Way back into love

di Hikary
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01.Prologo ***
Capitolo 2: *** 02. Lucifero ***
Capitolo 3: *** 03. Celeste ***
Capitolo 4: *** 04. Principe-Quasi-Azzurro ***



Capitolo 1
*** 01.Prologo ***


Hola!

Lancio un appello semi-disperato a tutti i fans, ammesso che si possa usare il plurale per un numero così esiguo XD, dei mitici Celestini: fatevi vedere!

Lo so, lo so, che si puo' pretendere in un fandom pressoché deserto? Nulla, ma non importa :D La sola esistenza di Lucifero basta a riempire il mio cuoricino e non c'è gioia più grande del digitare il suo nome alla tastiera *ç*


Titolo: Way back into love

Community: fanfic100_ita ( perciò sì, l'idea è scrivere 100 capitoli ù_ù )

Fandom: La Compagnia dei Celestini

Claim: Lucifero

Rating: Giallo ( non si sa mai)

Avvertimenti: AU, romantico, drammatico ( ma sarebbe più appropriato deprimente)

Note: fic ambientata dopo la “ dichiarazione” di Lucifero a Celeste ..se così si puo' chiamare x)P Da lì seguirà una linea assolutamente immaginaria, ma conto di introdurre i personaggi della seconda serie ( o almeno la mia Samira).

Desclaimer: Lucifero & i Celestini non mi appartengono; la fic non è a scopo di lucro.


Buona lettura!


Way back into love


..all I wanna do is find a way back into love.

I can't make it throught without a

way back into love.




[ Claim: Lucifero

Prompt: 074.Oscurità.]


01. Prologo



Lucifero stentava a credere alle proprie parole.

Si sentiva come all'inizio di un tunnel buio e misterioso, che non aveva mai percorso prima d'ora. E spettava solo a lui decidere se entrarvi o meno.

Prese la mano di Celeste quasi senza rendersene conto e camminò verso i compagni, lasciandosi guidare oltre la soglia della sua paura.

Con lei, il suo angelo, a vegliare lungo la strada, l'oscurità sembrava già farsi più chiara.


Un tunnel buio e misterioso.

E nessuno a garantire che ci fosse una fine, dall'altra parte.

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Capitolo 2
*** 02. Lucifero ***



[ Claim: Lucifero

Prompt: 084.Lui.]



02. Lucifero


Lucifero era un orfano come ce ne sono tanti al mondo.

Della sua famiglia nessuna traccia; nemmeno un nome, gli avevano lasciato.

Tutto nella sua persona sì intonava perfettamente all'immagine di ragazzino scapestrato, cresciuto per strada – cosa che lui in effetti era - , dai capelli perennemente spettinati al suo maglione troppo largo e semi-distrutto.

Andava male a scuola.

Odiava i libri dal profondo dell'anima.

Approfittava di ogni ordine impartitogli per disubbidire e non perdeva occasione per sgattaiolare fuori dall'orfanotrofio.

Eppure qualcosa in lui era diverso; proprio quando eri ormai convinto di averlo compreso appieno, quando ormai pensavi che non ci fosse altro da sapere, capitava – per caso o per fortuna – di guardarlo negli occhi.

E allora ti rendevi conto che quelli non erano occhi qualunque.

Sarebbe facile definirli verdi, comprensibile, ma il loro colore era molto più che un semplice verde. Ricordava uno smeraldo un po' triste, sbiadito dal tempo e dalla stanchezza, alla ricerca disperata di un motivo per tornare a risplendere come un tempo. Talvolta gli occhi sembravano averlo individuato e si fermavano, per qualche istante, attraversati da un bagliore insolito e bellissimo. Durava un attimo e spariva, notato solo da pochi osservatori esperti, perché ciò che aveva visto non corrispondeva mai all'oggetto della sua ricerca,

Come i suoi occhi, Lucifero aspettava un motivo per tornare a brillare.


