Stupida!

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1_Stupida ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1_Stupida ***


Stupida
"STUPIDA"





I ragazzi della Pretty Land School of arts entrarono nell'istituto, pronti per un'altra delle solite lezioni di musical, ma quel giorno trovarono una sorpresa.
-Buongiorno ragazzi, oggi non si balla nè si canta, si fa un gioco per scoprire quanto vi conoscete, prendete un foglietto bianco, trovatevi un posticino all'interno del teatro dove vi sentite a vostro agio e pensate a un aggettivo che vi descriva in questo momento, deve rimanere anonimo, mi raccomando. Buon Lavoro!-

"Che cos'è l'amore,
se non una pazzia molto discreta,
un'amarezza che soffoca,
e una dolcezza che fa bene?
W. Shakespeare"



"
MI siedo elegantemente sopra il palco, al centro esatto, dove mi piace stare, dove posso mostrare tutta me stessa, dove mi sento viva. si perchè io Antonella the best dò sempre il meglio di mè stessa quando mi trovo sul palco.
Dunque, un aggettivo che possa riflettermi in questo momento? Dovrei scrivere divina ma è scontato, ed io non amo le cose scontate, e poi si capirebbe subito che sono io e poi devo scrivere come mi sento adesso, non come mi sento sempre.
Faccio scorrere il mio sguardo tra i miei compagni, tutti impegnati a cercare un aggettivo che li descriva al meglio, quando i miei occhi incontrano Pia una strana cosa mi prende dentro, la stessa identica cosa che provavo per Patty quando ho saputo che Leandro era suo padre: invidia. Eppure Pia è una sciocca, non dovrei essere invidiosa di lei, non devo.
Basta è inutile che continuo a ripetermi queste sciocchezze, lo so perchè sono invidiosa di Pia, perchè lei sta con Bruno.
Perchè lei ha saputo apprezzare il ragazzo fantastico che è, si è accorta subito della sua bellezza, del suo sorriso, ha saputo godere di quelle attenzioni che lui le pone, ha saputo amarlo.
Anch'io penso che saprei amarlo ora, me ne sono resa conto sin dal primo giorno che si è messo con Pia, che io in realtà l'ho sempre amato, ma non glielo ho mai saputo dimostrare o forse avevo paura di provare un sentimento troppo grande, e che poi lui se ne andasse come fanno tutte le persone a cui voglio bene. Lo amavo già quando l'ho usato per Matias e poi per Nicolas, e forse proprio il fatto di cercare di ferirlo è stata una specie di difesa da parte mia, verso questo bene che iniziavo a volergli.
Lo guardo e il cuore sembra mi stia per scoppiare, hai abbassato tutte le mie difese Bruno, sei riuscito a farmi ammettere almeno a mè stessa che sono innamorata di te, e lo sai come mi sento ora? Una STUPIDA.
Sorrido, ho trovato l'aggettivo. Prendo il foglietto di carta e con la mia scrittura elegante vi scrivo sopra:
"Stupida
Non sono stata capace di dimostrare il mio amore"



Mi siedo in un angolo, quello più nascosto, dove non mi si possa vedere e cerco di rendermi quasi invisibile, perchè io, Patty, mi trovo a mio agio solo quando so di essere invisibile, perchè io sono brutta e questo non cambierà mai. Trovo inutile che la gente mi dica che l'unica bellezza che conta è quella dentro il cuore, perchè non è niente vero, nel mondo dove vivo oggi, se non sei bello fuori, non sei nessuno. E a volte mi domando se io sono troppo fragile per vivere in questo mondo. Ecco potrei scrivere fragile nel foglietto, ma che motivazioni darei? No, capirebbero subito che si tratta di me.
Solo una persona riusciva a farmi sentire unica, speciale, forte: Matias.
Matias, che ho amato fin dal primo giorno in cui l'ho visto, che non sapevo neanche se l'avrei mai rivisto in vita mia, eppure io lo amavo, poi il destino ci ha fatti incontrare qua a Buenos Aires, e io ho continuato ad amarlo, sempre e comunque, ma lui niente, stava con Antonella. Finalmente è arrivato il mio turno, ha capito di amarmi e abbiamo vissuto una favola d'amore stupenda, ed ora tutto si è rovinato. Lui sta con Luciana e io sto con Lucas, ma io non amo Lucas, certo gli voglio bene, io voglio bene a tutti, ma l'unico che amavo eri tu Matias. E ora mi sento una stupida, perchè per una banale litigata ti ho perso.
Mi illumino, ho trovato l'aggettivo,mi chino sul foglietto come se stessi scrivendo sul mio diario.
"Stupida
Ho saputo perdere l'amore"



