And now the heart begs the stars di Ayumi Yoshida (/viewuser.php?uid=34262)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Je ne pourrai plus voir tes yeux encore ***
Capitolo 2: *** Voglio dirti quello che sento, farti morire nello stesso momento ***
Capitolo 3: *** When there's nothing he shines upon ***
Capitolo 4: *** People fall in love and then they fall out ***
Capitolo 5: *** The hardest part was letting it go, not taking part ***
Capitolo 1 *** Je ne pourrai plus voir tes yeux encore ***
And now the heart
begs the stars
Je
ne pourrai plus voir tes yeux encore
“Non
lascerò... non
lascerò che tu vada via!”
Un cenno casuale del capo, e il Byakugan già scintilla nelle
iridi della
componente più fragile della famiglia Hyuga, mentre azzarda
un passo verso
colui che, l’espressione di un
criminale scovato, resta immobile, impietrito.
“Che-che ci fai qui?” boccheggia Naruto,
stringendosi nervosamente il mantello
nero sulla testa. Forse credeva che si
sarebbe confuso con la notte, ma non lo sa, che gli occhi
dell’animo riescono a
dissipare anche il buio, lui.
Hinata non risponde, il fiato le si è bloccato in gola.
Concentra lo sguardo
sul suo stomaco: ricorda vagamente una lezione all’Accademia,
anni addietro, in
cui il maestro Iruka rimarcava l’importanza di colpire lo
stomaco
dell’avversario per farlo crollare a terra e perde aria dai
polmoni. Il suo avversario la sta
fissando supplichevole.
“Non sto scappando.” biascica cercando di essere
convincente e le regala una
smorfia che le fa tremare lo stomaco di una sensazione languida,
lontana.
“Davvero, non sto scappando. Torna a casa.”
E’ abituato a vederla obbedire agli ordini e si aspetta che,
immediatamente,
lei si volti e si allontani tra gli alberi. Hinata, invece, scuote la
testa
energicamente e non si muove.
“N-non è vero. Stai scappando. Stai andando da
Sasuke. Tu vuoi… raggiungerlo.”
Deglutisce; e quelle parole schiaffeggiano violentemente Naruto. Lo
shinobi la
fissa, sconvolto e incredulo.
Come ha fatto a capire tutto? Riesce
sempre a sapere quello che pensa, anche se non si parlano quasi mai.
Come ha potuto
essere scoperto?
“Vattene via!” sibila, intimorito, e violentemente
butta un braccio in avanti
per spaventarla. Ma gli occhi della kunoichi non lo abbandonano un
attimo.
“Non… non ti lascerò andare!”
mormora coraggiosamente. “Sei nella traiettoria
del mio controllo, non permetterò che tu fugga!”
Si posiziona in attacco, il petto diritto, il viso stranamente fiero
davanti ai
suoi occhi.
Non può sopportare di sapere che non li rivedrà
più.
Note.
Erano secoli che
non
scrivevo una NaruHina, ma oggi pomeriggio le mie dita hanno deciso di
battere autonomamente
sulla tastiera e hanno prodotto questa flash. Sarà orrenda,
sarà cliché, ma io
la sento terribilmente mia.
E’ ambientata in un momento x del manga in cui Naruto decide
di andare da
Sasuke, quindi potrebbe essere ambientata in qualunque arco temporale.
Mi sono
ispirata al theme # 2 di un set della community Syllables
of time, “Sei nella traiettoria del mio
controllo”.
Per adesso resta qui da sola, ma non mi dispiacerebbe se qualche altra
NaruHina
le facesse compagnia.
Un pensiero speciale va a Katia, che non sento da un po’.
Già che ci sono ne
approfitto per chiedere, tutto bene? Ti è arrivata la mia
mail?
Alla prossima.
Ayumi
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Capitolo 2 *** Voglio dirti quello che sento, farti morire nello stesso momento ***
Voglio dirti quello che sento, farti morire nello stesso momento
Dopo aver atterrato Hinata, Naruto sente come un pizzicare allo stomaco, tanti insetti che camminano sulla sua pelle che gli impediscono di muoversi. Sa che dovrebbe scappare, ma, inesplicabilmente, si sente ancorato alla terra. Il corpo svenuto di Hinata tende ancora la mano sulla pietra, quella mano con cui aveva tentato di fermarlo, verso di lui. Fatica persino a liberarsi dello zaino che ha sulle spalle, che ormai è diventato una gabbia opprimente.
