Un Corvo non Dimentica di HamletRedDiablo (/viewuser.php?uid=56405)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Piuma - Rumore ***
Capitolo 2: *** Seconda Piuma - Mani ***
Capitolo 3: *** Terza Piuma - Capolavoro (Memories) ***
Capitolo 4: *** Quarta Piuma - Scommessa ***
Capitolo 5: *** Quinta Piuma - Memoria (Memories) ***
Capitolo 6: *** Piume - Occhi, Risate, Pianto, Forse (FairyTale), Storia (Memories) ***
Capitolo 7: *** Piume - Amore, Pericolo, Petto, Nudità, No ***
Capitolo 8: *** Piume - Cadere (Present), Giorno (Memories), Indifferenza (Present), Dimmelo (Present), Obbligo (Present) ***
Capitolo 9: *** Piume - Gioco, Lettere, Delusione, Scusa, Sciocco (Memories) ***
Capitolo 10: *** Piume - Precario (Present), Domani, Istinto, Diritto, Notte (Memories) ***
Capitolo 11: *** Piume - Come il Rubino abbandonò il mondo (Memories) ***
Capitolo 12: *** Piume - Aspettando... ***
Capitolo 1 *** Prima Piuma - Rumore ***
Link della
community: http://community.livejournal.com/50drabble/profile
Titolo del capitolo (in caso vi sia): Prima Piuma -
Rumore
Fandom: Kuroshitsuji
Personaggio/Coppia: SebastianGrell
(Sebastian centric)
Prompt: Rumore
Rating: Giallo
Numero del capitolo: 1
Avvertimenti: Shonen-ai
Note: è la prima drabble e con
questo ho detto tutto XD tentativo di long ff suddivisa a capitoli
ognuno di una drabble ^^ la storia si delineerà meglio nei
prossimi capitoli ^^
Link alla tabella:http://ladydiablored.livejournal.com/481.html
Prima
Piuma –
Rumore
-Sebas-chan!-
Stridula,
acuta, irriverente.
Quella
voce lo infastidiva terribilmente, specie quando storpiava il suo nome
in quell’insulso
epiteto.
Ma
l’assenza di quel suono…
Era
più assordante del rumore stesso.
Lui,
che aveva fatto della sua vita un sacro altare al silenzio, non aveva
avvertito
quanto asfissiante fosse quest’ultimo fintanto che il suo
drappo opprimente non
era stato squarciato da quei trilli esultanti.
Che
ora si erano spenti
in
quell’assordante silenzio.
Il
rumore delle illusioni che se ne vanno è il più
distruttivo del mondo.
La
pistola
fremette al suo fianco.
La
vendetta avrebbe posto fine a quel trambusto.
-Guardami,
Sutcliffe-
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Seconda Piuma - Mani ***
Link della
community: http://community.livejournal.com/50drabble/profile
Titolo del capitolo (in caso vi sia): Seconda Piuma -
Mani
Fandom: Kuroshitsuji
Personaggio/Coppia: SebastianGrell
(Sebastian centric)
Prompt: Mani
Rating: Giallo
Numero del capitolo: 2
Avvertimenti: Shonen-ai
Note: //
Link alla tabella:http://ladydiablored.livejournal.com/481.html
A meg89 alias Shino-kun
una piccola ricompensa per i suoi esami <3
Seconda
Piuma –
Mani
Cosa
distingue le
mani di un assassino dalle altre?
Nulla.
Era
questo che
lo lasciava basito.
Le
sue dita
avevano sostituito le forbici delle Parche nel recidere i fili vitali
infinite
volte.
Ma
non vi era segno della sanguigna corruzione sulla loro pelle nivea.
Eppure…
-Sono
splendide… così scarlatte…-
Lui era riuscito a scorgere l’anima nera
dietro
quel candore ipocrita.
-Sono
bianche-
La
replica
sterile dei colpevoli.
Le
parole vuote
di uno schiavo dell’Ade.
Un
ghigno perlaceo l’aveva irriso, mentre il giovane sfrontato
baciava le nocche peccaminose.
-No…
solo mani di sangue possono aprire le porte dell’Inferno-
Quel
ragazzo
possedeva la duplice natura delle sue mani.
-Che
magnifico rosso assassino…-
[110
parole]
*O*
Grazie infinite a
tutte voi che avete recensito il primo capitolo! *ricopre di cuoricini*
meg89
Aprodite
Saeko no Danna
_BellaBlack_
I vostri
commenti mi hanno dato l'ispirazione per scrivere questo secondo
capitolo, e per questo vi ringrazio infinitamente *inchino* spero
abbiate la pazienza di seguirmi in questa follia XD
Immagino che ancora
della storia non si capisca granchè, ma portate pazienza,
con l'evolversi dei capitoli vi sarà spiegato tutto ^^
Ah, piccola
precisazione: come avrete capito dall'inizio, la storia comincia in
medias res, quindi, ogni volta che Sebastian ricorderà il
passato (come in questo caso) inserirò nel titolo del
capitolo (Memories).
Ciò detto
vi prometto di non farvi attendere troppo per il terzo capitolo ^_^
E grazie infinite per
i vostri commenti. Non so veramente dirvi quanto vi sono grata per il
vostro supporto! *spupazza*
Al terzo capitolo ^^
Red-chan
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Terza Piuma - Capolavoro (Memories) ***
Link della community: http://community.livejournal.com/50drabble/profile
Titolo del capitolo (in caso vi sia): Terza Piuma -
Capolavoro (Memories)
Fandom: Kuroshitsuji
Personaggio/Coppia: SebastianGrell
Prompt: Capolavoro
Rating: Giallo
Numero del capitolo: 3
Avvertimenti: Shonen-ai; prima double-drabble
Note:
//
Link alla tabella:http://ladydiablored.livejournal.com/481.html
Terza
Piuma –
Capolavoro (Memories)
Un
artista sa riconoscere il marchio delle Muse sui mortali:
un’anima
sensibile
riconosce la bellezza come una farfalla distingue i fiori
più appetibili.
Un
istinto naturale.
Un
assassino sa
riconoscere il fascino del diverso:
un’anima
immersa ogni giorno nello
squallore brama la bellezza come un moribondo desidera la pace.
Una
smania
insaziabile.
Gente
vuota, gente piatta, gente senza alcuna attrattiva.
Gente
indifesa,
gente inerme, gente facile da uccidere.
Banali
capelli castani, sciatte espressioni stanche, insipide facce
anonime…
Ossa
da
spezzare, muscoli da fiaccare, vene da recidere...
Non
aveva fatto fatica a distinguerlo in quella
massa informe.
I
capelli più neri dei recessi infernali,
in
deliziosa antitesi con la pelle
d’avorio.
Una
chioma
scarlatta,
sfacciata
come gli occhi che lo fissavano senza alcun pudore o insicurezza.
E
gli occhi… oh, avrebbe potuto morire nell’estasi,
immergendosi in quegli oceani
sanguigni.
Gli
occhi sono lo specchio dell’anima.
Quindi
quell’uomo aveva un’anima rossa, a dispetto dei
vestiti neri.
La
postura…
perennemente lasciva,
che fosse una camminata ancheggiante o un gesto
quotidiano come sedersi.
Gli
atteggiamenti sono il riflesso dei pensieri.
Quindi
quell’uomo era tremendamente voluttuoso, a dispetto del viso
fresco.
“Sei
un vero
capolavoro”
La
frase
d’incontro era stata scandita dalle labbra ghignanti
dell’artista.
[200
parole]
Eccomi qui con il
terzo capitolo finalmente ^_^
Chiedo venia per il ritardo, gli esami mi hanno tenuta lontana dal pc
per un po' u.u"
Mi impegnerò a non farvi più attendere una
quantità così esorbitante di tempo per gli
aggiornamenti futuri ^^
Dunque, ho usato la prima double drabble per darvi un'idea (vaga, lo so
XD) di "come" i due siano stati attratti l'uno dall'altro. Nei prossimi
capitoli vi saranno spiegati i dettagli, non preoccupatevi ^^ Penso
proprio che userò qualcuna delle one-shot concesse per
inquadrare al meglio alcuni momenti ben precisi ^_^
Rota, signorino e Aphrodite... *O*
Questa faccina adorante è dovuta alle vostre bellissime
recensioni ^^
Io non so davvero che dire: i vostri commenti mi hanno dato una gioia
unica, mi fanno sentire ogni volta più motivata a continuare
questa fic e felice di averla cominciata.
Quindi GRAZIE di cuore: il vostro sostegno è ciò
che mi spinge a conitnuare questa fic capitolo dopo capitolo <3
Al prossimo chappy!
Red-chan
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Quarta Piuma - Scommessa ***
Al giudice <3
Sperando di regalarle un
sorriso :)
Link della community: http://community.livejournal.com/50drabble/profile
Titolo del capitolo (in caso vi sia): Quarta
Piuma - Scommessa (Memories)
Fandom: Kuroshitsuji
Personaggio/Coppia: SebastianGrell
(Sebastian Centric)
Prompt: Scommessa
Rating: Giallo
Numero del capitolo: 4
Avvertimenti: Shonen-ai
Note: le NdA sono in
fondo alla drabble ^^
Link alla tabella:http://ladydiablored.livejournal.com/481.html
Quarta
Piuma –
Scommessa (Memories)
“Scommetto
che
tornerai”
“Perderai”
“Vedremo”
Un
assassino non
deve mai pensare,
o la gravità dei
suoi innumerevoli peccati lo annienterebbe.
Aveva
imparato a svuotare la mente nell’istante in cui le sue
falangi si stringevano
attorno al grilletto.
Mirare.
Colpire.
Nient’altro.
Niente
ripensamenti sulle vite falciate, sui loro progetti irrealizzati, sulle
loro
famiglie piangenti.
Niente.
Era
diventato magnificamente insensibile.
Per
questo lo infastidiva
tanto che pensieri così futili lo disturbassero nella sua
macabra quotidianità
lavorativa.
Il
sangue scarlatto esploso dai fori dei proiettili gli riportava alla
mente una
chioma troppo vistosa per passare inosservata, e un ragazzo troppo
invadente
per essere dimenticato.
Fissò
con odio
il portone.
Detestava
perdere le scommesse.
