Stupida! di 883 (/viewuser.php?uid=57929)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1_Stupida ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 1 *** 1_Stupida ***
Stupida
I ragazzi della Pretty Land School of arts entrarono nell'istituto,
pronti per un'altra delle solite lezioni di musical, ma quel giorno
trovarono una sorpresa.
-Buongiorno ragazzi, oggi non si balla nè si canta, si fa un
gioco per scoprire quanto vi conoscete, prendete un foglietto bianco,
trovatevi un posticino all'interno del teatro dove vi sentite a vostro
agio e pensate a un aggettivo che vi descriva in questo momento, deve
rimanere anonimo, mi raccomando. Buon Lavoro!-
"Che cos'è
l'amore,
se non una pazzia molto discreta,
un'amarezza che soffoca,
e una dolcezza che fa bene?
W. Shakespeare"
"
MI
siedo elegantemente sopra il palco, al centro esatto, dove mi piace
stare, dove posso mostrare tutta me stessa, dove mi sento viva. si
perchè io Antonella the best dò sempre il meglio
di
mè stessa quando mi trovo sul palco.
Dunque, un aggettivo che possa riflettermi in questo momento? Dovrei
scrivere divina
ma è scontato, ed io non amo le cose scontate, e poi si
capirebbe subito che sono io e poi devo scrivere come mi sento adesso,
non come mi
sento sempre.
Faccio scorrere il mio sguardo tra i miei compagni, tutti impegnati a
cercare un aggettivo che li descriva al meglio, quando i miei occhi
incontrano Pia una strana cosa mi prende dentro, la stessa identica
cosa che provavo per Patty quando ho saputo che Leandro era suo padre:
invidia. Eppure Pia è una sciocca, non dovrei essere
invidiosa
di lei, non devo.
Basta è inutile che continuo a ripetermi queste sciocchezze,
lo
so perchè sono invidiosa di Pia, perchè lei sta
con Bruno.
Perchè lei ha saputo apprezzare il ragazzo fantastico che
è, si è accorta subito della sua bellezza, del
suo
sorriso, ha saputo godere di quelle attenzioni che lui le pone, ha
saputo amarlo.
Anch'io penso che saprei amarlo ora, me ne sono resa conto sin dal
primo giorno che si è messo con Pia, che io in
realtà
l'ho sempre amato, ma non glielo ho mai saputo dimostrare o forse avevo
paura di provare un sentimento troppo grande, e che poi lui se ne
andasse come fanno tutte le persone a cui voglio bene. Lo amavo
già quando l'ho usato per Matias e poi per Nicolas, e forse
proprio il fatto di cercare di ferirlo è stata una specie di
difesa da parte mia, verso questo bene che iniziavo a volergli.
Lo guardo e il cuore sembra mi stia per scoppiare, hai abbassato tutte
le mie difese Bruno, sei riuscito a farmi ammettere almeno a
mè
stessa che sono innamorata di te, e lo sai come mi sento ora? Una
STUPIDA.
Sorrido, ho trovato l'aggettivo. Prendo il foglietto di carta e con la
mia scrittura elegante vi scrivo sopra:
"Stupida
Non sono stata capace di dimostrare il mio amore"
Mi siedo in un angolo, quello più nascosto, dove non mi si
possa
vedere e cerco di rendermi quasi invisibile, perchè io,
Patty,
mi trovo a mio agio solo quando so di essere invisibile,
perchè
io sono brutta e questo non cambierà mai. Trovo inutile che
la
gente mi dica che l'unica bellezza che conta è quella dentro
il
cuore, perchè non è niente vero, nel mondo dove
vivo
oggi, se non sei bello fuori, non sei nessuno. E a volte mi domando se
io sono troppo fragile per vivere in questo mondo. Ecco potrei scrivere
fragile nel
foglietto, ma che motivazioni darei? No, capirebbero subito che si
tratta di me.
Solo una persona riusciva a farmi sentire unica, speciale, forte:
Matias.
