Ho bisogno di te!

di Anthony_C
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un caso strano ***
Capitolo 2: *** capitolo II ***
Capitolo 3: *** stammi vicino... ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***



Capitolo 1
*** un caso strano ***


Era una mattina fredda e piovosa, Tony si era alzato a fatica dal suo letto, dopo aver fatto suonare circa sei volte la sveglia decise di alzarsi, si vestì, non fece colazione e uscì dall'appartamento chiudendolo a chiave. Con passo pesante scese le scale, andò nel parcheggio, aprì la macchina e partì per andare al lavoro.
Stava piovendo a dirotto, sui lati della strada c'era un po' di neve, caduta qualche settimana prima che ormai si stava sciogliendo, il cielo era di un grigio scuro, insomma, una brutta mattina.
Dopo circa mezz'ora Tony arrivò a destinazione, parcheggiò la macchina e andò verso l'entrata dell'edificio, chiamò l'ascensore e salì in ufficio. Tutti erano già arrivati. Camminò verso la sua scrivania.
“buon giorno Tony..sei in ritardo lo sai..?”
Tony si fermò e si girò verso la ragazza
“Buon giorno anche a te..”
“svegliato con la luna storta?”
“Diciamo che ho fatto fatica a svegliarmi..”
Senza aspettare una sua risposta andò dietro la sua scrivania e si sedette accendendo il suo computer.
“che schifo di giornata..” disse Tony tirando indietro la testa
“e il peggio che oggi è lunedì”
“soprattutto per quello Ziva..”
“ah! McGee non ci sarà per una settimana..”
“come mai?”
“ha preso l'influenza..ed è a casa con 39 di febbre..”
“vorrei essere al suo posto per starmene a casa..”
Si sentirono dei passi. Era Gibbs, che con passo deciso andò a sedersi sulla sua scrivania, scrisse qualcosa al computer e poi guardò Tony.
“sono in ritardo..lo so capo”
“ho un lavoro per voi..”
“cioè?” domandò Ziva
“è un controllo di routine..credo che a voi non dispiaccia..” disse Gibbs alzandosi, andando vicino la scrivania di Ziva e porgendole un foglio “dei vicini hanno sentito dei rumori strani provenire dalla casa di fronte..andate a controllare”concluse.
“ok!”
Cosi i due uscirono dall'ncis ed entrarono nel furgoncino. Ziva si sedette al posto del guidatore e accese il motore
“controllo di routine..questo è lavoro da pivelli..”
“peccato che non ci sia McGee..vero Tony?”
“zitta e guida!”
“ok musone lungo..”
Dopo una mezzoretta arrivarono alla casa, scesero dal furgoncino e andarono verso la casa
“rumori strani? Questa è solo una casa abbandonata da anni..”
“se Gibbs ci ha mandato qui ci sarà un motivo Tony..”
“si certo..ora apriamo la porta e viene fuori Casper”
“chi?”
“Casper..è un fantasma di un film di un po' di anni fa”
“mai sentito..”
“vabbè..”
Tony mise la mano sulla maniglia e aprì piano la porta che scricchiolò. Entrarono e controllarono in giro.
“qui non c'è niente..”
“Ziva..vieni qui..” Disse Tony avvicinandosi ad una porta “questa porta sembra più chiara e nuova delle altre..”
“non dicevi che era abbandonata?”
“certo che lo è! Non mi spiego la porta tutto qui..”
“beh..aprila..”ribattè Ziva
“io?”
“hai paura?”
“paura..io?”
“e perché non apri la porta?”
“ok ok!”
Piano piano si avvicinò alla maniglia della porta, intorno c'era un silenzio di tomba, si sentiva solo la pioggia cadere sul tetto vecchio. Tony con delicatezza aprì la porta, era una stanza tutta buia, con gli scuri chiusi, non si vedeva niente, il ragazzo prese la torcia in mano e la accese puntandola verso la stanza
“qui...”
“non c'è niente..” disse Tony
“e tu che avevi paura di aprirla!”
“Ziva..non avevo paura di aprirla..”
“ah no? Io pensavo il contrario..dai andiamo via..”
Ad un tratto si sentì un rumore, Tony si girò, una luce abbagliante riempì la stanza, i due si ripararono mettendosi le braccia davanti gli occhi, Ziva fece qualche passo indietro e inciampò, cadendo per terra. Dopo alcuni minuti...
“Tony..”
Disse strofinandosi gli occhi cercando di capire cosa fosse successo, si guardò in giro
“Tony..dove sei? Non scherzare!”
Si alzò, infondo alla stanza vide qualcuno, sembrava un bambino.
“allora c'era qualcuno qui...”
Con passi leggeri andò verso il bambino, aveva intorno dei vestiti troppo grandi per lui, era seduto per terra con la schiena appoggiata al muro e gli occhi chiusi, si avvicinò ancora di più.
“ma...questi sono i vestiti di..”
Si chinò vicino il bambino e lo scosse piano. Lui aprì gli occhi piano e vide Ziva
“tu..tu chi sei?”
Ziva rimase per qualche secondo a fissare il bambino
“..T..Tony..?”
“..come fai a sapere il mio nome?”

