendo.
"James e chiunque lui voglia potrà andare al funerale il giorno che verrà stabilito, ma Charlus mi ha informato che non sarà prima di qualche giorno, ripeto la scelta sta a James." Ma James non parlava, fissava il pavimento senza davvero vederlo, cercando di ricordare l'ultima volta che l'aveva vista, che aveva udito la sua voce chiamarlo "Jammie" e scoppiare a ridere. Non voleva pensare che non l'avrebbe più sentita, che mai più avrebbe potuto raccontarle delle sue malefatte davanti a una torta e riderci su insieme, che non avrebbe più potuto farle il resoconto dettagliato delle partite di Quiddich e sentirsi ripetere che era il più bravo giocatore di tutti i tempi, che non lo avrebbe più sentito lamentarsi su Lily Evans e sul fatto che non lo amava...Lily, che era lì in quel momento, senza un motivo, solo per stargli accanto. Tutto ciò gli provocò una stretta al cuore, una strana sensazione nel petto che non riusciva a decifrare "Non voglio lasciare mio padre da solo." riuscì a dire alla fine.
"Non è solo, tutti i suoi amici gli sono vicini, e lui preferirebbe che tu non tornassi a casa."
"Perchè? Perchè la casa mi ricorderebbe di lei? Tutto mi ricorda di lei, io stesso sono parte di lei! Lei è... era..." altra morsa al cuore "mia madre!"
"Lo so, per questo tutti riteniamo che farti stare circondato dai tuoi amici sia la soluzione migliore."
James scosse la testa, cosa avrebbe dovuto fare, rimanere ad Hogwarst e comportarsi come se ciò non fosse mai avvenuto? La tentazione era grande ma doveva guardare in faccia la realtà, ormai era successo, non poteva chiudere gli occhi e fingere di star sognando.
"Non sarebbe giusto..."
"James, in questi casi non è mai questione di giusto o sbagliato..."
"Non posso andarmene in giro, frequentare le lezioni e far finta di nulla!"
"Nessuno te lo sta chiedendo, pensiamo solo al tuo bene."
"Il mio bene! Non esiste più, non posso continuare a pensare solo a me stesso, devo andare, devo stare vicino a mio padre, non posso lasciarlo in queste condizioni."
"Ripeto, se è quello che vuoi, vai, ma non perchè ti senti in dovere, lui preferirebbe che rimanessi."
"Non posso!"
"James, per favore rimani!" momorò Lily a bassa voce. Aveva capito che era quello che tutto gli chiedevano, che tutti volevano e soprattutto che era quello di cui lui aveva bisogno.
Il ragazzo rimase fermo, immobile, e lei pensò che non l'avesse sentita ma poi si mosse impercettibilmente verso di lei e vide che il volto di Lily era rigato dalle lacrime quasi più del suo "Rimani qui, questo è un momento terribile e se ti chiudi in te stesso non ne uscirai facilmente, io lo so bene. Ti prego, non saresti egoista se rimasessi ma aiuteresti tuo padre, pensi che lui voglia farti vedere quanto soffra? Fingerebbe come te e finireste per mettere dei tappi sopra al vostro dolore, causandovi ferite inguaribili. Ti prego, rimani." ripetè in un soffio.
Lui si voltò verso il preside "Però quel giorno posso tornare, vero?"
"Ma certo, e stasera tuo padre verrà qui, così potrete stare insieme." lo rassicurò il preside "Adesso vai dai tuoi amici, saranno ansiosi di vederti." lo congedò poi gentilmente assieme a un gesto della mano. La professoressa Mcgranitt, che da quando era entrata Lily era rimasta in silenzio, li scortò di fuori "James." disse con voce più cordiale del solito "Ti vengo a chiamare quando arriva tuo padre, se c'è qualcosa che posso fare per te, fammelo sapere." poi, con uno strano sorriso tremolante, se ne andò lasciandoli da soli. "Be' penso che io andrò in biblioteca, devo rivedere una ricerca..." disse Lily in imbarazzo.
James rimase con occhi vacui e fissare il pavimento mentre Sirius annuì "Chiamatemi se vi serve qualcosa." aggiunse con un mezzo sorriso e andandosene.
Tutta quella faccenda l'aveva sconvolta più di quanto potesse pensare, non tanto perchè era capitata proprio a James, che era così ovvio che non aveva mai dovuto sopportare grandi dolori, ma perchè riapriva in lei ferite a stento rimarginate. Arrivò fino in biblioteca, piena di studenti la cui preoccupazione peggiore era il compito di pozioni del giorno successivo, e si sentì tremendamente a disagio. Si girò in torno, cercando di recuperare la calma e aspirando a fondo il profumo di libri che tanto le piaceva ma inutilmente, perciò si diresse verso l'uscita ignorando l'occhiata truce di Madama Prince.
Iniziò allora a camminare per il castello, fino a quando non si fermò davanti a una finestra. Fuori aveva smesso di piovere e alla luce della luna tutto il prato risplendeva come stregato. Sembrava davvero innocuo e tranquillo, l'ideale per un'anima inquieta come la sua. Decise di rischiare. Aprì con circospezione il portone principale e scese i gradini. Nulla. Tutto sembrava calmo. Ciò nonostante non se la sentiva di sedersi per terra, magari sotto un albero, così puntò verso lo stadio di Quiddich, magari seduta sugli spalti sarebbe stata tranquilla. Non si accorse della sua presenza fino a quando non si sedette accanto a lei "Cosa ci fai qui?"
Lily sobbalzò "Nulla, cercavo un posto tranquillo..." rispose stringendosi nelle spalle.
"Tu non hai paura di stare qui fuori?"
"Si, ma almeno se il sentimento della paura s'impossessa di me, gli altri verranno soffocati."
James annuì "Ho pensato la stessa cosa, anche se è inutile..." lei lo guardò, gli occhi di smeraldo intrecciati a quelli nocciola "Lo so."
"Tu sei guarita? Insomma, stai meglio...?" domandò lui dopo un po' "Sto meglio, tutti stanno meglio, alla fine. Ma dire che sono guarita, no, non lo sono. Ma ti prometto che il dolore diminuisce, dopo qualche tempo." James sospirò "Puoi rimanere seduta qui con me?" chiese titubante, non voleva parlare, non voleva affrontare ciò che era appena successo, voleva solamente rimanere lì, nel grande stadio vuoto, a lasciarsi stordire dal dolore "Certo."

"Come sta? Ha deciso di partire o rimanere? Che è successo?" le domande stordirono Sirius appena varcò il buco del ritratto. Si girò a guardare i suoi amici "Per il momento rimane e ovviamente sta male, anche se non penso abbia ancora affrontato la cosa..." rispose sottovoce andandosi a sedere su una poltrona. Sentì una mano toccargli lieve la spalla e si girò verso Beth "Sir, mi dispiace tanto, so quanto le volessi bene..." gli occhi del ragazzo divennero nebulosi "Era la mia vera madra, l'unica che mi trattava come un figlio e che mi accettava e amava per quello che sono..." disse debolmente stringendosi la testa fra le mani, gli altri gli si fecero più vicino "Sai dove sta James?" chiese dopo qualche tempo Audrey, il ragazzo scosse la testa "Mi ha detto che voleva stare da solo e non ho indagato oltre. La Evans non è qui?" domandò guardandosi intorno.
"No, in effetti non la vedo da quando abbiamo saputo."
"È arrivata quasi di corsa nell'ufficio di Silente, è rimasta fino alla fine ed è riuscita a convincere James a rimanere, però era sconvolta, piangeva, e quando siamo usciti ha detto che doveva andare in biblioteca."
"Cavolo, certo che la notizia l'ha sconvolta, è come se avesse rivissuto la scomparsa dei suoi parenti!" esclamò Audrey disperata, come aveva fatto a non capirlo? I suoi zii e suo cugino erano morti due anni prima in strane circostanze. I poliziotti babbani, in mancanza di idee e prove, avevano imputato ad una fuga di gas la morte improvvisa di tre persone in perfetta salute, accaduta in una notte e che non aveva lasciato tracce sui cadaveri...
Lily sembrava aver affrontato stoicamente la faccenda ma le amiche sapevano che aveva tappato il dolore senza davvero accettare la tragedia e ogni volta che qualcuno moriva, lei soffriva terribilmente.
"Dove si sarà cacciata?" iniziò a piagnucolare mentre il buco del ritratto si apriva "Lily...James!" esclamò sorpresa Audrey, vedendoli camminare vicini, tristi e bagnati "Va tutto bene? James ho saputo, mi dispiace molto..." continuò impacciata. Il ragazzo scrollò le spalle "Grazie, credo."
"Ci chiedevamo...ecco... è stata attaccata?" domandò impacciata Alice, non sapendo se e come affrontare l'argomento. Inaspettatamente il ragazzo sorrise "No, si è presa il vaiolo di drago. Buffo, vero? Passiamo la vita a preoccuparci per un attacco, a temere che qualche Mangiamorte uccida noi o i nostri cari che ci dimentichiamo delle malattie." nessuno osò ribattere nulla. Il primo a fare qualcosa fu Peter, che camminando dubitante si avvicinò all'amico e lo abbracciò "James, è terribile ciò che è successo, non so e non posso dire nulla tranne questo, ti voglio bene." tre parole, semplici, che scaldarono come per magia il cuore gelido del ragazzo. Improvvisamente anche gli altri gli si fecero vicini, in un abbraccio collettivo mentre quelle poche parole risuonavano nell'aria. Fu così che li trovò Minerva Mcgranitt quando tornò poco tempo dopo, la faccia arrossata come da pianto "James, è arrivato tuo padre, andiamo." lui si riscosse come da un sogno, guardò i suoi amici, i vecchi e i nuovi, poi si mosse incerto. Guardò Sirius "Vai, ti aspettiamo qui." "Non vieni?"
"No, è una cosa soltanto vostra, non temere, ci sarà tempo per stare insieme." James annuì e uscì, scortato dalla professoressa.
"Mamma mia!" riuscì solo a dire Alice, sbattendo gli occhi "Non vorrei mai dovermi trovare nella stessa condizione." fece dispiaciuta. Guardò le sue amiche "Tutto ok?"
"Certo." rispose Lily mentre Beth annuiva "Credo che andrò a letto." aggiunse poi alzandosi e dirigendosi nel dormitorio delle ragazze. Gli altri rimasero lì, seduti, ad aspettare in silezio, rimuginando sulle proprie perdite. Tutti, chi più chi meno, avevano sofferto per qualche ragione "Credete si riprenderà?" domandò dopo un po' Audrey "James? Si, è un ragazzo forte, non lo avete visto? Entro poco tempo tornerà il solito stupido, che afferra il boccino dopo pochi secondi e si arruffa i capelli per vanità." rispose con dolcezza Sirius.
"Lo spero veramente." mormorò Lily.

E il tempo passò, Ottobre lasciò spazio a Novembre prima che un capriccioso Dicembre si imponesse con tutta la forza della neve. James continuava a comportarsi come un guscio vuoto, vagava per la scuola come in sogno. Il funerale era stato pochi giorni dopo la notizia, tutti i suoi amici gli erano stati vicini ma lui sembrava non essersene accorto. I malandrini lo osservavano preoccupati, dava l'impressione di vivere, frequentava le lezioni, studiava, si allenava a Quiddich ma nulla di tutto questo sembrava interessargli. Le ragazze dopo un primo momento si erano leggermente distaccate, non sapendo come comportarsi, così i loro rapporti erano rimasti più o meno quelli di sempre. Tutto galleggiava in un limbo insonorizzato. Sfortunatamente Lord Voldemort aveva altre intenzioni ed era deciso, senza saperlo, a squarciare quella stasi.

