Io sOnO te e tu seì me - ScambìO dì Corpì

di BellaSghi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1. Swan & Cullen ***
Capitolo 3: *** capitolo 2. uno a zero per la Swan ***
Capitolo 4: *** capitolo 3. V come Vendetta ***
Capitolo 5: *** La Festa. ***
Capitolo 6: *** Avvisoo!! ***
Capitolo 7: *** 7.Lo Scambio ***
Capitolo 8: *** Desiderio ***
Capitolo 9: *** Con te non ho fatto Sesso, Ho fatto l'Amore ***



Capitolo 1
*** prologo ***


ehìlà..questa è una mia nuova ff..

spero vi piaccia...ecco il prologo...

BUONA LETTURA^^

PROLOGO...

POV EDWARD

"oddìooo!!! come pungeee..." ma perchè le donne sono così...sono così...Ecco..non ho neanche parole per descriverle...

E perchè usare solo slip di marca tutti colorati e raffinati e per di più con il pizzo?? caspitaaa..pungeeee..per non parlare del reggiseno poi...e il ferretto che c'è sotto?? a cosa serve??

Ecco..mi è venuta la parola!! sono così... complicate...!

le donne sono la rovina di noi maschi...e soprattutto una in particolare..LA Swan...

ora sono qui, in camera sua..nel suo corpo..e non so minimamente spiegarmi cos'è successo...

ma so solo che la minigonna di jeans che indosso non mi fa sentire esattamente..ecco..diciamo..a mio agio...se fossi stato nel mio corpo non mi sarei mai messo una gonna per il semplice motivo che le mie gambe sono un tantino ricoperte di peli e, invece queste? liscie come i petali di una rosa...AHIO! non oso neanche immaginare che dolore che provavano a farsi la ceretta...

comunque...oltre la minigonna..dovevo sopportare le scarpe, che per di più erano tacco 12, e un top bianco scollatissimo che mi scopriva la pancia fino all'ombellico...

e poi...gli slip e il reggiseno....diooo mioo..non li sopportavo..prudevano troppo...con quel pizzo poi..non facevano altro che aumentare il fastidio...

beh...ora che ci sono dentro..posso affermarlo: essere una donna? non è una cosa per niente facile...

 

ehììì..allora com'è come inizio?? questo è un prologo..ovvero è una piccola parte che ci sarà nella storia..spero di avervi incuriositi..

fidatevi...è divertente...

mi piacerebbe ricevere qalche recensione per sapere se vi piace come inizio e se continuare o meno..

fatemi sapere..

vi adoro^^

baci<3

valeria

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Capitolo 2
*** capitolo 1. Swan & Cullen ***


ehìlà..ciao a tutti come va??

spero bene..

eccomi qua con il mio nuovo capitolo..spero che vi piaccia anche se non farà ridere come l'altro perchè è più un capitolo d'introduzione e di presentazione dei personaggi...

detto ciò...buona lettura

 

 

POV BELLA

Io.

Isabella Swan.

Lui.

Edward Cullen.

Amici praticamente da quando eravamo in fasciatoio…

Amici d’infanzia…

Migliori amici fin dal primo anno d’asilo…

Un solo giorno! Un maledettissimo giorno e tutto è andato a farsi benedire…ma dico io…ma non potevo avere la febbre quel venerdì maledetto?

E tutto per un trancio di pizza e un gelato…

Uno stupido trancio di pizza e uno stupido gelato…

Quel giorno…precisamente quel venerdì…all’asilo…era l’ora della pappa…e tutti noi piccoli bimbi ci ammassavamo l’uno sull’altro per prendere posto..

Quel venerdì sarebbe stato il venerdì della pizza…mmmhh che buona!

Così, mi sedetti accanto a Edward o Ed come usavo chiamarlo, il mio miglior amico…amico che c’era sempre per me..che condivideva tutte le gioie e tutti i dolori della mia vita..sin da piccolo..lui c’è sempre stato…per me…anche quando accadevano fatti straordinari…come per esempio quella volta in cui per la prima volta imparai ad usare il vasino..oh, sì che me la ricordo quella volta…festeggiamo come pazzi in salotto  per tutto il pomeriggio e io? Io mi gongolavo come una pazza e tutta felice perché ero riuscita a farla dentro!!…oh! Che bei ricordi…

Mi sedetti appunto accanto a lui quel giorno…

Parlavamo e ridevamo come sempre…era un’amicizia intensa la nostra ma, quel giorno qualcosa la fece trasformare in odio…odio profondo …perché quel trancio di pizza che ci spettava a testa, non era uguale per tutti…il mio era più grande di quello di Ed e lui si era arrabbiato e voleva fregarmelo, così mentre io ero andata a prendere un tovagliolo in cucina, quando tornai vidi lui di spalle, alzarsi per prendere il mio piatto e, mentre fece per risedersi, arrivai io di soppiatto da dietro la schiena e gli levai la sedia e lui cadde a terra…trascinando con sé il trancio di pizza che intanto gli aveva sporcato la maglia…

Tutti i miei amici ridevano mentre la maestra mi rimproverò e trascinò me e Ed in bagno per pulirlo e per farmi la predichina…

Avevo promesso alla maestra che non l’avrei mai più rifatto ma mentre uscivamo dal bagno non riuscii a non trattenere un ghigno..

Ed mi fissò, mi fece uno sguardo crudele e mi disse ‘ me la pagherai ’…

Lo guardai anchio, poi risi di nuovo e mi andai a preparare…

All’uscita i nostri papà, Carlisle e Charlie ci abbracciarono e ci portarono a mangiare un gelato…

Io presi menta e fior di latte, i miei gusti preferiti..

Ed prese fragola e puffo…

Mi guardò e mi fece l’occhiolino in segno di sfida..ma io ancora non capii..

Usciti dalla gelateria mi guardò, poi si girò, poi mi riguardò di nuovo e con un abile gesto mi spiaccicò il suo gelato contro la mia maglietta e mi fece cadere per terra…

Non riuscivo a parlare perché non sapevo cosa dire…

Lui si mise a ridere, poi mi venne incontro e mi disse ‘ah ah ..te l’ho fatta Swan ’

Swan? No ma dico…Mi aveva chiamata Swan?

 

Ebbene sì..da quel momento lui aveva deciso che mi avrebbe chiamata Swan per il resto della vita…

Pensavo che non ci sarebbe mai riuscito..d’altronde io ero sempre stata la sua bella..pensavo fosse davvero impossibile..

Invece..

Eccoci qua, io 18 anni..e lui quasi 19…in una piccola cittadina dell’America, Forks…

Frequentiamo la stessa scuola e siamo per giunta vicini di casa…

Io ho 1 sorella e 1 fratello, Alice ed Emmett…

Alice assomiglia a un piccolo elfo mentre Emmett è…beh..lui è…insomma…assomiglia molto di più ad un orso che ad un elfo…

E lui invece, anche lui ha una sorella e un fratello:Rosalie e Jasper…

Rosalie è di una bellezza incantevole e anche Jasper non è male…

insieme abbiamo sempre formato il gruppo dei “magnifici 6”

sempre uniti, sempre felici e soprattutto sempre amici…

beh..proprio sempre no…perché da quel giorno io e Ed non ci siamo mai più rivolti la parola, o meglio, quando ce la rivolgevamo era per insultarci…era diventato odioso, stupido e insopportabile…non era più il piccolo bimbo di sempre…

mentre gli altri, i nostri fratelli, no…loro erano ancora uniti come sempre…forse erano anche più che uniti…infatti..mia sorella Alice stava con Jasper mentre, Rosalie stava con Emmett… Io e Ed non stavamo con nessuno…non ancora…

 

E ora, eccoci qua, indirizzati verso la scuola…col solito malumore di sempre…

Malumore al pensiero di vedere l’odioso insetto fastidioso : Cullen…

 

 

Allora?? Com’è??

Vi è piaciuto??

Ora rispondo alle recensioni:

SDC71001: grazie per i complimenti^^ continua a seguire la storia…

Alexia__18: grazie per aver recensito^^ mi ha fatto piacere…davvero^^

GloRK92: ahah anchio ridevo mentre la scrivevo…comunque..si, la continuerò, non ti preoccupare^^

Kahlan amnell: già neanchio me li immagino che si odiano Ed & Bella però come idea mi piaceva…grazie dei complimenti^^

Volpessa22: ciao..sono felice di sentirti anche qui…che bello^^ continua a seguirmi…comunque..hai ragione, gli uomini si lamentano per ogni cosa…anche per spostare una sedia…ihihih…continua a seguirmi..ciao ti voglio bene^^

 

 

Per il resto..

Recensite…e…vi aspetto al prossimo capitolo…ciao vi adoro^^

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Capitolo 3
*** capitolo 2. uno a zero per la Swan ***


Ehìì..ciao a tutti..mi scuso per il ritardo! Causa scuola..come sempre!!

Buona letturaaa..

 

 

POV EDWARD

 

“ dai, Ed ti vuoi svegliare o no? Muoviti che dobbiamo andare a scuola..” era Rosalie. Mia sorella.

“altri cinque minuti, daii”

“ Ed, io non sono la mamma, io non ci casco come lei…”

Non risposi..tentai a tutti i costi di riaddormentarmi…non volevo proprio andare a scuola..ogni giorno facevo la stessa scenata, e tutti i giorni mia sorella veniva a svegliarmi… era davvero un angelo…e tenete conto che era quasi impossibile riuscire a svegliarmi…ed  aveva provato tutti i modi possibili..ma l’unico modo che era risultato davvero efficace era stato il secchio completamente pieno di acqua ghiacciata in testa..oh! già..mi ricordo quella volta. Come mi ero arrabbiato… eh sì, ero rimasto a casa una settimana e mezza da scuola per bronchite e raffreddore…e avevo un naso così rosso che mia sorella e mio fratello, mi continuavano a chiamare “Rudolf”. (come la renna di Babbo Natale)

Comunque..ogni giorno era la stessa ed identica routine: mia madre che ci preparava la colazione; mio padre che si alzava presto per andare a lavoro e, salutando con un dolce bacio a fior di labbra mia madre, beveva il suo caffè; mio fratello che si alzava un’ora prima di noi per poi rimanere chiuso in bagno e farsi bello per la sua ragazza…e mia sorella…idem!

Solo che lei ogni santa mattina, aveva il compito di svegliarmi..bè, non è che fosse davvero un compito; perché avrebbe potuto tranquillamente lasciarmi dormire ma, visto che nessuno dei miei fratelli aveva ancora la patente, erano costretti ad affidarsi a me…che brutta cosa!

“ Ed-!!! ma stai ancora dormendo? Sono venuta qui un quarto d’ora fa a svegliarti! Ti vuoi muovere?? Daii che devo vedere Emm!!”

“ e io devo vedere Alice!” aggiunse mio fratello..

“ e io non devo vedere nessuno! Quindi posso dormire”  mi coprii la testa con un cuscino e, quando Rose provò a tirarmelo via mi lamentai come un bambino di cinque anni “no, dai Rose, ancora un po’!! per favoreee” e gli feci il labbruccio dolce. Sì, ero seriamente un bimbo di 5 anni. Anzi, forse un bimbo di 5 anni si sarebbe alzato senza tutte queste storie…

“ok, Ed non mi lasci altra scelta” mi immobilizzai per capire le sue intenzioni..

“ Ehì, Jasper, vieni a darmi una mano!” mi girai di scatto e in un batter d’occhio mi ritrovai tra le grinfie dei miei malefici fratelli che non la finivano più di farmi il solletico..e io soffro il solletico, ma proprio tanto tanto…

“ No,d-dai, ra-g-azz-i..b-basta..Sm-ett-e-telaa…v-vi p-pregooo”

“e allora muoviti!” strillarono all’unisono!”

Così, mi alzai di malavoglia, non feci neanche in tempo a fare colazione che mi lavai velocemente i denti, mi arruffai al meglio i capelli e scesi di corsa le scale…

----

Arrivati a scuola, Rose andò da Emm, il mio miglior amico e Jasper andò da Alice, la mia migliore amica..

