Something about the rainbow di white_kahlan (/viewuser.php?uid=85199)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** Viola ***
Capitolo 3: *** giallo ***
Capitolo 4: *** Blu ***
Capitolo 5: *** verde ***
Capitolo 6: *** Arancione ***
Capitolo 7: *** Rosso ***
Capitolo 8: *** Indaco ***
Capitolo 9: *** Bianco ***
Capitolo 1 *** introduzione ***
introduzione
Introduzione
Le ultime gocce scivolano furtive su ciò che le loro sorelle
avevano irrorato fino a poco tempo prima, durante quello che era stato un
rinfrescante e fugace temporale estivo. Era l’ora in cui il cielo si tingeva
dei suoi toni più caldi per salutare il sole che andava a ristorare col suo
tepore un'altra porzione di mondo. La combinazione di queste due immagini
offriva uno spettacolo particolare, in cui i colori del tramonto si imponevano
sulle ultime nuvole temporalesche e si facevano scenografia di un vivace arcobaleno,
dandogli un brillio irripetibile.
Sotto a questa meraviglia della natura non potevano tacere
gli amori e i ricordi, che con un’atmosfera del genere spiravano come il vento
per tutte le strade di konoha, deserte a causa dell’improvviso temporale. Diverse
persone si affacciarono alle proprie finestre a godersi il panorama.
Una tomba bianca risplendette di un arancione acceso.
Una kunoichi mora alzò lo sguardo e si toccò il ventre
gonfio, sorridendo.
Una donna bionda e dal fisico prorompente fece roteare la
sua poltrona dalla scrivania alla vetrata dietro di lei, prima di dare ordini
indiscutibili alla ragazza mora accanto a lei.
Un ninja dai capelli
argentati spostò lo sguardo dal suo libro verso la finestra, rimanendo
entusiasta.
Un ragazzo biondo illuminò il suo viso in un sorriso che
faceva invidia al sole stesso, mentre indicava, scalmanandosi, il cielo d’orato
a una ragazza con gli occhi verdi, che scrollò la testa sorridendo, e a un
giovane moro, che addolcì il viso a sua volta, chiedendosi se era quella l’emozione
giusta da mostrare in un’occasione simile.
Due chunin, un moro e una bionda con i capelli raccolti in
una coda alta, erano a godersi lo spettacolo dalla veranda Akimichi, mentre un tenero
ragazzo paffutello preferiva rimanere in
cucina a mangiare delle patatine.
“è bellissimo, vero Shika?” chiese la biondina.
“mmmh” rispose quello, sdraiato a fianco a lei.
“come sarebbe mmmh??!!” esplose lei indignata da tanta poca
sensibilità, sgranando gli occhi azzurri e guardandolo con sguardo accigliato. Se
lei trovava qualcosa bello, tutti dovevano trovarlo altrettanto bello, se non
volevano una scenata in stile Yamanaka.
Il moro non voleva litigare, piaceva anche a lui quel
tramonto particolare
“certo che lo è Ino” tentò, non sapendo cosa aspettarsi in
risposta. Lei girò il volto verso il cielo. Fiuuu, pericolo scampato.
“mi piace l’arcobaleno, mi ricorda quando ero piccola e
chiedevo a papà se me lo poteva regalare” disse dolcemente la giovane.
“a me ricorda noi” scappò alle labbra del giovane. Lei non
esitò a fargli capire che aveva sentito bene
“noi, Nara?” chiese maliziosa.
“ehm.. si noi, il team 10! Io, te, Choji insomma..” salvato in
extremis.
Lei si intristì, prima di mormorare “ e Asuma sen-sei…”
Il giovane percepì che gli occhi della sua amica stavano per
riempirsi di lacrime, pur non vedendola, perciò decise di intervenire, anche se
non era bravo in questo genere di cose.
Si tirò su a sedere a fianco a lei e disse “i colori” lei lo
guardò confusa, poi lui riprese
“ogni colore, mi
ricorda qualcosa che abbiamo passato assieme.” Concluse indicando in alto,
prima di continuare “Ad esempio il Viola, beh mi ricorda quel giorno che mi hai
costretto a venire a fare compere con te, la giornata più terribile della mia
vita” cominciò il giovane mentre la ritrovata risata cristallina della bionda
risuonava nella veranda.
“il giallo… si,
quella testa quadra di Naruto, quando aveva convinto me Choji e il maestro a
mangiare ramen a casa sua, provocandoci un indigestione terribile e procurando
parecchio lavoro a te e Sakura, che continuavate a prenderci in giro per
esserci fidati di lui, anche se poi badaste a noi per tre giorni, certo i più
seccanti della mia vita” argomentò il moro, facendo di nuovo ridere la ragazza.
“ahahahah e poi ti ricordi che il maestro non aveva voluto
ammettere che stava male così poi si era “dovuto” rifugiare a casa di
kurenai-sensei per una settimana??” disse Ino ridendo.
“già, chissà come gli è dispiaciuto” rifletté Shika prima di
continuare “poi il blu mi ricorda…”
“l’orribile costumino a mutandina di Choji e Kiba, che avevano scoperto aver comparato
uguale, quella giornata tutti al mare!” lo interruppe Ino.
“si è vero” rispose Shikamaru ghignando ricordando l’episodio,
quell’Inuzuka era proprio ridicolo con quell’affare, che sembrava allontanasse
le donne. La cosa gli era piaciuta.
“tocca ancora a me, tu ne hai detti due!”rise la bionda
divertita da quel gioco improvvisato
“il verde… il prato dove ti sdrai sempre al ritorno dalle
missioni, dove io e Choji dobbiamo venire a scovarti per riportarti alla
civiltà!” disse la bionda, con un tono di divertito rimprovero.
“tutto perché sei una seccatura!” ribatté il Nara, mentre
Ino rispondeva con una linguaccia, poi continuò con intento vendicativo
“l’arancione invece
mi ricorda quando avevi fatto quella stupida dieta a base di succhi ACE e
carote crude e la pelle ti era diventata color mandarino e non volevi più
uscire di casa perché non riuscivi a farlo andar via! Quel giorno mi avevi
sequestrato a casa tua per 14 lunghissime ore per far si che” e fece una pausa
imitando la sua voce femminile “il mio quoziente intellettivo si applicasse a
trovare una soluzione!” poi riprese con tono normale “mendokuse che giornata che
mi hai fatto passare …” sospirò prima di ricevere una cuscinata in faccia per l’affronto
subito ( insomma, si sa che Ino ha delle priorità strane)
“ma cosa vai a ricordare imbranato!! Dovrebbero essere
momenti felici!!” urlò, “quello era stato un dramma!!” si scandalizzò Ino rossa
in volto per l’imbarazzo. Infatti ricordò che in effetti l’aveva quasi legato e
violentato mentalmente affinché facesse tornare la pelle del suo colore
naturale.
Il ragazzo si riparò dalla cuscinata per poi contraccambiare
ghignando.
“mi hai mancata!!” urlò con tono di sfida la Yamanaka.
I due si rincorsero un po’ per il giardinetto fino a quando
la bionda inciampò in una pietruzza e rovinò a terra, trascinando con sé anche
il giovane …
Note:
un saluto a tutti!! Questa fic vuole essere una raccolta
dedicata ai colori dell’arcobaleno –se non era abbastanza chiaro ;) – e qui introduco gli episodi che ci
saranno nei prossimi capitoli… ma voi direte, e il rosso dov’èèèè?? E ora che
sono uno sopra l’altro che succede?? Hihihihi, sono malefica perché lo
scoprirete tra sei capitoli!!
ps: ho scoperto che l’indaco non è più tra i colori
fondamentali dell’arcobaleno, che son diventati sei, quindi tale tono di azzurrognolo
non è citato nella storia…
buona lettura, spero che gradiate
baci marti
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Capitolo 2 *** Viola ***
viola
Viola
“si
mi ricordo! Non riuscivo a decidermi fra due completini
meravigliosi!”
“ino
erano identici”
“non
è vero! Uno era violetto, quasi lilla, l’altro
invece
era viola più intenso!”
“….”
“non
guardarmi così stupido!! Cosa ne vuoi capire di moda
tu!”
flashback
Primo
pomeriggio.
Konoha città. Negozi visitati: 0
“non
capisco perché ti
devo accompagnare proprio io, sono cose da donne, non potevi chiedere a
Sakura?!”borbotta un irritato Shikamaru con le mani in tasca,
qualche passo
dietro a una Ino radiosa e saltellante.
“vero”
disse lei
fermandosi. Il ragazzo si bloccò interdetto: Ino Yamanaka
gli stava forse dando
ragione? Avrebbe avuto pietà di lui e lo avrebbe mandato a
casa? La bionda si
volto di scatto con un indice alzato vicino
al viso “ma tu trasporti più peso!”
Il
ragazzo lasciò
cadere la testa sul petto mentre un aura nera lo avvolgeva. Che illuso
se
credeva di poterla scampare e rassegnato si portò al fianco
della giovane
kunoichi.
Pomeriggio
inoltrato.
Sempre Konoha città. Negozi visitati: 21 Prodotti negozio
attuale: scarpe.
Ino
correva da una
parte all’altra del negozio, posando ogni scarpa che le
sembrasse meno bella di
quella un metro più in la. Dopo qualche minuto
cinguettò “ti piacciono queste
Shika??” esibendosi in una passerella che lasciò
tutti i clienti ammaliati, con
un paio di tacchi vertiginosi ai piedi, che le esaltavano ancora di
più le
gambe snelle.
La
gente intorno alla
bionda si voltò alla ricerca del ragazzo interpellato. Da
dietro una montagna
di sacchetti e scatole messe pericolosamente in bilico una
sull’altra un ciuffo
di capelli neri fece capolino, accompagnato da una voce alquanto
indisposta.