L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, James ricevette un gufo da parte di suo padre che spiegava come, per questioni urgenti di lavoro, non sarebbe stato a casa prima di qualche giorno "Vuol dire che avremo la casa tutta per noi." fece Sirius con un mezzo sorriso rimpiangendolo un momento dopo "Già..." rispose atono l'altro "Potremmo stare un giorno tutti insieme." propose allora timidamente Audrey mentre gli altri la guardavano "Voglio dire, magari appena torniamo andiamo da qualche parte... per esempio io devo assolutamente passare a Diagon Alley, il mio vecchio rospo è scomparso ormai da mesi e voglio comprarmi una civetta."
"Arnold è scomparso?" chiese Alice stupita "Si, nessun dramma, l'ho visto andarsene a spasso con una ranocchia, vecchio marpione... comunque che ne dite?"
"Per me va bene."
"Ok..."
"Si, devo comprare degli ingredienti nella farmacia, ci sarei dovuta passare comunque."
Gli occhi di tutti si posarono su James, che annuì debolmente "D'accordo. Però c'è una cosa che non capisco, quale sarà mai questo lavoro importante che deve svolgere mio padre, insomma lavora al dipartimento Uso Improprio della Magia, non l'ho mai visto uscire dal suo ufficio..." in quella il portone della Sala Grande si spalancò violentemente e un leggero clunk rimbombò per la stanza che si era ammutolita. Un uomo sulla quarantina camminava zoppicando, diretto verso il tavolo degli insegnanti che lo guardavano preoccupato.
"Un momento, ma quello non è il capo degli Auror?" domandò Audrey sforzandosi di ricordare dove aveva già visto quel volto pieno di cicatrici.
"Si, quello è Alastor Moody!" esclamò eccitata Alice che riconosceva in lui il più grande mago impegnato contro la parte oscura.
Si voltarono tutti "Ma cosa gli è successo a l'occhio?" domandò Lily con una smorfia di disgusto, al posto dell'occhio sinistro aveva una sfera magica che roteava freneticamente mostrando una pupilla blu elettrico "Lo ha perso durante un combattimento contro cinque Mangiamorte." le spiegò sempre Alice con tono reverenziale.
"Cosa ci fa qui, non poteva parlare con Silente via metro polvere?" chiese Remus pensieroso "Insomma, quante volte un Auror è venuto ad Hogwarst solo per scambiare quattro chiacchere col preside?" nessuno rispose alla domanda, ben sapendo la risposta. Mai.
Alastor Moody nel frattempo aveva finito di parlare con Silente e faceva saettare il suo occhio magico su tutti gli studenti, indugiando in particolare sul tavolo dei Grifondoro. I ragazzi lo videro chiedere qualcosa al loro preside, che annuì, e poi dirigersi verso di loro "Tu sei James Potter?" domandò con voce aspra. Il ragazzo annì "Conoscevo tua madre, mi dispiace tanto." James aggrottò la fronte "Grazie, ma come faceva a conoscera? Insomma, non lavorava per il Ministero..."
Moody sorrise, mostrando parecchi denti mancanti "Un buon Auror conosce più gente possibile, ragazzo, specialmente se si tratta di abili pozionisti come lo era Dorea Potter." sospirò "Tempi bui, questi, ma lascia che ti dia un consiglio, non ti far trascinare da loro e soprattutto tieni sempre gli occhi aperti! Lo stesso vale per tutti voi." aggiunse guardando gli altri. Si rimise dritto, salutò con un cenno gli insegnanti e zoppicando uscì dalla stanza.
"Non è incredibile?" domandò Alice che fino a quel momento aveva ascoltato ogni sua parola con sguardo adorante "Io proverei con strano." borbottò Sirius al suo fianco.
"Strano? Quell'uomo è geniale, più della metà delle celle di Azkaban sono piene grazie a lui!" esclamò con vigore la ragazza "Vero, ma se questo lavoro ti riduce così penso che passerò, ci tengo parecchio ai miei occhi, perderei tutto il mio fascino..." spiegò con ovvietà Sirius. Alice scosse la testa, borbottò qualcosa come "Idiota." e si rimise ad addentare il suo toast.
"La Gazzetta dice qualcosa?" domandò all'improvviso Lily. Remus, che la stava leggendo, scosse la testa "No, credi anche tu che si tratti di qualche attacco?"
"Probabile, insomma altrimenti di cosa potrebbe parlare con Silente?"
"Non ne ho la più pallida idea, ma qui dentro non c'è scritto nulla riguardo ad un recente colpo dei Mangiamorte..."
"Smettiamola di arrovellarci il cervello, se era a causa di un attacco, lo sapremo presto, altrimenti di certo non lo verranno a dire a noi." disse spiccio Frank e tutti annuirono "Giusto. Pensiamo a Diagon Alley, piuttosto; io devo assolutamente andare da Madama McClain per comprarmi un' uniforme nuova, i bordi di questa sono tremendamente fuori moda."

Così il giorno dopo, appena varcarono le soglie del binario 9 e ¾ , tutti i ragazzi del settimo anno di Grifondoro, tranne Eloise, si incamminarono verso Diagon Alley.
"Pare che non siamo gli unici ad aver avuto questa idea..." fece Lily guardandosi intorno: molti studenti di Hogwarst stavano andato nella loro stessa direzione " È vero, evidentemente non hanno ancora finito di fare i regali." disse Audrey che camminava affianco a lei, la mano intrecciata a quella di Remus "Come te, ad esempio." la prese in giro Alice. Tutti sapevano quanto la ragazza si lasciasse le cose all'ultimo "Non è vero." ribattè lei imbronciata "Stavolta li ho terminati!"
"Ecco, adesso nevicherà, grazie Audrey, volevo aprofittare di questo bel tempo per fare compere..." la prese in giro Beth.
Continuarono su questo tono fin dopo aver varcato l'arco magico che conduceva al villaggio.
"Possiamo andare come prima cosa da Madama McClain? Potete anche non accompagnarmi..." chiese Beth guardandosi intorno con attenzione "Come mai tutta questa fretta?" domandò Alice "Te l'ho detto, voglio comprarmi una veste nuova..."
Lily la guardò per un secondo "Un momento. Tu adori quell'uniforme, mi hai fatto una testa enorme quest'estate quando l'hai comprata!" improvvisamente la ragazza si sentì accerchiata da parecchie paia di occhi "E va bene! Devo comprarmi una nuova veste per le vacanze di Natale, Caradoc mi ha invitata a casa sua e voglio fare bella figura!" esclamò arrossendo violentemente, sperando che nessuno la prendesse in giro "Uhh, vai a conoscere i suoceri!" esclamò Sirius sghignazzando.
Appunto.
"Beth, pensi che almeno per il matrimonio mi avviserai per tempo oppure lo saprò il giorno stesso?" Audrey era esasperata "Smettetela entrambi, non è nulla di che, mi ha chiesto di andare da lui per Capodanno e ho detto di si, voglio sbrigarmi che lui ci raggiunge fra poco." tagliò corto lei "Quindi se non vi dispiace devo andare, qualcuno mi vuole seguire?"
"Vengo io, dai, così mi racconti tutto per bene." si propose Audrey. Diede un veloce bacio a Remus e si incamminò con l'amica verso il negozio dalla vezzosa vetrina.
"Come mai non sei andata?" domandò Lupin a Lily che alzò le spalle "Odio fare compre, poi devo passare in farmacia." spiegò semplicemente, anche se il suo sguardo preoccupato si posò su James, che era rimasto con un'espressione indifferente da quando erano saliti sul treno.
"Possiamo andare da Accessori di prima qualità di Quidditch? Dopo l'ultimo allenamento mi si sono rotti gli occhiali protettivi e li vorrei ricomprare..." domandò Frank guardando la sua ragazza titubante, sapeva quanto lei odiasse quel negozio. A causa di un'allergia dovuta alla cera, non appena entrava lì dentro i suoi occhi si gonfiavano senza pietà, iniziando a lacrimare.
"Ti accompagno! Voglio assolutamente vedere la nuova Comet, dicono tutti che è superba!"
esclamò entusiasta Peter e così i due ragazzi si incamminarono eccitati come bambini.
"E rimasero in cinque..." scherzò Alice guardandosi intorno, era la prima volta che loro trascorrevano del tempo insieme ed era in imbarazzo. Non sapeva come distrarre James, far smettere Lily di essere preoccupata, di cosa parlare con Remus e soprattutto si sentiva molto in soggezione accanto a Sirius. Era evidente come lui avrebbe preferito andare con gli altri ragazzi al negozio di Quiddicth ma era rimasto per James: anche se pareva non gli importasse nulla, era piuttosto evidente che la vicinanza di Lily lo aiutasse.
"Dai, andiamo in farmacia, devo comprare anche io alcune cose." disse sbrigativo Sirius appena finì di accompagnare con lo sguardo i suoi amici.
In quel momento accaddero molte cose simultaneamente.
Un improvviso boato spezzò l'aria gelata, accompagnato da violente scosse che fecero vacillare diversi palazzi. Decine di urla si alzarono al cielo, e i ragazzi videro una folla enorme correre disperata verso di loro, rischiando di calpestarli. Infine, come la concretizzazione di un incubo, molte figure incappucciate fecero la loro comparsa, accompagnate dai noti pop della materializzazione.
Lily sbattè le palbebre, pietrificata sul posto. Non riusciva a muoversi, la paura l'aveva immobilizzata. Una mano prese la sua e la strattonò da un lato, evitando che una famiglia di maghi le camminasse sopra "Voi rimanete qua!" esclamò James appena le lasciò la mano "Noi andiamo a vedere cosa succede." si scambiò uno sguardo di intese con Sirius che aveva già estratto la bacchetta "Non posso! L'esplosione proveniva da sinistra, proprio dove si trova il negozio di Quidditch! È escluso che io rimanga qui buona mentre Frank potrebbe essere ferito!" esclamò con vigore Alice gli occhi lucidi. James guardò Lily, con un misto di preghiera e esasperazione, come si aspettava la ragazza era altrettando decisa "Vengo anche io, potrebbe esserci bisogno di una mano in più."
"Bene, ma state attente!"esclamò il ragazzo "Voi andate, io vado a cercare Audrey e Beth." disse Remus molto pallido, gli altri annuirono e si misero a correre verso il luogo dell'esplosione.
Come aveva previsto Lily c'era bisogno di una mano. Decine di persone erano ferite, altre svenute e probabilmente qualcuno era morto. Due Mangiamorte si stavano divertendo facendo roteare in aria alcuni giovani maghi spaventati "Expelliarmus!" esclamò James incapace di rimanere a guardare. I due, colti alla sprovvista, non riuscirono a proteggersi e le loro bacchette volarono in direzione del ragazzo, mentre le vittime venivano scaraventate a terra "Stupido ragazzino, cosa credi di fare?" sibilò un Mangiamorte mentre imprimeva alla bacchetta un gesto complicato "Impedimenta!" esclamò Lily al suo fianco e la maledizione non riuscì a toccarlo "Stupeficium!" urlarono James e Sirius e il Mangiamorte crollò ai loro piedi "Frank" l'urlo di Alice li fece voltare, fortunatamente il ragazzo era illeso e li guardava terrorizzato "Attenti!" urlò mentre una serie di maledizioni lanciate da altri Mangiamorte li sfiorava per pura fortuna "Entrate nel negozio!" gridò James mentre Sirius e Frank legavano i due Mangiamorte disarmati "Mai!" esclamò Lily mente scansava altri fiotti di luce verdi. In quel momento una nuova esplosione squassò la strada, rischiando di uccidere sia loro sia gli altri Mangiamorte che continuavano a fare razzie là intorno. Il ragazzo ruggì frustrato, sapeva di non poterla proteggere in quel momento, non come avrebbe voluto "Reducto!" una voce stridula pronunciò quelle parole e un intero cornicione crollò su di loro, ferendoli a causa delle schegge "Sono gli stessi ragazzini di Settembre, non risciranno a salvarsi anche ora, specie perchè Silente è occupato a nord coi giganti!" si mise a ridere Reginald, una risata infernale, acuta e completamente insana "Avada Kedavra!" urlò e Sirius mancò il getto di luce verde per un soffio "Stupeficium!"
"Impedimenta!"
Ma era impossibile vincere, i ragazzi lo sapevano, perchè per ogni incantesimo andato a buon fine, dovevano scansarne altri cinque, con i Mangiamorte che li accerchiavano ridendo "Niente male questi ragazzini, agguerriti!" disse una voce piena di sarcasmo sulla sinistra del gruppo "Dovevi vederli a Settembre, sai, sono caposcuola e prefetti!" altra risata. Oramai la gente che si teneva in piedi era scappata, smaterializzandosi o andandosene verso le uscite babbane, e loro erano rimasti soli.
"Opprimo!" l'incantesimo di Alice colpì in pieno un Mangiamorte che iniziò a premersi il petto, non riuscendo a respirare "Apneo! Maledetta!" un lampo di luce rossa e Alice venne scagliata in aria "No!" urlò Frank.
James agitò la bacchetta "Everte Statim!" tre Mangiamorte vennero scaraventati indietro. Un uomo incappucciato alzò la bacchetta verso di lui "Fermo!" lo bloccò Dolohov "Colpisci il suo punto debole." sussurrò all'altro e con una violenta stoccata fece partire un getto di luce che colpì in pieno Lily. Lui si sentì morire. Sirius e Frank fecero esplodere la strada, in modo da creare un varco e permettere all'ultimo di prendere Alice "Peter, la puoi portare al San Mungo? E chiama aiuto!" gridò poi consegnandola all'amico che spaventato si smaterializzò.
Arrivarono dei maghi, tra cui spuntavano Beth, Audrey e Remus, visibilmente spaventati ma ancora illesi "Crucio!" la maledizione senza perdono colpì James, troppo preso a vedere Lily per prestare attenzione. Urlò di dolore, urlò e urlò, era come se minuscoli coltelli venissero conficcati in profondità nel suo corpo. Poi tutto cessò "Questo è stato un assaggio di cosa succederà se non passerete dalla nostra parte." i ragazzi si guardarono intorno, cercando la fonte di quella voce glaciale, inutilmente "Abitanti di Diagon Alley, se non volete che la vostra vita sia distrutta, consegnateci i sanguesporco. Consegnate quei ladri di potere e sarete risparmiati. Avete mezz'ora."
pop, pop, pop i Mangiamorte si erano smaterializzati, veloci come erano arrivati.
"Lily!" urlò Audrey appena potè "Come sta? Cosa è successo?"
"È stata colpita da Dolohov. È svenuta." la informò James ma qualcosa nel suo tono la spaventò, non sembrava la verità, più una flebile speranza.
"Dobbiamo portarla al San Mungo!" Remus scosse la testa "Non possiamo rischiare una smaterializzazione, potrebbe esserle fatale." disse saggiamente. Si guardarono frustrati "E cosa facciamo? Non possiamo rimanere qui, hai sentito torneranno." la voce di James era ancora roca a causa della tortura ma decisa. Sentirono dei passi intorno a loro e alzarono immediatamente le bacchette, mettendosi in cerchio a coprire la ragazza "Sono solo gli abitanti." sospirò Beth abbassandola con sollievo.
"Un momento, che fanno?" domandò sbalordito Sirius quando vide che alcuni di loro puntavano le bacchette contro altre persone, come se fossero in ostaggio.
"Chi siete?" chiese un uomo con circospezione "Studenti..."
"Intendo i vostri nomi." la voce era terrorizzata e cattiva allo stesso tempo.
I ragazzi si guardarono e capirono al volo "Io sono Sirius Black, questa è mia cugina da parte di padre, la figlia di Cygnus." spiegò indicando se e Beth, sottilineando con cura il cognome e il nome dello zio, tutti li conoscevano e non avrebbero fatto storie.
"James Potter, Frank Paciock, Remus Crouch e lei è la piccola di casa Prewett." completò James riferendosi infine a Audrey.
Avevano nascosto i cognomi delle ragazze e di Lupin in quanto discendenti da genitori mezzo-babbani. Si strinsero maggiormente intorno a Lily, era più facile nasconderla che inventersi storie.
Il mago annuì grevemente "Cosa vorrebbe fare?" lui guardò con fastidio Sirius "Consegnarli! Lo hai sentito, se non lo facciamo ucciderà tutti quanti!"
"Ma così li condanna a morte!" Audrey era scioccata. Quello si strinse nelle spalle "Meglio loro che noi."
"Un momento." si immischiò una strega "Conosco bene i Prewett e lei non è Molly." immediatamente alcune bacchette si alzarono verso di loro "Sarà una sanguesporco?"
"Non la chiamate così!" proruppe infuriato Sirius provocando alcune scintille rosse nella sua direzione "Fermi, è un Black non potete ferirlo!" li avvertì un mago più in là. "Ma lei si, Incarceramus!"
"Impedimenta!" Remus fu più veloce e bloccò l'incantesimo "Volete davvero combattere contro di noi?" domandò il mago.
No, non era una buona idea, erano almeno in cinquanta, ma non potevano nemmeno permettere che prendessero Audrey "Sentite, non immischiamoci, lasciamoli qui e facciamo finta di nulla, noi non c'entriamo." propose il mago che aveva difeso Sirius "Penserà che li difendiamo!"
pop, pop, pop la folla si guardò intorno terrorizzata "Avevate detto mezz'ora." protestò leggermente il primo mago.
"Non vi toccheremo, se non ci infastidirete, semplicemente volevamo osservare cosa succedeva. Intanto Exulcero!" esclamò diretto al mago, che iniziò a gemere mentre delle ustioni comparivano sul suo volto "Così ricordi di non fare l'impertinente."
Si sentirono dei passi affrettati e poi diversi Schiantesimi percorsero l'aria, colpendo i Mangiamorte. Finalmente erano arrivati gli Auror.
"State bene?" domandò un ragazzo non molto più vecchio di loro, che riconobbero come Fabian Prewett, vecchio compagno Grifondoro "No, James è stato colpito dalla maledizione Cruciatus mentre Lily Evans è svenuta dopo un incantesimo di Dolohov." spiegò veloce Remus, ancora scosso. Fabian annuì "Mettetevi seduti lì, qui adesso ci pensiamo noi." aggiunse cupamente mentre il gemello sollevava con delicatezza Lily e la adagiava su un lettino che aveva appena evocato. Intanto intorno a loro infervorava la battaglia, mentre gli abitanti della città erano scappati, tutti tranne quelli ancora imprigionati dalle catene.
I ragazzi erano pietrificati, l'aria era piena di maledizione e incantesimi che ogni tanto dovevano scansare, cercando allo stesso tempo di proteggere l'amica svenuta.
"Lily, Lily!" urlò James, finalmente libero di occuparsi di lei "Mi senti? Innerva! Reinnerva!" provò entrambi gli incantesimi, sperando che servissero a qualcosa, inutilmente "Lily!" ripetè invano, aveva troppa paura di pensare al peggio eppure nessuno di loro poteva smettere di indugiare su quella terrificante ipotesi.
"Andiamocene, prima che sia troppo tardi, è già passata mezz'ora!" esclamò febbrile Beth, temendo che da un momento all'altro arrivasse Voldemort in persona "E come?" domandò Sirius con tono sfinito. Nessuno disse nulla, tranne una voce glaciale "Non mi aspettavo tutto questo pubblico." sembrava quasi divertito. Immediatamente gli Auror iniziarono a scagliargli contro maledizioni che lui scansava con facilità, quasi annoiato, dimenticandosi i Mangiamorte "Protego!" esclamò Frank che invece non li aveva persi di vista. James balzò su e corse verso di loro "Che fai?" urlò Remus seguendolo "Mi allontano da Lily, sarebbe un bersaglio troppo facile!"
L'altro gli diede ragione e iniziò a contrattacare gli uomini incappucciati, seguito dagli altri "Reducto!" Sirius riuscì a distruggere l'enorme oggetto incendiato fatto apparire da quello che sembrava Rosier per puro miracolo.
"Expelliarmus!"
"Protego!"
"Crucio!" stavolta a urlare fu Frank, troppo preso a proteggere una terrorizzata Beth da prestare attenzione al nemico "Oppungo!" una scarica di pietre colpì il Mangiamorte, costringendolo a smettere di maledire il ragazzo "Bell'idea!" esclamò Sirius rivolto a Audrey, mentre con un gesto veloce schiantava un Mangiamorte.
"Ma guarda, interessante." Tutti si girarono, Voldemort si era materializzato accanto a Beth, che proteggeva Lily, dopo aver scartato gli Auror "I pensieri di parecchi di voi sono rivolti a questa ragazza, specialmente i tuoi, Potter." James sbiancò, Voldemort era un legilimens e a causa loro, sua, avevano messo Lily in pericolo "Come potete, è una semplice sanguesporco..." le parole scivolavano sulla pelle dei presenti come fossero rivoli di acqua gelida. James si scagliò contro di lui, ignorando chi fosse, ignorando quante persone aveva ucciso, l'unico pensiero era quello di scansarlo da Lily "Crucio!" stavolta se lo era aspettato, e anche se non fu in grado di scansarsi non si sottomise al dolore, lottò e poco dopo riuscì a contrastare la maledizione "Impressionante." sibilò Voldemort quasi affascinato "Fermi! Fuocondrio." uno scudo di fuoco separò loro tre da tutti gli astanti non permettendogli di intervenire "Non ho mai visto tanta forza di volontà in una persona, specie per motivi futili come l'amore." l'ultima parola la pronunciò con disgusto "Tuttavia, apprezzo questa dote, potrei farti entrare nelle mie schiere, dopotutto sei un purosangue. Ovviamente lei la dovrai abbandonare."
"Mai!" James quasi urlò la risposta "Attento!" gli occhi di Voldemort scintillarono "L'impudenza non è altrettanto tollerata, potrei ammazzare la tua bella con un semplice colpo di bacchetta."
"Stupeficium!" l'Oscuro Signore rise "Davvero pensi di battermi con uno schiantesimo? Pensavo fossi più furbo..."
Quando la maledizione senza perdono lo colpì, non fece uscire nemmeno un lamento dalla sua bocca, anche se sapeva quanto non sarebbe stato in grado di contrastarlo, Voldemort sapeva della sua forza e aveva agito di conseguenza.
Voleva solo che smettesse, non riusciva a pensare ad altro, solo al dolore, il dolore che si era esteso in tutto il suo corpo, diventando un tutt'uno con la sua anima. Quando vide gli occhi smeraldo di Lily guardarlo pensò di essere morto, ma se poteva continuare a vederli, allora il paradiso non era un poi così brutto posto.
"Relascio!" la voce della ragazza era poco più di un bisbiglio, ma tanto bastò per far distrarre Voldemort e interrompere la tortura "Guarda chi si è svegliata, peccato che il tuo ragazzo non possa saperlo, penso sia morto. Tranquilla lo raggiungerai presto." Alzò la bacchetta implacabile, non accorgendosi che il fuoco intorno a loro si abbassava fino ad esaurirsi "Ti sarei grato se non uccidessi i miei studenti, Tom." Silente. Lily sospirò, non sapeva come aveva fatto a svegliarsi, ma sentire le urla di James le aveva dato la forza di reagire, anche se sicuramente non aveva abbastanza energia per schivare l'anatema che uccide.
"Sempre attaccato al tuo ruolo come professore." il vecchio mago lo guardò con rabbia mal celata "Se non ricordo male non ti dispiaceva."
"Era tempo fa, sono cambiate molte cose."
I ragazzi si guardavano allibiti, era assurdo come i maghi parlassero con forzata tranquillità ma allo stesso tempo paventavano il momento in cui sarebbero passati al combattimento, che non tardò ad arrivare, Silente scagliò un incantesimo contro Voldemort, che lo parò smaterializzandosi poco più avanti "I miei Mangiamorte sono scappati, non penso ricaverete molto da oggi. Per i sanguesporco torneranno a finire il lavoro." non diede tempo di fare nulla, si smaterializzò definitivamente.
"Sono scappati tutti?" domandò Silente rivolto agli Auror "Ne sono rimasti pochi, ci dispiace ma Colui-che-non-deve-essere-nominato è la priorità, ordini precisi."
Il mago lo guardò con divertimento "Da quando lo chiamate così?" il capo degli Auror si mosse a disagio "Ormai è un'abitudine, su al Ministero..." lui annuì grevemente e guardò i ragazzi "Sono stati incredibili, fronteggiare quasi da soli i Mangiamorte." esclamò Gideon Prewett e Silente sorrise "Sono gli studenti più brillanti di Hogwarts, dopotutto."
"Portateli al San Mungo, io devo assolutamente parlare con Millicent, passerò dopo." i maghi annuirono "Andiamo." dissero poi facendo apparire dal nulla barelle dove tutti si adagiarono, riuscendo finalmente a riposarsi.