Innanzitutto ringrazio signorino e Aphrodite che hanno
commentato anche lo scorso capitolo *O* Grazie infinite per le vostre
recensioni, mi riempite di gioia ogni volta <3<3
Dunque, poco da dichiarare su
questo capitolo, se non che, come avrete capito, è uno dei
classici capitoli di passaggio ^_^
Giusto per chiarezza, la
successione cronologica delle drabble "memories" è: Terza
Piuma (Capolavoro), Seconda Piuma (Mani), Quarta Piuma (Scommessa).
L'intreccio è voluto, perchè desideravo
ricalcare, almeno all'inizio, la successiona caotica dei ricordi: poche
volte essi seguono un corso lineare, anzi, vengono richiamati nella
memoria quasi "a salti", slegati uno dall'altro. Tuttavia, mi rendo
conto che un simile svolgimento, mantenuto per la bellezza di 50
capitoli, risulterebbe oltremodo caotico, quindi d'ora in poi
seguirò una successione cronologica più rigorosa
^_^
Altra piccola precisazione:
sembrerà strano che Sebastian, osservando lo spettacolo
orribile del sangue sparso, pensi a qualcosa di normale come una
zazzera vermiglia, ma questo in realtà non è che
la riprova della sua insensibilità: è talmente
"assuefatto" agli aspetti peggiori del suo lavoro che ormai il sangue
non gli fa più alcun effetto; per lui è qualcosa
di naturale come per noi vedere il sole in cielo.
Bueno, fine dell'angolo
dell'autrice ^_^
Un bacio, spero continuerete
a seguirmi in questa follia xD
Red-chan
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Quinta Piuma - Memoria (Memories) ***
Quinta
Piuma –
Memoria (Memories)
-Ti
stai chiedendo perché ti abbia avvicinato nonostante conosca
il tuo mestiere,
vero?-
Sebastian
non rispose.
Quell’irritante
ragazzo aveva il potere di leggergli nella mente, ma non avrebbe mai
dovuto capirlo.
Il
giovane non si scompose minimamente di fronte al silenzio
dell’uomo, anzi, ne
approfittò per continuare.
-Hai
davvero poca memoria… o forse io non ti ho impressionato
sufficientemente
quando ci siamo incontrati-
Un
fruscio, e il corpo dell’altro si era trovato improvvisamente
vicino al suo.
-Poco
importa: se sei venuto fin qui, vuol dire che ora
non ti sono indifferente. E ti aiuterò a recuperare i tuoi
ricordi perduti-
Ed il giovane
cominciò a narrare.
[106 parole]
Oh, finalmente CI SIAMO *O* Sta per cominciare la parte più
dark e più lemon della ff! *_*
Da qui per una serie di capitoli si snoderà il racconto di
Grell (il fatto che sembri conoscere così bene Sebastian non
è legato unicamente alla sua naturale perspicacia ^^), e
saranno segnalati con la dicitura (Fairytale) (anche se dei toni
ovattati della fiaba avranno ben poco XD)
Ringrazio di cuore Aphrodite
e signorino,
che hanno la pazienza non solo di seguire ogni capitolo di questa ff
delirante, ma persino di recensire in maniera così splendida
(voi volete farmi montare la testa con tutti quei complimenti,
ammettetelo *OOOOO*) grazie infinite ragazze, spero di non deludervi e
che la vostra pazienza sia premiata, farò del mio meglio
<3<3
A presto
Red-chan
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Piume - Occhi, Risate, Pianto, Forse (FairyTale), Storia (Memories) ***
Allo
Shinigami <3,
per
il suo compleanno,
perché
mi diverto sempre a chiacchierare con lei,
perché
è una compagna di ruolate incredibile,
perché
è una bravissima scrittrice,
perché
so che mi ucciderà per queste parole, ma volevo scriverle lo
stesso xD (sono più testarda di te, mia cara u.u)
Tantissimi
auguri dal maggiordomo nero <3
Sesta
Piuma – Occhi
(FairyTale)
Avrebbe
potuto
uccidere con quegli occhi.
Sarebbe
bastato
uno sguardo da quei recessi purpurei…
-Cosa
ci fai qui?-
Domanda
superflua, visto che conosceva più che bene il mestiere per
cui quel ragazzo
era rinomato.
Aveva
davanti a sé
il rubino della malavita: il famigerato Corvo.
-Lavoro-
Risposta
secca e precisa, così come i colpi sferrati al cadavere che
si raggelava lì
vicino.
Non
pensava che
i corvi potessero avere occhi così belli.
-E
fai un lavoro come il tuo senza mascherarti il viso? Sei davvero
imprudente-
Li
aveva
appoggiati su di lui, quei rubini malefici, scrutando quasi con
disprezzo la
bardatura che nascondeva i suoi lineamenti.
-Non
esiste nessuno, a questo mondo, che possa minacciarmi-
Il
gelo di quelle parole doveva essere lo stesso che ibernava il Cocito
(*).
Satana
in persona doveva nutrire un interesse particolare per quel suo adepto
dall’anima sanguigna.
-Sono
un assassino anche io, sai?-
Altrimenti
non
gli avrebbe mai concesso di spartire con lui il fascino diabolico di
quelle
iridi amaranto.
-Vuoi
sfidarmi?-
Sfidare.
Un
verbo che
certamente si addiceva alla figura minacciosa di un assassino.
-Sì,
Corvetto-
I
tuoi meravigliosi occhi infuocati
non
avrebbero mai il coraggio di chiedere aiuto;
ti
sfiderò per salvarti.
[200
parole]
Settima
Piuma –
Risate, Pianto (Fairy Tale)
Era
certamente un assassino alle prime armi.
Era
certamente il
fiore dei criminali.
Tuttavia
sembrava quasi divertirsi
nell’uccidere;
il
naturale disagio dei novizi di fronte al sangue,
il
tormentoso senso di colpa
per le vite stroncate,
i pianti a dirotto di fronte ai propri peccati
insanabili…
Nulla
di tutto questo lo aveva mai sfiorato.
Tuttavia
non
sembrava trarre il minimo diletto dal suo mestiere.
Come
una
macchina, eseguiva l’ordine,
senza
che una
singola cellula del suo corpo mutasse espressione per questo.
Proprio
questa
sua inumanità lo rendeva
così
prezioso.
Quando
immergeva la sua arma nelle membra delle vittime,
gli
pareva quasi che il metallo tra le sue mani ridesse,
incommensurabilmente
soddisfatto di quel fodero ancora pulsante di fragile vita.
La
felicità della fedele compagna valeva certamente di
più della disperazione di
un perfetto estraneo.
Come
non condividere quell’estasi maledetta?
Così
rideva, assieme al leale servo d’acciaio.
Rideva
da morire.
Gli
pareva
sempre che ci fosse un pianto bloccato nelle iridi esanimi di chi
moriva,
un
torrente di
lacrime che non aveva avuto tempo di uscire:
la
vita era
volata via, intrappolandolo nei condotti lacrimali.
O
forse, in
realtà, quello che scorgeva
era
unicamente
il mesto riflesso della sua anima infranta?
[200
parole]
Ottava
Piuma –
Forse (FairyTale)
“C’era
una volta un piccolo corvo tormentato:
da
bambino aveva ucciso i suoi genitori,
e
per questo era stato condannato a ripetere per
tutta la vita
quel
primo peccato che aveva macchiato le sue mani.
Continuava
a sognare il mondo esterno,
ma
era convinto che quel pianeta ossessionato dalla
pulizia
non
avrebbe mai accettato una sozzura grondante
sangue come lui…
E
il Corvo non si sarebbe mai appoggiato agli altri:
avrebbe
continuato da solo, sacrificando ogni suo
sogno per quell’orgoglio solitario.
D’altronde,
chi mai avrebbe desiderato aiutare un
demonio?”
-Ti
sfido, ma non con un volgare duello: ti dimostrerò che
è possibile cambiare
vita-
Un
briciolo di curiosità –o forse spregio- aveva
intensificato quella tinta sublime.
-Sei
un folle- aveva sentenziato, senza sprecare neppure un atomo di
espressività.
-Se
ci riuscirò, mi raggiungerai?- aveva domandato speranzoso a
quelle spalle
ostili che si allontanavano.
Il
Corvo non si era neppure girato: si era fermato un unico istante, solo
per
fargli capire che aveva udito le sue parole.
Quel
secondo di arresto non rappresentava propriamente un
“sì”, ma non era neppure
un “no secco”.
Indecifrabile,
come di consueto.
Ma
a Grell non importava.
Per
il momento, si sarebbe accontentato di un “forse”.
[200
parole]
Nona
Piuma – Storia
(Memories)
-Non
è una bella storia?-
Era
la storia di
uno pazzo che si era innamorato di un assassino,
la favola distorta di uno
sciocco che aveva promosso ad idolo uno schiavo del diavolo,
la fiaba insana di
un ingenuo che per anni aveva conservato l’immagine infernale
del suo mito
amorale nel cuore, vivendo ogni respiro in suo onore.
Come
poteva
essere definita bella?
-Sei
un folle- ripeté, come tanti anni prima.
-Un
folle che è riuscito dove tu hai fallito, mio caro-
Fallito?
-Oh,
non era una critica, solo una constatazione: io sono riuscito ad uscire
da
quella vita, tu no. Ma sono magnanimo-
Una
novella così
assurda…
-Ti
concedo di scrivere il finale della storia assieme a me, Sebas-chan-
[120
parole]
(*)
fiume infernale secondo la cosmologia dantesca.
Ed
eccomi qui con il sesto capitolo ^^
Grazie
alle vostre minacce di morte al vostro
impareggiabile
sostegno, ho deciso di regalarvi tre double drabble (anche se la
seconda è
composta da due drabble separate ^_^) più una drabble finale.
Piccolo appunto: Sebastian,
nelle Au dove non è un demone ma solo un essere umano, l'ho
sempre visto come un personaggio tormentato, ma che non fa vedere le
sue angosce al mondo esterno, anzi, che morirebbe piuttosto che
condividere con gli altri i suoi pensieri. Perfettamente immobile nelle
espressioni, ma non nel cuore: per me una persona che sia un
così perfetto dissimulatore è quanto di
più demoniaco possa esistere o.o Questo per spiegarvi la mia
scelta di associarlo ad una psiche tormentata ^^
E
finalmente siamo giunti al mio pezzo favorito: se tutto va bene,
il prossimo capitolo sarà una one-shot side story con
l’avviso *rullo di
tamburi* yaoi. Il rating è ancora da decidere *fischietta
con apparente
innocenza*.
