Nasocomio Orfei

di gendarmiaNY
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***



Capitolo 1
*** Uno. ***


Capitolo uno.

“Ciao zia! Come va oggi la situazione?”. Bellatrix chiamò casa Jonas alle cinque del mattino.
“Bella, cara, sai che ore sono?”
“Mmmhm... no, perché?”
“Perché è molto molto presto, e ancora non si è svegliato nessuno, e stavamo tutti dormendo, e ancora c'è pace e tranquillità in questa casa e vorrei che durasse almeno fino a mezzogiorno...”
Uuuueeeeeee uuuueeeeee, la quiete della casa era andata in frantumi. Qualcuno faceva il verso dell'ambulanza a squarciagola. Fate passare fate passare, emergenzaaa! Dal corridoio provenivano urla e passi affrettati.
“Si è svegliato Nick...”. Denise Jonas si alzò dal letto immusonita. “Grazie Bella!”. Chiuse la cornetta ed andò di là.
Kevin Sr invece rimase sotto le coperte, sbattendosene altamente dell'ambulanza che gli correva per casa.
La stanza dei tre fratelli era divisa a metà, anzi in tre parti. Due di queste erano perfettamente ordinate, quelle di Kevin e Joe; la terza era un nido di gatti di ogni razza e colore e un miscuglio di giocattoli e coperte, non si capiva dove iniziasse e finisse il letto o qualunque altra cosa ci fosse nascosta là sotto. Frankie, per la sua incolumità, aveva una stanza tutta sua.
Nick era sveglio proprio come aveva intuito Denise, e correva dalla camera al bagno e viceversa con un secchio di acqua bucato: l'ambulanza. Era il rito con cui era solito svegliarsi il ricciolino. Così la madre ogni giorno si metteva le mani nei capelli perché doveva asciugare metà del corridoio e buona parte della camera dei figli dopo aver sparato a una decina di gatti perché non ne volevano sapere di andare a fare la pennichella mattutina da un'altra parte.
Dlin dlon. Il campanello? Alle cinque di mattina? '-'
Denise scese le scale a fatica ed andò ad aprire.
“Ciao zia!”
“Bellatriiix!” gridò. Tutto il vicinato la sentì. E tutto il vicinato probabilmente odiò Bella tanto quanto mamma Jonas la odiava in quel minuto.
Dov'è il mio mappuccino? Schiava, il mio mappuccino! gridava intanto qualcuno in casa.
“E adesso si è svegliato pure Joe! Povera me... entra Bella, entra” disse tetra la nostra super mamma.
Indovina... buone nuove zia!” disse sorridente Bella mentre si sedeva al tavolo della cucina. Intanto dal piano superiore continuavano a provenire urla del tipo uuuueeeeee e schiavaaa!.
Denise aveva i nervi a pezzi. Nonostante questo, si mise a preparare il mappuccino per Joe e del caffè per sè. Bella invece era perfettamente sveglia e lucida e stringeva in mano un cartoncino plastificato colorato.
“Non ce la fai più a ritrovarti pazzi per casa? Non sai che fare e ti mangi le mani dalla mattina alla sera? La tua pace interiore è minata dall'instabilità altrui?” lesse con il solito tono sorridente e solare che usavano le presentatrici di Media Shopping.
“Che è?” chiese super D.
“Una pubblicità”
L'avevo intuito =.= pensò mamma Jonas. “Sì, Bella... intendevo, di cosa?”
“Di Media Shopping”. [“Aaaaah, allora ecco perché quella leggeva così!” NdLettori; “Nono, lei legge così qualsiasi cosa -.-''” NdAutrice]. Bella buttò la pubblicità plastificata nel cestino della spazzatura.
“Zia, ho trovato questo pezzo di carta sotto al portico, davanti alla porta”
Denise guardò il pezzo di carta. “Questa, Bella, si chiama lettera. Non è un comune pezzo di carta”. Aprì la busta e dentro vi trovò effettivamente un pezzo di carta: un piccolo rettangolare bianco biglietto da visita. Nasocomio Orfei vi era scritto sopra, nosocomio per star. Portaci i tuoi figli! Via delle Oche Giulive di Giugno sui Campi Elisi davanti all'Antico Circo Caduto Abbattuto e Triturato Offerto a Giove di Giovedì, numero millantanove ma visto che Capodanno è già passato millantadieci.
Denise mandò all'aria mappuccino e caffè e corse in camera a preparare le valigie ai figli. Finalmenteeee!

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.

