The Dark Castle

di DadaOttantotto
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Incubi e Inviti ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - L'arrivo al castello ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Festeggiamenti con sorpresa (prima parte) ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Festeggiamenti con sorpresa (seconda parte) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - Il gruppo si divide ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Addio ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 - Vendetta ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 - Tutto ha fine ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Incubi e Inviti ***


CAPITOLO 1
INCUBI E INVITI


Nell'oscurità, intravede un lungo corridoio. Improvvisamente una luce si accende. Lui avanza lentamente, un bruttissimo presentimento gli attanaglia lo stomaco. Qualcosa attira la sua attenzione. Un mucchio di stracci, forse.
No, non sono stracci. Più si avvicina, più lo vede chiaramente. E lo riconosce. Accelera il passo. Il cuore perde un battito. Non è possibile, non può essere...
- NOOOOO!!!!!
Yusuke si svegliò di soprassalto. Kuwabara dormiva della grossa sul pavimento.
Si ricordò tutto. Il suo migliore amico si era fermato a dormire a casa sua, dopo un pomeriggio passato ad allenarsi.
Si guardò intorno. Sì, era nella sua camera.
Quindi era stato solo un sogno. Meditò di svegliare Kazuma e raccontargli tutto, liberarsi da quel peso che gli opprimeva il petto. Vedendolo dormire così beatamente, rinunciò e si ridistese. Provò a riaddormentarsi, ma non ci riuscì.

Alle prime luci dell'alba, Yusuke si alzò dal letto. Stando molto attento a non calpestare l'amico disteso a terra, s'infilò in bagno. Si lavò più volte il viso, cercando di scacciare i brutti pensieri. Si specchiò, e quello che vide non gli piacque per niente. Tutto lasciava trasparire che non avesse dormito molto quella notte.
- Buongiorno Yusuke.
Si voltò. Sua madre lo stava guardando.
- Buongiorno mamma.- le rispose.
- Non hai una bella cera... - disse lei, scrutando il suo viso.
- Non ho dormito bene.
- Ah... quello sul pavimento di camera tua è Kazuma?
- Si mamma. - Yusuke stava cominciando a stancarsi di quella situazione, così si spostò di lato cercando una via d'uscita. Ma la madre lo blocco.
- Va davvero tutto bene, Yusuke?- il suo sguardo era serio. Aveva capito che c'era qualcosa che non andava in suo figlio. Certe cose le madri le capiscono subito.
Il ragazzo rimase incerto sul da farsi. Una parte di lui avrebbe voluto dirle quello che era successo, ma una vocina lo dissuase. Del resto era stato tutto un sogno, e, per quanto potesse essere stato spaventoso, non voleva preoccupare la madre.
- Tutto tranquillo, mamma - accennò a un sorriso - Niente di cui preoccuparsi
Detto questo, riuscì ad uscire dal bagno.
Il telefono squillò esattamente in quell'istante. Fu Yusuke a rispondere.
- Pronto?
- Ciao! Sono Kurama... - disse la voce all'altro capo dell'apparecchio.
- Ciao Kurama! Tutto ok?
- Sì, grazie! Ascolta... potresti venire da Genkai? Dice che è abbastanza importante...
Lo stomaco di Yusuke si strinse automaticamente, mentre i suoi pensieri tornarono all'incubo avuto quella notte.
- Yusuke, amico??? Ci sei ancora? - la voce di Kurama lo riportò alla realtà.
- Sì, sì... ci sono...
- Bene, allora ci vediamo dopo! Ah, un'ultima cosa... non riesco a rintracciare Kuwabara... sai per caso dov'è?
- Lo so, è qui da me... appena riesco a svegliarlo, ti raggiungiamo al tempio...
- Perfetto!! A dopo! - disse il rosso, e riagganciò,
Yusuke, invece, rimase per un po' di tempo con il ricevitore tra le mani.
Il richiamo del suo stomaco brontolante lo riportò con i piedi per terra. Raccolse tutto il suo coraggio, e si convinse a tentare di svegliare Kazuma.
- Avanti pigrone! Ci stanno aspettando! - cominciò. Sapeva che quella sarebbe stata un'impresa ardua, ancora più difficile che sconfiggere Toguro nel Torneo delle Arti Marziali Nere.
Per tutta risposta, Kuwabara si mise a russare più forte.
Così Yusuke cominciò a scuoterlo.
-Sveglia!!! Il sole è già sorto da un pezzo!! E noi dobbiamo anda... - Non riuscì a terminare la frase, perché improvvisamente l'amico lo abbracciò.
- Yukina, amore mio!!!- mugugnò il ragazzo. Evidente stava facendo un bellissimo sogno sulla ragazza di cui era follemente innamorato, la koorime Yukina.
Più cercava di liberarsi, più quello stringeva. Il moro sentì la rabbia salirgli al cervello.
-Amore mio!! Non scappare!!!
Questo è veramente troppo, pensò.
- KUWABARA!!!! Io ti... ti... te la do io una bella sveglia!!!! -. Detto questo, gli assestò un bel cazzotto in volto.
- Urameshi!! Ti sembra questo il modo di svegliare il tuo migliore amico???- disse il ragazzo dai capelli rossi, massaggiandosi il naso.
- Vestiti, che ci stanno aspettando!
- Ci stanno aspettando? Chi? E dove?
- E muoviti!!!! - gli rispose Yusuke, che intanto si era già vestito.

Dopo poco meno di un'ora, si trovavano tutti al tempio della vecchia Genkai.
Appena entrati, Kazuma notò l'esile figura dell'amata. E subito si precipitò da lei. Questo portò l'attenzione di Yusuke su un'altra ragazza, seduta poco distante dalla koorime.
- Buongiorno, Keiko - disse
La sua amica d'infanzia lo guardò e sorrise.
- Buongiorno, Yusuke.
Si sedette accanto a lei, e con un cenno del capo salutò il resto del gruppo: Kurama, Hiei, Botan e Shizuru, sorella di Kazuma.
- Come mai anche voi siete qui?- chiese alla ragazza.
- Kurama mi ha chiamato, chiedendomi di venire. - rispose Keiko.
In quel momento, Genkai fece il suo ingresso nella stanza.
- Buongiorno a tutti! Vi chiederete perché vi ho fatto venire qui...- iniziò la maestra.
I ragazzi annuirono.
- Andrò subito al sodo. Avete ricevuto un invito da parte del Sig. Tsuruki Hikado, il quale vuole conoscervi.
Dice di aver organizzato una sorta di "festeggiamento" per i vincitori del Torneo delle Arti Marziali Nere. E naturalmente l'invito è esteso anche alle ragazze.
- Abbiamo?- la interruppe Kurama. - Se vuole rendere onore ai vincitori del torneo, perchè non ha invitato anche te?
- Questo non lo so, ma è meglio così. Sono troppo vecchia per certe cose -  rispose lei, sorridendo.
Tutti risero. Tutti tranne Yusuke.
La sua mente, intanto, viaggiava su tutt'altra lunghezza d'onda. I suoi pensieri tornarono ancora a quell'incubo, lo stomaco ancora contratto dall'orrendo presagio che qualcosa di brutto stava per accadere.
- Bene, ragazzi!! Adesso potete andare - disse ad un tratto Genkai.
- Che ne dite di un bel gelato? - propose Kuwabara.
Shizuru sorrise. - Finalmente una buona idea da quella tua testa bacata, fratellino...
-Cosa vorresti dire, eh?
Botan s'intromise -Avanti, non litigate...
- Già, con una così non ne vale la pena! - le rispose Kazuma, uscendo con gli altri dal tempio.
- Yusuke, puoi rimanere ancora un attimo?
Il ragazzo si voltò indietro. Poi fece un cenno ai suoi amici, come a dire "non aspettatemi".
Si sedette di fronte all'anziana donna.
- Cos'hai, Yusuke? - gli chiese lei.
- Io? Niente...perchè? - rispose lui, cercando di apparire il meno finto possibile.
- Non puoi mentire alla tua maestra. E in più quelle occhiaie non aiutano...
Yusuke si arrese. Le raccontò dell'incubo, del presentimento e delle sue angosce. Sfogarsi gli servì a sentirsi meglio.
Quando terminò, Genkai rimase un attimo in silenzio. Poi disse:
- Secondo te cosa significa?
Il ragazzo scosse violentemente il capo, quasi a voler fare uscire qualunque cosa ci fosse dentro.
- L'unica cosa che so è che ho visto Keiko morta, ho la sensazione che possa succedere davvero e ho paura che io non riesca a far niente per evitarlo. E la cosa non mi piace, proprio per niente. - Detto ciò si alzò e uscì.
- Avrei dovuto dirglielo? - chiese Genkai ad un'ombra dietro di lei.
- Non importa - rispose questa. - Tanto non potrebbe fare niente per evitarlo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - L'arrivo al castello ***


