Una telefonata intercontinentale

di Sae
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prima parte ***
Capitolo 2: *** seconda parte ***



Capitolo 1
*** prima parte ***




Una telefonata intercontinentale

-prima parte-



-Cosa devo fare??-


La voce le tremò, tradendo così, la sua paura più grande. Il silenzio che ne sopraggiunse, lasciò diffondere tutte le sue emozioni.

Dall’altra parte, collegata al filo, un’amica fidata, che la stava a sentire sorridendo dolcemente.


-Sora, cosa ti dice il tuo cuore?-


La ragazzina, dai dolci capelli ramati, abbassò lo sguardo sedendosi sul letto. Il dito si attorcigliò al filo della cornetta. La voce non ne voleva sapere di uscire...


-Di non scegliere.-


Il silenzio scese di nuovo, nella discussione. La ragazzina in tumulto, chiuse gli occhi strinse più forte, con la mano destra, il ricevitore.


-Capisci?...Se…sceglierò il gruppo, non sarà più unito, conosco sia Matt che Tai e sono così testardi, orgogliosi…-


Le lacrime, solcarono il volto e nell’aria irruppe un singhiozzo. Sarà quella, la decisione più giusta? Cosa doveva fare? I pensieri la assalirono, così come, la voce squillante dall’altra parte che la richiamava alla realtà.


-Basta! Sora, non piangere! Sai benissimo che uno dei due, dovrà soffrire!-

La voce dall’altra parte si addolcì – È il gioco dell’amore! Lo sai!-


La ragazzina represse a stento un singhiozzo.


-Lo so.- ripetè trovando un po’ di consolazione in quelle parole.


-E poi, se farai una cosa del genere, sarai solo tu a pagarne le conseguenze! Tai diventerà ostile e suscettibile mentre Yamato si chiuderà in un morboso silenzio! Sono fatti così, e con gli altri si dimostreranno gentili….-


Sora sorrise, una lacrima scendeva ancora, bagnandole dolcemente il volto.


-Mimi, sei davvero diventata saggia! New York ti ha fatto bene!-

-Non provare a cambiare discorso con me…! Mhm…in ogni caso dici? Sono cambiata?-

Sora sospirò.

-No, sei sempre la solita!-

Dall’apparecchio Sora, ascoltò una risata sonora fendere l’aria, e questo bastò per rallegrarla.

-Di un po’ questi baldi giovani, come si sono dichiarati??-

Sora sorrise maliziosa, si allungò dal letto fino alla scrivania, prendendo un bicchiere d’acqua, usato poco prima. Sorseggiò velocemente, mentre l’amica aspettava. Si stese sul letto sospirando. Attorcigliò dolcemente delle ciocche ramate.


-Dunque…Taichi è stato molto diretto e coinciso … mi stava accompagnando a casa, e il viale in questo periodo è stupendo, pieno di fiori di ciliegio…-


-Un classico ….- ridacchiò Mimi chiudendo gli occhi e sedendosi su una sedia nel soggiorno, davanti ad una scatoletta di gelato all’amarena.


-Già!- rispose l’altra chiudendo gli occhi e riprendendo a raccontare.



[Flash Back]

Il vento gioca allegramente con i fiori di ciliegio, in un viale di Tokyo. L’aria è frizzantina e mette di buon umore i passanti. Due figure indistinte si stanno incamminando, parlando vivacemente.


-Sei stato davvero molto bravo, Tai! Hai giocato splendidamente!-


Il ragazzino respirò a fondo. Picchiò per tre volte la mano sul petto.


-E si! Al gioco del calcio, non mi batte nessuno!-

-A parte Ken!-

- A parte Ken…- ripetè lui con un tono mesto e un sospiro sconsolato.

Sora ridacchiò, facendo dondolare la sua borsa. Il vento, le insinuò nei capelli un fiore di ciliegio. Alzò gli occhi verso i rami degli alberi.

Un turbinio di petali che andava dalle varietà del rosa al violaceo, danzavano davanti a loro.

I due stettero per un po’ a guardare quello spettacolo.

Succedeva ogni anno.

Tai arrossì guardando la ragazza al suo fianco.

Sora, riprese a camminare con un dolce sorriso sulle labbra, si voltò, sorpresa indietro. Taichi, rimaneva fermo, immobile, a testa bassa.

Sora, poteva scorgere un violento rossore sulle sue guance.

