Un posto in Paradiso

di MirkoCullen96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ASAV ***
Capitolo 2: *** Perchè proprio in Cina?! ***
Capitolo 3: *** L'arrivo ***
Capitolo 4: *** Una sola parola ***
Capitolo 5: *** Il lato positivo ***
Capitolo 6: *** Siamo cosi soli .... ***
Capitolo 7: *** L'angelo nero ***
Capitolo 8: *** Nemici ***
Capitolo 9: *** Una Vita davvero difficile ***
Capitolo 10: *** Io Non Ce L'avrei Fatta. Mai. ***
Capitolo 11: *** Rifugio ***
Capitolo 12: *** Noi Due ***
Capitolo 13: *** Assente ***
Capitolo 14: *** Un Sorriso Allargato ***
Capitolo 15: *** Solo Amici ... ***
Capitolo 16: *** Ritorno a Forks ***
Capitolo 17: *** Differenze ***
Capitolo 18: *** Avvertimenti ***
Capitolo 19: *** Sorprese Indesiderate ***
Capitolo 20: *** Nessuna pietà ***
Capitolo 21: *** Andare avanti ... da soli. ***
Capitolo 22: *** Preparativi. ***
Capitolo 23: *** Solo 3 giorni, cosa vuoi che siano? ***
Capitolo 24: *** Forgive Me!! ***



Capitolo 1
*** ASAV ***


BUONGIORNO RAGAZZI!

diciamo che ... ho deciso di scrivere questa storia solo perchè ho avuto un'ispirazione e avevo paura di perderla quindi eccoci qui, con la mia 4° storia!!

- Mamma mia …  sono uno straccio ragazze …  - disse Angela  mentre passeggiavamo con gli zaini in spalla in giro per i corridoi della Forks High school.
- già … dopo la missione io sono andata a letto alle 3.00 di stamani … già sono solita ad avere le occhiaie se dormo, poi se non lo faccio … buonanotte al secchio! - dissi io.
Ero Isabella Marie Swan, figlia di Charlie  Swan e di sua moglie Reneè. Avevo diciassette anni e insieme alle mie migliori amiche Angela  e Jessica eravamo agenti segrete della ASAV ( agenti segreti ammazza vampiri). Nonostante la nostra età ancora minore, ogni volta che il nostro capo ce lo imponeva, attraversavamo se necessario anche tutto il mondo intero pur di riuscire a  sterminare tutti i componenti di quella razza cosi disonesta e malvagia dei vampiri. Nessuno sapeva della loro esistenza, e quindi nessuno sapeva della nostra esistenza. Vivevamo ogni giorno come delle normalissime liceali americane, ma quando dovevamo, diventavamo delle feroci cacciatrici  difficili da annientare. Ma non eravamo state scelte a caso per compiere questo tipo di missioni, infatti ognuna di noi aveva un potere sovrannaturale: Jessica, in sintesi la coordinatrice del trio, aveva il potere in assoluto più importante e utile tra i tre, ovvero quello della completa maestranza mentale in pratica poteva far fare a tutti, tutto quello che voleva senza che nessuno potesse fare nessuna resistenza … Angela era telecinetica, poteva attirare a se tutti gli oggetti in metallo, e in fine  io … una specie di riserva del gruppo … quella col potere più in significativo … Bella, quella capace di creare campi di forza …. Odiavo la mia situazione. Tutti mi dicevano che il mio, ero un potere molto raro e importante per la salvaguardia di tutti ma … sapevano bene che non era cosi ….  Ma d’altronde dovevo accontentarmi e …  avere coraggio e fiducia dato che i nostri “poteri” avevano pieno effetto con gli umani ma … con certi vampiri era diverso dato che quasi ognuno di loro aveva dei poteri più o meno simili i nostri.
 -  io invece sono molto riposata devo dire … - disse Jessica passando i libri ad Angela e sistemandosi la coda ramata che la sfiorava fino alle spalle alte e forti. -  penso che facendo questo “mestiere” da più tempo di voi … sia più allenata alle 24 ore sveglia! - disse ed io e Angela ci guardammo in faccia arricciando le labbra. Jessica ci vide.
- che c’è?! Era solo una mia opinione … - disse guardandoci e facendosi piccola piccola.
-  allora tienila per te … solo perché sei la leader del gruppo non vuol dire che sei la più forte! - disse Angela ficcando i libri che aveva ancora in mano sopra le apparenti fragili braccia della nostra amica e guardandomi con un sorriso sadico, alzai il sopracciglio in segno di consenso.
- su dai bambine andiamo in classe … però crescetee !! - dissi io assumendo un’aria altezzosa e aumentando il passo verso la classe di chimica seguita dagli sguardi delle mie due compagne.
- oddio Bella non mettitici  pure tu dai … - disse Jessica aumentando il passo e raggiungendomi.
Arrivammo in classe appena in tempo prima che la professoressa entrasse. Odiavo chimica … e più della materia la prof.! In quel corpicino  cosi esile e delicato si celava un animo demoniaco e perfido capace anche di far cagare addosso un ragazzo adulto dell’ultimo anno. Di lei mi spaventava tutto ma soprattutto gli occhi troppo fuori dalle orbite che ti guardavano instancabilmente mettendoti a disagio. Ma in primavera, verso la fine della scuola lo sguardo non era niente! La professoressa nei mesi caldi era abituata ad indossare una spaventosa maglietta in  lino decorata con fiori blu e gialli( adesso che mi ricordavo quella maglietta ce l’aveva pure mia nonna xD ) e l’assenza di maniche scopriva un panorama vomitevole:
Da un bracciettino   orribile e rugoso  penzolava un viscido pezzo di ciccia liquida che ogni volta che la prof di muoveva penzolava velocemente da un parte all’altra del braccio.  Ogni volta non potevo fare a meno di guardare disgustata quello mostro indipendente dal resto del corpo della prof. E puntualmente lei mi beccava e chiedeva severa “  Swan che cosa stai guardando eh??!!!!! “ e poi io abbassavo lo sguardo anche se vedendo con la coda dell’occhio il braccio alzarsi e portarsi al naso dove l’anziana signora inspirava con gusto. ORRIBILE!
Mentre pensavo  a cosa avrei potuta fare per curare la grave malattia della professoressa di chimica sentii la coscia vibrare. All’inizio pensai che fosse arrivato un messaggio dal mio cellulare ma … si, un messaggio era arrivato ma non dal mio cellulare! Tirai fuori dalla tasca una specie di  telecomando,  e lo aprii.
- Isabella Swan che cosa stai facendo?! - era la voce della megera. Alzai lo sguardo.
- oh no niente … - risposi .  Quella specie di telecomando era lo strumento di comunicazione tra me( e Jessica e Angela) con il nostro capo. Una missione era pronta per noi. Essendo stata nel primo banco,  mi girai indietro i io e le mie due amiche ci guardammo in faccia.
- professoressa … - chiese Jessica. Alzò lo sguardo.
- dimmi … - rispose la prof.
- io, Isabella e Angela … potremmo andare in bagno? - chiese. La strega sbuffò, stava per dissentire ma vidi Jessica socchiudere gli occhi e sforzarsi anche se al minimo.
- emm … certo ragazze andate pure .. - rispose e capii che Jessye aveva usato il suo grande potere.

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Capitolo 2
*** Perchè proprio in Cina?! ***



Allora .... arriviamo al chappy ....  avviso che neppure questo è granchè  ( come d'altronde anche il primo )  è soltanto che i primi 3 capitoli sono appunto iniziali ed introduttivi ... questo in particolare  parla dell'incontro di Jessica, Angela e Bella con Tom, il loro capo.  Ho cercato di renderlo un pò comico ( non aspettatevi chissà che neh ... ) Però penso che non sia poi così brutto ... ^^" BACI MIRKOCULLEN96


       - Uffi però … sono stufa di marinare la scuola per dare la caccia ai vampiri! -  disse Angela mentre ci allontanavamo dalla scuola sulla macchina rosso fuoco di Jessica.
- hai ragione Angie … dove ci porteranno ora?! Dall’altra parte del mondo?! Magari in Giappone! - urlò jessye premendo sempre più il piede sul pedale dell’acceleratore.
- d’altronde ragazze … non è che possiamo opporci … ci prendiamo quello che viene! Credetemi … anche io sono stufa … - dissi passandomi una mano tra i capelli e spettinandomeli tutti.
Stranamente in quel giorno, a Forks la cittadina più piovosa d’America, non pioveva anzi c’era il  sole e caldo!  Non ero abituata a tutta quella afa e decisi di sbottonarmi la camicetta, fu un grave sbaglio -.-’’
- Bella! - disse Jessica in tono secco, alzai la testa e la guardai. - che fai? Ho capito che hai una taglia di seno considerevole però … contieniti cara! - disse esterrefatta. Io assumei  un’espressione confusa e feci girare gli occhi da una parte all’altra della mia orbita,  Angela mi vide.
- Isabella Swan non fare quelle facce! - disse “ vuoi vedere la tua di faccia?” pensai, infatti proprio in quel momento Angie diventò rossa come un pomodoro … fosse stata in un cartone le sarebbe uscita dalle orecchie e dal naso il fumo … -.-’’
Mi arresi.
- ok ok scusate … - dissi riabbottonandomi la camicetta righe rose e blu.  - mamma mia però … sembrate mia madre … - finii sbuffando.
Nel frattempo eravamo gia arrivate alla “base” come la chiamavamo noi. Era una normalissima villa … bianca … bella … ma che passava inosservata. Si trovava al confine tra Forks e la vicina Seattle e praticamente nessuno la notava dato che era nascosta dai rami di giganteschi alberi disposti a schiera in un lungo viale poco soleggiato. Quando arrivammo  al cancello Jessica, che era alla guida, inserì il codice di entrata e la grande cancellata si aprì, piano piano come nei film. Parcheggiammo la nostra macchina in una specie di parcheggio verde e rigoflioso dove sostavano altre macchina, in apparenza, molto costose. A confronto la nostra sembrava un catorcio rispetto alle altre autovetture che c’erano.  Avanzammo verso l’entrata dove ad aspettarci c’erano tre cameriere. Al nostro arrivo, silenziose come sempre, allungarono il braccio piegato e noi tre ci appoggiammo le nostra giacche. Quando entrammo il “paesaggio” cambiò del tutto, gia solo se una persona qualunque fosse entrata avrebbe capito che quella non era una villa normale … nel grande salone interno erano disposti dappertutto tantissimi computer di nuova generazione e decine e decine di persone ci lavoravano  senza neppure distoglierne lo sguardo per vedere chi erano quelle tre ragazze che erano appena entrate.  Due omoni  vestiti di nero e con scuri occhiali da sole si misero al nostro  fianco e ci scortarono su per le scale fino allo studio di  Tom, il nostro coordinatore. Per il lungo corridoio si estendeva un tappeto rosso con bordi color oro e sulle pareti c’erano tante lampadine raffinate che emanavano una luce fievole.
- Ciao Tom!- disse Jessye
- come sta il mio cagnolino preferitoooo … - disse Angela ridendo sotto i baffi( Angie amava dare soprannomi stupidi alle persone).
- buongiorno ragazze … siete di buon umore oggi? - disse lui, avevamo una grande intesa e confidenza noi e Tom.
- oooooooo non sai quanto … -.-’’ - dissi io spaventandolo.
- bè ragazze … bando alle ciance! Ora siamo seri e arriviamo al sodo. - disse Tom e io mi irrigidii assumendo un’espressione formale.  - questa missione è estremamente importante dato che dovrete svolgerla per ordine della CIA. - io, Jessica a Angela ci guardammo in faccia stupite.
- lo so. Lo so ragazze … non avevate mai svolto missioni per loro ma .. Sarete giustamente ricompensate se svolgerete questa missione con estrema precisione e premura. - disse.
-  ma la CIA come … come fa a sapre dell’esistenza dei .. Vampiri? - disse Angela con voce fievole.
- ragazze … loro sanno tutto di tutti! - disse come risposta Tom, in effetti non aveva tutti i torti …
- bè dai Tom … dicci tutto così la facciamo finita  il più presto possibile.- dissi io facendo il segno di “tagliare” in discorso e arrivare al succo del discorso.
- non credo che ci metterete cosi poco … la missione è molto impegnativa …  soprattutto a partire dalla distanza …  - disse e Jessye si portò una mano ala fronte sospirando.
- cioè? Quale sarebbe questa distanza? - disse Angela sperando.
-  Em … - Tom si schiarì la voce.
-  appunto la CIA ha una base segreta … dove tiene nascosto un’astronave innovativa per il prossimo viaggio sulla Luna … nessuno sa di questa cosa e alcuni vampiri  vogliono distruggerla e … causare l’inferno in tutto il mondo dato che tutti i continenti hanno dato il proprio contributo per la sua costruzione … scoppierebbe la terza guerra mondiale nel caso voi non agiate … in fin dei conti … questa base è … in Cina. - disse Tom e tutte facemmo delle facce non sorprese, schifate. Quasi piangevo per la disperazione.
- non può essere … - disse Angie tra se.
- e dimmi … quando dovremmo partire? Stasera magari?! - disse Jessica con la rabbia in faccia.
- ragazze … so che è dura per voi … so che avete appena terminato una missione ma d’altronde proprio questa non potevamo respingerla! Insomma ragazze … la CIA!!! E poi voi siete nate per fare questo …  non potete opporvi … - disse Tom, all’apparenza mortificato. La rabbia mi assalì di sopravvento.
- Tom quando partiremo?! - esclamai facendolo sussultare.
- ragazze … - disse girandoci intorno.
- Tom! - ripetei.
- mi dispiace ma … al più presto … -  disse .
- Quando?! - quanto lo odiavo quando faceva cosi. Alle fine si arrese.
-  stasera stessa … - disse .
Ero totalmente demoralizzata, non sarei riuscita ad affrontare un’altra missione  per lo più a lungo termine!
Prendemmo le nostre cose, e ci dirigemmo verso casa.

                                                   

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Capitolo 3
*** L'arrivo ***



-Mamma? Papà?- chiesi una volta messo in  un piccolo zaino tutto l’occorrente per la missione.
- si cara? - la voce di mia madre veniva dalla cucina, come sempre.  Decisi di raggiungerla. Era sul lavello, stava lavando i piatti della cena. Mia madre, Renèe, era una donna comunissima. Altezza nella media … dati i 50 anni, rughe qua e la … insomma … un tipica mamma premurosa e rompi co****ni -.-’’
Aveva capelli arancioni e ricci lunghi più o meno fino alle spalle magre e mingherline.  Le mani erano lisce ma rovinate dal continuo lavoro e le gambe riuscivano a malapena a sostenere il resto del corpo tuttavia molto magro ed esile. Il suo viso … cosi angelico e consolante … era perennemente  depresso e stanco … due bellissimo occhi color verde sbiadito, erano rovinati da occhiaie nere e marcate e la pelle era pallida e fredda come il ghiaccio.  Ma d’altronde … era mia madre … come potevo vederla brutta? Come potevo avere un brutto giudizio nonostante  le sue labbra sottili, vecchie e screpolate? Sarei stata un mostro … mio padre invece era diverso da tutti gli altri. Insomma … era il capo della polizia quindi … diciamo che con sua figlia non aveva stretto dei legami cosi forti. Chiuso, timido, serio, erano  questi gli aggettivi migliori per descriverlo. Mi aveva sempre consigliato, sin da piccola, di seguire la mia strada da sola, senza avvertire intralci da parte del mondo esterno. Certo, questo era impossibile, ma comunque ora che  avevo 17 anni … potevo dire di essere una persona molto indipendente e delle volte anche solitaria. Amavo osservare ogni cosa, soprattutto il mondo esterno, da sola. Era rilassante e concentrante.  Ma, ovviamente, amavo anche passare del tempo con le mie amiche. Soprattutto amavo svolgere missioni con loro! Ed era questo che stavo per fare.
- io vado a dormire da Jessica … fa un pigiama party …. - dissi inventandomi al momento una balla per convincere mia madre  a farmi uscire.
- ok  amore .. Vai pure … ci sentiamo domani mattina! - disse e senza ascoltare, tolsi il cappotto  dall’appendi abiti e uscii di casa. Il ritrovo era veramente a casa di Jessica, quindi dato la strada decisi di prendere il mio catorcio. Uno pick-up rosso sbiadito di 30 anni che usavo come mezzo di trasporto per evitare di usare la macchina della polizia di mio padre. Non volevo essere la “figlia del capo della polizia”, e penso che nessuna persona normo-dotata  volesse esserlo!
Infilai l’ingombrante chiave nella serratura e misi in moto il pick-up. Ovviamente insieme all’accensione del motore, come al solito si iniziò a sentire una specie di ronzio proveniente dalla parte anteriore dell’auto. Ormai c’ero abituata. Dopo qualche incertezza da parte del catorcio, partii. Durante il tragitto, anche se era inverno, decisi di abbassare i finestrini. Volevo sentire l’aria fredda congelarmi la faccia, bruciarmi gli occhi e scompigliarmi i capelli. Era il mio classico rito d’iniziazione per una missione più o meno speciale.
Dopo cinque minuti arrivai davanti alla casa di Jessica. Notai che sul vialetto c’era una mini color blu metallizzato. Constatai che Angela era già arrivata riconoscendo la sua macchina.
Presi il mio zainetto dal sedile anteriore vicino a quello del guidatore e scesi dal pick-up. Attraversai la stradina calcificata che portava verso la villetta e suonai il campanello.
La porta si aprì di scatto e sentii la voce di Jessye incitarmi ad entrare. Feci come chiese e mentre camminavo verso la luce accesa della sala della casa, un sorriso improvvisamente di occupò il viso.
-  non usare troppo il tuo potere Angie … - dissi io appoggiando lo zaino sulla prima poltrona che trovai e scuotendomi i capelli.
Le mie due amiche si guardarono e fecero un’espressione innocua.
- potere? - disse Angela.
- quale potere scusa?- s’intromise Jessica.
- la porta … telecinetica … potere …  ASAV … ti ricordano qualcosa codeste parole?! XD - dissi facendo l’ironica.
- ok ok .. Adesso non posso usare il mio potere quanto mi pare e piace? - disse Angela aggiustandosi gli occhiali, che strano … lei li portava soltanto quando doveva leggere …
- sai le conseguenza che portano … Angela non scherzare …  - dissi e anche Jessica fece sparire il sorrisetto e abbassò la testa.
- scusate … -  disse lei.
Tom ci aveva avvisate da tempo della potenza, ma allo stesso tempo della crudeltà dei poteri degli umani. Delle volte potevano intontire farne troppo uso … delle volte provocano delle malattie più o meno pesanti e delle volte, anche se  più uniche cha rare, provocavano la morte.
- ha ragione lei Angela … non abusarne … - disse Jessica.
- certo .. - disse Angie mortificata.
- per sdrammatizzare … novità? - chiesi io alzando il volume della mia voce.
-  si. Tom ci ha inviato delle documentazioni false da usare in Cina. Sulle nostre carte d’identità truccate abbiamo 20 anni, viviamo in Italia a Milano e siamo ricercatrici scientifiche specializzate in invenzione e costruzione di materiali bellici e spaziali. In sintesi delle scienziate. -  disse Angela prendendo un foglio.
- quello cos’è? - chiesi
- niente …. Almeno niente che ti interessi! - disse Jessuca facendo la misteriosa.
-  vabbe … è tutto pronto? Volo … soggiorno … - chiesi.
- si Tom ha gia fatto tutto per noi. Dobbiamo solo andare all’aeroporto di Seattle. - rispose Angie.
- a che ora è l’aereo? -
- a … mezzanotte. Ma partiamo adesso dato che dobbiamo essere all’aeroporto mezz’ora prima  e per arrivare  a Seattle ci vuol un’oretta … - disse Angela  guardando distrattamente con occhi veloci e sfuggenti un foglio.
- ok …. Emmm … io sono pronta. - dissi.
- io pure - disse Angela.
- emm … io no! Devo scappare in bagno!!! Scusatee … - disse Jessica scappando sulle scale. Io e Angie ci mettemmo un mano sulla fronte.
Dopo circa venti minuti eravamo pronte, e dopo aver discusso con Jessica per la sua lentezza nel fare le cose partimmo.
Durante il tragitto ci fermammo più volte … Jessica sentiva un grosso bisogno di andare in bagno circa ogni 15 minuti e noi, la sopportavamo dimenarsi in macchina cercando di trattere i propri bisogni fino al più vicino bar o autogrill.
Arrivammo all’aeroporto alle 23.37 e pur essendo in ritardo, fummo in tempo a timbrare il biglietto e salire sull’aereo che partì alle 00.12.  Il volo in se non fu poi cosi frustrante dato che abbiamo per più di metà di questo … il peggio è arrivato con il fuso di 11 ore!  Arrivammo a mezzanotte a Pechino, mentre invece a Seattle dovevano essere le  13.00!!!
Per di più  la mattina dopo, non avendo dormito alla sera perché senza sonno, invece che dormire abbiamo dovuto seguire le indicazioni di Tom che dicevano di prepararci per la prima missione in campo alle 6 del mattino. Eravamo stremate  e per di più Jessica era stata colpita da un virus di dissenteria cronica che la costringeva al water tutta la giornata. 
- dai Jessye!! Dobbiamo andareee !!! -  urlai alla porta del bagno. Angela stava preparando tutti  i gadget. dal bagno provenì soltanto un urlo che mi fece venire i brividi. Sentii lo sciacquone, la pota si aprì.
- scusate ragazze … - disse Jessica stanca e sudata. Chissà che pena …
- non fa niente … ora stai … meglio? - chiesi e lei mi fulminò con lo sguardo senza neppure rispondermi.
- forse no … ihih^^ - disse Angela dalla sala.
- su dai sbrighiamoci !! Siamo in ritardo … il centro CIA ha gia aperto da ore e noi dobbiamo andare a sorvegliare che non succeda niente … - disse Angela con zaino in spalle.
- si … - rispose Jessye e prese il suo zaino. Le seguii.
La nostra stanza d’hotel era fantastica … grossa .. Spaziosa … ognuna di noi aveva una prorpia camera e un proprio bagno. Nell’enorme sala c’era di tutto e di più. Dalla tv al plasma … al computer … telefono per chiamare la reception o altre sale dell’albergo. E, nel caso avessimo fame e la cena/ pranzo in camera non fossero pronte, un frigor pieno zeppo di ben di Dio.   Anche l’intero palazzo,  a 5 stelle ovviamente, era bellissimo e al suo interno regnava la pace e la serenità. Quando uscimmo dalla nostra “tana” fu il caos. macchine grandi e grosse ostruivano le strade caotiche della città e clacson e motori tuonavano prepotenti sui semafori sempre in movimento con quei colori cosi rossi,verdi e gialli lampeggianti. Sui marciapiedi enormi decine e decine di persone frettolose camminavano sorpassandosi   a vicenda. Era pochi i bambini e le donne. Quasi tutti uomini vestiti bene e con 24ore. Non ero abituata a tutto questo disordine urbano.
-  secondo le istruzioni … la centrale dovrebbe essere più o meno alle porte della città … prendiamo un taxi? - chiese Angela.
- si, certo, se ce la facciamo! - dissi.  Lei mi guardò con occhi furbi. Capii.
Un taxi stava passando ma evidentemente non ne aveva voglia di fermarsi … allora Angie allungò una mano verso l’auto che all’improvviso si inchiodò e tornò indietro.
- Angie!!!! Non si fa! - disse Jessica scherzando.
- gia gia … - dissi io facendo muover il dito indice da un estremo all’altro in segno di disprezzo.
- siamo in ritardo!! Saliamo! - disse Angela e aprì la portiera.