E rimanevo io, da solo, come al solito…beh, si rimanevo solo quasi tutte le mattine ma solo perché non avevo una ragazza fissa, che sia ben in chiaro che io le mie piccole soddisfazioni ce le avevo!!

Ma diciamo anche, che quelle con cui me la facevo erano tutte ochette da quattro soldi ma, il piacere c’era e quindi…ne approfittavo.

Mentre con la testa girovagavo tra i miei pensieri diedi uno sguardo alle mie spalle e incrociai gli occhi della Swan. Mia nemica giurata da quando avevamo 3 anni. Ed era incredibile come fossi riuscito a mantenere la promessa di non parlarle così tanto a lungo. Wow, mi stupivo di me stesso.

Non so se la Swan usciva con qualcuno perché se ne stava sempre per i fatti suoi tranne quando stava con il nostro gruppo.

Ovviamente io e lei non ci cagavamo neanche di sbieco. Non ci sopportavamo. I nostri discorsi erano peggio di quelli che avvenivano tra una scimmia sorda e un orso cieco. Non c’era via d’uscita. Nessuno cedeva. Nessuno voleva cedere. Ed io sicuramente, non mi sarei arreso tanto facilmente. Non gliel’avrei data vinta senza prima lottare. Lei aveva aperto la guerra? E non spettava di certo a me chiuderla. Avrei continuato fino a quando non si sarebbe arresa. E, calcolando quanto era testarda, non penso che sarebbe avvenuto molto presto.

Non lo so, c’era qualcosa in lei che non mi convinceva. Beh, di sicuro non avrei potuto lamentarmi per quanto riguardava il suo fisico perché insomma, non se ne trovavano tante così come lei in giro: corpo slanciato, gambe toniche, belle curve ma nei punti giusti, e non come le ochette che frequentavo di solito che erano piene di cellulite. No, lei non era così. Era davvero..wow..sì, era wow..ma chissà se era altrettanto wow a letto..mmm..

Rimasi a pensarci per qualche altro minuto ma poi quando mi resi costo dei pensieri che mi vorticavano per la testa tornai alla realtà. Concentrati Edward, nemici giurati, l’hai promesso.

Nell’esatto momento in cui rimossi quei pensieri dalla testa non mi accorsi nemmeno di come ero arrivato nel corridoio della scuola, di essere andato a sbattere contro qualcuno e di averle accidentalmente fatto cadere i libri.

“emh..scusa” dissi senza guardare chi fosse. Ma quando mi abbassai per raccogliere i libri da terra incrociai lo sguardo..il suo sguardo! Non c’è che dire occhi stupendi, color cioccolato..e…nemici Edward, nemici!

“ah no! Niente scuse per te Swan” le dissi.

“e sicuramente non le avrei accettate se me le avessi fatte, Cullen”

“bene quindi siamo soddisfatti e rimborsati entrambi, non trovi?”

“si, certo, e ora sparisci, pigmeo”

“senti un po’ chi ha parlato! Ma vai và mostriciattolo”

Si alzò da terra e se ne andò..

Ad un certo punto, a metà strada, si fermò e mi guardò “ sei veramente…un babbuino…”

“ah sì?” le risposi in tono di sfida.

Fece per andarsene.

“ e sentiamo un po’ Swan,” le dissi alzando la voce per farla sentire ai ragazzi della scuola.. “ mi hai dato del babbuino…” i ragazzi vicino a noi si girarono, interessati alla conversazione.. “ma.. cos’è un babbuino? Me lo sai spiegare?” le dissi perché sapevo che non avrebbe risposto. Sarebbe stata troppo imbarazzata a rispondere davanti a tutta quella gente.

“un babbuino?”

Annuii.

“beh, un babbuino…beh…” esitò per un attimo. Aaaah ah! Ce l’avevo in pugno.

Poi continuò “un babbuino…è una scimmia col culo rosso!!”

Tutti i ragazzi attorno a me si misero a ridere indicandomi e prendendomi in giro..

Caspita! Dovevo ammetterlo! Uno a zero per la Swan. Ma la sfida non sarebbe finita di certo qui!

 

 

 

Ehììì..allora? vi è piaciuto?

A me molto..fatemi sapere..

Rispondo alle recensioni:

volpessa22 : grazie per i complimenti^^

alexia 18 : sì, lei e lui qui sono ancora nei loro corpi..succederà tutto fra un pò. baci^^

GloRK92 : grazie dei complimenti^^..^^

Kahlan amnel : grazie per tutt i complimenti, sì è vero, Edward non avrebbe dovuto arrabbiarsi così per quel pezzo di pizza..ma sai come sono i ragazzi, no? ihihih..^^ a presto...baci^^

AiDs : grazie^^ baci^^

 

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Capitolo 4
*** capitolo 3. V come Vendetta ***


Ok, ok. HO UN RITARDO DA FARMI PERDONARE. Lo riconosco. MA PER QUESTO HO FATTO QUESTO CAPITOLO MOLTO Più LUNGO DEGLI ALTRI. SPERO POSSIATE PERDONARMI..

DETTO QUESTO.

BUONA LETTURA.

GIÙ LE RISPOSTE ALLE RECENSIONI E I RINGRAZAMENTI. 

 

Capitolo 3. V come Vendetta.

 

 

‘ uhm...allora vediamo…topo di fogna, testa di carciofo, testa d’ananas, uccellino stecchito…uh...sì, penso proprio che possano bastare ’ .

Ecco fatto. Avevo appena finito di scaricare una lista di aggettivi da internet da tirare dietro alla Swan nel caso avesse attaccato di nuovo.

Eh no, non la passava liscia stavolta.. eh, no certo che no! Mi aveva umiliato davanti ai ragazzi della scuola e ora, dovevo assolutamente fargliela pagare.

Misi velocemente il foglietto con gli aggettivi nella tasca dello zaino, chiamai i miei fratelli per portarli a scuola e uscimmo insieme di casa.

-

Arrivati a scuola, parcheggiai nel primo posto che trovai accanto all’entrata. Mia sorella Rosalie scese agilmente dalla macchina per buttarsi tra le braccia di Emmett e, Jasper, mio fratello, prese in braccio Alice baciandola a fior di labbra.

E io, come tutti i giorni, mi dirigevo da solo verso il corridoio principale per aspettare l’inizio delle lezioni. Prima lezione: biologia; io odio la scienza! Ma se non altro avrei lavorato in coppia e, di conseguenza, avrei lasciato tutto il lavoro da fare al mio partner. E chi poteva essere la mia compagna abituale di laboratorio? La Swan, certamente. Ma da una parte non mi dispiaceva, perché mi sarei rilassato l’intera ora mentre lei avrebbe sgobbato come una matta…

-

Al suono della campanella, i miei pensieri maligni si volatilizzarono come sabbia e mi diressi verso l’aula.

Non si era ancora riempita per bene, così decisi di sedermi al primo banco libero, in fondo alla classe naturalmente.

Era strano notare che la Swan non era ancora arrivata; di solito, secchiona com’è, è sempre puntuale. Bah!

Cominciai a diventare nervoso, ogni minuto che passava, mi agitavo sempre di più! Ma non mi preoccupavo del perché lei non era arrivata, se stava male o cose del genere… NO! Io mi preoccupavo per un altro motivo! Chi avrebbe fatto tutto il lavoro al posto mio adesso?

“ragazzi, avanti prendete posto.” Cercava di mettere ordine il professor Barner.

“ah! La signorina Swan è assente?” continuò, facendo l’appello. Tutti sussurrarono un sì. Tutti tranne me, ovviamente.

“e…qualcuno sa perché, per caso?” tutti ci guardavamo in faccia ma nessuno rispondeva.

“ehm..sì io so perché! È andata a fare una visita, entra alla terza ora”. Mi girai verso la voce che aveva osato parlare.

Dovevo sospettarlo. Netwon! Ma come faceva a saperlo lui? Umh.. ecco con chi doveva farsela la Swan quando non stava con noi!

Un brivido di rabbia mi percorse la schiena…Ma non seppi spiegarmi il perché!

“ah, bene, Newton, grazie dell’informazione”.

“non c’è di ché professore”…‘non c’è di ché professore’ ripetei imitando la sua voce con delle smorfie. La ragazza che stava nel banco accanto al mio mi guardava male, come a dire ‘ma questo è pazzo’ e io le avrei risposto ‘beh, vorrei vedere te se la tua compagna di laboratorio ti avesse lasciato da solo!!!’

“bene, quindi…” continuò il professore “ deduco che il Signor Cullen dovrà lavorare da solo. Beh, ma non penso sia un problema, dato i precedenti ottimi lavori che mi ha consegnato, non è vero, Signor Cullen?”

Merda.Merda.Merda.

Eh ci credo che i lavori scorsi erano belli, li avevo fatti con la Swan..

“eh,… si. Professore”. Dissi senza tanta convinzione.

Bene. Ora ero veramente nella Merda più totale!

E che avrei fatto adesso? Non sapevo neanche da dove avrei dovuto cominciare!

Bene, Edward, respira…

Fosse facile!

Il professore ci consegnò delle schede da completare.

Le guardai e mi prese il panico..

E che Cazzo era quella roba? Anafase, metafase, profase, telofase…citodieresi?

Aiuto!

Inserisci correttamente i seguenti termini nelle immagini sottostanti..

Beh, avessi almeno saputo che cos’era quella roba, avrei anche potuto riuscirci, ma davvero non ne avevo la più pallida idea.

-Allora, Edward, apriamo il libro, magari potrebbe esserci utile, che ne dici?

Ci mancava solo la coscienza intelligente…

Decisi però di ascoltarla..

Così…decisi di aprire il libro di biologia e…wow...qua dentro c’erano tutte le risposte alle domande che avevo sulla scheda…wow…non pensavo che i libri contenessero tante informazioni…beh, quindi, dato che questa non era una verifica, si sarebbe potuto tenere il libro davanti…no?

Mi girai intorno per controllare, e vidi che anche i miei compagni avevano il libro aperto e copiavano da lì…quindi mi tranquillizzai e cominciai a lavorare..

-

-

Quelle due ore di biologia passarono abbastanza in fretta e, non seppi com’era andato il compito ma, sapere che l’avevo finito, era per me un sollievo.

La campanella della terza ora suonò, e mentre attraversavo il corridoio per arrivare alla prossima lezione, intravidi la Swan scendere dalla sua macchina, prendere lo zaino e dirigersi velocemente all’interno della scuola. Dio quant’era bella quel giorno. Jeans a pantaloncino stretti, maglia abbastanza scollata di una tonalità chiara, scarpe tacco che a occhio poteva essere un 10 o un 12, con borsa e accessori coordinati...era proprio uno schianto..

-Ehì, ma che dici?

Ma che vuoi tu, stupida coscienza?

-Dico solo che tu la odi, ricordi? Da quando eravate piccoli.

Oh! Giàà è vero. Stupido pezzo di pizza!

Ok ,nemici, lo terrò a mente.

-Farai bene!

Ti vuoi stare zitta te?

-Ok, scusa.

Grazie!...

…così ci dirigemmo ognuno nella propria direzione, in aule diverse.

Aprii la porta dell’aula di matematica e mi sedetti cìvicino a Newton, l’unico posto libero.

“ehì Ed..come butta?” mi disse lui dandomi una pacca sulla spalla..

“no c’è male” gli risposi.

“ehi”…mi disse dandomi di gomito. “no, ma dico, te la sei vista la Swan oggi?”

“sì, beh..e allora?” risposi indifferente.

“e allora?? Era un vero schianto!”

“sì. Beh, non era niente ,male, ma neanche uno schianto.”

“tu sei ciecato Edward, fidati. Se trovi interessanti quelle quattro gallinelle che ti fai ogni giorno, non riesco a capire come fai a non trovare sexy una come Bella.”

“no. Scusa come l’hai chiamata?”

“Bella, perché?”

“e da quando in qua la chiami Bella?”

“beh..da sempre…oddio, veramente, quando sto con te, cerco vivamente di evitarlo, perché so che tra voi non scorre buon sangue..però pens-”.

“ecco, bravo. Evitalo, grazie”.

