Petals of suffering

di Vio chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Untitled
La divisa ricadeva svogliata,il cravattino verde e argento penzolava sulla sua camicia,retto solamente da un
nodo malfatto,mentre percorreva i corridoi del castello con fare annoiato.
Udiva il ticchettare della pioggia attraverso le forti mura della scuola,ed odiava profondamente quei rumori,
almeno quanto il fatto di dover andare a lezione assieme a quella sua compagna di casa,estremamente stressante.
Per cui era già vagamente irritato di suo,anche senza avere una ragazzina mora attaccata al suo braccio,
che ripeteva a vanvera discorsi che lui non ascoltava. O meglio,che a lui non interessavano.
Draco Sbuffò.
"Pansy,riesco a camminare benissimo da solo,non serve che mi attanagli il braccio"
Questa si limitò a non fornire risposta,ed a sorridere mielosamente.
Draco osservò freddamente quel sorriso,preparandosi per la nuova sfilza di parole inutile ai cui lei voleva sottoporlo.
"Va bè,comunque hai capito?"riprese per l'appunto Pansy.
E forse era lei a non aver capito,avrebbe voluto risponderle lui.Annuii,pensando ad una possibile scusa che la spingesse a lasciarlo stare.
Ma non appena entrarono nei sotterranei,si sentì salvato dal ondata di buio che lo accolse,assieme alle immancabili urla dei
suoi compagni di casa.Contro la casa opposta,Grifondoro.
La sua casa.
Draco si liberò dalla stretta soffocante che lo attanagliava,e prese posto vicino a Zabini,sperando in cuor
suo che almeno lui gli risparmiasse le solite chiacchiere inutili.
"Il trio degli sfigati non è ancora arrivato"
Commentò maligno il compagno di banco. Draco guardò irritato il volto del amico. Come non detto.
"Potter sarà impegnato a salvare il mondo, ancora una volta"sbottò il biondo,sperando che questo possa bastare.
Il suo sguardo argenteo cadde sulla superficie di quel banco in legno volgarmente reso oscuro dallo scantinato,effettivamente vuoto.
Il cuore di Draco perse colpi.
"Cosa stai guardando?"lo risvegliò la voce di Zabini,dietro le sue spalle.
Il biondo si rigirò subito,sperando che l'amico non capisse,altrimenti erano cazzi,e lui lo sapeva.
"niente,pensavo a quali micidiali imprese si starà cimentando stavolta lo sfregiato"
I due Serpeverde risero,anche se il biondo per un motivo diverso:l'aveva scampata.
"Di buon ora"grugni Tiger rivolto verso la porta.
Finalmente era arrivato,il suddetto trio.
Draco si voltò ad osservarli,o meglio osservarla.
Hermione Granger era lì,le labbra solcate in un tenero sorriso,gli occhi cioccolato leggermente luccicanti
e le guance profondamente arrossate,il tutto per la corsa o per un altro motivo.Weasley.
Draco questo lo sapeva già fin troppo bene,talmente bene da diventare male.
Ignorò il nodo alla gola nel vedere che anche Weasley la guardava nel suddetto modo. Maledizione!
Draco si sforzò di distogliere lo sguardo,per concentrarsi nel prendere un po' Potter per i fondelli,infondo il malumore
passava solamente in quella maniera,no?
"Allora,sfregiato,a cosa dobbiamo il tuo ritardo talvolta?Sei riuscito a salvare il mondo?"
Le risate e gli incitamenti dei Serpeverde erano come una medicina per Draco.Sorrise davvero, forse per la prima volta in tutta la mattinata.
"Zitto,Malfoy." Rispose il ragazzo sopravissuto,prendendo posto.
Il biondo stava per riabbattere la sua risposta mentalmente preparata,finché non apparve Piton.
Tutta l'aula precipitò in un malcelato silenzio,dopo la presenza del insegnante.
Draco approfittò di questo per concedersi un'occhiatina ad Hermione Granger che,inesorabilmente,guardava Weasley. Draco sbuffò.
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Ok,questa è la mia prima fanfiction su Harry Potter,
per di più con coppia Draco/Hermione...
ho paura di aver ritratto Draco un pò OOC,cioè insomma,così innamorato... ^__^"
Tra l'altro,non scrivo nemmeno tanto bene >.<
Comunque se non riceverò almeno una recensione la storia non la continuo.
