Alphabet

di Sophie_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A ***
Capitolo 2: *** B ***
Capitolo 3: *** C ***
Capitolo 4: *** D ***
Capitolo 5: *** E ***
Capitolo 6: *** F ***
Capitolo 7: *** G ***
Capitolo 8: *** H ***
Capitolo 9: *** I ***
Capitolo 10: *** L ***
Capitolo 11: *** M ***
Capitolo 12: *** N ***
Capitolo 13: *** O ***



Capitolo 1
*** A ***


A l p h a b e t

 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

 

 

 

Aveva sempre saputo che prima o poi quell’asino di un Principe si sarebbe accorto che lui era un mago. Solo non sapeva che sarebbe accaduto così presto.

Era una mattina come tante altre e Artù l’aveva portato con se nella foresta a caccia, procedeva tutto come al solito, con Merlino che ad ogni passo rischiava di far scappare la preda.

Ad un certo punto un enorme orso nero era apparso alle spalle del Principe, e d’istinto il Mago l’aveva salvato evocando un incantesimo.

Normale routine, pensava il giovane, non accorgendosi che Artù, nell’ istante in cui invocava la magia, si fosse girato per il rumore, cogliendolo in flagrante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

Dopo secoli sono tornata, questa volta con una raccolta, *uhhhh*, su Merlin, che è praticamente l’unica cosa di cui scrivo. Echissàcomemai.

Sono rimasta abbastanza delusa dalla piega che a preso la seconda stagione, come quasi tutti da quanto  ho capito, dunque, ho iniziato a scrivere questa cosa per mio puro piacere personale :) cosi da compensare la mancanza di scene slash >__<

 

La raccolta, che dovrebbe contenere solo drabble, che poi diventeranno flash o oneshot, conterrà 21 capitoli (21 lettere dell’alfabeto escluse le j, k,w, x e la y) e forse 5 capitoli speciali, appunto le lettere che non ho messo prima.

Mi auguro davvero di riuscire a concluderla :)

Per questa raccolta, mi sono ispirata alla challendge creata da Puchyko, a cui chiedo scusa  per non aver messo subito i credits. Mi è stato fatto notare solo ora.

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Capitolo 2
*** B ***


A l p h a b e t

 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

Bastava un solo sguardo per capire che questa volta non l’avrebbe scampata con la solita scusa.

Artù l’aveva visto , ed ora sul suo volto era apparsa un’ espressione di puro orrore e smarrimento.

Per anni gli era stato insegnato che la magia era malvagia, e che bisognava eliminare chiunque ne facesse uso.

Mai si era posto delle domande su quella folle legge, l’aveva sempre rispettata, ma ora, trovandosi di fronte allo sguardo dispiaciuto del suo servo, del suo amico, non poteva non chiedersi se quello che il Re gli aveva sempre detto riguardo a quella pratica non fosse sbagliato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

GiulyB: Oh, non mi ero accorta dell’errore, adesso dovrei aver ripostato il capitolo corretto. Grazie per la recensione, alla prossima : )

 

Grazie anche a chi ha messo la storia tra le seguite e chi ha solo letto :)

 

 

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Capitolo 3
*** C ***


A l p h a b e t

 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

Contro ogni previsione di Merlino, il Principe non ebbe nessuna reazione.

Rimase in silenzio, scrutando il giovane servo come se fosse un chissà quale scherzo del destino, non disse una sola parola per quelle che sembravano ore.

Dopo interminabili minuti un sussurro spezzò quell’innaturale silenzio « Mio signore.. ?» iniziò Merlino, non sapendo bene cosa voleva dire, solo che quel silenzio lo stava facendo impazzire, ma Artù lo interruppe, brusco « Torniamo indietro Merlino. Torniamo a casa», e null’altro.

Arrivarono a Camelot dopo alcune ore, passate in religioso silenzio.

