Buon Compleanno, Hinata

di WishfulThinking
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 27 dicembre ***
Capitolo 2: *** Gran Consiglio Chunin ***
Capitolo 3: *** Vestiti bianchi e guance rosse ***
Capitolo 4: *** Regalo inaspettato ***
Capitolo 5: *** Scherzi e giochi ***
Capitolo 6: *** Operazione inseguimento Kunoichi ***
Capitolo 7: *** Dentro e Fuori ***
Capitolo 8: *** Outtake 1- In segreto (ShikaIno) ***
Capitolo 9: *** De gustibus ***
Capitolo 10: *** Aggiustamenti e rotture ***
Capitolo 11: *** Outtake 2-In camera di Hinata (ShikaIno) ***
Capitolo 12: *** Nuovi arrivi ***
Capitolo 13: *** Tra gioco e verità ***
Capitolo 14: *** Outtake 3 - All'esterno (TemariShino) ***
Capitolo 15: *** Grandi paure e grandi speranze ***
Capitolo 16: *** La forza delle kunoichi ***
Capitolo 17: *** Sorrisi e lacrime ***
Capitolo 18: *** Outtake 4 - In prospettiva (TemariShino) ***
Capitolo 19: *** Chiarimenti di mezzanotte ***
Capitolo 20: *** Outtake 5 - In attesa (SasuSaku) ***
Capitolo 21: *** Outtake 6 - In salita (NejiTen) ***
Capitolo 22: *** Outtake 7 - In vetrina (ShikaIno) ***
Capitolo 23: *** Titoli e disposizioni ***
Capitolo 24: *** Outtake 8 - Pensieri tra le poltrone (tutte le coppie di contorno) ***
Capitolo 25: *** Sognando ***
Capitolo 26: *** Separazioni e appuntamenti ***
Capitolo 27: *** Pettegolezzi al femminile ***
Capitolo 28: *** Chiacchiere al maschile ***
Capitolo 29: *** Outtake 9 - All'alba (ShikaIno) ***
Capitolo 30: *** Outtake 10 - Stretching (NejiTen) ***
Capitolo 31: *** Domande e risposte ***
Capitolo 32: *** Colazione ***
Capitolo 33: *** Fughe velate e battute improprie ***
Capitolo 34: *** Scommesse ***
Capitolo 35: *** Carezze e strangolamenti ***
Capitolo 36: *** Nuovo arrivo con dimostrazione ***
Capitolo 37: *** Riflettere e capire (l'aiuto degli amici) ***
Capitolo 38: *** Outtake 11 - Inseguimenti (NejiTen) ***
Capitolo 39: *** Organizzarsi ***
Capitolo 40: *** Shopping e piani alternativi ***
Capitolo 41: *** Svenimenti ***
Capitolo 42: *** Strategie e azioni ***
Capitolo 43: *** In due si è in compagnia ***
Capitolo 44: *** Conversazioni imbarazzanti e approcci diretti ***
Capitolo 45: *** Di diverse genialità ***
Capitolo 46: *** Pensieri forzati e visite mattutine ***
Capitolo 47: *** Trasformazione ***
Capitolo 48: *** Arrivi mancati e arrivi inaspettati ***
Capitolo 49: *** Outtake 12 - Tout se tient (ShikaIno) ***



Capitolo 1
*** 27 dicembre ***


Buon Compleanno, Hinata

Buon Compleanno, Hinata

 

27 dicembre.

Oggi è il 27 dicembre.

Il 27 dicembre è qualcosa…

È oggi.

No, è anche qualcos’altro…

Che diamine…?

 

Ecco, era successo un’altra volta: una data che gli ronzava in mente, e guai che riuscisse a ricordarsene il perché. Del resto, è quello che capita quasi ogni giorno, sorrise il ragazzo scuotendo quel pensiero col suo abituale buonumore.

 

“Naruto?”

“Hm?” il ragazzo si girò verso la sua interlocutrice simulando un fare interessato.

“Non mi stavi ascoltando, vero?”. Tentativo fallito.

Per sua fortuna Sakura non fece altro che sorridergli. E quant’è carina quando sorride!

“Dimmi mia dolce Sakura!” la invitò a continuare Naruto, nonostante davvero non avesse la minima idea dell’argomento in corso.

Sakura alzò gli occhi al cielo “Verrai alla festa di Hinata, vero? Ci abbiamo messo tanto a organizzarla…Ino ha voluto scegliere persino la sfumatura dei tovaglioli, ci credi? Solo che lei propendeva per il viola, e io le ho detto: non sarebbe meglio rosa? Perché vedi, il rosa…”

Dio, è carina per lo meno quant’è noiosa! Ma parlano davvero di queste cose tra loro le ragazze? Non si stancano dopo un po’?

“…e allora io le ho detto: ‘Ino…’ ma lei no, non ha voluto sapere ragioni…” continuava imperterrita la ragazza.

“…comunque: vieni o no?” concluse con un sorriso.

Be’, direi che…” si trovò a rispondere impacciato Naruto.

“Sakura, sei ancora lì?”. Ino era incredula: i capelli legati nella sua solita coda e una minigonna mozzafiato, stupido Sasuke.

“Dobbiamo prepararci! Mancano due ore!” proseguiva intanto la bionda che, rivolta a Sakura, non si era accorta dello sguardo ammirato di Naruto.

“Due ore?!” ribatté quella incredula.

Brava Sakura mia, digliene quattro! Due ore per…

“Solo due ore!?” ripeté Sakura “ Andiamo!” terminò poi decisa prendendo Ino per mano.

Naruto scosse il capo: Stare con Ino le fa proprio male.

“Ah…Naruto?” Ino si voltò all’ultimo con tono gentile. Troppo gentile forse.

“Sì Ino?” rispose il ragazzo con un sorriso preconfezionato stampato in faccia.

“Hai preso qualcosa per Hinata, vero?” chiese Ino mordendosi il labbro inferiore, la sua mossa ‘x’, quella che faceva capitolare la maggior parte dei ragazzi.

“Ehm…certo!” sorrise Naruto imbarazzato. Ovviamente non me ne ero ricordato. Se non ricordavo nemmeno della festa come potevo…

“Naruto?” riprese Ino con un sorriso talmente forzato da battere il suo “per lo meno muoviti, mancano due ore alla festa, e tra una i negozi chiudono!”

Dannazione! Ma le donne non hanno di meglio da fare che spiare nei pensieri altrui?

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Capitolo 2
*** Gran Consiglio Chunin ***


Shikamaru era steso sulla sua solita collina a godersi la pace della sera che scendeva, quando sentì un’ombra irrompere nella

Shikamaru era steso sulla sua solita collina a godersi la pace della sera che scendeva, quando sentì un’ombra irrompere nella sua calma: “Vai via, Ino” cominciò senza nemmeno aprire gli occhi “mancano ancora due ore…”

“Ah, Shikamaru, che dolce!”. Decisamente non la voce di Ino.

Che seccatura!” mormorò il ragazzo per tutta risposta, ma prima che potesse proseguire sentì la voce di Choji: “Naruto, ora ci vuoi dire perché siamo qui?”

“Già, che ci fate tutti qui?” puntualizzò Shikamaru scrutando uno a uno i costituenti della componente maschile dei Chunin di Konoha.

Naruto invece di rispondere alla domanda sogghignò: “Non ci vuoi…aspettavi la tua Ino, vero?”

Shikamaru sbuffò: “Finiscila, cretino, e dimmi che tipo di aiuto ti serve questa volta.”

L’interessato se la prese: “E cosa ti fa pensare che abbia bisogno di qualcosa?”

Shikamaru si limitò ad alzare un sopracciglio.

Ok, ragazzi” sospirò Naruto “sono qui perché…sono una persona molto generosa. Siccome stasera c’è il compleanno di Hinata e nessuno di voi ha sicuramente pensato di comprarle un regalo…”

“Parla per te!” fu la risposta collettiva.

Naruto era contrariato: “Volete dire che voi…”

Tutti annuirono.

“Ognuno di voi…?” ritentò il biondino.

Tutti annuirono nuovamente.

Cioè, proprio…”

“Sì, idiota!” confermò Sasuke “Tutti vuol dire tutti!”.

Gli occhi di Naruto diventarono supplichevoli mentre si inginocchiava teatralmente davanti ai presenti: “Ragazzi mi dovete aiutare! Cosa le posso prendere?”

Sasuke scosse il capo e lasciò il campo, ma Choji sorrise:  “Io le ho regalato un buono per un ristorante!”

Kiba rilanciò: “Nah…Potresti prenderle un animale da compagnia, che dici?”

Questa volta fu Naruto a scuotere il capo: “Dico che non può tenerlo. Per la buon’anima del terzo Hokage, Kiba, e tu saresti un suo compagno di squadra?”

Rock Lee impostò la posizione Gai e intonò: “Il maestro Gai dice sempre che nel fiore della giovinezza un fiore è sempre dono indicato per una gentil pulzella!”.

Naruto cercò di rifiutare gentilmente: “Ehm…Lee? Grazie per il consiglio, ma non le piacciono i fiori…Neji” fece poi rivolgendosi al ragazzo dagli occhi bianchi “Tu sei suo cugino, avrai un’idea di cosa…”

“Onestamente Naruto?” ribatté l’interessato “Le basterebbe un po’ della tua attenzione”.

“Sì, Naruto” intervenne Shikamaru “Portala fuori a cena”

L’espressione di Naruto diventava sempre più interrogativa: “E tu dovresti essere il genio, eh?” fece con Shikamaru, che durante l’intera ‘riunione’ era rimasto steso per terra a rimirare le nuvole. “Dev’essere qualcosa che le piace…” proseguì cercando ispirazione.

“Un gioiello. Alle ragazze piacciono i gioielli” tutti si voltarono sbigottiti. L’indicazione era venuta da Shino.

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Capitolo 3
*** Vestiti bianchi e guance rosse ***


La festa era come non l’avrebbe mai sognata

La festa era come non l’avrebbe mai sognata. Le ragazze, tutte, si erano date da fare e Hinata non poteva chiedere di più per il suo compleanno. Eccetto forse…no, non doveva essere pretenziosa: i suoi amici erano tutti lì, e…tutti meno uno.

“Ehi, Hina, tutto bene?” la risvegliò la voce squillante di Ino. Nonostante le apparenti differenze le ragazze erano diventate amiche in breve tempo, e ora Ino la chiamava così, un po’ per simpatia, un po’ perché l’aveva presa sotto la sua ala protettrice come aveva fatto anni prima con Sakura, quella stessa Sakura che ora risplendeva nel suo abito nero, e che attirava gli sguardi ammirati di molti, compreso Sasuke. Ma a Ino ora non importava più di tanto.

Hina?”

La ragazza interpellata si limitò ad annuire.

“Eh no che non va bene” ribatté Ino “La conosco quell’espressione…e non giocare con me signorina!” fece al cenno dell’amica “Se…”

“Ino” la interruppe Tenten “Sai dove sono finiti gli stuzzichini? Non riesco a…”

Ino annuì e prima di sparire con Tenten lanciò un sorriso a Hinata: “Comunque” fece con nonchalance “Ho per caso sentito Shikamaru poco fa. Sembra che lui e Choji abbiano avuto qualche problema, ma mi ha detto che tra poco dovrebbero essere qui con Naruto”

Hinata avvampò: “E…e allora?” tentò di ribattere.

“Nulla” rise Ino “Pensavo ti facesse piacere saperlo visto che sei la festeggiata e tutto…” e se ne sparì facendole l’occhiolino.

“Non crederle” sentì alle sue spalle la voce di Temari “E’ solo che ti vuole sistemata; hai un’età ormai…”

Le guance di Hinata si imporporavano ora a una velocità impressionante.

“Ehi…sto scherzando…” fece Temari leggermente intimorita.

“Sì, lo so…” sorrise Hinata.

“Arriverà” ricambiò il sorriso l’altra “Piuttosto: quel vestito ti sta un incanto”.

Hinata prese il tempo di osservarsi nel riflesso della finestra: sì, Temari aveva avuto davvero un gusto impeccabile; il vestitino bianco che le aveva regalato la abbracciava nei punti giusti, e lasciava intuire parecchio senza scoprire nulla.

 

 

La serata intanto procedeva meravigliosamente: Sakura era al suo terzo ballo con Sasuke, Tenten e Tamari discutevano rilassatamente dell’esame di selezione Chunin ora che entrambe erano passate di rango, e Hinata era persino stata costretta da Kiba a mettere piede sulla pista da ballo quando scorse Ino all’entrata: “Shikamaru ti sembra l’ora? Anche tu Chojipensavo avessi un po’ più di criterio…”

“Allora che c’è da mangiare?” fece il ragazzo più robusto con un gran sorriso, al che Ino si sciolse: “Serviti!” disse indicando il buffet e scuotendo il capo con un sorriso. Poi quel sorriso cadde quando il suo sguardo tornò sul suo altro compagno di squadra: “Shika, ma come diamine sei vestito? Sei arrivato in ritardo di un’ora e ti presenti così?”

“Ino…” tentò di argomentare il ragazzo, ma quella non voleva sentire ragioni: “Voglio dire…”

L’attenzione di Hinata però a questo punto si allontanò dai due per piombare sul biondino che aveva appena fatto il suo ingresso e…si stava dirigendo sparato verso di lei: “Buon compleanno Hinata!” fece andando verso di lei con un gran sorriso. Lei fece appena in tempo a notare che il ragazzo era completamente fradicio quando si sentì avvolgere in un caloroso abbraccio.

“Auguri” le sussurrò poi più piano all’orecchio.

Hinata si sentì avvampare, ma non le importava più di tanto: avrebbe potuto rimanere in quell’abbraccio per un altro secolo o due.

Poi, non appena questo pensiero le sfiorò la mente, la presa di Naruto si fece più lieve fino a scomparire del tutto.

“Questo è per te” aggiunse con un sorriso alla Rock Lee porgendole un pacchetto.

Ora doveva essere sul viola andante: Naruto le stava offrendo un regalo davanti a tutti, nel centro perfetto della sala. “Naruto, non dovevi…” fece piano, e la faccia del ragazzo cadde d’un tratto “Cioè…per me è già importantissimo che tu…che tutti siate qui… ” ma questo non parve risollevare il morale di Naruto, la cui espressione divenne pensierosa.

“Naruto?” chiese Hinata sottovoce. Poi non ebbe più tempo di pensare, perchè si trovò nuovamente le braccia del ragazzo intorno alla vita, stampato contro di lei.

“Naruto…” ripeté la ragazza imbarazzata.

“Andiamo in camera tua, Hinata, è meglio” fece lui non mollando al presa.

Hinata non capiva, e per l’ennesima volta in quella serata si trovò a pronunciare il nome del ragazzo con fare interrogativo.

“Ecco, cambiati” disse il ragazzo accompagnatala all’ingresso della camera di lei.

“Non…?” cominciò lei, ma il ragazzo fu più rapido: “Hinata, sei splendida…forse un po’ troppo per farlo vedere a tutti, no?” terminò paonazzo ma con un ghigno divertito fissandola in un punto imbarazzante. Fu allora che lo sguardo della ragazza scese, e Hinata si rese conto del motivo per cui Naruto l’aveva trascinata via con tanta fretta: il suo bel vestito bianco era diventato il suo bel vestito trasparente, grazie alla quantità assurda di acqua che Naruto le aveva trasmesso nel loro abbraccio.

“Oh” fu tutto ciò che la ragazza riuscì a dire prima di avvampare vistosamente e sparire dietro la porta della sua stanza.

Riapparve pochi minuti dopo con una maglia dal collo largo che le lasciava scoperta una spalla: “per il look sexy e sbadato…i ragazzi impazziranno!” le aveva detto Tenten.

 

Quando uscì, Naruto era ancora lì, seduto per terra, tanto che quasi non lo pestò.

“Naruto, scusa…non pensavo mi avessi aspettata!”

Il ragazzo non fece che sorriderle, per poi camminare con lei verso la grande sala del clan Hyuuga.

 

 

 

Author’s note:

 

arwen5786: grazie! Sono contenta di farti “sopportare” le shikaino! E comunque tranquilla, non è il pairing principale! Come ho scritto, la ff è per il compleanno di una mia amica (e il regalo dovrebbe essere lo stesso che Naruto fa ad Hinata), una sorta di biglietto esteso! :D

 

InoYamanaka: Grazie dei complimenti…sì, beh, indubbiamente la partenza non è delle più originali, ma come ho detto sono legata a uno scopo! :P

 

layla the punkprincess: Grazie anche a te! E tranquilla, in un modo tutto suo lo farà…;)

 

Ayumi Yoshida: Grazie e…per la velocità faccio quello che posso!

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Capitolo 4
*** Regalo inaspettato ***


Non appena misero piede in sala, tutti i presenti si girarono a guardarli, e mentre Hinata arrossiva, Naruto si limitò a esibi

Non appena misero piede in sala, tutti i presenti si girarono a guardarli, e mentre Hinata arrossiva, Naruto si limitò a esibire il suo migliore sorriso. Hinata lo ringraziò sommessamente, ma quando fu sulk punto di allontanarsi da lui si sentì chiamare: “Hey Hinata!”.

Ancora lui.

“Non pensi sia educato aprirlo?” fece mettendole in mano un pacchettino. Hinata sorrise sfiorando il laccetto di seta che teneva chiusa la scatola, mentre le ragazze le si chiudevano intorno per spiarne il contenuto. Quando la scatola finalmente si aprì, Hinata avrebbe potuto giurare che il cuore le avesse mancato un battito.

Le ragazze sospirarono coralmente e i ragazzi trattennero il respiro. La magia del momento durò circa tre secondi, poi Hinata fu sommersa dalle ragazze in visibilio e Naruto fu assalito dai ragazzi:

“Un anello?” fece Choji meravigliato.

Perché mai le hai preso un anello?” chiese Kiba stranito.

 

 

Dunque rifletteva Naruto mentre si aggirava per le strade di Konoha una collana ha molto materiale, il che significa molti soldi, cioè meno peso nelle mie tasche…un braccialetto è un po’ più piccolo, quindi forse costa di meno…

Un largo sorriso conquistò il volto di Naruto: ci sono! Un anello...meno di così!

 

 

, che c’è di male?” chiese Naruto sulla difensiva.

“Ora penserà…chissà che diavolo penserà…” puntualizzò Shikamaru.

Naruto appariva sconcertato: in fondo erano stati loro a consigliargli quell’acquisto, e ora…che diavolo aveva quell’anello per non andare? D’accordo, non era il più caro del negozio, ma…dov’è finito il detto ‘è il pensiero che conta’?

Mentre Hinata brillava indossando l’anello di perla, Naruto sussurrava: “Mi ricordava i suoi occhi”.

 

 

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Capitolo 5
*** Scherzi e giochi ***


“Non ci credo…” Sakura era esterrefatta

“Non ci credo…” Sakura era esterrefatta.

Kami…” intercalò Ino, stranamente senza parole.

Hinata non sapeva che dire.

“Ehi…” Temari alzò un sopracciglio “Che è successo in camera tua?”

Hinata avvampò ulteriormente, se possibile: “Ma…niente…mi sono cambiata e…”

“Davanti a Naruto?” Tenten era sconvolta.

“No, no, che dici Ten?” la voce di Hinata era ridotta a un sussurro.

 

 

Intanto, dall’altra parte della sala…

Ma perché?” chiedeva Naruto ai suoi amici “Voglio dire, che c’è di male?”

“Perché un anello non si regala a una ragazza” disse Shikamaru semplicemente “a meno che tu non sia in cerca di guai. Grossi guai”. Naruto fissò l’amico senza capirlo, e intanto Neji sorrise, una strana visione: “Aspetta che lo veda mio zio…”.

I ragazzi scoppiarono a ridere.

 

 

“Chissà che hanno tanto da ridere?” Tenten si riprese osservando Neji. “E’ stata una cosa carina…strana ma carina…che c’è da ridere?” chiese confusa.

“Oh, un argomento glielo troviamo noi” fece Ino con aria di sfida.

“Ino?” chiese piano Hinata “Cos’hai in mente? Lo sai che un po’ mi fai paura quando fai così?”

“Credimi Hina” rispose Sakura “Fa paura anche a me…del resto, non vorrei essere un maschio per nulla al mondo, ora…”.

Le ragazze la guardarono con aria interrogativa. “Ino potrà pure sembrare una ragazza superficiale, o tutta d’un pezzo” spiegò mentre quella rapidamente spariva, scrivendo maniacalmente qualcosa di indecifrabile su un pezzo di carta “Ma prova a toccare le persone che ama, o i suoi ideali…e sei morto”.

Ino tornò in quel momento, determinazione nei suoi occhi azzurri.

“Allora?” chiese Sakura con l’intesa che avevano sviluppato negli anni.

“È molto semplice” disse la ragazza bionda con un sorriso sulle labbra, e in pochi minuti le rese partecipi del suo piano.

Detto, fatto.

Nel giro di dieci minuti le ragazze erano sparite, e al loro posto era rimasto un biglietto.

 

 

Missione di Livello A

 

Destinatari: i Chuunin di Konoha

 

 “Ohi, Neji, vieni qua!” lo riprese Kiba mentre il ragazzo dai capelli lunghi si allontanava, apparentemente disinteressato: “Tecnicamente, essendo io un Jounin sono escluso, no?”

Lo sguardo degli altri ragazzi gli fece chiaramente intuire che no, non era escluso se teneva alla sua pelle.

“D’accordo, continua a leggere, Choji” fece allora con sufficienza.

 

 

Retroscena: Le kunoichi sono sparite alla festa di

compleanno di Hinata Hyuuga, primogenita della Casata Principale.

Obiettivo: Ritrovarle in mezz’ora e riportarle alla base, in questa sala.

Se la Missione non venisse portata a termine, i suddetti Chuunin

Passeranno senza il genere femminile il tempo che intercorre fino

Al prossimo compleanno.

 

 

“Sai che perdita!” sbuffò Shikamaru “Io dico di lasciarle nascoste; passata mezz’ora si stancheranno e torneranno qui di loro spontanea volontà”

Tutti stavano annuendo quando Choji interruppe nuovamente: “Aspetta Shika, ti conviene sentire il resto, prima”

 

 

Questo omettendo la parte in cui i signori Hyuuga, Yamanaka,

Haruno, Sabaku e Shen la prenderebbero sicuramente sul

Personale vedendo tristi le proprie bambine.

 

 

A quel punto Shikamaru sbiancò.

“Ehi, sì, mi pare un’ottima idea, Shikamaru! Mi ricredo, sei il genio!” fece Naruto battendogli una mano sulla spalla. “io non ci avrei mai pensato…” aggiunse subito dopo.

Ma dopotutto, conviene giocare…” saltò su Neji, con aria stranamente convinta. “Ci sarà da divertirsi, no?” fece con un sorriso forzato.

Per la seconda volta in una serata sola. Doveva essere un record.

“Già” assentì Shikamaru “Ho proprio voglia di muovermi un po’…”

“Shikamaru? Neji? Che diavolo…?” Naruto era stranito, ma Choji sorrise mormorandogli all’orecchio: “Mai avuto a che fare col signor Yamanaka, eh?”

 

 

 

Eccomi qua! Dopo un po’ di tempo sono tornata!

Spero che questo capitolo vi abbia fatti sorridere…

 

E ora spazio alle graditissime recensioni!

 

Elfetta93: Sì, Naruto è un po’ tardo ma in fondo ci piace così, no? ;) Eccoti un intermezzo in cui, prima della sentenza finale, ci si diverte un po’ nel buon vecchio stile Femmine contro Maschi!

 

Ayumi: Che bello vedere sempre il tuo nome tra le recensioni, sei carinissima! Concordo, Naruto è dolcissimo nel senso che quello che fa, lo fa con estrema innocenza e con le migliori intenzioni…anche se poi alle volte le cose si complicano! E grazie per avere messo questa storia tra i preferiti!

 

Roby: Non ho corso, ma ho continuato: sperando sia di tuo gradimento!

 

Sonja: Grazie per il WOW! Eccoti qua una lettura fresca fresca, e spero che il nostro Naruto sia all’altezza delle tue aspettative!

 

 

Alla prossima, state sintonizzati su questo canale! ;)

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Capitolo 6
*** Operazione inseguimento Kunoichi ***


E così eccoli i Chuunin più brillanti di Konoha, intenti a setacciare casa Hyuuga e i suoi dintorni in cerca delle kunoichi nascoste chissà dove

E così eccoli i Chuunin più brillanti di Konoha, intenti a setacciare casa Hyuuga e i suoi dintorni in cerca delle kunoichi nascoste chissà dove.

“Lo dicevo io che era meglio stare a casa!” sbuffava Shikamaru a nessuno in particolare.

“E dai, Shika, che ci si diverte!” ribatté Kiba con un sorriso sornione.

“Soprattutto se ne becchi una da sola, vero?” ridacchiò Choji leggendogli la mente.

“Sì, più o meno il piano è quello” rispose Kiba.

“Allora dividiamoci” sentenziò Sasuke.

“Ah, allora anche tu ne vuoi trovare una da sola, eh?” fece Kiba avvicinandosi a lui.

“No, idiota. Voglio solo finire questa sottospecie di gioco il prima possibile. ribatté quello impassibile.

“Va bene, io vado fuori!” esclamò Naruto col suo solito entusiasmo.

“Sì, tanto è solo il 27 dicembre…” mormorò Shikamaru.

“Anche io” fece Neji sorprendendo i ragazzi. Ma questa volta, stranamente, nessuno ebbe alcunché da ribattere.

 

Il ragazzo, una volta elusi gli sguardi degli altri, si diresse sicuro verso un cespuglio di rose, oltre il laghetto.

“Eccoti qua” sussurrò Neji accovacciandosi accanto alla ragazza.

“Non vale” ribatté lei “Il byakugan non vale”

Lui scrutò i suoi occhi cerulei: “Chi t’ha detto che l’ho usato?”

“Hai forse negato d’averlo fatto?” ribatté lei istantaneamente.

Neji s’azzittì. Non era abituato a certe risposte. Con Tenten era tutto allenamento, intesa e parole strettamente necessarie. Questa parlava per il gusto di farlo.

“Dai, dillo” lo incoraggiò Ino “Avanti, non mi offendo” continuò convinta.

Neji la guardò stranito: “Hai il byakungan anche tu?” chiese estremamente serio.

Ino lo osservò per un secondo, poi scoppiò a ridere mentre Neji tentava di non fare altrettanto. Decisamente la serata si rivelava interessante.

 

La sua compagna di squadra intanto non aveva miglior fortuna.

Aveva giusto giusto trovato il nascondiglio perfetto quando si voltò di scatto sentendosi osservata, e cercando di cogliere di sorpresa l’intruso finì per cadergli dritta dritta tra le braccia.

“Oddio, scusa Sasuke! Non volevo…” fece rialzandosi e sistemandosi i vestiti.

Maledetta quella volta che si era fatta convincere per la gonna!
“Forse in primo luogo non volevi che ti trovassi” commentò lui “Oppure” continuò contando le soluzioni sulla punta delle dita “speravi lo facesse qualcun altro” terminò roteando gli occhi.

Tenten si sentì avvampare: come si permetteva…?

“In ogni caso ti ho trovata, e ti riporto alla base” il ragazzo non fece in tempo a finire la frase, che si era caricato Tenten in spalla.

“Eh, no, sai? Mettimi giù immediatamente!” gli intimò lei.

“Con Neji funziona?” chiese Sasuke con tono annoiato.

Neji non mi ha mai presa in braccio” rispose la ragazza, in modo stranamente fievole.

“Tecnicamente, ti ho in spalla” ribatté il ninja.

“Tecnicamente, non più” sbuffò lei mentre con un colpo d’anca roteava all’indietro, oltre la sua presa.

“Che fai?” Sasuke era disorientato “Ti ho trovata, ora devi tornare…”

“Se riesci a prendermi!” rispose lei, sparendo tra le ombre.

 

Temari osservava divertita la scena “E brava Tenten” pensò con l’ombra di un sorriso sul volto. Poi ghiacciò sul posto.

Perché se c’era una cosa che la compostissima Temari non poteva sopportare…beh, erano gli insetti.

Un branco dei quali si stava allegramente arrampicando in comitiva su per la sua gamba. Il suo respiro si fece più veloce, mentre le sue pupille si dilatavano.

“D’accordo: Calma e sangue freddo.” Sussurrò a se stessa. “Che direbbero gli altri se ti trovassero così?” domandò al nulla.

“Se è il giudizio degli altri che ti preoccupa, non devi. Non lo sapranno.”

Temari non alzò gli occhi, troppo impegnata a focalizzarsi sul cammino degli insetti.

“Non bisogna vergognarsi delle proprie paure” mormorò nuovamente quella voce, e magicamente gli insetti si ritirarono.

“Sono semplici Pyrrhocoris apterus, quelle che volgarmente vengono chiamate cimici del fuoco”

Solo allora, dopo aver ben controllato che i Pircoris o come diavolo si chiamavano fossero per lo meno a un metro da lei, Temari si decise ad alzare lo sguardo.

“Non li togli mai quegli occhiali?” fece con tono distaccato.

“E tu non la togli mai quell’aria di supponenza?”

Touchée.

Temari non conosceva molte persone che le rispondessero a tono, ma tra tutte quelle presenti alla festa, Shino Aburame era l’ultimo col quale si aspettava di condividere un momento del genere.

 

Bene, restano da trovare Sakura e Hinata…ma chi le scoverà?

A voi le supposizioni!

E siccome non ho scritto che brandelli di testo…magari la soluzione verrà davvero da voi! ;)

Giocano ancora con noi Kiba, Rock Lee (anche se è stato un po’ quieto finora), Shikamaru, Choji e Naruto! E chissà, forse anche i fratelli della sabbia, Kankuro e Gaara!

Il televoto è aperto!

 

Angolo delle recensioni:

Roby: Come vedi ho continuato, e anche abbastanza velocemente direi! Spero questo capitolo ti sia piaciuto…alla prossima!

 

 

Elfetta 93: ecco qua la prima parte dell’operazione “Inseguimento kunoichi”…anche se per Naruto e Hinata bisogna aspettare la seconda! J

 

Suscystar: Grazie mille, per i complimenti e per aver aggiunto la storia tra i preferiti! Sono stata abbastanza veloce ad aggiornare? Stai collegata e vedrai che Naruto e Hinata emergono…nel prossimo capitolo!

 

Ayumi: Felice di “non liberarmi di te!” Grazie, grazie, ora vedrai gli sviluppi, della missione! E non ti scusare per la recensione-papiro, sono le mie preferite! ;)

Spero di averti consolata per la fine de “Il sapore delle Nuvole” con questo aggiornamento rapido!

 

 

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Capitolo 7
*** Dentro e Fuori ***


“Hey, Hinata, sei qui

Non era possibile: Hinata sarebbe stata pronta a giurare che la sfortuna aveva una creatività infinita, e che aveva deciso di giocarsela tutta su di lei.

Proprio ora che stava cominciando a divertirsi, era stata costretta a un dietro front clamoroso da un familiare mal di pancia accompagnato ben presto da una sensazione di calore tra le gambe, anticipato e imprevisto.

Così si era ritrovata a correre in casa, prendendo la via più impensata e strana, per evitare di farsi vedere dai ragazzi. Aveva appena completato la sua missione con successo quando una voce alle sue spalle la fece gelare sul posto: “Hey, Hinata, sei qui?” fece Naruto scorgendola, con un sorriso che gli occupava tutto il viso.

“Io, veramente…stavo…” la ragazza non sapeva che dire

“Non ti devi scusare, anzi…sono io che devo chiederti scusa. Cominciò lui “Sono stato uno stupido e i ragazzi non hanno tardato a farmelo notare” aggiunse massaggiandosi la nuca.

“Oh, no, tu…mi è piaciuto moltissimo il tuo regalo, Naruto” wow, un’intera frase senza balbettare!

“Davvero? Beh sono contento perché sai, ho avuto un po’ di problemi a sceglierlo, ma poi vedi, mi è bastato pensare a te che le cose mi sono venute spontanee…”

Tutto il contrario di quello che succedeva a lei: quando lo vedeva sembrava che di tutte le figuracce possibili, non ne potesse scampare una. Quando c’era lui le cose si complicavano enormemente, perché si sentiva in dovere di essere la persona più perfetta al mondo, quando sapeva benissimo di non esserlo. Ma naturalmente non disse nulla di tutto questo.

“Sai, Hinata, mi succede spesso con te…con te non ho paura di sbagliare, o di fare la figura dell’idiota…è strano, ma è così!” concluse col suo solito sorriso.

Hinata non disse nulla.

“E questa festa è meravigliosa.” Continuò lui “Sai, hai avuto una grande idea: di solito nessuno fa più feste a quest’età; i ragazzi erano tutti scettici e invece si stanno divertendo come pazzi”

Hinata pensò di parlare, ma Naruto continuava: “E poi io ho trovato la festeggiata, quindi mi spetta un premio doppio, no?” sorrise.

“Dai, Hinata stavo scherzando, mica m’aspetto davvero un premio, sai?”

Lei sorrise di rimando.

“La sai una cosa?” continuava intanto lui “Potremmo fare così: perché non ce ne stiamo nascosti, io e te, finché non scade il tempo? Così facciamo prendere un infarto a tutti…che dici?”

, io…”

“Lo prendo per un sì?” sorrise Naruto.

E come dirgli di no?

“Anzi, sai che cosa facciamo ora, io e te? Per ingannare l’attesa andiamo a prenderci un gelato, ti va?”

Hinata assentì, mentre Naruto la prendeva per mano e silenziosamente la guidava fuori da casa sua per le vie di Konoha.

 

 

Tenten!” urlava intanto Sasuke all’esterno inseguendo la ragazza.

“Pendimi, se ci riesci, o potente Uchiha!” rideva lei correndo veloce giù per il sentiero, deviando poi in mezzo al boschetto e riemergendo all’altezza dello stagno. Sasuke le stava dietro, attento e determinato a non perderla di vista, talmente concentrato su di lei da non accorgersi che quella a cui prese contro nel suo inseguimento non era affatto una roccia.

Splash! Ino era caduta, completamente vestita, nella pozza d’acqua.

“Diamine Uchiha, potevi starci più attento?” urlò Neji, ma quello già non c’era più.

“Idiota” sbuffò Shikamaru osservando la scena dalla poltrona sulla quale si era seduto e alzandosi lentamente, mentre Neji aiutava Ino a rialzarsi.

Be, che c’è da guardare?” fece lei come niente fosse. Neji e Shikamaru la fissavano, rossi in volto, un primo nella storia di Konoha.

“Oh, credimi dolcezza, c’è parecchio da guardare!” fece Kiba con tono d’apprezzamento squadrandola dal basso in alto.

Solo allora Ino si accorse di come i vestiti le aderissero al corpo: “Beh…”

Neji, pensi che Hinata possa avere dei vestiti che le vadano?” chiese Shikamaru riprendendosi momentaneamente

Neji?” ripeté assestando un colpo al Jounin.

“Eh? Sì, ma non ho le chiavi di casa”

“Cosa?”

“Non ho le chiavi. Questa è una dependance e io ho lasciato le chiavi in casa. Le ha Hinata, ma chissà dov’è.” Rispose Neji, ripresosi.

“Che seccatura!” ribatté Shikamaru, sfilandosi la giacca “Andiamo” fece poi a Ino, mettendole la giacca sulle spalle.

“Andiamo dove? E poi non voglio la tua giacca, è freddo anche per te, sai?”
“Ino, per favore non discutere” rispose lui con estrema calma “prendi questo maledetto giubbotto, ti accompagno a casa, ti cambi poi torniamo se proprio ci tieni, va bene? Non voglio sorbirmi la predica di tuo padre se ti riporto malata…” terminò affondando le mani nelle tasche dei pantaloni.

Ino stava per ribattere, ma poi un sorriso si fece strada sul suo viso, si morse il labbro inferiore e sussurrò: “Va bene” infilando le sue braccia tra quelle del ragazzo e premendosi contro di lui. Shikamaru prontamente arrossì: “Che fai?” chiese, come se le azioni della ragazza non fossero evidenti.

Ino alzò il capo dalla sua spalla solo per mormorare: “Non vuoi che papà mi veda malata, no?”

Mendokuse…” mormorò Shikamaru, e strettole il giubbotto attorno alle spalle, lasciò che il suo braccio riposasse lì, mentre con un cenno della mano salutava gli amici.

 

 

 

Sakura come vedete non è ancora saltata fuori…ma lo farà, non vi preoccupate!

 

Piccolo spazio per le recensioni:

Ayumi: *arrossisco* Ma grazie! E’ che quando l’ispirazione mi prende ho bisogno di buttare tutto giù il prima possibile, quindi scrivo a più non posso! Ammetto che con Shino e Temari ho fatto un bel salto nel buio...comunque il risultato non dispiace neanche a me, mi fanno abbastanza ridere insieme! E Sasuke e Tenten…idem! Non li abbiamo mai visti molto interagire, no? E lei non è neppure nel suo fanclub…quindi mi sono divertita un po’ con loro! La stessa cosa con Ino e Neji…mi piace esplorare le possibilità che Kishimoto lascia aperte!

Naruto e Hinata, la coppia principale di questa ff…eccola qua! In effetti più Naruto che Hinata…ma si riscatterà anche lei, se solo Naruto le lasciasse un secondo per parlare! Spero ti piaccia, anche se non posso garantire un ritmo d’aggiornamento così mozzafiato…ma prometto che ci proverò! ;)

(ps come vedi, nonostante non sia un pairing a tutti gli effetti, non ho saputo esimermi da uno scorcio di ShikaIno!)

V@le: Come vedi Hinata (forse l’unica in questo) è stata trovata proprio da chi desiderava…magari non nelle condizioni ideali, ma nella vita raramente succede così!

Suscystar: Grazie per avere aggiunto la storia ai preferiti! Ora avrai al notifica degli aggiornamenti! Per Naruto e Hinata come vedi i presupposti ci sono, per Rock Lee e Sakura…chi può dirlo? Alla prossima!

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Capitolo 8
*** Outtake 1- In segreto (ShikaIno) ***


Avviso:

Avviso:

questo capitolo è un outtake esclusivamente pensato per gli ShikaIno lovers.

Questo significa che non è essenziale allo sviluppo della storia, è una specie di one-shot collegata agli eventi di Buon Compleanno Hinata, ma che non fa parte del plot principale.

Pertanto se non vi piace la coppia ma amate la storia sentitevi liberi di saltare a pié pari questo capitolo.

Se invece ShikaIno vi aggrada, buona lettura!

Ps se avete il buon cuore di lasciare una recensione per questo outtake, fatelo per cortesia in riferimento a questo capitolo, cosicché nessuno abbia informazioni non gradite. Grazie per la collaborazione e buona lettura!

 

Lasciarono l’enorme residenza Hyuuga mentre Ino ancora grondava acqua, e Shikamaru la stringeva a sé.

Non avevano voltato l’angolo che la ragazza sbottò: “Diamine Shika, potevi essere anche un po’ meno plateale, sai?”

Il ragazzo la guardò contrariato: “E lasciarti mangiare con gli occhi da quei due pervertiti? Grazie, non ci tengo”

“Shikamaru Nara” un sorriso si fece strada sulle labbra della ragazza “non sarai mica, per caso…geloso?” terminò furbescamente.

“Io? No. E’ solo che ci tengo al tuo onore. Forse più di te” rispose il ragazzo in modo più secco di quanto intendesse.

Error! Error! Allarme rosso! A tutte le unità! La mente del genio aveva appena attivato il dispositivo di sicurezza che lo condusse in automatico a pararsi la guancia in attesa di un colpo che non arrivò. Arrivò invece un bacio appassionato, profondo e fradicio mentre anche i suoi vestiti si bagnavano per tutta la lunghezza, data la ragazza premuta contro di lui.

In qualche secondo (minuto?) Shikamaru riprese controllo del suo corpo: “Donna, mi vuoi vedere morto?” la rimbrottò respirando affannosamente. Ma sorrideva.

“Che c’è?” chiese lei sbattendo le ciglia.

“Non fare la civetta con me, Ino, sai perfettamente che c’è” fece lui tentando di suonare distaccato.

Lei lo guardò con un’aria da cucciolo sperduto: “Ce l’hai con me, Shika?”

Il ragazzo sospirò esasperato: “Ino, non ce l’ho con te. E’ che così mi fai impazzire” ribatté, e intuendo la risposta della ragazza la zittì con un bacio a fior di labbra “Sarai la mia fine, donna!” mormorò sorridendo.

Ino gli prese la mano mentre riprendevano a camminare verso casa sua: “Dici che gli altri se ne sono accorti?”

“E di che? Di te che non sai starmi lontana per più di un’ora? Kami, Ino, so che sono irresistibile, però potresti cercare di contenerti ogni tanto…”

Ino lo colpì scherzosamente dietro la nuca: “Preferivi che mi lanciassi tra le braccia di Neji Hyuuga?”

Shikamaru sospirò annoiato.

“O di Kiba? Sono sicura che lui non mi avrebbe chiamata ‘seccatura’ se mi fossi gettata tra le sue, di braccia” lo stuzzicò nuovamente.

“Senti Ino” le fece lui di rimando “Abbiamo già stabilito che tu sei quella bella e io quello intelligente, per cui…”

“Shikamaru Nara!” ovvero: guai. Quando nome e cognome venivano fuori insieme o si trattava di una promozione, oppure di Ino. In ogni caso, guai.

“Ehi, Ino” fece lui, poco in vena di litigare “Siccome io sono un genio ti sei mai chiesta perché abbia scelto proprio te?”
“Un corpo da favola?” fece lei sorridendo e mettendosi in posa: non sarebbe affatto stonata sulla prima pagina di qualunque giornale.

“No.” Rispose Shikamaru “, anche quello…” ammise poi squadrandola mentre lei di nuovo lo colpiva. “Perché…”

Ecciù!

Shikamaru la guardò con aria sconcertata.

“Dicevi?” chiese lei.

“Che ora ci muoviamo e andiamo dritti dritti a casa tua”

“No, intendevo la parte in cui decantavi le mie lodi…”

“Ino…hai presente quando dicevo che non volevo entrare nelle grinfie di tuo padre? Ecco, quello.” Puntualizzò “Non era una farsa. Muoviamoci, ti prego”. Lo sguardo del genio era davvero preoccupato.

Proprio in quel momento i due scorsero altrettante figure voltare l’angolo.

Shika, sembrano anche a te Naruto e Hinata? Come mai…?” Shikamaru le tappò la bocca e costrinse il corpo di lei contro il muro, facendole prontamente scudo col suo.

“Ehi, Shikamaru! Ino!” giunse la voce di Naruto, ben presto seguita dal rumore dei suoi passi. I due si separarono all’istante.

Fare finta di niente e andare avanti faceva proprio schifo, eh? Scosse il capo Shikamaru, che subito rispose: “Il tuo compagno di squadra ha ben pensato di inseguire Tenten senza curarsi di dove andava, e ha finito per infradiciare la mia compagna di squadra” concluse “Quindi la accompagno a casa a cambiarsi”.

Ino-chan…tutto bene?” le fece Hinata preoccupata.

, sì più o meno…” rispose l’interpellata “a parte il fatto che vado a sorbirmi una predica di mio padre…” la sua voce era leggermente annoiata.

“Ma non devi…” le fece Hinata “Voglio dire, se vuoi lo chiamiamo e diciamo che resti a dormire da me…e ti presto dei miei vestiti”

Naruto sorrise largamente indicando Hinata: “Shikamaru, è lei il genio, non tu!”

Hinata arrossì: “Tieni Ino, queste sono le chiavi, camera mia lo sai dov’è, giusto?”

La ragazza assentì: “Ma voi…” cominciò, e immediatamente si morse il labbro.

“Andiamo a prendere un gelato e torniamo” fece Naruto “All’inizio era per scombussolare un po’ il gioco, ma le promesse vanno mantenute…”
“Naruto, non devi per forza” lo scusò Hinata.

“Oh sì che deve!” riprese Ino con forza. “Buon gelato!” fece poi spingendo l’amica.

Le risposero due “grazie” gemelli.

“Dimmi una cosa” fece Shikamaru circondandole la vita da dietro quando i due furono spariti “L’hai fatto per loro o per…”

“Per loro, ovviamente!” rispose Ino fin troppo scandalizzata.

“Va bene, vorrò dire che a noi ci penserò io…” replicò Shikamaru piantandole un bacio sul collo.

 

Così si conclude il primo outtake di Buon Compleanno Hinata

Che dite, esperimento riuscito oppure no?

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Capitolo 9
*** De gustibus ***


“Dimmi che non hai intenzione di prendermi in spalla per riportarmi alla base” gli occhi di Temari brillavano di sfida

“Allora Hinata, che gusti prendi? Offro io, naturalmente!” fece Naruto sorridendo non appena varcarono la soglia del negozio.

“Nocciola, stracciatella e panna montata per piacere” sussurrò la ragazza al gelataio.

“E’il suo compleanno oggi, glielo faccia più grande!” tentò di sussurrare Naruto, ma Hinata sorrise pensando che la parola ‘sussurro’ fosse evidentemente esclusa dal suo vocabolario.

Lui era rumoroso, si faceva notare in tutto quello che faceva. Al contrario di lei, che per quanto si sforzasse non veniva notata. C’era sempre Neji, o Kiba, o Shino: e lei…

Hinata dove sei?” le chiese Naruto osservandola con entrambi i gelati in mano.

“Eh? Qui, sono qui con te Naruto…” sorrise poi. Qui con te, Naruto…suonava così bene, come fosse stato così da sempre! Anche se in realtà…non lo era mai stato.

“Vedi? Lo hai fatto di nuovo!” esclamò il ragazzo indicandola “Si può sapere dove vai?” ma il suo tono non era inquisitore; semplicemente, curioso.

“Io, non…” tentò di giustificarsi la kunoichi.

Hinata, non sono un tribunale, non ti devi scusare…” sorrise lui porgendole il suo gelato.

“Hai ragione, scusa.” Si sentì dire Hinata. E a quel punto scoppiarono a ridere insieme.

“Scusa, è che…” riprese la ragazza, che subito si bloccò.

“Ancora!” la riprese Naruto, ridendo di nuovo.

“E’ che…” ricominciò la ragazza.

“’E’ che’ va molto meglio” conciliò il ninja.

“Mi perdo. Nei miei pensieri” lo disse piano, quasi si sentisse molto stupida.

“E come sono i tuoi pensieri?” il tono del ragazzo era soffice, affascinato.

Hinata arrossì: “Davvero ti interessa?” davvero l’ho detto? “Scusa…” riprese.
Il ragazzo le agitò un dito davanti al viso: “Ricordi? c’eravamo accordati che non l’avresti più detto. Per tutta la sera almeno.”

“Va bene” assentì lei “E’ che un pensiero…o anche solo una parola, me ne evoca altri, e poi altri, e altri ancora…”

“Non ti seguo” scosse il capo Naruto.

“Prendi ad esempio il tuo gelato.” Cominciò Hinata “A che gusti è?”

“Nocciola, stracciatella e panna montata. Mi piacevano i tuoi” si giustificò lui.

“Pensa che di solito è a me che piacciono i tuoi” sussurrò Hinata.

“Come?”

“Niente”

“No, tu hai detto qualcosa, cos’hai detto?”

“Nulla.” Ripeté la ragazza, poi riprese: “Dicevo: i gusti del gelato, ti portano a pensare a…”

“Te” rispose semplicemente Naruto.

“Me” ripeté Hinata a bassa voce, sentendosi arrossire. “E io ti faccio pensare a…” fece un gesto per indicargli di proseguire.

“Esame di selezione Chuunin. C’eravamo tutti, ma solo Shikamaru è stato promosso in quell’occasione.

“Vedi?” sorrise Hinata “Lo stai facendo da solo. Sei partito dal gelato e ora sei a Shikamaru.

“E cosa c’entra il gelato con Shikamaru?” l’espressione di Naruto era persa.

“Appunto!” sorrise lei divertita “E’ proprio questo che mi capita. Inizio a collegare pensieri, e…”

“Caspita” fece Naruto ammirato “tu sei proprio forte, Hinata

La ragazza rise: “Di solito forte è l’ultima parola che mi si abbina”.

Naruto sembrò d’un tratto più serio: “Senti, me la fai una promessa?”

“La seconda?”

“Per favore” le chiese.

Hinata non era mai stata capace di dire di no. A Naruto, poi…

“Cosa devo fare?” acconsentì la ragazza.

“D’ora in poi me lo dici tutto, quello che ti passa per la testa, anche la cosa più stupida, ok?” disse serio il ragazzo.

Hinata si sentì avvampare, ma lui continuava a sorriderle.

“Va bene. Andiamo?” riprese “Sono passati tre quarti d’ora buoni, credo sia ora di tornare alla base” disse incredula.

 

“Dimmi che non hai intenzione di prendermi in spalla per riportarmi alla base” gli occhi di Temari brillavano di sfida.

“Perché farlo quando mi basta qualche insetto per ottenere lo stesso risultato?” gli occhi di Temari brillavano ora di timore. “Non lo farò, tranquilla.” Mormorò Shino porgendole la mano, che la ragazza accettò, se non altro perché lui possedeva un’arma letale nei suoi confronti.

“Comunque dovresti imparare a conoscere gli insetti, sono creature affascinanti…” riprese il ragazzo.

“… e sgradevoli” completò Temari.

“Sono come le persone” continuò lui “esistono anche persone sgradevoli ma innegabilmente affascinanti”.

La ragazza non sapeva perché, ma si sentiva scrutata. E si sentiva arrossire sotto uno sguardo che non era neppure certa fosse diretto a lei. Così rimase sorpresa quando, quasi contro il suo volere, si sentì proporre: “Gli altri non sono ancora arrivati…che dici, ci sediamo a bere qualcosa?”

E questa volta ne fu certa: quello che intravide sotto l’espressione stoica di Shino fu un sorriso.

 

Intanto fuori dalla dependance le cose continuavano a ruotare pericolosamente

“Avanti, Uchiha, sono sicura che sai fare di me…uh!” Tenten aveva avuto la presunzione di girarsi durante la corsa, e questo errore le era stato fatale: era inciampata su una radice come una stupida.

“Meglio che inciampare? Me lo auguro Tenten!” sorrise il suo inseguitore porgendole la mano.

Già, anche Tenten era sconvolta. Sasuke Uchiha era in grado di sorridere.

“Oh, avanti, mica ti mangio” la rassicurò il ragazzo “E prometto persino che se fai la brava non ti carico in schiena come un sacco di riso”.

A quel punto Tenten accettò il suo aiuto, ricambiando il sorriso.

 

Intanto, dal suo nascondiglio in cima all’albero, Sakura osservava tutto.

 

Spazio alle recensioni!

Kilkenny: Hiashi non è ancora arrivato, come puoi vedere, ma aspettiamo avvenimenti maggiori per farglielo prendere, l’infarto!

 

V@le: eccola la scena da soli! Shika e Ino…se hai voglia di vederli insieme leggi il capitolo precedente, se no lascia stare! 3 capitoli in un giorno non credo di riuscire a batterli, ma mi accontenterei di mantenere un buon passo! ;)

 

Ayumi: Il Naruto dolce mi piace un sacco! Spero che anche il precedente Shika-Ino ti abbia soddisfatta, e che Temari e Shino ti siano ri-piaciuti!

E Sakura, eccola lì…sola?

 

Elfetta 93: Eccolo qua il nuovo capitolo, spero ti aggradi! J

 

 

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Capitolo 10
*** Aggiustamenti e rotture ***


“Sai Hinata, dovremmo farlo più spesso…”

“Sai Hinata, dovremmo farlo più spesso…” disse Naruto cingendo con un braccio le spalle della ragazza.

Hinata subito arrossì: “Che cosa?”

“Uscire insieme, io e te…ci sono un sacco di cose che non so di te, e ho scoperto solo ora che mi interesserebbe saperle” spiegò il ragazzo in tutta semplicità.

Il rossore delle guance di Hinata aumentò: “Va bene…”

“Che dici, domani hai da fare?” propose il ragazzo massaggiandosi la nuca.
“D- Domani?” maledizione! Era riuscita a non balbettare fino a ora, e adesso…, volendo essere precisi fino a ora non le aveva mai chiesto di uscire, loro due, soli…perché quello che avevano appena fatto cos’era?!

“Sì domani…” rispose lui, poi corresse il tiro: “forse è un po’ presto, eh? Scusa, è che mi faccio prendere da…”

“No…No!” disse Hinata a voce un po’ più alta di quanto avrebbe voluto “Domani sarebbe fantastico” mormorò poi.

Ramen?” fece lui

“Non ti stanca mai?” sorrise lei.
“Le cose che ti piacciono non ti stancano mai. E il Ramen è la mia cosa preferita. Non trovi che sarebbe perfetto condividerla con la mia persona preferita di oggi?”

“E se non lo fossi più domani?” chiese Hinata, ma il suo tono era scherzoso.

“Scommetto che domani lo sarai di nuovo” le fece l’occhiolino lui. Hinata lo guardò negli occhi, d’un tratto seria, ma la vivacità di lui l’aveva già portato a scrutare altrove: “Ehi Sakura, che ci fai su quell’albero?” chiese alzando lo sguardo e portandosi le mani alla bocca per amplificarne il suono.

Ecco, era successo. Le sembrava di essersi smarrita in un sogno, una grande illusione dalla quale non avrebbe mai voluto essere tirata fuori. E invece eccolo lì, l’elemento di disturbo.

Hinata si vergognò subito di aver pensato alla sua amica come ‘elemento di disturbo’, e si rimbrottò mentalmente per averlo fatto.

Eddai, scendi!” la incoraggiava intanto Naruto sorridendo “Il gioco è finito da un bel po’….

Hinata sapeva che non doveva pensarlo, sapeva che avrebbe dovuto ringraziare per il solo fatto di aver avuto quel tempo prezioso da condividere con Naruto…sapeva che alla fine lui sarebbe tornato da lei. Il biondino aveva avuto qualche storia, nel corso degli anni, ma niente di serio. Ogni volta la sua relazione finiva perché la ragazza di turno era innamorata della sua fama, della sua volpe…in ogni caso non di lui. E lui soffriva, ma alla fine si rimetteva in piedi. E tornava sempre da lei.

Sakura.

Forse era giusto così, forse lei era l’unica che lo conoscesse intimamente, forse…

Hey Hinata, che fai, non vieni?” fece Naruto prendendole un braccio “Su ragazze, non fatevi trascinare in due…” seguitò conducendole all’interno della sala.

 

Quando il terzetto fece il suo ingresso, tutti i presenti si voltarono: “Ben tornati!” fece Kiba allegro. Un po’ troppo allegro forse. “Avete fatto prima voi in tre che Ino e Shikamaru in due. Un sorriso malizioso si fece spazio sul volto del  ninja “E dire che non avrei mai scommesso un soldo su quel perdigiorno…”

Sasuke gli tappò la bocca: “Taci, Inuzuka. Ben tornati, voi” disse. Ma il suo tono era tutt’atro che cortese.

Hinata, rossa in volto, era a andata a prendere da bere quando Choji, più maldestro del solito, si era fatto scivolare dalle mani la bottiglia che stava passando alla ragazza.

Il ninja arrossì a una velocità impressionante. Stava per balbettare le sue scuse quando Hinata lo anticipò: “Che stupida! Scusami Choji, è stata colpa mia!”.

Il ragazzo la guardò stupito ma lei si chinò a raccogliere i cocci sotto il tavolo.

“Almeno ora, lasciati aiutare” mormorò Choji, chinatosi anche lui.

Hinata gli sorrise, e lui di nuovo arrossì.

 

Sakura intanto era stata presa d’assalto da Rock Lee: “Ma dove ti eri nascosta? Voglio dire ti ho…ti abbiamo cercato in lungo e in largo…”
“Su un albero Rock Lee, su un albero” rispondeva una Sakura divertita da tanta veemenza.

“Ma potevi prendere freddo! Voglio dire, è inverno, e hai visto anche tu che Ino è caduta in acqua…”
“Appunto, dovresti preoccuparti per lei, non per me” sorrise allora la ragazza dai capelli rosa.

“Beh…” temporeggiò lui “Mi preoccupo. Per Ino intendo. Ma anche per te. Soprattutto per te.” Mormorò.

Sakura, imbarazzata, cercò lo sguardo di Naruto, ma gli occhi del ragazzo erano fissi altrove. Fissi a tentare di indovinare cosa mai potessero dirsi di tanto interessante Hinata e Choji.

 

La ragazza si era appena rialzata e, buttati i vetri, tentava di risollevare il morale di Choji, che pareva sinceramente mortificato: “Che vuoi che sia” mormorò lei in modo che solo loro potessero sentire “A me capita di continuo, quando…spesso” si corresse “Davvero. Non ti devi scusare. Piuttosto, come ti sembra la festa?” fece tentando di cambiare argomento.

Choji le rispose con un sorriso pieno: “Fantastica. E anche tu sei…stai davvero bene stasera, Hinata” mormorò impercettibilmente.

“Grazie” rispose lei sorridendo “Sono contenta, molto.

“Anche io” sorrise Choji, e così, apparentemente senza motivo, le piantò un bacio sulla guancia.

Hinata si sentì avvampare di nuovo, pregando che nessuno avesse testimoniato la scena.

 

In effetti erano tutti impegnati a parlare nella sala, tutti tranne uno. Che alla vista di quel bacio innocente e inaspettato decise improvvisamente di intrufolarsi nella conversazione tra Sakura e Rock Lee.

 

 

 

 

 

 

Recensioni!

Per il capitolo scorso:

Kilkenny: Thanks! E chissà che non mi orienti nella direzione che mi hai suggerito? Per la verità non ho ancora deciso, ma mentre per Rock Lee non è  una novità preoccuparsi per Satura, Sasuke non sembrava proprio felice della sua entrata in scena con Nasuto…chissà!

Ayumi: Ti piace proprio Shino, eh? Ti dirò che anche a me non dispiace per nulla…mi diverto a scoprirlo, visto che come personaggio è molto misterioso!

Qui ho un conflitto di interessi tra te e Kilkenny, ovvero tra Sasuke e Rock Lee… e forse, in effetti, lo avrà anche la nostra Sakura! Spero ceh gli sviluppi ti aggradino!

V@le: Mah…Sasuke è un mistero un po’ per tutti, no? Staremo a vedere! Alla prossima! ;)

 

Per l’outtake:

Ayumi: Ciao cara! Grazie per avermi detto che ti ho creato astinenza da ShikaIno…ora mi sento in colpa! Scherzo: in realtà mi sento estremamente lusingata…*blush* Grazie delle tue sempre presenti e sempre gradite recensioni, chissà che non mi stimolino a beccare questi due in un altro momento solitario! ;)

V@le: A me ha fatto sorridere scrivere questo pezzo, perché me li immagino proprio così, teneri ma sempre dietro a punzecchiarsi! J Grazie!

 

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Capitolo 11
*** Outtake 2-In camera di Hinata (ShikaIno) ***


Questo breve outtake è dedicato ad Ayumi Yoshida, che è stata una delle maggiori sostenitrici di questa storia e di tutte le mie altre storie…del resto, condividiamo una passione sfrenata per la coppia Shika-Ino

Questo breve outtake è dedicato ad Ayumi Yoshida, che è stata una delle maggiori sostenitrici di questa storia e di tutte le mie altre storie…del resto, condividiamo una passione sfrenata per la coppia Shika-Ino!

Goditela, baby!

 

“Sai da dove si entra?” sussurrò Shikamaru una volta ri-raggiunta l’enorme residenza degli Hyuuga.

“Non certo dalla dépandance” mormorò Ino per tutta risposta trascinandolo verso l’entrata principale e destreggiandosi nel mazzo immenso di chiavi che Hinata le aveva lasciato.

“Ma Ino sei sicura?” si accertò lui “E se i suoi…”

“Buonasera” li interruppe una voce imperiosa mentre la porta si ariva magicamente. I due alzarono lo sguardo: Hiashi Hyuuga.

“Posso aiutarvi?” fece quello in tono cortese e distaccato a un tempo.

I ragazzi si guardarono per un attimo, studiando uno stratagemma per tirarsi fuori da quell’incontro assai strano.

” rispose Ino sfoggiando il suo sorriso più smagliante “Vede signor Hyuuga…Sono stata tanto distratta da inciampare e cadere nel vostro meraviglioso laghetto, e vostra figlia Hinata è stata così cortese da darmi le chiavi di casa vostra per permettermi di cambiarmi.

L’uomo la squadrò: “E perché non è qui con te lei, ma lui?”

Grazie tante per la stima pensò Shikamaru.

“Perché stavo andando a casa, ma poiché mio padre…”

“Suo padre è fuori città” la interruppe Shikamaru con un’occhiataccia. “E sua madre da un’amica. Solo che lei non si ricordava, quindi l’ho inseguita per dirglielo e portarle le chiavi di casa vostra. Sa com’è” proseguì guadagnando fiducia “Non è bene che una ragazza cammini sola per le vie di Konoha con questo freddo. A quest’ora, poi…”

“Bravo” assentì il signor Hyuuga, cercando poi di ricordarne il nome “Shika…ti devi chiamare qualcosa del genere, essendo un Nara” terminò poi facendoli entrare in casa e ritirandosi nel suo studio.  

 

“Sai dov’è la camera di Hinata?” sussurrò Shikamaru una volta accertatosi che il vecchio fosse fuori scena.

“Di qua” fece Ino prendendogli la mano e dirigendosi sicura verso la stanza dell’amica. Una volta raggiunta la porta, afferrò la maniglia e chiuse lesta la porta in faccia a Shikamaru. Si appoggiò alla porta una volta dentro, e sorrise: Tre, due, uno…

“Ino?” un tempismo impeccabile.

“Sì?” rispose lei togliendosi l’abito che indossava.

“Mi lasci qui?” fece Shikamaru sottovoce “Così?” ritentò con un tono che voleva sembrare smarrito.

“Sei un ninja” ribatté lei “Di che hai paura?” terminò mentre apriva il cassetto di Hinata per scegliere qualcosa da indossare.

“Del signor Hyuuga” sussurrò lui. Ino scoppiò in una risata. “E io che pensavo che avessi paura solo di mio padre” terminò aprendo la porta e tendendo le braccia al ragazzo.:, che c’è?” chiese vedendo la sua faccia che tradiva scontento.

“E io che pensavo che non avessi ancora finito di cambiarti…” la riprese Shikamaru alzando un sopracciglio. Ino rise di nuovo prendendolo tra le braccia: “Ho fatto presto, no?” chiese col sorriso ancora sulle labbra. “Tanto presto che forse potrei permettermi di perdere un po’ di tempo con te” sussurrò dandogli un bacio sulla guancia.

