San Valentino Memorabile

di Princess Kurenai
(/viewuser.php?uid=28590)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Per un San Valentino Memorabile ***
Capitolo 2: *** 2. Un quasi Fallimento del San Valentino Memorabile ***
Capitolo 3: *** 3. Stare con Lei ***



Capitolo 1
*** 1. Per un San Valentino Memorabile ***


Titolo: I’ve got a thing about you
Titolo del Capitolo: Per un San Valentino Memorabile
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Cuba (Nominata: Vietnam)
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic
Conteggio Parole: 465 ()
Note: 1. Il titolo della serie è tratto dalla canzone A thing about you dei Roxette.
2. Partecipa al
Meme di San Valentino indetto da michiru_kaiou7. Questa fic è stata scritta per il prompt: “ Rose, Velluto e Cioccolato.”
3. Partecipa a FiumiDiParole.

{ I’ve got a thing about you ~
- 1. Per un San Valentino Memorabile -



Cuba era sempre stato un tipo passionale che si infervorava per un nonnulla e che in ogni cosa che faceva ci metteva il cuore e anche il corpo - ove fosse stato necessario - ma, assolutamente, non era uno di quelli che amavano essere definiti romantici. Tra passione e romanticismo per lui c’era una grande differenza - “ Ne passa di acqua sotto i ponti.”, avrebbe detto a chiunque avesse osato paragonare le due cose -, e ammesso e concesso che nella sua persona ci fosse un lato romantico, non l’avrebbe mai e poi mai mostrato a chicchessia.
Ovviamente però, Cuba era anche pronto ad accettare l’eccezione che confermava la regola, soprattutto se quel pizzico di romanticismo, che lo stava spingendo a trasformare la sua casa in uno stomachevole nido d’amore di rose e velluto, gli avrebbe portato sicuramente parecchie gratificazioni amorose e non.
Il fine giustificava sempre i mezzi in fondo ed era anche convinto che Vietnam, nonostante tutto, sarebbe stata felice di ricevere quella sorpresa e l’avrebbe anche ringraziato a dovere.
Certo, la sua donna era - per usare un eufemismo - poco incline alle romanticherie, perché in vita ne aveva viste fin troppe e spesso indesiderate - Cuba sapeva benissimo quanto Vietnam avesse detestato l’occupazione del francese maniaco e vinofilo con le sue vomitevoli manifestazioni d’affetto - ma il solo fatto che era lui a farle l’avrebbe resa almeno felice... un pochino.
Dentro di sé l’uomo annuì, auto-convincendosi della validità del suo piano e della sua possibile realizzazione e, finendo si spargere dei petali di rosa sul morbido copriletto in velluto blu che nascondeva le normali lenzuola del suo letto. Era una cosa che, certo, era di effetto e parecchio romantica ma la riteneva assolutamente inutile, una totale perdita di tempo, visto che quei petali o sarebbero finiti per terra, o si sarebbero attaccati ai loro corpi o, molto più probabile, sarebbero accadute entrambe le cose.
Poco dopo tornò nel salotto e lì accese una candela profumata alla vaniglia - fragranza nota per essere l’aroma dell’amore, un afrodisiaco, come gli aveva detto Messico. Si allontanò di qualche passo per osservare il piccolo tavolino sul quale ardeva la candela e sospirando cercò di fare mente locale.
Aveva fatto tutto?
Le rose erano al loro posto - sul letto e sul tavolino vicino alla candela che era stata appena accesa - i cioccolatini erano sulla sedia, pronti per essere presi e regalati a Vietnam e lui era vestito e profumato - non aveva toccato neanche un sigaro: voleva essere impeccabile.
Sospirò ancora - non aveva mai sospirato tanto in vita sua - e, quando sentì la porta aprirsi, afferrò la scatoletta dei cioccolatini - di un osceno colore rosa e dalla poco originale forma di cuore - e raggiunse la sua donna con un ampio sorriso.
Sarebbe stato un San Valentino memorabile.




Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. Un quasi Fallimento del San Valentino Memorabile ***


Titolo: I’ve got a thing about you
Titolo del Capitolo: Un quasi fallimento del San Valentino Memorabile
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Cuba, Vietnam
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic
Conteggio Parole: 861 (FiumiDiParole)
Note: 1. Il titolo della serie è tratto dalla canzone A thing about you dei Roxette.
2. Per Vietnam ci tengo a precisare che, per la totale mancanza di una caratterizzazione del personaggio da parte di Hidekaz Himaruya, lei è una mia Original Character. Ho passato giorni a scegliere come e perché caratterizzarla in questo modo, andando contro ai luoghi comuni che molte immagini dei fan fanno di lei. Quindi, che non vi salti in mente di copiare il carattere perché potrei veramente alterarmi e diventare cattiva.
3. I nomi usati, Luyen e Leandro, sono miei. Non hanno alcun legame con quelli che sceglierà Himaruya. Anche questi, come il carattere di Vietnam, sono stati scelti in un modo serio e con lo studio della lingua di entrambi per trovare un qualcosa di credibile.
4. A l’Havana vi è una grande comunità cinese e i piatti del posto sono stati decisamente condizionati da questo.
5. Sequel di Per un San Valentino Memorabile. Accenni a Primera Navidad
6. Partecipa al Meme di San Valentino indetto da michiru_kaiou7. Questa fic è stata scritta per il prompt: "Buon San Valentino!", "... Sul serio, a volte mi domando cos'hai dentro la testa"
7. Partecipa a FiumiDiParole.

