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In viaggio
verso Hogwarts – II parte -
Christian Rossini si alzò e si affacciò alla
porta dello scompartimento. Il vaporetto di Hogwarts era fermo in mezzo al
nulla, con ancora due ore di viaggio da affrontare.
-Ehi Diggory, ma che
succede?-
-Ho sentito Flitt dire che è salito qualcuno
sul treno-
Rispose l’altro.
-Chi?-
-Ah boh-
Chris alzò la mano per ringraziare l’amico e
tornò al suo posto.
Vega teneva il mento appoggiato alla mano e
guardava fuori dal finestrino. Una mano era abbandonata sul
ginocchio.
-Sembra che sia salito qualcuno, ma non
sappiamo chi-
-Niente di buono, mi
sa-
Sorrise George.
La porta dello scompartimento si aprì
all’improvviso e si chiuse con forza.
-E voi due che ci fate
qui?-
Disse infastidito Fred, rivolto ai due
ragazzi appena entrati.
Vega sentì il sibilo spaventato di Unku e
inarcò un sopracciglio. Ma che gli prendeva?
-Vedete-
Fece soddisfatto
George.
-Anche quello non vi vuole qui. Anche se è
strano, dovreste andarci d’accordo-
Chris roteò gli occhi.
-Lascia stare. Piuttosto, possiamo sapere
cosa vi porta qui?-
-Dissennatori-
Rispose lapidario, il più alto dei
due.
-Ma che dici,
Zabini?!-
Esclamò incredulo
Chris.
Come gli veniva in mente a Caramell di far
salire i dissennatori su un treno pieno di
Ragazzi?!
-Che crede, Caramell? Che nascondiamo Sirius
Black sotto al mantello?-
Unku seguitava a sibilare e a muoversi,
spaventato.
-Ma che gli prede a questo
serpente?-
Disse scocciato quello più basso.
Chris mise la mano sulla spalla della
sorella.
-Che c’è?-
Mormorò, senza
voltarsi.
-Fallo calmare, sorellina. Prima che
attacchi-
-Attacca solo se glielo ordino
io-
Sbuffò stancamente.
Allungò la mano e la posò sulla
gabbia.
-Sta buono, Unku.
Buono!-
Gli ordinò.
Il serpente si aggrovigliò su se stesso,
sibilando di meno e facendosi il più lontano possibile dal più basso dei due
intrusi.
-Come hai detto che si
chiama?-
Esclamò sorpreso proprio il più basso,
quello con la voce strascicata.
-Unku, perché?-
La ragazzina sussultò quando una fredda mano
pallida le afferrò il polso ornato dal bracciale.
Vega si ritrovò a fissare un ragazzo biondo,
dall’espressione profondamente sorpresa, che fissava a sua volta il
braccialetto.
L’amico, un bel ragazzo moro e alto, con due
magnifici occhi color zaffiro, si piegò per vedere che cosa avesse catturato
l’attenzione del biondo.
Chris scattò in piedi, rosso dalla
rabbia.
-Togli quelle tue manacce da dosso a mia
sorella, Malfoy-
-Malfoy?-
Mormorò Vega con un filo di voce, mentre il
suo cuore iniziava a battere più forte.
Quello era suo cugino Draco
Malfoy?
Lo squadrò attentamente. I capelli biondi
erano proprio come li ricordava, lisci e fini.
La pelle così pallida era quasi un marchio
di famiglia.
Draco guardava il bracciale della ragazzina
con il cuore in gola.
Sì, era lui. Quello che suo padre le aveva
regalato per il suo primo compleanno.
Non potevano esistere due bracciali
identici. I folletti erano bravi in questo.
Alzando gli occhi dal bracciale incontrò
quelli della ragazza.
Sotto le dita sentiva il cuore batterle
veloce.
Sogghignò e le lasciò lentamente il
polso.
-Datti una calmata, mezzosangue. Non me la
mangio mica-
La mente di Draco era tutta un caos di
domande.
Ma avrebbe aspettato di essere solo con
lei.
Anche Vega avrebbe voluto fargli delle
domande. La prima era senza dubbio. perché non sei stato mandato a
Durmstrang.
Aveva conosciuto gli studenti della scuola
scandinava. Madame Maxime le aveva portate
in gita lì una volta. E tutti decantavano la
purezza di sangue, mal sopportando sangue
sporco e mezzosangue
La porta si aprì con uno scatto e una mano
ricoperta di vesciche in avanzato stato di
decomposizione, si appoggiò
all’uscio.
Draco e Zabini fecero un balzo all’indietro,
spaventati dall’alta figura incappucciata.
Si sentirono tutti gelare fin nelle ossa,
mentre ebbero l’impressione che ogni briciolo di
felicità venisse succhiata via da
quell’essere.
Unku si erse in posizione d’attacco,
sibilando contro il dissennatore.
-Zitto Unku. Sta giù-
Gli ordinò Vega. Il serpente obbedì
riluttante.
La guardia di Azkaban li squadrò tutti, uno
alla volta, prima di dirigersi fluttuando
nell’aria, verso la
ragazza.
Vega considerò con stupore, che non era
affatto spaventata, mentre vedeva quella cosa
avvicinarsi.
-Guarda che non ho Sirius Black nascosto in
tasca-
La cosa l’afferrò sul davanti del maglione
tirandola a sé e Vega sentì il suo respiro freddo e
rauco sulla guancia.
Rivide come in un flash back il momento in
cui suo padre fu accoltellato e poi il grido di
sua madre. Regulus!!!.
-No-
Protestò con veemenza, chiudendo gli
occhi.
Un fascio di luce bianca a forma di delfino
colpì il dissennatore, che lasciandola andare, uscì velocemente dallo
scompartimento.
Vega cadde a sedere senza forza, sul
sedile.
Passandosi una mano sulla fronte, scoprì che
era ricoperta di sudore.
Chris e i gemelli Weasley le furono
addosso.
-Come stai?-
-Ti ha fatto
qualcosa?-
-Hai bisogno di un bicchiere
d’acqua?-
-Te lo vado a prendere
io-
-Sarebbe meglio un po’ di
cioccolato-
-Ma che cavolo dici, Fred? Ci vuole
l’acqua-
La voce strascicata di Malfoy, s’intromise
nel caos dei tre grifondoro.
