C'era una volta...

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


C'era una volta... C'era una volta, perso in mezzo a prati e boschi di un mondo fantastico, un tranquilo paesino, dove tutti vivevano felici e contenti.
Ok, meglio se mi fermo e lascio perdere questi inizi da favola. Naturalmente non stavo scherzando quando parlavo del mondo fantastico e del paesino tranquillo, ma del vivere tutti felici e contenti avrei qualche dubbio. Perchè se è vero che è in mondi come questi che si avverano le favole, bè posso sapere quando arriva il lieto fine della mia favola?
Sono Antonella Lamsa Bernardi e vivo a Buona Aria, un paesino di una grande contea. A circondare il grande paesino vi è un lungo fiume a sud che ne segna il confine e che collega la strada che porta agli altri paesi con un ponte. Ai lati vi sono campi e prati immensi e a nord un'immensa foresta che mai nessuno è riuscito ad attraversare per intero e si dice porti alle altissime montagne che segnano il confine del mondo. La zona nord è costeggiata da altissime mura ed in quella zona vi sta il castello dove vive il re di Buona Aria, con il principe ed i vari nobili. Il resto del paese è composto da poveri contadini o artigiani, ridotti alla fame, che per vivere devono lavorare duramente tutto il giorno. é triste vedere il paese ridotto in questo stato, un tempo non era così, quando vi era al trono un re Buono e saggio, ma ora dopo l'inspiegabile morte sua e della moglie è salito al potere Edward, un cugino del defunto sovrano, che fa solo i suoi interessi e se ne frega altamente del popolo. Si dice però che il re defunto avesse un fratello gemello che fu abbandonato alla nascita e se si riuscisse a trovare la "tavola dell'albero genealogico reale" finalmente Edward sarebbe cacciato dal trono e il legittimo re potrebbe prendere il suo posto, ma nessuno sa chi sia e nessuno sa dove sta nascosta questa misteriosa tavola.
Sinceramente non mi interessa neanche granchè, sono problemi di chi sta al potere, se anche cambiassero re la mia vita non cambierebbe per niente.
Vivo vicino al centro, in una graziosa villetta, con attorno un bel giardino. Adoravo questo posto, lo sentivo il mio piccolo regno, mi sentivo una principessa, prima naturalmente che arrivasse lei. La mia vita è cambiata quando la mia attuale matrigna, Francisca, una strega, ha fatto un incantesimo a mia madre, l'incantesimo dell'ubbidienza e l'ha costretta a farle fare tutto quello che le ordinava per 24 ore e da brava strega malvagia, le ha fatto compiere un reato e così mia madre è stata arrestata. In poco tempo ha conquistato l'amore di mio padre, non so se per davvero o con un filtro, fatto sta che lei e sua figlia Barbie si sono trasferite da noi, prendendo quindi anche i nostri soldi. Non sa che io so cosa ha fatto a mia madre, avevo più o meno dieci anni e nascosta in un angolino ho visto tutto con i miei occhi, ma nessuno ha creduto ad una bambina di dieci anni. L'ho sempre guardata e trattata male, ma tutto procedeva bene fino a che il mio magnifico papà viveva con noi. Un giorno mio fratello Fabio è partito per andare a studiare in un altro paese e qualche mese dopo papà è morto per una brutta malattia. Questo è successo circa due anni fa, i giorni più brutti della mia vita, adoravo mio padre, era il mio punto di riferimento e se ne è andato così. Ancora adesso ripensarci mi fa male e probabilmente mi avrebbe fatto ancora più male se avessi saputo cosa sarebbe diventata la mia vita dopo. Mi confinarono su in soffitta a vivere e da allora devo fare tutto quello che mi ordina se voglio che mi paghi gli studi dopo la scuola per continuare a studiare canto. Ora ho 17 anni, lavoro come una serva, vado a scuola e ogni pomeriggio vado di nascosto a trovare mia madre che sta in prigione. Naturalmente a scuola nessuno sa della mia situazione, sono la leader di un gruppo all'interno dell'istituto: le divine. Non posso mostrarmi debole, perchè io non lo sono!
Come quasi ogni giorno ho appena finito scuola e ho ancora addosso la divisa, un vestito rosso lungo fino al ginocchio a maniche lunghe, con lo stemma della scuola. Arrivo davanti alla grande recinzione del castello del re, faccio il giro e quasi appresso alla foresta trovo il solito buco che ho scoperto qualche anno fa, sorrido ed entro. Faccio attenzione come al solito a passare per il giardino, ma non vi è mai nessuno. I giardinieri lo tengono sempre perfettamente in ordine, ma lavorano la mattina presto e tutti quelli snob dell'alta nobiltà non hanno di certo tempo da sprecare a farsi una passeggiata in giardino, quindi passo tranquilla.
Mi siedo nell'erba, davanti a me ho un grande muro e proprio in basso una piccola finestrella che dà sulla cella di mia madre.
-Mammaaa, sono arrivata.-
Mia madre arriva ad affacciarsi.
-Oh pulcino, come stai? Ma sai che diventi sempre più bella? Fortuna che oggi sei venuta, ci sono anche i miei simpaticissimi compagni di stanza, ti ricordi di Paolo, Dorina e Andres?-
Sorrido con una smorfia, ma annuisco, e come potrei dimenticarmi quei tre vestiti da pazzi che si comportano da pazzi, finiti in galera per avere cercato di rubare una galina? Che gente!
-Allora, com'è andata a scuola? E Fabio, l'hai sentito?-
-A scuola tutto alla grande, è arrivata una lettera di Fabio proprio ieri, dice che sta bene e che appena può ci raggiunge.-
In realtà da una parte sono contenta se ci raggiunge, dall'altra no. Non voglio che nessuno, neanche la mia famiglia, sappia cosa sto passando in quella casa, non mi piace fare pena alla gente.
-Con quella strega di Francisca come va?-
-Come pensi che vada? La odio, ma ci sopportiamo, io mi faccio i miei affari e lei i suoi.-
Bugie, quante bugie sono costretta a dire.
-Mamma ora vado, che devo fare i compiti, se riesco vengo domani.-
-Va bene pulcino, vai tranquilla, e ricordati che per qualsiasi cosa la mamma è qua.-
Saluto e me ne vado, si, la mamma è qua, voglio un bene dell'anima a mia madre, ma non può uscirmi con queste frasi, dato che è chiusa in una prigione e che se ho qualche problema, come me lo può risolvere?
Sono quasi a metà prato quando sento qualcosa sulla gamba. Guardo verso il basso.
-Ah, toglietemi questo cane pulcioso di dosso, aiuto!- mi metto a urlare, non pensando che sono nei giardini del castello, ma sono troppo infastidita da questo grande sacco di pulci bianco alto fino alla mia vita che mi annusa.
-Ehi, tu cosa ci fai qua?-
Oh mamma, scoperta! Mi volto e vedo un bellissimo ragazzo dai capelli castani venirmi incontro, quando si avvicina posso notare che ha due occhi veramente stupendi, verde chiaro. Non mi devo preoccupare di lui, penso.
-Dai Birillo, stai giù.- dice al cane che ubbidiente si stacca da me.
-Mamma mia, non oso pensare quante pulci mi avrà attaccato.- dico stizzita.
-Gli ho fatto il bagno prima se proprio vuoi saperlo, ma tu cosa ci fai qua?- mi domanda mezzo arrabbiato e mezzo divertito.
-Affari miei, ma tu chi sei?-
-Affari tuoi? Veramente sei nel mio giardino, io sono Bruno, il principe.- dice sorridendo in modo ovvio, ma questo è tutto scemo.
-Si, il principe, e io allora sono mago Merlino.- dico in tono canzonatorio.
-Guarda l'ho appena visto salire le scale, sai com'è alloggia nella torre centrale, se vuoi te lo presento dato che credi di essere lui.- mi dice sorridendo beffardo.
-Molto spiritoso, ora scusami ma avrei fretta.- dico scansandolo.
-Io se fossi in te non sarei così tranquilla, potrei farti arrestare sai.-
Mi giro fulminandolo.
-Ah si? E come spiegheresti allora anche la tua presenza qua? Eh principe Bruno? E comunque non sono una ladra se ti può tranquilizzare.- dico prendendolo in giro, ma figuriamoci se questo è il principe.
Lui sorride divertito.
-Ma allora non mi credi?- dice con tono divertito. Mi sta proprio dando sui nervi, se non fosse che è così carino.
-No!- dico girandomi e andandomene.
-Aspetta, non mi hai detto chi sei.- mi urla prima che esca per il buco.
-Chiunque tu vuoi che io sia!- dico suadente.
-Non vale, questa l'hai copiata!- mi dice ridendo.
-Diciamo presa in prestito.- dico e me ne vado con un senso di leggerezza dentro e sentendo il suo sguardo addosso. Se, il principe.
Percorro la via principale e accellero, sono un pò in ritardo e non voglio sentirmi dire parole dalla mia matrigna.
-Antonella! Sei andata a trovare tua madre di nuovo? Devi stare attenta, potrebbero scoprirti prima o poi.-
Prendo uno spavento appena sento pronunciare il mio nome, ma poi mi tranquilizzo, è Patty. La mia migliore amica.
-Patty, darling, mi hai fatto prendere un colpo, eh si, sto tornando.-
Dico tranquillamente, Patty è l'unica insieme a mio fratello che sa che vado a trovare mia madre tutti i giorni, sento che è l'unica di cui mi posso fidare veramente.
-Ti accompagno se vuoi, così magari possiamo fare un pò di compiti insieme?- mi dice allegra.
-Guarda veramente ho un mal di testa, pensavo di andare un pò a letto, Patty, scusa.- invento al momento, non voglio che venga a casa mia e veda la mia situazione.
-Ah va bene tranquilla, riposati mi raccomando che non ti ammali. Ci vediamo domani, ciao Anto!-
Mi dà un abbraccio veloce e poi la vedo andare via, contenta. I suoi genitori Carmen e Leandro sono poveri, lui è il medico del paese, ma non le hanno mai fatto mancare nulla e lei ha sempre avuto molto affetto. Adesso ha addirittura un ragazzo, Matias, il ragazzo più carino della scuola. Siamo diventate amiche da pochissimo, perchè lei sta nel gruppo rivale al mio, ma col tempo abbiamo imparato a conoscerci.
Mi dirigo verso casa e in cinque minuti ci sono. Cerco di fare piano, magari non mi sente.
-Antonella, posso sapere dove sei stata finora?-
Eccola qua, Francisca, la mia matrigna e strega, una bella donna, non c'è dubbio, bionda, elegante, ma perfida e pensa solo a lei e a sua figlia. Non la posso sopportare, ha distrutto la mia famiglia praticamente.
-Sono stata a fare le prove con il mio gruppo.- rispondo freddamente.
-Fino ad adesso? Ok non voglio andare oltre, forza ci sono i piatti da lavare e i letti da rifare.- mi ordina e io senza fiatare mi dirigo verso la cucina, ormai mi sono abituata, non ho alternative.
Inizio a canticchiare la canzone del mio gruppo, somos las divinas e intanto ripenso a Bruno, il ragazzo del parco, chissà cosa ci faceva lì. E se fosse veramente...no ma cosa vado a pensare, troppo modesto per essere il principe!Impossibile.