CAPITOLO 2
L'ARRIVO AL CASTELLO


L'indomani mattina s'incontrarono tutti sotto casa di Yusuke.
- Ci siamo tutti? - chiese Botan, cominciando a contare gli amici. - Allora... Kurama c'è...Keiko anche....Yusuke e Kuwabara....Shizuru e Yukina....un attimo!! Dov'è Hiei?
- Qui sopra - disse una voce, proveniente dalla cima di un albero. Il demone di fuoco saltò in mezzo al gruppo.
- Bene, allora possiamo andare! In marcia! - disse la giovane guida del mondo degli spiriti, entusiasta.
Il luogo che avrebbero dovuto raggiungere, si trovava appena fuori città. Anche se non avrebbero dovuto camminare più di tanto, decisero comunque di prendersela con calma e godersi la passeggiata.
Quella mattina, però, Yusuke non era il solo ad essere agitato. Anche Hiei sembrava essere poco tranquillo. Kurama fu l'unico ad accorgersene.
- Tutto bene, Hiei? - gli disse a bassa voce, di modo che gli altri non lo sentissero.
- Certo. Perchè me lo chiedi? - gli rispose l'altro.
- Niente. Sembri un po' turbato.
Si voltò verso di lui. - Non sarà perchè Kuwabara non si allontana per alcun motivo da Yukina... - aggiunse sorridendo.
- Tzè, quel pivello lo potrei far fuori in pochi secondi. Anche meno, se me ne desse la ragione.
Il solito Hiei, pensò Kurama.
- C'è qualcos'altro che mi preoccupa. Ho percepito uno strano nervosismo in Yusuke. Ma non capisco a cosa possa essere dovuto.
Il demone volpe tornò serio.
- Me ne sono accorto anch'io. Ho anche notato che non si separa mai da Keiko. Credi che le due cose siano collegate? - chiese.
- Può darsi. Meglio stare in guardia. - concluse Hiei.
- Ehi, voi! - li richiamò Kuwabara - Cosa state confabulando?
- Niente che ti debba interessare - gli rispose il demone dai capelli corvini, seccato.
- Ah, davvero? E questo l'hai deciso tu?
- Sono discorsi troppo intelligenti per uno come te...
- Co-Cosa? Senti, tappo!!! - Kazuma si fermò e puntò il dito contro il suo amico/nemico. - Non ti azzardare mai più a dire che io non sono intelligente!!
- Non c'è bisogno che lo dica io, ci pensi già tu da solo a dimostrarlo ogni volta che apri bocca...
Yusuke si fermò improvvisamente, tanto che per poco Botan non gli finì addosso.
Con uno sguardo che avrebbe incenerito chiunque, disse:
- Volete smetterla voi due?
Tutti tacquero. L'irrequietezza di Urameshi, ormai, non era più un segreto per nessuno.
Puu si collocò sulla sua testa, e, per la prima volta, il ragazzo non lo scacciò.
Trascorsero gran parte del viaggio in silenzio, finchè Keiko non propose di fare una sosta.
La ragazza si sedette, subito seguita dal suo amico d'infanzia.
Botan si accomodò poco lontano. Aprì lo zaino che portava in spalla, tirandone fuori un'infinità di cose.
- Chi ha fame? - chiese.
- Scusa Botan, ma quanta roba hai portato? - intervenne Shizuru.
- Oh, qualcosina... Giusto il necessario.... - rispose lei.
- Il necessario per un campeggio nel deserto, direi! - osservò Kuwabara.
- Bisogna essere pronti ad ogni evenienza! - lo zittì la guida. Cominciò a distribuire panini.
Keiko scartò il suo, e dopo un morso, iniziò:
- Che succede, Yusuke?
Il ragazzo la guardò, distogliendo per un attimo la sua attenzione dal cibo.
- Niente. - rispose secco.
- Forse non ne capirò molto di potere astrale e simili...ma ti conosco abbastanza bene da sapere quando c'è qualcosa che ti preoccupa...
- Come fai a saperlo?
- Ti sei accorto che Puu è ancora sulla tua testa? - gli disse la ragazza, non riusciendo a trattenere una risata.
- Sì. Non mi da fastidio.
Deve esserci sicuramente qualcosa che non va, qualcosa di grosso. Yusuke è troppo strano, pensò Keiko.
Il comportamento del suo amico stava cominciando a preoccuparla.
- Per favore, dimmi che c'è....
- Non è niente. - disse il ragazzo.
Keiko capì che il discorso doveva considerarsi chiuso.
Finirono di mangiare nel mutismo più completo. Si alzarono e ricominciarono il loro cammino.

Intanto, al tempio della vecchia Genkai...
- Secondo me, glielo avremmo dovuto dire - disse l'anziana maestra.
L'affascinante giovanotto, riconoscibile dall'immancabile ciuccio che portava in bocca, scosse la testa.
- Come ti ho già detto, non cambierebbe nulla. Non riuscirebbe a salvarla.
- Lo so. Ma ne sofrirebbe meno, forse.
- Non credo - rispose il Piccolo Emma - Penso che invece si sentirebbe più colpevole.
Genkai assunse un'espressione triste.
- Povera ragazza...

Il gruppo era fermo davanti ad un enorme cancello.
- Dovremo essere arrivati - disse Botan.
- Posticino carino - osservò Shizuru - Ma che non mi piace per niente.
- Concordo - aggiunse Yusuke.
Improvvisamente l'inferriata si aprì, mostrando un castello imponente e scuro. Due alte torri lo rendevano ancora più spettrale.
La strada che portava ad esso era delineata da grandi alberi.
- Questo posto mi fa venire i brividi... - disse Botan, mentre si avvicinavano all' enorme portone.
- Non ho di certo bei ricordi legati ai castelli... - asserì Kazuma, riferendosi alla loro "avventura" con le Quattro Venerabili Bestie.
- Non ci resta che bussare.
Kurama alzò un braccio, ma, prima che potesse toccare il portone, questo cominciò a dischiudersi lentamente.
Ne uscì un uomo piccino, con i capelli bianchi e un folto paio di baffi dello stesso colore. Nel suo volto cinereo, spiccavano due occhi color dell'oro.
Quell'individuo fece venire la pelle d'oca a tutti. Yusuke si mosse automaticamente e andò a coprire Keiko, mentre Hiei, Kurama e Kuwabara si spostarono davanti al gruppo.
- Il signorino Urameshi e i suoi amici, immagino. - disse l'ometto. - Entrate pure, il Sig. Hikado vi sta aspettando...