Davanti alle stanze dell’Erede al Trono finalmente il Principe parlò « Non dovrai mai fare parola con nessuno di quello che è successo oggi. Ti proteggerò Melino. Da chiunque. E quando sarò Re, non dovrai più nasconderti. Te lo prometto» e sorrise.

Un sorriso buono, un sorriso che sapeva di speranza, di futuro, e di promesse che sarebbero state mantenute.

E Merlino si fidò del suo Signore, sapeva che avrebbe rispettato quella promessa. E sorrise a sua volta, sollevato.

 

 

 

 

 

 

 

Note:

168 parole. Non è ne una Drabble ne una DubleDrubble. Mah.

Non so che dire. Ancora non ho capito se mi piace o meno..

I prossimi capitoli non saranno più collegati tra loro, credo.

Perché questa è, appunto, una raccolta, quindi, niente più storie divise in più parti.

O almeno questa è l’idea iniziale, poi con il tempo di vedrà :)

 

elyxyz: Davvero ti piace come l’ ho caratterizzato? Non so ma mi dava l’idea di essere abbastanza OOC. Però se hai apprezzato ne sono felice lo stesso :) Alla prossima ^^

 

GiulyB: Grazie anche per questa recensione. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Artù non potrebbe mai tradire Merlin, perché dopotutto sono amici. E per lui farebbe veramente di tutto.

 

mindyxx: Sono felice che ti siano piaciute entrambe :)

 

Cucci 4  Lollosa: Grazie per la recensione. Spero ti sia piaciuto questo capitolo. Alla prossima.

 

mandix95: Mi auguro di non averti delusa con questo capitolo :) Grazie per la recensione per i primi capitoli :)

 

ringrazio anche tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite, o che hanno solo letto.

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Capitolo 4
*** D ***


A l p h a b e t

 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

 

Dove si trovava?

Quella non era Camelot, ne era sicuro.

C’erano giovani ragazzi che compievano magie, donne e mendicanti che per strada vendevano pozioni magiche per conciliare il sonno, per guarire da qualche semplice malattia, addirittura per poter cambiare colore dei capelli.

C’erano le guardie con lo stemma dei Pendragon che pattugliavano le strade della città per salvaguardare quella dolce pace, che univa uomini e donne, streghe stregoni e druidi.

Vide, alla finestra di una delle torri più alte del castello Artù, con la corona Reale sul capo che sorrideva felice e in pace, al suo fianco con le dita intrecciate alle sue Merlino, con lo stesso sorriso felice.

« Merlino! Forza, alzati, devi andare a lavorare, e il Principe non aspetta di certo te! Vuoi dargli un nuovo motivo per mandarti alla gogna? » il giovane stregone si svegliò di soprassalto, grazie alla voce dell’anziano medico che lo svegliava, con la fronte imperlata di sudore, come se avesse appena avuto il peggiore degli incubi.

Invece era solo il risultato della sua magia.

I sogni premonitori prendevano sempre molta energia da chi li invocava, anche involontariamente.

Avrebbe impiegato probabilmente tutto il giorno per riprendersi, ma Merlino era felice. Aveva appena visto un futuro splendente.

Per Artù, per Camelot, per la magia.

E per loro due, insieme.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

_Valux_: in che senso ti ho tolto la parte? È tutto scritto nei capitoli precedenti o.o Comunque mi fa piacere che ti sia piaciuto!

 

GiulyB: Già, ogni tanto anche lui un po’ di sale in quella testaccia vuota ce l’ha :)

Spero che questo nuovo capitolo ti sia piaciuto. :)

 

Un grazie anche a chi ha solo letto :)

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Capitolo 5
*** E ***


Entrambi sapevano qual’era il loro destino:

 

 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

Entrambi sapevano qual’era il loro destino:

uno il furto Re di Camelot, con importanti cambiamenti da portare alla popolazione e alla città, come l’abolizione della legge sulla magia creata da Uther

l’altro per sempre al fianco del Re, accompagnandolo nella lunga strada per la corona.