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Capitolo 2
*** capitolo II ***


“..come fai a sapere il mio nome?”
Ziva rimase pietrificata, non sapeva cosa rispondere, quello era Tony! Non riuscì a spiegarsi come fosse successo. Un minuto prima era vicino a lui e dopo cinque minuti era diventato un bambino.
“beh..ho tirato ad indovinare..come stai?”
“bene..credo..tu chi sei?”
“io Ziva..”
Il bambino si guardò intorno cercando di capire dove fosse, si girò verso Ziva
“do..dove sono?” le disse cercando di trattenere le lacrime “in una casa abbandonata..ora andiamo via..”
Cosi aiutò Tony ad alzarsi e lo portò dentro il furgoncino facendolo sedere sul sedile del passeggero, salì anche lei e partì.
“dove andiamo..?”
“a casa mia..”
“dove è la mia mamma?”
“ehm..tua..mamma..è al lavoro”
“tu allora sei la mia babysitter?”
“diciamo di si..”
“questi vestiti sono enormi!”
Ziva rise “si..andiamo a casa mia per questo..troverò qualcosa da metterti...”
“oh..ok!”
Cosi andarono a casa di Ziva
“aspettami seduto sul divano..torno subito!”
“..ok” disse il bambino sedendosi sul divano e guardandosi in giro. Dopo qualche minuto Ziva tornò con in mano una sua maglietta e una paio di pantaloni
“tieni..i jeans di andranno un po' grandi..ma non come quelli..”
Tony prese i vestiti, si alzò e guardò Ziva
“ti puoi girare? Non vorrei che guardassi!”
“..ok..io vado di là un momento..tu vestiti”
Cosi si girò e andò in camera sua. Dopo che Tony si vestì andarono alla base dell'ncis. Non sapeva spiegarsi come fosse successo..forse quella luce era la causa? E perché non è successo anche a lei? Tony era un bellissimo bambino, con i capelli corti tirati in su e occhi verdi. Arrivati salirono in ufficio e Gibbs li vide entrare
“Ziva..che ci fai con quel bambino? Tony dov'è finito?”
“..i..io mi chiamo Tony” disse in bambino timidamente
Gibbs guardò un po' male Ziva
“Tony..puoi aspettarmi seduto su quella sedia?” gli chiese dolcemente Ziva indicandogli la sua scrivania
“oook!” disse andandosi a sedere
Gibbs prese da parte Ziva
“vuoi dirmi cosa succede?” le chiese con voce decisa
“non lo so! Siamo entrati dentro la casa, poi c'è stato bagliore e ho trovato quel bambino con i vestiti di Tony intorno..”
Gibbs guardò un attimo il bambino, che stava rovistando nei cassetti “in effetti ci assomiglia..sicura che non sai come sia successo?”
“no..”
“ok..fin che non capiamo cos'è successo Tony dorme a casa tua”
“casa mia?”
“Ziva..Tony in questo momento avrà si e no 10 anni...”
“ok ok..starà a casa con me..”
“intanto..portalo in giro..”
“non per contraddirti..ma non sei tu quello che ci sa fare con i bambini?”
Gibbs guardò per qualche secondo Ziva, infondo aveva ragione, sapeva come comportarsi con i bambini. Cosi andò verso la scrivania e guardò Tony
“tu chi sei?”
“mi chiamo..Gibbs..”
“Gibbs...Gibbs...mi ricorda qualcosa questo nome..non so cosa..e lavori qui?”
“certo! E ora Ziva ti farà fare un giretto per l'ncis”
“sei un poliziotto?”
“diciamo di si”
“mmm...non mi piacciono i poliziotti..”
“dai..andiamo Tony” disse Ziva intromettendosi “ti faccio fare un giro..”
“ok...”
Scese dalla sedia e prese la mano di Ziva
“dove mi porti?” gli chiese dolcemente
“..i..in giro per l'ncis..”
Cosi andarono a fare un giro dentro l'edificio, per tutto il tempo Tony non staccò mai la sua mano da quella di Ziva, con lei si sentiva al sicuro, era stata la prima persona che l'aveva aiutato. Andarono nel laboratorio di Abby.
“ciao..” disse Abby senza distogliere lo sguardo dal pc
“ciao Abby..”
“..ciao!” disse Tony con voce timida
Abby si girò e vide il bambino, si avvicinò a lui e lo osservò per qualche secondo, poi guardò Ziva, poi di nuovo lui.
“e tu chi sei?”
“io mi chiamo Tony..”
“ma che bel nome..sai che conosco una persona che si chiama cosi..”
“ehm..Abby..” la interruppe Ziva “lui è Tony..” le disse a bassa voce e avvicinandosi al suo orecchio
“lui cosa?” chiese sempre con voce bassa
“si..lui è Tony..non chiedermi come sia successo perché non lo so!”
“ah..” disse Abby, poi guardò Tony “io mi chiamo Abby!”
“mi piace il tuo tatuaggio!”
“davvero? Grazie!”
“prego!”
Dopo aver fatto un bel giretto per tutto l'edificio i due andarono a casa, anche se la situazione era un po' troppo strana a Ziva non le dispiaceva..non pensava che Tony avesse anche questo lato dolce, era un bambino molto carino e simpatico. Verso le sette e mezza mangiarono qualcosa, finito, i due si sedettero sul divano e accesero la TV. Ad un certo punto Ziva sentì singhiozzare Tony e lo guardò
“ehi..cosa succede?”
“..mi manca la mamma..”
“..la mamma..è..impegnata con il lavoro..ti posso fare una domanda?”
“certo..”
“quanti anni hai?”
“otto anni..perché?”
“cosi..ero curiosa..”
“e tu?”
“troppi..” disse ridendo
Dopo qualche secondo di silenzio Tony ri-iniziò a singhiozzare e appoggiò la testa sul braccio di Ziva
“quando torna la mamma?”
“..tra..una settimana...” gli rispose. Alzò una mano e accarezzò i capelli di Tony “non ti preoccupare..ci sono io che ti faccio compagnia”
“si..” disse chiudendo gli occhi e addormentandosi