Molto
bene, spero che non vi offenderete per i prossimi risvolti
dark che sfoceranno spesso nel lemon *seguita a
fischiettare* della
storia: è stata concepita come un concentrato di angst e
lemon
*fischietta* quindi preparatevi spiritualmente XD
E
poi voglio ringraziare di
cuore signorino, Aphrodite e Fede_Wanderer:
non avete idea di quanto
mi abbiate fatta felice con le vostre recensioni *O* le ho lette,
rilette e
stralette *_* vi ringrazio davvero infinitamente per il vostro supporto
<3 e
spero che questo capitolo abbia fatto scemare un pochino
l’odio che provate per
il mio insopportabile costante
“interrompere sul più bello” XD e che vi
abbia lasciato soddisfatte ^_^
Bene,
mi metterò all’opera per farvi avere il prossimo
capitolo il
prima possibile :3
A
presto
Red-chan
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Piume - Amore, Pericolo, Petto, Nudità, No ***
Decima
Piuma – Amore (Memories)
-La
mosca può anche innamorarsi del corvo, ma
non esiste futuro per una storia così perversa-
-Se
la mosca ama davvero il corvo, allora
farà il possibile per assomigliargli-
-Un
simile ibrido offenderebbe ogni legge
naturale-
-Trovo
che sia meno disgustosa una mosca modificata per amore che un corvo
immutato
nell’odio. Se solo tu permettessi a chi ti ama di
avvicinarsi, Corvetto…-
La
risata aspra gli graffiò ferocemente lo
sterno prima di sbocciare come un getto inconsulto dalle labbra esangui.
-Il
tuo non è amore: solo una fissazione
squilibrata. E ti porterà ad annullarti per compiacere
l’oggetto della tua
libido-
-O
forse l’oggetto sarà così soddisfatto
da
non poter fare più a meno di me-
-Non
mi conosci neppure, come puoi fare
simili affermazioni?-
-Oh,
io sono l’unico a sapere quanto
disperatamente hai bisogno di aiuto-
Primo
passo.
-Il
sangue che si appiccica alle mani…-
Secondo
passo.
-Fissare
solo occhi morenti…-
Ultimo
passo.
-Non
avere futuro, solo passato…-
Irritazione
per il misero disfacimento delle
sue maschere,
fastidio
per quel sorrisetto vittorioso…
L’amore
era dunque un sentimento così
molesto?
Le
braccia gentili gli permisero di
appoggiare il capo nell’accogliente incavo della spalla.
-Dimentica
tutto, per una sera-
Che
ragazzo tremendamente stupido…
[200
parole]
Undicesima
Piuma – Pericolo (Memories)
-Perché
vuoi aiutare un assassino?-
La
domanda volò inespressiva, nonostante il
giovane continuasse a stringere il corpo dell’uomo.
-Che
c’è di male nell’aiutare un ex-collega?-
minimizzò lui, parlandogli con voluta lascivia sul collo.
-Non
hai proprio alcuna nozione del pericolo-
Bastò
un attimo perché l’abbraccio fosse
sciolto e Grell si ritrovasse costretto a fissare quei tizzoni
infernali dalla
mano che gli serrava i capelli sulla nuca.
-Non
avresti neppure il tempo di gridare…-
calcolò, fissando la gola scoperta del ragazzo come un boia.
Non
posso permetterti di uccidermi.
Rimarresti
solo al mondo.
E
come sopporteresti l’immenso gelo che
attanaglia ogni cosa
senza
il mio fuoco?
-Uccidere,
uccidere, sempre uccidere!-
brontolò Grell, incrociando goffamente le braccia da quella
scomoda posizione.
–Non sai fare proprio altro, Corvetto? Sei così incapace di amare? O forse hai paura?-
Trasformiamola
in una questione di orgoglio.
Così
la tua fierezza non ne risentirà,
quando
cederai al desiderio di abbandonare
per una notte,
una
sola,
gli
abiti dell’omicida.
Era
pericoloso, non era così incosciente da
non rendersene conto.
Ma
era pronto a buttarsi a braccia aperte su
quel rischio.
Su
quell’azzardo
era puntata tutta la sua vita.
Quasi
esultò quando una spinta lo fece cadere
sul divano.
[200
parole]
Dodicesima
Piuma – Petto (Memories)
-Perché
non parli?-
-Perché
non dovresti farlo neppure tu-
-Che
tenero, mi fai da maestro!-
Un’occhiata
piuttosto innervosita lo
incenerì.
Era
quasi contento che lo avesse fatto spazientire,
così
si era disfatto dell’espressione
lievemente sorpresa
che
gli aveva suscitato il petto nudo del
giovane.
Cicatrici.
Una
selva biancastra di squarci irregolari sfregiava
la pelle eburnea.
Dunque
il petto era l’emblema dei suoi
travagli da assassino e da fuggiasco.
“La
cicatrice serve
per ricordare l’errore commesso e non ripeterlo.
Questo
ragazzo è
incredibilmente stupido, come pensavo.”
Il
petto deturpato si dimostrò però
incredibilmente sensibile alle sollecitazioni dell’uomo.
Era
unicamente rispetto per la sofferenza
a
spingerlo ad onorare quei muscoli frementi
con
la presenza delle sue labbra immorali.
Solo
quello.
Nient’altro.
[120
parole]
Tredicesima
Piuma – Nudità
I
vestiti disseminati a terra, come resti di
guerra.
La
guerra che si stava svolgendo
tra
chi non voleva essere spogliato delle
proprie finzioni,
e
di chi cercava di denudarle con ogni arma.
Come
se la lava dei capelli del ragazzo si
fosse trasmessa nelle sue vene,
la
sua pelle ghiacciata si riscaldò al pari
del magma,
legata
a quella smaniosa del giovane sotto di
lui.
Ma
l’espressione conservò
l’austerità artica,
persino
quando il calore dell’altro lo
avvolse,
incoraggiandolo
dolcemente ad approfondire
quel contatto.
Nudo
il corpo,
il
corvo si lasciò scivolare in quel sogno orchestrato da
Afrodite;
mascherato
l’animo,
non
permise neppure a quell’unione di svestirlo delle sue
protezioni.
-Dovresti
farti trasportare, Corvetto…-
Le
parole vennero bruscamente interrotte dai movimenti
dell’assassino.
[120
parole]
Quattordicesima
Piuma – “No”
-Un
assassino allevato dalla gilda non deve vivere al di
fuori di essa-
-Quando
lo troveremo… dovrà essere vivo?-
Silenzio
tombale.
-No-
Condanna
mortale.
-Ti
sei già rivestito?- brontolò Grell.
–Sei
così impaziente di andartene?-
Gli
abiti, di nuovo possessori del suo corpo,
sancirono la fine dell’oblio sensuale della sera prima.
Bentornato,
Corvo.
-Quando
tornerai, Sebas-chan?- pretese di
sapere Grell, parandosi davanti alla porta quando l’uomo fece
per aprirla.
Le
labbra che la sera prima avevano lambito
senza alcun pudore tutto il suo corpo si appostarono sul lobo, in modo
che le
parole ferine potessero azzannare con maggior violenza il timpano del
ragazzo.
-Come
tutti… quando mi ordineranno di
ucciderti-
Previsione
funerea.
–Non
resisterai tanto a lungo, Corvetto-
Ingenuità
fatale.
[120
parole ]
Non
uccidetemi per il ritardo! Anche perché, se mi uccidete, chi
vi
scrive il resto della storia?
Ok,
scleri a parte, ecco finalmente il seguito xD.
Prevedo
che mi divertirò un MONDO
a scrivere i prossimi capitoli…
perché? Meglio che non lo sappiate, per
ora… *ghigno satanico*
Ringrazio
come sempre chi ha avuto la bontà di recensire lo scorso
capitolo: signorino, Aphrodite, Fede_Wanderer e KikiWhiteFly; non
smetterò mai
di dirvi QUANTO mi faccia immensamente piacere poter leggere i vostri
commenti
al termine di ogni capitolo. GRAZIE di cuore, davvero <3<3
Il
prossimo capitolo arriverà a breve, potete starne certe
*sogghigno demoniaco*.
Bene,
ora che ho finito di farvi del terrorismo psicologico vi
saluto XD.
A
presto
Red-chan
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Piume - Cadere (Present), Giorno (Memories), Indifferenza (Present), Dimmelo (Present), Obbligo (Present) ***
Quindicesima
Piuma – Cadere (Present)
Il
coltello gli
era scivolato dalle mani quando il sangue dei suoi genitori lo aveva
inondato.
Era
stato
costretto ad inginocchiarsi, quando il Patriarca aveva deciso se fosse
il caso
o meno di accettarlo nella Gilda.
Aveva
morso la
polvere del campo di allenamento infinite volte, prima di imparare la
fine arte
del terrore.
Era
stato
costretto a strisciare a terra in innumerevoli occasioni durante il suo
lavoro.
Quelle
erano
state le volte in cui era caduto e si era rialzato.
Ora
le sue gambe erano salde e le ginocchia non avevano alcuna intenzione
di
cedere.
Allora,
se non
era caduto, per quale motivo gli sembrava di doversi rialzare?
La
pistola lo rassicurò: lo avrebbe salvato come tutte le volte.
[120
parole]
********************************************************************************
Sedicesima
Piuma
- Giorno (Memories)
-Se
io morissi, ti ricorderesti di me?-
Sciocco.
-Ti
ricorderesti di una spina?-
-Sì,
se quella spina lasciasse una cicatrice sufficientemente
profonda… forse dovrei
ferirti di più? Ma mi sembri già così
provato, Corvetto…-
La
pelle fresca delle dita del giovane incontrò quella della
sua fronte.
-Sei
una necropoli, Corvetto: qui c’è la cripta della
tua famiglia…- le falangi
scesero lungo il braccio fino alle mani. -Qui il cimitero per tutti
quelli che
hai ucciso in questi anni…- il palmo del ragazzo
aderì perfettamente al suo
sterno. -Qui costruiresti una croce per me?-
Nemmeno
una cellula nel volto dell’assassino cambiò
espressione.
-Cambiamo
domanda- si arrese Grell. -Se fossi tu
ad uccidermi… ti ricorderesti di me?-
Tremendamente
sciocco.