“seccatura
come credi
che possa vederti con queste cose in mano??!!”
“eddddaiiii
Shikaaaaaa!” lo implorò lei mettendosi in una posa
statuaria. Il ragazzo riuscì
ad aprirsi una fessura tra il sacchetto della profumeria e la scatola
della
gioielleria e vedendola per
poco rischiò
di compromettere l’equilibrio precario della sua costruzione,
che si portava
dietro dalle 2 del pomeriggio.
“levati
quei cosi e
andiamo via” disse notando infastidito che tutti la
mangiavano con gli occhi,
di certo il suo abitino bianco da ballerina, per quanto semplice, non
collaborava. “ma Shika non ti piaccio? Mi stanno
così male?” domandò lei seria.
“assolutamente.
Malissimo. Ora andiamo. Muoviti.” Espose ancora
più serio a monosillabi,
fulminando tutti quelli intorno a lei che intercettavano il suo
sguardo.
Fuori
dal negozio.
“non
capisco perché non
ti piacevano quei tacchi bellissimi, il commesso diceva che mi stavano
benissimo” disse lei col visino corrucciato
“il
commesso? Quale, quello
alto? È un incompetente,
vedrai che
domani non ci lavorerà più
lì.” Disse come se stesse appuntando una cosa da
fare più che esprimere un parere critico.
Pomeriggio
tardo.
Negozi visitati: 46 Negozio attuale: intimo.
“io
li dentro non ci
metto piede” affermò.
“
Shikamaru non fare
il bambino!” e lo trascinò dentro con un braccio.
Il
ragazzo riuscì a
posare le “cosine” che Ino aveva comprato in un
angolo del locale e si era
seduto su un puff messo lì per gli ospiti. Ino era in
camerino. Si sarebbe
provata solo una cosa, niente discussioni.
“Ino
hai fatto? Dai
ora basta, torniamo a casa, non ce la faccio più, ho male
alle braccia, ai
piedi, alla testa, per non parlare della schiena che non me la sento
più,
questo è l’ultimo cambio che fai siamo intesi? Non
ho intenzioni di
sopporta-a-a” panico. Ino? Si era lei. Ed era semi-nuda
davanti a lui. Cosa
diavolo ci faceva seminuda davanti a lui?!
“non
so Shika non
credo che questo colore mi si addica, ho bisogno di un tuo parere. A
proposito
cosa stavi dicendo?” chiese angelica lei, come se presentarsi
così davanti a
lui fosse la cosa più naturale del mondo.
“Che
restiamo quanto
vuoi” proclamò il giovane, prima di cercare un
commesso e chiedergli in quante
sfumature di viola fornivano i loro prodotti.
fine
flashback
“e
comunque senza di te non avrei saputo scegliere! C’erano
così tanti modelli oltre a quei due”
ribadì Ino sforzandosi di ricordare quel
giorno più vividamente.
“avrei
lasciato il posto a qualcun altro ma probabilmente mi
avresti legato alla sedia se avessi osato disubbidire” disse
lui in tono
rassegnato “in pratica mi hai costretto, è stata
proprio una seccatura immensa”
concluse mentre un angolo della sua bocca si curvava in un ghigno.
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Capitolo 3 *** giallo ***
giallo
Giallo
“il
giallo… si, quella testa quadra di Naruto, quando aveva
convinto me Choji e il maestro a mangiare ramen a casa sua,
provocandoci un
indigestione terribile e causando parecchio lavoro a te e Sakura, che
continuavate
a prenderci in giro per esserci fidati di lui, anche se poi badaste a
noi per
tre giorni, certo i più seccanti della mia vita”
argomentò il moro, facendo di
nuovo ridere la ragazza.
“me
lo chiedo ancora
come diavolo avete fatto a non pensare che potesse rifilarvi roba
scaduta… ma
non sai cosa riesce a digerire lo stomaco di Naruto??!!”
domandò Ino, come se
non potesse aspettarsi risposta negativa.
“beh dai non
potevamo dirgli di no…
E non fare finta di non conoscere la faccia
da cagnolino bastonato che adotta Naruto quando gli dici di no, sarebbe
come sparare
sulla croce rossa! E poi con Choji in squadra, figurati se rifiuta un
pasto!
Dovresti saperlo meglio di me! Inoltre il maestro era indebitato fino
al collo
da Irichaku, non gli sembrava vero quando Naruto ci ha
invitati..” ricordò il
ragazzo
flashback
“dici
davverooooo????!!!” quel giorno Shikamaru vide per la prima
volta gli occhi di
Choji spalancati come non mai.
“certo!”
esclamò un
Naruto con un sorriso a trentadue denti, da cartellone pubblicitario
“ ho vinto
una fornitura annuale di ramen in scatola da una ditta
strana… ora non ricordo
il nome… comunque è veramente tanto, ma non
così tanto da durarmi per più di
una settimana, perciò tanto vale farlo fuori in compagnia!!
Non pensa anche lei
maestro che sia una buona idea?”
“siiiiiiiiiiiiiiiii”
esordì Choji abbracciando Naruto.
Asuma
fissò gli
occhioni azzurri e ridenti di Naruto che attendeva una risposta. Poi
gli diede
un attimo le spalle, aprì il portafoglio e si
inginocchiò lacrimante di fronte
al ragazzo.
“sono
salvo!
Accettiamo decisamente l’invito, Naruto! Andiamo su su
su!” affermò il maestro.
Il
terzetto così si
avviò con Asuma capo fila e sigaretta in bocca. Dietro di
lui Naruto e Choji,
che ballavano a braccetto canticchiando una canzone inneggiante al
ramen. A chiudere
la fila Shikamaru che sbuffò, si spalmò una mano
in faccia in segno di
rassegnazione e cominciò a camminare dietro agli amici.
“si
mangiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!” urlarono
all’unisono l’Akimichi e
l’Uzumaki.
Poche
ore dopo.
“oh
Sakura-chan….” Fu
il flebile fiato che uscì dalla bocca di un Naruto con il
volto giallastro in
tono con i capelli.
“cosa
diavolo hai
combinato questa volta?!” urlò la Haruno
decisamente su di giri.
“ti
prego Sakura-chan…
ci sono altre vittime in soggior..” non riuscì a
completare la frase che dovette
correre in bagno ad abbracciare la tazza del gabinetto.
“altre
vittime?? Quel
ragazzo delira, sarà meglio controllare… oddio
Asuma-sensei ma che diamine!!??”
“non
chiedere Sakura
ti prego, chiama anche Ino… ci occorrono rinforzi medici
immediati… ah ma non
per me, per i ragazzi.. io sto bene” rispose il maestro, che
Sakura non
contraddette , anche se non sembrava proprio al cento per cento delle
forze.
Dopo
alcuni minuti…
“ahahahahahahahahhahahah!!!!”
Ino si stava letteralmente rigirando in terra dalle risate
“
ahah e voi.. ahahah voi
avete accettato??!” chiese a un seccatissimo Shikamaru che si
continuava a fare
la medesima domanda. Se avesse avuto la forza si sarebbe preso a
testate da
solo gettandosi giù dal divano “io non
c’entro nulla” commentò distrutto. Choji
giaceva in coma sotto di lui, sul tappeto.
“e
sii più carino,
potrei anche decidere di non curarti!” sorrise serafica.
Shikamaru si sentì
mancare di un battito, mai in vita sua si era sentito così
male.
“stai
scherzando
vero???!”
Lei
lo guardò con i
suoi occhioni sani “ ma ti pare baka! Io ci tengo a te cosa
credi!”
“potrò
ricattarti
tutta la vita per questa frase, ne sei consapevole vero?”
trovò la forza di
inarcare un sopracciglio accentuandone l’effetto malizioso,
anche se era smunto
in volto, era comunque sexy da morire.
“fossi
in te non mi
sentirei nella posizione di dettare condizioni!” disse
imbronciata. Assolutamente
adorabile, prima di assumere
un
sorrisetto malizioso a sua volta.
Oh
no, niente di
buono.
“tanto
dopo questa
puntura non ti ricorderai più nulla!” rise
diabolica facendo precipitare il
giovane Nara in uno stato di incoscienza.
Il
giorno dopo.
“come
stanno Shikamaru
e Choji?” chiese Sakura alla Yamanaka, sorseggiando una tazza
di te per
colazione. Avevano passato la notte vicino agli avvelenati, da brave
ninja
medici. La bionda buttò la testa verso il soggiorno. Tutto
regolare.
“dormono”
rispose “con
la dose che ho dato a Shikamaru credo non si muoverà prima
di domani mattina. Così
impara a trattarmi male.. Naruto e il maestro?”
domandò a sua volta all’amica.
“Naruto??
Che domande
hai il coraggio di fare maial-Ino, ovviamente ha già
digerito tutto, ho dovuto
legarlo al letto per non farlo alzare, avrebbe sicuramente rimangiato
quella
schifezza, e poi tu hai usato tutto il sonnifero per il TUO
Shika” disse astutamente.
“mio
cosaaa??!” incominciò
la bionda scandalizzata e imbarazzata “non volevo che mi
disturbasse con le sue
battutine durante lo svolgimento del mio lavoro! Mi deconcentra, e non
fare
quella faccia, non lo conosci.”
Sakura
la guardò, poi
imitandola disse “ma ti pare baka! Io ci tengo a te cosa
credi?”
Ino
era a dir poco
indignata “ma brutta spionaaaaaa!! E comunque non volevo dire
quello.. cioè
io.. ma dai, tu non l’hai visto in faccia, povero, stava
soffrendo davvero! Ma
si può sapere Naruto dove l’ha trovato sto
ramen??” cercò di giustificarsi la
bionda rossa in volto.