Questo è chiaro.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Untitled
L'aria era particolarmente tetra,la pioggia aveva sgraziatamente lasciato posto ad un celo grigio che,
si estendeva furente nel soffitto della sala grande,intimorendo chiunque volesse solamente pranzare.
Eccetto uno.
Ron Weasley spazzava via tutto ciò che era alla sua portata,masticando con foga.
Hermione ed Harry facevano del loro meglio per distogliere lo sguardo,inevitabilmente.
Tanto stress veniva dal imminente partita di Quidditch,motivo per cui i nervi di Ron saltavano con nulla.
Specie di fronte ad un innocente pasticcio di lasagne.
"ehm...Ron"lo richiamò Harry con fare supplichevole.
"Si?"rispose con l'atteggiamento di chi scende dalle nuvole. Evidentemente,il messaggio non era arrivato.
Harry ed Hermione si scambiarono uno sguardo,come a stipulare un tacito accordo che imponeva di loro
lasciare perdere ,ed entrambi scrollarono le spalle.
La ragazza mormorò un piccolo saluto un po' disgustato prima di alzarsi,per poi scomparire tra centinai e centinai di
antiche pagine di libri della tanto amata biblioteca,come solitamente faceva.
Mentre si voltava,l'occhio le cascò nel tavolo dei Serpeverde,cosa che insolitamente faceva.
Le sembrò per un fugace momento di incontrare lo sguardo di Malfoy. Istintivamente,distolse lo sguardo.
Aspetta,Malfoy?
Ciò ad Hermione pareva decisamente strano,per non dire impossibile.
Osservò con la cosa nel occhio il biondo Serpeverde,che rideva e parlottava con i suoi stupidi amici.
Non la guardava,ovviamente.
"Hermione?"
La voce di Harry la fece sussultare,cosa che fece ridacchiare lui e Ron.
"Che diamine c'è,Harry?"ribatté bruscamente la ragazza,maledicendoli mentalmente.
"Non dovevi andare in biblioteca?"le ricordò il ragazzo che è sopravissuto.
"Ah,è vero"spicciò prima di sparire fuori dalla sala grande,diretta verso le sue letture.
Un paio di occhi grigi la guardarono allontanarsi.
Il foglio era ancora completamente ed inesorabilmente bianco.
Hermione l'aveva sotto gli occhi da ore,senza un briciolo d'ispirazione che la spingesse a buttare giù una
qualunque cosa per quel odioso (perfino per lei)compito di difesa contro le arti oscure.
Evidentemente, Piton voleva a tutti i costi festeggiare il posto delle tanto agognata cattedra,divertendosi un
mondo a far sgobbare gli studenti,in particolar modo Grifondoro.
Osservò la punta della piuma d'oca,dalla quale usciva lieve l'inchiostro pronto per essere inciso sulla carta,
secondo ispirazione che non accennava minimamente a venire.
Ripose il foglio di carta tra le pagine di un libro,chiudendolo con un tonfo.
Hermione sospirò,rassegnata al idea che al compito avrebbe lavorato il giorno seguente. Poteva udire attraverso le mura
della biblioteca gli schiamazzi e le urla provenienti dal campo di Quidditch,deve il povero
Ron faceva del suo meglio per restare calmo,perfino durante gli allenamenti.
Hermione sorrise languidamente al idea,finché non si accorse che le candele presenti nella stanza
iniziavano lentamente a spegnersi,segnale inconfondibile che l'ora di tornare nei dormitori era giunta.
Il solo pensiero che il sadico custode,Gazza, fosse in giro a cercare qualche vittima da punire
la fece uscire di corsa dalla biblioteca,prefetto che fosse o meno.
La ragazza corse dritta verso il ritratto delle signora grassa,finché il librone che teneva sotto braccio non le scivolò di mano.
Si chinò impacciata a raccoglierlo,ma una alta figura l'aveva battuta sul tempo.
"Granger..."
A pronunciare il suo nome era stato il suo nemico legittimo da sei anni,che in quel momento le porgeva il libro con fare annoiato.
"Malfoy!"mormorò la ragazza,guardando incredula la mano con cui il ragazzo le porgeva il librone.
Si aspettava offese,prese in giro,ma non certo un comportamento così...gentile?
Hermione rimase un istante con la mano sospesa,come a cercare di capire se il biondo la prendesse in giro o no.
