Gli Amuleti della Creazione

di Starfantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1^Parte ***
Capitolo 2: *** 2^ Parte ***
Capitolo 3: *** 3^ Parte ***
Capitolo 4: *** 4^ Parte ***
Capitolo 5: *** 5^ Parte ***
Capitolo 6: *** 6^ Parte ***
Capitolo 7: *** 7^ Parte ***



Capitolo 1
*** 1^Parte ***


 

 

 

1^ Parte

 

 

 

Era passata più di una settimana dall’ultima missione e, come promesso, la Fondazione non aveva più affidato nessuna missione a Dante e agli altri. I giorni erano trascorsi piuttosto tranquilli nelle calle di Venezia. Lok e Sophie avevano ricominciato ad andare a scuola dopo qualche giorno dal loro ritorno, ma la ragazzina aveva deciso di assumere un insegnante privato per evitare di rimanere indietro con il programma anche quando andavano in missione.

- Significa che ci toccherà studiare fra uno scontro e l’altro?!

- Non essere ingenuo, Lok! Significa soltanto che quando torneremo a Venezia dovremo impegnarci il doppio sui libri, nonostante questo per te voglia dire passarci sopra neanche dieci minuti.

“Piuttosto tranquilli”, però, era un termine relativo se ci si riferiva alla vita di un Cercatore. I ragazzini avevano notato che Guggenheim aveva chiamato più volte senza mai affidare missioni, lo stesso aveva fatto Metz, ed entrambi avevano sempre voluto parlare solo con Dante. E con Zhalia, se si trovava nei paraggi. Iniziarono a preoccuparsi quando, origliando da una porta, sentirono il detective dire, o meglio, urlare, che “non voleva trascinarli in questa storia, era troppo pericoloso.”  Senza dubbio parlava di loro due. Li stava tenendo all’oscuro da qualcosa che preoccupava la Fondazione in ogni suo settore, ed entrambi erano consapevoli che c’erano comunque già dentro. Non vollero insistere e cercarono di far finta di nulla, tanto prima o poi avrebbero scoperto tutto. Sperarono solo che quando quel momento fosse arrivato non fosse stato già troppo tardi.

Finalmente dopo una noiosa decina di giorni arrivò una missione. Dante si recò a casa di Sophie, sapendo che vi avrebbe trovato anche Lok. Venne accolto da LeBlanche e si guadò intorno cercando Santiago, intuendo che non fosse lontano. Proprio mentre entrava in soggiorno vide una ragazzina uscire sbattendo la porta, infuriata.

- Chi era? - chiese perplesso, notando lo sguardo divertito di Sophie e quello infastidito di Lok.

- La nostra terza insegnante privata. - ridacchiò la ragazzina. - Lok ha fatto scappare anche lei! Non riesce proprio a farsi piacere storia…

- Strano… dovrebbe, essendo un Cercatore. - tornò sul discorso per il quale era lì. - Cercatori, abbiamo una missione.

Il ragazzino quasi cadde dalla sedia per l’emozione: - Finalmente! Di cosa si tratta?

- Un Titano da recuperare. Una missione molto comoda da potare a termine. Avete presente il Leone Alato di Piazza San Marco?

Seguì un attimo di silenzio.

- Ho capito, mi toccherà continuare ad andare a scuola…

 

Il gruppo si incontrò alle cinque con Zhalia in piazza. Il sole stava tramontando e l’aria della laguna era piuttosto fredda, ma agire col buio era meglio e quella luce creava dei riflessi strani e ombre strane che potevano confondersi con l’energia di un Augerfrost o di un Boltflare ed evitare che qualcuno si insospettisse.

Si diressero immediatamente verso la colonna che gli interessava.

- Ho sempre sospettato si trattasse di un Titano. - commentò Sophie guardando la statua con occhio critico. - Perché nessuno ti ha mai chiesto di andare a prenderlo anche se era così vicino, Dante?

- E’ stato inutilizzato per secoli, la Fondazione non pensava fosse il caso di dedicare attenzioni a un Titano “inattivo”.

- Ed ora cos’è cambiato? - chiese Lok con aria vagamente infastidita, cercando di mantenere la calma. L’uomo lo ignorò e si avvicinò al bordo dell’acqua. Si guardò intorno e, senza farsi problemi, saltò giù. Gli altri accorsero subito, con aria allarmata, poi lo seguirono. Sott’acqua Dante fece loro segno di seguirlo. Si avvicinarono ad una specie di botola subacquea che il detective aprì con l’aiuto di Dragonfist. L’acqua non entrava all’interno siccome era protetto da un incantesimo simile a quello di Atlantide. Una volta dentro, il gruppo riprese fiato.

Si trovavano di nuovo sottoterra. Anche in quello stretto cunicolo si sentiva l’odore di alghe e inquinamento tipico di Venezia. Le pareti erano coperte da disegni rappresentanti San Marco e il suo Titano. In fondo al tunnel si scorgeva una porta.