“Perdere un po’ di tempo, eh?” fece Shikamaru prendendola di peso e sbattendola giocosamente sul letto di Hinata. “Investire è la parola giusta, Yamanaka” mormorò, e detto questo prese a baciarla con trasporto.

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Capitolo 12
*** Nuovi arrivi ***


“Allora, stavamo dicendo

“Allora, stavamo dicendo?” il sorriso di Naruto pareva forzato, mentre tra Sakura e Rock Lee era sceso il silenzio da tempo.

“Ehm…Naruto, fossi in te cambierei bicchiere. Quello che hai in mano perde” fece Rock Lee leggermente divertito.

Il ragazzo si guardò la mano, che effettivamente aveva stritolato il bicchiere di saké preso poco prima. Ma che diavolo gli stava succedendo? Perchè mai quell’innocente bacio di ChojiChoji, Kami! Gli dava alla testa in quel modo? Perché non avrebbe dovuto. Punto.

Mentre Naruto litigava coi suoi pensieri il campanello di casa Hyuuga suonò. Neji si affrettò ad aprire, e fecero il loro ingresso il Kazekage in persona e suo fratello.

“Buonasera a tutti” sussurrò Gaara “E buon compleanno” aggiunse sorridendo in direzione di Hinata. Ma il suo sguardo vagava altrove. Una volta raggiunto il suo obiettivo, però, esitò.

A quel punto si fece sentire Kankuro: “Temari?” chiese con aria interrogativa. L’interpellata si voltò, per la prima volta da quando i suoi fratelli avevano messo piede nella sala, e solo perché Shino aveva smesso di parlare di colpo, e con la mano le aveva fatto discretamente segno verso i nuovi arrivati.

La ragazza, inaspettatamente, arrossì: “Sì?” chiese in tono soffice.

“Andiamo” mormorò Gaara “Se volete scusarci…” fece poi ai presenti trascinandosi dietro la porta.

“No!” si udì dal fondo della sala. Tutti si volsero straniti verso Hinata, che di colpo divenne rossa in volto “Voglio dire, non dovete. Si corresse in modo più pacato mordendosi il labbro inferiore “Ho…” riprese guardando Temari, che annuiva speranzosa “Ho chiesto alle ragazze di restare questa notte, per fare una specie di…”

“Pigiama party” si intromise Tenten pensando di correrle in aiuto “Un pigiama party” ripeté convinta mentre lo sguardo di Gaara indugiava sui ragazzi “Coi ragazzi” concluse sorridente.

L’espressione di Gaara, prima incuriosita, era di colpo mutata in severa e inquisitoria, mentre anche Tenten si rendeva conto delle implicazioni della sua affermazione e arrossiva violentemente.

Kiba scoppiò in una risata fragorosa: “Ten…forse non è stata la tua uscita migliore” continuò a ridere.

“Voleva dire…” riprese la parola Hinata, violentandosi un poco nel farlo “Che io ho invitato le ragazze a restare da me questa notte, e Neji intanto ha invitato i ragazzi, quindi noi staremo in casa, e i ragazzi in dependance” concluse trionfante.

“Separati?” inquisì Gaara alzando un sopracciglio.

“Separati” assentì Hinata.

 

Proprio in quel momento si udì alle sue spalle una risata cristallina.

Vatti a fidare del tempismo di Ino.

Dall’angolo della dépandance fecero il loro ingresso una ragazza bionda dai capelli sciolti e vaporosi, con una maglia troppo stretta per essere sua e un paio di leggings che lasciavano ben poco all’immaginazione, con alla spalle un vagamente divertito Shikamaru, che scuoteva il capo. I capelli della ragazza danzavano sulla sua schiena, e le sue guance erano rosse, mentre il ragazzo tratteneva un sorriso e si rifaceva la coda che portava immancabilmente da anni.

A quella vista i presenti tacquero e Kiba alzò il bicchiere: “Tu” cominciò alzandosi con aria poco stabile e indicando Shikamaru “Sei il mio nuovo idolo, Nara!” terminò con un’espressione d’ammirazione dipinta sul volto e tentando un goffo inchino in direzione del ragazzo. Poi di nuovo alzò il bicchiere: “Alla tua e a quella della tua splendida scelta!” terminò scoccando a Ino uno sguardo che la fece arrossire alla grande. Choji intanto avanzava verso Shikamaru, ma quello non gli concesse udienza e si parò davanti alla compagna: “Sì, perché siamo stati fino ad ora a fare follie in camera da letto, Inuzuka, e ti dico che se avete già mangiato la torta è valsa la pena perdersi un dolce…” rispose l’interessato con sarcasmo.

Poi si accorse dello sguardo di Gaara. Poi. Ovvero, troppo tardi.

Shikamaru abbassò gli occhi, abbattuto: “Non dovevo parlare, vero?” mormorò tra sé e sé. Choji, che gli si era avvicinato lungo il suo discorso per tappargli la bocca, optò per una pacca sulla spalla: “Ino ti ha contagiato: pessimo tempismo, ragazzo mio”.

“Ma che sono queste facce?” fece poi Kiba dalla poltrona sulla quale era ricaduto date le sue gambe instabili “La notte è giovane!” sorrise “Perché non restate anche voi?” chiese ai nuovi arrivati “Data la situazione, ci sarà da divertirsi!”  rise alzando il bicchiere in direzione dei fratelli della sabbia.

 

Recensioni:

V@le: eh sì, è un po’ un caos, lo ammetto…d’altronde, lo svilupparsi di una storia si chiama intreccio proprio perché porta con sé una serie di vicende e punti di vista pari almeno ai protagonisti dell’azione…Tanto per complicare ulteriormente le vicende, ho pensato di buttare in pista anche i fratelli della Sabbia! Vediamo un po’ che te ne pare! (e sono felice di averti irretita nella mia trama! J )

 

Ayumi: Ciao bella, e grazie per i tuoi puntualissimi commenti! Eh sì, il povero Naruto si sta rendendo conto tutto d’un tratto che negli anni s’è perso molto pur non sapendolo…e per quanto concerne Choji sì, possiamo dire che ha un debole per la festeggiata, ma come sappiamo tutti, ahimè, non sempre le simpatie sono ricambiate e questo era per dare un tocco di realtà al tutto! Anche perché io narratrice e voi lettori abbiamo un accesso privilegiato ai pensieri di Hinata, e sappiamo bene a chi sono rivolti, no?

Sasuke…sai che mi risulta molto difficile scrivere di lui cercando di mantenerlo IC? Ma sono molto felice di sapere che per ora ci sto riuscendo! Ah…spingi la freccia indietro, c’è una sorpresina per te! ;)

 

Talpina pensierosa: Wow, una nuova recensitrice, che bello! Benvenuta nel club ;) e grazie di aver messo la storia tra i preferiti! Spero che anche questo capitolo ti vada a genio…alla prossima!

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Capitolo 13
*** Tra gioco e verità ***


Gaara alzò un sopracciglio divertito in direzione dell’Inuzuka

Gaara alzò un sopracciglio divertito in direzione dell’Inuzuka.

Poi si girò verso Kankuro che mormorò: “Perché no?”.

Il rosso allora si lasciò andare a un sorriso, e voltosi nuovamente, annuì.

“Allora che si fa?” chiese Kiba in direzione di Hinata, ma non la lasciò partire perché si era illuminato d’un tratto: “Gioco della bottiglia?” propose.

“Quanto sei infantile, Kiba?” sorrise Ino scompigliandogli i capelli come si fa a un bambino.

“Posso esserlo molto di più, se ti piace così” le sorrise lui a trentasei denti, al che il buffetto di lei mutò in una spinta giocosa. Ma il ragazzo fu svelto ad afferrarle il braccio e a trascinarla sulla poltrona con lui, stringendola a sé.

“E ora che facciamo?” le chiese malizioso.

“Dai, Kiba” fece Ino imbarazzata divincolandosi un poco. Il suo sguardo indugiò su Shikamaru, che si voltò dall’altra parte, ad osservare Temari impegnata in una conversazione con Shino. Anche se per la verità, stranamente, sembrava fosse Shino a condurre la conversazione.

 

“Un torneo?” fece Sasuke alzando le spalle.

Ti voglio bene, ma sai essere estremamente noioso, Sasuke, pensò Sakura sorridendo, e rilanciò: “Giochiamo a Chakra”. Ino sorrise: “Che vuoi sapere, fronte spaziosa?”. Sakura sbuffò: quella ragazza la conosceva troppo bene.

“Come si fa a giocare a Chakra?” chiese Naruto stranito.

“Oh, è molto semplice” rispose la ragazza dai capelli rosa “Ma uno di noi deve uscire.”

Choji” supplì prontamente Naruto.

“Noi lo conosciamo già” fece Ino al posto suo “Quindi niente team 10. Ah, e dev’essere qualcuno di sveglio”
“Con Shika non ci sarebbe stato comunque divertimento allora” sorrise Temari, al che prontamente Sakura propose: “Perché non lo fai tu? Tu e Shino, per rendere la cosa più divertente” suggerì.

Temari sospirò ma Shino le fece cenno con la testa.

“D’accordo” rispose poi la ragazza, e lanciando uno sguardo torvo al ragazzo, uscì con lui.

 

“Vado con loro, spieghi tu?” fece Sakura a Ino.

“Puoi farlo tu comunque Sakura” sussurrò HinataTanto basta che glielo spieghiamo quando tornano” fece sorridendo a Shino.

“D’accordo” asserì Sakura “Dunque, innanzitutto bisogna disporsi in cerchio”.

Gaara e Kankuro si accomodarono alla destra di Ino che già sedeva vicino a Kiba, mentre gli altri presenti spostavano le loro sedie.

“Ora” prese a spiegare Sakura “a Temari e Shino verrà detto che il nostro chakra è impazzito e che le forze spirituali si sono rimescolate, di modo che agiamo come pazzi. Loro porranno delle domande a ognuno di noi in ordine sparso, e ciascuno dovrà rispondere non per sé, ma per quello alla sua destra. Ad esempio, se chiedessi a Ino quanti fratelli ha, lei risponderebbe…”

“Due” terminò l’interpellata “Questo perché Gaara, che è alla mia destra, ha due fratelli. Se io avessi risposto in maniera errata, Gaara avrebbe dovuto dire ‘Chakra’, e tutti ci saremmo alzati e scambiati di posto, in modo da rendere più difficile il decifrare la situazione da parte dei due”.

Sakura sorrise: “Domande?”.

Sasuke alzò la mano: “Posso non giocare?”

“Domanda respinta, Uchiha. Ne hai un’altra?”

“Ne avrei tante…” asserì lui “Ma le farò in privato” le fece l’occhiolino.

Sakura arrossì prontamente: “Facciamo un giro di prova prima che arrivino?” chiese cercando di nascondere il suo imbarazzo.

“Per esempio se chiedessi a Kiba: come si chiama il tuo cane?”

Il ragazzo sorrise: “Facile: Akamaru!”

Sakura lo guardò disarmata mentre Ino scuoteva il capo: “Chakra!” proclamò, mentre protestava con Kiba: “Io non ce l’ho un cane!”

“Va bene, prova numero due” fece Sakura una volta che si furono mescolati: “Tenten, sei innamorata?” la ragazza guardò rapidamente alla sua destra, e scorgendo Neji sbuffò: “No”.

Il ragazzo sembrò esitare, tentennò un istante, poi si convinse: “Chakra”.

 

 

Scusate se non rispondo ai vostri commenti in questo capitolo, ma ho giusto giusto il tempo di postare!

Prometto che lo farò alla prossima ;)

 Grazie di cuore!

WT

 

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Capitolo 14
*** Outtake 3 - All'esterno (TemariShino) ***


“Ma non ti stanchi mai di tutti quegli insetti

Erano usciti da una decina di minuti, eppure il ragazzo era rimasto muto.

Ma guarda te se devo stare qua a fare questi giochi infantili e imbarazzarmi davanti a questi…che per giunta sono più piccoli di me e se non dovessi indovinare mi riterrebbero una cerebrolesapensava Temari mentre Shino si dilettava a guardare gli insetti che gli scorrevano sulla mano.

“Ma non ti stanchi mai di tutti quegli insetti?” sbottò d’un tratto la ragazza.

Oddio, l’aveva detto sul serio.

Contrariamente a quanto si aspettasse, però, le parve di scorgere un sorriso sotto il collo alto di Shino “E tu non ti stanchi mai di quel ventaglio? Tirarselo dietro dev’essere impresa non da poco…e poi perlomeno io posso parlare con gli insetti quando mi sento solo. Senza passare per pazzo per di più. Puoi dire lo stesso del tuo ventaglio?”

Lei non rispose.

“Direi che quindi hanno il loro perchè” affermò il ragazzo soddisfatto.

Temari osservò un suo sopracciglio alzarsi divertito al di sopra degli occhiali, e le venne la tentazione fortissima di sapere come fossero, i suoi occhi: che colore avessero, che forma celassero…

Shino smise di parlare e la fissò. Per lo meno, questo fu quello che la ragazza immaginò.

Diamine, davvero non poteva toglierseli quegli occhiali? Magari aveva una malattia rara, o forse era una specie di vampiro…

Temari?” chiese lui divertito.

E poi non l’aveva mai sentito parlare così tanto.

A dire il vero, non l’aveva proprio mai sentito parlare prima che le ragazze l’invitassero alla festa. Ma a ben pensarci non era per nulla male…per un diciottenne, ça va sans dire.*

Shino si rassegnò a non ricevere risposta, così si accomodò sulla poltrona.

“Forse in effetti un diciottenne non dovrebbe fare questi discorsi.” Sussurrò. “Mio padre mi diserederebbe se mi sentisse parlare così con una ragazza. Più grande, poi…”.

Eccolo il problema: lei era più grande. Certo, con Shikamaru questi problemi non se li era fatti, ma Shikamaru era un’altra cosa: anzi, da tempo sospettava che il ragazzo fosse nato con un’età mentale di circa otto decadi. Forse di più.

Poi sentì un formicolio su per la mano.

Kami, tutto ma non quegli stramaledettissimi insetti.

Desiderio semi-esaudito: la causa del formicolio non erano gli stessi insetti di prima, ma calabroni. Giganteschi calabroni. Calabroni di quelli che pungono. Assai.

Ecco perché non si sarebbe mai messa con lui. Mai.

“Non sono calabroni” puntualizzò il ragazzo senza che lei vocalizzasse i suoi pensieri.

Maledizione! Si corresse. Questo è perché non si sarebbe mai messa con lui.

Temari si passò la lingua sulle labbra per mantenere la calma e riprendere compostezza, evitando di urlare e sembrare a tutti una pazza maniaca. Deglutì socchiudendo gli occhi e sentì Shino ridere. Ridere, per davvero. E di gusto.

“Sei buffa” scosse poi il capo il ninja.

Buffa? A lei? Crudele, sadica, perversa…sì, gliel’avevano detto in molti, ma buffa mai.

Nessuno. Si. Era. Mai. Permesso.

Mai. E questo chi era per…?

“Ah, non aver paura” fece lui poggiando la mano su quella della ragazza e richiamando gli insetti. “Sono bombi”.

“Ah, allora…” fece lei con falso sollievo. Quel ragazzo la conosceva da una sera eppure era già riuscito a scoprire quali bottoni pigiare per farla uscire di testa, per farla infervorare in un secondo.

“I bombi non pungono” asserì lui “E sai una cosa?” le chiese.

Certo che non la so, Uomo ragno, non mi interesso di lepidotteri.

“I bombi, anatomicamente parlando, non sono in grado di volare”

Che sciocchezza…e questo che diavolo centra col fatto che io mi senta impotente, che una cosa stupida come questi cosi mi paralizzino, che mi impediscano di fare qualunque cosa ghiacciandomi il sangue nelle vene prima ancora che possa anche solo pensare di reagire in qualche maniera?

“Ma” puntualizzò lui “lo fanno lo stesso. Semplicemente perché non sanno che non sarebbe loro possibile, data la mole del loro corpo, sollevarsi con le esili ali che si ritrovano. Ma lo fanno lo stesso, perché ci credono”.

Oh.

“E questo cosa centra?”
“Nulla, Temari, nulla.”

 

* in francese: non c’è bisogno di dirlo, usato in sostituzione del nostro “naturalmente”. Questo perché credo che Temari sia una persona altera, qualche volta superba…anche se non  posso dire che lo sia senza motivo!

 

Rispondo velocemente alle recensioni (che mi fanno sempre tantissimo piacere!)

Per l’outtake 2 :

Ayumi : Dovere! ;) Sì, Shika, è un tenerone alla fine!

V@le: Wow, thanks! Confesso che mi diverto di brutto a scrivere di loro ! Alla prossima!

 

Per il capitolo precedente :

Ayumi : Che bello, sono contentissima di riuscire a farti visualizzare la scena, è un grandissimo complimento quello che mi fai!

Ti confesso che Kiba che alza il calice e proclama Shikamaru il suo nuovo idolo...ridevo mentre la scrivevo, perchè lui è diventato il mio nuovo idolo personale!

Il povero Shika non ci fa una gran figura, lo ammetto, ma è solo questione di tempismo : in un altro momento la sua ironia sarebbe stata sicuramente la benvenuta...anche se chi ha letto l’outtake sa che in realtà l’ironia...cmq!

E il piccolo Naruto sì, se ne rende conto un po’ alla volta, povero, e forse non capisce nemmeno lui fino in fondo come vanno le cose...che ci vuoi fare, capirà al momento opportuno!

(Addirittura una statua? *me profondissimamente onorata* Per la tua astinenza...ti consiglio di aspettare lunedì, quando finisce il concorso di Coco Lee...allora finirà anche la tua attesa! ;)

E se ti senti in astinenza...sai che in me hai sempre una valida spacciatrice!)

V@le: ecco qua il seguito! E ora vediamo che esce da questo gioco...(giuro che non lo so nemmeno io ! Mi metto al pc e le parole scorrono...impressionante! Mi sento una medium...)

Mart : Sì, Narutino fa tanta tenerezza anche a me ! Wow...dipendente? Sono contenta! J Alla prossima!!!

Talpina : Grazie mille! Per la mail...lo faccio semplicemente perchè a me piacerebbe sapere quando le mie storie preferite vengono aggiornate, nel caso non me ne accorga! Però in effetti ora siete davvero in tanti...grazie a tutti!

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Grandi paure e grandi speranze ***


“Ok, dieci minuti sono passati e fuori si gela…” annunciò Temari aprendo la porta

Ok, dieci minuti sono passati e fuori si gela…” annunciò Temari aprendo la porta.

I presenti si girarono, mentre Sakura incitava i due di rientro: “D’accordo ragazzi: davanti a voi avete persone le cui forze spirituali sono state mescolate…il vostro compito è determinare in base a quale criterio il chakra di una persona contagia quella di un’altra. Per farlo potete porre tutte le domande che volete alle persone presenti, e in base alle risposte tentare una diagnosi.

“Tutto qui?” chiese dubbioso Shino.

“Se ti pare poco…” rispose Sakura un po’ infastidita. Ora avrebbe voluto essere lei al loro posto, e sperava ardentemente che Shino non fosse tanto brillante quanto dava a mostrare.

“Va bene” cominciò Temari, indicando Shikamaru e sorridendo: “Abbiamo avuto una relazione noi due?”. Ino si sistemò involontariamente nella sedia come se la sua posizione fosse diventata d’un tratto scomoda, mentre gli occhi di Shikamaru si mossero impercettibilmente verso destra: Tenten. Il genio sorrise: “Sicuramente sarebbe stato interessante…ma no”.

Kiba rise annuendo vigorosamente, mentre anche gli altri scoppiavano a ridere.

Temari si volse verso Shino. Il ragazzo non alzò le mani, poi si rivolse a Sakura: “Sakura, mi potresti dire il tuo cognome?”.

La ragazza sapeva benissimo chi stava alla sua destra: “Uchiha” mormorò sentendosi arrossire. Seguì qualche fischio, ma Shino annuì tutto serio registrando chissà quali connessioni.

“Vado io” si ripropose Temari “Ino: hai mai baciato una donna?”

Proprio a me queste domande? Comunque Gaara l’avrà fatto di certo: “Sì” rispose l’interpellata a denti serrati.

Rifallo!” propose entusiasta Kiba.

Shino scosse il capo: allora non erano quelli il cui nome iniziava con la S a rispondere senza che fosse pronunciata la parola d’ordine del rimescolamento. Ma così non sarebbero arrivati da nessuna parte: forse facendo domande più personali… “Choji, qual è il tuo passatempo preferito?”

Facile, pensò l’interrogato. “Guardare le nuvole”
Chakra

Tutti si mossero andando a formare un nuovo cerchio mentre parecchi guardavano straniti l’autore del caos: Shikamaru.

Kiba” fece allora Temari “Non so…Slip o boxer?”
“Slip”

Kankuro scosse il capo: “Chakra

Shino si avvicinò a Temari: “Proviamo a fare domande più facili, di cui conosciamo la risposta per ogni partecipante”. La ragazza annuì, mentre Shino si avvicinava a Naruto: “Naruto, chi di noi compie gli anni?”

Hinata

D’accordo, risponde il vero. Forse i chuunin rispondono il vero e gli altri no.

Hinata” fece allora Temari “qual è la tua più grande paura?”

La ragazza non ebbe bisogno di controllare con uno sguardo fugace chi stesse alla sua destra, ma con una sicurezza innata cominciò: “Rimanere solo. Rimanere solo senza l’affetto, l’approvazione o la stima degli altri. In particolare delle persone a cui voglio più bene. Perché mi impegno da morire, a volte oltre quelli che so essere i miei limiti, per forzarli e arrivare ancora più in là, per stupire tutti, per dimostrare loro che valgo qualcosa, come ninja e come persona. Non è facile partire da zero, eppure a volte ci si trova così. E se si è in una situazione che non ci piace è stupido non tentare di fare qualunque cosa in nostro potere per migliorarla. Io ci provo, ogni giorno. A volte non ci riesco, ma ci provo.”

Arrossì di colpo convinta di aver detto troppo, arrossì ancora di più sentendosi osservata da due grandi iridi azzurre. Quelle stesse iridi che lei, per anni, aveva osservato.

 

A chi guardava dall’esterno la scena doveva sembrare piuttosto comica: Hinata, la ragazza timida, aveva tenuto un discorso lungo eterno per una domanda così piccola e senza pretese, e Naruto, il vero oggetto della domanda, la osservava a bocca aperta, il viso che si avvicinava sempre di più a quello della ragazza, per ogni parola che usciva dalla sua bocca.

Poi a qualcuno che guardava la scena dall’esterno, la scena parve davvero comica. Kiba scoppiò a ridere incontrollabilmente, poi collassò sul divano.

Ino e Sakura si precipitarono al suo fianco, mentre Hinata, ancora rossa in volto, fece per andarsene.

Hinata?” si sentì trattenere per un polso.

Poi sentì il suo battito accelerare: basta, per piacere, è troppo per questa sera. Perché Naruto, perché di punto in bianco ti interesso così tanto? Perché sei ovunque io vada ora? Devo esserti sembrata una ragazzina stupida che ti idolatrava, che ti spiava, che ti rincorreva da lontano senza mai correrti incontro. Ho sbagliato, ho sbagliato, ma perché devi farmela pagare così? Perché adesso tutto quello che vorrei è essere lontana da te, non essere esposta al tuo giudizio? Perché ho una paura tremenda di quello che pensi di me? Perché la mia più grande paura sei tu?

Aveva tutte queste domande, Hinata, nella testa e nel cuore, ma Naruto parlò per primo. E fu disarmante. “Come fai?” le domandò sinceramente interessato.

Era la seconda volta che glielo chiedeva quella sera. La seconda volta con lo stesso tono di stupore, meraviglia, volontà di comprensione.

“Che cosa?” chiese la ragazza, non capendo.

“Come fai a sapere tutte quelle cose di me?”

Perché ti ho osservato, Naruto, ti ho guardato per anni, ho assorbito i tuoi sentimenti, le tue paure…

Perché la persona che ti conosce di più a questo mondo, che si prendeva cura di te nei suoi pensieri, che vegliava le tue attività e i tuoi entusiasmi…ero io.

Hinata abbassò lo sguardo, e persa nei suoi pensieri non sentì Naruto mormorare:“Perché io non so nulla di te.”.

Poi il ragazzo allentò la stretta: “tu invece mi leggi dentro” sussurrò. Hinata fece per andarsene. Era davvero troppo, troppe emozioni, troppa gioia, troppa frustrazione tutte in una serata. Non poteva reggerle, il suo cuore non era abituato.

Hinata” sussurrò il ragazzo

Non dirlo più, ti prego, non così

“Mi hai fatto una promessa, ti ricordi?”

 

 

 

Commenti:

Ayumi: Data di scadenza del concorso posticipata a giovedì 20, che tra l’altro è il mio compleanno! ;P

Sulla mia fic ho numerosi dubbi, nel senso che è un po’ un esperimento, e non so bene come sia riuscito, comunque…sono sempre felice di provare qualcosa di nuovo!

Grazie per i complimenti sull’outtake, Shino e Temari sono una coppia inesplorata ma con buone potenzialità, secondo il mio punto di vista…e ti dico che infatti mi diverto sempre una caos a scrivere di loro!

Per quanto riguarda la fic “normale”, invece…Chakra è un gioco che ho fatto una volta con degli amici, anche se me l’hanno presentato come Psychology, poi come puoi intuire l’ho riadattato perché obbligo o verità mi sembrava molto scontato e questo invece mi sembrava potesse essere simpatico e adatto alla serata! Spero solo di riuscire a seguire tutti i fili della trama che sto spargendo, perchè senza che me ne accorga si sta allargando a dismisura! Alla prossima ;)

 

Talpina: strana coppia ShinoxTemari, eh? , anche secondo me lo è…ma mi intriga un sacco!

 

Mart: grazie dell’approvazione, ed ecco gli sviluppi!

 

Hinata Hyuuga: (la protagonista! *.*) Grazie per i complimenti…Sì, la tendenza alla ShinoxTemari c’è, ma è più che altro un esperimento, nel senso che non ho ancora deciso che farmene…vedremo che ne esce! Cerco di aggiornare il prima possibile, compatibilmente coi miei impegni! ;)

 

Elfetta93: Anche a me intriga tantissimo Neji, anche se ora ho un timore reverenziale a scrivere di lui!!!

 

V@le: Eh lo so, sono un po’ crudele…ma spero di avere colmato per lo meno un po’ la tua curiosità con questo capitolo! Non ti preoccupare per gli aggiornamenti, sarò felice di salutarti al tuo ritorno! Buone vacanze!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** La forza delle kunoichi ***


Elfetta93: Naruto è innocente e tenerissimo, e Hinata…mi sembra di non aver messo in nessun punto quanti anni compia nella fic…ma potete provare a indovinare voi

Hinata guardò Naruto, e mentre lo fissava sentiva le lacrime salirle inesorabilmente agli occhi: “Naruto potresti, gentilmente…per cortesia…” disse con quel poco fiato che le era rimasto “Lasciar perdere?” terminò in un sussurro.

Il ragazzo la osservò mentre stringeva gli occhi tentando inutilmente di fermare il corso delle lacrime che le salivano dal cuore: “Perché?” domandò, semplicemente.

Hinata si coprì la bocca mentre si lasciava sfuggire un singhiozzo.

“Scusami Naruto!” disse andandosene via.

Raggiunse camera sua e si gettò sul letto, sbattendo la porta senza per questo allentare la tensione che aveva in corpo.

 

Naruto guardò la ragazza correre via, semplicemente. Rimase un minuto buono a osservare il punto in cui era sparita, senza dire nulla.

Poi qualcosa si mise in mezzo. Meglio, qualcuno.

Tenten.

“Vai” disse la ragazza indicando il corridoio che portava a casa Hyuuga.

“Che cosa aspetti?”. Sakura, in piedi, di fianco a lei.

“Ora”. Ino. Stessa espressione, stessa posa.

“Naruto? Ora vuol dire subito”. Temari. Idem come sopra.

Era una vista strana, atipica: tutte le kunoichi si paravano davanti a lui, con le mani sui fianchi e uno sguardo minaccioso. Tempo di andare.

 

Perché?

Pensava Hinata stringendo le coperte.

Perché?

Si ripeteva affondando la testa nel cuscino.

Perché quando tutto sembrava andare bene, lei doveva attrarre l’attenzione di tutti su di sé e far capire quanto disperatamente amasse quel ragazzo che fino a quella sera non l’aveva mai guardata? Perché ora che aveva il suo interesse non riusciva a sopportarlo e si sentiva ineluttabilmente sotto giudizio, condannata a essere esaminata e messa da parte come un oggetto troppo costoso per quello che vale? Perché quando finalmente aveva cominciato a convincersi che non c’era nulla da fare, che lui non l’avrebbe mai guardata col suo stesso sguardo, lui le regalava un anello, un anello di perla dicendo che gli ricordava i suoi occhi?

Quanto a lungo li aveva osservati? Quanto guardati? Con disprezzo? Con pietà? Con…

 

Hinata!” la ragazza sentì la voce di Naruto chiamarla, ben presto seguita dal battito dei suoi pugni sulla porta.

Lei pianse ancora più forte, cercando di soffocare i singulti nel cuscino.

Non puoi andartene? Per favore, Naruto…

Hinata, vuoi aprirmi?” ripeté il ragazzo.

“Perché?” questa volta fu lei a chiederglielo.

Attese. Non avrebbe saputo dire quanto: un attimo, un minuto, un’eternità.

Nessuna risposta.

Davvero non ne valgo la pena?

 

Nella dépandance intanto Kiba si era ripreso giusto in tempo per godersi lo spettacolo che avrebbe pagato oro per avere: le ragazze arrabbiate nere pararsi davanti a uno di loro, con le mani sui fianchi e un’espressione che aveva ben poco di caritatevole. Kami, quanto amava le donne autoritarie!

Se si fosse trovato lui in quella situazione…

Poi, troppo tardi, vide Sakura voltarsi verso di lui, come se si fosse ricordata solo in quel momento che giaceva lì, senza sensi. Fino a poco prima per lo meno. Prontamente finse un ri-svenimento.

Kiba!” urlarono le ragazze in coro.

“Non ci pensare nemmeno!” puntualizzò Sakura incrociando le braccia.

Poi, tutto si acquietò in un silenzio inquietante.

I ragazzi non distoglievano lo sguardo dalle ragazze, intimoriti e curiosi a un tempo.

Le kunoichi si scrutarono per un momento, mentre un contatto elettrico sembrava legarle in qualche modo. Si guardarono a vicenda indecise sul da farsi: Sakura alzò le sopracciglia, Ino si morse il labbro, Temari si addentò una guancia e Tenten alzò le spalle. Poi con un solo cenno della testa in perfetta sincronia, si sedettero come nulla fosse successo.

“Allora, che proponi Neji?” chiese Tenten con naturalezza.

Sicuri che sia legale l’uso della telepatia?!

 

Here we go: on to the reviewers!

Hinata: Mille grazie per gli auguri, sei stata dolcissima! E grazie anche per tutti quei complimenti che fanno davvero piacere perché non sono solo sulla mia storia, ma anche su di me! (*arrossisco*)

E tu, essendo la protagonista, potrai correggermi se sbaglio a leggerti in qualche modo! ;)

 

Mart: Sì, Naruto è un po’ così, tardo su certe cose! Ma questo a mio parere lo rende anche estremamente tenero, no? Carino!

Sono contenta che il gioco ti sia piaciuto, ma come dice Kiba: “La notte è giovane!” (*si precipita al capezzale di Kiba senza sensi*)

 

Ayumi: Ciao fedelissima e grazie ancora per gli auguri!

Ma veniamo alla storia: il gioco ha fatto ridere anche me, e mi sono divertita a scoprire con voi i segreti dei vari personaggi!

Per il concorso, Coco Lee ha un po’ di problemi col pc, quindi non so come finirà…se vuoi tenerti aggiornata spia sul forum, alla sezione “Concorsi di ff”!

 

Talpina: Hinata è una grande, è dolcissima! Solo un po’ timida, ma ha dentro tante cose…che col tempo usciranno!

 

Elfetta93: Naruto è innocente e tenerissimo, e Hinata…mi sembra di non aver messo in nessun punto quanti anni compia nella fic…ma potete provare a indovinare voi! (perché io lo so! ;P )

In ogni caso è un bel po’ di anni che la nostra eroina osserva il nostro eroe…e poi ha una naturale empatia che la mette subito in sintonia con gli altri!

 

 

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Capitolo 17
*** Sorrisi e lacrime ***


Recensioni:

Neji guardò Tenten di traverso: quella ragazza riusciva sempre a trascinarlo nelle questioni più imbarazzanti.

“Perché non finiamo il gioco?” fece allora compito riprendendo il suo posto a sedere.

“D’accordo” mormorò Tenten dopo essere arrossita sotto il suo sguardo.

Piano piano ognuno riprese la propria collocazione in silenzio.

“Allora, dove eravamo rimasti?” fece Ino con naturalezza.

“Posso dare la soluzione e farla finita?” chiese Shino a bassa voce.

“Certo” rispose Sakura “Ma se sbagli, tu e la tua compagna sarete soggetti a penitenza”.

“A me non piacciono le penitenze” mormorò Temari, e Shino sembrò in un qualche modo rilassarsi: “Allora tocca a me” sussurrò con un cenno del capo.

“Ino” cominciò sorridendo “Che mi direbbe il ragazzo alla tua destra se gli chiedessi se ha mai baciato la sua compagna di squadra?”.

La ragazza guardò Shino incredula, poi sorrise: “Ti risponderebbe che sì, l’ha fatto” terminò con tono soffice. Temari sgranò gli occhi, mentre Shino le mormorava all’orecchio: “Sapevo che questa sarebbe stata divertente”. Alla destra di Ino, infatti, sedeva Kankuro, e alla sua destra, Shikamaru.

 

Hinata, apri per favore!” Naruto era ancora fuori dalla porta della festeggiata,  e sbatteva i pugni contro la porta.

“Perché?” ripeté Hinata con voce fioca.

“Perché non ti devi vergognare di aver detto quelle cose.

Non la risposta che volevo, mai la risposta che volevo.

Hinata strinse gli occhi, asciugandoseli con la manica. Non ce la faceva, le veniva da piangere, singhiozzare e disperarsi. E Naruto era lì, fuori dalla porta, incredibilmente ignaro che quelle lacrime, come tante altre in precedenza, fossero per lui.

 

“Ma non è vero!” sbottò Temari arrossendo “Io e mio fratello…”

“Ehi, ehi” fece Shino avvicinandosi a lei “Davvero non hai ancora capito?”

“Capito che…?” fece la ninja con aria interrogativa. Il ragazzo la prese per mano e la condusse in un angolo della stanza: “Ognuno di loro non risponde per sé, ma per colui che sta alla sua destra. Altrimenti Sakura non avrebbe risposto col cognome di Sasuke e Ino non avrebbe detto d’aver baciato una donna se alla sua destra non ci fosse stato tuo fratello. La mia teoria ha vacillato momentaneamente quando Shikamaru ha detto ‘chakra’ alla risposta di Choji, ma con quest’ultima domanda direi di aver scoperto il suo nuovo passatempo preferito” terminò.

Temari lo fissava a bocca aperta.

“Beh, vogliamo divertirci ancora un po’?” fece lui abbassando gli occhiali quel tanto da mostrargli un occhiolino. Temari scosse il capo e sorridendo lo seguì.

 

Hinata

“Lascia perdere Naruto” fece lei sussurrando “Per piacere”

Hinata non devi vergognarti. Sono le cose più belle che qualcuno abbia mai detto per me. Le più vere”.

A queste parole le si strinse il cuore: non capiva che così la accarezzava e la uccideva al tempo stesso? Perché non si rendeva conto che ogni sua parola era una pena e una gioia tanto grande per il suo piccolo cuore?

“Naruto” fece la ragazza avvicinandosi alla porta “Devi andartene” sussurrò “Non ho bisogno di qualcun altro che mi commiseri” aggiunse cercando invano di fermare le lacrime che continuavano a rigarle le guance, imperterrite.

“Voglio solo starti vicino”.

“Sono io che non voglio”. Hinata si maledisse dicendo ciò che in un qualche modo era vero: non lo voleva solo vicino, lo voleva intorno e accanto, e dentro, per sempre. Per sempre come in ogni suo sogno, in ogni sua illusione.

 

“Bene” riprese Temari una volta riconquistato il centro del cerchio “Tenten, di che colore sono gli occhi del tuo compagno di squadra?”

Tenten lanciò una rapida occhiata a Kiba, che sedeva alla sua destra, e si domandò per la prima volta di che colore fossero gli occhi di Shino. “Ehm…verdi?” Kiba la guardò: “Chakra!” esclamò.

Shino allora si rivolse a Rock Lee, che stava alla sinistra di Kankuro: “Che taglia porta la tua compagna di squadra?”

L’interpellato arrossì, mentre Rock Lee tentava: “Ehm…seconda?”

I ragazzi risero in coro, quasi da non udire Kankuro che diceva: “Chakra”.

“D’accordo”! rispose Temari scoccando a Shino un’occhiata sinistra. “Choji” fece al ragazzo che sedeva ora alla sinistra di Kiba: “Qual è stato il momento più imbarazzante nella vita del tuo compagno di squadra?”

Il ragazzo scoppiò a ridere, e non sapendo che rispondere, optò per il momento più imbarazzante del suo compagno di squadra, o per lo meno, per qualcosa di credibile: “Eravamo in camera della nostra compagna di squadra. Lei voleva per forza farci vedere le divise del padre, così mi obbligò a seguirla in cantina mentre l’altro nostro compagno di squadra, annoiato, dichiarò che ci avrebbe aspettati in camera. Beh, diciamo che quando siamo tornati non era certo annoiato, anche se la nostra compagna non ha apprezzato totalmente il fatto di averlo beccato con le mani nel suo cassetto della biancheria intima.” Tutti risero mentre Shikamaru si tingeva di scarlatto e Kiba mormorava “Chakra”.

 

Hinata”.

Aveva perso il conto del numero di volte in cui lui aveva chiamato il suo nome quella sera. Sino ad allora erano state cinquantaquattro. Cinquantaquattro in sette anni. Era patetico, ma le aveva contate tutte, e per ognuna si ricordava la situazione e il tono.

E poi era arrivata quella sera, quella sera in bilico tra sogno e incubo, tra la gioia più impensata e la paura più sfrenata.

Hinata”.

La ragazza rispose con un singhiozzo, facendo perno sulla mano che aveva appoggiato alla porta per volgere le spalle al ragazzo e adagiarsi sullo stipite.

Hinata”.

“Naruto, perché non te ne vai?”

“Perché voglio vederti”

“Vedermi piangere?”

“Vederti”.

 

Temari stava per formulare un’altra domanda quando Shino le poggiò la mano sul braccio: “Se permetti stava a me”. Si rivolse quindi a Neji, alla cui destra sedeva Sakura.

La ragazza dai capelli rosa si imporporò: “E’ evidente che abbiate già la soluzione” cominciò “Quindi perché non ce la dite?”.

Temari si impietosì alla veemenza della ragazza e guardò Shino in cerca di conferme.

“Chi te lo dice?” fece quello per tutta risposta.

“Avanti Shino, se vuoi sapere la mia taglia la avrai dopo, in privato…” gli fece l’occhiolino Temari, che non perse tempo a concludere: “Ognuno di voi risponde per la persona che sta alla sua destra, e se ciò che dice non corrisponde a verità, l’interessato dice ‘chakra’. Allora?” concluse con un gran sorriso.

“Geniale, Temari”.

Per tutta risposta, la ragazza inarcò un sopracciglio in direzione di Shino.

 

Hinata gelò a quell’unica parola, quell’unica parola che poteva avere così tanti significati.

Poi, incerta, con una fatica irreale, si alzò senza far rumore, e con altrettanta esitazione posò la mano sulla maniglia della porta: quanta paura, ancora una volta, del suo giudizio. Che cosa avrebbe detto alle sue lacrime? Quante ancora ne avrebbe causate?

Con queste domande che le rimbalzavano in testa, aprì in silenzio la porta.

Davanti a lei c’era Naruto, sorridente.

E con le lacrime agli occhi.

 

 

 

 

 

Prima di passare alle recensioni volevo scusarmi del tempo in cui non ho postato, ma sono stata in montagna coi miei amici, e perciò niente aggiornamenti…spero di farmi perdonare!

 

Le recensioni (in realtà solo parte di esse, al resto rimedierò nel prossimo capitolo, promesso!!!)

 

Talpina: Grazie cara! Kiba è il mio nuovo idolo, mi fa sbragare dalle risate solo pensare a lui!

 

Ayumi: Sì, le ragazze sono formidabili! Hinata, povera, non è nel suo momento migliore, ma si sa, per aspera ad astra! E le ragazze, giustamente, hanno pensato che se la dovessero vedere loro due…però le kunoichi restano fenomenali! Naruto purtroppo…non capisce, non ancora per lo meno: per lui è tutto nuovo, e lei gli rimane un mistero…per quanto non si sa! Kiba… ** (sospiro)

 

Mart: Grazie!!! Spero di non deluderti! Naruto e Hinataeccoli qua!

 

Hinata: Danke schon, miss Freud! :D Grazie davvero della tua lettura, che non è mai superficiale! Per quanto riguarda le ragazze non è che non creda che tra loro possano nascere dissapori, anzi, soprattutto visto e considerato i caratterini che si ritrovano…però sta tutto nel tono della fanfiction, che ho voluto scegliere come leggero e in un qualche modo scanzonato…in effetti se noti cerco sempre di intercalare le parti di tensione emotiva (tipo Naruto e Hinata nello scorso capitolo) a momenti di rilievo comico (Kiba e le ragazze), in modo da alleggerire il tono della storia! Spero di riuscirci perché ho scritto storie tristi e drammatiche (ShikaIno), ma a questa volevo dare un’impostazione diversa! Grazie ancora e alla prossima!

 

Tutti quelli che leggono la storia: Buon Natale e buon anno nuovo!

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Capitolo 18
*** Outtake 4 - In prospettiva (TemariShino) ***


Shino si era allontanato per prendere qualcosa da bere, quando

Outtake 4

 

In prospettiva

(TemariShino)

 

Shino si era allontanato per prendere qualcosa da bere, quando sentì un movimento alle sue spalle e una voce soffice sussurrargli all’orecchio: “Quarta”.

Gli venne da sorridere, ma non si voltò, continuando pretestuosamente a bere il succo che si era appena versato.

Temari emise un leggero sbuffo scocciato, al che il ragazzo si voltò.

“Ciao Temari” annunciò.

“Ciao” rispose lei, e per qualche motivo, si sentì in difficoltà. Kami, che diavolo era che la spingeva a giocare alla grande seduttrice con questo ragazzino, che per giunta non abboccava? Conosceva un sacco di ragazzi nel paese della sabbia che avrebbero fatto cose folli solo per ottenere un minuto della sua attenzione, mentre lui….lui che l’aveva sembrava non sapesse che farsene.

Temari si riscosse dal trauma momentaneo, tornando all’attacco: la ragazza di Suna non era certo tipo da mollare tanto facilmente: “Visto che ti ho detto la mia taglia, ora potresti pure mostrarmi i tuoi occhi” rilanciò con aria di sfida.

Shino sorrise: “Lo farei, ma poi dovresti mostrarmi la tua taglia”.

Temari arrossì violentemente.

Il ragazzo scosse il capo: “Sono azzurri, comunque”

La ragazza si riprese: “Davvero?”

“No” rispose lui divertito.

Temari sbuffò scocciata: quel ragazzo riusciva a farla agitare più di chiunque altro.

“Temo che tu debba rassegnarti e fidarti” sospirò Shino “Oppure puoi sempre trovare un modo per farmi togliere gli occhiali. Evento che probabilmente ha le stesse possibilità di verificarsi di quante ne abbia io di farti togliere il reggiseno per verificare la tua taglia”.

“La possiamo finire con questo parallelismo?” fece Temari scocciata. Non sapeva perché, ma questo la rendeva vulnerabile. “Le chances sono minime comunque” terminò con decisione, pregando che il ragazzo non sottolineasse il fatto che la sua frase non aveva escluso del tutto la possibilità.

“Vedi Temari, ti sei risposta da sola” puntualizzò Shino.

Temari strinse i pugni, eppure quelle che le uscirono successivamente non furono parole di stizza. “Senti Shino” cominciò con la ferma intenzione di cambiare argomento “mio fratello dà una festa per Capodanno. Una palla mortale, tutta formalità e rappresentanza. Ma se venissi a Suna, almeno avresti una valida giustificazione per indossare perennemente quegli occhiali con una certa disinvoltura” terminò. Questo era il suo tono, quello che era abituata a gestire.

Shino indugiò qualche momento sul volto di lei indagandone la sincerità.

“Dici sul serio?”

Ecco, ora arriva il momento in cui ride. Ho follemente fantasticato tutta sera su come potesse essere la sua risata e ora la sentirò qui, in diretta, rivolta a me.

La risata, però, non arrivò. Arrivò invece la voce del ragazzo, provocatoria e pacata: “Ti interessa così tanto sapere qual è il momento più imbarazzante della mia vita?” chiese dal nulla, con sincero interesse.

“Se non vuoi…” tentennò lei.

“Questo” concluse Shino. “Ora, qui, con te”.

Bom.

Più pesante di un kunai in pieno petto.

“E comunque, è un sì” puntualizzò il ragazzo allontanandosi mentre si tingeva di scarlatto.

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Capitolo 19
*** Chiarimenti di mezzanotte ***


“Tanto per chiarirci, non ho mai baciato una donna

“Tanto per chiarirci, non ho mai baciato una donna!” sbottò Ino a gioco terminato. Tutti scoppiarono a ridere.

“E io non ho la più pallida idea di quale sia stato il momento più imbarazzante della vita di Shino” rinforzò Kiba, soddisfatto della sua prima frase completa della serata. Il che suscitò di nuovo l’ilarità generale.

Poi Ino sorrise ampiamente di quel suo sorriso che non prometteva nulla di buono: “Sakura, non vuoi aggiungere che il tuo cognome non è Uchiha?”.

 

Hinata

La ragazza non sapeva cosa dire: tra le tante cose che si sarebbe aspettata, quelle lacrime erano l’ultima cosa che avrebbe immaginato. Ed erano per lei.

“Scusami” dissero simultaneamente i due ragazzi, ed entrambi sorrisero.

“Dimmi” ripresero in perfetta sincronia, e di nuovo scoppiarono a ridere. Hinata si sedette sul pavimento a gambe incrociate, mimando la posizione di Naruto.

Il ragazzo le riportò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e per un secondo lasciò che la sua mano indugiasse sulla guancia della ragazza.

“Non voglio che tu abbia paura di me, Hinata” sussurrò.

La ragazza abbassò lo sguardo.

“Ehi” fece lui alzandole il capo. Non sapeva perché ma quella sera sentiva lo spasmodico bisogno di toccarla, di sfiorarla, di accertarsi in qualche modo, contro ragione, che lei fosse ancora lì, con lui.

Hinata si sforzò di sorridere, e radunò la forza per guardarlo negli occhi, quegli occhi che al contrario dei suoi non vacillavano, ma la guardavano fissi, dentro.

 

Sakura si riprese in fretta, rossa in volto ma con un’aria di sfida negli occhi: “Di certo non si può dire che questo gioco non riveli cose interessanti, visto che quando Shino ti ha chiesto se…” lo sguardo implorante negli occhi di Ino la fermò, e la ragazza dai capelli rosa lasciò cadere l’argomento.

“Se…?” rincalzò Rock Lee.

“Nulla” sussurrò Sakura. Poi si sentì chiamare: “Sakura?”.

Aveva sentito, cercato e voluto quella voce troppe volte per non riconoscerla all’istante: Sasuke Uchiha.

, Lee, che dici di una partita a Go?” tentò di distrarlo Tenten.

“Dico che, mia giovane compagna, è tempo ch’io doni riposo alle mie stanche membra se domani voglio allenarmi”.

Tenten lo guardò stralunata.

“Perciò” continuava intanto Lee “Mi appresto a salutare la padrona…”

“Te la saluto io!” urlò Tenten accompagnandolo alla porta e porgendogli la giacca. “Buona notte!” sorrise poi forzatamente appoggiandosi allo stipite della porta.

Tenten” si sentì chiamare poi “Tutto bene?”.

 

“Scusa” fece Hinata guardandolo negli occhi.

Il ragazzo scosse il capo: “Era la tua prima promessa, Hinata, ricordi? Niente più scuse. E la seconda era che mi avresti detto tutto”.

La ragazza sorrise e si maledisse. Sorrise perché anche lui ricordava quello che si erano detti quella sera, e si maledisse perché ora avrebbe dovuto dirgli tutto. Ma prima, prima di svelarsi completamente, voleva con tutta se stessa capire una cosa: “Naruto, perché piangi?”

 

Mentre Sakura usciva con Sasuke, Ino si premurava di soccorrere Choji: “Ehi” fece porgendogli un cestino di patatine.

“Ehi” rispose lui.

“Come va?” chiese Ino con un sorriso.

Il ragazzo sospirò: “Doveva succedere prima o poi, eh? Hinata se lo merita, se lo meritano tutti e due”.

Ino si morse il labbro: perché le cose dovevano essere così dannatamente difficili? Perché non poteva essere tutto disegnato, dall’inizio, in modo che ognuno avesse la sua anima gemella?

, hai sempre me” cercò di sdrammatizzare la bionda abbracciandolo.

“Ehi Shika” fece poi al ragazzo che li fissava da un po’ “Vieni anche tu: abbraccio di gruppo!”. Shikamaru scosse il capo, si avvicinò mormorando ‘Mendokuse’ e dopo aver porto un mezzo sorriso a Choji si allontanò come nulla fosse.

“Piuttosto, Ino” interloquì Choji con ritrovato vigore: “Tu e mister Estroversione?”

Ino scoppiò a ridere.

 

“Non lo so” scosse il capo Naruto. “La verità è che non lo so, Hinata. Ti è mai successo di vedere una cosa tanto bella da non riuscire a descriverla, nonostante dentro scoppi di emozioni? Ecco, io mi sento così; elettrico e inespresso…commosso. Non so se tutto questo abbia senso”

Hinata lo guardò negli occhi: “Ne ha, per me: più di quanto potesse averne ogni parola” terminò gettandosi tra le braccia del ragazzo e rilassandosi in quell’abbraccio mentre i singhiozzi diminuivano e le lacrime si trasformavano in caldi rivoli disseccati lungo le sue guance.

Naruto la tenne tra le braccia, poi lentamente cominciò a carezzarle la schiena con timore e riverenza, come maneggiasse una statua di cristallo.

Poi il grande orologio di casa Hyuuga scandì i rintocchi della mezzanotte.

“Buon compleanno, Hinata” fece Naruto stringendola a sé.

La ragazza si riscosse e alzò il capo: “Non è più il mio compleanno”

Lui le sorrise: “Ma sei ancora la mia persona preferita, anche oggi”.

 

 

Per farmi perdonare del lungo periodo in cui non ho postato, ho pensato di allegare non uno ma ben quattro outtake (uno prima di questo capitolo, e tre dopo) che verranno postati nell’arco della giornata: a ognuno il suo gusto!

 

E ora, le recensioni!

V@le: Sì, sono stata un po’ crudele sul terminare dello scorso capitolo, ma spero di farmi perdonare con questa super dose di aggiornamenti! Spero ti piaccia ancora!

 

Ayumi: Grazie, le mie vacanze sono andate benissimo! E come vedi mi hanno portato anche parecchia ispirazione! Sono commossa io quando leggo che le mie parole riescono a muovere qualcosa dentro le persone…credo sia il complimento più bello che mi potessi fare, grazie infinite! Come vedi la saga del reggiseno Temari-Shino continua…mi divertono un sacco quei due! Auguroni anche a te e grazie della tua presenza costante!

 

Suscystar: Ancora nulla, sorry! Ecco a te il nuovo capitolo: spero ti piaccia!

 

Mart: Non ti considero una lecchina, tranquilla! Sono solo contenta che apprezzi la mia storia, mi sprona a scrivere!

 

Sana_chan: Il tuo ragazzo virtuale?! Beh, almeno siete in due! :D

 

Kilkenny: Ben ritrovato! Shino mi piace di brutto e Shika…beh sì, è un po’ andato… ;)

 

 

 

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Capitolo 20
*** Outtake 5 - In attesa (SasuSaku) ***


Outtake 5

Outtake 5

 

In attesa

(SasuSaku)

 

Sasuke?” la voce di Sakura si era fatta piccola, insicura mentre il ragazzo la conduceva all’esterno.

Sasuke si appoggiò alla casa e lei involontariamente rabbrividì. Il ninja sembrò accorgersi solo allora della ragazza che lui stesso aveva preso da parte. Sospirò.

Sakura lo guardò ancora.

“Allora, che mi dici di stasera?” le chiese lui con tono pacato.

Sakura sgranò gli occhi: l’aveva portata fuori, al freddo, solo per chiederle che ne pensasse di una festa che aveva impiegato settimane a organizzare? Di tutte le stranezze di Sasuke Uchiha, questa stava per scalare ogni classifica per conquistare con rapidità il primo posto assoluto.

La ragazza continuò a fissare con aria interrogativa il suo compagno, senza rispondere.

Sasuke si passò una mano sul volto con fare affaticato. Poi, di nuovo, sospirò.

Da quando era tornato al villaggio della Foglia, l’Uchiha era stato intrattabile. E questo per il semplice fatto che non parlava. Sakura aveva fatto i doppi turni all’ospedale pur di stare con lui, pur di essere la prima a salutarlo il mattino, l’ultima ad augurargli la buona notte; eppure non era successo nulla. Solo lunghe settimane di lenta guarigione e l’ombra di qualche sorriso qua e là, sorrisi che spesso dubitava essere frutto della sua immaginazione, della sua ostinata volontà di vedere qualcosa nell’Uchiha, qualcosa di diverso, qualcosa di vivo.

E così lo aveva aspettato, sempre al suo fianco, sempre lì per lui, mentre lui non accennava a rispondere, o a parlare, o a reagire, in qualsiasi modo. Qualsiasi modo sarebbe stato meglio di quell’apatia.

Poi, un giorno, di punto in bianco, il ragazzo aveva ripreso a uscire, aveva ripreso a frequentare gente; sconosciuti per lo più. Quella festa era il primo evento veramente sociale cui attendesse, coi suoi veri amici. E Sakura si vergognava a pensarlo, ma lei l’aveva organizzata anche per lui. Non poteva negare che parte dell’impegno infervorato che aveva investito nell’organizzazione di quella festa non fosse stato per lui, per fargli vedere che valeva qualcosa, per…solo che lui non se ne accorgeva.

Lo fissò a lungo, scrutandolo, ripassando mentalmente ogni lineamento del suo splendido volto.

E allora si sentì impotente. Ino era riuscita ad andare avanti, a ricostruirsi una vita, mentre lei…lei come al solito si era buttata sui libri e ora piangeva ancora dietro al suo amore infantile.

Sasuke deglutì e questo bastò a scuoterla dai suoi pensieri.

Questo è il potere che hai su di me, Sasuke Uchiha.

“Grazie” mormorò piano il ragazzo.

Le pupille di Sakura si dilatarono mentre Sasuke fissava insistentemente il laghetto. Le pupille di Sakura si bagnarono di lacrime mentre Sasuke lentamente ruotava il volto e la guardava negli occhi. Le pupille di Sakura videro la notte e la sua anima le stelle mentre Sasuke le posava una mano sul volto, e in una specie di carezza mozzata, si allontanava da lei.

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Capitolo 21
*** Outtake 6 - In salita (NejiTen) ***


Outtake 6

Outtake 6

 

In salita

(NejiTen)

 

“Eh?” rispose Tenten sovrappensiero “Sì, tutto bene…” continuò poi poco convinta.

Si girò per trovarsi faccia a faccia con Neji, che la scrutava dubbioso.

Si sentì arrossire sotto quello sguardo: Cavolo, cavolo, cavolo! Inventati qualcosa Ten, avanti, non stare lì impalata come una…

“Sicura?” puntualizzò Neji alzando un sopracciglio.

“E’ solo che..cominciò lei, ma di nuovo tacque.

Neji non aggiunse nulla. Solo, continuò a fissarla.

“E’ che a volte con Lee faccio fatica” concluse la ragazza.

Neji la guardava. Ancora.

Si sentì in obbligo di continuare: “Con tutta la storia della giovinezza, e…”

Ora non sapeva davvero più cosa inventarsi, così fece come le raccomandava sempre sua nonna: Se non sai che dire, prova con la verità.

“E col maestro Gai, faccio fatica. E anche con te…faccio fatica” terminò non guardando il ragazzo negli occhi.

“Voglio dire Neji, tu sei geniale, dotato di un’abilità innata che tutti ti invidiano; e Lee ha una volontà di ferro, una conoscenza perfetta del suo corpo e delle sue possibilità, che amplia ogni giorno. Il maestro lo adora. Vi adora, entrambi. E per me…per me cosa resta?” terminò con gli occhi rossi di lacrime inespresse.

Ottimo Tenten. Geniale, davvero, complimenti. Ironizzò con se stessa.

“Hai bevuto troppo, eh?” fece Neji guardandola di sottecchi.

Tenten annuì: Geniale, Neji. Io ti confesso la mia più grande insicurezza e tu mi credi ubriaca, Semplicemente perfetto.

Tenten fece per andarsene, ma continuava a sentire lo sguardo di Neji penetrarle la schiena.

 “Sono ubriaca Neji, lasciami smaltire la sbornia in pace” rispose lei alla sua muta richiesta.

“Tu sei quel che resta.” Mormorò Neji alle sue spalle. Poi abbassò ancora di più, se possibile, la voce, tanto che Tenten dovette, contro volontà, tornare sui suoi passi e accostarsi al ragazzo.

“Sei l’intelaiatura che non si vede eppure regge tutto”

Oh.

Le labbra della ragazza si dischiusero a formare un cerchio perfetto.

Neji Hyuuga, ti odio. Una volta che riesco a darti del cretino tu ti trasformi senza preavviso nell’essere più meraviglioso della terra…così non ti dimenticherò mai…

Rimase lì, inebetita, l’orecchio più vicino alla bocca di Neji di quanto probabilmente fosse mai stata. Doveva sembrare parecchio stupida in quella posizione, il capo proteso e in equilibrio su una gamba, le braccia a bilanciare la sua stabilità precaria. Si destreggiò per qualche secondo, aggiustando l’assetto del suo corpo, ma la verità era che a non collaborare era il suo cervello.

Infatti, cadde.

In braccio a Neji.

Maledizione, maledizione “Maledizione!” esclamò alzandosi di scatto.

Il ragazzo la guardò stranito.

“Scusa, Neji, è solo che io, forse…sono ubriaca. Terminò mentre scappava a gambe levate per nascondere il volto in fiamme.

Ma l’alcool non c’entra nulla.

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Capitolo 22
*** Outtake 7 - In vetrina (ShikaIno) ***


Outtake 7

Outtake 7

 

In vetrina

(ShikaIno)

 

“Smettila di fumare” si lamentò Ino chiudendo la porta dietro di sé e fissando di traverso Shikamaru.

“Sì, lo so, non fa bene…” rispose annoiato lui.

“In realtà è che baciarti diventa sgradevole” scrollò le spalle la ragazza tentando di nascondere un sorriso.

“Tante grazie per la gentilezza” sorrise ironico lui a sua volta.

“Di nulla tesoro” completò lei con voce saccarina.

Poi il silenzio gelato, ritmato dalle nuvole bianche dei loro respiri.

Shika?” la voce di Ino era piccola, incerta mentre il suo piede disegnava linee incoerenti sul pavimento.

“Che cosa vuoi?” chiese il ragazzo, e subito si pentì del tono scocciato che aveva usato. Quando Ino gli si rivolgeva così, significava che aveva un problema. Meglio, che un’inezia turbava la sua bella testolina. Ma se era un problema per lei lo sarebbe diventato ben presto anche per lui. E questo non perché Shikamaru fosse un ragazzo particolarmente empatico, ma perché Ino era una ragazza parecchio enfatica.

Ino allacciò lo sguardo a quello del ragazzo. Ci siamo.

Choji mi ha chiesto…” cominciò incerta. Shikamaru le fece cenno di continuare “Insomma” esplose lei agitata “io non riesco a tenere nascosto tutto alle ragazze, ma se tu non l’hai detto neppure al tuo migliore amico…”

Il viso di Shikamaru si distorse un tantino nel tentativo di comprendere le parole della ragazza , che continuava: “Shika, non so come faccia tu, ma so per certo che io non ce la faccio! Voglio dire: che vuoi che sia se lo vengono a sapere, se alla fine ci vogliamo bene a noi non importa, no? Oppure il fatto è che ti vergogni e…”

“Ino” Shikamaru aveva già tentato di fermarla diverse volte, ma la ragazza non lo ascoltava “Ino, fermati, diamine!” sbottò d’un tratto scuotendola.

La ragazza tacque mortificata. Shikamaru scosse il capo e le sollevò il mento: “Senti zuccona, si può sapere chi mai ha detto che la nostra relazione dev’essere un segreto?” fece dandole una spinta sulla fronte con un dito.

Ino inarcò le sopracciglia cercando di ricordare.

“Risparmia quelle povere sinapsi, la risposta è: nessuno. Semplicemente, hai ben pensato di baciarmi e dichiararmi il tuo imperituro amore in questo periodo che più incasinato non si può, e la cosa ci è sfuggita di mano, tutto qui” concluse il ragazzo guardandosi le scarpe.

Ino lo osservò per qualche istante, poi ritentò con voce minuta: “Davvero non ti vergogni di me?”

“Davvero me lo stai chiedendo?” fece il genio esasperato avvicinandosi a lei e poggiando le mani sui suoi avambracci. Ino lo guardò negli occhi per indagare la sincerità delle sue parole e decise che sì, se la stava per baciare davanti alla vetrata di casa Hyuuga attraverso la quale tutti i loro amici potevano vederli, effettivamente poteva essere che non si vergognasse né di lei, né della loro relazione. Shikamaru le sorrise facendole l’occhiolino, poi chiuse del tutto gli occhi avvicinandosi al suo volto. A quel punto, il ragazzo sentì una mano sulla bocca:

“Non ci pensare nemmeno. Puzzi di fumo”

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Capitolo 23
*** Titoli e disposizioni ***


“Magari ora stanno cominciando a chiedersi dove siamo” fece Hinata, d’un tratto imbarazzata

“Magari ora stanno cominciando a chiedersi dove siamo” fece Hinata, d’un tratto imbarazzata.

“Già, forse è meglio che torniamo in sala” rinforzò Naruto, non troppo convinto.

“D’accordo”

“D’accordo”.

