Un Corvo non Dimentica

di HamletRedDiablo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Piuma - Rumore ***
Capitolo 2: *** Seconda Piuma - Mani ***
Capitolo 3: *** Terza Piuma - Capolavoro (Memories) ***
Capitolo 4: *** Quarta Piuma - Scommessa ***
Capitolo 5: *** Quinta Piuma - Memoria (Memories) ***
Capitolo 6: *** Piume - Occhi, Risate, Pianto, Forse (FairyTale), Storia (Memories) ***
Capitolo 7: *** Piume - Amore, Pericolo, Petto, Nudità, No ***
Capitolo 8: *** Piume - Cadere (Present), Giorno (Memories), Indifferenza (Present), Dimmelo (Present), Obbligo (Present) ***
Capitolo 9: *** Piume - Gioco, Lettere, Delusione, Scusa, Sciocco (Memories) ***
Capitolo 10: *** Piume - Precario (Present), Domani, Istinto, Diritto, Notte (Memories) ***
Capitolo 11: *** Piume - Come il Rubino abbandonò il mondo (Memories) ***
Capitolo 12: *** Piume - Aspettando... ***



Capitolo 1
*** Prima Piuma - Rumore ***


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Titolo del capitolo (in caso vi sia):
Prima Piuma - Rumore
Fandom: Kuroshitsuji
Personaggio/Coppia: SebastianGrell (Sebastian centric)
Prompt: Rumore
Rating: Giallo
Numero del capitolo: 1
Avvertimenti: Shonen-ai
Note: è la prima drabble e con questo ho detto tutto XD tentativo di long ff suddivisa a capitoli ognuno di una drabble ^^ la storia si delineerà meglio nei prossimi capitoli ^^
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Prima Piuma – Rumore

 

-Sebas-chan!-

Stridula, acuta, irriverente.

Quella voce lo infastidiva terribilmente, specie quando storpiava il suo nome in quell’insulso epiteto.

Ma l’assenza di quel suono…

Era più assordante del rumore stesso.

 

Lui, che aveva fatto della sua vita un sacro altare al silenzio, non aveva avvertito quanto asfissiante fosse quest’ultimo fintanto che il suo drappo opprimente non era stato squarciato da quei trilli esultanti.

 

Che ora si erano spenti

in quell’assordante silenzio.

 

Il rumore delle illusioni che se ne vanno è il più distruttivo del mondo.

La pistola fremette al suo fianco.

La vendetta avrebbe posto fine a quel trambusto.

 

-Guardami, Sutcliffe-

 

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Capitolo 2
*** Seconda Piuma - Mani ***


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Titolo del capitolo (in caso vi sia):
Seconda Piuma - Mani
Fandom: Kuroshitsuji
Personaggio/Coppia: SebastianGrell (Sebastian centric)
Prompt: Mani
Rating: Giallo
Numero del capitolo: 2
Avvertimenti: Shonen-ai
Note: //
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A meg89 alias Shino-kun
una  piccola ricompensa per i suoi esami <3



Seconda Piuma – Mani

 

Cosa distingue le mani di un assassino dalle altre?

Nulla.

Era questo che lo lasciava basito.

Le sue dita avevano sostituito le forbici delle Parche nel recidere i fili vitali infinite volte.

Ma non vi era segno della sanguigna corruzione sulla loro pelle nivea.

Eppure…

-Sono splendide… così scarlatte…-

Lui era riuscito a scorgere l’anima nera dietro quel candore ipocrita.

-Sono bianche-

La replica sterile dei colpevoli.

Le parole vuote di uno schiavo dell’Ade.

Un ghigno perlaceo l’aveva irriso, mentre il giovane sfrontato baciava le nocche peccaminose.

-No… solo mani di sangue possono aprire le porte dell’Inferno-

Quel ragazzo possedeva la duplice natura delle sue mani.

-Che magnifico rosso assassino…-

 

[110 parole]



*O*

Grazie infinite a tutte voi che avete recensito il primo capitolo! *ricopre di cuoricini*
meg89
Aprodite
Saeko no Danna
_BellaBlack_
I vostri commenti mi hanno dato l'ispirazione per scrivere questo secondo capitolo, e per questo vi ringrazio infinitamente *inchino* spero abbiate la pazienza di seguirmi in questa follia XD
Immagino che ancora della storia non si capisca granchè, ma portate pazienza, con l'evolversi dei capitoli vi sarà spiegato tutto ^^
Ah, piccola precisazione: come avrete capito dall'inizio, la storia comincia in medias res, quindi, ogni volta che Sebastian ricorderà il passato (come in questo caso) inserirò nel titolo del capitolo (Memories).
Ciò detto vi prometto di non farvi attendere troppo per il terzo capitolo ^_^
E grazie infinite per i vostri commenti. Non so veramente dirvi quanto vi sono grata per il vostro supporto! *spupazza*
Al terzo capitolo ^^
Red-chan

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Capitolo 3
*** Terza Piuma - Capolavoro (Memories) ***


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Titolo del capitolo (in caso vi sia):
Terza Piuma - Capolavoro (Memories)
Fandom: Kuroshitsuji 
Personaggio/Coppia: SebastianGrell
Prompt: Capolavoro
Rating: Giallo 
Numero del capitolo: 3
Avvertimenti: Shonen-ai; prima double-drabble
Note: //
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Terza Piuma – Capolavoro (Memories)

Un artista sa riconoscere il marchio delle Muse sui mortali: 

un’anima sensibile riconosce la bellezza come una farfalla distingue i fiori più appetibili.

Un istinto naturale.

Un assassino sa riconoscere il fascino del diverso: 

un’anima immersa ogni giorno nello squallore brama la bellezza come un moribondo desidera la pace.

Una smania insaziabile.

Gente vuota, gente piatta, gente senza alcuna attrattiva.

Gente indifesa, gente inerme, gente facile da uccidere.

Banali capelli castani, sciatte espressioni stanche, insipide facce anonime…

Ossa da spezzare, muscoli da fiaccare, vene da recidere...

Non aveva fatto fatica a distinguerlo in quella massa informe.

I capelli più neri dei recessi infernali, 

in deliziosa antitesi con la pelle d’avorio.

Una chioma scarlatta, 

sfacciata come gli occhi che lo fissavano senza alcun pudore o insicurezza.

E gli occhi… oh, avrebbe potuto morire nell’estasi,

immergendosi in quegli oceani sanguigni.

Gli occhi sono lo specchio dell’anima.

Quindi quell’uomo aveva un’anima rossa, a dispetto dei vestiti neri.

La postura… perennemente lasciva,
che fosse una camminata ancheggiante o un gesto quotidiano come sedersi.

Gli atteggiamenti sono il riflesso dei pensieri.

Quindi quell’uomo era tremendamente voluttuoso, a dispetto del viso fresco.

 

“Sei un vero capolavoro”

La frase d’incontro era stata scandita dalle labbra ghignanti dell’artista.

[200 parole]


Eccomi qui con il terzo capitolo finalmente ^_^
Chiedo venia per il ritardo, gli esami mi hanno tenuta lontana dal pc per un po' u.u"
Mi impegnerò a non farvi più attendere una quantità così esorbitante di tempo per gli aggiornamenti futuri ^^
Dunque, ho usato la prima double drabble per darvi un'idea (vaga, lo so XD) di "come" i due siano stati attratti l'uno dall'altro. Nei prossimi capitoli vi saranno spiegati i dettagli, non preoccupatevi ^^ Penso proprio che userò qualcuna delle one-shot concesse per inquadrare al meglio alcuni momenti ben precisi ^_^
Rota, signorino e Aphrodite... *O*
Questa faccina adorante è dovuta alle vostre bellissime recensioni ^^
Io non so davvero che dire: i vostri commenti mi hanno dato una gioia unica, mi fanno sentire ogni volta più motivata a continuare questa fic e felice di averla cominciata.
Quindi GRAZIE di cuore: il vostro sostegno è ciò che mi spinge a conitnuare questa fic capitolo dopo capitolo <3

Al prossimo chappy!
Red-chan

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Capitolo 4
*** Quarta Piuma - Scommessa ***


Al giudice <3

Sperando di regalarle un sorriso :) 


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Titolo del capitolo (in caso vi sia):
Quarta Piuma - Scommessa (Memories) 
Fandom: Kuroshitsuji 
Personaggio/Coppia: SebastianGrell (Sebastian Centric)
Prompt: Scommessa
Rating: Giallo 
Numero del capitolo: 4
Avvertimenti: Shonen-ai
Note: le NdA sono in fondo alla drabble ^^
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Quarta Piuma – Scommessa (Memories)

“Scommetto che tornerai”

“Perderai”

“Vedremo”

 

Un assassino non deve mai pensare,

 o la gravità dei suoi innumerevoli peccati lo annienterebbe.

Aveva imparato a svuotare la mente nell’istante in cui le sue falangi si stringevano attorno al grilletto.

Mirare. Colpire.

Nient’altro.

Niente ripensamenti sulle vite falciate, sui loro progetti irrealizzati, sulle loro famiglie piangenti.

Niente.

Era diventato magnificamente insensibile.

Per questo lo infastidiva tanto che pensieri così futili lo disturbassero nella sua macabra quotidianità lavorativa.

Il sangue scarlatto esploso dai fori dei proiettili gli riportava alla mente una chioma troppo vistosa per passare inosservata, e un ragazzo troppo invadente per essere dimenticato.

 

Fissò con odio il portone.

Detestava perdere le scommesse.