Lily aprì gli occhi, dopo essersi sdraiata sul lettino era nuovamente svenuta. I Medimaghi dicevano che la maledizione, per quanto forte, non era stata attutata in tutta la sua potenza e pochi giorni di riposo, integrati a pozioni, l'avrebbero rimessa in sesto.
"Lily! Come stai?" la voce stranamente tremula di Beth la fece sorridere "Non mi lamento, tu?" la ragazza sbuffò "Alla grande, diciamo che non mi sono buttata nella mischia, sono rimasta in disparte con la scusa di doverti stare vicino."
"Lieta di essere una buona scusante!" Beth sbuffò "Sai quanto sia scarsa nei duelli, avrei solo peggiorato le cose..."
"Ti sei svegliata!" Audrey le fu accanto in un secondo. A parte qualche graffio era illesa "Dicevo che dovevo riposare, mi serviva proprio." scherzò Lily per farsi seria un momento dopo "Alice come sta?" le altre si guardarono veloci "Bene, insomma, è ancora svenuta ma i Medimaghi escludono danni permanenti, tranquilla, vuol solo dire che aspettiamo che si risvegli da un momento all'altro!" aggiunse in fretta davanti allo sguardo terrorizzato dell'amica che annuì "E James?" ricordava troppo bene le parole di Voldemort e temeva fossero vere. Le amiche si scansarono e la ragazza potè vedere James, piuttosto pallido ma illeso, sedere sul letto di Remus, che aveva una spalla fasciata "Remus, tutto bene?" i due sobbalzarono, non si erano accorti che si era svegliata. Il ragazzo sorrise "Solo una lussazione, mi è caduto un cornicione addosso." spiegò tranquillo. Lily guardò James "Stai bene." non era una domanda ma una constatazione, sospirò di sollievo. Lui annuì "Te l'ho sempre detto che sono forte." disse con un lampo di leggero divertimento negli occhi, sembrava di nuovo il James di prima "E io che non ti credevo..." scherzò lei. Le ragazze si guardarono un secondo, poi andarono verso il letto di Remus mente James si avvicinava al suo "Mi hai salvato la vita, eri a un passo dalla morte, in tutti i sensi, ma mi hai salvato la vita."
"Tu hai fatto lo stesso con me, ed è la seconda volta. Non so come ringraziarti abbastanza."
"E tu che dicevi che pensavo solo a me stesso..." Lily arrossì lievemente, ricordando le accuse che gli aveva lanciato negli anni precedenti e sentendosi in colpa "Ti sto davvero facendo ricredere su di me..."
Le porte si aprirono, facendo entrare parecchie persone "Betty!" esclamò una voce che sapeva di pianto e una donna bionda si scaraventò su Beth "Mamma, ti prego!" esclamò questa "La mia bambina! Quando al Ministero mi hanno informata dell'attacco e mi hanno detto che eri coinvolta ero convinta di morire! Stai bene?"
"Si, tranquilla, mamma scostati per favore!" la supplicò la ragazza in imbarazzo, non voleva che qualcuno dei suoi amici la vedesse come una bambina piccola, fortuna che Sirius era a mangiare con Peter.
"Audrey!" nel frattempo i genitori di quest'ultima le si erano avvicinati "Stai bene? Sei ferita?" domandò il padre preoccupato, lei scosse la testa "No, tranquilli, solo qualche graffio..."
"Lo dicevo io che stare a Grifondoro avrebbe portato solo che guai! Eri così calma da bambina, e ora combatti con i Mangiamorte, dovevi andare a Tassorosso come me!" esclamò la madre ancora visibilmente scossa.
"Isabel, smettila, non è colpa della Casa!" le ricordò il marito, lei lo guardò male "Certo, è colpa tua, stesso identico temperamento! Siete tutti così voi di Grifondoro!" borbottò abbracciando la figlia "Si, si, e avresti fatto decisamente meglio a sposare Harold MacMillan..." finì per lei Audrey, evidentemente quella era una scenetta che si ripeteva spesso "Ma no, solo che mi sono davvero spaventata..."
"Mamma, papà, già che ci siamo vorrei farvi conoscere qualcuno..." disse lei, non sapeva da dove le veniva il coraggio ma vedere Remus che si batteva per aiutarla le aveva fatto capire come la loro fosse una storia vera.
"Lui è Remus Lupin, il mio ragazzo." continuò poi arrossendo, specialmente quando vide che lui era circondato dai suoi genitori "Tu devi essere Audrey, vero?" domandò una donna gentile, sicuramente la madre del ragazzo. Lei annuì "Piacere."
Lily guardava tutte quelle scene melanconica, i suoi genitori non potevano ovviamente venire nè per motivi di sicurezza erano stati avvertiti "Tutto bene?" le domandò James che non si era mosso dal suo letto, lei si morse un labbrò "Odio tutta questa situazione." disse e lui acconsentì "Te lo prometto, combatterò per fare in modo che tutto cambi, che le cose tornino ad essere normali e tu possa stare con la tua famiglia." Lily sorrise "Allora vorrà dire che ci frequenteremo anche dopo la scuola, perchè ho intenzione di fare lo stesso."
James sorrise per un brevissimo instante, prima di scurirsi e fissare il vuoto. Era la prima volta dallo scontro che tornava nel suo solito limbo e Lily non poteva permetterlo "Ma Sirius e Peter dove sono?" domandò in fretta, pregando che parlare dei suoi amici lo avrebbe distratto, come accadde "Sono andati al quinto piano a ingozzarsi di cibo. Da Pete me lo sarei aspettato dato che mangia almeno ogni ora ma Sirius no! Blatera sempre sul fatto che ha un ottimo metabolismo però poi sta attento al cibo e lo becchiamo ogni tanto a guardarsi preoccupato allo specchio..." Lily scoppiò a ridere, immaginandosi la scena "E chi se lo aspettava che il grande Black fosse peggio di una donna!"
"Come scusa?" domandò il diretto interessato "James mi ha detto che ti contieni col cibo!" continuò lei allegramente mentre il ragazzo si corrucciava "Non è vero, solo che io non mi mangio tre bistecche al giorno come quei maiali, e quando avranno tutti il diabete vedrai come non mi prenderanno più in giro..." continuò con un mezzo broncio "Intanto adesso hai polverizzato dieci pasticcini." lo denunciò inclemente Peter, ridacchiando "A causa dello stress! Anche i medimaghi hanno detto che per colpa del trauma potremmo sentire il bisogno di mangiare, abbiamo perso zuccheri!" esclamò con convinzione mentre gli altri scoppiavano a ridere. Lily li guardò, loro con lei erano gli unici a non avere genitori che li venissero a trovare, e per una volta fu contenta di avere qualcosa in comune. In quel momento entrò una signora molto distinta, con un incredibile cappello da strega in testa su cui troneggiava un acquila impagliata, che camminò con dignità fino a loro, seguita poco distante da un Frank piuttosto abbattutto "Voi dovete essere i compagni di mio figlio." disse con voce imponente guardandoli "Piacere, Augusta Paciock, volevo ringraziarvi per aver aiutato Frank." immediatamente tutti sottolinearono quanto anche lui fosse stato un elemento prezioso, la strega parve accendersi di orgoglio "Si, mio figlio è sempre stato abile nei duelli e piuttosto...eccitato...quando si parla di battaglie, sarà un ottimo Auror."
Nessuno sapeva come rispondere, men che meno Frank che era viola dalla vergogna così Lily cercò di cambiare discorso "Sapete come sta Alice?" domandò preoccupata "Ancora non si è svegliata, ma i medimaghi sono fiduciosi sul fatto che dovrebbe accadere nel giro di ore, abbiamo lasciato i suoi genitori soli con lei." spiegò Frank molto triste, la madre gli posò affettuosamente una mano sulla spalla "Si rimetterà in fretta, è davvero una cara ragazza, forse un po' troppo timida ma penso che il mio Frankie non potesse scegliere meglio." la notizia prese così tutti alla sprovvista che nemmeno si soffermarono sul fatto che il loro amico era stato chiamato "Frankie" : Alice si lamentava in continuazione che la signora Augusta fosse davvero spigolosa e difficile ed aveva il terrore di non piacerle. Lily si ripromise di dirlo all'amica quanto prima.
"James, tuo padre si dispiace ma non può anticipare il ritorno, spera di riuscire ad arrivare comunque prima che ti dimettano." lui annuì e spostò lo sguardo verso il vuoto. Era così assurda quella situazione per lui, che ogni volta che si era ritrovato al San Mungo era sempre accompagnato dai suoi genitori, che passavano ogni istante con lui! Un secondo dopo però un pensiero lo colpì, sapeva che suo padre e la madre di Frank lavoravano assieme al Ministero ma non gli risultava fossero intimi: ancora una volta persone praticamente estranee gli parlavano dei suoi genitori, che stava succedendo?
Entrò un medimago, il camice bianco risplendente nella stanza "Prego gli accompagnatori di uscire un attimo, stanno arrivando gli Auror per porre loro qualche domanda." i genitori annuirono, stamparono umidi baci sulle guance delle ragazze ("Mamma!" urlò Beth) e pacche affettuose sulle spalle dei ragazzi e con un "A dopo." uscirono, scortati dal guaritore.
"Quindi Frankie diventerà un Auror?" domandò scherzoso Sirius.
"Io non ci scherzerei, specialmente dato che molto probabilmente sarò io a sbatterti ad Azkaban..." ribattè lui provocando le risate degli altri, se su una cosa erano tutti sicuri, era che Sirius avrebbe fatto prima o poi un giro nella prigione dei maghi "E invece Bettie?" scherzò Audrey "Darà per sempre fastidio alla bambina così tranquilla da piccola che doveva finire a Tassorosso." rispose pronta prendendola in giro.
"Non dovevo finire a Tassorosso!"
Lily guardò James "Tutto ok?" chiese vedendo che aveva ancora lo sguardo perso nel vuoto "Si." rispose lui dopo un po', alzandosi piano dal suo letto e sedendosi su quello di Lily "Prima che arrivino gli Auror volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me in questo periodo, so di non essere stato molto presente..."
"Non devi nemmeno dirlo e soprattutto non mi ringraziare, l'ho fatto volentieri." lo interruppe lei, lui la osservò per un secondo "Non ti credo, ma ok."
"Non mi credi?"
"Non credo che lo hai fatto volentieri, so che non ti piaccio molto e che lo hai fatto per gentilezza ma ti ringrazio lo stesso."
Lei per qualche strana ragione arrossì "Non è vero, nulla di quello che hai detto." borbottò.
"Non devi essere gentile per forza..."
"Cosa posso fare per farti credere alle mie parole?" domandò lei esasperata, mentre entravano gli Auror nella stanza. James, per la prima volta da mesi, si aprì in un vero sorriso furbo "Vieni con me ad Hogsmeade appena torniamo." fece ed era così convinto che in pochi secondi la faccia della ragazza avrebbe assunto la solita espressione scocciata che si stupì di vederla arrossire nuovamente "D'accordo."