“siamo un po’ permalosi stamani?”

“senti ma perché non ti fai i caz-”

“bene ragazzi, andate ai vostri posti e aprite il libro a pagina 72 e cominciate a fare tutti gli esercizi. In silenzio grazie”. Mi interruppe la prof di matematica.

Oh, matematica, altra palla al piede. Vabbè se non altro, me la cavavo abbastanza da prendere la sufficienza. O almeno così speravo.

Bene. Detto ciò cercai di dedicarmi agli esercizi di matematica, ovviamente senza riuscirci. I pensieri di Newton mi ronzavano ancora in testa. ‘no, ma dico, te la sei vista la Swan oggi?’ oppure ‘non riesco a capire come fai a non trovare sexy una come Bella.’

E poi, aveva osato chiamarla Bella, la mia Bella, glielo avevo dato io quel soprannome, da piccoli, quando ancora eravamo amici. E a parte la mia famiglia, nessuno la chiamava con quel nome. O perlomeno, così sapevo.

-

Le ore successive passarono senza che neanche me ne accorgessi… troppo preso dai miei pensieri.

Così, conclusa la mattinata, raggiunsi la mensa.

Mi sedetti tra la Swan ed Alice, salutai lei e Rosalie con un bacio sulla guancia, Jasper ed Emmett con una pacca sulla spalla e, la Swan, con un “ehì,  come va testa d’ananas?” sussurrato all’orecchio.

Lei si girò verso di me e mi disse “come hai osato chiamarmi scusa?”

Benissimo. Ora potevo usare la mia lista. “che c’è che non va con testa d’ananas? Preferivi topo di fogna? Oppure uccellino stecchito...O ancora testa di carciofo?”

Ok, era assicurato. L’avevo stesa.

“ma cos’è? Ti sei scaricato una lista di aggettivi barra insulti da google?”

Ma come diamine era che intuiva sempre tutto? Ah! Donne. Questa la dice lunga! “no, ma va’ ma che dici? Non ho bisogno di scaricarmi una lista da internet per insultarti” mentii. “mi basta guardarti in faccia e le cose da dirti mi escono spontanee”. Bene. Compiacimento assicurato.

Evvai. Aveva funzionato.

Era rimasta in piedi, senza parole, a bocca aperta.

Le feci un sorriso di vittoria e lei me ne fece uno alla ‘vedrai che me la pagherai’

-

“ehi ragazzi, basta litigare” ci interruppe quella pazza di Alice. Era pazza, sì. E appunto per questo era la mia migliore amica. “ragazzi, ascoltate. Ho un’idea grandiosa” aiuto. Promette male! Quando Alice ha qualcosa in mente…Si salvi chi può!!

Infatti..tutti la guardammo interdetti. “eh, dai ragazzi, non fate così...è una grande idea che comporterà – ovviamente – lo…SHOPPING

Ecco. Lo sapevo. Ma perché le donne erano così !?!

Rosalie saltellava come una matta, e anche Bella, strano a dirlo, perché aveva sempre odiato lo Shopping, ma da qualche anno aveva cominciato ad interessarsi alla moda – e ci era pure riuscita alla grande. Oddio, avevo osato chiamarla Bella? Che mi stava succedendo?

-Ma che fai Edward? Di nuovo?

Ma si può sapere che vuoi, tu?

-voglio che tu sia coerente..hai detto e promesso di odiarla..mantieni la tua promessa per favore!

‘perfetto, ci mancavano solo i rimproveri di una coscienza rimbambita’

-ehi, guarda che ti ho sentito!

E allora? Tu lascia in pace me e io lascerò in pace te,non è difficile.

-oh, si che lo è, invece! Tu non sai cavartela senza di me.

Scommettiamo?

-nah, per favore. Non voglio che tu combini guai..

Paura eh?

-no, per niente.

Uffa, basta mi hai stufato. Va’ e fatti un giro.

-non, posso. Sono nella tua testa ricordi?

Oh, santa polenta. Fatti un pisolino allora. Ti chiamo io quando è ora di cena!

-ok, va bene. A più tardi allora.

Sì,certo. Contaci!

-cosa?

No, niente.

Così, uscito dal discorsetto con la mia adorata coscienza, ritornai alla realtà…

Alice, Rosalie e la Swan erano ancora abbracciate e saltellavano some matte, entusiaste.

“quindi” continuò Alice, ricmponendosi “ho deciso di organizzare la più grande festa dell’anno. A casa nostra. Ci sarà tutta la squadra di basket, di nuoto, di football – compreso il quarterback …”disse ammiccando alla Swan..umh..quelle tre mi nascondevano qualcosa. “ e poi…ci sarà più della metà della scuola. Ovviamente, Jasper, Emett e pure tu, Edward” disse indicandomi “ dovrete aiutarmi a fare gli inviti e dopodichè…il gioco è fatto…gli unici ingredienti importanti della festa dovranno essere PAZZIA e DIVERTIMENTO. Sarà la miglior festa mai organizzata dell’anno” Alice già sognava…

“allora…che ne dite, ci state?” chiese con un luccichio negli occhi che la diceva lunga…

“ma certo che ci stiamo” urlarono Emmett e Jasper, all’unisono. Non stette neanche a sentire l’opinione di Rosalie e della Swan, che si girò subito verso di me..

La guardai con uno sguardo indeciso.. “non lo so, Al”…

“e daiii, Ed…sarà fighissimo”…mi diceva attaccandosi alla manica della camicia…

“perfavoreeee”…

La guardai ancora una volta indeciso.. poi proprio mentre stavo per aprir bocca, mi precedette la Swan..

“oh, ma dai Al, lascialo stare, non vedi che si diverte a fare l’associale?”

“no, dai Bella, voglio insistere…”

“secondo me perdi solo tempo con uno come lui. Ma dimmi una cosa Cullen...”

“tutto quello che vuoi dolcezza”.

“ti diverti ad essere così rompicoglioni?”

“si, abbastanza grazie..” risposi sarcastico..

“beh, vedi di smetterla…e anzi, non starci neanche a pensare su troppo. Ti do un consiglio io: non venire alla festa. Non ho voglia di rovinarmi la serata. Grazie”.

“ah sì, un’occasione per rovinarti la serata? Allora, se la vedi sotto questo punto di vista, accetto eccome...Alice, ci vediamo sabato sera. A casa tua. Ci sarò”

“ben detto, Edward. Così ti voglio.” Mi stava abbracciando che quasi non mi lasciava respirare. Quasi. Perché aveva la forza di un gattino.

-

E così…Festa. Nel week-end. A casa della Swan.

CHE L’OPERAZIONE ‘ROVINARE LA FESTA SABATO SERA A CASA DELLA SWAN, ALLA SWAN’ ABBIA INIZIO.

-

Nome troppo lungo per un’operazione?

 

 ECCO I VESTITI DI BELLA: http://www.polyvore.com/cgi/profile?id=1369451

 

 

Ok, RINGRAZIO LE 4 AMOREVOLISSIME PERSONE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO E LE 5 CHE HANNO RECENSITO IL PROLOGO ED IL PRIMO CAPITOLO.

IN PIU’, RINGRAZIO, QUELLI CHE MI HANNO AGGIUNTO TRA I PREFERITI (21) E TRA I SEGUITI (28)..UN GRAZIE DI CUORE ANCHE A TUTTI QUELLI CHE LEGGONO IN SILENZIO.

ORA. Rispondo alle recensioni:

 VOLPESSA: ecco il capitolo..spero ti piaccia..grazie per i complimenti^^

ALEXIA_18: sì. lo scambiarsi di corpi aiuterà a capirsi..penso che lo scambio avverà tra 2 capitoli..e lì sì che ci sarà davvero da ridere..grazie per i complimenti^^

kahlan Amnell: sono felice di aver scritto quello che ti aspettavi...spero che anche questo capitolo ti piaccia...grazie per tutti i complimenti^^ sono onorata^^

kekka_Cullen: ankio ho 2 parole per te: geazie mille..davvero^^ mi fa piacere ricevere così tanti complimenti..^^

FATEMI SAPERE SE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI è PIACIUTO..BACI A PRESTO^^

VALERIA<3

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Capitolo 5
*** La Festa. ***


ehì ciao a tutti..

eccomi qua con il nuovo capitolo...

mi dispiace moltissimo per il ritardo ma in compenso ho fatto un capitolo abbastanza lungo...

le risposte alle recensioni sono alla fine del capitolo.

detto questo..buona lettura!!

 

Benissimo, ora Cullen, di punto in bianco aveva deciso di venire alla festa che aveva organizzato Alice a casa nostra. Una cosa sola mi chiedevo: perché?

Lui diceva di voler venire per rovinarmi la serata e, da una parte, la cosa mi preoccupava. Perché non sono mai stata una persona molto competitiva ma lui sembrava avermi preso di mira e il bello è che non sembrava neanche dispiacergli…

In realtà, ho notato che quando sono in compagnia di altri ragazzi – in particolare di Newton – diventa immediatamente rigido e mi guarda perfino in modo strano. Geloso forse?

Bah, chi poteva saperlo? Forse lui.

E cosa ancor più strana era il fatto che nelle ultime due settimane non era uscito con nessuna ragazza. Ed era davvero strano vedere Cullen in astinenza per più di due giorni.

E dubito che fossero le ragazze a non volerlo, dato che – per molti -  era considerato figo.

Beh, non potevo negarlo neanche io, insomma: toccare i suoi capelli ramati era una tentazione da quando avevo 10 anni. Gli occhi, erano di quel verde-acqua strano, che se solo li guardavi per più di due minuti, ne restavi affascinata…e poi..il fisico…beh, il fisico era un discorso a parte… se ne trovavano pochi come il suo… per non parlare del suo fondoschiena…mmm…ok, basta farneticare su cose che lasciavo davvero poco all’immaginazione.

Il punto era che in questi giorni aveva qualcosa di strano. Che avesse per caso in mente qualcosa?

 

POV EDWARD

 

Benissimo. Sabato sera a casa di Alice ci sarebbe stata una mega festa e l’idea di far innervosire la Swan con la mia presenza mi mandava in estasi. Adoravo vederla arrabbiata. Le si formava sempre una piccola rughetta sulla fronte che era a dir poco adorabile.

-insisti ancora Ed? lo vuoi capire che tanto una come lei non ti si fila?

-e con questo che vuoi dire? Che non sono abbastanza affascinante?

-no, voglio dire che anche se sei affascinante, hai un carattere di merda!

-ma come ti permetti?

-mi permetto perché è la verità!

-ne sei davvero certo?

-oh si. E poi scusa. Perché sei tanto incazzato con Bella?

-per Newton! Non le molla gli occhi di dosso un attimo! Mi da fastidio il modo in cui la guarda!

-geloso forse?

-chi? Io?

-eh no, guarda, la tua coscienza! Certo che sei tu! Ma allora perché non ti fai avanti?

-aspetta un attimo. No eri tu a dire che dovevamo rimanere nemici per sempre?

-si, ma non quando l’amore supera l’odio.

-io non la amo!

-oh sì, invece!

-no!

-sì.

-No!

-ah no?

-No!

-bene allora dimostramelo!

-che cosa?

-che la odi. E che no l’amerai mai.

-ah. Che scommessa semplice. Accetto.

-bene!

 

 

Okay. Adesso che avevo le idee chiare sul da farsi, ovvero ‘rovinare a tutti i costi la vita alla Swan per il resto del tempo’, potevo prepararmi per andare alla festa.

Non sapevo cosa mettermi. La festa sarebbe stata alle 21.00 e avevo al massimo – guardai l’orologio, erano le 17.00-  quattro ore per prepararmi. Beh, sicuramente non avrei chiamato Alice, perché, vedendo il mio armadio, ne avrebbe buttato più della metà del contenuto nel cestino. Quindi, meglio arrangiarsi da solo.

Cazzo! Ero in preda al panico. Non avevo niente da mettermi.

Bene! Chiamiamo Emmett e Jasper.

Composi i 2 numeri su 2 cellulari diversi e me li misi uno in uno orecchio e l’altro nell’altro.