Innanzitutto ringrazio signorino e Aphrodite che hanno commentato anche lo scorso capitolo *O* Grazie infinite per le vostre recensioni, mi riempite di gioia ogni volta <3<3

Dunque, poco da dichiarare su questo capitolo, se non che, come avrete capito, è uno dei classici capitoli di passaggio ^_^

Giusto per chiarezza, la successione cronologica delle drabble "memories" è: Terza Piuma (Capolavoro), Seconda Piuma (Mani), Quarta Piuma (Scommessa). L'intreccio è voluto, perchè desideravo ricalcare, almeno all'inizio, la successiona caotica dei ricordi: poche volte essi seguono un corso lineare, anzi, vengono richiamati nella memoria quasi "a salti", slegati uno dall'altro. Tuttavia, mi rendo conto che un simile svolgimento, mantenuto per la bellezza di 50 capitoli, risulterebbe oltremodo caotico, quindi d'ora in poi seguirò una successione cronologica più rigorosa ^_^ 

Altra piccola precisazione: sembrerà strano che Sebastian, osservando lo spettacolo orribile del sangue sparso, pensi a qualcosa di normale come una zazzera vermiglia, ma questo in realtà non è che la riprova della sua insensibilità: è talmente "assuefatto" agli aspetti peggiori del suo lavoro che ormai il sangue non gli fa più alcun effetto; per lui è qualcosa di naturale come per noi vedere il sole in cielo.

Bueno, fine dell'angolo dell'autrice ^_^

Un bacio, spero continuerete a seguirmi in questa follia xD

Red-chan

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Capitolo 5
*** Quinta Piuma - Memoria (Memories) ***


Quinta Piuma – Memoria (Memories)

-Ti stai chiedendo perché ti abbia avvicinato nonostante conosca il tuo mestiere, vero?-

Sebastian non rispose.

Quell’irritante ragazzo aveva il potere di leggergli nella mente, ma non avrebbe mai dovuto capirlo.

Il giovane non si scompose minimamente di fronte al silenzio dell’uomo, anzi, ne approfittò per continuare.

-Hai davvero poca memoria… o forse io non ti ho impressionato sufficientemente quando ci siamo incontrati-

Un fruscio, e il corpo dell’altro si era trovato improvvisamente vicino al suo.

-Poco importa: se sei venuto fin qui, vuol dire che ora non ti sono indifferente. E ti aiuterò a recuperare i tuoi ricordi perduti-

 Ed il giovane cominciò a narrare.

[106 parole]


Oh, finalmente CI SIAMO *O* Sta per cominciare la parte più dark e più lemon della ff! *_*
Da qui per una serie di capitoli si snoderà il racconto di Grell (il fatto che sembri conoscere così bene Sebastian non è legato unicamente alla sua naturale perspicacia ^^), e saranno segnalati con la dicitura (Fairytale) (anche se dei toni ovattati della fiaba avranno ben poco XD)
Ringrazio di cuore Aphrodite e signorino, che hanno la pazienza non solo di seguire ogni capitolo di questa ff delirante, ma persino di recensire in maniera così splendida (voi volete farmi montare la testa con tutti quei complimenti, ammettetelo *OOOOO*) grazie infinite ragazze, spero di non deludervi e che la vostra pazienza sia premiata, farò del mio meglio <3<3
A presto
Red-chan

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Capitolo 6
*** Piume - Occhi, Risate, Pianto, Forse (FairyTale), Storia (Memories) ***


Allo Shinigami <3,

per il suo compleanno,

perché mi diverto sempre a chiacchierare con lei,

perché è una compagna di ruolate incredibile,

perché è una bravissima scrittrice,

perché so che mi ucciderà per queste parole, ma volevo scriverle lo stesso xD (sono più testarda di te, mia cara u.u)

Tantissimi auguri dal maggiordomo nero <3

 

Sesta Piuma – Occhi (FairyTale)

Avrebbe potuto uccidere con quegli occhi.

Sarebbe bastato uno sguardo da quei recessi purpurei…

-Cosa ci fai qui?-

Domanda superflua, visto che conosceva più che bene il mestiere per cui quel ragazzo era rinomato.

Aveva davanti a sé il rubino della malavita: il famigerato Corvo.

-Lavoro-

Risposta secca e precisa, così come i colpi sferrati al cadavere che si raggelava lì vicino.

Non pensava che i corvi potessero avere occhi così belli.

-E fai un lavoro come il tuo senza mascherarti il viso? Sei davvero imprudente-

Li aveva appoggiati su di lui, quei rubini malefici, scrutando quasi con disprezzo la bardatura che nascondeva i suoi lineamenti.

-Non esiste nessuno, a questo mondo, che possa minacciarmi-

Il gelo di quelle parole doveva essere lo stesso che ibernava il Cocito (*).

Satana in persona doveva nutrire un interesse particolare per quel suo adepto dall’anima sanguigna.

-Sono un assassino anche io, sai?-

Altrimenti non gli avrebbe mai concesso di spartire con lui il fascino diabolico di quelle iridi amaranto.

-Vuoi sfidarmi?-

Sfidare.

Un verbo che certamente si addiceva alla figura minacciosa di un assassino.

-Sì, Corvetto-

I tuoi meravigliosi occhi infuocati

non avrebbero mai il coraggio di chiedere aiuto;

ti sfiderò per salvarti.

[200 parole]

 

Settima Piuma – Risate, Pianto (Fairy Tale)

Era certamente un assassino alle prime armi.

 

Era certamente il fiore dei criminali.

 

Tuttavia sembrava quasi divertirsi nell’uccidere;

il naturale disagio dei novizi di fronte al sangue, 

il tormentoso senso di colpa per le vite stroncate,

i pianti a dirotto di fronte ai propri peccati insanabili…

Nulla di tutto questo lo aveva mai sfiorato.

 

Tuttavia non sembrava trarre il minimo diletto dal suo mestiere.

Come una macchina, eseguiva l’ordine,

senza che una singola cellula del suo corpo mutasse espressione per questo.

Proprio questa sua inumanità lo rendeva così prezioso.

 

Quando immergeva la sua arma nelle membra delle vittime,

gli pareva quasi che il metallo tra le sue mani ridesse,

incommensurabilmente soddisfatto di quel fodero ancora pulsante di fragile vita.

La felicità della fedele compagna valeva certamente di più della disperazione di un perfetto estraneo. 

Come non condividere quell’estasi maledetta?

Così rideva, assieme al leale servo d’acciaio.

Rideva da morire.

 

Gli pareva sempre che ci fosse un pianto bloccato nelle iridi esanimi di chi moriva,

un torrente di lacrime che non aveva avuto tempo di uscire:

la vita era volata via, intrappolandolo nei condotti lacrimali.

O forse, in realtà, quello che scorgeva

era unicamente il mesto riflesso della sua anima infranta?

[200 parole]

 

Ottava Piuma – Forse (FairyTale)

“C’era una volta un piccolo corvo tormentato:

da bambino aveva ucciso i suoi genitori,

e per questo era stato condannato a ripetere per tutta la vita

quel primo peccato che aveva macchiato le sue mani.

Continuava a sognare il mondo esterno,

ma era convinto che quel pianeta ossessionato dalla pulizia

non avrebbe mai accettato una sozzura grondante sangue come lui…

E il Corvo non si sarebbe mai appoggiato agli altri:

avrebbe continuato da solo, sacrificando ogni suo sogno per quell’orgoglio solitario.

D’altronde, chi mai avrebbe desiderato aiutare un demonio?”

-Ti sfido, ma non con un volgare duello: ti dimostrerò che è possibile cambiare vita-

Un briciolo di curiosità –o forse spregio- aveva intensificato quella tinta sublime.

-Sei un folle- aveva sentenziato, senza sprecare neppure un atomo di espressività.

-Se ci riuscirò, mi raggiungerai?- aveva domandato speranzoso a quelle spalle ostili che si allontanavano.

Il Corvo non si era neppure girato: si era fermato un unico istante, solo per fargli capire che aveva udito le sue parole.

Quel secondo di arresto non rappresentava propriamente un “sì”, ma non era neppure un “no secco”.

Indecifrabile, come di consueto.

Ma a Grell non importava.

Per il momento, si sarebbe accontentato di un “forse”.

 [200 parole]

Nona Piuma – Storia (Memories)

-Non è una bella storia?-

Era la storia di uno pazzo che si era innamorato di un assassino, 
la favola distorta di uno sciocco che aveva promosso ad idolo uno schiavo del diavolo, 
la fiaba insana di un ingenuo che per anni aveva conservato l’immagine infernale del suo mito amorale nel cuore, vivendo ogni respiro in suo onore.

Come poteva essere definita bella?

-Sei un folle- ripeté, come tanti anni prima.

-Un folle che è riuscito dove tu hai fallito, mio caro-

Fallito?

-Oh, non era una critica, solo una constatazione: io sono riuscito ad uscire da quella vita, tu no. Ma sono magnanimo-

Una novella così assurda…

-Ti concedo di scrivere il finale della storia assieme a me, Sebas-chan-

[120 parole]

 

(*) fiume infernale secondo la cosmologia dantesca.

Ed eccomi qui con il sesto capitolo ^^

Grazie alle vostre minacce di morte al vostro impareggiabile sostegno, ho deciso di regalarvi tre double drabble (anche se la seconda è composta da due drabble separate ^_^) più una drabble finale.

Piccolo appunto: Sebastian, nelle Au dove non è un demone ma solo un essere umano, l'ho sempre visto come un personaggio tormentato, ma che non fa vedere le sue angosce al mondo esterno, anzi, che morirebbe piuttosto che condividere con gli altri i suoi pensieri. Perfettamente immobile nelle espressioni, ma non nel cuore: per me una persona che sia un così perfetto dissimulatore è quanto di più demoniaco possa esistere o.o Questo per spiegarvi la mia scelta di associarlo ad una psiche tormentata ^^

E finalmente siamo giunti al mio pezzo favorito: se tutto va bene, il prossimo capitolo sarà una one-shot side story con l’avviso *rullo di tamburi* yaoi. Il rating è ancora da decidere *fischietta con apparente innocenza*.