Quando arrivarono davanti al centro Orfei, rimasero spiazzati nel vedere un circo allestito in un campo di banane. Eh?
“Siamo sicuri che questo sia un nosocomio?” chiese Kevin Sr a Denise.
“Era scritto così sul biglietto” intervenne Bellatrix spuntando dal portabagagli della macchina.
“Oddio Bella! Che ci fai qui?” chiesero spaventati i signori Jonas.
“Sono venuta a salutare i miei cugini” rispose lei con un sorriso enorme stampato in viso.
Denise scosse la testa e scese dalla macchina. “Vado io per prima... ehm, vado a chiedere informazioni volevo dire”
Si avviò così, insicura, verso quello strano posto. Scavalcò il cancello ed un bambino vestito tutto rosso e verde la fermò. “Hai con te il biglietto da visita?”
“Come?” chiese spaventata.
“Il biglietto, il biglietto!” ripetè lui iniziando a saltare.
“Ah certo certo”. Iniziò a rovistare nella borsa e lo tirò fuori.
“Aaaaah! – gridò il ragazzino – L'hai portato bianco?!”. Si mise a strapparsi i capelli e a pestare a terra.
“Lo dovevo portare colorato?” chiese Denise preoccupata e spaventata dagli improvvisi capricci.
“Aaaaah!” continuò lui gridando e pestando i piedi a terra.
“Okay okay okay! - iniziò a gridare lei - Ora te lo coloro!”. Denise prese una foglia dalle erbacce che crescevano accanto al cancello e la stropicciò sul biglietto da visita, lasciando una leggera scia di verdognolo appassito sul pezzetto di carta bianco.
Il bambino si calmò immediatamente. “Benvenuta! Prego, da questa parte...” disse con la cortesia che sembrava appartenere alla grande esperienza di una segretaria.
Super D lo seguì spaventata dentro il grande campo di banane.

Il bambino l'accompagnò in una stanza a primo piano dell'edificio adibita a studio e la fece accomodare ad una poltrona posta di fronte alla scrivania del direttore. Poi se ne andò.
La poltrona oltre la scrivania si voltò e comparì così, seduto su di quella, George Clooney in camice bianco. Eh??

Dottore?” chiese sorpresa.
Buongiorno cara signora! - disse questo prendendo la penna dal taschino del camice e aprendola con un click – Lei è?”
Denise, Denise Jonas” disse lei titubante.
La madre dei Jonas Brothers?” chiese George con un sorriso languido.
Sì” disse la donna aprendosi in un sorriso felice di poter annoverare tra i fan dei suoi figli una star del calibro di George Clooney.
Non li conosco” disse lui.
Mamma Jonas rimase interdetta.

Allora allora... - disse lui aprendo l'agenda di fronte a sé - Aveva un appuntamento?”
N-no” rispose titubante.
Ah male male! Provvediamo subito... - chiuse di scatto l'agenda e si alzò – Claaaank, Claaaank! - sbraitò - Bernadette, Oliver! Dove siete razza di fannulloni?!”
Due giovani interamente vestiti di bianco si precipitarono nella stanza e sollevarono di peso George.

Eccoti finalmente!” esclamò uno dei due.
Entrò anche una ragazza.

Eccovi ragazzi – disse George mentre lo trasportavano via – Grazie per aver fatto così in fretta. La signora...”. I due giovani lo portarono via mentre dava spiegazioni.
“Lo scusi – intervenne la signorina – Gli piace fare la parte del direttore. Il dottor Milazzo sarà da lei a breve”
Detto questo, uscì di corsa, lasciando Denise da sola e ancora sbigottita.

Me.
Okay ragazzi, non fate caso all'ora tarda in cui pubblico questo capitolo, ma sono sintonizzata sulla Notte degli Oscar e un concerto in diretta dei Jonas Brothers esattamente dall'altra parte del mondo, e non posso assolutamente dormire! Wahahah :D
Mi sento importante, sssssì! xD
Soprattutto perchè non dormo da... stamattina dai, e non dico che la stanchezza incomincia a farsi sentire, ma c'è, e soprattutto c'è la pazzììììììa :D
Vado vado vado... pubblicherei anche gli aggiornamente di altre due ff che ho attualmente in 'continuo', ma proprio stasera non ho i capitoli sul pc e dovrei passare prima tutto dalla carta, e certo stanotte non lo vado a fare! Wahahah Oscarsss, wait meee! JBsss, Im all yoursss! Byeee :D

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


Capitolo tre.

Un distinto signore entrò finalmente nella stanza. “Buonasera” disse.
Denise guardò fuori della finestra e vide che il sole era ancora alto. “Buongiorno” disse educatamente.
Il distinto signore non sentì le sue parole. “Buonasera!” disse un po' più forte sedendosi dietro la scrivania e osservandola.