Squillarono contemporaneamente.

“pronto?”

“ciao Jazz”

“pronto?”

“ciao Emm”

Parlare con due persone contemporaneamente era alquanto difficile!

“ragazzi che ne dite di andare a fare shopping per stasera?”

Delle risate acute e fragorose provenivano dai microfoni dei due cellulari..

“no dai serio Ed, come mai ci hai chiamato?” dissero all’unisono…

“ragazzi! Ma non mi credete? Vi ho chiamato perché non ho niente da mettermi!”

“davvero?” disse Emm.

“ok, allora necessiti del nostro intervento” disse Jazz.

“grazie ragazzi. Diciamo, fra un quarto d’ora davanti al ‘BlueShop’- il nostro centro commerciale preferito – vi va bene?”

“ok, a dopo” disse Emm, seguito da Jazz.

Ecco. Per fortuna sui veri amici si può sempre contare..

 

 

Ok, erano le 19.30… ero appena tornato da 2 ore e mezza di shopping sfrenato con Jazz ed Emm. Se lo venivano a sapere Al e Rose, probabilmente non avrebbero smesso di ridere per ore…

Beh. Erano state due ore difficili e complicate ma per fortuna avevamo concluso qualcosa…

Avevo comprato una camicia nera su dei pantaloni di jeans bianchi con scarpe nere abbinate…sì, dai..poteva andare.

Mi infilai sotto il getto dell’acqua calda per una doccia rilassante e dopodiché uscii con un asciugamano in vita e mi diressi verso lo specchio.

Guardai i miei capelli ramati…dovevo capire cosa potevo farci dato che erano impossibili da tenere in ordine.

Levai l’asciugamano dalla vita e mi infilai dei boxer e delle calze nere.

Mi misi i pantaloni bianchi e la camicia nera la lasciai sbottonata nei primi tre bottoni  -trovavo che mi davano un’aria irresistibile.

Misi un po’ di gel nelle mani e lo spalmai nei capelli dandogli una qualche forma che potesse avvicinarsi alla normalità.

Mi feci la barba e mi profumai con un nuovo profumo della Diesel  -anche quello irresistibile alle ragazze.

Sinceramente non sapevo perché mi stessi mettendo tutto in ghingheri solo per una festa a casa di Alice, dato che non avevo appuntamento con nessuna, però sentivo la necessità di farmi bello.

--

Perfetto: erano le 20.30. tra 10 minuti sarebbero passati Emm e Jazz a prendermi, che tornavano da altre due stancantissime ore di shopping con le loro ragazze… la Swan –ovviamente- aveva deciso di andare a fare shopping per conto suo.

Chissà come si sarebbe vestita la Swan per la festa? Magari qualcosa di molto attillato e corto? Mmm…chissà!

-ok, basta fare filmini erotici su te e Bella, Ed!

-ok, lo ammetto, stavolta sono andato più in là del solito.

-eh,già!

……

Ultimamente stavo avendo discorsi più civili con la mia coscienza che con la Swan.

Bah, chissà cosa sarebbe successo alla festa… non so perché, ma l’idea di infastidire la Swan stava svanendo man mano che si avvicinavano le 21.00…

 

POV BELLA

 

Ok, calmati Bella. Sono le 20.40, sono già vestita e fra poco Newton passerà a prendermi. Niente panico… e allora perché mi sentivo così agitata?

Sicuramente il fattore Newton era escluso. Gli avevo promesso che mi sarebbe venuto a prendere a casa di mia madre per andare alla festa a casa di mio padre solo perché non volevo andarci con Cullen. Ma adesso, l’idea che lui poteva venirci o con Tanya o con Jessica o con qualche altra gallinella, cominciava a preoccuparmi.

Ma perché ero preoccupata? Non potevo essere gelosa di lui. Eppure le sensazioni della gelosia ce le avevo tutte.

No, dai, non può piacermi Cullen. È vero, è irresistibile ma lui non mi sopporta e neanche io – in teoria – dovrei sopportarlo.

Drinn!! Drinn! Cazzo! Era Newton.

Ok, calma Bella… vai tranquilla come se niente fosse, e non lasciargli modo di fraintendere i tuoi segnali…

Bene, con questa convinzione in più, scesi le scale di casa e mi diressi per aprire la porta.

“buonasera signorina!”

“ciao Newton”. Oddio. Era a dir poco orribile. Aveva uno smoking azzurro con scarpe nere, camicia bianca e papillon blu. Che vergogna farmi vedere accompagnata da lui!! Avrei preferito mille volte di più, essere accompagnata da Cullen. Perlomeno lui aveva stile.

“ehi, sei uno schianto stasera, dolcezza”

“vacci piano Newton”

“ehi, che ho detto?”

“niente, dai andiamo in macchina..”

“ai suoi ordini capo”.

Entrammo in macchina. Era un orrore. C’erano fazzoletti sporchi dappertutto e in più era piena di polvere. Uno schifo totale. E l’odore che arieggiava nell’abitacolo era un misto di mortadella e cipolla. Schifooo!!

Mentre mi concentravo per respirare dalla bocca anziché dal naso, Newton accese la radio, e solo così riuscii un po’ a distrarmi da quell’orrore.

Arrivammo a casa mia, mio padre ci aveva lasciato la casa libera per la festa e se n’era andato da Billy, un suo amico d’infanzia.

Così, parcheggiata la macchina vicino allo steccato di casa mia, Newton scese dalla macchina e, mentre io aspettavo all’interno che  mi aprisse la portiera, lui invece si era già diretto verso l’entrata.

Notando che io non lo stavo seguendo, mi si avvicinò al finestrino e bussandoci sopra disse: “che fai, non esci? Dai che ci perdiamo l’inizio della festa”

Alzai gli occhi al cielo e aprendo lo sportello uscii dalla macchina.

Wow. Quasi non riconoscevo casa mia da quanto era bella…addobbata benissimo ma si sa, Alice in questo non fa mai cilecca!

Devo ammetterlo: era stata proprio brava.

Quindi mi diressi verso l’entrata del giardino con Newton che mi cingeva fortemente la vita. Scossi le spalle per fargli capire che quel contatto mi stava dando sui nervi ma niente, continuava instancabilmente con la sua presa.

Nel giardino c’era praticamente metà scuola, l’altra metà era dentro casa.

Continuavo a muovere velocemente lo sguardo in cerca di…in cerca di…è strano a dirlo ma il mio sguardo era in cerca di … LUI!

Sentivo il bisogno di vederlo anche per un solo istante… non seppi bene il perché ma sapevo che avevo totalmente bisogno di…Cullen.

“eccoti, finalmente. Muoviti andiamo!!”

“ehi, Al ma che fai? Perché mi stai stringendo e..soprattutto..dove stiamo andando?”

Alice continuava a tenermi per un braccio e ora potevo benissimo vedere che mi stava portando su per le scale in direzione del bagno. Di una sola cosa la ringraziavo in quel momento: mi aveva tirato via dalle grinfie di Newton –grazie al cielo.

Entrammo in bagno e ci chiudemmo dentro a chiave.

“ehi, Al si può sapere che cazzo stai combinando? Perché mi hai portato qui? Giù c’è una festa ricordi?”

“si, Bells, certo che mi ricordo ma ho un problemino grande grande!”

“che genere di problemino grande grande?”

“mi sono arrivate e se non mi dai un altro vestito al più presto, dovrò scendere con questo!”

Si girò per farmi vedere la macchia e…sì, si notava tanto…

Anche se mi dispiaceva per il suo vestito, non riuscii a trattenermi una risatina..

“dai, Bells…non ridere..ho seriamente bisogno del tuo aiuto!”

Tra una risata e l’altra dissi: “ok ok, ti aiuto…vado un attimo in camera nostra, tu aspetta qua!”

Andai in camera mia per cercare il vestito che avevo preso quello stesso pomeriggio al centro commerciale e…ah, eccolo, trovato!

Perfetto!

“ehi, Al…eccolo..so che magari non è il tuo stile ma spero che ti piaccia comunque!”

“ma che dici, Bel? È bellissimo…devo ammetterlo: mi assomigli ogni giorno di più, Grazie sorellina!”

“sempre al tuo servizio” scherzai e lei mi diede un buffetto sulla spalla.

“dai, Bel. Ora io mi vesto. Ci metto 5 minuti tu intanto vai giù ad accogliere Emm, Jazz, Rose e Edward, che probabilmente saranno già arrivati…”

Feci per uscire dalla porta mentre lei mi disse: “ ah, Bells!”

“che c’è Alice?”

“vedi di non scannarti con Ed, almeno stasera..”

“ok, ci proverò, ma non ti prometto niente!”

Mi sorrise ed io feci lo stesso… poi prima di uscire le dissi: “Al?”

“che c’è?”

“mi raccomando, mettiti un assorbente per favore, non vogliamo stragi di sangue in salotto…Grazie!”

Le sorrisi e lei mi fulminò con lo sguardo…uno sguardo che cercava di essere duro, ma sotto sotto, era dolcissimo…

Ah, la mia Al, la mia sorellina. Quanto l’adoravo!

Presi tra le mani la maniglia della porta del bagno e, prendendo un respiro molto profondo l’aprii.

 

POV EDWARD

 

Ero arrivato da circa 10 minuti alla festa, a casa della Swan, e di lei, neppure l’ombra.

Emmett mi aveva detto che sarebbe venuta alla festa con Newton, umh! Di nuovo lui, giuro che se l’avessi incontrato da solo da qualche parte, di sicuro non gliel’avrei fatta passare liscia. Di sicuro.

-allora lo vedi che sei geloso?

-senti stà zitta, chiaro? Non è il momento!

Ero talmente arrabbiato per il fatto che la Swan sarebbe venuta accompagnata da Newton che non avevo neanche voglia di badare alla mia coscienza.

“ehi, Ed noi andiamo a cercare Rose e Al, tu che fai? Vieni? O resti qua?” mi disse Jazz.

“emh…no, grazie resto qua…”

Mi guardai in giro ma della Swan, nessuna traccia.

Ma dove s’era cacciata…?

Con lo sguardo perlustrai il salotto e il giardino e i visi che riconobbi a prima vista furono quelli di Jessica, Tanya con il resto delle sue ochette, Tyler, Newton e… aspetta un attimo! Newton!

C’era Newton ma non c’era la Swan con lui. Perfetto!

Un sorriso mi si dipinse leggero sul volto e un’improvvisa felicità cominciò a scorrermi nelle vene.

Con quella nuova felicità in più, girai lo sguardo verso le scale che portavano al bagno e alle camere della famiglia Swan e lì…lì la vedi..

Bella come non mai..

Stava scendendo le scale…ed era come succedeva nei film, dove quando c’è la ragazza bella che scende le scale, la scena si ferma e va a rallentatore e tutti gli sguardi dei presenti si voltano verso di lei ad ammirarla…

Ed era esattamente quello che stava succedendo in quel momento…

Wow, era bellissima…non pensavo esistesse creatura più bella di lei.

Era Bella. Di nome e di fatto.

Indossava un vestitino rosa salmone attillato, ma non troppo; era senza spalline e aveva una cintura nera che le cingeva la vita.

Le scarpe erano rosa, coordinate col vestito e ad occhio, sembravano avere un tacco 10-12.

Gli accessori erano anche quelli abbinati perfettamente con tutto il resto…

In quel momento tutta l’autostima che avevo di me stesso cadde a meno zero.

La mia figura, accanto alla sua, sfigurava.

Finì di scendere le scale e mi passò di fianco come se non esistessi e si diresse..oh no! Si diresse tra le braccia di Newton che, molto volentieri, l’accolse delicatamente, cingendole la vita.

Un istinto d’improvvisa gelosia s’impossessò di me e decisi di muovere il mio fondoschiena dal posto in cui ero, al posto in cui era lei.

Arrivato accanto a Newton mi schiarii la voce per attirare l’attenzione.

Lui se ne accorse e si girò verso di me.

“ehi, Ed, eccoti dov’eri, ti stavamo cercando!” e mi diede una pacca sulla spalla.