Matias, che ho amato fin dal primo giorno in cui l'ho visto, che non
sapevo neanche se l'avrei mai rivisto in vita mia, eppure io lo amavo,
poi il destino ci ha fatti incontrare qua a Buenos Aires, e io ho
continuato ad amarlo, sempre e comunque, ma lui niente, stava con
Antonella. Finalmente è arrivato il mio turno, ha capito di
amarmi e abbiamo vissuto una favola d'amore stupenda, ed ora tutto si
è rovinato. Lui sta con Luciana e io sto con Lucas, ma io
non
amo Lucas, certo gli voglio bene, io voglio bene a tutti, ma l'unico
che amavo eri tu Matias. E ora mi sento una stupida, perchè
per
una banale litigata ti ho perso.
Mi illumino, ho trovato l'aggettivo,mi chino sul foglietto come se
stessi scrivendo sul mio diario.
"Stupida
Ho saputo perdere l'amore"
Mi siedo al centro del teatro, in mezzo a tutti quanti,
perchè
io adoro stare in mezzo alle persone e ai miei amici, infatti quando
hanno bisogno mi chiamano sempre "ehi Giusy hai due minuti per
parlare?" e io naturalmente per loro ci sono sempre. Sorrido contenta,
ho trovato l'aggettivo:
disponibile.
Prendo la penna e lo scrivo, la motivazione mi verrà in
mente
dopo. Mi guardo intorno e vedo tutti concentrati sui loro fogli, a
cercare un aggettivo che li possa descrivere. Il mio sguardo scorre e
mi fermo un attimo sulla figura di Guido, concentrato sul foglio. Perfetto
questo è l'aggettivo che gli darei io, col suo sguardo
stupendo,
il suo viso dolce, il suo carattere che ti fa sentire una principessa.
Scuoto violentemente la testa, mi devono aver passato per una stupida,
ma io ora sto con Gonzalo, non devo pensare a Guido. Non devo pensare
che lo amo ancora e che se non stiamo insieme è solo
perchè i miei genitori ce lo impediscono, non devo pensare a
tutti bei momenti indimenticabili che mi ha fatto vivere, non devo
pensare a questo, no non devo.
E mi sento tanto stupida, perchè nella mia vita non devo
fare
quello che vogliono i miei genitori, devo fare quello che mi sento, che
mi dice il mio cuore, e se il mio cuore mi dice che non amo Gonzalo,
non posso stare con lui, solo perchè lo vogliono altre
persone,
ma ormai è così, chissà quando
imparerò a
non farmi condizionare dagli altri.
Prendo la penna e tiro una linea sopra la parola disponibile e
accanto scrivo:
"Stupida
non ho combattuto per amore"
Mi siedo vicino al pianoforte, dalla parte opposta di Fabio.
Sì perchè da quando mi ha lasciato tradendomi con
Emma non voglio avere più niente a che fare con lui, e
questo sta succedendo, come accade che io mi chiamo Tamara.
Guardo il foglietto bianco davanti a me e penso, un aggettivo he mi
ritragga in questo momento? Arrabbiata
forse. No, alla fine non sono arrabbiata dentro di me, sono solo
delusa. Delusa dal fatto che io ero e sono innamorata di Fabio, e per
quanto provi ad odiarlo, non ci riesco. Delusa per averci creduto
veramente nella nostra storia, delusa per aver creduto in quello che mi
diceva.
Alzo gli occhi e noto che mi sta fissando, ma io non abbasso lo
sguardo, no la Tamara che scappava è sparita. Sostengo i
suoi occhi da cucciolo bastonato con uno sguardo feroce, duro e infine
è lui a doverli abbassare.
Una piccola lacrima attraversa il mio viso, già
perchè i ricordi fanno male, non ci penso sempre, ma quando
i momenti con lui tornano a bussare nella mia mente, mi tocca aprirgli,
contro la mia volontà, perchè per quanto facciano
male ora, un tempo mi hanno fatto stare bene e questo non si
può scordare.
Ora non ho nessuno e neanche lui, ma non torneremo insieme,
perchè quello che lui mi ha fatto mi ha segnato, mi ha
cambiato quasi completamente, mi ha fatto diventare più dura
e più decisa a non innamorarmi di nuovo, sono già
stata delusa, non voglio commettere di nuovo l'errore.
Sto per scrivere delusa
nel foglietto, ma poi ci ripenso un attimo, no forse è
meglio un altro aggettivo.
"Stupida
Mi sono fatta ingannare dall'amore"
Gli insegnanti fanno mettere a ciascun studente il foglietto dentro un
cesto e dopo averli mescolati ne fanno pescare uno a ogni studente.
