Wild love back through time

di Shady
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Part 1 ***
Capitolo 2: *** Part 2 ***
Capitolo 3: *** Part 3 ***



Capitolo 1
*** Part 1 ***


BOOM!!!
un rumore si spanse nella testa di Kya. Le rimbombò nella testa e la fece svegliare di soprassalto. In realtà il treno era giunto al capolinea, e il vero rumore era stato molto più leggero.
Sono arrivata finalmente!
Il volto di Kya era solare e riposato, le bastava aver dormito per un paio d'ore.
-Il suo bagaglio, signorina Ashima-
-Grazie Kirie- Kya porse alla giovane donna qualche yen poi si allontanò in silenzio bramando col cuore ciò che aveva sognato durante il viaggio.
Appena arrivò a casa, salutò tutti con affetto, poi si diresse verso l'unico luogo in cui andava quando si sentiva sola e sconsolata, la stalla. Li c'erano gli unici amici che non l'avrebbero mai abbandonata a contrario di quelli di scuola, i suoi adorati Flicka e Terin.
La prima era una cavalla addomesticata da lei stessa, una mustang forse ancora un po' selvaggia, pezzata. Terin era un'adorabile incrocio, con grandi occhioni verdi ed il pelo marrone.
Spesso Kya li guardava correre e sognava di poterlo fare anche lei, ma lei era troppo legata da cause terrene..
La sera Kya decise di farsi una delle sue solite camminate. Andò nella stalla, prese Terin e lo montò senza sella, poi si inoltrò nella notte scura. Ascoltava il crepitio degli zoccoli del cavallo e nel frattempo pensava a ciò che avrebbe dovuto modificare nel suo modo di vivere. Lì era molto lontana dalla città e la scuola; e la differenza era presente in tutto.
Mentre tornava a casa, lei ed il cavallo si bloccarono, Terin aveva i muscoli possenti, tesi, pronti a scappare, e le orecchie dritte in ascolto, qualcosa li osservava, qualcosa si muoveva di nascosto vicino a loro, l'ignoto.

E' tornata, questo è il suo cavallo, questa la sua dolce voce.

Kya entrò in camera sua. Aveva percepito, nella foresta, del calore all'avvento dell'ignoto; come un corpo che cerca calore, e lascia andare il suo per attirarne altri. Si guardò allo specchio, i capelli chiari le scendevano sulle spalle, la maglietta aderente che le lasciava scoperto dall'ombelico in giù, e poi la gonna, corta ed estiva: insomma, quella era la sua uniforme.
Era talmente stanca che non si cambiò neppure: si stese sul letto e si addormentò.
La mattina dopo, sua sorella la chiamò dalla cucina e il suo cane la svegliò.
Nel pomeriggio tardi andò a farsi un bagno nelle calde acque di un laghetto li vicino e poi fece soffermare il suo sguardo su un particolare che la attraeva sin da quando era piccola: in cima alla collinetta c'era una modesta casa, con al fianco una stalla uguale alla sua.
Decise in un lampo, Corse a prendere Flicka e si diresse al galoppo sfrenato verso la casetta.
Arrivata là decise di dare un occhiata, Flicka fedele al suo fianco. Sembrava disabitata, ma un fievole fuocherello acceso tradì la presenza di qualcuno.
-Chi sei?- Kya si voltò, una voce. Nella penombra non riusciva a riconoscere da dove venisse, così corse ai piani superiori.
Cattiva idea, guarda quant' è buio! Ho paura
L'ombra misteriosa, stava salendo le scale, e Kya si rimpicciolì sempre di più in se stessa.
-Ti ho chiesto chi sei?!- La voce era di un uomo, intimidatoria.
-Non mi faccia del male!-
-no, tranquilla...ragazzina! eheh, magari giochiamo solo un po' assieme eh? Ti devi far perdonare sai? Questa non è casa tua!-
-L..lo so.. Mi scusi, esco subito- Rumore di zoccoli, Flicka stava tornando a casa. Poi una mano afferrò Kya
-eccoti!-
-no, mi lasci!-
-Vieni qui, bambolina, voglio solo divertirmi un po'!-
Detto questo, l'uomo le afferrò il braccio e lo avvicinò ai suoi pantaloni, Kya sentiva disgustata la sua eccitazione, e si divincolava.
E' in pericolo, me lo sento! Ma dov'è? Da questa parte. Devo correre, non mi importa di quel che succederà dopo. Non sarà mica andata...? NO!