“davvero?” dissi un po’ incredulo a dir la verità, dato che tra me e lui non c’era mai stato tutta st’amicizia.

“si, certo. Ci chiedevamo appunto dove fossi finito!”

“io, no!”

Mi girai verso quella voce. Mi girai e la vidi, lì, in tutta la sua bellezza… bellezza che mi trafiggeva lo sguardo ma che allo stesso tempo, con quelle 2 parole, mi stava trafiggendo il cuore.

Mi ero comportato davvero così tanto da Stronzo per ottenere tutta questa amarezza in cambio?

A quanto pare, pareva di sì!

Anche se le sue parole furono un pugno nell’occhio per me, decisi di continuare da dove avevo interrotto.

“ehm, Mike, posso rubarti la dama per un minuto?”

La Swan mi trafisse con lo sguardo e Newton con un po’ di indecisione mi rispose: “emh..si certo..” poi girandosi verso di lei e dandole un bacio sulla guancia disse: “ok, piccola, ti aspetto in giro!”

Bella assentì col capo e una volta che girò lo sguardo amaro verso di me, la presi per il braccio e la trasportai fuori in giardino.

C’era un’atmosfera afrodisiaca e lei, sotto la luce dei lampioni, era ancora più bella…

Una volta arrivati in un punto del giardino, mi fermai, la girai verso di me, le presi la mano e le dissi: “ mi concede questo ballo, principessa?”

Lei incredula di quel mio atteggiamento, rispose: “emh..sì..ma ti avviso, non so ballare!”

“oh, non fa niente..basta che mi segui…”

Le cinsi la vita con un braccio e la fissai negli occhi..

Sembrava rapita dal mio sguardo fino a quando non distolse i suoi occhi da me e, guardando altrove disse: “emh..dimmi…che cosa vuoi Cullen?”

“niente, volevo solo ballare..”

“non è vero!, avevi detto che volevi rovinarmi la festa, quindi? Che intenzioni hai?”

“ehi calmati, Swan, volevo solo essere un gentiluomo!”

“Cullen, non mi freghi…ogni cosa che fai e ripeto ogni, ha sempre un secondo fine…”

“ma non è vero, credimi!”

Cazzo, proprio oggi che mi stavo comportando sinceramente bene con lei, doveva dubitare!

“Cullen, sii sincero..che cosa vuoi da me?”

“ehi, credimi non voglio niente…te lo ripeto…diamine volevo solo ballare!”

“ma la smetti con questa messa in scena? Và che non ci casco più…è da quando siamo nati che mi odi, mi hai odiato per tutte le elementari, per tutte le medie e anche questi pochi anni del liceo, e ora, proprio ora vuoi venire a dirmi che non mi odi più?”

“sì, beh, che c’è di male? Non si può cambiare idea?”

“senti Edward, vuoi un consiglio? VAFFANCULO!”

Si girò e se ne andò.

L’afferrai per i polsi e le dissi: “dai, fermati…perché non mi credi?”

“ma tu spiegami perché dovrei crederti? Dopo che mi hai tirato dietro tutti quegli insulti, proprio settimana scorsa. Cosa dovrebbe convincermi che sei cambiato? Solo perché stasera mi sono vestita così, con tutto corto e attillato, mi muori dietro come non so cosa? E poi..”

“ehi, ehi, aspetta un attimo… Io non ti muoio dietro…anzi non mi piaci neanche stasera!” Cazzo. Ma perché l’ho detto? Non lo so…

Mi guardò con uno sguardo inceneritore e mi disse: “vedi, sei sempre il solito e stupido stronzo! Non crescerai mai. Sei proprio una mezza sega!”

“oh! Vacci piano con le parole!”

“io ci vado forte quanto mi pare…sei proprio uno stronzo Cullen!”

“lo sarò anche ma almeno ho successo con le ragazze!”

“se ti riferisci a quelle 4 ochette, fidati, non fai affatto successo!”

“e invece tu, con Newton? Wow che successo eh? Proprio una bella fortuna.” le dissi compiaciuto.

“ma almeno io ho qualcuno, no?”

“senti Swan mi hai proprio stufato, non vale neanche la pena di sprecare fiato per una come te! Sei veramente una ….una…una testa di carciofo, ecco”

“ah sì? E tu sai cosa sei? Sei solo un pervertito in astinenza da settimane e che si eccita soltanto per un vestitino più corto del solito o per una scollatura più larga! Mi fai davvero pena.”

Ok, questa non gliela lasciavo assolutamente passare…

“e tu fai pena a me che esci con uno come Newton! ”

“Cullen, te lo ripeto: vaffanculo!”

“ma vacci te troietta che non sei altro, che se la fa col primo che passa!”

Ok, lo ammetto…questa era pesante!

“ma come ti permetti?” la vidi avvicinarsi a me minacciandomi col dito e, io, d’istinto, indietreggiai…

Indietreggiai sempre di più fino a che…fino a che…non cademmo tutti e due nella piscina del giardino…

Lei si alzò tutta bagnata e gridando mi urlò: “Cullen ti odiooooo…ti odio più di qualsiasi altra cosa al mondo!!!”

“bene siamo in due, allora!”

“TI ODIOOOOOOOOO” urlammo all’unisono.

E fu un attimo..

Una strana sensazione pervase il mio corpo per pochi istanti e in un battito di ciglia mi ritrovai in un letto…caldo e profumato…profumava di zucchero filato…aspetta…zucchero filato? Io non avevo quel profumo..

Mi alzai..guardai la sveglia erano le 6,30 del mattino..un momento..ma quella non era la mia sveglia…

Accesi la luce, mi sedetti sul letto a gambe incrociate e mi guardai intorno..ma quella non era la mia camera…

Decisi di alzarmi per vedermi allo specchio e…

O MìO DìOOOOOOO!!!!!!!

Ma quello non era il mio corpo???

Ma com’era possibile???

Ok, adesso richiudo gli occhi. Deve essere per forza tutto un brutto incubo. Per forza!!!

 

allora?? che ne pensate?? avete capito cos'è successo vero?? se non l'avete ancora capito, penso che si chiarirà meglio nel prossimo capitolo...seguitemi!!

 

ringrazio le 24 amorevoli personcine che m hanno messo tra le seguite. le 34 tra i preferiti e anche chi semplicemente legge in silenzio!! grazie di cuore!!

 

rispondo alle recensioni:

Kekka_Cullen: grazie per i complimenti. spero che anche questo capitolo ti piaccia!

nym84: eh già quelle scarpe sono un pò scomode però sono belle...grazie peri complimenti...fammi sapere se ti piace anche questo..baci^^

alexia_18: si, Ed che cerca insulti su internet è proprio malato...ihih^^ spero che ti piaccia anche questo cappy...^^

volpessa22: ciao cara, inanzitutto volevo dirti che la tua ff è strepitosa e la sto seguendo molto volentieri^^ scusa se non faccio in tempo a recensire ma causa scuola ho poco tempo..ma sappi che la sto seguendo^^ per quanto riguarda la mia di ff..eh già il nostro Ed trova sexy la nostra Bella...e adesso dimmi se il capitolo della festa ti è piaciuto oppure no!!^^ ti voglio bene^^ baci^^

Kahlan Amnell: grazie per tutti i complimenti che mi fai, ne sono lusingata...comunque da qui comincerà il pezzo con lo scambio di corpi..e ci sarà veramente da ridere...ve lo assicuro e poi hai ragione...quei due non lo vogliono ammettere ma sono cotti l'una dell'altra!! grazie ancora!! baci^^ ti voglio bene^^

 

questi sono i vestiti di Bella:http://www.polyvore.com/cgi/profile?id=1369451

POV BELLA

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Capitolo 6
*** Avvisoo!! ***


EHII! SORPRESI DI RIVEDERMIIII?! E' SOLO UN AVVISO QUESTO CAPITOLO! ALLORA.. CAUSA SCUOLA E PROBLEMI IN FAMIGLIA NON HO PIU POTUTO POSTARE! PROMETTO E DICO PROMETTO CHE POSTERO PRESTISSIMO! SPERO CHE I MIEI FAN CI SIANO ANCORA TUTTI! UN GRAZIE PER LA PAZIENZA! SABATO SERA TROVERETE IL CAPITOLO! PROMESSO! UN BACIO! VALERIA

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Capitolo 7
*** 7.Lo Scambio ***


Eccomi quii.. Con mesi e mesi di ritardo!
Mi scuso enormemente con tutti! Ma la scuola è quello che è e lo sappiamo tutti..
Vi lascio alla lettura con un "midispiace" e spero di farmi perdonare con questo capitolo piu lunghino deglio altri.
Un bacio!
Buona lettura :)





POV EDWARD
 


"oddìooo!!! come pungeee..." ma perchè le donne sono così...sono così...Ecco..non ho neanche parole per descriverle...



E perchè usare solo slip di marca tutti colorati e raffinati e per di più con il pizzo?caspitaaa..pungeeee..per non parlare del reggiseno poi...e il ferretto che c'è sotto? a cosa serve?

Ecco..mi è venuta la parola!! le Donne sono così... complicate...!

Le Donne sono la rovina di noi maschi...e soprattutto una in particolare..LA Swan...

Ora sono qui, in camera sua..nel suo corpo..e non so minimamente spiegarmi cos'è successo...

Ma so solo che la minigonna di jeans che indosso non mi fa sentire esattamente..ecco..diciamo..a mio agio...se fossi stato nel mio corpo non mi sarei mai messo una gonna per il semplice motivo che le mie gambe sono un tantino ricoperte di peli e, invece queste? liscie come i petali di una rosa...AHIO! non oso neanche immaginare che dolore che provano a farsi la ceretta...

Comunque...oltre la minigonna..dovevo sopportare le scarpe, che per di più erano tacco 12, e un top bianco scollatissimo che mi scopriva la pancia fino all'ombellico...

E poi...gli slip e il reggiseno....diooo mioo..non li sopportavo..prudevano troppo...con quel pizzo poi..non facevano altro che aumentare il fastidio...

Non capivo a cosa servissero tanti tipi diversi di scarpe. Soltanto nella sua scarpiera ce n'erano almeno una ventina con il tacco, piu le scarpe da tennis e le ciabatte.

A noi maschi in genere ci basta un paio di scarpe da tennis e siamo a posto per un anno.

Inoltre, le donne erano così ordinate, così perfette in tutto; entrando in bagno vidi che ogni cosa era sistemata secondo categoria : rossetti, ombretti, smalti e altre cose di cui mi era ignaro il nome.

E adesso veniva il bello. 

Avevo bisogno di andare in bagno. Mi scappava la pipì da ieri sera.

Ma non sapevo minimamente come gestire quell'oggettino in basso, un tantino diverso da quello di noi uomini.

Sperai solo che sarei riuscito a tornare nel mio corpo prima di un mese. Non avrei mai voluto trovarmi alle prese con assorbenti e cose varie.

Sarebbe stato l'incubo piu brutto.

Avevo bisogno di parlare con lei. 

Dovevo scoprire cosa era successo. e soprattutto cosa sarebbe successo se fossimo rimasti nei corpi sbagliati.

Per nessuna cosa al mondo sarei mai voluto entrare nel corpo di una donna.

Le donne sono così complicate, non fanno altro che porsi problemi esistenziali su "oggi cosa faccio? come mi vesto? No, il vestitino verde non va bene, quello rosso neanche", a noi uomini invece, basta una t-shirt e una paio di jeans e siamo a posto per una settimana.

Ed in più, i problemi con i ragazzi? Non ne parliamo va.

Le donne sono sempre tra le nuvole e si fanno film mentali con il ragazzo per cui hanno perso la testa.

Non fanno altro che sognare, sognare e sognare.

Noi ragazzi? Beh, semplice. Cambiamo ragazza ogni settimana. In questo modo, non dobbiamo soffrire, non dobbiamo preoccuparci dei vari regali durante i vari anniversari e, quado poi troveremo l'amore vero, sarà solo allora, che rimarremo fregati!

 "Tesoro scendi?"

oh caspita!

Era Charlie.