“si
si certo e io mi
sono immaginata tutto,anche la super dose per rintontirlo e non fargli
ricordare
cosa gli hai detto!! Dai ammettilo che ti piace! E non tentare di
cambiare
argomento!”
“ma
fronte spaziosa
quella ditta di ramen dovrebbe essere denunciata per intossicazione
alimentare
dei propri clienti! È una truffa!”
tentò di deviare ancora una volta la bionda.
La Haruno le rivolse un’occhiata di fuoco “e va
bene fronte spaziosa… lo
ammetto gli voglio bene! Contenta?”
“certo
che no,
maial-ino! Devi ammettere che ti sei presa una bella cotta per lui!! Ti
ho
vista sai, che ieri sera gli accarezzavi i capelli!”
Insomma,
fregata, beccata,presa,
colta i fragrante, game over e un centinaio di termini simili a questi
vorticarono nella testa della biondina.
“ok
hai ragione
Sakura.. ma vedi tanto.. non potrà mai finire come credi
tu.. lui.. lui è
innamorato di quella smorfiosa di Suna…”
s’incupì Ino.
“ma
stai scherzando
Yamanaka??! Tu che ti arrendi così??” esplose la
rosa.
“fidati
Sakura è
meglio così…” Ino si
avvicinò al giovane e gli accarezzò la nuca.
“ma
sei scema o cosa?
Se non mi sbaglio ha voluto te a curarlo, non mi pare si sia fatto
portare a
Suna!”argomentò Sakura.
“ma
ti sembra una giustificazione??
Io ero qui vicino e il problema era urgente!” la
ammonì la bionda.
Ci
fu una piccola
pausa.
“beh
cmq devo dirti
una cosa Ino-chan…” disse l’Haruno
abbassando lo sguardo e incrociando gli
indici.
Alt.
Stava sorridendo,e
stava usando QUELLA voce per dirle qualcosa che lei sapeva che non
avrebbe
voluto sapere?
“non
lo voglio sapere
Sakura..” disse terrorizzata la giovane.
“vedi…
quella
soluzione… nella siringa…”
“no
Sakura. No… cosa
staresti tentando di dirmi?”
“che
quello che gli
hai dato.. non è proprio quello che credi che sia.. quindi
credo non
dimenticherà quello che gli hai detto.. e ora potrebbe anche
essere sveglio..”
concluse la ragazza con fare innocente.
Ino
si immobilizzò.
Ok,
Ino era nel
Panico.
Ok,
lui poteva averla
sentita. Ooook.
La
decisione era stata
presa.
Non
c’erano altri modi
per risolvere la cosa.
Ino
afferrò Shikamaru
per il colletto della maglia nera che indossava e inspirò
profondamente.
Poi lo agitò con
tutte le sue forze urlando
“svegliati
disgraziatoooooooooo!”
Sakura
rimase
interdetta in un angolo, quello di solito era un suo
comportamento, la stava influenzando troppo quella ragazza.
Dopo un paio di minuti con quella violenza la rosa cominciò
a credere che il
ragazzo non potesse essere ancora vivo, o comunque era certa che il suo
quoziente intellettivo fosse diminuito di almeno un centinaio di punti.
“cosa
vuoi seccatura!
Ti pare il modo di svegliare qualcuno?? Prima mi avveleni e poi mi
scuoti come
un frullato?!” chiese acido. Non sopportava essere svegliato
di solito, tantomeno
svegliato in quel modo.
Lei
lo guardò
concentrata, naaaaa, non poteva aver sentito, l’avrebbe
già ricattata, Sakura
si sbagliava, la siringa conteneva il liquido giusto.
“non
interferire con
il mio operare Nara! Ora in piedi su!” disse per giustificare
il suo
comportamento.
“tu
sei pazza,
mendokuse!” detto questo prese il cuscino e si
rigirò sul divano.
Lei
rise.
“cosa
c’è di così
buffo seccatura?” domandò lui
“hai,
hai, ahahahahah,
hai la faccia gialla! Ahahahahaahahh!!” esplose la bionda
“sakuraaaaaaaa! Vieni
a vedereeee! Ahahahahah! Il morbo di Naruto si è
diffusooo” chiamò l’amica che
tentò di dare una spiegazione razionale
“io..
credo… che
quest’intossicazione abbia preso il fegato, avete tutti un
viso abbastanza..
come dire compromesso…” poi non riuscì
a trattenersi e scoppiò a ridere “Nara
niente conquiste per un paio di giorni!” aggiunse
guadagnandosi un’occhiataccia
dalla bionda, poi li lasciò soli sorridendo malefica.
“dai
sta scherzando,
sono certa che a Temari piaceresti anche così”
affermò Ino, curandosi molto
bene di guardare da un altro lato della stanza.
“sono
così
inguardabile? Non che mi interessi particolarmente, vorrei solo sapere
se devo
fare testamento” chiese ironico.
“vai
bene anche così
stupido” sorrise lei “e non stai morendo, Sakura
non è stata chiara? Comunque
Choji sta ancora riposando e Naruto, beh lui è una forza
portante, sta già bene
a quanto pare… ehi ma mi ascolti? Ehi, Shika?” il
giovane si era addormentato.
Lei sorrise, prese una coperta e gliela mise bene sopra le spalle, poi
gli
accarezzò il volto e gli diede un bacio sulla guancia prima
di fargli un’altra
iniezione. Sollevatasi dal divano scavalcò Choji e fece per
andare da Sakura
quando una voce la sorprese
“anch’io
tengo a te
scema… e cmq io odio la sabbia” disse uno
Shikamaru assonnato ma chiaro
Ino
sorrise, poi andò
dall’amica.
“ma
il sen sei?” si
domandò Ino, Sakura fece spallucce, poi disse “
perché hai quel sorriso da
deficiente in volto?”
“no..
niente!” anche
se l’amica non poteva permettersi di farsi fuggire quel
niente “ vado da
kurenai sensei a cercare Asuma, ciao ciao Sakura!!” e
uscì impedendo alla rosa
di fermarla.
Sakura
guardò la porta
per qualche istante poi si accorse che dalla camera di Naruto era
scomparso il
suo malato, mentre sul volto giallo di Choji si era aperto un sorrisone
“chissà
cosa sta
sognando” si domandò Sakura intenerita, sentendosi
rispondere dall’altra stanza
“rameeeeennnn!!!”
“ma io non credo che
dopo quest’indigestione… coooosaaaaaa?!?!
Narutooo??!” urlò adirata e incredula
la rosa una volta giunta in cucina “Molla subito quella
scatola! Ed esci
immediatamente da quiiii!!”
fine
flashback
“ poi tu ti sei
risvegliato e non ricordavi nulla, ehm cioè
ovvio che non ricordavi, eri sedato, per il dolore,ovviamente, ma la tua espressione sofferente del primo
giorno non la scorderò
mai!” fece ridendo “e anche il maestro, convinto di
essere più resistente di
voi aveva fatto la stessa fine a casa di kurenai!!”
“di quei giorni
a dire il vero non ricordo niente… a parte
che sono stato male da diventare giallo
‘Naruto’… e che bisticciavamo come
sempre… e che Naruto il giorno dopo
l’intossicazione stava cercando di
preparare altro ramen“ disse Shikamaru ridendo
“già..
Naruto, che testa quadra.. ehi ma.. un momento” si
bloccò lei “ come fai a saperlo..? io ti avevo
appena, cioè tu.. mentre io.. tu
dovevi” tentò di articolare lei, senza molto
successo, mentre lui si malediva
per essersi fatto scappare un dettaglio così determinante, arrampicandosi
sugli specchi.
“ehm.. si
… dunque, invece poi il blu mi ricorda…”
Note:
oddio non so bene come mi
sia uscita... siringhe con liquidi misteriosi... Shika sa ma lei crede
che non sappia anche se poi sospetta che in fondo qualcosa la sa.
Insomma l'unico che sa è Choji, che se la ride sul pavimento
intortandosi Sakura. Naruto ovviamente non impara mai e vuole altro
ramen scadente, forse solo per il gusto di farsi curare da
Sakurina.
Asuma io ti amoooo!
grazie mille a chi sta
seguendo :) mi fate sentire realizzata!! un bacio
marti
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Capitolo 4 *** Blu ***
Blu
“poi il blu mi
ricorda…”
“l’orribile
costumino a mutandina di Choji e
Kiba, che avevano scoperto aver comparato
uguale, quella giornata tutti al mare!” lo interruppe Ino.
“si è
vero” rispose Shikamaru ghignando ricordando
l’episodio, quell’Inuzuka era proprio ridicolo con
quell’affare, che sembrava
allontanasse le donne. La cosa gli era piaciuta.
flashback
Il quinto
Hokage aveva
deciso. I team non impegnati in missioni urgenti una volta di ritorno a
Konoha
avrebbero svolto per lei una missione estremamente top secret: portarla
al mare
un week end. Ora che i rapporti con le nazioni confinanti erano stabili
aveva
proprio bisogno di rilassarsi. Quando lo riferì a Shizune
per poco non svenne
dall’incredulità.
“prenderai
tu il mio
posto” aveva proferito la bionda
Alla notizia
i team 7,
8 e 10 stentavano a credere che fosse vero, tanto più che
era stata riferita da
Gai-sensei, che non sempre era una fonte attendibile. Se non fosse
stato per la
conferma di Kakashi sensei, probabilmente nessuno avrebbe fatto la
valigia.
