And now the heart begs the stars

di Ayumi Yoshida
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Je ne pourrai plus voir tes yeux encore ***
Capitolo 2: *** Voglio dirti quello che sento, farti morire nello stesso momento ***
Capitolo 3: *** When there's nothing he shines upon ***
Capitolo 4: *** People fall in love and then they fall out ***
Capitolo 5: *** The hardest part was letting it go, not taking part ***



Capitolo 1
*** Je ne pourrai plus voir tes yeux encore ***





And now the heart begs the stars

 

Je ne pourrai plus voir tes yeux encore

“Non lascerò... non lascerò che tu vada via!”
Un cenno casuale del capo, e il Byakugan già scintilla nelle iridi della componente più fragile della famiglia Hyuga, mentre azzarda un passo  verso colui che, l’espressione di un criminale scovato, resta immobile, impietrito.
“Che-che ci fai qui?” boccheggia Naruto, stringendosi nervosamente il mantello nero sulla testa. Forse credeva che si sarebbe confuso con la notte, ma non lo sa, che gli occhi dell’animo riescono a dissipare anche il buio, lui.
Hinata non risponde, il fiato le si è bloccato in gola. Concentra lo sguardo sul suo stomaco: ricorda vagamente una lezione all’Accademia, anni addietro, in cui il maestro Iruka rimarcava l’importanza di colpire lo stomaco dell’avversario per farlo crollare a terra e perde aria dai polmoni. Il suo avversario la sta fissando  supplichevole.
“Non sto scappando.” biascica cercando di essere convincente e le regala una smorfia che le fa tremare lo stomaco di una sensazione languida, lontana. “Davvero, non sto scappando. Torna a casa.”
E’ abituato a vederla obbedire agli ordini e si aspetta che, immediatamente, lei si volti e si allontani tra gli alberi. Hinata, invece, scuote la testa energicamente e non si muove.
“N-non è vero. Stai scappando. Stai andando da Sasuke. Tu vuoi… raggiungerlo.”
Deglutisce; e quelle parole schiaffeggiano violentemente Naruto. Lo shinobi la fissa, sconvolto e incredulo.
Come ha fatto a capire tutto? Riesce sempre a sapere quello che pensa, anche se non si parlano quasi mai. Come ha potuto essere scoperto?
“Vattene via!” sibila, intimorito, e violentemente butta un braccio in avanti per spaventarla. Ma gli occhi della kunoichi non lo abbandonano un attimo.
“Non… non ti lascerò andare!” mormora coraggiosamente. “Sei nella traiettoria del mio controllo, non permetterò che tu fugga!”
Si posiziona in attacco, il petto diritto, il viso stranamente fiero davanti ai suoi occhi.
Non può sopportare di sapere che non li rivedrà più.

 

 

 

 

Note.

Erano secoli che non scrivevo una NaruHina, ma oggi pomeriggio le mie dita hanno deciso di battere autonomamente sulla tastiera e hanno prodotto questa flash. Sarà orrenda, sarà cliché, ma io la sento terribilmente mia.
E’ ambientata in un momento x del manga in cui Naruto decide di andare da Sasuke, quindi potrebbe essere ambientata in qualunque arco temporale. Mi sono ispirata al theme # 2 di un set della community Syllables of time, “Sei nella traiettoria del mio controllo”.
Per adesso resta qui da sola, ma non mi dispiacerebbe se qualche altra NaruHina le facesse compagnia.
Un pensiero speciale va a Katia, che non sento da un po’. Già che ci sono ne approfitto per chiedere, tutto bene? Ti è arrivata la mia mail?

Alla prossima.
Ayumi


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Capitolo 2
*** Voglio dirti quello che sento, farti morire nello stesso momento ***




 

Voglio dirti quello che sento, farti morire nello stesso momento


Dopo aver atterrato Hinata, Naruto sente come un pizzicare allo stomaco, tanti insetti che  camminano sulla sua pelle che gli impediscono di muoversi. Sa che dovrebbe scappare, ma, inesplicabilmente, si sente ancorato alla terra.
Il corpo svenuto di Hinata tende ancora la mano sulla pietra, quella mano con cui aveva tentato di fermarlo, verso di lui.
Fatica persino a liberarsi dello zaino che ha sulle spalle, che ormai è diventato una gabbia opprimente.