Fine capitolo.
Ciao a tutteeee....ok se volete ridermi in faccia fate pure, non so come sia venuta fuori questa storia, un pomeriggio stavo tornando in corriera e avevo voglia di scrivere qualcosa di diverso ed è saltato fuori questo. Praticamente sarà come una fiaba, però con più intrighi, più complotti, più romanticismo e pure un pò di avventura. Vabè dai, lascio a voi il giudizio!
Un bacione.
Gaia

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Capitolo 2
*** 2 ***


2C

"C'era una volta...2° capitolo..."


Quiero, quiero bailar yo quiero
quiero, quiero
quiero cantar, yo quiero
quiero, quiero

Scendo dal palco con estrema eleganza. Siamo nel teatro della scuola ed è appena terminata la lezione di musical.
-Siamo state perfette!- esclama Caterina, una delle divine.
-Divine!- ripete Luciana esaltata.
Si effettivamente siamo veramente brave, o meglio sono, perchè sono io il capo.
-Oggi facciamo le prove?- domanda Pia.
Cavolo oggi no, non posso arrivare a casa tanto tardi o Francisca si arrabbia, già ieri era scocciata e si che mi sono trattenuta solo cinque minuti a parlare con quel Bruno. Già Bruno, non so perchè ma mi è entrato in testa.
-Eh no ragazze io oggi non posso mi dispiace.-
-Come mai?- mi domanda Pia con sguardo indagatorio.
- Sono indietro con i compiti e devo portarmi avanti. Qualche problema Pia?- ora il mio sguardo si fa severo e lei arrossisce. Adoro essere la leader, almeno qua a scuola mi rispettano e mi temono.
-Io vado, ci vediamo domani.- dico salutando con una mano e scappando via.
Esco dall'istituto e sto per passare accanto a questo, quando una mano mi prende per il polso e mi trascina dietro il muro. Non faccio neanche in tempo a urlare che incontro gli occhi verdi di Bruno. Me li ricordo alla perfezione.
-Ciao.- mi sussurra avvicinandomi a lui. Ma tu guarda che cascamorto.
-Ciao.- dico con un sorrisetto furbetto e gli pesto il piede, in modo che mi lasci andare.
Sento una risata provenire dalla mia sinistra. Mi volto e vedo un bel ragazzo, con i capelli lunghi e gli occhi sottili marroni.
-E tu chi sei?- dico guardandolo con superiorità.
-Sono Guido, lo stall, cioè un amico di Bruno.- ma cosa voleva dire questo.
-Mi potete dire cosa ci fate qua?- domando infastidita.
-Non mi avevi detto chi eri, e avevo voglia di rivederti e dato che ricordavo solo lo stemma sul tuo vestito, sono venuto qua, e mi sono fatto accompagnare da Guido.- dice sorridendo voltandosi verso di lui.
Ma tu guarda questo che sfacciato, mi volto a guardare il suo amico e lo vedo che osserva un punto preciso, quasi incantato.
-Ma che ha il tuo amico?- domando con una smorfia. Bruno alza le spalle e io inizio a passargli una mano davanti al naso, ma niente, è fisso a osservare un punto indefinito. Seguo il suo sguardo, fino ad arrivare alla figura di Josefina che sta parlando con Tamara e Sol.
-Ah-ah, colpo di fulmine eh?- dico io sorridendo furbetta.
-é bellissima.- dice in trance.
-Si chiama Josefina Beltran, frequenta il mio istituto e fa parte delle popolari, il gruppo nemico al mio.- spiego io.
-Devo conoscerla.- e parte.
Non so se ridere o se mettermi una mano tra i capelli, ma questi due quanto sfacciati sono. Da qua non riesco a sentire i dialoghi, ma posso vedere tutta la scena.
Lui le posa una mano sulla spalla e inizia a parlarle, vedo lo sguardo di lei che lo guarda veramente male.
-Mi sono dimenticata di dirgli che ha il ragazzo.- dico con aria innocente verso Bruno e lui scoppia a ridere.
Ed infatti dalla mano di Jose arriva una sberla fortissima sulla guancia di Guido, che deluso se ne torna da noi.
-Non dirmi che ha il ragazzo sai.- mi dice rimproverandomi.
-Me ne sono dimenticata, si chiama Gonzalo e frequenta la nostra scuola.-
-Mi sta già antipatico, bè Bruno io ti ho accopagnato, ora vado che vorrei tornare intero a casa.-
Si salutano con una pacca sulla spalla, da buoni amici.
- Forse è meglio se vado anch'io.- dico guardando l'ora, sono quasi le tre e non vorrei fare arrabbiare Francisca.
-Come te ne vai, sono venuto qua apposta per te e mi scarichi così?- mi domanda Bruno.
-Non ti ho chiesto io di venire.-
-Ma la smetti per un secondo di fare l'arrogante e mi dici cosa ci facevi nei giardini reali ieri?- lo dice col tono arrabbiato e mi fa un pò stare male. Un pò però eh. Io sono pur sempre Antonella.
-Se te lo dico poi devo ucciderti.- dico sorridendo.
-Correrò il rischio.- mi risponde divertito.
-Non voglio macchiarmi le mani di un omicidio, non te lo dirò.- dico semplicemente sorridendo.
-OK, tu non mi dici niente, ma in cambio lasci che ti accompagno a casa.-
Sto per rispondere che non se ne parla nemmeno, ma poi mi guarda con quei suoi occhi verdi e mi sciolgo, non riuscendo a dire di no.
-Va bene, ma dove vai, io abito per di qua.- dico fermandolo mentre va dalla parte sbagliata.
-Ma io volevo allungare il giro.- mi dice sorridendo.
Sorrido pure io e lo seguo, dimenticandomi completamente di Francisca, i compiti e il lavoro.
Arriviamo fino al confine sud del paesino e iniziamo a chiaccherare passeggiando in riva al fiume. Parliamo del più e del meno, delle divine, delle popolari, del paese, delle cose superflue. Naturalmente tralascio il fatto che vivo con la matrigna, che mia madre è in prigione e che mio padre è morto, non voglio fare la parte della pia.
-Ora tocca a te però, non mi hai ancora parlato della tua vita, non dicevi di essere il principe, ora dimmi chi sei in realtà.-
Tentenna un pò, non sa cosa dire.
-Forse un giorno più avanti, te lo dirò.- decido di stare al gioco.
-Chi te lo dice che ci vedremo ancora?-
-Non succederà?- mi domanda un pò triste.
-Devo pensarci su.- dico fingendomi pensierosa.
-Osi rifiutare un mio invito? Questa me la paghi.-
Scoppio a ridere ed iniziamo a rincorrerci nel prato che costeggia il fiume. Ad un certo punto riesce a prendermi e cadiamo nell'erba. Inizia a farmi il sollettico mettendosi sopra di me. Per un attimo restiamo in silenzio, lui smette di farmi il sollettico e io smetto di ridere, ci sono i nostri sguardi che cercano di leggersi dentro. Ma è solo un attimo, dopo di che torniamo alla realtà e lui si stende accanto a me e iniziamo a fissare il cielo.
