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Erano passati 7 anni da quando
Draco aveva respirato l’aria pura del giorno. 7 anni in quella cella fetida e
puzzolente, solo con i suoi ricordi e i suoi pensieri: dolore, rabbia,
rimpianto. Aveva perso i suoi anni migliori, dai 19 ai 26 anni chiuso ad
Azkaban. Aveva molte colpe, ma si era pentito,inquei lunghi anni aveva avuto modo di pensare
e ricordaretutto quello che aveva
fatto, le persone che avevano sofferto a causa sua, soprattutto 2 volti gli
tornavano in mente: piton, il suo padrino, l’unica persona che gli aveva voluto
bene; e Potter, il suo peggior nemico, colui che lo
aveva fatto sentire sempre un pezzo di merda. Il
primo lo aveva quasi ucciso e al secondo aveva portato via l’unica persona che
poteva considerarsi di famiglia… Lupin, lo aveva
consegnato a suo padre e quest’ultimo lo aveva
ucciso.
Per 7 lunghi anni aveva sperato
che qualcuno dei suoi vecchi amici di scuola andasse a tirarlo fuori,
garantendo per lui, ma nessuno era venuto. Così la mattina in cui le guardie
erano andate a prenderlo dicendogli che un uomo aveva garantito per lui era
rimasto sconvolto. La prigione ormai si era svuotata quasi del tutto. Il nuovo
ministro della magia aveva stabilito che chiunque avesse avuto un garante,
sarebbe uscito da Azkaban, vissuto per un anno nella casa del garante e poi
sarebbe stato libero. Draco era solo, i suoi erano morti durante l’ultima
battaglia, avevano preferito seguire l’oscuro nella caduta piuttosto che
scontare la pena. Piton era su una sedia a rotelle e lo detestava, era solo,
chi mai poteva essere così folle a garantire per lui?
Uscì nel cortile e trovò un
gruppo di persone ad attenderlo: il ministro della magia Ronald
B. Weasley, sua moglie HermioneGranger, Virginia Weasley,
Neville Paciok e colpo di scena… il miglior auror in circolazione da tutti i tempi: Harry Potter. Gli anni erano passati e lui era diventato un bel
uomo: corpo scolpito, spalle larghe, capelli lunghi e ribelli, il suo solito
sorriso magnetico e gli occhi verdi, profondi e sereni.
-Harry sei sicuro di quello che stai facendo? Lui è
Draco, Draco Malfoy, lo odi dal primo anno di scuola
e ora garantisci per lui? Te lo porti a casa… la casa di Sirius, lo sai o non
chi era sua zia e suo padre?
-Ron… Signor ministro… so
quello che faccio, lui ha fatto degli errori, come tanti, ma ha pagato, 7 anni
in prigione sono molti, ci ha passato più tempo di chiunque altro… e poi mi
pare che questa legge l’hai proposta e approvata tu.
-Si, ma che c’entra! Ti farai solo del male… lui ha
ucciso Lupin… a proposito, Severus che ne pensa?
-Non lo sa… occhio non vede…
-Ma sei cretino? Ci vivrà insieme, non credi sia troppo
anche per lui? So che ti vuol bene, ma non credo che questa la possa sopportare
-Severus, vuole solo che io sia felice… senti Ron tre mesi fa abbiamo fatto lo stesso stupido discorso e
ora mi dai ragione per averlo fatto. Credi che non abbia riflettuto?
-Lo so, ma Severus ancora non ha accettato la sua
condizione e non credo che lo farà molto presto, tu porti a casa il
responsabile della sua menomazione.
-Dovrà affrontarlo!!! Altrimenti non vivrà mai
serenamente.
-Harry, ragiona è Malfoy…
-Lo so chi è ma non è giusto che stia ancora qui, non ha
ucciso nessuno.
-Ma torturato sì.
A parlare era stato Neville,
Draco ricordava… era stato il primo che aveva torturato, aveva fatto pratica su
di lui con le maledizioni senza perdono, solo l’intervento della piccola Weasley lo aveva salvato da un AvadaKevrada.