-Ti
dimenticherei nel giro di un giorno- fu lo spietato verdetto.
-Oh,
ma in quel giorno soffriresti come mai nella tua vita,
Sebby…-
Questa
volta fu tutto il corpo del ragazzo a lambire quello
dell’uomo in un abbraccio.
-Se
proprio non vuoi ammettere che mi ami, allora dovrai accettare il
dolore per
tutto quello che non mi hai detto quando non ci sarò
più-
E
se lo sciocco
avesse ragione?
-Non
sarebbe più semplice confessare?-
-Non
sarebbe più pratico tacere?-
No.
Assolutamente impossibile.
[200
parole]
********************************************************************************
Diciassettesima
Piuma – Indifferenza (Present)
Si
trovava davanti al capo della Gilda, ma non era emozionato.
Lui
lo stava lodando, ma non si sentiva lusingato.
In
verità, neppure udiva le parole che muovevano le labbra
dell’uomo.
Era
come se fosse stato messo sotto una campana di vetro: tutto scorreva di
fianco
a lui, e nulla lo toccava.
Come
ai vecchi
tempi, prima che una sciocca spina scarlatta incrinasse la sua gabbia.
-Patriarca,
dovrei chiedervi un favore…-
Non
riusciva a credere che l’uomo che lo aveva addestrato alla
freddezza più
completa potesse assumere una simile espressione terrorizzata. Lui non
si
sarebbe sconvolto così tanto nell’avere una
pistola puntata al petto.
Il
diavolo in persona gli dipinse un sorriso obliquo sulle labbra pallide.
-Potrebbe
morire, per cortesia?-
[120
parole]
Diciottesima
Piuma – “Dimmelo” (Present)
-Perché?-
-Patriarca,
quando lei mi ordinava di uccidere non l’ho mai annoiata
chiedendole i motivi-
rispose diabolicamente serafico Sebastian, senza abbassare
l’arma. -O meglio,
una volta glielo chiesi, ricorda?-
-Perché
devo
ucciderlo? Che pericolo può costituire quest’uomo?-
-Tu
sei solo
un’arma, Sebastian. Molto pregiata, incredibilmente precisa,
ma un’arma. E le
armi non parlano-
-Le
armi non parlano… - ponderò, caricando la
pistola. -… e nemmeno i morti-
-Dimmelo!-
Davvero
non riusciva a capire cosa avesse potuto insegnargli
quell’uomo stravolto: la
sua mancanza di contegno era veramente riprovevole.
-E’
l’unico modo che conosco per risolvere i problemi-
-La
via
dell’assassinio è l’unica che una
persona come te può percorrere, Sebastian-
-Me
l’ha insegnato lei… Patriarca. Ora taccia, se non
la incomoda troppo-
[120
parole]
Diciannovesima
Piuma – Obbligo (Memories)
-Devi
uccidere questa persona-
Un
brivido acido lo sorprese all’altezza dello stomaco.
-Non vedo come un simile
individuo possa considerarsi
pericoloso-
-Non
credo sia nelle tue facoltà scegliere, Corvo-
Gli
assassini
potevano uscire dalle mura della Gilda, potevano incontrare altre
persone,
potevano persino innamorarsi… ma dovevano obbligatoriamente
tornare al loro
nido oscuro.
Come
un uccello
che si illude di poter volare libero nel cielo e, all’ultimo,
avverte lo
strattone della sottile catena che il padrone gli ha legato ad una
zampa.
-E’
un traditore e, in quanto tale, va punito. La Gilda è
fondata sulla fedeltà dei
suoi adepti: che accadrebbe se le sue fondamenta venissero intaccate da
un atto
di insubordinazione?-
Sei
un’arma.
Puoi
solo
obbedire, assassino.
-Capisco,
Patriarca-
[120 parole]
Eccomi qui con il
nuovo capitolo <3
Ringrazio infinitamente signorino
e Aphrodite:
non smetterò mai di ringraziarvi, le vostre recensioni mi
rendono contenta come non potete neanche immaginare <3
Spero che la storia cominci a risultare un pochino più
comprensibile... un pochino. xD Questa volta la storia è
tornata, salvo la piuma con Grell, al presente della storia, il primo
capitolo, per intenderci. Ma dal prossimo ricominciano i ricordi xD
Prossimo chappy: TANTO SebastianGrell (altrimenti qualcuno che conosco
bene mi uccide XD)
Alla prossima.
E grazie ancora *cuore*
Red-chan
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Piume - Gioco, Lettere, Delusione, Scusa, Sciocco (Memories) ***
Ventesima
Piuma – Gioco (Memories)
Solo
una frangia argentea e un assurdo cilindro
sbucavano dal bancone su cui erano appoggiati grotteschi pupazzetti in
miniatura.
-Il
Corvo!- esultò il becchino della Gilda nel
riconoscerlo.
-Hai
quello che ti ho chiesto?- lo sedò l'assassino.
Undertaker
si erse nella sua tetra figura, ghignando
con il suo caratteristico gorgoglio rumoroso ed irritante: solo
l'occhiata
torva dell'uomo convinse un foglio ripiegato a comparire magicamente
nella mano
spettrale del sinistro individuo, e a scomparire con altrettanta
celerità nella
tasca del sicario.
-Stai
andando da lui?- lo punzecchiò sfacciato il
becchino.
Un
rumore perentorio di passi che si allontanavano fu
la risposta.
-Un
gioco...- borbottò Undertaker, punzecchiando
distrattamente i microbici bambolotti. -Alla mossa di un giocatore,
corrisponde
la reazione e l'attacco dell'altro... Non sempre però il
gioco segue le regole
più ovvie.- riflettè, gettando in aria uno dei
due inquietanti balocchi. -Mi
domando cosa possa fare un corvo che sente improvvisamente stretto il
suo
nido... ucciderà la fonte del suo disagio...- il secondo
pupazzetto rotolò
mestamente fino al bordo del bancone, precipitando nel vuoto. -...
oppure si
innamorerà di lui?- domandò all'aria, osservando
i due bambolotti ricaduti
sulla medesima mattonella.
La
risata secca echeggiò tra le pareti dell'obitorio.
-Spero
solo che scelgano me, per le onoranze funebri!-
gorgogliò, stendendosi estasiato sul catafalco.
[210
parole]
Ventunesima
Piuma – Lettere (Memories)
-Sono
un presitigatore, non un becchino- gioì l’uomo
cadaverico, rivolto ai
pupazzetti nuovamente ordinati sul funereo bancone.
-E’
bastato prendere qualche lettera…- spiegò,
mimando gesti da alchimista con le
mani esangui. –Assemblarle fino a formare delle
parole…- proseguì, sotto gli
occhi vitrei dei fantocci inanimati. –Trasferirle su un
comune foglio di
carta…- le dita macilente saettarono verso
l’altro, prima di accarezzare il
petto mentre questo si abbassava in un inchino. -… ed ecco
pronto il sortilegio
per fiaccare l’orgoglio del Corvo. E l’ingrediente
di base sono…- con un colpo
di reni si portò a sedere di fianco al suo pubblico esanime.
-… banalissime
lettere.- si esaltò, accartocciandosi in una risata.
–E anche un piccolo
segreto di cui ero a conoscenza…-
[120
parole]
Ventiduesima
Piuma – Delusione (Memories)
-Di
cosa sta parlando?- chiese il fantoccio con la giacca rossa.
-Del
motivo per cui Rubino è entrato nella Gilda.- rispose quello
con gli occhi
celesti.
-E
del motivo per cui ne è uscito.- puntualizzò il
terzo.
-E’
andato via? Che delusione…- sospirò
l’ultimo feticcio.
-Era
entrato perché aveva ucciso chi stava per ammazzare un
assassino della Gilda.-
narrò il pupazzo con le scarpe nere.
-Per
così poco? Che delusione…- languì il
precedente burattino.
-Ed
è uscito perché voleva che quello stesso
assassino che aveva salvato vivesse
felice nel mondo esterno.- concluse quello con i capelli arancioni.
-Per
un motivo così melenso? Che delusione…-
disapprovò la solita marionetta.
-Potrebbe
realizzare i suoi desideri, vivendo felice e contento con il
Corvo…- considerò
il secondo.
-Oppure
potrebbe essere ucciso, e morire felice e contento per mano del
Corvo…- sibilò
il primo.
-Ma
noi speriamo che si avveri la prima ipotesi, giusto?- li riprese
Undertaker,
puntandosi le mani sui fianchi.
-E
sprecare una bara così bella?- si scandalizzarono i
pupazzetti, additando il
legno lucido impreziosito dall’imbottitura di seta.
–Che delusione!-
Un
ghigno venato di puro sadismo increspò il profilo
frastagliato della cicatrice
che correva vicino alle labbra slavate dell’uomo.
-Alla
fine, non sono un prestigiatore… sono solo un umile
becchino.- sentenziò fosco.
Il
coperchio si richiuse sul giaciglio tombale con un suono mortuario.
[220
parole]
Ventitreesima
Piuma – “Scusa” (Memories)
Aveva
chiesto scusa alla Morte in persona, quando le aveva tolto il piacere
di
ghermire il suo emissario più bello: desiderava che
quell’angelo demoniaco
restasse ancora nel suo mondo, dove le sue dita avrebbero potuto
raggiungerlo.
Aveva
chiesto scusa ai suoi compagni di pugnale, quando aveva voltato loro le
spalle:
bramava un futuro inondato dalla luce del sole, non incupito dalla
penombra dei
sotterranei della Gilda.
Ogni
cosa l’aveva fatta per lui.
Per
lui, e per quel cuore di tenebre che, forse, un giorno avrebbe
consumato i suoi
battiti per la sua chioma amaranto.
Sicuramente,
non si sarebbe scusato per averlo trascinato fuori dalla gabbia della
Gilda.
-Perché
se qui, Corvetto?- domandò all’ombra che lo
aspettava silente nel suo
appartamento.
[120
parole]
Ventiquattresima
Piuma – Sciocco (Memories)
Era
tutto documentato nel foglio che gli aveva passato Undertaker.
Quello
sciocco lo aveva salvato quando aveva rischiato di essere ucciso.
Era
lui la persona dietro al misterioso proiettile che aveva perforato il
cranio
del suo assalitore, quando era ancora troppo piccolo per essere il
sicario
inafferrabile che tutti temevano.
