I wanna kiss you di merci pour le venin (/viewuser.php?uid=88634)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Everybody wants Merlin ***
Capitolo 3: *** The challenge ***
Capitolo 4: *** Start to the dance ***
Capitolo 5: *** Meditazioni reali, baci e inutili richieste d'aiuto ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
I wanna kiss you cap 1 Autrice: IcePrincess_ Titolo: I wanna
kiss you Genere:
generale, romantico, guerra (molto più avanti**'') Personaggi: Merlin,
Arthur, Morgana, Gwen, Lancelot Pairing: si vedrà
*o*
Prologo
- Merlin,
cosa ne pensi di Morgana?- domandò Arthur, all' improvviso. Il
servo alzò lo sguardo dall' armatura che stava lucidando e lo posò sul
principe, con espressione scettica. - Da quando siete
interessato alle mie opinioni Sire? E a Lady Morgana?- Arthur
sbuffò spazientito,- Rispondi e basta, idiota- Merlin ci pensò
su un attimo, prima di rispondere, ma infine disse,- Penso che sia una
bella ragazza, ma che non sia il vostro tipo- Arthur inarcò un
sopracciglio,- Non è il mio tipo? E come dovrebbe essere, il mio tipo?
Sentiamo Merlin- Il ragazzo alzò le spalle,- Morgana è troppo
gentile, troppo generosa, troppo... troppo, ecco-, affermò, senza
notare l' espressione che pian piano si era dipinta sul volto di Arthur. -
Merlin?- - Sì, Sire?- - Ti piace Morgana vero?- Merlin
lasciò cadere l' armatura, che finì a terra con un tonfo. Arthur
intanto lo guardava con un' espressione divertita e vittoriosa. -
Cosa?- proruppe Merlin, chiedendosi come quell' asino potesse andare a
tirare simili conclusioni: a qualcuno era interessato, sì, ma non di
certo a Lady Morgana! - Dai Merlin, ammettilo, ma ti senti
quando parli di lei?-, rise Arthur. Merlin cercò di ripensare
a come parlava di Milady, ma non gli venne in mente nulla di così
esagerato. Guardò interrogativo il principe, che ancora ridacchiava. -
Insomma Merlin!- esclamò,- dici che è troppo per me! Su, nessuno è
troppo per me-, affermò spavaldo. Merlin sbuffò piano,- Ma
come siamo modesti oggi...-, mormorò, senza però evitare di farsi
sentire forte e chiaro dall' altro. Arthur lo guardò storto,
poi disse,- Bene, ammettiamo pure che tu non provi nulla per Morgana,
allora cosa ne pensi di... uhm.. Ginevra?- Merlin tossì. Tossì
e cadde dalla sedia su cui era seduto. - Gwen?- chiese
sorpreso. - Gwen, sì. Cosa ne pensi? Neanche lei è il mio
tipo?- Il servo rimase un secondo zitto, cercando le parole
per spiegarsi come si deve. Parole che non trovò. - Credo che
nemmeno lei sia adatta a voi... Gwen è più per gente come me. Voi siete
un po' troppo complicato.- disse poi. Arthur andò a sdraiarsi
sul letto e si tolse gli stivali, poi lo congedò. - Ora puoi
andare Merlin. Mi hai consigliato abbastanza per oggi-, disse, con un
tono alquanto sgarbato. Il ragazzo uscì dalle stanze reali
piuttosto confuso: ma che aveva detto adesso? Ah, ma quanto era
difficile da gestire un principe... Scosse la testa irritato e
svoltò l' angolo, sbattendo contro qualcosa. Qualcuno, per essere più
precisi. Sbattè un paio di volte le palpebre e notò con chi si
era scontrato. Balzò in piedi. - Scusate, non volevo- esclamò,
porgendo la mano a Lady Morgana, per aiutarla a rialzarsi. Lei
la afferrò e scosse piano la testa,- Non importa Merlin- gli disse
sorridendo. Merlin ricambiò il sorriso e in quel momento, alle
sue spalle, qualcuno parlò. - Lo sapevo io!- dichiarò Arthur,
indicando Merlin, che ancora teneva la mano di Morgana. La
ragazza lo guardò sconcertata,- Sapevi cosa?-, chiese con interesse, ma
Arthur scosse la testa. - No, no, no, questo te lo deve dire
lui-, disse indicando di nuovo il servo, poi si chiuse la porta alle
spalle e li lasciò soli nel corridoio. Morgana lo osservò
curiosa,- Cosa devi dirmi Merlin?-, domandò. Il ragazzo si
morse il labbro, prima di rispondere. Guarda un po' dove andava a
finire, a furia di ascoltare i deliri di quell' asino... -
Nulla Milady, solo, Arthur è un po'... confuso, ecco-, cercò di
spiegare. - In che senso "confuso" ?- Lui ridacchiò
nervosamente prima di balbettare una risposta. - Pensa che io
sia invaghito di voi, ma non è vero, giuro-, tentò di convincerla. Morgana
lo guardò come volesse trapassarlo, prima di dire, con un tono di voce
così basso che Merlin si chiese se lo stesse dicendo a lui o a se
stessa,- Non giurare Merlin, non si sa mai...- Poi si voltò e
se ne andò, lasciandolo solo con il suo sempre maggiore disordine
mentale.