Giunti alla
spiaggia
dopo mezza giornata di cammino gli shinobi sistemarono le tende in una
zona riparata
dal sole da un boschetto di palme, mentre le giovani kunoichi non
avevano perso
un istante, Hokage compresa, a sistemare sdraio e ombrelloni per poi
sdraiarcisi sopra. Nessuno era particolarmente dispiaciuto dalla
situazione, ma
l’unico che ne era veramente esaltato era Kiba, che
cominciò a sbavare non
appena vide le ragazze sfilare con i loro bikini, tanto che dovette
essere
trattenuto con la forza per evitare uno stupro di gruppo.
“sei
sempre il solito
Inuzuka” confermò Shikamaru seccato dal suo
atteggiamento
“sono
solo donne”disse
con disprezzo lo Hyuga, pur se indugiando verso la figura di Tenten.
“Sakura
chaaaaaaaaaaaan!!” li distrasse un attimo la voce
inconfondibile che risuonò
per la conca d’orata “vieni a fare il bagno con
noi????!!” aggiunse Rock Lee, a
braccetto con Naruto e già in costume, rispettivamente a
fiorellini arancioni e
foglie verdi, sfuggiti ai lavori pesanti di assemblaggio-zona-notte.
“riprendendo il
discorso” fece Kiba con fare famelico
“voi due o siete
gay o siete stupidi,
cioè dove altro si potrebbe ammirare cotanta
bellezza??” continuò indignato
indicando le giovani, effettivamente semi nude, notò
Shikamaru, dall’altro lato
della piccola baia.
Sakura
indossava un
bichini rosa e un pareo in tinta, dalla stoffa leggera, Tenten aveva i
capelli
sciolti e un meraviglioso costume intero che lasciava fianchi e schiena
scoperti, la piccola Hinata un costumino intero blu, scollatissimo
sulla
schiena, Ino un bikini giallo senza spalline con un cappellone di
paglia in
testa mentre l’Hokage metteva in mostra tutte le sue forme
con un costume
decisamente di una taglia più piccola della sua,
tranquillamente adagiata su
una sdraio con un cocktail in mano e gli occhiali da sole sul naso.
Tutti i
ragazzi,
analizzando meglio la situazione sotto la richiesta di Kiba, sen sei
compresi,
in effetti indugiarono su quella zona della spiaggia per qualche
minuto.
“oh
mio dio” confermò
kiba facendosi quasi uscire il sangue dal naso dato che prima in
effetti non
aveva controllato così attentamente la situazione. Shikamaru
rimase
effettivamente interdetto. Quel coso era un costume? Non la copriva per
niente,
doveva sempre esagerare, almeno Sakura aveva avuto la decenza di
mettersi un
pareo. Ma i suoi pensieri furono interrotti da
quell’esibizionista dell’Inuzuka
“e
quello sarebbe?”
domandò Shika sconvolto
“zitto
nara! Questo è
un costume all’ultimo grido, le ragazze ne vanno
matte” precisò l’altro ragazzo.
“dai
ragazzi venite a
fare il bagno l’acqua è splendida!”
disse Naruto avvicinandosi prima di
scoppiare in una risata delle sue “ Kiba hai lo stesso
costume di Choji!! Solo
che a lui sta giusto! Sei sicuro che sia della tua taglia?”
domandò
ingenuamente Naruto, riconoscendo anche lui quanto fosse ridicolo
l’Inuzuka
conciato così.
“sei
proprio un caso
disperato, il destino è stato crudele con te”
sentenziò Neji freddamente.
Choji non
badò troppo
agli schiamazzi degli amici, a lui il costume stava bene, glielo aveva
regalato
Ayumi.
“si
potrebbe preparare
un barbecue! Mi aiuta Kakakshi-sensei?” propose il paffutello
al maestro, che si
era sistemato un amaca tra
due palme per leggersi un libro, rispondendo affermativamente al
ragazzo,
mentre Shikamaru ne approfitto per allontanarsi da quel rognoso
molestatore.
Le ragazze
dall’altro
lato della baia videro i ragazzi battibeccarsi mentre sentivano Naruto
urlare e
Kiba corrergli dietro, mentre un Lee e un Gai infervorati dalla bella
giornata
gli correvano a ridosso per allenarsi.
“sono
sempre i
soliti”commentò Sakura “siamo comunque
in missione, come fanno a far finta di
niente così” concluse scuotendo la testa e
agitando le braccia.
“rilassati
fronte
spaziosa!” le disse Ino mentre si sdraiava accanto a Tsunade
“goditi il
panorama!” disse poi indicando verso i ragazzi
“come fa Tenten da quando siamo
arrivate!” concluse malefica la bionda.
“iooo?
Cosa dici.. ma
no…” fece quella imbarazzata
“tu,
si cara, ho visto
come sbranavi lo Hyuga con gli occhi! Pervertita!”
confermò la Yamanaka.
“e
tu perché guardavi
in quella direzione maialino?” chiese maliziosa Sakura
“non è che ti ha
incantato qualche bel cerbiatto in mezzo a quelle palme?”
continuò in difesa si
Tenten e per il gusto di infastidirla la rosa.
Ino divenne
subito
rossa e cercò di negare fino a quando non le cadde addosso
qualcosa o meglio
qualcuno. Kiba aveva rincorso Naruto per mezza spiaggia fino a quando
il biondo
non decise di cercare riparo dalle giovani. Saltò
tempestivamente Ino e si
riparò dietro a Sakura sedendosi tra le altre due kunoichi,
mentre Hinata
sveniva sopra a Tenten per la vicinanza del ragazzo. Kiba invece aveva
rovinato
sopra a Ino. La scena non sfuggì agli occhi di Shikamaru che
con una scusa si
allontanò da Choji e Neji, che montavano il barbecue. Ino
era indignata ma
divertita, perché l’Inuzuka le era volato addosso
ma era anche caduto di faccia
giù dal lettino, ai piedi di Sakura chan, infastidita per
aver interrotto le
sue prese in giro verso la bionda. Lei lo spinse del tutto
giù dalla sdraio
mentre Sakura cominciava a riempirli di botte entrambi usando
l’ombrellone.
“Kiba
che bel
costume”commentò ironica Tenten mentre lui e il
biondo giacevano a terra
storditi, provocando l’ilarità delle ragazze
“ se compravi una taglia in meno
della tua ti dimezzavano il prezzo?” continuò.
“ma
su povero
Kiba-kun, non prendetelo in giro!” esordì Ino
prima di scoppiare in una
fragorosa risata con le altre.
“ma
non era un costume
da sciupa femmine?” commentò laconico Shikamaru
arrivando lì vicino
“zitto
tu Nara”
rispose quello, trascinandosi a riva per riacquistare i connotati e
ripresentarsi dalle giovani.
“Sai
shikamaru, prima
Ino ha visto un cerbiatto in mezzo alle palme!” disse
spietata l’Haruno, ma Ino
si era già defilata. Lui sorrise e andò a
bagnarsi i piedi, un bagno intero
avrebbe richiesto troppo impegno e l’acqua era troppo fresca,
cosa estremamente
seccante. Certo avrebbe dovuto aspettarselo, le seccature non vanno mai
in giro
da sole. All’improvviso, infatti, qualcuno gli
saltò in spalla con tutta la
forza che aveva, prendendolo alla sprovvista e facendolo cadere in
acqua
insieme a lei.
Lei si,
perché poteva
essere solo lei “Mendokuse Ino!!” urlò
non appena riuscì a riprendere fiato
fuori dall’acqua. Lei rideva, aveva i capelli
inspiegabilmente asciutti ma
scompigliati, era bellissima.
Ma era
ancora asciutta, dettaglio non trascurabile. Una parola
cominciò a lampeggiare
a lettere cubitali nel cervello di Shikamru : VENDETTA. Sorrise
malefico e
cominciò ad avanzare lentamente verso di lei
“Ino…”
lei smise di
ridere capendo le intenzioni del ragazzo e cominciò a
correre sul bagnasciuga implorando
pietà. Si rifugiò dietro a uno scoglio credendo
di essere al sicuro, che era
quello che lui voleva farle credere. Dopo pochi secondi lei
spiò la spiaggia
per intravederlo ma si
sentì afferrata e
sollevata.
“ahhh
no Shika dai
lasciami andare!” supplicò divertita.
“cosa
mi dai se ti
lascio?” fece lui mentre lei si dimenava, sebbene con poche
energie,
rimettendola a terra ma continuando a stringerla da dietro,
avvolgendole la
vita con le braccia, mentre il suo petto premeva contro la sua schiena.
Lui era
ancora bagnato per il tuffo di prima, lei mezza asciutta e
sentì un brivido
quando percepì il fresco del suo petto. Poi lui
appoggiò il mento sulla sua
spalla in attesa di risposta. “allora?” la
incitò curioso. Lei era paralizzata,
poteva avvertire il suo profumo, il suo respiro, il suo sguardo,
inoltre quelle
goccioline che le scendevano sulla schiena la facevano impazzire.
“tu
cosa vorresti?”
fece lei maliziosamente.
“voglio che ti
copri un po’ di più seccatura,
sei praticamente nuda”
“cos’è
sei geloso?”
chiese beffarda voltandosi verso il suo viso, sfiorandolo
“risposta
sbagliata”
rispose lui drizzandosi e gettandola in acqua senza alcuna
pietà
“non
è giusto!!!!”
fece lei urlando indignata, facendo sì che tutti si
voltassero
nella loro
direzione.
“meno
male che non ti
interessava, vero Nara!?” urlò Kiba a qualche
metro di distanza, prima di realizzare
che Ino era in acqua, quindi
sarebbe dovuta uscire, quindi sarebbe stata molto bagnata e quindi
molto sexy:
nulla poteva impedirgli di perdersi quello spettacolo. Eccetto un
insignificante inutile e minuscolo dettagliuzzo chiamato …
Shikamaru Nara.