-Bene ragazzi, ora cercate di indovinare chi ha scritto il foglietto
che avete in mano, vediamo se vi conoscete così bene, ci
vediamo alla lezione di domani.-
E mentre si incamminano verso l'uscita, quattro ragazzi si domandano
chi possa aver scritto quella frase contenuta nel foglietto, chi possa
avercela tanto con l'amore, e ognuno dentro di sè, spera che
sia stata proprio quella ragazza che sogna ogni notte.
The end.
Ciao a tutteeee,
allora mi è venuta l'idea di scrivere questa one shot e l'ho
buttata giù, così di getto. Poi però
mi è venuto un dubbio. La faccio diventare una storia a
capitoli o la lascio così??
Aspetto qualche
consiglio, intanto spero che vi sia piaciuta.
Un bacione.
Gaia
|
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Capitolo 2 *** 2 ***
2
"La vita è come il
mare,
o lo si guarda
standosene a riva,
o lo si naviga godendo
delle sue immense bellezze,
anche se così
facendo
si rischia di incappare
in qualche burrasca."
Omar Falworth
20 Marzo 2008
Entro nella classe di musical sorridendo strafottente e con al mio
seguito Caterina, Pia e Luciana. Mi mostro tranquilla e rilassata come
al solito, ma in realtà sono un pò in ansia per
quello
che ho scritto ieri nel foglietto, ma come faccio da circa 24 ore mi
ripeto nella testa che è impossibile che scoprano che sono
stata
io a scriverlo.
Stringo i pugni quando vedo Pia correre incontro a Bruno e baciarlo
sulle labbra davanti a tutti, come a voler far vedere al mondo che lui
è suo e nessuno glielo può portare via.
Il professor Barcaroli sale sul palco e ci guarda sorridendo come si fa
a dei bambini di due anni. Ma ci crede veramente così
deficienti?
-Bene ragazzi, proseguiamo col lavoro di ieri, qualcuno di voi
è
riuscito a riconoscere di chi era il biglietto che gli è
capitato tra le mani?- ci domanda.
Mi ero persino dimenticata dell'insulso biglietto che mi era capitato
ieri. Frugo nelle tasche della gonna e lo trovo tutto stropicciato, lo
apro: Goloso: mi
piacciono i dolci. Che disagio, ma come si può
essere così sciocchi. Sistemo un attimo i capelli e poi alzo
una mano.
-Professore scusi, modestamente, io ho indovinato subito.- dico
tirandomela e attirando l'attenzione su di me. Vedo gli sbuffi delle
popolari mentre il professore mi invita a salire sul palco, e i sorrisi
invidiosi delle mie compagne di squadra.
-Nel mio biglietto c'era scritto: Goloso,
mi piacciono i dolci.
Azzarderei a dire che si tratta di Santiago.- dico io ironica e alzando
gli occhi al cielo. Ragazzi miei che originalità.
-Si, è vero era mio.- dice lui con quella sua risata
bonacciona, convinto che nessuno avesse capito che era suo.
-Non ce ne eravamo accorti.- dico io dando voce a una delle mie
cattiverie. Il ragazzo cicciotello guarda la sua forma fisica poco
smagliante e il sorriso sparisce dal suo volto.
-Perchè devi essere sempre così cattiva con le
persone?-
Dai ragazzi giù dal palco risalta questa voce, la sua
voce. Ma come si permette? Dopo avermi fatto innamorare di lui ed
essersi messo con una delle divine ora mi rimprovera pure per quello
che dico? Solo perchè ho fatto star male uno dei suoi amici?
Mi
viene da ridere, fosse questa la vera sofferenza, mi piace vedere la
gente stare male per delle cavolate, almeno so che anche loro provano
un decimo del male che provo io.
-Sorry? Metti in discussione ciò che dice la the best?-
domando io dal palco.
-Si Antonella, vuoi saperlo? Tu potresti essere la the best: sai
cantare, sai ballare, sei bellissima, ma hai un carattere orrendo e
ciò ti rende una loser.- dice imitandomi quando faccio quel
gesto con le mani e facendo ridere i miei compagni.