Questo capitolo è un po' più corto del primo, ma è più che altro un capitolo di "transizione"...in qualche modo dovevano arrivarci al castello, no? :)
Un grazie a ale_417 per la sua recensione, e a hinayuki per la recensione e per aver messo questa storia tre le seguite!
Spero vi piaccia anche questo capitolo!!
Baci8 a tutti!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Festeggiamenti con sorpresa (prima parte) ***


CAPITOLO 3
FESTEGGIAMENTI CON SORPRESA
(prima parte)


 - Entrate pure, il Sig. Hikado vi sta aspettando... - disse l'uomo che aveva aperto loro il portone, spostandosi per lasciarli entrare.
- Ragazze, rimanete dietro di noi - sussurrò Kurama. Hiei mise istintivamente la mano sull'elsa della sua spada.
Ma quello che videro appena varcata la soglia del castello, li lasciò interdetti. Un ampio scalone tagliava a metà la grande sala d'ingresso. Un enorme lampadario di cristallo pendeva dal soffitto, illuminando a giorno l'intera stanza. In confronto, la parte esteriore del castello sembrava tutt'altro mondo.
Un rumore di passi portò l'attenzione del gruppo sulla grande scala. Un attraente ragazzo avanzava lentamente. I suoi profondi occhi azzurri, coperti in parte da una ciocca di capelli biondi, rimanevano fissi su di loro.
- Però.... - disse Botan, scrutando i lineamenti gentili del giovane. Keiko le diede una piccola gomitata, portandosi un dito alle labbra.
Arrivato alla fine della scalinata, il ragazzo incominciò a parlare:
- Yusuke Urameshi e compagni! Quale onore! Mi presento, il mio nome è Hikado, Tsuruki Hikado. Vedo che avete già conosciuto Atasuke. Ma che maleducato che sono! Venite, accomodatevi. Per favore, portaci del tè - concluse, guardando l'altro uomo, che annuì.
Si incamminò, facendo segno ai suoi ospiti di seguirlo. Entrarono in una stanza molto simile a quella in cui erano prima, ma arredata a salotto.
Il padrone di casa si avvicinò ad un tavolino, circondato da due sofà ed una poltrona. Aspettò cortesemente che i ragazzi si disponessero sui divani, poi occupò a sua volta l'unico posto rimasto.
- Sono felice che abbiate accettato di venire nella mia umile dimora. Ci tenevo molto a conoscervi. - cominciò.
- Noi la ringraziamo molto per l'invito - lo interruppe Kurama, usando i suoi soliti modi gentili - Ma ancora non ce ne spieghiamo il motivo.
- E' semplice. Ho seguito i vostri incontri durante il torneo, e ne sono rimasto molto colpito. Una volta finita la competizione, però, non sono riuscito a raggiungervi. Desideravo congratularmi con voi, ma soprattutto volevo parlarvi di una cosa.- Si fece improvvisamente serio. - Ho organizzato questo ricevimento per farvi incontrare alcune persone.
Atasuke entrò in quell'istante, portando un vassoio. Lo posò sul tavolino, e prese a versare il tè nelle tazze. Il suo sguardo si posò su Puu, accoccolato tra le braccia di Keiko.
- Chiedo scusa, ma devo portare qualcosa per il vostro animaletto, signorina? - domandò, guardando la ragazza.
Yusuke ringhiò nervoso, mormorando un "No, grazie" secco come risposta. Keiko lo guardò storto.
- E queste persone che ci vuole presentare, sono demoni come lei? - chiese a sorpresa Hiei.
Hikado sorrise.
- Alcune sì....altre sono semplici esseri umani. Vorrebbero discutere con voi, proporvi un accordo.
- E quale?
- Ne parleremo stasera, al party. Adesso, se volete scusarmi, ho parecchie faccende da sbrigare prima del ricevimento. Atasuke vi mostrerà le vostre stanze, che spero saranno di vostro gradimento. Se qualcosa non vi soddisfa, vi invito a venirmi a cercare personalmente. Provvederò quanto prima. - si alzò e fece un rapido inchino. - Signori, Signorine.
Si voltò e si avviò verso lo scalone.
Atasuke fece segno al gruppo di seguirlo.
Botan si spostò, facendo in modo di trovarsi vicino a Shizuru.
- Cosa ne pensi? - le domandò.
- Penso che, se i ragazzi sono così nervosi, qualcosa ci debba essere. Persino Kurama è agitato, non mi era mai capitato di vederlo così. - rispose l'altra.
Botan annuì.
- Chiamerò il Piccolo Emma per saperne di più. - disse.
Intanto il maggiordomo li stava guidando attraverso stretti corridoi, i quali risvegliavano in Yusuke sensazioni molto spiacevoli.
Atasuke si fermò davanti a quattro grandi porte.
Ma è tutto grande in questo castello!, pensò Kuwabara.
- Allora - disse Atasuke, porgendo un qualcosa a Yusuke. - Questa è la chiave di camera sua, Signorino Urameshi, e della Signorina Yukimura.
Entrambi divennero subito rossi dalla vergogna.
- Come ha detto, scusi? Ci deve essere un errore... - esclamò Keiko.
- Certamente! Io pensavo di dividere la stanza con Kuwabara... - le fece eco Yusuke.
- Mi dispiace, ma queste sono le disposizioni del Sig. Hikado. Ha chiarito anche che questa è l'unica questione su cui non potete lamentarvi. - rispose con tranqullità Atasuke. - Qui alloggeranno il Signorino Kurama con la Signorina Botan, qui invece il Signorino Kuwabara e la Signorina Yukina. - aggiunse.
Un ringhio proveniente da Hiei accompagnò le ultime parole dellla loro guida.
- E quest'ultima, sarà la camera del Signorino Hiei e della Signorina Shizuru. Adesso devo lasciarvi. Spero vi troverete bene.
Così se ne andò, mentre i ragazzi affrontavano emozioni differenti.
Kazuma era, naturalmente, felicissimo di dividere la stanza con la koorime. Al contrario, Hiei era visibilmente irritato. L'ultima cosa che avrebbe voluto era dover lasciare sua sorella nelle mani di quello spilungone cappelluto.
Kurama, Shizuru e Botan erano rimasti indifferenti alla situazione.
Keiko e Yusuke, invece, non avevano ancora assunto un colorito normale.
Yukina si avvicinò all'amica.
- Keiko, cos'hai? Stai male? Sei tutta rossa.... - le chiese.
- Eh? No, no...io....io sto bene.... - disse l'altra, balbettando.
Allora anche Kuwabara si accostò alla coppia.
- Anche tu, Yusuke, sei color pomodoro... Che c'è? Ti imbarazza dormire con la tua fidanzata?
Non potè aggiungere altro, perchè un pugno e uno schiaffone lo appiattirono a terra.
- NOI NON SIAMO FIDANZATI!!! - urlarono i due, all'unisono.
I loro amici risero sommessamente.
- Cosa avete da ridere voi? - domandò Yusuke, innervosito.
- Niente, niente... - rispose Kurama.
- Meglio per voi... Avanti, vediamo come sono queste stanze... - disse il ragazzo, inserendo la chiave nella toppa.

Mentre scrivevo questo capitolo, mi sono accorta che sarebbe venuto davvero molto lungo... così ho preferito dividerlo in due parti!
Prometto che la seconda parte arriverà presto!!!
Grazie a tutti quelli che l'hanno anche solo letta! Se volete, fatemi sapere cosa ne pensate! Mi aiuterà a correggermi e far meglio!!!
Baci8

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Festeggiamenti con sorpresa (seconda parte) ***


CAPITOLO 3
FESTEGGIAMENTI CON SORPRESA
(seconda parte)