Molto bene, spero che non vi offenderete per i prossimi risvolti dark che sfoceranno spesso nel lemon *seguita a fischiettare* della storia: è stata concepita come un concentrato di angst e lemon *fischietta* quindi preparatevi spiritualmente XD

E poi voglio ringraziare di cuore signorino, Aphrodite e Fede_Wanderer: non avete idea di quanto mi abbiate fatta felice con le vostre recensioni *O* le ho lette, rilette e stralette *_* vi ringrazio davvero infinitamente per il vostro supporto <3 e spero che questo capitolo abbia fatto scemare un pochino l’odio che provate per il mio insopportabile costante “interrompere sul più bello” XD e che vi abbia lasciato soddisfatte ^_^

Bene, mi metterò all’opera per farvi avere il prossimo capitolo il prima possibile :3

A presto

Red-chan

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Capitolo 7
*** Piume - Amore, Pericolo, Petto, Nudità, No ***


Decima Piuma – Amore (Memories)

-La mosca può anche innamorarsi del corvo, ma non esiste futuro per una storia così perversa-

-Se la mosca ama davvero il corvo, allora farà il possibile per assomigliargli-

-Un simile ibrido offenderebbe ogni legge naturale-

-Trovo che sia meno disgustosa una mosca modificata per amore che un corvo immutato nell’odio. Se solo tu permettessi a chi ti ama di avvicinarsi, Corvetto…-

La risata aspra gli graffiò ferocemente lo sterno prima di sbocciare come un getto inconsulto dalle labbra esangui.

-Il tuo non è amore: solo una fissazione squilibrata. E ti porterà ad annullarti per compiacere l’oggetto della tua libido-

-O forse l’oggetto sarà così soddisfatto da non poter fare più a meno di me-

-Non mi conosci neppure, come puoi fare simili affermazioni?-

-Oh, io sono l’unico a sapere quanto disperatamente hai bisogno di aiuto-

Primo passo.

-Il sangue che si appiccica alle mani…-

Secondo passo.

-Fissare solo occhi morenti…-

Ultimo passo.

-Non avere futuro, solo passato…-

 

Irritazione per il misero disfacimento delle sue maschere,

fastidio per quel sorrisetto vittorioso…

L’amore era dunque un sentimento così molesto?

 

Le braccia gentili gli permisero di appoggiare il capo nell’accogliente incavo della spalla.

-Dimentica tutto, per una sera-

 

Che ragazzo tremendamente  stupido…

 

 

[200 parole]

 

Undicesima Piuma – Pericolo (Memories)

-Perché vuoi aiutare un assassino?-

La domanda volò inespressiva, nonostante il giovane continuasse a stringere il corpo dell’uomo.

-Che c’è di male nell’aiutare un ex-collega?- minimizzò lui, parlandogli con voluta lascivia sul collo.

-Non hai proprio alcuna nozione del pericolo-

Bastò un attimo perché l’abbraccio fosse sciolto e Grell si ritrovasse costretto a fissare quei tizzoni infernali dalla mano che gli serrava i capelli sulla nuca.

-Non avresti neppure il tempo di gridare…- calcolò, fissando la gola scoperta del ragazzo come un boia.

 

Non posso permetterti di uccidermi.

Rimarresti solo al mondo.

E come sopporteresti l’immenso gelo che attanaglia ogni cosa

 senza il mio fuoco?

 

-Uccidere, uccidere, sempre uccidere!- brontolò Grell, incrociando goffamente le braccia da quella scomoda posizione. –Non sai fare proprio altro, Corvetto? Sei così incapace di amare? O forse hai paura?-

 

Trasformiamola in una questione di orgoglio.

Così la tua fierezza non ne risentirà,

quando cederai al desiderio di abbandonare per una notte,

una sola,

gli abiti dell’omicida.

 

Era pericoloso, non era così incosciente da non rendersene conto.

Ma era pronto a buttarsi a braccia aperte su quel rischio.

 

Su quell’azzardo era puntata tutta la sua vita.

 

Quasi esultò quando una spinta lo fece cadere sul divano.

 

[200 parole]

 

Dodicesima Piuma – Petto (Memories)

-Perché non parli?-

-Perché non dovresti farlo neppure tu-

-Che tenero, mi fai da maestro!-

Un’occhiata piuttosto innervosita lo incenerì.

 

Era quasi contento che lo avesse fatto spazientire,

così si era disfatto dell’espressione lievemente sorpresa

che gli aveva suscitato il petto nudo del giovane.

Cicatrici.

Una selva biancastra di squarci irregolari sfregiava la pelle eburnea.

Dunque il petto era l’emblema dei suoi travagli da assassino e da fuggiasco.

 

“La cicatrice serve per ricordare l’errore commesso e non ripeterlo.

Questo ragazzo è incredibilmente stupido, come pensavo.”

 

Il petto deturpato si dimostrò però incredibilmente sensibile alle sollecitazioni dell’uomo.

 

Era unicamente rispetto per la sofferenza

 a spingerlo ad onorare quei muscoli frementi

con la presenza delle sue labbra immorali.

Solo quello.

Nient’altro.

[120 parole]

 

Tredicesima Piuma – Nudità

I vestiti disseminati a terra, come resti di guerra.

 

La guerra che si stava svolgendo

tra chi non voleva essere spogliato delle proprie finzioni,

e di chi cercava di denudarle con ogni arma.

 

Come se la lava dei capelli del ragazzo si fosse trasmessa nelle sue vene,

la sua pelle ghiacciata si riscaldò al pari del magma,

legata a quella smaniosa del giovane sotto di lui.

 

Ma l’espressione conservò l’austerità artica,

persino quando il calore dell’altro lo avvolse,

incoraggiandolo dolcemente ad approfondire quel contatto.

 

Nudo il corpo,

il corvo si lasciò scivolare in quel sogno orchestrato da Afrodite;

mascherato l’animo,

non permise neppure a quell’unione di svestirlo delle sue protezioni.

 

-Dovresti farti trasportare, Corvetto…-

 

Le parole vennero bruscamente interrotte dai movimenti dell’assassino.

 

[120 parole]

 

Quattordicesima Piuma – “No”

-Un assassino allevato dalla gilda non deve vivere al di fuori di essa-

-Quando lo troveremo… dovrà essere vivo?-

Silenzio tombale.

-No-

Condanna mortale.

 

-Ti sei già rivestito?- brontolò Grell. –Sei così impaziente di andartene?-

Gli abiti, di nuovo possessori del suo corpo, sancirono la fine dell’oblio sensuale della sera prima.

 

Bentornato, Corvo.

 

-Quando tornerai, Sebas-chan?- pretese di sapere Grell, parandosi davanti alla porta quando l’uomo fece per aprirla.

Le labbra che la sera prima avevano lambito senza alcun pudore tutto il suo corpo si appostarono sul lobo, in modo che le parole ferine potessero azzannare con maggior violenza il timpano del ragazzo.

-Come tutti… quando mi ordineranno di ucciderti-

Previsione funerea.

–Non resisterai tanto a lungo, Corvetto-

Ingenuità fatale.

 

[120 parole ]

 

Non uccidetemi per il ritardo! Anche perché, se mi uccidete, chi vi scrive il resto della storia?

Ok, scleri a parte, ecco finalmente il seguito xD.

Prevedo che mi divertirò un MONDO  a scrivere i prossimi capitoli… perché? Meglio che non lo sappiate, per ora… *ghigno satanico*

Ringrazio come sempre chi ha avuto la bontà di recensire lo scorso capitolo: signorino, Aphrodite, Fede_Wanderer e KikiWhiteFly; non smetterò mai di dirvi QUANTO mi faccia immensamente piacere poter leggere i vostri commenti al termine di ogni capitolo. GRAZIE di cuore, davvero <3<3

Il prossimo capitolo arriverà a breve, potete starne certe *sogghigno demoniaco*.

Bene, ora che ho finito di farvi del terrorismo psicologico vi saluto XD.

A presto

Red-chan

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Capitolo 8
*** Piume - Cadere (Present), Giorno (Memories), Indifferenza (Present), Dimmelo (Present), Obbligo (Present) ***


Quindicesima Piuma – Cadere (Present)

Il coltello gli era scivolato dalle mani quando il sangue dei suoi genitori lo aveva inondato.

Era stato costretto ad inginocchiarsi, quando il Patriarca aveva deciso se fosse il caso o meno di accettarlo nella Gilda.

Aveva morso la polvere del campo di allenamento infinite volte, prima di imparare la fine arte del terrore.

Era stato costretto a strisciare a terra in innumerevoli occasioni durante il suo lavoro.

Quelle erano state le volte in cui era caduto e si era rialzato.

 

Ora le sue gambe erano salde e le ginocchia non avevano alcuna intenzione di cedere.

 

Allora, se non era caduto, per quale motivo gli sembrava di doversi rialzare?

 

La pistola lo rassicurò: lo avrebbe salvato come tutte le volte.

 

[120 parole]

 

********************************************************************************

 

Sedicesima Piuma - Giorno (Memories)

-Se io morissi, ti ricorderesti di me?-

Sciocco.

-Ti ricorderesti di una spina?-

-Sì, se quella spina lasciasse una cicatrice sufficientemente profonda… forse dovrei ferirti di più? Ma mi sembri già così provato, Corvetto…-

La pelle fresca delle dita del giovane incontrò quella della sua fronte.

-Sei una necropoli, Corvetto: qui c’è la cripta della tua famiglia…- le falangi scesero lungo il braccio fino alle mani. -Qui il cimitero per tutti quelli che hai ucciso in questi anni…- il palmo del ragazzo aderì perfettamente al suo sterno. -Qui costruiresti una croce per me?-

Nemmeno una cellula nel volto dell’assassino cambiò espressione.

-Cambiamo domanda- si arrese Grell. -Se fossi tu ad uccidermi… ti ricorderesti di me?-

Tremendamente sciocco.

-Ti dimenticherei nel giro di un giorno- fu lo spietato verdetto.