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Capitolo 3
*** stammi vicino... ***


Verso mezzanotte Ziva aprì gli occhi, doveva andare in bagno. Guardò Tony, era rannicchiato sul divano con la testa appoggiata sul cuscino, lei si alzò e andò ad accarezzare i capelli di Tony, sentì che stava un po' tremando, cosi andò in camera, prese una coperta e la mise sopra di lui che subito si rilassò e continuò a dormire.
Andò verso il bagno e chiuse la porta. Dopo alcuni minuti uscì e andò verso il divano, si fermò a qualche metro, Tony era tornato come prima, stava sempre dormendo sul divano ignaro di tutto. “ma..cosa è successo?” si domandò Ziva. Si avvicinò al divano e si chinò a guardare Tony, lui improvvisamente aprì gli occhi e vide Ziva a qualche centimetro da lui, non parlò per qualche secondo, poi con poca voce disse:
“cosa ci faccio a casa tua?”
“..beh..io..io..”
Per qualche strano motivo Tony si avvicinò a Ziva e le diede un bacio sulle labbra, lei subito si staccò da lui e lo guardò un po' male, lui la guardava con un'espressione dolce e le sorrideva. Ziva lo guardò per qualche minuto senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi, a quel punto fu lei ad avvicinarsi a lui e lo baciò con tenerezza accarezzandogli i capelli. Poi Tony si staccò dal bacio, appoggiò la testa sul cuscino e riprese a dormire come se non fosse successo niente. Lei un po' stupita si girò e andò nel suo letto a dormire.
La mattina dopo Ziva stava dormendo sotto le coperte del suo letto, improvvisamente si sentirono dei passi avvicinarsi al letto, lei aprì gli occhi e vide Tony..bambino.
“buon giorno!” disse lui sorridendo
“..buon..giorno..”
“hai dormito bene Ziva?”
“diciamo di si..tu?”
“ho fatto un sogno strano..”
“strano?”disse lei tirandosi via le coperte e mettendosi seduta sul letto
“si” disse lui grattandosi la testa “ma più cerco di ricordare più me lo dimentico..”
“beh allora non ti sforzare..”
Ziva si alzò e seguita da Tony andò verso la cucina e aprì il frigo, prese il bricco del latte e lo appoggiò sul tavolo
“spero ti piaccia il latte”
“certo!”
“bene..perché non ho altro da darti..” disse aprendo la credenza e prendendo un bicchiere appoggiandolo sul tavolo “stamattina verrai al lavoro con me”
“ok..ma quel Gibbs mi fa paura”
Ziva rise “paura? E perché?”
“non lo so..” disse Tony prendendo il bicchiere e versandosi del latte
“ha sempre un'espressione cosi..ma sotto sotto non è cattivo..”
“bah..sarà..”
Dopo aver fatto colazione andarono l'ncis e salirono in ascensore, Tony prese la mano di Ziva, lei lo guardò e gli sorrise dolcemente, arrivarono al piano ed entrarono in ufficio. Gibbs era già seduto sulla sua sedia a bere il suo caffè, all'arrivo dei due distolse lo sguardo dallo schermo del computer e guardò i due
“buon giorno Gibbs” disse Ziva
“buon giorno..” rispose Gibbs, poi guardò Tony
“cosa c'è?” gli chiese innocentemente
“hai dormito bene a casa di Ziva?”
“...si..” disse con voce timida “ma non capisco perché devo venire anch'io qui..”
“non ti piacerebbe fare il poliziotto da grande?” gli domandò sempre Gibbs
“..no..te l'ho detto ieri..non mi piacciono i poliziotti..”
“ ok ok..ho capito..” guardò Ziva “porta Tony da Abby..mi hanno chiamato..abbiamo un caso”
“ok..”