Mi siedo al centro del teatro, in mezzo a tutti quanti, perchè io adoro stare in mezzo alle persone e ai miei amici, infatti quando hanno bisogno mi chiamano sempre "ehi Giusy hai due minuti per parlare?" e io naturalmente per loro ci sono sempre. Sorrido contenta, ho trovato l'aggettivo: disponibile. Prendo la penna e lo scrivo, la motivazione mi verrà in mente dopo. Mi guardo intorno e vedo tutti concentrati sui loro fogli, a cercare un aggettivo che li possa descrivere. Il mio sguardo scorre e mi fermo un attimo sulla figura di Guido, concentrato sul foglio. Perfetto questo è l'aggettivo che gli darei io, col suo sguardo stupendo, il suo viso dolce, il suo carattere che ti fa sentire una
principessa.
Scuoto violentemente la testa, mi devono aver passato per una stupida, ma io ora sto con Gonzalo, non devo pensare a Guido. Non devo pensare che lo amo ancora e che se non stiamo insieme è solo perchè i miei genitori ce lo impediscono, non devo pensare a tutti bei momenti indimenticabili che mi ha fatto vivere, non devo pensare a questo, no non devo.
E mi sento tanto stupida, perchè nella mia vita non devo fare quello che vogliono i miei genitori, devo fare quello che mi sento, che mi dice il mio cuore, e se il mio cuore mi dice che non amo Gonzalo, non posso stare con lui, solo perchè lo vogliono altre persone, ma ormai è così, chissà quando imparerò a non farmi condizionare dagli altri.
Prendo la penna e tiro una linea sopra la parola disponibile e accanto scrivo:
"Stupida
non ho combattuto per amore"



Mi siedo vicino al pianoforte, dalla parte opposta di Fabio. Sì perchè da quando mi ha lasciato tradendomi con Emma non voglio avere più niente a che fare con lui, e questo sta succedendo, come accade che io mi chiamo Tamara.
Guardo il foglietto bianco davanti a me e penso, un aggettivo he mi ritragga in questo momento? Arrabbiata forse. No, alla fine non sono arrabbiata dentro di me, sono solo delusa. Delusa dal fatto che io ero e sono innamorata di Fabio, e per quanto provi ad odiarlo, non ci riesco. Delusa per averci creduto veramente nella nostra storia, delusa per aver creduto in quello che mi diceva.
Alzo gli occhi e noto che mi sta fissando, ma io non abbasso lo sguardo, no la Tamara che scappava è sparita. Sostengo i suoi occhi da cucciolo bastonato con uno sguardo feroce, duro e infine è lui a doverli abbassare.
Una piccola lacrima attraversa il mio viso, già perchè i ricordi fanno male, non ci penso sempre, ma quando i momenti con lui tornano a bussare nella mia mente, mi tocca aprirgli, contro la mia volontà, perchè per quanto facciano male ora, un tempo mi hanno fatto stare bene e questo non si può scordare.
Ora non ho nessuno e neanche lui, ma non torneremo insieme, perchè quello che lui mi ha fatto mi ha segnato, mi ha cambiato quasi completamente, mi ha fatto diventare più dura e più decisa a non innamorarmi di nuovo, sono già stata delusa, non voglio commettere di nuovo l'errore.
Sto per scrivere delusa nel foglietto, ma poi ci ripenso un attimo, no forse è meglio un altro aggettivo.
"Stupida
Mi sono fatta ingannare dall'amore"




Gli insegnanti fanno mettere a ciascun studente il foglietto dentro un cesto e dopo averli mescolati ne fanno pescare uno a ogni studente.
-Bene ragazzi, ora cercate di indovinare chi ha scritto il foglietto che avete in mano, vediamo se vi conoscete così bene, ci vediamo alla lezione di domani.-
E mentre si incamminano verso l'uscita, quattro ragazzi si domandano chi possa aver scritto quella frase contenuta nel foglietto, chi possa avercela tanto con l'amore, e ognuno dentro di sè, spera che sia stata proprio quella ragazza che sogna ogni notte.




