C'era una volta... di 883 (/viewuser.php?uid=57929)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
C'era una volta...
C'era
una volta, perso in mezzo
a prati e boschi di un mondo fantastico, un tranquilo paesino, dove
tutti vivevano felici e contenti.
Ok, meglio se mi fermo e lascio perdere questi inizi da favola.
Naturalmente non stavo scherzando quando parlavo del mondo fantastico e
del paesino tranquillo, ma del vivere tutti felici e contenti avrei
qualche dubbio. Perchè se è vero che è
in mondi
come questi che si avverano le favole, bè posso sapere
quando
arriva il lieto fine della mia favola?
Sono Antonella Lamsa Bernardi e vivo a Buona Aria, un paesino di una
grande contea. A circondare il grande paesino vi è un lungo
fiume a sud che ne segna il confine e che collega la strada che porta
agli altri paesi con un ponte. Ai lati vi sono campi e prati immensi e
a nord un'immensa foresta che mai nessuno è riuscito ad
attraversare per intero e si dice porti alle altissime montagne che
segnano il confine del mondo. La zona nord è costeggiata da
altissime mura ed in quella zona vi sta il castello dove vive il re di
Buona Aria, con il principe ed i vari nobili. Il resto del paese
è composto da poveri contadini o artigiani, ridotti alla
fame,
che per vivere devono lavorare duramente tutto il giorno. é
triste vedere il paese ridotto in questo stato, un tempo non era
così, quando vi era al trono un re Buono e saggio, ma ora
dopo
l'inspiegabile morte sua e della moglie è salito al potere
Edward, un cugino del defunto sovrano, che fa solo i suoi interessi e
se ne frega altamente del popolo. Si dice però che il re
defunto
avesse un fratello gemello che fu abbandonato alla nascita e se si
riuscisse a trovare la "tavola dell'albero genealogico reale"
finalmente Edward sarebbe cacciato dal trono e il legittimo re potrebbe
prendere il suo posto, ma nessuno sa chi sia e nessuno sa dove sta
nascosta questa misteriosa tavola.
Sinceramente non mi interessa neanche granchè, sono problemi
di
chi sta al potere, se anche cambiassero re la mia vita non cambierebbe
per niente.
Vivo vicino al centro, in una graziosa villetta, con attorno un bel
giardino. Adoravo questo posto, lo sentivo il mio piccolo regno, mi
sentivo una principessa, prima naturalmente che arrivasse lei. La mia
vita è cambiata quando la mia attuale matrigna, Francisca,
una
strega, ha fatto un incantesimo a mia madre, l'incantesimo
dell'ubbidienza e l'ha costretta a farle fare tutto quello che le
ordinava per 24 ore e da brava strega malvagia, le ha fatto compiere un
reato e così mia madre è stata arrestata. In poco
tempo ha
conquistato l'amore di mio padre, non so se per davvero o con un
filtro, fatto sta che lei e sua figlia Barbie si sono trasferite da
noi, prendendo quindi anche i nostri soldi. Non sa che io so cosa ha
fatto a mia madre, avevo più o
meno dieci anni e nascosta in un angolino ho visto tutto con i miei
occhi, ma nessuno ha creduto ad una bambina di dieci anni. L'ho sempre
guardata e trattata male, ma tutto procedeva bene fino a che il mio
magnifico papà viveva con noi. Un giorno mio fratello Fabio
è partito per andare a studiare in un altro paese e qualche
mese
dopo papà è morto per una brutta malattia. Questo
è successo circa due anni fa, i giorni più brutti
della
mia vita, adoravo mio padre, era il mio punto di riferimento e se ne
è andato così. Ancora adesso ripensarci mi fa
male e
probabilmente mi avrebbe fatto ancora più male se avessi
saputo
cosa sarebbe diventata la mia vita dopo. Mi confinarono su in soffitta
a vivere e da allora devo fare tutto quello che mi ordina se voglio che
mi paghi gli studi dopo la scuola per continuare a studiare canto. Ora
ho 17 anni, lavoro come una serva, vado a scuola e ogni pomeriggio vado
di nascosto a trovare mia madre che sta in prigione. Naturalmente a
scuola nessuno sa della mia situazione, sono la leader di un gruppo
all'interno dell'istituto: le divine. Non posso mostrarmi debole,
perchè io non lo sono!
Come quasi ogni giorno ho appena finito scuola e ho ancora addosso la
divisa, un vestito rosso lungo fino al ginocchio a maniche lunghe, con
lo stemma della scuola. Arrivo davanti alla grande recinzione del
castello del re, faccio il giro e quasi appresso alla foresta trovo il
solito buco che ho scoperto qualche anno fa, sorrido ed entro. Faccio
attenzione come al solito a passare per il giardino, ma non vi
è
mai nessuno. I giardinieri lo tengono sempre perfettamente in ordine,
ma lavorano la mattina presto e tutti quelli snob dell'alta
nobiltà non hanno di certo tempo da sprecare a farsi una
passeggiata in giardino, quindi passo tranquilla.
Mi siedo nell'erba, davanti a me ho un grande muro e proprio in basso
una piccola finestrella che dà sulla cella di mia madre.
-Mammaaa, sono arrivata.-
Mia madre arriva ad affacciarsi.
-Oh pulcino, come stai? Ma sai che diventi sempre più bella?
Fortuna che oggi sei venuta, ci sono anche i miei simpaticissimi
compagni di stanza, ti ricordi di Paolo, Dorina e Andres?-
Sorrido con una smorfia, ma annuisco, e come potrei dimenticarmi quei
tre vestiti da pazzi che si comportano da pazzi, finiti in galera per
avere cercato di rubare una galina? Che gente!
-Allora, com'è andata a scuola? E Fabio, l'hai sentito?-
-A scuola tutto alla grande, è arrivata una lettera di Fabio
proprio ieri, dice che sta bene e che appena può ci
raggiunge.-
In realtà da una parte sono contenta se ci raggiunge,
dall'altra
no. Non voglio che nessuno, neanche la mia famiglia, sappia cosa sto
passando in quella casa, non mi piace fare pena alla gente.
-Con quella strega di Francisca come va?-
-Come pensi che vada? La odio, ma ci sopportiamo, io mi faccio i miei
affari e lei i suoi.-
Bugie, quante bugie sono costretta a dire.
-Mamma ora vado, che devo fare i compiti, se riesco vengo domani.-
-Va bene pulcino, vai tranquilla, e ricordati che per qualsiasi cosa la
mamma è qua.-
Saluto e me ne vado, si, la mamma è qua, voglio un bene
dell'anima a mia madre, ma non può uscirmi con queste frasi,
dato che è chiusa in una prigione e che se ho qualche
problema,
come me lo può risolvere?
Sono quasi a metà prato quando sento qualcosa sulla gamba.
Guardo verso il basso.
-Ah, toglietemi questo cane pulcioso di dosso, aiuto!- mi metto a
urlare, non pensando che sono nei giardini del castello, ma sono troppo
infastidita da questo grande sacco di pulci bianco alto fino alla mia
vita che mi annusa.
-Ehi, tu cosa ci fai qua?-
Oh mamma, scoperta! Mi volto e vedo un bellissimo ragazzo dai capelli
castani
venirmi incontro, quando si avvicina posso notare che ha due occhi
veramente stupendi, verde chiaro. Non mi devo preoccupare di lui, penso.
-Dai Birillo, stai giù.- dice al cane che ubbidiente si
stacca da me.
-Mamma mia, non oso pensare quante pulci mi avrà attaccato.-
dico stizzita.
-Gli ho fatto il bagno prima se proprio vuoi saperlo, ma tu cosa ci fai
qua?- mi domanda mezzo arrabbiato e mezzo divertito.
-Affari miei, ma tu chi sei?-
-Affari tuoi? Veramente sei nel mio giardino, io sono Bruno, il
principe.- dice sorridendo in modo ovvio, ma questo è tutto
scemo.
-Si, il principe, e io allora sono mago Merlino.- dico in tono
canzonatorio.
-Guarda l'ho appena visto salire le scale, sai com'è
alloggia
nella torre centrale, se vuoi te lo presento dato che credi di essere
lui.- mi dice sorridendo beffardo.
-Molto spiritoso, ora scusami ma avrei fretta.- dico scansandolo.
-Io se fossi in te non sarei così tranquilla, potrei farti
arrestare sai.-
Mi giro fulminandolo.