Cosi i due scesero le scale e andarono nel laboratorio di Abby
“buon giorno Ziva..ciao piccolo Tony”
“non sono piccolo!”
Abby rise “ok ok..non sei piccolo..” poi guardò Ziva
“devo andare con Gibbs per un caso..puoi tenere qui Tony?”
“certo! Non c'è problema!”
il bambino guardò Ziva “mi lasci qui?”
Ziva si chinò e guardò Tony “ma per poco..devo lavorare..tu stai qui con Abby”
“..ok!” le rispose Tony. Si avvicinò e diede un piccolo bacio sulla guancia a Ziva “allora ti aspetto qui!”
“e fai il bravo!”
“ehi..io sono sempre bravo!”
Cosi Ziva tornò su e andò via con Gibbs, lasciando Abby e Tony da soli
“ti posso fare una domanda Tony?”
“si”
“ti sta simpatica Ziva?”
“è stata molto gentile con me! È anche dolce..”
“ma senti un po'..il piccolo Tony ha una cotta per Ziva”
“non è vero!!” disse lui con faccia imbronciata
“ok..se lo dici tu..” disse Abby trattenendosi dal ridere. Poi prese il suo ippopotamo e lo porse a Tony “ti piace? Lui è..”
“..Bert!” rispose Tony interropendo Abby
“esatto..come fai a sapere il suo nome?”
“non lo so..” disse lui prendendolo in braccio. Lo strinse a se e si sentì un rumore “non sono stato io!”
“lo so..è stato Bert..”
“questo non me lo ricordavo..”
Cosi la mattinata passò abbastanza veloce, Abby fece divertire Tony raccontandogli delle storie e facendogli vedere le cose che aveva dentro il suo computer. Verso le sei del pomeriggio Ziva tornò giù nel laboratorio. Tony, seduto sulla sedia si girò e guardò Ziva
“ti piacciono?” disse lui mostrando i guanti che aveva
“non ti vanno un po' grandi?”
“sono di Abby..mi piace il teschio che c'è sopra..”
“allora ti sei divertito..”
“certo..ora però ho un po' di fame..”
“che ne dici di..di un gelato?”
“si!!!” disse lui saltando giù dalla sedia e saltellando dalla felicità
“e non mi saluti?” disse Abby chinandosi e guardando Tony
“certo!” si avvicinò e diede un piccolo bacino sulla guancia “ciao”
“ciao..ci si vede!”
“ah..i guanti..”
“no no..tienili pure tu”
“davvero?”
“certo!”
“ok! Grazie!!”
Cosi Tony salutò Abby, prese la mano di Ziva, salirono le scale e uscirono dall'edificio, in macchina..
“sai..Abby mi ha fatto vedere un sacco di cose!”
“davvero?”
“si! Poi...mi ricordavo il nome del suo peluche..”
“Bert?”
“esatto..non so il perché..”
Arrivarono davanti ad una gelateria, scesero dalla macchina e andarono dentro avvicinandosi al bancone dei gelati
“allora...che gusti prendi?”
“mmm...pistacchio e...cioccolato!”
“ok..”
Ziva gli prese il gelato e glielo porse, poi si andarono a sedere su una panchina fuori dalla gelateria “che buono!”
“sono contenta che ti piaccia..dai..finisci e poi andiamo a casa..”
Finito il gelato tornarono a casa, Tony andò verso il bagno, prima di entrare si girò verso Ziva “senti..posso fare il bagno?”
“certo! Ti preparo l'acqua?”
“no no..sono capace..”
“Ok..”
Cosi si girò, aprì la porta del bagno, entrò e la chiuse. A quel punto Ziva si sedette sul divano, stava passando dei bei momenti con Tony..peccato che in quel momento era un bambino di otto anni, l'altra notte però...per qualche minuto era tornato grande, quando lo guardò negli occhi sentì il suo cuore battere molto forte, guardando i suoi occhi verdi, il suo sorriso.. Dopo qualche minuto si sentì un rumore forte provenire dal bagno. Ziva di scatto si alzò e aprì la porta del bagno...