The end.
Ciao a tutteeee, allora mi è venuta l'idea di scrivere questa one shot e l'ho buttata giù, così di getto. Poi però mi è venuto un dubbio. La faccio diventare una storia a capitoli o la lascio così??
Aspetto qualche consiglio, intanto spero che vi sia piaciuta.
Un bacione.
Gaia

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Capitolo 2
*** 2 ***


2
"La vita è come il mare,
o lo si guarda standosene a riva,
o lo si naviga godendo delle sue immense bellezze,
anche se così facendo
si rischia di incappare in qualche burrasca."
Omar Falworth


20 Marzo 2008

Entro nella classe di musical sorridendo strafottente e con al mio seguito Caterina, Pia e Luciana. Mi mostro tranquilla e rilassata come al solito, ma in realtà sono un pò in ansia per quello che ho scritto ieri nel foglietto, ma come faccio da circa 24 ore mi ripeto nella testa che è impossibile che scoprano che sono stata io a scriverlo.
Stringo i pugni quando vedo Pia correre incontro a Bruno e baciarlo sulle labbra davanti a tutti, come a voler far vedere al mondo che lui è suo e nessuno glielo può portare via. 
Il professor Barcaroli sale sul palco e ci guarda sorridendo come si fa a dei bambini di due anni. Ma ci crede veramente così deficienti?
-Bene ragazzi, proseguiamo col lavoro di ieri, qualcuno di voi è riuscito a riconoscere di chi era il biglietto che gli è capitato tra le mani?- ci domanda.
Mi ero persino dimenticata dell'insulso biglietto che mi era capitato ieri. Frugo nelle tasche della gonna e lo trovo tutto stropicciato, lo apro: Goloso: mi piacciono i dolci. Che disagio, ma come si può essere così sciocchi. Sistemo un attimo i capelli e poi alzo una mano.
-Professore scusi, modestamente, io ho indovinato subito.- dico tirandomela e attirando l'attenzione su di me. Vedo gli sbuffi delle popolari mentre il professore mi invita a salire sul palco, e i sorrisi invidiosi delle mie compagne di squadra.
-Nel mio biglietto c'era scritto: Goloso, mi piacciono i dolci. Azzarderei a dire che si tratta di Santiago.- dico io ironica e alzando gli occhi al cielo. Ragazzi miei che originalità.
-Si, è vero era mio.- dice lui con quella sua risata bonacciona, convinto che nessuno avesse capito che era suo.
-Non ce ne eravamo accorti.- dico io dando voce a una delle mie cattiverie. Il ragazzo cicciotello guarda la sua forma fisica poco smagliante e il sorriso sparisce dal suo volto.
-Perchè devi essere sempre così cattiva con le persone?-
Dai ragazzi giù dal palco risalta questa voce, la sua voce. Ma come si permette? Dopo avermi fatto innamorare di lui ed essersi messo con una delle divine ora mi rimprovera pure per quello che dico? Solo perchè ho fatto star male uno dei suoi amici? Mi viene da ridere, fosse questa la vera sofferenza, mi piace vedere la gente stare male per delle cavolate, almeno so che anche loro provano un decimo del male che provo io.
-Sorry? Metti in discussione ciò che dice la the best?- domando io dal palco.
-Si Antonella, vuoi saperlo? Tu potresti essere la the best: sai cantare, sai ballare, sei bellissima, ma hai un carattere orrendo e ciò ti rende una loser.- dice imitandomi quando faccio quel gesto con le mani e facendo ridere i miei compagni.
-Bruno Molina, ti sei messo contro la persona sbagliata.- dico io scendendo le scale e avvicinandomi lentamente a lui, mentre continua a ridere. Mi metto proprio davanti a lui, la mia testa arriva al suo mento, guardo verso alto, mantenendo sempre quello sguardo di superiorità che mi contraddistingue. Anche lui mi guarda negli occhi, tenendo stampato sul viso quel suo sorrisetto da presa in giro. Bene, vuole la guerra? La avrà. Faccio anch'io uno dei miei soliti sorrisi malefici sul volto e con tutta la forza che ho gli stampo cinque dita sulla guancia.
Questa è per la figura che mi hai fatto fare oggi davanti alla classe.
Questa è per quello che mi hai detto.
Questa è perchè mi hai fatto innamorare.
Questa è perchè sotto sotto, ci sono rimasta male.
-Non mi sono messo contro la persona sbagliata Antonella, mi sono messo contro una stronza.- dice velenoso e senza che io possa impedirlo, ma sopprattutto senza che nessuno lo noti, una lacrima corre sulla mia guancia, ma è interrotta dalla voce della preside Ines.
-Molina, Lamas Bernardi, in presidenza.-