Naruto tese la mano a Hinata, che l’accettò volentieri; si alzò e tenendogli la mano lo guidò al salone dove gli altri li attendevano.

 

Codice marziale 4 - Il rinnegato!” urlava Kankuro.

“Non abbiamo visto i primi tre” ribatté Temari mentre il fratello le rispondeva: “Parla per te!”

“…anche se ho la sensazione che la trama non conti molto” terminò la ragazza scoccando uno sguardo al fratello.

Karate Kiba!” urlò Kiba alzando il bicchiere.

“Accidenti, tu sei uno che non si mischia mai emozionalmente con i personaggi, eh?” ironizzò Shino mentre Temari sogghignava complice.

Perché non guardiamo Le parole che non ti ho detto?” chiese Tenten speranzosa.

Perché è un film terribilmente melenso” rispose Neji.

“Allora l’hai visto…” insinuò Tenten, ma lui a ignorò: “Che dite de L’invincibile ninja?”

“Diciamo che sei monotematico” ribatté la kunoichi castana.

“Perché voi donne no, eh?” si intromise Shikamaru, zittito da Ino che, per nulla interessata alla discussione, aveva appoggiato la testa sulle sue gambe e i piedi su quelle di Choji.

“Insomma” insistette Tenten “guarda la tua videoteca personale: Chen - il pugno che uccide, China Strike Force, Cinque dita di violenza, Il clan del Loto Bianco…”

In effetti Neji è meglio che non parli di monotonia” interruppe Hinata sorridendo.

“E’ tornata la festeggiata!” esultò Choji, il cui sorriso scomparve non appena notò la mano della ragazza in quella di Naruto.

“Senti Hina, perché non scegli tu?” chiese Ino alzandosi a sedere.

Perché sceglierebbe Sweet November” rispose Kiba per lei “E l’abbiamo già visto col Team otto. Quattro volte” sottolineò il ragazzo con le dita della mano.

Dai Hinata, vediamo che film propone la tua, di videoteca personale” la incoraggiò Sakura avvicinandosi allo scaffale di film della ragazza.

Si inginocchiò quel poco che bastò a qualche ragazzo per notare il suo spacco e prese ad elencare: “Sweet November…”

“Te l’avevo detto che c’era!” rimarcò Kiba.

Sakura lo ignorò: “I passi dell’amore…”

“Piuttosto la morte” proclamò Sasuke.

Le parole che non ti ho detto…”

“No” impose Neji con ostentata convinzione mentre lanciava un’occhiata divertita a Tenten.

Moulin Rouge…”

“Ecco, questa può essere una buona idea!” esclamò Kiba immaginando chissà quali visioni paradisiache.

“E’ sempre un film d’amore, Kiba” lo rimproverò Sakura sorridendo, per poi continuare: “Serendipity no, vero Neji?”.

Il ragazzo le sorrise, e Sasuke d’un tratto s’incupì. Più del solito, per intenderci.

Dieci cose che odio di te!” esclamò poi Sakura entusiasta.

“Cos’è?” domandò Gaara.

“Parla di una ragazza e un ragazzo che non si sopportano…” cominciò lanciando un’occhiata ad Ino “Ma poi litigando litigando scoprono che sono fatti l’uno per l’altra…”

“La colonna sonora” puntualizzò allora la ragazza dai capelli dorati, sentendosi chiamata in causa “in realtà parla di una ragazza che vuole disperatamente che l’oggetto del suo desiderio la degni di uno sguardo…”

Sakura arrossì.

E lui dovrebbe” terminò Ino con voce soffice sorridendo all’amica. Seguì un breve silenzio imbarazzato, al termine del quale si udì la voce di Naruto: “Quindi cosa guardiamo?” chiese “Hinata non l’hai mica detto!”

“Che dite di Edward mani di forbice?” chiese la ragazza timidamente.

Ed…che?” domandò Kiba contrariato.

“E’ un film carino” supplì Tenten “Parla di un ragazzo che è nato con…ma lo scoprirete!” terminò sorridendo.

Ci fu un “ok” collettivo, e Sakura cominciò ad armeggiare con la videocassetta.

“Sakura, siediti” la interruppe allora Sasuke “Ci pensa Neji visto che è casa sua” e detto questo, procedette a prendere la ragazza per i fianchi e a farla accomodare a suo lato.

La ragazza arrossì ma non si azzardò a ribattere. Le sembrava troppo bello per rischiare di scoprire che fosse un sogno.

Si voltò giusto in tempo per vedere Ino sorriderle, e non poté fare a meno di ricambiare notando come, dietro la sua testa, la mano dell’amica stringesse quella di un suo compagno di squadra intento a fare di tutto pur di non dare importanza a quel contatto.

Intanto Kankuro aveva preso posto a fianco di Choji, e Gaara si era seduto accanto al fratello. L’altro divano era stato conquistato da Kiba, Shino e Temari che fiancheggiavano Sakura e Sasuke.

Tenten si fiondò allora sulla prima poltrona che trovò libera mentre Neji scoccava un’occhiata di sfida a Naruto, che per tutta risposta cominciò: “Hinata, siediti tu”. Infatti era rimasta una sola poltrona.

“Sei tu l’ospite” ribatté dolcemente la ragazza, ma lui non volle sentire storie: “Sei tu la festeggiata” rispose con un occhiolino.

La ragazza allora si sedette, e su segnale di Ino, Sakura e Temari sorrise a Naruto battendo lo spazio tra le sue gambe e invitandolo a sedersi ai piedi della sua poltrona. In cambio ricevette un sorriso smagliante dal ragazzo e tre pollici alzati dalle ragazze.

Neji sbuffò: “Siete pronti?”.

All’annuire di tutti il ragazzo fece partire il film, e voltosi verso Tenten la prese senza tante cerimonie per il braccio, costringendola ad alzarsi. Poi, sedutosi sulla poltrona, procedette a riprendere la ragazza e farla accomodare sulle proprie ginocchia.

Tenten arrossì, ma si guardò bene dal lamentarsi mentre lo schermo si illuminava e compariva la prima scena del film.

 

Hinata ora cominciava a maledirsi: ma perché mai aveva scelto quel film ben sapendo come Naruto potesse interpretarlo? Diamine, poteva stare zitta e lasciare che fossero gli altri a decidere, invece…

Sentì Naruto tremare leggermente alla vista dei paesani che esiliavano Edward perché era diverso, così si sentì in dovere di fare qualcosa: raccolse tutto il coraggio che aveva e poggiò la mano sulla spalla del ragazzo.

Naruto respirò più profondamente a quel contatto, e allora Hinata prese confidenza tanto da massaggiargli lievemente la spalla, fino quando non sentì la mano del ragazzo posarsi sulla sua.

In quel momento, sullo schermo, Kim era l’unica ragazza ad accogliere Edward, a non isolarlo per quello che era, e Hinata allora sentì la mano di Naruto accarezzare dolcemente la sua e, in una strana mossa, intrecciare le loro dita. La ragazza si sentì avvampare e si ritrovò a ringraziare l’oscurità che li circondava, celando il suo imbarazzo.

 

Non fece in tempo a formulare quel pensiero che la luce si accese e un autoritario Hiashi Hyuuga tuonò: “Non è ora di andare a letto?”

 

 

 

Rispondo con enorme ritardo (e me ne scuso!) alle recensioni del capitolo 19, “Chiarimenti di mezzanotte”:

Talpina Pensierosa: Purtroppo non ho aggiornato prestissimo, ma come vedi non ho lasciato perdere questa storia: non ne ho proprio intenzione!

 

Sachikochan: Ciao, sono molto contenta che la ff ti piaccia e ti ringrazio per averla messa tra i preferiti! Ecco qua la saga che continua…

 

Ayumi Yoshida: Ayumi! Ciao, ti ho fatta aspettare un po’ ma ho aggiornato, visto? Sono felice che ti siano piaciute anche le altre ff! Ora la storia si sviluppa, e ci stiamo addentrando nella notte…

 

DREEM: Sono felice che la storia ti piaccia, ecco un nuovo capitolo!

 

Le risposte ai commenti degli outtake arriveranno nel prossimo capitolo!

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Capitolo 24
*** Outtake 8 - Pensieri tra le poltrone (tutte le coppie di contorno) ***


Dedicato a MillyMalfoy, che si è convertita alle Temari-Shino

Dedicato a MillyMalfoy, che si è convertita alle Temari-Shino!

 

 

 

 

Un capitolo un po’ diverso, un outtake “pensieroso” dedicato alle coppie che si sono delineate nel corso della storia…

Una piccola intrusione nei loro pensieri che (spero) troverete divertente, romantica o solamente…diversa.

Tanto per stare sullo sperimentale ho messo solo pensieri, occasionalmente interrotti da parole o azioni. Niente descrizioni. A voi il giudizio sul risultato!

Buona lettura!

 

 

*Tenten* Oddio, mi avrà sulle gambe da un’ora…e magari sta pensando che sono pesante…che figura! Ecco, se mi muovo un po’ più a destra forse riesco a spostare il carico più sulla poltrona che sulle sue gambe, così non sente il mio peso più di tanto…

Ma cos’è questo? La sua mano sul mio braccio…Ecco, ora potrei morire, adesso, e sarei felice. Perché questo momento non tornerà mai più, perché Neji è ubriaco, se no non si sognerebbe neppure di tenermi sulle gambe un’intera serata, se no non penserebbe neppure lontanamente di sfiorarmi con la grazia con la quale lo sta facendo, se no non si chinerebbe a sussurrarmi all’orecchio…

“Non ti agitare, Ten”

*Neji* Quanto è buffa. Ora trema come un topolino in gabbia, e probabilmente sta pregando che io non me ne accorga. E’ strano come una frase possa sortire tanti effetti. L’ho lasciata così, volutamente in sospeso, perché non sappia esattamente se mi riferisco alla scena del film, o a lei che si muove sulle mie gambe e…beh, provoca non pochi effetti collaterali, o a chissà cos’altro possa partorire la sua piccola, bella testolina. Se solo…se solo riuscissi a riprendere il controllo del mio corpo e scioglierle quegli chignon che ha perennemente in testa, scoprirei un lato di lei che ancora non conosco. E potrei farlo, ora, potrei raggiungere i suoi capelli, a pochi centimetri dal mio viso, e scioglierli, e poi passarci le mie mani, e intrecciarle con le sue…

Poi, domani, potrei dare la colpa di tutto questo all’alcool.

 

 

*Temari* Forse se riuscissi a farlo ubriacare ce la farei a non sentirmi imbarazzata. Forse se gli facessi bere qualche bicchiere…meglio, bottiglia (tanto per essere sicuri) di troppo riuscirei a farlo parlare e a sapere cosa gli passa per la testa, a capire se ci sono io nella sua testa.

Almeno un po’.

Diamine, Temari, datti un contegno! Possibile che tu ti sciolga per un nonnulla? Perché è questo che è successo tra di voi.

Nulla. Meglio, hai fatto tutto tu: tu l’hai invitato a Suna

Ma lui ha accettato!

Tu gli hai detto la tua taglia di reggiseno…

Ma…

Ecco, già non so più rispondere. A me stessa. Patetica.

Poi una mano, di Shino, sul ginocchio, di Temari.

Allora anche lui fa una mossa, ogni tanto…

*Shino*

Chissà cos’è che la turba tanto…E’ da quando è iniziato il film che non si dà pace: guarda a destra, a sinistra, me…ovunque ma non lo schermo…E non metterei nemmeno in questione il fatto che Temari della Sabbia abbia paura di un film. Come questo, poi…chissà in che mondo sono, ora, i suoi occhi acquamarina. Forse sono tra le dune del suo deserto, tra i granelli di quella che chiama casa; forse con un ragazzo, uno che non sono io…in fondo sarebbe solo naturale; questa attrazione, questo…è illogico, non è razionale. Sarà la serata, saranno le coppie che sembrano spuntare come mosche, sarà l’atmosfera…

Tutto quello che posso fare, ora, forse…è stare qui, vicino a lei. Così poggio la mano sul suo ginocchio. Mano che, sono certo, rifiuterà perché ha ben altro a cui pensare: ha il suo ragazzo del deserto che la aspetta. Alto, possente, maturo…e una ragione buona per indossare gli occhiali da sole.

Il fatto è, che mentre elucubro nei miei pensieri, lei non respinge la mia mano. Potrei sbagliarmi, ma mi sembra arrossisca.

E per la prima volta dall’inizio del film, guarda lo schermo.

 

 

*Ino*

Per fortuna che il film l’ho già visto parecchie volte, perché con la sua mano che vaga tra i miei capelli…i miei pensieri costruiscono il loro, di film, dove i protagonisti – e gli unici attori – siamo noi, solo noi. Non so quando ho cominciato a pensare così di Shikamaru, quando ho cominciato a sentire eccitazione nello sfiorarsi delle nostre mani, quando…oh.

Mi alzo, perché non sopporto più le sue mani nei miei capelli, il suo corpo nelle mie fantasie…Mi alzo e mi appoggio su di lui, lievemente, il braccio sulla sua spalla e il capo a riposarvi sopra. Poi prendo coraggio e gli mormoro all’orecchio:

Se io fossi la Bella, e tu la Bestia” sorride “Accetteresti che fossi io a salvarti?”

*Shikamaru*

Sorrido. Come le vengono certe idee? Mi giro lievemente e la vedo lì, a pochi centimetri dal mio volto, gli occhi brillanti di chi è innamorato. Ed è innamorata di me. Non ha senso chiedermi se lo meriti, perché lei ha già scelto. E ha scelto me. Ora tocca a me scegliere se essere tanto codardo da lasciarla lì, mentre le sue labbra si rincorrono invitanti, o riconoscerle quello che le avrei dovuto dire da tempo, quello che so da una decina d’anni oramai, e che sono stato troppo confuso, timido o spaventato per fare.

 Come al solito, ha fatto tutto lei.

Quantomeno, a questo punto, mi pare doveroso rispondere.

“L’hai già fatto”.

 

 

*Sakura*

Lo stanno facendo. Dio, non ci credo, lo stanno facendo. Si stanno baciando mentre Choji, addormentato, li ignora. E io non posso fare a meno di distogliere lo sguardo, perché mi sembra di intrudermi in una cosa che è solo per loro, e che si meritano, entrambi. E’ stata una strada in salita la loro, o in discesa, dipende dai punti di vista. Sicuramente non sarebbero d’accordo neanche su questo. Ma ora, qualunque fosse il loro cammino, sono arrivati.

Sospiro.

Potessi dire la stessa cosa. Ora Sasuke, il mio lui di sempre, è qui, di fianco a me, ma è come se non ci fosse. Tra di noi non c’è la tenerezza sbadata di Tenten, non c’è la frivolezza pensosa di Ino, non c’è la determinazione imbarazzata di Temari né la dolcezza pacata di Hinata. Tra di noi non c’è il ghiaccio bollente di Neji, non c’è l’ironia infuocata di Shikamaru, non c’è il silenzio pregnante di Shino né la tenerezza inaspettata di Naruto.

Tra di noi c’è solo un grande muro.

Sospiro.

*Sasuke*

Se solo ce la facessi, se solo riuscissi, una volta a violentarmi…se riuscissi, solo questa volta a fidarmi di lei…Forse non funzionerebbe, ugualmente, perché è di me stesso che non mi fido. Io sono un vendicatore, uno che distrugge, uno che rompe e devasta tutto quello che tocca.

Non sono capace di accarezzare, di sfiorare, di immaginare. Sono io il mostro in questione, sono io l’Edward di Konoha e come lui finirò: in isolamento e disgrazia, perché altri possano essere salvati da me, da quello che non posso evitare di essere. Quando te lo metterai in testa, Sakura, che non posso essere quello che vuoi?

Non posso amarti, non ne sono capace.

Non posso proteggerti, finirei per farti del male.

Non posso…

“Non sei tu”.

O forse sì. Forse, per te, potrei.

Tre parole e hai messo in discussione il muro dei miei pensieri...

 

 

 

Posto qui le risposte ai vari outtake!

 

Outtake 4 - In prospettiva (TemariShino)

Ayumi Yoshida: Ciao, sono felice che anche questo outtake ti sia piaciuto!  Questa coppia è strana, e forse per questo mi incuriosisce particolarmente…Anche io vorrei essere una mosca (preferibilmente bianca! XD) per sapere che succede a Suna a Capodanno...e chissà che non mi venga lo schizzo di farlo!

 

 

Outtake 5 - In attesa (SasuSaku)

Kunikaya: Ciao, sono sempre contenta di avere nuovi lettori e ti ringrazio per il tempo che hai dedicato per lasciarmi la recensione…A presto allora! 

 

Ayumi Yoshida: Ayumi, sei il mio mito personale! Nelle recensioni noti sempre i particolari, cosa che fa davvero piacere a un autore e che serve tantissimo a capire quando una cosa funziona o no, quindi GRAZIE!

 

DREEM: Sono contenta che tu abbia notato la gamma di emozioni di Sakura, vuole dire che la mia scrittura riesce a trasmetterlo, quindi grazie di averlo notato! Naruto e Hinata sono i protagonisti della storia, quindi hanno il ruolo preponderante nella fic…gli outtake li tengo per queste coppie “di contorno”!

 

Sachikochan: Ciao, sono molto soddisfatta che il capitolo ti sia piaciuto tanto! Su Sasuke…non garantisco nulla, ma può darsi che quando le altre ff che ho in corso mi daranno tregua penserò ad aprire la parentesi che hai richiesto!

 

 

Outtake 6 - In salita (NejiTen)

DREEM: Ciao! Sì, come vedi di outtake ne ho fatto uno per coppia! ;)

 

Ayumi Yoshida: Grazie mille per i complimenti sulla caratterizzazione: fanno tantissimo piacere! J

 

Talpina Pensierosa: Direi a questo punto che ho compensato i cinque aggiornamenti con questo, lentissimo! Spero ora di marciare veloce!

 

 

Outtake 7 - In vetrina (ShikaIno)

Talpina Pensierosa: ciao e grazie della recensione! Spero che anche questo piccolo outtake collettivo sia di tuo gradimento!

 

Ayumi Yoshida: Che bello, i tuoi commenti sono sempre puntuali ed emozionanti! Sì, il bello del rapporto tra Ino e Shikamaru è, a mio avviso, il brio che c’è tra i due, che riescono ad essere a un tempo passionali, innamorati e ironici…A presto!

 

Mart: Wow, che bello, io adoro le classifiche! Grazie per averne fatta una degli outtake! E sono molto felice che ti piacciano Temari e Shino, sono una coppia un po’ improbabile che personalmente trovo adorabile! Poi sono soddisfatta del fatto che ti piaccia soprattutto la parte di Naruto e Hinata, visto che non ho molta dimestichezza con questo pairing (di solito scrivo principalmente ShikaIno!)…Alla prossima!

 

Suscystar: Non ti preoccupare per le recensioni, sono già felice che tu abbia letto tutto! Certo, il commento fa molto piacere perché mi aiuta a capire cosa azzecco e cosa sbaglio, per cui mi è utile per migliorarmi, ma non ti preoccupare, anzi, grazie per aver rimediato! Bene: è una bella cosa che io cominci a farti piacere Shika e Ino, essendo la mia coppia preferita! Ma sono anche molto contenta di riuscire a descrivere Naruto e Hinata, protagonisti di questa storia!

 

V@le: E’ bello vedere come ognuno di voi abbia le proprie preferenze in merito di outtake, e ciò mi rende orgogliosa perché così riesco a dare spazio alle vostre richieste!

 

DREEM: Ecco, NaruHina servita nel capitolo precedente…e anche in quello successivo…aspetta un po’ e sarai premiata!

 

 

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Capitolo 25
*** Sognando ***


Hinata arrossì violentemente scosatndo la mano da quella di Naruto, mentre Neji in una mossa fluida si alzava in piedi

Hinata arrossì violentemente scostando la mano da quella di Naruto, mentre Neji in una mossa fluida si alzava in piedi riuscendo a rimettere Tenten sulla poltrona come fosse stata lì da sempre.

“Zio, manca davvero poco al termine del film…tra un quarto d’ora avremo finito…potremmo per favore terminare di vederlo?” domandò cortesemente.

“D’accordo, Neji, ma poi tutti a letto” replicò duro il signor Hyuuga. “Avete mezz’ora”.

Il ragazzo annuì, inchinandosi allo zio e mentre l’uomo spariva oltre la soglia

Hinata si volse d’istinto verso Naruto, incontrando i suoi occhi azzurri che la scrutavano meravigliati.

Sembrava l’espressione persa di un bambino che vede le cose per la prima volta, quando ancora non sa cosa siano, quando ne viene assorbito, completamente.

Poi la luce si spense e Hinata si costrinse a guardare lo schermo, nonostante gli occhi di Naruto indugiassero ancora su di lei.

Poi sentì il ragazzo allora le divaricarle gentilmente le gambe sistemandosi tra di esse e portando le braccia oltre i piedi di lei, lasciando che lì esitassero, nel contatto con lei.

Hinata respirò a fondo, cercando di ricomporsi e di non farsi rapire dalle sue fantasie; quelle fantasie che troppo spesso avevano finito per scontrarsi con una realtà ben diversa, ben più forte di ogni sua illusione. Stava ancora tentando di scuotere ogni pensiero dalla mente quando avvertì le mani di Naruto sui suoi polpacci, posarsi dolcemente su di essi e poi scorrere in su e in giù, in un massaggio lieve. Quello che avrebbe dovuto avere un effetto rilassate non fece che iniettare fuoco nelle vene di Hinata, che subito si sentì pervadere da un’eccitazione mai provata, e sentiva tutto il suo corpo in tensione. Si appoggiò le mani sulle ginocchia per calmarsi in un gesto di autocontatto istintivo, ma poco dopo che l’ebbe fatto sentì il tocco di Naruto spostarsi più in su, fino ad arrivare alle sue rotule, a stringere le mani della ragazza nelle sue e  portarsele sulle spalle in una mossa fluida che sembrava stranamente naturale.

Come se l’avessero sempre fatto, come se fosse sempre stato così tra di loro… come se niente fosse più giusto delle loro mano congiunte, intrecciate e un po’ sudate che dopo essersi cercate tutta sera riposavano ora sul cuore di lui, a trovare la pace.

 

Poi, come in un sogno, tutto finì e lo schermo si spense.

Ecco, il mio piccolo film personale. Finito. Sospirò Hinata preparandosi a lasciare le mani di Naruto. E’ stato bello però…

Tuttavia nessuno accennava ad alzarsi.

Hinata si guardò attorno e nell’oscurità vide Choji dormire abbracciato a un cuscino mentre Shikamaru avvolgeva la vita di Ino che se ne stava col capo poggiato sulla sua spalla.

Kankuro e Gaara fissavano ancora lo schermo in uno stato quasi catatonico, mentre sull’altro divano loro sorella era più interessata al suo compagno silenzioso che al film. Kiba faceva a gara con Choji, spinto nel sonno dall’alcool, mentre Sakura e Sasuke sedevano impettiti, quasi a cercare di evitare ogni contatto fisico, imbarazzati. Infine Neji se ne stava abbandonato sulla poltrona mentre il suo braccio riposava sulle gambe di Tenten.

Era una scena rara vedere gli shinobi di Konoha in quello stato rilassato, e in fondo confortava un po’ Hinata il fatto che potessero essere anche così, in pace l’uno con l’altro.

“Chi va ad accendere la luce?” chiese Neji dopo qualche minuto di silenzio.

“Di chi è la casa?” replicò Shikamaru poco più in là.

“Di Hinata” ribatté Neji discolpandosi.

“Ora vado” mormorò lei mentre Neji si correggeva: “Dai, non devi!”.

Ma Hinata stava già per alzarsi, quando sentì la stretta di Naruto alle mani: “Vado io” sussurrò il ragazzo, poi, voltosi, si alzò facendo perno sulle ginocchia della ragazza e fermandosi un istante a sorriderle.

 

Hinata!” si udì in quell’istante la voce di Kiba. La ragazza si volse sentendosi chiamata.

“Lo dicevo io che sotto quella divisa d’allenamento doveva esserci…” sorrise lui soddisfatto.

La ragazza lo guardò attonita mentre tra le tenebre si tirava pudicamente su la scollatura.

Naruto accese la luce scocciato, per vedere Kiba sorridere nel sonno e il resto degli shinobi sorridere divertiti.

“Dai, dammi un bacio, un bacino…” implorava Kiba protendendo le labbra “Ino? Ino, caspita che gambe…avevo immaginato, ma…wow, vediamo come le fai funzionare…”.

Ino arrossì di colpo mentre Shikamaru la stringeva a sé per non strozzare Kiba e Choji, risvegliatosi all’accensione della luce, guardava omicida il ragazzo che sognava.

“A me sono sempre piaciute le bionde” continuava intanto quello imperterrito “E anche quelle più grandi, Temari…”

“Può bastare” sentenziò Shino scuotendo il compagno di squadra e chiamandolo ad alta voce.

“Ehi, che c’è?” si lamentò Kiba guardando torvo in direzione dell’amico.

“Vuoi chiederlo a Gaara e Kankuro?” fece quello con naturalezza.

In effetti i volti dei fratelli della sabbia non promettevano nulla di buono.

 

 

 

Ecco qua ragazzi! Non è un capitolo lunghissimo ma ho tentato di aggiornare prima di partire per il weekend! Buona lettura a tutti, ci sentiamo prossimamente!

Ed ecco le vostre risposte, grazie mille dei commenti, mi fanno sempre un gran piacere!

 

I commenti al capitolo 23: Titoli e disposizioni

 

hinata hyuuga: Ciao e grazie mille dei complimenti! Spero di continuare a piacerti…

 

celiane4ever: Ma dai, che bello, davvero ci sono praticamente tutti i tuoi pairing preferiti? Sono contenta, davvero! Ma tutta d’un botto vuol dire 23 capitoli filati?!

 

V@le: Eh già, di solito quando tutto è perfetto ci mette lo zampino il destino (oddio, comincio a sembrare Neji!) o per meglio dire, qualcuno…ma vedrai che Naruto e Hinata si riprenderanno la loro intimità! Addirittura il capitolo più bello? *arrossisco*

 

Talpina Pensierosa: Spero che tu dica “bellissimo” anche di questo! Scherzo, a presto!

 

Elfetta93: Il romanticismo è appena iniziato! ;)

 

Ayumi Yoshida: Ciao! Sono contenta di poter essere il tuo “sfogo” nei momenti più impegnati! ;) Sì, “teneri” mi piace: aggiudicato! E mi sono divertita a scrivere della sfida a suon di titoli tra ragazzi e ragazze: in fin dei conti è quello che avviene sempre anche solo per andare al cinema, no? E poi anche a me Tenten fa morire dal ridere, è talmente dolce e impacciata! Sono felice ti sia piaciuta anche la Naruto Hinata! Per il film devi complimentarti con MillyMalfoy che *grande spoiler* è la persona per la quale ho cominciato a scrivere la fic, nonché grande appassionata dei film di Burton!

 

DREEM: Ciao omonima! J No, confermo che assolutamente non ti devi preoccupare: la coppia centrale è NaruHina, e NaruHina rimane!

 

Killkenny: Hiashi quando c’è da mettersi in mezzo risponde sempre all’appello! Soprattutto quando c’è di mezzo sua figlia…I presenti si impucciosiscono col calare delle tenebre, ma tra poco dovranno sgomberare… grazie per il voto!

 

 

 

I commenti al capitolo 24: Outtake 8 - Pensieri tra le poltrone (tutte le coppie di contorno)

hinata hyuuga: Ma certo che puoi dirmi che è stupendo, con grandissimo piacere, grazie! Grazie mille anche per i complimenti su Sasuke: su di lui non ho scritto molto quindi non sono sicurissima sulla caratterizzazione…alla prossima!

 

V@le: Ciao Vale, grazie mille per la recensione così dettagliata e per avere trovato le parole! J Anzi, per averne addirittura trovata una per ognuno di loro! Mi hai fatto morire dal ridere sulla “mano lesta” di Shino! Sasuke e Sakura…, lo sai che Sasuke ha il complesso dell’eroe inverso, ovvero dell’orribile creatura senza futuro! E non scusarti per la ripetitività, non guasta affatto! Bacio, Silvia

 

miss_ka: Ciao e grazie del gradimento! Sasuke, povero,è un bel po’ impacciato, perché come ho detto nell’outtake suo e di Sakura è tornato da poco a Konoha, ed è da poco reintegrato con gli altri, anzi, è la sua prima “uscita ufficiale” con quelli che erano i suoi amici, quindi è ancora molto insicuro…E non ri scusare, sono felice che tu abbia lasciato le tue impressioni!

 

Ayumi Yoshida: Roby, se i miei esperimenti sono graditi, sappi che lo sono almeno altrettanto le tue recensioni! Sì, “Mr. Hyuuga” (XD) è un bel bricconcello, abbastanza furbo da cavarsela egregiamente in qualsiasi situazione, riuscendo per di più a fare ciò che vuole! Povera Ten, mi sento quasi male per lei! (sottolineo il quasi, Neji me lo sorbirei volentieri!). Eh sì, Ino si è rassegnata a darsi una mossa, ma Shika risponde sempre a tono poi! Hinata e Naruto…aspetta un poco e la ficchi sarà tutta loro! Per l’aggiornamento…te l’avevo promesso e te lo dovevo! ;) A presto, Silvia

 

DREEM: Grazie, sono davvero contenta di riuscire a coinvolgerti nei pensieri di ognuno…alla prossima, Silvia!

 

Talpina Pensierosa: Grazie! Ci sentiamo presto!

 

HinaNaru: Ciao e benvenuta! Sono felice che tu non ti sia pentita di aver passato la serata in compagnia della mia ff, e ti ringrazio per la costanza: 24 capitoli non sono pochi! Grazie dei complimenti, a presto!

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** Separazioni e appuntamenti ***


Hinata arrossì violentemente scosatndo la mano da quella di Naruto, mentre Neji in una mossa fluida si alzava in piedi

“Ehm…mmm…non è ora d’andare a letto?” chiese Kiba imbarazzato e speranzoso.

“Sì, in effetti è ora, e credetemi, non vi piacerebbe la reazione di mio zio quand’è contrariato” accordò Neji.

Sakura guardò Hinata con fare suggestivo.

“Io…” cominciò quella “Volevo ringraziarvi, tutti, di essere venuti alla mia festa e…”.

“Basta anche così” le fece cenno Tenten con un gesto della mano.

“Grazie” ripeté Hinata, semplicemente.

“Grazie a te” rispose Gaara, “è stata una serata…interessante. Noi però ora vi dobbiamo lasciare. E’ arrivata una convocazione del consiglio da Suna e…dobbiamo andare sul serio”.

“D’accordo, allora…grazie” disse Hinata scioccata mentre Gaara la baciava sulle guance sussurrandole all’orecchio: “La prossima volta prometto che ti porto un regalo”.

La ragazza arrossì, incerta sulla risposta. Kankuro si limitò a sorriderle, e TemariTemari sembrava immersa in un suo mondo, data la vacuità del suo sguardo che sembrava scrutare con attenzione un punto preciso dell’infinito.

 

 

*************************WARNING: Temari Shino!******************************

“Sembra che tu debba andare” fece Shino avvicinandosi non udito a Temari. La ragazza non ebbe bisogno di voltarsi per sapere chi le parlava. In una sola sera era giunta a conoscere tanto bene quella voce…

“E’ un arrivederci” sussurrò lei senza voltarsi, tentando di mantenere la sua solita compostezza. Poi, in attimo di esitazione, si morse il labbro inferiore: “Vieni, vero?”.

“Non ho mai passato un capodanno lontano dalla Foglia. Ma questo potrebbe essere il primo” disse il ragazzo inclinando leggermente il capo. Espressione che, forse, nascondeva un sorriso. Poi Temari sentì una mano nella sua, che aveva lasciato vagare in tasca, entrare discreta nella fessura, stringerla e uscirne lievemente come vi era entrata.

“A Suna” sentì sussurrare mentre la mano del ragazzo lasciava la sua e lei riprendeva coscienza che il mondo, oltre quell’istante, andava avanti.

******************************************************************************

 

 

“Noi allora andiamo” fece Kankuro imbarazzato guardando alternativamente Temari e Gaara. “Vero?” chiese conferma spostando il peso da un piede all’altro.

“Sì” rispose Gaara annuendo “Andiamo” ripeté in direzione di Temari.

“Io ero pronta da un bel po’!” disse la ragazza sbuffando, poi si precipitò da Hinata: “Grazie di tutto, piccoletta!” fece scompigliandole affettuosamente i capelli.

“Ci sentiamo” fece poi in direzione delle altre, che annuirono.

Così i tre fratelli della sabbia si congedarono.

 

, sospetto che questa sia la fine” sentenziò teatralmente Ino “Buonanotte ragazzi” fece con un’alzata di spalle.

Sakura guardò stranita l’amica: “Tutto qui?”

Ino si limitò ad annuire, poi mentre si voltava sembrò aver ricordato di colpo qualcosa. Prese la rincorsa e si lanciò addosso a Choji: “Buonanotte orsacchiotto!” fece coccolandolo esattamente come avrebbe fatto con un animale di peluche. Shikamaru la guardò di traverso, con uno sguardo più annoiato che geloso. Ino alzò un sopracciglio, lasciando Choji e dirigendosi verso di lui.

“Beh, buona notte Shika” fece assestandogli un buffetto sulla guancia.

“Sognami” compose con la bocca senza tuttavia emettere suono. Poi, voltatasi sui tacchi, si allontanò ancheggiando.

Buonanotte il cavolo! Pensò Shikamaru mentre la sua testa oscillava involontariamente al ritmo della camminata della compagna e le sue sinapsi si imprimevano quell’immagine che lentamente svaniva e che, lo sapeva, gli avrebbe fatto passare la nottata in bianco. Sotto più di un punto di vista.

 

Tenten intanto osservava Neji, l’unico suo compagno di squadra rimasto, dato che Lee s’era congedato parecchio tempo prima, e si chiedeva se sarebbe stato opportuno dargli la buonanotte, in qualche modo. Ad esempio saltandogli addosso e accaparrandosi tutto ciò che poteva, approfittando del suo stato leggermente allegro, quella sera. Si rimproverò da sola rubando uno sguardo al genio del clan Hyuuga. Solo che, il genio clan Hyuuga non era più nelle vicinanze. E neanche nelle lontananze: proprio non si vedeva.

“Notte, Ten” si sentì sussurrare all’orecchio mentre una mano le sfiorava delicatamente il fianco.

Poi, più nulla.

Era tanto chiedere di avere il byakungan?

 

Sakura intanto sperimentava per la prima volta qualche non indifferente problema di focalizzazione. Lo guardo o non lo guardo? Ma lui mi sta guardando? E se vede che lo guardo?

“Io vado” fece Sasuke cacciandosi le mani in tasca e alzando le spalle.

“Ci vediamo” fece più forte, rivolto a tutti. Ma il suo sguardo si era fissato in quello di Sakura. Che per tutta risposta non seppe fare altro che replicare le sue stesse parole.

“Ci vediamo”.

Ma la sua non era un’affermazione, era più una richiesta, una speranza.

Il ragazzo abbassò lo sguardo e fece una strana strada per recuperare il suo giubbotto. Strada che, stranamente, passava di fianco a Sakura.

“A Capodanno?” chiese la ragazza quando si sentì sfiorare (inavvertitamente?) da lui. Il ragazzo parve sospirare, soppesare quelle due parole che gli erano state rivolte, come fossero una condanna e una speranza allo stesso tempo.

“A Capodanno” assentì, e buttandosi il giubbotto in spalla, sparì oltre la soglia.

 

Hinata stava osservando la scena intorno a lei quando si sentì chiamare: “Hinata!”.

Naruto.

“Mi devi…anzi, ti devo una ciotola di ramen, domani, ti ricordi?”.

Come potrei scordarmene?

Hinata annuì.

“Sì” ripeté Naruto con un cenno del capo. “Allora…buona notte” sussurrò.

Hinata annuì nuovamente, e mentre un silenzio imbarazzante si intrometteva tra i due, Naruto lasciò che l’istinto prendesse il sopravvento e la abbracciò.

“Scusa” disse sottovoce. Anche se nemmeno lui sapeva esattamente a cosa si riferisse. Forse al fatto di averla ignorata per tutto quel tempo, forse alla serie di figuracce che le aveva causato quella sera, forse…forse sentiva solo il bisogno di dirlo. A lei.

Hinata non parlò, e per un attimo si irrigidì nel suo abbraccio. Era già successo quella sera: erano stati abbracciati, a lungo, in camera sua, eppure…eppure questo era diverso, era…

Poi sentì le labbra di Naruto sfiorarle la guancia una, due, tre volte, come se fosse indeciso sul da farsi.

Lo faccio? La bacio?

Che ti prende, idiota! Hai baciato Sakura?

No.

E allora? E’ lei il nostro obiettivo.

No.

Eh?

Non lo so, non lo so più.

Intanto le sue labbra si alternavano in un curioso andirivieni tra l’orecchio della ragazza e la sua guancia, creando una strana frizione…piacevole.

D’un tratto sentì il volto di Hinata caldo, caldissimo contro la sua bocca e allora si distanziò in tempo per vederla arrossita, ansimante.

Questo si chiama danno.

Ma da quando in qua Naruto ascoltava il cervello prima di agire?

Lui era uno che prima agiva, poi pensava.

Così fece quello che l’istinto gli suggeriva, poi ci avrebbe pensato. Poi.

La guardò a lungo negli occhi mentre lei osservava il pavimento, poi alzò una mano e la portò dietro la nuca di lei, la accarezzò lievemente, e si avvicinò sempre più al suo volto, sempre più rosso…

 

Hinata non ci poteva credere.

Naruto le aveva appena stampato un bacio in fronte.

 

 

 

Eccomi qua! Grazie a tutti coloro che leggono (siete tantissimi!), e in modo particolare a chi recensisce, siete fantastici!

 

V@le: Beh, sono solo contenta che tu ADORI questa ff! XD Per Kiba ti posso dire che è un tipo esuberante, e quindi mi immagino che ubriaco possa dare il “meglio” di sé! E poi lo amo troppo per non prenderlo sempre in mezzo! Neji, non si sa come, riesce sempre a fare girare le cose come pare a lui…benedetto genio! Grazie mille per i complimenti, faccio quello che posso!

 

Celiane4ever: Beh, fare arrivare Matsuri dalla sabbia a questo punto sarebbe un po’ arduo, spiacente! Kiba, povero, non sa quello che fa ma rischia di prenderle comunque, povero cuccioletto! Io l’adoro! Forse su Sakura e Ten non ha detto nulla perché non ha avuto tempo… XD

 

Ayumi: Ciao bella! Sono felicissima di farti sognare! Sì, Naruto e Hinata sono molto teneri, e spero di aver soddisfatto chi chiedeva di più riguardo loro due! E l’ironia è arrivata con Kibuccio, my love, che è carinissimo…e incasinatissimo! Credo che Shika si sia trattenuto solamente perché ha ben valutato (da genio qual è) che l’abbraccio di Ino era meglio della vendetta su Kiba! A presto!

 

HinaNaru: Ehi, grazie! Sono veramente felice che vi sia piaciuto il pezzo NaruHina! E Kiba…ah, povero cuccioletto, mica l’ha fatto apposta!

 

DREEM: Ciao, che bello che ti sia piaciuto così tanto, dai aria al mio orgoglio di scrittrice! Grazie ancora della recensione! A presto, Silvia!

 

Kilkenny: Kiba, poveretto…riesce a mettersi nei guai persino da addormentato! E Naruto...forse in questo caso l’aiuterebbe volentieri, Gaara. In questo capitolo invece ho la sensazione che non gli stia troppo simpatico

 

Elfetta93: Ciao, sono contenta che la fic ti piaccia! Alla prossima!

 

hinata hyuuga: Bene, sono molto contenta anche perché ti dirò che gestire tutte queste persone in una volta non è per nulla facile! Grazie della recensione!

 

Talpina Pensierosa: Naruto è carino da morire, sì, e anche Kiba sta cominciando a piacermi tanto!

 

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Capitolo 27
*** Pettegolezzi al femminile ***


Non ebbe il tempo di processare pienamente quel che era appena accaduto, che Hinata si sentì trascinare via da Ino, seguite a

Non ebbe il tempo di processare pienamente quel che era appena accaduto, che Hinata si sentì trascinare via da Ino, seguita a ruota da Sakura e Tenten, che sbraitava: “Ino, si può sapere perché tutta quella fretta?”
“Il signor Hyuuga ci uccide” fu la risposta laconica di Ino.

“Ma non volevi stare un po’ di più coi ragazzi?” interloquì Tenten.
“Forse quella eri tu” sorrise maliziosa la bionda. “Comunque” continuò “Non vedo dove sia il problema” disse come niente fosse mentre chiudeva la porta della camera di Hinata.

“Tanto” riprese guardando l’orologio e appoggiandosi allo stipite “Li rivedremo tra cinque ore”.

Cosa?” chiese Sakura apparentemente contrariata. Ma sorrideva. “Tu” fece poi piantando un dito con fare accusatorio e giocoso sul petto di Ino.

“Sì, probabilmente sono la persona migliore che tu conosca, fronte spaziosa” minimizzò la ragazza con fare teatrale.

“L’hai detto a Choji mentre l’abbracciavi!” sorrise Hinata.

“Elementare Hyuuga” concesse la bionda. Poi si sedette e scoppiò in una risata fragorosa con le amiche.

“Non avrei mai pensato di dirlo, ma ti adoro!” fece convinta Tenten.

Ino ebbe la grazia di arrossire: “Non so se ritenermi offesa o lusingata, comunque ora possiamo...” fece infilandosi la camicia da notte e cacciandosi sotto le coperte.

“Ehi signorinella, aspetta un secondo!” fece Sakura scoprendola giocosamente “Tu non me la racconti giusta!”.

Ino si rannicchiò facendo finta di non sentire, mentre Sakura la fissava divertita.

“Caspita Sakura, ma perché devi conoscermi così bene?” chiese la ragazza piagnucolante.

Tutte scoppiarono a ridere.

“Perché non s’è mai visto che la mia amica Ino lasci passare un pigiama party tra amiche senza ripiegare nel buon, sano pettegolezzo…” rispose Sakura.

“A meno che…” introdusse Hinata divertita.

“A meno che non abbia qualcosa da nascondere” terminò Tenten.

E con le amiche non si fa!” sentenziò Hinata.

Ino era ora in perfetta tinta con la sua camicia da notte lilla.

“Vi odio tutte!” fece allora la ragazza, ma sorrideva.

Anche noi ti vogliamo bene” fece Tenten.

Ed è per questo che ci dirai, alle tue amiche che ti vogliono tanto bene…” introdusse Sakura.

Ino scosse il capo ridendo: le sue amiche erano impossibili!

“Stiamo insieme” sorrise timida.

“No” fece Tenten sconvolta “Stai con Choji?” fece sgranando gli occhi. Poi non resistette e si mise a ridere.

“Stupida!” la spinse Ino ridendo a sua volta. “E’ stato dolcissimo” si ammorbidì poi.

“Oh, ma guarda quanto le brillano gli occhi!” fece Sakura ridendo.

“Pensavo sarebbe stato lui ad andare, e invece sembra che sia tu quella andata…” sorrise Hinata “Sono contenta per te”.

Ma parliamo di te, signorina!” la riprese Sakura. “Passi da gigante questa sera, eh?”.

Hinata divenne rossa d’un colpo. “, ecco, io…”

“Oh su Hina, non fare la modesta” la riprese Tenten “Se n’è accorto persino Lee!”

Lee?” chiese Hinata stranita

“Beh, sì” confermò Tenten “volevo dire Choji, ma…”
“Ma?”

“Lascia perdere, Hina”.

“Ohi, Ten, se non sapessi che il tuo interesse è altrove comincerei a sospettare che ne avessi per il mio compagno di squadra…” la canzonò Ino.
, Shika in effetti non è male, con quell’aria…”
“Quello libero!” esclamò Ino tirando un cuscino all’amica.

Tenten lo afferrò al volo e ne approfittò per accoccolarvisi sul suo letto.

“Allora Hina?” chiesero le tre ragazze in coro.

Hinata arrossì: “Che volete che vi dica…”
“Tante cose” rispose prontamente Sakura “a giudicare da come vi siete salutati questa sera”.

“E’ stato un bacio sulla fronte” disse Hinata con un filo di voce, guardando in basso.

“Durato più di tre minuti” si intromise Ino. Sakura la guardò di traverso. Ino alzò le spalle: “Beh, sì, forse ho un po’ esagerato, ma questo non toglie il fatto…”

“…che vi siete salutati in modo speciale” terminò Sakura per lei. Ino le sorrise.

“Siete fastidiose         quando vi completate le frasi” sentenziò Tenten con un mezzo sorriso.

Quindi?” chiesero in perfetta sincronia Ino e Sakura, ignorando il commento della ragazza castana.

“Così forse lo siete di più” mormorò Tenten tra sé e sé procurandosi due paia d’occhi a metà tra il minaccioso e il divertito.

“Non lo so” tentò di articolare Hinata “E’ stato tutto così strano, e veloce…e lento…”.

Tenten le si avvicinò dandole un colpetto confortante sulla spalla “Hina” cominciò “sei andata pure tu, ragazza mia”.

“Dai, Ten, lasciala spiegare” esortò Ino. “Hinata, elabora” incoraggiò poi.

“Beh, all’inizio non  si presentava alla festa, e ho avuto paura…poi quand’è arrivato con quella foga, per me, mi sono sentita importante, ma allo stesso tempo non sapevo gestire la situazione. Non sono come voi” sospirò.

Nessuna delle kunoichi parlò, così Hinata si sentì in dovere di continuare: “E lui è stato così dolce…mi ha detto delle cose che mai avrei pensato, e mi ha abbracciata…”

“Quindi non era la prima volta!”  esclamò trionfante Tenten.

“Sakura…” fece Hinata guardando l’amica, che se ne stava in silenzio, rannicchiata “Tu…ti scoccia?”
“Eh?” chiese l’interessata alzando lo sguardo. Si inumidì le labbra prima di parlare, poi cominciò: “Io…no. Voglio dire, era bello avere tutte le sue attenzioni, tutti i suoi sguardi, al sua ammirazione…ma non era giusto, per lui. Tu puoi farlo felice, Hinata. Puoi dargli quello che io non posso” terminò sorridendo e specchiandosi nel sorriso dell’amica.

E poi lei ha sempre Sasuke, ma è una cosa che non centra, vero Sakurina?” sorrise Tenten.

“Magari” sospirò la ragazza dai capelli rosa “Ma parliamo di te, Tentennuccia!” rilanciò.

Che c’è da dire?” scosse le spalle l’interpellata.

, se dopo due ore passate in braccio a Neji Hyuuga non hai nulla da dire, comincio ad avere dei dubbi sulle tue preferenze sessuali!” si intromise Ino.

“Ino!” la rimbrottò Tenten arrossendo alla grande.

“Voglio dire, Ten, l’avrai visto mentre vi allenate, è un dono degli dei al genere femminile!” rincarò la dose Ino.

“Senti, tu non eri già innamorata?” chiese allora Tenten dubbiosa.

“Certo, ma mica mi hanno cavato gli occhi…e poi Shika rivaleggia alla grande con Neji quando ha i capelli sciolti…”

Ma non se li scioglie mai…” ribatté Hinata.

E non vogliamo sapere come l’hai convinto!” rise Sakura.

“D’accordo, d’accordo, quindi…Neji?” fece Ino rivolta a Tenten.

Neji…” rispose quella “Non sai mai quello che pensa, quello che gli interessa…alle volte è difficile interagire con lui”.

Ino alzò un sopracciglio e Ten scoppiò a ridere, per poi incupirsi nuovamente: “Ho visto come ti guardava, sai? E come ti ha difesa quando Sasuke ti ha spinta nel laghetto” aggiunse con uno sguardo serio.

“Ma questo non significa nulla” le fece Ino per tutta risposta “Allora Sakura potrebbe dire lo stesso di te, mentre Sasuke ti inseguiva…sembrava spensierato, è vero?” fece rivolta verso l’amica, che annuì. “Ma non bisogna guardare a queste cose: io sono io e tu sei tu, non puoi compararci, siamo persone diverse” sorrise la bionda incoraggiante. “E lui vuole te” aggiunse.

Poi si voltò in tempo per vedere Sakura fissarla orripilata.

Che c’è?” fece ingenua.

“Shikamaru, esci da questo corpo!” urlò Sakura ridendo.

Saku…” Ino non capiva.

“Dio mio, Ino, sei decisamente andata…” commentò Tenten.

E sapete qual è la cosa più triste?” commentò Sakura.

Le ragazze la fissarono con aria interrogativa.

Che siamo andate. Tutte noi”.

Ci fu un sospiro generale, poi una grossa risata, e vari ‘buonanotte’ che si rimpallarono tra i letti.

Quella notte, ognuna di loro avrebbe avuto parecchio a cui pensare.

 

 

 

Che dite, aggiornato abbastanza in fretta? Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Grazie a tutti coloro che leggono, e in modo particolare a chi commenta!

 

EroSennin425: No, no tranquillo, non è finita! Non manca molto, ma qualcosa sì! Sono felice tu ti sia appassionato, e hinaxnaru sarà sicuramente la coppia protagonista!

 

miss_ka: Grazie! Eh sì, un po’ di suspence ci vuole ogni tanto, no? Non ancora questo chappy, aspetta un altro pochetto ;-)

 

V@le: Già solo un bacio sulla fronte…devi calcolare che il nostro Naruto si è accorto di Hinata da…tipo dieci ore e adesso sta processando il tutto…E Hinata è sconvolta già dall’aver ricevuto tante attenzioni che non si aspettava, e, sì, un po’ confusa mentre ha anche paura di starsi facendo un grandissimo castello in aria che poi le farà un male tremendo se cade…

Concordo, Shino è fantastico, e ti dico che mi stuzzica parecchio l’idea di scriver una shot sul capodanno a Suna…vedremo! Shika lo adoro, non c’è che dire, e Ino mi fa morire dal ridere! Neji è carino da matti, e anche Sasuke, a modo suo! A prestissimissimo!

 

Talpina Pensierosa: Sì, Naruto è dolcissimo! Alla prossima!

 

celiane4ever: Tranquilla, succede, succede….non si chiude qui, tranquilla…attendete un po’ e vedrete cosa gira per la mia testa!

 

Ayumi Yoshida: Naruto l’impacciatissimo non può che fare tenerezza! Anche a me Ino piace da matti (come tu ben sai) soprattutto in un’atmosfera del genre, dove può sfogare tutta la sua esuberanza e la sua voglia di vivere! E la piccola Ten…sì, forse impazzirà dietro al bel tenebroso…certo che anche lui non gioca a semplificarle la vita! Sasuke, povero…si sta riprendendo, o per lo meno ci prova anche se per lui è parecchio difficile…

Sai che anche a me Temari e Shino, questa coppia nata un po’ per caso e un po’ per necessità, cominciano a piacere un sacco? E vedo che anche in giro per il sito, quietamente, stano cominciando a sorgere fic sui due… No, no, non finisca ancora, tranquilla! Bacioni!

 

HinaNaru: Naruto è un piccolo idolo, carino al punto giusto e una frana su certe cose! Alla prossima!

       

Killkenny: romantiche sì, anche se ho provato di stemperare un po’ con la Ten Neji e la ShikaIno, che credo siano due delle coppie a più alto potenziale comico…A presto!

 

Inoooo: Ciao e grazie per i (graditissimi) complimenti!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 28
*** Chiacchiere al maschile ***


“Shika…Shika…” Choji agitava divertito una mano davanto agli occhi in trance del compagno

Shika? Shika…” Choji agitava divertito una mano davanti agli occhi in trance del compagno.

“E dire che Ino se n’è andata da un po’…” mormorò Neji vagamente divertito.

Questo sembrò risvegliare il genio di Konoha.

“Stavo pensando” si giustificò.

“Lo sappiamo bene a cosa stavi pensando” incalzò Kiba con un sorriso sornione.

Shikamaru lo guardò di traverso.

Mica ti biasimo, sai!” rinforzò Kiba “Proprio il contrario…”

“Sai, Kibasi intromise Shino “l’avevamo, come dire…intuito dal tuo discorso sull’amore platonico mentre dormivi”.

Merda” sentenziò Kiba.

“Precisamente” puntualizzò Shikamaru.

“Erano anni che aspettavo questo momento” sospirò Choji estatico “Shikamaru conquistato dal genere femminile. Ora manca che tu sia battuto a una partita a Go…”
Cho, non sta accadendo nulla di tutto questo” ribatté Shikamaru.

“Già, Choji, non è stato conquistato da una donna, ma da Ino” canticchiò Naruto divertito.

Ridi, ridi Uzumaki” fece superiore il ragazzo dal codino “Intanto io, diversamente da qualcun altro, ho visto quel che volevo e me lo sono preso”.

E per fortuna che Ino non c’è” sussurrò Choji piano.

Che vuoi dire?” chiese intanto Naruto.

Che ha ragione Uchiha, sei una testa quadra che non sa guardare davanti a sé” scosse il capo Shikamaru.

Che vuoi dire?” domandò nuovamente il biondo.

“Ti si è incantato il disco?” chiese Shikamaru ironico.

Kiba rise.

“Vuole dire” incalzò Shino “Che Hinata è una vita che ti sta dietro, e tu non hai fatto altro che guardare in altre direzioni: forse è ora che tu riveda le tue priorità. Se no lasciala stare, non illuderla. In quel caso te la vedi con me e Kiba, nonostante lui possa non sembrare molto intimidatorio” aggiunse con un mezzo sorriso. Era una delle frasi più lunghe che chiunque gli avesse sentito dire.

Poi si sentì qualcuno schiarirsi la voce.

“Pensavo che Neji l’avessi già messo in calcolo” mormorò Kiba. “Sai Hyuuga” fece poi volgendosi verso il ragazzo in questione “Credo sia per questo che nessuno di noi ha mai tentato nulla con Hinata. Sei-troppo-dannatamente-protettivo.”

Sulla saletta calò il silenzio.

Quelle parole di un Kiba ancora un po’ alticcio forse non si discostavano tanto dalla realtà.

“Voglio dire” caspita, l’alcool gli scioglieva davvero la lingua e ora l’Inuzuka non sembrava in grado di fermare le parole che gli rotolavano sulla lingua “Hinata è carina, ma per Kami, manco fosse la tua ragazza! Sei troppo esagerato, caro mio, uno desiste ancora prima di tentare!”

Desiste? Da dove veniva quel termine?

“Lascia che viva, che si faccia le sue esperienze…”

Gli occhi di Neji erano di ghiaccio e i suoi pugni stretti: “Lascerò che si faccia le sue esperienze quando sarò certo che non si farà male” sentenziò il ragazzo.

Poi si volse verso Naruto: “Uzumaki, so che quello che sto per dire magari sarà la mia condanna…ma mi fido di te” sussurrò.

Il biondo si lasciò andare a un sorriso genuino: “Grazie”.

“Ma falle qualcosa di male e ti spezzo l’osso del collo. Chiaro?”

“Cristallino”.

 

“Ecco” piagnucolò KibaHinata si fidanzerà e io rimarrò solo”.

“C’è Shino” puntualizzò Choji.

“Solo!” ripeté convinto Kiba drammatizzando il tutto. Poi si volse verso Shino: “Almeno tu non ce l’hai, la ragazza”.

“Io vado” sentenziò Shino.

“Non ce l’hai vero la ragazza?” chiese Kiba interdetto.

“Resta qui, dai” lo incoraggiò Choji, ma ripensando agli eventi della serata sorrise: “A meno che tu non debba essere da qualche altra parte…”

“Ohi, Shino, non avrai mica la ragazza?” Kiba ritentò, sempre più sconvolto.

“Non domani” alzò le spalle Shino “Ma non aspettatemi a capodanno” e detto questo, prese le sue cose ed uscì, salutando con un gesto della mano.

“Ha la ragazza?” chiese Kiba disperato, rivolto agli altri ninja.

Choji si era affrettato a sussurrare qualcosa a Shikamaru che sorrise: “Hai capito la vecchia Tem…”.

“No!” Kiba fece drammatico portandosi le mani ai capelli. “Shino, l’amorfo Shino e quella bomba del sesso?”.

Se ci fosse stata una ragazza qualsiasi l’avrebbe rimproverato, ma gli astanti si limitarono ad annuire.

“Il mondo finirà domani!” fece l’Inuzuka devastato “Oppure è già finito e questo è l’inferno! Cos’ho fatto per meritare questo?”.

Non vedendo arrivare risposte di sorta, Kiba proseguì nella sua pantomima:

Ma dico, l’avete vista quella?” urlò in faccia a Shikamaru.

“Meglio di parecchi di voi” annuì il ragazzo dal codino.

“Voglio dire: ha due…gambe da urlo” continuò entusiasta Kiba.

“Non pensavo dicesse gambe” sorrise Choji, e Neji ghignò.

“Per non parlare delle tette” proseguì Kiba.

“Ah, ecco, mi sembrava strano” si corresse il ragazzo paffutello.

E poi avete notato come incrocia le gambe? Kami, la adoro quando incrocia le gambe!” e detto questo, collassò.

“Eh, Kiba, Kiba…” sospirò Naruto battendo una mano sulla spalla dell’incosciente “Per fortuna che eri tra amici perché se ci fosse stato Gaara non so come l’avrebbe presa questa descrizione della sorella”.

“Ah, non vi ho detto la cosa più importante” saltò su Choji appropriandosi dei rimasugli dell’ultimo cestino di patatine.

Che c’è?” fece curioso Naruto.

“Avevo fame, sono già passate due ore dall’ultima volta che ho mangiato…” si giustificò Choji.

Neji lo guardò di traverso: “Non quello!”.

Allora ti interessa? pensò Choji. Tuttavia non lo disse. Nonostante l’atmosfera amichevole della serata, serbava ancora un timore reverenziale per Neji Hyuuga. E per la sua tecnica delle 128 chiusure.

Choji deglutì accuratamente prima di parlare: “Ino m’ha detto che il signor Hyuuga esce di casa alle sei. E che alle sei e mezza ci vengono a trovare”.

Shikamaru sorrise: “Ne sa sempre una più del diavolo”.

E poi dicono che la mente del team sia tu” sbuffò Naruto divertito “Sembra che la tattica sia lei”.

“Ci sto insieme solo per rubarle le idee” assentì Shikamaru “In realtà amo Choji” aggiunse con un sorriso voltandosi verso il compagno. Che si era addormentato rovesciandosi sulla pancia tutte le patatine.

“Suppongo sia ora di dormire” si intromise Neji “Visto che la tua copertura ci verrà a svegliare tra poche ore” aggiunse quasi sorridendo in direzione di Shikamaru, che a sua volta gli concesse un sorriso mozzo.

Naruto invece sorrideva a piena bocca: era estremamente felice di come si fosse svolta la serata, di come si fossero succeduti gli eventi, e di quel clima che si era venuto a creare. Sì, Hinata aveva avuto davvero un’ottima idea…e lui aveva parecchio a cui pensare. In un qualche modo, i suoi pensieri sembravano sempre tornare a lei in un modo o nell’altro, e questo forse voleva dire qualcosa…

“Spengo la luce” annunciò Neji. “Dormite bene” aggiunse con un tono quasi protettivo.

Da veri shinobi, ne seguì un silenzio di tomba, ognuno avvolto nel suo futon e nei suoi pensieri.

 

“Naruto?” la voce di Shikamaru perforò brevemente il silenzio.

“Sì?”

“A volte bisogna anche piantarla di cercare e ringraziare per ciò che si ha già. Spesso è tutto ciò che ci serve per essere felici”.

Mh mh

“Naruto?”

“Sì?”

“Hai capito cosa volevo dire?”

“No”

Hinata. Lei può farti felice. Riflettici.”

“Shikamaru?”

“Buonanotte”.

 

 

Ciao ragazzi/e!

Eccomi qua con un aggiornamento veloce veloce.

Non si tratta di un capitolo lunghissimo, ma volevo dare un po’ di spazio anche ai baldi giovani! (Kiba, al solito, è il mio idolo personale!).

Ora, se tutto va come deve, vi prometto l’aggiornamento a giorni alterni, per lo meno fino a lunedì perché ho già in mente due outtake e un capitolo tutto per Naruto e Hinata…a giovedì!

Naturalmente, ringrazio tantissimo chi ha lasciato una recensione e rispondo volentierissimo!

 

miss_ka: No, per il “decisivo” dovrai aspettare ancora un po’…amo farvi soffrire! No, scherzi a parte, lasciamo a Naruto un pochetto di tempo per processare il tutto: ricordatevi che in venti e rotti capitoli è stata descritta una serata! (Dio, sembra l’Ulisse di Joyce!). Sono felice di farti stare simpatica Ino, a me piace molto anche perché ha un grande potenziale comico! E sono contenta di farteli piacere, lei e Shika! ;-)

 

Killkenny: Ciao! Già, che non si combina ai pigiama party tra ragazze…Morino tremerebbe, per me!

       

celiane4ever: ciao! Compatibilmente coi miei impegni provo di aggiornare il prima possibile!  

 

EroSennin425: Direi che il capitolo scorso era di lunghezza standard…forse sembrava più corto perché non essendoci stacchi di spazi, tempi o attori non ho paragrafato! Alla prossima!

       

V@le: Pora cocca, Hinata, è tanto tenera! Sì, Ten è fenomenale, e Hinata…beh con le sue amiche si sente decisamente apprezzata, e non ha tanta paura di dire quello che pensa! Spero di soddisfare sempre le tue aspettative!

       

Talpina Pensierosa: Sì, le ragazze sono…ragazze! Grazie per i complimenti sulla frase, è quello che dico sempre alle mie amiche in certe circostanze, e ho pensato che in bocca ad Ino non sarebbe stonata!

 

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Capitolo 29
*** Outtake 9 - All'alba (ShikaIno) ***


Mi prendo queste righette iniziali per ringraziare Ayumi, che è stata tanto carina da dedicarmi una fic deliziosa

Mi prendo queste righette iniziali per ringraziare Ayumi, che è stata tanto carina da dedicarmi una fic deliziosa!

Questo è solo un povero outtake senza pretese, ma spero tu te lo goda!

 

 

 

Hinata stava dormendo beatamente quando sentì un rumore costringerla ad aprire le palpebre. Era sempre stata una persona dal sonno leggero, ottima dote per una kunoichi, e si allertava davvero per ogni piccola cosa, come ad esempio una finestra che si apriva e un uomo che balzava nella sua stanza. Ma questo doveva essere un sogno, perché nessuno si sarebbe mai permesso di farlo col padre che si ritrovava…così la piccola Hinata sospirò alla sua stessa ingenuità e con un sorriso a fior di labbra si voltò dall’altra parte riprendendo pacificamente a dormire.