-Oh, ma in quel giorno soffriresti come mai nella tua vita, Sebby…-

Questa volta fu tutto il corpo del ragazzo a lambire quello dell’uomo in un abbraccio.

-Se proprio non vuoi ammettere che mi ami, allora dovrai accettare il dolore per tutto quello che non mi hai detto quando non ci sarò più-

E se lo sciocco avesse ragione?

-Non sarebbe più semplice confessare?-

-Non sarebbe più pratico tacere?-

No. Assolutamente impossibile.

 

[200 parole]

 

********************************************************************************

 

Diciassettesima Piuma – Indifferenza (Present)

Si trovava davanti al capo della Gilda, ma non era emozionato.

Lui lo stava lodando, ma non si sentiva lusingato.

In verità, neppure udiva le parole che muovevano le labbra dell’uomo.

Era come se fosse stato messo sotto una campana di vetro: tutto scorreva di fianco a lui, e nulla lo toccava.

Come ai vecchi tempi, prima che una sciocca spina scarlatta incrinasse la sua gabbia.

-Patriarca, dovrei chiedervi un favore…-

Non riusciva a credere che l’uomo che lo aveva addestrato alla freddezza più completa potesse assumere una simile espressione terrorizzata. Lui non si sarebbe sconvolto così tanto nell’avere una pistola puntata al petto.

Il diavolo in persona gli dipinse un sorriso obliquo sulle labbra pallide.

-Potrebbe morire, per cortesia?-

 

[120 parole]

 

Diciottesima Piuma – “Dimmelo” (Present)

-Perché?-

-Patriarca, quando lei mi ordinava di uccidere non l’ho mai annoiata chiedendole i motivi- rispose diabolicamente serafico Sebastian, senza abbassare l’arma. -O meglio, una volta glielo chiesi, ricorda?-

 

-Perché devo ucciderlo? Che pericolo può costituire quest’uomo?-

-Tu sei solo un’arma, Sebastian. Molto pregiata, incredibilmente precisa, ma un’arma. E le armi non parlano-

 

-Le armi non parlano… - ponderò, caricando la pistola. -… e nemmeno i morti-

-Dimmelo!-

Davvero non riusciva a capire cosa avesse potuto insegnargli quell’uomo stravolto: la sua mancanza di contegno era veramente riprovevole.

-E’ l’unico modo che conosco per risolvere i problemi-

 

-La via dell’assassinio è l’unica che una persona come te può percorrere, Sebastian-

 

-Me l’ha insegnato lei… Patriarca. Ora taccia, se non la incomoda troppo-

 

[120 parole]

 

Diciannovesima Piuma – Obbligo (Memories)

-Devi uccidere questa persona-

Un brivido acido lo sorprese all’altezza dello stomaco.

 -Non vedo come un simile individuo possa considerarsi pericoloso-

-Non credo sia nelle tue facoltà scegliere, Corvo-

Gli assassini potevano uscire dalle mura della Gilda, potevano incontrare altre persone, potevano persino innamorarsi… ma dovevano obbligatoriamente tornare al loro nido oscuro.

Come un uccello che si illude di poter volare libero nel cielo e, all’ultimo, avverte lo strattone della sottile catena che il padrone gli ha legato ad una zampa.

-E’ un traditore e, in quanto tale, va punito. La Gilda è fondata sulla fedeltà dei suoi adepti: che accadrebbe se le sue fondamenta venissero intaccate da un atto di insubordinazione?-

Sei un’arma.

Puoi solo obbedire, assassino.

-Capisco, Patriarca-

 

 [120 parole]

Eccomi qui con il nuovo capitolo <3
Ringrazio infinitamente signorino e Aphrodite: non smetterò mai di ringraziarvi, le vostre recensioni mi rendono contenta come non potete neanche immaginare <3
Spero che la storia cominci a risultare un pochino più comprensibile... un pochino. xD Questa volta la storia è tornata, salvo la piuma con Grell, al presente della storia, il primo capitolo, per intenderci. Ma dal prossimo ricominciano i ricordi xD
Prossimo chappy: TANTO SebastianGrell (altrimenti qualcuno che conosco bene mi uccide XD)
Alla prossima.
E grazie ancora *cuore*
Red-chan

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Capitolo 9
*** Piume - Gioco, Lettere, Delusione, Scusa, Sciocco (Memories) ***


Ventesima Piuma – Gioco (Memories)

 

Solo una frangia argentea e un assurdo cilindro sbucavano dal bancone su cui erano appoggiati grotteschi pupazzetti in miniatura.

-Il Corvo!- esultò il becchino della Gilda nel riconoscerlo.

-Hai quello che ti ho chiesto?- lo sedò l'assassino.

Undertaker si erse nella sua tetra figura, ghignando con il suo caratteristico gorgoglio rumoroso ed irritante: solo l'occhiata torva dell'uomo convinse un foglio ripiegato a comparire magicamente nella mano spettrale del sinistro individuo, e a scomparire con altrettanta celerità nella tasca del sicario.

-Stai andando da lui?- lo punzecchiò sfacciato il becchino.

Un rumore perentorio di passi che si allontanavano fu la risposta.

-Un gioco...- borbottò Undertaker, punzecchiando distrattamente i microbici bambolotti. -Alla mossa di un giocatore, corrisponde la reazione e l'attacco dell'altro... Non sempre però il gioco segue le regole più ovvie.- riflettè, gettando in aria uno dei due inquietanti balocchi. -Mi domando cosa possa fare un corvo che sente improvvisamente stretto il suo nido... ucciderà la fonte del suo disagio...- il secondo pupazzetto rotolò mestamente fino al bordo del bancone, precipitando nel vuoto. -... oppure si innamorerà di lui?- domandò all'aria, osservando i due bambolotti ricaduti sulla medesima mattonella.

La risata secca echeggiò tra le pareti dell'obitorio.

-Spero solo che scelgano me, per le onoranze funebri!- gorgogliò, stendendosi estasiato sul catafalco.

[210 parole]

 

Ventunesima Piuma – Lettere (Memories)

-Sono un presitigatore, non un becchino- gioì l’uomo cadaverico, rivolto ai pupazzetti nuovamente ordinati sul funereo bancone.

-E’ bastato prendere qualche lettera…- spiegò, mimando gesti da alchimista con le mani esangui. –Assemblarle fino a formare delle parole…- proseguì, sotto gli occhi vitrei dei fantocci inanimati. –Trasferirle su un comune foglio di carta…- le dita macilente saettarono verso l’altro, prima di accarezzare il petto mentre questo si abbassava in un inchino. -… ed ecco pronto il sortilegio per fiaccare l’orgoglio del Corvo. E l’ingrediente di base sono…- con un colpo di reni si portò a sedere di fianco al suo pubblico esanime. -… banalissime lettere.- si esaltò, accartocciandosi in una risata. –E anche un piccolo segreto di cui ero a conoscenza…-

[120 parole]

 

Ventiduesima Piuma – Delusione (Memories)

-Di cosa sta parlando?- chiese il fantoccio con la giacca rossa.

-Del motivo per cui Rubino è entrato nella Gilda.- rispose quello con gli occhi celesti.

-E del motivo per cui ne è uscito.- puntualizzò il terzo.

-E’ andato via? Che delusione…- sospirò l’ultimo feticcio.

-Era entrato perché aveva ucciso chi stava per ammazzare un assassino della Gilda.- narrò il pupazzo con le scarpe nere.

-Per così poco? Che delusione…- languì il precedente burattino.

-Ed è uscito perché voleva che quello stesso assassino che aveva salvato vivesse felice nel mondo esterno.- concluse quello con i capelli arancioni.

-Per un motivo così melenso? Che delusione…- disapprovò la solita marionetta.

-Potrebbe realizzare i suoi desideri, vivendo felice e contento con il Corvo…- considerò il secondo.

-Oppure potrebbe essere ucciso, e morire felice e contento per mano del Corvo…- sibilò il primo.

-Ma noi speriamo che si avveri la prima ipotesi, giusto?- li riprese Undertaker, puntandosi le mani sui fianchi.

-E sprecare una bara così bella?- si scandalizzarono i pupazzetti, additando il legno lucido impreziosito dall’imbottitura di seta. –Che delusione!-

Un ghigno venato di puro sadismo increspò il profilo frastagliato della cicatrice che correva vicino alle labbra slavate dell’uomo.

-Alla fine, non sono un prestigiatore… sono solo un umile becchino.- sentenziò fosco.

Il coperchio si richiuse sul giaciglio tombale con un suono mortuario.

[220 parole]

 

Ventitreesima Piuma – “Scusa” (Memories)

Aveva chiesto scusa alla Morte in persona, quando le aveva tolto il piacere di ghermire il suo emissario più bello: desiderava che quell’angelo demoniaco restasse ancora nel suo mondo, dove le sue dita avrebbero potuto raggiungerlo.

Aveva chiesto scusa ai suoi compagni di pugnale, quando aveva voltato loro le spalle: bramava un futuro inondato dalla luce del sole, non incupito dalla penombra dei sotterranei della Gilda.

Ogni cosa l’aveva fatta per lui.

Per lui, e per quel cuore di tenebre che, forse, un giorno avrebbe consumato i suoi battiti per la sua chioma amaranto.

Sicuramente, non si sarebbe scusato per averlo trascinato fuori dalla gabbia della Gilda.

-Perché se qui, Corvetto?- domandò all’ombra che lo aspettava silente nel suo appartamento.

[120 parole]

 

Ventiquattresima Piuma – Sciocco (Memories)

Era tutto documentato nel foglio che gli aveva passato Undertaker.

Quello sciocco lo aveva salvato quando aveva rischiato di essere ucciso.

Era lui la persona dietro al misterioso proiettile che aveva perforato il cranio del suo assalitore, quando era ancora troppo piccolo per essere il sicario inafferrabile che tutti temevano.