-Bruno Molina, ti sei messo contro la persona sbagliata.- dico io
scendendo le scale e avvicinandomi lentamente a lui, mentre continua a
ridere. Mi metto proprio davanti a lui, la mia testa arriva al suo
mento, guardo verso alto, mantenendo sempre quello sguardo di
superiorità che mi contraddistingue. Anche lui mi guarda
negli
occhi, tenendo stampato sul viso quel suo sorrisetto da presa in giro.
Bene, vuole la guerra? La avrà. Faccio anch'io uno dei miei
soliti sorrisi malefici sul volto e con tutta la forza che ho gli
stampo cinque dita sulla guancia.
Questa è per
la figura che mi hai fatto fare oggi davanti alla classe.
Questa è per
quello che mi hai detto.
Questa è
perchè mi hai fatto innamorare.
Questa è
perchè sotto sotto, ci sono rimasta male.
-Non mi sono messo contro la persona sbagliata Antonella,
mi
sono messo contro una stronza.- dice velenoso e senza che io possa
impedirlo, ma sopprattutto senza che nessuno lo noti, una lacrima corre
sulla mia guancia, ma è interrotta dalla voce della preside
Ines.
-Molina, Lamas Bernardi, in presidenza.-
Guardo Antonella e Bruno andare in presidenza continuando a guardarsi
male. Antonella non cambierà mai, un pò sono
contenta che
l'abbiano punita, almeno imparerà. Sento Luciana dire a
Matias.
-Povera Antonella, non se lo meritava di finire in punizione, vero
amore?-
Mi monta su una grande rabbia, ma anche una grandissima tristezza,
sapere che gli abbracci che ora dedica a lei, una volta erano per me.
Ma non ci devo pensare, mi giro verso destra e incontro gli occhi del
mio nuovo ragazzo, che si illuminano quando mi guarda.
Lucas è
bellissimo.
Lucas è
simpaticissimo.
Lucas è
perfetto.
Ma Lucas, non
è Matias.
Il professore richiama l'ordine nella classe,
dopo
l'agitazione e lo scompiglio che si era creato con la litigata di
Antonella e Bruno e invita qualcun'altro a salire sul palco.
-Posso salire io?- domanda sorridente la mia amica Giusy.
-Certo, vieni pure.-
-Bene, nel mio biglietto c'è scritto: Anonima: nessuno fa caso a me.
Oh ma Patty, tu sei la mia migliore amica, non devi scrivere queste
cose, lo sai che ti vogliamo tutti un gran bene e che per noi sei
importante.- mi dice Giusy con un grande sorriso stampato sul volto.
Non so se ridere o se piangere, ma decido di ridere, lasciando
sconvolta metà classe.
-Patty, che succede?- mi domanda Giusy.
-Non l'ho scritto io quel biglietto.-
-Come no? E chi l'ha scritto?- domanda Giusy.
-Veramente l'ho scritto io.- da in fondo la classe una ragazza alza la
mano, non avevo mai fatto caso a lei. Guardo Giusy, vorrebbe
sprofondare per la figura appena fatta.
-Bene Giusy, grazie mille. Qualcun'altro è riuscito ad
individuare? Matias, tu ad esempio, vieni su.- il professor Barcaroli
lo invita a salire sul palco e il mio ex ci va senza problemi.
-Professore, io non sono riuscito ad individuare la persona del
biglietto, è un pò particolare. Sul mio c'era
scritto: Stupida: ho
saputo perdere l'amore.-
Mio fratello è sul palco a leggere il biglietto che gli
è capitato, è così simile al mio, chi
può averlo scritto? Vedo Patty sbiancare e sul mio volto
nasce un sorriso, la mia amica l'ha scritto, allora avevo visto giusto,
è ancora innamorata persa di mio fratello. Ho sempre pensato
che quei due dovessero stare insieme, fin dall'inizio, dalla prima
volta che li ho visti insieme, un pò come me e Guido, sempre
lì a litigare, era inevitabile che succedesse qualcosa tra
di noi, qualcosa di grande. E capisco come si sente Patty,
perchè anch'io mi sento tanto stupida ad averlo perso, lo
amo con tutto il cuore e sono sicura che anche lui è
innamorato di me, ma ora è arrabbiato con me,
perchè sto con Gonzalo e questo lo ferisce lo so, ma non
posso farci niente, devo dimenticarlo in qualche modo.