Guardo Antonella e Bruno andare in presidenza continuando a guardarsi male. Antonella non cambierà mai, un pò sono contenta che l'abbiano punita, almeno imparerà. Sento Luciana dire a Matias.
-Povera Antonella, non se lo meritava di finire in punizione, vero amore?-
Mi monta su una grande rabbia, ma anche una grandissima tristezza, sapere che gli abbracci che ora dedica a lei, una volta erano per me. Ma non ci devo pensare, mi giro verso destra e incontro gli occhi del mio nuovo ragazzo, che si illuminano quando mi guarda.
Lucas è bellissimo.
Lucas è simpaticissimo.
Lucas è perfetto.
Ma Lucas, non è Matias.
Il professore richiama l'ordine nella classe, dopo l'agitazione e lo scompiglio che si era creato con la litigata di Antonella e Bruno e invita qualcun'altro a salire sul palco.
-Posso salire io?- domanda sorridente la mia amica Giusy.
-Certo, vieni pure.-
-Bene, nel mio biglietto c'è scritto: Anonima: nessuno fa caso a me. Oh ma Patty, tu sei la mia migliore amica, non devi scrivere queste cose, lo sai che ti vogliamo tutti un gran bene e che per noi sei importante.- mi dice Giusy con un grande sorriso stampato sul volto.
Non so se ridere o se piangere, ma decido di ridere, lasciando sconvolta metà classe.
-Patty, che succede?- mi domanda Giusy.
-Non l'ho scritto io quel biglietto.-
-Come no? E chi l'ha scritto?- domanda Giusy.
-Veramente l'ho scritto io.- da in fondo la classe una ragazza alza la mano, non avevo mai fatto caso a lei. Guardo Giusy, vorrebbe sprofondare per la figura appena fatta.
-Bene Giusy, grazie mille. Qualcun'altro è riuscito ad individuare? Matias, tu ad esempio, vieni su.- il professor Barcaroli lo invita a salire sul palco e il mio ex ci va senza problemi.
-Professore, io non sono riuscito ad individuare la persona del biglietto, è un pò particolare. Sul mio c'era scritto: Stupida: ho saputo perdere l'amore.-

Mio fratello è sul palco a leggere il biglietto che gli è capitato, è così simile al mio, chi può averlo scritto? Vedo Patty sbiancare e sul mio volto nasce un sorriso, la mia amica l'ha scritto, allora avevo visto giusto, è ancora innamorata persa di mio fratello. Ho sempre pensato che quei due dovessero stare insieme, fin dall'inizio, dalla prima volta che li ho visti insieme, un pò come me e Guido, sempre lì a litigare, era inevitabile che succedesse qualcosa tra di noi, qualcosa di grande. E capisco come si sente Patty, perchè anch'io mi sento tanto stupida ad averlo perso, lo amo con tutto il cuore e sono sicura che anche lui è innamorato di me, ma ora è arrabbiato con me, perchè sto con Gonzalo e questo lo ferisce lo so, ma non posso farci niente, devo dimenticarlo in qualche modo.
-Professore scusi, posso venire io sul palco?- domanda proprio il protagonista dei miei pensieri, dopo che mio fratello è sceso dal palco, ancora con quel dubbio in testa su chi possa essere l'artefice del biglietto che si rigira tra le mani.
-Si Guido, siamo qui apposta.-
-Grazie.-
Guido con quella sua camminata da modello sale le scale che portano sul palco. Quanto è bello.
-Sul mio biglietto vi è scritto: Stupida: mi sono fatta ingannare dall'amore. E so perfettamente chi l'ha scritto: Tamara. Ha scritto così perchè è stata tradita da Fabio e io la capisco, perchè mi sento esattamente come lei, mi sono fatto coinvolgere, sono stato felice per un pò e ora invece come sto? Uno straccio, ma l'amore mi ha ingannato una volta, non lo farà anche una seconda volta.-