-Che forma ha quella nuovola secondo te?- mi domanda a un certo punto.
-Peppe!- dico sorridendo.
-Peppe?- mi domanda confuso.
-Si, era un coniglio azzurro di peluche che avevo quando ero piccola, me lo aveva regalato mio padre, mi piaceva un sacco.- dico ripensando al passato.
-Non pensi mai a come sarebbe bello tornare bambini?-
-Si, tutti i giorni, quando giocavo con mio fratello e mio padre, senza preoccupazioni, senza problemi, senza impegni, quando mio padre mi leggeva la storia prima di dormire, e io mi addormentavo col sorriso.- dico ripensando a mio padre.
-Anche mio padre veniva a farmi compagnia prima che mi addormentassi, però insieme a mia madre mi cantavano una canzone, la classica ninna nanna.- mi dice fantasticando. E io sorrido perchè ripenso alle sere con mio fratello.
-Quando i miei genitori non potevano raccontarci le storie ero io a cantare per mio fratello, ha due anni più di me, ma adorava sentirmi cantare, gliela cantavo, lui rideva e poi si addormentava.
Ninna nanna, ninna oh,
Questo bimbo a chi lo dò?
Lo darò alla befana
che lo tiene una settimana.
Lo darò all'uomo nero,
che lo tiene un mese intero.-
Mi perdo nei ricordi cantando la ninna nanna che cantavo a mo fratello, alcuni belli, dolci, altri, anzi tantissimi, brutti, sono ricordi tristi.
-Hai una voce stupenda.- mi dice continuando a guardare il cielo.
-Grazie, lo so, ma non serve a molto se non hai qualcuno che ti ascolta.- dico quasi senza pensare, e me ne pento, ma non so perchè, sento che di Bruno posso fidarmi.
-Cosa vuoi dire?- ora si volta a guardarmi.
-Che mio padre è morto qualche anno fa.- dico con una lacrima che scappa dai miei occhi, è la prima volta che ne parlo così con qualcuno.
-Mi dispiace, so cosa provi. Anche i miei sono morti entrambi misteriosamente un pò di anni fa, mi cresce un cugino di mio padre adesso.-
-Mi dispiace, ti mancano molto?- gli domando.
-Si, tantissimo.-
Restiamo un altro pò incantati a fissare il cielo.
-Grazie.- mi dice.
-E perche cosa?- gli domando.
-Era da un pò che non riuscivo ad essere me stesso con qualcuno.- mi dice girandosi e sorridendo.
-Credo valga lo stesso per me.-
-Sei veramente carina quando abbassi le ali.- mi dice.
-Ehi.- e gli tiro una sberla sulla spalla.
-E io che volevo farti un complimento.-
Mi metto a ridere e guardo l'ora, sono quasi le cinque.Il tempo è volato, ma qua ne va della mia vita.
-Bruno, devo scappare, ci vediamo.- Mi alzo e scappo via, lasciandolo là da solo, a guardarmi correre via e domandarsi sicuramente perchè scappo ogni volta.
Faccio una corsa e arrivo a casa senza fiato.
-Dove sei stata finora?- mi domanda Francisca sulla porta.
-Alle prove.-
-Strano, prima è passata Pia, ti cercava.-
Cavolo! Me ne sto zitta, ormai ho imparato che è la cosa migliore da fare.
-Non voglio stare qua a indagare, sappi solo che dovresti essere più riconoscente a chi ti sta allevando come una figlia.-
Vorrei sputargli in un occhio, ma mi trattengo.
-Forza ora, a lavare, io e Babi dobbiamo avere i nostri vestiti migliori pronti per domani, ci sarà un ballo al castello!-


Fine capitolo.
Eccomi qua, aggiornamento strarapido. Scusate se ci sono degli errori di ortografia, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ringraziamenti:
sabry99: grazie mille, sono contenta che la storia ti piaccia, naturalmente adesso è un pò monotona, ma presto si movimenterà molto. Grazie mille. Bacii
sam05: Ciaoo, sono contenta ti piaccia questa ambientazione, e io che la credevo sciocca. Spero continuerai a seguirmi, un bacione e grazie!Bacioo
Mileybest: ciao carissima, mi fa piacere che non mi hai riso in faccia, anch'io adoro le fiabe, per questo ho vluto provare a scrivere questa storia, un pò fuori dal comune diciamo. Mi piace moltissimo anche la tua di fiaba. Un bacionee
jose_guido96: Ciaoo, grazie mille per i complimenti. Con questo capitolo credo di aver risposto alla tua domanda, e cioè si, ci saranno Jose e Guido, sono la coppia che più mi piace dopo Anto e Bruno, quindi anche se ora non gli dò molta importanza, più avanti saranno tra i protagonisti! Promesso. Fammi sapere cosa ne pensi. Baciii
A presto.
Gaia

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Capitolo 3
*** 3 ***


3
"C'era una volta...3° capitolo!"



" Ogni fiaba è uno specchio magico
che riflette alcuni aspetti del nostro mondo interiore
e i passi necessari per la nostra evoluzione
dalla immaturità alla maturità."
Bruno Bettelheim



Mi si illuminano gli occhi. Un ballo? Ho sempre sognato di parteciparvi. Vestiti eleganti, musica, balli, gente cool. Deve essere un sogno.
-Un ballo?- domando incuriosita.
-Si, in maschera e naturalmente la nostra famiglia è stata invitata.- dice fiera la mia matrigna.
-Posso venire anch'io?- domando educatamente, anche se mi costa molto, se non fosse perchè devono mantenermi e pagarmi gli studi le avrei già mollate.
-Certo cara.- dice col tono falso e mi sale un attacco di bile impressionante, ma mando giù e sorrido fingendomi riconoscente.
-Mamma, io non ce la voglio Antonella al ballo.- eccola qua la guastafeste, la mia sorellastra Babi, una ragazza di un anno più piccola di me, mora e molto ma molto vanitosa, forse anche più di me.
-Paura di fare brutta figura vicino a me?- esclamo, non riuscendo a trattenermi.
-Antonella, non parlare così alla mia bambina. Domani naturalmente salterete scuola, dobbiamo prepararci a dovere, dobbiamo essere perfette, sopprattutto tu bambina mia.- va a strizzare le guanciotte a mia sorella.
Roteo gli occhi, si come se un pò di trucco potesse coprire quell'oscenità di pelle che si ritrova o tutte quelle doppie punte, non ci siamo proprio. Mi avvio verso la lavanderia per lavare i loro vestiti e mi rendo conto di una cosa importantissima.
Non ho un vestito!
Poco male, la matrigna sembrava di buon umore, me ne presterà uno lei. Sono emozionatissima, non vedo l'ora che sia domani sera, anzi dato che domani stiamo a casa da scuola penso che stasera andrò a trovare mia madre, così le racconto del ballo, sono troppo emozionata.