-LASCIALA STARE! SCHIFOSO!-
L'uomo si voltò tentando di capire al buio di chi fosse quella voce che osava sfidarlo. Con agilità animale, qualcosa lo colpì e lui cercò di controbattere con possenti pugni. L'ombra li scartò tutti e schivò l'ultimo all'indietro
-Troppo lento!- poi un calcio ben assestato. L'uomo corse fuori di casa terrorizzato gridando aiuto.
-Stai tranquilla, non ti farà più alcun male-
Chi era? A chi apparteneva quella voce? Kya si lasciava cullare dalle note di quella voce così suadente e trasportare dalla sua dolcezza. Era di sicuro un ragazzo.
-Se ne è andato?- chiese con velata timidezza.
-Si, non temere!- Kya aprì gli occhi, non vedeva niente al buio, ma le piaceva così. Quella figura che le era affianco la rassicurava con parole dolci. -Dai, piccola non avere paura!- Poi lui le prese la mano tra le sue, e Kya, lasciando ogni pensiero, si abbandonò tra le sue braccia, poggiando la testa sul suo petto. Non sapeva chi era, ma poteva percepirne un po' le caratteristiche fisiche: portava una maglietta leggera a maniche corte, Kya poteva sentire le sue forti braccia e qualcosa al polso, poteva essere una bandana arrotolata?
Poteva sentire i battiti del suo cuore. Di lui sapeva solo che non era una minaccia per lei.
Emanava lo stesso identico calore che aveva percepito su Terin quella notte, che la avvolse e la estasiò. Un solo pensiero. Amore...
Lui la tranquillizzava e la stringeva tra le sue braccia, lei cercava di capire chi era, ma nel frattempo, lasciava che la sua voce la guidasse.
Era la magia dell'aria? Poi Kya si alzò di scatto, era diventato tardi, ma le dispiaceva rompere quel momento. Con suo grande dispiacere, lui la lasciò andare dalla sua presa calorosa, e lei avvertì un freddo pungente che le si insinuava nei vestiti, voleva ancora quel calore..
-E' tardi!! Devo tornare a casa!!-
-Si.. scusa, ti ho fatto perdere tempo-
-non dirlo neanche!! Anzi, come posso ringraziarti per oggi?-
-Mi basta il fatto che tu sia al sicuro.-
Kya scappò correndo fuori da quella casa piena di magia, e corse nei prati illuminati dalla luna, assaporando il vento. Poi il rumore di un cavallo al galoppo.
Flicka! No, i passi sono troppo pesanti..non sarà di nuovo quell'uomo! Un paio di braccia la tirarono su, e la fecero accomodare sul dorso di quel cavallo lanciato al galoppo, le gambe al lato. Kya si aggrappà ai fianchi del ragazzo che l'aveva tirata su, stretta stretta perchè aveva paura di cadere sotto il cavallo.
-Hey, così mi fai male!- Kya lo riconobbe e si tranquillizzò
-Si, scusa-
-Ti do un passaggio, visto che la tua cavalla è scappata-
-Flicka non è una fifona! è corsa a chiedere aiuto!-
-Ok, ok, non c'è problema!..- -è qui che abiti, vero?- Chiese il ragazzo dopo quale minuto.
Kya assentì -Ma tu come fai a saperlo?- Chiese stranita, ma la risposta non arrivò, e si chiusero in una sorta di muto imbarazzo.
-Grazie per il "passaggio"- Lui bloccò il cavallo e la aiutò a scendere.
Kya trovò Flicka nel campo, le salì in sella e andò con aria innocente verso casa. Quando si voltò indietro non c'era più nessuno.
Avrei voluto chiedergli il suo nome!
-KYA!! Che fine avevi fatto? Non tornavi!!! poi, quando Flicka..forse ..è tornata da sola! Oh cielo! Mi sono spaventata!-
-No, mamma, sono andata in paese.. scusa, e poi, Flicka è sempre stata con me!-
Kya salì in camera sua dove trovò sua sorella Haruka sul letto. La mamma arrivò di soprassalto e sorprese sua sorella con il cellulare:
-ancora con quel coso! Ma cosa ti credi? Abbiamo preso una casa in questo paesino per uscire dalla tecnologia e dal caos cittadino!-