Sasuke. Deve cercare Sasuke. Deve fuggire di nascosto.
Qualcuno prima o poi troverà Hinata e la soccorrerà, si ripete indugiando per l’ultima volta, lanciando un’altra occhiata al suo corpo, e all’improvviso piccoli insetti neri cominciano ad avvolgerla completamente.
“Affogherà!” quasi urla preso dal panico, ma gli manca il respiro quando si accorge che è stato Shino. E’ di fronte a lui e respira piano, sembra un morto. Ci sono anche Kiba, Neji e Shikamaru. E’ fottuto.
“Che le hai fatto, stronzo?!” ringhia Kiba avventandosi su di lui come un cane affamato, e Naruto cade a terra lottando con tutto se stesso, fuori di sé. Gli altri lo tengono sotto tiro, non può più scappare. Nessuno soccorre Hinata.
Li odia. Kiba, Shino, Neji, Shikamaru, Hinata. Li odia tutti.
Note dell'autrice: senza averlo programmato, sono tornata a scrivere un seguito per questa raccolta. Come avrete notato, questa flash è collegata alla precedente e così sarà per le altre. Penso che anche il genere resterà lo stesso: non so per quale motivo ma ultimamente quel pochissimo che scrivo è totalmente angst. ^^'' Il titolo è ripreso da un vero della canzone di Anna Tatangelo che quest'anno ha partecipato al festival di Sanremo: era troppo evocativo e mi ha subito catturata: Naruto sta ormai cominciando a percepire qualcosa... Staremo a vedere cosa ne verrà fuori. Un grazie dal cuore a Katia e sushi, che quando lasciarono la recensione secoli fa mi hanno resa davvero felice. Grazie, ragazze. Spero che questa sia all'altezza della precedente, sono secoli che non scrivo qualcosa e mi farebbe piacere avere un parere. ^^
Alla prossima, Ayumi
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Capitolo 3 *** When there's nothing he shines upon ***
When there's nothing he shines upon
Nella
stanza
galleggiava un lieve profumo.
Hinata
guardò i
fiori nel vaso sul davanzale con un lieve sorriso: il sole pallido e
non troppo
forte di quella mattinata li avrebbe aiutati a durare qualche giorno in
più in
attesa che Naruto si svegliasse. Da quella sera in cui aveva tentato di
fuggire
dal villaggio era ricoverato in ospedale e Hinata era andato a trovarlo
ogniqualvolta i fiori appassivano e vi era la necessità di portarne
nuovi.
Quello era già il quinto giorno.
Le
ferite che il
suo corpo aveva riportato lottando con Kiba non erano gravi, ma
necessitavano
di qualche giorno per guarire e i medici avevano deciso di indurre
Naruto
al’incoscienza per evitare complicazioni.
Hinata
sapeva che
le complicazioni di cui si era parlato non erano affatto mediche, per
fortuna,
ma riguardavano la possibilità che Naruto scappasse ancora. Per questo
motivo
era tenuto sotto stretta sorveglianza, nonostante tutto, ed una squadra
ANBU appostata
fuori dalla sua camera era tenuta al corrente di ogni più piccolo
movimento che
lo riguardasse, visite incluse.
Probabilmente
nel
villaggio tutti credevano che lei continuasse ad andarlo a trovare
perché si
sentiva colpevole per quello che gli era accaduto, ed era meglio così.
In quel
modo non avrebbe avuto altri problemi: era già stato difficile dover
spiegare a
Shino, Neji, Kiba e Shikamaru come aveva saputo che Naruto sarebbe
scappato,
non aveva potuto dire che l’aveva sentito
dentro, e soprattutto perché ne era rimasta ferita. Aveva ancora
braccia e
ginocchia fasciate, ma non le importava. Le bastava vedere Naruto
accanto a lei
vivo, non morto, per stare bene, anche se lui non poteva sorriderle. Le
bastava
sapere di averlo salvato da una fine certa, non importava cosa sarebbe
accaduto. Avrebbe potuto sopportare in silenzio ogni cosa.
“Sei
ancora qui.”
Sibilò la voce di Naruto facendola sobbalzare. Hinata urtò il vaso di
fiori,
che cadde a terra.