C’erano giorni però, che questa consapevolezza diventava pesante.

Sapere di avere compiti così importanti, che non avrebbero cambiato solo le loro vite, ma anche quelle di altre persone, diventava un peso troppo pesante da portare da soli.

Ed era in quei giorni che i definiti ruoli di Principe e servo diventavano un po’ meno definiti.

Perché entrambi sapevano che potevano contare l’uno sull’altro in qualunque momento.

E il peso diventava un po’ meno difficile da portare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

Ok, non ne sono per niente convinta.

Mi sembra un po’ troppo frettolosa, sicuro che un giorno la sistemerò.

 

Ringrazio elyxyz, _Valux_, GiulyB, Cucci_4_Lollosa, che hanno commentato il precedente capitolo, e anche tutti quelle persone che hanno solo letto :)

 

 

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Capitolo 6
*** F ***


Farebbe di tutto per Artù, davvero, sarebbe capace di dare la vita se dovesse servire a proteggerlo

 

 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

Farebbe qualunque cosa per quell’asino borioso.

Darebbe anche la sua vita se fosse necessario, ne è certo.

Lo sa, è uno dei suoi punti fermi.

Non ricordava  quand’è che aveva iniziato a pensarci. Ma c’era, ed era una sensazione talmente forte e sconvolgente, che ignorarla sarebbe stato impossibile. Solo, una mattina si era svegliato e se n’ era reso conto. Come un flash, la consapevolezza che avrebbe fatto di tutto per mantenere in vita l’asino l’aveva colpito, e da allora non se n’era più liberato.

L’aveva detto anche al Principe, e questi, in preda all’emozione l’aveva abbracciato così forte che aveva temuto di sentire le ossa scricchiolare. Ma non si sarebbe mai mosso da quella posizione, e da quelle forti braccia che lo stringevano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

Non so più cosa scrivere, tanto per cambiare questo capitolo mi sembra buttato li così, un po’ a casaccio.

Avevo deciso che l’avrei iniziato con quella frase, e così ho fatto. Ma non mi convince la fine ç.ç

Sarà..

 

Grazie a GiulyB, _Valux_ e elyxyz, per aver recensito lo scorso capitolo, e anche le precisazioni sugli errori di ortografia.. :)

Al prossimo capitolo :)

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Capitolo 7
*** G ***


A l p h a b e t

 

 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

 

 

Guardandolo andare verso l’altare Merlino si era sentito morire, tutti i suoi sogni, tutti i loro sogni di vivere felici insieme erano sfumati.

Re Uther era  molto malato e aveva ordinato al figlio di sposarsi e avere così un’erede per portare avanti il nome e la casata dei Pendragon.

Guardandolo andare verso l’altare Merlino avrebbe voluto urlare, urlare il loro amore, la loro voglia di vivere insieme, ma non come servo e padrone, ma come amici, amanti, ma il giovane sapeva di non poterlo fare.

Non era l’unico a soffrire per quella decisione, Artù gliel’ aveva confessato la notte prima, nel loro letto, ancora abbracciati dopo aver fatto l’amore per l’ultima volta. Era stato un amplesso lungo, lento e malinconico, e a stento erano riusciti a trattenere le lacrime.

Come stava facendo ora Merlino. Tratteneva le lacrime per non finire a pezzi, com’era ora il suo cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

Perdonate il ritardo T.T ma non sapevo proprio cosa scrivere!

Grazie a tutti quelli che commentano o che la leggono soltanto :)

Grazie a elyxyz e GiulyB per aver commentato il capitolo precedente.

Alla prossima.

 

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Capitolo 8
*** H ***


A l p h a b e t

 

 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

 

 

« Ho sempre saputo che sei un’idiota, e quello che sto vedendo non fa altro che confermare la cosa. »

Artù entrando nelle sue stanze aveva trovato il suo giovane servo con il sedere per terra s’una pozza d’acqua, con un secchio di legno sulla testa.