Si era fatto salvare da uno stupido sognatore innamorato.

E si era inimicato l’intera Gilda solo per offrirgli un luogo all’esterno in cui rifugiarsi, quando la sua anima fosse stata così pregna di sangue da farlo annegare.

Quello stolto si era reso ostile uno stuolo di assassini solo per lui.

Eppure era riuscito nel suo scopo: lui, il Corvo, era di nuovo lì, per la seconda volta, nonostante avesse promesso di non attraversare più la porta di quell’appartemento.

Chi era più sciocco? Chi gettava al vento la propria vita per inseguire un amore impossibile, o chi si lasciava irrettire da un simile folle, cadendo nella sua rete ogni volta che era deciso a  sfuggirgli?

La pistola fuoriuscì velocemente dal taschino, andando a premere la canna gelida sulla fronte del giovane.

La progenie della Gilda conosceva un solo modo per dissolvere i propri dubbi.

-Come promesso… sono tornato per ucciderti, Sutcliffe-

[200 parole]

 

***

So che volete scannarmi, lo so xD

Torno dopo quattro mesi, e vi lascio con questo finale… immagino.

Cercherò di farmi perdonare con un aggiornamento un po’ più rapido ^^ Ringrazio voi lettori che siete arrivati fin qui e non avete gettato la fic nel dimenticatoio, noostante i tempi di aggiornamento biblici dell’autrice XD.

Un grazie immenso a:

 

IfHeavenFallsApart: habibi<3 Eh beh, ogni tanto Sebby dà sfogo al suo lato sadico… cioè, lo fa sempre, ma ogni tanto in particolare, ecco xD Comunque, ha preso lezioni dal Patriarca che… che mi zittisco, o faccio spoiler xD Questo capitolo dovrebbe spiegare qualcosa (in linea teorica, almeno xD)… e basta, cavolo, o faccio sul serio spoiler xD

Le minacce funzionano, vedi?<3 Con i miei tempi, sono riuscita ad aggiornare, alla fine xD e prima del 2012 u.u

Sai che ti voglio un mondo di bene<3<3<3 Spero proprio che anche questo capitolo ti sia piaciuto :) (ah, e tra poco farò anche una capatina su una certa fic sulle piume di un corvo u.u cavolo, sono rimasta con Grell tutto solo soletto, e poi devo recensire >_>) A presto!<3<3<3<3

 

Aphrodite: bentornata *O* Uh, vedo che anche a te sono piaciute le frasi di Sebby e la drabble su

Grell *_* *si sente orgogliosa (e si nota XD)* Il Patriarca tornerà a rompere i co… farà un’altra apparizione più avanti, ecco xD E mi cucio la bocca, che parlo troppo sennò xDD Grazie infinite per i complimenti che mi fai, e non solo per questo capitolo: è stato con grande gioia che ho letto le tue recensioni, e sono stata veramente orgogliosa di vedere che la fic non ti annoiava *_* Grazie mille davvero, è sempre un piacere trovare i tuoi commenti<3<3

 

KikiWhiteFly: sister!!!! *zompa in braccio* Aww, lieta che anche lo scorso capitolo ti sia piaciuto, spero che questo non abbia fatto scadere la fic xD Volevo tanto mettere il caro Undertaker *O*Io non so cosa dire… mi commuovi sempre con i tuoi commenti ç_ç E non riesco a risponderti decentemente perché sono commossa ç__ç (ma tanto ti rompo continuamente le scatole per msn o per sms, quindi prima o poi un modo per farti un commento leggibile lo troverò xDD) Quindi grazie sister per farmi sentire sempre orgogliosa di essere una scrittrice ^^ *abbraccia* Grazie<3 Ti voglio MOLTAMENTE bene xDDDD *kiss*

 

Bueno, vi saluto e vi lascio l’appuntamento al prossimo capitolo ^^.

E ancora grazie<3

See you soon ^_^

RED

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Capitolo 10
*** Piume - Precario (Present), Domani, Istinto, Diritto, Notte (Memories) ***


Venticinquesima Piuma – Precario (Present)

Come una foglia secca può essere divelta dal primo alito di vento…

… così il Patriarca rischiava di essere ucciso da una parola di troppo.

-Io ti ho accolto quando tutti ti avrebbero mandato alla gogna… sono stato come un padre per te…-

Doveva pur esserci un cuore nel corpo dell’assassino…

I denti vennero sguainati come pugnali in un ghigno satanico.

Sbagliato.

-Mi ha forse chiesto se volevo essere salvato?-

Era un corpo senz’anima quello che aveva davanti, una macchina di precisione che avanzava disseminando cadaveri.

Aveva creato l’arma perfetta.

Doveva esserne orgoglioso.

-E poi, io ho ucciso i miei genitori.-

Il cane della pistola venne tirato.

-Sia dunque lieto di seguirli nel loro destino…-

Assassino…

-Addio, padre.-

… perfetto.

[120 parole]

 

Ventiseiesima Piuma – Domani (Memories)

-Pessimo tempismo, avevo un mucchio di progetti per domani.-

Le lagne del ragazzo apparivano tanto insensate quanto fuori luogo.

-Dovrò dedicarmi solo al riposo, pare. All’eterno riposo.-

-Non hai il minimo timore della morte?-

-Perché dovrei? Se sei qui per uccidermi, vuol dire che hai scelto di odiarmi e, se mi odi, posso anche morire.-

Aveva puntato tutta la vita per scommettere su quell’amore: per questo la sua perdita era logicamente collegata alla morte.

-Non mi intimidisce affatto l’idea di chiudere gli occhi in una bara. Anche se il mondo risentirebbe della perdita di un simile astro di bellezza…-

-Non sto scherzando, Sutcliffe.-

La pressione della canna della pistola scavò un cerchio rosso sulla fronte del giovane.

-Nemmeno io, Corvetto.-

[120 parole]

 

Ventisettesima Piuma – Istinto (Memories)

Negli esseri umani convivono due istinti: quello di vita e quello di morte.

Il primo è manifesto, e ci fa saltare di lato se una macchina sta per investirci.

Il secondo si nasconde: un drogato non pensa mai al dopo, quando si inietta una dose di eroina.

Lo aveva letto su una vecchia rivista di scienze.

Al contrario di quanto affermavano i ricercatori, lui aveva un ottimo rapporto con il suo istinto di autodistruzione.

Il suo mesto compare gli aveva fatto una simpatica lezione esplicativa su quanto sarebbe avvenuto se non si fosse mosso: la sua testa si sarebbe aperta come un melograno maturo sotto la potenza della Magnum assassina, e le sue cervella sanguinolente sarebbero schizzate ovunque in quella stanza, realizzando una grottesca carta da parati appiccicosa.

Era stato brutalmente chiaro, e per questo lo ringraziava.

Ma non aveva intenzione di muoversi di un passo.

Perché il Corvo esitava.

[150 parole]

 

Ventottesima Piuma – Diritto (Memories)

-Ogni uomo ha il diritto di vivere felice e non da cane!-

-Meraviglioso!- approvò Undertaker, facendo colare la solita risata viscosa dalle labbra ceree. –Come mai questa citazione di Brecht?-

-Mi sembrava si addicesse al Corvo.- sminuì la bambola.

-Per me no.- brontolò un fantoccio accasciato lì vicino. –Lui potrebbe benissimo essere felice, ma non ha voglia di esercitare il suo diritto.-

-Chissà perché.- frinì il burattino più piccolo, rovesciando all’indietro gli occhi di vetro.

-Perché è pressato dalle leggi della Setta, e non riesce a ribellarsi.- ragionò il quarto feticcio. –Quindi è debole.-

-Non è debole, ha paura.- precisò puntiglioso il primo.

-E’ la stessa cosa.- rinfacciò il secondo.

-State sbagliando tutti.- cantilenò assurdamente compiaciuto il becchino.

Una selva di teste di legno e porcellana scattò nella sua direzione con una spaventosa sincronia.

-E quale sarebbe la spiegazione?- pretesero di sapere all’unisono.

Le unghie del beccamorto sfregarono tra loro quando l’uomo mimò la forma di un cuore con le dita scheletriche.

-L’amore.-

Il latrato che grattò la sua gola non rese per nulla l’effetto romantico che voleva conferire a quella rivelazione, tanto che le marionette si rotolarono dalle risate senza alcun contegno.

-Questo è assolutamente impossibile, becchino!- articolarono a fatica, con le mascelle quasi fuori sede dal gran ridere.

-Proprio perché è impossibile può succedere.-

Il Corvo lo sa.

[220 parole]

 

Ventinovesima Piuma – Notte (Memories)

Per lui, la Notte era il segnale di inizio del suo turno di lavoro.

Era stata la sua compagna da sempre, fedele fino alla morte: prima di perire sotto i raggi dell’alba, lo schermava da ogni nemico con il suo manto nero, gli spianava la strada per le abitazioni delle sue vittime, permetteva ai suoi occhi intrisi di sangue e follia di riposare, nel dolce abbandono che lei gli donava, generosa, ogni sera.

Anche quella volta, la sua alleata non lo tradì: silenziosa e solerte, incupì i vetri delle finestre dell’appartamento in modo che nulla, nemmeno un respiro, potesse essere sciupato da occhi esterni.

Calò su di lui con dolcissima serenità, senza giudicare i suoi atti.

Le tenebre erano state sempre complici dei suoi crimini.

Quella sera si trovarono a cingere un ben diverso connubio.

Esiliò ogni traccia di luce, premurosa.

L’oscurità era oblio. Oblio di volti, di regole, di morale.

Nel silenzio delle ombre, si innalzava un mondo nuovo, che all’alba si sarebbe dissolto. Il castello di quel regno era retto non dall’etica o dal rigore, ma dalla confusione e dall’anarchia: ognuno, all’interno delle mura di quella fortezza onirica, poteva agire solo in base all’istinto, fratello del buio.