-Ma mamma! Non ci sono nemmeno le auto! Qui tutto va a motore "biologico"!-
Ma la mamma se ne era gi? uscita dalla casa.
-Allora, Kya, i nostri non hanno visto come sei tornata! Ma io si!-
-Sono tornata con Flicka!-
-Ma.. Non mi sembra che Flicka sia diventata un cavallo nero, dalle fattezze robuste, e non mi sembra che tu la lasceresti mai guidare da un ragazzo! Ihih-
La sorella aveva l'aria da furba, da chi sapeva già come la vita andava.
-Va bene, mi hai scoperta..-
-Allora questo paese non è così noioso come sembra!! Sembrava carino! Dove l'hai conosciuto?-
-Mi ha salvato!- Kya mostrava un certo entusiasmo, alla sorella poteva raccontare tutto, ed era certa che lei non avrebbe fatto la spia.
-Cosa?! Carino, su un cavallo nero, gentile? sembra tanto un principe!-
-Ma dai, non scherzare non è una favola!-
-Magari avessi trovato anch'io qualcosa del genere..-
La sorella non la ascoltava proprio. Poi si coricarono tutte e due, e Kya non poteva fare a meno di pensare a quella strana persona, e a come la sua magia fosse riuscita ad influenzarla. Il giorno dopo fu smaniosa di incontrarlo di nuovo, ma non aveva idea di dove o come trovarlo. La sorella la chiamò, sarebbero andate insieme in città. Lei prese Flicka e la sorella Terin sua proprietà. Galopparono per i prati e giunsero nel piccolo paesino. Fecero le loro spese, e ad un certo punto notarono in un angolo un gruppo di ragazzi. Non sembravano molto legati tra loro.
-Guarda quant'è carino quello!-
La sorella ne aveva già puntato uno. Poi urla e schiamazzi da parte del gruppo scapestrato.
-Hey, bastardo, dove sono i tuoi genitori?- Quattro ragazzi erano di fronte ad altri due, dei quali uno era quello puntato dalla sorella, e sembravano rivolgersi proprio a lui. Lui sembrò offeso, ma trattenne il fiato.
-Stronzo, fatti i cazzi dei tuoi di genitori- L'amico lo difese.
-Perchè dove sono?- Uno dei quattro ragazzi mimò un interessamento.
-A lavorare in quel bordello!- Il "puntato" interruppe lo scambio di sguardi dell'amico e del "rivale",che si buttò su di lui, avendo colto l'offesa. Con agilità animale il "puntato" schivò il pugno e il rivale finì a sbattere contro il muro.
-Rei sei un bastardo!- l'amico lo complimentava ridendo.
Rei si appoggiò al muro a braccia incrociate, mostrando una "modestia senza confronti" (mooolto ironico).
-Schifoso verme!- Il rivale si abbattè di nuovo su di lui.
-A cuccia, Saki!- Rei schivò ancora, la sua prontezza era spaventosa, rimanendo a braccia incrociate Saki si rialzò celermente per evitare figuracce davanti agli amici, poi andò verso questi:
-Andiamo, lasciamolo stare questo mezzo diavolo non è alla nostra altezza, non ha neanche i genitori!-
Rei alzò immediatamente lo sguardo e si scostò dal muro. L'amico tentò di fermarlo, ma lui lo spostò completamente con un braccio.
-Ahia, ragazzi, l'avete fatto proprio incazzare ora!-
-Zitto Toya, cosa può farci questo mezzo sangue?- Saki sghignazzava. Poi Rei e Toya si guardarono...e partirono all'attacco. Saki e il suo gruppo accettarono la sfida, e si ritrovarono a fare a botte per strada.
Kya e Haruka guardavano il tutto divertite, commentando quale ragazzo fosse il più carino. La sorella si era fissata con Rei.
Rei...... la voce ci assomiglia
-Comunque anche l'amico, Toya, mi pare, è molto carino.. A che pensi, Kya?-
-mmm?.niente di che, hai presente Rei? La voce mi sembra quella dell' "ombra"-
-Ah, il principe?-
-NO!! L'ombra!-
-ok, ok. L'ombra?-
-si!-