-Forse, tanto per cominciare, dovreste
lasciarla respirare-
I tre ammutolirono e dopo esseri scambiato
uno sguardo, si tirarono indietro.
Il capotreno, sopraggiunto in quel momento,
guardò preoccupato la ragazzina.
-Tutto bene?-
Vega strinse i denti e
annuì.
-Vieni, fai due passi per il
corridoio-
La luce tornò improvvisamente sul treno che
con un rumore, riprese l’avanzata verso Hogwarts.
-Sì-
Il capotreno sollecito, prese Vega per le
braccia e l’accompagnò in corridoio.
Malfoy e Zabini uscirono dallo
scompartimento, proprio quando un esagitato Paciock, stava gridando che Harry
Potter era svenuto davanti a un dissennatore.
Draco sogghignò divertito, poi si girò a
guardare Vega e con la bocca sillabò.
-Hogwarts-
Lei annuì, rivolgendogli un’ultima occhiata
penetrante, prima di andare.
Draco, camminando di fianco a Zabini,
considerò tra sé, che avrebbero avuto modo di
parlare una volta giunti a scuola. Nel
frattempo, era meglio mettere ordine nella sua
mente.
Intanto anche Vega era piuttosto
scombussolata.
Mai una volta, da quando i suoi genitori
erano stati assassinati, aveva rivisto o sognato la
loro morte.
Aprì con fatica un finestrino del corridoio
e chiuse gli occhi, lasciando che il vento e le
gocce di pioggia, le sferzassero il
viso.
Si chiese perché quell’essere orribile le
avesse fatto rivivere proprio la morte di suo padre. A che
scopo?
Poi fu colta da una sensazione di gelo, che
le attanagliò il cuore in una morsa.
Lei non aveva fatto
nulla.
Deglutì.
Non aveva fatto nulla per salvare i suoi
genitori… era rimasta a guardare.
Si portò lentamente, basita, una mano alla
bocca.
Come aveva potuto? Che razza di persona era?
Chi mai si sarebbe comportato come lei?
La mano, che aveva portato alle labbra tremò
e scese alla gola.
Serrò gli occhi.
Era una persona
orribile!
Una mano sulla spalla la fece voltare di
scatto.
-Ah, sei tu Chris-
Sospirò triste. L’espressione del fratello
era seria.
-Va meglio?-
-Sì-
-Non sembra-
-Non pensarci. Ti ho detto che sto
bene-
Chris le accarezzò i ricci, furtivo. Capiva
che c’era qualcosa che non andava, ma rispettava
il desiderio della sorella di non volerne
parlare.
-Non capisco perché il dissennatore ti abbia
attaccato-
Ma lei sì. Il dissennatore aveva capito che
cosa nascondeva dentro di sé. vigliaccheria, di
quelle peggiori. Anche lei era marcia
dentro.
-Non lo so… Christian, torna pure dentro. Io
ti raggiungo tra poco-
Il fratello, inarcò un sopracciglio,
indeciso, ma l’occhiata raggelante della sorella, lo
convinse a darle
ascolto.
Lo stomaco di Vega si contrasse e un conato
di vomito le salì in gola.
Si portò la mano alla bocca, piegandosi
istintivamente in avanti.
Il capotreno, la scorse in
tempo.
-Vieni, mia cara, ti porto in
bagno-
Una volta al bagno, Vega vomitò più volte,
svuotando completamento lo stomaco.
Aveva il viso cereo e gelido e le mani le
tremavano in maniera incontrollabile.
-Va tutto bene?-
La ragazza ruotò leggermente la testa verso
la porta chiusa, da dove proveniva la voce del
capotreno.
-Sì… sto bene-
Le bruciava la gola e aveva un sapore
terribile in bocca.
Aprì il rubinetto dell’acqua fredda e si
sciacquò il viso e la bocca più volte. Inspirò ed
espirò più volte, cercando di calmare il
tremito delle membra e lo scombussolamento
interiore e quando ci riuscì, decise che era
pronta per tornare da suo fratello.
Il capotreno sospirò sollevato quando vide
la bella ragazzina uscire dalla toilette.
Si vedeva che aveva dato di stomaco, aveva
il volto esangue e delle occhiaie scure sotto gli occhi, ma non tremava più come
prima.
Aveva mandato un gufo ad Hogwarts, spiegando
che il dissennatore aveva attaccato sia la signorina Rossini, che il signor
Potter. Brutta faccenda, considerò tra se l’uomo, scortando la ragazzina al suo
scompartimento.
L’unico posto in cui i dissennatori dovevano
stare, era Azkaban. Il ministro doveva essere uscito di senno, per volerli
mandare in giro, alla ricerca di Black.
-Eccoci, arrivati. Se hai bisogno di me, mi
trovi in fondo al treno-
Vega annuì e andò a sedersi accanto al
fratello, esausta.
Chiuse gli occhi e si massaggiò la radice
del naso.
-Come ti senti,
Rossini?-
-Bene, Weasley-
Rispose riluttante. Non aveva voglia di
parlare, non riuscivano a capirlo?
Chiuse gli occhi e appoggiò il capo al
sedile, concentrando il pensiero su un rilassante muro di mattoni, di un bel
bianco candido. Il trucco riuscì notevolmente a calmarla, rilassandola
abbastanza da permetterle di appisolarsi.
Si svegliò di scatto, quando avvertì il
treno arrestarsi.
-Siamo arrivati?-
Mormorò con la voce roca dal
sonno.
Chris annuì.
-Preparati. Fred, George, voi andate avanti,
che io e Lyra vi seguiamo-
I gemelli annuirono.
-Dopo di te George-
-Grazie, Fred-
Chris attese di essere solo con la
sorella.
-Sembravi sconvolta quando il dissennatore
ti ha attaccata-
-Hn-
Sbottò Lyra, fulminando il fratello con
un’occhiata gelida. Chris sospirò.
-Non potresti darmi una risposta? Non mi
sembra di chiedere tanto-
-Invece è così. Prendo
Unku-
-Lascia stare! I bagagli non dobbiamo
prenderli noi. Vieni-
Prese la sorella per il braccio guidandola
attraverso il corridoio affollato e poi sulla banchina fradicia di
pioggia.
Una sferzata di vento gelido colpì i due
ragazzi.
Christian sondò la folla alla ricerca del
fratello e quando lo vide salire in una carrozza con i suoi amici, capì che
avrebbe dovuto trovare un altro posto.