-Ah si? E come spiegheresti allora anche la tua presenza qua? Eh
principe Bruno? E comunque non sono una ladra se ti può
tranquilizzare.- dico prendendolo in giro, ma figuriamoci se questo
è il principe.
Lui sorride divertito.
-Ma allora non mi credi?- dice con tono divertito. Mi sta proprio dando
sui nervi, se non fosse che è così carino.
-No!- dico girandomi e andandomene.
-Aspetta, non mi hai detto chi sei.- mi urla prima che esca per il buco.
-Chiunque tu vuoi che io sia!- dico suadente.
-Non vale, questa l'hai copiata!- mi dice ridendo.
-Diciamo presa in prestito.- dico e me ne vado con un senso di
leggerezza dentro e sentendo il suo sguardo addosso. Se, il principe.
Percorro la via principale e accellero, sono un pò in
ritardo e non voglio sentirmi dire parole dalla mia matrigna.
-Antonella! Sei andata a trovare tua madre di nuovo? Devi stare
attenta, potrebbero scoprirti prima o poi.-
Prendo uno spavento appena sento pronunciare il mio nome, ma poi mi
tranquilizzo, è Patty. La mia migliore amica.
-Patty, darling, mi hai fatto prendere un colpo, eh si, sto tornando.-
Dico tranquillamente, Patty è l'unica insieme a mio fratello
che sa che vado a trovare mia madre tutti i giorni, sento che
è l'unica di cui mi posso fidare veramente.
-Ti accompagno se vuoi, così magari possiamo fare un
pò di compiti insieme?- mi dice allegra.
-Guarda veramente ho un mal di testa, pensavo di andare un
pò a letto, Patty, scusa.- invento al momento, non voglio
che venga a casa mia e veda la mia situazione.
-Ah va bene tranquilla, riposati mi raccomando che non ti ammali. Ci
vediamo domani, ciao Anto!-
Mi dà un abbraccio veloce e poi la vedo andare via,
contenta. I suoi genitori Carmen e Leandro sono poveri, lui
è il medico del paese, ma non le hanno mai
fatto mancare nulla e lei ha sempre avuto molto affetto.
Adesso ha addirittura un ragazzo, Matias, il ragazzo più
carino della scuola. Siamo diventate amiche da pochissimo,
perchè lei sta nel gruppo rivale al mio, ma col tempo
abbiamo imparato a conoscerci.
Mi dirigo verso casa e in cinque minuti ci sono. Cerco di fare piano,
magari non mi sente.
-Antonella, posso sapere dove sei stata finora?-
Eccola qua, Francisca, la mia matrigna e strega, una bella donna, non
c'è dubbio, bionda, elegante, ma perfida e pensa solo a lei
e a sua figlia. Non la posso sopportare, ha distrutto la mia famiglia
praticamente.
-Sono stata a fare le prove con il mio gruppo.- rispondo freddamente.
-Fino ad adesso? Ok non voglio andare oltre, forza ci sono i piatti da
lavare e i letti da rifare.- mi ordina e io senza fiatare mi dirigo
verso la cucina, ormai mi sono abituata, non ho alternative.
Inizio a canticchiare la canzone del mio gruppo, somos las divinas e
intanto ripenso a Bruno, il ragazzo del parco, chissà cosa
ci faceva lì. E se fosse veramente...no ma cosa vado a
pensare, troppo modesto per essere il principe!Impossibile.
Fine capitolo.
Ciao a
tutteeee....ok se volete ridermi in faccia fate pure, non so come sia
venuta fuori questa storia, un pomeriggio stavo tornando in corriera e
avevo voglia di scrivere qualcosa di diverso ed è saltato
fuori questo. Praticamente sarà come una fiaba,
però con più intrighi, più complotti,
più romanticismo e pure un pò di avventura.
Vabè dai, lascio a voi il giudizio!
Un bacione.
Gaia
|
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Capitolo 2 *** 2 ***
2C
"C'era una
volta...2° capitolo..."
Quiero, quiero bailar yo quiero
quiero, quiero
quiero cantar, yo quiero
quiero, quiero
Scendo dal palco con estrema eleganza. Siamo
nel teatro della scuola ed è appena terminata la lezione di
musical.
-Siamo state perfette!- esclama Caterina, una delle divine.
-Divine!- ripete Luciana esaltata.
Si effettivamente siamo veramente brave, o meglio sono,
perchè sono io il capo.
-Oggi facciamo le prove?- domanda Pia.
Cavolo oggi no, non posso arrivare a casa tanto tardi o Francisca si
arrabbia, già ieri era scocciata e si che mi sono trattenuta
solo cinque minuti a parlare con quel Bruno. Già Bruno, non
so
perchè ma mi è entrato in testa.
-Eh no ragazze io oggi non posso mi dispiace.-
-Come mai?- mi domanda Pia con sguardo indagatorio.
- Sono indietro con i compiti e devo portarmi avanti. Qualche problema
Pia?- ora il mio sguardo si fa severo e lei arrossisce. Adoro essere la
leader, almeno qua a scuola mi rispettano e mi temono.
-Io vado, ci vediamo domani.- dico salutando con una mano e scappando
via.
Esco dall'istituto e sto per passare accanto a questo, quando una mano
mi prende per il polso e mi trascina dietro il muro. Non faccio neanche
in tempo a urlare che incontro gli occhi verdi di Bruno. Me li ricordo
alla perfezione.
-Ciao.- mi sussurra avvicinandomi a lui. Ma tu guarda che cascamorto.
-Ciao.- dico con un sorrisetto furbetto e gli pesto il piede, in modo
che mi lasci andare.
Sento una risata provenire dalla mia sinistra. Mi volto e vedo un bel
ragazzo, con i capelli lunghi e gli occhi sottili marroni.
-E tu chi sei?- dico guardandolo con superiorità.
-Sono Guido, lo stall, cioè un amico di Bruno.- ma cosa
voleva dire questo.
-Mi potete dire cosa ci fate qua?- domando infastidita.
-Non mi avevi detto chi eri, e avevo voglia di rivederti e dato che
ricordavo solo lo stemma sul tuo vestito, sono venuto qua, e mi sono
fatto accompagnare da Guido.- dice sorridendo voltandosi verso di lui.
Ma tu guarda questo che sfacciato, mi volto a guardare il suo amico e
lo vedo che osserva un punto preciso, quasi incantato.
-Ma che ha il tuo amico?- domando con una smorfia. Bruno alza le spalle
e io inizio a passargli una mano davanti al naso, ma niente,
è
fisso a osservare un punto indefinito. Seguo il suo sguardo, fino ad
arrivare alla figura di Josefina che sta parlando con Tamara e Sol.
-Ah-ah, colpo di fulmine eh?- dico io sorridendo furbetta.
-é bellissima.- dice in trance.
-Si chiama Josefina Beltran, frequenta il mio istituto e fa parte delle
popolari, il gruppo nemico al mio.- spiego io.
-Devo conoscerla.- e parte.
Non so se ridere o se mettermi una mano tra i capelli, ma questi due
quanto sfacciati sono. Da qua non riesco a sentire i dialoghi, ma posso
vedere tutta la scena.
Lui le posa una mano sulla spalla e inizia a parlarle, vedo lo sguardo
di lei che lo guarda veramente male.
-Mi sono dimenticata di dirgli che ha il ragazzo.- dico con aria
innocente verso Bruno e lui scoppia a ridere.
Ed infatti dalla mano di Jose arriva una sberla fortissima sulla
guancia di Guido, che deluso se ne torna da noi.
-Non dirmi che ha il ragazzo sai.- mi dice rimproverandomi.
-Me ne sono dimenticata, si chiama Gonzalo e frequenta la nostra
scuola.-
-Mi sta già antipatico, bè Bruno io ti ho
accopagnato, ora vado che vorrei tornare intero a casa.-
Si salutano con una pacca sulla spalla, da buoni amici.
- Forse è meglio se vado anch'io.- dico guardando l'ora,
sono quasi le tre e non vorrei fare arrabbiare Francisca.
-Come te ne vai, sono venuto qua apposta per te e mi scarichi
così?- mi domanda Bruno.
-Non ti ho chiesto io di venire.-
-Ma la smetti per un secondo di fare l'arrogante e mi dici cosa ci
facevi nei giardini reali ieri?- lo dice col tono arrabbiato e mi fa un
pò stare male. Un pò però eh. Io sono
pur sempre
Antonella.