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Capitolo 4
*** Una sola parola ***


- speriamo di non avere problemi oggi …. - dissi mentre stavamo attraversando la periferia di Pechino.
- gia …. Gia ho la dissenteria … poi se avremo una lotta … cado a terra stremata … - disse Jessica massaggiandosi la pancia.
- mi dispiace Jessye … ihih^^ - disse Angela ridendo sotto i baffi. Essendo sinceri però , anche a me scappò un versetto di gusto.
- si, si ridete pure! Capiterà pure a voi una roba del genere … popi riderò io! - disse Jessye facendo la finta offesa.
- e dai Jessica .. Come sei suscettibile …. - dissi  sbuffando.
- ragazze … stiamo attente … la centrale è vicina.  - disse Angela camminando sempre più con passi felpati.
-   dov’è? - chiesi.
-  ce l’abbiamo praticamente davanti, ma entreremo dalla parte posteriore. - rispose Angela prendendo dalla tasca un nastro e facendosi la solita coda ai capelli   corvini.
- su venite! - disse a bassa voce e si mise a correre sempre silenziosamente. Io e Jessica la seguimmo. Corremmo per molto, e quando arrivammo davanti ad una costruzione grigia, monotona e deprimente, finalmente ci fermammo col  fiatone. Presto trovammo  una piccola porticina secondaria, entrammo. Dentro tutto sembrava nuovo e pulito, anche se il nostro tragitto consisteva soltanto in stretti vicoletti pieni di tubi in acciaio. I nostri passi risuonavano rumorosamente nel pavimento ferroso  della struttura e un fumo denso e dal puzzo insopportabile ci inibiva il senso dell’olfatto.
-  più leggere ragazze!  Se ce qualche vampiro … ci sentirà i sicuro. - disse Angela che ci guidava.  Continuammo a camminare fino  a quando trovammo una porta in cemento armato sigillata ermeticamente. Soltanto chi sapeva una precisa password poteva aprirla. Ma noi … non avevamo bisogno di alcuna chiave, c’era Angela!
- Angie … fai fuori quella porta … - disse Jessye riferendosi alla telecinetica di Angela. Lei la guardò e la ragazza fece  a tempo soltanto di alzare un braccio e la porta apparentemente cosi impenetrabile partì via e toccò il pavimento rumorosamente.
- poi siamo noi quelle materiali …. - dissi io. Angela mi guardò con  i suoi soliti occhioni dolci.
- scusaaa - disse. Io cercai di controllare i miei sentimenti ma il rimorso per averla insultata mi travolse e la “perdonai”.
- dai andiamo BAMBINE! - disse Jessica e continuammo. Una volta attraversato il confine tracciato dalla porta ormai disintegrata, tutto cambiò. Un’enorme sala  ci si presentò davanti. Era immensa: il soffitto non si vedeva( e forse non c’era) e lo spazio era smisurato. Macchine su macchine occupavano soltanto pochi metri  dello spiazzo, mentre al centro di esso enorme e dominante, si erigeva un missile circondato da molti altri più piccoli.  Adesso avevo capito il perché di tanta tensione da parte dei vampiri terrestri.  Tutte e tre eravamo sconcertate da quella meraviglia e dato che eravamo rimaste incantate da tale immensità, non notammo subito che non c’era anima viva.
- ragazze … qui non c’è nessuno …. - fui la prima ad accorge mene.  
- gia …. - disse Angela.
- ho un brutto presentimento ragazze … -   disse Jessica.
- gia ma … dobbiamo essere sicure che non ci sia nessuno … andiamo a vedere. - dissi e cercai di andare alla scoperta della causa di tale silenzio, ma una mano fredda ma forte mi fermò il polso.
- Bella! Sii cauta …. - disse Angela e mi lasciò andare. Camminai verso il grande missile e soltanto quando gli fui vicinissima mi accorsi che  ai piedi della grande  costruzione c’era un uomo bendato e legato ad una sedia. Capii subito che era un dipendente di quell’azienda, un scienziato,  dato che indossava un camice bianco e aveva l’aria da intellettuale. Era un uomo di mezz’età, capelli brizzolati, corpo esile, testa coperta da rughe poco evidenti e un abbigliamento poco moderno. Quando provai ad avvicinarmi iniziò a dimenarsi e cercò di urlare anche se bendato, cercai di tranquillizzarlo.
- non voglio farle del male!  Sono qui in suo aiuto! - dissi avvicinandomi sempre più. Lui, nonostante le  mie rassicurazioni, continuò a dimenarsi, urlare e sudare, però riuscii a togliergli la benda e finalmente riuscì a  parlarmi, o meglio, ad avvisarmi.
- è UNA TRAPPOLA! - disse, e qualcosa mi investi senza neppure essermene accorta. Era pesante e agile ma riuscii ad attivare il mio scudo di forza. Un forza naque dentro di me si liberò all’aperto, per formare una specie di materiale molle e viscido che prese la forma della mia sagoma e scaraventò via l’assalitore. Quando fu lontano riuscii a  vederlo in faccia: era un uomo alto e muscoloso, aveva dei capelli neri come la pece, pettinati e lunghi più o meno fino al collo. In viso aveva un’ espressione di rabbia e capii dagli occhi rossi come un rubino appena lucidato che era un vampiro.  La paura si era impadronita di me, ma come atto coraggioso decisi di scaraventarmi su di lui. Corsi velocemente mantenendo lo scudo che mi indeboliva sempre più, ma ero intenta ad ucciderlo. Quando fui abbastanza vicina lanciai il mio campo di forza verso di lui che lo colpì e lo trapassò facendolo urtare con il muro della grande stanza, che si crepò. Corsi ancora piena di rabbia ma sul suo viso cadaverico e sadico si accese un sorriseto trionfante. Alzò il braccio e fece “no” con il dito.
- non ti conviene umana … - e con la grossa mano segnò in direzione destra dalla mia posizione. Quando girai lo sguardo il cuore  mi si strinse.  Un’altra di loro, una vampira piccola e giovane, stringeva per il collo i corpi di Angela e Jessica, ormai privi di conoscenza. Due ragazze con poteri magici, erano cedute ad una ragazzina minuta, ma evidentemente potente. Sentii le lacrime pungermi gli occhi, ma non scesero, e la testa iniziò a farmi male tartassata dalle tante domande che in quel momento mi stavo chiedendo: “ cosa faccio ora?”, “ devo ucciderli … ma come? “, “cosa succederà alle mie amiche se attacco quel mostro?! “ , “ come cambierà  la mia vita, nel caso che facessi la scelta sbagliata?” e tutta la mia vita mi passò davanti. Ogni singolo momento passato insieme a Jessye e ad Angie, anche se pensavo ormai dimenticato,   mi ritornò alla memoria e le lacrime iniziarono a bagnarmi il viso ferito dal destino. Il corpo stava diventando sempre  più debole e d’istinto,  cercai di attaccare il vampiro a terra, impaziente della mia scelta. Concentrai tutta la forza che mi rimaneva per dare vita all’ultimo attacco e, sicura che sarei stata cosi veloce da uccidere due vampiri e salvare le mie due amiche, generai una palla viola che colpi il vampiro. Ero soddisfatta, ma le lacrime mi offuscavano la vista, il sangue  cadeva dal naso per la troppa fatica e la stanchezza era dominante. Prima di andarmene, riuscii a vedere un ultima cosa. La vampira che teneva le mie amiche in mano aprì le labbra e, inizialmente insensatamente, sussurrò: - muori - guardando le due ragazze.  Non capii molto all’inizio, ma quando vidi i corpi di quelle due adolescenti cadere a terra stremati e senza vita, capii che cosa aveva fatto quella bestia immeritevole di essere ancora in vita. Aveva ucciso 2 delle persone più importanti della mia vita con una sola parola. Qualcosa di oscuro e deprimente mi invase il corpo. L’unica cosa che pensavo era quella di ripartire da zero, non essere mai nata con dei poteri e che i vampiri non fossero mai esistiti, perché ritenute da me soltanto delle cose senza senso. Con tutte le forze che mi rimanevano … lanciai l’urlo più straziante della mia vita. “NO!” urlai. E poi, il buio.

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Capitolo 5
*** Il lato positivo ***


Buongiorno ragazzi! eccomi qui con il quinto capitolo della mia storia. Ma prima di darvi qualche anticipo su quesrto chappy, volevo ringraziare:

7mc, ale_jackson_twilighter, chiarottina, cussolettapink, giula95 e Raky Cullen per aver aggiunto la mia sotira alle "seguite".

giulia95 per averla messa nei "ricordati"

aLiCe_CuLlEn per aver aggiunto ai "preferiti" la mia storia.

Ritorniamo al capitolo... in questo 5° chapphy Bella, anche se un po stordita -.-'', incontrerà un nuovo personaggio decisivo per la continuazione della storia e....bè leggete!

BELLA’S POV
Quando riuscii a recuperare, anche se parzialmente, i sensi non ero pienamente cosciente comunque. Avevo le orecchie tappate, ogni suono era ostruito da un continuo fischio che mi provocava un fastidio lieve ma insopportabile. Gli occhi mi bruciavano in un modo  incredibile, come se sanguinassero da ore e quando cercai di alzare la testa dal suolo,  sentii un crampo alle tempie che mi fecero ricadere a terra. Non riuscivo a muovermi e non mi sentivo ne braccia ne gambe. Il mio corpo era stremato e il mio cervello no riusciva a prenderne il controllo. Però …. Stranamente …. Non sentivo freddo … era come se un fuoco caldo e prorompente bruciasse di fianco a me.
Provai di nuovo ad alzarmi, ce l’avevo quasi fatta ma una  mano piccola ma forte si appoggiò al mio petto e provocò una leggerissima pressione che mi costrinse ad avere ancora quel contatto con la terra umida e mutilata di quel luogo cosi estraneo.
- no, no, no, no NO! - mi spaventai. Una voce femminile mi sussurrava all’orecchio soave ma spaventata. Cercai di aprire gli occhi ma non ci riuscii.
-  Non ti dovresti muovere da li cara mia … almeno che tu non voglia soffrire maggiormente … non mi pari il tipo …. - quella voce improvvisamente mutò e divenne fredda e dura. Volevo vederla, volevo vedere chi mi stava parlando a pochi centimetri di distanza. Iniziai a dimenarmi pur non sentendo nessuna parte del mio corpo muoversi e di nuovo quella mano forte mi toccò.
- non muoverti …. Non ce ne bisogno … calma …. - mi disse e tutta la paura, lo sconforto, la sfiducia e la tensione che avevo pochi secondi prima … scomparirono inspiegabilmente. Ero … rilassata anche se questa parola fosse fuori luogo  data la situazione. Il bruciore degli occhi andò diminuendo e cominciai, lentamente, a muovere le palpebre. Pian piano tutto si apriva alla mia vista …. Prima le ciglia che offuscavano leggermente la visuale … e  finalmente la luce del Sole …. O meglio, della Luna. Ero sdraiata, il cielo mi si apriva d’innanzi e vedendo le stelle e la Luna, piena e dorata,  constatai che era notte. Sentivo l’aria, gelida e  tagliente, colpirmi gli occhi stanchi e farmeli lacrimare, sentivo l’odore della legna bruciata e con la coda dell’occhio vedevo  un luce …. Rossa, arancione  o forse bianca? Restava il fatto che vedevo qualcosa che mi illuminava il viso e mi riscaldava teneramente. Cercai  vanamente a girare la testa ma ecco che le tempie iniziarono a gridare aiuto, stufe e lacerate dal male che occupava tutta la mia testa.
- è solo un fuoco … - ecco di nuovo la voce, l’avevo quasi dimenticata.
- chi sei? - chiesi fiocamente. Ci fu qualche secondo di silenzio.
-  non mi hai neppure vista e già vuoi sapere chi sono? - chiese la voce, non molto curante della risposta che mi aveva dato.
- scusa tanto ma …. Vorrei conoscere le persone con qui parlo … - lei sbuffò.
 - te ne parlerò quando starai meglio …. Adesso hai la febbre alta e … non solo. - disse sospirando.
- che cosa? - chiesi.
- niente di grave …. Dormi ancora un po’ … quando ti risveglierai il peggio sarà passato vedrai … - mi rassicurò.
- non voglio dormire … - dissi pur sapendo di tradirmi: gli occhi cercavano di resistere alle mie palpebre  diventate cosi pesanti a causa della stanchezza …. Tutto il mio corpo voleva riposare, anche la mia testa forse, ma evidentemente c’era una parte di me che in quel momento comandava.
- ma fammi il piacere dai … non farmi ridere … sei li che stai morendo dalla sonno!! - disse e fece un ghigno appena accennato.
Intanto io, immobile, fissavo i cielo … blu come il mare, abitato da miliardi e  miliardi di stelle, all’apparenza cosi piccole e graziose, ma in realtà enormi e spesso pericolose. E la Luna … la madre di tutte quei corpi celesti che brillavano  fiochamente  e friabilemente. La Luna .. Cosi luccicante e pura, la custode del pianeta. Chissa quanta quiete c’era su quel satellite lontano milioni di chilometri dalla Terra.   Mentre pensavo a quanto sarebbe stato bello vivere su quel paradiso … chiusi gli occhi: mi immaginai insieme alle mie a amiche Jessye e Angie, i mie genitori sorridenti e felici …. E purificati da ogni paura, soprattutto da quella dei vampiri, che avevano rovinato la mia esistenza per sempre. Quanto li odiavo, e fu con questo pensiero che mi addormentai.
EMILY’S POV
Erano le 23.00 e quella ragazza stava dormendo da due ore circa. Acceso dalle 6 della sera, il fuoco all’inizio cosi alto e caloroso, si stava ormai spegnendo. Sentivo i colpi silenziosi e trasparenti del vento  che colpiva la costa cinese. Stufa di fissare la grande foresta che mi stava davanti, il mio sguardo cadde su quel corpo giovane e indifeso che stava riposando a terra, vicinissima e me. È strano, perché da quel buio che dominava i grandi abeti di quel bosco, passai ad un viso angelico, pallido e immacolato di quella ragazza illuminato dalla lieve fiamma del fuoco che ci riscaldava. Ripensai a quelle poche frasi che  ci eravamo dette, provai ad ammirare il suo corpo snello e perfetto. L’altezza era più o meno medesima alla mia, il che mi fece pensare che avesse la mia stessa età. I piedi, cosi piccoli e delicati, cosi come le gambe esili e scarne. Il viso era leggermente allungato e nel sonno, la bocca rosea aveva assunto un’espressione nervosa, la capivo dato tutto quello che aveva passato. Le palpebre si muovevano appena e le sopracciglia sottili non facevano il minimo  movimento. I capelli, lunghi fino a metà schiena e lisci, si posavano sulla fronte bagnata e quel marrone terra, assumeva un non so che di bagnato e sudicio.  Ogni tanto faceva dei piccoli movimenti e ogni volta che si spostava, io sobbalzavo, spaventata dal pensiero che stesse soffrendo. Non la conoscevo ma … qualcosa di non umano ci legava.  Già soltanto il nostro incontro, cosi inusuale,  mi aveva fatto capire che cosa in lei la caratterizzava dalla “massa”. fisicamente, invece, era completamente diversa da me: lei mora, io bionda, occhi marroni e io verdi e il modo di vestire era completamente diverso. Il suo modo casual, si contraddistingueva molto bene dal mio cosi elegante  e ordinato. Non volevo pensare a quello che le era successo poche ore prima, a tutto quello che avevo visto. Ma guardandola, il ricordo era inevitabile anche se  crudele. Rimasi incantata, e  presto delle lacrime, anche se sforzate, mi scesero dagli occhi. Difficilmente mi emozionavo, ma la scena cher avevo vissuto era …. Inumana. Poi guardai il lato positivo di tutto  quello che era successo: io, Emily Standfort,  avevo saltato una vita dalla morte imminente.

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Capitolo 6
*** Siamo cosi soli .... ***


buonasera ragazzi! eccomi qui con il mio nuovo capitolo e ... avviso che sarà molto deprimente quindi ... occhio prima di leggere ! xD

però, come sempre, vorrei ringraziare:

Tawara e aLiCe_CuLlEn per aver recensito il 5° capitolo...thanks!! :)

le 7 persone che hanno messo tra i "seguiti" la mia storia.

tutte quelle 50 persone che hanno letto il 5° capitolo.

GRAZIE A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :)

adesso parliamo del capitolo .... allora come dicevo prima questo capitolo sarà molto triste anche se importantissimo per la continuazione della storia. in pratica inizia con un sogno di Bella e finisce con una conversazione tra lei e "la misteriosa ragazza" xD

P.S: lo so che sapete come si chiama la "misteriosa ragazza" ma seplicemente non volevo dirlo ...xD e poi volevo avvisarvi che nel prossimo capitolo iniziarà, credo, la parte "d'azione".

baci

MirkoCullen96

Che cosa strana i sogni …. Talvolta cosi realistici ed eccitanti … altre volte cupi e imprevedibili ….  Che tu riuscissi o no a ricordartene, ogni notte ne facevi uno. anche quando le condizioni non erano delle migliori la tua mente viveva comunque, anche se il tuo corpo era spento, e  inscenava queste mini storie a volte piacevoli e a volte … deprimenti. Anche io, dormendo un sonno disturbato, al freddo, senza neppure un letto, ne feci uno. L ‘incubo,perché non potevo chiamarlo sogno, mi fece si spaventare e tumultuare, ma mi fece pure riflettere.
Mi trovavo in una città caotica ed enorme e pur essendo in mezzo alla folla … la solitudine mi turbava. Nessuno si guardava in faccia, come se ognuno avesse la propria strada da seguire senza aver bisogno degli altri. Io invece non sapevo dove andare, e volevo Jessica a Angela. Iniziai a cercarle e, improvvisamente, una coltre di nuvole grigie coprì completamente il cielo sereno e il sole splendente che c’erano pochi minuti prima. Come se le nuvole avessero rilasciato della polvere del loro stesso colore, tutto nella città divenne grigio e,anche se parzialmente, bianco. Il cuore mi batteva a mille, avevo una paura tremenda ma quando vidi due sagome colorate e sgargianti, mi rilassai e corsi verso di loro. Erano lontane, molto lontane e nonostante la mia corsa forsennata, non riuscivo ad avvicinarle. Le guardai bene, rallentai a causa della fatica e presto capii che quelle due sagome erano femminili, giovani, forti, erano …. Erano …. Loro. Jessye e Angie! Cominciai a chiamarle ma la voce non usciva dalla mia bocca  in quel momento cosi insignificante e loro continuavano a guardarmi ma non vennero vicino a me. Con la mano mi facevano segno come di andare verso di loro, ma ero troppo stanca e non volevo muovermi. Poi, una luce abbagliante mi costrinse a serrare gli occhi. Quando gli riaprii il chiarore era scomparso. Intorno a me non c’erano altro che palazzi alti centinai di metri e ogni persona era scomparsa e, anche loro erano scomparse.
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!! - urlai alzandomi da terra e continuando a deglutire cercando di respirare.  Il cuore pompava il sangue a mille e sentivo quel liquido denso e rosso farsi strada nelle mie vene. Ero sudata, sudatissima e non volevo altro che urlare, urlare, urlare!!!!
- ooohh! - sentii una voce di fianco a me e sobbalzai.
- AAAAAAAAAA - urlai di nuovo e guardai la sagoma femminile che era seduta vicina a me. La squadrai subito da capo a piedi: la prima cosa che notai furono i suoi occhi, di un colore simile al blu dell’oceano caraibico ma con un tocco di rosso. In se, gli occhi erano blu di certo ma piccole puntine rosse lo sgretolavano in tanti piccoli pezzi che sembravano sottomettersi a quella tonalità cosi sgargiante quasi totalmente dominante. Qualcosa si accese in me, un vampiro?la domanda sorse spontanea. No impossibile, fu la mia risposta. La pupilla sarebbe stata completamente rossa e piena di cattiveria. Quindi … volli oltrepassare quella parte del corpo.
Sicuramente quella ragazza era alta, anche se vederla da seduta non era il massimo, e il suo fisico in generale era snello e attraente.  Le mani erano delicate ma anche poco curate, e poi il viso … di una bellezza angelica e mozzafiato … i lineamenti erano perfetti e la carnagione era pallida come il ghiaccio ma allo stesso tempo attraente. Il naso era praticamente perfetto, piccolo come pochi, e la bocca carnosa predominava.   Quanto avrei voluto essere come lei … invece io ero troppo magra, troppo bassa e …. troppo brutta!
Dopo tutte queste osservazioni, capii che la frenesia che mi aveva colpita prima era quasi sparita e la paura verso quell’essere accanto a me si era tramutata in adorazione.
-  chi … chi sei? - chiesi timida e titubante. Lei assunse un’espressione sorpresa: evidentemente non avrebbe mai pensato che avessi reagito cosi pacificamente. Poi fece un smorfia e sbuffò.
- certo che tu proprio di memoria zero eh! - disse, ero confusa.
- io? Perché scusa? - chiesi inclinando la testa. alzò un sopracciglio.
- avevamo gia parlato prima … vabbè ….  Eri un po stordita quindi non puoi ricordarti …  io sono Emily Standfort, piacere. - disse porgendomi la mano cordialmente. Accettai e gli e la strinsi.
- Isabella Swan  - dissi e lei abbassò gli occhi, gesto che mi fece pensare. Pensai a cosa potrebbe essere accaduto da far reagire cosi quella ragazza al nome “Isabella Swan” e quando capii, esitai. Mi guardai intorno e …
- Jessica …? Angela …? - dissi con la bocca tremante. Lei deglutì e mosse la testa in segno di negatività. La disperazione mi invase del tutto il corpo, il calore mi fece bollire la testa e le guancie e le lacrime, il colpo di grazie arrivarono anche se attese. Le sentivo pungere i miei occhi, volevano uscire, e io non le sbarrai la strada. Uscirono sgorganti senza sosta mentre facevo delle smorfie per cercare di toglierle dal naso, che mi prudeva … continuamente tiravo su il naso e grandi, lunghi respiri, aumentavano la tristezza. Non volevo urlare, e l’unico verso che riuscii a far uscire dalla mia dannata bocca fu un “no … “ mentre Emily mi guardava come se fosse stata lei a ucciderle. In quel momento, non volevo sapere nulla. Volevo soltanto piangere … sfogarmi …. Piangere ancora fino a quando tutte le lacrime che avevo a disposizione  si sarebbero esaurite e riflettere … riflettere su fatto che adesso non avevo nessuno a parte un’estranea che neppure mi conosceva. Non sapevo come tutto questo era successo, ma quando ripensai alla centrale nucleare …. Agli stretti vicoletti … allo scienziato  legato che sapeva che cosa ci  sarebbe successo se mi fossi avvicinata ancora di più … ma non capivo, e poi tutto si ritrose su di me proprio come in quel momento ma … ricordavo solo questo …. Evidentemente ero troppo stanca per riuscire a ricordare.
-  Come  successo cazzo?!!!!! - urlai e sentivo la mia voce tremare e la gola bruciare.
-  mi dispiace Isabella …. Davvero … - disse lei triste, ma non disperata com’ero io … d’altronde, come poteva esserlo se non conosceva ne me ne …. Loro?
- Come?!- urlai di nuovo e l’arroganza che quella ragazza aveva pochi minuti prima scomparì del tutto.
-  sei sicura …? - chiese, la rabbia mi bruciava dentro mentre le lacrime scendevano senza sosta.
- si, come?! - la incitai a raccontare anche se infondo non volevo. Ero sempre stata una indipendente, troppo indipendente che pensava solo a se stessa, e adesso che lo avevo capito volevo farmi del male. Seriamente anche se ero ben lontana dall’essere masochista.
-  credimi io non ho visto molto … - disse con voce fiacca.
- RACCONTA! - urlai, mi veniva voglio di lanciarmi giu da un dirupo, tutto questo non poteva essere vero.
- vedi … io sono arrivata quando … quando tu ormai eri all’estremo delle tue forze … era visibile che il tuo scudo di protezione stava per crollare e le tue gambe tremavano moltissimo … perdevi sangue e per giunta vicino a te, c’era un enorme vampiro  … li, pronto ad ucciderti appena ne avesse avuto l’opportunità. Ero agitata, non sapevo cosa fare! - disse. Non me ne fregava niente di com’ero io, volevo sapere di Jessica e Angela!
-  bè … - continuò - poi mi guardai intorno presa dall’agitazione e fu in quel momento che vidi le tue … colleghe. Erano inermi, sottomesse alla forza di una vampira, adolescente …. Piccola … ma cosi potente. I suoi due piccoli bracci erano alzati e le bellissime mani afferravano i colli delle tue amiche. Loro erano rosse in viso, stavano per soffocarsi, e stranamente stavano perfettamente immobili. Una, quella con i capelli più lunghi e castano chiaro, cercava di dire qualcosa ma la voce non usciva e il più brutto … successe pochi attimi prima che tu … perdessi i sensi … - ero completamente presa dai dettagli che mi forniva Emily, che le lacrime che erano gia scese si erano asciugate sul mio viso anche se sentivo ancora la loro essenza sulla mia pelle. In realtà non volevo sapere com’era andata a finire ma … pensavo che se avessi saputo … avrei sofferto, anche se mai come avevano sofferto Jessye e Angie. La mia mente si era gia preparata al peggio ma … quanto mi fu detto, mi sconcertò del tutto e mi distrusse ancora di più:
-  vedi, quel mostro biondo e tenero … assunse un’espressione di rabbia assoluta e un ghigno malefico si accese sulla sua bocca rosea. Con una sola parola “muori” fece stremare a terra le due ragazze, senza vita. Le loro teste erano insanguinate a causa del brutto colpo che avevano preso cadendo e i capelli sudati e sporchi …  gli occhi, freddi .. Congelati … fissavano l’infinito e gli ultimi nervi rimasti “vivi” nel corpo cercavano di muoversi, facendo fare scatti alle loro gambe … ma presto tutto finì. Credimi … anche a me venne da piangere e la rabbia scoppiò da dentro di me … - finì. Non volevo sapere altro … anche perché tanto … sapevo gia di che cosa avrebbe parlato … avrebbe parlato di me … come aveva fatto a uccidere o scappare da quei mostri, come era riuscita a scappare e quindi a salvarmi … tutte quelle cose che sinceramente, non mi interessavano …


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Capitolo 7
*** L'angelo nero ***


Non ho molto da dire soltanto ... grazie a tutti quelli che mi seguonoo!!!! kissi kissi <3

EMILY’S POV


Gia solo il ricordo di quell’orribile scena, mi metteva i brividi e mi infliggeva delle coltellate al cuore che non riuscivo a  sopportare, poi si era messa pure quella povera ragazza, esile … sola … non ancora consapevole di quello che le era successo. Anche se sembra prematuro e senza senso, anche a me dispiaceva moltissimo  il fatto della morte di quelle due spie … era soltanto che non volevo soltanto soffermarmi su quello … sin da piccola sono sempre stata educata, anche se non so da chi, a cavarmela da sola e dimenticare al più presto le cose brutte della vita perché non facevano altro che rovinarla …  e credo che chiunque mi avesse imposto questa filosofia di vita … avesse ragione e fosse una grande persona piena di intelligenza e  di coraggio.  Ed in sostanza, ero fiera di essere cosi …

Adesso tutto quello che mi interessava, era di sapere chi era Isabella ( mi sembrava si chiamasse cosi) e che cosa realmente era successo poche ore prima … sapevo nome e cognome dei due vampiri che avevano massacrato le due ragazze, ma non volevo pensare alle loro facce insulse e sadiche.

Improvvisamente, Isabella alzò lo sguardo, ancora pieno di lacrime e triste, e mi porse una domanda … che mi sconcertò:

-  ma … tu chi sei?!  tuo nome Emily ma … perché ora sono qui ad ascoltare la tua versione dei fatti, anche se non ti conosco? Perché … mi hai salvata? - chiese continuando a battere le  palpebre  per cercare di trattenere le lacrime e di alleviare il rossore degli occhi.  Non avrei mai pensato che in quel momento, e soprattutto in quelle circostanze, qualcuno mi avesse chiesto una domanda cosi … fuori luogo, ma essenziale per riuscire a conoscerci e capire il perché di tutto quello che ra successo.

Esitai ancora un attimo …

-  perché ti ho salvata? È difficile rispondere … diciamo che … qualcosa, dentro di me, mi ha detto che la tua vita fosse troppo importante per finire cosi ...nel senso,  uccisa da … un mostro. - dissi con voce bassa e fievole. Le narici del suo naso praticamente perfetto si dilatarono e i suoi occhi davano un’idea di ragionamento. Che cosa voleva sapere ancora?

- questa non è una risposta … io voglio sapere perché non hai lasciato che io morissi! Perché non mi hai lasciata tra le braccia delle mie amiche?! La mia vita ormai … no è più niente adesso! Adesso che loro non ci sono più!! Tu non sai quanto le amavo!! - urlò gesticolando, ma sena piangere …  gli occhi era immacolati … senza più nessuna traccia di lacrima ma pieni di odio, ovviamente, nei miei confronti … ma non mi sentivo in colpa: io avevo salvato una vita! E di questo .. Dovevo esserne fiera!

-  ma perché sei cosi?! Io non ti conosco ma … posso sicuramente dire che il pessimismo è la base del tuo ragionamento! Non devi essere cosi … tragica! Credo che sia la parola giusta! Dovresti essere contenta di essere ancora qui, Isabella! La vita è .. Un dono che non puoi rifiutare. - conclusi e fui contenta di essere stata cosi… poetica!xD

-  io invece non la penso cosi … i penso che l’esistenza non può essere più appagante … senza i tuoi cari … la famiglia, gli amici … senza di loro che mondo sarebbe? Certo, ti ringrazio per avermi salvata ma … mi ci vorrà tempo prima …  “riprendermi”. - disse lei. Io ero stufa di tutto quel pessimismo e sbuffando ribattei di nuovo ma con meno arroganza …

-  ognuno a una concezione diversa di ogni cosa … e io voglio rispettare la tua opinione. -  dissi col broncio e lo sguardo basso.

- bene … allora … in questo caso … anche rispetto la tua. - questa frase aveva un qualcosa di ironico: prima alzai  la testa e la guardai e notai che anche lei mi fissava con un sorrisetto sulla bocca. Anche io ne feci uno e in pochi secondi ci ritrovammo per terra a ridere come delle forsennate. Io mi tenevo stretta la pancia  con le mani perché lo stomaco mi faceva male dalle risate e lei si asciugava le lacrime di gioia strofinandosi le dita sul confine degli occhi.

- AHAHAAHAHAHAH copionaaa!!!! - dissi rotolandomi per terra.

- AHAAH non è vero!! AHAAHAH!! Ho soltanto voluto perdonarti … usando le tue stesse parole! AHAAHAH - disse lei cercando di giustificarsi.

- si certo certo .. Oddio, mi fa male la panciaaa!!! AHAAHAH - urlai e tossi dallo sforzo.