- Meglio per voi... Avanti, vediamo come sono queste stanze... - disse il ragazzo, inserendo la chiave nella toppa.
Tutti fecero lo stesso. Stavano per aprire le porte, quando...
- Aspettate!!! - esclamò all'improvviso Botan.
- Botan, dannazione, che ti prende? Vuoi farci morire d'infarto?!?!? - inveì Yusuke.
- E se fosse una trappola? Voglio dire, è chiaro che voi ragazzi non vi fidate di questo Hikado, ed io ho imparato a dar credito alle vostre sensazioni.
Kurama annuì. - Botan ha ragione. Non credo di essere l'unico ad aver sentito un qualcosa di malvagio appena abbiamo messo piede in questo castello.
- No, anch'io l'ho percepito. Però, al di là di queste porte, non sento assolutamente nulla. - asserì Hiei.
- Neppure io - rispose il demone volpe - Ma la prudenza non è mai troppa. Apriamo uno alla volta.
- Ok, vado io per primo! .- esclamò Kazuma, con aria spavalda. Si avvicinò alla porta della sua stanza, girò la chiave ed entrò.
- Tranquilli, qui non c'è nien... AHHHH!!!!!!!! - strillò improvvisamente.
- Kuwabara! Kuwabara, cosa succede? Rispondi! - urlò Yusuke.
Tutti accorsero, non avendo avuto risposta dall'amico.
Kazuma era fermo, a pochi passi dall'entrata. Sembrava come sotto shock.
Kurama lo prese per le spalle e incominciò a scuoterlo.
- Kuwabara! Cosa è successo?
Il ragazzo non mosse un muscolo, ma spostò gli occhi sull'amico.
- Hai... hai visto questa camera? - iniziò a dire. - Sarà grossa almeno la metà di casa mia!!!
Il resto del gruppo dovette reggersi per non cadere.
- Stai dicendo che hai urlato per le dimensioni della stanza? - gli chiese il suo migliore amico.
- Ma guardala!!! E' veramente enorme!!
- Tzè, che idiota... - disse Hiei.
Yusuke non potè più trattenersi. Strinse forte i pugni, le nocche diventarono bianche.
- Sei... uno... stupido!! - sillabò. - Mi hai fatto morire di paura!! Io ti faccio fuori!!!
Detto questo, saltò addosso e cominciò a prendere l'amico a cazzotti.
- Yusuke, calmati... altrimenti lo ucciderai.... -. Keiko cercò di fermarlo.
Lui si bloccò, accorgendosi di quello che stava facendo. Stava sfogando tutto il suo nervosismo su Kuwabara, e non era giusto.
Si alzò lentamente, appoggiandosi al muro.
- Adesso ci dici che ti prende, Yusuke? - chiese Kurama.
Il ragazzo li guardò negli occhi uno per uno, poi si decise a parlare.
Raccontò loro tutto quello che era successo, senza tralasciare la "chiacchierata" con Genkai.
Alla fine del discorso, si rese conto che i suoi amici lo osservavano stupiti, senza sapere cosa dire.  Persino Hiei sembrava interdetto, ma fu il primo a riprendersi. Si voltò verso Botan.
- E' possibile? Voglio dire, può essere che l'incubo di Yusuke sia un sogno premonitore? - le chiese.
La ragazza lo guardò, ancora scossa.
- Beh... non saprei... è possibile che abbia sviluppato un qualche potere psichico, ma non ci giurerei... però non lo potrei neanche escludere... - rispose.
- Perfetto, ne sappiamo tanto quanto prima. - asserì Hiei.
- Mi dispiace... - disse Botan, abbassando lo sguardo.
- Non è colpa tua - la rassicurò Kurama. - Non è colpa di nessuno.
- E non è detto che debba accadere realmente. Se restiamo uniti non ci succederà niente. - aggiunse Kazuma.
- Giusto. - soggiunse Shizuru. - Quindi, Keiko, non ti preoccupare. - concluse, portandosi davanti all'amica. La quale, però, non sembrava essersi ancora riavuta dallo shock.
- Keiko? Keiko?!?!?!?! - la richiamò.
Ancora niente. Yusuke le si avvicinò, le mise una mano sotto il mento e le alzò il viso, in modo da poterla guardare negli occhi.
- Keiko, non ti succederà niente, te lo prometto. Io ti proteggerò, dovesse costarmi la vita. - le disse dolcemente.
- No, non voglio. Sei già morto una volta, credo possa bastare. - rispose la ragazza.
- Stai meglio adesso?
Keiko annuì debolmente. Chiuse gli occhi, cercando di ricacciare indietro le lacrime.
- Adesso entriamo nelle camere... dobbiamo prepararci per questa benedetta festa. - concluse Yusuke.
Così fecero.
Appena varcarono la soglia della loro stanza, Yusuke notò un grande letto e una comoda poltrona, che sembravano volerlo invitare a riposare un poco.
Si sentiva sfinito, sia fisicamente che mentalmente.
Si voltò verso la sua amica.
- Vuoi dormire un po'? - le domandò.
- Credo che sarebbe meglio... - rispose lei.
- Bene. Prendi pure il letto, io mi siederò in poltrona. - disse sorridendo.
Keiko si sdraiò. Era veramente comodo! La poltrona, però, non sembrava essere altrettanto confortevole, visto che Yusuke si stava rigirando per trovare una posizione agevole al sonno.
Provò dispiacere nel vedere quel ragazzo, sempre pronto a rischiare la vita per salvare la sua, non riuscire ad addormentarsi.
Istintivamente disse:
- Questo letto è abbastanza grande per tutti e due....
Yusuke la guardò.
- Sei sicura?
La ragazza fece un segno affermativo con la testa.
- Ok - asserì lui, avvicinandosi. Si coricò accanto a lei.
Stettero in quella posizione per alcuni minuti, dandosi la schiena a vicenda e cercando accuratamente di non sfiorarsi nemmeno.
- Yusuke? - lo chiamò ad un tratto Keiko, un po' titubante.
- Sì?
- Posso farti una domanda?
- Certo.
- Hai paura?
- Di cosa? - le chiese.
Un silenzio pesante precedette la sua risposta.
- Che io possa morire davvero.
Quella frase lo colpì allo stomaco, più forte di qualsiasi pugno avesse mai ricevuto.
Si girò in direzione del suo volto.
- Sì - ammise. - Ho una paura immensa.
- E tu? - chiese, poi.
Lei chiuse gli occhi un istante. - Anch'io - disse, sottovoce.
Avvicinò la fronte al petto del ragazzo e iniziò a piangere. Yusuke le passò un braccio intorno alla vita, stringendola più a sè.
Quando sentì che Keiko si era finalmente addormentata, chiuse gli occhi e si assopì a sua volta.

Furono svegliati da un insistente bussare alla porta. I due ragazzi, notando la posizione in cui si erano appisolati, diventarono rosso fuoco.
Per togliersi dall'imbarazzo, Yusuke si alzò per andare ad aprire.
Si trovò davanti un Kuwabara vestito in modo molto elegante.
- Siete pronti? Dai, muovetevi!!
- Scusami, ma dove hai preso quel vestito??
Kazuma lo guardò come se fosse un alieno.
- Cosa avete fatto finora?!?!? Non hai guardato nell'armadio?
Non l'aveva neanche notato l'armadio, da quanto era stanco. Lo aprì. All'interno trovò due smoking, uno bianco e uno nero, e due abiti da sera femminili.
Yusuke si grattò la testa, voltandosi verso Keiko.
- Sarà meglio che ci prepariamo...
La ragazza annuì.
Dopo mezz'ora, tutti erano nel corridoio.
Kurama, così come Kuwabara, aveva optato per lo smoking bianco. Qualsiasi ragazza con un po' di buon gusto, avrebbe detto che gli stava d'incanto.
- Ma come siamo carini, tappo! - disse Kazuma, rivolto ad un Hiei vestito in nero.
- Buoni, non litigate... - intervenne Botan, vedendo che il demone di fuoco cominciava ad innervosirsi.
Lei e Shizuru indossavano un vestito quasi identico, che arrivava appena sotto al ginocchio e aveva una sola spallina . L'unica differenza stava nel colore: per Botan era azzurro, mentre Shizuru lo portava rosso.
- Keiko, sei un incanto!! - affermò Yukina, sorridendo. Lei, tra i due vestiti trovati nel guardaroba, ne aveva scelto uno blu, lungo con le spalline sottili.
L'altra ragazza indossava un vestito nero, che terminava con una gonna piuttosto ampia.
- Grazie, anche tu! - rispose.
Il ragazzo in nero che stava vicino a lei, sorrise.
- Dai, andiamo - disse Yusuke.
- Ok! - replicò Kuwabara. - Ah, Urameshi... te l'ho detto che stai benissimo con l'abito da sera nero? - aggiunse sogghignando.
- Ma piantala una buona volta!! - rispose questo.

