Lamentation of a Starry-Eyed-Twit

di Shes_a_star
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Faida con Un Pirla dei Sotterranei Igienicamente Ignorante ***
Capitolo 2: *** Fà Pensieri Felici ***
Capitolo 3: *** Riviste In Style e Fiumi d'Egitto ***
Capitolo 4: *** Sfortunatamente Scritto Nelle Stelle ***
Capitolo 5: *** Auriga Sinistra, Super Seduttrice ***
Capitolo 6: *** I Pericoli e le Peripezie della Seduzione ***
Capitolo 7: *** L'estrema bellezza della gelosia ***
Capitolo 8: *** Come Guadagnare Una Menzione in Storia di Hogwarts ***
Capitolo 9: *** Gli Elfi Domestici Colpiscono Ancora ***
Capitolo 10: *** L'inferno non conosce furia peggiore ***
Capitolo 11: *** Amore e Reinvenzione ***
Capitolo 12: *** Una Verbale Molestia Sessuale Non Intenzionale ***
Capitolo 13: *** Sospetti e Dolce Sofferenza ***
Capitolo 14: *** Auriga Sinistra, Snape-Veggente ***
Capitolo 15: *** La Platonica Alleanza ***
Capitolo 16: *** A Beautiful Mind ***
Capitolo 17: *** Degno di Nabokov ***
Capitolo 18: *** Degno di Nabokov (b) ***
Capitolo 19: *** Zitella Per Scelta (a) ***
Capitolo 20: *** Zitella Per Scelta (b) ***
Capitolo 21: *** Lasciarsi è difficile ***
Capitolo 22: *** Il Signore dei Pericoli ***
Capitolo 23: *** Niente Meno che Gioia e Gaudio ***



Capitolo 1
*** La Faida con Un Pirla dei Sotterranei Igienicamente Ignorante ***


Note di Traduzione: Ho deciso di buttarmi a capofitto in questa nuova avventura di traduzione nel momento in cui, per la prima volta, lessi questa storia. Sul momento, la trovai assolutamente geniale, e più la rileggo più me ne innamoro. Il pairing è particolare, ma presto ve ne innamorerete. La fic è scritta in maniera sublime, e, purtroppo, non sempre è possibile mantenere lo spirito e la freschezza con la quale è stata ideata, ma spero di esserci riuscita, almeno in parte. Se riderete, sarà grazie all’inventiva dell’autrice; se non lo farete, allora chiedo venia per la mia traduzione. Vi avviso, questa storia va avanti da 4 anni, per un totale di 26 capitoli, e non è ancora conclusa. L’autrice ha aggiornato l’ultima volta cinque mesi fa, e non so se o quando finirà. Nonostante questo, credetemi, merita di essere letta. Per lo meno, in originale. Quindi, se vi va, andatela a leggere QUI.

 

 

 

Lamentation of a Starry-Eyed-Twit

Le terribili Avventure di Auriga Sinistra

 

 
Saturday, August 31st

9:26 P.M.

Stanza da Letto

 

Appena tornata dalla temuta prima riunione del corpo insegnanti dell'anno. Niente di nuovo, a parte il fatto che la Pietra Filosofale sarà conservata qui a scuola. Qualche insegnante è stato selezionato per difenderla con incantesimi e malefici ostacoli vari. Naturalmente, io non sono una di loro.

 Sono così tragicamente sottostimata.

 Proprio come i miei meravigliosi colleghi, che sono perennemente identici a loro stessi ogni anno. Iolanda era fastidiosamente allegra, Minerva sull'orlo dell'ennesima crisi di nervi, Albus continuava ad offrire a tutti strani dolci babbani (in realtà, le caramelle al limone non sono per niente male), il nuovo Professore di Difesa Contro le Arti Oscure balbettava nervosamente delle frasi insensate (dubito che resisterà anche solo una settimana, con i gemelli Weasley in classe) e Sibilla Cooman non la smetteva di predire la mia prossima morte.

 Lo fa dal mio terzo anno ad Hogwarts.

 E’ così passè.

 Giuro che se quella vecchia matta mi dice di nuovo che morirò di una morte lunga e dolorosa, mi AvadaKedavro.

 E non sarà nè lunga nè dolorosa, così impara.

 Ah ah.

 Oh, sì. E Severus Snape era un completo e totale bastardo.

 Sorpresa delle sorprese.

 Come potete ben notare, la mia vita è estremamente eccitante.

 

9.32 P.M.

 

Mi ha chiamata Idiota-dagli-occhi-a-stella!

 Cosa, vi chiederete, avrò mai fatto per meritarmi un così affezionato soprannome?

 Assolutamente niente.

 Bastardo.

 Ma io gli ho dato prontamente dell’ "Igienicamente ignorante pirla dei Sotterranei"

 Quindi, ah!

 

9:35 P.M.

 E poi Minerva ci ha chiesto di "Chiudere gentilmente il becco. Dio Santo, sembrate dei bambini!"

 Beh, mi scusi Sua Prepotenza Vice-Preside.

 E' stato Lui a cominciare.

 Non so nemmeno perchè mi ci sto dilungando.

 

9:37 P.M

 E' ancora un bastardo, per intenderci.

 
Sunday, September 1, 1991

11:15 A.M.

Astronomy Tower

 
Le Programmazioni Didattiche sono il Male.

 In qualche modo, la consapevolezza di arricchire le giovani menti con la bellezza della conoscenza non è per niente allettante.

 Come ho fatto ad ottenere il posto, in ogni caso?

 E' il mio quarto anno di insegnamento e, fatta eccezione per il turbolento viavai di Professori di Difesa Contro le Arti Oscure, non è successo niente di particolarmente affascinante. Devo ammettere di essere stata felice della dipartita della maggior parte di loro. La Professoressa du Maurier era probabilmente la più spaventosa scusa per un essere umano che abbia mai incontrato.

Chiamatemi pure matta, ma qualcuno che ti saluta con "Possa tu viaggiare felicemente sui dipinti d'arcobaleno della tua esistenza in frantumi; che tu non debba mai assaggiare l'amaro sapore del tormento" la prima volta che vi incontrate ha qualcosa che non va, a livello di salute mentale. In più, scriveva romanzi d'amore, uno dei quali ho avuto la sfortuna di leggere. Non penserò mai più ai nomi Rosamunda, Maximilion o ai danesi come prima. Mai. Più.

E poi c'era il Professor Ford, che avevo sempre sostenuto troppo vecchio per insegnare. Ma, ovviamente, mi hanno dato ascolto? No, ovviamente no. Sono solo Auriga Sinistra, professoressa di Astronomia dagli occhi-a-stella; che ne posso mai sapere?

Beh, per quanto macabro possa sembrare, mi sono concessa una risata vittoriosa o due, quando è caduto stecchito nel mezzo di una lezione.

La gente dovrebbe davvero darmi retta un po' più spesso.

Devo dire, però, che non avevo nessuna obiezione nei confronti del Professor Sandersought, che era un educatore piuttosto capace (per non aggiungere che era assolutamente spettacolare senza camicia - e, no, non stavo spiando. Stavo semplicemente passando di lì al momento giusto)


E mi rifiuto ancora di accettare il fatto che si sia apparentemente dimesso per colpa mia.

Onestamente! Se un uomo ti dicesse "Perchè non passi più tardi nel mio ufficio così potremo...approfondire l'argomento?" che cosa penseresti che vuole? Parlare di costellazioni, così come sosteneva? ("Mi incuriosivano molto da bambino" Ah. Si, certo)

Chiaramente si è spaventato quando ho deciso di essere una donna moderna e fare la prima mossa, mi ha urlato di togliermi gli di dosso "Lo sai, Auriga, è da un po' che mi chiedo come mai bussi alla mia porta alla stessa ora, ogni Giovedì sera, proprio quando si dia il caso mi trovi mezzo nudo, pronto per mettere il pigiama, sostenendo di aver dimenticato la Parola Segreta per l'ufficio di Albus. Ero disposto a concederti il beneficio del dubbio, ma ora le cose si son fatte piuttosto chiare e mi spaventano"

Il fatto che si sia dimesso il giorno dopo non ha nulla a che fare con questo.

E non so come abbia fatto Snape ha scoprire di questo piccolo, insignificante episodio, ma chiunque gliel'abbia detto la pagherà cara.

Il bastardo mi ha assillata per mesi.

Ma non sa che io so che canticchia "Spell on my Heart" di Celestina Warbeck sotto la doccia (Gli Elfi Domestici sanno essere creature adorabili)

E al momento opportuno, l'attaccherò con questa informazione.

Bwhahaha.

2:46 P.M.

Apparentemente, Harry Potter verrà ad Hogwarts quest'anno. E'...bizzarro, davvero, che andrà a scuola proprio come ogni altro undicenne. Tutti qui sanno chi è. Per lui deve essere stranissimo.

Spero solo di non prendere a borbottare come un'idiota quando gli sono intorno - dopo tutto, tendo a farlo a volte. O, per metterla come Snape, "Non sono in grado di mettere insieme una frase coerente più di quanto ne sia capace quel rammollito di Quirrel".

Mi ama, davvero.

Ma come posso insegnare al Ragazzo-Che-è-Sopravvissuto? Come? Probabilmente continuerò a fissare la sua cicatrice come una sorta di perversa spasimante.

Buon Dio, sono nervosa. Riprenditi, Auriga. Sei una Professionista.

Si, una Professionista.

Beh, dopo tutto c'è un vantaggio nell'avere Potter qui - La reazione di Snape. E' stato decisamente livido per tutto il giorno, borbottando tra sè e sè quanto Harry sarà sicuramente proprio come quel "presuntuoso pallone gonfiato" di suo padre.

Parlando di vecchie rivalità che sfociano nell'assurdo...

Scommetto che a Snape ancora non è andata giù quella volta, al quinto anno, che i Malandrini gli tinsero di rosa i capelli.

...Io ne rido ancora. E' stato uno dei momenti più soddisfacenti della mia vita.

Il che, suppongo, significa che la mia vita è un po' a corto di momenti soddisfacenti.

Ma è stato geniale, davvero.

Assolutamente geniale.

 

11:56 P.M.

Bedroom Quarters

Costringimi ad andare a letto. Costringimi. Tutto questo è assolutamente ridicolo. Non voglio essere esausta il primo giorno di lezione a causa di…questo.

Mi vergogno di me stessa, sul serio.

Ma Un Anno Con Lo Yeti è un libro davvero interessante. Gilderoy Allock sicuramente sa una cosina o due sulla Difesa Contro Le Arti Oscure. Magari possiamo averlo l’anno prossimo, come insegnante; dovrò proporlo al prossimo Collegio Docenti.

Sembra un tantino pieno di sé, ma sono sicura che essere in grado di fissarlo durante i pranzi e scontrarsi casualmente con lui in corridoio sopperirà alla cosa. E’ davvero stupendo.

Non ho un fidanzato da 5 anni. Non è incredibilmente patetico?

Oh, che sto dicendo? Ovviamente, lo è.

E la cosa più triste è che ho avuto solo due ragazzi in tutta la mia via. Tutta la mia vita.

Ventinove anni.

Va bene, ok, perfetto.

Trentuno anni.

Uno era un infedele coglione che mi ha tradito con una segretaria di nome Felicia, il che è talmente scontato che non vi sprecherò altro tempo. L’altro mi portò allo Yule Ball al Settimo Anno, e mi accompagnò a lezione per due settimane.

A ben pensarci, non era nemmeno un fidanzato.

Ma è così triste che non ci voglio pensare.

E non ho baciato nessuno dal triste episodio, due anni fa, col Professor Sandersought.

E poi c’è stata quella volta con…

Oh, Dio.

Non ci voglio nemmeno pensare.

E non lo farò.

I gemelli Weasley avevano corretto il punch,io ero orribilmente ubriaca, e quindi non posso essere ritenuta responsabile per niente.

Non è nemmeno un gran baciatore, comunque.

Vado a dormire.


FINE




Disclaimer: Harry Potter appartiene a J.K.Rowling. Il nome della professoressa Sprout (Iolanda) appartiene all'autrice di fanfiction.net Gedia Kacela. Dal momento che la povera professoressa Sinistra non ha alcun nome di battesimo nel canon, l'autrice ha deciso di chiamarla Auriga, dal momento che era il nome che JK Rowling aveva originariamente scelto per lei. Destiny du Maurier appartiene all'autrice di fanfiction.net Drama-Princess, e compare nella fic "Family Matters". 

Author’s Note: Scritta di getto, questa storia è stata ispirata (per qualche strana ragione) dall'inizio di "Postcards From the Edge" di Carrie Fisher. 

Note di Traduzione Finali: Dunque, spero che questo primo capitolo sia stato di vostro gradimento. Su fanfiction.net questa storia può vantare oltre 2000 recensioni, perciò non deludetemi! A parte gli scherzi, aggiornerò settimanalmente ogni Sabato verso le 3 del pomeriggio a partire dal 2 Febbraio (ah! E' anche il giorno della mia prima festa come animatrice, perciò incrociate le dita per me!). Al momento, ho pronta la traduzione dei primi 12 capitoli. Se a qualcuno interessasse leggerli in anteprima e betarmeli, contattatemi pure! 

Ciao ciao 

La vostra traduttrice

Serena89



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Capitolo 2
*** Fà Pensieri Felici ***


Secondo Capitolo Lam


Monday, September 2, 1991

4:26 P.M.

Astronomy Tower

 

Prima lezione stanotte; e, guarda la fortuna, certe volte, è con i Grifondoro del Terzo anno.

Se i gemelli Weasley impostano di nuovo tutti i telescopi su Urano, voleranno punizioni. Niente più Miss Professoressa Buone Maniere.

Suppongo credano di essere piuttosto divertenti.

E devo ammettere che quando lo fecero l'anno scorso, non ho potuto fare a meno di ridere un po'.

Argh. Ecco uno dei miei punti deboli. Semplicemente, non riesco a punire nessuno. E, francamente, uno degli aspetti dell’ essere un insegnante è punire i tuoi allievi quando commettono un errore. Ne sono quasi terrorizzata.

Probabilmente perchè durante il mio primo anno d'insegnamento tolsi cinque punti ad una Tassorosso del Primo anno per aver parlato e lei scoppiò in un pianto isterico.

Diciamocelo: faccio schifo a confortare la gente. E così ero incastrata lì, sbattendo goffamente una mano sulla sua spalla, dicendo qualcosa di incredibilmente stupido che suonava particolarmente rassicurante nella mia mente, ma che veniva orribilmente distorto una volta uscito dalla mia bocca. "Non preoccuparti, la tua casa non se la prenderà troppo...infatti, ricordo che quando persi punti al mio terzo anno, tutti ripresero a parlarmi dopo una settimana o due!" era particolarmente dolorosa, ma la peggiore è stata probabilmente "Non preoccuparti, dopo tutto Tassorosso non vince la Coppa delle Case da anni!"

E quindi mi ritrovai bloccata lì, a borbottare come un'idiota mentre tutti i suoi amici mi lanciavano sguardi assassini che mi terrorizzarono. Quasi quasi mi aspettavo che uno di loro cacciasse una bacchetta e mi lanciasse qualche maledizione.

I Tassorosso, ho deciso, sono decisamente sottostimati.

Snape, d’altro canto, è completamente spietato quando si tratta di punizioni. L’ho visto togliere oltre venti punti perché qualcuno aveva sottolineato, in un bisbiglio, che non aveva messo il puntino su una delle “i” scritte alla lavagna.

E’ l’Insegnante del Diavolo. Lo giuro.

E, ovviamente, si sente totalmente obbligato a prendermi in giro, quando si tratta di punti. Alla fine della giornata, Albus conta quanti punti sono stati tolti da ogni casa, dopo di che le clessidre che segnano il punteggio vengono aggiornate. Sono ormai due anni e mezzo che colleziono il maggior numero di zeri consecutivi.

E lasciamelo dire, se quell’arrogante bastardo dice di nuovo, in quella sua voce bassa e suadente “Bene, bene, bene, Auriga; non è forse dolce da parte tua? Sicuramente l’idea di una punizione è insostenibile per una gentile e compassionevole educatrice come te”

E non posso fare niente se non gettargli un’occhiataccia.

Ma, concedimelo, si becca le mie migliori occhiatacce. Ed io ho degli sguardi davvero minacciosi, quando voglio. Posso persino competere con i suoi leggendari sogghigni se mi fa arrabbiare davvero.

Sigh.

Forse dovrei mettere qualche incantesimo protettivo sui telescopi.

Non si sa mai.

8:02 P.M.

Bedroom Quarters

 

Che tu sia maledetto, Gilderoy Allock.

Dio, sono esausta. E sono appena le otto di sera! Il che è piuttosto triste.

Perché, mi chiedo, con tutti i lavori da docente che esistono, dovevo avere proprio l’unico che ti costringe a rimanere sveglia fino all’una e mezza di notte?

Oh Signore, voglio dormire.

Ho bisogno di energie. Magari posso avventurarmi fino ai sotterranei e chiedere a Snape di distillare una Pozione Rinvigorente o qualcosa del genere.

No. Rimuovilo questo.

Conoscendolo, me ne darebbe più del dovuto, e mi ritroverei a rimbalzare per i corridoi e a ridere istericamente nel corso di una lezione. E benché sia certa che gli studenti lo troverebbero esilarante, dubito che sarei in grado di insegnare decentemente.

Magari tracannerò qualche tazza di caffè. Più Sicuro.

Non rimarrò mai più sveglia fino a tardi per leggere questo stupido libro.

…Okay, non leggere. Guardare le venti pagine traslucide di fotografie a colori.

Beh, scusatemi. Al momento, Gilderoy è la cosa che più si avvicina ad un fidanzato, e quell’immagine in cui lui ammicca smaliziato mentre vola per i cieli su una scopa è…wow.

Giusto.

Comunque.

Passando ad altro.

Harry Potter è qui; ne avrei parlato ieri, ma sono stata un tantino distratta dalla mia fissa per Gilderoy. E’ impressionante quanto somigli a suo padre. Ma ha gli occhi della madre.

(Harry, non Gilderoy)

E’ stato smistato a Grifondoro, c’era d’aspettarselo. Lui è, dopo tutto, il salvatore del Mondo Magico.
Tassorosso, o Serpeverde certamente non avrebbero fatto al caso suo. Specialmente Serpeverde, che sarebbe stato inquietantemente ironico.

Snape l’ha guardato in cagnesco nel corso dell’intero pranzo; mi spaventa pensare a quello che gli farà, durante la prima lezione di Pozioni.

Dev’essere strano per Snape, suppongo, dopo tutto quello che è successo ai Potter. Aveva una cotta per Lily Evans quando eravamo a scuola; non era certo un segreto, e i Malandrini non gliel’hanno mai perdonato.

E poi, ovviamente, lui era un Mangiamorte.

E’ strano pensarci, davvero.

Voglio dire, certo, è un uomo sinistro e tremendo e beffardo e piuttosto bastardo ma…ha ucciso della gente, in passato. Ha probabilmente baciato la terra dove camminava il Signore Oscuro.

E’ solo…

Strano.

E suppongo debba essere strano per lui vedere Harry.

Ma deve smetterla di lanciargli quegli sguardi assatanati. Snape ha bisogno di un altro modo per esprimere le sue emozioni.

O di uno psichiatra.

O entrambi.

 

Tuesday, September 3, 1991

10:13 A.M.

Teacher’s Lounge

 

Lui.

E’.

Un.

Tale.

Bastardo.

E.

Io.

Lo.

Odio.

Sono rimasta sveglia fino alle cinque e mezza del mattino. Mi ero momentaneamente dimenticata che bere più di una tazza di caffè mi impedisce di dormire. I gemelli Weasley hanno sparato un intero stock di fuochi artificiali Filibuster nel mezzo della lezione e hanno quasi fatto esplodere un telescopio.

In breve, non è stata una serata piacevole.

E sono completamente consapevole che non sembro esattamente stupenda, oggi.

Ok, sembro morta al 75%.

E Snape davvero non aveva bisogno di farmelo notare. Avrei potuto giungere a quella brillante conclusione anche senza di lui.

Ma no, lui doveva entrare in sala insegnanti, con quella sua aria maligna di sempre e chiedere dolcemente “Mio Dio, Auriga, normalmente non sei una Veela o che ma…” storce il naso in disgusto “Davvero, oggi a confronto fai sembrare Hagrid attraente”.

Da qui il fatto che è un tale bastardo e lo odio.

Oh, ma me l’ha pagata. Cara.

Credimi, non c’è niente di così divertente come accogliere ferocemente qualcuno con un “Fanculo, pipistrello troppo cresciuto” prima di lanciare verso di loro una tazza di caffè bollente.

E colpirli.

E’ stato bellissimo, davvero.

Ero tentata di cantarla. Lo ero davvero, davvero. Ma voglio conservarla, nel caso in cui mi si presenti l’occasione perfetta.

You've put a spell on my heart

Leading me through the dark

I can't bear us apart

Your love's left its mark

Oh, you put a spell on my heart, baby!

Ero così incredibilmente tentata.

Ma, oh, quando succederà sarà grandioso.

E, a quel punto, Snape se n’è andato fumante di rabbia, maledicendo tutto e tutti dalla tazza, a me, allo Schiantesimo e di nuovo a me.

Onestamente, a volte non lo capisco.

Ma è stato carino, comunque.

2:45

Library

 

Allora uccidetemi e liberatemi dalla mia miseria.

Vi prego.

Fa pensieri felici.

Fa pensieri felici.

Rimani sveglia.

Fa pensieri felici.

Snape che è colpito a morte da una tazza di caffè.

…Ahh.

2:47

Library

 

Dovrei preparare qualche compito da assegnare stanotte.

Dovrei davvero, davvero farlo.

Ma dimentico come computare le parole.

Come constellazzione.

Sono sicura che non si scriva così.

Stella. Stella. E’ così che si scrive? Non mi sembra…

Stella. Stela? Stalla?

No.

Stella.

E’ giusto.

Dio, sto impazzendo.

Forse non è il momento adatto per questo.

4:10

Bedroom Quarters

 

Perché doveva trovarmi? Perchè, di tutti i migliaia di abitanti di questa scuola, doveva trovarmi proprio Severus Snape, accasciata sul banco in biblioteca e persa nel mondo dei sogni?

Con. Questo. Quaderno. Aperto.

Oh, mi prenderà in giro per mesi. Mesi. Perchè non solo stavo dormendo…oh, no. Stavo parlando nel sonno.

Di lui.

E sillabavo la parola “stella”

(S-T-E-L-L-A, per la cronaca)

Il momento prima, stavo fissando questa pagina, tentando di scoprire come mai tutto quello che scrivevo sembrava così strano. Quello successivo, sento la sua voce solleticare il mio orecchio, proclamando in quell’orrendo tono beffardo “Davvero, Auriga, sono piuttosto commosso che parli di me nel sonno, ma devi proprio farlo in pubblico? Stai spaventando quelli del primo anno.”

(Posso aggiungere che non ero l’unica a spaventare quelli del primo anno. Mentre lasciavamo la biblioteca, un paio di loro si è scostato terrorizzato dalla traiettoria di Snape. Quindi, ah!)

E tutto era profondamente confuso e opaco, dato che gli occhiali mi scivolavano giù dal naso, ed io ero completamente stordita, così, ovviamente, come una totale idiota balbettante, la prima cosa che ho detto è stata “S-T-E-L-L-A.”

A questo lui ha sollevato un sopracciglio, con quel suo fare orrendo, riuscendo a farmi sentire una totale stupida.

“Ora capisco perché sei l’insegnante di Astronomia. La tua conoscenza, in questo campo, è straordinariamente vasta” (sorridendo compiaciuto per tutto il tempo) “In effetti, stavi proprio dicendo la stessa cosa nel sonno, insieme a lusinghieri commenti sul mio conto.”

Lo odio.

A questo punto mi cinge la vita con un braccio aiutandomi ad alzarmi, sorridendo ancora compiaciuto (non la smette mai?) mentre mi accompagnava fuori dalla biblioteca.

Dovevo essere totalmente confusa, dal momento che non l’ho immediatamente spinto via accusandolo di violare il mio spazio vitale e gridandogli quanto dovrebbe vergognarsi di se stesso, se non fosse che è una canaglia e quindi non lo farebbe mai.

Credo che abbiamo attraversato per lo meno un intero corridoio col suo braccio intorno alla mia vita senza che io me ne rendessi conto; non mi sorprende che tutti quelli che ci incontravano fossero completamente sconvolti. Grazie a Dio era orario di lezione.

E poi, ho finalmente realizzato cosa stesse succedendo, esattamente, l’ho schiaffeggiato e ho preteso mi si togliesse di dosso.

Ha obbedito, e quel dannato sorriso era ancora lì, e, ovviamente, tutto questo non era abbastanza umiliante, per lui.

Oh, no.

Doveva aggiungere “Prova a rimanere sveglia, Auriga. Magari ti aiuterà fare qualche pensiero felice”

Il che, ovviamente, mi aveva completamente sconcertato per un secondo, prima di ricordare che l’avevo scritto qui.

“Sembra che l’immagine mentale del lanciarmi una tazza di caffè ti renda particolarmente allegra” proseguì in tono mellifluo, prima di girarsi e scomparire per il corridoio, il mantello che gli sventolava dietro in  malefico-ed-insopportabile-bastardo style.

L’ha adorato dall’inizio alla fine, il cretino.

Beh, una cosa è certa. Ho assolutamente intenzione di canticchiargli Spell on My Heart la prossima volta che lo incontro.

Ad alta voce.

Fine Secondo Capitolo

Note della traduttrice: ho dovuto lottare con me stessa per non pubblicare prima questo capitolo, dato che morivo assolutamente dalla voglia. Ma, come potete ben vedere, ce l'ho fatta! Ho parlato con l'autrice, qualche giorno fa. Mi ha assicurata che ha intenzione di finire la storia; non sa quando questo sarà possibile (anni? Dio, speriamo di no!) ma ama Auriga e non l'abbandonerà. Al momento è occupata, ma il prossimo capitolo non dovrebbe farsi aspettare. In ogni caso, noi, qui, abbiamo altri 24 capitoli da pubblicare, quindi voi non rimarrete in astinenza (come me) almeno per un bel po'. Io sono arrivata alla traduzione del 12 capitolo, e non ho intenzione di abbandonare questa mia nuova titanica impresa. 

Grazie a tutti quelli che hanno letto il primo capitolo e che continueranno a leggere. Il meglio deve ancora venire. Un grazie particolare anche a coloro che mi hanno dato un po' del loro tempo per recensire. Fa sempre piacere ^^. Quando le recensioni saranno abbastanza, le tradurrò anche per l'autrice (alla quale, sono sicura, farà piacere leggerle).

Oggi non farò la festa come annunciato. L'ho già fatta. E' stato un incubo. E ho deciso che non avrò figli. Brrrr.

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Capitolo 3
*** Riviste In Style e Fiumi d'Egitto ***


Capitolo 3

Riviste In Style e Fiumi dell’Egitto *

 

 

Wednesday, September 4, 1991

11:52 A.M.

Teacher’s Lounge

Ho appena assistito ad una delle lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure di Quirrell.

Il pover’uomo non sa nemmeno difendersi da una classe di Serpeverde del secondo anno.

Ammetto che sono piuttosto indisciplinati, ma seriamente. Si suppone che quest’uomo abbia passato anni in compagnia di pericolose e malvagie creature in Albania. Io riesco a gestire i Serpeverde e, a 31 anni suonati, mi tiro sempre le coperte fin sopra la testa ogni sera, per paura che i Lethifolds vengano ad uccidermi.

Questo, suppongo, rende me un più capace Insegnante di Difesa Contro le Arti oscure di quanto non sia Quirrell.

Me.

E questo dovrebbe dirti qualcosa su Snape, visto che non ha avuto il posto. Di nuovo.

Bwhaha.

11:54 A.M.

Se non fosse che, probabilmente, la perdita di due dei nostri insegnanti di Difesa Contro Le Arti Oscure è stata vagamente causata da me, crederei che Snape li stesse uccidendo.

Sul serio.

In realtà, sarebbe stato piuttosto divertente se avesse ucciso la Professoressa du Maurier.

Credo che fosse stato incredibilmente tentato di versare del veleno nel suo succo di zucca, dopo che erano rimasti intrappolati insieme in sala insegnanti. Cosa, di preciso, sia successo lì dentro, nessuno lo sa, e Severus non ama parlarne. Impallidisce più del solito quando l’argomento viene fuori, e nemmeno io sono così crudele da insistere.

Quello che so per certo è che, il giorno dopo,  la professoressa du Maurier gli è “accidentalmente” sbattuta contro e molto civettuolamente gli ha sussurrato qualcosa che sembrava spaventosamente come “Le nostre anime sono state intrecciate insieme nel poliedrico tessuto del destino”.

Devo ammetterlo, qui lo compatisco.

Sarebbe stato particolarmente interessante, davvero, se fosse caduta stecchita a cena. Snape aveva la perfetta opportunità – e una ragione completamente giustificabile- per uccidere la vecchia pazza.

Albus non gliel’avrebbe permesso, suppongo.

Seriamente. A volte credo che quell’uomo ami veder soffrire il suo povero staff.

 12:24 P.M.

Bedroom Quarters

 

Origliare in sala insegnanti, ho deciso, nuoce gravemente alla salute.

Per quanto possa sembrare delizioso alla professoressa Sprout, non a tutti noi interessa sapere come, il mese scorso, quando Iolanda Bomb ha accolto Snape con la quotidiana pacca sulla schiena, ha colpito un tantino troppo in basso.

Come temevo, non è stato un incidente.

A quanto pare, Iolanda crede di essere piuttosto scaltra.

Brrrr.

Come faccia Severus ad attirarsi le attenzioni delle nostre eccentriche colleghe, davvero non lo so. Voglio dire, Dio solo sa che io non riesco a trovare niente di vagamente attraente in lui. Non riesco nemmeno a capire come chiunque possa pensare che è…affascinante.

Okay, una cosa gliela devo concedere. Ha dei begli occhi.

Tranne che…non sono belli, nel senso comune del termine. Sono solo incredibilmente…intensi, e sempre così critici e calcolatori e consapevoli.

Sembra quasi che siano pozzi di nero fuoco.

Buon Dio, mi sto trasformando in Destiny du Maurier.

Signore, salvaci tu.

1:30 P.M.

Great Hall

Stavo innocentemente andando a pranzo, e mi è capitato di passare accanto a Snape all’entrata.

E teneva qualcosa in mano.

Qualcosa che sembrava come una rivista.

Chiamata (e spero con tutto il cuore di sbagliarmi) In Style.

Qualcosa mi dice che non voglio saperlo.

1:31 P.M.

Ma, seriamente, dove diavolo l’ha presa Severus Snape una copia di In Style?

…ancora non lo voglio sapere.

 

1:32 P.M.

Mia sorella, Lyra, ha una sorta di adorazione per quella rivista. In una delle mie visite, durante le vacanze estive, ho dato un’occhiata ad un numero. Era pieno di consigli di moda, donne in lingerie, e “Modi per stregare i suoi Sensi…(sottotitolo) A Letto”

Se Severus ha intenzione di usarlo nel suo annuale discorso introduttivo, nella prima lezione, dovrà aspettarsi un brusco risveglio.

1:33 P.M.

In ogni caso, era un’orrenda scusa per un articolo. Neanche un tantino utile.

Il professor Sandersought non ha reagito nel modo in cui (come apparentemente ‘ogni uomo che respira’) avrebbe dovuto.

Stupida rivista.

Spero che Severus non ci faccia troppo affidamento. 

1:34 P.M.

Sono una patetica scusa per un essere umano. 

1:35 P.M.

Ma almeno non passo tutto il mio tempo nei sotterranei, piegata su calderoni e intenta a migliorare I miei sogghigni davanti ad uno specchio.

Quindi ah.

1:41 P.M.

Chi dovesse trovare questo diario potrebbe pensare che ho una qualche sorta di…insana ossessione per Severus Snape. L’ho menzionato piuttosto spesso.

Non che questo significhi qualcosa.

Lo odio.

Bastardo.

1:42 P.M.

Non suonava particolarmente convincente.

Ma sono profondamente e completamente sincera, grazie tante.

1:43 P.M.

Come puoi dire che sia convincente o meno, comunque? Non puoi avvertire le mie emozioni! Sto scrivendo, per l’amor del cielo! Come puoi capirlo dal mio tono di voce? Non ho voce! E’ solo una manciata d’inchiostro! Parole! Insensate parole! Oh, suppongo che tu possa avvertirne l’aura, è questo che pensi? Beh, chi credi di essere, Sibilla Cooman?

1:44 P.M.

Sto litigando con un quaderno.

Thursday, September 5, 1991

Astronomy Tower

9:49 A.M.

Ho avuto la prima lezione con I Grifondoro del primo anno, la scorsa notte. Sono generalmente simpatici. Mi piacciono, anche se quel Ronald Weasley è piuttosto sgradevole. Orribilmente sgradevole. Cosa fa credere agli uomini di poter essere così sgradevoli? Come…non importa.

Comunque.

Continuava a mormorare e ridacchiare di Hermione Granger, che è possibilmente la mia persona preferita al mondo. Quella ragazza è adorabile – è brillante, sicura di sé, preparata e nonostante questo è costantemente canzonata da quel Weasley.

(scommetto che ha una cotta per lei. I ragazzi sanno essere davvero idioti in queste situazioni)

Ed i suoi capelli assomigliano ai miei. Riccioli selvaggi, indisciplinati.

…d’accordo.

Orribilmente crespi e a cespuglio.

Le danno più personalità.

Humph.

E poi c’è Harry Potter, che non era particolarmente notevole. E’ incredibile quanto…sia piccolo. Sembrerà sciocco, ma mi aspettavo una figura…imponente, matura, maestosa. Dopo tutto, ha sconfitto Tu-Sai-Chi.

E invece era mingherlino – direi mite – tranquillo; ha parlato con Weasley per tutto il tempo.

E poi c’erano Lavanda Brown, Neville Paciock (il povero caro sembra assolutamente adorabile; oddio, era un po’ provato, perché aveva appena perso il suo rospo Trevor, però…) Calì patil, Seamus Finnigan e Dean Thomas.

Messi insieme, bambini piacevoli.

E con questo è tutto.

Nient’altro.

No no.

Credo di aver concluso.

E ho affrontato un intero aggiornamento senza aver menzionato Snape.

9:52 A.M.

Dannazione.

 

9:53 A.M.

Ah! Non l’ho menzionato nell’ultimo aggiornamento.

Anche se, ‘l’ultimo aggiornamento’ constava di un'unica parola.

Ma poteva essere anche un’altra unica parola.

Come “Snape” per esempio.

Posso finalmente dire che questa insignificante ‘infatuazione’ avrà vita corta.

Infatuazione.

Ah. Devo sorridere alla mia stessa scelta di parole.

Potrebbe sembrare una qualche sorta di profondo interesse a sfondo romantico ma, ti assicuro, è assolutamente impossibile. Non sono così disperata, e mai lo sarò.

Ok, forse tra un cinque anni.

Una ragazza non può avere ventinove anni per sempre.

(l’ho imparato a mie spese.)

 

9:54 A.M.

Per adesso, non sono neanche lontanamente disperata. Perché dovrei? Ho venti pagine traslucide di foto con Gilderoy Allock che possono tenermi occupata per un po’.

 

9:55 A.M.

Ovviamente invecchieranno prima o poi.

E allora non avrò più nessuna distrazione da…

Nessuno.

Niente.

Addio.

9:56 A.M.

Severus Snape non è per niente attraente

Severus Snape non è per niente attraente

Severus Snape non è per niente attraente

Severus Snape non è per niente attraente

Severus Snape non è per niente attraente

Severus Snape non è per niente attraente…….

 

Continua...

Note della Traduttrice: Bene, bene, bene. Adoro la conclusione di questo capitolo. Aw. Snape. Severus. Mio marito. Lo amo. Anyyyyway. Mi sento in dovere di spiegare il titolo di questo capitolo. Innanzitutto, perchè in italiano non ha senso. Avrei certo potuto risolvere inventandone uno mio. Ma la spiegazione è davvero molto curiosa ed interessante.
Dunque, iniziamo col premettere che si tratta di un'espressione piuttosto comune negli Stati Uniti; ovviamente, tutti sappiamo che in Egitto scorre Il Nilo. Ora, immaginate che in inglese si dice The Nile (Pronuncia: De Naiel): foneticamente, ha una pronuncia molto simile a Denial (termine che indica il negare l'evidenza). Quindi, se ti dicono che stai "Navigando sui fiumi dell'Egitto", in pratica stanno suggerendo che sei in una totale fase di negazione, di non-accettazione.
Carino, no? Comunque, come è piuttosto evidente, la povera Auriga è nel pieno della navigazione...non la biasimo...dopo tutto, come fare a non essere attratte dal fascino misterioso e oscuro di Severus Snape? Chi non ci è passato almeno una volta? Sigh.

Ora, siamo oramai al terzo capitolo di pubblicazione, e devo dire che ci sono rimasta un po' male. Speravo che questa storia riscuotesse un maggior successo, analogamente a quanto successo con la sua versione inglese, spagnola e francese (eh sì, è internazionalmente letta!). Inizio davvero a credere che sia colpa della traduzione un po' misera. Comunque, rinnovo l'invito: se qualcuno desiderasse darmi qualche consiglio, io sono aperta ad ogni critica costruttiva. Anzi, mi farebbe davvero piacere poter migliorare. Sono in fase di depressione scolastica, perciò avere successo in almeno questa impresa mi farebbe seriamente piacere.

Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno recensito: mi rendete davvero la giornata più piacevole. Vi prego, continuate (ed io che odiavo i reviews-begger...ah, ora quanto li capisco!). Quindi, grazie a: Ron von Bokky, __Acid Romance, Eriwin,hocuspocus,shandril  

Baci, dolci e caramelle

Serena

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Capitolo 4
*** Sfortunatamente Scritto Nelle Stelle ***


Capitolo 4

Sfortunatamente Scritto nelle Stelle

 

Friday, September 6, 1991

Bedroom Quarters

1:35 P.M.

Stavo vagabondando senza uno scopo per i corridoi di Hogwarts, disperatamente annoiata e maledicendo il fatto che sono l’unico professore il cui orario farebbe inorridire chiunque (eccetto forse alcuni mammiferi notturni), quando una Corvonero del secondo anno esce in lacrime dalla classe di pozioni.

Sinceramente, quel bastardo di un pipistrello troppo cresciuto è il Male.

Ho provato a confortare la suddetta Corvonero. Sfortunatamente, lei ha risposto con qualcosa tipo “E’ un tale filisteo! Non sa nemmeno istruirmi dovutamente circa la fermentazione chimica di una semplice Pozione Sgonfiante! Non è nemmeno in grado di comprenderne la pertinenza! Disprezzo gli innumerevoli aspetti deprecabili del suo carattere!!!”

Inutile dire che non ho capito una parola. Benché ne abbia afferrato il senso generale che, in breve, è che Snape è un bastardo. Cosa che io so molto bene avendolo sperimentato personalmente infinite volte.

Eppure, è un po’ deprimente sapere che una Corvonero del secondo anno è più sveglia di te.

Io ero persino a Corvonero, e Dio sa che non parlavo così quando avevo dodici anni.

I bambini d’oggi.

1:35 P.M.

Nota personale:

Cercare i termini “filisteo” e “pertinenza”

…qualcosa mi dice che dovrei conoscerne il significato.

 

1:37 P.M.

Per la cronaca, Severus Snape non è per niente attraente neanche adesso.

Pensavo ti facesse piacere saperlo.

 

3:42 P.M.

Astronomy Tower

Ho continuato a girovagare per il castello con l’intento di ammazzare la noia (e magari perdere un chilo o due). Ho appena incontrato i Grifondoro del primo anno. Hermione Granger stava facendo una ramanzina a Ron Weasley…”Sul serio, Ron, se vuoi davvero arricchire la tua mente non dovresti perdere il tuo tempo in futili discorsi nel mezzo della spiegazione della Mcgranitt! Ti stai consapevolmente privando della tua conoscenza potenziale; per non aggiungere che è assolutamente sgarbato e-“

A questo punto, lui l’ha interrotta con “Chiudi mai il becco, stupida so-tutto-io?”

Tutti gli altri Grifondoro hanno iniziato a sghignazzare, e la poverina è sembrata un tantino scossa, per un nanosecondo, prima di produrre una sorta di ‘Humph’, girare sui tacchi e andarsene via a testa alta.

Ron (stupido marmocchio) ha continuato a lamentarsi con i suoi amici di quanto lei fosse così incredibilmente insopportabile, e si sorprendeva che la sua testa non fosse ancora esplosa per eccesso di conoscenza o qualcosa del genere. “Crede di essere migliore di tutti noi. Davvero, è solo dannatamente noiosa”.

Quel ragazzo non capisce un tubo. Voglio dire, è così ovvio che la ragazza è solo profondamente insicura, semplicemente è brava a nasconderlo.

Oh, bè. Sfortunatamente nessun uomo capisce mai niente.

Ma lui è follemente innamorato di lei.

Non ci sono dubbi.

 

8:25 P.M.

Bedroom Quarters

Sono appena rientrata dall’ennesimo Collegio Docenti, durante il quale abbiamo avanzato l’annuale scommessa “Quali studenti del primo anno si metteranno insieme?”. Ho puntato 8 galeoni su Ron ed Hermione. Iolanda ha scommesso su Ernie Macmillan e Hannah Abbott. La McGranitt era con me su Weasley e Granger. Snape ha tentato di puntare 100 galeoni sulla morte di Harry prima che lasci Hogwarts. Non gliel’abbiamo permesso, è ovvio; Severus sembrava a dir poco deluso.

E’ ridicolosamente macabro, davvero.

Dopo di che Silente ha puntato 50 galeoni e una bustina di Penne Candite su Snape e me.

Per un brevissimo istante, ci siamo trovati d’accordo nel nostro intento di lanciare una maledizione o due al preside.

Invece, poi, Snape ha informato a denti stretti Silente che doveva mettere un freno alla sua incalzante pazzia, perché non era né utile né professionale.

Non ho potuto fare a meno di notare che sembrava piuttosto…roseo mentre lo diceva.

Sto ancora considerando l’idea che Snape sia in grado di arrossire o meno. E’ davvero intrigante.

Mi sento in obbligo di ricordare a me stessa che Severus Snape non è per niente attraente.

Perché non lo è.

8:29 P.M.

Snape ed io.

Ahahah.

Sì, certo.

E’ scritto nelle stelle.

Continua a ripetertelo, Albus.

 

8:35 P.M.

Mi sono appena ricordata che in effetti la stella Sinistra fa parte della costellazione del Serpentario o Ophiuchus. Plinio disse che questa particolare costellazione causava un alto tasso di mortalità negli avvelenamenti.

Veleni.

E’ incredibilmente interessante e completamente irrilevante la proclamazione che Severus Snape ed io fossimo scritti nelle stelle.

Ah, e non è finita.

Citando uno dei miei volumi di Astronomia:

Quando Ophiuchus sorge, circondata dalla testa e dalla coda del serpente, rende innocui i serpenti per  coloro che sono nati sotto questo segno. Potranno anzi portarli con loro e baciare questi mostri velenosi senza paura di essere colpiti”

E la descrizione della stella Sinistra-

Lussuriosa, irriverente, turpe, scandalosa, attratta dalla stregoneria e dalle pozioni

E’ ridicolo.

Che ne sanno le stelle, comunque?

Onestamente. Non credo ad una sola parola. Non sono mica uno sciocco centauro o che. Ho un po’ di sale in zucca, io, grazie tante.

 

8:40 P.M.

Inoltre, Severus Snape non è per niente attraente.

 

8:41 P.M.

A quanto pare ho un nuovo mantra.

 

Saturday, September 7, 1991

11:05 A.M.

Bedroom Quarters

Qualcuno si è introdotto nella Gringott per rubare la Pietra.

Ovviamente, l’ho scoperto solo ora.

Davvero, non riesco a tenere il passo della Gazzetta del Profeta.

Era scritto nell’edizione di oggi. Tutti gli insegnanti stanno dando di matto- lavorano come pazzi sui loro trabocchetti a protezione della pietra. Al momento, tutto quello che abbiamo è quel rabbioso (per non dire sbavoso compulsivo) cane a tre teste di Hagrid.

Odio quel coso.

Fuffy.

Chi chiamerebbe mai un mostro deforme Fuffy?!

A volte mi chiedo davvero cosa non vada in quell’uomo.

10:09 A.M.

Benchè non gli dedichi lo stesso tempo che dedico a Snape.

 

10:10 A.M.

Il che è vagamente snervante.

 

10:25 A.M.

Passando ad altro, i Grifondoro del primo anno hanno doppie Pozioni oggi.

Con i Serpeverde, niente meno.

Sono piuttosto scettica circa le chances di sopravvivenza di Neville Paciock.

Poverino.

 

2:53 P.M.

Teacher’s Lounge

Snape mi ha appena chiesto cosa fa rima con ‘vino’.

…credo che riderò fino alla morte.

Snape. Un poeta.

 2:54 P.M.

Devo ammettere che è fascinosamente sexy. Sai, come una sorta di artista maledetto.

2:55 P.M.

Non ho appena scritto quello che ho scritto, vero?

To be continued...

Note della Traduttrice: Bwhahah. Snape. Un poeta, niente meno. Dunque, dunque. Dal momento che questo è un capitolino un po' corto, sto contemplando l'idea di pubblicare prima il quinto capitolo. In effetti, tutto dipende dalla mia tabella di marcia sulle traduzioni, ma poichè l'altro giorno ho tradotto ben tre capitoli (!) (un miracolo, davvero.) magari non sarebbe un'idea troppo malvagia.

Passando ad altro. GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE E ALTRE MILLE MILA VOLTE GRAZIE a tutti per i commenti.

Erika91 Grazie, e io adoro Auriga! Anzi, in effetti, credo che il suo lato più patetico a volte rifletta me (sai, la sindrome di Bridget Jones dilaga).

Nezu  Bwah! Anche io sono innamorata persa di Sev...siamo in tante a litigarcelo, piccolo. E' vero, questi primi capitoli sono un po' corti (quest'ultimo, in particolare) ma andando avanti si triplicano (di qui maggiore fatica per me, ma più goduria per tutti noi Auriga-addicted) perciò tieni duro!

__Acid Romance Grazie per tutto il supporto che mi hai dato, ne sono felice. Eh, beh, Destiny du Maurier fa questo effetto a tutti...in effetti, mi ricorda vagamente la mia professoressa d'italiano...sarà che tendiamo a identificare i personaggi immaginari con esseri che appartengono alla nostra realtà quotidiana? Ehm. Scusa la divagazione in tempo reale. Ancora una volta, grazie per il tuo sostegno.

Tsukino Chan Awww. Magari avessimo uno Snape come insegnante, magari! Un uomo così affascinante, un insegnante così devoto...ehhh. Auriga è una sbalconata, ma noi l'amiamo proprio per questo e, ovviamente, Severus Snape "non" è per niente attraente. Che dici, magari se continua a ripeterselo prima o poi se ne convincerà?

_Marie Christine_  In effetti, la nostra caaaaara Zia Jo non ci dice molto di Auriga, e forse è un bene: non mi fraintendere, personalmente ritengo che i personaggi rowlinghiani siano cresciuti moltissimo dal primo libro, e la loro evoluzione è assolutamente affascinante, ma, dopo tutto, è sempre bello cimentarsi nella caratterizzazione di un personaggio nuovo, sì, ma non totalmente fuori dal contesto. In effetti, è un po' romantica l'idea di una persona che vive ad Hogwarts, che esiste ma che, d'altro canto, non abbiamo mai visto nè avvertito, come una presenza perennemente assente, se mi perdoni il gioco di parole. Grazie tantissimo per il tuo sostegno: è davvero prezioso, e mi fa anche tradurre più velocemente!!

Ron Von Bokky  Quella furbetta di Madama Bomb...brrr...povero Snape sessualmente molestato...Sono contenta di aver reso la tua giornata un po' meno nera, e così ha fatto anche la tua recensione per me...è uno scambio di favori molto piacevole :)

Halfbloody Princess Sì, Auriga è in piena fase di rifiuto: ma capita se lavori con uno che è affascinante periodico! Sono contenta che gradisci la mia eroica impresa, anche se io sono la prima a divertirmi nel tradurre...per me è come un gioco, e mi distrae e rilassa dallo studio. 

Scarabbokkio  Ho adorato la tua recensione! Non ti preoccupare, io non mi traumatizzo (dal momento che il mio cervello è già da lungo tempo andato in crociera) e mi è piaciuta un sacco l'espressione "masturbazioni mentali" che, credo, dovrò rubartela. Mwhahah. Grazie per i complimenti: come dicevo, io adoro l'inglese (e anche lo spagnolo, per quanto non sia particolarmente dotata) quindi tradurre è una passione. Il Severus Snape rowlinghiano è assolutamente adorabile, ma purtroppo raramente gli è permesso di esprimersi in tutta la sua magnificenza: solo due parole "Che. Uomo. (!)". Sono contenta che Sinistra stia riscuotendo tanto successo. Sai, di solito è difficile per un personaggio praticamente nuovo attirare le simpatie dei fan (anche io sono nella categoria dei diffidenti, di solito) quindi è sempre bello vedere che gli autori possono creare personaggi che riescono a farsi amare. Purtroppo, però, non so dirti se la nostra protagonista coronerà il suo non-sogno di non-amore con il non-sexy professore di pozioni...eheheh

Somylit Come dicevo, anche io spesso diffido dalle storie in cui sono protagonisti personaggi praticamente nuovi: spesso si teme che le caratterizzazioni dei nuovi personaggi siano troppo difficili, che non riescano bene e sia gli autori che i lettori hanno paura di rimanerne delusi. Per me è difficile "fidarmi" di una storia, ma solitamente mi affido all'istinto, all'ispirazione del momento, quando devo scegliere una storia, e sono davvero contenta di aver letto questa :) Sono anche felicissima che a te sia piaciuta abbastanza da lasciarmi un commento, e ti ringrazio anche per i complimenti. Non sai quanto migliorino la mia giornata ^_^

MORFEa  Non potrei essere più d'accordo. E' l'istinto che guida il lettore verso una fic, ed io sono stata fortunata ad aver trovato questa simpaticissima storia (oramai, non ricordo neanche più come. Ricordo solo che era estate, e che passai un pomeriggio intero a leggere tutti e 26 i capitoli...ero partita. In effetti, finita la traduzione di questa storia, vorrei tradurre anche le altre one-shot di questa stessa autrice legate alle Lamentations,e che, in un certo senso, ne rappresentano le future diramazioni...eheheh *ride maleficamente*); naturalmente, i personaggi più in vista attirano di più anche me, di solito (ma in realtà io sono una lettrice pigra) perciò capisco anche coloro i quali dovessero diffidare, almeno inizialmente, di Auriga. Devo ammettere che inizialmente non ci avevo davvero pensato, quindi tutte le vostre recensioni e il vostro sostegno mi hanno rassicurata. Grazie!

nihal93 Spero tu non abbia dovuto aspettare troppo ^_^ ma più di un aggiornamento settimanale davvero non posso, sennò poi il divertimento finisce troppo presto! Ehm ehm...magari mi sto arrampicando sugli specchi...e, come diceva la mia maestra WANDA, è meglio se non ci provo perchè tanto io subito cado. La verità, è che ho poco tempo la settimana per tradurre, e voglio essere sicura di avere sempre un margine di 9 traduzioni più avanti del capitolo pubblicato. Perdona l'attesa, spero che questo capitolo ti sia piaciuto.

Grazie ancora a tutti, anche a coloro che hanno semplicemente letto. 

Baci dolci e caramelle

Serena

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Capitolo 5
*** Auriga Sinistra, Super Seduttrice ***


Cap5

Auriga Sinistra, Super Seduttrice

Sunday, September 8, 1991

8:25 A.M.

Bedroom Quarters

D’accordo. Me ne accollo ogni responsabilità. Questa sciocca ossessione-che-potrebbe-sembrare-romantica-ma-non-lo-è per Severus Snape non andrà avanti ancora per molto. E’ un lurido bastardo, e con questo ho concluso. Fatto. Passato. Non so neanche perché ci ho sprecato tanto inchiostro.

Ho scoperto che il miglior modo per andare avanti è trovarmi un nuovo interesse romantico.

Er.

Non che io sia interessata a Snape romanticamente.

Ugh.

Perchè non ha assolutamente niente di attraente. Dev’essere…qualcosa nell’aria che me l’ha fatto anche solo vagamente considerare.

La stagione delle allergie, magari.

Beh, lo sto superando. Dovrebbe essere facile. Ci sono un sacco di uomini single qui in giro.

Come…

Vitious. E…er, Silente. E Hagrid.

…O forse no.

Beh, suppongo ci sia pur sempre il Professor Kettleburn. Non è poi tanto male.

…Anche se ha solo tre dita alla mano destra. E gli manca un orecchio. Vi dirò, quell’uomo non è tagliato per insegnare Cura delle Creature Magiche.

Perfetto.

Prendiamo qualcun altro.

Er…

Gazza?

Brrrr.

Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.

Non voglio pensarci mai più. Mai.

Um…

Questo è ridicolo. E’ più complicato di quanto non dovrebbe essere. Perché Gilderoy Allock non può insegnare qui, dannazione? Lo farò presente alla prossima riunione, che gli piaccia o no. Le donne single di questo posto staranno impazzendo, ne sono sicura. Non c’è da meravigliarsi che hanno…pensato a Snape. Guardate tutti gli altri! E’ il Gilderoy Allock di Hogwarts, per l’amor di Dio!

…Mwahaha. Glielo devo proprio dire, solo per vedere la sua faccia.

Impagabile.

Ma no. Non passeremo altro tempo fissandoci su Snape.

Er…

C’è sempre…

Quirrell.

8:31 A.M.

Non è poi così terribile.

8:32 A.M.

Sempre meglio di Snape, comunque. 

8:33 A.M.

In un certo senso.

Certo non ha il…fascino di Snape. 

8:34 A.M.

Elimina quel commento. Sono ancora mezza addormentata. E’ la stagione delle allergie. Allergie. Severus Snape non ha fascino.

Semplicemente Slatero Quirrell sembra averne di meno.

8:36 A.M.

E poi c’è quell’iguana. Come si chiama?...Herman. Sì, Herman. Quirrell sembra perversamente affezionato ad Herman.

Dovrò mettere alla prova le mie abilità di seduttrice per interpormi tra un uomo e la sua iguana.

8:38 A.M.

Auriga Sinistra, sei veramente patetica.

 

10:02 A.M.

Bedroom Quarters

Ho deciso di sedere vicino Quirrell a colazione, invece che a Snape. Ho tentato di avere una conversazione amichevole, solo per ricevere una serie di balbettii sconnessi.

Non credo di poter instaurare una relazione a lungo termine con un uomo balbuziente. Ero già praticamente sazia al “B…b…b…buon…b…b…buon g…g…gior-r-no, A…Aur…Auriga”

Ho tentato di essere gentile. Non riesco a ricordare quello che ho detto, ora; il che è probabilmente positivo, visto che senza dubbio devo essermi umiliata. Credo di avergli detto qualcosa sul potenziale attrattivo del suo turbante.

Buon Dio, sono fuori allenamento, seduttivamente parlando.

Oh beh. Almeno l’unica persona che ha assistito alla mia patetica dimostrazione è un uomo innamorato della sua iguana.

E ho anche notato che, all’altro capo del tavolo, la vena sulla tempia di Snape stava per esplodere.

Lasciamelo dire, ha decisamente illuminato la mia giornata.

 

12:43 P.M.

Teacher’s Lounge

Stavo seguendo Snape nei corridoi quando abbiamo incontrato Draco Malfoy (il più disgraziato, viziato, odioso marmocchio a cui abbia mai avuto la sfortuna di insegnare. Tutto suo padre)

Quel bambino è disgustosamente ossequioso.

“Salve, Professor Snape! Non vedo l’ora di assistere alla sua lezione di domani.”

Voglio dire…seriamente.

Persino Snape non è tipo da cascarci.

E fortunatamente, non l’ha fatto.

“Salve, Signor Malfoy” gli ha riposto Snape, con un sorriso stiracchiato.  E non appena il diavoletto non era più a portata d’orecchio, ha aggiunto “Marmocchio insolente.”

Il che non è per niente attraente.

E questa volta dico sul serio. Non lo è. Voglio dire, cosa c’è di attraente in un uomo che dice “Marmocchio insolente.”?

Se non fosse che sono in piena fase di rifiuto, direi che sono pericolosamente innamorata cotta di quell’uomo.

Ma non per molto.

In situazioni drastiche si deve ricorrere a soluzioni drastiche.

Quirrell, sto arrivando.

3:07 P.M.

Astronomy Tower

Oh, Dio.

E’ stata l’esperienza più brutta della mia vita dalla seduzione del Professor Sandersought.

Non ne voglio parlare.

 

3:09 P.M.

Perchè l’ho fatto?

Cosa mi è preso?

Sì.

Sì.

Dev’essere così.

Ero posseduta.

Auriga Sinistra non farebbe mai qualcosa del genere di sua spontanea volontà.

Posseduta.

Ero posseduta.

Sul serio.

3:11 A.M.

Ma seriamente. Cosa ci faceva Severus Snape (con Herman) nell’aula di Quirrell?

Beh, non voglio saperlo. Non ci voglio nemmeno pensare. Meglio concentrarsi sulla mia sofferenza, visto che ne ho anche troppa.

Suppongo di dover riportare la triste storia per intero.

Sigh.

…Sto ancora arrossendo, il che non dev’essere positivo.

Er.

Sì.

Comunque.

Avevo deciso di prendere in mano la precedentemente citata disperata situazione e fare una piccola visita a Quirrell, per avere un’amichevole conversazione tra colleghi. (Ho ricordato di spruzzarmi un po’ di profumo e provato a truccarmi per l’occasione. Ho scoperto che il lucidalabbra è l’unico cosmetico non letale.)

Sì.

Quindi…mi sono diretta lì, ignorando lo sguardo sconcertato di Minerva. Una volta arrivata, sono entrata in classe chiudendo la porta alle mie spalle (chiedendomi vagamente che diavolo stessi facendo)

Le luci erano spente.

E questo mi ha riportato alla mente quell’articolo di In Style “Modi per Stregare i Suoi Sensi”; luci soffuse riempiono la stanza di maggiore intimità.

Hmm.

Mi son dovuta costringere a non scappare via, ricordando a me stessa che ero in missione. Una missione che prevedeva sedurre un uomo che è innamorato di un rettile, sì, ma pur sempre una missione.

Così, con molta nonchalance, mi sono sporta sulla cattedra, cercandolo. Ho visto un’ombra nell’angolo, che teneva in braccio la schifosa iguana. Ovviamente, ho pensato si trattasse di Quirrell. Chi altri, dopo tutto, potrebbe trovarsi nell’ufficio di Quirrell con in braccio l’iguana di Quirrell?

Voglio dire…su, siamo seri.

E ho pensato di essere piuttosto abile, seduttivamente parlando.

“Oh…Slatero” ho detto, in un soffio, alla Marilyn Monroe.

Non mi ha risposto.

Così ho semplicemente pensato che stesse tentando di dire qualcosa. Alla Quirrell, insomma.

Quello stupido bastardo avrebbe potuto per lo meno dire qualcosa, così che non mi umiliassi completamente.

Ma no, no. Ovviamente, Severus Snape non può essere abbastanza gentile da fare qualcosa di così semplice.

“Mi stavo chiedendo se potevamo…parlare un po’” ho proseguito (le pause dovrebbero far sì che gli uomini si soffermino su ogni parola. L’ho imparato dalla Professoressa du Maurier. Sarà anche un individuo profondamente disturbato, ma almeno tutti ascoltavano quello che diceva. E poi ne erano traumatizzati per l’intera giornata)

Lui ha annuito.

Ha annuito! Ha incoraggiato quella che lui sapeva sarebbe stata una scena totalmente stupida ed imbarazzante!

E’.Un.Tale.Bastardo.

Lo odio lo odio lo odio lo odio lo odio lo odio.

...Sì.

Non mi ci dilungherò.

Non mi ci dilungherò.

E poi…

E’ peggiorato.

Per me, ovvio.

“Lo sai, Slatero…non ti dispiace se ti chiamo Slatero?...Perchè sento di avere quel tipo di…intimità con te”

E poi quello stupido bastardo a preso parte al gioco. Nel senso che ha finto di essere il bersaglio della mia seduzione! (Era un’interpretazione sorprendentemente credibile di Quirrell. Ma non ci penseremo.)

“S…s…sì, A…Auriga.”

“E” ho proseguito, facendo le fusa “Mi sento obbligata a confessarti che non ho mai avuto una tale…affinità con qualcuno prima d’ora. Non così.”

“O…oh…oh…d…davvero?!

“Sì” a volte mi odio profondamente “Senti anche tu questa…scintilla, tra di noi, Slatero?”

“S…sì”

“Potrebbe esserci una travolgente passione, tra di noi. Lo sento”

A questo punto ero completamente entrata nella parte, e sostengo ancora di essere stata posseduta. Posseduta dal fascino della seduzione. Anche se stai seducendo uno schifoso Professore di Pozioni che credi essere un balbuziente amante di iguane.

“Ammetto di aver…fantasticato su di te, a volte. Su di noi.”

E a questo punto ho sentito una specie di risatina. Molto breve, sì, ma non so come mai non abbia realizzato che le cose non quadravano. Dopo tutto, nessuno ridacchia come Snape. E non c’è nessuno che lo sappia meglio di me.

Ero posseduta. Non ci sono altre possibili spiegazioni per quello che sto per riportare.

Quindi ho…

Er…

Dio, sto arrossendo di nuovo.

Ho detto…

Oh, dolci stelle, perché l’ho detto?!

Cosa mi è preso!?!

Posseduta, Auriga.

Eri posseduta.

Ma non ci sono scuse.

Ho detto…

…”Vogliamo rendere queste fantasie realtà?”

PERCHE’  PERCHEEEEE’?

Buon Dio. Non lascerò mai più la Torre di Astronomia. Mai più. Mi lascerò morire di fame, e passerò il resto della mia vita ad urlare agli studenti che sgattaiolano qui per pomiciare.

E’ sempre meglio che incontrare di nuovo Snape.

Quel bastardo! Quello stupido, schifosissimo bastardo! Ha detto, ha  detto “Mi…mi piac…piacerebbe sicuramente provare, A…Auriga”

(BastardoBastardoBastardoBastardoBastardo.)

E quindi io…

Er.

Gli sono andata incontro (ricorda, non sapevo che non fosse Quirrell. Era buio. Buio pesto.)

E quindi ho realizzato che c’era qualcosa di strano.

Non c’era nessun turbante.

Strano davvero, perché non ho mai, mai visto Quirrell senza il suo turbante.

Ma ho continuato a pensare che fosse lui, perché aveva in braccio Herman. E lasciamelo dire, nessuno vuole avvicinarsi a quell’iguana. C’è qualcosa di spaventoso…qualcosa…di sbagliato, in lui.

Er. Sì. Comunque.

Quindi ho..

Er.

Sto usando un numero spaventoso di “Er”

Magari posso semplicemente fermarmi qua.

Non vuoi saperlo, credimi.

E non voglio riportarlo. Voglio solo dimenticare. Magari Snape ha qualche pozione che potrei…

No.

No.

Non ho intenzione di fronteggiare quell’uomo mai più.

Quindi.

Sì.

Tanto vale confessarlo.

Tirar fuori la verità, così potrò almeno vivere in pace con me stessa e affogare in una profonda, profonda umiliazione/depressione per il resto dei miei miserabili giorni su questo demoniaco pianeta.

Ho attraversato la stanza.

Lui mi dava le spalle.

Gli ho posato una mano sulla spalla.

E gli ho chiesto, ammiccante, “Baciami, Slatero”

“B…b…beh, Auriga” ha blaterato “I…Io” e improvvisamente non era più la voce di Quirrell. No, era stata sostituita da un tono molto familiare e molto detestabile “Sono assolutamente certo che tu sia la peggiore seduttrice che abbia mai incontrato”

E poi Severus Snape, l’Insopportabile Re dei Bastardi, è scoppiato a ridere.

No, non solo una risata.

Una risata isterica.

Ora, lasciamelo dire, già vedere Snape ridere fa molta, molta paura.

Ma quando lui sa qualcosa che potrebbe rovinarti a vita, è decisamente terrificante.

Ed io ho ribattuto il più idiotamente possibile.

Non era nemmeno ribattere.

Ah, ma ce l’ho ora! Potevo facilmente dire “E senza dubbio l’unica seduttrice che tu abbia mai incontrato”

Boom. Semplice.

Ma no.

Non potevo rendere tutto almeno un po’ più facile.

Ho detto, e cito, “Tu non sei Quirrell”

Beh...duh.

E lui ha semplicemente continuato a ridere, come una sorta di genio malefico del male in un qualche film babbano.

Beh, lo odio.

Mi odio.

Odio la mia vita.

E non lascerò mai, mai più questa torre.

 

6:45 P.M.

Bedroom Quarters

Ok, ho lasciato la torre.

Era ora di cena.

Avevo fame.

Ho perso l’appetito quando ho visto quel sorrisetto che Snape mi riserbava.

Qualcuno mi uccida.

Ti prego.

Oppure lui.

Sì.

Uccidi lui, invece.

Probabilmente ti darebbero un Premio per Speciali Servigi resi alla scuola, se lo fai.

6:48 P.M.

Ho appena realizzato che ‘tu’ sei un quaderno. Un oggetto inanimato.

Ho iniziato a parlare con te come se fossi una persona.

Ho bisogno di aiuto.

Anche più di Quirrell, che è innamorato di un’iguana e non riesce a mettere due parole una in fila all’altra.

Anche più di Snape, che è semplicemente odioso.

Sì. Credo sia più opportuno dire che, infatti, odio la mia vita.

 

To be continued...

Note della traduttrice: Mwhahahahah. Io amo questo capitolo. Dunque, scusate il ritardo ma non ero nemmeno sicura di aggiornare oggi, e se l'ho fatto è solo per voi, gentili anime che leggete questa storia. Ho l'emicrania. Da una settimana. E stare a computer non è certo la soluzione migliore. Ma ho preso un impegno, e voglio rispettarlo. Quindi ecco a voi il nuovo capitolo. L'ho già detto che lo adoro?? 