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Capitolo 2
*** 2^ Parte ***


2^ Parte

 

 

 

Era stato fin troppo facile arrivare a quel Titano. Lok si chiedeva come mai nessuno avesse mai notato quella botola… era coperta dalla sabbia, ma solo in parte, e spesso le onde la rendevano visibile. Come se gli avesse letto nel pensiero, Dante disse: - L’entrata di questi cunicoli fu coperta da un incantesimo da San Marco in persona. E’ visibile solo ai Cercatori. - si fermò di fronte alla pesante porta di legno. - Questo era uno dei posti che preferiva. Ci sono anche altri modi per raggiungerlo, ma questo è il più veloce… ed il più sicuro. - concluse con aria misteriosa.

Varcarono la soglia senza troppi problemi ed entrarono in una stanza dall’aspetto semplice ma elegante. Su un tavolino c’erano dei fogli ormai illeggibili e qualche quaderno bianco. Alle pareti erano appesi degli arazzi raffiguranti dei leoni alati, o meglio, un leone alato ritratto molte volte. C’era una scrivania con dei cassetti. Il gruppo si concentrò su quelli. Con pochi sforzi e l’aiuto di qualche Farslip li aprirono tutti, ma solo uno conteneva qualcosa di interessante: un blocco di appunti ben conservati e un amuleto, che Dante raccolse con un Bubblelift.

- Perché non ti leghi con lui? - chiese Zhalia.

- Pensavo di riportarlo in Fondazione.

- La Fondazione si è già presa troppi dei Titani che abbiamo recuperato ultimamente. Tu sei la persona più adatta ad un Titano del genere. - disse la donna schioccando le dita e facendo scomparire la bolla che conteneva l’amuleto, che cadde nelle mani di Dante e si legò immediatamente a lui. L’uomo rimase fermo per un po’ a valutare le capacità di Elion, il leone alato, poi riprese la parola ed ordinò a Lok di mettere gli appunti che avevano trovato al sicuro dall’acqua nel contenitore adatto.

- Questo è quanto, Cercatori. - annunciò, avviandosi verso la porta.

- Tutto qui? Non è neanche ora di cena!

In breve tempo furono fuori dal tunnel e dentro l’acqua. Raggiunsero la riva senza problemi e presero la strada per la casa di Dante, ma fra i vicoli e i canali trovarono cattiva compagnia.

 

- Quanto tempo, signor Vale.

- Troppo poco per i miei gusti. - rispose l’uomo alla voce dal chiaro accento russo. - Sei solo, questa volta, o i tuoi fratelli sono nascosti da qualche parte?

- La mia è soltanto una visita di cortesia… come sai qui a Venezia non c’è molto spazio per evocare Titani.

- Se ne trova sempre, soprattutto per… Caliban! - il Titano apparve vicino al suo Cercatore. - Ti do la possibilità di sparire, Rassimov.

- Come ho già detto la mia è soltanto una visita di cortesia, ma non vi preoccupate… tornerò a prendere gli appunti di San Marco, ora o più avanti. Venezia non è più così sicura come te la ricordavi, Vale. - detto questo, Rassimov si dissolse.

- Era un’illusione. - commentò Zhalia.

- Già, ma quello che ha detto no. Venezia non è più così sicura, e cercherà di scoprire cosa dicono gli appunti ad ogni costo. Dobbiamo portarli in Fondazione di persona.

- Aspettate! - intervenne Sophie. - Quindi il nostro vero obiettivo non era il Titano, ma gli appunti, non è così?

- Perché ci tenete all’oscuro da tutto? Se volete proteggerci è giusto che ci diciate da cosa dobbiamo essere protetti!

- Non è il momento, Lok! - rispose Dante, quasi urlando. Proseguirono fino a casa in silenzio, e appena furono lì chiamarono la Fondazione.

 

- Dante! Ragazzi! Stavamo per contattarvi noi. - esordì Guggenheim.

- Abbiamo prenotato i biglietti aerei per Londra. Partirete domani alle otto di mattina, parleremo di tutto lì, con calma. E’ essenziale che portiate con voi gli appunti di San Marco. Dobbiamo comunicarvi qualche particolare… - continuò Metz.

- Già… e… parlare d’altro… - disse Guggenheim lanciando strane occhiate verso Zhalia. Dante non mancò di notarlo e si incupì: - Bene. Se non c’è altro, ci vediamo domani. - chiuse la chiamata. - Passeremo la notte qui, Cercatori, e faremo la guardia a turno. Nell’altra stanza c’è qualche coperta… sistematevi qui in salotto. Io farò il primo turno.

 

- Fare il primo turno non vuol dire stare svegli tutta la notte. - Cherit saltò davanti alla faccia di Dante. - Se vuoi ci penso un po’ io! Sai, noi Titani noi abbiamo bisogno di dormire…

- Con tutto il rispetto, Cherit, preferisco restare io.

- Se non ti fidi dei ragazzi, perché non chiedi a Zhalia? Sono sicuro che…

- No, Zhalia no. Assolutamente.

Il Titano rimase interdetto: - Qualcosa no va? Insomma… qualcosa va ancora peggio di come sta andando?

- Qualcosa andrà peggio, e temo che non potrò farci niente. Almeno posso assicurarmi che sia in forze. - il Titano notò che stava parlando al singolare.