Si
era fatto
salvare da uno stupido sognatore innamorato.
E
si era inimicato l’intera Gilda solo per offrirgli un luogo
all’esterno in cui
rifugiarsi, quando la sua anima fosse stata così pregna di
sangue da farlo
annegare.
Quello
stolto si
era reso ostile uno stuolo di assassini solo per lui.
Eppure
era riuscito nel suo scopo: lui, il Corvo, era di nuovo lì,
per la seconda
volta, nonostante avesse promesso di non attraversare più la
porta di
quell’appartemento.
Chi
era più
sciocco? Chi gettava al vento la propria vita per inseguire un amore
impossibile,
o chi si lasciava irrettire da un simile folle, cadendo nella sua rete
ogni volta
che era deciso a sfuggirgli?
La
pistola fuoriuscì velocemente dal taschino, andando a
premere la canna gelida
sulla fronte del giovane.
La
progenie
della Gilda conosceva un solo modo per dissolvere i propri dubbi.
-Come
promesso… sono tornato per ucciderti, Sutcliffe-
[200
parole]
***
…
So
che volete scannarmi, lo so xD
Torno
dopo quattro mesi, e vi lascio con questo finale… immagino.
Cercherò
di farmi perdonare con un aggiornamento un po’ più
rapido ^^ Ringrazio voi
lettori che siete arrivati fin qui e non avete gettato la fic nel
dimenticatoio, noostante i tempi di aggiornamento biblici
dell’autrice XD.
Un
grazie immenso a:
IfHeavenFallsApart:
habibi<3 Eh
beh, ogni tanto Sebby dà sfogo al suo lato
sadico… cioè, lo fa sempre, ma ogni
tanto in particolare, ecco xD Comunque, ha preso lezioni dal Patriarca
che… che
mi zittisco, o faccio spoiler xD Questo capitolo dovrebbe spiegare
qualcosa (in
linea teorica, almeno xD)… e basta, cavolo, o faccio sul
serio spoiler xD
Le
minacce funzionano, vedi?<3 Con i miei tempi, sono riuscita ad
aggiornare,
alla fine xD e prima del 2012 u.u
Sai
che ti voglio un mondo di bene<3<3<3 Spero proprio
che anche questo
capitolo ti sia piaciuto :) (ah, e tra poco farò anche una
capatina su una
certa fic sulle piume di un corvo u.u cavolo, sono rimasta con Grell
tutto solo
soletto, e poi devo recensire >_>) A
presto!<3<3<3<3
Aphrodite:
bentornata *O*
Uh, vedo che anche a te sono piaciute le frasi di Sebby e la drabble su
Grell
*_* *si sente orgogliosa (e si nota XD)* Il Patriarca
tornerà a rompere i co…
farà un’altra apparizione più avanti,
ecco xD E mi cucio la bocca, che parlo
troppo sennò xDD Grazie infinite per i complimenti che mi
fai, e non solo per
questo capitolo: è stato con grande gioia che ho letto le
tue recensioni, e
sono stata veramente orgogliosa di vedere che la fic non ti annoiava
*_* Grazie
mille davvero, è sempre un piacere trovare i tuoi
commenti<3<3
KikiWhiteFly:
sister!!!!
*zompa in braccio* Aww, lieta che anche lo scorso capitolo ti sia
piaciuto,
spero che questo non abbia fatto scadere la fic xD Volevo tanto mettere
il caro
Undertaker *O*Io non so cosa dire… mi commuovi sempre con i
tuoi commenti ç_ç E
non riesco a risponderti decentemente perché sono commossa
ç__ç (ma tanto ti
rompo continuamente le scatole per msn o per sms, quindi prima o poi un
modo
per farti un commento leggibile lo troverò xDD) Quindi
grazie sister per farmi
sentire sempre orgogliosa di essere una scrittrice ^^ *abbraccia*
Grazie<3
Ti voglio MOLTAMENTE bene xDDDD *kiss*
Bueno,
vi saluto e vi lascio l’appuntamento al prossimo capitolo ^^.
E
ancora grazie<3
See
you soon ^_^
RED
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Piume - Precario (Present), Domani, Istinto, Diritto, Notte (Memories) ***
Venticinquesima
Piuma – Precario (Present)
Come
una foglia secca può essere divelta
dal primo alito di vento…
…
così il Patriarca rischiava di essere
ucciso da una parola di troppo.
-Io
ti ho accolto quando tutti ti
avrebbero mandato alla gogna… sono stato come un padre per
te…-
Doveva
pur esserci un cuore nel corpo dell’assassino…
I
denti vennero sguainati come pugnali
in un ghigno satanico.
Sbagliato.
-Mi
ha forse chiesto se volevo essere
salvato?-
Era
un corpo senz’anima quello che aveva davanti, una macchina di
precisione che
avanzava disseminando cadaveri.
Aveva
creato l’arma perfetta.
Doveva
esserne orgoglioso.
-E
poi, io ho ucciso i miei genitori.-
Il
cane della pistola venne tirato.
-Sia
dunque lieto di seguirli nel loro
destino…-
Assassino…
-Addio,
padre.-
…
perfetto.
[120
parole]
Ventiseiesima
Piuma – Domani (Memories)
-Pessimo
tempismo, avevo un mucchio di
progetti per domani.-
Le
lagne del ragazzo apparivano tanto
insensate quanto fuori luogo.
-Dovrò
dedicarmi solo al riposo, pare. All’eterno
riposo.-
-Non
hai il minimo timore della morte?-
-Perché
dovrei? Se sei qui per
uccidermi, vuol dire che hai scelto di odiarmi e, se mi odi, posso
anche
morire.-
Aveva
puntato tutta la vita per scommettere su quell’amore: per
questo la sua perdita
era logicamente collegata alla morte.
-Non
mi intimidisce affatto l’idea di
chiudere gli occhi in una bara. Anche se il mondo risentirebbe della
perdita di
un simile astro di bellezza…-
-Non
sto scherzando, Sutcliffe.-
La
pressione della canna della pistola
scavò un cerchio rosso sulla fronte del giovane.
-Nemmeno
io, Corvetto.-
[120
parole]
Ventisettesima
Piuma – Istinto (Memories)
Negli
esseri umani convivono due istinti: quello di vita e quello di morte.
Il
primo è manifesto, e ci fa saltare di lato se una macchina
sta per investirci.
Il
secondo si nasconde: un drogato non pensa mai al dopo, quando si
inietta una
dose di eroina.
Lo
aveva letto su una vecchia rivista di
scienze.
Al
contrario di quanto affermavano i
ricercatori, lui aveva un ottimo rapporto con il suo istinto di
autodistruzione.
Il
suo mesto compare gli aveva fatto una
simpatica lezione esplicativa su quanto sarebbe avvenuto se non si
fosse mosso:
la sua testa si sarebbe aperta come un melograno maturo sotto la
potenza della
Magnum assassina, e le sue cervella sanguinolente sarebbero schizzate
ovunque
in quella stanza, realizzando una grottesca carta da parati appiccicosa.
Era
stato brutalmente chiaro, e per
questo lo ringraziava.
Ma
non aveva intenzione di muoversi di
un passo.
Perché
il Corvo esitava.
[150
parole]
Ventottesima
Piuma – Diritto (Memories)
-Ogni
uomo ha il diritto di vivere
felice e non da cane!-
-Meraviglioso!-
approvò Undertaker,
facendo colare la solita risata viscosa dalle labbra ceree.
–Come mai questa
citazione di Brecht?-
-Mi
sembrava si addicesse al Corvo.- sminuì
la bambola.
-Per
me no.- brontolò un fantoccio accasciato
lì vicino. –Lui potrebbe benissimo essere felice,
ma non ha voglia di
esercitare il suo diritto.-
-Chissà
perché.- frinì il burattino più
piccolo, rovesciando all’indietro gli occhi di vetro.
-Perché
è pressato dalle leggi della
Setta, e non riesce a ribellarsi.- ragionò il quarto
feticcio. –Quindi è
debole.-
-Non
è debole, ha paura.- precisò puntiglioso
il primo.
-E’
la stessa cosa.- rinfacciò il
secondo.
-State
sbagliando tutti.- cantilenò
assurdamente compiaciuto il becchino.
Una
selva di teste di legno e porcellana
scattò nella sua direzione con una spaventosa sincronia.
-E
quale sarebbe la spiegazione?-
pretesero di sapere all’unisono.
Le
unghie del beccamorto sfregarono tra
loro quando l’uomo mimò la forma di un cuore con
le dita scheletriche.
-L’amore.-
Il
latrato che grattò la sua gola non
rese per nulla l’effetto romantico che voleva conferire a
quella rivelazione,
tanto che le marionette si rotolarono dalle risate senza alcun contegno.
-Questo
è assolutamente impossibile,
becchino!- articolarono a fatica, con le mascelle quasi fuori sede dal
gran
ridere.
-Proprio
perché è impossibile può
succedere.-
Il
Corvo lo sa.
[220
parole]
Ventinovesima
Piuma – Notte (Memories)
Per
lui, la Notte era il segnale di
inizio del suo turno di lavoro.
Era
stata la sua compagna da sempre,
fedele fino alla morte: prima di perire sotto i raggi
dell’alba, lo schermava
da ogni nemico con il suo manto nero, gli spianava la strada per le
abitazioni
delle sue vittime, permetteva ai suoi occhi intrisi di sangue e follia
di
riposare, nel dolce abbandono che lei gli donava, generosa, ogni sera.
Anche
quella volta, la sua alleata non
lo tradì: silenziosa e solerte, incupì i vetri
delle finestre dell’appartamento
in modo che nulla, nemmeno un respiro, potesse essere sciupato da occhi
esterni.
Calò
su di lui con dolcissima serenità,
senza giudicare i suoi atti.
Le
tenebre erano state sempre complici
dei suoi crimini.
Quella
sera si trovarono a cingere un
ben diverso connubio.
Esiliò
ogni traccia di luce, premurosa.
L’oscurità
era oblio. Oblio di volti, di regole, di morale.
Nel
silenzio delle ombre, si innalzava un mondo nuovo, che
all’alba si sarebbe dissolto.
Il castello di quel regno era retto non dall’etica o dal
rigore, ma dalla
confusione e dall’anarchia: ognuno, all’interno
delle mura di quella fortezza
onirica, poteva agire solo in base all’istinto, fratello del
buio.
