Angeli Interrotti

di ChuChu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La stella che brilla di più ***
Capitolo 2: *** L' antro dei Passi Perduti ***



Capitolo 1
*** La stella che brilla di più ***


1) La stella che brilla di più *+*+PROLOGO+*+*

Le onde cristalline e silenziose si infrangevano stanche contro la Madre Perla. Era una nave maestosa. Era un gioiello madreperlaceo che fendeva le acque più profonde e agitate. Era una casa, un rifugio sicuro...Per pirati come loro, che si accontentavano di un lenzuolo fatto di stelle cadenti e una ricchezza infinita, che nessun re o califfo avrebbe mai potuto comprare...La libertà.

Incontrastato frammento di perla, la nave si dirigeva veloce, spietata, muta, verso terre sconosciute e senza nome o verso porti e reami...

Ovunque la Madre Perla fosse diretta non era il capitano a decidere... Restava in ascolto delle onde e non aveva paura di tempeste e attacchi dalla capitaneria marittima....Non c' era ostacolo che il capitano non avrebbe saputo superare egregiamente.

Seguiva placidamente il luccichio, splendido, argenteo, di una stella il cui nome non era ancora stato pronunciato....

Anche in quel momento....In quella calda, mite notte, sospinta...sì, anche la notte stessa si lasciava cullare dal venticello odoroso di salsedine; il capitano restava in ascolto. Le smeraldine iridi facevano capolino dal mantello nero di pura seta....E scrutavano il bagliore sempre più insistente di quell' astro tanto lontano ma tanto propizio all' equipaggio. Più e più volte aveva illuminato il cammino della Madre Perla verso infinite ricchezze....

Le mani guantate di velluto, piccole in verità, stringevano delicatamente il timone di legno di pino, fregiato e intarsiato di madre perla. A bordo reganava una calma quasi innaturale per un equipaggio irrequieto come il suo....Ma non poteva certo lamentarsi. Anzi, erano quelli i momenti che preferiva perchè l' aiutavano a riflettere. Come era stato possibile arrivare tanto lontano?

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-Get Down! Get Down! And move it all Around!- Una voce maschile si alzava tagliente e bassa.

Al circo 'Spettacolo Spettacolare' era stato allestito un palco dove giovani band emergenti potevano farsi pubblicità esibendosi per pochi soldi.

Era una giornata particolarmente afosa. L' odore degli hot dog riempiva i polmoni, deliziando, o a volte nauseando, i passanti armati di biglietto.

Si trattava, più che di un circo, di un parco dei divertimenti nomade. Non sembrava male...Almeno ai bambini e dalle bambine. I genitori erano meno contenti di dover portare in giro decine di palloncini colorati che i loro figlioletti adorati avevano 'preteso'.

Ad alcuni metri sopra le teste dei normali passanti, suonavano, troneggianti, quattro ragazzi. O meglio..Due ragazze e due ragazzi. Sul tamburo centrale della batteria si poteva chiaramente leggere la scritta rossa LUCIFER.

-Ok raga! Facciamo una pausa di cinque minuti!- Urlò una ragazza con a tracolla un basso nero con saette rosse, fiammeggianti.

I ragazzi si rilassarono, immediatamente. Stanchi.

Una ragazza dai corti capelli fucsia si abbandonò sul pavimento del palco, stappandosi una Haineken.

-Mmmmm....Non siamo andati poi tanto male, vero?- Chiese proprio quest' ultima ragazza, dimezzando con un solo sorso la lattina.

Si trattava di una tipetta bassina. Al sopracciglio luccicava un pearcing e al lobo sinistro ben sei orecchini d' argento. Aveva occhi castani, piccoli, ma ben truccati. L' azzurro dell' ombretto contrastava piacevolmente con il fucsia dei capelli...In realtà biondi.

-Macchè! Abbiamo spaccato di brutto!...Solo, Max...Quelli sono piatti da batteria non padelle da cucina!!! Non li distruggere subito! Lo sai quanto l' abbiamo pagata quella batteria?!?!?- Sbraitò il cantante del gruppo. In realtà non era arrabbiato...Quello era il suo tono naturale.

Si trattava di un ragazzo alto, dai lunghi capelli neri, lisci. Lunghi oltre le spalle, i capelli. E gli occhi dal taglio allungato, azzurro ghiaccio.

Vestiva sempre di nero...Infatti era stato lui a proporre che tutti i membri dei "Lucifer" vestissero uguali.

Tutti avevano jeans neri della LEE e un maglione collo alto, dolce vita, nero con una grande e fiammeggiante 'X' rossa. Solo Yuri indossava anche la sua inseparabile giacca di pelle nera, borchiata. Nessuno sapeva come fosse capace di proporre un abbigliamento autunnale con il caldo di luglio!Eppure nessuno osava contraddirlo. Sembrava in apparenza un tipo freddo, ma al microfono la sua voce non aveva rivali.

Era un vero leader!

-Sì sì lo so, Yuri! Mi sono lasciato un po' andare, tutto qua! Ansia da palcoscenico, okkei???- Il batterista sembrava un po' scosso in effetti.

Era un po' pallido e abbastanza sudato....Con quel maglione!!!

Si trattava di un ragazzo dai capelli neri, lunghetti davanti e corti dietro.

Era proprio un bel ragazzo, uno di quelli che fanno perdere la testa alle ragazze. Aveva occhi celesti, simili a quelli di Yuri, ma il suo sguardo era certamente più dolce...