Una testa rossa attrasse la sua attenzione e
assottigliando lo sguardo, riconobbe Ronald Weasley.
Si affiancò al ragazzino, tenendo sempre la
sorella per il braccio.
-Ron, hai visto Fred e
George?-
-Sì, sono saliti in una carrozza con
Angelina e Katie-
Vega, strinse il braccio del
fratello.
-Mica hai intenzione di salire in carrozza
con lui? Ha la faccia da scemo-
Sussurrò. Chris
sogghignò.
-Smettila. Ora come ora, dobbiamo trovare un
posto-
Vega si gettò un’occhiata intorno e la sua
attenzione fu catturata immediatamente dalla testa bionda di suo cugino Draco,
che stava salendo in carrozza con l’amico alto e altri due
ragazzi.
-Non possiamo salire con
loro?-
Indicò il cugino con un cenno del capo.
Chris sbarrò gli occhi.
-Merlino, no!-
Esclamò incredulo.
-Non salgo in carrozza con quello, nemmeno
sotto Imperius. Perché vuoi salire in carrozza con il
biondastro?-
-Tu non conosci l’albero genealogico dei
Black, n’est pas?-
Sogghignò lei.
-No-
Sbuffò lui.
-E non mi interessa conoscerlo. Ora andiamo!
Ci tocca salire in carrozza con Harry-
Vega alzò gli occhi al cielo, rassegnata e
seguì il fratello.
Inarcò un sopracciglio, piegando il capo
curiosa, alla vista della creatura che trascinava la
carrozza.
-Che strano cavallo?-
Chris si voltò nella direzione dove guardava
la sorella, ma non vide nulla.
-Che dici? Non c’è niente a trainare la
carrozza, Lyra-
-Ma sì! Guarda sono neri, hanno le ali e un
muso da rettile-
Chris guardò la sorella,
scocciato.
-Beh, io non vedo
niente-
Fece salire la sorella in carrozza, poi
prese posto accanto a lei.
-Salve ragazzi-
Gli occupanti della carrozza, più un uomo
alto e dall’aspetto malaticcio, con un logoro
soprabito, annuirono.
-Ciao Christian. Tempo da lupi,
eh?-
Sorrise
Harry. Chris annuì.
-Infatti. Paciock va
dicendo che sei svenuto, Harry. Come mai?-
-Il dissennatore l’ha
attaccato-
Spiegò l’uomo alto.
-Non mi sono presentato. Sono Remus Lupin,
il vostro insegnante di difesa contro le arti
oscure-
Christian sorrise, divertito. Eccone un
altro.
-Buona fortuna, professore e in bocca al
lupo-
Vega si lasciò scappare una risatina. In bocca al lupo a
quello li? Stando ai racconti di suo padre, Lupin non aveva affatto bisogno di
un simile augurio.
Sentendosi lo sguardo perplesso degli altri,
addosso, la ragazza simulò un colpo di tosse.
-Beh, piacere di conoscerla, professor
Lupin-
-Anche mia sorella è stata attaccata dal
dissennatore-
Potter guardò incerto la bella ragazza. In
effetti aveva il viso più pallido e delle occhiaie scure sotto gli occhi.
-Oh... ehm… adesso come stai?-
-Bene, grazie. E tu?-
Rispose lei, abbozzando un sorriso. Non sapeva
perché, ma quando si rivolgeva a Harry Potter, il suo tono si raddolciva
automaticamente. Chris la guardò senza parole a quel cambiamento
d’espressione.
-Meglio. Il professore mi ha dato un po’ di
cioccolato. Ne vuoi?-
Vega scosse la testa. Aveva ancora lo stomaco
in subbuglio e poi il cioccolato non le piaceva in modo particolare.
-Preferisco di no, grazie lo stesso-
Piegandosi su di lei, Chris le sussurrò
all’orecchio.
-Ehi tu, esci da questo corpo-
-Ah ah ah, divertente-
Il ragazzo le diede un buffetto sulla guancia,
poi tornò al proprio posto.
-Hermione, sei silenziosa-
La ragazzina, chiamata in causa, arrossì
leggermente.
-Oh, beh… stavo pensando allo spiacevole
incontro sul treno-
-Già… e non stiamo parlando solo del
dissennatore-
Sbuffò disgustato Weasley.
-Ti do un indizio. E’ uno spocchioso,
razzista, figlio di papà-
-Ha anche i capelli biondi?-
Sogghignò divertito Christian.
-E scommetto che è un serpeverde-
Vega aggrottò la fronte contrariata. Di sicuro
parlavano di Draco.
-Beh, che ha fatto questo ragazzo biondo?-
Sbottò. Chris si strinse nelle spalle.
-Come al solito avrà attaccato briga con
Harry, Ron ed Hermione-
-Stavolta si è concentrato particolarmente su
Hermione-
Spiegò Harry.
Vega scrutò con particolare attenzione la
ragazzina.
Un cespuglio di capelli ispidi e castani, ma
con riflessi che andavano dal color miele a
quello caramello. Il nasino era piccolo e alla
francese, gli occhi di un bel castano dorato e
una bocca piccola e rotonda. Peccato per i
denti davanti un po’ sporgenti. Ma nell’insieme
era molto carina. Sogghignò mentalmente… ecco
spiegato il comportamento di Draco.
-I ragazzi fanno così con le ragazza che gli
piacciono. Avrà una cotta per te-
Quattro sguardi esterrefatti le si puntarono
addosso.
Quelli di Weasley erano anche un po’
disgustati.
-Hermione e Malfoy???-
-Beh? Che ho detto di strano, Weasley?-
Chris scoppiò in una risata incredula.
-Lyra, se conoscessi bene le due persone di
cui stai parlando, non avresti mai detto una simile stupidaggine-
Beh, certo non conosceva quella Hermione, ma
credeva di conoscere bene Draco. C’era da
considerare, anche, che erano passati un bel
po’ di anni dall’ultima volta che si erano visti.
Lupin ridacchiò.
-Suvvia, ragazzi. Niente è impossibile in
amore-
-Professore!-
Protestò indignata la ragazza, con le guance
rosse.
-Piuttosto, preferisco un Tête-à-Tête, con un
basilisco-
Che vergogna , pensò Hermione Granger, sotto lo
sguardo divertito del nuovo professore.