***


Sdraiato sul proprio letto, Lucifero fissava il soffitto con espressione neutra. Si limitava a qualche “ sì” al momento opportuno, giusto perché Memorino non si accorgesse che in realtà, della sua fantastica strategia, non gliene importava un accidente.

Provò ad immaginare una conversazione in cui lui, il capitano, si rifiutava di elaborare un piano per la partita del giorno seguente. Qualcosa del tipo “ Ehi Lucifero, che ne dici di preparare uno schema di riserva per la partita di domani?”, “ No grazie Memorino, sono troppo impegnato a fantasticare in maniera schifosamente melensa su cosa dire domani a Celeste”.


Orrendo, orrendo, orrendo.


- Lucifero, mi stai ascoltando? -

- Mmm..? Ehm, si certo. Stavi dicendo qualcosa ..qualcosa a proposito della difesa? -


Memorino alzò un sopracciglio, con aria contrariata.


- ...attacco? -


L'amico sospirò, alzando gli occhi al cielo.


- Giuro che fino ad un minuto fa stavo seguendo! -

- Ma se è da un'ora che hai quell'espressione idiota dipinta in faccia. Possiamo parlarne, se ti va. -

- Parlare di cosa? -

- Di Celeste. -

- Ce-celeste...? Non pensavo a lei! -

- E invece sì... -

- Invece no! -


Memorino scoppiò a ridere, scrollando le spalle come per dichiarare la propria resa.


- Sei cocciuto quanto un mulo e ancor più svampito! Poveri noi, riuscirai a centrare la porta, domani? -


A quell'ultima affermazione, Lucifero balzò in piedi agguantando un cuscino.


- Svampito a chi?! -


Cercò di colpire l'amico che, prontissimo, scansò il colpo gettandosi sul pavimento; ma l'altro gli fa addosso in un attimo, menando fendenti a destra e a manca. Di lì a pochi minuti, la piccola zuffa si era trasformata in una vera e propria guerra: gli strilli dei ragazzi avevano attirato l'attenzione dei compagni, che subito si erano precipitati nel dormitorio per non perdersi neanche una cuscinata.

Così, quando la direttrice venne a dare un'occhiata per scoprire la causa di tutto quel trambusto, trovò un tremendo caos di orfanelli scatenati e piume di cuscino che svolazzavano per la stanza.

E la punizione divenne inevitabile.


***


- Complimenti per la bella trovata... - soffiò Lucifero, con un' occhitaccia per il suo vicino di banco.

- Ma se sei stato tu a cominciare! - ribatté Memorino.

- Silenzio! - tuonò l'insegnante.


Venticinque testoline tornarono chine sui banchi, mentre altrettante paia di occhi ripresero a fissare con rassegnazione il titolo del tema: Descrivi una persona alla quale tieni molto, soffermandoti sul vostro rapporto e sui motivi per cui la ritieni importante.

Lucifero sbuffò; sembrava proprio che quel tema fosse stato ideato apposta per lui. Rimase a giocherellare con la penna per circa mezz'ora, sotto lo sguardo ansioso di Memorino. Poi, d'improvviso, scarabocchiò un paio di righe, velocemente, e consegnò il foglio.

Quando l'insegnante, incuriosita dalla fretta con cui il ragazzo aveva lasciato l'aula, diede uno sguardo al tema, vi trovò due frasi appena.


Celeste. Perché è perfetta.

E io la amo.


La donna sgranò gli occhi e brobottò un “ niente male”. In fin dei conti, pensando agli innumerevoli fogli in bianco che si era vista consegnare, poteva considerarsi un grande passo avanti.



Spazio Autrice

Non so come scusarmi per il tremendo ritardo! A mia discolpa posso dire che rimandare gli impegni è la mia dote principale ( immaginate i difetti XD) e adoro farne mostra!

A parte gli scherzi ...sono scioccata nel vedere tanti fan dei miei adorati Lu & Cele!!!

E sono strafelice di poter dedicare un po' di spazio per rispondere ai commenti ( sei recensioni per quel micro-prologo sono un sogno!).