Per quanto avessero caratteristiche simili, i lineamenti e il carattere di Yuri e Max erano completamente distanti, se non opposti.

-Wa, raga! Calmatevi! Mmmm....Vuoi un sorso Yu'?- Chiese la ragazza dai capelli fucsia e gli occhi castani al cantante, rivolgendogli un sorriso smagliante...Effetto rafforzato dal brillantino su uno degli incisivi...

Lui scosse la testa. Sembrava irritato. Ma succedeva spesso...In effetti era la norma per Lirin, Monica e Max.

-Se bevo, non canto bene Monica. Lo sai!....Lirin, come va con il basso? Vuoi provare un po' di accordi prima di ricominciare?- Chiese Yuri rivolgendosi alla bassista.

La bassista era una ragazza molto bella. Non troppo alta ma ben proporzionata e formosa (altrochè)

Aveva grandissimi e stupendi occhioni verdi e i capelli castani, con le punte rivolte verso l' alto, scompigliate.

Lei sorrise. Lirin aveva un sorriso incredibilmente dolce, ma meno abbagliante di Monica.

-No problem! Se volete possiamo anche cominciare....Max, Monica?- Chiese la ragazza, impugnando il basso elettrico e rivolgendo poi un' occhiata agli amici. Max tornò a sedersi alla batteria, come a dire "certo"

-Quando vuoi tu!- Disse Monica, impugnando la chitarra elettrica bianca e blu, rivolgendo un occhiolino all' amica del cuore.

-Adesso suoniamo "Keine Lust"...Te la senti Max?- Chiese Yuri al batterista.

Evidentemente era una canzone complicata per lui, come per qualsiasi altro batterista. Max suonava fin da quando aveva 10 anni. Ora ne aveva 17.

-Attacca!- Disse lui per tutta risposta, sorridendo a Lirin.

Monica ridacchiò a quel sorrisetto.

Era chiaro che lei gli piaceva.... Sapeva benissimo che a Max, Lirin piaceva da quando andavano tutti e tre alle elementari.

Ricordava benissimo che allora ci rimase molto male perchè avrebbe tanto voluto esserci lei nel cuore di quel bambino dagli occhi azzurri....Ma l' amicizia che univa il trio era indissolubile....Tanto che i tre amici continuarono a frequentare le stesse scuole, quando in terza media arrivò Yuri...

Un bel ragazzo, piuttosto scostante....E da allora fu lui ad occupare tutti i pensieri di Monica, anche se il bel russo non sembrava accorgersi dei sentimenti della ragazza, e a volte sembrava rivolgere quache attenzione alla sua migliore amica, piuttosto che a lei.

Ma Monica sapeva aspettare.

Per quanto riguardava Lirin e Max, lei non sembrava accorgersi dei sentimenti dell' amico...Non che lui avanzasse mai qualche proposta, in verità!

-Ich hab Keine lust!- Cantò Yuri.

Stava andando tutto bene quando un ragazzino di circa 11 anni decise di tirare un bel gelato in segno di protesta, dritto contro il palco.

Gelato, che colpì in piena faccia....Lirin.

-Naaaaah!!!!- Urlò la ragazza. Immediatamente tutti smisero di suonare, sgranando gli occhi. Alcuni ragazzi e ragazzini sotto il palco si stavano sbellicando dalle risate, anzi..Si stavano letteralmente piegando in due dal troppo ridere.

-Oddio!!! Adesso li ammazza tutti!!!- Monika si nascose dietro la batteria, tappandosi gli occhi.

-Li' cerca di stare calma!!!- Implorò Max, pregando a mani giunte. Yuri era sbiancato improvvisamente.

Gocce di gelato colavano ovunque sul viso della ragazza. Paonazza.

-SONO CALMA!!!....E' fiordilatte! A me piace il fiordilatte! Perchè non dovrei stare CALMA!!!!!?!?!?!- Urlò la ragazza cercando di trattenersi....

-Ah bona!!! Faccele toccare!!!!- Urlò un cafone dai capelli a spazzola.

-MA IO VI STRONKO!!!!!!!- Lirin si fiondò giù dal palco armata di basso e di lì a poco iniziò una brutta rissa. Monica si avvicinò titubante a Yuri.

-Cre...Credi che dovremmo aiutarla?- Chiese. Lui rise. Lirin era l' unica che riuscisse a strappargli una risata.

-Ti sembra che abbia bisogno d' aiuto quella furia scatenata???- Chiese indicandola con entrambe le braccia...Muscolose, tra l' altro.

Proprio in quel momento stava strangolando minuziosamente un ragazzo pieno di pearcing, urlando in qualche lingua sconosciuta.

-Ehm...Direi che se la sta cavando egregiamente!- Concluse Monica.

-Ma non ci butteranno fuori per questo?- Chiese Max, preoccupato. Yuri sorrise.

-Lirin! Vedi di smetterla! Ormai non ce la fanno più!!!- Urlò il ragazzo dai lunghi capelli neri. Lirin si fermò. I ragazzi avevano la bava alla bocca.

-Stanno ancora insultando?!?!?- Chiese scrollandone uno per le spalle.