Passando ad altro, grazie per tutte le recensioni e perdonatemi se non rispondo ad ognuno di voi, questa volta, mi farò perdonare! Ma non voglio prolungare l'agonia del brillante schermo acceso.
Benchè io ringrazi sinceramente tutti coloro che hanno letto fino ad ora questa fanfiction, un particolare saluto va a : __Acid Romance, _Marie Christine_ , JDS, Tsukino Chan, halfbloody princess, crilli, scarabbokkio, JiuJiu91, Nezu, nihal93 per aver trovato il tempo di lasciarmi una fetta dei loro pensieri.

Baci dolci e caramelle
Serena

PS: Sondaggio: conoscete un dannato rimedio ad una dannata emicrania che non va più via??

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Capitolo 6
*** I Pericoli e le Peripezie della Seduzione ***


Capitolo 6

I pericoli e le peripezie della seduzione

Monday, September 9, 1991

7:30 P.M.

Astronomy Tower

Mi sto nascondendo.

Snape continua…a guardarmi. E i suoi occhi sembrano danzare, e ti accorgi che sta tentando di non sorridere.

Anche se non ho ancora capito perché non mi abbia ancora umiliato in ogni modo possibile.

Magari al bastardo è finalmente cresciuto un cuore, come quella creatura verdastra in quel libro di un Dottore, che i bambini babbani adorano tanto.

…il Grunch?

Il grinch.

Sì.

Il Grinch.

Lasciatelo dire, se c’è qualcuno col cuore di due taglie più piccole, quello è Severus.

Ma qualcosa mi dice che rimarrà così com’è.

Non che me ne dispiaccia o che.

 

7:35 P.M.

No. Seriamente.

Non ne sono delusa.

7:36 P.M.

Smettila di fissarmi così.

 

7:37 P.M.

Sì, tu.

 

7:38 P.M.

Oh, santo cielo.

 

7:45 P.M.

E sai cos’è davvero triste?

E’ passata solo una settimana. Una settimana. Sto sfogliando le pagine di questo quaderno (che, tra le altre cose, non può fissarmi. Dolci stelle, sto diventando matta) e nelle prime note, lo detestavo profondamente. Non sospettavo neanche lontanamente che potesse mai…piacermi.

Perché non mi piace.

Non sopporto quel bastardo.

Solo sembra che me ne sia inn…

No.

No.

NO.

NO!

Uccidetemi.

Uccidetemi prima che dica…quello.

Solo…uccidetemi.

7:49 P.M.

...Per piacere?

 

8:01 P.M.

Forse dovrei  smetterla di scrivere qui.

Se non avessi iniziato, magari non mi…interesserebbe Snape.

Non che mi interessi.

…Dannazione.

Ormai nego l’evidenza d’istinto.

Ma, seriamente. Questo quaderno mi sta facendo qualcosa. Prima che lo comprassi, non avevo mai sperimentato momenti tanto imbarazzanti (fatta eccezione per la seduzione di Sandersought). Mi facevo i fatti miei.

Ma, oh, non è più così.

Ho preso questo quaderno, e ora dimentico come si computa ‘stella’, lancio tazze da caffè ai passanti, e seduco balbuzienti dementi e feticisti d’iguane.

Beh, non più.

Mi rifiuto.

Ora vado a nasconderti. Definitivamente e ufficialmente.

 

8:03 P.M.

...No, davvero. Ora vado.

Bye Bye.

 

Wednesday, September 11, 1991

12:25 P.M.

Dungeons

Dunque.

Auriga.

Queste sono le pittoresche cronache della tua affascinante vita; ti assicuro, l’ho trovato altamente divertente.

Ma, davvero, la tua fissazione per me è quasi inquietante. Ti suggerisco, tra l’altro, di trovare dei sinonimi: il tuo vocabolario è davvero poco forbito. Ho tentato di tenere il conto di quante volte hai usato la parola ‘bastardo’, ma l’ho perso dopo la cinquantottesima.

Oh, beh.

La userai sicuramente innumerevoli altre volte dopo che avrai letto questa breve annotazione.

Ho solo pensato di lasciarti un saluto.

12:28 P.M.

Oh, sì.

Il quaderno.

Non posso rischiare che si senta trascurato, visto che tu sembri essergli particolarmente affezionata- talmente tanto da intrattenerci lunghe conversazioni.

Ciao, quaderno.

 

Thursday, September 12, 1991

3:24 P.M.

Bedroom Quarters

Quel.

Bastado.

Quel BASTARDO BASTARDO BASTARDO BASTARDO!!!

(non vorrei deludere quel BASTARDO)

Lo odio.

Lo odio.

Dimenticate quei ridicoli ‘sentimenti’. Voglio che marcisca all’inferno. Voglio che bruci tra le fiamme degli Inferi.

E a quel punto riderò.

Istericamente.

Perché lo disprezzo, davvero.

D’accordo.

Ed ora tenterò di riportare l’intera storia.

Dunque.

Tutta la teoria ‘senza-il-diario-tornerò-sana’ non ha funzionato. Ho continuato…a pensare a lui.
Anche se davvero non volevo.

E quindi ho deciso di adottare misure disperate.

Ho deciso di disgustarmi al solo pensiero del suo volto.

Questo, ovviamente, sarebbe stato semplice per chiunque.

Ma io non sono chiunque.

No, dovevo fare di più.

Sì.

Ho concepito un piano che credevo brillante.

Alla fine ne è uscito fuori che sono, dopo tutto, più idiota di quanto potessi mai immaginare.

Yay.

Un gran colpo per l’autostima, se ne avessi.

Comunque.

Ho deciso di…

Non vuoi saperlo. Non ho bisogno di rivivere l’umiliazione.

Addio.

 

3:32 P.M.

Okay.

D’accordo.

Te lo dico.

Ma non mi piacerà.

Quindi.

Racconterò questo piccolo incidente in maniera concisa e professionale.

LO ODIO LO ODIO LO ODIO.

MUORI, SNAPE, MUORI:

MUORI.

3:35 P.M.

Sai, non c’è niente di tanto soddisfacente quanto ricalcare la parola “MUORI” più di venti volte, ridendo maniacalmente.

Ho pensato ti facesse piacere saperlo.

3:37 P.M.

Ok.

Perfetto.

Te lo dico.

Era cominciato tutto con le più innocenti intenzioni. Volevo solo scambiare due parole con Snape sulle…pozioni. Si. Perché…sono sempre stanca, di recente, e avevo bisogno di qualcosa che mi mantenesse sveglia durante la lezione. Perché io insegno a mezzanotte, e tutto.

Innocente, giusto?

Sì. Esatto. Lo sapevo.

Dimentichiamo, momentaneamente, che sapevo che Snape non ci sarebbe stato, visto che ha lezione oggi.

Non è davvero rilevante, dopo tutto.

Dunque mi sono introdotta- innocentemente, bada bene- nel suo ufficio, solo per scoprire che, sfortunatamente, non c’era. Una scoperta a dir poco tragica, ti assicuro, dato che non vedevo l’ora di passare più tempo con quel bastardo. Bastardo, bastardo, bastardo, bastardo, bastardo,  BASTARDO-

Sì.

Scusa.

Dove sono arrivata?

Oh, sì. Dunque, Snape non c’era. Ed io ho curiosato un po’ nel suo ufficio. Casualmente. Innocentemente. E mentre facevo questo, sono giunta alla conclusione che devi avere una mente piuttosto malata se riesci a lavorare circondato da centinaia di piccole schifosissime creature galleggianti in barattoli verdastri.

Brrrr.

Ed era, infatti, un buon inizio, visto che lo trovavo piuttosto disgustoso.

E, a questo punto, dovrei riempire queste pagine tessendo le lodi del mio geniale piano, no?

Beh, tutto ha avuto inizio dalla considerazione che Severus Snape è un uomo sgradevole. (scoperta geniale, lo so).

E quindi ho realizzato che se avessi visto come vive e osservato ciò di cui si circonda, avrei certamente scoperto quanto esattamente fosse sgradevole, e sarebbe stato talmente orribile da curare la mia ridicola infatuazione sfortunatamente-scritta-nelle-stelle.

Sigh. Era piuttosto geniale, se vuoi la mia opinione.

Ed era anche cominciata splendidamente! Dopo tutto, non potevo instaurare una relazione seria con un uomo che, per creare atmosfera nella stanza, tiene mostriciattoli verdognoli nei barattoli. E’ semplicemente disgustoso.

Incoraggiata da questo, ho deciso che era tempo di passare alla seconda fase.

Era tempo di…

Introdurmi nelle sue stanze.

Così sono tornata- sempre innocentemente- nella mia camera, solo per scoprire che Wimmy l’Elfo Domestico era nel bel mezzo delle pulizia del bagno.

Ah, sì. Non ti ho ancora parlato di Wimmy.

Preferisco dimenticare della sua esistenza. Perché mi  agita vagamente.

Wimmy L’Elfo Domestico…

E’ innamorato di me.

(tremo persino scrivendolo, giusto per informazione)

Sì, me ne rendo conto, ho toccato il fondo. Nessun uomo è interessato a me, e per una buona ragione. Ma un elfo domestico- un elfo domestico lo è.

E non è un semplice elfo.

E’ il Casanova degli elfi domestici. Il James Bond degli elfi domestici. Se avesse un cognome, quando apre bocca, direbbe la classica “[inserisci qui il cognome] Wimmy [inserire qui il cognome]” .

Naturalmente, trovo che sia una cosa assolutamente perversa.

(e, altrettanto naturalmente, Snape la trova spassosissima. Bastardo)

Ma, una volta tanto, potevo usare la sua adorazione a mio favore.

Signori e Signore, vi presento Auriga Sinistra, Super Seduttrice (di Elfi Domestici)

Potrò anche essere la peggiore seduttrice di uomini sulla faccia della terra (no, non solo della terra. Dell’intero universo, nella storia di tutto il genere umano ecc. ecc.)

Ma lasciami dire una cosa.

Posso arruffianarmi un elfo come nessun’altro al mondo.

“Wimmy” ho detto, mooolto languidamente “Potresti…aiutarmi?” (ancora una volta la provvidenziale pausa Destiny-esca. Sta diventando un’abitudine. Posso solo sperare che se mai mi dovessi trovare nella insolita condizione di dover sedurre un uomo, eviterò di usarla. Sono giunta alla conclusione che qualsiasi cosa di Destiny-esco è profondamente inquietante sotto molti, molti aspetti)

Ora, i suoi occhi (che già sembrano due grosse palle da tennis) si erano ormai dilatati fino al punto da diventare piuttosto inquietanti (non c’è niente di così spaventoso come un elfo domestico arrapato. Niente.)

“Certo che Wimmy la aiuta, Signorina” risponde- Giuro, potevo praticamente vedere i cuoricini battere nei suoi occhi. (chi sapeva che fossi tanto irresistibile? Per…gli elfi, almeno. Sempre meglio di niente…Credo.) “Cosa vuole la Signorina da Wimmy?”

E poi…

Ha piegato le sue orecchie verso di me.

In quello che doveva essere una tipica forma di adescamento elfica. Ti dirò, credo proprio di essere stata molestata sessualmente da un elfo domestico!

…Ma ora non dilunghiamoci su questo punto. Mi spaventa a morte.

E quindi io (tutto questo in nome di Snape, per entrare nelle sue stanze ed essere curata da questa orrenda infatuazione, bada bene. E’ stato fatto tutto contro la mia volontà) mi sono piegata verso di lui, sussurrando nel suo orecchio spaventosamente enorme:

“Ho bisogno che tu mi faccia entrare nelle stanze di Snape. Ti assicuro che te ne sarò…eternamente grata.”

E’ stato, apparentemente, più di quanto il poverino potesse sopportare. Quel perverso, malato, orribile, disgustoso essere. Perché non può piacergli un altro elfo domestico, per l’amor del cielo?

Così non se ne andrebbe in giro a baciare professoresse di Astronomia.

Ed è stato il primo bacio dopo due anni.

E me l’ha dato un elfo domestico.

Scusatemi un attimo mentre piango.

3:54 P.M.

Ok.

Sono tornata.

Ti prego di ignorare le lacrime su questa pagina. Sono solo io, che mi dispero del mio stato di estrema pateticità.

Ma un dannato elfo domestico mi ha baciato! Sono segnata a vita!

 

Posso sicuramente dire che Snape bacia meglio. Molto meglio. Passerei ogni dannato giorno della mia vita baciando Snape, pur di rimuovere questo ricordo dalla mia mente.

(Er. Non che vorrei mai passare ogni dannato giorno della mia vita baciando Snape)

Ora, tornando a noi.

Ero quasi tentata di prendere a calci nel sedere quell’elfo. Così tentata. Le parole non riescono ad esprimere quanto lo fossi. Volevo vederlo soffrire il dolore più lancinante, per aver osato tanto.

Ma volevo anche entrare in camera di Snape.

Potrai anche dire che sono stata spietata.

Quindi ho forzato un sorriso (potevo sentire una vena pulsare sulla mia tempia. E il mio occhio contrarsi spasmodicamente. Mi sto trasformando in Snape. Ma ho le mie buone maledettissime ragioni) indirizzato a Wimmy e ho sussurrato, civettuola, “Mi aiuterai, Wimmy?”

“Wimmy farà tutto quello che la Professoressa Sinistra vuole, ma Wimmy si sta chiedendo… la Signorina…”

Sto tremando di nuovo. Pensavo volessi saperlo.

“…Ama Wimmy?”

Ora, ero disperata, ricorda. Disperata.

Eppure sono riuscita a sentirmi una totale idiota, mentre rispondevo (in uno Spasmo-Tremolio-Ghigno alla Snape) “Sì, Wimmy. Ti amo.”

Perché lo faccio?

Perché?!

Tutto in nome di Snape.

Spero solo me ne sia grato, e ho detto tutto.

“Perfetto, Signorina” (ero, ormai, sul punto di cadere in ginocchio per ringraziare il Signore. Temevo quasi che quell’orribile idiota mi avrebbe baciato di nuovo) “Segua pure Wimmy”

E così ho fatto, continuando a pulirmi maniacalmente le labbra, mentre, contemporaneamente, rivolgevo il mio sguardo più cupo al disgustoso elfo, che nel frattempo mi aveva condotto fino all’appartamento di Snape e…

Ha toccato la porta.

Questi elfi domestici hanno troppo potere. Davvero. Tutto quello che doveva fare era toccare una porta, e questa si sarebbe aperta.

Immagina cosa potrebbe fare, se decidesse di usare i suoi poteri con intenti criminali.

No, preferisco non farlo.

A questo punto ha preso a sbattere le ciglia e lanciare baci nella mia direzione, il che è stato profondamente imbarazzante, visto che Nick Quasi-senza-testa e la Dama Grigia stavano passando di lì proprio in quel momento, ed entrambi mi hanno lanciato uno sguardo estremamente sospetto.

Stupidi fantasmi.

“Wimmy potrà vedere ancora la signorina?”

Beh, a questo punto era tutto estremamente doloroso.

“Sì” ho risposto impaziente “ma ora và”

I suoi occhi si sono riempiti di lacrime, il che è decisamente troppo patetico per esprimerlo a parole.

“Ti…er…amo, Wimmy” mi sono costretta a tossire

E quello stupido coso mi ha fatto un sorrisone a trentadue denti  prima di scomparire via per i corridoi canticchiando- ascolta questa- Spell on My Heart.

E’ disgustoso.

Semplicemente disgustoso.

Dunque ero finalmente lì, di fronte all’appartamento di Snape- e Dio solo sapeva cosa avevo passato per arrivarci.

Quindi sono entrata, preparandomi ad essere totalmente disgustata al solo pensiero di Severus Snape.

E dopo tutto questo, non ha funzionato.

Non ha funzionato.

Ho baciato un dannato elfo domestico, e non ha funzionato!

(Ovviamente, ora odio Snape, il bastardo. Ma non lo odiavo allora, dato che non avevo le informazioni che ho ora, ma lasciatelo dire, ero piuttosto colpita al momento)

Dopo tutto, come posso odiarlo quando ha l’opera completa dei lavori di Shakespeare?

Tutto quello che Shakespeare ha scritto.

Tanto Rumore Per Nulla (che ho sempre adorato), Amleto, Romeo e Giulietta, Antonio e Cleopatra – ogni opera teatrale che ha composto, oltre che una collezione completa di sonetti, poemi e ballate.

Ora, Shakespeare è la mia debolezza. Parimerito con le Cioccorane e i libri di Gilderoy Allock.

E a Snape piace. Lo ama, stando a quello che ho scoperto.

…al momento sto tentando di ignorare tutta la questione scritti-nelle-stelle, dato che dovrei essere furiosa nei confronti di quel bastardo.

Ovviamente, il suo appartamento era immacolato. Sapevo che era un maniaco dell’ordine e della pulizia.

Anche se, questo non è necessariamente poco attraente.

Ma era la cosa meno attraente che avevo, al momento.

Possedeva persino un pianoforte. Un piano. Per quello che ricordo, una delle caratteristiche del mio (a quanto pare inesistente) Principe Azzurro era che sapesse suonare il piano.

Ma solo perché Snape ha un piano non significa che lo suoni. Potrebbe solo…averlo…perché.

Sì.

Giusto.

Il mio ragionamento è sicuramente brillante.

Viva me.

A questo punto mi sono diretta verso la scrivania, solo per scoprire (sotto un sacco di compiti di Grifondoro con grosse F scribacchiate sopra) una stupenda Carta Astronomica che ho riconosciuto – avendone io stessa una identica.

Ora, devo ammetterlo, il mio cuore si era praticamente sciolto vedendo questo.

Sciolto.

Ma puoi biasimarmi? Avevo avuto una giornata terribile; ero stata molestata sessualmente da un elfo domestico!

E poi, in seguito ad una più approfondita analisi, ho scoperto che una certa stella della costellazione dell’Ophiuchus era cerchiata.

Nientepopodimenoche la stella ‘Sinistra’.

A questo punto credo di essermi lasciata sfuggire una sorta di squittio.

E nemmeno uno squittio qualunque. Il tipo di squittio che userei nel caso incontrassi  Gilderoy Allock in persona, se mai accadrà (oso sognarlo…?)

Tutto questo sarebbe stato stupendo, davvero (tralasciando il fatto che si tratta di Severus Snape e tutto). Ero a dir poco entusiasta, quando…

Ho notato qualcos’altro sulla sua scrivania.

Un quaderno molto familiare.

Ero confusa, ricorda – la prima cosa che ho pensato è stata ‘Hmm. Interessante. Ha il mio stesso quaderno.’

E poi ho realizzato che, a ben pensarci, non vedevo il mio quaderno da un po’. Ma come, mi sono chiesta, Severus Snape potrebbe mai mettere le mani sul mio diario? L’avevo nascosto attentamente!

Er. Beh…se considerate nascondere qualcosa attentamente lanciarlo al più vicino elfo domestico e urlare “Tienilo lontano da me! Non voglio rivederlo mai più! Mi sta facendo diventare matta!”

Ehm.

Sì.

Ma come ha potuto quel dannato elfo darlo a Snape?!

Sicuramente quella stupida creaturina sapeva quanto lo detestassi! Non lo nascondiamo mica! Gli ho lanciato una tazza, per l’amor del cielo!

Ma comunque. Non continuerò a maltrattare mentalmente gli elfi domestici. Quel poverino è stato probabilmente guidato dall’irresistibile fascino di Snape.

Posso sicuramente capirlo.

Comunque, un crescente senso di soffocamento mi aveva preso. Ricordo di aver mormorato “Oh no…”

 Ma l’ho aperto, e la mia stessa scrittura mi fissava di sbieco.

Così ho preso a voltare istericamente le pagine, piagnucolando disperata (quel BASTARDO) e nel punto in cui avevo scritto l’ultima volta, ho trovato una calligrafia poco familiare.

La sua calligrafia, in effetti, mi fa pensare a lui- è spigolosa, sconnessa e, allo stesso tempo, per niente sgradevole…

Oh, smettila Auriga! Sei arrabbiata con lui, ricordi? E’ un bastardo!

Non avrei dovuto riportare tutto questo. Ora non riesco a pensare ad altro che a Shakespeare e al piano e alla cartina astronomica con la stella ‘Sinistra’ cerchiata.

Perché quell’orribile bastardo deve essere così piacevole?

Dannato.

Vorrei solo che mi avesse colta con le mani nel sacco. Sarebbe stato un completo coglione, e così ora sarei ancora furiosa con lui.

Dannato di nuovo.

E di nuovo.

E di nuovo.

4:17 P.M.

…E di nuovo.

Giusto per sicurezza.

8:25 P.M.

Bedroom Quarters

Hmm. Sembra che Harry sia diventato il nuovo cercatore di Grifondoro.

Eccellente.

Quella vena sulla tempia di Snape ha continuato a pulsare pericolosamente durante tutta la cena.

…Quanto lo amo.

8:27 P.M.

Harry.

Non Snape.


To be continued...

Note della Traduttrice: Seriamente. Continua pure a ripetertelo Auriga. Lo so che divento ripetitiva, ma io adoro tantissimo anche questo capitolo! Amo Snape, Signore, quanto lo amo! E' l'uomo perfetto, è sexy, è innegabilmente e incurabilmente romantico, ma non sdolcinato, no, semplicemente sexy-ly romantic. Aww. E poi suona il piano, e legge Shakespeare! Il mio uomo ideale. E, ovviamente, nel mio immaginario perfetto, anche nudo non è male...uhm. Ok. Ho detto abbastanza sciocchezze per oggi. Ma non è colpa mia. Sulla mia destra c'è il calendario di PATRICK DEMPSEY (regalo di mio fratello. Lo amo.), come desktop c'è sempre lui e sulla sinistra ho un poster di Cannavaro in nient'altro che un paio di mutande. E' naturale che mi scappino certi...pensieri. Ovviamente, per raffreddare gli spiriti, di fronte ho una cartolina di Carlo d'Inghilterra e Camilla che si fanno allegramente una birretta in un pub (grazie Maria!) e un'immagine di Madre Teresa (grazie Nonna), che mi aiutano a ricompormi. Uhm. Lungo sproloqui insensato.
Grazie per i consigli contro l'emicrania. Mi sono stati preziosi. Alla fine, ho optato per un'Oki, un bagno caldo e una dormita comatica di 12 ore. Però ha funzionato. Yay!

Per rispondere alle vostre domande: in questa fanfiction non si scoprirà mai perchè Snape si trovasse nell'aula di Quirrell con l'iguana di Quirrell. In realtà, questa piccola informazione è contenuta in una fanfiction spin-off, narrata dal punto di vista del nostro amabile professore di Pozioni. Vedendo che Auriga aveva preferito sedersi accanto a Quirrell, invece di occupare il solito posto  vicino al suo, aveva subito sospettato che la nostra eroina fosse in qualche modo attratta dall'iguanomane (copyright di scarabbokkio). Questa informazione ha destabilizzato il suo già precario equilibrio psico-sentimentale, e si era deciso a scoprire cosa mai avesse quell'uomo più di lui. Perciò, del tutto innocentemente, è entrato nell'aula di Quirrell, "ignorando" che lui non ci fosse. Decidendo che l'oscuro fascino di Slatero risiedesse nell'esotico animale domestico, ha deciso di analizzare (*cough* rapire *cough*) l'iguana. Ed è proprio mentre ciò accadeva che è sopraggiunta Auriga. Il resto è storia.

Passiamo ai dovuto ringraziamenti:

JiuJiu91: Non ti preoccupare, anche io non avrei resistito alla tentazione! L'importante è che oltre ad aver letto la stupenderrima versione originale, tu continui a seguire anche questa versione italiana! Io Amo Hermann, ho deciso che voglio un'iguana.

crilli:
Grazie per la solidarietà, odio i mal di testa. Sono contenta che anche tu, come molti altri, pur avendo letto la versione originale continuiate a leggere questa traduzione e a lasciarmi recensioni. Non sai quanto mi spronino a tradurre, anche quando non ho tempo!

JDS:
Non è stronzo, è solo Snape. Il che, sì, essenzialmente significa che è stronzo ^_^ . Ooops! Però, ammettilo, non era una situazione assolutamente ghiottissima per stronzeggiare? "Baciami, Slatero". Mwhahahha.

Ron von Bokky:
Mwhahahh, sì, in effetti ho sentito una serie di risate che mi hanno tenuta sveglia tutta la notte. Pensavo fossero gli spiritelli nella mia testa. Ma ora che so che eravate tu e tua madre (by the way, ringrazia anche lei per aver avuto la pazienza di leggere questi capitoli ^_^) avrete presto notizie dal mio avvocato. Uhm, grazie per il consiglio sull'emicrania: l'oki ha funzionato poco la prima volta, ma con la seconda (possibilmente letale) dose sono rinata. Anche se, sospetto, la maggior parte del lavoro l'abbia fatto il sonno. Adoro le tue recensioni!

scarabbokkio:
ecco, in effetti hai messo in evidenza il dramma principale di Auriga (e di tutte noi single): lei sta disperatamente cercando un uomo, per Merlino, e anche Quirrell diventa appetibile (ugh!) pur di non ammettere la sua attrazione per 'qualcun altro'. E, d'altro canto, Piton, essendo Piton, come poteva non cogliere la splendida occasione che gli si era presentata? Non si buttano certo via le deliziose occasioni che il destino ti regala su un piatto d'argento...non ti preoccupare per i deliri! Come credo sia ormai evidente, la mia testa è piena di segatura, e se in questo mondo condannassero le deliranti, io sarei dietro le sbarre da un pezzo.

Somylit:
Auriga è un genio della seduzione, non c'è dubbio. Adoro l'espressione "sbogolata dalle risate"!! Ho intenzione di rubartela, ti dispiace?

Erika91:
Doh! Infatti ho scoperto a mie spese che mangiare mele quando hai mal di testa è davvero una cattiva idea. Peccato, perchè a me piacciono tanto. Soprattutto quelle croccanti!

nezu:
Grazie per aver pensato a me e aver scomodato tua madre! Sul serio, è stata una cosa carinissima. Ringrazia anche tua madre da parte mia. E non potevi trovare espressione migliore di "bastardo, adorabile bastardo"...mwhahahah. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!!

nihal93:
Incredibile, vero? Se una ci prova con Quirrell, è decisamente disperata. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiigh.

_Marie Christine_:  
Spero che ti sia piaciuta la spiegazione del perchè Snape si trovasse nell'ufficio di Quirrell. Purtroppo molte cose che in questa fic rimangono nascoste, sono svelate nel suo spin-off. Ho dovuto fare un breve riassunto, ma magari, quando finirò questa traduzione, pubblicherò anche l'altra. A me non piace quanto le Lamentation, ma è divertente comunque.
Strano ma vero, ho scoperto che il computer non mi aumenta il mal di testa quanto la voce delle persone che mi parlano: il computer faceva da calmante, mentre ogni voce che sentivo mi faceva pulsare la tempia (in uno Snape-fashion molto inquietante).
PS: povero Dracuccio, in versione marmocchio è davvero odiabile...persino Snape lo riconosce. Piccola, adorabile canaglia. Draco, non Snape. (brrrrr. Inquietanti immagini con Draco pettinato come Alfa Alfa. Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.)


Tsukino Chan:
Hermann L'Iguana For President! YES WEEK END!!

halfbloody princess:
Hai ragione, l'imitazione di Snape era encomiabile. Quanto avrei voluto esserci! (possibilmente, non nei panni di Auriga. Il che, per esclusione, mi mette nei panni di Hermann. Nelle squame? brrr). Sì, Aur ha uno stomaco di ferro ma, dopo tutto, dopo anni di magra è inevitabile tentare di assaggiare un po' di cibo marcio, in attesa del più appetibile dessert...ma ricordiamoci che la cena finisce sempre con un caffè amaro! (tadadadaaaan! Oggi sono criptica...ma, in realtà, ti ho rivelato moltissimo del futuro di questa fic!) (o magari sono solo pazza, chissà.)

Grazie anche a tutti i fedeli lettori! Vi adoro, gente!

Baci Dolci e Caramelle (ma attenti alle carie)

Serena

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Capitolo 7
*** L'estrema bellezza della gelosia ***


Cap7

L’estrema bellezza della gelosia

Friday, September 17, 1991

Teacher’s Lounge

9:15 A.M.

Ah, Venerdì diciassette. Odio i venerdì diciassette. L’ultimo che abbiamo avuto, Snape ha dato fuoco ai miei capelli sostenendo che fosse stato un incidente. Incidente un corno. Sono stata un totale rottame per tutto il mese successivo. Il che è decisamente terribile, considerando come sono i miei capelli normalmente.

Dannazione.

Snape è appena entrato.

Devo nasconderti.

Non deve sapere che sono stata nel suo appartamento.

Mi comporterò con nonchalance.

9:26 A.M.

Di nuovo dannazione.

Quello stupido uomo ha realizzato che sono stata nel suo appartamento dato che, dopo tutto, il mio quaderno era scomparso.

Solo un maniaco dell’ordine come lui poteva scoprire che non era più lì.

Hmph.

Quel maledetto bastardo si è sentito in obbligo di dire “Auriga, per quanto sia lusingato che tu trovi il tempo per introdurti nelle mie stanze, ti consiglio di non farlo più. Si sa che conservo pericolose pozioni, laggiù, e non vogliamo che ti spunti un nuovo paio di orecchie, vero?”

Mi ha minacciata.

Quel cretino schifoso mi ha minacciata.

Comunque, ah, gliel’ho suonate “Beh, Severus, anch’io sono piuttosto lusingata dalla passione che sembri avere nei miei confronti. Se così non fosse, non t’interesserebbe leggere il mio diario, no? Questo può essere considerato…rubare. Sono sicura che Silente lo troverebbe molto interessante”

Bwahaha.

Ed ora è seduto proprio di fronte a me, irritabile e di cattivo umore.

Non è proprio da lui.

Sono stata quasi tentata, per un momento, di parlare del piano e di Shakespeare e della stella Sinistra. Dio sa quanto avrebbe umiliato quel pirla.

…Ma non ho potuto.

E davvero non so perché. Lui l’avrebbe fatto sicuramente. Avrebbe sfruttato la situazione fino al midollo.

C’è qualcosa che non va in me.

Tutto questo è folle.

Ho bisogno di caffè.

Per auto difesa, almeno, se non per berlo.

10:01 A.M.

Per quanto possa sembrare inaspettato, sono eternamente in debito con Wimmy.

Grazie a lui, ho reso Snape…oso pensarlo?...geloso. Non sono proprio sicura di aver visto quello che ho visto, ma sembrava proprio che lo fosse: sennò  perché mai si sarebbe alzato, accigliato, e avrebbe gettato quell’occhiata assassina ai fiori prima di uscire dalla sala insegnanti, borbottando qualcosa per tutto i tempo?

E a meno che non mi sia davvero sbagliata, ha assunto un colorito verdastro.

Bwahaha.

Chi avrebbe mai detto che ricevere dei fiori da un elfo domestico mentalmente disturbato poteva essere così positivo?

Ma lo è stato, oh se lo è stato.

Uno degli elfi – quello che ho spaventato con la storia del diario, credo- è entrato e ha portato i fiori, osservandomi con puro terrore.

Li ho presi, e ho letto il biglietto, che diceva, molto semplicemente “Per te, Signorina”

Ora, non serve un fisico quantistico per scoprire chi li aveva mandati, dato che l’unico essere maschile di qualsiasi specie che sia interessato a me è un elfo domestico, ma ho deciso di fare un po’ la commedia, giusto perché mi sentivo particolarmente spietata nei confronti di Snape.

“Oh” ho esclamato estasiata, annusando i fiori così teatralmente che posso ancora sentirne l’odore (ugh) “Non doveva!”

Questo ha catturato l’interesse di Snape, che si è sporto verso di me durante la mia piccola messinscena, socchiudendo gli occhi con fare interrogativo.

“Cosa sono?” mi ha chiesto

“Fiori, Snape”

(Idiota dagli Occhi a Stella: 1, Pirla dei Sotterranei: 0!)

“So che sono fiori! Chi li manda?”

“Oh”, ho detto, delicatamente “Solo un amico. Non lo conosci”

“E questo…amico, è sano?”

“Beh, non se ne va in giro a rubare diari, se è questo che intendi”

(2 a 0! Viva me!)

“Lo sai cosa intendo, Auriga!”

“In realtà, Severus, non ne sono proprio sicura”

E con questo mi ha offerto uno dei suoi Ghigni più deboli (onestamente, quell’uomo sta perdendo il suo tocco) e se n’è andato stizzito dalla Sala Insegnanti.

Ah, a volte amo la mia vita.

Astronomy Tower

11:02 A.M.

Yay. Ho avuto un altro gufo da mamma, della serie “Tu, fallimento dagli occhi a stella, mi vergogno profondamente, come hai potuto farmi questo?”. Uno penserebbe che essere un professore nella più prestigiosa scuola di magia e stregoneria della Gran Bretagna è da considerarsi almeno un piccolo traguardo, ma non per mia madre. No signore. Quella donna soffrirà le pene dell’inferno fino a quando non troverò un ragazzo decente – leggi fidanzato – leggi marito. Beh, mi spiace, Madre, ma a quanto pare spavento anche strani balbuzienti feticisti di iguane. Però sto illudendo un elfo domestico che sa pulire il bagno come nessun altro al mondo.

E ora quella donna mi ha messo di cattivo umore. Le sue lettere riescono sempre a ricordarmi quanto la mia vita sia patetica.

E quindi, per il tuo (tu quaderno, mio unico amico e confidente) divertimento, la lista del Perché Auriga Sinistra E’ Patetica:

1.   1. Non ho un fidanzato e non ne ho uno da anni; non dai tempi di Paul, il maledetto bastardo che mi ha tradito con la cameriera del Paiolo Magico per tre mesi prima che lo scoprissi.

Bastardo.

Anche se, devo ammettere, non di proporzioni  Snape-esche.

2.   2.  Un elfo domestico è innamorato di me ed è la prima…’persona’ che mi abbia mai mandato dei fiori. La prima.

3.   3.  Mia madre, la donna che è stata Caposcuola ad Hogwarts, universalmente riconosciuta come la prima donna destinata a diventare Ministro della Magia, e che ha abbandonato tutto                 per sposare uno spazzino babbano (ok, professore universitario, ma comunque) pensa che IO sia patetica.

4.   4.Ho pianto alla fine di A spasso Coi Demoni.

…Oh, dolci stelle, mi sto deprimendo.

Deve esserci una cosa positiva. Una. Voglio dire, non chiedo troppo. Solo una ragione per continuare a vivere.

Oh, sì.

Giusto.

Ragioni per cui Auriga Sinistra NON è Patetica:

1.   1. Severus Snape crede che io sia il vero amore di qualche elegante mago e ora è completamente, totalmente ed enormemente geloso.

…amo la mia vita.

 

Astronomy Tower

2:10 P.M.

Oggi a pranzo mi sono seduta vicino Quirrell e mi sono accorta che dal suo turbante proviene uno strano aroma. Ew. Magari è stata una fortuna, dopo tutto, che il mio tentativo di seduzione sia fallito. Nessuno lo saprà mai, eccetto me e Snape.

…A meno che lui non l’abbia detto a qualcuno.

Oh, Dio. E se l’avesse detto a Quirrell e ora quella disgustosa forma di essere umano (Quirrell, non Snape) pensasse che ho una sorta di…cotta per lui? E se fosse così strano nei miei confronti semplicemente perché ogni volta che guarda quell’imbecille con i capelli a cespuglio di Auriga Sinistra vorrebbe scoppiare a ridere?!?!! Diavolo, magari sarà dedito a strane pratiche sessuali con le iguana, ma Sinistra?! AH! Neanche lui potrebbe cadere così in basso!

…Odio la mia vita.

 

2:16 P.M.

Snape non lo farebbe mai, giusto? Voglio dire, certo, è malvagio, ma è così malvagio? Puo’ chiunque essere così malvagio? Credo che neanche Tu-Sai-Chi possa essere tanto crudele!

…Oh, Dio. Lo farebbe. So che lo farebbe. E’ Snape, per l’amor del cielo. Ma Quirrell non sembrava troppo maliziosamente divertito, negli ultimi tempi – ovviamente!!! Snape sta solo aspettando il momento opportuno! Mi sta minacciando! E poi, se farò una cosa, una sola cosa che lo mandi in bestia, COLPIRA’.

Oh, Dio. Uccidimi. Uccidimi!

Sono molto, molto, molto tentata di AvadaKedavrarmi.

 

2:18 P.M.

No. Non posso farlo. Non posso.

Devo pensare alla vita e a tutte le sue bellezze. Devo concentrarmi su ciò per cui vale la pena vivere. Come…

Oh, Signore, voglio piangere.

 

2:19 P.M.

ALLOCK.

Gilderoy Allock.

Vivrò per lui.

…Per un uomo che non ho mai incontrato e che mai incontrerò. Per uno stupendo, celestiale uomo che se ne infischia di me perché NON SA NEMMENO CHE ESISTO!!!

Oh, diavolo. Mi uccido.

 

2:21 P.M.

Snape.

Vivrò per Snape, solo per dargli fastidio dato che so che mi vuole morta più di ogni altro al mondo. Chi lo sa? Magari ha  pianificato tutta questa elaborata cospirazione per liberarsi di me, avendo previsto questo risultato?

Beh, io contrasterò il suo malvagio schema! Severus Snape, sono sempre un passo davanti a te! Bwhahaha!

Quindi. Anche se non ho niente per cui valga la pena vivere, perseverò in nome di Snape!

 

2:34 P.M.

Beh, era un tantino melodrammatico.

E’ un certo periodo de mese.

…Solo, tenetemi lontana da tazze di caffè e libri di Gilderoy Allock. Non posso essere ritenuta responsabile per i danni che potrei causare.

 

 

Camera da letto

8:25 P.M.

Snape se n’è appena andato.

…Non in quel senso.

Davvero.

Solo perché ho scritto ‘camera da letto’ e comincio con ‘Snape se n’è appena andato’ non significa che…

Oh. Giusto. Sto di nuovo litigando con un quaderno.

Ma comunque, ho determinato una cosa:

E’ geloso.

Sì, geloso.

E’  l’unica spiegazione possibile. Perché altro, sennò, avrebbe fatto irruzione nella mia camera – Okay, non ha fatto irruzione. In realtà, ha bussato e tutto. Ma ha ghignato, entrando impetuosamente come una sorta di sexy-pipistrello troppo cresciuto.

Er.

Meno il ‘sexy’, ovviamente.

E poi mi chiede, molto freddamente “Beh, dov’è lui, Auriga?”

Al che ho dovuto fare del mio meglio per non scoppiare a ridere. Voglio dire, perché mai dovrebbe credere che ho un uomo in camera? Solo perché stavo parlando ad alta voce (tendo spesso a farlo, meritandomi gli sguardi terrorizzati dei passanti), lui conclude immediatamente che sto avendo una sordida relazione e nascondo un uomo in camera.

Quindi ho deciso di continuare la commedia.

Era il minimo che potessi fare, dopo tutto il terribile incidente dell’Iguana.

Che non dimenticherò mai.

“Non so di cosa parli, Severus”, ho risposto, ma in maniera molto poco convincente.

“Ti prego, Auriga” ha detto seccato “E io dovrei credere che un uomo ti manderebbe dei fiori se non si aspettasse…” sogghigna “qualcosa…in cambio?”

Il che ho trovato molto offensivo. La mia brillante compagnia basta e avanza per affascinare ogni uomo! Non ho bisogno di andarci a letto perché mi stiano intorno! Voglio dire, Sono Auriga Sinistra, Super Seduttrice, per l’amor del cielo!

…O qualcosa del genere.

Comunque. Tornando allo spiacevole incontro con Snape.

A quel punto avevo perso tutta la mia posatezza.  Non penso si notasse, ma, davvero, credo di essere diventata un tantino…seccata.

“Fuori di qui, rivoltante pipistrello, o ti lancio un’altra tazza di caffè!”

Il suo occhio sinistro si è contratto involontariamente, a questo. Devo ammettere che è stato piuttosto piacevole. E’ meraviglioso avere quel tipo di potere su qualcuno. Chi ha bisogno dell’Imperius quando hai una…tazza da caffè?

E’ un peccato che Tu-Sai-Chi non se ne sia mai reso conto.

“Con piacere” ha detto, altamente stizzito “Ma lascia che ti avverta, Auriga, a quest’uomo prima o poi tornerà la ragione. Nessuno ti sopporta bene quanto me.”

E poi si è voltato, uscendo precipitosamente.

E so che dovrei sentirmi insultata. Voglio dire “A quest’uomo prima o poi tornerà la ragione”!?!? Dovrei davvero, davvero sentirmi insultata.

Se non fosse per l’ultima parte.

Nessuno ti sopporta bene quanto me”

Certo, non è esattamente una sincera professione d’amore. Per niente. Ma – e sinceramente non so perché – sembrava quasi implicare qualcosa di più.

Hmm.

Snape è geloso…e apparentemente si preoccupa di me abbastanza per sopportarmi in una maniera che lui ritiene essere ‘buona’.

Interessante.

Mooooooolto interessante.

...To be continued

Note della traduttrice: Chiedo venia! Sono stata occupatissima in questi giorni, e i miei impegni scolastici mi hanno impedito di collegarmi a internet e aggiornare (o continuare un po' a tradurre). Sono in un brutto periodo. Perdonate anche la brevità di queste note, vi prometto che la prossima volta risponderò a tutte le vostre stupende recensioni!

Per il momento, solo un grande grande GRAZIE a __Acid Romance, JiuJiu91Nezu, Marie Christine, JDS, Ron von Bokky, scarabokkio, somylit, nihal93, Erika91, crilli, Tsukino Chan

 Baci, dolci e caramelle

Serena

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Capitolo 8
*** Come Guadagnare Una Menzione in Storia di Hogwarts ***


Part 9

Come Guadagnare una menzione in Storia di Hogwarts

Saturday, September 18, 1991

Teacher’s Lounge

8:15 A.M.

Hehe.

Snape è arrabbiato.

…Beh.

No.

Riformuliamo la frase.

Snape è furioso.

Con la Professoressa McGranitt.

Il che non è decisamente la cosa più furba da fare. Voglio dire, io non potrei mai, mai essere in collera con la Professoressa McGranitt.

…Beh, ok, lo ammetto. Sono stata in collera con lei. Ma non l’ha mai saputo. Non potevo affrontarla!

Non importa per quanto tempo lavoreremo insieme, per me non sarà mai ‘Minerva’ (o, almeno, non potrei mai chiamarla così. Sarebbe irrispettoso.) Lei è la Professoressa McGranitt. Mi spaventa ancora fare cose come battere il piede per terra o bisbigliare qualcosa a Vittoria Vector (ma a cosa stavano pensando i suoi genitori? E menomale che non era un ragazzo- Victor Vector. Te lo immagini?) durante le riunioni. Mi sembra di essere a lezione ogni volta che mi trovo in sua presenza, ed è snervante.

Ma oh no. Non Snape.

Snape è fuori di sé.

…No, non come quando è ubriaco.

Il che è una buona cosa.

Perché quando è ubriaco, fa cose come baciarmi.

Ed io non vorrei che accadesse.

…abbiamo bisogno di più alcool in questa scuola.

…Erm. Comunque.

Ignora il commento.

Non so come abbia fatto a scoprirlo solo ora – inizio a credere che nessun membro dello staff volesse dirglielo, visto che la sua reazione era piuttosto prevedibile. Ma seriamente – qualche giorno fa, la McGranitt ci ha annunciato che avrebbe usato i fondi scolastici per comprare ad Harry Potter una Nimbus 2000, il che apparentemente non viola alcuna legge della scuola.  (personalmente, credo che non le vada giù che Grifondoro perda tante partite di Quiddich. Non posso biasimarla)

Snape, convenientemente, non c’era.

E quando Harry ha ricevuto la scopa a colazione, lo scorso giovedì, Victoria ha iniziato a tossire come una matta (era tutto studiato e, devo ammettere, brillantemente eseguito – voleva diventare un’attrice, ma poi ha deciso di insegnare Aritmanzia. Che tonta) e Snape era troppo occupato a guardarla torvo per accorgersene.

Ma poi quel viscido marmocchio, Draco Malfoy, gliel’ha detto. Oh, mi sembra di vederlo.

“Professor Snaaaaaape! Potter ha una Nimbus 2000!”

[Gli occhi di Snape diventano rossi] “Cosa?! Grazie infinite, mio leale amico Serpeverde dai capelli unticci! Devo vendicare quest’atto di crudeltà!”

…Ok. Probabilmente non è andata così.

Ma quasi.

Mio Dio, devo ammetterlo, sono stata così contenta di essere presente questa mattina. Ero seduta con Victoria commentando l’orripilante nuovo Look di Celestina Warbeck sul Witch Weekly, mentre la McGranitt ci fissava scettica, quando – BAM!

Le porte si sono spalancate, e-

“Minerva!” ha ringhiato Snape “Ti spiacerebbe spiegarmi cosa diavolo significa tutto questo?”

E la McGranitt risponde, con tutta calma “Mi spiace, Severus, ma non ne potevo più. Avrei dovuto dirtelo prima. Tra noi è finita. Abbiamo chiuso”

Per quanto severa e snervante possa essere, devo ammetterlo, a volte la adoro. Dopo tutto, ha un certo dono per il sarcasmo (specialmente quando si tratta della Professoressa Cooman)

Lui le ha semplicemente dedicato un’occhiata assassina, come se avesse appena citato un passo di A Spasso Col Demone o qualcosa di altrettanto orrendo, e ha sibilato “Non ho bisogno del tuo sarcasmo, Minerva, benché, ti assicuro, mi spezzi il cuore che la nostra storia sia…” Ghigno “…terminata”

“Finita”, corregge Victoria.

Snape poi si è girato per guardarla di sbieco. Lui davvero, davvero non la sopporta. Non so perché. Io credo che sia fantastica- insegna qui dall’anno scorso, ed è davvero ganza. Ha un fidanzato che vive a Parigi, ha girato per il mondo ed è semplicemente troppo di classe per descriverla con semplici parole (perché abbia deciso di diventare professoressa di Aritmanzia, davvero, non lo so). Sembra una modella.

…Se non fossi stata alla disperata ricerca di amiche, credo che l’avrei odiata anche io.

Comunque, dov’eravamo?

Oh, giusto.

Snape.

Al solito.

“Tu” a questo punto sibilava, avvicinandosi pericolosamente verso la McGranitt “Hai comprato una scopa a Potter”

La McGranitt ha semplicemente annuito.

“Una scopa!” ha proseguito Snape “Non solo una scopa, una Nimbus 2000! La migliore sul mercato! E mi accusi di favorire i miei studenti! Io non gli compro delle scope!!!”

“Questo perché sei un somaro pezzente” Victoria si è sentita in obbligo di mormorare, a quel punto.

Ok, forse ho capito perché a Snape non piace.

Certo, io neanche gli piaccio.

Ma a lui non piaccio in modo diverso dal suo non farsi piacere Victoria.

Io sono…Sinistra. Non lo so. Ci lanciamo tazze da caffè, e litighiamo fino all’impossibile e a volte andiamo d’accordo, quando magari abbiamo bevuto un po’ troppo o nelle rare occasioni in cui è successo qualcosa di grave e non c’è nessuno a testimoniare il nostro essere carini. (Come quando il marito della McGranitt è morto, qualche anno fa – dopo i funerali, abbiamo parlato delle persone a cui tenevamo, e che ora non ci sono più; alla fine, ho scoperto che la fidanzata di Snape è stata assassinata da un Mangiamorte. Riesci ad immaginartelo? Snape con una fidanzata? Era un matrimonio combinato ma…beh. Certe persone continuano a sorprenderti).

E’ solo che a lui…non piace Victoria.

La nostra relazione, quella tra me e Snape, d’altro canto, è più complessa.

Oh, giusto.

Dov’ero?

Perché continuo a divagare?

Chissà?

Ok, basta con le domande.

“E’ un comportamento molto poco professionale, McGranitt” ha ghignato “Qualcosa che non mi sarei mai aspettato da te. Ora, o ti riprendi quella scopa o sarò costretto a lamentarmene con Silente!”

“Davvero?” chiede la McGranitt, come sempre composta “Perché ho chiesto io ad Albus di comprare la Nimbus 2000 che ti fa penare tanto, Severus, e lui ha pensato che fosse una fantastica idea”

Snape si è zittito per un po’, l’occhio che tremava spasmodicamente, la vena che pulsava e tutto. Era davvero esilarante, ma ho tentato di non ridere. Dopo tutto, non è colpa sua se è un fascio di nervi per quasi tutto il tempo.

…Beh, forse lo è.

A questo punto, Victoria ha portato gli occhi al cielo dicendo, con molta nonchalance “Severus, tesoro, lascia perdere

Proprio così. Mio Dio. Non potrei mai chiamarlo ‘tesoro’ come ha fatto lei. Snape non è il tipo che chiameresti ‘tesoro’.

A volte Victoria mi preoccupa.

…in senso buono, ovviamente.

E quindi Snape si è precipitato fuori dalla stanza, la McGranitt ha scosso la testa e ha continuato a sorseggiare il suo caffè, mentre io non potevo semplicemente fare a meno di riportare gli eventi a cui avevo appena assistito.

Ooh, Victoria si sta lamentando di Snape.

“Non sopporto quell’uomo” sta dicendo alla McGranitt “Non capisco perché diavolo Albus continua a farlo lavorare qui. E’ un insegnante tremendo, e tutti lo odiano- è orribilmente sgradevole. Probabilmente sono anni che non scopa, è--“

Oh, sto arrossendo.

Arrossendo.

Terribilmente.

Posso sentirmi il viso che va a fuoco.

“…perché stai arrossendo?”

Oh cielo.

“Nessun motivo”

“…Tu non sei andata a letto con lui, vero?!”

“No!”

“Beh, grazie a Dio. Avrei dovuto iniziare a dubitare di te, Aur.”

Ed ora ha ripreso a chiacchierare.

La McGranitt mi sta fissando. Oh, grandioso. Credo che abbia visto Snape e me durante quel triste incidente del ballo, che includeva un punch molto corretto. Aurgh. L’intera scuola probabilmente pensa che Snape ed io siamo pazzamente innamorati, e solo perché Victoria è nuova non lo sa, e-

Oh, non importa.

Vado a nascondermi in camera mia.

 

Bedroom Quarters

8:49 A.M.

Ah. Va meglio.

Magari lavorerò un po’ sulla programmazione didattica.

…odio la programmazione didattica.

Santo cielo, mi annoio. Vorrei avere qualcosa da fare durante i giorno.

…Oh Mio Dio.

Cos’era quello?

 

8:50 A.M.

Auriga, te lo stai solo immaginando.

Non c’e nessuno che si aggira nella tua stanza.

 

8:51 A.M.

Forse è solo Wimmy.

Sì, sì, certo. E’ solo Wimmy. Non essere ridicola.

8:52 A.M.

Ma non credo sia Wimmy. Wimmy canta sempre- e anche canzoni davvero spaventose, tipo ‘Sexual Healing’ e ‘Let’s Get it On’

Gli elfi non dovrebbero avere accesso alla musica babbana.

Sembra sempre che lui stia…insinuando qualcosa.

 

8:53 A.M.

Ugh.

 

8:55 A.M.

Okay, sta iniziando a spaventarmi. Sembra come…viscido.

Oh, Dio.

E se è un Lethilfold?

OddioOddioOddio. Sarò uccisa da un lethilfold. Io odio I lethifold. Mio zio Janus è stato ucciso da uno di loro- la zia Bee trovò un biglietto sul comodino, una mattina, che diceva ‘oh no un Lethilfold mi ha catturato sto soffocandooo’ ed era andato, proprio così. C’è stato il funerale e tutto, ed è stato terribilmente triste. Ho sempre voluto bene allo Zio Janus.

…Certo, poi tre mesi dopo mamma prese una camera al Green Dragon, e chi incontrò se non lo Zio Janus, che pomiciava con la proprietaria? All’inizio eravamo tutti pronti a gridare ad un sorprendente miracolo, poi realizzammo cosa era successo. Mamma ha mandato un gufo alla zia Bee, e lei si precipitò immediatamente con in mano una padella per sbattere il vecchio Janus come un uovo.

…Quindi, forse, non sono poi tanto in pericolo.

Ma comunque. Potrebbe essere un vero lethilfold questa volta.

 8:57 A.M.

Oh mio Dio.

Ho appena visto una zampetta verde e squamosa che strisciava sotto al mio letto.

Ommioddio, ommioddio. Sono terrorizzata. Cos’è? Sicuramente non è umano, questo è certo. E nemmeno Wimmy. In realtà, vorrei proprio che fosse qui, ora, orribili canzone babbane e tutto. Sarebbe meno snervante.

Beh, almeno so che non è un Lethifold.

9:01 A.M.

Oh va bene. Va bene. Sono solo una stupida.

E forse ho esagerato un po’.

E’ Herman, l’iguana di Quirrell! Ne sono praticamente certa perché, beh, non è che ci siano chissà quante iguane in giro per questa scuola e, inoltre, lui ha un collare rosa con un cuoricino sul quale è inciso il nome ‘Herman’.

Mi chiedo cosa ne pensi, di questo.

Insomma, un collare rosa! Dev’essere un colpo duro per la sua mascolinità.

Povero iguana.

Voglio dire, davvero, Slatero…rosa?

E pensare che ho provato a sedurlo.

Brrr.

Ma quello che vorrei sapere è cosa ci fa Herman qui. Significa forse che Quirrell è stato nella mia camera da letto?

…Ewwwwww.

In un certo strambo senso, Herman è piuttosto carino. Continua a strusciarsi sul mio braccio. Aw, che dolce piccola iguana. Cariniiiiiiissima iguanina.

 

9:04 A.M.

Auuurgh! Via dal mio braccio, piccolo esserino perverso!

VIA!

 

9:06 A.M.

Ora so più di quanto non desiderassi sulle pratiche sessuali delle iguana.

 

9:55 A.M.

Per caso ‘ oh, togliti di dosso! Davvero! E se qualcuno ti vedesse? E’ perverso! Ci sono…altre persone alle quali potresti fare questo, invece di me! Davvero!’ suona tanto…suggestivo?

Beh, suppongo lo sia.

Ma era un’iguana.

Severus sembra non aver considerato questa parte.

Senza dubbio, era convinto che ci fosse un…uomo qui.

Quello che vorrei sapere è come mai sembra sempre trovarsi nelle vicinanze del mio appartamento così da potersi precipitare al momento più…inopportuno.

“Auriga” ha sibilato, suonando piuttosto…sconvolto “Sono le nove del mattino!”

“Lo so” ho ribattuto, ancora altamente…disgustata, e impegnata a liberarmi del mio golfino il prima possibile.

Il che è stata, ovviamente, una mossa decisamente stupida.

Credo di essere sub consciamente attratta dall’idea di umiliarmi in ogni modo possibile.

Voglio dire, Severus entra ed urla “Auriga! Sono le nove del mattino!” e cosa faccio io?

Gli lancio il mio golfino.

E, sì, indossavo il reggiseno.

Non sono tanto decisa ad umiliarmi.

Ha iniziato a sbattere le palpebre, incredulo.

Esci da qui” ho ordinato, trafiggendo con lo sguardo Herman, che nel frattempo osservava innocentemente l’intera scena. “Sono occupata.”

“Vedo” ha risposto glaciale, seguendo il mio sguardo verso la nostra amata iguana. Ha indietreggiato, inorridito. “Oh, Dio, Auriga. Non dirmi che Quirrell ti ha convinto a coinvolgere quella disgustosa iguana nei vostri giochetti sessuali”

“Severus!” ho risposto stridula “Quirrell ed io non…Herman non…Io non…”

Ed è stato allora che ho realizzato che aveva smesso di guardarmi in faccia.

“Oh, Dio, Smettila! Nessuno ti ha insegnato a guardare la gente negli occhi?”

Convenientemente, il lenzuolo che stavo usando per coprirmi era lo stesso su cui si era appoggiato Herman, che era quindi precipitato a terra.

Bwahahaha…Muori, iguana perversa, muori!

“Nessuno ti ha insegnato che esistono i vestiti?” ha ribattuto “Oh, aspetta- sei troppo occupata a lanciarmeli”

Aurgh. Bastardo.

“Beh” ha ghignato “Dov’è il nostro caro amico inturbanato?”

“Se-ve-rus! Quirrel non…io non…non farei mai-

E, onestamente, credo che qualcuno lassù mi odi.

Profondamente.

O comunque si diverte nel vedermi soffrire.

Perché in quel preciso momento, Quirrell avanzò verso di noi dal fondo della stanza (era entrato via camino per cercare Herman, scommetto, ma prova a spiegarlo a Snape) con un aria vagamente scomposta e intento a riaggiustarsi il turbante.

“A…ahh…ecc…eccoti qu…qua!” ha detto ad Herman, avvicinandoglisi e prendendo in braccio quella sporca piccola creatura.

Dopo di che si è accorto di me e Snape.

Io ero ancora, convenientemente, senza maglia.

Che Snape stava ancora, convenientemente, impugnando.

Giuro, non sapevo che fosse umanamente possibile, per gli occhi, spalancarsi tanto quanto quelli di Quirrell in questo momento “A…Auriga…S…s…s…Severus, n…non volevo…disturbare”

“Non stai disturbando nessuno!” ho, immediatamente, proclamato.

Snape, d’altro canto, mi ha lanciato un’occhiataccia, prima di ribattere “Vale anche per me, Quirrell!”

“Che ci fai qui?” ho chiesto a Quirrell.

Snape ha sollevato scettico un sopracciglio, come a voler dire ‘oh, certo, pensi di potermi fregare, ridicola cretina’

“S…sapevo che Herman sarebbe stato qui” mi ha risposto

“E lo sapevi…come?”

“Lui m…mi ha…la…lasciato un b…biglietto”

Un biglietto.

Ah.

Certo.

Oh, allora le iguane sanno anche scrivere adesso?

Quell’uomo è un tale psicotico.

E quindi Quirrell se n’è andato, borbottando balbettante tra sé e sé.

Ed ora, ovviamente, rimanevamo solo io e Snape, a fissarci l’un l’altro negli occhi (spero), mentre io non desideravo altro che un maglione.

Dovrei davvero puntare di più sui mantelli.

“Oh, ridammelo” ho ordinato, afferrando il golfino.

E dato che sono estremamente fortunata, sono riuscita ad inciampare non appena avevo afferrato una delle maniche, trascinando Snape proprio sopra di me, mentre entrambi precipitavamo malamente sul letto.

E poi, poi, poi Wimmy ha deciso di fare la sua entrata gloriosa, saltellando e cantando ‘Physical’.

Ha spalancato incredulo la bocca, orripilato, ed i suoi grossi occhi si sono riempiti di lacrime.

“Miss Auriga Miss!” ha pronunciato in un gemito “Wimmy ha stato pensando che c’è qualcosa tra noi! Wimmy si sbagliava!

E beh, ovviamente, ho immediatamente controbattuto all’elfo dal cuore spezzato “Aspetta, Wimmy, non è come sembra!”.

Ed è stata una mossa semplicemente stupida.

Stupida.

Stupida.

Perché allora, per la seconda volta dall’inizio dell’anno, Snape si è sciolto in una risata isterica. Una risata completamente folle e malata.

E, ciliegina sulla torta, Victoria, che stava passando di lì proprio in quel momento, ha gettato uno sguardo verso di noi.

Solo per vedere un Auriga senza maglia a letto con l’universalmente detestato professore di Pozioni, scosso da risate convulse.

“Non vai a letto con lui, eh?” mi ha chiesto, strizzandomi l’occhio, prima di proseguire per la sua strada.

Ed ora sono qui, tutta sola, con indosso una camicia, grazie tante, a domandarmi perché cose come queste devono sempre succedere a me. Perché a me?!

Victoria non è particolarmente portata a tenere i segreti.

L’intera scuola lo saprà entro stasera.

Sono la troia di Hogwarts.

 

10:03 A.M.

Mi chiedo se potrei ottenere una citazione nella nuova edizione di ‘Storia di Hogwarts’ per questo.

 

To be continued...


N
ote della Traduttrice: Mwhahahha!! Che scena sublime! Sembrerò forse un tantino ripetitiva, ma ogni capitolo è il mio preferito! Tranne quando li traduco. Al momento sono un po' in fase di stallo. Ancora al capitolo 15, purtroppo! Ma, sapete com'è, mi rifarò durante le vacanze di Pasqua.
Notiziona. Dopo le vostre sollecitazioni, ho parlato con She's A Star (l'autrice). Riporterò brevemente ciò che mi ha scritto.
E' felicissima di sapere che tanti fan italiani hanno apprezzato il suo lavoro. Benchè non capisca una parola di italiano, le fa un certo effetto leggere ciò che ha scritto in un'altra lingua. Pertanto ringrazia tutti voi che seguite la storia. D'altro canto, mi (ci) informa che al momento è presa dalla stesura di due storie originali, e che in seguito alla lettura del Deathly Hallows la sua ispirazione Harrypotteriana è un po' sfumata. Insomma, non si sente particolarmente in vena di continuare la storia a breve termine. Ma, allo stesso tempo, conferma ciò che mi aveva già detto in precedenza, cioè che non ha intenzione di abbandonare Auriga, che ama profondamente, e che non può sopportare l'idea che non scriverà mai più un capitolo delle Lamentations.
Quindi, ci tocca pazientare ancora un po'. Ma non disperate! Anzitutto, ci sono ancora diciassette capitoli da pubblicare. Poi, in caso di magra, pubblicherò anche le tre one-shot collegate a questa saga. E poi, poi...beh, pensiamo positivo, ok??
Altra comunicazione di servizio: non ne sono sicura, ma credo che nella settimana appena successiva alle ferie di Pasqua non potrò avere accesso al computer, e quidi aggiornare. Parto per Genova! Che bello! By the way, se tra i lettori ci fosse qualcuno di Genova, mi potrebbe far sapere il clima? Caldo, freddo, tiepido? Non so proprio che mettere in valigia (essenzialmente, perchè non so il tempo che troverò). In ogni caso, sto vagliando l'ipotesi di chiedere a qualcuno il favore di aggiornare al posto mio; cioè, io affido il capitolo tradotto a qualcuno e questi si prende l'incarico di postarlo. Ma non vi assicuro niente.

Passando ai ringraziamenti

_Acid Romance_ : Mwhahaha, sono contenta che ti diverta! Credimi, fa sempre lo stesso effetto anche a me!

crilli: Fa un respiro profondo. Non mi morire, non sono assicurata per questo!

somylit: Io muoio dalla voglia di avere un effetto del genere sulle persone...aww, se non fosse che amo troppo il caffè per sprecarlo addosso a qualcuno, non vedrei l'ora di poter provare anche io! Lo so, per Severus è stata dura ammettere i suoi...ehm...veri sentimenti, ma non dimentichiamoci che il Casanova degli elfi sta facendo la corte ad Auriga. E' una cosa che difficilmente va sottovalutata.

JDS: In effetti, noi siamo abituati a vedere un Severus un po' più serioso (a volte smutandato, a volte morto...Sigh) ma io lo amo in tutte le salse! Che posso farci, sono assuefatta. Grazie per la comprensione! Questa volta, avendo avuto una settimana tutto sommato leggera (!) ho postato un po' prima. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo ^_^

hocuspocus: Mwhahahha, la cosa triste è che i miei professori si comportano anche peggio! Credo che (...e spero seriamente di non offendere nessuno) non esista un professore completamente sano al mondo.

Nezu: Sei una veggente! Ora che Snape ha scoperto il piccolo segreto di Wimmy e Auriga...mwhahha, povera lei! Come si chiama il tuo gatto? (io li adoro. Ne avevo sette, ma poi ho preso due cani e...diciamo che la convivenza non è stata particolarmente felice. Sigh.)

JiuJiu91: Awww. Lo so, odio non avere mai del tempo libero. Ma grazie al cielo esistono le vacanze estive! (Tranne quando devi affrontare un esame di Maturità. Sigh.) Awww, sei stata bravissima a divagare senza spoilerare, Dio solo sa quanto io sia ASSOLUTAMENTE negata in questo (grazie tante, mamma!). Perciò, vedi, i complimenti te li faccio anche io ^_^ Ho contattato l'autrice, dopo aver letto la tua recensione. La risposta non è stata particolarmente felice, ma neanche totalmente catastrofica...è già qualcosa! Se dovesse mai dirmi che ha deciso di abbandonare la fic, morirei anche io, insieme a te e a tanti altri fan...decisamente, dovrebbe essere imputata per omicidio colposo plurimo. Non è mica una bella cosa. Merci!

freehja: Sono contenta ti sia piaciuta! Io *amo* Bridget Jones. Lo rileggo almeno due volte l'anno (è una manna dal cielo). Spero che anche questo capitolo ti abbia divertito come gli altri.

nihal93: Adoro le tue ripetizioni, perciò non ti preoccupare assolutissimissimissimissimamente. Auriga vive tantissimo di fantasia (e questo la fa cacciare spesso e volentieri nei guai...buon per noi!) e questo è uno dei principali motivi che me la fa assolutamente adorare. E Severus...beh, decisamente è *livido* di gelosia...MWHAHAHAH!! (uhm. E' suonata un po' troppo come una risata da malefico genio del male, eh?)