Sento lo sguardo di Fabio addosso, non pensavo che qualcuno riuscisse a capire che avevo scritto io il foglietto, e invece Guido l'ha capito subito, perchè anche lui sa cosa si prova, Giusy diceva di essere innamoratissima di lui e ora invece sta con Gonzalo. Quanto è brutto l'amore quando ti ingannano in questo modo. Guardo i miei compagni e poi i professori.
-Si, l'ho scritto io quel biglietto.- dico decisa.
-Tamara, è una frase molto forte la tua, soprattutto per una ragazzina di sedici anni. Perchè hai scritto così?- mi domanda il professor Barcaroli.
-Per colpa mia come ha detto Guido.- si intromette Fabio con un espressione triste.
-La domanda l'hanno fatta a me, non a te, e no, non provare ad aprire bocca Fabio perchè saranno parole buttate all'aria, come ha detto Guido, non mi faccio ingannare un'altra volta.-


-Ehi Fito, dici che abbiamo sbagliato a far fare questo gioco ai ragazzi? Mi sembra stiano uscendo un pò di complicazioni tra i rapporti.-
-Macchè, fidati gli farà solo bene, e poi la vita non è bella se non è movimentata.-




Fine capitolo.
Ciao a tutti. Alla fine ho provato a continuarla, non è ancora sicuro che andrò avanti. Scusate ma non ho tempo per ringraziarvi, comunque sappiate che ringrazio veramente moltissimo chi ha recensito per avermi spinto a continuarla.
Un bacione.
Gaia

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Capitolo 3
*** 3 ***


3!

"La vita non potrebbe continuare
se non si gettasse il passato nel passato
liberando il presente dal suo peso."
P. Tillich


20 Marzo 2008
Siamo nell'ufficio della preside, mi sono ricomposta un attimo dalla lacrima che stava per cadere, e ora ci mancava solo il rimprovero. Spero per il qui presente Bruno Molina che non mi tocchi subire pure una punizione.
-Hai ragione, ti sei messo contro una stronza e te ne pentirai.- sussurro senza che la preside ci senta mentre chiude la porta.
-Attenta, che certe parole non si addicono ad una star del tuo rango.- dice prendendomi in giro e ridendo strafottente, sto per ribattere ma la preside inizia a parlare.
-State pure in piedi, tanto ci metterò poco. Non vi farò tutto quel bel discorso sull'educazione e sul rispetto perchè sono sicura che lo sapete a memoria, ma per rinfrescarvela vi voglio oggi pomeriggio qua a scuola alle 6, sistemerete la vecchia biblioteca, riordinando e pulendo ogni libro, naturalmente se entro domani mattina la biblioteca non sarà riordinata vi aspetta la sospensione. Voglio proprio vedere se voleranno ancora simili comportamenti nel mio istituto.-
-Preside, mi scusi, ma io avrei fatto ieri la manicure e sa, mettermi a pulire non farebbe molto bene alle mie unghie.- dico io sorridendo sperando di dissuaderla, so quanto la preside sia una che tiene all'aspetto.
-Signorina Lamas Bernanrdi, devo aggiungere tutti i bagni dell'edificio?-
Faccio per ribattere ma si mette un dito davanti alla bocca per ammutolirmi. Ma guarda questa, oltre che mettermi in punizione, mi zittisce anche, e poi dovrò stare un intero pomeriggio a contatto con Bruno, ce la farò? Detto questo la preside esce dall'ufficio.
-Sono seriamente preoccupato.- mi volto verso la fonte dei miei guai.
-What?- domando io incuriosita.
-Non so come potrò sopportare il fatto che le tue unghie si rovinino.-  mi dice sorridendo beffardo.
La mia mano parte in automatico come prima, non sopporto che la gente mi prenda in giro, ma questa volta, a differenza di prima mi blocca e mi porta la mano dietro la schiena, appoggiando la sua su un mio fianco e trascinandomi vicino a sè, tanto che devo appoggiare le mani sul suo petto per non andargli addosso.
-Basta, ho già sofferto troppo per te.- mi sussurra lui in un orecchio e non capisco il significato, ma mi viene naturale rispondere.
-Tu non sai cosa vuol dire soffrire.-
-Bruno, cosa stai facendo?-
Pia fa il suo ingresso nell'ufficio, io mi stacco velocemente.
-Vi lascio soli, bye Honey.- dico riprendendo la mia aria di superiorità che per un momento era caduta, per un istante solo.