{ I’ve got a thing about you ~
- 2. Un quasi fallimento del San Valentino Memorabile -



Vietnam non aveva mai avuto particolarmente a cuore i festeggiamenti di San Valentino né, sinceramente, aveva mai avuto qualcuno con cui festeggiarlo, e se si tralasciava Francia e le sue continue esternazioni d'amore e d'affetto, che diventavano quasi soffocanti in quelle misere ventiquattr'ore, non aveva neanche mai desiderato riconoscere quel giorno come una vera e propria festa. Per quello era solita definire la ricorrenza del San Valentino come una stupida scusa per ancor più stupidi allocchi che avevano solo denaro e tempo da spendere inutilmente, e lei non voleva assolutamente entrare in quel gruppo di idioti passando quel 14 Febbraio con un’espressione ebete a spargere cuoricini rossi e cioccolata.
Tra l'altro, la considerava una ricorrenza come il Natale, così tanto commercializzata da far schifo e che quell'anno era stata costretta a passare con Spagna: un'esperienza che mai e poi mai avrebbe voluto ripetere. Molto meglio le feste della sua terra, cose veramente importanti che non cercava di imporre alle altre Nazioni.
Nonostante ciò, l'avrebbe ugualmente passato con la persona che amava senza però festeggiarlo realmente, quel 14 Febbraio sarebbe stato esattamente come tutti gli altri giorni ed era certa che anche Cuba la pensava come lei - andavano d'accordo quasi su tutto in fondo.
Decisamente più sollevata dall'idea di passare un'intera serata con il cubano - magari a mangiare prima qualcosina poi a fare l'amore un po' dove capitava, data l'innata vena passionale dell'uomo - riuscì a superare facilmente quegli assurdi negozietti dipinti di rosa per l'occasione e quegli smielati fidanzatini che infestavano le strade, fino a raggiungere la casa dell'altro.
Prese la chiave - Cuba aveva insistito affinché ne facesse una copia, voleva che Vietnam si sentisse a casa sua anche in quella terra, un po' come erano soliti dire i loro boss che parevano più che favorevoli alla loro relazione - e aprì la porta senza troppi intoppi, salvo poi ritrovarsi il naso violato da una strana puzza.
Non era propriamente un odore sgradevole, ma era troppo dolce e buono per appartenere all'abitazione di Cuba che, solitamente, profumava di sigari e di alcuni piatti tipici dell'Havana, quelli dalla forte discendenza cinese che l'uomo era solito prepararle per farla sentire ancor più di casa.
Storse quindi il naso e chiuse la porta alle sue spalle, cercando di elaborare un motivo plausibile a quello strano odore ma, ogni suo ragionamento si spense quando apparve l'uomo dal salotto. Cuba sorrideva, felice e soddisfatto da chissà quale bravata, e - poteva cadere il mondo per quello - vestiva in un modo, che sia lei che sicuramente l'altro, avrebbero definito impeccabile, data l'indole del cubano. La camicia era stirata e profumava di pulito - non di sigari e rum - ed era perfettamente chiusa, non eroticamente aperta sul petto in una distratta sensualità.
Tentò ancora e ovviamente inutilmente, di spiegare quella situazione ma qualcosa le sfuggiva. E odiava non avere la situazione sotto controllo.
" Leandro che...", l'uomo però la bloccò subito, pronunciando quattro parole che mai avrebbe pensato di sentir uscire dalle sue labbra.
" Buon San Valentino, Luyen.", e senza nascondere un ancor più ampio sorriso carico di orgoglio, il cubano le porse un orribile pacchetto a forza di cuore dall'ancor più orribile colore, pieno sicuramente di cioccolata.
" Sul serio...", esordì lei stupita, assumendo un'espressione seccata e forse un po' delusa - non tanto visibile, visto che non amava mostrare simili sentimenti. " A volte mi domando cos'hai dentro la testa."
" Eh?", Cuba rimase abbastanza spiazzato dalla reazione della donna, che prese ugualmente il pacchetto solo per non lasciarlo con il braccio teso... anche se sarebbe stata la giusta punizione per quella genialata.
" San Valentino?", ribatté Vietnam con uno sguardo torvo e tono quasi ironico.
" Esattamente. È il 14 Febbraio.", dichiarò Cuba, incrociando gli arti al petto.
" Hai finito il rum? O non hai più i sigari?", domandò a bruciapelo la vietnamita, prendendo in considerazione l'ipotesi, seppur assurda, dell'astinenza.
" No!", esclamò l'altro. " Volevo solo essere romantico e farti passare una bella serata! È San Valentino! La festa degli innamorati."
Vietnam in risposta lo afferrò per il colletto della camicia, con decisione e un po' di violenza.
" Ti avverto, Leandro. Questa sarà l'unica volta che mi sentirai dire simili cose, quindi apri bene le orecchie.", dichiarò facendo annuire l'altro - non era spaventato dalla reazione della donna, anzi gli piaceva quella sua violenza, ma sapeva che poteva diventare abbastanza crudele se si arrabbiava. " Primo, mi basta stare qui con te per passare una bella serata, senza bisogno di queste assurdità. Secondo, ne ho fin sopra i capelli di San Valentino, dei cioccolatini e del rosa. L'unico che sopporto è quello dei vestiti di mia sorella. Terzo, quando si è innamorati è festa tutti i giorni, non solo per ventiquattr'ore.", decisa e abbastanza concisa, ma anche abbastanza dolce e romantica secondo l'ottica del cubano che, dimenticando la delusione di poco prima, ghignò.
" Quarto?"
Vietnam, scorgendo quell'espressione così familiare, si sentì quasi sollevata e, strattonandolo un poco - facendo saltare addirittura un bottone della camicia - gli soffiò praticamente sulle labbra un: " Quarto, vedi di impegnarti per farti perdonare, Leandro.", poco prima di baciarlo con possessività e decisione.
Forse non era andata come speravano entrambi, ma sicuramente sarebbe stato un San Valentino abbastanza speciale.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. Stare con Lei ***