Celine Falilith: grazie per aver trovato il tempo per recensire. Per esperienza, so che il tempo è sempre troppo poco, perciò ogni volta che leggo una recensione mi rallegro il triplo. Devo assolutamente creare un Wimmy4President FanClub; quell'adorabile perversa creaturina è irresistibile. Mwhahahah! Severus Snape...dolce! Lo so, lo penso sempre anche io. Ma quando glielo dico, lui diventa tutto verde, il suo occhio si contrae febbrilmente, credo anche di avergli visto cacciare del vapore dalle orecchie e dal naso una volta (ovviamente, non mi ci dilungherò perchè preferisco non pensarci, davvero) poi gira i tacchi e se ne va stizzito mormorando qualcosa come "Dolce..ah! Difficilmente. Severus Snape è oscuro, inquietante e misterioso! E' il James Bond del corpo insegnanti!". Aw. Dolcissimo. (scusa l'elucubrazione mentale della quale sei stata vittima. Ma io amo Severus. Lo worshippo. E quando ho l'occasione di parlarne...beh. Hai visto il risultato). Grazie per i complimenti a me, e all'autrice. Spero ti continui a piacere questa fic!

scarabokkio: Uhm. Ci ho riflettuto. Gli elfi mi sembrano persone (?) con del gusto, sai, ne abbiamo prova documentata persino nei libri (Dopo tutto, Dobby si rifornisce da Armani e quella sua amichetta si sbronza solo con dello Champagne, perciò...) quindi ritengo che i fiori dovessero essere stupendi. Ma, comunque, potrei informami. E ho anche una bella notizia per te! In realtà, Sinistra odia i Venerdì 13, che per amor della traduzione si sono trasformati. Io sono nata il 13, ma per fortuna era mercoledì (comunque, mi sono sempre rifiutata di credere che portasse sfortuna. Umphf.). Mwhahah, il tuo prof di scienze sta diventando il mio nuovo mito (un altro mefistofelico professore del Diavolo. Aww.), e, sai, l'unico modo per sopravvivere in certi casi è farsi completamente trascinare dall'ossessione (almeno, per me è così). Non vedo l'ora di scoprire qualcosa in più su di lui! Visto che io non so prepararmi nemmeno un uovo, e che decisamente la pulizia del bagno non è esattamente il mio sport preferito, sarebbe tanto di guadagnato avere Wimmy per marito, sul serio. In caso di necessità (voglio dire, se Auriga non riuscisse a trovare marito o ad incastrare Snape *incrocia le dita*) potrebbe sempre soprassedere al piccolo, discutibile fatto che Wimmy non è esattamente un uomo. Dopo tutto, le ha regalato dei fiori. Se mai riuscirà a perdonarla. Sigh.

shandril: eh! Magari avessi una risposta!

Inoltre un grazie anche a tutti coloro che leggono e seguono questa fic! Spero di non violare alcuna legge del sito con questi ringraziamenti, semplicemente mi piace dimostrare il mio affetto nei confronti di tutti voi.

Baci dolci e caramelle

Serena



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Capitolo 9
*** Gli Elfi Domestici Colpiscono Ancora ***


Capitolo 9

Gli Elfi Domestici Colpiscono Ancora

Sunday, September 19, 1991

Bedroom Quarters

6:15 P.M.

Forse sono semplicemente diventata paranoica (e, seriamente, dopo un incidente del genere, chi non lo sarebbe?) ma sembra che tutti mi stiano…osservando in modo strano.

Di certo la mia nuova reputazione di Troia di Hogwarts non si sarà divulgata così in fretta.

…benché questo spiegherebbe come mai, prima, uno dei serpeverde del settimo anno mi abbia strizzato l’occhio mentre gli passavo affianco in corridoio.

6:17 P.M.

Ugh. Ragazzi d’oggi.

 

6:18 P.M.

Di certo non me lo sono immaginato, perchè mentre me ne andavo in sala professori ho visto Percy Weasley che se l’è data a gambe. Onestamente- cosa crede che gli avrei potuto fare, saltargli addosso nel bel mezzo del corridoio?

Brrr.

6:20 P.M.

Tsk. Come se poi lui fosse un angioletto, tanto per cominciare. L’ho visto come fissava Penelope Clearwater durante il pranzo. Ah.

 

6:21 P.M.

Mio Dio, non voglio essere conosciuta come la Troia di Hogwarts! E’ terribile! Terribile! Sono la persona meno Troieggiante di questo mondo! L’unico uomo che abbia baciato nel corso degli ultimi due anni è il perpetuamente acrimonioso Professor Snape, per l’amor del cielo!

…e poi c’è Wimmy.

Ma sto davvero, davvero tentando di dimenticare.

 

6:23 P.M.

Credo di aver bisogno di uno psicanalista.

 

6:24 P.M.

O di un fidanzato.

 

6:25 P.M.

O di un fidanzato psicanalista.

Hmm.

Intrigante.

 

Monday, September 20, 1991

Bedroom Quarters

7:36 A.M.

Oh Dio. Mi è appena venuta in mente una cosa. Ho lezione con i Grifondoro del terzo anno stanotte. Il che significa gemelli Weasley.

Queste sono proprio le cose sulle quali i Weasley ci marciano. E so che in qualche modo –in qualche modo- ne avranno sentito parlare. Questi ragazzi hanno la capacità di spuntare proprio nel posto dove non vorresti che fossero. Come l’anno scorso, quando stavo tentando di sgraffignare un barattolo o due (o sei) di gelato dalle cucine nel bel mezzo della notte, visto che mi sentivo un po’ depressa a causa della mio apparentemente perpetuo stato di miseria; i Weasley erano lì, ed avevano preso l’ultima confezione di gelato!

Comunque, me ne hanno lasciato un po’ dopo averli informati di quanto patetica la mia vita fosse.

Dopo tutto non sono poi tanto spietati.

 

7:40 A.M.

In ogni caso mi daranno il tormento stasera. Di questo sono piuttosto certa.

 

7:41 A.M.

Perchè a me?!

 

7:42 A.M.

Perchè non…a Snape?

 

7:43 A.M.

Infatti lui era piuttosto coinvolto in quel piccolo incidente.

Quindi certamente io non sarò l’unica ad essere torturata.

7:44 A.M.

Teehee.

 

Friday, September 27, 1991

St. Mungo’s Hospital for Magical Maladies and Injuries

4:35 P.M.

Sono morta.

Lo giuro, sono morta e spedita all’inferno.

Non c’è altra spiegazione.

Oh, beh. Almeno ho riacquistato la facoltà di parlare lucidamente.

…per quanto lucida possa essere io, comunque.

Il che non dice niente di buono.

 

4:39 P.M.

Probabilmente ti starai chiedendo cosa ci faccia al St. Mungo.

 

4:40 P.M.

O forse no. Sei un quaderno. Come puoi chiederti qualcosa?!

 

4:42 P.M.

Sono completamente impazzita.

 

4:45 P.M.

Sicuramente alla fine ne verrà fuori una elfo-domestico-fobia. Non sarò mai più in grado di affrontarne uno.

 

4:47 P.M.

Elfi Domestici.

Brrrrrr.

 

4:53 P.M.

Snape sembra piuttosto irritato. Suppongo non voglia trovarsi qui. Continua ad inviarmi occhiatacce mortali, ma non ha ancora detto niente.

…Che forse Severus Snape sia dispiaciuto per me?!

Sembra sia così.

Il che dovrebbe suggerirti qualcosa. Voglio dire, non è facile per Severus Snape sentirsi dispiaciuto per qualcuno.

Ed io me la sono decisamente vista brutta.

5:02 P.M.

Probabilmente dovrei raccontarti l’intera storia

(ignorando il fatto che ‘tu’ sei un oggetto inanimato.)

Tutto è cominciato intorno all’una e mezza della notte tra il 20 e il 21, quando ero incredibilmente indecisa se uccidere i gemelli Weasley o me stessa (entrambe le opzioni, vedi, erano altamente allettanti, ma alla fine ho scelto me stessa, visto che Dumbledore si sarebbe senza dubbio stizzito se avessi ucciso un paio dei suoi studenti). Ma seriamente. Come si suppone debba reagire ad un compito che canta ‘Prima Raptor, poi l’iguana/ alza a tutti la sottana/ copri le orecchie e tenta di fuggire/ prima che Snape faccia venire/ Lei è la Troia Spezza cuori di Hogwarts!’?!?

Sono davvero eccitata nell’annunciare, sorpresa sorpresa, che ho raccattato il coraggio di mettere entrambi in punizione e togliere 10 punti a Grifondoro.

Sfortunatamente, questo non ha impedito all’intera classe di sbellicarsi dal ridere.

Ed io che pensavo di aver toccato il fondo. Sigh.

Non ne avevo idea.

Dunque, mi stavo godendo un bagno sperando che mi avrebbe tirato su il morale (o che sarebbe stato abbastanza profondo da potermici affogare), e intanto affrontavo profonde questioni filosofiche della serie “Oh Dio, perché a me, perché?”. Essenzialmente, il solito.

Ero talmente occupata ad affogare nell’autocommiserazione (ma grazie al cielo non nell’ acqua – alla fine avevo maturato il desiderio di vivere) che non notai un certo qualcosa fin quando non uscii dalla vasca. (Benchè, in retrospettiva, onestamente non so come possa averlo ignorato. Mi piace pensare che non sono così babbea).

Mentre mi dirigevo verso lo specchio, feci una scoperta altamente spiacevole:

La mia pelle aveva assunto una tonalità di lilla che Gileroy Lockhart avrebbe certamente approvato.

Sì, lilla.

Nel  senso che la mia pelle aveva perso quella fantastica tonalità carne che da allora rimpiango, e, al suo posto, era diventata…

Lilla.

Immagina, se puoi, una donna dall’aria perpetuamente esausta, dall’alto del suo metro e cinquantadue, con un pezzo di palude morta e marrognola che si ritrova al posto dei capelli. Non proprio una Veela, tanto per cominciare. Poi, però, immaginala in un contesto più viola, e ottieni un qualcosa che farebbe sembrare un Troll la quintessenza della bellezza.

Oh, e questo era solo l’inizio.

Così, dopo aver urlato per un po’ tentando di riportare la mia pelle ad un colore più umano con qualche incantesimo, ho finalmente deciso che non avrebbe mai funzionato, e che probabilmente sarebbe tutto scomparso entro il mattino successivo. (avevo usato un bagnoschiuma babbano, e apparentemente ci sono tracce di magia nelle acque di Hogwarts, che possono avere reazioni negative se combinate con prodotti babbani.)

A quel punto ero convinta che sarei dovuta affogare nella vasca quando ne avevo avuto l’opportunità; mi gettai sul letto—

E provai il più tremendo e straziante dolore che avessi mai provato.

Sembrava quella sit-com babbana, “Io sogno Jeannie”, in quell’episodio in cui Jeannie trasformò il letto del Maggiore Nelson in un letto di chiodi.

Io risi quando successe. Risi.

Da allora ho scoperto che non è una questione da ridere.

In effetti, è un dolore infernale.

Quindi ho afferrato una coperta, e mi sono accovacciata sul pavimento senza riuscire a chiudere occhio; invece, ero viola e in preda al dolore più allucinante, e mi chiesi chi sulla faccia della terra vorrebbe farmi questo. Giunsi alla conclusione che non poteva essere stato Snape, dato che la tortura fisica non è esattamente il suo genere- è più il tipo che punta all’insulto verbale fino al punto in cui vorresti tagliarti le vene. Questa sembrava più una cosa da gemelli Weasley, ma loro non sarebbero mai tanto crudeli per un paio di schifosissime punizioni, no?

E così mi resi conto che avevo un nemico- qualcuno, là fuori, che voleva vedermi soffrire, che rideva davanti alle mie pene.

E lascia che te lo dica, ho considerato chiunque come un possibile sospettato. (Davvero. Chiunque. Persino il cane di Hagrid, Fang. Non mi piace il modo in cui mi fissa.) Qualcuno potrebbe darmi della paranoica, ma credo fossi assolutamente giustificata. Ero, dopo tutto, viola, ricorda, e questa è difficilmente una cosa da prendere alla leggera. Ho pensato, piuttosto a lungo, che potesse essere stato Quirrell, dato che aveva contro un gran numero di prove, visto che il suo turbante era di una tonalità molto simile a quella della mia pelle. (ok, magari non era proprio una prova da ‘rinchiudetelo ad Azkaban per il resto della sua vita’, ma ero disperata. Sorpresa sorpresa, considerando che parliamo di me.)

Ma dopo ho dovuto riprendere il controllo di me stessa.

Voglio dire…Quirrell? Quell’uomo ha paura delle posate. (Triste, ma vero. Madama Bomb aveva afferrato una forchetta, mentre gesticolava per enfatizzare un concetto, e quel tipo si è praticamente fatto prendere dalle convulsioni.) Oh, sì, sono convinta che è un malvagio stregone il cui intento è quello di rendere la mia vita un inferno, prima di aiutare Tu-Sai-Chi nella sua gloriosa risurrezione.

Ah, certo.

Totalmente plausibile.

(notare il sarcasmo)

E quindi ero lì: sofferente, viola, e senza alcuna idea su chi potesse essere l’attentatore. A quel tempo, non avevo preso in considerazione i veri colpevoli. Dopo tutto, chi avrebbe anche solo pensato di sospettare…gli elfi domestici?

-----------------

 

5:14 P.M.

Scusa.

Mi sono presa un momento per rabbrividire.

Quindi, come tu, quaderno inanimato, puoi ben vedere ero in una situazione piuttosto difficile. C’era, inoltre, quel fastidioso problema per cui avrei dovuto incontrare altre persone, se non avessi voluto morire di fame. E non dimentichiamo il dilemma insegnamento.

Dopo una lunga serie di vari scenari mentali in cui Snape si sganasciava dal ridere, sono giunta alla conclusione che semplicemente non potevo. Non potevo mostrare in giro la mia faccia fucsia.

…Va bene, non era fucsia. Abbiamo già appurato che era un violetto lavanda che, se mai dovessi vedere ancora, temo mi manderebbe dritto al St. Mungo. Ma concedetemi l’allitterazione.

E così il mio piano, per la prima ora o giù di lì, era quello di starmene seduta nel mio appartamento fino a quando non fossi infine raggrinzita e morta. (Non certo l’idea più brillante che potessi formulare, suppongo, ma aveva comunque un qualcosa di tragicamente Shakespeariano)

Poi mi è venuta fame.

E, poiché su questo piano sono particolarmente brillante ed intelligente, l’unica cosa decente da mangiare che sembravo avere nella mia stanza era una vecchia scatola di Scarafaggi a Grappolo che Snape mi aveva regalato tre anni fa a San Valentino, in quello che lui pensava sarebbe stato un gesto sarcastico e spiritoso.

Ah, Difficilmente.

(Non chiedermi perché li ho conservati. Onestamente, non lo so. Inoltre, non voglio sprecare una ridicola quantità di inchiostro e cinque pagine di quaderno proclamando quanto, esattamente, non sia innamorata di lui.)

Ma entro mezzogiorno, quegli Scarafaggi a Grappolo sembravano sorprendentemente allettanti.

…La gente mangerà poi davvero quella roba?

Voglio dire, suppongo che le persone, là fuori, dovranno pure mangiarli, sennò non continuerebbero a produrli, no?

Eppure io non ho sicuramente mai conosciuto nessuno che li digerisse, fatta eccezione per una vecchia megera che ho incontrato una volta quando, al terzo anno, ero in gita ad Hogsmeade.

Scarafaggi a Grappolo: considerati una delizia  dalle megere di tutto il mondo.

…e di qui spiegato il regaluccio di Snape.

Lo odio.

Così, verso mezzogiorno e mezza, ero seduta lì, fissando gli Scarafaggi a Grappolo, dilaniata tra il pensiero di morire di fame o mangiarli, e quindi confermare il mio status di vecchia megera nella società.

E poi qualcuno bussò alla porta.

Naturalmente, la prima persona alla quale pensai fu Snape.

…non perché sia eccessivamente ossessionata da lui, o che. Solo perché è risaputo che lui ha questa abitudine di bussare alla mia porta nei momenti meno opportuni.

E quindi ho urlato (o almeno ci ho provato – ero talmente indebolita dalla fame e dallo stress emotivo che ne è risultato quasi un sibilo) “Va via, Snape! Non sono proprio dell’umore adatto!” 

Sorprenditi pure per la favolosa scelta di parole.

Va avanti. Non ti preoccupare. Sentiti pure libero.

Di sicuro Victoria lo era.

Perché, visto che sono fortunata, era lei e non l’untuoso professore di pozioni.

Ha aperto violentemente la porta, con questo orrendo sorriso stampato in faccia e ha chiesto “Spero di non…rovinare qualsiasi altro tuo programma, Auriga”

Immediatamente mi tirai una coperta sin sopra la testa, quindi il mio sguardo mortale e la mia crudele risposta “Fan culo. Hai una mente malata” non ha avuto particolarmente effetto su di lei.

Invece, scoppiò a ridere “Lo sai, tra le due sei tu quella depravata ”

Il che è, ovviamente, la cosa più ridicola che abbia mai sentito, considerando che sono andata a letto con un solo uomo e che sono possibilmente la trentunenne meno depravata del pianeta.

Non mi sono preoccupata di degnare questa affermazione con una risposta, e invece mi sono lanciata sul letto (che, grazie a Dio, era ora privo di chiodi) e nascosta sotto qualche altra coperta. Giusto per sicurezza.

“E’ vero quello che dicono sull’elfo domestico?” continuo imperterrita Victoria, completamente all’oscuro del fatto che ero stata a tanto così dall’intossicarmi con una scatola di Scarafaggi a Grappolo scaduti.

E’ davvero orribilmente insensibile a volte.

“No, ovviamente no!” ho replicato stizzita attraverso i due  lenzuoli, tre coperte, due piumini e un plaid sotto i quali mi ero rifugiata. (Ho la tendenza ad acquistare compulsivamente corredo per il letto. Beh, denunciatemi. Certamente diventa utile, dopo tutto. Guarda alla situazione in cui mi trovavo! Non so cosa avrei fatto senza la mia vasta collezione.)

“Ohh, bene” continuò Victoria, ancora profondamente ignara delle mie sofferenze. “Perché è vero che ho una mente aperta, ma persino io ti avrei detto che la tua perversione stava raggiungendo livelli—“

“Victoria!” strillai, sentendomi molto in vena per una Senza Perdono o due. “Non dirlo nemmeno!”

Lei scelse proprio quel momento per  chiedere come mai, esattamente, fossi sommersa dalle coperte.

Il che, ovviamente, si dimostrò una domanda piuttosto difficile a cui rispondere. Come si può spiegare a qualcuno che la propria pelle si è inspiegabilmente tinta di viola? Provi ad affrontare la cosa alla lontana, così la persona non si spaventa a morte quando ti vede, o glielo dici senza mezzi termini?

Beh, dal momento che entrambe le frasi ‘Victoria, sai quando a volte tutti sembrano essere d’accordo per rendere la tua vita un inferno…’  e ‘Sono viola’ sembravano un po’ stupide, decisi di non dire assolutamente nulla. Invece, semplicemente, tirai via tutte le coperte e le permisi di ammirarmi in tutta la mia prugnesca gloria.

Lei mi ha fissato in silenzio per qualche minuto (davvero non la posso biasimare) prima di chiedere prontamente “E’ per caso uno degli effetti collaterali di una nuova malattia venerea?”

Se c’è qualcuno che ha bisogno di liberare la mente da pensieri (sessualmente) inopportuni, quella è lei.

Voglio dire, i docenti di Aritmanzia dovrebbero essere tonti e noiosi e fare cose come contare i propri calzini per divertimento. E poi riorganizzarli in ordine alfabetico. (non sono esattamente sicura che questo sia possibile, ma i professori di Aritmanzia dovrebbero renderlo possibile. E’ questo il punto.) So per certo che il mio insegnante di Aritmanzia non pensava perennemente al sesso.

…o almeno spero davvero che non lo facesse.

Ew. Disgustose. Disgustose immagini mentali. Ho già un’enorme quantità di Danni psicologici che mi segneranno per sempre; non ho bisogno di pensare che il Professor Wigglewamph facesse cose…ugggh, disgustose.

Comunque, tornando ad argomenti leggermente meno angosciosi—

Così, poi, mi sentii in dovere di informarla che qualcuno aveva deciso di farmi impazzire, che nessuno era al sicuro, e che non osavo lasciare il mio appartamento perché chi sapeva se sarei mai stata in grado di ritornare viva? C’era qualcuno, là fuori, con una mente malvagia e malata, e che molto probabilmente avrebbe voluto vedermi morta.

“Inoltre” Victoria replicò, ridacchiando “Non vuoi che Snape ti veda con la pelle viola”

Stronza.

Fortunatamente, in mezzo a tutta la sua stronzaggine ha anche un po’ di cuore, e mi ha dato tutto il suo fondotinta babbano. L’ho mescolato col mio e ho tentato di ricoprirmi il volto.

…Sfortunatamente, la sua pelle è di qualche tonalità più scura della mia, così ora ho uno strambo camuffamento che non mi dona particolarmente.

Per niente.

Ma di positivo c’era che almeno non ero più del colore di uno degli abiti attentamente ricercati di Gilderoy Allock.

E questo doveva pur significare qualcosa, no?

Quindi, indossando un enorme tunica e un mantello (non avevo intenzione di mostrare la mia faccia in giro a meno che non si fosse reso assolutamente necessario) mi sono diretta verso la Sala Grande, per un pranzo che ritenevo meritato. Victoria non riusciva a smettere di ridacchiare, e spiccicava anche qualche battuta, a suo parere divertente, circa il mio assomigliare ad un Dissennatore nano. Gli amici.

Fortunatamente, il pranzo era quasi terminato e la maggior parte degli studenti aveva lasciato la sala, ma Neville Paciock è riuscito comunque a emettere un piccolo squittio e inciampare (finendo steso sul pavimento) non appena mi ha visto. Non esattamente la reazione più lusinghiera che abbia avuto da un uomo, ma nemmeno la peggiore.

…Sono così patetica.

La maggior parte degli insegnanti aveva ormai lasciato la sala, ma Quirrell era ancora nei paraggi, stringendo quella dannata iguana, contro la quale ho ancora intenzione di intentare una causa per violenza sessuale. Quando mi ha visto, ha iniziato a balbettare insensatamente circa le forze oscure, o qualcosa del genere, e ha lasciato cadere Herman nel purè di patate.

Mwhahahah.

La rivincita è meravigliosa.

Quindi mangiai praticamente il doppio del mio peso di ogni cosa (tranne del purè), attenta a non lasciare che le mie maniche si alzassero quel tanto che bastasse a rivelare il fatto che le mie mani erano vagamente viola. Victoria mi ha riferito, ridacchiando, che era dispiaciuta e sperava trovassi una soluzione al mio piccolo dilemma (Dubito davvero che ne fosse convinta. Humph.), e quindi mi ritirai nelle mie stanze.

Ero estasiata alla prospettiva di accoccolarmi nel letto e dormire fino alla lezione di quella sera (un vantaggio dell’insegnare al buio – gli studenti non possono rilevare se la tua pelle ha subito un cospicuo cambiamento di tonalità), ma il fato aveva altro in serbo per me. Appoggiato sul mio cuscino, aspettando il mio ritorno, c’era un terrificante pezzo di pergamena piegato.

L’ho afferrato con mani tremanti, intimorita dagli orrori che il suo spiegamento avrebbe rivelato…

Oh, cielo. Suona un po’ come un romanzo giallo, no?

E’ tutta quest’aria da ospedale--mi rende un po’ stramba.

Comunque, fondamentalmente, c’era un biglietto scritto in una sorta di sostanza rossastra proclamando:

‘NON CI SARA’ PIETA’”

Suppongo che non esagero nel dire che ero vagamente nervosa.

…Va bene, magari è un eufemismo. In realtà ho strillato, lanciato il biglietto in aria, sono corsa dov’è atterrato, l’ho calpestato ripetutamente, e poi gli ho dato fuoco con la bacchetta.

Ma insomma! Ero terrorizzata! Era piuttosto chiaro che la mia vita fosse in pericolo; Credo che fossi autorizzata ad essere almeno un pochino drammatica.

O…molto drammatica.

E’ uguale.

E fu allora che Snape decise di rendermi consapevole della sua presenza schiarendosi la voce.

…Non credo che ‘eh ehm!’ sia normalmente utilizzato per incutere timore nei cuori delle folle, ma ero già abbastanza nervosa! I rumori improvvisi ed io non ce ne andavamo esattamente  in giro mano nella mano, il che è perfettamente comprensibile.

Snape, comunque, si sorprese quando strillai e feci un volo di tre metri in aria prima di brandire la mia bacchetta e annunciare “Avvicinati ancora e ti uccido!”

Chissà cosa passa per la sua mente, davvero.

Non passa abbastanza tempo con altra gente. L’ha resto curioso.

Ma comunque, tornando alla mia storia di angoscia e agonia.

“Ti assicuro, Sinistra, non ho alcuna intenzione di avvicinarmi a te, per quanto questa prospettiva possa affascinare il tuo elfo spasimante” replicò, in quell’orribile voce, suadente e calma che ha il potere di farmi sentire un’idiota.

…Beh, ok, più idiota del solito.

E poi…

“Ti sei per caso accorta, Auriga, che il colore della tua pelle consiste di tre diverse tonalità, al momento?”

Dannato lui e le sue qualità osservative.

“Non so di cosa tu stia palando” ho ribattuto, il più distaccata possibile. (il che, sfortunatamente, non è precisamente notevole)

“Uno specchio potrebbe essere comodo, al momento” continuò Snape “Vedi, non solo c’è dell’avorio, ma anche una coraggiosa abbronzatura e, al di sopra di tutto, un po’ di viola”

“Viola?” ripetei, tentando disperatamente di fargli credere che la sola idea fosse folle.

“Sì” sibilò in quell’orribile tono serpentesco che è altamente Serpeverdesco (A causa della sua…Serpeverdità, suppongo). “Viola.”

“E ovviamente tu pensi che sia divertente?” tentai, decidendo che litigare con lui non mi avrebbe portato da nessuna parte.

“Non negherò che la situazione racchiude un alto potenziale comico” replicò, sogghignando un po’ “Benchè, al momento, sono più interessato a scoprire come, esattamente, questo sia successo”

Un consiglio, anche se sei un quaderno e un essere inanimato eccetera eccetera—

Mai, in qualunque circostanza, aprire il tuo cuore a Severus Snape.

Semplicemente, non è saggio.

Non importa se sei emozionalmente provata e stai potenzialmente per affrontare la morte. Non importa se la tua unica confidente ha deciso di ridere istericamente della tua situazione. Non importa se sei segretamente infatuata di lui, e se si dice in giro che sei la bagascia di Hogwarts, e se sei stata sessualmente attaccata da un elfo domestico e un iguana nella stessa settimana. Non importa nemmeno se sei viola, per l’amor di Merlino. Solo, non farlo.

Io l’ho fatto.

E nessuno ha sofferto come io ho sofferto.

“Vuoi sapere com’è successo? Vuoi davvero saperlo, Severus Snape? Beh, te lo dirò! Qualcuno vuole farmi la pelle! Sì, esatto! Qualcuno, proprio in questo castello, vuole portare via ogni traccia della mia sanità mentale e calpestarla! E quindi cosa fanno? Maledicono la mia vasca così la mia pelle diventa viola e mi torturano con un letto di chiodi e mi lasciano biglietti intimidatori scritti col sangue! E che ho fatto io per meritare tutto questo?? Niente! Voglio dire, sì, magari ti ho lanciato una tazza di caffè o due! Ho dato un paio di punizioni, e spaventato una schiera di innocenti novellini, e flirtato con un elfo domestico per intrufolarmi nel tuo appartamento, ma non è stata colpa mia! Vuoi sapere di chi è la colpa di tutto questo? Beh, te lo dirò. E’ tua, ecco di chi è! Mi stai facendo impazzire, insopportabile bastardo! Sei perfido e insensibile e sarcastico e non hai nessuna buona qualità, ma le stelle e l’ossessione e gli aggiornamenti sul diario e perché diavolo non esci dalla mia testa!?! Che cosa ti ho mai fatto? Cosa?! Voglio dire, sì, ti ho lanciato una tazza di caffè. Lo ammetto! Ho lanciato una maledetta tazza di caffè! Ma questo significa per caso che merito questo tormento???”

A questo punto, fui costretta a fermarmi, perché avevo detto tutto d’un fiato e ora avevo un po’ d’affanno, e non volevo aggiungere il blu come quarto colore della mia pelle.

E poi realizzai cosa avevo detto.

A Snape.

Ooops. Un grosso Ooops.

In cambio lui mi fissò. E mi fissò. E mi fissò ancora un po’.

E poi riemerse il sogghigno.

“Auriga, per quanto sia commosso dalle tue confessioni strappalacrime, temo di non voler passare un altro minuto in tua presenza, visto che tu sei davvero la creatura più psicologicamente disturbata che abbia mai incontrato” Una pausa. “Incluso il Signore Oscuro”

E con questo era andato, in una manciata di sguardi torvi, frusciare di mantelli neri e paragoni pipistrelleschi inclusi.

Comprensibilmente, ero un po’…stressata. Avevo solo accidentalmente detto a Snape che avevo una cotta per lui, ero viola, ero stanca, e c’era ancora quello sfortunato problema dell’essere uccisi quando meno me l’aspettavo.

E quindi, non appena mi ero gettata sul letto pronta per una buona dose di pianti e per il festival della lettura di Gilderoy Lockhart…loro invasero.

In un completo silenzio, vorrei aggiungere. (benché, suppongo, questo faccia parte dell’essere un elfo domestico, così da non irritare i tuoi ricchi padroni con la puzza sotto il naso).

All’improvviso, erano tutti semplicemente lì.

Elfi domestici, almeno venti di loro, tutti sfoggianti la medesima espressione di rabbia in quelle loro grigie uniformi di pezza. Il loro capo brandiva uno scopino di piume come se fosse una spada, e proclamò, in un tono che risulterebbe piuttosto formidabile, considerando che era alto quanto un poppante, “Noi è qui per vendicare i mali che Signorina ha fatto!”

Al che io potei solo replicare, perplessa “Cosa??”

Ora desidererei aver saputo, quando ho spezzato il cuore a Wimmy, che gli elfi domestici sono creature innaturalmente leali. Apparentemente, questo senso di lealtà dovrebbe essere rivolto solo ai loro padroni, ma quando un grosso numero di loro lavora insieme per un esteso periodo di tempo, la loro devozione si allarga anche ai colleghi elfi.

Il che, essenzialmente, significava cattive notizie per la povera me.

“Tu ha rotto il cuore di Wimmy, Signorina!” l’elfo squittì “Lui è il tuo fedele elfo domestico, Signorina, e tu è mentito a lui!”

A quel punto mi resi conto che avrei dovuto iniziare ad essere spaventata.

E in un certo senso lo ero. Sai, giusto un po’.

…Perfetto, ero assolutamente terrificata. Ma, davvero, un elfo domestico incazzato con uno scopino di piume è molto più spaventoso in persona di quanto non sembri sulla carta.

Seriamente.

E a quel punto gli elfi mi circondarono, avvicinandosi a me, da ogni parte, con i loro grossi occhi che mi scrutavano e le loro acute, stridule voci che echeggiavano nella stanza e nella mia testa, e potevo vedere l’espressione ferita di Wimmy nella mente ‘Signorina Auriga, Signorina! Wimmy ha stato pensando che c’è qualcosa tra noi! Wimmy si sbagliava’ – e quindi feci l’unica cosa che chiunque nella mia posizione avrebbe fatto—

Svenni.

Non appena rinvenni, la mia mente e tutto ciò che accadeva erano annebbiati: riesco a ricordare solo vagamente l’infermeria, e di aver aggrappato Madama Chips per la collottola, informando Silente che lei era ‘una di loro

…Oh, Dio. Sono licenziata. Così licenziata, sotto tanti diversi punti di vista. Devo esserlo. Voglio dire, Albus senza dubbio crede che io abbia certamente qualche rotella in meno.

Voglio dire, lui non è certo l’uomo più sano del mondo, ma accusare un’infermiera di essere un elfo domestico sotto copertura è un tantino eccentrico, anche per lui.

E quindi sono finita per svenire di nuovo, e tutto quello che so è che mi sono ritrovata in una stanza al San Mungo, con Snape seduto al mio capezzale, con l’aria di uno che preferirebbe mangiare una scatola di Scarafaggi A Grappolo scaduti che sedere qui.

Ordini di Silente, sospetto.

Probabilmente avrà pensato che la situazione racchiudeva uno splendido potenziale ruffiano.

Aha. Come se.

…Benchè, da un lato, non sono più viola. Sì. Sono tornata ad essere tutta carina e rosa carne.

Benchè, dall’altro lato, sono tata quasi ridotta alla pazzia dagli elfi domestici, ho aperto il mio cuore a Severus Snape, tra tutte le persone, e c’è un’alta probabilità che potrei perdere il posto.

Improvvisamente, non essere viola non sembra proprio una prospettiva tanto luminosa.

Non sono mai stata tra quelli che vedono il bicchiere mezzo pieno.

E Snape mi ha appena detto ‘di smetterla di scribacchiare in quel ridicolo quaderno’ tutto stizzito, perché a quanto pare sono libera di andare.

Ad Hogwarts.

Dagli elfi domestici.

Brrrr.

…Magari chiedo di poter rimanere un’altra notte.

 

5:39 P.M.

Ouch. Sono appena stata colpita in pieno petto da un perfetto Ghigno alla ‘Sfidami e prendo il tuo cervello per mostrarlo in uno dei barattoli del mio ufficio’ da Snape.

Verso Hogwarts sia, dunque.

To be continued...

Note della Traduttrice: Salve, miei prodi! Scusate ancora una volta il ritardo, ma, sapete come va, con i pranzi di Pasqua, si finisce di mangiare alle 5 del pomeriggio (se si è fortunati), e poi, se si è degli ubriaconi come la sottoscritta, rimani rapito dai fumi dell'alcool per un po'. Comunque sia, Auguri con un po' di ritardo! Ora, perdonatemi, ma vado di fretta (la valigia non si fa da sola) ma prometto di ringraziare ognuno di voi al mio ritorno. Grazie ancora per il vostro sostegno. E non temete. Ho un piano per pubblicare il prossimo capitolo non in ritardo di una lunga settimana.

Baci dolci e caramelle

Serena

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Capitolo 10
*** L'inferno non conosce furia peggiore ***


Capitolo 10

L’inferno non conosce furia peggiore

 

 

Tuesday, October 1, 1991

Astronomy Tower

9:12 P.M.

Hmm. Le cose sono state piacevolmente tranquille dal mio piccolo…incidente con gli elfi domestici.

C’è la remota possibilità che possa ricominciare a recuperare la mia sanità mentale?

Non so come, ma non credo proprio.

Probabilmente perché il mio occhio continua a contrarsi spasmodicamente in un terrificante stile Snape-esco ogni volta che dico, scrivo, o persino penso le parole ‘elfi domestici’.

Signore, aiutami, mi sto trasformando in Snape.

Che, tra l’altro, non riesco più a guardare in faccia. Le cose andavano bene fin quando ero ancora al San Mungo, e vagamente delirante, ma poi ho registrato cosa esattamente gli avessi detto.

Perché mi faccio questo?

In ogni caso, il contatto visivo non è più un’opzione.

 Qualche volta sono assolutamente tentata di mollare tutta questa storia dell’insegnamento e l’umiliazione che comporta e semplicemente…unirmi ad un circo.

Dio solo sa che i miei capelli sarebbero una piacevolissima attrazione.

Tipo, nella categoria dei fenomeni da circo.

E’ un peccato che la mia pelle non sia più viola.

 

Wednesday, October 2, 1991

Bedroom Quarters

7:35 A.M.

Strano. Non riesco a trovare il mio golfino.

 

7:37 A.M.

Snape.

 

7:38 A.M.

Il bastardo ha rubato la mia maglia.

 

 

1:16 P.M.

AAAAAAAAAAAARRRRRRRRRGGGGGGGGGGHHHHHHHHHH!!!

. . . Ehm.

Scusa.

Ma seriamente. Com’è possibile, chiedo a te-quaderno, che quell’uomo possa essere così profondamente…così totalmente…così completamente…

Beh, va bene, sono un po’ troppo stizzita per pensare ad una parola al momento, ma ti assicuro, non è niente di anche lontanamente lusinghiero.

Quindi.

Voglio dire, si comporta come se fosse un essere al di sopra di noi tutti. Non solo la pulizia è al di sotto di lui. Oh, no. Una ragazza non può nemmeno recuperare il suo maglioncino senza sentirsi una completa testa di rapa.

…Una sua scelta di parole. Non mia. Credimi, non direi mai niente di così ridicolo.

E la cosa triste, è che in realtà lui lo fa sembrare piuttosto notevole.

Piacevole, Snape non lo è.

Ed è pure un ladro di golfini.

Sì, mi hai sentito bene. O letto. O…non ci inabissiamo in tecnicismi. Il punto è, è vero. Perchè, esattamente, lui desiderasse avere il mio maglioncino va oltre la mia comprensione. Voglio dire, sì, ovvio, eravamo un po’ troppo distratti durante l’intera avventura dell’essere sessualmente-attaccate-dall’iguana di-Quirrell e dello  spezzare-i cuori-di elfi-domestici per prestare attenzione a cosucce come chi se ne è andato con la maglia di chi, ma dopo che tutto il caos si era sedato non ha realizzato che qualcosa di angora rosa pallido non era suo? A meno che non abbia qualche inquietante lato femminile che riesce a nascondere maledettamente bene, non riesco neanche ad immaginare cosa quell’uomo potrebbe fare col mio golfino. A meno che, ovviamente, lui non sia segretamente e sub consciamente innamorato di me, e ha finito per riportare distrattamente la maglia nell’appartamento con lui, e poi l’ha tipo…tenuta lì, lanciandogli qualche sguardo amorevole di tanto in tanto e poi sentendosi ripetutamente sopraffatto dal senso di disgusto per se stesso.

Ah. Giusto.

 

1:20 P.M.

. . . Sigh.

 

1:21 P.M.

Ahem.

Quindi, mi diressi di buon passo verso i sotterranei, assolutamente decisa ad attaccarlo con un tuonante ‘L’inferno non conosce furia peggiore di una donna la cui maglia è stata rubata da uno schifoso bastardo’ fin quando non fosse collassato in una miscela di spasmo oculare-pulsazione arteriosa-ghigno tanto che Gazza sarebbe dovuto venire a pulire il casino.

Ho in me una personalità deviata a cui non dovrebbe essere permesso di emergere spesso.

Peccato.

Avrei potuto essere un Serpeverde, ed anche uno buono.

Sfortunatamente, mentre ero in preda alla suddetta crisi di rabbia, mi sono dimenticata che lui era tipo nel mezzo di una lezione.

E lasciatelo dire, ci saranno un sacco di voci che gireranno tra i corridoi per almeno un po’ di giorni su quanto “La Professoressa Sinistra abbia perso la bussola”

I bambini hanno una mentalità così ristretta. Non è che sia così esageratamente strano se qualcuno entra nei sotterranei di Snape strillando “Dannazione, bastardo di un pipistrello troppo cresciuto, non mi interessa se volevi conservare qualcosina per ricordarti del nostro perverso rendezvous ricco di iguana ed elfi domestici dal cuore spezzato, ridammi indietro il mio maledetto golfino!”

Ma per caso i Grifondoro del primo anno hanno anche solo considerato che poteva anche non essere ciò che sembrava? (E comunque cosa sembrava? Dolci stelle. Oggigiorno I bambini sono così tremendamente corrotti)

Ovviamente no.

Pensano soltanto che la Professoressa Sinistra sia un’enorme sgualdrina.

Ma almeno ora a Snape tocca soffrire con me.

Mwahaha.

(ed ecco riaffiorare il mio potenziale da Serpeverde decisamente diabolica).

La bocca di Ron Weasley era spalancata in un’espressione di puro orrore, Harry Potter avrebbe desiderato essere piuttosto il Ragazzo Che Non E’ Sopravvissuto, Hermione Granger sembrava scandalizzata al pensiero che due insegnanti potessero essere così poco professionali (mi piace un po’ meno del solito al momento), e Neville Paciock era semplicemente sconvolto.

E Snape, in un sibilo molto serpentesco, rispose “Non ho idea di quello che stai dicendo”

Io (molto comprensibilmente) non volevo nient’altro che girare i tacchi e correre nella direzione opposta il più velocemente possibile, ma ora che avevo avanzato quella…violenta accusa, supposi che avrei dovuto tenere duro.

E quindi replicai, molto composta “Il mio maglioncino. Lo hai ancora, credo?”

A questo, Ron iniziò a ridacchiare fin quando Snape non rilasciò uno dei suoi sguardi più letali verso di lui. Il povero ragazzo sembrava terrorizzato. (Onestamente, non posso biasimarlo.)

“Magari sei stata dimessa dal San Mungo un po’ troppo presto, Sinistra” disse scioltamente Snape “Ti consiglio di fare visita a Madama Chips non appena ti sia possibile”

“Oh, no, Sev, non te la—“

Auriga. Fuori. Di. Qui.”

Non sono una codarda. Davvero. Non lo sono. Voglio dire, non che sia una Grifondoro o che, ma non mi rannicchio sotto le coperte, di notte, solo perchè temo che i Lethifolds mi vengano a rapire. (Er. O almeno non più così spesso.)

Ma quelle quattro parole furono abbastanza per farmi tremare dal terrore.

Solo nel caso in cui, sai, i miei studenti non dovessero ancora pensare che sono una psicopatica.

Sai, sinceramente non vedo l’ora di vederli a lezione, domani.

Oddio, no.

 

Astronomy Tower

7:45 P.M.

Tutto ciò che desideravo era cenare. E’ davvero chiedere troppo?

Apparentemente si, visto che non appena mi sono seduta, la mia cara, cara amica Victoria si è sentita in dovere di accogliermi, dolcemente, con “Hey, chi si vede se non la Troia di Hogwarts!”

E poi alcuni degli altri docenti hanno iniziato a ridere. Ridere. I miei colleghi sembrano trovare divertente il fatto che qualche entità superiore si sta esercitando a rendere la mia vita miserabile.

Persino la bocca della McGranitt si è impercettibilmente mossa in quello che, temo, dovesse essere un sorriso mal celato.

O magari persino un sorrisetto beffardo.

Buon Dio, ora Snape non è più il solo a farlo. Sono la causa universale dei sorrisetti di tutto il mondo!

La mia vita è una versione leggermente meno piacevole dell’inferno.

 

7:51 P.M.

…ma, sai, non deve per forza esserlo.

Potrei facilmente cambiare. Dopo tutto, questa è la mia vita. Posso controllare il mio dannato destino, grazie tante!

E non ho intenzione di accettare nessun altra di queste sciocchezze.

Oh, no.

E’ tempo di cambiamento.

 

7:54 P.M.

…e di un po’ di festival della Allock-lettura.

Ora, dove si è cacciato Viaggiare Con I Vampiri?

 

7:55 P.M.

Quando tutta questa storia del cambiamento avrà inizio, non devo mica liberarmi di tutti i libri di Allock, vero?

Perché, sai, questa storia non potrebbe andare tanto lontano.

 

To be continued...

N
ote della traduttrice: Ajajajaj! Chiedo venia. La mia amica non ha pubblicato il capitolo che le avevo mandato mentre non c'ero, e una volta tornata ho avuto la triste sorpresa. Mi dispiace tantissimo. Il capitolo è davvero molto breve, quindi ho deciso che, per ricompensa, pubblicherò il prossimo capitolo giovedì!! Tadaaaan!
Non vado oltre perchè sto crollando dal sonno. La Liguria era bellissima, l'ho amata dall'inizio alla fine e voglio assolutamente ritornarci...e poi faceva caldissimo! Una bella novità.

Ringrazio tutti i commentatori, vecchi e nuovi, e anche tutti i gentili e pazienti lettori. Sto lavorando per voi! (uhm...non fa un po' troppo campagna  elettorale?)

Baci dolci e caramelle
Serena...
...sempre più innamorata di Auriga...mi sto trasformando in una mini-lei a furia di tradurre il suo diario

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Capitolo 11
*** Amore e Reinvenzione ***


Capitolo 11

Amore e Reinvenzione

Thursday, October 3, 1991

Bedroom Quarters

8:03 A.M.

Ho deciso, dopo innumerevoli considerazioni, di reinventarmi.

…in realtà, mi è come venuto alla mente nel bel mezzo di un attacco di dolore e disperazione dopo il piccolo incidente del  “metti-in-ridicolo-te-stessa-davanti-a-innocenti-bambini-del-primo-anno”.

Ma è davvero importante?

Non credo.

Perchè d’ora in avanti, le cose cambieranno. Questa mattina mi sono svegliata sentendomi una persona nuova. Rinvigorita. E vagamente affamata; non ho mangiato molto, l’altra sera, dal momento che ero derisa dall’intero corpo docenti.

Ma non importa.

La nuova Auriga Sinistra non si dilungherà più su questi insignificanti dettagli.    

Oh, no.

Forse ti dovrei presentare.

…no, aspetta, dannazione.

Non parlo più con un quaderno come se fosse una persona.

Giusto.       

8:06 A.M.

Sarà più difficile di quanto pensassi.           

 8:07 A.M.

Dieci semplici passi per diventare un Individuo Meno Patetico

1.    Inizia a pronunciare correttamente il tuo nome.

…Dio, suona anche più patetico quando lo rileggo. Ma non è colpa mia se pronuncio male il mio stesso nome! Oh no. La colpa deve ricadere su mia madre. Vedi, lei pensava sarebbe stato fantastico darmi un nome astronomi-eggiante, dato che mio padre era un astronomo il cui cognome è, guarda caso, legato all’astronomia. Penseresti ci fosse già abbastanza astronomia in giro. Ma no. Mamma si scontrò col nome ‘Auriga’ e decise che dovevo assolutamente chiamarmi così, infischiandosene del fatto che il nome ‘Auriga’ è maschile.

E decise di pronunciarlo ‘Aur-i-ga’, quando, in realtà, dovrebbe essere ‘Aur-AI-ga’. Papà, essendo il coglione che è, pensò che fosse carino e non la corresse.

Non sorprendentemente, la prima volta che incontrai Severus Snape, con un ghigno – non sapevo che sarebbe stata la prima di tante adorabili espressioni facciali rivolte a me – disse, con quel tono freddo, minaccioso, e totalmente non attraente che ha dall’età di undici anni, “Non è ‘Aur-AI-ga’?”

Non so perché quell’uomo riesca sempre a farmi sentire profondamente sciocca. Voglio dire, era preso in giro dall’intera scuola, mentre io ero relativamente ignorata, eppure…ugh.

…il che ci porta alla numero due.

2.    Non permettere a nessuno di farti sentire profondamente sciocca.

Perché non sono profondamente sciocca. Ne sono consapevole. Voglio dire, si, ho i miei momenti non troppo, er, brillanti. Ma ero a Corvonero! Sono intelligente, Dio santo! E se non mi credi, chiedilo pure a quel maledetto Cappello Parlante. Sì. Giusto. E…

Devo smetterla di stare sulla difensiva. Davvero.

3.    Evita a tutti i costi di trovarti in situazioni potenzialmente compromettenti.

La nuova Auriga Sinistra non entrerà nella Storia (di Hogwarts) come la sgualdrina della scuola. Oh, no. La nuova Auriga Sinistra è raffinata e di gran classe.

4.    Non provare a sedurre nessuno dei tuoi colleghi.

Perché tanto non funziona.

E, tra l’altro, nessuno di loro è materia d’ispirazione per una seduzione decente, comunque.

5.    Inizia a trattare Wimmy più come un elfo domestico che come un ex-fidanzato che compatisci. Perché è un elfo domestico.

6.    Inizia a leggere di più. Perché come Professore – ed ex-Corvonero – dovresti essere in grado di sostenere conversazioni sulla letteratura moderna. Farà in modo che situazioni come quella in cui Minerva citava Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, mentre io credevo stesse parlando della madre di qualche alunno, non si ripetano più.     

7.    Sii rispettosa e gentile con tutti i tuoi colleghi. Tranne Snape.

…Ok, anche Snape.

8.    Non aver paura di punire i tuoi studenti se stanno oltrepassando il limite. Non scoppiare in lacrime se una Tassorosso è distrutta perché un Serpeverde ha deriso i suoi capelli, cosi che lei, in cambio, gli faccia comparire addosso macchie nere e bianche tipo Mucca Carolina.

9.    Fa qualcosa per quell’infernale cespuglio che ti ritrovi in testa.

E infine…

10.  Non portare Avanti nessun pensiero su Severus Snape – nè che si tratti di odio né che si tratti di altri strani, quasi amorevoli sentimenti. E’ semplicemente uno dei tuoi colleghi e pertanto ti è indifferente. La parola ‘bastardo’ è, d’ora in poi, cancellata dal tuo vocabolario.

Funzionerà. Lo so. Addio Auriga, Grande Troia di Hogwarts. Benvenuta Auriga J. Sinistra, Professoressa d’Astronomia competente, distaccata e sexy.

           8:16 A.M.

Non funzionerà mai.

Bedroom Quarters

11:25 A.M.

            Bwahaha! E’ geniale! Sto portando Snape sulla strada della pazzia col mio nuovo atteggiamento competente, distaccato e sexy.

E, sì, lo so che tecnicamente non dovremmo più parlare di Snape, ma crogioliamoci un momento in questa dolce, dolce vittoria, ok?

Questa mattina, è scivolato verso di me come un enormemente mostruoso pipistrello (in realtà era vagamente sexy. No! Basta!...er.), pronto a farmi passare le pene dell’inferno. “Auriga, per quanto apprezzi le tue piccole…visite” ha detto, col ghigno in crescendo “Ti consiglierei di non interrompere mai più le mie lezioni, se non vuoi ritrovarti misteriosamente morta a cena, una di queste sere, dopo un sorso del tuo succo di zucca.”

Al che io ho risposto col mio sorriso più gentile (ma distaccato, ricorda) “Certo, Professore.”

Oh, l’espressione sul suo viso. Ho cancellato il ghigno dal suo volto, e lui mi ha semplicemente…fissata, come se non avesse mai sentito niente di più sconvolgente.

“Nient’altro?” ho chiesto vivacemente.

Ma lui continuava a fissarmi, mentre ripeteva confusamente “Io…Auriga, cosa…Professore…tu…ghigno…no. Addio.”

Quell’uomo ha realmente detto ‘ghigno’. Non ha ghignato, l’ha solo…detto.

E’ incurabilmente strambo.

E io non mi sono mai sentita più rinvigorita. Qualunque maleficio usasse su di me, oramai è diventato storia! Aha!

E con questo si conclude il mio vittorioso aggiornamento. Quando tornerò, non farò più parola di Snape. Seriamente. Ora come ora, quell’uomo potrebbe essere morto per me.

           

Bedroom Quarters

12:05 A.M.

Buon Dio, sono innamorata di lui.

Il che è piuttosto inaspettato. Voglio dire, mai in un milione di anni avrei pensato che entrando in Sala Grande…ma…oh, lui è così affascinante e intelligente e perfetto.           

            Sigh.

Dopo tutte quelle insensatezze con Snape, è meraviglioso essere finalmente in grado di apprezzare il lato romantico di tutto questo. Meritava quest’agonia, senza dubbio.

Sì, è ufficiale.

Sono innamorata di Algernon Brightmann

  

12:08 P.M.

Suppongo che dovrei essere un tantino più coerente in materia, mh?

Beh, semplicemente sono entrata in Sala Grande per pranzare, e lui era lì. E’ un amico di Silente, abbastanza ricco. La sua famiglia possiede la catena d’abbigliamento Draghice, e lui passerà qui a scuola un po’ di tempo per discutere con Silente il nuovo disegno delle divise da Quiddich, o qualcosa del genere. Non c’è davvero ragione di perdersi in futili, inutili dettagli.

Il succo è, lui era seduto a tavola e parlava con Silente, mentre io ero un po’ agitata, anche se non lo davo a vedere. Semplicemente, mi sono lasciata scivolare sulla sedia tra lui e Snape, e poi…

Mi ha salutata.

Il che, suppongo, non sia un evento estremamente miracoloso. Mi hanno salutata altre volte nella vita, che tu ci creda o no.

Così l’ho ricambiato, tentando ardentemente di ricordare che io ero, appunto, Auriga J. Sinistra, professoressa di Astronomia competente, distaccata e sexy. Ed invece di girarsi e riprendere la sua conversazione con Silente, ha continuato a parlarmi. E’ stata la più bella conversazione che abbia mai sostenuto in tutta la mia vita, ed è andata più o meno così:

 

            Lui: “Salve”

            Io: (pausa prolungata, mentre riportavo alla mente il nuovo atteggiamento competente, distaccato e sexy) “. . . oh. Er. Salve.”

            Lui: “Algernon Brightmann. Il suo nome?”

            Me: “Auriga Sinistra.”

            (Credo di meritare qualche credito per averlo pronunciato correttamente.)

            Him: “Enchanté, Miss Sinistra.”

            Snape, dall’altra parte: un improvviso attacco di tosse.

            Io: (dopo una risatina da civetta, prima di ricordare la competente, distaccata ecc.) “E’ un piacere conoscerla”

            Lui: “Anche per me. Insegna qui?”

            Io:  “Sì, Astronomia”

            Lui: “Ahhh, la mia materia preferita. Adoro le stele. C’è qualcosa di assolutamente romantico nel cielo notturno."

            Io: “L’ho sempre pensato, sì.”

            Lui: (Inserire qui un sorriso che mi ha indebolito le ginocchia, sciolto il cuore, provocato un pericoloso aumento della frequenza cardiaca e che ha rischiato di lasciarmi stecchita su quella stessa sedia) “Sarei felicissimo di prendere parte ad una delle sue lezioni. Se fosse stata la mia insegnante, quando ero a scuola, avrei certamente prestato più attenzione”

            Io: “Sarebbe un piacere. Venga pure”

            Lui:  “Sicuramente”

            E poi c’è stata quest’adorabile pausa in cui noi ci siamo semplicemente scambiati un sorriso, il che si è rivelato conveniente, dal momento che mi ha dato il tempo di disegnare mentalmente e velocemente i vestiti delle damigelle.

            Lui: “Dunque, Auriga-”

            Snape dall’altra parte: “Credo che tu debba ancora padroneggiare la corretta pronuncia del suo nome, Brightmann.”

            A questo punto stavo già rimuginando pensieri maturi e professionali, della serie Va al diavolo e affogati con la tua stessa bile, pirla-bastardo di un coglione bastardo dei sotterranei.

            E credo di meritare un voto in più per non averlo detto ad alta voce.

            Lui: “Davvero? (a me) Scusa – ho per caso mal pronunciato—”

            Io: “No! Assolutamente no.”

            Lui: “Ah, perfetto. (a Snape) Infatti ero sicuro si trattasse di Auriga-”

            Snape: (particolarmente acido – Mi sorprende che ne siamo usciti tutti vivi. Onestamente, quell’uomo è folle.) “No. Se ti riferisci alla costellazione Auriga, alla quale appartiene la stella Sinistra, allora si pronuncia Aur-AI-ga. Comunque sia, se invece ti stai riferendo alla sgradevole ed inetta professoressa d’Astronomia di questa scuola, allora è Aur-i-ga.”

            E poi mi ha fissata con questo sguardo che mi ha mandato un brivido freddo lungo la spina dorsale.

           …oh, non in quel senso.  

            Non credo.

            Voglio dire, non in quel senso! Era solo…intenso. E un po’ terrificante. Un sacco terrificante. Nient’altro. Puro terrore, quello sguardo. Grr. Odio Snape. Bastardo. 

            E poi ha annuito bruscamente, prima di andarsene via, probabilmente diretto verso i sotterranei per spalmarsi in testa un po’ di gel o qualsiasi altra cosa faccia per divertirsi.

            E quindi Algernon si è girato verso di me, fissandomi attentamente, e sembrando decisamente sconvolto.

            E molto, molto attraente.

            Sigh.

            Ehm, comunque. Quindi, ovviamente, mi sono sentita in dovere di dargli qualche spiegazione, visto che non è mai piacevole subire uno degli attacchi mini-psicotici di Snape. Ed io lo so.

A quel punto ho detto la prima cosa che mi è passata per la mente, che, er, è stata “Severus Snape. E’ l’insegnante di Pozioni ed è un po’…sensibile, ultimamente”

“Sensibile?” Algernon ripetette confuso.

“Oh, si” dissi con un triste cenno del capo. “Vedi, noi avevamo una sorta di, er, relazione, lui ed io, se sai cosa intendo. Ma lui mi soffocava letteralmente di attenzioni, così ho chiuso.”

“Sul Serio?”

“Sì. Due anni fa.”

Sul Serio?

“Sì, sì” confermai, sospirando tragica “E lui ha qualche problema ad accettarlo. Continua a ripetermi che sono la sua anima gemella, l’amore della sua vita…e, ovviamente, io mi sento malissimo per aver spezzato il suo cuore così, ma suppongo che l’amore non possa essere imposto.”

“Ovviamente no” disse Algernon, fissando la porta dalla quale Snape era scomparso in un attacco di bastardosa rabbia pochi minuti fa. “Poveraccio…”

Annuii malinconicamente.  “Provo ad essere gentile con lui, quando lo vedo, ovviamente. Non c’è anche bisogno di torturarlo dopo tutto quello che gli ho fatto passare…”

“E’ davvero bello da parte tua” rispose Algernon, dedicandomi di nuovo uno di quei sorrisi, solo che questa volta mi ha mandato così in estasi che dovetti mantenermi al bordo del tavolo per evitare una dolorosa collisione col pavimento.
“Quindi, suppongo tu sia una sorta di spezza cuori.”

E fu allora che i miei adorabili sogni per i vestiti delle damigelle e per il perfetto bouquet (attualmente stavo considerando un mix di rose bianche e rosa- ma ora penso che sarebbe meglio bianche e rosse, e, ovviamente, una spruzzata di fiori di nebbia* nel mezzo…) si sono spenti per morire temporaneamente.

“No, no, per niente…è stata l’unica volta—“

“Ho intenzione di verificare questa teoria” disse, con questo…oh, è perfetto. Così bello. I suoi occhi sono così caldi e castani e si illuminano e…oooohhhh.

                      

12:22 P.M.

 

 Non pensare a me.

Sono solo, uh, tipo caduta dal letto.

Dannazione.

           

12:23 P.M.

            Ahem. Comunque.

E poi Silente l’ha richiamato a sè, volendo presentargli il professor Vitious e Victoria, quindi mi ha detto “E’ stato un piacere conoscerti, Auriga.”

Sono riuscita a mettere insieme uno sconvolto “Anche per me.”

E poi lui mi ha baciato la mano. Mi ha baciato la mano! Mi ha baciato la mano, mi ha baciato la mano. Ed io non avrei mai più lavato quella mano, se non fosse che subito dopo, mentre lo fissavo amorevolmente, sono riuscita a rovesciarmi tutt’addosso una brocca di succo di zucca. Quindi, la mia mano è stata lavata, ma comunque. Sigh.

“Non ti dispiace se passo per assistere alla tua lezione di stasera?”

Gli ho detto che no, non mi dispiaceva, e lui si è dileguato dopo un ultimo sorriso. Ed io mi sono versata addosso il succo di zucca.

Ma, fatta eccezione per l’ultima parte, oh, è stata la cosa più romantica che mi sia mai accaduta. E’ davvero destino. Scritto nelle stelle.

Aspetta. Cancella questo. Non è scritto nelle stelle, perchè lo scritto nelle stelle non è mai una buona cosa.

Questo è certamente un milione di volte meglio.

            Alla fine ho deciso per rose bianche e gialle.

…o magari le rose sono troppo formali? Forse margherite? Mi sono sempre piaciute le margherite. O garofani…

Ovviamente, non posso gettarmi nell’organizzazione di questo matrimonio. Dopo tutto, la situazione potrebbe presentare un paio di problemi. Per dirne una, se Snape scopre quella piccola, er, innocente bugia che ho raccontato nella foga del momento (e sinceramente non so perchè sia stata la prima cosa a venirmi in mente- penserai che sono sub consciamente innamorata di lui. E certamente non lo sono. Non quando sono consciamente innamorata di…Algernon. Sigh.) sarò destinata a provare un dolore che raggiungerà soglie mai immaginate. E, ancora più importante –

Che cosa mi metto a lezione stasera??

 

To be continued…

  

* Anche detti “velo da sposa”, si tratta di una bassa rosetta di foglie grigio-verdi strette e lunghe, da cui si dipartono lunghi steli legnosi, di colore grigio-argenteo, ricoperti da piccoli fiorellini, semplici o doppi, tondeggianti, di colore bianco, più raramente rosa. In inverno gli steli seccano completamente, sia nelle varietà annuali che in quelle perenni. La fioritura solitamente comincia in primavera e si protrae per lungo tempo, talvolta si può ripetere in tarda estate. Se volete vederli, potete trovare maggiori informazioni all’indirizzo: http://www.giardinaggio.it/giardino/perenni/perenni_singole/gypsophila/gypsophila.asp

Note della traduttrice: Promessa mantenuta! Piaciuto il capitolo? Personalmente, ritengo che l'entrata in scena di Algernon sia una benedizione del cielo, perchè, diamine, diamo un po' di ragioni concrete a Snape per diventare follemente geloso! Mwhahahha! E' assolutamente malefico, quell'uomo, e lo AMO. Ora, in queste due settimane avrò un po' di problemi di tempo, perchè devo dare un esame importante di inglese (ajajajaj) e paradossalmente non so se troverò il tempo di tradurre. Ne approfitterò in questi due-tre giorni, per fare altri due capitoli, ma poi mi fermerò per un po'. Non dovrebbe cambiare niente a voi, visto che ho un po' di capitoli da parte e ho quasi finito (sigh). Insomma, ci vediamo giovedì prossimo. E non dimenticate di recensire numerosi, i sondaggi dicono che il livello di attenzione sta calando!!! (oddio. Come sono patetica. Scusate se praticamente mendico recensioni, ma mi spronano a tradurre! Sono un po' depressa, a causa dello studio, ma che ve lo dico a fare, suppongo che siamo tutti un po' nelle stesse condizioni.) Per farla breve, ero tentata di aspettare ancora un po' ad aggiornare, almeno a stasera, ma sono troppo ansiosa (e vagamente di buon umore per via degli strascichi della gita e perchè oggi è andato bene il compito di letteratura. Credo.) e quindi...eccoci qui. 

Dunque, velocemente un bacione a  LadyGrief, JDS, scarabbokkio (non so per quale arcano motivo, ma in estate ho centinaia di maglie e vestiti arancioni. Comunque, magari avessi i capelli ricci!! Auriga è fortunata e non lo sa. Sigh. Comunque, sì, la Liguria era calda, ed è un trauma passare da un posto in cui ero a mezze maniche ad uno in cui metto ancora maglie e sciarpe di lana. SIGH.) anatrante (spero ti sia andata bene la verifica di latino, sennò mi sento in colpa!) shandril, Nezu (riuscita l'impresa di italiano? Questa scuola, nel periodo delle interrogazioni e dei compiti, ci fa impazzire tutti. In bocca al lupo per l'interrogazione di matematica e greco [nel senso che i prof devono essere mangiati dal lupo] e spero ti sia piaciuto Madame Bovary) Purple Bullet, Starliam, _neverland_, Nike87 (come ti capisco, anche io pensavo di non potermi mai appassionare ad una ship che non fosse Lily/Severus o alcune rare Severus/Narcissa [ma questo non più dopo Deathly Hallows, in cui ho amato Narcissa e ho deciso che non potrebbe mai tradire Luciusetto] ma semplicemente amo Auriga!) Celine_Falilith, Friz, nihal93

Bien. Fatto questo non ci resta che salutarci. 

Baci Dolci e Caramelle

Serena

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Capitolo 12
*** Una Verbale Molestia Sessuale Non Intenzionale ***


Capitolo12

Una Verbale Molestia Sessuale Non Intenzionale

Friday, October 4, 1991

Bedroom Quarters

1:30 A.M.

Sigh.

Temo di non poter elaborare oltre.

1:32 A.M.

…okay, posso.

Stavo provando ad essere perdutamente romantica, ma comunque meravigliosamente distaccata e ingénue, ma non posso resistere. Devo scriverlo a grandi lettere cubitali e poi ammirarlo adorante.

IO AMO ALGERNON BRIGHTMANN.

E mi rendo conto che mi comporto come una quindicenne in piena crisi ormonale.

Mi prenderò un momento per ricompormi.

1:34 A.M.

Sono ricomposta.

1:35 A.M.

La compostezza sembra avermi abbandonato.

Ma è durata per almeno 30 secondi, quindi credo di meritare qualche plauso per questo.

Ma seriamente…lui è così…

Sigh.

1:37 A.M.

Sigh.

1:38 A.M.

Siiiigh.

1:39 A.M.

Perfetto. La smetto, davvero.

(Sigh.)

Quindi, suppongo di doverti dare (sì, tu, Potente Quaderno Inanimato) un generale riassunto della serata.

Victoria ed io abbiamo passato quasi tre quarti d’ora a scegliere l’abbigliamento perfetto. Qualcosa che fosse inesorabilmente sexy, ma comunque professionale- in questo modo, sarei sembrata incredibilmente stupenda e avrei dato l’impressione di essere sempre incredibilmente stupenda. E’ un’idea di Victoria- lei è piuttosto geniale in questo campo.

E sì, beh, non sono proprio sicura che normalmente indosserei un abito da sera nero, senza maniche, con uno scintillante scialle bordeaux, per insegnare, ma per caso Algernon questo lo sa?

Non credo.

Così, alle undici e mezza, sono uscita dirigendomi allegramente verso la Torre d’Astronomia. Questa parte, devo ammetterlo, sarebbe potuta andare meglio.

Per prima cosa, non sono particolarmente portata per camminare sui tacchi. Non fraintendermi – sono certamente migliorata nel corso degli anni. Voglio dire, non vado più a scontrarmi con la povera Prozia Agnes tanto da provocarle, non so, un coma di tre mesi o qualcosa del genere, no?

Precisamente.

Ho deciso di lasciarmi tutto questo alle spalle.

Ma suppongo di essere ancora un po’…instabile.

E questa dannata instabilità ha probabilmente convinto Severus Snape che io sono pazzamente innamorata di lui. (Hah! Nei suoi sogni, forse. O forse no.)

Il Fato mi odia. Questo è stato oramai stabilito. Il Grand’Uomo del Piano di Sopra senza dubbio si sganascia dalle risate nell’ideare nuovi modi per torturarmi. E, molto fortunatamente, girato l’angolo, ho perso l’equilibrio, e sono malamente caduta tra le braccia di…beh, chi altri potrebbe essere? Certamente non Victoria, che mi avrebbe presa in giro ma non mi avrebbe assillata oltre. Non la Professoressa Sprout o Madama Chips, dal momento che entrambe sarebbero state molto gentili e dolci con me. Non la Professoressa McGranitt o il Professor Kettleburn. Nemmeno Raptor che, devo ammettere, sarebbe stato vagamente imbarazzante.

Ma oh no.

Severus Snape. Mr. Oscurità, Desolazione e Unto. L’unica rovina della mia esistenza.

Beh…

Forse non l’unica.

Ma certamente la più significativa, senza dubbio.