 

“Ehi, Ino!” sussurrò l’intruso chinandosi sul letto della bionda.

Mmmm?” fu tutto ciò che ottenne in risposta.

“Svegliati piccola” le fece Shikamaru passandole una mano sul volto.

Ino aprì gli occhi e lo osservò stranita, ma non ebbe il coraggio di chiedergli che ci facesse lì a quell’ora indegna della notte.

“Andiamo a vedere l’alba” affermò lui accarezzandole dolcemente la guancia “Ti aspetto fuori” e detto questo, provvide a prepararsi a saltare nuovamente oltre la finestra.

Ino ne approfittò per voltarsi dall’altra parte.

“Dannazione, donna!” esclamò allora il ragazzo sottovoce riapparendo al suo fianco.

“Ho rischiato la morte per venire a chiamarti, quindi ora vieni con me” sentenziò.

“Dov’è finito ilpiccola, voglio condividere con te la nascita del nuovo giorno nel trionfo delle tonalità che popolano il cielo e che non sfiorano nemmeno lontanamente le sfumature del mio amore per te?’” chiese Ino scuotendo il capo mentre si infilava i leggings di Hinata sotto la camicia da notte.

Shikamaru scosse il capo a sua volta saltando dalla finestra.

Solo Ino poteva passare dalla più completa incapacità verbale a uno sproloquio di parole. Così, nel giro di un minuto.

Non aveva neppure terminato il pensiero che se la ritrovò accanto, mentre si stringeva le braccia per ripararsi dal freddo invernale di Konoha.

Shikamaru le passò un braccio attorno alle spalle, poi, facendolo scendere all’altezza della vita della ragazza, la condusse alla sua collinetta preferita.

 

Si sedettero in silenzio, stringendosi l’uno all’altra e assaporando la quiete della mattina. Sì, anche Ino.

Che, a un certo punto, naturalmente, parlò: “Shika?”

Mmm?”

“Va bene il romanticismo e tutto, però è il ventotto di dicembre e sto un attimo gelando”.

Mmm” approvò Shikamaru.

Shika?”

Mmm?”

“Chi è tra di noi la persona poco mattiniera?” chiese la ragazza con un pizzico di ironia nella voce.

Il suo compagno parve improvvisamente rianimarsi: “Te lo faccio vedere io quanta energia ho la mattina!” disse prima di gettarsi su di lei per coprirla di baci.

Rotolarono sull’erba finché i loro vestiti non si furono impregnati dell’odore umido della rugiada, poi stettero un po’ stesi così, uno di fianco all’altra, a contemplarsi a vicenda.

Era come se d’un tratto l’alba, tutto, non importasse più, e importassero solo loro due, stesi su un prato bagnato nel mezzo dell’inverno.

Shikamaru la scrutava, attento a ogni curva del suo viso, a ogni guizzo dei suoi occhi azzurri. E Ino gli sorrideva, e si leccava le labbra incapace di stare ferma, lei.

Mentre lui la contemplava, immobile.

Poi la mano di lui, con una lentezza infinita, si mosse per sfiorare leggermente la pelle candida e fredda, di lei.

Le accarezzò la guancia col dorso della mano poi scese a solleticarle il mento e sfiorarle le labbra, che si dischiusero in un bacio.

Shika?” chiamò lei mentre la mano di lui continuava a vagare per il suo viso.

Mmm?” domandò pigro il ragazzo, quasi fosse stato disturbato in un momento sacro.

Mica l’abbiamo vista, l’alba” rise Ino gettandosi su di lui.

Shikamaru rise a sua volta prendendola saldamente per i fianchi mentre i lunghi capelli di lei gli carezzavano il viso.

L’ho vista, Ino. Nei tuoi occhi. Pensò guardandola ridere.

Naturalmente, Shikamaru Nara non avrebbe mai detto una frase del genere. Avrebbe aspettato ancora un po’ prima di dichiararsi definitivamente andato.

 

 

 

Oddio, ma quanto è pucciosa questa coppia? E’ definitivo, li adoro con tutta me stessa!

 

Risponderò alle recensioni del capitolo scorso nel prossimo capitolo “vero”, cioè in quello di lunedì, visto che in programma sabato c’è un outtake: altra coppia, altro regalo!

A presto! (sabato!)

Bacio tutti…

Silvia

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Capitolo 30
*** Outtake 10 - Stretching (NejiTen) ***


Tenten si svegliò con un leggero, fastidiosissimo sole che

Tenten si svegliò con un leggero, timido sole che  le sfiorava appena gli occhi.

Che fastidio! Pensò. Tenten non era mai stata una grande romantica.

Così dischiuse le palpebre, giusto per studiare un modo per togliersi da quella scomoda posizione.

Aprì pigramente un occhio, poi l’altro, e subito la sua fronte si corrugò: Ino non era nel suo letto.

Magari è andata a fare colazione pensò, e immediatamente si smentì da sola, girandosi dall’altra parte e continuando a dormire.

Per lo meno, dormire era ciò che avrebbe voluto fare, perché il sole del primo mattino, il fastidiosissimo sole del primo mattino, si ostinava a volere salutare lei, in una delle poche giornate in cui quel pazzo del suo insegnante non la costringeva a farlo per allenarsi.

Forse se mi concentro abbastanza posso fingere che il sole non ci sia…pensò la ragazza argutamente. Poi si schiaffeggiò mentalmente: Tenten! Stai cominciando a parlare come Gai!

Provò a rigirarsi ancora nel letto, senza risultato.

Quindi, frustrata, gettò le coperte al vento, si vestì in fretta e uscì dalla finestra.

 

Balzata a terra, si stiracchiò pigra ricadendo inconsciamente nei primi esercizi di stretching che il maestro li obbligava a compiere prima di ogni allenamento.

Sentì con piacere i muscoli guizzare, il sangue scorrere più veloce e i tendini alternarsi tra tensione e distensione.

Questo era il motivo per cui adorava essere una kunoichi.

Si sentiva incredibilmente viva, incredibilmente in contatto col suo corpo e con tutto quello che la circondava.

Giunta all’ultimo, inconscio esercizio, aprì gli occhi per puntarli sul laghetto che le stava di fronte. Una piccola cascata lasciava scorrere l’acqua fresca che si buttava con grazia nella calma del lago.

La ragazza si riportò dietro le spalle i capelli, ancora sciolti, facendone d’istinto uno chignon non fermato in alcun modo.

Si avvicinò al laghetto e si spruzzò il viso di quell’acqua congelata, poi alzò il capo respirando l’aria fredda del mattino, sentendone l’acume e sospirando seduta sui talloni, le mani sul viso e il capo teso all’indietro, mentre i capelli le ricadevano sparsi, mossi, lunghi sulla schiena.

Lasciò che i palmi le scorressero sul collo e in mezzo ai seni, per andare a riposarsi sulle ginocchia e rimanere ancora un po’ in quell’equilibrio precario, a contatto con la natura.

Oscillò la testa a destra e a sinistra, per sentire i muscoli dei trapezi stirarsi nella tensione, e fu allora che avvertì qualcos’altro: un asciugamano posarsi sulle sue spalle, filtrare il tocco morbido eppure fermo di due mani sui suoi muscoli, per poi passare ad accarezzarle il collo e giungere al suo viso, asciugandoglielo lentamente.

“Buongiorno” sentì dire mentre l’asciugamano scivolava distrattamente sul suo collo e due pollici le massaggiavano inavvertitamente le guance.

Oh.

La ragazza aprì immediatamente gli occhi perché , il masochismo era nel suo DNA e , questo non poteva che essere un sogno.

E invece, sopra di lei, stava la faccia capovolta di Neji Hyuuga.

Che visto da così era ancora più bello. Anche se la ragazza pensava questo più o meno ogni volta che lo vedeva.

Un dono degli dei al genere femminile. Kami, cominciava ad adorare Ino. Quella ragazza aveva assolutamente ragione.

Dovevano essere passati parecchi secoli in quel paradiso terrestre, perché a un certo punto Neji si lasciò andare a un mezzo sorriso: “Ti prenderai un colpo a restare così. Con quell’acqua gelata, poi. Rischi la cervicale a vent’anni”.

E detto questo, insinuò l’asciugamano sotto la maglia della ragazza, facendo scorrere le mani (per sbaglio?) sulla sua pelle nuda, sfiorandole le scapole e la colonna vertebrale, per poi tornare verso il suo collo su e insaccarle l’asciugamano anche sul davanti, sulle sue clavicole, come una sciarpa ben assicurata al collo.

Sono morta pensò Tenten nel frattempo. Sono morta e questo è il paradiso. Assentì con se stessa.

“Io vado ad allenarmi” sentenziò intanto il ragazzo.

Tenten reagì istintivamente: “Vengo anch’io”.

Non era così che aveva sempre fatto? Aggregarsi continuamente a lui, nei suoi devastanti allenamenti pur di vederlo, di stare con lui, di osservare la sua fronte corrugata dall’impegno e il sudore scorrergli lungo le tempie che custodivano il genio di quel ragazzo…

Kami, ora si sentiva Jiraya – sama.

Tenten, controllo! Si ordinò da sola mentre in lontananza sentiva la voce di Neji: “Così? Non credo di averti mai vista allenarti con la gonna” continuò notando l’abbigliamento della ragazza, lo stesso della serata precedente.

“Ma c’è sempre una prima volta” ghignò.

“E…Tenten? Forse sarebbe meglio che ti legassi i capelli” disse accarezzandole le ciocche castane e avvolgendole intorno alle sue mani.

La ragazza arrossì. Chissà perché, il suo commento sui suoi capelli sciolti la toccava di più di quello di poco prima, sui vestiti provocanti.

“Anche se ora che li ho visti, forse li preferisco giù” continuò Neji torcendo i polsi e lasciandole ricadere sul davanti le due ciocche in cui soleva partire la testa.

Tenten – l’ero kunoichi, come oramai aveva deciso di autonominarsi – non mancò di notare che nel fare ciò, il dorso delle mani di Neji le aveva carezzato lievemente il collo, sfiorandole appena il petto.

“Ti aspetto al campo d’allenamento dietro casa” sentenziò il ragazzo interrompendo bruscamente quel contatto.

“Arrivo” sussurrò Tenten in risposta mentre lui si allontanava.

Quel ragazzo l’avrebbe fatta morire, decisamente.

Ma di una morte favolosa.

 

 

 

Eccomi qua! Al solito mi prendo un piccolo spazio – autrice per dire due cose, anzi, affibbiare un aggettivo a ciascuno dei partecipanti a questo outtake:

1-    Tenten è spassosissima. Giuro, simpatica all’inverosimile da scrivere, riesce a incarnare una personalità simpatica e una semplicemente adolescenziale, emozionata.

2-    Neji è sensualissimo. Non ho altre parole.

 

 

Un breve messaggio: il prossimo capitolo descriverà l’alba di Naruto e Hinata: Kilkenny, chiama il dentista e prenota!

 

Ps alle recensioni risponderò nel prossimo capitolo, visto che non so chi di voi legga quali outtake…grazie comunque, siete tantissimi! Baci

 

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Capitolo 31
*** Domande e risposte ***


Naruto , dopo essersi girato e rigirato nel letto (va bene, divano

Naruto , dopo essersi girato e rigirato nel letto (va bene, divano...) almeno un migliaio di volte, decise che avrebbe abbandonato ogni tentativo di prendere sonno per quel giorno. Anzi, per quella notte.

Per quella notte che si stava trasformando in giorno.

Sollevando il capo notò oltre le grandi vetrate della dépandance la luce pallida del sole che sembrava farsi strada oltre l’imponente staccionata che circondava casa Hyuuga. Così sospirò e decise che avrebbe potuto pensare anche fuori, e magari si sarebbe perlomeno svegliato del tutto così, senza indugiare in quel dormiveglia irritante.

Si scoprì velocemente, si rimise la camicia bianca che aveva indossato la sera precedente, convinto di affrontare il freddo di fine dicembre, convinto che forse almeno quello lo avrebbe aiutato a chiarirsi le idee.

Uscì, felice di abbandonarsi alle spalle il russare di Choji e Kiba, e mosse i primi passi verso il mattino.

Si stirò felice della sua rinnovata speranza, della fiducia che riponeva in se stesso: dopotutto si trattava di lui, quindi era solo questione di esaminare le cose dalla giusta angolatura, e sicuramente ci sarebbe riuscito.

Dunque, la cosa era molto semplice, articolò guardandosi attorno.

La tenuta di casa Hyuuga era spettacolare. Il laghetto dava un estremo senso di pace e la collinetta…la collinetta mostrava Hinata, seduta sui talloni, che osservava l’orizzonte.

Kami, quant’è bella!

Il pensiero si materializzò nella mente di Naruto prima ancora che potesse formularlo. Il ragazzo corrugò la fronte stupito: da quale angolo remoto del suo cervello se ne era uscita?

Pensò un po’, mentre rimirava il sole pallido riflettersi sulla pelle candida di Hinata; lasciò che le supposizioni vorticassero nella sua testa, facendosi e disfacendosi, mentre osservava come i suoi capelli corvini assumessero le tonalità del blu e del viola, risplendendo nel mattino; si risolse infine quando sorridendo (e notando come Hinata sorridesse anche lei, forse alla semplicità della cosa) si rese conto che quel pensiero era spuntato così, non notato dal suo cervello, perché veniva dal cuore.

Si era talmente abituato al pensiero di Sakura, alla sua presenza fantastica a costante al suo fianco, da non aver mai neanche lontanamente preso in considerazione l’ipotesi che forse i suoi sentimenti non ricambiati erano andati via via trasformandosi in un confortevole senso di fiducia assoluta e di amicizia impregiudicata.

E come questo pensiero si formò nella sua mente, come un’epifania, il suo corpo mosse automaticamente un passo.

Il primo passo verso Hinata.

Chissà quanti ne aveva fatti lei, non vista, alle sue spalle! Chissà quanto aveva cercato, non notata, di avvicinarsi a lui mentre lui era troppo preso da altro per vederla…
Così, prima inconsciamente e poi con sempre più decisione, Naruto prese a camminare verso Hinata, che se ne stava seduta sulla sua collinetta, ad aspettarlo, come faceva da tanto, troppo tempo.

Quando la raggiunse, non visto (lui, per la prima volta, non notato da lei) ebbe quasi paura.

Paura di toccarla, di romperla, di rovinarla.

Poi la vide tremare: per il freddo, per la paura, per i suoi pensieri…Naruto non lo sapeva come non sapeva perché il suo istinto avesse ancora una volta preso il posto dei suoi pensieri razionali, mentre si inginocchiava dietro la ragazza e intrecciava le mani in quelle di lei, sulle sue ginocchia.

Vide la pelle d’oca formarsi sugli avambracci di Hinata e allora, non sapendo come difenderla dal freddo (lui, da offrirle, non aveva che la sua camicia), portò le loro braccia ad incrociarsi sul ventre di lei, in un abbraccio stretto e confortevole.

Sentì Hinata irrigidirsi per una attimo al suo tocco, poi rilassarsi nel suo abbraccio quando finalmente decise di rendere nota la sua presenza: “Hinata, sono io”.

Non c’era bisogno che lo dicesse: Hinata aveva già respirato il suo odore, aveva già distinto da tempo l’aria che sapeva di lui: vicino, sempre di più, e poi a contatto con la sua pelle.

La ragazza non sapeva perché tutto questo stesse succedendo, perché proprio oggi: che mai avesse di tanto speciale quel giorno per regalarle tanto.

Ma decise che, come le avevano detto le ragazze, se lo meritava. Lo aveva voluto con tutta se stessa e non poteva tirarsi indietro ora, proprio no.

Così si abbandonò a quell’abbraccio che aveva voluto per troppo tempo per non goderselo appieno: per non sentire i muscoli di lui oltre la sua camicia leggera, per non assaporare il suo calore, e la tenerezza di quel gesto.

Poi il viso di Naruto si poggiò leggero sulla sua spalla, scoperta dalla vestaglia che la celava alla sua vista, e lì rimase, a contemplare l’orizzonte.

“E’ bello, vero?” mormorò il ragazzo sulla sua pelle.

Stare qui?

“Dà…un senso di pace” continuò Naruto.

Questo abbraccio?

“L’alba è magica” sussurrò Hinata.

“Io parlavo di te, di questo, qui” rispose lui mentre il suo mento scendeva ad accarezzare la pelle di lei e le sue parole si perdevano in quel gesto.

Hinata non osò guardarlo negli occhi, ma sentì il suo volto volgersi verso l’orecchio, e il suo respiro caldo sulla gota: “Da quanto aspetti, Hinata?”

Che cosa?

Il sole sorgere?

La primavera arrivare?

…te?

Non trovando risposta adeguata a una domanda che non sapeva qualificare, la ragazza trattenne il respiro. Si volse un secondo, e scorse il volto del ragazzo a pochi centimetri dal suo, guardarla sorridendo.

“N-Naruto…”

Lui sorrise, ancora. Lei si morse il labbro, indecisa sul da farsi.

 

“Ti amo!” un urlo squarciò l’aria del primo mattino.

Vatti a fidare di Choji per lasciare dormire gli altri.

 

 

Spazio autrice: sì, lo so che questo capitolo, così come i due outtake precedenti, sono molto descrittivi, ma volevo comunicare la calma del primo mattino, quando è tanto facile perdersi nei proprio pensieri…

Ora, so di avervi fatti arrabbiare un po’ a interrompere i piccioncini, ma…la colpa è di Choji! XD

 

Ed ecco qua, come promesso, le risposte alle vostre recensioni!

 

Capitolo 28 – Chiacchiere al maschile

 

Killkenny: Ciao! Devo dire che aspettavo il tuo commento sul capitolo: essendo un maschio, ero ansiosa di sapere se i discorsi tra i ragazzi potessero essere azzeccati, e sono molto contenta che lo siano!

 

hinata hyuuga: Grazie mille anche a te! Devo dire che per la parità tra i sessi mi sembrava doveroso lasciare spazio anche a loro, e sono contenta che la cosa vi abbia divertiti!     Kibuccio… *.*

 

Ayumi Yoshida: Ayumi, don’t worry, non c’è problema! Sono felicissima che anche lo scorso capitolo ti sia piaciuto: questa fic l’ho pensata come leggera, e voglio un po’ rappresentarci un’amicizia serena e divertente…sono solo contenta se è quello che effettivamente passa! Le ragazze erano più complici e i ragazzi giocano un po’ di più a punzecchiarsi…Shika è attaccato da tutte le parti, ma direi che si difende bene, e poi è uno dei miei personaggi preferiti quindi non lo torturerei mai eccessivamente! Kiba è caruccio da matti e non nascondo che mi serve parecchio per dare al tutto una vena comica…lo vedo perfetto nel ruolo! Mr Baka…ora lo vedi il piccoletto all’opera!

Shino è una forza della natura, mi piace da impazzire!

A prestissimo! Silvia

 

EroSennin425: Ciao, sono contenta che Kiba ti piaccia perché fa impazzire anche me! A presto, dunque!

 

Talpina Pensierosa: Bene, sono felice che concordiamo! A prestissimo!

 

celiane4ever: Sorry! Spero che tu ti sia goduta gli outtake!

 

miss_ka: Ciao e grazie! Sì, Kiba è er mejo…un po’ sconsiderato, ma fantastico! E Shika è il solito: svogliato ma decisamente saggio! Aggiorno il prima possibile e…ricordati che aspettare un pochetto significa solo godersi maggiormante il momento finale! Alla prossima!

 

V@le: Ciao e super grazie! Non so quanto corrisponda a verità la chiacchierata tra maschi, ma ho preso spunto dalle interazioni tra i miei amici…che a volte sanno anche essere teneri, a modo loro! Choji è un grande (in più di un senso XD), Shino…(un pensierino sul capodanno a Suna lo sto facendo seriamente), Kiba è solo soletto perché dovrei (e vorrei) trovargli qualcuna, ma…in primo luogo non adoro particolarmente gli original character, e in secondo luogo vorrei tenere la cosa un po’ realistica, nel senso che nella realtà non succede quasi mai che una compagnia di amici si metta insieme al/la ragazzo/a dei suoi sogni, e lo facciano tutti contemporaneamente! Per questo Ino e Shika li ho messi insieme da prima, e altre relazioni non so ancora se fioriranno pienamente (SasuSaku ad esempio)…Scusa, mi sono dilungata tantissimo!

 

Inochan: Kiba è fantasticissmo, e Shino…mi scioglierei se non fosse per gli insetti…A presto!

 

HinaNaru: Ciao e grazie davvero! Alla prossima!

 

 

 

Outtake 9 – All’Alba (ShikaIno)

 

HinaNaru: sì, teneri teneri…sarà l’atmosfera della mattina presto…

         

Talpina Pensierosa: Ho messo gli outtake in modo che si potessero saltare senza che ci andasse di mezzo la storia…però sono molto contenta che una ShikaTema  abbia letto una ShikaIno solo perché l’ho scritta io! *me felice* grazie!

 

Killkenny: Già, già, il mattino m’ispira proprio mielosità

 

EroSennin425: Ciao e grazie di aver letto la storia sulla parola! Apprezzo veramente tanto!

         

Inochan: Scommetto che a te invece non è dispiaciuta la ShikaIno ;-) Il “donna” di Shika, come la battuta finale di Ino, mi sono serviti per stemperare un po’ i toni, perché amo il fluff, ma con moderazione! A presto!

         

V@le: Grazie, grazie, grazie! Felice che tu abbia gradito! E grazie per la fiducia!

         

Ayumi Yoshida: Ciao cocca! Ma scherzi? Questo ed altro per te…Addirittura 10 volte…che bello, tu sì che fai crescere il mio ego di autrice! Sì, ho cercato in ogni caso di tenerli un minimo IC, anche e pucciosi e innamorati…spero di aver fatto un buon lavoro! Shika penso sia un romanticone, in fondo, anche se non lo ammetterà mai…A prestissimo!

 

hinata hyuuga: Oh, wow, una persona rara a cui piacciono entrambi i pairing con Shika…complimenti! Grazie mille per i complimenti, sono sempre graditissimi!

 

miss_ka: Ciao, sono molto felice cha anche questo outtake ti sia piaciuto! Spero ti piacerà anche il prossimo! Ehm…NejiTen…Sì, vi faccio penare parecchio…sorry!

 

 

Outtake 10 – Stretching (NejiTen)

 

celiane4ever: Ciao e grazie! Sono felice che NejiTen ti abbia soddisfatta! Sì, sì, sono sicura che si divertiranno…spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto!

 

Talpina Pensierosa: Ciao, sono felice che concordi con me…che dici allora della NaruHina: abbastanza dolce?

 

EroSennin425: Sono davvero onorata che tu legga anche gli outtake di pairing che non ti fanno impazzire, davvero! In effetti all’inizio li avevo pensati apposta per togliere di mezzo i pairing che non erano principale rispetto alla storia, ma vedo che comunque in base al numero di letture, leggete tutto! Beh, non può che farmi piacere, grazie!

 

Killkenny: Ah ah, se già la NejiTen ti ha fatto effetto, che mi dici di questa NaruHina??? Sono felice che però la metà degli ego abbia approvato! Alla prossima!

 

BAbyDany94: Ma ciao! Grazie, sono molto felice che la storia ti piaccia…provo sempre di aggiornare il prima possibile!

 

miss_ka: Dai, sono contenta che anche tu la pensi come me…che dici del NaruHina, mi ammazzi per il bacio mancato? Oramai per lo meno è nell’aria…

 

V@le: Oh my god, thanks a lot! Anche se vai di fretta mi fa sempre piacere che tu lasci anche solo un segnetto del tuo passaggio! Spero ti sia piaciuto anche questo!

 

HinaNaru: Non chiederlo a me, Neji mi sta piacendo di brutto! Alla prossima!

 

Ayumi Yoshida: Ciao! Ho paira che un po’ mi odierete per aver interrotto così bruscamente questi due…però sono contenta che vi sia piaciuta la narrazione lenta com’è stata quella di Neji e Ten, perché anche questo capitolo era parecchio calmo! Grazie dei complimenti sulla caratterizzazione, mi fanno sempre tantissimo piacere! Che dici allora del NaruHina? Baci!

 

 

 

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Capitolo 32
*** Colazione ***


“Choji, tante grazie per la discrezione

Choji, tante grazie per la discrezione!” mormorò Ino soffocata dall’abbraccio dell’amico.

“Ino, ti ho mai detto che sei la mia compagna preferita?” continuava intanto a urlare il ragazzo in preda all’estasi.

“E dire che ieri ti ho anche fatto una dichiarazione coi fiocchi” sospirò Shikamaru in tono fintamente drammatico sbucando dietro alla ragazza. E detto questo provvide a lanciare una maglia addosso a Kiba, che dormiva in boxer. “Copriti” mormorò, poi domandò in direzione dell’amico: “Gli altri?”.

Neji è andato ad allenarsi” rispose Choji.

“Con Tenten immagino” fece Shikamaru con parecchia malizia. “Naruto?” inquisì poi.

“Non so”, rispose Choji “Mi sono poi svegliato al fragrante odore di questo ben di Dio” fece indicando le sporte da poco posate da Ino.

“Ah, Cho” fece quella “tu puoi chiamarmi Ino”. Poi scoppiò a ridere mentre il ragazzo le si inginocchiava davanti e le baciava le mani.

Shikamaru soppresse un ghigno mentre la ragazza continuava a ridere, poi quando Choji si fu rialzato, lei gli si avvicinò appollaiandosi sulle sue spalle: “Vedi Cho” fece la ragazza “Che la tua Ino ti pensa sempre?”

La sua Ino era in giro con qualcun altro” fece Shikamaru “o ha bisogno che qualcuno glielo ricordi?” chiese prendendola per la vita e tirandola possessivamente verso di sé.

“Oh oh! Hinata non ha mai acconsentito a queste cose…” fece Kiba riscuotendosi dallo stato comatoso in cui versava.

“Pervertito!” fece Ino tirandogli un cuscino. Ma rideva.

Perché a lui abbracci e a me cuscini?” si lamentò l’Inuzuka “Non è giusto!” protestò.

 

“Che è successo?” fece Neji entrando di corsa seguito a ruota da Tenten.

“Non ti facevo così da gossip, Hyuugafece Ino squadrandolo da capo a piedi.

Ma che dici” rispose quello “Ho sentito urlare e…”

“Sì, sì, siediti pure” fece Ino mentre sorrideva a Tenten e disponeva le paste che lei e Shikamaru avevano acquistato poco prima.

“La colazione è servita! Vado a chiamare Sakura” si scusò poi.

E Hinata…e Naruto?” chiese Tenten contrariata.

“Quelli possono stare da soli ancora un po’” le fece l’occhiolino Ino.

La bionda non fece in tempo a sparire che sulla porta comparvero i due, uno sguardo stranito e interrogativo per Hinata e uno sbadiglio che neppure tentò di coprire per Naruto.

Cos’era tutto quel baccano?” chiese il ragazzo assonnato grattandosi la testa.

“Ecco perché Hinata non ha mai acconsentito…” mugugnò Kiba abbracciando il cuscino.

“Prendo qualcosa da bere” mormorò Hinata prima di dileguarsi, seguita subito da Tenten.

 

“Allora, che è successo?” domandò la ragazza castana estraendo ogni sorta di bevanda dal frigo.

Hinata non rispose, ma sorrise.

Hina?” chiese di nuovo Ten.

“Potrei chiederti la stessa cosa” alzò un sopracciglio la Hyuuga.

“Chi sei tu e che ne hai fatto della piccola e dolce Hinata?” domandò Tenten contrariata “Stare con Ino e Sakura ti fa male…” scosse il capo poi.

Comunque” soggiunse “ci siamo allenati, niente di che. Ma direi che non si può dire la stessa cosa di te e Naruto, visto che ve ne stavate accoccolati sulla collinetta…”

Hinata arrossì di colpo: “C- ci hai visti?”

“Tesoro, eravate su una collina…” fece Tenten con ovvietà.

“Beh…” fece Hinata sistemando nervosamente i bicchieri “in realtà, tecnicamente, non è successo nulla…”

“Ragazze, urge riunione femminile!” urlò Sakura con un sorriso enorme entrando in cucina.

“Come diavolo fai a essere così prolissa la mattina appena sveglia?” chiese Tenten stranita.

Sakura la ignorò: “Mi dispiace Hina” fece poi rivolta all’altra “Maial-Ino è così maldestra alle volte!”.

Ino le fece la linguaccia.

“Risparmiala per Shikamaru” ribatté la rosa, e Ino, per la prima volta, non seppe che rispondere mentre arrossiva violentemente.

“Molto bene” riprese Sakura in tono professionale “Perché ho paio di cose da comunicarvi”.

Sia Tenten che Hinata si guardarono bene dal ribattere.

“Pensavo…” cominciò la rosa

Quando? Ha dormito fino alle undici…pensò Tenten senza ovviamente chiedere nulla.

Mentre dormivo” puntualizzò Sakura.

Ora Tenten aveva davvero paura.

“…Che siccome questa festa è stata un successo, potremmo farne un’altra a Capodanno, che dite?” domandò con un ampio sorriso.

Nessuna di loro osò rispondere.

“Ora potete parlare” esplicitò Sakura.

All’istante le tre ragazze annuirono.

“Bene, ora possiamo tornare di là” sentenziò la rosa soddisfatta. Ma non fece in tempo a prendere il succo all’arancia che si sentì Ino appollaiata sulle spalle: “Lo fai per Sasuke, vero?”.

“Io…” ora Sakura era imbarazzata, e sembrava avere difficoltà a trovare le parole.

“Siamo tue amiche Sakusottolineò Ino “Non vediamo l’ora che accada” sussurrò sparendo con una bottiglia di latte.

“A tal proposito…” si riprese Sakura “Io e te dobbiamo parlare, Yamanaka!”. Ma la bionda era già sparita oltre la porta.

 

“Succo d’arancia?”

“Latte?”

“The?”

“Caffè?” le ragazze si paravano in fila con un sorriso smagliante davanti ai ragazzi increduli.

Shikamaru le scrutava diffidente: “Vogliono qualcosa…”sussurrò tra i denti; Neji annuì, Choji faceva ambarabaciccìcocò tra latte e caffè e Naruto si stava addormentando sul tavolo. Solo Kiba, oltremodo entusiasta, annuiva a tutte accerchiandosi di bicchieri e chiedendo il bis solo per avere, a turno, una delle ragazze sporgersi su di lui.

 

“Tu non bevi il latte” fece Ino contrariata versando il latte a Shikamaru.

“Ino, che cosa state architettando?” chiese lui facendole scorrere una mano sul fianco. Questa era corruzione bella e buona!

“Ora lo saprai da Sakura” mormorò arrossendo.

“Non so perché, ma ho l’impressione che non mi piacerà” borbottò Shikamaru.

“Non so perché, ma ho l’impressione che lo farai lo stesso” mormorò Ino per tutta risposta, impostando la sua ‘faccia da richieste’.

Shikamaru scosse il capo.

 

“Latte e caffè!” si decise infine Choji.

 

“Ten?” chiedeva intanto Neji toccandole leggermente l’incavo del ginocchio.

Non fare così! Implorò Tenten sentendo il sangue affluirle velocemente alle guance.

“Sì?” rispose in tono strangolato.

“Non mi terresti mai un segreto, vero?” la voce del ragazzo arrivò in un sussurro, caldo e avvolgente.

“Sì…” ripeté Tenten inebetita.

“Sì?” chiese Neji contrariato.

Ma quanto sono messa male? Sono riuscita a fregarmi con un monosillabo di due lettere! Si lamentò Tenten tra sé e sé.

“No” provò allora.

“Allora mi dici che…”

 

“Allora ragazzi” li interruppe Sakura posando il succo d’arancia “Io e le ragazze” Ino rigirò gli occhi “abbiamo pensato di organizzare una festa per capodanno”.

“Ma c’è già il festival!” si intromise Choji.

“Sì, ma noi faremo una cena, poi andremo al festival” sottolineò Sakura “Noi ragazze ci occupiamo del cibo e voi ragazzi delle bevande, che dite?” terminò con un sorriso smagliante che rivaleggiava quello di Kiba, già perso in mille fantasie.

“Dico che ci sarà da divertirsi!” ribatté l’Inuzuka alzando il suo bicchiere di latte per brindare all’evento.

Shikamaru scosse il capo, Neji accennò l’ombra di un sorriso, Choji scrollò le spalle e Naruto…Naruto giaceva beatamente addormentato sulle gambe di Hinata.

 

 

Eccomi di nuovo qua! Che dite? Sakura sembra abbastanza determinata, e quando si mette in testa una cosa…lascio a voi i commenti!

Per quanto invece riguarda lo scorso capitolo grazie a chi segue da sempre, a chi ha scoperto da poco la fic, ha chi ha recensito!

Killer Queen 7: Ciao e benvenuta! Son ben felice di stuzzicare la tua curiosità…a presto!

 

Ayumi Yoshida: Ciao! Concordo con te, povero Choji! Sono felice d’aver contribuito alla causa del tuo relax personale, e…dai non ucciderlo! ;-P

 

Elfetta93: Spero che ora sia tutto più chiaro, il “colpevole” è proprio stato Choji, che oltretutto si rivolgeva a Ino!

 

miss_ka:Grazie! Anche a me spiace un pochetto per Choji, ma d’altronde…c’est la vie! Ecco qua!

 

V@le: Non ti preoccupare, la fine era apposta per disorientarvi come poi è capitato a Naruto e Hinata che non hanno ben capito cosa stesse succedendo, sentendo solo un urlo nell’aria! A prestissimo!

 

BAbyDany94: dubbio amletico che è venuto a molti…”Ti amo” l’ha detto Choji, per ragioni che sono state spiegate in questo capitolo, a Ino…per Naruto direi che è ancora un po’ presto! ;-)

 

celiane4ever: Povero Choji, lo vogliono tutti morto…già, Naruto è diventato piuttosto audace da quando ha capito cosa vuole…

 

Talpina Pensierosa: Grazie, spero che questo capitolo ti abbia fatta sorridere!

 

Killkenny: Almeno qualcuno di “voi” approva, sono felice!!  Ps vuoi un po’ di insulina? Potrei darla in omaggio ai miei lettori…

 

EroSennin425: Ciao e grazie! Choji si è preso abbastanza nomi, direi…E no, Naruto non è così stupido…certe volte perlomeno!

 

VenTu: Ma ciao! E’ bellissimo che qualcuno si avventuri a leggere di botto una storia con più di 30 capitoli…grazie! E grazie anche per i complimenti: m’hai fatta morir dal ridere col “Chakra” urlato per la classe! Sono anche felice che ti piacciano le coppie: per me alcune sono intoccabili (ShikaIno), alcune abituali (NaruHina) e alcune sperimentali (TemariShino)! Kiba è tremendamente accattivante, son d’accordo con te, ma con chi me lo metto…con Anko?! XD Wow, venerare è una parola grossa…*me iper lusingata*

Vabbè, lascia qualche cesto di frutta davanti alla statua che ha fatto costruire Ayumi, poi riparleremo più avanti dei sacrifici umani…scherzo naturalmente, ma sono assolutamente elettrizzata dalla tua recensione! A presto!

 

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Capitolo 33
*** Fughe velate e battute improprie ***


“D’accordo: noi ragazze ci vediamo domani pomeriggio, allora, va bene

“D’accordo: noi ragazze ci vediamo domani pomeriggio, allora, va bene?” domandò Ino avvolgendosi la sciarpa attorno al collo.

“Ino, dov…” cominciò Shikamaru, ma la ragazza lo interruppe: “Io e i ragazzi riaccompagnamo a casa Kiba, non mi sembra ancora in formissimaaffermò mentre Kiba annuiva vigorosamente elemosinando un suo abbraccio.

“Grazie di tutto Hina, è stato spettacolare” fece Ino avvicinandosi alla festeggiata e dandole un bacio sulla guancia.

“Tu Saku vieni con noi?” la rosa annuì mentre prendeva un libro e lo piazzava tra le mani di Hinata.

“Ten?” fece poi in direzione della castana.

Quella scrollò le spalle: “Io e Neji andiamo ad allenarci”. Neji la guardò con aria contrariata, ma quella confermò convinta: “Me l’ha chiesto Lee ieri sera”.

“Fortuna che non siamo il team nove” sussurrò Choji in direzione di Ino, che annuì sorridente.

“Bene, grazie di tutto, è stato fenomenale” rinforzò Sakura. Hinata fece per alzarsi a salutarla ma quella l’arrestò: “Vengo io!” esclamò convinta.

“Sì, e io e Neji andiamo…” fece Tenten prendendo lo Hyuuga per un braccio e trascinandolo verso l’uscita.

In men che non si dica erano spariti tutti, lasciando una stranita Hinata a chiedersene il perché.

Mentre la ragazza si guardava attorno calcolando mentalmente le cose che avrebbe dovuto mettere in ordine, sentì qualcosa muoversi sulle sue gambe mentre le braccia di Naruto le si avvolgevano attorno alla vita e il ragazzo si accoccolava sul suo ventre.

La ragazza sentì il sangue correrle alla faccia: fortunatamente Naruto non era sveglio per vederla a quel modo, e…fortunatamente Sakura le aveva lasciato qualcosa da leggere.

 

“Mi spieghi adesso cos’era tutta quella fretta?” chiese Shikamaru mentre ancora si infilava la giacca.

Ino lo guardò e scosse il capo: “E io che credevo di averti in squadra per l’intelligenza…”.

Lui la guardò accigliato mentre Choji scoppiava a ridere.

“Ora lei e Naruto sono soli” sussurrò Ino con aria sognante mentre Kiba sbadigliava: “Questa è casa mia”.

“Ci vediamo a capodanno!” gli ricordò Choji. Intanto l’Inuzuka s’era sporto per ottenere un bacio da Ino, che non capendo l’aveva guardato contrariata mentre Shikamaru lo respingeva palesemente: “Ciao, Inuzuka”.

Kiba ritentò con Sakura, ugualmente senza successo.

Affranto, si diresse verso casa.

Sakura sospirò: “Quanto vorrei essere a casa Hyuuga in questo momento…”

“Non ti preoccupare fronte spaziosa, oggi pomeriggio stesso sapremo ogni succosissimo dettaglio…” la rincuorò Ino.

“La potreste gentilmente finire di parlare in codice? Io e Choji ci sentiamo un po’ esclusi…” si lamentò Shikamaru.

“Povero piccolo…” fece Ino tirandolo vicino a sé. Il viso del ragazzo assunse una sfumatura vagamente violacea mentre Sakura sorrideva sorniona e annuiva verso Choji.

“A quando le nozze?” chiese il ragazzo ridendo.

“22 settembre, a mezzanotte. Sai, a metà tra il mio compleanno e quello di Ino, pensavamo fosse particolarmente romantico…” disse ironico Shikamaru.

Sakura strabuzzò gli occhi. E non fu la sola. Choji guardava il suo migliore amico con lo stesso sguardo che avrebbe riservato a un ninja a quattro teste, e Ino aveva la bocca aperta da parecchi minuti oramai.

Che c’è, non si può più fare una…?”.

Choji sorrise forzatamente, mentre la fronte di Sakura si corrugava e il viso di Ino si piegava in un sorriso forzato: “Ciao papà…signor Nara…”.

 

Le pareva d’essersi addormentata da poco, quando i primi raggi di sole le solleticarono il viso e una voce matura e possente mormorò: “Buongiorno…”

“Buongiorno. Che roba è?” fece Naruto fissando Hinata da sotto in su e indicando il libro che aveva in mano.

“Eh?” Hinata fece un piccolo balzo all’udire la sua voce. Quasi si era scordata che il ragazzo che le piaceva da una vita dormiva accoccolato sulle sue gambe da più di un’ora. Quasi. Se ne ricordava solo ogni due secondi circa.

“Un libro che mi ha passato Sakura” rispose arrossendo “Ma non mi piace granché”.

Perché lo leggi allora?” fece lui con aria interrogativa, e a Hinata venne da pensare a come la sua espressione somigliasse a quella di un bambino curioso.

Perché piace a Sakura” spiegò Hinata “E se le piace, e lei piace a me…dovrà pur esserci qualcosa di buono”.

Naruto sorrise alzandosi a sedere: “Che ore sono?” domandò grattandosi il capo.

“Quasi l’una” sorrise Hinata.

“Potevi svegliarmi”.

“Non volevo” rispose lei d’istinto, poi subito si corresse, arrossendo vistosamente: “Scusa”.

Se è la verità non ti devi scusare” le fece Naruto sorridendo. “Senti, mi dai dieci minuti? Poi sono da te” le disse poi. “Ti devo una ciotola di ramen, no?”.

S-sì” sussurrò Hinata. Se ne ricordava?

Ma se devi…” cominciò poi la ragazza, finendo per mordersi un labbro.

Se…?”

“Niente, scusa”.

Hinata, niente più ‘scusa’, ricordi?” sorrise lui. “E poi non devo essere da nessuna parte oggi, e mi fa piacere stare con te”.

“D’accordo” annuì lei “Se mi dai dieci minuti mi cambio e arrivo”.

 

“Sei sicura che Lee abbia detto al campo 4? Mi sembra strano…” cominciò Neji guardandosi attorno.

Tenten annuì.

Tenten? Sicura che Lee t’abbia detto qualcosa in generale a proposito degli allenamenti?”.

Tenten aveva preso a fare cerchi coi piedi nel terreno. Forse per non guardarlo negli occhi.

Se volevi stare da sola con me bastava dirlo” ghignò Neji scrutandola di sottecchi.

Tenten si sentì avvampare: naturalmente non l’aveva fatto per quello, insomma, voleva solo lasciare soli Naruto e Hinata e…e forse stare da sola con Neji. Ma lui, ovviamente, non era interessato, quindi…

Senti, Neji, volevo lasciare soli Naruto e tua cugina, va bene? E siccome tu vivi lì e tendi ad essere un po’ iperprotettivo…beh, l’allenamento è l’unica cosa che poteva tirarti fuori da casa, ok? Ma se sei così scettico e annoiato dalla mia presenza puoi pure tornartene a casa, tanto loro due per quest’ora dovrebbero già essere usciti…” fece la ragazza voltandosi per andarsene.

Tenten” si sentì afferrare per un braccio.

“Bastava dirlo” le sussurrò Neji all’orecchio.

Perché a me? Imprecò Tenten: dalla ferma volontà di ucciderlo, era passata alla ferma volontà di saltargli addosso con una sua sola frase.

 

Hinata si precipitò in camera sua con la ferma determinazione di lasciare la camera nel massimo disordine, ma di riuscire a trovare in brevissimo tempo qualcosa di elegante ma non formale, carino ma non volgare…aprì la porta mentre mentalmente aveva già provato diverse combinazioni di vestiario, scartandole tutte per una ragione o per l’altra…eppure avrebbe dovuto muoversi o Naruto forse si sarebbe stancato di aspettarla…

Chiuse la porta dietro di sé e improvvisamente sorrise: sul letto c’era una gonnellina a fiori che aveva sempre invidiato a Ino, una camicetta carinissima di Sakura e le ballerine preferite di Tenten.

Di fianco, un biglietto: “Buona fortuna!” contornato dalle impronte rosa, lilla e dorate dei lucidalabbra delle sue amiche.

 

 

 

Prima di rispondere alle recensioni e poiché già in tanti me l’avete chiesto…sì, direi proprio che un outtake in diretta da Suna ci sta a capodanno! Ed ecco le vostre risposte (grazie, siete tantissimi!)

Elfetta93: Già già, capodanno…sto meditando di celebrarlo in un’altra fic, giusto perché questa sta raggiungendo dimensioni ragguardevoli!

 

celiane4ever: Bene, sono contenta di averti fatta ridere! A che ti riferisci, alla risposta di Sakura? Quella è abbastanza tagliente… XD

 

V@le: Ciao e grazie! Sì, Shika si sentiva molto “preda” in quella situazione! E concordo col “povera Ten”, non sa che pesca si è scelta! (o forse lo sa e sa anche che ne vale la pena?!)

 

Killkenny: Kiba-Hinata…giammai! Sakura? Mah, non mi convince, e Ino…off limits! Ci si penserà…E Naruto è andato, sì. Definitivamente direi.

 

Wildheart: Ciao! Ma che bello trovarti anche qua! Dunque, premetto che mi sento onorata che tu legga le mie fic “sulla parola”! Grazie mille per la recensione dettagliata e lusinghiera! Gestire tutti i personaggi insieme non è per nulla facile, perché si tratta di trovare un equilibrio locale che cambia di volta in volta…ma come fanfic mi diverte molto, e mi rilassa tra un (estenuante da scrivere) capitolo di Treason e l’altro! Kiba piace un botto anche a me, mi fa morire, e Sasuke è davvero una sfida! Neji, sai che ne penso di lui da Treason, mi affascina tantissimo! Sono felicissima anche che ti piaccia la coppia Temari-Shino, che a me intriga tantissimo! E anche per me funziona di brutto…Per quanto riguarda Ino e Shika, sono loro, e io li adoro, tu lo sai bene! A presto e grazie ancora!

 

EroSennin425: Eh sì, un pochetto durerà ancora…se non vi stancate di leggerla! Grazie per avermi detto degli errori grammaticali: ogni tanto, pur rileggendo ogni capitolo prima di postare, qualcosa mi sfugge…se me li segnalate provvedo a correggere!

 

BAbyDany94: Già, Shino sarà il grande assente, perché per capodanno va a Suna! Alla prossima!

 

Ayumi Yoshida: Sì, sì, era Choji, ma se tutto va bene Naruto e Hinata rimarranno soli per un po’…La povera Ten, sfortunatamente per lei, non capisce davvero più nulla…aiutiamola ragazzi! Grazie mille della recensione e a presto! Besos

 

VenTu: Ciao! Giuro che mi fai morire dalle risate…Kiba aspettiamo capodanno e anche se ancora non ho deciso…ci sarà da divertirsi! Tranquilla, non mi spaventi! I cocomeri vanno benissimo, grazie, per il sacrificio umano aspettiamo la fine della fic che poi celebriamo tutti insieme! A prestissimo!

 

HinaNaru: Ciao e grazie dei complimenti! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!

 

miss_ka: Sì, Sakura è fortissima! Kiba: povero cocco, è così dolce… *.* Grazie ancora della recensione, fenomenale come al solito! A prestissimo!

 

 

 

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Capitolo 34
*** Scommesse ***


“Sono pronta” affermò Hinata davanti allo specchio

“Sono pronta” affermò Hinata davanti allo specchio. Se avesse dovuto aspettare di rendersi perfetta, non ce l’avrebbe mai fatta, così decise per lo meno di essere puntuale. Gettò un’ultima occhiata al biglietto che le avevano lasciato le ragazze, e d’improvviso le comparvero i loro volti in testa. Hinata si trovò a sorridere e ad avere stranamente fiducia in se stessa.

Aprì la porta e si ritrovò dinanzi Naruto, una mano alzata per bussare alla porta.

Mano che in realtà era alzata a quel modo da cinque minuti buoni.

Il ragazzo la guardò e le sorrise: “Pronta?” chiese. Poi: “Quella camicia assomiglia a quella di Sakura…”.

Hinata arrossì prontamente, ma non ebbe il tempo di ribattere che si trovò a chinare il capo.

“Tu che ci fai qui?” chiese imperiosa la voce del signor Hyuuga fissando Naruto.

“Beh, signore” fece l’interpellato “Io…col suo permesso…porterei fuori a pranzo Hinata”.

“E’ un appuntamento?” chiese l’uomo alla figlia.

Ora Hinata era davvero in imbarazzo.

Lo era? Era un appuntamento?

 

“Da quant’è che hai messo gli occhi sulla mia bambina, Nara?” il volto di Inoichi Yamanaka non era per nulla sorridente.

Dov’erano finiti i tempi in cui lo chiamava per nome?

“E spero, per te, che tu le abbia messo solo quelli addosso…”

“Papà…” tentò di mediare Ino. Shikamaru era troppo terrorizzato per dire qualcosa. La sua mente già disegnava scenari in cui, vittima dello sconvolgimento spirituale, si strangolava da solo, o magari si buttava nel fiume, oppure veniva sottoposto a chissà quali lente e micidiali torture…

“E’ una faccenda tra uomini, principessa”.

Ecco, nella sua furia Inoichi Yamanaka non aveva calcolato una variabile: il caratterino che aveva trasmesso alla figlia.

“Papà!” questa volta il tono della ragazza non era dolce e tentativo, ma minaccioso e perentorio.

Ino si era parata davanti a Shikamaru, con le braccia allargate, quasi a volerlo proteggere. A Sakura venne da ridere: quanto sapeva essere teatrale la sua amica!

“Primo: io e Shikamaru non stiamo per sposarci” fece Ino alzando un dito “Secondo” proseguì levando l’indice: “e se anche fosse?” chiese con un poco di esitazione nella voce.

Il signor Yamanaka non sapeva come rispondere, incerto tra il consolare la sua bambina e strangolare quel maledettissimo figlio di…un suo amico.

Shikaku Nara intanto si godeva divertito lo spettacolo masticando qualche patatina offertagli da Choji, quando per sbaglio incontrò lo sguardo disperato e implorante del figlio. Allora la pietà ebbe la meglio. Abbozzò un sorriso e propose: “Stavamo andando a mangiare insieme, vi unite ragazzi? Cho, tuo padre ci aspetta dentro…”

“Dove?” chiese il ragazzo mentre Ino continuava a sostenere lo sguardo del padre, il quale fissava imperterrito Shikamaru.

Ichiraku, naturalmente”.

A quel punto la tensione scomparve dal volto di Ino, che guardò Sakura con aria complice.

 

“Stiamo…uscendo” rispose Hinata sotto voce.

Lo sguardo di Hiashi vagò tra la figlia e il ragazzo parecchie volte, prima di fermarsi in pianta stabile su di lui: “Suppongo che il figlio del defunto Hokage possa portare a pranzo la discendente degli Hyuuga”.

Naruto strinse i pugni, e Hinata si ritrovò a pregare silenziosamente che non facesse qualcosa di stupido.

“Grazie” rispose semplicemente Naruto “E’ importante per me avere la sua approvazione”.

Grazie si ritrovò a sussurrare Hinata alla più vicina forza celeste, notando ancora una volta come Naruto fosse cambiato in tutto quel tempo, come quei tre anni lontano da casa l’avessero plasmato, come gli anni in patria al servizio dell’Hokage l’avessero reso più maturo e responsabile.

 

Quindi che facciamo?” chiese Neji scrutando Tenten. Erano fermi al campo d’allenamento, e nessuno dei due aveva proferito parola per lunghi minuti. Per una volta, miracolosamente, sembrava fosse Neji a voler condurre una conversazione.

La ragazza non rispose, tenendo lo sguardo ostinatamente fissato al terreno.

“Ten?”

Il suo cuore mancò un battito. Non era abituata ad essere chiamata così da Neji, non con quell’abbreviazione, non con quel tono. Deglutì a vuoto, sentendo il sangue affluirle al viso.

“Ehi…” il ragazzo osservò la sua stessa mano posarsi sotto il mento di Tenten, carezzarle dolcemente la guancia col pollice e alzarle leggermente il viso, a incontrare il suo sguardo: “Tutto bene?” domandò in un sussurro.

Lei non aveva la forza di rispondere, non quando gli occhi chiari di lui erano fissi a quel modo nei suoi. Aprì la bocca parecchie volte, senza emettere tuttavia suono.

Semplicemente, lo guardò negli occhi, persa.

Neji la scrutò contrariato, poi scosse il capo e accarezzatole ancora una volta il viso la baciò con foga.

 

Hinata non ci credeva. Suo padre l’aveva fermata sulla soglia e le aveva dato il permesso di uscire con un ragazzo! Ancora meglio: il ragazzo, Naruto.

Si ritrovò a guardarlo camminare mentre lui se la trascinava dietro quasi saltellando, la sua mano calda e avvolgente sicura nella presa sulla sua, molto più piccola e fredda.

“Ehi, Hinata” si fermò lui d’un tratto, volgendosi per incontrare il suo sguardo.

“Sicura che il ramen vada bene?” chiese timoroso.

Hinata sorrise. Era così maturo su certe cose e così immancabilmente insicuro su altre…

“Certo” sorrise fiduciosa.

Non sapeva perché, ma Naruto ora le dava la forza di essere migliore, per lui. Per la prima volta le sembrava che fosse lui ad aver bisogno della sua approvazione. Che avrebbe avuto senza riserve, con tutto il cuore.

 

“Ciao ragazzi!” la voce di Choza suonava allegra, al solito.

“Beh, Inoichi, Shikaku, che sono quelle facce?” chiese poi rivolto agli amici. Oramai i tre non avevano segreti l’uno per l’altro.

“Niente” risposero i due in coro.

Fu allora che Choza Akimichi ebbe la netta certezza che fosse successo qualcosa.

Shikaku e Inoichi non concordavano. Mai. Su nulla. Esattamente come i loro figli, che ora si guardavano complici e silenziosi.

Un attimo: complici e silenziosi, Ino e Shikamaru? Se Choza Akimichi era certo di una cosa, era che Ino e Shikamaru non erano complici. E soprattutto non silenziosi. Mai. Il che forse spiegava il perché del silenzio dei genitori.

Choza allora scoppiò a ridere, cacciando una manata sulle spalle esili di Shikamaru: “Complimenti ragazzo! Principessa, potevate aspettare un altro po’, però…” fece poi rivolto a Ino.

“Un mese di barbecue per me!” esclamò trionfante Choji sorridendo al suo vecchio, che non poté fare a meno di correggerlo: “Spiacente deluderti, figliolo, ma ci è andata più vicina Yoshino…E tra l’altro la somma è considerevole…”

Ino sgranò gli occhi: “Scusa, scusa…tenevate le scommesse?”.

 

“Naruto!” lo fermò Hinata d’istinto mentre avevano ripreso a camminare.

Il ragazzo si volse con aria interrogativa: “Dimmi, perla”.

Hinata sgranò gli occhi: perla? Nessuno mai l’aveva chiamata così…

Abbassò gli occhi e lo sguardo le cadde sull’anello che il ragazzo le aveva regalato: d’un tratto sorrise.

Naruto arrossì prepotentemente: perla? Da dove diavolo gli era saltato fuori un nomignolo del genere? Aspetta: nomignolo? Nomignolo come quello che si danno i…fidanzati?

“Grazie per prima”

Il ragazzo la scrutò, non comprendendo.

“So che mio padre non è una persona facile…lui è…autoritario, ecco, e può fare paura…”

Hinata” la interruppe lui, dolcemente “Io…io non lo posso sapere com’è, avere un padre…ma sono sicuro che nonostante tutti i difetti che possa avere, tutti i rimproveri ti possa fare, tutto ciò che possa dire…è sempre tuo padre”.

Naruto non sapeva se quello che aveva appena detto avesse un grande senso, ma sicuramente ebbe un grande effetto su Hinata, il cui respiro prese ad accelerare. D’un tratto se la ritrovò tra le braccia, e non avrebbe saputo dire chi dei due si era mosso verso l’altro.

 

Tenten era in paradiso, era definitivo. Oddio, quanto erano forti le braccia di Neji…premuta contro il suo petto sentiva ogni suo muscolo guizzare impazzito, mentre il braccio, saldo sulla sua vita, la teneva in piedi…Kami, se avesse dovuto fidarsi delle sue ginocchia sarebbe già stata a terra!

Poi non ne ebbe più bisogno, perché Neji la prese in braccio, direttamente, avvolgendole la vita e facendola poggiare su una roccia mentre con una mano le proteggeva la nuca…Kami, non c’erano altre parole…il paradiso

Poi, il tocco di realtà. Quella cosa che ti riporta dritta a terra, quando credi di essere nella beatitudine assoluta.

Che, naturalmente, proveniva da lei.

Il.suo.maledetto.stomaco.

Brontolava.

Neji lo ignorò una, due, tre volte, poi non resistette: sorrise sulle labbra della ragazza, rosse dalla foga dei suoi baci, e senza scostarsi di tanto dal suo volto annunciò: “Ti porto a mangiare qualcosa”.

“Con quel tono potresti portarmi anche all’inferno, ci verrei” sorrise ebete Tenten.

Davvero l’aveva detto ad alta voce?

Neji scosse il capo, ma sorrideva.

Al diavolo, se quella era la sua reazione, era fiera di averlo detto ad alta voce!

 

Shikamaru scosse il capo e sogghignò, godendosi lo spettacolo. Lasciò che il suo braccio riposasse sulla spalla di Ino, tanto a questo punto non aveva più nulla da temere.

Poi incrociò lo sguardo di Inoichi, e d’un tratto cambiò idea, ritirando fulmineamente il braccio dalla spalla della ragazza.

Ino intanto continuava esterrefatta: “Sakura, ti rendi conto?”

“Oh certo” rispose la ragazza dai capelli rosa annuendo “Ho sbagliato d’una settimana!”.

A Ino caddero le braccia, ma Shikamaru si guardò bene dal consolarla. Per lo meno finché c’era suo padre nei dintorni.

Ino stava per obiettare qualcosa quando un sorriso riprese forza sul suo volto. Tirò una gomitata a Sakura che sogghignò complice mentre Naruto e Hinata facevano il loro ingresso nel locale.

“Signori” annunciò la ragazza dai capelli rosa“Si riaprono le scommesse…”

 

 

 

Eccomi qua! Scusate il ritardo, ma ho avuto esami e una fic da completare per il concorso NaruHina di Ayumi e Ferula! E’ stata una faticaccia, ma ce l’ho fatta, e se vorrete la potrete leggere tra qualche tempo (date tempo ai giudici, hanno un sacco di fic da correggere!)

Intanto rispondo alle vostre magnifiche recensioni…

Un bacione a tutti, alla prossima!

 

Elfetta93: Che mi dici questa volta di Ten? XD

 

EroSennin425: Sono felice di non stancarti! Che dici di questo capitolo?

 

V@le: Ten stava per impazzire, ma al solito il buon Neji stupisce tutti! Tranquilla per l’outtake di Suna, con un po’ di calma prometto di fare tutto! Ciau!

 

HinaNaru: Sì, al capodanno a Suna saprete tutto, di Gaara e di Shino, tranquilli! Kiba poveretto non ha ancora trovato l’anima gemella…

 

VenTu: Eccomi qua, dopocvarie peripezie, a postare! Mi scuso per il ritardo tremendo, ma è un po’ un caos! Kiba, lo sai, piace un sacco anche a me! Ino e Shika…diciamo che si destreggiano, più o meno bene! (una ventata della loro vita matrimoniale, che un po’ segue la fuga romantica da te prospettata, l’ho inserita in una raccolta di drabble!). Fai gli auguri alla tua amica quando verrà il 22 settembre, mi raccomando! Dille anche che dovrebbe sentirsi onorata, dato che è il compleanno di Shika!!! Sakura ha dato a Hinata un libro Harmony, mi spiace di dire…E per il bacio…concordo, sarebbe terribilmente romantico alla mezzanotte, e chissà che tu non ci abbia preso! Tranquilla per i cocomeri, andare avanti così finisco la fic che sono di stagione! ;P

 

celiane4ever: Che dici, Neji è passato abbastanza all’azione? XD A presto!

 

miss_ka: Sì, anche per me è bello che le ragazze siano amiche! In effetti concordo: nella storia di Kishimoto questo legame non c’è o comunque non è evidente, ma a me piace immaginarle così! Su Kiba ci lavoreremo, tranquilla! Inoichi…l’hai visto abbastanza arrabbiato?

 

Ayumi Yoshida: Ciao! Sì, le ragazze sono parecchio perspicaci! Beh, ora direi che l’aggettivo “povera” la assocerete in poche a Tenten, no? Ino e Shika mi piacciono da impazzire, ma questo tu lo sai bene! Hinata e Naruto…ci siamo quasi…tu quando punti che si metteranno insieme? Potremmo aprire le scommesse come Sakura… Baci!

 

BAbyDany94: Eccomi qua, con un po’ di ritardo ma ci sono! Già, mancava qualcosa di Tem, ma lei è a Suna a prepararsi per il capodanno…

 

Talpina Pensierosa: Non ti preoccupare per la recensione, è bello comunque che tu legga! Com’è andata la vacanza?

 

Wildheart: Ciao, che mi dici di Neji ora? I genitori…eccoteli serviti, mi piccione sempre un sacco! Sono divertentissimi da scrivere, e il trio InoShikaCho…*_* Sì, la fragilità di Hinata fa bene a Naruto, e direi, forse, anche il contrario! A presto!

 

KanaChan: Ciao e scusami per il ritardo, ma ho avuto davvero da fare! Spero che comunque ti sia piaciuto questo capitolo!

 

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Capitolo 35
*** Carezze e strangolamenti ***


“Dove ci mettiamo

“Dove ci mettiamo?” chiese Naruto con un gesto della mano.

Dove vuoi tu” lo assecondò Hinata.

Il volto del ragazzo improvvisamente si illuminò quando, vagando con lo sguardo, incrociò quello di Shikamaru. Stava per indicare il tavolo dei loro amici quando il ragazzo dal codino cominciò a sbracciarsi facendo segno di ‘no’; poi procedette a indicare un tavolino all’angolo.

“Qui va bene?” fece allora Naruto accennando alle sedie individuate dall’amico. Hinata annuì sorridendo, mentre Shikamaru alzava un pollice in segno d’approvazione. Poi, con lo stesso pollice, il ragazzo indicò il bagno.

Hinata, io…vado a lavarmi le mani, va bene?” chiese il biondo.

Lei annuì.

 

Anche voi qui?” chiese Naruto meravigliato mentre Shikamaru gli faceva segno di abbassare la voce:

“Devi sempre essere così rumoroso?” domandò infastidito mentre anche Choji faceva il suo ingresso.

“Complimenti” fece il ragazzo castano entrando “non l’hai ancora fatta scappare…”

“Beh, a dire il vero è stato più facile del previsto…” spiegò Naruto.

“Certo che Ichiraku…” sbuffò Shikamaru.

Che c’è? A Hinata non dispiace” scrollò le spalle Naruto

“Ha gusto la ragazza” aggiunse poi sorridendo.

Shikamaru scosse il capo: “In fatto di cibo, forse…”

“Non le dispiace nulla, fintanto che ci sei tu” spiegò una nuova voce.

I ragazzi si voltarono per vedere Neji appoggiato allo stipite della porta.

Che ti porta da queste parti?” chiese Choji stupito.

“Ten aveva fame” scrollò le spalle il ragazzo dagli occhi pallidi.

Ten, eh?” alzò il sopracciglio Shikamaru “Comunque” riprese volto verso Naruto “Vedi di non fare cavolate ora”.

O Ino lo uccide” rise Choji in un angolo. Shikamaru lo guardò di traverso, anche se quella, in effetti, era la ragione principale.