- Di cos’è che sei così preoccupato?

- In questo momento di nulla. Ma ormai sono sicuro che presto dovrò affrontare una questione che… - sembrò rendersi improvvisamente conto di quello che stava dicendo e si zittì.

- Bene… allora… fa niente… io torno di là. Buona notte… - Cherit sparì all’interno della casa, mentre il Cercatore osservava attentamente ogni minimo luccichio della città sull’acqua.

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Capitolo 3
*** 3^ Parte ***


 

 

 

3^ Parte

 

 

 

La notte trascorse però stranamente tranquilla, la mattina i Cercatori salirono sul volo diretto a Londra e l’aereo atterrò alle nove, ora locale. Si diressero verso il palazzo che era stato messo a disposizione dei Cercatori dalla Fondazione, ma ci trovarono molta più confusione di quanto si sarebbero aspettati: persone correvano da tutte le parti, gruppi discutevano animatamente e tutto questo caos si fermava al loro passaggio, per poi riprendere qualche secondo dopo. Tutti notarono che ogni persona portava un amuleto al collo.

Salirono al piano che gli interessava e, una volta individuate le stanze, le raggiunsero. Ma ad attenderli trovarono vecchie conoscenze.

- Montehue! Tersly! Ma che piacere! Come mai da queste parti? - Dante salutò l’omone con aria sarcastica, cercando di non pensare a tutto quello che stava succedendo.

- Abbiamo sentito che siete andati a recuperare gli appunti di San Marco! - rispose Montehue con lo stesso tono, ma poi aggiunse a voce bassa: - Hai idea di quello che sta succedendo, vero? Sai che la situazione è pericolosa più di tutte quelle che siano mai…

- Sì, lo sappiamo. - intervenne Sophie con voce eccessivamente alta. Dante reagì alzando gli occhi al cielo e l’uomo lo guardò con aria interrogativa: - Non gliene hai ancora parlato?

- Non volevo affrettare gli eventi. La situazione è già abbastanza difficile così.

- Allora ti conviene farlo, vecchio mio, altrimenti lo farà Metz, e non penso che per loro…

- Preferisco che sia lui a parlargliene.

- Fai come vuoi… Metz e Guggenheim ci stanno aspettando in sala conferenze.

 

Entrarono in una stanza dal pavimento di moquette grigia e le pareti spoglie. C’era un grande tavolo al centro, molto lungo, attorno al quale sedevano una decina di persone, fra cui alcuni dei Cercatori più prestigiosi al mondo. Dante riconobbe qualche faccia nota e salutò con un cenno, rimanendo in piedi fino a quando non vide arrivare Metz.

- Prego, sedetevi. Abbiamo intenzione di cominciare la riunione. - quando in sala ci fu il silenzio l’uomo continuò. - Tutti voi siete al corrente del fatto che sono stati rinvenuti gli appunti di San Marco. E sapete anche che in Brasile il Codice Perduto è stato riportato alla luce, così come le Tavolette degli Antichi Poteri di Babilonia e la Pergamena degli Alchimisti. Tutti sapete quali sono i segreti di questi reperti. - Lok era molto disorientato, si sentiva come se gli stessero parlando in un’altra lingua. Sophie invece sembrava aver colto il significato di quelle parole, perché aveva un’espressione a dir poco terrorizzata. - E’ così? Hanno recuperato le Tavolette, il Codice e… ma certo! La Pergamena! Come ho potuto essere così sciocca? - sussurrava, o meglio, sibilava a Dante. - Cosa avevi intenzione di fare? Tenerci lontani da tutto questo? Sai che non ci saresti riuscito, e… comunque, perché ci hai portati qui?

- Calmati, Sophie.

- No che non mi calmo. Dante, è gravissimo! - adesso stava parlando a voce normale, ma in breve tempo si ritrovò ad urlare: - E’ gravissimo!

- Sì, lo è, signorina Casterwill. - rispose Metz, facendole notare che si era alzata in piedi e che tutti si erano girati a guardarla. - E’ gravissimo. E vi ho convocati proprio per parlare di questa situazione. - fece una pausa. - Se fino ad ora la Spirale di Sangue aveva appena fatto intuire la sua presenza, adesso è più che ovvio che secoli di lavoro nell’ombra l’hanno portata a dei risultati. I manufatti parlano di un futuro oscuro, a meno che i Cercatori non intervengano. Il destino dell’umanità è in pericolo, soprattutto ora che il Patto di Neutralità si sta infrangendo.

Sophie si scostò rumorosamente dal tavolo e uscì. Lok la seguì, e Dante fece segno a Cherit di andare con loro. Quando la porta si fu chiusa nuovamente Guggenheim parlò: - Forse avresti dovuto accennarglielo prima.

- Sarebbe stato solo più pericoloso.

 

Fuori dalla stanza Lok e Sophie trovarono Tersly, intento a leggere un libro di fantascienza su un divanetto nel corridoio. Montehue aveva deciso di non farlo entrare, nonostante fosse al corrente di tutta la situazione. Lui.