* * * Dopo che si fu
ripreso da quella strana, e secondo lui insensata, faccenda, decise che
era ormai ora di tornare da Gaius. Naturalmente, destino volle che
lui incontrasse un' altra persona sul suo cammino, giusto per rendere
ancora più aggrovigliata la situazione. - Merlin!- lo chiamò
un' allegra voce femminile alle sue spalle, facendolo fermare. -
Gwen- disse, sorridendo appena. Lei si avvicinò,-
Come è andata la giornata?-, gli chiese. Il ragazzo alzò le
spalle,- Ma, al solito, solo un po' più... strana- Sul viso di
Gwen si dipinse un' espressione inquisitoria. - Che cosa
intendi?- Stava per rispondere, ma una voce lo interruppe. -
Ah, eccoti qui! Ti cercavo- borbottò la voce di Gaius, che spuntò da
dietro l' angolo.- Dovevi pulire la vasca delle sanguisughe- gli
ricordò. Il ragazzo fece un' espressione dapprima disgustata,
ma poi seguì l' anziano senza tante storie. - Ci vediamo Gwen-
la salutò, andando via. - Ci vediamo Merlin- sospirò lei, una
volta che lui se ne fu andato.
Angolo Autrice: Qualcuno
sarà arrivato fino a qui? Mah, non si può mai sapere*o* Comunque,
è piuttosto corto, ma è solo il prologo, scriverò capitoli più lunghi^^ Grazie alla Fè, alla Tina e alla
U., che mi hanno convinta a pubblicarla: io non ero molto
convinta, quindi le lamentele a loro^o^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Everybody wants Merlin ***
Everybody wants Merlin
Merlin,
quel giorno, si svegliò con un fastidioso mal di testa, ma Gaius non
volle sentire ragioni e gli ordinò di sbrigarsi ad andare dal principe. Il
ragazzo borbottò qualcosa di poco carino e si diresse, suo malgrado,
verso le stanze di Arthur. Entrò come sua abitudine senza
bussare, dirigendosi subito verso il letto del ragazzo, che ancora
dormiva tranquillo, con un'espressione così angelica in viso, che a
Merlin quasi dispiacque doverlo svegliare. Anzi, d'improvviso gli venne
voglia di restare lì a fissarlo tutto il giorno. Si maledisse
per quel suo pensiero idiota e scrollò poco gentilmente Arthur, che
biascicò qualcosa del tipo "ancora cinque minuti padre",
lasciando Merlin alquanto allibito. Ridacchiò e lo scosse più
forte, così che egli finalmente si destò. Il principe si volse verso di
lui stropicciandosi gli occhi e sbadigliando. - Fatto le ore
piccole ieri, eh?- ghignò il servo, guadagnandosi un'occhiata irritata
da Arthur. - Fossi in te, farei meno l'insolente- borbottò
scocciato, alzandosi dal letto. Merlin decise di
seguire il suo consiglio e si apprestò ad aiutarlo a vestirsi.
* * *
Lady
Morgana, nelle sue stanze, canticchiava allegra mentre Gwen le
spazzolava i capelli. - Oggi mi sembrate di buon umore, lady
Morgana- osservò. Lei le sorrise e annuì, senza dire nulla. -
Se posso chiederlo, come mai?- domandò di nuovo Gwen. Morgana
allargò il suo sorriso, - Perchè non intendo lasciare che Arthur
l'abbia vinta- rispose enigmatica.
Gwen la
guardò confusa, - Che cosa intendete, Milady?- chiese, ma Morgana
scosse la testa. - Mi dispiace Gwen, ma questo non lo posso
dire nemmeno a te- si scusò, per poi lasciar cadere il discorso. La
serva pensò che, se la sua signora era così di buon umore e sicura di
sè, il principe avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsi.
* * *
Merlin,
intanto, camminava per i corridoi così carico di roba
che non vedeva neppure dove andava e temeva quasi di andare di nuovo a
sbattere contro qualcuno. - Merlin?- domandò una voce. -
Buongiorno Gwen- disse lui in risposta, ma barcollò e armatura e
cianfrusaglie principesche varie gli caddero a terra con gran fracasso. Gwen
gli corse accanto per aiutarlo a raccogliere il tutto, scusandosi per
averlo distratto. - Tranquilla Gwen, non importa- la rassicurò
Merlin. Lei, all'improvviso, si ricordò della conversazione
interrotta la sera precedente e decise di riprenderla. -
Merlin, cosa mi stavi per dire, ieri, prima che Gaius ti
interrompesse?- chiese, porgendogli un pezzo dell'armatura. Lui
la guardò un attimo interrogativo, prima di capire di cosa lei stesse
parlando. - Nulla, solo che Arthur e lady Morgana erano un po'
strani e non ne capivo il motivo. Comunque lascia perdere, oggi Arthur
è di nuovo il solito asino- disse, a mò di spiegazione, chiudendo la
conversazione, ma lasciando Gwen più curiosa di prima. La
ragazza iniziava a chiedersi come mai il giorno prima il principe e la
sua signora si comportavano in modo strano e, il giorno dopo, lady
Morgana diceva cose alquanto insensate. Si riscosse dai suoi
pensieri e sorrise a Merlin, che stava finendo di raccogliere i pezzi
metallici, e che ricambiò allegro il sorriso. - Merlin!