-Noi andiamo a letto che domani dobbiamo essere in gran forma, quando sali a dormire ricordati di buttare legna nel camino. Buonanotte.-
Osservo le due streghe che fanno parte della mia vita salire le scale e poi cercando di fare poco rumore esco di casa. La mia matrigna non sa e non deve sapere che vado a trovare mia madre. Percorro il paese poco illuminato, sono le dieci di sera, ma è un venerdì sera e non c'è molto movimento, se non dentro le osterie, dove si canta e si balla, e qualche finestra illuminata di gente che si sta preparando per andare a dormire, stremata dalla dura giornata di lavoro, che poi le servirà solo per comprarsi un pezzo di pane perchè i prezzi e le tasse imposte da Edward sono troppo alte. Fortuantamente i soldi dei miei genitori più quelli della mia famiglia ci permettono di vivere bene e siamo tra le famiglie più ricche del paese. Svolto in una via per niente illuminata, una specia di scorciatoia per arrivare prima al castello. Ad un certo punto mi sento leggermente sprofondare nel terreno, guardo per terra.
Oh cavolo ho preso una pozzanghera e ho macchiato il mio bel vestito rosa. Uffa.
Inizio a lamentarmi, quando sento delle voci dietro un muro. Mi zittisco e mi appiattisco contro di questo per non farmi vedere.
-Insomma Gonzalo, basta! Mi dispiace ma è così. Tra di noi è finita.-
-Sei proprio una sgualdrina Josefina.-
Mi tranquilizzo un attimo quando riconosco le voci, Gonzalo e Jose si stanno lasciando, e procedo per la mia strada, ma...
-Aaaaaaaah.-
Sbatto contro qualcuno e mi ritrovo per terra, macchiando ancora di più il vestito.
-Ma si può sapere dove guardi?- domando io urlando.
-Antonella, ma cosa ci fai in giro a quest'ora?- mi domanda l'altra persona che riconosco essere Jose.
-Affari miei, tu piuttosto?-
-Ero uscita con Gonzalo.- mi risponde, non sembra per niente triste di averlo mollato.
-Si, peccato sia stata la vostra ultima uscita, come mai l'hai lasciato?- domando curiosa.
-E secondo te lo vengo a raccontare a te?- mi domanda riluttante.
-Si, in effetti noi ci odiamo. Dai se tu mi dic perchè vi siete lasciati io ti dico dove vado.- le dico, figuriamoci se poi gli vado a spifferare tutto. Lei sembra pensarci un attimo su.
-Oh e va bene. Mi ero stancata perchè stava diventando troppo pesante, e poi tra noi non c'era feeling, sai com'è quella specie di scintilla, di complicità che provi quando sei con una persona che ti piace.-
-Si, lo so.- dico senza pensare, vedendo nella mia mente il volto sorridente di Bruno.
-Lo sai? Ma andiamo va, non ti sei mai innamorata di nessuno a scuola, sei stata solo con mio fratello, però non credo proprio ne fossi innamorata.- mi dice Jose.
-No non ero innamorata, bè scusami ma ora devo andare, mi ha fatto piacere la chiaccherata con te, o forse anche no. Ci vediamo.- dico salutando con la manina e faccio per incamminarmi ma me la ritrovo dietro.
-Non mi hai ancora detto dove vai cara mia.- mi dice con tono duro.
-Allora honey, cara mia tu a me non lo dici, e se anche non te lo voglio dire, sono affari miei.-
-Vorrà dire che mi toccherà seguirti.-
-Scusa?- mi giro sconvolta a questa affermazione.
-Hai capito bene, o impari a mantenere quello che dici o ne paghi le conseguenze.- mi dice decisa.
-Va bene, come vuoi te.- dico abbassando lo sguardo e prendendo un secondo di pausa prima di mettermi a correre come una furia, non la voglio questa impicciona tra i piedi.
-Tontonella, aspettami.- dice standomi dietro.
Mi infilo nel buco del muro e attraverso i giardini andando verso il muro dove stanno le prigioni. Mi volto indietro, Jose sta uscendo ora dal buco e si sta guardando intorno un pò spiazzata e incredula. Mi nascondo dietro un albero per gustarmi la scena, chissà come reagirà ora capendo dove si trova. Invece mantiene il suo sangue freddo guardandosi intorno e così faccio anch'io. Però, sono proprio belli i giardini di sera, hanno un che di magico. Specialmente la fontana sembra illuminarsi e tante lucciole brillano nel buio della notte, posandosi sui fiori e illuminando i loro petali. A un certo punto mi volto di scatto, qualcuno si sta avvicinando a Jose. Che tonta, si è fatta beccare, sto per intervenire, quando mi accorgo che si tratta di Guido, l'amico di Bruno. Posa una mano sulla spalla di Jose e lei girandosi di scatto gli molla un'altra sberla sulla guancia. Scoppio a ridere e vorrei andare, ma vedo Jose prenderlo più benevolmente questa volta quindi rimango qua a guardarli, nascosta dietro l'albero.
-Lo sai che non si spiano le persone?-
Prendo uno spavento pazzesco e mi volto di colpo. Sorrido.
-Bruno, mi hai fatto fare un colpo.-
-Cosa ci fa la tua amica Jose qua?- mi domanda.
-Mi ha voluta seguire e poi ha incontrato il tuo amico Guido.- dico tranquillamente.
-E tu cosa ci fai qua?- mi domanda nuovamente.
-Che noioso, sempre con le solite domande.- esclamo io, mi sa che la visita a mia madre stasera è saltata.
Lui scuote la testa e poi si ferma a fissarmi. I suoi occhi risplendono con la luna, quanto è bello.
-Vieni, ti porto in un posto speciale.- dice prendendomi la mano e trascinandomi con lui. Mi volto un attimo a guardare cosa sta combinando Jose. Si è seduta sulla fontana con Guido a parlare, bene, posso stare tranquilla e lasciarmi trascinare dal mio principe azzurro.
Passiamo in una piccola apertura attraverso due siepi ed entro in un posto meraviglioso. Intorno, a farne da confine a forma di cerchio vi è una siepe. tagliata in modo ordinato. Al centro un laghetto con delle ninfee che galleggiano donandogli un aria molto romantica. in una zona, vicino alla siepe vi sono due alberi che tengono su una specia di dondolo in legno.
-Uao.- dico dando voce alle mie emozioni.
-Ti piace?- mi domanda Bruno.
-é divino!- dico sorridendo.
Andiamo a sederci sul dondolo, da cui si possono vedere le stelle.
-Sai, speravo proprio di vederti prima di domani sera.- mi dice una volta che ci siamo seduti.
-Ah si? Come mai?- gli domando.
-C'è un ballo al castello, mi stavo domandando se tu partecipavi.-
Mi manca il respiro per un attimo, mi sta chiedendo di andare al ballo con lui?
-Si, credo proprio che parteciperò.- dico sorridendo come non mai.
-Bè allora spero mi concederai un ballo.- mi dice con la domanda sottointesa.
-Può essere.- dico restando sul vago.
-Ma è in maschera, come farò a riconoscerti?- mi domanda.
-Guarda il mio collo, indosserò questa, come sempre, è di mia madre.- tiro fuori dal vestito una collana con la catenina bianca e una stella dorata come ciondolo, l'ho sempre al collo, mi fa sentire mia madre vicina.
-Ok, verrò io da te. Non vedo l'ora sia domani sera.- mi dice e il mio cuore sembra scoppiare di gioia, perchè mi fa questo effetto?
-Anch'io, adoro ballare, e farlo domani a palazzo sarà fantastico.- dico mostrando il mio entusiasmo.
-Non mi hai ancora mostrato come balli.- mi dice voltandosi verso di me.
-Bè, domani sera lo vedrai.-
-Voglio un'anteprima, anzi no, voglio sentirti cantare una tua canzone.-
-Una mia canzone?- gli domando.
-Si, mi hai detto che componi canzoni, ma non me ne hai neancora fatta ascoltare una.- mi dice.
-Ma le mie canzoni non sono adatte a una serata come questa, te ne canto una della mia migliore amica se vuoi.- dico io, decidendo di cantare la canzone che più mi piace di Patty.
-Ok.- mi dice lui sorridendo.