-Nah! Quello è l' effetto della catalessi, Li'!- Disse Monica ridendo.^^"

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Le iridi erano fisse sulla stella. Il battito cardiaco sembrava rallentare al solo guardarla, come se inducesse al sonno. Eppure era l' unica cosa che dava forza... Benchè solo il capitano sapesse in realtà cosa quella stella fosse.

Una luce accecante e dorata rischiarò le acque del mare. Il sole.

-Ormai è quasi l' alba, capitano!- Una voce maschile alle sue spalle.

La figura ammantata del capitano non si mosse, nè si voltò. Si limitò a spostare quanto più fosse possibile le iridi smeraldine alla sua sinistra.

-Da quanto tempo eri lì....Sigfrido?- Chiese il capitano. Sentì alcuni passi avvicinarsi in sua direzione.

-Da molto più di quanto possiate immaginare, capitano. Vi stavo osservando...- Disse. Finalmente la figura si affiancò a quella ammantata e oscura del capitano. Era un uomo giovane...Sui 22 anni...Non più anziano. Molto più alto del capitano. La figura snella ma muscolosa e il portamento maestoso...Si trattava di un giovane talmente bello e dall' aria pulita che nessuno avrebbe mai pensato che oltre il bell' aspetto e i modi gentili si nascondesse l' animo sporco di un temibile pirata.

-Deduco che non siate abbastanza stanco da prender sonno...- Si limitò a rispondere il capitano. Lui ridacchiò.

-Forse qualcuno dovrebbe stancarmi un po'...prima di dormire.- Disse scherzosamente.

Le iridi verdi, feline, del capitano si fermarono spietate su di lui.

Gli occhi erano tutto quel che l' equipaggio aveva avuto modo di vedere del capitano. Neanche il suo nome era stato dato di conoscere....Per avere udienza o per rivolgersi a lui bastava chiamarlo Capitano...E non v' era dubbio alcuno che tutti gli uomini della Madre Perla lo riconoscessero come tale.

-Non intendevo offenderla!- Disse Sigfrido sollevano le mani, eppure lo sguardo del capitano non accennò ad ingentilirsi.

Intanto il sole rosato e imbevuto d' oro solcava l' orizzonte.

-Fin dove vuole portare questa nave, capitano? Oltre l' orizzonte?- Chiese Sigfrido, stavolta parlando seriamente.

-Non ti è bastato esserti arricchito tanto grazie alla mia rotta?- Chiese la esile figura ammantata.

Lui fece cenno di "sì"

-Non posso lamentarmi. Mi chiedevo solo perchè vi ostinate a seguire quella strana stella....E' semplice fortuna....O un dono degli dei?- Chiese, guardando il capitano negli occhi. Sentì il capitano ridacchiare.

-Nè l' uno nè l' altro, Sigfrido. Il motivo per cui seguo quella stella va ben oltre la tua comprensione, stanne pur certo!.... Ho perduto qualcosa a cui tenevo molto....E ho intenzione di capire perchè l' ho perso.- Disse il capitano, osservando quello strano astro azzurro.

Anche Sigfrido lo stava scrutando, quasi con timore.

-Ha un nome quella stella?- Chiese il giovane. Aveva grandi e luminosi occhi violacei e lunghi capelli raccolti e appena mossi, color mogano. Era davero un bel giovane, dai lineamenti mascolini e perfetti...Aveva l' aria del don giovanni, ma si era dimostrato più volte degno di rispetto e fiducia.

-Sì....Si chiama 'Terra'.- Rispose il capitano osservando con nostalgia l' astro azzurro.

A Sigfrido quel nome non disse nulla, lo ripetè tra sè e sè....

-Terra.....- Disse a voce bassissima.

-Adesso si muova, vice capitano Sigfrido. Svegli tutto l' equipaggio.....Terre in vista!- Dichiarò. Sigrfido sorrise mettendosi sull' attenti.

-Agli ordini, capitano!- Rispose. Aveva fatto pochi passi, quando...

-Oltre l' infinito!- Disse il capitano.

Sigfrido si voltò...Evidentemente non aveva capito.

-Non voglio accontentarmi dell' Orizzonte. Voglio l' infinito.- Dichiarò il capitano, impugnando il timone con forza. Sigfrido sorrise, fiero del capitano.

-Rotta per Al Saran!- Urlò.



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-Allora sei soddisfatta Lirin??? Hai vuotato il portafoglio di quei ragazzini innocenti!!!- Disse Max gettandosi un' occhiata dietro, come per scorgerli.

-E con ciò??? Era il minimo!!! Ti rendi conto di cosa hanno osato fare???- Lirin era furiosa.

-Edddaaaai! Max, dovresti essere contento! Quei 5 insieme avevano ben 70 euro! Ci siamo ripresi il doppio della spesa per l' esibizione! Non è stato mica uno spreco venire in questo posto!- Monica intanto stava contando tutti i soldi dei ragazzini, pienamente soddisfatta.

-Avrai anche ragione, ma dovrebbero prendersi Lirin come attrazione da Circo!- Disse Yuri, indicando la ragazza.

Monica e Max scoppiarono a ridere.

-Già me li vedo i titoli dei giormali!!! "Tettona indifesa aggredisce selvaggiamente a colpi di basso 5 poveri bambini!"- Schiamazzò Monica.

-Se se! Ridete pure! Intanto ci abbiamo riumediato 70 euro, no? E che volete di più dalla vita?!- Chiese Lirin ridacchiando.

-Un... Tukano?- Chiese Monica.