E, in quel reame caotico dalla vita breve, anche un cacciatore ed una preda potevano amarsi.

[215 parole]

 

 

 

 

Ce l’ho fatta, ce l’ho fatta, sono riuscita ad aggiornare prima del 2012 *O*

IfHeavenFallsApart: se tu usassi sempre termini aulici, non potresti minacciarmi con la stessa crudeltà, habibi cara<3 Lieta che il capitolo ti sia piaciuto *ignora bellamente le minacce di morte*.

Lo so che sono una merda, me l’hai già detto e ripetuto, e sento che me lo dirai ancora… ma finché sono una merda che ti costringe a leggere va tutto bene xD

Lieta di sapere che la storia sia un unico, enorme concentrato di SebastianGrell *O* e che il passato di Grell ti abbia commossa<3 (non preoccuparti per la singola consigliata, avranno modo di correre la cavallina in Giuda e… in tutte le fic a seguire, suppongo xD).

So che mi insulterai, ma io ti amo lo stesso *MWAH!*.

A presto<3

(le bambole sono in vendita alla modica cifra di un aggiornamento al mese<3)

KikiWhiteFly: questa storia mi fa guadagnare più minacce di morte di quante deve averne spedite Sebastian in questa fic xD Ho aggiornato, visto? Non hai bisogno di mazzolarmi (per questa volta, tu bene conosci i miei tempi estremamente dilatati di aggiornamento xD).

Undertaker è un mito, io amo quell’uomo xD E’ la cosa più brutta di questo mondo, ma è presentata in un modo che non si può non rimanerne conquistate u.u

E… grazie come sempre, sister<3 (per tutto, mica solo per la rece :))

Ti voglio MOLTAMENTE tanto bene (xD)<3<3<3

Aphrodite: mia cara<3 Oh, noto che anche tu hai preso atto del mio sadismo xD Sì, perché Red sembra carina e pucciosa(?), ma ha l’anima corrotta di un diavolo u.u

Tralasciando il mio (non troppo nascosto) lato sadico… anche tu ami Undertaker? *_* *offre biscotti* Io lo adoro, è fantastico e spassoso come pochi personaggi ^^ e sono davvero felice di sapere che le Piume che lo riguardano ti sono piaciute tanto *w* (le marionette erano doverose, volevo aggiungere una bella pennellata di gotico al quadro già cupo di questa fic xD che bello che tu le abbia apprezzate ^w^).

Sì, ci sono ancora alcuni altarini da svelare… possibilmente, vorrei concludere la fic in tre/quattro capitoli.

E grazie ancora per il tuo sostegno, assolutamente fondamentale<3

Shnusschen: ma tu… tu vuoi far emergere il lato più fungherloso di me, ammettilo! Voglio dire, ti sei imbarcata nella titanica impresa di recensire ogni capitolo (e con che commenti *_* dire che vado in brodo di giuggiole è riduttivo<3) e pure su FaceBook… oddio, grazie infinite! *si sente forte*

Sono davvero felice che questa storia ti stia prendendo così tanto, tengo molto a questa mia delirante creatura.

Ancora una volta, grazie infinite, spero di risentirti presto<3

Bene, che altro aggiungere…

Non credo che questa storia durerà ancora molto, miro a concluderla massimo in quattro capitoli.

Quindi, la vostra pazienza sarà presto premiata: vi svelerò quanto prima tutti i retroscena che ancora non sono stati chiariti.

Grazie infinite a tutte voi *si inchina*

Alla prossima

Red

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Capitolo 11
*** Piume - Come il Rubino abbandonò il mondo (Memories) ***


 

Trentesima Piuma – Letto (Memories)

Il Corvo pareva un elogio ai costumi infernali in ogni sua sfaccettatura, dalla pelle bianca come la ghiacciaia del Cocito agli occhi in cui scorreva il sangue del Flegetonte. E il modo sublime in cui sangue e ghiaccio si sposavano con le tenebre dei capelli, componendo il più perfetto idolo alla bellezza demoniaca!

C’era una nota discorde nel fatto che un simile inno ai diavoli sfogasse le sue promesse peccaminose esclusivamente su un letto, come il più tradizionale degli sposi.

 

-Sembra un talamo nuziale, hn?-

                                                    -E’ un letto. Singolo. E stretto.-    

 

La schiena schiacciata sul materasso, il petto premuto contro l’assassino.

 

[100 parole]

 

 

Trentunesima Piuma – Labbra (Memories)

Le aveva viste, la linea pallida e sottile ben disegnata in un’espressione austera. Silenti.

Le aveva sognate, appena più rosse di come erano in realtà, piccolo abbellimento del suo inconscio dormiente. Mute.

 

 Per una volta, il silenzio del Corvo non lo infastidiva.

 

Gustava il loro sapore agro e piccante quando si imponevano sulla sua bocca, percepiva la loro rude morbidezza mentre tracciavano percorsi umidi sul suo corpo, avvertiva un brivido quasi osceno per il loro calore che, lento, scendeva lascivo verso le sue gambe.

 

Il fraseggio labiale che gli segnava la pelle eburnea con marchi vermigli, che gli umettava i punti più sensibili o che lo stuzzicava disdegnoso, ricolmava dissoluto tutto il vuoto lasciato dal silenzio.

 

[120 parole]

 

 

Trentaduesima Piuma – Orgoglio (Memories)

L’orgoglio non si sentì rinnegato, quella notte.

Il Rubino aveva rifiutato la dignità in favore di un sentimento irrefrenabile e squilibrato, che aveva coinvolto il Corvo al punto di fargli condividere l’intimità del letto con il pazzo corteggiatore.

In realtà, non era così.

Il Rubino si era difeso con un orgoglio quasi infido per la sua sottigliezza: aveva dimostrato il suo amore con gesti plateali, ma si era curato di mascherare quelli più autentici con una ben congegnata maschera di superficialità impudica, attendendo nell’ombra che la preda abboccasse alle esche celate nella sua recita quotidiana.

Il Corvo non aveva perso per un secondo la sua espressione accigliata, per non far dimenticare, né al ragazzo né a se stesso, che quella era solo l’ultima concessione elargita ad un condannato a morte.

Le ingenti dosi di malizia, amalgamate al colore smeraldino delle iridi quasi facessero naturalmente parte della loro composizione, non potevano smentire una punta acuta e sottile di fierezza trionfale, quella del cecchino che, dopo lungo appostamento, riesce a centrare il proprio bersaglio.

E gli occhi sanguigni non concessero al giovane nemmeno uno scintillio di emozione: rifulgevano freddamente della solita razionalità calcolatrice.

Non ci sarebbe stata una singola parola d’amore: la fierezza contorta di uno avrebbe ridotto il tutto ad uno scherzo, e la superbia incrollabile dell’altro non avrebbe permesso ad una sillaba di valicare il confine delle labbra.

Ma erano lì, in quel momento. Avvinghiati, su un unico letto.

E l’orgoglio decise di attendere, paziente. Anche per tutta la notte.

 

[250 parole]

 

 

Trentatreesima Piuma – Seduzione (Memories)

Conosceva i rituali della seduzione: ancheggiamento morbido ma non troppo marcato, esposizione casuale di lembi di pelle che dovrebbero restare coperti, uso calibrato delle scollature.

Incredibile come il Corvo, con la sua andatura marziale, i suoi modi bruschi e i suoi vestiti anonimi, fosse al contempo la massima contraddizione e la massima espressione della seduttività.

Non riusciva a non essere affascinante nemmeno con la sua gelida indifferenza; neppure i suoi movimenti, totalmente menefreghisti di possibili osservatori, riuscivano a scrollarsi di dosso quell’alone pericoloso di fascino.

Con un velo di sudore sui bei lineamenti,

le mani tese ad artigliargli possessive i fianchi

e i lombi in collisione con il suo bacino…

Il Corvo non era mai stato più bello di così.

[120 parole]

 

 

Trentaquattresima e Trentacinquesima Piuma – Dipendenza, Mio (Memories)

Il Corvo non si rendeva conto di quanto quel ragazzo fosse diventato indispensabile nella sua vita, nonostante il lungo elenco di difetti. Anzi, forse proprio per quelli: l’esuberanza sfacciata che metteva in risalto i rari momenti di timidezza, l’accattivante contrappunto tra sensualità calcolata e fascino inconsapevole, il rosso dell’animo che tingeva la chioma scarlatta e setosa in cui l’assassino continuava ad affondare le dita.

Grell sapeva perfettamente che più di metà della sua vita aveva come asse centrale l’omicida sopra di lui. La freddezza che voleva smascherare e allo stesso tempo preservare, gli occhi rossi che acceleravano i suoi battiti cardiaci sia quando lo guardavano sia quando erano rivolti altrove, quell’anima nera che lo terrorizzava e conquistava quasi con brutalità…

 

... erano assuefatti l’uno dell’altro.

Ma non come dei normali tossicodipendenti.

Non contava il numero o la quantità delle dosi.

Nessuno, assolutamente nessun altro, doveva mettere le mani sulla loro droga.

Non era solo il bisogno di sentire l’altro a spingere il Corvo ad affondare con vigore crescente nel corpo accogliente del compagno; non era solo il desiderio di saperlo più vicino a convincere Grell a conficcare le unghie nella schiena dell’amante.

Era la necessità bruciante di ribadire in qualche modo la proprietà sull’altro: la pelle del Corvo non doveva essere macchiata da dita estranee, così come il letto del ragazzo avrebbe dovuto mantenersi freddo fino al ritorno dell’assassino.

 

Ma che importa, a chi sarà ucciso dal suo stesso Romeo?

 

[120 parole/120 parole]

 

 

 Trentacinquesima Piuma – Promesse (Memories)

La domanda di Grell sfrecciò nitida nell’aria greve seguente l’orgasmo.

Le iridi del Corvo lo fissarono, incredule nella loro immobilità. Per un secondo, il ragazzo pensò che avrebbe dovuto ripetere.