Quiero que me lleves de la mano
Donde pueda ver atardecer
Siento que me estoy enamorando
Por primera vez, por primera vez

Inizio a cantare questa dolce canzone che Patty ha dedicato a Matias, il suo ragazzo. Lo guardo dritto negli occhi e sorrido mentre canto. Ad un certo punto Bruno mi prende la mano e mi fa alzare.

Es hermoso lo que esta pasando
Tengo miedo y yo se por qué
Tanto tiempo te estuve esperando
y hoy me besarás, por primera vez

Mi fa fare una giravolta, poi unisce le sue mani alle mie e balliamo, come due stupidi, tra le note e le parole che escono dalla mia voce.

Un beso para mí
Es abrir de par en par mi corazón
Es llegar hasta la puerta del amor
Con mi ilusión, con mi ilusión

Mi fa fare un'ultima giravolta e poi posando un braccio dietro la mia schiena mi attirra a sè, vedo i suoi occhi farsi vicini, sempre di più, io gli chiudo, per vivere meglio questo momento...
-Antonella, stanno arrivando le guardie.- arriva Jose correndo, e ti pareva che doveva rovinarmi il momento.
Mi prende per un braccio e mi trascina via, faccio appena in tempo a girarmi verso Bruno che mi urla.
-Ti aspetto domani.-
Faccio segno di si con la testa, ma poi un dubbio mi prende, lui non scappa mica? Boh, sarà abituato.
Usciamo dai giardini del palazzo reale e continuiamo a correre ridendo come due bambine.
-Ho conosciuto un ragazzo dolcissimo.- mi urla Jose.
-E io ho quasi baciato un ragazzo fantastico.- gli urlo di risposta.
-Ci vediamo domani Tontonella.- mi urla svoltando per tornarsene a casa e io prendo la strada che mi porta a casa. Entro lentamente, senza farmi sentire, e stranamente ce la faccio, mi va tutto bene. Ancora emozionata corro a mettermi sotto le coperte, sognando già la serata di domani e gli occhi verdi di Bruno.

Mi sveglio di colpo, sentendo male a un fianco, sono caduta dal letto, ahia. Poi guardo verso l'alto, no, non sono caduta, mi hanno buttato giù dal letto, Francisca è in piedi che mi guarda.
-Ehi, un pò di gentilezza.- dico io.
Mi arriva una sberla sulla guancia fortissima, che mi fa traballare. La fulmino con gli occhi.
-Ho trovato tracce di fango giù in salotto, non mi piace che esci senza il mio permesso Antonellina, ma sarò buona, puoi venire al ballo, certo prima devi trovarti un vestito e fare tutte queste faccende di casa, dalla prima all'ultima, le ho raddoppiate, come punizione.- mi dice sorridendo.
Tira fuori due fogli lunghissimi di cose da fare e se ne va ridendo.
Non ce la farò mai ad andare al ballo.





Fine capitolo.
CIao a tutteee, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, metà scritto con la febbre quindi perdonatemi se ci sono errori di ortografia. Un bacione, alla prossima. Grazie mille a girlstar e sam05.
Gaia

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Capitolo 4
*** 4 ***


4
"C'era una volta...capitolo 4!"


"Tempi oscuri davvero...e maledettamente scomodi!
Niente idraulica, niente elettricità...
Niente di niente!"
Mago Merlino