-Professore scusi, posso venire io sul palco?- domanda proprio il
protagonista dei miei pensieri, dopo che mio fratello è
sceso dal palco, ancora con quel dubbio in testa su chi possa essere
l'artefice del biglietto che si rigira tra le mani.
-Si Guido, siamo qui apposta.-
-Grazie.-
Guido con quella sua camminata da modello sale le scale che portano sul
palco. Quanto è bello.
-Sul mio biglietto vi è scritto: Stupida: mi sono fatta ingannare
dall'amore. E so perfettamente chi l'ha scritto: Tamara.
Ha scritto così perchè è stata tradita
da Fabio e io la capisco, perchè mi sento esattamente come
lei, mi sono fatto coinvolgere, sono stato felice per un pò
e ora invece come sto? Uno straccio, ma l'amore mi ha ingannato una
volta, non lo farà anche una seconda volta.-
Sento lo sguardo di Fabio addosso, non pensavo che qualcuno riuscisse a
capire che avevo scritto io il foglietto, e invece Guido l'ha capito
subito, perchè anche lui sa cosa si prova, Giusy diceva di
essere innamoratissima di lui e ora invece sta con Gonzalo. Quanto
è brutto l'amore quando ti ingannano in questo modo. Guardo
i miei compagni e poi i professori.
-Si, l'ho scritto io quel biglietto.- dico decisa.
-Tamara, è una frase molto forte la tua, soprattutto per una
ragazzina di sedici anni. Perchè hai scritto
così?- mi domanda il professor Barcaroli.
-Per colpa mia come ha detto Guido.- si intromette Fabio con un
espressione triste.
-La domanda l'hanno fatta a me, non a te, e no, non provare ad aprire
bocca Fabio perchè saranno parole buttate all'aria, come ha
detto Guido, non mi faccio ingannare un'altra volta.-
-Ehi Fito, dici che abbiamo sbagliato a far fare questo gioco ai
ragazzi? Mi sembra stiano uscendo un pò di complicazioni tra
i rapporti.-
-Macchè, fidati gli farà solo bene, e poi la vita
non è bella se non è movimentata.-
Fine capitolo.
Ciao a tutti.
Alla fine ho provato a continuarla, non è ancora sicuro che
andrò avanti. Scusate ma non ho tempo per ringraziarvi,
comunque sappiate che ringrazio veramente moltissimo chi ha
recensito per avermi spinto a continuarla.
Un bacione.
Gaia
|
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Capitolo 3 *** 3 ***
3!
"La vita non potrebbe
continuare
se non si gettasse il passato nel passato
liberando il presente dal suo peso."
P. Tillich
20 Marzo 2008
Siamo
nell'ufficio della
preside, mi sono ricomposta un attimo dalla lacrima che stava per
cadere, e ora ci mancava solo il rimprovero. Spero per il qui presente
Bruno Molina che non mi tocchi subire pure una punizione.
-Hai ragione, ti sei messo contro una stronza e te ne pentirai.-
sussurro senza che la preside ci senta mentre chiude la porta.
-Attenta, che certe parole non si addicono ad una star del tuo rango.-
dice prendendomi in giro e ridendo strafottente, sto per ribattere ma
la preside inizia a parlare.
-State pure in piedi, tanto ci metterò poco. Non vi
farò
tutto quel bel discorso sull'educazione e sul rispetto
perchè
sono sicura che lo sapete a memoria, ma per rinfrescarvela vi voglio
oggi pomeriggio qua a scuola alle 6, sistemerete la vecchia biblioteca,
riordinando e pulendo ogni libro, naturalmente se entro domani mattina
la biblioteca non sarà riordinata vi aspetta la sospensione.
Voglio proprio vedere se voleranno ancora simili comportamenti nel mio
istituto.-
-Preside, mi scusi, ma io avrei fatto ieri la manicure e sa, mettermi a
pulire non farebbe molto bene alle mie unghie.- dico io sorridendo
sperando di dissuaderla, so quanto la preside sia una che tiene
all'aspetto.
-Signorina Lamas Bernanrdi, devo aggiungere tutti i bagni
dell'edificio?-
Faccio per ribattere ma si mette un dito davanti alla bocca per
ammutolirmi. Ma guarda questa, oltre che mettermi in punizione, mi
zittisce anche, e poi dovrò stare un intero pomeriggio a
contatto con Bruno, ce la farò? Detto questo la preside esce
dall'ufficio.