Quella ragazza non stava affatto bene, per
pensare che Malfoy… rabbrividì, non riusciva nemmeno a dirlo. Ma in che universo
parallelo, potrebbe succedere una simile blasfemia!?
Lyra osservò divertita tutta la serie di
espressioni, che si susseguivano in viso alla ragazza. L’incredulità la faceva
da padrone, poi era subentrato il disgusto, anche se a dirla tutta a lei
sembrava che il cugino non fosse così male, anzi.
Ormai non riconosceva più nei tratti del viso
quelli del bambino con cui aveva giocato da piccola. Il viso un po’ appuntito
l’aveva ereditato da Narcissa Black, mentre la linea della mascella, da Lucius
Malfoy. Aveva anche gli occhi grigi dei Black, ma il ghigno era senza dubbio dei
Malfoy.
Vedendo la ragazza con il viso rosso, decise
di divertirsi ad aumentare il suo imbarazzo.
-Suvvia, cos’è quella faccia disgustata?-
Sorrise maliziosa, all’indirizzo del
fratello.
-Sta parlando dello stesso Malfoy che è
entrato nel nostro scompartimento, vero?-
Christian annuì,
aggrottano la fronte perplesso.
-E allora, dov’è il
problema? Non mi è sembrato così brutto, come giustifica la tua
espressione, anzi
l’ho trovato molto carino. Non lo pensi anche tu, che quel Malfoy sia una
bel ragazzo?-
Sogghignò Lyra,
sperando che cadesse nella trappola verbale.
Il viso di Hermione
divenne quasi dello stesso colore dei capelli di Weasley. La ragazza
boccheggiò, senza
parole.
Ma come le veniva
di dire una cosa del genere. Era contro natura.
-A me non
piace-
Sbottò, portandosi
una mano alla guancia.
Ci è caduta in
pieno, pensò divertita la biondina.
-Ma io non ti
chiesto se ti piace. Ti ho chiesto se è un bel ragazzo-
-La bellezza è
soggettiva-
Rimbrottò Hermione.
Bella risposta,
carina.
-Stai eludendo la
domanda, te ne rendi conto?-
Hermione alzò gli
occhi al cielo esasperata.
-E va bene. E’
oggettivamente un bel ragazzo, ma non basta avere un bel faccino per far
colpo sulle
ragazze, non credi anche tu?-
Lyra la guardò
spiazzata.
Era la prima volta
che parlava di “ragazzi”. Nella scuola francese non dava molta
confidenza a
nessuna delle sue compagne, trattandole con fredda cortesia e quando le
sentiva parlare di
ragazzi, si allontanava sempre. Anche con i ragazzi della scuola,
manteneva un
atteggiamento distaccato, così da tenerli alla larga da lei. Non sopportava
tutte quelle
moine.
-Non ho mai pensato
ai requisiti che deve avere un ragazzo per attirare la mia attenzione, quindi
non posso risponderti-
Hermione si ritrovò
a pensare che anche lei avrebbe potuto metterla in imbarazzo.
-Suvvia, non ci
credo. Non hai mai pensato al tuo ragazzo ideale?-
-No. Tu, invece, evidentemente sì, se sai che non basta un
bel viso per attirare il tuo interesse-
Hermione si ritrovò di nuovo senza una risposta pronta,
molto strano per una come lei.
Harry sorrise.
-Sei stata capace di zittire Hermione per ben due volte.
Complimenti. Non è da tutti-
Lei sorrise divertita, prima di voltarsi a guardare fuori
dal finestrino, all’invito del fratello.
-Lyra, guarda… Hogwarts-
La ragazza guardò l’enorme edifico, stupita. Era molto più
grande sia dell’accademia di
Beauxbatons, sia della fortezza di Durmstrang.
Il castello era circondato da un anello di montagne e si
trovava arroccato su un’enorme
scogliera, di fronte a un immenso lago. Era un insieme di
torri e torrette, arcate e grandi
vetrate. Somigliava un pochino al Duomo di Milano.
-Non trovi che ricordi almeno un po’ il Duomo?-
-Sì, anch’io l’ho pensato la prima volta che l’ho visto.
Bello, vero?-
Sì, era bello. Una scarica di eccitazione percorse le membra
della ragazzina. Avrebbe studiato ad Hogwarts. Avrebbe rivisto i luoghi dov’era
cresciuto suo padre.
Non vedeva l’ora.
Un ghigno soddisfatto comparve sul volto della ragazza, che
si scostò dal finestrino e riappoggiò la
testa contro il sedile, chiudendo gli occhi.
Quando la carrozza si fermò, i primi a scendere furono il
professore, Christian e Lyra, seguiti dagli altri tre ragazzi.
Mentre entravano nel maestoso atrio dall’alto soffitto, Lyra
sentì una voce strascicata inconfondibile, dietro di sé.
Si voltò subito per vedere con chi stesse parlando
Draco.
-Paciock va dicendo in giro che sei svenuto come una checca,
Potter-
Gongolò il ragazzo. Lo sguardo di ghiaccio si posò sulla
figura piccola della Granger.
-Scommetto che la tua sangue sporco, ti ha fatto una
respirazione bocca a bocca. Che schifo!-
Harry aprì la bocca per ribattere, ma Hermione fu più
veloce.
-Non c’è pericolo che possa succedere una cosa simile a te,
Malfoy. E in quel caso, sarei lieta di lasciarti morire, piuttosto che fare un
tale abominio-
Ron sghignazzò e lanciò un’occhiata divertita all’amico.
Malfoy, invece strinse i pugni furioso.
Vega colse l’occasione, per avvicinarsi al cugino.
-Cos’è, Malfoy? Sei geloso?-
Sorrise maliziosa.
Lui si voltò a guardarla sorpreso.
-Cosa?-
-Suvvia, non essere timido. Se non riesci a chiederlo in
modo normale, posso farlo io-
Sorrise, divertita. La Granger era diventata
paonazza.
-Che dici, Granger? Si vede che muore dalla voglia di
baciarti-
Con un verso di puro disgusto, la ragazza dai capelli ricci,
oltrepassò sia lei che Malfoy.
-Ma in quale orribile universo?!-
Vega si morse il labbro, per non scoppiare a ridere alla
faccia di Draco.
-Ti piacciono le sangue sporco?-
Gli sussurrò. Il ragazzo la fulminò con un’occhiataccia
oltraggiata e disgustata insieme.