Mi giro e me ne vado dall'aula, non sopporto più Fabio, sembra quasi che tutto il dolore che ho provato si sia trasformato in odio. Una cosa mi solleva però, il fatto che Guido mi capisca, finalmente ho trovato qualcuno che sa cosa vuol dire soffrire per amore.
-Tamara aspetta.- mi volto.
-Guido, stavo giusto pensando a te, a quello che hai detto prima.-
-Proprio per questo ti ho seguita, sai so cosa si prova a star male per una persona ho immaginato avessi bisogno di un amico.-
Gli sorrido e arriviamo in giardino, ci sediamo sulla fontana e iniziamo a sfogarci, gli parlo di Emma, di come non ho ancora saputo mettere via quello che mi ha fatto, che per il mio orgoglio è stato un bruttissimo colpo e lui mi parla e lo butta sul ridere, parliamo male di Gonzalo e stranamente mi sento bene.
Finalmente riesco a parlare liberamente dei miei problemi.
Finalmente riesco a scherzare con il mio dolore.
Finalmente sorrido.
Finalmente credo di aver trovato un amico.


Sono uscita per cercare Tamara e offrirle una spalla su cui piangere, ma appena esco in giardino dove la trovo? Abbracciata a Guido che ridono insieme. Guido, il mio ex di cui sono ancora innamorata e che lo sanno tutti, se ne sono accorti, tranne naturalmente il mio fidanzato che preferisce ignorare la cosa, e la mia migliore amica dall'asilo. Giusy, stai calma, sono solo abbracciati come due amici, non c'è niente di male, ma allora perchè mi dà così fastidio?
-Amore, tutto ok?- domanda ingenuo il mio fidanzato arrivando e io distolgo lo sguardo, perchè non voglio mi scopra a guardarli con invidia.
-Certo tesoro, ho un pò di fame, mi porti a pranzare da qualche parte?-
-Con piacere principessa.-
Gonzalo, sei troppo dolce, troppo rompantico, sei troppo carino e sopprattutto sei troppo innamorato. Sei troppo perfetto, ma non perfetto per me.