-Se te lo dico poi devo ucciderti.- dico sorridendo.
-Correrò il rischio.- mi risponde divertito.
-Non voglio macchiarmi le mani di un omicidio, non te lo
dirò.- dico semplicemente sorridendo.
-OK, tu non mi dici niente, ma in cambio lasci che ti accompagno a
casa.-
Sto per rispondere che non se ne parla nemmeno, ma poi mi guarda con
quei suoi occhi verdi e mi sciolgo, non riuscendo a dire di no.
-Va bene, ma dove vai, io abito per di qua.- dico fermandolo mentre va
dalla parte sbagliata.
-Ma io volevo allungare il giro.- mi dice sorridendo.
Sorrido pure io e lo seguo, dimenticandomi completamente di Francisca,
i compiti e il lavoro.
Arriviamo fino al confine sud del paesino e iniziamo a chiaccherare
passeggiando in riva al fiume. Parliamo del più e del meno,
delle divine, delle popolari, del paese, delle cose superflue.
Naturalmente tralascio il fatto che vivo con la matrigna, che mia madre
è in prigione e che mio padre è morto, non voglio
fare la
parte della pia.
-Ora tocca a te però, non mi hai ancora parlato della tua
vita,
non dicevi di essere il principe, ora dimmi chi sei in
realtà.-
Tentenna un pò, non sa cosa dire.
-Forse un giorno più avanti, te lo dirò.- decido
di stare al gioco.
-Chi te lo dice che ci vedremo ancora?-
-Non succederà?- mi domanda un pò triste.
-Devo pensarci su.- dico fingendomi pensierosa.
-Osi rifiutare un mio invito? Questa me la paghi.-
Scoppio a ridere ed iniziamo a rincorrerci nel prato che costeggia il
fiume. Ad un certo punto riesce a prendermi e cadiamo nell'erba. Inizia
a farmi il sollettico mettendosi sopra di me. Per un attimo restiamo in
silenzio, lui smette di farmi il sollettico e io smetto di ridere, ci
sono i nostri sguardi che cercano di leggersi dentro. Ma è
solo un attimo, dopo di che torniamo alla realtà e lui si
stende accanto a me e iniziamo a fissare il cielo.
-Che forma ha quella nuovola secondo te?- mi domanda a un certo punto.
-Peppe!- dico sorridendo.
-Peppe?- mi domanda confuso.
-Si, era un coniglio azzurro di peluche che avevo quando ero piccola,
me lo aveva regalato mio padre, mi piaceva un sacco.- dico ripensando
al passato.
-Non pensi mai a come sarebbe bello tornare bambini?-
-Si, tutti i giorni, quando giocavo con mio fratello e mio padre, senza
preoccupazioni, senza problemi, senza impegni, quando mio padre mi
leggeva la storia prima di dormire, e io mi addormentavo col sorriso.-
dico ripensando a mio padre.
-Anche mio padre veniva a farmi compagnia prima che mi addormentassi,
però insieme a mia madre mi cantavano una canzone, la
classica ninna nanna.- mi dice fantasticando. E io sorrido
perchè ripenso alle sere con mio fratello.
-Quando i miei genitori non potevano raccontarci le storie ero io a
cantare per mio fratello, ha due anni più di me, ma adorava
sentirmi cantare, gliela cantavo, lui rideva e poi si addormentava.
Ninna nanna, ninna oh,
Questo bimbo a chi lo
dò?
Lo darò alla
befana
che lo tiene una
settimana.
Lo darò
all'uomo nero,
che lo tiene un mese
intero.-
Mi perdo nei ricordi cantando la ninna nanna che cantavo a
mo fratello, alcuni belli, dolci, altri, anzi tantissimi, brutti, sono
ricordi tristi.
-Hai una voce stupenda.- mi dice continuando a guardare il cielo.
-Grazie, lo so, ma non serve a molto se non hai qualcuno che ti
ascolta.- dico quasi senza pensare, e me ne pento, ma non so
perchè, sento che di Bruno posso fidarmi.
-Cosa vuoi dire?- ora si volta a guardarmi.
-Che mio padre è morto qualche anno fa.- dico con una
lacrima che scappa dai miei occhi, è la prima volta che ne
parlo così con qualcuno.
-Mi dispiace, so cosa provi. Anche i miei sono morti entrambi
misteriosamente un pò di anni fa, mi cresce un cugino di mio
padre adesso.-
-Mi dispiace, ti mancano molto?- gli domando.
-Si, tantissimo.-
Restiamo un altro pò incantati a fissare il cielo.
-Grazie.- mi dice.
-E perche cosa?- gli domando.
-Era da un pò che non riuscivo ad essere me stesso con
qualcuno.- mi dice girandosi e sorridendo.
-Credo valga lo stesso per me.-
-Sei veramente carina quando abbassi le ali.- mi dice.
-Ehi.- e gli tiro una sberla sulla spalla.
-E io che volevo farti un complimento.-
Mi metto a ridere e guardo l'ora, sono quasi le cinque.Il tempo
è volato, ma qua ne va della mia vita.
-Bruno, devo scappare, ci vediamo.- Mi alzo e scappo via, lasciandolo
là da solo, a guardarmi correre via e domandarsi sicuramente
perchè scappo ogni volta.
Faccio una corsa e arrivo a casa senza fiato.
-Dove sei stata finora?- mi domanda Francisca sulla porta.
-Alle prove.-
-Strano, prima è passata Pia, ti cercava.-
Cavolo! Me ne sto zitta, ormai ho imparato che è la cosa
migliore da fare.
-Non voglio stare qua a indagare, sappi solo che dovresti essere
più riconoscente a chi ti sta allevando come una figlia.-
Vorrei sputargli in un occhio, ma mi trattengo.
-Forza ora, a lavare, io e Babi dobbiamo avere i nostri vestiti
migliori pronti per domani, ci sarà un ballo al castello!-
Fine capitolo.
Eccomi qua,
aggiornamento strarapido. Scusate se ci sono degli errori di
ortografia, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ringraziamenti:
sabry99: grazie mille, sono
contenta che la storia ti piaccia, naturalmente adesso è un
pò monotona, ma presto si movimenterà molto.
Grazie mille. Bacii
sam05: Ciaoo, sono contenta ti
piaccia questa ambientazione, e io che la credevo sciocca. Spero
continuerai a seguirmi, un bacione e grazie!Bacioo
Mileybest: ciao carissima, mi fa
piacere che non mi hai riso in faccia, anch'io adoro le fiabe, per
questo ho vluto provare a scrivere questa storia, un pò
fuori dal comune diciamo. Mi piace moltissimo anche la tua di fiaba. Un
bacionee
jose_guido96: Ciaoo, grazie mille per
i complimenti. Con questo capitolo credo di aver risposto alla tua
domanda, e cioè si, ci saranno Jose e Guido, sono la coppia
che più mi piace dopo Anto e Bruno, quindi anche se ora non
gli dò molta importanza, più avanti saranno tra i
protagonisti! Promesso. Fammi sapere cosa ne pensi. Baciii
A presto.
Gaia
|
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Capitolo 3 *** 3 ***
3
"C'era una volta...3°
capitolo!"
" Ogni fiaba è uno
specchio magico
che riflette alcuni aspetti del
nostro mondo interiore
e i passi necessari per la
nostra evoluzione
dalla immaturità alla
maturità."
Bruno Bettelheim
Mi si illuminano gli occhi. Un
ballo? Ho sempre sognato di parteciparvi. Vestiti eleganti, musica,
balli, gente cool. Deve essere un sogno.
-Un ballo?- domando incuriosita.
-Si, in maschera e naturalmente la nostra famiglia è stata
invitata.- dice fiera la mia matrigna.
-Posso venire anch'io?- domando educatamente, anche se mi costa molto,
se non fosse perchè devono mantenermi e pagarmi gli studi le
avrei già mollate.
-Certo cara.- dice col tono falso e mi sale un attacco di bile
impressionante, ma mando giù e sorrido fingendomi
riconoscente.
-Mamma, io non ce la voglio Antonella al ballo.- eccola qua la
guastafeste, la mia sorellastra Babi, una ragazza di un anno
più
piccola di me, mora e molto ma molto vanitosa, forse anche
più
di me.