"hai intenzione di prenderti il libro oppure di restare imbambolata a fissarmi ancora per molto?"
Le rammentò lui annoiato ed arrogante,in modo assolutamente consueto.
Talmente consueto da innervosire la ragazza,che maledicendo il semplice fatto di averlo incontrato,
gli strappò con molta poca grazia il libro dalla mani.
Non appena le loro ditta si sfiorarono,il biondo Serpeverde si allontanò di qualche passo,girandosi per andarsene.
Hermione rimase in silenzio per qualche secondo,a guardare la figura di spalle del ragazzo che si allontanava,non sapendo bene cosa dire.
"Malfoy?"
Draco si girò lentamente verso la ragazza,puntandole addosso i suoi occhi grigi.
"Cosa vuoi?"
"Ma... come mai sei in giro adesso?"avrebbe preferito chiedergli se a pranzo effettivamente la guardava,ma quelle non erano certo domande da fare.
E soprattutto,e lei lo sapeva bene,era stata solo una sensazione.
E comunque sua,e basta.
"Sono un prefetto,è il mio turno di ronda,tu piuttosto,non dovresti essere già in dormitorio?"
Rispose il biondo in maniera quasi assurdamente strafottente,mentre la Grifondoro
riprendeva la sua corsa affannata verso il ritratto della signora grassa.
Draco guardò allontanarsi il suo illegittimo amore,mentre nella mente della ragazza si
formava un piccolo punto interrogativo dettato dagli strani comportamenti del Serpeverde...
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Lo so che come capitolo suona vagante inutile,però la sua funzione
sarebbe quella di far svegliare leggermente Herm,anche se non sarà semplice >.<
ma passo ad altro:
Vega:grazie per aver recensito xD
sono contenta che l'inizio ti sia piaciuto,spero anche questo capitolo ^__^"
Lily:grazie davvero anche a te per aver recensito,mi fa piacere che anche tu aprezzi la
storia,comunque non è che Weasley sia un deficente,è che dal momentto che è abituata
a Malfoy come un nemico,non è certo facile capire i sentimenti del ragazzo >.<
C'ercerò di non farvi aspettare troppo per i capitoli...
Ringrazio anche chi ha messo la storia tra i preferiti e le seguite
Ciao xD

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Untitled
Attraversare l'anno scolastico tra quelle noiosissime lezioni e l'avere la Parkinson costantemente attaccata addosso non rendeva certo
il sesto anno ad Hogwarts piacevole,per Draco Malfoy.Infondo quasi qualunque cosa,per lui era noioso.
O seccante,l'avrebbe definito.
Sempre se avrebbe potuto permettersi ciò,ed era proprio questo che lo irritava tanto.
Il personaggio che aveva costruito in sei anni scolastici non lo poteva abbandonare,neppure se l'avesse desiderato.
Lui era la serpe per eccellenza,in tutti i sensi.
E anche mentre rimuginava su questo fingendo di ascoltare Zabini,aveva già preso la sua decisione.
Non avrebbe mandato in fumo il prestigioso nome dei Malfoy,per colpa di un'insulsa cotta.
Cotta che fra l'altro era destinata a rimanere tale,poiché per il biondo solamente pensare di dichiararsi suonava umiliante ed imbarazzante,per non definire ciò patetico.
Per non parlare del fatto che era sicuro che Hermione Granger l'avrebbe respinto su due piedi oppure avrebbe potuto pensare di venire derisa,o peggio,l'incontrario.
Si era rimproverato mentalmente fin troppo spesso,per quello che era successo qualche sera fa.
Era diventato matto?i gesti di gentilezza non li esprimeva nemmeno nei confronti dei suoi amici,figuriamoci di una...grifondoro!
Doveva solo gioirsi del fatto che,per quanto Hermione Granger fosse infallibile in qualunque materia,nelle faccende di cuore era decisamente cieca.
E questo era la sua fortuna,ma anche la sua sfortuna.
Ma ormai la sua decisione era presa.
Malfoy. Lo doveva tenere a mente questo nome,e tutto ciò che esso rappresentava. Malfoy...
"Hey Draco,ci sei?"
Ed ancora una volte la voce di Zabini lo risvegliò dai suoi pensieri,ma talvolta al biondo non dispiaceva affatto.
"Si,stavi dicendo?"