“Naruto”
mormorò
rassicurata, stringendosi nelle spalle e guardandolo negli occhi dopo
tanto
tempo “Ti sei svegliato…”
“Vai via.” la gelò lo shinobi pieno
di una rabbia nuova, mai provata verso quella voce timorosa e quegli
occhi
timidi. “Vai via!”
La
sua voce divenne
sempre più alta, finché le sue urla non attirarono l’attenzione di
tutti e la
porta si spalancò.
“Vai via!”
Gli
infermieri
irruppero in gran numero nella stanza e Hinata fuggì via in silenzio.
Naruto,
interrogato dagli ANBU, non poté mai capire se lei stesse piangendo,
catturato prima
dalle fasciature che le ricoprivano completamente le braccia e che
erano
sparite con lei in un soffio.
L’aveva ferita. Era
stato lui a farle del male.
Note: a volte sono la prima a
scandalizzarmi quando vedo i miei tempi di aggiornamento! XD Nonostante
tutto, questo capitolo è arrivato e arriveranno anche gli altri, perché
ho finalmente finito di scrivere tutta la fic. Ero partita con l'idea
di scrivere una raccolta eterogenea, alla fine si è trasformata una
mini longfic molto criptica, ma non temete, i pezzi cominceranno a
tornare a posto nel prossimo capitolo. ^^
Ringrazio di cuore _SoroiNeko_Chan
e Katia per le recensioni
lasciatemi allo scorso capitolo. Mi hanno fatto davvero molto piacere,
sopratutto perché vedo che questa fic ha stuzzicato l'attenzione di
pochi. Pensare che io ci tengo davvero molto.
Ringrazio sentitamente chi deciderà di lasciarmi un parere, mi farebbe
molto piacere. ^^
Prima che lo dimentichi, il titolo del capitolo è un verso della
canzone di Fredrika Stahl, "Twinkle, twinkle little star".
Al prossimo capitolo!
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Capitolo 4 *** People fall in love and then they fall out ***
People fall
in love and then they fall out
“Allora,
cosa
volevi fare di preciso?” gli domandò Shikaku Nara per l’ennesima volta
“Volevi
andare alla ricerca di Sasuke?”
Ancora
una volta
Naruto non rispose, ma non abbassò gli occhi, sostenne il suo sguardo
fermamente.
“Stare
in silenzio
non ti porterà da nessuna parte, né ti tirerà fuori da questa
situazione.” gli ricordò
l’uomo “Allora, vuoi parlare?”
Naruto
rimase in
silenzio. Shikaku sbuffò e disse a gran voce: “Interrogatorio
terminato, nulla
di fatto!” e immediatamente alcuni ANBU entrarono in silenzio e
cominciarono a
sciogliere le funi e a disperdere le illusioni che avevano tenuto
soggiogato
Naruto. Aveva disobbedito alle leggi e doveva essere trattato come un
criminale
della peggior specie. Ormai ci si stava abituando: quello era già il
terzo
giorno che Shikaku Nara tentava di estorcergli informazioni, ma lui non
aveva
proferito parola. Stava perdendo tempo prezioso, in prigione, di sicuro
così
gli ANBU della Foglia avrebbero trovato Sasuke prima di lui. L’ordine
della sua
cattura, più importante di qualunque cosa, era giunto dall’Hokage in
persona
dopo che Sasuke aveva ucciso Ino durante l’ultima missione di recupero,
insieme
all’ordine di fermare e arrestare chiunque si fosse messo sulle sue
tracce
senza il permesso dell’Hokage stesso. Lui era quasi riuscito a lasciare
il
villaggio, se solo non fosse stato per Hinata… Rivolse uno sguardo
pieno d’ira
all’ANBU che lo aveva slegato dalla sedia, e quello gli legò le mani.
Sorpassò
la soglia scortato dall’ANBU, mentre Shikamaru entrava nella stanza e
si
fermava proprio accanto a lui con l’espressione palesemente annoiata.
“Papà,
ferma
Naruto. L’Hokage mi ha ordinato di parlare con lui da solo.”
Shikaku annuì e uscì senza dire nulla, accompagnato dagli ANBU,
richiudendosi
la porta alle spalle a chiave. Shikamaru sospirò e si sedette sulla
sedia di
fronte a quella dove Naruto era stato legato.