Si domandò, genuinamente stupita, se avesse la febbre.

Taichi alzò il viso di scatto, sorridendo buffamente e rosso, si avvicinò alla ragazza. Dolcemente, prelevò il fiore di ciliegio dai capelli di lei, lo tenne poi sul palmo della mano.


-Sora…ecco, tu sei importante per me.-


Gli occhi castani di Taichi incontrarono quelli stupiti e imbarazzati di Sora.

La ragazzina, aveva i pensieri in tumulto, il cuore sembrava stesse per scoppiare e immediatamente si sentì confusa e impacciata, come paralizzata da quello che stava per accadere.


-Tu mi …piaci…- il vento scompigliò dolcemente i capelli di Taichi il petalo prese il volo.

-Ti amo….- esclamò poi facendola sussultare.

Lei lo guardava con gli occhi sgranati, ogni cellula del suo essere sembrava essere sconvolta.

E la figura amareggiata e rossa di Taichi si allontanò velocemente, sparendo fra i quartieri di Tokyo…


[Fine Flash Back]


-…Lasciandomi sola, con i miei pensieri.-


Un sospiro di rammarico le giunse dall’apparecchio.

Il silenzio non durò poi molto, Mimi era tremendamente curiosa: doveva sapere.


-E…Yamato? Come si è dichiarato?-


La domanda era la stessa di poco prima... solo che inaspettatamente, Sora arrossì violentemente ripensando a quel pomeriggio.

Riprese a raccontare, descrivendo anche i suoi stati d’animo, vinta dall’emozione e Mimi dall’altro capo del mondo sognava ad occhi aperti.


[Flash Back]



I digiprescelti si riunirono nell’abituale bar, per stare un po’ insieme dopo la scuola. Taichi, come al solito faceva finta di niente.

Sora, invece, sentiva forte il cuore batterle in petto e monotonamente girava, il suo frullato, con l’apposita cannuccia.

Davanti a lei la figura pacata di Yamato,seduto vicino a suo fratello, la fissava; mentre tutti gli altri parlavano del più e del meno, ridendo fra di loro.

Sora era seduta vicino alla vetrata, che dava sulla vecchia e cara strada.

Non capiva, cosa le succedeva dentro. Non si sarebbe mai aspettata una dichiarazione da Taichi. Un tempo, avrebbe ricambiato con gioia lo stesso sentimento. Ma era cambiata, e in fondo, quell’amore le sembrava così puro e innocente, ma soprattutto così irrealizzabile che cambiare quella convinzione la sconvolgeva.

Forse era successo qualcosa in lei, e quelle erano solo delle banali scuse.

Nel mentre, i suoi occhi incontrarono quelli azzurri di Matt.

Sussultò, risvegliandosi dai suoi pensieri.

Si voltò al suo fianco, sentendo un’ improvviso silenzio.

Santo cielo, gli altri non c’erano più e lei era rimasta sola con Yamato.

Il suo sorriso, le provocò un dolce brivido che percorse in su, la sua schiena.


-Ben tornata alla realtà, Sora!-


La ragazzina si mise a ridere,un po’ meno triste.

Inaspettatamente i suoi pensieri scivolavano via da lei.

Arrossì.


-Scusami…non volevo mancarvi di rispetto…ma gli altri?-


Matt ridacchiò e il suo sguardo così tenero, riservato solo a lei, in quel pomeriggio, la fece sentire speciale.


-Se ne sono andati! E tu non hai fatto altro che annuire spassionatamente…- Il sorriso, se ne andò, dal bel viso di Matt e lo sguardo si fece serio.

Il silenzio calò come una foglia che docilmente si staccava dal ramo di un albero.

-Stavi pensando a Taichi? Alla sua dichiarazione?-


Sora trasalì. Allora Tai, pensò, si era sfogato con qualcuno.


-Già.-


Matt abbassò la testa, verso il bicchiere vuoto, davanti a lui.


-Non capisco. Sei sempre stata innamorata di Tai…-

Sora guardò il suo frullato. Non le piaceva, la piega che stava prendendo quella discussione.

Rispose con il silenzio, mentre si mordicchiò il labbro inferiore.

- Qualcosa è cambiato?-

Gli occhi azzurri di Yamato la fecero arrossire, il cuore accelerò i battiti, sentì la mano tremare.

-Si…forse…non lo so…- balbettò confusa, e le parole furono solo un sussurro, appena udibili.