Le due guardavano da lontano. Poi il loro discorso fu interrotto dall'arrivo di un'uomo vicino ai ragazzi. L'uomo toss? per farsi notare, e non appena i ragazzi si fermarono e alzarono la testa per vedere chi li aveva disturbati, presero a correre in tutte le direzioni.
Kya e Haruka si ripresero, Toya e Rei stavano correndo verso di loro. Tutto in un secondo: Kya e Rei incrociarono i loro sguardi.
è così figo! Con... Quella bandana al polso!!!!!!!!!
Rei rallentò e le fece l'occhiolino poi, riprese velocità e Kya dopo un po' potè vederlo correre via tra i vicoli.
Kya e Haruka andarono camminando verso i cavalli, Kya aveva stampata in mente l'immagine di Rei: era rimasta di sasso dopo quella scena. Poi montarono e galopparono al limite di quella piccola cittadina dirigendosi nelle campagne. Le due sorelle continuarono a parlare della scena appena vista quando a un certo punto sentirono un gran rumore provenire da dietro di loro.
-Ladri?.. AIUTOOOOO!-
-Galoppa più veloce!-
Dietro di loro galoppavano i quattro ragazzi con Saki al comando.
-Hey Akito! Guarda lì! Abbiamo due giochini-
-Già, Saki, divertiamoci!- Detto questo i quattro si avvicinarono ancora di più alle due, fino a poter toccare i capelli di Haruka e afferrare Kya per i vestiti.
-Lasciateci stare! Non vi abbiamo fatto niente!-
Sembrava quasi una gara tra macchine, i cavalli quasi attaccati, ma con lo spazio necessario per muovere le possenti zampe. Kya stava per cadere da Flicka, Saki e Akito la stavano tirando giù, strappandole maliziosamente la gonna.
Poi due urla, provenienti da più lontano, ma non erano nè di preoccupazione nè di dolore.
Aiuto... aiuto! ma perchè tutte a me capitano le avventure di questo genere?
Rei e Toya stavano arrivando, sfrecciando con i capelli al vento per quella prateria improvvisamente così popolata... Ma i quattro non se ne erano accorti, perchè i loro schiamazzi coprivano insieme alle urla delle due povere malcapitate il rumore dei loro cavalli.
Qualcosa superò il gruppo di Saki: una freccia nera e un'altra rossiccia passarono in mezzo a loro, dividendoli.
Kya lasciando la presa sulla sella cadde.... Su un soffice pelo color notte.
Ora le due frecce erano in testa a tutti, si passarono una corda e la distesero poi bloccarono istantaneamente i cavalli, erano uno da una parte e l'altro dall'altra del gruppo.
Haruka bloccò il cavallo in tempo. I tre inseguitori ruzzolarono a terra disarcionati!
Dov'era Saki? Da lontano Saki girò il cavallo e corse via in città senza degnare nessuno dei presenti di uno sguardo.
Sono ancora viva!!! ...Ancora loro! Ma dove'? Flicka?
Un nitrito interruppe i pensieri di Kya. Era Terin, che trovandosi davanti uno dei quattro cavalli che si era alzato di botto, si era spaventato e aveva disarcionato Haruka; ora correva in lontananza. Toya si avvicinò a lei, mentre lei lo guardava con diffidenza.
-Vi diamo un passaggio?-
-Che cosa volete ancora?-
-Niente, vi diamo una mano, non vogliamo farvi niente!-
Toya le porse una mano e Haruka accettò, salì sul cavallo davanti a lui.
-Appena in tempo! Tranquilla, piccola, ora sei a posto!- Rei stava rivolgendosi a Kya rovesciata a pancia in giù sul dorso del cavallo nero.
-Finalmente! Sicuro che siamo al sicuro?-
-Si, e se vuoi puoi anche girarti..- Sul viso di Rei si dipinse un sorrisetto quasi tenero.
Kya, resasi conto della figura che stava facendo si raddrizzò, e Rei e Toya fecero partire i cavalli in direzione della casa delle due.
-Per la seconda volta insieme, eh?-
Kya lo guardò bene, sembrava che lui non avesse detto niente, aveva la testa alta, quasi a voler sfidare il vento, con i capelli spinti indietro da quest'ultimo.