La ragazzina gli si sedette vicino e strinse le ginocchia al petto, con lo sguardo perso nel vuoto e il corpo tremante.

- Lok, ti ricordi della pagina del libro della biblioteca Casterwill che preannunciava… la mia morte?

- Sì… parlava del Patto di Neutralità di Lord Casterwill con i Titani… ma in realtà non ho ben capito cosa significasse. - la ragazza restò immobile e in silenzio. - E’ molto grave, vero?

- Sì. Il patto di neutralità è l’unica cosa che tiene i Titani nei loro amuleti e che li obbliga ad allearsi con chiunque si leghi a loro. Se viene infranto, i Titani sono soggetti a libero arbitrio e possono decidere da che parte stare. Non è difficile immaginare quale sceglieranno se la Spirale promette loro un futuro in libertà, da padroni sulla Terra come erano migliaia di anni fa.

- Ecco perché Mavil era in libertà, nei sotterranei di Torino… e Geaveast, a Parigi… e Butterflying in Irlanda! E’ di questo che parla la Fondazione? La Spirale di Sangue fa tutto questo?

- Sì, ma c’è di peggio. Se riescono a farlo è perché sono vicini agli Amuleti della Creazione, gli amuleti che hanno dato origine ai Titani, creati da Casterwill in persona, e nascosti da lui stesso in luoghi remoti della Terra prima di morire. Quello della Luce, Sunfly, dona la vita e nutre i sentimenti come l’amore e l’amicizia, ma il Titano dell’Oscurità, Shadowdark, è in grado di portare morte e distruzione e di far crescere odio e diffidenza fra gli uomini e i Titani.

- E i quattro reperti di cui hanno parlato? Di cosa si tratta?

- Hanno parlato di quattro reperti? Erano per caso la Pergamena, le Tavolette, gli Appunti ed il Codice? - chiese improvvisamente Tersly. - Quei quattro reperti?

- Sì, quelli… ma di cosa si tratta?

- Sono i manoscritti magici. Riescono a predire il futuro, ma sono molto pericolosi da utilizzare. Erano centinaia di anni che non venivano portati alla luce… la cosa è veramente molto grave, se la Fondazione ha deciso di usarli.

- Già… - rispose Sophie. - E ci hanno tenuto all’oscuro da tutto… perché?

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Capitolo 4
*** 4^ Parte ***


 

 

 

4^ Parte

 

 

 

 

 

 

La riunione era stata sciolta per il pranzo, per poi ricominciare nel pomeriggio. Durante il breve periodo di libertà il gruppo non si era riunito, ognuno era stato per conto suo e Cherit aveva fatto il giro da ognuno per cercare di alleggerire un po’ la situazione. Lok e Sophie erano stati nelle loro stanze per la maggior parte del tempo, poi erano scesi a prendere un the con Tersly alle cinque, mentre Dante, Zhalia e gli altri Cercatori erano ancora alla riunione alla quale loro si erano rifiutati di partecipare. Era un uggioso pomeriggio di Londra. Un pomeriggio durante il quale sarebbero cambiate molte cose.

 

Nella stanza cominciava a fare molto caldo.

Ormai i Cercatori erano chiusi lì dentro da diverse ore, ma non erano ancora giunti a un punto di incontro.

- Lottare è l’unica soluzione! - aveva detto un uomo dalla chiara provenienza asiatica. - Per quanto potente, la Spirale non può sconfiggere un’alleanza fra tutti i Cercatori del mondo.

- Dimentichi che hanno un netto vantaggio sulla ricerca dei Titani della Creazione e che sono in grado di controllare i primi rudimenti della magia per distruggere il Patto di Neutralità… e poi non credere che i Cercatori siano tutti dalla parte del bene. - gli aveva risposto una donna francese.

- Allora mettiamoci alla ricerca dei Titani della Creazione e troviamoli prima di loro.

- Siamo già in movimento per riuscirci. - intervenne Metz. - Ora la nostra concentrazione deve essere dei manufatti… e del nemico. Abbiamo già scelto i Cercatori che si occuperanno dei manufatti, ed hanno acconsentito quasi tutti, mancano soltanto la signorina Casterwill ed il figlio di Eathon Lambert, Lok, che spero vengano informati presto. - aggiunse, lanciando uno sguardo di rimprovero a Dante.

- Sai già quale sarà la loro risposta, Metz.

- Sì, penso di immaginarla. Ma resta ancora una cosa da sistemare… - a queste parole Dante sentì una stretta allo stomaco. Faceva finta di niente, ma sapeva cosa “andava sistemato”.--

- Abbiamo bisogno di informazioni sul nostro nemico. Dobbiamo sapere cosa aspettarci e come difenderci, e l’unico modo per farlo è agire… dall’interno. - Metz girò lo sguardo in direzione del detective, ma non guardava lui. Era concentrato sulla persona che gli sedeva accanto, una giovane donna dai capelli color notte.