-Paura di fare brutta figura vicino a me?- esclamo, non riuscendo a
trattenermi.
-Antonella, non parlare così alla mia bambina. Domani
naturalmente salterete scuola, dobbiamo prepararci a dovere, dobbiamo
essere perfette, sopprattutto tu bambina mia.- va a strizzare le
guanciotte a mia sorella.
Roteo gli occhi, si come se un pò di trucco potesse coprire
quell'oscenità di pelle che si ritrova o tutte quelle doppie
punte, non ci siamo proprio. Mi avvio verso la lavanderia per lavare i
loro vestiti e mi rendo conto di una cosa importantissima.
Non ho un vestito!
Poco male, la matrigna sembrava di buon umore, me ne
presterà
uno lei. Sono emozionatissima, non vedo l'ora che sia domani sera, anzi
dato che domani stiamo a casa da scuola penso che stasera
andrò
a trovare mia madre, così le racconto del ballo, sono troppo
emozionata.
-Noi andiamo a letto che domani dobbiamo essere in gran forma, quando
sali a dormire ricordati di buttare legna nel camino. Buonanotte.-
Osservo le due streghe che fanno parte della mia vita salire le scale e
poi cercando di fare poco rumore esco di casa. La mia matrigna non sa e
non deve sapere che vado a trovare mia madre. Percorro il paese poco
illuminato, sono le dieci di sera, ma è un
venerdì sera e
non c'è molto movimento, se non dentro le osterie, dove si
canta
e si balla, e qualche finestra illuminata di gente che si sta
preparando per andare a dormire, stremata dalla dura giornata di
lavoro, che poi le servirà solo per comprarsi un pezzo di
pane
perchè i prezzi e le tasse imposte da Edward sono troppo
alte.
Fortuantamente i soldi dei miei genitori più quelli della
mia
famiglia ci permettono di vivere bene e siamo tra le famiglie
più ricche del paese. Svolto in una via per niente
illuminata,
una specia di scorciatoia per arrivare prima al castello. Ad un certo
punto mi sento leggermente sprofondare nel terreno, guardo per terra.
Oh cavolo ho preso una pozzanghera e ho macchiato il mio bel vestito
rosa. Uffa.
Inizio a lamentarmi, quando sento delle voci dietro un muro. Mi
zittisco e mi appiattisco contro di questo per non farmi vedere.
-Insomma Gonzalo, basta! Mi dispiace ma è così.
Tra di noi è finita.-
-Sei proprio una sgualdrina Josefina.-
Mi tranquilizzo un attimo quando riconosco le voci, Gonzalo e Jose si
stanno lasciando, e procedo per la mia strada, ma...
-Aaaaaaaah.-
Sbatto contro qualcuno e mi ritrovo per terra, macchiando ancora di
più il vestito.
-Ma si può sapere dove guardi?- domando io urlando.
-Antonella, ma cosa ci fai in giro a quest'ora?- mi domanda l'altra
persona che riconosco essere Jose.
-Affari miei, tu piuttosto?-
-Ero uscita con Gonzalo.- mi risponde, non sembra per niente triste di
averlo mollato.
-Si, peccato sia stata la vostra ultima uscita, come mai l'hai
lasciato?- domando curiosa.
-E secondo te lo vengo a raccontare a te?- mi domanda riluttante.
-Si, in effetti noi ci odiamo. Dai se tu mi dic perchè vi
siete
lasciati io ti dico dove vado.- le dico, figuriamoci se poi gli vado a
spifferare tutto. Lei sembra pensarci un attimo su.
-Oh e va bene. Mi ero stancata perchè stava diventando
troppo
pesante, e poi tra noi non c'era feeling, sai com'è quella
specie di scintilla, di complicità che provi quando sei con
una
persona che ti piace.-
-Si, lo so.- dico senza pensare, vedendo nella mia mente il volto
sorridente di Bruno.
-Lo sai? Ma andiamo va, non ti sei mai innamorata di nessuno a scuola,
sei stata solo con mio fratello, però non credo proprio ne
fossi
innamorata.- mi dice Jose.
-No non ero innamorata, bè scusami ma ora devo andare, mi ha
fatto piacere la chiaccherata con te, o forse anche no. Ci vediamo.-
dico salutando con la manina e faccio per incamminarmi ma me la ritrovo
dietro.
-Non mi hai ancora detto dove vai cara mia.- mi dice con tono duro.
-Allora honey, cara mia tu a me non lo dici, e se anche non te lo
voglio dire, sono affari miei.-
-Vorrà dire che mi toccherà seguirti.-
-Scusa?- mi giro sconvolta a questa affermazione.
-Hai capito bene, o impari a mantenere quello che dici o ne paghi le
conseguenze.- mi dice decisa.
-Va bene, come vuoi te.- dico abbassando lo sguardo e prendendo un
secondo di pausa prima di mettermi a correre come una furia, non la
voglio questa impicciona tra i piedi.
-Tontonella, aspettami.- dice standomi dietro.
Mi infilo nel buco del muro e attraverso i giardini andando verso il
muro dove stanno le prigioni. Mi volto indietro, Jose sta uscendo ora
dal buco e si sta guardando intorno un pò spiazzata e
incredula.
Mi nascondo dietro un albero per gustarmi la scena, chissà
come
reagirà ora capendo dove si trova. Invece mantiene il suo
sangue
freddo guardandosi intorno e così faccio anch'io.
Però,
sono proprio belli i giardini di sera, hanno un che di magico.
Specialmente la fontana sembra illuminarsi e tante lucciole brillano
nel buio della notte, posandosi sui fiori e illuminando i loro petali.
A un certo punto mi volto di scatto, qualcuno si sta avvicinando a
Jose. Che tonta, si è fatta beccare, sto per intervenire,
quando
mi accorgo che si tratta di Guido, l'amico di Bruno. Posa una mano
sulla spalla di Jose e lei girandosi di scatto gli molla un'altra
sberla sulla guancia. Scoppio a ridere e vorrei andare, ma vedo Jose
prenderlo più benevolmente questa volta quindi rimango qua a
guardarli, nascosta dietro l'albero.
-Lo sai che non si spiano le persone?-
Prendo uno spavento pazzesco e mi volto di colpo. Sorrido.
-Bruno, mi hai fatto fare un colpo.-
-Cosa ci fa la tua amica Jose qua?- mi domanda.
-Mi ha voluta seguire e poi ha incontrato il tuo amico Guido.- dico
tranquillamente.
-E tu cosa ci fai qua?- mi domanda nuovamente.
-Che noioso, sempre con le solite domande.- esclamo io, mi sa che la
visita a mia madre stasera è saltata.
Lui scuote la testa e poi si ferma a fissarmi. I suoi occhi risplendono
con la luna, quanto è bello.
-Vieni, ti porto in un posto speciale.- dice prendendomi la mano e
trascinandomi con lui. Mi volto un attimo a guardare cosa sta
combinando Jose. Si è seduta sulla fontana con Guido a
parlare,
bene, posso stare tranquilla e lasciarmi trascinare dal mio principe
azzurro.
Passiamo in una piccola apertura attraverso due siepi ed entro in un
posto meraviglioso. Intorno, a farne da confine a forma di cerchio vi
è una siepe. tagliata in modo ordinato. Al centro un
laghetto
con delle ninfee che galleggiano donandogli un aria molto romantica. in
una zona, vicino alla siepe vi sono due alberi che tengono su una
specia di dondolo in legno.
-Uao.- dico dando voce alle mie emozioni.
-Ti piace?- mi domanda Bruno.
-é divino!- dico sorridendo.
Andiamo a sederci sul dondolo, da cui si possono vedere le stelle.
-Sai, speravo proprio di vederti prima di domani sera.- mi dice una
volta che ci siamo seduti.
-Ah si? Come mai?- gli domando.
-C'è un ballo al castello, mi stavo domandando se tu
partecipavi.-
Mi manca il respiro per un attimo, mi sta chiedendo di andare al ballo
con lui?
-Si, credo proprio che parteciperò.- dico sorridendo come
non mai.
-Bè allora spero mi concederai un ballo.- mi dice con la
domanda sottointesa.
-Può essere.- dico restando sul vago.
-Ma è in maschera, come farò a riconoscerti?- mi
domanda.