« Posso sapere cos’è successo in questa stanza, o devo tirare ad indovinare, Merlino?» ridacchiò il Principe. « Sono inciampato in un Vostro regale stivale.» borbottò Merlino, con la testa ancora sotto il secchio.

Sogghignando Artù si era avvicinato al servo, togliendogli il secchio dalla testa, scoprendo così il suo volto rosso di vergogna, e aiutandolo ad alzarsi. Prese poi uno strofinaccio morbido strofinandogli i capelli bagnati.

« Come mai è così gentile oggi mio signore?» mugugnava Merlino, ancora un po’ imbronciato.

« Perché sei un’idiota. Il mio idiota.» cingendo poi il suo corpo con un dolce abbraccio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

Grazie a tutte le persone che hanno commentato lo scorso capitolo.

Un giorno lo farò per ognuna di voi, davvero.

Sono felice che lo scorso capitolo vi sia piaciuto, anche se decisamente malinconico.
Questo capitolo è decisamente più allegro :) spero vi piaccia!
Al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 9
*** I ***


 

 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

 

«I – io, io credevo che fosse agli allenamenti con i nuovi cavalieri Mio Signore. Non credevo di trovarvi qui, me ne vado subito. » stava balbettando Merlin quando era entrato nelle stanza del suo signore, trovandovi dentro Arthur.

Tranne che nei momenti dei pasti, e delle sveglie mattutine erano giorni che cercavano di stare il meno tempo possibile insieme.

Da quando avevano avuto la discussione.

Era successo alcune settimane fa, durante une delle loro solite battute di caccia, Merlin aveva fatto scappare l’ennesima preda, e Arthur non ci aveva visto più. Era come esploso, e gli aveva rinfacciato tutto. Qualunque cosa gli passava per la mente in quel momento era buona per prendersela con il giovane. Merlino non era stato zitto. Come al solito aveva  risposto per le rime. E Arthur si era infuriato sempre di più, creando un circolo vizioso.

Sembrava una delle loro solite discussioni, che si sarebbero risolte dopo poche ore. Ma questa volta non era successo, e tutti, a corte si erano accorti del gelo che c’era tra i due.  Compreso il Re, che non sapeva spiegarsi la cosa, ma segretamente ne era felice. Non aveva mai visto di buon occhio il profondo rapporto tra i due.

Nessuna sapeva spiegarsi il perché della situazione. Nemmeno i due.

Era come se qualcosa si fosse rotto.

Quel qualcosa che gli permetteva di essere loro Arthur e Merlino, non Signore e servo.

Ma da quel giorno tutto quello che avevano costruito, permettendogli di diventare quello che erano, era come se non fosse mai esistito.

«Fermati. Voglio parlare con te.» freddo e impassibile Arthur aveva pronunciato quella frase, che per Merlino era come una condanna.

«Mi dispiace mio Signore, ho molti lavori da fare. Devo portare a spasso i Vostri cani, devo strigliare i cavalli e aiutare Gaius con alcune erbe.» sussurrava incoerentemente a testa bassa Merlino.

Non mi guarda nemmeno negli occhi. Questa cosa deve finire ora.

«Merlino.  Adesso basta. Voglio parlare con te. Adesso  il giovane a quelle parole aveva alzato subito gli occhi verso il suo signore.

Era da quel giorno che non lo chiamava per nome.

«Di che cosa ha bisogno Mio Signore?»

«Questa cosa deve finire. La situazione è degenerata, e non so perché. Ma non mi piace. Mi mancano i nostri momenti Merlino. Le nostre chiacchierate, le scherzose litigate, mi mancano persino le tue insolenze, e quando mi chiami Asino Borioso.» mano a mano che parlava Arthur si era avvicinato al giovane, e adesso era ad un solo passo da lui. Si era scoperto, gli aveva detto cose che mai aveva pensato di dire a qualcuno. Tanto meno all’Idiota. Ma l’aveva fatto, perché gli mancava, ne aveva bisogno.