- AHAHHAAAAH! Emily dai basta mi farai vomitare i polmoniii se andiamo avanti cosi!!! AHAAHH - disse lei. Era vero: non riuscivamo a non ridere!

Ad essere sinceri … passarono moltissimi minuti prima che ci calmassimo e quando ci ritrovammo a guardare le stelle e la luna nel cielo, avevamo il fiatone.


BELLA’S POV


- in realtà …. - disse Emily quando ormai le risate erano scomparse. - io ti ho salvata oggi …. Soltanto perché … in fondo … noi siamo uguali … - improvvisamente le mie sopracciglia si contorsero e assunsero un’espressione interrogativa, non riuscivo a rispondermi a quello che quella ragazza aveva detto …

- si .. Emm … guarda che lo so che sei una spia e … lo sono pure io se vuoi saperlo … - disse e il sangue incominciò a pulsarmi forte nelle vene.

- cosa?! - dissi alzando il busto aiutandomi con le braccia e guardandola in faccia.  -  co. Come fai a saperlo?! Cioè … che sono una spia! - dissi e gli occhi mi iniziarono a pungere.

- ascolta … io sono una spia ma … al contrario di te … vivo e lavoro da sola! Tu hai dei poteri? Anche io! Tu cacci i vampiri? Bè . .anche io! Da sempre o … quasi … - disse e quel “quasi” mi incuriosì.

- quasi? - dissi ripetendo l’espressione che aveva usato.

- si … sicuramente tu .. Sei nata così … io no. - disse e in quel momento chissà quante domande mi balenarono in mente.

-  si … io sono nata con i poteri … perché tu no? - chiesi facendo sopraffare dalla calma e stravaccandomi di nuovo a terra.

-  Isabella …. -

- Bella … ti prego … -

- Bella …. Io faccio questo “lavoro” da molto più tempo di te …  capisci? .- disse e la paura mi investì come una fortissima scarica di vento. Questa volta mi alzai completamente in piedi.

- sei un vampiro?! - urlai e cercai di attivare il mio campo di forza ma la stanchezza era ancora tanta. Si alzò anche lei e con le mani mi face segno di fermarmi.

- NO! No! No!!!!!!- urlò ma io non le volli credere.

- ti prego fermati se ti ho appena detto che caccio i vampiri come faccio ad esserlo?! - urlò e decisi di calmarmi.

- ora ti spiego tutto! - urlò.

- scusami è che … sono cosi …. Dai .. .spiega …. - dissi.

- era il 7 febbraio 1852 e … io ero una normalissima ragazza di 17 anni … ricordo che quel giorno ero felicissima perché era il mio compleanno e … era tutto il giorno che ero … vivevo in Italia con i miei genitori per motivi economici … e quella sera  invernale toscana … ero uscita da sola per fare una “passeggiata” per scaricare tutta la rabbia che avevo accumulato litigando con i miei genitori … neppure il giorno del mio compleanno mi lasciavano in pace … sta di fatto che ero fuori e quando svoltai l’ennesimo vicoletto stretto e piccolo del paesino di Volterra, mi ritrovai davanti un uomo incappucciato. Avevo paura perché anche a quel tempo esistevano gli stupri o cose peggiori e quindi cambia via anche perché se fossi sparita … nessuno se ne sarebbe accorto. Continuai  a camminare sempre più velocemente ma quella sagoma cosi oscura e tetra mi era sempre alle calcagna. Non volevo rovinarmi la vita per un cazzo di stupro ma … dopo pochi minuti capii che quello che mi stava succedendo era molto peggio di tutto quello che potevo minimamente pensare. Quel mostro mi si scaraventò addosso, mi prese il collo e iniziò a mordermi. Non capivo nulla, se nonché che stavo per morire di una morte indeterminata. Sentivo la ferita bruciare, bruciare moltissimo e in quegli istanti cosi orribili e incancellabili nella mia mente, riuscii a vedere gli occhi di quell’uomo. Era rossi,rossi come un fuoco divampante in un incendio nel bel mezzo di una foresta e la sua faccia era talmente incantevole che non mi pareva di essere tra le braccia si un angelo dato che stavo morendo.  Tutto d’un tratto un altro colpo mi travolse ma questa volta il mostro si staccò da me e vidi due sagome non tutte e due umane sbranarsi il corpo dell’angelo nero. i giorni seguenti mi sentii da schifo … mi sentivo il sangue mancare come anche il fiato. Realizzai di non essere morta quando vidi di riuscire a parlare con, presubilmente, i miei eroiche mi spiegarono  tutto.  Io ero stata attaccata da un vampiro. All’inizio non ci credevo ma  poi loro mi spiegarono esattamente tuta la storia di quei mostri e soprattutto di quel vampiro che mi aveva morso. Si chiamava, Lucas e … era una guardia della più grande famiglia di vampiri esistenti che vivevano proprio nella mia città: i Volturi. Quel mostro voleva trasformarmi in una come lo ro ma … il lupo e il vampiro buono, ecco come li chiamo, arrivarono appena in tempo per mandare a monte il tutto e ancora oggi … sono cosi …. - finì. Ero sbalordita dalla bellissima ed emozionante storia che mi aveva raccontato Emily e dopo averla guardta negli occhi, capii il perché di tutto.

- cosi come? - chiesi.

- con tutte le loro caratteristiche … super velocità … occhi più o meno rossi infatti ho solo delle piccole schegge di rosso e … un potere ereditato da non so chi … la tatto-ipnosi.  Ovvero .. Il potere di far fare a tutti tutto quello che voglio con un solo contatto con la vittima …  - non avevo mai sentito parlare di quel potere

- è da decenni che cerco di eliminare per sempre i vampiri e, in particolare, i Volturi perché … mi hanno rovinato per sempre la vita … - disse e presto mi accorsi che lacrime su lacrime mi scendevano senza sosta.

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Capitolo 8
*** Nemici ***


DEVO DIRE CHE IO ADORO QUESTO CAPITOLO PERCHé é TROPPO IMPORTANTE PER LA STORIA. LEGGETE E, VI PREGO RECENSITE PER QUESTO CAPITOLO DEVO SAPERE IL VOSTRO PARERE

GRZ MILLE PER TUTTI QUELLI CHE MI SEGUONO E RECENSISCONO KISS


.Quella notte, nonostante il fuoco che divampava davanti a me, il freddo si faceva sentire molto. Mentre pensavo a tutto quello che avevo imparato da Emily, brividi incredibili mi inondavano il corpo trapassandomi la pelle come tanti ragni penetrati nello stato derma cutaneo. Anche le stelle sembravano congelate anche se brillavano più che mai e la Luna mostrava, a mio parere, la sua faccia più triste.
- ora sai tutto -  Emily mi spaventò.
- eh? -  dissi frastornata. - oh si , scusa … - mi scusai attivando di nuovo il cervello occupato a pensare ad altre cose.
- gia … e .. che ne pensi?? - chiese.
- mm … non  è facile rispondere anche se penso che noi due ragioniamo allo stesso modo. -
- cioè? -
-  bè … entrambe vogliamo … sterminare i vampiri no? Mi sembra di avere capito cosi …  - dissi
- Oh si,si … però siamo comunque diverse …. Io non sono … come te …  -  disse a testa bassa.
-  solo perché tu sei una mezza vampira non vuol dire che siamo differenti .. .cioè … non si può essere perfetti no?  - dissi ironicamente.
-  si ma … tu in parte dovresti odiarmi … -
- e invece no. Non potrei odiarti … è impossibile … tu mi hai salvata! Come potrei odiarti scusa? -  dissi alzando la voce.
-  forse hai ragione … in questo caso … prego! No senso per averti salvata!! XD -  
-  AHAHAHA - risi. Mi piaceva stare con lei. Era …. Non so esattamente descriverlo. Bello? Troppo banale …  eccitante? No … era semplicemente appagante. La sua solarità onnipresente anche nei momenti più tristi è  segno di positività sia per lei che per me.
-   comunque sia … non posso farla passare liscia a quie .. .mostri che hanno ucciso Jessica e Angela … non posso … la vendetta mi brucia dentro . - dissi rabbuiandomi improvvisamente.
-  neppure io! E .. credimi … io sarei pronta ad accompagnarti in un’avventura  “criminale” … -  disse lei. Dicendo questo … mi sorprese moltissimo.
-  cosa? Tu … tu lo faresti sul serio? - chiesi.
- si .. - disse annuendo.
-  tutto questo è ridicolo … io non so neppure da dove cominciare! - urlai presa dal panico.
-  calma! Calma … neppure io so da dove iniziare ma …  vedrai che prima o poi qualcosa ci verrà in mente … ehi, aspetta a dormire!^^ - disse . In effetti aveva ragione …  le palpebre non mi reggevano più e … il mio unico pensiero alle 3 del mattino era quello di dormire.
- e mmm.. Scusami …- dissi passandomi una mano sugli occhi lacrimanti dalla stanchezza.
- non ti preoccupare …  anche io sono praticamente distrutta … e pur essendo mezza vampira dormo! Io sto ancora un po’ sveglia tu dormi pure …  buonanotte. - disse e io non ci pensai due volte. Mi rannicchiai e mi avvicinai al fuoco.
- Notte … - fu la mia ultima parola.
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Quando mi sveglia, in tarda mattinata, ad accogliermi ci furono soltanto nuvole. Il cielo stellato che avevo lasciato la notte prima era stato completamente coperto da minacciose nuvole grigie. Ora che ci vedevo meglio, capii che il luogo che mi aveva ospitata tutta la notte era una radura. Ampia, comoda, ma estremamente monotona. Il tutto era secco senza neppure un briciolo di verde, a parte la grandiosa foresta che si trovava alla mia destra. Piena di alberi sempreverdi alti e rigogliosi arricchita da  tanti e svariati versi. Guardando Emily, addormentata, mi accorsi che ormai il piccolo fuocherello si era spento e, spinta dalla voglia di avventurarmi nella foresta, decisi di andare a raccogliere qualche rametto per alimentare il fuoco.  Tolsi la coperta che mi copriva la gambe e mi alzai: era da ore che ero sdraiata e, in piedi,  le gambe mi tremavano tantissimo e brividi caldi mi solcavano tutta la parte compresa tra il piede e le gambe. Presi forza e partii. Con le scarpe vecchie e rovinate, riuscivo addirittura a sentire l’erba secca del campo  sotto i miei piedi e man mano che mi avvicinavo alla foresta mi pareva sempre più grande. Gli alberi diventavano più scuri e alti come un palazzo a 5 piani e i piccoli cespugli all’interno di essa sembravano cantare con e loro foglie smosse dal lieve vento mattutino. Quando entrai inizialmente sentii una folata di vento incredibile ma poi, passò a regnare la calma e il caldo. Ad ogni mi passo nasceva un suono diverso e, accompagnati dal canto degli uccelli, mi sembrava di essere in mezzo ad un palco teatrale. Grosse felci mi sbarravano la strada, ma io le scostavo trovando  sempre più rametti da bruciare. Le zanzare erano troppe e grosse, non riuscivo a fare a meno di grattarmi continuamente. Continuai a camminare sempre più, verso il cuore della foresta, fino a quando arrivai in una specie  di spiazzo: i grossi tronchi degli alberi  avevano accerchiato quel piccolo cerchio di erba verde e soffice che alla vista poteva sembrare bello e confortabile ma … all’allora non era cosi. Tutti i versi dei tanti animali che popolavano la foresta erano scomparsi e una calma assoluta rapì l’intera foresta. Persino le zanzare erano scomparse, come impaurite da qualcosa. “ è passato troppo tempo … “ dissi tra me “ Emily sarà gia sveglia e si chiederà dove sono … “,feci per girarmi ma all’improvviso il suono sordo di un rametto spezzato dietro di me colpì la mia attenzione. Mi girai e .. il cuore iniziò a battere a mille: un vampiro, sentivo la sua puzza. Lascia cadere i rami e arretrai per assumere una specie di posa di attacco. Improvvisamente un lupo gigantesco usci dal nero della foresta in estrema velocità e si abbattè su di me. Attivai il mio scudo di protezione che più rigoroso che mai evase dal mio corpo agitatissimo e formò una membrana cosi soffice ma talmente forte da riuscire a scaraventare quel lupo dall’altra parte dello spiazzo. Quello era un cavallo, non un lupo … o almeno … era un lupo ma le dimensioni non erano normali. Zoppicava: evvai gli ho fatto male! Improvvisamente la puzza del vampiro tornò e feci appena in tempo a girarmi e a vederlo per farmi prendere  dalla paura e l’adrenalina  si impossessò di me. Feci per formare un scudo ma … successe qualcosa  che mi sconcertò: al posto dello scudo, partirono dal palmo delle mie mani  due getti freddissimi e velocissimi  di ghiaccio pronti a mirare verso il mostro. Lui fece appena in tempo a scostarsi e far finire il ghiaccio su un albero  che, all’inizio sembrò congelarsi normalmente, ma poi scoppiò per cadere a terra in piccoli pezzi di legno ghiacciati.  Ero eccitata, ma non avevo tempo di pensare a quello, dovevo guadagnarmi la sopravvivenza.  
- Basta! - sobbalzai e vidi alle mie spalle Emily. - Bella! Basta! - perché mi diceva questo? Loro erano … dei nemici da distruggere.
- cosa?! - esclamai ma improvvisamente vidi e due fermi, quasi immobili e io feci lo stesso.
-  AHAH … Bella … - disse ridendo - ti presento Edward Cullen e Jacob Black … AHAH - da quando si presentano i propri  nemici?!

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Capitolo 9
*** Una Vita davvero difficile ***


Buonasera!!! Ma da quanto tempo ragazzi! mi siete mancati moltissimooooo xD

Facebdo i seri ... Eccomi qui con un nuovo capitolo della mia storiella!! :P

Lasciatemelo dire EVVAI!!!!!! finalmente Edward parla ... zizi mi piace assai questa cosa!! Il capitolo è basato più omeno su questo: la storia di Edward.Poi capirete leggendo ...

Voglio ringraziare tutti quelli che mi seguono e un saluto speciale a aLiCe_CuLlEn ( tvttttttb)

e la_giogioCullen che mi recensiscono sempre!! Graziee!!! :) =)

Bè ... Per ora vi posso solo dire "Buona lettura" ci sentiamo nel prossimo capitolo!!

Emily’s POV


La faccia di Bella mi faceva ridere: pallida, confusa con quegli occhi grandi e marroni che mi fissavano come per dire “ ma cosa sta facendo quella?!”. ma in realtà la paura e l’angoscia  dominavano nel suo corpo immobile ed esitante davanti a quei due “mostri” che poi erano i miei migliori amici …

- Bella … calmati … loro non sono quelli che pensi tu … credimi! Bella … ascoltami … - dissi cercando di calmarla alzando le braccia cautamente. L’avevo già vista lottare e  non era per niente da sottovalutare.

- ma … ma … - era troppo confusa.

- Se ti calmi ti spiego … dai,Bella ti prego . - finalmente il suo corpo cambiò la sua postazione d’attacco a si sciolse ( soltanto in parte,si percepiva la sua tensione comunque)  e si affiancò a me.

- Anche voi due signorini … lei è con me calmi. - dissi a al vampiro e al licantropo. Mi ascoltarono senza pensarci due volte.

-  come mai voi siete qui? - chiesi sbalordita.

- Abbiamo percepito la presenza la presenza di vampiri … ma evidentemente eri tu … - disse Edward.

- no, non c’ero solo io … - dissi abbassando lo sguardo.

- I Volturi? -  chiese.

-  Jane e Felix. - dissi, vidi Bella esitare.

-  perché? - chiese Edward. Non dissi niente ma feci capire a loro due che nel discorso “ Volturi” c’entrava Bella, la scrutarono attentamente.

- ah … capito … - disse Edward. Mi dimenticavo sempre del suo potere … non è sempre bello però esternare i propri pensieri ad un vampiro …. Infatti Edward aveva il potere di leggere nella mente di qualsiasi persona. Non male  … gli e l’avevo  sempre invidiato …

- ehiehiehi ora si sta parlando di me quindi … MI POTETE SPIEGARE PER PIACERE?! - Bella sbraitò da dietro le mie spalle.

-  si … scusami Bella … loro, come ti ho gia detto, sono Edward Cullen e Jacob Black.- la ragazzo alzò un sopracciglio e li analizzò da capo a piedi, non aprì bocca.

-  loro … hanno una storia davvero difficile …. ma … Edward vuoi spiegare te a Bella la .. Non so come definirla .. -  ci fu un momento di silenzio. Odiavo i momenti di silenzio perché nessuno parlava perché a nessuno balenava in mente anche solo un pensiero che fosse umano e sensato. Bella fissava Jacob che per non guardarla negli occhi scodinzolava e fissava la sua codona girare da destra a sinistra. Che idiota.  Ovviamente fu Edward, il più gentiluomo, a parlare:

- vedi … credo che tu abbia gia notato che non sono un vampiro … “normale” … io infatti non bevo sangue  umano ma .., soltanto animale … - Bella si stupì, l’avevo capito dal suo movimento delle sopracciglia elettrico.

- è dal 1918 che sono così e .. per un paio di anni ho vissuto con un specie di famiglia vegetariana in America … ma poi … il tutto si sfasciò per la perdita del mio padre adottivo e mia madre … anche lei adottiva ovviamente uccisi dai Volturi … senza di loro, noi fratelli non riuscimmo più a sostenerci e a organizzarci e … nel giro di pochi mesi ci dividemmo … io non sapevo più cosa fare e continuai a girovagare per le Americhe, finche in Brasile trovai Jacob. Di natura licantropi e vampiri sono acerrimi nemici ma … lui mi salvò praticamente da una morte certa. Infatti la guardia dei Volturi, mi era venuta a  cercare per uccidermi. Ancora oggi sono in pensiero per i mie fratelli, perché non ho più avuto notizie di loro e .. non voglio pensare che siano morti a causa dei Volturi … ma comunque qualche paura .. Ce l’ho …  da quando io e Jake ci siamo conosciuti  abbiamo subito legato e .. dato che entrambi  vogliamo uccidere tutti i Volturi … ci siamo alleati. -  anche a me faceva molto male questo ricordo … tuttavia io non l’abbia vissuto in prima persona … ho sempre sofferto per Edward … Bella era completamente assorta nel racconto ma il suo guardo era comunque gelido e  sadico nei confronti di Edward.

-  poi, nel girare il mondo in cerca almeno di un alleato abbiamo trovato Emily che col suo straordinario potere ci ha subito aiutati tantissimo. Poi … e non so ancora perché … - lui mi guardò offeso.

-  lei se ne andò .. Evidentemente stufa del continuo viaggiare senza un briciolo d’azione … -

- ma dai Ed  adesso non me lo rinfaccerai a vita vero?! Scusa ma … io volevo subito arrivare al sodo … -  dovevo discolparmi.

- si ma eravamo troppo deboli e pochi … loro ci avrebbero fatti a pezzi e tu lo sai … - disse Edward. Cavolo lui aveva sempre ragione …

-  comunque … questa è la mia storia … molto riassuntiva direi … - Bella fissava il pavimento, senza neanche ascoltare più Edward. Fissava e allo stesso tempo pensava … mi piaceva sempre più quella ragazza …


Bella’s POV

Non sapevo che dire,anzi, che pensare … sicuramente la storia di quel “ragazzo” era molto commovente e drammatica ma … rimaneva comunque un nemico … un vampiro … avrei sempre provato repulsione per uno come lui. Ma … qualcosa in quell’essere mi attraeva … certo, ogni vampiro era bello, immacolato, delicato ma lui, Edward mi pareva si chiamasse, era diverso. Il suo viso cosi duro e freddo, quasi congelato, nascondeva sempre un’espressione di dolore e tristezza. La sua pelle, ogni tanto illuminata dai  raggi solari che raramente penetravano tra le fitte chiome degli alberi, luccicava  in modo quasi fastidioso e un arcobaleno di colori si formava alla mia vista. Le sue labbra erano sottili e immobili ma avevano un colore tra il rosso e il rosa che mi incantava. Quando parlava i denti risplendevano talmente erano bianchi e puliti … le basette lunghe e grosse coprivano lo spazio tra le guancie e le orecchie e capelli di un colore incerto tra il rosso e il biondo fluttuavano quando il vampiro muoveva la scarnita faccia. Le folte sopracciglia svelavano degli occhi di un colore mai visto prima: erano color miele, ma non del tutto, in fatti c’erano comunque delle scaglie di rosso in quei grandi e  fatati globi.

Alzai gli occhi e mi resi conto che lui mi fissava profondamente, il respiro mi si fece affannoso e mi sentii in imbarazzo. Ma perché? Perché il quel momento non lo odiavo? Perché non mi veniva voglia di scagliarmi contro di lui e ucciderlo? A tutte queste domande non sapevo trovare una risposta, anche perché il mio cervello era gia occupato a fissare la creatura davanti a me. Ben presto mi accorsi che era da troppo tempo che ci fissavamo e decisi di distogliere lo sguardo dal suo. Con la coda dell’occhio lo vidi girarsi dalla parte del lupo e sussurrargli qualcosa nell’orecchio.

- Bella … ci sei ancora?? -  oddio, Emily … è vero lei era li!!! Porca puzzola che figura che avevo fatto!!!!

- Oh .. E mm … si scusami … ero assorta nei miei pensieri … -  dissi passandomi la mano tra i capelli e, molto probabilmente, spettinandoli.

- bè .. Vi va di andare “all’accampamento”?? - chiese Emily ai due.

- quale accampamento? - chiese Edward. Guardando il licantropo mi venne da ridere, infatti quando Emily disse quella frase … anche lui come l’amico sembrò assumere un’espressione interrogativa.  Il grosso sopraciglione si   era alto di scatto e gli occhi si riempirono di dubbi, mi sarebbe piaciuto parlargli una volta  ottenuta la sua forma umana.

- io e Bella ci siamo fermate per dormire nella piccola prateria davanti alla foresta … li potete riposarvi .. Anche se so che vi nn potete stancarvi … ihih - disse Emily.

- si … va bene andiamo … - disse Edward. Io e la mia amica ci incamminammo  per prime. Per qualche minuto, mentre camminavamo, nessuno parlò ma poi Emily mi sconvolse con una domanda:

 - è carino vero? -

- Ehhh?????? - dissi spalancando la bocca e strabuzzando gli occhi.

- intendo … Edward … è carino … - disse.

-  Mah?! Non ti rispondo neppure! - dissi alzando, anche se di poco, la voce.

- ma si … cioè … non puoi dire che è brutto … - disse

- Emily!!!! - ero sempre più sconvolta.

- ma dai  ha un visino che sembra scolpito dagli angeli! - si morse il labbro inferiore.

- cambiando argomento … - disse scherzando.

- IhIh- disse e tutto d’un tratto mi si aprì alla vista la prateria.

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Capitolo 10
*** Io Non Ce L'avrei Fatta. Mai. ***


OGGI NON SO CHE DIRE A PARTE GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE MI SEGUONO!!


AVVISO CHE QUESTO CAPITOLO é MOLTO BELLO, SOPRATTUTTO PER CHI AMA JACOB.

 

non voglio insistere … ragazzi! Siamo arrivati! - disse Emily.

- wow … ma che ore sono? - chiese Edward. Emily fece per vedere l’orario al polso ma l’orologio mancava, così presi il mio cellulare scassato e notai che era tardissimo.

- le … 12.30!! - dissi. Avevo fame. - e ho fame … -

- è veroo!! Tu mangi … noi no a parte Jacob che si potrebbe fare fuori 10 bufali in 20 secondi … - disse sarcastica. Io feci un sorrisetto appena accennato. - vero Jake?? - disse. Il lupo rispose con un ringhio sottile e a malapena avvertibile.  

Nel frattempo io mi ero gia seduta su uno dei 2 tronchi che c’erano messi attorno al fuoco del nostro “appartamento momentaneo” che Emily aveva edificato. Anche la mia amica ed il vampiro ( se così potevo chiamarlo)  si erano seduti esattamente davanti a me ma il licantropo, Jacob, era sparito.

- è andato a trasformarsi … vuole la sua forma umana … - disse Edward, evidentemente vedendomi guardare intorno a me.

- ah si … ti sarai chiesta dove fosse Jake … - disse Emily ridacchiando.

- e … i vestiti? - non volevo vederlo nudo …

- AHAHAHAH - tutti e due scoppiarono a ridere.

- ma Bella?!!!! Aveva un paio di Jeans attaccati alla zampa! Cosa vai pensando?! AHAHAHAH - urlò Emily.

- scusa tanto se non li avevo notati! - misi il broncio.

- dai Bella … non fare la rognosa … è solo che la risata era d’obbligo dopo la tua domanda … scuuusaa!! - non resistevo alle sue facce da bambino, e quindi non potevo rimanere arrabbiata con lei.

- vabbè …  ti perdono … - lei si allungò verso di me e mi abbracciò: solo ora notavo le sua freddezza. Qualcosa dei vampiri l’aveva preso … pensai tra me.

- bè … eccomi qui. -  una voce veniva dalla mia sinistra: mi girai e d’improvviso vidi un colosso, un vero e proprio armadio!! Alto, muscoloso e scuro di carnagione, un ragazzo più o meno sui 17 anni mi sorrideva ingenuamente. Aveva capelli corti e neri proprio come i suoi occhi, piccoli ma profondi. Indossava soltanto un paio di Jeans senza neppure scarpe o calze e tutto il sudore sul corpo muscoloso mi repelleva. Il sorriso era a trentadue denti, tutti bianchi e splendidi.

- magari trovare un piccolo laghetto e darsi una rinfrescatina, no neh?! - era Edward. - no perché già il tuo odore mi repelle poi così tutto sudato e sporco come un cavallo morto in mezzo al deserto d’estate … non è uno spettacolo per il mio naso …  - disse arricciando le narici. Jacob sbuffò rigorosamente e fece girare gli occhi.

- mamma Edward non fare il solito perfettino … non dobbiamo andare ad un galà … - disse. Certamente queste erano offese ma … loro due le pronunciavano in modo diverso … cioè … lo facevano col sorriso in faccia e ridendo dopo aver sferrato la propria battuta. E questo mi piace, e molto.

- Jake … dai fai un po’ il signore … darà fastidio anche a Bella! - tutti improvvisamente si misero a fissarmi e sentii le mie guancie andare a fuoco. Nervosa fece l’unica  cosa che mi veniva spontanea: allargai la mano e la passai tra i capelli balbettando:

- ma … no non ti preoccupare … - porca zozza Bella perché sei sempre così timida?! Notai che il ragazzo mi guardava sorridendo, come sempre d’altronde, ma improvvisamente il rossore mi sparì. La timidezza era  praticamente sparita. Mi sentivo bene.

- bè … Edward andiamo giù in città a prendere qualcosa per Bella? - Emily mi spaventò.

- oh, si ok! Andiamo … - rispose lui. Tutti e due si alzarono e cominciarono a camminare.

- Però paghi tu neh! Ihih - disse la ragazza spintonando l’amico. Lui rise e annuì distrattamente. Quando mi girai vidi il licantropo seduto al posto di Emily. Con in viso il solito sorriso da ebete, mi fissava e capii che avrebbe voluto sapere tanto di me …

- quindi … tu sei un’umana … - disse disegnando con il piede enorme la sabbia per terra.

- emm … più o meno … gli essere umani hanno i poteri? Non credo … - dissi cercando di non fissarlo.