Smettila di fare il carino e datti una mossa: la mia armatura non si
pulisce da sola!- urlò una voce, decisamente stizzita, proveniente da
dietro di loro. Merlin sbuffò e roteò gli occhi, poi salutò
Gwen e se ne andò verso l'armeria al seguito di Arthur.
* * *
Morgana, da una
delle finestre delle sue stanze, osservava divertita Merlin, che
correva per il cortile del castello cercando di eseguire tutti i
compiti che Arthur gli aveva assegnato. Prima lo aveva visto
soffermarsi a chiaccherare allegramente con Gwen e la cosa, doveva
ammetterlo, l'aveva irritata parecchio. Ora si domandava
crucciata: che cos'ha
Ginevra più di me? Però, più ci pensava e più si
convinceva che non aveva motivo di essere gelosa della sua ancella,
poichè ella, per Merlin, rappresentava solo un'amica. Naturalmente,
aveva anche notato come Arthur guardava
molte volte il suo servo, quell'espressione strana. Nessun
altro, a parte lei, se n'era accorto, ma probabilmente era meglio così:
forse neanche Merlin l'aveva notato e lei poteva ancora risolvere quel
piccolo inconveniente. Doveva solo capire come fare, ma sapeva
che ci sarebbe riuscita perchè se c'era una cosa assolutamente certa
per lei, questa era che Merlin sarebbe presto stato suo.
Angolo Autrice: Et
voilà, primo capitolo^^ Passo a ringraziare:
suicidal_love: tra i tuoi
preferiti? Sono onorata** visto che la maggior parte delle cose che
leggo la scrivi tu, sono molto
onorata*o* e ti ringrazio tantissimo per i
complimenti *arrossisco* _Lily_: eccoti il
seguito^.^ spero che il capitolo non ti abbia delusa!:) e in quanto a
Merlin e Morgana... non posso dare spoiler** e grazie per i
complimenti=) spero continuerai a seguire la storia^^ tesar: no, tranquilla, non è
autoconclusiva, spero ti piaccia questo capitolo!=) LindaWeasley: devo
dirtelo: io ti adoro sempre di più^o^ grazie per il supporto!!:)) sono
felice che la trama ti incuriosisca ed è bello sapere che a qualcuno
piace come scrivo=) Grazie!!^^ lady niniane: mmm, se
devo essere sincera, non vado molto d'accordo con le Arthur/Morgana, ma
puoi stare tranquilla che nelle mie storie, Arthur e Gwen insieme, non ce li
trovi*o* anche perchè anch'io quando vedo Merlin passo il tempo
insultando Gwen^^ spero che il capitolo ti sia piaciuto=) ely_scorpioncina:
sinceramente quel che ne uscirà fuori non lo so bene neanche io^^''
comunque l'affermazione di Merlin su Gwen ce l'ho messa apposta per far
ingelosire Arthur, non sei l'unica che li vede troppo bene insieme!*w* GiulyB: no, no, sono
davvero tutti pazzi per Merlin*w* sarà che Morgana e Gwen innamorate di
Arthur, proprio non ce le vedo>.< la slash arriva, forse
non subitissimo, ma arriva^.^ Dasey91: grazie, spero che
il capitolo non sia stato deludente e che continuerai a seguire la
storia=) _Valux_:
si chiama Merlino in italiano, ma a me piace di più usare i nomi in
inglese^^ comunque di chi si è innamorato Merlin si scoprirà un po' più
in là^.^
E
ringrazio tantissimo anche chi ha messo la storia tra i preferiti, tra
le seguite e anche chi ha solo letto=) Al prossimo capitolo, Besos,
Ice^.^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** The challenge ***
- The challenge -Morgana vagava come
un'anima in pena per i corridoi del castello, rimuginando, pensando e
pianificando. Le serviva un'idea, e subito: aveva atteso
decisamente troppo, e ora rischiava di lasciarsi sfuggire tutto di mano. Era
quasi del tutto sicura di non doversi preoccupare di Gwen, anche se
ogni tanto le giungeva il dubbio che, forse, avrebbe dovuto, ma lo
scacciava in fretta. Ciò che la preoccupava era, invece,
Arthur. Lui, con la sua stupida presunzione e sicurezza e
determinazione, ecco, lui la preoccupava. Arthur avrebbe
potuto rovinare tutto se non se lo levava di torno. Solamente,
non le veniva in mente nulla di utile. Aveva anche ipotizzato
di chiedere a Uther di trovargli una dama: in fondo, ormai aveva la
giustà età... Alla fine, però, aveva lasciato perdere e aveva
provato a ponderare altre idee, ma nulla era abbastanza per il suo
scopo. Morgana riflettè, ma ancora niente. Decise che
avrebbe riposato un poco, poi sarebbe tornata a pensarci su, così si
risvegliò da quella specie di trance in cui era caduta, persa nei suoi
rimuginamenti. Si accorse di essere ben lontana dalle sue
stanze e sbuffò infastidita, facendo per allontanarsi, quando sentì un
ridacchiare allegro e si voltò: ciò che vide, dovette registrarlo poco
alla volta, per non sentirsi male. Merlin e Gwen. In mezzo al
corridoio. A braccetto. Che ridevano. Merlin che rideva con Gwen. Gwen troppo appiccicata
al suo Merlin. Morgana
trattenne a stento un ringhio furioso e si nascose dietro una colonna,
aspettando che i due passassero. Si impose di calmarsi, o
almeno, provò a imporsi di calmarsi, ma non le riuscì molto bene. Insomma!