Innanzi tutto un ringraziamento di massa x)P Spero di soddisfare le aspettative di saku_cele, MakyMay, BabyDany94 e Ella_Sella_Lella; a Giulysan prometto di fare del mio meglio per continuare e consiglio di rileggere il libro senza pensare al cartone ( perché in effetti è un vero trauma e fino alla fine ero schifatissima! Ma ad un certo punto mi sono accorta di amare quella storia proprio perché era diversa! Anche io ho perso un casino di puntate e RaiGul ha anche interrotto le repliche pomeridiane ...tutti contro i Celestini ç_ç); infine spero che a Lely1441 sia arrivata la mia mail ( e la mia invidia per aver qualcuno con cui parlare dei Celestini, beata te!!!).

Inoltre ringrazio ulteriolmente BabyDany94, Giulysan ed ex novo PunkyMarty e Ramona37 per aver messo la fic tra i preferiti praticamente sulla fiducia, visto che è solo all'inizio!


Un bacio a tutti e fatemi sapere che ne pensate!


Hika








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Capitolo 3
*** 03. Celeste ***



[ Claim: Lucifero

Prompt: 085.Lei.]


03.Celeste


Celeste... Celeste...


Lucifero camminava a grandi passi lungo il corridoio.

Il primo tema della sua vita era stato breve ma intenso; e ne andava piuttosto fiero, nonostante tutto. Le parole erano uscite così spontanee che non aveva potuto farci nulla, aveva dovuto scriverle. Due frasi, niente da aggiungere: perché non c'era niente da dire in più su Celeste, se non che era davvero perfetta.

E che lui l'amava.

Ma adesso, come dirlo a lei?

Il ragazzo sospirò, appoggiandosi alla parete: non credeva che al mondo potesse esistere qualcosa più complicato di un tema.


***


E dov'era Celeste, oltre che nei pensieri di Lucifero?

A casa.

Come sempre.

I suoi grandi occhi azzurri studiavano le finestre della propria stanza; qualche volta avrebbe potuto giurare di intravedere sottili sbarre dorate, tra i riflessi del sole.

Un gioco di luce che sembrava ridere di lei, beffarsi della sua bellissima e tremenda prigionia.

Seduta a gambe incrociate sul letto, Celeste beveva a piccoli sorsi il succo d'arancia, le labbra strette attorno alla cannuccia.


- Celeste! -


La ragazza corrugò la fronte: mamma?

Saltò giù dal letto e scese le scale due gradini per volta.


- Mamma! -


Per qualche assurdo motivo, i suoi genitori erano a casa. Ma, stranamente, non ne fu così felice come aveva sempre immaginato.

Continuava a sentirsi sola.

Continuava a sentirsi stretta nella sua gabbia dorata.


***


- Mi hanno detto che hai fatto un bel tema l'altro giorno. -


Lucifero avrebbe voluto sprofondare nell'elegante poltrona in pelle della Biffering.

Orrenda, a parer suo, ma senza dubbio chic.


- Se sta cercando di farmi sentire peggio, l'avverto che ci è appena riuscita. -

- Non era quello il mio obiettivo. -

- Allora bruci il foglio. -


La preside ridacchiò.


- E' un documento scolastico, Lucifero. Non si può. -

- Balle. Si sta solo divertendo a torturarmi, anzi, vi state divertendo, tutti quanti! -

- Suvvia, come sei melodrammatico! Ti ho chiamato per chiederti una cosa: chi è? -

- “ Chi è” chi? -

- Lei. -

- Ah... -

- Non c'è nessuna Celeste nell'orfanotrofio. -

- Lo so. Non la conosce. -

- Avanti, Lucifero. Devo preoccuparmi che i miei ragazzi non frequentino brutti giri. -


Lucifero soffocò a stento una risata.

Se solo la Biffering avesse saputo...


- Mi creda, è meglio che lei non lo sappia. -


***


- Che ci fate qui? -


Il tono della ragazza non era accusatorio, o rabbioso.

Sembrava, semmai, perplesso disorientato.