- si ma intendevo che tu fossi la più umana tra di noi! - disse ridendo.

- ah .. Bè allora si, direi di si. - non avevo voglia di parlare con lui e poi non mi stava molto simpatico di primo impatto: sembrava così presuntuoso. Ma dopotutto … non potevamo stare per mezz’ora e anche più così, impalati,  a pensare qualche stupidaggine da dire così decisi di rompere il ghiaccio:

- io mi chiamo Bella … abito, o almeno abitavo, in una piccola cittadina in America … e ..  ho 18 anni. - dissi, lui mi fissava facendo imbarazzare.

- Jake … è da più di 4 anni che giro per il mondo ma … prima abitavo anch’io in America. Quando ero ancora giovane … adesso ho quasi 20 anni. - disse. 20 anni … chissà quanti anni aveva Emily … non gli e l’ho mai chiesto dato che lei è una mezza vampira.

- tu … sai tutto di me, invece io non so niente di te. - affermai muovendo la gamba.

- gia né … non credo che la mia storia ti possa interessare così tanto! - i suoi occhi erano vuoti, mi davano questa impressione.

- no … invece mi interessa … e lo so che ti sembrerà strano che io di dica questo ancora prima di ascoltare ma sapere le cose delle persone con qui parlo mi piace. - che idiota, frase più scema non potevo inventarla.

- bè … se proprio è quello che vuoi … te la racconterò.

Devi sapere che io non sono un licantropo, o almeno non sempre l’ho saputo. Mi sono trasformato per la prima volta 5 anni fa, in settembre, quando un gruppo di vampiri nomadi hanno attraversato la zona della mia città. Io licantropi nascono molto raramente e col solo scopo di sterminare i vampiri.  Noi siamo più veloci, più forti e forse anche più intelligenti di loro, è per questo che li cacciamo e li riusciamo a uccidere. - che modesto … mi commuove … dissi tra me scuotendo la testa.

- che c’è? - chiese.

- oh .. Niente niente scusa va pure avanti … - dissi facendogli un segno con la mano.

- bè … io ho due sorelle che si chiamano Rachel e Rebecca. tutte e due all’ora erano diplomate e vivevano da sole e una, Rebecca,  era sposata e aveva un figlio. Si era messa insieme ad un brasiliano, quindi decise di trasferirsi li. Su figlio, Pepe, aveva solo 4 anni quando i Volturi gli hanno fatto quello che hanno fatto a .. .Emily. Adesso lui è un mezzo vampiro credo e dopo anni e anni di ricerca non riesco ancora a trovarlo … quando la raggiunsi in Brasile, Rebecca era distrutta e per un periodo interminabile  andò anche in depressione. Suo marito lavorava giorno e notte per sostenerla dato che lei non aveva le forze per farlo e io, dovevo assorbirmi tutto. La tristezza, la rabbia, la delusione, l’angoscia … tutti i sentimenti più negativi mi assalivano ogni momento. Non potevo farla passera liscia a quei mostri e così decisi, con soltanto le mie forze, di andargli contro. Non trovai mai il coraggio di farlo. Idiota, codardo, bastardo! Erano gli unici aggettivi che riuscivo ad attribuirmi. Ero attaccatissimo   a mia sorella ed ancora di più a Pepe. Poi quando incontrai Edward tutto più facile: ovviamente all’inizio non mi fidavo assolutamente di lui ma …  tutto di quel vampirello pazzo … mi dava la sicurezza, la volontà di fare tutto con lui. Edward era tutto quello che io non ero: coraggioso, intelligente … e tutto questo mi stremava. Soltanto il pensiero che avessi bisogno di un altro per vendicare la cosa più importante  della mia vita … mi faceva soffrire, e ancora oggi ne risento le ferite. Poi Emily … che poi se ne andò. - i suoi occhi luccicavano e le labbra tremavano come le parole sussurrate nelle sue commoventi frasi.

- ma vabbè … dopo 4 anni ormai mi sono arreso … non ritroverò mai più Pepè … - disse. Lui era resistito alle lacrime ma io no: piangevo, piangevo, piangevo ancora, e il punto è che non sapevo il perché! Era la prima volta che vedevo quel ragazzo, ma questo non importava: quello che mi faceva soffrire era sapere quello che quel carinissimo ragazzo sempre sorridente e felice aveva passato. Dolori su dolori lo avevano ammaccato ma lui comunque era riuscito ad andare avanti, a guardare sempre avanti e a  non guardare indietro. Io non ce l’avrei mai fatta. MAI.

- mah?! Cosa ti prende Bella?! - Jacob si era avvicinato a me e ora mi fissavo con aria interrogativa.

- oh … emm … - non riuscii a dire niente.

- perché piangi?! -  che domanda stupida.

- perché … sentire la tua storia .. Mi ha veramente atterrato emotivamente … scusami per la figuraccia che sto facendo!- dissi mentre mi asciugavo le lacrime e mi mettevo una mano sulla fronte calda e sudata. Jacob non parlava più, e questo mi preoccupava. Mi girai e rimasi sconvolta: Jacob mi fissava con le guancie dure solcate da spesse lacrime trasparenti. Le ciglia era umide, gli occhi rossi e bagnati e le grosse e nere sopracciglia erano inarcate in segno di tristezza. Nessun verso, nessun lamento, soltanto le lacrime che cadevano come una goccia di pioggia scivola su un vetro e dei respiri affannosi.

- che figura di merda … - disse e io spalancai gli occhi ormai quasi asciutti.

- perché? - chiesi ancora con la voce tremante.

- è la prima volta che parlo con te … e gia piango … e in più davanti ad una ragazza!! - queste parole mi facevano sorridere.

- ma non ti preoccupare … la mia stima per te non calerà, credimi. - e gli feci un sorriso a 32 denti. Lui m rispose abbracciandomi. Un abbraccio lungo, caldo, stretto.

- grazie Bella … - furono le uniche parole che disse.

- Voi due che state facendo?!  - era Emily.

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Capitolo 11
*** Rifugio ***


Ciao ragazzi!

eccomi qui, con un nuovo capitolo ( un pò in ritardo lo so, scusate xD).

Questo sarà un capitolo "base" per la coppia Edward&Bella che nascera tra poco.

ci saranno due POv e... bè leggete!!

ringraziamenti e risposte ale recensioni in fondo

 

Emily’s  POV


 - Voi due che state facendo?!  -  furono le uniche parole che riuscii a dire quando vidi due soggetti abbracciati. Bella e Jacob, si stringevano l’un l’altra piangendo a dirotto. Bella aveva tutti i suoi capelli lunghi e mori scompigliati e sudati sulla fronte, e Jake si toglieva le lacrime dal viso mentre faceva suoni schifosi col naso.

Appena mi videro si staccarono, imbarazzati.

- perché piangete? - chiesi basita. Nel frattempo Edward si era affiancato a me.

- oh … emm .. Niente non ti preoccupare. - disse Bella. Non credetti a ciò che aveva appena detto.

- Bella, le persone non piangono per un “niente” … - dissi, ma da parte sua, non ci furono segni.

- Jake? Puoi spiegarmi tu?- ero stufa di continuare a nuotare nell’ignoranza.

- si, voglio sapere anche io perché piangete così disperatamente.- disse Edward con due borsine della spesa in mano. Avevamo preso un sacco di roba, e dalle maniche corte della sua camicia, si vedevano i muscoli contratti e le vene gonfie. Era affaticato.

- niente, veramente … - “uffa!!” pensai. Sfottendomene altamente della situazione, presi le borse della spesa dalle mani di Edward e andai vicino al fuoco.

- Bella, abbiamo preso un po’ di roba per te … qui ci sono due tramezzini al prosciutto, dei grissini, affettati … poi anche un po’ di formaggio e qualche merendina per dessert. Spero basti. - dissi senza guardarla in faccia, odiavo vedere la gente piangere. Lei si scostò i capelli bagnati dalla fronte e disse:

- “spero che basti”?! ma qui c’è da sfamare un intero esercito!! Grazie mille ragazzi, veramente!- la voce non era più tremolante come prima, e gli occhi non erano bagnati e rossi, ma pieni di voglia di mangiare. Così si scaraventò sul cibo e iniziò a mangiare.

Tutti rimanemmo in silenzio e io cominciai a guardare il cielo. Il Sole ormai era sull’orizzonte, e illuminato dalla sua luce addormentata, il cielo si era dipinto di arancione con sfumature viola. Le nuvole erano pochissime e sottili e la brezza accarezzava leggermente le chiome degli alberi, e anche i miei capelli. Un senso di nostalgia, non so per cosa, mi trapassò l’anima e, insieme a forti brividi, delle lacrime mi bagnarono gli occhi, ma senza sgorgare sulle mie guancie.

Mi girai e vidi che Bella si era pappata tutti e due i tramezzini e anche tre cioccolatini, feci per avvicinarmi a lei, ma Jacob mi si fiondò davanti.

- aspetta- disse annusando l’arai con aria interrogativa ma allo stesso tempo impaurita.

- cosa?- chiesi. Bella smise di mangiare e Edward si affiancò di nuovo a me.

- c’è un vampiro- disse e il sangue mi si raggelò in corpo.

- come?!- chiese Edward. Bella era paralizzata davanti al fuoco fissando il licantropo.

- sento la puzza. Devo andare a prenderlo!- disse iniziando la corsa verso la foresta. Non sapevo cosa fare.

- vengo con te!- disse Edward.

- no! Tu devi portare Bella in città!! Portala in un albergo, Emily verrà con me!vai!- disse. Edward ebbe un attimo di esitazione, poi mi guardò e corse veloce verso Bella.


Bella’s POV


- vieni con me!- disse il vampiro dai capelli rossi con la sua voce vellutata. Non riuscii a farmi venire in mente niente, così lui dopo avermi guardato furtivamente, mi prese in braccio e incominciò a correre velocissimo. Ormai la prateria era soltanto un miraggio, e sentendo ancora l’erba soffice schiacciata dei piedi di Edward, intravedevo già la città. Il Sole era quasi scomparso, e la Luna e le stelle avevano preso il suo posto, costringendo la grande città di Hong Kong ad illuminarsi. I grandi ed alti grattacieli, si erano ornati di luci di ogni colore e tonalità e la periferia faceva come da muraglia alla città.

Sentivo l’aria, veloce e tagliente, sulle mie sensibili guancie e quando mi avvicinai al collo di Edward per aggrapparmi meglio,fui invasa da un profumo afrodisiaco: pur non lavandosi da settimane, forse mesi, quel vampiro riusciva ad emanare un fragranza dolcissima e squisita.

- adesso ti porto al sicuro, non puoi morire. - disse sorprendendomi.

- emm, si … - ormai eravamo in centro città, in un albergo bellissimo: era enorme ( almeno 20 piani li aveva di sicuro) ed era tutto di vetro.

- vieni- mi disse e quando entrai rimasi a bocca aperta. La hall era immensa con divani, shops, e vasi di fiori sparsi d’ovunque. Il pavimento era rivestito di un soffice materiale marrone e i lampadari di cristallo brillavano della loro stessa luce. Scesi da una fila di scale argentate, arrivammo dal direttore. Era un uomo alto, sula quarantina, con denti bianchi  e lucidi. Era vestito benissimo, con giacca e cravatta.

- buonasera signori!- disse. Io rimasi ditreo a Edward e lui fece un cenno all’uomo.

- posso aiutarvi?- chiese sorridente.

- si, grazie. Avremmo bisogno di una camera, singola se possibile.- disse Edward. Il direttore fece una faccia stranita.

- volete dormire in due con un letto singolo?- chiese sconcertato.

- si, ce la faremo.- disse il vampiro, accennando un ghigno.

- va bene. Ecco le chiavi, è la stanza numero 375. La trovate al quattordicesimo piano, in fondo a destra. Buona notte!- ci augurò gentilmente.

- grazie … - dissi riconoscente.

- adesso andiamo.- mi disse Edward prendendomi il braccio con forza. La sua mano … era così bianca, cadaverica. In quel caso avrebbe dovuto farmi impressione, ma non successe. Anzi, ero rimasta incantata dalla delicatezza e della bellezza di quella mano. Ogni piccolo particolare, anche i tendini tesi a causa della presa, mi incuriosivano.

Quando mi risvegliai dai miei pensieri, eravamo richiusi in un enorme ascensore colore oro. Vedevo che il numero 14 era selezionato e ogni tanto si illuminavano anche i numeri del resto dei piani. Eravamo soltanto il 3°, ma l’ascensore avanzava veloce.

- comunque io son nata per combatterli i vampiri, no per aver timore di loro  addirittura scappare … - dissi rispondendo alla frase che aveva detto prima di entrare nell’hotel.

- come?- chiese indifferente.

- ho risposto a quello che avevi detto prima … - disse annoiata.

- bè, allora perché sei venuta con me?- chiese.

- bè … - non sapevo come controbattere.

- bè non ho avuto neppure il tempo di reagire! Hai obbedito subito ai comandi del licantropo, mi hai afferrata e in pochi secondi avevamo già attraversato la prateria! Avrei preferito andare con loro che stare con te …- affermai, un sorriso si accese in lui.

- non mi sembra, dato che ti sei incollata al mio collo e hai iniziato ad annusare come un segugio!- disse scoppiando a ridere.

- ma cosa ridi?!- sentivo le guancie bollire e gli occhi bruciare. Sicuramente ro rossa come un pomodoro e in più non sapevo che dire! Mi aveva messo al tappeto.

- io non mai fatto nulla del genere!- dissi a bassa voce, più a me stessa che a lui.

- certo certo, continua a negare … -  disse.

Il campanello dell’ascensore suonò, e dopo che lo sportello si aprì avanzammo verso la nostra camera. Non proferimmo parola, e io iniziai a contare le camere:

“ 371 … 372 … 373 …. 374 … “  finché non arrivammo alla nostra. Edward aprì e ovviamente anche lì, gli occhi mi divennero lucidi. Infatti la camera è S-T-U-P-E-N-D-A!! tutto era perfetto e poi il candore bianco dei muri, rendeva il tutto ancora più emozionante.  Mi fiondai direttamente sul letto, morbidissimo ovviamente. Fissai Edward, stava prendendo qualcosa dalla sua borsa quando poi si avvicinò alla porta.

- ma dove vai?!- disse alzando un sopracciglio.

- vado ad aiutare gli altri?- disse retoricamente.

- non credo proprio ragazzo caro! Tu stai qui con me!- dissi.

- perché?- in quel momento avrei voluto prenderlo a calci.

-  cioè … fammi capire .. Tu vorresti lasciare me, piccola ragazza indifesa, sola in un enorme hotel nel centro di un’enorme città  in Cina?!- urlai.

- piccola? Indifesa? Mm … - disse ridendo. Ero arrabbiatissima.

- okok … resto … - disse sedendosi sul letto.

 

Piaciuto? spero di si!!

vorrei ringraziere:

i 22 lettori che seguono la mia storia

i 4 che l'hanno aggiunta ai preferiti e ai ricordati

 

Risposte alle recensioni: kawaiireby 25/05/10, ore 21:40 - Capitolo 10: Io Non Ce L'avrei Fatta. Mai. Ciaooo =) grz per aver trovato la mia storia intrigante... sono contento!! :) è vero: la morte di Jess e Angie è molto grave e poi le storie di Jecob e Edward sono tristissime per me... per la storia di Jacob dev oringraziare una mia amica che mia ha aiutato devo dire la verità ... però Pepè è una mia invenzione!! xD e poi è vero, finalmente Eddy!! p.s purtroppo non sono quel ragazzo, perchè me lo chiedi? ci sentiamo nella prossima recensione baci MirkoCullen96

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Capitolo 12
*** Noi Due ***


Buonasera ragazzi! con un pò di ritardo finalmente posto il 12° capitolo della mia storia!

questo chappy sarà molto bello per i fan team Edward.

infatti in questo capitolo, Eddy sarà il protagonista! eh si ragazze quindi ... esultate pure.

ringraziamenti e risposte alle recensioni in fondo

Bella’s POV


Erano le 20.30 ed ero nella mia camera ormai da quasi due ore. Dalla finestra aperta, entrava una brezza leggera accompagnata da un rumore assordante proveniente dalla strada che muoveva le tende bianche gonfiandole.

Io avevo una fame boia, ma non avevo il coraggio di distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

Si … lui era lì, davanti a me che muoveva velocemente gli occhi mielati cercando di non incrociare il mio sguardo. Il che era un buon segno, voleva dire che era intimidito da me … e mi piaceva, e molto.

- hai intenzione di fissarmi ancora per molto?-  disse sbuffando, io sobbalzai.

- eh?- dissi cercando di negare tutto.

- è da quando mi sono seduto sul tuo letto che non smetti di guardarmi, mi … da fastidio, ok?- disse passandosi una mano tra i capelli ramati.

Quelle parole mi ferirono, non pensavo  che lui avesse reagito così, brutalmente. Certo, neppure a me piace essere fissata da tutti ma … con lui era tutto diverso. Non riuscivo a smettere di ammirarlo in tutta la sua bellezza … non potevo dire di essere innamorata ma … quasi.

- ho fame, io vado giu a mangiare- dissi scontrosa alzandomi dal letto. Improvvisamente sentii qualcosa di fredda, gelato, che mi afferrò il braccio. Sembrò quasi che il suo essere ..  “freddo” … facesse svanire tutta la rabbia che c’era dentro a me.

-  aspetta … - disse con un tono di voce che mi sciolse -  scusami … -  sospirò. Per un momento mi incanti guardandolo, ma poi riuscii a sciogliere  la sua presa.

- no- dissi secca ed aprendo la porta, un profumo si arrosto mi invase.

- dai, lascia che ti accompagni al ristorante … - disse

- quale ristorante?- chiesi sbigottita

- andiamo in un ristorante tradizionale cinese, se ti va- non potei resistere, adoravo mangiare cinese!

- ok … - dissi abbassando gli occhi- però prima mi faccio una doccia - dissi dirigendomi verso il bagno


Edward’s POV


Si, finalmente c’ero riuscito! Un appuntamento con l’umana più affascinate che avevo mia visto: Isabella Marie Swan.

Adesso ero lì, alle 20.58, sul letto della sua camera d’hotel,  ad aspettare che uscisse. Sentivo il rumore delle gocce della doccia cadere a terra  come quando una temporale si scatena e piove acqua. Ormai era da quando l’avevo incontrata che non facevo altro che pensarla. Avevo sempre fissa nella mente, la sua fotografia che riempiva ogni giornata, della mia eternità.

Ad un certo punto non sentii più quel ticchettio della doccia e il cuore iniziò a battere velocemente al solo pensiero di vederla, di nuovo. Sentii  anche trabattare e poi un’imprecazione che mi fece sussultare. Decisi di entrare in bagno, fu un errore.

- Bella?- dissi aprendo la porta. Lo spettacolo che mi si parò davanti fu a dir poco emozionante. La ragazza più bella al mondo , mi fissava ( più sorpresa che intimidita) tenendo in mano un barattolo di crema . Era …. Era … oddio non riuscivo neppure a trovare un aggettivo adatto a lei. Bagnata da capo a piedi e coperta solamente da un accappatoio bianco, sfoggiava il suo corpo perfetto: piedini piccoli, gambe snelle e formose, spalle esili e … e … mila mia mente andava in tilt guardandola.

- scusami!- dissi quando ripresi coscienza. Le abbassò gli occhi e si incantò per un po’.

- eh vabbè … ora però esci- disse rossa in faccia, anche io non potevo fare a meno di arrossire. Uscii da quella stanza che avrei adorato sempre e comunque.

- volevo soltanto vedere se ti fossi fatta qualcosa di male … - dissi adenomi di nuovo sul letto.

- mi è soltanto caduta la crema- urlò.

- ah … ho capito.- quando finii sentii il suono del phon irradiare l’intera camera. Decisi di affacciarmi alla finestra. Durante quei pochi minuti di solitudine assoluta con me stesso, mi feci delle domande, ovviamente inerenti a quello che mi stava succedendo con quella ragazza.

Perché proprio lei? Perché proprio un’umana?! pur sforzandomi, non riuscivo a trovare la risposta. Perché in centinaia di decadi, non mi sono innamorato manco di una vampira, una come me, e invece così in due secondi, mi sono innamorato di una mortale. Non poteva essere, non era .. Normale se proprio dovevamo considerare “normale” una relazione tra due mostri … due vampiri …

E poi cosa avrei fatto da quel momento in avanti? avrei continuato a considerarla? No! Dovevo lasciarla stare, era per il suo bene, ma soprattutto per il mio bene. Invece io mi ostinavo a darla corda, continuavo a cercarla, a volerla. Ma io volevo qualcuno al mio fianco, qualcuno che potrebbe completarmi e allietarmi ogni giorno della mia … vita. E un amico, come Jacob, non era abbastanza.

Ma il punto era lei era giusta per me? avrei saputo soltanto con il tempo.

- Ehi … - era lei. Mi girai e la vidi, di nuovo, nel suo splendore. I suoi capelli non erano più sucidi e sporchi come prima, ma ora erano lisci e splendenti. La faccia era pulitissima ed un profumo afrodisiaco mi colpi la narici del naso, anche se i vestiti erano gli stessi. Un paio di jeans blu sporchi di terra e sangue, magliettina a righe rotta e tutta rovinata.

- emm … io sono pronta. - disse e io mi limitai ad annuire.

- allora, andiamo? -  chiesi. Non fece nessun movimento, ma le si illuminarono gli occhi. Mi allontanai dalla finestra per raggiungerla e prenderle la mano, avviandomi verso l’uscita.

- certo che però andare ad un ristorante vestita così, non è il massimo … - disse dispiaciuta.

- ma dai , cosa te ne importa? Non andiamo mica alla reggia della regina eh … - dissi sorridendo e pigiando il tasto dell’ascensore.

- si ma … a me piace essere pulita. Non mi piace puzzare. - disse.

- ma tu non puzzi … - dissi alzando un sopracciglio.

- io no, ma i miei vestiti si! Puzzano di sudore e di .. Di … non lo so di cosa!- sorrisi- sai che avevo una mezza idea di portarmeli in doccia con me?!- disse e io scoppiai a ridere. Lei prima fece la seria ma poi si aggiunse a me ridendo a crepapelle.

- ma è vero! Poi mi sono detta: “ ma no dai … dopo ci metteranno ore ad asciugarsi ed io ho fame!” AHAHAH- l’adoravo quando rideva. Era, perfetta nella sua naturalezza.

- e poi .. C’è … sono le 21.17! Porca puzzola io voglio cenare! Che fortuna hai te che non mangi mai … o almeno non tutti i giorni … -

- vero, ma è da una settimana che non “mangio” come di ci tu, e quindi ho un po’ di fame o sete dipende dai vari punti di vista!-  dissi.

Quando arrivammo al piano terra andai dal proprietario dell’hotel e gli chiesi di noleggiarmi una limousine.

- ma dove andiamo?- mi chiese quando la presi per un braccio e ci dirigemmo verso l’uscita.

- al ristorante te l’ho gia detto!- dissi sorridente.

- si ma che c… - non riuscì a finire la frase che rimase a bocca aperta:  una nera, lunga e splendente limousine l’aspettava davanti all’entrata dell’hotel.  Si girò e con gli occhi lucidi mi fissò, poi mi si scaraventò addosso.

- Grazie Edward, grazie grazie grazie!!!!!- disse abbracciandomi e dandomi dei piccoli baci sulla guancia. Il che era molto eccitante.

- AHAH prego! Ora saliamo .. - le dissi appoggiandole il braccio sul fianco.

- si … - disse

- si- ripetei tra me.  

- è bellissima veramente … - disse guardandosi intorno. - grazie …-

- e questo è niente! Dovresti vedere il ristorante … è il massimo- dissi entusiasta. Nel frattempo eravamo arrivati. L’autista ci aprì la portiera e ci ritrovammo davanti al ristorante.  Era un edificio enorme, colorato di rosso ed oro con le caratteristiche forme orientali che decoravano ogni cosa, come nei film.

- wow … - si limitò a dire Bella.

All’improvviso qualcosa, nella mia mente, mi allarmò. Come se qualcuno mi stesse chiamando.

- Edward? E .. Entriamo?- Bella mi destò dei miei oscuri pensieri.

- ahm .. Si - dissi allarmato.



vorrei ringraziare: le 4 persone che hanno aggiunto la storia ai preferti *.* le 2 persone che l'hanno messa nelle seguite e le 27 persone che l'hanno messa nelle ricordate risposte alle recensioni: MonyPurpa: grazie sono contento che la mia ff ti piaccia... noi ci vediamo martedì, ciao!! Vampy93: sono molto contento che il chappy ti sia piaciuto, è vero la arte con Bella e Edward è molto divertente. erica96puma: "Morko"??!! io osno Mirko!! xDxDxD è vero, hai visto che mi sono cancellato da Netlog?spero che questo chappy ti sia piaciuto

 

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Capitolo 13
*** Assente ***


Bella’s POV


Mi guardavo attorno stranita. I locale in cui stavo cenando era … così strano e freddo. Certo, era stupendo, ma … era anche troppo formale. E la puzza di fritto che c’era mi ostruiva le narici: mi veniva da vomitare.

Ad un certo punto lo sguardo mi cadde su Edward. I suoi occhi dorati erano come spenti. Fissavano il vuoto, come se lui fosse morto.

- E … Edward?- dissi e lui alzò lo sguardo stranito. - em ci sei?- ridacchiai.

- oh, si … scusami. Stavo .. Pensando ad altro direi. Che cosa prendi?- chiese per cambiare argomento.

- Bo! Non ho ancora deciso … Mmm …. Fammi controllare … credo che prenderò il classico: involtini primavera!- dissi, sentivo le guancie andare in fiamme.

- Buonasela! Io  essele Chimen la vostra camelielaaa! Posso plendere oldinazione, si?- la voce squillante di una ragazza con un grembiule sporco e un block-notes in mano mi fece sobbalzare.

- si. La signorina gradirebbe degli involtini primavera- disse Edward. Aveva una voce così suadente e un modo di parlare così .. Ricco di particolari.

- involtini plimavela si ….- disse sottovoce la cameriera scrivendo.- pel lei bel fustacchionee? - mi girai verso quella maleducata e la guardai male.

- come l’hai chiamato?!- dissi esterrefatta.

- signolinaaa!! Non si scaldiii ihih-!! Lui essele bel lagazzo, e io dile a lui!-

- prova ancora a parlare e con una sberla ti faccio addormentare …- dissi. Lei impaurita si allontanò.

- Bella! Ma che ti è preso?- chiese.

- la odio. Sempre con quel sorriso stampato in faccia … “ Lui essele bel lagazzo, e io dile a lui!” che t***a … - dissi facendo un respiro profondo.

- è solo una cameriera … - disse lui.

- infatti! È solo una cameriera e non deve permettersi di fare certe battute!- alzai la voce e un signore del tavolo vicino si girò per guardarmi. Gli lanciai un’occhiata malefica e si girò.

- non sarai mica gelosa, neh?- rimasi immobile per qualche attimo.

- ma certo che no … - mi limitai a dire. Per dirla tutta esitai per un po’. e sinceramente, a pensarci bene, si: ero gelosa. E non so perché, ne per come, ma ero gelosa.  Sicuramente non amavo Edward ma … provavo … qualcosa per lui. Amicizia? No, sicuramente qualcosa di più. Amore? Troppo difficile da rispondere … amare … che cosa voleva davvero dire quella parola? In quel momento non riuscivo a darne una vera definizione. Restava il fatto che fosse così incredibile che nel giro di pochi giorni … l’odio per il mio nemico era diventato stima … amicizia … e anche un sentimento più grande ed indescrivibile.