Il moro
infatti in pochi
istanti fu accanto a lui
“
fai un altro passo
Inuzuka e giuro che ti castro, sono stato abbastanza chiaro?”
gli disse
guardandolo negli occhi con furia omicida. Kiba, spaventato, fece un
passo
indietro
“bravo,
e ora voltati
immediatamente e vai a giocare col tuo bel cagnolino, su”
concluse il Nara
scortandolo fino alla meta con lo sguardo. Poi si voltò
verso la bionda e per
un attimo gli sembrò che il mondo andasse a rallentatore: la
sua figura snella
usciva dall’acqua con la grazia di una sirena, il sole
brillava sulle goccioline
che le accarezzavano
la pelle chiara, il
costume si era reso più trasparente e lasciava intravedere
ancora di più le sue
forme perfette, le braccia erano all’insù con le
mani intente a sistemare i
capelli dorati, gli occhi chiusi si godevano il tiepido calore del sole
che
desiderava asciugarla.
La sua mente
si svuotò
ma percepì la sua gola deglutire rumorosamente.
Sigarette.
Aveva
bisogno di una
sigaretta.
Facciamo due
sigarette,
meglio.
Poi
alzò di nuovo lo
sguardo davanti a sé.
Lei stava
camminando.
Verso di lui.
Conciata
così.
Facciamo un
pacchetto,
di sigarette.
fine flashback
“quel giorno fumasti
decisamente troppo” lo rimproverò la
bionda.
“dici? Non
ricordo” mentì lui
“si dico dico, e poi che
pretese, io ero
C-O-P-E-R-T-I-S-S-I-M-A!!” sottolineò la bionda
Lui non rispose, la guardò
un momento focalizzando quel
giorno e … si accese una sigaretta.
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Capitolo 5 *** verde ***
Verde
“il verde … il
prato dove ti sdrai sempre al ritorno dalle
missioni, dove io e Choji dobbiamo venire a scovarti per riportarti
alla
civiltà!” disse la bionda, con un tono di
divertito rimprovero.
“tutto perché
sei una seccatura!” ribatté il Nara indugiando
sui suoi occhi, mentre Ino rispondeva con una linguaccia.
falshback
Konoha era
famosa per la presenza di spazi verdi e incontaminati. Di certo tutti
ne erano
coscienti, ma in particolare un bambino che doveva avere tra i 5 e i 6
anni, ne
aveva acquisito una particolare consapevolezza. Il piccolo, infatti,
passava
giornate intere al prato vicino a casa sua, una grande distesa erbosa
dove in
primavera sbocciavano un’infinità di fiori. Se ne
era innamorato subito, di
quel luogo. Vi passava talmente tanto tempo che prese
l’abitudine di guardare
il cielo e in particolare le nuvole, che lo affascinavano senza un
perché. Spesso
declinava gli inviti degli altri bambini per starsene seduto
lì, a godersi il
suo paradiso, in pace e da solo.
Spesso fino
a quel giorno.
Stava disteso
come sempre, a godersi i raggi del sole scardargli il viso e il cielo
aprirgli
la mente, soprattutto in quel giorno, che gli sembrò
scarseggiante di nuvole ma
ugualmente meraviglioso, tinto quel colore che assume in certe giornate
d’agosto,
in cui ti perdi a osservarlo, finché una pagliuzza di cotone
non ne interrompe
il dominio incontrastato.
Poi
arrivò
lei. Non la vide subito, ma la odiò nell’istante
in cui il suo corpicino gli
oscurò il volto dal sole e con esso la visuale aerea.
“ma
cosa
guardi?” chiese curiosa lei
“niente
che
ti possa interessare”rispose seccato lui
“come
sei
permaloso!” si arrabbiò lei “voglio
sapere cosa guardi!” scalpitò “non me ne
andrò di qui finché non me lo dirai,
così impari” proclamò la piccola
assicurandosi di coprirgli per bene la visuale.
“sei
una
seccatura” commentò
“e tu
un
pigrone!” ribatté
Un attimo
di silenzio. Il piccolo la guardò mentre stava a braccia
larghe di fronte a
lui. Sarebbe stata una bambina perfetta, se non fosse stato per quel
caratteraccio. Un lupo travestito da pecora insomma. Poi il suo sguardo
si posò
sui suoi occhi. Incredibilmente azzurri
e spalancati in un’ espressione di fermezza e
sfida, che davano l’impressione
che non sarebbe crollata mai.
Lui
osservò
il cielo dietro di lei, poi i suoi occhioni.
Non poteva
essere vero, quelle iridi non solo riuscivano a concorrere con la volta
celeste
ma la superavano in intensità e brillantezza.
“cos’hai
da guardare!” si indispettì lei,
notando che il giovane non smetteva di fissarla.
Infastidita
si girò e affermò “non importa,
non mi interessa più cosa stavi guardando, tanto sono sicura
che qualsiasi cosa
sia non sarà mai bella quanto me!” al me finale la
biondina si rigirò e sorrise
divertita facendogli l’occhiolino.
Il piccolo
Nara la guardò sconcertato e indignato, ma anche ammirato da
tanta sicurezza. Scosse
la testa e le rispose “convinta tu” tornando a
incrociare le braccia dietro la
testa, osservando il cielo.
Di sicuro
non le avrebbe mai detto che aveva ragione.
“Ah,
dimenticavo, io mi chiamo Ino” concluse
la biondina sorridendo e sedendosi accanto a lui.
Quel giorno
il piccolo Shikamaru Nara prese coscienza di aver trovato qualcosa di
ancora
più bello del cielo, delle nuvole e di quella stessa distesa
verde.
Ino.
Non se lo sarebbe mai dimenticato.
13 anni
dopo, stessa distesa verde
“Choji,
smettila di mangiare!” urlò indignata la Yamanaka
di fronte all’ennesimo
pacchetto di patatine aperto dall’amico.
“guarda
eccolo la, come al solito, siete sempre i soliti voi due!”
commentò scuotendo
la testa e indicando una figurina sdraiata sul prato prima di rivoltare
lo
sguardo verso Choji “vado io”disse poi, senza
notare che quello si era già seduto
a godersi lo spuntino.
“ma si
può
sapere cosa guardi!?” tuonò la biondina
“sempre
niente che ti possa interessare” recitò lui
“sei
il
solito pigrone! Resterò qui finché non ti
alzi” disse perentoria lei, con le
braccia incrociate oscurandogli il viso
“e tu
la
solita seccatura” disse lui mettendosi a sedere.
“svogliato!”
“strega”
“misogino”
“indisponente”
“scansafatiche”
“scocciatura”
Il solito
teatrino
che si proponeva quasi tutti i gironi da anni a quella parte aveva
preso il via.
Lei
cominciò
un monologo moralista su come fosse l’unica che lo facesse
partecipare alla
vita del paese mentre lui la ascoltava con finta espressione scocciata,
annuendo
di tanto intanto e senza interromperla, godendosi sfacciatamente
l’azzurro dei
suoi occhi per quei lunghissimi e bellissimi minuti, prima che lei se
ne
accorgesse.
“e
smettila
di fissarmi, andiamo!” concludeva sempre lei imbarazzata e
irritata più di
prima, riuscendo a farsi seguire da uno Shikamaru che sorrideva a sua
insaputa.
Da bambino
Shikamaru
Nara si era innamorato del verde.
Poi il
cielo lo aveva incantato con il suo azzurro.
Dopo gli era
bastato un suo sguardo per dimenticare tutti gli altri colori.
Ma in tutti
quegli anni, niente gli era parso più affascinante degli
occhi cerulei di Ino
Yamanaka.
Fine flashback
“e smettila di
fissarmi!!” ordinò lei voltando il viso
imbarazzata
mentre Shika si fece scappare un sorriso compiaciuto.
note:
ringrazio coloro che seguono silenziosamente e coloro che commentano!
in particolare ryanforever
e kikkyxx14
^^
spero vi sia piaciuta
kisses a tutti
♥ marti ♥
|
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Capitolo 6 *** Arancione ***
Arancione
“l’arancione
invece mi ricorda quando avevi
fatto quella stupida dieta a base di succhi ACE e carote crude e la
pelle ti
era diventata color mandarino e non volevi più uscire di
casa perché non
riuscivi a farlo andar via! Quel giorno mi avevi sequestrato a casa tua
per 14
lunghissime ore per far si che” e fece una pausa imitando la
sua voce femminile
“il mio quoziente intellettivo si applicasse a trovare una
soluzione!” poi
riprese con tono normale
flashback
Tutto
iniziò quando
Sakura aveva badato al suo corpo durante l’utilzzo del
rovesciamento spirituale
nell’ultima missione. Quando
i nemici
furono sconfitti e lei riappropriata del suo corpo Sakura
sospirò
“ehi
Shikamaru come
fai a portare in giro per il campo di battaglia questo maial- Ino col
peso che
ha?” chiese al giovane sorridendo maliziosamente. Prima che
il ragazzo potesse
rispondere Ino intervenne adirata
“ma
come ti permetti
fronte spaziosa”
In quella
circostanza
cominciarono a litigare come al solito e il Nara, in parte sollevato,
non
dovette esprimere nessun giudizio sulla corporatura della giovane
compagna di
team, a suo parere leggerissima.
Ma il tacere
da parte
del giovane mandò la bionda in una crisi di panico. Non che
non fossero
frequenti sia chiaro. Solo si stava costruendo mattoncino su mattoncino
il suo
castello in aria, giungendo alla conclusione che doveva essere grassa.
Ovviamente
non prese
neanche in considerazione l’idea che Sakura stesse scherzando
e il povero
Shikamaru non avesse semplicemente voluto rischiare di essere picchiato
da entrambe
le kunoichi, in presenza di una risposta sia negativa che affermativa.