Sono le quattro e un quarto, si sa le star arrivano sempre in ritardo, e infatti eccomi qua, sono appena arrivata in biblioteca per iniziare a sistemare i libri. Bruno è già là naturalmente.
-Tu non ce l'hai un orologio vero?- mi domanda.
-No, non si abbinava a come sono vestita.- rispondo io sorridendo.
-Quanto sei superficiale.-
Eccola, la prima pugnalata al cuore che sento ogni volta che mi offende, la cosa che più mi dà fastidio è che quello che dice non è vero, è colpa mia se la vita mi ha messo davanti a delle sfide e quello che ho sempre preferito fare è stato mettere una maschera e fingere che tutto andasse bene?
-Io dovrei mettere le mani là in mezzo?- dico indicando schifata un mucchio di libri polverosi.
-Se vuoi andare a casa entro stanotte Si.- mi risponde acido.
-E se io mi sedessi qua a guardare te che lo fai?- chiesi ironica.
-Si potresti farlo, ma questo tornerebbe a confermare che sei proprio una stronza.-
Eccola la seconda pugnalata al cuore che già stava sanguinando. Lo fulmino semplicemente con lo sguardo, incapace di parlare.
-Oggi ho litigato con Pia, perchè non ti sei fermata a spiegarle che era tutto un malinteso?- mi domanda.
-Perchè te lo avevo detto che in qualche modo te la avrei fatta pagare, mi si è solo presentata l'occasione.- dico sorridendo, sentendo di averlo spento. Ma lui mi guarda, non con odio, con schifo, come se fossi l'essere più schifoso sulla faccia della terra.
-Sei anche una puttana allora.-
Eccola, la pugnalata che mi ha ucciso del tutto, sento qualcosa dentro di me spezzarsi e da quel qualcosa che si spezza iniziano ad uscire lacrime, mi giro per nasconderle, ma è troppo tardi.
-Anche la regina di ghiaccio piange allora ogni tanto.- basta, la mia pazienza ha un limite.
- LA REGINA DI GHIACCIO COME MI CHIAMATE VOI, è ANCHE LEI UNA PERSONA, E DI SICURO NON SI FARà METTERE I PIEDI IN TESTA DAL PRIMO CHE PASSA PER IL CORRIDOIO E CHE NON SA NIENTE DELLA SUA VITA.-
-FORSE LA GENTE NON SA NIENTE DELLA TUA VITA, PERCHè SEI TU LA PRIMA A NON VOLER ESSERE AIUTATA.-
-Bè NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDANO COSA SUCCEDE NELLA MIA VITA.-
-E ALLORA SMETTILA DI FAR STAR MALE GLI ALTRI SOLO PERCHè STAI MALE TU.-
-IO NON STO MALE E DI SICURO ANCHE SE CI STESSI NON VERREI A RACCONTARLO A TE.-
Finalmente Bruno non controbatte più, riprendo fiato perchè tra la sfuriata e le lacrime mi è venuto il fiatone. Prendo uno scatolone di libri e faccio il giro, mettendomi dalla parte opposta, in modo che la libreria ci separi.
Passano una, due, tre ore, inizio a sentire una certa fame, ma i libri da sistemare sono ancora molti, nella stanza inizia anche a fare freddo, ma quello che pesa di più è questo silenzio che si può tagliare con un coltello.
Una volta riposto l'ultimo libro sono ormai le undici e mezza.
Vado per mettermi la giacca e uscire, ma sento dei passi dietro di me.
-Ti accompagno a casa.-
-Non serve.-
-Si invece.-
-So camminare anche da sola.-
-é tardi e se poi ti succede qualcosa ti ho anche sulla coscienza.-
Ah solo per questo, solo perchè così poi mi avrebbe sulla coscienza il signorino.
-Lasciami in pace.-
Deve ancora mettersi la giacca quindi lo batto sul tempo uscendo e scappando fuori da sola. Non voglio più vederlo, più sentirlo e soprattutto non voglio più che mi parli.
Alcune gocce iniziano a battermi sulla testa, maledizione! Ci mancava solo la pioggia, fa pure freddo. Mi stringo di più nella mia giacca firmata, ripensando alla litigata di oggi pomeriggio con Bruno e alle sue parole "Forse la gente non sa niente della tua vita perchè tu sei la prima a non voler essere aiutata".
Si è vero, sono la prima che non vuole essere aiutata, perchè di tutti quelli di cui mi sono fidata mi hanno sempre tradito o se ne sono andati, ho un sacco di esempi: mio padre e il suo affetto falso, Nicolas e il suo amore superficiale e infine Patty e la sua amicizia finta.
Mi risveglio da questi pensieri quando sento delle urla credo rivolte a me.
-Ehi bambolina, come mai tutta sola?- due ragazzi si avvicinano, avranno circa vent'anni, la barba leggermente visibile sul volto, i capelli scuri, la giacca di pelle, la sigaretta in una mano e una bottiglia di birra nell'altra, uno ha un piercing su un labbro, l'altro sul sopraciglio.
Io li ignoro e continuo ad andare avanti.
-Possiamo farti compagnia noi se vuoi, ti ho già vista in quartiere sai, e ho sempre ammirato il tuo fondoschiena.- sento il risolino che segue questa frase dal suo compare, sono dietro di me, forse se continuo a ignorarli si stancheranno.
-Ehi, mi piace essere ascoltato quando parlo.- dice prendendomi per un braccio e facendomi voltare bruscamente.
Sarà la giornata o non so cosa, ma la mia mano per la terza volta riparte in automatico colpendolo di sorpresa e non avendo calcolato bene la sua altezza lo colpisco sul labbro, strappandogli il piercing, dal cui taglio inizia ad uscire sangue.
Mi volto velocemente e vedo una macchina venire su da infondo alla strada per mia fortuna. Lo sento sputare e poi accompagnato da una bestemmia.
-Ricordati di noi puttanella perchè ci rivedremo.-
D'accordo, non sono mai stata una ragazza che scappa davanti alle difficoltà, ma questa volta mi sembra la cosa più sensata da fare per cui inizio a correre velocemente fino a casa. Entro che sono bagnata zuppa per la pioggia, spero di non aver preso un raffreddore.
-Pulcino, ma sei tutta bagnata, vai ad asciugarti.- dice mia madre buttandomi una veloce occhiata e continuando a seguire la sua telenovela. Salgo velocemente in camera mia e vado a farmi una doccia, dove mi metto a cantare le mie canzoni per non pensare più a niente. Il brutto arriva quando mi butto nel mio letto e non posso sfuggire ai pensieri. Qualche lacrima inizia a scendere e ripenso a questa giornata che sicuramente ricorderò e improvvisamente mi sento sola come non mai in tutta la mia vita.