Ed ecco che ripartiva con le sue chiacchiere,che a Draco arrivavano quasi come un ronzio insistente e capriccioso,
ma perlomeno più sopportabile di quelle della Parkinson.
La porta della sala comune dei Serpeverde si aprì con un lieve scricchiolio,e comparve la figura sorridente
di Pansy Parkinson seguita a ruota dalle sue amiche gongolanti e chiassose.
Ok,a questo punto Draco decise che era n pò troppo.
Si alzò seguito dagli sguardi interrogativi e dalle domande di Zabini,quasi del tutto ignorati,procedendo verso l'uscita del sotterraneo dormitorio.
Non che potesse venire definita un' idea brillante andarsene così di punto in bianco,ma secondo il biondo
farsi un giro era senz'altro meglio che subirsi inutili discorsi che non riusciva a seguire,e magari pure
accerchiato da stupidi schiamazzi di ragazzine bisognose di attenzioni.Attenzioni che lui non aveva per niente e nessuno,o quasi.
Avanzava con fare imperativo per i viali porticati della scuola,senza avere una presunta metà ben stampata in mente.
Semplicemente,tutto quel cianciare inutile l'aveva reso incazzato nero,per quel ora ancora troppo mattutina,dove mezza scuola era a colazione.
Tutto era un silenzio tombale,ed i suoi passi risuonavano forse un po' cupi,così come si presentava quel cielo dannatamente
grigio e dal aria piovosa.Ma dopo tutto desiderava solo un po' quiete,e finalmente l'aveva.
Si abbandonò tra due fredde colone,abbassò la testa soddisfatto della tanto bramata solitudine,dischiudendo gli occhi.
Trasalì non appena arrivò al suo orecchio il suono di altri passi. Draco sbuffò.
Restò immobile nella sua scomoda posizione,ascoltando il suono che essi emanavano,come a voler decidere solamente dal rumore chi poteva essere.
In realtà l'aveva già capito da un po',ma la decisione presa gli impediva di accettare quel pensiero.
Si costrinse a rimanere immobile anche mentre la figura era meno di un metro da lui,e quando essa gli puntava già i suoi occhi addosso,si sforzò di restare totalmente inespressivo.
"Malfoy?"fece la voce di Hermione Granger,sbattendo più volte gli occhioni castani.
"Ah,Granger"mormorò lui,girandosi lentamente a guardarla.
Anche questa volta la grifondoro non sapeva bene cosa dire,perché la presenza del ragazzo più che irritarla(come aveva fatto in sei anni scolastici)
la metteva davvero in soggezione,e ciò le vietava di formulare frasi di senso compiuto. O meglio,non riusciva proprio a emettere alcun suono.
Rimasero per qualche secondo a fissarsi.
"Embè,Granger?"rupe coraggiosamente lui l'assurdo silenzio che si era creato.
"Cosa ci fai qui?"
"Potrei chiederti la stessa cosa,non ti dovresti seppellire il biblioteca a quest'ora?"
Questa volta alla ragazza sembrò tornare l'uso delle parola,ma soprattutto la capacità di offendere,soggezione
o gesti gentili che la presenza del Serpeverde emettessero o meno.
"Di certo è un buon modo di usare il tempo,decisamente molto più utile di stare qui a parlare con te!"Sbottò Hermione,un po' troppo furente.
"Oh,come ti scaldi"
"Penso sia impossibile non scaldarsi quando si a che fare con te"mormorò lei,poco convinta.
Draco sogghignò. Si alzò sistemandosi appena un poco i capelli e i due furono vicinissimi.
Hermione alzò il viso,giusto per mostrarsi un pò spavalda.Ma non lo era.
Osservò attentamente i lineamenti del ragazzo,che in quel momento erano distorti in un espressione divertita e forse un po' malevola.
Da perfetto Serpeverde,insomma.
La ragazza decise che ormai era anche giunto il momento di andarsene,non aveva certo senso restare lì a parlare con uno che con molta
probabilità si era solo inventato un nuovo modo per sfotterla.Si allontanò da lui con piccoli passi,un po' incerti solamente a causa del fatto che infondo non si era mai
trovata così vicino al biondo Serpeverde,e anche questo aiutava ad aumentare il suo disaggio.
"Te ne vai di già,Granger?"
"Certo,cosa ci sto a fare qui con te?"replicò acida la ragazza.
"E dove te ne andresti di bello,da Potter e Weasley?"