Edward stava fissando di nuovo il nulla. Era da un po’ che lo faceva e la cosa non mi piaceva.

- Edward ma che cos’hai?- lui mi fissò con aria disorientata.-  è tutta la sera che sembri … assente. v  ... vuoi tornare a casa?- chiesi a mio malincuore: avevo una fame da lupi.

- ecco involtini plimavelaaa!!! - oh no … era ritornata.

- grazie … - dissi prendendo il piatto.

- io dimenticata di plendele oldinazione per fustacchione!- chiusi gli occhi e contai fino a 10. La rabbia mi passò.

Edward non rispose. Esitò per qualche secondo e si alzò dirigendosi verso la porta.

- Edward ma che fai?!- urlai inseguendolo.

- scusami! C’è fuori la limousine! Mangia e torna all’hotel!- urlò.

- No! Dove vai, io vengo con te!- dissi decisa a non mollare.

- Bella, ti prego! Resta!- disse. Io mi fermai, incredula … spaventata … arrabbiata forse … non potevo credere che uno come  Edward, avesse potuto fare una cosa del genere. Lasciare sola una ragazza di 18 anni in un ristorante.

- lei non potele andale via. Io volele soldi plima.- quella t***a era ricomparsa alle mie spalle. Mi voltai e le diedi un pugno in pieno muso. Lei prima ciondolò per poi cadere a terra.

- tieniteli e tuoi soldi - dissi lanciando sul corpo disteso a terra delle banconote.


Edward’s POV


“ corri! Corri Edward, corri!” pensavo soltanto a quello mentre mi dirigevo verso la foresta in cui avevo conosciuto Bella per la prima volta. Mi continuavo ad affliggere per quello che avevo appena fatto: lasciare sola la ragazza della mia vita. Si … ormai la chiamavo così. Da .. Tempo mi ero accorto di amarla. Ogni cosa che faceva … mi piaceva. Dal suo battere le palpebre velocemente nei momenti di agitazione, il suo scompigliarsi la chioma di capelli castani nei momenti di timidezza e perfino lo sguardo dei suoi occhi color cioccolato quando cercava di trovare una risposta alle tante domande che le facevo … l’amavo, l’amavo con tutto il cuore e speravo tanto che anche lei provasse lo stesso sentimento. Delle volte volevo soltanto baciarla … baciarla fino allo sfinimento e farla mia. Ma delle volte … molte volte … pensavo che tutto quello che desideravo non era normale. Insomma … io ero un vampiro, lei un’umana … un’umana splendida, non c’era che dire, ma restava comunque una mortale .. E soprattutto restava un’ammazza vampiri. Una delle mie più grandi nemiche.

Ma adesso dovevo svolgere il mio compito: andare in soccorso a Jacob e Emily. Prima, nel ristorante, ero riuscito a percepire i pensieri di Jacob. Erano nella foresta e avevano incontrato un  vampiro nomade. Dovevo assolutamente recarmi li.

Ormai gia vedevo gli alti e verdi alberi della foresta. Mi addentrai nel verde della vegetazione e seguii la traccia olfattiva di Jake.

- eccomi - dissi affinandomi a lui.

- era lui il vampiro che avevamo intercettato. Non vuole parlare.- disse Jacob.

- e perché avete bisogno di me?- chiesi.

- stanno arrivando i Volturi.- disse Emily tirando un forte respiro.

- cosa?-

- lo stavano inseguendo. Viene dall’America Latina e … il ragazzo ha sterminato intere cittadine del Brasile e … i Volturi vogliono … fargliela pagare. - disse.

- ma è solo un bambino .. E poi noi non c’entriamo niente … scappiamo .. Andiamo in città da Bella, no?- proposi.

- certo … è la prima idea che ci è venuta in mente ma … se noi scappiamo da Bella … loro sentiranno il nostro odore e soprattutto sentiranno quello di Jake. - disse Emily.

- è vero … quindi che facciamo? - chiesi.

- aspettiamo il loro arrivo e … cerchiamo di ingannarli … anche se so che sarà molto difficile - disse Jacob.

- e che ne facciamo di lui?- chiesi.

- saranno i Volturi a mettere … tutto apposto … - disse Emily.

- gia .. - affermò Jake.

- gia … - ripetei.

Ogni mia parte fisica … era impegnata a percepire quelli che dovrebbero essere stati il nostro problema. Sentivo ogni mossa, anche quella più piccola. Dalla formica che mangiava le foglie … al rumore che producevano le fronde degli alberi mosse dal vento. Scrutavo ogni ombra e ogni raggio solare che penetrava nella foresta e annusavo tutto. Dal polline dei fiori all’odore di ogni uccello che passava per quella zona, fino  a quando sentii  il loro: era così forte ed intenso. Molto diverso da quello di Emily o da quello che bambino che avevo a pochi metri di distanza.

- sono qui, sento la loro puzza - disse Jacob.

- anche io gli ho avvertiti- dissi

- si ..- disse Emily.

Se avessi avuto un cuore in quel momento credo che mi fosse battuto velocissimamente. Ero anche quasi spaventato e la paura divenì terrore quando li vidi: due sagome ben distinte … una ragazzina bassa e bionda un omone grosso come tra armadi a muro … Jane e Felix. Lei fissava il ragazzino e lui fissava noi, sembrava si fossero messi d’accordo.

- Eward? Emily? Che cosa ci fate qui cari?- disse Jane spostando lo sguardo su di noi. Non riuscimmo  a dire una parola. In quel momento sentivo i pensieri di tutti. Da Emily che sperava che i Volturi uccidessero  il ragazzo per poi lasciarci andare, quelli di Jacob che tentava di fermare i suoi muscoli per non trasformarsi e ucciderli, quelli del ragazzo che stava escogitando un modo per scappare … fino ai miei. Io speravo soltanto che tutto finisse, sperava di non combattere contro di loro perché gia sapevo che avrei perso miseramente e pensavo a come riuscire a salvare Bella … che era la mia priorità.

- ragazzo … anche tu qui … sei stato cattivo negli ultimi tempi caro … però è appurato che tu non sei più un neonato, no? Eppure hai sterminato interi villaggi in Brasile … ma perché? In fondo … non è mica la tua casa? Sei nato li no? - disse Jane. Il Brasile … il ragazzo che da poco raggiunto il livello di vampiro completo …

- Pepe? - disse Jacob. Era esattamente quello che pensavo.



vorrei ringraziare tutti quelli che seguono tra qui:


5 preferiti *.*


2 ricordata *.*


37 seguita!!! *.* *.* *.*



risposte alle recensioni:


kekks91: grazie per i complimenti e.. ovvio, c'è da aspettarselo dfa me ... cioè .. io sono io no?! xD hai visto Eclipse? recensisci neh!ciaooo Eclipse_NelCuore


aLiCe_CuLlEn: eh si ... devo stare un pò soli ovviamente .... :) pesnavo che sapessi che Edwar è abituato a ... farsi vedere xD ovviamente tu hai gia visto  Eclipse ... bellissimo neh?! :)))


bellina97: una Bella Jacob?! io?! xD no no hai sbagliato ersona eheeh!! xDxDxD io ODIO Jacob ... quindi ..tira tu le somme!! :) sper che questo chappy ti sia piaciuto. baci Eclipse_NelCuore

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Capitolo 14
*** Un Sorriso Allargato ***


Ciao miei prodi!! AHAH grasse risate!!

eccomi qui con un nuovo chappy ... in questo capitolo sarà approfondito il personaggio di Pepe

mi scuso per i troppi POV ma eservivano assolutamente ....

entro domani sera saranno messi i ringraziamenti e le risposte alle recensioni!

mi scuso moltissimo e buona lettura!

ciaooo

Emily’s POV


Non potevo credere a ciò che stavo vedendo: Pepe, il tanto amato “bambino” figlio della sorella di Jacob, mi stava davanti. Era appurato che ormai, non fosse più un bambino. Era alto almeno 1.70 e i lineamenti del viso sembravano esattamente quelli di un ragazzo tra i 16 e i 17 anni e non quelli di un bambino di 5. Ma … c’era qualcosa di … strano ma familiare nel suo essere: la sua pelle era bianchissima ( proprio come quella di Edward) e i suoi occhi rossi come una fiamma. La cosa più sconcertante era che io riuscivo a percepire in lui, qualcosa legato agli umani. Era come me, lo sentivo. I Volturi gli avevano fatto proprio quello che avevano fatto a me … lo hanno costretto ad un’un esistenza a metà. Metà uomo e metà mostro.

- tu come fai a sapere il mio nome? - disse Pepe. Povero .. Neppure si ricordava chi fosse suo zio … una cosa a dir poco orrenda. E poi vedere Jane e Felix davanti a me, faceva crescere ancora di più la mia paura. E rabbia.

- Pepe sono Jacob, tuo zio Jake, non ricordi?- Jacob aveva una faccia stravolta. Forse rivedere il suo nipotino così lo spaventava. Insomma … lui era un licantropo, non credo che per uno come lui fosse facile riconoscere come “parente” un mezzo vampiro. Ma Jake era speciale.

- ma guardate com’è piccolo il mondo! Jacob e Pepe! Che bello … - era Jane. Felix mi inquietava: non aveva aperto bocca da quando erano li. Gli occhi della vampira spietata fissavano quelli di Pepe, impauriti e assetati.

- Pepe scappa, vieni con noi. Ti prego. - scongiurò Jake con le lacrime agli occhi. Il ragazzo era spaventato e spaesato. Che cosa avrebbe potuto fare? “devo convincerlo a venire con noi” dissi tra me sapendo che Edward sentiva i miei pensieri.

- non ti muovere Emily - mi disse come risposta.

“ sono l’unica che può farlo, così ci uccidono tutti!” e, senza pensarci mi precipitai verso Pepe. La mia tatto ipnosi avrebbe salvato ben 4 vite, 5 se contiamo Bella.

- Emilt, no!! - sentii alle mie spalle Edward urlare e proprio pochi centimetri prima che potessi toccare Pepe, venni colpita da un dolore allucinante.


Jacob’s POV


- Emily carissima … ma come mi tradisci così? Che volevi fare? Scappare? - Jane fissava con estrema crudeltà la ragazza davanti a me. La scena era orribile: Felix ed Edward erano immobili, Emily contratta e sofferente davanti a Jane ed io, insieme Pepe teso come una corda di violino, fissavo la scena. Non poteva essere vero … tutto questo aveva scombussolato i nostri piani.

Non sapevo chi esattamente avevo davanti, se mio nipote o il mio più grande nemico, ma … qualcosa, dentro, mi premeva. Un desiderio di vendetta e di amore mi invadeva la mente.

“ Edward, tu prendi Emily. Io devo salvare Pepe” dissi tra me e, impulsivamente, mi trasformai in lupo. Tutti i vestiti che avevo addosso si squarciarono e tutto ( anche il mio più piccolo pelo in corpo) si ingrandì. La rabbia sopraggiunse su tutti gli latri sentimenti e l’orribile puzza di succhia sangue che girava nell’aria mi faceva venire da vomitare. Dovevo andarmene di corsa. Sotto gli occhi sbalorditi di Jane, mi scaraventai contro Felix che, preso di sopravvento, stremò a terra decapitato.

- NO!! - un verso acutissimo uscì dalla bocca della vampira. Il suo sguardo, ora, non era più sadico come quello di prima, ma pieno di timore. Gia sapevo che non avevo ucciso quel mostro, dato che per farlo, ci sarebbe dovuto essere l’aiuto del fuoco, ma per lo meno gli avevo distratti. Nei pochi secondi che mi rimasero presi sulle spalle Pepe e, seguito da Edward ed Emily, mi misi a correre più veloce che potevo. Sentivo delle mani fredde e forti prendermi due ciocche di pelo e tirarmelo, vari latrati uscirono dalla mia bocca ma poi queste mani divennero più morbide. Quando mi girai per vedere che era successo alle mie spalle, vidi Emily toccare il ventre di mio nipote. Adoravo il suo straordinario potere!


Pepe’s POV


- ma che mi stai facendo?! - urlai preso da un strana sensazione.

- Pepe … calmati … io ti sto aiutando -  disse la voce suadente della ragazza che mi stava dietro. Da poco aveva poggiato la sua delicata mano sulla mia pancia. Era forte, molto forte, nonostante il suo corpo esile. Sicuramente era una vampira … o qualcosa che le somigliava.

In quel momento stavo benissimo … era come se tutta .. La paura e l’agitazione che prima mi dominavano, fossero sparite.

- dove andiamo ora? - chiese la ragazza.

- dobbiamo andare a prendere Bella in città! Poi dobbiamo assolutamente andare da Alice. - disse il ragazzo di fianco a noi. Anche lui sembrava essere un vampiro.

- chi è Alice? - chiese la ragazza e , non so perché, anche io volevo sapere chi fosse quella.

- mia sorella - il lupo che mi stava trasportando fece una specie di risata canina, che mi fece sorridere.

- hai una sorella? Wow .. Non lo sapevo! Emm … comunque piacere, io sono Emily. - la ragazza, tolse la sua mano da dove era poggiata e me la porse.

- Pepe … - dissi timido. Ma perché stavo familiarizzando con una che neanche conoscevo?

Dopo pochi minuti ci ritrovavamo agli estremi della foresta, gia sentivo i rumori caotici della città.

- loro si fermano qui, anche perché Jacob non ha i vestiti e … vedere un licantropo nel bel mezzo di una cittadina cinese .. Bè non mi sembra una proposta allettante. - disse improvvisamente il ragazzo vampiro.

- tieni pure questi. - disse togliendosi i pantaloni e porgendoli al lupo. - io vado veloce. Nessuno mi vede e .. penso che non sarà poi così difficile rubare un paio di pantaloni - disse ridendo.

- ritorniamo tra poco - disse Emily, mi pare si chiamasse così.

In pochi secondi il licantropo prese le sembianze umane e si mise i pantaloni.

- perché mi avete salvato? - dissi freddo, dopo un lungo tempo di silenzio imbarazzante.

Lui mi guardò prima stranito, magari pensava che non mi fossi mai azzardato a parlare, e poi emozionato.

- tu sei … speciale per me. - disse sorridente. - e .. io loro ero per te. - io non dissi niente ma … lui capì che non avevo compreso a pieno ciò che aveva detto.

- è una storia lunga ma … a farla breve: io sono tuo zio. E .. tu sei mio nipote. - disse. Io strabuzzai gli occhi.

- io sono un vampiro … e tu sei un licantropo. - dissi aggrottando le ciglia.

- no. Tu sei un mezzo vampiro … e io sono un licantropo che va in giro con un vampiro da circa 7 anni. Ti pare che ci sia qualcosa di normale in noi due? - disse scoppiando a ridere. In quel momento avrei riso fragorosamente anche io ma mi limitai ad un sorriso “allargato”.

- gia! - risposi sorridente.

- v … vuoi sapere la mia storia. E di conseguenza, la mia? - chiese diventando serio.

- emm … credo di si. - dissi io.

Guardando la posizione della Luna nel cielo, constatai che doveva essere più o meno le 21.00 ì, ciò voleva dire che era da circa mezz’ora che Jacob mi parlava di noi. Mi piaceva sentirlo parlare … cioè, insomma. Io non ricordavo quasi niente della mia vita umana ma … “vedevo” nella sua voce, quello che non potevo vedere nella mia mente. Il che era molto affascinante.

- wow … emm … gia sapevo che i Volturi erano dei mostri orribili ma .. Così orribili, mai. Perché mai avrebbero dovuto farmi questo? - chiesi quando lui finì di raccontare.

- non lo so. Sai Emily, la ragazza, no? Ecco … a lei hanno fatto la stessa cosa. È esattamente come te … - disse abbassando lo sguardo.

- in effetti avevo notato qualcosa in lei che mi somigliava. Ma non pensavo che mi somigliasse così tanto  - dissi sorridente.

- ehi senti, stanno arrivando. -  disse improvvisamente, una paura incredibile mi invase: chi stava arrivando? I Volturi? Jane e Felix?

- chi sta arrivando?! - dissi allarmato.

- Edward ed Emily, chi sennò? - disse. - i Volturi? Ma no!! - si alzò di scatto e si mise a ridere.

- mamma che spavento … - dissi e improvvisamente sentii un odore delizioso: era un misto di giglio e rosa, ma c’era anche del miele e crema. Qualche umano, si stava avvicinando, ed il suo sangue mi allettava.

Ero spaventato e assetato, fino a quando la vidi: era una ragazza, sui 18 anni, capelli castani e mossi lunghi fino alle spalle. Occhi penetranti e lucidi e un corpo perfetto. La sete si bloccò e il mio unico pensiero era di conoscerla. E farla mia.


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Capitolo 15
*** Solo Amici ... ***


Ragazzi!!
finalmente eccomi qui con il 15° capitolo della mia storia!
questa chappy è molto, molto, molto. molto, molto, ecc .... importante perchè ... bè succederà qualcosa che tutti noi ... no meglio che non lo dico.
ringraziamenti e risposte alle recensioni a fondo pagina.

Bella’s POV

- ma dove andiamo? -  chiesi in groppa a Edward sfrecciando tra la notte buia e stellata di quella sera.
- Da mia sorella. - disse.
-  hai una sorella?! Io .. Non lo sapevo! - dissi scioccata.
- si … mi sembra di averti raccontato della mia famiglia! I miei che vengono uccisi …. Poi i miei fratelli che si sparpagliano in giro per il mondo … ricordi? - disse con tono superiore.
- ah gia … dove abita? - chiesi avvicinandomi alla sua guancia. In quel momento mi sentii gelare. Dalla sua guancia sembrava uscisse una strana aria gelata. Ma mi piaceva. Stare con lui mi piaceva più di quanto avrei potuto apprezzare qualsiasi altra cosa o persona. Il suo profumo di fiori di campo … il suo modo raffinato di fare ogni cosa … la sua voce angelica …. Perfino i suoi capelli danzanti mi affascinavano.
Notai che quando mi avvicinai a lui, ebbe una reazione inaspettata: era come se improvvisamente avesse sentito il profumo più invitante della sua vita. Fu allora che mi ricordai che lui era un vampiro e che andava contro la sua natura di bevitore di sangue umano pur di non essere reputato un “mostro”, così mi tirai indietro, tirò un sospiro di sollievo.
- lei è rimasta con Jasper, il suo fidanzato, a casa. Erano talmente attaccati alla loro “vecchia” vita che non hanno accettato di vendere la villa a Forks. - disse, una lampadina mi si accese.
- Forks? Il piccolo e grigio paesino nascosto in una parte remota dello stato di Washington?- chiesi strabuzzando gli occhi.
- emm … si, come fai a saperlo?- chiese.
- io ci abito a Forks. - dissi sorridendo.
- davvero?- rise - allora faremo una visita a casa Swan, eh?-
- al solo pensiero che tra poco rivedrò mio padre e mia madre, mi viene da piangere. Sono felicissima! E poi saranno preoccupati … non mi vedono da settimane … - dissi triste.
- bè chissà che festa quando rientrerai a casa! Sul serio Bella … - disse vedendomi giu di corda - sono sicuro che saranno felicissimi. E sono ancora più sicuro che ti perdoneranno per la tua “assenza”. -
- si ma … c’è anche il discorso di Jessica e Angela. Cosa penseranno i loro genitori quando mi vedranno senza di loro? Non voglio neppure pensare a quando glielo dovrò dire … le loro figlie morte e io l’unica viva. Piuttosto di trovarmi in questa situazione avrei preferito morire con loro … chissà se dove sono loro si vive meglio, no perché questa è una vita di merda. La odio. Mi odio. - dissi.
- Bella non provare più a parlare così. Mai più. Soggettivamente penso     che la tua vita sia perfetta e credo che lo sarà ancora. Certo … questo non è il miglior periodo che hai mai vissuto … con la morte delle tue migliore amiche … con i Volturi … con l’amicizia forzata che hai dovuto instaurare con me nonostante sia contro la mia e la tua natura … -
- ehi. Cosa dici? La nostra amicizia … - mi faceva male chiamarla solo amicizia - è la cosa nata più naturalmente di tutte. Tu mi stai simpatico sinceramente e non perché i nostri destini ce l’hanno impostato severamente … solamente perché penso che tu sia la persona più pura e intelligente che abbia mai conosciuto. Certo, forse adesso non sono molto lucida perché sono molto assonnata ma … sono certa che penserei lo stesso anche domani mattina dopo una lunga riposata. -
Forse quello era il momento più romantico che io e lui avevamo mai passato. Volevo fare una cosa, ma non avevo mai trovato il coraggio di farlo, così sfruttai la notte, le stelle e l’atmosfera dolce che c’era e con un movimento repentino mi avvicinai abbracciandogli il collo, e gli baciai la guancia. Le mie labbra, ovviamente, gelarono, ma ero sicura di non aver provato mai nessun’altra emozione anche lontanamente simile a questa. Era un misto di timidezza, tristezza e amore. Si perché in vita mia non avevo mai baciato un uomo all’infuori di mio padre e soprattutto, perché io amavo Edward. Non sapevo il perché, semplicemente lo amavo. Ero disposta a stare con lui per sempre, in ogni momento ed ero forse anche disposta a soffrire i suoi stessi dolori. Ora ero pronta. Ero pronta ad amare, ero pronta ad occupare il mio cuore, ero pronta a vivere per Edward.
Quando uscii dai miei pensieri, notai che Edward stava rallentando sempre più la sua corsa fino a quando si fermò totalmente.
- tutto qui? - mi disse dopo avermi guardato con un sorriso a trentadue denti.
- c .. cosa? Non ti seguo. -  dissi con espressione interrogativa.
- solo un bacio sulla guancia? -  mi disse prendendomi la mano.
- emmm … direi di si … perché? - dissi arrossendo.
- perché … forse mi sarei aspettato qualcosa in più, no? - le sue mani salirono dalle mie braccia e attraversarono tutto il corpo fino ad arrivare a sfiorarmi il collo.
- qualcosa “in più” che cosa? - dissi con la pelle d’oca.
- tipo questo - disse prendendomi il viso con le mani e baciandomi. Improvvisamente il mio corpo diventò così caldo da far sparire addirittura il freddo che sentivo sul mio viso all’altezza dove Edward aveva poggiato le sua mani di ghiaccio. Avevo gli occhi chiusi ed ero praticamente immobile. Mi concentravo soltanto sulla mia bocca che in quel momento era la protagonista assoluta. Le labbra di Edward tastavano le mie bramose, quasi volessero mangiarle e io seguivo e suoi movimenti come quando prendevo lezioni da mio padre per imparare a ballare: io mi mettevo sulle sue scarpe e seguivo e suoi passi uno ad uno. Con Edward era lo stesso, è solo che era come se tutto il mio corpo si impegnasse con tutte le sue forze per dare il meglio di se. Improvvisamente decisi di muovermi, avevo finto di fare la passiva: allungai le braccia alla cieca in cerca del suo viso e pian piano arrivai anche ai suoi capelli. Con bramosità mi aggrappai a lui e glieli tirai e fu in quel momento che pensai:
“ adesso posso anche morire, tanto quello che volevo l’ho ottenuto”, ma improvvisamente lui si staccò.
- Da un momento all’altro potrei staccarti la testa con un morso … meglio non rischiare, no? - io non riuscivo a capirlo. In ogni frase, positiva o negativa, doveva sempre usare un tono comico, come se staccarmi la testa fosse una cosa da cabaret. Però lo amavo, non potevo criticarlo.
- già … forse ci tengo ancora un po’ alla mia vita. - dissi sorridente.
- gli altri ormai saranno gia quasi arrivati, andiamo?- annuii e gli salii in groppa.

***

Eravamo gia in America quando raggiungemmo il resto del gruppo. La cosa che nessuno dei tre ( Emily, Edward e Jacob) si stancava mai, mi spiazzava. Uffa avrei voluto pure io correre, correre e ancora correre senza mai avere il fiatone o avere una crisi di asma. Tutte le fortune a loro.
Emily continuava a guardarmi e sorridermi, Edward fischiettava un canzone monotona e Jacob … bè Jacob non faceva granché dato che era in forma di licantropo a parte portare sulle spalle suo …. Cugino? No, no Edward mi aveva detto che era suo nipote. Per quanto fosse stata corta la strada, Edward era riuscito a spiegarmi tutto di Pepe.
In pratica quando era piccolo gli era successa la stessa cosa che era capitata a Emily. Povero … era così piccolo …  però era cresciuto nonostante la trasformazione. Adesso aveva l’aspetto di un ragazzo diciottenne, alto qualche centimetro più di me. Aveva dei capelli corvini esattamente come quelli di Jacob ma .. Il colore della pelle era totalmente diverso: quello di Jake era scuro invece quello di Pepe chiaro, non quanto quello di Edward o Emily, ma con sfumatura più scure. Ero quasi sicura che da piccolo avesse la stessa carnagione dello zio ma … la trasformazione insieme ad altre cose aveva mutato anche il colore della sua pelle. I suoi occhi era rossissimi, mi inquietavano e molto. Aveva un corpo slanciato e muscoloso quanto basta e come tutti gli altri era bellissimo. Accecante.
- Bella siamo a Seattle, ancora poco e vedrai i tuoi. - mi disse Edward interrompendo il suo fischiettio insopportabile.
- grazie. - dissi scocciata.
- perché?-
- per aver finito con quella canzone dell’orrore. - dissi alzando gli occhi al cielo.
- ehi! Quella canzone è bellissima! - rispose facendo finta di essere offeso.
-  ma certo tesoro … - quando dissi quella parola Emily si girò di colpo e mi guardò con espressione curiosa ma allo stesso tempo adirata.
Che cosa le era successo?

*** angolo autore ***
Bè? Che ve ne pare?  A voi l'ardua sentenza!! :P

ringrazio:
le 5 persone che hanno meso la storia nelle ricordate ( grazie mille )
le 8 persone che l'hanno messa nelle preferite *.*
e le 47 che l'hanno messa nelle seguiteeeee GRAZIE!!!

risposte alle recensioni:
 aLiCe__CuLlEn:  uffi non capisco perchè odi così tanto Pepe ed Emily!! sono così simpatici!!!!!!! -_- poverini ... :'( e poi Pepe non è un rospo e neppure Emily!! RICREDITI!!
ciaoo

 Vampire_Twilight: bè Pepe è uno un pò invadente e lo scoprirai molto presto ... però non voglio dirti niente!! non so perchè Pepe non sta simpatico a nessuno .... :P chissà perchè... xD  ecco che ho postato il nuovo chappy .. ti è piaciuto??

Lalayasha: eh si ... ebbene Edward ha un rivale ... ma questo chappy da un punto a suo favore, non credi??? xDxDxD
.sono molto felice che la mia " impulsività" ti piaccia!! AHAH grasse risate.
eh gia ... ma Felix non può morire .. insomma è un Volturo!  xD
ciaooo







 

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Capitolo 16
*** Ritorno a Forks ***


Buonasera ragazzi!!
Come va? Io benissimo perchè sono contento, finalmente, di aver postato!!
Questo capitolo è molto interessante perchè non solo Bella ritornerà a casa, ma anche pèrchè enterà in scena la simpaticissima follettina Alice!! sono sicuro che anche voi siete contenti, non è vero aLiCe_CuLlEn? xD
Adesso vi lascio alla lettura!!
Ciauuu!!
Risposte alle recensioni a fondo pagina.