“Eh, ma come…” cominciò il biondino, ma subito fu interrotto dal moro: “Ti metti tu nell’angolo, in modo che Hinata ci dia le spalle…e di tanto in tanto guardi verso di noi, capito?”

“Sì, perché tu sei un famoso latin lover, Nara…” sghignazzò Neji.

Shikamaru sbuffò: “E’ uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo, Hyuuga…ti stai forse offrendo?”

“Io ho da fare” rispose Neji, e detto questo, senza aver usato il bagno, sparì.

 

“Andiamo?”
“Non so, magari si imbarazza…”

“Andiamo!” si intromise una nuova voce.

“Ten, che ci fai qui?” chiesero Ino e Sakura in coro scorgendo l’amica dal volto arrossato avvicinarsi a loro.

“Niente allenamento?” chiese Sakura interdetta.

“Ben meglio dell’allenamento!”rispose Tenten entusiasta.

Ino si stampò un sorriso prefabbricato in faccia indicando suo padre: “Non qui” sussurrò scuotendo leggermente il capo, indicando il genitore e mimando una morte veloce tutto in una volta.

Sakura e Tenten scoppiarono a ridere.

In quel preciso istante Hinata si voltò, e d’istinto le tre amiche si precipitarono al suo fianco:

Hina?”

“Tutto bene?”

“Come si sta comportando?”

A Hinata venne da ridere a tutta quella premura: scosse leggermente il capo e cominciò: “Tutto bene, è stato un vero gentiluomo”.

Ino annuì entusiasta, Tenten sembrava avere i pensieri altrove e Sakura inarcò un sopracciglio: “Stiamo parlando della stessa persona?”.

Di nuovo scoppiarono tutte a ridere.

Poi si volsero verso la porta del bagno, dove uno a uno uscivano i ragazzi.

“Andiamo là, Ten?” fece Neji prendendo la ragazza per un braccio e indicando il tavolino più lontano dagli altri. La ragazza annuì senza proferire parola e lo seguì.

Shikamaru fece cenno a Ino e Sakura di allontanarsi da lì mentre anche Choji usciva dal bagno e Ino borbottava: “E poi dicono che siamo noi femmine ad andare insieme al bagno…” e così brontolando tornò al suo posto con l’amica dai capelli rosa.

 

“Proprio dove ci sono tutti, eh?” alzò un sopracciglio Neji in direzione di Tenten.

“Beh, fanno il ramen migliore della zona…” tentò la ragazza.

“Il fatto che ci fossero Naruto e Hinata non centra nulla, vero?” fece lui ironico.

Tenten ebbe la grazia di arrossire, mentre Neji scuoteva il capo con l’ombra di un sorriso sul volto.

Cosa ordinate?” li interruppe la cameriera.

 

“Una bottiglia di sakè, dieci porzioni di ramen, quattro di…” erano circa tre minuti che Choza ordinava, e non sembrava essere che a metà. Sakura lo fissava allibita. Si volse per chiedere a Ino se tutta quella lista fosse normale, quando vide l’amica irrigidita e rossa in volto.

“Tutto bene, principessa?” domandò Inoichi passandole una mano sulla fronte. “Sei calda…”

“Benissimo pa!” rispose la ragazza con una voce stranamente acuta sull’ultima sillaba.

Sakura allora si volse per osservarla bene, e notò che l’amica in effetti stava iperventilando.

“Ino?” tentò sottovoce “sicura che vada tutto bene?”.

La ragazza le sorrise nervosamente e annuì silenziosamente, non fidandosi delle proprie parole.

“Mah…” sospirò Sakura, e detto questo fissò la sua attenzione su Naruto e Hinata.

 

“Allora, che prendi?” chiese Naruto col sorriso migliore che conoscesse.

“Quello che prendi tu” sorrise Hinata. In realtà non so se riuscirò a mangiare, con te che mi fissi in quel modo pensò intanto.

“Allora due ramen alla Naruto, Ayame” fece il biondo con un sorriso sornione.

Hinata lo fissava incuriosita: “Ramen alla Naruto?” chiese alzando un sopracciglio.

Il ragazzo si grattò la nuca sorridendo: “Beh, sono un cliente abituale e…”.

Scoppiarono a ridere insieme, poi lo sguardo di Naruto fu attratto da Shikamaru che schioccava le dita da una decina di minuti.

Quando finalmente il biondo gli diede udienza, il ragazzo dal codino procedette ad afferrare la mano di Sakura sul tavolo, accarezzandola lievemente con il pollice in modo che Naruto vedesse ciò che stava facendo.

Allora, con più naturalezza possibile, Naruto prese la mano di Hinata mentre ancora la ragazza rideva di gusto, e gentilmente la accarezzò.

Hinata arrossì di colpo, ma invece di ritirare la mano, ribaltò la sua, e abbassando il capo, strinse quella di Naruto. Poi tentò di guardarlo negli occhi, ma subito saltò sulla sedia per le urla che provenivano dall’altra parte del locale.

 

“Dannato Nara! Che fai, stai con mia figlia e poi ci provi con la sua migliore amica? Qui davanti a tutti? Sfacciato e ingrato…”.

Naruto si distrasse quel poco che gli bastò per vedere Shikamaru fluttuare a parecchi centimetri da terra, il capo incollato al muro e tenuto ben fermo dalla salda presa del signor Yamanaka.

“Signore, io…” tentava di giustificarsi il moro, ma Inoichi non sembrava volerlo stare ad ascoltare.

“Papà! PAPA’!” Ino chiamava il padre, che al sentirsi interpellato lasciò bruscamente il ragazzo.

“Principessa, non posso permettere…”

Shikamaru intanto si massaggiava il collo mentre Ino era corsa al suo fianco “Non stava facendo nulla di male…” insinuò la ragazza mentre Shikamaru guardava con aria di sfida Inoichi.

Ma se stava…”

“Papà!” riprese Ino, indicando Naruto e Hinata “Lo vuoi o no un mese di fornitura barbecue?”.

“Beh, non…non farlo più. Non c’è bisogno” borbottò Inoichi burbero grattandosi il capo per l’imbarazzo.

Shika, perdonalo, è un po’ protettivo…” fece Ino mentre lo aiutava ad alzarsi e gli accarezzava dolcemente una guancia.

Un po’?” chiese il ragazzo ironico.

Ino per tutta risposta lo baciò sulla guancia sostando più del dovuto con le labbra a contatto con la pelle del ragazzo. Inoichi stava per scoppiare quando quasi si commosse alle parole che la figlia pronunciò: “Ma è il mio papà, Shika, lo fa perché mi vuole bene…”.

“Patetico” commentò Shikaku guardando gli occhi di Inoichi inumidirsi a quelle parole.

“Almeno ha riconosciuto che stiamo insieme, è un passo avanti” mormorò Shikamaru ricambiando il bacio di Ino, al che Inoichi ritornò severo: “Non ho detto che puoi prenderti certe libertà, Nara!”

 

“Ora sappiamo da chi ha preso quel caratterino, la tua amica…” fece Neji guardando divertito Tenten.

La ragazza sorrise: “E’ da tanto che si cercano, se lo meritano…” disse appoggiando il capo al palmo della mano con fare sognante.

Neji le accarezzò la guancia lentamente: “Anche noi ce lo meritiamo” sussurrò facendo arrossire ancora di più la ragazza che aveva di fronte.

E che in questo momento lo adorava con tutta se stessa.

 

“Sembra che anche tuo cugino si sia sistemato” sorrise Naruto rivolto a Hinata.

“Già” sospirò la ragazza. “Sono felice per loro”.

Hinata…” cominciò Naruto con tono stranamente timido e incerto.

“Sì?” rispose lei, mordendosi un labbro.

Proprio in quel momento Ayame servì loro ciò che avevano ordinato.

L’espressione di Naruto cambiò completamente alla vista del cibo: “Buon appetito!” completò entusiasta.

Hinata scosse il capo e si buttò sul suo ramen: il ramenalla Naruto’.

 

 

 

Questa volta ho aggiornato più velocemente…che ne dite?

Un bacione e un grazie a tutte le persone che leggono, e in particolare:

 

Ayumi Yoshida: Sì, Sakura era la tesoriera delle scommesse…non per nulla è allieva di Tsunade! Ma come, speri che non si mettano insieme Hinata e Naruto?! Scherzo ovviamente, anzi, ti ringrazio per l’affetto col quale segui questa fic dall’inizio! Inoichi fa morire dal ridere anche me, e credo che sia proprio così con la sua bambina! Per quanto riguarda Neji, ti dirò che anche io all’inizio non pensavo di farlo agire così velocemente, ma mentre lo scrivevo, ecco…si è scritto da solo! E poi l’ho riletto e ho pensato che ci stesse a pennello! E Ten, ora, è una bella fortunella!

 

HinaNaru: Kibuccio ritornerà, promesso! E’ uno dei miei cavalli (cani?) di battaglia! Spero ti abbia fatta ridere anche questo capitolo!

 

EroSennin425: tre capitoli dici, eh? Terrò il conto! Certo che ti dirò, è una coppia che ho messo lì per caso, e che mi sta piacendo parecchio!

 

miss_ka: Spero tu sia felice di questo aggiornamento più rapido! E grazie mille epr gli auguri per il concorso: spero vada bene ma so che ci sono dei bravi autori in circolazione…beh, che vinca il migliore! Inoichi sì, si scalda facilmente se gli i tocca la sua Ino…Sasuke e Sakura torneranno fuori più avanti, promesso!

 

BAbyDany94: Ciao, sono contenta che ti sia piaciuto, e spero che ti abbia fatta sorridere anche questo capitolo! Eccoti il seguito!

 

VenTu: Come al solito mi fai sorridere con le tue recensioni! Sono contentissima che la ff ti piaccia, e concordo: Neji è un grandissimo figo! E il povero Shika ogni tanto ha le sue vittorie…a costo di atroci sofferenze! Postato dopo poco, visto?

 

hinata93: Ciao, sono molto contenta che la fic ti piaccia! NaruHina sempre se posso!

 

Slice: Sono felice che la fic si legga bene, è un grande complimento per me! E sono felice che ti piaccia la ShinoTema, che ho cominciato per scherzo e invece mi sta cominciando ad appassionare…accidenti, tutta d’un fiato! Complimenti!

diana88: Ciau! Che bello che la fic ti piaccia così tanto, e sappi che la ShikaIno è anche la mia coppia preferita! Grazie anche quindi per il commento sul loro outtake, questi due mi ispirano sempre tantissimo, infatti la maggioranza delle mie storie sono su di loro!

 

V@le: Tranquilla, sono contenta che anche se di fretta lasci un segno del tuo passaggio! Neji e Ten restano, tranquilla! A presto!!!

 

Killkenny: Sì, sì, scommesse a gogo! Grazie mille della recensione!

 

celiane4ever: Wow, addirittura il capitolo migliore! Che bel complimento! Inoichi è un idolo, e le scommesse continueranno…Ten non è poi tanto sfortunata se guardi i risultati… ;)

 

Lady_and_Baby: Ciao Talpina! Felice per la tua vacanza! Grazie per i complimenti sulla frase di Ten! Non vedo l’ora di leggere tutte le fic del concorso!

 

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Capitolo 36
*** Nuovo arrivo con dimostrazione ***


Recensione di VenTu, fatta il 17/04/2008 - 11:47PM sul capitolo 35: Carezze e strangolamenti - Firmata

“Sai, Naruto? Non è male…” sorrise Hinata raddrizzando il capo e sorridendogli.

“Non è male?” chiese il ragazzo fingendosi sbalordito. “Anni e anni di ricerche, signorina Hyuuga!” sorrise a sua volta.

Hinata non poté fare a meno di scoppiare a ridere.

Non c’era nulla da fare, quel ragazzo non poteva fare a meno di trasmetterle allegria: che fosse triste o felice, l’effetto che aveva su di lei era il medesimo, le alzava l’umore indefinitamente, la faceva sorridere e ridere, tanto, di continuo, ora più che in passato. Perché ora aveva avuto la splendida opportunità di conoscerlo, per davvero.

Naruto intanto si era ributtato sul suo adorato ramen, e lo divorava a una velocità assurda mentre Hinata non riusciva a staccargli gli occhi di dosso: l’ingordigia, la passione e l’entusiasmo che ci metteva erano gli stessi che usava nella vita, in qualunque situazione. Nel giro di pochi minuti Naruto alzò il capo dalla ciotola soddisfatto, con un larghissimo sorriso: “Allora Hinata, che te ne pare?”.

Sul suo volto si fece strada un’espressione perplessa quando notò che la ciotola della ragazza era ancora piena.

Hinata?” domandò spaesato.

Lei arrossì di colpo abbassando il capo, e fu allora che Naruto, d’istinto, le prese il volto in una mano e la costrinse a guardarlo negli occhi.

 

Nel tavolo affianco Sakura si sporgeva con gli occhi spalancati, Ino continuava ad arrossire a una velocità impressionante e Shikamaru sembrava particolarmente impegnato in chissà quale pensiero mentre Choji era particolarmente impegnato a divorare ogni pietanza gli passasse davanti.

Choza mimava con sorprendente precisione ogni movimento del figlio, ingozzandosi a più non posso, mentre Inoichi osservava preoccupato la figlia e Shikaku fissava la porta. All’improvviso un sorriso illuminò il suo volto: “Sakura, quanto è il premio?”

“2000 ryo, signore” rispose professionale lei.

Il signor Nara gliene allungò 20: “Entro la prossima ora” affermò convinto.

Sakura lo guardò stranita, ma accettò la scommessa riponendo la banconota nella borsetta.

 

“Ten, andiamo?” chiese Neji scrutando il volto della compagna.

Lei nascose uno sbadiglio sotto la mano prima di chiedere a bocca aperta: “Perché?”

Perché sei stanca e alle quattro devi vederti con le ragazze” affermò lui con naturalezza.

“Non sono stanca” alzò le spalle lei mentre un altro sbadiglio le faceva spalancare la bocca.

Neji alzò un sopracciglio e lei si mise a ridere. “Quando sei diventato così perspicace, Neji Hyuuga?”

“Lo sono sempre stato, Tenten

“Non è vero”

“Sì”

“No”

“Non mi metterò a fare questo stupido gioco infantile con te” affermò lui con il massimo distacco.

E invece sì!” ribatté la ragazza divertita.

“Ho detto di no!” sbuffò Neji annoiato.

“L’hai appena fatto!” esclamò Tenten facendo segno di vittoria con due dita e mostrando la lingua allo Hyuuga.

“Infantile” ripeté Neji.

“Tanto ti piaccio lo stesso” alzò le spalle Tenten.

Neji la guardò di traverso mentre lei già esultava: “E’ un sorriso quello?”.

Neji alzò un sopracciglio.

“Oh, sì, è decisamente un sorriso”.

Neji la guardò incerto. Effettivamente le sue labbra si stavano leggermente piegando all’insù. Effettivamente il genio del clan Hyuuga, questo, non l’avrebbe mai ammesso.

Tenten, non avendo la pazienza di aspettare, provvide a curvargli le labbra all’insù con le mani: “Eccolo qua Neji, lo vedi? Questo è un sorriso” sorrise a sua volta.

Ed è tutto per me” mormorò.

Ancora non ci credo…pensò poi lasciandosi andare sulla sedia. Le veniva da abbracciarlo, da baciarlo, da dimostrargli il suo affetto in qualsiasi modo…ma non lo fece. Certo, Neji aveva fatto enormi passi avanti da quando si erano conosciuti, ma forse non era ancora pronto per certe manifestazioni d’affetto.

Così ci rimase di stucco quando il ragazzo si alzò dall’altra parte del tavolo, le arruffò affettuosamente i capelli, e datole un bacio sulla fronte le prese la mano: “Andiamo? Se fai la brava prometto di tenerti la mano mentre ti addormenti…” fece malizioso.

Tenten non fece in tempo a chiedergli se dicesse sul serio, che lui l’aveva già trascinata fuori dal locale.

Perché lei mica avrebbe detto di no!

 

Hinata ora guardava Naruto. Naruto guardava Hinata. E le sorrideva, mentre lei non sapeva fare altro che arrossire.

La stasi del momento fu rotta da un distinto borbottio: “Dannazione, Shikaku Nara! Arriva un messo dell’Hokage e tu dove sei? A bere al bar coi tuoi amici, come al solito!”
“Buongiorno anche a te, Yoshino!” esclamò Choza alzando per un attimo il naso dalla sua ciotola di ramen.

Inoichi sorrise divertito, preparato a ciò che sarebbe seguito.

In effetti Yoshino stava continuando la sua ramanzina, quando Shikaku fece uno strano gesto in direzione di Naruto, poi velocemente afferrò la mano della moglie e in una mossa fluida la attirò a sé, la fece velocemente sedere sulle sue ginocchia e mentre lei non cercava le parole per rimproverarlo provvide a tapparle la bocca con un bacio appassionato.

Beh, non esattamente quello che Inoichi si aspettava.

Per un minuto buono non volò una mosca per il locale, poi si udì piano e distinto un battito di mani ammirato provenire da Sakura. In pochi secondi il locale scrosciava di applausi mentre Ino, momentaneamente ripresasi, urlava estasiata: “Lei sì che sa come trattare le donne, signor Nara!” mentre Sakura annuiva vigorosamente e Hinata e Naruto fissavano la scena allibiti.

“Cavolo, papà, era proprio necessario?” domandava intanto Shikamaru disgustato, scuotendo il capo.

Poi piano piano gli applausi andarono scemando e nell’eccitazione generale si udì un distinto: “Questo è perché non voglio che tu vada vicino a mia figlia, Nara!”.

“Ehi, Inoichi, non c’è bisogno di scaldarsi” fece Nara non appena si fu distaccato dalle labbra della sua signora “Noi Nara ce le abbiamo nel sangue, certe cose”.

“Appunto!” urlò Inoichi “E quant’è vero che tuo figlio è pigro come te, se il sangue non mente non voglio neppure pensare cosa ha in mente di fare alla mia candida e pura…”
“Papà…” tentò
di interromperlo Ino.

“Troppe informazioni” commentò Shikamaru.

Persino Choji smise di mangiare disgustato: “Ci sono cose che un figlio non vuole sapere dei propri genitori” sentenziò convinto “Tipo che preferiscono i pistacchi alle patatine…” continuò con uno sguardo di disapprovazione al padre che si serviva da una ciotola degli antipasti piuttosto che dall’altra.

 

Hinata nel frattempo non aveva distolto lo sguardo dai due, mentre Naruto cercava in ogni modo di guardare da un’altra parte.

Questa volta fu lei a cercare il suo sguardo: “Qualcosa non va?” gli chiese.

Naruto si grattò la nuca incerto: “Tutto bene” sorrise distratto.

“Naruto?” domandò nuovamente Hinata.

Lui la guardò sorridendo più fiducioso.

“E’ bellissimo, no? Quello che hanno” si espresse a bassa voce Hinata.

Naruto deglutì annuendo. Lui aveva avuto tante storie, ma tutte brevi, brevissime. Non appena le cose sembravano farsi serie…di colpo si ritirava, come se dopo tutti quegli anni di solitudine si fosse abituato a stare da solo, come se in un qualche modo avesse bisogno di farlo. Hinata invece…non sapeva molto di lei; solo che in tanti la desideravano e che a tutti, puntualmente, aveva detto di no. E anche se quello che aveva detto suo cugino fosse stato vero…chi era lui, Naruto Uzumaki,E per cambiare le cose? Cos’aveva lui per convincerla a dire di sì?

Perché d’un tratto gli importava tanto?

D’istinto si alzò in piedi: “Io vado” fece “Ci vediamo in giro, ok?”.

Aveva assolutamente bisogno di chiarirsi le idee, di capire da dove cominciare, cosa volere e come raggiungerlo. Non era mai stato un gran pensatore, ma questo…di colpo tutto sembrava così importante, così prezioso…

Si alzò e si allontanò, gettando a Hinata un ultimo sorriso di commiato mentre vedeva gli occhi della ragazza intristirsi di colpo.

 

 

 

E dopo una vita…rieccomi qui!

Chi di voi ha fatto un salto nel profilo prima di chiamare “Chi l’ha visto?” per questa storia, sa che ho avuto parecchio da fare in questo periodo…in ogni caso mi scuso per l’attesa: non mi sono ancora laureata, ma avendo consegnato la tesi, per lo meno riesco a scrivere più serena!

Ringrazio di cuore quanti ancora leggono la storia, ecco le vostre risposte (mi fanno piacerissimo tutte le recensioni!)

 

 

PikkolaFEDDY 182: Ciao e grazie mille! Che bello, una new entry! Sono felice che ti sia piaciuto ogni pezzo, moltissimo! E sono felice che ti piacciano i pairing di cui scrivo! Eh lo so, ma la storia di Sasuke e Sakura è in qualche modo la più difficile, dato che ci sono tante ferite da sanare…di conseguenza bisogna avere moltissima pazienza! Grazie mille per i complimenti sullo stile, a presto!

 

 

Ayumi Yoshida: Ayu-chan, cara! Sono felice di averti fatta sorridere, per me è una cosa bellissima! Che mi dici ora del vecchio InoShikaCho? Io li adoro, ho deciso! Ino non ha fatto una gran figura, ma tranquilla che si riprende alla grande! Inoichi è un mio idolo, su questo non si discute! Dai, sono felice che ti sia piaciuto il NejiTen: non sono molto pratica con questi due, ma sono felicissima se mi dici che sono IC: spero lo siano stati anche in questo capitolo! Naruto e Hinata…sembra che le cose si siano messe un po’ in salita per loro, ma continuate a sperare!!!

 

diana88: Ma ciao! Grazie ancora!!! Già, Shika e Ino non si molleranno mai! Muaaaaahhhh!!! Non ti preoccupare per il ritardo nella rece…guarda il ritardo con cui ho aggiornato io! Comunque spero che mi capirete, e soprattutto spero di non avervi delusi!

 

miss_ka: Ehilà, grazie! Inoichi, Inoichi…è inutile, è un mio idolo! E che dire di Shikaku??? Mitici! Che mi dici di Neji in questo chappy? A presto!!!

 

VenTu: Ciao mitica! Non ti preoccupare per la fretta: ora come mai ti capisco benissimo! Grazie per aver lasciato una rece anche se eri di corsa! Ps ti saluta Neji!

 

Wildheart: Ma che piacere!  Ì, con Neji ho sempre una paura maledetta di finire OOC, e magari qualche volta capita…ma ho come il sentore che se si mette in una certa prospettiva possa persino diventare un genio del male…in senso positivo, si intende…soprattutto per Tenten! Poi sì, in effetti forse anche io sto solo subendo l’effetto Treason, nella quale Neji è…intossicante!

A proposito, per Treason mi vuole un po’ di tempo, è moooolto più impegnativo da scrivere…L’iperventilazione di Ino l’hai letta benissimo, e tra un po’ tornerà fuori, stanne certa!A prestissimo!!!

 

hinata93: Tranquilla, Hinata è ancora viva! Un po’ triste ma viva…ma in fondo, per aspera ad astra! Tenete duro ancora un po’, dai!

 

Killkenny: Ma ciao! Certo, si accettano scommesse di tutti i tipi! Spero d non essermi troppo sdolcinata…

 

HinaNaru: Ciao e grazie!!! Spero ti sia piaciuto anche questo chappy!

 

EroSennin425: Il classico “brava continua così” va benissimo! Grazie mille!

 

celiane4ever: Ehi scozzesina! Che mi dici dei tuoi Ten e Neji? E il teatrino Shika-Inoichi? Spero ti sia piaciuto anche questo!

 

V@le: Vale cara, spero anche io che Ten non sia gelosa, perché mi sa che siamo in parecchie ad adorare Neji…Spero vivamente di riuscira a mantenerlo IC, a partire da questo capitolo!

A prestissimo!!!

 

BAbyDany94: Eh sì, le coppie si stanno lentamente profilando…eccoti il seguito!

 

Lady_and_Baby: Grazie per i complimenti, spero vivamente che ti sia piaciuto anche questo capitolo!

Eilinn: Ti ho già detto che hai un nick meraviglioso? Sono felice che la ff ti piaccia. Che mi dici in questo chappy di Neji e Ten? Spero di non avervi deluso! E Shino e Temari torneranno fuori, non ti preoccupare!

 

 

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Capitolo 37
*** Riflettere e capire (l'aiuto degli amici) ***


“Hina, tesoro, tutto bene

Hina, tesoro, tutto bene?”. Ino d’improvviso era tornata del suo colore naturale, precipitandosi al fianco della mora.

Hinata si morse un labbro tentando di trattenere le lacrime: erano lì, seduti, in compagnia…e lei non era stata capace di farlo rimanere. Evidentemente non era abbastanza interessante, abbastanza intrigante, abbastanza bella, abbastanza…non riuscì a finire quei pensieri che scoppiò a piangere tra le braccia dell’amica.

 

“Naruto Uzumaki, fermati in quest’istante!” la voce di Sakura si udiva distintamente fin dentro il locale, mentre la ragazza raggiungeva il compagno di team all’esterno. Naruto si congelò sul posto all’udire quella voce, ma poi riprese a correre a perdifiato, verso dove non sapeva neppure lui.

“Naruto!” ritentò Sakura cominciando a correre anch’essa.

Lo raggiunse in qualche balzo, costringendolo a incontrare il suo sguardo: “Naruto, dannazione, guardami!” urlò prendendogli il volto tra le mani.

Il ragazzo non alzò lo sguardo: “Che vuoi, Sakura-chan?” intonò a bassa voce.

“Mi spieghi che diavolo sta succedendo?” gli chiese allora la rosa.

Che ironia. Lui, Naruto Uzumaki, avrebbe dovuto spiegare al suo sogno di sempre, alla ragazza che desiderava da anni, perché di colpo una morettina tutta sorrisi e timidezza gli metteva più paura delle minacce e dei pugni della rosa.

“Lascia perdere, Sakura-chan” scrollò le spalle voltandosi di nuovo, incamminandosi ancora.

“Eh no che non lascio perdere, Naruto!” protestò Sakura posandogli una mano sulla spalla e volgendolo a lei con prepotenza. “Non lascio perdere finché non mi spieghi tutto per filo e per segno” replicò ostinata cercando il suo sguardo.

Che seccatura, le donne. Aveva proprio ragione Shikamaru. Solo che la regola valeva per tutto il genere femminile, meno che per la sua, di donna. E ora Naruto si trovava a pensarlo di Sakura. Che stranezza.

“Avanti Naruto, ora mi spieghi” fece con più dolcezza Sakura, invitandolo a sedersi su una panchina vicina. Il suo tono pacato nascondeva tuttavia un ordine. Hinata non era così: Hinata era gentile, nei toni e nelle parole, era timida, certo, ma quando ottenevi la sua confidenza scoprivi un’altra sfumatura di lei, che sapeva della sua fragile determinazione, del suo vellutato consenso, del suo profumo di gigli selvatici…

“Naruto?” Sakura lo scrutava interdetta.

 

Shikamaru aveva dovuto suo malgrado interrompere una delle sue attività preferite: imbarazzare la sua normalmente supponentissima ragazza, per vedersela andare via a consolare una sua amica: del resto, era per questo che gli piaceva. Ino era così terribilmente sbruffona e supponente, ma crollava miseramente davanti alla sofferenza degli altri, con una compassione che pochi conoscevano. Così il chuunin si ritrovò a sorridere suo malgrado, quando Ino alzò la testa e dopo aver sussurrato qualcosa all’orecchio di Hinata, si congedò da lui con uno sguardo e un sorriso costernato.

“Vanno via?” intervenne Choji con disappunto.

“Immagino che la riunione ragazze cominci prima delle quattro” piegò la testa Shikamaru, portandosi le braccia dietro la nuca e sbadigliando sonoramente.

“Nara, non pensare di avermi distratta!” sbraitava intanto sua mandre: per un attimo Shikamaru scattò sull’attenti, ma poi capì che la donna si riferiva al capo famiglia.

“Il messo dell’Hokage ti aspetta a casa!” continuava intanto quella.

“Peccato, speravo di passare un po’ di tempo con te, a casa…” rispose suggestivo Shikaku. Il che riuscì effettivamente a zittire Yoshino.

A quanto pareva imbarazzare la compagna era un passatempo di famiglia.

 

Ino e Hinata intanto erano uscite dal locale, e Ino conduceva la Hyuuga a casa sua mentre la mora continuava a piangere. Quando si fu calmata, davanti a un the caldo e qualche biscotto, Ino le fece cenno di parlare.

“Sono così stupida…” cominciò Hinata.

Hina, guardami: non sei stupida, cominciamo da qui” fece Ino prendendole il viso tra le mani e asciugandole le lacrime “E poi oggi sei stra-carina: non è il caso di sbavare il mascara, non credi?” aggiunse facendole l’occhiolino. “Avanti Miss Hyuuga, pulisciti quegli occhioni glaciali che ti ritrovi, e cominciamo dal principio” terminò passandole un fazzoletto.

“E’ facile, Ino: non mi vuole!” singhiozzò nuovamente la Hyuuga, riprendendo a piangere. “Mi ha invitata a pranzo fuori e non siamo arrivati nemmeno alla fine del primo che già era annoiato da me!” si disperò. Ino non la interruppe.

Ma che ci posso fare, eh? Non sono bella come te, non sono sicura come Sakura, né divertente come Tenten…ora che ci penso, che ci potrà mai trovare qualcuno, chiunque, in me? Io sono solo Hinata…” proseguì senza accennare di domare i fremiti che le percorrevano tutto il corpo. “Sono solo un’illusa che a diciannove anni crede ancora nelle favole, ecco cosa sono! Una che crede ancora che i sogni si avverino, che spera ancora che una persona, la sola persona che lei abbia mai guardato da quando si è accorta che era un uomo, la noti. Cosa che, come abbiamo appena visto, è impossibile!”.

Ino la scrutò silenziosa per qualche secondo, poi la prese dolcemente per le spalle: “Cominciamo a non allungare il the con le lacrime, signorina Hyuuga, che poi diventa salato” sorrise. Hinata continuava a piangere, benché l’ombra di un sorriso si fosse fatto largo sul suo volto provato.

“Bene” riprese Ino “Questa è la Hinata che mi piace” proclamò accarezzandole il volto “E sai una cosa, Hina? Hai ragione: non sei bella come me, né sicura come Sakura, né divertente come Tenten. Infatti a Naruto non piace nessuna di noi”.

Ma non gli piaccio nemmeno io!” ora Hinata stava sfogando tutta la sua inadeguatezza: anni di sentimenti repressi che di botta tornavano a galla.

“Tu sei Hinata, e forse, questo, potrebbe bastare a Naruto” disse semplicemente Ino.

E allora perché se n’è andato così?” sussurrò Hinata, nuovamente vicina alle lacrime.

“Forse ha paura” alzò le spalle Ino. Hinata la guardò con aria interrogativa.

“Sai come sono andate le cose tra me e Shikamaru?” domandò poi con ritrovato spirito.

Hinata scosse il capo.

“Era Natale, e nonostante fosse festa, ero triste, e sai perché?”.

Di nuovo, Hinata fece segno di no.

“Perché mi mancava qualcosa, e da un po’ di mesi avevo realizzato che era lui quello che mi mancava. E pensavo esattamente: per lui le donne sono tutte una scocciatura, e io la più scocciatura di tutte. Come potrei piacergli? E piangevo. Sì, piangevo, e tanto” ripeté all’espressione sconvolta di Hinata. “Beh, è successo che Shikamaru è capitato proprio durante uno dei miei piagnistei, e io ho detto che non me ne fregava niente del suo regalo, che non m’importava niente di lui…ovviamente erano fesserie. A quel punto Shika si è svegliato, e mi ha abbracciata. Beh, quello era il regalo che volevo. Lui, niente di più” terminò Ino lasciandosi andare ad un sorriso.

Hinata le fece compagnia, sorridendo a sua volta al lato morbido di Ino Yamanaka.

“Naturalmente, l’ho dovuto baciare io perché se ne rendesse conto, ma che vuoi pretendere, sono sempre uomini!” rise Ino alzando gli occhi al cielo. Hinata si mise a ridere.

 

“Naruto?” Sakura ritentò di intavolare un discorso col suo compagno di squadra, che sembrava non volerle dare spiegazioni mentre stringeva i pugni sui suoi pantaloni. “Naruto, che c’è?”.

“Posso…non volerne parlare, per una volta, Sakura?” fece con tono più aspro di quanto avrebbe voluto.

“Sì, certo…magari non sono io la persona con la quale ne vuoi parlare…” alzò le spalle Sakura, di colpo intimidita. “Però…Naruto?” lo richiamò alzandosi. “Parlane con qualcuno. Gli amici servono a questo” affermò prima di congedarsi. Si morse un labbro mentre si dava per vinta, poi sorrise quando incrociò all’uscita del locale Shikamaru e Choji. Senza bisogno di parole, si intesero.

 

“So che non sono ancora le quattro, ma non sapevo…” quando Sakura entrò, di colpo l’atmosfera parve raggelarsi, e il riso morì sulle labbra di Hinata.

“Sakura, puoi andare a comprare dei biscotti al cioccolato?” le chiese allora Ino “Senza, non si può progettare nulla” terminò con un sorriso andando verso l’amica e mettendole in mano una banconota. “Ho bisogno di un’altro po’ di tempo, per favore” sussurrò al suo orecchio.

Sakura annuì e se ne ripartì.

Quando Ino si girò, prevedibilmente, Hinata era tornata seria. E disperata.

Sospirò pesantemente sotto lo sguardo di Ino: “Lo so che non posso avercela con lei, lo so che non è giusto, e poi Sakura è mia amica e…” affondò la testolina tra le mani. Ino la accarezzò: “A Sakura non è mai interessato Naruto, ed è tesa quanto te per questa storia. E poi pensa: lei, con Sasuke, manco ci è uscita!” fece una linguaccia Ino.

“Non ti dà fastidio?” le chiese allora Hinata “Nonostante tutto…Sasuke ti piaceva”.

Sasuke è stato la causa di tanta distanza, per anni, tra me e Sakura. E se avessi avuto la possibilità di scegliere, avrei scelto lei, mille volte. Ma ha scelto lei per me” si stringeva la gonna ora, Ino, nervosa.

“Ma ora siete di nuovo amiche…” tentò di consolarla Hinata.

“Ora siamo cresciute” annuì Ino “E Sasuke non mi interessa più”.

“C’è Shikamaru adesso…” assentì Hinata.

Ed è molto più divertente, sai?” sorrise Ino, poi scompigliò i capelli di Hinata. “Magari anche Naruto è cresciuto”.

 

Mendokuse…”

Naruto alzò gli occhi per incrociare quelli di Shikamaru e, poco più in là, quelli di Choji: “Ciao Naruto” affermò il castano sedendosi.

Shikamaru lo imitò. Naruto si trovò circondato. Ma che diamine volevano tutti oggi da lui? Ahimè, lo sapeva molto bene.

“Se non parlo non ve ne andate, vero?” chiese allora sconfitto.

“Da qui si vedono bene le nuvole” affermò Shikamaru portandosi le mani dietro la testa. E Shikamaru sarebbe stato per ore a guardare le nuvole. Choji invece di rispondere tirò fuori un pacchetto di patatine e prese ad assaporarle lentamente, il che segnalava che era pronto a gustarsi lo show.

“Non ti viene da vomitare? Abbiamo appena mangiato…” fece stranito Naruto. Choji alzò le spalle e il biondo sospirò: “E va bene”, cominciò “Anche se non so perché lo faccio…”.

Perché se no Ino ammazza Shikamaru e tu gli vuoi bene” assentì Choji. “E poi lo vuoi come tuo braccio destro quando diventerai Hokage, quindi è tuo interesse tenerlo in vita” continuò gustandosi l’ennesima patatina.

Shikamaru si complimentò con Choji senza dire una parola.

Perché stai con Ino?” domandò allora Naruto.

Perché non ti fai gli affari tuoi?” fu la risposta-domanda di Shikamaru.

“Giuro che centra. Perché stai con Ino?” domandò di nuovo Naruto “Voglio dire: è tua compagna da una vita, è noiosa e teoricamente non andate d’accordo, litigate sempre e vi uccidereste ogni due secondi. Perché state insieme?”.

“Siamo innamorati” fu la semplice, sincera e sconcertante risposta di Shikamaru, che ebbe la grazie di arrossire lievemente, mentre lo diceva, guardando altrove. “E quando sei innamorato non conta molto altro che la felicità dell’altro. Cosa che tu non fai con Hinata, quindi lascia perdere” terminò Shikamaru deciso.

Naruto lo fissò attonito: “Chi ti dice che io non sia innamorato di lei?” domandò quasi arrabbiato.

“Guarda come la tratti…” rispose Shikamaru. Choji faceva avanti e indietro con lo sguardo tra i due, senza osare proferire parola.

Che centra come la tratto? Io a Hinata la…la stimo, ecco”.

Quindi non la ami” proclamò candidamente Shikamaru.

“Non lo so” sussurrò Naruto. “Fino a poco tempo fa ero certo di amare Sakura, non era un segreto, ma adesso…adesso Hinata ha un non so che che mi attira…mi ritrovo spesso a pensarla, a pensare cosa stia facendo, se mi stia pensando…”

Dunque pensi a te stesso, non a lei” infierì Shikamaru.

“Sì, ma…in relazione a lei” mormorò Naruto “E non capisco perché”.

Se non lo capisci tu, non pretendere che lo faccia lei” sibilò Shikamru, che sembrava davvero contrariato “Non prenderla in giro” continuò poi.

Ma non lo sto facendo!” reagì con forza Naruto. “Non voglio farlo” aggiunse piano. “Prima…è per quello che me ne sono andato così, prima. Perché ho paura di ferirla, di non essere in grado, di…ho paura di farle del male, ed è l’ultima cosa che voglio. Preferisco che pensi che sia un cretino, che mi lasci perdere piuttosto che farle del male, perché p l’ultima cosa che voglio. Voglio che sia felice, perché se lo merita, con me o senza di me” terminò il biondo rendendosi conto che involontariamente aveva appena fatto eco alle parole del moro di poco prima.

“Allora sei innamorato” sorrise Choji.

Shikamaru cominciò a ridere e Naruto con lui, mentre il ragazzo grassottello si univa alla compagnia.

“Ha ragione Choji, sei un eccellente stratega” si congratulò Naruto quando ebbero finito di ridere, e Shikamaru scosse le spalle: “Cos’hai intenzione di fare?” domandò.

 

 

 

Lo so che mi avevate dato per dispersa, ma non lo sono, e il nuovo capitolo di Buon compleanno Hinata è online! Mi scuso con tutti quelli che lo stavano aspettando, ma infine è qui! Ringrazio davvero tutti coloro che leggono e recensiscono, e in particolare:

 

BAbyDany94: Il proverbio dice “tale padre, tale figlio!” e come vedi, per lo meno per la famiglia Nara, è azzeccato! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

 

PikkolaFEDDY 182: Scusa per il ritardo, osceno! Sasu Saku dovrà aspettare ancora un pochetto, precisamente per il capodanno! Neji e Ten invece, se tutto va bene, avranno un loro outtake nel prossimo capitolo! Naruto..beh, ha bisogno di riflettere un pochetto, ma, con i suoi tempi, ci arriverà!

 

Ayumi Yoshida: Ayu-chan! Le tue recensioni mi mandano sempre in visibilio…chiedo perdono per l’aggiornamento ritardato, ma ho avuto parecchio da fare! Il team InoShikaCho, come tu ben sai, è uno dei miei preferiti, anche se questo capitolo si è incentrato maggiormente su Naruto e Hinata, i veri protagonisti di questa storia, che ora sono di fronte alla seria possibilità di mettersi in gioco l’uno nei confronti dell’altra, naturalmente, con l’ausilio degli amici! Come vedi Naruto è un po’ un cretino, ma le sue motivazioni non sono del tutto sbagliate…certo, in questo modo la povera Hinata non sa mai cosa pensare, poveretta! Ma anche lì, per fortuna, ci sono le amiche…Neji è sexyssimo, concordo, e come ho detto probabilmente il prossimo outtake sarà proprio NejiTen! A presto e grazie mille per la recensione e per l’affetto che mi dimostri sempre!

 

Fuuko: Ci ho messo un po’, ma l’ho ripresa in mano! Ancora un po’ di pazienza, e le cose succederanno…

 

V@le: Ebbene sì, siine orgogliosa: questo aggiornamento è tutto merito tuo che mi hai incitata a riprendere in mano questa ff alla quale sono affezionatissima, quindi grazie! Già, Naruto non è stato educatissimo, ma deve risolvere prima dei dubbi suoi se vuole essere onesto e giusto nei confronti di Hinata, e sembra che questa volta abbia intenzione di prendere le cose in mano, e di farlo sul serio…forza Narutino, ce la puoi fare! Per il NejiTen..aspettati un regalino a breve!

 

Eilinn: Grazie mille! Hinata e Naruto sono pucciosissimi, concordo, e per Neji e Ten…prossimo capitolo! Aggiornerò e finirò, promesso! Ps la laurea tutto benone, grazie!

 

celiane4ever: Vale, l’ultima volta recensivi dalla Scozia! XD Sono cntenta di riuscire sempre a strapparti un sorriso, e anche se questo capitolo è un po’ più riflessivo, spero ti sia piaciuto comunque! Sì, Naruto in questa storia ha proprio avuto un sacco di ragazze, ma sono state tutte storielle, al contario di Hinata che se ne sta a secco: ma chissà alla fine chi sarà il più saggio dei due…Sai ceh hai ragione? Tendo sempre a far fare delle figuracce a Tenten…questo forse perché ho l’impressione che se non si muove lei, Neji sarà pure un genio ma su certe cose proprio non ce la può fare! Alla prossima!

 

miss_ka: Sì, rieccomi qua! Sì, per fortuna di Naruto, Hinata è molto paziente, ma come vedi ogni tanto cede anche lei! Naruto invece…chissà, seguirà i consigli di Shikamaru e Choji?

 

diana88: Il “ghiacciolinoNeji avrà da fare nel prossimo capitolo, promesso! Naruto e Hinata avranno la loro rivincita, promesso! Sì, è bene che Inoichi non sappia molto del rapporto tra Shikamaru e Ino, lo credo anche io! XD

 

EroSennin425: Laureata! Tadan! Sì, non ho aggiornato per un bel po’, ma dopo la laurea mi sono presa un po’ di vacanze! Grazie della recensione cmq e a presto!

 

VenTu: La mia beniamina, ciao! Mi prostro ai tuoi piedi per il ritardo, spero mi perdonerai! Neji avrà la sua rivincita, e presto! Sì, può darsi che per il bacio Naruto Hinata vi tocchi davvero aspettare l’anno nuovo, ma nella ficchi, tranquilla, mica nella vita reale! Ora ho ripreso in mano la ficchi ed è mio obiettivo finirla, anche perché sono affezionata a questa long! Kiba è a casa a ronfare, e Sasuke a pensare…ma che penserà la sua bella testolina? Lo scoprirete, promesso! A presto, prestissimo, spero! Ps ancora crisi sulla donna per Kiba

ALLELUIA!!!!!!!!!!!!!!!! Stavo andando in crsi di astinenza... se nn aggiornavi sarei andata in

 

jess_elric: Vedere le tue recensioni mi fa sempre un piacere immenso! Sì, la storia è pucciosa: penso che ci voglia, dopo certe ficcy angstose! Confesso che è la mia dose di miele nel mondo delle ficcy…Mi spiace che le coppie non siano tra le tue preferite, ma sono onorata del fatto che tu le legga comunque! (che coppie ti piacciono?) Come puoi intuire anche io adoro letteralmente il trio InoShikaCho, nuova e vecchia generazione! Grazie, ancora, di tutto! Silvia (ovviamente, puoi chiamarmi così: è il mio nome, e ti assicuro che la stima è reciproca! *.*)

 

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Capitolo 38
*** Outtake 11 - Inseguimenti (NejiTen) ***


“Beh, ci siamo…” annunciò Tenten una volta che furono davanti a casa sua

“Beh, ci siamo…” annunciò Tenten una volta che furono davanti a casa sua.

“Lo so” confermò Neji.

Perché quel ragazzo aveva l’abilità innata di troncare brillantemente qualunque tipo di conversazione?

Dunque, sono le due…” fece Tenten scrutando l’orologio a voce alta “ho ancora due ore….”.

Neji non disse nulla.

“Hai sete?” domandò poi lei scrutandolo.

“Sto bene, grazie” rispose lo Hyuuga.

“Beh, i miei smettono di lavorare alle cinque…” ritentò Tenten.

Oddio, non è che è sconveniente, no? Si interrogò mentalmente la kunoichi.

“Hai bisogno di compagnia?” domandò allora Neji, l’ombra di un sorriso sul suo volto.

Doveva sempre farle dire tutto, Neji?

Tenten indugiò: “Beh, bisogno no, però…”

Neji la guardò di traverso, divertito: “Andiamo” fece poi mettendole una mano sulla schiena.

 

Entrarono a casa di Tenten nella penombra: la ragazza non accendeva la luce apposta per non far notare a Neji il colorito acceso che le sue guance avevano assunto a quel breve contatto.

Sarò stata troppo veloce?

Troppo insistente?

Troppo sfacciata?

Non rispose alle sue stesse domande come non rispose Neji, la sua mano ancora sulla schiena di lei, il suo sguardo ancora dritto davanti a sé.

“Ti va se guardiamo un po’ di tv?” domandò allora la padrona di casa. In fondo era con la televisione che era cominciato tutto. E Tenten, senza nemmeno sapere il perché, si trovava di colpo intimidita dallo Hyuuga. Di colpo aveva paura di fare la cosa sbagliata, di non essere all’altezza delle sue aspettative; di annoiarlo, o, viceversa, di vessarlo.

Lo sguardo le cadde fatalmente sul volto di lui, che ignaro di tutti i suoi dubbi aveva stranamente un’espressione serena e rilassata. Annuì impercettibilmente, sedendosi senza indugi sul divano. Tenten si sedette accanto a lui, rigida, accendendo la tv. Poi si lasciò sopraffare da uno sbadiglio.

“Non dovevi dormire, tu?” la riprese Neji, in un tono quasi preoccupato.

“Sì, ma…” Tenten non fece in tempo a protestare che si ritrovò a contemplare il volto dello Hyuuga da sotto in su: Neji l’aveva presa saldamente per una spalla, poi l’aveva accompagnata a stendersi sopra di lui, la testa della kunoichi sulle sue ginocchia.

Il ragazzo si soffermò a studiarne le fattezze, a memorizzarne gli occhi; si sorprese, per la seconda volta in quella giornata, a immaginare come sarebbe stata coi capelli sciolti.

Era chiaro, a nessuno dei due la televisione interessava più di tanto.

“Dormi” sussurrò Neji, e come al solito Tenten non seppe decidere se si trattasse di un ordine o di un sussurro gentile. In ogni caso, le piaceva quel suono. Le piaceva la voce di Neji. Le piaceva che quel tono soffice fosse rivolto a lei.

Come diamine faccio a dormire se sto già sognando?

Si ritrovò a domandarsi. Alzò una mano a mezz’aria, poi la lasciò cadere, come fosse troppo faticoso alzarla, come fosse troppo difficile ammettere che voleva Neji Hyuuga, in ogni senso di quella parola. Il ragazzo le afferrò la mano senza preavviso e se la portò alla bocca: “Dormi, non me ne vado”. Sussurrò semplicemente baciandole il palmo. Poi strinse la mano della ragazza nella sua e la riportò all’altezza del viso di lei. Tenten lo fissava ipnotizzata.

“E poi non eri obbligata stamattina ad allenarti” sussurrò il ragazzo “E’ vacanza, dopo tutto” scrollò le spalle.

“Volevo” ribatté Tenten, prima di cedere sotto il suo sguardo indagatore “Volevo stare con te. Sei sempre così cupo, Neji. Anche ieri che era il compleanno di tua cugina…dovresti rilassarti ogni tanto”. Terminò in un sospiro.

Stupida! Si maledisse. Era tutto così perfetto e tu hai rovinato tutto. Stupida, stupida, stupida! Si maledisse mentalmente.

Contro ogni sua aspettativa, Neji alzò un sopracciglio divertito, facendo scorrere tra le dita i fili setosi dei capelli di Tenten, che fremeva sotto quel semplice tocco.

“Davvero?” domandò sarcastico il ragazzo lasciando scivolare le dita lungo il collo della ragazza, fino a sfiorarne lievemente le spalle: “Perché a me sembri molto più tesa tu…” sogghignò sommessamente.

Tenten si sentì avvampare.

“Dovresti rilassarti…” continuava intanto Neji premendo ritmicamente i polpastrelli sui muscoli sempre più tesi della ragazza “…ogni tanto”. Concluse abbassandole la maglietta per toccarla davvero, pelle a pelle.

Tenten si lasciò andare a un gemito di piacere chiudendo gli occhi e socchiudendo le labbra. Si lasciava cullare dalle mani sapienti di Neji e dal ritmo regolare del suo respiro, quando percepì un lieve scarto di pressione, un leggero ritardo nella cadenza del massaggio, e immediatamente pensò a dove quella mano fosse diretta.

“Maledettissimo Hyuuga!” imprecò balzando in piedi. Scrutò Neji in cagnesco mentre il ragazzo fingeva disinteresse, lo fissò indagatrice, piegò la testa di lato e infine urlò la sua frustrazione: “Sei mio, maledetto!” gridò gettandosi su di lui.

Naturalmente, Neji Hyuuga non c’era già più.

Tenten si concentrò, sospirò concedendosi qualche attimo per pensare, indagò il campo visivo senza muovere il capo e infine lo scorse oltre la porta del salotto. Prese a correre frenetica verso di lui, mentre un guizzo d’eccitazione percorreva i lineamenti dello Hyuuga, che girandosi veloce scattò un balzo verso il piano di sopra, la ragazza alle calcagna.

Fermati, codardo!” gli urlava dietro Tenten mentre correva a perdifiato e Neji faceva i gradini quattro a quattro, senza esaudire la sua richiesta.

Neji!” ritentò Tenten cercando di colmare la distanza tra di loro con le sue ben più esili gambe.

“Sei mio!”. Concentrò il chakra per muoversi meglio, sebbene quella, si sapeva, era la specialità di Neji; forte della determinazione di sempre balzò con decisione verso il ragazzo…anzi, addosso al ragazzo. Neji infatti, arrivato in cima alla rampa in poco tempo, si era girato di scatto, accogliendo inaspettatamente la ragazza tra le sue braccia per evitarle di cadere dopo l’impatto contro il suo petto, tenendola saldamente per la vita: “E’ una promessa?” chiese sottovoce. E, prima di darle il tempo di rispondere, la baciò con ardore.

Tenten, presa alla sprovvista per l’ennesima volta, non poté che arrendersi all’ardore del ragazzo, ricambiando il bacio con tutta se stessa. Non aveva mai calcolato questo lato di Neji, non aveva mai messo in conto che il gioiello serio della casata cadetta volesse essere inseguito, addomesticato, amato. Si lasciò stringere dalle sue braccia forzute, si lasciò accarezzare dalle sue mani delicate eppure decise, si lasciò incantare da quella bocca che esprimeva tutto quello che non si erano mai detti, in tutti quegli anni di conoscenza. Soffocò tra le braccia del compagno mentre sentiva le mani di lui vagare sulla sua schiena, poi più in su a carezzarle il collo, e ancora dritto verso la nuca e i capelli che stava sciogliendo…Tenten si liberò improvvisamente di quell’abbraccio con fare accusatorio: stava per imprecare verso il compagno di squadra quando sentì l’equilibrio abbandonarla improvvisamente. Neji fu pronto a riafferrarla mentre la ragazza cadeva poco cerimoniosamente, bloccata a mezz’aria dalla presa sicura del ragazzo.

Neji la riportò in sul pianerottolo premendola contro di sé, cosa che non dispiacque affatto a Tenten finché ancora non sentì le mani di lui tra i suoi capelli.

“Insomma Neji, la vuoi piantare?” protestò la kunoichi impuntando i pugni sul petto muscoloso del ragazzo e mettendo su un’espressione fintamente imbronciata.

“Non capisco perché tu non ti faccia mai vedere coi capelli sciolti” scosse le spalle Neji contrariato.

“E io non capisco la tua fascinazione coi miei capelli” ribatté annoiata Tenten, benché sotto sotto sorridesse.

“Non li ho mai visti sciolti” si limitò a dichiarare sardonico il ragazzo.

“Beh, nemmeno io ti ho mai visto nudo se è per questo” alzò le spalle la ragazza sorridendo maliziosa.

Che c’è, vuoi che ti proponga lo scambio?” Neji alzò gli occhi al cielo, annoiato.

Tenten gli passò una mano sul petto, ricevendo non meno piacere di quello che provocava: “Non vuoi?” domandò sbattendo volutamente le palpebre.

“Non sarebbe equo, non credi?” domandò Neji fingendo indifferenza alle sue provocazioni. O forse provocandola a sua volta.

Tenten? Tenten sei in casa?”. Una voce conosciuta spezzò repentinamente l’atmosfera che si era creata.

Ora, Tenten voleva molto bene a Sakura, ma le spiaceva molto starsene a casa sua ogni tanto?

“Ten?” il tono di Sakura si era fatto incerto, mentre l’interpellata meditava seriamente l’ipotesi di fingersi assente.

Tennie?”

La ragazza dagli chignon guardò in  alto il volto imperscrutabile di Neji Hyuuga, che sembrava non volerle dare indizi sul da farsi.

Tenchan?”

Tenten corrugò le sopracciglia nel tentativo di venire a patti con la sua coscienza, mentre il respiro regolare di Neji e il calore del suo corpo (decisamente troppo vicino al suo, o forse troppo poco vicino) non la aiutavano di certo.

Vabbè, non ci sei…”

Tenten sospirò esasperata decidendosi a fare quel che era giusto: alzò lo sguardo verso Neji che già alzava le spalle rassegnato, mentre si trovava a mormorare: “E poi non dire che non sono una brava ragazza!”. Gli piantò un bacio a fior di labbra e scese.

A quanto pareva, aveva fatto bene, visto che la sua amica sembrava alquanto tesa: “Per fortuna che sei in casa!” esclamò sollevata la rosa correndole incontro ed abbracciandola brevemente. Poi, senza attendere oltre, si lanciò sul divano: “Sono andata da Naruto e mi ha cacciata via malamente, e io volevo solo aiutarlo!” cominciò sospirando. “Certo” proseguì poi come un treno “capisco che magari ha scoperto finalmente che è il caso di lasciar perdere e rifarsi una vita con Hinata, ma non può certo prendersela con me se lui capisce sempre dopo, no?”.

Tenten stava per ribattere qualcosa che ovviamente non era necessario, tipo “ho la pentola sul fuoco, ti lascio un attimo” prima di precipitarsi su per le scale da Neji, che senza parlare avrebbe sicuramente saputo trovare argomenti più interessanti. Riflettendoci, forse era stato meglio tacere, visto che la cucina era nella stanza di fianco.

Sakura intanto continuava: “E vabbè, certo, magari io non ero la persona più adatta con cui parlarne perché alla fine…dai…” gesticolò un po’ con le mani cercando la parola adatta, mentre Tenten pensava a un possibile, fittizio allagamento del bagno. Sì, forse avrebbe potuto funzionare.

E ci può stare, per carità…” Sakura era ripartita. Non che fosse una novità, lo faceva di continuo. Ma a Tenten, abituata a ore in compagnia di Neji mentre il maestro Gai e il suo allievo prediletto si isolavano nella loro personale oasi della giovinezza, la cosa destava ancora qualche stupore.

“Però, il punto è: me ne vado, perché è giusto, alla fine…così vado da Ino, la mia amica Ino, presente, sì?” senza aspettare risposta, Sakura continuava imperterrita mentre Tenten accennava ad aprire la bocca.

, la mia amica Ino stava con Hinata! Che voglio dire, fa beneperchè povera Hinatina anche lei, però…la sostanza è che mi hanno cacciata in due!”. Ora Tenten non ebbe più il coraggio di parlare. Sospirò rassegnata. Neji avrebbe capito. Forse. Speriamo.

“Ten? Mi stai ascoltando?” la voce di Sakura mozzò i suoi pensieri.

“Certo, Saku, è che non volevo interromperti!” cinguettò Tenten, sperando di levarsi dall’impiccio.

“Ten!” in un attimo l’umorale Sakura si era gettata tra le sue braccia e la castana non aveva potuto fare altro che prendere a carezzarle la testa in modo alquanto impacciato.

“Dai, Saku, prova di capirli…”

“Io li capisco tutti, Ten, ma…chi capisce me?!” cominciò bambinescamente la rosa.

“Beh..” Tenten cercava di trovare le parole giuste, quando d’improvviso Sakura si separò da lei, di colpo ricomposta: “Grazie Tenten, tu sì che sei una che sa ascoltare” proclamò solenne, rincuorata dalle parole che la castana non aveva detto. Tenten abbozzò un sorriso imbarazzato.

“Non ti ho disturbata, vero?” fece poi Sakura alzandosi di scatto, e ispezionando visivamente la stanza. “Non ti ho nemmeno chiesto…che maleducata…” borbottava sommessamente tra sé e sé.

“Sakura, non fa niente…” rispose Tenten alzando le spalle, sinceramente colpita.

“Davvero?” gli occhi di Sakura si illuminarono di botto. Bastava davvero poco a farla felice. E in fondo a lei non era costato tanto. Beh…

“Davvero” rispose una voce maschile alle loro spalle.

“Mica sono geloso” alzò le spalle Neji superando le due ragazze che lo fissavano a bocca aperta.

Il ragazzo si voltò per un ultimo sguardo, poi sparì silenziosamente oltre la porta.

“Me lo potevi dire che eri occupata” mormorò Sakura continuando a fissare il punto oltre il quale Neji era sparito.

Che poteva rispondere, Tenten? “Ci ho provato ma mi interrompevi?”.

Si limitò ad alzare le spalle scuotendo il capo.

Comunque” sorrise maliziosa Sakura “complimenti per la scelta. Non è da tutti conquistare il Mister fondoschiena del Villaggio”.

“Mister che???”.

 

 

Dai non ci ho messo così tanto, no?

e così ho scritto di una delle coppie che mi riescono più difficili in assoluto, quindi vi chiederei gentilmente di farmi sapere che ne pensate, perché ho una paura tremenda di farli OOC, soprattutto Neji! Anche se un po’ di dolcezza ce la vedo in fondo al suo animo, no?

Aspetto con ansia i vostri giudizi, e nel frattempo ringrazio di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo:

 

__JUN__: Ma che bello, una new entry! Grazie per esserti letta tutta la storia fino a qui, e spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Grazie ancora, della lettura e della recensione, ne sono onorata!

 

BAbyDany94: Sono felicissima che ti sia piaciuto, e spero che anche Neji e Ten ti aggradino! Abbastanza presto?

 

AmyGoku: La mia seconda new entry: non immagini quanto sia bello sentirti! Non ti preoccupare se hai scoperto la fic ora: spero che il prosieguo ti piaccia!

 

Ayumi Yoshida: Ayu-chan, le tue recensioni mi fanno sempre arrossire da quanto sono affettuose e dettagliate: GRAZIE! Mi affido al tuo giudizio come esperta (sicuramente più di me) di NejiTen!!! Nel frattempo grazie, grazie, grazie!

 

Eilinn: Sì, la fic avanzerà, statene certi! Sì, Sasuke e Sakura saranno proprio i più lenti, anche se come vedi la povera Sakura si sta già esaurendo! XD A presto!

 

miss_ka: Ciao e grazie! Sono stracontenta di farti piacere i Nara e gli Yamanaka, perché io li adoro letteralmente! A prestissimo (spero!)

 

diana88: Naru e Hina arrivano, tranquilla! Che ne dici di Neji allora? Sono ansiosa di sapere il tuo parere!

 

Killkenny: Ma chi si rivede, il maestro Kilkenny! E’ davvero bello rivederti su questi lidi, e grazie mille della recensione! Voto per questo capitolo? XD

 

EroSennin425: Eh già, perdonatemi ma ho aggiornato veramente dopo tanto tempo! Spero solo di metterci un po’ di meno prossimamente! Grazie per i compliementi per la laurea, sono davvero graditissimi! ;)

 

V@le: Eccoti il capitolo NejiTen! Non sono per niente esperta su questa coppia, quindi spero davvero di averli descritti per bene, ma mi saprai dire, no? E grazie, per me è un onore contribuire alla tua bianchezza!!!

 

celiane4ever: Sì, è stata dura ma ho aggiornato!!! E ora a breve, non trovi? Spero che, da specialista NejiTen, questo capitolo ti risulti gradito, ma se c’è qualcosa che non va dimmelo tranquillamente! Grazie dei tuoi commenti, sempre puntuali e divertenti!

 

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Capitolo 39
*** Organizzarsi ***


“Si può

“Si può?” i codini castani di Tenten spuntarono fugaci dalla porta di casa Yamanka, da cui proveniva un gradevole odore di fiori, the e biscotti al cioccolato.

“Ciao!” in un secondo Ino era alla porta, spalancandola e rivelando dietro di sé Hinata, le guance leggermente arrossate e gli occhi brillanti.

“Ciao Hina!” la salutò Tenten sorridendo mentre Sakura si avvicinava spudoratamente a Ino.

“Mi dispiace per…” cominciò la bionda, ma la rosa la zittì: “Sai chi ho visto da Tenten?”

“Mister fondoschiena?” fece Ino interessata.

“Mm” annuì Sakura “E sembrava quasi umano”.

“Non lo sarà mai” proclamò decisa Ino “E’ una divinità, quell’uomo”.

Quell’uomo?”

“Quel sedere” proclamò Ino con aria solenne.

“Ehi! State parlando del mio ragazzo!” si intromise Tenten arrossendo, avendo origliato la conversazione sino a quel punto.

“È mio cugino!” rinforzò Hinata, sorridendo.

Ed è un gran pezzo di ragazzo” constatò Sakura.

“E poi…” continuò Tenten rivolta alla bionda, senza badare alla rosa “Come ti sentiresti se parlassimo così di Shikamaru?”.

“Sarei lusingata” scrollò le spalle Ino.

“Peccato che Shikamaru abbia solo doti intellettuali…” appuntò Sakura, ridendo.

“Continua a pensarlo” le fece Ino lisciandole la testa come si fa con un animaletto da compagnia.

Eddai, non ti può piacere fisicamente!” si lamentò Sakura, palesemente contrariata.

Che ha che non va?”

“Tanto per cominciare è magro, troppo magro” incentivò Sakura.

Ino scrollò le spalle.

“Poi ha una pettinatura orribile”

“Parla quella che si fila culo di gallina!” rispose Ino ridendo.

Culo di gallina, come lo chiami spavaldamente ora, è stato la luce dei tuoi occhi fino a qualche anno fa, se non vado errata” ribatté Sakura, rossa in volto.