“Che
situazione!”
esclamò abbandonando il corpo sulla sedia e portando indietro la testa.
Il
cielo nella finestra era sgombro di nuvole e non tirava un alito di
vento.
“Cosa dovrei dirti?”
Naruto
fece una smorfia: “Dimmi
quando sarò fuori da qui. Ho da fare.”
“Devi
andare a cercare Sasuke?”
Naruto
non rispose
e abbassò gli occhi. Si sentiva stranamente in colpa a parlare di
Sasuke con
Shikamaru, come se fosse stato lui stesso ad uccidere Ino. Forse era
perché Ino
era compagna di squadra di Shikamaru.
Tentò
di lasciare
la stanza, ma, spingendo la maniglia, si ricordò che era bloccata. Si
voltò
verso Shikamaru ed esclamò: “Mi dispiace per Ino, lo giuro!”
Si
portò le mani
alla testa, preparandosi a subire migliaia di insulti, ma Shikamaru
disse a
bassa voce: “Tu non hai fatto nulla, è stato Sasuke ad ucciderla.”
Naruto
boccheggiò.
“Sono
sicuro che
lui non voleva, lui non può averla…”
Non
riuscì a dire
più nulla, perché si accorse quanto ridicole suonassero le sue parole.
Quel
Sasuke che stava cercando non era più quello con cui aveva condiviso le
missioni,
il maestro, le azzuffate, ma, in cuor suo, lui voleva crederlo ancora.
Per
questo non rinunciava a cercarlo.
Shikamaru
lo
guardò, serio.
“Perché
continui a
cercarlo, Naruto? Non pensi che ormai non gli importi più nulla di te,
del
villaggio? Lo dimostra ciò che ha fatto ad Ino.” Guardò un attimo il
pavimento,
poi, congiunte le mani, continuò piano: “Ho sentito mille volte il
resoconto di
Choji. Lei non gli aveva fatto niente, gli aveva solo chiesto di
tornare.”
Naruto
restò in
silenzio. L’aveva ucciso solo perché Ino gli aveva chiesto di tornare…
“Non
può essere.”
disse, sconvolto “Se solo io avessi… Se Hinata non mi avesse…”
All’improvviso,
sentì freddo e caldo al petto. Una scarica lo attraversò, ma fu lenta,
dolce, e
scosse la testa. “Se non mi avesse fermato, io…”
“Ho
parlato con
lei.” disse all’improvviso Shikamaru alzando la testa e Naruto temette
i suoi
occhi, che per la prima volta non erano opachi e spenti. “Non voleva
che
potesse accaderle ciò che è accaduto a me.”
Si stavano addentrando in un campo di morte che Shikamaru non voleva
più
visitare e lo shinobi non disse più nulla sull’argomento. Si alzò in
piedi e
guardo l’ultima volta fuori dalla finestra.
“Ti
conviene
parlare.” conchiuse con un sospiro “Magari riuscirai anche ad uscire da
qui.”
Si
avvicinò alla
porta, superandolo in silenzio, mentre Naruto ripensava alle sue parole.
Non voleva che potesse
accaderle quello che era
accaduto a Shikamaru.
Cosa voleva, allora,
Hinata?
Note:
Salve a tutti! ^^ Oggi sarebbe dovuta essere una giornata particolare:
finalmente hanno trasmesso su Italia uno l'episodio in cui Hinata vuota
il sacco con Naruto (XD) ed io ero felicissima, finché non ho assistito
ad uno scempio. Hanno tradotto il "ti amo" di Hinata in "ti voglio
bene" e il risultato è stato pessimo. Cioè, hanno snaturato
completamente la scena, e che scena! Per fortuna abbiamo
altri mezzi per riviverla come si deve. Vi state chiedendo cosa c'entra
tutto questo? Ero così irritata da doverlo dire! XD
Cambiando argomento, ringrazio davvero di cuore tutte le persone che mi
hanno lasciato un parere, le vostre parole mi hanno resa molto felice!
Vi chiedo scusa se non posso ringraziarvi personalmente, ma dietro di
me reclamano il PC XD
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Povero Shikamaru, lo
faccio sempre soffrire! :( Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne
pensate, è il penultimo capitolo! Eh sì, nel prossimo finalmente tutto
sarà chiarito! ;)
Il titolo, questa volta, è di Demi Lovato. ;)
A presto,
Ayumi
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Capitolo 5 *** The hardest part was letting it go, not taking part ***
The
hardest part was letting it go, not taking part
Erano
trascorsi due mesi, e Naruto non aveva detto una parola.