Adesso toccava a lui, sapeva che anche Merlino non sopportava più quella situazione. Erano entrambi esasperati. Arthur aveva fatto il primo passo. Toccava a Merlino fare il quello successivo.

Passo che fece pochissimi istanti dopo.

Si fiondò letteralmente tra le braccia di Arthur, alla ricerca di quell’abbraccio che di tanto intanto si concedevano, quando la situazione diventava troppo pesante, o gli impegni di Principe Ereditario diventavano impossibili da sopportare.

Un momento anelato da entrambi da troppo tempo.

E quando si ritrovarono uno tra le braccia dell’altro tutte quelle settimane di silenzi passarono come se non fossero mai esistiti.

Sapevano che tutto era finito. Che quella brutta discussione era come se non fosse mai esistito, e che tutto era tornato come prima.

«Mi siete mancato. Asino borioso

 

 

 

 

 

 

Note:

Oh! Wow. Sono secoli che non aggiorno Alphabet.

Era molto tempo che volevo scrivere di un’ipotetica litigata tra l’Asino e Merlino. Anche se non era questo il risultato che speravo. Ma (!) ne sono quasi fiera :D
Nel prossimo capitolo ringrazierà personalmente tutti quelli che hanno commentato lo scorso capitolo.

Grazie a tutti quelli che hanno commentato il capitolo precedente! Alla prossima :D

 

 

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Capitolo 10
*** L ***


 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

 

La frase che mi rivolgesti la seconda volta che ci vedemmo, Io potrei distruggervi con meno, non l’avevo mai realmente presa in considerazione, non ne avevo mai capito il reale significato. Credevo si trattasse solo dello sproloquio di un’idiota che non sa con chi ha a che fare.

Nessuno si era mai rivolto a me in questo modo.

Ma oggi, dopo che ti ho visto sconfiggere quel Drago, da solo, ne comprendo a pieno il significato. Sei forte Merlino, spaventosamente potente. Potresti distruggere il regno di mio padre con poche parole. Eppure non lo fai. Potresti avere qualunque cosa, e invece ti accontenti del poco che ti concedo. Potresti comandarci tutti quanti, invece sei il mio irriverente servo. Perché?

So che queste domande  rimarranno  senza risposta ancora per molto.

Aspetterò che sia tu a venire da me, a raccontarmi la tua storia. E so già che ti ascolterò, che ti crederò e che ti accetterò per come sei. Magia compresa. 

Perché sei Merlino, il mio servo idiota.

E so, so, che non farai mai del male a nessuno. E che farai qualsiasi cosa in tuo potere per proteggere la mia vita.

Perché sei tu, e io mi fido di te.

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

Ohhh! Nonostante il caldo che mi sta uccidendo >.< riesco a scrivere qualcosa di leggibile C: Evviva evviva!

Auguro a tutti Buone vacanze! Anche se in ritardo :)

Ringrazio mindixx, elyxyz e GiulyB per aver commentato il capitolo precedente.

Alla prossima! 

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Capitolo 11
*** M ***


 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

 

Morgana stava passeggiando per il castello, quando, davanti alle porte chiuse dell’armeria sentì delle risate.

Curiosa come solo lei, accostò un po’ la porta, e ciò che vide la lasciò perplessa ma sorridente, Artù e Merlino seduti per terra, con le lacrime agli occhi, che ridevano come non mai.

La strega era sempre stata convinta che Merlino fosse una specie di benedizione per il Principe. Ed in quel momento, ne era più che mai convinta.

Mai, mai, da quando erano bambini aveva visto Artù ridere così di gusto.

Con tutti i problemi che doveva affrontare in quel momento, tra suo padre, il regno e i Cavalieri, aveva proprio bisogno di ridere, e soprattutto di non pensare per un po’.

Sempre con il sorriso sulle labbra chiuse silenziosamente la porta, e tornò a passeggiare per il castello.