La Grifondoro arrossi involontariamente non appena sentì il secondo nome che Draco aveva pronunciato,
ed ovviamente al ragazzo il gesto non sfuggi di sicuro,facendo riaffiorare la sua irritazione.
La ragazza si girò definitivamente per andarsene mormorando qualche cosa di disconnesso,mentre lui rimembrava i giorni passati,quelli in cui lei
non faceva altro che scambiarsi sguardi melensi col ragazzo dai capelli rossi.Draco aveva preso la sua decisione,era vero,ma lo irritava tantissimo
pensare che probabilmente appena la Granger e Weasley si sarebbero visti,il loro piccolo giochetto di sguardi sarebbe ripreso.
Non poteva lasciarla andare via così,e fu un attimo.
Hermione si sentii stringere i polsi e quando si girò per comprendere quale altra stranezza frulli nella testa del ragazzo,era già troppo tardi.
Nessuno dei due era sicuro che ciò lo si potesse chiamare bacio,fatto stà che entrambi ne rimasero sorpresi nello stesso modo.
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So di essere di un ritardo orribile,
ma prima ho avuto la febbre,dopo quella cosa magica chiamata ispirazione
mi aveva det tutto abbandonato...-.-"
chiedo scusa...
ringrazio ancora chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite ^___^
Alla prossima xD

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Untitled
Com'è che dicono i babbani in questi casi?
Una cazzata,gli sembrava. Ecco,si,doveva essere proprio quello il termine giusto.
La parola gli sembrava la più adatta in assoluto,e forse solo in quel momento aveva
capito a pieno il significato anche della sola pronuncia,poiché talvolta l'aveva davvero combinata.
E perfino lui,era in grado di capire che non esistevano magie abbastanza potenti per modificare,o ancora meglio cancellare le azioni compiute.
E la cazzata l'aveva fatta,eccome se l'aveva fatta.
Se voleva attirare l'attenzione della Granger vi era riuscito,ma in modo decisamente ridicolo,secondo il biondo.
Draco camminava avanti e indietro per la sua stanza,da forse mezz'oretta ormai.
Dire che era nervoso sminuiva il suo stato d'animo,che ricordava vagamente una bomba atomica,a chiunque.
Stringeva forte la bacchetta,come a segnalare un tacito rifiuto nei confronti del povero disgraziato che prima o poi avrebbe
fatto domande riguardo il suo umore.
Continuava a non voler accettare ciò che era successo,ciò che lui aveva fatto succedere.
Ma come diavolo aveva potuto essere tanto stupido?
E soprattutto,quanto valore poteva dare a le sue decisioni se poi,nel giro di quindici minuti le aveva già infrante?
Zabini,dopo essere stato pregato e scongiurato dalla Parkinson in pena per il "suo" Draco,osservava il biondo
camminare e bofonchiare qualche cosa di insensato,indeciso sul quando iniziare con le classiche domande.
O meglio,quando dare il via allo scoppio della bomba.I secondi passavano,e Draco non accennava a calmarsi.
"Cosa vuoi?Perchè stai lì a guardarmi?"esplose inesorabilmente il biondo.
Quasi mai in sei anni di scuola Zabini aveva visto Draco così agitato.
Perfino lo sguardo del compagno Serpeverde emetteva frustrazione,ma probabilmente voleva servirsi delle sue classiche occhiate "assassine"per allontanarlo.
Ma solitamente,gli occhi del biondo erano annoiati o carichi di disprezzo,ma certo non di frustrazione;ciò preoccupava seriamente Zabini.
"Niente,solo sarà un'ora che cammini avanti e indietro,non ti stanchi?"tentò d'ironizzare il ragazzo moro,accomodandosi distrattamente ai piedi del letto.
"Ti credi spiritoso?"domandò con aria scettica Draco.
"Ci provo;è la mia proprietà massima"buttò lì l'amico,facendo stirare un sorriso sulle labbra fine di Draco.
Soddisfatto del effetto sortito,Zabini si alzò.
Per un attimo,al biondo sarebbe piaciuto dirgli tutto,parlargli e sentirsi anche soltanto compreso,almeno da lui che considerava un amico.
Un vero amico,non come i suoi due porcellini da compagnia ovvero Tiger e Goyle. Decise comunque che non era il caso.
"Vado."comunicò Zabini stringendo la maniglia della porta.