Mi rigiro tra le mani la lista di faccende da sbrigare. Bè, io sono Antonella the best, quello che voglio lo ottengo e non sarano quattro stupidi lavoretti a farmi saltare il ballo. Penso decisa, alzandomi e mettendomi al lavoro. Al vestito penserò in un secondo momento.
Passo la giornata a pulire pavimenti, lavare piatti, sciacquare i vestiti sporchi, fare il bagno al cane, spazzare per terra e senza volerlo si fanno le nove di sera. Mi manca ancora un intero foglio di faccende da sbrigare, e ormai perdo ogni speranza di andare.
Sto finendo di cucire la fodera di uno dei cuscini del divano del salotto, quando la mia matrigna e Babi mi passano accanto.
-Mi dispiace che non sei riuscita a finire, bè noi andiamo al ballo, torneremo per mezzanotte e qualcosa. Mi raccomando non affatticarti troppo. Non è un incanto la mia Babi?- mi domanda e intanto la mia sorellastra sorride vanitosa.
-Stupenda.- dico io senza mostrare entusiasmo.
-Ciao ciao Antonellina.- mi salutano le due streghe chiudendo la porta.
Finalmente posso piangere in santa pace, senza che nessuno mi senta o mi faccia sentire ulteriormente peggio.
Ad un certo punto bussano alla porta e sono costretta a ricompormi ed andare ad aprire.
Apro senza ricordarmi di domandare prima chi è, e mi trovo davanti...Patty.
Mi guarda stralunata, non si aspettava di trovarmi vestita da serva e in un attimo ricordo tutto, ho detto a Patty che saremmo andate insieme al ballo. Che stupida me ne ero dimenticata.
La guardo bene, è un incanto, ha i capelli sciolti in morbidi boccoli, il vestito è di un rosa chiaro e le maniche a sbuffo di un rosa leggermente più intenso, in pandance con il fiocco, le scarpe col tacco che indossa e la maschera che le copre gli occhi. Sorrido guardandola così bella, perchè si nasconde dietro quelle trecce e quegi occhiali quando potrebbe essere una principessa?
-Ma non ti sei ancora cambiata?- mi domanda quasi irritata.
-Patty, mi sa che è arrivato il momento di spiegarti un pò di cose.- le dico e lei mi guarda interrogativa.
-Seguimi.- le dico e la conduco fino in camera mia, o meglio nella mia soffitta.
-Questa è camera tua?- mi domanda stupita.
-Già, siediti.- ci siediamo sul letto e le racconto ogni cosa, di mia madre, di mio padre, della mia matrigna, finalmente posso confessare tutta la verità a qualcuno, e naturalmente le racconto anche di Bruno e di stasera.
-Antonella, non sai quanto mi dispiace.- dice piagnucolando come al solito e sporgendosi ad abbracciarmi.
-No no Patty, non piangere, che ti cola il trucco.- dico e lei scoppia a ridere.
-Dai Antonella, deve esserci un modo per riuscire a farti venire.- mi dice decisa.
-No Patty, non esiste.-
-Ti aiuterò io a fare le faccende.- mi dice convinta.
-Patty, sei un angelo, ma non finiremo mai in tempo, e se anche ce la facessimo non ho un vestito.- dico triste.
-Mi ricorda tanto una di quelle fiabe per bambini.- mi dice lei.
-Si, peccato che questa è la realtà, ma mi fa una rabbia, quella sfigata di Cenerentola aveva la fata madrina, la Bella addormentata aveva le tre fatine imbranate, Pinocchio aveva il grillo, e io chi ho?? Per favore se qualcuno mi sta ascoltando, mi accontento di poco, mi bastano anche i sette nani.- dico sull'orlo della disperazione, guardando fuori dalla finestra e sperando che qualcuno ascolti le mie preghiere. In quel momento passa una stella cadente, e chiudo gli occhi, ripetendo mentalmente questa frase.
Patty intanto sta ridendo.
-Anche i sette nani?- mi domanda col sorriso sulle labbra.
-Meglio di niente no?- dico sorridendo.
Ad un certo punto sentiamo una scoppio dietro di noi e io e Patty tiriamo un urlo. Ci voltiamo lentamente e dietro di noi vi è un vecchio con una lunga barba bianca, due occhialini tondi e una lunga casacca blu, con un cappello a punta sempre blu.
-E tu chi sei?- domando io un pò impaurita.
-Mago Merlino.- mi risponde il vecchio sorridendo.
-Se, l'ho già usata pure io questa battuta.- dico incredula.
-Oh insomma sono qua per aiutarti, vuoi che te li risolva questi problemi o no?- mi domanda.
-Si si, ma un attimo, quindi tu saresti il mio fatino madrino?- domando un pò stupita, mentre Patty osserva divertita la scena.
-Chiamami Merlino per favore.- dice lui.
-Ok, oddio.- esclamo io.
-Che succede?- mi domanda.
-Hai la barba piena di doppie punte.- dico io facendo una smorfia.
-Si lo so, il mio barbiere era chiuso per ferie, come pensi che starei con la barba più corta? Magari mi farebbe anche un pò meno vecchio.-
-Non lo so sai, in questo periodo vanno di moda le barbe lunghe  per i maghi.- dico io squadrandolo e immaginandolo con una barbetta tipo quella delle caprette.
-Scusate, ma noi saremo già in ritardo per il ballo.- dice Patty intromettendosi timidamente.
-Perbacco, la tua amica ha ragione, grazie cara. Forza dimmi cosa devo fare?- mi domanda.
-Non so se ce la farai ad aiutarci.- gli porgo la lista con le faccende da fare. -devo finire di fare tutte queste cose, neanche con dieci braccia in più ce la farei.- dico triste.
-Bè, con dieci no, ma forse con quattordici si.- dice sorridente ed io lo guardo interrogativo.
Tira fuori la bacchetta e fa uno strano movimento con le mani, in meno di un minuto compaiono davanti a me sette figure.
-E questi?- domando.
-I sette nani.- mi dice lui sorridendo.
Poi si rivolge ai sette nanetti pronti ad ubbidirgli.
-Bene ragazzi, ho bisogno di un favore, avete un'ora di tempo per svolgere tutte queste faccende, al lavoro.-
Sorrido, guardando il nano intelligente, quello dormiglione e pure quello brontolone avviarsi per le scale a fare le faccende.
-Bene, un problema risolto.- mi dice Merlino.
-Ora avrei bisogno di un vestito.- dico guardandomi.
-La moda è la mia seconda passione, dopo la magia, chiudi gli occhi.-
Chiudo gli occhi per pochi secondi e sento una strana sensazione avvolgermi e poi qualcosa di caldo.
Li riapro e vado a guardarmi allo specchio. Rimango incantata, sono divina.
I capelli sono raccolti dietro la nuca con un fermaglio con delle stelline banche brillantate, mentre i capelli sotto sono lasciati sciolti sulle spalle. Il corpetto del vestito mi fascia il seno e i fianchi ed è di un bianco brillantato come il fermaglio, la gonna si apre ampia in tulle bianco e ai piedi porto delle decoltè di cristallo, stupende. E per completare l'opera una maschera bianca brillantata come il corpetto che mi copre il contorno degli occhi.
-é meraviglioso.- sussurro.
-Si lo so, ho fatto un lavoro perfetto.- dice Merlino orgoglioso, mi giro e vedo anche Patty a bocca aperta.
-Manca una cosa però.- dico girandomi e avviandomi alla scrivania dove tengo il porta gioielli.
-Cosa?- mi domanda Patty.
-La collana a stella per farmi riconoscere da Bruno.- dico io cercandola.
-Bruno? Ma Bruno non è il...- dice Merlino, ma si interrompe. Trovo la collana e mi volto.
-Chi è Bruno?- domando a Merlino.
-Il ragazzo con cui ti devi assolutamente vedere Antonella.- mi dice con un sorriso dolce stampato sul viso.
Non mi convince questa sua risposta, ma probabilmente lui conosce già il futuro quindi se mi ha sorriso andrà tutto bene.
Gli corro incontro e lo abbraccio.
-Merly, sei fantastico, grazie grazie.-
Lui si trova un pò preso in contropiede e scoppia a ridere, battendomi con una mano sulla spalla.
-Forza ora, è tardi, sono le dieci ormai, purtroppo il codice della magia mi permette che l'incantesimo sia valido fino a mezzanotte, sai com'è, questioni burocratiche, altrimenti Cenerentola si sarebbe offesa se tu avessi avuto più tempo a disposizione di lei.- mi dice tranquillamente.
-Va bene, me lo farò bastare, ma Merly, come ci andiamo al ballo?- domando io.
-Questo è un problema a cui non avevo pensato, siamo in troppi per teletrasportarci, non vedo zucche nei dintorni, la scopa magica l'ho prestata alla strega di Biancaneve...- ci pensa un pò sù.
-Oh, trovato! Useremo un invenzione che sarà inventata tra qualche migliaio di anni.- dice il mago.
-Cosa?- domando io.
-Usciamo veloci.- ci trascina fuori dalla casa, nel giardino.
-Ma, devo chiudere.- mi lamento io.
-Ci pensano i sette nani tranquilla. Pronte alla magia?- gesticola per un pò con le mani fino a quando davanti a noi appare una specie di scatola metallica con quattro ruote e delle poltrone dentro.
-E questa cos'è?- domando io con una smorfia.
-Questa, tra moltissimi anni, si chiamerà automobile.- dice Merly orgoglioso.-forza salite.- ci incita.
Apro la porta che sta davanti, quella dalla parte opposta in cui è salito Merlino e salgo cercando di non rovinare il vestito, mentre Patty sale dietro.
-Potevano farle un pò più grandi.- mi lamento io.
-Io le trovo eccezzionali.- dice Merlino sorridendo entusiasta. Poi gira una specie di chiave e questa cosa inizia a tremare, poi lentamente a muoversi.
-La sai controllare vero?- chiede Patty da dietro.
-Certo, è un gioco da ragazzi.- dice il mago ridendo.
La scatola acquista piano piano velocità e io chiudo gli occhi e tiro un urlo, mentre sfreccia tra le vie del paese deserto. Ad un certo punto si ferma di colpo.
-Arrivati.- ci annuncia Merlino.
-Mi viene da vomitare.- dice Patty.
-Fidati di me Merly, queste cose non avranno successo.-





Fine capitolo.
Ciao a tutti, scusate ma questo è solo un capitolo di passaggio. nel prossimo ci sarà il ballo. Spero comunque vi sia piaciuto, io mi sono divertita a scriverlo. Grazie mille a mileybest, sam05 e girlstar.
Un bacionee
Gaia

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Capitolo 5
*** 5 ***


4
"C'era una volta...capitolo 5!"