Lei tentava questo ed altro per farsi notare, in più era bella,
intelligente, nobile e ricca: cosa mai doveva fare una dama per farsi
considerare, in quel castello? Guardò oltre il suo
nascondiglio e notò con piacere che Merlin stava salutando Gwen, ma
osservò con molto meno compiacimento che la stava salutando perchè
doveva andare da Arthur. No,
non poteva andare avanti così: doveva risolvere quella situazione, e
subito.
* * *
Gwen
aveva da poco salutato Merlin e ora andava verso le stanze di Lady
Morgana, per adempiere ai suoi doveri. - Oh, Gwen-, disse la
dama, quando la vide entrare, con un tono che alla serva suonò freddo e
distaccato, al contrario dell'espressione sorridente del viso. Chinò
un poco la testa,- Milady- Morgana, dopo quel breve scambio di
convenevoli, si avvicinò alla finestra e ignorò palesemente l'amica,
ancora troppo bruciante di gelosia. Dalla finestra si poteva
vedere l'allenamento dei cavalieri, di conseguenza anche Arthur, e, se
c'era Arthur, c'era di sicuro anche il suo fedele servitore. Infatti
Merlin era là, che assisteva all'allenamento, ma con espressione
distaccata, come se non si trovasse realmente lì. Morgana si
morse il labbro, chiedendosi chissà quali pensieri gli giravano per la
testa, ma poi considerò afflitta che, probabilmente, pensava a Gwen. Si
voltò verso la serva, che si muoveva allegra per la stanza. -
Ginevra, puoi andare- la congedò freddamente, lasciandola perplessa e
rattristata da quel tono. Morgana si riaffacciò alla finestra,
pronta a rimanere ad osservare Merlin per tutta la durata
dell'allenamento dei cavalieri, ma poco dopo Gwen lo raggiunse e se ne
andarono insieme. - Dannazione!- esclamò a quel punto Lady
Morgana, esasperata da tanta sfortuna.
* * * Morgana camminava
svelta verso le stanze di Arthur, non sapeva ancora cosa fare, ma
sapeva che qualcosa doveva
essere fatto. Entrò senza bussare, irrompendo nella stanza
come una tempesta, ma sempre con una grazia solo sua. Arthur,
che era intento a scrivere qualcosa, alzò gli occhi dal suo lavoro e
osservò interrogativo la sorellastra, che gli si avvicinò minacciosa. -
Che c'è Morgana? Non si usa più bussare?- domandò ironico, per niente
spaventato dal suo sguardo omicida. Morgana incrociò le
braccia al petto,- Sai benissimo perchè sono qui-, disse, ma in realtà
nessuno poteva essere così perspicace da saperlo, questo lo capiva
anche lei. Arthur alzò un sopraccigliò, poi parlò, nel suo
tono si percepiva già irritazione. - Morgana, hai intenzione
di dirmelo o intendi aspettare che io lo indovini?- La dama
rise tagliente,- No Arthur, non posso aspettare così tanto! Sono qui
per un motivo ben preciso- Arthur la esortò con un cenno della
mano a continuare, riprendendo però a scrivere da dove si era
interrotto. - Sono qui perchè voglio che la pianti di
ronzare intorno a Merlin-, disse, provocando lo stupore di Arthur, che
rovesciò l'inchiostro sul foglio, ma non ci badò e si accostò a Morgana. -
Io non ronzo intorno
a Merlin- biascicò furioso. Lei, però, non gli credette
neanche un attimo,- Invece sì: ti piace, non negare. Vedi di fartela
passare, perchè non intendo sopportare ancora a lungo che lo osservi in
quel modo!- esclamò. Il principe a quel punto rise forte. -
Bene, lo ammetto. Mi hai scoperto. Ma ti avverto che lui è mio, Morgana- -
Questo lo pensi tu- sibilò lei. Arthur rise di nuovo,-
Sentiamo, come vorresti impedirmi di prendere ciò che voglio?- La
dama si aprì in un sorrisino che non lasciava presagire nulla di buono,
prima di dire,- Sfidandoti- Arthur sgranò gli occhi,- A cosa
potresti sfidarmi tu, Lady Morgana? A una gara di cucito?- disse
sarcastico. Morgana scosse la testa. - No, ti sfido:
chi conquisterà prima Merlin avrà campo libero e l'altro non potrà più
interferire-, poi uscì dalla stanza, compiaciuta di aver lasciato un
Arthur Pendragon letteralmente sconvolto.