- E' anche casa nostra, tesoro! - rise suo padre, posandole una mano sul capo per spettinarla.


Ah sì?


- Non dovete lavorare? -

- Non oggi. Volevamo passare un po' di tempo con te. -

- Con me? -


Ma c'è allenamento oggi pomeriggio! E io devo vedere Lucifero!


Al pensiero di passare un altro giorno senza di lui avvertì una stretta allo stomaco: nostalgia.

Quella nostalgia che aveva creduto di provare per i suoi genitori, giorno dopo giorno, in quella grande casa vuota – sola – e che invece era scomparsa ormai da tempo.


***


Nell'ufficio della Biffering, il duello continuava.

La donna non aveva alcuna intenzione di mollare.


- Coraggio Lucifero. Non costringermi a far parlare Memorino... -


Il ragazzo deglutì.


Colpito e affondato.


- Okay. Ma sappia fin da ora che non le piacerà. -

- Non mi piacerà lei? -

- Credo che, in tutta la faccenda, lei sia l'unica cosa che le piacerà, signorina Biffering. -


***


Seduta sul divano tra i suoi genitori, Celeste si godeva quell'inattesa giornata in famiglia: essersi abituata alla loro assenza non le impediva certo di sentirsi straordinariamente felice.

Raccontò loro della squadra, del Mondiale alle porte, di quanto la rendesse fiera far parte dei Celestini.


- Sono tutti così simpatici come dici? -

- Oh mamma, non puoi neanche immaginare che amici fantastici siano! Dovreste conoscerli tutti ...dovreste conoscere Lucifero! - esclamò presa dall'entusiasmo.


La donna alzò un sopracciglio.


- E chi sarebbe? -

- Lui è il capitano, mamma, il ragazzo più fantastico che abbia mai conosciuto. Lo amo davvero tanto, sai... -


La voce si perse sul finale della frase.

Gli occhi di Celeste brillavano. Perfino i genitori – come chiunque, al loro posto – non poterono fare a meno di notarlo.


- Siamo certi che lo sia. Puoi invitarlo, una sere di queste, il tuo Principe Azzurro. - sorrise il padre, pizzicandole con affetto una guancia.


La figlia sorrise di rimando, sentendo il cuore pronto a scoppiare tanto era gonfio di gioia ed orgoglio. Non avrebbe mai immaginato che i genitori potessero capire la sua vita con tanto semplicità.


***


Gli occhi della donna, sgranati all'inverosimile, erano incollati a Lucifero.


- Quella Celeste? Proprio quella? -

- Sì, per l'ennesima volta, . -

- Beh Lucifero ...sarà un po' un problema. -


Il ragazzo sospirò.


- E lo viene a dire a me? -


***


- Ora devo scappare, altrimenti faccio tardi all'allenamento. Sapete, il Principe Azzurro sa essere estremamente pignolo. -


Baciò entrambi i genitori e scappò via.

La signora Riffler la seguì con lo sguardo mentre usciva dal salone.


- Mio dio – sbottò quando fu certa che Celeste non potesse più sentirla – è proprio vero che a quest'età impazziscono! Pallastrada ...che assurdità! -

- Meglio il calcio che altro, cara. - intervenne il marito – E comunque è soltanto una fase di ribellione adolescenziale. Lasciamo pure che si sfoghi giocando all'orfanella. -

- Innamorata... -


I coniugi Riffler si guardarono l'un l'altro e, inaspettatamente, scoppiarono a ridere.


- Un giorno riderà anche lei, pensando a quanto sciocchezze diceva da ragazzina. Povera cara, non sa nemmeno cosa significhi la parola “ amore”. Ci sarà tempo per trovarlo, il ragazzo giusto. E' solo una bambina. -


***


- Com'è andata dalla preside? -

- Molto male. -

- Voleva parlare dell'ultimo compito in classe? -

- Più o meno... -

- Hai consegnato di nuovo il foglio in bianco? -

- Purtroppo no. -


Memorino lo guardò senza capire affatto.