-Ma come ti salta in mente?! Ridi, ridi… voglio vedere se
riderai anche dopo-
-Ah si? E perché? Che succede dopo?-
Domandò lei, facendo finta di niente.
-Ci faremo una lunghissima chiacchierata-
-Ma se non sai nemmeno in che casa verrò smistata!-
Draco si avvicinò con la bocca al suo orecchio.
-L’unica casa in cui potrai finire... è la mia. E ora
sbrigati, che c’è lo smistamento-
Il ragazzo le diede una piccola spintarella.
Lei non si voltò più indietro, mentre sulle labbra le
aleggiava ancora un vago sorrisetto divertito.
Raggiunse Christian, che l’aspettava impaziente davanti a un
altissimo portone, oltre il quale si stagliava un’enorme salone.
-Questa è la sala grande. Vieni, entriamo-
Una voce la bloccò, prima che potesse entrare.
-Rossini, Granger e Potter-
-Quella è la McGranitt. La vice preside e capo della nostra
casa, Grifondoro-
Sussurrò Chris alla sorella.
La strega aveva un’età indefinibile, con i capelli
ingrigiti, lineamenti nobili e severi, gli occhi azzurri e occhiali quadrati sul
naso. La McGranitt alzò una mano per fermare l’avanzata di Christian.
-Non tu, tua sorella. Voi tre seguitemi-
Non sono nemmeno arrivata, che già sono a colloquio della
vice preside.
Evidentemente anche le facce di Hermione Granger ed Harry
Potter, dovevano essere
simile alla sua, perché la donna, spazientita, sbottò.
-Suvvia, non fate quelle facce. Devo solo parlarvi nel mio
ufficio-
Procedettero lungo una serie di scale e corridoio e Vega,
sperò che avrebbe fatto la strada
di ritorno con qualcuno, altrimenti si sarebbe persa di
sicuro.
Entrati nell’accogliente e caldo ufficio della strega,
la
McGranitt, li invitò ad accomodarsi
sulle poltrone poste di fronte alla scrivania.
Harry, rimase in piede, concedendo il suo posto a Vega.
La ragazza gli sorrise, accomodandosi.
-Bene-
Esordì la strega, prendendo posto di fronte a loro tre.
-Il professor Lupin e il macchinista del treno, mi hanno
scritto che voi due-
Indicò Vega e Harry.
-Avete subito un attacco da un dissennatore-
I
due ragazzi si scambiarono una veloce occhiata e in quel mentre una donna entrò
nell’ ufficio.
Aveva una cuffietta bianca e un grembiule.
-Miss Rossini, le presento Madama Chips, l’infermiera della
scuola-
Vega annuì con il capo. Santo Cielo, bisognava farne un tale
affare di stato?!
Con la coda dell’occhio notò che Harry era notevolmente
arrossito.
-Non c’è bisogno, Madame. Come può vedere da lei, io e
Harry, ci siamo rimessi bene
dall’attacco del dissennatore-
-Dissennatore?-
La McGranitt annuì.
-Già-
Borbottò con sguardo torvo.
Facendo un verso di disapprovazione, l’infermiera si accinse
a controllare le condizione di
Harry.
-Va tutto bene, ragazzo. Dovresti mangiare un po’ di
cioccolato-
Decretò alla fine.
-L’ho fatto, madama. Ce l’ha dato il professor Lupin, in
treno-
-Molto bene. Finalmente abbiamo un’insegnante che sa il
fatto suo. E ora passiamo a te, ragazza-
Con estrema riluttanza, Vega si fece controllare la fronte e
il polso dalla donna.
-Un po’ di cioccolato anche a te e sarai come nuova-
-Non mi piace il cioccolato-
La Chips allargò gli occhi, stupita.
-Strano-
-Beh, puoi andare Poppy. E voi due ragazzi, aspettate fuori,
mentre parlo con miss
Granger-
I
due annuirono e uscirono insieme all’infermiera.
-Mi raccomando voi due-
Disse spiccia, quest’ultima, una volta fuori.
-Se non dovreste sentirvi bene, venite subito da me-
Vega ed Harry annuirono e si chiusero la porta dell’ufficio
alle spalle.
Quando rimasero da soli, Harry guardò imbarazzato la ragazza
da sotto le ciglia.
Si chiese se anche lei fosse svenuta, in seguito
all’attacco.
-Tu… ehm… sei svenuta?-
La ragazzo inarcò perplessa un sopracciglio.
Harry si schiarì la gola.
-Cioè, con il dissennatore-
-No, ma mi sono sentita priva di forze e ho dato di
stomaco-
Rispose con un sospiro.
-Io… ho sentito qualcuno gridare… una donna-
Confessò il ragazzo.
Vega si irrigidì e lo guardò sorpresa.
-Anch’io-
Harry e Vega si scambiarono uno sguardo d’intesa. Lei
accennò un debole sorriso.
-A quanto pare, abbiamo molte cose in comune, Harry-
Harry non la pensava esattamente così. Lui aveva sentito
gridare sua madre, ne era sicuro. Lyra, invece non aveva perso i genitori, li
aveva entrambi.
La porta si aprì d’improvviso e una soddisfatta Hermione
Granger, seguita dalla McGranitt, uscì dall’ufficio.
I
tre preceduti dalla vice preside, ridiscesero le scale verso la sala grande.
Harry lanciò uno sguardo guardingo alla professoressa, poi
si rivolse ad Hermione.
-Cosa voleva la McGranitt da te?-
-Abbiamo semplicemente parlato del mio nuovo orario
scolastico-
-Capisco-
Hermione si piegò leggermente in avanti.
-Lyra, va tutto bene?-
Vega sogghignò Cos’è? Ora voleva fare l’anima pia?.
-Alla grande-
Rispose quasi controvoglia.
La sala grande era disseminata di ragazzini con cappelli a
punta.
Vega dischiuse le labbra, meravigliata.
C’erano quattro lunghissime tavolate, mentre su una sorta di
palco c’era il tavolo dei
professori. Una sedia era posta al centro del palchetto, con
accanto un cappello logoro e
rattoppato.
Ma era il soffitto la cosa più stupefacente. Rispecchiava il
cielo all’esterno, carico di nubi. Una fitta e leggera pioggerellina cadeva dal
cielo, ma si fermava a mezz’aria, così da non bagnare gli studente e nemmeno
spegnere le miriadi di candela, sospese nell’aria.