"Emh, si si arrivo"

"Tesoro ti ho preparato la colazione... Ma.. cos'hai oggi Bells? Non avrai mica intenzione di andare a scuola conciata così vero?"

"perchè Ch..Emh papà? Cos'ho che non va?"

"beh, insomma da dove vogliamo cominciare? Ti sei messa la minigonna di jeans con delle scarpe da tennis talmente vecchie che non ricordavo nemmeno che le tenessi ancora. In piu hai la felpa che stona completamente con la minigonna. In più, non ti sei nemmeno truccata, è come se non fossi tu stamattina!"

"M-ma che dici papà? sono sempre io. Cosa pensi? che ci sia un'altra persona dentro di me?"

"Ma Bella che vai farneticando? intendevo dire che non ti riconosco, e che sembri essere molto stanca. E mi sa che sei davvero stanca, caspita. La stanchezza a volte fa davvero strani scherzi... Mah -.- ''

"Si papà, forse hai ragione."

Mi girai di scatto, alzandomi dalla sedia quando sentii che lui mi afferrò per le braccia e mi strinse forte a sè. Bleah. Odiavo essere donna. Tutte smancerie, e i bacetti e gli abbraccini. bleah.

"Papà se continui così finirai per stritolarmi."

"ops! scusa Bells. Dai ora và su e preparati... E.. Bells?"

"Si, papà?"

"ti voglio bene"

"Sono felice".

Charlie mi fissò in modo strano.

Ma d'altronde non sapevo cosa rispondere. Non ci sapevo fare con le cose dolci e i buon rapporti padre-figlio.

Risalii nella MIA stanza. Entrai in bagno. Non seppi da dove cominciare.

Provai a prendere una matita in mano, la temperai e provai a fare una linea dritta sulla palpebra dell'occhio. 

Ricordavo particolarmente bene come usava truccarsi La Mia Bella. 

Aveva un tale gusto nello stile e nel vestire che ogni volta che la guardavo ne rimanevo colpito ed  il mio cuore perdeva un battito.

Mi stupii da solo di quello che avevo appena avuto il coraggio di dire, ma mi stupiva ancora di piu, sapera che la mia coscienza non era ancora passata a farmi visita stamani.

Provai a chiamare. Coscienza?

Risi di quello che avevo appena fatto.

Era una cosa talmente stupida.

Mi sentivo uno sciocco. Incastrato in un corpo da sciocco.

Ed ora che ne avevo a che fare davvero, potevo affermarlo : essere DONNE non è una cosa per niente facile.





POV BELLA





Uuummh!

Mamma mia che sonno!

Non so da quanto tempo era che stavo dormendo.

Stranamente questa notte il letto sembrava essere molto piu comodo.

Avevo dormito con una tale leggerezza e spensierità che affrontare quella giornata mi era sembrato più semplice.

Mi alzai dal letto e mi sembrò quasi di essere più alta quella mattina.

Vedevo il pavimento da un'altra prospettiva.

Mi guardai i piedi e... Mi si strozzò un urlo in gola.

Sui miei alluci c'erano dei PELIIII!

Ma non era minimamente possibile, voglio dire, ero sempre stata così attenta ai particolari.

Pensai di non essermi svegliata completamente quella mattina.

Immaginai anche di avere i piedi più grandi del solito.

Ancora insonnolita mi avvicinai verso la porta del bagno e lentamente accesi la luce e aprii l'acqua della doccia per rilassarmi e svegliarmi meglio.

Con gli occhi ancora chiusi, mi spogliai e mi diressi verso la doccia. Presi la spugna. La insaponai e cominciai a lavarmi.

Misi i capelli sotto Il getto della doccia ma non li sentii ricadere morbidi sulla schiena. Caspita, dovevo essere davvero rintontita. non mi ricordavo di essermeli legati.

Comunque, presi altro sapone e mi sciacquai le parti intime e... OH MIO DIO!

Sembrava che mi fosse cresciuto un serpente tra le gambe.

Sgranai gli occhi!

Uscii dalla doccia e mi diressi verso lo specchio, con solo la schiuma che mi copriva il corpo!

Insultai lo specchio :"Edward che diamine ci fai lì?"

Ma vedendo che la figura che era presente nello specchio rifletteva esattamente le mie azioni, risi di quello che avevo appena fatto, ed una volta finito di ridere mi prese il panico!

Che diamine era successo?

come poteva essere possibiile?

Cosa era successo la sera prima? Avevo litigato con Edward ma mi ricordo di essere arrivata a casa ancora nel mio corpo.

Presi di fretta un asciugamano e mi asciugai lentamente.

Era una cosa nuova per me e mi sembrava così imbarazzante.

Beh, a mio parere potevo dire che Edward era davvero dotato e, solo adesso potevo capire tali comportamenti delle donne nei suoi confronti.

Imbarazzata della frase che avevo appena osato dire, risi di quell'affermazione e andai in camera.

Da una parte ero sollevata di non essere nel mio corpo.

Non avrei avuto molti problemi nel vestirmi.

Un paio di jeans e via.

Entrai in camera e accesi la luce.

Vidi un disordine gigantesco in cui non si intravedeva nemmeno il pavimento.

Era pieno di vestiti, scarpe e perfino mutande.

Che schifo!

Mi infilai un paio di jeans alla svelta, una t-shirt e un paio di calzini.

Aprii la scarpiera e un orribile tonfo mi invase le narici.

Adoravo Edward ma quel suo aspetto nascosto stava tentando di farmi cambiare idea!

Ehi un momento: avevo detto che l'adoravo? Ma cosa mi passava per la testa in quel momento?

Cioè non più nella mia testa ma in quella di Edward.

Mi passai una mano sulla faccia e sentii che era ruvida.

Ecco. Un aspetto dei maschi che avrei sempre odiato sarebbe stato quello della barba.

Odiavo i peli ispidi sulla faccia.

Così, andai in bagno e cercai in un armadietto, l'occorrente per poter farmi la barba.

Oddio, quell'affermazione mi fece ridere di me stessa. 

Presi in mano il rasoio, la schiuma da barba e tutto il resto.

Avevo osservato parecchie volte mio padre mentre se la faceva. Pensavo quindi che non me la sarei cavata molto male.

Mi sbagliavo. Risultato?  5 piccoli cerotti sui 5 piccoli taglietti che mi ero fatta con il rasoio.

Ma lì. In quel momento. Mi fermai un attimo e fissai dritto avanti a me.

Mi guardai allo specchio, osservai la mia immagine riflessa per qualche secondo e poi capii che quel sorriso sghembo incantava chiunque lo guardasse. Ma quando mi sorrideva, anche se quando ancora lo faceva eravamo all'asilo, mi ricordo che ogni volta che lo guardavo il mio cuore sussultava di emozioni indescrivibili e perdeva i suoi battiti.

Per un misero momento provai a pensare a come sarebbe stato il passato se fossimo stati migliori amici fino alla fine. Chissà.

Uno strano squillo mi ridestò dai miei pensieri.

Notai un telefono sul comodino, Guardai lo schermo e vidi un nome "LA SWAN". 

Un colpo al cuore mi fece immobilizzare completamente ed nuovo squillo del cellulare mi fece riprendere da quel momento.

Premetti il tasto verde e risposi :"pronto?"

"Che diamine sta succedendo?" Percepivo un tremolio nella sua voce.

"Cullen non lo so, non so cosa dirti. Sono anchio nella tua stessa situazione."

"E adesso cosa facciamo?" Sembrava preoccupato.

"Cullen ancora? Non lo so ti ho detto." Risposi irritata.

"Mi è venuta un'idea per oggi." Eccolo, Il genio all'opera.

"Sentiamo, quale sarebbe?" Lo sfidai.

"Fingiamoci malati." In effetti era una buona idea. Non ci avevo ancora pensato.

"Ma no. Non funzionerà." Non volevo dargliela vinta.

"Ti fidi di me, Bella?"

BELLA. Mi aveva chiamata BELLA.

Dopo 15 anni avevo sentito pronunciare di nuovo quel nome dalla sua bocca.

"Sì, MI FIDO DI TE, Edward" e nel pronunciare QUEL nome, il mio cuore perse un altro battito. 

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Capitolo 8
*** Desiderio ***


Desiderio

 