"Ah,Blaise"lo richiamò Draco poco prima che l'amico esca"Domani digli a quella cornacchia della McGranitt che sono ammalato,digli che non vengo a lezione."
Due grandi occhi color cioccolato,rivelatori della profonda delusione mascherata da un sorriso,
osservavano un lungo tavolo poco più avanti,incorniciato da colori argento e verde.
Lui non c'era,non era venuto a colazione.
"Buongiorno."Fu l'unico saluto di Harry,prendendo posto accanto ad Hermione,visibilmente
contento di poter mangiare tranquillo senza dover evitare gli schizzi di Ron intento nella sue classiche mangiate.
"Buongiorno Harry."rispose la ragazza,tornando a concentrarsi su ciò che veramente la preoccupava.
Quella mattina lo voleva vedere,desiderava parlargli assolutamente.
Che fosse un arrogante purosangue o meno,non poteva permettersi di baciarla e poi sparire ghignando,senza nemmeno fornirle una spiegazione
hai suoi comportamenti. Lei non gli l'avrebbe permesso,se credeva che si sarebbe lasciata prendere in giro,
quel furetto aveva commesso un grosso errore. Ma dopotutto,Hermione coltivava il desiderio ardente anche solo di vederlo.
"Giorno Herm!"La voce di Ginny risvegliò la ragazza dai suoi pensieri.
"Buongiorno anche a te."la salutò Hermione con un sorriso.
L'amica le lanciò un ultimo sguardo,prima di scambiarsi un bacio con Harry,intento ad approfittare del assenza di Ron non solo in fatto di cibo.
Hermione tornò ad osservare il lontano tavolo dei Serpeverde,con il lieve filo di speranza che le era rimasta cadere vorticosamente.
Ma ciò che creò una smorfia nel viso della Grifondoro fu quando sorprese Pansy Parkinson a guardare nel posto accanto a Zabini,inesorabilmente vuoto.
Eppure, proprio guardando la figura minuta della ragazza Serpeverde,la smorfia dipinta sul volto di Hermione
si trasformò in un sorriso divertito,a causa del idea che la Parkinson le aveva dato.
Malfoy non era arrivato,e probabilmente non sarebbe più venuto. In questo caso,sarà lei ad andare da lui.
Le sarebbe servito solo un po' di pozione polisucco.
Mente il pancione si aggirava per l'aula,la giovane Grifondoro teneva d'occhio la pozione polisucco,
resa ancora più scura e disgustosa dalla poca luce.
Non le sembrava più un idea così perfetta,in quel momento,ma sapeva che dal momento che Lumacorno era impegnato ad adulare Harry,
le possibilità di fallire erano parecchio scarse.Ciò che forse sarebbe stato più complesso,era rubare un capello alla Parkinson,
misteriosamente scomparsa. Una serie di pensieri cattivi vorticarono,per un attimo,nella testa di Hermione.
Era sempre stata cociuta,e non avrebbe di certo smesso ora,anche se l'idea che le era venuta infrangeva troppe regole,ma era decisa a
trovare una risposta da Malfoy a i dubbi che lui le aveva fatto nascere. E l'avrebbe avuta,costi pure infrangere ciò che rigorosamente rispettava.
Con un gesto aggraziato,roteo la bacchetta sotto il banco,formulando un incantesimo senza parlare.
Forse Piton aveva ragione,gli incantesimi non verbali talvolta erano molto utili.
Il liquido scuro,rispose alla magia di appello,e si precipitò sotto il banco,dove Hermione lo chiuse abilmente dentro una bocieta.
Si guardò intorno,stando attenta a qualche possibile testimone,sorridendo trionfante,gustando la sensazione di chi la combina senza sgami.
Tornò a concentrarsi sul libro di pozioni,nella speranza di terminare almeno una volta prima di Harry.
Cercò ancora un ultima volta la Parkinson con gli occhi,prima di maledire il vecchio libro che Il Bambino Sopravissuto,
riponeva nella borsa di scuola.
I sotterranei non le erano mai piaciuti granché,e non aveva avuto molte occasioni di andarci lo stesso,tranne pozioni.
In quel momento Hermione si sentiva proprio una bambina.D'altro canto,l'aspetto che aveva era proprio quello.
Una piccola undicenne,con dei corti capelli neri,vestita con una scura divisa ornata di verde e argento.
La Parkinson non si era più fatta vedere,né tanto meno trovare.