-Un Lucano! Scema!- La corresse Max, ridendo.

-Oi!...Cos'è questo tendone? Non ci avevamo fatto caso entrando....- Lirin si bloccò improvvisamente. I ragazzi la imitarono.

-"L' antro dei Passi Perduti".... Che diavoleria sarebbe?- Chiese Monica, leggendo il manifesto.

Era un normalissimo tendone blu...Non aveva nulla di spaventoso.

-Bè...Abbiamo il pomeriggio libero! E l' ingresso è già pagato...Tanto vale dare un' occhiata.- Disse Max facendo qualche passo verso l' entrata.

-Non so se è una buona idea....- Yuri sembrava freddo come al solito. Eppure, più nervoso.

-Che c'è Yu-chan? Te la stai facendo sotto?- Ridacchiò Max. Yuri lo congelò con una delle sue diaboliche occhiate.

-Non è questo!....- Disse solo queste poche parole, prima di tornare a leggere la scritta "L' antro dei Passi Perduti" con la solita espressione impenetrabile.

Qualcosa lo stava forse turbando?

-Vabbè! Fai come vuoi.....Io e Lirin andiamo a dare un' occhiata qui dentro!- Detto questo Max afferrò Lirin per le spalle.

-C...Come???- Chiese Lirin, stupita.

-Lascia perdere, Max! Dammi retta per una volta!- Ripetè Yuri, fissando ora Max ora Lirin.

Stava cercando di metterli inguardia?

-Oohooo! Che c'è? Paura che te la porti via?...Stai tranquillo, è al sicuro con un vero uomo come me!- Ridacchiò Max, sorridendo a Lirin.

-Bè veramente....- Lirin sembrava un po' turbata.

-Non dirmi che anche tu non vuoi venire? Ma ragazzi, è solo un ridicolo tendone!!! Andiamo dentro e poi torniamo a casa; contenti?- Max sembrava esasperato. Monica come al solito fu la prima a parlare.

-Io ci sto! In fondo Max ha ragione....E poi almeno avremmo speso bene i soldi dell' ingresso. Andiamo dai!- Monica si incamminò oltre il tendone, seguita da Max. Erano già dentro ormai.

Lirin rilesse la scritta sull' insegna.

Il cielo stava iniziando ad oscurarsi....Grevi nuvole si avvicinavano velocemente. Yuri le si avvicinò alle spalle.

-Vuoi entrare?- Chiese. Per la prima volta in quel giorno Lirin osservò i suoi occhi...E riuscì a dargli un colore.

Erano color tempesta.

Grigi e in movimento come le nuvole cariche di pioggia. Rimase talmente rapita da quello sguardo....Non lo aveva mai visto come in quel momento.

Quasi preoccupato.

Una goccia d'acqua le bagnò la punta del naso.

-Ehm...Sì andiamo! Almeno non ci bagneremo!- Rispose sorridendo. I due si incamminarono all' interno del tendone.

FINE PRIMO CAPITOLO!^^ Commentate x favore...anzi se volete commentate sul mio blog: http://angeli-interrotti.splinder.com.... (*) possiamo immaginare Lirin come Selphie di FF, Max come Squall, Yuri come Laguna. Sigfrido come Irvine. Monica è pura invenzione.^^"

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Capitolo 2
*** L' antro dei Passi Perduti ***


2) L' antro dei Passi Perduti



Le onde si alzavano sempre di più, e i tuoni sembravano rulli di tamburi. Una tempesta imprevista. L' equipaggio stava ammainando le vele per evitare che il vento le stracciasse. La pioggia battente impregnava il legno della nave e gli animi guerrieri e avventurieri dell' equipaggio. Uomini correvano da prua a poppa da bordo a tribordo armati di corde e coraggio. Era una tempesta davvero terribile. Solo il capitano sembrava tranquillo. O almeno lo si sperava. Era impossibile cogliere segni di qualche preoccupazione nel volto del comandante. Il mantello svelava solo il verde, ora cupo come l' oceano, di due occhi felini. Ma nessuno osava avvicinarsi a lui per paura che un solo gesto potesse spezzare l' equilibrio del capitano.

Teneva con forza il timone.

Ma c' era un' altra figura che appariva tranquilla.... Sigfrido aveva provveduto a coprirsi con un mantello di seta bianca proveniente da un' estremo oriente di quel mondo tanto sconosciuto.

-L' equipaggio mostra segni di stanchezza, capitano.- Disse mestamente affiancandosi ad egli.

-E voi non apparite ancora stanco, vice capitano Sigfrido...- Constatò la più esile figura ammantata senza voltarsi a guardare il giovane.

-Non posso mostrare debolezze all' equipaggio. Peserebbe sul morale di tutti loro...Dico bene?- Chiese indagatore Sigfrido.

-Se non volete che vi degradi al ruolo di nostromo, vice capitano Sigfrido, fareste bene ad appostarvi a prua per segnalarmi eventuali scogli.- Disse.

La pioggia intanto si faceva sempre più insistente. -Scogli?- Chiese Sigrfido. Il capitano il quel momento sorrise, ma Sigfrido questo non potè vederlo.

-Siamo quasi giunti alla nostra meta....Oltre questo muro di pioggia c'è la terra di Al Saran!- Dichiarò. -Posso vederla benissimo!- Disse ancora.