- Abbiamo bisogno di una spia… e penso che sia piuttosto ovvio chi è la persona adatta. Signorina Moon, pensa di essere in grado? - Zhalia abbassò lo sguardo. Avrebbe voluto sparire. Sentiva di nuovo di essere osservata con rancore, e maledisse Metz per questo. I suoi pensieri vennero fermati presto, ma non da lei o da una sua risposta.

- No, Metz! - Dante era scattato in piedi, quasi urlando. - Non lei.

- Penso di dover essere io a decidere. - intervenne la ragazza, quasi indignata.

- Non hai idea di cosa ti aspetta… - rispose l’uomo a voce più bassa.

- Ah, davvero? Ne sei sicuro? - il suo tono era diventato freddo, un sibilo appena udibile dal detective. Nella stanza era sceso un silenzio totale. - Cosa devo fare? - chiese alla fine a Metz.

- Si tratta di infiltrarsi nella Spirale, fornire informazioni dall’interno e se possibile contrastare qualche loro azione. Abbiamo già chiesto ad altri Cercatori, ma tutti si sono rifiutati. Ora contiamo su di te.

- Se si sono rifiutati ci sarà un motivo. - disse Dante. - La conoscono, hanno già combattuto contro di lei e…

- Non dovrà lavorare a contatto con Rassimov. Sarà in un settore esterno, in modo da poter raccogliere informazioni senza rischiare di venire scoperta.

- Non ho intenzione di lasciare che vada.

- Io invece ho tutte le intenzioni di andarci. - disse Zhalia senza pensarci troppo, forse più per orgoglio che per altro. - Ditemi quando devo cominciare.

- Ne parleremo tra breve. Per il momento sciolgo l’assemblea, pregando tutti voi di ripensare a quanto è stato detto oggi. - i Cercatori si alzarono e iniziarono a uscire dalla stanza, pensando in realtà soltanto a una tazza di the caldo e a riposare. Metz rimase fermo, e disse a Zhalia di fare altrettanto. Poi si rivolse al suo protetto: - Dante, ti pregherei di…

- Io non mi muovo. Se vuoi che Lok e Sophie siano informati, di’ a Montehue di pensarci.

- Bene… immagino di non poter fare più di tanto per farti cambiare idea. Ma voglio che sia tu a parlare ai ragazzi, se non adesso, stasera. - richiuse la porta della stanza e cominciò a parlare ai due Cercatori delle prossime mosse.


 

@Chiara_96: Accidenti... non potevi rendermi più felice!Sono così contenta che ti piacciano le mie ff... alcuni le trovano noiose e a volte mi deprimo e smetto di scrivere...certo che tu... non avrai mica esagerato?! Adesso mi conosco, mi monto la testa...

 

Dai, scherzi a parte, mi hai fatto davvero piacere, anche perchè mi è sembrato che tu fossi sincera, mi sembri sempre molto sincera quando recensisci e questo è una cosa molto positiva (soprattutto se fai complimenti...XD). Spero di non deludere le tue aspettative, in futuro, e spero davvero che ti piacciano i prossimi capitoli... che dire... mi hai fatto prendere un colpo!Adesso sto sparando le prime cose che mi vengono in mente, si nota, eh?^^

 

Davvero, ti ringrazio moltissimo!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** 5^ Parte ***


5^ Parte

 

 

 

Quando la porta si chiuse alle loro spalle Zhalia ebbe un attimo di esitazione: tutto questo le faceva come al solito tornare in mente il suo tradimento, ma questa volta era decisa di non darlo a vedere, né a Dante né a nessun altro. Voleva concentrarsi e basta. Metz cominciò a parlare:

- Ci vorrà tempo per prepararsi all’entrata in scena, bisognerà trovare il momento giusto e non perdere mai…

- So come funziona. - lo interruppe lei. - Voglio soltanto sapere quando dovrò incominciare, e da dove.

- Pensavamo all’Alaska, lì c’è un’appendice della Spirale molto informata su tutto quello che avviene, potente e di considerevole rilevanza. Nonostante questo, pare che nessuno dei tre fratelli sia mai venuto direttamente a contatto con qualcuno di questi Cercatori. Da quel luogo potrai scoprire molto sul nostro nemico senza essere costantemente sotto il controllo di Rassimov.

- Avete già studiato la situazione o dovrò farlo io?

- Ci siamo guardati intorno mentre aspettavamo una tua risposta, ma ce ne occuperemo noi: se per caso venissi scoperta a girare da quelle parti saresti nei guai e tutto il piano salterebbe.

Ci fu qualche secondo di silenzio.

- Per quanto riguarda i contatti, come dovrò organizzarmi? - chiese Zhalia.

- Ti forniremo delle cimici e dei microfoni. Alcuni dovrai usarli tu, altri invece dovrai montarli nei centri di ritrovo dei membri della Spirale. Ti mostreremo anche uno speciale oggetto in grado di registrare le informazioni che passano nell’Olotomo in cui viene installato. Sarai in contatto direttamente con la base della Fondazione e potrai chiedere aiuto in qualsiasi momento…

- Io voglio essere direttamente in contatto con lei. - Dante parlò dopo qualche minuto di silenzio. - Voglio essere sicuro di sapere la verità su quello che succede, senza rischiare che mi venga nascosto qualcosa.