“Errori di gioventù” commentò Ino bevendo the.

E poi…” Sakura sembrò non trovare più parole.

“È intelligente, però” azzardò Hinata.

Anche simpatico, a modo suo” rinforzò Tenten.

“Guardate che non mi dovete convincere, a me va bene così!” rise Ino.

“Certo, se avesse il sedere di Neji…” commentò poi scostando la testa dalla mano di TenTen, che sapeva sarebbe arrivata.

Eddai, Tentennuccia, non far finta di non sapere che hai un’opera d’arte tra le mani!”

Per tutta risposta, la castana arrossì alla grande: “Beh, sì, lui è…”

“Guarda, io e Ino ci proviamo da anni: non ci sono davvero parole” sentenziò Sakura, carezzando i capelli di Tenten.

“Piuttosto, quel baka di Naruto…vuoi che lo faccia a pezzi?” domandò Sakura rivolta a Hinata. Per un attimo le due si guardarono negli occhi, una scusa reciproca. “Non mi dà fastidio” aggiunse la rosa sotto voce “Sono contenta per voi se…se dovesse succedere”.

“Succederà” mormorò Tenten stringendo la mano di Hinata “Ne sono convinta”.

Ino sorrise, e Sakura con lei.

“Ma sapete che vi dico?” riprese Ino “Ci sarà un finale coi botti anche per Sakura. Alla festa di capodanno ti innamorerai, così come Sasuke si innamorerà di te”.

“Ino…”

“Siete con me, vero ragazze?”

Tenten assentì: “Sicuramente”, e anche Hinata annuì timida.

“Nel frattempo, facciamo qualcosa di produttivo, pargole?” domandò Sakura rinvigorita.

 

“Naruto?”

“Eh?” il biondino si riebbe in un attimo dallo stato di trance in cui era caduto.

“Cos’hai intenzione di fare?” ripeté Shikamaru.

“Io…non ne sono sicuro”.

“Senti Naruto, è ora di finirla” si inserì Choji, il suo solito sguardo bonario d’un tratto assente “Decidi: o la vuoi o non la vuoi, Hinata. Non provare a farla soffrire”.

Shikamaru abbassò lo sguardo, mentre Naruto scrutava Choji interessato.

“Mi piace” dichiarò il rosso “Mi piace Hinata, e molto. Ripeté convinto “Ma lo so che lei non mi ama, né potrà mai amarmi perché la verità è sempre stata solo una, che lei non ha mai guardato altri che te. Quindi ora è il momento di decidere: o la ami o non la ami. E se la ami, fai l’uomo e trattala di conseguenza”. L’aveva detto tutto d’un fiato, Choji, per toglierselo dal petto.

“Mi…mi dispiace” cincischiò Naruto “Non lo sapevo”.

“Nessuno lo sapeva” alzò le spalle Choji “E forse è solo che Hinata è stata l’unica ragazza a interessarsi a me, dopo Ino. E io me ne sono innamorato come uno sciocco, ma non ho mai sperato tanto. So benissimo dove sta il suo cuore. Hai questa fortuna, Naruto, non sprecarla”.

Il biondino alzò il capo convinto: “Grazie Choji. Ora lo so cosa devo fare”.

Shikamaru lo guardò di traverso.

Hinata è una persona meravigliosa: devo solo farglielo capire” annuì il biondo.

A quel punto sorrisero tutti e tre.

“Hai tutta la festa di capodanno, per questo. Hasta luego biondo, rosso!” salutò poi Shikamaru prima di alzarsi e abbandonare i due amici.

 

“Arrivo subito” si alzò Ino udendo il campanello.

“No problem. Noi abbiamo argomenti importanti da discutere” replicò Sakura mentre con aria professionale estraeva un taccuino dalla tasca.

“D’accordo” approvò Ino “Ma non venite al clou senza di me!” sbiascicò la bionda mentre si allontanava.

Tenten le rispose: “Tanto tu fai la torta, è già deciso. Neji impazzisce per la tua specialità, dovrai passarmi la ricetta”. Ino la guardò di traverso, poi si riebbe:

“Io parlavo dei vestiti”.

Le presenti si scambiarono uno sguardo afflitto mentre Ino si allontanava.

“Non so perché ma ho come l’impressione che abbiamo fatto male a lasciare le bevande in mano ai ragazzi…ho uno strano sospetto…” riprese Sakura.

 

“Allora?” Ino se ne stava con le mani sui fianchi quando, aperta la porta, aveva scorto Shikamaru con una mano appoggiata allo stipite e una, pigra, tra i capelli. Il ragazzo non la degnò di una risposta verbale, limitandosi ad alzare un sopracciglio.

“Oh, Shika!” Ino si buttò tra le sue braccia, costringendolo effettivamente a cambiare posizione. “Che ha detto precisamente?” domandò prima di stampargli un bacio sulle labbra. Shikamaru stava approfondendo il bacio portando le mani sulla schiena di lei, quando Ino se lo scollò di dosso.

“Allora? Voglio sapere i dettagli, Nara”.

“Non mi fai entrare?” domandò allora lui, facendo la mossa di varcare la soglia.

“Ci sono le ragazze” mormorò Ino.

Shikamaru alzò le spalle: “La volpe è nell’ovile, entro la fine dell’anno capitola”.

Ino ridacchiò piantandogli un bacio sulle labbra, poi di colpo chiuse la porta e svanì.

 

Che razza di messaggio è la volpe è nell’ovile?” urlò Sakura, una volta che Ino si fu seduta.

“Messaggi tra innamorati…” la liquidò Tenten.

“Errore, Topolina. Linguaggio tecnico” specificò Ino con aria superiore.

“Sarebbe a dire?” la incitò Sakura.

“Poi non sarebbe più divertente, cagnolina!”.

“Eh no, Ino, ora me la spieghi!” inveì Sakura.

“Beh, non puoi negare che quando c’è Sasuke scodinzoli…”

Tutte scoppiarono a ridere.

E quale sarebbe il tuo, Ino-pig? No, forse non lo voglio sapere….”

“Passiamo alle cose serie…” la ignorò Ino.

“Giusto, cosa mi metto?” la imitò alla perfezione TenTen.

Perfino Ino scoppiò a ridere.

“Dai, decidiamo che cosa cuciniamo” si riprese Sakura.

“Italiano?” Propose Tenten “A Neji fa impazzire, e poi tanto io non so cucinare, quindi per me è la stessa cosa!” rise.

“Ah, adesso ruota proprio tutto intorno a Neji, eh?” sorrise Sakura.

Tenten arrossì.

“Io…io so cucinare un po’ d’italiano” si fece avanti Hinata “Di solito cucino io per Neji”.

“Davvero?” gli occhi delle tre ragazze si spostarono sulla mora.

“Beh…sì…”

“Bene, allora tu pensi al primo!” annotò entusiasta Sakura “Mentre al secondo pensa…”

“…Hinata” completò Tenten; Sakura scrisse senza battere ciglio.

E l’antipasto va a…”

“…la Hyuuga” terminò Ino.

“Ehi!” si lamentò fievolmente Hinata.

“Dai, Hina, scherziamo!” risero le ragazze.

Però tu sarai il capo-cucina…ah, i ragazzi ci ringrazieranno a vita!” sospirò Tenten.

“Già…a proposito” intervenne Ino “Non so mica quanto bene abbiamo fatto ad affidare loro l’approvvigionamento delle bevande…”.

“È stato lo stesso pensiero che abbiamo avuto anche noi” annuì Sakura.

Kiba è un po’ un pericolo pubblico da questo punto di vista” annuì Hinata.

“Sguinzaglia Shika” fece con naturalezza Sakura rivolta a Ino.

“Non è un cane!” protestò la bionda.

“Il cane sei tu” puntualizzò Tenten ridendo, mentre indicava Sakura.

Cagnolina, per cortesia” puntualizzò Sakura.

“Il che farebbe di Shika il mio partner ideale, se fosse un cane…”

“…e per questo non lo è” terminò Ino leggermente infastidita.

Però il cane potrebbe essere Kiba…” aggiunse Hinata meditabonda. Sakura la guardò orripilata.

“Voi come vi chiamate, gattino e gattina?” scoppiò a ridere Tenten mentre Ino arrossiva a una velocità impressionante.

Dai ragazze…” cercò di farle desistere Hinata.

“Dì che non sei curiosa anche tu!” la provocò Tenten.

“Beh, sì, ma…ce lo dirà quando sarà pronta” terminò convinta la mora. “Perché ce lo dirai, vero, Ino-chan?”.

Ino la squadrò per un attimo, poi sibilò: “L’ho sempre detto che in te c’è una piccola, potenziale dittatrice!”. Le ragazze scoppiarono a ridere.

 

“Niente donna?” domandò Choji vedendo tornare Shikamaru.

Troppe donne” replicò quegli, con un ghigno “Mi fanno venire il mal di testa solo a vederle. Come va il paziente?” chiese poi indicando Naruto, che se ne stava da una mezz’oretta buona a fissare l’orizzonte.

“Non parla” alzò le spalle Choji.

Se sta pensando è già un bel passo avanti” rise Shikamaru.

“Guardate che vi sento” replicò il biondo, di colpo riscosso dai suoi pensieri.

Che risultati ha dato la tua intensa sessione meditativa?” chiese allora Shikamaru, di colpo interessato.

“Ragazzi, dovete aiutarmi” proclamò solenne Naruto.

Perché saremmo qui, se no?” sorrise Choji.

 

“Dunque il trentuno ci troviamo qui a cucinare, bene” segnò Sakura sull’agenda “Ma prima dobbiamo andare a fare la spesa…domani, per forza” disse seriosa.

“Così compriamo anche qualche vestito” annuì Ino.

Sakura la guardò di traverso.

“Ho due amiche da sistemare” replicò la bionda con una naturalezza disarmante.

E io un’autostima da conservare, se per questo” replicò Sakura, imbarazzata.

“Dopo Capodanno, avrai molto più che un’autostima” le fece l’occhiolino l’amica.

E anche tu, Hina” rafforzò Tenten.

Perché non avevo dubbi?” sorrise la mora.

 

 

 

Sì, potete insultarmi, ma potete anche scegliere di ringraziare Vale (celiane4ever) che mi istiga a continuare! Ecco qui un altro capitolo, incentrato maggiormente sulle ragazze e su qualche decisione di Naruto (finalmente, direte tutti!XD)…che dite, proseguiamo?

 

Intanto mi prendo un po’ di spazio per rispondere alle recensioni!

miss_ka: Ciao e grazie mille! Già, Mister fondoschiena si lascia andare ogni tanto, ma le ragazze sono davvero tremende! La povera Sakura, suo malgrado, è stata un po’ in mezzo a tutti! XD Sasuke c’è, nelle ombre, ma ritornerà alla grande per Capodanno! Anche perché il grande piano delle ragazze, a questo punto, è far concludere due coppie al prezzo di una!

 

diana88: Hinata e Naruto arrivano, tranquilla, ma prima ci sono un po’ di preparativi e qualche risata (spero!). Sì, anche nella mia visione delle cose Neji si sente a proprio agio con Tenten, quindi si concede cose che in pubblico non farebbe mai! Sakura, poveretta, era sempre in mezzo, vero, ma come vedi ha ripreso dominio di sé! Tenten può provare ad essere gelosa, ma come hai letto Ino e Sakura non si risparmiano di certo in commenti su Neji! XD

 

Killkenny: Sì, direi che a questo punto, in qualche parte della remota Konoha, è sicuramente nato un Neji fanclub! Ah, le scommesse…chissà che non tornino…XD

 

EroSennin425: Sono contenta di averti stappato un sorriso! Spero di aver continuato decentemente!

 

celiane4ever: Vale, vedi che alla fine ti ascolto sempre? Ecco qua l’aggiornamento che hai chiesto…naturalmente spero che ti piaccia, dato che la storia converge verso il capodanno…Baci!

 

AmyGoku: Grazie mille! Purtroppo ultimamente sono un po’ impegnata, quindi non riesco ad aggiornare spessissimo, ma ci provo!

 

V@le: V@le, grazie mille, le tue recensioni sono sempre fantastiche! Grazie anche per la dovizia di particolari che hai usato: come ho già detto, non sono una grande esperta di NejiTen, quindi i vostri commenti, oltre che farmi piacere, mi servono tantissimo! Tenten è comprensibile, no? Chi non capirebbe più nulla davanti a uno come Neji? Anyway, eccotelo qua il chappy successivo, spero ti piaccia!

 

 

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Capitolo 40
*** Shopping e piani alternativi ***


Ragazze: spesa, vestiti

Si trovarono il giorno seguente all’entrata del centro commerciale. C’erano tutte, tranne…

“Scusate, scusate, scusate!” cominciò Sakura a cinquanta metri da loro.

“Il gatto ti è già morto due volte questa settimana, fronte spaziosa” protestò Ino sorridendo.

“Beh, al mio cane voglio troppo bene per mandarlo al creatore ogni due per tre” replicò la rosa con fare brioso. Ino scosse la testa sogghignando di nascosto.

“A proposito, dentro ci sono gli sconti, cosa aspettiamo?” domandò poi Sakura con una strana luce negli occhi. Ino ricambiò l’intesa.

Tenten e Hinata quasi tremarono di paura mentre si inoltravano nel locale con quelle due assatanate.

 

“Proprio alle due di pomeriggio dovevamo trovarci?” protestò Shikamaru mentre si trascinava a passi lenti verso il centro commerciale, entrata nord.

“Hai di meglio da fare?” chiese Sasuke scrollando le spalle, fingendosi indifferente.

Con a mano la Yamanaka so per certo che io avrei di meglio da fare” annuì entusiasta Kiba, perdendosi in una delle sue fantasie. Shikamaru scelse di ignorarlo, Neji sbuffò e Choji si infilò una patatina in bocca.

“Ehi, ragazzi!” arrivò Naruto baldanzoso, saltellando di piede in piede.

“Eh?” domandarono all’unisono i tre mori.

“Sapete la novità?”

“Eh?” ripeterono i tre senza nemmeno l’ombra dell’entusiasmo dell’Uzumaki.

“Le ragazze sono al centro commerciale, dalla parte opposta. Le ho viste arrivando!”.

I tre non si scomposero; solo, Sasuke non poté evitare di alzare un sopracciglio interessato, per poi nascondersi abilmente dietro la sua apatia abituale. Choji continuava a mangiare le sue patatine, Kiba sorrideva sornione.

“L’idea di farti la ragazza e piantarla di sbavare dietro a quelle degli altri non ti ha ancora sfiorato, eh Inuzuka?” domandò secco Neji.

Il ragazzo dai segni rossi rispose imparadisato in chissà quale contemplazione mistica: “Oh, Neji, non sai quante ragazze mi vorrei fare…”.

Il genio del clan Hyuga scosse il capo, domandandosi per l’ennesima volta cosa ci facesse in compagnia di gentaglia simile.

“Bisognerebbe proprio trovarti una donna, così magari la smetti di provarci con quelle degli altri” sbuffò contrariato il Nara, facendo eco allo Hyuga.

“La fai facile, tu, hai la Yamanaka…l’hai ubriacata per farti dire di sì?” domandò l’Inuzuka.

“Secondo te?” rispose scocciato Shikamaru.

“…perché se funziona dimmelo, che ci penso subito!”

Kiba, ci sono altre cose nella vita…” intervenne Naruto.

“Sì, come Sakura-chan ad esempio…” blaterò Kiba facendogli segno di continuare a parlare anche se lui di certo non l’avrebbe ascoltato.

Sasuke alzò un sopracciglio irritato.

O Hinata chan” terminò il biondo.

“Cos’hai detto?” Kiba ora era scattato sull’attenti, prendendo l’amico per il bavero.

Hi-hi-hinata” tentò Naruto, d’un tratto spaventato.

Neji li guardava compiaciuto, sogghignando.

Se ti becco da solo con Shino…” minacciava intanto l’Inuzuka. “A proposito, dov’è Shino?” domandò poi scordandosi di botto la sua arrabbiatura.

Ma ti sei rincretinito del tutto?” domandò Sasuke annoiato.

“Sta andando a Suna, da Temari” informò Choji tra una patatina e l’altra.

“State scherzando?”

“Non ti chiederemo quanto hai bevuto, Inuzuka” constatò Neji.

Ma non vi parlate tra compagni di squadra?”. Tutti guardarono Choji: del resto, chi aveva mai parlato per più di cinque minuti di argomenti che non fossero le missioni con Shino Aburame? Beh, sì, una persona forse c’era…Temari della Sabbia.

 

“D’accordo, ci serve un piano” cominciò Sakura estraendo un taccuino.

Hinata alzò gli occhi al cielo e Tenten sorrise. “Prima il cibo o prima i vestiti? Ino, non lo sto chiedendo a te” tagliò corto prima che l’amica potesse ribattere.

Comunque” intervenne la bionda “avrei detto prima il cibo. Così poi avremo più tempo da dedicare ai vestiti, logicamente”.

Sakura, che per un attimo si era illuminata, sbuffò sonoramente.

“Non c’è bisogno che tu mi dia ragione a voce alta, fronte spaziosa, lo so che mi stai ringraziando” fece Ino. “Tappatemi gli occhi fino all’entrata” fece poi con voce melodrammatica mentre prendeva sottobraccio Tenten “Non voglio vedere nulla che il mondo della moda offra senza poterlo afferrare”. La castana scosse il capo ma la condusse.

 

“D’accordo, ci serve un piano” esordì l’Inuzuka una volta entrati.

“Non ci vedo nulla di difficile” intervenne Sasuke “entriamo, prendiamo quello che ci serve e usciamo”.

“Caspita, dev’essere davvero triste, la tua vita” ribatté Kiba, guadagnandosi in cambio uno sguardo ben poco amichevole.

“La volete finire?” sospirò suo malgrado Neji “Entriamo e facciamo quello che dobbiamo fare”.

“Giusto” assentì Kiba, poi procedette a prenderlo sottobraccio: “Senti un po’, Hyuga: che ne dici di Tenten in intimo?”.

 

“Riso?”

“Preso”

“Sugo di pomodoro…”

Ce l’ho io!”

“Farina…”

“Presente”

“Piselli”.

Ino soffocò una risata.

“Non dirmi che sei così infantile” protestò Sakura.

“Nient’affatto” alzò le spalle Ino “Vado a prenderli io, i piselli” trillò allontanandosi.

Sakura alzò le spalle: “Come fate a sopportarla?”

Le altre due ragazze alzarono un sopracciglio.

Comunque, coi piselli abbiamo finito” scribacchiò soddisfatta Sakura sul suo taccuino. “Dopodiché…shopping!” proclamò sollevata.

V-voi come vi vestite?” domandò Hinata con un tono bassissimo.

“Potremmo fare una sorpresa ai ragazzi…” cominciò Tenten “Ho visto all’entrata degli abitini deliziosi”.

“Allora ci guardi, alla moda!” rise Sakura.

“Beh, di tanto in tanto…voglio essere carina per Neji”.

“Mi pare sacrosanto” concordò Sakura.

E tu lascerai Sasuke di stucco” concordò Hinata carezzandole una spalla.

“E Naruto non se ne accorgerà neanche, perché avrà occhi solo per te” sorrise la rosa.

 

Sì, erano innegabilmente familiari gli occhi che aveva incontrato poco prima attraverso gli scaffali. E anche quel riso squillante, che sfiorava paurosamente l’irritante gli era assolutamente conosciuto, senza dubbio. Così non fu sorpreso quando un paio di mani fredde gli oscurarono la vista. Stava per protestare quando un paio di labbra si attaccarono alle sue: mugugnò qualcosa che assomigliava a “Ino” mentre stringeva un corpo che ben conosceva e respirava il profumo di violetta che sentiva sempre in presenza di lei.

“Buongiorno anche a te” sussurrò la ragazza interrompendo il bacio.

Mmm” rispose Shikamaru rifugiandosi nel suo collo.

“Ehi, quei cattivoni hanno interrotto il tuo sonnellino pomeridiano per trivialità come una festa?” mormorò Ino piantandogli un bacio sulla guancia, mentre lui ancora si lamentava.

“Bastardi iperattivi” lo sentì protestare in un suono indistinto. Ino sorrise.

“Per fortuna che qui c’è la tua Ino…” lo coccolò.

“Mi mancava l’autoelogio” la schernì Shikamaru riprendendosi per guardarla  negli occhi.

Ino rise: “Evidentemente mi fai troppi pochi complimenti, così rimedio da sola”.

“Strega”.

“Esattamente ciò che sostenevo” alzò un sopracciglio lei “Avete finito con la spesa?” domandò poi.

“E che ne so?” protestò Shikamaru “penso stiano ancora cercando di portare via Kiba dal reparto alcolici. Non si è ancora ripreso alla notizia di Shino e Temari

“Chi l’avrebbe mai detto” sospirò InoSenti…ma che ne pensi se a capodanno invito Shiho?”

“Vuoi proprio fare piazza pulita, eh?” sogghignò Shikamaru.

“Non è colpa mia se d’un tratto sei diventato l’uomo più ambito del Villaggio” scrollò le spalle Ino “Io mi difendo come posso”.

“Sei diabolica” constatò il ragazzo.

“E tu un ninfomane” ribatté lei togliendogli la mano che si era abilmente intrufolata sotto la sua maglietta “Ma ti tengo lo stesso” sospirò. “Ora vado a prendere i piselli” aggiunse.

Shikamaru alzò un sopracciglio.

Ma che avete tutti da essere così maliziosi?” protestò Ino “Io ridevo per te. L’aria delle feste vi fa male…” concluse mentre Shikamaru se la rideva.

E devi ancora vedere quanto” fece tirandola a sé e piantandole un bacio sul collo. “Vai pure” aggiunse morsicandole giocosamente la pelle e piantandole un bacio dietro l’orecchio.

“Me la pagherai, Nara” mormorò lei stringendolo a sé.

“Quanto e quando vuoi, Barbie”.

 

“Oh, Nara ci hai messo un secolo per due confezioni d’acqua!”

“Non rompere Inuzuka”.

Se fossi nella Yamanaka…”

Senti Kiba, la puoi gentilmente piantare di menzionare Ino ogni tre per due? Perché se non la pianti gentilmente te la faccio finire io, ma in altro modo” Shikamaru sembrava davvero scocciato.

“Abbiamo tutto?” domandò allora Neji per rompere la tensione. Sasuke annuì.

“Bene” concordò Kiba “Ma non avevo preso due casse di vodka?”.

“Oh, avanti Inuzuka, una sarà più che sufficiente” lo persuase in una frase lo Hyuuga. Il suo sguardo era sempre oltremodo convincente. Per fortuna che c’erano Choji e Naruto (nonostante quest’ultimo sembrasse il fantasma di se stesso), o Kiba non era convinto che sarebbe sopravvissuto tra Shikamaru, Neji e Sasuke.

Occhei, ora che abbiamo finito…” cominciò l’Inuzuka senza terminare la frase.

Choji si stupì della rapidità con la quale l’amico aveva lasciato perdere la discussione, dato che l’alcol occupava il secondo posto nella sua personalissima classifica di “cose importanti nella vita”. Seguendo la traiettoria dello sguardo di Kiba, si rese conto in un baleno che la seconda ragione di vita era stata soppiantata dalla prima: in un flash di capelli vistosamente rosa, Kiba aveva preso a seguire le ragazze come un sonnambulo.

“Dove credi di andare?” fece Sasuke prendendolo per il bavero.

Kiba si dimenò ancora in preda all’estasi mistica, mentre Sasuke lo tirava a sé. “Le cose vanno fatte con metodo” sussurrò. “Andiamo” fece poi rivolto a tutti. Tutti, egualmente stupiti.

E Se uno di voi fa casino, gli spezzo una gamba, intesi?” domandò Sasuke, secco.

“Deve proprio piacergli, Sakura” mormorò Choji a Shikamaru mentre il moro sbuffava: “A me non pare per nulla una buona idea”.

In fondo, Naruto se ne stava insolitamente quieto.

 

 

Tadan! Che dire, i ragazzi non ce la possono fare! Però ora mi piace molto l’idea del magico trio dei mori dalle occhiate che uccidono, alias Neji, Shikamaru e Sasuke! Il povero Kiba non naviga certo in buone acque con quei tre, e Choji la scampa solo perché è amico di Shikamaru e sceglie saggiamente di starsene buono buono…e Sasuke, sarà il disperato ninfomane che sembra? (se non altro, ragazzi, è un interessato, almeno un po’!XD) Alla prossima a grazie mille a tutti coloro che hanno recensito: siete la luce dei miei occhi! *.*

 

BAbyDany94: Ma ciao e grazie! I nomi in codice di Ino e Shika sono spassosi, concordo, e il cagnolino lo diventerà presto…non so perché, ma ho l’impressione che una volta rotto il guscio, Sasuke sappia essere dolcissimo…vedremo insieme che ne esce!

 

goldr31: Beh sì, prima o poi dovrà pensare pure Naruto, no? Poi ora ha 19 anni, tempo che si metta la testa a posto e cominci a riflettere, prima di agire!  L’amore fa fare proprio strane cose! Il seguito arriva in un baleno…spero!

 

celiane4ever: Vale, hai mica notato che le tue pressioni funzionano sempre? Sì, mi sa che hai visto qualche sbarluccichio SasuSaku, hai visto bene! …e la festa arriverà a breve, nel frattempo lavoro in parallelo al capodanno a Suna! (Sil medita sogghignando sul segreto di Vale *.*)

 

diana88: Ciao! Provo di aggiornare quando posso e ringrazio immensamente tutti voi che continuate a seguire la ff! Ora, come ben vedi, i maschietti sanno esattamente dove guardare! Sperando che nel frattempo non facciano un patatrac… A prestissimo!

 

Killkenny: Scommesse, scommesse, scommesse! Che qualcuno sia vicino alla data fatidica? Mi spiace dire che per capirlo bisogna per forza leggere!

 

AmyGoku: Ciao e grazie! Eccoti il seguito, il resto arriverà!

 

Ayumi Yoshida: Ayu-chan, le tue rece mi fanno sempre scaldare il cuore *.* Sono felicissima che Neji e Tenten ti siano piaciuti, mi sono impegnata molto per scriverli! Sakura e Ino mi fanno sbragare, sono convinta che al di là della rivalità e delle incomprensioni, tra loroci sia una profonda intesa, che coinvolge appunto tutti i soprannomi più strambi del mondo! E sì, Ino di dare soprannomi proprio non ne può fare a meno! Poi sono proprio contenta che tu trovi naturali i dialoghi tra le ragazze: è proprio quello che volevo rendere con questa ff (se non l’ho già scritto altrove; nel caso, perdonami), un’armonia che ci può essere, al di là di tutto. A presto!

 

EroSennin425: Grazie! Sì, anche a me dispiace un pochetto per Choji, ma chissà…forse Ino nelle sue manie di invitare mezza Konoha potrebbe chiamare la ragazza del ramen (Ayame) per lui? Sicuramente avrebbero un punto in comune: tutti e due vivono per il (o grazie al) cibo!

 

V@le: Oh, grazie mille V@le! *.* Cho…sai che sto pensando seriamente di accoppiarlo? Alla fine adoro gli happy ending… e adoro Cho, quindi mi pare sacrosanto che abbia un finale disney anche lui!

 

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Capitolo 41
*** Svenimenti ***


Ragazze: spesa, vestiti

I maschi pagarono mantenendosi a una certa distanza dalle ragazze mentre mandavano Choji e Shikamaru a portare via il contenuto (alcolico) della loro spesa. Choji ne approfittò per aprire le nuove patatine che aveva appena acquistato e Shikamaru se ne andò scuotendo il capo: “Il segreto di un buon stratega è che sa quando è il momento di ritirarsi…” borbottò voltandosi.

A quanto pare, nessuno dei rimasti lo era, a giudizio del genio di Konoha.

Eddai Nara, ci sarà da divertirsi…” tentò di convincerlo Kiba, ma il moro non ne volle sapere: “Ci tengo ancora alla vita” rispose. “E poi, per lo meno per quanto mi riguarda, certe cose basta chiederle” sorrise sornione.

Il sorriso di Kiba mutò in una smorfia: “Maledetto bastardo…” mormorò.

“Tu Naruto rimani?” domandò poi.

“Beh…”

Shikamaru lo osservò con fare speranzoso. Forse non tutti erano così…

“Certo, sono allievo di mastro Jiraya, no?” fece riguadagnando un sorriso non troppo sicuro.

Shikamaru sbuffò, e Choji non poté fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata, che fece sussultare le ragazze.

Sakura si voltò di scatto: “Che ci fanno loro qui?” domandò mentre il suo sguardo si soffermava involontariamente su Sasuke.

“Suppongo facciano la spesa” suggerì Tenten.

“Oh” Sakura arrossì incontrando lo sguardo di Sasuke.

“Noi…” cominciò mentre i ragazzi si avvicinavano “Noi stavamo per andare a fare shopping” concluse.

“Sakura, dolce fiorellino…” si udì allora la voce gioviale di Lee, appena arrivato da chissà dove “Vuoi che…”.

“Ti do una mano” interruppe una voce glaciale. Tutti si voltarono. Non era da Sasuke Uchiha fare certe affermazioni. Non era da lui offrirsi alla tortura maggiore per il genere maschile di sua spontanea volontà. I presenti si sentirono di colpo trasparenti. Sakura si leccò un labbro, indecisa sul da farsi. “Avevo…”.

Se dici avevo promesso alle ragazze che le avrei aiutate, ti ammazzo, scintillavano gli occhi di Ino.

È il tuo momento, sorridevano quelli di Tenten.

Ti voglio bene, si leggeva chiaramente nello sguardo di Hinata.

“Beh, io vado” le prese allora in contropiede Ino “Grazie Sasuke, non sai che peso mi levi” sospirò “Ho un milione di cose da fare a casa…” mentì sorpassando l’amica con un occhiolino. “Vieni Tenten? Shika e Cho sono da qualche parte qui fuori, vero?”. Domandò poi ai ragazzi e, senza attendere risposta, si incamminò.

La castana alzò un sopracciglio, poi annuì. “Allora io e Ino andiamo…Vieni anche tu, Lee?” domandò prendendo sotto braccio il compagno. “Tu Hinata stai qui?” domandò poi mentre prendeva sottobraccio anche Neji, che si irrigidì senza tuttavia sottrarsi a quel gesto.

“Io…”

“Tu devi ancora comprare qualcosa di decente” la ammonì Ino.

Hinata sgranò gli occhi quando incontrò le offerte congiunte di Kiba e Naruto: “Ti aiuto io” mormorarono insieme.

“Beh…”

Cosa vuoi di più dalla vita?” chiese allora Tenten.

“Due uomini che si offrono di accompagnarti a fare shopping: dico io!” approvò Ino. “Ciao gentaglia!” terminò poi allontanandosi con l’amica dai capelli castani mentre per scherzo si chinava ad apprezzare il sedere di Neji, non vista dal ragazzo. Tenten sussultò, arrossì e sospirò: “Sei diabolica, lo sai?”

“Sì, me lo deve aver già detto qualcuno…” sorrise.

 

“Allora, Hinata, da dove vogliamo cominciare?” domandò Kiba, d’un tratto dissuaso dal piano di spiare le ragazze. Spiare Hinata sarebbe stato come guardare sua sorella, solo che la Hyuga era meglio, per lo meno non picchiava.

Si ritrovò suo malgrado a guardare di traverso l’Uzumaki: in quanto fratello maggiore avrebbe dovuto…

“Sì, Hinata, dove vuoi andare?” chiese questi a bassa voce.

Hinata si sentì svenire: davvero due ragazzi le chiedevano dove voleva andare? Doveva…sentì due braccia forti sostenerla mentre gli occhi di Kiba brillavano di sfida.

“Ti senti bene, Hinata?” domandò Naruto alle sue spalle, il petto a farle da schienale.

“Io…” mormorò la mora.

“Vieni” propose allora il biondo con una gentilezza innata “Sediamoci a prendere qualcosa, ti va? Sei tutta rossa, sicura di non avere la febbre?” le domandò mentre con una mano le percorreva il volto, sfiorandole il collo in una carezza.

Sentì mormorare un “idiota” a Kiba prima che tutto diventasse nero.

 

“Oh, che cosa emozionante!” trillò Ino “Team 10 e 7 uniti nell’ennesima missione!” sospirò. Neji alzò un sopracciglio da dietro la sua tazza di the;

Tenten rise: “È curioso, no?” fece abbracciando Rock Lee.

“No, papà l’ha sempre detto, anche se non lo apprezza particolarmente” fece Ino stringendosi al braccio di Shikamaru, che per tutta risposta sbuffò: “Tuo padre non apprezzerebbe nessuno. Chi è degno della sua principessa?” sospirò ironico. Ino lo ignorò, togliendo il sacchetto di patatine a Choji: “Ora, all’opera” incitò. “Abbiamo un sacco di cose da fare, e poco tempo per farle; quindi voi ci aiuterete” terminò guardando i ragazzi.

“Si può dire di no?” chiese Neji. Shikamaru lo ringraziò con lo sguardo. Choji rise.

“Certo, caro” fece Tenten stringendo una guancia a Neji. Lo Hyuga sospirò.

“Allora, cos’è che dobbiamo fare?” domandò Choji, più rassegnato che entusiasta.

“Naturalmente, aiuteremo!” ingiunse Rock Lee, più entusiasta che rassegnato.

 

Sasuke, potresti gentilmente…” domandò Sakura destreggiandosi tra il coprirsi il petto altrimenti in biancheria intima e il vestito che stava ripiegando. Quel camerino era decisamente troppo angusto.

Sasuke invece di rispondere aprì la porta: “Che co-…” si bloccò al vederla così, uno sguardo impaurito e ansioso sul volto.

Si bloccò mentre solo la sua lingua percorreva le labbra in un fare quasi animalesco. Sakura lo fissava senza fiatare, terrorizzata eppure abbagliata dalla luce che veniva da dietro di lui, rendendolo quasi un dio ai suoi occhi. Aveva paura persino di respirare. Sasuke la guardò ancora: pallida, bianca e bellissima. Gli era sempre apparsa così Sakura, nonostante non l’avesse mai ammesso. E nonostante non avesse mai pensato di farlo, si ritrovò a mettere piede in quell’angusta cabina di negozio femminile, a varcare quello spazio che aveva già violato anche solo con gli occhi, anche solo con il desiderio. Si lasciò spingere dal suo istinto vicino a Sakura, vicinissimo, tanto da sentirne il respiro sulla pelle. Lei era arrossita di colpo, paralizzata, speranzosa ogni oltre ragionevole certezza. Sasuke Uchiha era lì, di fronte a lei, il suo respiro nel proprio, i suoi occhi sulla sua bocca mentre lei si leccava un labbro, pregando. Pregandolo.

“Non…” deglutì Sasuke “non dire niente” sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra in un tono di voce appena udibile, in una preghiera che non era da lui.

E il bacio fu come mai se l’era sognato. Fu tenero all’inizio, fu il chiedere il permesso di entrare di nuovo nella sua vita, dopo anni di silenzio, dopo anni di assenza, dopo il tradimento. Fu la preghiera in punta di piedi di chi ha il peso di un destino addosso, l’etichetta di malvagio in fronte e l’anima in pezzi dentro; di chi, quei pezzi, aveva deciso a chi affidarli. Poi fu fuoco, fuoco allo stato puro: l’elemento di Sasuke, il bisogno di Sakura. Fu un attaccarsi l’uno all’altra, un implorarsi a vicenda e uno sfidarsi poi. Fu Sakura che si aggrappava a lui mentre Sasuke affondava le mani tra i capelli rosa, mentre le carezzava la nuca e la schiena e la sollevava verso di sé, prendendola in braccio mentre le gambe di lei gli circondavano la vita. Furono anni e giorni che passavano davanti a quegli occhi chiusi che si curavano solo del presente e di quello che erano loro due in quel momento perfetto, fuori dal mondo.

“Ehm…scusate” la commessa arrossiva come una pazza mentre cercava in qualche modo di fermarli. Sasuke chinò il capo accompagnando Sakura a terra. La rosa si portò la frangia davanti alla fronte, cercando in ogni modo di nascondere il suo imbarazzo.

“Apprezzo il vostro entusiasmo, però ecco…non è il luogo più appropriato per…” non terminò la frase per gentilezza. ‘Saltarsi addosso’ non sarebbe stato molto fine, in effetti.

“Io…prendo questo” fece Sakura allungando il vestito alla commessa e ritirandosi nel camerino mentre Sasuke se ne usciva silenzioso e pagava a sua insaputa.

“Eccomi” riemerse la rosa dopo poco.

Sasuke annuì prendendo la borsa. “Devo…” protestò lei.

“Ha provveduto il suo ragazzo” mormorò la cassiera “Buon divertimento” ridacchiò poi.

 

Quando Hinata si riprese, sentì ballonzolare sotto di sé.

Hey, Hinata, stai meglio?” le domandò Naruto, al suo fianco.

“Si è svegliata?” chiese una voce sotto di lei. Kiba. La ragazza si sfregò gli occhi: “Sì, sto…sto bene, grazie”.

“Adesso ti portiamo a casa” proclamò Kiba con uno spirito protettivo che in pochi sapevano possedesse “E ti riposi, chiaro?” domandò.

“Sissignore!” rispose Hinata ridendo. Kiba rispose con un sorriso, e Naruto d’un tratto s’incupì. Non ebbe tempo di elaborare che furono dinanzi a villa Hyuuga.

“Puoi mettermi giù” sorrise Hinata mentre Kiba seguiva incerto le sue istruzioni: “Non so se sia il caso, Hinata…”

“Sto bene, Kiba” fece poi appoggiandosi leggermente a Naruto mentre pensava di perdere l’equilibrio. Quel semplice contatto bastò a rinsaldare i suoi nervi.

“Che ore sono?” domandò poi la Hyuuga.

“Quasi le tre” rispose Naruto “Hai mangiato qualcosa, Hinata?” domandò poi.

“No, può essere che…”

“Per la barba dell’Hokage, non ho dato da mangiare ad Akamaru!” Kiba si colpì la fronte “Sarà furioso…” pensò a voce alta.

“Vai Kiba, l’accompagno io” disse allora Naruto.

“Sicuro?” domandò Kiba, uno sguardo apprensivo sul volto “Per te va bene, Hinata?” domandò poi alla compagna.

La mora annuì. Il ragazzo le fece una carezza e sparì mentre Hinata si appoggiava involontariamente a Naruto: “Perdonami…” mormorò prima di sentire la testa che vorticava paurosamente. Naruto la prese in braccio senza tante cerimonie e la condusse in casa. Hinata gli porse timida le chiavi: era il giorno libero dei domestici e neppure suo padre era in casa, e sembrava che Naruto stesse portando la sua sposa il giorno delle nozze.

“Lo so dov’è camera tua” mormorò il ragazzo, e Hinata per poco non svenne di nuovo.

La posò sul letto con una grazia inaudita mentre mormorava: torno tra pochissimo, e spariva oltre la soglia con un occhiolino. Hinata si lasciò andare sul cuscino con una leggerezza mai provata: era questo essere innamorati? Era questo ricevere un barlume di speranza in cambio di anni d’attesa? Se era davvero così, si ritrovò a pensare, assurdamente, che sarebbe stata in grado di aspettarne altrettanti. Chiuse gli occhi sorridendo, e sorridendo fece quello che faceva ogni sera: immaginò.

Immaginò che Naruto la invitasse a ballare quando lei era una principessa aggraziata e forte, simpatica come Tenten, determinata come Sakura e sicura come Ino; immaginò che lui la prendesse per la vita e insieme ballassero tra le stelle tra l’odore di mille…ramen?! Hinata tentò più volte di continuare la sua fantasia, ma l’odore di cibo si faceva sempre più forte, tanto che non riusciva più a evitarlo. Mormorando sommessamente aprì gli occhi: davanti a lei c’era Naruto, lo sguardo vagante tra la ciotola di ramen che aveva portato e la ragazza: “Ma allora sei sveglia!” esultò al vederla “Avevo paura che fossi svenuta di nuovo…penserai che sia noioso, ma Ichiraku era ancora aperto e…devi mangiare qualcosa ecco” terminò mentre il suo stomaco brontolava rumorosamente.

“Naruto…hai fame?” domandò allora lei, divertita.

“Io…no” negò i ragazzo mentre il suo stomaco emetteva un secondo ruggito.

Hinata rise divertita, e Naruto rise con lei grattandosi la nuca: “Un po’”, disse.

“Possiamo dividerlo” suggerì allora lei.

“Non se ne parla” rispose lui “È tutto tuo, ti devi rimettere in forma”.

“Non fa nulla, poi ho una torta in cucina” concluse lei alzandosi a sedere.

“Davvero?”

“Davvero. Ti piace il cioccolato?”

“Altroché!” sorrise lui porgendole le bacchette. “Prima le signore” si inchinò.

Hinata rise.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti! Dai, questa volta non sono stata male ad aggiornare, no?

Dunque, come avrete notato in questo capitolo ho cercato di dare un po’ di spazio alla dolcezza di Kiba, che se no mi finisce per sembrare solo un pervertito! XD Poi Naruto…l’ho fatto stare un po’ buono lo scorso capitolo, ha bisogno di riorganizzare un po’ i pensieri e decidere come agire…ma se si vede qualcun altro che gli ruba il posto di fianco a Hinata…scatta! Beh, detto questo, spero vi sia piaciuto…largo alle recensioni!

 

Kimly: Ma ciao! Complimenti per lo sforzo titanico, apprezzo molto! E ti ringrazio per tutti i complimenti, spero di restarne all’altezza! *.*

 

Ayumi Yoshida: Ayu, ma cosa avrò mai fatto per meritarmi recensioni del genere? Grazie, grazie grazie. Sono commenti come i tuoi che non mi fanno mai passare la voglia di scrivere! Ino è anche il mio idolo, non si era capito, eh? XD Spero che il SasuSaku ti abbia soddisfatta, e anche il NaruHina! E ShikaIno…beh, tu sai quanto li adori, punto. Naruto è in shock poveretto, non sa come comportarsi, ma come Sasuke non è così scemo da passare le occasioni! Spero di aver postato abbastanza in fretta!

 

Finleyna 4 Ever: Ciao e grazie! Eccoti il prossimo capitolo, sperando che ti sia piaciuto!

 

EroSennin425: Kiba è mitico, sì! Naruto calmo nemmeno io me lo immaginavo, ma mi piace pensare che a volte lo sia! XD Che mi dici di Sasuke ora?! Alla prossima!

 

hachi92: Beh, rece velocissima ma puntuale e davvero dettagliata, grazie! Grazie anche per aver commentato ora, mi fa davvero piacere! Eh lo sto cercando un diversivo per Kiba, ma non è per nulla facile! Che sia Shiho? *si scompiscia dalle risate* In questo capitolo però l’ho un po’ redento, no? Che ne dici poi dell’”attività” di Sasuke? XD Sono felicissima che tu, da buona MB, apprezzi il rapporto tra Shika e Ino: essendo i miei beniamini, ci tengo proprio! E grazie anche per Neji e Ten, perché ho sempre un po’ paura di scriver di loro e il tuo commento mi conforta! Ecco il tuo aggiornamento, spero ti sia piaciuto! ;)

 

Killkenny: Povero Kiba, quasi mi fa pena dal gran che lo torturo….XD E Shika e Ino…sono i miei preferiti, sì. Si vede molto? Grazie della rece, come vedi Naruto è tornato in scena da solo, mica poteva farsi portare via Hinata così: vabbè che Kiba la considera una sorella, ma in astinenza com’è…XD

 

V@le: V@le, che belle le tue recensioni! Kiba non si smentisce, vero, ma spero di avervelo fatto vedere anche sotto un’altra luce! C’è solo una cosa che ama più delle donne probabilmente…Akamaru! E per fortuna che c’era lui, se no Naruto e Hinata col piffero che restavano soli! Giusto, evviva l’happy ending nelle fic, ti appoggio! I maschietti come vedi ci hanno provato ma non è andata secondo i loro piani…per qualcuno però (leggasi Sasuke) è andata addirittura meglio! XD Bacione!

 

Slice: grazie mille! Sono contenta di farvi ridere, è bellissimo quando me lo sento dire! I nomignoli di Shikamaru e Ino arriveranno, tranquilla! Davvero adori Temari e Shino? Wow, avevo una gran paura a scrivere di questa coppia, ma stanno piacendo anche a me! A presto!

 

celiane4ever: Hai ragione, la prossima volta farò più attenzione a non alludere a segreti di stato! Che mi dici del SasuSaku ora? ;P Grazie ancora e sempre, Vale, spero proprio che questo capitolo ti sia piaciuto! E il capodanno a Suna arriverà, come promesso!

 

 

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Capitolo 42
*** Strategie e azioni ***


“Capo

“Capo?”.

Naruto e Hinata distolsero il loro sguardo dalle tazze di the che tenevano in mano e si voltarono all’udire quella parola. Si stupirono ancora di più realizzando a chi appartenesse quella voce.

Konohamaru, che ci fai qui?” domandò il biondo, stranito.

“Sono venuto a prendere la mia ragazza” alzò le spalle lui, con tono ovvio.

“La tua ragazza un corno!” si sentì tuonare dalle scale, dalle camere della sorella minore del clan Hyuuga.

Quando te ne vai?” sorrise con astio malecelato Hanabi, facendo le scale di quattro in quattro.

“Dopo che mi dici di sì, mademoiselle” rispose con tono melenso Konohamaru, afferrando la mano di lei e baciandola in men che non si dica. Hanabi arrossì all’istante, sottraendo di scatto la mano alle effusioni del ragazzo.

Hinata nascose un risolino, mentre Naruto non riuscì a trattenersi, e proruppe in una fragorosa risata.

“D’altronde” continuò Konohamaru “Anche il capo è qui con la sua donna” affermò solenne. “Quando facciamo un’uscita a quattro?”.

Questa volta nessuno ebbe nulla da ridere. “A proposito” continuò poi il bambino sgomitando Naruto in maniera non troppo subdola “gran bella pollastrella, capo!”.

Questa volta ad arrossire fu Hinata, mentre Hanabi sorrideva divertita.

Prima che Naruto potesse ribattere, il nipote del defunto Hokage continuò: “Certo, se fossi un po’ più grande sarebbe stata anche la mia prima scelta, ma sono contento che sia tra le tue braccia capo: tu sì che sai come trattare le donne!”.

“Grazie tanto, Konohamaru” si lamentò Hanabi.

A Naruto invece, naturalmente, non fu concesso di ribattere.

“E come l’hai conquistata, capo, come l’hai conquistata?” chiese Konohamaru mentre Hanabi fingeva di non essere interessata.

Prima che Naruto potesse esplicitare che si trattava di un equivoco e che non era successo nulla tra di loro, Konohamaru continuò: “No, non me lo dire! È giusto, è giusto che ognuno abbia i suoi segreti e, come diceva il grande Jiraya, acqua in bocca e zampe avanti! Oh, che grande maestro!”.

“Magari lui e Hinata vogliono stare da soli, Konohamaru. Magari devono fare cose da grandi” lo interruppe Hanabi, prendendolo per un braccio. “E, Hinata?” domandò poi. La sorella la guardò, facendole cenno di proseguire “Gran bella scelta” fece Hanabi lasciando scorrere lo sguardo di sotto in su, ignorando completamente il pudore e apprezzando a lungo il corpo ben tonificato di Naruto. Detto questo, e lanciato uno sguardo di sfida al suo degno compare, strattonò il braccio di Konohamaru e sparì con lui.

Tra Naruto e Hinata calò il silenzio per un po’, poi Naruto mormorò piano: “Buona la torta, complimenti”.

 

“Allora, mettetevi comodi che vi porto un po’ di torta…” attaccò Ino.

Shikamaru alzò gli occhi al cielo: “Le cose si fanno lunghe…” mormorò per nulla entusiasta.

“Com’è andato lo shopping?” intonò complice Tenten, recepito l’occhiolino dell’amica.

Nessuno dei ragazzi la degnò di risposta.

“Si dice ‘compere’ per loro” le sussurrò Ino all’orecchio, offrendole uno sguardo di simpatia.

“Allora?” domandò Tenten, quasi scocciata.

“Sono andate” risposero in sincronia Neji e Shikamaru, ai quali decisamente non piaceva la piega che stava prendendo la conversazione, precisamente per il fatto che non riuscivano a capire dove la kunoichi castana volesse andare a parare.

Che avete comprato?” provò di nuovo Tenten.

“Le bevande” scrollò le spalle Choji.

E…” cominciò la castana.

I ragazzi la guardarono con aria interrogativa. Eppure erano loro i marziani.

“Oh, insomma, Ino, io ci rinuncio!” sbottò Tenten “Vieni tu per piacere!”.

Ino arrivò ridendo, servendo un pezzo di torta e una tazza di the fumante a ciascuno. “Ora possiamo cominciare” sentenziò quando Choji si mise in bocca la sua porzione.

“Mi sembra chiaro” esordì la bionda “Che se Sakura e Sasuke non sono così tardi, sarà oramai successo qualcosa tra di loro, mentre per Naruto e Hinata…cosa possiamo fare per loro? Kiba si mette in mezzo come fosse un cane da guardia…”

Yamanka, ti ricordo che io sono suo cugino” la interruppe Neji.

“Di Hinata, mica di Kiba!” replicò quella, del tutto convinta.

“Appunto. Sono suo cugino” ripeté Neji.

“Appunto, Neji, non sei suo padre, dai” si intromise Tenten, che sapeva come prendere il suo compagno di squadra mentre gli posava una mano sul braccio “Che avresti detto se qualcuno ti avesse impedito di…” tentò timida.

Shikamaru annuì, intuendo che il suo intervento era davvero inevitabile, se non altro per la buona pace della sua bionda seccatura. Cosa non gli faceva fare quella donna.

Così, controvoglia, intonò: “Hyuuga, credimi, non è facile vivere con qualcuno contro. Già uno si mette le pare per conto proprio; se poi ti si aggiunge un famigliare iperprotettivo finisce che non ci provi mai” dichiarò. Neji lo fissò disarmato: era stupefacente quanto Nara non avesse problemi ad ammettere le sue difficoltà.

Lo Hyuuga sospirò: “Non sono suo padre”.

“Bene” sentenziò il Nara “Abbiamo finito, Ino?”.

La ragazza trillò di un suono affatto rassicurante: “Siamo all’inizio, tesoro”, squittì eccitata.

 

“Grazie, Sasuke” Sakura annuì prendendogli dalle mani il vestito che lui le aveva comprato. Erano davanti a casa di lei, ed erano a corto di argomenti. Forse, necessitavano entrambi di pensare.

“Ci vediamo” tagliò corto lui mentre un’espressione di disappunto si disegnava sul volto di lei. Poi, a sprovvista, le prese la mano e l’attirò a sé, unendo le loro labbra.

“Mi sei mancato da morire” sussurrò Sakura quando si separarono, sentendo le lacrime salirle agli occhi. “Sei stato via per così tanto tempo…” si sciolse mentre lui le riportava una ciocca di capelli dietro l’orecchio: “Basta” sussurrò il ragazzo.

“Anche quando sei tornato, e non c’eri…non eri tra noi, anche quando eri lì…il tuo corpo c’era, ma tu…ho avuto una paura tremenda, Sasuke” mormorò la ragazza nascondendosi sul collo di lui, crollando in quella confessione, ammettendo tutte le sue sofferenze e le sue pene con quella frase.

“Non piangere Sakura” sussurrò lui, e si odiò di non essere in grado di dirle qualcosa di più convincente, di più consolante, ma già gli pareva un miracolo stringerla tra le braccia, già gli pareva un miracolo che lei fosse lì per lui, ci fosse sempre stata, dall’inizio e avanti e avanti ancora. Lui non ne sarebbe mai stato capace, senz’ombra di dubbio. Si sforzò di stringerla senza troppa forza, si impedì di avvicinarla violentemente a lui perché sentiva la necessità impellente, inspiegabile, di sentirsela contro il più possibile; dentro, quasi. Sakura era l’unica cosa che lo scaldasse dentro, davvero, e ora ne sentiva un bisogno quasi viscerale.

“Mi dispiace Sasuke” tirò su col naso lei, e lui resistette all’impulso di assaltarle di nuovo le labbra, di stringerla più forte a sé, di sfregare la sua pelle diafana su quella perlata di lei, di sentirsela vicina in ogni modo possibile. Nemmeno la vendetta era così viscerale, nemmeno Orochimaru aveva scoperto quel posto della sua anima che Sakura dominava senza saperlo; nulla, prima di allora, gli era parso così allettante e irresistibile come quella ragazza, che aveva sotto gli occhi da sempre, che l’amava da sempre, di cui si era permesso di accorgersi da così poco.

“Non voglio che tu pensi che sono debole” sussurrò Sakura mentre con foga lo stringeva a sé, non credendo ancora a quello che le stava accadendo. Sasuke respirò a fondo, cercando di trattenersi eppure mordicchiando trepidante il collo di Sakura, e sorprendendosi a sussurrare sulla sua pelle: “Ti voglio, Sakura”.

 

La merenda di Naruto e Hinata fu interrotta dallo scampanellio della porta.

“Oh, signorina Hyuuga, la trovo davvero in forma!” si complimentò la fornaia consegnandole il pane che evidentemente qualcuno aveva ordinato.

“Come sta suo padre? Spero bene…”

“Benissimo, grazie” sorrise Hinata con grazia.

“Ah, ma vedo che c’è il suo ragazzo” si interruppe allora quella scorgendo Naruto oltre la soglia.

“Non…” tentò di smentire Hinata, ma la vecchia non la fece parlare: “Signorina Hinata, già l’anello?” esclamò deliziata afferrandole la mano.

“I miei complimenti, ha scelto uno shinobi un po’ irruento, forse, ma deve avere uno fuoco dentro…” ammiccò la signora facendo l’occhiolino a Hinata, che prontamente arrossì.

“Tutto bene?” si avvicinò allora Naruto notando l’immobilità di Hinata, e appoggiandole una mano sulla guancia.

“Eh? Sì, grazie Naruto” rispose quella, afferrando la busta del pane e guardando in basso, imbarazzata.

“Io vado: buona giornata!” si dimise allora la fornaia, sorridendo sorniona.

“Tutto bene, Hinata?” ripeté allora Naruto con aria vagamente preoccupata, continuando a far passare la mano sul volto della ragazza, portandolo ad incrociare il suo sguardo.

“Sì…” mormorò Hinata leccandosi le labbra senza avere saliva, tanto la vista del ragazzo così vicino le bloccava qualsiasi funzione vitale.

Naruto sentì l’impulso inarrestabile di baciarla, così mentre lei lo guardava con occhi speranzosi si chinò a sfiorarle le labbra con le proprie.

Si carezzarono una, due, tre volte, mentre le mani di Naruto le circondavano il volto e quelle di Hinata si stringevano a pugni cercando di non rovinare il momento, pregando che tutto andasse bene, che nulla deturpasse quel loro primo, desiderato, agognato bacio.

Naruto non sembrava voler affrettare le cose, appoggiando la fronte su quella di lei e concedendosi il tempo di guardarla negli occhi, di accarezzarla, di studiarne le fattezze. Portò la bocca in prossimità dell’orecchio di lei, sussurrando lievemente il suo nome: “Hinata…”.

La kunoichi tremò a quel suono, si morse un labbro sospirando mentre la guancia di Naruto sfiorava la sua e le labbra del ragazzo tornavano a cercare quelle di lei, molto più carnose, molto più rosee.

Naturalmente, nessuno dei due aveva fatto caso al fatto che la porta era rimasta aperta.

 

“Amore” chiamò senza imbarazzo Shikamaru. Choji strabuzzò gli occhi, Neji distolse lo sguardo schifato, Lee fissò curioso il soffitto e Tenten sospirò conquistata mentre Ino guardava Shikamaru sorpresa.

“Giustappunto per il fatto che non è giusto che ci siano ostacoli tra Naruto e Hinata” continuò il Nara senza cenno di stranimento “forse non è giusto nemmeno che li si spinga, no?”.

Ma Shika!” protestò allora la ragazza “Loro hanno bisogno di noi!”.

“Noi non abbiamo avuto bisogno di nessuno” sussurrò allora lui piano, fissandola sincero “e nemmeno Neji e Tenten, no?”.

Ma…”

“Sakura se la caverà, no?” domandò, e la ragazza annuì “E Hinata cos’ha meno di tutte voi? Non ti fidi di lei?”.

“Non è questo Shika, è che…” si lamentò Ino, con il broncio sul volto.

E allora dov’è il problema?” domandò Choji, andando in soccorso all’amico.

“Non c’è” frignò Ino “però…”.

“Ino” esclamarono insieme i suoi due compagni di squadra.

“Capisco la tua buona volontà” rafforzò Choji “ma non devi sempre preoccuparti per gli altri, sai?” intonò in un ritornello che la ragazza conosceva bene.

“C’è tanta giovinezza in noi che possiamo dedicare il pomeriggio ad attività più piacevoli!” esclamò Rock Lee, alzando un pugno al cielo.

“Già”, interferì Choji, “quindi perché non…”

“…ci guardiamo un bel film?” terminò Shikamaru. Poi spiegò: “Così Lee può fare le flessioni di fianco al divano, Neji può amoreggiare con Tenten senza vergognarsi perché tanto non c’è luce, Cho ha una scusa per sgranocchiare schifezze  e io posso dormire!” terminò soddisfatto portandosi le mani dietro la nuca.

Shika?” protestò Ino contrariata.

“Sì?” le concesse udienza lui.

E io? A me non ci pensi? Che faccio io?”

Mendokuse, Ino-chan” si lamentò Shikamaru “Vorrà dire che non dormirò nemmeno io”.

 

Pochi isolati più in là, un urlo rompeva l’aria: “Uzumaki! Tu-sei-morto!”.

 

 

 

Ciao a tutti! Eccomi di nuovo qui! Purtroppo ho la connessione morta, dunque posto dal pc di un amico e non riesco a rispondere ai commenti! Spero che riusciate a perdonarmi, promettendovi comunque che risponderò a tutti al prossimo capitolo!

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Capitolo 43
*** In due si è in compagnia ***


Naruto si staccò a forza da Hinata, tenendo le mani sulle spalle di lei e stringendola d’istinto a sé, come a volerla protegge

Naruto si staccò a forza da Hinata, tenendo le mani sulle spalle di lei e stringendola d’istinto a sé, come a volerla proteggere da una furia omicida. Il che in effetti non era troppo lontano da quello che era Kiba Inuzuka in quel momento, stando alle sue parole.

Avvicinò ancora di più Hinata al suo petto con un braccio, mentre con l’altro spiegava la mano per fermare Kiba. O, per lo meno, per rimandare ancora un po’ la sua esecuzione.

Kiba…” cominciò tra il perplesso e il ragionevole, senza avere la benché minima idea di dove andare a parare.

Uzumaki, tu-sei-morto” ripeté l’Inuzuka, per niente distratto dal suo piano iniziale.

Kiba…” mormorò Hinata, ma quello non la stette a sentire.

“Hai capito Uzumaki?” ripeté il castano “Sei morto”.

“Abbiamo capito tutti Inuzuka, abbiamo capito” arrivò una voce alle loro spalle.

Uchiha?” domandò Kiba, stralunato.

“In persona” rispose il ragazzo dai capelli corvini, alzando un sopracciglio.

Che ci fai qui?” domandarono all’unisono Kiba e Naruto.

“Io? Niente, passavo…”

“Da casa di Hinata?” chiesero di nuovo il castano e il biondo, insieme. Poi procedettero a guardarsi in cagnesco. Il che, era da dire, riusciva molto meglio a Kiba.

“Sapete com’è, è sulla traiettoria di casa mia…” ragionò Sasuke.

“Non dal centro commerciale” ghignò Kiba.

“No, da casa di Sakura” rispose senza problemi il moro.

A quel punto Kiba lo guardò stralunato, poi cadde in ginocchio.

Kiba?” domandò perplesso Naruto, impressionato da quel repentino cambiamento d’animo.

“Vattene Uzumaki, prima che ti uccida” lo respinse quello con fare melodrammatico, tirandosi malamente su dalla posizione che aveva mestamente assunto. “Per oggi hai la vita salva” decretò aggrappandosi a Sasuke, che gli lanciò uno sguardo assassino. Kiba non se ne curò, appoggiandosi di forza al moro, come fosse la sua fonte di sostegno. Sasuke provò a intensificare lo sguardo, senza risultati. Quando finalmente Kiba, dopo aver tentato di soffiarsi il naso arrossato da un pianto inesistente sulla maglia dell’Uchiha alzò il volto su indicazione di Naruto e Hinata e diresse il suo sguardo su Sasuke, decise improvvisamente – chissà perché -  che era giunto il momento di camminare con le proprie gambe.

“Bene, come mai qui, Uchiha?” tentò di domandare con distacco cambiando ancora espressione.

Sasuke lo ricambiò con cipiglio annoiato: “Come mai non ti fai mai i fatti tuoi, Inuzuka?” rispose con una domanda.

“Volevo solo fare conversazione…” si lamentò Kiba.

“…minacciando di morte Naruto” completò cambiando argomento Sasuke.

“Sì, minacciando…non cambiare argomento Uchiha” si riprese l’Inuzuka “E tu non ti muovere Uzumaki!” urlò dietro a Naruto, che si stava ritirando in casa con Hinata.

Uchiha?” riprese con fare accusatorio.

“Vado a casa” decretò quello.

“Perché non sei rimasto da Sakura, visto che tu ce l’hai, una donna?” domandò contrariato Kiba.

“Piccoli inconvenienti” scosse il capo il moro, facendo per andarsene.

 

Mezz’ora prima davanti a casa Haruno

“Sakura, ti voglio…”.

La ragazza si sentì infiammare a quelle parole, che si irradiavano calde in tutto il suo corpo come una colata inarrestabile di desiderio. Strinse il ragazzo a sé per sentirselo addosso, per sentirlo reale contro di sé, sulla sua pelle, poi fece scorrere le mani lungo le braccia del ragazzo e intrecciò le loro mani mentre a stento alzava lo sguardo fissando le pupille in quelle di lui, chiedendogli tacitamente se lo volesse davvero. Sasuke continuò a fissarla col suo sguardo pieno e determinato, facendola quasi vacillare di intensità: allora Sakura si decise, lasciò una delle mani del ragazzo e tenne stretta l’altra, per condurlo rapidamente all’interno della sua abitazione.

“Amore, sei già a casa?”.

Fu in quel momento che Sakura Haruno si ricordò che le era sfuggito qualcosa, anzi, qualcuno; sua madre. Maledisse la sua genitrice con tutto quel che aveva in testa, chiedendosi se lasciare o meno la mano di Sasuke, se invitarlo a entrare o spingerlo via con un calcio. Ebbene, Sakura Haruno aveva i riflessi ben allenati, ma mai quanto quelli di una madre curiosa.