B-buongiorno!” disse la donna leggermente più forte.
L'uomo vide che la nostra Super D muoveva le labbra, ma non riuscì a capire di nuovo le sue parole. Così fece segno di attendere un attimo e rovistò fra i cassetti, tirando finalmente fuori un cornetto acustico, che posizionò accanto al suo orecchio. “Buonasera” alitò di nuovo, ancora più forte.
Denise lo guardò perplessa, poi rispose a tono. “Buongiorno!”

Come? È un bel giorno? Sìsì, lo vedo! - disse allegro il distinto signore – Con chi ho il piacere di parlare?”
Denise Jonas”
Come? Lei è una cojona? E che ci posso fare io, mi scusi?”
La donna lo guardò perplessa. “Lei è il dottor Milazzo?”

Come? Se mi incazzo? Nono, non si preoccupi. Oggi ho già preso gli antidepressivi, sono a posto così”
Denise alzò gli occhi al cielo. Poi tornò a guardare il distinto signore. “Chi è lei distinto signore?”
We, io lo chiamo distinto signore, non tu!

Come? Chi è che parla?” chiese la donna guardandosi attorno.
Santa Teresa!

Come? Santa Teresa?”
Sì.

Che ci fa da queste parti onorevole e santa donna?” chiese mettendosi in ginocchio.
Ti prendo per il culo.

Cooosa?”
Sì, ti prendo per il culo. Problemi?

Ma una santa non dovrebbe...?”
Non sono Santa Teresa, scema!

Come? E chi?”
L'autrice, ovvio.

Ah.” Denise si rialzò, con questa faccia: -.-”
Come sarebbe a dire ah?

Niente. Che vuol dire ah? Ah, punto.”
Mi prendi per il culo?

Sì”
Lo sapevo che sei una brava... Aspetta un attimo! Hai detto che mi prendi per il culo?

Sì”
Tu, brutta...! Non ti permettere, sai?

Perché? Tu non lo fai?”
Io sono l'autrice.

Embè?”
Embè... ehm, beh! Io ho il potere di veto!

Sì, nel Senato!” Faccia: -.-”
Brutta vacca odiosa, io...!

Senti, brutta vacca c'è tua sorella!”
Come come come? Hai osato offendere mia sorella?!

Ne hai una?”
No.

E allora?”
E allora non lo fare più!

Ma neanche ce l'hai!”
Non sono affari tuoi.

Me l'hai appena detto”
Non sono affari tuoi.

Allora? Andiamo avanti con questa storia?”
Non sono affari tuoi.

Come? Certo che sono affari miei! Devo recitare!”
Non sono affari tuoi.
Denise sbattè le palpebre. Faccia: '-'
Non sono aff... Scusa, mi si era inceppato il disco.

Ah, bene”. Faccia: -.-”
Senti, vedi di fare poco la spiritosa, sennò ti sbatto fuori!

Fammi vedere!”
Denise volò via dalla finestra sotto gli occhi increduli del dottor Milazzo.

No che non mi incazzo! Ma perché fate sempre tutti questa domanda?” chiese il distinto signore.
È arrivato l'altro. -.-”

Chi è l'altro? Io non vedo nessuno”
Dottore?

Sììì?”
Prrrrr!

Ma porc.... haiufiuhdhfoisj!”
Ahahahah.

Molto divertente” disse indignato.
Giàààà! Ah, dottore?

Sììì?”
Prrrrr!

Ihygjifsjclkdjfij!”
Uahahahah, che fesso! Comunque dottore...

Mi dica”
Prrrrrrrr!

Ma porca spupazza trota gallineee!”
Eeeeh?

Prrrr!”
Uahahahah, che fessa!

Cioè, si prende in giro da sola?
Problemi?

Nono, per carità...” disse educatamente.
Senti, per carità lo vai a dire a tua sorella!

Ma per carità non è un'offesa...”
Vedi che ti sbatto fuori!

Ma io non ho fatto nient...”
Il dottor Milazzo non fece in tempo a finire la frase che volò via dalla finestra, seguendo il destino di Denise Jonas.
Uahahahahah! L'autrice rise sguaiatamente per tutto il resto della giornata. - Sguaiata ci sei tuuu!-.-” E i tre Jonas furono bookati – uuuh che parolona! E dilla in italiano! ...furono accettati e iscritti – era una scuola di danza? ...al Nosocomio Nasocomio Orfei. Fine.
Della puntata, mica della storia, eh!
Non è un film.
Embè?
Embè fine del capitolo.
Sìsì, giusto, giusto. Fine. Del capitolo.

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