- Non è il caso. Ti informeremo di tutto quello che succederà, senza nasconderti niente. Tenerti informato richiederebbe più dispositivi da creare, e da posizionare, quindi più difficoltà per la Fondazione. E più pericolo per Zhalia. - Dante lasciò il discorso, riluttante. - Da domani alcuni Cercatori della Fondazione cominceranno a spiare la base in Alaska, e appena possibile ti faremo avere informazioni più dettagliate, in modo che tu possa creare un piano. - Metz si fermò e sospirò. - Per ora è tutto, direi. Vai a riposare, ne hai bisogno. E… Dante?

Il detective non si mosse, ma Metz lo conosceva abbastanza bene da sapere che stava ascoltando.

- Parla ai ragazzi. Ora. - detto questo li accompagnò alla porta.

 

Una volta fuori nessuno dei due parlò. Non si guardarono nemmeno in viso. Restarono qualche secondo fermi, uno di fianco all’altra, guardando il pavimento ma vedendo e sentendo altre cose: le ultime frasi dette nella sala conferenze, la Spirale di Sangue, il modo in cui avrebbero reagito Sophie, Lok e Cherit a quella notizia, senza contare che Dante avrebbe dovuto parlargli anche del resto… poi i ricordi si persero più indietro, qualche mese prima.

Zhalia strinse i pugni e si avviò verso la sua camera senza dire una parola, il cuore le batteva forte senza motivo particolare e sentiva gli occhi che le bruciavano. Fece appena in tempo a girare l’angolo che una lacrima le scese lungo la guancia. Si appoggiò al muro, mordendosi un labbro e imponendosi di calmarsi. Non era da lei piangere in quel modo, soprattutto se non c’era un motivo. Era stata una sua scelta accettare l’incarico e ora non doveva pensare ad altro, altrimenti ci avrebbe rimesso la pelle.

 

Dante la guardò allontanarsi e resistette all’impulso di seguirla, sapendo che l’avrebbe mandato via. Ricordò che aveva anche un altro compito da svolgere: parlare a Lok e Sophie. Andò a bussare alle loro stanze, ma non li trovò. Cercò nella hall dell’albergo, nella sala da pranzo, al bar e in biblioteca, ma non li trovò neanche lì. Alla fine incontrò Tersly.

- Hai visto Lok e Sophie? - chiese ansioso.

- Sì, alle cinque abbiamo preso un the insieme, poi siamo andati in biblioteca a studiare greco e…

- Va bene, ma sai dove sono ora?

- Hanno detto che sarebbero andati a fare un giro in centro… - Dante non aspettò che il ragazzo finisse la frase. Prese al volo l’impermeabile giallo dall’attaccapanni e si precipitò fuori dall’albergo. Era incredibile con quanta facilità quei ragazzi fiutassero i guai, per poi finirci dritti dentro.


@Chiara_96: Beh, scusami se ho dubitato di te... ma sai, ho alcune esperienze di chi fa buon viso a cattivo gioco... comunque... le tue ff!Non avevo ancora pensato di leggerle, ma adesso mi ci sono messa e... ah, la recensione nn te la faccio qui, appena ho finito di leggere te la metto in una delle tue ff!^^

Beh, sono contenta che di piaccia la mia idea su Zhalia. E anche che ti piaccia come si comporta Dante: pensavo non fossi tanto del tipo DanteXZhalia, però... ho proprio cercato di farli sembrare un po' meno rigidi di come li fa sembrare il cartone. Beh, a Sophie e Lok ci so lavorando. Spero di concretizzare le cose, prima o poi...^^

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Capitolo 6
*** 6^ Parte ***


 

 

 

6^ Parte

 

 

 

Dante seguì il segnale che l’Olotomo gli dava. Per fortuna aveva deciso di mettere quei dispositivi nelle tasche dei giubbotti di Lok e Sophie prima di entrare in riunione. Aveva esitato, all’inizio, pensando che se se ne fossero accorti si sarebbero arrabbiati con lui ancora di più di quanto già non erano, ma alla fine aveva preferito mettere al sicuro la loro vita e dover spiegare le sue ragioni, piuttosto che lasciare spazio al loro orgoglio per vederlo poi spegnersi in mano alla Spirale. Girò l’angolo e si trovò nell’ennesimo vicolo. Sembravano tutti uguali… saltò una staccionata e si trovò in un cortile. Un palazzo antico e semidistrutto, disabitato probabilmente da decenni. L’Olotomo diceva che Lok, Sophie e Cherit si trovavano proprio lì dentro.

Scosse la testa: quei ragazzi lo lasciavano sempre più perplesso. Entrò dal portone scardinato, sperando di non trovare nessuna brutta sorpresa all’interno. Non sentiva nessun rumore. Salì qualche rampa di scale, finché non arrivò di fronte ad una stanza da cui provenivano delle voci.

 

- Forza! Provaci! Sono sicura che sei in grado di… - Sophie smise di parlare. - L’hai sentito anche tu?

- Cosa?