Ma chi c’è con te?”

“Mamma…” tentò di mediare Sakura mentre la madre squadrava il ragazzo con fare indagatore.

“…lui è Sasuke” terminò sconsolata la ragazza, pregando che il ninja la perdonasse.

Ma lo so, cara, siete stati in squadra assieme” puntualizzò la madre con voce saccarina “Poi camera tua è piena di foto…”.

Lo sguardo di Sakura bloccò prontamente la madre, che ne ebbe compassione: “…dei tuoi amici e del tuo team. Come potrei non conoscerlo?” terminò sorridendo.

Sasuke abbozzò un leggero e insicuro alzarsi di labbra in cambio.

“Visto che siete già tornati dalle compere, volete un the? Ti faccio qualcosa, Sasuke?” domandò con voce gentile. A Sasuke si ghiacciò il sangue nelle vene. Guardò Sakura con fare scioccato, ma la rosa non aiutava molto, quindi si scusò impacciato: “No, io ho promesso a…”.

Mamma? Papà? Fratello? Diamine, ma perché per lui anche le scuse più banali dovevano essere un problema?

“…A Naruto che sarei andato fuori con lui, oggi pomeriggio. Ho solo accompagnato sua figlia a casa”.

“D’accordo” annuì la madre della rosa tentando di non scoppiare a ridere “Grazie, Sasukesi inchinò mentre il ragazzo tagliava l’angolo.

“Sei sicuro di non voler tornare a cena?” gli gridò dietro mentre quello aumentava il passo fingendo di non aver sentito.

La donna sorrise sorniona, poi guardò la figlia con l’aria di chi ha paura di prendersi un rimprovero, anche se forse avrebbe dovuto essere il contrario. Quell che si trovò dinanzi era la figlia che fissava beata il vuoto.

“Sakura, tutto bene?” domandò allora la donna, sorridendo.

“Benissimo” sospirò quella, continuando a fissare il nulla con una strana fascinazione. “Devo chiamare Ino!” esclamò poi entusiasta saltando qua e là.

 

“E tu Uzumaki?” domandò allora Kiba “Non pensare che mi sia scordato…”

“Io che?” domandò Naruto. Il suo sguardo era molto meno intimidatorio di quello di Sasuke.

“Che scusa hai per giustificarti?”

Gius…Scusa un attimo Inuzuka, perché mai dovrei giustificarmi?” domandò Naruto, sinceramente perso.

Perché per esempio hai il braccio intorno alle spalle di Hinata?” chiese Kiba con fare retorico.

Perché forse sono innamorato di lei?” lo scimmiottò Naruto prendendo a fare strane mosse.

C-che cosa hai detto?” questa volta la vocina proveniva da dietro di loro, e non era quella profonda di Sasuke o quella attualmente umorale di Kiba, ma quella tentativa e timida di Hinata.

I tre ragazzi si voltarono a guardare la kunoichi che aveva parlato, che prontamente arrossì alla grande, domandando però nuovamente ciò che aveva appena chiesto mentre fissava i suoi occhi in quelli di Naruto.

“Che cosa ho detto?” ripeté il biondo stupito quasi di se stesso; poi lentamente, come gli stesse riaffiorando alla mente un ricordo d’infanzia, le sue labbra si aprirono a un sorriso. “Che sono innamorato di te” sussurrò piano, appoggiando la sua fronte a quella della ragazza.

“Sono innamorato di te” ripeté sfiorando le labbra di Hinata con le sue. Sentì la ragazza tremare tra le sue braccia, sentì le lacrime scorrere placide sul suo volto, sentì un sospiro sfiorargli la guancia mentre il respiro le si faceva più concitato e infine non resistette a sfiorarle le labbra una, due, tre volte, per poi avvolgerla in un abbraccio mozzafiato e poi toglierle quell’ultimo sospiro che le rimaneva sulle labbra con un bacio pieno, coinvolgente, loro.

 

“Questo film è noioso”.

Ino si voltò a guardare stranita Shikamaru, non credeva alle sue orecchie: “Che cosa?”

E Choji ha finito le patatine. Perché non vai a fare dei pop corn?” terminò il moro porgendole una ciotola vuota.

Che c’è adesso, che…” al sentire la mano del ragazzo intrufolarsi sotto la sua maglietta e disegnare pigri cerchi sul suo fianco, Ino d’improvviso capì.

“Ah…” disse cercando di celare il mugugno di piacere “Quel…sì…va bene, ok”. Terminò la ragazza mentre Shikamaru le si avvicinava all’orecchio e mormorava: “Ino? Non giustificarti ad alta voce, sembra più un mugugnare equivoco che lo scusarsi di una cuoca” e piantandole un pizzicotto sul fianco, sorrise sornione mentre lei si allontanava arrossendo a ritmi vertiginosi.

“Tutto a posto?” domandò Rock Lee.

“Credo di sì” fece spallucce Shikamaru.

“Vai per lo meno a vedere se ha bisogno, no? Con quello che mangia Choji non ce la farà a portare tutto da sola…” lo incitò Neji mentre Shikamaru lo ringraziava mentalmente. Naturalmente, ciascuno dei due geni aveva capito che l’altro non stava facendo altro che creare a se stesso un’occasione per stare un po’ con la propria ragazza.

Altrettanto chiaramente, nessuno dei due geni ebbe il tempo di pensare ad altro, perché Tenten aveva preso il braccio di Neji portandolo a circondare le sue spalle, e Ino era sempre stata eccellente nell’attirare gli sguardi anche solo da dietro.

 

Quando quell’unico respiro non bastò per tutti e due, Naruto e Hinata si separarono mentre la ragazza inspirava affannosamente e, rossa in volto, guardava l’erba sotto i loro piedi. Naruto allora sorrise, le prese il mento tra le dita e le sollevò lo sguardo finché non poté tuffarvicisi col suo, poi di nuovo le sfiorò le labbra con le proprie, abbracciandola con tenerezza mentre lei si accoccolava sul suo petto, stringendo tra le mani la sua maglia arancione e ringraziando Dio per quel momento di assoluta perfezione nella sua vita.

 

Tenten intrecciò la propria mano con quella di Neji mentre lui ostentava attenzione verso il film che stavano guardando. Ora, Tenten non avrebbe mai perso contro una pellicola. Fece scorrere la mano libera dietro la schiena del ragazzo, per passargli le dita fredde in prossimità dell’osso sacro, e ottenendo un brivido da parte di lui, che con sguardo interrogativo si girò verso di lei. La ragazza sorrise con fare innocente, stringendolo improvvisamente a sé e baciandolo rapidamente mentre lui prima si irrigidiva interdetto, poi si lasciava andare a quella nuova tenerezza.

 

“Hai paura che bruci i popcorn?” fece Ino alzando un sopracciglio in direzione di Shikamaru mentre lui chiudeva la porta dietro di sé leccandosi un labbro.

“Devi avere proprio voglia di…” cominciò lei mentre tirava fuori dall’armadietto la scatola di mais, ma Shikamaru non la fece finire: “Non sai quanto” sussurrò stringendola a sé mentre lei si lasciava andare a un risolino: “Shika…”

“Ino…”

“Eh?” domandò lei girandosi tra le sue braccia e piantandogli un bacio sulle labbra. Lui non rispose, ma l’attirò ulteriormente a sé, stringendole la vita per invitarla contro di lui, lasciando scorrere le mani lungo la sua schiena e più giù, prendendola in braccio e facendola appoggiare sul tavolo mentre le sue mani non le davano tregua, intrufolandosi sotto la maglietta viola smaniose mentre la sua bocca la ricopriva di baci e lei ricambiava sorridendo, premendo le sue mani sulla nuca, stringendolo a sé con le gambe, avvicinando i loro bacini.

Improvvisamente un impetuoso bussare alla porta interruppe le loro manovre.

“Ino…” la avvertì Shikamaru mentre reclutante si staccava per un attimo dalla sua pelle.

La ragazza lo guardò con espressione innocente, mentre allungava il collo verso la porta.

Infine si risolse e riprese a baciarlo mentre riprendevano anche i colpi alla porta.

Shikamaru emise un mugugno di protesta mentre baciava la ragazza con più foga, sperando di soffocare quel baccano con il rincorrersi dei loro sospiri.

“Ino!” questa volta era sicuro di non essere stato lui a parlare. In effetti la voce era femminile. Guardò la ragazza negli occhi stranito, mentre lei lo squadrava con sguardo interrogativo.

“Ino!”

Shikamaru pregò che la voce e i battiti si volatilizzassero all’istante.

“Ino! Lo so che sei dentro, devo dirti una cosa! È urgente!” né la voce, né i battiti sparirono, anzi, si moltiplicarono. Non dovevano amarlo molto ai piani alti.

Ino guardò Shikamaru disarmata, poi alzò le braccia in segno di resa e andò ad aprire: “Sakura?” domandò.

L’amica fece per entrare, ma Ino la respinse: “Scusami, scusami, lo so che non rispetto mai quella degli altri, ma a volte ho bisogno anche io di privacy!”. E senza guardare l’amica negli occhi, chiuse la porta.

Shikamaru ci ripensò, ringraziando accuratamente Dio per la cortese attenzione accordatagli, e ripromettendo un cero in chiesa quando Ino gli si volse saltandogli in braccio con sguardo malizioso. Stava per avventarsi di nuovo su di lei quando il bussare alla porta riprese: “Ino!”. E sì che questa volta la voce era maschile.

“Ino, apri ti prego!”

Kiba?” domandò lei stranita.

Shikamaru alzò le spalle e riprese a baciarla.

Al di là della porta, Kiba si lasciava scivolare contro il vetro mentre Sakura salutava Sasuke come si doveva.

 

 

Eccomi qua! Grazie a tutti, vi rispondo subito!

 

celiane4ever: Vale! Addirittura sensei? Sono contenta che ti sia piaciuta la SasuSaku: io tendo a vederla come coppia principalmente angst, ma in questo capitolo ho anche provato a renderli un po’ comici tentando mi mantenerli in carachter! Naruto e Hinata sono una fonte continua di sorprese e qui, seppure non ci sia un pericolo mortale imminente, è stato lui a dichiararsi per primo! Beccati questa Kishimoto! E Kiba porello, quasi quasi fa pena anche a me…XD

 

Hachi 92: Ciao! Come vedi questa volta Hinata non è svenuta e Ino ha imparato a farsi i fatti suoi per una volta! Sì, Shika e Ino sembrano già una coppia di vecchi sposi, ma come vedi hanno anche un giovano fuoco dentro! (ma perché parlo come Gai???). Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie di seguire la storia!

 

V@le: Come vedi Kiba è tornato in azione anche se un po’ mi fa pena, porello! Che mi dici adesso di Naruto e Hinata? Ora si sono dati anche il secondo bacio, e il terzo…Come vedi, Shika non ci ha messo molto a stancarsi del film, nonostante l’avesse proposto lui! XD Ma come si dice, avrà trovato qualcosa (meglio, qualcuno) di più interessante XD

 

Kilkenny: Hia ragione, servirebbe proprio una Inner Hinata anche a lei, e chissà, magari quando avrà un po’ più di confidenza in se stessa sorgerà anche in lei! Come vedi ho inserito Hanabi e Konohamaru in versione piccoli-grandi! Come vedi non era Hiashi, ma Kibaohmamma, manca ancora Hiashi…ma non so se sarò così cattiva, poveri! XD

 

Kimly: Kiba è anche dolce, ma non c’è nessuno che recepisca questa sua dolcezza! Con chi lo metto?! Anche io adoro Shikamaru e Ino, sono la mia coppia preferita! E sì, ci hai preso, era proprio Kiba!

 

EroSennin425: Eh sì, Naruto è proprio fissato col ramen, ma presto si fisserà anche con una moretta di nostra conoscenza! Come vedi in questo capitolo si “divertono” tutti! O quasi! Il povero, solito Kiba manca!

 

Bleachnaruto: grazie, grazie mille, quanti complimenti! Spero che ora che ti sei letta tutti i capitoli d’un fiato, tu non abbia problemi a continuare uno alla volta!

 

diana88: Macché, tranquilla se perdi qualche capitolo, l’importante è che tu mi perdoni per i miei aggiornamenti così sporadici! Anche io amo tantissimissimo Shika e Ino e direi che in questo capitolo si nota! E che mi dici di Ino altruista questa volta? Massì, è tropp carina comunque! Tantissimi auguri per il tuo compleanno, dunque!!! Allora, ci avevi preso con l’autore dell’interruzione? A presto!

 

BAbyDany94: Grazie mille, spero davvero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Sì, l’autore dell’interruzione era proprio Kiba, complimenti per averci azzeccato! E sono d’accordo: Hanabi e Konohamaru sono troppo carini! Alla prossima!

 

VenTu: Ma bentornata! Come vedi le cose non vanno sciolte nemmeno per Sakura e Sasuke, ma questa è la vita! E il capodanno arriverà, tranquilla!

 

Finleyna 4 Ever: Ciao! Come vedi Naruto questa volta se l’è cavata egregiamente, con una mini lavata di capo e tanta consolazione che lo aspetta da parte di Hinata…<3 Al prossimo capitolo!

 

Nemeryal: Sì, nuovo capitolo! Naruto non se l’è cavata così male, no? Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, ci sentiamo!

 

Slice: Bravissima, era proprio Kiba che ha spiato dalla porta aperta! Povero, in effetti non ha altro da fare, essendo “scoppiato”! Che mi dici di Naruto e Hinata adesso? Spero che ti siano piaciuti anche qui i pezzetti comici, in mezzo a tanta dolcezza! Grazie a te della recensione, alla prossima!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 44
*** Conversazioni imbarazzanti e approcci diretti ***


Sasuke “Piccoli inconvenienti” scosse il capo il moro, facendo per andarsene

“Ino!!!”

Kiba credeva di impazzire: era sicuro di intuire la sagoma della bionda oltre le tende della cucina, mentre dalla sua destra non smettevano di prevenire strani mugugni: dannate siano sempre le coppiette di cui un elemento non sono io, pensò il ragazzo lanciando un’ultima occhiata a Sasuke e Sakura che continuavano a baciarsi appassionatamente. Fece il giro della casa e si ritrovò a scampanellare all’ingresso. Quando qualcuno finalmente lo aprì, non era la bellezza eterea della padrona di casa, ma l’infinita saltellosità di Rock Lee: “Kiba, che piacere! Entra!” disse entusiasta, al solito.

Kiba sospirò, ma persino Rock Lee era meglio di Sasuke e Sakura che recuperavano gli anni di distanza di fianco a lui. Questo per lo meno fu il suo pensiero finché non vide Neji e Tenten avvinghiati sul divano.

 

Hinata…”

La ragazza alzò il volto arrossato nascosto tra le pieghe del maglione di Naruto.

“Ci vieni con me a Capodanno?”

Lei sorrise: “Credevo che non me l’avresti mai chiesto”. Poi, piano piano, si mise a ridere.

Che c’è?” domandò allora Naruto grattandosi il capo senza capire.

“A volte i desideri delle candeline si avverano” mormorò Hinata “Anche se bisogna esprimerli dieci volte prima che avvenga!”. E allora Naruto rise con lei.

Una voce però interruppe le loro risate: “Hinata-sama?” domandò una delle serve di casa Hyuuga “Suo padre è rientrato e desidera vederla” le fece presente.

“Arrivo subito Hagumi, grazie” piegò il capo la ragazza. Poi si rivolse a Naruto: “Io devo andare da mio padre, se vuoi…”.

“Ci vediamo domani, ok?” fece invece Naruto baciandole piano la fronte. “Ciao, perla”. E agilmente balzò sulla recinzione della villa, dopo aver salutato con una mano la ragazza mentre le faceva l’occhiolino. Hinata ci mise cinque minuti buoni prima di distogliere lo sguardo dal punto in cui il ragazzo era scomparso e rincasare.

 

“Ehi…” mormorò Sakura staccandosi lievemente da Sasuke, all’esterno di casa Yamanaka “Non pensavo di mancarti così tanto…” sorrise maliziosa.

“Finiscila Sakura, ho parecchi anni da recuperare” protestò Sasuke mentre la attirava nuovamente a sé.

Lei si tolse le sue mani di dosso, d’un tratto imbarazzata: “Certo, ma…”. Il ragazzo la guardò contrariata: eppure fino a poco tempo prima avrebbe giurato che…

“Buongiorno Signor Yamanaka!” esclamò Sakura con voce quasi troppo allegra.

“Sakura, ciao. Che ci fai qui? Buon giorno, Sasuke. Ino non è in casa?”. Inoichi Yamanaka disse tutto d’un fiato, e Sasuke finalmente scoprì da dove provenisse l’incessante parlantina della figlia.

“No, Ino…” tentò Sakura con fare incerto.

Non c’è?

Non mi interessa perché c’era Sasuke e voglio bene a sua figlia ma questo lo amo?

Probabilmente è all’interno che ci dà sotto con Shikamaru?

“Siamo appena arrivati e ci siamo messi a discutere prima di entrare” concluse Sasuke sardonico.

Forse andava bene “lo amo”, sospirò Sakura conquistata.

“Beh, ho una consegna ingente da fare e mi serve il suo aiuto. Spero proprio che sia in casa. Volete entrare?” fece allora l’uomo con fare bonario.

Sakura cominciò a valutare l’opzione tre sudando freddo. Oltre che la riserva pressoché infinita di parole, Ino Yamanaka aveva preso un’altra cosa dal padre: l’ira incontrollata e funesta. E quando Ino era arrabbiata faceva paura persino a Sakura. Figuriamoci suo padre che era grande il doppio.

“Forse siamo maleducati se entriamo da dietro” deglutì la rosa.

“Ci sono io, Sakura, non farti problemi” sorrise affabile il signor Yamanaka mentre apriva la porta.

 

Neji sorrise: incutere timore aveva i suoi lati positivi. Così aveva spedito Kiba e Rock Lee a procurarsi una ragazza per la sera successiva, perché non potevano presentarsi senza, secondo la regola centoventi del codice Hyuuga. Codice che, naturalmente, era stato inventato sul momento.

Tenten osservò curiosa i due allontanarsi ballonzolando finché non sentì le braccia di Neji avvolgerla alla vita e trascinarla sul divano con sé.

“Puoi ringraziarmi dopo” sussurrò prima di baciarla. La ragazza sorrise nel bacio e riguadagnò la distanza: “Per cosa?” domandò divertita.

“Mi accontento del pagamento in natura” alzò le spalle Neji reprimendo un sorriso ironico: stare con l’Inuzuka gli faceva male…e stare a quella distanza da Tenten ancora peggio, decisamente. La ragazza si scandalizzò per mezzo secondo, prima di decidere di approfittare della situazione.

 

“Oh, per fortuna che Shikamaru mi ha presa!” trillò quasi ad ultrasuoni Ino, staccandosi forzatamente da Shikamaru nel vedere il padre entrare dalla porta sul retro.

“Perché stavo per cadere dal tavolo!” aggiunse con un sorriso troppo largo per essere vero, in direzione del genitore.

Inoichi Yamanaka alzò un sopracciglio. Pessimo segnale.

Sakura cominciò a pregare. Sasuke si appoggiò allo stipite della porta osservando la scena divertito. Shikamaru lasciò andare il capo all’indietro, vinto.

“Principessa…” cominciò allora Inoichi “che ci facevi sul tavolo?” domandò lasciandole il beneficio del dubbio.

Ino sorrise. Di nuovo.

“Aspettavo che si facessero i popcorn?” domandò con fare più rilassato possibile, data la situazione.

“I popcorn che sono ancora nella scatola e vicino ai fornelli, spenti” annuì Inoichi con fare ragionevole, mentre il suo sguardo cercava quello di Shikamaru.

Così se ne va lo stratega di Konoha, pensò Sasuke. Anche Shikamaru pareva avere d’un tratto caldo, dato come sudava. Oh, beh, almeno lui era stato più furb

“Amore, mi puoi lasciare parlare un attimo con Nara?” domandò Inoichi alla figlia con fare fin troppo calmo “Tu fai pure accomodare Sasuke e Sakura di là” terminò con un sorriso che rispecchiava quello della figlia poco prima.

“Non ucciderlo, per favore” mugolò Ino prima di piantare un bacio sulla guancia del padre e sgattaiolarsene fuori. Mandò un bacio a Shikamaru – non appena fu alle spalle del padre – e sparì, invitando Sasuke e Sakura a seguirla.

 

“Buongiorno!” fece Ino entrando in salotto e sedendosi praticamente su Neji e Tenten. “Oh, scusate, non vi avevo visti!” rise nervosa.

“Ino che c’è?” Tenten si staccò da Neji, controvoglia. “Vabbè che è casa tua, però…” tentò di scherzare.

“Suo padre sta ammazzando Nara, probabilmente” rispose caustico Sasuke.

“Sai Sasuke, ti amavo proprio perché sei sempre così delicato” sbottò Ino. “Nella mia cucina si sta consumando una tragedia familiare e tu non aiuti!”.

Il moro alzò le spalle mentre Sakura si concentrava per guardarlo di traverso. Tutto quello che le usciva però era uno sguardo adorante.

Okinterruppe forzatamente la cosa Tenten “Urge riunione per domani sera” mentì alzandosi di malavoglia dal divano. “Ci vediamo domani, Neji?” gli fece piano implorandolo di capire con gli occhi. Il ragazzo sospirò in segno d’approvazione, mentre lei gli si lanciava tra le braccia e lo baciava con foga “Grazie” fece poi staccandosi dalle sue labbra.

“Metto tutto sul conto” sussurrò lui staccandosi da lei e facendo per andarsene: “Vieni con me, Uchiha?”.

Tenten sorrise. Adorava quel ragazzo.

 

Hinata se ne stava di fronte al padre, in silenzio.

“Hai intenzione di uscire domani sera?” le domandò a un tratto lui, brusco.

“A-Abbiamo organizzato una cena con gli altri, poi pensavamo di andare al festival insieme” sussurrò la ragazza, piano.

“Viene anche l’Uzumaki?” chiese allora Hiashi, con sguardo inquisitore.

S-sì, Naruto mi ha…mi accompagnerebbe lui, se…”. Ora Hinata aveva abbassato lo sguardo, non ritenendo di poter sostenere quello del padre. Prima che potesse terminare, entrò Neji, che si scusò per l’interruzione, ma il padrone di casa lo convocò: “Neji?”.

“Sì, Hiashi-sama?” domandò l’interpellato, volgendosi all’uomo.

“Vai anche tu, domani sera al festival?” chiese lo zio.

“Sì, direi di sì” chinò il capo il ragazzo.

E credi che questo Naruto sia un ragazzo affidabile?” inquisì Hiashi ulteriormente.

Neji squadrò per un attimo Hinata, che aveva lo sguardo fisso a terra: “È un ottimo ragazzo. E poi è forte, il degno erede del Quarto” sentenziò guardando lo zio negli occhi “Poi ci sarò anche io” aggiunse “Per Hinata, intendo”.

Hiashi parve valutare a lungo le parole del nipote, disegnando ipotetici scenari nell’aria col pensiero, poi alzò impercettibilmente le spalle: “Credo che oramai siate grandi, fate quello che ritenete più onorevole” sentenziò infine.

“Grazie padre” e chinando il capo, Hinata sparì in camera sua.

 

“Ancora vivo?”.

Non avevano neppure avuto il tempo di cominciare la chiacchierata tutta al femminile che Shikamaru era uscito dalla stanza con una strana espressione sul volto.

Ino gli si avvicinò cauta mentre Tenten mormorava: “Gli ha fatto il lavaggio del cervello con lo sconvolgimento spirituale” e Sakura annuiva.

Shikamaru le ignorò, dirigendosi verso Ino, circondandole il collo con un braccio e facendola chinare a casquet per poi baciarla con passione.

“Ora siamo ufficialmente fidanzati, quindi bada bene di fare in modo che ne sia valsa la pena” mormorò riportandola in posizione normale per poi cacciarsi le mani in tasca e avviarsi alla porta con un cenno di saluto in direzione di Sakura e Tenten che lo seguivano stupite con lo sguardo.

“Shikamaru!” tentò di chiamarlo Ino. Niente, andato. La bionda sbatté gli occhi, ipnotizzata.

“Questo si chiama essere chiari!” rise Tenten battendo le mani mentre si lasciava sprofondare sul divano di casa Yamanaka.

“…disse Temari dopo la tinta” annuì Sakura. Le altre scoppiarono a ridere.

“Eh, chissà come va a Suna…” interloquì Ino, riprendendo coscienza “Vorrei essere una mosca e spiare Temari e Shino…sapete che spettacolo? Poi andrei da Naruto e Hinata…”.

“A proposito” la interruppe Tenten “chissà Naruto e Hinata!” trillò deliziata. Sakura appoggiò il mento alla mano: “Kiba era qui, il che significa che comunque per un periodo di tempo sono rimasti soli…”.

“Sì, e chissà se si sono svegliati!” intervenne Ino.

“Per me sono molto più svegli di quanto vogliano fare intendere, sai?” rispose Tenten.

E Kiba e Rock Lee dove sono, a proposito?” domandò nuovamente la bionda.

 

Eddai, esci con me…” tentò per l’ennesima volta Kiba. L’ennesima ragazza si allontanò arrossendo. Altra occasione sfumata.

Ma cosa c’è che non va nel mio approccio?” si lamentò allora l’Inuzuka con Rock Lee, che se ne stava ad osservarlo di fianco.

“Non ho un bel sorriso?” domandò il castano mostrando una sfilza perfetta di denti.

Rock Lee continuò ad osservarlo scrupoloso.

“Non ho un bel fisico?” gli si parò davanti Kiba, scoprendosi gli addominali.

“Non ho forse uno sguardo ammaliatore?” continuò avvicinandosi d’un tratto a Rock Lee per fargli l’occhiolino.

“Voglio dire, tutte mi lasciano avvicinare fino a un certo punto, poi quando mi sono vicine arrossiscono e scappano!” alzò le braccia l’Inuzuka, esterrefatto.

Kiba…” tentò poi Rock Lee, con quanto più tatto potesse “forse il fatto di dire a ognuna di loro che è la prima a cui hai pensato quando hanno appena visto un’altra allontanarsi non aiuta…”.

Kiba sembrò pensarci su, poi stava per fare cenno di rifiutare l’ipotesi dell’amico quando Rock Lee continuò: “Quello, e il fatto che tu abbia la cerniera dei pantaloni abbassata, ecco”.

 

 

 

Lo so, lo so, lo so che vi ho fatto aspettare tantissimo e mi dispiace un sacco: spero che mi perdonerete ma gli esami non mi danno tregua.

 

Un grazie particolare a tutti quelli che dopo aver letto si sforzano di lasciare un commentino, siete meravigliosi!

 

elysa_chan: Ciao e grazie mille, che belle parole! Anche io sono tutta per lo ShikaIno, e per quanto riguarda il NejiTen mi sto impegnando, dato che li conosco di meno…ma ci sto lavorando! Lo so, povero Kiba, è proprio ora che gli trovi una donna, anche se le  kunoichi scarseggiano…Comunque sì, credo proprio che Kiba sappia essere molto dolce quando vuole. Sono contentissima che con questa fic tu ti sia interessata ai Coleotteri dorati (ShinoTemari) e non ti preoccupare, a Capodanno ci sarà anche il pezzo loro che sto già scrivendo! A presto!

 

EroSennin425: Grazie mille! Per fortuna ora Hinata sta bene, nel manga, e ha avuto anche un coraggio indescrivibile! Mitica! *.*

 

hachi92: Anche io pregustavo, ma la fic è a rating verde ! Ok, ok, forse giallo XD Ma se vuoi la scena hot possiamo accordarci per il tuo compleanno (che c’è già stato…vabbè, un regalo in ritardo XP). È vero però, nelle mie fic rompe qualcuno ogni due per tre e in questo momento non vorrei essere Shikamaru…Ma il 31 avranno tutta la privacy che vorranno, mi auguro! Sono contenta che questa ff ti faccia sorridere, spero proprio di continuare così! Usa pure la ficcy come e quando vuoi, a me fa solo piacere dato che alla fine scrivo per voi! <3

 

Nemeryal: Grazie mille, spero proprio che ti sia piaciuto anche questo capitolo, anche perché col Capodanno ci avviciniamo alla fine!

 

BAbyDany94: Lo so, poveraccio Kiba, fa tenerezza anche a me! Naruto e Hinata si preparano per il gran finale e Sasuke alla fine sta riscoprendo (anche se piano piano e con qualche esitazione) la bellezza dei rapporti umani! (e anche fisici XD). A presto!

 

diana88: Ma ciao! Sai che in quasi tutte le recensioni c’è un “povero Kiba”? Sto seriamente cominciando a pensare di essere un mostro XD. Tra l’altro si stanno offrendo tutte di consolarlo! Metterò ben un OC alla fine…Sempre per la serie 

“i genitori...sempre in mezzo”, è entrato in scena Inoichi, che come Ino sa essere molto dolce e molto rude, e chissà quale lato toccherà a Shikamaru! È vero, Naruo e Hinata sono troppo carini! E Neji come vedi sta facendo parecchi passi avanti: mi piace pensare che una volta scattata la molla, possa essere quasi l’uomo perfetto! A prestissimo! (mi auguro!)

 

Killkenny: Sono contenta di risollevarti il morale, anche se alla fine pure Kishi non è stato così bastardo, no? Poteva fare molto di peggio (e sappiamo tutti che ne è dannatamente capace -.-). Poverissimo Kiba, concordo, anche se sono io la bastarda che scrive di lui in questi termini! Alla prossima!

 

Kimly: Kibuccio mio, tutti lo vogliono! Sono contenta che ti abbiano convinta Sasuke e Sakura, almeno Sasuke è riuscito a dileguarsi: non si può dire lo stesso per il povero Shika…E non parlarmi di ShikaIno: io li adoro, punto. A prestissimo!

 

celiane4ever: Vale! Eh sì, ho aggiornato mentre tu eri via, ma spero mi perdonerai e apprezzerai questo mio regalino di ben tornata! Concordo, Sasuke forse finirà un po’ OOC ma per lui manco le classiche scuse possono funzionare, poveraccio! Su Kiba, esattamente quello che penso io: è esagerato di suo, quindi può benissimo fare il melodrammatico! Naruto…ah, Naruto finalmente si è svegliato (forse XP) e Hinatina ne ha da raccontare! Sono contenta che il NejiTen ti sia piaciuto, tenendoci tu tanto, quindi aspetto commenti anche se questa scena! Insisti pure, che come vedi ogni tanto aggiorno! Baci!

 

V@le: Eh sì, vedi che non è impossibile innamorarsi? Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, o ti abbia divertita almeno un po’! Le giornate sono così uggiose che c’è bisogno di un po’ di risate, che dici? Io Shika e Ino li amo, li adoro come ben sai! Ma sto cercando di fare venire fuori anche le altre coppie, se riesco…speriamo bene! Alla prossima allora e grazie per la tua presenza costante nelle fila delle recensioni!

 

Slice: Ma ciao! Sono proprio contenta che ti siano piaciuti Naruto e Hinata: anche se in questo capitolo non si vedono tanto, si riprenderanno il loro posto alla grande, promesso! E grazie mille per i complimenti che mi fai sempre, davvero! Ma perché tutte volete Kiba? XD basta, prima o poi farò una ff tutta per lui! XD Spero proprio che ti sia piaciuto anche questo capitolo, besos!

 

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Capitolo 45
*** Di diverse genialità ***


“Bene” sentenziò Sakura portando le mani sui fianchi e sedendosi sul divano

“Bene” sentenziò Sakura portando le mani sui fianchi e sedendosi sul divano.

Che c’è?” domandò Tenten, interdetta.

“Niente, sono un po’ stanca” rispose la rosa passandosi una mano sulla fronte.

“La paghi per essere così pimpante la mattina” rimarcò Ino con un sorriso, sedendosi accanto a lei e passandole un braccio attorno alle spalle. “Ma a tal proposito...non è che anche qualcos’altro ha contribuito a toglierti le energie, Sakurina?”  domandò con fare sospettosamente interessato.

“…qualcosa tipo Sasuke Uchiha?” terminò Tenten con un largo sorriso mentre prendeva posto dall’altra parte della rosa e scrutava la bionda, complice.

“Siete due streghe!” inveì Sakura prima di lasciarsi andare a un largo sorriso e abbandonarsi sullo schienale del divano, coprendosi il volto con le mani. “È stato favoloso!” strillò sbattendo i piedi in aria.

Ino e Tenten si guardarono scuotendo il capo. Poi, dopo due secondi, le saltarono addosso.

 

“Avanti” Hinata sussurrò piano in risposta al bussare alla porta della sua camera.

Hinata-sama?” domandò Neji prima di entrare.

“Vieni pure, Neji” acconsentì quella, sorridendo.

Il ragazzo entrò con passo leggero nella stanza della cugina, fissandola a cavallo della soglia.

“Puoi entrare” soggiunse la ragazza, passandosi una mano tra i capelli e mettendosi a sedere sul letto. Neji fece altri due passi, continuando a fissarla.

“Volevo…”

“Grazie”

dissero allo stesso momento. Il ragazzo fece cenno alla cugina di proseguire.

“Grazie, per prima” mormorò allora Hinata “Significa davvero tanto per me”.

Neji abbassò il capo, scuotendo le spalle. Era un chiaro ‘prego’, ancora velato da un imbarazzo che solo Tenten pareva saper fare scomparire.

“Volevo sapere se va tutto bene con Naruto. Ci ho messo la mia parola” disse allora il ragazzo dai capelli corvini, tutto d’un fiato.

Hinata alzò il capo: “Va…va a meraviglia. Mormorò arrossendo e con un sorriso enorme. Poi si alzò, dirigendosi a passo sicuro verso il cugino: “Hai mai…hai mai trovato un momento della tua vita in cui pensi ‘ecco, è questa la perfezione’?”.

Neji annuì impercettibilmente, non fidandosi delle sue parole.

“Sembra stupido” rise Hinata “Perché è goffo, qualche volta inopportuno e decisamente rumoroso” disse affettuosamente “ma quando sono con lui…è quella la perfezione” mormorò piano, buttandosi tra le braccia del cugino. “Grazie Neji” ripeté “Grazie”.

Neji non poté fare altro che appoggiare lentamente la mano sulla schiena della cugina, e muoverla piano, su e giù, in un moto che per la prima volta sapeva d’affetto.

 

“Sono o non sono un genio?” il sorriso di Rock Lee non rispecchiava quello di Kiba, che da mezz’ora si faceva complimenti esagerati sulla sua presunta superiorità di mente.

Se non sei elencato tra i geni di Konoha forse c’è un motivo…” argomentò Rock Lee. Kiba lo ignorò: “La faccio vedere io a Neji Hyuga!” urlò trionfante tirando un pugno per aria.

Comunque” intervenne Rock Lee, pregando di essere ascoltato per lo meno quella volta “Non ho capito perché devo essere io la femmina”.

“Beh…Perché io sono indubbiamente maschio!” sorrise Kiba, compiaciuto della sua risposta. “Poi oh, già che ti accetto come mia dama non mi lamenterei, se fossi in te: se nessuno ti vuole da uomo, non ti resta che diventare donna, Lee!” rise Kiba.

Lee non sembrava per nulla ilare allo stesso modo: “Senti Kiba” tentò di ragionare “Vuoi mai che siamo messi così male da dover andare alla festa insieme, spacciandoci per una coppia? Che non ci siano ragazze a Konoha? Io ho da parte qualche risparmio, se magari li mettiamo insieme…”.

Cioè” lo fermò Kiba “tu vorresti pagare una donna perché si presenti a capodanno con te?” domandò interdetto.

Se non c’è altra soluzione…” interloquì Lee.

“Siamo proprio caduti in basso” decretò l’Inuzuka sedendosi di fianco all’amico. “Ma scusa un attimo” riprese poi “Choji con chi ci va?”.

 

“Allora ci vediamo domani, sì!” saltellò Tenten “Non vedo l’ora!”.

“Lo so io di cosa non vedi l’ora…” rise Ino.

“Screanzata!” scherzò Tenten.

“Oh finiscila, Minnie” ribatté Ino “Non ho mica detto che fai male eh!”. Sakura le guardò, scosse il capo, e a uno sguardo accusatore delle due alzò le braccia: “Non dico niente!” rise.

Vabbè io vado, esimie compari…” argomentò Tenten appendendosi alla porta.

“Ciao Minnie!”, “Ciao Ten!”.

La castana uscì allegra da casa Yamanaka, prendendo a saltellare e ricordandosi d’improvviso di dover passare per l’Ichiraku, così da procurarsi qualcosa per cena. Giunta a destinazione, stava per salutare uno degli abituali frequentatori, Choji, quando qualcosa la fermò. Decisamente stare con Sakura e  Ino le faceva male. Ciononostante, si sistemò fingendo di aspettare qualcuno sulla soglia del locale, dove il membro del team 10 conversava giovialmente con la figlia del proprietario, a quanto pareva assente: “Allora, piani per domani, Choji?” domandò quella mentre preparava una porzione di ramen.

“Sì, ci troviamo con gli altri e…perché?” domandò il ragazzo scrutando il volto deluso della ragazza.

“Nulla” si affrettò a sorridere lei. Choji la fissò.

“È che i miei amici sono fuori città a festeggiare, ma io avevo promesso a mio padre che l’avrei aiutato, e così se non avevi da fare…”

“Vieni anche tu” alzò le spalle Choji sorridendo, come fosse la cosa più naturale del mondo.

Ayame sorrise di rimando, scuotendo il capo: “Sei sempre troppo gentile, Choji, e io non lo merito. Grazie per il pensiero, però”.

Perché no?” chiese il ragazzo, sinceramente incuriosito.

“Perché non conosco nessuno e sarebbe imbarazzante…” ribatté lei, di colpo intimidita.

Ma se vengono tutti a pranzo da te!”

Ayame rise: “tecnicamente io conosco loro, ma loro non conoscono me”.

“Nemmeno io ti conosco allora?” domandò lui perplesso. Quasi ferito.

“Con te è diverso, Choji. Tu sei diverso” rispose lei, con una naturalezza velata d’imbarazzo.

“È quello che mi dicono sempre le ragazze quando mi vogliono scaricare” ridacchiò lui, senza amarezza.

“No, non…” si affrettò a giustificarsi Ayame, imbarazzata.

“Lo so” la fermò Choji prima che si mortificasse “è solo che ci tengo davvero che tu venga, dai. E mal che vada – siccome cucinano le ragazze – possiamo sempre fare del ramen!”.

Tenten rise dall’esterno del locale. Non c’era dubbio: Choji era davvero uno spasso.

 

Sakura aveva deciso di starsene un po’ a spasso per il paese prima di rientrare a casa: il pomeriggio si stava trasformando in sera, e i colori del tramonto non le erano mai parsi così belli. A dire il vero, nulla le era mai parso così bello come Sasuke, ora che era il suo Sasuke, il suo sogno d’improvviso mutato in realtà. E lei non riusciva ancora a crederci, non riusciva ancora a capacitarsi dell’immensa fortuna che aveva avuto, dell’immenso paradiso che stava vivendo, della gioia di essere tutti lì, insieme, come dei veri amici.

Sakura-san!” si sentì chiamare d’un tratto.

Lee!” sorrise felice. Poi le venne in mente qualcosa. Le venne in mente che per Lee non era lo stesso, come non era stato lo stesso per Naruto. Ma Naruto aveva Hinata ora, l’aveva sempre avuta, e ora la voleva come lei voleva lui. Ma Lee?

Lee, senti…” fece allora piano la rosa, senza pensarci troppo.

“Scusa se ti disturbo, Sakura-san” la interruppe Lee, che non aveva sentito quell’abbozzo di scuse da parte della ragazza “ma non è che avresti un’amica da presentarmi?”.

Forse, pensò Sakura, era giunto il momento di farsi meno pare e godersi di più la vita: dopotutto, non tutto ruotava attorno a lei, grazie a Dio.

 

Grazie, Dio.

Sasuke si ritrovò a contemplare il significato di quell’espressione. Non aveva mai creduto in altro che nella vendetta, e in se stesso, il che non l’aveva condotto a risultati esaltanti, doveva ammetterlo. Così incrociò le braccia dietro la testa e si ritrovò a testa in su a contemplare il cielo. Chissà se c’era davvero qualcuno lassù. E dannazione, i suoi amici cominciavano ad avere effetti nefasti su di lui: ora era steso come il Nara, ad esempio. Oddio, stava pensando a Nara come a un amico. Beh, per lo meno doveva ammettere che gli aveva tolto di torno la Yamanaka, quella eminentissima scocciatura. Oddio, stava addirittura pensando come Nara. Oddio…aveva di nuovo invocato Dio.

Che cosa stava diventando?

Forse, ma solo forse…qualcosa di simile a un essere umano? Storse il naso e si alzò in piedi, rifiutando del tutto l’ipotesi.

 

Umano, troppo umano. [ndA: È il titolo di un libro di Nietzsche]

Com’è che si chiamava? Nice? E si scriveva come? Una roba strana, occidentale, pensò Ino. Ecco, suo padre era così: decisamente troppo umano. Umano che a volte si lasciava andare a sprazzi di umanissima rabbia, e umano come uomo, quindi…

“Ino, principessa” si sentì chiamare.

“Sì, ?” domandò curiosa, scendendo i gradini quattro a quattro.

“Vieni qua un attimo” le chiese lui in tono pacato.

Quando Ino lo fece, il padre la strinse a sé: “Dio quanto stai crescendo, Ino…”.

“Papà…” mormorò lei, non sapendo cosa dire.

L’uomo si staccò da lei sedendosi sul divano, al che la ragazza ne approfittò per accoccolarsi sulle sue ginocchia: “Resterò sempre tua figlia, anche se adesso sono cresciuta” disse prima di buttarsi tra le braccia del padre.

Inoichi la strinse a sé: “E nonostante tutto, e con tutto intendo Shikamaru, sarò sempre il tuo uomo preferito, vero?”.

Ino rise e si accoccolò maggiormente tra le braccia del padre.

 

Mio padre è un dannatissimo rompicoglioni.

Decretò Shikamaru Nara sprofondando sulle coperte del suo letto non ancora rifatto.

“Shikamaru!”

Anche mia madre. Si corresse poi.

Mendokuse, che c’è?” domandò devastato. Era pomeriggio, aveva appena avuto un incontro ravvicinato con Inoichi Yamanaka, e tutto quello che voleva era un po’ di (peraltro meritata) quiete.

“Non ti rivolgere con quel tono a me, screanzato!” lo rimproverò Yoshino “E scendi subito” strepitò.

Seh, arrivo” mormorò Shikamaru ben poco convinto.

“Shikamaru, hai sentito cos’ha detto tua madre? Scendi subito!”.

Ecco, se c’era una cosa che Shikamaru odiava più dell’essere costretto a fare qualcosa, era che qualcun altro lo fosse. Nella fattispecie, suo padre, lo schiavo personale della madre.

Che c’è?” domandò scendendo di malavoglia le scale.

“C’è che tuo padre ti vuole parlare” decretò Yoshino. Ma se era lei che strillava come un’ossessa…

Lo sguardo di Shikamaru si spostò alternativamente dalla madre al padre, poi di nuovo alla madre. Tanto lo sapeva benissimo chi comandava.

Che cosa mi volete dire?” domandò allora concedendo la cortesia del plurale al padre.

“Siediti, Shikamaru” ordinò allora il padre in tono bonario.

Il ragazzo obbedì, per amore della pace. Poi alzò un sopracciglio.

“Allora, tu e Ino…” cominciò la madre.

Io e Ino” confermò Shikamaru, abbassando il capo imbarazzato. Lui era della vecchia scuola: di certe cose semplicemente non si parla ai propri genitori.

Quando rialzò lo sguardo, confidando che il colore delle sue guance fosse tornato normale, incontrò due ghigni identici sulle facce dei suoi genitori: la madre in un impeto devastante lo abbracciò: “Lo sapevo che avresti fatto la scelta giusta! E soprattutto, nei tempi giusti” rise maniacalmente mostrandogli un gruzzoletto ben consistente “E ho pensato che siccome tuo padre è in ferie…io e lui ce ne andiamo in vacanza”. Sentenziò lanciando uno sguardo perfettamente decifrabile al marito.

Shikamaru sprofondò nel divano.

 

Doveva essere la quindicesima volta che si alzava e si risiedeva sul divano: Temari decisamente non aveva pace.

“Ohi, Tema, ti vuoi calmare? Manco aspettassi qualcuno…” sogghignò Kankuro prima di ricevere un’occhiata glaciale dalla sorella.

“Voglio solo che tutto sia pronto per domani” tagliò corto quella. “E non ho ancora avuto il ragguaglio del cuoco” sbuffò.

“Non mi sembra ti sia mai importato tanto di simili quisquilie” rise Kankuro, sempre più sicuro di dove volesse andare a parare.

“Non mi sembra siano affari tuoi, in ogni caso” rispose lei, infastidita.

Che c’è Temari” fece allora lui trattenendo una risata “Avrai mica le farfalle nello stomaco?”. La ragazza lo guardò di traverso.

O forse è solo che non ci cavi un ragno da un buco?” ghignò Kankuro alla sua stessa arguzia.

“Credi di essere simpatico?” domandò allora Temari sbuffando.

“No” alzò le spalle il fratello. “Credo solo di essere il tuo grillo parlante” scoppiò a ridere. Temari non vide altra soluzione che prendere il cuscino più vicino e cominciare una delle più proverbiali battaglie del deserto.

 

Shino camminava da due giorni in mezzo al pieno, desolato deserto. Non che a lui desse particolare noia, dopotutto era abituato alla solitudine. Gli piaceva, anche, e parecchio più degli urli di Kiba, era da dire. D’un tratto si irrigidì percependo uno strano suono: gli pareva che a pochi centimetri da lui volasse una cetonia aurata, il che era praticamente impossibile, dato che quella razza si faceva vedere da giugno a settembre e nei verdi campi di Konoha. E in quel momento era dicembre ed era deserto, il che rendeva la sua ipotesi decisamente impossibile. D’un tratto, Shino Aburame si irrigidì quando vedendo la cetonia aurata gli venne da formulare un’altra ipotesi: che stesse avendo le visioni?

 

Donne non se ne vedevano da nessuna parte, il 30 di dicembre. Così, per Kiba Inuzuka, fu come un’apparizione quando una ragazza dai capelli rossi se ne uscì goffamente dal palazzo dell’Hokage, esattamente in consonanza coi suoi pensieri.

Shiho!”. Kiba si illuminò letteralmente.

Shiho, vero?” chiese poi conferma cercando lo sguardo della ragazza. Di colpo le caddero tutti i libri che teneva tra le braccia. La sua bocca si aprì in una “o” di sorpresa e imbarazzo, e subito Shiho si inginocchiò per raccogliere tutto, mentre mille foglietti (segnalibri minuziosamente disposti) volavano nell’aria come coriandoli. Shiho era sempre stata una ragazza pratica, così non si era mai disturbata a comprare segnalibri o post-it, riciclando i foglio ormai inutili come segnalibri. Con la conseguenza che ora il suo atto di estrema praticità le pareva d’un tratto un’immensa sciocchezza. Sentì la frustrazione riempirle gli occhi: aveva avuto una pessima giornata, sgridata dal capo e non calcolata dai colleghi, aveva provato a rimediare con il solo risultato di espandere il danno, e come se non bastasse si apprestava a tornare a casa per rimediare ai casini di sua sorella. Davvero una giornata grandiosa. Ed ecco, a contribuire all’abbassamento della sua autostima già pressoché inesistente, uno dei cinque di Konoha, Kiba Inuzuka, che la guardava dall’alto al basso. Probabilmente pensando che fosse una deficiente. Che peccato non poter essere tutti eroi.

“Ti chiami Shiho, vero?” domandò invece gentile l’Inuzuka, chinandosi a darle una mano.

La ragazza annuì, piano.

“Io sono Kiba” sorrise quello stendendo la mano. Per stringergliela, la ragazza si sbilanciò facendo cadere nuovamente tutto quello che era riuscita a impilare: “Che disastro!” si lasciò scappare portandosi una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio. “Scusa” fece poi rivolta a Kiba, cercando disperata un po’ di contegno “Non è per te. Piacere” fece poi “Anche se ti conoscevo già, di nome” aggiunse piano.

“Beh, anche io…” fece Kiba mentre raccoglieva i libri cacciando segnalibri ovunque. Shiho non ebbe il cuore di correggerlo mentre quello continuava: “Shikamaru parla benissimo di te”. All’Inuzuka non sfuggì il rossore delle guance della ragazza al sentire nominare il Nara. Ma che gli farà quello alle donne?

“Ascolta Shiho” proseguì poi il ragazzo prima di perdere il filo “hai qualcosa da fare domani sera?”.

Shiho arrossì ancora di più, se possibile: “D-domani sera?” domandò, sperando ardentemente di scomparire all’istante per come si stava comportando.

Kiba annuì, sorridendo: “Sai, facciamo una festa coi ragazzi, per capodanno”

“Ah” rimarcò Shiho.

“E mi chiedevo se ti andasse di venirci con me. Come amici, si intende”. Kiba pregò che la ragazza sorvolasse il fatto che quella era la prima volta che si parlavano. “Se non hai altro da fare, certo…” si affrettò ad aggiungere.

“No” disse subito lei “No, non…non ho altro da fare” proclamò a bassa voce.

“Bene. Sono contento sai, perché non c’è quasi frequentazione tra ninja e civili e invece credo che…” continuò Kiba, prendendo i libri di Shiho in braccio e cacciandoli nello zaino che si portava appresso da quella mattina: “Ecco” si interruppe porgendole lo zaino. “Questo me lo ridai domani sera, così sono sicuro che vieni” fece sorridendo. “L’appuntamento è per le otto a casa Hyuga, sai dov’è?”

Shiho annuì.

“Bene, allora perfetto” fece lui “Se vuoi ci vediamo un po’ prima e…Shiho?” domandò poi.

La ragazza lo guardò con fare interrogativo.

“Hai mica un’amica da portare?”.

Nel suo percorso di ritorno a casa, Shiho si domandò un migliaio di volte perché mai avesse accettato quell’invito.

 

L’aveva invitata, l’aveva invitata! L’aveva anche baciata e abbracciata, e…Hinata pensava di non riuscire più a contenere tutte le emozioni di quei giorni troppo belli, troppo speciali…era come se in fondo al suo cuore ci fosse una vocina che le sussurrava che non poteva essere vero, che doveva accadere qualcosa per rovinare quello stato di grazia in cui si trovava dal suo compleanno, che non poteva essere tutto così bello per lei, Hinata Hyuga. Abbracciò il cuscino pensando più ardentemente, sperando più forte. Strinse la sua maglia che ancora sapeva di lui, del suo odore fresco ed energico, proprio come lui, delle sue risate e dei suoi scherzi, del sole che aveva dentro. Sospirò in quei pensieri soffici, si accoccolò negli immaginari fatui e infine le sovvenne ciò che forse la vocina interiore voleva suggerirle: non aveva comprato niente per il giorno successivo.

 

Naruto se ne stava passeggiando comodamente col solo pensiero in testa di procurarsi una cena per quel giorno, e stomaco e cuore puntavano in una sola direzione: Ichiraku. In parecchi gli avevano suggerito di sposare la figlia del proprietario, dato che oramai aveva residenza fissa al locale, ma ora Naruto sul fronte sentimentale, quasi a parimerito col Ramen, ci metteva Hinata. Chi l’avrebbe mai detto. Se Hinata avesse imparato a cucinare il ramen, l’avrebbe chiamata Perfezione.

 

 

BAbyDany94: felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Kiba e Lee sono una combinazione inedita ma credo che possano davvero divertire, che dici? Ora si sono un po’ tutti separati, ma nel prossimo capitolo (che sarà poi il capodanno) li ritroveremo tutti insieme! Stay tuned!

 

hachi92: Beh dai, spero che comunque l’aggiornamento ti abbia fatto piacere, anche se eri assente quando l’ho fatto! XD Kiba e Lee son da spasso, concordo, e ora mi ingegnerò a trovare una donna anche a quest’ultimo! Ah, anche se non è poi detto che Shiho e Kiba combinino! Per Shika e Ino...beh, sai benissimo che sono anche i miei preferiti, dunque non è per nulla uno sforzo scrivere di loro! Per la hot...ci si può lavorare, don’t worry! Magari proprio uno spin off della scena della cucina, che ne dici? Intanto, un bacio e alla prossima!

 

celiane4ever: Vale! Avevo paura che la battuta su Temari fosse troppo cattiva, ma infine le ragazze lo fanno in amicizia e comunque direi che qui la ragazza del deserto non è trattata male, anzi: avrà anche il suo capitolo outtake a capodanno! Hai notato il riferimento ai coleotteri dorati? We rule!!! Bacio!

 

HinaNaru: Ciao e grazie mille! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, anche se era un po’ lungo, devo ammetterlo! Spero mi perdonerete!

 

Killkenny: Ciao, sono contenta che lo scorso capitolo ti abbia fatto ridere: questo è un po’ più serio, ma mi serviva per concludere la giornata! E ora…capodanno!

 

diana88: Ma ciao! Hai visto che questa volta ci ho messo meno tempo? XD Ho dato un esame ieri… :P Sono proprio felice che Sasuke ti piaccia, perché con lui e con Mr Hyuga ho sempre timore di andare OOC! Hinata e Naruto avranno altri momenti di gloria, anche se questo capitolo era un po’ più introspettivo per ognuno dei personaggi…Eh, sai che mi sono chiesta anche io che potessero dirsi Shikamaru e Inoichi? Alla fine ho deciso di non scriverlo. Ma per calmare la tua curiosità: penso sinceramente che Shika abbia semplicemente detto al signor Yamanaka che ama sua figlia, tutto qui. E che questo sia bastato a calmare le ire di Inoichi e a fargli capire (per lo meno fino alla prossima volta che li beccherà) che è solo amore. Poi sì, si aggiunge il fatto che Shikamaru gli abbia detto (prima a lui che a Ino XD) che sono fidanzati, quindi che nonostante tutto intende fare le cose sul serio, per lui e per Ino, e credo che questo a un padre basti, anche al più geloso. E…che mi dici qui di Kiba? XD ps La tua recensione era la numero 300, un numero assai caro alle MB! *.*

 

slice: Dai, sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto! Questo è più lungo e forse meno ilare, ma sono d’accordo: Hiashi (e anche Inoichi) fanno tanto i difficili perché non hanno visto Kiba all’opera! Il quale, nella disperazione, invita la prima che incontra XD [Shiho: Buonaseeera!] Dai, davvero ti piace “l’assatanato Sasuke”? Beh, me lo ci vedo tutto allupato! XD Spero che ti piaccia anche questo capitolo!

 

V@le: Maddai, davvero BCH è quasi la tua biografia? °.° I casi della vita…Sì, Neji e Sasuke sembrano davvero in astinenza XDD Sì, direi che tutti i ragazzi sono abbastanza terrorizzati dai genitori, poveracci! Naruto è riuscito a filarsela (per ora), ma Shika c’è rimasto, poveraccio XD Alla prossima e grazie mille per la tua presenza costante!

 

Kimly: Lee e Kiba forever! Confesso che l’idea di una LeeSexyNoJutsu/Kiba mi è ronzata parecchio in testa, ma almeno una donna vera gliela dovevo all’Inuzuka! Alla prossima!  (speriamo presto!)

 

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Capitolo 46
*** Pensieri forzati e visite mattutine ***


Recensione di eleanor89, fatta il 08/05/2009 - 05:37PM sul capitolo 45: Di diverse genialità - Firmata

Spostò il solito ciuffo rosso insolente che le si parava davanti agli occhi – come ogni mattina, per poi passarsi la mano sul viso e cercare a tentoni gli occhiali che aveva messo sul comodino la sera prima, e facendoli cadere – come ogni mattina. Per questo li aveva comprati così spessi, in modo che potessero resistere alla sua irrimediabile sbadataggine. Shiho era un genio nel suo piccolo mondo fatto di codici, ma non appena ne varcava i confini si trovava goffa e impacciata a ogni movimento. Come volevasi dimostrare, alzandosi inciampò sulle ciabatte, cadendo irrimediabilmente a terra.

 

Kiba si alzò dopo l’ennesima leccata di Akamaru: il suo cucciolo proprio non ne voleva sapere di lasciarlo dormire. Si trascinò contro voglia sulla schiena del cane, che per tutta risposta lo portò in bagno e lo sbatté nella vasca da bagno, aprendo pure l’acqua.

“Quando ti ci metti sei peggio di Shino!” gli urlò dietro Kiba mentre il cane batteva in ritirata e gli abbaiava in risposta.

“Kiba, ma Shino è davvero a Suna?” Hana entrò senza troppi complimenti, prendendo il pettine e cominciando a lisciarsi i capelli, lanciando uno sguardo sorpreso al fratello. “E posso sapere anche che ci fai vestito nella vasca, già che ci sei?”
“Akamaru” rispose semplicemente il ragazzo, spalancando gambe e braccia e rilassandosi. “Comunque sì,” proseguì “il maledetto pare avere una torbida storia con Temari della Sabbia…”

“Chi?” Hana si volse, un’espressione interrogativa sul volto.

“L’ambasciatrice di Suna, dai” fece Kiba levandosi la maglietta. Già che c’era, un bagno non glielo levava nessuno.

“Non stava con Nara?” lo interrogò la sorella.
“Nara sta con la Yamanaka” alzò le spalle Kiba, di malumore.

Sua sorella rise: “Ah! Sembra pigro ma è attivo, il ragazzo…”

“Seh, gli va dietro pure quella che porto alla festa, stasera” sbuffò ancora il fratello, mentre lei gli porgeva un bagnoschiuma: “Siete dagli Hyuga?”
“Sì perché?” domandò lui, accettando la proposta di pace.
“Voglio casa libera. Ah, e Kiba…” continuò mentre se ne usciva dalla porta.

“Sì?”
“Portale un fiore, a quella disgraziata”.

“Sì, certo, come no?” e battendo le mani sull’acqua, il ragazzo sprofondò nella vasca.

 

Dieci minuti dopo, lavato e profumato, era davanti al negozio di fiori Yamanaka.

“Ehi, Kiba, qual buon vento?” Ino si drizzò interessata al vedere il ragazzo fare il suo ingresso nel locale.

“Eh, qual buon vento porta te…” fece Kiba apprezzando la ragazza “la tua bellezza non ha bisogno di riposare?”
Ino rise: “La mia bellezza forse, ma il mio portafoglio ha bisogno di avermi in piedi e sveglia!” trillò.

“Oh beh, bella sei bella lo stesso” sorrise lui, ammiccante.

“Grazie” rispose lei con un grande sorriso “anche se non credo che tu sia qui per la mia bellezza”

Kiba alzò le braccia: “Potrei fingermi offeso, ma in effetti devo prendere dei fiori a una ragazza…”

“Quale ragazza?” d’un tratto Ino parve molto interessata.
“Gelosa?” auspicò Kiba.

“Curiosa” lo segò Ino.

Il ragazzo si portò una mano al petto: “Avrai sempre il posto d’onore nel mio cuore, Ino”, il che la fece ridere: “Sono lusingata. Comunque dicevamo...i fiori?” chiese prendendo a volteggiare tra gli scaffali.

“Perché stai con Nara?” domandò Kiba, vinto.
“Mh?” fece lei voltandosi.

“Perché stai con Nara?” ripeté il ragazzo.

Questo fece arrossire Ino Yamanaka, che si riportò dietro al bancone: “Per chi sono i fiori? Perché sai, dipende dal tipo di ragazza e….” domandò piano.
“Per Shiho. L’ho invitata alla festa e…” Kiba non fece in tempo a finire la frase che Ino aveva già pronto un mazzo meraviglioso. “Se li merita” sussurrò porgendoglielo.

“Ino…sarei stato un po’ meno generoso, voglio dire…”
“Se li merita” rimarcò Ino. “Una ragazza deve sapere di essere apprezzata”.

“Tesoro, non lo metto in dubbio, ma bisogna anche…”
“Oh, offre la casa” lo dimise Ino.

Kiba scosse il capo, ferito nel suo orgoglio maschile: “No, Ino, non posso permetterlo”

“Non ti preoccupare” insistette la ragazza.

“Ma…”

“Ho detto che va bene così, Kiba, per piacere prendi ed esci, ok?” la voce di Ino era alta, e Kiba non seppe se di irritazione o di cos’altro. Anche se forse se avesse avuto le sue cose sarebbe stato un buon contrappasso per quel diavolo d’un Nara.

Quando uscì dal locale sperando che Shiho non fosse volubile come la bionda, Ino esalò un sospiro: “Sei un deficiente”.

Shikamaru si alzò da sotto il bancone, con un ghigno sbilenco: “Ami questo deficiente, anche se non sai spiegare il perché”.

Ino sbuffò, voltandosi dall’altra parte per sentire subito le mani di Shikamaru afferrare i suoi fianchi: “Non così veloce, Ino” le sussurrò all’orecchio, dopo averla attirata a sé.

“Che vuoi?” chiese lei fingendosi offesa, ma celando un sorriso.

“Non saprei da dove cominciare se la metti così” sorrise Shikamaru passandole una mano sull’addome, e Ino non riuscì a trattenere un riso soffocato. “Ci sono i miei di là” ammonì.

“Non mi interessa” mormorò lui in risposta.

Ino si voltò verso di lui, oltraggiata: “Sarà meglio che ti interessi, Nara, se hai intenzione di vedermi ancora ed essere ancora uomo mentre lo fai, perché…”

Shikamaru aveva assunto l’espressione che gli riusciva meglio durante il monologo della ragazza: impassibile, fissa, inalienabile noia. Ino lo fissò scocciata: “…e se non ti interessa nemmeno quello che dico, allora….”

Shikamaru la fermò, prendendole entrambi le mani tra le sue: “Ho detto che non mi interessa, Yamanaka, semplicemente perché la prossima settimana avrò la casa tutta per me” affermò alzando un sopracciglio e baciandole i palmi.

Ino lo guardò, imperturbabile, mentre lui continuava a fissarla, sfidandola a cedere.

“Non dici nulla?” domandò allora Shikamaru, stranito.

“Certo Shika” mormorò Ino al suo orecchio “dico che hai sbagliato…perché la prossima settimana avremo la casa tutta per noi”. E ridendo, gli diede un bacio e lo cacciò dal locale: “Devo lavorare, diavolo tentatore!”