Così
era dal ritorno dalla
missione che la giovane si era chiusa in casa alla ricerca di una dieta
adatta
a lei.
Una le
risuonò
perfetta. Niente
dolci, niente pasta,
niente carne. Solo verdure e frutta. Continuò
così per qualche giorno fino a
quando una mattina ebbe una rivelazione orribile.
Si
stropicciò gli
occhi assonnati con lo spazzolino in bocca e noto con orrore che il suo
viso
aveva assunoto una colorazione …
“A-A-Avanscione!!?” urlò con lo
spazzolino
ancora tra i denti, facendo spaventare suo padre al piano sottostante,
che si
precipitò immediatamente al piano superiore, irrompendo
nella camera da letto
della figlia come un’agente della S.W.A.T.
“principessa
cosa
succede? Stai lontana dalle finestre! Il tuo papà
è venuto a salvarti” urlò il
signor Yamanka prima di rendersi conto che non c’era nessun
pericolo. Scorse la
ragazza nel bagno, che si teneva il viso tra le mani e si
avvicinò poggiandole
una mano sui capelli dorati.
“cosa
c’è amore di
papà?”
“p-p-uoi
c-chiamare
S-Shikamaru?” chiese lei singhiozzando
Al nome del
ragazzo la
lunga coda del genitore fece un guizzo allarmato. Se quel Shikamaru
avesse
fatto soffrire la sua bambina Shikaku l’avrebbe pagata, oh
si, in fondo era lui
il colpevole che lo aveva messo al mondo.
“non
ti preoccupare
p-papi, è solo che credo possa
a-aiutarmi…” aggiunse velocemente lei notando la
tempia pulsante di Inoichi, liberandosi il volto dalle mani. Il padre
rimase sorpreso.
“o-oh
ma certo cara,
scusami pensavo che.. ehheheh non importa, vado subito” e si
affrettò ad uscire
di casa. Solo dopo si rese conto terrorizzato che sarebbe dovuto andare
dall’Hokage e avrebbe dovuto lasciarli in casa da soli.Niente
panico, si disse,
prima di adempiere ai suoi doveri ninja Shikaku sarebbe stato avvisato,
oh si
che lo sarebbe stato.
Dopo pochi
minuti
Shikamaru si presentò a casa Yamanaka aprendosi la porta da
solo.
“Ino,
si può sapere
che succede?” domandò seccato e con le mani in
tasca, dal salotto.
Lei
urlò in risposta
da sopra “promettimi che non riderai”
Il ragazzo
roteò gli
occhi e scosse la testa “mendokuse Ino! Stavo dormendo, cosa
vuoi?” rispose il
giovane sbadigliando.
“sto
scendendo.. e non
scaldarti, ora te lo dico!” urlò lei poco convinta
scendendo le scale, poi si
bloccò “non hai promesso”
Shikamaru
era
esasperato ma divertito, chissà cos’aveva
combinato quella seccatura “promesso”
l’accontentò
Lei si
nascose dietro
al ciuffo fino a pochi passi da lui, poi alzò lentamente il
viso.
Shikamaru
scoppiò a
ridere provocando l’irritazione della giovane, che
andò ad accrescere la
gradazione di rosso-arancio che aveva in volto.
“beh
se hai finito. Mi
aiuti o no?” domandò offesa lei voltandosi di
scatto con le braccia incrociate.
Lui riprese
i
connotati del pigro e le rispose “ e come,
seccatura?”
“cosa
ne so, fatti
venire in mente qualcosa no?? Sei tu il genio di Konoha!” si
accanì lei “e
comunque se non mi vuoi aiutare chiederò a Kiba-kun di
farlo”
Shikamaru la
fissò
meglio. Indossava ancora il pigiama, se così lo si poteva
definire: culotte in
pizzo e canottiera in tinta con le spalline sottili. Niente reggiseno.
“No”
urlò quasi. “Cioè
si. Ti aiuto io. Dimmi cos’è successo”
Il giovane
ascoltò la
bionda che gli esplicava i dettagli della sua alimentazione degli
ultimi
giorni, evitando appositamente le parole ‘dieta’,
‘più magra’, missione’ ed
‘è
colpa tua’. Al
termine del discorso di
lei lui ragionò un istante
“c’è
solo una cosa che
mi sfugge. Come mai questa alimentazione sbagliata e del tutto priva di
calorie
sufficienti? Non è che ti sei messa a dieta per qualche
stupido motivo da
femmina?” domandò accigliato.
Lei
sgranò gli occhi.
“m-m-ma n-o.. no Shika ma figurati…”
rispose lei titubante, ridendo
nervosamente.
“sarà
meglio…” disse scettico,
non bevendosela.
“sei
già perfetta così
come sei” si fece sfuggire poi provocando imbarazzo sul volto
di lei, che
ringraziò non essere visibile a causa del rossore.
“quindi
sai come fare
a farmi tornare normale?” chiese speranzosa
“beh
devi
semplicemente aspettare qualche giorno riportando
l’alimentazione all’apporto
di calorie normale, con cibi non limitati a un solo tipo e…
basta” rispose
semplicemente lui
Il volto di
lei si
rabbuiò “A-aspettare?” ripetè
“si
Ino, aspettare” fece
eco lui
Sulla testa
della
bionda Shikamaru cominciò a notare una vena che pulsava
ritmicamente, chiedendosi
di quale nuovo fenomeno si trattasse, poi l’esplosione
“cosaaaa?
Io ti faccio
venire qui d’urgenza per risolvere il problema e tu hai il
coraggio di dirmi di
aspettare?? Con quel tono per di più?? Cavolo sei o no il
genio di Konoha, ci
sarà un qualche motivo,no? Non ci posso credere, non ci
posso credere!” urlò
imbestialita, facendolo cadere dalla sedia della cucina dove si erano
spostati poco
prima.
Poi una luce
malefica
pervase gli occhi della kunoichi, che passarono dall’azzurro
zaffiro al nero
pece.
“Shikamaru…”
fece lei
maliziosamente sciogliendosi i capelli e avvicinandosi a lui, che
cercava di
rimettersi sulla sedia
“I-Ino..
c-cosa vuoi
fare?” domandò
terrorizzato
“credo che siamo
partiti col piede sbagliato..
non ci siamo capiti probabilmente..” rispose calma lei
raggiungendolo e
posandogli una mano sul viso, ottenendo così la sua totale
attenzione prima di
. . .
prenderlo a
sberle e
legarlo alla seggiola con lo spago per il pollo.
“Nara
ora tu stai qui
e fai in modo che il tuo quoziente intellettivo si applichi nel trovare
una
soluzione!!” gli urlò in faccia risistemandosi i
capelli e sedendosi dall’altra
parte del tavolo.
Strega.
Formulò, in
parte contento di non doversi alzare. Non era sicuro che le sue gambe
avrebbero
retto data l’immagine che continuava a proiettarsi nella sua
mente, su una
certa bionda che flirtava spudoratamente con lui. Che strega.
“sono
a casa!” urlò Inoichi
pentendosene subito, ora non poteva
più beccarli in fragrante.
“ciao
papino!” fece la
bionda saltellando incontro al genitore.
Shikamaru
rimase
ancora una volta sorpreso di fronte alla versatilità dei
suoi cambiamenti
repentini d’umore.
“ciao
amore, Shikamaru
è ancora qui?” chiese in realtà
sentendone distintamente l’odore da bravo ninja
e cacciatore di uomini troppo vicini alla sua bambina.
“si
papi, mi sta
aiutando, è in cucina” disse lei
“ah.
E ti ha vista
così?” domandò più calmo
possibile indicandone il vestiario.
“perché
sto male
papà?” chiese ingenuamente la bionda girando su
sé stessa
“no
tesoro, per
niente, vado a salutare il tuo amico, ti spiace aspettarci
qui?”chiese stringendo
i pugni prima di spostarsi in
cucina
“ciao
Shikamaru”
E al Nara parve di rivivere la stessa
scena di poco
prima.
Occhi neri,
tempia
pulsante,
avvicinamento
lento.
Poi si
ricordò di
essere legato.
Era un uomo
morto.
Fine
flashback
“mendokuse che giornata che
mi hai fatto passare …” sospirò
prima di ricevere una cuscinata in faccia per l’affronto
subito ( insomma, si
sa che Ino ha delle priorità strane)
“ma cosa vai a ricordare
imbranato!! Dovrebbero essere
momenti felici!!” urlò, “quello era
stato un dramma!!” rispose indignata.
Il Nara ripensò a Inoichi
e alla sua vena pulsante
rabbrividendo.
Beh doveva dargliene atto, quello non
fu un momento molto
felice.
Note:
beh che dire!! è quasi finitaaaaaa!! ^^
ringrazio ovviamente tutti quanti, chi lascia recensioni e chi no e chi
ha messo la storia tra le seguite e le preferite
quindi giuly_chan95
e renesmee92 e ancora babydgv e la fidata kikkyxx14
ovviamente anche Kikyou per i bellissimi commenti lasciati e la mitica
rynforever...
alla prossima, che poi è anche l'ultima!
♥ marti♥
|
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Capitolo 7 *** Rosso ***
Rosso
I due si rincorsero un po’
per il giardinetto fino a quando
la bionda inciampò in una pietruzza e rovinò a
terra, trascinando con sé anche
il giovane …
La situazione non era delle migliori.
Certo dipendeva dai punti di vista.
Ino nel tentativo di non distruggere
il suo bel viso si era
voltata di schiena all’ultimo minuto, rovinando sul sedere,
mentre il Nara
cercò di rimanere in piedi ma nonostante le sue
abilità ninja (in dubbio se
usate o meno ) cadde sopra alla bionda a braccia larghe, per non
schiacciarla
col suo peso.