Hikado diede loro il benvenuto nel grande salone, adibito a sala dei ricevimenti.
- Finalmente siete arrivati! Vi stavamo aspettando! - disse, sorridendo. - Venite, voglio farvi conoscere il resto degli invitati.
Kurama contò una cinquantina di persone. Almeno venti erano demoni. In caso di combattimento, sarebbero stati in difficoltà.
Il padrone di casa li condusse fino ad un gruppo di uomini che parlavano tra loro, sorseggiando i loro drink.
- Ragazzi, vorrei presentarvi Eijiro Sataro e Mutsuhito Chisako. - Hikado indicò i due individui più alti. - Amici miei, questi sono Yusuke Urameshi e i suoi compagni.
Quello che doveva essere Sataro, fece un passo avanti.
- E' un piacere conoscervi - iniziò - Ma che incantevoli fanciulle. - concluse, facendo il baciamano a Yukina.
Sia Hiei che Kazuma emisero un ringhio sordo.
- Volevate parlarci di una cosa, se non sbaglio - intervenne Kurama.
- Giusto. Dovete sapere che noi stiamo formando un gruppo, una sorta di "alleanza", formato da tutti i guerrieri più potenti. Vorremmo chiedervi di farne parte. Collaborerete con combattenti di alto livello.
Vi verranno affidate delle missioni, che voi porterete a termine. Sarete mandati a compiere furti, omicidi... cose che a voi, con la vostra bravura, risulteranno semplici.
I ragazzi rimasero interdetti.
- Ci sta chiedendo di entrare in un'organizzazione criminale?!?!? - chiese Kuwabara.
- Io la vedrei più come.... un'occasione per crescere come combattenti. - gli rispose Chisako.
Yusuke guardò i suoi amici negli occhi. Tutti avevano lo stesso sguardo.
- Mi dispiace, ma dobbiamo rifiutare l'offerta. Noi non lavoriamo per i criminali. - disse, secco.
Fecero per allontanarsi, ma Sataro li fermò.
- Eh no, adesso che sapete dell'esistenza del gruppo e avete rifiutato di farne parte... non possiamo lasciarvi andare...
Si voltarono. Al posto dei due uomini, si trovavano due grosse creature mostruose.
- Non uscirete vivi da qui! - dissero queste.

Questo capitolo è un mattone!!! Se dopo averlo letto mi odierete, vi capirò :)
Ad un certo punto della storia, Yusuke e Keiko potrebbero risultare un po' OOC....ma volevo dargli un loro momento....... me la passate?
Un grazie a ale_417 per la recensione al 2° capitolo e alla mia one-shot "La sfida"!!!
Spero che questo capitolo vi piaccia!!
Baci8

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - Il gruppo si divide ***


CAPITOLO 4
IL GRUPPO SI DIVIDE

- Non poteva, per una volta, andare tutto bene? - disse Shizuru, sospirando.
- Preparatevi a combattere! - gridò Chisako.
Hiei sfoderò la sua spada, e con due soli fendenti, eliminò entrambi gli avversari.
- Tzè, è stato fin troppo facile. -
- E bravo il nostro tappo! - affermò Kazuma, colpendo l'amico con un pugno "affettuoso".
- Smettila di chiamarmi in quel modo - replicò Hiei, restituendo l' "amorevole" gesto.
- Ragazzi, non vorrei rovinare questo bel momento, ma... guardatevi un po' intorno - li interruppe Kurama.
Quando lo fecero, i due si accorsero di quello che era successo. Erano stati circondati. Esseri spaventosi si avvicinavano sempre di più.
- Non abbiamo modo di fuggire... - notò Botan.
- E chi vuole fuggire? - Yusuke partì all'attacco del demone più vicino.
- Yusuke, fermo!! - Kuwabara tentò inutilmente di bloccare il compagno. - Troppo tardi... Andiamo! - una spada si materializzò tra le sue mani.
- Ragazze, cercatevi un posto sicuro e rimaneteci - ordinò Kurama, la sua frusta di rose già pronta al combattimento.
Shizuru e le altre si nascosero sotto un tavolo.
- Ma da qui non riesco a vedere niente! - si lamentò Botan.
- Yusuke... - mormorò Keiko.
- Stai tranquilla, andrà tutto... - la sorella di Kazuma fu interrotta dall'irruzione di un demone, grosso e giallo, che l'afferrò alla gola.
Le ragazze cercarono di liberarla, ma senza risultati. Si misero a gridare, richiamando l'attenzione su di loro.
Il demone si trovò ben presto con un braccio in meno, cortesia di Hiei, che lo finì con un colpo al petto.
La situazione stava volgendo al peggio. I ragazzi avevano eliminato gran parte dei nemici, ma cominciavano ad essere stanchi. La frusta di Kurama distrusse l'ennesimo avversario, mentre Kuwabara ne trafisse un altro con la sua spada astrale.
- Dobbiamo andare via di qui! - urlò Kazuma.
- Per una volta sono d'accordo con te, spilungone - ribattè Hiei.
Un altro demone fu eliminato, ma ne restavano ancora una decina.
Uno di loro si avvicinò minacciosamente alle ragazze. Keiko cercò di allontanarlo a suon di schiaffoni, ma questo le bloccò il braccio e la scaraventò dalla parte opposta della stanza, facendola sbattere violentemente contro il muro.
- KEIKO!!! - Yusuke le fu accanto in un attimo.
- Keiko, ti prego rispondimi!  - gridò. La prese per le spalle. Lei socchiuse le palpebre.
- Sto... sto bene... - mormorò. Cercò l'aiuto dell'amico per rialzarsi. Il colpo era stato forte, ma fortunatamente non sembrava aver provocato grandi danni.
- Sei sicura? - le chiese lui, preoccupato. La ragazza annuì.
- Adesso basta - disse Yusuke, stringendo i pugni. - Hiei!- chiamò.
Hiei lo raggiunse e prese il suo posto.
Il moro si mosse verso i loro nemici.
- Mettetevi al riparo - disse solo. Poi caricò il colpo.
- Mitra Astrale!
Lampi di energia andarono a trafiggere i restanti avversari.
- Vittoria! - esclamò Kuwabara.
- Così sembra... - ribattè Shizuru.
- Ma perchè devi essere sempre così pessimista, sorellina?
- Non è pessimismo, ma realismo. Finchè non usciremo di qui, non sarò tranquilla.
- Neanche io - disse Botan.
- Allora usciamo di qui - Kurama si incamminò, ma fu fermato dall'arrivo di Hikado.
- Vedo che i miei amici non erano alla vostra altezza. Ma se volete fuggire, vi invito a provarci. Dovete sapere che questo castello è come un labirinto. Se sarete così fortunati da trovare l'uscita, e se ci arriverete vivi, allora potrete andarvene. - emise una risata spettrale.
- Cosa vorresti dire? - chiese Kazuma.
Hikado scosse la testa.
- Dico solo che non sarà un'impresa facile. Quello che avete affrontato finora vi sembrerà niente a confronto!
Poi, così come era comparso, sparì.
- Adesso cosa facciamo? - domandò Yukina.
Yusuke guardò i suoi compagni.
- Keiko, ce la fai a camminare?
- Sì
- Dobbiamo scappare. Non possiamo restare qui.
- Giusto. Andiamo! - disse Kuwabara. La koorime gli strinse il braccio. Lui la guardò.
- Tranquilla, Yukina! Ti proteggerò io! - disse Kazuma, battendosi il pugno sul petto.
- Allora siamo a posto. - bisbigliò Hiei.
Scoppiarono tutti in una risata, che servì ad allentare un poco la tensione.
- Muoviamoci, dai...