* * *

La storia per il momento termina qui, per rispondere alle recensioni:
- @ saki 94, mmmh no, mi dispiace ma loro per primi non lo riconoscono come un vero appuntamento, semplicemente si sono ritrovati a passare del tempo insieme, quello che succederà fra qualche capitolo sarà (forse) il primo appuntamento!
- @ _Delena_, sisi, avevo intuito che eri sempre tu, nonostante il nome, grazie per i complimenti!
Inoltre ringrazio tutte le persone che hanno inserito la mia storia tra le seguite, preferite e da ricordare, i lettori e dirvi che voglio davvero sapere cosa pensate di questa mia storiella! Un bacio e a presto _glumbumble_

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Capitolo 11
*** Corrispondenza. ***


Questo capitolo è diverso dagli altri, tutta colpa del fatto che mi sono dovuta leggere due romanzi epistolari e ormai penso in lettera! Parla comunque delle vacanze natalizie dei protagonisti, spero vi piacerà ugualmente!

Capitolo 11.


Swindon, 24/12/77

Aiuto! Ti prego Lily, vienimi a salvare!
Mamma è totalmente ammattia da quando sono stata dimessa dal San Mungo, si comporta come una chioccia impazzita e la cosa non va bene!
Mi segue dappertutto, non mi lascia un momento (è un miracolo se ho il permesso di andare in bagno da sola) e non ha intenzione di smettere! L'unica cosa che mi trattiene dallo scagliarle una Maledizone Senza Perdono è il fatto che ogni volta che dico di avere fame lei mi sommerge di cibo, ormai penso di avere abbastanza gomme bollabollenti per il resto della mia vita, anche se questa dovesse durare come quella di Silente!
(Ho scoperto che è nato nel 1881, ti rendi conto che ha 94 anni?!)
Seriamente, dobbiamo trovare un modo di farla smettere, fra due giorni dovrei andare da Caradoc e non ho intenzione di rimanere qua o peggio di portarci anche lei! Che mi consigli? E non dire che non hai idee perchè sei tu il genio del gruppo e altrimenti sarà stato inutile esserti stata amica per tutto questo tempo...
Ho sentito quella Tassorosso di Audrey e so che è nella mia stessa situazione, più o meno, mi dispiace dato che doveva venire a trascorrere il Natale da te!
Ovviamente non mi è permesso uscire di casa quindi non so come sta Alice,
non doveva essere dimessa ieri? Odio tutto ciò!!
Adesso stacco che mamma bussa alla mia camera per qualche motivo noto solo a lei... ci sentiamo presto, buon Natale!!!
Con affetto,
Beth.

ps. Lily, in caso mi porterai le mie gomme ad Azkaban? Grazie! :D


Wick St.Lawrance, 26/12/77

Alice, come va!
Mi dispiace di non essere potuta venire a trovarti nè al San Mungo nè a casa ma come ben saprai è già un miracolo che io possa inviarti questa lettera...
Io non mi lamenterei come fai tu del fatto che sei stata dimessa prima di Natale , non ci credo che tua mamma cucina così male da farti preferire l'ospedale!
In ogni caso ti spedisco anche il torrone di mamma, per evitare la tua morte per inedia!
Scommetto che hai ricevuto anche tu la lettera di Beth che si lamenta per la madre, da quel che so l'ha inviata a tutti, non le va bene nulla! Prima dice che si sente trascurata e adesso soffoca, comunque le ho consigliato di parlare con calma e di farle conoscere la famiglia Dearborn così si tranquillizza (in effetti mi aspetto una strillettera da un momento all'altro, dato che piuttosto si farà torturare...)
Non dirmi che ti senti tradita solo perchè non te l'ho detto, non ne ho avuto tempo! E se James non fosse così pettegolo e si sapesse tenere un frullobulbo in bocca andrebbe molto meglio! Si, ho accettato di uscire con lui quando torniamo dalle vacanze, e un po' me ne pento dato che mi ha già inviato qualcosa come tre lettere! Ho dovuto ricordargli che è pericoloso per me ricevere tutta questa missiva, perciò adesso Remus mi ha promesso che proverà a contenerlo (ovviamente tutti i ragazzi stanno a casa Potter, tranne Minus)
Frank non è ancora arrivato? Ah! Mi sono dimenticata, la signora Augusta ha detto che sei la nuora ideale e che ti vuole bene!! Non svenire adesso, eh!
Io vado che Petunia si sta lamentando terribilmente perchè la civetta la sveglia durante la notte, come vorrei che tu fossi qui!!
Ti voglio tanto bene,
tua Lily.


Londra, 30/12/77

Lily, scusami!! Non ho proprio pensato che scrivendoti ti avrei messo in pericolo (e non perchè sono un insensibile o distratto) ma perchè diciamo che ero contento di porterti scrivere! Remus dice che ci ho preso troppo la mano, ma non è vero, sono decisamente equilibrato, io. E poi vedessi quante lettere scrive a Audrey, avrei fatto meglio a invitare anche lei dato che il povero Anacleto un giorno di questi ci lascia le piume!
Ti saluta anche Sirius e ti manda tutta la sua simp scusa la striscia, semplicemente Sirius è stupido! Si vergogna a scrivere i suoi saluti perciò penso che lo farò io per tutti! Penso che anche Remus ti scriverà una lettera, l'ultima, appena avrà recapitato la cinquantesima lettera a Audrey!
Frank mi ha detto che Alice sta meglio, per fortuna, è stato davvero terribile vederla giacere in terra priva di sensi. A proposito, Silente è venuto a parlare anche con te? Qui è passato appena siamo stati dimessi e ci ha fatto parecchie domande, più o meno quelle del Ministero, solo che aveva uno sguardo perso, prima di mettersi a confabulare con mio padre. C'è qualcosa che non mi torna nel modo di comportarsi dei nostri genitori (intendo anche la madre di Frank) e la gente che li conosce, non trovi? Ho deciso di voler parlare al preside appena torniamo, tanto ormai siamo intimi!
Sai che questa è la prima volta che sono contento di tornare a scuola? Finalmente uscirò con te (Sirius dice che se scrivo scemenze simili tu cambi idea, vero che non succede? Abbiamo un patto noi e poi non penso tu voglia subirti un Potter demoralizzato, so essere persuasivo!)
Io direi estenuante, rompiscatole e sanguisuga, ma questo a JimJam non lo diciamo, eh Evans?
Sciocchezze, mi ha fatto piacere farti il regalo, era una cosa talmente sciocca!
Si, e intanto ci siamo dovuti arrovellare il cervello in tre per decidere cosa farti...
E poi è Natale, i regali si fanno a tutti! Ok, questa doveva uscirmi meglio ma tant'è! Grazie anche a te del regalo, io adoro le Api Frizzole, sono le mie preferite in assoluto!
Bene, adesso vado che sento i passi pesanti di Sirius e se scopre che sto ancora scrivendo mi romperà a vita, tanti auguri di buon anno nuovo, ci sentiamo presto!
James.

Ps. Sono Sirius, ho appena letto la lettera di James e sto aggiugnendo alcune cose. Per primo: come ti è venuto in mente di accettare di uscire con lui?! Soprattutto adesso che siamo a casa insieme e non ho la possibilità di scappare da nessuna parte, ma dico siamo impazziti?! Io voglio dormiree!
Comunque si, auguri Evans.