Titolo: I’ve got a thing about you
Titolo del Capitolo: Stare con Lei
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Cuba, Vietnam
Genere: Introspettivo, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic
Conteggio Parole: 294 (FiumiDiParole)
Note: 1. Il titolo della serie è tratto dalla canzone A thing about you dei Roxette.
2. Non smetterò di ripeterlo: giù le zampe dalla caratterizzazione di Vietnam. Lei è mia. È un mio OC è_é
3. Sequel di Per un San Valentino Memorabile e Un quasi fallimento del San Valentino Memorabile, di quest’ultima è la parte vista dal punto di vista di Cuba.
4. Partecipa al Meme di San Valentino indetto da michiru_kaiou7. Questa fic è stata scritta per il prompt: “ Stare con lei era l'inferno; ma in fondo all'inferno c'era un cielo blu...
5. Partecipa a FiumiDiParole.

{ I’ve got a thing about you ~
- 14. Stare con Lei -



Era bastata una semplice frase per distruggere ogni aspettativa romantica di Cuba.
Aveva preparato una serata perfetta e oscenamente smielata - a lui non piaceva, ma era San Valentino e voleva fare una cosa speciale per la sua donna - e a Vietnam era bastato poco per catapultarlo nell’inferno - forse stava esagerando, ma infondo stare con lei non era mai stato semplicissimo.
Andavano d’accordo, facevano del gran sesso e organizzavano sempre degli attentati contro America - non li portavano mai a termine però, perché c’era sempre pericolo che il cubano confondesse Canada per America - ma Vietnam non era mai stata incline a quelle piccole gentilezze tipiche delle donne - spesso Cuba pensava che nella coppia fosse lei l’uomo per alcuni atteggiamenti, ma ovviamente non gli dispiaceva: era dannatamente eccitante.
Come in quel momento d'altronde, mentre con quella sua solita decisione mista alla violenza gli spiegava schematicamente delle piccole e semplici cose.
" Primo, mi basta stare qui con te per passare una bella serata, senza bisogno di queste assurdità. Secondo, ne ho fin sopra i capelli di San Valentino, dei cioccolatini e del rosa. L'unico che sopporto è quello dei vestiti di mia sorella. Terzo, quando si è innamorati è festa tutti i giorni, non solo per ventiquattr'ore." La amava da impazzire quando faceva così.
Come poteva pensare alla delusione appena ricevuta se la vietnamita si comportava in questo modo?!
Infatti sorrise malizioso, pregustando già quello che sarebbe successo.
" Quarto?", domando, venendo poi strattonato dall’altra - un bottone saltò, ma ben presto sarebbero saltati tutti: di che si preoccupava?
" Quarto, vedi di impegnarti per farti perdonare, Leandro.", ribatté Vietnam decisa, fiondandosi poi sulle labbra dell’uomo per baciarlo.
Certo, stare con Vietnam spesso era un inferno ma a Cuba piaceva così tanto che finiva sempre per vederci un bel cielo blu.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=462486