"Il ballo
è un rozzo tentativo
di entrare nel ritmo della vita"
George Shaw



Sorrido mentre salgo la scalinata insieme a Patty e sistemo meglio la maschera.
-Sei emozionata?- le domando.
-Un pò.- mi dice lei tremante, la conosco troppo bene, è straemozionata. Sono tanto contenta per lei, è stupenda stasera e passerà una serata indimenticabile con Matias.
-E tu?- mi domanda.
-No, io sono una divina, non mi spaventa andare ad un ballo.- dico io sorridendo e mentendo. Ho mentito tanto per fare coraggio alla piccola Patty, ma ho paura di essere più emozionata di lei. Non vedo l'ora di incontrare Bruno. Infine ho fatto tutto questo solo per lui, perchè mi regala emozioni che nessun'altro sa darmi. Quando ci siamo incontrati mi ha detto di essere il principe, ora ho capito che non stava scherzando, perchè lui è il MIO principe.
Arriviamo alla fine della scalinata, davanti a noi vi è un grande portone di legno marrone.
-Andiamo?- mi domanda Patty titubante.
-Ok honey, si va in scena.- dico io ridendo.
Apro il portone e davanti a me si apre uno spettacolo stupendo. Siamo in cima a un altra scalinata dorata, coperta da un tappeto rosso. Sotto vi è la pista da ballo, dove un centinaio di persone stanno ballando a coppie, tutti con vestiti meravigliosi e con maschere fantastiche. Ai lati vi sta la gente che non balla, seduta sui divanetti o in piedi a fare due chiacchere sorseggiando i loro drink.
Riconosco in fondo alla sala sul trono, il re Edward, e accanto in piedi la mia matrigna Francisca, chissà che piani avrà in mente. Il trono su cui dovrebbe stare il principe è vuoto, peccato mi sarebbe piaciuto vedere che faccia ha.
Io e Patty facciamo un passo avanti rivelandoci alla sala, e noto molti occhi girarsi verso di noi meravigliati.
-Siamo troppo divine stasera.- dico io a Patty sorridendo.
La vedo contorcersi le mani e fare un sorriso sghembo e capisco che sta per avere uno dei suoi attacchi di panico che le vengono quando è in pubblico. Le prendo la mano per darle un pò di coraggio e insieme iniziamo a scendere la scalinata.
Mi sento una principessa e non so perchè ma mentre scendo la scalinata inizio a fantasticare ad occhi aperti. Chissà come sarebbe sposare il principe, e vivere a castello con mia madre, mio fratello, il ragazzo che amo, finalmente non vedere più Francisca, poter proseguire gli studi di canto e magari conoscere gente nuova, viaggiare. Sarebbe stupendo.
Arriviamo nella sala e ci mettiamo in parte, io inizio a guardarmi intorno, sperando di vedere Bruno, ma non lo trovo.
Un ragazzo di circa qualche anno più di me che non conosco, mi si avvicina e mi porge la mano per ballare. Mi giro verso Patty, come a chiederle se posso andare o se gli rompe stare là da sola. Lei mi sorride e mi fa segno di sì con la testa e poi vedo Matis con una maschera rossa comparire alle sue spalle, quindi vado a ballare tranquilla.
Inizio a volteggiare in pista, al suono dei violini con questo ragazzo che sinceramente non sa per niente ballare. Speriamo di non passare tutta la serata così. Quando la musica si affievolisce, per cambiare canzone, vedo il mio ballerino girarsi perchè qualcuno gli ha battuto sulla spalla.
-Mi scusi, posso rubarle la sua dama per un ballo?-
Un sorriso nasce spontaneo sul mio volto, scanso il ballerino imbranato e mi butto tra le braccia del ragazzo che ha parlato, riconoscendo la voce.
-Fabio.- urlo contentissima.
-Ciao sorellina, speravo di trovarti qua, fortuna che porti ancora la collana di mamma o non ti avrei riconosciuto, sei stupenda stasera.- mi dice lui contento.
Mi stacco dall'abbraccio e lo guardo in volto, abbiamo tutti e due le lacrime agli occhi per la felicità, sono circa tre anni che non lo vedo, com'è cresciuto il mio fratellone.
-Grazie. Ma quando sei tornato?- gli domando mentre cominciamo a ballare sulle note di un'altra melodia.
-Questo pomeriggio, ma starò da Matias per un pò, non ho voglia di tornare a casa con Francisca.- bene. La fortuna è dalla mia parte, almeno non vedrà cosa mi costringe a fare quella strega.
-Ma e quanto pensi di fermarti?- domando speranzosa.
-Non lo so, sai non so per quanto.- lo guardo col faccino triste a questa risposta, ero così contenta che mio fratello fosse tornato, ma non voglio che parta nuovamente quasi subito.
-Perchè, Fabio?-
-Sorellina, scusami sai, ma non so tra quanto morirò, quindi non posso dirti per quanto mi fermerò qua.- mi dice lui sorridendo.
Scoppio a ridere e piangere insieme di felicità. Mio fratello è tornato, e per sempre.
-Mamma come sta?- mi domanda.
-Bene, vado sempre a trovarla. Come ti ho scritto nelle lettere si trova benissimo con quei suoi compagni di cella un pò stupidi. Ma come mai sei tornato per sempre?- gli domando.
-Certo che tu sei sempre acida uguale, ringraziamo che abbia trovato degli amici in prigione. Comunque ho finito i corsi, ora posso andare a lavorare, vorrei azzardare a chiedere qua a palazzo se posso unirmi ai musicisti che intrattengono il re, ma la vedo dura.-
Mio fratello è stato via tre anni a studiare pianoforte, sarà un musicista perfetto, sono strasicura che lo prenderanno.
-Secondo me al prossimo ballo sarai tu là a suonare.- dico sorridente.
-Speriamo, i nostri compagni come stanno?- mi domanda, e so dove vuole arrivare quindi vado dritta al sodo.
-Tamara sta bene ed è ancora single, vai tranquillo fratellino, anzi se sei fortunato stasera è qua, poi vai a cercarla e parlale.-
-Si, forse dovrei, ma prima voglio ballare un altro pò con la mia sorellina.-
Sorrido e continuo a ballare abbracciata a mio fratello, il mio punto di riferimento, una delle persone più importanti della mia vita. Dopo un pò la musica finisce per far partire un'altra canzone.
-Mi concede un ballo signorina con la collana col ciondolo a stella?- mi giro e vedo qualcuno porgermi la mano.
-Fabio, ci vediamo dopo ok?-
-Va bene, io vado a cercare Tamara.- mi dice allontanandosi.
Le sue mani mi stringono i fianchi e io passo le mie braccia intorno al suo collo. Il suo profumo mi invade e mi sembra di vivere una favola.
-Chi era quello?- mi domanda e io sorrido inconsciamente.
-Mio fratello.-
-Ah.- risponde sorridendo.
-Non ti starai affezionando troppo a me Bruno?-
-Può darsi Antonella.-

Sono comodamente seduta sul divanetto e guardo sorridente tutte queste ampie gonne che fanno enormi giravolte per la sala. Io adoro ballare e spero che presto qualcuno me lo chieda perchè mi annoierei troppo a stare qua seduta tutto il tempo. Tiro giù per un pò la maschera, mi dà troppo fastidio.
-Ciao Jose.- il sorriso mi muore sul volto, anche qua me lo devo trovare.
-Ciao Gonzalo.-
-Posso invitarti a ballare?- mi dice porgendomi la mano.
-No grazie, non ne ho voglia.- dico liquidandolo, preferisco stare qua seduta tutta la sera che ballare con il mio ex che ho lasciato ieri sera con una mega litigata. Sfortunatamente per me però, mi si siede accanto. Sbuffo senza farmi vedere.
-Bè come stai?- mi domanda.
-Bene, te?- rispondo io fredda.
-Bene, Jose ascolta scusami per quello che ti ho detto ieri, ho sbagliato, voglio tornare con te.- mi dice lui implorante. Lo guardo un attimo imbambolata, io non voglio tornare con lui, ma come glielo dico? Proprio in quel momento riconosco Guido per il taglio di capelli venirmi incontro sorridente.
-Gonzalo mi dispiace, ma sai le tue parole mi hanno ferito e ho conosciuto un altro.- gli dico inventando questa scusa.
-E chi sarebbe questo scusa?- mi domanda lui duro.
-Ciao Jose.-
Guido è davanti a me, mi tiro su in piedi e mi alzo sulle punte, gli prendo il viso con le mani e gli sfioro le labbra. Sento come una scossa elettrica, per questo mi stacco subito, anche se non vorrei, anzi vorrei rifarlo per centinaia di volte, vorrei approfondire il bacio, vorrei sentire le sue mani sui miei fianchi, ma torno alla realtà.
-Ciao amore.- dico io sorridendo.
Guido mi guarda leggermente perplesso.
-Ah è così è lui? Bè io me ne vado Jose.- mi dice Gonzalo e io tiro un sospiro di sollievo, e mi risiedo nel divanetto.
-Scusa, posso sapere perchè mi hai baciato?- mi domanda intanto Guido mezzo rincoglionito.
-é una lunga storia.- dico io.
-Bè, me la racconti mentre balliamo?- mi propone lui.
-Ok, mi è ritornata improvvisamente la voglia.-