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Capitolo 2
*** Part 2 ***


-Dovrei cominciare a ringraziare il tuo cavallo impavido!!!-
-Ok, hai ragione, non è tutto quel coraggio!-
L’ho trovato, è lui…….
Rei a Kya piaceva molto, a cominciare dal fisico: era il ragazzo fatto apposta per lei, anche se era un po’ troppo avventuroso e gli piaceva fare a botte. In effetti non era un santarellino…
Poi si volse verso Haruka. La sorella stava parlando a Toya, abbandonata tra le sue braccia. I due parlavano, e sembravano due fidanzatini. Ormai era buio.
-Vieni- disse Rei, e tirando silenziosamente le redini del cavallo, lo condusse attraverso un’altra via, che passava dal bosco.
-Lasciamoli quei due!-
-Secondo me fino alla fine si mettono insieme- Kya era felice e convinta.
magari anche noi…
Poi il cavallo si bloccò, e senza preavviso intraprese un corsa pazza attraverso la foresta. Era incontrollabile!
-AAAAHHH Fermalooo!-
-Non posso, quando fa così ci si può solo tenere stretti alla sella!-
-Fermalo e bastaaaaaaaaa-
Il cavallo correva all’impazzata, fortunatamente senza sgroppare. Poi d’improvviso si fermò.
-Si… si è spaventato!-
-Si, ma non fa niente….Ah, se ti va puoi anche lasciarmi.-
-NO, non mi va!!!!-
Poi Kya si rese conto di come stava: seduta su di lui, le braccia avvinghiate, la testa tra quelle di lui e contro il suo petto. Siccome stava cadendo da cavallo, il braccio di Rei le cingeva il fianco mentre una mano la manteneva da un po’ più sotto…
-LASCIAMIIIIIIIII!- Kya lo spinse indietro e i due si staccarono
-Cosa ti arrabbi? Te l’avevo detto io prima! Certo che sei strana!-
I due senza altri imprevisti uscirono dalla foresta, e in lontananza, sulla via di casa, scrutarono Haruka e Toya che si scambiavano…
UN TENERO BACIO!!!! Sono felicissima per mia sorella!
-Kya finalmente, vi eravate persi?- Haruka cercava di cambiare discorso, ma li avevano pizzicati!...
-Secondo me qualcos’altro…eh, Rei?-
-Zitto Toya!-
-Vi abbiamo lasciato un po’ di privacy!..- Kya
-Ma ti rendi conto, Kya, a quest’ età!!! Vergogna!-
-Fino a prova contraria tu hai la mia stessa età!- Rei e Toya sorrisero.
-Beh, noi ce ne andiamo..- Rei montò a cavallo.
-..cercate di combinare qualche altro guaio, così noi saremo felici di accorrere!!- Toya si avvicinò al suo, splendido e rosso scuro.
-Vi aspettiamo domani, se vi va di rivederci, noi praticamente viviamo nell’ erba.-
-Veramente è quel ranch lassù, viviamo da soli, ma lui fa’ il drastico-
-Quel ranch non è neanche nostro!-
-Ok, Rei hai ragione…- I due spronarono i cavalli e sparirono nell’oscurità del bosco.
Le due sorelle salirono silenziosamente le scale e si rinchiusero in camera di Kya.
-Allora, Kya, che avete fatto nel bosco?-
-Noi niente, abbiamo parlato, poi il suo cavallo è partito, non si fermava più. Tu, piuttosto, racconta…-
-Eh.. Toya è troppo dolceeeeee!!. Mi sa proprio che mi sono innamorata-
-Domani ci andremo?-
-Si, sorella, domani avremo una giornata indimenticabile-
-Ah, ha detto niente di me, Toya?-
-No. Notte.-
Kya si coricò e come al solito, Rei le era impresso tra i pensieri.

Il giorno dopo, Le due si alzarono di buona mattina, e corsero alle stalle.
-Dove sono i cavalli?!-
-Ieri sono scappati, devono stare qui intorno- Kya fischiò e a conferma Flicka e Terin arrivarono. Le due montarono e corsero per i campi smaniose di nuove avventure. Arrivarono al luogo indicato dai due ragazzi la sera prima.
-CHE COSA TI DICE IL CERVELLO DISGRAZIATO DI UN FIGLIO?- Una donna urlava come un’ ossessa. Kya e Haruka corsero al riparo dietro qualche cespuglio, assicurandosi di poter vedere bene la scena.
-LO SAI CHE NON DEVI ANDARE IN PAESE!!! LA GENTE CI MALEDICE! E POI, PICCHIARE IL FIGLIO DELLO SCERIFFO!!! SEI IMPAZZITO?-
-Mamma, io…-
-INTENDI FARCI DENUNCIARE TUTTI? SONO GIA’ VENUTI A CASA NOSTRA!-
-Mamma, perdonami-
-IO ME NE VADO, E FARESTI MEGLIO AD ANDARE ANCHE TU, NON TORNARE QUI FINO A SERA!-
-Come puoi trattare così tuo figlio?-
La madre di Rei lo colpì con un pesante schiaffo, la sua testa si girò, lo sguardo basso. Sembrava che tutta la straordinaria forza dei giorni precedenti si fosse dissolta, come del resto anche il suo fiero orgoglio. –Io non ho un figlio.-
Poi tornò in casa con i panni appena raccolti. Rei fischiò, e attese l’arrivo del suo stallone nero, poi si incamminò col suo cavallo al fianco, che lo seguiva fedelmente.
Era tutto cambiato. Ad un certo punto Kya e Haruka si girarono di scatto, qualcosa si era mosso dietro di loro. Toya.
-Ragazze, avete visto tutto, vero? E’ un argomento un po’ scottante per lui.-
-Cosa… perché lo ha trattato così?- Kya aveva quasi le lacrime agli occhi, al pensiero.
-I suoi genitori hanno divorziato, perché il padre di Rei, quello schifoso… non so se dirvelo…-
-Corro da Rei!- Kya si allontanò.