Matt la osservò mentre innervosita si mordicchiava il labbro.

Lo sguardo si fece grave.

- devo dirti una cosa…anche Taichi lo sa…e io sento…che se non te la dico scoppierò…!-

Il viso di Matt parve illuminarsi.

-... Mi sono innamorato!-

Matt sorrise allegramente, dolcemente stupito anche lui, dalle sue stesse parole, e dal suo coraggio. Alzò le spalle, quasi come per dire - non so come, ma è successo. –


-…di…di te…!...Ti amo, da tanto….!-


Sora rabbrividì, nonostante il dolce tepore del bar.

I suoi occhi di scatto, guardarono la figura pacata di Yamato Ishida.


-Di me…?!- ripetè lei sorpresa.


Matt sorrise, si alzò e dopo, si sporse verso Sora, poggiando i suoi gomiti sul tavolo.

Le mani sottili di lui, attirarono a sé il dolce viso della Takenouci.

Quando i suoi occhi si persero in quelli di Yamato, il battito cardiaco aumentò...le guance si colorarono di un rosso vermiglio.

Socchiuse i suoi occhi, e sentì le labbra di Matt schioccarle un dolce bacio sulla guancia.

Era tutto così naturale… riaprì le sue iridi, mentre si rese conto di sorridere.

Matt si alzò lentamente.

Sora lo stava a guardare.

Un senso di smarrimento la colse.


-Bhe! Ciao!-


La porta del bar si richiuse, con il solito tintinnio del campannellino, posto sopra lo stipite.


[Fine Flash Back]


-ASPETTA, UN MOMENTO!! PRIMA TI BACIA APPASSIONATAMENTE, POI DICE DOPO UNA DICHIARAZIONE“BHE! CIAO!” ???-


Sora, allontanò prontamente la cornetta dall’orecchio.


-Ma è intollerabile, ineccepibile!!Non capirò mai gli uomini! Grr…!-


Sora sospirò sentendosi sollevata.


-Era sulla guancia…comunque!-


Mimi strinse la cornetta con forza.


-Ma era appassionato! Oh! Sora, avrebbe dovuto riaccompagnarti a casa e invece prendono, e scappano! In ogni caso, adesso sappiamo, di chi ti sei innamorata!-

La ragazzina non riuscì a trattenere un “Eh?” di stupore.

-Hai ancora dei dubbi?-

Sora, si guardò allo specchio, vide una luce nuova sul suo volto. Arrossì.

-No…ma…si insomma….-

Mimi, si accorse di aver finito il gelato, posò il cucchiaio sul tavolo soddisfatta.

-Insomma, cosa? –


Sora abbassò la testa.


-E se... non dovesse essere la decisione giusta?!-


Mimi si alzò di scatto dalla sedia.


-Sora lo sai che ore sono?-

La ragazzina, guardò il display della radiosveglia nella sua camera.

-Le 18 e 01…perché?-

Mimi sospirò.

-Lì è pomeriggio qui è mattina, più precisamente sono le sei…e considerando che mi hai svegliata alle quattro! Bhe deve essere per forza la decisione giusta!!-

Sora scoppiò in una sonora risata.

Mimi sbadigliò.

-Domani, non vado a scuola. Il sonno, sta avendo la meglio.-

-Ah…e la scusa?!-

-Mal di pancia!-

-È per questo, che mentre raccontavo, divoravi il gelato all’amarena?-

-Esatto! Ma tanto, dovrò far finta, il mio stomaco, sopporta di tutto!-

-Come Daisuke!-

-Esatto sorella! E se vuoi prenditi un po’ di tempo,vedi come vanno le cose…e qualunque cosa farai, ricordati solo di essere felice, capito?!-


Sora si alzò dal letto, il telefono cadde rumorosamente, malgrado tutto abbozzò un sorriso.


-Capito!-

Silenzio. Sora si accigliò, erano rare e preoccupanti le volti, in cui Mimi Takikawa stava in silenzio…

-Ci sei?-

-Ehm…- la newyorchese dall’altra parte del telefono, arrossì violentemente –Domani…puoi salutarmi Izumi, e dirgli che credevo fosse morto, siccome non mi chiama mai?!-

Sora sorrise maliziosa.

-Ah, ah…-

Mimi chiuse gli occhi, leggermente contrariata.