- Quel rumore…

- Io l’ho sentito… e non era nulla di buono… - disse Cherit. Tutti e tre si misero in ascolto. Qualcuno stava camminando, fuori dalla stanza in cui si trovavano. Si avvicinava… sentirono il cigolio della porta, Sophie portò la mano alla tasca degli amuleti. Alla fine Lok si decise:

- C’è qualcuno lì? Chi sei? Fatti vedere se… - si interruppe di colpo, siccome la porta si aprì e un uomo si parò proprio di fronte lui, portandogli una mano a pochi centimetri dal viso.

- Se fossi uno della Spirale saresti già morto.

- …Dante?

- Posso sapere cosa diavolo state facendo qui? E’ pericoloso. Vi ricordo che La Spirale di Sangue è dietro ogni angolo, e pare abbia una particolare attenzione per te, Sophie.

- Abbiamo usato il Cypherdex per rilevare la presenza di magia qui intorno e abbiamo trovato un luogo in cui erano segnalati degli amuleti abbandonati da qualche anno… eccoli. - rispose la ragazzina indicandogli degli amuleti appoggiati sul davanzale. - Erano sotto una piastrella.

- Sophie si è anche legata con uno di loro!

- Lok! Ti avevo detto…

- Di che Titano si tratta? - chiese l’uomo, facendo finta di non capire che Sophie avrebbe voluto tenerglielo nascosto.

- Blademiss… - rispose la Cercatrice con un filo di voce.

- Un Titano potente. Potrebbe esserti molto utile in futuro. Questi invece li porteremo a Guggenheim. Sempre che… - l’uomo osservò gli amuleti che aveva in mano. - Lok, non ti sei legato con nessuno di loro?

- Si è rifiutato! - esclamò Sophie come se le fosse tornata improvvisamente in mente qualcosa d’importante. - Dice che non si sente pronto, ma secondo me potrebbe farcela. Insomma, sta diventando un ottimo Cercatore.

- Sophie ha ragione. Non capisco di cosa hai paura. Comunque qui non è sicuro. Ne parleremo quando saremo di nuovo in albergo…

- Dante! E’ tardi! Loro… loro sono…

- Sono già qui, vero Cherit? - non ci fu bisogno di una risposta: in breve tempo un gruppo di Cercatori coperti da dei mantelli color mattone irruppe nella stanza, sfondando la porta già malridotta.

Dante non aspettò un attacco: evocò immediatamente Caliban che si mise a combattere contro uno dei numerosi Titani grossi e quasi sferici che nessuno, a parte Dante, aveva mai visto.

- Quelli sono Brokewalls. Sono grossi e pesanti e la velocità non è il loro forte, a meno che… non riescano a chiudersi. Usando Kipperin dovresti riuscire ad attaccarli con facilità, Lok, ma dovrai uscire all’aperto. Tu Sophie usa un Titano leggero e veloce come… - Dante si bloccò in tempo prima di ricordare alla ragazzina il nome di Sabriel. - come Icarus. Andate.

- A meno che non si chiudano? Che vuol dire? - gli urlò Lok senza ottenere risposta.

- Vuol dire che ci dobbiamo muovere. Forza! - Sophie evocò Icarus e gli ordinò di attaccare uno dei Brokewalls che aveva davanti, mentre lei si batteva contro un uomo della Spirale.

Nonostante non ci fossero né Rassimov né i suoi fratelli, Dante sapeva che non avrebbero resistito a lungo. Appena riuscì a liberarsi del suo avversario si riparò dietro ad una libreria decadente ed attivò uno strano aggeggio simile al quadrante del suo orologio.

- Metz? Siamo nei guai.

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Capitolo 7
*** 7^ Parte ***


 

Piccola nota dell'autrice:

Ecco... io adoro scrivere e per ora sono impegnata su questa ff, tra l'altro il cartone da cui prende ispirazione mi piace molto e quindi scriverla mi è facile, però... il punto è che in questo lavoro io metto l'anima, mi sforzo di farla venire come vorrei e come potrebbe interessare e mi dispiace che nessuno se ne interessi. Dico nessuno, ma in realtà una persona c'è, ed è una persona veramente speciale... oltre ad essere l'unica che mi recensisce. Ecco, era proprio questo il punto: quattro fanfic come questa, per un totale di 24 capitoli e appena undici recensioni, tutte della stessa persona. Per cui ora un appello: recensite! Non mi importa cosa dite, ma mi farebbe molto piacere se mi faceste un cenno della vostra presenza... se ci siete. Grazie.

Vostra, Marta.

7^ Parte

 

 

 

Sophie spiccò un salto ed atterrò sulla scrivania. Osservare la scena era inquietante: lei, Dante e Lok stavano combattendo contro una decina di uomini e stavano chiaramente perdendo. Kipperin era stato eliminato e Lok era a terra. Aveva evocato Freelancer, ma erano in grosse difficoltà.

Dante lottava al fianco di Ariel, dopo che Caliban era stato sconfitto da una specie di Redcap… in versione potenziata. Erano molto più forti di quelli contro cui erano abituati a lottare. Anche gli uomini incappucciati creavano non pochi problemi. Sì, avrebbero perso. Si spostò velocemente di lato evitando una sfera di energia oscura che uno degli uomini doveva averle lanciato e tornò a combattere.