Sasuke. Deve cercare Sasuke. Deve fuggire di nascosto.

Qualcuno prima o poi troverà Hinata e la soccorrerà, si ripete indugiando per l’ultima volta, lanciando un’altra occhiata al suo corpo, e all’improvviso piccoli insetti neri cominciano ad avvolgerla completamente.

“Affogherà!” quasi urla preso dal panico, ma gli manca il respiro quando si accorge che è stato Shino. E’ di fronte a lui e respira piano, sembra un morto. Ci sono anche Kiba, Neji e Shikamaru. E’ fottuto.

“Che le hai fatto, stronzo?!” ringhia Kiba avventandosi su di lui come un cane affamato, e Naruto cade a terra lottando con tutto se stesso, fuori di sé. Gli altri lo tengono sotto tiro, non può più scappare. Nessuno soccorre Hinata.

Li odia. Kiba, Shino, Neji, Shikamaru, Hinata. Li odia tutti.

 

 

 

 

Note dell'autrice: senza averlo programmato, sono tornata a scrivere un seguito per questa raccolta. Come avrete notato, questa flash è collegata alla precedente e così sarà per le altre. Penso che anche il genere resterà lo stesso: non so per quale motivo ma ultimamente quel pochissimo che scrivo è totalmente angst. ^^''
Il titolo è ripreso da un vero della canzone di Anna Tatangelo che quest'anno ha partecipato al festival di Sanremo: era troppo evocativo e mi ha subito catturata: Naruto sta ormai cominciando a percepire qualcosa... Staremo a vedere cosa ne verrà fuori.
Un grazie dal cuore a Katia e sushi, che quando lasciarono la recensione secoli fa mi hanno resa davvero felice. Grazie, ragazze. Spero che questa sia all'altezza della precedente, sono secoli che non scrivo qualcosa e mi farebbe piacere avere un parere. ^^

Alla prossima,
Ayumi 




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Capitolo 3
*** When there's nothing he shines upon ***






When there's nothing he shines upon

 
Nella stanza galleggiava un lieve profumo.
Hinata guardò i fiori nel vaso sul davanzale con un lieve sorriso: il sole pallido e non troppo forte di quella mattinata li avrebbe aiutati a durare qualche giorno in più in attesa che Naruto si svegliasse. Da quella sera in cui aveva tentato di fuggire dal villaggio era ricoverato in ospedale e Hinata era andato a trovarlo ogniqualvolta i fiori appassivano e vi era la necessità di portarne nuovi. Quello era già il quinto giorno.
Le ferite che il suo corpo aveva riportato lottando con Kiba non erano gravi, ma necessitavano di qualche giorno per guarire e i medici avevano deciso di indurre Naruto al’incoscienza per evitare complicazioni.
Hinata sapeva che le complicazioni di cui si era parlato non erano affatto mediche, per fortuna, ma riguardavano la possibilità che Naruto scappasse ancora. Per questo motivo era tenuto sotto stretta sorveglianza, nonostante tutto, ed una squadra ANBU appostata fuori dalla sua camera era tenuta al corrente di ogni più piccolo movimento che lo riguardasse, visite incluse.
Probabilmente nel villaggio tutti credevano che lei continuasse ad andarlo a trovare perché si sentiva colpevole per quello che gli era accaduto, ed era meglio così. In quel modo non avrebbe avuto altri problemi: era già stato difficile dover spiegare a Shino, Neji, Kiba e Shikamaru come aveva saputo che Naruto sarebbe scappato, non aveva potuto dire che l’aveva sentito dentro, e soprattutto perché ne era rimasta ferita. Aveva ancora braccia e ginocchia fasciate, ma non le importava. Le bastava vedere Naruto accanto a lei vivo, non morto, per stare bene, anche se lui non poteva sorriderle. Le bastava sapere di averlo salvato da una fine certa, non importava cosa sarebbe accaduto. Avrebbe potuto sopportare in silenzio ogni cosa.
“Sei ancora qui.” Sibilò la voce di Naruto facendola sobbalzare. Hinata urtò il vaso di fiori, che cadde a terra.
“Naruto” mormorò rassicurata, stringendosi nelle spalle e guardandolo negli occhi dopo tanto tempo “Ti sei svegliato…”
“Vai via.” la gelò lo shinobi pieno di una rabbia nuova, mai provata verso quella voce timorosa e quegli occhi timidi. “Vai via!”
La sua voce divenne sempre più alta, finché le sue urla non attirarono l’attenzione di tutti e la porta si spalancò.
Vai via!
Gli infermieri irruppero in gran numero nella stanza e Hinata fuggì via in silenzio. Naruto, interrogato dagli ANBU, non poté mai capire se lei stesse piangendo, catturato prima dalle fasciature che le ricoprivano completamente le braccia e che erano sparite con lei in un soffio.
L’aveva ferita. Era stato lui a farle del male.