Bella’s POV


Erano almeno dieci minuti che ne io ne Edward ci parlavamo. Io ero troppo emozionata di rivedere i miei genitori e forse Edward era troppo preoccupato per i due vampiri che ci inseguivano ora non solo per prendere me, ma anche per uccidere Pepe. Impulsivamente mi girai verso di lui e notai che stava sonnecchiando sul pelo soffice di Jacob. Chissà cosa gli passava per la testa ora … avrei tanto voluto saperlo, anche se non sapevo il perché. Improvvisamente il ragazzo si girò come se mi avesse vista. Il suo sguardo penetrante incrociò il mio e mi venne naturale sorridergli. Anche lui fece come me mostrando due file di denti bianchissimi e perfetti, in confronto i miei erano dei denti da castoro consumati e vecchi.
-  passamela - disse improvvisamente Emily guardando Edward.
- perché? - stavano parlando di me.
- tu fallo. - disse allargando le braccia. Edward controvoglia si inclinò verso il lato destro e piano piano mi lasciò scivolare.
Emily era li, pronta a prendermi quando improvvisamente il mio corpo si rovesciò per cadere rovinosamente a terra. L’impatto con il terreno non fu dei migliori: l’erba soffice  del campo che stavamo attraversando mi conservò un “atterraggio” …. bagnato e sporco. Rotolai velocemente su me stessa per almeno sei metri e quando finalmente mi fermai mi accorsi di essere sporca, molto sporca. Con la faccia in aria provai a toccarmi il viso e quello che rimase sul palmo della mia mano fu semplicemente terra bagnata.
- cazzo … - dissi con espressione melodrammatica. In quel momento vidi il cielo: era praticamente ricoperto da nuvoloni scuri e minacciosi e un venticello fresco mi sfiorò la pelle. Quando mi guardai in torno capii che mi trovavo esattamente nel  mezzo di una radura, la mia radura. L’avrei riconosciuta ovunque:  quei fiori multicolore che la popolavano .. L’erba soffice e verde … i grandi abeti ai suoi confini ….
- sono a casa. - dissi tra me.
- gia - mi disse Edward improvvisamente piombato alle mie spalle. Non potevo crederci, ero a Forks!
- ti prego portami dai miei genitori! - dissi implorante. Lui prima mi guardò e poi, avvicinandosi a me, mi strappò un bacio breve ma pieno di passione.
-  mi dispiace Bella ma … -
- ma cosa? - dissi presa dallo spavento. Cosa era successo alla mia famiglia? Stavano bene? Erano ancora a Forks? E soprattutto, erano vivi?
- non ti preoccupare, non è successo nulla … è solo che prima di andare a casa tua … dobbiamo assolutamente andare da Alice. -
- cosa? - esclamai alzandomi e sentendo un male immane prendermi alla gamba.


Edward’s POV

-  Bella? Bella?! Bella! -  esclamai vedendola ricadere a terra stremata.
- Bella che succede?! - non sentii risposta da parte sua.
- ma Eddy … è svenuta, non vedi? - Emily mi aveva affiancato.
- si. È proprio andata. - disse Jacob ormai in forma umana avvicinandosi al corpo immobile della ragazza.
- e come facciamo ora?! - non ero preparato a situazioni del genere dato che, essendo un vampiro, non svenivo mai.
- bè portiamola da tua sorella, no? - propose Jacob che ormai l’aveva gia presa in braccio.
- dammi, la porto io. - dissi rivolgendomi al licantropo.
- no, la porto io. -  rispose aggrottando le sopracciglia.
- scusa? -  
- ehi, ehi basta! Ok? -  intervenne Emily mettendosi tra me e Jake. - andiamo Edward … - mi disse toccandomi il petto. - non arrabbiarti … non ne vale la pena. .  Porto io Bella. -
- ma cosa stai facendo? - dissi stranito accorgendomi che le sue braccia mi cingevano la vita.
- io? Niente … - rispose con aria innocua e sciogliendo l’abbraccio.
- è meglio per te. - minacciai spingendola in là.
- passami Bella. - disse girandosi quasi come se non mi avesse neppure sentito.
- andiamo - dissi seguito da Jake e Pepe quando ormai Emily aveva gia inziato a correre ad alta velocità.
In pochi istanti raggiungemmo il centro città. Stranamente tutti  i piccoli chioschi che solitamente davano vita al paesino erano chiusi e in giro non c’era nessuno, chissà perché.
Con estrema velocità ci dirigemmo verso casa di mia sorella. si trovava nel bosco, alle porte di Forks e, sinceramente, non vedevo l'ora di arrivarci. Purtroppo delle volte fummo costretti a rallentare perché sia Emily che Pepe avevano difficoltà a tenerci testa a causa della stanchezza che li colpiva essendo per metà umani.
Quando arrivammo rimasi estasiato, la villa era esattamente come l’avevo lasciata: muri bianchi, finestre e porte di legno, grandi vetrate trasparenti e una grande scalinata all’entrata, mi sembrò quasi di avere un senso di nostalgia. Avevo anche un pò di timore ad entrare in quella casa, forse perché avevo anche paura di non potere più fare a meno di separarmene.
Improvvisamente dalla grande porta d’ingresso, uscì un piccolo individuo basso e dai capelli corvini. Quasi come danzasse si avvicinò a me e fermandosi con una grande giravolta ci ritrovammo faccia a faccia a sorriderci.
- il mio follettino!! - esultai prendendola per la vita. Lei si strinse al mio collo e cantò una piccola risata.
- ciao anche a te fratellone!! - mi disse con una vocina fine che destò in me ricordi bellissimi ed appaganti.
- Alice!! - urlai mettendola  giù.
- in persona! Finalmente siete arrivati! Era tanto che vi aspettavo. - disse rivolgendosi al resto del gruppo. Tutti mi guardarono con aria spaesata.
-  Emily, Jacob e Pepe, vi presento mia sorella, Alice. - dissi sorridente.
- e Jasper. - aggiunse lei mostrando il ragazzo biondo che era appena uscito dalla casa.
- e Jasper … - dissi mettendomi una mano sulla fronte come per dire " oddio, c'è anche lui, è vero!!"
- anche lei come me ha …. Un … “dono”. vede il futuro ecco il perché di “Finalmente siete arrivati! Era tanto che vi aspettavo” - spiegai.
- capisco. - disse Emily sorridente.
Gli occhi dorati di mia sorella finirono su Bella.
- oddio ma che le è successo?! - disse piombandosi vicino a Emily e prendendo tra le mani la ragazza che mi aveva cambiato la vita.
- è svenuta credo. Si è rotta la gamba e… - dissi a testa bassa.
-capisco. entrate. - ci invitò Alice.
- non l’hai vista svenire? - dissi sedendomi sul divano in sala davanti alla tele accesa; davano una partita di baseball.
- no. Il che è strano. È solo che il vostro amico licantropo mi causa alcuni … problemi con le visioni. Il che è deprimente. - disse senza togliere lo sguardo da Jacob.
- scusami. Sappi solo che non dipende da me. - cercò di scusarsi.
- non ti preoccupare. Adesso pensiamo alla ragazza. - disse Alice concentrandosi su Bella.
- si chiama Bella. - corressi. Gia sapevo che lei l’avrebbe fatto.
- ok! - ci fu qualche attimo di silenzio. - non sapevo … che ti fossi innamorato, Eddy caro. - disse improvvisamente.
- eh? - finsi.
- Con me non riesci a fare il finto tonto, sei proprio un vampirello furbello. Guarda che vedo come la guardi … -
- come guardo chi? -
- come chi? Ma Bella, no? -
- Bella?! - urlarono all’improvviso sia Emily che Pepe.
- ok emmm …. Noi ce ne andiamo non è vero Pepe e Emily? - disse Jake.
- no, no io resto qui! Edward …. Perché non vieni fuori? Dobbiamo parlare. -
- parlare di cosa?  - dissi. Esigevo una risposta. Subito.
- se vieni fuori te lo dico. - rispose lei prendendomi per un polso.
- okay … - dissi rassegnato seguednola sotto gli sguardi atterriti del resto del gruppo.
sicuramente aveva usato il suo potere. perchè gliela stavo dando vinta?!

*** angolo dell'autore ***
Fine!! Piaciuto?? Po spero tanto!! Ma ora ... cosa vorrà dire  Emilya a Edward? lo scoprirete sicuramente nel prossimo capitolo!
ma adesso passiamo alle risposte alle recensioni:

bellina97: perchè credi che Bella sia schizzofrenica?? O.O

Lalayasha: sono davvero molto contento che ti piaciuto come ho descritto la scena del bacio tra Bella e Edward!!
eh si, il compito che deve svolgere la nostra cara protagonista è arduo ma ... per ora lo svenimento l'ha salvata xD
ora mi spiace solo che tu sia in montagna.
ci sentiamo!!
Mirko

aLiCe_CuLlEn: bè .... in questo chappy ti ho gia dato dei presupposti in più per il fatto " perchè Emily ha guardato in cagnesco Bella?" che giallo, eh?
Bellina e Edwardino stanno insieme non ti preoccupare -... xd ;)
divertiti in Sardegna!!
ciaoooo
Mirko

Vampire_Twilight: credo che Emily abbia guardato Bella così perchè ......  MA NON TE LO DICO!!! ihih ma don't worry, lo scoprirai nel prossimo chappy!! e povero Pepe ... non ha fatto nulla!! :(((((((((
ci sentiamo!!
EclipseNelCuore


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Capitolo 17
*** Differenze ***


Buongiorno a tutti miei cari lettori!!
Eh si, il vostro Mirko è tornato col nuovo capitolo della sua storiellaaaa!! ^^ Voi direte "oddio ma come mai così presto? di solito postava più raramenteeee ". Bè, si, in effetti ho deciso di postare ogni settimana per farvi un piccolo regalo per queste tre settimane ( anzi questi 19 giorni ) che mancano all'inizio della scuola. -_-  Non voglio neppure pensare ai libri ... alle prof incazzate ... alle verifiche ... uuuu mamma che palle!!
Comunque scusate tanto se ho divagato così tanto. In questo chappy ne succederanno di cotte e di crude, infatti, finalmente, per la gioia di molti di voi ci sarà un POV Alice e .... bè leggete, no??
Risposte alle recensioni in fondo.

Alice’s POV


Ero felicissima che finalmente, dopo tanti anni,  il fratellino mi avesse fatto la “sorpresa” di venire a trovarmi. Erano anni che io e Jasper, il mio fidanzato, vivevamo soli a Forks. Di certo casa Cullen, dove io e Jazz avevamo deciso di rimanere in seguito alla morte dei nostri genitori,   mi aiutava molto nel ricordare i tanti momenti indimenticabili che avevo vissuto con la mia ormai vecchia famiglia …. Esme e Carlisle, mi mancavano molto. La loro assenza provocava una grandissima voragine dentro di me, che si era sempre più ingrossata con i tanti addii  che avevo dovuto dire al resto della mia famiglia. Forse, quella che aveva sofferto di più tra noi ero stata proprio io …. Bè, in effetti ero io la “folletta schizzata, pazza ma dolce e socievole” e mi piaceva esserlo. Il riavvicinamento con Edward, mi aveva fatto pensare. Erano anni che evitavo di pensare ai miei fratelli per non star male; ma quando, una mattina, ho visto arrivare Edward in una delle mie tante visioni …. Sono cambiata. Mi chiedevo dove fosse il resto della mia famiglia … e fantasticavo su ciò che potesse essere diventata … sarà riuscita Rosalie ad adottare il tanto amato figlio che da sempre aveva desiderato? E Emmett? L’orsacchiotto Teddy che altri guai avrà combinato? non sapevo se sarei mai riuscita ad avere delle risposte a tutte quelle domande che mi tartassavano la testa, ma sicuramente il ritorno di Edward aveva aperto un nuovo spiraglio. Un buco che, lavorandoci, forse sarei riuscita ad allargare sempre più per vedere oltre. Per rivedere Rosalie ed Emm e parlarci di nuovo insieme e potere riavvicinarci, per ridere, scherzare … divenire di nuovo affiatati come lo eravamo un tempo, ad essere … di nuovo un famiglia. Era quello che volevo più di ogni cosa. Ma per riuscire nel mio intento, dovevo concentrarmi sul presente. Dovevo essere ancora un sorella per Edward, essere sempre disponibile e pronta, ogni momento, ad essergli vicino. E per farlo, dovevo iniziare col accudire ciò che era il motivo della sua esistenza: Bella. Di certo non sarebbe stato facile dato che davanti a me, sdraiata sul divano, Bella era svenuta con una gamba rotta. E in più, dovevo sopportare anche l’incredibile e nauseante puzza di cane del ragazzo che mi fissava pensieroso. Jacob, mi sembrava che si chiamasse. Era la causa della leggera foschia che cadeva come un velo leggero davanti ai miei occhi quando avevo le visioni. Era un licantropo, un essere che sin dalle origini, erano nato per uccidere i vampiri come me, come Edward. Invece lo ospitavo a casa mia, come migliore amico di mio fratello. Mancava soltanto del tè con i biscotti. Che nervi.  Ma i soggetti che mi più mi incuriosivano erano Emily e Pepe. Ovviamente non sapevo alla lettera quello che realmente era successo a quei due ma … pur essendo dei vampiri, avevano qualcosa che li caratterizzava .. Qualcosa di umano. Sotto la loro pelle dura e diafana scorreva del sangue, caldo … pulito ...e un cuore, anche se fiacco e atrofizzato, batteva nei loro petti. Era inquietante.
- ma perché non si muove?! - esordì a denti stretti il licantropo. Non sapevo se rispondergli o no. Il mio istinto primario sopraggiunse su tutti gli altri.
- forse perché ha una gamba rotta?- dissi secca e saccente. Il ragazzo mi guardò con espressione sbalordita. Forse non si aspettava che gli rispondessi. - non ti preoccupare. È viva. - affermai. Sbuffò.
- lo so … - sbottò lui.
- e allora perché fai certe domande? - risposi scocciata.
- perché sono spaventato. - disse lui.
- ma di cosa? -
- forse perché ha una gamba rotta? -  rispose imitando la frase che avevo detto appena prima. Feci una smorfia. 
- antipatico - dissi tra me assumendo una faccia da bambina a cui avevano appena rubato la caramella.
- grazie. Detto da una come te è un complimento. -
- Ah. Ah. Ah. Mi fai sbellicare. - dissi secca. Ero sul procinto di strappargli le orecchie a morsi.
- sai? Dalla tua simpatia non si direbbe che tu sei la sorella di Edw … ah, è vero. Tu sei la sorellastra. Scusa. -
- adesso basta così. - dissi scaraventandomi sul cane. Non sopportavo che le persone facessero delle distinzione tra i miei fratelli e me. Sapevo che io, Edward, Rosalie, Emmet e Jasper non eravamo frateli di sangue, ma il tempo passato con loro me lo faceva credere. Avevo una voglia assurda di graffiargli a morte quel muso da “sua maestà il Re dell’Universo” dalla faccia. Lui mi scaraventò a terra.
- ehi! - disse con fare da duro.
- che c’è?! - risposi rialzandomi e sorridendogli per prenderlo per i fondelli.
- calma. Non ho detto nulla. Perché quel che è vero è … - si interruppe improvvisamente. Il suo muso improvvisamente cambiò espressione. Da arrabbiato e ignorante, divenne estremamente calmo e scrutante. Di getto mi girai anche io verso la direzione in cui stava guardando, la vista della scena mi si parò davanti, mi sconcertò: Pepe, il ragazzo-vampiro si era chinato sul corpo inerme di Bella. Alla vista di un umano sarebbe praticamente stato impossibile vederlo ma … i miei occhi da vampira distinguevano perfettamente un esteso e luminoso fascio di luce che, partendo dai palmi delle due mani del ragazzo, arrivavano fino alla gambadi Bella. Mi avvicinai lentamente, quasi con cautela e bramosità, estasiata da quella bellissima  luce bianca. Guardando bene la coscia di Bella, vidi che pian piano l’osso della gamba, sotto la pelle, si ricongiungeva e dopo pochi secondi, come in un miracolo, ritornò esattamente come doveva essere prima della frattura e sulla pelle diafana e delicata della ragazza rimase soltanto un piccolo e timido ematoma viola.
- ma come hai fatto? -

Edward’s POV

- non ci stai molto con la testa. - esordì Emily. Eravamo usciti di casa ed eravamo in giardino, sfiorati dalla fresca brezza della notte. Da dietro le trasparenti vetrate della casa riuscivo a vedere di sfuggita Alice  Jacob parlare animatamente, ma non ci feci molto caso. Tanto Bella era ancora lì, sdraiata e con gli occhi chiusi. Niente mi importava oltre a lei.
- scusa? - dissi confuso.
- oh ma mi ascolti?! È di vitale importanza. - Emily alzò lievemente la voce. - mi pare di aver capito che tu, Edward, ti sia innamorato. - disse scocciata.
- si, e allora? - risposi noncurante.
- ti sei innamorato …. Di Bella. Giusto? - affermai alzando lievemente il capo. - e … non pensi che questa cosa sia assolutamente sbagliata? -
- no, perché? - forse quella domanda, molto probabilmente retorica, mi aveva sconcertato un poco e quindi prestai un minimo di attenzione anche alla ragazza che mi trovavo davanti.
- Edward, lei è un’umana. E per di più è un’ammazza vampiri! è praticamente proibito stare insieme per voi due! - non la seguivo. - prova a pensare: un giorno, dopo tanto tempo di notti di passione e messaggini romantici, tu ti stufi di lei e lei, a sua volta, si stufa di te. Cosa succederà? Vi lasciate? Ok, si, ovvio ma … come ti sentirai quando dopo poco tempo te la ritroverai davanti non come “ ex fidanzata” ma come nemica? io ci penserei su Ed. - concluse. Non capivo …. Perché quella ragazza mi stava facendo venire dei dubbi sui sentimenti che provavo per Bella? Forse ero un po’ cieco ma …. Proprio non concepivo qual’era la causa di tutto quel discorso.
- da quando ti interessi così tanto a me e Bella? - chiesi.
- da quando  Bella è la mia migliore amica. Io ci tengo a lei ... e  non voglio che soffra ulteriormente. - nella sua voce c’era un qualcosa di falso.
- bè, per me è più di un’amica. -
- e questo non lo discuto! - urlò gesticolando. - contesto soltanto il fatto che vi ostiniate ad andare oltre ai limiti che i vostri principi vi impongono! -
- "proibiscimi qualcosa e sarà la prima cosa che farò" disse un grande saggio …. - 
- adesso non iniziamo a fare i filosofi, Edward. Io faccio sul serio. Perché non lo vuoi capire?! Lasciala stare! Lasciala andare! Tu non sei il suo futuro. Lei non è la donna adatta a te. Io lo sono. -
- eh? - sbottai. Speravo seriamente che quello che avevo sentito fosse solo frutto della mia fervida  immaginazione.
- Edward …. - mi disse addolcendo la voce e avvicinandosi. - lei è una mortale. Non potrà essere al tuo fianco per sempre …. Prima o poi morirà e tu invece continuerai a “vivere”, sempre … per sempre. io invece potrei colmare il vuoto che lei potrebbe lasciare … - sentivo il suo fiato sulla guancia. Era caldo, nonostante fosse mezza vampira.
- allontanati - la ordinai. Non si mosse e, anzi, continuava a fissarmi più concentrata di prima.
- andiamo … non dirmi che non ti ricordi. Non ricordi cosa c’era tra noi fino a pochi anni fa? Quando noi facevamo parte del trio "Edward, Jacob e Emily"?.  Quando passavamo giorno e notte insieme … quando ci siamo baciati la prima volta …. -
- adesso basta. - mi stavo infuriando.
- tu dicevi di amarmi!  - disse trattenendomi a sé.
- ma non era vero! Era solo una cotta passeggera Emily! perchè non lo vuoi capire?!- dissi.
- lo sappiamo tutti e due che non è vero … ti prego, dimmelo … dimmi che mi ami. Dimmi che mi vuoi. - disse con fare possessivo. Stavo per strattonarla quando un’enorme sensazione di benessere mi investì. Era come se la rabbia che prima mi dominava fosse sparita e … ed era come se una voce mi dicesse “lei è quella giusta … tienitela stretta”. Volli seguire quella voce così suadente ….
- perché mi fai questo? - dissi avvicinandomi sempre più a lei per sapendo che il suo dono si era impossessato di me. Mi aveva stregato …. La tatto ipnosi … arma letale e imbattibile.
- ssshhhhh … - sussurrò mettendomi un dito sulle labbra. - zitto e baciami. - disse e come se fossero state tirate da un treno alla massima velocità le mie labbra e le sue si incontrarono di nuovo. Fu una sensazione unica, ma allo stesso ributtante …. La mia bocca di marmo incontrava delle labbra di rosa, dolci … delicate … ma come le rose, spinate. Un qualcosa di freddo e orripilante si celava dietro quei petali soffici, ma nessun muscolo in corpo riusciva a farmi allontanare da quella trappola. Io non volevo fare quello che stavo facendo perché … perché lei era Emily, insomma. E poi poco prima mi ero appena confessato con la persona che veramente amavo, Bella, non potevo tradirla.
NO NO NO! Sbagliavo, certo, ma una mia seconda parte … mi diceva di baciarla, baciarla con tutta la passione che potevo usare e dimenticare Bella.

Quale dovevo seguire? Quale? Non mi ero mai cacciato in un guaio simile. Ero rovinato.

*** angolo dell'autore ***
Fine! che ve ne pare?? lo so, siete elttrizzati per il Pov Alice ma .... vi prego non strangolatemi per il Pov Edward, se no come faccio a continuare?? ihih ^^'' se siete impazienti di leggere cosa succederà con Edward e Emily e soprattutto, se volete sapere se Bella verrà a scoprire tutto, bè .... aspettate un settimna e ..... eccovi accontentati!! ihih
risposte alle recensioni:

Vampire_Twilight:
Bè ... i tuoi "brutti presentimenti" sono del tutto fondati. Come avrai gia capito in questo capitolo, Emily ha una cotta per Edward si, ma solo per il fatto che sono gia stati insieme pochi anni fa!! sconcertante, eh?? ihih :) invece per Pepe .... bè chi lo sa??
alla prossima settimana, se vorrai,
MirkoCullen96

thelionfellinlovewiththelamb: sono contento che tu abbia iniziato a leggere la mia storia! grazie per i complimenti!!
ciao ciao
MirkoCullen96

aLiCe_CuLlEn: sai che ho un brutto presentimento? credo proprio che per quello che ho scritto in questo capitolo ( a riguardo di Emily e Edward ) mi ucciderai xD uffa ma non puoi farlo se no come faremo ad andare a vedere "the nightmare"?! perchè tu verrai sabato, vero???!!!!! tuttavia ho calmato le acqua col Pov Alice, non è vero? ihih,
ciao ciao,
MirkoCulleb96

Lalayasha: ciao!! hai visto che velocità a fare il nuovo chappy?? ihih come tutti d'altronde, anche tu hai apprezzato l'entrata in scena di Alice, come biasimarvi?? spero tanto che tu abbia apprezzato il suo Pov!!  tutte le domande che nella scorsa recensione mi hai fatto sul fatto "cosa vorrà dire Emily a Edward?" hanno avuto risposta in questo chappy che spero tanto che ti sia piaciuto.
ciauuuuuuuu,
MirkoCullen96
P.s: QUANDO POSTI LA TUA STORIA????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

bellina97: Bè .... credo proprio che dovrai fare un grande rogo per Emily ... ihih. spero ti sia piaciuto il chappy.
ci sentiamo,
MirkoCullen96







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Capitolo 18
*** Avvertimenti ***


Un Posto In Paradiso- Capitolo 18 Buonasera a tutti miei carissimi lettori!!
Dopo aver sudato sette camicie ... sono qui per farvi leggere il nuovo capitolo della mia ff.
Sarà pieno di suspance e orrore quindi io ho avvisato chi ha il cuore debole.
Spero vi piaccia

Buona Lettura!

Risposte alle recensioni in fondo alla pagina. 


Bella’s POV


- Bella …. - mi trovavo nella radura, nella mia radura.
 Edward mi chiamava, mi incitava a seguirlo e sorridendogli lo raggiunsi.
 - ti devo far vedere una cosa …. - disse accarezzandomi la guancia.

Stranamente non sentii, come al solito, l’intensa onda di freddo che mi invadeva tutto il corpo, anzi, Edward mi sembrava addirittura caldo.
Non ci pensai per molto, dato che in quel momento non mi interessava.
Era come se lui fosse stato umano.
Iniziammo a correre, incredibilmente io e l’amore della mia vita, correvamo alla stessa velocità e non avvertivo nessun tipo di stanchezza …

Niente fiato corto, niente cuore impazzito, niente sudore … fu in quel momento che capii che non era Edward cad essere umano, ma ero io ad essere un vampira.
Era una sensazione …. Strana. Molto strana ma allo stesso tempo unica.
Per la prima volta riuscivo a essere fatta dalla stessa materia del metallo della lega più forte o del muro più duro. Era bellissimo.
- dove andiamo? - presto mi accorsi che ci trovavamo, di nuovo, in Cina nello spiazzo dove io e Emily ci eravamo “accampate” quando Angela e Jessica scomparirono ... mi faceva ancora male ricordarlo.
Fu in quel momento che capii che mi trovavo in un sogno.
Tutto era così surreale … a partire dal fatto che ero un vampira … come era successo? Quando? Domande a cui, probabilmente, non avrei mai  saputo dare risposta.

- guarda - mi disse Edward segnando un punto lontano, ai confini dello spiazzo.
- cosa? - chiesi confusa. Non vedevo niente.
- non li vedi? - mi chiese a affilai il mio sguardo, in quel momento li scorsi.
Velocemente raggiunsi il punto che Edward poco prima  mi aveva segnato e non ebbi più dubbi:
Mio padre e mia madre, abbracciati, mi sorridevano pacifici.
- mamma … - dissi confusa, come se non ci credessi. - papà … - accennai un sorriso. Non aprirono bocca. - oh, come sono felice di vedervi! Scusate tanto se sono scomparsa per così tanto tempo, ma Angela e Jessica sono morte e poi …. Bè devo spiegarvi tutto a casa. - dissi avvicinandomi a loro per abbracciarli.
Improvvisamente, come dei fulmini, vidi che si erano spostati in là di qualche metro. perchè non volevano abbracciarmi?
Continuavano a sorridere e con le loro braccia mi incitano ad andare in quella direzione.
- vai - mi disse Edward, che nel frattempo mi aveva raggiunto, quando lo guardai in senso di domanda.
Annuii.
Praticamente attraversai tutto lo spiazzo e piano piano arrivai nel bosco. Seguivo i miei genitori che, precedendomi, continuavano a non parlare. Era strano.
Ero arcistufa di seguirli senza neppure sapere dove andavo. Dovevo trovare un scusa per farmelo dire.
- ma dove stiamo andando? - dissi sbarrandogli la strada. Mio padre, Charlie, si ostinava a guardarmi sorridendo, ovviamente senza parlare e …  e l’espressione di Reneè … mi spaventò.
Improvvisamente i suoi occhi erano diventati di ghiaccio e fissavano il vuoto, provai a seguirli.
Mi girai piano piano e capii che mi trovavo nel posto dove avevo incontrato per la prima volta Edward e Jacob, quando gli avevo attaccati.
In quella occasione, invece, la situazione era molto differente.  Tanto per cominciare non c’era nessuno e non capii il motivo per il quale i miei genitori mi avevano portata li e perché Edward si era fidato di loro.

compresi tutto solo quando alzai la testa.
Sopra di me, attaccati a due robusti rami, si trovavano due enormi sacchi trasparenti.
Il cuore mi si raggelò quando vidi cosa questi sacchi contenevano: oltre le pareti sporche di sangue, intravedevo dei corpi. I loro occhi erano persi, spenti.
 Non ci misi molto a capire chi erano.
Urlai a squarcia gola quando riuscii a dare un nome a quei due corpi mutilati: Angela e Jessica.
Non ci credevo.
I capelli di Angela, una volta neri e lunghi, erano stati tagliati ed erano zuppi di un sangue rosso e inquietante.  Jessica era anche più orribile di Angela:
dalla sua bocca scendeva timida una goccia di sangue e praticamente il suo naso non esisteva più. Anche lei aveva i capelli tagliati e sporchi di sangue come quelli di Angela.
Ripetei il mio urlo quando ebbi finito di guardare e distolsi i miei poveri occhi da quella schifosa scena.
Piansi molto, stesa a terra.