Si schiarì la voce in modo tale
da farsi notare dagli altri
-Bene, il prigioniero 3012, il cui nome è Draco LuciusMalfoy, per la legge 456
del codice magico e per ordine del ministro RonaldBiliusWeasley, è assegnato con
effetto immediato al garante Potter Harry James, mago, ordine di merlino, supremo pezzo grosso del Wizegamot, auror di 7 livello e
insegnante della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Vivrà con il suddetto per la durata di 365 giorni, dovrà trovarsi un lavoro.
Non le è permesso usare la magia se non per il suddetto impiego. Le è tutto
chiaro?
-Sì
-Qualche domanda?
-No.
-Vada a ritirare i suoi effetti. Harry noi ci vediamo a
cena questa sera, faremo il punto della situazione
Detto questo Ron,
Hermione, Neville e Ginny
scomparvero con un sonoro pop. Draco si trovò solo con Harry, era completamente
frastornato. Si specchiò nei suo occhi stranamente sorridenti e benevoli. Gli
disse di seguirlo. Presero una nave, poi un autobus e infine arrivati ad un
parcheggio salirono su una macchina. Draco non era mai stato su un mezzo del
genere, ma non poteva essere del tutto babbano perché passava automaticamente
davanti la fila, e arrivati a Londra trovarono immediatamente posto. Scesero in
una piazza: Grimmaud Place.
-Leggi per favore- disse Harry porgendogli un biglietto
-Grimmaud Place n° 12
residenza di Potter , Piton Weasley.
Dal nulla tra il n° 11 e il 13 comparve il 12, entrarono e subito la porta
si ritirò. La casa sembrava enorme, era pulita e arredata con molto gusto.
-No, ma non ti preoccupare, so come comportarmi con lui
-Mi odia, lo sai?
-Non ti preoccupare, fatti una doccia, cambiati e Dobby ti porterà la cena in camera.
-Il mio Dobby, lui è il tuo
elfo domestico?
-No, lui lavora per me, è pagato!!!
Ha detto che farà tutto quello che tu vorrai.
Draco salì le scale qualche
gradino dietro Harry e come al solito si stupì di
quanto potesse essere affascinante, aveva un bel corpo e un sorriso che lo
faceva impazzire. Gli piaceva dai tempi del V anno di scuola, Harry però era irraggiungibile… sia perché era… beh, aveva
la ragazza, sia perché si odiavano dalla prima volta che si erano guardati in
faccia.
Poi era arrivato il tempo del
dolore, il tatuaggio, le torture, tutti quei morti… Severus e infine la
prigione. Quindi lui il grande Draco Malfoy, era innamorato dello stesso ragazzo da 9 anni. Immerso
nei suoi pensieri non si accorse che si erano fermati e andò a sbattere contro
un mobile.
Harry sogghignò, ma non disse
nulla.
-Dunque, questa sarà la tua
stanza, ha il bagno interno. I tuoi vestiti nuovi sono nell’armadio, il baule della
scuola e i tuoi effetti del carcere li porterà su Dobby
-Harry… Potter…
-Il mio nome, pensavo lo avessi dimenticato…Malfoy…
-Grazie!!!
-Di niente.
-Perché, perché sono qui?
-Niente domande, ci sarà tempo per quelle… devi vivere con me per 1 anno… sarà dura, ma ce la farai a
sopportarmi…
In quel momento
una cosa non ben identificata sfrecciò a tutta velocità davanti i due ragazzi
si fermò di botto e tornò lentamente indietro. Era un uomo su una sedia a
rotelle, il naso adunco, i capelli sale e pepe e uno sguardo duro negli occhi.
-POTTER!!!! – gridò – LO HAI FATTO SUL SERIO E
SOPRATTUTTO LO HAI FATTO SENZA INTERPELLARMI, LO HAI PORTATO NELLA CASA DI
SIRIUS E REMUS… E’ UN ASSASSINO.
-Malfoy – disse Harry – ti dispiacerebbe
rientrare in camera?
Draco rientrò, ma questo non gli
impedì di sentire il vivace scambio di opinioni tra i
due uomini.
-Severus CALMATI, ti fa male agitarti.