-Ma è meraviglioso-
-Sì… ogni volta che varco la sala grande e vedo il soffitto
penso sempre che adoro la magia-
Le sorrise Harry.
Hermione fece un verso di disappunto.
-Ci siamo persi lo smistamento-
-Manca il mio-
Le fece notare Vega.
La McGranitt, dietro di loro, mise una mano sulla spalla
della ragazzina.
-Vieni, miss Rossini. Sei rimasta solo tu da smistare-
Vega e la professoressa passarono attraverso lo spazio
lasciato libero tra le tavolate delle
quattro case.
A
destra vi erano Corvonero e Tassorosso, mentre a sinistra Grifondoro e
Serpeverde.
Vega si accomodò sul sedia al centro del palco.
Voltandosi, vide un anziano mago, con un orribile vestito
viola acceso, che lei catalogò come un insulto alla moda. Aveva una lunga e
fluente barba bianca, così come i lunghi capelli. Indossava un lungo cappello a
punta. Lei si ritrovò a pensare che somigliasse in maniera sorprendente al Mago Merlino che
compariva nella Spada
Nella Roccia. Gli occhialini a mezzaluna, non riuscivano a mascherare lo
sguardo penetrante degli occhi blu del mago. Quello doveva essere Albus
Silente.
La McGranitt richiamò il silenzio in sala.
-L’ultima studentessa che effettuerà lo smistamento è Lyra
Rossini. Ha frequentato i primi due anni a Beauxbatons, in Francia. Inoltre ha
partecipato ad una vacanza studio a Durmstrang, in Scandinavia. Miss Rossini,
pronta?-
-Sì-
Sbottò scocciata.
Facciamola finita, devo andare a controllare il mio
Unku, pensò.
La professoressa le posò il cappello in testa, il quale, non
appena sfiorò i capelli biondo argentei, della ragazza, gridò a gran voce.
-Serpeverde-
Vega sorrise soddisfatta, certo non poteva essere
altrimenti.
Gli studente della sua nuova casa, batterono le mani e
qualcuno si azzardò anche in fischi di approvazione.
La ragazzina si alzò con un movimento fluido ed elegante e
raggiunse il tavolo sotto al muro, dove svettava lo stendardo verde e
argento.
Draco, senza dare spiegazioni a nessuno fece posto alla
ragazza, tra lui e un altro.
-Io sono Draco Malfoy, lui è Theodore Nott, Daphne
Greengrass, Pansy Parkinson, Tiger, Goyle e lui è Blaise Zabini-
Theo aveva i capelli castani e gli occhi di un verde
scurissimo.
Guardò incerto Draco, che lo fulminò con un’occhiataccia.
In quel modo, non solo lui, ma l’intero tavolo capì che la
nuova ragazza, si era attirata sorprendentemente le simpatie del loro
principino.
Il ragazzo sorrise affabile.
-Piacere mio Lyra-
Daphne, una stupenda bionda dei magnifici occhi verdi la
squadrò attentamente.
-Benvenuta tra le serpi-
Le disse accennando un sorriso. Lo stesso fece Pansy, mora
occhi scuri, con un delizioso caschetto, sebbene avesse il viso leggermente
schiacciato.
Tiger e Goyle, grugnirono un saluto e infine lo sguardo di
Lyra si posò su Zabini.
Capelli nerissimi, pelle olivastra, sorriso accattivante e
furbo e occhi di uno stupefacente color zaffiro.
-Piacere di ricontrarti, Lyra-
-Piacere mio-
Zabini le fece l’occhiolino e Vega sentì una specie di
calore salirle in viso.
Corrugò perplessa le sopracciglia. Che cos’era?
Scrollando le spalle, distolse lo sguardo da Blaise. Draco
allungò il braccio dietro di lei e le sussurrò all’orecchio.
-Sei arrossita… lo sai?-
Infastidita dal tono compiaciuto e divertito del ragazzo,
Vega schiuse le labbra in un affascinante, quanto imperturbabile sorriso
malandrino.
-E’ colpa del tuo fascino, Draco… ammaliante come quello di
tuo padre-
Draco scosse la testa, divertito.
-Almeno sei ancora la civetta che ricordo da bambino-
-Ehi Malfoy!-
Sia Vega che Draco si girarono verso il tavolo di
Grifondoro.
Chris quasi fumava dalle orecchie, talmente era furioso.
-Leva quei tentacoli da dosso a mia sorella e sta a due
metri di distanze da lei, come minimo-
Scandì con veemenza.
Il gruppo di serpi, ai quali Vega era stata presentata, si
scambiò un’occhiata divertita, prima di puntare lo sguardo su Draco.
Il biondino fece un sorrise affettato.
-Cos’è Rossini? Adesso sei diventato così stupido da
confondermi con la piovra gigante del Lago Nero?-
-Sai com’è, Malfoy, ma sei così viscido, che ti si può
tranquillamente confondere-
Draco si irrigidì, ma non lo mostrò. Vega accanto a lui,
l’avvertì.
Il ragazzo sogghignò e per dispetto, si tirò la cugina
vicino.
Lei lo fulminò con n’occhiataccia.
-Non sopporto quando mi mettono le mani addosso e nemmeno
quando offendo i miei fratelli, quindi... vuoi che ti schianti ora o più
tardi?-
Draco le ammiccò, per nulla intimorito.
-Più tardi, potresti avere un motivo in più per
schiantarmi-
Christian si alzò di scatto in piedi, con i pugni chiuse
e il viso paonazzo dalla rabbia.
Fred Weasley, lo afferrò per un braccio, cercando di tirarlo
a sedere.
-Non fare scenate in Sala Grande, amico. Non vedi che lo fa
solo per farti arrabbiare?!-
Anche Harry, invitò il compagno di casa a sedersi.
-Non vorrai dare una simile soddisfazione a Piton? Toglierci
punti a partire dalla sera dello smistamento, non sarebbe un buon inizio. Lascia
perdere quell’idiota platinato-
-Ehi Potter, non ti conviene agitarti così, potresti svenire
di nuovo-
Sogghignò cattivo Draco, il quale spostò il suo sguardo
sulla Granger.
-Ah, ma vedo che c’è pronta la lurida mezzosangue zannuta.