Lei chiuse gli occhi pronta
all’impatto ma poi li riaprì e
vide il viso di lui a pochi centimetri dal suo.
Rise.
“stai cercando di
violentarmi, Nara?”
chiese curiosa.
“non scherzare Yamanaka, potrei
anche farlo” disse lui
ghignando, avvicinando di più il volto
“non oseresti” lo
sfidò Ino maliziosamente.
Si guardarono per pochi istanti,
immobili.
Lei gli regalò un sorriso
meraviglioso.
“Ino mi dici di che colore
è il cielo?” soffiò dolcemente
il giovane sulle labbra della
kunoichi. Lei imbarazzata mosse appena le pupille
al’insù e sorrise di nuovo,
riportando gli occhi in quelli del giovane.
“ross…”
ma lui la interruppe con un bacio dolce e morbido.
Poi sospese il contatto un momento
per aggiungere un’ultima
cosa
“credo che d’ora
in poi il rosso dell’arcobaleno ci
ricorderà questa giornata, decisamente la più
bella e seccante della mia vita” disse
fintamente rassegnato, prima di sorriderle.
Ino scrollò la testa e
rise divertita, poi lo avvicinò a lei
rispondendo al bacio, in uno scambio di dolcezze che durò
fino a quando il sole
non scomparve completamente dietro ai monti e il manto celeste non fu
ricoperto
da adorabili puntini luccicanti.
Poi, sotto a una luna innaturale,
segno che l’intero ecosistema
era favorevole all’unione appena originatasi nel mondo umano,
i due continuarono
a liberare i loro sentimenti, in un gioco che attirò sopra
di loro tutte le
stelle del cielo, curiose di assistere al teatrino romantico che
avevano
contribuito a creare.
“Shika”
soffiò sottovoce lei nell’orecchio del giovane,
abbracciandolo dolcemente da dietro.
Lui sussultò. Per un
attimo credette che il suo cuore non
avrebbe più ricominciato a battere.
Doveva ancora abituarsi a questo
scambio di effusioni.
E doveva anche reprimere anni di
pensieri poco puri sulla
compagna di team, che se però faceva quei giochetti non gli
rendeva certo la
cosa facile.
“dimmi seccatura”
fece cercando di contenere l’imbarazzo, baciandole
dolcemente una delle due mani che gli accarezzavano il petto.
“prima non ci siamo
dimenticati un colore?” chiese lei
guardando il cielo stellato
“si, beh no.. non
tecnicamente” rispose lui riflettendoci un
secondo per spiegare alla giovane.
Lei si spostò di fianco a
lui.
Incrociò le gambe e si
portò il dorso di una mano a sostegno
del mento.
Poi lo fissò inclinando la
testa da un lato. Era troppo attraente
quando pensava intensamente a qualcosa, con quell’espressione
seria e matura.
Trattenne a stento un irrefrenabile
voglia di saltargli
addosso lì dov’erano, ancora nel giardino di
Choji. Poi il ragazzo paffutello
la distolse dai suoi pensieri sconvenienti e si domandò dove
fosse finito. Quella
era comunque casa sua riflettendoci.
Poi Shikamaru riprese a parlare.
“in teoria vi è
anche l’indaco tra i colori dell’arcobaleno,
però non è più stato riconosciuto tale
da qualche anno a questa parte” spiegò
sapientemente
lui.
Ino si indignò
“ma come diavolo si fa a togliere un colore
all’arcobaleno? Cioè ma che sciocchezza, gli
uomini mica possono decidere una
cosa del genere, se c’è c’è,
se non c’è non
c’è!” disse concitata.
Shikamaru si mise a ridere
“semplicemente non è stato più
riconosciuto un colore fondamentale, evidentemente perché
essendo una tonalità
d’azzurro sarebbe stato come riconoscere il rosa o il color
salmone tra l’arancio
e il rosso” ipotizzò lui.
“scempiaggini!”
esclamò la bionda incrociando le braccia “dici
così solo perché non hai altri ricordi belli di
noi due da associare all’indaco,
è troppo difficile!” concluse sorridendo malefica
la biondina.
Shikamaru era alle strette.
Doveva inventarsi qualcosa.
Che seccatura.
Il
prossimo a cui sentiva
affermare che Ino Yamanaka era una stupida oca e superficiale lo
avrebbe
riempito di botte, poco ma sicuro. E non perché ne era
innamorato.
“ma figurati, certo che ho
un ricordo da associarci” disse
lui cercando di convincere anche sé stesso.
“ah si?”chiese
curiosa lei avvicinandosi al giovane e accocolandosi
tra le sue braccia come una gattina che vuole tenerezze.
Shikamaru la strinse forte a
sé e la baciò, poi cominciò a
ricordare.
“l’indaco…”
Note:
Da daaaaa! Non ho
resistito… avevo già affermato nel primo
capitolo che gli studiosi hanno eliminato l’indaco dai colori
dell’arcobaleno
ma mi sembrava talmente assurdo che ho voluto aggiungerlo.. inoltre le
richieste di Kikyou
e kikkyxx14
mi hanno ispirata…
perciò al
prossimo capitolo!! Che non sarà ancora l’ultimo
perché vi ho riservato una
track bonus!
^^
Baci e grazie a tutti quelli che
seguono
♥ marti
♥
|
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Capitolo 8 *** Indaco ***
Indaco
“l’indaco…”
“siii..” lo
incoraggiò impaziente la giovane.
“l’indaco
mi ricorda
il giorno in cui mi sono innamorato di te … e tu di
me”
Flashback
“perché
ti piacciono
le nuvole?” esordì una voce femminile alle sue
spalle.
“perché
si” rispose il
giovane sdraiato a terra, seccato.
“uffaaa”
sbuffò lei
facendo un cerchio con le braccia e lasciandosi cadere a peso morto a
fianco a
lui.
Con la coda
dell’occhio
il ragazzo la vide osservare il cielo per qualche secondo, prima che
perdesse
la pazienza.
“ahhhh!
Mi sono
convinta che guardi le nuvole perché non ci sarebbero altre
cose da guardare in
questo raggio d’azione ma mi chiedo in continuazione come
diavolo fai, è così
noioso!” disse quasi schifata sdraiandosi a terra esasperata.
Il giovane
ghignò
senza farsi vedere.
“sono
libere” si giustificò
poi
“sono
solo nuvole” controbatté
lei
“possono
muoversi nel
cielo come vogliono” riprovò il ragazzo,
chiedendosi perché stava tentando di
farglielo capire, in fondo nemmeno lui sapeva esattamente
perché le guardava.
“non
hanno volontà
propria genio, sono mosse dal
vento!”
disse decisa la bionda
“questo
solo perché è
quello che vogliono, sono pigre”
La risata
cristallina
di lei riempì l’atmosfera di un piacevole tepore.
“ah
beh, allora ti
assomigliano” scherzò
“può
darsi…” rispose
lui fintamente offeso mentre lei lo guardava distratta.
In
quell’istante ricordò
quand’era bambino e incontrò per la prima volta lo
sguardo della bionda che le
stava accanto.
Aveva subito
associato
quegli occhi cerulei al cielo stesso, seppur classificandoli
più belli.
E ora si
sorprendeva a
non sapere perché gli piacevano le nuvole?
“allora
diciamo che
forse vorrei perdermi per sempre dentro all’azzurro del
cielo, come fanno loro”
disse lui serio.
Lei sorrise.
Quant’era
bella quando sorrideva.
“ma
tu non sei una
nuvola! Come farai a sostituire l’azzurro del cielo con
qualcosa alla tua
portata?” domandò saputella, convinta che non
esistesse al mondo niente del
genere.
Stavolta fu
lui a
sorridere, prima di incatenarla in uno sguardo magnetico.
“credo
di averlo già
fatto, Ino”
Dopo pochi
secondi
immobili lei distolse imbarazzata lo sguardo e corse via senza motivo.
Lui si
sdraiò nuovamente
sul prato e inspirò profondamente.
Guardava le
nuvole perché
ne era invidioso.
Esse
correvano libere
nel loro cielo.
Chiuse le
palpebre e l’unica
immagine che gli apparve fu quella di due occhi brillanti come zaffiri.
Le
riaprì.
Chissà
se anche lui un
giorno avrebbe goduto di quella stessa libertà sotto i suoi occhi.
Ino si
fermò per
riprendere fiato.
Chiuse le
palpebre.
Due occhi
neri e
profondi la fissavano.
Le
riaprì velocemente
chiedendosi cosa volesse significare.
Confusa si
diresse
verso casa. Chissà se un giorno l’avrebbe mai
scoperto.
Da molto era
calata la
sera e la giovane, non riuscendo a dormire, si era arrampicata sul
tetto di
casa.
Perdersi
nell’immensità
delle stelle la rilassava.
Spesso aveva
desiderato di essere una di loro. Così brillante,
così perfetta, così felice.
Il brillio
delle
stelle la faceva stare bene.
Era convinta
che
guardandole forse un po’ del loro luccichio si sarebbe
impossessato del suo
sorriso.
E poi le
stelle le
piacevano perché illuminavano la
notte.
Non le sarebbe piaciuta se
fosse rimasta sola.
Diciamo che
le stelle
illuminavano il buio e il buio permetteva alle stelle di brillare.
Chissà
quanto era
annoiato a dover stare sveglio tutta la notte a causa di quei petulanti
puntini
luccicanti.
Eppure glielo permetteva.
Ino sorrise
mentre due
occhi penetranti le annebbiavano la mente: anche lui, pur reputandola
una
seccatura, le permetteva di infastidirlo come faceva il manto notturno
con le
stelle.