Era parecchio tempo che perlustravano il castello alla ricerca dell'uscita. Ogni corridoio che passavano metteva Yusuke sempre più a disagio.
- Non usciremo mai di qui - disse Botan, sconsolata.
- Troveremo un modo per tornare a casa, non ti preoccupare. - la rassicurò Kurama.
- Come fai ad esserne così certo? - chiese Kazuma.
- Lo so e basta - gli rispose il demone volpe, fulminandolo con lo sguardo.
- Ok, non ti arrabbiare.
- Scusa, sono solo nervoso.
Se Kurama è nervoso, vuol dire che siamo veramente nei guai, pensò Yusuke.
Keiko gli si avvicinò.
- Andrà tutto bene - gli sussurrò. Lui le prese la mano.
- Lo spero anch'io.
Continuarono a camminare.
Ad un tratto, tutta la fortezza si mise a tremare.
- Cosa succede?!?!?
Grossi massi cadevano addosso ai ragazzi.
- Via di qui! Via di qui! - urlò Yusuke, trascinando Keiko per un braccio.
- Aiuto! - il gruppo si voltò. Botan era rimasta bloccata da un macigno.
Keiko tornò indietro per soccorrere l'amica.
- Keiko, no!
Kurama si mosse in aiuto delle ragazze. Insieme riuscirono a liberare Botan, che corse verso gli altri.
Improvvisamente una parete spuntò dal pavimento, separando Kurama e Keiko dal resto del gruppo.
- Ke-Keiko... - balbettò Yusuke. Si mise a prendere a pugni il nuovo muro, poi lanciò uno dei suoi raggi astrali.
Ma, nonostante gli sforzi di tutti, non riuscirono a distruggerlo.
- Non è possibile... Keiko...
Kuwabara poggiò una mano sulla sua spalla.
- Stai tranquillo, è con Kurama. Non le succederà niente.
- Se le dovesse capitare qualcosa, non me lo potrei mai perdonare. - disse il moro, prendendosi la testa fra le mani.
- Non ci resta che andare avanti, sperando di trovarli.

Un grazie a ale_417 per la sua recensione!!
Spero che ti piaccia anche questo capitolo... :)
Grazie anche a chi lo leggerà soltanto...
Baci8!

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 - Addio ***


CAPITOLO 5
ADDIO


- Keiko, tutto bene?
- Sì, credo di sì... Tu?
- Sono tutto intero - rispose Kurama, sorridendo.
- Cosa è successo?
- Credo che questo ci abbia diviso dagli altri - disse il demone volpe, avvicinandosi al muro.
- Oh no, Yusuke... - mormorò la ragazza.
- Tranquilla, andrà tutto...
- No, non lo dire. Ogni volta che qualcuno di noi dice quella frase, succede sempre qualcosa.

Yusuke camminava due passi avanti agli altri. Anzi, si poteva dire che quasi corresse.
- Urameshi, rallenta! Altrimenti perderemo anche te! - gli gridò Kazuma.
Il ragazzo, però, non dava segno di averlo udito.
- Urameshi!
- Piantala, spilungone - lo interruppe Hiei. - Non vedi com'è?
- Certo che lo vedo. - rispose serio il rosso - Ed è proprio per questo che voglio che si calmi. In questo modo, è un pericolo per sè stesso e per gli altri.
Yusuke era avvolto da un'aura di energia astrale. E più andavano avanti, più questa si ingrandiva.
Botan seguiva il gruppo senza dire una parola. La testa china, si sentiva terribilmente colpevole. Se lei non fosse rimasta bloccata, Keiko non sarebbe dovuta tornare indietro per aiutarla. Così come Kurama.
Non avendo notato che i suoi amici si erano fermati, finì per sbattere contro Kuwabara.
- Che succede? - chiese.
- State giù! - gridò Yusuke all'improvviso.
Il castello rincominciò a tremare, questa volta la scossa fu più forte. Hiei riuscì a spostare Shizuru prima che un masso le cadesse addosso.
Quando il terremoto cessò, si rialzarono.
- State tutti bene?
- Credo di sì - disse Kazuma. - Hiei...
Il demone di fuoco si voltò.
- Grazie.
- Cosa stai dicendo?
- E' la seconda volta che salvi mia sorella... ti ringrazio...
Hiei sorrise, cercando di non farlo notare agli altri.
- Tzè... non l'ho di certo fatto per te...
- Lo so, non importa.
Il sorriso di Hiei sparì. Anche lui si rese conto che la situazione era irrimediabilmente volta al peggio.

- Kurama!
Il demone volpe si toccò il braccio.
- Non è niente di grave, tranquilla.
- Ma tu stai sanguinando! - Keiko strappò un lembo di stoffa dalla sua gonna e glielo legò intorno al braccio.
Quando era iniziata la seconda scossa, il ragazzo si era buttato su di lei per proteggerla. Così si era ferito, un taglio che era sicuramente più grave di quello che Kurama volesse dare a vedere.
Provò a muovere l'arto. Non era rotto, ma non riusciva ad usarlo alla perfezione.
Si girò verso la ragazza.
- Tu come stai?
- Bene, grazie a te...
Gli rivolse un sorriso dolce, lui ricambiò.
- Ma che bella scenetta! Mi dispiace interrompere... - esclamò una voce alle loro spalle.
Entrambi si voltarono.
- Atasuke!
Il maggiordomo li fissava con aria beffarda.
- Vi è piaciuto lo scherzetto? - disse, sogghignando.
- Di cosa stai parlando?
- Adesso siete soli... sarà più facile eliminarvi!
Il suo corpo cominciò ad ingrandirsi, i suoi occhi divennero completamente rossi. Al posto delle mani, apparvero due lunghe lame.

- Ho paura - disse Yukina, stringendo ancora più forte il braccio di Kuwabara.
Lui rimase serio e non le rispose.
La koorime si staccò dal ragazzo. Kazuma, sentendo venir meno quel calore cui ormai era abituato, si risvegliò dai suoi pensieri.
- Se ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio, mi dispiace, Yukina...
- Sei tanto preoccupato, non è vero?
Annuì.
- Lo siamo tutti, piccola... Sei spaventata?
Questa volta fu il turno della ragazza di annuire.
- Stai tranquilla, non ti accadrà nulla, te lo garantisco! Usciremo tutti sani e salvi di qui, fosse l'ultima cosa che faccio!
- Fossi in te non mi vanterei più di tanto, fratellino... - intervenne Shizuru. - Nessuno può sapere come andrà a finire.
- Possiamo solo sperare che vada tutto per il verso giusto - aggiunse Botan.
Yusuke ascoltava i suoi amici darsi coraggio a vicenda, cercando di non far capire che lui la speranza l'aveva già persa da un pezzo.

Il demone attaccò Kurama, il quale non si fece cogliere impreparato. Schivò il colpo, estrasse la sua frusta di rose e attaccò a sua volta.
Keiko si era rintanata in un angolo, come le era stato consigliato dall'amico.
Nonostante sapesse di essere più forte del suo nemico, Kurama era consapevole che la ferita al braccio era un notevole svantaggio per lui. Non riusciva a muoverlo come voleva. Il suo avversario sembrava essersene accorto, infatti continuava a mirare in quel punto.
Le sue lame erano difficili da evitare. Ormai era ricoperto di tagli in tutto il corpo. Se voleva battere Atasuke, doveva inventarsi qualcosa, e anche in fretta.
La sua frusta non sembrava creare gravi danni al rivale. Tentò l'ennesimo attaccò, che questa volta andò a buon fine. Riuscì a colpire la testa del demone, il quale arretrò, permettendo a Kurama di respirare.
Tornò però subito alla carica. Una ferita si aprì nel fianco del rosso.
Kurama era ormai privo di energie. Tentò alcuni deboli attacchi, ma senza risultato.
- Sei finito! - gridò Atasuke.
Aspettò l'ultimo colpo, quello mortale. Ma non arrivò. Alzo il capo, e quello che vide lo inorridì.
Keiko si era lanciata tra i due avversari, cercando di difenderlo. Una lama le trapassava il torace.
- NO, KEIKO!!!!!
La ragazza cadde tra le sue braccia. Non poteva crederci. Si era sacrificata per lui...
Non poteva essere morta, non doveva esserlo!
- Apri gli occhi, Keiko... ti prego, svegliati...
Atasuke sogghignò.
- Un vero peccato, una ragazza così giovane e carina...
Una nuova forza prese possesso del demone volpe. Un'incredibile aura lo circondò. La sua statura aumentò, mentre i suoi capelli si tinsero d'argento.
Chiuse gli occhi fino a ridurli a due fessure.
- Pagherai con la vita per quello che hai fatto, dannato bastardo!
Alzò il braccio più sano verso il nemico. Con un solo movimento della mano, lanciò due sfere di energia. Le lame di Atasuke giacevano in terra.
- Addio! - esclamò Kurama.
Lanciò una terza sfera, più grossa, che disintegrò il rivale.
Tornò alla sua forma umana. Ormai allo stremo delle forze, si accasciò a terra e perse i sensi.