- Bella … - il mio cuore perse un battito quando udii quella voce. - perché piangi? - alzai lo sguardo e vidi che, al posto dei miei genitori, erano comparsi  Jane e Felix.
Lei mi guardava con aria confusa.
- sei stata tu … - dissi puntando il dito sui sacchi appesi in aria. - e tu l’hai aiutata! - urlai all’enorme vampiro.
- le tue amiche ti mancano? - chiese lei imitando la voce di una bambina. - bè non ti preoccupare: tra poco le raggiungerai. - disse sadica indicando un altro sacco trasparente attaccato ad un terzo ramo. Era vuoto. Pulito. Era per me.
- no! - sussultai per poi iniziare a correre.
Quasi immediatamente mi sentii afferrare per un gamba, mi fece male, molto male.
Poi guardai avanti e vidi, al posto di Edward, un altro ragazzo.
- Pepe, aiutami. - dissi col fiatone guardandolo per poi stremare a terra sentendo un dolore lancinante alla parte superiore della gamba.
Poco prima di chiudere gli occhi, scorsi la figura di Pepe avvicinarsi a me e dopo un dolore ancora più insopportabile, non avvertii altro che benessere.

Aprii gli occhi e fui veramente felice di realizzare che quello che avevo appena fatto era solo un sogno.
Quando  riuscii a vedere perfettamente tutto mi ritrovai davanti il diafano viso di Pepe.
- grazie. - dissi quando capii che, come nel sogno, era stato lui a farmi passare il dolore alla gamba. Mi sorrise.
Era una sensazione bellissima riuscire, finalmente, a muovere la mia gamba come volevo.
Mi guardai intorno.
Non conoscevo quel posto ma l’unica cosa che potevo affermare era che il divano su cui mi trovavo era comodissimo.

- Bella!! - sentii due voci esclamare. Quando girai la testa mi ritrovai due facce scrutanti davanti a me.
Una era quella di Jacob, l’avrei riconosciuto ovunque ormai, ma non riuscii a dare un nome all' altra faccia che mi trovavo davanti …

Era un viso piccolo e molto pallido. Un naso fine e delicato attirava il mio sguardo e degli occhioni gialli come il miele mi incantavano. Invidiavo moltissimo i suoi capelli … corti e neri come la pece, spuntavano dalla sua piccola testa.
Era praticamente perfetta.
‘un’altra vampira …’ dissi tra me alzando gli occhi al cielo.
- oh, Bella! - esordì la sconosciuta con una voce soave. - ero tanto preoccupata per te! Cioè … forse lui era più preoccupato di me ma … acciderbolina! Cosa avrei fatto sei la ragazza di mio fratello fosse morta? Molto probabilmente credo che avrei commesso un crimine uccidendolo. AHAH. Comunque, come stai? - mi disse spalancando gli occhi e sorridendomi a 1325465 denti.
- O D D I O!! è verooooooo, ma che scemotta che sono!! Mi sono dimenticata di presentarmi! Io sono Alice Cullen e sono la sorella di Edward Anthony Mason, mamma che nome lungo, Cullen cioè il tuo fidanzato, già già. - mi disse tendendomi la mano.
- molto piacere Alice, io sono … -
- Bella, lo so!! IHIH - disse elettrizzata. - sono davvero felice di fare la tua conoscenza! Insomma è la prima volta dopo decenni che non fraternizzo con un’umana!
Devi sapere che io sono vampira da molto tempo e al contrario dei miei fratelli, non riesco a stare al Mondo senza qualcuno che non sia … come me, ecco. - urlò abbracciandomi forte. Sussultai. -  Scusa! Sai .. Non ci sono abituata!! Allora … come va la gamba? - chiese.

- oh emm … direi bene. - guardai sorridendo Pepe.
Gli ero infinitamente devota.

- meno male! Grazie al cielo c’era il nostro amichetto che ha fatto un miracolo usando il suo potere! - esultò.
- già …. - mi alzai e diedi un bacio sulla guancia a Pepe. Essendo un vampiro non poteva farlo, ma credo che se fosse stato un umano sarebbe arrossito.
Fu talmente veloce che quasi non sentii neppure il contatto tra le mie labbra e la sua gote, ma non tardai a raggelare.
- amore! - disse improvvisamente la strana ragazza girandosi.
Davanti a me era comparso un altro ragazzo, ovviamente un vampiro, che non avevo mai visto.
Era alto, quasi quanto Edward, magro ma leggermente più muscoloso di lui. Una chioma mossa di riccioli d’oro gli copriva la testa e incorniciava la sua faccia dandogli sembianze angeliche.
Forse i capelli furono la cosa che mi colpirono di più di lui, anche perché gli occhi non potevano assolutamente scaturire nessun tipo di interesse in me dato che i vampiri ce li avevano tutti uguali.

Era bello, anzi, bellissimo.
- ma dov’eri andato? - chiese Alice, che ormai l’aveva raggiunto ed ora lo abbracciava.
- ero a caccia … - disse tranquillo.
Qualcosa in me scoppiò. Era il mio istinto. C’era una vocina dentro, nel profondo del mio cuore, che mi diceva che io avrei dovuto uccidere tutti quelli che erano in quella stanza, fatta eccezione per Jacob.
Era come una se rabbia improvvisa, mi avesse contaminato e ora mi comandasse.
Con scatto repentino mi misi in posizione di attacco. Lo stesso lo fece anche il ragazzo della  folletta.
- Bella, Bella! - Jacob si mise tra me e lui. - loro bevono soltanto sangue animale. Non ti uccideranno! - mi disse prendendomi tra le mani il viso. - credimi.  -disse ma non volevo ascoltarlo.
Io dovevo  ucciderli, tutti quanti.

*** angolo dell'autore ***
Finish!!
Il sogno di Bella era molto strano, vero? oui oui. Pensate che l'ho fatto io stesso ma, ovviamente, l'ho poi leggermente modificato ^^''
Dite grazie a Pepe per aver salvato Bella!
E ... Alice non è super simpatica?? Si, bè, credo che gia voi lo sapevate ma ... Cavolo è simpaticissima!! =)
Spero recensirete in molti.
Mirko

Risposte alle recensioni:

Vampire_Twilight: bè ... direi che in questo capitolo ho "calmato le acque" dato che sia Edward che Emily, non si sono visti ^^ ma devo avvisarti che il prossimo capitolo sarà pieno di delusioni e colpi di scena soprattutto per Bella.
anche io, e credo tutti gl ialtri, pensavano che Emily fosse una brava raagzza. Bè, si, lo è ma .... è ancora innamorata di Edward. spero ti sia piaciuto il chappy.
Mirko


aLiCe_CuLlEn:  Ehi caalmati Gio!!!!! lo so che Emily non doveva farlo ma ... è innamorata di Edward!! e sai che all'amor non si comanda!!! ;) ma hai visto? quella porcavaccona di Emily in questo chappy non si è vista! solo Bella ... Alice ... jacob ... Pepe e una piccola comparsa di jasper!!
hai visto che bravo Pepe? è stato bravissimo, neh?? e comunque in questo chappy non ho fatto succedere il "finimondo" ma .... credo che persto succederà qualcosa, ma sai come sono ... moooolto imprevedibile!!
sono contento che tu abbia apprezzato la simpatia ma anche la rabbia, di Alice!
adesso vado
ciaoooo
Mirko


il resto delle risposte alle recensioni verrà messo tra pochi giorni
spiacente per l'inconveniente
Mirko

 




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Capitolo 19
*** Sorprese Indesiderate ***


Ragazzi! I can't believe it, sto finalmente postando!!
Non posso credere neppure io finalmente di aver trovato un pò per completare il mio nuovo capitolo di Un Posto In Paradiso!!
Sono felicissimo anche perchè... cioè è dal 3 settembre che non posto, QUASI 3 MESI!! O.O
Bè ... dopo tanta attesa, ho cercato di fare un capitolo degno di tutto questa attesa.
Buona Lettura!!

POV Bella
Non sapevo perché ero in quella casa.

Non sapevo perché ero infuriata.
Non sapevo perché ero davanti ad un vampiro pronta ad ucciderlo.
Lui mi guardava con occhi sottili, quasi del tutto chiusi, e io cercavo un qualcosa che mi potesse distrarre, ma la rabbia non mi faceva vedere niente, tutto nella mia testa era come offuscato, grigio e misterioso.
Stavo per perdere ogni controllo, anche guardare la faccia di Jacob davanti alla mia che implorava di calmarmi mi faceva innervosire.
Così come la minuta faccia di Alice e persino il faccino dolce di Pepe.
Forse solo lui poteva veramente calmarmi, ma in quel momento gli si vedeva chiaramente stampata in faccia una sensazione di paura o timore.
Quali dei due fosse era irrilevante, la cosa che più mi spaventava era il fatto che la causa della loro agitazione ero io. E non volevo esserlo.
Nessuno poteva salvarmi in quel momento, nessuno poteva salvarci.
Fu in quel momento che, come una saetta a ciel sereno, l’immagine di Edward balenò nella mia testa.
‘Edward …’ mimai con le labbra. Jacob  capì e un sorriso gli si stampò in faccia.
- è fuori. - mi disse quasi come se sapesse cosa mi interessava veramente in quel momento.
Gli sorrisi e lo abbracciai davanti agli sguardi sbigottiti di tutti.
Ero felice al solo pensiero che Edward avesse calmato la bestia che pian piano stava guadagnando sempre più campo nel mio cuore. Sapevo di amarlo e volevo urlarlo al Mondo.
Mentre camminavo per il corridoio della casa di Alice, preparavo una scena. Prevedevo di uscire in giardino, abbracciarlo da dietro e baciarlo … dirgli “ti amo” e sentirmi dire: “anche io Bella …”. Che mielosa che ero… avevo sempre amato riprodurre scene da film tipo ‘Titanic’ o ‘Ghost’ ma .. Non avendo mai avuto un fidanzato, non era mai stato possibile.
Ma ora lo era, eccome.
Mi avvicinai sempre più alla porta vetrata col batticuore, lo desideravo, ma quando presi la maniglia per aprire la porta d’ingresso il cuore pulsò ancora più veloce, ma per un altro motivo:
Dal buio che c’era fuori, riuscivo a vedere Edward e Emily.
Lei lo abbracciava e lui parlava, parlava velocemente.
Improvvisamente vidi la mano della mia migliore amica irrigidirsi toccando il bacino di Edward.
Mi vennero le lacrime agli occhi.
Emily pronunciò un’ultima parola prima dell’inferno: Edward, teso e con aria sofferente, si avvicinò sempre più e lei con scatto repentino andò a toccare le sue labbra.
Chiusi gli occhi.
Non respirai.
Chiusi la porta del mio cuore e buttai via la chiave.
Non potevo crederci …. lui, l’amore della mia vita, si stava baciando con … con la mia migliore amica?
Era un incubo, non poteva essere nient’altro. In quel momento sperai tanto di essere ancora svenuta, con la gamba rotta sul divano di Alice; mi diedi un pizzicotto sul braccio proprio mentre l’ennesima lacrima cadde terra, niente.
Quando aprii gli occhi ero ancora lì, barcollavo e non riuscivo a guardare fuori anche se lo capivo anche senza fissarli che si stavano ancora baciando.
Con gli occhi appannati, guardai per terra e vidi una grossa macchia bagnata. Sorrisi al pensiero di aver pianto talmente tanto da fare una cosa del genere. Non avevo il coraggio di muovermi, ma sicuramente non avevo neppure il coraggio sopportare quella tortura ancora per un secondo.
‘avanti Bella … prendi forza e vai’ mi dissi stringendo i pugni.
Per un micro secondo alzai gli occhi e lo vidi: Edward mi guardava stupito, allarmato. Emily, invece, continuava a fissarlo (evidentemente non mi aveva vista). Guardando lui, mi crebbe dentro una rabbia mai sentita prima. Era come se tutto quello che avevo vissuto nell’arco di un mese, fosse stato cancellato. Ogni cosa che fosse legata a lui, mi dava ribrezzo, disgusto e mi innervosiva. Avevo una voglia pazza di uscire e saltargli addosso ma sapevo di non doverlo fare … era troppo importante per me. Non potevo mentire a me stessa. Non potevo mentire al mio cuore.
Forse l’unica cosa buona che potevo fare in quel momento era andarmene. Pensare … stare sola …. Si, era il meglio. Almeno lo pensavo.
Non ci pensai due volte quando vidi Edward scansare Emily ed avvicinarsi alla porta velocemente.
Scappai.
Con passo veloce attraversai il corridoi che in quel momento mi sembrò così lungo … non finiva mai e per di più mi sentivo il respiro di Edward al collo. Non lo volevo. Non più.
Senza neppure guardare chi c’era, attraversai anche il salotto e mi diressi verso l’uscita.
Una voce acuta mi chiamò.
- Bella, dove vai?! - urlò Alice. Mi dispiace lasciarla. Mi dispiaceva lasciare tutti i presenti in quella sala, volevo chiedere scusa a tutti loro per come mi ero comportata e … e mi che mi sentivo un merda, ma non potevo.
Lui era dietro a me.
- Bella, ti prego fermati!- la sua voce mi ferì ancora di più.
In quell’istante volevo soltanto che lui sparisse, per sempre.
- smettila di seguirmi, TI ODIO! - dissi. - lasciami in pace!- mi sgolai senza mai girarmi.
Erano minuti che piangevo a dirotto e adesso volevo smettere, volevo smettere di fare la pappamolla e iniziare a fare la seria.
Gliel’avrei fatta pagare. Poteva starne certo.
Uscire dalla casa climatizzata, mi fece sussultare.
Fuori c’era un freddo degno del polo nord e un vento abbastanza forte spirava da est. Faceva un freddo cane e per di più non avevo addosso praticamente niente, solo una maglietta di cotone. Tutti i capelli presero a dimenarsi e ogni tre per due mi ritrovavo con le mani in faccia per togliermeli dagli occhi. Le lacrime mi si erano congelate e non riuscivo a tenere aperte le palpebre dal freddo.
Guardai in alto: sopra i grandi abeti della foresta, il cielo era limpido. La Luna era circa a metà delle sue fasi e le stelle scintillavano fragili. Persino loro sembravano emanare freddo. Ogni tanto passavano delle leggere e velate nuvole che sparivano praticamente subito.
Facevo di tutto per non pensare a quello che avevo appena visto e iniziai ad attivare la mia mente bacata per trovare qualche posto un po’ caldo adatto per la situazione che stavo vivendo. Mi illuminai:
“casa” mi balenò in mente. Poi mi piombarono in mente tante altre parole e facce… papà….. Mamma…. Il mio letto…
Mi asciugai le lacrime e iniziai ad attraversare il vialetto che portava da casa Cullen alla strada principale per Forks in preda al gelo e, soprattutto, alla paura. Il vento soffiava sulle foglie delle decine di alberi di cui non vedevo neppure le cime. C’erano degli strani rumori e persino i miei passi e il mio continuo inspirare ed espirare mi spaventava. Ogni tanto mi giravo indietro anche se non sapevo esattamente in perché; forse perché volevo vedere quanta strada avevo fatto oppure perché volevo accertarmi che veramente non ci fosse niente e nessuno dietro di me.
Improvvisamente vedi un faro luminoso che irradiò quella notte e capii che  ero arrivata al fine del vialetto; infatti dopo pochi metri stavo passeggiando tra le saracinesche abbassate degli sporadici negozi che c’erano nella mia cittadina…. La vista di tutti quegli oggetti, così famigliari, mi provocò delle emozioni fortissime.
Quando vidi il cartello con scritto a caratteri cubitali “Welcome to Forks”, oppure quando vidi l’enorme statua raffigurante un orso con in bocca un pesce scolpiti nel legno un sorriso di malinconia mi sorse in faccia.
Quando, finalmente, vidi la mia casetta, un lacrime mi scese in viso. Non poevo crederci, era una delle sensazioni più belle che avevo mai provato: ero confusa perché avevo un misto di sentimenti che mi facevano contorcere lo stomaco. C’era gioia, ma c’erano anche nostalgia e tristezza anche se ero a pochi metri dal luogo che aveva segnato la mia vita.
Con estrema velocità attraversai la strada e quando toccai la maniglia fredda e dorata della porta,  brividi intensissimi solcarono tutto il mio corpo, da testa a piedi. Ovviamente la porta era aperta, come sempre, e un odore assolutamente familiare e intensissimo mi investì. Guardai in cucina, i fornelli erano accesi ma non c’era nessuno. Allora andai in sala dove mio padre era solito passare tutto il suo tempo libero a guardare stravaccato le partite di baseball alla tv, anche lì non c’era nessuno.
- mamma? Papà? - urlai con estremo entusiasmo, avevo il fiatone. Al piano terra non trovai nessuno e non sentii nessun tipo di rumore oltre a quello dell’acqua della pentola che bolliva e lo scoppiettio della legna che ardeva nel caminetto in sala. Salii le scale. Il legno del parquet al piano secondo cigolava sotto il mio peso e i miei piedi continuavano a scivolare talmente comminavo con fretta.
- mamma? Papà? Ci siete? Sono io, Bella! - dissi. Nessuna risposta. Percepii un rumore provenire dalla camera da letto dei miei. Una strana tensione mi assalì.
Con passo svelto ma tuttavia morbido e insonoro attraversai il corridoi e andai in camera da letto. Aprii la porta che cigolò, avanzai e una felicità estrema fu quello che provai al memento ma poi, la disperazione.
Sul letto c’erano Charlie e mia madre. Mio papà guardava per terra e mia madre mi guardava: aveva gli occhi sconvolti e tutto il trucco le era colato bagnato dalle lacrime. Stavo per chiedere: <>  ma la risposta fu poi evidente.
Sentii la porta chiudersi con un forte scossone dietro di me e mi girai. Dietro di me c’era …. No, non poteva essere.  Un specie di mostro grosso come un armadio mi fissava, era vestito con una specie di mantello e mi fissava con occhi rossi come il sangue. Lo riconobbi. Iniziai a sudare.
- ciao cara. - una voce suadente mi costrinse a girarmi e quello che aspettavo di vedere si prostrò davanti a me: era la stessa vampira bionda e bassina che avevo incontrato nella centrale in Cina e la stessa che aveva cercato di uccidere Pepe nella foresta.
Era il nemico. Ed aveva in pugno i miei genitori.

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Capitolo 20
*** Nessuna pietà ***


Ragazziii!! finalmente dopo mesi e mesi di attesa e poca ispirazione, ritorno su Efp per postare la ff ch più mi ha dato soddisfazioni!
In questo capitolo , Jacob assumerà una parte essenziale per la continuazione della storiella e ... beh succederà anche una cosa che stravolgerà tutto,
Spero tanto che vi piaccia,
Buona Lettura,
Mirko

Il cuore batteva a mille e mi chiesi più volte se quello che mi stava succedendo fosse reale o meno. La vampira bionda mi guardava intensamente, dritta davanti a me e il suo amico era alle spalle di mia madre. Temevo per la mia vita, questo era certo, ma sicuramente temevo soprattutto per la loro.

- Dimmi Isabella… dove si trova il tuo amico… Pepe. – alla pronuncia del suo nome mi venne immediatamente alla memoria quello che era successo quel giorno nella foresta e per questo non volevo dirle dove si trovava.

-Io non lo sento ne vedo più da settimane ormai … - dissi tenendo gli occhi bassi. Non ero per niente brava a mentire, mannaggia a me.

-Bella, devi capire che è per il tuo bene … persone come lui … ibridi come lui, non dovrebbero esistere al mondo. Sono una feccia. Dimmi dove si trova. – il suo tono era impaziente, impaziente di vedere morto il mio amico.

-Non te lo dirò mai. – dissi con voce netta.

-Beh se tu non ci dai quello che vogliamo, noi non ti diamo quello a cui tienidi più al mondo: i tuoi genitori. – e con uno sguardo freddo ad agghiacciante guardò il suo compagno. – forza Felix, finiamola qua. – in quel momento un urlo assordante uscì dalla mia bocca, stavo per avventarmi contro di loro ma improvvisamente mi mancarono le forze. Prima di chiudere gli occhi, riuscii a vedere una cosa … una cosa che avrei preferito non vedere.

Nel frattempo….

POV Jacob

Era sorta un’ inquietante calma in casa Cullen dopo la ‘fuga’ di Bella. Tutti si guardavano in faccia come per cercare spiegazioni l’uno dell’altro.

-Edward, non farlo. Sarà in collera con te. – disse Alice alla vista del fratello che con passo svelto cercava di raggiungere la porta.

-qualcuno mi può spiegare cosa sta succedendo?- dissi incrociando le braccia, ovviamente Alice aveva visto tutto.

- Edward ha baciato Emily … - esordì Alice.

- c..cosa? – balbettai.

- no, Emily ha usato il suo potere contro di me! Mi ha costretto a baciarla! – sbraitò Edward.

- comunque sia, Bella gli ha visti e …. E è scappata via. – disse Alice con voce monotona.

- e dove è andata? – domandai impaziente.

- in un luogo vicino… nell’unico luogo dove si può sentire al sicuro, protetta: casa sua. – disse Alice ed Edward si avvicinò alla porta.

- Edward, no! Non servirà a niente! Manda Jake, lui potrebbe parlarci. - intervenne Alice mettendosi prontamente tra la porta e il fratello.

- Edward .. Alice ha ragione .. – dissi guardandolo. – manda me, non ti preoccupare: te la riporto indietro. – il mio migliore amico accennò un sorriso e passandosi una mano tra i capelli si spostò per farmi strada.

- ma Emily dov’è? – dissi Pepe, alle mie spalle. Lo fulminammo tutti.

- io quella non voglio più vederla. – dissi Edward guardando il vuoto.

. ti capisco, fratello. – dissi prontamente appoggiandogli una mano sulla spalla.

- Jacob, ti prego, va. – Alice mi riportò all’attenzione e con un balzo uscii dalla casa. Mi sfilai i pantaloncini marroni che ero solito portare, li legai alla caviglia e mi trasformai.

Correvo, correvo, e assaporavo fino in fondo l’odore delle foglie, del muschio portato dal leggero vento di quella sera. Avrei potuto correre per ore senza mai stancarmi pur di cercare di far ragionare Bella.

Sfortunatamente casa Swan non era molto distante dall’abitazione dei Cullen quindi dovetti interrompere la mia ‘corsa canina’ praticamente subito e dopo essermi messo i pantaloni che erano rimasti annodati alla caviglia, corsi a piedi nudi sull’asfalto di Forks.

Quando arrivai davanti a casa di Bella, uno strano odore mi mise in allerta: puzza di vampiro. Provai a suonare al campanello ma non rispondeva nessuno, la porta era chiusa a chiave così la sfondai. Mi affidai al mio olfatto e seguii la scia nauseante che in casa si era fatta più forte. Salii le scale velocemente ma molto cautamente iniziando a sentire qualche voce … riconoscevo quella di Bella, ansiosa e affannosa, e una molto diversa … calma e stranamente inquietante.

Le voci provenivano dalla stanza da letto dei genitori di Bella e la porta era socchiusa. Sbirciai dal piccolo spiraglio che si era creato, giusto per capire cosa stava succedendo. Bastarono pochi secondi: Bella stava cadendo a terra, svenuta e un vampiro, grande e grosso, si avvicinava a Charlie. gli prese il viso tra le mani e le morse il collo. La giugulare venne tranciata di netto e la vista di uno zampillo di sangue, mi fece scattare.

Spalancai la porta sotto gli occhi rossi dei presenti. Renèe era ancora viva, mi fissava ma non potevo fare niente. Charlie era ormai morto, i suoi occhi erano spenti e non sentivo più il battito del suo cuore. Le lacrime iniziarono a pungermi gli occhi e improvvisamente la bestia di scatenò: mi trasformai in pochi secondi e mi avventai contro la piccola, quella bionda. Lei non riuscì nemmeno a difendersi, le staccai la testa dal corpo in un momento. Il corpo senza testa della vampira cadde sulle ginocchia in una vista raccapricciante e quando vi girai per uccidere l’altro, vidi la madre di Bella, anche lei, senza testa. Il vampiro mi guardava, tutto pieno di sangue sulla bocca. Ancora prima che potessi anche solo ferirlo, lui scappò dalla finestra sparendo.

Non provai neppure a inseguirlo perché ero più interessato ad assistere Bella, svenuta sul pavimento.

-Bella, Bella sveglia! – dissi. Niente. Sentivo però il suo respiro affannoso e il battito calmo del suo cuore, per lo meno ero sicuro che fosse viva.

- aprii il guardaroba della camera per cercare qualche vestito di Charlie, dato che dopo la trasformazione mi ritrovai senza vestiti. Presi giusto un paio di pantaloni e quando mi girai vidi bella che si massaggiava la testa.

- Bella … - dissi aiutandola ad alzarsi. Subito lei mi abbracciò forte tanto da sentirmi mancare il respiro.

- dimmi che se ne sono … - Bella si interruppe irrigidendosi.

- che succede? – chiesi, lei sciolse l’abbraccio.

- mamma … - in quel momento capii. – papà … - disse.

- Bella … mi dispiace. Sono arrivato troppo tardi. – le dissi capendo che stavo fissando i corpi esanimi dei suoi genitori.

- no … - disse. Una lacrima salata le stava solcando il viso.

- dai Bella… Andiamo via. – le dissi cingendole le spalle.

- stronzi…ANDATE ALL’INFERNO! – urlò al vuoto e piangendo lacrime amare.

Non l’avevo mai vista così … disperata. Ma d’altronde, come non capirla?

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Capitolo 21
*** Andare avanti ... da soli. ***


Saranno passati due giorni, ma ero troppo impaziente!!

Ritornata l'ispirazione, mi sono messo subito a scrivere e .. e ... penso che mi sia uscito un chappy molto carino!!