E,
in quel reame caotico dalla vita breve, anche un cacciatore ed una
preda
potevano amarsi.
[215
parole]
Ce
l’ho fatta,
ce l’ho fatta, sono riuscita ad aggiornare prima del 2012 *O*
IfHeavenFallsApart:
se tu usassi sempre termini
aulici, non potresti minacciarmi con la stessa crudeltà,
habibi cara<3 Lieta
che il capitolo ti sia piaciuto *ignora bellamente le minacce di morte*.
Lo
so che sono
una merda, me l’hai già detto e ripetuto, e sento
che me lo dirai ancora… ma
finché sono una merda che ti costringe a leggere va tutto
bene xD
Lieta
di sapere
che la storia sia un unico, enorme concentrato di SebastianGrell *O* e
che il
passato di Grell ti abbia commossa<3 (non preoccuparti per la
singola consigliata,
avranno modo di correre la cavallina in Giuda e… in tutte le
fic a seguire,
suppongo xD).
So
che mi
insulterai, ma io ti amo lo stesso *MWAH!*.
A
presto<3
(le
bambole sono
in vendita alla modica cifra di un aggiornamento al mese<3)
KikiWhiteFly:
questa storia mi fa guadagnare più
minacce di morte di quante deve averne spedite Sebastian in questa fic
xD Ho
aggiornato, visto? Non hai bisogno di mazzolarmi (per questa volta, tu
bene
conosci i miei tempi estremamente dilatati di aggiornamento xD).
Undertaker
è un
mito, io amo quell’uomo xD E’ la cosa
più brutta di questo mondo, ma è
presentata in un modo che non si può non rimanerne
conquistate u.u
E…
grazie come
sempre, sister<3 (per tutto, mica solo per la rece :))
Ti
voglio
MOLTAMENTE tanto bene (xD)<3<3<3
Aphrodite:
mia cara<3 Oh, noto che anche tu
hai preso atto del mio sadismo xD Sì, perché Red
sembra carina e pucciosa(?),
ma ha l’anima corrotta di un diavolo u.u
Tralasciando
il
mio (non troppo nascosto) lato sadico… anche tu ami
Undertaker? *_* *offre
biscotti* Io lo adoro, è fantastico e spassoso come pochi
personaggi ^^ e sono
davvero felice di sapere che le Piume che lo riguardano ti sono
piaciute tanto
*w* (le marionette erano doverose, volevo aggiungere una bella
pennellata di
gotico al quadro già cupo di questa fic xD che bello che tu
le abbia apprezzate
^w^).
Sì,
ci sono
ancora alcuni altarini da svelare… possibilmente, vorrei
concludere la fic in
tre/quattro capitoli.
E
grazie ancora
per il tuo sostegno, assolutamente fondamentale<3
Shnusschen:
ma tu… tu vuoi far emergere il lato
più fungherloso di me, ammettilo! Voglio dire, ti sei
imbarcata nella titanica
impresa di recensire ogni capitolo (e con che commenti *_* dire che
vado in
brodo di giuggiole è riduttivo<3) e pure su
FaceBook… oddio, grazie
infinite! *si sente forte*
Sono
davvero
felice che questa storia ti stia prendendo così tanto, tengo
molto a questa mia
delirante creatura.
Ancora
una
volta, grazie infinite, spero di risentirti presto<3
Bene,
che altro
aggiungere…
Non
credo che
questa storia durerà ancora molto, miro a concluderla
massimo in quattro
capitoli.
Quindi,
la
vostra pazienza sarà presto premiata: vi svelerò
quanto prima tutti i
retroscena che ancora non sono stati chiariti.
Grazie
infinite
a tutte voi *si inchina*
Alla
prossima
Red
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Piume - Come il Rubino abbandonò il mondo (Memories) ***
Trentesima
Piuma
– Letto (Memories)
Il
Corvo pareva un elogio ai costumi infernali in ogni sua sfaccettatura,
dalla
pelle bianca come la ghiacciaia del Cocito agli occhi in cui scorreva
il sangue
del Flegetonte. E il modo sublime in cui sangue e ghiaccio si sposavano
con le
tenebre dei capelli, componendo il più perfetto idolo alla
bellezza demoniaca!
C’era
una nota discorde nel fatto che un simile inno ai diavoli sfogasse le
sue
promesse peccaminose esclusivamente su un letto, come il più
tradizionale degli
sposi.
-Sembra
un talamo nuziale, hn?-
-E’ un letto. Singolo. E stretto.-
La
schiena schiacciata sul materasso, il petto premuto contro
l’assassino.
[100
parole]
Trentunesima
Piuma – Labbra (Memories)
Le
aveva viste, la linea pallida e sottile ben disegnata in
un’espressione
austera. Silenti.
Le
aveva sognate, appena più rosse di come erano in
realtà, piccolo abbellimento
del suo inconscio dormiente. Mute.
Per una volta, il silenzio
del Corvo non lo
infastidiva.
Gustava
il loro sapore agro e piccante quando si imponevano sulla sua bocca,
percepiva
la loro rude morbidezza mentre tracciavano percorsi umidi sul suo
corpo,
avvertiva un brivido quasi osceno per il loro calore che, lento,
scendeva
lascivo verso le sue gambe.
Il
fraseggio labiale che gli segnava la pelle eburnea con marchi vermigli,
che gli
umettava i punti più sensibili o che lo stuzzicava
disdegnoso, ricolmava dissoluto
tutto il vuoto lasciato dal silenzio.
[120
parole]
Trentaduesima
Piuma – Orgoglio (Memories)
L’orgoglio
non si sentì rinnegato, quella notte.
Il
Rubino aveva rifiutato la dignità in favore di un sentimento
irrefrenabile e
squilibrato, che aveva coinvolto il Corvo al punto di fargli
condividere l’intimità
del letto con il pazzo corteggiatore.
In
realtà, non
era così.
Il
Rubino si era difeso con un orgoglio quasi infido per la sua
sottigliezza:
aveva dimostrato il suo amore con gesti plateali, ma si era curato di
mascherare quelli più autentici con una ben congegnata
maschera di
superficialità impudica, attendendo nell’ombra che
la preda abboccasse alle
esche celate nella sua recita quotidiana.
Il
Corvo non aveva perso per un secondo la sua espressione accigliata, per
non far
dimenticare, né al ragazzo né a se stesso, che
quella era solo l’ultima
concessione elargita ad un condannato a morte.
Le
ingenti dosi di malizia, amalgamate al colore smeraldino delle iridi
quasi
facessero naturalmente parte della loro composizione, non potevano
smentire una
punta acuta e sottile di fierezza trionfale, quella del cecchino che,
dopo
lungo appostamento, riesce a centrare il proprio bersaglio.
E
gli occhi sanguigni non concessero al giovane nemmeno uno scintillio di
emozione: rifulgevano freddamente della solita razionalità
calcolatrice.
Non
ci sarebbe stata una singola parola d’amore: la fierezza
contorta di uno
avrebbe ridotto il tutto ad uno scherzo, e la superbia incrollabile
dell’altro
non avrebbe permesso ad una sillaba di valicare il confine delle labbra.
Ma
erano lì, in quel momento. Avvinghiati, su un unico letto.
E
l’orgoglio decise di attendere, paziente. Anche per tutta la
notte.
[250
parole]
Trentatreesima
Piuma – Seduzione (Memories)
Conosceva
i rituali della seduzione: ancheggiamento morbido ma non troppo
marcato, esposizione
casuale di lembi di pelle che dovrebbero restare coperti, uso calibrato
delle
scollature.
Incredibile
come il Corvo, con la sua andatura marziale, i suoi modi bruschi e i
suoi
vestiti anonimi, fosse al contempo la massima contraddizione e la
massima
espressione della seduttività.
Non
riusciva a non essere affascinante nemmeno con la sua gelida
indifferenza;
neppure i suoi movimenti, totalmente menefreghisti di possibili
osservatori,
riuscivano a scrollarsi di dosso quell’alone pericoloso di
fascino.
Con
un velo di sudore sui bei lineamenti,
le
mani tese ad artigliargli possessive i fianchi
e
i lombi in collisione con il suo bacino…
Il
Corvo non era mai stato più bello di così.
[120
parole]
Trentaquattresima
e Trentacinquesima Piuma – Dipendenza, Mio (Memories)
Il
Corvo non si rendeva conto di quanto quel ragazzo fosse diventato
indispensabile nella sua vita, nonostante il lungo elenco di difetti.
Anzi,
forse proprio per quelli: l’esuberanza sfacciata che metteva
in risalto i rari
momenti di timidezza, l’accattivante contrappunto tra
sensualità calcolata e
fascino inconsapevole, il rosso dell’animo che tingeva la
chioma scarlatta e
setosa in cui l’assassino continuava ad affondare le dita.
Grell
sapeva perfettamente che più di metà della sua
vita aveva come asse centrale
l’omicida sopra di lui. La freddezza che voleva smascherare e
allo stesso tempo
preservare, gli occhi rossi che acceleravano i suoi battiti cardiaci
sia quando
lo guardavano sia quando erano rivolti altrove, quell’anima
nera che lo
terrorizzava e conquistava quasi con brutalità…
...
erano
assuefatti l’uno dell’altro.
Ma
non come dei
normali tossicodipendenti.
Non
contava il
numero o la quantità delle dosi.
Nessuno,
assolutamente nessun altro, doveva mettere le mani sulla loro droga.
Non
era solo il
bisogno di sentire l’altro a spingere il Corvo ad affondare
con vigore
crescente nel corpo accogliente del compagno; non era solo il desiderio
di
saperlo più vicino a convincere Grell a conficcare le unghie
nella schiena
dell’amante.
Era
la necessità
bruciante di ribadire in qualche modo la proprietà
sull’altro: la pelle del
Corvo non doveva essere macchiata da dita estranee, così
come il letto del
ragazzo avrebbe dovuto mantenersi freddo fino al ritorno
dell’assassino.
Ma
che importa, a chi sarà ucciso dal suo stesso
Romeo?
[120
parole/120 parole]
Trentacinquesima
Piuma – Promesse (Memories)
La
domanda di Grell sfrecciò nitida nell’aria greve
seguente l’orgasmo.