Gelo. Vuoto. Dolore. Questo era quello da cui era stato attraversato Yusuke in un solo momento. Aveva sentito una fitta al cuore che lo aveva costretto a fermarsi. Doveva essere successo qualcosa. La paura lo invase.
- Keiko... - mormorò. Poi ebbe un'idea. Si diede dello stupido per non averci pensato prima.
- Hiei, pensi di poter usare il tuo terzo occhio per ritrovarli?
Il demone di fuoco lo guardò stupito.
- Posso provarci - disse, togliendosi la benda dalla fronte e mostrando l'occhio, che lentamente si aprì.
Passarono alcuni minuti di silenzio. Poi Hiei impallidì.
- Che succede? Parla!
- Non sono lontani, ma...
Puu si mise subito in volo.
- Seguiamolo!
Raggiunsero presto un corridoio molto simile a quello del sogno di Yusuke.
Il ragazzo notò qualcosa. Pregò perchè non fosse quello che pensava. Le gambe gli sembravano di cemento. Si avvicinò lentamente.
- Kurama! - sentì urlare Botan. Lui, però, camminava in direzione di qualcosa poco più lontano.
Appena lo riconobbe, cadde in ginocchio. La prese tra le braccia. Le lacrime incominciarono a cadere senza che lui potesse controllarle.
- Keiko... non mi lasciare... ti prego...
La ragazza socchiuse gli occhi.
- Yusuke... - sussurrò.
- Sono qui, con te... non mi allontano...
Lei sorrise debolmente.
- Sono contenta di averti visto un'ultima volta prima di andarmene...
 - Tu non andrai da nessuna parte! Ti porterò fuori di qui! Abbiamo ancora tante cose da fare... chi mi costringerà a venire a scuola? Chi mi prenderà a schiaffi quando farò qualcosa di stupido?
Una leggera risata uscì dalle labbra della ragazza.
- Botan, usa i tuoi poteri!
- No, lascia stare... - Keiko diede un piccolo colpo di tosse. - Pensa a curare Kurama, lui ha più possibilità di farcela...
- Non dirlo neanche per scherzo. Non ti lascio morire!
- Ormai non puoi più fare niente... mi raccomando, Yusuke, non fare cose avventate...
Gli occhi della ragazza si chiusero, la mano cadde senza vita.
- Keiko... no, per favore... svegliati... continua a parlarmi... KEIKO!!!
Un urlo disumano squarciò il silenzio che si era creato.
Hiei guardò i suoi amici, come lui annientati dal dolore. Strinse i pugni. Il colpevole di tutto questo l'avrebbe pagata cara, molto cara.

Ale_417: Grazie mille! Però così divento rossa e ci credo veramente che sono brava! Sono contenta che la storia ti stia piacendo! Questo capitolo è un po' lunghetto... spero che sia comunque di tuo gradimento!!!
Un grazie anche a chi la legge soltanto...
Baci8

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 - Vendetta ***


ff cap 5 CAPITOLO 6
VENDETTA


Il demone volpe aprì lentamente gli occhi.
- Ti sei svegliato, finalmente - disse una voce vicino a lui.
Voltò il capo per vedere meglio.
- Shizuru! - esclamò - Ma cosa...
Il ricordo di quello che era successo lo invase improvvisamente.
- Keiko!
La sua amica fece un leggero movimento con la testa, indicando un Yusuke ancora nella stessa posizione.
Kurama strinse i pugni.
- E' tutta colpa mia... - mormorò.
- No.
La voce di Kazuma lo fece quasi sobbalzare.
- Sì, invece! Si è buttata tra me e Atasuke per difendermi!
- Quindi è stato Atasuke... Dov'è adesso?
- Sono riuscito ad eliminarlo. Ma... sono stato costretto a trasformarmi....
Hiei bisbigliò un'imprecazione tra i denti.
- Dobbiamo uscire di qui... - disse Yukina tra le lacrime.
- Ma come facciamo? Non c'è speranza... - asserì Botan.
- Certo che c'è. - le rispose Kuwabara - Ma prima dobbiamo rianimare Yusuke.
Il ragazzo, intanto, non si era mosso di un millimetro. Teneva Keiko saldamente stretta tra le braccia, mentre le lacrime scendevano ancora copiosamente. Sembrava quasi che non respirasse nemmeno da quanto era immobile.
- Ha assunto lo stesso comportamento di Keiko alla fine del Torneo delle Arti Marziali Nere. Forse dovremmo usare lo stesso metodo che lui ha usato per risvegliarla quella volta... - disse Kurama.
- Perfetto... chi ha il coraggio di prendere Yusuke a schiaffoni? - Shizuru si guardò intorno.
Nessuno proferì parola per un bel po'. Poi Kazuma avanzò di qualche passo.
- Lo farò io. Sennò, a cosa servono gli amici...
Si avvicinò a Yusuke. Prese a chiamarlo, vedendo che però non otteneva alcun risultato, cominciò a scuoterlo leggermente.
- Avanti Urameshi, reagisci... abbiamo bisogno di te... - mormorò. Ma il ragazzo non dava segno di averlo sentito.
Se non c'è altro rimedio, pensò Kuwabara. Alzò un braccio, distese la mano. Si preparò mentalmente al momento in cui il suo palmo avrebbe incontrato il volto dell'amico.
- Provaci e ti prometto che te ne pentirai.
Il moro girò lentamente il capo, rivolgendo lo sguardo scuro verso Kazuma.
- Yusuke...
Questo si alzò lentamente, tenendo Keiko saldamente stretta tra le braccia.
- Hai detto di aver combattuto con Atasuke, vero? - disse a Kurama.
Il demone volpe annuì.
- Non credo abbia agito di sua volontà. Penso ci sia Hikado dietro tutto questo.
- Lo penso anch'io - affermò Urameshi. - Dobbiamo trovarlo.
Si rimisero in cammino.
Nessuno parlava, tanto meno osava chiedere al moro di portare il corpo di Keiko al suo posto. La teneva stretta a se, come se da un momento all'altro potesse risvegliarsi e cadere.
I corridoi lunghi e stretti si susseguivano senza sosta. Al gruppo sembrava di trovarsi in un labirinto. Ad ogni curva, trovavano una nuova galleria.
Hiei ringhiò, nervoso. Kurama posò una mano sul suo braccio per calmarlo. Capiva che, per quanto non volesse darlo a vedere, anche l'amico era afflitto da quello che era successo.
Dal canto suo, il demone di fuoco conosceva il senso di colpa che stava rodendo Kurama per la morte di Keiko.
Si guardarono negli occhi per alcuni secondi, come a darsi coraggio a vicenda.
- Fermi tutti.
Si arrestarono quasi contemporaneamente. Un'enorme porta bloccava loro la strada. Kuwabara provò a spingere e tirare, ma questa non accennava ad aprirsi.
- E adesso cosa facciamo? - domandò Botan.
Quasi a darle risposta, il portone si spalancò e un'intensa luce li avvolse.
- Ma che diavolo...
- Benvenuti, amici miei! Finalmente mi avete trovato. Attendevo con ansia il vostro arrivo!
Si guardarono intorno alla ricerca dell'origine di quella voce. Ma non c'era nessuno.
- Sono qui...
Hikado planò davanti a loro con una grazia degna di una farfalla.
- Sono contento di rivedervi! Noto con dispiacere che Atasuke non è riuscito a svolgere completamente l'incarico che gli avevo affidato... - continuò, gettando un'occhiata al corpo di Keiko.
Questo ricordò ai ragazzi quello che dovevano fare.
Senza aspettare altro tempo, Kurama estrasse la sua frusta. Cercò di colpire il nemico, ma questo si scansò.
Anche Hiei partì all'attacco, ma la sua spada colpì l'aria.
Hikado alzò un braccio e i due si ritrovarono dalla parte opposta della stanza.
Kazuma face apparire la sua spada astrale.
- Adesso te la vedrai con me, maledetto!
Ma finì per raggiungere i suoi amici.
I tre si rialzarono rapidamente. Kuwabara si buttò in una corsa disperata verso il suo avversario, ma nemmeno quell'aggressione andò a buon fine.
Hiei cercò di prenderlo alle spalle mentre la frusta di Kurama gli passò appena sopra la testa.
Tsuruki si voltò di scatto. Prese il demone di fuoco per la gola e lo sollevò. Con l'altro braccio allontanò Kazuma.
- Non vi conviene mettervi contro di me, ragazzini! - ruggì.
Tutti gli attacchi del gruppo venivano respinti con facilità. Hikado sembrava essere invincibile.
Persino Hiei pareva nessuno di fronte a lui.
- Fermatevi! - esclamò Yusuke.
Posò Keiko accanto alle altre ragazze, dicendo loro di mettersi al sicuro.
Tornò a guardare il suo nemico, i suoi occhi brillavano di una strana luce. Strinse i pugni e digrignò i denti.
- Lui è mio - disse, scandendo bene le parole.
Hikado si liberò dei tre che ancora cercavano di colpirlo.
- Finalmente... - sussurrò.