Spero vi piaccia!!

saluti,

Mirko

POV Bella

La testa mi girava ancora. Tenevo chiusi gli occhi essendo troppo sensibili alla luce nonostante fosse notte e continuavo ad emettere strani versi di lamento. Sentivo i capelli sudati e sulla fronte e non mi sentivo le gambe. Ero in braccio a Jake, quello lo capivo perché sentivo caldo e il suo respiro del tuto calmo nonostante stesse correndo portandomi in braccio.

Nonostante tutto questo, ricordavo perfettamente quello che era successo ma non volevo ricordarlo. Solo al pensiero di aver perso i miei genitori così brutalmente, mi faceva soffrire. Pochi secondi, uno sguardo ai corpi mutilati dei miei, sono stati abbastanza per devastarmi completamente. Sentivo sulle guance le lacrime ormai asciutte che mi tiravano la pelle. Non potevo piangere ancora, non volevo piangere ancora. Avevo prima perso le mie due amiche, Jessica e Angela, e adesso i miei genitori? Questo no, non potevo accertarlo. Non potevo accettare di stare sola al mondo.

Piano piano aprii gli occhi, sbattei più volte le palpebre ma riuscii a vedere soltanto il faccione di Jacob che guardava dritto davanti a sé.

-J…Jake. – dissi.

- dimmi Bella. – non mi guardò neanche, era … pensieroso.

- che hai? – chiesi fissandolo.

- io niente, tu, piuttosto: stai bene? – chiese.

Beh, la risposta era ovvia: no, non stavo bene. Avevo appena visto uccidere i miei genitori e in più mi sentivo a pezzi ; era chiaro che non stessi bene.

-Siamo quasi arrivati a casa. – mi disse capendo che non avrei risposto alla sua domanda.

- casa? – chiesi ancora intontita.

- dai Cullen … -

Casa Cullen uguale fratelli Cullen, fratelli Cullen uguale Edward Cullen. No, io non avrei più messo piede in quella casa se ci fosse stato anche lui.

-No! – dissi. – neanche per sogno! Io non ci torno da quel … sudicio traditore!- sbraitai.

- Bella, prima di dire cazzate, prova a pensare una volta ogni tanto! – disse Jake. Non si era mai rivolto a me così. – Edward si sta facendo in quattro, come tutti noi, per proteggerti da quelle … sanguisughe e, secondo te, lui che è innamorato pazzo di te, andrebbe a baciare Emily, che non calcola neppure, di sua spontanea volontà?! –

- beh, è quello che ha fatto, quindi si! – dissi fissandolo. Si fermò guardandomi con sguardo di rimprovero.

- no che non l’ha fatto! Emily l’ha costretto! – certo, Emily. Lei e il suo potere di ipnotizzare la mente degli altri costringendoli a fare quello che vuole … si, aveva costretto il mio Edward a baciarla perché sapeva che io stavo arrivando e voleva chele nostra storia finisse …

- ma … - pensai ad alta voce. - … perché? – la voce mi tremava. Avevo trovato un’amica, una confidente in Emily, era stata l’unica persona che dopo, anzi prima, di Edward mi av va fatta sentire viva, sicura… e adesso lei voleva prendersi l’unico amore della mia vita con l’inganno! Spregevole.

- perché lei è innamorata di Edward. Ci ha già provato con lui alle tua spalle ma lui ha sempre rifiutato, finche non l’ha costretto. Bella, devi perdonarlo perché in fondo lui non ha fatto niente. – concluse Jacob.

Non ci pensai neanche, saltai giù e mi misi a correre.

Corsi per tutto il vialetto sterrato che portava a casa Cullen, che in quel momento mi sembrò infinito. Sentivo l’acido lattico spargersi nella ginocchia, dappertutto sulle gambe, il cuore batteva all’impazzata e i polmoni si gonfiavano e sgonfiavano a più non posso. Il mio corpo non ce la faceva più, sentivo che da un momento all’altra le gambe mi sarebbero cedute e stavo per mollare ma all’improvviso vidi delle luci nella notte, poi le vetrate della casa e il pianoforte di Edward. Allora iniziai a correre più forte finche non arrivai alla porta della casa e la spalancai.

Mi piegai in due per lo sforzo e avevo un respiro affannoso. Poi lo vidi, vidi il suo sguardo mielato che mi fissava. Era il mio amore.

Accennai un sorriso e gli corsi addosso saltandogli in braccio.

-Scusami, scusami, scusami!- inizia a urlare baciandolo dappertutto. Ero felicissima e avevo il magone.

- no, Bella, no… scusami tu. – e ci lasciammo prendere da un bacio appassionato davanti a tutti.

- …bene…- una voce ci fece staccare. Mi girai, anche se l’avevo già riconosciuta. Era Emily, ovviamente. Appoggiata al muro che ci fissava con le labbra arricciate.

Si mise ad applaudire – che scena romantica … direi quasi patetica. – e una risatina isterica risuonò nella stanza. Entrambe ci fissavamo male.

-cos’è, Bella? Ti mancava mammina? – disse in tono infantile.

Con estrema calma scesi da Edward e mi avvicinai lentamente a lei.

Forse ne Emily, ne Edward, ne nessun altro se l’aspettava, ma lo feci: alzai il braccio le impiantai in pieno muso un pugno che la fece piegare in due dal dolore.

-Mia madre è morta, puttana! – dissi massaggiandomi la mano. – non dici più niente, eh? – le urlai mentre con entrambe le mani si toccava il viso. – ora vattene, perché se ti vedo ancora ti battezzo con l’altro pugno. – le dissi a denti stretti. Emily si alzò ciondolante e scappò a gambe levante. Mi sentii soddisfatta.

Girandomi vidi le facce di tutti a bocca aperta e sbalordite.

-non ci posso credere … - esordì Alice con un sorriso a trentadue denti.

- avrebbe fatto male pure a me ahah – disse Jake che nel frattempo era arrivato in casa.

- non credo ti riterrò più tanto fragile … - disse Edward avvicinandosi a me. – mi piaci quando fai così. – mi disse all’orecchio.

- ti amo. – risposi.

- anche io. – disse accarezzandomi i capelli.

- mmh – Jasper si schiarì la voce. – non vorrei disturbare nessuno … - disse – ma qui ci sono i Volturi che vogliono uccidere Pepe e Bella. Non credo che un pugno come questi sarà sufficiente per farli fuori. – mi sorrise.

- in effetti hai ragione, - dissi sedendomi sul divano – questa volta hanno esagerato. – dissi.

- non abbiamo più molte speranze. Ci uccideranno tutti. – disse Edward, molto ottimista, tanto per cambiare.

- almeno che non li uccidiamo prima noi. – dissi.

- non c’è modo. –

- beh … un modo ci sarebbe. – tutti ci girammo verso Alice – ci sono ancora Rosalie e Emmet …. Carlisle e Esme. Con loro avremmo più possibilità di avere la meglio, non credete? –

- e chi sarebbero? – chiesi.

- i nostri fratelli e genitori addottivi. – rispose Jasper.

- ma non sappiamo neppure dove sono … è una cosa senza senso! – disse Edward.

- io lo so dove sono. Ho sempre seguito i loro spostamenti in caso ci fosse stato bisogno di loro. Carlisle e Esme sono in Italia ormai da anni, Carsile è professore ad un’ università di medicina. Rose e Emm fino a una settimana fa erano in Canada. Non è poi così lontano.

Senti Edward, lo so che non ci sentiamo da anni, ma ogni tanto un ‘riunione’ di famiglia non farebbe male. Soprattutto in questi casi. Bella starebbe qui a casa con uno di noi, non sarebbe sola. Il piano regge. – Alice aveva convinto persino me.

- si .. in effetti tutto potrebbe quadrare. Ma ci sono ancora Felix e Jane nei dintorni .. - continuò Edward.

- no – esordì Jake alle mie spalle – la succhia sangue bionda è morta, l’ho uccisa io. Mentre l’altro se l’è data a gambe. – disse.

- e il corpo di Jane dov’è? – chiese Jasper ansioso.

- beh l’ho lasciato dov’era … a casa di Bella. – Jake aveva un’aria assoggettata.

- cosa? Jacob, forse tu non saprai che se non veniamo bruciati noi ci ricomponiamo. – disse Jasper. – a quest’ora potrebbe essere di nuovo viva. – improvvisamente iniziò a battermi di nuovo il cuore all’impazzata. Un attimo prima tutto era rose e fiori e adesso di nuovo l’ansia e l’angoscia si abbattevano contro di me.

- vado io a controllare. – disse Edward uscendo di casa.

Mi raccomando, recensite!! ;)

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Capitolo 22
*** Preparativi. ***


Rieccomi con un nuovo capitolo. diciamo che questo sarà un capitolo introduttivo a quello che sarà l'inizio della fine'. Eh si, tutto ha un epigologo, e anche questa ff si sta avvicinando sempre più alla sua conclusione.

ma ora basta,

voglio solo augurarvi buona lettura e ..... RECENSITEEE...!!

POV Edward

Spesso Jacob sapeva essere molto …. Come dire ‘tonto’. Come era riuscito a dimenticarsi di lasciare così il corpo di Jane? Si, era stato bravo ad ucciderla ma facendo così se la sarebbe ritrovata davanti dopo una mezz’ora!

Era per questo che, mentre lui probabilmente si prendeva un caffè a casa di mia sorella, io mi stavo recando a casa di Bella per finire la ‘Voltura’, sempre che non fosse troppo tardi. Beh, anche se non avessi ritrovato Jane stesa per terra probabilmente l’avrei cercata ovunque pur di farla fuori definitivamente. Non potevo permettere che quella sadica vampira potesse ancora avvicinarsi a Bella. Già al solo pensiero che il suo braccio destro, Felix, fosse ancora a piede libero mi faceva infuriare così come il fatto che Emily avesse avuto il coraggio di scatenare tutto quel disastro.

Ma questo era un altro discorso, adesso dovevo focalizzarmi su Jane.

Appena arrivato davanti a casa di Bella notai la porta d’entrata barbaramente sfondata.

‘Jacob…’ pensai scuotendo la testa ed entrando. Subito riconobbi la scia dei due vampiri e anche quella del mio migliore amico. Seguii gli odori che mi portarono nella camera da letto. La vista dei corpi mutilati dei genitori di Bella mi provocarono l’urto del pianto ma, bloccate dalla mia stessa natura, le lacrime arrivarono fino all’orlo dei miei occhi e evaporarono immediatamente. Lanciai uno sguardo al corpo di Jane, la cui testa, spezzata, si stava avvicinando pian piano al corpo esanime. Con un calcio la sgretolai in mille pezzi luccicanti e così feci con il resto della salma, se così si poteva chiamare. Raccolsi tutti i minimi pezzetti e li buttai nel camino al pian terreno.

Improvvisamente un senso di colpa sorse dentro di me e pensai al capo Swan e la madre di Bella, non potevo lasciarli lì. Così salii di nuovo le scale e morsi il corpo di Reneè e di Charlie. Improvvisamente i loro corpi si riattaccarono alle loro parti e diventarono duri come il marmo per poi cadere entrambi in due cumuli di cenere bianca. Presi una catenella d’argento che trovai nel porta gioie di Reneè, la aprii e ci misi un po’ di quella cenere per poi metterla al collo. Il resto lo misi in un contenitore, anch’esso di argento. Sarebbe servito, prima o poi.

POV Bella

-cavolo però, io sono in ansia. – dissi mettendomi le mani tra i capelli. Ero agitatissima per Edward. Non sapevo se era riuscito a fare fuori del tutto Jane oppure no… non sapevo se era vivo o morto … non sapevo se era nei guai, niente!

- Bella, dai, non ti preoccupare lo sto tenendo d’occhio … sta già tornando a casa. – disse Alice per l’ennesima volta, ma io non mi fidavo.

- finche non è qui, davanti a me, non ti credo. – dissi avvicinandomi alla porta.

- ma dai Bella… io mi fiderei di Alice. E poi Edward è mio amico … quindi non è un pappamolla. Quindi non può farsi battere da una donna. È chiaro, no? – disse Jacob dalla cucina. Credo che si stesse preparando uno dei suoi maxi hot dog che era solito sbranare ogni mezzora.

- tu pensa a mangiare. – gli risposi scocciata.

- qui c’è qualcuno che si sta agitando un po’ troppo … - sentii Pepe scendere le scale. Non risposi e mi limitai a fissare il vuoto.

- chissà che fine ha fatto Emily … - esordì Alice. – mi sembra così strano che se ne sia andata così, senza fare ne dire nulla. – disse.

- Pff.. meglio se si è liquidata. Diciamocelo ragazzi, stava sugli zebedei a tutti qui dentro. – disse Jacob con la bocca piena. Accennai un sorriso.

- mah?! Jacob! – disse Alice dandogli un pugno sulla spalla.

- mi sono solo limitato a dare voce ai vostri pensieri. – disse strafottente.

- sicuramente hai dato voce ai miei. – gli dissi sedendomi accanto a lui.

Jacob negli ultimi tempi stava diventando importante, come amico, chiaro. Non solo mi salvava la vita gratis ma era simpatico, premuroso ed era un vero amico, altro che quella là.

-Ne vuoi un pezzo? – disse lui porgendomi l’enorme panino.

- mh, no, grazie sono apposto. – mi limitai a rispondere.

Non ebbi neppure il tempo di girarmi che sentii il suo profumo alle spalle. Non mi girai.

-mi sei mancata. – disse al mio orecchio.

-mi hai fatto morire di ansia. – gli dissi.

-adesso mi faccio perdonare. – disse e mi allacciò al collo un ciondolo argento. Lo riconobbi subito.

- è la catenina di mia madre. – constatai sfiorandola. Sentivo le lacrime agli occhi pensando a lei.

Le avevo regalato quel ciondolo al suo compleanno quando io avevo circa dieci anni e dal quel giorno non aveva mai smesso di portarlo. Sembrò quasi che Edward lo sapesse. Se voleva farmi un regalo, beh quello era decisamente azzeccato.

-grazie… - gli dissi girandomi e baciandolo. Tutti si erano zittiti, ma sentivo distintamente Jacob di fianco a me masticare violentemente.

- aprilo nel momento del bisogno – mi disse serio Edward.

Non capii a pieno quella frase, ma era chiaro che si riferiva al ciondolo. In effetti, guardandolo, ricordai che si poteva aprire ma non ci avevo mai fatto molto caso.

-perché? – dissi.

- tu fallo quando ce ne sarà bisogno. Quando sarai in pericolo, in serio pericolo. – mi disse fissandomi. Quegli occhi mielati mi facevano andare in pappa.

- Edward, è tempo. Ho rintraccio Rose e Emm, sono a Ottawa, in Canada. Se vogliamo trovarli dovremmo partire al più presto. – disse Alice avvicinandosi al fratello. Lui annuì.

- quando? – chiesi.

- domani, all’alba. Stanotte dobbiamo preparare tutto. – disse Jasper, che era comparso da dietro un armadio.

- domani? Non sarebbe meglio prenderla con … che ne so … più calma? – chiesi. Non volevo che se ne andassero.

- se la prendiamo con ‘più calma’ abbiamo più possibilità di tornare a casa e trovarti morta o ,ancora peggio, non trovarti più. – disse Edward.

- ma chi resta con me? – chiesi.

- Pepe, sicuro, e … - Edward guardò Jacob con sguardo implorante. Tutti noi sapevamo che Jacob adorava l’azione e non voleva perdersi il viaggio in Canada e in Italia.

- no, non se ne parla! – disse trangugiando l’ultimo boccone del panino e scattando in piedi. – io vengo con voi! – urlò.

- Jacob, se stai qui significheresti maggiore protezione per Bella. Ti prego, fammi questo piacere fratello. – disse Edward avvicinandosi a lui. Ci fu un lungo momento di silenzio poi, tragicamente, Jake si lasciò andare sul divano.

- e va bene. – disse. Tutti accennammo un sorriso. – ma solo perché qui dentro c’è cibo in abbondanza! – disse con un fare infantile. Il nostro sorriso si trasformò subito in una risata fragorosa che ci fece piegare in due.

- grazie, Jake! – disse Edward abbracciandolo.

POV Emily

-Felix? – chiesi ad un omone che mi dava le spalle. Si girò e mi fissò, lo riconobbi. – credo che io e te potremmo raggiungere un accordo. – gli dissi tendendogli la mano.

Era il momento di vendicarmi.

 

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Capitolo 23
*** Solo 3 giorni, cosa vuoi che siano? ***


Ragazzi, no me lo puede creèr!! Dopo quasi una settimana, eccomi qui, tra di voi per postare un nuovo chappy della mia storiella ^^

Questo capitolo, che esordirà con un pov di Emily, sarà all'insegna del sadicismo e, appunto perchè è uscito fuori tropo sadico ( xD ), ho deciso di terminarlo con un simpatico discorso tra Jake e Bella...

Ma adesso non voglio più anticiparvi nulla di più... vi lascio alla lettura.

ci sentiamo giù ... (:

POV Emily

-Felix … - disse Aro alzandosi pacatamente dal suo trono impreziosito da gioielli di chissà quale valore.

Era da anni che desideravo vedere quella stanza ed eliminare i mostri che la abitavano, ma a quel punto, non mi interessava più.

– lei chi è? – chiese guardandomi. Persi un battito, mi sentii un pesce fuor d’acqua, per un momento. I suoi occhi rossi mi fissavano gelidamente, avevano un che di affascinante.

– io mi chiamo Emily e … - mi interruppe alzando una mano e fissando Felix.

– tu … non sei una di noi. – sospirò riferendosi a me ma continuando a guardare il vampiro.

– perché l’hai portata qui? – chiese incrociando le mani.

– posso spiegare io. – dissi facendo un passo avanti a zittendo Felix prima che potesse parlare.

– è vero: io non sono un vampiro ma … questo non vuol dire che io non possa aiutarvi. Voi volete che Bella sparisca dalla faccia della Terra, no? Beh, anche io lo voglio ma con una piccola variante: io li voglio tutti morti, anche i Cullen.- Aro ritornò a sedersi sul trono.

– perché dovremmo affidarci a una fragile umana… noi abbiamo Jane … - il cuore mi si raggelò e un’idea geniale mi balenò in testa. - a proposito, dov’è?- chiese controllando se fosse dietro di me o di Felix, niente.

– appunto. – gli risposi. – Aro, Jane è morta. – sentii vari respiri interrotti. – l’hanno uccisa, l’hanno uccisa loro, i Cullen! – dissi. Cercai di farmi venire le lacrime agli occhi. – i .. io ho cercato di convincerli a non far niente … ma … ma loro non mi hanno ascoltata, mi hanno picchiata – dissi facendo vedere il pugno che avevo ricevuto da quella bastarda. – cosa potevo fare? Erano come … non so … indemoniati. – dissi ormai in lacrime. ‘perfetto’, pensai. Aro si avvicinò a me e mi prese il viso. Le sue mani fredde mi accarezzarono delicatamente mentre io tenevo lo sguardo basso.

– anche io ho cercato di fermarli.- disse Felix.- Ci hanno inseguiti per giorni e noi cercavamo di scappare ma … un giorno ci hanno trovati e … io non ho potuto fare molto … loro erano tanti, troppi! Io e Jane eravamo in due, abbiamo lottato, a lungo ma loro si sono presi lei e … ho combattuto per impedire a quei mostri di farle qualcosa ma … ma poi è arrivato il lupo che mi ha costretto ad andarmene … - disse Felix anche lui in tono di scuse. Tutte balle, ma eravamo bravi attori.

– vi capisco miei cari.. i Cullen sono sempre stati molto .. irrequieti. È ora di mettere fine. – disse dandomi un bacio sulla fronte. – ma… se qualcuno venisse a sapere che i Volturi stanno lavorando con un’umana … cosa ne sarebbe della nostra reputazione? Lo capisci, vero? – io annuii asciugandomi le lacrime. – quindi.. io ti faccio una proposta: tu dacci la tua anima, diventa un’immortale e noi ti daremo libero arbitrio sulla faccenda di quegli americani. – disse. La proposta non mi stupì più di tanto, me l’aspettavo, era chiaro … ma ora la domanda era: accettare oppure no?.

– in fondo l’Italia è il bel paese … l’idea di diventare un vampiro e vivere qui, con voi, è allettante, questo ve lo concedo. – dissi fissando dritto negli occhi Aro.

– perfetto. La tua trasformazione in neonata ti darà delle capacità che nessuno di noi, e di loro, possiede. Ci sarai d’aiuto. – disse facendo un passo indietro.

– per non dimenticare del mio potere. – dissi stupendo tutti.

– potere? – la voce di Aro si era fatta profonda. – che tipo di potere…? – chiese prendendomi le mani.

– credo che la possibilità di influenzare la mente altrui, sarà accentuata con la mia trasformazione, e … non voglio offendervi ma … forse potrei addirittura sostituire la vostra Jane … d’altronde, morto un papa se ne fa un altro. Non ho forse ragione? .- avevo zittito tutti.

POV Edward

Fissavo Bella dormire pacatamente sul divano della sala.

Alice e Jasper erano andati a caccia e io ero appena tornato. Diedi un’occhiata all’orologio dorato sulla parete, erano quasi le tre di mattina. Ancora poche ore e sarei partito.

In un certo senso, ero stranamente impaziente di rivedere i miei genitori così come i miei fratelli. Erano anni che non parlavo con loro e tantomeno li vedevo, per questo non mi importava quanta fosse la strada, l’importante era trovarli e convincerli ad aiutarmi. Bella ormai era diventata davvero l’unica mia ragione di vita, e il suo respiro calmo e pacato di quel momento me lo fece capire più che mai. L’amavo, l’amavo come non avevo mai amato nessuno. Ogni cosa di lei mi piaceva … la sua goffaggine, il suo balbettio timido, i suoi occhi ancora infantili ma anche la sua maturità in certe situazioni. Era davvero un ragazza d’oro. Lasciarla da sola in balia del nemico, non mi andava giù, ma allo stesso tempo, pensando che accanto a lei ci sarebbe stato Jake, in un certo senso mi rassicurava. Jacob era davvero un amico e avrebbe fatto di tutto per di difenderla.

Non avevamo ancora molto chiaro quello che i Volturi volessero fare, ma sicuramente dopo la morte di Jane, non si sarebbero fermati, anzi, il decesso li avrebbe incentivati ancora di più. Il che era allarmante.

Distogliendomi dai soliti pensieri, mi rimisi a fissare Bella. Le spostai dal viso una ciocca di capelli e gliela misi dietro l’orecchio e le diedi un bacio sulla fronte. Si mosse.

-ehi…- mi disse con gli occhi socchiusi. –che ore sono?- disse.

-scusa non volevo svegliarti. Ritorna dormire, è presto. – le dissi accarezzandole la guancia. Sorrise. – non ti preoccupare. Io resto qui. – dissi, ma non ne ero per niente convinto. Sapevo che a breve me ne sarei andato e sicuramente non l’avrei svegliata per farla soffrire ancora di più. Quello non sarebbe stato un addio, solo un arrivederci, e su questo potevo metterci una mano sul fuoco, a costo di scottarmi.

Quando riabbassai lo sguardo, la mia Bella aveva ricominciato a russare dolcemente, per quanto russare possa esserlo.

Mi alzai e andai alla finestra. In quel momento non pensai a nulla, mi limitai a fissare la Luna, piena e pallida nel cielo.

POV Bella

-Edward, non andare. – dissi.

-devo Bella, e sappi che lo faccio per te. – mi rispose una voce seguita da un’inquietante eco.

-Edward, no! Ti…ti prego. Io ti amo. – dissi alla figura che, sempre più fioca, si allontanava dandomi le spalle.

-io di più, Bella. – ora la voce era dietro di me. Mi girai e il viso di Felix mi fece spaventare. – scherzetto. – mi disse con voce sadica e prendendomi per il collo.

-EDWARD! – urlai svegliandomi. In pochi secondi, il tempo di abituarmi alla luce che c’era, mi accorsi immediatamente che quello che avevo appena fatto era un semplice sogno.

Un’altra scena mi venì subito in mente: io che aprivo gli occhi e vedevo Edward davanti a me. Era mattina presto e lui mi diceva di tornare a dormire. Era così realistico come sogno che pensai che fosse vero … oppure era successo veramente?

-finalmente.- la voce di Jacob mi fece saltare. – cara la mia Bella, lo sai che ore sono? Le undici. Mentre tu russavi facendo tremare la terra, io mi sono già fatto tre colazioni. – disse ingurgitando una frittella intera. – questa è la quarta. – mi disse togliendosi lo zucchero a velo che gli era rimasto intorno alla bocca.

- se ne sono già andati? – suonò più come un’affermazione che come una domanda.

- si … - rispose Jake leccando il piatto.

- lo sapevo….neanche mi hanno avvisato…- stavo già piangendo. Dio, che cacchetta che ero.

- beh, conoscendoti, se ti avessero svegliato, gli avresti tirato un pugno che altro che immortali, li avresti mandati all’aldilà al volo. Ahah. – fece una risata che subito fermò quando vide il mio viso inequivocabilmente stravolto. – mmh, senti Bella. L’hanno fatto solo per non farti soffrire… saranno di ritorno tra due, massimo tre giorni. Cosa vuoi che siano? Dai…- mi disse seppellendomi trai suoi muscoli sovrumani.

- hai ragione. – affermai asciugandomi le lacrime. – basta piangere. Sono solo tre giorni … cosa vuoi che sia … -

- già già! Allora, ci facciamo una partitella a Scarabeo mentre ci pappiamo una pizza farcita? – mi chiese alzandosi in piedi.

- con il termine ‘pizza farcita’ intendi ripiena di tutto quello che ti capita sotto mano? – chiesi sarcastica.

- anche il cibo per cani, se vuoi! – urlò dall’altra stanza.

- ma qui non ci sono cani, a parte te, ovviamente. – dissi.

- ah. Ah. Ah. Ma che simpatica … -

- comunque non so se ho voglia di giocare … non solo dell’umo … -

- ehi! Non voglio scuse! – mi disse zittendomi e appoggiando la scatola sul tavolino.

A volte Jacob era una vera salvezza per me.

** Angolino **

Beh, il capitolo vi è piaciuto?

Sicuramente non è stato molto rilevante ma ... io penso che sia molto carino e parzialmente 'leggero'.

è ormai in atto il piano vendicativo di Emily che, con l'aiuto dei Volturi, sicuramente avrà sicuramente un ruolo da 'scassapalle' d'ora in poi.

Stanotte parto per il mare, quindi credo che per una settimana non scriverò ( o forse si? xD ) beh, sicuramente non potrò postare ...

Quindi mi resta da augurvi una buona settimana e ... ci si sente!!

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Capitolo 24
*** Forgive Me!! ***


Ciao ragazzi, qui è Mirko che vi parla!!
Sì, sono tornato, ma senza il capitolo... ^^''
Vi prego, perdonatemi, ma dovete sapere che il mio momento predileto per scrivere è la sera molto tardi ( mezzanotte e passa ) e ... purtroppo negli ultimi giorni mi alzo molto presto alla mattina per motivi personali e alla sera sono troppo stanco per scrivere...
Questo però non vuol dir nulla, perchè presto tornerò con un nuovo capitolo della storiella!
Sono deciso, e questa volta lo farò, a completare la mia ff ( alla quale mancano anche pochi capitoli pima della sua conclusione) e niente mi impedirà di farlo!
Ci sentiamo presto, Buon Fine Agosto
M!rko

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