-Cosa vuol dire ah, ah!?!-

-Cosa provi per Izzy?-


Di nuovo il silenzio cadde.


Mimi e Sora scoppiano a ridere, destando i rispettivi genitori.


-MIMI, TESORO,TUTTO BENE??-


La strampalata signora Takikawa e il marito corsero in soggiorno.

Mimi li guardò con una goccia in testa.

Sorrise.

-Ahm, buongiorno, credo che andrò a dormire!-


Contemporaneamente a Odayba, Sora è richiamata dalla madre.

-NON DIRMI CHE SEI ANCORA A TELEFONO! Sora! Una telefonata che dura da due ore! ATTACCA, subito!!-

La madre, entra tassativa nella stanza, la ragazzina la guarda colpevole. Sospira.


-Ciao Mimi!-

-Ciao Sora!-

esclamano in coro.


TU-TU-TU-TU….



NOTE DELL’AUTRICE


Hello! Ciao a tutti! Spero vi sia piaciuta la prima parte! Ringrazio per tutte le persone che si sforzeranno di leggerla! Mi raccomando, ditemi cosa ne pensate!!

Un bacio.


Sara

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Capitolo 2
*** seconda parte ***


Una telefonata intercontinentale


-seconda parte-


La luce entrò nella camera avvolgendo con dolcezza ogni cosa.

Il raggio di sole, filtrava attraverso le tende colorate della stanza, e illuminò il volto di una ragazza ancora addormentata. Sul comodino, possiamo intravedere, un telefono fisso e una radiosveglia.

Il timer luminoso di quest’ultimo oggetto, ci segnala che sono le cinque e trentanove minuti precisi.

La ragazza, per nulla turbata continuava a dormire con un dolce sorriso sulle labbra vermiglie.

Un rumore poi la svegliò di soprassalto; spalancò gli occhi per poi richiuderli, con gesto automatico si girò infastidita verso il comodino ancora semi addormentata. Rimase in ascolto per capire il suono che l’aveva ridestata così bruscamente.


DRINN…DRIN…!!!


Il telefono.

Era stato il telefono a svegliarla. Pigramente, si mise a sedere, si stropicciò gli occhi color nocciola. Mugugnò nel vedere l’orario. Le cinque e quaranta minuti.

Alzò la cornetta stordita.


-Pronto?!-


La ragazzina riconobbe a stento la sua stessa voce, mugugnò di nuovo contrariata.


-Sora! Buongiorno!!! Svegliati immediatamente!-


L’esclamazione squillante, dall’altra parte del mondo, la des quasi completamente.


-Mimi?!-


La newyorchese, era tranquillamente seduta su una panchina nel parco della grande mela.

Chiamava mediante il cellulare, felice per il meraviglioso pomeriggio mite e assolato.


-Ciao Sora!- esclamò sentendo la voce ancora assonnata della ragazzina.


-Ma è successo qualcosa?- Sora spalancò gli occhi, sentì il suo cuore aumentare i battiti.


Mimi ridacchiò.


-No! Ma dovevo chiamarti, per sapere cosa hai fatto, e soprattutto chi hai scelto!-


Sora si rintanò sotto le coperte, cercando il torpore di poco prima.

Il battito cardiaco ritornò normale.

Protestò, inconsciamente.


-Mhm…l’avrei fatto io quest’oggi…sai è domenica, volevo dormire un po’ di più!-

-E dai, non farti pregare, amica mia!-

Sora ridacchiò.

-Mimi?!-

-Si?!-

-Sono felice, sai?!-

-Oh!Che bello, ma ora spara! Cosa hai combinato? Lo sai che hai sconvolto l’equilibrio, già precario, della città di Tokyo?!-


Sora sospirò, sorrise ricordando il giorno precedente...


[Flash Back]


Din…Dlon…Din…


Kari aprì la porta di casa, aveva in mano, quella che doveva essere una tipica merenda sana e naturale, datale dalla madre.

Guardò, ad occhi sgranati, una Sora affannata e stanca.


-Ciao Sora! Taichi è in camera sua!- esclamò meccanicamente, pensando nel frattempo a come si sarebbe evoluta la situazione.


La ragazza dai capelli ramati, sorrise imbarazzata.

Respirò profondamente, salutò con garbo la signora Kamiya ed entrò nella stanza dei ragazzi.

Lo trovò davanti al computer, immerso nel solito disordine e lo sorprese a giocare.