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Dopo qualche minuto si sentì un rumore forte provenire dal bagno. Ziva di scatto si alzò e aprì la porta del bagno, restò ferma sulla soglia della porta, c'era Tony, tornato per la seconda volta normale, sdraiato per terra con solo l'asciugamano intorno alla vita. Si avvicinò, si chinò e scosse piano Tony per farlo svegliare.
"Tony..stai bene..?"
"cosa..." disse toccandosi la testa "aaah! La testa!! cosa è successo?"
"no..non lo so.."

I due restarono per qualche secondo fermi, a guardarsi negli occhi, senza dire una parola. Ziva fece appoggiare la schiena sul muro a lui e lo guardò per qualche secondo negli occhi, poi alzò la mano e accarezzò il viso di Tony, si avvicinò alle sue labbra, non voleva fermarsi e lo baciò, lui alzò una mano e la mise nei capelli di lei e ricambiò il bacio con molta dolcezza. Sempre baciandola, lui scivolò in giù, appoggiando la testa sul pavimento e mettendo le mani intorno ai fianchi di lei, poi si staccò dalle sue labbra e le diede un bacio sul collo. Ziva sentì un brivido per tutta la schiena, a quel punto di sdraiò sopra di lui riprendendo a baciarlo, Tony staccò le mani dal suo fianco e le mise sotto la sua maglietta

"a..aspetta..Tony.."
"..cosa c'è?" chiese guardandola negli occhi
"..io..non..non posso.." disse Ziva. Si alzò e uscì dal bagno chiudendo la porta e lasciando Tony da solo
"co..cosa stavo facendo?" pensò tra se e se "so che dopo si ritrasformerà in bambino..non..non posso adesso..poi non avrei il coraggio di guardarlo negli occhi..no!"

Fece un lungo respiro per calmarsi, poi si sedette sul divano e si tirò indietro i capelli. Era quello che aveva sempre voluto..Tony! Ma in quel momento non voleva..non poteva farlo! Dopo mezz'ora decise di tornare in bagno e di chiedere scusa a Tony, cosi si alzò dal divano e aprì la porta, ritrovandosi per l'ennesima volta Tony bambino, steso per terra con gli occhi chiusi e l'asciugamano intorno alla vita

"Tony.." disse scuotendolo piano "ehi Tony..svegliati"
"..mm.."
"stai bene?"
"credo di si.." disse lui aprendo gli occhi "..stavo uscendo dalla vasca...e sono scivolato sul tappeto.."