Mi guardo allo specchio. Ma come può stare con me Lucas? Che sia per questo motivo che Matias mi ha lasciato?
Io non sono brutta.
Io sono orribile.
Io sono solo un semplice e provinciale papero patagonico.
Ma adesso basta, ora sto crescendo ed il mio corpo inizia ad andarmi stretto, è ora di cambiare cara Patty. La storia del bigliettino mi ha fatto riflettere, forse sono io che non vado bene. Sciolgo i capelli, l'aprecchio per fortuna se ne è andato già qualche mese fa e gli occhiali non sono poi così pessimi. Eppure sono tozza, ballo bene, ma i miei movimenti sono goffi, il mo fisico non è slanciato, ha delle curve orribili. Non mi voglio più vedere così.
-Patty, sono la mamma, ti ho portato la cena!.- mia madre entra e si siede con me nel letto con in mano un vassoio colmo di cose da mangiare.
-Grazie mamma, ma stasera non ho fame.-
-Come non hai fame Patty, ho fatto tutti i tuoi piatti preferiti, guarda la cotoletta con le patatine fritte.-
Guardo il cibo e mi fa una voglia pazzesca nonostante tutti i pensieri fatti prima sul mio fisico, mangio parlando con mia madre della mia giornata.
Quando se ne va però mi rimetto davanti allo specchio e mi sento in colpa, in colpa per aver mangiato tutte quelle cose e mi sembra che una semplice cotoletta mi abbia fatto ingrassare di dieci chili e improvvisamente mi rendo conto che sono ancora in tempo per non sentirmi pesante per la mia cena. Si ho preso la mia decisione, mi guardo un'ultima volta allo specchio e poi corro in bagno.





Fine capitolo.
Ciao a tutti. Perdonate la mia sparizione ma questi ultimi mesi di scuola sono stati durissimi, ora si è un pò calmato a parte qualche giornata ma dovrei riuscire ad aggiornare. Mi sono venute certe idee per questa storia. Come avrete notato da questo capitolo, olte che ai soliti amori intrecciati alla Beautiful, questa storia sta prendendo una piega anche su tematiche un pò più serie. Ora spero che questo non vi dispiaccia, alzerò il rating ad arancione, ma non andrò mai nei particolari, resterò sempre molto sul vago sperando quindi di non urtare nessuno.
Un bacio e un grande ringraziamento a: carmen96, Rein94, namithebest, girlstar e DivinaTheBest.
A presto.
Gaia

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