Neanche
una parola, con nessuno, e Tsunade aveva dato l’ordine di liberarlo, ma
di
tenerlo d’occhio, così Naruto si ritrovava un ANBU a seguirlo fin dove
non
avrebbe mai immaginato. Tutta quella situazione gli dava tremendamente
fastidio: stava perdendo tempo.
Più
lui restava a Konoha, più Sasuke si allontanava chissà dove e lui
avrebbe
faticato di più per ritrovarlo. Probabilmente avrebbe dovuto cercare di
fuggire
di nuovo, ma sarebbe di certo stato più difficile.
Gli
abitanti del villaggio lo salutavano meno calorosamente del solito,
eccetto
quelli che conosceva meglio: Shikamaru continuava a rivolgergli un
cenno con il
capo ogni volta che si incrociavano, anche se lui poi diventava di
pessimo
umore, soprattutto da quando lo aveva scoperto a fissare il monumento
dei
caduti come aveva fatto quando era morto Asuma.
Qualcosa
gli sfuggiva. Era passato spesso davanti alla grande tenuta degli
Hyuga, ma non
aveva più visto Hinata da quel giorno. Il destino
si faceva beffe di
lui: prima l’aveva mandata a fermarlo, poi, quando Naruto avrebbe
voluto
parlarle, chiederle il perché di quel comportamento, la nascondeva a
lui.
Voleva capire, perché non riusciva a capire più
nulla. Tutti erano
strani.
Un
giorno che si sentiva particolarmente infuriato si era appollaiato
lungo un
lato della staccionata che circondava la tenuta degli Hyuga per
attenderla,
prima o poi Hinata sarebbe uscita di casa. Accadde così e, trattenendo
a stento
il respiro, la vide camminare di lato alla staccionata a testa bassa.
Sembrava
triste, probabilmente anche per lei le cose non andavano bene. Soltanto questo gli
impedì di fermarla
in quel momento e urlarle contro tutta la sua frustrazione.
La
seguì in silenzio, senza farsi vedere, fino ad un posto che conosceva
bene:
casa sua. Hinata vi si fermò e restò a fissarla per un tempo infinito,
sempre
la stessa espressione. Incredulo, Naruto le corse incontrò ed esclamò:
“Anche
tu mi stavi cercando?”
Hinata
lo guardò spaventata e fece per correre via, ma lui le sbarrò la strada
con le
braccia.
“Io
ti stavo cercando.” puntualizzò; poi senza riprendere fiato aggiunse:
“Volevo
sapere perché, dopo avermi fermato, sei scomparsa, perché mi hai
fermato,
perché… non vuoi che mi accada quello che è successo a Shikamaru.”
Era
infuocato, determinato ad avere le sue risposte e non l’avrebbe
lasciata andare
via finché non le avesse ottenute. Hinata lo fissò, piena di timore.
“Mi
dispiace, non odiarmi.” mormorò balbettando “Per colpa del mio egoismo…
ho
rovinato tutto quanto. Mi dispiace.”
A
testa bassa gli si avvicinò preparandosi a superarlo, ma Naruto le
afferrò un
braccio.
“L’hai fatto!” esclamò nervosamente, stizzito da quelle strane parole
“Adesso
sono qui, non posso fare nulla e Sasuke-“
“Mi
dispiace.” mormorò di nuovo Hinata, guardandolo con sincerità. Naruto
provò una
strana sensazione, guardando i suoi occhi. “Non ho pensato al fatto che
Sasuke
per te fosse come Ino per Shikamaru, e il mio egoismo… Non odiarmi.”
Una
sola lacrima le rigò il viso mentre continuava a parlare.
“Che
vuoi dire?” le chiese bruscamente Naruto.
“Io
non volevo che te ne andassi.” rispose lei piano, mentre il suo viso
perdeva
lentamente colore “Sentivo che saresti andato via e non volevo. Il mio
egoismo
mi ha accecata. Ho pregato di non doverlo fare, per notti e notti, ma
adesso
siamo qui in questo modo… Non è servito.”
Le
sue labbra si distesero piano di fronte all’espressione sorpresa di
Naruto, che
continuava a fissarla sconvolto.