L’unico modo che hai, per baciare un ragazzo è quello di fargli la respirazione
bocca a bocca-
-E tu, invece, non riusciresti a farti baciare nemmeno in
quel caso, Malfoy-
-Suvvia-
Li interruppe Vega, che però ce l’aveva con il fratello.
-Chris, lo sai che so difendermi da sola, anche se mi
lusinga che tu prenda le mie difese. Ma, non è necessario. Ricorda quello che ti
ho detto al momento di prendere la carrozza?-
Christian rimase spiazzato dal tono calmo e tranquillo della
sorella.
Si lasciò rimettere a sedere dolcemente, riflettendo sul
quello che aveva detto la sorella.
Ricordava che avrebbe voluto salire in carrozza proprio con
Malfoy e lui le aveva risposto che non avrebbe acconsentito nemmeno sotto
Imperius, al ché lei gli aveva risposto “non conosci molto bene l’albero
genealogico dei Black, n’est pas?”. Voleva insinuare, che tra lei e quel
biondino platinato c’era un qualche legame di parentela?
Al pensiero che Vega potesse essere parente di Malfoy,
rabbrividì. Quello sì che era orribile.
Scoccò uno sguardo torvo al ragazzino, che però non lo stava
guardando.
Aveva tolto le mani da sua sorella e stava guardando furioso
Hermione, che invece era impegnata in un’allegra conversazione con Harry.
Zabini sussurrò qualcosa all’orecchio dell’amico, che
diventò rosso di rabbia.
-Ma che cavolo dici Blaise? Porco Merlino, che schifo-
Zabini ridacchiò e distolse lo sguardo da Malfoy.
-Buonasera, mie cari ragazzi-
Esordì Silente, dal palchetto.
Si era alzato in piedi, dalla poltrona centrale del lungo
tavolo dei professori.
- Un
caloroso Benvenuto a tutti i presenti! E come di consueto ci accingiamo ad
iniziare un altro anno ad Hogwarts! Devo dirvi solo poche cose, e siccome sono
tutte molto serie, credo che sia meglio toglierci il pensiero prima che finiate
frastornati dal nostro ottimo banchetto-
Sorrise, poi proseguì.
-Come ormai tutti saprete dopo la perquisizione
dell'Espresso di Hogwarts, la nostra scuola attualmente ospita alcuni dei
Dissennatori di Azkaban, che sono qui in missione per conto del Ministero della
Magia. Sono di guardia a tutti gli ingressi e finché rimarranno con noi, voglio
che sia chiaro che nessuno deve allontanarsi da scuola senza permesso. I
Dissennatori non devono essere presi in giro con trucchi o travestimenti, né
tantomeno coi Mantelli dell'Invisibilità-
Harry e Ron si scambiarono un'occhiata d’intesa.
L’anziano mago si schiarì la voce.
-Non fa parte della natura di un Dissennatore comprendere
eventuali scuse o suppliche. Di conseguenza vi metto in guardia tutti quanti.
non date loro motivo di farvi del male. Conto sui Prefetti, e sui nuovi
Capiscuola, perché facciano in modo che nessuno entri in conflitto con i
Dissennatori-
Sorrise.
-Ora, però, passiamo ad un argomento più allegro-
Indicò l’insegnante alla sua destra e disse.
-Sono lieto di dare il benvenuto a due nuovi insegnanti.
Innanzitutto al professor Lupin, che ha gentilmente accettato la cattedra di
Difesa contro le Arti Oscure-
Un discreto applauso si levò nella sala grande.
Draco storse la bocca in una smorfia disgustata.
-Il mio elfo è vestito meglio-
Pansy ridacchiò divertita, mentre Daphne alzò gli occhi al
cielo.
-Sei senza speranza-
Commentò con un sorriso sornione. Zabini appoggiò il mento
sulla spalla della bionda compagna.
-E’ sempre stato senza speranza, Daphne. Lo imparerai anche
tu, Lyra-
Come se già non lo sapessi, pensò
lei distogliendo lo sguardo da quello color zaffiro del serpeverde.
-Quanto alla nostra seconda nuova nomina-
Riprese Silente, mentre il tiepido applauso per il professor
Lupin si spegneva.
-Sono spiacente di dovervi dire che il professor Kettleburn,
il nostro insegnante di Cura delle Creature Magiche, è andato in pensione alla
fine dell'anno scorso per godersi gli anni, nonché le membra, che gli restano.
Comunque sono lieto di annunciarvi che il suo posto verrà preso nientemeno che
da Rubeus Hagrid, che ha accettato di assumere il ruolo di insegnante in
aggiunta al suo compito di guardiacaccia-
Theo fece un verso di disgusto.
-Questa scuola continua a scendere in basso. Ora hanno messo
anche quel mezzo-gigante ad insegnare-
-Pensa quando lo saprà mio padre-
Disse Draco.
Blaise, si raddrizzò e guardò divertito la nuova serpe.
-Questa è la frase preferita di Draco. Gliela sentirai dire
spesso-
Maledizione, pensò
lei, sentendo di nuovo il caldo salirle al viso. Guardò truce il bel ragazzo.
Era tutta colpa sua.
-Che ho detto?-
Disse perplesso Blaise, tra sé.
-Bene, credo di avervi detto tutte le cose importanti.
Concluse Silente.
-Che il banchetto cominci!
Draco cercò di mangiare il più velocemente possibile, ma
senza ingozzarsi come la donnola Weasley, che per inciso parlava pure con la
bocca piena. La Granger lo stava rimproverando, disgustata, per un pezzetto di
pollo che le era atterrato sulla mano.
-Ron, spero che un giorno o l’altro, ti strozzi, così
imparerai a non parlare mentre mangi!-
-Mmhh, ma Hermffingh…-
Il resto delle parole si perse in mezzo a piselli, funghi e
pezzettini di pane.
-Ron, sei orribile-
La ragazza si era scostata, andando a sedersi accanto a Fred
e Christian.
-Lascialo perdere, mezzosangue, ha fatto la fame per due
mesi, in quella sudicia e misera casa. Eppure ho sentito che avete vinto un po’
di soldi alla lotteria. Mi aspettavo che tua madre ci rimanesse secca dalla
sorpresa-
Commentò cattivo, Draco.
Ron stava per alzarsi di scatto, ma Harry e Seamus Finnigan
lo trattennero in tempo.
Il rosso buttò fuori altri incomprensibili parole e pezzetti
di cibo.