Per la paura, Taichi Yagami, cadde dalla sedia.


-Che doloreee!!-


-Oh! Tai!-


Il giovane a terra, si massaggio il cranio e arrossì violentemente.


-AHM, CIAO SORA!- si rialzò e si accorse di aver gridato.

Cercando di riprendersi, sistemò la sedia, e si voltò verso la ragazza.

Sora, si mise a ridere, era più forte di lei.

Si sedè sul letto al primo piano, arrossì violentemente. Taichi si sedè accanto a lei.

Lo sguardo di Taichi si rabbuiò. Un sorriso amaro, gli si dipinse sul volto.

Aveva capito, era bastato uno sguardo.


-Matt, te l’ha detto?-


Sora annuì.

Taichi sospirò.


-Appena ti fa soffrire…vieni da me…gli spaccherò il muso!-


Sora, lo guardò, seriamente stupita.

Aveva capito?


-Taichi…io…mi dispiace, così tanto…!-


Il ragazzo, dai capelli castani, sorrise buffamente.


-Sora…lo sapevo, l’ho sempre SAPUTO….- il ragazzo fece una pausa-Forse ti sei innamorata di lui… quando ti mandai a cercarlo, assieme a T.k, durante il viaggio a Digiworld ….- la voce gli tremò. -Buffo, vero?-


Sora chiuse gli occhi e i pugni con forza. Sul volto incominciarono a scendere, le prime lacrime.


-SEI UNO STUPIDO!- gridò, sfogandosi.

Taichi spalancò gli occhi.


-Vi state comportando, come se io sia un premio in palio, qualcosa per la vostra ennesima litigata…! E dovresti arrabbiarti con me…!-


Sora si alzò in piedi si asciugò gli occhi arrossati, con la manica della sua giacca.


-Ti sbagli! Sia io che Matt, ti amiamo! E abbiamo promesso che chiunque avessi scelto, bhe! Saremmo rimasti amici! E poi io voglio solo la tua felicità…! Matt è giusto per te…lo so…-


Sora sorrise sollevata.


-Davvero?!-


Taichi si alzò in piedi, il cuore gli faceva male, sentì le lacrime premergli ai bordi degli occhi. Abbassò lo sguardo, per non incontrare quello della ragazza.

Il cuore gli batteva furiosamente in petto.


-Si…!-


Sora lo abbracciò di slancio.


-Oh! Tai, grazie!-


La ragazzina lo lasciò, sorridendo.

Taichi, stava piangendo.

Lei se ne accorse... e rimase ferma, con gli occhi sbarrati, si sentiva così colpevole.


-Posso…almeno sapere il perché?...-


Sora lo osservò, mentre si asciugava le lacrime rosso in volto.


-Non si può spiegare l’amore, Tai!!-


Il ragazzino dai capelli castani si grattò dietro alla nuca.


-Così pare…-


-Tai?-


-Si..?-


Sora sorrise, uno di quei sorrisi che gli scioglieva il cuore.


-Anche tu un giorno, troverai qualcuno da amare!-


[Fine Flash Back]


-Taichi, deve amarti molto.-


Sora annuì serena.


-Lui è stato il mio primo amore….e per sempre sarà un amico eccezionale!-


-Ehm…Ehm…-


-Cosa c’è?-


-E come, ti sei dichiarata a Yamato??-


Sora arrossì violentemente e la luce del giorno si diffuse nella stanza.


-Oh...Mimi…lo amo!!!-


Mimi rise dall’altra parte del telefono.


-Lo so! Allora??-


Sora, non nascondeva, la felicità che stava provando.

La voce tremò dalla felicità, la mano strinse con più forza la cornetta, il cuore accelerò i battiti.

I capelli scompigliati, le ricaddero un po’ sul volto, facendola sorridere.


[Flash Back]


La serratura del portone scattò, aprendosi.

Sora guardò dubbiosa la sua immagine riflessa, nei vetri scuri.

Sorrise.

Immaginò il volto di Yamato oscillare dalla sorpresa.

Lanciò, uno sguardo complice al citofono. Aveva premuto il tasto mezzo illeggibile, con la scritta Ishida.

Matt, aveva semplicemente aperto, pensando ad una visita di Taichi.

Sora osservò, la serratura nera del pesante portone.

Sapeva che se avesse attraversato quella soglia, la sua vita sarebbe cambiata.