-Calmarmi, come faccio a stare calmo hai portato nella
nostra casa l’assassino di Remus, ha torturato anche Neville… e …
-Ti ha ridotto così, lo so. Ma ha pagato, sette anni in cella, più di chiunque…
sicuramente più di te. Tu quanto ci sei stato? Una settimana… tu anche avresti
dovuto pagare… ma grazie a me e Ron non lo hai fatto.
Severus si rabbuiò, erano anni
che non toccavano più quel tipo di discorso, Harry aveva
impedito che lui pagasse, senza dire nulla, senza chiedere niente. Lo aveva
accolto nella sua vita dopo che durante tutta la scuola lo aveva maltrattato e
umiliato, non gli aveva chiesto nulla… e ora rivangava quegli antichi ricordi.
-Ho sbagliato, ma Harry, ragiona, lui è quello che ha
consegnato Rem a suo padre… ha torturato, ha ucciso…
lo so che sono stato colpevole e non mi basterà una vita per restituirti i tuoi
genitori, ma credimi, darei la mia insignificante
esistenza per rivedere tuo padre e tua madre, per rivedere Sirius e Remus…
-Lo so e non ti considero colpevole, ma se io sono
riuscito a perdonarti, ti chiedo di farlo con lui, accettalo, così come hai
fatto con Nessi. Ora lei è viva e felice, le vuoi bene lo so, ma ti ricordi
quanto hai protestato 3 mesi fa?
-Sì, ma è diverso…
-Lo so, lui era il tuo
figlioccio e non sei riuscito a salvarlo…
Harry detto questo si allontanò . Draco sentì i passi scendere le scale, e qualcuno bussare
alla porta. Aprì e si trovò Piton che lo squadrava da capo a piedi il ragazzo avrebbe voluto sprofondare sotto quello sguardo. Si sentiva
esposto al suo giudizio. Severus lo conosceva, lo aveva sempre capito; lo aveva
cresciuto e Draco lo aveva ripagato legandolo ad una sedia a rotelle.
- Io lo so perché sei qui, lo so
cosa vuoi, ma finché vivrai sotto almio tetto non lo avrai mai.
Un altro capitolo, vi avverto
saranno molto bravi perché la storia nasceva come una oneshot, ma poi è diventata troppo lunga. Quindi ci saranno tanto capitoli bravi. Ringrazio Wicca 87 per la sua recensione e tutti i lettori anonimi
che hanno anche solo dato un’occhiata… recensitemi
così so dove migliorare.
Draco invece aveva capito
benissimo a cosa il professore si stesse riferendo. Voleva Harry, lo aveva
sempre voluto, dal V anno si era accorto di provare qualcosa per il moro, ma
aveva deciso di tenerselo per se; di non dirlo a nessuno. D’altra parte il suo
ruolo era quello di bastardo e nulla lo avrebbe cambiato, inoltre suo padre non
sarebbe stato affatto contento di quello che provava. Si era immerso nei suoi
pensieri e non si era accorto che Piton stava ancora urlando.
-… un rifiuto come te non dovrebbe nemmeno esistere, ne
tanto meno permettersi…
Non terminò la frase perché un
altro uomo… sicuramente un Weasley data la capigliatura e le lentiggini… lo
aveva ammutolito con un incantesimo; sorrise a Draco e gli porse la mano.
-Ciao, io sono Charley, il compagno dell’untuoso lì che
continua a sbraitare come una donnetta isterica. Sono contento di conoscerti.
-Non credo sia vero, però grazie, aprezzo il tentativo.
Draco gli
strinse la mano e si rifugiò in camera; si appoggiò sulo stipite della porta e
pianse tutte le lacrime che aveva in corpo.
-Come hai potuto Harry, lui è … lui è – sbottò il
professore una volta ripresosi dall’incantesimo
-So chi è, lo so benissimo, ma come ti ho detto, merita
una seconda opportunità. Ha pagato…
-NON ABBASTANZA- gridò ancora
-Sev… - intervenne Charley
-Tu taci brutto traditore… lo hai trattato normalmente,
lo sai di cosa è responsabile?
-Sì, dela morte di Bill, ma non è stato lui, è stato suo
padre. Suo padre, Lucius Malfoy. Ora smettila, in guerra muoiono le persone e
non tutte sono morte a causa sua.