Così si era accontenta di una piccola Serpeverde al primo anno.
Per la seconda volta,la Grifondoro pensò che la sua non era più un idea così grande.
La ragazzina di cui aveva le sembianza era incredibilmente bassa,e ciò non aiutava a farle piacere l'idea dei sotterranei.
Se non sbagliava,per arriva nel entrata della sala comune dei Serpeverde,bisognava indovinare il mattone giusto del muro.
Harry e Ron vi erano entrati al secondo anno,e vi erano passati così. Con la piccola mano,iniziò a tastare il duro muro di pietra,cercando la mattonella giusta.
Si sentiva un po' ridicola,e pregava che nessun Serpeverde passasse di lì,altrimenti l'avrebbero sicuramente sgamata.
Ma sapeva che non c'erano problemi,quasi tutta la scuola era alla partita di quidditch tra Tassorosso e Corvonero,e per quanto poco,ciò la rassicurava.
Le torce illuminavano debolmente i sotterranei,rendendo il tutto vagamente cupo.
Finalmente sfiorò il giusto mattone,ed Hermione entrò nella sala comune della tanto odiata casa.
La stanza era fredda,ed solo il suo arredamento dava un senso gelido,secondo la Grifondoro.
L'unica fonte di calore era un colossale camino in marmo,alla quale la ragazza si avvicinò immediatamente,portando le mani in avanti.
Si sentiva un po' estranea a quel luogo,dopotutto era abituata ad una sala comune calda ed accogliente,e quella stanza era qualche cosa di glaciale.
Ma non era là per dare giudizi.
Si allontanò un pò riluttante dal camino,proseguendo verso i dormitori.
Sperava di trovarlo sveglio,anche se si era resa conto solo in quel momento,che non avrebbe potuto trovare risposta alla sua domanda.
Di certo Malfoy non avrebbe detto le sue intenzioni ad una piccoletta del primo anno. Ma se era per quello,non le avrebbe dette neppure ad Hermione Granger stessa.
Si sentiva una stupida.
Per un attimo fu sul punto di andarsene,ma perlomeno voleva vederlo. Solo quello,no?
Di avvicinò titubante ad una porta,sfiorandola appena per entrare.
Anche avendo le sembianza di un'altra persona,arrossì vistosamente quando mise a fuoco la figura distesa sul letto.
Il suo nemico giurato da sei anni,dormiva pacificamente,del tutto incurante di chi lo osservava.
Hermione mosse contemporaneamente un passo aventi ed uno indietro.
Le sarebbe piaciuto andarsene,ma dal altro canto desiderava ardentemente avvicinarsi di più.
La scena le ricordava tantissimo qualche sera prima in cui le aveva raccolto il libro,non sembrava nemmeno l'arrogante purosangue a cui era abituata.
Forse era solo perché non la guardava con disprezzo o non apriva quella bocca per offenderla,ma lo trovava bello.
Decise mentalmente di rimanere ferma dove era,quasi per paura di spezzare quella sensazione,che in qualche modo le impediva di pensare lucidamente.
Ma tutti sano che i bei momenti sono fatti di piccoli attimi,e quella magia si spezzò inevitabilmente,a causa degli schiamazzi e delle grida che provenivano dalla sala comune Serpeverde.
Si guardò indietro per verificare,e con grandissimo orrore,i suoi occhi incontrarono proprio la figura bassa della bambina di cui aveva l'aspetto.
Le si gelò il sangue e con gesto istintivo si inginocchio per evitare di essere vista.
Adesso era nella merda,eccome se lo era.
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Lo so,sono in un ritardo ancora peggiore del altra volta,
ma avevo sempre il problema del ispirazione a zero.
Ringrazio di nuovo chi ha messo la storia ta le preferite e le seguite.
Sopratutto dopo il mio ritardo terribile,grazie a tutti per la pazienza -.-"
Passando alle recensioni:
Iris92:grazie per aver recensito!Ovviamente,Draco ed Herm sono
anche la mia di coppia preferita xD
Grazie ancora per la recensione e per i complimenti ^/////^
Lily:non importa^^grazie per la recensione^^
Darkangelxy:Grazie anche a te per la recensione,sono contenta che la
mia fiction ti piaccia,ma daltro canto,Draco deve essere un pò OOC altrimenti,penso che
la Dramione è impossibile ^__^"
Con questo alla prossima xD

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