Note: a volte sono la prima a scandalizzarmi quando vedo i miei tempi di aggiornamento! XD Nonostante tutto, questo capitolo è arrivato e arriveranno anche gli altri, perché ho finalmente finito di scrivere tutta la fic. Ero partita con l'idea di scrivere una raccolta eterogenea, alla fine si è trasformata una mini longfic molto criptica, ma non temete, i pezzi cominceranno a tornare a posto nel prossimo capitolo. ^^
Ringrazio di cuore _SoroiNeko_Chan e Katia per le recensioni lasciatemi allo scorso capitolo. Mi hanno fatto davvero molto piacere, sopratutto perché vedo che questa fic ha stuzzicato l'attenzione di pochi. Pensare che io ci tengo davvero molto.
Ringrazio sentitamente chi deciderà di lasciarmi un parere, mi farebbe molto piacere. ^^
Prima che lo dimentichi, il titolo del capitolo è un verso della canzone di Fredrika Stahl, "Twinkle, twinkle little star".

Al prossimo capitolo!


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Capitolo 4
*** People fall in love and then they fall out ***



People fall in love and then they fall out

 

“Allora, cosa volevi fare di preciso?” gli domandò Shikaku Nara per l’ennesima volta “Volevi andare alla ricerca di Sasuke?”
Ancora una volta Naruto non rispose, ma non abbassò gli occhi, sostenne il suo sguardo fermamente.
“Stare in silenzio non ti porterà da nessuna parte, né ti tirerà fuori da questa situazione.” gli ricordò l’uomo “Allora, vuoi parlare?”
Naruto rimase in silenzio. Shikaku sbuffò e disse a gran voce: “Interrogatorio terminato, nulla di fatto!” e immediatamente alcuni ANBU entrarono in silenzio e cominciarono a sciogliere le funi e a disperdere le illusioni che avevano tenuto soggiogato Naruto. Aveva disobbedito alle leggi e doveva essere trattato come un criminale della peggior specie. Ormai ci si stava abituando: quello era già il terzo giorno che Shikaku Nara tentava di estorcergli informazioni, ma lui non aveva proferito parola. Stava perdendo tempo prezioso, in prigione, di sicuro così gli ANBU della Foglia avrebbero trovato Sasuke prima di lui. L’ordine della sua cattura, più importante di qualunque cosa, era giunto dall’Hokage in persona dopo che Sasuke aveva ucciso Ino durante l’ultima missione di recupero, insieme all’ordine di fermare e arrestare chiunque si fosse messo sulle sue tracce senza il permesso dell’Hokage stesso. Lui era quasi riuscito a lasciare il villaggio, se solo non fosse stato per Hinata… Rivolse uno sguardo pieno d’ira all’ANBU che lo aveva slegato dalla sedia, e quello gli legò le mani. Sorpassò la soglia scortato dall’ANBU, mentre Shikamaru entrava nella stanza e si fermava proprio accanto a lui con l’espressione palesemente annoiata.
“Papà, ferma Naruto. L’Hokage mi ha ordinato di parlare con lui da solo.”
Shikaku annuì e uscì senza dire nulla, accompagnato dagli ANBU, richiudendosi la porta alle spalle a chiave. Shikamaru sospirò e si sedette sulla sedia di fronte a quella dove Naruto era stato legato.