Wick St.Lawrance 1/01/78

Black, auguri anche a te di buon anno!
So che ti prenderà un colpo quando leggerai il mittente della lettera (e probabilmente anche a James...) ma dovevo saperne di più. Nessuno ti ha mai detto che non si scrive nè si ficca il naso nella corrispondenza degli altri?
Ma comunque sono felice che sia successo perchè mi hai fatto il miglior regalo del mondo: JimJam??! Ma chi è che lo chiama così, ovviamente oltre a me che da adesso in poi non userò altro soprannome?!
Ho riso per mezzo'ora quando l'ho letto, non è possibile! Altro che Numero Uno, Fenomeno (da baraccone) e tutte quelle altre idiozie che gli hanno appioppato negli anni!
Oh, e non essere duro con JimJam, tanto dormi tutto l'anno, se perdi qualche ora di sonno ogni tanto non succederà nulla di male, tranquillo, la tua preziosa faccia rilassata rimarrà tale e quale.
Ok, questa lettera mi sta costando un'enorme fatica, più di scrivere a JJ (anche questo va abbastanza bene, non trovi? Non volevo essere ripetitiva...) perciò stacco.
Auguri malandrini!
Lily Evans.


Swindon 29/12/77

Ma dico sei impazzita? Io ti chiedo aiuto e l'unica cosa che mi sai dire è "presenta la famiglia di Caradoc a tua madre"?! Ma ti ricordi di chi stiamo parlando, vero? Se fossi in te farei causa ai guaritori, non ti hanno rimesso davvero a posto.
Sono così amareggiata che non so che scrivere,
un offesissima Beth

(che poi non c'era bisogno di sottolineare che Silente in realtà ha 96 anni, pensavamo avessimo messo una pietra sopra al fatto che faccio schifo con i calcoli...)


Ipswich 2/01/78

Ragazzi, grazie degli auguri, spero che anche per voi questo sarà un bellissimo anno!
Mi dispiace molto di non essere là a festeggiare con tutti voi, come al solito! Qui è tutto normale, mamma vi manda i suoi auguri insieme ai regali. Papà è preoccupato da tutta questa faccenda della guerra, non ne sa molto ma adesso per lui collega tutte le strane sparizioni di babbani alla magia oscura e non vorrebbe che tornassi... prima che arriviate qui in blocco vi anticipo che sono stato parecchio bravo persuasizo e dovrei averlo convinto! Il piano di Sirius e James mi sembra geniale, colleghiamo il camino e in pochi secondo starò da voi, non potrei perdermi la prima luna dell'anno! James, sicuro di riuscire a farcela? Io non dimentico dell'incidente di due anni fa di Dedalus che ha provato a comparire nel camino di Rose senza sapere che il varco non era aperto! Fatemi sapere in fretta,
Wormy.


Londra 2/01/78

Lily buon anno nuovo!
Ti scrivo io questa lettera soprattutto perchè James è ancora piuttosto scioccato dalla tua ultima e Sirius troppo preso a ridacchiare...
Sul serio, ce l'hai un cuore? Ovviamente non per JimJam (ottimo sorpannome, davvero) ma per noi, tu ci scherzi ma il caro JJ sa essere piuttosto...emh... ripetitivo quando si tratta di alcuni argomenti. Inoltre adesso va in giro per la casa di pessimo umore, non sa nemmeno se tu voglia più uscire con lui, fa qualcosa, te ne prego!
Grazie mille per le barrette di cioccolato, come al solito sai sempre cosa regalare! Figurati, il kit è stata una sciocchezza e poi dovresti ringraziare JimJam, se fosse stato per lui ti avrebbe comprato un intero sotterraneo per le pozioni! (ti prego, non te ne uscire, lui NON sa che spesso ti passo delle informazioni su di lui...)
A parte gli scherzi, qui procede tutto tranquillamente. James è realivamente se stesso, non più rinchiuso in quella sua aria apatica, ringraziando il cielo. A volte lo sentiamo di notte lamentarsi ma di giorno si comporta come niente fosse. Però di sicuro tutti noi non vediamo l'ora di tornare a Hogwarst, qui tutto ricorda la signora Potter.
Non penso ci sentiremo ancora, non vogliamo metterti in pericolo, perciò ci vediamo sull'Espresso!
Con affetto,
Remus Lupin.


Brighton 3/01/78

Tu non stai bene!
Sul serio, per me sei caduta dalla scopa da piccola! Altrimenti non mi spiego cosa possa esserti passato in quella testolina bionda! Ti pare che dici a tua madre di essere venuta qui da me?! Ovvio che lei parla con mia madre!! Fortuna che la cosa si è risolta bene, per come era iniziata mi sarei aspettata come minimo una fattura di quelle pesanti!
E non c'è bisogno che tu mi dica che Caradoc ha un campo privato da Quidditch (quello lo dovresti provare coi ragazzi o al massimo Eloise...) per comprarmi, anche se forse quella storia degli unicorni... no, sul serio non mi devi comprare, già per il fatto che ti sopporta mi piace, ha vinto in partenza!
No, i miei genitori sono tornati normali (il che è tutto dire) ed ho il permesso di uscire, un giorno di questi farò un giro per Londra, shopping in arrivo! Non fare così tanto la spiritosa su me e Remus, che se non entrava quel doxy dalla finestra avresti scritto una lunghissima monografia su Caradoc e tutte le sue qualità, altro che James!
Si, va tutto bene, anche se queste settimane di distacco non ci volevano!
I suoi genitori sono davvero delle persone deliziose, forse suo padre non mi convince molto, ha sempre le labbra fisse in un'espressione triste, ma la madre è la dolcezza in persona! Mi ha già invitata da loro quando voglio, e da come cucina ne approfitterò subito! Sai che Rem mi ha regalato un bellissimo ciondolo? Te lo farò vedere quando torno e no, nessuna anticipazione così ti impari a non volermi dire che ti ha regalato il tuo ragazzo (pensi di essere l'unica brava con questi giochetti?)
Non mi viene altro da dirti, al massimo aggiungerò, stammi bene ci vediamo fra pochi giorni!
Audrey.


Londra 3/01/78

Moony, torna qui!
Lo so che devi passare del tempo anche con la tua famiglia però ci manchi! Io e Pad abbiamo concordato che accetteremo il tuo abbandono solo se manderai almeno due o tre scodelle di porridge dei Lupin, sul serio, ancora ce lo sognamo la notte!
Ci stiamo organizzando per venire a trovarti durante la luna piena ma incontriamo ostacoli ovunque (l'idea del camino non era male ma Wormy ha ragione, non abbiamo il permesso...) quindi non sappiamo come fare, peccato, l'idea di scorrazzare ancora una volta nei campi innevati dietro casa tua non era niente male (io continuo a dire che una mappa anche di altri luoghi è un'ottima idea, al diavolo quel pigrone di Pads!)
A proposito di quel cagnaccio, continua a pregarmi di fare qualche scherzo alle Serpi e io sarei piuttosto incline ad accettare, aiutami tu! Non pensavo di doverlo mai dire ma ho bisogno di un buon sermone da parte tua, altrimenti penso che stavolta le conseguenze sarebbero enormi (vedi, Lily non uscirebbe più con me) e non possiamo permetterci che accada! Sicuramente avrai sentito di Beth che è quasi scappata di nascosto per andare dal ragazzo, l'ho sempre detto che quella ragazza è una malandrina!
Adesso vado, tu ricordati il porridge,
Prongs.JimJam


Castle Ashby, 5/01/78

Pads!
Ho deciso di chiamarti così seguendo le parole di JimJam (sei un genio a proposito) dopotutto adesso sono una malandrina, no?
Come va la vita mio bel fustacchione? Qui tutto alla grande! Vorrei farvi notare il posto da cui scrivo, CASTLE ASHBY si mio caro, un vero e proprio castello! Dovessi vedere, è enorme, maestoso con un bosco grande come la riserva di Dean e un campo da Quidditch!! E i giardini!!
Il veglione è stato strepitoso, ho incontrato un sacco di famiglie purosangue e stranamente sono stati piuttosto gentili con me. Della tua famiglia c'erano solo tua zia Charis e la sua famiglia, dato che gli altri erano alla cena a casa di tua madre (per quanto aperti i genitori di Carr non hanno comunque invitato i membri diseredati...)
Cosa molto divertente: ho conosciuto la famiglia Prewett, la ragazza è quella che avete spacciato per Audrey, e sono molto simpatici. Molly, così si chiama, era dalla famiglia del marito, un Weasley, però c'erano i fratelli, gli Auror Fabian e Gideon, quelli dell'attacco! Ovviamente li conoscevo di vista ma non ci avevo scambiato più di due parole e sono fantastici! Non so perchè ma mi ricordano te e JJ...
Noto con orrore che è il 5 Gennaio e quindi fra due giorni ci rivediamo, io ODIO il fatto che le vacanze passino così veloci! Alice mi ha informato dei cuori che hai spezzato durante le vacanze, Sir mi meraviglio di te, durante le feste tutti devono essere più buoni!
Non penso che ci rivedremo prima del rientro, torno direttamente il 7 mattina. A dopodomani!
Tua,
Beth


Wick St.Lawrance, 5/01/78

Non so proprio quando ti arriverà questa lettera, ho pregato Celia di volare il più veloce possibile ma non so, hai sentito James?
Mi ha mandato una lettera urgente raccontandomi di uno stralcio di conversazione che lui e Black avevano appreso dal padre, l'attacco a Diagon Alley se lo aspettavano al Ministero. O meglio, alcuni che lavorano lì. Pare che ci sia un'organizzazione anti-Voldemort ma non sono riusciti a capire di più, solo che il signor Potter ne fa parte e anche Alastor Moody. Se seguissimo questa pista, dovremmo pensare che anche la madre di James ne faceva parte così come la signora Paciock e Silente. Lui ovviamente vuole unirsi all'organizzazione così come Sirius. Dicono che se è l'unica cosa in grado di fermare la guerra loro vogliono essere coinvolti. Non sembra una cattiva idea, tu che ne pensi? Dopo l'attacco vedo le cose in maniera diversa, soprattutto ora. Mary è rimasta a scuola per le vacanze e mi ha detto che sono spariti altri studenti, tre Tassorosso e due Grifondoro. Non posso rimanere impassibile vedendo come chi è nelle mie condizioni muoia, specialmente ora che i Mangiamorte e Voldemort mi conoscono. Sono dell'idea di parlare con il professor Silente appena tornata. Ovviamente io arriverò alla stazione, non venite prima , sarebbe solo pericoloso. Ho già dovuto convincere i malandrini a non farmi da scorta, si erano offerti tutti e quattro (non so quanto Black o Minus ne fossero convinti, però)
So che tu e Alice vi vedete in giornata e poi partite insieme, informala te ne prego, scommetto che anche Frank lo vorrà sapere. Guardo la mia famiglia e ho paura che sia l'ultima volta che li vedrò, sono terrorizzata dal pensiero che ho acceso un faro su di loro...
scusa questo finale incoerente ma sono preoccupata. Ci vediamo al treno, un bacio enorme
Lily.

* * *

La storia per il momento termina qui, spero vi sia piaciuta nonostante la novità! Comunque già dal prossimo capitolo si torna allo stile normale, tranquilli... per rispondere alle recensioni:
- @ saki 94, Mi dispiace molto per la febbre, sei finalmente guarita? Comunque tranquilla, io (senza nemmeno un filo di febbre) ho dovuto riflettere per qualche secondo prima di capire cosa non andava in "perdonamento" e che si dovrebbe dire perdono xD Sono un caso perso...
- @ _Delena_, Come dire, G-R-A-Z-I-E, davvero, mi ha fatto un piacere immenso leggere la tua recensione!
Inoltre ringrazio tutte le persone che hanno inserito la mia storia tra le seguite, preferite e da ricordare, i lettori e dirvi che voglio davvero sapere cosa pensate di questa mia storiella! Un bacio e a presto _glumbumble_

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Capitolo 12
*** Cioccorane. ***


Ecco qui il nuovo capitolo, ci tenevo a postarlo prima della fine della mia libertà... bene, sorvolando su questa piccola autocommiserazione da fine estate, buona lettura!

Capitolo 12.