Angolo Autrice: Ehi^^
Ecco il nuovo capitolo, che spero sia di vostro gradimento!^^ Spero
non inizierete ad odiare troppo Morgana, poichè io l'adoro e non volevo
assolutamente farla così macchinatrice, ma scrivendo mi è venuta
così... comunque penso si noti quanto adoro Morgana e odio con tutto il
mio cuoricino Gwen^^ Sui
pairing non vi anticipo nulla per ora, arriveranno tra poco poco*w*
Grazie
mille a LyndaWeasley,
_Lily_, Grinpow, suicidal_love, ely_scorpioncina, lady niniane, amelia
spicer, che hanno recensito il precedente capitolo^^ Grazie
anche a chi ha inserito la storia tra i preferiti, tra le seguite e
anche a chi ha solo letto=) Al prossimo capitolo, Besos,
Ice^.^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Start to the dance ***
- Start to the dance -
Arthur,
quella notte, non riuscì a dormire. Si rigirava tra un dubbio
e l'altro nel suo letto a baldacchino, scalciava le coperte e sbuffava
frustrato, pensando e ripensando alle parole che Morgana aveva detto
prima di andarsene. "Chi
conquisterà prima Merlin...", aveva detto, ma lui non
riusciva a capire che cosa avesse in mente la sua sorellastra che, come
al solito, sembrava fare apposta a complicargli la vita. Dopo
ore d'insonnia passate così, la testa iniziava decisamente a dolergli,
ma non riusciva a prendere sonno, i dubbi lo tormentavano. "Non vorrà davvero ottenere
Merlin con una gara! é sleale!", pensò ad un tratto, ma
poi ricordò che Morgana, se voleva qualcosa, tendeva a dimenticare la
linea di confine tra "giusto" e "sbagliato". Sospirò rabbioso
e si girò dall'altra parte, cercando una più comoda posizione. Si
chiese se forse non sarebbe stato meglio evitare quella sfida, lasciare
che Morgana facesse quello che più le aggradava... Il suo
sguardo venne attirato da una grossa macchia sul tappeto e gli venne
subito in mente Merlin. E decise di colpo che non aveva la minima
intenzione di tirarsi in dietro, nè di lasciar vincere la sorellastra
e, ancora meno, di perdere Merlin. Merlin era suo. Suo e di
nessun altro. Avrebbe insegnato a Morgana che nessuno, nè
tantomeno una donna, può sfidare Arthur Pendragon e sperare di averla
vinta. Tra questi confortanti pensieri, finalmente, si
addormentò.
* * *
Arthur sentì
improvvisamente un rumore e aprì di scatto gli occhi. Merlin. Guardò
fuori dalla finestra e notò che il sole era alto nel cielo. -
Ben svegliato Sire-, disse Merlin, con il suo solito sorriso stampato
in faccia. A quella vista, venne voglia anche ad Arthur di
sorridere, ma si limitò a stiracchiarsi e a bofonchiare un "Buongiorno". Poi
si alzò e il servo si sbrigò per aiutarlo a vestirsi, come ogni
mattina, mentre Arthur si informava sulle attività della giornata. -
Dovete presenziare alla riunione dei cavalieri con vostro padre- lo
informò Merlin, mentre cercava la giacchetta rossa per fargliela
indossare. Arthur annuì e domandò, poco interessato,- A che
ora?- Merlin sembrò pensarci su un attimo e poi tossicchiò,
improvvisamente nervoso. - Dieci minuti fa- disse lentamente,
tutto a un tratto interessato ai suoi logori stivali. Il
principe strabuzzò gli occhi e, afferrata la giacchetta, corse fuori
urlando un "Idiota!" Merlin sospirò, domandandosi come aveva
fatto a dimenticarselo, poi scosse la testa e fece per tornare da
Gaius, quando Arthur si affacciò alla porta. - Ah e, Merlin...
pulisci l'enorme macchia sul tappeto- disse, poi si apprestò, ancora
ridendo, a raggiungere suo padre e i cavalieri.
* * * Morgana si
spazzolava allegra i capelli, mentre preparava il suo diabolico piano di
conquista. Arthur, di certo, non si aspettava che lei si
mettesse subito al lavoro, quindi meglio sbrigarsi. In realtà,
non era un vero e proprio piano,
ma erano tanti piccoli trucchetti che solo una dama poteva conosciere e
che solo una dama poteva usare. Insomma, Arthur non poteva
sicuramente indossare abiti succinti! Era già un punto a suo favore. -
Gwen!- chiamò la dama, e la serva accorse immediatamente. -
Sì, Lady Morgana?- - Prendi dall'armadio il mio abito più
scollato- ordinò Morgana, per poi tornare a spazzolarsi i capelli, che
voleva assolutamente perfetti. Gwen restò inizialmente
sconcertata da quell'ordine, ma poi si ricordò che Morgana era una
bella ragazza, che viveva in un castello pieno di cavalieri:
probabilmente si era infatuata di qualcuno di essi, magari di Sir Leon... Sì,
sicuramente la sua signora voleva far colpo sull'abile cavaliere di
Arthur e lei non poteva certo darle torto, era un uomo alquanto
affascinante. Così cercò un po' nell'armadio e, qualche minuto
dopo, ne uscì con un abito verde, di un tessuto morbidissimo e costoso,
che aveva una a dir poco vertiginosa scollatura. - Cosa ne
pensate di questo Milady?- domandò, mostrandole il vestito. Morgana
abbandonò la spazzola e si alzò in piedi, prendendo l'abito verde e
osservandolo con attenzione. - Penso che sia perfetto! Non
ricordavo nemmeno di possederlo...- mormorò, andando a cambiarsi. Gwen
pensò sorridendo che Morgana aveva trovato l'amore e, non sospettando
minimamente chi fosse costui, fu felice per lei.