Poi l’assassino annuì con tetra maestosità.

 

 Prometto che non dovrai sporcarti ancora le mani; sarebbe davvero problematico lavarle, dopo.

Prometto che troverai la strada per uscire dalla tua tomba, Corvetto.

E prometto che continuerò ad indicarti quella strada anche dopo il mio ultimo respiro.

 

Grell si allungò su di lui per strappare un bacio alle labbra tiepide dell’omicida, poi scivolò fuori dalle coperte ancora calde del loro amplesso, e si diresse verso il bagno, sinuoso.

-Addio, Corvetto.-

E’ una promessa…

 [110 parole]

 

 

Trentaseiesima Piuma – Insieme (Memories)

La pelle si accapponò con rabbia: non desiderava abbandonare la stretta dell’uomo, e quello era il suo modo di protestare per esserne stata allontanata.

Grell ignorò i brividi e frugò nel cassetto.

Fino a pochi secondi prima, erano uniti l’uno all’altro,

in un connubio velenoso, ma – cielo! – quanto era succulento quell’arsenico!

La mano incontrò l’oggetto del suo cercare e lo estrasse dal mobile.

Sarebbero stati di nuovo insieme nel prossimo mondo.

Un rasoio vecchio stile, dalla lama lucente e affilata.

Non si sarebbero nascosti nel tempo che passa 

da quando il tramonto si adagia nella notte 

a quando l’alba violenta le tenebre con la sua luce

Avrebbero avuto tutta l’eternità per loro.

La Regina del Sangue e l’Imperatore della Notte.

[120 parole]

 

 

Trentasettetima Piuma – Magico (Memories)

Non pensare che il prossimo mondo debba essere per forza la morte fisica, Corvetto. Ci sono così tanti modi per morire…

Hai visto gli anziani dagli occhi spenti? Ad essersi estinta è la loro voglia di vivere, e non sono altro che canali avvizziti in cui il tempo continua a scavare.

O le persone che subiscono un lutto: muoiono e rinascono dentro per abituarsi alla nuova vita che gli si prospetta. Allo stesso modo, io farò una magia: morirò senza estinguermi, e rinascerò nel mio stesso corpo. La mia anima cambierà veste, ma non sostanza. E sarai di nuovo tu a venire da me, Corvetto.

Non è una stupenda magia?

[110 parole]

 

 

Trentottesima Piuma – Sognatore (Memories)

Il rasoio tremò nello sfiorare la pelle lattea.

Sorrise amaro, posizionando nuovamente la lama e cominciando ad incidere la vena.

I suoi sogni lo trattenevano in quel mondo: se il Corvo non gli avesse fatto accarezzare l’utopia dell’essere ricambiato, non avrebbe avuto remore a conficcarsi il filo del rasoio dritto nel polso.

Invece era lì, titubante, a sognare un mondo grande come un letto ad una piazza, con due lune carminio per astri ed un mare di morbido cremisi sotto di essi.

Ma non è in questo mondo che si realizzano i sogni…

Pensò, mentre il primo fiotto di sangue schizzava sul muro.

Vado a dormire. Buonanotte.

Non svegliarmi più.

 

[110 parole]







Eccomi tornata xD
Partiamo subito con un annuncio: quello che avete appena letto è il penultimo capitolo.
Dopo il prossimo, questa storia potrà dirsi conclusa.
Beh, non del tutto, in realtà: stavo progettando una piccola raccolta di racconti di "contorno" per spiegare meglio quanto le drabble hanno lasciato in ombra.
E' la prima volta che scrivo una raccolta di drabble e devo dire che mi sono trovata bene con il clima sospeso che esse regalano, ma vorrei approfondire alcuni punti della storia.
Vi avviserò nel prossimo capitolo se questo progetto dovesse trovare una realizzazione :).
E ora, come potrei non ringraziare:
IfHeavenFallsApart: per una volta? XD Io sono un essere adorabile, sei tu che non te ne rendi conto u.u E c'è stato il lemon. Molto abbozzato, molto veloce, poco dettagliato, ma sempre lemon è u.u... va bene, mi rifarò con una side story xD Grazie per esserci sempre ad ogni capitolo<3<3<3
Shnusschen: mi hai tolto le parole di bocca. Letteralmente, non so cosa dire se non un: "Grazie" gigantesco per il sostegno e per avermi fatto sapere che questa fic ti piace :)) Grazie davvero<3<3<3
Aphrodite: *arrosisce fino alle orecchie* Grazie infinite carissima<3  Sono davvero felice che ogni capitolo ti piaccia tanto, e sono ancor più felice di poter sapere cosa ne pensi alla fine di ogni capitolo. Grazie davvero per il supporto che non hai mai fatto mancare :)

Grazie ancora, davvero grazie a tutte.
Da questo capitolo cercherò di rispondervi singolarmente con la nuova opzione di EFP ^^ (al penultimo... meglio tardi che mai xD)
Alla prossima, dunque.
A presto!
Red

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Capitolo 12
*** Piume - Aspettando... ***


 

Trentanovesima Piuma – “Non farlo!” (Memories)

Il legno della porta si sentì trasparente come vetro di fronte a quegli occhi sanguigni che lo scrutavano senza pietà, quasi riuscissero realmente a vedere attraverso di esso.

L’assassino si riappropriò dei vestiti senza proferire parola.

Il suo silenzio poteva essere paragonato a quello dei fedeli durante una funzione particolarmente significativa. Ma, visto l’individuo, era più corretto assimilare il suo mutismo a quello dell’inverno che, senza emettere il minimo suono, avvolge i malcapitati nel suo manto di gelo fino ad assiderarli.

L’uomo d’ombra mosse pochi passi verso di lei.

“Non farlo!”, avrebbe voluto gridargli la porta quando la sua mano cadaverica si posò sulla maniglia.

Ma l’assassino proseguì imperterrito.

Sapeva vivere nel silenzio, ma ancora non aveva imparato ad ascoltarlo.

[120 parole]

 

Quarantesima Piuma – Nuvole (Memories)

Se fosse nato in quel momento, non avrebbe mai capito cosa significasse la parola “cielo azzurro”: la sfera celeste, quel giorno, era affollata di cirri plumbei, talmente fitti da accavallarsi tra di loro ringhiando tuoni.

Ma le nuvole non cedevano nemmeno una lacrima di cielo al mondo sottostante: stavano lassù, gravide di temporale, senza concedere neppure un misero assaggio del frutto del loro ventre caliginoso.

Si ammassavano rombando, lasciando solo il desiderio della pioggia.

 

I tuoi occhi sono pieni di nuvole, vero?

Asciutti, ma pregni di pianto.

Che non verrà sfogato.

Perché tu non hai mai imparato

come si fa a piangere, Corvetto.

 

Il mondo era troppo grigio, quel giorno.

Gli mancava un tocco di colore.

Un tocco di rosso.

[120 parole]

 

Quarantunesima Piuma – Brivido (Memories)

Un brivido gli aveva azzannato il midollo spinale quando quell’irruente ragazzo aveva aperto la porta della sua prigione.

La libertà non era una culla calda e rassicurante, come la maggior parte della gente pensava: era gelida, era crudele e spietata, era responsabilità delle proprie azioni e l’obbligo di sopportarne le conseguenze senza potersi difendere dietro ad ordini impartiti.

Per questo aveva cercato immediatamente di richiudersi dentro: l’oscurità gli era sempre stata amica, e nel suo abbraccio poteva sopravvivere. La luce, invece, lo avrebbe ucciso.

Ma il Rubino non si era scoraggiato, e aveva continuato a violare la sua cella, assediandolo con promesse di ineffabili paradisi che avrebbero condiviso insieme.

 

Un nuovo brivido artico gli scosse la colonna vertebrale quando entrò nel bagno.

Rosso.

Troppo rosso.

Richiuse la porta, nauseato, ed uscì in fretta dall’appartamento.

Le nuvole sembravano deriderlo con i loro tuoni, e si divertivano malevole a soffiargli addosso gli zefiri più freddi.

Ma il Corvo quasi non li sentì.

Il gelo che gli abbrancava le viscere non era certo quello creato da degli agenti atmosferici capricciosi.

Era il tremito ghiacciato che scuoteva fino alle ossa chi era riuscito ad uscire dalla prigione.

Era il ghiaccio di chi era uscito, e aveva scoperto che non c’era più nessuno a tenergli aperta la porta.

 

Solitudine.

L’unica cosa più fredda della libertà.

[220 parole]

 

Quarantaduesima Piuma – Serenità (Present)

Aveva tolto il silenziatore di proposito: voleva che l’intera Gilda diventasse la cassa di risonanza dello sparo che avrebbe ucciso il Patriarca.

Un direttore d’orchestra sa che, tra un brano e l’altro, va fatto scorrere un breve respiro di silenzio, in cui il pubblico può assaporare le ultime note della prima sinfonia per poi essere avvolto dagli effluvi musicali della seconda. Allo stesso modo, il Corvo attese qualche istante prima di far deflagrare il colpo successivo.

Lo sparò verso il soffitto, poiché il primo aveva già raggiunto il suo scopo: il Patriarca giaceva riverso nel suo stesso sangue, ucciso con un unico proiettile dal più abile dei suoi figli.

Il secondo fu solo per richiamare ulteriormente l’attenzione.

Si appoggiò con la schiena alla parete, quieto, respirando l’aria immobile dal sentore mortifero.

Aveva ammazzato chi gli aveva ordinato di eliminare il suo personale astro cremisi.

Sentiva che, in qualche modo, un capitolo della sua tetra esistenza si era finalmente concluso.

E lì, circondato dall’odore rugginoso del sangue e dalle urla scoordinate degli assassini che accorrevano dal loro capo, percepì la vecchia serenità riprendere possesso nel suo animo stravolto.