In quel
momento
sarebbe voluta essere una di loro, e avrebbe voluto essere avvolta
dalla sua mantella blu.
Chissà
se anche lei un
giorno avrebbe avuto la fortuna di brillare per i suoi
occhi notturni.
Lui era il
re delle
ombre ma amava il giorno.
Lei era
solare ma amava
la notte.
Le lancette
dell’orologio
si fermarono entrambe sul dodici e i rintocchi scandirono i secondi.
Lei si godeva
l’ora più bella per osservare le
costellazioni.
Lui la
osservava
furtivo dall’albero di fronte a casa sua.
Sorrisero entrambi, ignari di averlo fatto
insieme.
La mezzanotte univa
l’oscurità a un giorno
nuovo.
A
quell’ora il cielo
raggiungeva il suo culmine di scura intensità e le stelle
brillavano come il
sole.
Lo scoccare
della
mezzanotte era l’ora in cui i loro amati mondi si
incontravano.
Fu allora
che si
resero conto entrambi di essere indissolubilmente legati
l’uno all’altro.
Fine
flashback
“tu mi hai
spiata!” disse fintamente indignata la bionda
rizzandosi dalla sua posa attorcigliata
“io almeno non ti disturbo
mentre guardi il tuo cielo
notturno” disse indicando in alto.
“ma lo sai che sei tu il
mio cielo notturno” disse lei
sdolcinata per farsi perdonare da tutte le volte che lo aveva
disturbato sul
suo prato verde
“solo una cosa mi sfugge,
l’indaco cosa centrerebbe?” chiese
già pronta a coglierlo in fragrante accusandolo di averlo
scordato.
“la mezzanotte
seccatura” disse lui sogghignando
aspettandosi questa domanda.
Lei rimase senza parole
“l’indaco
è classificato come il colore della mezzanotte, è
il tono del blu quando raggiunge la sua sfumatura più scura,
in opposizione al
giallo oro del sole del mezzogiorno, dove il tono del celeste
è anche il più
chiaro”
Lui era un genio.
Dei rintocchi segnalarono la
mezzanotte.
Ino lo baciò dolcemente e
poi guardò il cielo, provocando la
stessa reazione nel ragazzo.
“Quindi questo è
il nostro
colore?” domandò lei, da sempre convinta che
quell’ora fosse speciale
“beh io preferisco
l’azzurro però non è male”
rispose lui
appoggiando la sua fronte a quella di lei, gustandosi il suo colore
preferito.
Ino addolcì lo sguardo e
sorrise.
Da quell’istante finiva la loro prima notte.
Da quell’istante iniziava
il loro primo giorno.
Lui era finalmente la sua nuvola.
Lei la
sua stella.
E il tutto era merito di quel
colorato,grazioso e paffuto arcobaleno.
Note:
fine!! Lo sapevate che
l’indaco è un colore misterioso che
ha infinite proprietà??
Beh grazie a voi io ora lo so ^^
Ps: per me l’arcobaleno
è Choji, dopotutto è sempre merito
suo anche se non compare direttamente ^^
Vi ho riservato ancora una track
bonus, il colore sarà il
bianco… ^^
Spero vi sia piaciuta la raccolta!
Baci
♥
marti ♥
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Capitolo 9 *** Bianco ***
Bianco
I suoi pensieri erano …
bianchi.
Tutti bianchi.
Tutto dentro la sua testa era di quel
colore ed era come se
anche una barriera di bianco si espandesse lungo tutto il suo corpo e
gli
impedisse di sentire nitidamente ciò che era intorno a lui.
Ogni suono
gli
arrivava come una vibrazione lontana.
Vedeva ma non guardava.
Anche le immagini erano a
rallentatore.
“sei
agitato?”
“…”
“ehi
Shika, sei
agitato?”
Una voce accompagnata da uno scossone
lo riportò alla
realtà.
Quasi
sobbalzò.
Era solo Choji.
L’Akimichi lo
guardò con circospezione, si sentiva fissato
ma notava che l’amico in realtà non lo stava
guardando.
“mmm..”
formulò il Nara in risposta
“ho capito … sei
agitato” sorrise il giovane di fronte a
lui, con l’abito scuro e la cravatta celeste
“dobbiamo andare, vedi di
riprenderti” lo incoraggiò l’amico
sollevandolo per un braccio, poi aggiunse “lo sapevo che non
dovevo lasciarti
solo con Kiba ieri sera, chissà cosa ti ha fatto bere,
appena lo prendo lo
ammazzo, o meglio, se non ti riprendi le dirò che
è colpa sua, così lo
ammazza lei
mentre io guardo la scena mangiando delle patatine”piccola
pausa “da lontano”
Poi il Nara si fermò.
Si mise dritto con la schiena e
guardò Choji in faccia
posandogli le mani sulle spalle.
“ricordami
perché lo sto facendo, Cho”
Il ragazzo interpellato rise
“perché la ami”
“no, non questo,
perché le ho dato la possibilità di
organizzarlo?”
“credo sempre
perché la ami… Shika, dai andiamo sei solo
nervoso perché..”
“perché di
là c’è tutta Konoha, hai capito amico,
TUTTA
KONOHA” disse scrollandolo debolmente, mentre nei suoi occhi
lampeggiava il
terrore.
“andrà tutto
bene Shika, ci sono io vicino a te” annunciò
convincentemente l’amico prima di stringerlo in un forte
abbraccio di
incoraggiamento.
Il viso di Shikamaru riprese un
po’ di colore , forse per la
presa energica mentre si incamminava al suo posto.
Ad un certo punto si convinse che da
là sopra il tempo dovesse
necessariamente passasse molto più lentamente.
Gli
sembrò di
aspettare un giorno intero in piedi, su quelle scale, nauseato
dall’odore dei
fiori e delle candele, di fronte a quell’uomo con il libro in
mano e la tunica
lunga.
Si voltò verso Choji in
cerca di rassicurazione.
L’amico, qualche gradino
più in basso di lui, gli fece
l’occhiolino.
Poi cercò di
tranquillizzarsi guardando le file degli
invitati.
Tante.
Molte.
Troppe.
Nelle prime due a sinistra riconobbe
i suoi amici: Naruto
gli fece un saluto concitato con la mano, Shino un cenno del capo, Rock
Lee un
bel pollice alzato, Neji uno sguardo di rimprovero che assomigliava
quasi a
quello di suo padre, dall’altro lato dell’edificio,
sempre nelle prime file,
che quando intercettò lo sguardo del figlio
scrollò il capo rassegnato. Hinata
e Tenten erano in fondo al lungo tappeto rosso che dava accesso alla
chiesa e
lì si posò il suo sguardo non appena
iniziò la musica.
Il cuore batteva troppo intensamente
perché la pressione
potesse essere sopportata dalle dimensioni della sua gabbia toracica e
sentì
che in quella situazione, nonostante fosse il genio di Konoha, non vi
era
nessuna risoluzione razionale da adottare.
Inerme dovette arrendersi
all’inesorabile passare dei
secondi.
Sempre più lenti.
Finché tutto si
fermò.
Lei apparve splendida come mai prima
d’ora, accoccolata al
braccio del padre, con il velo bianco e i fiori in mano. Tutti si erano
voltati
a osservarla, meno una ragazza dai capelli rosa, posizionata in
direzione
opposta a Choji.
Ogni suo dubbio si era sciolto, tutta
la sua preoccupazione
svanita e tutta la gente in quella chiesa che fino a poco tempo prima
tanto lo
preoccupava era come non esistesse più.
Trattenne il respiro specchiandosi
nei suoi occhi celesti
che si facevano sempre più vicini e lo guardavano
emozionati, mentre sul suo viso
si dipingeva un sorriso spontaneo e sincero.
Per lui c’erano solo loro
due: sé stesso e la donna che
amava, Ino Yamanaka.
Sakura invece aveva guardato
Shikamaru Nara durante tutto
l’ingresso trionfale della sposa, perché anche se
lo considerava un idiota per
essersi sottoposto volontariamente all’ultima forma legale di
schiavitù, era
convinta che il puro amore si trovasse lì, in
quell’istante della cerimonia,
nello sguardo e nel sorriso di un uomo innamorato, la cui mente era
immersa
solo nel pensiero di passare la vita con la sua amata e il suo viso
esprimeva
tutto quello che era necessario sapere per assicurare alla sua migliore
amica
una vita ricca di amore e serenità.
In fondo era per questo che le faceva
da damigella d’onore.
Lo osservò
un’ultima volta: sì, nessuno poteva essere
migliore di Shikamaru Nara per portare a termine questo compito.
Note:
qualcuno di voi ha mai visto il film
27 volte in bianco? Beh
bellissimo e meraviglioso non bastano a definirlo… ^^
comunque, Sakura è un
po’ cinica ma solo per esigenze di
copione, infatti reinterpreta qualche
frase che mi aveva colpito del film e poi in fondo lei
deve controllare
tutto, è la sua amica e non permetterebbe a nessuno di farla
soffrire, o per lo
meno lo prenderebbe a calci dopo senza chiedere spiegazioni!
Vi ringrazio infine per aver letto la
raccolta, questa è
veramente la fine e spero vi sia piaciuta.
Il mio obiettivo era di farvi
sorridere e innamorare di
questa coppia meravigliosa, mi auguro di esserci riuscita!
Un ringraziamento particolare va
ovviamente a Ryanforever, perché
è troppo carina con me, a kikyou, che quando leggo le sue
recensioni mi fa
arrossire e a kikkixx14 perché mi segue sempre! Ovviamente
anche a chi ha messo
la storia tra i preferiti!!
baci baci
♥ marti
♥
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