“Che situazione!” esclamò abbandonando il corpo sulla sedia e portando indietro la testa. Il cielo nella finestra era sgombro di nuvole e non tirava un alito di vento. “Cosa dovrei dirti?”
Naruto fece una smorfia: “Dimmi quando sarò fuori da qui. Ho da fare.”
“Devi andare a cercare Sasuke?”
Naruto non rispose e abbassò gli occhi. Si sentiva stranamente in colpa a parlare di Sasuke con Shikamaru, come se fosse stato lui stesso ad uccidere Ino. Forse era perché Ino era compagna di squadra di Shikamaru.
Tentò di lasciare la stanza, ma, spingendo la maniglia, si ricordò che era bloccata. Si voltò verso Shikamaru ed esclamò: “Mi dispiace per Ino, lo giuro!”
Si portò le mani alla testa, preparandosi a subire migliaia di insulti, ma Shikamaru disse a bassa voce: “Tu non hai fatto nulla, è stato Sasuke ad ucciderla.”
Naruto boccheggiò.
“Sono sicuro che lui non voleva, lui non può averla…”
Non riuscì a dire più nulla, perché si accorse quanto ridicole suonassero le sue parole. Quel Sasuke che stava cercando non era più quello con cui aveva condiviso le missioni, il maestro, le azzuffate, ma, in cuor suo, lui voleva crederlo ancora. Per questo non rinunciava a cercarlo.
Shikamaru lo guardò, serio.
“Perché continui a cercarlo, Naruto? Non pensi che ormai non gli importi più nulla di te, del villaggio? Lo dimostra ciò che ha fatto ad Ino.” Guardò un attimo il pavimento, poi, congiunte le mani, continuò piano: “Ho sentito mille volte il resoconto di Choji. Lei non gli aveva fatto niente, gli aveva solo chiesto di tornare.”
Naruto restò in silenzio. L’aveva ucciso solo perché Ino gli aveva chiesto di tornare…
“Non può essere.” disse, sconvolto “Se solo io avessi… Se Hinata non mi avesse…”
All’improvviso, sentì freddo e caldo al petto. Una scarica lo attraversò, ma fu lenta, dolce, e scosse la testa. “Se non mi avesse fermato, io…”
“Ho parlato con lei.” disse all’improvviso Shikamaru alzando la testa e Naruto temette i suoi occhi, che per la prima volta non erano opachi e spenti. “Non voleva che potesse accaderle ciò che è accaduto a me.”
Si stavano addentrando in un campo di morte che Shikamaru non voleva più visitare e lo shinobi non disse più nulla sull’argomento. Si alzò in piedi e guardo l’ultima volta fuori dalla finestra.

“Ti conviene parlare.” conchiuse con un sospiro “Magari riuscirai anche ad uscire da qui.”
Si avvicinò alla porta, superandolo in silenzio, mentre Naruto ripensava alle sue parole.
Non voleva che potesse accaderle quello che era accaduto a Shikamaru.
Cosa voleva, allora, Hinata?




Note:
Salve a tutti! ^^ Oggi sarebbe dovuta essere una giornata particolare: finalmente hanno trasmesso su Italia uno l'episodio in cui Hinata vuota il sacco con Naruto (XD) ed io ero felicissima, finché non ho assistito ad uno scempio. Hanno tradotto il "ti amo" di Hinata in "ti voglio bene" e il risultato è stato pessimo. Cioè, hanno snaturato completamente la scena,
e che scena! Per fortuna abbiamo altri mezzi per riviverla come si deve. Vi state chiedendo cosa c'entra tutto questo? Ero così irritata da doverlo dire! XD
Cambiando argomento, ringrazio davvero di cuore tutte le persone che mi hanno lasciato un parere, le vostre parole mi hanno resa molto felice! Vi chiedo scusa se non posso ringraziarvi personalmente, ma dietro di me reclamano il PC XD
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Povero Shikamaru, lo faccio sempre soffrire! :( Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate, è il penultimo capitolo! Eh sì, nel prossimo finalmente tutto sarà chiarito! ;)
Il titolo, questa volta, è di Demi Lovato. ;)

A presto,
Ayumi

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Capitolo 5
*** The hardest part was letting it go, not taking part ***



The hardest part was letting it go, not taking part



Erano trascorsi due mesi, e Naruto non aveva detto una parola.