Non capivo.
Non capivo dove questa situazione ci avrebbe potuto portare.
Stare a casa e fingersi malati? come avrebbe potuto sistemare le cose questo?
Non era una buona idea.
Ma quando al telefono aveva pronunciato il mio nome, tutto era diventato insignificante.
Risposi di sì solo perchè ero profondamente in trance ma adesso, continuando a girare per casa, che per giunta non era mia, in un corpo che per giunta non era mio, mi sentivo male.
Mi mancava l'aria. Non riuscivo a capire. Non riuscivo a rendermi conto che stesse accadendo per davvero.
O semplicemente non volevo rendermene conto. Sapevo che ammettere che quella strana situazione stesse accadendo per davvero mi avrebbe portata a delle crisi di nervi.
Per quanto tempo saremmo rimasti in quei corpi?
Come avremmo risolto la situazione?
Io proprio non lo sapevo.
Sentivo una necessità. Una necessità che non era profondamente legata a quello che stava succedendo ma un bisogno che sentivo da giorni. Dovevo vederlo.
Sapevo che se mi fossi persa in quegli occhi color del diamante, sarei riuscita a tranquillizzarmi. Ma, adesso c'ero io nel suo corpo. Che impressione mi avrebbe fatto guardarmi al di fuori del mio corpo?
Mi sembrava tutto così strano e irreale.
Non capivo cosa stava succedendo.
Decisi di farmi coraggio e di prendere le chiavi della sua Volvo e dirigermi a casa mia.
* * *
"Ti ho già detto che non lo so" Continuava a sbraitare Edward.
Era stato un vero shock guardare il mio corpo e non esserci dentro e anche per Edward valeva lo stesso. Continuava a guardarmi con ansia. Per una volta, avevo visto Edward davvero preoccupato per qualcosa.
"Edward, dobbiamo fare qualcosa! E al più presto"
"Sta zitta Swan. Sto pensando" ed ecco che la magia si era rotta.
Era tornato il solito e insopportabile Stronzo!
"...E poi.. Non ti avevo detto che dovevamo restare a casa oggi e non vederci?" continuò con aria irritata.
"Ma spiegami, come pensi di risolvere la situazione stando ognuno per i fatti propri?"  risposi.
"L'avrei risolta, perchè non ti avrei avuta tra i piedi."
"E dimmi Cullen.." decisi di rompere la magia anch'io. "Posso cortesemente sapere perchè la mia vista ti da così tanto sui nervi eh?"
Sospirò.
Sbuffò due volte.
Si voltò verso di me.
Si rigirò.
Si mise le mani nei capelli e finalmente parlò "Mi manda sui nervi perchè vederti... o anche solo pensarti mi manda..." fece una pausa...
"ti manda...?" lo incoraggiai a continuare.
"Mi manda in confusione." Sospirò pesantemente come se si fosse tolto un enorme peso dallo stomaco.
Ma io ancora non capivo.
"In che senso ti manda in confusione?!"
"Nel senso che non riesco nemmeno a guardarti..."
Quella sua frase mi ridestò dal pensare alla situazione complicata dello scambio di corpi.
"Scusami ?" gli dissi con aria adirata.
"Cioè..." Continuai. "Mi rendo perfettamente conto di non essere bellissima e magari a volte sono anche un pò insopportabile però..."
"No no no...Tu non hai capito!" Non mi diede nemmeno il tempo di finire quello che stavo dicendo.
"Tu non ti rendi conto..." Continuò. "Dell'effetto che hai su di me. Non ti accorgi di come io faccia fatica a staccare il mio sguardo da te. Non ti accorgi di quanto io soffra quando sei lontana. Non ti accorgi di come cambiano le ore quando so che devo passarle in tua presenza. E' come se il mio universo ricominciasse a girare quando sono con te. Tutto il resto sembra scomparire quando ho te al mio fianco e, anche se mi odi, non mi importa perchè..."
Non gli diedi il tempo di finire "Aspetta un attimo! Io non ti odio!"
"Ti prego Bella fammi finire..." Lo guardai e annuii.
"Ok, Magari è come dici tu. Magari non mi odi ma quello che IO so è che TU sei tutto per me.
In tutti questi anni ho sofferto come un matto quando ricevevo i tuoi sguardi pieni di amarezza ed io, per il troppo orgoglio, continuavo questo insensato gioco.
Cercavo di usare le giuste carte per vincere la partita. Ma sembrava che tu avessi sempre degli assi nascosti nella manica.
Sembrava che fossi sempre piena di mosse. Sempre pronta a colpire. Ed io, come uno stupido, attutivo i tuoi colpi. Dolorosi. Devastanti..."
Ascoltavo il suo discorso, ammaliata. Era il discorso piu lungo che mi avesse mai fatto in tanti anni che ci conoscevamo.
"Fino a che non mi sono stancato.." Continuò. "l'altra sera, la sera del ballo. Quando ti avevo vista tra le braccia di Mike, un'enorme forma di gelosia si era impossessata di me. Non mi riuscivo a controllare.
Non sapevo a cosa stavo pensando in quel momento. Non sapevo niente. Ma avevo una sola certezza.
Ti volevo. Volevo sentire il calore del tuo respiro sulla mia pelle.
Volevo sentire la tua presenza accanto a me. E,più di ogni altra cosa, volevo assaporare le tue labbra.
Erano così invitanti. Volevo sentire il tuo sapore sulla mia bocca. Gustarmi ogni tuo minimo particolare.
Ogni cosa di te mi fa impazzire.
Il modo in cui sposti le ciocche di capelli dietro le orecchie. Il modo in cui stringi le mani quando sei nervosa.
Il modo in cui ridi. Quando ti si forma quella piccola rughetta di espressione all'estremità della bocca.
Bella. tu sei sempre stata mia. Anche quando litigavamo. Dentro di me sei e rimarrai sempre la mia piccola Bella. Quella bambina che condivideva le patatine all'asilo. Quella bambina con le treccine che mi teneva per mano quando avevamo 3 anni.
Tu... Sei la persona che più di ogni altra cosa desidero.
Bella... Io..." si interruppe un secondo.
"Edward, tu cosa?"
"Io..." Mi alzai vedendo che lui non riusciva a parlare... Mi avvicinai a lui e gli presi la mano. Cioè la mia mano. Wow. Avevo delle mani davvero morbide.
Comunque. Incrociai le mie dita alle sue e lo feci girare. Lui mi abbracciò. E sentii il suo cuore battere all'impazzata.
"Bella io.."
"Tu cosa?" ripetei per la seconda volta.
"Bella io Ti Amo". Lo guardai. Il mio cuore prese a battere forte. E dissi una cosa che non avevo mai avuto il coraggio di idre a nessuno prima.
"Ti Amo Edward.".
Lo sentii prendermi anche l'altra mano e portarsele al petto.
Il mio cuore prese a battere ancora più forte di prima.
Non riuscivo a rendermi conto di cosa stesse succedendo.
Non capivo piu niente.
I nostri corpi erano sollevati da terra.
Mi sentivo girare la testa.
Edward avvertiva la mia ansia e mi strinse forte in un abbracciò.
Sentivo il calore della sua pelle su di me.
E il suo respiro accellerato sul mio collo.
Stranamente però, riuscivo a sentire il suo odore sulla sua pelle.
Non capivo. Come poteva essere?
E poi di colpo ii miei piedi toccarono di nuovo terra.
Mi sentivo più bassa e percepivo freddo alle cosce.
E poi un flash! E capii tutto.
Ero ritornata nel mio corpo. Mi staccai dal suo abbraccio. Lo guardai negli occhi.
Dio mio, quanto mi erano mancati.
Mi guardò e mi sorrise con il suo solito sorriso sghembo e mi strinse forte a lui.
Le sue mani. Il suo respiro. Ogni cosa di lui mi faceva un effetto incredibile.
Mi separai da quell'abbraccio e sentivo la maglietta bagnata.
Alzai lo sguardo e lo fissai negli occhi.
Stava.. Piangendo?
Vidi tre limpide lacrime solcare il suo tenero viso.
In quel momento provavo una compassione enorme per lui.
Ancora non riuscivo a credere ai miei occhi.
Avevo desiderato da sempre un suo contatto e adesso? Avevo ottenuto di più. Lui mi aveva rivelato il suo amore per me. Ed io come una bambina, mi sentivo felice ed imbarazzata allo stesso tempo.
"Mi sei mancata Bella."
Sorrisi. Lui si avvicinò a me e mi diede un bacio.
Fu un bacio tenero, soffice e delicato. Ma al contempo lungo.
Sentivo la sua lingua lambire il mio labbro inferiore.
Io dischiusi le mie labbra. Le nostre lingue si incontrarono. Danzavano in un'atmosfera romantica.
Percepivo una strana sensazione. Sentivo le farfalle nello stomaco.
Lo volevo. Nel senso più completo del termine.
E sentivo che anche lui mi desiderava. Esattamente quanto io desideravo lui.
 
  
 Eccomi qui :)
Fatemi sapere.
Comunque penso che il prossimo capitolo sia un epilogo.
Ovviamente è un Edward/Bella quindi avrà un lieto fine, come si può già capire da questo capitolo.
in più avrei una piccola iniziativa per una nuova storia. Nel prossimo capitolo, metterò un piccolo prologo, così, se ne avrete voglia, mi farete sapere se è una buona idea :)
Baci!
Valeria :)

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Capitolo 9
*** Con te non ho fatto Sesso, Ho fatto l'Amore ***


 

 

Ehilà ragazze!
Eccomi qua con l'epilogo della storia.
Spero vi sia piaciuta :)
In basso, alla fine della storia, metto un piccolo prologo della nuova storia.
Fatemi sapere se pubblicarla o meno :)
E adesso. Buona Lettura.


Con te non ho fatto Sesso, ho fatto l'Amore.


POV EDWARD
La desideravo.
Ecco l'unica cosa che sapevo.
Ero certo che anche lei provasse qualcosa per me.
Io mi sentivo rinato.
Mai, nella mia vita, avevo provato emozioni tali.
Ancora non riuscivo a rendermi conto del coraggio che avevo avuto, aprendomi con lei.
Ma era stato un bene rivelarle tutti i miei sentimenti. Mi sentivo più leggero. Più libero.
Dopo quel bacio le avevo sorriso, con il MIO sorriso, quello sghembo che fa impazzire anche le ragazze. Ma con lei non avevo notato che sorridere in quel modo mi era venuto naturale.
Non avevo sorriso perchè volevo che lei cascasse ai miei piedi! NO! le avevo sorriso, perchè in quel momento era la creatura più bella che io avessi mai visto.
Non capivo neanche come, per tutti questi anni ero riuscito a fingere di odiarla.
Adesso che io ero seduto sul divano con le gambe incrociate e con lei in piedi davanti a me, non riuscivo a capacitarmi del fatto che lei era mia. perchè lei era MIA. Lo era sempre stata.
Mi guardava di sottecchi mentre rimetteva la roba nella sua borsa e cercava le chiavi della macchina. Poi mi ricordai che questa era casa sua. Ed ero io quello che doveva andarsene.
"Emh.. Suppongo che dovrei andare adesso" le dissi, senza toglierle gli occhi di dosso.
"Già, Sì. Penso proprio che tu debba andare. Alice si chiederà che fine hai fatto e..."
"Già, non vorremmo raccontargli la faccenda dello scambio.." conclusi la frase.
Lei rise. Un sorriso dolce e tenero appena accennato. Ma che mi fece ribaltare il cuore.
'Da quando ero così romantico'?
Non lo ero mai stato, eppure, dentro di me, sentivo che qualcosa stava cambiando.
Io stavo cambiando!
Mi alzai dal divano con calma, presi la giacca che lei aveva lasciato sul tavolo e mi diressi verso la porta d'uscita.
"Emh.. aspetta Edward."
Mi girai di scatto. La sua voce era sempre una melodia piacevole per le mie orecchie.
"Hai dimenticato il cellulare." La vidi trafficare nella sua borsa per poi tirare fuori il mio cellulare. 
Vidi le sue guance diventare piano a piano sempre più rosse. Si sentiva in imbarazzo? Ma per cosa?
"Che succede Bella?"
"Emh.. niente è che.. mentre venivo di qua ho per sbaglio letto un messaggio che è arrivato al tuo cellulare, convinta che fosse il mio... Mi dispiace"
Per così poco era arrossita?
"Ma non fa niente Bella, tranquilla." Cercai di tranquillizzarla, vedendola ancora rossa in viso.
"Sì, ma non sono preoccupata perchè ho preso il tuo cellulare ma per quello che ho letto nel messaggio. Non volevo farmi gli affari tuoi però sai insomma.. Ci sono rimasta un pò, come dire, di stucco, ecco!"
"Bella, ma di che stai parlando? che messaggio hai letto?"
Le presi il cellulare di mano e andai nella parte dei messaggi.
Vidi l'ultimo arrivato. 
Tanya.
E adesso cosa voleva? Ci eravamo lasciati 5 mesi fa!
Decisi di leggerne il contenuto.
' Ehy, Edduccio. Ho ripensato molto a noi e vorrei riprovarci, soprattutto per le notti da fuoco che mi davi. Prrr '
O.Mio.Dio.
Non mi preoccupavo del messaggio in sè, ma del fatto che Bella avesse letto quel messaggio.
Mi sentii invadere da un forte bruciore.
Guardai Bella. Lei mi stava fissando di rimando.
Provai a parlare per tentare di spiegare. Ma lei mi anticipò.
"Non ti preoccupare, Edward. Sei libero di fare le tue scelte. Insomma, non devo intralciare il tuo cammino, giusto?"
La guardai sbalordito. Non riuscivo a capire cosa intendesse.
Non sapevo cosa risponderle.
Tenni la testa bassa. A quanto pare le mie scarpe avevano un chè di interessante.
Le continuavo a fissare da minuti. Dovevo averle prese in un negozio speciale. Non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Presi coraggio e parlai "Bella, non starai mica credendo che lascerei te per andare da un altra vero?"
Lei mi guardava impacciata. Non sapeva cosa dire ed io percepivo la sua ansia.
Teneva anche lei la testa bassa, ora.
A quanto pare avevamo preso le scarpe nello stesso negozio.
Le presi il mento tra le dita, lo alzai ed io mi abbassai quel tanto che bastava per mettermi alla sua altezza.
Ora la fissavo dritta negli occhi. Lei sembrava ipnotizzata nel mio sguardo.
La scrutai meglio e notai delle lacrime a bordo degli occhi , in procinto di scendere.
Mi avvicinai piano al suo orecchio e le sussurrai lentamente :" Non c'è niente che io possa volere di più a questo mondo. Eccetto una cosa."
"cosa?" Mi sussurrava con una voce flebile, spezzata dal pianto.
"TE"
"Edward, dici davvero? Insomma io so che hai delle necessità e che queste necessità comprendono fare sesso con le ragazze etc etc..." Le sue lacrime adesso fuoriuscivano liberamente creando una pista sulle sue guance. Si sorpassavano l'un l'altra, si rincorrevano senza darsi la precedenza e una volta arrivati alla fine del viso, prendevano coraggio e saltavano nell'aria calda dell'estate e atterravano per terra. Adesso erano libere. E anche lei era libera da quel dolore che la uccideva da anni. Quel dolore che io stesso le stavo provocando.
Volevo mettere fine a tutto questo!
"Bella? Guardami negli occhi e ascolta molto attentante.
Perchè te lo dirò una volta sola.
TU. Tu sei l'unica persona al mondo che voglio. Non desidero nient'altro.
Ti ho sempre voluto bene, ma sai come sono le persone. Hanno paura di mettersi in gioco.
Perchè hanno paura di perdere. Bè, Io mi sono buttato nella mischia. Sono uno dei concorrenti. Ho preso coraggio e ora eccomi qua. Mi vedi? Ecco. Non ho avuto paura di perdere ed eccomi qui. D'altronde cosa potevo aver paura di perdere? Tu non potevi essere sia il premio sia la perdita sbaglio? 
Avrei lottato per te, Bella. Sempre. Non mi sarei arreso. Mai!
Anzi, in un caso mi sarei arreso. Nel momento in cui tu mi avessi rifiutato. Solo in quel caso ti avrei lasciata libera."
"Ewdard, non potrei mai farlo. Io ti amo"
"Speravo che tu dicessi questo."
La vidi avvicinarsi a me e stringersi forte in un abbraccio.
Sentivo che lei aveva bisogno di me. Ed io di lei.
Le presi il viso tra le mani. La guardai negli occhi. Quegli occhi cioccolatosi che mi erano mancati tanto e la baciai. Sfiorai leggermente le sue labbra per darle la possibilità di ricambiare il bacio.
Vidi le sue mani attorno al mio collo. Si facevano sempre piu strette. Approfondiva il bacio. Ci metteva la passione. Tutti e due ci stavamo mettendo la passione. Questo mi piaceva.
Mi piaceva amare ed essere ricambiato allo stesso modo.
Sentii il sapore della sua bocca nella mia. Percepivo la voglia che lei aveva di me.
Volevo unirmi a lei.
Ma volevo farlo nel modo piu romantico del mondo.
Sentivo la sua lingua entrare a contatto con la mia.
Nessuno dei due aveva intenzione di smettere.
Eravamo presi da una magia surreale che ci faceva dimenticare del mondo intero.
Senza rendermene conto, la presi in braccio. Lei continuava a baciarmi ed io ricambiavo, voglioso.
Percorsi il corridoio e le scale. non percepivo nemmeno il suo peso tra le mie braccia.
La portai davanti all'entrata della camera  e l'appoggiai per terra.
Non volevo costringerla a fare qualcosa di cui si sarebbe potuta pentire.
Lei si staccò da me e mi guardò stranita.
"Non voglio costringerti a fare cose di cui potrai pentirti." Le confessai.
"L'unica cosa di cui potrei pentirmi sarà il fatto di averti odiato per tutti questi anni. Non so nemmeno dirti come ho resistito."
"Nemmeno io. Ma d'altronde nessuno resiste a 'Macho.Man'. "
A quell'affermazione la vidi scoppiare in una risata che riuscì a contagiare anche me.
Ridemmo fino allo stremo mandandoci frecciatine mentre ancora eravamo appoggiati allo stipite della porta.
Poi mi guardò in modo sensuale. E mi disse "Già nessuno resiste. Proprio nessuno."
Gettò le mani attorno al mio collo e cominciò a baciarmi con furore.
La sollevai per i fianchi e la adagiai cautamente sul letto.
Volevamo andarci piano ma la passione era più forte di noi. 
 