Immagina la scena--

Un momento prima sto passeggiando senza fretta, sentendomi sicura di me, elegante e incredibilmente favolosa, considerando il tragico svantaggio dell’essere me e tutto, e l’istante successivo sono aggrappata alle spalle di Severus Snape con lo sguardo fisso verso i suoi occhi neri e demoniaci che certamente non sono in alcun modo sexy.

E visto che siamo in argomento, mi sento in dovere di confessarti che la situazione in generale non era in alcun modo sexy.

No no.

Detestabile bastardo.

(Hah!)

Lui mi ha fissata, inorridito, per un istante, come se fossi il primo segno dell’Apocalisse, o un Grifondoro, o Destiny du Maurier, e poi il suo occhio sinistro ha iniziato a contrarsi, quasi impercettibilmente. E’ stato un po’ impressionante- mi chiedo se si faccia aiutare per quello.

E poi, inevitabilmente, ha cominciato a parlare.

“Auriga” ha detto, con voce bassa e pericolosa (decisamente non sexy) “Cosa stai facendo??"

Al che io ho replicato- nel tentativo di essere noncurante, ma fallendo miseramente visto che, in qualche modo, mi appoggiavo ancora a lui- “Vado a lezione. Non che questo ti riguardi.”

“Ah, capisco” ha risposto, tutto suadente (per non aggiungere irritante). “e tu normalmente…fai lezione--” (Ghigno) “—in un minuscolo vestitino nero e con delle scarpe che fanno di te una trappola mortale persino più incompetente del solito?”

A questo punto ero piuttosto  irritata. Voglio dire, ancora di più. E quindi mi sono accanita contro di lui. (Cosa che lui merita. Perennemente.). “Oh, ma che te ne importa?? Togliti di dosso!”

E poi l’ho spinto via con tutta la mia forza. Il che, sì, l’ha fatto spostare approssimativamente di due centimetri, ma sono assolutamente sicura che intanto ha recepito il fatto che LO ODIO ardentemente.

A questo ha risposto – preparati, quaderno, perché io avrei voluto avere il tempo di farlo –

"Credimi, Sinistra, se fossi sopra di te, non avanzeresti certo questa richiesta”

Onestamente, non sono mai stata più imbarazzata in tutta la mia vita. Onestamente. E considerando che stiamo parlando della mia vita, questo dovrebbe dirti qualcosa.

Ma sul serio. Ho avvertito la mia faccia andare a fuoco, e la mia bocca si è spalancata, e credo che sarei anche potuta cadere per terra visto che i miei piedi erano nuovamente così instabili.

Fortunatamente, non ero l’unica ad essere profondamente scioccata. Snape sembrava sorpreso oltre ogni limite di averlo detto, e immediatamente l’occhio tornò a contrarsi clamorosamente. Non stava nemmeno ghignando- semplicemente mi fissava sconcertato, come se avesse appena rivelato il suo più oscuro e recondito segreto a tutto il mondo.

E poi ha detto, in un modo un po’ affrettato, “Devo andare.”

Io, molto comprensibilmente, ho risposto “Anche io”, e poi siamo fuggiti in direzioni opposte.

Beh, non siamo esattamente fuggiti. Io ho tipo zoppicato quanto più velocemente possibile senza rischiare di rompermi una caviglia, mentre lui si è allontanato impetuosamente in quel suo modo da grosso pipistrello.

E’ stato un evento veramente bizzarro. Mi chiedo quasi se non l’abbia immaginato, se non fosse che non capisco perché mai avrei dovuto. Sicuramente non sono così pazza.

Credo di essere stata sessualmente molestata – verbalmente, sì, ma tuttavia sessualmente molestata – da Severus Snape. Non intenzionalmente. Il che mi fa quasi pensare che lui sia un pochino attratto da me.

Ma, onestamente, non m’importa. Perché…

Algernon.

Ooh, lui è meraviglioso, e non prenderebbe mai e poi mai parte ad una verbale molestia sessuale non intenzionale. Al contrario…

Mi ha portato una rosa.

Una singola rosa rossa.

Nessun uomo ha mai fatto questo per me. Nessun elfo ha mai fatto questo per me. E’ stato così incredibilmente romantico, che credo di poter piangere.

Er. Effettivamente ho pianto un po’, mentre stavo girando tra i banchi per controllare le mappe astrali dei Serpeverde del primo anno. E poi quel piccolo marmocchio di Malfoy ha dovuto chiedere in quel suo stridulo tono strascicato,
“Professoressa, sta piangendo?”
Mini-bastardo.

Gli ho detto che i miei occhi stavano semplicemente lacrimando giacché mi aveva schizzato una goccia d’inchiostro nell’occhio, e per poi dargli tre notti di punizione. Mwhahaha. E poi dicono che solo Snape sa essere mostruosamente scorretto.

Naturalmente, la risposta di Malfoy è stata “Aspetti solo che mio padre venga a saperlo!”

Così ora mi toccherà affrontare le ire di Lucius Malfoy, il che segnerà la mia fine. Era un paio di anni avanti a me, ad Hogwarts, e non ho ancora dimenticato quella volta in cui ha quasi ucciso Peter Minus per aver calpestato la sua copia di Streghe Selvagge: una Rivista per Maghi.

Magari avrebbe dovuto farlo. Cioè, sarebbe stato certamente un modo più piacevole di lasciare questa terra, in confronto a come Sirius Black l’ha fatto fuori.

Ugh. Gli uomini sono tutti bastardi, in un modo o nell’altro? Inizio a sospettarlo. Ma sono sicura che nessuno sia tanto bastardo quanto Sirius Black. Effettivamente avevo un debole per lui, ai tempi della scuola. Il solo pensiero ora mi disgusta.

Ma comunque. Non dovrei pensare a cose sgradevoli, visto che ora ho Algernon.

Si è presentato in classe un paio di minuti dopo di me, ed è riuscito a rendere le mie ginocchia così incredibilmente deboli che sono accidentalmente caduta su Pansy Parkinson. Fortunatamente, non credo se ne sia accorto. E lui è così affascinante. Ohhhh…sigh.

Mi ha sorriso dolcemente e mi ha detto “Grazie per avermi permesso di prendere parte a questa lezione”

Al che ho replicato “No problem”, per poi immediatamente realizzare che parlavo come una dodicenne.

E poi mi ha porto la rosa, così ho suggerito con voce strozzata alla classe quello che dovevano fare, per  poi prendermi un momento per…commuovermi un po’.

Mentre i bambini lavoravano (o lanciavano palline di carta attraverso la classe nel caso di Malfoy. E’ un ometto splendidamente maturo.) Algernon ed io ci siamo appartati in un angolo e abbiamo parlato un po’. Mi ha detto perché ha sempre amato l’astronomia, e poi ha detto che ero, e cito, splendida. Non sono sicura, ma credo che nessuno me l’abbia mai detto prima. Persino mia madre, Dio la benedica, non ha mai potuto tralasciare il fatto che sono a malapena della taglia di Vitious (perfetto, centimetro più centimetro…centimetro più) con i capelli più crespi mai visti dal genere umano.

D’altra parte, Algernon…sigh.

E poi quando Malfoy ha continuato a lanciare palline di pergamena, Algernon gli ha intimato bruscamente di smetterla, ma in maniera così gradevole che Malfoy non ha potuto minacciare di aizzare suo padre contro nessuno.

Algernon Brightmann, sei perfetto, ti amo, e ceneremo insieme ad Hogsmeade domani sera.

Me l’ha chiesto. Oh, è stato stupendo! Quindi domani, ceneremo al Golden Watch alle sette e mezza.

Oh, non riesco ancora a crederci. Ho finalmente trovato l’uomo perfetto, ed il suo occhio non si contrae, le sue spalle non tremano e il suo volto non ghigna.

2:02 A.M.

…Ma oggi ho indossato il mio unico vestito buono.

Dannazione.

Saturday, October 5, 1991

Bedroom Quarters

11:45 P.M.

Sigh!

La cena è stata perfetta! Ho avuto altri fiori – una dozzina di rose, stasera color pesca – e lui ha stretto la mia mano attraverso il tavolo. Oh! Lume di candela, cibo meraviglioso, il miglior appuntamento della mia esistenza…

Credo di essere sulla buona strada per farmi un fidanzato.

Sigh!

Tuesday, October 8, 1991

Teachers’ Lounge

12:03 P.M.

Sigh!

Thursday, October 10, 1991

Bedroom Quarters

7:49 A.M.

La scorsa notte, a lezione, Hermione Granger mi ha detto che sembravo particolarmente allegra.

Non ho potuto evitare una sciocca risatina, per poi replicare che l’amore fa questo alle persone.

Hermione era corrucciata, e credo stesse per informarsi se fosse appropriato per gli insegnanti coltivare relazioni amorose, o qualcosa del genere, ma è stata interrota da Ron Weasley quando lui ha iniziato a mettere in scena la sua esagitata pantomima dei conati di vomito.

Monday, October 14, 1991

Teachers’ Lounge

12:24 P.M.

Teeheehee! Algernon ed io stavamo prendendo un caffé durante la pausa pranzo. Mi ha detto che ero, e cito, incantevole, e poi mi ha aggiustato gli occhiali su per il naso.

Snape, che per caso si trovava lì al momento, ha gettato la sua tazza nel lavello con tanta forza che è andata in pezzi.

Sinceramente. Qualcuno è forse un po’ violento?

Friday, October 18, 1991

Bedroom Quarters

9:19 P.M.

Stasera a cena, Albus ha fatto notare che Algernon sembra aver ampiamente prolungato il suo soggiorno qui a scuola. 

E vuoi sapere a causa di chi?

Mia! Mia! Mia!

Quell’uomo mi ama!

Friday, October 25, 1991

Bedroom Quarters

10:02 P.M.

Mio Dio – è davvero passata una settimana dall’ultima volta che ho scritto?

Suppongo di essere stata semplicemente troppo occupata, tra l’insegnamento, il mio fidanzato, e tutto.

(Fidanzato! Wheee!)

Sai cosa significa, vero, quaderno? Vero? Sono riuscita a stare più di una settimana senza nemmeno toccarti. Chiaramente, ho fatto ciò che sembrava impossibile.

Mi sono fatta una vita.

10:05 P.M.

Passando ad altro, Snape sembra particolarmente sgradevole negli ultimo tempi.

Mi domando perchè.

To be Continued...

N
ote della traduttrice: Dehihiho! Capitoletto alquanto interessante, nevvero? E, oh, beh, come non amare un uomo che ti molesta verbalmente sessualmente e non intenzionalmente? Tra l'altro *si schiarisce la gola, controlla che non ci siano orecchie indiscrete o minorenni ad ascoltarla* sono ampiamente convinta che davvero Auriga non si lamenterebbe più di tanto se Snape fosse sopra di lei. Ohoho. Come sono maliziosa oggi. Dunque, sono particolarmente fiera di me stessa perchè nonostante la settimana pesante che ho avuto, e nonostante l'ormai imminente esame, ho finito di tradurre un altro capitolo. Yeah! Ve l'ho detto che dopo la gita mi sto fissando con le canzoni napoletane? E' davvero inquietante. Soprattutto perchè le ho sempre denigrate. Ma sono un piccolo spettacolo.
Vi devo chiedere un favore. Se doveste notare qualche espressione cacofonica, o soprattutto dialettale (tento di non inserirvene, ma a volte nel linguaggio parlato dimentico di eliminare qualche parola particolarmente calzante ma decisamente dialettale. Ed il mio incubo è di ritrovarla improvvisamente in un capitolo senza notarlo.) fatemelo sapere.

passando ad altro. Grazie a:

Nezu: spero che tu sia guarita! Proprio oggi sono stata interrogata in italiano e latino. Sai cosa? In questi giorni proprio stavo leggendo lo Zibaldone di Leopardi e Madame Bovary! Leopardi è uno dei miei amori proibiti, davvero (un tempo avevo anche io un professore figo di italiano, ma non riuscivo a spiccicare parola quando mi interrogava. Sono una sfigata. Preferisco le professoresse pazze, zitelle e in menopausa. Anche se avere un professore estremamente figo era sempre stato un mio sogno.) Hai visto? Snape sta RODENDO di gelosia, poverino. Sai, passa il suo tempo a lanciare freccette all'effige di Algernon e a progettare la sua imminente morte. Almeno una piccola soddisfazione per Auriga *annuisce saviamente*. Come te, anche io spero che l'autrice ritrovi l'ispirazione.

nihal93: credo proprio che le tue previsioni fossero azzeccatissime! L'autostima di Auriga ora può essere vista dallo spazio. E poi, si sa, la gelosia è il più dolce e piccante condimento per una (potenziale) stora d'amore ben riuscita. Anche io voglio Allock!! C'è una breve one-shot che prevede una sorta di salto nel prossimo futuro con Allock, San Valentino e tanta terrificante gelosia. Eheheh. Ma non vedo l'ora che continui questa fic!

crilli: parli con una che ha imprecato contro il videoregistratore rotto per due ore, per poi realizzare (o meglio, per poi farsi dire dalla madre che l'aveva realizzato) che non avevo inserito la spina. Come puoi ben notare, hai una partner in crime (giusto per citare un capitolo delle Lamentations, eheheh). Io Adoro Algernon, non tanto per il personeggio in sè, quanto più per le reazioni che suscita in...beh, Snape ovviamente!

scarabokkio: Awww, lo so che sono ripetitiva ma amo alla follia le tue recensioni. Dunque. Disgraziatamente tutte le mie amiche hanno ricci perfetti tipo pubblicità della L'Oreal (ti lascio immaginare l'invidia) ed io con i miei capelli a scopettino mi sento davvero un'emarginata (soprattutto perchè, pur essendo lisci, tendono ad elettrizzarsi tutti e non rimanere mai come dovrebbero). Quindi tendo a guardare con sguardo amorevole ogni riccio. Per quanto riguarda lo strillare, io sono di Napoli. Qui quando si parla normalmente si strilla, quando si gioca ci si urla dietro o sembra sia scoppiata una rissa, quindi...sono abituata ^_^ e non me la prendo, anzi! Per quanto riguarda La Posta Del Cuore (per ogni Auriga), hai assolutamente ragione. Sarà che io cerco ogni scusa perchè non trovo ancora uno straccio di uomo decente (sigh) ma non mi piacerebbe avere uno zerbino galante e romanticiuccioso come Algernon. Snape è bastardo ma soprattutto SEXY. E Dobby certamente è una gran bella opzione (visto che siamo in vena di confidenze, quel riferimento a camere puramente non reali "non" si applica realmente anche alla mia "non" camera) e se accettasse anche di cucinare lo sposerei immediatamente. Silente...beh, c'è chi dice sia gay, ma per lo meno ti può dare qualche utile consiglio di moda, no? Per il resto...un'ecatombe. PS: io ho due cani, e quando arriva il periodo del cambio-stagione ed iniziano a cambiare il pelo, il nero è assolutamente abolito dal mio vestiario).

Anatrante: Innanzitutto, mi spiace per il compito. Virgilio mi sta particolarmente antipatico (fui interrogata sulle Bucoliche e l'Eneide, e quando la prof mi mise davanti il passo da tradurre volevo morire). Grazie per la recensione, e non lasciarti tirare giù! Ogni recensione è ampiamente apprezzata, credimi.

shandril: Bwhahhaha, previsione azzeccatissima!

jame: grazie per la recensione, e scusa per la piccola disavventura della cena! Immagino la scena e...bwhahha! E' successo anche a me durante una spiegazione di chimica (non chiedermi come ho fatto a collegare Auriga col primo principio della termodinamica. Non lo so. Ma è stato un po' imbarazzante scoppiare in un attacco di risa isteriche in una classe silenziosa. Un po'.). Spero che i prossimi capitoli continuino a provocare lo stesso effetto. (ovviamente, non alla presenza di professori universitari o di costosi completi firmati. Caso in cui la lettura di questa storia potrebbe venire a costare un patrimonio)

BlackRoseImmortal: ho sempre amato Bridget, e amo ancora di più la cara Auriga, alla quale ormai sono affezionata neanche fosse una mia creazione. Tradurre mi diverte, in più si rivela anche particolarmente utile quando stai preparando un esame di inglese e ti procura nuove, interessanti espressioni. Mi sono accorta del problema con l'html, ma non sono ancora riuscita a risolverlo. Grazie per avermelo segnalato.

JDS: decisamente un principe azzurro, con una scintillante armatura ed un cavallo bianco...apprezzato soprattutto per la reazione di Snape! Povera Auriga, spero che alla fine riesca ad avere le sue damigelle ed il suo matrimonio da favola...ma con il suo Principe Pipistrello!

Elly: uhm. Snape è un personaggio così emblematico che non sono mai sicura se un OOC sia davvero poi tanto OOC. Ecco perchè lo amo. Non sai cosa aspettarti da lui. Ma, sicuramente, questo Snape è decisamente In Character con il Severus dei primi libri (un Severus scorbutico, adorabile, sexy, malvagio, bastardo, intrigante...LO AMO). E spero anche che l'autrice non si lasci troppo condizionare dal settimo libro; non troppo, almeno. Perchè significherebbe pensare che Snape non può amare Auriga e, beh, sarebbe troppo duro da accettare per la mia fragile psiche.

Rika88: grazie! Sono contenta che la cara Auriga faccia ancora strage di cuori!

Nike87: Il fatto che Auriga sia in grado di tirarti su di morale mi rende davvero felice, spero di poter continuare a farlo! Personalmente, leggo "Auriga" visto che è come lo leggerebbero i latini, e non "AurAIga" come la nostra cara prof Sinistra sostiene si legga; certo, all'americana. Ma io sono una gran sostenitrice della lettura alla greca/latina dei nomi. Come Hermione. In greco si legge così come si scrive, ma la Rowling continua a dire "Her-Mai-Oni". Sigh. Vedrai gli effetti sconvolgenti della piccola et innocente bugia! Non sono neanche lontanamente immaginabili...ehehehhe.

Come al solito, grazie anche ai lettori. Ci vediamo tra una settimana!
Baci, dolci e caramelle
Serena

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Capitolo 13
*** Sospetti e Dolce Sofferenza ***


Capitolo 13

Sospetti e dolce sofferenza

Tuesday, October 29, 1991

Bedroom Quarters

3:02 P.M.

            L’addio che ci separa è un dolore così dolce.

Onestamente, ora capisco di cosa stesse parlando Giulietta. Beh, sì, okay, l’ho sempre capito- non sono poi tanto stupida; ero a Corvonero, ricorda- ma ora lo provo sulla mia pelle. Ed a me nessuno ha detto “ti direi buona notte fino a domattina”!

Algernon se n’è appena andato.

Non è che non ci rivedremo più, naturalmente. E’ solo che doveva tornare a lavoro- un qualche disastro con delle madri che si lamentavano di qualche abito leggermente troppo succinto per streghe adolescenti che è stato messo in vendita lo scorso mese (Ha ricevuto una Strillettera  questa mattina a colazione; seriamente, non hanno niente di meglio da fare??). E, beh, ovviamente, io sono obbligata a rimanere qui, educare le giovani menti e blah blah blah. Certo, potrei andare a vivere con lui a Diagon Alley, fare capolino nello sfavillante mondo della moda (in realtà, mi dicono che è un mondo davvero crudele – chi l’avrebbe mai detto?) se non fosse per il fatto che mi si chiede di insegnare nel corso dell’intero anno scolastico.

Dannazione.

Potrei far presente a Silente che troppa Astronomia si è verificata pericolosamente dannosa per la vita sociale delle persone – un esempio? Io. – ma, in qualche modo, dubito che mi darebbe ascolto.

Ridicolo vecchiaccio. Probabilmente non capisce il dolore che si prova nell’essere separati dal tuo unico vero amore.

Dolore che io certamente provo.

E’ tremendo!  Mi manca già! Ora che se n’è andato, l’unica opportunità di ricevere fiori sarà se Wimmy decide di perdonare la mia promiscuità, e Snape ricomincerà a prendermi in giro, e se la smetto con tutta la problematica faccenda del trucco, tutti sapranno che lo stavo facendo solo per fare colpo su un uomo! Quanto patetico può essere?

…Ma onestamente. Sono stufa di cecarmi l’occhio con la matita ogni mattina. Semplicemente, è un rischio che non ho intenzione di correre senza una buona motivazione.

Ovvero Algernon.

Oh, come sopravviverò?

           

3:12 P.M.

Non guardarmi così. Penserai che sto facendo la sciocca e la melodrammatica, ma tu non capisci! Sei solo un quaderno, e certamente non hai mai provato l’ebbrezza dell’amore vero e immortale in nessuna delle sue forme!           

3:14 P.M.

           …O almeno, spero davvero che tu non l’abbia provato.

3:15 P.M.

Brrrrrr.

3:16 P.M.

Giusto. A questo punto credo che andrò in giro per i corridoi, crogiolandomi in tutta la dolce sofferenza.

In qualche modo sembra appropriato.  

3:46 P.M.

Onestamente, credo di essere impazzita dal dolore.

Perchè Severus Snape non si diletterebbe mai e poi mai in niente che ricordasse anche solo vagamente una danza della vittoria.

Magari il pavimento era ricoperto di puntine da disegno, e lui ha dovuto saltare su e giù come un maniaco per evitare danni seri e permanenti ai suoi piedi.

Ma questo non spiega perché stesse muovendo anche le braccia. O perché il suo viso rivelasse un’inconfondibile espressione di trionfo.

Magari lui è persino più disturbato di me.

3:49 P.M.

…Perfetto, lo ammetto. Snape non ballerebbe mai. Semplicemente, non lo farebbe. Era tutto nella mia testa. Sono impazzita. Stavo passando davanti alla sua camera, e ho sbirciato – la porta era leggermente aperta – e lui probabilmente stava solo in piedi davanti allo specchio, esercitandosi a ghignare o qualcosa del genere.(il fatto che lui riesca a sopportare il suo stesso riflesso mi fa pensare che forse il Cappello Parlante avrebbe dovuto metterlo a Grifondoro. Sì, esatto. Hah! Chi dice che non ho un talento per i commenti sagaci e taglienti?)

Ma il punto è che sto impazzendo. Ho le allucinazioni. Il dolore provato per aver perso il mio unico vero amore mi sta mandando direttamente al San Mungo. Spero almeno di non finire proprio lì, perché tutti mi ricordano probabilmente  come la pazza signora degli elfi-domestici. Un soprannome  non esattamente lusinghiero. Ma magari non tanto brutto come La Troia di Hogwarts.

Hmm.

In ogni caso, Algernon deve tornare da me prima che mi sbattano lì. Possibilmente in via definitiva.

Che siano maledetti gli abiti scandalosi!

4:03 P.M.

Victoria ha appena fatto irruzione in sala; era decisamente confusa, e mi ha chiesto se sapevo che a quanto pare Snape stava ballando circa mezzora fa.           

 Quindi magari non sono pazza.

Il che significa, infatti, che lui lo è.

Mwhahahah.          

Ora sì che mi sento molto meglio.

D’altro canto, la povera Victoria sembrava sul punto di rimanerci secca, quindi l’ho mandata da Madama Chips. E’ tutto molto comprensibile, ovviamente. Suppongo che la maggior parte delle persone non possegga la mia stessa delicatezza nel maneggiare Snape.

           

4:06 P.M.

Potevo dirlo in modo più sbagliato?           

4:07 P.M.

Beh, non che intendessi niente con questo.

Ovviamente.           

4:08 P.M.

Se lo dici a qualcuno, giuro su Dio che ti distruggerò.           

4:09 P.M.

Quaderno.

4:10 P.M.

…Giusto, allora.           

4:15 P.M.

Sì. Mi sono ricomposta. E’ tutto perfettamente a posto. Maneggiare Snape? Hah! Non credo proprio.

Quindi, sì. Algernon. E’ andato, almeno per il momento, ed io non sono psicopatica. Tutto va…come deve andare, suppongo.

E sì, naturalmente, la parte della dolce sofferenza è piuttosto inevitabile. Ma l’amore si rinforza con la lontananza, dopo tutto. Scommetto che quando ci rivedremo, saremo l’uno pazza dell’altro.

…A meno che, ovviamente, lui non incontri qualche strega favolosa e sofisticata che indossa solo i più eleganti modelli Draghice – probabilmente va a prenderli direttamente da lui, quella sgualdrina- e possiede un sacco di diamanti e sa perfettamente come muoversi in società. Sì, riesco anche a vederlo- probabilmente sarà una Black, o una Malfoy, o una di quelle tipe snob e alla moda, e la sua combinazione di bellezza ultraterrena e conoscenza delle Arti Oscure lo stregheranno nel giro di una settimana!

Forse persino in 5 giorni.

Sapevo di odiare Narcissa Malfoy per una ragione. Ho sempre avvertito che non poteva portare niente di buono!

…probabilmente perchè veniva da una delle più riconosciute famiglie apertamente sostenitrici delle Arti Oscure nel mondo magico e ha sposato un membro di un’altra di queste famiglie. Ma comunque.           

 Me ne sarei dovuta accorgere prima. Ovviamente lei è perfettamente in grado di portarmi via Algernon!

Cioè, sì, certo, è sposata, ma chi ci dice che la fedeltà sia nel vocabolario dei Malfoy?? Conosco i suoi modi dissoluti e assolutamente scandalosi- dopo tutto, sono io che l’ho beccata mentre familiarizzava (abbastanza da sentirsi così generosa e condividere un po’ di saliva) con Lucius Malfoy al ballo dell’ultimo anno, al quale era accompagnata da Marius Macnair.

Troia.

Vedi?? Ovviamente sarà attratta da Algernon! Lui è bello e molto ricco- almeno quanto Lucius, ci scommetto- e ha un fascino innocentemente Grifondoresco. (In più, i suoi capelli sono stupendi quasi quanto quelli di Lucius.) Dio, perché non me ne sono accorta prima?? Naturalmente sarà presa dalla più sfrenata lussuria, in qualche modo- voglio dire, sicuramente l’attrae il pericolo! E’ esattamente come un romanzo che ho letto un paio di settimane fa, il nuovo di Moira K. Mockridge. Questa strega oscura, Griselda, seduce il migliore Auror del Ministero, e riesce a scamparsi Azkaban grazie a questo. Lui è completamente infatuato, e lei è totalmente immersa nella peccaminosa lussuria di questa storia, ed è decisa a corrompere il suo animo e portarlo al lato oscuro della forza…

Va bene, sì, alla fine lei ha ritrovato la retta via e i due si sono sistemati in una bella casetta con un paio di pargoli.

Ma comunque.

Il lieto fine non esiste mai nella vita reale!

Il che significa che Algernon è destinato ad affrontare la via della corruzione per mano di una Narcissa Malfoy!

Oh, Dio. Devo metterlo in guardia. Devo, prima che lui si innamori di lei, lasciando me patetica, trentunenne e single per il resto dei miei giorni- a meno che, ovviamente, Wimmy non decida di guardare oltre il cuore che un tempo gli spezzai.

…Sto solo scherzando. Davvero. Non importa cosa succederà, non uscirei mai con un elfo domestico.

O, almeno, al momento non credo che lo farei.

…E, a ben pensarci, in realtà non sarò trentunenne per il resto dei miei giorni.

Beh, questo è semplicemente scoraggiante.

ODIO NARCISSA MALFOY E TUTTO CIO’ CHE RAPPRESENTA.

4:32 P.M.

Potrei anche essere ancora un tantino risentita per quella volta, al sesto anno, in cui mi chiamò brutto pezzo di mezzosangue cretina dai capelli a cespuglio.

4:33 P.M.

Stronza.           

4:34 P.M.

Magari posso convincere, in qualche modo, Algernon a tornare da me per, non so, SEMPRE.

Posso dirgli che sto morendo, o qualcosa del genere, e che abbiamo solo pochi mesi a disposizione. E dobbiamo goderceli, e lasciare che il nostro amore esploda e sbocci prima che venga per sempre ucciso dall’oscura e dolorosa ombra della morte!!!           

4:35 P.M.

No, no, no. Questo è patetico. Sto dubitando di lui, e questo è inaccettabile quando due persone si stanno apprestando a costruire una relazione seria e potenzialmente immortale.

Non si innamorerà pazzamente di Narcissa Malfoy. Le possibilità che ciò avvenga sono le stesse di incontrare un Ricciocorno Schiattoso in Perù.

Chances che sono molto molto basse, stando all’edizione dello scorso mese del Cavillo.           

Sì, andrà tutto benissimo. Algernon è completamente e profondamente dedito ad un’unica donna in questo mondo: la sottoscritta.           

4:38 P.M.

  Credo.

Wednesday, October 30, 1991

Teachers’ Lounge

12:12 P.M.

Victoria mi assicura che le possibilità che Algernon si innamori di un’altra donna – Narcissa Malfoy in particolare – sono praticamente inesistenti.

“Mi sembra che lei sia perfettamente felice con Lucius” mi ha detto prima Victoria. “Dopo tutto, il loro livello di cattiveria si equivale. Lui è la cosa più prossima a Tu-Sai-Chi.”

Il che, inevitabilmente, mi ha portato a degli spiacevoli scenari mentali in cui immaginavo Tu-Sai-Chi da sposato. Questo è altamente sbagliato e decisamente terrificante.

12:16 P.M.

“Caro, porteresti fuori la spazzatura?”

“Sì, certo, tesoro- appena ho finito di torturare un paio di indifesi babbani.”

“Sei così dolce.”

12:17 P.M.

            Ew.

Thursday, October 31, 1991

Bedroom Quarters

1:32 P.M.

Algernon mi ha mandato un gufo oggi – una rosa e un bigliettino che recitava “Aur, ti sto pensando. Xox, Algernon”

Oh, sigh. Lo adoro, e suppongo questo dimostri che non stia intrattenendo una torbida relazione con Narcissa Malfoy. Tutto va bene!

…ovviamente, andrebbe anche meglio se Snape non avesse “accidentalmente” dato una gomitata al bricco del succo di zucca inzuppando il biglietto, la rosa ed Herman l’iguana, che si stava lentamente avvicinando a me.

Sinceramente, non so cosa gli sia preso. (A Snape, non ad Herman. Preferisco non pensare per niente ad Herman, davvero, perchè quando lo faccio, sono sopraffatta dal violento desiderio di sbattere la testa contro una parete, o magari buttarmi dalla Torre di Astronomia.) E’ sempre stato irreversibilmente bastardeggiante, ma ultimamente è stato…

Non sono neanche sicura esista una parola per descriverlo, e non sono proprio in vena di inventarne una perché suppongo che “bastardeggiante” soddisfi la mia lista di parole inventate del giorno.

Crederei quasi che sia geloso.

…Il che, stranamente, è molto soddisfacente.

1:37 P.M.

Non che non lo odi.           

1:38 P.M.

Perchè lo odio.

1:39 P.M.

Lui e i suoi modi bastardeggianti.

1:40 P.M.

Bastardo.

Bedroom Quarters

10:12 P.M.

            Troll.

            Sotterranei.

            Oh mio.

12:05 A.M.

OH, DOLCI STELLE! SNAPE E’ MALVAGIO!

E non semplicemente in senso bastardeggiante! Oh, no!! E’ malvagio nel senso di un ex-servitore-di-Tu-Sai-Chi-mostro-senza-cuore-abitatore-di-sotterranei-dal-naso-ad-uncino-i-capelli-unti-e-il-mantello-nero!!!            

12:07 A.M.

            . . .

12:08 A.M.

Messa così, mi sento quasi stupida a non averlo realizzato prima.           

12:09 A.M.

            Oops.

12:11 A.M.

Probabilmente, Quaderno, ti piacerebbe sapere come sono giunta a questa brillante scoperta. Beh, te lo dirò. Ma preparati – è un racconto d’orrore, d’intrighi e di brillanti scoperte da parte mia, e certamente non è adatto per i deboli di cuore!

Benchè, considerando che tu non hai un cuore, suppongo non ci dovrebbero essere problemi.

Ma ho pensato di avvertirti comunque. Era la scelta più giudiziosa, dopo tutto.

Comunque sia, suppongo sia necessario cominciare dal principio- che si colloca all’inizio della Festa di Halloween. Sono arrivata alla festa del tutto a mio agio; dopo tutto, a quel tempo non avevo idea che uno dei miei colleghi fosse malvagio e che avrebbe potuto benissimamente essere un pericoloso omicida. La mia più grande paura, fino ad allora, era che a causa dell’eccessivo consumo di cibo a cena, avrei messo su un’oscena quantità di peso, e se Algernon fosse passato per farmi una sorpresa avrebbe scoperto che ero più o meno della taglia di un Ippogrifo. (Fortunatamente senza piume.)

Naturalmente, non dovrei nemmeno riportare questa piccola informazione, dal momento che ora che so la verità questo è difficilmente rilevante.

…Inoltre, sembro vagamente idiota.

Sì.

Comunque.

Quindi, la Festa è proseguita splendidamente- ero deliziata nel notare che sia Quirrel che Herman fossero assenti. C’era qualcosa di positivamente liberatorio nel sapere che avrei superato un intero pasto senza pensare neanche per un attimo alla costante possibilità che un’iguana avrebbe potuto molestarmi sessualmente. Sono le piccole cose che contano, mi pare.

Stavo proprio versandomi altro succo di zucca nel bicchiere quando le porte della Sala Grande si spalancarono improvvisamente rivelando un precipitoso Quirrell. Urlò immediatamente che c’era un troll nei sotterranei, prima di collassare sul pavimento svenuto.

Grazie a Dio non ho mai avuto alcun tipo di coinvolgimento amoroso con quell’uomo.

Ed è tutto ciò che ho da dire a riguardo.

Comunque sia, mi sono fatta prendere dal panico per un momento, il che è risultato in un’ingerente quantità di succo di zucca che si è piacevolmente versata su tutto il mio abito. Vedi, i troll mi hanno sempre…innervosita un po’.

Per dirla con un eufemismo.

Mamma sostiene che è una paura irrazionale. Irrazionale? Non credo proprio! Voglio dire, potrebbero spiaccicarti la testa con una di quelle loro clave giganti! Senza contare che quando qualcosa ha i piedi così spigolosi, sembra quasi un crimine non usarli a loro vantaggio. E non sono nemmeno completamente sicura che siano stupidi. Va bene, certo, sono particolarmente bravi a interpretare la commedia, ma se fossero menti brillanti? Così brillanti, infatti, che sono abbastanza saggi da nascondere la propria conoscenza fino a quando non si presenta il momento adatto, e possono attaccare in tutta la loro magnificenza, sorretti dalla loro intelligenza sovraumana!

Pensaci.

Quindi…sì. Ero un po’ spaventata, e sapevo di zucca.

E poi, essendo il ridicolo vecchiaccio che è, Silente ha chiesto a tutti gli insegnanti di scendere nei sotterranei per cercare il troll. Sinceramente, credo che una parte malata di lui vorrebbe vederci tutti morti.

Ma chiunque, dalla McGranitt a Kettleburn, si è alzato e ha cacciato la propria bacchetta per poi incamminarsi, come se stesse solo andando a degnomizzare il giardino o qualcosa del genere, piuttosto che fronteggiare una morte dai piedi molto spigolosi.

Idioti, tutti loro.

Così, sono stata piuttosto costretta ad incamminarmi anche io; ho seguito la folla fino al corridoio, circondata da studenti presi dal panico e un certo Prefetto che gioiva al pensiero di poter guidare i propri compagni di Casa (cough Percy Weasley cough). Lo ammetto, ero davvero un po’ nervosa. Magari anche vagamente terrorizzata. E quindi ho fatto l’unica cosa che avrei potuto fare- mi sono aggrappata alla persona più vicina a me.

Ovvero Snape.

Davvero, a quel punto non ero nemmeno più sorpresa. Cioè, naturalmente era Snape. E’ sempre Snape.

Beh…o Snape o un elfo domestico.

E a quel punto ero grata si trattasse del primo, considerando che Wimmy sarebbe, mi pare, una protezione piuttosto schifosa contro un troll.

E questo è tutto, sai.

Aha. Come se volessi aggrapparmi a Snape.

Soprattutto dal momento che è un servitore dell’oscurità.

Considerami pure all’antica, ma preferisco il genere di uomo buono e gentile.

Ovviamente, prova a dirlo a Snape. Quello stupido pirla malvagio avrà pensato che stavo tentando di sedurlo, o qualcosa del genere.

Aha. Come se lo sedurrei mai.

…Di nuovo.

“Auriga! Cosa stai facendo?” E naturalmente si è sentito in dovere di concedermi uno dei suoi ghigni più disgustati – sai, di quelli che ti fanno chiedere perché, esattamente, ti sia permesso di camminare sulla superficie di questo pianeta.

Non ho davvero idea del perché a quell’uomo sia ancora permesso educare bambini.

“Beh” ho replicato, un po’ scossa dal ghigno “sai – sicuramente sarà un po’ pericoloso lì sotto. I troll possono essere davvero violenti, e, beh, sai —”

“Tutte sciocchezze”, mi ha interrotto, sembrando davvero molto infastidito.

 Ho notato, comunque, che non ha insistito particolarmente per scrollarmi via.

A quel tempo, ho pensato fosse piuttosto strano, e, d’accordo, vagamente…carineggiante. Vagamente, ricorda! E non ignorare l’ –eggiante.

Ovviamente, ora che conosco le sue vere intenzioni - hah. Gli avrei dato un pugno, voglio che tu lo sappia.

“Oh, chiudi il becco” gli ho detto, molto irritata. “Andiamo semplicemente…a cercare il troll.”

Ritenevo che una pausa fosse in qualche modo necessaria, visto che si trattava di una di quelle cose che non dovresti affrontare con leggerezza.

Snape non sembrava condividere la mia opinione. (Decisamente innovativo e diverso da parte sua, davvero.)

“Dal modo in cui incespichi, si direbbe che stai parlando di un Ungaro Spinato,” ha detto, suonando quasi degeneratamente divertito. Ma nel suo modo malvagio e Snape-esco. Dubito che ridacchierebbe mai come una scolaretta. Tranne, ovviamente, nei miei momenti di massima umiliazione. Hee. Hee. Hee. “Qual è il problema, Auriga? Sicuramente non sei…terrorizzata?” ha sorriso, beffardo.

“Ovviamente no!” ho replicato, tentando disperatamente di far sembrare che la sola idea fosse ridicola. In ogni caso, dal momento che tremavo leggermente di paura, non suonai particolarmente convincente.

“Ovviamente no” ha ripetuto dolcemente, ma in un modo che molto chiaramente significava “quella sciocca scocciatrice se la sta probabilmente facendo addosso”.

Il che non era assolutamente vero. Aha. Per favore – ho ancora un po’ di delicatezza. (E non solo nel maneggiare Snape, grazie tante.)

Comunque, proprio in quel momento un’ombra minacciosa si profilò alla nostra destra e, beh, aveva una forma notevolmente simile a quella di un troll. E’ stato…uno shock vagamente spiacevole. Mi sono sentita obbligata a reagire, almeno un po’.

Er. Se vogliamo definire “almeno un po’”  la mia decisione di gettarmi tra le sue braccia urlando come un’assatanata.

E lo definiremo così, se non ti dispiace.

Era, per l’appunto, un’armatura.

Ma come potevo saperlo, ti chiedo?? Non è che ho memorizzato ogni minima parte di questo castello! Quelle armatura possono arrivare alle tue spalle quando meno te lo aspetti – non è una faccenda di cui ridere!

Naturalmente, conoscendo Snape, mi aspettavo che scoppiasse in un semi-isterico attacco d’ilarità. E’, dopo tutto, come ho scoperto nel corso degli anni, il suo modus operandi.

Ma, molto stranamente, non l’ha fatto. Invece, mi ha solo…guardata. Solo questo era piuttosto terrorizzante, visto che non erano presenti tracce di ghigno. All’inizio sembrava terribilmente sorpreso, ma poi questa sensazione è velocemente scomparsa dal suo viso e ha continuato semplicemente…a fissarmi.

E’ stato un po’ insolito, ovviamente, e insolitamente…sconquassante. Ho creduto quasi di poter imitare Quirrell e svenire.

“Sei una donna davvero ridicola” ha detto dopo un momento, e si è avvicinato – giuro che il mio cuore ha smesso di battere, a quel punto – per spingere i miei occhiali, che erano scivolati via, al loro posto. Erano quasi sul punto di cadere quando mi ero gettata tra le sue braccia, ma, stranamente, non l’avevo notato. Era, in ogni caso, diventato eccezionalmente evidente in quel momento.

E poi – solo per un secondo, bada bene – ho davvero pensato che stesse per baciarmi. Era come se tutto il resto non fosse esistito, come se il tempo si fosse congelato, e non c’era nessun troll e nessuna durevole faida tra di noi e nessun Algernon, e…

Beh, ovviamente, sono disgustata al solo pensiero ora. Cioè, onestamente. Lui è malvagio.

Eppure è stato…non riesco nemmeno a trovare una parola per descriverlo. Non avevo mai provato niente del genere, questo è certo.

E quindi ce ne stavamo semplicemente lì, ed io ero certa che mi avrebbe baciato, quando lui, infatti, non mi ha baciata. Invece, all’improvviso ha imprecato silenziosamente e poi è scomparso verso la fine del corridoio senza nemmeno un ghigno.

Mi girava ancora un po’ la testa, e sono riuscita a produrre solo un debole ‘stupido bastardo.’

E poi fui illuminata dalla sgradevole realizzazione che mi aveva lasciata sola, in un buio corridoio quando c’era, appunto, un troll da qualche parte nel castello.

Molto possibilmente da qualche parte nei miei paraggi.

Sapevo che era un mio dovere, in qualità di professore di Hogwarts, scendere nei sotterranei e inseguire temerariamente la bestia cattiva fino a quando non avessi messo fine alle sue terrificanti gesta.

Sapevo anche che era mia dovere, in qualità di essere umano, non morire di una morte macabra e raccapricciante.

In ultima analisi, quest’ultima ha avuto la meglio.

E quindi l’ho seguito.

Non avevo idea di cosa stesse facendo, ovviamente. Da ridicola donna quale sono, ho solo presunto che si fosse agitato non appena aveva realizzato che stava esprimendo le proprie emozioni, e quindi era scappato via.

Naturalmente, questa supposizione perse di valore piuttosto rapidamente quando l’ho beccato giusto in tempo per vederlo entrare nel corridoio del terzo piano, dov’era conservata la Pietra.

Perchè, mi sono chiesta stupidamente vorrebbe mai entrare lì con quella Bestia di Hagrid che gli fa la guardia? I Troll non lo eccitano abbastanza?

E poi mi sono guardata intorno, e ho scoperto che i corridoi erano, infatti, piuttosto deserti. E nessun’altro l’aveva visto entrare lì tranne me.

Magari un segreto appassionato di cani?

Naturalmente, poi mi è venuto in mente che la Pietra era leggermente più desiderabile di Fuffy.

…e che per ottenerla, uno avrebbe bisogno di un po’ di privacy.

Qualche sorta di diversivo si sarebbe reso necessario.

Renderebbe tutto molto più semplice.

Qualcuno potrebbe semplicemente liberare un troll nel castello, e mentre tutti gli altri davano di matto e si impegnavano nelle ricerche, avrebbe potuto introdursi nel corridoio senza essere notato e recuperare la Pietra.

           Ma perchè Snape dovrebbe volere la Pietra? Ho ragionato. Non sembra il tipo che impazzisce alla prospettiva di quantità enormi di oro o di una vita eterna. E, inoltre, difficilmente tradirebbe Silente, non dopo che Silente gli ha dato abbastanza fiducia da credere che si fosse redento…

E poi l’ho realizzato.

Da credere che si fosse redento.   

Silente è davvero il tipo che si fida- crede nelle seconde possibilità e così via. Darebbe persino il benvenuto agli ex seguaci del Signore Oscuro nel Corpo Docenti se credesse davvero che hanno intrapreso la retta via.

E la vita eterna sembrava il tipo di cosa che Tu-Sai-Chi adorerebbe.

E poi tutti i pezzi si sono incastrati, a formare un’unica ovvia risposta.     

Snape era malvagio.

Snape è malvagio.    

Snape è malvagio, ed è ancora un Mangiamorte, e sta aiutando Tu-Sai-Chi così che possa ritornare in vita in qualche modo. Onestamente, non posso credere di non averlo mai sospettato prima. Voglio dire, non ho mai nemmeno considerato…cioè, certo, è perfido e caustico e generalmente sgradevole, ma questo non significa necessariamente malvagio, no?

Beh, sì, ho imparato la lezione ora.

E’ così.

Ha mentito a tutti noi per tutti questi anni, e c’è una buona possibilità che siamo in serio pericolo.

Devo avvertire Silente.

12:43 P.M.

…Ma mi crederà? Tutti credono che io sia un po’ suonata, suppongo, e non è certo un segreto che Snape ed io non ci possiamo sopportare. Solo questa mattina Victoria mi ha detto qualcosa come quanto probabilmente venderei l’anima pur di vedere licenziato Snape. Inoltre, non è che abbia alcuna prova. Snape negherà tutto, ovviamente, e Silente crederà alla sua parola, anziché alla mia. Dopo tutto, per qualche strana ragione che non è mai stata rivelata al resto di noi, lui si fida davvero di Snape. Si fida onestamente e totalmente di lui.

12:45 P.M.

Quindi sono sola.

Nessun’altro mi darà ascolto. Tutti penseranno semplicemente che mi sto comportando da stupida, o che sto tentando di mettere Snape nei guai, o che sto leggendo troppa Moira K. Mockridge.

Il che potrebbe essere vero, ma questo non è il punto.           

12:46 P.M.

E sai cosa significa, giusto?

Sono completamente sola – ci siamo solo io e questo tremendo segreto. Solo io saprò davvero cosa significa l’oscurità che si cela negli occhi di Snape – solo io vedrò le sue vere intenzioni, e saprò la verità, quando incontrerò quello sguardo profondo che un tempo mi faceva candidamente e scioccamente credere che lui fosse un uomo che avrei potuto amare.          

12:48 P.M.

Oh, Signore.

12:49 P.M.

Mi sembra di vivere in un romanzo di Moira K. Mockridge.

12:50 P.M.

E pure in uno merdoso.

12:51 P.M.

Sai, è piuttosto scoraggiante sapere che la tua vita non riuscirebbe ad entrare nemmeno nella classifica dei Best Seller del Ghirigoro.        

To be  continued

Note della traduttrice: Ho pochissimo tempo. Vorrei scusarmi per il ritardo; ora che l'esame è finalmente passato potrò dedicare più tempo a questa traduzione. Ho una notiziona. Onestamente, non so come interpretarla. Ecco il messaggio di She's A Star, l'autrice di questa fic:

"So, the thing is, I suck at updating. I suck at updating a lot. I am a vampire, and updating is . . . a neck with lots of blood in it? Right, let's discontinue that metaphor right now. The point is, I will always be incredibly fond of that story, and I appreciate your (absolutely amazing and completely unearned) continued support so, so much, and while I do not have any immediate plans to continue it, I desperately hope that inspiration strikes me someday soon, because I really miss that special Auriga brand of crazy. I like to think that she is lurking somewhere in the depths of my brain, getting ready to hurl coffee mugs and seduce house elves and devour Moira K. Mockridge romance novels at any moment.

I am pretty swamped at school right now (in fact, as I write this, I happen to be hiding from a ten page lit paper that will, I'm suspecting, be the end of me), but the semester ends in a few weeks, and after that, I am really, really hoping I can squeeze some Lamentations time in. Because by God, I miss it.

In the meantime, I don't deserve any of y'all, you wonderful, wonderful people. You're so beautiful you could be a part-time model. All of you."

In breve, dice di non essere particolarmente brava ad aggiornare, benchè continui ad essere assolutamente innamorata di questa sua creatura. Al momento non ha intenzione di continuare le Lamentations, non nel prossimo futuro, ma rassicura gli amabili lettori che spera che l'ispirazione la illumini di nuovo. Al momento è davvero molto occupata con la scuola, ma poichè tra qualche settimana il semestre sarà finalmente finito, spera di potersi nuovamente dedicare alla stesura delle Lamentations. Ringrazia tutti i fedeli lettori. 

Personalmente, credo sia un buon segno il fatto che si ricordi di noi, e che si preoccupi di avvisarci che non dobbiamo abbandonare le speranze. Auriga tornerà!

Intanto, pensiamo a noi. Ci vediamo la settimana prossima, anzi, un po' prima!

Scusate ancora il ritardo, ma come She's A Star, la scuola sta uccidendo anche me.

Baci, dolci e caramelle.

Serena

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Capitolo 14
*** Auriga Sinistra, Snape-Veggente ***


Capitolo 14

Auriga Sinistra, Snape-Veggente

Friday, November 1, 1991

Teacher’s Lounge

12:02 P.M.

Non sono sicura di poter vivere così.

Tutto intorno, i miei colleghi balbettano qualcosa sul come Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger siano riusciti a mettere al tappeto quella montagna di un troll la notte scorsa, conquistando nientepopodimenoche cinque punti per Grifondoro. Oooh, ahh. Loro non capiscono. Non hanno idea del male che serpeggia tra di noi!

E’ seduto all’altro capo della tavolata, e sta scrivendo. Di tanto in tanto, alza lo sguardo e ghigna in direzione generale. E lasciatelo dire, persino i suoi ghigni sono malefici – sta probabilmente immaginando tutti noi appesi per le unghie al soffitto dei sotterranei, urlando in agonia e pregandolo di lasciarci scendere. Ovviamente lui non esaudirà le nostre preghiere (malvagio bastardo) – invece, riderà trionfante. Mi aspetto che lui passeggi avanti e indietro, molto lentamente, battendo i polpastrelli. (E’ quello che fanno i malvagi bastardi, sai. E’ un fatto scientificamente provato.)

“Credete che vi liberi?” chiederà, la sua voce intrisa di crudeltà. “Affascinante.”

E poi suppongo che tutti rivolgeranno la propria attenzione verso di me, perché, ammettiamolo, sono quella che con lui ha più confidenza. Tranne magari Silente, ma dubito che Snape avrebbe mai il coraggio di appendere Silente al soffitto per le unghie. Probabilmente gli comprerà un biglietto per la Jamaica, dicendogli che sta lavorando troppo e che merita un po’ di riposo. “Va pure, amico. Prenditi questo fine settimana di festa. Terrò io d’occhio le cose qui.”

E Silente, ovviamente, acconsentirà, perchè quell’idiotico, ridicolo, stupido stupido STUPIDO vecchiaccio non si rende conto di avere assunto un maniaco omicida. Sarà probabilmente così occupato a succhiare qualche Ape Frizzola che non si preoccuperà nemmeno di alzare lo sguardo e vedere che gli occhi di Snape sono diventati rossi e che continua a scoppiare, casualmente, in attacchi di malvagie risa.

“Sì, ovviamente, Severus. Assicurati di ricordare ad Hagrid di cacciare via i gemelli Weasley dalla Foresta Proibita di tanto in tanto.”

“Naturalmente, Preside. MWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAAA!!!!!”

“Cos’era quello?”

“Oh, niente.”

“Perfetto. Sembra essere tutto in ordine, dunque.”

Oh, cielo. Non avremo scampo. Quell’uomo potrà anche essere il mago più potente del mondo, ma Snape conosce la sua più remota debolezza. Silente non tenta nemmeno di nasconderla, dopo tutto. Dubito che qualcuno, in questo castello, non sappia che venderebbe sua zia Bertha per una busta di caramelle Mielandia. (in realtà, non so se Silente abbia una zia Bertha o meno – e suppongo che anche se l’avesse, oramai sarebbe morta. Ma si tratta di una metaforica Zia Bertha, ricorda, quindi smettila di guardarmi così.)

Oh mio Dio- non sarei sorpresa se Snape avesse comprato le Api Frizzole per Silente, perfettamente conscio del docile stato in cui quelle caramelle lo ridurrebbero!

(Senza contare che probabilmente lo diverte da matti vedere quel povero anziano signore librarsi a qualche metro da terra. Immagina – semplicemente renderà il più grande preside che Hogwarts abbia mai avuto assuefatto alle Api Frizzole. Perverso bastardo.)

E quindi, ovviamente, Silente dovrà andare in Jamaica, lasciando noi altri alle prese con Snape. Solo che gli altri non saranno a conoscenza della sua vera natura – solo io! E difficilmente potrei tenere testa ad un potente mago oscuro. Cioè, non sono mai riuscita a padroneggiare uno Schiantesimo, per l’amor di Dio!

Oh cielo, oh cielo.

Silente scomparirà, e Snape farà sicuramente qualcosa di orribile a tutti i bambini. Non voglio nemmeno pensarci. Eccetto, ovviamente, a Draco Malfoy, al quale sarà talmente affezionato da comprargli un collare e una morbida cuccetta, e lui scodinzolerà intorno a Snape come una sorta di malato…cane da compagnia, o qualcosa del genere.

E poi, naturalmente, noi umili educatori saremo relegati nei sotterranei, e Snape in qualche modo riuscirà ad appenderci per le unghie. Il che comporterà la perdita delle unghie per tutti noi, cosa davvero sgradevole, ma, sul versante positivo, per lo meno smetterò di mangiare le mie. Ma questo difficilmente importerà, una volta che il terrificante regno di Snape sarà cominciato.

E…da dove sono partita?

Aspetta. Fammi controllare.

           

12:10 P.M.

Ok, ce l’ho.

“Credete che vi liberi?” chiederà, la sua voce intrisa di crudeltà. “Affascinante.”

E poi si fermerà di fronte a me, e ci scambieremo uno sguardo. No, non solo uno sguardo che significa ‘oh, hum dee dum, ecco Auriga; mi domando in che condizioni saranno le sue unghie dopo di questo, ha ha!” ma uno sguardo sincero, genuino. Forse persino uno Sguardo.

…Sì, definitivamente uno Sguardo.

Perché abbiamo condiviso momenti indelebili e appassionati, io e lui. Sotto tutto il disgusto e i commenti acidi e le occasionali tazze di caffè, abbiamo sempre avuto una connessione , Snape ed io. E al di là del comune detestarci l’un l’altra, probabilmente lui è davvero, sinceramente interessato a me: l’unico sentimento puramente buono che abbia mai provato, in mezzo a tutta l’oscurità e la malvagità e gli occasionali attacchi di ‘mwhahaha!’.

Ha interpretato la danza della vittoria, dopo tutto.

E quindi si fermerà per un istante, ed io lo fisserò, sapendo che è mio preciso dovere usare il mio fascino, la mia influenza su di lui meglio che posso, così da salvare i miei colleghi, gli studenti, e l’intera Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwars. (Dove sia Harry Potter in tutto questo, proprio non lo so. Un po’ marmocchioso, da parte sua, davvero, lasciare questo tipo di responsabilità sulle mie spalle.)

“Auriga” dirà Snape, molto dolcemente, e, per la prima volta, un’ombra di dubbio velerà i suoi occhi scuri.

“Severus”, replicherò immediatamente, ma in un tono che lascia intendere che anche io avverto l’inarrestabile attrazione, tra noi.

E lui, semplicemente, mi fisserà, intrappolato tra la luce e le tenebre, paradiso e inferno, l’oscuro e assuefacente potere che il servire Tu-sai-Chi può darti, contro l’ingenua e genuina dolcezza dei miei occhi.

“Auriga” dirà nuovamente, la sua voce carica di sentimento. “Io

 

           

12:20 P.M.

Certamente non mi sogno di dubitare che tu stia scrivendo qualcosa di…” ghigno, “…grandissima importanza, ma nel caso in cui tu sia troppo presa dalla descrizione dei tuoi exploit con il tuo…” altro ghigno, “…affascinantissi-missimo spasimante, ti ricordo che il preside ci ha appena chiesto di lasciare la sala insegnanti.”

Lo odio.

           

Bedroom Quarters

12:26 P.M.

Onestamente non ho la più pallida idea di dove sia nato tutto quello. Probabilmente la mancanza di sonno della notte scorsa. Dopo tutto, quando scopri che il tuo nemico giurato di una vita è malvagio, è naturale farsi prendere un po' la mano.

Ma, sai, sicuramente non mi sono fatta trasportare troppo.

            
12:27 P.M.

Ok, ok, forse un po’ troppo.

12:28 P.M.

Perfetto. Lo ammetto. Sono completamente sbroccata. 

12:29 P.M.

Non capisco perchè ti immischi, stupido quaderno.

12:30 P.M.

E smettila di startene là seduto, tutto innocente, come se non avessi fatto niente di male.    

12:31 P.M.

Stai prendendo lezioni di malvagia bastardaggine da Snape?          

12:32 P.M.

Cos’hai detto???

Sì, beh, dillo a tua madre, schifoso piccolo stronzetto!          

12:33 P.M.

            Er.

12:44 P.M.

Um. Ho appena letto tutto quello che ho scritto oggi, e…

Oh cielo. Sono più che pazza.

…o magari… 

          

12:45 P.M.

 Buon Dio.

12:46 P.M.

 Potrei essere Moira K. Mockridge.

12:47 P.M.

(Benchè, c’è da ammetterlo, con Capelli peggiori.)

12:48 P.M.

 (E sì, sono consapevole che questo non giustifica la piccola…lite col quaderno.)

12:49 P.M.

 (Oh, và a quel paese.)

AstronomyTower

9:23 P.M.

Ho determinato, dopo lunghe considerazioni, che forse sarebbe meglio smetterla di scrivere qui per un po’.

Credo che venire a conoscenza della vera natura di Snape mi abbia destabilizzato. Non posso certo essere biasimata, naturalmente – voglio dire, è una rivelazione orripilante.

Ma questo non cambia il fatto che ho litigato con un quaderno inanimato.

E che ho scritto un discutibile mini-romanzo rosa  che vedeva protagonisti Snape, me e un Silente in gravi condizioni di dipendenza da Api Frizzole.

Non può uscirne nulla di buono.

Dio, ho bisogno che Algernon ritorni. Sinceramente, mi sento cento volte più sana quando lui è da queste parti.

           

9:30 P.M.

            Sigh.

Tuesday, November 6, 1991

Bedroom Quarters

5:52 P.M.

A posto. Credo di essere un po’ più sana adesso. Ho avuto il tempo di interiorizzare pienamente il fatto che Snape è malvagio e l’ho accettato.

Ho anche capito che appendere tutti i suoi colleghi al soffitto dei sotterranei per le loro unghie non sembra essere nel suo stile.

Perché, vedi, l’ho osservato più attentamente del solito, negli ultimi tempi. Ho realizzato che se nessun’altro conosce la verità su di lui, allora è determinante che io lo conosca davvero- ogni sua piccola peculiarità, e il modo in cui reagisce a determinati stimoli. In questo modo, se deciderà mai di attaccare e uccidere tutti noi, potrei essere in grado di prevederlo. E’ un po’ come la Divinazione.

Auriga Sinistra, Snape-Veggente.

…Okay, magari non mi preoccuperò di trovare un titolo ufficiale, perché è un tantino stupido.

Ma comunque. L’ho osservato attentamente nel corso della settimana, appuntando mentalmente alcune cose. La prima è che zoppica, invece di camminare normalmente, il che significa o che non è riuscito a superare Fuffy indenne – o, più probabilmente, non è riuscito a superarlo per niente – o che vuole attirarsi la compassione e l’attenzione di tutti noi, e farebbe qualunque cosa per ottenerle.

Ma questo mi sembra assolutamente improbabile.

Ultimamente, ho notato, sta attraversando una fase più spregevole del solito. Mentre stavo, casualmente, camminando dietro di lui nel corridoio (e no, non lo sto pedinando. Essere una Snape-Vegg—ahem, svolgere questa particolare professione richiede azioni del genere) l’ho visto togliere un totale di centoottantadue punti dalle varie case. Ha anche bistrattato i Serpeverde, il che è davvero innaturale. Magari Tu-Sai-Chi lo sta caricando un po’ troppo di aspettative;  gli avrà dato un ultimatum, come ad esempio recuperare la Pietra, così che lui possa risorgere e portare morte e distruzione all’intero mondo magico prima di Natale.

Beh, questo sì che è spirito Natalizio.

Infine, ho notato che Snape sembra tenere d’occhio Quirrell davvero attentamente, nell’ultimo periodo. Continua a mandargli occhiate minatorie durante i pranzi, e quando si incrociano nei corridoi eccetera. Quirrell, ovviamente, sembra terrorizzato. Non ho la più pallida idea di cosa stia succedendo. L’unica cosa che m’è venuta in mente è che magari anche Quirrell sospetta di Snape, e in qualche modo ha trovato il coraggio di affrontarlo.

Nel qual caso, non sono sola come pensavo.

Quirrell, anche, sta soffrendo nella mia stessa delicata situazione, completamente ignaro che so cosa sta passando. Suppongo che potremmo unire le forze – condividere il peso dell’essere lontani da ogni altro abitante del castello; scoprire esattamente quando Snape proverà a colpire, e, nel frattempo, aggrappandoci l’uno all’altra, avvicinandoci…

6:03 P.M.

            Ugh.

6:04 P.M.

No, decisamente meglio la solitudine, mille grazie.

Friday, November 8, 1991

Teacher’s Lounge

10:12 A.M.

Oh santo cielo. Ci siamo andati vicino. Troppo vicino.

Questo stile di vita non è adatto a me. Onestamente, credo che lo stress mi faccia uno strano effetto. Oltre agli occasionali episodi psicotici in cui litigo con un quaderno come se mi potesse rispondere, credo anche che i miei capelli stiano diventando sempre più indomabili. Ora, mi rendo conto che questo potrebbe sembrare estremamente ridicolo. Chi ha mai sentito dire che lo stress fa ribellare i capelli? Ma giuro su Dio che è vero. Voglio dire, persino Snape l’ha notato. L’ha fatto presente con una delle sue battutine velenose, prima di colazione.

Ovviamente, potrebbe anche essere perché ho voltato la testa è, accidentalmente, l’ho colpito in faccia con i miei capelli, ma comunque. Gli uomini non dovrebbero essere ignari a questo tipo di cose, a meno che non siano dolorosamente evidenti?

Se continua a mantenere questo ritmo, per la fine del mese ostenterò un look afro.

Spero che Algernon non si presenti qui per nessuna romantica visita a sorpresa, perché se mi vedesse così, probabilmente morirebbe sul colpo. E non sarei proprio in grado di biasimarlo.

Ma ritornando al caso che mi ha fatto increspare ancora di più i capelli.

Quindi, stavo semplicemente seduta a godermi una tazza di caffè e l’ultimo romanzo di Moira K. Mockridge quando Victoria entrò, sostenendo che aveva bisogno di un’iniezione di caffeina prima di affrontare la lezione di Aritmanzia del quinto anno.

Questo, ovviamente, mi andava bene. Tutto era perfettamente tranquillo – mi ha chiesto come fosse il libro, e ha iniziato a parlare di quanto avesse amato Un Incantesimo Pericoloso (sai, quello su cui avevo impostato il parallelismo con l’inesistente torbida relazione tra Algernon e Narcissa Malfoy) e abbiamo amorevolmente conversato prima che lei si zittisse improvvisamente.

Tornai al mio libro, immaginando che stesse per lasciare la sala, ma invece lei continuava a starsene seduta, fissandomi. Il che mi ha mandato un po’ nel panico – magari aveva notato che stavo tenendo d’occhio Snape e voleva chiedermi che diavolo stessi facendo e se stavo vagliando l’idea di tradire Algernon con lui o qualcosa di altrettanto ridicolo, e poi ovviamente mi sarei sentita in dovere di raccontarle la vera storia, perché altrimenti non l’avrebbe mai finita con la questione dell’infedeltà, e poi non mi avrebbe creduta e probabilmente avrebbe detto alla McGranitt che ero fuori come un balcone, e la McGranitt l’avrebbe riferito immediatamente a Silente, e…

Beh, comunque.

“Aur” ha detto infine “tutto a posto?”

Considerando la linea di pensiero sulla quale mi ero mossa sino ad allora, non ero esattamente in grado di rispondere con nonchalance. “Cosa?? Che vuoi dire, sono a posto? Sto bene. Splendidamente. Eccellentemente.”

Qualche volta sono un’idiota.

Victoria, comunque, non sembrava averlo notato. “Sembri solo così distante, ultimamente.”

“Sì, be…”

Sfortunatamente, sono stata a corto di risposte subito dopo ‘si, be…’, semplicemente perché non volevo particolarmente continuare con “vedi, Snape è malvagio, e sono l’unica che ne è a conoscenza, quindi, naturalmente, devo tenerlo d’occhio per il bene della scuola.”

Victoria, grazie al cielo, non ha sembrato cogliere il mio silenzioso desiderio di dirlo. Invece, mi ha preso una mano tra le sue, l’ha stretta amorevolmente, con espressione comprensiva. “Ti manca Algernon, eh?”

E poi ho realizzato, sentendomi davvero molto rallegrata, che questo sembrava completamente plausibile.

“Sì, sì” ho concordato, annuendo con decisione “Sai, perché se n’è andato, ed io sono qui, e mi manca molto, perché è davvero un uomo straordinario.”

Victoria ha annuito a sua volta. “Sì, lo è.” Mi ha stretto nuovamente la mano, prima di alzarsi e sorridermi. “Resisti, Aur.”

Sai, quando non è ossessionata dal sesso o non si sta godendo il mio perpetuo stato di imbarazzo, le voglio davvero bene.

E, colpita da questo, mentre la guardavo dirigersi verso la porta, per un secondo sono stata presa dal desiderio di dirle cosa, esattamente, stesse succedendo. Lei odia Snape, dopo tutto, e io sono la sua migliore amica – perché mai non dovrebbe credermi?

Ma, per qualche ragione, non ho potuto.

Suppongo di non voler trascinare nessun’altro in questa storia.

Dio solo sa se mi sta già facendo impazzire abbastanza.

           

Bedroom Quarters

1:11 P.M.

  Sai, magari non è malvagio, dopo tutto.

Cioè, sì, è tremendo. Aiutare Tu-Sai-Chi nel suo clamoroso ritorno generalmente ti rende un essere spregevole. Ma solo perché ha fatto delle scelte discutibili non significa necessariamente che la sua anima sia definitivamente compromessa dal male e che non ha più tracce di umanità in sé.

Se così fosse, gli eventi che si sono appena verificati non avrebbero avuto modo di prender forma.

Benchè, forse, potrei essere nuovamente impazzita. Dio sa che è stato incredibilmente bizzarro. Ero appena uscita dalla sala insegnanti, dopo aver finalmente finito il nuovo romanzo di Moira K. Mockridge (assolutamente eccellente, tra l’altro), solo per scoprire che Snape si dirigeva nella mia direzione, con l’aria profondamente infastidita.