Neanche una parola, con nessuno, e Tsunade aveva dato l’ordine di liberarlo, ma di tenerlo d’occhio, così Naruto si ritrovava un ANBU a seguirlo fin dove non avrebbe mai immaginato. Tutta quella situazione gli dava tremendamente fastidio: stava perdendo tempo.

Più lui restava a Konoha, più Sasuke si allontanava chissà dove e lui avrebbe faticato di più per ritrovarlo. Probabilmente avrebbe dovuto cercare di fuggire di nuovo, ma sarebbe di certo stato più difficile.

Gli abitanti del villaggio lo salutavano meno calorosamente del solito, eccetto quelli che conosceva meglio: Shikamaru continuava a rivolgergli un cenno con il capo ogni volta che si incrociavano, anche se lui poi diventava di pessimo umore, soprattutto da quando lo aveva scoperto a fissare il monumento dei caduti come aveva fatto quando era morto Asuma.

Qualcosa gli sfuggiva. Era passato spesso davanti alla grande tenuta degli Hyuga, ma non aveva più visto Hinata da quel giorno. Il destino si faceva beffe di lui: prima l’aveva mandata a fermarlo, poi, quando Naruto avrebbe voluto parlarle, chiederle il perché di quel comportamento, la nascondeva a lui. Voleva capire, perché non riusciva a capire più nulla. Tutti erano strani.

Un giorno che si sentiva particolarmente infuriato si era appollaiato lungo un lato della staccionata che circondava la tenuta degli Hyuga per attenderla, prima o poi Hinata sarebbe uscita di casa. Accadde così e, trattenendo a stento il respiro, la vide camminare di lato alla staccionata a testa bassa. Sembrava triste, probabilmente anche per lei le cose non andavano  bene. Soltanto questo gli impedì di fermarla in quel momento e urlarle contro tutta la sua frustrazione.

La seguì in silenzio, senza farsi vedere, fino ad un posto che conosceva bene: casa sua. Hinata vi si fermò e restò a fissarla per un tempo infinito, sempre la stessa espressione. Incredulo, Naruto le corse incontrò ed esclamò: “Anche tu mi stavi cercando?”

Hinata lo guardò spaventata e fece per correre via, ma lui le sbarrò la strada con le braccia.

“Io ti stavo cercando.” puntualizzò; poi senza riprendere fiato aggiunse: “Volevo sapere perché, dopo avermi fermato, sei scomparsa, perché mi hai fermato, perché… non vuoi che mi accada quello che è successo a Shikamaru.”

Era infuocato, determinato ad avere le sue risposte e non l’avrebbe lasciata andare via finché non le avesse ottenute. Hinata lo fissò, piena di timore.

“Mi dispiace, non odiarmi.” mormorò balbettando “Per colpa del mio egoismo… ho rovinato tutto quanto. Mi dispiace.”

A testa bassa gli si avvicinò preparandosi a superarlo, ma Naruto le afferrò un braccio.
“L’hai fatto!” esclamò nervosamente, stizzito da quelle strane parole “Adesso sono qui, non posso fare nulla e Sasuke-“

“Mi dispiace.” mormorò di nuovo Hinata, guardandolo con sincerità. Naruto provò una strana sensazione, guardando i suoi occhi. “Non ho pensato al fatto che Sasuke per te fosse come Ino per Shikamaru, e il mio egoismo… Non odiarmi.”

Una sola lacrima le rigò il viso mentre continuava a parlare.

“Che vuoi dire?” le chiese bruscamente Naruto.

“Io non volevo che te ne andassi.” rispose lei piano, mentre il suo viso perdeva lentamente colore “Sentivo che saresti andato via e non volevo. Il mio egoismo mi ha accecata. Ho pregato di non doverlo fare, per notti e notti, ma adesso siamo qui in questo modo… Non è servito.”