Hermione sorrise beffarda al serpeverde e alzò il mento per
fissarlo negli occhi, orgogliosa come una regina.
-Mai quanto tuo padre, quando ha visto un’intera squadra di
Auror, che gli perquisiva casa. Ho saputo che hanno scoperto delle stanze molto
interessanti-
Draco strinse i pugni dalla rabbia.
Ma aveva un asso nella manica. Aveva saputo alla fine dello
scorso anno, che Potty e Weasel avevano preso la polisucco trasformandosi in quei due idioti di Tiger e
Goyle.
-Devo ammettere che l’idea di usare la pozione polisucco,
per far intrufolare i tuoi amichetti da noi, è stata molto serpeverde-
Hermione si portò una mano alle labbra, sorpresa. Come aveva
fatto a scoprirlo? Draco ghignò.
-Sorpresa, mezzosangue? Avresti potuto scegliere Pansy o
Daphne, per seguire i tuoi amici, invece di quell’armadio della Bulstrode.
Sarebbe stata l’unica occasione per te, di apparire come una vera femmina. Non
sai quanto ho riso, pensando a te trasformata in gatto-
Hermione espirò dal naso, oltraggiata.
-Sai com’è, Malfoy, temevo ti avvicinassi troppo. E avresti
capito subito chi ero, se avessi vomitato sulle tue preziose scarpe-
Rispose beffarda.
-Per le luride sangue sporco come te, è un onore anche solo
respirare la nostra aria-
-Ma quale onore, Malfoy? Tu non sai nemmeno dove sta di
casa. Sei solo un piccolo codardo, sbruffone e viziato figlio di papà. Non sai
nemmeno difenderti da solo, altrimenti non avresti bisogno di quei due scimmione
cerebrolesi-
Sia i compagni di Grifondoro, che quelli di Serpeverde,
assistevano senza intervenire allo scambio di battute tra i due.
Per evitare che la situazione degenerasse e si mettesse mano
alle bacchetta, Vega batté le posate nel piatto.
Draco sobbalzò leggermente, contraendo ancora di più i
pugni. Lei gli sorrise.
-Ho finito-
Lui anni, rilassandosi impercettibilmente.
Ora aveva delle questioni più importante da sbrigare.
Fece segno a Vega di precederlo, poi si alzò a sua
volta e
passando dietro alla Granger, le sussurrò all’orecchio.
-Non credere che sia finita qui, sporca mezzosangue-
Ron e Harry si apprestarono ad alzarsi, per accorrere in
aiuto dell’amica, ma un gesto imperioso della mano di questa, li fermò.
Draco Malfoy uscì dalla Sala Grande a testa alta e con passo
elegante e ferino.
Pensò, confuso, che i capelli di quella lurida babbana,
odoravano di mandorle e vaniglia.
Hermione seguì per un attimo il serpeverde, poi pensò
confusa, che lui odorava di muschio bianco e di pulito.
Spazio Autrice:
Ecco a voi la seconda parte del primo capitolo. Spero che vi
piaccia ^^ e che mi facciate sapere che ne pensate. Il discorso del preside,
lìho preso interamente dal libro :D
Ma passo subito a rispondere alle vostre recensioni:
anna96: sono
felice che ti sia piaciuto il cap precedente ^^. Eh sì, Vega è una Black fatta e
finita. Spero che questo cap ti piaccia, bacioni.
ladykirahm: ciao mia
carissima beta, come va? Tanto per cominciare, grazie delle correzioni, ne ho
fatti alcuni veramente assurdi (mi vergogno quasi ^^). Su Roberto… beh, si vedrà
più avanti, anche se sono ancora indecise sul quando. Ma non ti preoccupare,
svelerò tutto. Dimmi che ne pensi del cap, senza occhialini da mestrina ^^.
Riguardo a te, amo la tua fic sempre di più, ad ogni capitolo che leggo.
Bacioni.
JuliaWeasley: sono
felice che ti piaccia la mia fic (e ti faccia anche ridere), soprattutto perché
non segui questa ship ^^. E poi, come non potrei far incontrare zio e
nipote. Spero solo che ti piacerà quel momento, che però è ancora lontanuccio…
più o meno… Il merito di aver diviso il cap in due va tutto a ladykirahm, che è
la mia beta. Fosse stato per me, avrei pubblicato un primo capitolo lunghissimo.
Come donna bionda, non c’è mica solo Narcissa :P… ci sono le Greengrass che sono
bionde… chissà. Spero che questo capitolo ti piaccia. Bacioni
Fly girl_HH: cercherò
di essere più chiara nelle risposte ^^. Non ti preoccupare, sono anche io per le
critiche costruttive ed è giusto che se hai qualche perplessità, tu me lo faccia
notare. Ora iniziamo ^^: hai ragione nel dire che Vega è antipatica, ma non ti
preoccupare su questo, perché in seguito alcune cose cambieranno. Riguardo
MarySue, mah, ti dirò, a me non sembra perfetta la ragazzina. E poi se ti sembra
così ora, figurati prima :P ho dovuto riscriverla proprio per questo. Passando
ai pregiudizi di Vega, lei è stata cresciuta dai Black e dai Malfoy. E le cose
che si imparano nei primi anni di vita, sonoq uelle che rimangono inmpresse
nella mente del bambino più a lungo (almeno così è scritto nei miei libri di
psicologia ^^). Quindi, le sono rimasti inculcati quegli insegnamenti. Anche se
non lo scritto, poi, Vega ama moltissimo Roberto, Christian e Antonio, un po’
meno Carla, però ^^. Riguardo i Weasley, beh io ho immaginato che l’avesse
sentito da Lucius Malfoy, però avrei dovuto scriverlo… me ne scuso. Sul fatto
che lo sarebbe anche lei… non è proprio esatto. Vega si è vista costretta a
dover vivere con i babbani, mentre i Weasley li amano a priori. Sul fatto del
perché la chiamino Lyra invece di Vega… risponderò nel prossimo
capitolo ^^. Sono comunque felice che la mia storia ti piaccia e grazie per
averla messa nei preferiti. Se hai altre domande, non farti problemi. Spero solo
che le mie risposte siano stati abbastanza soddisfacenti. Fammi sapere che ne
pensi di questo capitolo. Bacioni
Ringrazio tutte le persone che hanno messo questa storie tra
le seguite e tra le preferite e anche quelli che leggono soltanto. GRAZIE e al
prossimo capitolo
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