-Quante persone sono morte a causa tua? – chiese gelido
Harry
Severus si sentì morire, con loro
non aveva mai parlato della sua vita sotto il marchio, solo Lupin sapeva e lo
aveva perdonato… lo perdonava sempre.
-Ha… io non lo so…- balbettò confusamente.
-Io sì- rispose implacabile il giovane – 72 sono gli
omicidi a cui hai preso parte, 147 le torture e 12 rapimenti. Ora io ti ho
perdonato. Ti ho amato… e ti voglio bene, ma hai idea di quanto ho lottato con
mestesso per impedirmi di amarti? Ora passiamo a Draco: 12 omicidi a cui ha
preso parte, 47 torture e 1 solo rapimento; quello di Ginny alla quale non è
stato torto nemmeno un capello. Ha pagato con sette anni a Azkaban, tu? Due
settimane, la prima volta ti sei costituito a Silente, la seconda sei uscito
grazie a me e Ron.
L’uomo chiuse gli occhi e una
lacrima solitaria scese sul suo naso, non pensava che Harry sapesse tutte
quelle cose, non credeva possibile che il suo piccolo e indifeso Harry lo
avesse amato nonostante tutto. Sentiva il rimorso, la notte ancora sognava quei
momenti, quegli occhi che nel suo delirio di onnipotenza e dolore aveva spento.
Gli occhi anche dei suoi compagni di scuola, gli occhi di Lily e James…
Harry lo strinse, non avrebbe
voluto essere così crudele, ma voleva a tutti i costi che Draco restasse in
quella casa.
-Sev – continuò – io ti ho amato nonostante tutto
questo. Ti prego, dai il beneficio del dubbio a Draco, un tempo gli volevi bene
no?
-Si fanno molti errori – proseguì gelido – non merita
nulla, ha consegnato gran parte dei tuoi amici ai mangiamorte. Lui ha ucciso
Lupin…
-E tu? Tu non hai mai consegnato nessuno ai mangiamorte?
Non avresti voluto vedere Sirius Torturato a morte, non eri tu a fidarti di
Voldemort?
-Non chiamarlo così- disse lentamente l’uomo sulla sedia
a rotelle – per quale cavolo di motivo lo difendi? A scuola ti ha sempre reso
la vita un inferno, non perdeva occasione per umiliarti, non ha mai fatto nulla
di buono nei tuoi confronti, passava tutto il suo tempo a insultare Ron. Ha
chiamato Hermione Mezzosangue… come puoi perdonarlo?
-Ma senti da che pulpito arriva la predica. Ti ricordi
quante energie sprecavi ad umiliarmi in classe? Hai denunciato Lupin il terzo
anno e non sei stato da meno con Ron e Hermione. Per non parlare di Neville…
devo continuare?
-No, ho capito perfettamente, tu mi consideri come
lui…tu…
-Io ti voglio bene. Ti ho perdonato anni fa. Ti ho dato
una seconda possibilità, anche Lupin e Charley… perché tu non ci riesci con
lui?
-Perché mi ha ridotto così…- rispose sbattendo i pugni
sulla sedia.
-Mi dispiace- disse Draco scendendo dalle scale
aveva gli occhi bassi, non si era
mai scontrato con nessun uomo del suo passato, e ora doveva affrontare la prova
più dura: gli occhi di Severus. Gli stessi che lo avevano cresciuto, che lo
avevano ascoltato, che lo avevano protetto; ora lo guardavano con lo stesso
disprezzo con cui guardava Potter i primi anni di scuola. Lui sapeva i
reconditi motivi che lo avevano spinto a diventare un mangiamorte … un tempo
lontano era mangiamorte anche lui.
-Professor Piton, mi rendo conto che non mi perdonerà
mai per averla ridotta in quello stato. Nemmeno io riesco a perdonarmi. Non
sono più lo stesso di 7 anni fa, mi rendo conto che non ha più fiducia in me…
ma io…
-Non mi fai pena Malfoy, non me l’hai mai fatta. Hai
fatto la tua scelta tanti anni fa. Ora, se non vi dispiace vado a dare istruzioni
a Dobby per la cena. Spero che tu non sarai presente…
L’uomo si avviò verso la cucina
imprecando.