Le sue labbra si distesero piano di fronte all’espressione sorpresa di Naruto, che continuava a fissarla sconvolto.

“Quindi tu…”

“Voglio venire con te.” gli disse, le guance rosse, ma con voce così tranquilla da sembrare irreale. “Se tu vuoi, verrò con te, altrimenti… ti giuro, non ti disturberò più.”
La sua voce si spense mentre il suo respiro si faceva più affannoso. Naruto boccheggiò, vorticando tra tutte quelle parole. Ad un tratto poi ogni cosa tornò al suo posto, senza che nessuno avesse fatto nulla. Lucido, lasciò la presa dal braccio di Hinata e la guardò negli occhi: brillavano della stessa sicurezza della notte in cui lo aveva fermato. Naruto ormai sapeva cosa fare.

“Non puoi venire. Non ti trascinerei mai in clandestinità con me. Devi restare qui ad aspettarmi finché non sarò tornato con Sasuke, e tutti riconosceranno che avevo ragione. Devi aspettarmi.”

Lo disse con talmente tanta forza che Hinata non ribatté.

“Mi aspetterai?”

Ella annuì con la testa. Naruto le sfiorò i capelli con una mano, frettolosamente: gli girava la testa.

“Pa-partirò presto. Non mi importa di quello che dice Tsunade, ho già perso troppo tempo. Mi aspetterai?”
“Sì.”

“Non seguirmi quando mi vedrai andare via, potrebbero scoprirci… Aspettami, va bene?”

Hinata annuì di nuovo. Naruto si agitò ancora sul posto e le sfioro per l’ultima volta i capelli. “Torno presto, e con Sasuke. Aspettami.”

 

Naruto si allontanò tutto al contrario di come le si era avvicinato, la schiena curva e le mani in tasca, in silenzio. Hinata lo vide scomparire lontano, l’ombra di Sasuke alle spalle.
Sarebbe partito quella sera stessa, lo sapeva. L’ombra di Sasuke continuava a braccarlo senza lasciargli scampo, mentre Naruto credeva di inseguirla. Pregò con tutto il suo cuore che quell’ombra potesse scomparire dalla via di Naruto, come lui stava facendo dalla sua; pregò intensamente che le stelle della notte lo coprissero come avrebbe voluto fare lei stessa se gli fosse stata vicino. Non supplicò mai nessuno come fece quella notte con il cielo.

Sasuke li inseguiva.




Note:
Così, con l’ombra di Sasuke, termina questa fic. Anche se è un personaggio che vorrei strozzare, sono consapevole del fatto che Sasuke sia molto importante per Naruto, è il personaggio con cui tutto è cominciato e con cui tutto molto probabilmente terminerà.

Il finale è un po’ inquietante, ma questa fic è nata drammatica e termina così: il lieto fine non mi è sembrata una conclusione accettabile, anche perché sappiamo che Naruto si farebbe tagliare la testa per Sasuke. XD

Spero, comunque, che il finale vi sia piaciuto.

Noto con piacere che le recensioni sono diminuite nuovamente dallo scorso capitolo. XD

In ogni caso, ringrazio davvero di cuore coloro che hanno speso il loro tempo per lasciarmi un parere, Katia (sento di averti spiazzata ancora di più, con questo capitolo, non so perché XD Grazie mille per i complimenti sulla caratterizzazione, mi rendono orgogliosa *___*) e Athalfuns (In ritardo, ma finalmente ho concluso questa fic. Spero che, nonostante questo, tu abbia modo di leggerla e che possa gradirla. Ribadisco che le tue recensioni mi fanno sempre molto piacere e che spero che le mie storie continuino ad appassionarti quanto questa. ^^).

Spero davvero che la conclusione di questa fic non vi abbia deluso, e mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate. Il titolo di questo capitolo è un verso della splendida canzone dei Coldplay, The hardest part.

In questa settimana così fasta per il NaruHina, io termino una fic angst che più angst non si può. Anche se non si direbbe, sono felicissima, eh! XD

Bene, è tutto. Auguro a tutti un felice anno nuovo, sperando che sia pieno di momenti NaruHina (oh yeah! *___*)

 

Alla prossima!

 

 

 


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