“Auriga” ha detto, in tono brusco “Dobbiamo parlare.”

E prima che avessi anche solo il tempo di replicare, mi ha afferrato il braccio e ha iniziato a condurmi di forza fuori nel parco. C’erano, ovunque, gruppi misti di studenti, che chiacchieravano e apparentemente si godevano quel poco di tempo libero che avevano prima delle lezioni pomeridiane. Io, per esempio, non vedevo proprio come potessero divertirsi – fuori si gelava, al punto che potevo vedere il mio fiato, e le dita mi pizzicavano. Naturalmente, non avevo nemmeno un mantello, ma ovviamente non mi sorprende che Snape se ne sia altamente, completamente e interamente strafregato.

Invece, lui continuava a camminare, e non si è fermato fino a quando non abbiamo raggiunto un angolino deserto del parco, che è quasi completamente nascosto da una rete di edera rampicante. Si tratta, ovviamente, del secondo posto per pomiciare più popolare e universalmente riconosciuto ad Hogwarts (il primo è la Torre d’Astronomia. Che fortuna.) quindi, naturalmente, iniziai a farmi prendere dal panico.

Benché, devo ammetterlo, non quanto Marcus Flint e Tara Nott, quando sono stati beccati da Snape.

“Fuori!” ha dichiarato stizzito.

Erano scomparsi prima che potessi anche solo considerare quanto fosse inquietante assistere quando due dei tuoi studenti stanno tentando di divorare l’uno le labbra dell’altro.

Snape li ha guardati andar via per un momento, prima di rivolgere il suo sguardo a me.

Mi sono vagamente chiesta se avesse intenzione di rapirmi e appendermi al soffitto dei sotterranei per le unghie.

“Ora,” ha detto, tuonando più che imponentemente.

Inconsciamente ho portato una delle mie mani alla bocca, mordendo l’unghia del mio pollice sinistro. Ho immaginato che avrei dovuto approfittare dei nostri ultimi momenti insieme, dopo tutto.

“Io—“ ha fatto una pausa, guardando verso di me. “Che stai facendo?”

Immediatamente ho allontanato la mano dalla mia bocca. “Niente.”

Mi ha rivolto uno sguardo che, chiaramente, esprimeva il suo dubitare della mia sanità mentale – cosa c’è di nuovo? – prima di riprendere il suo discorso.

“Innanzitutto – so che hai la tendenza a saltare a conclusioni ridicole, Auriga, ma prova a trattenerti per questa volta.”

Ho sbattuto le palpebre, confusa. “Er.”

Il mio secondo impulso, dopo un primo momento di completa incredulità, è stato di voler negare tutto – chi ha dato il diritto a quel bastardo di fare questo tipo di commenti, comunque??

Ma poi mi sono ricordata che lui era, appunto, malvagio e sono stata quindi in grado di rimanere in silenzio.

(Vedi?? La cosa meno ridicola da fare al momento, grazie tante!)

“Me ne importa davvero poco di come decidi di rovinarti la vita” mi ha informato. “Questa è una tua scelta. Potresti gettarti dalla Torre di Astronomia in uno stupido tuffo degli innamorati e certamente non ti fermerei.” ( A questo punto ero tentata di mormorare ‘Beh, grazie eh’, ma mi sono trattenuta. Malvagio, e tutto il resto.) “Non mi preoccuperei nemmeno di parlarti di questo, sprecando così il mio tempo, se non fosse che questa questione riguarda…altre…persone.”

Ed è stato allora che ho iniziato a sospettare di non essere l’unica matta, qui.

Sfortunatamente, ho anche iniziato a sospettare che sarei morta di ipotermia.

“Oltre tutto—“ si è fermato, guardandomi di nuovo. Mi sono ritrovata a desiderare che la smettesse; quanto più velocemente avesse finito il suo sconnesso discorso psicotico, prima sarei potuta tornare dentro. Con ogni secondo di pausa, la mia agonia si prolungava, ma figurati se sembrava importarsene.

O così pensavo, comunque.

“Stai tremando” ha osservato, sembrando vagamente infastidito da questo.

“Sì,” ho replicato, incapace di nascondere tracce d’irritazione dal mio tono. Poco saggio, sì, ma stavo morendo, per l’amor di Dio! Penso che mi fosse permesso di essere un po’ incauta. “E’ quello che le persone fanno quando sono bloccate all’aperto, esposte al freddo e al gelo, senza un mantello.”

Ha socchiuso le palpebre, mentre un perfido ghigno prendeva posto sul suo volto. Ti dirò, ho seriamente pensato che avrebbe potuto uccidermi, proprio lì in quell’istante. Ho provato a consolarmi, ragionando che non avrebbe potuto uccidermi a sangue freddo in un parco pieno di giovani ed impressionabili ragazzini, anche se nessuno di loro avrebbe potuto esattamente vederci a causa dell’edera. Questi pensieri, comunque, vennero ben presto interrotti quando portò il braccio verso il suo mantello, ovviamente con l’intenzione di afferrare la sua bacchetta e assassinarmi a causa della mia insolenza. Che siano dannati gli eventuali spettatori! Stava per…

…togliersi il mantello e poggiarlo sulle mie spalle.

“Oh, per l’amor di Merlino, Auriga” ha detto, tentando inutilmente di produrre un tono esageratamente esasperato, considerando che si stava comportando, in qualche modo, gentilmente. “Magari se tu fossi abbastanza razionale da indossare abiti consoni…”

Sapevo che era il mio turno di ribattere con un commento tagliente, ma ero un po’ stordita, dal momento che stavo quasi per essere assassinata, e poi mi hanno dato un mantello. Quindi, l’ho solo fissato, la mia espressione illeggibile.

“Lo rivorrei indietro, alla fine, sai” mi ha informata dopo un momento, in modo tale che sembrava stesse tentando di essere crudele e sarcastico, pur non riuscendoci particolarmente.

Ho annuito debolmente, leggermente affaticata a causa del fatto che il capo di un uomo malvagio fosse avvolto intorno alle mie spalle, e poi qualcosa mi è venuto alla mente.

“Sì, beh” ho detto, e mi sono concessa un sorrisetto malefico, “Lo avrai indietro quando io riavrò il mio maglioncino.”

Lui ha sbattuto le palpebre, completamente preso alla sprovvista dal mio commento. Io, d’altro canto, ero sopraffatta dal trionfo poiché, per una volta, i ruoli si erano invertiti ed io, Auriga Sinistra, avevo fatto sentire lui, Severus Snape, come un perfetto idiota e non vice versa!!

…e, sì, sono consapevole che precisare i nostri nomi non fosse esattamente necessario, ma rendeva meglio la proclamazione di gloria, quindi chiudi il becco.

Quaderno.

“Ora” ho detto, sorridendo – essere quello furbo, una volta tanto, era stato incredibilmente tonificante, “di cosa volevi parlare, esattamente?”

 Ha ghignato. “Niente che mi riguardi, oramai, te l’assicuro.”

E poi si è voltato, scomparendo attraverso il parco. L’ho fissato allontanarsi, ancora piuttosto sconvolta dall’intera, bizzarra, conversazione, mentre si avvicinava tempestosamente ad Harry Potter ed i suoi amici, iniziando ad assillarli per non so quale motivo. Ha strappato un libro dalle mani di Harry, per poi zoppicare verso il castello.

Onestamente. E’ stato piuttosto ridicolo, persino per lui. Immagino gli abbia detto che leggere non era permesso, o qualcosa del genere.

Proprio ciò che un favoloso insegnante dovrebbe trasmettere, davvero.

Quindi eccomi qui, seduta a domandarmi che diavolo stia passando per la deviata mente di Severus Snape. Perché, d’accordo, lui è l’insensato schiavo di Tu-Sai-Chi. Ma mi ha anche dato il suo mantello. Questo non può renderlo completamente malvagio, no?

Non che mi interessi, davvero.

Cioè, certamente non è come se lo stessi ancora indossando.

Aha!

Ah.

…ah.            

Saturday, November 9, 1991

Bedroom Quarters

1:12 P.M.

Oh mio Dio.

Sinceramente non posso crederci. Onestamente, sinceramente, davvero non posso credere che –

Oooh, quel bastardo. Quell’orribile stronzeggiante bastardo assolutamente malato, disturbato, disgustosamente omicida…

Er, comunque.

Hai colto l’idea.

Ma davvero. Non tenti di uccidere Harry Potter! E’ praticamente sacrilego! Voglio dire…mio Dio.

Okay. Respira, Auriga. Respira.

Tenterò di riportare gli eventi razionalmente.

Quindi, oggi si teneva la prima partita di Quidditch della stagione. Tutti erano terribilmente eccitati, ovviamente, e io finalmente ero riuscita a togliermi di mente Snape e i suoi modi malvagi. Dopo tutto, era sembrato in qualche modo umano, ieri, e immaginavo non avesse intenzione di frustare nessuno nel prossimo futuro. Perciò Victoria ed io ci siamo dirette alla partita, e non vedevamo l’ora di tifare per Grifondoro in maniera talmente sgradevole da far contrarre l’occhio di Snape.

(Questa, ovviamente, era stata un’idea di Victoria.)

Abbiamo preso posto vicino a Snape (una parte essenziale della sopracitata idea di Victoria) e la cosa prometteva di essere particolarmente piacevole. E lo è stata, per i primi venti minuti o giù di lì.

E poi la scopa di Harry è impazzita.

Onestamente – ha iniziato a scuotersi terribilmente, come se fosse un cavallo imbizzarrito pronto a disarcionarlo. Tutti sugli spalti si sono immediatamente fatti prendere dal panico, ovviamente, e nel mezzo del caos ho notato qualcosa—

Snape stava mormorando tra sé e sé.

Mi sono voltata, il più casualmente possibile, e ho scoperto che stava guardando dritto verso Harry. Beh, non ci vuole un genio per scoprire quale fosse la causa dello strano comportamento della sua scopa.

Mi sono fatta prendere dal panico. Benchè, davvero, puoi biasimarmi? Cioè, la vita del ragazzo era nelle mie mani. Dovevo fare qualcosa a Snape, e farlo velocemente.

E quindi iniziai ad escogitare un piano sulla foga del momento, che consisteva nel – beh, d’accordo, e tu non potrai usare questo contro di me…

Tieni a mente che sapevo di dover far qualcosa che l’avrebbe completamente destabilizzato, che avrebbe interrotto la sua concentrazione e l’avrebbe scioccato e distratto al punto che Harry avrebbe potuto raggiungere il terreno sano e salvo.

E, davvero, non riuscivo a pensare ad un modo migliore per distrarre e scioccare completamente Severus Snape se non baciandolo.

Naturalmente, gli avrebbe messo in mente strane idee che non avrei potuto confutare, qualunque fosse stata la mia scusa. Avrebbe probabilmente passato il resto della sua lunga vita malvagia pensando che fossi follemente innamorata di lui. Ma era una questione di vita o di morte, e dovevo semplicemente mettere da parte questi pensieri.

E così ho fatto. Ero sul punto di accostarmi a lui e afferrarlo quando improvvisamente –

E’ andato a fuoco.

Ha veramente fatto scalpore – un momento prima, stava maledicendo Harry Potter, e quello successivo urlava, sorpreso, perché il suo mantello aveva preso fuoco.

Harry è atterrato sano e salvo, grazie al cielo – e non solo, è anche riuscito a catturare il Boccino.

Nella sua bocca.

Qualche volta non posso fare a meno di pensare che magari il ragazzo ha qualche potere sovraumano.

Quindi, grazie a Dio, tutto è finito bene.

E non ho dovuto nemmeno baciare Snape.

Ma ciò non toglie che Snape abbia tentato di uccidere Harry, e in qualche modo dubito che si arrenderà solo perchè il suo primo tentativo è risultato avvolgerlo quasi totalmente dalla fiamme. Oh, no. Continuerà a provare…

A meno che non lo affronti.

Devo farlo. Devo andare da lui, dirgli che sono completamente a conoscenza del suo piano, e che mi rivolgerò a Silente se deciderà di perseverare.

Non c’è tempo da sprecare. Non in un caso del genere.

Augurami buona fortuna, Quaderno. Mi fiondo verso i sotterranei immediatamente.

1:23 P.M.

Davvero, sto andando.

1:27 P.M.

Sinceramente.

1:32 P.M.

Okay. Sì. Vado.

1:35 P.M.

Se non dovessi scrivere mai più, è perchè mi ha ucciso.

O, possibilmente, perché sono appesa al soffitto dei sotterranei per le unghie.

1:40 P.M.

 Ora vado.

1:41 P.M.

  Giuro.

 

To be continued...

Note della Traduttrice: Decisamente questo è stato il capitolo più difficile da tradurre, soprattutto se pensate che sono rimasta bloccata per settimane sulla scena del mantello (nel frattempo, ho tradotto altri quattro capitoli, e solo dopo mi sono dovuta costringere a tradurla). Davvero, non so perchè ma non riuscivo a trovare le parole adatte. In effetti, anche ora non sono particolarmente soddisfatta del risultato, ma dovevo pubblicare quindi...pazienza! Perdonatemi! 

Passando ad altro, credo ci sia stato un malinteso. La versione italiana delle Lamentation non  si arresterà tanto velocemente. Abbiamo ancora dodici capitoli da pubblicare, e sto vagliando l'idea di dividere alcuni capitoli che sono davvero troppo lunghi. Quindi, vedete, ne avremo ancora per molto. E non dimentichiamo che la scuola è quasi finita, quindi se siamo fortunati She's A Star scriverà! Dopo tutto, il suo periodo più produttivo è quello estivo. E, ribadisco ancora una volta, non dimenticate che ci sono anche le one-shots associate. In ogni caso, vedo il futuro un po' buio, perchè il ritmo di traduzioni si sta rallentando. Non mi uccidete, è solo che sono un tantinino incasinata con la scuola. 

Ringrazio tutti coloro che recensiscono: rendete le mie giornate più luminose! Credetemi, non c'è niente di meglio dopo una brutta, brutta (tragica, tragica) interrogazione di matematica come una delle vostre recensioni. You Rock! (uhm. Perchè questo faceva tanto Jack Black?)

Baci, dolci e caramelle

Serena

PS: Anche se in ritardo, considerate questo mega capitolo come un regalo per il 25 Aprile! In assoluto, la mia festa preferita dopo Natale.  

Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia
per conquistar la pace, per liberar l'Italia
scendiamo giù dai monti, a colpi di fucile
Evviva i partigiani, è Festa ad Aprile!

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Capitolo 15
*** La Platonica Alleanza ***


Capitolo 15

Part 15-

Saturday, November 9, 1991

Bedroom Quarters

1:42 P.M.

Davvero. Sto andando.

1:43 P.M.

E’ questione di minuti.

1:44 P.M.

Oh, tutto questo è ridicolo.

1:45 P.M.

E’ proprio da me.

1:48 P.M.

…A quanto pare ho maturato uno Snape Interiore.

1:49 P.M.

Oops.

3:02 P.M.

. . . Quirrell?

3:03 P.M.

No, seriamente.

. . . Quirrell?

3:04 P.M.

Magari è proprio Snape. Voglio dire, conoscendolo, potrebbe semplicemente aver dato per scontato che sono una stupida credulona (o così crede lui. Personalmente, preferisco pensare che sono generosamente fiduciosa , grazie tante) e avermi detto che Quirrell è un traditore così, una volta ancora, nessuno sospetterà delle sue sinistre intenzioni.

…ma per qualche strana ragione, non credo sia così.

Ma oh, Quaderno, saresti stato fiero di me. Lasciatelo dire, senza un pizzico di esitazione (. . . chiudi il becco), ho marciato fin giù nei sotterranei, completamente decisa ad informare Snape che tentare di uccidere uno studente era generalmente mal visto dalle masse.

E quindi ho spalancato la porta, mi sono presa un momento per assicurarmi che non fosse presente alcuno studente che potessi, in qualche modo, traumatizzare a vita (tecnicamente, sapevo che non ci sarebbe stato nessuno, visto che è Sabato, ma quando uno ha il mio talento per la sfortuna, impara ben presto ad essere cauto. O, beh, d’accordo, nel mio caso alla fine, prima o poi, impara.), e poi mi sono precipitata alla scrivania di Snape. Lui se ne stava lì, innocentemente seduto – o tanto innocentemente quanto Snape possa mai sembrare – e, apparentemente correggendo dei compiti,  ha avuto il coraggio di sembrare infastidito dalla mia presenza.

“Perdonami se te lo chiedo, Auriga, ma non riesco proprio a trattenermi” ha detto, sarcastico e ghignante come al solito. “Credi ti sia possibile evitare di irrompere qui ad ogni ora? Alcuni potrebbero anche trovarlo affascinante ma—“

Ma io non avevo intenzione di farmi intimidire ancora una volta dai suoi detestabili modi canzonatori. No signore, non io! Invece, gli ho gettato lo sguardo più malvagio possibile e gli ho urlato, in modo davvero spietato a parer mio, “TU, SEVERUS SNAPE, SEI ASSOLUTAMENTE DISGUSTOSO! E NON SOLO IN SENSO CHE TRASCURI LA TUA IGIENE PERSONALE!”, a quel punto eravamo faccia a faccia. Effettivamente mi sono, er, tipo distesa sulla scrivania per sporgermi verso di lui, il che, in retrospettiva, poteva essere interpretato come un gesto particolarmente, er, notevole. Ma ero arrabbiata! Ero furiosa! E non stavo tentando di sedurre Severus Snape.

Perchè non lo farei mai.

Eccetto per quell’unica volta.

Che non conta nemmeno, infatti, visto che pensavo si trattasse di Quirrell.

…Il quale pare essere malvagio.

Oh, lascia stare.

Ritornando alla mia sfuriata, allora –-

Quindi, eravamo faccia a faccia, e continuavo ad urlare, anche se lui mi fissava come se fossi impazzita più di quanto sia umanamente possibile. “CREDEVI DAVVERO  CHE L’AVRESTI FATTA FRANCA CON L’OMICIDIO A SANGUE FREDDO DI HARRY POTTER, TRA TUTTI? PERSINO TU-SAI-CHI NON CI E’ RIUSCITO, RICORDA, E TU SEI DIFFICILMENTE ALLA SUA ALTEZZA QUANDO SI TRATTA DI ESSERE UN MALATO, PERVERSO, RIVOLTANTE, MALVAGIO BASTARDO!

A quel punto mi sono zittita, semplicemente perché sembrava un punto perfetto per una pregnante pausa, e ho ascoltato la parola ‘BASTARDO!’ rimbombare ripetutamente sulle fredde pareti di pietra.

In effetti è stato davvero fighissimo.

Decisamente formidabile.

Vedi? Sarei  potuta essere una Serpeverde. Le persone probabilmente dubitano della mia credibilità quando si tratta di essere sgradevole, ma lasciatelo dire, credo di poter essere piuttosto cattiva. Tutti questi preconcetti sulla “socialmente-inetta-dagli-occhi-a-stella” sono davvero—

Er. Comunque.

Allora mi ha osservata per un momento, con quella che credo fosse un’espressione di puro orrore (hee! Serpeverde, te lo dico io!) per almeno i primi venti secondi. A quel punto era diventato anche un tantino imbarazzante. Ho pensato che magari fosse sul punto di uscirsene con qualche tagliente battuta quintessenzialmente Snape-esca, riuscendo così a farmi sentire come un’idiota anche se lo avevo attaccato in nome della giustizia, invece ha solo continuato a fissarmi.

Sono stata quasi tentata di fargli una linguaccia, ma mi sono trattenuta. Dopo tutto, a quel tempo, credevo ancora che fosse malvagio.

Inoltre, sembrava vagamente immaturo.

(Il che, d’accordo, non mi ha impedito di farlo prima, ma non rivanghiamo il passato.)

Alla fine, è sembrato tornare in sé, e mi ha chiesto, freddamente, di rimuovere gentilmente la mia carcassa dalla sua scrivania, visto che stavo stropicciando i compiti, e che avrebbe odiato dover spiegare ai Grifondoro del primo anno che i loro lavori erano stati danneggiati da una certa insegnante di Astronomia che vi si era distesa sopra.

Questo sembrava abbastanza ragionevole (inoltre, non avevo bisogno di mettere altra legna al fuoco della ‘Professoressa Sinistra è una bagascia’) quindi ho fatto ciò che aveva chiesto. Ovviamente, non ho smesso di occhieggiarlo. So come maneggiare un servo potenzialmente omicida di Tu-Sai-Chi, e non dubitarne.

…Quaderno.

Ahem.

Quindi, comunque, Snape era tornato a correggere compiti, come se non fossi nemmeno presente, il che è stato davvero scortese, da parte sua, se vuoi il mio parere. E, naturalmente, non potevo lasciargliela passare così – stupido cretino – perciò ho continuato, ma in modo più posato, questa volta, e, sì, senza distendermi tutta sulla sua scrivania.

“Hai tentato di uccidere Harry Potter” ho detto, il più chiaramente possibile.

Snape ha alzato lo sguardo verso di me, sicuramente esasperato “Come al solito, Auriga, non ho idea di cosa tu stia parlando—“

“Oh, no!” ho esclamato, stizzita e piuttosto arrabbiata. “Non riuscirai a cavartela tanto facilmente, Snape!”

Ha alzato un sopracciglio in mia direzione. “Davvero?” ha detto, tranquillamente. “E perché mai, di grazia?”

“Perché sì!” ho esclamato, ancora una volta, sentendomi un po’ infastidita e domandandomi perché non potesse semplicemente accettare che lo avevo beccato, senza chiedere ulteriori spiegazioni di vario genere. “Ti ho visto mormorare quella maledizione, mentre la sua scopa sembrava come imbizzarrita! Non sono un’idiota, Severus.”

Nota per un’eventualità  futura: Mai, mai dichiarare che non sei un’idiota a Severus Snape, dal momento che ti contraddirà sempre. E’ un suo naturale, strano e perverso istinto.

Ha posato la sua penna d’oca, e ha guardato dritto verso di me, senza esitazione. Ha davvero uno sguardo intenso. E’ davvero un po’…

Allarmante.

Destabilizzante.

Immediato.

Sì.

“Se non sei un’idiota – affermazione piuttosto discutibile, devo aggiungere” ha detto, concedendosi una pausa di qualche secondo per sghignazzare. Bastardo. “—allora, per amor di logica, Auriga, spiegami in qual modo hai formulato questa tua…teoria.”

Beh, è un eufemismo dire che ero assolutamente irritata. Voglio dire, hai per caso idea di quanto sia seccante scoprire che le tue drammatiche accuse sono state mandate in frantumi da una manciata di commenti scettici e sarcastici?

Aaaurgh!

“Non è esattamente Aritmanzia Avanzata, Snape” ho riposto, il più freddamente possibile. “Dubito che qualcuno in questa scuola ignori il fatto che tu odi quel povero ragazzo – senza contare che la maggior parte dello staff è perfettamente a conoscenza delle tue passate alleanze.”

La sua mano si contrasse improvvisamente, provocando la rovinosa caduta di un barattolo di inchiostro su tutta la scrivania. Non si è nemmeno lontanamente reso conto del suo piccolo comportamento distruttivo.

Proprio allora iniziai a sospettare che magari non avrei dovuto tirar fuori l’intera faccenda delle ‘passate alleanze’; è stata davvero un’imprudenza, considerando che a quel tempo credevo anche fossero le sue presenti alleanze. E, sul serio, non era mia intenzione! Mi è solo…scappato.

Ed ha finito per essere, sorpresa sorpresa, terribilmente stupido da parte mia.

“Questo non è affar tuo, né hai alcun diritto di parlare di ciò che non sai”, ha detto, e sarebbe sembrato perfettamente composto se non fosse per il tono furioso che lambiva la sua voce.

E lasciatelo dire, Quaderno, sono stata ampiamente tentata di balbettare una scusa, per poi voltarmi e scappare. Ma ero in missione per accertarmi che il salvatore del mondo Magico non fosse assassinato, e sono stata perentoriamente stoica.

(Non importa che sono quasi svenuta prima di replicare. Irrilevante, davvero.)

“Credo di averne il diritto, in realtà, se Lo stai ancora servendo!” ho replicato, quanto più coraggiosamente potessi. E non credere che sia suonata particolarmente debole e spaventata, anzi. Ovviamente, possiedo anche delle abilità Grifondoresche piuttosto notevoli.

Snape, prevedibilmente, non sembrava per niente impressionato dal mio evidente coraggio. Davvero da lui. Al contrario, sembrava quasi tentato di scoppiare in una risata isterica. Grazie al cielo, non l’ha fatto – diciamocelo, non sono sicura che sarei sopravvissuta se avessi dovuto nuovamente assistere ad un altro Attacco Di Risa Di Severus Snape. E non ha nulla a che fare con l’essere codardi, - semplicemente, è contro la sua natura. Quindi toh.

Er. Dov’eravamo?

Ah, giusto.

Quindi non ha riso. Invece, mi ha semplicemente fissato come se fossi la più sciocca creatura che avesse mai incontrato in tutta la sua vita, prima di annunciare, finalmente “Se sono ancora al servizio del Signore Oscuro, allora l’iguana di Quirrell è il tuo spasimante segreto.”

“Ugh!” ho urlato, visto che non avevo davvero il tempo di decifrare cosa, precisamente, lui stesse tentando di comunicare, e avevo solo colto il fatto che sospettasse che Hermann fosse il mio amante segreto. Certamente, una situazione che richiedeva un “ugh”. “Sei un uomo completamente perverso e disgustoso se credi davvero che ci sia qualcosa tra me e quella sudicia iguana!”

Lo sguardo di Snape urlava “Appunto”.

E poi ho realizzato cosa, precisamente, avesse tentato di dirmi.

“Ah” ho replicato debolmente. “Giusto.”

Ma questo  certamente non rispondeva alle mie domande.

“Aspetta!” dissi, gettandogli un’occhiataccia. “Se non servi Tu-Sai-Chi, allora perché diavolo stai tentando di uccidere Harry Potter? E perché stai tentando di rubare la Pietra? Hmm?

“Slatero Quirrell”, rispose candidamente Snape, come se questo avesse un senso.

E, beh, al momento ero talmente destabilizzata dalla risposta che ho pensato volesse iniziare un qualche bizzarro giochetto in cui si devono citare nomi del corpo insegnanti di Hogwarts, così ho replicato prontamente, “Minerva McGranitt.”

Mi ha guardata per un momento, prima di decidere, apparentemente, che non voleva saperlo, per poi dire, molto lentamente (Odio quando mi parla come se avessi due anni. O come se fossi ritardata) “Slatero Quirrell sta tentando di recuperare la Pietra Filosofale. Sta anche tentando di uccidere Harry Potter”

Sbattei le ciglia, confusa. “Slatero Quirrell ha paura del buio”

E’ vero; non stavo solo improvvisando. Una volta, ero stata la prima ad entrare in sala insegnanti, e non avevo ancora acceso le candele visto che ero disperatamente bisognosa di caffeina. Quirrell entrò e andò nel panico totale. Stringeva tra le braccia il povero Hermann come se fosse sicuro che non avrebbe più rivisto la luce del sole.

(Personalmente, credo sia un po’ melodrammatico)

“E sono sicuro che trascorrerai ore riflettendo sull’impressionante ironia del caso” ribattè Snape, impazientemente. “Io, comunque, non voglio trattare la questione al momento, visto che ho del lavoro da fare. Al solito, Auriga, è stato spaventosamente—“

“Oh no!” ho detto, sedendomi sulla scrivania. (A mali estremi, estremi rimedi. Di nuovo, non stavo tentando di sedurre Severus Snape. Aha. Disgustoso. Ew.) “Ora mi dici cosa sta succedendo! Non vedo perchè mai dovrei crederti!”

“E io non vedo perché mai tu ti sia immischiata in questa storia, tanto per cominciare”, ha ribattuto Snape con sicurezza.

Ho resistito al desiderio di borbottare ‘bastardo’, e al suo posto ho replicato “Perché sono un’osservatrice, sai! Le noto certe cose!”

“Davvero?” mi ha chiesto Snape, alzando un sopracciglio in mia direzione.

“Sì, davvero!” ho risposto, sulla difensiva.

E appunto sembrava che non avessi notato di essermi seduta sulla pozza d’inchiostro.

Ma seriamente! Solo perché mi è capitato questo insignificante, sfortunato incidente, non significa che non sono un’osservatrice!

Ma prova a dirlo a Snape.

Prova a dirgli qualunque cosa.

Non ti crederà, sai. Semplicemente, ghignerà, e farà un sacco di commenti pungenti e finirà col farti sentire un completo idiota.

A volte lo odio.

Comunque, decisi di conservare un po’ di dignità e fare come se non fossi al corrente del fatto che l’inchiostro stava causando, secondo dopo secondo, l’imminente distruzione del mio abito preferito. “Dimmi perché dovrei crederti.”

“Non hai bisogno di credermi, Auriga” ha risposto. “Non trovo necessario avere la tua approvazione. Non sei mia madre, dopo tutto. Comunque sia, non riesco a vedere come mai mi potrebbe giovare uccidere Harry Potter sotto gli occhi di tutti. Se dovessi farlo, se dovessi veramente uccidere l’ignorante prole di James Potter, lo farei correttamente, in modo che nessuno sarebbe mai in grado di collegarlo a me.”

Il che, sai, aveva senso. Sembrava ridicolo pensare che Snape avesse provato ad uccidere Harry Potter davanti a tutte quelle persone. Dopo tutto, lui è più il tipo di persona che ti bloccherebbe in un angolino buio, per poi minacciarti, estremamente composto per tutto il tempo, fino a quando non fossi semplicemente morto dal terrore.

Perverso bastardo.

“Ma allora perché stavi mormorando alla partita di Quiddich?” gli ho chiesto, ma con meno vigore, visto che era riuscito a respingere ogni oncia di prova che avevo contro di lui. Tipico, davvero.

“Cielo” Snape ha detto, avendo l’aria di uno di gran lunga troppo divertito. “Sono consapevole del fatto che non sei la più straordinaria delle streghe, ma sicuramente persino tu riconosci un contro-incantesimo quando ne vedi uno?”

Al che ho risposto, con uno stile davvero intelligente e sorprendente “…oh. Giusto.”

 

“Ora, se non hai altre ridicole accuse da lanciarmi/ scagliare in mia direzione, allora apprezzerei davvero se ti dileguassi dalla mia presenza.”

Onestamente. Quell’uomo è un terribile recluso. Per allora, avevo accettato che magari Snape non fosse malvagio – solo un bastardo molto, molto, molto cattivo – e avevo realizzato che magari avremmo potuto formare una sorta di alleanza.

…non in quel senso.

Sei proprio un perverso, stupido, piccolo quaderno. Non credo che te l’abbiano mai detto prima.

Sai – un’alleanza platonica! Un’alleanza contro Quirrell e le sue, er, malvagie intenzioni (mi sento stupida persino a scriverlo- è solo che lui è un tantino patetico, per essere malvagio) – in quel modo, avremmo potuto assicurarci che non avrebbe mai più provato ad uccidere il povero Harry.

Ma, ovviamente, Snape non ha nemmeno pensato di suggerire niente del genere.

Quindi, naturalmente, l’ho dovuto fare io.

“Non credi che dovremmo fare qualcosa?” ho chiesto “Cioè, potrebbe compiere qualche azione terribile- non possiamo prevedere quale sarà la sua prossima mossa!”

“Per il momento, tutto è sotto controllo” Snape ha risposto irremovibile, proseguendo nella correzione dei suoi compiti senza nemmeno guardare verso di me. Suppongo che avrei dovuto chiedere un po’ di rispetto, ma al momento ero un po’ sorpresa da ciò che aveva appena rivelato.

“Sotto controllo?”

“Ti assicuro, Auriga, l’attuale situazione non ti dà niente di cui preoccuparti” ha ripetuto Snape, sembrando oltremodo infastidito, eppure perseverando nel tentativo di suonare ancora per lo più calmo. Come ci riesca, non lo saprò mai. Quando sono infastidita, diventa piuttosto evidente.

E qualche volta, come risultato, produce il lancio di tazze di caffè.

“E” ha continuato “Se mi dovessi mai trovare nel disperato bisogno della tua…assistenza” [inserire ghigno qui] “—indubbiamente ti informerò immediatamente. Ora, se potessi essere così gentile da—“

Beh, a quel punto la mia irritazione era leggermente visibile, quindi sono saltata giù dalla cattedra, e l’ho informato “D’accordo, d’accordo, malvagio pipistrellaccio, ma te ne pentirai quando ti renderai conto che hai bisogno del mio aiuto!” e mi sono precipitata fuori da lì.

Credo di averlo sentito ridere mentre me ne andavo.

Uuuughhh. Innaturale.         

Stupido bastardo.

Ma, sul versante positivo, almeno ora so cosa sta succedendo qui.

. . . in un certo senso.

. . . forse.

3:26 P.M.

. . . Quirrell?

Monday, November 11, 1991

Teacher’s Lounge

8:12 A.M.

Beh, questo è strano.

Victoria è appena entrata e, suonando un po’ bislacca, mi ha chiesto se Snape avesse tentato di parlarmi di “qualcosa in particolare”, ultimamente.

Ero sul punto di negare, immaginando che fosse disperatamente alla ricerca di ulteriori prove per il suo fascicolo “So che sub consciamente tu lo aaaaaaaaaami, Auriga!”, ma poi mi è tornata alla mente quella chiacchierata nel parco che poteva certamente essere considerata strana.

“Sì, suppongo di sì”, le ho detto, insospettendomi. “perché?”

“Oh, niente” ha risposto, rivolgendosi altrove per conversare con Vitious. Ma era quel tipo di ‘oh, niente’ che chiaramente significa ‘Io lo so, ma non voglio che tu sappia che io lo so, e, Per Merlino, certamente non ti dirò niente, oh no, invece credo che ti abbandonerò, casualmente, in favore di un uomo alto a malapena un metro!’

Sono sicurissima che stia combinando qualcosa.

Ma non ho idea di cosa.

Lasciatelo dire, Quaderno, se le cose diventano ancora più strane di quanto già non sono, dovrò solo cambiare nome e volare in Jamaica per un po’ di riposo e relax.

E non osare  dire che non me lo sono meritato.

8:16 A.M.

…Quand’è che ho cominciato a mettere la maiuscola a ‘quaderno’?

8:17 A.M.

Oh cielo.

 

To Be Continued

N
ote della traduttrice: scusate scusate scusate. Non ho avuto accesso ad internet per un po'. Sono mortificata. Non vi faccio perdere altro tempo. Vi supplico di perdonarmi!!!!

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Capitolo 16
*** A Beautiful Mind ***


Capitolo 16

A Beautiful Mind

Friday, November 15, 1991

Bedroom Quarters

3:32 A.M.

Aaaurgh!

E’ ufficiale. Mi manca l’allarmante abilità di Snape nel non mostrare assolutamente alcun interesse quando è condannato dalla consapevolezza che c’è del male tra noi. Voglio dire, sono sicurissima che sia perfettamente comprensibile, e che chiunque non fosse un bastardo psicologicamente instabile sarebbe un pochettino ansioso, ma mi sta facendo impazzire. Continuo ad avere tutti questi…incubi.

E vedi, una volta avuti, continuano a perseguitarmi nel corso dell’intera giornata. Fino al punto in cui, potrei o meno essere un po’ suscettibile ai piccoli rumori e potrei aver maturato una nuova fobia nel girare gli angoli bui dei corridoi per paura di imbattermi in…qualcuno.

Ma non è come se mi stessi comportando stranamente o pateticamente o niente del genere! Quirrell è malvagio. E’ un servo fedele di Tu-Sai-Chi, i cui due scopi nella vita sono, attualmente, di aggirare il cugino di secondo grado di Cerbero e far fuori Harry Potter. Ho anche smesso di andare in sala insegnanti. C’è sempre la possibilità di ritrovarmi lì dentro, sola, con lui e…

Basta. Non pensare che sia una specie di codarda. E’ solo che con la sua abile finezza nelle Arti Oscure, potrebbe persino essere in grado di guardarmi negli occhi e vedere dritto dentro di me; realizzare che anche io sono a conoscenza del suo segreto. La Legilmanzia non è un’arte sconosciuta, sai!

E poi mi ucciderà.

E, vedi, è così che sono più o meno gli incubi. Tendono anche ad involvere Herman che sfoggia un mantello nero e schiamazza molto molto diabolicamente; questo è inquietante per un gran numero di ragioni, la prima delle quali è che le iguane non possono schiamazzare.

Non credo.

Il primo l’ho fatto la notte successiva alla piccola discussione avuta con Snape. Non mi sono disturbata a riportarlo qui, visto che ho notato che tendo a, er, fissarmi sulle cose che scrivo in questo diario, e non volevo impuntarmi sul fatto che Quirrell potrebbe benissimamente uccidere tutti noi.

Fortunatamente per me (e, d’accordo, in qualche modo prevedibilmente), mi ci sono fissata comunque.

Ogni singola notte, ho questi sogni terribili, e mi sta assolutamente facendo impazzire. Ho realizzato che sarebbe stato meglio se avessi semplicemente smesso di scrivere; sarebbe troppo grande la tentazione di narrare incoerentemente gli incubi avuti se avessi cominciato a scrivere, e inoltre, il fatto che metto la maiuscola a ‘Quaderno’ è probabilmente abbastanza da depositarmi al San Mungo per almeno cinque anni.

Ma non lo posso più sopportare. La mia mente naviga tra iguana col mantello, e ho bisogno di un luogo sicuro dove riorganizzare i miei pensieri.

Innanzitutto, so perfettamente che dovrei semplicemente andare da Silente. Dio solo sa perché Snape non l’abbia ancora fatto, e se non ha intenzione di prendere la situazione nelle sue mani, allora dovrò farlo io, no? Voglio dire, sarebbe un po’ stressante sapere che, poiché non ho fatto niente, qualcuno finirà morto.

Un po’.

Non sarebbe nemmeno come quell’incidente col Professor Ford, quando avevo avvertito tutti e nessuno mi aveva dato ascolto. Questa volta sarebbe colpa mia.

…Povero Professor Ford. Mi piaceva. Era solito mormorare indistintamente e mostrare un espressione corrucciata ogni volta che Snape entrava nella stanza. Una volta, ha anche lanciato una piuma candita in sua direzione, ed è riuscito a colpirlo nell’occhio. Accidentalmente, certo. E Snape non ha potuto fare niente, naturalmente, perché anche se lui è un bastardo non-malvagio, non puoi certo andartene in giro a maledire i maghi cento novantatreenni. Semplicemente non si fa.

E per la cronaca, quando ho scoperto che era morto non ho davvero riso della grossa e malvagiamente. Era una piccola risatina; mi sono presa un secondo di soddisfazione. Era rianimante sapere che per tutti questi anni ognuno aveva avuto torto nel non darmi retta. Ma solo un secondo, ricorda. Cioè, dopo ho pianto e tutto, quando ho davvero metabolizzato l’accaduto. Infatti, la prima volta che tornai a Mielandia, durante un week end ad Hogsmeade, vidi un barattolo di piume candite e scoppiai in lacrime. Diventai così isterica che alla fine Silente ha costretto Snape a scortarmi ai Tre Manici di Scopa per prendere qualcosa che potesse ‘calmarmi un po’’. Sono davvero sicura, comunque, che Silente non abbia ordinato del Whisky Incendiario. E, beh, non mi comporto esattamente bene quando circola dell’alcol nelle mie vene. Probabilmente è stata tutta una perversa idea di Snape. Ricordo vagamente di essermi riferita a lui chiamandolo ‘tesoro’.

E’ inquietante, davvero, sapere come si diverte. Ha bisogno di trovare altri modi per passare il proprio tempo – potrebbe trovarsi un hobby, o prendere un animale domestico. Magari un cucciolo. O un iguana.

…Oh, giusto. Ecco dov’ero.

Sapevo che alla fine saremmo ritornati al punto.

L’intera digressione è stata deliberata, infatti.

Davvero.

Suppongo di star sub consciamente tentando di aggirare il punto, ovvero che sto impazzendo. Dovrei andare da Silente, ma non ho idea se mi crederà o meno, e so che Snape non mi appoggerà. E farei persino qualcosa di molto coraggioso ed eroico – affrontare Quirrell o qualcosa del genere – se non fosse che probabilmente finirebbe male. Con la mia prematura scomparsa.

Snape probabilmente si farebbe una risata.

Ma poi gli mancherei, sai.

La prima volta che vedrà una tazza da caffè, scoppierebbe in singhiozzi. Probabilmente non piange da secoli, se l’ha mai fatto. Ma gli basterebbe guardare quella tazza da caffè, e realizzerebbe quanto significassi per lui, sinceramente, persino se non ha mai davvero permesso a se stesso di riconoscerlo per tutto il tempo in cui ero ancora con lui. E poi—

Sto andando di nuovo fuori traccia, giusto?

Ma il fatto è che semplicemente non ho idea di cosa fare. Sono terribile a mantenere i segreti. Davvero, davvero tremenda. Come…come quando tornai da scuola l’estate del mio quinto anno, e Lyra – che al tempo aveva diciassette anni- mi disse che era andata a letto col suo ragazzo. Non avrei dovuto dirlo ad anima viva; me l’aveva fatto capire chiaramente. Ma non riuscivo più a guardarla come prima! Lasciatelo dire, Qu – quader – tu, mi ha davvero quasi fatto uscire di testa. Non ha aiutato certo il fatto, suppongo, che io avessi sedici anni e non fossi nemmeno mai stata baciata. Ma l’idea che mia sorella avesse fatto…beh, quello, e che io fossi l’unica persona che a quanto pare lo sapeva – oltre, voglio sperare, al ragazzo con cui l’ha fatto – era in qualche modo stressante.

Non avevo intenzione di dirlo a nessuno. Ero completamente preparata a portarmelo nella tomba. D’accordo, quindi l’argomento era un po’, er, maturo. Ma ciò non significava che non fossi in grado di maneggiarlo! I giorni passarono, ed ero completamente in pace con me stessa. Ero un po’ più volubile, vivace, magari, e diventavo un po’ nervosa ogni qual volta qualcuno mi chiedesse qualcosa, ma al di là di questo, sai, stavo davvero andando bene.

Fino ad una sera, quando a cena, mangiando spezzatino d’agnello, non mi è accidentalmente sfuggito dalle labbra. Ricordo che mangiavamo spezzatino d’agnello perché Lyra mi ha versato il suo sulla testa.

E si trattava solo di sesso! Qui si parla della potenziale rovina del mondo magico!

Io non chiedo alla gente di raccontarmi queste cose. Onestamente. Non ho mai voluto essere coinvolta.

Suppongo si tratti semplicemente di una maledizione. E in qualche modo, nell’impasto, vengono aggiunti altri amabili ingredienti. Cose come elfi, e pelle viola, e iguana. A volte anche col mantello.

Sono la persona più sfortunata del pianeta.

3:44 A.M.

Benchè, in retrospettiva, suppongo sia stata piuttosto fortunata a non essere stata uccisa da Lyra.

3:45 A.M.

Non per mancanza di applicazione, certo. E non ho ancora superato il trauma, tra l’altro. Oltre allo spezzatino, sono anche inciampata su una pianta posta in posizione strategica, rompendomi l’alluce; apparentemente, ho scordato tutti i miei compiti delle vacanze nella cuccia del malvagio Doberman dei vicini, e sono stata aggirata fino al punto di assistere allo spettacolo del Rocky Horror Picture Show a causa di uno scambio di indirizzi e dell’innocente desiderio di vedere E’ Nata Una Stella.

Onestamente, è stata la cosa più malata a cui abbia mai assistito.

E’ stato persino lanciato un toast.  

3:47 A.M.

E personalmente, credo stesse esagerando un po’. Cioè, non si dice sempre che dovresti essere matura e responsabile quando decidi di fare sesso e affrontarne le conseguenze?

Sembra davvero immaturo tentare di uccidere la tua sorellina.

Giusto per puntualizzare.

3:48 A.M.

D’accordo, in effetti, mio padre non le ha rivolto la parola per tutto il giorno seguente alla scoperta.

3:49 A.M.

E quando finalmente ha riacquistato la facoltà di parola, le ha urlato per tre ore e quartantacinque minuti. Consecutivi.

3:50 A.M.

E l’ha chiusa a chiave in camera.

3:51 A.M.

E ha rubato la bacchetta di mia madre, chiedendole con noncuranza ‘quale è quell’incantesimo mortale, scusa ancora?’ e poi precipitandosi immediatamente a casa del ragazzo di mia sorella e strillando ‘abracadabra!’ alla finestra della sua camera da letto per circa venti minuti, fino a quando non si è finalmente presentata la polizia. 

3:52 A.M.

Ma comunque.

Saturday, November 16, 1991

Teacher’s Lounge

7:27 A.M.

Nota personale: non rivangare disastri familiari prima di andare a letto, nel cui caso potresti essere tormentata da strani sogni che comprendono un’unione decisamente poco platonica con Snape, Hermann l’iguana che sfoggia abiti raffinati impugnando una piuma candita schiamazzando ‘abracadabra!’ mentre Wimmy lo fissa con le lacrime che gli scendono lungo il suo viso, tutti costretti ad affogare in un mare di spezzatino di vitello per l’eternità.

A volte, odio davvero la mia mente.

Sunday, November 17. 1991

AstronomyTower

1:02 P.M.

Non posso vivere così ancora per molto.

Questa mattina mi sono svegliata di soprassalto a causa di un altro incubo.

Con Hermann, ricorda. E Quirrell che schiamazzava stupidamente. E nessuno Snape. E quindi, soprattutto, nessuno Snape nudo. Perchè davvero non ho mai pensato a certe cose. Onestamente. Infatti, tutta quella parte del sogno era davvero molto confusa; non riesco nemmeno a ricordarla. Era più l’intera situazione che l’effettivo…

E onestamente dubito che, se si trovasse per qualche ragione a baciare il mio collo, otterrebbe il tipo di reazione che, er, potrei avere avuto nel sogno. Ma che non so se ho avuto. Perché non posso ricordarlo.

ALGERNON.

ALGERNON.

ALGERNON.

1:09 P.M.

Er. Ho solo pensato di, sai, tirarlo in ballo. Visto che ultimamente non ne ho parlato, ho immaginato che potessi essere un tantino curioso sul come se la stia cavando eccetera – sta bene; mi è appena arrivato un suo gufo; grazie per l’interessamento.

Quaderno.

Um. Tornando all’oggetto del sogno.

Dell’incubo, cioè. C’era un corridoio buio, che stavo attraversando. E poi Quirrell si trovava alla fine di questo corridoio, sussurrando qualcosa sulla linea del come avessi fatto a scoprire il suo segreto e che avrei pagato per questo. Lui ed Hermann mi avevano bloccato in un angolo. Non c’era via di scampo. E proprio mentre stava per pronunciare la Maledizione Mortale, mi sono svegliata.

Perfettamente adatto ad un pubblico di tutte le età, grazie tante.

Non che non fosse terrorizzante.

Quindi ho deciso, piuttosto semplicemente, che non avevo più intenzione di sopportare questa situazione. Sarei andata da Silente, e non c’era niente che Snape avrebbe potuto fare per fermarmi!

…Ma comunque, ho immaginato che avrei potuto parlarne con lui prima di andare dritta verso l’ufficio di Silente, e tutto.

Non mi sono esattamente preoccupata di vestirmi bene, visto che si trattava solo di Snape, e che ci trovavamo in una situazione di pericolo mortale; sembrare stupenda non era esattamente una questione della massima importanza. Inoltre, non volevo pensasse che il mio era un tentativo di vestirmi favolosamente solo per lui, o altro. Perché questo sottointenderebbe che ci sia una sorta di attrazione tra noi. Che potrebbe o meno sfociare in discutibili slanci del sub conscio—

Comunque.

Quindi, mi sono diretta nella sua camera da letto per informarlo che sarei andata da Silente, indipendentemente da ciò che avrebbe detto per fermarmi. Avevo determinato che aveva il diritto di sapere, dopo tutto, visto che era il mio compagno.

Nella lotta contro il male.

Che non comporta baci sul collo.

Erm.

Comunque. Sono andata a dirgli quello. Tranne la parte del bacio sul collo. Mi ha risposto, ostentando una certa sicurezza, che non avrei fatto niente del genere. Aha! Come se avesse voce in capitolo.

“Perché non dovrei?” ho chiesto, incrociando le braccia sul petto con fare provocatorio. Era il tipo di situazione che richiedeva aggressività, ho dedotto.

“Perché” ha replicato senza problemi “Non è una questione che richiede l’interessamento di Silente”

“Qualcuno è in combutta con Tu-Sai-Chi e sta tentando di uccidere Harry Potter e tutto questo non richiede l’interessamento di Silente??”

A volte penso davvero che lui sia un po’ matto.

Beh, magari anche più di qualche volta.

Ma a volte sembra particolarmente ovvio.

“Come ti ho già detto, Auriga, al momento ho Quirrell perfettamente sotto controllo.”  Poi ha sfoggiato quell’espressione di condiscendenza fin troppo familiare che gli piace mostrare quando è nei miei paraggi, con aria di superiorità e derisione. Bastardo. “Posso assicurarti che non sarai assassinata nel sonno in un prossimo futuro.” Si è poi sentito in dovere di aggiungere un “Penosa” sotto voce così che fosse perfettamente udibile.

Umph.

Vedremo se si sentirà ancora così dopo che Quirrell mi avrà ucciso e tutto ciò che gli rimarrà di me sarà una tazza da caffè.

E lasciatelo dire, quel “Penosa” mi ha fatto esplodere di rabbia.

“Non so proprio perché non dovrei essere autorizzata a dirglielo! E’ importante, sai!” Poi, in un’improvvisa ondata di ispirazione, ho aggiunto crudelmente “La tua insana e personale vendetta ai danni di Harry Potter non ti dà il diritto di nascondere certe informazioni! Scommetto che ti piacerebbe vederlo morto.”

Questo l’ha fatto arrabbiare davvero.

Magari non sarà stato furbo da parte mia, ma sul momento è stato davvero appagante.

“Che teoria interessante che hai formulato” ha detto con quella sua voce bassa e pericolosa, avvicinandosi a me. E’ stato in qualche modo terrificante, ma che io sia dannata se avessi iniziato ad indietreggiare, o a tremare o a fare qualunque cosa potesse tradire il fatto che non fossi perfettamente a mio agio.

“Davvero molto interessante” ha continuato delicatamente. “Suppongo tu creda che lascerei semplicemente che un ragazzo innocente fosse assassinato per soddisfare una qualche sorta di vendetta…personale, hai detto?” A quel punto eravamo circa a dieci centimetri di distanza. E poteva sembrare in qualche modo…intenso. In senso negativo e terrificante, naturalmente. “Diversamente dalla maggior parte degli abitanti di questo pianeta, Auriga” ha concluso, con un brillio sinistro negli occhi mentre praticamente sussurrava le ultime parole “Non agisco assecondando i miei…desideri.” 

Stranamente le mie ginocchia si indebolirono non appena pronunciò quelle parole, e mi ritrovai ad inciampare all’indietro, cadendo sul letto. Una strana reazione al terrore più assoluto, suppongo. Perché ero senza dubbio assolutamente…terrificata. E nient’altro.

Per niente.

“Capisco” sono riuscita a replicare, debolmente. Sul momento, sembrava un traguardo davvero notevole.

In ogni caso, lui non stava più badando a ciò che dicevo. Invece, stava…e per qualche istante ero assolutamente sicura che me lo stessi immaginando…

Stava fissando il mio collo.

Mi ci volle un momento per registrare l’accaduto. E mi ci è voluto un altro momento per trattenermi dall’avere un infarto. Dopo essermi presa ancora un altro momento, ho realizzato che era davvero, davvero strano che lui stesse ancora fissando.

E poi, con un improvviso, stranamente fluido movimento, mi si è avvicinato, e grazie a Dio ero già seduta, perché onestamente ho quasi creduto che avesse intenzione di –

…uccidermi.

Giusto. Esatto. A causa del…terrore. E del fatto che probabilmente desidera davvero farlo.

Uccidermi.

Sì.

Quindi, ero un po’, er, nervosa, a causa della...prossima morte, mentre si sporgeva verso di me, accarezzava via i miei capelli dal collo – a quel punto ero davvero nervosa, al punto che avevo dimenticato come respirare- e mi chiedeva, bruscamente, “Cos’è questo?”

“Non…lo so?” ho disposto con voce strozzata, docilmente.

Lo sguardo intenso continuò a perseguitarmi per un momento – mi sentivo davvero un po’ stordita; mancanza di ossigeno, eccetera – prima di proclamare “Inchiostro.”

“Inchiostro?” ho ripetuto, perplessa, prima di ricordare che la notte precedente mi ero, appunto, addormentata sulla programmazione disciplinare.

Ha ghignato vagamente, e si è ritirato, raggiungendo a grandi passi la scrivania dalla parte opposta della stanza.

“Suppongo tu ti sia addormentata su quella piccola, curiosa narrazione della tua esistenza che riporti tanto fedelmente?” ha detto seccamente. “Spifferando tutti i tuoi più intimi segreti.”

“Non ho segreti” ho replicato, immaginando non ci fosse alcun modo in cui lui sarebbe potuto venire a conoscenza del bacio carotideo.

Er.

Voglio dire, gli ho detto la verità.

Perché davvero non ne ho.

Di segreti, cioè.

In ogni caso, mi ha alzato un sopracciglio, completamente scettico. “Davvero?”

“Sì!” ho affermato coraggiosamente.

Apparentemente non abbastanza da soddisfarlo. “Nessuno scintillante dettaglio circa l’affascinante idiota che è così”  e qui ha aggiunto un’ulteriore goccia di sarcasmo, giusto per dare quel tono in più, immagino “fortunato da essere finito con te?”

“…No.” Anche questa volta gli stavo davvero dicendo la verità. Non sono molto sicura che ciò che è successo tra me e Algernon possa essere considerato ‘scintillante’, per essere precisi.

“Capisco” disse allora Snape, con allarmante tono pensoso.

Per qualche ragione questo mi riportò alla mente quella bizzarra conversazione avuta nel parco, che di conseguenza mi ha fatto ricordare la piccola indagine che Victoria ha condotto qualche giorno fa.

Sentendomi molto coraggiosa, ho chiesto “Vuoi chiedermi qualcosa?”

Mi ha fissato intensamente, come se fosse stato appena scoperto a cantare Celestina Warbeck nella doccia, o qualcosa del genere. “Cosa te lo fa pensare?”

“Sei solo…” non riuscii, comunque, a pensare niente che mi potesse sostenere al di la di questo, quindi ritornai al succo della situazione e chiesi “Devi chiedermelo o no?”

“ovviamente no” ha ribattuto stizzito, sembrando stranamente infastidito. “Contrariamente alle tue deludenti convinzioni, Auriga, raramente spreco il mio tempo e le mie energie concentrandomi su di te a meno che non si renda assolutamente necessario.” 

Il che è stata davvero un’odiosità non necessaria, se vuoi il mio parere.

“Perfetto” ho replicato, a mio avviso molto composta. “Non ti farò sprecare altro tempo, allora.”

“Bene” ha detto brevemente, sfogliando dei pezzi di pergamena che aveva riposto sulla scrivania, come se me ne fossi già andata.

Seriamente. Dubito che sua madre gli abbia mai insegnato qualcosa sulle interazioni interpersonali

…Ovviamente, mia madre l’ha fatto , e non ha ottenuto un gran risultato.

Ma almeno io non ignoro volutamente le persone!

(Beh, la maggior parte delle volte, almeno.)

Quindi me ne sono andata, supponendo che non ci fosse ragione di passare altro tempo nella sua deplorevole compagnia priva di solida influenza materna. Dopo tutto, ho altre cose da fare oltre a battibeccare con lui e perdere grandi quantità di ossigeno mentre sta fissando il mio collo! Non avevo decisamente intenzione di dargli l’impressione che provavo una qualunque sorta di interesse in lui standogli nei paraggi.

Bastardo.

 1:18 P.M.

Lo odio, sai. Molto sinceramente e appassionatamente. E’ il tipo di odio che niente – nemmeno, sai, baci sul collo incredibilmente divini -  potrebbe spezzare.

Quindi liberati da questa ridicola piccola ipotesi che hai formulato, perché certamente non sono infatuata di Severus Snape.

Perchè io ho un fidanzato.

Che non è Severus Snape.

Perciò, tiè.

1:20 P.M.

E sai, prima che tu cominci con l’intera tiritera della ‘mucca pazza che parla al suo quaderno!’, magari non sto parlando col quaderno. Magari sto parlando con qualcuno che avrebbe potuto rubare questo quaderno perché il suo più profondo desiderio era di dedicarsi appassionatamente alla lettura delle affascinanti narrazioni della mia vita.

Se questo fosse il caso, allora CHIUDI IL DIARIO E FAI UN PASSO INDIETRO. Davvero. Non vuoi che io sia in collera con te, sai. Ho conoscenze molto in alto; conosco, infatti, un’iguana molto perversa.

Intimamente, per così dire.

Inoltre, non sono tanto male se armata di tazze da caffé.

Quindi ci penserei due volte prima di metterti nei guai con me!

1:21 P.M.

Non-Quaderno.

1:22 P.M.

E’ stato stranamente rinvigorente.

1:23 P.M.

Non-Quaderno.

1:24 P.M.

Hehehe!

1:25 P.M.

Er.

Non pensare nemmeno per un attimo che io mi diverta troppo facilmente, o che non abbia una vita, o niente del genere. Ho un sacco di cose importanti da fare nella mia agenda – mantenermi in contatto col mio fidanzato di successo, combattere le ultime forze del male (Snape), combattere le recentissime ultime forze del male (Quirrell)…

E, ovviamente, educare i giovani maghi e le giovani streghe del Regno Unito.

Cosa che prendo incredibilmente altrettanto a cuore.

Davvero.

1:28 P.M.

…Benchè, nel caso io fossi una sorta di caso unico, allora suppongo di doverli informare che eccellere in Astronomia non ti porterà da nessuna parte, a meno che non ti faccia piacere essere una vecchia professoressa moderatamente matta, occasionalmente patetica, potenzialmente eternamente nubile che saltuariamente assegna enormi quantità di compiti solo per esprimere la delusione repressa nei confronti della propria vita.

1:29 P.M.

Magari dovrebbero frequentare Impagliatura Sottomarina, invece.


To be continued...

N
ote della traduttrice: Così come per la nostra autrice, anche per me questo è un periodo un po' tragico. Quindi scusatemi ancora se sarò breve nei saluti, ma ho a malapena il tempo di respirare. A Giugno ci divertiremo molto di più. Non so se a Luglio potrò pubblicare: sarò in vacanza, ma se trovo l'accesso ad internet...speriamo! Vi amo tutti, ragazzi, adoro le vostre recensioni!! Mi lasciano col sorriso per un'intera settimana!
Auguratemi buona fortuna per il compito di matematica (NON SO FARE NIENTE!! *non farti prendere dal panico*)

Baci Dolci e Caramelle
Serena

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Capitolo 17
*** Degno di Nabokov ***


Capitolo 17a

Degno di Nabokov

 

Wednesday, November 20, 1991

AstronomyTower

9:40 P.M.

Oh. Oh, buon Dio.

9:41 P.M.

Magari sto solo fraintendendo tutto. Non sarebbe la prima volta, in effetti. (Benchè sia dannata se dovessi ammetterlo a qualcuno. Quel qualcuno essendo Snape, naturalmente.)

Almeno…spero di aver frainteso tutto.

Benchè la situazione sembri inquietantemente evidente.

9:42 P.M.

Non c’è altra possibile interpretazione della frase “Non la butterei fuori dal letto”, vero?

9:43 P.M.

Beh, dai! Potrebbe benissimo esserci. Richiede un po’ di pensiero razionale. Diciamo, per esempio, che ci sono due persone che sono davvero molto romanticamente indifferenti l’uno verso l’altro, e che in qualche modo finiscano intrappolate insieme in una stanza. E la stanza ha un unico letto, e la donna improvvisamente vi si addormenta sopra, lasciando…l’uomo esausto, eppure obbligato a permetterle di rimanere lì, dolcemente addormentata, perché è ciò che farebbe un gentiluomo. Da cui la frase “Non la butterei fuori dal letto…perché sono un gentiluomo.”

9:45 P.M.

Non è neanche lontanamente plausibile, eh?

9:46 P.M.

E’ anche peggio degli elfi domestici.

9:47 P.M.

Beh . . .

9:48 P.M.

Sì. Decisamente peggio. Anche perchè è ILLEGALE.

9:49 P.M.

Tanto quanto corteggiare un elfo, immagino. Ma questo è il tipo di cosa che non avrebbe neanche bisogno di essere presa in considerazione, perché di certo non sono quel tipo di ragazza!

9:50 P.M.

E non sono nemmeno il tipo di ragazza che gli uomini non butterebbero fuori dal letto.

9:51 P.M.

Non che sia mai stata buttata fuori dal letto.

9:52 P.M.

Beh, d’accordo, una volta. Ma erano circostanze davvero particolari.

9:53 P.M.

Mi sono allontanata dal punto principale, giusto?

Beh…bene.

Perché è sinceramente terrificante. A meno che, ovviamente, la mia precedente analisi del reale significato di quella specifica frase non abbia colto nel segno, nel qual caso, suppongo, potrebbe essere interpretata come in qualche modo galante.

Ma…

9:54 P.M.

Perchè queste cose succedono sempre a me?

E questa, questa in particolare non ha alcun senso. E’ completamente irrazionale, oltre che sconcertante, con una buona dose di inquietante, giusto per sicurezza. Elfi domestici, li posso accettare. Ma questo? Questo è…

C’è qualcuno là su che gode nel vedermi soffrire. Si accomodano e ridacchiano della mia incessante agonia come se si trattasse di una sitcom babbana. Solo che quest’argomento sarebbe altamente inappropriato per qualsiasi tipo di sitcom, quindi, per l’amor di Dio, perché non possono semplicemente lasciarmi in pace?

9:56 P.M.

. . . Per piacere?

10:00 P.M.

Non guarderò mai, mai più il retro dei compiti che sto correggendo per pura curiosità. Come ho imparato da questo sfortunaterrimo incidente, può portare solo ad una possibile conclusione. Indicibile Agonia.

Oh, Quaderno. Che scopo ha continuare a nasconderlo?

CHRISTOPHER GOLDSTEIN E’ INNAMORATO DI ME.

10:01 P.M.

Devo ammetterlo, ne sarei stata piuttosto estasiata se avessi ancora sedici anni. E’ davvero bello per la sua età. Non che si avvicini a Sirius Black, certo, ma questo potrebbe decisamente essere positivo. Cioè, guarda cosa ne è uscito. Non certo materiale per lo Scapolo dell’Anno del Weekly Witch, no?

In effetti ha un non so che di Gilderoy Lockhart che me lo ricorda – occhi azzurri, capelli biondi, e persino quella mascella così splendidamente definita. Senza considerare

10:02 P.M.

PER L’AMOR DI MERLINO, IL RAGAZZO HA SEDICI ANNI.

E questo non significa che io sia una di quelle… donne dalla dubbia moralità, quindi non osare nemmeno pensarlo! E’ solo che sono talmente e completamente sconvolta da questa scoperta che mi ha momentaneamente privato di ogni goccia della mia sanità mentale. E quindi mi ha portato a descrivere oggettivamente la vaga rassomiglianza del ragazzo con Gilderoy Lockhart. Il che certamente non significa che io sia in alcun modo interessata a lui.

10:03 P.M.

No! Onestamente. Non lo sono.

Perchè è…è disgustoso. Ecco cos’è-

E potrei essere tante cose, ma c’è un punto dove è necessario porre un limite!

10:04 P.M.

Suppongo che questo mi renda La Troia dal Cuore D’Oro di Hogwarts.

Eccetto per la troia.

10:05 P.M.

Oh, dai.

10:06 P.M.

Ma, sai, ora che ci penso, non sono certamente io la perversa qui! Non ho alcun interesse in lui eccetto, beh, la sua generale condotta scolastica di giovane pupillo di Hogwarts, come recita una delle mie tante responsabilità in qualità di educatore.

Lui è quello che non butterebbe me fuori dal letto.

Ecco cos’è perverso!

10:07 P.M.

Tra l’altro, se le parti fossero invertite, certamente io lo butterei fuori dal mio letto. Ugh! Adolescenti d’oggi – seriamente, che razza di atteggiamento è questo?

10:08 P.M.

D’accordo. Quindi abbiamo indubbiamente stabilito che non sono una molestatrice di bambini mostruosamente perversa. Il passo seguente è scoprire come, esattamente, mettere fine a tutto questo. Se assomigliassi, diciamo, a Victoria, rinuncerei al trucco per un paio di giorni ed ignorerei i miei capelli fino a quando non si trasformassero in un’indecente matassa, ma visto che, beh, ho già rinunciato al trucco (sai, come valida scelta di vita) e che i miei capelli sono sempre stati un’indecente matassa…

Chiaramente, la capacità di giudizio del ragazzo è seriemente schizzata.

10:10 P.M.

Magari potrei farlo semplicemente minacciare da Algernon. Sai, con sottigliezza e ambiguità.

O in maniera plateale e chiara. Non puoi permetterti di essere esigente in situazioni come queste!

10:11 P.M.

Probabilmente  non è la decisione migliore che un professore potrebbe prendere, eh?

10:12 P.M.

Ma – ma io -

10:13 P.M.

Oh, d’accordo. E’ immaturo e evidentemente crudele.

Ma non posso permettere che questo mi scoraggi! Ho bisogno di pensare a qualcosa! Questa cosa non può andare oltre, o entro la prossima settimana sarò ufficialmente dichiarata malata di mente.

10:14 P.M.

E, per la cronaca, chiaramente non sono malata di mente attualmente. Quindi ah!

10:15 P.M.

Deve finire.

Pensa, Auriga! Pensa!

10:29 P.M.

Pensa!

10:42 P.M.

Pensa!

10:59 P.M.

Forse . . .

11:00 P.M.

No. Probabilmente il Ministero della Magia non approverebbe. Seriamente, sono così terribilmente conservatori di questi tempi.

11:23 P.M.

Pensa!

12:02 P.M.

Oh, perfetto.

Mi arrendo.

Sono condannata.

12:08 P.M.