“Quindi
tu…”
“Voglio
venire con te.” gli disse, le guance rosse, ma con voce così tranquilla
da
sembrare irreale. “Se tu vuoi, verrò con te, altrimenti… ti giuro, non
ti
disturberò più.”
La sua voce si spense mentre il suo respiro si faceva più affannoso.
Naruto
boccheggiò, vorticando tra tutte quelle parole. Ad un tratto poi ogni
cosa
tornò al suo posto, senza che nessuno avesse fatto nulla. Lucido,
lasciò la
presa dal braccio di Hinata e la guardò negli occhi: brillavano della
stessa
sicurezza della notte in cui lo aveva fermato. Naruto ormai sapeva cosa
fare.
“Non
puoi venire. Non ti trascinerei mai in clandestinità con me. Devi
restare qui
ad aspettarmi finché non sarò tornato con Sasuke, e tutti
riconosceranno che
avevo ragione. Devi aspettarmi.”
Lo
disse con talmente tanta forza che Hinata non ribatté.
“Mi
aspetterai?”
Ella
annuì con la testa. Naruto le sfiorò i capelli con una mano,
frettolosamente:
gli girava la testa.
“Pa-partirò
presto. Non mi importa di quello che dice Tsunade, ho già perso troppo
tempo.
Mi aspetterai?”
“Sì.”
“Non
seguirmi quando mi vedrai andare via, potrebbero scoprirci… Aspettami,
va
bene?”
Hinata
annuì di nuovo. Naruto si agitò ancora sul posto e le sfioro per
l’ultima volta
i capelli. “Torno presto, e con Sasuke. Aspettami.”
Naruto
si allontanò tutto al contrario di come le si era avvicinato, la
schiena curva
e le mani in tasca, in silenzio. Hinata lo vide scomparire lontano,
l’ombra di
Sasuke alle spalle.
Sarebbe partito quella sera stessa, lo sapeva. L’ombra di Sasuke
continuava a
braccarlo senza lasciargli scampo, mentre Naruto credeva di inseguirla.
Pregò
con tutto il suo cuore che quell’ombra potesse scomparire dalla via di
Naruto,
come lui stava facendo dalla sua; pregò intensamente che le stelle
della notte
lo coprissero come avrebbe voluto fare lei stessa se gli fosse stata
vicino.
Non supplicò mai nessuno come fece quella notte con il cielo.
Sasuke
li inseguiva.
Note:
Così, con l’ombra di Sasuke, termina questa fic. Anche se è un
personaggio che
vorrei strozzare, sono consapevole del fatto che Sasuke sia molto
importante
per Naruto, è il personaggio con cui tutto è cominciato e con cui tutto
molto
probabilmente terminerà.
Il
finale è un po’ inquietante, ma questa fic è nata drammatica e termina
così: il
lieto fine non mi è sembrata una conclusione accettabile, anche perché
sappiamo
che Naruto si farebbe tagliare la testa per Sasuke. XD
Spero,
comunque, che il finale vi sia piaciuto.
Noto con piacere che le
recensioni sono diminuite nuovamente dallo scorso capitolo. XD
In ogni
caso, ringrazio
davvero di cuore coloro che hanno speso il loro tempo per lasciarmi un
parere, Katia (sento di averti
spiazzata ancora
di più, con questo capitolo, non so perché XD Grazie mille per i
complimenti
sulla caratterizzazione, mi rendono orgogliosa *___*) e Athalfuns
(In ritardo, ma finalmente ho concluso questa fic. Spero
che, nonostante questo, tu abbia modo di leggerla e che possa gradirla.
Ribadisco
che le tue recensioni mi fanno sempre molto piacere e che spero che le
mie
storie continuino ad appassionarti quanto questa. ^^).
Spero
davvero che la
conclusione di questa fic non vi abbia deluso, e mi farebbe molto
piacere
sapere cosa ne pensate. Il titolo di questo capitolo è un verso della
splendida
canzone dei Coldplay, The hardest part.
In questa
settimana così
fasta per il NaruHina, io termino una fic angst che più angst non si
può. Anche
se non si direbbe, sono felicissima, eh! XD
Bene, è tutto. Auguro a tutti un
felice anno nuovo, sperando che sia pieno di
momenti NaruHina (oh yeah! *___*)
Alla prossima!
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