-Scusalo, disse Charley, non ha un buon carattere.
-Sono io che devo essere scusato e non mi basterà tutta
la vita per espiare… credo sia meglio che io ceni in camera.
Harry lo accompagnò e chiuse la
porta.
-Non devi prestare fede alle idiozie di Severus, è solo
molto arrabbiato. È ferito da me e dal fatto che in te vede quello che era un
tempo. Poi averti accanto riapre in lui vecchie ferite e sensi di colpa.
-Perché? Perché sono qui, prima non mi hai risposto.
-Tu cosa pensi?
-CHE SEI FOLLE! – iniziò a gridare -CHE HAI SEMPRE LA FOTTUTA ARROGANZA
DI VOLER SALVARE IL MODO… CON ME CI HAI PROVATO E GUARDAMI…HO PASSATO 7 ANNI IN
PRIGIONE. NON PUOI SALVARE IL MONDO…
Draco era furibondo, tutti gli
insulti lo avevano ferito, più di tutti gli anni ad Azkaban, 5 minuti con il
suo ex professore lo avevano distrutto. Harry non disse nulla, lo fece sfogare
e lo osservò; si stava ancora chiedendo perché lo avesse accolto in casa. Forse
aveva ragione Severus, non lo aveva mai dimenticato. Sicuramente aveva amato
Severus, con tutta l’anima, ma Draco era il suo yin, il suo out, il pezzo
mancante della sua mela. Gli si avvicinò e gli porse un fazzoletto.
-Io ora devo andare, non posso risponderti, gli ospiti
mi aspettano… oggi non sarai l’unico a essere condannato senza appello.
-Mi odia Potter, mi odia e lo farà per sempre…
-Non credere. Mi odiava e siamo stati insieme 4 anni,
odiava tutti i Weasley e con Chad sta insieme da un po’… Sev è buono… molto in
fondo… buona notte..
Draco
rimase solo in camera, davanti a lui uno specchio. Non si era
mai visto in tutti quegli anni, era cambiato. Aveva la barba lunga e
folta, era emaciato, e i capelli un tempo biondi erano
raccolti in dei dred naturali, che non davano l’idea
di una capigliatura particolarmente sexi, ma
sembravano solo molto sporchi. Il corpo era magro e sull’avambraccio sinistro
spiccava il tatuaggio. Non ricordava nemmeno più perché se lo fosse fatto fare, era tutto così confuso. Il padre lo aveva
torturato per giorni e poi lo aveva spinto al cospetto dell’Oscuro… da quel
momento Draco era diventato un assassino e i suoi occhi privi di ogni tipo di sentimento lo confermavano. Non riusciva
ancora a capire cosa ci facesse in quella casa. Non
meritava nessuno,non meritava niente, meritava solo di
morire, ma era troppo vigliacco per provarci. Fu per questo che decise di fare
del suo meglio, di dimostrare al mondo e soprattutto ad
Harry che era veramente cambiato. Andò in bagno e lì trovò Dobby
con il vassoio da barbiere, vestito da maggiordomo che gli stava preparando il
bagno.
-Signorino
Draco- esordì l’esserino – le ho preparato
il bagno, le taglio i capelli e la medico io, ma poi dovrà mangiare da solo. Padron Severus mi vuole a cena.
-Grazie Dobby.
Si
fece lavare e tagliare i capelli, indossò una tunicaverde bottiglia e un paio di soffici
pantofole e si diresse in camera.
-Signor Draco,
signore, la cena è di suo gradimento?
Draco
sorrise, a MalfoyManor
niente era abbastanza per il rampollo reale, tutto era sua
disposizione, ora si trovava a ringraziare per il cibo. Mangiò
lentamente, gustandosi ogni sapore. Erano sette anni che non mangiava così. Potter aveva fatto preparare i suoi piatti preferiti,
bistecca, patate, piselli e funghi, non pensava che oltre ad essere il
salvatore del mondo magico Harry fosse anche una persona così premurosa. Mentre
mangiava si guardava intorno, c’erano molti oggetti babbani
( almeno lui pensava lo fossero): una scatola con un vetro, un oggetto non
meglio identificato che somigliava ad un libro, ma una volta
aperto mostrava tasti e nuovamente un vetro, delle cose buffe e tonde
pendevano dal lampadario… non erano candele, ma Draco non sapeva cosa fossero.