Sigfrido rivolse uno sguardo a ore 12....Sì....Anche lui scorgeva in minima parte i controni di una presunta isola. Sorrise compiaciuto.

-Agli ordini capitano!- Detto questo scese a prua per segnalare alcuni eventuali scogli, in modo che il capitano potesse agirarli in tempo prima di arrecare danni alla nave.

Ora c' erano soltanto lui e il mare. Sorrise.

-Oltre l' orizzonte....- Disse a voce bassa. Strizzò appena gli occhi aguzzando la vista, superiore a quella umana.



E fu così che proprio in quel momento la coltre di nubi si diradò, lasciando posto a un magnifico sole. Tutto si placò a bordo della nave. I pirati rimasero allibiti. Gli occhi sbarrati fissi sul cielo azzurro che si stava svelando a loro. Il vento si placava. La nave riprendeva il suo cammino, lentamente, scintillante di madreperla. L' astro azzurro risplendeva su di loro.

-Sìììì!!!! Ce l' abbiamo fattaaaa!!!- Urlò un pirata esultante. Tutti gli altri lo seguirono in coro esultando felici, abbracciandosi.

-Il capitano ci ha portati oltre la tempesta!!!- Esultò uno di loro. Il capitano in quel momento lasciò il timone sorridendo e alzando una mano guantata in segno di ringraziamento per l' elogio fatto. Per la prima volta era possibile immaginarlo soddisfatto...Quel terribile e esile capitano.

-Lunga vita al capitano!!!!- Esultarono tutti.

-Oltre l' orizzonte, eh?- Si chiese fra sè e sè il vice capitano Sigfrido, voltandosi a guardare l' esile figura ammantata.

Si ritrovò a fissare due occhi verdi, fermi su di lui. La cosa non lo stupì più di tanto...Ma era uno spettacolo poter guardare quegli smeraldi.

Sorrise, alzando anche lui un pugno e recitando in coro con i suoi uomini "Evviva il capitano!"

-No....'Lei' vuole l' infinito!- Dichiarò voltandosi nuovamente verso i contorni sempre più marcato di una terra dorata...

-Rotta verso le terre di Al Saran!- Urlò il capitano.

Detto questo il capitano si ritirò sotto coperta, dove da qualche parte si trovava la sua lussuosa e spaziosa cabina.



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Era fin troppo buio. Ora sì che 'L' antro dei passi perduti' era inquietante. Non si scorgevano persone....Solo un lungo corridoio pieno di specchi. -Ma dove cavolo siamo finiti? Nella casa degli specchi?- Chiese Monica specchiandosi in uno dei tanti specchi. Era buio. Era quasi impossibile riconoscersi in uno di quegli specchi....Anche la stessa Monica rimase per un attimo interdetta. Quella riflessa non era esattamente lei. O meglio... Era lei ma qualcosa non quadrava....Sembrava...Diversa.

Ma forse era solo l' effetto del buio e un pizzico di immedesimazione nell' ambiente horror...Per così dire.

-Lo dicevo io che questo posto era un pacco! Siamo ancora in tempo, andiamocene!- Disse Yuri. Sembrava particolarmente nervoso. Lirin lo guardò... Anche al buio era possibile scorgere le vene sul collo del ragazzo, particolarmente ingrossate. Forse era teso. Più di quanto stava dando a vedere.

-Ma chi mi sono portato dietro? Leone il Cane Fifone e la vecchia Marilù??? Raga che ci può essere di tanto strano in un tendone da Circo....DEVE fare paura, se no che Antro dei Passi Perduti è???- Max era sempre più esasperato.

Voleva fare il duro per non spaventare Lirin e Monica, forse?

-Perchè ci sei mai stato tu in un Antro dei Passi Perduti?!?! Comunque sia cerchiamo di fare alla svelta...Neanche a me piace questo posto!- Lirin per la prima volta aveva detto la sua da quando avevano messo piede in quel luogo spettrale.

-Rilassati Li'! Ti proteggo io!- Max le sorrise. Yuri alzò gli occhi azzurri al soffitto.

-Comincia a scrivere il tuo testamento, allora!- Sentenziò.

-Ehi Yu! Questo era un consiglio per Lirin o una minaccia per me???- Chiese Max. Yuri lo fulminò con lo sguardo, anche se Max non potè cogliere tutto il risentimento del compagno per via della scarsa visibilità.

-Ehi....Laggiù si inizia a vedere qualcosa!- Monica, in testa al gruppo, indicava una luce in fondo al corridoio. Tutti affrettarono il passo....



-Ma cos'è? Uno scherzo?- Chiese Max osservando la fine del corridoio. C' erano due torce e una tenda bordeaux. Tutto qui.

-A me sembra più una tenda, stupido!- Disse Yuri. Con una mano, il ragazzo cercò di scostare la stoffa. Qualsiasi cosa ci fosse stata oltre la tenda non sarebbe stata tanto spaventosa...Cosa può esserci dopo una tenda? Una finestra? -Io non lo farei fossi in voi!- Una voce alle loro spalle li fece trasalire.

-Chi c'è?- Chiese Max, voltandosi per primo, facendo scudo davanti alle ragazze.

Rischiarata dalla debole luce davanti ai quattro amici comparve una figura femminile.

Max abbassò la guardia, sorpreso di trovarsi davanti una donna, giovane anche. E piuttosto bella...Peccato che non gli stesse affatto sorridendo.