Tony, traballando un po' cercò di alzarsi, Ziva lo aiutò ad alzarsi e lo portò in camera, gli diede dei vestiti e uscì dalla stanza. Passati alcuni minuti lui uscì e andò da Ziva.

"ti sei preoccupata?"
Ziva, sovrappensiero scosse la testa e guardò Tony
"si..pensavo ti fossi fatto male.."
"beh..ora sono qui no?"
"..non ricordi niente?"
"..no..dopo che ho sbattuto la testa per terra non mi ricordo niente..perché? È successo qualcosa?"
"eh? No no.."

disse alzandosi. Si avvicinò alla scrivania, si sedette sulla sedia e accese il suo pc portatile

"cosa fai?" le chiese avvicinandosi alla scrivania
"una ricerca.."
"posso vedere anch'io?"
"..si..certo!"
Cosi Tony si sedette sulle gambe di Ziva e guardò il pc. Dopo alcuni minuti di ricerca..
"cos'è quella?" chiese lui
"è una vecchia casa abbandonata da anni.."
"mi sembra di averla già vista.."
"davvero? E dove?"
"non lo so..è un po' tutto offuscato.."
"qui dice che questa casa è abbandonata da 25 anni...prima ci abitava una famiglia numerosa, madre, padre e ben 6 figli..solo che dopo il papà divenne pazzo, e con il suo fucile uccise la sua famiglia, uno alla vota"
"woow! Come un film horror! E dopo cosa dice?"
"..uno dei bambini si era nascosto in un posto dove suo padre non lo trovò mai, cosi rassegnato, il padre scappò via, il bambino, di soli...otto anni....restò in quel posto per paura di trovare suo padre con il fucile in mano..cosi..morì di fame.."
"cavolo che brutta storia..e quando è successo tutto questo?"
"16 anni fa....andiamo all'ncis.."
"perché?"
"devo parlare con Gibbs"
"..ok.."

Cosi andarono in centrale, arrivarono e andarono in ufficio e Ziva andò davanti la scrivania di Gibbs

"ti devo parlare.."
"sono qui..parla.."
"ho fatto una ricerca su quella casa..quella dove siamo andati io e Tony 2 giorni fa.."
"e.."
"25 anni fa...ci abitava una famiglia numerosa, madre, padre e 6 figli..solo che dopo il papà diventò pazzo, e con il suo fucile uccise la sua famiglia, uno alla vota, uno dei bambini si era nascosto in un posto dove suo padre non lo trovò mai, il padre scappò via cosi il bambino di soli otto anni restò là dentro.."
"fino a che non morì.."
"già..e so che tu non credi nelle coincidenze.."
"io non ci credo certo..ma questa storia è fin troppo assurda!"
"lo so! Ma se andiamo in quella casa per la seconda volta..magari scopriamo qualcosa in più.."
"e vuoi portarti via Tony?"
"se poi serve per farlo tornare normale..si!"
Gibbs pensò per qualche minuto poi disse "ok..portati via Tony..ma fate attenzione!"