-Sono seriamente preoccupato.- mi volto verso la fonte dei miei guai.
-What?- domando io incuriosita.
-Non so come potrò sopportare il fatto che le tue unghie si
rovinino.- mi dice sorridendo beffardo.
La mia mano parte in automatico come prima, non sopporto che la gente
mi prenda in giro, ma questa volta, a differenza di prima mi blocca e
mi porta la mano dietro la schiena, appoggiando la sua su un mio fianco
e trascinandomi vicino a sè, tanto che devo appoggiare le
mani
sul suo petto per non andargli addosso.
-Basta, ho già sofferto troppo per te.- mi sussurra lui in
un
orecchio e non capisco il significato, ma mi viene naturale rispondere.
-Tu non sai cosa vuol dire soffrire.-
-Bruno, cosa stai facendo?-
Pia fa il suo ingresso nell'ufficio, io mi stacco velocemente.
-Vi lascio soli, bye Honey.- dico riprendendo la mia aria di
superiorità che per un momento era caduta, per un istante
solo.
Mi giro e me ne vado dall'aula, non sopporto più Fabio,
sembra
quasi che tutto il dolore che ho provato si sia trasformato in odio.
Una cosa mi solleva però, il fatto che Guido mi capisca,
finalmente ho trovato qualcuno che sa cosa vuol dire soffrire per amore.
-Tamara aspetta.- mi volto.
-Guido, stavo giusto pensando a te, a quello che hai detto prima.-
-Proprio per questo ti ho seguita, sai so cosa si prova a star male per
una persona ho immaginato avessi bisogno di un amico.-
Gli sorrido e arriviamo in giardino, ci sediamo sulla fontana e
iniziamo a sfogarci, gli parlo di Emma, di come non ho ancora saputo
mettere via quello che mi ha fatto, che per il mio orgoglio
è
stato un bruttissimo colpo e lui mi parla e lo butta sul ridere,
parliamo male di Gonzalo e stranamente mi sento bene.
Finalmente riesco a
parlare liberamente dei miei problemi.
Finalmente riesco a
scherzare con il mio dolore.
Finalmente sorrido.
Finalmente credo di aver
trovato un amico.
Sono uscita per cercare Tamara e offrirle una spalla su cui piangere,
ma appena esco in giardino dove la trovo? Abbracciata a Guido che
ridono insieme. Guido, il mio ex di cui sono ancora innamorata e che lo
sanno tutti, se ne sono accorti, tranne naturalmente il mio fidanzato
che preferisce ignorare la cosa, e la mia migliore amica dall'asilo.
Giusy, stai calma, sono solo abbracciati come due amici, non
c'è
niente di male, ma allora perchè mi dà
così
fastidio?
-Amore, tutto ok?- domanda ingenuo il mio fidanzato arrivando e io
distolgo lo sguardo, perchè non voglio mi scopra a guardarli
con
invidia.
-Certo tesoro, ho un pò di fame, mi porti a pranzare da
qualche parte?-
-Con piacere principessa.-
Gonzalo, sei troppo dolce, troppo rompantico, sei troppo carino e
sopprattutto sei troppo innamorato. Sei troppo perfetto, ma non
perfetto per me.
Sono le quattro e un quarto, si sa le star arrivano sempre in ritardo,
e infatti eccomi qua, sono appena arrivata in biblioteca per iniziare a
sistemare i libri. Bruno è già là
naturalmente.
-Tu non ce l'hai un orologio vero?- mi domanda.
-No, non si abbinava a come sono vestita.- rispondo io sorridendo.
-Quanto sei superficiale.-
Eccola, la
prima pugnalata al
cuore che sento ogni volta che mi offende, la cosa che più
mi
dà fastidio è che quello che dice non
è vero,
è colpa mia se la vita mi ha messo davanti a delle sfide e
quello che ho sempre preferito fare è stato mettere una
maschera
e fingere che tutto andasse bene?
-Io dovrei mettere le mani là in mezzo?- dico indicando
schifata un mucchio di libri polverosi.
-Se vuoi andare a casa entro stanotte Si.- mi risponde acido.
-E se io mi sedessi qua a guardare te che lo fai?- chiesi ironica.