-E tu chi sei?- Chiese Lirin, squadrando la giovane.

Era bella. Alta. Molto alta per una donna. I capelli argentati, corti...Gli occhi castani. Tutto il suo abigliamento, stravagante, ricordava una punk.

Stivaloni di pelle, alti fin su alle cosce. Pantaloncini, neri, abbelliti da pesanti cinture borchiate e in ferro. Un top rosso sangue, nascosto parzialmente da una mantella di pelle, nera anch' essa. La ragazza aveva tutto l' aspetto di una guerriera.

-Questo dovrei essere io a chiedervelo!....- Disse la donna, squadrando uno ad uno i quattro ragazzi presenti. Il suo sguardo si soffermò su Lirin.

-Rilassatevi ragazzi! Fa tutto parte del gioco! Ricordate? Siamo in un luna park!- Disse Max per alleggerire la tensione.

-Non avete letto il cartello???....C' era scritto NON ENTRARE!- Disse nervosamente la donna.

-Pensavamo facesse tutto parte dello scherzo, no?- Monica iniziava ad impaurirsi invece...Altro che allegerire la tensione!

-Comunque sia avete fatto molto male ad entrare qui, ragazzi!- Disse la donna. Tutti sbarrarono glio occhi.

-Avete fatto molto male soprattutto perchè adesso non potrò lasciarvi andare...O almeno non tutti!- I suoi occhi indagatori si posarono nuovamente su Lirin, che stavolta trasalì spaventata.

-Che vuoi dire???- Chiese Lirin, sempre più impaurita. La donna sorrise.

-Non ti preccupare Lirin! Questa qua sta davvero iniziando a rompere! Adesso scusaci tanto, questo gioco fa schifo.

Ce ne torniamo a casa!- Disse Max cercando di fare un passo avanti...Ma la donna fu più veloce di lui e gli puntò un pugnale alla gola.

Lei gli sorrise. In realtà il suo sorriso gli fece paura.

-Non costringermi a fare cose che non devo, ragazzino. Non è te che voglio....E' la tua amichetta. E se volete che nessuno di voi quattro si faccia male ora cercate di non fare altri passi falsi. Siamo intesi?- Disse lei.

Bastò uno sguardo per dire di sì.

-Bene. Allora lentamente varcate quella tenda...Svelti.- Ora il suo tono sembrava più rassicurante. Tutti obbedirono.

Al di là della tenda non c' era una finestra. Non c' era niente che si sarebbero aspettati. Una stanza enorme, luminosa. Piena di specchi. Sul soffitto circolare .....(come potesse esserci un soffitto all' interno di un tendone nessuno seppe spiegarselo) c' erano tantissimi merli da cui filtrava un cielo notturno e stellato.

-Ma come è possibile? Dovrebbero essere su per giù le quattro!- Urlò Monica, la prima ad accorgersi della stranezza. La donna le intimò di tacere con uno sguardo.

Fece alcuni passi in avanti e alzò lo sguardo, come per cercare qualcosa...

O qualcuno!

-Amdir!- Una voce femminile proveniente alle loro spalle sorprese tutti, anche la donna punk. Si trattava di una ragazza molto bella. Giovane anche lei. Aveva lisci capelli castani e un occhio verde e uno azzurro. Vestiva in modo strano...tutta di bianco.

-Ainwen! Dov'è la terza guardiana?- Chiese la donna punk che era stata chiamata Amdir.

-Stai cercando me, Amdir?...- Una ragazzina saltò giù dal soffitto, atterrando a quattro zampe sotto gli occhi di tutti. Anche lei era molto carina. Aveva lunghi capelli biondi, tutti intrecciati, e occhietti verdi. Vestiva con un costume da bagno giallo e un bermuda dello stesso colore.

-Direi che mi hai trovata!- Disse, alzandosi in piedi. In apparenza la terza giunta doveva essere la più giovane delle tre.

Yuri, Lirin, Max e Monica erano allibiti.

-Ma voi chi siete? Che cosa volete da noi?- Chiese Lirin facendosi coraggio. La biondina e la ragazza con gli occhi di diversi colori la guardarono e per un attimo rimasero a bocca aperta, poi guardarono la donna punk.

-Amdir...Che significa? Ti sei resa conto di chi hai portato qui?- Chiese la biondina, quasi arrabbiata.

-Certo che sì, Elrien! Lei potrà ridestare l' equilibrio prima che sia troppo tardi!- Amdir sembrava molto sicura.



-Ma di che diavolo stanno parlando, Max?- Monica bisbigliò all' orecchio di Max. Lui era pallidissimo.

-Di Lirin credo....Ma questa storia non mi piace! Cerchiamo di battercela! Ora!- Disse Max all' amica.

-Ma guarda...Proprio non ci sarei arrivata! E come?- Monica stavolta aveva alzato troppo la voce. L' avevano sentita. Ora le tre donne guardavano il gruppetto indecise.

-Io non credo che sia una buona idea....Ainwen! Tu cosa ne pensi?- Chiese la biondina chiamata Elrien. La ragazza vestita di bianco e con gli occhi variamente pinti rivolse uno sguardo incerto a Lirin. Stavolta lei non trasalì...Era ...Sì era curiosa.

Perchè era così tanto importante?

-Ma se la lasciamo andare senza spiegarle cosa dovrà affrontare non riuscirà mai a portare a termine il suo compito.- Disse la donna.