E per la cronaca, il suo sorriso non è nemmeno lontanamente abbagliante come quello di Gilderoy Lockhart. Lo so, perché l’ho incontrato prima nel corridoio (Christopher, non Gilderoy) e lui mi ha sorriso caldamente, dicendo “Salve, Professoressa.”

mi ha sorriso caldamente dicendo “Salve, Professoressa.”

E facendo questo, chi può sapere che tipo di pensieri stessero fluttuando in realtà nella sua mente da adolescente in crisi ormonale!

Ugh!

12:10 P.M.

Se Snape solo lo scoprisse…

Beh – beh, non riesco nemmeno a finire la frase. Il che indica chiaramente quanto orribile sarebbe trovarsi in una circostanza del genere. Voglio dire, hai visto (o, beh, no non l’hai visto, ma non è come se mi potessi contraddire, no, il che mi porta a chiedermi come mai io stia contraddicendo me stessa, in questo caso? Sono davvero matta.) – d’accordo, hai sentito il modo in cui ha reagito quando ho iniziato a frequentare Algernon. E Algernon è più grande di me! Non c’è una differenza di quindici anni d’età, che potrebbe fare di me qualcosa simile ad una Sexy Nonna.

…beh, magari non proprio nonna. Non voglio nemmeno pensare a come questo potrebbe mai succedere. Magari una Sexy Ragazza Madre. O una Sexy Giovane Zia Ragionevolmente Figa.

Vien da pensare che sia sulla buona strada, qui…

12:13 P.M.

No, no! Non pensare a quello che dico, Quaderno, e non sognarti nemmeno per un momento di usare quello che scrivo qui contro di me. Sono in uno stato di estremo shock e orrore, ricorda. Chiunque potrebbe vagheggiare un po’.

In ogni caso, ci sono migliaia di cose sbagliate in questa brutta situazione, perché non sono sexy e sono la sua insegnante eppure lui passa bigliettini ad Arnold Cabot parlando di come non mi butterebbe fuori da un letto inesistente e completamente ipotetico mentre si suppone che dovrebbe ascoltare la spiegazione sulle lune di Giove.

Ho…

Bisogno di dormire.

O di assistenza.

O di una suite privata al San Mungo.

Sì, non ero esattamente entusiasta di risiedervi la prima volta, ma all’improvviso la prospettiva di tornarci sembra davvero splendida e affascinante comparata a questo. Magari potrei avere un altro sfortunato crollo nervoso provocato dagli elfi domestici, così che non avrebbero altra scelta che accogliermi di nuovo. Suppongo di poter essere felice, una volta lì – cioè, essere circondata da persone con seri problemi mentali e disturbi magici potrebbe addirittura portarmi ad avere una sorta di rivelazione spirituale. Sai – il tipo di cosa che mi farà comprendere quanto bene in realtà ho.

Perché c’è del bene, naturalmente! C’è tanto bene. E elfi domestici. E Capelli crespi. E marmocchiosi Serpeverde con manie di grandezza. E malefici complotti che fermentano tra le mura di questo stesso castello, di cui apparentemente non sono autorizzata ad informare alcuno, benchè non mi sia stata data altra spiegazione al riguardo. E Snape. E un iguana che è riuscita a ridefinire  la parola libidine. E la mia migliore amica ed il mio peggior nemico impegnati in una sorta di misteriosa cospirazione di cui ho a malapena tempo di preoccuparmi. E il sedicenne che vuole fare di me la sua Sexy Giovane Zia Ragionevolmente Figa. E no, non so come l’incesto sia stato in qualche modo coinvolto in questo burrone di generale devastazione.

E’ triste che la miglior cosa tra tutte sia Snape?

Devo certamente crederlo.

Hmph. Snape. La mia apparentemente ritrovata passione per lui può solo ribadire quanto tutto il resto sia diventato insostenibile.  Il mio desiderio di tirare avanti è sostenuto da un amareggiato bastardo incapace di usare le più elementari lozioni per capelli, con la socialità di un elefante che soffre le agonie della demenzia.

Il che è semplicemente splendido.

12:19 P.M.

Beh, e poi c’è Algernon, naturalmente. Sono so come abbia potuto dimenticarlo – lui è, dopo tutto, solo la più perfetta cosa che mi sia mai accaduta.

Ecco, probabilmente, spiegato il perché. Desideravo semplicemente mantenerlo completamente separato dalla pazzia e dalla distruzione della mia esistenza perpetuamente complicata, per evitargli di essere contaminato.

Non che potrebbe esserlo.

Ma…beh, sai.

Meglio prevenire.

12:23 P.M.

In ogni caso, l’appassionato e altamente inappropriato ardore di Christopher Goldstein per la sottoscritta sarà neutralizzato. Domani. In qualche modo.

Penserò a qualcosa. Non è come se avessi mai avuto problemi a far scappare gli uomini prima d’ora.

Thursday, November 21, 1991

Great Hall

7:52 A.M.

Aiutami.

Non smette di guardarmi.

Magari me lo sto solo immaginando. Voglio dire, qualunque ragazza nella mia situazione avrebbe diritto ad essere un po’ paranoica, giusto? Ma- ma il fatto è, sono sicura di non esserlo. Ho appena alzato il mio sguardo desolato dalla  tazza di cereali per vedere la sua testa abbassarsi improvvisamente. Il che significa che mi stava fissando – probabilmente afflitto da pensieri proibiti e corrosi dal desiderio- e ha abbassato lo sguardo così che io non potessi vedere i suoi occhi consumati dalla passione.

Oh, Dio. Voglio solo sapere perché. Perchè succede a me?

Ecco cosa vorrei davvero davvero sapere.

Ma forse…forse stava fissando Snape. Visto che è affianco a me, eccetera, e qualche studente sembra essere più che affascinato da lui. Probabilmente si chiedono come riesca ad essere così malvagio e untuoso quotidianamente. E’ piuttosto notevole, davvero, benché repellente.

Sì, sì. E’ così. Non sta fissando me. Perchè…

Perché è perverso e disgustoso e molto, molto sbagliato. Ecco perché.

Pancetta e pensieri lascivi non dovrebbero essere combinati. E’ semplicemente una delle verità universali basilari della terra.

7:55 A.M.

Magari dovrebbero insegnarlo qui.

Sai, sono sicura che Minerva potrebbe trovare il modo di farlo rientrare nelle lezioni di Trasficurazione. O forse potrei scriverlo negli appunti di Storia della Magia di Ruf mentre non sta guardando, sai. Così che questo non si ripeta.

Non che lui stia fissandomi effettivamente, ufficialmente, per davvero.

Solo per sicurezza.

7:59 A.M.

Snape si è appena piegato verso di me mormorando, in quel modo vellutato e bastardardamente soave che lo contraddistingue “Sembra che tu abbia un focoso ammiratore al tavolo dei Corvonero, Auriga. Ne sarai estasiata.”

Il che non solo significa che altre persone l’hanno notato, e che quindi deve essere vero, ma anche che Snape lo sa.

E conoscendolo, sapendo come la sua mente contorta e perversa lavora, probabilmente crederà che mi fa anche piacere o qualcosa del genere.

Ugh.

Devo uscire di qui prima che la mia testa esploda.

AstronomyTower

8:12 A.M.

D’accordo. Sono al sicuro ora. Nessuno viene qui sopra fino al tramonto, comunque, visto che non è poi tanto romantico se non è illuminato dalle stelle, e d’altro canto non ci sono lezioni di giorno.
In effetti, è in un certo senso lugubre qui alla luce del giorno.

Ma è sempre meglio di…altri posti.

E ora che sono sola, sarà meglio pensare a qualche sorta di strategia. La prossima volta che lo vedo, sarò…incredibilmente crudele? Toglierò un’indeterminata quantità di punti da Corvonero se starnutisce mentre parlo? Non sembra particolarmente giusto. Innanzitutto, mi piace essere onesta con tutti i miei studenti.

Beh, tranne con i Serpeverde.

Ma lui non è un Serpeverde. Sta solo tentando di sedurmi. Ecco tutto.

…credo quasi di aver maturato da qualche parte nel corso degli anni un po’ di pregiudizi nei riguardi di quella particolare casa.

Hmm.

Comunque, non voglio togliere punti a Corvonero. Perchè, sai, appartenevo a quella casa. E, beh, non è che possa togliere punti senza altra ragione che la mia apparente sensualità, semplicemente quest’azione non avrebbe nessuna logica.

Dovrò semplicemente


TBC...

Note della traduttrice:
Oddio, devo assolutamente implorare il vostro perdono. Ma non è colpa mia se il mio stupido computer decide di fondere la scheda madre ed io rimango con un pugno di mosche, senza memoria e senza internet per tre mesi. Comunque, ora sono tornata. E, per farmi perdonare, verso le nove di questa sera posterò anche la seconda parte di questo capitolo!

Baci, dolci, e caramelle....

ma, soprattutto, un ringraziamento speciale a Lete!

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Capitolo 18
*** Degno di Nabokov (b) ***


Capitolo 17b

Degno di Nabokov : Parte Due

Trovate la prima parte nel capitolo precedente.

8:50 A.M.

NON C’E’ PIU’ RELIGIONE!

Lo chiedo a te. Quaderno, io…dimmi una cosa. Dimentica momentaneamente il tuo stato inanimato e matura una qualche sorta di cervello per un secondo, giusto per rispondere a questa domanda, della quale guarda caso conosco già la risposta, ma beh, scusami se sono un po’ incoerente al momento, e dopo che ti avrò detto perché credo che tu sarai d’accordo nell’affermare che ho assolutamente diritto di essere incoerente, anche se in effetti ho meritato questo diritto un po’ di tempo fa e mi converrebbe appunto iniziare ad esercitarlo ora perché, oh Quaderno, chiunque, chiunque sarebbe un po’ incoerente se dovesse sopportare quello che ho dovuto sopportare io come se tutto il resto non fosse già ABBASTANZA.

…Ahem.

Christopher è appena venuto a trovarmi. Sì, sì, esatto. Apparentemente, non c’è più religione. Nessun posto è sicuro. Me ne stavo seduta qui, fantasticando di un mondo in cui lui non fantasticasse su di me, quando improvvisamente – eccolo comparire. Proprio dietro di me. Mi ha dato un colpetto sulla spalla, per rendermi consapevole della sua presenza. Ha toccato la mia spalla. Sarà stata probabilmente l’esperienza più emozionante della sua vita – ecco quanto precisamente perversa questa situazione sia, Quaderno.  Ha superato tutti i precedenti livelli di perversione. E non ho la più pallida idea di come uscirne senza, sai, commettere qualche omicidio e conseguentemente mettermi un po’ nei guai.

Magari potrei chiedere a Snape – sai, con nonchalance- come farlo. Uccidere qualcuno, intendo, senza lasciare nessun tipo di traccia evidente.  Sono sicura che lui l’abbia fatto milioni di volte – è un ex-Mangiamorte, e inoltre, la sua mente è programmata esattamente per quel livello di diabolica malvagità.

Non dico sul serio. Sto solo scherzando, sai. Non pensare di no. (Dico sul chiederlo a Snape, non sul fatto della diabolica malvagità – quella è seriamente vera, come entrambi sappiamo.) Non ho intenzione di uccidere Christopher. Sarebbe altamente sbagliato.

Non che non se lo sia meritato, almeno un po’.

Dov’eravamo?

Ah, sì.

Mi ha dato un colpetto sulla spalla.

(Brrrr.)

Ho strillato, mi sono voltata, ho strillato, ho chiuso immediatamente il mio quaderno, e ho strillato. In quest’ordine. Il punto è, dimostrazioni psicotiche di questo tipo sono all’ordine del giorno per me – penserai che questo basterebbe ad allontanarlo. Qualsiasi altro studente avrebbe spalancato gli occhi, in quella che senza dubbio sarebbe stata un’espressione di puro terrore, e avrebbe balbettato qualche scusa prima di girare i tacchi e scendere di cosa tutti e duecentosessantatre gradini. Lo so perché è già successo.  Solo una o due volte, ricorda. E – e, beh, ti sfido a leggere uno dei thriller di Moira K. Mockridge senza diventare un po’  nervosa! Non scrive solo romanzi rosa, sai. Sa anche essere profondamente spaventosa, Moira K. Mockridge, e davvero non dovresti spuntare all’improvviso alla presenza di una persona quando è nel bel mezzo della scena più critica del libro! Onestamente. E’ solo buon senso. Magari lo scribacchierò negli appunti di Ruf – sai, insieme al fatto della pancetta.

Comunque.

Christopher mi ha semplicemente fissato con questo sorriso allegro stampato sul volto, come se vedere la propria insegnante strillare a squarciagola non fosse per niente inquietante, ma anzi piuttosto piacevole.  E’ quel tipo di espressione che si ha quando si sta assistendo alla prima di un balletto particolarmente bello, o quando ci si sta gustando una coppa di gelato da Floria Fortebraccio, o qualcosa di questo genere. E’ chiaramente molto, molto innamorato, o uno psicopatico. Probabilmente entrambi.

E poi, beh, mi sono dovuta concedere un momento e chiedermi se lui si trovasse effettivamente lì, o se fosse un prodotto della mia immaginazione, malata e fraudolenta, nello stile di qualche tragedia Shakespeariana. (Sto iniziando ad assumere i tratti peculiari di Macbeth. Qualcosa mi dice che questo dovrebbe essere per lo meno un tantino snervante.) E, beh, non puoi certamente essere sicuro che qualcosa sia davvero presente a meno che non provi con mano, no?

In retrospettiva, capisco quanto stupido questo fosse. E’ stato chiaramente frutto del lavoro di una forza superiore il cui intento è quello di costringermi ad affogare in un lago di miseria ancora più torbido e profondo. Ma…ma, beh, sai. E’ stata una reazione istintiva!

Quindi ho disteso il braccio e gli ho…poggiato la mano sul petto.  Diciamo pure che ero esitante, e non guardarmi nel modo in cui mi guarderesti se avessi effettivamente la capacità di guardarmi, Quaderno! Per quando ne sapessi, la mia mano avrebbe potuto attraversarlo, il che avrebbe precisamente confermato quanto fossi uscita di testa.

Invece, era tutto solido, e…d’accordo, vagamente muscoloso. MA NON MI INTERESSA, QUINDI NON FARTI STRANE IDEE. Sto solo documentando i fatti nel modo in cui si sono succeduti! Ecco tutto.

E – sai, quei momenti che ti scivolano addosso lentamente, così che tu possa catturare completamente e irreversibilmente  quanto esattamente terribili essi siano? Ora, solitamente, conservo questi istanti per quelle volte in cui scopro di star accidentalmente seducendo Snape, o quando sono costretta ad unire le mie labbra con quelle di un elfo domestico. Ma questo – questo apparentemente si è meritato di essere inserito tra questi momenti, perché eccoci lì, con la mia mano sul suo petto, e lui che mi guardava con calma adorazione e le pulsazioni del suo cuore che triplicavano (posso dirlo, visto che la mia mano si trovava proprio lì eccetera). E’ il tipo di evento che ricorderò certamente fino a quando avrò centoventisei anni e sarò sola e miserabile con diciannove gatti e nessuna percezione delle cose meravigliose che mi sono accadute nel corso della mia esistenza. (Perché dovranno pur accadermi delle cose meravigliose nei prossimi novantasei anni, no? Almeno una cosa meravigliosa? Per favore? Va bene anche vagamente piacevole? Mi accontenterò del vagamente piacevole.) Non saprò di chiamarmi Auriga, o che un tempo sono stata la più celebrate scrittrice di romanzi d’amore del mondo magico. Né sarò in grado di ricordare quei favolosi due mesi trascorsi con Gilderoy Allock alle Bermuda. (Sta zitto.) Pur avendo dimenticato tutto questo, ricorderò comunque, con assoluta chiarezza, la volta in cui ho palpato il mio alunno sedicenne per accertarmi che non fosse un fantasma, col tatto col quale la moglie pazza del re Macbeth fece fuori il marito.

Beh, dopo i ventisei anni che sembravano essere scorsi in quel singolo momento, fui finalmente riabilitata della capacità di muovermi, e ritirai la mia mano il più velocemente possibile. Lui mi è sembrato piuttosto deluso. Ugh. UGH.

“Oh”, fui in grado di produrre, con nonchalance. “Christopher. Ciao. Mi hai…preso alla sprovvista.”

“Mi spiace” ha detto, ma con quell tono che chiaramente significava ‘Dispiacermi! Aha! La mia insegnante mi ha palpeggiato! Ovviamente mi desidera!’

Sono un genio quando si tratta di decifrare significati nascosti.

Scelsi, comunque, di non comprendere apertamente il chiaro messaggio che covavano le sue parole. Invece, continuai a parlare, il più professionalmente possibile, considerando che probabilmente lui voleva solo strapparmi via i vestiti.

“Va…benissimo.” Aha! Come no! “Cosa desideri?”

La parola ‘desideri’, quando l’aria è carica di tensione sessuale non particolarmente gradita, non è esattamente appropriata. Meglio tenerlo a mente per future eventualità.

Mi ha fissata per un momento, in quel modo in cui avrei potuto abilmente interpretare la risposta a quella particolare domanda, prima di mettersi le mani in tasca, in maniera molto casuale, e dire “Ho un po’ di problemi con la sua materia.”

 

 “Oh, davvero?” dissi, ma con un tono che in realtà diceva ‘Beh, allora, per l’amor di Dio, disgustoso marmocchietto, smettila di fantasticare in modo inopportuno su di me e presta attenzione!’

La sua abilità nel decifrare messaggi subliminari chiaramente sfigura in confronto alla mia, perché ha semplicemente annuito, con fare da ragazzo per bene, e ha detto “Oh, sì. Non riesco a capire le mappe astrali.”

Il che è davvero una scusa disgustosamente patetica. Persino un inappropriato pazzo d’amore dovrebbe essere in grado di produrre qualcosa di meglio.

“Beh” ho detto, ostentando quanta più superiorità possibile, “vedi, Christopher, devi solo guardare la volta celeste con il telescopio, e poi segnare sulla mappa quello che osservi. Credo proprio che scoprirai che non sia poi tanto difficile.”

Al momento mi sentivo davvero molto trionfante – era decisamente soddisfacente essere almeno un po’ gratuitamente bastarda con lui. Se l’era meritato, dopo tutto.

Ma poi, nemmeno lontanamente demoralizzato, ha solo replicato “Sa, credo di poterlo capire molto meglio se me lo mostrasse personalmente uno di questi giorni.”

Non sono mai stata gettata in una gigantesca tinozza piena di anguille, ma immagino che ciò che provai in quell’istante fosse per lo meno un po’ simile a quella specifica esperienza.

“D’accordo” dissi, per quanto potessi suonare composta, considerando che ero stata sessualmente molestata e tutto. E nemmeno in modo leggermente eccitante, come con Snape. Non che io creda che sia leggermente eccitante quando Snape mi molesta sessualmente. E non è nemmeno come se mi molestasse sessualmente con regolarità o niente del genere. E’ solo che…quel “se fossi su di te, non avanzeresti certo questa richiesta” ha lasciato il segno. Ed è stato orribile. Non dubitarne, Quaderno. E’ solo che…questo è stato più orribile.

Comprensibilmente, vorrei aggiungere.

“Te lo mostrerò a lezione” conclusi, con fare professionale.

“Pensavo che potrei capirlo meglio se me lo mostrasse in privato,” ha ribattuto, imperturbabile.

Non credo di poter descrivere come precisamente mi sentissi in quel momento. Persino le anguille non potrebbero rendergli giustizia. Era, credo, qualcosa sulla falsa riga del #&#(&#(. Con una generosa dose di ‘ew’ e ‘ugh’ gettati nel mezzo. Sai – per attenuare l’astrattezza della frase eccetera.

“Beh, non sono sicura che questo possa essere possibile, Mr. Goldstein” ho risposto stizzita, sentendomi stranamente McGranitt-esca. Era in qualche modo corroborante. Non rispondo mai stizzita ai miei studenti, e raramente uso l’arma del cognome. Mi è sempre sembrata un po’ crudele. Ma, oh, ero pronta ad essere crudele. L’avrei gettato giù dale scale molto volentieri, in quell momento, se fossi riuscita a trovare un modo per farlo.

“Perché no?” mi ha guardata, con gli occhi spalancati e ricordandomi leggermente Lockhart, e in quell’istante, non ne ero nemmeno impressionata. Nemmeno per dire ‘ooooh, sarei così emozionata se avessi ancora sedici anni!’. Ero in realtà un po’…offesa. O molto offesa. Perché…perché Gilderoy Lockahrt è modesto e affascinante e ha portato a termine alcune delle più grandiose imprese dei nostri giorni, e questo stupido e moralmente discutibile ragazzino ha il coraggio di assomigliargli vagamente! Lasciatelo dire, Quaderno, qualcosa in questo ha scatenato in me una furia che non sapevo di avere. Perchè una cosa è portarmi oltre il limite della pazzia, ma un’altra è insultare Gilderoy Lockhart.

(Sono così buona con lui. Se le cose non dovessero funzionare con Algernon, il fato ci porterà decisamente l’uno verso l’altra, in qualche modo. Non che non voglia che le cose funzionino, tra me e Algernon. E’ solo che Gilderoy sembra davvero un buon piano di riserva. Scommetto che a mia madre piacerebbe, e non potrebbe nemmeno dubitare della sua esistenza, come so che fa con Algernon. Non è che ci si può inventare Gilderoy Lockhart. Quindi, ah.)

Perciò ho detto – o meglio, urlato un po’ “Perché lo dico io!”

Lui ha battuto le palpebre, e onestamente ho pensato per un istante che in quel momento avesse capito quanto completamente pazza io fossi.

Ma non era così.

“Pazienza, allora” ha detto infine, per niente scoraggiato. “Speravo solo di poter migliorare i miei voti. Perché, beh, mia mamma – è un po’ malata, sa, e non sono sicuri che ce la faccia a…” si è fermato, per sottolineare il momento tragico – come se stesse permettendo agli angeli di versare una lacrima per lui, o qualcosa del genere – prima di continuare. “…Beh, comunque. Lei ha…lei ha sempre desiderato che prendessi voti davvero alti, sa?” ha costretto un sorriso addolorato. “Per renderla orgogliosa di me.”

Ora, sono al 66.7% sicura che stesse solo dicendo sciocchezze, Quaderno, ma…beh, nello sfortunato caso in cui così non fosse, non volevo esattamente essere l’unica ragione per la quale la sua agonizzante madre non potesse essere orgogliosa di lui. Sembrava davvero un po’ crudele.

Non tanto crudele come struggersi languidamente per una donna di quindici anni più vecchia di te, ma solo un po’.

E poi mi ha guardata di nuovo, in maniera davvero triste, e ha iniziato a voltarsi per andarsene, e-

“Va bene.”

Giuro, ho mille e quarantasette tipi di diversi disturbi mentali. Non so perché mi faccio questo.

Si è voltato verso di me, incontrando il mio sguardo, e i suoi occhi si illuminarono, e…

“Grazie, Professoressa” ha detto quasi senza fiato come se stesse tentando di rimandare indietro le lacrime, prima di scomparire giù per le scale.

Perché devono esserci tanti gradini, comunque? Sono stata costretta a starmene lì seduta e ascoltare i suoi passi diventare sempre più remoti eppure così fastidiosamente presenti e riflettere sul fatto che una dei miei mille e quaranta sette disturbi mentali doveva includere un qualche desiderio di infliggermi inimmaginabili agonie.

E quindi, per quanto ne possa sapere, ora Christopher Goldstein ed io usciamo insieme.

9:07 A.M.

Beh, non per davvero.

Era solo un’amara battuta.

9:08 A.M.

Cosa? Lo era.

9:09 A.M.

Devi sempre dubitare di me, detestabile piccola creatura! Persino il mio inanimato quaderno, vicino così alla non-esistenza, non sa sostenermi!

9:10 A.M.

Sono le 9:10 del mattino, e sono improvvisamente sopraffatta dal bisogno di ubriacarmi come una spugna.

A volte, non so nemmeno cosa pensare di me stessa.

1:16 P.M.

Odio Snape – completamente e profondamente; non fraintendermi – ma a volte, non mi dispiace poi tanto.

Ho passato l’intera mattinata a non correggere i compiti (Ho maturato una leggera fobia – fammi pure causa. Sto sinceramente considerando l’idea di non assegnare mai più compiti.) e a bere tutta la burro birra che sono riuscita a sgraffignare dalle cucine di Hogwarts. Questa è esattamente la prova di quanto sia disperata, tanto da affrontare volentieri tutti quegli elfi domestici, tutti in una volta. E loro mi hanno gettato delle occhiatacce, mormorando arrabbiati strane frasi in terza persona, ma mi hanno dato la burro birra, e fino ad ora, almeno, la mia pelle non ha assunto strane tonalità, e non mi sono cresciuti nuovi arti, quindi penso di poter star tranquilla. Magari hanno riconosciuto la cruda pazzia e disperazione nascoste nel mio sguardo, e realizzato che ero il più completamente sconvolta possibile, e che non c’era assolutamente nessun motivo per prolungare l’agonia.

Quindi, comunque, entro l’ora di pranzo, ero leggermente brilla (molto leggermente. La burro birra non ha davvero la capacità di far niente agli esseri umani, tranne quel riscaldante effetto di rassicurante confusione, ma ho un po’ di problemi quando si tratta di reggere un qualsiasi tipo di liquore) e mi sentivo un po’ spericolata e un po’ sola. Per eventualità future? Non è la più favolosa delle combinazioni. Ero giunta alla conclusione che avrei voluto parlare con qualcuno: non Algernon, perché anzitutto non volevo che mi vedesse in questo stato, inoltre, stava svolgendo importanti faccende per il magico mondo della moda. Non Victoria, perché avrebbe preteso di sapere cosa stesse succedendo e poi mi avrebbe presa in giro senza tregua. La compassione non è il suo forte. Non Wimmy, perché non si dovrebbe provare ad avvicinare un elfo domestico respinto, benché abbia preso in seria considerazione l’idea di provare a ricomporre il nostro rapporto per un momento. Sì. La situazione era disperata.

E quindi, alla fine, inevitabilmente – mi sono rivolta a Snape.

(Da notare il ‘alla fine’. E anche l’ ‘inevitabilmente’.)

Mi sono malinconicamente allontanata verso i sotterranei, immaginando che un po’ dei suoi sentiti insulti mi avrebbe rallegrata, a questo punto, e che almeno lui conosceva la mia critica situazione. Inoltre, ho ragionato, probabilmente lui conserva dell’alcool da sé.

In retrospettiva, questo è profondamente, profondamente triste.

Oh beh.

In tutta onestà, per il tempo che mi ci è voluto per arrivare nei sotterranei, aprire la porta, e posare i miei occhi sulla sua figura, impegnata a sistemare gli ingredienti per pozioni nella credenza, volevo scoppiare in lacrime.

(E’ stata interamente colpa della burro birra, ricorda.)

“Ciao” ho detto, con un patetico quasi-singhiozzo.

Suppongo fosse vagamente sorprendente, perché si è lasciato sfuggire una boccetta di vetro contenente un qualcosa che ha corroso una buona porzione di pavimento. Dopo qualche imprecazione perpetrata calorosamente sotto voce, si è voltato per fronteggiarmi, neanche lontanamente emozionato dalla visione.

Naturalmente, a quel tempo, questo ha lasciato trasparire lo sconvolgente messaggio secondo cui nessuno, in alcun luogo, volesse avere niente a che fare con me, e il desiderio di scoppiare in lacrime si è moltiplicato. Il che, appropriatamente, non aiutava in alcun modo.

“Auriga” ha risposto bruscamente, un potenziale ghigno pronto a prendere possesso del suo volto.
“A cosa devo questo…piacere?”

Eccetto, ovviamente, per il fatto che l’ha detto con quel fascino che lo contraddistingue, secondo cui per lui sei piacevole quanto la tinozza piena di anguille che abbiamo citato prima. Beh, probabilmente anche meno.

E lascia che te lo dica, Quaderno, ero difficilmente in vena di sopportare il suo sarcasmo. Ero emozionalmente sconvolta, e sopraffatta dal bisogno di vino. Indifferentemente dalla sua intenzione di ascoltarmi o meno.

“La mia vita è terribile” ho annunciato, lasciandomi cadere su uno dei tavoli, quasi urtando un calderone vuoto. Lui, prevedibilmente, sembrò infastidito come se avesse preferito urlarmi di andare via e non fare più ritorno. O appendermi al soffitto per le unghie. Qualcosa del genere.

Invece, mi ha solo tipo fissata per un momento, prima di prendere un lungo respiro e chiudere gli occhi, chiaramente pregando…qualunque sinistro potere superiore nel quale crede, affinchè non approfondissi quella particolare affermazione.

E, per il puro divertimento di innervosirlo un po’, ho innocentemente aggiunto “Non vuoi sapere perché?”

“No” ha risposto prontamente.

Beh, dai.

“Te lo dico lo stesso.”

“Certo certosino.” Ha replicato, in maniera talmente impassibile e così profondamente sarcastica che non mi ha nemmeno provocato l’inarrestabile necessità di prenderlo in giro per aver usato l’espressione “certo certosino”. A questo punto ha concentrato nuovamente la propria attenzione alla credenza, e al nuovo, comodissimo foro nel pavimento.

“Hai anche tu Christopher Goldstein, giusto?” ho chiesto, presupponendo che per iniziare a narrare la terribile storia di tragedia e sventura che è la mia vita un momento valeva l’altro.

Lui ha mugugnato qualcosa che ha richiuso il buco nel pavimento e ha fatto scomparire le schegge di vetro ma, al di là di questo, apparentemente la mia domanda non era degna di risposta.

Decidendo che non era il caso di lasciarsi demoralizzare, ho buttato lì “Beh, io sì. Ed è innamorato di me.”

 Ha ridacchiato brevemente, ma non si è girato. Fatto che, personalmente, mi ha davvero infastidito – quando qualcuno ti sta deridendo spudoratamente, come minimo dovrebbe avere la decenza di girarsi e farlo guardandoti in faccia, giusto? Ma non Snape. Oh, no. Certamente no. Sarebbe un’accortezza decisamente troppo cortese affinchè la prenda anche solo in considerazione.

“Che c’è?” ho chiesto, sulla difensiva.

“Notevole, Auriga ha replicato, sardonico, invece di preoccuparsi di rispondere effettivamente alla mia domanda. “Ah, potrei addirittura ritenere questa interessante tematica degna di Nabokov.”

Non dissi niente a proposito – anzitutto perché non avevo la minima idea di chi fosse Nabokov – ed invece proseguii.

“Dico sul serio. Ha passato dei bigliettini che riguardavano me ai suoi amici” dissi, incrociando le braccia al petto, indignata per nulla. E poi, e solo perché mi sembrava particolarmente necessario –“Ha detto che non mi butterebbe fuori dal letto.”

Un’altra boccetta cadde rovinosamente al suolo. L’intera stanza assunse una sgradevole tonalità fucsia per un istante, prima di riassumere il suo stato originale.

“E’ proprio come dico” ho detto; la mia mente non era precisamente lucida in quel momento, quindi mi era sembrata una risposta abbastanza calzante.  “E ora – ora quella lurida piccola peste inventa storielle sull’agonia della madre, così che io gli dia lezioni private, durante le quali tenterà senza dubbio di sedurmi.”  

Io, personalmente, ritenevo che questa fosse una conclusione piuttosto drammatica. Apparentemente, però, Snape non condivideva questo particolare punto di vista – non ha fatto altro che voltarsi.

Davvero.

“Non hai intenzione di dire niente?” ho domandato, un po’ offesa dal momento che gli avevo aperto il cuore e lui non aveva avuto nemmeno la cortesia di prendermi in giro.

“Sei veramente ridicola” ha concesso imperturbabile.

Questo era, per quanto triste possa sembrare, tutto ciò che avevo bisogno di sentire. Onestamente – non appena l’ha detto, mi sono sentita dieci volte meglio. Non ho avvertito nemmeno la necessità di inventare qualche scusa sul perché avessi bisogno di trovarmi nel suo appartamento, così da poter rubare una bottiglia di Whisky Incendiario.

Non voglio nemmeno sapere perché ha avuto questo particolare effetto. Suppongo che mi ci sia talmente abituata che, oramai, mi è quasi di conforto.

Il che conferma davvero che io sono, per l’appunto, veramente ridicola, ma non mi sento particolarmente in vena di ricamarci sopra, al momento.

Quindi, sentendomi considerevolmente meglio, l’ho ringraziato e me ne sono andata. Il “grazie” è stato, apparentemente, un colpo inaspettato, suppongo, perché ho sentito di nuovo un vetro infrangersi sul pavimento mentre uscivo. Questa volta accompagnato da un forte odore che ricordava misteriosamente lo zucchero filato, ma non ci penseremo neanche. I motivi per cui lui vorrebbe qualunque cosa che profumasse di zucchero filato…Semplicemente non credo che, al momento, la mia mente sia in grado di processarlo.

Magari domani mi sentirò così tanto meglio, che sarò persino in grado di apprezzare il suo valore comico/potenziale ricattatorio e cospirare un po’ con Victoria.

Heh. Heh.

1:32 P.M.

E suppongo sia meglio cercare questo Nabokov. Per il bene della conoscenza, e tutto.

1:34 P.M.

Beh, questo era davvero prevedibile. Nabokov ha scritto un libro su un professore mentalmente disturbato che si innamora della sua splendida figliastra dodicenne. E se l’è goduta dall’inizio alla fine, scommetto. 

Ugh.

Sia dannato lui e le sue sottili e brillanti allusioni letterarie.

1:35 P.M.

E inoltre, Christopher non ha dodici anni, ne ha sedici! Il che è di lunga meno perverso, senza dubbio. E non è come se avessi intenzione –

…di pensare ancora a questa cosa.

1:36 P.M.

Seriamente.

1:37 P.M.

La prossima volta che lo vedo, sia dannata se non lancio un’altra tazza di caffé nelle sue generali vicinanze.


TBC...

Note della Traduttrice:
Ecco, come da promesso, la seconda parte del capitolo! Spero di essere riuscita a farmi perdonare. Eh, però, dopo tanto tempo lontana da Auriga è un po' difficile riprendere la mano, ma mi sto pian piano riadattando. Comunque sia, siccome ammetto che neanche io avevo la più pallida idea di cosa intendesse Snape con la sua "brillante allusione letteraria" ho fatto una breve ricerca su Google: dunque, Nabokov è l'autore del famoso romanzo di Lolita che guarda caso ora ho preso (ovviamente, devo accettare i consigli intellettualoidi di Snape)...

Passando ad altro, i ringraziamenti sono d'obbligo:
Midna87: No, non abbandonerei mai la mia piccola figlioccia! Non ti preoccupare...anche se...ammetto di essere preoccupata, perchè l'autrice non dà segni di vita...sigh...

BlackRoseImmortal: Mancava anche a me!

Lete: ok, il mio orologio è sincronizzato (anche se ovviamente il mio computer crede che siano le 6 del mattino di ieri, ma non importa). Io amo la parola "untuoso" quasi quanto la parola "languorino" o "ambrogio". A volte sviluppo questo piacere nel pronunciare delle parole che inizio a ripeterle storcendo tutta la bocca...ma questa è un'altra storia. Come vedi, neanche Auriga (e neanche io...) riesce a comprendere le argute citazioni del nostro Professore...tsk, ovviamente lei aveva cose più importanti a cui pensare (come, ad esempio, un minorenne che tenta disperatamente di sedurla). Ma passiamo alla notte del ponch...ecco, vedi, mettiamola così: c'è una one-shot che parla appunto di questo particolare avvenimento, e che in futuro vorrei tradurre insieme ad altre shots Au-Centric; in breve, i due vegono interrotti mentre pomiciano dietro un cespuglio di rose: naturalmente, loro negarono di essere stati in sè, perchè i gemelli avevano corretto il ponch...in realtà...beh, non te lo posso svelare ancora! Eheheh...lo so, sono cattiva! Ora, un'ultima informazione: anche se le Lamentations non sono finite, in realtà esistono altre quattro shots ambientate nel futuro che ci danno un'idea di quello che succede "dopo" quindi...per il momento vivo di questo ^_^

shandril: Che dire, Auriga attira le attenzioni solo di iguane, elfi, minorenni in calore e, occasionalmente, figacci insipidi. Ma non dimentichiamo che tra i suoi spasimanti c'è anche un certo professore di nostra conoscenza, quindi non può proprio lamentarsi...

nihal93: sono perdonata? Anche io amo Auriga e le sue elucubrazioni: credimi, questi mesi sono stati difficili anche per me; all'inizio, capitava che mi alzassi dal letto pensando "dum di dum, ora mi metto un po' a tradurre Auriga..:" e poi scoprivo che non potevo, e mi deprimevo...ma ora, ta-daaaaaaaaaaaaan!



Baci, dolci, e caramelle
Serena



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Capitolo 19
*** Zitella Per Scelta (a) ***


Thursday, November 28, 1991

St. Mungo’s

4:25 A.M.

D’accordo. E’ deciso. Ho chiuso. Onestamente. Ho definitivamente…chiuso. Rinuncio per sempre agli uomini.

Sai, non credo neanche di star rinunciando. Questo implicherebbe incontrare un qualche tipo di difficoltà. E dopo quello che è successo ultimamente,  non è certo questo il caso!

Quindi è finita. Mi sono ritirata, in un certo senso. Perché poi sono sempre stata così ridicolosamente innamorata dell’idea di romanticismo? E’ tutta spazzatura, pura e semplice!

Ecco. Sono ufficialmente una vecchia perpetua. Una zitella per scelta.

O, se proprio dovessi sentirmi profondamente, disperatamente sola, potrei diventare Lesbica.

Ma probabilmente no.

Comunque abbasso gli uomini! Mai più! E credimi, Quaderno, sono decisamente sicura di questo!

4:29 A.M.

Benchè, in un momento di ottimismo (non preoccuparti, certamente non durerà), il Medimago dice che la colonna vertebrale di Algernon dovrebbe probabilmente guarire piuttosto bene.

Il che è positivo, suppongo.

Benchè io sia – e questo è tanto strano per me quanto lo è per te – piuttosto infastidita persino da lui, al momento.

In fatti, credo di avergli addirittura tirato un calcio, prima.

Mi chiedo se questo significhi che ci stiamo prendendo un periodo di riflessione.

4:30 A.M.

Se così non fosse, come potrei rivelargli tutta la storia della rinuncia definitiva agli uomini?

4:31 A.M.

Beh, suppongo che se le cose dovessero rendersi troppo complicate, potrei semplicemente menzionargli l’eventualità che un giorno potrei diventare lesbica. Immagino che niente potrebbe smontare un uomo come l’immagine mentale della sua ragazza che pomicia con un’altra donna.

4:32 A.M.

. . . O forse no.

4:35 A.M.

In ogni caso, quando si risveglia, tra noi sarà finita.

Sempre che non lo sia già adesso.

Ma ciò che conta davvero qui è

4:36 A.M.

Un bambinetto con un terzo braccio che gli spuntava fuori dalla testa ha appena dato una sbirciata nella mia direzione, mentre la mamma lo trascinava per il corridoio, ed è scoppiato in lacrime. Aveva circa due anni e non sapeva ancora parlare compiutamente, ma non posso scrollarmi via l’incombente sospetto di aver distintamente udito le parole “Blutto mostro”.

Beh, scusami, piccolo marmocchietto! Tu non hai passato quello che ho passato io! Le ultime dodici ore o giù di lì non sono bastate a traumatizzarti a vita, nonostante gli elfi domestici abbiano giocato solo una piccola parte! Quindi, non spazzolo i capelli da ventiquattrore? Pazienza! Ci sono cose più importanti, sai!

Ooh, scommetto tutto quello che vuoi che diventerà un Serpeverde.

…inoltre, davvero, non è che sia nella posizione di giudicare. Ha un maledetto braccio che gli esce dalla testa! E’ una cosa davvero mostruosa, se vuoi il mio parere!

Per non aggiungere brutta.

Bleah.

Piccolo bastardo.

4:38 A.M.

L’ho detto con affetto, si intende. Davvero. Cioè, capisco che indicare bambini che hanno appena imparato a camminare con epiteti volgari non è moralmente accettabile, in circostanze normali. Ma può davvero considerarsi questa circostanza normale? E’ mai la mia vita normale?

Chieditelo pure, potere superiore che sembra essere deciso a torturarmi!

E, er, ti prego non mandarmi all’inferno, se non ti dispiace.

In realtà mi piacciono i bambini. Un po’, davvero. Non quanto i cuccioli, ma…

4:39 A.M.

Er, d’accordo, magari andrò a darmi un’occhiatina allo specchio del bagno. Per sciacquarmi la faccia. Mi darà una svegliata.

Parlando di svegliarsi, mi chiedo se qui abbiano un po’ di caffé.

Ohhh, sarebbe paradisiaco. Non riesco quasi a pensarci.

Magari andrò alla ricerca della caffetteria, non appena tornata dalla toilette.

St. Mungo’s - Bathroom

4:47 A.M.

Oh, Dio. Ha ragione. Sono un brutto mostro.

Non dovrebbe essere possibile, in nome di tutto ciò che è giusto e buono in questo mondo, guardarsi allo specchio ed essere terrorizzati dal proprio riflesso tanto quanto lo sono io al momento.

Beh, allora. E’ ufficiale. Ora ho assolutamente e indubbiamente bisogno di affogarmi nel caffè.

O magari in uno dei gabinetti.

4:49 A.M.

Ho deciso di optare per il caffé, dopo esser giunta alla logica conclusione che probabilmente ha un sapore migliore.

St. Mungo’s – Tearoom

5:01 A.M.

Bleach. Va bene, magari il caffé non ha un sapore migliore. Cioè, non ho intenzione di ritornare in bagno e fare un confronto o che, ma sul serio. E’ noto che vittime di eventi estremamente traumatici vengono qui, no? E se a tua madre fosse stato appena diagnosticato un incurabile caso di scrofungulus o se tuo marito fosse miracolosamente sopravvissuto ad un incontro con una manticora, non ti sembra che il minimo che possano fare sarebbe provvedere ad offrirti un caffè per lo meno decente?

Onestamente. Qualche volta penso che il mondo intero ce l’abbia con me.

Questa roba non la getterei nemmeno a Snape.

St. Mungo’s – Intimo sgabuzzino

5:18 A.M.

Ritratto ufficialmente la precedente affermazione.

Non che avessi intenzione di lanciargliela, all’inizio. Voglio dire, non è come se fossimo soli in sala insegnanti. Siamo in un luogo pubblico. Un luogo pubblico in cui quel tipo di violenza è probabilmente condannata, niente meno.

Ma, beh, a volte, non c’è altra soluzione.

Voglio dire, andiamo! Che faccia tosta! Il mio ragazzo (ex-ragazzo? Sì, giusto, ora ci arriviamo) soffre le agonie di una colonna vertebrale spezzata, mentre lui ha solo un paio di schifosissimi graffi e contusioni, e crede di avere il diritto di essere in collera con me? Come se poi fosse colpa mia?

Beh, non avrebbe funzionato questa volta! Tutti qui sappiamo di chi era la colpa, certamente non mia. In gran parte. In effetti, è interamente colpa di Snape.

Quasi.

Probabilmente.

Eppure si è precipitato impetuosamente qui dentro, pieno di tagli e bastardoso oltre ogni mortale comprensione, si è lasciato cadere sulla sedia affianco alla mia, e ha sibilato “Spero che ora tu sia contenta, Auriga”

Sul serio. Probabilmente già allora avrei dovuto sapere che sarebbe stato preferibile sbarazzarsi di quel dannato caffè, prima che compisse la sua sottile ma inevitabile trasformazione in una catastrofica arma di distruzione.

Ma suppongo di non essere particolarmente portata ad intuire cose del genere.

Quindi, invece, l’ho semplicemente fissato incredula per un momento, prima di domandare “Voglio davvero sapere di cosa stai parlando?”

“Oh, presumo di sì” ha replicato senza problemi, e momentaneamente ho covato il desiderio compulsivo di dargli un pugno sul naso. Era stato quasi completamente riparato, naturalmente, ma doveva probabilmente ancora essere irritato, e inoltre, due nasi rotti in meno di ventiquattro ore? E’ giusto il tipo di evento che sembrerebbe terribilmente sfortunato, se dovesse accadere a chiunque altro, ma che invece è perfettamente opportuno quando Snape è coinvolto. Comunque, fui in grado di mantenere un po’ di contegno.

Erm, in gran parte comunque. A quel punto avevo aggrappato il mio caffè, ma davvero, al momento, non ero nemmeno consapevole che avrei potuto fare altro che berlo.

Chiaramente, sottovaluto la mia stessa furia e forza.

“Dopo tutto, posso solo immaginare quanto altamente…eccitante—“ (ghigno) “—debba essere per te”

Odio quando lo fa. E sai, scommetto che è completamente consapevole del fatto che odio quando lo fa. Quelle pause inserite con nonchalance, e il fatto che solitamente le affianca a parole come ‘eccitante’ e ‘desiderio’ eccetera. Seriamente. Se non fosse un rivoltante pipistrellaccio, quasi sospetterei che tenesse con sé legioni di donne prosperose nascoste nei sotterranei, e che sfruttasse tutti i suoi giorni liberi per approfittare di loro fino a che la sua potenza sessuale non raggiungesse livelli insuperabili.

Snape con un harem.

Hah. Beh, non è forse altamente probabile?

(Questo è sarcasmo, bada bene. Non conosco una donna che mostrerebbe il benché minimo interesse in lui, figurati poi legioni. Quante donne formano una legione? Sento che dovrei saperlo. Beh – troppe, ecco quello che so! Ed è certamente sufficiente.)

In ogni caso, non è che tutto questo abbia avuto esattamente il tempo di passarmi per la testa prima di replicare, o comunque è stato un pensiero fulmineo e non sono riuscita ad afferrarlo per intero. Come la parte sulle donne prosperose, che mi avrebbe probabilmente scioccato un po’.

Invece, come da copione, ho risposto bruscamente “Di che diavolo stai parlando?”

Ha sorriso, in quel modo perverso e contorto che rivela ‘mi crogiolo nel tuo dolore’ e che è oh così tipico di lui. “Uomini che cadono da alte torri, colonne vertebrali in frantumi, esecuzioni di maledizioni illegali…tutto in tuo nome. Immagino che per una mente volubile e ridicola come la tua, debba essere la vera immagine della perfezione.” . Si è preso la briga di articolare con maggior cura le ultime tre parole, senza dubbio con l’intenzione di esprimere quanto esattamente non approvasse la mia volubile ridicolaggine.

“Tu sei pazzo” lo informai, il più freddamente possibile. Perché lascia che te lo dica, Quaderno, non c’era niente di romantico in ciò che è accaduto. E non mi ha neanche lontanamente affascinata. I miei capelli erano terribili, il mio ragazzo – ex-ragazzo – probabilmente non avrebbe più camminato, se si fosse ritrovato in un ospedale babbano, ed è stato tutto estremamente spiacevole! E nemmeno lontanamente romantico. Magari se avessi avuto un aspetto migliore, e se Algernon avesse invocato il mio nome al Guaritore, con un sussurro rauco, disperato, e inconfondibilmente carico d’amore, e se Christopher fosse stato ucciso da qualche parte nella storia, e se Snape avesse finalmente incontrato la sua prematura – cancella questa – no, molto matura, praticamente puntuale scomparsa…

Beh, allora magari sarebbe stato un po’ carino. E leggermente piacevole. Leggermente ricorda.

Ma non avevo certo intenzione di spiegare tutto questo a Snape.

“Lo sono?” chiese allora lui, con quel dolcissimo tono che ha e che chiaramente intende ‘au contraire, oh mia cara compagna mentalmente instabile’ tranne che…beh, non proprio perché Snape non direbbe mai niente del genere. Non guardarmi così. O…non guardarmi così perché non mi stai guardando, ma posso dirti che mi guarderesti così se avessi gli occhi per guardare ma non ce li hai quindi smettila.

Er.

Il punto è, ho davvero un disperato bisogno di dormire, e il mio caffè è attualmente sul muro della caffetteria e su un ora fradicio insegnante di Pozioni, ed io sono un po’ troppo imbarazzata per ritornare dentro e prenderne altro.

Quindi potrei sembrare mentalmente spostata. Temporaneamente. Comprensibilmente. Sta zitto.

“Sì” ho detto, in un modo che era stato concepito per suscitare una sensazione di innegabilità, ma che in realtà mi dava davvero solo un’aria incredibilmente imbronciata. “Schizzato.”

“…Schizzato?” ha ripetuto delicatamente. E sentirlo dalle sue labbra in quel modo mi ha fatto seriamente pensare che fossi io quella schizzata. Ma non lo sono. E’ lui. E’ completamente lui. E’ solo che è malvagio oltre che schizzato, e quindi può ingannarti e farti credere che sei stata tu quella schizzata per tutto il tempo!

…d’accordo, quindi la mia scelta di parole non era stata interamente efficace.

Ma abbiamo già affrontato il problema della carenza di sonno. Non esaminiamo oltre.

Era sembrata davvero appropriata prima che le dessi effettivamente voce.

“Sai cosa voglio dire” ho detto con impazienza, non desiderando sopportare oltre la sua manipolazione mentale malvagiamente schizzata.

“Raramente.”

Com’è possibile che lui riesca ad essere sempre così calmo e facilmente sagace? Scommetto che prende delle pozioni apposite; non può venirti naturalmente. E, beh, se prendesse delle pozioni, sappia che è non solo poco sano, ma anche un po’ vergognoso. E ragionevolmente confortante. Quindi credo che mi aggrapperò a questa particolare teoria per un po’.

“Beh, non mi sono divertita” l’ho informato arrabbiata. “E tu dovresti saperlo, stupido bastardo.” (solo perché sembrava davvero necessario.)

“Ah, sì” Snape ha acconsentito, in maniera tale da farmi capire che, ovviamente, non stava davvero acconsentendo, ma approfittava della situazione per sfoggiare il suo abile sarcasmo. “Veramente, Auriga, solo ora riconosco il mio errore. Come ho anche solo osato sospettare che tu fossi così…superficiale?”

“Odio quando ti prendi una pausa” gli ho detto, sentendomi all’improvviso molto triste.

E, come se non l’avesse già saputo (bastardo), si è semplicemente fermato e mi ha fissata con quest’adorabile perplessità sdegnata, che lui ha ormai trasformato in una forma d’arte.

“Cosa?”

“Lascia perdere” ho brontolato.

E poi siamo semplicemente rimasti lì, seduti, io reggendo il mio caffè, e inconsapevole del fatto che in pochi minuti avrebbe scatenato un’inimmaginabile forza distruttiva, e lui ghignando tra sé e sé, lanciandomi occasionalmente qualche sguardo disgustato.

Era stranamente confortante.

(Ma solo perché la mancanza di sonno rende Auriga matta da legare. Ricordalo.)

Chiaramente, però, questa era il tipo di cosa troppo strana per durare, e prima che lo sapessi, mi ritrovai a chiedere, timidamente e flebilmente “Perché l’hai fatto?”

Lui si trovava proprio nel bel mezzo di un ghigno, e questo gli si congelò sul viso per un secondo, prima che esclamasse, con un tono che sembrava carico di panico “Fatto cosa?”

“Lo sai…” e ho detto questo, naturalmente, presumendo che, appunto, lui lo sapesse. E non era per alcuna ragione una presupposizione stupida – cioè, lui c’è stato, no? Il suo volto era pieno di graffi e una delle sue dita era ancora un po’ storta (per essere stata piegata all’indietro e tutto, immagino) e, beh, dovresti essere un idiota per non sapere di cosa stessi parlando.

Ma apparentemente lui è, appunto, un idiota. Che maledetta sorpresa.

“Se lo sapessi, Auriga, non mi sarei certo preso la briga di chiedertelo” mi ha ricordato irritante.

“Onestamente, Severus” ho replicato il più  neutralmente possibile, realizzando che lui non era l’unico a cui fosse permesso usare la tagliente arma del nome di battesimo, “persino io so che non sei così stupido da ferirti, fratturarti le dita e poi dimenticare perché.”

“Devo davvero iniziare a chiedermi come mai stai decidendo di prestarmi tanta attenzione, quando il tuo amato sta attualmente soffrendo gli spasimi della più dilaniante agonia.” Si è preso un secondo per sorridere a se stesso, come se lo divertisse il pensiero dell’agonia di Algernon un po’ più di quanto non dovesse. (Sorprendente davvero vederlo così perverso e sadico. Seriamente, non me lo sarei mai aspettato. Quell’uomo è semplicemente una gran riserva di sorprese, questo è certo.)

“Sì, beh, si è comportato come un cretino” ho detto freddamente, immaginando che probabilmente l’idea di far credere a Snape che lui fosse ancora il mio amato e poi rompere con lui un’ora dopo non fosse poi tanto astuta. (Non l’ho ancora fatto, ma lo farò. Veramente.)

Ero sicura che stesse per dire qualcosa di caustico e sconvolgentemente derisivo su quanto orribile fosse sentirmi parlare in questo modo del mio unico vero amore, o qualche altra sciocchezza del genere, quindi mi premurai di aggiungere, “Benchè non così cretino come qualche altro interessato.”

“Sì” Snape replicò, imperterrito “Goldstein è stato piuttosto offensivo; se non gli togli almeno venti punti per il comportamento tenuto la notte scorsa, allora temo di doverlo fare io stesso. Immagino non ti dispiaccia.”

“Non mi stavo riferendo a lui.”

“Beh, allora ti prego dimmi, Auriga, a chi ti stavi riferendo?” domandò, con un tono che era intenzionato ad informarmi semplicemente quanto non gli interessasse.

Onestamente, non sono davvero sicura di sapere come faccia. Se trascorressi così tanto tempo a non interessarmi delle cose, sarei un caso ancora più disperato di quanto non sia ora, quando mi preoccupo di tutto mille volte troppo.

“A te” dissi alla fine, decidendo che non me l’avrebbe comunque reso più semplice, e che quindi sarebbe stato meglio sparare tutto subito. Sfortunatamente, la carenza di sonno e il terribile caffè e i nervi a fior di pelle provocarono un…beh, urlo sembra una descrizione un po’ affrettata, ma, d’accordo, momentaneamente fummo in grado di catturare l’attenzione di tutti coloro che occupavano la stanza.

Snape, naturalmente, non fu nemmeno in grado di accorgersene, e quindi pensò che questa fosse una buona opportunità per in cimentarsi nel suo ghigno ‘ tu sei davvero una disgrazia per la società; vedi, se ne accorgono tutti tanto quanto me’.

“Mia cara, cara Auriga” ha detto, sommessamente, ed i suoi occhi brillavano di quella luce che ha quando si sente particolarmente malevolo, “stai decisamente dando un bello spettacolo, eh?”

“Oh, sta zitto” gli ho intimato, avendone già abbastanza di lui. Voglio dire, davvero, Quaderno, immagina la scena: essere costretta a rimanere seduta lì con lui, sapendo perfettamente che è proprio lui la principale causa per cui eravamo tutti costretti lì, ma mostrava forse anche lontanamente un minimo di rimorso? Certo che no. Oh no. E’ stata tutta colpa di Auriga, anche se lei non ha fatto niente! Tutto ciò che ha fatto è volere una relazione normalissima e funzionale, o almeno un po’ di romanticismo nella sua vita. E’ davvero così tanto sbagliato?

Auriga –

Er, ho realizzato che mi sto riferendo a me stessa in terza persona. Mancanza di sonno, ricorda. E rabbia. E uno sfrenato desiderio di caffeina.

Questo non significa, comunque, che io sia improvvisamente al di sopra della prima persona.

Quindi, comunque. A quel punto mi sentii in diritto di continuare “Non puoi pretendere di non averci avuto niente a che fare, sai! Ti ho visto! Ti ho visto –“ E poi ho deciso che magari era il caso di abbassare la voce, benché lo odiassi e tutto. Non volevo certo che fosse esiliato o sbattuto ad Azkaban o altro “Ti ho visto spingerlo giù dalla torre di Astronomia.”

Snape ha alzato un sopracciglio, non preoccupandosi nemmeno di sciogliersi in un ghigno. Sembrava quasi che non ne valesse la pena; che avrei immediatamente realizzato la pura scelleratezza delle mie accuse semplicemente fissando il sopracciglio abbastanza da cedere al suo immenso potere.

Aha. Difficilmente! Mi piace pensare che ho più forza interiore di quanto pensi.

“L’hai fatto” ho detto, e ho allungato il braccio per spingere ripetutamente con fare accusatorio il dito sulla sua spalla con lo scopo di enfatizzare il concetto. “L’hai spinto e io lo so, quindi non c’è ragione di pretendere altrimenti, Severus Snape!”

Beh, apparentemente era così occupato a far confluire tutto il suo borioso scetticismo in quel sopracciglio che non è riuscito ad afferrare la parte del ‘non c’è ragione di pretendere altrimenti’.

“Congratulazioni, Auriga” ha detto, ma con un tono neanche lontanamente congratulatorio quanto più incredibilmente derisorio “sei riuscita a sembrare più mentalmente minorata di quanto pensavo fosse possibile  - una grande impresa, non c’è che dire.”

E a questo punto, Quaderno, era semplicemente diventato profondamente frustrante.

“Beh, potrò anche essere ‘mentalmente minorata', come dici tu, ma almeno non sono completamente patetica!” ho precisato arrabbiata. “Non c’è modo di evitarlo, sai. Dovrai darmi una qualche sorta di spiegazione. Non è come se ti fosse semplicemente permesso di ghignare e fare quella cosa con l’occhio fino a quando non mi sia completamente dimenticata dell’intera faccenda! Voglio dire, guarda. “

E poi ho fatto qualcosa che farei solo se fossi in carenza di sonno, sentimentalmente esaurita, segnata a vita, in uno stato di perpetua zitellaggine slash brutto mostro che è stata tradita dall’unica cosa che credeva costante nella sua vita – le bevande a base di caffeina.

Se così non fosse, certamente non l’avrei mai fatto. In nessuna circostanza.

Beh, d’accordo, a meno che non fossi stata ubriaca.

Ma non lo ero, quindi non riesco nemmeno a comprendere come questo possa essere rilevante.

E’ solo che tendo a…toccare Snape più del solito quando dell’alcool scorre nelle mie vene.

E non era così. Solo stanchezza, e indomabile angoscia, e Capelli spaventosamente indescrivibili. (Appena al di sopra –o, beh, al di sotto, suppongo – dal loro stato naturale, che considero ‘moderatamente  terrificante’.) Che a quanto pare è grossomodo l’equivalente di un paio di giri di Whisky Incendiario.

Ho allungato la mano e ho…accarezzato con un dito uno dei graffi che aveva sulla guancia. Per nessuna ragione remotamente romantica, bada! Credimi, Quaderno, quella era l’ultima cosa che avevo in mente. (Beh, magari non l’ultima. La nuova tresca di Celestina Warbeck con lo zampognaro delle Sorelle Stramboidi era, lo ammetto, più indietro in classifica. Ma ora sono piuttosto certa che sarebbe stato meglio concentrare il mio tempo e le mie energie su quello.)

No, no. Quello che avevo in mente erano prove. E, beh, il graffio? Prova del fatto che era stato completamente coinvolto nella piccola lite mortale della scorsa notte! Una prova inattaccabile! E ho immaginato che se l’avessi toccata, sai, lui avrebbe…

Er, capito, realizzato che non era alla mia altezza, sospirato in segno di resa, per poi confidarmi che diavolo stesse succedendo con assoluta sincerità e minimo sarcasmo.

CARENZA DI SONNO, ok?? E sì, capisco che questa scusa non durerà ancora per molto. Ma…ma è la verità, per l’amor di Merlino, e…è una buona scusa. Non funziono bene senza sonno. O caffeina. E al momento non ho nessuna delle due. E non sono forse queste cose da prendere in considerazione prima di dare giudizi affrettati?

Beh, sì. Se tu fossi ragionevole, e se avessi un’anima, eccetera.

Ma Snape non è ragionevole, benché sia evidente che apparentemente lui è convinto di esserlo (la sua mente è profondamente ed irreversibilmente distorta; nessuno ne è più consapevole di me) per non parlare del possesso di un anima, davvero.

Comunque. Giusto. Dunque…eccoci lì. Con il mio indice immobile sul suo viso, lui che mi fissava come se non fosse nemmeno in grado di produrre un ghigno, e una vecchia donna evidentemente e profondamente disturbata che, seduta al tavolo affianco, tubava in nostra direzione.

Pur di post-porre la rievocazione dell’estrema agonia provocata dall’intero incidente dell’aver toccato Snape, ho bisogno di prendermi un momento per fare qualche osservazione sulla sopracitata vecchia donna. Perché…onestamente. Mettiamo il caso che tu (beh, non tu tu, ovviamente, visto che abbiamo certamente stabilito il fatto che non puoi vedere) scorga una strega con i capelli niente meno che inquietanti che sta inavvertitamente accarezzando tutto il viso di quello che potrebbe benissimamente essere, per quanto tu ne sappia, un vampiro che dà l’impressione di poter vomitare biscotti al solo sfiorare delle sue dita sulla pelle.

O, er, sangue. I vampiri vomitano? Perchè se così fosse, questo distruggerebbe completamente la romantica immagine della creatura della notte. Voglio dire, se decidi di strappare crudelmente e romanticamente (un romanticismo dannato, certo) la vita di qualcuno prosciugandogli le vene, il minimo che tu possa fare è tenertelo dentro, giusto?

…A volte sospetto che non mi dovrebbe essere concesso di pensare.

Quindi, comunque. Qual era il punto? I vampiri non erano il punto, giusto? Perché benché essi abbiano denti appuntiti e possano essere uccisi con paletti appuntiti, non sono sicura che questo assicuri che ci fosse un punto in allegato. Rilevante con quanto stavo dicendo. Visto che Snape non è un vampiro. Non penso. Benchè se avessi considerato prima questa possibilità, tutta la faccenda del suo fissare ossessivamente il mio collo avrebbe potuto nascondere una moltitudine di nuove e terrificanti spiegazioni.

Avevo una specie di cotta per Louis di Intervista col Vampiro. Certo, tutti sembrano preferire Lestat, ma c’è qualcosa di toccante nel fatto che un vampiro possa essere, beh, tecnicamente malvagio eppure così meravigliosamente pieno di sentimenti. E abbastanza generoso da passare il suo tempo libero concedendo interviste quando potrebbe essere da qualche parte ad uccidere innocenti, o qualcosa del genere.

Mi chiedo se i veri vampiri siano così. Non ne ho mai veramente incontrato uno. A meno che Snape non sia un vampiro. Cosa che non è, ovviamente, perché l’ho visto alla luce del sole durante il giorno, e gli ho bandito contro un crocifisso, una volta. Il che ci darebbe l’opportunità di blaterare ancora di più, ma onestamente, sono un po’ troppo esausta per farlo quindi suppongo che dovrà semplicemente rimanere avvolto nel mistero. Abbiamo un passato lungo e complicato, Snape ed io. Non credo che saremmo poi tanto fuori luogo in un romanzo di Moira K. Mockridge. Specialmente se Snape fosse davvero un vampiro. Moira ci marcia su questo tipo di cose. Ooh, mi ricordo ancora uno dei suoi capolavori, in cui questa governante si innamora pazzamente del suo datore di lavoro, che era un uomo molto gentile e affabile, che poi si scopre essere un lupo mannaro. C’era questa scena fantastica in cui lei doveva proteggere i bambini affinchè non venissero morsi dal padre, diventando così ciò che egli più disprezzava. Dio santo, il suo genio non smette mai di sorprendermi. Anche se una delle, er, parti più intime rasentava la bestialità. Giusto un po’. Ma ogni ragazza ha diritto ad un po’ di licenza poetica, giusto? E non ho intenzione di incolpare Moira solo perché ho avuto incubi per oltre un mese e mezzo. Per come la vedo io, mi ha fatto diventare una persona più forte, a lungo andare! Beh, il mio intero io potrebbe essere stato plasmato dalle opere di Moira K. Mockridge!

D’accordo. Magari non il mio intero io. Non, per esempio, quella parte del mio io che tende ad essere psicotica, a toccare Snape, a baciare elfi domestici o sedurre Quirrell. Perché questo equivarrebbe ad insultarla.

Siamo lentamente sfociati nella pura insensatezza, vero?

Ho scoperto di essere vagamente brava in questo.

Quindi, er, dov’eravamo?

Oh. Giusto. La carezza. E Snape.

Non mi sorprende essere passata dalle anziane signore a scene di sesso molto pelose con l’intenzione di cambiare argomento.

Comunque. Quindi questa donna, stava semplicemente…tubando in nostra direzione, come se fossimo adorabili piccoli pargoli. O la coppia più assolutamente dolce che avesse mai visto, o qualcosa del genere. Quando, in realtà, eravamo, ne sono certa, l’assoluto ritratto della psicosi, della spossatezza, e di Tutto Ciò A Cui Non E’ Dato D’Esistere, Perché, Dolci Stelle, Immagina I Figli Che Avrebbero. (Non che l’abbia mai immaginato. Aha. O, er, se l’avessi fatto, è solo per giungere alla conclusione che a persone con i miei capelli e con il naso di Snape non dovrebbe essere concesso di procreare.)

Snape, comunque, stranamente non sembrava…scosso da questo. Era troppo occupato ad essere scosso da me, immagino.

(Sono un po’ troppo stanca per decidere se questo suonasse più o meno allusivo; se così fosse, non era mia intenzione. Perché Snape ed io non faremmo mai e ew lo odio muori bastardo muori e il resto della tradizionale lista di termini che sono, francamente, troppo esausta per rivangare al momento)

Invece, mi ha semplicemente fissato, con un’ espressione che non sono riuscita esattamente a decifrare. In retrospettiva, sarebbe potuto essere miserabile terrore. O fascino paralizzante. Persino gioia sfrenata, per quel che me ne importa. Perchè non mi importa. Sono troppo stanca e troppo irritata per importarmene al momento. Comunque. Una strana espressione. Andiamo avanti.

Sai quando il tempo sembra a volte congelarsi, o per lo meno decide di rallentare notevolmente? E…come tende a succedere nei miei incontri con Snape, tra tante persone?

 Sì, lo sai. Ovviamente lo sai. Ne hai già sentito parlare. Non mi scomoderò a ripeterlo.