- Mi vuoi spiegare? -

- Preferirei di no. E... -

- Sì? -

- ...che non ti senta mai più dire che devo esercitarmi nei temi, chiaro? -


***


Nascosta dietro allo stipite della porta, Celeste non rideva affatto.


Illusa, si rimproverò mentalmente.


Loro non avrebbero mai capito.


***


Lucifero si svegliò di soprassalto. C'era qualcuno fuori e lo stava chiamando.

Attento a non svegliare i compagni di stanza, aprì la finestra e si affacciò, sbirciando il cortile sottostante.

Ci mancò poco che finisse di sotto per lo spavento: tra i cespugli, acquattata e silenziosa, Celeste ricambiò il suo sguardo.


Spazio Autrice

Piccola precisazione :D

Quella che sto portando è una sorta di “ serie parallela” dei Celestini, quindi moltissimi fatti non sono avvenuti; si può dire che siamo ancora agli inizi della squadra, anche se l'episodio da cui ho preso spunto per il prologo è piuttosto avanti.

Spero perdonerete questi piccoli riadattamenti ^^


Tardissimo, lo so ...questo capitolo l'ho scritto quasi insieme al precedente, ma sapendo che non avrei avuto più molto tempo da dedicare alla fic ho aspettato a pubblicarlo.

Allora, che ne dite?

La Biffering sa ridere... non è una notizia pazzesca XD?

Scherzi a parte, spero vi sia piaciuto!

E ora, rispondiamo ai commenti!

Grazie infinite a saku_cele ( sono felice di aver descritto bene Lu!), BabyDany94 ( anche io adoro il tema ...mi piacerebbe sapere che ne pensa i mio prof di italiano XD Il titolo del libro è esattamente quello che ti ha segnalato Giulysan, La Compagnia dei Celestini di Stefano Benni. Occhio ai traumi perché col cartone non centra nulla ^^), Giulysan ( un'altra fan del tema, yeah! Memorino dovrà abituarsi a scene come quella se ci tiene a restare nella fic XD Anche io piango da morire nel finale del libro. SPOILER LIBRO. Più per l'ultima pagina che per la morte di Memorino. Sarò un po' tonta io, ma solo all'ultima pagina ho notato che il nome Occhio-di-Gatto non mi era nuovo e sono volata ad inizio libro, dove c'è la lista dei celestini ... a momenti svengo!) e Lely1441 ( pigra io? Naaa, ti confondi con un'altra X°°°D Finita l'estate farò del mio meglio per gli aggiornamenti periodici. La tua mail deve essersi persa nei meandri del web ...io ho aspettato, perché la mia casella è un po' baka alle volte, ma nada ç_ç Se ti va di rimandarla ^^ Il consiglio da autrice è molto ben accetto, devo ricontrollare il regolamento della community però. Sei fortunata, non ho intenzione di far soffrire l'amicizia tra Lu e Memorino. Strano XD ..ma ci sarà comunque modo di soffrire... Grazie per i complimenti ^O^ ).

E un bel thanks generale a chi ha letto senza recensire, in particolare ad Alhia, bella95 e I love sasunaru che hanno messo questa fic tra i preferiti.


A presto ( si spera).


XO XO


Hika


( Si, Chuck Bass mi manca da impazzire ..e allora??? >-<).




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Capitolo 4
*** 04. Principe-Quasi-Azzurro ***



Un grazie speciale a Lely

che ha, seppure inconsciamente,

ispirato questo capitolo =)


[ Claim: Lucifero

Prompt: 015. Blu.]


04. Principe-Quasi-Azzurro

( praticamente celeste)



Probabilmente lo avrebbero ucciso.

In maniera lenta e dolorosa, sotto gli occhi di Celeste per di più.


- Celeste – la ammonì infatti, ma ben attento a non allentare la presa – Credo che i tuoi genitori mi uccideranno. -

- Oh, probabile. Ma soltanto se la Biffering non ti trova per prima... - ribatté lei.