-Guarda il mio collo, indosserò questa, come sempre,
è di
mia madre.- tiro fuori dal vestito una collana con la catenina bianca e
una stella dorata come ciondolo, l'ho sempre al collo, mi fa sentire
mia madre vicina.
-Ok, verrò io da te. Non vedo l'ora sia domani sera.- mi
dice e
il mio cuore sembra scoppiare di gioia, perchè mi fa questo
effetto?
-Anch'io, adoro ballare, e farlo domani a palazzo sarà
fantastico.- dico mostrando il mio entusiasmo.
-Non mi hai ancora mostrato come balli.- mi dice voltandosi verso di me.
-Bè, domani sera lo vedrai.-
-Voglio un'anteprima, anzi no, voglio sentirti cantare una tua canzone.-
-Una mia canzone?- gli domando.
-Si, mi hai detto che componi canzoni, ma non me ne hai neancora fatta
ascoltare una.- mi dice.
-Ma le mie canzoni non sono adatte a una serata come questa, te ne
canto una della mia migliore amica se vuoi.- dico io, decidendo di
cantare la canzone che più mi piace di Patty.
-Ok.- mi dice lui sorridendo.
Quiero que me lleves de la
mano
Donde pueda ver
atardecer
Siento que me
estoy enamorando
Por primera vez,
por primera vez
Inizio a cantare questa dolce canzone che Patty ha dedicato a Matias,
il suo ragazzo. Lo guardo dritto negli occhi e sorrido mentre canto. Ad
un certo punto Bruno mi prende la mano e mi fa alzare.
Es hermoso lo que
esta pasando
Tengo miedo y yo
se por qué
Tanto tiempo te
estuve esperando
y hoy me
besarás, por primera vez
Mi fa fare una giravolta, poi unisce le sue mani alle mie e balliamo,
come due stupidi, tra le note e le parole che escono dalla mia voce.
Un beso para
mí
Es abrir de par en
par mi corazón
Es llegar hasta la
puerta del amor
Con mi
ilusión, con mi ilusión
Mi fa fare
un'ultima giravolta e poi posando un braccio dietro la mia schiena mi
attirra a sè, vedo i suoi occhi farsi vicini, sempre di
più, io gli chiudo, per vivere meglio questo momento...
-Antonella, stanno arrivando le guardie.- arriva Jose correndo, e ti
pareva che doveva rovinarmi il momento.
Mi prende per un braccio e mi trascina via, faccio appena in tempo a
girarmi verso Bruno che mi urla.
-Ti aspetto domani.-
Faccio segno di si con la testa, ma poi un dubbio mi prende, lui non
scappa mica? Boh, sarà abituato.
Usciamo dai giardini del palazzo reale e continuiamo a correre ridendo
come due bambine.
-Ho conosciuto un ragazzo dolcissimo.- mi urla Jose.
-E io ho quasi baciato un ragazzo fantastico.- gli urlo di risposta.
-Ci vediamo domani Tontonella.- mi urla svoltando per tornarsene a casa
e io prendo la strada che mi porta a casa. Entro lentamente, senza
farmi sentire, e stranamente ce la faccio, mi va tutto bene. Ancora
emozionata corro a mettermi sotto le coperte, sognando già
la serata di domani e gli occhi verdi di Bruno.
Mi sveglio di colpo, sentendo male a un fianco, sono caduta dal letto,
ahia. Poi guardo verso l'alto, no, non sono caduta, mi hanno buttato
giù dal letto, Francisca è in piedi che mi guarda.
-Ehi, un pò di gentilezza.- dico io.
Mi arriva una sberla sulla guancia fortissima, che mi fa traballare. La
fulmino con gli occhi.
-Ho trovato tracce di fango giù in salotto, non mi piace che
esci senza il mio permesso Antonellina, ma sarò buona, puoi
venire al ballo, certo prima devi trovarti un vestito e fare tutte
queste faccende di casa, dalla prima all'ultima, le ho raddoppiate,
come punizione.- mi dice sorridendo.
Tira fuori due fogli lunghissimi di cose da fare e se ne va ridendo.
Non ce la farò mai ad andare al ballo.
Fine capitolo.
CIao a tutteee,
spero che questo capitolo vi sia piaciuto, metà scritto con
la febbre quindi perdonatemi se ci sono errori di ortografia. Un
bacione, alla prossima. Grazie mille a girlstar e sam05.
Gaia
|
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Capitolo 4 *** 4 ***
4
"C'era una
volta...capitolo 4!"
"Tempi
oscuri davvero...e maledettamente scomodi!
Niente idraulica, niente elettricità...
Niente di niente!"
Mago Merlino
Mi rigiro tra le mani la lista
di faccende da sbrigare. Bè, io sono Antonella the best,
quello
che voglio lo ottengo e non sarano quattro stupidi lavoretti a farmi
saltare il ballo. Penso decisa, alzandomi e mettendomi al lavoro. Al
vestito penserò in un secondo momento.
Passo la giornata a pulire pavimenti, lavare piatti, sciacquare i
vestiti sporchi, fare il bagno al cane, spazzare per terra e senza
volerlo si fanno le nove di sera. Mi manca ancora un intero foglio di
faccende da sbrigare, e ormai perdo ogni speranza di andare.
Sto finendo di cucire la fodera di uno dei cuscini del divano del
salotto, quando la mia matrigna e Babi mi passano accanto.
-Mi dispiace che non sei riuscita a finire, bè noi andiamo
al
ballo, torneremo per mezzanotte e qualcosa. Mi raccomando non
affatticarti troppo. Non è un incanto la mia Babi?- mi
domanda e
intanto la mia sorellastra sorride vanitosa.
-Stupenda.- dico io senza mostrare entusiasmo.
-Ciao ciao Antonellina.- mi salutano le due streghe chiudendo la porta.
Finalmente posso piangere in santa pace, senza che nessuno mi senta o
mi faccia sentire ulteriormente peggio.
Ad un certo punto bussano alla porta e sono costretta a ricompormi ed
andare ad aprire.
Apro senza ricordarmi di domandare prima chi è, e mi trovo
davanti...Patty.
Mi guarda stralunata, non si aspettava di trovarmi vestita da serva e
in un attimo ricordo tutto, ho detto a Patty che saremmo andate insieme
al ballo. Che stupida me ne ero dimenticata.
La guardo bene, è un incanto, ha i capelli sciolti in
morbidi
boccoli, il vestito è di un rosa chiaro e le maniche a
sbuffo di
un rosa leggermente più intenso, in pandance con il fiocco,
le
scarpe col tacco che indossa e la maschera che le copre gli occhi.
Sorrido guardandola così bella, perchè si
nasconde dietro
quelle trecce e quegi occhiali quando potrebbe essere una principessa?
-Ma non ti sei ancora cambiata?- mi domanda quasi irritata.
-Patty, mi sa che è arrivato il momento di spiegarti un
pò di cose.- le dico e lei mi guarda interrogativa.
-Seguimi.- le dico e la conduco fino in camera mia, o meglio nella mia
soffitta.
-Questa è camera tua?- mi domanda stupita.
-Già, siediti.- ci siediamo sul letto e le racconto ogni
cosa,
di mia madre, di mio padre, della mia matrigna, finalmente posso
confessare tutta la verità a qualcuno, e naturalmente le
racconto anche di Bruno e di stasera.
-Antonella, non sai quanto mi dispiace.- dice piagnucolando come al
solito e sporgendosi ad abbracciarmi.
-No no Patty, non piangere, che ti cola il trucco.- dico e lei scoppia
a ridere.
-Dai Antonella, deve esserci un modo per riuscire a farti venire.- mi
dice decisa.
-No Patty, non esiste.-
-Ti aiuterò io a fare le faccende.- mi dice convinta.
-Patty, sei un angelo, ma non finiremo mai in tempo, e se anche ce la
facessimo non ho un vestito.- dico triste.
-Mi ricorda tanto una di quelle fiabe per bambini.- mi dice lei.
-Si, peccato che questa è la realtà, ma mi fa una
rabbia,
quella sfigata di Cenerentola aveva la fata madrina, la Bella
addormentata aveva le tre fatine imbranate, Pinocchio aveva il grillo,
e io chi ho?? Per favore se qualcuno mi sta ascoltando, mi accontento
di poco, mi bastano anche i sette nani.- dico sull'orlo della
disperazione, guardando fuori dalla finestra e sperando che qualcuno
ascolti le mie preghiere. In quel momento passa una stella cadente, e
chiudo gli occhi, ripetendo mentalmente questa frase.