-Ma se le spieghiamo tutto non accetterà mai...- Protestò la donna punk chiamata Amdir.

-E' un rischio a cui dobbiamo andare in contro....Dopo tutto proteggere gli equilibri tra i due mondi è compito nostro.- Disse la donna chiamata Ainwen....Detto questo porse una mano a Lirin.

Lirin guardò incerta la mano della bella ragazza.

-Non andare Lirin! Andiamocene!- Yuri la afferrò per un braccio cercando di andar via....Ma in quel momento qualcosa successe. Un raggio argentato attraversò uno dei merli del soffitto inondando di luce la stanza.

Tutti guardarono quello spettacolo, allibiti.

-Ma che succede?- Chiese Monica aggrappandosi a Max. Era ovvio che lui non lo sapeva.

-E' la luna...- Yuri indicò l' astro argenteo che faceva capolino tra le fenditure.

-Non c'è più tempo per decidere.... Lirin! Ti chiami così non è vero?- Chiese Ainwen. Lirin la guardò.

-S...Sì!- Rispose.

-Bene....Noi siamo le tre guardiane Ainwen, Amdir e Elrien....Noi proteggiamo l' equilibrio tra terra e luna....Tra magia buona e malefica....Questo equilibrio sta per essre distrutto.- Disse Ainwen.

Tutti ascoltavano.

In quel momento dal centro della stanza, rischiarato dalla luce della luna, si materializzò uno splendido smeraldo. Un cristallo verde, scintillante.

-Quello è uno dei cristalli che garantisce l' equilibrio....Mai sentito parlare del Vaso di Pandora? Pandora aprì il vaso lasciando uscire tutti i mali... tranne la speranza....La Speranza...Così come voi la intendete non è ciò che realmente restò nel vaso....- Disse la biondina chiamata Elrien.

I ragazzi erano sempre più allibiti. Specialmente Lirin.

-In realtà si trattava di un cristallo potentissimo che garantiva equilibrio tra bene e male...Ma questo cristallo è andato in frantumi. Al suo posto alcuni frammenti si sono dispersi nel mondo dell' altra parte......Ora alcuni esseri stanno tentando di recuperare i frammenti per i loro fini....Noi dobbiamo impedirlo!- Disse Amdir.

-Siete egoiste! E bugiarde! Parlate solo di VOI....Mentre voi ve ne state qui...Chissà a cosa dovrebbe andare in contro Lirin!- Yuri urlò. Tutti lo guardarono ad occhi sbarrati.

-Yuri che stai dicendo?- Urlò Monica.

-Non crederai davvero alle parole di queste tre pazze!?!?- Chiese Max, spaventatissimo. Lirin non ci capiva più nulla.

-Tu non capisci, umano. Tutti gli umani non capiscono nulla...Attaccati alle loro vite...Senza preoccuparsi dell' ordine cosmico!- Dichiarò Amdir.

-Taci Amdir...Noi siamo Mezzielfi legali e neutrali....Non è nostro costume denigrare gli umani.- La rimproverò Ainwen.

-Ma di cosa stanno parlando? Mezzi elfi? Umani?- Lirin cadde al suolo. Ora davvero iniziava a preoccuparsi...

Che quelle tre matte non stessero scherzando? Che fosse tutto vero? E se era così come poteva fare ciò che chiedevano?...Cosa doveva fare???

-Tieni questa....- Elrien si avvicinò a Lirin. Gli occhi verdi imperlati di lacrime la guardarono....Era solo una biondina strana. Mica un mezzoelfo?

E allora perchè le stava porgendo una spada????

Lirin non riuscì ad alzarsi. Tra lei e la ragazza armata di spada v' era ancora ad un metro sospeso, lo stupendo smeraldo.

-Adesso basta! Lirin andiamo via!- Yuri cercò di tirarla nuovamente via, ma la luce stavolta divenne accecante.

-Il tempo è scaduto!.....Addio baluardo, buona fortuna!- Dissero in coro le ragazze. La luce divenne sempre più accecante...I ragazzi urlavano.

-Mi bruciano gli occhi!!! Gli occhi!- Urlò Max.

-Non ci vedo!!!- Gridò Monica.

-LIRIN!!! Dove sei Lirinnn!!!- Yuri cercò di correre nel punto dove pensava potesse trovarsi Lirin....Ma quando la luce scomparve Lirin non c' era più. Neanche il tendone c' era più. Le tre matte scomparse. Solo il circo....Vuoto.

Pioveva.....Pioveva a dirotto....Monica e Max erano svenuti. Accasciati a terra poco distanti da lui.... Ma di Lirin nessuna traccia.

-No....- Sussurrò sconvolto.

-Noooooooooooooo!!!!- Gridò......



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-Ormai siamo quasi giunti al porto di Al Saran, vice capitano Sigfrido!- Disse un uomo. Puzzava di alcol, ma aveva l' aria simpatica. Sigrido sorrise, ammirando le splendide e ricche coste del paese....Si scorgevano già i tetti delle case...O meglio...L' oro massiccio che le ricopriva.

-Molto bene. Prepara tu l' equipaggio, Rani!- Disse il vice capitano.

-Volete che avverta io il capitano?- Chiese l' uomo chiamato Rani. Sigfrido sorrise.

-Non ce n'è bisogno...Starà riposando. Ci penso io a svegliarlo.- Disse. Così si allontanò sotto coperta....