Lucifero le lanciò un'occhiata carica di sconforto; quello sguardo da cane bastonato lo rendeva a dir poco adorabile e Celeste dovette mordersi in labbro inferiore per non scoppiare a ridere. Cosa che, tra l'altro, sarebbe stata problematica nella sua situazione. Non è mai opportuno distrarsi qundo si penzola dal terzo piano appesi ad un lenzuolo attorcigliato.


- Tu sei matta... - brontolò tra sé.

- Forse. - ribatté lei, saltando il davanzale con una risatina leggera.


Celeste era sempre estremamente aggraziata nel muoversi e nessuno dei Celestini mostrò la benché minima intenzione di svegliarsi.


Anche quando giochiamo a calcio sembra una principessa.


- Che ci fai qui? -


Oddio, come suona male! Sempre i soliti modi garbati, vero Lu?


- Io.. -


Non voleva far sapere al ragazzo quello che i suoi genitori avevano detto a proposito di loro due; né, tantomeno, limitarsi ad un generico “ odio i miei genitori” .

In quel momento la camerata dei suoi amici le pareva il posto più accogliente del mondo.


Preferirei essere orfana anche io.


Era un pensiero sciocco ed infantile, lo sapeva, e sarebbe durato neanche un giorno. Celeste non si sentiva così ipocrita da lamentarsi dei propri genitori di fronte a Lucifero.


- Hai litigato con i tuoi, eh? -


Touchè.


- Solo un pochino. -

- E ora non vuoi tornare a casa. -

- Detto così sembra semplice. -

- Lo è? -


La domanda suonò in modo strano. Celeste evitò lo sguardo del ragazzo, stranamente imbarazzata.


Sei la solita melodrammatica, si rimproverò.


Ma subito Lucifero le sorrise; un sorriso così luminoso che Celeste sentì le gambe molli.


- Puoi dormire nel mio letto. -

- E tu? -

- Scommetto che Memorino ha una voglia matta di ospitarmi. -


Nel buio della camera condivisero una risata silenziosa.


Celeste lanciò un'occhiata a Memorino addormentato, poi al letto vuoto di Lucifero. Ebbe la netta sensazione che all'amico non sarebbe affatto piaciuto svegliarsi con Lucifero accanto.

Lei invece...


Scacciò all'istante quel pensiero.


- Io sono più piccole di Memorino. -


Lucifero la guardò di sottecchi, come se non avesse ben afferrato il concetto. E Celeste ringraziò il cielo per la scarsa luce, altrimenti avrebbe avuto un bel daffare a giustificare il colore delle proprie guance.


- E' meglio ...sarebbe meglio se dormissi con me anziché con lui. -

- Oh. -


Il ragazzo pareva sinceramente sorpreso.


- Hai ragione, non ci avevo pensato. -


Questo ragazzo non è normale.


Eppure, pochi minuti dopo, accoccolata accanto a lui, Celeste si sentì davvero fortunata.


Avrò trovato l'ultimo Principe Azzurro, commentò tra sé, ricordando il modo in cui suo padre aveva soprannominato Lucifero, seppure con tutt'altre intenzioni.

Sì, Celeste ne era certa, a dispetto di tutto e tutti: il suo Principe Azzurro era quello giusto.

Anche solo per una questione puramente cromatica.


***


E' statisticamente provato che le direttrici sono per natura donne estremamente sensibili. Il mondo, e gli orfanotrofi in particolare, sono pieni zeppi di scene che possono nuocere gravemente al loro già di per sé fragile equilibrio psicologico. Basta pochissimo, una macchia di pittura su una giacca nuova o un letto sfondato, ed ecco che si scatena un putiferio.

Ma ci sono tre cose in particolare che nessuna direttrice vorrebbe mai, mai trovarsi a fronteggiare.

La prima, secondo il migliore dei cliché, è un indefinito qualcosa che rischi di danneggiare il buon nome dell'istituto. Qualcosa, ad esempio, che coinvolga gente parecchio in vista; e che faccia infuriare gente parecchio in vista, soprattutto.