Le
iridi del Corvo lo fissarono, incredule nella loro
immobilità. Per un secondo,
il ragazzo pensò che avrebbe dovuto ripetere.
Poi
l’assassino annuì con tetra maestosità.
Prometto
che non dovrai sporcarti ancora le mani; sarebbe davvero problematico
lavarle,
dopo.
Prometto
che troverai la strada per uscire dalla tua tomba, Corvetto.
E
prometto che continuerò ad indicarti quella strada anche
dopo il mio ultimo
respiro.
Grell
si allungò su di lui per strappare un bacio alle labbra
tiepide dell’omicida,
poi scivolò fuori dalle coperte ancora calde del loro
amplesso, e si diresse
verso il bagno, sinuoso.
-Addio,
Corvetto.-
E’
una promessa…
[110 parole]
Trentaseiesima
Piuma – Insieme (Memories)
La
pelle si accapponò con rabbia: non desiderava abbandonare la
stretta dell’uomo,
e quello era il suo modo di protestare per esserne stata allontanata.
Grell
ignorò i brividi e frugò nel cassetto.
Fino
a pochi secondi prima, erano uniti l’uno all’altro,
in
un connubio velenoso, ma – cielo! – quanto era
succulento quell’arsenico!
La
mano incontrò l’oggetto del suo cercare e lo
estrasse dal mobile.
Sarebbero
stati di nuovo insieme nel prossimo mondo.
Un
rasoio vecchio stile, dalla lama lucente e affilata.
Non
si sarebbero nascosti nel tempo che passa
da
quando il tramonto si adagia nella
notte
a
quando l’alba violenta le tenebre con la sua luce
Avrebbero
avuto tutta l’eternità per loro.
La
Regina del Sangue e l’Imperatore della Notte.
[120
parole]
Trentasettetima
Piuma – Magico (Memories)
Non
pensare che
il prossimo mondo debba essere per forza la morte fisica, Corvetto. Ci
sono
così tanti modi per morire…
Hai
visto gli
anziani dagli occhi spenti? Ad essersi estinta è la loro
voglia di vivere, e
non sono altro che canali avvizziti in cui il tempo continua a scavare.
O
le persone che
subiscono un lutto: muoiono e rinascono dentro per abituarsi alla nuova
vita
che gli si prospetta. Allo stesso modo, io farò una magia:
morirò senza
estinguermi, e rinascerò nel mio stesso corpo. La mia anima
cambierà veste, ma
non sostanza. E sarai di nuovo tu a venire da me, Corvetto.
Non
è una
stupenda magia?
[110
parole]
Trentottesima
Piuma – Sognatore (Memories)
Il
rasoio tremò nello sfiorare la pelle lattea.
Sorrise
amaro, posizionando nuovamente la lama e cominciando ad incidere la
vena.
I
suoi sogni lo trattenevano in quel mondo: se il Corvo non gli avesse
fatto
accarezzare l’utopia dell’essere ricambiato, non
avrebbe avuto remore a
conficcarsi il filo del rasoio dritto nel polso.
Invece
era lì, titubante, a sognare un mondo grande come un letto
ad una piazza, con
due lune carminio per astri ed un mare di morbido cremisi sotto di essi.
Ma
non è in
questo mondo che si realizzano i sogni…
Pensò,
mentre il primo fiotto di sangue schizzava sul muro.
Vado
a dormire.
Buonanotte.
Non
svegliarmi
più.
[110
parole]
Eccomi tornata xD
Partiamo subito con un annuncio: quello che avete appena letto
è il penultimo capitolo.
Dopo il prossimo, questa storia potrà dirsi conclusa.
Beh, non del tutto, in realtà: stavo progettando una piccola
raccolta di racconti di "contorno" per spiegare meglio quanto le
drabble hanno lasciato in ombra.
E' la prima volta che scrivo una raccolta di drabble e devo dire che mi
sono trovata bene con il clima sospeso che esse regalano, ma vorrei
approfondire alcuni punti della storia.
Vi avviserò nel prossimo capitolo se questo progetto dovesse
trovare una realizzazione :).
E ora, come potrei non ringraziare:
IfHeavenFallsApart:
per una volta? XD Io sono un essere adorabile, sei tu che non te ne
rendi conto u.u E c'è stato il lemon. Molto abbozzato, molto
veloce, poco dettagliato, ma sempre lemon è u.u... va bene,
mi rifarò con una side story xD Grazie per esserci sempre ad
ogni capitolo<3<3<3
Shnusschen:
mi hai tolto le parole di bocca. Letteralmente, non so cosa dire se non
un: "Grazie" gigantesco per il sostegno e per avermi fatto sapere che
questa fic ti piace :)) Grazie davvero<3<3<3
Aphrodite:
*arrosisce fino alle orecchie* Grazie infinite carissima<3
Sono davvero felice che ogni capitolo ti piaccia tanto, e
sono ancor più felice di poter sapere cosa ne pensi alla
fine di ogni capitolo. Grazie davvero per il supporto che non hai mai
fatto mancare :)
Grazie ancora, davvero grazie a tutte.
Da questo capitolo cercherò di rispondervi singolarmente con
la nuova opzione di EFP ^^ (al penultimo... meglio tardi che mai xD)
Alla prossima, dunque.
A presto!
Red
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Piume - Aspettando... ***
Trentanovesima
Piuma – “Non farlo!” (Memories)
Il
legno della porta si sentì
trasparente come vetro di fronte a quegli occhi sanguigni che lo
scrutavano
senza pietà, quasi riuscissero realmente a vedere attraverso
di esso.
L’assassino
si riappropriò dei vestiti
senza proferire parola.
Il
suo silenzio poteva essere paragonato
a quello dei fedeli durante una funzione particolarmente significativa.
Ma,
visto l’individuo, era più corretto assimilare il
suo mutismo a quello
dell’inverno che, senza emettere il minimo suono, avvolge i
malcapitati nel
suo manto di gelo fino ad assiderarli.
L’uomo
d’ombra mosse pochi passi verso
di lei.
“Non
farlo!”, avrebbe voluto gridargli
la porta quando la sua mano cadaverica si posò sulla
maniglia.
Ma
l’assassino proseguì imperterrito.
Sapeva vivere nel silenzio, ma
ancora
non aveva imparato ad ascoltarlo.
[120
parole]
Quarantesima
Piuma – Nuvole (Memories)
Se
fosse nato in quel momento, non
avrebbe mai capito cosa significasse la parola “cielo
azzurro”: la sfera
celeste, quel giorno, era affollata di cirri plumbei, talmente fitti da
accavallarsi tra di loro ringhiando tuoni.
Ma
le nuvole non cedevano nemmeno una
lacrima di cielo al mondo sottostante: stavano lassù,
gravide di temporale,
senza concedere neppure un misero assaggio del frutto del loro ventre
caliginoso.
Si
ammassavano rombando, lasciando solo
il desiderio della pioggia.
I
tuoi occhi sono pieni di nuvole, vero?
Asciutti,
ma pregni di pianto.
Che
non verrà sfogato.
Perché
tu non hai mai imparato
come
si fa a piangere, Corvetto.
Il
mondo era troppo grigio, quel giorno.
Gli
mancava un tocco di colore.
Un
tocco di rosso.
[120
parole]
Quarantunesima
Piuma – Brivido (Memories)
Un
brivido gli aveva azzannato il
midollo spinale quando quell’irruente ragazzo aveva aperto la
porta della sua
prigione.
La
libertà non era una culla calda e
rassicurante, come la maggior parte della gente pensava: era gelida,
era
crudele e spietata, era responsabilità delle proprie azioni
e l’obbligo di
sopportarne le conseguenze senza potersi difendere dietro ad ordini
impartiti.
Per
questo aveva cercato immediatamente
di richiudersi dentro: l’oscurità gli era sempre
stata amica, e nel suo
abbraccio poteva sopravvivere. La luce, invece, lo avrebbe ucciso.
Ma
il Rubino non si era scoraggiato, e
aveva continuato a violare la sua cella, assediandolo con promesse di
ineffabili paradisi che avrebbero condiviso insieme.
Un
nuovo brivido artico gli scosse la
colonna vertebrale quando entrò nel bagno.
Rosso.
Troppo
rosso.
Richiuse
la porta, nauseato, ed uscì in
fretta dall’appartamento.
Le
nuvole sembravano deriderlo con i
loro tuoni, e si divertivano malevole a soffiargli addosso gli zefiri
più
freddi.
Ma
il Corvo quasi non li sentì.
Il
gelo che gli abbrancava le viscere
non era certo quello creato da degli agenti atmosferici capricciosi.
Era
il tremito ghiacciato che scuoteva
fino alle ossa chi era riuscito ad uscire dalla prigione.
Era
il ghiaccio di chi era uscito, e
aveva scoperto che non c’era più nessuno a
tenergli aperta la porta.
Solitudine.
L’unica
cosa più fredda della libertà.
[220
parole]
Quarantaduesima
Piuma – Serenità (Present)
Aveva
tolto il silenziatore di
proposito: voleva che l’intera Gilda diventasse la cassa di
risonanza dello
sparo che avrebbe ucciso il Patriarca.
Un
direttore d’orchestra sa che, tra un
brano e l’altro, va fatto scorrere un breve respiro di
silenzio, in cui il
pubblico può assaporare le ultime note della prima sinfonia
per poi essere
avvolto dagli effluvi musicali della seconda. Allo stesso modo, il
Corvo attese
qualche istante prima di far deflagrare il colpo successivo.
Lo
sparò verso il soffitto, poiché il
primo aveva già raggiunto il suo scopo: il Patriarca giaceva
riverso nel suo
stesso sangue, ucciso con un unico proiettile dal più abile
dei suoi figli.
Il
secondo fu solo per richiamare
ulteriormente l’attenzione.
Si
appoggiò con la schiena alla parete,
quieto, respirando l’aria immobile dal sentore mortifero.
Aveva
ammazzato chi gli aveva ordinato
di eliminare il suo personale astro cremisi.
Sentiva
che, in qualche modo, un
capitolo della sua tetra esistenza si era finalmente concluso.
E
lì, circondato dall’odore rugginoso
del sangue e dalle urla scoordinate degli assassini che accorrevano dal
loro
capo, percepì la vecchia serenità riprendere
possesso nel suo animo stravolto.
Un’emozione
senza emozioni, una
sospensione della sofferenza.