Poi c’era un’altra scatola con tanti pulsanti e un affare verde che segnava dei numeri. Non si azzardò a toccare niente. Non lo
aveva mai detto a nessuno, ma le cose babbane gli
facevano paura.
“
La paura genera odio, disse una volta Silente” e lui aveva odiato il mondo.
All’improvviso
nella stanza entrò di corsa una bambina, non doveva avere più di nove o dieci
anni; aveva i capelli lunghi, biondi e gli occhi verde giada, solo una persona
li aveva così…
-Ciao, io mi
chiamo Luna Potter, tu chi sei?
-Mi chiamo Draco…
Malfoy. Sei la figlia di
Harry?
-Sì, è il mio
papà, tu invece sei il figlio di Lucius… lui è
cattivo, lui ha ucciso la mia mamma.
-Quanti anni hai Luna?- chiese l’uomo cercando di sviare il discorso.
-Ho 7 anni e
so volare, faccio le magie e… ma non lo dire a zio Sev,
so leggere nel pensiero… sono più brava di papà…
-Beh, ma
allora sei una strega potente, non lo dire a nessuno, ma io alla tua età sembravo un magonò.
-Sì, ma il mio
papà ha sconfitto Voldemort, io sono la figlia dello
Sfregiato Salvatore del Mondo Magico…
Draco
sussultò nel sentire la piccola pronunciare con noncuranza il
nome del mago più cattivo della storia, lui nemmeno da adulto lo aveva mai
chiamato così. Dall’esterno sentì la voce di Harry che la chiamava.
-Scusa,
ma papà mi cerca.
-Sapevo
di trovarti qui, piccola impicciona, lascia stare il nostro ospite…
-Uffa… è simpatico anche se il suo papà ha ucciso la mamma… io
pensavo che avesse la coda, i demoni non ce l’hanno.
-Luna chi ti
ha detto che Malfoy è un
demone?
-Zio Sev- rispose innocentemente la bambina
-Ora vai a dormire, domani devi studiare.
-Uffa, ma
perché io devo cominciare quest’anno le lezioni a scuola?
-Perché tu sei mia figlia.
La
bambina fece la linguaccia al padre e uscì dalla camera.
-Scusala
Malfoy, è
piuttosto diretta e leggermente invadente.
-Non sapevo
avessi una figlia. Quanti anni ha?
-Sette. Ho
sposato sua madre…
-Ma scusa tu non sei… beh… ecco… insomma…
-Omosessuale?
Sì, infatti Luna è l’unica donna che io abbia mai
amato… tuo padre l’ha uccisa davanti ai miei occhi… io ero distrutto, credo che
senza Sev e tutti gli altri io sarei morto con lei.
L’amavo, solo questo posso dirti. Pensa che Luna ha il
nome di sua madre, ma solo perché io gliel’ho cambiato… prima si chiamava Lily.
-Mi dispiace Potter, mi dispiace immensamente, mi
ci volesse tutta la vita, ma rimedierò a tutto questo dolore.
-Sai è la prima cosa che mi ha detto anche Sev.
Detto
questo gli sorrise, un sorriso caldo e carico di un
sentimento che Draco non fu in grado di decifrare. Si sentì
scaldato nel cuore, così gli aveva sorriso solo una volta sua madre.
Sapeva che ci sarebbe voluto molto tempo, che Severus non lo avrebbe mai
accettato, ma avesse dovuto passare l’inferno avrebbe
dimostrato a tutti che si meritava quella seconda opportunità. Salutò
nuovamente Harry che gli sorrise di nuovo e gli augurò
buona notte. Da anni non aveva nessuno con cui parlare così. Certo c’era il suo
misterioso corrispondente che per 7 anni gli aveva tenuto compagnia
scrivendogli ogni giorno, ma non sapeva chi fosse. Si
firmava Solo, ma lui non conosceva nessuno tanto triste da avere un soprannome
del genere. Decise di scrivergli per raccontargli di quella strana giornata. Ma poi si accorse che non aveva nulla per poter redigere la
lettera. Non aveva pergamena e non aveva penne. Decise di scendere per chiedere
a Dobby tutto l’occorrente. Mentre
scendeva le scale sentì Severus parlare.