* * *
Merlin,
dopo aver rimosso la macchia dal tappeto di Arthur, pulito le sue
stanze e lucidato la sua armatura, era uscito dal castello per fare un
giro in paese dove, magari, avrebbe incontrato Gwen. Però non
trovò l'amica, ma solo Gaius, che, pescandolo a bighellonare, lo
ricacciò immediatamente al castello. Il ragazzo, sbuffando e
lamentandosi, iniziò a vagare per i corridoi, senza conosciere bene
neanche lui la sua meta. Dopo una decina di minuti, però, si
ritrovò nel corridoio della sala in cui i cavalieri e il re si
trovavano in consiglio. Fece per andarsene ma, vista la sua
fortuna, la porta della sala si aprì e iniziò una processione di
persone che tornavano ognuna ai propri doveri. - Merlin!-
esclamò Arthur. Il servo, suo malgrado, dovette voltarsi e non
potè neppure essere scortese visto che c'era il re. - Hai
fatto tutto quello che ti avevo ordinato?- chiese autoritario il
principe e Merlin annuì. Arthur stava per aggiungere qualcosa,
ma venne interrotto. - Arthur, smettila di fare il bambino
viziato: Merlin ha fatto tutto quello che doveva!- rise Lady Morgana,
avvicinandosi. I presenti rimasero sbigottiti vedendola, se
possibile, ancora più bella del solito. Ma soprattutto rimasero stupiti
a fissare la sua scollatura. - Buongiorno Uther, Sir Leon-,
disse, facendo finta di non notare la presenza di Arthur. -
Buongiorno anche a te, Merlin- mormorò sorridendo. Il ragazzo
le fece un lieve inchino, ancora incantato a fissarla. Morgana,
dal canto suo, notando quello sguardo meravigliato potè solo
congratularsi con se stessa, ma ciò che la rese ancora più lieta fu che
Merlin era l'unico a non fissare la sua scollatura. Mentre
Morgana si compiaceva per il suo operato, Gwen la raggiunse con un
enorme sorriso. "Lo
sapevo! Lady Morgana si è innamorata di Sir Leon!" pensò
la serva, notando gli sguardi che il cavaliere le lanciava e
l'espressione soddisfatta della Lady. - Merlin? Mi
accompagneresti a fare una passeggiata? - disse ad un tratto Morgana. Merlin
boccheggiò, ma si riprese abbastanza per balbettare,- S... sì, se... se
proprio...-, poi decise che era meglio star zitto e si limitò ad
annuire. Morgana sorrise deliziata e lo prese a braccetto,
trascinandolo via sotto lo sguardo furioso e indispettito di Arthur,
senza notare quello affranto di Sir Leon.
Angolo Autrice: Ebbene sì, non sono morta! Mi
sono decisa a scrivere il nuovo capitolo, più che altro per riprendermi
dal finale di stagione. Per una Merlin/Arthur 4ever non è il
massimo vedere il suo telefilm preferito finire con Ginevra incollata
al povero Arthurç___ç Comunque,
nuovo capitolo, nuovi casini^o^ Arthur che decide di accettare
la sfida (come si vedrà meglio nel prossimo capitolo), Morgana che
parte all'attacco, Gwen che capisce come suo solito pan per focaccia!
Merlin, povero pucciolo, non si accorge ancora che lo vogliono tutti/e! Ma,
soprattutto, povero il mio
Sir Leon adoratoç____ç
Passo a ringraziare chi ha
recensito lo scorso capitolo, ergo: GiulyB, _Lily_, lady niniane,
pattyjonas, _Saruwatary_, ely_scorpioncina,
ma anche tutti quelli/e che hanno messo la storia tra i preferiti, tra
le seguite e anche chi ha solo letto! Grazie!!
Cercherò di non deludervi^o^ Besos, Ice^.^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Meditazioni reali, baci e inutili richieste d'aiuto ***
N.B.= per l'idea
del caro
Arthur, mi sono ispirata a un video (che non metto perchè non capisco
come inserire i link-.-''), che conteneva un certo pezzettino della
puntata con quell'adorabile
ragazza, Viviana (naturalmente, modificato per le esigenze
delle Slash fun^^). Penso che, se avete visto la puntata in questione,
capirete di quale pezzo sto parlando.