Nel senso buono del termine.

Non sarebbe stata più sola, anche se in realtà, non aveva mai provato la solitudine.

Il suo “sola” s’intendeva, al fatto che, oltre all’amicizia profonda che la legava agli altri e all’affetto radicato per i suoi genitori…avrebbe saputo cosa voleva dire amare.

Varcò la soglia, mentre una nuova consapevolezza illuminava i suoi occhi.

Il cuore tremò e quando la ragazzina salì il primo gradino, fu come se la attraversasse una scossa elettrica.

Salì la prima rampa, e affrontò la seconda.

Si fermò poi a metà della scala. Sussultò.

La voce quieta e controllata di Matt la raggiunse dalle scale.


-Taichi, vuoi deciderti a salire?-


Il tono di voce non era per nulla infastidito, ma piuttosto impaziente e allo stesso tempo docile.

Sora si bloccò, lì sulle scale. La sua voce, l’aveva spiazzata.

Ma una risposta, o se vogliamo un suono non si fece attendere, il digivaice della ragazzina, scivolò dalla tasca e cadde rumorosamente.

Il suono si diffuse arcigno, rimbombando fra le scale.

Sora, trattenne il respiro.

Stupida!

Si era scoraggiata, proprio quando aveva affrontato mille peripezie: prima una corsa al bar dove lui suonava di solito, poi un incontro miracolato con il signor Ishida, e ora???

Matt, sussultò scese le scale, sinceramente preoccupato per l’amico.


-Taichi, che c’è sei cascato?...Sarebbe tipico…da parte t…-


Si fermò a mezz’aria, la preoccupazione svanì e sul suo volto un largo sorriso gli increspò le labbra rosse.

Matt era sul quart’ultimo gradino della terza rampa, mentre Sora era ferma ancora sulla seconda, immobile.

La ragazzina, sorrise a fior di labbra, imbarazzata. Arrossì violentemente, mentre raccoglieva il suo digivaice.

Per la figura grama, le parole si era rintanate nel suo cuore.

I suoi occhi parlarono per lei.

Matt la guardò.

Le iridi e il cuore del ragazzo, desideravano ardentemente, perdersi negli occhi color nocciola di lei… come quella volta nel bar.

Sentì il rossore, colargli le guance e scrutando gli occhi della ragazza….una vana speranza lo avvolse.

E se lei…

Sora, si ritrovò a ridacchiare fra se e se.

La situazione, sembrava l’ inverso di Romeo e Giulietta.

Lui, al piano superiore e lei lì fissa, come una statua di sale.

Matt la contemplò sorridente, e la ragazza arrossì violentemente.

Aveva bisogno di lui…

Nel momento stesso in cui pensò quella frase, sentì il suo cuore lamentarsi.

Aveva l’assurdo bisogno di perdersi nei suoi occhi, come stavano facendo poco prima.

Guardò, le sue gambe salire gli ultimi gradini, scrutò solo un istante, il pianerottolo vuoto e le porte massicce, dei due appartamenti per piano.

Alzò lo sguardo verso Matt, tre gradini li separavano, e Sora li odiò ostinatamente.

Il ragazzo la stava a guardare, il cuore gli battè furiosamente in petto.

Sora si torturò le mani, il suo cuore oramai era sull’orlo di un infarto.


-Matt...io sono venuta qui...perchè..!-


Matt scese un gradino.

Meno due.


-Perché…?- esclamò lui non frenando l’emozione che trasparì dalla sua voce.


Sora sorrise, mentre era ancor più rossa.


-Perché…io…ho bisogno di te….io…-


Il cuore di Matt, mancò un battito. Scese un altro gradino.

Meno uno.


-Io ti….-


Sora, lo guardò dritto negli occhi, le lacrime offuscarono l’immagine del ragazzo che tanto amava.

E lui scese l’ultimo gradino, fino a ritrovarsi di fronte a lei.


-Ti amo…-


La semplicità e la sincerità di quelle parole, lo fecero sussultare.

Matt la cinse per la vita, la strinse a sé, felice di poterlo fare, il cuore sembrò tremare.

Sora, poggiò il suo viso nell’incavo della sua spalla.


-Anch’io t’amo, Sora…-


Le lacrime scesero libere, sul volto della ragazza.


-Yamato…-


Il ragazzino sorrise, stringendo ancor di più a sè Sora. Si inebriò del suo profumo e le accarezzò i capelli ramati, così morbidi.