 

 

 

 

Note:

Era da Luglio che non aggiornavo Alphabet, e farlo con questa storia mi è sembrato giusto. Perché il tradimento di Morgana mi ha deluso molto, è sempre stata une dei miei personaggi preferiti, e con questa storia è un po’ come se si riscattasse.. Ecco.

Ringrazio tutti per le recensioni dello scorso capitolo ;)

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Capitolo 12
*** N ***


 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

 

 

 

«Nnngh, Arthur, mi stai facendo male!»

Quell’asino idiota mi ha sbattuto contro la parete della sua stanza non appena sono entrato, pochi secondi fa.

«Così impari a farmi stare in ansia per tutto il giorno, mi avevi detto che saresti andato a prendere solo delle erbe per Gaius. E che ci avresti messo non più di mezza giornata. Sei stato via due giorni imbecille! Che cosa hai fatto per tutto il tempo? Ci siamo spaventati a morte. Tutti noi!». Nei suoi occhi posso leggere tensione e preoccupazione.

Non ha tutti i torti, avevo promesso che sarei tornato presto, ma ho trovato una bambina che si era persa, e ho dovuto aiutarla a ritrovare casa, e ho perso il senso del tempo.

«Mi dispiace di averti fatto preoccupare, ma sto bene ora, non mi è successo niente. Non preoccuparti. Non lo farò più, lo prometto.»

«Lo so. Finirai alla gogna la prossima volta. Per due giorni

E ride, che asino. Ma poi vedo i suoi occhi farsi più tranquilli, vedo che la preoccupazione sparisce. E rido anche io.

 

 

 

 

 

Note:

Tanto per cambiare è passata una vita prima che aggiornassi.

Ma ho già pronto il prossimo capitolo! Che avevo scritto prima di questo, pensando di aver già pubblicato la lettera N.

Quindi! Sabato o Domenica, pubblicherò il prossimo, chebravachesono! Ahahah.

E, tanto per cambiare (un’altra volta!) quello che ho scritto non mi convince neanche un po’.

Mi sembra troppo poco. Scritto male, ecco.

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Capitolo 13
*** O ***


 

 

A l p h a b e t .

 

 

 

 

 

 

Ogni volta che cercava di affrontare il discorso, in un modo o nell’altro Artù riusciva sempre a trovare una scusa per scappare. Suo padre che voleva discutere con lui di piani di battaglia, alcuni cavalieri avevano bisogno di addestramento extra, faccende da sbrigare in città. Una volta gli aveva persino detto che doveva aiutare lo stalliere a strigliare i cavalli. Lui!

Non era stupido, l’aveva capito subito, dalla prima volta che era fuggito, che piuttosto che affrontare il discorso avrebbe fatto di tutto.

Ma era una cosa di cui dovevano parlare. Merlino non poteva più fare finta di niente; l’aveva visto. Ormai conosceva il suo segreto. A niente era servito giurargli che non avrebbe mai detto niente a nessuno, in fondo, chi meglio di lui sapeva mantenerne uno?

E di questo il Principe ne era a conoscenza. Ma niente, non ne voleva sapere.

Eppure lui voleva solo sapere perché aveva visto Artù ricamare un fazzoletto con tanta cura!

«È colpa di quella strega! Colpa di una dannata scommessa, ecco cosa.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

Lo so, lo so. Sono in ritardo. Ancora una volta, mi do fastidio da sola.

Avevo detto sabato o domenica certo, ma di due settimane fa però! Solo che non mi convinceva la fine di questo capitolo, e ho provato a sistemarlo. Con scarsi risultati come avete visto (-.-)

MA! Ho grandissime idee per la lettera S, o per la U, quindi non temete, i capitoli decenti arriveranno presto!

Ahahah.

In ogni caso, consigli e critiche sono come sempre bene accetti!

Grazie a chi a letto e commentato gli scorsi capitoli.

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