-
Meditazioni reali,
baci e inutili richieste d'aiuto -
Arthur
guardava indispettito Morgana, che se ne andava portandosi via il suo servo, il suo Merlin, il suo... sì insomma,
il suo.La
ragazza camminava tranquilla, appiccicata a Merlin neanche fosse stata
colla, del tutto ignara delle occhiate assassine che il fratellastro le
lanciava, sotto lo sguardo sospettoso di Uther. Il re,
infatti, aveva notato l'espressione furiosa del figlio ed era
assolutamente convinto di averne compreso appieno il motivo. "Arthur non può nascondermi
certe cose", pensò, mentre lo osservava digrignare i
denti, "sono suo padre
e, come tale, ho subito capito che è innamorato di Morgana." Fece
appena in tempo a formulare questo pensiero che Arthur, d'un tratto, si
voltò verso di lui e disse, con le labbra incurvate in un ghigno, -
Padre, avete già riflettuto sul... far sposare Morgana?- Uther
spalancò la bocca, poi la richiuse immediatamente: un re non deve mai
mostrarsi colto di sorpresa. - No, Arthur; al momento non v'è
cavaliere degno di lei in tutta Camelot- rispose, studiando
attentamente la reazione del figlio. Arthur sembrò alquanto
divertito dall'affermazione del padre, ma anche... era forse
frustrazione, quella che Uther coglieva in suo figlio? No, si
sbagliava: se era innamorato di Morgana, perchè mai essere infelice se
lei non si sposava? Doveva essere il contrario, semmai. Il re
diventava ogni secondo più confuso. - Figlio mio, qualche cosa
ti turba?- gli domandò, d'improvviso, cogliendolo alla sprovvista. Arthur
non guardò il padre, ma si appoggiò alla finestra vicina, come cercando
di individuare qualcosa nel grande giardino. - Nulla padre,
assolutamente nulla- mormorò poi, scostandosi dalla finestra, come se
avesse visto più di quanto avrebbe voluto vedere, e congedandosi,
andando verso le sue stanze. Uther, però, non era affatto
convinto di quella risposta: lui era il re, non uno sciocco qualunque! C'era
un motivo, una spiegazione, a quei repentini cambiamenti d'umore del
figlio, a quegli sguardi, a quelle occhiate, e lui avrebbe scoperto a
tutti i costi cosa si celava dietro quel mistero.
* * *Arthur, nelle sue
stanze, dava finalmente libero sfogo a tutta la sua rabbia. -
Ma come ha... osato?!- esclamò furioso, togliendosi uno stivale e
calciandolo lontano, a cozzare contro il tavolo. Ribolliva di
sdegno dalla testa ai piedi e ogni singola parte di lui gridava
vendetta. "Non
posso già aver perso!", pensò mortificato, ma quasi subito
si corresse. "Non posso
già averlo perso! Non ho nemmeno tentato..." Finalmente,
gli balenò in mente un'idea. L'unica, sola, speranza che aveva di non
perdere Merlin. Almeno, se anche avesse scoperto che il
ragazzo amava Morgana, si sarebbe potuto consolare dicendosi di averci
provato. Corse fuori dalle sue stanze, per i corridoi, in
cerca dell'unica persona che poteva aiutarlo, quando ci andò a sbattere
contro. - Ginevra!- - Principe! Scusate i... io
non...- balbettò lei, ma Arthur la interruppe. - Ginevra, mi
serve il tuo aiuto: devi... ma perchè mi guardi così?- domandò
interrogativo. La ragazza trattenne a stento il riso, mentre
rispondeva, - Sire, indossate un solo stivale- Arthur si
guardò i piedi e inorridì, conscio di aver girato mezzo castello in
quello stato; chissà quante risate si erano fatti, coloro che aveva
incontrato sul suo cammino! Si schiarì la voce, poi disse,
rosso in viso, - Ehm... Ginevra, dicevo... dovresti fare una cosa
per... per me- Lei lo guardò curiosa e lo incitò con un
piccolo cenno a proseguire il discorso. - Dovresti...- iniziò,
ma poi si avvicinò a lei e glielo disse piano in un orecchio, come se
temesse che orecchie indiscrete potessero udire ciò che aveva da dire. Quando
si allontanò da lei, Gwen sgranò gli occhi. - Devo
procurarvi una lunga fune? E dei fiori?- domandò. Lui annuì. -
Questa è la cosa tanto segreta?- - Beh... la... fune deve...
essere molto lunga e... e i fiori... bei, fiori- mormorò, a mo' di
spiegazione, prima di tornare nelle sue stanze cercando di non farsi
notare da tutti i servi che passavano per i corridoi.
* * *Morgana era molto
soddisfatta di sè: era finalmente riuscita a baciare Merlin. Quando,
nei giardini, lo aveva pregato di sedersi accanto a lei, lui era
sembrato esitante. Poi, quando Morgana si era appoggiata alla
sua spalla, aveva probabilmente iniziato a sudare. La dama,
stufa di quel girarci intorno, aveva dolcemente poggiato le
sue labbra su quelle di Merlin, in un casto bacio. Bacio che aveva
fatto strabuzzare gli occhi al ragazzo. - Suvvia Merlin, ora
non mi dirai mica che questo è il tuo primo bacio!- mormorò divertita
lei, regalandogli il suo più splendente sorriso. Lui rispose
incurvando debolmente le labbra, - No Milady, ma non me lo aspettavo-
Morgana,
però, non era l'unica a rivivere quel momento con la mente: Merlin,
sdraiato sul suo letto, ripensava all'inaspettato bacio della Lady.
Solo, con molto meno giubilo di questa. - Suvvia Merlin, ora non mi
dirai mica che questo è il tuo primo bacio!- - No Milady, ma
non me lo aspettavo- Era vero, non se lo
aspettava, ma neanche lo voleva. Esatto, lui non voleva andare
nel giardino con Morgana, non voleva sedersi vicino a
lei, non voleva che si appoggiasse a lui e non voleva nemmeno
che lo baciasse! Non erano quelle le labbra che voleva sulle
sue, non lo erano nemmeno lontanamente.