Lily si tuffò sul suo letto a baldacchino, respirando a fondo l'odore polveroso delle tende in velluto rosso "Sono stanchissima." il viaggio in treno era stato stressante, tutti i ragazzi avevano richiesto una vigilanza più stretta dopo gli attacchi a Diagon Alley e Hogsmeade quindi lei e gli altri prefetti avevano dovuto pattugliare incessantemente tutti i vagoni. Fortunatamente James stavolta non si era mai lamentato ed aveva preso il lavoro seriamente.
Si era sentita leggermente in imbarazzo a rivederlo, fortuna che Lupin era stato sempre al loro fianco.
"A chi lo dici!" sbadigliò al suo fianco Beth. Lily aprì uno degli occhi che aveva chiuso stendendosi "Ma se non hai fatto nulla per tutto il tempo!"
"Questo lo dici tu!" si difese l'altra "Non è rilassante dover rispondere alle domande di tutti i tuoi amici, più andare a conoscere i compagni Corvonero di Carr!"
"Tu adori questo genere di cose!" si intromise Audrey che si era appena infilata la camicia da notte e si metteva a letto "Vero, ma questo non toglie che sia faticoso."
Decisero di lasciar perdere "Quando avete intenzione di parlare a Silente?" domandò Alice mentre beveva la pozione. Era stata dimessa senza complicazioni, ma ancora doveva trangugiare una pozione verdognola dall'odore acre ogni sera prima di andare a letto "Puah, sembra pus di bubotubero!"
"Pensavamo di farlo domani dopo le lezioni." la informò seria Lily "Io non sono molto sicura." mormorò Beth, i grandi occhi neri fissi sulle amiche "Insomma, sappiamo tutti che sono una frana nei duelli, se dovessimo combattere davvero sarei più d'intralcio che altro..."
aveva questo tarlo da quando le sue amiche l'avevano informata di una possibile organizzazione che si batteva contro Voldemort e i suoi seguaci: non aveva paura di combattere solo riteneva che una sua partecipazione avrebbe assomigliato a una missione suicida "Non fasciarti la testa prima di romperla." le fece saggiamente Lily "Prima ascoltiamo cosa hanno da dire, poi prenderemo le nostre decisioni." in quella entrò Eloise e le altre si azzittirono, per quanto fedele, non volevano divulgare la cosa a ogni compagno, almeno fino a che non ne avessero saputo di più.
"Parlando di cose serie." disse Audrey con una strana luce negli occhi "Sabato è vicino, mancano solo tre giorni!" Lily sbuffò, sapendo dove voleva andare a parare "Una cosa alla volta, ve ne prego, parleremo di questo Venerdì..." la ragazza annuì ma dall'occhiata che si scambiò con le altre fu chiaro che non avesse la minima intenzione di darle retta.

"Basta, cosa mi è passata per la testa continuando questo corso? Non prenderò mai un M.A.G.O!" si lamentò Audrey quasi in lacrime. Le lezioni erano appena cominciate e Trasfigurazione si era rivelata assurdamente complicata, nessuno ancora era riuscito a trasfigurarsi del tutto con incantesimi non-verbali "Dai, vedrai che andrà meglio la prossima lezione." tentò di rincuorarla Lily, che da qualche minuto sfoggiava corti capelli neri e labbra sottili "Certo, almeno tu hai cambiato capelli..."
"Ma non sono riuscita a trasfigurarmi il naso e gli occhi." le fece notare saggiamente lei senza risultato, quando Audrey si abbandonava all'autocommiserazione c'era poco da fare. Fortunatamente in quella arrivò Remus, con un naso più lungo del solito e un sorriso sulle labbra "Lily, ti avevo scambiato per la sorella di James!"
"Non lo dire nemmeno per scherzo, potrebbe impazzire del tutto!" scherzò lei "Ti lascio a consolare Audrey, è più giù del solito, io provo a trovare Beth che si stava facendo ricrescere i capelli da Alice." aggiunse allundendo al fatto che la ragazza, nel tentativo di cambiare capelli, li aveva fatti evanescere con gran divertimento degli altri studenti.
Lui annuì "Abbiamo deciso di parlare col preside stasera." la informò prima di cingere delicatamente le spalle di Audrey "Dai, se vuoi ti posso aiutare io."
Lily camminò veloce fino a raggiungere il gruppetto di amici "Ti prego, Alice, dimmi che sono tornati al loro posto o mi uccido!" si stava lamentando Beth con gli occhi lucidi "I miei capelli, i miei bellissimi capelli!"
"Se continui così mi distraggo! Stai zitta un secondo!" borbottò l'altra mentre agitava la bacchetta "Devo solo capire che incantesimo provare..."
"Beth, dai, sei carina anche così!" scherzò Sirius scoppiando in una risata sguaiata, i capelli più lunghi del solito "Zitto! Vale per tutti!"
"Evans, non ti avevo riconosciuto!" esclamò lui ignorando il rimprovero "Sembri la sorella di James!" lei fece una smorfia "Me lo dicono tutti, penso che dovrò annullare gli incantesimi!"
"Perchè, per me stai benissimo anche così!" esclamò il diretto interessato gioviale, lei lo ignorò "Beh, ho evocato i capelli e sono ricomparsi..." mormorò Alice con tono non molto convinto. Beth si tastò la testa, cacciando un urlo "Non sono tutti! I miei capelli erano lunghi fino a sotto le spalle! Rimettili a posto!"
"Non riesco a fare più di così." si difese Alice "Prova ad andare dalla McGranitt o da Madama Chips." propose timidamente Peter "Mi vergogno della McGranitt! Già mi ha assegnato compiti extra perchè ho sbagliato, mi espellerà! E Poppy ripete sempre che è un'infermiera e non un'estetista..." fece in tono lugubre tastandosi i capelli, che ormai le arrivavano al collo "Mi voglio uccidere."
"Non esagerare, vai da Eloise che si inventerà qualcosa." fece spiccia Lily.
"Ma voi non volete cambiarvi?" domandò Alice rivolta a Lily e Sirius, gli unici con ancora tracce di magia sul corpo, gli altri si erano ritrasformati in loro stessi "Oh, già." fece Lily e con un colpo di bacchetta tornò normale "Io rimango così, trovo che i capelli lunghi mi donino, scusa Beth." aggiunse in fretta davanti all'occhiata assassina della ragazza "Non potresti fare lo stesso a me?" domandò lei speranzosa "Non ho la più pallida idea di come ci sono riuscito, non vorrei trasfigurarti in un mandarino."
"Fantastico..." borbottò lei con aria funerea.
"Remus mi ha detto della vostra decisione." disse Lily, cercando di cambiare argomento prima che l'amica si buttasse dalla Torre di Astronomia. Sirius annuì "Stasera, prima sappiamo meglio è." concordò lui "Sicure di voler partecipare?" domandò poi scettico, sbuffando su una ciocca per scostarla "Certo, Black, mi hai preso per una Tassorosso?" rispose acida Lily, odiava quando gli altri pensavano a lei come a qualcuno da difendere "Calmati, volevo solo sapere!" esclamò lui sulla difensiva, poi borbottò qualcosa a James che suonava come "Non lamentarti, ci ho provato." che fortunatamente sfuggì alle ragazze "Allora è deciso, alle cinque davanti al gargoyle del Preside, e aspettateci!" aggiunse con fervore minaccioso Alice "Si, signora!" fece Sirius accennando a un saluto militare che fece scoppiare a ridere James "Idioti..." mormorò Lily andandosene seguita dalle altre.

Alle cinque precise le ragazze si aggiravano irrequiete davanti all'entrata dell'ufficio. Non sapevano bene cosa chiedere, nè il tono da usare col preside ma queste sensazioni negative furono cancellate dall'arrivo dei malandrini "Siete puntuali." contastò Lily non mascherando una nota di sorpresa. James si strinse nelle spalle "Il merito è tutto di Rem."
"Vogliamo dare un taglio alle chiacchere ed entrare?" li interruppe brusco Sirius, sbuffando. Non gli andava a genio il fatto che anche le ragazze fossero coinvolte in quella situazione, era una cosa da malandrini!
"Ape Frizzola!" James aveva sempre adorato le parole d'ordine del preside, molto più divertenti di quelle degli altri luoghi protetti. Sembravano sempre pronte a prendere in giro le regole, affrontando le cose con allegria. Proprio come Silente.
"Avanti!" la voce del vecchio professore arrivò gentile da dietro la porta. James guardò gli altri ed entrò "Ragazzi, a cosa devo l'onore di questa visita?" domandò affabile Silente, scrutandoli da sopra gli occhiali a mezza luna. James deglutì, sembra sapere già cosa volevano "Professore, scusi il disturbo, volevamo parlare con lei." iniziò titubante Lily scoccando un'occhiata agli altri "Prego." li invitò lui e con un gesto fluido della bacchetta evocò comode poltrone chinz dove si sedettero tutti "L'ultimo giorno di scuola Moody mi ha salutato, portando i suoi rispetti a mio padre. La cosa potrebbe non sembrare strana se non che a quanto ne so io, i miei genitori non hanno mai avuto un grande rapporto con il capo Auror." spiegò frettolosamente James, non sapeva come iniziare il discorso e aveva optato per un breve resoconto degli ultimi tempi "Poi c'è stato l'attacco a Diagon Alley e di nuovo abbiamo avuto tutti l'impressione che mio padre, come anche la madre di Frank Paciock fossero legati in qualche modo, anche con lei a dire il vero." aggiunse con un tono di scusa, non sapeva perchè ma era come se lo avesse accusato di qualcosa. Il vecchio mago non disse nulla, continuandoli a guardare con occhi scintillanti "Ciò che James sta cercando di dire." lo interruppe Lily "È che riteniamo che alcuni maghi si siano uniti in una coalizione per sconfiggere Voldemort." le sue parole rimasero immobili nell'aria, Sirius era quasi convinto di poterle leggere. Dopo pochi instanti Silente parlò, non smettendo di sorridere "Se anche fosse vero, cosa vi interesserebbe?"
I ragazzi si guardarono "Farne parte." rispose sicuro Remus mentre gli altri annuivano. Lui sospirò "Immaginavo saremmo arrivati a questo punto, dopotutto siete davvero la classe più brillante che abbiamo avuto negli ultimi trent'anni, nessuno escluso." aggiunse sorridente davanti all'espressione scettica di Peter "E io penso di potermi fidare di ognuno di voi. Si, avete visto giusto, esiste un'organizzazione clandestina che lotta per abbattere il regno di terrore di Voldemort e seguaci, e io ne sono il fondatore." spiegò tranquillo "Ritengo però che voi siate troppo giovani per poterne far parte."
"Non ha detto che siamo i ragazzi più brillanti della scuola?" domandò con un mezzo sorriso Frank, a pugni chiusi, ormai aveva deciso, se c'era anche una sola possibilità di sconfiggere Lord Voldemort, lui avrebbe contribuito "L'ho detto." confermò Silente "Però non credo che i vostri genitori approverebbero..."
"Professore, siamo maggiorenni! E poi, parlando personalmente, non credo che ai miei importerebbe qualcosa, anzi sarebbero contenti se mi facessi uccidere." ribattè con tono lugubre Sirius. Il preside non rispose nulla "L'Ordine della Fenicie non è un gioco. Chiunque ne faccia parte è consapevole di puntare l'attenzione dei Mangiamorte, oltre che di Voldemort stesso, su di sè. Ogni volta che uscirete di casa, non saprete se tornerete. Quando saluterete i vostri amici, temerete sia l'ultima volta che li abbracciate. Dovrete lavorare sotto copertura, in quanto ormai il Ministero appoggia la politica di Voldemort, perciò avrete nemici da entrambe le parti. Volete davvero unirvi?" domandò, guardandoli intensamente "Però saremo responsabili della cattura di Mangiamorte, potremo salvare delle vite, molte vite, staremo dalla parte giusta e specialmente potremo contribuire alla fine di Voldemort." fece notare James, determinato "Mi sembra un'equa lista di pro e di contro, io ho fatto la mia scelta, voglio farne parte." aggiunse, gli occhi brillanti.
"Anche io." lo seguì Lily.
"E io." dissero in coro Audrey e Beth.
"Non lascerò mai James da solo." esclamò Sirius "Dove devo firmare?"
"Contate anche me." fece Frank.
"E me." aggiunse Alice.
"Non potrei mai lasciare le persone che più amo al mondo in pericolo, senza fare nulla, ormai ho preso la mia decisione." disse con tranquillità Remus.
Peter esitò per un secondo, ogni suo nervo invocava di lasciar perdere, non era mai stato forte nè coraggioso, sarebbe andato di sicuro incontro alla morte. Poi vide lo sguardo acceso di James e quello fiducioso di tutti gli altri e non potè fare a meno, a malincuore, di accettare.
"Se è quello che volete... ben venuti nell'Ordine della Fenice. Ad una condizine però, sarete membri effettivi e saprete tutto a diploma consegnati."
"D'accordo." acconsentirono gli altri. In molti si alzarono, gli unici a rimanere seduti furono James e Beth "Andate, vi raggiungo subito." tranquillizzò le amiche la ragazza e lui fece lo stesso. Quando rimasero soli si guardarono "Devo uscire?" domandò innocentemente Beth. James scosse la testa "Ho solo una domanda. Mia madre ne faceva parte?"
Silente annuì, un piccolo sorriso increspava le labbra sottili "Si, aiutava con gli antidoti e le pozioni, era un elemento prezioso oltre che un'ottima amica." spiegò con dolcezza, mentre il figlio chinava la testa triste "Non è stata...voglio dire, quello che è successo riguarda l'Ordine?" domandò incerto, spaventato dalla risposta che non tardò ad arrivare "No, in pochi sapevano della sua presenza nel gruppo, è stato davvero il vaiolo di drago." James annuì e si incamminò verso la porta "Buona notte professore, e grazie. Ti aspetto fuori?" chiese poi a Beth "Grazie."
"Signorina Roberts, c'è qualcosa in particolare che mi deve chiedere?" domandò il preside affabile. Beth sospirò "Non mi fraintenda, io voglio fare parte dell'Ordine della Fenice solo che... be', io sono terribile nei duelli, ho davvero paura di essere d'intralcio, più che d'aiuto." confessò alla fine, arrossendo. Stranamente non sentì nessuna risata o richiesta di abbandonare l'organizzazione "Non è essenziale." la rassicurò invece Silente. La ragazza alzò gli occhi incredula "Lei ha detto che comunque vuole farne parte, sbaglio? Potrà sempre lavorare al Ministero, o ovunque lei voglia, cercando altre persone che vogliono aiutarci. Mai come adesso abbiamo avuto bisogno di più potenziali membri."
Beth sembrò molto più sollevata "Potrei cominciare a cercare futuri membri già qui a scuola?"
"Potrebbe, ma faccia attenzione a chi ne parla, soprattutto perchè poibisco di prenderne parte fino a dopo aver passato i M.A.G.O" lei annuì "Immagino ci sia vietato anche conoscere gli altri membri..."
"Come ho già detto, siete davvero brillanti." scoppiò a ridere, canzonatorio. La ragazza capì che era tempo di congedarsi "Buona Notte, professore."
"Buonanotte signorina Roberts."