Rei si girò, qualcuno correva facendo un gran fracasso nell’erba dietro di lui:
-Kya. Che ci fai qui?-
-Mi hai invitato tu…-
-già-
-Ma quando sono arrivata non ti ho trovato! E ho incontrato Toya!-
-Non c’è bisogno di mentire, so che eri lì.-
-D’accordo, scusa…-
Rei fece un sorriso tenero, e le accarezzò la guancia.
-Non tutto al mondo gira nel verso giusto-
-Perché non ti ribelli?-
-Perché mia madre ha bisogno di me-
-Ti va di parlarne?-
-Non ne avevo intenzione, ma visto che quella sera mi hai aperto i tuoi pensieri, ti ricambio.-
Rei si sedette sull’erba, e Kya fece altrettanto. Lui le raccontò di tutto quello che aveva passato, della sua vita, e più Kya ascoltava, più sentiva il bisogno di stringerglisi addosso.
-…. Ed è così che entrammo in cantina e li scoprimmo. Mia sorella ora è in un istituto psichiatrico, e mio padre in galera..-
-Mi…..mi dispiace, non pensavo fosse così…-
-Doloroso? Lo è, ma per me la vita è tutto il resto.-
-Grazie di avermi aperto il tuo cuore, Rei-
Kya lo abbracciò, e lui anche se un po’ più tardi ricambiò.

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Capitolo 3
*** Part 3 ***


Al paese…
-Rei non mi va giù. Dobbiamo dargli una lezione.-
Saki era con i suoi amici in città, seduto sul marciapiede, smanioso di misurare la propria forza con Rei.
-Ma, Saki, non è rischioso? …Voglio dire, ha battuto per fino te!-
Saki in un secondo balzò sopra ad Akito, stendendolo con un pugno.
–NESSUNO MI HA BATTUTO FIN ORA, TANTOMENO LUI!- Akito si alzò asciugandosi un po’ di sangue dal naso.
-Hai qualcosa da aggiungere?-
-No….no.-
Saki si sedette di nuovo, soddisfatto.
Sempre Rei, solo Rei; era lui quello che quando camminava, ammutoliva tutti, che tutti rispettavano. Ne avevano paura. Si spostavano se gli stavano ostacolando il passaggio. Lo temevano per la sua forza, per il suo passato, ma quel timore era una forma di rispetto. Invece lui, il figlio delle persone più importanti di quello schifoso paese, non riusciva a raggiungere quelle vette. Per lui si spostavano, certo, ma per riverenza, e poi gli parlavano alle spalle quando si voltava, perché in realtà per loro non era niente, era solo un oggetto per poter fare bella figura.
Veniva posposto a Rei per forza, ma non era così che doveva andare. In più gli aveva rubato la ragazza. Era lui che doveva stare con Kya, perché lo voleva.
-Bisogna fare qualcosa.-


Nel campo…
Una pioggia di sassi taglienti investì ad un certo punto Kya e Rei. Lei fu colpita sul braccio, dove si formò quasi subito una ferita rossa.
-AAHH!!-
-Kya! Tutto bene?- Un’altra pioggia di pietre li colpì.
-Cerca di alzarti..-
-Non ce la faccio!- Due pietre la avevano colpita sulla gamba, ferendola anche li. Subito Rei si mise sopra Kya facendole da scudo contro le altre piogge di sassi.
-Chi diavolo è?-