* * *Quella sera tardi o,
più precisamente, proprio a mezzanotte, Arthur uscì furtivo dalle sue
stanze, attento a non farsi vedere dalle guardie. Attraversò
il cortile, fino a raggiungere il punto giusto e subito trovò le cose
che aveva chiesto a Ginevra. Prese la lunga fune e poi osservò
per un attimo la bella rosa rossa. No, non era decisamente il suo
stile. Però decise, infine, di portarla comunque: sarebbe
stato imbarazzante, non poco in effetti, ma tanto valeva provarle tutte. Lanciò
la fune, ma questa ricadde a terra. Arthur si battè una mano sulla
fronte: ma come diavolo sperava che una fune potesse attaccarsi da sola
alle finestre? A questo, probabilmente, avrebbe dovuto pensare prima. Forse
Merlin aveva ragione: era proprio un asino reale. Abbandonò a
terra la fune, completamente inutile e, rosa in bocca, iniziò la
scalata. Mentre appoggiava le mani a tutti gli appigli
possibili, si chiese perchè,
semplicemente, non era entrato dalla porta, com'era più ovvio fare. Poi
pensò però, in un lampo d'orgoglio, che se doveva farle, le cose le
doveva fare bene, e continuò ad arrampicarsi, finchè non arrivò alla
tanto agognata finestra. Bussò piano sul vetro: non ottenne
risposta. Bussò di nuovo, ma ancora niente. Diede una gomitata
al vetro e, finalmente, dalla stanza provenne un sussulto, prima
allarmato, poi sorpreso. Merlin gli aprì la finestra e lo
scrutò, indagatore. - Arthur?- Il principe annuì e
disse, sarcastico, - Conosci per caso qualche altro principe bello,
affascinante, furbo, intel...- Merlin lo interruppe,- Siete
venuto per farmi un promemoria notturno della vostre qualità, Sire? Perchè io
avrei son...- Arthur l'aveva interrotto. Gli ci era
voluto tutto il coraggio di cui disponeva, ma l'aveva fatto, infine. Ed
era stato molto più difficile che combattere contro un drago, ma subito
si era dimostrato più piacevole; molto,
più piacevole. Il principe aveva poggiato le sue labbra su
quelle del servo che, pieno di stupore, era rimasto immobile come una
statua. Arthur, allora, non aveva insistito e si era separato
da lui, aveva distolto lo sguardo, impacciato e umiliato. Erano
seguiti secondi, minuti, forse anni, di silenzio, di una tensione che
si poteva affettare, finchè Merlin non aveva notato... -
Cos'è... quella?- domandò, stupito. Arthur si accorse che
indicava la rosa e si morse forte il labbro, scotendo il capo. -
Nulla-, mormorò. Merlin si avvicinò di nuovo a lui e prese la
mano sinistra, per osservarla. - Per me?- domandò, con voce
atona. Il principe, suo malgrado, annuì. Merlin sgranò gli
occhi; sorrise. - Che c'è da ridere?- fece Arthur, irritato e
ferito nell'orgoglio. Merlin scosse la testa, poi prese il
mento di Arthur tra pollice e indice e, quando furono abbastanza vicini
da sentire l'uno il respiro caldo dell'altro, mormorò,- Assolutamente
niente-. Arthur ripetè il precedente esperimento e, questa
volta, Merlin rispose al suo bacio, che da dolce divenne passionale, la
rosa abbandonata sul pavimento.
Morgana si svegliò
urlando, stanca e sudata e, affacciandosi in fretta, potè
distintamente scorgere uno stivale del principe Arthur sparire oltre una
finestra.
Angolo Autrice: Eccomi
qua che torno a rompere con il mio umile tentativo di scrivere*-* Eventuali
fun accanite di Arthur: scusate, ma mi è venuto dannatamente stupido in
questo capitolo e non era nelle mie intenzioni>.< lo farò
più intelligente^o^... non troppo però.... Visto che Arthur
non ha molta materia grigia, a parer mio, mi sono ispirata ad un
momento davvero adorabile di una puntata davvero odiosa. Sì,
esatto, quando Arthur entra di notte nelle stanze di Lady Vivian-.- Dico
"momento adorabile" giusto perchè quando l'ho vista mi sono immaginata
Merlin al posto di Vivian: così tutto quadrava.XD Comunque, io
non voleva mettere i due bei piccioncini già in questo capitolo (e non
volevo far soffrire l'adorata Morghyç___ç), ma, anche se alla fine non
sono riuscita a trattenermi, non sperate che i due abbiano già l'happy
ending assicurato! Dovranno sudarselo *sguardo sadico* Insomma,
dopo Uther che... pensa**, da me ora potete aspettarvi di tutto! Anche
se l'ho fatto sempre tremendamente faina... Vi anticipo solo
che Uther - la - faina darà un po' di filo da torcere ai due, ma anche
a Morgana...
Un milione di grazie a: LyndaWeasley, GiulyB, Mary_nella, tesar, _Valux_, _Saruwatari_, Veronica Potter Malandrina,
che hanno recensito<3 Grazie mille anche ai 23 che
hanno inserito la storia tra i preferiti (<3) e ai 43 che
l'hanno inserita tra le seguite (<3), ma anche a chi è solo
passato di qua^.^ Ci scriviamo
al prossimo capitolo, Besos, Ice^^
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=459724
|