La seconda sembrerebbe una sciocchezza, eppure è sempre un rischio: è la violazione dei sacri confini del loro regno. Si tratti di un intruso che s'intrufola nel cuore della notte o di un suddito – altresì detto orfano – che scompare a metà pomeriggio, poco importa. Il controllo della frontiera è out; regna il caos.

Di tutte, la terza è di gran lunga la più pericolosa. Si può riassumere in poche parole concise, che un qualunque orfano di un qualunque orfanotrofio saprebbe citare a memoria: trovare una ragazza nel dormitorio maschile.


Ora, mentre scrutava atterrito lo sguardo assassino della Biffering, Lucifero avrebbe classificato il “ Caso Celeste” come un'infrazione di Livello Tre; il che significava guai, in una quantità così inimmaginabile che preferì non pensarci. Tuttavia, dopo un'ulteriore analisi, ebbe la matematica certezza che si trattasse di un mix letale di Livello Uno, Due e Tre, con una maggiore percentuale del terzo.

Fu straordinariamente pronto nel gettare il lenzuolo sopra la testa di Celeste; forse, non avendola sotto gli occhi, la Biffering si sarebbe arrabbiata un po' meno.

Un “ po'” molto esiguo.

In compenso, iniziò subito a parlare con il tono più calmo possibile, impedendo alla donna di emettere anche un solo suono.


- Buongiorno! E' una fortuna che sia venuta a svegliarci, oggi abbiamo un sacco di cose da fare. Ci sono gli esami di fine trimestre, no? Avete già deciso da quali materie cominciare? Quanto giorni dureranno? Ah, mi raccomando, non lasci che sia quella donna a correggere il mio tema. Dopo l'ultimo credo stia progettando di assassinarmi... -


Si bloccò di scatto, ricordando il contenuto del tema.


- Signorina Biffering, non le pare una bellissima giornata? - saltò su Memorino, che nonostante avesse aperto gli occhi da pochi secondi aveva già inquadrato la situazione – Guardi che bel sole entra dalla finestra...aperta? -


La sua voce s'incrinò sull'ultima parola, proprio come l'amico. Lucifero gli lanciò un'occhiata omicida ma Memorino non fu da meno.


Potevi almeno chiudere la finestra!, lo rimproverò con lo sguardo.


La donna li squadrò per un lunghissimo istante. Poi, senza alcun preavviso, afferrò il lenzuolo scoprendo Celeste. Lucifero si mosse quasi automaticamente, prima che lei potesse afferrare la ragazzina per svegliarla.


- Ci penso io... -


I suoi grandi occhi verdi non supplicavano; al contrario, parevano quieti, come se stessero concedendo controvoglia una clemenza a loro parere immeritata. Intimoriva, quello sguardo tanto intenso. Soprattutto pensando a quanta forza doveva nascondersi in quel ragazzo appena quindicenne.

La Biffering annuì.

Lucifero scosse con delicatezza le spalle di Celeste, sussurrando il suo nome.


- E'...già...mattina? -

- Temo di sì. -

- E' tardi? -

- Solo un po'. -


Celeste strizzò gli occhi per adattarli alla luce – sempre la stessa luce che entrava dalla finestra aperta. Sorrise al ragazzo.


- Siamo nei guai, eh? -

- ...solo un po'. -


***


Aveva troppi pensieri per la testa.

Equazioni?

E come avrebbe potuto risolvere equazioni dopo la tragedie di poche ore prima?

Segno lampante di quanto fosse stato orribile: la Biffering non lo aveva nemmeno messo in punizione.


E per fare pena alla vecchia...


Passò la prima mezz'ora torturando la matita. Piccoli morsi rabbiosi, un frenetico ticchettio di mina scheggiata sul banco. Quando ormai cominciava quasi a sentirla invocare pietà, prese la verifica – bianca – e la mollò frettolosamente sulla cattedra dell'insegnante.


Memorino impiegò il primo quarto d'ora per terminare la verifica e il seguente per rileggerla; altri cinque minuti per lamentarsi tra sé di quanto fosse facile e finalmente raggiunse Lucifero in cortile.