POV BELLA
 
Era ormai sera.
Sentivo le sue mani scendere e poi salire attorno ai miei fianchi. 
Erano indecisi se tirare su o no la mia canottiera.
Era come se aspettava che gli diedi il permesso.
Decisi allora di slacciargli la cintura.
A quel segnale, Edward capì tutto e deciso, iniziò a sfilarmi la canottiera.
Uno alla volta ogni strato di tessuto era gettato sul pavimento.
C'eravamo solo io e lui. In una stanza buia. 
Ma con quella poca luce, prodotta dalla Luna, riuscivo a intravedere il suo corpo.
Così perfetto, così scolpito e soprattutto, così irresistibile.
Dopo qualche bacio e qualche carezza ancora, finalmente ci unimmo.
Eravamo una cosa sola.
I nostri corpi erano un tutt'uno.
Sembrava si muovessero in sintonia.
Combaciavano perfettamente.
Era il momento più bello della mia vita.
 
**
 
Quando lui uscì da me, mi guardò e sorrise.
Io gli sorrisi di rimando e ci unimmo di nuovo in un bacio. Appassionante e dolce allo stesso modo.
Si staccò da me e guardandomi con il sorriso più bello che avessi mai visto mi disse:" hai ragione". Ma io non capivo.
"Su cosa?" 
"Hai detto che con le altre ho sempre fatto sesso giusto?"
Anuii. Non sapevo dove volesse arrivare.
"Ecco! Avevi ragione. Con le altre ho sempre fatto sesso ma.. Con te ho fatto l'Amore. L'ho fatto per la prima volta"
"Oh mio Dio Edward..." 
"Bella io Ti Amo!"
"Anchio Edward. Anchio"
Vidi il suo riso rigato di lacrime.
"Edward stai piangendo. Perchè?"
"Sei... Sei l'unica donna che ho sempre voluto, che voglio e che vorrò per il resto della mia vita..
Isabella Swan. Vuoi Tu Sposare L'uomo Che è Pazzamente  e Perdutamente Innamorato Di Te?"
 
....
 
**************
 
 
...10 anni dopo...
 
"Mamma uffa! non riesco a fare questo compito!"
"Tranquilla Amore, adesso arriva papà e ti aiuta."
Come non detto.
Ecco che Mio Marito suonava alla porta.
Non gli diede nemmeno il tempo di entrare che la mia piccola gli saltò letteralmente addosso.
"Papàà Papàà!"
"Amore mio bello" Edward l'aveva presa tra le sue braccia possenti e la stava stringendo forte.
Io sorridevo guardando quella scena.
Era tutto perfetto. Completamente perfetto.
"Papii. Devi aiutarmi a finire un compito! Non riesco a disegnare il coniglietto e la mamma non mi aiuta perchè sta cucinando."
"Sì amore, vai a sederti che adesso mi faccio la doccia e arrivo."
"uffaaa" Sentivo la mia piccola Nessie sbuffare e sorrisi al divertente nomignolo che le aveva affibbiato Edward.
Un bacio sulla guancia mi distolse dai miei pensieri.
Sentivo il suo odore arrivare alle mie narici. Sapeva di.. Buono.
"Ehi.."
"Ehi.." Risposi.
Mi sfiorò il polso e girandomi, mi coinvolse in un bacio appassionante. Mi fece salire sul mobiletto della cucina. 
"Mammaaaaa... Papààà. La smettete di sbaciucchiarvi e venite a darmi una mano con il conigliettoo? Se no, la maestra dell'asilo mi sgridaaaa..."
"Si amore, arriviamo." Rispose Edward. Si girò e mi sorrise con quel suo sorriso che ancora oggi era bello da mozzare il fiato!
"Ci conviene andare, se no chi la sente quella" Mi disse ridendo.
"ehiiii! Vi ho sentitiii" Urlava la nostra Nessie. Era piccola, ma molto sveglia.
Vidi Edward correre verso di lei e prenderla per i fianchi e sollevarla in aria, facendole il solletico.
Lei rideva e si divertiva. Era bellissima.
Aveva un visino piccolo, contornato da migliaia di boccoli color dell'oro. Gli occhi li aveva presi da tutti e due. Verdi e ipnotizzanti. Ma con della leggere sfumature marroni che contornavano l'iride. Già. Proprio una bella bambina.
A distogliere la testa dai pensieri se ne occupò il campanello.
Edward era sotto la doccia, perciò andai ad aprire io.
"Bellaaaaaaa." Due visi familiari mi fecero sorridere.
"Alice, Rose, come sono felice. Dai. Accomodatevi."
"Tesoro come stai?" Mi chiese Alice.
"Sto bene grazie voi?"
"Bene bene. Jasper e Emmett sono a parcheggiare. Arrivano subito" Rispose Rose con un sorriso.
Li avevamo invitati per passare una serata insieme. Con tutta la famiglia riunita.
**
Dopo un quarto d'ora eravamo tutti seduti a tavola a mangiare, ridere e scherzare.
E la nostra Piccola Creatura intratteneva il pubblico con delle battutine che capiva solo lei. Ma tutti noi ridevamo. Era di una dolcezza unica.
C'eravamo tutti. Proprio tutti. Charlie e mia madre. Esme e Carlisle.
Jasper e Alice. Che si erano sposati da poco e anche Rose e Emmett che aspettavano un bambino.
Era una serata molto tranquilla.
La facevamo almeno due volte al mese.
Ci riunivamo tutti e ricordavamo i vecchi tempi.
**
Dopo che finii di lavare i piatti con l'aiuto di Rose e Alice, ci dirigemmo in salotto dove gli altri parlavano e scherzavano animatamente.
Sentii Edward cingermi i fianchi da dietro e mi sorprese.
Mi dava teneri baci sul collo e quando finii, mi sussurrò con aria felice all'orecchio:
"Non avrei potuto desiderare nient' altro. Se non quello che ho già. Tu e Nessie siete la cosa più importante del mondo. Ed io voglio custodirvi preziosamente nel mio cuore, qualsiasi cosa accada."
In quel momento arrivò Reneesme e ci abbracciò le gambe, facendoci traballare.
Mi asciugai le lacrime provocate dalla goia e presi Reneesme in braccio. Poi mi fermai un istante. Mi guardai intorno. Volevo solo che quel momento durasse in eterno.
Ed in quell'istante. Con Reneesme in braccio, Edward al mio fianco e la famiglia riunita davanti a noi, ammirai quel piccolo pezzettino perfetto della nostrà Eternità.
 
Allora? Piaciuto! A me moltissimo :)
Ecco qui il prologo.

Ci sono attimi che sanno togliere il respiro.
Che hanno la capacità di aumentare i battiti del cuore, sanno farlo scalpitare, fino a farlo diventare impossibile da ascoltare.
E quei battiti sono come un martello che batte contro un chiodo. Imperturbabili. Inarrestabili.
Come l'onda di un oceano che si infrange contro la scogliera. 
I battiti del cuore sono quelli che accellerano nell'attimo che precede un bacio.
Il battito del cuore è qualcosa di incredibilmente importante.
Tutto inizia con un battito e tutto finisce allo stesso modo.
Ci sono attimi imprevedibili. Ed è proprio in quel momento che bisogna saperli cogliere.
**
Mi affacciai alla finestra, la luna era alta nel cielo e le stelle brillavano nella cupa atmosfera estiva.
Le grida dei miei genitori si udivano dal piano di sotto.
Sentivo che da un momento all'altro sarebbe scoppiato il finimondo.
Qui. Nella mia stanza avevo la conferma di essere al sicuro.
Ma...Avvertivo una strana sensazione incombere dentro me stessa.
Non sapevo definire con assoluta certezza cosa fosse ma sapevo che il mio stomaco aveva bisogno di qualcosa. 
Qualcosa che non era così semplice da procurare. 
Qualcosa che forse avrebbe portato a gravi conseguenze.
Il sangue.
All'interno, il mio stomaco si contorceva. Si dimenava. Voleva cedere. Il mio corpo voleva cedere.
Ma il mio cervello mi sussurrava di non arrendermi.
Ce l'avrei fatta.
Dovevo farcela.
Non potevo arrendermi. Non senza prima aver lottato. NO!
Ma come potevo far tacere quel bisogno insaziabile dentro di me?
Sentivo la debolezza assalirmi di giorno in giorno. Sapevo che da un giorno all'altro avrei perso completamente le forze. E sarebbe stato solo in quel momento. Che mi sarei arresa.
Ma adesso, finchè c'era del sangue che mi scorreva nelle vene, avrei di sicuro continuato a lottare.
Avrei lottato per il bene dei miei genitori, che erano del tutto ignari di quello che mi  stava capitando. Non mi sarei mai perdonata se gli fosse accaduto qualcosa.
A dir la verità, anch'io ero ignara di quello che stava accadendo al mio corpo.
Io ero sempre la stessa, dentro, ma fuori avevo un aspetto così possente, così invincibile che se mi fossi fatta una foto, avrei di sicuro fatto una gran fatica a riconoscermi.
I miei occhi erano contornati di rosso. All'estremità della pupilla si potevano intravedere dei sottili filamenti azzurri che ricordavano il mio vero colore degli occhi.
I miei capelli erano arruffati in una coda alta, con dei piccoli boccoli che fuoriuscivano ai lati delle orecchie.
Avevo un aspetto incredibile. E se prima avevo ancora qualche dubbio sulla mia vera identità, ora non ce l'avevo più.
Ogni minimo particolare del mio corpo era cambiato. Io ero cambiata. 
 

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