"Spero di non essermi sbagliato...O stavolta il capitano dagli occhioni verdi potrebbe anche affettarmi con la sua spada!" Pensò arrivando innanzi ad una porta di legno.

"Busso o non busso?" si chiese. Poi sorrise fra sè. "Non busso!"

Spalancò la porta....E ciò che vide lo sconvolse...Soprattutto perchè NON SI ERA SBAGLIATO.

Sospeso a 50 centimetri da un soffice letto di piume v' era il morbido e perfetto corpo del capitano....Lunghi capelli color rame, ondulati, ricadevano sulle spalle.....Lunghe orecchie elfiche ai lati del viso, liscio e candido. Il corpo più che prosperoso, in posa di meditazione zen. Gli occhi, solitamente l' unica cosa che era stato concesso di vedere, ora erano chiusi...Lasciando ammirare tutto il resto.

Il vice capitano Sigfrido credeva di aver capito tutto...Invece si era appena reso conto che non aveva mai nemmeno osato pensare tanto.

Una donna di razza elfica talmente florida e perfetta andava ben oltre le sue speranze.

In quel momento stava meditando....Un elfo non ha bisogno di dormire, ma medita circa 4 ore al giorno in una spece di trance.

In quel momento Sigfrido sbattè la porta, ghignando...Così interruppe la meditazione del capitano.

-Cosa???- Urlò soltanto, prima di ricadere goffamente sul materasso morbido. Gli occhi verdi per la prima volta stavano rivelando paura.

-Cosa abbiamo qui, capitano?...Paura forse?- Chiese sogghignando, Sigfrido.

-Chi ti ha dato ordine di entrare nelle mie stanze?!?!- Cercava di fare la voce grossa, ma in realtà era terrorizzata. Sigfrido le lanciò il mantello di seta nera, sorridendo beffardo.

-Ora io e te ci facciamo due chiacchiere, capitano.....O preferite che vi chiami Lirin?- Chiese Sigfrido.

-Ti darei in pasto ai pesce cani!- Urlò l' elfa cercando di colpirlo a mani nude, ma la paura stessa la bloccò e fece sì che Sigrfrido avesse facilmente la meglio, sbattendola ancora una volta contro il materasso....Con lui sopra di lei, troneggiante.

-Cosa vuoi fare?- Chiese Lirin, fissandolo.

Lui sorrise....

-Nulla di quello che immagini, capitano.... Volevo solo dirti che da questo momento preciso ti subordino al rango di mia diretta sottoposta!- Disse.

-Cosa stai cercando di ottenere, brutto stronzo???- Urlò Lirin.

Sigfrido le bloccò i polsi con forza ma il suo sguardo non era minaccioso.

-Sto solo dicendo che sarai la mia serva per un po'....- Detto questo le serrò la bocca rosea con un bacio. Bacio che dopo un primo momento, Lirin non cercò più di rifiutare e si lasciò andare alla passione....Se non fosse che uno scossone alla nave ribaltò la situazione.

Ora era lei ad essere sopra di lui. E non ci pensò due volte ad estrarre la spada.

-Spada sotto il cuscino...Non è leale!- Protestò scherzosamente Sigfrido. Sul manico della spada luccicò uno smeraldo meraviglioso.

-Ah, sì? Disturbare il sonno di una gentil pulzella è forse leale?- Avvicinando la lama alla gola.

-Ma baciarla dolcemente sì che è leale!- Ridacchiò facendole l' occhiolino.

-Stai scherzando col fuoco....Dunque chi sarebbe la serva? Alzati lentamente!- Lirin si rivestì in un attimo, puntando sempre la spada contro Sigfrido. Lui sorrise. In un attimo anche lui impugnò una spada...Sul suo manico luccicò una magnifica pietra blu. Uno zaffiro. Lirin spalancò gli occhi.

-Siamo nemici o amici?- Chiese Sigfrido.

-Dipende da che parte stai!- Rispose lei.

-Da quella di chi mi paga di più!- Sigfrido non sapeva evidentemente della storia dei frammenti.

"Ma allora questo qui non sa niente!"

-Dove hai preso quella spada?- Chiese Lirin. Lui parve sorpreso.

-E' un ricordo di mio padre.....Ma questo cosa c' entra?- Chiese. Lirin scoppiò a ridere.

-Attento perchè se quello che dici è vero...Allora sei davvero uno stupido! Dovrei ucciderti sai...Per quella spada...Ma non mi sembri tanto pericoloso!- Ridacchiò Lirin...Abbassando un po' la guardia.

-Attenta tu! Non sottovalutare la mia pericolosità sessuale!....E io che oltre ad un bottino volevo solo un po' di calore umano!- Disse Sigfrido.

-Tu non sottovalutare la mia spada e andremo d'accordo! E ...TACI con l' equipaggio! Non devono saperlo!- Disse Lirin.

-Peccato...Una bella donna a bordo per mesi e sono il solo che lo sa! Che fortuna....- Disse Sigfrido.

-Comunque sta tranquilla...Ti voglio tutta per me!- Detto questo fece per aprire la porta. Lirin arrossì.

-Non ho intenzione di dividerti con nessuno....Lirin!- Disse uscendo e richiudendo la porta dietro di sè.

Lirin si accasciò sul letto...."Da quanto non sentivo pronunciare il mio nome?"

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