Patty intanto sta ridendo.
-Anche i sette nani?- mi domanda col sorriso sulle labbra.
-Meglio di niente no?- dico sorridendo.
Ad un certo punto sentiamo una scoppio dietro di noi e io e Patty
tiriamo un urlo. Ci voltiamo lentamente e dietro di noi vi è
un
vecchio con una lunga barba bianca, due occhialini tondi e una lunga
casacca blu, con un cappello a punta sempre blu.
-E tu chi sei?- domando io un pò impaurita.
-Mago Merlino.- mi risponde il vecchio sorridendo.
-Se, l'ho già usata pure io questa battuta.- dico incredula.
-Oh insomma sono qua per aiutarti, vuoi che te li risolva questi
problemi o no?- mi domanda.
-Si si, ma un attimo, quindi tu saresti il mio fatino madrino?- domando
un pò stupita, mentre Patty osserva divertita la scena.
-Chiamami Merlino per favore.- dice lui.
-Ok, oddio.- esclamo io.
-Che succede?- mi domanda.
-Hai la barba piena di doppie punte.- dico io facendo una smorfia.
-Si lo so, il mio barbiere era chiuso per ferie, come pensi che starei
con la barba più corta? Magari mi farebbe anche un
pò meno vecchio.-
-Non lo so sai, in questo periodo vanno di moda le barbe lunghe
per i maghi.- dico io squadrandolo e immaginandolo con una
barbetta tipo quella delle caprette.
-Scusate, ma noi saremo già in ritardo per il ballo.- dice
Patty intromettendosi timidamente.
-Perbacco, la tua amica ha ragione, grazie cara. Forza dimmi cosa devo
fare?- mi domanda.
-Non so se ce la farai ad aiutarci.- gli porgo la lista con le faccende
da fare. -devo finire di fare tutte queste cose, neanche con dieci
braccia in più ce la farei.- dico triste.
-Bè, con dieci no, ma forse con quattordici si.- dice
sorridente ed io lo guardo interrogativo.
Tira fuori la bacchetta e fa uno strano movimento con le mani, in meno
di un minuto compaiono davanti a me sette figure.
-E questi?- domando.
-I sette nani.- mi dice lui sorridendo.
Poi si rivolge ai sette nanetti pronti ad ubbidirgli.
-Bene ragazzi, ho bisogno di un favore, avete un'ora di tempo per
svolgere tutte queste faccende, al lavoro.-
Sorrido, guardando il nano intelligente, quello dormiglione e pure
quello brontolone avviarsi per le scale a fare le faccende.
-Bene, un problema risolto.- mi dice Merlino.
-Ora avrei bisogno di un vestito.- dico guardandomi.
-La moda è la mia seconda passione, dopo la magia, chiudi
gli occhi.-
Chiudo gli occhi per pochi secondi e sento una strana sensazione
avvolgermi e poi qualcosa di caldo.
Li riapro e vado a guardarmi allo specchio. Rimango incantata, sono
divina.
I capelli sono raccolti dietro la nuca con un fermaglio con delle
stelline banche brillantate, mentre i capelli sotto sono lasciati
sciolti sulle spalle. Il corpetto del vestito mi fascia il seno e i
fianchi ed è di un bianco brillantato come il fermaglio, la
gonna si apre ampia in tulle bianco e ai piedi porto delle
decoltè di cristallo, stupende. E per completare l'opera una
maschera bianca brillantata come il corpetto che mi copre il contorno
degli occhi.
-é meraviglioso.- sussurro.
-Si lo so, ho fatto un lavoro perfetto.- dice Merlino orgoglioso, mi
giro e vedo anche Patty a bocca aperta.
-Manca una cosa però.- dico girandomi e avviandomi alla
scrivania dove tengo il porta gioielli.
-Cosa?- mi domanda Patty.
-La collana a stella per farmi riconoscere da Bruno.- dico io
cercandola.
-Bruno? Ma Bruno non è il...- dice Merlino, ma si
interrompe. Trovo la collana e mi volto.
-Chi è Bruno?- domando a Merlino.
-Il ragazzo con cui ti devi assolutamente vedere Antonella.- mi dice
con un sorriso dolce stampato sul viso.
Non mi convince questa sua risposta, ma probabilmente lui conosce
già il futuro quindi se mi ha sorriso andrà tutto
bene.
Gli corro incontro e lo abbraccio.
-Merly, sei fantastico, grazie grazie.-
Lui si trova un pò preso in contropiede e scoppia a ridere,
battendomi con una mano sulla spalla.
-Forza ora, è tardi, sono le dieci ormai, purtroppo il
codice della magia mi permette che l'incantesimo sia valido fino a
mezzanotte, sai com'è, questioni burocratiche, altrimenti
Cenerentola si sarebbe offesa se tu avessi avuto più tempo a
disposizione di lei.- mi dice tranquillamente.
-Va bene, me lo farò bastare, ma Merly, come ci andiamo al
ballo?- domando io.
-Questo è un problema a cui non avevo pensato, siamo in
troppi per teletrasportarci, non vedo zucche nei dintorni, la scopa
magica l'ho prestata alla strega di Biancaneve...- ci pensa un
pò sù.
-Oh, trovato! Useremo un invenzione che sarà inventata tra
qualche migliaio di anni.- dice il mago.
-Cosa?- domando io.
-Usciamo veloci.- ci trascina fuori dalla casa, nel giardino.
-Ma, devo chiudere.- mi lamento io.
-Ci pensano i sette nani tranquilla. Pronte alla magia?- gesticola per
un pò con le mani fino a quando davanti a noi appare una
specie di scatola metallica con quattro ruote e delle poltrone dentro.
-E questa cos'è?- domando io con una smorfia.
-Questa, tra moltissimi anni, si chiamerà automobile.- dice
Merly orgoglioso.-forza salite.- ci incita.
Apro la porta che sta davanti, quella dalla parte opposta in cui
è salito Merlino e salgo cercando di non rovinare il
vestito, mentre Patty sale dietro.
-Potevano farle un pò più grandi.- mi lamento io.
-Io le trovo eccezzionali.- dice Merlino sorridendo entusiasta. Poi
gira una specie di chiave e questa cosa inizia a tremare, poi
lentamente a muoversi.
-La sai controllare vero?- chiede Patty da dietro.
-Certo, è un gioco da ragazzi.- dice il mago ridendo.
La scatola acquista piano piano velocità e io chiudo gli
occhi e tiro un urlo, mentre sfreccia tra le vie del paese deserto. Ad
un certo punto si ferma di colpo.
-Arrivati.- ci annuncia Merlino.
-Mi viene da vomitare.- dice Patty.
-Fidati di me Merly, queste cose non avranno successo.-
Fine capitolo.
Ciao a tutti,
scusate ma questo è solo un capitolo di passaggio. nel
prossimo ci sarà il ballo. Spero comunque vi sia piaciuto,
io mi sono divertita a scriverlo. Grazie mille a mileybest, sam05 e
girlstar.
Un bacionee
Gaia
|
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Capitolo 5 *** 5 ***
4
"C'era
una volta...capitolo 5!"
"Il ballo
è un rozzo tentativo
di entrare nel ritmo della vita"
George Shaw
Sorrido mentre salgo la scalinata insieme a Patty e sistemo meglio la
maschera.
-Sei emozionata?- le domando.
-Un pò.- mi dice lei tremante, la conosco troppo bene,
è
straemozionata. Sono tanto contenta per lei, è stupenda
stasera
e passerà una serata indimenticabile con Matias.
-E tu?- mi domanda.
-No, io sono una divina, non mi spaventa andare ad un ballo.- dico io
sorridendo e mentendo. Ho mentito tanto per fare coraggio alla piccola
Patty, ma ho paura di essere più emozionata di lei. Non vedo
l'ora di incontrare Bruno. Infine ho fatto tutto questo solo per lui,
perchè mi regala emozioni che nessun'altro sa darmi. Quando
ci
siamo incontrati mi ha detto di essere il principe, ora ho capito che
non stava scherzando, perchè lui è il MIO
principe.
Arriviamo alla fine della scalinata, davanti a noi vi è un
grande portone di legno marrone.
-Andiamo?- mi domanda Patty titubante.
-Ok honey, si va in scena.- dico io ridendo.