-Si potresti farlo, ma questo tornerebbe a confermare che sei proprio
una stronza.-
Eccola la
seconda pugnalata al cuore che già stava sanguinando. Lo
fulmino semplicemente con lo sguardo, incapace di parlare.
-Oggi ho litigato con Pia, perchè non ti sei fermata a
spiegarle che era tutto un malinteso?- mi domanda.
-Perchè te lo avevo detto che in qualche modo te la avrei
fatta
pagare, mi si è solo presentata l'occasione.- dico
sorridendo,
sentendo di averlo spento. Ma lui mi guarda, non con odio, con schifo,
come se fossi l'essere più schifoso sulla faccia della terra.
-Sei anche una puttana allora.-
Eccola, la
pugnalata che mi ha
ucciso del tutto, sento qualcosa dentro di me spezzarsi e da quel
qualcosa che si spezza iniziano ad uscire lacrime, mi giro per
nasconderle, ma è troppo tardi.
-Anche la regina di ghiaccio piange allora ogni tanto.- basta, la mia
pazienza ha un limite.
- LA REGINA DI GHIACCIO COME MI CHIAMATE VOI, è ANCHE LEI
UNA
PERSONA, E DI SICURO NON SI FARà METTERE I PIEDI IN TESTA
DAL
PRIMO CHE PASSA PER IL CORRIDOIO E CHE NON SA NIENTE DELLA SUA VITA.-
-FORSE LA GENTE NON SA NIENTE DELLA TUA VITA, PERCHè SEI TU
LA PRIMA A NON VOLER ESSERE AIUTATA.-
-Bè NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDANO COSA SUCCEDE NELLA MIA
VITA.-
-E ALLORA SMETTILA DI FAR STAR MALE GLI ALTRI SOLO PERCHè
STAI MALE TU.-
-IO NON STO MALE E DI SICURO ANCHE SE CI STESSI NON VERREI A
RACCONTARLO A TE.-
Finalmente Bruno non controbatte più, riprendo fiato
perchè tra la sfuriata e le lacrime mi è venuto
il
fiatone. Prendo uno scatolone di libri e faccio il giro, mettendomi
dalla parte opposta, in modo che la libreria ci separi.
Passano una, due, tre ore, inizio a sentire una certa fame, ma i libri
da sistemare sono ancora molti, nella stanza inizia anche a fare
freddo, ma quello che pesa di più è questo
silenzio che
si può tagliare con un coltello.
Una volta riposto l'ultimo libro sono ormai le undici e mezza.
Vado per mettermi la giacca e uscire, ma sento dei passi dietro di me.
-Ti accompagno a casa.-
-Non serve.-
-Si invece.-
-So camminare anche da sola.-
-é tardi e se poi ti succede qualcosa ti ho anche sulla
coscienza.-
Ah solo per questo, solo perchè così poi mi
avrebbe sulla
coscienza il signorino.
-Lasciami in pace.-
Deve ancora mettersi la giacca quindi lo batto sul tempo uscendo e
scappando fuori da sola. Non voglio più vederlo,
più
sentirlo e soprattutto non voglio più che mi parli.
Alcune gocce iniziano a battermi sulla testa, maledizione! Ci mancava
solo la pioggia, fa pure freddo. Mi stringo di più nella mia
giacca firmata, ripensando alla litigata di oggi pomeriggio con Bruno e
alle sue parole "Forse
la gente non sa niente della tua vita perchè tu sei la prima
a non voler essere aiutata".
Si è vero, sono la prima che non vuole essere
aiutata,
perchè di tutti quelli di cui mi sono fidata mi hanno sempre
tradito o se ne sono andati, ho un sacco di esempi: mio padre e il suo
affetto falso, Nicolas e il suo amore superficiale e infine
Patty
e la sua amicizia finta.
Mi risveglio da questi pensieri quando sento delle urla credo rivolte a
me.
-Ehi bambolina, come mai tutta sola?- due ragazzi si avvicinano,
avranno circa vent'anni, la barba leggermente visibile sul volto, i
capelli scuri, la giacca di pelle, la sigaretta in una mano e una
bottiglia di birra nell'altra, uno ha un piercing su un labbro, l'altro
sul sopraciglio.
Io li ignoro e continuo ad andare avanti.