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


"ok..portati via Tony..ma fate attenzione!"
"grazie Gibbs.."
Ziva si girò e andò verso Tony
"andiamo?"
"si..dove?" le domandò Tony
"in quella casa.."
"non ci sono fantasmi vero?"
"no no..non ti preoccupare..ci sono io che ti proteggo"
"..ok mi fido"
Tony prese la mano di Ziva e insieme uscirono dall'edificio, salirono in macchina e andarono verso la casa. Arrivati, scesero e si avvicinarono alla porta.
"è aperta.." disse lei
"c'è qualcuno dentro?"
"non lo so..non c'è nessuna macchina nei paraggi.."
"entriamo?" disse lui stringendo la mano di Ziva
"si" disse spingendo la porta verso il dentro per aprirla meglio
Era come l'avevano lasciata tre giorni fa, con tanta polvere sulle scale, i due avanzarono e si guardarono in torno in cerca di qualcosa, Tony girò la testa a destra e vide una porta più chiara delle altre "quella porta sembra più nuova...proviamo ad entrare lì.." Tony si staccò dalla mano di Ziva ed entrò nella stanza accendendo la luce, era una piccola cameretta, con un letto, un comodino e un armadio a due ante appoggiato al muro, lui si avvicinò al letto, Ziva lo stava guardando sulla soglia della porta
"Tony torna qui.."
Lui non rispose, continuò a guardare la stanza, si avvicinò all'armadio, e lo aprì, non c'era niente, era vuoto "non ti sembra un po' poco profondo questo armadio?" disse lui girandosi e guardando Ziva che era sulla soglia della porta "forse c'è un doppio fondo..come quelli dei maghi.."
A quel punto lei, curiosa, si avvicinò a Tony, poi guardò l'armadio "in effetti...avrà un doppio fondo.." disse lei tastando la parete interna dell'armadio, sentì una piccola fessura, così mise le dita nel piccolo incavo. La parete interna slittò
"avevo ragione!" disse lui tutto entusiasta
"già..bravo!"
Ziva prese in mano la torcia e la puntò dentro il doppio fondo dell'armadio, c'era un piccolo teschio, forse di un bambino
"questo..era il suo nascondiglio.."
"suo di c.." non fece in tempo a finire la domanda che svenne per terra, battendo la testa
"Tony!" disse lei chinandosi e guardando Tony "ehi.." lo scosse piano "Tony.."
Lui piano piano aprì gli occhi, si alzò piano e si guardò intorno
"Tony..mi hai fatto prendere uno spavento! Stai bene?"
"io sono Jake.." guardò Ziva "tu chi sei? Cosa ci fai a casa mia?"
"tu..tu sei il bambino che abitava qui?"
"si..mi chiamo Jake..e ho 8 anni..e questa è camera mia.."
"e quello è l'armadio dove ti sei nascosto?"
"non mi ricordo tanto.."
"cosa ricordi Jake?"
"mi sono nascosto lì dentro..ho sentito vari colpi di fucile.."
"..poi??"
"poi..ho sentito la porta aprirsi con violenza..io..io avevo paura!"
"non ricordi altro?"
"..n..non..non mi sento tanto bene..mi gira la testa.."
Tony svenne ancora, questa volta Ziva lo prese in braccio e lo stese sul letto
"questa storia sta diventando ogni minuto più strana.." disse Ziva. Si allontanò dalla stanza per alcuni minuti e girò per la casa in cerca di qualcos'altro, non trovò niente, solo qualche mobile vecchio, delle sedie e dei giocattoli. Tornò nella stanza e si bloccò. Tony era tornato normale, stava dormendo sul letto. Lei si avvicinò con calma, arrivata vicino scosse piano Tony per farlo svegliare
"T..Tony?"
"mmmmmhh...." disse mugugnando restando con gli occhi chiusi
"Tony.."
"...mh?" aprì un occhio "Ziva.." si guardò intorno "..d..dove siamo?"
"oh Tony!!" disse Ziva, saltando quasi addosso a Tony
"ehi..cosa è successo?"
"n..non ti ricordi niente?" disse lei staccandosi da Tony
"no..mi ricordo che siamo entrati dentro una casa..poi una luce bianca.." la guardò per qualche secondo in silenzio "sono morto?"
"no.." disse lei trattenendosi dal ridere "altrimenti sarei morta anch'io..non ti pare?"
"mmm...giusto.." disse, poi si guardò i vestiti "come mai ho questi vestiti addosso?"
"eehm...storia.....lunga.."
"quanto lunga?"
"direi tanto..."
"ah.." disse lui alzandosi dal letto "questa è una camera?"
"si..la cameretta di un bambino che abitava qui.."
Tony perse un attimo l'equilibrio e appoggiò la mano sul muro
"tutto bene?"
"credo ..di si..ho avuto un mancamento di forze....ho fame"
"non sei cambiato" disse lei sorridendo
"cambiato? Perché dovrei?" disse Tony inarcando leggermente un sopracciglio
"niente..meglio uscire di qui.."
"ok..."
Cosi i due uscirono da quella casa e salirono in macchina. Tony non parlò per tutto il viaggio, cercava di ricordare quello che era successo, ma non ci riuscì, ebbe solo dei flash, in particolare un bacio, non ricordava la persona davanti a lui, era un po' sfuocato. Dopo una mezzoretta arrivarono. Erano davanti la casa di Tony
"che ci facciamo qui Ziva?"
"beh..non avevi fame?"
"si certo.."
"beh..andiamo a casa tua a mangiare.."
"vieni anche tu?"
"certo..perché non dovrei? non voglio che svieni un'altra volta sul pavimento"
"non lo so.."
"certo..se non mi vuoi me ne posso andare via"
"no no..cioè..certo puoi venire.."
Cosi Tony e Ziva scesero dalla macchina ed entrarono in casa...