Apro il portone e davanti a me si apre uno spettacolo stupendo. Siamo
in cima a un altra scalinata dorata, coperta da un tappeto rosso. Sotto
vi è la pista da ballo, dove un centinaio di persone stanno
ballando a coppie, tutti con vestiti meravigliosi e con maschere
fantastiche. Ai lati vi sta la gente che non balla, seduta sui
divanetti o in piedi a fare due chiacchere sorseggiando i loro drink.
Riconosco in fondo alla sala sul trono, il re Edward, e accanto in
piedi la mia matrigna Francisca, chissà che piani
avrà in
mente. Il trono su cui dovrebbe stare il principe è vuoto,
peccato mi sarebbe piaciuto vedere che faccia ha.
Io e Patty facciamo un passo avanti rivelandoci alla sala, e noto molti
occhi girarsi verso di noi meravigliati.
-Siamo troppo divine stasera.- dico io a Patty sorridendo.
La vedo contorcersi le mani e fare un sorriso sghembo e capisco che sta
per avere uno dei suoi attacchi di panico che le vengono quando
è in pubblico. Le prendo la mano per darle un pò
di
coraggio e insieme iniziamo a scendere la scalinata.
Mi sento una principessa e non so perchè ma mentre scendo la
scalinata inizio a fantasticare ad occhi aperti. Chissà come
sarebbe sposare il principe, e vivere a castello con mia madre, mio
fratello, il ragazzo che amo, finalmente non vedere più
Francisca, poter proseguire gli studi di canto e magari conoscere gente
nuova, viaggiare. Sarebbe stupendo.
Arriviamo nella sala e ci mettiamo in parte, io inizio a guardarmi
intorno, sperando di vedere Bruno, ma non lo trovo.
Un ragazzo di circa qualche anno più di me che non conosco,
mi
si avvicina e mi porge la mano per ballare. Mi giro verso Patty, come a
chiederle se posso andare o se gli rompe stare là da sola.
Lei
mi sorride e mi fa segno di sì con la testa e poi vedo Matis
con
una maschera rossa comparire alle sue spalle, quindi vado a ballare
tranquilla.
Inizio a volteggiare in pista, al suono dei violini con questo ragazzo
che sinceramente non sa per niente ballare. Speriamo di non passare
tutta la serata così. Quando la musica si affievolisce, per
cambiare canzone, vedo il mio ballerino girarsi perchè
qualcuno
gli ha battuto sulla spalla.
-Mi scusi, posso rubarle la sua dama per un ballo?-
Un sorriso nasce spontaneo sul mio volto, scanso il ballerino imbranato
e mi butto tra le braccia del ragazzo che ha parlato, riconoscendo la
voce.
-Fabio.- urlo contentissima.
-Ciao sorellina, speravo di trovarti qua, fortuna che porti ancora la
collana di mamma o non ti avrei riconosciuto, sei stupenda stasera.- mi
dice lui contento.
Mi stacco dall'abbraccio e lo guardo in volto, abbiamo tutti e due le
lacrime agli occhi per la felicità, sono circa tre anni che
non
lo vedo, com'è cresciuto il mio fratellone.
-Grazie. Ma quando sei tornato?- gli domando mentre cominciamo a
ballare sulle note di un'altra melodia.
-Questo pomeriggio, ma starò da Matias per un pò,
non ho
voglia di tornare a casa con Francisca.- bene. La fortuna è
dalla mia parte, almeno non vedrà cosa mi costringe a fare
quella strega.
-Ma e quanto pensi di fermarti?- domando speranzosa.
-Non lo so, sai non so per quanto.- lo guardo col faccino triste a
questa risposta, ero così contenta che mio fratello fosse
tornato, ma
non voglio che parta nuovamente quasi subito.
-Perchè, Fabio?-
-Sorellina, scusami sai, ma non so tra quanto morirò, quindi
non
posso dirti per quanto mi fermerò qua.- mi dice lui
sorridendo.
Scoppio a ridere e piangere insieme di felicità. Mio
fratello è tornato, e per sempre.
-Mamma come sta?- mi domanda.
-Bene, vado sempre a trovarla. Come ti ho scritto nelle lettere si
trova benissimo con quei suoi compagni di cella un pò
stupidi.
Ma come mai sei tornato per sempre?- gli domando.
-Certo che tu sei sempre acida uguale, ringraziamo che abbia trovato
degli amici in prigione. Comunque ho finito i corsi, ora posso andare a
lavorare, vorrei azzardare a chiedere qua a palazzo se posso unirmi ai
musicisti che intrattengono il re, ma la vedo dura.-
Mio fratello è stato via tre anni a studiare pianoforte,
sarà un musicista perfetto, sono strasicura che lo
prenderanno.
-Secondo me al prossimo ballo sarai tu là a suonare.- dico
sorridente.
-Speriamo, i nostri compagni come stanno?- mi domanda, e so dove vuole
arrivare quindi vado dritta al sodo.
-Tamara sta bene ed è ancora single, vai tranquillo
fratellino,
anzi se sei fortunato stasera è qua, poi vai a cercarla e
parlale.-
-Si, forse dovrei, ma prima voglio ballare un altro pò con
la mia sorellina.-
Sorrido e continuo a ballare abbracciata a mio fratello, il mio punto
di riferimento, una delle persone più importanti della mia
vita.
Dopo un pò la musica finisce per far partire un'altra
canzone.
-Mi concede un ballo signorina con la collana col ciondolo a stella?-
mi giro e vedo qualcuno porgermi la mano.
-Fabio, ci vediamo dopo ok?-
-Va bene, io vado a cercare Tamara.- mi dice allontanandosi.
Le sue mani mi stringono i fianchi e io passo le mie braccia intorno al
suo collo. Il suo profumo mi invade e mi sembra di vivere una favola.
-Chi era quello?- mi domanda e io sorrido inconsciamente.
-Mio fratello.-
-Ah.- risponde sorridendo.
-Non ti starai affezionando troppo a me Bruno?-
-Può darsi Antonella.-
Sono comodamente seduta sul divanetto e guardo sorridente tutte queste
ampie gonne che fanno enormi giravolte per la sala. Io adoro ballare e
spero che presto qualcuno me lo chieda perchè mi annoierei
troppo a stare qua seduta tutto il tempo. Tiro giù per un
pò la maschera, mi dà troppo fastidio.
-Ciao Jose.- il sorriso mi muore sul volto, anche qua me lo devo
trovare.
-Ciao Gonzalo.-
-Posso invitarti a ballare?- mi dice porgendomi la mano.
-No grazie, non ne ho voglia.- dico liquidandolo, preferisco stare qua
seduta tutta la sera che ballare con il mio ex che ho lasciato ieri
sera con una mega litigata. Sfortunatamente per me però, mi
si
siede accanto. Sbuffo senza farmi vedere.
-Bè come stai?- mi domanda.
-Bene, te?- rispondo io fredda.
-Bene, Jose ascolta scusami per quello che ti ho detto ieri, ho
sbagliato, voglio tornare con te.- mi dice lui implorante. Lo guardo un
attimo imbambolata, io non voglio tornare con lui, ma come glielo dico?
Proprio in quel momento riconosco Guido per il taglio di capelli
venirmi incontro sorridente.
-Gonzalo mi dispiace, ma sai le tue parole mi hanno ferito e ho
conosciuto un altro.- gli dico inventando questa scusa.
-E chi sarebbe questo scusa?- mi domanda lui duro.
-Ciao Jose.-
Guido è davanti a me, mi tiro su in piedi e mi alzo sulle
punte, gli prendo il viso con le mani e gli sfioro le labbra. Sento
come una scossa elettrica, per questo mi stacco subito, anche se non
vorrei, anzi vorrei rifarlo per centinaia di volte, vorrei approfondire
il bacio, vorrei sentire le sue mani sui miei fianchi, ma torno alla
realtà.
-Ciao amore.- dico io sorridendo.
Guido mi guarda leggermente perplesso.
-Ah è così è lui? Bè io me
ne vado Jose.- mi dice Gonzalo e io tiro un sospiro di sollievo, e mi
risiedo nel divanetto.
-Scusa, posso sapere perchè mi hai baciato?- mi domanda
intanto Guido mezzo rincoglionito.
-é una lunga storia.- dico io.
-Bè, me la racconti mentre balliamo?- mi propone lui.