Quindi, comunque, eravamo lì seduti fissandoci con miserabile terrore/fascino paralizzante/quel che ti pare per quello che è finito essere una quantità di tempo spaventosamente eccessiva fino a quando la nostra vecchia preferita minorata mentale (da non confondersi con la nostra donna preferita minorata mentale, che sarebbe la sottoscritta) ha avuto il fegato –o, sai, la completa insensatezza – di emettere, in un tono colmo di più gioiosa melensaggine di quanto non dovrebbe essere legale, uno squittio che sembrava spaventosamente “Oh, giovani innamorati.”

Questo ha fatto ritornare in sé il bastardo, d’accordo.

Ha scacciato via la mia mano come se avesse a che fare con un insetto particolarmente fastidioso. E, beh, non è che volessi fargli credere di averlo fatto in un momento di cieca passione o altro! Niente potrebbe essere più lontano dalla realtà! (Beh, magari non proprio niente. Ma non oso nemmeno esporre questa teoria, sennò potrei iniziare qualche sconnesso discorso sulla papaya o Derwent Shimpling o qualcosa del genere.)

Quindi ho lanciato un gridolino, leggermente più infantile e accusatorio di quanto non intendessi “Non volevo farlo!”

“Speriamo di no” ha replicato risoluto, chiudendo gli occhi come se stesse invocando gli dei del male e dei pessimi prodotti per capelli affinchè gli garantissero la pace interiore o mi incenerissero.

“Lo sai che non volevo!” gli ho ricordato, sempre come…beh, come se appartenessi al dipartimento psichiatrico del San Mungo. “Ti odio! Lo sai! Ma era una prova! Graffi! Hai dei graffi! Eri coinvolto e ai spinto il mio fidanzato giù dalla Torre di Astronomia e non c’è ragione per tentare di convincermi del contrario, grazie mille!”

Beh, ho, er, tipo dimenticato di abbassare la mia voce questa volta.

Sul versante positivo, per lo meno questo ha convinto quella vecchia pazza a smetterla di tubare, per iniziare, invece, a occhieggiarmi come se fossi mentalmente instabile.

In retrospettiva, è un po’ deprimente, pensare che lei era convinta che fossi io quella matta, ma a quel tempo, questo non era esattamente la principale delle mie preoccupazioni.

O di quelle di Snape. La sua principale preoccupazione, infatti, sembrava essere quella di zittirmi in via definitiva, dal momento che ero riuscita ad attirare nuovamente l’attenzione di tutti. E nonostante la sua apparente strafottenza, a quanto pare non gli piaceva essere pubblicamente accusato di aver spinto qualcuno verso la propria angosciante quasi-fine.

Il che è ragionevole, davvero, considerando che ha tolto due dozzine di punti ad un Tassorosso del primo anno per aver starnutito nel proprio calderone.

In ogni caso, immaginai che ormai non ci fosse più modo di fare marcia indietro, e che avrei potuto trovare un finale sconvolgente. Quindi, dopo aver sorseggiato una quantità sconvolgente del mio scialbo caffè, mi sono piegata verso di lui domandando, col tono più intimidante che riuscissi ad ottenere, “Che diavolo credevi di fare?” 

“Non sono sicuro che questa domanda debba essere posta esattamente a me” ha replicato con tono freddo; c’erano tracce di qualcosa sospettosamente simile ad uno spasmo che si nascondeva furtivo nel suo occhio sinistro, che probabilmente avrei dovuto notare prima, sfruttarlo per comprendere la vera entità della sua furia. Ma era decisamente chiedere troppo per una che aveva raggiunto il mio livello di stanchezza. “Se prendiamo in considerazione il fatto che ti stai rendendo completamente ridicola – in un’area predisposta al riposo, niente meno -  per qualcosa che hai senza dubbio distorto come una grandiosa e romantica illusione…beh” ha detto, fermandosi per scoppiare in una risata particolarmente acida “…ciò che io sto pensando – o magari, oso suggerirlo, ciò che ti piacerebbe stessi pensando – non sembra più una questione di vitale importanza, no?”

E’ stato più o meno allora che mi resi conto del fatto che ero in possesso della peggiore tazza di caffè mai conosciuta dal genere umano, e che forse berla non era esattamente il modo più intelligente di utilizzarla.

Non ho intrapreso alcuna azione drastica, però – so come non perdere la testa, grazie mille! – e lui probabilmente ha interpretato questo mio  gesto come ‘oh, sì, Severus, adorerei assolutamente un’altra porzione di insulti!’

(Bastardo.)

Avvicinandosi ancora di più, ha abbassato la voce fino ad un intimo sussurro che avrebbe dovuto suggerirmi di uscire da quel maledetto posto prima di essere sopraffatta dalla necessità di scatenare un’ingente quantità di danni fisici.

“Invece” ha continuato “il problema attuale sembra essere quanto sia finalmente riuscita ad umiliarti – perché, scusami, Auriga, persino io avrei pensato che non fosse possibile. Qual è quell’appellativo che mi hai dato prima?” Si è fermato, pretendendo di star riportando alla mente la parola, ma in realtà sfruttava solo il fatto che odio le sue pause, senza dubbio. “Ah, sì – patetico. E benché mi rincresca rinunciare a questo titolo, sembra che gli ultimi eventi l’abbiano reso infinitamente più adatto a te. Sarai d’accordo con me, ne sono certo.”

Lo stavo fissando in cagnesco. In nessuna forma di comunicazione conosciuta al mondo questo è riconducibile ad un segno di assenso, ma ormai era partito in quarta, e apparentemente un piccolo, insignificante particolare, come il mio non essere d’accordo con lo spietato massacro della mia stessa essenza, era semplicemente da tralasciare.

“Devo dire di essere fortemente preoccupato per la reazione del tuo promesso sposo” ha continuato tranquillamente. Ormai se la stava semplicemente godendo. Era evidente. I suoi occhi stavano…brillando. Nel frattempo, ad ogni parola che pronunciava, io ed il mio caffè diventavamo un solo ente, uniti contro di lui. “Magari potrebbe…fargli riacquistare la ragione. Devo ammetterlo, la mia immaginazione può a malapena competere con la tua, quindi magari il fatto che non riesca a ricostruire uno scenario in cui potrebbe scegliere di sopportare la tua presenza è completamente irrilevante.” E poi, con un gelido sorriso che conferma perfettamente ciascuno dei settantasei diversi strati di male di cui è composto- “Dio solo sa che io non ci riuscirei.”

E, beh, questo ha solo consolidato il fatto che il lancio del caffè non fosse nemmeno un’opzione. Era semplicemente il modo in cui doveva andare. Il Fato. Destino.

E quindi gliel’ho scagliato addosso con tutta la mia forza, per poi precipitarmi fuori di lì.

In retrospettiva, forse sarei dovuta rimanere. E ridere, o…qualcosa. Perché seriamente, non è stato neanche lontanamente soddisfacente come la prima volta.

(D’accordo, è una scusa un po’  povera, ma penso che il cervello potrebbe iniziare a colarmi dalle orecchie in ogni momento, ormai, e ho completamente perso la capacità di trovarne una migliore.)

Ma riesci a credergli? Onestamente. Una cosa è se la colpa fosse mia. Ma non lo è! E quando recupero l’energia per raccontarti tutto, Quaderno, allora sono sicura che sarai costretto a concordare con me! E, sai, sono sicura che sarà lo stesso per Algernon! E persino per Christopher!

E, beh, suppongo ci sia sempre Wimmy, se tutto va male.

Ma il punto è, Algeron è un gentiluomo. Un uomo davvero per bene. Non ha proprio ragione per essere nemmeno vagamente in collera con me, e lui lo sa. (Beh, er, eccetto per quando gli ho diciamo mentito un po’, ma non è stato mai davvero confermato prima che – beh, cadesse, quindi non dovrebbe essere un problema.) Snape è solo…acido. E cattivo. E untuoso. E bastardo. E possibilmente un vampiro, ma non con l’anima come Louis. Solo…cattivo.

Mi chiedo se tengano dei paletti di legno da qualche parte qui in giro.

No, no. Sarebbe un po’ avventato. Impalettare Snape al cuore non migliorerà la situazione. In effetti, credo che andrò a starmene per un po’ fuori alla stanza di Algernon e vedere se arriva qualche notizia. O…trovare il coraggio di dirgli che abbiamo chiuso. Anche se è una brava persona, e anche se lo adoro, benché l’abbia calciato, se dovesse decidere di appoggiarmi, potrei dover riconsiderare l’intera faccenda della rottura.

Andrà tutto bene. Capirà, e lo affronterà con calma e dignità. Non come certe altre persone, che meritano solo paletti nel cuore, che siano o meno malefici succhiasangue. Perché lui è davvero il miglior promesso sposo del mondo, o almeno uno di loro.

5:49 A.M.

. . . Aspetta un momento.

5:50 A.M.

Promesso sposo?

5:51 A.M.

Snape . . . ha detto promesso sposo.

5:52 A.M.

 

Va bene, dunque. Qualcosa mi dice che qui sta succedendo qualcosa di molto strano. Perché mai dovrebbe pensare che Algernon ed io avevamo intenzione di sposarci, per l’amor del cielo? Avevamo a malapena iniziato a frequentarci, e non è come se avessimo trascorso abbastanza tempo insieme per anche solo iniziare a contemplare niente del genere!

(Beh, sì, c’è stata una piccola contemplazione da parte mia. Ma è irrilevante, visto che Algernon non lo sa.)

O Snape è un bastardo persino più idiotico di quanto potessi mai immaginare, o qui sta succedendo qualcosa di davvero losco.

5:54 A.M.

O, beh, c’è sempre la felice possibilità che entrambe le opzioni siano valide.

5:55 A.M.

Beh, qualunque sia il caso, devo parlare con Snape. O con qualcuno. Ho bisogno di andare fino in fondo a questa situazione, immediatamente!

 

TBC...

Note della traduttrice: Ta-daaaaaaaaaaan! Avete visto, povero Algernon, non se la passa tanto bene ultimamente...ma, suppongo, dovesse aspettarselo. Mai, mai, competere con Snape. Semplicemente, non c'è gara. Perchè Sev ha sempre la vittoria in pugno. Questo bel capitoletto per tutte voi del circolo degli Anti-Algernon; lo ammetto, è uno dei miei capitoli preferiti in assoluto. Non mi fa piangere dal ridere come quello in cui Au 'seduce' Quirrell, ma ho adorato tradurlo!

Buon Week-End!

Baci, dolci e caramelle...

Serena

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Capitolo 20
*** Zitella Per Scelta (b) ***


cap 18 (b)

5:56 A.M.

Quasi immediatamente, comunque. Prima, credo che andrò ad appostarmi fuori dalla caffetteria per vedere se posso convincere qualche passante a portarmi un po’ di caffé fuori in corridoio.

Magari se gli faccio credere di star morendo di scarlattina avranno pietà di me.

6:12 A.M.

Nota personale: la scarlattina non è fatale.

Come al solito, sento che dovrei saperlo.

Ma comunque. Penseresti che per lo meno qualcuno, vedendomi e realizzando che sono chiaramente un individuo profondamente pieno di problemi, si prenderebbe la responsabilità di tentare, anche solo blandamente, a porre fine alla mia agonia! Voglio dire, tutto ciò che desideravo era una maledettissima tazza di caffè. E’ davvero così difficile?

Beh, apparentemente sì, se sei una delle sei persone alle quali l’ho chiesto prima di convincere un bambino con la pelle viola a macchie gialle di andarmene a prendere un po’ in cambio di una manciata di falcetti.

Umph. Le persone d’oggi. E’ del tutto deprimente, ecco cosa.

Ma ora mi sento leggermente più viva, e ad ogni sorso, sono sempre più sicura che non divagherò più di strane questioni sui vampiri. Quindi suppongo sia una cosa positiva, per lo meno.

Benchè non sappia ancora se sono pronta ad affrontare nuovamente Snape.

Magari andrò da Algernon, invece. Perché parlargli di solito mi fa girare la testa e sentire farfalle di ogni specie svolazzarmi nello stomaco e mi dà una generale sensazione di piacere. Il tutto al momento sembra altamente più allettante rispetto ad una nuova dose di molestia verbale. Una ragazza non può sopportare oltre.

St Mungo’s – Sgabuzzino. Di nuovo. (E non è neanche più lontanamente intimo e confortevole.)

7:02 A.M.

Zitella. Sono una zitella. Al momento. Ufficialmente. Si può diventare ufficialmente zitelle? C’è qualche documento che potrei firmare, o qualcosa? Perché se firmassi qualcosa, probabilmente mi darebbe quel piacevole senso dell’aver sorpassato il punto di non ritorno.

Non che ne abbia bisogno.

Perché con o senza la documentazione ufficiale, rimane vero.

Penseresti che almeno Algernon sarebbe stato in grado di offrirmi un po’ di conforto. Voglio dire, è l’uomo perfetto! Non pensavo nemmeno fosse fisicamente capace di nient’altro che…conforto, e fascino, e baciamano, e cose così!

Oh, no.

A quanto pare, non l’ho mai davvero conosciuto. Non potevo neanche sospettare l’entità del male che in realtà si covava dietro quell’affascinante facciata.

…Beh, d’accordo, forse ho un po’ esagerato. Sembra quasi che sia sul punto di rivelare che in realtà è un Mangiamorte o un omicida psicotico che mangia la carne delle giovani donne mentre sono ancora vive, o qualcosa del genere.

Non è così serio.

Credo.

Ma allo stesso tempo…

E’ stato cattivo. Con me.

Cattivo in maniera gentile, sì, ma…c’era un’innegabile scintilla di crudeltà lì! Ma sono per caso in grado di poterlo sopportare, dopo tutto quello che ho dovuto affrontare? Può chiunque esserne in grado? Mi dispiace, ma non ho proprio quel tipo di forza! Cosa si aspetta da me il resto del mondo, comunque?

Lo chiedo a te, Quaderno. Lo chiedo a te.

(Non ti preoccupare. Non è come se mi aspettassi una tua risposta. La caffeina mi ha restituito praticamente per intero la mia sanità mentale)

Sigh.

Quindi, comunque, sono tornata nella sua stanza sentendomi stranamente ottimistica, considerando tutto ciò che è successo. Ho immaginato che per lo meno lui sarebbe riuscito a tirarmi un po’ su ed ero, ovviamente, ancora trionfante per tutta la faccenda dell’avere finalmente un caffè.

E quindi sono entrata, solo vagamente nervosa, per trovarlo addormentato.

(La tensione cala drasticamente, a questo punto)

L’infermiera mi sorrise, presentandosi, e chiedendomi chi fossi.

“La sua ragazza” risposi, immaginando che sarebbe stato meglio mantenere la faccenda il più normale possibile. Infatti questa sembrava una risposta decisamente più soddisfacente di “La sua ragazza, benchè probabilmente ancora per poco siccome, infatti, ho anche un sedicenne ed un elfo domestico che si contendono il mio amore, e a volte sospetto che sia coinvolto persino un lurido insegnante di Pozioni, non che io potrei mai essere interessata a lui, perché è un bastardo, ma, si, in effetti è un po’ complicato e a volte violento e spesso rischio la pelle e onestamente, non sono sicura di essere preparata per affrontare tutto questo giorno dopo giorno”

Quindi, sì. Solo la sua ragazza.

L’infermiera continuava a sorridere, ed era tutta sorrisi e cortesi “piacere di conoscerla” e cose del genere fino a quando non mi chiese come mi chiamassi.

Glielo dissi, e la sua mascella crollò.

“Vuol dire Auriga?” si informò con delicatezza, con quella speciale pronuncia che usa solo Algernon.

“Erm” replicai, percependo che probabilmente qualcosa era andato per il verso sbagliato “Forse.”

“Ah” disse l’infermiera, come se fosse stata appena costretta a bere un sorso del caffè in sala d’aspetto. “Delizioso.”

Tentò di sorridermi, fallì, si accorse del fallimento, e poi girò sui tacchi e se ne andò.

Il che mi fece avvertire un certo presentimento di disgrazia, comprensibilmente.

Quindi mi sedetti nella sedia accanto al suo letto, sorseggiando il mio caffè, in qualche modo turbata dal fatto che in effetti a questo punto sembrava gustoso. Dopo che il caffè fu finito, mi riserbai un po’ di tempo per fissarlo. Per un secondo, sembrò quasi un momento altamente pregnante; lui, che giaceva lì inanimato, dopo aver sofferto in mio nome, ed io a fissarlo, aspettando al suo capezzale, benchè lui non potesse avvertire la mia presenza. Il mio essere lì per lui, e cose così.

Ma poi ho realizzato quanto Snape mi avrebbe preso in giro per questo, dunque gran parte del romanticismo andò completamente persa.

Eppure, non potevo ancora fare a meno di sentirmi in pena per lui, così poggiai la mia mano sulla sua.

E fu allora che i suoi occhi si spalancarono.

Fu alquanto sorprendente, oltre al fatto che interruppe il mio piccolo momento di riflessione. E non è come se avesse iniziato a sbattere le palpebre, per poi illuminarsi alla vista della sottoscritta! Dov'è finito tutto il romanticismo? Nel nulla, ecco dove. E quindi non potei fare a meno di avvertire un presentimento ancora peggiore su come le cose sarebbero andate a finire.

Quindi è rimasto lì a fissarmi, in un modo così duro e profondo che mi ricordava Snape. Un’espressione che non gli si addice, davvero.

Non che si addica a Snape.

“Oh!” ho detto, solo dopo che il mio cuore ha avuto la decenza di smettere di battere così forte tanto che credevo sarei potuta crollargli malamente addosso. “Buon giorno!”

Lo ammetto, d’accordo, era una cosa un po’ stupida da dire.

“Davvero?”

“Sì” ho risposto, il più gentilmente e premurosamente possibile. “Sono le sei e mezzo. Sei rimasto qui per tutta la notte.”

“Intendevo la parte del ‘buon’”, ha ribattuto, con una punta di gelata ironia.

Non ero preparata per questo.

“Um…forse hai ragione” ho ammesso. A quel tempo, stavo ancora considerando l’intera questione del tentato ottimismo. Dopo tutto, si trattava solo di un unico piccolo commento sarcastico, giusto? Non può certo essere biasimato per questo; si era appena risvegliato e tutto!

Giusto.

Da allora ho imparato che l’ottimismo è completamente inutile e al tempo stesso davvero stupido.

“Quindi” ho proseguito, sperando idioticamente che magari, se avessi usato un tono abbastanza gentile, si sarebbe distratto dall’intera faccenda della spina dorsale, “come ti senti?”

“Come se fossi caduto da una torre di dieci piani”

“Oh” ho detto, un po’ scossa. “Giusto.”

A questo punto un imbarazzante silenzio ha preso il sopravvento; sai, del tipo che potrebbe nascere tra due persone se una di loro fosse quasi morta e l’altra completamente innocente, ma magari cominciasse a sospettare che la prima persona non ne fosse davvero convinta.

Sai. Quel tipo di silenzio.

“Auriga.” Ha detto, infine, col tono un po’ troppo dolce per potersi adattare all’intera scena.

Naturalmente, io ero sopraffatta dalla disperata speranza che lui potesse perdonarmi, e conseguentemente il fatto che lui sembrasse quasi affettuoso non mi ha messa in guardia, anzi mi ha fatto desiderare di poter scoppiare in lacrime di sollievo.

“Sì?” ho pronunciato in un soffio, avvicinandomi a lui e dando una leggera stretta alla sua mano nella mia.

Mi ha sorriso, spostando con due dita una ciocca di capelli dietro al mio orecchio. E poi, dopo essere finalmente riuscito a rimuovere le dita dai suddetti capelli, mi ha chiesto in maniera dolce e gentile “Perché hai detto a Snape che stavamo per sposarci?”

“Non l’ho fatto!” ho strillato.

Mi ha fissata.

“Non l’ho fatto!” ho ripetuto, con tutta la convinzione che riuscivo a raccattare. “Stavo appunto per chiedertelo! Vedi, a quanto pare lui pensa che siamo promessi sposi per una qualche ragione, ed io non ne ho idea – non so chi possa mai averglielo detto. E’ insensato, ovviamente.”, ho buttato lì, di sbieco.

“Sì”, ha concordato, criptico “Insensato”.

Questo è riuscito ha ferirmi più di quanto mi aspettassi.

“Credi davvero sia insensato?” gli ho chiesto in maniera un po’ docile, senza volerlo.

Mi ha sorriso, tristemente, e ha deciso di non rispondere. Invece, ha detto, con voce scettica “Quindi mi stai dicendo che non sei stata tu a dirgli che eravamo sul punto di sposarci.”

“naturalmente no”, ho replicato, con una punta di apprensione. “Perché mai dovrei mentirti a riguardo?”

“Non ne sono sicuro” ha detto, leggermente corrucciato. “Magari per la stessa ragione che ti ha spinto a dirmi che Snape era innamorato di te.”

E, onestamente, Quaderno, in quel momento il mondo si è congelato, ma in modo molto molto brutto, e molto molto sbagliato, e interamente diverso da quello in cui si congela quando io e Snape siamo coinvolti in una qualche sorta di contatto fisico.

Er, non che questo non sia molto molto brutto e molto molto sbagliato.

E’ solo che questo è un tipo diverso di molto, molto brutto e molto, molto sbagliato. Un tipo peggiore.

“Ah, me n’ero totalmente dimenticata” è stata la prima cosa che mi è venuta in mente, quando ho riacquistato la capacità di pensare, e, perché questo è piuttosto semplicemente il modo in cui le cose accadono nella mia vita, è stata la prima cosa che ho detto.

Inutile dirlo, non era esattamente la risposta più soddisfacente.

“Ma davvero?” ha replicato, freddamente, ed è stato solo allora che ho realizzato che magari tenergli la mano non potesse essere esattamente appropriato nel corso di questa conversazione. Quindi mi sono tirata indietro, e ho incrociato le braccia al petto, con la certezza di essere sul punto di sentirmi male da un momento all’altro.

“Algernon—“ ho cominciato – stupidamente, davvero, perché non ero proprio sicura di cosa diavolo avrei detto oltre a quello.

“Devo dire che Snape non era propriamente compiaciuto quando gliel’ho menzionato” ha proseguito, in quell’orribile tono da sono-arrabbiato-ma-comunque-ancora-terribilmente-raffinato-il-che-rende-la-rabbia-anche-più-spaventosa. “Il tipo non sembra tanto preso da te quanto tu apparentemente sembri fantasticare.”

“Oh, non è assolutamente vero!” ho protestato, quasi automaticamente, e poi quando lui ha alzato un loquace sopracciglio come a chiedere cosa allora fosse vero, me ne sono pentita. Come si può presupporre che io lo sappia? Ah, non ho nemmeno la più pallida idea di cosa diavolo stia succedendo!

“E’ solo che…” ho fatto un profondo respiro “Si comporta in maniera estremamente bizzarra quando si tratta di me. A volte credo davvero che lo sia.”

“Sia cosa?”

“Innamorato di me.”

Semplicemente, non mi dovrebbe essere concesso di parlare. Oltre che di pensare. La mia vita sarebbe di gran lunga più deliziosamente ordinaria.

“Spero mi perdonerai se deciderò di non condividere questo particolare sospetto.”

Nota personale? Dire alla gente che Snape potrebbe essere innamorato di te? NON E’ UNA COSA BUONA DA FARE. In nessuna circostanza. (A meno che, non so, qualche pazzo psicopatico non venga a minacciarti con una bacchetta di AvadaKedavrarti se non gli dici che Snape potrebbe essere innamorato di te. Ma quante sono le chance che questo avvenga, onestamente?)

Non ho nemmeno la più pallida idea del perché mai gliel’abbia detto! E’ solo che…sembrava proprio la cosa giusta da dire, al momento!

Il che, davvero, mi porta alla conclusione che non ho alcun desiderio di scoprire come funziona la mia stessa mente.

“So che sembra stupido!” Ho detto flebilmente. “E’ solo che…le cose sono sempre stato complicate con lui. Tra di noi c’è questo tremendo Dio solo sa cosa e Io…non sono molto brava a gestirlo, ecco. E’ tutto.”

Giusto per formulare il più grande eufemismo della storia del pianeta.

“Auriga, ti piacerebbe sapere cosa penso?”

A quel punto, ero praticamente pronta a rispondere con un sonoro ‘no’, ma in qualche modo sembrava scortese.

“Sì”, ho mugugnato, riluttante.

“Credo che lui sia un uomo molto infelice e amareggiato, che non ha assolutamente idea di come si possa amare” ha detto Algernon, con questo tono saggio e paziente che ha reso l’agonia anche peggiore. “In particolare te.”

E qualcosa nel modo in cui ha detto questo, o magari per il semplice fatto di averlo detto, mi ha fatto avvertire l’approssimarsi di un devastante crollo emotivo. Non so perché sia stato così sconvolgente. E’ solo che, beh, prima Snape che mi dice che non c’è modo che Algernon se ne freghi di me e poi lui che mi rammenta lo stesso riguardo a Snape, tutto ciò a distanza di un’ora l’uno dall’altro? E’ davvero difficile trovarci qualcosa di positivo.

“Sì” ho detto, imponendo a me stessa di non dare il tipo di spettacolo che potrebbe rivelare il mio essere un fragile e patetico individuo. Come, sai, scoppiare in un pianto disperato, o cose del genere. “Sì, hai assolutamente ragione.”

Mi ha fissata per qualche momento, con occhi compassionevoli, prima di chiedere, “Quindi, su cos’altro mi ha mentito, sentiamo.”

Il che è stata…assolutamente la domanda più scomoda che avrebbe mai potuto fare. Mi sarei accontentata di un “Su, su, adesso, non piangere” o magari anche “Andrà tutto bene, non preoccuparti” o un dolce “Oh, cara, è impossibile rimanere in collera con te” (il che sarebbe stato, d’accordo, altamente improbabile), e, invece, ho avuto…quello.

“Su niente!” ho esclamato sdegnata, sentendomi piuttosto insultata dal fatto che avesse anche solo immaginato qualcosa del genere. Non è mica come se fossi una sorta di bugiarda patologica, dopo tutto. Il modo in cui l’ha detto, beh, sembrava quasi mi stesse accusando di essere una persona davvero orribile, e, beh, non lo sono! So di non esserlo! Certo ho I miei momenti di… ben poca caritatevole bontà, ma non è certo come se mangiassi cuccioli o qualcosa di altrettanto grave nella scala dell’imperdonabile!

L’unico problema è che, dopo di ciò, mi sono ritrovata a ricordare tutte quelle cose su cui gli ho mentito. Niente d’importante, davvero, solo…piccolo cose. Come quando ho iniziato a truccarmi e ad usare le lenti a contatto nel tentativo di convincerlo che io fossi, effettivamente, una donna ragionevolmente attraente e generalmente ben messa. E quella volta in cui gli ho detto che avevo letto l’opera completa di Tolsoj per sembrare un po’ più intelligente. E quando ho concordato che Amleto era ‘certamente l’opera migliore di Shakespeare’, anche se in realtà la trovo un po’ troppo deprimente e considererò sempre Molto Rumore Per Nulla la migliore. E quando gli ho raccontato che il mio ex Paul mi aveva riempito l’intero appartamento di rose rosse dopo avermi tradito, nel disperato tentativo di ottenere il mio perdono. Quando, invece, si è solo semplicemente dimenticato di me in favore di Felicia la segretaria. O forse era la barista del Leaky Caudron – non riesco mai a ricordare con quale delle due ha deciso di accasarsi mollando me.

Ma comunque.

Tutti mentono, giusto? Almeno un po’? Su piccolo, insignificanti particolari come questi? Non riesco nemmeno a vedere cosa gli abbia dato il diritto di essere tanto sconvolto, comunque! Come se quella storia di come lui amasse osservare il cielo stellato da bambino fosse vera. Queste cose sono decisamente troppo perfette e romantiche per essere vere!

Credo.

E…quasi spero.

Comunque sia, immagino che tutto questo debba essersi reso evidente dalla mia espressione, il fatto che non ero stata interamente sincera con lui nel corso della nostra relazione.

“Ah” ha detto, in modo calmo e quasi rassegnato, tanto che le lacrime minacciarono nuovamente di fare la loro gloriosa ricomparsa.

“Mi dispiace” ho aggiunto, sconsolata. “Davvero.”

“Aur” ha continuato, come se non mi avesse sentita “Credo che forse dovremmo…”

E nel corso di quelle sei parole, mi è apparso chiaro che avevo assolutamente intenzione di rompere con lui sin dall’inizio, comunque. Non gli avrei certamente permesso di tagliare tutti i ponti tra noi quando poi questa era stata una mia idea tanto per cominciare, e che l’avevo deciso molto prima che lui iniziasse a sparare quell’incoerente storia di come io non sia stata sempre sincera al cento percento!

“— smettere di vederci!” l’ho interrotto, con più decisione possible. “Sì. Hai assolutamente ragione. Algernon, non credo di poter più stare con te. Questo, quello che abbiamo – non è abbastanza. Mi spiace, ma abbiamo chiuso.”

Sembrava un po’ sconvolto da questo, quindi mi ha semplicemente fissata per qualche minuto.

“Mi spiace per la tua colonna vertebrale” ho buttato lì, per poi precipitarmi verso la porta il più velocemente possibile. Avere l’ultima parola mi sembrava essenziale. 

E poi, beh…siccome non potevo mostrare la mia faccia in caffetteria, e non potevo certo più gironzolare nei pressi della stanza di Algernon, questo sembrava semplicemente il miglior posto in cui rifugiarmi.

In uno sgabuzzino.

E’ perfetto, davvero.

Quindi…sì. Non c’è più nessun “Algernon ed Io”. L’avrei dovuto immaginare; è solo che pensavo avrebbe incassato un po’ meglio il fatto di avergli raccontato quella piccola, innocente bugia su Snape. Anzi, in effetti non sono per niente sconvolta dal suo atteggiamento! Mi sarei aspettata di meglio da lui.

Aha. Che gran perdita, davvero.

Per niente.

Se non fosse che…lo è.

Smetterà mai la mia vita di essere completamente terribile? Mi piacerebbe, sai…saperlo. Perché se non dovesse accadere, allora è ovvio che potrò solo andare ad affogarmi proprio in uno di quei gabinetti, dopo tutto.

Bedroom Quarters

8:00 A.M.

Tutto a posto. Sono tornata. Ho deciso che non c’era davvero ragione di starmene ancora lì in ospedale, dopo tutto.

Quindi, suppongo che ora tenterò di dormire un po’.

8:02 A.M.

Oh, hah. Chi voglio prendere in giro? Non posso dormire. Sono troppo esausta per dormire! Dovrò semplicemente continuare a scribacchiare compulsivamente qui fin quando non mi cadrà il braccio, o qualcosa del genere.

Non sarebbe assolutamente sublime?

Mi è appena venuto in mente che non ho mai realmente riportato cosa ha causato tutte quelle splendide vicende che si sono susseguite nelle ultime ore. Tra sfidanzamenti, disgustosi caffè, e marmocchiosi mini Serpeverde, eccetera.

Onestamente, Quaderno, non sono sicura di poter trovare la forza per raccontartelo.

Più tardi, magari.

8:05 A.M.

Oh, d’accordo, è tardi abbastanza.

E non pensare nemmeno per un momento che io abbia una forte dipendenza da te, o che scrivere è l’unico modo che ho per confortare la mia anima dilaniata, o niente del genere! Immagino solo che potrebbe giovarmi, sai, trascrivere quello che è successo così che, tra dieci anni o giù di lì, quando sarò ricca e famosa e perfettamente felice e sposata con Gilderoy All- er, una zitella molto allegra, potrò volgermi indietro e ridere.

…Dieci anni sono davvero un sacco di tempo.

Ma non ci penseremo.

Quindi, tutto è cominciato la scorsa notte, quando stavo tentando di prepararmi per la sessione di studio privata con Christopher Goldstein, che purtroppo non poteva più essere posticipata. Ero riuscita ad evitarlo piuttosto bene per un sacco di tempo, o pretendendo di essere diventata misteriosamente sorda quando mi si avvicinava dopo una lezione, o simulando terribili attacchi di nausea che, tragicamente, mi privavano dell’abilità necessaria per dedicargli tutta l’attenzione che meritava. (Un'attenzione assolutamente platonica e accademica, ricorda. Ugh.)

Alla fine, alla fine, mi ha beccata alla sprovvista e mi ha sciorinato tristissime storie sulla sua povera, agonizzante madre, e quindi ho deciso che avrei dovuto accontentarlo, una volta per tutte.

E poi, circa cinque minuti dopo, ho deciso che sarebbe stato di gran lunga più piacevole accontentarlo se avessi avuto una non trascurabile quantità di burro birra nelle mie vene.

E quindi, verso le otto meno un quarto, mi sono diretta verso le cucine, siccome ero ormai destinata ad incontrare Christopher alle otto, e ho immaginato che quindici minuti sarebbero stati più che sufficienti per tracannarmi almeno una Burrobirra, se l’avessi fatto molto, molto velocemente.

Comunque, il mio ingegnoso piano ha finito per essere mandato a monte in maniera spettacolare.

(Seriamente, c’è forse qualcosa di nuovo?)

Non appena sfiorata la pera, il ritratto si è spalancato, e mi sono ritrovata faccia a faccia con…

Wimmy.

L’elfo che mi amava.

L’ho fissato. Mi ha fissata. Ho deciso che il suo fissarmi era probabilmente un po’ più intimidatorio del mio, siccome I miei occhi non sono esattamente della grandezza di due palle da tennis.

Nella cucina, alle sue spalle, riuscivo a sentire gli altri elfi domestici che sibilavano furiosi.

“Er” ho detto, infine.

Mi ha fissata per un altro secondo, prima che i suoi occhioni si riempissero di lacrime. Lacrime. Beh, puoi facilmente immaginare la situazione, Quaderno – non ero esattamente preparata ad affrontare delle lacrime! Dovevo già affrontare un lussurioso minorenne! Questo, più un elfo dal cuore spezzato, poteva solo condurmi alla più pura pazzia!

Wimmy, comunque, è riuscito a conservare quanta più dignità possibile – devo dargliene credito.

“Signorina Auriga Signorina”, ha detto, con tono rassegnato.

“Ciao, Wimmy” gli ho risposto debolmente. Onestamente, mi ha quasi spezzato il cuore, ed è solo un elfo domestico davvero perverso, per l’amor di Dio! A volte penso che magari sono semplicemente troppo gentile.

“Wimmy non è visto la Signorina Auriga molto spesso, ultimamente”, ha proseguito, con aria miserabile.

“Erm, no” ho concordato. “Sono stata un po’ occupata.”

“Col Professor Snape, Wimmy pensa” ha detto, con un tono che, suppongo, era stato studiato per essere superiore e distaccato, ma che in effetti è sembrato…devastantemente doloroso.

“No! No!” ho esclamato. “Assolutamente non col Professor Snape. Con...vestiti. E niente letti. E nulla di quello che poteva sembrare, sai.”

Wimmy ha volto lo sguardo verso di me, i suoi occhi ancora brillanti a causa delle lacrime “Davvero?”

E, sentendomi stranamente commossa, l’ho guardato annuendo. “Davve—“

“Aspetta!” si è intromesso un altro elfo, affrettandosi al suo fianco e lanciandomi occhiatacce furenti. “Wimmi non ha bisogno di stare parlando alla professoressa cattiva, no, proprio no!”

Mi sono dovuta concedere un momento per processare questo. Voglio dire, io sono la cattiva? Non Snape, che, negli intenti e nei fini più reconditi, è il male puro? Non Quirrell, che non riesce a concentrarsi sull’argomento che dovrebbe trattare per più di dieci minuti senza avere un attacco di panico?

Onestamente. Gli elfi domestici hanno un pessimo metodo di valutazione, te lo dico io.

Certo, immagino che avrei potuto fare questo tipo di constatazione anche qualche tempo fa, come, diciamo, quando hanno tinto la mia pelle di viola.

Brrrrrr.

Beh, comunque, fortunatamente sono stata in grado di superare questo particolare incontro con loro senza che un’innaturale colore di pelle mi fosse inflitto come punizione. A ben pensarci, è stato piuttosto facile; Wimmy mi ha solo fissata tristemente per un momento, prima di permettere all’altro elfo di trascinarlo via, io sono entrata, ho preso la mia Burrobirra, ed ecco tutto.

Quando sono uscita, sentivo che la serata si sarebbe tutto sommato svolta ragionevolmente bene, nonostante l’intera faccenda di Christopher.

E poi decisi di salire le scale che portavano alla Torre di Astronomia, e tutto è cominciato.

Ron Weasley ed Hermione Granger se ne stavano lì – senza accapigliarsi, invece fissavano silenziosamente un punto indefinito verso l’alto, come se stessero ascoltando qualcosa. Il che, seriamente, di per sé sarebbe dovuto essere un segnale, perché che quei due occupassero la stessa area vitale in amichevole silenzio era certamente abbastanza per suggerire l’imminente Apocalisse.

Questo, comunque, non mi sovvenne in quel momento; ero piuttosto occupata a tracagnare Burrobirra.

“Ron?” chiesi, mentre mi avvicinavo a loro “Hermione?”

Entrambi si voltarono fissandomi altamente perplessi.

“Che diavolo sta succedendo?” ho insistito.

“Ron ha dimenticato i compiti di Astronomia su nella Torre, professoressa” Hermione replicò, ancora profondamente turbata. “Siamo venuti qui per recuperarli.”

“Oh” dissi; dovevo ancora realizzare quanto fosse strano che avessero avuto troppa paura di avventurarsi fin lassù per prenderseli da soli. “Beh, per me va bene – su, salite e –“

“C’è qualcosa…che non va lì su, Professoressa” Ron mi interruppe docilmente.

“Che non va?” ripetei, perplessa. “Che vuoi dir…”

Ma a quanto pare completare le mia domanda non si rivelò necessario. Perché dal piano di sopra—

“COME OSI?”

Era la voce di Algernon.

“Uh” disse Ron, lanciando una breve occhiata su per le scale. “Sì. Questo era essenzialmente quello che intendevo.”

“Non eravamo…sicuri di dover salire” aggiunse Hermione.

“Probabilmente è meglio che non lo facciate”, replicai, nel tono più calmo e professionale che potessi imbastire. “Voi due, tornate al vostro dormitorio – non preoccuparti dell’assegno, Ron. Farò in modo di posticipare la tua data di consegna.”

Il viso di Ron si illuminò; apparentemente, il permesso di un insegnante di rimandare qualche compito era tutto quello che gli occorreva per dimenticare completamente il fatto che una caotica battaglia tra la vita e la morte stava avendo luogo al piano superiore. “Davvero? Eccellente!”

Hermione lo guardò in cagnesco.

 Ricordate le mie parole; tra cinque anni o giù di lì, quei due staranno certamente uscendo insieme.

Ma non ebbi esattamente l’opportunità di rifletterci su in quel momento; invece, li scacciai via e poi, completamente terrorizzata, iniziai a salire le scale.

Mentre lo facevo, tentai di raffigurarmi lo scenario più tremendo possibile in modo che quello che avrei effettivamente visto una volta arrivata lì sarebbe impallidito al confronto. Quando avevo oramai raggiunto l’ultimo gradino, Algernon indossava un tutu, impugnando un telescopio contro Christopher, che improvvisamente sfoggiava dei sottili baffetti neri e immergeva il suo viso nel maglione che avevo inavvertitamente dimenticato lì.

E, seriamente, in confronto, quello che vidi veramente aprendo la porta sarebbe stata una delusione se non fosse per la presenza di qualcuno che non mi aspettavo.

Suppongo che potrei provarci, e farti sembrare abbastanza scioccante che quel qualcuno fosse, appunto, Severus Snape, ma siccome già conosci questa parte, sarebbe un po’ uno spreco di tempo, no?

Quindi, comunque, sì. Algernon stava lì, impugnando – più stranamente che un telescopio, forse – un bouquet di rose rosse contro Snape, mentre Snape in tutta risposta gli riserbava il suo ghigno più inquietante. Christopher si manteneva appartato in un lato della stanza, fissandoli entrambi ad occhi spalancati ed increduli.

“Ora, capisco che ti sia difficile, impossibile, lasciarla andare” stava dicendo Algernon, con un tono di voce molto basso e molto pericoloso “ma io credo proprio che sarebbe molto, molto più saggio che tu la lasciassi in pace d’ora in poi. Lei non vuole avere niente a che fare con te.”

“Ti assicuro, Brightmann, sono davvero terrorizzato” replicò Snape, riuscendo a fare del sarcasmo come nessun altro. “Niente fa presagire un’inevitabile morte quanto un bouquet di rose a pochi centimetri dalla faccia.”

“Tu hai dei seri problemi, Snape” Algernon lo informò, ma in un modo che, potevo ben immaginarlo, non avrebbe portato a niente di buono, diversamente da quando altre persone (leggi: me) possono dirgli la stessa cosa e meritarsi solo un sorrisetto divertito. “E benché io lo trovi semplicemente patetico e non mi interesserebbe oltre, le tue indesiderate attenzioni la turbano molto”

“Al contrario” disse Snape, ed i suoi occhi si illuminarono con quello che poteva significare nient’altro che pura malvagità, “la sua attenzione è difficilmente qualcosa a cui aspiro- in ogni caso, non posso dire che lei non nutra una strana fissazione nel ricercare la mia.”

A quel punto Algernon lo fissò con un’espressione decisamente indecifrabile, prima di poggiare il bouquet su un banco vicino.

Il sorrisetto trionfante di Snape, comunque, non ebbe nemmeno l’opportunità di manifestarsi nella sua compiutezza prima che Algernon si slanciasse in avanti e lo colpisse dritto alla mascella.

Allora io trattenni il fiato, e Christopher urlò “Voialtri siete dannatamente matti!”

Prendere un pugno dritto in faccia, apparentemente, non era abbastanza per distrarre Snape dai suoi compiti di psico-professore del diavolo. (una devozione davvero impressionante, devo ammetterlo.)

Cosa era quello, Goldstein?”

“Auriga non può essere davvero interessata a voi, ragazzi, giusto?” chiese debolmente Christopher.

“Presumo tu ti stia riferendo alla Professoressa Sinistra” disse Snape freddamente. “E comunque che tu ti sia appropriato del diritto di riferirti a lei con il suo nome di battesimo o di criticare le sue scelte romantiche è una faccenda davvero discutibile.”

“Scelte romantiche?” Algernon lo interruppe con ferocia. “Come se avesse scelto te. Piuttosto il contrario, davvero—“

“Vuol dire che quella storia di lei e la professoressa e l’iguana era vera?” chiese Christopher, a bocca spalancata.

(Dio Santo. Ma lo sanno proprio tutti? Non è proprio il tipo di roba che vuoi si sappia in giro.)

“Scusaci per un momento, Goldstein” disse Snape, con finta cortesia. “Quando saremo di ritorno, io e te dovremo certamente discutere circa gli effetti che i tuoi commenti avranno sulla tua Casa.”

E a quel punto Snape e Algernon uscirono fuori, lasciando indietro Christopher, certamente spacciato.

Nonappena riacquistata l’abilità di muovermi, attraversai la porta ed entrai in classe. Questo riuscì a catturare l’attenzione di Christopher, ma il fatto di avere la sua attenzione difficilmente mi appariva allarmante, considerando che il mio unico vero amore ed il mio…Snape erano approssimativamente a due secondi e mezzo dall’uccidersi l’un l’altro.

“Mi spiace” gli dissi, siccome una scusa mi sembrava stranamente appropriata, date le circostanze. “Non sapevo sarebbero stati qui.”

“Sì, beh.” Replicò Christopher, passivamente. “Che sorpresa.”

“Già”, acconsentii.

Ci fissammo in silenzio per un momento, mentre l’eco attutito di voci infuriate si diffondeva dalla balconata.

“Dunque” dissi, siccome starsene lì in silenzio sembrava suggerire quel tipo di intimità che è semplicemente sbagliata sotto trecentoquarantasei diversi punti di vista. “Potremmo rimandare? Devo davvero andare e impedirgli di uccidersi a vicenda.”

“Sì, forse sarebbe meglio.” Concordò Christopher, la comprensione nel suo tono suggeriva una maturità superiore alla sua età. Il che, considerando la situazione, non era qualcosa che accoglievo a braccia aperte. “Ci vediamo a lezione, Professoressa.”

In quel momento, ero semplicemente felice di essermi sbarazzata di lui, ma, seriamente, avrei dovuto sapere che era stato troppo facile. La completa mancanza di umiliazione in quel piccolo scambio di parole sarebbe dovuta bastare come avvertimento.

Perciò riuscì a prendermi completamente di sorpresa quando, prima di sorpassarmi ed andare via – piccolo, viscido bastardo – mi posò una mano sul braccio.

“Se dovesse mai aver bisogno di qualcuno un po’ meno…” si interruppe, facendo trapelare un sorriso d’intesa. “beh, sa. Io sono qui.”

Sfortunatamente, rimosse la mano prima che potessi schiaffeggiarlo, e scomparve già per le scale senza un’altra parola. Dovetti accontentarmi di urlare “Mi rivolgerò prima all’iguana, grazie tante!” e avvertii il mio stesso eco rimbombare per la tromba delle scale.

L’ho seguito con lo sguardo, crogiolandomi nella mia miseria per un momento, prima di recuperare i sensi e realizzare che Algernon e Snape si stavano probabilmente accoppando di fuori. E se normalmente non mi piace immischiarmi in questo genere di faccende, ho immaginato che avrei potuto sentirmi un tantino in colpa se uno dei due fosse morto solo perché ero troppo impressionata dal rischio di essere esposta alla vista di un po’ di sangue o qualcosa del genere.

E inoltre, onestamente? Algernon tra i due sembrava il più spacciato. Era semplicemente troppo buono per trionfare in qualsiasi modo su Snape.

E che lui sopravvivesse mi avrebbe giovato molto più che se fosse sopravvissuto Snape.

(Non che le mie azioni eroiche siano motivate da fini egoistici, niente del genere.)

Quindi, ero finalmente riuscita a trovare la giusta motivazione per andare fuori e dividerli, quando ho sentito un inquietantissimo scrocchio e ho deciso che forse sarebbe stato meglio mantenersi alla larga per qualche altro secondo. Perché so quanto Algernon si sarebbe afflitto se fossi accorsa lì fuori solo per essere poi colpita accidentalmente da uno dei due! La mia esitazione era nata solo dall’amore che provo per lui. Davvero.

E, beh, perché davvero, davvero non sopporto la vista del sangue. Mi sento svenire, e occasionalmente mi spinge a blaterare parole senza senso.

Ma più che altro è stato per amore!

Quindi, comunque, le cose sembrarono essersi acquietate un po’, e decisi che era abbastanza sicuro avventurarmi sin lì, quindi lo feci. E uscii fuori giusto in tempo per vedere le mani di Snape spingere Algernon, che scomparve lentamente giù dalla Torre di Astronomia.

E onestamente, non sono sicura di poter continuare oltre. Suppongo di poter descrivere dettagliatamente di come ho urlato a Snape dell’omicida, o di quando la McGranitt ha scoperto quello che era successo, o di quando me la sono irrazionalmente presa con Algernon una volta avvicinatami a lui e gli ho dato un calcio nella spalla mentre si contorceva agonizzante sul terreno.

Ma davvero, non c’è niente che intenda ri-vivere.

In conclusione, ora sono single, morta di sonno oltre il punto di non ritorno, sfoggio i peggiori capelli del mondo e sono in pessimi rapporti con Snape.

Forse dovrei andarne a parlare con Christopher, siccome sembra particolarmente entusiasta all’idea.

Aha.

Non c’è niente di buono in tutto questo. Ho toccato il fondo del barile.

Ma almeno la mia pelle non è viola.

8:20 A.M.

Oh, che importa se la mia pelle non è viola! Sono completamente penosa! L’ottimismo è nient’altro che spazzatura, ti avviso, al diavolo lui! E gli uomini! E…non lascerò mai più il mio letto.

Sono in uno stato di completa devastazione. Niente su questa terra potrebbe farmi sentire meglio.

Tanto vale

8:32 A.M.

Posso sposare un elfo domestico?

Perché, d’accordo, abbiamo avuto i nostri alti e bassi, Wimmy ed io. Soprattutto bassi. O possibilmente tutti bassi. Ma proprio mentre stavo per abbandonarmi a qualche proclamazione deprimente, è entrato nella stanza e mi ha guardata per un attimo prima di chiedere “Miss Auriga sta bene, Miss?”

E stavo appunto per, sai, pretendere che lo fossi nella speranza che questo l’avrebbe fatto dileguare.

Ma farlo improvvisamente mi sembrò completamente inutile.

Quindi, invece, risposi, sentendomi sempre più emozionalmente squilibrata, “No. No, Wimmy. Miss Auriga è veramente infelice.”

Le sue orecchie si abbassarono, e avanzò qualche passo verso di me. “C’è qualcosa, qualunque cosa, che Wimmy può fare Miss?”

“Qualunque cosa?” chiesi, tirando su col naso. “Pensavo mi odiassi.”

 “Odiare Miss Auriga?” ha ripetuto incredulo, avvicinandosi leggermente. “No, Miss, affatto! Wimmy stava cercando di farlo, ma scopre che è praticamente impossibile.” Si è zittito per qualche istante, per poi concludere, con reverenza “Miss Auriga è la signora più perfetta che Wimmy abbia mai conosciuto.”

E, beh, cosa avrei potuto fare, se non scoppiare in lacrime e gettargli le braccia al collo?

E, non appena ci siamo allontanati, mi ha rimboccato le coperte, cantandomi qualche strofa di You Sexy Thing prima di ritenersi apparentemente soddisfatto, decidendo che ero a mio agio, per poi scomparire nuovamente nei corridoi del castello.

E’ stato davvero dolce da parte sua, davvero. Non sono nemmeno troppo infastidita dal fatto che mi ha lanciato dei bacetti andando via.

E’ vagamente rassicurante, suppongo, sapere che se anche tutti gli uomini della mia vita dovessero decidere di scatenare distruzione e devastazione fino al punto in cui smarrissi il desiderio di vivere, avrò ancora il mio elfo domestico pronto a cantarmi disgustose canzoni d’amore degli anni settanta alla fine di una lunga giornata.

E con questo, credo proprio che proverò a dormire un po’.

Sogni d’oro, Quaderno.

to be continued

Note della Traduttrice: so di aver abbandonato questa storia a lungo. Ho avuto...dei problemi. Essenzialmente di tempo. School's a bitch. Non credo di poter mantenere la traduzione puntuale come facevo un tempo. Ma non voglio abbandonare questa storia, quindi farò del mio meglio. L'autrice...beh, dubito abbia intenzione di concluderla. E, vi avviso, lì dove l'ha lasciata in sospeso...è DAVVERO in sospeso. Ma comunque. Vi lascio questo capitoletto e vi auguro un buon compleanno di Alanis. Namaste!

PS: c'è da aggiungere che da quando ho letto il settimo libro la mia...passione harrypotteriana è andata via via affievolendosi. Sono le cose tristi della vita.

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Capitolo 21
*** Lasciarsi è difficile ***


part20

Lasciarsi è difficile

Friday, November 29, 1991

Bedroom Quarters

7:32 A.M.

Beh, eccomi.

Deliziosa mattinata, non credi?

Presto scenderò a fare colazione, ovviamente. Ho solo pensato che magari avrei dovuto lasciare una breve annotazione qui, informandoti che tutto va piuttosto bene, davvero. Sto bene.

7:33 A.M.

No, Davvero.

Sto bene.

7:34 A.M.

Perchè ti sembra così difficile da credere? Sai, davvero, devi credermi, Quaderno, è la sacrosanta verità.

Sì, lo ammetto, la mia vita è, alle volte, piuttosto sfortunata.

Ma questo non significa che debba esserlo per sempre, o che solo perché qualcuno viene spinto giù da una torre il mondo intero debba fermarsi.

Posso affrontare i più oscuri aspetti del mio passato e lasciarmeli alle spalle. Andare avanti e diventare una persona più forte, più capace.

L’intero incidente del tentato omicidio era semplicemente un test per mettere alla prova il mio carattere. E, personalmente, credo di averlo superato.

Ero una Corvonero, non dimenticarlo. Superare I test era qualcosa che mi riusciva veramente bene, a suo tempo.

E ho superato questo. A pieni voti. Voti all’altezza di Hermione Granger! O forse addirittura voti che renderebbero Hermione Granger un po’ invidiosa!

Sì, hai capito bene.

Quindi puoi smetterla di essere preoccupato per me, Quaderno, perché non ce n’è alcuna ragione.

7:36 A.M.

Onestamente.

Great Hall

7:45 A.M.

Suppongo che quanto appena detto potrebbe apparire vagamente ipocrita, considerando che recentemente mi sono riferita all’ottimismo definendolo ‘completamente inutile e allo stesso tempo molto stupido.’

Ma non sono ottimista. Piuttosto, mi piace pensare che sono…logica. Perché semplicemente non sembra possibile che la vita di chiunque possa peggiorare più di quanto sia successo alla mia recentemente. Può solo migliorare.

E quindi ho intenzione, semplicemente, di restarmene seduta qui, piacevolmente, e aspettare che migliori.

Vedi?

Logica.

7:47 A.M.

Non sono nemmeno infastidita dal fatto che Snape sieda non lontano da me, fissando torvo il proprio calice, guardandosi occasionalmente intorno come se fosse disgustato dal semplice fatto di essere bloccato nella stessa stanza con tutti noi. Davvero, che importa se ha spinto il mio fidanzato giù da una torre molto, molto alta verso la sua quasi-morte e poi ci ha tenuto ad informarmi che il summenzionato fidanzato non avrebbe più voluto stare con me? (Il che, er, si è rivelato vero, ma questo non c’entra adesso.)

Che importa?

Sì, hai capito bene.

D’ora in poi, quantunque Severus Snape sia interessato, il mio atteggiamento sarà completamente ed assolutamente definito da un secco ‘che importa?’

Quell’uomo non vale nemmeno l’inchiostro che ho usato per scrivere adesso.

E quindi smetterò di scrivere di lui.

Dopo tutto, sarebbe l’unica cosa logica da fare, e recentemente mi sono totalmente votata alla logica.

Bedroom Quarters

8:25 A.M.

Aee! Sono appena tornata in camera, e mentre ero a colazione Wimmy mi ha lasciato un paio di Burrobirre, un bouquet di rose, e un biglietto di pronto guarigione ricoperto dai testi di Marvin Gaye.

E’ un elfo davvero gentile.

E davvero molto caro. E sono fortunata ad averlo. E questi fiori sono stupendi. E c’è veramente qualcosa di poetico nella frase ‘nelle notti fredde, lascia che ti riscaldi babe’

Vedi, Quaderno? Tutto va già meglio!

8:28 A.M.

E, er, una breve puntualizzazione. Voglio dire, è probabilmente e completamente folle, e non il tipo di cosa che uno presumerebbe comunque, ma suppongo sia meglio prevenire che curare.

Quindi – ahem—

Non voglio darmi da fare con Wimmy. Solo perchè l’ho definite gentile, e caro, e ho detto che ero fortunata ad averlo e tutto il resto, beh, non significa che…sai, sto diventando un po’…particolare circa i miei, ehm, interessi carnali per così dire. E’ solo un amico, ecco tutto! Un amico che c’è sempre stato per me nei momenti difficili!

E, davvero, persino l’aver pensato una cosa del genere a partire dai miei innocenti commenti è da menti contorte, sai. O persino da menti malate! Hai preso qualcosa che esprimeva solo gratitudine e ammirazione platonica, e l’hai trasformata in questa disgustosa, assurda…devi essere completamente pazzo anche solo per pensare—

Provo per Wimmy la stessa cosa che provo per altre persone che non sedurrei mai. O da cui non mi lascerei mai sedurre. O…beh, sai.

Lui è come…mia madre, per esempio. Mia madre è gentile (occasionalmente) e cara (er, a volte comunque sia) ed io sono, um, fortunata ad averla. Perché altrimenti potrei anche commettere l’errore di essere soddisfatta della mia vita per un momento, e contenta nonostante il fatto che non ho un marito e che senza dubbio rimarrò sola per il resto della mia vita (escludendo il gatto o l’eventuale elfo domestico), lasciandola per tanto senza nipotini e interrompendo così per sempre la nostra linea di successione perché nessuno si aspetta che Lyra si sistemi e si costruisca una famiglia! Lyra è una cara ragazza – una ragazza così bella, piena di talento, affascinante – e non ha mai mostrato alcun interesse nel rimanere intrappolata nella quotidianità e domesticità. Ma ha delle buone ragioni. Che i miei genitori sostengono completamente, e così dovrei fare anche io, perché Lyra è davvero notevole e magari se le assomigliassi un po’ di più – ma siccome non è così, sembro più il tipo di persona che non sarà mai soddisfatta di sè senza un marito, perché sono solo una ragazza all’antica e dovrei forse dare più spazio ai prodotti per capelli e magari persino tentare di migliorare il mio aspetto di tanto in tanto perché se non provo nemmeno, allora come posso mai pensare di poter trovare un uomo decente e a modo? Cosa – ci si aspetta forse che cada ai miei piedi per caso, senza nemmeno un po’ di incoraggiamento? Perché se decido di credere che questo accadrà, allora vivo proprio in questo ridicolo mondo delle fiabe che mi sono creata, e farei meglio a scegliere i nomi da dare ai gatti il prima possibile – che ne penso di ‘Gretel’?

Er.

Ahem.

Amo la mia famiglia. Onestamente. Sono tutti…molto cari.

Specialmente Lyra.

E probabilmente è positivo che mia madre me lo ricordi così spesso, perché in caso contrario potrei dimenticarmene. E questo sarebbe davvero spaventoso, oltre ogni limite.

Uh, sì. Che stavo dicendo?

Oh, giusto.

NON VOGLIO FARE SESSO COL MIO ELFO DOMESTICO.

Quindi, seriamente.

Smettila di essere così mal pensante.

8:33 A.M.

Inoltre, non chiamerei mai un gatto Gretel.

Chi chiamerebbe un gatto Gretel, a meno che non abbia intenzione di – oh, non so, darlo in pasto ad una strega che abita in una casa di marzapane, o qualcosa del genere? E’ semplicemente crudele. Ecco cos’è.

Onestamente, non sorprende che abbia passato una vita intera a pronunciare male il mio stesso nome, grazie all’influenza di mia madre.

 

8:34 A.M.

Che è gentile e cara e sono molto fortunate ad averla.

8:35 A.M.

La vita è meravigliosa.

8:36 A.M.

Benchè non mi dispiacerebbe un po’ più di Burrobirra.

8:37 A.M.

E magari un Whiskey Incendiario.

9:00 A.M.

Oh, che bello – Victoria è appena passata e mi ha detto che dovrei passare da lei per chiacchierare un po’ nell’aula di Aritmanzia durante la sua ora libera.

Sono davvero fortunata, sai, se ci pensi. Non solo ho Wimmy, ma ho anche una migliore amica molto dolce, che è preoccupata per tutto quello che ho dovuto passare recentemente e vuole aiutarmi ad andare avanti, in questo difficile frangente.

Anche se è così tanto più carina e intelligente e sofisticata di me, e questo mi dà ampiamente il diritto di essere completamente acida e consumata dal disgusto, la adoro tanto.

9:02 A.M.

E, giusto per informazione, non voglio fare sesso nemmeno con lei.

AstronomyTower

11:40 A.M.

IO. LA. UCCIDO.

11:41 A.M.

E’ tutto.

11:42 A.M.

Cosa? Credi non ne sia capace? E’ così, eh? Pensi ‘Oh, certo, certo che lo farai, Auriga; sicuramente ucciderai la donna che, fino a poco più di un’ora fa, era la tua migliore amica al mondo, perchè fai sempre quello che decidi di fare e non reagisci mai esageratamente.’

Beh, puoi ANDARTENE BEATAMENTE A FANCULO! Sì, proprio così! Sai, sono stanca a morte di questo tuo atteggiamento! Sempre a mettermi in discussione, ad accusarmi con tutte le tue parole scarabocchiate dalla mia mano, prendendoti gioco di me! ‘Oh, devi essere innamorata di Snape!’ ‘Credo veramente che tu non sia attizzata da uno studente che arde di passione per te e possiede una strana somiglianza con Gilderoy Allock!’ ‘Oh, certo che non vuoi iniziare una squallida relazione con il tuo elfo domestico!’ ‘Sì, sì, sono sicuro che metterai in pratica tutta questa idea dell’assassinare la tua migliore amica!'

 Forse lo farò, per quanto ne sai! Voglio dire, se l’è meritato. Merita davvero di essere data in pasto al calamaro gigante, o di essere trasformata in me con una Pozione Polisucco, Aha! Questo sì che le darebbe una lezione! Forse allora potrà iniziare a capire com’è essere normali, come il resto di noi inferiori mortali, e oltre a questa epifania capirà che non va per niente bene interferire nella vita degli altri! Oh, pensa di essere così furba e astuta e scaltra, e che il suo ingegnoso piano non potrebbe in alcun modo fallire totalmente e completamente.

Aha. Sì. Sublime e perfetta esecuzione di quel suo piccolo piano, tranne per la parte in cui il mio fidanzato è quasi morto.

Forzandomi quindi a rompere con lui.

Ma ovviamente sono più irritata per il fatto che sia quasi morto.

Ohh –ohh, potrei…non so neanche cosa fare! Qualcosa di brutto! Qualcosa di molto, molto malvagio! Potrei prendere a calci Mrs.Norris sotto gli occhi terrorizzati di Gazza o…o togliere 20 punti a Tassorosso se uno di loro dovesse infastidirmi! Oooh, quanto vorrei mettere quel pomposo di Ernie MacMillan al posto suo –

…Oh, va bene, non posso farlo.

Voglio dire, magari potrei anche solo per un momento – sai, sputare cattiverie sui miei alunni. Tendono a rendere la mia vita tristemente miserabile, dopo tutto!

E’ solo che, beh, quando hai colleghi come i miei, anche Draco Malfoy sembra qualcosa di simile ad un santo del Paradiso.

E non odio Ernie! Davvero! Certo, sì, mi dà sui nervi di tanto in tanto, ma – di solito succede quando ho un po’ di sonno arretrato, o quando puntualizza gli errori che commetto durante qualche spiegazione.

Ma non lo odio.

E non gli toglierei ingiustamente 20 punti.

E…e beh, ora mi sento un po’ in colpa. Anche se so che non avrà alcun modo di leggerlo, mi sento quasi come se avesse potuto…avvertirlo, o qualcosa del genere. E ora mi odia, perché sono la Professoressa Sinistra, la vecchia megera che toglie punti irrazionalmente e vuole uccidere la sua migliore amica e usa espressioni profondamente inappropriate quali ‘fanculo’. E’ tutto molto stressante, davvero, e può un ragazzo di soli undici anni davvero metabolizzare questo tipo di informazione, che lo colpisce improvvisamente in viso?

E’ un po’ come in Peter Pan. Sai, quella cosa per cui ogni volta che un bambino dice di non credere nelle fate, una fata muore.

Forse è la stessa cosa.

Forse ogni volta che un insegnante dice (o scrive, o pensa) qualcosa di brutto su un alunno, lo studente muore.

…Un po’. Dentro.

Perché se morisse davvero, beh, avremmo cadaveri di studenti impilati nei corridoi, considerando il fatto che Snape insegna qui.

Benchè, in effetti, anche il morire-un-po’-dentro sembra un tantino improbabile.

Ma…mi fa star male. Ecco.

La prossima volta che mi corregge sulle lune di Giove o quel che ti pare, invece di sentirmi vagamente in collera con lui, gli darò cinque punti per essere stato così attento.

Sì.

Ok, ora mi sento meglio.

11:46 A.M.

…tranne che per il fatto che Victoria Vector deve morire.

In qualche modo sono riuscita a distrarmi, per un momento, ma sono rinvenuta. E – oh, è che non ci posso credere. Perché chiunque sano di mente penserebbe mai…quando è così ovvio che…e ci sono buone chance che tutto possa semplicemente…e…

E’ completamente folle.

E, um, forse dovrei riportare quanto accaduto. Magari in questo modo sarò effettivamente in grado di completare coerentemente una frase.

(ma non osare offenderti se dovessi bucare qualche foglio mentre scrivo. Una volta finito, sono sicura che concorderai con me che un po’ di vigore extra è completamente comprensibile e, infatti, piuttosto giustificabile al momento.)

Quindi, intorno alle dieci e mezza, mi diressi verso la classe di Aritmanzia, sentendomi molto commossa e fortunata e tutto. Sai, per avere un’amica con cui parlare. Un’amica che si preoccupava del mio benessere e per l’orrendo tormento che ero stata costretta ad attraversare ultimamente.

(AHA.)

Quando arrivai lì, Victoria stava rimettendo dei libri di testo sugli scaffali, sembrando completamente innocente, come se non stesse nascondendo alcuno oscuro e terribile segreto cha avrebbe potuto spingermi a strapparle tutte gli arti, raccoglierli e darglieli in pasto. (er, non ci pensare; è il mio serpeverde interiore a parlare. Sembra si stia rinvigorendo ultimamente)

L’ho salutata, e ho tentato di apparire tranquilla per quanto potessi. Personalmente, credo di aver fatto un lavoro alquanto meraviglioso, ma lei mi ha guardata con gli occhi ricolmi di pietà, dicendo ‘Oh, Auriga’ in un modo che mi ha fatto venir voglia di scoppiare in lacrime per nessuna ragione in particolare, e ha immediatamente attraversato la stanza per accogliermi in un abbraccio.

Forse a quel punto avrei dovuto realizzare che c’era qualcosa che non quadrava. Che lei aveva fatto qualcosa di non facilmente perdonabile. Victoria non è il tipo compassionevole, a meno che la sua attenzione non sia concentrata su un uomo di cui ha bisogno per qualche motivo. (E’ veramente una sporca troia. Come ho potuto non notarlo fino ad ora?)

Beh, dopo esserci sedute e aver preso una tazza di tè, tutto stava andando per il meglio – mi chiedeva come stavo, ed io con stoico coraggio e suprema grazia, la rassicuravo dicendo di stare perfettamente bene – fino a quando non ha insistito perché le raccontassi l’intera faccenda. Sembrava una richiesta perfettamente innocente a quel tempo.

E, beh, allora, perchè avrei dovuto avere problemi a raccontarglielo? Dopo tutto, era la mia migliore amica. (‘era’, ovviamente, essendo in questo caso la parola chiave.)