"Tutto ok?" domandò cortese James appena lei arrivò "Alla grande!" rispose con un mezzo sorriso "Sai che non sei obbligata, vero?"
"Lo so perfettamente, volevo solo dei chiarimenti sui miei futuri compiti."
"Io spero davvero di poter combattere in prima linea, contro i mangiamorte." confessò lui con gli occhi lucenti "Ancora questa tua fissa per le azioni eroiche?" chiese Beth sarcastica, lui ridacchiò "Nulla di meglio che lanciare incantesimi contro gli altri, ma ti prego non lo dire a Lily!" Beth scoppiò a ridere "Detto fra me e te, mi facevano ridere i vostri scherzetti, avete sempre punito chi avrei colpito io, in un certo senso mi identificavo con le vostre rappresaglie..."
"Davvero?" James era stupefatto. Sapeva che Beth era la più malandrina del gruppo, solo che aveva sempre ritenuto disapprovasse i loro scherzi come Lily "Si, certo, magari non quando colpivate chi non aveva fatto fondamentalmente nulla ma di sicuro vi ho adorati quando avete trasformato le scope dei Serpeverde in furetti rabbiosi, quella volta che hanno vinto barando."
"Ancora non mi va giù." borbottò funereo James, ripensando a quando, per un'azione scorretta dei battitori Serpeverde, il fratello minore di Sirius gli aveva soffiato il boccino, dato che era troppo preso a sorreggere Harriet, ferita.
"Posso immaginarlo, Sir parlava sempre di quanto fossi ossessionato dal Quidditch..."
"Non sono ossessionato, mi piace vincere!"
"Ecco, questo a Lily non lo diciamo... odia quando ti comporti così." James la guardò con interesse nuovo "E invece cosa le piace di me?"
Beth lo guardò con compassione "Pensi che lo vengo a dire a te? Se riuscirai una buona volta a baciarla dovrà essere solo merito tuo." rispose altezzosa "Potrei spifferare il fatto che ami i nostri scherzi a Lily." le fece notare lui divertito "Lo sa già, e poi non lo faresti."
"Chi te lo dice?"
"Sei cambiato, non sei più il presuntuoso ragazzino degli altri anni, che avrebbe fatto qualunque cosa pur di raggiungere i propri scopi; altrimenti perchè Lily ti avrebbe dato una possibilità?"
"Non ne ho proprio idea." confessò lui, imbarazzato "Ancora non riesco a credere che abbia accettato, mi sembra un'enorme presa in giro. Oltre al fatto che ho paura di rovinare tutto da un momento all'altro."
"Non succederà!" lo tranquillizzò lei, prima di scavalcare il buco del ritratto. James non si era nemmeno accorto di essere arrivato "In fondo sei un bravo ragazzo, JimJam."
"Come mi hai chiamato?" domandò pieno di orrore lui, ma Beth era già salita su per il dormitorio, riusciva a sentire la risata cristallina per le scale.

*

Con immenso orrore di Lily i giorni passarono veloci e si ritrovò Venerdì sera con una dose massiccia di ansia e panico da gestire "Io non ci vado." esclamò appena lei e le altre salirono in camera. Era riuscita miracolosamente a evitare i malandrini, che confabulavano tra di loro con sguardo serio ed erano stati tutti piuttosto distratti, e adesso si fissava allo specchio risoluta "Come sarebbe a dire?" domandò Alice alle sue spalle "Insomma, che figura ci farei! Sono stata fino a un mese fa a disprezzarlo, prenderlo in giro e urlargli contro, non posso uscirci insieme!" solo nominare il fatto le sembrava strano "Appunto, non se lo merita un bel bacio dopo tutto quello che gli hai fatto passare?" domandò Beth, che sfogliava distratta l'ultimo numero di Strega Moderna "Oh, finalmente non vanno più i pantaloni a zampa di elefante, mi facevano sembrare ancora più bassa..."
"Si, potremmo concentrarci su di me?" domandò Lily sull'orlo di una crisi di nervi "E perchè, hai deciso di non andare, che c'è da discutere?" continuò imperterrita, squadrandola con i profondi occhi neri. Lily si sentì in scacco "Farei una pessima figura." borbottò contrariata "Che ti importa di quello che credono gli altri? Non hai mai dato peso ai pettegolezzi." le fece notare saggiamente Alice "Lasciala stare, sta cercando una scusa." sottolineò ruvida Beth, di nuovo immersa nella lettura. Lily avrebbe tanto voluto Audrey con lei, ma l'amica era rimasta di sotto a parlare con Remus, seria come gli altri per chissà quale motivo "Lily, vacci, insomma James ti muore dietro dal quarto! Sarebbe così terribilmente romantico!" esclamò Eloise, appena uscita dalla doccia "Io odio il romanticismo." ribattè lei con tono duro. Eloise diede segno di non averla sentita e si mise a pettinarsi i lunghi capelli ramati "Come ti vesti?" chiese dopo la seconda spazzolata "Ma se non ci vado!" le amiche la guardarono con commiserazione, lei si sedette e sbuffò "Non lo so, non so nemmeno se mettermi una veste magica o i vestiti babbani." confessò dopo aver interrotto lo scipero della parola "Veste." disse senza esitazione Eloise "Ma vogliamo permettere a quel povero ragazzo di sapere come è fatta? Ogni volta è sempre coperta da quella lunghissima divisa o dalla veste, almeno togligli il dubbio di sapere se sei grassa o magra!"
"Mi ha visto sempre alle feste di Lumacorno." fece notare Lily senza che qualcuno la ascoltasse "Si, penso anche io che siano meglio i vestiti babbani..."
"Mi metto la divisa." annunciò Lily secca, ne aveva abbastanza di quelle chiacchere così femminili "Ma che sei pazza!" esclamò inorridita Eloise, Lily mise di nuovo il broncio "Questa sarà una lunga notte." sospirò Alice, sedendosi accanti a Beth e strappandole di mano la rivista "Ehi!"

Un'ora, molte urla e crisi dopo, Lily indossava un vestitino di lana di un grigio cupo in perfetto constrasto con la sua chioma fulva, prestito di Eloise, che le arrivava poco sopra le ginocchia, fasciate da spesse calze bianche a quadri, che terminavano in spessi stivali marrone a cilindro, indossati dalla ragazza dopo parecchie lamentele. Non erano riuscite a farla desistere dal mettere una sciarpa ma l'avevano convinta a indossare un foulard verde bottiglia, annodato più volte al collo, sotto al quale spuntava una lunghissima collana in cui si mischiavano fili metallici, fiori dello stesso materiale e perline. In realtà Lily pensava fosse orribile ma Eloise e Beth le avevano giurato che era tremendamente di moda, come anche il fiore di plastica che si sarebbe dovuta mettere tra i capelli, segno di una resa sofferta dopo una lite furibonda "Sei perfetta!" sentenziò con un enorme sorriso Eloise, allontanandola per poter vedere meglio il risultato "Tutto ciò è inutile, non so nemmeno perchè mi sono vestita oggi, l'appuntamento è domani mattina."
"Appunto. Normalmente questi tentativi si fanno poco prima ma tu odi arrivare in ritardo, perciò abbiamo prevenuto il dramma. Domani dovrai solo pettinarti i capelli e truccarti." "Sono libera di fare come voglio?" domandò sarcastica Lily "Basta che non ti fai la riga spessa e nera, ormai è passata di moda." le permise Eloise facendo finta di non cogliore la battuta.
Lily borbottò qualcosa di non udibile, si spogliò in fretta e piegò tutto con un colpo di bacchetta "Ma come fai?" domandò con una nota pesante di invidia Beth "Agito la bacchetta. Beth, guarda in faccia la realtà, non sei scarsa nei duelli, sei scarsa in Incantesimi." rispose acida Lily, infilandosi la camicia da notte. L'altra sospirò "Vero, ma non diciamolo in giro, tutti riescono in Incantesimi." scherzò lei per niente turbata dalla battuta. Era uno dei suoi maggiori pregi, potevi urlare contro qualunque cosa ti passasse per la testa e lei non se la prendeva, anzi ci scherzava su "Ringrazia che Vitious ti trova simpatica..." la prese in giro Alice, mettendosi a sua volta il pigiama "Oh, è così adorabile!" rispose l'altra, facendo scoppiare a ridere le altre compagne. Era dal primo anno che era rimasta incantata dal piccolo professore e, nonostante tutti le facessero notare le discendenze goblin, lei continuava imperterrita a crederlo un piccolo gnomo paffuto.
"Beth, doman avremo l'onore di incontrare Caradoc!" si intromise Eloise, continuando a dedicarsi alla sua attività preferita, il pettegolezzo "Penso proprio di si." rispose lei indifferente. Lily corrugò la fronte "Qualcosa non va?"
"No, nulla, è tutto perfetto, solo che..." le altre la guardarono attentamente, lei sospirò e scosse la testa "Nulla, va tutto bene, domani ci vediamo ai Manici di Scopa per le tre, d'accordo?" domandò con un mezzo sorriso. Eloise ed Alice sospirarono sollevate, si sarebbero molto dispiaciute se la loro amica avesse buttato al vento la possibilità di essere felice con un ragazzo in gamba. Solo Lily colse la sfumatura di rassegnazione nella voce di Beth e decise di indagare il giorno dopo.
"Lily! Vai a dormire, altrimenti domani avrai delle occhiaie orrende e tutto il nostro lavoro sarà vanificato!" esclamò Alice con un ghigno, ritrovandosi colpita da un cuscino in piena faccia.

*

Lily si sfregò le mani intirizzite, guardandosi attorno inutilmente. Sbuffò arrabiata, non poteva crederci, James Potter aveva passato quasi tre anni a farle una corte spietata ed ora che lei aveva accettato non si presentava all'appuntamento. Doveva aspettarselo da quando quella mattina un Peter Minus più scarmigliato del solito le aveva portato un messaggio da parte del ragazzo: le chiedeva se si fossero potuti vedere direttamente al villaggio. Così adesso lei aspettava da quasi un'ora in piedi come una perfetta stupida, davanti all'entrata sulla strada principale.
Vide poco più avanti Malcom, il portiere Grifondoro, camminare a braccetto con una ragazza dai lunghi capelli biondi, doveva essere la battitrice dei Tassorosso, diretti verso Mielandia e un'ondata di rabbia la investì: come poteva essere stata così stupida da cascare nella rete di Potter? Avrebbe dovuto dare retta al suo primo instinto, quello che le suggeriva che lui voleva soltanto far comparire il suo nome nella lista delle ragazze che aveva conquistato. Fece dietro front e iniziò a camminare velocemente verso il castello "Lils, che ci fai qui?" le domandò sorpresa Mary McDonald pochi metri dopo.
"Nulla!" rispose lei dura, non volendo ammettere la verità ma leggendola negli occhi della amica, che guardò il vuoto attorno a lei e capì che era sola. Si scambiò un'occhiata veloce con una ragazza con cui stava camminando "Dai, dimmi la verità!"
"Lasciami da sola!" esclamò lei iniziando a correre. Maledì lui che le aveva dato buca, lei per essersi fidata e tutti per aspettare la mossa successiva.
"Lily." riconobbe la sua voce e assottigliò gli occhi a due fessure mentre camminava spedita "Potter, per quale motivo adesso vieni?" gli gridò senza smettere di marciare "Mi dispiace!" fece lui disperato "Risparmia il fiato, me ne torno al castello."
"Aspetta!"
"Ancora? L'ho fatto per un'ora intera, adesso mi sono stancata." ripetè con una smorfia sul viso, lui si avvicinò e la bloccò "Ti giuro, non era mia intenzione darti buca! Per favore, ti prego, dammi una possibilità!" la voce implorante del ragazzo le fece alzare lo sguardo, che aveva tenuto fino a quel momento fisso sul selciato "Si può sapere almeno il motivo per cui hai fatto tardi?" James si mosse a disagio "Problemi in camera." Lily alzò un sorpacciglio "Problemi in camera? Ma se non avete mai litigato, almeno non ultimamente..." lui bloccò le sue parole, cingendole d'improvviso i fianchi "Non ne voglio parlare adesso." disse "L'unica cosa che voglio è uscire con te per Hogsmeade, me lo concedi?" Lily poggiò delicatamente le mani sulle sue spalle e lo vide sussultare "Che succede?"
"Nulla..." fece lui veloce, non riuscendo ad aprire comunque gli occhi "James!"
"Signor Potter!" una voce li fece voltare di scatto "Cosa ci fa qui Madama Chips?" domandò stupita la ragazza mentre la donna li raggiungeva, il fiato corto e le braccia conserte "Mai, da quando lavoro, un mio paziente è scappato dall'infermeria!"
"Io..." provò a dire debolmente lui, ma l'infermiera non sembrava prestargli ascolto "Ho sempre saputo che eravate delle teste calde, ma mai mi sarei aspettata questo, specialmente da come è entrato stamattina! Tagli su tutto il corpo! E non ho ancora messo a posto le costole incrinate!"
Lily era sempre più stupita "Sei scappato dall'infermeria per venire qui?" domandò con un filo di voce. James arrossì "Dopo tre anni non potevo farmi sfuggire questo avvenimento per qualche acciacco." borbottò "... ne avviserò la professoressa McGranitt, è inammissibile!" concluse Madama Chips che sembrava non avesse prestato attenzione al loro discorso "Poppy, la prego, era questione di vita o di morte!" esclamò allora James "Anche lei adesso? Non bastava quel maleducato di Black a chiamarmi così!" lui per tutta risposta si aprì nel suo sorriso più smagliante "La prego, dovevo venire, prometto che fra poco torno e potrà fare di me ciò che vorrà per tutto il tempo necessario."
La donna era scandalizzata "Come...! Signor Potter, non tollero questo comportamento!"
"Madama Chips, è colpa mia." si intromise Lily "James è venuto qui per me." lei la guardò per un secondo, poi fece cadere lo sguardo su James "Dovevi uscire con lei?" chiese in tono molto diverso, lui annuì "Potevi dirmelo subito! Dopo tutti i drammi che mi sono dovuta subire, ti avrei lasciato andare!" James scoppiò a ridere "Dove vuoi andare?" domandò a Lily "In infermeria, non voglio averti sulla coscienza."
"Ma..."
"Non ti preoccupare ci rifaremo." promise lei con un mezza smorfia, facendo aprire lui in un sorriso radioso.