 

Tenten arrivò a casa Hyuuga un po’ prima del previsto. Circa dodici ore prima del previsto. Erano le sei e venti del mattino quando si era svegliata: da allora aveva fatto esercizio, il giro a zoppogalletto di tutta Konoha in vera modalità Gai, colazione, scelto i vestiti, lavata i capelli e preparato i vestiti per la sera. Alle otto di mattina, Tenten non aveva altro da fare che appostarsi davanti a casa Hyuuga, chiedendosi lei stessa cosa ci facesse lì a quell’ora.

“Tenten!” si sentì chiamare da una vocina allegra e intimidita a un tempo.

“Hinata!”rispose allora con calore camminando verso la morettina che usciva in quell’istante dall’ampio giardino della villa. “Che ci fai qui?” la anticipò la castana, onde evitare che la mora le facesse la stessa domanda.

“Esco a comprare le ultime cose” sorrise Hinata.

“Cosa ci siamo scordate?” Tenten pareva terrorizzata all’idea. Terrorizzata all’idea che Ino e Sakura lo scoprissero, in realtà.

“Oh, niente di che, solo…” Tenten non riuscì a udire oltre.

“Solo il mio vestito” mormorò Hinata, più forte.

“Oh”. Fu tutto quel che la castana riuscì a dire. “Hinata, lo sai che i negozi sono chiusi, oggi, sì?” disse con più tatto possibile.

“Credo…suppongo di non averci pensato” fu tutto quello che la mora riuscì a rispondere, prima di abbassare il capo e fissare ostinatamente il terreno.

“Ma…” propose Tenten “Possiamo andare da te, metterci avanti col cibo e poi aspettare Sakura e Ino per le tre e vestirci tutte insieme, che dici? Loro hanno sicuramente qualcosa che hanno comprato e non hanno mai messo e che a te starebbe divinamente…” fece passando un braccio intorno alle spalle della mora e dirigendosi verso villa Hyuuga.

“Ten…”

“Sì…”

“Il fatto che in casa mia ci sia mio cugino non c’entra niente con questa veemenza di cucinare, vero?” sorrise candidamente Hinata, al che Tenten non poté trattenersi dallo scoppiare in una ben più fragorosa risata.

 

“Buongiorno tesoro!” la madre di Sakura fissava la figlia sorridendo. La ragazza se ne stava coi gomiti appoggiati alla tavola, fregandosene clamorosamente della tazza di the fumante che le stava davanti.

“Amore?” ritentò la madre. “Saku saku?”. Niente, nemmeno quel nomignolo che aveva sempre odiato risvegliava Sakura dal suo stato di grazia.

“Ah, raccontami tutto!” trillò la madre deliziata, sedendosi di fronte alla figlia e assumendo la sua stessa posizione.

“C’entra quel Sasuke, vero? È molto, molto carino, Sakura, e ti capisco perché…” la madre continuò il suo discorso compiaciuto mentre Sakura non accennava a collaborare alla costruzione del discorso.

“Oh, tesoro?” riprese ancora, qualche tempo dopo. Attimi, eoni? Era la stessa cosa, per Sakura. “C’è una visita per te”.

Sakura continuò a fissare con una certa fascinazione il muro, mentre un sorriso le graziava i lineamenti, i pensieri dispersi in ricordi piacevolissimi del giorno prima. Era strano come tutto potesse cambiare così nel giro di ventiquattr’ore, un anno distinguersi dall’altro con tanta spiccata audacia…

“S-sakura-san?” la ragazza alzò lo sguardo quando si rese conto che la voce non era quella della madre. Alzò gli occhi seccata: era solo la ventiseiesima volta che arrivava ai saluti davanti a casa di Ino e…Shiho. Shiho, come quella dei codici. Shiho come quella che aveva visto sì e no una volta.

“Sakura-san” ripeté quella, arrossendo a velocità impressionante.

“Shiho” rispose la rosa con espressione indecisa. “Buongiorno” tentò poi di mediare.

“Buongiorno…disturbo?” chiese la rossa, prendendo a torturarsi le mani. “Lo so che disturbo” disse poi prima che l’altra potesse pronunciarsi “Ma Kiba mi ha invitata stasera a casa Hyuuga e tu sei l’unica che conosca oltre a Shikamaru-san…” caspita, arrossiva di brutto anche solo a nominarlo, Shikamaru… “e mi chiedevo se potevi darmi qualche indicazione” …stradale? “su cosa portare stasera, sai, come ospite” …di Kiba. Sakura, che aveva completato mentalmente ogni affermazione della rossa, si trovò spiazzata.

“Se puoi, ecco” rimediò la rossa, trovando d’un tratto le sue scarpe estremamente interessanti.

“Oh” riprese poi prima ancora che la rosa rispondesse “Scusami, lo so che ti ho importunata per una scemenza a quest’ora, e…”.

“No” la fermò Sakura mentre quella già si muoveva in direzione della porta “No” ripeté “Non disturbi, Shiho” cercò di sorridere. “E chiamami solo Sakura, d’accordo? Non devi portare nulla stasera, davvero. Siamo tutti amici…”

“…voi” completò Shiho, piano. Sakura d’un colpo si sentì male per lei. “Beh, tu conosci me e…Shikamaru” disse piano e sbrigativamente, osservando il rossore passare sul volto di Shiho come le nuvole d’estate. “E sei la benvenuta, davvero. Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di parlare di qualcosa che non siano kunai e jutsu ogni tanto!” rise.

Shiho le rispose con un timido sorriso.

“E…senti, se vuoi io e le ragazze ci troviamo alle tre da Hinata, per cucinare e farci belle, se ti va…”

“Non potrei” si schernì la rossa, ma Sakura non ne volle sapere: “Saranno entusiaste di conoscerti” trillò, prendendole le mani in un’ondata di trasporto. Decisamente, pensò mentre Shiho se ne andava saltellando, dal giorno prima la vita le sorrideva.

 

“Negozio di fiori Yamanaka, cosa posso fare per lei?”

Un ghigno “Ascoltarmi”

“Maniaco stupratore o Sakura? Aspetta, forse sono la stessa persona…forse dovrei informare Sasuke”

“Oh beh, magari lui è d’accordo con me”

“Ok, non aggiungere altro. Ci sono segreti che devono rimanere tali”

“Bando alle ciance, bionda, ho una notizia bomba”

“Spara”

“Boom”

“Divertente, Sakura, veramente…”

“Kiba viene alla festa con Shiho”

“COSA? Shiho…Quella Shiho?”

“Hai capito benissimo, Yamanaka. Gelosa?”

“Con un corpo come il mio, come potrei, fronte spaziosa? È solo che pensavo…che associazione è?”

“A delinquere, direi”

“Sei una deficiente”

“E tu mi ami per questo”

“Sempre detto di avere la vocazione al martirio.”

“Ci vediamo alle tre?”

“Certo signora, due mazzi di fresie, glieli porto subito!”

“…lo prendo come un sì.”

“La ringrazio, buona giornata anche a lei!”

 

 

 

Ok, annuncio con gioia e tripudio (forse solo mio ;P) che ho finito il capodanno a Suna!

Nel frattempo, la luce dei miei occhi, le vostre recensioni!

 

eleanor89: Donna, spesso temo che le tue recensioni siano più divertenti delle mie storie XD Ma andiamo con ordine: son contenta che ti piacciano le “panoramiche” che esaminano un personaggio per volta: ho sempre il timore che diventino noiose, ma ogni tanto ne sento l’esigenza! (come momento artistico che si alterna a quello sociale) Poi girls rule, per forza: mi diverto troppo a scrivere di loro, e devo dire che mi esce anche abbastanza naturale! La parte di Sakura…beh, volevo metterla: tante volte ci sentiamo il centro del mondo quando non lo siamo, e ogni tanto è giusto ricordarlo! Poi, che i pianeti gravitino attorno a qualcosa che non è il centro, è un altro discorso… XD (molto Re Sole questo discorso!) Per quanto riguarda Kiba, devo dire che su di lui sfogo tutta la mia stupidità, anche perché qui lo bistratto amabilmente pur adorando ogni cosa che fa: uno così mi farebbe spataccare dalle risate dalla mattina alla sera, se l’avessi nei paraggi. Shika mi diverte sempre un casino, soprattutto nella relazione coi genitori: mi piace pensare che quei due, che litigano sempre, sotto sotto si amino da impazzire, e che a Shikamaru tuttavia questo piaccia molto, anche se davvero non ci tiene a saperne di più XD. Poi Ino…beh, un po’ mi ci sento, un po’ la amo, ergo il connubio è fatto! Kankuro è un idiota, concordo, ed è anche il Kiba della situazione per quanto mi concerne, sebbene ancora più bambino, del tipo che si diverte a fare le prese alla sorella, che già non è tenera di suo XD Shino e il nulla cosmico mi ispirano leopardianamente, sai? Ma lo trovo molto azzeccato in effetti, e complimenti per l’occhio: i coleotteri dorati stanno arrivando! Choji è un grande, e ricorda: lui SA, sempre ù.ù Per quanto riguarda (di nuovo) Kiba…ero perplessa anche io sull’accoppiata con Shiho, ma ho voluto provare lo stesso, per amore (?!) del crack. E poi, mica è detto che debbano combinare! (Eh sì, presto sarà in commercio il gioco “tortura Kiba!”). E grazie comunque per i complimenti sulla caratterizzazione, mi fanno sempre molto piacere! So già, so già che con Kiba e Shiho mi divertirò da matti! XD Baci e Ferrero Rocher!

 

Slice: No, da Yoshino non si scappa, è così adorabilmente diabolica! Ino piace anche a me come ben sai, e Hinata carinissima! In effetti da questa carrellata sono rimasti un po’ esclusi i maschi al di fuori di Kiba e Shikamaru, ma riappariranno tutti in tutto il loro splendore! Grazie per i complimenti su Kiba e Shiho, ora vediamo che ne esce! Shino tornerà presto, promesso! Tenten è pettegola, sì, come ogni ragazza che si rispetti: sono konoichi, ma in fondo sono ragazze e qui nello specifico ragazze in ferie, con nient’altro a cui pensare se non le loro vite: niente missioni, niente pericoli di morte imminente: solo tanto divertimento e spensieratezza. Poveri, dopo tutto quello che accade nel manga ci vuole! Alla prossima!

 

V@le: Sakura è rimbambita, sì, ma qui ho provato di farla riprendere in qualche modo, anche se solo alla fine ;P Kiba e Lee sono grandi, e in effetti non sappiamo ancora chi sia la ragazza che Lee porterà…scommesse? Nel frattempo, spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Alla prossima!

 

celiane4ever: Vale, visto che ce l’ho fatta? Consideralo un capitolo di “buona partenza”! Sì, come dicevo prima le kunoichi sono un po’ ninfomani, principalmente perché in questa ff non hanno altro a cui pensare! Kankuro è un idolaccio, lo vedrai nel capodanno a Suna! E a tal proposito: coleotteri dorati rulez, ora e sempre. Shiho e Kiba…boh, vedo un grande potenziale comico all’orizzonte, anche se ancora non so come…GaaraMatsuri? Chissà se riesco a inserirlo…oddio, già il capodanno a Suna sta diventando una fic a sé XD Ciao Timon, buon viaggio!!!

 

Killkenny: Ehssì, almeno per capodanno dobbiamo accoppiare tutti, data l’Inesistente Regola del Codice Hyuuga! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, nonostante l’aggiornamento non sia stato rapidissimo…grazie della tua sempiterna presenza!

 

Kimly: Massì, Shiho/Kiba! Sullo strano concordo, ma voglio proprio vedere che ne salta fuori…sì, non lo so ancora neppure io! Temari e Shino li vedrai presto, promesso! E prometto anche (dato che l’ho già scritto) che saranno pagine praticamente dedicate solo a loro!

 

HinaNaru: Naruto è un grande, dai! È così scemo e dolce a un tempo che non si può non provare tenerezza per lui! Grazie della recensione e alla prossima!

 

Caraiby: Ciao e grazie della recensione, fa sempre piacere vedere nomi nuovi! Hai fatto bene ad iscriverti, spero tu possa trovarti bene su efp!

 

hachi92: Hachi, non ti preoccupare, fai già tanto per il mio orale lasciando sempre traccia del tuo passaggio! Sono proprio contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, e spero tu possa dire altrettanto per questo! Anzi, sono io ad essere molto contenta che pur essendo tu KibaHina, continui comunque a leggere questa storia. Shika and parents mi piacciono un sacco, come del resto Ino and family…forse il fatto è che adoro il trio InoShikaCho: prima, seconda e fino alla n generazione! Oh beh sul KibaShiho che ha stupito tanto ci lavorerò, promesso!  

 

Superkirby: Wow, così tanti capitoli tutti insieme? Sono io che devo fare i complimenti a te, credo! Sono contenta che la ff ti piaccia, ma purtroppo hai incontrato un’avida mosca bianca, che non riesce proprio a prescindere dallo ShikaIno! Però apprezzo davvero tanto il fatto che tu legga lo stesso, grazie! A presto, e concordo: w NaruHina!

 

diana88: Ma ciao! Tutto bene i tuoi esami? Forse sono andati già da un po’, dato il mio (lo ammetto, scandaloso) ritmo di aggiornamento…Innanzitutto quindi grazie per la recensione, dato che eri impegnata! Lee in effetti non sappiamo ancora con chi sia abbinato, ma arriverà anche lui, promesso! Le nostre kunoichi sono andate tutte, dalla prima all’ultima, concordo! Sakura soprattutto, ultimamente…I genitori di Ino e Shika sono completamente diversi, esattamente come Ino e Shikamaru, ed è per questo che sarebbe divertentissimo vederli interagire come suoceri! Purtroppo non inserisco ancora original character (per Kiba dico): Kishimoto ce ne ha dati così tanti che ce ne sono ancora da sfruttare! Grazie ancora, a presto!

 

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Capitolo 47
*** Trasformazione ***


Shiho si guardò allo specchio senza riconoscere la ragazza che la osservava con identica sorpresa di fronte a lei: lei era cos

Shiho si guardò allo specchio senza riconoscere la ragazza che la osservava con identica sorpresa di fronte a lei: lei era così incantevole, così carina pur senza ostentare nulla, che Shiho rimase spiazzata.

“Esattamente la reazione che ci aspettavamo” batté le mani Sakura. Shiho allora si girò, guardando le quattro kunoichi con aria devastata: “Come avete fatto?”

“Sei una meraviglia” rinforzò Hinata con un sorriso gentile mentre Ino annuiva vigorosamente.

Shiho tornò a fissare lo specchio incredula, mentre il suo riflesso copriva parzialmente Sakura, che indossava un vestitino blu delizioso, Hinata che risplendeva nel pervinca dei suoi abiti e Ino, bella da mozzare il fiato, come sempre. Mentre ancora ponderava come la ragazza dello specchio non stonasse poi così tanto in compagnia di quelle kunoichi così carine, udì il campanello suonare.

“Devono essere i ragazzi, ma manca ancora mezz’ora…” sussurrò Hinata, sentendo le guance avvampare.

“Naruto non saprà come dirti che sei più bella di sempre” le sussurrò Ino all’orecchio, facendole un occhiolino: la mora sorrise a sua volta, e si diresse ad aprire la porta. Davanti a lei c’era proprio Naruto, un sorriso enorme sul volto e un mazzo di fiori in mano: “Per te…” disse mentre Hinata abbozzava un sorriso e le mani di lui le carezzavano una guancia: “Tuo padre è in casa?”.

Hinata fece in tempo a scuotere il capo che si sentì trascinata in un bacio mozzafiato: “Sei bellissima” sussurrò Naruto non appena si staccò lievemente da lei. Improvvisamente applausi e fischi li interruppero, prima che Hinata potesse mormorare: “…però ci sono le ragazze”.

“Non sapevo avessimo un pubblico” commentò perplesso Naruto mentre si grattava la nuca imbarazzato. “Ero venuto prima per…”

“Tronca quella frase Uzumaki, qualunque cosa tu dica non ti crederà nessuno!” rise Ino sguaiatamente, mentre Sakura le batteva un cinque.

“A proposito di cose che non si possono nominare, dov’è finita Tenten?” chiese poi la rosa alla compagna.

“Ad apparecchiare con Neji” alzò un sopracciglio Ino.

“Ma su quel tavolo ci dobbiamo mangiare!” replicò schifata la Haruno.

“Beh, per lo meno ho chiuso a chiave la cucina” alzò le spalle Ino. Sakura sospirò sollevata.

La mano di Naruto intanto era scesa ad afferrare quella di Hinata: “Tutto bene?” le aveva sussurrato all’orecchio.

“Benissimo, grazie” rispose lei, vinta dalla dolcezza di lui.

“Non si sa mai, con queste pazze per casa…” cominciò il ragazzo, prima di beccarsi una sberla amichevole da Sakura: “Queste pazze” lo riprese “sono quelle che ti danno la licenza di andartene a fare un giretto per il parco con Hinata, prima che arrivi la baraonda” rimarcò “Quindi ringrazia e vattene con la santa donna che – non si sa come -  non solo ti sopporta, ma ti ama anche. Fuori!” lo spinse poi con un ghigno. Hinata rise salutandole con una mano.

 

“Ten, i bicchieri vanno a destra, vicino al tovagliolo, non in centro, a sinistra, o addirittura sotto il tavolo” la rimproverò Neji con un sopracciglio alzato.

Tenten alzò lo sguardo sarcastica: “Scusa se non so il galateo a memoria, principe della formalità” fece inchinandosi con fare teatrale. E Neji si rese conto che decisamente non disdegnava quella prospettiva. In un lampo era dietro di lei, mentre Tenten, non aspettandoselo, si sentiva afferrare alla vita e sollevare da terra, per poi atterrare sulle gambe di Neji, che si era seduto sul divano con lei sulle ginocchia, immobilizzata tra le sue braccia. Tenten sentì il cuore partire a mille: “Idiota, mi hai fatto prendere un colpo!” lo rimproverò facendo per percuoterlo, per scaricare in qualche modo la tensione che gli creava sempre stare vicino a lui. Nulla, non riuscì a muovere un dito.

“Esatto” lo Hyuuga fece eco ai suoi pensieri “Sei in trappola, cara. E ti conviene essere molto gentile con il tuo rapitore…non vorrai che si arrabbi, vero?” fece con tono conciliante.

Tenten si sentì arrossire, ma decise di rispondere a tono: “Non ti facevo così perverso, Hyuuga. Hai le manette nascoste da qualche parte in camera tua?”

“Pensavo fossi tu la maestra delle armi” rispose lui con noncuranza mentre portava la mano sinistra di lei a far compagnia alla destra, stretta nella sua, e prendendo far scorrere l’altra con una delirante calma sul braccio della ragazza.

“Sei un pervertito!” sbuffò allora lei, cercando di non farsi prendere dalla sua vicinanza.

“A voi ragazze piacciono i pervertiti. E sono convinto che a stare con la Yamanaka e l’Haruno abbia imparato qualcosa anche tu sull’argomento…” fece lui per tutta risposta, facendo seguire le labbra al tocco leggero della sua mano. Oramai la stretta su di lei si era allentata, dato che era chiaro fin dall’inizio che Tenten non avesse la benché minima idea di scappare da quella dolce tortura, e le mani del ragazzo avevano preso a cercare quelle di lei, per avvicinarla ancora di più a sé: rannicchiata sul suo corpo, aderente a quello di lui. D’un tratto Tenten sbuffò: “Non la smettono di parlare di te” si giustificò poi.

“Chi?” chiese Neji senza seguire più di tanto il discorso.

“Sakura e Ino” rinforzò Tenten.

Questo distrasse Neji dal suo compito: “Ah sì? E che dicono?” domandò alzando di botta il capo, d’un tratto interessato.

“Narciso. Non lo ripeterò” annunciò convinta Tenten.

“Certo che lo farai” rispose conciliante Neji. Tenten lo guardò di traverso.

“Magari le manette ce le ho in tasca…” scherzò lui.

“Non è divertente, Neji. Ti chiamano Mister fondoschiena del Villaggio!” piagnucolò come una bambina, spalancando le braccia con fare melodrammatico.

Neji alzò un sopracciglio prima di reprimere a fatica una grossa, genuina, fresca risata. Tenten pensò che non l’aveva mai sentito ridere a quel modo, anche se pure nella sua risata c’era qualcosa di contenuto e dignitoso, qualcosa che era distintamente suo. E si ringalluzzì nella coscienza di essere stata lei la fonte di tanto divertimento.

“Pensavo amassero alla follia Uchiha” riprese poi, ricomponendosi immediatamente.

“Oh beh, evidentemente hanno un debole per i geni di Konoha” fece Tenten, non ancora consolata.

“Beh, sì” concordò NejiIn effetti se li sono spartiti: Uchiha l’Haruno e Nara la Yamanaka…”

Tenten lo guardò torva, poi d’improvviso un sorriso illuminò i suoi lineamenti mentre si curvava verso di lui: “Facciano quello che vogliono, ma questo genio di Konoha…”. La frase rimase in sospeso, perché le labbra di Neji si abbatterono su quelle della ragazza con rinnovato vigore. Decisamente, il genio numero tre di Konoha concordava.

 

“Buonasera!” il sorriso di Choji illuminò la stanza mentre faceva il suo ingresso entusiasta in casa Hyuuga, con Ayame al seguito.

Cho!” trillò deliziata Ino mentre Sakura si occupava dei loro cappotti e Shiho salutava cortesemente la nuova arrivata.

Ayame ha voluto per forza portare qualcosina da mangiare…porto in cucina?” fece il ragazzo con la sua solita bonarietà.

“Non te lo consiglio” rise Ino.

“Beh, sono un ninja, posso cavarmela…” fece Choji con un pizzico d’orgoglio mentre Ayame lo guardava ammirata.

“Va bene, questa è la chiave” fece Ino battendogli una mano sulla spalle “Ma poi non dire che non ti avevo avvertito. E, Cho? Magari prima di entrare in sala, bussa” suggerì.

“Certamente” rispose gioviale lui, poi porse il braccio ad Ayame: “Mi permetti? Prometto che in caso di pericolo, ti proteggo io”. La ragazza rise e accettò la proposta.

Ma quanto sono dolci? Il mio orsacchiotto e la ragazza del ramen!” fece Ino in tono svenevole mentre quelli si allontanavano. “Piuttosto” fece poi con ostentato entusiasmo girandosi verso ShihoKiba?”.

La rossa andò direttamente in tinta coi suoi capelli.

 

“Sei bellissima”

Hinata sussultò quando le parole di Naruto carezzarono le sue orecchie. Camminavano nel parco, la mano di lui confortevolmente appoggiata sul fianco di lei, al ritmo cadenzato dei loro passi.

“Ti ho disturbata? Voglio dire, venendo prima” domandò Naruto, d’un tratto preoccupato.

“Naruto” si sforzò allora di dire lei, interrompendo la loro passeggiata e parandosi davanti a lui. Non arrossirgli davanti era ancora un’impresa titanica, ma a Hinata non importava perché voleva dirgli a tutti i costi quello che significava stare con lui, per lei.

Quando tu sei con me…” disse piano, passandosi una mano sulla fronte.

Naruto chinò il capo di lato, per guardarla meglio.

“Non mi importa cosa sto facendo: le cose diventano belle per il solo fatto che tu ci sei” mormorò con sempre meno voce, sentendo il volto andare in fiamme con le sfumature del tramonto e il cuore vacillare. Si sforzò di alzare gli occhi per vedere la reazione del ragazzo, il cui volto ospitava il sorriso più largo della terra. Naruto non si fece scrupoli ad abbracciarla, e sollevarla mentre lo faceva e a fissarla intensamente così, il volto di lei sopra il suo, gli occhi leggermente velati d’emozione e le gote arrossate. Fece una piroetta con lei in braccio, facendo scorrere le mani lungo il fondoschiena della ragazza che arrossì ulteriormente portandogli le mani dietro la nuca e accarezzandolo dolcemente mentre le labbra di lui si schiudevano invitanti e Naruto inciampava clamorosamente su una roccia della quale non si era curato, avendo Hinata tra le braccia. Strinse inconsciamente la ragazza a sé mentre lei si nascondeva sul suo collo e chiudeva gli occhi. Fortunatamente, cadde sul morbido. Naruto scoppiò a ridere mentre non accennava a mollare la presa sulla ragazza, che dopo lo shock iniziale prese a ridere con lui.

“Quanto sono stupido!” rise il ragazzo.

“Solo un po’” concesse Hinata con un breve sorriso, e mentre questa volta erano le guance di Naruto a tingersi di rosso per il modo in cui il petto di Hinata si schiacciava sul suo e la conseguente visione permessa dalla scollatura del suo abito, altre parti di lui reagivano di conseguenza mentre Hinata, senza badarci più di tanto, appoggiava delicatamente le labbra sulle sue per terminare quello che lui aveva iniziato.

 

“Siamo tornati indenni!” rise Choji tornando con Ayame e, dietro di lui, Neji e Tenten. Trovarono Ino, Sakura e Shiho già in compagnia di Sasuke e Rock Lee, mentre Choji continuava: “E non ci crederete mai, ma avevano addirittura apparecchiato!”.

Tenten, siamo orgogliose di te!” cinguettarono in coro Sakura e Ino.

La ragazza le ignorò, salutando i nuovi arrivati: “Ciao Lee! Sasuke…” proseguì poi.

“Ehi, Lee, ma tu non hai portato nessuno!” esclamò Choji contrariato, al vederlo non accompagnato.

“Questo perché è in squadra con Neji” alzò le spalle Tenten, sorridendo “e sa che non esiste alcun codice Hyuuga, se non nella testa di Neji…”

Il ragazzo protestò: “Esiste” disse dignitosamente.

“Sì, certo, certo…!” annuirono in coro Tenten e Rock Lee. Shiho li guardò stranita, chiedendosi se davvero essere in team insieme facesse nascere così tanta intimità tra le persone, mentre un grossissimo mazzo di fiori faceva il suo ingresso dalla porta di casa Hyuuga, e dietro di esso, Kiba sorrideva sornione: “Per la ragazza più bella della festa” fece porgendo il mazzo a Shiho, con gli occhi spalancati dalla sorpresa. Non c’era che dire: Shiho non era una bellezza lampante, ma quella sera era decisamente adorabile.

“Oh, oh, anche Kiba l’ha notato!”. Sakura si avvicinò a Ino, sgomitandola. “Sicura di non avere paura della reazione di Shikamaru, bionda? A volte le creazioni si ribellano contro il creatore…” la prese in giro.

Ino reagì stizzita, inaspettatamente: “Ma io non sono gelosa! È Shika che è un idiota, quindi al massimo me la prendo con lui!”

“…il che si tramuta in una scusa in più per fare pace. Completò Tenten con un sorriso sornione. Sakura le schioccò un cinque mentre Ino arrossiva vistosamente. Shiho distolse lo sguardo dal mazzo di fiori, fissando le ragazze:

ShikaShika come Shikamaru Nara, il suo Shikamaru Nara…Dio, si poteva essere più patetici? Chiamare proprio qualcosa che non lo era mai stato, investendo sogni e illusioni su un sorriso di cortesia, una parola gentile, una sporadica collaborazione?

Shiho si sentì morire, si sentì colpire tanto più forte perché se c’era una cosa al mondo della quale non dubitava era la sua intelligenza, la sua capacità logica, che si era appena scontrata contro il muro dell’ovvietà. Come aveva potuto essere così cieca da non vedere che quei due si amavano? Aveva pensato, magari, carpito qualche sguardo non troppo annoiato di Shikamaru nei confronti di Ino, ma credeva fosse solo affetto fraterno, e Ino…beh, come poteva Ino Yamanaka innamorarsi di un genio modesto come lui, che era tutto il contrario di quello che lei rappresentava?

Che stupida. Stupida, non intelligente. E nemmeno tanto bella, nonostante il trucco.

Shiho? C’è qualcosa che non va?”

La ragazza si voltò per trovarsi faccia a faccia col suo accompagnatore di quella sera, Kiba Inuzuka, che la guardava lievemente preoccupato. Ci mise qualche secondo a scuotere il capo conficcando gli occhi nel terreno e mormorando con poca convinzione: “No”.

“Tempo scaduto, c’è qualcosa che non va”. Questa volta non era una domanda, quella di Kiba. Shiho fissò più intensamente il terreno mentre lui la trascinava in giardino. Nemmeno in grado di sostenere una conversazione civile. Aggiunse alla sua lista di difetti personali.

Kiba intanto si era sporto all’interno della casa, urlando giocosamente: “Signore, la vogliamo finire di fare tanto baccano? Mi spaventate il cucciolo!”. Shiho avrebbe voluto sprofondare. Poi sentì il braccio di Kiba circondarle la spalla e trascinarla lontana dal baccano, e, fortunatamente, dalla luce.

“Avanti cucciolo, racconta tutto a papà…” cominciò il ragazzo con fare affabile mentre si sedeva con la compagna su una panca, senza mollare la presa.

Decisamente, non era l’approccio giusto. Shiho si ritrasse sul suo lato della panchina, rannicchiandosi impercettibilmente su di sé, lottando  contro l’istinto di scappare via da quel mondo che non era il suo e che forse non lo sarebbe mai stato. Respirò profondamente, raccolse quel poco coraggio che le era rimasto e sorrise in direzione di Kiba: “Non c’è niente che non vada, Kiba, davvero. È solo che avevo voglia di prendere un po’ d’aria. Le ragazze sono stata fantastiche con me, davvero…”

“Sicuramente ti hanno consigliato bene l’abbigliamento. Sei incantevole” sorrise Kiba abbandonandosi sullo schienale della panca e lasciando andare il capo all’indietro. Poi lo sollevò, scrutandola di traverso: “Ma c’è qualcosa che ti irrita, lo so. Anche i cuccioli hanno la stessa reazione quando stanno male. Si rannicchiano tutti, proprio come te” disse accennando un sorriso. “E sappi che come tuo accompagnatore ho il dovere morale di farti stare bene, stasera, quindi dimmi di che si tratta. Ho imparato a uccidere per questo”.

Shiho si mise a ridere, sentendosi davvero sollevata, per un attimo. Forse i ninja non erano così diversi dalle persone normali.

“Vedi Kiba” cominciò con enorme difficoltà, sentendosi stranamente in confidenza col ragazzo “non voglio che tu te la prenda, perché tu sei stato veramente gentile anche solo a invitarmi, ma a volte…stasera…mi sento un po’ fuori: voi siete amici da tanto tempo, siete quasi una leggenda in questo paese. Io chi sono per pretendere anche un minimo della vostra attenzione? In effetti…”

“Alt, alt, alt.” Kiba la fermò con un palmo aperto “Ho capito. Posso sembrare stupido, ma non lo sono, non sempre per lo meno” sorrise. Shiho si ritrovò a rispecchiare la sua espressione.

“Nara, no?” domandò allora lui.

Shiho arrossì violentemente, chiedendosi come avesse fatto a capire.

“Ci sono già passato con Hinata, riconosco i sintomi” fece drammaticamente il ragazzo, portandosi una mano al cuore.

Ma no, sono…sono felice per loro…” cercò di argomentare la ragazza.

“…un po’ meno per te.” Completò lui.

Shiho tacque.

Shiho, è legittimo” le alzò il mento lui, guardandola negli occhi.

“È stupido” lo corresse lei, scuotendo il capo. “Non cambia le cose” alzò le spalle.

Ci fu un breve silenzio, con Kiba che rivolgeva gli occhi alle stelle, per non farla sentire troppo in imbarazzo, e Shiho che giocava col lembo della gonna, nervosa. “Kiba?” domandò poi piano. Il ragazzo girò il capo, facendole cenno di continuare. “Pensavo che a te piacesse Ino…non ti dà fastidio?” mormorò.  

“Ino è bellissima” rispose il ragazzo senza pudore “Ma in fondo sapevo che sarebbe finita così. Si accoppiano tutti ultimamente, sai? Neji e Tenten, Sakura e Sasuke, Naruto e Hinata…sarà il cambio d’anno che ispira. Oh, Shinohai presente Shino?” la ragazza annuì. “Ecco, quello, e non dirmi che è bello perché fa paura – e te lo dice uno che ci condiviso la tenda…è a Suna, dalla sorellona tettona del kazekage!” urlò sconsolato alzando le braccia. “Scusa la parola” si corresse poi “Ma se non è follia questa…”.

Shiho rise e Kiba, rinfrancato, continuò: “Comunque no, non sono devastato dal dolore: voglio dire, le donne sono importanti, parecchio importanti” sottolineò ostentando virilità “ma non credo ancora nello stupro. E prima che tu lo chieda, sì, sto scherzando, non lo farei mai, davvero”.

Shiho gli si avvicinò piano, mentre anche la sua postura assumeva un atteggiamento più aperto: “In fondo mi piacciono”.

“Chi?”

“Shikamaru e Ino, devono essere divertenti. E anche Neji e Tenten, sono così intimi, e sono contenta per Sakura, col suo sogno di sempre…e non potrei essere più contenta per Hinata e Naruto: loro sono come…come…”

“Come il tuo sogno realizzato” completò lui piano. “Ma” riprese con ritrovata allegria “Tu sei la donna del mistero, cara mia, la ragazza che nessuno conosce e che incuriosisce tutti gli invitati, e sarai l’anima della festa” fece alzandosi di scatto in piedi e offrendole la mano dopo un rapido inchino.

Shiho scosse il capo non rifiutandogli l’invito, e non appena appoggiata la mano su quella di lui, si sentì tirata di forza in piedi, stretta contro Kiba che con sorriso animalesco le mormorava: “Pronta alla serata più folle di tutta la tua vita?”.

 

 

 

Eccomi qua! Ora sono indecisa se mandare avanti le cose a Konoha o postare il Capodanno a Suna, che ne dite? Nell’attesa, rispondo alle recensioni!

 

Killkenny: Ino e Sakura sono diaboliche, sì, ma quando ci sono le loro dolci metà si quietano d’improvviso…buon antidoto?

 

Slice: Grazie, grazie, grazie! Lo ShikaIno tornerà naturalmente nel prossimo capitolo, e Kiba mi sembra così dolce con Shiho…a modo sua, ovvio.

Cavolo se ci vuole XD!! Adorabili come sempre, lo Shika Ino fa scintille, la Kiba Shiho si delinea piano piano e che voglio di più?, un tucano! Ok ok qui manca qualcuno, ma mica si può infilare ottocento personaggi in un capitolo, a volte, si sa, ne resta fuori qualcuno... pace, sarà per la prossima, che io aspetto in trepida attesa!! Bellissima la scena con Hinata e Tenten e anche quella con Sakura imbambolata in un loop di effusioni di Sas'ke, lol, continua così che la stampo... un baciottolo! Grazie topina, caiuuu

 

Ale_Alix: Ciao! Non credo esista un “modo corretto” di fare le recensioni, quindi non ti preoccupare: lasciarle è sempre un ottimo modo per partire! Anzi, ti ringrazio di aver cominciato proprio da questa storia! Come vedi la KibaShiho, anche se non sono ancora sicura di farne una coppia, qui progredisce molto: dopotutto li trovo davvero interessanti! Una specie di NaruHina con un Naruto malizioso e un’Hinata cervellona! XD Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento, allora, fammi sapere!

 

BAbyDany94: Ciao e grazie! Spero di essere stata abbastanza rapida nell’aggiornamento, e mi auguro che questo capitolo ti piaccia!

 

celiane4ever: Visto Val? Un capitolo pre-campo e uno post! XD Shiho ti piacerà sempre di più, credo: infine ho scoperto che a me, personalmente, sta molto simpatica! È un po’ la tipica nerd insicura di ogni cosa che esuli da formule matematiche e codici a corrispondenza biunivoca…la vita insomma! Dai Kiba è stato carino caruccio con lei, no? Sera è sera, e Sakura e Sasuke saranno nel prossimo capitolo (in questo consolati col NejiTen ;)), così come lo ShikaIno…oramai quest ff si scrive da sola e non riesco a scrivere tutte le volte di tutti i pairing! Il capitolo del capodanno a Suna è bello pronto, e sto meditando se postarlo come prossimo o aspettare ancora un capitolo…alla prossima!

 

EroSennin425: Ciao, mi auguro che i tuoi debiti procedano bene e che ti permettano anche di svagarti, ogni tanto! Comunque non ti preoccupare delle recensioni, spero solo che la storia continui a piacerti! In bocca al lupo e a presto!

 

Kimly: Aggiornato di nuovo, contenta? So che io lo sono, molto, per tutti i complimenti che mi fai…grazie, grazie, grazie: mi fai venire voglia di scrivere! Mi auguro che il capitolo ti sia piaciuto!

 

Nightwishgirl: Che bello leggere nomi nuovi anche così avanti! Mi lasci quasi a bocca aperta: leggere tutti i capitoli in una volta non penso sia una passeggiata, anche se riconosco che non è una fic così impegnativa…Grazie mille, comunque, per lo sforzo e per i complimenti. Vediamo, non ti piacciono ShikaIno e ShinoTemaShikaTema per caso? Come avrai capito io sono mosca bianca, ma mi fa davvero piacere trovare qualcuno che legga comunque la storia, anche se non concorda su tutti i pairing: anzi, più piacere di chi concorda: prova che la storia è comunque godibile e che esistono persone aperte da questo punto di vista! Il SasuSaku arriva al prossimo capitolo, promesso: qui non riuscivo a farci stare tutti! Alla prossima dunque!

 

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Capitolo 48
*** Arrivi mancati e arrivi inaspettati ***


in sala, bussa” suggerì

Le ragazze guardarono Shiho sfrecciare fuori dal soggiorno in un secondo, poi si guardarono l’un l’altra perplesse, senza parole. Tanto che fu Sasuke Uchiha a cercare di rompere quel silenzio prolungato: “Così, tu e Tenten…” fece per far conversazione, rivolto a Neji.

“Così, tu e Sakura.” Affermò lo Hyuuga, che non aveva molta voglia di conversare.

Neji” lo ammonì Tenten, riappropriandosi della parola e appoggiandosi poi in maniera affettuosa alla sua spalla. “Sì, comunque Sasuke, io e Neji” fece schioccando un bacio sulla guancia del suo ragazzo.

L’Uchiha guardò altrove imbarazzato, incrociando lo sguardo della compagna di squadra, che gli offrì un sorriso incerto avvicinandosi.

Dio, quant’era bello.

“E io e Sasuke” sorrise Sakura fino all’orlo del viso. Ah, come suonava bene…

Tenten sorrise complice, mentre Ino guardava Rock Lee, che non era stato minimamente toccato dall’uscita repentina della rossa, e continuava a mettere a posto cose sul tavolo.

“Andiamo a tavola?” alzò le spalle la bionda.

“Ma…” tentò di chiedere Sakura, che fu freddata dall’amica: “Si arrangia”. E prese a sistemare le cose sul tavolo con Rock Lee. Che Sakura volesse chiedere un’altra cosa, era fatto del tutto irrilevante.

In quella, rientrarono Kiba e Shiho, lui che la tirava e lei rossa in volto, cosa che fece meritare lo sguardo malizioso dei presenti.

“Non dirò niente” azzardò Ino in tono perentorio. “Ci sediamo?” sorrise poi.

“Ino, quello che ti volevo dire prima è che manca la padrona di casa” suggerì Sakura con più tatto possibile, dato che l’amica era chiaramente sull’orlo di una crisi di nervi.

“Beh, chi la va a chiamare?” domandò allora la bionda, scocciata.

“Andiamo noi” affermò Choji prendendo Ayame per mano.

“Sì, ma non perdetevi in…particolari” ammonì Ino inacidita.

Ayame arrossì prontamente, e Choji si avvicinò a Ino dandole un bacio su una guancia. “Saremo qui in un secondo.” Sapeva che con Ino alterata, non c’era molto da scherzare.

 

“Ah, Hinata…” la voce di Naruto era imbarazzata e concitata insieme.

“Ok, sono dietro il cespuglio e vi do dieci secondi per finire di fare qualunque cosa stiate facendo” arrivò nascosta dalle fronde la voce di Choji, insieme con una risatina femminile.

“Poi, per piacere” continuò l’Akimichi “rientrate in casa, o Ino mi scuoia”.

“Arriviamo subito” rispose calma la voce di Hinata, mentre si ricomponeva e si alzava con un sorriso, offrendo una mano a Naruto che invece di usarla per alzarsi, la baciò.

“…cinque…quattro…” vociferò il cespuglio.

“Ci siamo!” esclamò Naruto comparendo alle spalle di Choji, mentre Ayame faceva un saltino, spaventata. “Non ci sono ancora abituata” commentò sorpresa.

“Beh, questo è perché è davvero difficile che io arrivi di soppiatto, con la mia stazza…” sorrise Choji.

“Oh, Cho, tu vai benissimo così…” rispose lei in tono affettuoso.

“E poi questa ciccia è tutta per vedere te” sorrise lui passandole un braccio attorno al collo. Ayame sorrise e annuì.

“…e per ingraziarsi tuo padre” continuò Naruto “Che comunque preferirebbe me come genero, eh Cho, mi sa che sono comunque il suo migliore cliente…”

“Che ci vuoi fare, per portarla fuori a cena poi dovremo andare al barbecue, io e lei…ti va, Ayame?” chiese piano Choji.

“Certo, è concorrenza, ma…ti capisco” rise lei. “Va bene” annuì sorridendo “Mi piacerebbe”.

“Ohi, Hinata, io che devo fare per piacere a tuo padre?” domandò poi Naruto, assorto.

“Non ho ancora scoperto come fare a piacergli io…” mormorò piano Hinata, stringendosi nelle spalle.

Naruto la abbracciò: “A me piaci già un sacco così, invece… come fanno a non adorarti tutti?” chiese con ovvietà. “Andiamo?” aggiunse poi piantandole un bacio sulla fronte.

 

“Bentornati!” fece Ino con un largo sorriso di circostanza.

Hinata cercò con gli occhi le altre ragazze, che le mimarono mute un ‘Shikamaru’. Hinata comprese al volo.

“Ma come sei stata brava Ino, è tutto meraviglioso!” si complimentò.

La bionda le riservò un sorriso genuino. “Lo so. Sono una persona fantastica, vero? È bello Hinata che tu te ne accorga, perché c’è chi invece…” cominciò. Inutile, se Ino Yamanaka aveva in mente una cosa, era quasi impossibile distoglierla da quel pensiero. In un modo o in un altro, tutte le strade portavano a Shikamaru, in quel momento. E il problema era precisamente che Shikamaru non era ancora arrivato.

“Dunque, di antipasto abbiamo…” cominciò Sakura, per spezzare l’atmosfera.

 “…preparato da Ino”. La bionda sorrise ancora nella sua direzione mentre i presenti, seduti, le facevano un applauso.

Ma se lo becco…lascia solo che abbia la faccia tosta di presentarsi alla festa come un idiota…lo lascio, ho deciso! Lo lascio!

Il primo, d’altronde, le offrì un’ottima scusa per tacere e affogare i suoi dispiaceri nel cibo.

 

Stavano per portare in tavola il secondo, quando Hinata buttò un occhio fuori dalla finestra e squittì deliziata: “Nevica!”. I presenti seguirono il suo sguardo, contemplando i grossi fiocchi bianchi che si posavano delicatamente sul terreno. Tenten si alzò subito in piedi, con un sorriso che non prometteva nulla di buono: “E questo significa…”

“No” provò di ghiacciarla Neji.

“Guerra!” dichiarò Rock Lee alzando un pugno all’aria e sfidando Tenten con gli occhi.

“Con me o contro di me, Lee!”

“Sempre con te, Ten, se questi hanno fegato!” rispose il ragazzo con entusiasmo.

“Vorrei farvi notare che la terra è ancora brulla, e ci vorranno ore perché ci sia abbastanza neve da divertirsi” sottolineò Sasuke, con una strana pronuncia dell’ultima parola. Certe cose in bocca a lui sembravano cose aliene, ma Sakura non esitò a prendergli la mano, ringraziandolo per lo sforzo.

“Andiamo comunque a fare un’ispezione!” propose Lee, cercando l’approvazione degli altri.

“Rimetto l’arrosto in forno” sbuffò Ino procedendo verso la cucina, mentre Naruto prendeva Hinata per mano e la conduceva fuori.

 

Ino…” Sakura sorprese l’amica esitare in cucina. La bionda si voltò pronta a ribattere, ma l’amica la anticipò: “Non…”

“No, Sakura, non ha giustificazioni: non si fa vivo e nemmeno si prende il disturbo di avvisare, ti sembra un comportamento?”
“Sono sicura che ha una giustificazione più che valida”
“Sa…grazie, ma lascia perdere e vai da Sasuke, ve lo meritate” rispose Ino avvicinandosi e dandole un bacio sulla guancia “A proposito…com’è a letto?”

In risposta si meritò un urlo nell’orecchio: “Yamanaka!”

“Scherzo, scherzo…quanto sei suscettibile…” rise.

“Vieni?” propose allora la rosa mentre sui allontanava con una linguaccia.

“Arrivo” rispose Ino cercandosi qualcosa da fare.

Sakura la guardò scettica.

“Arrivo, davvero…!” terminò Ino “Però tu vattene che non ti sopporto più”

“Ti voglio bene anch’io!” rise Sakura uscendo dalla porta. Sulla soglia, l’aspettava Sasuke.

“Non sei uscito?” Sakura si strinse nelle spalle, improvvisamente timida. Sasuke non rispose, ma l’avvolse nella mantella nella quale era arrivata, mentre la ragazza arrossiva: “G-grazie” balbettò. Quando rialzò gli occhi, Sasuke la guardava con un sopracciglio sollevato: “È tutto quello che mi merito? Mi sto sforzando molto questa sera, Haruno” sottolineò.

“Me ne sono accorta” rispose lei. Per tutta risposta, Sasuke la prese per la vita e la sollevò, premendola contro il muro e contro di sé. Sakura strinse le gambe attorno alla vita di lui, sospirando: “Ma questo per me non è uno sforzo!” prima di baciarlo con passione.

“Ecco, non dovevo uscire!” la risata di Ino interruppe i due che – malvolentieri, ritornarono in posizione decorosa, mentre Sakura passava un braccio dietro le spalle di entrambi e rideva.

 

Naruto pensava a quante cose fossero cambiate mentre stringeva Hinata tra le braccia: “Non è che hai freddo, Hinata? Tremi…”

“Che coglione!” rispose Kiba per lei, ad alta voce. Non esattamente le stesse parole che avrebbe usato la ragazza, certo.

“Oh, parla per te Inuzuka!” ribatté Naruto, infastidito.

“Ma perché io, che sono l’unico che ci capisce qualcosa di donne, non vengo mai interpellato?” mugugnò Kiba in risposta, avvicinandosi a Naruto: “Trema d’emozione, coglione” ripeté, giusto per il gusto di dirlo due volte.

“E perché?” sussurrò Naruto in risposta, mentre Hinata arrossiva alla velocità della luce. Kiba si allontanò indignato, mentre Naruto osservava Hinata ed esclamava: “Non avrai mica caldo, adesso!”.

Shiho rise per tacere istantaneamente quando Kiba le prese la mano e gliela baciò: “Ah, uomini che non sanno trattare le donne…” si lamentò “Tutto bene, rossa?” chiese poi.

“Benissimo” rise lei stringendosi nelle spalle mentre Kiba le faceva scivolare un braccio come un drappo caldo sulla schiena.

 

“Se facessimo un grande imbuto per convogliare la neve in quel punto, ce la potremmo fare!” concluse Rock Lee estasiato. Tenten lo scrutò con fare dubbio. Forse non avrebbe dovuto dargli corda. L’idea però non era male. Era stare con Gai che le faceva male. Dava persino corda a Rock Lee!

“Ehi bambini, abbiamo finito di progettare guerre anche in periodo di pace?” si lamentò Neji prendendo Tenten per una mano. La ragazza ci pensò un po’ su, scosse il capo e guardò desolata Lee: “Vince lui” alzò le spalle. Lee non si scoraggiò: “Ah, giovani, innamorati amici, vi lascio al vostro piccioneggiare, anche se forse Choji…” si voltò a cercare l’amico, che già non c’era più: lui e Ayame erano rientrati al caldo, e scherzavano nel tepore del soggiorno.

“Come, noi siamo appena usciti e già dobbiamo tornare dentro?” si lamentò Sakura, che aveva appena varcato la soglia con Sasuke e Ino. “E va bene, solo perché il secondo l’ho fatto io…”

“Allora io resto fuori…” tentò di svicolare Ino.

“Tu vieni dentro come gli altri, scema. Dai ragazzi, che voglio sapere cosa ne pensate!” li richiamò la rosa.

 

Tra il secondo (passato in qualche inspiegabile modo indenne) e il dolce, il campanello suonò, e tutti i presenti tremarono alla sola idea: non sapevano se sperare che fosse Shikamaru, per la salvezza almeno parziale del suo corpo, o sperare che non fosse lui, per la medesima ragione.

Stavano ancora dibattendo l’amletico dubbio, quando Ino sbatté il tovagliolo sulla tavola con violenza malcelata e una strana luce negli occhi, affermando perentoria: “Vado io.”

Il chiacchiericcio non riprese mentre tutti trattenevano il fiato.

La porta si aprì.

“Ben arrivato” arrivò dal corridoio la voce di Ino con aria di sfida. Poi, il silenzio.

Niente scenate isteriche, niente rimproveri materni, niente di niente. Solo, silenzio. Poi, il rumore della porta che si richiudeva.

“Dunque…” fece Choji, sentendo in qualche modo il dovere di coprire i due compagni di squadra, che a questo punto si stavano probabilmente uccidendo o sfinendo di baci, il che il più delle volte coincideva comunque.

“Dobbiamo preoccuparci?” chiese piano Shiho, intimidita.

“Se dicessi di no, mentirei” annuì Choji “Ma sono così, eh, normale amministrazione. All’inizio ti sciocchi, ma poi ti abitui…e poi è così che ho conosciuto Ayame” sorrise “Se no sai che noia stare a guardare quei due battibeccare tutto il tempo?”

“Alla fine, è romantico” sospirò Tenten appoggiando il viso su una mano con fare sognatore.

“Beh, sì, se ne escono vivi, e con escono intendo Shikamaru” alzò le spalle Kiba “…Ino è davvero una dominatrice” scosse il capo. Sakura lo guardò con aria riprovevole.

“Che ho detto?” alzò le mani Kiba in segno di difesa.

“Lo sai benissimo” strinse gli occhi la rosa.

“So benissimo di aver detto che Ino tende a comandare, e so benissimo che l’Uchiha qui presente pare averti traviata in più di un senso, Haruno. Non ho capito perché tu debba pensare male”

“Perché sei tu, Inuzuka” puntualizzò Sakura, restituendo cognome per cognome.

“E io non posso che essere il buffone ignorante che pensa solo al sesso e che fra parentesi ne fa meno di tutti voi messi assieme?”.

“Basta” la voce era quella di Sasuke. “Questa è una festa e noi dovremmo essere qui per divertirci, no?” la perentorietà del tono venne meno col finire della frase, che prese una piega decisamente incerta.

Due volte in una sera notò Sakura stupita, senza proferire parola.

“Sante parole!” alzò il calice Lee. Sasuke fece un’espressione schifata. Che cosa aveva combinato.

“All’amicizia!” continuò entusiasta l’uomo dai capelli a scodella.

Gli altri si guardarono poco convinti, ma sotto lo sguardo ammonitore di Neji cedettero rapidamente: “All’amicizia!” esclamarono con ben poca sicurezza.

 

 

 

Eccomi qua! Scusate il ritardo, ma sono ancora viva! Buon Compleanno a Hinata, dato che è passato, e buon anno a tutti!

Un grazie particolare a:

 

Nejisfan 94: Ok, buongiorno! Prima di tutto grazie, grazie, grazie per la tua stupenda recensione. Che sia ora, tra un giorno o mille anni hai ragione, fa sempre un piacere immenso. Non ti preoccupare perciò di fare nessuna scusa, non hai fatto altro che regalarmi una bellissima sorpresa. Ora però so che a leggere tutta la fic ci vogliono circa tre ore: grazie del dato statistico! E, tra parentesi, auguri per il tuo compleanno, sono contenta che tu abbia trovato il tempo di leggerla quando la festeggiata eri tu, e sono contenta che ti abbia allietato la giornata. È uno dei complimenti più belli che si possano ricevere, quando ti si dice che non si riesce a smettere di leggere una fic, davvero. E di questo ti ringrazio, ancora, è davvero magnifico sentirselo dire. Poi sono contenta che tu ami il NaruSaku, ma sopporti il mio NaruHina, anche questo è un segno di stima non indifferente. Shikamaru e Ino, come ben sai, sono i miei preferiti, e non ce la faccio a non mettere un pizzico di loro ovunque, quindi anche qui si ritrovano piuttosto spesso! E grazie per i complimenti sul NejiTen: quando si tratta di scrivere di Neji o Sasuke mi pare sempre di camminare sui cristalli, cercando di non farli andare OOC. E…wow, addirittura farti rivalutare dei pairing è davvero una conquista. Ah, e a parte quelle un po’ più canoniche…beh le altre coppie sono strambe, lo so, ma mi divertono un sacco, e sono felice di spere che anche a te fanno lo stesso effetto! Grazie ancora, davvero, spero che continuerai a seguire la fic!

 

HinaNaru: Non ti preoccupare per le recensioni: mi fanno sempre un gran piacere ma sono contenta anche solo di sapere che segui la storia! Ah, mister fondoschiena torna alla ribalta! XD Alla prossima!

 

celiane4ever: Vale, il tuo spoiler di notte a Suna l’hai avuto, e ora ti confesso che sono tentata di spinoffare lo ShikaIno di questo capitolo! Naruto e Hinata sono teneri, sì, e si amano un sacco, davvero. Neji e Tenten…beh, direi che si tengono testa a vicenda, in qualche modo, e Kiba mi piace un sacco, davvero! Stay tuned, sweety!

 

Killkenny: Grazie! Non so ancora come si svilupperà il ShihoKiba per dirla tutta, ma mi sono sempre divertita a mettermi in scacco da sola per vedere come ne esco…non so che dire se non: stiamo a vedere! Grazie della recensione, come sempre graditissima.

 

EroSennin425: Sì, Kiba mi fa tanto tenero, anche perché tutti lo considerano un maniaco solo perché lui non ha uno straccio di donna…ma sa essere anche molto sensibile e comprensivo…almeno, a me piace pensarlo così!

Suna è ufficialmente pronta, non aspetta che il brindisi di Konoha per svelarsi! Alla prossima!

 

Slice: Sì, Kiba è proprio dolcerrimo quando vuole! Choji e Ayame invece sono soffici, data la stazza dell’Akimichi! Checcarino Cho! Shiho e Kiba incuriosiscono anche me, vediamo come se la caveranno! Grazie della recensione, alla prossima!

 

Nightwishgirl: Ma dai, ogni ragazza che si curi un tantino è carina! E poi (se segui Harry Potter) Shiho me la vedo un po’ come un’Hermione (versione libro) al Ballo del Ceppo: tutti si stupiscono non perché lei sia una gran bellezza, ma perché di solito non bada al suo aspetto, proprio come Shiho, e non appena invece lo fa, sembra tutta un’altra persona! Cercherò di tenere dietro a tutte le coppie, comunque, anche se non è per nulla facile! A presto!

 

__JUN__ : Ciao e scusa per il ritardo! Sono contenta che Hinata e Naruto ti piacciano, spero sempre di muoverli decentemente, dato che non è facile far dire qualcosa a tutti in modo equilibrato! Grazie della recensione, alla prossima!

 

Kimly: Ciao e grazie mille! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, e prometto che sarò più veloce ora perché i prossimi due outtake sono già scritti! Shikamaru arriva, anzi, è arrivato, ma… per la spiegazione del suo ritardo ti tocca aspettare ancora un capitolo soltanto; ti dico solo che alla fine, come sempre, finirà comunque per guadagnarci, l’adorabile genio… A presto!

 

BAbyDany94: Sì dai Kiba può essere anche dolce ogni tanto, no? Solo che a fare il tombeur de femmes si trascina dietro questa fama un po’ caustica e approfittatrice… anche se sono sicura che sotto sotto è un tenerone! A prestissimo e grazie della reensione!

 

Ale_Alix : Le coppiette mi divertono tantissimo, anche se non è facile gestirle tutte assieme! Neji ci nasconde un bel po’ di sé, direi, e Sakura e Ino le adoro, insieme e separate. Ciò che voleva fare Naruto a Hinata è e resterà segreto, temo, ma oramai è cotto, questo è ufficiale. Come vedi, proseguo con Konoha, ma Suna ci sarà molto, molto presto! Grazie mille e a presto!

 

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Capitolo 49
*** Outtake 12 - Tout se tient (ShikaIno) ***


“Ino, aspetta, Ino

“Ino, aspetta, Ino!”

Quando Ino si girò, avendo ritrovato il coraggio di parlare, lo fece con voce rotta e le lacrime agli occhi: “Sai Shikamaru, ti credevo tante cose, ma meschino…” Non riuscì a proseguire oltre, voltandosi di scatto e facendo volare i capelli nell’aria fredda di fine dicembre, prendendo a correre in maniera scomposta verso nemmeno lei sapeva dove.

Shikamaru prese fiato prima di correrle dietro.

Ino, vuoi dirmi che ti prende?” fece afferrandola per un braccio e costringendola a voltarsi verso di sé. “Mi dispiace, non l’ho fatto apposta…”
“Non l’hai fatto apposta?” Ino ora piangeva apertamente, le lacrime che le rigavano il mascara sul volto.

“Non- non intendevo…” Shikamaru non sapeva da che parte cominciare. Vederla in lacrime l’aveva sempre lasciato in quello stato d’impotenza.

“A me pare che intendessi, invece” rispose la ragazza con astio, prendendo a singhiozzare contro la sua volontà. Shikamaru le prese le spalle, e lei si scrollò le sue mani di dosso: “Non mi toccare!”

“Ino…”

“Non mi toccare, ho detto!” urlò lei, in mezzo alla strada. Due passanti si voltarono.

Shikamaru sospirò: “Va bene, ma… ascoltami, d’accordo?” fece piano.

Ino scosse il capo: “Hai veramente intenzione di spiegarmi nei dettagli perché mi hai fatto questo?” singhiozzò.

“Ino, sediamoci per piacere” chiese lui con tono ragionevole.

“Credo proprio che ne avrò bisogno” rispose lei accomodandosi sulla panchina indicata dal ragazzo e affondando la testa tra le mani. “Parla” disse poi.

“Non puoi guardarmi mentre lo faccio?” chiese Shikamaru.

“Sto facendo uno sforzo enorme anche solo a stare qui, Shikamaru, la mia pazienza ha un limite”

“Va bene” acconsentì Shikamaru “Anche se mi sembra che tu stia facendo una scenata…”

“Una scenata? Una scenata?” ripeté incredula Ino, guardandolo con tanto d’occhi.

“Sì” confermò Shikamaru. Ino riprese a piangere, e lui fece la mossa sbagliata di prenderle la mano.

“Ho detto di non toccarmi!” sibilò lei, pericolosa.

“Scusa” fece Shikamaru radunando la poca pazienza che gli era rimasta. Quella serata era cominciata male, malissimo, e ora ci si metteva pure Ino coi suoi capricci sul ritardo.

“Spiega” lo freddò lei.

“Non volevo arrivare in ritardo” argomentò lui “è solo che…da dove comincio?”

“Se non lo sai tu” il tono di Ino era glaciale.

Shikamaru sospirò e Ino fece altrettanto, solo che la sua esalazione parve molto più minacciosa.

“Mi sono preparato per venire, mi sono messo i vestiti consigliati da mia madre perché pensava ti piacessero, sono uscito di casa e per strada ho incontrato questa ragazza…”

Ino rise istericamente.

Shikamaru decise di ignorarla e continuò: “Camminava davanti a me, per un tratto, l’ho notata perché aveva una camminata davvero distintiva…”

“Possiamo saltare questi particolari? Non mi interessano e non so neppure perché io sia ancora qui…”

Shikamaru evocò tutta la pazienza che aveva in corpo: “Per farla breve, l’ho vista accasciarsi a terra, e ho fatto appena in tempo a prenderla al volo prima che sbattesse la testa…”

“Il che continua a non spiegare il rossetto rosso che hai sulla camicia!” tuonò Ino, incapace di trattenersi ancora a lungo.

“Quale… cosa?” chiese Shikamaru, confuso.

“Non fare il finto tonto!” fece lei, prendendolo per il bavero e mostrandogli il tessuto incriminato.

“Beh, quello…” fece Shikamaru.

“Non era previsto, eh?” domandò Ino, saldando la presa.

“No, dev’essere stato quando…”

“Risparmiami!” urlò Ino lasciandolo e alzandosi con tutta l’intenzione di andarsene.

Shikamaru la guardò un secondo, poi scoppiò a ridere: “Stupida, stupida donna…” rise di gusto.

Ino si voltò indignata, pronta a rispondere con un insulto che ancora non le giungeva alle labbra.

Shikamaru però fu più veloce, si alzò, le afferrò la vita e la attirò a sé, prendendo a baciarla con vigore.

“Bastardo!” si negò Ino prendendo a colpirlo sul petto: “Lasciami andare, Nara, o giuro che non rispondo delle mie azioni!”

“Nemmeno io, con te vicina e in queste condizioni” sussurrò Shikamaru prima di prendere a baciarle il collo. “Non pensavo che potessi essere più sensuale di quando sei arrabbiata, ma arrabbiata e gelosa è un’accoppiata che non avevo mai provato…” le sibilò all’orecchio.

“Nara!” ripeté Ino, isterica.

Shikamaru non  mollò la presa, dandosi il tempo però di guardarla negli occhi: “Non c’è niente di cui essere gelosa, Ino: ho aiutato una ragazza che era in preda alle contrazioni, che era per strada e incinta di un altro uomo: l’ho accompagnata in ospedale e mi sono fiondato a chiamare i parenti perché quel bambino non nascesse davanti a me che ero uno sconosciuto, ma l’operazione ha richiesto un po’ di tempo.”

Ino si gelò sul posto.

“E ripeto: non pensavo potessi essere ancora più sexy: continui a dare nuove definizioni al termine, Yamanaka” fece prima di avvolgerla completamente tra le sue braccia e trascinarla in un bacio appassionato cui questa volta la ragazza rispose con uguale fervore.

“Ah, buon capodanno” fece poi Shikamaru privandosi delle sue labbra e porgendole un pacchetto. Ino squittì di gioia, poi gli saltò di nuovo al collo: “Non avresti dovuto!” trillò deliziata.

“Adori i regali” alzò le spalle Shikamaru.

“Ma tu odi capodanno” puntualizzò Ino.

“Adoro te” replicò Shikamaru, ben cosciente di essersi guadagnato altri cinque minuti di paradiso.

 

Scusatemi tantissimo, ma sono di corsa e non ho tempo di rispondere decentemente alle recensioni… spero che comunque apprezziate il capitolo! Un bacione, alla prossima!

Vostra frettolosissima WT

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