Era
tornato alla sua distaccata apatia.
[200
parole]
Quarantatreesima
Piuma – Sempre (Present)
Non
rispose neppure alle domande che gli
vennero rivolte dai suoi sciocchi colleghi: il Patriarca giaceva a
terra con un
buco in fronte, e lui aveva ancora la polvere da sparo sulle dita.
Se
non erano in grado di ricostruire gli
eventi, allora non erano degni del loro titolo di sicari.
-D’ora
in poi sarai sempre perseguitato
dalla Gilda come traditore.-
La
condanna venne emessa poco prima che
lui varcasse la soglia dell’ufficio.
-Non
ci sarà più un angolo sicuro per
te.-
I
presenti concordarono all’unisono che
la cosa più terrificante di quella giornata non fu trovare
il Patriarca morto;
fu l’inferno dispiegato nel ghigno del Corvo ad agghiacciarli
fino alla tomba.
-Cercate
di non inciampare nel mio angolo,
signori, se avete cara la
vita.-
[125
parole]
Quarantaquattresima
Piuma – Amicizia (Present)
-Un
misero buco in fronte?-
Il
disappunto del becchino rese la sua
pelle ancora più grigia del solito.
-Avresti
potuto sminuzzarlo, almeno un
po’… Non capita tutti i giorni di seppellire un
Patriarca.-
-Desolato.
Ti recapiterò il prossimo
cadavere per posta, un pezzo alla volta.- replicò il Corvo,
finendo di lucidare
la pistola.
-Oh,
potresti portarmelo di persona,
così ci divertiremo insieme a ricostruirlo.-
latrò Undetaker, insozzando le
parole con la sua immancabile risata gutturale. –Sai che non
ti consegnerei mai
alla Gilda.-
In
tutti quegli anni, la figura più
simile ad un amico che aveva avuto era stata la carcassa deambulante
che in
quel momento si stava schiantando dal ridere sul bancone.
L’unico
che avesse mai decifrato i suoi
silenzi, e che avesse avuto la cortesia di non condividere con il mondo
quanto
scoperto.
Chi era abituato ad ascoltare le
storie
dei cadaveri, riusciva a comprendere anche quelle di chi era morto in
vita.
-Lo
cercherai?-
La
domanda gracchiata dell’uomo non lo
sorprese troppo: Undertaker era incredibilmente sagace, dietro la sua
maschera
di bonaria idiozia.
-Cosa
ti fa essere così sicuro che sia
vivo?-
-Il
bagno era coperto di sangue. Ma il
corpo non c’era.- il tamburo della pistola venne rimesso a
posto con uno
scatto. –Quello stupido non sa neppure morire.-
-E
tu glielo insegnerai?-
Undertaker
non ebbe il lusso di sentire
la risposta.
-Arrivederci,
becchino.- lo salutò
lapidario il Corvo.
Ma
la intuì comunque.
Gli
insegnerò a vivere come chi è morto.
[245
parole]
Quarantacinquesima
Piuma – Mai (Present)
Era
la prima volta che avvertiva
l’asprezza della solitudine.
Fino
a quel momento era sempre stato
solo, ma si sentiva completo, come una perfetta macchina autonoma ed
autosufficiente.
Ora
sentiva che, da qualche parte, un ingranaggio non funzionava a
dovere, ed arrestava tutto il sistema.
Era il vuoto di un caminetto
spento in
cui resta solo la cenere, un’assenza triste poiché
porta con sé il ricordo di
quanto era stato. L’insoddisfazione di chi, dopo aver
assaggiato una pietanza
particolarmente prelibata, sente il palato arido e sabbioso a contatto
con ogni
altro cibo.
Era
tutta colpa di quello stupido.
Lo
avrebbe trovato, e lo avrebbe
costretto a pagare per le sue sciocchezze.
Non
gli avrebbe mai più permesso di
andarsene.
Mai.
[120
parole]
Quarantaseiesima
Piuma – Tristezza (Present)
-Che
ti prende, Undertaker?-
-Sei
triste?-
-È
perché il Corvo se ne è andato?-
Le
marionette gli strattonavano le
maniche, gli smuovevano il cilindro, gli tiravano i capelli; altre,
rinunciatarie, si divertivano a dondolarsi usando le ciocche argentee
come
liane.
-Apprezzo
i vostri sforzi, ma d’ora in
avanti sarà una vera noia, senza il Corvo.-
sospirò mortuario, accasciandosi
ancora di più sul bancone.
-Potresti
sempre seguirlo.- suggerì una
bambola, sollevando un drappo di capelli per parlare nel suo orecchio.
–Così
non saresti più triste.-
-Geniale!-
trionfò il becchino,
alzandosi così di scatto che tutti i fantocci vennero
lanciati a pioggia per
l’ufficio, e si rialzarono in un brontolio di proteste.
-Coraggio,
miei cari, dobbiamo partire.-
li esortò Undertaker, dopo aver aperto una valigia in cui le
marionette
cominciarono a sciamare.
-Oh,
sarà così divertente!- trillò,
radunando le sue cose con l’entusiasmo di una sposina che
compila la lista di
nozze. –E mi garantirò l’esclusiva del
loro servizio funebre!-
Quel
giorno, la Gilda udì la risata del
becchino per l’ultima volta.
[170
parole]
Quarantasettesima
Piuma – “Sì” (Present)
I
capelli nascosti dal cappuccio
dell’impermeabile che lo schermava dalla pioggia battente,
gli occhi mascherati
dietro delle finte lenti da vista.
Chissà
quanto ci avrebbe messo il Corvo
a smascherare il suo trucco e a trovarlo.
Grell
era morto. Definitivamente.
Si
sarebbe accontentato di quello che
avrebbe trovato alla fine della sua ricerca?
Scrollò
le spalle ed entrò nel
condominio salutando cortesemente la portinaia, una simpatica signora
grassoccia dal sorriso sempre pronto.
Ma
se, il giorno in cui si sarebbero
trovati uno di fronte all’altro, il Corvo lo avesse
accettato…
Allora
si sarebbe tuffato tra le sue
braccia, e gli avrebbe detto mille volte
“sì”.
Per
ora, poteva solo pazientare.
[110
parole]
Quarantottesima
Piuma – Cielo (Present)
Il
sole era tramontato e risorto
parecchie volte da quando il Corvo aveva abbandonato la Gilda.
Si
era liberato della sua corte di
nuvole e aveva preferito la compagnia delle simpatiche brezze marzoline.
Ora
rifulgeva al centro del cielo,
sgombrandolo da ogni nuvola. L’aria era tiepida e piacevole,
corollario
immancabile di un pomeriggio primaverile.
Era
una bellissima giornata.
Ma
era scialba.
Il
cielo era molto più bello al
tramonto, quando era rosso come i rubini.
E
come il sangue.
Nel
sangue si sarebbero incontrati di
nuovo.
Ti
aspetterò cercandoti.
E
io ti cercherò aspettandoti.
Ci
incontreremo al centro.
Come
sempre.
[100
parole]
Ultime
Piume
– “Sayōnara”
Quella
città era tremendamente insulsa,
in confronto al covo degli omicidi.
Ma
doveva restare.
Stava
affrontando enormi sacrifici per
rimanere in quel posto: tratteneva ogni gridolino festante nel vedere
dei
cadaveri mutilati, e obbligava se stesso ad organizzare funerali in
grande
stile anche per morti totalmente anonimi che, dal suo punto di vista,
non
meritavano più di un buco nel terreno in cui marcire.
In
un certo senso aveva nostalgia della
Gilda e dei corpi sfigurati che rendevano così interessante
il suo lavoro: la
creatività degli assassini nell’aprire quei solchi
che lui si divertiva così
tanto a ricucire era impagabile.
Ma
ogni privazione spariva di fronte al
sublime motivo per cui si trovava in quella città:
lì, in un tempo ancora
sconosciuto, il Corvo e il Rubino si sarebbero incontrati di nuovo.
La
sua risata metallica distrasse per un
attimo le marionette dal loro lavoro di rifinitura delle bare.
-Che
succede?- chiese quella che stava
scartavetrando il legno.
-Perché
ridi?- volle sapere la bambola
impegnata con l’imbottitura del feretro.
-Stavo
pensando allo spettacolo che
siamo venuti ad assistere…-
Poggiò
l’unghia nera in orizzontale sul
labbro esangue, mormorando:
-Dobbiamo
preparare un ricevimento
adeguato… Le loro bare saranno il mio capolavoro!-
E
il becchino rise, tornando al suo
macabro mestiere.
Anche
lui stava aspettando.
***
-Nome?-
L’uomo,
troppo
concentrato a fissare le porte della città,
impiegò qualche secondo per
rispondere.
Non
smise di
fissare il portone con cipiglio burbero nemmeno quando
proferì, sistemandosi
gli occhiali sul naso:
-William.
William T.Spears.-
[250
parole]
Non
posso crederci.
È
finita. Questa long è davvero finita!
Cioè,
“finita” è una parola grossa visto
che il finale è piuttosto… aperto, diciamo xD.
Proprio
per questo ho deciso di fare un
sequel ^^ (e, se il tempo e l’ispirazione mi assistono,
magari anche un prequel
in cui spiegare come, esattamente Grell si è innamorato di
Sebastian e tutti
quei retroscena che, per forza di cose, sono rimasti fuori dalla
narrazione
vera e propria).
Non
so quando, ma ci sarà un seguito a
questa follia, per chiunque avrà la voglia e il coraggio di
seguirmi xD.
Ancora
una volta grazie a IfHeavenFallsApart,
Aphrodite, KikiWhiteFly
e Shnusschen:
non avete idea di quanto le vostre recensioni mi abbiano resa felice.
Grazie
infinite<3
Ah,
potrete notare che il conto delle
drabble non è cinquanta… non chiedetemi
perché, ho controllato e ricontrollato
e la tabella risulta comunque completa… probabilmente ho
messo più piume
insieme conteggiandole come una unica. Per rimediare alla mia svista
(ulteriore
prova che ho fatto bene a scegliere una facoltà che nulla ha
a che fare con la
matematica xD) ho aggiunto una piccola ending,
“Sayōnara” appunto. Spero
apprezzerete ^^.
Che
altro dire…
Lieta
di essere arrivata in fondo a
questa avventura assieme a voi<3
Alla
prossima, ladies.
Red.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=472007
|