-Possiamo farti compagnia noi se vuoi, ti ho già vista in
quartiere sai, e ho sempre ammirato il tuo fondoschiena.- sento il
risolino che segue questa frase dal suo compare, sono dietro di me,
forse se continuo a ignorarli si stancheranno.
-Ehi, mi piace essere ascoltato quando parlo.- dice prendendomi per un
braccio e facendomi voltare bruscamente.
Sarà la giornata o non so cosa, ma la mia mano per la terza
volta riparte in automatico colpendolo di sorpresa e non avendo
calcolato bene la sua altezza lo colpisco sul labbro, strappandogli il
piercing, dal cui taglio inizia ad uscire sangue.
Mi volto velocemente e vedo una macchina venire su da infondo alla
strada per mia fortuna. Lo sento sputare e poi accompagnato da una
bestemmia.
-Ricordati di noi puttanella perchè ci rivedremo.-
D'accordo, non sono mai stata una ragazza che scappa davanti alle
difficoltà, ma questa volta mi sembra la cosa più
sensata
da fare per cui inizio a correre velocemente fino a casa. Entro che
sono bagnata zuppa per la pioggia, spero di non aver preso un
raffreddore.
-Pulcino, ma sei tutta bagnata, vai ad asciugarti.- dice mia madre
buttandomi una veloce occhiata e continuando a seguire la sua
telenovela. Salgo velocemente in camera mia e vado a farmi una doccia,
dove mi metto a cantare le mie canzoni per non pensare più a
niente. Il brutto arriva quando mi butto nel mio letto e non posso
sfuggire ai pensieri. Qualche lacrima inizia a scendere e ripenso a
questa giornata che sicuramente ricorderò e improvvisamente
mi
sento sola come non mai in tutta la mia vita.
Mi guardo allo specchio. Ma come può stare con me Lucas? Che
sia per questo motivo che Matias mi ha lasciato?
Io non sono brutta.
Io sono orribile.
Io sono solo un semplice e provinciale papero patagonico.
Ma adesso basta, ora sto crescendo ed il mio corpo inizia
ad
andarmi stretto, è ora di cambiare cara Patty. La storia del
bigliettino mi ha fatto riflettere, forse sono io che non vado bene.
Sciolgo i capelli, l'aprecchio per fortuna se ne è andato
già qualche mese fa e gli occhiali non sono poi
così
pessimi. Eppure sono tozza, ballo bene, ma i miei movimenti sono goffi,
il mo fisico non è slanciato, ha delle curve orribili. Non
mi
voglio più vedere così.
-Patty, sono la mamma, ti ho portato la cena!.- mia madre entra e si
siede con me nel letto con in mano un vassoio colmo di cose da mangiare.
-Grazie mamma, ma stasera non ho fame.-
-Come non hai fame Patty, ho fatto tutti i tuoi piatti preferiti,
guarda la cotoletta con le patatine fritte.-
Guardo il cibo e mi fa una voglia pazzesca nonostante tutti i pensieri
fatti prima sul mio fisico, mangio parlando con mia madre della mia
giornata.
Quando se ne va però mi rimetto davanti allo specchio e mi
sento
in colpa, in colpa per aver mangiato tutte quelle cose e mi sembra che
una semplice cotoletta mi abbia fatto ingrassare di dieci chili e
improvvisamente mi rendo conto che sono ancora in tempo per non
sentirmi pesante per la mia cena. Si ho preso la mia decisione, mi
guardo un'ultima volta allo specchio e poi corro in bagno.
Fine capitolo.
Ciao a tutti. Perdonate la mia sparizione ma questi ultimi mesi di
scuola sono stati durissimi, ora si è un pò
calmato a parte qualche giornata ma dovrei riuscire ad aggiornare. Mi
sono venute certe idee per questa storia. Come avrete notato da questo
capitolo, olte che ai soliti amori intrecciati alla Beautiful, questa
storia sta prendendo una piega anche su tematiche un pò
più serie. Ora spero che questo non vi dispiaccia,
alzerò il rating ad arancione, ma non andrò mai
nei particolari, resterò sempre molto sul vago sperando
quindi di non urtare nessuno.
Un bacio e un grande ringraziamento a: carmen96, Rein94, namithebest,
girlstar e DivinaTheBest.
A presto.
Gaia
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