Un’emozione senza emozioni, una sospensione della sofferenza.

Era tornato alla sua distaccata apatia.

 

[200 parole]

 

Quarantatreesima Piuma – Sempre (Present)

Non rispose neppure alle domande che gli vennero rivolte dai suoi sciocchi colleghi: il Patriarca giaceva a terra con un buco in fronte, e lui aveva ancora la polvere da sparo sulle dita.

Se non erano in grado di ricostruire gli eventi, allora non erano degni del loro titolo di sicari.

-D’ora in poi sarai sempre perseguitato dalla Gilda come traditore.-

La condanna venne emessa poco prima che lui varcasse la soglia dell’ufficio.

-Non ci sarà più un angolo sicuro per te.-

I presenti concordarono all’unisono che la cosa più terrificante di quella giornata non fu trovare il Patriarca morto; fu l’inferno dispiegato nel ghigno del Corvo ad agghiacciarli fino alla tomba.

-Cercate di non inciampare nel mio angolo, signori, se avete cara la vita.-

 

[125 parole]

 

Quarantaquattresima Piuma – Amicizia (Present)

-Un misero buco in fronte?-

Il disappunto del becchino rese la sua pelle ancora più grigia del solito.

-Avresti potuto sminuzzarlo, almeno un po’… Non capita tutti i giorni di seppellire un Patriarca.-

-Desolato. Ti recapiterò il prossimo cadavere per posta, un pezzo alla volta.- replicò il Corvo, finendo di lucidare la pistola.

-Oh, potresti portarmelo di persona, così ci divertiremo insieme a ricostruirlo.- latrò Undetaker, insozzando le parole con la sua immancabile risata gutturale. –Sai che non ti consegnerei mai alla Gilda.-

In tutti quegli anni, la figura più simile ad un amico che aveva avuto era stata la carcassa deambulante che in quel momento si stava schiantando dal ridere sul bancone.

L’unico che avesse mai decifrato i suoi silenzi, e che avesse avuto la cortesia di non condividere con il mondo quanto scoperto.

Chi era abituato ad ascoltare le storie dei cadaveri, riusciva a comprendere anche quelle di chi era morto in vita.

-Lo cercherai?-

La domanda gracchiata dell’uomo non lo sorprese troppo: Undertaker era incredibilmente sagace, dietro la sua maschera di bonaria idiozia.

-Cosa ti fa essere così sicuro che sia vivo?-

-Il bagno era coperto di sangue. Ma il corpo non c’era.- il tamburo della pistola venne rimesso a posto con uno scatto. –Quello stupido non sa neppure morire.-

-E tu glielo insegnerai?-

Undertaker non ebbe il lusso di sentire la risposta.

-Arrivederci, becchino.- lo salutò lapidario il Corvo.

Ma la intuì comunque.

Gli insegnerò a vivere come chi è morto.

 

[245 parole]

 

Quarantacinquesima Piuma – Mai (Present)

Era la prima volta che avvertiva l’asprezza della solitudine.

Fino a quel momento era sempre stato solo, ma si sentiva completo, come una perfetta macchina autonoma ed autosufficiente.

Ora sentiva che, da qualche parte, un ingranaggio non funzionava a dovere, ed arrestava tutto il sistema.

Era il vuoto di un caminetto spento in cui resta solo la cenere, un’assenza triste poiché porta con sé il ricordo di quanto era stato. L’insoddisfazione di chi, dopo aver assaggiato una pietanza particolarmente prelibata, sente il palato arido e sabbioso a contatto con ogni altro cibo.

Era tutta colpa di quello stupido.

Lo avrebbe trovato, e lo avrebbe costretto a pagare per le sue sciocchezze.

Non gli avrebbe mai più permesso di andarsene.

Mai.

[120 parole]

 

Quarantaseiesima Piuma – Tristezza (Present)

-Che ti prende, Undertaker?-

-Sei triste?-

-È perché il Corvo se ne è andato?-

Le marionette gli strattonavano le maniche, gli smuovevano il cilindro, gli tiravano i capelli; altre, rinunciatarie, si divertivano a dondolarsi usando le ciocche argentee come liane.

-Apprezzo i vostri sforzi, ma d’ora in avanti sarà una vera noia, senza il Corvo.- sospirò mortuario, accasciandosi ancora di più sul bancone.

-Potresti sempre seguirlo.- suggerì una bambola, sollevando un drappo di capelli per parlare nel suo orecchio. –Così non saresti più triste.-

-Geniale!- trionfò il becchino, alzandosi così di scatto che tutti i fantocci vennero lanciati a pioggia per l’ufficio, e si rialzarono in un brontolio di proteste.

-Coraggio, miei cari, dobbiamo partire.- li esortò Undertaker, dopo aver aperto una valigia in cui le marionette cominciarono a sciamare.

-Oh, sarà così divertente!- trillò, radunando le sue cose con l’entusiasmo di una sposina che compila la lista di nozze. –E mi garantirò l’esclusiva del loro servizio funebre!-

Quel giorno, la Gilda udì la risata del becchino per l’ultima volta.

[170 parole]

 

Quarantasettesima Piuma – “Sì” (Present)

I capelli nascosti dal cappuccio dell’impermeabile che lo schermava dalla pioggia battente, gli occhi mascherati dietro delle finte lenti da vista.

Chissà quanto ci avrebbe messo il Corvo a smascherare il suo trucco e a trovarlo.

Grell era morto. Definitivamente.

Si sarebbe accontentato di quello che avrebbe trovato alla fine della sua ricerca?

Scrollò le spalle ed entrò nel condominio salutando cortesemente la portinaia, una simpatica signora grassoccia dal sorriso sempre pronto.

Ma se, il giorno in cui si sarebbero trovati uno di fronte all’altro, il Corvo lo avesse accettato…

Allora si sarebbe tuffato tra le sue braccia, e gli avrebbe detto mille volte “sì”.

Per ora, poteva solo pazientare.

[110  parole]

 

Quarantottesima Piuma – Cielo (Present)

Il sole era tramontato e risorto parecchie volte da quando il Corvo aveva abbandonato la Gilda.

Si era liberato della sua corte di nuvole e aveva preferito la compagnia delle simpatiche brezze marzoline.

Ora rifulgeva al centro del cielo, sgombrandolo da ogni nuvola. L’aria era tiepida e piacevole, corollario immancabile di un pomeriggio primaverile.

Era una bellissima giornata.

Ma era scialba.

Il cielo era molto più bello al tramonto, quando era rosso come i rubini.

E come il sangue.

Nel sangue si sarebbero incontrati di nuovo.

Ti aspetterò cercandoti.

E io ti cercherò aspettandoti.

Ci incontreremo al centro.

Come sempre.

 

[100 parole]

 

Ultime Piume – “Sayōnara”

Quella città era tremendamente insulsa, in confronto al covo degli omicidi.

Ma doveva restare.

Stava affrontando enormi sacrifici per rimanere in quel posto: tratteneva ogni gridolino festante nel vedere dei cadaveri mutilati, e obbligava se stesso ad organizzare funerali in grande stile anche per morti totalmente anonimi che, dal suo punto di vista, non meritavano più di un buco nel terreno in cui marcire.

In un certo senso aveva nostalgia della Gilda e dei corpi sfigurati che rendevano così interessante il suo lavoro: la creatività degli assassini nell’aprire quei solchi che lui si divertiva così tanto a ricucire era impagabile.

Ma ogni privazione spariva di fronte al sublime motivo per cui si trovava in quella città: lì, in un tempo ancora sconosciuto, il Corvo e il Rubino si sarebbero incontrati di nuovo.

La sua risata metallica distrasse per un attimo le marionette dal loro lavoro di rifinitura delle bare.

-Che succede?- chiese quella che stava scartavetrando il legno.

-Perché ridi?- volle sapere la bambola impegnata con l’imbottitura del feretro.

-Stavo pensando allo spettacolo che siamo venuti ad assistere…-

Poggiò l’unghia nera in orizzontale sul labbro esangue, mormorando:

-Dobbiamo preparare un ricevimento adeguato… Le loro bare saranno il mio capolavoro!-

E il becchino rise, tornando al suo macabro mestiere.

Anche lui stava aspettando.

 

***

 

-Nome?-

L’uomo, troppo concentrato a fissare le porte della città, impiegò qualche secondo per rispondere.

Non smise di fissare il portone con cipiglio burbero nemmeno quando proferì, sistemandosi gli occhiali sul naso:

-William. William T.Spears.-

 

[250 parole]

 

 

 

 

 

Non posso crederci.

È finita. Questa long è davvero finita!

Cioè, “finita” è una parola grossa visto che il finale è piuttosto… aperto, diciamo xD.

Proprio per questo ho deciso di fare un sequel ^^ (e, se il tempo e l’ispirazione mi assistono, magari anche un prequel in cui spiegare come, esattamente Grell si è innamorato di Sebastian e tutti quei retroscena che, per forza di cose, sono rimasti fuori dalla narrazione vera e propria).

Non so quando, ma ci sarà un seguito a questa follia, per chiunque avrà la voglia e il coraggio di seguirmi xD. 

Ancora una volta grazie a IfHeavenFallsApart, Aphrodite, KikiWhiteFly e Shnusschen: non avete idea di quanto le vostre recensioni mi abbiano resa felice. Grazie infinite<3

Ah, potrete notare che il conto delle drabble non è cinquanta… non chiedetemi perché, ho controllato e ricontrollato e la tabella risulta comunque completa… probabilmente ho messo più piume insieme conteggiandole come una unica. Per rimediare alla mia svista (ulteriore prova che ho fatto bene a scegliere una facoltà che nulla ha a che fare con la matematica xD) ho aggiunto una piccola ending, “Sayōnara” appunto. Spero apprezzerete ^^.

Che altro dire…

Lieta di essere arrivata in fondo a questa avventura assieme a voi<3

Alla prossima, ladies.

Red.

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