Più in là Akito e il gruppo di Saki li guardavano divertiti.
-Speriamo che quel bastardo abbia capito che non lo vogliamo in città! E ora occupiamoci del resto-
Il gruppo se ne andò, e sopraggiunsero Haruka e Toya.
-Si può sapere che state facendo voi due?!-
-Rei!!! Non puoi molestare ogni ragazza che ti passa per la mente!!!!-
-Toya ha ragione!!!-
-Ma va’!- la voce di Rei era flebile.
Lui subito, con un mezzo salto, si girò di schiena e si stese nell’erba affianco a Kya.
-Sorella!! Che hai fatto alla gamba? E al braccio???- Poi Haruka e Toya guardarono male Rei.
-Che volete da me?!?! Kya parla tu con loro che non mi credono.-
-Haruka, Il gruppo di Saki ha cominciato a lanciarci pietre, grosse. Da li sopra- Kya indicò il punto dove prima c’era il malfamato gruppo.
-Quanto li odio!!!!-
-Calmati!! Vedrai che ci vendicheremo.. non so come ma lo faremo.- Haruka aveva preso Toya, per il braccio, per calmarlo, e si avvicinò a Kya.
-Come sei malefica!- Rei era ancora in vena di ironizzare…a modo suo.
-Non è il momento Rei!- Haruka diede una pacca sulla spalla a Rei.
- ai!!!-.

I quattro amici tornarono ridendo tra loro verso la casa di Rei. Attraversarono la collinetta e giunsero nell’erba circostante la casa.
Ma, all’avanzare del cavallo, il riso sulla faccia di Rei scomparve improvvisamente e l’orrore si fece spazio tra le espressioni degli altri.
La casa del ragazzo era in fiamme. Gli animali scappavano, ma non si sentivano le urla della madre. Rei spronò il cavallo che galoppava al massimo, verso le macerie infuocate. Delle urla cominciarono ad uscire dal piano superiore.
-FERMATI PAZZO! DOVE VAI?-
Smontò da cavallo e corse verso la porta crollata. Con una spallata riuscì a distruggerla ed entrare. Il fumo riempiva la stanza. Si coprì il viso con il braccio e salì su per le scale. La casetta di legno stava crollando ed uno squarcio divideva già il corridoio in due parti. Sua madre era bloccata sotto l’armadio, le cui basi avevano ceduto. Un salto ed era già nella camera da letto. Lei aveva una gamba rotta.
Poteva sentire da sotto le urla dei suoi amici che lo chiamavano.
Sollevò l’armadio quel poco che permise alla madre di strisciare via da li sotto, poi lo lasciò cadere e sfracellare sul pavimento, anch’esso ora cedevole. Prese in spalla la madre e si gettò giù dalle scale. Il tempo di uscire dalla porta, che il tetto aveva ceduto e si era squarciato. Le tegole cadevano insieme al legno un po’ invecchiato.
Il cavallo nero si avvicinò al suo richiamo, e lui mise in sella la madre, svenuta.
Arrivarono all’infermeria della città. Era una sensazione terribile passare in mezzo a tutti i paesani, che posavano intimoriti lo sguardo verso di lui, quasi imponendolo. Bisbigliavano tra loro. Si potevano sentire anche ciò che si dicevano: il demone è in città… la famiglia di satana… tutto ciò lo feriva, ma doveva rimanere fermo, e sperare che almeno il medico locale avesse un po’ di pietà. Lasciarono li la madre di Rei e rimasero da soli fuori da paesino.
Kya si avvicinò al ragazzo pensoso
-A cosa pensi?-
-So chi è stato, e questa me la pagherà a costo di doverlo uccidere-
-Andiamo, calmati, non puoi diventare come lui. Poi la tua vita diventerà impossibile…-
-Non l’hai capito che me ne fotto di quello che pensano lì fuori?! Vogliono discriminarmi… non mi parlino. Ma ora mi sono rotto.- Kya saltò per lo spavento, non era abituata agli scatti d’ira di Rei; l’ultima frase era stata pronunciata con molta lentezza, quasi a voler sottolineare il suo sforzo di rimanere calmo.
Toya fece un cenno ad Haruka:
-Beh, ragazzi, è tardi ed io e mia sorella dobbiamo tornare a casa. Rei…-
-Mi dispiace tanto- incalzò Kya
-…si..-
Entrambe sparirono all’orizzonte.

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