-Io proprio
non lo capisco…
-Sev, sei troppo duro con lui, Harry non
meritava tutto il veleno che gli avete sputato addosso
tu e quelli che si suppone siano i suoi amici. Ha 26 anni è solo con una
bambina da crescere… visto che tu hai scelto di stare con me…
-Senti, il mio
rapporto con Harry era finito da tempo e lo sai, ci
siamo amati, ma poi è tornato… e io sono passato in secondo piano… ok, forse abbiamo iniziato io e te a tradirlo, ma
sicuramente lui non ha fatto nulla per tenermi legato a lui.
-Sev, lui è così, vuole che tu sia felice e sì,
hai ragione, ne è innamorato, ancoa
dopo tutto questo tempo, ma non credere, ci metterà un bel po’ prima di
rendersene conto, e ancora di più prima di dirglielo. Hai idea di quanto ci abbia messo prima di legarsi a te?
-Sì…
-Ora lasciagli
salvare Draco. E cerca anche tu di salvare il
salvabile con quel povero ragazzo. Sev, cosa credi
che non sappia quanto hai sofferto quando si è fatto
fare il tatuaggio? Quando è diventato un mangiatorte…
-Ah, ah, ah…
mi fai morire quando li chiami così… io gli volevo
bene…
-E allora cerca di accettarlo come hai fatto
con lei…
-Lei, caro il
mio sapientone, era sotto imperius, quindi
inconsapevole delle sue azioni!!!
-Già, ma Draco
è cresciuto con un pezzo di merda come Lucius… gli ha fatto il lavaggio del cervello a suon di
maledizioni e di botte… ti prego cerca di non torturare Harry, fallo almeno per
me, accetta le sue decisioni.
-Non lo torturerò,
ma non voglio avere niente a che fare con quella
serpe…
Draco decise che sarebbe stato meglio
chiamare Dobby. L’elfo gli portò l’occorrente e si mise a scrivere.
“Ciao Solo,
non puoi immaginarti
quello che mi è successo… sono libero, non ci posso credere, sono libero… sai
in tutti questi anni ho sempre creduto che nessuno si sarebbe degnato di
venirmi a tirare fuori, i miei… non so, credo siano morti, i miei amici mi
avevano abbandonato già l’ultimo anno di scuola… ero solo… un po’ come te. Ho fatto tanti errori nella mia vita, ho fatto soffrire più di
una persona e ora grazie a un vecchio nemico posso respirare finalmente l’aria
pulita del mattino. Ti starai chiedendo chi sia… eccoti accontentato Harry Potter…già,
proprio lui, il salvatore del mondo magico ha garantito per me e mi ha fatto
uscire. Te ne ho parlato fino all’esaurimento, a parte Severus lui è stato
l’unico che si sia interessato a me, mi ha chiesto di stare dalla parte giusta,
ma io avevo troppa paura… io ho sempre avuto troppa
paura e “ la paura genera odio”. Sai Solo, tu mi hai aiutato in tutti questi
anni, mi hai scritto e mi hai parlato senza mai giudicarmi o odiarmi… grazie,
non sai quanto questo sia significato per me…
Hai una vaga idea di quanto Harry sia diventato affascinante in questi anni? Lo so sono uno
scemo, ma non ci posso fare nulla se mi è sempre piaciuto… sono un patetico
uomo di 26 anni ancora vergine…
Scusami. Tu come te la passi? I tuoi studi
vanno bene? Poi non mi hai più parlato di quel progetto che avevi iniziato, procede
bene?
Con affetto
Draco
Malfoy.
Chiamò
Dobby per l’ennesima volta e gli diede la lettera
chiedendola di mandarla all’indirizzo che c’era scritto sulla busta. Poi si
sdraiò sul letto, ma incapace di dormire, si rigirò
nelle coperte, fece una passeggiata e infine si mise a meditare sul tappeto,
dove, inspiegabilmente riuscì a riposare.