"Non ci posso credere, sei scappato dall'infermeria con due costole incrinate per venire da me!" esclamò di nuovo Lily, seduta sul letto di James, lui annuì "Te l'ho detto, non avrei mai potuto rimandare. Speravo di riuscire a liberarmi di Poppy velocemente ma non è stato facile."
"Tu sei completamente matto!" fece Lily scoppiando a ridere. James la guardò incantato "Penso sia la prima volta che io ti faccio ridere." ammise con un mezzo sorriso "No, non è vero, quando tu e Sirius avete trasformato la testa di Mulciber in una mela ho riso fino alle lacrime." lo informò lei "Non c'entra, è diverso." protestò lui "Mi dispiace che il nostro primo appuntamento sia stato in infermeria..."
"Non fa niente, il budino non è niente male."
"La prossima volta ti porto al San Mungo!" disse lui solenne "Adesso non esageriamo, mi accontento di Mielandia!"
"Sarebbe un sì?" domandò lui facendosi serio.
"A cosa?" fece lei fingendo di non capire "Lo sapevo che ti faceva piacere sentirtelo dire! Ouch!" esclamò quando lei gli diede un colpetto "Scherzavo! Insomma Lily Evans, ti andrebbe di uscire di nuovo con me?"
"Solo se non ti uccidi nel frattempo." rispose lei con un sorriso "Io direi che adesso potresti baciarla." Lily sobbalzò girandosi verso Sirius "Tu cosa ci fai qua?" domandò stupita vedendolo disteso su un letto poco distante "Taglio profondo sul petto, ma in realtà non volevo perdermi la vostra prima uscita." la informò con un ghigno. Lei si guardò intorno, vicino a Sirius, addormentato, c'era Remus e una sedia accanto al letto indicava che poco prima lì doveva esserci stata Audrey o Peter "Ma si può sapere cosa è successo?"
"Nulla." si affrettò a dire James "Non sarà un altro scherzo! Pensavo avessi smesso!" disse subito alzandosi "No, te lo giuro!" si affrettò a dire lui "E cosa?" lo vide scambiarsi uno sguardo pieno di disagio con Sirius "Pads, dovremmo dirglielo."
"Spetta a Remus la decisione." fece lui saggio "Ma Audrey lo sa! Non voglio altri segreti, poi pensa che io faccia ancora scherzi!"
"Guardate che io sono qua, eh!" fece presente Lily.
"Diteglielo. In fondo è mia amica, solo che se vorrà andarsene non ti sentire obbligato a scegliere, James." disse in un sussurro Remus "Di cosa state parlando?"
James sospirò "Lily, c'è una cosa che dovresti sapere."

Lily ascoltò con attenzione tutta la storia sul suo amico, da quando a poco più di sei anni era stato morso, a quando Silente lo aveva accolto ad Hogwarst, dove aveva conosciuto i suoi primi amici ed anche quelli che lo avevano salvato da una vita di commiserazione e pena. Guardò a lungo i suoi grandi occhi dorati e capì per la prima volta perchè contenessero dolore e colpa, e potè comprendere a pieno cosa significava avere degli amici pronti a tutto "Questo è quanto, Lily. Te l'ho voluto rivelare perchè mi fido pienamente di te, ti ritengo una delle migliori persone che abbia mai incontrato e non voglio fingere con te, che ormai considero una delle mie più care amiche, oltre ad essere la migliore amica della mia ragazza. Questo però non ti deve obbligare a fare nulla, se sei spaventata, hai bisogno di tempo o semplicemente preferisci non frequentarmi più sta tranquilla, ti capirò e non ti biasimerò affatto. Solo una cosa, non punire anche James per la mia condizione, ha davvero estenuato tutti con la sua cotta per te." terminò con un mezzo sorriso. Lei si alzò dal letto di James, asciugandosi una lacrima fugace e si avvicinò lentamente al suo letto "L'ultima cosa che avrei detto di te, Remus Lupin, è che sei un ipocrita." mormorò andandogli vicinissimo "Come scusa?" la faccia del ragazzo era una maschera di stupore. Nessuno degli altri disse nulla "Come puoi dire tutte quelle cose su di me e poi osare dire che posso andarmente, allora menti quando dici che ti puoi fidare di me!"
"No, altrimenti non ti avrei detto nulla." ribattè lui sempre più confuso "Allora non ti azzardare mai più a dubitare del mio affetto per te! Mai, mai, potrei allontanarmi da te, essere schifata! Nessuno con un briciolo di cervello dopo averti conosciuto potrebbe disprezzarti, sei la persona più buona che io abbia mai incontrato!" ormai le lacrime bagnavano copiosamente il suo viso, andando a morire nel foulard verde, completamente zuppo "Mi dispiace così tanto per tutto quello che devi passare!" gemette abbracciandolo di getto, il viso affondato nel petto del ragazzo. Sentì una mano accarezzarle lieve i capelli. Si ritirò su con un sorriso "E poi che sarà mai, un lupo mannaro non è nulla in confronto a JimJam!"
"Ehi!" esclamò indignato l'oggetto della battuta, non riuscendo però a nascondere un sorriso, era sicuro che Lily non avrebbe mai giudicato Rem dal suo problema "E poi cosa è questa storia che mi chiamate JimJam? Ieri lo ha fatto anche Beth...!" tutti scoppiarono a ridere "Prenditela con Sirius, l'idea è stata sua!"
"Pads, proprio tu mi tradisci, fratello mio?" Sirius ghignò "Sempre e comunque, mio adorato Prongs!" James lo fulminò con lo sguardo prima di dedicarsi a Lily "Ieri era il plenilunio, per cui siamo stati con Rem per tutta la notte. Lo facciamo dal quinto anno, se sta con qualcuno evita di ferirsi da solo." spiegò allegro "Solo che a volte capita che invece ferisco loro, come ieri. Mi dispiace ragazzi, non so cosa mi sia preso..."
"Semplice, l'ultima luna piena eri da solo, basta una volta e si torna come all'inizio." borbottò Sirius. Per quanto cercasse di nasconderlo gli aveva fatto molto piacere la reazione della Evans. Per un istante aveva temuto il peggio e non glielo avrebbe mai perdonato, era molto protettivo nei confronti di Remus. Forse non è così tremenda come sembra.
"Ma come potete stare con lui quando è transformato? È pericoloso!" obiettò la ragazza corrugando la fronte. I malandrini si guardarono colpevoli "Prometti di non denunciarci o peggio scagliarci una fattura." la pregò James. Lei annuì sospettosa "Siamo animagus dal quinto anno. Questa è l'unica maniera per stare vicino a Rem, ci trasformiamo in animali capaci di tenergli testa. Tranne Peter, lui ci serve piccolo per poter fermare il Platano Picchiatore; sì, è là che Rem dovrebbe trasformarsi." spiegò in fretta James prima che lei potesse fare qualche domanda. Lily li guardò ancora per un secondo "Ma è illegale! Scommetto che non vi siete registrati al Ministero, quindi non potreste farlo! Dovete come minimo andare da Silente e dirglielo! E poi cosa significa dovrebbe, non vorrete dirmi che uscite dalla Stamberga Strillante!" non sapeva se essere arrabbiata, stupita, preoccupata o ammirata, perciò optò per il solito comportamento "Evans rilassati!" proruppe James nella sua frase abituale "Ti ho già detto che riusciamo a tenergli testa, e da quando sta con noi è molto più innocuo!"
"Si, e intanto siete tutti e tre stesi in un letto d'ospedale! Pensa se qualcuno vi beccasse, passereste dei guai!"
"Cosa vuoi fare, denunciarci?" domandò ironico Sirius; aveva cambiato idea, Evan era tremenda "No, certo che no." rispose lei in fretta "Non voglio sapere che cosa rischiereste, poi è il vostro ultimo anno qui dentro, non conviene."
"Quindi sei nostra complice..." le fece notare James con un sorrisetto, Lily sospirò "A quanto pare...be', come minimo mi dovete far vedere in cosa vi trasformate." i ragazzi la guardarono sorpresi "Pensavo non fossi d'accordo..."
"Oh, si, non mi sembra un piano molto intelligente, ma dopotutto quando mai i vostri lo sono? Però non posso nascondere che sono ammirata da quello che siete riusciti a fare, in pochissimi ci riescono, figurarsi a quindici anni, dubito che anche la professoressa McGranitt lo abbia fatto così presto... e non ti montare la testa!" aggiunse squadrando James che aveva iniziato a gonfiare le piume "Troppo tardi Evans, questo è il primo complimento che gli fai, non può non partire." fece notare con ironia Sirius "Se continua così è anche l'ultimo." borbottò lei, per scoppiare a ridere subito dopo esasperata dalla faccia di James, che sembrava aver ricevuto un bolide in testa "Però vi prego, non vi fate uccidere, altrimenti chi mi comprerà tutti i dolci che voglio da Mielandia?"
"Ah, ecco quale è la verità dietro al tuo assenso a uscire con JimJam!"
"Ovvio." asserì lei e tutti risero di nuovo "Ehi, la volte smettere una buona volta?" esclamò James piccato "Rem, davvero, ero seria prima, non avere così poca fiducia nei tuoi amici, vedrai che nessuno di noi si allontanerà per il tuo...piccolo problema peloso!" lo rassicurò con dolcezza Lily appena si fu ripresa "Vedi? Ecco perchè dico che è la donna della mia vita, fa le mie stesse identiche battute!" esclamò estasiato James, andandosi a sedere con qualche sforzo sul letto di Remus accanto a Lily e arruffandole i capelli "James Potter, fallo un'altra volta e ti affatturo!"
"Sarebbe un onore, essere maledetto da te!"
"Ma è sempre così incredibilmente stupido?" esclamò lei disperata "Oh si, a volte anche peggio." rispose Sirius, scoppiando nella sua risata sguaiata che contagiò anche gli altri. Madama Chips arrivò in quel momento, irritata dal troppo rumore, e rimase di stucco "Questa è un'infermeria, non una sala da tè! Non potete sedere sui letti dei pazienti, mi meraviglio di lei, signorina Evans! Signor Potter, quante volte le devo dire che lei è un paziente? A letto, e beva la sua pozione!"
"Ma Poppy, Ossofast è cattivo!" fece lui fingendo un broncio "Non faccia il bambino, fortuna che i Grifondoro sono coraggiosi! Oh, d'accordo, ecco, mangi delle cioccorane dopo aver bevuto." sbottò infine, vittima impotente del suo sguardo magnetico. Lui sorrise malandrino e si risedette vittorioso al suo posto "Sei incredibile!" esclamò Lily.
"Incredibilmente fantastico?"
"No, incredibilmente cretino! Io vado, le altre saranno tornate. Piuttosto, ma Audrey?" non la vedeva dalla mattina "È andata da Mielandia con Peter a prenderci qualcosa, James l'ha sfiancata a forza di lamentele." la informò Sirius, addentando uno zuccotto di zucca. Appena avevano saputo che era ferito, le sue instancabili fans gli avevano portato montagne di dolci, che lui si era rifiutato di dare a James prendendolo in giro per come nessuno le avesse portate a lui "Perdi colpi, vecchio mio!"
Lily sospirò nuovamente, aveva la netta sensazione che lo avrebbe fatto spesso, da lì in avanti "Ma in che situazione mi sono messa..." borbottò disperata. James le sorrise radioso "In nulla che non volevi."
"Sempre detto che stare sopra a un calderone tutte quelle ore era nocivo." ribattè lei "Prongs, hai trovato pane per i tuoi denti!" scherzò Sirius, James fece una buffa smorfia "Cioccorane, Evans?"
***

La storia per il momento termina qui, come avete visto è un capitolo più leggero rispetto agli ultimi, ma volevo dare ai protagonisti libertà e spensieratezza, visto quello che li attende nel giro di pochi anni... rispondendo alle recensioni:
- @ saki 94, Ecco qui il primo appuntamento, so che probabilmente ti aspettavi qualcosa di diverso ma questo è uscito, dimmi che te ne pare! ;)
- @ Lules_Tonks sono davvero contenta che hai deciso di recensire, specialmente perchè mi hanno fatto incredibilmente piacere i tuoi complimenti, davvero sono lusingata! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere!
- @_Ombra_ Anche a te, benvenuta! Grazie per i complimenti e guarda, non è semplice gestire i miei personaggi pazzi, però mi viene naturale dato che con mia enorme sorpresa sono venuti fuori come i miei amici (pensa che fortuna...) Spero che continuerai a recensire anche i prossimi capitoli!
Inoltre ringrazio tutte le persone che hanno inserito la mia storia tra le seguite, preferite e da ricordare, i lettori e dirvi che voglio davvero sapere cosa pensate di questa mia storiella! Un bacio e a presto _glumbumble_

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