 

Un gruppo di Cercatori si muoveva veloce fra quei vicoli stretti e bui. Metz guardò il segnale che giungeva al suo Olotomo e prese a sinistra, seguito dagli altri.

- Io faccio a modo mio. Hyperstride! - Zhalia si spazientì e saltò da un muro all’altro, distaccandosi dal gruppo e provocando la perplessità di qualche Cercatore. Non aveva intenzione di stare dietro a persone che la rallentavano.

- Neverlost. - non aveva voluto usarlo davanti agli altri, ma doveva trovare un modo per raggiungere i suoi amici il prima possibile. Individuò una grossa quantità di energia magica un centinaio di metri più lontano; non poteva essere che laggiù. - Seguitemi! - urlò al gruppo.

Metz chiuse l’Olotomo e fece come gli era stato detto.

- Come facciamo a sapere che è davvero da quella parte? - chiese un uomo senza ottenere risposta.

 

Lok era allo stremo: aveva fatto un volo di tre metri quando Kipperin era stato eliminato, ma era stato obbligato a continuare a combattere. Con lui per fortuna c’era Cherit che lo aveva protetto mentre si rialzava, ma che ora era senza forze. Il ragazzino si stava battendo contro due uomini incappucciati in un’altra stanza del palazzo decadente: non era riuscito ad arrivare al cortile, per fortuna, altrimenti la caduta gli avrebbe procurato danni peggiori. Sophie lo aveva raggiunto dopo essersi liberata di uno dei Brokewalls ed ora combatteva al suo fianco assieme ad Albion.

 

Dante stava cercando di raggiungere Lok e Sophie, ma era inseguito da tre uomini incappucciati. Si lanciò lungo una specie di balcone coperto che percorreva il perimetro tutto il cortile e raggiungeva altre stanze. Saltò da una colonna all’altra, si fermò, scansò una sfera di energia e colpì uno dei suoi avversari con un calcio, ma fu colpito da un Augerfrost che lo fece sbattere contro il muro. Un uomo gli si avvicinò in fretta e lo immobilizzò, per poi condensare su una mano l’energia che sarebbe bastata a finirlo. Dante si dibatté ma alla fine capì che non avrebbe potuto fare niente se non avesse evocato. Ariel lo liberò dalla stretta, ma venne investito da una specie di sfera di una tonnellata che lo eliminò all’istante: uno dei Brokewalls era sfuggito al controllo dei ragazzi. Ora si trovava di nuovo solo, e non aveva la forza necessaria per invocare un Titano. Decise di tenere la difensiva, sicuro che i rinforzi stessero per arrivare. E così fu.

Gli ultimi uomini che aveva davanti vennero atterrati e bloccati da dei Cercatori della Fondazione, mentre Zhalia gli andava incontro.

- Stai bene? - chiese, ma poi non gli diede il tempo di rispondere. - Dove sono Lok e Sophie? - in quell’istante sentirono la ragazzina gridare. Si precipitarono ad aiutarli ed arrivarono appena in tempo, prima che l’ultimo uomo rimasto gli lanciasse contro il suo Redcap. Li aiutarono ad alzarsi e li portarono fino fuori dal palazzo.

 

In albergo Lok e Sophie dovettero subirsi la ramanzina di Dante, alla quale pensavano di essere scampati. Ma il vero problema arrivò quando affrontarono l’argomento della riunione.

- La Fondazione ha bisogno di Cercatori con una grande forza di volontà per risvegliare i quattro reperti. E hanno pensato a voi.

- C’è bisogno di un grande allenamento per fare una cosa del genere. - disse Sophie tentando di trattenere l’emozione: essere una delle Cercatrici che possono vantarsi di avere rievocato i reperti era una delle cose a cui aspirava fin da quando era piccola.

- Avrete un allenamento adeguato, ci penserò io. Ma non dovrete prenderlo come un impegno facile. - rispose il Cercatore fissando Lok.

- E Zhalia? - la ragazzina decise di fare la domanda anche se la risposta poteva mettere a disagio la donna. Ma Zhalia non fu l’unica ad irrigidirsi.

- Zhalia… penso che dovresti parlargliene.

 

 

Fine!

@Chiara_96 alias New_Life^^: Beh io non so più che dire... davvero... mi rendi talmente felice!Sono contenta che tu sia "diventata dei nostri", non ti preoccupare, non ti mancherà la giusta accoglienza - perchè per le persone speciali ci vuole un'accoglienza adeguata ;-) - !Cosa devo aggiungere?Ah, sì! COSA DICI? Parlo della tua ff... ma se è bellissima! Scrivi molto bene, hai uno stile così... dolce! E sai come interessare il lettore, la lettura scorre bene... quindi cos'hai da rimproverarti??? Aggiungo ancora un bacio, anche se a confronto dei tuoi 2400 e più è una bazzecola... grazie un mondo e fatti sentire!

P.S.: spero che ti piaccia anche questo capitolo...^^

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