Prima di tutto, mi scuso per l'immenso ritardo!!!! Purtroppo, l'ispirazione per questa storia è venuta a mancare... :(
Come sempre, ringrazio Ale_417 per la sua recensione e tutti quelli che questa ff la leggono soltanto!!
Spero di aggiornare presto la prossima volta!!!
Baci8

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 - Tutto ha fine ***


the dark castle cap 6 - Ti sei deciso, Urameshi! - esclamò Hikado.
Yusuke ringhiò nervoso, gli occhi fissi sul suo avversario. L'aura che lo circondava aumentò di intensità.
- Dite che ce la farà? - sussurrò Kazuma al resto del gruppo.
- In questo stato potrebbe battere Hikado e tutti noi messi insieme. - rispose Hiei - Ma finirà col farsi ammazzare.
Kuwabara lo guardò con aria interrogativa.
- Quello che Hiei vuole dire - intervenne Kurama - è che la potenza di Yusuke è immensa in questo momento. Ma tanto potere è dannoso, distrugge l'anima. Userà tutta la sua forza, anche quella vitale se necessario, per sconfiggere Hikado. Questo lo porterà di sicuro alla morte. E il peggio è che a Yusuke non interessa di sopravvivere.
- Non è possibile! Perchè Urameshi non vorrebbe restare in vita???
Kurama assunse un'espressione malinconica.
- Keiko è morta, ecco perchè. Come ti sentiresti tu se la persona che ami dovesse perdere la vita?
Kuwabara si voltò istintivamente verso la koorime al suo fianco, osservandola per qualche istante. Di colpo capì quello che l'amico intendeva fargli capire. E, soprattutto, capì come si sentisse Urameshi.
Se Yukina fosse morta, nemmeno lui avrebbe voluto vivere. Non senza di lei.
Intanto il combattimento procedeva a ritmi serrati. Si vedeva quanto Yusuke fosse in svantaggio. Ma, ogni volta che veniva colpito, il ragazzo sembrava acquisire nuova forza.
Sparò un raggio astrale, che mancò per un soffio il suo nemico.
- Non sei poi così forte come pensavo, Urameshi! - lo canzonò questi.
Il moro non rispose. Si asciugò il sudore dalla fronte, poi caricò di nuovo il colpo. Ma nemmeno il secondo raggio andò a segno.
Kazuma si alzò di botto, sorprendendo i suoi amici.
- Non starò qui fermo a guardare! - esclamò.
- E invece sarà proprio quello che farai, spilungone - gli replicò. Hiei.
Il ragazzo dai capelli rossi lo guardò con rabbia. Strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nei palmi. Come si permetteva quel tappo di dirgli cosa doveva o non doveva fare?
- Yusuke deve cavarsela da solo questa volta. O vivrà con il tormento di non aver vendicato la morte di Keiko. Possibile che non ci arrivi? Comunque sei il solito testone. Non ti sei nemmeno accorto di una cosa importante. Hikado è stanco.
Gli occhi di Kuwabara si posarono sul loro nemico. Hiei aveva ragione: Hikado era più lento nei suoi movimenti e sembrava indebolito. Faceva sempre più fatica a parare i colpi di Urameshi.
Anche Yusuke, però, aveva usato gran parte della sua energia e ormai i suoi attacchi risultavano meno potenti di prima.
Yusuke sapeva che gli rimaneva una sola soluzione, anche se gli sarebbe costata la vita.
- Ci siamo... - sussurrò Kurama.
Il moro indietreggiò di qualche passo e fissò il suo avversario con occhi di fuoco.
La tensione in quella stanza era palpabile, tutti l'avvertivano. I ragazzi osservavano attenti ogni singolo movimento dell'amico, cercando di capire fin dove si sarebbe spinto. Un altro raggio astrale e la sua energia si sarebbe esaurita, portandolo inevitabilmente alla morte.
- Non farlo! - gridò Botan, ma non venne ascoltata.
Urameshi unì le mani, poi stese le braccia davanti a se. Respirò profondamente un paio di volte.
- RAGGIO ASTRALE! - urlò.
E un'incredibile luce avvolse tutta la stanza...

Yusuke si mise a sedere di scatto sul letto, la fronte madida di sudore.
- Buongiorno, Urameshi! - esclamò qualcuno alla sua sinistra.
Si voltò in quella direzione. Tutti i suoi amici lo stavano osservando.
- Cos'è successo? - mormorò.
- Hai dormito per 48 ore filate - rispose Botan, sorridendo.
Di colpo, tutto quello che era successo ritornò alla mente di Yusuke. Strinse i pugni e abbassò lo sguardo, concentrandosi su un punto indefinito della coperta.
- E... Keiko?
I visi dei ragazzi si incupirono.
- L'avete portata fuori di lì, vero?
Nessuna risposta. Yusuke iniziò veramente ad innervosirsi. Scese dal letto come una furia e si avventò su Kurama.
- Ditemi qualcosa!!!
- Datti una calmata, Yusuke! - disse una voce proveniente da dietro il gruppo.
Il moro non poteva crederci. Quella voce... non poteva essere possibile... quella voce era di...
- Keiko!! - esclamò.
La ragazza uscì allo scoperto, un sorriso enorme stampato in volto.
- Ma come...
- Vedi, Yusuke - s'intromise il Piccolo Emma con tono saccente - la morte di Keiko è stata come la tua. Non era prevista e si è sacrificata per salvare Kurama.
- Quindi è tornata in vita?
- Esatto.
Gli occhi di Yusuke si riempirono di gioia. Abbracciò la ragazza con forza, dichiarando tutta la sua felicità.
Mentre tutto il gruppo festeggiava il ritorno dell'amica, Genkai si avvicinò al Piccolo Emma.
- Perciò la morte di Keiko sarebbe stata imprevista... - disse la Maestra.
- Ehm...
- Non è quello che mi hai detto quando i ragazzi sono partiti.
- Ecco... è stata una svista... un caso di omonimia, una foto sbagliata... - rispose imbarazzato Emma.
- Intendi forse che è stata tutta colpa di un errore?
- Già. Ma credo che non sia necessario che Yusuke lo sappia. Ah, se penso a quello che mi farà mio padre quando scoprirà tutto questo!!!
La vecchia Genkai non riuscii a trattenere un sorriso, immaginandosi la scena del povero bambino preso a sculacciate dal Grande Emma.

E, dopo tanto e tanto tempo, questa storia ha avuto fine!!!!
Non proprio un grande capitolo, e in più fa schifo... ma vabbè!!
Ringrazio Ale_417 e hinayuki per le recensioni e hinayuki per aver inserito questa ff tra le seguite!!!
Un grazie anche a chi la storia l'ha letta soltanto!!
Un baci8!!

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