Cosi Tony e Ziva scesero dalla macchina ed entrarono in casa. Ziva era stata poche volte a casa sua, si guardò intorno, rispecchiava il suo carattere, un po' disordinata, ma pulita. Fece accomodare Ziva dentro casa, poi chiuse la porta e si diresse in cucina
"cosa vuoi mangiare?" chiese aprendo il frigo
"quello che vuoi..sei tu quello che deve mangiare io ti faccio compagnia.."
"mm..qui c'è metà pizza avanzata.."
Tirò fuori il cartone della pizza e lo appoggiò sopra il tavolo. Ziva entrò in cucina e si sedette su una sedia.
"beh..buon appetito.." disse ziva
"sicura che non vuoi niente?"
"tranquillo Tony..io sto bene cosi"
"ok.." disse prendendo un pezzo di pizza e morsicandolo Lei continuò a guardare Tony mentre mangiava la pizza, nella sua testa passavano tanti pensieri: se si fosse ricordato il bacio? Certo..a lei non sarebbe dispiaciuto..
"senti Tony.." "shi?" chiese con un pezzo di pizza in bocca
"proprio non ricordi niente di niente?"
"è un po' tutto sfuocato..mi ricordo i suoi occhi.."
"e com'erano?"
"stupendi...belli..caldi e profondi"
"ah..beh allora sarà stata una persona..speciale!"
"credo di si..peccato non riesca ad inquadrare il suo viso.." Dopo dieci minuti Tony finì di mangiare, buttò via il cartone della pizza e tutti e due si sedettero sul divano "aah..mi è venuto mal di testa"
"chiudi gli occhi e dormi.."
Tony appoggiò la testa sullo schienale del divano e chiuse gli occhi. Dopo alcuni minuti lui stava già dormendo, lei era ancora seduta sul divano, non aveva voglia di tornare a casa, voleva stare vicino a Tony. Ad un certo punto Tony appoggiò la testa sulla spalla di Ziva, lei girò piano la testa e se lo ritrovò a 5 centimetri da lei, lui aprì gli occhi piano e vide gli occhi di Ziva, restò per qualche secondo a fissarli, cosi caldi, belli, di un bel color marrone scuro
"Ziva.."
"..si..?"
"eri..eri tu.."
Lei fece qualche secondo di silenzio "..si..ero..io.." disse rimanendo incantata dai suoi occhi verdi Ci furono trenta secondi di silenzio, dove i due si continuarono a guardarsi negli occhi, dopo Tony si avvicinò alle labbra di Ziva e socchiuse gli occhi, lei alzò la mano e la mise sulle labbra di Tony.
"sei..sei sicuro di volerlo fare?"
Lui non rispose, annuì con la testa, Ziva tolse la mano e la mise sui capelli di Tony, si avvicinò, chiuse gli occhi e lo baciò con tenerezza, lui si girò con il corpo, mettendosi davanti a lei, le mise la mani sulla schiena e la fece appoggiare sul divano, lei si stese e si trovò Tony sopra di lui e lo guardò fisso negli occhi
"ora si..posso.." disse lei accarezzando il suo viso
"scusa..?"
"sssh.." disse lei mettendo il dito sulle sua labbra e sorridendo "zitto.."
Tony si abbassò su di lei e la baciò, mise le mani sotto la sua maglietta, arrivò al suo reggiseno e lo slacciò con delicatezza, a Ziva venne un brivido per tutta la schiena, sentiva le sue mani sul suo corpo, gli piaceva, era una sensazione gradevole e stimolante. A quel punto lei, sempre baciando Tony, senza staccarsi dalle sue labbra gli sbottonò la camicia, un bottone dopo l'altro, mise una mano sul suo petto, riusciva a sentire il suo cuore battere forte, poi subito scese e arrivò alla sua cintura e mise la mano dentro i suoi jeans.
"mm.." disse lui sobbalzando sentendo la sua mano dentro i jeans "hai la mano un po' fredda.."
"beh..ora me le scaldo no?"
"giusto.."

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