Il ragazzo si scostò e gli occhi si incontrarono.

Sora, arrossì e il suo cuore accelerò i battiti. Le gambe cedettero, come scosse da un fremito. Matt la sostenne.

Lei scoppiò a ridere. E la risata cristallina di lei si diffuse in tutto il palazzo.

Matt allora, le sollevò il viso, spazzò via le lacrime schioccandole dei leggeri baci, che la fecero rabbrividire.

Le dita affusolate di lui, le accarezzarono le guance bagnate.

Gli occhi azzurri di Yamato, furono lieti di perdersi nelle iridi calde ed espressive di Sora.

Le due anime si toccarono, e sia Matt che Sora, ebbero la sensazione di aver finalmente, coronato un sogno.

Le labbra di Matt si avvicinarono a quelle di Sora. La ragazzina chiuse gli occhi, e sentì un forte calore riscaldarla.

Un bacio, tanto sognato, tanto aspettato. Una passione che li avvolse, l’amore li avvolse, in quel pomeriggio, su quel pianerottolo.

La ragazzina, come se fosse incantata, accarezzò docilmente i capelli del suo ragazzo, quei capelli biondi, dorati che gli ricadevano sulle spalle.

Rimasero così abbracciati, per un tempo infinito. Mentre il calore li inondava, e il solo contatto, li faceva rabbrividire.


[Fine Flash Back]


-OH, MIO, DIO!!!!!-


Sora non si fece cogliere impreparata, allontanò subito la cornetta.


-Già…- esclamò ancora persa nei meandri della sua memoria.

-E oggi vi vedete??-Mimi sospirò, squittendo per la gioia.

-Certo!!!-

-Oh! Sora, sono così contenta per te!!-

-Grazie, Mimi!!-

-Ahm….-

-Cosa c’è?-


La newyorchese tossicchiò.


-Izumi…ehm…-

-Lo ami?-

-Già…e verrò a riprendermelo!!-

-Oh, Mimi!-

-Quindi, alla prossima chiamata, che potrebbe essere molto vicina!!-

-Ciao Mimi….-

-Ciao amica mia!-


Clik.


La comunicazione si chiuse. Sora per un attimo, pensò alla faccia arrabbiata della madre, alla prossima bolletta. Diede uno sguardo alla radio sveglia.

Le sette e quaranta.

Sora, provò a rintanarsi di nuovo sotto le coperte….ma non riusciva più a dormire.

Drizzò in piedi, stiracchiandosi contenta.

Tanto valeva alzarsi…oramai…..


Sorrise pensando a Matt, e arrossì. Era la sua fidanzata. Lui aveva scelto lei, fra migliaia di ragazze…!

Chissà cosa stava facendo adesso…magari dormiva…

Chissà se la pensava…


DRIN…DRIN…!!!


Sora guardò stupita il telefono, possibile che, fosse ancora Mimi?.

Sorrise, pensando a un colpo di fortuna quando, sua madre la sera prima, aveva dormito con i tappi per le orecchie. Prese la cornetta senza pensarci.



nel mentre …a New York…





Mimi chiuse la comunicazione.

Sospirò guardando l’orario. Le quattro e quaranta minuti. Mimi si mise supina sulla panchina. Respirò l’aria frizzante del pomeriggio. L’ombra di quegli alberi avvolgeva la panchina e si stava proprio bene.


DRIN…DRINN…!!!


Mimi guardò il cellulare grigio metallizzato, stupita.

Privato, rispondere?

Sorrise forse era ancora Sora.


-Pronto, Mimi??-


Esclamarono in coro le due amiche, dopo aver accettato la chiamata. Le voci, erano cristalline e felici, non pensavano nemmeno che…

-Pronto, Sora??-



-Ecco…Sora…sono Matt…sai ti stavo pensando…-

-Ehm…Mimi…sono Izumi…mi manchi tanto…moltissimo…-




Non c’è che dire, eccole lì, come poc’anzi, appese a un filo…mentre cambiano le loro vite, mentre sperano, amano e sognano…



Fine



NOTE DELL’AUTRICE


Ciao! Spero che il finale vi sia piaciuto, ^_^ sapete che io oramai vado a lune e che quindi troverete presto un’altra fan fic, chissà su quale coppia!!

Vi auguro buona lettura!

Mi raccomando, recensite!


Sara

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