-Ok, mi è ritornata improvvisamente la voglia.-
Fine capitolo.
Ciao a tutti,
scusate il ritardo, ma qua scuola, amici, ragazzo, mi tengono
abbastanza impegnata. Chiedo ancora scusa, anche perchè il
capitolo potrebbe risultare noioso, non succede molto, a parte la
piccola parte Jose/Guido!!Ho l'impressione che la storia non piaccia
molto, a me piacerebbe continuarla, ma se non piace, non so proprio
cosa fare.
Ringrazio
comunque girlstar, sam05, unaPinguinella. Grazie veramente per le
vostre belle recensioni.
Un bacio.
Gaia
|
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Capitolo 6 *** 6 ***
_6
"Capitolo 6"
"Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo
mascherato,
quando tutti si tolgono
la maschera.
Allora si vede chi erano
veramente coloro coi quali
si è venuti
in contatto durante la vita."
Arthur Schopenhauer
Mi perdo tra le sue braccia
seguendo la musica e volteggiando per la sala, molte donne mi guardano
invidiose e sono sicura che sia per la bellezza divina di Bruno, anche
Francisca ci osserva con rabbia e la sua invidia mi fa sorridere, se
sapesse che sono io la ragazza che balla con un ragazzo così
perfetto. Butto l'occhio sul trono del principe, è ancora
vuoto,
non che mi importi molto vederlo, ma solo per curiosità, di
sicuro, nonostante l'immensa bellezza di cui tutti parlano, sono sicura
che non può competere con Bruno.
-Ti va se andiamo fuori a prendere un pò d'aria?- mi domanda.
-Certo.- rispondo io sorridendo e ci avviamo verso il giardino, dove ci
sono diverse coppie che hanno seguito il nostro esempio.
-Finalmente ti ho vista ballare.-
-Ritieniti fortunato.- dico io sorridendo.
-Allora che te ne pare del ballo?- mi domanda.
-Favoloso, divino, tutto questo lusso, tutti questi abiti, mi sembra di
vivere una favola, ma Bruno, perchè tutti quanti ci
guardano?-
domando io notando la gente che si sposta di lato per guardarci e poi
parlottare.
-Perchè tu sei meravigliosa.- mi dice e vedo i suoi occhi
che mi
guardano meravigliati attraverso la maschera e il mio cuore accellera i
battiti, nessuno mi aveva mai guardato così, la maschera che
indosso in presenza di altre persone si sta lentamente sciogliendo e
per quanto provi a metterla quando sono con lui non ci riesco.
Improvvisamente si riscuote e dopo essersi guardato un pò in
giro mi prende per mano.
-Andiamo via, mi sento troppo osservato.-
Io lo seguo convinta di essere portata nel giardino dell'altra sera,
invece passiamo oltre, cercando di non farci notare dai presenti.
Questi giardini sono immensi, stiamo andando in una zona in cui non mi
sono mai inoltrata, siamo vicini alla famosa foresta che mai nessuno ha
attraversato, iniziano infatti già ad esserci molti alberi,
dopo
un pò che camminiamo arriviamo in una specie di radura
illuminata dai raggi argentati della luna che filtrano tra gli alberi,
al centro vi è un pozzo, che sembra molto antico.
-é stupendo.- dico io incantata.
-Eh si, vengo spesso qua.-
-Ma tu come fai a conoscere tutti i posti del castello? E cosa vuol
dire che vieni qua spesso?- domando io confusa.
-Te lo dirò quando tu mi spiegherai cosa ci vieni a fare
ogni
tanto.- mi giro a guardarlo e noto il suo sorrisetto divertito. Mi ha
spento.
Cambio discorso velocemente per non dover dare risposta.
-Tu lo sai il motivo di questo ballo in maschera?- domando.
-Il motivo?-
-Esatto, ogni volta che si tiene un ballo c'è sotto un
motivo,
la famiglia reale lo fa sempre per qualcosa, di certo non
perchè
si annoia.- spiego io.
-Si un motivo c'è.- mi risponde lui strano, quasi triste.
-E questo ti turba?- domando non capendo.
-No no, cosa dici.- dice riscuotendosi -l'hanno fatto perchè
il
re pensa che il principe abbia bisogno di trovarsi una ragazza da
sposare in caso di successione, probabilmente farà un
matrimonio
combinato.-
-Non penso sarei in grado di sposare qualcuno che non amo, detesto
queste cose.- dico io schifata.
-Per qualcuno non c'è scelta.- mi dice lui fissando un punto
davanti a sè.
-Che intendi dire?-
-No niente, mi riferivo alla situazione del principe, a cosa vuoi che
mi riferissi.- sembra si stia scaldando riguardo questo argomento
quindi cambio discorso.
-Sai, sono 17 anni che abito in questo paese e non ho mai visto il
principe.-
-Non ti perdi molto.- mi dice lui sorridendo divertito. -Ora
però aiutami a fare una cosa.-
-Cosa?- domando incuriosita.
-Sai, non conosco bene la storia, ma dicono che quando la luna si
specchia nell'acqua del pozzo, se la guardi ed esprimi un desiderio
questo viene
esaudito.- dice avvicinandosi al pozzo e guardando dentro.
Aspetto qualche secondo, poi lo vedo alzare la testa e sorridere,
venendo verso di me.
-Fatto?- domando e lui annuisce.
-E cosa hai espresso?-
-Non posso dirtelo, sennò non si avvera.-
-Uffa, bè se si avvera me lo dici però.- dico io
come una bambina.
-Promesso.- mi sorride lui mentre si toglie la maschera. Un
pò titubante prende il mio viso
tra le sue mani e con un dito mi accarezza la guancia provocandomi
brividi inspiegabili, mi alza delicatamente la maschera facendola
cadere a terra. Poi avvicina le sue labbra alle mie, guardo i
suoi occhi verdi per l'ultima volta prima di chiudere i miei e perdermi
nel suo bacio.
Dopo un tempo infinito ci stacchiamo e lo guardo negli occhi, osservo
ogni singolo lineamento del suo viso.
-Ora posso dirti il mio desiderio perchè si è
avverato.-
Sorrido, il mio istinto mi dice di rispondere "ovvio hai baciato la
ragazza più bella del regno" ma perchè rovinare
la magia di questo momento?
-Perchè mi hai levato la maschera?- domando. -Non era ancora
arrivato il momento di toglierla.-
-Perchè volevo memorizzare ogni espressione del tuo viso,
per poterti leggere dentro.-
-E cosa hai letto dentro di me?-
-Ho letto che il tuo atteggiamento da stronzetta è solo una
maschera, e che sono riuscito a strappartela via e capire la persona
stupenda che sei in realtà.-
Non voglio che questo sogno finisca mai, improvvisamente sento
però dei rintocchi e mi sale un dubbio atroce.
-Cosa vogliono dire questi rintocchi?- domando spaventata.
-Che è mezzanotte.-
-Mezzanotte? Bruno io devo scappare.-
-Ehi, non farai come Cenerentola.- dice prendendomi per il braccio.
-Scusa, ma è la regola.-
-Che regola?-
Lo lascio là confuso, correndo a più non posso,
scappo attraverso il buco nel muro del giardino per fare prima e a
circa metà strada il vestito sparisce e ritorno a indossare
il mio vecchio straccetto. Sorrido quasi con nostalgia, è
stata la serata più bella di tutta la mia vita.
Sono nel mio letto a ripensare e sognare ad occhi aperti questa serata,
quando sento la porta spalancarsi.
-Brava, sei già a letto, domani devi svegliarti presto,
verranno il re e il principe a pranzo a casa nostra, bisogna rendere la
casa migliore di come già non sia.-
Francisca esce di nuovo senza aspettare la mia risposta. Sono
distrutta, e domani mi aspetta una giornata ancora peggio,
però almeno vedrò finalmente che faccia ha il
principe.
Fine capitolo.
Ciao a tutte,
scusate l'immenso ritardo, ma la fine della scuola mi ha distrutto e
occupato molto tempo, in più il poco gradimento di questa
storia mi aveva fatto passare l'ispirazione che ora è
magicamente tornata. Spero che questo capitolo vi sia piciuto, dal
prossimo cominciano i guai e la storia si movimenta.
Ringrazio Carmen96
per la recensione che mi ha fatto molto piacere. Grazie veramente di
cuore.
A presto.
Gaia
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