You’re
my strength
After
all my strength is gone, in
you I can be strong
Sono
completamente bloccata con le KaRu, e continuo a immaginare scene di
Marie e
Logan (Rogue e Wolverine, X-Men)… ovvio che prima o poi
avrei buttato giù
qualche cavolata xD ! © per le canzoni: Linkin Park
– My December, The
Cinematic Orchestra- To build a home, Tina Turned- I look to you, che
lascio
volontariamente in inglese (i nostri protagonist vivono a New York,
eh!).Mi baso soprattutto sui film e sulla serie X-Men Evolution, dove i
due hanno un rapporto molto intenso e difficilmente etichettabile.
Forse
mi fermerò qui, o forse scriverò un
seguito…
“…Give it all away…”.
La canzone s’interrompe, il concorrente sembra confuso,
mormorii vari si alzano
dal pubblico.
L’animatore
si rivolge alla telecamera con un sorriso tirato
“Cari telespettatori, avete un minuto per trovare le sette
parole mancanti!
Cosa aspettate? Fornendo le giuste risposte a questa ed altre due
canzoni,
potreste essere i fortunati vincitori!”
“To have someone to come home to”.
Un
sussurro, tanto basta per interrompere la carezza sul suo braccio. Gli
occhi
verdi di Logan la guardano con perplessità.
“Ma
conosci tutte le risposte?” Lei gli sorride, facendo
spallucce, lieta che non fosse una reazione al significato di quella
frase,
comunque un po’ delusa che abbia smesso di accarezzarla. Gli
si stringe contro
ulteriormente, sperando che le dita di lui riprendano il percorso
interrotto, e
invece si ritrova un cellulare in mano. Ora è lei quella
perplessa. “E’ una
bella frase”. Chiunque non conosca Logan si chiederebbe cosa
intenda. Lei no.
Lo conosce troppo bene. Così digita le parole, controlla il
numero del
mittente, e preme *invio*. Si volta leggermente
nell’abbraccio che la avvolge
per ridare l’oggetto al suo proprietario, ma lui la stringe
di nuovo contro il
proprio petto, e riprende ad accarezzarla.
Serate come
questa non sono rare, nel loro rapporto. Da
quando Marie ha una stanza tutta per sé, Logan viene
regolarmente a farle
visita. Si accoccolano sul divano a guardare la tivù, a ad
ascoltare un cd, a
parlare. E’ un rapporto strano, il loro. Dicono di essere
amici. Fingono di
essere solo amici. Mentono persino a se stessi, pur di non dover
affrontare
l’intensità di questo legame, e tutte le
complicazioni che implica.
Il gioco
musicale prosegue, un altro concorrente entra in
scena, canta varie canzoni selezionate a caso da un computer. Continua
a
giocare, sembra conoscere bene i testi, ma anche per lui giunge
l’ora di essere
eliminato, non sapendo le parole.
“…
When the gusts came around to blow me down…”
Nessuna
esitazione nella voce di Marie, quando sussurra “I held on as tightly as you held onto me”.
Le dita dell’uomo si fermano per un istante, prima di
riprendere il loro
percorso lungo la sua spalla. Mi sono
tenuto forte, come tu ti stringevi a me. La storia della loro
vita, pensa
ironicamente. Perché in fin dei conti è sempre
lei quella che si stringe a lui
disperatamente, mentre l’uomo arranca, lotta per rimanere in
piedi, schiacciato
dal peso del proprio passato, dall’istinto animale di
Wolverine, dalle proprie
scelte. Eppure, nelle notti in cui la stringe spasmodicamente a
sé, quasi lei
fosse la sua unica salvezza, Marie vorrebbe terribilmente credere che
questo
doloroso bisogno dell’altro nella propria vita sia reciproco.
L’ennesimo
silenzio dall’altra parte dello schermo la
riporta alla realtà. Questa volta non ha seguito la canzone,
rimane a fissare
davanti a sé, concentrata unicamente su quel tocco
così leggero ed intenso che
ora le scompiglia i capelli.
“In you I
can be strong”. Roca, terribilmente
roca, la voce di Logan le
sussurra all’orecchio. In te posso
essere
forte. “Cosa?” chiede lei, incerta. Per
un attimo le sembra che l’uomo le
stia rivolgendo personalmente quelle parole. Lo sente sorridere, prima di ripetere
“After all my strength is gone, in
you I can be strong”.
“Oh”.
E’ tutto quello che le viene in mente, quando capisce
che Logan le sta solo suggerendo la risposta per questo stupido quiz
musicale. Digita
rapidamente la frase ed invia il messaggio, maledicendosi per essere
così
dannatamente infatuata di lui da fantasticare persino sul testo di una
canzone.
Lo sente
rafforzare il proprio abbraccio e mormorare
nuovamente “La mia forza”. Tenta di voltare solo il
viso, cautamente, per non
toccarlo pelle contro pelle, ma non capisce perché abbia
ripetuto la frase,
visto che lei ha già mandato la risposta. In sottofondo
parte la sigla finale
del programma, e Marie si chiede perché abbia fatto sprecare
credito a Logan
con una cosa così insulsa, maledice la propria
infantilità, quando incontra il
suo sguardo. Intenso, quasi dolorosamente sincero. I suoi occhi
silvestri la
fissano penetranti, come a volerle far capire qualcosa
d’importante.
Ipnotizzata, cerca disperatamente di capire cosa.
In un remoto angolo del proprio cervello, capta che il viso di Logan si
sta
chinando sempre più verso di lei, e sa che dovrebbe
allontanarsi, evitare
questo contatto, ma non si muove.
Non sente il
proprio cuore che batte frenetico, non vede che
lui trattiene il respiro, non sa di aver socchiuso le labbra in attesa.
Quando stanno
per chiudere la distanza tra i loro visi, una
suoneria rompe l’incanto.
Il telefono di
Logan vibra, squilla, lampeggia, e li riporta
alla realtà. L’uomo ringhia sottovoce e guarda lo
schermo davanti a sé; Marie
porta l’oggetto all’orecchio e risponde titubante.
Una voce le urla qualcosa
nell’orecchio, ma è troppo stordita per percepirne
il senso. Capisce solo che
le chiedono come si chiama, senza rendersene conto risponde col suo
vero nome. Sente
Logan inveire, e seguendo il suo sguardo vede comparire sullo schermo
una
scritta:
IL VINCITORE DI QUESTA
SERA È ANNA MARIE D’ANCANTO
Mentre la voce
continua a blaterare al vuoto, Logan e Marie
si fissano confusi.
Hanno appena
vinto una settimana in crociera.
The End...or the Beginning?
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