E quindi le ho raccontato tutto, e lei ascoltava con attenzione, annuendo e facendo piccolo commenti al momento giusto. Ed era veramente piacevole aprirsi così – liberatorio – e per un secondo avevo quasi creduto di essere in pace con me stessa.

Non che, er, non lo fossi prima. Comunque. E…ok.

In ogni caso!

Poi giunsi alla parte in cui ero andata a trovare Algernon nella sua stanza al San Mungo, e arrivai al pezzo dove lui credeva che Snape pensasse che io e Algernon stavamo per sposarci. Allora ho chiesto, distrattamente, e più a me stessa che a lei, ‘Perché Snape dovrebbe mai pensare che Algernon ed io avessimo intenzione di sposarci?’

Immaginavo che lei avrebbe risposto con, non so, un semplice ‘Buona domanda!’ o un caloroso ‘E’ decisamente ridicolo.’

Oh, no.

Invece quello che ho ottenuto è stato un:

“Ah. Beh, perchè gliel’ho detto io, suppongo.”

A quel punto la mia mascella ha probabilmente colpito il pavimento. (oh, d’accordo, sono praticamente certa che non l’ha fatto, ma crea un’atmosfera più drammatica. E comunque chiudi il becco, o inizierò a turpiloquiare ancora. Non credere che non ne sia capace.)

Onestamente, per un attimo ho creduto di aver capito male. E’ che il modo in cui l’ha detto – apertamente, come se non si trattasse di niente di che, come se non fosse parte del motivo per cui la colonna vertebrale di Algernon ha dovuto sopportare tali sofferenze.

Finalmente, la mia mascella ha deciso di collaborare tanto quanto bastava perché potessi gemere un misero ‘Cosa?’

“Oh, Auriga” disse allora, con calma e condiscendenza, e non mi ci dilungherò ulteriormente perché altrimenti potrei decidere di commettere gesta altamente distruttive. (E non si tratta di una vaga minaccia. La mia sincerità la rende solo più misteriosa. E quindi più terrificante. Siccome le persone tendono a temere l’ignoto. Sì, esattamente.) “Lo stavo facendo per il tuo bene, ovviamente.”

Ho sbattuto le palpebre. Non sembrava una risposta plausibile. “Hai detto a Snape che stavo per sposare un uomo che avevo appena iniziato a frequentare…per il mio bene?”

“Precisamente” disse Victoria, annuendo brevemente, completamente imperturbata. (Oh, l’odio. Brucia. Arde, davvero. Ed è molto spiacevole, ho paura di andare in combustione spontanea da un momento all’altro.) “Era un passo che doveva essere compiuto”

Sbalordita, ho balbettato “Ma…perché?

“Perchè” ha detto, con tono follemente calmo ed un radiante sorriso stampato sul volto, “era chiaramente il modo più veloce per farti metter con Snape”

Non so esattamente come riportare la mia reazione. Sono sicura non possa essere reso con le semplici parole. Era una specie di squittio, misto ad un gemito, con l’allarmante tonalità di un grugnito in sottofondo. (non so davvero da dove mi sia uscito) .

Vicoria sembrava aspettarselo. “Oh, dai, Auriga. So che voi due vi divertite tanto con i vostri piccoli giochetti, danzandovi intorno e pretendendo che nessuno di voi voglia disperatamente trasformare quel piccolo doppio-passo in un tango orizzontale il più velocemente possibile---“

Il suono che ho emesso a quel punto potrebbe essere adeguatamente descritto come un gracchio.

“—ma è dolorosamente ovvio per chiunque altro, specialmente per me” ha effettivamente avuto il fegato di sorridere. Credo fosse stato davvero scortese da parte sua, considerando che a quel tempo non aveveo neanche la facoltà di emettere suoni comunemente associati con la specie umana. “E quando hai cominciato a vederti con Algernon, era chiaro quanto lo stesse facendo completamente impazzire.”

Il mio profondamente scettico ‘Oh, per niente!’ in qualche modo è riuscito a trasformarsi in quello che potrebbe essere classificato come un entusiastico “Veramente?” nel lasso di tempo che hanno impiegato le parole a spostarsi dal mio cervello alla bocca.

“Certo” ha detto Victoria, come se non fosse un gran che, gesticolando sbrigativamente. “E anche se vedervi insieme ed essere obbligato a vivere con la consapevolezza che tu eri follemente cotta di un altro uomo lo faceva impazzire – beh, conosci Snape. Non era abbastanza per cancellare quel repellente ghigno dalla sua faccia e costringerlo a fare realmente qualcosa in proposito, Dio m’è testimone. A proposito, davvero non so cosa tu possa vederci in lui.”

“Non ci vedo niente!” ho ribattuto stizzita. A quel punto, avevo iniziato a realizzare che magari dovevo essere almeno un po’ arrabbiata con lei.

“Sì, sì, certo che no.” Victoria disse, profondamente scettica, e proseguì. “Comunque sia, sapevo che erano necessarie misure drastiche, affinchè lui facesse qualcosa più che restarsene imbronciato nei sotterranei, immaginando te ed Algernon in svariati scenari romantici. Non solo, sapevo che tu avevi bisogno di lui – e molto, anche – quindi gli ho suggerito che tu ed Algernon sembravate considerare l’idea di sposarvi.” Cadde quindi il silenzio, e lei sorrise impercettibilmente, come se si aspettasse di essere lodata per il lavoro ben fatto.

Attualmente, non riesco a produrre niente più che un profondamente irritato ‘grrr!’ mentale al solo pensiero.

“Ma” fu tutto quello che riuscii a dire, dal momento che il mio cervello sembrava essersi annebbiato. “Ma..ma ha spinto Algernon giù da una torre per questo motivo!”

Victoria annuì, accigliandosi leggermente. “Sì. Non l’avevo previsto. Immagino che le cose non siano andate esattamente come avevo pianificato. Ah, beh,” ha aggiunto, sorridendomi incoraggiante, “Sei una ragazza single, adesso. Sai, capirei se volessi andartene a fare un giretto nei sotterranei—“

La furia stava crescendo esponenzialmente.

“Di cosa diavolo stai parlando?” scattai. “Cosa, senti di avermi fatto una qualche sorta di—favore, eh!”

“sì” commentò Victoria, completamente ignara del fatto che avrei voluto strapparle dolorosamente i capelli dalla testa, “ma, davvero, cara, non devi ringraziarmi o che – il semplice fatto che tu e Snape possiate andarvene in giro a scopare, liberandovi così di tutta quella terribile ed irrisolta tensione sessuale è una sufficiente ricompensa—“

Victoria!

“E’ vero!” protestò. “E’ completamente terribile. Lo giuro, crea qualcosa di tangibile nell’aria; tutto sembra rovente e represso quando voi due siete in una stanza insieme. Non per puntare il dito, cara, ma rende una ragazza molto irritata, siccome il suo fidanzato è attualmente a parigi, se sai quello che voglio dire –“

VICTORIA!”

“Oh, che c’è?” disse amareggiata, come se fosse infastidita dal fatto che l’avessi interrotta.

“Non mi hai aiutata per niente!” Onestamente, ero sull’orlo di una crisi di pianto – era angosciante vedere quanto sembrasse completamente rilassata dall’intera, terribile faccenda. “Ho lasciato qualcuno a cui volevo bene, qualcuno con cui avrei potuto costruire qualcosa di buono. Non è esattamente una cosa comune quando, sai, non sembra che tu abbia una Veela nel tuo albero genealogico.”

Aprì la bocca come per dire qualcosa, ma non ero esattamente disposta ad ascoltarla, quindi continuai.

“Non solo, ma Snape è infuriato con me” la informai. “Quindi, sai, dubito ci sarà alcun tipo di tango orizzontale nell’immediato futuro! Non” aggiunsi minacciosa “che vorrei ce ne fosse in primo luogo! Inoltre—“ feci una pausa per incrociare le braccia al petto e indirizzarle la mia occhiataccia più potente “—cosa mai ti ha fatto pensare che ne avessi bisogno così ardentemente, o qualunque altro vaneggiamento che fosse?”

E allora, per la prima volta, Victoria iniziava a mostrare segni di vergogna. “io…”

“Sì?” la incoraggiai, il più minacciosamente possible.

“Ho letto il tuo diario, “ disse, chiaro e tondo. Guardandomi dritta negli occhi mentre lo diceva e tutto. Chiunque le abbia insegnato come confessare le sue deplorevoli azioni era chiaramente sotto l’effetto di molte punture di Pungetto*.

COSA?”

Ho letto il tuo diario” ripeté, in modo quanto più composto. “Un po’ di tempo fa. Ed era – oh, Auriga, lo sto facendo perché sono preoccupata per te. Devi sapere che non è sano.”

“Cosa?” chiesi, pronta ad entrare in una spirale di rabbia cieca. “Tenere un diario?

“No, non ‘tenere un diario’, Auriga” continuò, fissandomi con condiscendenza, “entrambe sappiamo che non si tratta di un normale diario.”

Il che trovai profondamente sconcertante.

“E perché mai, di preciso?” chiesi furiosa. “Solo perché tendo a chiamarlo ‘Quaderno’ a volte non significa che sia anormale – un sacco di persone scrivono ‘Caro Diario’, in ogni caso! Cosa c’è di tanto strano—“

“Non devi far finta di niente, Auriga” aggiunse solennemente. “Lo so. L’ho letto. Ho letto la fantasia su Snape.”

Era il tipo di cosa a cui si poteva rispondere solo con un altro “Cosa?”

“Oh, Auriga, mi sono preoccupata, ecco tutto” disse mordendosi il labbro e trasformandosi nella perfetta immagine dell’ apprensione. “Voglio dire, tu che costruisci elaborati scenari in cui Dumbledore è dipendente dalle Api Frizzole e Snape ci appende al soffitto per le unghie, e poi qualcosa circa la vostra appassionata connessione, e—“

“Cosa?” ho ripetuto, sconvolta. “No! Era solo—“

“Un disperato grido d’aiuto, ecco cosa, e tu sei fortunata che l’abbia sentito” mi interruppe con voce esasperatamente confortante. “Auriga, non puoi inalberarti in fantasia così elaborate. Se non agisci e non vai a prendertelo il più presto possibile…temo che tu possa perdere ogni contatto con la realtà”

Non sto perdendo nessun contatto con la realtà!” ho protestato.

“Auriga, le cose che scrivi lì dentro stanno avendo uno strano effetto su di te. Forse non te ne accorgi, ma è la verità – voglio dire, quante fantasie hai elaborato lì?”

“Quella era l’unica!” urlai “Ed ero solo un po’ fuori di me, ecco tutto; normalmente non—“

“Ti stai comportando in maniera diversa da quando hai iniziato a scriverci.” Disse col tono così comprensivo che mi faceva venir voglia di strangolarla. “Devi smetterla, Auriga. Tutti sospettano sia la ragione per cui ti stai comportando in modo così – sai – bizzarro.”

“Beh, allora tutti sono dei giganteschi idioti! E’ solo un quaderno—“

“Io lo lascerei perdere, se fossi in te. E credo che lascerei perdere anche Snape.”

E così com’era, non riuscii a venirmene fuori con una migliore risposta di “Oh, seriamente!

E detto questo, con quanta furia possibile, mi precipitai fuori dall’aula.

Mi premurai  anche di rovesciarle la mia tazza di tè sul  mantello firmato prima di uscire.

 (Vedi? Ancora quel mio serpeverde interiore.)

E, beh...ONESTAMENTE. Non può avere ragione, giusto? Voglio dire, ovviamente no. La maggior parte delle persone in questa scuola probabilmente non ha neanche notato che tengo un diario! Sta solo esagerando, ovviamente, tentando di farmi sentire una stupida, non preoccupandosi nemmeno di ascoltarmi quando posso chiaramente provare che non sono neanche lontanamente tanto pazza quanto lei.

Lei è la ragione per cui Snape è impazzito ed ha quasi ucciso l’uomo più perfetto che abbia mai incontrato. Lei è la causa della mia rottura con Algernon. Lei è la ragione per cui possiederò indubbiamente un gatto di nome Gretel da quarant’anni a questa parte. E – come se tutto ciò non fosse abbastanza – ha insultato il mio quaderno.

Dove trovi il coraggio, davvero non so, e francamente, non voglio saperlo. Non voglio sprecare il mio tempo pensando a niente che possa anche solo lontanamente essere collegato a lei. Non voglio averci più niente a che fare.

Davvero.

Chi si crede di essere, comunque?

Come se quello che dice potesse avere la minima influenza su di me.

Non sono malleabile come qualche untuoso professore di Pozioni senz’anima.

3:45 P.M.

Ci ho pensato molto, e non penso di poter più scrivere qui.

O almeno, non così spesso come faccio ora. E non quando ci sono altre persone in giro.

Non che mi vergogni di te,è che non voglio che altre persone lo sappiano. Non è assolutamente colpa tua, davvero! Non sei tu – sono io, completamente io, te lo giuro.

E’ solo che, beh, forse sarebbe più saggio se, per un po’ nessuno mi vedesse scrivere qui. E magari se ci prendessimo una pausa, nel caso in cui mi sentissi di nuovo obbligata a scrivere qualcosa di folle che comprende Apri Frizzole e Snape.

Ti penserò sempre, sul serio, e ti vorrò sempre bene. Niente potrebbe impedirmelo. Solo…sento il bisogno di lasciarti andare per un po’. Per scoprire chi sono senza di te.

3:48 P.M.

Ma, oh, rimaniamo amici.

3:52 P.M.

Onestamente, non so cosa provi considerando che ho lasciato il mio diario con più eloquenza di quanto non abbia fatto col mio fidanzato.

3:53 P.M.

Magari una piccola rottura è effettivamente necessaria.

to be continued

Note della traduttrice: sono passati più di sei mesi dall'ultimo aggiornamento, e non so quanto ancora ci vorrà per il prossimo capitolo, ma nelle ultime settimane ho ricevuto diverse mail che mi chiedevano di questa traduzione, e mi sono sentita in dovere di riprenderla in mano. Grazie a tutti coloro che continuano a leggere e commentare, dandomi la motivazione necessaria per trovare il tempo di continuare questa odissea.

*Il pungetto (in inglese, billywig) è un insetto di colore blu elettrico, nativo dell'Australia. La sua puntura causa capogiri e levitazione. (informazione trovata su The HP Lexicon).

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Capitolo 22
*** Il Signore dei Pericoli ***


cap22

-Part 20-

Tuesday, December 3, 1991

Bedroom Quarters

9:14 A.M.

ARGH. Seriamente, non so proprio perchè certe persone

Friday, December 6, 1991

Teacher’s Lounge

6:20 P.M.

Se la professoressa Cooman si offre di “dar voce a tutti gli osceni eventi che prenderanno luogo nel mio prossimo futuro” ancora una volta che Dio m’aiuti la…

Sunday, December 8, 1991

Astronomy Tower

1:40 A.M.

SO CHE I GEMELLI WEASLEY SONO DIETRO TUTTO QUESTO, E CREDIMI, QUADERNO, LI

Wednesday, December 18, 1991

Bedroom Quarters

Sembra che mi sia liberata dalla mia dipendenza da te. Ora sono perfettamente in grado di sopportare e accettare le piccole agonie cui mi sottopone la vita senza doverne scribacchiare le angoscianti cronache. Sono…una donna libera.

AHA!

11:15 A.M.

. . . Non che non possiamo essere ancora amici.

Thursday, December 19, 1991

Great Hall

8:08 A.M.

OH BUON DIO NO.

8:10 A.M.

Sto per spiegarti qualcosa ma, prima di tutto, devi promettermi di non giudicare. E’ leggermente spaventoso ma, davvero, dopo tutto quello che ho scritto su Snape qui, si spererebbe che tu abbia sviluppato il livello di tolleranza necessario per incassare il colpo. Non ha niente a che fare con gente spinta giù dalle torri o appesa per le unghie, o persino saltuari incontri con la doccia. Seriamente, se comparato con tutto questo, è altamente accettabile. Solo…

Odio il Natale.

Beh. Suona piuttosto orribile, no? Come se dovesse essere seguito da un animoso ‘bah, baggianate!*’ ed un massacro di gattini, eccetera. Non è come credi! E’ solo…tutto questo lieto e gaio periodo dell’anno tende ad essere così spaventosamente stressante. Gli studenti diventano belve innaturalmente indisciplinate ed il corpo docente sembra sviluppare questa prepotente inclinazione ad essere festivo, siccome rimarremo tutti qui. Beh, non dobbiamo necessariamente rimanere, ma un buon numero di ragazzi finisce per restare ogni anno, e gli insegnanti che partono tendono ad essere relegati nella lista nera dei colleghi per tutta la prima metà di gennaio. (guarda caso, Victoria parte per Parigi questo week-end. Hmph.)

Comunque, da questo apparentemente disperato bisogno di festiva e gioiosa fratellanza è nato…Il Babbo Natale Segreto dei Docenti di Hogwarts.

Sebbene vada avanti da ben prima che iniziassi a lavorare qui, sono ancora altamente sicura che Silente sia responsabile di questo concetto. E se l’idea dei doni sembra incantevole in teoria, è tutta un’altra storia nella pratica. Hai mai provato a comprare un regalo per Minerva McGranit? E che mi dici di Sibilla Cooman? O magari – un uomo che crede tu sia leggermente, irrimediabilmente suonata solo perché, occasionalmente, passavi per le sue stanze quando guarda caso si ritrovava a torso nudo? (da allora ho imparato che, in questa determinata situazione, comprare loro un maglione particolarmente pruriginoso e poi commentare su come vorranno probabilmente sfilarselo alla prima occasione non è esattamente un modo universalmente apprezzato per risolvere le cose.)

Quindi, sì. E oltre a tutte le agonie derivanti da questa allegra tradizione, c’è il fatto che il Natale tende a rendermi semplicemente miserabile. Suppongo che questo mi renda una persona orribile, mentre invece dovrei sentirmi sopraffatta da un ritrovato senso di gratitudine per non essere una di quelle persone che passano tutto il tempo a sconvolgersi al Paiolo Magico, professando il loro eterno amore per Tom, lo sdentato barista. (non che Tom lo sdentato barista non meriti l’amore, ovviamente, e non che io mi trovi nella posizione di giudicare. Certo, non sono sdentata, ma non sono esattamente una preda invidiabile.) Ho un lavoro, una casa –in un certo senso- e degli amici – er, beh, ex-amici ed un elfo domestico, per lo meno. Ma c’è semplicemente qualcosa di innegabilmente solitario e triste nel vedere la professoressa McGranitt brilla e stranamente civettuola con Hagrid anno dopo anno, mentre Silente trae decisamente troppo divertimento dai Crackers** magici e ancora più piacere nel torturare Snape con essi. (D’accordo. Forse questa parte è vagamente entusiasmante. Ma l’inquietante amoreggiare di Hagrid e della McGranit ne annulla l’effetto in modo irrevocabile.) E’ solo…me ne sto semplicemente seduta lì, ingurgitando immonde e deplorevoli quantità di cibo, senza mai fare niente di particolarmente interessante, tranne per quella volta che Snape è stato persuaso ad indossare un cappellino rosa ed io ho riso così tanto da sputare accidentalmente del succo di zucca sul Professor Vitious. Quando non sto riversando svariate parti del mio pasto sui miei colleghi, sono necessariamente destinata ad essere snobbata ed ignorata. E, sì, tecnicamente questo mi succede per tutto l’anno, ma c’è qualcosa di particolarmente deprimente quando accade a Natale.

E come se tutto ciò non fosse abbastanza, beh…

C’è un pezzo di pergamena depositato alla tua destra mentre scrivo. Non è particolarmente minaccioso per essere un foglio di pergamena – bianco, con un elegante bordo rosa. Non è stregato per colpirmi in testa al minimo movimento, o niente del genere. (Non che questo sia mai accaduto. O se così fosse stato, che sia noto a tutti che non ho, teoricamente, perso né la calma né svariate ciocche di capelli. Né mi sono abbassata a giurare eterna vendetta a quelle detestabili, piccole, ipotetiche baldracche Serpeverdi. CHE TU SIA DANNATA, NARCISSA BLACK. Ipoteticamente.) Oh, no. Vedi, è più quello che si nasconde nella perfetta, morbida calligrafia che porterà alla mia incontestabile distruzione.

Ahem.

Cito:

“Cara Auriga,

Tuo padre ha deciso di accompagnare tua sorella in Egitto questo Natale, per incontrare il nuovo giovanotto che sta frequentando – che vita che ha la nostra Lyra! – ma devo ammettere che la sola idea di tutta quella sabbia e quel calore non mi attira neanche lontanamente. Natale è periodo di neve soffice che cade dal cielo, tazze di cioccolata calda davanti ad un caminetto scoppiettante. Cammelli e Piramidi certo non rientrano nell’equazione!

Ma più di ogni altra cosa, Natale è un momento dedicato alla famiglia. E benché tuo padre e tua sorella mi mancheranno terribilmente, ho pensato che sarebbe stato decisamente più saggio trarre il meglio da questa sfortunata situazione. Ho contemplato l’idea per un paio di giorni, e sono giunta a conclusione che sarebbe decisamente splendido passare il natale con la mia bambina. Dopo tutto, Auriga, non ti vedo da questa estate, e sono piuttosto curiosa di scoprire cosa c’è di nuovo nella tua vita. Sono sicura che ti precipiterai ad assicurarmi che non c’è niente in particolare, ma so come apprezzare anche le piccole cose, ed inoltre vorrei finalmente conoscere questo Algernon di cui mi hai tanto amorevolmente parlato nell’ultima lettera. Senza considerare che rivedere Hogwarts sarà una gioia immensa – andavo così d’accordo con Minerva ed il resto della banda!

Tuo padre e tua sorella partiranno il 23, e così farò anche io. Dopo tutto, la case diventa così solitaria quando tuo marito è via – non sono sicura che una sciocca casalinga come me possa sopportarlo! Ah, eccomi ancora a blaterare di qualcosa che per te è incomprensibile. Mi spiace, cara. Forse se tu maneggiassi con cura questa cosa col Signor Brightmann…

Ma naturalmente, avremo tutto il tempo del mondo per parlare di questo!

Baci!

Tua madre”

8:18 A.M.

Magari, se sono molto, molto gentile, Snape considererà di buttare anche me dalla Torre di Atronomia.

Bedroom Quarters

9:44 P.M.

Sono perplessa.

Voglio dire, seriamente. Come posso sapere cosa fare a questo punto? Lo odio. Davvero. Ha rovinato l’unica, più promettente relazione che potrò mai avere – e neanche in modo banale e mediocre! Oh, no. Gli ha spezzato la spina dorsale. Quando si parla di malignità e di rivoltante crudeltà in genere, Severus Snape ne è l’impareggiabile Sovrano. Inoltre, è stato molto, molto cattivo con me. Dopo aver rotto la colonna vertebrale del mio ragazzo. Come può chiunque avere il diritto, ti chiedo, di passare una vita intera essendo completamente sgradevole come fa lui e poi fare cose del genere come se ne fosse perfettamente autorizzato? Solo perché è un ex-Mangiamorte con espressioni facciali artisticamente definite non significa che abbia  il diritto di andarsene in giro a dire cose spietatamente sarcastiche e a ridurre l’autostima delle persone e a prendere a calci i cuccioli. (Oh, seriamente, non fingerti sorpreso. Se Severus Snape non ha mai calciato un cucciolo in vita sua, allora io sono Celestina Warbeck.) Lo odio.

Eppure.

Sai, credo che potrei benissimamente attribuire tutta la colpa al fatto che sembra sempre comparire ogni qualvolta io sia emotivamente provata. Sono praticamente fuori di me per la carenza di sonno, mormorando cose (perfettamente innocenti e non-sessuali, sono sicura) su di lui nel bel mezzo della biblioteca? Lui è lì. Sono leggermente inquietata dal fatto che uno dei miei studenti non mi calcerebbe fuori dal letto tanto quanto Snape vorrebbe calciare un cucciolo? Lui è lì. (probabilmente perché, in questa particolare faccenda, sono stata io ad andare da lui, ma questo non è proprio il punto al momento.)

Questo incidente era esattamente come i precedenti. In cui non era colpa mia, e infatti sembra supportare la mia tesi per cui Snape potrebbe benissimo pedinarmi.

Gironzolavo per il castello, come spesso faccio, riflettendo sulla vastità delle mie disgrazie. Perché, come se la notizia che mia madre ha deciso di rendere il prossimo Natale il peggiore della storia non fosse abbastanza, questo pomeriggio tutti abbiamo pescato i nomi per lo scambio dei regali, ed a me è capitato Slatero Quirrell. Sì, quello Slatero Quirrell. Che è malvagio. In combutta con Tu-Sai-Chi. In grado di uccidere tutti noi sul colpo in qualsiasi momento. Cosa diavolo dovrei mai prendere per Slatero Quirrell? Per qualche motivo, un modellino di Hogwarts sotto la neve non sembra particolarmente adatto. Non riesco neanche a passargli accanto nei corridoi senza rischiare di collassare dritta sul pavimento, svenuta. E, beh, con tutto il fatto che è cattivo e che potrebbe uccidermi eccetera, sono sotto pressione.

Questo, insieme con l’orripilante immagine di quello che potrò mai dire a mia madre sul perché non potrà conoscere Algernon, aveva richiesto la triste passeggiata per i corridoi.

Che, da quel che sembra, immediatamente si trasformò da triste a psicologicamente sconvolgente quando, girando un angolo, scorsi Christopher camminare verso di me dal lato opposto dell’atrio. Sembrava immerso in conversazione con una ragazza del suo anno e non mi ha notata, ma sapevo sin troppo bene che i giovinastri tipicamente non riescono a mantenere alta la concentrazione a lungo. E, seriamente, nello stato in cui mi trovavo – con un’interminabile lista di problemi generalmente deprimenti, nessun fidanzato, nessuna migliore amica, ed un unico, progressivamente irritante elfo domestico le cui cover di Barry White lasciano alquanto a desiderare – ero praticamente certa che non ci fosse modo di superare una conversazione con lui senza tirargli almeno un generoso scappellotto alla nuca (Mi sento quasi in dovere di far presente a Silente, al prossimo incontro, che a volte, semplicemente, la violenza è la risposta, persino quando si tratta di un alunno. In ogni caso, non importa quanto suoni persuasivo nella mia testa, non c’è modo per cui questo potrebbe andare a buon fine.)

Quindi ho fatto l’unica cosa che potevo fare –

Fiondarmi nella stanza più vicina e appiattirmi alla parete fino a quando non l’avessi sentito passare.

E a quanto pare la stanza convenientemente più vicina sembrava conservare lo Specchio delle Brame.

Silente ci aveva informati che quest’anno aveva in programma di farne uso, ma seriamente – lasciarlo in una classe abbandonata, nel mezzo di vecchi banchi inutilizzati, può davvero considerarsi farne un uso responsabile? Le ragioni di quell’uomo mi sono oscure.

E, davvero, appena ho realizzato cosa fosse, intendevo assolutamente andarmene senza neanche dargli una sbirciatina. Non ci vuole un genio per realizzare che la mia vita non è esattamente ideale al momento, e in qualche modo sospettavo che intravedere ciò che desideravo così disperatamente essere, sarebbe stato leggermente idiotico.

Mi ci vollero esattamente quattro passi e mezzo prima di determinare che una sola, piccola occhiata non poteva certo farmi male.

(Nota personale: Sono idiotica. Leggermente.)

Mi ha fatto male. Voglio dire, non che niente di quanto visto mi abbia scioccata; non ho scoperto nessuno sconcio desiderio del mio subconscio, o quel che ti pare. (Se adesso stessi parlando con Victoria, questo da solo avrebbe certamente meritato un trionfante ‘AHA!’) Ma allo stesso tempo, beh…non è così piacevole, sai? Trovarti faccia a faccia con tutto ciò che non hai e certamente non potrai mai ottenere, anche se non è niente di particolarmente difficile, semplicemente perché hai un talento per distruggere irrimediabilmente la tua vita.

C’ero io, splendente e radiante, anche se non c’erano visibili tracce di trucco; i miei genitori di lato, ridenti e fieri; Algernon mi sorrideva, nascondendo malamente una singola rosa rossa dietro alla schiena; Snape appostato quasi fuori di vista, sulla mia sinistra, senza sembrare particolarmente piacevole o simili, semplicemente…lì. Per battibeccarci, o per lanciargli cose. E per qualche ragione, questo da solo fu abbastanza per farmi completamente crollare. Sono sicura che fossi praticamente destinata ad avere un crollo emotivo sin dall’inizio, ma qualcosa di Snape, che si stagliava come un detestabile pipistrello troppo cresciuto, mi ha fatto veramente superare il limite.

Ed eccomi lì, fronteggiare lo specchio imbarazzandomi orribilmente davanti ad una superiore versione di me stessa; dopo circa quattro secondi in cui ho, inutilmente, tentato di evitarlo, mi sono semplicemente lasciata andare, immaginando che magari mi ero guadagnata un bel pianto dopo tutto quello che era successo ultimamente. Inoltre, sembrava il miglior posto per farlo: girovagare per i corridoi, piangendo, tendeva a terrorizzare i ragazzi, c’era sempre la possibilità che uno studente (Hermione Granger o Christopher, di regola) potesse presentarsi su nella Torre d’Astronomia, e in qualche modo iniziavo a sentirmi in colpa ad avere attacchi di pianto  nelle mie stanze quando Wimmy passava di lì. Il povero caro prova così tanto a consolarmi, ma dopo un po’ ascoltare la sua rassicurante versione di You Sexy Thing non ha più alcuno effetto su di me, se non quello di farmi piangere ancora di più.

E quindi un’aula abbandonata sembrava il migliore dei posti, davvero, ed infatti, ho singhiozzato piacevolmente per un bel po’, prima di essere bruscamente interrotta da—

“Ah, sì. Avrei dovuto immaginarlo.”

Automaticamente, il mio sguardo si fissò sul riflesso di Snape, ma quello restava lì, silenzioso e stranamente attraente. Il che, naturalmente, significava…

“Che ci fai qui?” ho chiesto in un modo che mi piace pensare potesse essere considerato piuttosto minaccioso, se non fosse stato interrotto da un pronunciato sussulto.

“Stavo passeggiando per i corridoi quando sono stato interrotto da alcuni gemiti misteriosamente simili a quelli che fa un gattino che viene lentamente torturato” ha replicato tranquillamente. “Ne avessi riconosciuto l’effettiva origine, avrei proseguito per la mia strada, te l’assicuro.”

Da qualche parte, nelle recondite profondità del mio cervello, scattò la cosa del gatto torturato (si lega perfettamente col calciare i cuccioli, se vuoi proprio saperlo), ma ero un po’ troppo scossa per fare due più due a quel tempo. Invece, ho brontolato, “Beh, te ne puoi andare adesso.”

“E lasciarti qui sola a piangere le somme agonie della tua esistenza?” ha sorriso compiaciuto. “Non sarebbe galante da parte mia.”

“Chiudi il becco” gli ho ordinato, tentando di asciugar via le lacrime con la manica, con quanta più rinvigorente rabbia possibile.

 “Mia cara Madonna Disistima!***,” mormorò tra se e se, calmo e crudelmente divertito e generalmente irritante. Introdurre Shakespeare nella conversazione quando uno dei partecipanti non è neanche abbastanza coerente da recitare l’alfabeto non è esattamente corretto.

E quindi, suppongo, completamente nello stile di Snape.

“Sei mai non bastardo?” ho domandato, sentendomi piuttosto tradita nello scoprire che tutto il mio amore per Molto Rumore Per Nulla non era riuscito farmi elaborare una qualche replica immediata e intelligentemente tagliente.

“Cara, cara Auriga” ha detto dolcemente, con un brillio negli occhi “non siamo forse affascinanti, questa sera?”

“Fottiti, Snape.”

“Assolutamente incantevole” ha affermato, le labbra che si contorcevano in un sorriso. E’ rimasto lì per un momento, sorridendo delle mie disgrazie o qualcosa di altrettanto adorabile  e Snapesco, mentre mi affannavo per cercare di nascondere la precedente crisi di pianto. Tentativo pregiudicato dal fatto che stessi ancora piangendo.

“Ti prego, dimmi, Auriga” ha infine ripreso, come se, apparentemente, andarsene dopo un unico momento passato a crogiolarsi nella mia miseria semplicemente non fosse abbastanza per lui, “cosa ti ha spinto a scegliere questo particolare punto per disperarti delle tue innumerevoli agonie?”

“Vattene.”

“Perché—“ qualunque orribile cosa stesse per dirmi, comunque, andò persa dopo che ebbe finalmente scorto lo specchio.

“Ah” disse, quasi a se stesso, dopo un momento. Dopo di che si zittì, il che, considerando quanto crudeli siano le cose che dice persino quando non ha un minuto per prepararsele, non prometteva davvero bene. Decisi quindi di alzarmi, per evitare di passare la notte intera sembrando un rottame singhiozzante ed inconsolabile.

“Risparmiami” gli ho intimato.

“Cosa?”

“Risparmiami” ho ripetuto, più temerariamente. “Qualunque cosa sia, non voglio sentirla.”

Corrucciato, “Auriga—“

“Sì, la mia vita è un miserabile casino” ho sbottato. “Sì, continua ad andare sempre peggio. Scusami tanto se ritengo leggermente sconcertante guardare in uno specchio e vedere che va tutto bene, e perfettamente, quando nella vita vera sembra che niente si degnerà di andare mai bene o perfettamente. Certamente significa che merito ore e ore di battutine pungenti, sarcastiche e perfettamente articolate – senza contare che il novantacinque percento di tutto questo è colpa tua, in un modo o nell’altro! Semplicemente…risparmiami.”

Non appena detto, ho immediatamente realizzato che era stato piuttosto stupido anche solo provare ad avanzare una tale richiesta. Severus Snape, risparmiare a qualcuno una spietata tortura verbale quando c’è così tanto materiale che praticamente richiede spietato scherno? A questo punto potevo anche farmi scappare una richiesta per capelli lisci effetto seta e l’eterno amore di Gilderoy Lockhart.

Diciamo solo che quell’uomo deve trarre tutta la gioia della sua vita nel confondermi orribilmente, al punto in cui la mia testa potrebbe esplodere, o qualcosa di egualmente macabro. (Er, Snape, non Gilderoy. Sento che se le nostre strade dovessero mai incrociarsi, lui mi capirebbe perfettamente. E magari mi darebbe anche qualche consiglio per la cura dei capelli.)

 “Quello specchio non merita neanche le tue lacrime, Auriga” disse Snape, con tono basso ed intenso, i suoi occhi penetranti fissi su di me in quel modo che mi fa stranamente salire dei brividi su per la schiena. (In senso negativo, ovviamente. Benchè non tanto negativo quanto l’incidente vertebrale di Algernon, immagino.) “Qualunque cosa abbia deciso di riflettere, non deve avere valore per te. Non importa quanto disperatamente tu possa desiderare che le tue fiabesche illusioni del perfetto amore o di immortale bellezza o qualsiasi altra cosa tu veda – (davvero, solo lui riesce ad essere bastardoso persino quando vuol essere di conforto – se è quello che stava facendo. Sono ancora piuttosto confusa.) “—non si materializzerà mai solo perchè lo fissi. I desideri del cuore sono poco più che un intralcio. Farai meglio a ricordartelo.”

E, beh, cosa mai si può ribattere? Sì, certo, difficilmente era un “aww, andrà tutto bene, tesorino” combinato con una bella tazza di tè bollente, ma non sono sicura che Snape possegga una qualche profonda comprensione del concetto di conforto in primo luogo. Sembrava quasi gentile, specialmente se consideriamo il fatto che, sino a quel momento, mi aveva completamente ignorata – tranne per qualche breve, perfido ghigno di tanto in tanto – per un mese intero.

Eppure, una risposta coerente sembrava al di là delle mie capacità.

“Facile per te da dire,” in qualche modo riuscii a formulare, piegandomi profondamente sul banco nel frattempo. Le lacrime, insieme col formicolio alla schiena, rendevano difficile mantenere una buona postura. “Tu non devi comprare un regalo di Natale per Slatero Quirrell.”

Mi ha fissata per qualche istante, un espressione di profondo sconcerto che gli affiorava sul volto, prima di ridacchiare nuovamente ed incrociare le braccia al petto in quel suo modo esasperantemente compiaciuto.

“Davvero il pericolo dei pericoli ”  ha osservato beffardo.

“Fottiti.”

Continuò semplicemente a ridacchiare, con quel suo modo perfettamente bastardoso. Immaginai fosse la fine della conversazione, e incrociai le braccia al petto guardandolo in cagnesco, sperando che cogliesse il messaggio e smammasse così che potessi salvare una piccola, residua dose di dignità.

Ma oh no. Ovviamente non poteva rendere tutto così semplice. Invece—

“Sibilla Cooman” disse grevemente, poggiandosi sul banco di fianco a me.

Mi ci volle un momento per capire di cosa diavolo stesse parlando, ma una volta realizzato, non potei fare a meno di lasciarmi sfuggire una breve risata. Che ricordava vagamente un singhiozzo – probabilmente perché mi aspettavo una terribile punizione nel caso avessi riso – ma comunque. E’ stato quasi…piacevole, starsene seduti lì ed immaginare lui che cerca di scegliere una sciarpa d’organza viola o dei braccialetti scintillanti.

Snape non stava esattamente sorridendo, perché ho determinato che questa è una cosa completamente impossibile a meno che non stia assistendo a qualche grande manifestazione di sofferenza, ma non stava ridacchiando né contorcendosi né eseguendo alcun tipo di erratico movimento facciale. E quindi ho incrociato il suo sguardo e non gli ho esattamente sorriso, ed eccoci lì, a, tipo, non sorriderci esattamente. Era quasi rasserenante, silenzioso tranne per l’attutito rumorio di Gazza che spaventava a morte quelli del primo anno per contrabbando di globi di neve.

“Davvero, Auriga” mi ha rimproverata, ma delicatamente e quasi…non dirò ‘amorevolmente’, perché il solo concetto mi fa salire un dolore al cervello. Facciamo ‘stranamente’. “Sembri proprio l’Ofelia**** dei poveri.”

“Oh, come se tu potessi criticare l’aspetto altrui” ho replicato, ma mi sono comunque sfilata gli occhiali, per rimediare al mio look da gatto affogato. Sembrava un gesto piuttosto innocente –che aveva senso, e che in nessun modo avrebbe potuto portare a…

Tranne per il fatto che, improvvisamente, ha steso la mano verso di me, ed il suo pollice ha accarezzato il punto poco al di sotto del mio occhio destro, e la mia povera colonna vertebrale sembrava a pochi secondi dalla disintegrazione totale ed era tutto molto surreale al punto in cui mi chiedo quasi se l’abbia solo immaginato o magari lui era sotto l’influenza di qualche maledizione o forse l’alcol perché occasionalmente quando c’è di mezzo dell’alcol tende accidentalmente a toccarmi ma non tanto di proposito e quindi l’intera faccenda era sicuramente innaturale e questa è un’unica frase vero oh cielo suppongo sia grammaticalmente ribelle ma è solo che è stato tutto molto strano e sbagliato e contro ogni legge dell’universo di cui abbia mai sentito parlare proprio come un’infinita frase. Come questa.

Beh, fortunatamente, dopo circa un decimo di secondo, entrambi abbiamo realizzato che stava succedendo qualcosa di molto, molto sbagliato. Quindi gli ho tipo scacciato via la mano –meccanismo di difesa- il che l’ha spinto a ficcarmi un dito nell’occhio, il che a sua volta mi ha fatta urlare e schiaffeggiare quindi il suo braccio. Nel frattempo, in qualche modo era riuscito a produrre uno sguardo torvo, un ghigno e la formidabile convulsione oculare, il tutto contemporaneamente; le tre lavoravano in orripilante unisono, come una squadra di nuoto sincronizzato dall’inferno.

“Cosa stai facen—“

“Fuori!”

Io fuori? Ma se c’ero da prima! Perchè—“

“Sparisci dalla mia vista immediatamente, Sinistra, o non rispondo delle mie azioni—“

“Perché mai dovrebbe essere colpa mia? Sei tu quello che—“

“Ha avuto pietà di te? Eri ovviamente alla disperata ricerca di una manifestazione di compassione; se non avessi finto interesse, quel Goldstein sarebbe senza dubbio caduto preda della tua insaziabile voglia di attenzione maschile—“

“Come osi anche solo insinuare una cosa del genere, brutto figlio di—“

“AH! Sapevo che stavate combinando qualcosa, piccoli – ah. Professori!”

E improvvisamente c’era Gazza, immobile mentre stringeva Mrs. Purr  in quella maniera leggermente-troppo-possessiva-per-essere-appropriata che molti membri del corpo docente sembrano avere quando si parla dei loro animaletti, e ci fissava nel modo in cui ad un uomo che chiama il suo gatto ‘mio amore’ non dovrebbe essere concesso di fissare nessuno, grazie tante.

“Argus” Snape ha rapidamente risposto, spingendomi – spingendomi!- via, mentre strisciava mellifluo verso Gazza. “Stavo appunto cercandoti.”

“Certo, è proprio quello che stavate facendo, Professore” disse Gazza, scrutandomi in modo altamente sospetto, e molto innaturale. Non è che io stessi introducendo illegalmente caccabombe nel castello.

“Vorrei parlarti” continuò Snape, composto “di quella faccenda che abbiamo affrontato prima.”

“Cetto” disse Gazza, fissandomi. Mrs. Purr produsse un miagolio a dir poco demoniaco, guardandomi malvagiamente. Dove abbia trovato quel gatto, proprio non lo so, ma non posso fare a meno di sospettare che una setta satanica avesse qualcosa a che fare con questo.

Ora, se non ti dispiace” proseguì Snape, con voce leggermente alterata “Non ho tutta la notte”

“Certo” disse Gazza, continuando liberamente a fissarmi.

“Buonanotte, Professoressa Sinistra” disse Snape, brutalmente.

“Ti aspetti ancora che sia io ad andarmene?” chiesi.

Rispose con un ghigno che mi ha momentaneamente spinto ha perdere ogni fede nell’umanità, nella bontà e persino in Moira K. Mockridge. E quindi, con quanta più dignità possibile, me ne andai. (ma non senza “casualmente” pestargli il piede nel mentre. Mi ha ficcato un dito nell’occhio. Sento di averne avuto il diritto.)

E quindi eccomi.

Davvero. E’ solo…come dovrei mai sapere cosa fare adesso? Asciugare via le lacrime di qualcuno tende ad essere considerato un gesto piuttosto romantico, sai! Eppure lui è riuscito a farlo sembrare tanto cavalleresco quanto alzare la tavoletta del water. Sono quasi convinta che sia solo inciampato e il suo pollice sia incidentalmente atterrato sulla mia faccia.

Mi fa male l’occhio.

Mi manca Algernon. Lui non mi avrebbe mai messo un dito nell’occhio. Neanche se le mie azioni hanno indirettamente finito per farlo essere brutalmente attaccato da un infuriato professore di Pozioni.

Cosa avrò mai fatto per meritarmi tutto questo, Quaderno?

10:22 P.M.

Quaderno.

10:23 P.M.

Dannazione.

10:24 P.M.

Sai, forse questo non è neanche lontanamente un segno di debolezza. Piuttosto, mi piace pensare che tu…mi completi.

Sì.

E’ così.

10:25 P.M.

. . . Ma non alla maniera di  Gazza e Mrs. Purr.

Quello sarebbe decisamente inquietante.



to be continued...

* '
Bah, hambug' nell'originale. E' un'espressione usata da Ebenezer Scrooge (protagonista del celeberrimo libro di Charles Dickens, Christmas Carol) e che è diventata la sua frase tipo: egli ritiene, infatti, che il Natale sia una frode, e gli si riferisce sette volte nel libro usando questo slang d'epoca vittoriana, 'hambug' che significa appunto frode, baggianata, inganno. Tale espressione è entrata a far parte del linguaggio moderno per indicare disgusto verso molte delle più classiche tradizioni natalizie.
es. "A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai!" "Bah, baggianate!"

** Crackers: una tradizionale 'caramella' anglosassone che, tirata da due persone alle rispettive estremità, produce un sonoro 'crack' e, aprendosi, rilascia dei piccoli doni. Non c'è una versione italiana di questa sorta di uovo di pasqua natalizio, quindi ho lasciato inalterata la traduzione.

*** 'My dear lady disdain':  frase pronunciata da Benedetto e rivolta a Beatrice in Much Ado About Nothing/Molto Rumore per Nulla (atto primo, scena prima). La traduzione utilizzata in questa fanfiction è tratta da : Molto Rumore Per Nulla
se vi va, leggetela. Dopo tutto, è la commedia shakespeariana preferita da Auriga ;)

****Ofelia è uno dei principali personaggi femminili della tragedia Amleto (The Tragical History of Hamlet, Prince of Denmark, in lingua originale), composta tra il 1600 ed il 1602 da  William Shakespeare.

Note della traduttrice: miracolo! Un nuovo capitolo! Eheh. Mi volevo fare perdonare, siccome alcuni di voi mi hanno detto che vi mancava Snape...eccolo qui! Pieno di bastardose contraddizioni ;)
Voglio ringraziare tutti coloro che si sono offerti di aiutarmi nella traduzione. Per un po' conto di riuscirci da sola, ma se dovessi rendermi conto che i tempi di aggiornamento potrebbero ricominciare a dilatarsi, allora non mi farò problemi a contattarvi.
Voglio anche avvisarvi che una volta finiti i capitoli da tradurre, grazie al contributo e all'iniziativa di Lucille, pubblicheremo le 5 one shot che rappresentano il sequel dilatato di questa fanfiction.

Vi ringrazio ancora per il vostro affetto e supporto. Le vostre parole mi hanno spinta a ritagliare lo spazio per tradurre questo nuovo capitolo.
Per Cubo5: magari avessi le competenze e le certificazioni per diventare una traduttrice professionista! Purtroppo lo faccio solo per divertirmi e rilassarmi :)

...ricordate, più recensioni mi spingono a tradurre con più diligenza...


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Capitolo 23
*** Niente Meno che Gioia e Gaudio ***


Capitolo 21

Sunday, December 22, 1991

Bedroom Quarters

5:42 A.M.

. . .

5:48 A.M.

Okay. D’accordo. E’ tutto a posto. Era solo un sogno. Solo un sogno.

Anche la parte in cui mia madre prende il controllo di Hogwarts. E aveva tutti dalla sua parte. Tutti. Persino la Cooman. Persino l’iguana di Quirrell. E tutti sappiamo che quell’Herman trama qualcosa di losco! Puoi forse biasimarlo, quando il suo padrone è malvagio? Oh Dio. Oh Dio Oh Dio. Mia madre ed un’iguana crudele. E gli elfi domestici! Tutti quanti! Beh, non sono sicura fossero proprio tutti, perchè l’ultima cosa che ho visto, prima di svegliarmi per evitare di impazzire dal terrore, era Wimmi che mi fissava, i suoi occhi giganti annebbiati e lucidi, mentre era costretto a scegliere tra la sua gente ed il suo unico, spacciato amore.

Non che mi interesserebbe particolarmente se non dovesse scegliermi, ovviamente. Perché è un elfo domestico. Ma non è questo il punto! Il punto è che mia madre – mia madre, può fare una cosa del genere. E non è forse vero che i sogni possono essere profetici? Il fatto è, questo era molto diverso dai soliti sogni. Sai, come il sogno con Snape che mi baciava il collo. Quello è il tipo di sogno che è chiaramente solo un sogno (er, che tende all’incuboso, ovviamente) perché è confuso e surreale, e i tuoi sensi diventano stranamente mille volte più recettivi, tanto che anche il solo sfiorarsi della vostra pelle è abbastanza per sentirti come se ogni singola parte del tuo corpo fosse composta da piccole scintille, che esistono col solo proposito di farti impazzire al pensiero di quanto, per evitare di uscire completamente di senno, tu abbia bisogno di sentirlo molto, molto più vicino e—

Beh, sai.

Quel tipo di sogni. Che sono…sognanti.

E…

Cattivi.

Inquietanti.

Paurosamente vividi.

E’ il tipo di cosa che ti traumatizza a vita.

Con tutte le…labbra, e…

5:50 A.M.

Cosa stavo dicendo?

5:51 A.M.

Ah! Giusto!

Non era uno di quei sogni.

Con mia madre, vedi, potrebbe succedere. Lei potrebbe farlo succedere. Potrebbe rivoltare ogni, singolo aspetto della mia già-non-precisamente-incantevole vita contro di me, persino il mio caro, devoto elfo domestico. Non pensare non ne sia in grado, o che stia esagerando perché tende a provocare un aumento del mio livello di acidità, o niente del genere! Perché Quaderno, davvero, non sai niente. Sei per caso cresciuto con lei? Non credo! Oh, scommetto che potrebbe mettermi contro anche te! E tu, come so perfettamente (um, davvero), sei un oggetto inanimato!

Lei ha quel tipo di potere.

E sta venendo qui.

5:53 A.M.

Beh, sicuramente tutto ciò è niente meno che gioioso.

Teacher’s Lounge

9:15 A.M.

Va bene, ci sono. Sono pronta. Ho con me il mio caffè e sono completamente preparata ad affrontare questo particolare problema in modo calmo e logico.

Perché, seriamente, quanto potrà mai essere difficile scegliere il regalo perfetto per Slatero Quirrell?

Quindi è malvagio. Mi rifiuto di farmi intralciare da questo! Dopo tutto, ho avuto a che fare con Snape per anni, e lui è di gran lunga più assolutamente, esasperantemente sgradevole di un qualche misero scagnozzo di Tu-Sai-Chi! Scommetto che potrei trovare il regalo perfetto per Severus Snape in mezzo secondo!

Um, non perché mi credo un’esperta di Snape, o che. Non perché gli dedico un’innaturale dose d’attenzione. Solo perché…

Ma ti sembra questo il momento per parlare di Snape? Non credo proprio!

Riguarda solo Quirrell!

Quindi.

Procediamo.

POTENZIALI IDEE REGALO PER SLATERO QUIRRELL

-Un nuovo turbante

Beh, onestamente, quello vecchio sembra un po’ malandato. Non si mantiene mai ben stirato, sai, e forse se fosse un po’ più sicuro del suo aspetto potrebbe ridurre un bel po’ quella sua balbuzie e l’inabilità di guardare la gente negli occhi! Inoltre, puzza. Non che possa giudicare – benché io non puzzi – ma è sempre un tantino sgradevole stargli seduta a fianco durante i pasti o alle riunioni e cose del genere. Rende difficile restare concentrati su qualunque cosa noiosa stia dicendo la McGranitt. Quindi, forse, se buttasse via il vecchio turbante, allora…

…ovviamente c’è quella piccola, problematica questione della malvagità. Me n’ero dimenticata. E, onestamente, se dovesse ritrovare un po’ di autostima, potrebbe sentirsi anche più diabolico, e allora probabilmente inizierebbe ad uccidere quelli del primo anno per poi darli in pasto ad Herman solo perché può.

Inoltre, non ho la più pallida idea di dove poter trovare un turbante.

Il prossimo!

-Un cappello

Beh, i turbanti sono fuori moda.

Ma non voglio offenderlo. Sembra un soggetto piuttosto fragile.

Sai, per essere malvagio.

-Quel nuovo bestseller del Ghirigoro sulla storia delle arti oscure

. . .Oh, certo, Auriga. Perchè sarebbe decisamente brillante da parte tua fornirgli un’affidabile fonte di malvagia ispirazione.

Il prossimo.

-Calzini

Chiudi il becco. E smettila di guardarmi così. Ha funzionato davvero bene in passato, per tua informazione! Qualche anno fa, ho pescato il nome di Silente e—beh, cosa prendi a Silente? Ho immaginato di dover cercare qualche libro intellettualoide degno del suo genio, e cose del genere, ma è risultato essere un compito scoraggiante. Invece, alla fine, me la sono cavata con un paio di barrette di cioccolata e un bel paio di calzini di lana, e non immaginerai mai, era estasiato. Quindi t’oh. I calzini possono essere proprio un regalo di grande effetto.

Tranne che, beh, sembra un po’ materno in questo caso, no? Come se volessi coccolarlo? Sembra quasi troppo innocente. Perché mai qualcuno regalerebbe dei calzini ad un uomo adulto che non è Albus Silente? Sarebbe più che ovvio – mi starei applicando per trattarlo come se non fosse il fedele servitore del Signore Oscuro, tanto che il mio atteggiamento da “oh, ovviamente sei perfettamente innocente!” gli rivelerebbe immediatamente che lo tenevo d’occhio da un po’! E io non sono come Snape, sai. Non posso guardar torvo le persone e ottenere la loro immediata, umiliante sottomissione. Infatti sono molto vulnerabile! Mi ucciderebbe anche prima che la carta regalo possa toccare il pavimento!

Ma sono tranquilla. Solo perchè il mio fidato regalo di riserva mi ha tradita non è certo il caso di preoccuparsi.

Um.

Io…

9:29 A.M.

Aack! Oh, buon Dio, dovrò agire più cautamente d’ora in poi.

Quirrell, convenientemente, è appena entrato chiedendomi se il caffè fosse fresco. (Beh, non in così tante parole ovviamente. O almeno sillabe. Nel tempo che ci ha impiegato a riferire il messaggio, ero già praticamente svenuta)

Non so. Qualcosa nel modo in cui mi stava fissando mi ha fatto sospettare che sapesse qualcosa. Che sospettasse.

E, ok, suppongo che potesse essere tecnicamente attribuito al fatto che quando ho alzato il mio sguardo verso di lui ho, tipo, lanciato un gridolino, chiuso con tutta la forza che avevo il quaderno , e poi spinto giù dal tavolo la mia tazza di caffè per sicurezza.

Eppure. C’era qualcosa nei suoi occhi – una luce oscura che non può essere unicamente attribuita alla carenza di caffeina. Quell’uomo sospetta di me. Sa qualcosa.

Il regalo deve essere perfetto.

Sta diventando una faccenda seria. Una questione di vita o di morte.

E’ tempo di ricorrere a misure drastiche.

10:11 A.M.

Dolci stelle. Penseresti che andare a Diagon Alley con me sia qualcosa di simile ad una sentenza di morte. Ci crederesti che l’unico modo per convincerlo ad accettare è stato ricordargli, con molto zelo, che io sono una donna e quindi, probabilmente, molto più adatta a scegliere il giusto regalo per la Cooman?

Eppure, per una giornata intera, ha avuto il coraggio di non darmi pace per l’intera proclamazione del mio essere donna.

Bastardo.

The Leaky Cauldron

4:14 P.M.

Aha! Vittoria!

Certo, probabilmente mi sentirei molto più vittoriosa se non fossi stata appena costretta a passare diverse ore con Snape. Ho ragione di sospettare che lui ricambi il sentimento, considerando che al momento è al bar, ad ordinare vaste quantità di whisky incendiario. Siccome non sono un’idiota, ho chiesto solo una burro birra. So che succede quando Snape, l’alcohol ed io passiamo un po’ di tempo insieme, e lascia che te lo dica, Quaderno, non è niente di bello!

Onestamente.

E’ un bene che lui abbia sempre preteso, con immutata devozione, che quell’incidente col Punch al Ballo del Ceppo non sia mai avvenuto.

Qualcosa di intollerabile, assolutamente.

Sì.

E brutto.

Come le cose intollerabili tendono ad essere.

Ma in ogni caso. Non è come se niente di questo abbia più importanza. O l’abbia mai avuta.

Quindi, sì, Quirrell! Dopo tre ore e mezza di ricerche, durante le quali Snape ha pensato di uccidermi almeno sessantasette volte (sono giunta al punto in cui posso riconoscerglielo negli occhi), ho finalmente trionfato al Serraglio Magico. E’ successo tutto per puro caso; mi sentivo giusto un po’ cupa per come, sicuramente, Quirrell mi avrebbe ucciso perché il perfetto regalo di natale chiaramente non esiste, e Snape aveva ripetuti istinti omicidi nei miei confronti perché era riuscito a trovare il regalo per la Cooman (una graziosa sciarpa viola con piccole lune e stelle ricamate, a cui ha ghignato platealmente e si è effettivamente rifiutato di toccarla fino a quando non è stata impacchettata) in quindici minuti. Alla fine si è precipitato in una drogheria senza alcuna spiegazione, dopo un ghigno ed uno spasmo oculare appena ho cominciato a descrivere tutte le cose che avrei voluto fare prima di morire.

(Suppongo che rivelargli il mio desiderio di avere un incontro romantico con Gilderoy Lockhart sia stato leggermente sciocco, ma a quel tempo ero così confusa e non riuscivo esattamente a concentrarmi tanto da distinguere tra ciò che mi passava per la mente è ciò che usciva dalla mia bocca.)

Quindi dopo essere stata spietatamente abbandonata in favore degli occhi di salamandra, mi sono ritrovata a camminare verso il Serraglio Magico. Ho immaginato che guardare i gattini mi avrebbe per lo meno aiutato a stemperare la tensione (dimenticando il mio certo, imminente destino), anche se sono sempre stata più che altro un’amante dei cani. Ma in tempi disperati, prendo quel che posso.

Ho passato un po’ di tempo a fissare cupamente i micetti, pensando come avrei sempre voluto prendere un gatto e adesso non sarebbe più stato possibile – almeno, fino a quando uno di loro non mi ha graffiata, ed i miei pensieri si sono spostati verso quanto non abbia mai particolarmente amato i gatti.

Mentre stavo occhieggiando offesa i gatti, la vetrina adornata con collari stilosi ha catturato la mia attenzione. Avevano di tutto, da un collare borchiato alquanto inquietante ad uno completamente decorato con eleganti strass, e poi, improvvisamente, mi venne in mente.

Herman.

Povero, povero Herman, con il suo collare rosa.

Voglio dire, ammettiamolo, non è precisamente la mia creatura preferita al mondo. Infatti, mi sento ancora in vena di rabbrividire ogni volta che il pensiero mi sfiora la mente. Ma il punto è, Quirrell lo ama. Quirrell lo ama nel modo in cui Gazza ama Mrs. Purr, infatti, ma non vogliamo andar lì.

Ciò che importa è che ogni singolo collare, anche quello spaventosamente borchiato, improvvisamente sembravano brillare con la possibilità di salvezza. Ho immaginato che sarebbe sembrato un gesto sicuramente sensibile, per mostrare che lo conosco abbastanza bene da capire quanto il suo fedele rettile sia importante per lui. E ciò che conta di più, farei un favore anche ad Herman. Sai, magari il suo…atteggiamento sessuale vagamente aggressivo è da imputare al fatto che quel collare rosa è un tale affronto alla sua mascolinità. Forse, con un bel collare di pelle, sentirebbe meno la necessità di…provare se stesso.

E, beh, inutile dirlo, Quaderno, questo era abbastanza per convincermi. Ho scelto il collare più mascolino e non borchiato che potessi trovare – pelle marrone, e neanche lontanamente femmineo – e l’ho acquistato immediatamente, sopraffatta da un senso di vittoria mista a sollievo. (e, d’accordo, anche il senso che avevo superato di qualche galeone il limite di spesa, ma dopo tutto quello che avevo passato, quello sembrava difficilmente importare)

Quindi, in conclusione, Quaderno, sembra che non morirò dopo tutto!

Infatti, tutto sembrerebbe andare perfettamente se non fosse per…

4:24 P.M.

Mia madre. Oh, Dio, mia madre. In qualche modo ero riuscita a dimenticarmene per un paio di gloriose ore, ma ora mi sta tornando tutto in mente.

Quindi, davvero, il mio premuroso e meditato regalo per Herman non avrà alcuna importanza, perché lei lo sedurrà verso il lato oscuro in ogni caso!

Sicuramente, dopo che sarà riuscita a criticare al massimo ogni aspetto della mia vita. Perché, ammettiamolo, Quaderno, non sto combinando niente di buono. Almeno prima c’era Algernon, ma…

4:25 P.M.

Algernon.

Che lei crede stia ancora frequentando.

E, beh, non posso esattamente spiegarle che ci siamo dovuti lasciare per un’insignificante, piccola esperienza mortale. Non me lo perdonerà mai. Mai. Sarebbe peggio di quella ramanzina di quarantasette minuti sul come mantenere viva l’attenzione di un uomo, dopo che tornai a casa quando Paul mi lasciò per quella miserabile segretaria. (Barista? Conoscendolo, probabilmente entrambe.)

Oh cielo.

Lui è…fuori città. Sì, esatto. Fuori città. E’ un uomo molto occupato, dopo tutto. Non ci si può aspettare che interrompa l’attività dell’intera azienda solo per una semplice, piccola cosa chiamata Natale! E’ forse, Tiny Tim?

…Ovviamente, poi giungerà alla conclusione che non esiste.

Buon Dio, sono spacciata. Spacciata. Cosa dovrei fare? In qualche modo dubito che mandare un gufo ad Algernon e chiedergli cortesemente di incontrare mia madre potrebbe funzionare. Suppongo che poitrei semplicemente supplicare il prossimo uomo che vedo di fingere di essere il mio ragazzo per qualche giorno.

Aha.

4:44 P.M.

GAH.

Alcune persone non hanno spirito Natalizio, Quaderno. Credimi.

Non è come se sarebbe stato così terribilmente difficile. E non è come se non me lo dovesse, perche sono completamente sicura di sì! Dopo tutto, nessuno lo sopporta bene quando me. Il fatto che sia un bastardo senz’anima (completamente e assolutamente bastardo) non mi impedisce di interagire con lui quotidianamente! Infatti, è dannatamente fortunato ad avermi!

Ma se ne accorge forse?

Oh no.

Onestamente.

E non è come se gli avessi fatto credere si trattasse di uno sforzo sovraumano! Difficilmente!Quando è tornato con i drink ha iniziato immediatamente a buttar giù shots di whisky incendiario con una velocità preoccupante, mentre io ho bevuto qualche sorso di burro birra e poi gli ho chiesto, con disinvoltura, “Hey, credi che potresti essere in grado di fingere di essere Algernon per qualche giorno mentre mia madre è in città?”

Aha. Non so neanche perché ci provo.

Non ha nemmeno detto niente! Ha smesso di bere e mi ha fissata per un lungo periodo di tempo, prima di prendere violentemente un sorso.

Il che è un atteggiamento perfettamente infantile, se me lo chiedi.

Beh, tranne per l’intero aspetto alcolico.

“Non sarebbe così difficile” ho continuato, perchè sono stupida. “Dovresti solo comportarti come un gentiluomo che mi adora”

Appena dato voce a questa considerazione, realizzai che sarebbe stato, per l’appunto, incommensamente difficile.

Snape, nel frattempo, aveva preso a fissare il soffitto mentre gli compariva in volto quell’incantevole e sin troppo familiare espressione da ‘qualcuno si degni gentilmente  di farmi resistere all’impulso di ucciderla’

“Non importa”, ho brontolato, sorseggiando irritata la mia burro birra, desiderando aver scelto una bevanda un po’ più forte.

“Immagino, allora” iniziò dopo un momento, qualcosa nel suo tono che mi fece desiderare una tazza di caffè, “che tu non abbia informato tua madre di quella sfortunata, piccola…discussione tra innamorati? Curioso davvero, Auriga” continuò, sorridendo divertito. “proprio tu che sembri disposta ad informare chiunque di ogni, angosciante aspetto della tua tormentata esistenza.”

“Sparisci.”

Aha. Tanto valeva chiedergli di adottare Harry Potter.

“Cosa potrebbe averti spinto a nascondere questa – perdonami – gustosa informazione da qualcuno che ti è così affezionato?”  continuò, la pura immagine della vana curiosità. Per un momento, mi trovai a desiderare di aver comprato il collare borchiato. Sembrava innegabilmente più utile.

“Oh, come vorrei ucciderti” borbottai mesta, immaginando che qualsiasi risposta fossi riuscita a formulare sarebbe stata comunque usata contro di me.

Sollevò un sopracciglio. “Come siamo permalosi”

“Sei mai non sgradevole?” gli chiesi, inutilmente.

“Fossi in te non mi preoccuperei, Auriga” continuò Snape, apparentemente immune al fatto che stessi, sicuramente, sfoggiando un brillio omicida nei miei occhi. “Dopo tutto, quando uno ha la tua grazia ed il tuo charme, il suo potere è virtualmente illimitato. Infatti, sono certo che se tu lo chiedessi molto, molto gentilmente, la tua astuzia femminile basterebbe sicuramente a fare ricadere quell’uomo tra le tue braccia.”

Quel maledetto sorrisetto divenne sempre più pronunciato mentre si alzava dicendo “Ora, se non ti dispiace, ho un paio di faccende da sbrigare che non hanno niente a che fare col comprare morbide sciarpe e accessori per animali.”

Quindi eccomi qui: tutta sola, imbestialita, e spacciata.

Odio quell’uomo.

Odio tutti gli uomini.

Davvero, sono solo un’incredibile perdita di tempo. Quindi che fa se non ho un ragazzo? Mamma può solo arrangiarsi. Voglio dire, certo, mio padre tende ad essere leggermente più sopportabile di tutti gli uomini che ho conosciuto, ma non porta mai calzini coordinati in occasioni formali, e diventa misteriosamente sordo quando gli si chiede di fare qualsiasi tipo di lavoretto domestico, e dimentica il loro anniversario con qualcosa che si avvicina ad un’immobile devozione.

Quindi, seriamente, perché diavolo dovrei fare una buona impressione su di lei?

Lei dovrebbe invidiare me.

A posto.

Caso chiuso.

4:49 P.M.

Mi chiedo quanti anni potrebbe guadagnare Christopher con un paio di baffi finti.

to be continued

Note della traduttrice: Lo so, lo so, un mese (o forse più?) di ritardo. Periodo degli esami di fine semestre eccetera, eccetera. Esami finiti, ora ho ben tre mesi di corsi e relativa libertà per continuare a tradurre. Sento il traguardo sempre più vicino...mi impegnerò a darvi un nuovo capitolo entro l'8 Marzo, festa della donna e primo giorno di corsi! Come sempre, grazie per le vostre recensioni...se c'è qualcosa che mi fa tradurre con più zelo, sono le vostre parole! :) Alcuni mi hanno chiesto se la storia in originale è finita...purtroppo no! E non credo abbia intenzione di concluderla (sono passati anni dall'uscita di HP7 e dopo un po' l'ispirazione svanisce). Ci sentiamo presto, prometto!

Serena <3

 

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