Lo trovò intento a palleggiare, naturalmente; di tanto in tanto colpiva il muro con il pallone, ma subito lo riacchiappava, senza mai lasciargli toccare terra.


- Quanto è stato brutto da uno a dieci? -

- Mmm, vediamo... -


Il ragazzo finse di pensarci.


- Non così tanto, sai. A parte il fatto che il padre di Celeste voleva uccidere me e che Celeste voleva uccidere lui... e che a quanto pare considerano la Pallastrada “ un gioioso passatempo per ragazzini poveri di cui la loro bambina si stancherà presto”. -

- Mi piace il termine “ gioioso”. -

- Carino, vero? E' quello che ho risposto. -

- Lucifero! -

- Che avrei dovuto fare? Restarmene lì impalato e lasciare che mi vomitassero addosso tutte le loro cattiverie? Come se non contasse niente il fatto che...che... -

- Sì? - lo incoraggiò Memorino, sorridendo sotto i baffi.

- ...sono innamorato di lei. - concluse a denti stretti.

- Che romantico! Un vero Principe Azzurro che si batte per la sua principessa. -


Rimase un attimo sovrappensiero, le sopracciglia aggrottate; e, di colpo, scoppiò in un'irrefrenabile risata, come se avesse appena fatto una battuta irresistibile.


- Principe Azzurro... e Celeste! - tentò di spiegare, senza fiato.

- Certe volte sei proprio irritante! -


Lucifero storse il naso e si allontanò, seccato. L'amico non provò nemmeno a fermarlo, ancora tutto preso dal suo lampo di genio.


- Molto monocromatici! -



Spazio Autrice

Yeah, sono viva ^o^

(E sto guardando un film orrendo, anche se immagino non vi interessi molto XD).

Aggiornamento ultralento ...che dire? Purtroppo è una cosa che si ripeterà anche se mi dispiace moltissimo. Ma ho una vita mooolto piena.


Ci tenevo però a sottolineare un punto: non lascerò MAI la storia incompiuta. Mai.

Dovessi morire nell'impresa ù.ù


Una precisazione importantissima: ho dovuto alzare un po' l'età dei personaggi per ...beh, diciamo per motivi che vedrete in seguito.


Grazie alle bellissime e apprezzatissime recensioni *.* Mi fanno proprio felice!


Lely, mia adorata Lely: ma sai che senza la tua recensione non mi sarebbe mai venuta un'idea così grandiosa? Azzurro-Celeste ...sei un genio! E per la cronaca, “ meglio tardi che mai” è il mio motto x)p Spero continuerai a seguire la storia nonostante la mia lentezza esasperante!


Giulysan, in ritardo tu? Fossero così i miei ritardi ç_ç Vedrò di dare spazio anche a Memorino visto che lo ami tanto!


BAByDany94 innanzi tutto grazie mille per aver commentato altre mie fic ( soprattutto quella su Coraline a cui tengo da morire!), sei stata davvero gentile!


saku_cele Tenkiù *O* La Biffering rideee XD Che cosa stupenda, eh?


Sheryl Sono commossa per la tua recensione davvero! Spero di soddisfare fino alla fine le tue aspettative, farò del mio meglio =) Io ho iniziato a scrivere sui Celestini proprio perché non trovavo fic e penso sia un gran peccato. E' una serie così bella! ( Sì, sì, conosco il titolo originale: ho visto qualche episodio in francese su YouTube perché non ne trovavo in italiano XD Un po' buffe le voce francesi, ma tutto sommato carine.).


Solandia Non mollo, non mollo =) Grazie del commento! Anche io amo quel tema ^^ I Celestini sono adorabili fin dal primo istante, almeno secondo la mia esperienza <3 Per quanto riguarda l'età, io ho “ appena” 17 anni, ma dubito che fra trent'anni amerò di meno Grisù o Pingu X°°D Oddio, ho anche scelto esempi un po' estremi... In ogni caso, sono per i fan di tutte le età, sempre e comunque :D A presto!




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