Fine capitolo.
Ciao a tutti, scusate il ritardo, ma qua scuola, amici, ragazzo, mi tengono abbastanza impegnata. Chiedo ancora scusa, anche perchè il capitolo potrebbe risultare noioso, non succede molto, a parte la piccola parte Jose/Guido!!Ho l'impressione che la storia non piaccia molto, a me piacerebbe continuarla, ma se non piace, non so proprio cosa fare.
Ringrazio comunque girlstar, sam05, unaPinguinella. Grazie veramente per le vostre belle recensioni.
Un bacio.
Gaia

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Capitolo 6
*** 6 ***


_6
"Capitolo 6"


"Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato,

quando tutti si tolgono la maschera.
Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali
si è venuti in contatto durante la vita."
Arthur Schopenhauer



Mi perdo tra le sue braccia seguendo la musica e volteggiando per la sala, molte donne mi guardano invidiose e sono sicura che sia per la bellezza divina di Bruno, anche Francisca ci osserva con rabbia e la sua invidia mi fa sorridere, se sapesse che sono io la ragazza che balla con un ragazzo così perfetto. Butto l'occhio sul trono del principe, è ancora vuoto, non che mi importi molto vederlo, ma solo per curiosità, di sicuro, nonostante l'immensa bellezza di cui tutti parlano, sono sicura che non può competere con Bruno.
-Ti va se andiamo fuori a prendere un pò d'aria?- mi domanda.
-Certo.- rispondo io sorridendo e ci avviamo verso il giardino, dove ci sono diverse coppie che hanno seguito il nostro esempio.
-Finalmente ti ho vista ballare.-
-Ritieniti fortunato.- dico io sorridendo.
-Allora che te ne pare del ballo?- mi domanda.
-Favoloso, divino, tutto questo lusso, tutti questi abiti, mi sembra di vivere una favola, ma Bruno, perchè tutti quanti ci guardano?- domando io notando la gente che si sposta di lato per guardarci e poi parlottare.
-Perchè tu sei meravigliosa.- mi dice e vedo i suoi occhi che mi guardano meravigliati attraverso la maschera e il mio cuore accellera i battiti, nessuno mi aveva mai guardato così, la maschera che indosso in presenza di altre persone si sta lentamente sciogliendo e per quanto provi a metterla quando sono con lui non ci riesco.
Improvvisamente si riscuote e dopo essersi guardato un pò in giro mi prende per mano.
-Andiamo via, mi sento troppo osservato.-
Io lo seguo convinta di essere portata nel giardino dell'altra sera, invece passiamo oltre, cercando di non farci notare dai presenti. Questi giardini sono immensi, stiamo andando in una zona in cui non mi sono mai inoltrata, siamo vicini alla famosa foresta che mai nessuno ha attraversato, iniziano infatti già ad esserci molti alberi, dopo un pò che camminiamo arriviamo in una specie di radura illuminata dai raggi argentati della luna che filtrano tra gli alberi, al centro vi è un pozzo, che sembra molto antico.
-é stupendo.- dico io incantata.
-Eh si, vengo spesso qua.-
-Ma tu come fai a conoscere tutti i posti del castello? E cosa vuol dire che vieni qua spesso?- domando io confusa.
-Te lo dirò quando tu mi spiegherai cosa ci vieni a fare ogni tanto.- mi giro a guardarlo e noto il suo sorrisetto divertito. Mi ha spento.
Cambio discorso velocemente per non dover dare risposta.
-Tu lo sai il motivo di questo ballo in maschera?- domando.
-Il motivo?-
-Esatto, ogni volta che si tiene un ballo c'è sotto un motivo, la famiglia reale lo fa sempre per qualcosa, di certo non perchè si annoia.- spiego io.
-Si un motivo c'è.- mi risponde lui strano, quasi triste.
-E questo ti turba?- domando non capendo.
-No no, cosa dici.- dice riscuotendosi -l'hanno fatto perchè il re pensa che il principe abbia bisogno di trovarsi una ragazza da sposare in caso di successione, probabilmente farà un matrimonio combinato.-
-Non penso sarei in grado di sposare qualcuno che non amo, detesto queste cose.- dico io schifata.
-Per qualcuno non c'è scelta.- mi dice lui fissando un punto davanti a sè.
-Che intendi dire?-
-No niente, mi riferivo alla situazione del principe, a cosa vuoi che mi riferissi.- sembra si stia scaldando riguardo questo argomento quindi cambio discorso.
-Sai, sono 17 anni che abito in questo paese e non ho mai visto il principe.-
-Non ti perdi molto.- mi dice lui sorridendo divertito. -Ora però aiutami a fare una cosa.-
-Cosa?- domando incuriosita.
-Sai, non conosco bene la storia, ma dicono che quando la luna si specchia nell'acqua del pozzo, se la guardi ed esprimi un desiderio questo viene esaudito.- dice avvicinandosi al pozzo e guardando dentro.
Aspetto qualche secondo, poi lo vedo alzare la testa e sorridere, venendo verso di me.
-Fatto?- domando e lui annuisce.
-E cosa hai espresso?-
-Non posso dirtelo, sennò non si avvera.-
-Uffa, bè se si avvera me lo dici però.- dico io come una bambina.
-Promesso.- mi sorride lui mentre si toglie la maschera. Un pò titubante prende il mio viso tra le sue mani e con un dito mi accarezza la guancia provocandomi brividi inspiegabili, mi alza delicatamente la maschera facendola cadere a terra. Poi avvicina le sue labbra alle mie, guardo i suoi occhi verdi per l'ultima volta prima di chiudere i miei e perdermi nel suo bacio.
Dopo un tempo infinito ci stacchiamo e lo guardo negli occhi, osservo ogni singolo lineamento del suo viso.
-Ora posso dirti il mio desiderio perchè si è avverato.-
Sorrido, il mio istinto mi dice di rispondere "ovvio hai baciato la ragazza più bella del regno" ma perchè rovinare la magia di questo momento?
-Perchè mi hai levato la maschera?- domando. -Non era ancora arrivato il momento di toglierla.-
-Perchè volevo memorizzare ogni espressione del tuo viso, per poterti leggere dentro.-
-E cosa hai letto dentro di me?-
-Ho letto che il tuo atteggiamento da stronzetta è solo una maschera, e che sono riuscito a strappartela via e capire la persona stupenda che sei in realtà.-
Non voglio che questo sogno finisca mai, improvvisamente sento però dei rintocchi e mi sale un dubbio atroce.
-Cosa vogliono dire questi rintocchi?- domando spaventata.
-Che è mezzanotte.-
-Mezzanotte? Bruno io devo scappare.-
-Ehi, non farai come Cenerentola.- dice prendendomi per il braccio.
-Scusa, ma è la regola.-
-Che regola?-
Lo lascio là confuso, correndo a più non posso, scappo attraverso il buco nel muro del giardino per fare prima e a circa metà strada il vestito sparisce e ritorno a indossare il mio vecchio straccetto. Sorrido quasi con nostalgia, è stata la serata più bella di tutta la mia vita.

Sono nel mio letto a ripensare e sognare ad occhi aperti questa serata, quando sento la porta spalancarsi.
-Brava, sei già a letto, domani devi svegliarti presto, verranno il re e il principe a pranzo a casa nostra, bisogna rendere la casa migliore di come già non sia.-
Francisca esce di nuovo senza aspettare la mia risposta. Sono distrutta, e domani mi aspetta una giornata ancora peggio, però almeno vedrò finalmente che faccia ha il principe.





Fine capitolo.
Ciao a tutte, scusate l'immenso ritardo, ma la fine della scuola mi ha distrutto e occupato molto tempo, in più il poco gradimento di questa storia mi aveva fatto passare l'ispirazione che ora è magicamente tornata. Spero che questo capitolo vi sia piciuto, dal prossimo cominciano i guai e la storia si movimenta.
Ringrazio Carmen96 per la recensione che mi ha fatto molto piacere. Grazie veramente di cuore.
A presto.
Gaia

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